Il licantropo blu

di mercurytime
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Risveglio. ***
Capitolo 3: *** Sfida ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Blue.
Quel nome che non aveva niente a che vedere con lui. Con i suoi capelli neri come la pece e con i suoi occhi color caramello intenso, da sempre amati da sua nonna. Quel nome che gli era stato dato pensando avrebbe ereditato gli occhi azzurro cielo che caratterizzavano la famiglia Gilius, ereditati anche da sua sorella.
Sua sorella. Colei che a soli 12 anni aveva terminato con successo il giro delle isole e che, a 14, aveva vinto il posto vagante di campione della nuova lega di Alola in un torneo al quale avevano partecipato i migliori allenatori del globo.
La stessa sorella a cui continuavano a paragonarlo. Solo che lui non amava i pokemon, anzi. Lui amava la natura, amava guardare il tramonto, guardare un fiore sbocciare, la ammirare la maestosità del mare, studiare il processo della crescita delle bacche. Non certo i pokemon.
Questa sua passione non era però appoggiata dalla madre, che voleva diventasse un allenatore a tutti i costi. Per questo motivo, complice sua nonna e il suo spropositato amore per il giocane, aveva un orto nascosto nel bosco vicino al Templio del Conflitto.
Ogni giorno si avviava quindi al suo orto, attraversando il fragile ponte di Mele Mele ed entrando poi a passo deciso nel bosco. Ma quel giorno il destino si mise a progettare dei piani che avrebbero cambiato il suo futuro. Mentre attraversava la radura, inciampò e cadde nella parte più profonda della foresta, dove riposavano i pokemon più forti. Spaventato, si mise a cercare un modo per uscire da quel bosco senza attraversarlo. E fu lì che vide un bellissimo esemplare di Lycanrock, sangunante, mentre difendeva il suo cucciolo da due uomini vestiti di nero.
‘Dai Crabominable, finiscilo.’ ordinò il ragazzo alla sua destra,che non l’aveva ancora notato.
Alle spalle del Lycanrock, un piccolo pokemon dalle sembianze di un cagnolino, che avrebbe giurato fosse un Rockruff se non fosse stato per il colorito verdognolo, si mise ad abbaiare nella sua direzione come a cercare aiuto, facendo notare Blue ai due energumeni.
‘Andrew, occupati di quel moccioso.’ Il ragazzo di destra si rivolse al suo complice.
‘Volentieri. Vikavolt, esci fuori e usa scarica sul ragazzo’ Sentenziò lui.
Mentre il Vikavolt si avvicinava, il Lycanrock in un atto di coraggio attacco Crabominable con una potentissima sassata e lo mando K.O. , per poi attaccare anche l’altro pokemon e mettere in fuga i due vestiti di nero, che imprecavano nei confronti del moro e del suo pessimo tempismo.
Il Lycanrock cadde a terra stremato, con un ultimo ululato malinconico, il pokemon rossastro guardò Blue con la tacita richiesta negli occhi di prendersi cura del suo cucciolo. Il piccolo pokemon verdognolo, a cui Blue non riusciva ancora ad attribuire una specie, si avvicinò quindi al corpo della madre, iniziando a morderle dolcemente il pelo come a tentare di farla svegliare, per poi iniziare a piangere una volta capito non ci fosse nulla da fare.
Il giovane coltivatore, in lacrime come il piccolo, si avvicino e strinse il cucciolo tra le braccia. E fu così, che in quella triste giornata quei due si conobbero e diedero inizio a una fantastica avventura insieme.



Ciao a tutti!
Questa è la mia prima storia, nata da un idea malsana quando ho catturato il mio Rockruff shiny. Spero vi piaccia e mi scuso in anticipo per gli errori grammaticali, ma scrivendo dal telefono non riesco a correggerli tutto.
Spero di riuscire ad aggiornare al più presto.
Baci, mercury

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Capitolo 2
*** Risveglio. ***


Blue’s POV
Mi svegliai all’improvviso, trovandomi in camera mia. Come ci sono arrivato? Mi ricordo di essere andato all’orto, ma non riesco a ricordarmi altro. Vedo la testa di mia nonna sbucare dalla porta, che non appena mi vede sveglio, mi viene ad abbracciare.
‘Mi hai fatto preoccupare così tanto quando non tornavi dall’orto, devi stare più attento tesoro mio, la foresta è pericolosa!’ iniziò a parlare a raffica, confondendomi ancora di più.
‘Scusami nonna, sono caduto e mi sono ritrovato davanti a dei cacciatori di pokemon. Fortunatamente un Lycanrock ha difeso me e il suo cucciolo.’ Dissi triste, ripensando alla fine del povero pokemon.
‘Lo abbiamo visto, ieri gli abbiamo dato una degna sepoltura..’ mi rivelò.
‘Ieri? Da quanto tempo sto dormendo?’ chiesi curioso.
‘Da 3 giorni, è tornata anche tua sorella preoccupata per te’.
‘Oh.. Il pokemon verdognolo che era con me sta bene?’.
‘Si, tua madre vuole che tua sorella se ne occupi dato che è un pokemon rarissimo, ma lei vuole prima discuterne con te. Vuoi che te lo porti qui?’ chiese, mentre già usciva dalla stanza per portarmelo, senza neanche farmi rispondere.
Dopo pochi minuti, torno con un piccolo fagotto in mano.
‘E’ un Rockruff cromatico, ne esistono davvero pochi al mondo. Solitamente sono davvero forti anche in battaglia e se allevati fin da piccoli sono i pokemon più fedeli in assoluto’.
‘Non sapevo fossi un pokedex, nonna’ dissi sorridendo.
‘Spiritoso, tienilo’ sospirò, passandomelo.
Dal fagotto il piccolo pokemon studiava la situazione, cercando elementi a lui familiari.
Appena mi vide, uscì timidamente dal fagotto e venne sulle mie gambe. Iniziai ad accarezzarlo e lui, in risposta, mugolò soddisfatto. All’improvviso, una ragazza bionda entrò.
‘Ciao fratellino’ disse sorridendo, mentre mia nonna facendomi un cenno usciva.
‘Ciao, Diana.’ Salutai, guardando quella ragazza così diversa da me.
‘Sei cresciuto tanto dall’ultima volta che ci siamo visti.’
‘Anche tu se è per questo, ormai hai 17 anni..’
‘E tu ne hai 10.. al tuo prossimo compleanno partirai anche tu per il giro delle isole, la mamma non fa altro che parlarne.’ Disse, quasi emozionata all’idea.
‘Non mi interessa, lo sai..’ dissi scocciato.
‘E cosa ne farai di quel piccolo Rockruff?’ chiese allora.
‘Lo vorrei tenere con me..’ dissi, ripensando allo sguardo di quel povero Lycanrock.
‘Immagino che la nonna ti avrà detto come mai questo pokemon è così raro. Non pensi sia uno spreco tenerlo se non sei neanche in grado di allenarlo?’
‘Chi ha detto che non sono in grado di allenarlo? Magari lo alleno anche meglio di te, Campionessa.’ Dissi scocciato dalla sua insistenza.
‘E allora dimostramelo. Sfidami.’ Dichiarò infine, sorridendo.
Ecco dove voleva arrivare..
‘La campionessa contro uno che neanche ha 11 anni, non ti sembra poco equo?’ sorrisi amaro, consapevole di non poter vincere.
‘Hai paura di perdere per caso, fratellino?’ disse, sapendo che se puntava sul mio orgoglio non potevo rifiutare.
‘Certo che no, sfidiamoci anche ora!’
‘Ti aspetto in giardino allora, convinci il piccoletto a lottare per te’ disse ridendo.
Cavolo.. mi ero fatto prendere dall’orgoglio. E ora come faccio?
‘Ehi, piccolo, che facciamo? Siamo messi male’.
Rockruff mi guardo spaesato, con i suoi bei occhi verde chiaro, abbaiando poi deciso.
‘Hai ragione, vinceremo e resterai con me, non con quella strega di mia sorella! Ora che ci penso dovrei darti un soprannome.. che ne pensi di Yoro?’ chiesi motivato.
‘RockRock’ scodinzolò contento.
‘Bene, allora andiamo a vincere!’
 
 
Buon anno a tutti! :)
Se qualcuno ha qualche consiglio per il nome di Rockruff, vi prego di consigliarmelo perché questo non mi convince.
A presto! ^^
 
 

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Capitolo 3
*** Sfida ***


Presi Yoro e lo portai in braccio fino al giardino.
Mia nonna mi venne incontro, gesticolando e diventando tutta rossa in viso.
‘Che ti salta in mente? Sai bene di non avere possibilità, non sai neanche come è fatto un pokemon!’
‘Quanto sei esagerata nonna.. vediamola positiva, magari mamma vede quanto faccio schifo e smette di insistere per farmi diventare un allenatore!’ dissi sdrammatizzando.
‘Ma ti senti..’ provò a dire, ma venne interrotta da mia madre.
‘Blue, ma allora è vero che lotterai contro tua sorella! Certo che potevi trovare un avversario del tuo livello per iniziare..’
‘Quel che è fatto è fatto. Ora, se permetti, vado da Diana’ dichiarai infine, allontanandomi da loro.
‘Sembra che nessuno creda in noi Yoro.’ Dissi sconsolato
‘Ruff ruff’ scodinzolò lui contento, probabilmente non intuendo la mia rassegnazione.
‘Pensavo scappassi, fratellino’ esordì Diana, vedendomi.
‘Eppure eccomi qui. Vogliamo iniziare? Preferisco perdere in fretta e andare a farmi un giro’
‘Certamente.. ma che ne dici di una scommessa? Se vinci convincerò mamma a non farti partire’
‘E se perdo?’ domandai, consapevole della risposta.
‘Partirai per un viaggio’ esclamò beffarda.
‘Va bene, ti lascerò il Ro.. COSA? NO’ Urlai, sapendo già di non poter vincere.
‘Come no? Ti credevo con più fegato..’
‘E va bene, dannazione! Andiamo’ esclamai infine, iniziando a pentirmi non appena mi resi conto di ciò che avevo accettato.
‘Fantastico, ti aspetto sul campo!’  disse tutta sorridente, avviandosi verso il campo di battaglia.
Sconsolato, feci scendere dalle mie braccia Rockruff, cercando di pensare rapidamente a un modo per vincere o direttamente evitare la battaglia. Non trovando nessuna soluzione, decisi semplicemente di credere in Yoro e nella fortuna del principiante. Insomma, un detto così tanto utilizzato doveva pur avere del vero!
Raggiunto il campo, mia madre decise che avrebbe fatto da arbitro e diede l’inizio alla lotta.
‘Esci fuori, Rowlet’ Disse mia sorella ‘Questo è il mio nuovo acquisto, è un regalo del professore. Che ne pensi? Continuò.
‘Che Yoro sia molto più carino.’ Dissi, accarezzandolo lievemente sul capo ‘Dai, vai e fagli vedere chi sei!’ gli sussurrai mentre continuavo ad accarezzarlo dolcemente.
‘Ruff!’ scodinzolando contento entrò quindi in campo.
‘Combattete’ disse mia madre, facendomi ridere per la serietà con cui prese la cosa.
‘Rowlet, attaccalo subito con fogliame!’
‘Ehm.. prova a schivare?’ dissi, quasi chiedendolo a Yoro.
Il colpo di Rowlet andò a segno, facendogli iniziare una serie di colpi che mise al tappeto Yoro.
‘Maledizione.. come posso fare.. prova a contrattaccare!’
‘E’ inutile, ormai è finita. Schiva e finiscilo con azione!’ Ordinò mia sorella.
Rowlet schivò il tentativo di attacco di Yoro e lo attaccò un’altra volta, facendolo finire vicino a me.
‘Yoro! Tutto bene?’ Chiesi avvicinandomi, ricevendo in risposta un verso postitivo.
‘Pensa Blue, pensa. Come puoi fare per capovolgere la situazione?’
Yoro tornò in campo, attendendo ordini da parte mia.
‘Ok, ho un piano, ti fidi di me Yoro?’
  Ciao a tutti! :) Il capitolo era troppo lungo, così ho deciso di dividervelo in due parti. La seconda parte ve la carico domenica. A presto!

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