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I
Mitici 8 - La vendemmia -
Capitolo 1: Ritorno dalla Morte -
Era una calda giornata estiva.
HARRY: Nooooooooooooooooooooo,
hai cominciato una fan fic senza la notte buia e
tempestosa! E che è successo? Harry, ma tu devi rompermi il cazzo pure
in vacanza? E goditele un po’(le vacanze)!
HARRY: Ma zio Vernon mi ha vietato di andare in bagno! Come faccio? Arrangiati
Dicevo, era una calda giornata estiva. Nel villaggio
le casette a schiera si ergevano pigre sul panorama afoso. Il villaggio era
poco abitato in quel periodo, erano quasi tutti andati in vacanza. Nella
collinetta vicina c’erano due ragazzi, che giocavano allegri. O almeno, uno era
allegro. L’altro non lo sembrava molto. Quello più baldo e allegro si divertiva
a sbeffeggiare l’altro, quello annoiato. Eppure, era strano vedere un ragazzo,
anche se dodicenne, annoiato in quel modo. Il fatto era che aveva sempre
detestato stare con il suo primo fratello. Questi lo derideva sempre, lo
prendeva in giro in continuazione, ed essendo più bravo di lui con la magia gli
faceva anche capitare le cose peggiori. Così il povero ragazzo era costretto dai
genitori ad accompagnare il fratello a divertirsi, poiché anche loro ne erano
terrorizzati. Perso nei suoi pensieri, non vide arrivare una serie di palle di *****(fango, eh, che
pensavate), che lo colpirono in pieno e lo bombardarono. Tentò di ripararsi con
le braccia, ma invano. Allora scoppiò a piangere come un bambino cretino.
«Che c’è, Marcus? Ti da fastidio un po’ di fango?» lo derise il fratello.
«Lo sai che sono allergico, Censured!» urlò in
risposta Marcus.
«Be’, dai, allora ti sistemo io» rispose Censured(nel
caso non l’avevate capito, si chiama così). «Ava come lava!» E subito dalla bacchetta di Censured
cominciò ad uscire un getto di acqua e sapone che inzupparono Marcus, e per
brevi istanti lo soffocarono. Quando si riprese, sentì Censured
ridere. Digrignò i denti. Lo odiava, lo odiava con tutto se stesso. Non
riusciva a capire come avessero fatto i suoi genitori a fare un figlio così
malvagio. Era insopportabile, e egoista, e cattivo, e…
«Stupefactum!» Censured colse Marcus impreparato. Lo Stupefacente
ebbe subito effetto. I cinque sensi di Marcus calarono, e il suo campo visivo
prese a galleggiare nella solita aria liquida. Vide Censured
avvicinarsi, e lo sentì dire: «CiiiiiiiiiiiiiiiiiveeeeeeeeeeeeediaaaaaaaaaaaamooooooooooMaaaaaaaaaaaaaaaaaarcuuuuuuuuuuuuuuus».
E detto questo se ne andò.
I giorni passarono. Marcus era sempre più disperato.
Censured continuava a tartassarlo in ogni modo
possibile, e il peggio era che continuava anche a Hogwarts,
perché anche i professori avevano paura di Censured(la
madonna, e chi è Dio?). Fortunatamente quell’anno a Hogwarts
sarebbe stato l’ultimo per Censured, poiché frequentava
il settimo anno con i diciassette anni già compiuti. Si sentiva scoppiare. Non
sopportava più quella situazione. Era da quando era nato che sopportava le
angherie di Censured. Non ce la faceva più. Ogni
giorno si sforzava di trovare una soluzione. Ma niente. Per giunta, per colpa
di Censured non aveva amici, ed era strano visto che Marcus
era già al secondo anno di Hogwarts. L’unica cosa che
lo consolava, era che il nome che i genitori gli avevano affibbiato era
talmente ridicolo che lui stesso aveva costretto tutti a farsi chiamare Censured. Ma il peggio doveva ancora arrivare. I signori
Silente avevano preso un bel manico di scopa nuovo a Marcus, e Censured, per invidia, lo aveva gettato in un vulcano. Fu
allora che Marcus non ci vide più. Si rinchiuse in camera e, dopo un bel pianto
da bambino cretino(come al solito), iniziò a meditare la sua vendetta. Non ne
trovava nessuna abbastanza efficace. Fu allora, che vedendo un topo
sgattaiolare per strada, inseguito da un gatto, inseguito da un cane, che
raggiunse il gatto, che lo sbranò, il cervello partì e andò in faccia a un
passante, che si mise a urlare e finì per strada, che fu investito da un
camion, che poi andò fuori strada e esplose…stavo dicendo? Ah sì, fu allora che
gli venne l’idea. La vendetta migliore, la più atroce e la più efficace era una
e una sola: fargli sparire tutte le sue ciambelle
-.-
mi ricorda un altro personaggio idiota che è il protagonista delle altre mie
fan fiction
HARRY: Chi? -.- Topo Gigio.
Chi, secondo te?
HARRY: Ah, non è Topo Gigio? KRAK-HOOM
No,
pensò Marcus, le ciambelle non bastano.
Ci sono! Gli venne poi l’illuminazione: la morte. KRAK-HOOM
MARCUS: Ahio! Perché mi butti i fulmini addosso?
HARRY: Te lo spiego io
Marcus organizzò tutto con cura. Qualche giorno
prima, però, accadde un fatto curioso. Mentre tornava a casa dopo aver spiato i
ragazzi al parco come un deficiente, per strada incrociò una signora. Marcus la
salutò. L’aveva riconosciuta: viveva qualche isolato più in là rispetto a casa
loro.
«Buongiorno, signora Cooman» disse Marcus.
«Buongiorno caro» rispose la Cooman. «Pronto per il
ritorno a Hogwarts?»
«Sì, ma non sopporto più mio fratello Censured» si
lasciò sfuggire Marcus. Inorridito, si coprì la bocca, ma Cassandra Cooman sorrise.
«Non ti preoccupare, non dirò nulla» rispose la Cooman.
«Ma attento: non devi cercare di ucciderlo, oppure ritornerà per tormentarti, e
lo farà esattamente 3458720 anni dopo!»
«Cos…come fa a saperlo?» chiese stupidamente Marcus, sapendo che era una
Veggente. Aveva sempre ascoltato i suoi consigli, ma stavolta era troppo
bramoso di vendetta per farlo. Così la ignorò e disse, sbrigativo: «Cercherò di
non farlo. Ora devo andare. Arrivederci» e detto questo scappò via.
«Aspetta, non ho finito!» gridò la Cooman. «Non devi
ucciderlo mentre pronunci il suo vero
nome, altrimenti tornerà! Ma se non lo dirai non c’è problema!».
Ma Marcus era già lontano. E venne quindi il giorno del ritorno a Hogwarts. Il grande giorno, per Marcus. Quando salutò i
genitori terrorizzati da Censured, si apprestò a
salire sul treno con un ghigno. Censured lo
raggiunse, lo scacciò via e lo buttò per terra, mentre entrò sogghignando e con
aria spavalda. Ridi, ridi, pensò Marcus mentre si
rialzava, dolorante e bestemmiante(non so se esiste), poi vedremo chi riderà oggi Il treno partì, e Marcus cercò in vagone tutto suo. Guardò l’orologio: era
questione di secondi ormai. -3…-2…-1…
«Ciao Marcus»
Prevedibilmente, Marcus si girò, e vide Censured
sulla porta dello scompartimento. Mostrò una palla di fango e ghignò: «Guarda
cos’ho portato. Vuoi assaggiarla?»
«Veramente no» rispose Marcus, terrorizzato. Prese fiato: non era quello il
momento per farsi prendere dal panico. «Volevo bere un drink con te. Offro io.
Ti va?» Censured fu visibilmente sorpreso, ma quasi subito
assunse il solito ghigno beffardo.
«Per una volta hai avuto una buona idea. Forza, muovi il culo» Marcus si alzò,
imperturbabile, e uscì dallo scompartimento, proprio mentre Censured
gli mollò un calcio nel QuattroAsterischi. Marcus si
rialzò e si incamminò, bestemmiò, e cominciò a contare i secondi. Vendetta,
vendetta, tremenda vendetta! Gli avevano sempre detto che la vendetta non porta
a niente. E’ vero, ma a lui non importava. E poi è divertente. Arrivarono al
bar, che, prevedibilmente, si trovava vicino la porta del vagone.
«Barman» disse Marcus con aria professionale. Il barman si avvicinò. «Ci dia
un’intera bottiglia di Whisky Incendiario»
«Non sapevo ti intendessi di roba buona, cretinetto»
intervenne Censured. Appena il barman poggiò la
bottiglia sul tavolo, Censured la strappò, come era
prevedibile, dalle mani di Marcus e prese a tracannare dalla bottiglia. Fu
allora che Marcus agì. Gli scosse un braccio, e un po’ di Whisky cadde in
faccia a Censured, disorientandolo. Marcus afferrò
saldamente la bottiglia, prese fiato, e la spaccò in testa a Censured, che svenne. Lo trascinò davanti alla porta, la
aprì, e lo poggiò negli interstizi tra i due vagoni. Lo spinse un po’ oltre il
bordo, ma Censured si riprese. Marcus gli mise un
piede sul petto e sogghignò: «Ma guarda, la pecora ha messo nel sacco il lupo»
«Che cazzo di proverbio è?» sbraitò Censured. «Levami
subito quel piede di dosso o sono CENSURED tuoi!»
«Sissì, come no» disse Marcus, con noncuranza. «Ciaociao, caro Censured. Anzi. Hippy-Ya-Yhey, Puttanella» e detto questo lo spinse col
piede oltre il bordo, e Censured cadde sotto al
treno. Si udì rumore di schizzi e di carne maciullata, poi più nulla. Marcus
rise: la tipica risata dei deficienti malati di mente. Sapeva che presto si
sarebbe pentito di quell’atto di malvagità pura, ma ora provava solo gioia
vendicativa contro Censured. La sua vendetta era
compiuta.
3458720
ANNI DOPO…
Era una notte buia e tempestosa.
Ecco,
Harry, adesso sei contento?
HARRY: Sììììììììììììììììììì, la notte buia e
tempestosa! Che cretino
I fulmini squarciavano il cielo, i tuoni
interrompevano il monotono fruscio del vento. Il guardiano odiava sorvegliare
il cimitero quando c’era quel tempaccio. Ma d’altronde era il suo lavoro, e non
poteva certo tirarsi indietro. A un certo punto, udì degli strani rumori: urla
attutite, tonfi, terra smossa. Si avvicinò cautamente alla fonte del rumore, e
quando arrivò rimase terrorizzato. La tomba di un vecchio defunto era vuota.
Era stata aperta, e il cadavere non c’era più. Si girò per andarsene, ma fu
allora che cacciò un urlo e sobbalzò di parecchi centimetri. Indietreggiò di
alcuni passi, poi l’essere davanti a lui disse, con voce cavernosa: «Tu. Babbano. Cerco Marcus Silente. E tu mi aiuterai»
«C-chi sei tu?» osò chiedere il guardiano. Deglutì.
«Io?» l’essere rise. «Sono solo un povero cretino tornato in vita. Non
preoccuparti, cretinetto, ti lascerò vivere se mi
aiuti. Voglio solo vendemmiarmi contro Marcus Silente»
«Ma chi sei?»
«Vuoi proprio saperlo?» domandò l’essere. «D’accordo. Te lo dirò. IO SONO TUO
PADRE»
«Davvero?»
«Sì, figliolo!»
«Papà, che bello, sei ancora vivo! Ma com’è possibile?»
«Quelle teste di CENSURED mi avevano seppellito vivo»
AVERE: Essere, non dire queste cose! Avere, tu che CENSURED c’entri?
AVERE: Scusa, non lo sai che dove c’è Essere c’è Avere? KRAK-HOOM
ESSERE: Ehi, ma quello non era il mio nome? KRAK-HOOM
HARRY: Figo, una pioggia di ful… KRAK-HOOM
CARLETTO: Tu non hai fame? BASTAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA KRAK-HOOM
…
Ok, scusate per la crisi di nervi, ora possiamo proseguire con la fan fiction.
«Oh papà, che gioia riaverti con me. Ma perché ti
hanno seppellito vivo?»
«E basta, idiota, io non sono tuo padre!(ma va?)Io sono Censured
Silente» KRAK-HOOM
Ok
ragazzi/e, bentornati a una nuova fan fiction. Come promesso, ecco il sequel de
I Mitici 8. L’inizio è un po’ horror(sìììììì, come
no), ma non può mancare il mio immancabile(se non può mancare per forza è
immancabile…)spirito comico-demenziale. Ma ora è il momento di rispondere, sì
avete capito bene, alle recensioni del capitolo special di HP 1
kamy: Sì scusa l’ho capita solo dopo
che avevo pubblicato il capitolo, ero un po’ rincoglionito xD.
Quanto ai cattivi, non sarebbero dei veri cattivi se non facessero un monologo
davanti ai loro nemici, è sempre così. C’è scritto anche su Storia di Hogwarts, e Hermione sono sicuro
che potrà confermartelo _Niki_: Sempre lode ai Gem Boy e a ChuckNorris che non li ha ancora Calciorotati(è
un verbo derivato dal Calcio Rotante del sommo Chuck),
grazie per i complimenti, e comunque sì, hai scritto molti ‘via’. Comunque
adesso non perderti questa di storia!
Bene,
qui finisce il primo capitolo. Essendo completamente inedita, non sapete cosa
vi aspetta nel prossimo chap, così vi anticipo il
titolo: Stranezze. Sì, lo so, il
titolo non è il massimo, ma poi vedrete. E ricordatevi di recensire questo
capitolo se vi è piaciuto, tanto non vi costa nulla, ora vado, ci sentiamo
Lunedì. Ciao ragazzi/e!
I
Mitici 8 - La vendemmia
- Capitolo 2: Stranezze -
«S-Silente?» balbettò il guardiano. «Ma io non…un
momento. Questo nome…Silente…mi torna familiare…era una voce…girava l’estate
scorsa…»
«Voce?» chiese Censured. «Quale voce?»
«Una voce strana…era qualcosa tipo…I MITICI 8 SONO UNA SQUADRA SEGRETA FORMATA
DA SILENTE»
«Che CENSURED ti urli?» sbraitò Censured. Ma poi si
fece pensieroso. «I Mitici 8…E così il mio fratello cretinetto
ha formato una squadra segreta…che cosa fa questa squadra?»
«Non so…perché lo chiedi a me, scusa?»
«Bah, sei inutile come tutti i Babbani. Dimmi solo
una cosa. Qual è il mezzo di informazione più usato da voi Babbani?»
«Be’…» riflettè il guardiano. «Non lo so. Dovresti
chiedere ai giovani. Loro lo sanno»
«Bah, patetico» sbottò Censured. «Hai fatto la tua
parte. Ora vattene, cretinetto»
Rubò la giacca al vecchietto, per coprire le parti del corpo che erano state
sbrindellate dal Nespresso di Hogwarts,
e si incamminò in direzione dell’uscita.
***
Silente si svegliò di soprassalto. Non per un
particolare motivo, ma sapete che nelle mie fan fic i
personaggi si svegliano sempre così. Assaporò l’estate: il non doversi
svegliare presto per fare le solite rotture di palle a Hogwarts,
niente orari, partite, morti di Neville, e roba simile. Era in vacanza, e se la
stava spassando alla grande. Solo ora si ricordò che più tardi zio Voldy aveva convocato i Mitici 8 al quartier generale,
perché dice che doveva mostrare qualcosa di importante. Così si alzò dal letto,
aprì l’armadio e sospirò. La sua situazione sentimentale era disperata. Non era
riuscito a rimorchiarsi quel gran pezzo di gnocca
della McStrudel(bl…bleaaaaaahcoffcoff)e comunque vivere da solo era piuttosto
deprimente. Sospirò di nuovo, poi si vestì e scese a fare colazione.
L’appuntamento era alle dieci, e siccome lui era uno sempre puntuale, si era
svegliato alle…dieci e mezza. Con tutta la tranquillità di questo mondo, si
apprestò a fare colazione, sempre moooooooooooooolto
lentamente. Alla fine, verso le undici e dieci, uscì di casa e si
Smaterializzò. Ricomparve dopo un po’ davanti a Casa Riddle,
che veniva usato anche come Quartier Generale dei Mitici 8. Si addentrò nella
casa spettrale, con l’edera che cresceva. Si chiese perché zio Voldy non si decideva a chiamare un giardiniere, ma
ricordando che fine aveva fatto l’ultimo(morto dopo essersi accidentalmente
tagliato il…be’ potete capirlo da soli)si disse che
in fondo non aveva tutti i torti. Andò a suonare il campanello, e da dentro gli
giunse la voce di Spider-Egg: «Chi è?»
«Io»
«Io chi?»
«Silente»
«Silente chi?»
«MARCUS Silente»
«Marcus Silente chi?»
«Vaffanculo»
«Ciao Silè, perché non l’hai detto prima che eri te?»
«Sta zitto e muoviti»
«Come mai tutto sto ritardo?»
«Perché…perché…due più due non fa tre»
«Eh?»
«Ciuppa»
***
Era quasi mezzogiorno. Era da ore che Censured vagava alla ricerca di giovani. Era strano non
trovarne nessuno, ma poi si ricordò che, essendo giugno, dovevano trovarsi in
piscina, la mattina. Così rimase per un po’ a vagare, finchè
non ne vide uno. Purtroppo non aveva la bacchetta, e quindi non sapeva come
minacciarlo. Ma non importava, tanto lui ce l’aveva come abilità naturale
quella di incutere terrore. Si avvicinò zoppicando al giovane e gli disse:
«Ehi, idiota!»
«Bella zio!» gli rispose quello con aria noncurante.
«Che bella zio» fece Censured. «Senti, cretinetto, devi dirmi una cosa. Qual è il mezzo di
informazione più usato da voi giovani?»
«O zio, parli come mio nonno! Parla gggiovane!»
«M-ma…»
19874566353025645 tentativi dopo…
«Allora fratello, devo fare un troppo sorpresa al mio vecchio zio, ma non mi
ricordo il suo nick. Come trovo il suo nick?» chiese Censured,
esasperato.
«Oh poteva dirlo prima, zio! Il suo nick lo trovi
troppo chiaro su Wikipedia. Internet! Oh zio mi capisci?»
«Non molto. Ma grazie lo stesso» disse Censured, e se
ne andò(dopo averlo chiaramente mandato a fan…club). Doveva quindi trovare un
locale di nome Uichipedia, in una strada di nome
Internet. Non ne aveva mai sentito parlare(chissà perché >_>). Chiese
quindi informazioni a un passante.
«Scusa, dove posso trovare il Uichipedia, in via
Internet?»
«Oh, parla gggiovane zio!»
***
Silente scese nel seminterrato. Ad attenderlo
c’erano i Mitici 8 al completo. Si sedette a capotavola, come al solito, e
attese che zio Voldy parlò, ma fu preceduto da Spider-Egg.
«Ragazzi, ho un annuncio da fare!» esclamò. «Avendo scoperto che posso volare,
da oggi non sono più Spider-Egg, ma Super Victor!» Silenzio di tomba
SUPER VICTOR: Ehi, speravo in un applauso almeno Vedi se ti va bene questo KRAK-HOOM
***
Dopo molti altri tentativi, Censured
aveva finalmente capito che il Uichipedia non era un
locale, ma un sito che si trovava su Internet, che non era una via, ma era
invece il più grande mezzo di comunicazione mondiale. Aveva così scoperto che
per accedere a Internet doveva recarsi a un Internet Point. E, dopo molte
peripezie(camminare sarebbe ‘molte peripezie’?) vide l’insegna in lontananza.
Si avvicinò ed entrò nell’Internet Point. Fece qualche passo verso i pc, ma una voce di donna lo richiamò.
«Ehi, tu, dove credi di andare senza pagare?»
«Ma io…» sbuffò. Possibile che non facesse più paura, neanche quand’era
visibilmente morto? «Non lo sapevo! Non sono di qui! E non trattarmi così!»
«Ehhhhh senti,» sbottò la donna, «Marilyn Manson,
vedi di pagare e di non fare il furbo, o chiamo la polizia!»
***
«Allora» esordì zio Voldy.
«Benvenuti qui in questa riunione. Abbiamo dovuto posticiparla di parecchio
perché Silente se l’è presa comoda»
«Ehi, non è stata colpa mia» protestò Silente. «Il gatto è morto, il cane è
sbrindellato, la casa è esplosa e…e…asodhafoh!»
«Eh?» dissero tutti in coro
«CIU…»
«Stupefactum!»
Silente fu colpito in pieno da quattro Stupefacenti e un fulmine. Si fece nero,
e tutto svanì
***
Dopo essere finalmente riuscito a pagare con le
monete babbane, Censured si
avviò verso un computer disponibile, corrucciato. Lo accese, e dopo moooooooooooooooooooolti tentativi riuscì ad andare su Wikipedia. Lì scoprì qualcosa di interessante, che poteva
giocare a suo favore: un crimine, ancora inspiegabile per i Babbani,
poiché era chiaramente un omicidio magico. La cosa volgeva a suo vantaggio.
Mentre scriveva la mail, gli venne in mente una seconda idea diabolica. Così
tentò di collegarsi online con il computer dei Mitici 8
***
Silente si svegliò di soprassalto.
«Era ora» sbuffò Piton, annoiato.
«Bene» proseguì zio Voldy. «Ora che Silente si è
finalmente ripreso, posso spiegare il motivo della nostra riunione. Il
Ministero della Magia ha messo sul mercato, copiando dalla magia Babbana, la tecnologia, delle nuove armi. Con un po’ di
fortuna sono riuscito ad acquistarle alla modica cifra di 999999999999999999
galeoni, quindi adesso abbiamo i debiti fino alla coda»
«Ma noi non abbiamo la coda!» osservò Hagrid(che
osservazione)
«Appunto» disse zio Voldy. «Comunque, è con piacere
che vi presento: le mitracchette!» Tolse il telo dal
mobiletto dietro di lui, per rivelare delle armi decisamente strane. Erano
chiaramente dei mitra, non dissimili da un AK-47, ma erano privi di caricatore,
e lo spazio dove sarebbe dovuto esserci era molto sottile.
«Come potete vedere» continuò zio Voldy. «Questi
mitra sono privi di caricatore. Semplicemente perché là dove dovrebbe esserci,
va infilata(che brutta parola)la bacchetta. Vi spiego come funzionano. Prima di
tutto, pronunciare la formula magica dell’incantesimo, ma SENZA voglia di
lanciarlo. Così facendo l’incantesimo non partirà. Poi infilate la bacchetta
nella fessura(eheh) del mitra(perché che pensavate?)e
spingetela finchè non sentite un leggero ‘Clack!’. Dopodichè tirate la
levetta sul lato, fate come fareste per lanciare un incantesimo, solo che
invece di pronunciarlo ad alta voce, vi basterà premere il grilletto. Avrete
così un’intera raffica di quell’incantesimo. Attenzione, però: per cambiare
incantesimo, dovrete estrarre la bacchetta, con una pressione moderata,
pronunciare l’incantesimo sempre SENZA volontà, e poi fate come prima. Tutto
chiaro?»
Silente stava per aprire bocca quando, improvvisamente, il maxischermo alla sua
sinistra si accese.
«Ciao cretinetto»
Silente si sentì gelare. Conosceva quella voce, e anche chi la possedeva. Ma
non era possibile…doveva essere morto…allora la profezia di Cassandra Cooman si era avverata?
«Non ti aspettavi di rivedermi, vero?» interruppe i suoi pensieri Censured.
«Che cosa vuoi?» gli chiese Silente, gelido.
«Oh, niente. Sai, per tua fortuna, adesso sono un non-morto. Dopo che tu mi
buttasti sotto il Nespresso di Hogwarts,
venni sì sbrindellato e morii. Ma avevo fatto una maledizione sul mio vero nome,
una maledizione che mi avrebbe permesso di vendemmiarmi contro chi lo
pronunciava. Certo, la morte è stato un fastidioso ostacolo, ma non importa.
Ormai sono tornato. Sono tornato per la mia vendemmia»
I Mitici 8 si guardarono perplessi, ma Silente, che conosceva la sua
proverbiale testardaggine e coglionaggine(che fa pure rima), disse: «Cretino,
si dice vendetta, non vendemmia!»
«Senti, cretinetto, sarai anche più bravo di me e più
intelligente di me adesso, ma ricordati che io ti conosco fino in fondo.
Conosco i tuoi punti deboli»
«Non riuscirai a sconfiggermi col fango, stavolta!»
«Non mi riferivo al fango. Dopo quel tuo passato gesto di malvagità, il tuo più
grande punto debole è l’amore. Non fare quella faccia come da ‘che cazzo
dice?’. Lo sai che è vero. Ed ecco come intendo sfruttare questa tua debolezza.
Per primo, ho fatto ricadere la colpa di quell’omicidio di qualche giorno fa su
di voi, infatti i maghi del Ministero stanno già venendo a prendervi. E poi, so
che sei molto legato a un ragazzo di nome Harry Potter, Marcus»
Silente inorridì. «Lascialo fuori. Lui non c’entra niente con me e te»
«Sarà, ma non mi importa» ribattèCensured.
«Vedi, essendo un non-morto, non posso morire(ma va?), se non nel più brutale
dei modi. E siccome tu sei molto legato a questo Harry, lo ucciderò sia per
vendemmiarmi(ancora?) che per ricominciare a trattarti come facevo quand’ero
vivo, caro fratellino» D’oh!, pensò Silente. I Mitici 7
spalancarono gli occhi.
«Ma ora» proseguì Censured. «Ho di meglio da fare che
stare a cianciare con voi cretinetti. Ah, a proposito, io vi tengo d’occhio.
Non cercate di salvarlo, oppure io lo saprò, e allora Londra cesserà di
esistere. Addio, Marcus»
E detto questo il maxischermo si spense.
«Ma che ca…» esordì Piton,
ma fu interrotto da un tonfo alla porta del seminterrato, che cadde a terra.
Venti maghi del Ministero si riversarono dentro, brandendo le già cariche mitracchette. Aprirono il fuoco e scagliarono una raffica
di Stupefacenti. Silente evocò appena in tempo uno scudo invisibile magico, che
fornì loro tempo necessario per afferrare le mitracchette,
preparare i colpi e fare fuoco. Super Victor e Dr. House, non essendo maghi,
avevano dei comuni mitra. Hagrid non ne aveva
bisogno. Parava i colpi col suo deretano e avvicinandosi li prendeva a
schiaffoni. Purtroppo però, erano in una netta situazione di stallo. I maghi
del Ministero erano di più, e avevano chiuso i Mitici 8 tra loro e il muro
dietro.
«Zio Voldy!» gridò Silente.
«Che c’è?» risposezio Voldy.
«Dobbiamo uscire da qui. C’è un modo per farlo?»
«Sì, facendo crollare la casa»
«Geniale» disse Silente, sarcastico. «Qualche idea migliore?»
ZIO VOLDY: State a vedere «Facciamo saltare la casa?»
Silente si illuminò - ZIO VOLDY: Ve l’avevo detto - ed esclamò: «Geniale!
Perché non l’hai detto subito?»
Estrasse la bacchetta dal mitra, la puntò sul soffitto e urlò: «Explode!».
L’incantesimo partì e colpì il soffitto, che subito esplose e prese a franare,
come il resto della casa. I maghi del Ministero furono schiacciati dai detriti.
«CORRETE» urlò Piton.
«SEVERUS, SONO IO IL CAPO QUI» sbottò Silente. «SMETTILA DI
DARE ORDINI»
«VAFFAN…!»
SKATAKRASH
***
Censured
sogghignò. La prima parte del suo piano era compiuta. In realtà non aveva modo
di controllare i Mitici 8. Ma comunque così era sicuro che non avrebbero fatto
azioni eroiche, cosicché lui avrebbe potuto uccidere Harry in santa pace. Ma
ora doveva sapere come trovarlo. Provò a cercarlo su Wikipedia,
ma non lo trovò. Allora si recò dalla cassiera e, adottando il Linguaggio Gggiovane disse: «Bella sorè. Sto
troppo trovando quel coglione di Harry Potter. Ma non so dov’è la sua houze. Come la trovo?»
«Ehhhhhhh senti Marilyn!» sbottò la cassiera. «Il tuo
linguaggio da Rincoglione usalo fuori di qui, o ti
strappo le costole e te le infilo nel ****, capito?»
«Oh, insomma!» sbuffò Censured, che non riusciva ad
adattarsi bene come sperava. «Dove trovo Harry Potter?»
«E che CENSURED ne so io! Cercalo su quel coso che usate voi Rincoglioni, quel coso là…Facebook!»
«Facebook?» domandò perplesso Censured.
«Ma che roba è?»
«Senti, Marilyn, non fare il tontognorri!(tontognorri???). Non vorrai farmi credere che non conosci Facebook! State sempre lì a vantarvi che è il modo più
efficace per trovare su Internet le persone a cui tenete di più! Ai miei tempi
si usciva in strada e le si incontrava!»
Ma Censured aveva sentito solo una parte della frase
della cassiera. SicchèFacebook
era un sito internet, e serviva per trovare le persone(ma va?). Si recò
sogghignante al computer.
***
Silente tossì. Era mezzo sepolto dalle macerie di
Casa Riddle. Si districò a fatica, poi chiese: «State
tutti bene?»
«Sì» risposero piano piano tutti i membri dei Mitici
8.
«Sì» ribadì uno dei maghi del Ministero.
«Ehi, e tu che vuoi?» chiese zio Voldy. «AvadaKedavra!».
Uscirono a fatica dalla casa semidistrutta, poi Silente disse: «Dobbiamo
salvare Harry. Non possiamo farlo uccidere da quel pazzo di Censured»
«Silente, è davvero tuo fratello?» domandò Piton.
«E l’hai davvero buttato sotto il Nespresso di Hogwarts?» aggiunse zio Voldy.
«Sì, ma non è adesso il momento per parlarne» rispose Silente. «Dobbiamo
salvare Harry»
«Ma Censuredafere tetto
che non dobiamomantarenesuno, o farà saltare in aria Londra» osservò Krum.
«Ma è chiaro, non dobbiamo mandare nessuno che lui conosca» intervenne Dr.
House con la sua solita voce alla Jean-Claude(ricordo
che il Dr. House in questione è quello di Mai Dire Martedì)«Possiamo salvare il
signor Potter, ma dobbiamo mandare qualcuno che Censured
non conosce!»
«Sì, e chi?» chiese Super Victor.
«Ci sonen!» esclamò la McStrudel.
«Mienfratellen!» KRAK-HOOM
***
Censured
bestemmiò tutti i santi in tutte le lingue. Aveva tentato per ore di trovare
Harry su Facebook, ma alla fine dovette concludere
che lì non c’era. Perciò digrignò i denti e si mise a pensare. Era in una
posizione di stallo. Se non sapeva dove e come trovare Harry Potter, la sua
brillante vendemmia se ne sarebbe andata a CENSURED. Poi gli venne l’idea. Si
alzò dal computer e uscì dall’Internet Point. Girò sul posto e si Smaterializzò,
per poi riapparire a Hogsmeade, l’unico villaggio
completamente magico di tutta la Gran Bretagna, dove avrebbe sicuramente
trovato quello che cercava: l’Ufficio Postale dei Maghi. Si incamminò per le
vie di Hogsmeade, finchè
non lo vide in lontananza. Entrò dentro e notò un’infinità di gufi che
entravano e uscivano. In fondo, c’era un cassiere che discuteva con un elfo
domestico. Ignorandoli, prese a frugare indiscretamente tra le lettere, finchè non si avvicinò abbastanza al bancone e udì
distintamente le parole che il cassiere rivolgeva all’elfo: «E quindi tu sei
proprio sicuro di essere l’elfo domestico di Harry Potter?»
«Sì, signore» rispose l’elfo, allegro. Censured si
fece attento.
«E perché il signor Potter l’ha mandata qui a prendere le sue lettere in
anticip…ehm Marilyn Manson, cosa credi di fare?»
«Nulla» rispose Censured, digrignando i denti perché
l’avevano scambiato ancora una volta per il suddetto cantante.
«Allora vedi di allontanarti dalle lettere, va’» disse il cassiere. Poi si
rivolse all’elfo: «Quanto a te, mi hai stufato, prendi queste cavolo di lettere
e vattene»
L’elfo si apprestò a prendere le lettere e Censured
ne approfittò per leggere l’indirizzo: Harry
Potter, numero 4 di Privet Drive, Little Whinging, Surrey. Censured sogghignò. Conosceva il Surrey,
era un villaggio poco lontano da Londra. Si girò per andarsene.
«Come hai detto che ti chiami, comunque?» chiese il cassiere all’elfo.
«Bobby, signore» rispose l’elfo.
***
«Alloren» concluse la McStrudel rivolta al fratello Otto. «Tu aferencapitentutten?»
«Zì, dranguilla» rispose
Otto, scocciato.
«Pene, alloren te mettenendirizzenscritten su banconoten en mutanden, così esserensicurenke non lo perden»
«Ogghei». Otto si avviò quindi verso Londra. Non
lesse subito l’indirizzo(poiché era stupido)e fece male: una CENSURED,
passando, gli fece un CENSURED a tradimento, e ne approfittò per rubargli la
banconota con su scritto l’indirizzo di casa di Harry.
«D’oh!» esclamò poi, quando se ne accorse. «E adezzogoza faccio?». Dapprima si fece prendere dal panico, ma poi
ragionò con chiarezza: bastava chiedere informazioni. Si avvicinò a un passante
e disse:
«Zguza, cergo Harry Pottter»
«Oh parla gggiovane zio!»
UN’ORA DOPO…
«Bela zio! Zdodroppodrovando la houze di Pottter, dove è ingastrada?»
«Oh zio, la houze di Potter è troppo incastrata nel Surrey, a Little Whinging, in Privet Drive, numero 4»
«Eggellente!»
«Oh zio che vuol dire ‘eccellente’?»
«Vuol dire ‘bella zio’» rispose Otto, esasperato. Si avviò quindi in direzione
del Surrey(a piedi, naturalmente, perché prendere la
macchina è troppo intelligente per uno come lui).
***
Harry si svegliò di soprassalto. Era stato svegliato
da un urlo molto raffinato e preciso: «EHEHEHEHEHEH». Zio Vernon. Harry
trattenne l’impulso di mandarlo a fan club, e zio Vernon proseguì: «Io, Dudley
e Petunia usciamo. Non rubare cose dal frigo. Non accendere la televisione. Non
andare in bagno. Non respirare. Già che ci sei muori» e finito il monologo
uscì. Harry non disse nulla: era troppo assonnato per controbattere. Sentì
l’auto di zio Vernon mettersi in moto e partire, per poi sparire nell’oscurità.
Nonostante il sonno, non riuscì a riaddormentarsi. Rimase per un po’ a fissare
il soffitto, poi, però, sentì il distinto rumore della porta d’ingresso che si
apriva. La stanchezza svanì del tutto. I Coattley non
potevano essere già tornati dalla premiazione per la Casa Suburbana Meglio
Tenuta di tutta la Gran Bretagna. E comunque non aveva sentito il rumore della
macchina di zio Vernon. La luce dell’ingresso si accese, e si udirono dei passi
salire le scale. Un ladro, pensò Harry. Si alzò dal
letto, inforcò gli occhiali, e si recò sulla sua scrivania per prendere la
bacchetta. Bestemmiò quando si ricordò che si trovava nel ripostiglio del
sottoscala. Si girò per andare a prenderla, ma quando guardò la porta della
camera sussultò e indietreggiò di qualche passo. Una figura in ombra sovrastava
la soglia. Harry era certo di non averla mai vista in vita sua. Chi era? Quali
intenzioni aveva?
Harry deglutì, poi chiese: «E tu chi sei?»
«Bella zio!»
Ok
ragazzi/e, finisce qui il secondo capitolo. Bella la suspense finale, vero?
Probabilmente vi stare chiedendo cosa c’entra Harry, ma non ho resistito alla
tentazione di metterlo in mezzo. Ma ora, è il momento di rispondere alle recensioni:
dirkfelpy89:
Mi spiace ma devo correggerti, se si tratta di Censured
si parla di vendemmia, non vendetta xD. Comunque sono
contento che il capitolo ti sia piaciuto, e spero che ti sia piaciuto anche
questo. A dirla tutta ci sono un sacco di cose che spero, per esempio che
continui a seguirmi e di avere più visite o recensioni, ma questi sono problemi
miei, quindi lasciamo perdere xD. Ganja: No io non ho fame xD. Comunque è inutile che ti vanti di sapere il seguito,
tanto non te lo ricordi u.u
Ommioddio…solo DUE misere recensioni…ma
tutti i fan di HP 1? Sono morti? In punizione? Rapiti dagli alieni?
Polverizzati da un piccione radioattivo? Che amarezza…vabbè
vedrò di farmene una ragione, se vi va seguitemi! Bene, qui finisce il secondo
capitolo. Chi avrà trovato per primo Harry, e che fine farà? Lo scoprirete nel
prossimo fantastico capitolo: Ricadute!
E ricordatevi di recensire questo se vi è piaciuto, ciao ragazzi/e, a Lunedì!
I
Mitici 8 - La vendemmia
- Capitolo 3: Ricadute -
La figura fece un passo avanti. Harry la vide:
chiunque fosse, gli pareva strano che comunque lo salutasse con un ‘Bella
zio!’. Harry la guardò bene. Era decisamente brutta, e puzzava, e sembrava avere
un pallore cadaverico.
«E ghe cazzo, mica zonocozì brutto!» esclamò quello, scocciato.
«E tu chi sei?» ripetè Harry.
«Io zono Otto McStrudel»
rispose l’uomo. «Zono qui per salvardi»
«Salvarmi?» chiese Harry. «Ma da chi?»
«Non g’è tempo per sbiegartelo. Dobiamo
andare zubito!»
Così facendo Otto agguantò Harry per i capelli e lo trascinò di sotto.
«Aspetta, devo prendere la bacchetta!» disse Harry, dolorante e
bestemmiante(come al solito)
«Perghè, non ge l’hai gon te?»
«No, è nel ripostiglio del sottoscala»
«E dov’è il zottosgala?»
«Dove vuoi che sia?»
«E ghe ne zo»
«Vaffanculo, va’». Harry si liberò dalla presa e, con
aria molto fiduciosa, mollò un calcio alla porta del ripostiglio, che,
ovviamente…rimase in piedi.
«Ma porca…» cominciò Harry.
«Oh, zbostati!» lo scansò Otto. Sfoderò la bacchetta
e disse: «Alohomora!»
La porta non si aprì.
«D’oh!»
UN’ORA DOPO
«Finalmende!» esclamò Otto
quando buttò giù la porta usando Harry come ariete. Il quale si rialzò, entrò
dentro e prese la bacchetta. Fece per prendere anche la sua NimbusScorraDuemila, ma Otto la interruppe: «Non g’è tempo!
Dobiamoandargenezubito!»
Harry ancora non capiva. Da quando la McStrudel aveva
un fratello? E perché l’aveva mandato a cercare?
«Muovidi!»
E soprattutto, perché tutta quella CENSURED di fretta?
Si precipitarono alla porta d’ingresso e uscirono fuori. Ma avevano fatto
appena pochi passi, che Otto si fermò, e Harry gli andò a sbattere contro.
«Oh, svendura» sussurrò Otto. Harry fece per
bestemmiare, ma Otto lo zittì e continuò a fissare un punto davanti a sé. Harry
seguì la direzione del suo sguardo, e vide che un uomo si avvicinava, anche se
era ancora lontano, apparentemente verso di loro.
***
Censured
vide che era finalmente arrivato a Privet Drive. Vide
il numero dell’abitazione di fronte a sé, ed era il numero 14. Alla sua
sinistra, c’era il numero 12. Proseguì quindi in quella direzione. Dapprima non
notò nulla di strano, ma, arrivato al numero 8, si fermò e guardò perplesso
quella che, dopo il numero 6, doveva essere il numero 4 di Privet
Drive. Vide che la porta d’ingresso era spalancata, le luci accese, e che
davanti alla soglia si stagliavano due figure. Non le riconobbe bene poiché
erano in controluce, ma alla fine giunse alla conclusione: Sono assolutamente sicuro che due sia un
numero, pensò. Guardò meglio le figure: una era alta, e l’altra era bassa.
Doveva avere all’incirca undici anni. Un sospetto dilagò nella sua mente. Tornò
a guardare al numero 4, poi di nuove le figure, ma quelle se l’erano data a
gambe. Allora capì e bestemmiò: «Ma porco…!»
No,
non la bestemmia, il pensiero
CENSURED: Ah ok
Allora capì e bestemmiò: la figura più piccola era
inconfondibilmente Harry, mentre quella più grande non la conosceva. Ma non gli
importava: chiunque fosse, stava scappando con la sua preda. Gli venne quindi
un’illuminazione: anche se senza bacchetta, era comunque un mago(ma va?). Così
alzò una mano e, con grande sforzo di volontà, pronunciò l’incantesimo: «Magiamvos non potestoteadhibere!»(Voi non
potrete usare la magia!). (S)Fortunatamente ai maghi non occorreva una
bacchetta per compiere un incantesimo, anche se averla semplificava la cosa e
pure di molto. E dato che comunque Censured era
dotato di ottimi poteri, riuscì a formulare l’incantesimo come se niente fosse
e giusto in tempo: la figura, infatti, aveva afferrato Harry e stava per
Smaterializzarsi, ma alla fine piroettò come un cretino e cadde a terra. Battè la testa a terra e non si rialzò. Vide Harry
avvicinarsi e tentare di farlo riprendere. Censured
sogghignò e si apprestò a raggiungere Harry, ma all’improvviso si udì un forte
CRACK e Censured si ruppe il femore.
***
Ok,
ecco come farlo rinsavire, pensò Harry. Prese a prenderlo a
cazzotti, e Otto si riprese.
«Eh, ghesuggede?»
«Quel tizio ci sta inseguendo! Ci ha proibito di usare la magia!»
«Censured!»
«Perché dici Censured a CENSURED? Di solito ci pensa
DrHouse93 a mettere i vari CENSURED»
«CENSURED, gueldizio là zighiamaCensured!»
«Censured? Ma che nome del CENSURED! Ma perché quel
CENSURED di Censured sta bestemmiando?»
«Non lo zo, ma dobiamoandargenezubito!» Si alzò in
piedi e vide Censured che tentava di raggiungerli, ma
aveva appena fatto pochi passi che il femore gli si ruppe di nuovo. Otto si
guardò attorno. Fortunatamente l’avevano sbattuto in un carcere Babbano per dieci anni(andiamo bene) e quindi sapeva come
funzionava il mondo Babbano. Vide una macchina
parcheggiata, raccolse un sasso e spaccò il vetro in mille pezzi. Subito scattò
l’antifurto, che coprì le bestemmie di Censured. Ma,
all’improvviso, un Babbano, che abitava nella casa di
fronte alla macchina, urlò chiaramente: «Ehi, la mia macchina! Mi stanno sconfottendo(???) la macchina!». Uscì di corsa con una
mazza da baseball, e Otto gli lanciò il sasso. Ma quello lo colpì con la mazza,
che si ruppe, ma che fece partire in aria il sasso, che andò a cozzare contro
un lampione, che lo spezzò in due, che cadde in testa a Censured,
che prese a bestemmiare, bestemmiando spaventò un gatto, che si lanciò sulle
palle di Harry(ahia), che per scrollarselo di dosso prese un martello e
cominciò a martellarlo(il gatto, eh), ma fu sbranato da un cane, che però fu
investito da una macchina di passaggio, che andò fuori strada e travolse il Babbano e poi Censured che si era
ripreso sia dal sasso che dal femore.
«Minghia!» esclamò Otto. Poi afferrò Harry, svenuto,
per la collottola, e lo mise sul sedile. Otto salì e tentò, come i Babbani, di far partire la macchina con i fili elettrici.
Harry si svegliò di soprassalto. Guardò l’orologio, era rimasto svenuto per due
ore. Si girò e vide Otto intento a far partire la macchina alla Babbana e Censured che li
inseguiva, col femore rotto di nuovo.
«E dai, CENSURED!»
«Perché inciti Censured?» chiese Harry, allarmato.
«CENSURED». Finalmente la macchina partì, e subito si diressero in direzione
per Londra. Non avevano una meta precisa, ma per il momento era conveniente
solo allontanarsi. Dietro di loro udirono un altro CRACK e una nuova sfilza di
bestemmie. Viaggiarono per qualche secondo tranquilli, ma all’improvviso Censured si Materializzò sulla strada davanti a loro.
«A-ah!»
SDROMP
Non fece neanche in tempo a finire la frase che subito fu investito da un
noncurante Otto alla guida. Sembravano apparentemente salvi, ma, dopo pochi
minuti, udirono la sirena di una volante della polizia.
«Te l’avevo detto che non dovevamo rubare una macchina!» sbottò Harry.
«Dranguillo, non inzeguono
noi»
«Polizia! Voi nella Fiat Panda, fermi!» urlò il poliziotto tramite megafono
«Be’, gi zono tante Fiat Panda a Londra»
«Rettifico, voi nella Fiat Panda con un vetro rotto e con un ragazzo di undici
anni sul sedile anteriore e con un bruttone alla
guida!»
«D’oh!» fece Otto. Stava pensando a come potersene sbarazzare, ma udì un tonfo
sul tettuccio della macchina. Dei colpi: qualcuno tentava di sfondare il
tettuccio a cazzotti. Censured.
Otto imboccò una strada montana, necessaria per arrivare a Londra, che si
affacciava su una scarpata. Censured continuava a
colpire la macchina(e il bello è che nessuno lo nota), e tra l’altro erano
arrivati gli interi servizi segreti a inseguire una Fiat Panda(>_>). Otto
continuò a guidare come se avesse uno tsunami alle spalle, e difatti si girò e
notò uno tsunami alle spalle, dietro la polizia. All’improvviso, Censured, dopo vari colpi, sfondò il tettuccio, e allungò
una mano verso il collo di Harry. Harry si sentì soffocare(strano eh). Otto se
ne accorse, ma non riusciva a togliere la presa ferrea di Censured
dal collo di Harry. A Harry cominciò a oscurarsi la vista. Proprio quando
temeva il peggio, su udì un forte colpo e la presa sul collo si allentò del
tutto. Harry tornò a respirare e a vederci chiaramente, e vide che il braccio
di Censured era ancora attaccato al suo collo, ma ora
sembrava inanimato. Tirò giù il braccio e quello se ne venne via. Sussultò,
vedendo il braccio staccato, e lo buttò dal finestrino.
«Che è successo?» domandò Harry. «Come hai fatto a far staccare il braccio a Censured?»
«Non l’ho fata appozda» rispose Otto. «Avevo fato
male una gurva e la maghinazi è alzada su due ruode(una Panda??). E lui poi ha gozzato
contro un palo»
«Che facciamo per seminare la polizia?»
«Ho un’idea, ma devi ezere rapido». Harry riflettè: dopotutto aveva il microchip. Assentì.
***
Censured
si Materializzò di nuovo sul tettuccio della Panda, proprio mentre questa sterzava
bruscamente a destra, sfondando il cavalcavia e andando fuori strada. Censured, intanto, tentò di riprendere l’equilibrio,
dopodiché mise il braccio nella fessura aperta da lui prima e ricominciò a
cercare il collo di Harry, ma proprio non riusciva a trovarlo. Non capiva
perché erano usciti fuori strada, sulla scarpata, ma non gli importava. Non si
accorse che la Panda,intanto, era
arrivata in fondo alla scarpata, e era andata a cozzare contro un masso, sfracellandosi
e fracassandosi, ma senza esplodere(il che è strano). Rimase incastrato per il
braccio, e solo quando la Panda si fermò riuscì a districarlo, anche se a
fatica, dalla macchina. Rimase per un po’ sogghignante sul rottame. Alla fine
la sua missione era compiuta. La vendemmia era a un buon punto. Harry Potter
era morto. Si era appena sfracellato sul fondo di una scarpata, insieme al suo nonsisachiera aiutante. Fece per scendere dal tetto della
Panda fracassata per vedere i due cadaveri, quando udì un rombo: una volante
della polizia, talmente bramosa di acciuffare la Panda, si era lanciata giù
dalla strada, e viaggiava a tutta velocità contro la Panda. Censured
bestemmiò e prese a correre. Ma aveva fatto appena una decina di passi che il
femore gli si ruppe di nuovo e prese a zoppicare per mettersi in salvo. Ma
troppo tardi: la volante della polizia si schiantò contro i resti della Panda,
che esplose. Censured fu sbalzato via
dall’esplosione, e si perse nell’oscurità della notte.
***
«Signore, che facciamo?» chiese l’agente segreto al
capo.
«Chiama il proprietario dell’auto e informalo su quanto è successo» rispose
questi.
«E i ladri?»
«Ma sei idiota? Sono morti!»
«Va bene, va bene, ma ora che facciamo?»
«E che ne so, andiamo ad arrestare qualche innocente»
***
«Che facciamo adesso?» chiese Hagrid
a Silente.
«Dobbiamo trovare un nuovo Quartier Generale» rispose Silente.
«Ma quale potrebbe essere?» domandò zio Voldy.
«Potrebbe essere il mio ospedale, a New York!» propose Dr. House
«No, troppo pubblico»
«Casa mia!» disse Super Victor
«Sparati»
«Hoggwarz!» ipotizzò la McStrudel
«Sparati anche te» D’oh!, pensò poi, vedendo a chi aveva
augurato di spararsi
«Potremmo fare il vecchio Quartier Generale di Krum»
intervenne Piton
«No, dico, sei matto?»
«Perché io afefo Quartier Generale?» chiese Krum.
«E’ una storia lunga»
«Qualche altra idea?» domandò Silente.
«Il vecchio Quartier Generale di Krum?» ripetèPiton.
«Geniale! Zio Voldy, perché non è venuta a te questa
idea?»
Il Mitico Sottomarino(>_>) illuminava
l’ingresso dell’ormai allagato Quartier Generale di Krum.
Lo esplorarono un po’, ma non potevano fare assolutamente nulla se quello era
allagato. Silente si mise così a riflettere. Con una mente brillante e
intelligente come la sua ci mise solamente…tre ore per giungere alla
conclusione: ciambelleeeeeeeeeeeeeeeesbavazsbavaz(ti pareva).
«Silenten, dobiamenfarentornarenparten te memorien at Krum, solo luinsaperen come funzionenquestenmerden de quartieren»
«D’accordo» acconsentì Silente, dopo aver tentato in tutti i modi di sopprimere
quell’idea, persino buttando in mare Super Victor. Alla fine si avvicinò a Krum e sciolse parte dell’Incantesimo di Memoria che lui
stesso gli aveva imposto pochi mesi prima(leggete
I Mitici 8 per ulteriori info). Gli occhi di Krum
si annebbiarono, sognanti, per un po’ ma poi tornarono normali. Subito prese il
comando del Mitico Sottomarino e lo diresse verso una stanza, piena di
computer, e molto piccola.
«La Zala Controllo» spiegò loro Krum.
Si avvicinò a un pannello e premette, tramite sottomarino, un pulsante rosso,
sulla quale c’era scritto: Emergenza. Infatti, appena premuto, si aprirono dei
portelli sulle pareti e tutta l’acqua cominciò a uscire. Quanto il Quartier
Generale si fu svuotato di tutta l’acqua, i Mitici 7(Super Victor sta
galleggiando in mare, ricordate?) uscirono dal Mitico Sottomarino e Hagrid ne approfittò per dire: «Ehi raga,
vi ricordate quanti ricordi qua? Che Krum aveva
cercato di baciarsi la McStrudel!»
Silente gli scoccò un’occhiataccia, e si girò a guardare Krum.
Questi sembrava aver avuto un’illuminazione, ma poi Silente pensò che era solo
la sua immaginazione perché Krum aveva la solita
espressione: da rincoglionito.
«Venite» disse. «Vi porto nela Sala Principale». I
Mitici 6 lo seguirono, e Krum li condusse dentro una
stanza. Intanto Silente ne approfittò per fare uno scherzo cretino a zio Voldy, il quale si incazzò parecchio. Arrivati davanti alla
porta della Sala Principale, Krum la aprì e li lasciò
entrare. I Mitici 6 vagarono per la stanza, esplorandola un po’, quando, senza
accorgersene, entrarono in un quadro sul pavimento dal quale improvvisamente
uscirono delle pareti fatte, sembrava, di aria liquida. Silente si girò e vide Krum che rideva selvaggiamente rotolandosi per terra. Ma
quello che lo lasciò atterrito fu la persona accanto a Krum:
zio Voldy. KRAK-HOOM
«Zio Voldy!» esclamò Silente. «Che ci fai lì fuori?
Facci uscire!»
«Col cazzo» rispose zio Voldy. «Non mi chiamo più zio
Voldy, ora. Sono tornato ad essere Lord Voldemort»
«Rendiamo grazie al nostro signore» concluse la preghiera Hagrid.
«Amen»
Dr. House gli infilò il bastone nel **** e Hagrid
svenne.
«Hai avuto una ricaduta di malvagità?» chiese Silente. «Perché ti sei schierato
dalla parte di Krum? E perché ce l’ha di nuovo con
noi?»
«E’ semplice» rispose Voldemort. «E’ tutta colpa di
quel demente di Hagrid. Con la frase di prima, ha
risvegliato del tutto la memoria a Krum. Smettetela
di pestarlo, prima fatemi finire il monologo, poi lo pestate. Comunque dicevo.
Anche a me è tornato in mente il fatto che ti sia preso il merito di quello che
avevo fatto l’ultima volta che siamo stati qui. E lo scherzetto di prima è
stata la scintilla che ha fatto traboccare il vaso. E mi sono schierato dalla
parte di Krum per vendicarmi»
«Tanto posso uscire quando voglio da qui!» rise Silente. Si avviò verso la
parete di aria liquida ma si prese la scossa. Toccò a Voldemort
ridere stavolta.
«Non potete uscire da quella barriera. Krum l’ha
fatta apposta anti-poteri sovrannaturali. Siete solo dei comunissimi Babbani lì dentro»
«Ma com’è possibile?» chiese Piton, che difatti provò
a trasformarsi, ma senza successo.
«Non lo so, ma sul copione c’è scritto così»
Bene,
e qui finisce il terzo capitolo. Per chi avrà letto I Mitici 8 2.0, saprà a
cosa si riferiscono Hagrid e zio Voldy,
e perché Krum è diventato malvagio. Ma ora è tempo di
distruzio…voglio dire di rispondere alle recensioni:
dirkfelpy89:
Non so cosa intendi per eccitante, ma spero che comunque sia qualcosa di buono
e non equivoco xD. Comunque sì, Censured
sarebbe disposto a tutto per vendemmiarsi contro il caro Marcus, e alla fine è
pure riuscito nel suo intento di far fuori Harry, anche se ha fatto la fine del
sorcio pure lui. Ma la fan fic non finisce qui,
perché ci sono ancora gli altri capitoli! Perciò non perderteli!
Good, qui finisce il terzo capitolo. Ci
rimango sempre più male che non abbia fan, dico, se qualcuno provasse a leggere
o a vedere Harry Potter e la Pietruzza Rossa che non si sa a che serve, che è
sempre una mia fan fic, ma è anteriore a questa,
vedrebbe un gran numero di visite e recensioni. Sarà che non vi piace questa? Vabbè, parlando d’altro, sembrerebbe la fine di questa fan
fiction, visto che i protagonisti sono intrappolati e i protagonisti secondari
e l’antagonista sono morti. Ma siamo proprio sicuri? Per avere conferme non
perdetevi il capitolo 4: Super Victor, il
più “dotato” dei super eroi! Ciao ragazzi/e, a Lunedì, e seguitemi in
maggior numero, per favore!
Capitolo 4 *** Super Victor, il più dotato dei super eroi ***
I
Mitici 8 - La vendemmia
- Capitolo 4: Super Victor, il più “dotato” dei super eroi -
Super Victor? Chi è Super Victor? Boh
Come boh, Doc, ma se non lo sai te chi lo sa?! Lo so ma era giusto per di…un momento.
Ma…sto parlando da solo?
Eh già Oddio niente ha più senso
AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH *prende a capocciate il muro e sviene*
… Ok rieccomi,
possiamo continuare.
Per conoscere la storia di Super Victor dobbiamo
tornare un po’ indietro nel tempo. Era una calda giornata di aprile. Un po’
eccessivamente calda, a dirla tutta, ma poiché era unica, i cittadiniromani l’avevano apprezzata abbastanza bene,
specie dopo quelle incessanti piogge che avevano quasi fatto straripare il
Tevere. Tuttavia, nelle scuole romane, la situazione era ben diversa. Molti
fremevano per il suono della campanella, non vedendo l’ora di uscire, dopo che
il caldo li aveva asfissiati per tutto il giorno. In particolare fremevano gli
alunni di una classe di seconda media. Tra questi c’era il nostro “eroe”:
poiché era originario del Perù, anche se nato in Italia, aveva la carnagione
mulatta. Non eccelleva per la sua forma fisica, aveva capelli lunghi(tipo Harry
al primo anno)e degli occhiali rotondi. Il suo nome? Be’, naturalmente Har…voglio dire Victor. Ma se non altro era molto
simpatico. E gli amici, anche se lo prendevano sempre in giro, non lo facevano
mai con l’intenzione di offendere, ma sempre per scherzare. E suonò quindi la
campanella. Una fiumana di ragazzi si riversò al cancello d’ingresso della
scuola. Ma di loro non ce ne frega un cazzo, e concentriamoci invece su Victor.
Era in compagnia dei suoi amici più cari: Yuta,
Gianluca, Michele e Alessandro.
«Mamma mia che palle la Prof oggi!» disse Michele, pochi passi dopo l’uscita.
«Non la reggevo più!»
«Sì infatti» convenne Yuta. «Io me stavo addormentà»
Ma Victor, nonostante la Prof rompiCENSURED, era
decisamente contento: quella mattina Elena, la ragazza della classe che a lui
piaceva, gli aveva detto di incontrarsi al parco verso le quattro. Da allora
continuava a sorridere come un cretino.
«Si può sapere perché quel sorriso da pirla?» chiese Gianluca.
«Elena» rispose semplicemente Victor.
«Oddio ancora» sbuffò Yuta.
«Pensa mo viene e fa: ‘No Victor scusa, non voglio più uscire’» scherzò
Alessandro.
«Ma li CENSURED tua!» sbottò Victor, grattandosi.
«Io non sono convinto» commentò Gianluca.
«Perché?» gli chiese Michele.
«Bah, secondo me mi sembrava troppo finta quando te l’ha chiesto, Vic»
«Ma li CENSURED tua!»
I cinque ragazzi proseguirono, finchè Alessandro e
Michele, poiché abitavano nello stesso condominio, salutarono gli altri e
andarono a casa. Michele tornò a casa, si sedette sulla scrivania e si mise
davanti al pc, a non fare un cazzo come al solito. Ma
di lui al momento non ce ne frega un emerito CENSURED adesso, visto che tanto è
lui che scrive tutte le fan fiction di quel demente che risponde al nome di
DrHouse93. Torniamo quindi a Victor.
Quando tornò a casa era ancora gongolante. Quasi non
toccò cibo. La madre, dopo averglielo chiesto un paio di volte, ci rinunciò e
lo mandò a fan club. Alle tre si preparò con cura(non che questo cambiasse di
molto il suo “BELLISSIMO” aspetto fisico)e arrivò al parco con mezz’ora
d’anticipo. Rimase per circa tre quarti d’ora ad aspettare Elena, ma verso le
quattro e mezza cominciò a stufarsi. Si disse che forse era in ritardo per
alcune ragioni, ma la verità era che il sospetto di Gianluca gli si stava
lentamente insinuando nella mente: e se l’aveva preso in giro? Devo ricordarmi di menarlo, pensò
Victor. Rimase un altro po’ ad aspettare Elena, poi verso le sei e un quarto se
ne andò, deluso e bestemmiante. Aveva fatto appena una decina di passi, però,
che dietro di lui si udì uno strano rumore. Si girò e spalancò la bocca
«Un piccione radioattivo!» gridò No, Vic,
guarda un po’ più a destra
«Il cartellone del Mercatone Uno!» No, così è troppo a destra
«Un meteorite!» Ecco, ora ci siamo
Victor si apprestò a scappare, ma non fece in tempo a muoversi che il meteorite
si schiantò a nemmeno tre metri da Victor, che pensò: Che culo!
Ma, all’improvviso, una scheggia di meteorite partì a velocità incredibile in
direzione di Victor, che fu troppo lento a scansarsi. Sentì un dolore
lancinante alla fronte, proprio al centro, mentre la vista gli si offuscò, e
scivolò a terra. Si fece nero, e tutto svanì.
Victor si svegliò(indovinate un po’?) di soprassalto(olè).
Aveva un mal di testa veramente feroce. Non si ricordò subito cos’era successo,
ma poi gli tornò in mente Elena, il falso appuntamento, e il meteorite e la
scheggia. Si tastò quindi la fronte in circa della scheggia, ma non la trovò.
Sentì la cicatrice a forma di I che gli solcava tutto il centro della fronte,
ma la scheggia era sparita. Perplesso, dopo un’occhiata al meteorite, che
ancora bruciava, si avviò a casa.
«Victor, era ora!» sbottò la madre quando Victor
tornò a casa. «Sei stato via un secolo!»
Ma Victor non l’ascoltava. Si sentiva male. Barcollava. Si sentiva come se si
fosse ubriacato.
«Si può sapere che fine hai fatto?»
«BLEAHHHHHH»
«E non far finta di vomitare per non rispondere. Sei in punizione, caro mio!»
Victor non ci badò e si recò a fatica in camera sua. Appena vi entrò, piombò
sul letto e si addormentò profondamente.
***
«Niente ce la fa, Melaceto
ce la fa!» disse un tizio
«Che minchia c’entra?» chiese zio Voldy.
«E comunque io non rinuncio alla mia aspirina»
«Tanto non ti servirà»
«Perché?»
«Tu non sei Asdrubale Pipton, il Rincoglionito?»
«Sì»
«AvadaKedavra!»
***
Victor si svegliò di soprassalto. Tutti i sintomi
del giorno prima erano spariti. Si sentiva benissimo. Non riusciva a spiegarsi
la cosa: solo ieri sembrava moribondo. E adesso? Forse c’entrava qualcosa la
scheggia. Si alzò dal letto, quando un criceto sgattaiolò da sotto il letto e
morse la zampa di un gatto, che incazzato assunse un atteggiamento umano, brandì
un bazooka tirato fuori dal AHIA e sparò al criceto, che però si scansò e andò
a cozzare contro l’armadio di Victor, che si incazzò(pure lui)e cominciò a
tirare coltelli contro il criceto(scusate, ma mi sono fatto prima di scrivere).
Il criceto schivò tutti i coltelli e saltò in direzione di Victor. L’armadio
lanciò un coltello…il criceto si scansò…e il coltello colpì Victor dritto al
cuore. Era finita. Morto per una emerita cazzata. Come era possibile che il suo
armadio si mettesse a lanciare coltelli? Non poteva morire co…
«Ma il CENSURED tua!» Ma scusa non sei morto?
VICTOR: Ti sembro morto? No, ma è strano
VICTOR: Infatti, il coltello mi è rimbalzato contro. Ma come è possibile? Prenditi a pugni e lo saprai
Victor difatti di prese a pugni, ma si fece talmente male che svenne. Quando si
svegliò di soprassalto, si rese conto che aveva la pelle corazzatissima.
Sembrava ormai fatta di ferro, ferro indistruttibile. Stupido, cioè stupito,
capì che ormai doveva essere per forza
colpa della scheggia del meteorite. Ma poi guardò la sveglia: erano le otto e
tredici, e fra due minuti doveva stare a scuola
«CENSURED!»
DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIN
La campanella segnò l’inizio della ricreazione. Gli alunni della 2 H si
apprestarono a rimettere le cose nello zaino, perché c’era qualche cretino che
giocava sempre con le cose degli altri. Victor stava rimettendo dentro lo zaino
l’astuccio, ma Simone, il “BULLO” della classe, glielo sfilò dalle mani e si
mise a giocare a basket e a calcio. Non riuscendoci in nessuna delle due cose,
prese a sbatterlo contro i muri. Victor si alzò di scatto. Era l’ennesima presa
in giro.
«Simò, damme quel CENSURED
di astuccio» sbraitò Victor.
«Sennò che me fai? EHEHEHEHEH» rispose Simone, con la sua solita voce da Orso Coattone.
«Te meno» ringhiò Victor. «Damme quell’astuccio»
«Ao che è che fai er matto»
disse Simone. «Io te meno, te sfonno. Hai sgarato e mo te sgaro a te.
AAAAAAA AAAAAAAAA AAAAAAAAAAAAAAAAAAA»
Simone si avventò su Victor, che stupidamente, perché si trovava dall’altra
parte della classe, allungò il braccio e chiuse gli occhi nel tentativo di
bloccare Simone. Con suo sommo stupore, però, sentì il braccio diventargli
strano. Gommoso, sembrava. Aprì gli occhi per vedere il braccio, appunto,
gommoso e di color marrone, simile a budino al cioccolato, allungarglisi
e andare a bloccare, con la mano, Simone per la fronte. Il braccio tornò
solido, ma rimase lungo almeno due metri. Victor non riusciva a crederci.
Continuava a fissarsi il braccio, mentre tratteneva Simone senza alcuna
difficoltà. Ma poi accadde un fattaccio: Simone scorreggiò
e partì col turbo propulsore in avanti, verso Victor. Questi si fece prendere
dal panico: non aveva paura dei suoi pugni, ma Simone lo stava investendo, con
tutto il suo peso di cento chili, a 50 Km/h. Victor chiuse gli occhi.
SBRANG
Victor sentì Simone cozzargli contro, ma provò solo un dolore temporaneo.
Riaprì gli occhi e vide Simone steso a terra, svenuto. Non riusciva a crederci.
Io, Gianluca, Alessandro e Yuta lo guardammo
increduli, poi andammo a fargli i complimenti perché aveva finalmente
provveduto a sistemare per bene Simone. Ma poi inorridì quando suonò la
campanella. E se i professori trovavano Simone steso a terra, e Victor che
puzzava come lui(cioè di *****)?
Avrebbero capito che era stato lui a far svenire Simone, e poi sarebbero stati
guai seri.
«Vattene, ti copriamo noi» disse Gianluca, che probabilmente stava pensando
alla stessa cosa. Victor li ringraziò e fuggì dalla finestra(niente di eroico o
spettacolare, è al piano terra, eh). Non si accorse che il braccio era tornato
di dimensioni normali. Ma che CENSURED stava succedendo? Anche i suoi amici
erano rimasti sorpresi vedendo di cosa era capace di fare Victor. Quest’ultimo riflettè. Che fare? Non poteva tornare a casa, mancavano
ancora due ore al suono della campanella.
«Oh bè, famo sega» disse
Victor scrollando le spalle. Girovagò un po’ per il quartiere, poi si ricordò
del meteorite. Voleva andare in fondo a quella faccenda, così tornò al parco a
guardare meglio il meteorite. Aveva finalmente smesso di bruciare, così Victor potè studiarlo per bene: Era di uno strano materiale,
sembrava, per odore e sapore(lo leccò)simile a cioccolato, ma era molto più
duro. Quasi quanto il titanio. Istintivamente Victor si leccò la pelle(ormai ci
stava prendendo gusto)e sentì che, effettivamente, sapeva di cioccolato. Rimase
per il resto della giornata nel parco a tentare di capire quali altri poteri
avesse avuto. Alla fine fu consapevole di: modificare il proprio corpo a
piacimento(stile Mr. Fantastic), di passare da
cioccolato solido al solito budino, di sparare detto budino, che era molto più
appiccicoso di quello terrestre, che sfruttò per dilettarsi come Spider-Man, e
di sparare un raggio di cioccolata rovente e/o scaglie di cioccolato affilate
come coltelli. Anche la forza fisica era aumentata, e pure di parecchio. Aveva
scoperto anche che poteva trasformarsi liberamente in un vero e proprio uovo di
pasqua formato gigante. Ora sapeva cosa fare con i suoi nuovi poteri: mangiare
cioccolato a sbafo Ma perché i personaggi delle mie fan fic sono sempre così idioti?
VICTOR: E che ne so, le scrivi te!
-.-
E così, da quel giorno, grazie anche al riferimento che gli avevo fatto io
qualche giorno prima(‘Zitto te, che pari un uovo di pasqua formato
gigante!’(senza nessuna offesa))Victor divenne: Spider-Egg,
l’Uovo Ragno! L’unica pecca dei suoi poteri, infatti, era che non poteva
volare. Ma non importava. Finalmente poteva vendicarsi di chi l’aveva sempre
umiliato. Divenne così il “paladino difensore” di Roma. Presto i criminali
cominciarono a temere il Mitico, seppur ridicolo e sfigato, Spider-Egg!
***
Simone passeggiava per strada. Anzi, più che altro
correva facendo il suo quotidiano verso: «EHEHEHEHEHEH». Non badava molto ai
passanti, che lo guardavano decisamente perplessi. Non sono nemmeno sicuro che
Simone li notasse, vista la sua “NOTEVOLE” intelligenza(e questa è una
bestemmia bella grossa). Era quasi arrivato all’incrocio di San Basilio quando
accadde un fatto curioso, che però Simone non notò subito. Uno strano essere si
avvicinò a Simone, che lo notò solo dopo mezz’ora.
«Che vuoi? EHEHEHEHEH» chiese Simone all’essere.
«Sono qui per aiutarti» rispose quello. Aveva una voce fredda, ma soprattutto
stridula. «Tu recentemente hai subito una sconfitta?»
«AUAUAUAUAU»
«Ma perché piangi?»
«EHEHEHEHEH»
«Comunque, io mi chiamo Digiacomort. Sono qui per
farti diventare l’essere più potente che tu abbia mai conosciuto». Simone smise
di fare il suo solito verso. Sembrava aver recepito il messaggio.
«EHEHEHEHEHEH»
«Ma mi stai ascoltando?»
«EHEHEHEHEHEH»
«Ommioddio, e pensare che questo incantesimo fa
diventare più stupidi» osservò Digiacomort.
«Comunque, tu sei stato spu*****to da un certo Spider-Egg,
vero?»
«OhhhhhhhhhhhhhhhhhhhSpider-Egg…EHEHEHEHEHEH»
«Si vabbè, lo prendo per un sì» sbuffò Digiacomort. «Tu OrsumCoattonemfies, et Ovi Araneaesemperinimicumeris». Tu diventerai Orso Coattone,
e sarai sempre il nemico dell’Uovo Ragno.
«EHEHEHEHEH…AUAUAUAUAU» Simone scoppiò a piangere, gli si rovesciarono gli
occhi, e svenne(provocando delle crepe sull’asfalto). Digiacomort
ghignò. Parte del suo piano aveva funzionato. Aveva saputo, scopiazzando dai
miei appunti, che Silente avrebbe reclutato Spider-Egg
nella sua squadra segreta: i Mitici 8. Così, per impedirglielo, aveva stregato
Simone, che ora era diventato Capo OC(Orso Coattone),
e l’aveva reclutato per uccidere Spider-Egg.
***
Victor si svegliò di soprassalto. Erano passati due
mesi da quando aveva ricevuto i poteri, e finalmente era finita la scuola. Da
quando l’aveva menato, Simone non si era più fatto vedere a scuola, cosa che
rendeva tutti decisamente contenti. Arrivate le vacanze, Victor se la spassava
alla grande, anche se il sole li rosolava quotidianamente. Era una vita nuova,
migliore, con quei nuovi poteri. Si alzò dal letto, e guardò la sua camera,
decisamente caotica. Fece per alzarsi dal letto(ma non si era già
alzato?)quando ricevette una telefonata. Ero io.
«Ehi Vic!» lo salutai. «Oggi annamo
a fa na partita. Voi venì?»
«Chi semo?» domandò Victor.
«I soliti»
«Vabbè, mo arrivo»
Victor riattaccò, poi si recò verso l’armadio per prepararsi. Prese
l’immancabile zaino, nel quale mise anche il costume di Spider-Egg.
Scese quindi di casa, e fece il solito tratto di strada a piedi. Svoltò
l’angolo, ma, dopo pochi passi, udì un rumore di frenata improvvisa, con
seguente urto. Victor tornò indietro e rimase a occhi e bocca spalancata.
Un’enorme creatura aveva bloccato la macchina e si apprestava a mangiarla.
L’autista scese in tempo per scappare, e Victor ne approfittò per guardare
meglio la creatura. Era enorme, alta tre metri e larga molto di più, un peso
che si misurava in migliaia di tonnellate, ed era completamente nuda. Era di
forma umanoide, ma era completamente sproporzionata. Aveva braccia e gambe
piccolissime, e la rotonda testa spiccava sull’enorme corpo rotondo e informe.
Inoltre era privo di qualsiasi forma di organi genitali. Victor rimase
sbalordito. Che razza di creatura era? E perché aveva appena finito di mangiare
una macchina e ora si girava verso Victor?
«EHEHEHEH UOVO» fece la creatura. Victor inorridì. Conosceva quel verso. Solo
una persona la faceva: Simone. Non riusciva a capire come fosse diventato così
enorme, ma non ebbe occasione di pensarci perché in quel momento Capo OC si gettò
su di lui, facendo tremare la terra sotto i suoi passi. Victor se la diede a
gambe.
«Ci vorrebbe Spider-Egg!» esclamò. Poi si fermò. «Ehi
un momento!» si illuminò. «Ma sono io Spider-Egg!(ma
va?)(io eviterei di urlarlo)» Così si trasformò, si mise il costume e uscì ad
affrontare Capo OC.
«Vincerò!» gridò Spider-Egg, schizzando in aria
tramite ragnatele(budinose).
SBRANG Spider-Egg si rialzò, dolorante e bestemmiante. Capo
OC gli aveva sferrato una mazzata e lo aveva buttato a capofitto sulla strada.
Capo OC si lanciò su di lui, e Spider-Egg urlò:
«Raggio cioccolattoso!»
Subito dal palmo della mano destra di Spider-Egg
cominciò a uscire un getto di cioccolata rovente. Ma fece un grosso errore,
perché Capo OC iniziò a bere la cioccolata, diventando molto più grande,
grande, grande. Quando Spider-Egg interruppe il
flusso, era troppo tardi. Capo OC era diventato: OrszillaCoattonum! E fu sempre nudo!(ma cosa c’entra?).
«Oh cazzo» fece Spider-Egg. Orszilla
si lanciò su di lui. Spider-Egg scappò via. Fu raggiunto
da un elicottero della polizia, che prese a mitragliarlo. Ma era inutile, i
colpi rimbalzavano su di lui, e Orszilla afferrò
l’elicottero e lo divorò. Spider-Egg, intanto, senza
saperlo condusse Orszilla vicino a una fabbrica di
compassi.
«EHEHEHEHEH COMPASSI» fece Orszilla. Si avvicinò per
prenderli e mangiarli, ma appena ne prese una manciata si bucò la mano e Orszilla gridò: «AUAUAUAUAUAU» la cioccolata cominciò a
fuoriuscire dalla mano di Orszilla che piano piano si sgonfiò fino a ridiventare Capo OC. Spider-Egg allora lo rinchiuse in un blocco di budino, e,
con una ragnatela budinosa, la agganciò al blocco e
lo fece volare lontano. Aveva sconfitto Capo OC, ma era solo l’inizio.
***
Victor si svegliò di soprassalto. Qualcuno lo stava
chiamando. Si alzò, inforcò gli occhiali, e sussultò. Vide quello che era
chiaramente un fantasma. Ma gli era familiare.
«Victor!» lo salutò quello
«Minchia!» rispose Victor. «Ma tu non sei quello che fa Renato, il primo
fidanzato di Jean Claude, a Mai Dire?»
«Ma certo, mio adorato» disse Renato.
«Adorato? Adorato a chi?»
«Non vi è tempo per le spieghe, mio adorato(insiste)»
lo interruppe Renato. «I tuoi amici, i Mitici 5, sono in pericolo. Devi
salvarli!»
«Ma scoppia» sbottò Victor. «Quel demente di Silente(fa rima anche)mi ha
buttato in mare. Mi hanno sempre trattato male. Col cavolo che torno da loro»
«Ma se non andrai, il titolo della fan fic non andrà
più bene» spiegò Renato.
«E ‘sti cazzi’ non ce lo metti?»
«E’ un peccato però» commentò Renato. «Ho letto tra gli appunti di DrHouse93(e
che palle, basta guardare nei miei appunti)e ho visto che dopo questa fan fic, Silente voleva organizzare un’orgia»
«Uhm…forse vengo»
«Con alcol»
«ECCOME» scattò Victor. «Ma come posso salvarli?»
«E’ molto semplice, mio caro(ancora)» rispose Renato. «Ci sono tre semplici
modi per salvarli. Primo: facendo esplodere il Quartier Generale di Krum. Secondo: regalando a Krum
un dolcissimo gattino. E terzo: »SKREEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEK PE PE PEEEEEEE TONF SBANG KATACRASH«Hai capito tutto?»
«Ma certo!» rispose Victor, molto in stile Jean Claude. «Scelgo la terza
opzione!»
«Ne ero sicuro, mio adorato(ancora??)»
***
Erano le quattro di notte. Quel tratto di strada,
dove il cavalcavia era stato sfondato da una Fiat Panda in corsa, era stato
recintato. La polizia aveva deviato il traffico, almeno per quel tratto, su
un’unica corsia, cosa che in effetti provocava rallentamenti, ma se non altro
gli automobilisti non rischiavano di fare la stessa fine della Panda. Il carro
attrezzi non era ancora arrivato, così la polizia non aveva ancora potuto
sbarazzarsi della carcassa bruciata della Panda e della volante della polizia.
Un lieve venticello soffiava sulla strada e sulla scarpata, facendo frusciare
le siepi e sollevando qualche granello di polvere, che si depositarono su uno
dei morti dell’incidente.
«Coffcoffcough! Ma che ca…» si alzò
all’improvviso quello che all’apparenza sembrava un cadavere. Ma poiché si
trovava quasi al limite della scarpata, nessuno sulla strada sovrastante lo
vide. Si guardò intorno, cercando di ricordarsi cosa fosse successo. Poi
rammentò. Si alzò, si risistemò e cominciò a salire, a fatica, la scarpata.
Aveva fatto circa una ventina di passi che sentì una mano chiuderglisi
su una caviglia. Si girò di scatto e vide un uomo. Non lo distingueva bene
poiché era buio. Ma poi quello parlò: «Bella zio!»
Tadà, suspense finale! Ebbene sì, rieccomi qui, fa pure rimì, ok
basta. Probabilmente voi vi starete chiedendo cosa c’entri la storia di Super
Victor, ma era necessaria per capire perché un…ehm…simpatico personaggio come
lui facesse parte dei Mitici 8. Ma ora basta blaterare, è il momento di
rispondere alle recensioni:
dirkfelpy89: Allora, come al solito
ti ringrazio perché mi segui, a questo punto oserei dire che la fic la sto scrivendo solo per te xD.
E come al solito io racconto un mucchio di FASCIA PROTETTA sinonimo di
stupidaggini con l’uso dell’apparato riproduttivo maschile FINE FASCIA PROTETTA,
perché qualcuno è sopravvissuto dall’incidente col rottame(la Panda), e chi
sarà?
Bene,
e qui finisce un altro capitolo, se vi è piaciuto ricordatevi di recensirlo. E
chi sarà il misterioso “cadavere”, e chi l’avrà salutato con un bizzarro “Bella
zio!”? Lo scoprirete leggendo il prossimo capitolo: Salvataggi! Bene, qui noi ci salutiamo, ciao ragazzi/e, a Lunedì
prossimo! E vi prego, seguite questa fan fic, se vi
va recensitela!
I
Mitici 8 - La vendemmia
- Capitolo 5: Salvataggi -
Silente si svegliò di soprassalto. Per un attimo
sperò che fossero liberi e che quello fosse solo un brutto sogno, ma ci rimase
male quando vide che si sbagliava. Così si mise a piangere come un bambino
cretino. Quando ebbe finito osservò le condizioni della gabbia. Erano immutate,
al contrario di quelle dei Mitici 4. Erano sporchi, stanchi, e affamati. Erano
già passati quattro pallosi giorni da quando erano stati imprigionati, e il
quinto si prospettava palloso come gli altri. Si stiracchiò e si girò a
guardare la McStrudel. Dormiva serenamente, quasi
come un angelo(la McStrudel
un angelo???). Silente fu preso dall’impulso di baciarla e FASCIA PROTETTA
suonare la tromba con lei FINE FASCIA PROTETTA, ma poi si trattenne, ricordando
che si trovavano in una gabbia e con i Mitici 3 che li avrebbero sicuramente
fissati, o comunque se ne sarebbero accorti. Silente prese così a rimuginare su
come uscire da quella trappola. Provò a fare qualche magia, anche la più
stupida, ma senza successo. L’unico che aveva un’arma era Dr. House, ma un
bastone di legno era decisamente inutile contro una gabbia infernale come
quella.
E
poi se gli distruggi il bastone lo priveresti del suo appoggio per camminare
SILENTE: Oh be’, non è un problema quello. KRAK-HOOM
SILENTE: Ok, lo è
Prese a pensare nuovamente a come uscire da lì, ma
poi i pensieri inerenti alla McStrudel lo distrassero
di nuovo. Voleva confessarle i suoi sentimenti, ma lei aveva un carattere
decisamente troppo rude. E se le avesse detto di no? Non poteva lasciarsela
scappare, era troppo, troppo gnocca(ma chi? La McStrudel? Ma sei sicuro?). Fece per stiracchiarsi di
nuovo, ma a questo punto udì un tonfo. Non seppe con precisione da dove veniva,
però. Perplesso, si disse che se l’era solo immaginato, e tornò quindi a
rimuginare su come uscire dalla gabbia e su come rimorchiarsi la McStrudel.
***
Voldemort
si svegliò di soprassalto. Si sentiva stranamente inquieto, come se quel giorno
sarebbe andato tutto storto il piano che stava progettando con Krum. Avevano pianificato di rintracciare Censured Silente per aiutarlo nella sua vendemmia contro
Silente e per conquistare, successivamente, il mondo. Soprattutto ora che Digiacomort era fuori dalle palle. Voldemort
si alzò, ma fu attraversato improvvisamente da una serie di ricordi felici, di
lui che giocava come un cretino con Silente, di quando gli aveva fatto Ciuppa per la prima volta, delle battute sceme su Piton e Hagrid, delle alzate di
vestaglia alla McStrudel con seguente svenimento di Spider-Egg e fanculizzamento di
entrambi. Voldemort si riscosse. Non era quello il
momento dei ricordi. Si recò quindi verso lo studio con il maxischermo dove lui
e Krum progettavano i piani malvagi. Ma, arrivato
alla soglia della porta, sentì Krum dire, da dentro:
«Bene bene…il piano procede alla perfezzione.
Dopo che afere contattato Censured,
mi sparazzerò di quel demente di Voldemort».
Voldemort ci rimase di *****. Tradimento. Tradimento puro. Questo non
se l’aspettava proprio. Fece finta di niente ed entrò nello studio, mentre Krum rideva convulsamente da solo come i soliti malvagi
malati di mente(in altre parole: pazzi).
Nonostante Voldemort fu entrato nella stanza, Krum continuò a ridere finchè un
tonfo non li interruppe. Entrambi erano sicuri di non esserselo immaginato, era
troppo netto e distinto. Si avviarono cauti verso l’ingresso del Quartier
Generale. Poiché lo conoscevano bene, ci misero solo due ore per arrivare. Ma,
quando lo fecero, spalancarono occhi e bocca.
***
«Chi cazzo sei?» urlò, e gli mollò un calcio.
«Fermadi, goglione!» gridò
quell’altro in risposta. «Zono Otto!»
«Sì, e io sono sette»
THUD
«Credino, zono Otto MgStrudel!»
«Otto? Ma allora sei salvo!»
«Zì, ma se non la smeddi di
darmi galci non lo zarò
più!»
Otto si rialzò a fatica. Si spolverò la polvere di dosso e mollò un cazzotto a
Harry, che gli stava di fronte
CROCK
«Eggo, cozìziamo pari»
Scusate
l’interruzione, ma probabilmente voi vi starete chiedendo come hanno fatto a
sopravvivere quando sarebbero dovuti saltare in aria. Bene, per farlo dobbiamo
tornare un po’ indietro, a quando escono dalla strada
«Che facciamo per seminare la polizia?» chiese Harry
«Ho un’idea, ma devi ezere rapido» rispose Otto
Harry riflettè: dopotutto aveva il microchip.
Assentì.
«Bene alora. Reggidi
forte!»
E detto questo sterzò bruscamente a destra, sfondando il cavalcavia e finendo
fuori strada. Quasi nello stesso istante, Harry sentì un tonfo sul tettuccio
della macchina, segno che Censured si era
Materializzato di nuovo sopra di loro. Harry fece per urlare a Otto, molto
garbatamente: “Ma che cazzo fai?!?” quando questi sussurrò: «Apri la pordiera, e buttati dal’audo in gorza». Non finì la frase che Otto si era già buttato.
Harry rimase per un po’ perplesso, poi vide il braccio di Censured
spuntare di nuovo dal buco sul tetto della Panda. Così attivò il microchip e,
schivando il braccio di Censured, aprì la portiera e
si buttò in strada. Lo disattivò e vide la Panda ruzzolare giù per la scarpata,
con Censured ancora sul tettuccio. Fece per
rialzarsi, ma la volante della polizia colpì Harry di striscio alla testa. Si
fece nero, e tutto svanì.
Bene,
ora sapete come sono sopravvissuti. Possiamo proseguire
«Che facciamo adesso?» chiese Harry, finito di
bestemmiare.
«Dobiamodrovare mia zorella» rispose Otto, pensieroso. «Posiamo provare a Smaterializargi». E infatti ci provò, ma senza successo:
ancora non potevano usare la magia.
«Niende da fare» sbuffò Otto. «Mi zaghe la maledizione di Censured
era davero ben fadda. ZoloZilende può togliergela»
«Sì, ma come lo troviamo?» domandò Harry, disperato.
«E ghe ne zo io» sbottò
Otto. «Mica faggio l’indovino. Per il momendo andiamo
a Londra. Lì zapremoorganizzargi,
specie ora ghe ci siamo sbarazati
di Censured»
I due così risalirono la scarpata a fatica e, dopo qualche penoso tentativo di
autostop e qualche penosa imitazione delle prostitute, che provocò un pauroso
tamponamento a catena, la morte di due persone, uno shock emotivo e cerebrale
di altre dieci e castrazione immediata di altre quattro, Harry e Otto si
arresero e si incamminarono a piedi verso Londra. La strada era abbastanza
lunga, e infatti, quando arrivarono, erano già le otto del mattino.
***
Erano le otto del mattino. Il tratto di strada dove
la Panda di Harry e Otto era uscita fuoristrada era ancora sbarrato. Lì, anche
se i Babbani non li videro, apparvero tre persone. Un
mago adulto, con i capelli rossi, il figlio, che doveva avere all’incirca
undici anni, e una ragazzina, con capelli crespi sul castano biondo.
Osservarono la scarpata, e infatti in fondo videro i rottami della Panda e
della volante della polizia.
«Oddio» ansimò la ragazza, senza fiato. Iniziò a piangere e abbracciò il
ragazzo, con i capelli rossi, che dapprima fu sorpreso, poi gongolante, poi si
fece triste e la consolò.
«Su, su Hermione» disse quello. «Magari non è morto»
«Come fa a non essere morto, Ron?» sbottò Hermione.
«Guarda, laggiù c’è il rottame di quell’inutile macchina che guidavano!»
«Forse è riuscito a cavarsela» balbettò Ron, anche se pure lui, in cuor suo,
sapeva che c’erano ben poche possibilità che Harry fosse ancora vivo. «Lo sai
che culo che c’ha»
«Ammesso che non sia morto» scattò Hermione,
scettica. «Dov’è adesso? Se fosse ancora vivo non l’avrebbero scritto sulla
Gazzetta del Profeta, stamattina!»
«Forse chi li ha visti precipitare ha pensato che sono morti» intervenne il
signor Weasley. «Ma in realtà sono riusciti a
salvarsi»
«Già, è un’idea» sospirò Ron, rincuorato.
«Sì ma adesso dov’è, allora?» urlò Hermione, quasi
isterica.
«Be’, se il fratello della McStrudel è quello che
credo io» meditò il signor Weasley. «E non è
diventato un Rincoglione pure lui, forse si sono
recati a Londra»
E detto questo si Smaterializzarono.
***
Voldemort
e Krum erano ancora a occhi spalancati. Davanti al
portone d’ingresso c’era l’ultima delle creature che si aspettavano: un Orso Coattone. Ma aveva delle cinghie legate al collo e sopra, a
cavalcarlo, c’era Super Victor.
«Davvero bella la terza opzione di Renato» commentò. «Proprio una bella ide…»
«Stupefactum!»
Super Victor fu colpito in pieno dallo Stupefacente di Krum,
rotolò a terra e rimase Stupefatto. Grave errore. L’Orso Coattone
non si rese subito conto di essere libero, ma poi lo fece, e si avventò su Voldemort e su Krum. Questi
bestemmiò e si scansò di lato, ma Voldemort fu troppo
lento e fu mangiato dall’Orso Coattone, che si lanciò
all’inseguimento di Krum. Quest’ultimo gli sparava
incantesimi a destra e a manca, ma si sa che contro la ciccia di un Orso Coattone c’è ben poco da fare. Intanto, l’Orso Coattone distruggeva o mangiava ogni cosa al suo passaggio.
Il Quartier Generale infatti cominciava a crollare, specie quando l’Orso Coattone, involontariamente, crepò un muro già crepato(R.I.P.)facendo cominciare ad allagare
il Quartier Generale. Krum se ne accorse e tornò di
corsa all’ingresso, dove c’erano i sottomarini. Doveva andarsene subito, o
sarebbe affogato insieme a tutto il Quartier Generale. L’Orso Coattone continuò a inseguirlo e a mangiare/distruggere
ogni cosa, e difatti il Quartier Generale cominciava ad affondare sempre più
velocemente. Krum salì in fretta su un sottomarino e
lanciò un incantesimo a casaccio per distrarre l’Orso Coattone,
cosa che funzionò. Krum mise quindi in moto il
sottomarino e fuggì. Intanto, Super Victor si riprese, proprio mentre l’Orso Coattone lo notava e si lanciava al suo inseguimento. Super
Victor bestemmiò e prese a volare per scampare meglio. Doveva trovare il prima
possibile la prigione del Quartier Generale. Fortunatamente la trovò quasi
subito(non posso farglici
mettere due ore, il Quartier Generale sta affondando). Era riuscito a
seminare l’Orso Coattone, così entrò nella stanza e
premette il pulsante di rilascio della gabbia. Questa infatti si spense e
l’acqua bagnò i Mitici 5, che si svegliarono di soprassalto.
«Ma cosa…» cominciò Piton.
«Non c’è tempo per spiegare» urlò Super Victor. «Dobbiamo andarcene subito! Il
Quartier Generale sta affondando!(ma va?)»
Così, i Mitici 6 si diedero alla fuga. Super Victor, essendo il più veloce
perché volava e conosceva la strada, era comunque costretto ad andare piano per
guidare i suoi compagni. I Mitici 5, infatti, procedevano a rilento dato che
l’acqua era ormai già arrivata all’altezza della vita. Ma, di punto in azzurro(dire di punto in bianco è troppo originale),
il Quartier Generale tremò tutto, e i Mitici 6 sentirono un boato. Si girarono
e videro un’onda anomala che stava sommergendo quanto restava che viaggiava
verso di loro. Super Victor, fregandosene altamente dei compagni che provarono
inutilmente a scappare, volò via, ma tutti e sei furono travolti. La corrente,
tuttavia, li trascinò fino all’ingresso, dove videro con orrore che tutti i
sottomarini erano spariti. Ne restavano solo dei rottami sparsi. A un certo
punto udirono uno strano verso: «EHBLEHBLEHBLEHBLEHBL»
Si girarono e videro l’Orso Coattone che, dato la
massa di ciccia, stava per tornare a galla. Ma, con un’ultima scorreggia che
buttò giù quel che restava del soffitto, partì in avanti e inghiottì i Mitici
6. Il Quartier Generale, a quel punto, crollò del tutto, invaso dall’acqua.
***
Harry e Otto si appoggiarono a una parete, per
riposarsi. Era mezzogiorno. Era dalle quattro che camminavano ininterrottamente.
Avevano provato più volte a usare la magia, anche Harry che se ne sbatte delle
leggi del Ministero e non poteva, ma non era servito a nulla. Fortunatamente
Otto aveva qualche soldo Babbano, così i due si
recarono da McDonald(magari non è il più
sano, ma è il primo che mi è venuto in mente). Andarono dalla cassiera, e
Harry disse, senza un particolare motivo, ma solo perché era stupido: «Salve,
mi chiamo Harry Potter. Ho i capelli sempre arruffati, gli occhi verdi, degli
occhiali rotondi, una cicatrice a forma di saetta sulla fronte e sono alto più
o meno così» e mise una mano sopra la fronte. La cassiera lo guardò perplessa,
poi Otto, per non attirare l’attenzione, si mise a fare un balletto. Dopo che
ormai era evidente che l’attenzione di tutta McDonald era puntata su Harry e
Otto, questi ordinò da mangiare. Si andarono a sedere a un tavolo, che dava le
(s)palle al bancone. Mangiarono come due che tornano dopo tanto tempo dal
deserto del Sahara. Finito di mangiare, Harry rimase un po’ in panciolle,
mentre la stanchezza cominciava a farsi sentire. Intanto ripensò a Ron e Hermione. Doveva trovare un modo per avvisarli, a quest’ora
la Gazzetta del Profeta doveva aver già diffuso la notizia della sua presunta
morte. E Censured? Che fine stupida che aveva fatto.
Però Harry non era totalmente sicuro che fosse morto. Era troppo strano che
fosse morto così. Quasi non si accorse che intanto, al bancone, qualcuno disse:
«Salve, cerco un ragazzo che si chiama Harry Potter. Guardi, provo a descriverglielo…». Harry si sentì gelare. Era la voce
inequivocabile di Censured. Lo sapeva che non era
morto. L’aveva beccato. E adesso? Guardò Otto per vedere se lui se n’era
accorto, ma quello si era profondamente addormentato. Harry rimase fermo. Forse
Censured non lo avrebbe riconosciuto.
«Aspetti,» lo interruppe la cassiera, «per caso ha i capelli sempre arruffati,
gli occhi verdi, degli occhiali rotondi, una cicatrice a forma di saetta sulla
fronte ed è alto più o meno così?»
«Sì» rispose la voce.
«Sta proprio lì» disse la cassiera, indicando il posto di Harry, che agì
istintivamente: attivò il microchip e scappò verso un’altra zona di McDonald(notare il coraggio di Harry). Si
nascose dietro a un pilastro e sentì la voce di Censured
dire: «Ehi, ma questo è Otto. Ed è vivo. Ciò vuol dire che Harry dev’essere nei paraggi»
«Forse è andato in bagno» disse un’altra voce. Harry rimase perplesso. Era
l’inequivocabile voce di Hagrid. Ma che ci faceva con
Censured? Poi udì un’altra voce:
«Se sta al bagno, non ci metterà molto. Non penso si stia facendo le FASCIA
PROTETTA attrezzi appuntiti usati dai falegnami FINE FASCIA PROTETTA, non sa
nemmeno cosa sono» Harry rimase sempre più perplesso. Se era rimasto sorpreso
nell’udire la voce di Hagrid, non era niente in
confronto al sentire la voce di Draco. Ma, prima che
potesse ragionare con chiarezza, cedette alla stanchezza.
Harry si svegliò di soprassalto. Chini su di lui c’erano Otto e, incredibile ma
vero, Ron, Hermione e un tizio che Harry capì che
doveva essere il padre di Ron.
«Harry, stai bene?» chiese Hermione, ma con la voce
di Hagrid.
«Più o meno» rispose Harry. «Ma che mi succede?»
«Oh, niente di grave» disse il signor Weasley, con la
voce di Censured. «Ti hanno dato per errore le
patatine fritte drogate che dovevano dare al capo di questo posto per pestarlo.
Vieni, ti porto a casa mia»
«Sì…sì fa quattro» disse Harry mentre si riaddormentava
***
Ed era quindi arrivata la notte. Era, guarda un po’,
una notte buia e tempestosa. Il carro attrezzi era finalmente arrivato, e aveva
portato via il rottame e la volante(il rottame sarebbe la Panda). Il vento
sibilava sulla scarpata. Nel buio, nessuno vide salire, dal fondo della
scarpata, una figura. Arrivata in cima, scavalcò la recinzione della polizia, e
sorrise. Anzi, più che altro ghignò. La sua vendemmia era a buon punto. Ora che
si era sbarazzato di Harry Potter, e aveva ferito nel profondo il suo “caro”
fratellino, rimaneva solo una persona veramente molto cara a Silente: Minerva McStrudel KRAK-HOOM
CENSURED: Ahio! Pure i
fulmini? Ehhhhhhhhhhh quanto sei permaloso, per un fulminetto!
Censured
sogghignò. Inspirò l’aria fresca notturna. Attendeva il fatidico momento.
«Caro Marcus» disse a nessuno in particolare. «Dopo Potter, e dopo la McStrudel, toccherà a te. E allora la mia vendemmia sarà compiu…!»
PEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE SKREEEEEEEEEEK SDROMP
Ok
ragazzi/e, qui finisce un nuovo capitolo. Vi ho tenuto col fiato sospeso, c’è
chi mi chiedeva se Otto fosse vivo, chi mi chiedeva se Censured
fosse vivo(notare che Harry non se lo caga nessuno) e adesso avete finalmente
scoperto che sono sopravvissuti in tre, e che nella storia sono entrati a far
parte anche Ron e Hermione. Ma ora è il momento di
rispondere alle recensioni, vai!(sembro un povero scemo xD):
dirkfelpy89: Be’, sono contento che ti sia piaciuto il capitolo dedicato a
Victor, che vorrei sottolineare che è un mio grandissimo amico, che spesso io e
Ganja(il mio migliore amico) abbiamo messo in mezzo
senza un apparente motivo nel corso delle medie…ma di
tutto questo non ce ne frega un glandissimo (notare
la ‘L’)CENSURED. E a quanto pare direi che a recensioni va già meglio, visto
che stavolta sono salito almeno a tre xD simo29: Il piacere è tutto mio di averti fatto conoscere il…ehm…“caro” Victor xD. Per la
Panda, era facilmente intuibile chi poteva avere tanto di quel FASCIA PROTETTA
unione, nel corpo umano, delle gambe FINE FASCIA PROTETTA da salvarsi come al
solito, ma non avevo messo che si svegliava di soprassalto altrimenti sarebbe
stato troppo facile capire chi era. Quanto alle idee, se ti interessa mi scolo
ogni mattina birra e gasolio, è un toccasana per il cervello(in senso negativo)
e da alla voce quel simpatico effetto di suono distorto tipico dei cantanti
metallari xD. cubo5: Ehilà, il piacere è tutto mio! Se non mi sbaglio tu avevi
lasciato pure una recensione a HP 1, non mi ricordo, domani vado a controllare perché
sennò mia madre mi ammazza xD. Comunque, alla fine
anche Otto si è salvato dall’incidente, l’unico che c’ha rimesso è l’agente di
polizia. Si è scoperto invece che il proprietario della Panda sia contento di
essersi sbarazzato del suo rottame in modo efficace e indiretto
Bene, qui finisce un altro
capitolo. Cosa accadrà ai nostri – coff – “eroi”?
Harry e Otto sono stati salvati da Ron, Hermione e il
signor Weasley, Censured è
stato spalmato in perfetto stile marmellata sull’autostrada ‘Londra – Surrey’(e chi la conosce?), i Mitici 7 sono stati mangiati
da un Orso Coattone e mia madre sta sbraitando come
una pazza perché non le lascio il pcxD! Perciò ci si vede alla prossima, e non perdetevi il
capitolo seguente: C’è scritto su Storia
di Hogwarts!(per altro si può capire chi ha
pronunciato questa frase) Ciao ragazzi/e, a Lunedì!
Capitolo 6 *** C'è scritto su Storia di Hogwarts! ***
I
Mitici 8 - La vendemmia
- Capitolo 6: C’è scritto su Storia di Hogwarts! -
Harry si svegliò di soprassalto. Non realizzò subito
cosa gli fosse successo, ma poi rammentò. Sentiva un mormorio attorno a lui.
Eppure non ne vedeva la fonte. Anzi, non vedeva proprio nulla. Harry si fece
prendere dal panico, e iniziò a urlare: «Non ci vedo più! Non ci vedo più!»
«Coglione, se non apri gli occhi per forza che non ci vedi!» gli gridò in
risposta la voce di Ron.
Harry, ancora sotto effetto della droga, non si era accorto di aver lasciato
gli occhi chiusi. Li aprì, inforcò gli occhiali e mise a fuoco il mondo. Si
trovava in una strana stanza, un misto tra un salotto, una sala da pranzo e una
cucina, e attorno a lui c’erano Ron, Hermione, Fred,
George, e una signora che Harry capì si doveva trattare di mamma Weasley.
«Buongiorno, Harry» lo accolse lei. «Tutto apposto?»
Harry grugnì. La signora Weasley lo guardò come per
dire ‘che cazzo c’entra mo sto grugnito?’, ma poi lasciò perdere e salì al
piano di sopra. Harry vide che la signora Weasley,
molto gentilmente, gli aveva preparato la colazione. Prese una fetta di pane
tostato e la addentò, ma a quel punto Hermione, che
sembrava che finora stesse combattendo una lotta interiore, non si trattenne
più e strillò: «Harry!»
I Weasley sobbalzarono, ma non come Harry. Fece un
volo di un metro, si soffocò col pane tostato e cominciò a tossire, imprecare
e, naturalmente, bestemmiare:
«Hermione ma li CENSURED tua COFF COFF
che CENSURED ti COFF BESTEMMIED COFF COFF BESTEMMIED BESTEMMIED COFF CENSURED BESTEMMIED COFF COFF. Che CENSURED vuoi?»
«Harry, credevo che fossi morto!» fece Hermione, e
gettò le braccia al collo di Harry, che rimase perplesso e un po’ imbarazzato.
Ron invece sembrava contrariato
(NB: Già Hermione prende ad abbracciare i suoi due
amici, cosa che prima non faceva(ricordate quello che ho detto in HP 1 su Hermione))
«Ma va là, ti pare che schiatto per una cazzata così?» rise Harry, beffardo. KRAK-HOOM
Schiattare
forse no, ma qualche fulmine te lo becchi sempre
HARRY: Grrrrrrrrazie
«Ma allora come hai fatto a salvarti?» chiese Ron.
Harry raccontò così cos’era successo mentre tutti, persino Censured,
credevano si fossero sfracellati con la Panda sul bordo della scarpata. Mentre
parlava, tuttavia, Harry si rese conto che ancora non si sapeva nulla di certo
su Censured. Era veramente morto? E soprattutto chi
era? Da dov’era spuntato fuori? Perché voleva uccidere lui, Harry?
«Forte» commentò Fred. «Sai che ficata un’estate
così?»
«L’ho sempre detto che avere un microchip piantato nel cervello può tornarti
utile» disse George. Harry tornò a rimuginare su Censured,
quando Hermione perse nuovamente il controllo e lo
abbracciò di nuovo
«Che c’è adesso?» chiese Harry, sorpreso
«Niente, è solo che mi sei mancato» rispose Hermione,
per nulla imbarazzata. Ron, adesso, era decisamente irritato. Hermione si staccò da Harry e, notando l’espressione di
Ron, fece: «Oh Ron, non fare quella faccia» e abbracciò anche lui(daje), «lo sai che mi sei mancato anche tu»
Ron aveva la faccia di uno che se poteva sarebbe andato a sparare incantesimi
su in soffitta per la gioia. Harry stava per chiedere quando l’avrebbero finita
di fare quella pagliacciata, quando scesero la signora Weasley
e Otto
«Ciao Otto» lo salutò Harry. «Come va?»
«Eh, inzomma» rispose Otto. «Ho angora mal di tezda. Ma non imborta. Dobiamodrovare i Mitigi 8»
«E come volete fare?» domandò Ron.
«Chi sono i Mitici 8?» chiese Hermione.
«Sono UNA SQUADRA SEGRETA FORMATA DA SILENTE» rispose Harry.
«Allora so io come trovarli!» esclamò Hermione,
fiera.
***
«BESTEMMIED che botta» furono le prime parole di Censured, quando si riprese. «Se trovo chi mi ha messo
sotto giuro che lo faccio fuori. AH!» esclamò poi quando la schiena,
visibilmente storta dall’automobile in corsa, si raddrizzò con un sonoro CRACK.
Censured si rialzò e fece per incamminarsi, ma dopo
due passi un altro CRACK lo fermò: gli si era rotto il femore per la 9603154887
volta. Bestemmiando, tentò di ripararselo con la magia.
TRE ORE DOPO
«Oh, era ora!» fece Censured. Dov’eravamo rimasti? Ah
sì. Ora che Harry era morto, la sua vendemmia era a buon punto. Doveva solo
uccidere la McStrudel, prima di potersi occupare, una
volta per tutte, di Silente. Ma questa era la parte più difficile. Aveva visto,
dalla videochiamata dell’altra volta, che la McStrudel
faceva parte dei Mitici 8. Sarebbe stato difficile avvicinarla, peggio ancora
ucciderla. Come fare? Ci penserò poi, a questo problema, si
disse Censured. Per
ora mi basta trovarli
Ma come trovarli? Se il suo piano aveva avuto successo, a quest’ora dovevano
trovarsi ad Arkatraz, la prigione dei maghi. Certo,
c’erano ben poche possibilità che quelle merde dei maghi del Ministero fossero
riusciti ad arrestare i Mitici 8, ma d’altronde sarebbe stato da Rincoglioni non controllare. Fece per avviarsi, ma poi gli
venne l’illuminazione: conosceva un luogo dove avrebbe trovato le risposte alle
sue domande. Si Smaterializzò per riapparire a Hogsmeade.
Lì c’era l’unica biblioteca magica che conosceva, e solo lì avrebbe trovato
l’unico libro che avrebbe potuto dargli le risposte. Si avviò così verso Hogwarts. Prese una barca, poiché le carrozze si
rifiutarono di muoversi visto che erano ancora a metà giugno, e iniziò ad
attraversare il lago. Pregustava già il sapore della vittoria, quando un
tritone lo raggiunse e disse:
«Kriiiiiiiiiiiiiiiikt-skayyyyyyyyy-kreeeeeeeee-kriiiiiiiiiiiiiik»
«Eh?» fece Censured
«Ciuppa» rispose il tritone.
«Senti, cretinetto» sbottò Censured.
«Non farmi perdere tempo. Che cazzo vuoi?»
«Niente, volevo solo informarti…» rispose il tritone con noncuranza.
«Ehi, ma tu parli la mia lingua, brutto figlio di…!»
«…che è in corso,» proseguì il tritone, imperterrito, «una competizione tra
sirene e la piovra gigante»
«Ma che CENSURED dici?» sbraitò Censured. «Levati dai
CENSURED o giuro che…!»
SKATAKRASH SPLASH!
***
Silente si svegliò di soprassalto. A dirla tutta non
cambiò molto. Non vedeva nulla. Buio. Buio più totale. Controllò di aver aperto
gli occhi, e quando si rese conto di averlo fatto, cominciò ad annaspare e a
farsi prendere dal panico.
«Non ci vedo! Non ci vedo!» urlò. «Aiuto! Aiutatemi!»
«CENSURED! Grazie al CENSURED che non ci vedi, siamo dentro lo stomaco
dell’Orso Coattone!» sbottò una voce lì vicino.
«Voldemort?» chiese Silente, incredulo.
«Sì, proprio io!»
«Spera che non si accenda la luce e che io non trovi la bacchetta per farlo!»
lo minacciò Silente.
«Prendimi se ti riesce!» lo provocò Voldemort.
Silente si mise a scagliare Stupefacenti a destra e a manca, mancandolo(per
forza, se li butta a manca(ok, questa potevo risparmiarmela)).
«Attenzione, piovono Stupefacenti!» urlò Super Victor, prima di essere colpito
in pieno. Se n’era accorto infatti, perché gli Stupefacenti, prima di colpire
il bersaglio, illuminavano lo stomaco dell’Orso Coattone
per brevi istanti di rosso. I Mitici 5 presero a scappare da tutte le parti
gridando ‘Stupefacenti!’ ma Silente, alla cieca, li scagliava dappertutto. Si
salvarono solo lui e Voldemort, che continuava a
deriderlo. A un certo punto lo udì gridare: «Expelliarmus!»
La bacchetta di Silente partì in aria e questo si ritrovò disarmato. «Spera che
DrHouse93 non accenda una luce, altrimenti risolverò la faccenda come fanno i Babbani: a botte!» Voldemort rise. Silente seguì la risata per avvicinarsi
furtivamente. «Ma figurati se DrHouse93 accende una luce proprio adesso, nello
stomaco di un Orso Coattone!»
In quel preciso momento si accese una luce che illuminò tutto lo stomaco
dell’Orso Coattone
«D’oh!» esclamò Voldemort. «Ehm, parlè?»
aggiunse poi prima che Silente gli saltò addosso e lo pestò selvaggiamente(per
quello che gli riesce poi).
***
«Ma Hermione, ci metteremo
tre anni per trovare i Mitici 8 su Storia di Hogwarts!(e
ti pareva)» esclamò Ron. «Guarda quanto è grosso!(il libro, eh)»
«No se facciamo come dico io» ribattèHermione. «Avete un computer?» chiese, rivolta ai Weasley. Ma poiché una famiglia di maghi non aveva la più
pallida idea di cosa fosse un computer, rimasero decisamente perplessi.
«E’ uno di quegli aggeggi Babbani, vero?» chiese il
signor Weasley. Come accadeva sempre, andò in
sovreccitazione, cominciò a urlare finchè la voce non
divenne sempre più stridula e attirò un manipolo di pipistrelli, dopodiché il
signor Weasley cadde a terra e cominciò ad avere le
convulsioni. Harry lo guardava preoccupato, ma i Weasley
e Otto rimasero impassibili, e George addirittura chiamò la madre: «Ma’! Papà
ha un altro attacco di Babbanite!»
«Oh no, ancora!» sbottò la signora Weasley. «Che due
palle! Ginny, aiutami a portare giù questa roba»
Si udirono dei passi che scendevano le scale, e ricomparvero la signora Weasley, con in mano una bacinella per i panni, e una
graziosa ragazza. Aveva i capelli rossi come il resto della famiglia, e
somigliava vagamente a Ron, però era più carina - RON: Ehi! - Ma fu la persona
che vide Ginny che la lasciò sconvolta. Uno
sconosciuto, con capelli neri arruffati, grande quanto Ron, due occhiali
rotondi e quell’accento tedesco…
Oddio
che schifo, ma quello è Otto McStrudel!
OTTO: Eh, zentighi parla,
il bellone ghesgrive fan figtion! Bravo Otto, hai indovinato. Io scrivo
fan fic e sono un bellone. E ora… KRAK-HOOM
Dicevo, uno sconosciuto, con capelli neri arruffati,
grande quanto Ron, due occhiali rotondi che celavano due occhi verdi e un
bellissimo fisico da lanciatore di banconote finte…chi era? Quasi non badò ai
gradini, e infatti fece male perché inciampò e ruzzolò giù con tutta la
bacinella, ma nessuno dei Weasley se la cagò più di
tanto, visto che erano abituati a incidenti ben più assurdi. Mentre la signora Weasley si affaccendava sul marito, che stavolta era
afflitto da scatti inconsulti e irregolari, Otto si rivolse a Hermione: «Io ho un gompuder. Poziamo andare a caza mia»
«D’accordo» assentì Hermione
«Ma si può sapere a che serve questo…compator?» chiese Ron, seguito da mormorii d’assenso.
«Te lo spiego poi» rispose Hermione. «Signor McStrudel, come arriviamo a casa sua?»
«Be’, potevamo Smaterializargi, ma Censured ci ha fato una magia ghe
non gi permedde di uzare la
magia, a me e a Harry. ZoloZilente
può anullarla»
«Ma allora che facciamo?» domandò Ron.
«Dobbiamo trovare un altro mezzo per arrivare» rispose Harry(ma no?)
«Ho un’idea!» esclamò Otto. «Lolly, poziamo prendere la maghinavolande?» Macchina volante?, pensò Harry. La
signora Weasley, ancora occupata col marito, fece un
borbottio incomprensibile, che Otto interpretò come un sì. Si recò in giardino.
Fu seguito da Harry e da Hermione.
«Ron, tu non vieni?» chiese Hermione.
«Scordatelo» rispose Ron. «Rimango qui a godermi le vacanze» Hermione lo guardò storto, ma Ron s’impose: «Smettila
di guardarmi così, abbiamo già passato abbastanza avventure l’anno scorso a Hogwarts, stavolta non riuscirai a convincermi nemmeno con
gli occhioni dolci e il labbruccio…d’accordo
vengo» aggiunse poi quando Hermione fece la suddetta
faccia. Si recarono alla macchina volante dei Weasley,
e Otto si mise alla guida. Girò la chiave, mise in moto, e iniziò a guidare
normalmente verso il sentiero che conduceva fuori dalla Tana, la casa di Ron. A
Harry, tuttavia, sorse un dubbio.
«Ehm, Otto…» chiese, «la sai guidare una macchina volante, vero?»
«Gerto, i comandi zonoidentigi a queli di un BOIENG»
rispose Otto.
«Hai mai guidato un BOIENG?»
«No»
***
Censured
riemerse dal lago bestemmiando peggio di un satanista quando scopre che la
moglie l’ha tradito e gli hanno rubato la macchina. (S)Fortunatamente, quando
la piovra gigante l’aveva travolto e aveva rotto la barca si trovava appena
all’inizio, perciò si era dovuto attraversare tutto il lago a nuoto. Ora era
zuppo. Riprese a bestemmiare, visto che la pelle morta ci mette molto di più ad
asciugarsi. Si ripulì alla meno peggio, e alzò sogghignante lo sguardo sul
castello. Si recò a passi normali verso i cancelli, ma strada facendo gli sorse
un dubbio: come avrebbe fatto a scavalcare i cancelli? Venivano stregati ogni
estate, ed era sicuro che Silente aveva aumentato le protezioni solo perché era
più scemo e paranoico degli altri Presidi. Dunque come fare? Censured ghignò: era sicuro che con una mente brillante
come la sua sarebbe riuscito a scavalcare i muri…
BOING!
«Hippy-Ya-Yheyyyyyyyyyyyyyyyyyy!» gridò Censured mentre venne lanciato in aria da una catapulta
improvvisata con un sasso, due limoni, e un tentacolo di piovra gigante, che in
effetti ora era parecchio incazzata. Arrivò fin sopra le recinzioni, ma fu
respinto da una barriera di aria solida e finì col muso per terra, spezzandosi
l’osso del collo(dopo un volo di 43521064978 metri). Si rialzò bestemmiante,
non per il dolore, ma per la caduta, e si mise a escogitare un altro piano
brillante…
BOING!
«Hippy-Ya-Yheyyyyyyyyyyyyyyyyyy!» gridò Censured mentre venne lanciato in aria(di nuovo) dalla
stessa catapulta di prima. Questa volta sembrò di stare per farcela, ma il
lancio finì peggio del primo: rimbalzò sulla barriera d’aria solida e ruzzolò
giù fino al lago, dove la piovra si divertì a sbatterlo qua e la e a spezzarlo
in due. Ma Censured ancora non moriva(come cazzo si
ammazza allora???). Uscì dal lago e risalì ammaccato la collina, finchè non arrivò di nuovo ai cancelli. Eppure ci dev’essere
un modo per scavalcarli!, pensò Censured,
incazzato. Poi gli venne l’illuminazione: non aveva scoperto, nella sua
carriera da - coffcoff -
“FUORILEGGE BELLO E DANNATO” a Hogwarts, un passaggio
segreto che conduceva dalla cantina di Mielanda, il
negozio di dolci a Hogsmeade, a Hogwarts?
Sarebbe stato da Rincoglioni non controllare(comincio
a pensare che lo sia, come il fratello). Si Smaterializzò(sta fuori dai
cancelli di Hogwarts, quindi è possibile) e riapparve
ad High Street, a Hogsmeade. Fortunatamente a
quell’ora…era pieno di gente D’oh! Censured sgattaiolò su un vicolo e seguì
indiscretamente un passante(sì, e guarda caso nessuno lo nota), e gli sfilò la
bacchetta da sotto la giacca. Finalmente una bacchetta!, gioì Censured. Fece un incantesimo di Disillusione, e si
intrufolò a Mielandia. Scese nella cantina, setacciò
per quattro ore la cantina, ma alla fine trovò il passaggio segreto. Tolse la
botola e vi entrò. Il tunnel era abbastanza alto e regolare, e neanche tanto
lungo, infatti, dopo solo TRE ORE E MEZZA, arrivò alla fine. Salì e uscì dalla
statua di una vecchia strega orba. Si guardò intorno e sogghignò. Era a Hogwarts.
«MUAHAHAHAHAH…!» in quel preciso momento però, le armature, infastidite dal
fracasso, si gettarono su di lui e lo pestarono di botte.
***
Silente si stava rialzando in piedi. Stava
riprendendo fiato dopo aver pestato Voldemort, che
“CASUALMENTE” aveva annunciato che era pentito del tradimento e che ora si
chiamava di nuovo zio Voldy. La luce anomala si era spenta,
così Silente usò la bacchetta di zio Voldy per fare
luce e trovare la sua di bacchetta. Intanto, vide i Mitici 5 ancora Stupefatti,
e sospirò. Ci sarebbe voluto del tempo perché si riprendessero, così escogitò
un piano per uscire dallo stomaco dell’Orso Coattone.
Si distrasse più volte, però, pensando ad alcune fantasie erotiche in cui i
protagonisti erano lui e la McStrudel. Quando
finalmente i Mitici 6 si ripresero, Silente annunciò la loro situazione. Hagrid, molto garbatamente, allora chiese: «Cazzo! E adesso
come facciamo a uscire?»
«Dobbiamo trovare una via alternativa» rispose Piton.
«Be’, io conosco molto bene il corpo umano» intervenne Dr. House. «E quello di
un Orso Coattone è identico, salvo alcune eccezioni.
L’unica nostra via d’uscita è…»
EHEHEHEHEHEHEHEHEHEH
«Un’altra no?» chiese Super Victor, orripilato.
«No»
***
«Pene, ziamoarivati!» annunciò Otto parcheggiando la Ford Anglia volante dei Weasley. «Mi disbiage però di aver travoldoguello stormo di piggioni»
Alcuni piccioni infatti caddero dal paraurti. Harry, Ron e Hermione
erano paralizzati. Otto aveva travolto non solo piccioni, ma anche alcuni
ragazzini umani.
«Oh, andiamo, la sgorgiatoia per il parko era negezzaria!» si
giustificò Otto. I tre ragazzi scesero dalla macchina tremanti, e rimasero per
un po’ ad ansimare e a riprendersi. Hermione fu la
prima, e subito disse: «Bene allora, Otto. Mi serve un computer»
«Te lo pordozubito» disse
questi, e si recò dentro casa. Uscì poco dopo con un computer portatile.
«Si può sapere cos’hai in mente?» chiese allora Harry.
«Questa è la versione 2.0 di Storia di Hogwarts. Può
collegarsi anche ad un computer attraverso un cavo USB»
«Eh?» domandò Ron, perplesso
«Ciuppa» rispose Hermione
noncurante.
«Ma…e per aggiornarlo?» disse Harry
«Devi aggiornarlo manualmente con una semplice magia» spiegò Hermione. «Ma ora non c’è tempo»
«Gome fai a zaperlo?»
chiese Otto.
«C’è scritto su Storia di Hogwarts, perché l’ho letto
io!»
Continuò a trafficare con l’enorme librone, finchè
non trovò l’attacco del cavo USB. Lo collegò da ambo le parti, poi entrò nella
nuova periferica, tramite computer, e premendo il tasto ‘Cerca’ digitò: “I
Mitici 8”
Il computer impiegò un po’ a trovare la voce, ma alla fine sul monitor comparve
il documento di testo che conteneva tutto ciò che riguardava la voce ‘I Mitici
8’. Hermione aprì il documento di testo, lo sfogliò
un po’, poi spalancò gli occhi, incredula. Ridusse a icona, ricontrollò la
cartella, poi riaprì, poi ridusse a icona, ricontrollò la cartella, poi riaprì,
poi ridusse a icona, ricontrollò la cartella, poi riaprì, poi ridusse a icona,
ricontrollò la cartella, poi riaprì, poi ridusse a icona, ricontrollò la
cartella, poi riaprì, scusate mi si è impallata la tastiera, tastiera,
tastiera, pc di mer, di mer, di mer, di mer, mi si sta ribellando, ribellando, ribellando, sei un
DrHouse93 è un coglione, coglione, coglione, coglione, brutto stro..mbettiere, ettiere, ettiere, ettiere, FOTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTITI! …
Ok, problema risolto, possiamo proseguire Hermione ricontrollò la cartella la modica cifra di
7654130258978 volte circa, ma alla fine arrivò alla terribile conclusione:
«Non è possibile»
Finale
drammatico! Cosa avrà sconvolto la nostra Hermy… HERMIONE:
Ehi, Hermy la chiami tua sore… KRAK-HOOM
Dicevo, cosa avrà sconvolto la nostra Hermy?
Innanzitutto volevo scusarmi per l’eccessivo ritardo, ma poiché sono dovuto
andare in ospedale non ho avuto modo di fare un emerito FASCIA PROTETTA pisello
FINE FASCIA PROTETTA. Ma ora è il momento di rispondere alle recensioni, che
noto con dispiacere sono solo due:
dirkfelpy89:
Rammenta sempre: lo stomaco di un Orso Coattone non
sempre uccide. Quanto alla vendemmia di Censured, ad
essere sinceri non ci ho ancora pensato, ma vi garantisco che sarà qualcosa coi
fiocchi! simo29:
Ciao a te, e sono felice di averti fatto ridere. Un po’ meno di averti fatto
piangere, ma chi se ne futxD.
Per quanto riguarda Harry e Otto versione prostitute li puoi trovare sulla
statale “Londra – Surrey”(qualcuno la conosce?) tutte
le sere dalle 10 alle 4. Ma te lo sconsiglio, perché il numero di incidenti
stradali su quella via è MISTERIOSAMENTE salito
Bene, e qui finisce un nuovo capitolo.
Mi scuso ancora per l’eccessivo ritardo, ma spero che vogliate perdonarmi
continuando a seguirmi. L’appuntamento perciò è sempre Lunedì prossimo, alle 4
circa, con il prossimo fantasmagorico(esiste come parola?) capitolo: FASCIA
PROTETTA!
Non vi anticipo il titolo perché sennò vi rivelerei cosa ha sconvolto Hermione, e non è la mia più lontana intenzione. Perciò, a
Lunedì!