Caro Lucius ... Caro Sirius

di Alahambra
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Grimmauld Place, 9 luglio 1995 ***
Capitolo 2: *** Malfoy Manor, 10 luglio 1995 ***
Capitolo 3: *** Grimmauld Place, 15 luglio 1995 ***
Capitolo 4: *** Malfoy Manor, 16 luglio 1995 ***
Capitolo 5: *** Grimmauld Place,18 luglio 1995 ***
Capitolo 6: *** Malfoy Manor, 20 luglio 1995 ***
Capitolo 7: *** Grimmauld Place, 22 luglio 1995 ***
Capitolo 8: *** Malfoy Manor, 24 luglio 1995 ***



Capitolo 1
*** Grimmauld Place, 9 luglio 1995 ***


                                                       Grimmauld Place,  9 luglio 1995
“Caro Lucius,
sono qui a marcire in questa casa infestata da ogni sorta di creatura magica, che odora del sangue innocente che i miei genitori hanno versato e non posso fare a meno di lasciarmi andare ai ricordi. Mi sento un pesce a fior d’acqua in questo mondo che non è più mio, che non riconosco più. Io, te, Lupin … quanti della nostra generazione non sono morti o rinchiusi?Mi mancano gli anni di Hogwarts,mi mancano le aule polverose, il libri che cercavano di mangiarti mentre li aprivi, veramente quelli ci sono anche qui, ma non ho cuore di avventurami in quella trappola mortale che è la biblioteca della “Nobile Famiglia Black”! Mi sembra di vedere il tuo ghigno beffardo, quello che facevi sempre quando ti confessavo una mia paura e tu mi rispondevi che ero un Grifondoro da strapazzo. Ma, soprattutto, mi mancano le persone: James, Lily, Remus, che ormai è l’ombra di se stesso, Mocciosus … Non so cosa darei per averti qui, su questo divano appena liberato da un’infestazione di Doxy, per poterti rassicurare e stringere tra le mie braccia perché so che stai male, so che non dormi da mesi, da quando Voldemort è tornato, so che sotto la tua aria altera si nasconde un’anima in pezzi, so che vorresti solo piangere, raccontare a qualcuno ciò che stai vivendo. Io lo so. So che bisogna essere forti, ma molte volte vorrei solo lasciarmi andare, vorrei essere diventato pazzo come tutti gli altri detenuti di Askaban, vorrei credere che Voldemort non sia tornato, che Lily e James siano vivi e che noi viviamo in un qualche elegante appartamento londinese. Ti ricordi i nostri sogni?La promesse che ti feci la prima notte sulla Torre di Astronomia? Io non le ho mai dimenticate. “Ti prometto Lucius che ci sarò sempre, che tu potrai sempre scegliere me. Ti prometto un futuro insieme perché io ti amo.”  Quanto eravamo giovani e,come diresti tu, anche illusi mai io sono un sognatore e quindi non ho mai smesso di credere a quelle promesse. Questa lettera non uscirà mai da Grimmauld Place, ma mi piace pensare che tu abbia sentito quello che ti ho scritto, d’altronde non dicevamo sempre di avere una connessione speciale, che leggevamo nella mente l’uno dell’altro? Beh, se questo è vero, spero che tu abbia sentito queste parole. Spero che tu abbia sentito quanto mi mancano il tuo ghigno, i tuoi capelli, la tua pelle delicata, i tuoi occhi di giaccio, i tuo essere dannatissimamente Serpeverde … Spero tu abbia capito quanto vorrei il tuo corpo addosso al mio, quanto vorrei sentirti urlare il mio nome mentre vieni … E’ da così tanto che non ti ho tra le braccia, a cosa è servito evadere da Askaban se puoi mi trovo di nuovo separato da te? Ora è meglio concludere: sta per arrivare Molly e non voglio che mi chieda spiegazioni.
Ti amo tanto,
Tuo
                                                                                                                                                                                      Sirius Black
 

Spazio autrice

Per prima cosa: non so se continuerò mai questa storia, per cui prendetela così com’è, ma se dovesse interessarvi state allerta per eventuali altri capitoli.
Io adoro la coppia Lucius/Sirius e l’intenzione per questa lettera era che fosse romanticamente triste e malinconica, ma che avesse anche un goccio di speranza.
Come avrete sicuramente capito io vedo Sirius molto solo dopo che è evaso da Askaban, perché nonostante sia circondato da molte persone ha perso i suoi migliori amici e Remus non è più quello di una volta.
Ho scelto la forma di lettera perché la trovo molto più coinvolgente rispetto al semplice racconto, ma non escludo che negli eventuali prossimi capitoli questo possa cambiare.
Detto questo ringrazio chi è giunto fin qui e invito tutti a lasciare una recensione.
Alla prossima.

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Capitolo 2
*** Malfoy Manor, 10 luglio 1995 ***


Malfoy Manor, 10 luglio 1995
Caro Sirius,

non so da dove prenda il permesso di scriverti, dopo quello che ho fatto non dovrei neppure pronunciare il tuo nome. Non ho creduto nelle tue promesse, non ho creduto in te … Ora, però, abbandonato su questo scrittoio, ho bisogno di parlare con qualcuno e non mi resti altro che tu. Per me sei ancora un faro nel buio della mia vita, una flebile candela nell’oscurità, lontana nel corpo, ma sempre vicina nell’anima.
Non so dove tu sia, ma so che sicuramente starai combattendo con tutte le tue forze contro il Signore Oscuro. Spero che tu vinca, spero che il tuo figlioccio distrugga quell’essere immondo che vuole chiamarsi Lord! Voldemort, “Volo di Morte”, lui che pretende di sapere cosa sia la morte, non ne ha, invece, la minima idea! Non sa cosa significhi amare e, se non si conosce l’amore, non si conosce la vita e, quindi, neanche la morte!
Che ipocrita sono! Sto qui a criticare Tu Sai Chi quando sono uno dei suoi più fedeli servitori, sono un Mangiamorte! Non trovi sia un nome troppo altisonante per degli assassini? Ma, d’altronde, mi sono sempre piaciute le cose altisonanti, ostentate … Mi canzonavi sempre per questa mia ossessione! “Mangiatori di Morte”, soltanto assassini di innocenti,  noi osiamo parlare di morte quando la maggior parte di noi non ha neanche la minima idea in merito. Almeno in questo posso sentirmi superiore, un verme più grosso degli altri vermi, io so cosa sia la morte. Io conosco il tipo di morte più orribile che si possa sperimentare: la morte del cuore!
Il mio cuore è diventato ghiaccio. È questo l’unico modo per resistere a Voldemort, è l’unico modo per non affogare nei sensi di colpa e nella vergogna per non aver avuto fiducia nell’unico uomo che mi abbia mai amato! Ho detto un momento fa che il mio cuore è ghiaccio, ma non è vero, io provo ancora qualcosa, qualcosa che credevo di aver dimenticato … Ah, quanto mi sbagliavo, fino a poco tempo fa credevo di poter chiudere l’amore fuori dal mio spirito, ma non ho mai commesso un errore così grande … l’amore è la ragione di tutte le cose*, era nelle tue risate, come è qui, ora, nella mia disperazione*!
Quanto mi manca quella cascata argentea della tua risata, quanto mi manca il tuo sorriso abbagliante e la tua aria malandrina … Tu mi manchi con ogni fibra del mio essere, perché, nonostante tutto, io ti amo, come ti ho amato allora e come ti amerò sempre. Posso mentire al mio cuore, posso aver sposato Narcissa, posso seguire il Signore Oscuro, ma ogni volta che sono solo con i miei pensieri, questi volano a te. Cosa starai facendo? Dove sei?Chi ti sta vicino e ti aiuta in questi momenti di disperazione?
Tuo per sempre,
Lucius

PS: Non manderò mai questa lettera, ma volevo scriverla, dovevo farlo, dovevo permettere alla mia anima lacerata di urlare …
 


Spazio Autrice

Sono, infine, giunta alla conclusione di un altro capitolo.
Questa volta il narratore è Lucius e questo mi ha portato non poche difficoltà! Volevo dare l’idea di un uomo annientato da sé stesso, che non ha possibilità di salvezza se non nell’amore che lo lega a Sirius, un altro uomo distrutto che, però, ha ancora la forza di lottare per i propri ideali. Spero di aver reso l’idea del profondo legame che c’è tra i due, un amore difficile, tormentato, ma molto intenso, insomma, uno degli amori dei grandi colossal hollywoodiani!
Credo sia ora di congedarmi da voi, ma non prima di aver ringraziato chi ha letto e recensito, non sapete la gioia che mi procurate.
A presto,
A.

PS: Le due frasi con l’asterisco sono prese dal film “Collateral Beauty” di David Frankel che ho avuto occasione di vedere al cinema qualche settimana fa e che consiglio a tutti. La seconda frase è leggermente modificata per adattarla al contesto. L’originale è questa:
“Ero nelle sue risate come ora sono qui, nella tua disperazione.”
Aimee Moore
So che non si dovrebbero modificare le citazioni, altrimenti non sono più citazioni, ma io ho preferito segnalare anche la seconda frase, che è molto simile a quella del film, onde evitare successivi malintesi.

PPS: Come ho già detto nel primo capitolo gli aggiornamenti non saranno costanti e non so nemmeno se ci saranno, perché scrivo questi brani presa dall’ispirazione di un momento, per cui prendete questa storia così com’è.
 

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Capitolo 3
*** Grimmauld Place, 15 luglio 1995 ***


Caro Lucius,
non so perché continuo a scriverti, forse perché sei l’unica persona con cui posso parlare … Qui mi sento un leone in gabbia, non posso fare niente e tu sai quando odio l’inattività! Vorrei solamente poter essere d’aiuto, anzi no, con te devo essere onesto: vorrei essere fuori ad uccidere tutti gli sporchi Mangiamorte che minacciano Harry, Remus, i Weasley … Invece devo starmene qui, rinchiuso in questa casa che mi ricorda solo le colpe mie e della mia famiglia, che evoca solo incubi, dove non sono Sirius, ma Black. L’unica cosa che mi tiene fuori dalla voragine di disperazione che permea questo ambiente sono i ricordi, i ricordi felici dell’era dei Malandrini, ma soprattutto quelli che riguardano noi due … Adesso, per esempio, sto pensando al giorno in cui ti ho chiesto un appuntamento. Ti ricordi?Sono sicuro di sì! Era una mattina splendida: il sole splendeva alto e pallido nel cielo invernale, ti immagini? Il vociare di tutti gli studenti nella Sala Grande, lo sbattere di ali dei gufi della posta e l’intenso odore dei cibi appena serviti per colazione … Tu sedevi ritto e impeccabile nella tua divisa sorseggiando elegantemente un thè, che ora so, era sicuramente alla menta, mentre chiacchieravi piacevolmente con mio fratello e Severus, chissà cosa ci trovavi in quei due quando avevi un individuo splendido come me a disposizione! Io, come sempre, ero seduto tra Remus e James che vociavano allegramente, ma quella mattina era diversa: avevo deciso che avrei fatto il grande passo! Un piccolo origami dalla forma di cigno era pronto per volteggiare verso di te. Un piccolo incantesimo e il cigno svolazzò elegantemente fino al tavolo Serpeverde, dove girò due volte attorno alla tua testa prima cadere nella tua mano. Tu lo apristi e mi sorrisi dopo aver letto le semplici parole vergate nella mia precisa grafia, uno dei pochi doni di cui sono grato alla mia famiglia, me le ricordo perfettamente:
“Credo di essermi innamorato di te, per esserne sicuro voglio vederti questa sera davanti all’arazzo di Barnaba il Babbeo. Credo sia superfluo dirti di vestirti elegante.
S.B.”
Quanto vorrei poterti ridire quelle magiche parole!
Grazie per avermi regalato questo dolce ricordo.
Tuo innamorato,
Sirius

PS: Questa lettera andrà a fare compagnia alle altre mai spedite, ma mi ha aiutato molto: ho deciso che domani uscirò alla volta della Londra babbana per farmi tatuare sul polso le parole che mi permettono di sopravvivere ogni giorno.
 

Spazio Autrice

Salve a tutti, sono tornata, finalmente o disgraziatamente giudicate voi!
Comunque, facciamo tutto per bene, quindi grazie a tutti quelli che sono arrivati fino a qui.
Non ho molto da dire sul capitolo, se non che la, forse esagerata, sdolcinatezza di Sirius è voluta, insomma, sta parlando con l’amore della sua vita che crede perduto per sempre, chi non sarebbe così melenso?
Fatemi sapere cosa ne pensate, baci.
A.

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Capitolo 4
*** Malfoy Manor, 16 luglio 1995 ***


Malfoy Manor, 16 luglio 1995
Caro Sirius,
il triste suono del pianoforte di mio figlio giunge fino nel mio studio e il mio cuore si lacera … Cosa gli ho fatto? Quale croce dovrà portare per il resto della vita? L’ho condannato all’infelicità, l’ho dato in pasto alle maldicenze della gente! Non doveva prendere il Marchio, nemmeno lo voleva, ma è bastato che quell’essere immondo si installasse qui al Manor per farmi perdere tutta la mia decisione. In questi momenti vorrei avere il tuo carattere di Grifondoro! Che padre miserabile sono?Anzi, come ho ancora il coraggio di chiamarmi padre? Ora che Draco ha quell’orrendo Marchio non lo vedo quasi più: se ne sta sempre per conto suo. Studia pozioni; te l’ho detto che voleva diventare pozionista al San Mugo? Ora, però, che speranze può avere?Sarà un miracolo se uscirà  vivo da questa insulsa guerra! A volte suona per ore e ore il pianoforte. Da piccolo gli piaceva, ma poi con la scuola, il Quidditch, gli amici aveva abbandonato. Ora esegue solo sinfonie tristi, per non dire lugubri, a tratti macabre!
Ed io? Cosa faccio di tanto meglio?Scrivo lettere che non spedirò mai all’amore della mia vita che non ho avuto il coraggio di seguire, proprio un bell’esempio!
Dicono che la speranza sia l’ultima a morire, forse per te è vero, ma per me la speranza è defunta; l’unica cosa che mi tiene in vita è la disperazione che sfogo in queste lunghe lettere.
Tuo per sempre,
Lucius
 
 
 

Spazio Autrice

Bonjuor à tout le monde!
Non so da dove venga tutta quest’allegria, quando il capitolo che ho appena scritto è un urlo di disperazione!
Come sempre il capitolo di Lucius mi dà più problemi, ma spero di aver dato l’idea di un padre che è soverchiato dal mondo esterno, che si rende conto dei proprio errori, ma che non sa come rimediare, che è molto preoccupato per il destino del figlio.
Non credo di avere altro da dire.
Baci,
A.
PS: Ringrazio chiunque si arrivato fin qui e chi ha recensito. Spero continuerete a seguire la storia, nonostante gli aggiornamenti irregolari.

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Capitolo 5
*** Grimmauld Place,18 luglio 1995 ***


Grimmauld Place,18 luglio 1995
Caro Lucius,
Questa mattina Remus è rientrato da una delle sue missioni. Dorme da allora. Quando è arrivato era un vero straccio: aveva delle occhiaie più scure della pece, era dimagrito ulteriormente e mi è parso di vedere delle nuove ferite.
Mi fa star male vederlo così: lui, con la sua generosità, sacrifica tutto se stesso per la salvezza del Mondo Magico, mentre io non posso fare quasi niente per aiutarlo. Posso solo medicargli le nuove ferite, preparargli da mangiare e cercare di farlo ridere un po’. Le sue risate, però, non sono più quelle di una volta: sono mosce, spente, forzate … Mi mancano i Malandrini, senza James siamo come un uomo senza una gamba.
Il caro, dolce Remus … Il primo a sapere di noi. Ricordi quella sera? Era la notte della vigilia di Natale. La neve scendeva fitta fuori dalle grandi finestre dell’appartamento di Notting Hill, che avevamo acquistato per avere una casa quando ci fossimo rivelati al mondo. Non so quale scusa avevi accampato con i tuoi per poter passare le vacanze lontane dal Manor. Non mi interessava allora e neanche oggi.
Avevamo organizzato tutto: l’albero era grande e sommerso dagli addobbi, il camino acceso riscaldava l’ambiente e la piccola tavola circolare era stracolma di vino e cibo.
La mattina precedente avevo mandato a Remus l’invito.
“Vieni domani sera alle 20.00 nella mia nuova casa. Devo dirti una cosa.”
La risposta affermativa non aveva tardato.
Mancavano pochi minuti alle 20.00, quando tu finisti di prepararti: eri magnifico nel tuo abito da mago di un elegante grigio antracite.
Remus fu puntuale, come sempre. Quando entrò e ti vide accendere le candele con cui avevamo addobbato l’albero rimase di sasso, ma qualche spiegazione dopo si distese.
Fu una delle sere più belle della mia vita, passata a ridere e scherzare con le due persone più importanti della mia vita.
Credo che anche tu ti sia divertito, sembravi felice. Quella sera fu una delle poche occasioni in cui il sorriso ti raggiunse gli occhi!
Tu e Remus vi siete intesi subito: stesso amore per lo studio!
Ero circondato da secchioni, aiuto! Fu una delle ultime volte che lo vidi ridere di cuore …
Mi ha fatto bene scrivere questa lettera che mai spedirò, il ricordo dei momenti felici mi scalda il cuore.
Ora è meglio che vada a preparare qualcosa da mangiare per quando Remus si sveglierà.
Tuo amore,
Sirius
 

Angolo Autrice

Salve a tutti quelli che hanno letto fino a qui e un grazie speciale alle meravigliose ragazze che recensiscono questa storia.
Ora passiamo a qualche “dettaglio tecnico”:
  • Forse non l’ho mai specificato, ma ora credo si renda necessario: in questa storia Sirius e Lucius hanno la stessa età. Ho fatto questa scelta per facilitare il racconto di alcuni momenti, come quello di questa lettera.
  • Ho scelto Remus come prima persona a cui si rivelano perché mi sembrava il più equilibrato ed incline al dialogo tra gli amici di entrambi.
  • Ho ambientato questo ricordo la vigilia di Natale perché mi sembrava molto dolce e pucciosa, come loro!
Sarete stanchi di sentirmi delirare.
Baci,
A.

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Capitolo 6
*** Malfoy Manor, 20 luglio 1995 ***


Malfoy Manor, 20 luglio 1995
Caro Sirius,
Hai idea di quanto sia buono il Whisky Incendiario? Ho sempre apprezzato di più il vino, ma ultimamente non è abbastanza forte!
Non ce la faccio più … Draco e Narcissa a stento mi parlano, l’unica “persona” alla quale sembra importare di me è Voldemort. L’unico a cui interesso e l’unico che vorrei fosse più lontano possibile da me, che amara l’ironia del destino!
I ricordi sono la sola cosa che mi sostiene … Ricordi di te.
I tuoi occhi illuminano i miei sogni. I tuoi occhi colore delle nubi in tempesta, vivi e così diversi dai miei di un azzurrino freddo, morto.
Pensando ai tuoi occhi mi viene in mente Hogwarts: gli sguardi rubati durante le lezioni, quelli di sfida durante il Quidditch, quelli di gioia quando Lumacorno ci metteva in coppia …
Ho sempre detestato quel professore: era mellifluo, ipocrita e non aveva molto talento; ma dal VII anno ho adorato la sua mania di fare coppie mescolate tra le Case.
Per essere un Grifone, eri bravo in pozioni! Di certo non come me, ma il tuo cervello era troppo balzano per applicarsi seriamente ad una cosa lenta e calcolata come pozioni.
Per fortuna c’ero io a soccorrerti quando rimanevi in dietro con i temi per Horace!
Non ti ho mai rivelato quale fosse la mia pozione preferita, ma credo che ora sia arrivato il tempo, dato che questa lettera finirà tra le fiamme, di sciogliere il riserbo.
La mia pozione preferita è l’Amortentia. Ora non chiamarmi vecchia zitella pettegola e disperata, l’Amortentia non è un semplice filtro d’amore per adolescenti! È una pozione complicata sia nella realizzazione che nel funzionamento!
Mi piace l’idea che ognuno senta un odore diverso. Chissà quale sentivi tu …
La mia sapeva da tabacco e Knize Ten.
Quanto mi manca il tuo profumo! Così forte che mi si appiccicava addosso dopo aver fatto l’amore.
Quanto mi manchi tu …
Credo di essermi lasciato andare abbastanza.
Tuo per sempre,
Lucius
 

Angolo Autrice

*Più rileggo questo capitolo, più ne sono soddisfatta. Qui c’è tutto quello che mi piace: pathos, occhi (detta così sembro un serial killer, ma gli occhi sono la parte delle persone che preferisco osservare), pozioni e profumi.*
Attimo di autocompiacimento concluso, so che non è molto educato, ma ne avevo bisogno.
Scherzi a parte, credo che siano doverosi alcuni chiarimenti:
  • Anche se Lucius apprezza il whisky non è diventato un alcolista, è solo in un momento di depresso abbandono.
  • Non ho scelto l’Amortentia perché è la mia pozione preferita (è il Veritaserum), ma perché, secondo me, in Lucius si nasconde un lato da “ragazzina romantica”.
  • Per quanto riguarda il profumo di Sirius ho detto che sa di tabacco, perché lo vedo molto a fumare un bel sigaro cubano.
  • Sempre a proposito del profumo di Black ho scelto come fragranza lo Knize Ten poiché  è un dei miei profumi preferiti e perché credo che la sua nota di cuoio si adatti bene a Sirius.
Chiarimenti finiti.
Baci,
A.

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Capitolo 7
*** Grimmauld Place, 22 luglio 1995 ***


Grimmauld Place, 22 luglio 1995

Caro Lucius,

Sono appena tornato dalla Londra babbana; è stata davvero una bella passeggiata. Non ricordavo più la sensazione di camminare tranquillamente tra la gente, senza manifesti che annunciano un compenso per la tua cattura, senza dover andarmene in giro sotto forma di cane. Non fraintendermi, adoro la mia forma di Felpato, ma preferisco essere Sirius. Diciamocelo: sono decisamente più affascinante come umano!

La prima cosa che ho fatto è stata andare in un negozio di dischi, poiché, dopo che sono stato arrestato, la mia collezione di dischi è stata distrutta e non posso vivere senza la musica … La musica mi aiuta a calmarmi, a ricordare, mi fa viaggiare nel tempo per rivivere i bei momenti passati con James e Remus … Soprattutto, però, mi ricorda te: tu adoravi la musica, ma non sei mai riuscito ad ascoltare più di due minuti delle mie canzoni preferite! Eri troppo affezionato al tuo violoncello, per apprezzare veramente i Queen, i Rolling Stones ecc.

Ogni volta che mi sentivi ascoltare musica rock scoppiava il finimondo! Declamavi, convinto, infinite filippiche contro la musica leggera, esaltando a dismisura la classica.

Però, oh, quanto era bello starti ad ascoltare, mentre suonavi!

Suonavi per ore e ore … Suonavi per allontanarti dalla cruda realtà … Suonavi per morire e rinascere nella musica, per ritrovarti tra diminuendo e crescendo, tra minime e crome … Risorgevi dalla musica come una fenice!

O mia fenice, quanto mi manchi! Quanto mi mancano le tue dita forti, che si muovevano, stancabili e veloci, sulle corde del tuo violoncello.

Alla fine di ogni brano avevi il fiato corto. L’intensità della musica ti toglieva ogni energia. Avevi i capelli spettinati e uno sguardo vivo, quasi folle, come non mostravi in nessun’altra occasione.

Eri bravo anche al pianoforte, ma non ti piaceva molto, lo suonavi di rado.

Forse non te l’ho mai detto, ma anch’io, da bambino, suonavo il piano. Nemmeno io l’amavo, non ero fatto per l’elegante austerità delle musiche che il mio precettore mi faceva suonare.

Preferisco di gran lunga la chitarra, che ho imparato a suonare quando ero dai Potter.

Quella, che avevo prima di finire ad Askaban è andata distrutta, ma oggi ne ho acquistata un’altra. Prima l’ho strimpellata un poco, scoprendo con piacere che non sono completamente arrugginito!

Ora è meglio che “vada a rovinarmi le orecchie”, come dicevi tu, ascoltando qualche bel brano come Bohemian Rhapsody.

È stato bello scriverti, anche se questa lettera andrà a fare compagnia a quelle, che ho già scritto e a quelle, che scriverò, in una piccola scatola, che tengo nello scrittoio.

Tuo amore,

Sirius

 

Angolo Autrice

Ciao a tutti! Sono, finalmente, tornata. Mi scuso per la lunghissima attesa, ma in questi mesi (anni?) non ho avuto la giusta ispirazione per scrivere questa storia, spero di poter fare meglio i prossimi.

Questo capitolo è piuttosto breve, ma spero utile per capire qualcosa in più dei nostri due piccioncini.

Sulla musica non ho molto da dire, se non che i Queen sono uno dei miei gruppi preferiti e che li trovo molto adatti a Sirius, per via della loro ecletticità e per la mescolanza di stili presenti in molte loro canzoni. Per quanto riguarda, invece, ho scelto il violoncello come strumento principe di Lucius, perché, secondo me, assomiglia molto a Malfoy: elegante, ricercato, ma anche forte e particolare.

Attendo i vostri pareri in merito.

Baci,

A.

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Capitolo 8
*** Malfoy Manor, 24 luglio 1995 ***


Malfoy Manor, 24 luglio 1995

Caro Sirius,

È notte fonda ed io sono qui, nel mio studio, con la sola compagnia di alcuni mobili scuri, un camino spento e l’aria della notte che entra dalla grande portafinestra, facendo frusciare le sottili tende di lino bianco.

Bianco … Il colore della luce, dei fiori, di tutto ciò che c’è di più puro al mondo. Tutti così diversi da me, così lontani, così irraggiungibili. Pensare che oggi avevo deciso di smettere di scriverti, avevo deciso di lasciarti andare, di affrontare la vita che il destino, sia maledetto, aveva deciso di darmi!

Poi, però, mi sono ritrovato qui, di fronte a questa pagina bianca (l’ironia della sorte) e ho capito che non potevo fare a meno di te, della tua luce … Non potevo fare a meno di Sirio, la stella più brillante del cielo notturno. L’ultimo scudo che ancora mi rimane contro la bestia che si aggira in casa mia, che pian piano, ho paura, si stia insinuando anche dentro di me.

Sirius, una stella, lassù, nel cielo, così lontano da me, Lucius, rinchiuso nelle profondità della terra, nel mondo dei dannati.

Lucius, Lucifero … Eppure io non ho l’aspetto di un demone.

Tutt’altro! Io sono decisamente più simile ad un angelo: maschera d’argento, capelli biondi che piovono dolcemente sulle spalle, abiti di sartoria … Perfino il mio modo di camminare è quello di un angelo: elegante, misurato, leggero … Nonostante questo, però, io sono un demonio.

Un essere senza pietà, lordo di sangue fino al midollo … Nemmeno le lacrime che mi stanno solcando il viso riescono a lavarlo via. Solo la tua luce può riportare il bianco dentro di me … No, non posso smettere di scriverti!

Tu mi obblighi a rendere conto di tutto ciò che faccio, mi obblighi a ricordare i volti delle mie vittime innocenti: occhi resi folli dalla paura, un ultimo filo di voce per implorare pietà.

Poveri illusi! Da me non riceveranno mai pietà: io ho solo un aspetto da angelo, la mia anima è come quella del peggiore dei diavoli!

Perché? Perché non mi sono fidato di te? Perché ho ceduto all’oscurità che alberga da sempre nella mia anima? Ora è troppo tardi per pentirsi, troppo tardi per cancellare …

Ora sono in ballo e devo ballare! Anche se la mia mente mi dice di non farlo, io punto la bacchetta e poi è solo luce verde e morte.

Nonostante questo, però, sono ancora qui a riempire centimetri su centimetri di pergamena con la mia elegante grafia …

Forse c’è ancora una speranza per me, forse giungerà anche per me un principe su di un cavallo bianco. Ma, tu sei così lontano, troppo occupato a combattere contro tipi come me, pronto a tutto pur di difendere i tuoi ideali.

Tu sì che sei un vero angelo, un vero principe delle favole!

Giungerai? Giungerai per il nostro amore? Oppure mi hai dimenticato? O, peggio ancora, mi disprezzi per ciò che faccio?

Non potrei mai sopportarlo! Non potrei mai resistere se anche tu mi abbandonassi, se anche la tua luce, l’ultima in un cielo nero, scomparisse.

Tu ed il tuo coraggio, ti ho sempre invidiato … Ho sempre desiderato possedere un decimo di tutto il tuo valore, della tua dedizione verso le persone che ami, della tua caparbietà.

La natura, però, non mi ha ascoltato ed io sono un codardo, un ingannatore, un essere immondo! Non ho avuto il coraggio di combattere contro tutto ciò e mi sono trovato impantanato sempre di più in questa oscurità, ora, forse, è troppo tardi per tirarmene fuori, ma io credo ancora in te, credo ancora nella tua luce e non posso smettere di sperare.

Un giorno, forse, riusciremo a rincontrarci ed allora io potrò dirti tutto ciò di persona, potrò chiedere davvero il tuo perdono, guardandoti negli occhi.

Per ora questa lettera sarà bruciata, come quelle che sono state scritte prima di lei.

Tuo per sempre,

Lucius

 

Angolo Autrice

Ciao a tutti!

Sono, finalmente, riuscita a scrivere qualcosa che valga a pena di essere pubblicato!

Questa lettera è un po’ diversa dalle altre, più sconclusionata, drammatica …

Questo, perché, ho deciso di ambientarla dopo che Lucius ha compiuto uno dei numerosi massacri contro Mezzosangue e Babbani, ipotizzando che Malfoy fosse particolare segnato e sconvolto.

Non so se troverete adatto questo “stile”, fatemelo sapere.

Ora veniamo ad un po’ di notizie di servizio:

·       Il nome Lucius è legato al latino lux (luce) e quindi significa luminoso, splendente. Io, prendendomi una specie di licenza poetica, per scrivere questo capitolo, ho deciso di fare appello all’assonanza che c’è tra questo nome e il nome del diavolo, Lucifero.

·       Sirio, conosciuta anche come Stella del Cane o Stella Canicola, in latino Sirius, è una stella bianca della costellazione del Cane Maggiore. È la stella più brillante del cielo notturno. La fonte di queste informazioni è Wikipedia, dove consiglio di andare per ulteriori informazioni.

Grazie a tutti coloro che hanno letto.

Baci,

A.

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