Growing up -I diari di una secchiona innamorata-

di AzzurraWeb
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Eccomi qui ***
Capitolo 2: *** La vita è una ruota ***
Capitolo 3: *** Killing me softly ***
Capitolo 4: *** Tu ***
Capitolo 5: *** Fine dell'ipocrisia ***
Capitolo 6: *** Amore clandestino ***
Capitolo 7: *** Ridere o piangere? ***
Capitolo 8: *** Scandalo ***
Capitolo 9: *** Against all odds ***
Capitolo 10: *** Sono pronta ***
Capitolo 11: *** Stringimi perché ti amo ***
Capitolo 12: *** anche per te ***
Capitolo 13: *** Non lo so! ***
Capitolo 14: *** la caduta dell'angelo ***
Capitolo 15: *** terra a me sconosciuta ***
Capitolo 16: *** Galeotto fu ***
Capitolo 17: *** Hogwarts is over ***
Capitolo 18: *** Papa, mama and love ***
Capitolo 19: *** Bursting into tears ***
Capitolo 20: *** Bla bla bla ***
Capitolo 21: *** la svolta di Harry ***
Capitolo 22: *** detective Hermione ***
Capitolo 23: *** tutta sola ***
Capitolo 24: *** io... sto... scoppiando! ***
Capitolo 25: *** Flashback - part1 - ***
Capitolo 26: *** Flashback - part 2 - ***
Capitolo 27: *** Flashback - part 3 - ***
Capitolo 28: *** Flashback - part 4 (ultima) - ***
Capitolo 29: *** Prologo ***



Capitolo 1
*** Eccomi qui ***


Caro Diario,
bè... in fin dei conti mi sento a disagio a scrivere un diario. Forse perché inconscemente ho paura che mi sfugga di mano la situazione... Ginny ancora oggi ha il terrore di qualsiasi taquino e nonostante cerchi di calmarla dicendole che in quel particolare caso il diario era stregato, non sembra darmi ascolto! Del resto quella ragazza non mi da mai ascolto, quindi non mi dovrebbe meravigliare affatto! Fatto sta che un pò di quella sua insana mania mi ha contagiata. Ma non ho saputo resistere a te! Sei così bello con la tua copertina di pelle di drago e sulle tue pagine la penna d'oca guizza in modo fantastico! Stop! Come al solito mi sono lasciata inebriare dalla gioia della scrittura! Stupida, stupida Hemione! Perché non so fare altro che scrivere, parlare, scrivere, dare giudizi e poi studiare studiare studiare... dimenticavo... ancora studiare? Ma almeno per il weekend che viene questo pensiero mi lascerà in pace, ho anticipato tutto ciò che era da anticipare... e penso di aver svolto tutto nel migliore dei modi. Perfetto! Il tema di Vicious non poteva venire meglio di così! Forse farò dei berretti per il CREPA, ma non ne ho poi così voglia in fin dei conti... la testa in questo periodo se ne va per conto suo! che cosa patetica, ho appena riletto quello che ho scritto fino a questo preciso momento... mi sento così piccola... ho parlato di scuola, solo ed esclusivamente della cara vecchia amica scuola, come vorrei preoccuparmi di qualcos'altro, pensare a qualcun'altro! Ma temo che questo argomento mi faccia perdere totalmente il controllo. Allora sì che queste pagine non avrebbero fine! E avrei paura maggiormente qualora si scoprisse di chi sto parlando e soprattutto come e in quali termini. Calma Hermione, nessuno aprirà questo diario! Del resto ho una certa esperienza di fatture... peccato che non ne esista un incanto capace nascondere i sentimenti, una fattura per bloccarli, sì perché questi sentimenti mi spaventano! Non saprei come gestire la situazione e io odio non gestire le situazioni! Il fatto è che con lui riesco a volare davvero, ma poi se ci penso bene è irritante, davvero molto irritante, davvero non lo sopporto, quanto vorrei fargli un incantesimo quietus quando inizia a parlare a ruota libera! Del resto, almeno da questo punto di vista abbiamo qualcosa in comune. Parlare, parlare, parlare... strano, parliamo tanto ma non ci diciamo nulla! Ammetto di essere stata molto ermetica in queste ultime rige... bè almeno non mi sono tradita, non ho detto il suo nome! Eppure io lo griderei quel suo nome brevissimo, quel suo nome che mi fa battere il cuore al solo pronunciarlo! Perché mi fai questo Ron? Perché mi chiudi il cuore in questa morsa! Mai ho provato questa sensazione, è sgradevole all'inizio ma poi tutto ciò che ti circonda assume un colore inaspettato. Chissà se anche tu provi queste cose... se mai le hai provate o se mai le proverai per me. Dimmi Ron, perché mi tratti così? Perché mi innalzi e poi mi calpesti con le tue parole taglienti? Perché sei tagliente quando vuoi... ma quando vuoi anche dolcissimo. Io adoro quel Ron e so che con un piccolo tuo bacio anche il mio cuore si libererebbe da ogni catena e si accoccolerebbe riscaldato d'amore accanto al tuo animo denso di angelici vapori. Oh Ron, scusa se sono aggressiva, ma non illuderti... è difficile sostenere il tuo sguardo, quando mi guardi tutto adirato con i tuoi occhi verdi e i nostri volti sono talmente vicini, giuro che potrei affogare dentro quei laghi per poi ardere tra il rosso dei tuoi capelli selvaggi. Sono petulante, forse tu pensi, ma anche quando ti senti inferiore, io abbandonerei ogni predica sterile, semplicemente ti abbraccierei e ti farei capire che non sei solo perché tu sei importante. Perché tu sei indispensabile per la mia felicità... perché io ti... a... arrivederci diario, per stasera ho scritto fin troppo! la tua
Hermione

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Capitolo 2
*** La vita è una ruota ***


Caro Diario, altra giornata inutile. Che domenica terribilmente noiosa ho passato, rimpiango di aver anticipato tutto! Ginny non si trovava da nessuna parte... probabilmente era nel parco con altri suoi amici di corvonero, e io che centravo lì in mezzo? Proprio niente! I miei unici amici sono Harry e Ron. Senza di loro la mia vita ad Hogwarts sarebbe terribile, nessuna ragazza mi sopporta perché pensano tutti che io sia un mosto, una persona inavvicinabile solo perché mi interesso a cose che mai saranno oggetto delle loro attenzioni. Eppure nessuno sa quanta paura ho di sbagliare! Quel molliccio al terzo anno... indimenticabile, ebbi una crisi di nervi, mi meraviglio che non mi siano caduti i capelli! Bè magari qualche capello in meno farebbe comodo, quanto odio questo cespuglio informe!!! Nessun ragazzo si avvicinerà mai a me tenendomi il viso tra le mani, probabilmente resterebbe impigliato! Una volta mi hanno dato del Polipo Gigante! Ci sono rimasta così male... ma suppongo che fosse normale per loro... ero appena stata al ballo con Viktor Krum, il famoso Viktor Krum, il bellissimo Vikton Krum... ma io Viktor un pò lo conosco, è una persona davvero interessante e mi lusinga davvero, non posso fare a meno di arrossire quanto penso a come sia carino con me, ma appena penso a Ron... che rabbia che mi fa, chi si crede di essere? Oggi poi ha superato se stesso! Perché? Non si era capito? è stato lui a rendermi così nervosa! Mi ha rovinato la domenica! Prima si mette mezzora a parlare di quello stupido Quidditch... di come gli piaccia giocare in squadra, di questa presa colì... di questa presa colà! Un discorso su delle palle volanti! Poi ci ha detto una cosa... quando l'ho sentita stavo distesa a terra sull'erba bagnata ed è come se sprofondassi all'indietro, perdendomi nell'azzurro di un pomeriggio perfetto (sulla carta)! E invece lui me l'ha rovinato! Ha trovato nell'armadietto un biglietto, un biglietto di una ragazza... una ragazza! Ho i brividi! Ma pensandoci bene sono solo un'egoista! Sapevo che prima o poi sarebbe successo dopo... con quella storia del ballo, di "Vicky"... quella volta fu proprio un orso... ma fu bello vederlo così inquietato per me! Ansava tutto e batteva i pugni in aria accampando delle scuse vuote... solo vuote scuse... lo continuo a dire... perché parliamo e parliamo ma non ci diciamo mai niente? Ci irritiamo, ci offendiamo, sappiamo delle cose dell'altro ma le neghiamo! Le neghiamo a noi stessi! Io soffro, lui soffre, stiamo male, maledetto orgoglio! E maledetto lui che ci ha detto della storia del biglietto e intanto sentivo i suoi occhi posarsi su di me...e io avrei rivolto lo sguardo se solo il mio cuore fosse stato tranquillo. Ho preferito chiudere le orecchie, sperando di non ascoltare più nulla... ma lui era esagerato... si vantava... diceva che l'avrebbe incontrata presto, ma che QUESTA preferiva mantenere l'anonimato... dice che ha ricevuto una promessa... ovvero che è molto bella, non lo deludererà! Ecco, stupido maschio! Scappi da me perché sono difficile? Provi dei sentimenti e poi non hai il coraggio di affrontarli! Io non ho abbastanza coraggio per entrambi, ho bisogno di te... e pensare che TUTTO quello che ho fatto, l'ho fatto solo ed esclusivamente per te. Ma tu niente! Vorrei sperare in una tua finzione! Ma oramai non spero più in nulla! La tua tristissima Hermione

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Capitolo 3
*** Killing me softly ***


Caro Diario, stamattina mi sono svegliata con un gran mal di testa! Non sono proprio riuscita a chiudere occhio e se pure in alcuni attimi ammetto di essere stata vinta dal sonno, la mia mente ha continuato imperterrita a lavorare... se continuo così finisco per ammalarmi! Ma siamo davvero sicuri che io già non lo sia? Sì perché questo pensiero mi sta uccidendo, non pensavo che anch'io un giorno sarei stata così corrosa dalla gelosia... di questo insano morbo ne ho avuto piccoli sprazzi già in passato... uno su tutti per quell'odiosa Fleur... ma adesso è tutt'altra cosa... quella francesina non aveva nessun interesse nei riguardi del mio Ron. Invece questa fantomatica ragazza mi mette i brividi… Mi sembra quasi che stia espugnando una delle poche e più salde fortezze del mio cuore. Mi sento come se un campanello di allarme stia suonando senza interruzione nella mia testa! Ora capisco Harry e lo stimo perché ha sopportato capogiri di tal misura per molto tempo, ma qui sono impreparata... è un pò assurdo ammetterlo, ma per la sottoscritta quest'ipotetica lei è più minacciosa di Voldemort in persona! Per combattere Voldemort studierei incantesimi, farei ricerche, mi allenerei, ma cosa posso fare io contro una bellona? Stupida Hermione, sei caduta ancora... riuscirai a rialzarti? Comunque almeno ho affrontato questo, mi sono alzata dal letto e ho raggiunto gli altri in Sala Grande... c'erano davvero tutti ad assistere allo spettacolo delle mie occhiaie: Neville, Ginny, Seamus... e dulcis in fundo: LUI. Il posto vicino a Ronald era vuoto e mi sono seduta al suo fianco in modo meccanico, lui di tutta risposta non ha fatto assolutamente caso a me... gongolava felice, non mi ha degnato di un solo misero sguardo! Qualche volte si girava in modo distratto... in quel momento avrei amato anche semplicemente che mi chiedesse di passargli la brocca con il succo di zucca! Ma ripensandoci ha fatto bene a non farlo, per la rabbia gliel'avrei potuta rovesciare in testa e se tutto inzuppato, Malfoy lo avesse preso in giro... questa volta non l'avrei difeso... davvero controverso l'amore... Come se non bastasse la prima ora ce l'avevamo insieme... tutti e tre... Harry si è messo al centro, non sa che piacere mi ha fatto! In quel momento se avessi sentito anche una minima allusione a quella faccenda, avrei buttato per aria l'intera aula. L'ora fortunatamente è passata tranquilla, il mio impegno è stato quello di sempre... scuola, mia gioia e consolazione. Ma la scuola non ha potuto più occupare i miei pensieri perché al ritorno da Antiche Rune, Ron si è presentato radioso… troppo radioso per i miei gusti. Aveva ricevuto un altro biglietto, l'aveva trovato nella cartella... quella lì deve averglielo infilato chissà quando. Lo giuro, comincio a guardare con sospetto tutte le ragazze di Hogwarts! Potrebbe essere chiunque! Ho cercato di carpire delle informazioni, ma lui ha detto solo che gli aveva comunicato l'ora e il luogo... Non sembrava volesse essere molto riservato, sciorinava quel bigliettino microscopico come una bandiera. Anche se è stato molto attento a non rivelare nulla… quanto sai essere crudele! In quel momento glielo avrei strappato di mano con un morso e data la violenza della sensazione avrei potuto amputargli l'intera mano! Ron perché ti fai odiare proprio da me che ti amo? Ma non lo sai che mi fa male tutto ciò? Mi uccide dentro, ogni minuto che passa sento che ti sto perdendo... la tua immagine si allontana sempre di più... è come se evaporasse lentamente al ritmo del battito del mio cuore. Come avrei voluto che un bigliettino si fosse materializzato nelle mie mani in quel preciso istante... ma tutti sanno, o almeno chi ha letto "Storia di Hogwarts", che non si possono far materializzare oggetti all'interno delle mura! Che sciocca, proprio io che non faccio che ripetere questa frase da più di cinque anni, l'ho dimenticata... lo ripeto… davvero controverso l'amore... Nel pomeriggio non ho avuto lezioni, meglio, non me la sentivo proprio. Sono stata in sala comune, le finestre spalancate, la lieve brezza primaverile che filtrava attraverso la stanza deserta (tutti erano in cortile). Ad un certo punto entra qualcuno... Subito mi sono ricomposta... ho preso il primo libro lì davanti! Era Ginny, si è seduta dinanzi a me dicendomi che in questo ultimo periodo non ci eravamo parlate parecchio e che mi vedeva strana, accigliata. È vero. Mi sento terribilmente sola. Però avrei preferito rimanere tale in quel momento, perché la cara Virginia mi ha fatto notare che il libro che recavo in mano era al contrario. Che figura! Comunque dopo è stato molto meglio. Abbiamo parlato a lungo… più che altro di lei. Sembrava felice, non ha un fidanzato al momento e non se ne dispiace. Beata lei! Sarà che Harry non è stato raggiunto ancora da alcun bigliettino... Ha fatto anche delle domande, su come mi sentivo, avrei voluto gridargli MALE! AMO TUO FRATELLO! Ma non mi sembrava il caso. Ho farfugliato un paio di frasi fatte ed è finita lì. Ci siamo lasciate subito dopo, lei doveva tornare giù un attimo a prendere una cosa. Non mi chiedere quale! Mi ha lasciata lì di nuovo da sola e forse più innervosita di prima… incapace di capire perché le persone mi considerino sempre forte e non si adoperino per cercare di capire chi sono io dentro… Ma l’errore parte sempre e comunque da me… questo muro l’ho costruito io e non so chi mai l’abbatterà. Hermione

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Capitolo 4
*** Tu ***


Caro Diario,

al momento mi trovo nel parco, sotto il mio albero preferito... ciò mi fa sentire in pace con me stessa perché questo arbusto è forte così come io aspiro ad essere, ha passato ogni genere di intemperia arrivando maestoso fino ad ora, non sa quanto lo invidio... vorrei possedere anch'io una tempra pari, negli ultimi giorni mi sono sentita cedere più volte... del resto le tempeste del cuore sono più devastanti di quelle della natura. La brezza reca un profumo selvatico, quasi inebriante e nonostante la preoccupazione per gli esami che vengono, so che nulla al mondo potrà rovinare questo momento di quiete. Adoro questo posto, vengo sempre quando mi sento sola... nei giorni precedenti non mi sono recata qui... troppa paura di vedere Ron. Ma adesso lui sta via, ritornerà fra un'oretta penso... da quanto ho capito oggi c'era il Quidditch e lo conosco bene, mai mancherebbe ad un allenamento. Chissà chi vorrà impressionare... bè, a quanto pare c'è riuscito... non può più recriminare nulla ad Harry, anche lui sta passando dei momenti di gloria. Io sono contenta per le tue conquiste, caro Ron! E sappi che tra queste ci sono anch'io, hai conquistato il mio cuore. Che cosa triste che tu non te ne renda conto! Ma non saranno state due palle lanciate in aria a far cambiare i miei sentimenti per te. Il tempo ne è stata la causa! Giorno dopo giorno ho sentito che mi stavo legando a te con un filo inossidabile, non so spiegarlo razionalmente e non voglio! Per la prima volta nella vita non mi importa capire le regole della causa e dell'effetto... mi importa capire chi sei tu, chi sono io e come far coincidere queste due realtà lontane. Ma da quello che sento c'è ben poco da sperare! Ecco, ho rivolto lo sguardo distrattamente verso le sponde del lago... a piedi nudi ed abbracciati due innamorati. Come li invidio, sono sinceri l'uno nei confronti dell'altro... si abbracciano, si rincorrono, si sorridono e si... baciano! Non ho mai baciato nessuno, non penso di essere stata programmata per questo genere di cose! Chiedetemi di darvi un consiglio e ve lo darò! Ma non chiedetemi di metterlo in pratica... Ricordo Viktor, è stato affettuoso con me... si capiva che voleva baciarmi... una volta in particolare si avvicinò di più e sempre di più, il corridoio era vuoto attraversato da un flebile raggio di sole, era il tramonto e sentivo le sue grandi mani che accarezzavano le mie guancie. Ero così imbarazzata per quelle attenzioni e lui si faceva vicino, sempre più vicino. Ed io volevo fuggire ma ero come in un torpore... stordita dal calore del suo respiro. Ad un certo punto le sue labbra hanno sfiorato le mie, ma è stato automatico, mi sono voltata... c'è rimasto male, i suoi occhi mi fissavano con un cipiglio indescrivibile ed io supplichevole lo guardavo gridandogli con muta voce: NON è TE CHE AMO. Certo, avrei potuto saggiare l'ebrezza di una breve storia... ma la mia anima non ne era pronta, non è pronta, anche se ormai dovrebbe...

Caro Diario,

stesso giorno, stesso posto. Situazione completamente mutata. Sto impazzendo. Penso che esploderò. Stavo scrivendo quando un'ombra ha coperto il foglio... mi sono voltata verso l'alto... era Ron, tutto sudato, trafelato...i lunghi capelli rossi spettinati ed i suoi occhi vivi che mi fissavano infuocati, penetrandomi, in quel momento mi sono sentita nuda, percorsa da un brivido. Non ricordo bene come è andata. So solo che il cuore batteva, le cicale riempivano l'aria con il loro rumore assordante ed io ero confusa. Ho chiuso il diario e ho aspettato che parlasse. Non sembrava molto lucido! Merito della maledizione imperio? No, questa volta non centrava nulla! Ti riporto il dialogo... lo so, lo so, lo so. Dovrei parlare in terza persona, ma è stato un fugace scambio di parole... troppo veloce per essere in un qualche modo analizzato. So solo che ha esordito dicendo: "Che ci fai qui?" ed io: "Che ci fai tu qui?! Non dovresti stare ad ucciderti su quella dannata scopa?!". "Ho finito di allenarmi se è questo che intendevi! E tu non dovresti essere qui" io: "Decidi tu quello che devo o non devo fare?" lui: "Certo che no. Ma ciò non cambia il fatto che non dovresti essere qui!" io: "Di grazia vuoi parlare e spiegarmi quello che vai blaterando?" lui: "Il biglietto. L'appuntamento. Era oggi. A quest'ora. Qui" momento di silenzio io: "Senti se stai pensando che ho infilato io quel biglietto, ti sbagli!" lui: "Io non ho affermato un bel niente!" io:"Ora che hai scoperto che ti hanno dato buca perché non te ne vai! A quanto pare sei molto deluso!" lui: "Non sono deluso... sono solo sorpreso!" io: "Sorpreso di cosa?" lui: "Sorpreso di non essere deluso!" mi sono sentita morire. Allora mi voleva lì! Non sapevo che dire non sapevo che fare... fortuna che è arrivato Harry. Anche lui era trafelato... è venuto e si è seduto come se niente fosse...senza capire quello scambio di sguardi... con Ron imponente in piedi dinanzi a me ed io con le gambe incrociate così manifestatamente intimorita! Siamo stati poco tempo. Siamo rientrati per la cena, io e lui senza guardarci...ma a sfiorarci col pensiero con delicatezza. Al ritorno in sala grande Ginny si è avvicinata e mi ha sussurrato all'orecchio: "Com'è andata con Ron?". Ginny aveva organizzato tutto... Ron non aveva ricevuto una buca, anzi. Quella benedetta figlia conosce ogni mio spostamento... ma credo non sappia le conseguenze della sua azione. Oppure le conosce troppo bene. Scelgo la seconda. Mi sento di svenire.

Hermione

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Capitolo 5
*** Fine dell'ipocrisia ***


Caro Diario,

è stata in assoluto una delle giornate più insolite della mia vita! Non è certamente una gran rivelazione... me ne rendo conto... Che cosa ho fatto in tutti questi anni di anche leggermente fuori le righe? Non molto direi. Certo, ho più volte aiutato Harry quando si trovava nei guai e non posso negarlo, spesso mi ci sono trovata io stessa! Ma in quel frangente sono state le mie conoscenze a salvarmi. Ma ora chi e che cosa mi aiuterà a salvarmi… dal mio cuore?

Direi che sarebbe stata una domenica tranquilla se non avessi avuto il desiderio di recarmi in biblioteca. Subito dopo colazione, ho lasciato gli altri al tavolo e mi sono precipitata su per le scale imboccando la strada più corta per giungervi. Appena arrivata nei pressi della grande entrata, ho rallentato il passo e sgusciando dietro immensi scaffali carichi di libri, ho raggiunto il posto laddove ho sempre adorato studiare. Un tavolo addossato al muro illuminato da una grande vetrata colorata. Il sole filtrava radioso e si rifletteva sul pavimento  caldo ed io non c’ho pensato due volte a riversare sul mio banco di lavoro tutto il materiale che stamattina mi ero presa la briga di portare con me in Sala Grande. Sarò stata dieci minuti a contemplare la pagina fittissima di nozioni, ma era tutto inutile perché qualunque cosa cercassi di immagazzinare veniva ricacciata via dal ricordo di…

“Ron!”

Ron era davanti a me, su quella sedia che fino ad un momento prima avrei giurato essere vuota… Dal tono di voce sembrava che fossi spaventata, ma non lo ero… il fatto è che vederlo lì dopo aver tanto fantasticato su di lui mi dava un senso di irrequietezza indescrivibile…

“Sembra proprio che tu ti diverta a disturbarmi quando me ne sto per contro mio!” gli urlai addosso e poi continuai “è la seconda volta in due giorni che mi interrompi!”.

“Sì, ma ieri non avevo idea di incontrarti… oggi invece sono venuto io. Di mia spontanea volontà!”

“Forse perché ieri ci hai provato gusto?” insinuai io.

“Sì, c’ho provato gusto ma non nel senso che dici tu!”

“Ed in che senso se mi è consentito chiederlo?”

Ron si bloccò. Così come il giorno precedente si era lasciato sfuggire una frase compromettente. Eppure sono rimasta davvero composta, nonostante dentro lo pregassi di darmi la risposta che volevo e di finire ciò che insinuava nel mio cuore inaspettata gioia.

“Hermione, ma perché sei sempre così isterica?”

Isterica? Bè… questo non era esattamente “la risposta che volevo”. Ma in effetti non era una risposta… era una scappatoia da un discorso scomodo. E io dovevo ritornarci!

“Ma non lo capisci che è il tuo modo di fare a rendermi così?” gli dissi sollevandomi sulla sedia.

“Il mio modo di fare? Io non ho nessun modo di fare! Sei tu che sei acida! Sì, sei di un’acidità più unica che rara!”

“Io sarei acida?” dissi di getto alzandomi definitivamente e buttando Storia della Magia a terra. Lui mi ha seguito e ha continuato a urlare (fortuna che Miss Pince era stata chiamata dal preside e non poteva interrompere il “gentile” scambio di parole).

“Sì, tu sei acida! Sei la ragazza più irritante che io abbia mai conosciuto!”

“Ah sì? Sono un po’ confusa… prima sono irritante, e poi improvvisamente divento una sorpresa e ti do un gusto insolito. Dimmi una buona volta, che cosa vuoi esattamente da me?”

“Addolcirti” e così facendo mi ha preso le mani e mi ha dato un leggerissimo bacio sulle labbra… appena appena palpabile, ma perfetto per destare l’effetto che egli si era prefissato.

Quando ci siamo allontanati l’ho guardato negli occhi, totalmente imbarazzata, io che so riempire ogni vuoto della conversazione adesso non sapevo cosa dire… me ne stavo andando quando io stessa con forza sconosciuta mi sono avvicinata a lui e l’ho ricambiato, questa volta avvolgendo le sue spalle larghe con le mie braccia sconquassate dall’emozione. Non avendo più paura di mettere in gioco la mia inesperienza sicura che presto sarebbe scomparsa via, così come ogni stupida ipocrisia che per questi anni hanno accompagnato me e Ron. Che strana la vita… ho dato il mio primo bacio nel luogo in cui per tutta la mia ho subordinato alla ragione il mio cuore.

Hermione

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Capitolo 6
*** Amore clandestino ***


Caro Diario,

la mia penna non ha toccato le tue pagine per una settimana. Sono dispiaciuta per la mia negligenza nei tuoi confronti, sono sicura che ogni ragazza nella mia stessa situazione si sarebbe precipitata a scrivere oggi minimo particolare. Ma io non ho davvero avuto la giusta disposizione d’animo per dedicarmi a quest'attività, forse perché prima di poterti dire quello che provavo, dovevo capirlo io stessa. Dopo quei baci in biblioteca, ho iniziato a respirare per la prima volta, era come se mi fossi levata un peso, come se finalmente riuscissi a capire cosa significa la parola "vivere". Ma in seguito a quei primi momenti nei quali ogni attenzione di Ron mi regalava immensa gioia, è iniziata a sopraggiungere l'inquietudine, inevitabilmente. Lo so! Sono incorreggibile, il fatto è che quando sono con lui... intendo da "sola" con lui... tutto mi sembra facile, ma poi quando ci inseriamo nuovamente tra i nostri amici la cosa diventa angosciosa.

Ma sappi una cosa per certo… quei brevi momenti di intimità sono le uniche cose con le quali vado avanti in questi giorni. Non aspetto altro che la giusta occasione per liberarmi della folla e stare in sua compagnia... magari in un'aula vuota, magari con tutte le finestre chiuse. Di solito ci mettiamo sotto la cattedra, accoccolati, io tra le sue braccia... è bellissimo sentire il suo sospiro ansante nel buio, quando preso dalla passione di un bacio si dimentica persino di prendere un pò di fiato! Queste nostre scappatelle dalla vita "comune" di Hogwarts durano poco: il tempo di non creare troppi sospetti. Quando ci ritiriamo (ognuno per una strada diversa) controlliamo che il corridoio sia sgombro e aspettiamo che tra la mia e la sua uscita passi minimo un quarto d'ora. Questo mistero è molto intrigante, perché godiamo l'uno dell'altra attimo per attimo... all'inizio devo ammettere che è stato difficile ricreare l'atmosfera giusta, tutto sembrava un pò forzato... ma poi abbiamo iniziato a conoscere i nostri corpi e a non averne paura. Certo, non ci spingiamo oltre un certo limite... ma non ho davvero remore ad ammettere che la cosa diventa talmente eccitante che una volta all'aria aperta faccio fatica a ricompormi. Ti chiederai fino a dove voglio arrivare... e io ti rispondo che non ne ho idea, ma non voglio pormi dei limiti. Come ti ho detto, il problema non è quanto stupendamente io mi senta.

Quando io e lui siamo insieme... sento le sue mani che prima sfiorano la guancia per poi scendere giù fino al collo, sulla spalla, sul petto. Le prime volte l'idea mi ha dato molto tremore e sentivo anche lui totalmente incerto sul da farsi. Poi però ho capito che era una cosa che volevo anch'io e ho iniziato io stessa guidarlo con la mia mano... la mia mano, anche lei viaggia continuamente, accarezzando prima i lunghi capelli... per poi mostrare gli artigli affilati quando arrivano sulla sua schiena poderosa. All'inizio ricordo che si è lamentato... ammetto di aver esagerato! Ma poi ha capito che non riuscivo a controllarmi e adesso, ogni volta che lo arpiono a me, mi sorride sussurrando quanto sono cattiva. Adoro essere la sua bambina cattiva!  Ammetto inoltre che non ci parliamo molto! Anzi, parliamo molto con il nostro corpo e sono sicura che non ci sono menzogne, io non mento e sento che neppure lui lo fa! Ma come ti stavo dicendo all'inizio... non voglio più nascondermi. Certo, non desidero mostrare a tutti quello che faccio con lui in privato... ma il fatto di stare al suo fianco tutto il giorno e di non poter azzardare uno sguardo malizioso, mi sta davvero uccidendo. L'altro giorno stavo quasi per svenire quando nel passarmi una penna d'oca ha solleticato il mio viso con i suoi capelli sempre spettinati. In condizioni "normali" l'avrei portato verso di me e lo avrei punito con soffocanti attenzioni per la provocazione che mi aveva lanciato. Ma allora non potevo! C'era troppa gente intorno a me, anche se per un attimo c'avrei giurato che Ginny ci avesse lanciato un'occhiata fugace ma profonda. Forse sono solo io ad essere paranoica... ma ho paura che Harry la prenderà male. Ora non so cosa farò. Ma mi conosci. Una soluzione la trovo! Voglio bene ad Harry, ma penso proprio di essere innamorata di Ron.

Hermione

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Capitolo 7
*** Ridere o piangere? ***


3 giorni dopo

Caro diario,

come vedi questa volta sono stata più puntuale. Ciò non significa che la mia fiamma per Ron si sia già consumata...anzi, si sa che sotto le ceneri si cela sempre del fuoco e il nostro, quando viene allo scoperto, arde come non mi sarei mai aspettata. Per tutti questi anni ho guardato Ron con un pò di pregiudizio, pensavo che potesse reagire in modo diverso ad una relazione... magari con ottusità e timidezza, non sapendo come comportarsi dinanzi ad una ragazza pronta ad avere un impegno con lui... eppure non sai quanto mi sia sbagliata e me ne rendo conto solo adesso!

Comunque continuo a dirlo! Non possiamo andare avanti a sotterfugi... la cosa sta diventando imbarazzante e nonostante io sia sempre stata bravissima ad inventar scuse non riesco più a trovarne di nuove. Un esempio? Eccoti accontentato! L'altro giorno ho abbandonato il ripasso di gruppo per andare in bagno... in modo del tutto "casuale" Ron è stato costretto ad abbandonare la biblioteca perché aveva dimenticato una "cosa" nel dormitorio. Il povero Harry è rimasto lì da solo per un quarto d'ora finché, non vedendoci tornare, è venuto a cercarci. Bè... sappi che c'ha trovati! Questo non sarebbe stato un granché compromettente se non ci avesse visti intrecciati a mo di contorsionisti sul letto di Ronald. E pure allora rispondendo al suo sguardo interrogativo... lo sai che cosa gli abbiamo detto? Che quella "cosa" doveva essere andata a finire lì sotto e che io lo stavo aiutando a prenderla!!! Comunque Harry sarà anche un mago notevole, ma in fatto di cuore perfino Neville sembra essere un esperto!

A parte tutto, sappi che la felicità per questa nuova situazione non potrà compensarne altre assai sgradite... Stamattina ad esempio ho visto la professoressa Mc Grannit squadrarmi come mai aveva fatto. Alla fine della lezione non ha detto assolutamente nulla, ma è stata seduta alla cattedra aspettando che tutti se ne andassero. Io che di solito sono sempre l'ultima ad uscire, sono stata sorpresa quando dietro le mie spalle ho sentito gridare:

"Granger! Ferma e chiudi la porta!"

ad un ordine così preciso, non ho saputo fare altro che arrestarmi e procedere sistematicamente. Una volta chiusa la porta (Ron era rimasto fuori, ma non potè riavvicinarsi travolto com'era dalla folla) mi posi dinanzi a lei guardandola con aria interrogativa.

"Signorina... sa dirmi per caso di chi è questo... reggiseno?"

Cosa? Reggiseno? Sono caduta dalle nuvole! Era vero.. ieri io e Ron abbiamo scelto quell'aula come luogo di... incontro. Era stata una lunga attesa e ci siamo lasciati prendere dalla passione... Niente di quello che pensi tu! Lo so, da come ne parlo sembra chissà dove io mi stia spingendo, ma in realtà siamo fermi allo stesso punto! Anche se talvolta un semplice stringersi l'uno all'altra in uno spazio angusto può trasformarsi in qualcosa di molto infuocato. E lui, preso com'era...mi ha sfilato il reggiseno! In effetti, mi sono rimessa in ordine così in fretta che solo dopo un'oretta ho capito perché mi sentivo che mancasse qualcosa... e soprattutto perché Ron non riuscisse a guardarmi negli occhi!

"Non saprei, professoressa!"

"Strano io direi proprio che sia suo!"

"Mio?"

"Sì, suo. Quale altra HM di Grifondoro conosce?"

Opss... per facilitare il lavoro agli elfi aveva immatricolato ogni suo capo di biancheria!

"Bè. Se devo essere sincera... solo io."

"E dato che apprezzo la sincerità... mi può dire... come diavolo si trova sotto la mia cattedra?"

"Mi perdoni! Sono stata una vera stupida! Ora ricordo!"

"Ricorda cosa?"

"Ricordo di aver provato a trasfiguarlo! Sì, volevo renderlo un..."

"Un che cosa?"

"Un... un foglio di pergamena!"

"Un foglio di pergamena! Voleva un foglio di pergamena e si è tolta il reggiseno?"

"Sì... volevo un foglio resistente"

"La prossima volta che vuole un rotolo intero... spero di non trovare le sue mutande per i corridoi!"

"Le giuro che non accadrà."

"Mi tolga una curiosità... perché non l'ha trasfiguarato da qualche altra parte?"

"Bè... non mi ricordavo una cosa e ho dovuto consultare uno dei libri sullo scaffale!"

"Vuol dirmi che lei... l'alunna più studiosa dell'anno non sa più trasformare due oggetti inanimati così piccoli!"

"Quando ho bisogno di un foglio... non ricordo più nemmeno il mio nome!"

e con questa serie di boiate assurde (talmente assurde che ripensandoci non sapevo se ridere o piangere), me ne sono andata... conscia che avevo confermato tutti i sospetti della McGrannit: nascondevo indubbiamente qualcosa... e non era il mio maniacale desiderio di avere un pò di pergamena sempre a disposizione.

Hermione

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Capitolo 8
*** Scandalo ***


Caro Diario,

è notte fonda e nonostante mi costringa a dormire… non posso proprio fare a meno di vegliare sul mio dolore. Non pensavo proprio che le persone potessero comportarsi in modo tanto ottuso e nonostante io cerchi di darmene una spiegazione, sono impotente, non ci riesco. Stamattina quando mi sono svegliata, non avrei mai immaginato quali terribili accadimenti si sarebbero imbattuti sulla mia persona… o meglio… sulle nostre persone!

È ora che io finisca di celarti ciò che tutti sanno. Sì perché oggi all’una… l’intera scuola ha appreso che io e Ron stiamo assieme! Dopo l’imbarazzante discussione con la professoressa McGrannit, abbiamo deciso di non usare più le aule come luogo delle nostre tenerezze… tuttavia ciò sollevava un grave problema… perché davvero non sapevamo più dove poterci incontrare. Per due lunghissimi giorni i nostri corpi non hanno ricevuto altrui carezza, i nostri languori sono stati frustrati e i nostri occhi si cercavano insoddisfatti e torturati. Ciò è stato un bene per Ronald, il quale in vista dell’ultima partita di Quidditch si è presentato in ottima forma, sicuramente non debilitato da altre fatiche... Ricordo ancora quando uscendo dagli spogliatoi, mi sono sentita mancare, vedendo la sua divisa attillata, sapientemente scolpita dalla sua muscolatura e dal suo… la stessa muscolatura che mi ha fatto impazzire e che dalla tribuna mi sembrava irraggiungibile. Fatto sta che durante l’intero match i miei sguardi non si sono di certo posati sulle azioni sportive… non potevo credere che lui fosse mio e mi mordevo le labbra pensando all’ingiustizia di non poter approfittare della mia beatitudine. Mi sono scossa solo nel momento in cui l’ho visto colpito alla spalla da un bolide… ti giuro che mi si è raggelato il sangue all’istante e nonostante lui continuasse a disputare il match, lo vedevo insopportabilmente sofferente. La partita si è conclusa con la nostra vittoria, ma nessun festeggiamento poteva sopperire al mio bisogno di Ron. Quindi senza aspettare nulla e nessuno, mi sono diretta in infermeria. Madama Chips era appena uscita quando io mi sono intrufolata nella grande corsia… vuota! Quando ho chiuso la porta dietro di me, ho visto Ronald steso sull’ultimo letto della camerata. Lui era intento a guardare il soffitto e si è accorto di me quando già mi trovavo a metà del tragitto. Il silenzio era rotto solo dai miei piccoli passi, così spediti ma allo stesso tempo solenni. Arrivata al suo capezzale mi sono seduta… mantenendo il silenzio… non dicendo nulla. Neanche lui sembrava aver voglia di conversazione, cercava in tutti i modi di girarsi per nascondere un certo turgore che già lo stava prendendo. Il silenzio della sala, la mia mano che in modo materno gli accarezzava la testa, le sue orecchie arrossate per il pudore di ciò che dentro di lui stava accadendo. Doveva essere già successo, ma al buio non avevo visto nulla, solo avvertito. Invece ora me ne stavo lì, con le gambe incrociate e la mia mano delicata e beffarda… noncurante del fenomeno, compiaciuta dell’effetto delle mie attenzioni. E lui ha afferrato il polso, mi ha tirata verso di se sussurrandomi: “Mi sei mancata” ed io non ho potuto far altro che assecondarlo, lasciarmi trasportare e appoggiare i mio petto contro il suo, avvinghiata, completamente schiava della passione. Finché improvvisamente lui si è fermato e da come mi teneva serrata, le sue braccia mi hanno respinta… stavo per gridargli contro indignata, quando con la coda dell’occhio ho scorto dei visi shockati: l’intera squadra di Quidditch del Grifondoro… Anch’io a tal vista mi sono ritratta, aggiustando una gonnellina quanto mai svolazzante… temendo una ben nota insegnante che mi guardava indecifrabile.

“Signorina Granger, sbaglio o si spiegano molte cose? Il suo comportamento è inaccettabile oltre che assolutamente vergognoso! Cinquanta punti in meno per Grifondoro…”

“Professoressa, non se la prenda con lei, è colpa mia!” gridò Ron cercando di sollevarsi.

“Certo Signor Weasley!!! Le cose si fanno sempre in due!!! Anche per lei cinquanta punti in meno! Neanche lei ha senso del decoro… da quanto posso vedere…” disse posando gli occhi laddove oramai tutti indirizzavano i propri.

E continuando: “Ed ora sparisca signorina! Torneremo a parlarne in seguito! Sia fiduciosa… la cosa non finisce qui!”

Me ne sono andata… non guardando in faccia a nessuno… direttamente in sala comune. Eppure quando sono tornata in sala Grande per il pranzo, ho ricevuto un’accoglienza terribile.

Pansy Parkinson si è puntata dinanzi a me e ha detto: “Cara Granger, ho sentito che sei un’ottima infermiera… sbaglio o sei riuscita a far alzare il “braccio” di Wisleyuccio?”. Io non ho saputo rispondere, non ho continuato la strada, me ne sono andata, non avevo più fame.

Ma se pensavo che il peggio fosse finito… mi sbagliavo! Per il corridoio ho incontrato…

“Harry!” solo adesso realizzavo che anche lui era stato presente all’intera scena!

Non ha risposto, ma io dovevo fare qualcosa… lo vedevo arrabbiato, sconcertato, imbarazzato, incredulo.

“Lasciami Hermione!”

“Harry, parlami!”

“Io dovrei parlare? Voi avreste dovuto! Mi sento un idiota!”

“Avevamo paura di farti soffrire e avevamo ragione!”

“Voi eravate i miei amici, mio fratello e mia sorella!”

“Lo siamo ancora!”

“Non penso proprio! Mi sento terribilmente a disagio…”

“Passerà”

“No, non credo”

E così facendo mi ha lasciata lì in mezzo… con il volto rigato dalle lacrime e una gran voglia di sprofondare qualche chilometro sotto terra.

Hermione

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Capitolo 9
*** Against all odds ***


Caro diario,

le turbolenze di ieri avranno gravi ripercussioni e non c'è nulla al mondo che potrebbe farmi cambiare idea. Oltre ad essere stata allontanata da Ron, ad aver litigato con Harry e a ricevere continue umiliazioni per i corridoi... stamattina di buon ora la professoressa Mc Grannit mi ha portata nell'ufficio del Professor Silente. Sì perché quest'ultimo, reguardito dello spiacevole incidente, ha chiesto di parlarmi ed io non ho potuto far altro che seguire passivamente la professoressa sentendomi ad ogni passo sempre più immorale... una donna scarlatta... come qualcuno disse una volta.

Silente era seduto alla scrivania e quando mi sono avvicinata, è stato cortese... mi ha invitata ad accomodarmi, scusandosi per l'ora assai sconveniente per ricevere. Io in modo assai impacciato ho accettato le sue premure, temendo il momento in cui il suo discorso si sarebbe volto ad altro genere di "attenzione".

"Bene Signorina, mi si dice che è stata trovata in atteggiamento equivoco con il signor Weasley? Non è forse così?"

"Sì, professore."

"Bene. Non pensa che sia stato inopportuno?"

"Non c'è persona più dispiaciuta di me per quello che è successo!"

"Non credo proprio signorina. Vede, io sono a capo di questa scuola da molto tempo ormai, già prima ero insegnante, quindi conosco i ragazzi e le assicuro di essere stato un giovane assai focoso! Non la sto giudicando! Non mi preoccupa la relazione di per se. Sa, per quanto Gazza sia un custode irreprensibile, due giovani vogliosi..."

"Professore!" urlò la professoressa.

"Dicevo... due giovani vogliosi sanno ben nascondere le proprie scappatelle... io non ci potrei far nulla comunque! Ma temo che la sua situazione scolastica ne risentirà... nonostante abbia passato assai tempo in aula... Non arrossisca signorina! Come le dicevo sono abituato a queste cose, ma quella totale perdita di controllo in infermeria... non sarà sintomo di totale perdita di controllo per tutto ciò per cui ha sempre lottato dal primo giorno?"

"Se intende che questa storia mi porterà ad andare male a scuola, lo escludo!"

"Ne è sicura?"

"Professore, se voi insegnanti continuerete a giudicarmi la studentessa di sempre, senza essere parziali solo perché la mia mente è occupata da altri pensieri, io prometto di non mutare attitudine!"

"Professore, non le sembra di essere un pò troppo... non per offenderla... lascivo?" sibilò la McGrannitt.

"Spiegati, Minerva cara!"

"Sono d'accordo con lei, non possiamo evitare le tresche e mi unisco a lei nel dubitare che la signorina possa continuare ad applicarsi come in precedenza... ma non sarà troppo invogliare la ragazza a continuare questa cosa, adducendo come scusa l'incontrollabilità della cosa?"

"Capisco il tuo punto di vista... ma non lo accetto!"

"Per mille comete! La Signorina fra poco maneggerà ben altre BACCHETTE!"

"Professoressa, mi mette in imbarazzo!" gli ho gridato io tutta accaldata.

"No, le dico solo di stare attenta... perché siamo maghi.. è vero! Ma le conseguenze di queste azioni sono le stesse per qualsiasi essere umano sulla faccia della terra!"

"Con questo sono d'accordo. Sia prudente, confido nella sua saggezza... ma è difficile capire che cosa vincerà in lei... la secchiona? o l'innamorata?"

"Secchiona Innamorata mi sembra la risposta più giusta"

"Allora vada... non la trattengo altrimenti"

Per il resto... niente di nuovo!

Hermione

 

p.s. Dimenticavo!!! Il dialogo con il preside non ha potuto nulla quando ho visto il mio Ron venire al tavolo dei Grifondoro e sedersi al mio fianco. L'intera casa ci osservava, ma io oramai rinfrancata dalla sua vista, non ho potuto fare a meno di avvicinarmi a lui e dargli un bacio leggerissimo sulle labbra. In fin dei conti è stata una cosa castissima e considerando che ormai possiamo ritenerci una coppia (quando ci penso tremo tutta!), è giusto che tutta la scuola si abitui alla nostra relazione. Lui ne è rimasto sorpreso e ha guardato istintivamente in direzione di Harry... qualche sedia più in là... con la testa letteralmente immersa nella ciotola di cereali!!! Lo so perché solo nel momento in cui le nostre bocche si erano incontrate, mi sono resa conto che Harry e Ron si trovavano l'uno dinanzi all'altro! Mi sembra inutile descriverti il silezio che ha accompagnato il nostro convivio...anche se bisbiglii e risatine isteriche si levavano ritmicamente a intervalli regolari. Non era il luogo adatto per affrontare una "dolorosa" riappacificazione con Harry, certe volte penso che quello che avrebbe più bisogno di una ragazza sia lui... Ma è difficile trovare una persona tanto forte e paziente, il suo è un carattere molto difficile e mi sento fortunata perché Ron, da quando abbiamo scoperto di amarci, non è mai stato sgarbato nei miei riguardi! Penso che mi inventerò qualcosa... conosco una ragazza che ha fatto dell'arte di negar l'evidenza la sua arma vincente.

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Capitolo 10
*** Sono pronta ***


Caro diario,

scommetto di essere stata alquanto noiosa nei giorni precedenti e me ne scuso. Le tue povere pagine sono state appesantite dai miei lamenti, ma adesso è arrivato il momento che vengano alleggerite dai miei sorrisi. Sì, perché dopo giorni incerti ed infelici, c’è un gioia sul mio volto…anzi sul volto di tutti.

Stamattina quando sono scesa per recarmi a colazione, ho scorto in Sala Comune Ronald e Harry… parlavano seduti accanto alla finestra e le loro voci erano abbastanza chiare nonostante fossero basse e circospette. Sono rimasta dietro la colonna, trattenendo il respiro e cercando di capire che cosa si dicessero… semplicemente il fatto che non venissero alle mani mi rallegrava, ma qualcosa dentro di me mi suggeriva di restare lì a prestar attenzione…

“E questo è quanto!”

“Sì, scusa Ron!”

Scusa? Harry chiedeva scusa… tendeva la mano a Ron e sembrava felice! Non sarà stato solo un sogno? No, erano lì… io ero lì… assieme ad un cuore che batteva incontrollabile.

“Le accetto. Ma non ce n’era bisogno, davvero!”

“No, te le dovevo. Ve le dovevo… il mio comportamento è stato meschino.”

“Quel che fatto è fatto.”

“Ma Ron… ma tu e Herm… avete???”

“No!” ha risposto Ron imbarazzatissimo… ed io lo ero con lui.

“Ah… E quando?”

“Vuoi che ti chiami nel momento in cui sta per accadere?”

“No! Era solo una curiosità!”

“Bè… non te lo so dire. Spero presto!”

Presto? Quanto presto? Prima di parlarne con Harry potevi consultare la diretta interessata! Adesso mi sentivo davvero in obbligo a restare…

“Lo spero anch’io, Ronnuccio! Stanotte si sentivano strani rumori da sotto il letto a baldacchino…” ha detto Harry ridacchiando.

Rumori? Quei rumori? Ron si stava… Ron, il mio Ron si stava mast…

“Spero di non averti svegliato!”

“Avresti potuto…”

A quanto pare ci aveva dato dentro…

“Bè… andiamo a colazione?”

“Certo… sbaglio o hai perso molte energie ultimamente?”

Da un lato è stato bello vederli di nuovo insieme, dall’altro l’oggetto del loro dialogo rasentava sia la lusinga che la sconvenienza. Ma la lusinga superava nettamente la sconvenienza.

Sono scesa anch’io, come nulla fosse, salutandolo sempre in modo casto e comportandomi con tutta la naturalezza di cui disponevo. Ma dovevo saperne di più, non su di lui… ma riguardo me stessa.

Ne ho avuta l’occasione solo al rientro dalle materie della mattinata, prima di salire a mangiare avevamo una mezz’ora di tempo…

Appena lontani dalla folla, l’ho preso per mano e l’ho condotto verso la foresta proibita per conquistare la meritata privacy. Qui ci siamo addentrati nella selva per un paio di metri, facendoci scudo con un possente albero.

“Perché siamo qui, Hermione?”

Mi sono avvicinata a lui, spingendolo contro l’arbusto rigoglioso… i nostri corpi aderivano l’uno all’altro… mi piaceva tenerlo sulle spine…

“Secondo te?” e dopo aver sussurrato queste parole l’ho baciato… sentivo le sue mani che scendevano lungo i fianchi e un calore indescrivibile nel basso ventre… qualcosa di bello ed inappagato che chiedeva una cosa altrettanto bella e desiderosa. Una cosa che sentivo premere con insistenza attraverso i vestiti… una cosa che io volevo.

“Ronald!” gli ho urlato quasi come se fosse un gemito. Dalla mia bocca è uscito un suono acuto e sommesso… avevo il fiatone…

“Hermione!” ha esclamato lui in tono roco, altrettanto affaticato.

“Ron, credo che sia il momento di staccarci e fare un discorso serio!”

“Ok, ma se mi stacco… tu non guardare in basso… Ma perché mi hai fatto questo?”

“Ron, pensavo di non essere pronta… ma mi sbagliavo, io sono pronta quanto te! Ho origliato prima… mi dispiace, ma quello che ho sentito… Ron, adesso so che lo desidero anch’io!”

“Allora dovresti origliare più spesso!”

E dicendo questo, mi ha buttata a terra, con tutta la delicatezza che un ragazzo eccitato può avere. Quando stavamo nelle aule deserte i nostri erano baci di prova, le nostre movenze erano azzardate, ma adesso… adesso nulla era stentato o “provvisorio”.

Ha fatto scivolare la mano lungo la coscia arrivando direttamente agli slip, ma lì io l’ho bloccato e l’ho guardato dicendogli…

“No Ron! Lo desidero ma non ora! Ci sono dei rischi… dovrei cercare una pozione in biblioteca prima di…”

Lui mi ha guardato deluso, quando poi ponderando la delicata faccenda si è staccato da me con volto assai frustrato. E allora prendendolo alla sprovvista ho ribaltato le posizioni, adesso ero io a dominarlo.

E allora la mia mano è balzata lungo la linea degli addominali lasciando che si spingesse sempre più in basso… ho tirato giù la zip sentendo qualcosa di prepotente che gioiva della sua liberazione. Non ho avuto remore… ho preso ciò che tanto arditamente ricercavo. Ma dopo aver accarezzato laddove sentivo di provocar maggior diletto… il dubbio ha arrestato la mia mano e lui stesso ha afferrato i miei polsi dandomi il giusto ritmo, insegnandomi come stuzzicare la sua passione. E la mia mano rispondeva spedita, martellando continuamente… poi accadde, accadde che proruppe un fiume in piena… e sentì ancora il mio nome, questa volta pronunciato con leggerezza trasognata…

“Ron… cosa hai detto per indurre Harry a porgerti le sue scuse?”

“Gli ho detto che ti amo...”

Una lacrima ha rigato il mio volto

Hermione

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Capitolo 11
*** Stringimi perché ti amo ***


Tre giorni dopo

Caro Diario,
Non saprei descrivere il cuore leggero che batte nel mio petto, non saprei descrivere il sorriso che solca il mio volto, non saprei descrivere la gioia che governa la mia mente né tanto meno la forza di un sentimento che si sta radicando minuto per minuto nelle fibre del mio essere. A cosa servirà quindi sfogarmi con te quando qualsiasi cosa io faccia manifesta una passione di una chiarezza tanto sfacciata? Non so, forse ho bisogno ancora una volta di rievocare alla mente il prodigio di questa situazione. Rileggendo solo qualche pagina indietro, vedo un’Hermione disperata ed infelice… quanta differenza può dare un solo sguardo, come cambia il destino di chi già stava per desistere. Eppure adesso non voglio più sguardi, non voglio carezze, solo baci… appassionati e torrenziali baci. E li ricevo, e più ne ho più ne chiedo e più ne chiedo più ne ho bisogno. E ne ho bisogno davvero, malata d’amore come sono, i suoi baci sono la mia cura e la mia condanna più dolcemente atroce.
Ora che Harry ha capito la serietà della relazione con Ron, ora che non sussiste ostacolo né impedimento… sono libera di esplorare e capire.
Ed io e Ron ci esploriamo continuamente, un attimo prima commentiamo animatamente un articolo della Gazzetta del Profeta rasentando la lite e l’attimo dopo… la Gazzetta è sparpagliata a terra così come i nostri vestiti che gradualmente abbiamo iniziato a togliere.
E noi sai l’affanno in biblioteca… l’ansia di trovare il giusto volume… ma quel giusto volume io non sono riuscita a trovarlo. Non c’era nulla che sembrasse aiutarmi, la biblioteca mi ha tradito quando avevo maggior bisogno del suo aiuto.
Ed io dovevo chiedere un qualche ausilio, non sapendo dove sbattere la testa… non sapendo a chi rivolgermi. L’unica a cui ho parlato di questa mia ricerca è stata Ginny. E pure lei sentendomi fare questa domanda ha detto: “Non c’ho mai pensato. Nel momento del bisogno… io avrei chiesto a te!”. Non molto confortante.
Andare da Piton? Miss Chip? La Mc Grannitt… la seconda mi sembrava la più indicata e da lei appunto mi sono recata il giorno stesso.
E nel vedermi non si è affatto stupita della mia richiesta, dato che proprio su quei letti ben fatti la nostra storia è diventata di pubblico dominio. Mi ha consegnato una boccetta di colore violaceo e per farmela avere ho dovuto firmare un modulo… non è una cosa che si da a tutti, è una cosa delicata così come lo scopo che si prefigge. Ed io l’ho presa tra le mani chiedendo ogni modalità per il suo uso e ricevendo ampie risposte condite di occhiate velatamente indignate... oltre che perplesse.
Ma nessuna indignazione avrebbe potuto fermarmi, ho riposto il piccolo tesoro nella borsa stampando un ampio bacio sulla guancia di Miss Chip.
È passato un giorno da allora…
Adesso giaccio accanto all’uomo che ho scelto, al ragazzo che dorme su un fianco russando sonoramente.
Non scorderò mai questo pomeriggio della mia vita. Ricordo come correvo diretta in Sala Comune, ricordo come lui mi ha presa alla sprovvista. Ho sentito il suo fiato sul collo, le mani che coprivano i miei occhi e le nostre bocche che si incontravano fuggevolmente. Quando mi ha liberato dalla tenera cecità, ha afferrato la mia mano trascinandomi con se. Solo allora ho notato che Ron recava con se la Mappa del Malandrino, presa in prestito da Harry.
E via verso il parco del castello, fino ad arrivare al Platano Picchiatore, re addormentato e sospiroso. Un re che abbiamo aggirato, sfiorando quel nodo della radice…
E siamo entrati nella Stamberga Strillante, scura e impolverata… filando dritti su per la scala scricchiolante, non smettendo mai di ridere, correre, baciarci, sfiorarci, fissarci per poi…
… estrarre dalla borsa la fialetta ottenuta, aprirla con delicatezza e versare sulle mie labbra due gocce dall’aspro sapore… sentirle scenderle in gola e poi continuare a sognare…
Ron, ti vedo sopra di me… riesco a sentire l’imbarazzo e la voglia che combattono nel tuo cuore, la goffaggine che domina i tuoi movimenti e che scuote i tuoi sensi. E Ron, tu puoi vedere come ho perso il controllo? La mia schiena si inarca, il mio bacino si spinge in avanti, le mie gambe si avviluppano intorno alla tua vita…
Ora siamo sotto le coperte, via ogni impaccio… via l’insicurezza, via la vergogna. Perché vergognarsi? L’amore non è mai sbagliato, né immorale, né inopportuno… l’amore è sentire che mi rassicuri… amore è sentire che non vuoi farmi male anche se ciò può limitarti. Ma nulla che tu possa fare mi duole, nulla più del fatto di non poterti avere.
E i tuoi baci sono scesi verso il collo, hanno indugiato sui seni, gli stessi che hai accarezzato con le tue mani… quasi come se queste fossero state create per sfiorarmi il petto.
E poi è successo, è successo che sei entrato dentro di me, facendomi gemere in modo sommesso, finché poi l’iniziale dolore è diventato piacere, finchè il piacere è diventato godimento. E i nostri cuori battevano più che mai, i nostri respiri si facevano affannosi e ciò che qualche giorno fa era solo un calore sospetto, adesso si apriva a te abbandonandosi inerme.
E tu quanto mi hai dato…spinta dopo spinta, mi hai fatto correre brividi caldi per la schiena finché finalmente ho visto un arcobaleno di intensi colori, la voce è uscita incontrollata, sillabando in modo sconnesso il tuo nome. E ciò che io un tempo avevo stimolato con una mano, adesso prorompeva nelle mie carni ed intanto le mie labbra erano sulle tue, quelle stesse labbra che mugugnavano inferocite. E poi ti sei accostato al mio fianco, non smettendo mai di abbracciarmi, tirandomi a te per sentire ancora una volta i nostri corpi fusi insieme.
Adesso è notte fonda, lui dorme ma io non ci riesco. Ho estratto il diario dalla cartella e scrivo, scrivo perché la mia mano mai si stancherà di raccontarti l’emozione che è marchiata a fuoco nella mia memoria. Provo un po’ di dolore, lo ammetto… nonostante la sua gentilezza non mi ha dato tregua, ma non gli do torto… perché la prossima volta non gliene darò neanche io…
Hermione

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Capitolo 12
*** anche per te ***


Caro diario,

sono appena le cinque del mattino e nonostante abbia da poco finito di scrivere sulle tue pagine, sento nuovamente il desiderio di scrivere…

Al momento mi trovo nel dormitorio, dovevamo ritornare al castello prima che si svegliassero tutti… fortunatamente non abbiamo incontrato nessuno e al momento di lasciarci ci siamo abbandonati ad un ultimo tenerissimo bacio.

È stato terribile separarmi da lui, anche se tra poco lo rivedrò… gli ho dato il più prezioso dei doni e non me ne pento… non avrei mai potuto immaginare altro ragazzo a cui offrire la mia verginità.

Salendo le scale ho socchiuso la porta e pensavo di essere salva da ogni indiscrezione… quando seduta accanto alla finestra ho visto Ginny che guardava fuori in modo distratto… Non avrei potuto evitare le sue domande, il solo fatto che fosse soprappensiero non le aveva impedito di voltarsi verso di me e fissarmi attentamente.

“Ciao Hermione”

“Ciao Ginny… se non ti dispiace adesso vorrei…”

“dormire?”

“esattamente…”

“Scusa… dovrei dormire anch’io ma non ci sono riuscita!”

“Che cosa ti tormenta?”

“Tu e Ron…”

“Non sarai gelosa di tuo fratello!?”

“Quali assurdità! Era ora che avesse le sue esperienze! Però hai ragione… sono gelosa… terribilmente gelosa di te!”

“Di me?”

“Sì! Vorrei essere al tuo posto… vorrei amare anch’io… ma non è possibile”

“Prima di amare, dovresti trovare qualcuno d’amare…”

“Ma io non trovo nessuno così!”

“Sicura?”

“Sì!”

“Sicura? Sicura?”

“Sì!”

“Ginny! Svegliati una buona volta!”

“So cosa stai insinuando! Ma io non lo amo! Tu mi dici sempre che non è vero… ma io non lo amo! Non posso amarlo!”

“Perché non puoi?”

“Perché lui mi ha già rifiutata una volta… ero una ragazzina, ma non credo che le cose possano cambiare… te lo ripeto… non è possibile!”

“Chiediglielo!”

“E la mia dignità dove la metti?”

“La tua dignità!? È la cosa più stupida che tu potessi dirmi! L’orgoglio non conduce da nessuna parte, è solo una scusa… hai paura e basta!”

“Perché sei così dura con me?”

“Perché oggi ho capito cos’è davvero l’amore e non sopporterei di non vederti partecipe di questo sentimento… ce n’è per tutti… l’importante è che tu abbia il coraggio di andartelo a prendere”.

Mi ha dato un bacio sulla fronte.

“Non ti prometto niente”.

E così facendo ce ne siamo andate a dormire… adesso finalmente ha preso sonno. Io no.

Hermione

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Capitolo 13
*** Non lo so! ***


Caro diario,

è iniziato quel periodo dell'anno nel quale sono intrattabile... solo oggi mi sono resa conto di dover organizzare un piano di studi e giuro di non essere mai stata così indietro! La tensione sta diventando insopportabile e non può essere altrimenti dato che i professori non fanno altro che reguardirci sulle difficoltà dell'esame. In ogni caso la mia apprensione è davvero un nonnulla paragonata a quella che leggo negli occhi di Ginny... sono occhi speranzosi e intimiditi, rivedo quella stessa bambina che arrossiva violentemente quando incrociava lo sguardo di Harry... eppure pensavo che quella parte di lei fosse stata portata via dall'infanzia perduta. Ma poi io stessa rivedo le mie affermazioni... chi meglio di me sa che ogni ferita si rimargina ma segna il nostro cuore??? per anni ho amato un ragazzo che si mostrava indifferente, talvolta aggressivo, talvolta impossibile... ma nei confronti nel quale continuavo a provare un sentimento sbagliato per milioni ragioni, giusto per altri mille. Le voci della nostra coscienza ci svegliano nel cuore della notte sussurandoci parole crudeli, torturando un animo che chiede di dimenticare... ma non può. Io non ho dimenticato e ciò non mi ha uccisa solo perché quella cara ragazza ha capito il mio flagello... non sai quanto vorrei fare qualcosa per ricambiarla!

Sarebbe già un enorme vantaggio capire quello che penserebbe Harry di questa situazione... allora non la considerava minimamente ma adesso che il tempo è passato... qual'è il suo giudizio? Quando ci fu la storia dei bigliettini... Ginny era consapevole che Ron provava qualcosa per me. Io non posso essere matematicamente certa del contrario... ma perché non dovrebbe? Certo, Harry ha avuto un pessimo gusto in fatto di donne fino a questo momento... Cho. Una ragazza popolare, carina, ochetta, remissiva... le uniche capacità verbali che possedeva erano quelle delle lacrime. Guardiamo Ginny: meno popolare, carina, intelligente, sprezzante, caustica... una compagna impossibile per un ragazzo impossibile. Non lo so, non lo so... sono confusa.

L'unica consolazione che ho è il rapporto con Ron che dopo quella notte è diventato "normale". Non nel senso di noioso e monotono, ma nel senso più bello che tal aggettivo può recare. Prima che facessimo l'amore, c'era una specie di ansia... era come se continuamente ci ponessimo domande tipo: "Quando accadrà?" "Come sarà?" "Dove sarà?". Adesso ciò è assolutamente banale...

risposta alla prima domanda: quando ne avremo voglia.

risposta alla seconda domanda: è bellissimo

risposta alla terza domanda: ... dove capita!

Perché... se non lo avessi capito, da allora non siamo stati mica con le mani in mano!!! Anzi... ci siamo dati molto da fare. Lo so quest'affermazione potrebbe costernarti, sai benissimo che sono stata una ragazza piena di paure in passato, piena di pudori e contrizioni, ma non è più così adesso. Non fraintendermi, non è il sesso ad emancipare... ma l'arricchimento che porta. Lui mi arricchisce perché non mi usa, perché mi rispetta anche se potrebbe fare di me quello che vuole. La nostra natura combattiva resta e quando siamo l'una dinanzi all'altro argomentando le nostre idee, potremmo rimanere a discutere per delle ore lunghissime... ma non vorrei che fosse diversamente perché nel momento in cui la sua mano sfiora i miei fianchi, so che nessuna lite può separarci. Mi sto illudendo? Non lo so... so solo che dire che l'amo al momento mi sembra riduttivo. Puoi amare un gattino, un dolce... "amare" è un verbo così generico! Io... Ron c'è l'ho sotto la pelle... e questa sensazione vale più di mille romanticherie.

Hermione

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Capitolo 14
*** la caduta dell'angelo ***


Caro Diario,

in poche ore ciò che ritenevo certo è svanito nel nulla, ciò che ritenevo impossibile è diventato realtà. Il destino è crudele nei confronti di chi già lo sfidava apertamente ostentando un’arrogante felicità.

Abbiamo passato il pomeriggio in Sala Comune a studiare, il carico è impressionante e la paura di non riuscire a recuperare il tempo perduto mi angosciava terribilmente. A mano a mano la gente è andata diminuendo e quel luogo solitamente affollato è diventato silenzioso. Le finestre aperte su una natura meditabonda e accigliata propiziava i nostri studi e la leggera brezza del lago sfiorava i sensi inducendoli ad un precoce assopimento.

Eppure questa sonnolenza pareva sovrastare solo la sottoscritta, sempre più isterica ed intenta a memorizzare meccanicamente qualsiasi cosa potesse rivelarsi utile. Il mio compagno di ripasso invece aveva tutt’altra indole… già sentivo che i suoi pensieri avevano abbandonato i libri per posarsi prepotentemente sul mio petto.

Ad un certo punto tal sensazione si è manifestata, ho visto Ron che un momento prima era seduto con i gomiti sul tavolo e quello subito dopo era scivolato sopra di me bloccandomi braccia e gambe.

La mia disperazione per l’esame non poteva essere facilmente messa da parte, per lungo tempo l’avevo fatto e ciò non mi aveva portato che a un sacco di vicissitudini. Adesso era il momento di correre ai ripari e nessun travolgimento avrebbe potuto fermarmi. Bastava che gli chiedessi di smetterla e lui lo avrebbe fatto… eppure non è stato così.

“Lasciami, Ron!”

“Lo so che lo vuoi!”

“Ora no!”

“Ma è tutto il giorno che ripetiamo, adesso mi sono stancato…”

“Va a dormire, allora!”

“Avrei dei sonni agitati…”

“Li avrò anch’io se non finirò subito questo capitolo!”

Ma non si fermava, ogni mia parola era vana, ogni mia parola era sprecata… ha chiuso e scaraventato i libri a terra e nel fare ciò ha versato su Storia della Magia un’intera boccetta di inchiostro…ma quello non era inchiostro… era la tanto supplicata pozione! estraendo la bacchetta non c’ho pensato due volte infuriata com’ero… l’ho scagliato contro il caminetto spento.

“Che diavolo ti salta in mente?”

“Che diavolo salta in mente a te… quando dico no, è no!”

“Hermione, sono giorni che tu ed io non…”

“è vero, ma questo non toglie il fatto che tu non abbia il diritto di pretendere da me certe cose!”

“Io non pretendo nulla, non ti ho mai chiesto nulla, non mi hai mai dato nulla che io non volessi prendere!”

“Che cosa hai detto? Hai davvero una così alta considerazione di te stesso? Bè caro mio, io ti ho dato quello che volevo concederti! Non sei degno di essere chiamato uomo! Tu sei un bambino, un bambino capriccioso che mi ha preso per il suo giocattolo! Chi ha lottato contro il pregiudizio? Io. Tu cosa facevi? Chi è andata in infermeria a chiedere una pozione anticoncezionale sfidato pudori e indignazioni?… io e guarda adesso cosa ne hai fatto! Tu hai chiesto una mappa e ti sei calato le braghe!”

“E chi ha dovuto sopportare i tuoi continui sensi di colpa? Chi ha dovuto sopportare il tuo sentirti indietro??? La competività opprimente? chi è stato disprezzato dagli insegnanti più di me? Io per loro avevo rovinato la perfezione dei tuoi studi! Tu cosa facevi? La vittima eri tu!”

“Mi addolora sapere come la pensi! Quindi io sarei una vittima?!”

“Ed io per te sarei un fannullone?! TU, TU, TU… sempre TU. Non esiste nient’altro che tu e le tue lotte!”

“Per cosa hai lottato mai?”

“Vedi? Mi consideri inferiore a te… lo hai sempre fatto!”

“Non l’ho detto!”

“Invece sì!”

“Invece no!”

“Io dico di sì”

“Invece dico che sei un egoista, che non capisci le mie esigenze né mai le capirai! Dopo una mezz’ora di sesso siamo punto a capo… stop! Altri cinque minuti mano nella mano e non riusciamo più a comunicare. Solo ORA mi rendo conto di quanto siamo superficiali!”

“E solo ora mi rendo conto che non hai capito nulla di me e che ho fatto male a dire ti amo ad una ragazza così presuntuosa!”

Tutto il dormitorio ha ascoltato… io ho sentito solo il brusio delle loro voci concitate ma ero talmente in fiamme per rabbia e disperazione che le loro parole non mi hanno nemmeno sfiorata. Sono corsa via attraversando quel fiume di parole.

Hermione

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Capitolo 15
*** terra a me sconosciuta ***


Caro Diario,
il mio cuore è una terra a me sconosciuta, laddove pensavo che ci fosse amore adesso c’è rabbia, laddove pensavo che ci fosse tenerezza ora c’è crudeltà, laddove pensavo che ci fosse comprensione adesso c’è orgoglio… la geografia della mia anima è cambiata da un momento all’altro e colui che ritenevo la mia bussola mi ha abbandonata sola nella disperazione. Vorrei dire che la colpa è della sottoscritta, ma non posso, non ci riesco… non mi sento di giustificarlo né di esaltare le mie stesse azioni.
L’assenza di distrazioni sentimentali doveva propiziare i miei studi, ma ha ottenuto l’effetto perfettamente opposto dato che, come un bambino dispettoso, l’immagine di Ron assilla ogni mio istante riducendomi in uno stato di apatia e indolenza.
Negli occhi della gente vedo compassione e morbosa curiosità di particolari, la situazione è fin troppo confusa nella mia stessa mente per poter permettere ad un estraneo di dare un’occhiata… Harry è molto spaventato, lì in mezzo a due fuochi e vedo Ginny divisa tra la difesa di un fratello e quella di un’amica.
In generale io e Ron ci evitiamo e non appena la distanza tra noi si riduce di qualche metro scatta in entrambi un meccanismo di difesa che fa improvvisamente ricordare ora all’uno ora all’altro di far qualcos’altro che non sia rimaner lì.
Non è scesa una sola lacrima che non sia una sul mio volto… ma ho provato l’ardente desiderio di sbattere la testa contro il muro per poter cancellare il dolore.
Ogni parola detta in quel dannato dialogo è scolpita nel mio cuore e cerco in esse una spiegazione, che non trovo… avrei desiderio di chiedere ad Harry se Ron si lamenta in qualche modo, troverei un morboso piacere nei suoi tormenti…
I professori notano con gioia che adesso i miei capelli sono sempre apposto, che le mie gonne sono ben stirate e più in generale guardo loro negli occhi anziché nel quadrante dell’orologio.
Gli esami iniziano la settimana prossima ed il programma fa venire i brividi solo leggendolo, inevitabilmente il mio pensiero va a Ron… avevo impiegato tutta una serata per fargli un piano di studi… ma CHE COSA DICO? Ron mi ha insultata! Ecco… questo è un esempio di come sia combattuta, maledetta secchiona, maledetta innamorata.
E pensare che io ho propiziato a Ginny la mia stessa felicità! Se potessi tornare indietro cancellerei quelle parole, schiaffeggerei quell’Hermione chiedendole di svegliarsi una buona volta… eppure quella carezza sulla pelle e quei baci all’inizio timidi e poi sempre più appassionati mi hanno dato emozioni travolgenti… sta a me, anzi a noi, capire se saranno più forti del rancore.
Hermione

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Capitolo 16
*** Galeotto fu ***


Caro Diario,

sono giorni strani, giorni in cui mi chiedo chi sono e che cosa esattamente voglio… ma allo stesso tempo non posso fermarmi nella contemplazione di ciò che è incerto, devo studiare e dare il massimo… non posso permettermi di sbagliare. I miei occhi hanno consumato ogni singola pagina della biblioteca e nella mia testa turbina un mare di nozioni. L’attesa è corrosiva, vorrei gridare e chiedere appoggio… l’unica mia consolazione è che posso essere distrutta ma non sconfitta, la vittoria sembra essere il mio unico fine… e pensare che fino a pochi giorni fa nel mio cuore fioriva una gioia eterea e perfetta, ma forse ho sbagliato nel pensare che tutto sia perfetto, niente lo è davvero.

Adesso mi trovo nel corridoio in attesa di essere chiamata, vorrei sfogliare ancora i miei libri ma le mie mani tanto avvezze a scriverti non hanno forza di staccarsi dalla penna e sfogliare ancora una volta pile di manuali.

Sento il mio nome…

Hermione

 

È stato assolutamente incredibile! Sono stata una sciocca a preoccuparmi così tanto, l’esame non è stato difficile anche se una ragazza vicino a me è stata colta da una leggera crisi isterica. In ogni caso la durata è stata irrisoria e sono presto uscita dall’aula…

Ma gli esami non finiscono mai e ne ho avuto la riprova poco più tardi, anzi… subito dopo. Mentre mi incamminavo tutta soddisfatta lungo il corridoio, mi sono sentita tirare improvvisamente e lo strattone mi ha catapultata all’interno di un’aula piena di luce.

“Cosa diavolo… Ron!”

Stavo iniziando la mia solita sequela di parole senza senso quando lui mi ha messo la mano sulla bocca invitandomi a tacere e ad ascoltare… per una buona volta.

“Lo so cosa vuoi dire: prima di tutto dirai che ti ho fatto male al braccio, che non vuoi parlarmi, che hai da fare, che questi non sono modi… so già tutto e ti chiedo scusa. Ma non è di questo che voglio parlare adesso… guardami un po’… che cosa vedi?”

Io non ho nemmeno emesso un mugugno. Del resto stare vicino a lui dopo giorni di esilio forzato aveva completamente paralizzato i miei muscoli.

“Te lo dico io che cosa vedi… vedrai un insensibile, stupido, ignorante! Peccato che questo bambino insensibile, stupido ed ignorante ti ami più di quanto non avesse creduto possibile!”

Attimo di pausa da togliere il fiato, quelle parole gli erano costate molto sacrificio e le sue orecchie arrossate me lo dimostravano ancora una volta. Solo in quel momento mi sono liberata dalla sua presa e anticipandolo nell’intento di prendere la parola, mi sono avvicinata a lui cingendogli la testa con le mie mani tremanti.

“Come fai a renderti così insopportabilmente adorabile?” gli sussurravo con dolcezza “L’insensibile sono io! La stupida sono io! L’ignorante sono io! Hai ragione, la mia competitività è irritante, sono dannatamente egocentrica… ma come puoi amarmi?”

“Proprio perché sei così! Non ti voglio diversa!”

“La stessa cosa vale per me, non ho bisogno di nient’altro! Starti lontana è stata l’unica tortura che potessi mai infliggermi!”

“Ho preteso troppo…non volevo costringerti a fare l’amore!”

“Ed io non posso costringerti a seguire dei ritmi di studio che non sono i tuoi”

“Che dire? I nostri limiti assieme sono una forza!”

“Oh Ron, hai detto una cosa bellissima…”

“Niente è più bello di te…”

e così facendo mi ha baciata sulle labbra ed io sapevo che il dolore era sparito… non lo voglio perfetto, non ho bisogno che lo sia… perché pretendere dagli altri quando io in prima persona sono piena di difetti? L’amore non è “trovare la persona più quotata sul mercato”, né “la più adulatrice”… l’amore è… Ron. È stato così semplice capirsi, sciogliere con poche parole oceani di incomprensioni. Tutti possono sbagliare, non c’è cosa più errata che dimenticarsi questo semplice concetto.

Galeotta fu l’aula… la nostra “preferita”… e così come allora quello stanzone umido ha segnato l’inizio della nostra storia da qui parte adesso una nuova fase della stessa.

Hermione

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Capitolo 17
*** Hogwarts is over ***


Nuova pagina 1

Caro Diario,

nel momento in cui ho portato a termine l’ultima prova d’esame, ho capito che un capitolo molto importante della mia vita si concludeva. Lascio alle mie spalle felici e tormentati anni ad Hogwarts, un lunghissimo periodo che recherò gelosamente nel cuore e nella memoria. Allo stesso tempo però ho ritrovato l’amore e vedo dinanzi a me prospettive per il futuro. Che siano incoraggianti o meno, non ne ho idea. Anche perché la situazione bellica è sempre piuttosto tribolata. Ora che siamo usciti da scuola, ne sono certa… sentiremo fortemente la pressione del terrore che dilania il mondo magico. Fino a questo momento le mura del castello ci hanno protetto e ci hanno offerto un asilo talvolta forzato, ma sempre benigno.

Siamo cresciuti tanto, ma allo stesso tempo la nostra natura è uguale. Harry è sempre il solito ragazzo impulsivo e viscerale, Ron il solito musone dolce e testardo, io la solita saputella autoritaria. Ma non vorrei che fosse diverso,  anzi non sopporterei una situazione dissimile.

Ora mi trovo con la fronte schiacciata contro il finestrino, la testa di Ron poggiata sul grembo. È bellissimo guardarlo dormire, contare tutte le graziose efelidi che gli disegnano il volto… anche se il suo russare risulta assai molesto per la mia concentrazione. Lo scompartimento è affollatissimo, tutti noi vogliamo vivere assieme l’ultimo viaggio di ritorno e non nego che più volte tra le risate e i brindisi d’addio mi stavo lì lì per sciogliermi in qualche lacrima. Adesso, dopo notti di bagordi, tutti sono accasciati sui sedili in preda a sonni pesantissimi, tutti ammassati l’uno sopra l’altro, tutti in preda ad una triste gioia innaturale e crudele.

Il viaggio si sta concludendo e tunnel dopo tunnel abbiamo visto la luce, abbiamo conosciuto cosa significa la parola disperazione, abbiamo imparato a trovare la forza anche quando non eravamo consapevoli di possederla.

Basta guardare Neville, solo sette anni fa si agitava alla ricerca del suo rospo Oscar, adesso è diventato un mago con delle ottime basi. Sono orgogliosa di lui.

E potrei tratteggiare un ritratto di ognuno di noi, ma i miei nervi tesi come corde di violino non me lo permettono. Sto cedendo alla stanchezza io stessa, i ricordi mi sospingono dolcemente e ho paura di perdermi in essi. Ma ciò mi spaventa davvero dopo tutto?

Hermione

FINE PRIMA PARTE

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Capitolo 18
*** Papa, mama and love ***


seconda parte



Caro diario,
sono ritornata a casa dai miei genitori nonostante sapessi che Ron mi sarebbe mancato fin dal primo momento. Del resto non li vedo da molto tempo e meritano anch’essi tutte le mie attenzioni. È strano ritornare nel mondo babbano, qui vedo ogni cosa da una prospettiva diversa. E questa prospettiva che prima mi apparteneva adesso mi è totalmente estranea. È difficile stare in una casa così piccola, silenziosa e asettica (non sopportano la sola vista di Grattastinchi), gli unici rumori che si avvertono sono le grida disperate di qualche paziente di papà!!! E la cosa che più mi inquieta è che con queste due brave persone che mi hanno messa al mondo non parlo molto, vorrei dire loro tutto quello che mi turba e comunicare quanto mi è successo quest’anno. Sono sempre stati aperti al dialogo, sono sempre stati disponibili a parlare ma adesso c’è un insidioso muro che si erge. Che cosa sono io? Che cosa sono loro? È terribile vederli estranei, è terribile non poter dire loro quando minaccioso si stia facendo Voldemort ultimamente, dire che per la causa sarei anche disposta a morire… L’unica cosa “normale” di cui potrei parlare è Ronald… ma loro non sanno nulla di lui. Pensano solo che suo padre sia molto seccante e nei loro confronti in passato effettivamente lo è stato. Sono sempre molto orgogliosi dei miei mago, dei miei successi… ma capiscono o no che non mi servono solo quelli per sentirmi soddisfatta? Forse non si sono resi conti che la gente cambia ed io mi sento molto diversa da prima. Non basta farmi domande sul mio futuro professionale, non è questo quello che voglio da loro ed in ogni caso non sarebbero per me un così gran aiuto. Cercano invano di coinvolgermi in qualche attività non magica, invitano parenti e tengono la televisione accesa in ogni momento. Non sopporto quella scatola, sarà che non la gradivo già quando vivevo lì… ma adesso sembra rappresentare tutto ciò che io non sono e non voglio essere. Penso che avvertano il mio distacco e me ne dolgo, non è certamente dovuto ad intenzioni cattive e del resto… è giusto recriminare a loro queste mancanze. La colpa è del tempo, dello spazio, delle abitudini dissimili… ma io vorrò loro bene sempre perché una strega non poteva nascere certamente da due babbani mediocri.
Intanto la corrispondenza va avanti, le lettere di Ronald sono molto brevi… il mio caro amore sente la mia mancanza, ma stenta a metterlo nero su bianco, non si sente a suo agio nel comunicare quelle cose scrivendo. Mi rassicura che tutti stanno bene e che come al solito non si può sbilanciare molto, ciò che concerne l’ordine non può volare per i cieli incustodito. Anche con Ginny ci scriviamo spesso e lei al contrario di Ron mi riempie di fiumi di parole… un po’ acide, risentita, talvolta ripetitive… ma io la capisco. Anch’io ero acida quando Ron non mostrava interesse nei miei confronti, anch’io ne ero infastidita, anch’io non facevo altro che lamentarmene. Eppure la situazione mi sembra diversa sempre per quella rilevante sfumatura: Harry. Giuro di averlo osservato a lungo, ma non vedo in lui interesse per Ginny! Povera piccola, io loro due li vedrei perfetti! Il mio migliore amico e la mia migliore amica insieme… sarebbe eccezionale! Spero che si realizzi e nel caso non si realizzasse spero almeno che Ginny sappia scegliere un ragazzo che possa amarla come merita, al momento Harry ha fin troppi pensieri per la testa… non so come faccia lui, impazzirei al posto suo, lo vedo in bilico tra la vita e la morte… e non c’è nulla che lo possa salvare. Solo il destino.
Hermione

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Capitolo 19
*** Bursting into tears ***


Nuova pagina 1

Caro Diario,
la mia permanenza a casa è durata molto poco, poco più di due settimane e subito dopo sono partita alla volta di Grimmauld Place. L’accoglienza è stata molto calorosa e ciò mi ha rallegrata immensamente nonostante leggessi una certa preoccupazione sui volti di ciascuno di loro, preoccupazione per un mondo che sta cambiando in fretta e che diventa più pericoloso giorno per giorno. Ad aspettarmi c’era infatti una nutrita compagnia, tutta la famiglia Weasley alla presenza di Harry, Mundungus, Tonks… i soliti insomma. Ron nel vedermi non si è avvicinato più di tanto, in casa nessuno sa ancora nulla e devo dire che mi ha infastidito il ghigno malizioso di Harry e Ginny, detentori di un segreto che tra l’altro ad Hogwarts non era tale da tempo.
Pensavo che Ron prima o poi avrebbe scritto, parlando o almeno accennando la vicenda, invece era rimasto fermo a temere il momento nel quale avrebbe fatto l’imbarazzante annuncio in famiglia. Io non ritengo la cosa imbarazzante, semmai insolita. Insolita perché la signora Weasley mi conosce da tanto tempo e mi ha sempre considerata come una figlia. Inoltre penso che non abbia mai considerato il figlio un gran latin lover. E ti confesso che l’idea di un Ron Don Giovanni più che farmi lacerare di gelosia… mi fa ridere! Povero amore mio, nessuno lo ha mai tenuto in considerazione da quel punto di vista, eppure nessuno sa quel suo lato romantico e bestiale che io imparato a conoscere. E l’ennesima dimostrazione di questo, l’ho avuta subito dopo quando, liberatici del comitato di benvenuto, io e lui siamo sgusciati in camera. L’idea di quel rischio mi eccitava, sembrava di essere ritornata ai tempi in cui ci nascondevamo in ogni angolo della scuola. Tempi ancora vicini, ma già anni luce da quello che stiamo vivendo adesso.
Te l’ho detto, sono tempi difficili, in casa si tende a parlare allegramente ma è inequivocabile la presenza di un’aria a tratti mesta.
Per festeggiare il mio arrivo abbiamo passato tutta la serata a chiacchierare in salotto. A man mano che il tempo procedeva la sala si sfollava e alla fine siamo rimasti solo noi quattro. Le bottiglie di burrobirra non si contavano, pur essendo in pochi avevamo dato fondo a molte di esse. L’atmosfera era molto quieta e confidenziale, si notava che alcuni di noi avevano esagerato… Ron ad esempio (con mio immenso rammarico) giaceva ciondoloni sulla poltrona fissando il soffitto e non aveva alcuna intenzione di smuoversi da tal posizione.
“Bè dimmi, come sono andate queste due settimane?”
“Direi che sono… andate!”
“Di che ti lamenti… si vede che non hai mai conosciuto i Dursleys!”
“Non sto di certo paragonando i miei genitori a loro! Comunque qui Harry tutto a posto?”
“Che risposta vuoi? Quella bella d’ascoltare o quella brutta ma vera?”
“Preferisco quella brutta ma vera”
“Bè come puoi immaginare Voldemort ha radunato un bel po’ di scagnozzi. Sai… ogni mostruosità… ci manca solo il calamaro gigante del lago!”
“No, il caro vecchio polipetto non avrebbe il coraggio di tradirci!” ritornando seria “Mi sembra stupido chiederti se stai bene.”
“Non ti preoccupare. Sono abituato a rispondere a questa domanda… di questi tempi me la pongono ogni cinque minuti”.
Ad un certo punto, un singhiozzo sommesso si è sprigionato sotto una massa di lunghi capelli rossi, Ginny sdraiata sul divano stava prorompendo in un pianto violento.
“Ginny!” esclamai dapprima ma poi capii e alle parole sostituii il silenzio.
Harry invece (che come tutti gli uomini) non aveva inteso nulla, la guarda un po’ stranito. Decido di tirare dritto in camera e cerco disperatamente di portarmi dietro quel peso morto di Ronald. Ma era già tardi, tutta la casa era stata svegliata e dalle camere del piano di sopra confluiva gente addormentata e incuriosita.
Ginny era nello stesso stato di suo fratello, ma invece di barcollare riusciva ad emettere potenti rantoli capaci di smuovere il mio cuore.
Ad un certo punto si è alzata precipitandosi al collo di Harry, irrigidito come non mai… non ci sa proprio fare con le donne.
“No no no” continuava a ripetere lei nascondendo il volto rigato di lacrime.
E lui… “Cosa no?”
“No no no no… non puoi, non devi!”
“Non posso, non devo… parla!”
“Non puoi, non devi… abbandonarmi così. Non te lo permetterò, non puoi andartene. Non te lo permetterò, non puoi lasciarmi così… Dimmi che rimarrai, non puoi morire. Non puoi morire… non puoi morire.”
“Ginny, ma tu… ma io…”
“No, non parlare. No, non parlare. Anzi, parla! Parla! Dimmi che un giorno mi amerai… dimmelo, dimmi che un giorno mi amerai. Perché anch’io sono in pericolo. Muoio anch’io. Muoio per te!”
“Ginny, va a dormire, tu sragioni!”
“E invece non sono mai stata più lucida di adesso. Io, io, io, io, ti amo! Che ti piaccia o no… Harry James Potter io ti amo! Non c’è nulla che tu possa fare per cambiarlo… A ripensarci sono pazza, solo una pazza può sopportarti, eppure io non voglio guarire!”
Entra la signora Weasley: “Adesso basta, mettiamoci tutti a letto! Tu Hermione aiutami a portarla in camera e tu Harry cerca di fare per una buona volta la persona sensibile! In quanto a Ron, ma lascialo pure lì… il tuo ragazzo!”
Hermione

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Capitolo 20
*** Bla bla bla ***


Caro Diario,

quella frase della signora Weasley è stato un vero shock per la sottoscritta! Mentre trasportavamo Ginny in camera sua, osservavo la donna con insistenza e quasi la pregavo in silenzio di dirmi come aveva scoperto tutto. Eppure lei in quel momento agiva con noncuranza dandomi solo delle istruzioni secche su come trasportare la figlia.

Questi dubbi vennero presto dissipati. Il giorno dopo, ovvero oggi, di prima mattina io e Ron eravamo assieme accanto alla finestra prendendo del te… lui era davvero sconvolto a causa della recente sbronza, ma l’ho forzato a finire la sua tazzina di tè e ad ascoltare il mio racconto. Sembrò addolorato per quanto successo a sua sorella, ma non appena udì dell’affermazione di sua madre diretta al mio indirizzo saltò in piedi tutto d’un tratto.

Quasi mi ha spaventata la sua irruenza ma poi capì che era più che altro terrore. E che cosa temeva mai? Non ebbi tempo per chiederglielo che già mi aveva afferrata per il polso trascinandomi con lui in cucina dove la signora era da sola occupandosi delle sue faccende domestiche.

“Come fai a sapere sempre tutto?”

“Cosa, caro?”

“Ma dico… ma la gente non sta mai zitta?”

“Ah, ho capito. Ron, è vero, la gente parla, ma quello che dice non mi stupisce affatto”

“Da quanto lo sai?”

“So che tu le vai dietro da… sempre, ma nel particolare sono a conoscenza della vostra storia da poco più di un mese.”

“Un mese?!”

“Un mese… da quando i reggiseno di Hermione si sono materializzati sotto la cattedra della professoressa McGrannit… nonché assidua frequentatrice di questa casa.”

Che cosa imbarazzante, in quel momento avrei preferito morire!

“Ronald, sappi che io e tuo padre abbiamo iniziato così. Del resto iniziamo tutti così! L’importante è che né tu né Hermione diventiate presto padri o madri di qualche frugoletto rossiccio”

“Signora Weasley, non pensa di esagerare?” dissi io allo stremo dell’indignazione.

“Sì infatti, esagero. So che sei una ragazza prudente e mi fido più di te che di  quel testone di Ron… Ma si vede lontano un miglio che oramai, mia cara, hai perso la tua… ver”

Fu un attimo.

“Molly cara… che cosa ha perso Hermione?”

“Ciao Arthur, no… Hermione ha perso… hmm… la sua… cartella…”

“Che sciocchezze sono queste. Che cosa se ne fa più della cartella ora che Hogwarts è finita?”

In quel preciso momento sgusciarono in cucina i gemelli, i quali avevano ascoltato tutta la conversazione e adesso si accingevano ad entrarvi nel loro gran stile. La casa a quanto pare si stava svegliando tutta, ma aveva scelto un momento infelice per farlo!

“è vero, papà. Tanto quel che è dato è dato” proruppe George e poi continuando “Secondo te a chi l’ha data la cartella, Fred?”

“A Ron, vecchio George e la sai la cosa più buffa? Anche il nostro caro fratello ha perso la sua cartella! ”

“O il suo borsellino, piuttosto!”

… l’ultima battutaccia del gemello è stata mal digerita da Ron, il quale mi ha chiesto poi esplicite rassicurazioni sulla grandezza del suo bagaglio.

Tuttavia decisi che era arrivata l’ora di andare… anche se devo dire di aver ricevuto in seguito un’inaspettata  ma gradita sorpresa.

La signora Weasley vicino al caminetto si è avvicinata e mi ha dato un bacio sulla guancia. Sussurrandomi poi all’orecchio: “Mi dispiace per prima, ma… quando una mamma capisce certe cose… Sappi Hermione che non ti giudicherò mai per quel che fate o non fate. Basta che decidiate con questo” mi ha sfiorato il petto dalla parte del cuore “e con quest’altro” indirizzandosi verso il mio capo.

Ginny si è svegliata tardissimo e non ha voluto vedere nessuno, ma penso proprio che abbia ricevuto visite… a giudicare da un tal ragazzo che ho visto battere con insistenza i pugni contro la sua porta fino al punto di scardinarla. Lei ha aperto.

Hermione

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Capitolo 21
*** la svolta di Harry ***


Nuova pagina 1

Caro Diario,

che mattinata splendida! Splendida, come tutte le mattine che accompagnano il risveglio due innamorati… Per accertarmi che a Ron non venisse l’insana idea di andar a cercare l’amico, l’ho costretto a passare la notte con me. Bè, devo ammettere che non è stato affatto difficile persuaderlo ed io stessa sono compiaciuta della mia tattica. Che dire? È stato fantastico. Non come le prime volte. Quelle erano magiche e avevano un’atmosfera tutta particolare, era come se si respirasse nell’aria una dolcissima inquietudine… come se fossero circondate di un’aurea tutta loro. Riguardo indietro a quei tempi, ma non li rimpiango veramente. Quello che ho adesso mi piace maggiormente e sono contenta che con il passare del tempo non si sia persa la giusta motivazione. Stiamo insieme da un  mese, ma ci pensi? un mese! Eppure mi sembra una vita! Forse esagero un po’ nel parlare di tappe, di ere della nostra storia perché questo è solo uno. Un amore solo, ma grande come…

 

scusa, ma ho appena ricevuto una lettera direttamente da… Ginny! Mi è stata fatta passare sotto la porta proprio in questo momento, Ron sta rigirato in un fianco… non voglio che la legga, ho come la sensazione che ciò che contiene sia confidenziale.

 

Cara Hermione,

mi permetti un commento? …. WOW! Wow è l’unica parola che logicamente mi viene da dire, perché penso che non ne esista una simile capace di esprimere tutto ciò che ho dentro. Vorrei venire da te e gridarti nell’orecchio tutto quello che è successo, ma al momento non posso, quindi dovrò accontentarmi di questa lettera.

Lo sai che Harry è venuto a farmi visita? Al momento non ci potevo credere, anzi stavo sprofondando sotto terra. Ma mi ha rassicurata vedere che anche lui non se la stava passando molto meglio! Dopo essere entrato se ne è stato lì sull’uscio per un bel po’ prima di decidersi a spiccicare una sillaba. E non sai quanto aspettassi e temessi allo stesso tempo quelle dannate parole. All’inizio sono state fiacche e stupide, probabilmente aveva cercato di fare un discorso… ma non è nel suo stile questo genere di cose. Quindi ha cambiato musica in fretta e devo dire che ha fatto bene… molto bene! Non è stato un orso, né una specie di idiota pieno di buone intenzioni nel non voler ferire i miei sentimenti. Si è fatto vicino, fino a diventare un pericolo vero e proprio. E poi mi ha detto che… o cielo… ha detto “anch’io”. È stato un attimo. Ricordi? Io gli avevo detto “Harry, ti amo” e lui… bè in questo modo mi ha detto che contraccambia. Contraccambia! Non sono più una stupida ragazzina per lui ed essere considerata così era la cosa che temevo di più. Pensavo che mai avrei sentito quelle parole dalla sua bocca. Quella stessa bocca che non ho potuto fare a meno di baciare all’istante, quasi avventandomi disperatamente contro di essa e sentivo che anche lui  mi stringeva a se con lo stesso impeto. Ho paura che sia un sogno! È un sogno? Se lo fosse… non svegliarmi, anzi drizza un po’ il foglio e poggia la spalla contro lo schienale… non indovinerai mai quello che è successo dopo… o forse sì… dato che è quello che hai fatto tu stanotte con Ron…

Ginny

 

O H -  M Y -  G O D !!!

Hermione

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Capitolo 22
*** detective Hermione ***


Caro diario,

ciò che ho avuto modo di leggere mi ha stupita completamente! Quelle parole mi riecheggiavano nelle orecchie a getto continuo e mi hanno lasciata per tutta la mattina in uno stato di inebetimento totale. E poi osservavo, osservavo e ponderavo, ponderavo e osservavo. Cercavo di captare segnali che potessero tradire emozioni, imbarazzi o qualsiasi altra cosa… niente! Ero colta da mille dubbi, persa in un oceano di supposizioni, inevitabilmente distratta in qualsiasi attività mi proponessi di svolgere. Senza considerare la mia femminile curiosità che non aveva trovato abbastanza soddisfacenti quelle entusiastiche ma scarne parole.

Ad un certo punto un’idea assassina mi ha travolta ed mi sono diretta subito al piano di sopra in cerca di…

“Harry, proprio te cercavo!”

“Me?”

“Sì, proprio te... dimmi… cos’è questo fatto che ami Ginny?”

Me ne rendo conto. Sono stata dura e quella domanda a bruciapelo è la quintessenza dell’ineleganza. Ma odio non capire.

“Come dici, scusa?”

“Hai capito benissimo!”

“Bè quello che ho detto è quello che penso. Semplice, cosa vuoi che ti spieghi?”

“Harry ti conosco bene. Da quanto ami Ginny?”

“Che c’è ti da fastidio che io non sia corso a dirti tutto?”

“Non è questo… ma non hai mai detto nulla, accennato nulla, so che quando ti piace una ragazza mostri chiari segni … come tutti noi del resto!”

“è vero. Queste cose non le ho fatte.”

“Non ti sembra strano?”

“No. Sinceramente no. Cavolo, nervoso lo sono… ma se non l’hai notato non ho più quindici anni, cosa pretendevi che facessi? La gente cresce e impara a controllare meglio queste cose!”

“Ok. Ma in ogni caso… da quanto ti piace?”

“Bè è stata una cosa graduale, non ricordo il giorno. Sarò sincero. Io Ginny per lungo tempo l’ho considerata solo una bambina. Del resto lo era. Ma la mia opinione è cambiata.”

“ed è diventata addirittura amore?”

“Non pretenderai di conoscere meglio di me i miei sentimenti!”

“Non dico assolutamente questo… ma dico, se ti piaceva, perché non c’hai mai provato prima? Davvero Harry… non sembrava che ti importasse di lei!”

“Non gliel’ho detto perché sapevo che l’era passata, l’ho vista presa da altre storie, sai che in quest’ultimo periodo non sono corso dietro alle gonnelle. Mi sembrava sbagliato ricominciare così”

“E l’avete fatto subito!”

“Sai anche questo?”

“Sì, lo so. E lo trovo stupido”

“Non lo è. Non siamo mica due estranei. Tu e Ron avete avuto tempi diversi, la vostra storia è diversa. Siete persone diverse! Forse sei tu che dovresti iniziare a capire che al mondo non si è tutti uguali!”

“Però entrambe le coppie hanno covato la cosa a lungo, pensando l’uno il disinteresse dell’altro!”

“Questo è vero. Ti do ragione, ma tutti gli amori corrisposti all’inizio sono un po’ così. Strana la vita, la mia maestrina nei sentimenti viene battuta dall’alunno!”

“Non intendevo farti il terzo grado. Scusa e poi… come osi? Hai ancora molto da imparare!”

Hermione

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Capitolo 23
*** tutta sola ***


Caro diario,
una coltre di angoscia opprime il mio cuore e non c’è nulla che possa dissiparla. Ciò che a lungo abbiamo temuto, si è verificato. Non trovo altro modo per dirlo, sarà che oramai ho speso tutte le parole che conosco e a loro posto vi è rimasta mera desolazione. Ed è costei che mi avvolge, giocando crudelmente in questa notte stellata che in altri momenti mi ispirerebbe gioia, ma adesso non fa altro che portarmi al pianto. Spesso mi sono data alle lacrime in passato e tu lo sai. Quanta stupidità, nulla di ciò che allora mi accadeva era davvero degna di tali lamenti! Avrei dovuto risparmiare il fiato per questo momento, dato che mi trovo basita, qui a crogiolare nell’incertezza, assolutamente incapace di emettere un fiato. Eppure, nonostante questa casa non risuoni delle mie urla, mi sembra di sentirle sbattere contro le pareti ed imprecare senza ritegno contro il destino.
All’alba di stamane, siamo stati svegliati di soprassalto. All’inizio ci era oscuro il motivo di tale fracasso, poi la notizia è giunta ai nostri orecchi. Lord Voldemort ha occupato il ministero della magia e si prepara a prendere con altrettanto impeto tutto ciò che la sua malvagia volontà possa desiderare!
Subito sono partiti in gran massa gli esponenti dell’ordine, non so se te ne rendi conto ma è lotta aperta… precedentemente c’erano state delle operazioni, molte delle quali si sono concluse in modo tragico, ma adesso sento profilarsi lo spettro della guerra ed è terribile. Terribile soprattutto quando hai un amico intenzionato a partecipare attivamente e con lui il tuo ragazzo… naturalmente sin dall’inizio ci è stato assolutamente vietato di prendere parte all’intera vicenda ed io mi trovavo d’accordo con tale deliberazione. Ma non ero tranquilla, sentivo che per quanto ragionevolmente potessimo parlare… loro erano sempre più propensi a partire. Stupidi, sciocchi, ragazzini. Il nostro contributo deve esserci, ma non così… senza alcun allenamento, senza alcuna premeditazione. Eppure, non ho potuto far nulla e non sai quanto me ne rimproveri. Anzi, mi sento colpevole, avrei dovuto agire in modo diverso, anche se con sincerità… non so come.
Hr: “Ron, Harry! Siete impazziti, forse?”
H: “No, Hermione. Sono nato per questo, è giusto che io vada!”
Hr:“Non parlare così, se il tuo intervento fosse necessario te lo chiederebbero espressamente di raggiungerli!”
H:“Ma non lo fanno, perché pensano che non me la sappia cavare!”
Hr:“E non ti è mai passato per la testa che forse hanno ragione? Sei stato bravo in passato, bravo e molto fortunato. Ma te ne rendi conto sì o no che adesso la posta in gioco è ben diversa? E tu Ron, cosa pensi di fare?”
R: “Voglio andare con lui. Forse non sarò nato per questo compito… ma penso che sia giusto dare il mio contributo!”
Hr:“Ma tu non puoi fare nulla che gli altri non possano fare! Non sei un Auror, non lo sono neanch’io, né tanto mento Harry!”
R: “Ma tu ci hai sempre detto che saresti disposta a sacrificarti!”
Hr: “Sì, ma ho sempre sperato che non fosse un sacrificio vano!”
R: “Hermione, io ci andrò… punto e basta!”
Hr: “Allora ci verrò anch’io!”
R: “Ma è un controsenso!”
Hr: “Preferirei morire, piuttosto che vivere un solo giorno senza di te!”
R: “No, Hermione. Tu devi rimanere qui, allora! Non voglio esporti ad una cosa che non desideri!”
Hr: “E tu Harry, non ci hai pensato a quell’anima in pena di Ginny?”
H: “Ginny capisce”
Hr: “Ginny è talmente innamorata che non osa contraddirti! Ma io ti contraddico… e contraddico te Ron! Conosci i miei sentimenti, e sai che non permetterò mai una cosa del genere…sai che non potrei mai farlo!”
H: “Mi dispiace, questa è la mia ultima parola”
Ron: “Hermione… io ti amo ed è solo questo che conta!”
“Anch’io ti amo ma…”
Non ho avuto tempo di finire la frase, un veloce bacio sulle labbra esangui e sono sfrecciati via sulle loro scope.
Hermione

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Capitolo 24
*** io... sto... scoppiando! ***


Caro diario,

il mio proverbiale autocontrollo è perso per sempre. Del resto, come potresti biasimarmi? La situazione nella quale ci troviamo è inquietante. Non so proprio con quale forza potrò andare avanti, so solo che devo trovarla da qualche parte. Quanto dolore ho provato quando i Weasley hanno scoperto della fuga! È stato un duro colpo per l’intera famiglia e non puoi nemmeno immaginare lo strazio della signora, povera donna… deve essere terribile per una madre e per una moglie sopravvivere ad una tale angoscia.

Le notizie arrivano frammentarie, nessuna delle quali accenna a Ron e Harry. Non sono con gli altri, del resto il ministero è labirintico… potrebbero essere ovunque! Non c’è un piano, è impossibile pianificare qualsiasi cosa! L’Ordine è nel panico, Hogsmeade è sfollata, Londra è monitorata costantemente da gruppi di volontari… anche i babbani sono in pericolo. Ieri ne sono saltati in aria cinque, la notizia è apparsa su tutti i giornali… riecheggiano sinistramente gli stessi titoloni di quindici anni fa, le stesse notizie inventate. Mi sento completamente impotente e sai che io mai lo sono. Vorrei trovare una via d’uscita ma sono profondamente combattuta. So solo che amo Ron, so che non potrei mai perdonarmi di averlo lasciato solo… sento che ha bisogno di me. Sono una persona spregevole! Perché sono rimasta qui? Sono una codarda… mi vergogno di me stessa anche se tutti elogiano la mia circospezione! Non dovrebbero farlo, non dovrebbero! Dovrebbero punirmi invece!

Harry, anche lui ha bisogno di me! È sempre stato avventato, impulsivo, eccessivo in ogni azione. Questa volta ogni singolo movimento deve essere ben calcolato, l’avrà capito sì o no? I suoi desideri di vendetta, il suo odio lo renderanno una facile preda… Voldemort non aspetta altro!

È passata una settimana dalla loro partenza ed è la prima volta che scrivo sul diario! Ho vissuto in questo stato d’angoscia ininterrottamente. Ma i miei sentimenti non mi portano a ragionare diversamente, anzi mi correggo. Qui la ragione non c’entra affatto! Sciogliermi nel pianto l’ho già fatto, ma non ha portato a nulla… sono esausta di tutto ciò! Da sei anni sento quest’ombra terribile sulle mie spalle e adesso si è manifestata in tutta la sua crudeltà!

Come posso rimanere tranquilla? Non ho mai conosciuto la tranquillità! Ron, gli attimi più belli della mia vita sono stati in tua compagnia… lo sono stati perché erano nostri, miei, tuoi, intimi, perfetti! Ma perché parlo al passato? Tu sei vivo! Devi essere vivo! E se non fossi vivo? No, non ci voglio pensare! Non è così… punto e basta! Tu sei ancora con me! Caro amore, quando potrò riabbracciarti? Mi manca tutto di te! Mi manca sentirti accanto a me, dentro di me, mi mancano le tue battute, le tue smorfie, le tue orecchie che si arrossano con un niente! Per che cosa vale la pena di lottare, se tu non sei qui? Per l’onore, per la gloria? Non mi interessano! Ho avuto il massimo dei voti ai MAGO… ma non m’importa, come potrebbero importarmi certe sciocche applicazioni in momenti come questo? Sono pezzi di carta, voti, valutazioni insulse, io voglio qualcosa di più sostanziale! La tua presenza, che ora come non mai mi manca come l’aria! Ron… in che altro modo devo dirti che ti amo?

Hermione

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Capitolo 25
*** Flashback - part1 - ***


Caro Diario,

quando ho aperto gli occhi non ho capito dove mi trovassi, i miei ricordi erano confusi… tuttavia ciò non era male perché non sentivo dolore ma solo una grande pace. “Mi trovo forse in paradiso?” Pensavo. Tutto era bianco ed immacolato, le calde coperte mi proteggevano ed il silenzio mi cullava teneramente. Ma col passare del tempo i miei sensi si sono ridestati ed ho cominciato a capire…

Da sola su un letto d’ospedale, so solo che sono ancora viva. Ammaccata, ma viva. Gli infermieri mi trattano con premura ma non mi dicono nulla. Non fanno altro che entrare ed uscire, curare i miei bisogni immanenti negando di soddisfare l’implacabile sete di verità.

Sarai confuso dalle mie parole, ma tu non sai ciò che è successo, non puoi capire quanta desolazione si è impadronita del mio cuore in questi ultimi due giorni e c’è né ancora, lo ammetto.

Ricordi i giorni di frustrazione che mi hanno torturata, i sensi di colpa che mi hanno inseguita ovunque io andassi, un amore che mi scivolava tra le mani? Non potevo vivere in quella situazione assurda e tutti temevano che facessi scelte altrettanto avventate. Le ho fatte. Nonostante la razionalità, nonostante ogni sorta di pensiero logico, non ho saputo dominare lo sdegno per la mia incomparabile codardia. Era prevedibile quindi che io me ne andassi e mi dispiace enormemente di aver procurato un ulteriore rammarico nella famiglia Weasley. Ma loro devono capire e se non comprendono, allora questo è un problema che non mi tange più.

La mia non è stata una fuga rocambolesca, anzi ancora mi stupisco di quanto facile sia stata. Bastava solo che usassi la metropolvere per arrivare subito a Londra al Ministero della Magia. Peccato che la cucina fosse continuamente presidiata per evitare evasioni. Questo è stato l’unico ostacolo che ho trovato sul mio cammino, anch’esso prontamente sventato e superato grazie al Palo per Eccellenza. Ginny. Voleva venire con me, ma i suoi sentimenti nuovi e freschi seppur nobili non trovavo abbastanza maturi.

Una fiamma verde smeraldo, il mio corpo turbinava velocemente e poi l’ho sentito schiantarsi su un freddo pavimento. Pavimento solcato da crepe, con colonnati rotti e disintegrati in tanti grossi pezzi di pietra. Quell’ambiente spettrale mi ha fatto rabbrividire ed io ero piena di speranza, ma anche di inquietudine.

Cosa ho fatto dopo, è ben immaginabile. Ho cercato ovunque tracce di umana presenza. Ma la mia ricerca a lungo termine è stata vana. Sembrava che tutto quel gigantesco bunker fosse vuoto. Tuttavia quegli evidenti segni di colluttazione mi facevano presagire diversamente, da qualche parte dovevano pur trovarsi! Con la bacchetta spiegata in avanti, mi sono sentita sola per la prima volta. In situazioni di pericolo sono sempre stata al fianco di Ron e Harry. Ma crescere significa anche affrontare da soli delle sfide e questa volta oltre al mio ingegno avevo necessità di ben altro per vincere la partita.

Dove potevano trovarsi tutti? Qualsiasi cosa mi spaventava, ogni piccolo tintinnio mi faceva balzare… i miei nervi erano tesi come corde di violino e nessun pensiero edificante mi distoglieva dalla crescente paura.

Ad un certo punto rientrando nell’ascensore per cambiare piano ho notato che quest’ultimo aveva le serrande chiuse. Eppure le ricordavo aperte e pronte ad ospitarmi! Mi sono guardata attorno guardinga e poi…

BAMMM

Una mano sconosciuta mi copriva la bocca da dietro. Subito ho dato una gomitata all’aggressore cercando di liberarmi dalla stretta che mi bloccava. La mia bacchetta è andata a puntarsi dritta al cuore dell’aguzzino, istintivamente senza che capissi che era…

“Ron!!!”

Ron era lì, dinanzi a me con un’espressione estremamente divertita. Quanto ho odiato vederlo burlarsi di me a quel modo e soprattutto vederlo così ridanciano, ignorando quanto rammarico mi aveva procurato la sua partenza.

“Sapevo che prima o poi saresti venuta!”

“Brutto…”

ma non ebbi tempo di finire la frase che vidi Harry correre verso di noi e prendermi per il polso: “Forza muoviti, che stai aspettando?”

“Ma si può sapere???”

“Non c’è tempo, devi correre e basta”

e così feci, ignorando la destinazione della nostra fuga. Non so nemmeno quanti corridoi abbiamo percorso… ma ad un certo punto ci siamo fermati, entrando in una sala circolare.

“Allora si può sapere, cosa diavolo?”

Ma troppo tardi, fini corde mi serravano i polsi, ero completamente imprigionata, saldamente legata ad un mobile di antica fattura.

E Ron e Harry si rivelarono per quello che erano, due vili mangiamorte sapientemente trasformati dalla pozione polisucco.

“Fortuna che non mi è stato ordinato di baciare la mezzosangue!”

Era Malfoy Jr.

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Capitolo 26
*** Flashback - part 2 - ***


Nuova pagina 1

Imprigionata e privata della mia bacchetta, mi sentivo persa. Improvvisamente tutti i miei più felici auspici di trovare Harry e Ron si erano dissolti nel nulla, lasciando spazio ad una triste impotenza. Se fossi andata con loro due fin dall’inizio non mi sarei trovata in una situazione del genere e questa consapevolezza era molto frustrante. Invece ora tutto era stato complicato, tutto era stato reso più difficile di quanto non dovesse essere in origine. L’avventatezza di cui avevo accusato due delle persone a me più care si era rivelata la mia più grande pecca. La circospezione era diventata impulsività, l’impulsività era diventata lungimiranza. Nonostante questi pensieri mi dolessero parecchio, ero consapevole che quei lacci non si sarebbero sciolti da soli e per quanto mi lagnassi era arrivato davvero il momento di agire e limitare i danni.
Ma nonostante le buonissime intenzioni che mi animavano, era difficile capire come muovermi. Malfoy e la sua Pansy, palesemente divertiti dalla loro nuova superiorità, non mi perdevano di vista un secondo… anzi mi irritavano con le loro parole taglienti. Inoltre si divertivano un mondo a lanciarsi la mia bacchetta.
“Rallegrati Granger… almeno non morirai vergine!” diceva Pansy completamente sconquassata dalle risate.
La scena era davvero pietosa e diventava di secondo in secondo peggio. La mia fidata amica rimbalzava tra le loro mani e senza di essa mi era difficile escogitare un piano ben preciso…

“Ma l’hai vista??? Appena ha visto il suo Weasleyuccio ha abbassato la guardia!”
“Sì sì. E non ha opposto la minima resistenza a Fra Potter!!!”
Del resto avevano ragione, ci ero cascata… ma chi non sarebbe caduto in un tale tranello? Il tutto si è svolto in pochissimi istanti e non ho avuto il tempo materiale per elaborare il fatto che quello non poteva essere il mio Ron! Certo, mi ero resa conto del ghigno che solcava il suo bel volto… ma subito ero stata presa e portata via.
Ma dove potevo essere? Era il terzo piano, da qualche parte al terzo piano.
“Allora… mi uccidete sì o no?”
“Non ci è stato detto di farlo… ma sappi che non esiterei un secondo!” gridava Draco avanzando minaccioso.
“E allora chi stiamo aspettando? Forse… Voldemort?”
“COME OSI?”
“Ancora con questa vecchia storia?”
“Meriteresti di morire solo per la tua insolenza!”
“Al contrario di voi… IO… non rispetto i criminali!!! E comunque non hai risposto alla mia domanda… chi stiamo aspettando?”
“Oh Granger, hai impegni per cena?”

DIREI PROPRIO DI Sì!!!
Dietro di lui Ron e Harry tenevano le bacchette tese. Ed io ho visto il mio uomo rivolgermi uno degli sguardi più profondi di cui sia stato mai capace. La forza dei suoi occhi era ravvivata dalla rabbia e il suo desiderio di vendetta gli dava una tempra incandescente. Eppure in quella fiumana di risentimento sono riuscita a scorgere un tenero sorriso per me, dolce come pochi e più distruttivo di qualsiasi incantesimo. Questo è il mio Ron, non quella goffa imitazione che Malfoy ha messo in scena.
“Ah… finalmente!” esclamarono le due serpi.
Ecco che avevo trovato una risposta al quesito. Erano Harry e Ron coloro che stavamo aspettando. Ennesima trappola di gente vile. Del resto le loro perfide menti sono incapaci di sostenere una lotta pulita, ricorrono ai più bassi stratagemmi gongolandosi della propria meschina crudeltà. Così come non hanno avuto il coraggio di sfidarmi apertamente, adesso intessevano le loro sordide trame.
“Bè Potter, l’Oscuro Signore è potente. Riconoscilo. E sotto di lui siamo diventati più forti. Dimmi, Silente ti ha insegnato qualche nuovo trucchetto?”
“Non ho bisogno di trucchetti, Draco. E te ne ho dato più volte dimostrazione, pronto a rinfrescarti la memoria?”
Non ti so dire quello che è successo dopo, mi sono trovata in mezzo a fasci e fasci di luce rossa ed io sono stata travolta da uno…

“Schiantesimo, Hermione è tutto ok. Sei stata schiantata. Ma ora è tutto ok”
Riversa sulla fredda pietra, Ronald mi teneva tra le sue braccia. Ripeteva che tutto era ok, quasi a voler convincere se stesso. I polsi mi dolevano, in fin dei conti non c’era una sola parte che non mi dolesse. Ma avere il mio amore pronto a sorreggermi era il più grande conforto che potessi avere. Vedevo affettazione nei suoi occhi e una piccola lacrima che timidamente scendeva. Lui subito se l’è tolta dalla guancia arrabbiato e nascondeva gli occhi lucidi voltandosi. Non avevo mai visto Ron piangere così prima d’ora. Si mordeva le labbra, eppure la mia vita era salva. Sapeva che uno schiantesimo di certo non uccide… anche se fa un male cane!
Mi sono messa a sedere, Harry giaceva poco distante… il suo volto era contro al muro, non riuscivo a vederlo in faccia.
Ad un certo punto io e Ron ci siamo guardati e abbiamo iniziato a parlare l’uno sull’altro. Stop… dovevamo darci una bella calmata e dirci quello che dovevamo.
“Sono terribilmente dispiaciuta, ho agito male e non sai quanto me ne penta!”
“Ma che cosa vuoi che sia uno sbaglio? Io sbaglio di continuo e tu sei sempre lì!”
“Oh Ron!” quelle semplici parole mi avevano colpita. Dette con ansia, accondiscendenza, sentivo tanto sollievo in esse. Non ho potuto fare a meno di baciarlo a lungo, stringendolo a me che a sua volta non mi lasciava più andare, avvertendo il suo cuore che batteva forte, vinto dall’emozione e poi…
“Ma come hai fatto a trovarmi? E come hai fatto a sapere che ero venuta qui al ministero?”
“Un gufo della mamma ci ha avvertiti. Non so come ho fatto a trovarti, sapevo solo che dovevo.”
“Era un trappola…”
“Lo sospettavamo. Ma come vedi quei due non hanno fatto una bella fine… guarda… hanno preso il tuo posto!”
Girandomi ho visto Pansy e Draco ancora schiantati, legati al mobile con entrambe le bacchette spezzate dinanzi a loro sul pavimento. Sotto Voldemort non erano diventati poi così forti!!!
Ad un certo punto Harry scuotendosi un po’ si incammina verso la porta e dice: “Scusate voi due… io direi di alzarci.”
“Bene… dove andiamo adesso?”

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Capitolo 27
*** Flashback - part 3 - ***


Nuova pagina 1

Caro diario,
quella domanda mi apriva ad un mondo di diverse prospettive anche se in cuor mio sapevo che ognuna di esse poteva riservarmi solo un difficile cammino sul quale procedere. Eppure non credevo possibile che la strada per me si fosse già conclusa se non nel momento in cui ho visto Malfoy senior avanzare con i suoi scagnozzi dentro la stanza circolare. Sembrava sicuro che suo figlio avrebbe incontrato difficoltà e aveva preventivato una sua dipartita. In ogni caso eravamo stati sciocchi a pensare che una missione del genere potesse essere delegata a due soli ragazzini appena usciti da scuola. Avevano compiuto una parte della missione, ma adesso sarebbe stata suo padre a portarla a termine. Il come mi inquietava, con le bacchette rivolte ai nostri petti… ma ad un certo punto ci accorgemmo che queste si spostavano solo in direzione di Harry. E noi? Sembravano disinteressati alla nostra sorte. Io e Ron siamo stati scaraventati a terra in un angolo, con noncuranza. Mi sono ferita alla testa e lui mi ha protetta stringendomi, stava cercando di rimettersi in piedi ma un fascio lo ha costretto nuovamente a sedere. A quanto pare Voldemort era proprio deciso ad avere un bell’incontro personale con Harry. Anch’io ho cercato di alzarmi, nonostante il dolore… ma nessuna ferita poteva essere più profonda dell’impossibilità di aiutare una delle persone che mi sono più care al mondo! Harry era circondato e veniva spintonato malamente, le lacrime sgorgavano contro la mia stessa volontà ed ero terrorizzata da quello che potevano fargli.
Ad un certo punto ho preso coraggio e mi sono inginocchiata, la stanza era completamente piena, il povero Harry lanciava dardi fiammeggianti a destra e a manca schernendo quel branco divertito di mangiamorte. E allora ho capito che aiutarlo con semplici incantesimi sarebbe stato vano, ho invitato Ron a seguirmi e siamo usciti dall’aula…. Gattonando. Me ne vergogno, è una cosa così stupida… ma era l’unico modo per non dare nell’occhio. All’uscita un altro reggimento di mangiamorte faceva la guardia stringendo il corridoio in una morsa. Allora ho preso dalla tasca una caccabomba, geniale invenzione, nemico di ogni prefetto, ma in quel momento ultima salvezza. Del resto… stavo o non stavo con un Weasley???
L’ho scagliata e una nube puzzolente ne è fuoriuscita. Ringrazio la mia buona stella, che mi ha suggerito di fare un po’ di provviste prima di prendere la via per il Ministero. Sono solo diversivi, ma meglio di niente in un frangente tanto disperato!
Fatto sta che la vista era annebbiata, io e Ron ci siamo presi per mano e siamo usciti allo scoperto non dividendoci mai e oltrepassando le file di guardia. A questo punto coloro che tenevano Harry in ostaggio sono usciti e noi nel caos più totale abbiamo bombardato loro come potevamo. Le lezioni del DA si sono fatte sentire, Ron è stato bravissimo e in due siamo riusciti a metterne fuorigioco parecchi.
Adesso il corridoio era libero, ma Harry era ancora in trappola… siamo stati di nuovo attaccati ma questa volta ci siamo scansati per tempo. Ci vennero incontro, bloccando il nostro amico… e noi ci siamo messi a correre per poi ricordare che l’ascensore era bloccato. Ci siamo intrufolati in un altro corridoio dalle porte sprangate e dietro di me lanciavo incantesimi a raffica. Poi li abbiamo disseminati entrando in una nicchia nella parete e restando lì in attesa. Avevamo aiutato Harry per quanto possibile, ma liberi potevamo aiutarlo meglio.
A quel punto ho abbracciato Ron distrutta e spaventata, anche lui lo era… era sgomento, basito e anche più disperato di me.
“Oh Ron, dobbiamo aiutarlo! Non possiamo lasciarlo così da solo abbandonato al suo destino!”
“Credi che io non voglia aiutalo? Certo che voglio! Anzi devo!”
“Ron, che cosa intendi fare? Ne abbiamo messi fuori gioco tanti, ma Harry è preso comunque! Forse ci sono meno Mangiamorte in giro… ma Voldemort può ancora ucciderlo! No, Ron… non lo posso sopportare!”
“Comunque sei stata geniale con le caccobombe, era da una vita che volevo vedertene usare una!”
“Userei tutte le caccobombe di questo mondo se fossero utili a tirare Harry fuori dai guai!”
E con questo siamo riusciti allo scoperto tornando alla stanza principale… vuota… se non fosse stato per il gran numero di corpi depositati qua e là.
Dove potevano essere andati? Dovevamo fare presto!
Mentre già eravamo persi nelle più dispersive speculazioni, Malfoy jr inizia a mugugnare dinanzi ai nostri occhi, aprendo i suoi e guardandosi intorno stordito. Dopo qualche istante di incertezza finalmente mette a fuoco le persone che gli sono di fronte e lo fa con una faccia molto contrariata oltre che infinitamente disgustata:
“Granger, Weasley” e Ron avanzando verso di lui con la bacchetta spiegata… non l’ho mai visto più adirato.
“Malfoy, fatta buona nanna?”
“Weasley, chiudi quella bocca!”
“Per tutta la vita mi hai invitato a chiudere la bocca! Adesso sarò io a parlare! Dimmi… dov’è Harry? Dimmelo adesso!”
“Cosa mi farai? Hehe, che c’è… mi vuoi morto?”
“Non ne vale la pena.”
“Non ne vale la pena? Chi ti credi di essere, lenticchia!”
“Il tuo re”
“Oh piantala! Non te lo direi mai”
“Quindi lo sai?”
“Rimarrai col dubbio!”
“Ma sai cosa significa la pietà?”
“e tu sai cosa significa l’onore? Tu l’hai sempre violato, tu e la tua famiglia babbanofila. Mi fate senso solo a pensarci. Che vergogna per tutti noi!”
“Onore significa disseminare il terrore?”
“Onore significa non negare la propria nobile stirpe.”
“Di nobile non c’è niente in te”
“Oh Weasley, che ridere sentirti parlare! Si vede che frequenti la Granger, usate le stesse bisbetiche parole!”
“Non provare ad offendere Hermione!”
“E tu non provare ad offendere me!”
Ed io irritata da simili discorsi sono sbottata frapponendomi tra i due e dicendo:
“Ora basta, Ron… è inutile… del resto che cosa vuoi da un perdente… anche suo padre l’ha detto, no?”
“Mio padre non direbbe mai una cosa del genere” ha gridato Draco punto nel vivo.
“Tuo padre ha fiducia solo in se stesso e nel suo padrone.”
“Mio padre mi considera all’altezza”
“Tuo padre non ti ha dato carta bianca”
“Mio padre sa che è una missione delicata.”
“Tuo padre vuole far uccidere un ragazzo della tua stessa età.. lo capisci? Non ti senti nemmeno in colpa? Nemmeno un po’?”
“Potter non ha bisogno dei miei sensi di colpa!"
“Non se ne farebbe nulla! Ma servirebbe molto al tuo cuore…ma hai ragione a parlar così… del resto dubito che tu ne abbia mai avuto uno!”
“Cosa ti importa del mio cuore?”
“Assolutamente nulla. Ma dovrebbe importare a te! Salvati la vita, fa la cosa giusta!”
“Questa è la cosa giusta da fare”
“Ok Ron andiamo. Qui stiamo perdendo solo del tempo prezioso!”
E già eravamo arrivati alla porta con passo deciso se non fosse stato per un:
“Aspettate, ve lo dirò… l’aula del Wizengmot”

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Capitolo 28
*** Flashback - part 4 (ultima) - ***


Nuova pagina 1


quelle parole dette a bruciapelo mi colpirono all’istante. Incredula voltai il capo per scorgere colui che con sforzo le aveva proferite e quest’ultimo, irritato dai nostri sguardi indagatori, decise di volgere il viso imperlato da lacrime e sudore da tutt’altra parte. Capisco il perché di questa ritrosia e per la prima volta dopo sette anni mi rendo conto che è anche lui una vittima del male. È sempre stato un ragazzino prepotente e dall’indole arrogante, una persona viziata ed egoista… ma del resto non gli è mai stato insegnato nulla di diverso e nulla di diverso ha mai potuto imparare. Le persone nascono malvagie? Le persone nascono buone? Non so rispondere a queste domande, ma so solo che in quel momento Draco Malfoy aveva scacciato una parte di se stesso in un angolo, forse se n’era già pentito… ma l’aveva fatto comunque.
Io volli dire qualcosa e feci molto male… non appena tentai di sussurrare un grazie lui ci mandò via con parole che non oso ripetere. Ma era chiaro che stava maledicendo soprattutto se stesso.
Quanto più forte di un Imperio è la coscienza quando l’occasione lo richiede!
Ma subito io e Ron ci siamo scambiati un cenno d’intesa e siamo corsi via velocissimi lasciando Draco ai suoi conflitti interiori. L’aula del Wizegmot… non c’ero mai stata ma cose terribili erano accadute lì. E cose terribili stavano sicuramente accadendo.
Mi chiedevo se ci avesse mentito, del resto la sua fama non è delle migliori… ma so anche che come attore è pessimo. L’imitazione di Ron ne è una dimostrazione! Quest’ultimo poi mi stupiva ogni attimo di più. Lo vedevo incerto, un po’ terrorizzato. Ma lo amo per questo. Non ho bisogno che sia senza macchia e senza paura, lui mostra coraggio proprio perché lotta nonostante i suoi innati timori. Non avrà mai la forza di chiamare “Voldemort” per nome, ma so che per Harry sarebbe disposto anche ad affrontare un corpo a corpo con lui. E so che anche per me farebbe lo stesso…
Il nostro obiettivo era quindi il vecchio Tribunale, l’Aula dieci. Ricordi dell’anno scorso mi suggerirono che dovevamo scendere nel nono livello. Al momento eravamo nel terzo ergo ci siamo presi per mano e ci siamo smaterializzati di sotto. Dirlo non è stato facile quando farlo. Ron non ha ancora preso il brevetto ed io l’ho conseguito da poco, ma la situazione era critica, quindi ci siamo fatti forza e siamo andati avanti noncuranti del pericolo. E abbiamo fatto bene… nonostante una partenza stentata e un atterraggio piuttosto infelice.
Pareti spoglie, né finestre né porte tranne una a noi ben nota che abbiamo evitato. Eravamo vicini all’ascensore del nono piano. Ci siamo precipitati a sinistra dritti verso la rampa di scale correndo poi a perdifiato lungo un altro corridoio. E poi abbiamo visto una cosa strana… la dannata entrata era aperta, più precisamente scardinata e disintegrata al suolo con l’interno ben in vista da fuori.
Ho temuto il peggio per Harry… ma prima di tutto, dov’era?
Poi capii e ciò che i miei occhi videro mi fece rabbrividire. Il nostro amico era legato alla sedia da tortura, quella stessa sedia che tanti avevano saggiato. Attorno chi vi era? Erano vestiti di nero… mangiamorte.
Feci un passo in avanti per vedere meglio quello che stava accadendo e una strana sensazione di atterramento mi pervase, gelida l’aria si fece intorno a me. Quelli che apparentemente sembravano mangiamorte erano in realtà dissennatori. Luridi complici di Voldemort.
Aleggiavano intorno ad Harry circondandolo con prepotenza e lui impallidiva ogni istante di più tenendo la testa reclinata all’indietro e invocando disperatamente sua madre, non era ancora svenuto, ma era chiaro come il sole che tutte le forze lo stavano abbandonando. Quel ragazzino era sempre riuscito a cavarsela… ma con quelle creature spettrali aveva avuto sempre un difficile rapporto. E non potendo disporre della bacchetta, potevano essergli letali…
Come se fossimo stati sincronizzati, io e Ron ci precipitammo nella stanza gridando EXPECTO PATRONUM e due creature argentate si sprigionarono dalle nostre bacchette. La mia lontra saltellò in quella direzione scacciando qualcuno di loro, anche il patronus di Ron si precipitò meglio che poteva. Fummo felici di constatare come molti di essi siano stati scacciati via con queste abili mosse, ma non abbiamo avuto tempo di rallegrarcene che ne comparsero altri alle nostre spalle… e più combattevamo più apparivano. In breve ci ritrovammo nella stessa situazione di Harry ed io e Ron stavano spalla a spalla sull’orlo del precipizio.
L’infelicità che prendeva il mio cuore era immensa ed indomabile, tutto ciò che nella mia vita era stato di buono svanì all’istante sostituendo ad esso ogni più disperato pensiero. Il mio compagno di sventura era del mio stesso avviso, lo vedevo riverso e sofferente.
Eppure lui nella mia vita era stato una presenza confortante e aveva rischiarato tutto ciò che di negativo poteva esserci stato. La forza del suo amore mi ha dato nuova linfa e da questa ho costruito la base per il mio recupero. Man mano ho riacquistato padronanza di me stessa e mi sono sentita rigenerata in ogni fibra del mio essere. Ed è forse in quel momento che ho capito, che anche se volessi… non potrei mai più innamorarmi con la stessa forza e lo stesso ardore di nessun’altro sulla faccia della terra. Non potrei baciare nessun’altro senza sentire la mancanza delle labbra di Ron, senza sentire che c’è qualcosa di incompleto in me, qualcosa che non può essere recuperato con qualche banale galanteria.
A quel punto mi sono alzata e ho visto che anche Ron lo stava facendo… è stata la più bella conferma che potessi ricevere da lui. Spesso aveva detto di amarmi, ma è facile proferire la parola “amore”. Mi ha dimostrato che così come lui poteva salvare la vita a me, anch’io potevo fare altrettanto. Nonostante in passato l’abbia aiutato in una miriade di modi… tra compiti e ripassi, questo mi ha fatto sentire indispensabile per lui in un modo che le parole non sanno descrivere.
Ci siamo rimessi in piedi a stento e abbiamo ricominciato a lottare, un patronus dopo l’altro, un ricordo dopo l’altro. L’incontro sotto l’albero, il primo bacio, le nostre fughe nascoste, la prima volta, la seconda… la terza hehe e via dicendo!
Furono troppo potenti… i Dissennatori hanno iniziato a digradare in numero piano piano e nonostante la fatica sentivo di essere soddisfatta e incredibilmente grata ad Harry per tutte le utili lezioni di Difesa che ci aveva impartito.
Harry pian piano riacquistava colore e alla fine siamo corsi verso di lui a liberarlo. L’abbiamo steso… parlava… invocava i suoi genitori, ma diceva qualcos’altro ancora che all’inizio mi fu difficile comprendere… diceva… “Ginny”. Solo in quel momento Harry mi ha dato la prova che cercavo. Mano man si è ripreso e dopo qualche istante di disorientamento si è alzato a sedere cercando convulsamente qualcosa per terra…
“Stavi cercando forse questa?” disse una voce atona mostrando nella mano destra la bacchetta di Harry e noi istintivamente ci siamo voltati verso il banco che doveva essere del giudice ed…
Era un essere dagli occhi malvagi, profondi, glaciali e rossi, vividi, senza allegria, occhi penetrati, pieni di risentimento, di rancore… occhi del male… occhi di Voldemort.
“Ridammela subito!”
“Che bambino impertinente!”
“Ho detto… ridammela!
“Altrimenti?”
“Altrimenti io…”
“Altrimenti tu… cosa? Senza la mia gemella? Le bacchette dei tuoi amichetti non hanno pari dignità…”
“Intanto sono riusciti a scacciare via i Dissennatori”
“I Dissennatori… hanno fatto quel che dovevano. Non voglio la tua fine… no, no… io voglio la tua distruzione!!! Voglio vederti piegato in due. Ho impedito loro di somministrare il bacio per questo motivo appunto, desidero avere il piacere io stesso di ucciderti, dopo una lunga e dolorosa agonia! Il fatto che essi siano stati cacciati via da quei due non mi ferisce minimamente. Anzi… renderà più interessante i miei piani…”
“Sono riuscito a batterti già una volta. E non avevo ancora la bacchetta”
“Ti farò perdere la voglia di essere così insolente, ragazzino! CRUCIO!”
E crucio fu… ma non per Harry… ma per me! E poi contemporaneamente con l’altra bacchetta arrivò una seconda maledizione… per Ron.
“Cosa si sente a veder soffrire così i tuoi salvatori? Avevo ragione, no? La cosa si fa decisamente più interessante!” disse la voce senza gioia.
Harry era nelle mie orecchie, stava gridando… chiedeva che venissimo sciolti da una tale tortura, che così facendo era diventata anche la sua. Ma in quel momento ero consapevole solo del mio stesso dolore, forte, lancinante, troppo per essere solo immaginato! Un dolore intenso, una sofferenza senza pari. Che è cessata improvvisamente, lasciandomi inerme sul pavimento con una flebile coscienza. So solo che è successo di nuovo e poi ancora un’altra volta… finché un lampo non mi ha spedita a sbattere contro un gargoyle che si è spaccato in due. La testa mi scoppiava, non solo ero stata ferita prima… adesso pesanti pietre mi ricoprivano totalmente e seppur cercassi di rimaner sveglia… non ci riuscivo. Caddi in un oblio profondo dal quale mi sono risvegliata solo ora… e non puoi capire come tema la visita di qualcuno. Sono viva… ma Harry? Ron? Voldemort è stato sconfitto??? Non lo so, ma sento dei passi avvicinarsi… e la paura sale.

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Capitolo 29
*** Prologo ***


Caro Diario

Ogni passo risuonante per l’immenso corridoio accelerava il palpitare del mio cuore e nel momento in cui la porta si è aperta ho serrato per un attimo gli occhi. Quando ebbi la forza di riaprirli vidi una figura slanciata stagliarsi contro il primo sole del mattino e bagnato da quei flebili raggi riconobbi il volto di Ron, segnato dalla stanchezza ma con un sorriso in volto che mi fece sobbalzare.

Per un breve stante stette sulla soglia immobile senza fiatare e poi con scatto felino si è lanciato verso il mio letto abbracciandomi. Non so dire quello che è stato. So solo che la sicurezza della sua presenza mi ha fatto sgorgare fiumi di lacrime e allo stesso tempo ridevo di gioia portando la sua testa scompigliata verso di me. Dopo quel breve tacere i nostri animi si erano aperti al giubilo e sentire il suo corpo stretto al mio non mi bastava mai. Non ero capace di staccarmene. Non avevo neanche tempo per respirare, troppo presa com’ero dal baciare quelle labbra che io avevo temuto perse per sempre….

Eppure poi abbiamo calmato l’ardore che albergava nei nostri gesti e cercato di ponderare una calma tutta apparente.

“Ron…” dicevo e anche lui con uguale impazienza ripeteva il mio nome come in un sussurro. “Oh Ron… sei qui! Sei vivo!”

“Sì, Hermione...” Ha sbottato lui “Anche tu mi hai fatto prendere un’accidenti, però! Quando ti abbiamo trascinata fuori dal ministero eri più morta che viva… ma non ci pensiamo più. Questa settimana è stata interminabile, la peggiore della mia vita…”

“Sono stata una settimana a letto? Mi devi dire tutto quello che è successo!” esclamai io con nefasta curiosità.

“Non ora” disse accarezzandomi i capelli sparpagliati un po’ qui e un po’ lì sulla testa. Impossibile spiegare come quel suo semplice tocco sia riuscito a placare il mio desiderio di sapere.

“Ma tu come stai? Sei ferito?”

“No, non lo sono. Sono solo un po’ ammaccato qua e là”

“E Harry? Harry è ferito?”

A quel punto è calata la notte sui suoi occhi e non rispondeva… un atroce gelo mi serrava il petto e se quel silenzio si fosse prolungato per un altro secondo ancora, sarei stata capace di svenire lì all’istante.

“Harry.. Harry è vivo, Ron? Harry è con noi, Ron? Dimmi che è vivo! Devi dirmelo! Dimmelo… parla!”

Si voltò verso la finestra spalancata e poi fissandomi dritta negli occhi disse in un soffio

“Harry è vivo”

“E allora perché quella faccia così?” feci io molto perplessa. Il suo atteggiamento era quanto mai inconsueto.

“Bè, è la faccia di uno che sta per diventare zio”

“Zio? Non mi vorrai dire che..”

E prima che potessi avere ogni sorta di reazione…

“Sì, Ginny ha appena scoperto di essere incinta e la mamma è su tutte le furie! Adora Harry… ma sai, è una situazione che non riesce proprio a sopportare… quando l’ha saputo è andata dritta in cucina a preparare la cena… erano le otto del mattino… quando ha visto Ginny precipitarsi in bagno con una mano sulla bocca le è crollato il mondo addosso.”

“E tu sei dello stesso avviso?”

“Bè, Harry è il mio migliore amico… ma Ginny è mia sorella!” disse lui con una voce in falsetto. Era chiaro che la cosa lo metteva in forte disagio e probabilmente come tutti i fratelli era incapace di vedere sua sorella come una donna.

“Loro si amano, Ron. Solo questo ti deve importare. E sono sicura che sarai un ottimo zio!”

“E io voglio che tu sia un’ottima zia”

“Cosa dici? Io non sono sua zia!”

“A questo c’è rimedio” disse e subito dopo si bloccò inghiottendo. “Hermione… tu…”

“Io… cosa?” più divertita che allarmata.

“Bè… sai… Hermione… io” prendendo una postura un po’ innaturale.

“tu… cosa?” a questo punto ero decisamente allarmata

“Ora basta ok? Hermione Jane Granger vuoi sposarmi?” disse prendendo la mia mano e assumendo una strana espressione corrucciata allo spasimo.

Ero in un tale stato di shock, avevo la bocca spalancata e se non ci fosse stato il letto sarei sprofondata venti metri sotto terra. Lui intanto si faceva sempre più rosso, sempre più accaldato e temevo che nonostante la sua giovane età stesse anche per avere un attacco di cuore.

Dopo un momento di assoluto panico, ho ripreso il mio proverbiale controllo e gli ho risposto:

“No, Ronald Bilius Weasley, io non ti voglio sposare”

e lui.. come pugnalato a morte ha assunto un’espressione funerea che mai dimenticherò per tutto il resto della vita e prima che ritrattasse la proposta gli ho detto:

“Ron, io non ti voglio sposare… io DEVO sposarti, io HO BISOGNO di sposarti!”

E come in una scena a rallentatore gli sono piombata addosso gridandogli nell’orecchio quanto lo amassi e lui incredulo della riuscita rideva in modo sconnesso lasciandosi beatamente assordare….

Hermione

Da questo momento in poi le pagine del diario sono rimaste vuote, in seguito non ho più avuto motivo di scrivere nulla. Anche perché il resto della storia la conosci, l’hai vissuta assieme a noi e ne sei una preziosa testimone. Spero che ti piaccia il dono che ti sto facendo, sono pagine di un’epoca che mi sembra lontanissima… quando ero giovane e avevo proprio la tua stessa età. Trovo giusto che tu sappia del mio passato e trovo giusto che tu sappia quanto abbia amato tuo padre. Non ho rimpianti della vita assieme, in seguito al matrimonio sei arrivata subito e non hai fatto altro che darci altra gioia e soddisfazioni.

Tra queste righe trovi anche la storia dei tuoi parenti più cari, zio Harry e zia Ginny. Ti prego solo di una cosa… non seguire il loro esempio! Tua nonna è rimasta sotto shock a lungo ma quando ha visto gli occhioni verdi di James non ha potuto fare a meno di ricredersi. E come dargli torto? L’ho sempre trovato un bambino intelligente e acuto, forse non si rende conto di quali straordinari genitori abbia. Nonostante ogni sorta di imposizione sociale si sono sposati solo in seguito alla sua nascita, hanno costruito una relazione solida anche se nata dall’oggi al domani. E come vedi sono molto felici nonostante gli anni che passano inesorabili.

Se non fosse stato per Draco Malfoy tutto ciò non sarebbe stato possibile… non abbiamo più sue notizie da molti anni. In seguito è partito per un lungo viaggio e nessuno l’ha visto più ritornare.

Mi devo scusare se leggerai cose che ti potrebbero imbarazzare, ma del resto spero che tu capisca che mi era impossibile censurare momenti così significativi. Con questo non posso fare a meno di lasciarti, tesoro. Mamma e papà ti vogliono bene… lo so, spesso sono stata dura con te, ho preteso troppo. Forse sono apparsa fredda come i miei di genitori, ma ti assicuro che non potrà mai cambiare la stima che ho nei tuoi confronti. E la stima di un Ministro della Magia è sempre guadagnata col sudore… ti saluto, Molly. Ah un’altra cosa… non mi odiare per il nome che ti ho dato, c’è molto di peggio! e se non sei d’accordo penso proprio che tu debba fare una chiacchierata con Tonks. Del resto nemmeno a tuo fratello Arthur è andata molto meglio!

Ho davvero detto ogni cosa che potessi scrivere, custodisci le mie memorie e rivivile se vuoi. E sappi che forse è stato difficile, ma anche una secchiona innamorata e disperata come me è riuscita a trovare la sua felicità alla fine. Ne auguro anche di più a te!

Hermione

- THE END –

Ringrazio di cuore tutti coloro che hanno recensito e commentato in modo tanto lusinghiero. Non vi ho mai detto quanto mi abbiano fatto piacere le vostre parole e penso che questo sia il luogo giusto per farlo. Un ringraziamento a Pink, che ha seguito con pazienza il procedere del racconto. Dedico la fan fic al mitico gruppo dei Drunk Sidekicks, sostenitori italiani di R/Hr sul forum ad essi dedicati su forumfree.com. In particolare un saluto a Chiara (Lilac Fairy) e a Francesco (compagno di improbabili discussioni msn). “Growing up – I diari di una secchiona Innamorata” termina qui. È davvero un caso che abbia terminato il racconto il 16 luglio, giorno dell’uscita inglese di HP… non vedo l’ora di leggerlo! A presto, quindi.

AzzurraWeb

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