Gradini

di Aster Shae
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Mare di ruggine ***
Capitolo 2: *** Aria ***
Capitolo 3: *** Tempo ***
Capitolo 4: *** Arte. ***
Capitolo 5: *** Rotaie ***
Capitolo 6: *** Pale Face ***



Capitolo 1
*** Mare di ruggine ***


Mare di ruggine


Cala la notte
Dove prima c'era luce
Osserva la tua coscienza affogare
In un mare di ruggine
Chiudi la porta a chiave
Non lasciare che il mostro esca
La gente non capisce
E tu perdi la testa
La ragione sta penzolando dal soffitto
Invitandoti a imitare
Cosa vuoi che ci sia di male?
Dipingi il sole sulle pareti
Con la tua stessa carne
E fingi sia vero
Fingi sia reale
Ora guarda la tua mente, dimmi cosa vedi
Il volere è ancora quello in cui credi?
Non esiste fine
Solo rovina
Sei muffa, sei ruggine
Sei il tuo stesso male
Combattiti e resterai tale
Il desiderio è malattia
Che hai portato nella culla
Dannazione vivente
Eccesso di paura
Niente salvezze, niente corde da tirare
Solo tu
Che affoghi in questo mare.

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Capitolo 2
*** Aria ***


                                Aria




Ho vissuto di ombre
Sottili ed amare.
Ondeggiavano sui muri
Quando le notti esitavano a morire
E macchiavano l'aria 
Al passare della gente
Ignara,
Colpevole.
Ho vissuto di suoni e sussurri
Parole trasparenti e vacue,
Piccoli fantasmi.
Ho vissuto di fuoco e luce,
Calore radiante che ti invade
Il petto,
La mente.
Inaspettatamente.
Ho vissuto di terra e realtà
Ginocchia sbucciate
E gioia terrena
Veloce
Mortale.
Ho vissuto di buio
Tutto e niente
Cecità permanente
Compagnia apparente.
Ho vissuto di vuoto
Quello in cui sono caduta,
Attimo prima del nulla.
Ho vissuto di passi
Quelli essenziali
Metaforici e reali.
Erba e sabbia,
Terriccio e cemento,
Ma il migliore fu
L'ultimo
Nell'aria.

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Capitolo 3
*** Tempo ***


Tempo.


Buchi vuoti sul calendario
Hai scavato inconsapevolmente
Col respiro
Col sangue
Con quegli attimi di inesistenza.
Hai spostato le lancette
Dicendoti che non era niente
E ti sei lasciata avvolgere 
Dal buio
Dal nulla.
Hai bruciato l'oro
E ne hai respirato il fumo
Fino a quando non è rimasto nulla
Se non cenere.
Hai lasciato entrare la notte
Dalla finestra
E l'hai incatenata a te stessa
Lasciando che macchiasse
La tua esistenza.
E ora i buchi han divorato tutto
Come pioggia acida
Ed è inutile urlare.
Scorre tutto come sabbia e
Tu non puoi scappare.
Non ci sono più giorni
Opportunità da salvare

Usa la moviola
O lasciati mangiare.

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Capitolo 4
*** Arte. ***


# Voglio solo dire che con queste poesie voglio solo esprimere me stessa. 
Voglio che la gente possa avvertire almeno per un secondo quello che provo, quello che penso. Non sono interessata alla morale, a quello che viene definito giusto o corretto, perché quello che si prova non è giusto. Voglio solo esprimermi, non istigare. 

 

Arte.


Ogni suicidio è un'opera d'arte, sappilo.
Scorre nelle vene
E matura come il vino.
Diventa così dolce da farti impazzire.
E matura a lungo,
Non è mai improvviso.
Cresce nella mente,
Come una pianta rampicante,
E non muore
Se non con te.
Ogni suicidio è un'opera d'arte
Curata nei dettagli
Desiderata fino alla pazzia.
È una scena,
Una storia,
Una vita che nasce e muore
Simultaneamente.

È un istante infinito
creato in mesi finiti.
Ogni suicidio è dolore,
Lacrime e soffocamento
Gabbia di spine
Isolamento.
È il sangue che scorre dal soffitto
L'aria che non respiri.
È quello che ti manca,
Quello che ti schiaccia,
Quello che vedi all'alba.
È questo,
Solo questo.
Ogni suicidio è solo dolore,
Ma il dolore, sappilo,
È arte.

 

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Capitolo 5
*** Rotaie ***


Rotaie.


Potevi essere tu ad assaggiare la ruggine,
Versare i tuoi respiri su quelle pietre, su quei mozziconi.
Potevi essere tu a tagliare i cavi,
Coprire le luci dell'universo,
Fermare il ticchettio.
E avresti spento le stelle,
Avresti cancellato l'odore dell'erba,
Strappato le ombre dai corpi.
Perché non c'è un seguito
A quello che finisce
Non c'è lacrima che cade, non c'è battito che acceleri.
Non c'è dolore,
Non c'è perdita.
Non c'è neanche la fine.
Potevi essere tu a strappare quelle pagine piene
A fermare quell'altalena, 
Quella pioggia fitta e rumorosa e
Quel dannato pendolo.
Avresti risucchiato tutto fra le tue labbra violacee
E non ci sarebbe stata fine con la fine.
Non per te.
E invece non sei stato tu.
Non hai bagnato quel ferro rovente 
Con la tua anima,
Non hai lasciato che quel rumore
ti riempisse le orecchie.
Non sei stato tu
E per questo voglio dirti una sola cosa:
Grazie.

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Capitolo 6
*** Pale Face ***


Pale Face.


Ti chiedi se sia viva
O se le mosche nelle sue orecchie

Abbiano già divorato i suoi respiri.
Ti chiedi se stia dormendo,
Se le ore insonni
Abbiano abbandonato le sue ossa sfinite.
Lei è stanca di respirare,
Lei è stanca di vivere.
Ti chiedi se stia bene,
Se il suo cervello
Abbia smesso di marcire
E i suoi occhi
Abbiano smesso di scrutare le crepe.
Ti chiedi se abbia paura,
Se nel buio vede ancora le ombre,
Se è ancora vittima della sua mente.
E ti chiedi
Gridando
Se riusciresti a stare senza di lei,
Se ti mancherebbe il calore della sua pelle,
Il tremore delle sue dita,
Il rumore dei suoi pensieri.
E ti chiedi
Piangendo
Se saresti pronta a lasciarla andare.
A lasciarti andare.

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