Due cuori che battono all'unisono

di Sakura Hikari
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ad Haruka piace scherzare ***
Capitolo 2: *** Una vita con te ***
Capitolo 3: *** Disegnarti ***
Capitolo 4: *** We can get a little silly, sometimes ***
Capitolo 5: *** It’s beginning to look a lot like Christmas ***



Capitolo 1
*** Ad Haruka piace scherzare ***


Ad Haruka piace scherzare
 

Prompt di Giorgia: Haruka/Michiru, "Credo che Usagi abbia una cotta per me..."
Parole: 219.
 

“Credo che Usagi abbia una cotta per me.”
L’aveva detto in tono scherzoso, Haruka, scuotendo leggermente la testa come a dire ‘quella ragazza non cambierà mai’.
Michiru aveva sollevato lo sguardo dal libro che stava leggendo ed era stata al gioco. “Ah sì? E cosa pensi di fare, a questo proposito?”, chiese.
Haruka le rivolse un’occhiata d’intesa prima di rispondere. “Beh, non posso certo restare indifferente. Dopotutto, è della Principessa che stiamo parlando”. Si sistemò meglio contro i cuscini del divano ed assunse un’aria pensierosa. “Dici che dovrei prenderle un regalo ed invitarla ad uscire? Magari per un gelato, oppure per una gita al Luna Park?”
“Sei proprio incredibile”, sospirò Michiru teatralmente. “Se avessi saputo che per conquistare il tuo cuore bastava raccogliere i capelli in due odango l’avrei fatto molto tempo prima. Mi sa che a questo punto non ho proprio alcuna chance.”
Haruka sorrise ed allungò una mano ad accarezzarle i capelli. Michiru chiuse gli occhi e si rilassò al suo tocco gentile, le dita che scivolano tra i suoi boccoli leggere come seta.
“Ti svelerò un segreto.”, la voce di Haruka ora era più vicina, al punto che Michiru percepì il suo respiro sulle labbra.  “Non mi piacciono le ragazze che si raccolgono i capelli in quel modo, le trovo infantili”, sussurrò, e la baciò dolcemente.




 

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Capitolo 2
*** Una vita con te ***


Una vita con te



Prompt di Giorgia: SAILOR MOON - Haruka/Michiru, "Sei il più bel regalo che la vita mi abbia fatto."
Parole: 472



Avevano una sola possibilità di riuscita. Bastava il minimo errore, e sarebbe stata la fine per entrambe. A Michiru bastò scambiare un’occhiata con Haruka per capire che quello era il momento per colpire. Sferrò il proprio attacco nello stesso istante di Haruka: le due sfere di energia andarono a segno, emettendo un gran boato… ma quando la nube si dissipò, vide che Sailor Galaxia era ancora in piedi, senza neanche l’ombra di un graffio.
In quel momento Michiru capì che era finita: neanche la forza di due guerriere Sailor in cui scorreva il potere del nemico stesso era stata sufficiente per sconfiggerla. Sailor Galaxia fece un sorrisetto e schioccò le dita; immediatamente, i bracciali ai suoi polsi si dissolsero e Michiru percepì le energie abbandonarla rapidamente. Sailor Galaxia stava dicendo qualcosa, ma alla ragazza non sentì; non che le importasse. Sentì le gambe cederle e si ritrovò distesa al suolo, davanti a sé il volto di Haruka, quel volto che amava con tutta sé stessa. Lentamente, mosse un braccio in direzione della compagna.
“Haruka…”, la chiamò. Persino parlare era diventato uno sforzo immane.
“Sono qui, Michiru… non avere paura.”; le rispose in un sussurro, stendendo il braccio a sua volta per incontrare le sua mano.
Si dice che mentre stai per morire vedi scorrere la tua vita davanti agli occhi. Davanti agli occhi di Michiru stavano scorrendo ora le immagine non di una, ma di due vite: quella da umana e quella in cui era stata la principessa del pianeta Nettuno. Due vite dedicate a combattere, a proteggere la principessa della Luna e il Silver Millenium dai suoi nemici, senza tregue. Con una netta differenza: la vita trascorsa su Nettuno era grigia e vuota, senza alcun momento in cui era stata veramente felice; in questa seconda vita splendeva sgargiante la presenza di Haruka, il suo sorriso, la sua determinazione, la sua testardaggine, la sua passionalità; ripercorse tutti i momenti in cui avevano trovato conforto nell’altra, tutte le battaglie che avevano combattuto, tutte le gioie che avevano condiviso, dopo una gara o un’esibizione dal vivo, tutte le notti trascorse insieme nel loro letto.
Haruka era stata la sua salvezza. Era stata lei a portare luce e colore nella sua seconda esistenza, e Michiru non sapeva se doveva ringraziare la vita, il destino, un Dio o qualche altra forza superiore di cui non sapeva l’esistenza.
Si chiese se anche la compagna stesse provando le stesse cose. Desiderò ardentemente che fosse così.
“Ti prometto che resteremo insieme.”, disse Haruka con un filo di voce. E nei suoi occhi accesi dall’emozione Michiru trovò la risposta che cercava.
Michiru annuì. “Io ti devo ringraziare, Haruka.”, le disse. “Tu mi hai salvata. Se il più bel regalo che la vita mi abbia mai fatto.”
L’ultima cosa che sentì fu la sensazione delle dita di Haruka contro le sue.






 

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Capitolo 3
*** Disegnarti ***


Disegnarti



Prompt di Giorgia: Haruka/Michiru - Tra i banchi di scuola.
Parole: 345
Note: per chi non lo sapesse, la restaurazione Meiji ebbe luogo tra il 1866 e il 1869.

 



La voce della professoressa era piatta e monotona, mentre spiegava la caduta del governo degli Shogun e la successiva Restaurazione Meiji. Nell’aula faceva caldo, nonostante fossero solo ai primi di Maggio, e Michiru sentiva le palpebre pesanti di sonno. Si portò una ciocca di capelli dietro l’orecchio e chiuse gli occhi, immaginando di trovarsi in un luogo all’aperto, magari in un parco, con in mano il suo amato violino. Se si concentrava riusciva a percepire la fresca carezza del vento sulla pelle e che le scompigliava i capelli. Ancora una manciata di minuti, si disse, e l’ultima lezione della giornata sarebbe finita.
Ma la fine di un’altra giornata di scuola corrispondeva all’inizio di un’altra notte impegnata a combattere contro il nemico, rifletté tristemente. Per loro Guerriere non c’era mai riposo.
Sentì un fruscio provenire dalla sua destra, aprì gli occhi e si voltò, giusto in tempo per vedere Haruka che le sorrideva. “A cosa stavi pensando?”, le chiese, premurandosi di tenere un tono basso in modo da non richiamare l’attenzione della professoressa su di loro.
“A niente in particolare, e comunque non sono andata troppo lontano”, rispose. “Piuttosto, quello cos’è?”, chiese, facendo un cenno del capo verso il foglio che Haruka teneva davanti a sé, e che tentava di nascondere senza successo.
Haruka esitò un attimo prima di passarle il foglio: “Avevi un’espressione così intensa… non ho potuto resistere. Anche se non è venuto un granché”, mormorò quasi in tono di scusa.
“Tu lascia giudicare me”.
Haruka l’aveva ritratta di lato, mentre aveva gli occhi chiusi, una mano sotto il mento ed i capelli che scendevano in un’onda delicata; benché il disegno non fosse ancora ultimato ed il tratto della sua ragazza era marcato ed un poco goffo, a Michiru piacque ugualmente: vi percepiva tutta la tenerezza e l’amore che provava per lei.
“Forse non sarà perfetto, ma è il sentimento che conta, e si percepisce”, disse infine, restituendoglielo. “Devi assolutamente finirlo”. Nel passargli il foglio le loro dita si toccarono. Haruka le intrecciò e se le portò alle labbra, lasciandovi un singolo, soffice bacio.



 

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Capitolo 4
*** We can get a little silly, sometimes ***


We can get a little silly, sometimes 



Prompt di Venda: Haruka/Michiru, angeli nella neve. 
Parole: 265 



 
Haruka non riusciva a credere che proprio Michiru le avesse proposto una cosa del genere. All'inizio aveva pensato che si trattasse di uno scherzo, ma poi la sua ragazza aveva adagiato la cartella e la custodia del violino su una panchina libera, si era sdraiata sul cumulo di neve più vicino ed aveva mosso braccia e gambe per creare un angelo di neve. 
"Pensi ancora che stia scherzando?", chiese Michiru, sollevando appena la testa per guardarla negli occhi. 
"Assolutamente no", rise Haruka. 
"E allora cosa stai aspettando? Avanti, prova anche tu!" 
Haruka non se lo fece ripetere due volte e un momento dopo un secondo angelo stava prendendo forma accanto a quello di Michiru. La Guardiana protetta da Urano teneva gli occhi, respirando a pieni polmoni l'aria fredda e frizzantina di fine Gennaio e concentrandosi sulla sensazione della neve che veniva smossa dai suoi movimenti. Percepì la mano di Michiru cercare la sua: intrecciò le loro dita ed insieme continuarono nella loro opera. 
Restarono ancora qualche istante distese così, con il vociare die bambini che giocavano ed il suono dei Canti di Natale in sottofondo, l'odore delle caldarroste che qualcuno stava vendendo ad un banchetto da qualche parte, il freddo della neve contro la loro schiena ed il calore trasmesso dalle loro mani intrecciate. 
Si alzarono ed ammirarono il risultato finale: l'ala destra dell'angelo di Michiru si era mescolato con la sinistra di quello di Haruka, così che era difficile dire dove terminava l'uno ed iniziava l'altro.  
Proprio come loro due.



 

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Capitolo 5
*** It’s beginning to look a lot like Christmas ***


It’s beginning to look a lot like Christmas



Prompt di Venda: Haruchiru - Decorare casa insieme a Setsuna e Hotaru era una di quelle tradizioni che scaldava il cuore. 
Parole: 346 



 
La loro nuova vita insieme non era stata semplice all'inizio, con Hotaru bambina, nuove abitudini da acquisire e spazi da condividere, ma le quattro ragazze avevano col tempo trovato un equilibrio ed avevano imparato a collaborare e a dividersi le mansioni a seconda delle loro specialità. Trascorso qualche mese erano arrivate a stabilito delle tradizioni, e decorare la casa per Natale era una di quelle che preferivano di più. 
Avevano cominciato una Domenica mattina dividendosi i compiti equamente: Setsuna si sarebbe occupata delle decorazioni esterne, Michiru di creare centri tavola con candele, pigne ed agrifoglio da mettere in cucina e in salone, ed infine ad Haruka ed Hotaru spettava il compito di comprare e decorare l'albero di Natale. Le due erano uscite presto quella mattina ed erano rientrate da poco, infreddolite ma con un grazioso sempreverde che avevano sistemato in salone. In sottofondo la radio trasmetteva canzoni natalizie per tutta la casa. 
Gli addobbi che avrebbero utilizzato comprendevano sia quelli tradizionali che quelli personalizzati realizzati da Hotaru durante i suoi momenti di creatività: aveva creato dei mini-alberelli, dei pupazzetti di neve e riprodotto alcuni personaggi degli anime che seguiva la sera – ma la vera sorpresa era stata vederle ricreare delle piccole figurine di tutte le Guerriere Sailor, che in quel momento stava distribuendo sui rami più alti dell'alberello. 
"Allora, come procede la vestizione dell'albero?", chiese Setsuna, rientrando a casa e sfilandosi cappello e guanti. 
"Direi proprio che abbiamo finito", disse Haruka. 
"Non ancora", le fece notare Michiru. "Manca ancora un dettaglio". 
"Giusto", annuì Hotaru. "Papà Haruka, mi aiuti a sistemare l'angelo in cima?" 
Haruka sorrise e sollevò la bambina a sistemare l'ultima figurina in cima, rappresentante Eternal Sailor Moon, che posizionata lì sembrava continuare a proteggerle con la sua luce. Le quattro si strinsero vicine ed osservarono il lavoro ultimato. 
"Sì, adesso è tutto perfetto", mormorò Michiru a bassa voce, appoggiando la testa sulla spalla della sua fidanzata. Non ricordava di essersi mai sentita così felice e a casa come in quel momento.

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