Angel-Angel No Mi

di LevyChan98
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sperduto. ***
Capitolo 2: *** A Caccia ***
Capitolo 3: *** Un Fuoco Incandescente ***



Capitolo 1
*** Sperduto. ***


 
Ace si svegliò con dolori allucinati tra cui petto,testa,torace e altri parti del corpo sia interno che esterno. Non capì nè dove si trovava nè cosa stesse succedendo, cercò di girare la testa per capire che posto è. Era una piccola grotta con un mucchio di pietre giganti in giro, dei tronchi dove c'era il fuoco acceso,un mortaio con pestello affiancato con delle foglie. Vedendo dove si trovava e cosa c'era in giro, si ricordò della tempesta avvenuta sulla Moby Dick e quando era affondato in mare.

-Oh, ti sei svegliato- Disse una voce.

Ace si prese un colpo e girò la testa da dove preveniva quella voce. Vide una ragazza giovane, alta,snella, capelli neri con dei occhi di un colore blu oceano. Non seppe se fosse un nemico o un'amico, ma avendolo salvato poteva scoprirlo.

-Sono felice che stai bene- sorrise la ragazza avvicinandosi al ragazzo. - spero che..-

-Chi sei tu?- disse Ace interrompendola della sua preoccupazione.

 -Sono felice che qualcuno mi abbia salvato la vita, ma ho diritto di sapere con chi sto parlando? Sei amica o nemica?- ,disse con un tono a disagio guardandola dritta negli occhi.
La ragazza lo guardò scioccata, forse non si aspettava un'atteggiamento del genere. Ma fece un sospiro piano sedendosi a terra.

-Va bene,mi chiamo Annabelle ma preferisco "Anna". Contento?!- disse Anna infastidita nell'essere stata interotta.

-Si, decisamente- rispose ace essendosi calmato. - Come sono arrivato qui?-

-Con il mare, ma ti avevo già notato prima quindi mi sono tuffata portandoti sulla terra ferma. Ho fatto la rianimazione per salvarti, ti ho curato e bendato. Ti sei addormentato per due giorni e ora sei sveglio. Non c'è di chè-. La ragazza mise un sorriso di vittoria per aver salvato una persona.

Ace la ringraziò, si mosse per alzarsi ma Anna lo fermò dicendogli che era meglio non sforzare i muscoli altrimenti le ferite si sarebbero aperte. Anna gli preparò la cena, un piatto di carne di cinghiale, ma ci fu un silenzio tra loro due finché Anna non gli chiese...

-Tu invece hai un nome?- gli domandò Anna.

-Oh si, chiedo scusa. Il mio nome è Portgas D Ace- gli rispose sereno, orgoglioso di pronunciare il cognome di sua madre.

Ora il colpo lo prese Anna, lo guardò scioccata di ciò che aveva scoperto... e di ciò su cui l'aveva avvertita suo padre.

-Tutto ok?-gli domandò Ace mangiando la carne che gli aveva servito

-No...Assolutamente niente.-


[TO BE CONTINUED]

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Capitolo 2
*** A Caccia ***


Dopo una lunga nottata, su chi dei due avrebbe dovuto fare la guardia di notte per guardare se altre navi o quella nave Barbabianca si sarebbe avvistata, alla fine ha vinto Anna con la scusa del " le donne hanno bisogno di sonno", così Ace ha dovuto passare la notte in bianco guardando il mare, un mare così bello e misterioso che ti avrebbe portato a vedere un nuovo mondo, pieno di avventure e nuovi sogni. La mattina, Ace tornando nella grotta vide Anna alzata che si stava cambiando, per dormire aveva una semplice cannotiera e i suoi pantaloncini jeans con i coltelli a fianco per sicurezza, forse credeva che Ace fosse un sporco pervertito. Lui, guardandola, si disse di guardare da un'altra parte, ma vide quel corpo snello, la schiena era bella con una pelle liscia e luminosa, senza imperfezioni, con un po' di curve nei fianchi ma a lui questo non gliene importava. La guardava, più la guardava più...


-Ehy! Potevi dirmelo che eri arrivato!- disse Anna, girandosi coprendo il petto verso Ace sobbalzando per lo spavento

-eh?...EH! Scusami! Non volevo!- Balbettò Ace arrossendo nelle guance quasi coprendo quelle lentiggini.

Anna sospirò e si mise i suoi scarponi, prese la sua spada mettendola nella sua fodera portandola in una spalla, come fosse uno zaino.

-Quindi la colazione?-domandò Ace affamato e imbarazzato.

-Si va a caccia per questo! Non te l'hanno insegnanto sulla nave? O avete sempre pescato ? - gli chiese Anna uscendo dalla grotta, ammirando il panorama.

-Ho cacciato quando ero piccolo insieme ai miei...fratelli- disse la parola "fratelli" come se un ago gli avesse trapassato il cuore. Perché gli era rimasto solo un fratello.

-Anche pescare è molto utile- aggiunse Anna

-Odio il pesce- sorrise Ace per fargli un dispetto, e anche per evitare la pesca, non trovava il senso nella pazienza. Si attacca e basta.

-Bene, allora preparati che la colaranzo è pronta!- disse Anna dirigendosi verso la foresta

-Colaranzo?- domandò Ace seguendola

-Si, colazione e pranzo. Non penserai mica di mangiartelo intero?- gli rispose Anna ridacchiando.

-...Figurati- commentò Ace sarcasticamente.

Perlustrando la foresta, individuano un cinghiale gigantesco, secondo Ace sarebbe alto 2 metri e qualcosa e sicuramente non vedeva l'ora di mangiarselo. Anna gli dice di girarlo intorno e metterlo in gabbia usando il suo potere, perché lei aveva un piano. Ace voleva sapere il piano ma erà già sparita la ragazza, così decise di eseguire il piano, anche se non lo conosceva del tutto, quando intrappolò il cinghiale in un cerchio di fuoco. Arrivarono dal nulla delle frecce infiammate puntate verso il cinghiale che lo colpì, Ace alzò lo sguardo per capire da dove provenisserò quelle frecce

... E vide qualcosa di luminoso e bello per i suoi occhi.

Annabelle aveva un'arco bianco ricorperto di fili d'oro come se fossero delle liane di piante, stava ancora mirando il cinghiale con le freccie infiammate e infine dietro alla sua schiena c'erano delle ali

... Ali d'angelo.


[TO BE CONTINUED]

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Capitolo 3
*** Un Fuoco Incandescente ***


-Hai qualcosa da dire in riguardo?!-Domandò Ace stupefatto da ciò che aveva visto prima .
Stavano portando il cinghiale morto nel loro rifugio.

- Non vedo cosa potrà mai averti scioccato- rispose Anna confusa della domanda

-Oh non so, riguardo alle tue ali?! Chi cavolo sei tu? Il mio angelo custode?- continuò Ace con domande su domande.

-Se fossi il tuo angelo custode mi sarei già stancata di te e delle tue pericolose avventure dalle quali salvarti- ridacchiò Anna - e comunque sono un'umana che ha mangiato il frutto Angel - Angel no mi-

Appena arrivati al rifugio, posano il cinghiale a terra.
Esausti per aver traportato un cinghiale intero, si sedettero vicini bevendo del latte di cocco.

-Angel- Angel no mi? Uno mio compagno della ciurma, Marco, mi aveva raccontato di questo frutto. C'è ne sono altri vero?- Domandò Ace calmandosi piano piano senza dare di matto.

-esatto, rapprensentano gli elementi della vita: Acqua,Terra,Aria e il fuoco; a me è capitato il fuoco- Unì le sue mani a coppa e uscì una piccola fiamma.

Ace si avviccinò alla fiamma che anna teneva tra le mani con altrettante dita infiammate e appena i due fuoci si unirono si accorsero che non solo i fuochi erano vicini . Quando la grande fiamma si rimpicciolì del tutto, si guardarono nei occhi. Lui vide degli occhi blu oceano, come il mare, un mare misterioso e pieno di avventure. Lei vide dei occhi oscuri, come la pece, neri come la paura ma allo stesso tempo sicuri. Anna staccò il contatto dalle mani e cominciò a concentrarsi sul cinghiale.

-Credo che ci basterà anche per domani, ti va bene?- Anna domandò con un tono a disagio e imbarazzata.

-Ehm..si, va benissimo.Io...Vado a fare la guardia-aggiunge Ace sorridendo imbarazzato. Ma sembrava piuttosto felice.

Ace riusciva non trovare la differenza tra il vero mare e il mare dei occhi di Annabelle, rivedeva i suoi occhi luminosi, i suoi capelli neri come un diamante nero,scuri come i suoi occhi che non facevano altro che ammirarlo. Forse qualcosa è scattato nel suo cuore, un cuore pieno di ferite ma che può essere guarito da un solo sguardo .

Dopo un pò Annabelle non capì il disagio di ciò che era avvennuto, era una semplice stretta di mano. Si disse tra se stessa, non doveva avere un rapporto...intimo, si, gli piace, ma non deve. Tutto quello che doveva fare era eseguire il piano. Tutto alla perfezzione. Suo padre gli aveva detto esattamente " non fidarti di Portgas D Ace e quando arriverò devi tendergli una trappola." così gli aveva detto, così aveva detto anche alla sua ciurma "Potete fidarvi di mia figlia. Dovete fidarvi di mia figlia, colei che porta il mio cognome con onestà e fedeltà. Non chè...

MARSHALL.D.ANNABELLE


[TO BE CONTINUED]

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