if i may (traduzione)

di Gemitaiz
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***



Capitolo 1
*** capitolo 1 ***


“Camila se dovessi morire, lascerei il mio bambino a te”.
Mi disse la mia amica Ada.
Ce ne stavamo sedute sotto un albero, lei teneva la sua bambina tra le sue braccia mentre parlavamo del concerto di Ed Sheeran che ci sarebbe stato da lì a poco. Quando iniziò a parlare del morire.
“Ok. Ma perché me e non un membro della tua famiglia?” se fosse successo qualcosa di tragico mi sarei presa cura della bambina senza alcun dubbio, ma speravo che nulla succedesse. Avevamo solo 18 anni. Lei era rimasta incinta del fidanzato che l’aveva lasciata quando scoprì della gravidanza. Come se non bastasse sua mamma l’aveva cacciata, quindi ora stava a casa mia.
“Mila, tutti i membri della mia famiglia hanno preso le parti di mia madre o abitano lontani….eccetto per mia cugina, mi ha detto che si sta trasferendo qui a Miami, è l’unica della famiglia che parla con me. È l’unica famiglia che ho. A parte te, te sei come una sorella”
Disse tristemente guardando in basso verso il bambino.
“Perché parli di questo? Non ti succederà nulla” Sospirò. “Non lo so Mila, sto cercando di essere prudente. Tutto può succedere”.


“Signorina Cabello, abbiamo trovato questa lettera sotto il cuscino di Ana”
Mi disse l’avvocato dandomi una busta sigillata. Due giorni prima io e Ana ce ne stavamo al parco, ed ora era morta senza motivo. L’autopsia diceva che quando diede alla luce la bambina rischiò di perdere la vita.
Presi la lettera e la aprii con cautela.

 “Ciao,
se stai leggendo questo vuol dire che le mie previsioni erano esatte. Sono morta. Il fatto è che già sapevo che sarebbe accaduto. Il dottore mi aveva prescritto delle medicine che però erano troppo costose per la loro rarità. La ragione di questa lettera è il voler far sapere a tutti che mia figlia, ancora senza nome, rimarrà con Karla Camila Cabello e Lauren Michelle Jauregui. So che voi due non vi siete mai incontrate, ma tutto quello che vi chiedo è di prendervi cura della mia bambina.  Non ho avuto la possibilità di informare mia cugina di questa decisione come ho fatto con Camila. Per favore, chiamatela e spiegatele cosa è successo. E Camila quando vedrai mia cugina, non essere spaventata da lei, sembra una stronza ma è davvero dolce. Vi amerò sempre ed è per questo che ho scelto voi due come tutori di mia figlia. Rendetela felice.
Con amore,
 Ana.”

 Sapeva che sarebbe morta?
“Camilla cosa dice?” mi chiese mia madre prima di darle  la lettera. Mi chiesi come potevo avvisare Lauren non avendo il suo numero. Mia madre mi ridiede la lettera facendomi notare il numero scritto nel retro.
“A che serve avere una figlia incinta se tanto le viene lasciato un bimbo”
 
Andai all’aeroporto a prendere questa Lauren. Stava lasciando Los Angeles per venire a vivere a Miami. Dato che eravamo tutori legali era come se stessimo insieme, con una bambina che ancora non aveva un nome. Mi disse di fare un cartello con scritto Lauren. L’annunciatore disse che i passeggeri da LA stavano uscendo dall’aereo, mi alzai in piedi quando vidi il gruppo di persone scese dal mezzo. Tirai su il pezzo di cartone e aspettai di vedere chi fosse Lauren. Ero distratta quando vidi una ragazza dai capelli rossi in mezzo agli altri passeggeri. Era bassa e davvero magra ma molto carina. Sentii qualcuno toccarmi la spalla, mi girai e vidi i più bei occhi verdi mai visti.
“Ciao, sono Lauren” mi diede la mano che io afferrai. La sua voce era roca e così sexy, la sua mano era calda e si incastrava perfettamente con la mia. Indossava un  berretto e aveva un lecca-lecca in bocca. Oddio quelle labbra. E i suoi tatuaggi e piercing…aspetta!!
Cosa?! Quando li aveva fatti quelli?!
 “Quindi oltre a fissarmi e non parlarmi vuoi controllare dell’altro?” mi disse alzando un sopracciglio e sembrando ancora più sexy.
“No, solo mi aspettavo qualcosa di meno….questo” dissi guardando i tatuaggi nelle sue braccia. Guardò in basso verso questi.
“Hai problemi con questi?” mi chiese ancora. Diamine, perché era così sexy e spaventosa allo stesso tempo?
“No….dobbiamo andare” mi incamminai con lei al seguito. Non potevo credere di dover condividere una bambina con lei.

Ciao a tutti, questa è la prima storia che traduco e la prima che pubblico. Spero di non aver fatto (troppi) errori LOL. Se volete leggere la storia originale ho messo l'idirizzo nella descrizione :) 
Il prossimo capitolo penso di riuscirlo a pubblicare entro lunedì, spero. Alla prossimaa

 

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Capitolo 2
*** capitolo 2 ***


Arrivammo a casa mia, Lauren portò dentro la sua roba e io non potei non notare i muscoli delle braccia.
“Abbiamo una stanza dove puoi stare, nella quale stava Ana” annuì e la portai al piano di sopra nella stanza. Posò le borse  e si guardò attorno .
“Quindi questa era la stanza di Ana?” mi chiese mentre accarezzava il piumone del letto.
“Si” risposi timidamente guardando una fotografia di Ana nella stanza, era una foto scattata da mia madre al mio sedicesimo compleanno.
“Mi dispiace…”
“Camila”
“Mi dispiace Camila, ma non posso dormire qui. È di Ana, non posso stare qui”
“Va bene il divano?” Divano? Non poteva dormire nel divano, ma non la volevo davvero nella mia stanza.
“E se dormissi nella tua stanza con la bambina?” Aaaah. Sospirai.
“Ehm, certo. Seguimi” le dissi con tono annoiato. Sembrò mi avesse letto la mente.
Entrata i suoi occhi si spalancarono leggermente. Guardò i miei poster per passare poi allo scaffale dei libri e accarezzarli con le dita. Dopo si avvicinò alla mia chitarra.
“Suoni anche tu la chitarra?” Aspetta, lei suonava?
“Si, suoni anche tu?” passò la mano sul collo della chitarra.
“Si, e canto un pochino. Potremmo cantare qualche ninna nanna a Lauren Jr. la sera” Lauren Jr.?! stava scherzando vero?! Mi stava facendo ridere.
“Non la chiameremo Lauren Jr. cosa ne pensi di Sofia?” annuì. E Sofia sia.
“O Michelle come me” Quanto era testarda.
“Beh, allora in questo caso Karla come me” sputai fuori.
“Karla? Disgustoso” Aaaaaah, questa ragazza poteva essere sexy quanto voleva ma era una tale rompi palle. Si avvicinò al passeggino e guardò in basso verso la bambina che stava dormendo, fece un piccolo sorriso.
“Emily invece?” disse tranquillamente con un tono di speranza. Wow, è davvero dolce in fondo.
“Emily è dolce. Come ti è venuto in mente?” le chiesi dolcemente guardandola, lei alzò lo sguardo su di me e si ricompose.
“Sono innamorata di Emily di Pretty Little Liars” disse con fare ovvio. Cosa era successo alla Lauren tenera?!
“Comunque, la chiameremo Emily” dissi guardando la bambina.
“Emily Jauregui….qual è il tuo cognome?”  gesticolò con la mano.
“Cabello”
“Cosa hanno i miei capelli?” mi chiese toccandosi i capelli.
“No. Il mio cognome è Cabello” ridacchiai. Mi sarei dovuta ricordare che Ana era cubana, quindi anche la cugina lo era. Quindi una compagna di stanza che parlava spagnolo.
“Il tuo cognome significa capelli in spagnolo?” quella ragazza era definitivamente qualcosa.
Feci un cenno con la testa e lei si girò canticchiando, prese la sua borsa tirandola sul mio letto, pronta ad invadere i miei spazi.
 

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Capitolo 3
*** capitolo 3 ***


Lauren stava con noi da ormai 3 giorni e lasciatemelo dire, era la definizione di FASTIDIO.
Mi dava contro per ogni cosa che facevo. Il giorno in cui feci i pancakes per colazione, mi disse “Spero che non bruci i miei pancakes” sapete che feci? Le bruciai entrambi i pancakes da entrambi i lati. Glieli misi in un piatto piazzandoglieli davanti e ci disegnai una C sopra con lo sciroppo. Più tardi mentre cambiavo Emily per uscire Lauren entrò in camera e prese la bimba in braccio “Povera piccola, presto sarai in grado di vestirti da sola e non sarai obbligata a mettere questi vestiti” STAVA INDOSSANDO SOLO UN VESTITINO!!!
AAAAH!! Io non la odiavo….ancora. Era solo fastidiosa. Se non fosse stato per il fatto che fosse dannatamente sexy e per Emily l’avrei cacciata.
Il giorno in cui l’avvocato venne a casa mia per rendere me e Lauren tutori ufficiali arrivò. Le demmo ufficialmente “Emily” come nome e Lauren volle mettere il suo cognome perché lo era anche quello di Ana. Ma so che voleva solo mettere il suo prima del mio. Stavamo firmando i documenti ufficiali sul tavolo da caffe, c’eravamo solo io, Lauren e l’avvocato nella stanza. Quando finimmo il signore in cravatta ci guardò sorridente.
“Bene, voi due ora siete ufficialmente i tutori di Emily Jauregui Cabello” ci alzammo e ci avviammo alla porta.
“Ora spero che voi due siate dei buoni modelli per Emily. Questo vuol dire nessuna discussione o litigio davanti a lei. Anche se è solo una bambina” puntualizzò ad entrambe, poi se ne andò. mi girai verso l’altra ragazza che stava fissando i documenti sorridendo.
“Hai sentito cosa ha detto, nessun litigio. Quindi smettila di cercare di litigare con me”
“Io? Beh…..io non ho bruciato i tuoi pancakes” disse cercando di rimontare.
Sospirai e andai in camera mia dove c’era mia mamma che dava da mangiare a Emily, mi sorrise.
“Fatto?” annuii
“Si, è fatta” mi sedetti accanto a lei guardando la bimba con la sua bottiglia.
“Che cognome le avete dato alla fine?”
“Quello di Lauren” risposi tristemente. Non le avevo detto del giorno in cui l’avevamo deciso.
“Beh, ha senso, era anche il cognome di Ana”
“Già” sussurrai. Solo sentire il suo nome mi faceva male. Se ne era andata solo la settimana scorsa. Certe volte fissavo la porta sperando che lei entrasse senza bussare come faceva sempre. Guardai verso la porta sogghignai. La porta si spalancò ed entrò Lauren, come sempre, senza avvisare.
“Oh Lauren, sono contenta tu sia qui. Stavo pensando che probabilmente ti sentirai scomoda a dormire per terra. Non è meglio se puliamo la stanza di Ana domani così puoi sistemarti lì?” le chiese mia madre. Ok, facevo dormire Lauren sul pavimento, ma solo perché lei continuava a prendere tutta la coperta.
“Oh…immagino di si?” rispose nervosamente. Sapevo che non voleva dormire in quella stanza, non voleva neanche vederla, l’ultima volta che c’era entrata era quando era arrivata.
“Fantastico, inizieremo domani” rimise la bambina nella culla e uscì dalla stanza.
Lauren si sdraiò sul letto e chiuse gli occhi.
“Non ci devi dormire per forza se non vuoi” le dissi. Mi sistemai dall’altra parte del letto appoggiandomi alla testata, lei fece lo stesso. Aprì gli occhi e si girò di poco per guardarmi, i suoi occhi erano lucidi e la sua bocca si aprì per dire qualcosa, ma la richiuse.
“Non posso andarci” disse piano, prendendo la sua faccia tra le mani e guardando giù. La sentii tirare su col naso, mi avvicinai lentamente a lei e misi un mio braccio intorno alla sua spalla per abbracciarla. Le accarezzai la schiena mentre piangeva.
“Lo so, fa male anche a me” piansi a lungo con lei. Camminai giù per le scale per fare colazione quando vidi Lauren mangiare i cereali, appena mi vide spostò la ciotola lontana da me e ci mise un braccio intorno per proteggerla. Alzò lo sguardo su di me corrugando le sopracciglia. Roteai gli occhi passandola, prendendo la mia ciotola e mettendoci dentro latte e cereali.
“Diamine, lasciane un po’ per gli altri” disse guardandomi mettere nella ciotola un po’ di latte.
“E potrei sputare nei tuoi cereali” le dissi sorridendole. Mosse di nuovo la ciotola verso di lei per proteggerla. Arrivò mia madre che sembrava davvero di buon umore. “Ho preparato le scatole fuori dove potremo mettere le cose di Ana” disse mentre si avvicinò al lavandino per lavare alcuni piatti.
“Appena finite potremo iniziare” Guardai verso Lauren che aveva la testa abbassata e giocava con il suo cucchiaio.
“Mmm mamma, non credo che siamo ancora pronte per farlo” le dissi indicando me e Lauren.
“Ah, allora domani?” Oh madre “Ehm intendo dire che abbiamo bisogno ancora di tempo prima di liberarci delle sue cose” dissi nervosamente. Lauren guardò la nostra conversazione aspettando una risposta da mia mamma.
“Ooooh ok…beh allora…che ne dite se compiamo un letto più grande? Non voglio più vedere Lauren dormire sul pavimento” guardò entrambe. Mi girai verso la ragazza mora per vedere se era d’accordo e lei mi guardò accennando un piccolo sorriso.
“Si, ok” mi rivoltai verso mia madre che ci sorrise.
“Ok, io uscirò per andare in qualche drogheria, qui la carta di tuo padre. Scegliete un materasso che piaccia ad entrambe” mi passò la carta sul tavolo e se ne andò.
“VENDUTO” urlò Lauren appena si rotolò su un materasso ad acqua. Eravamo uscite per comprare un nuovo materasso, io stavo spingendo il passeggino con dentro Emily.
“Lauren, non prenderemo un letto del genere” mi allontanai col passeggino lasciando Lauren col suo prezioso letto ad acqua. Mi raggiunse per poi sdraiarsi su un altro letto, prese il telecomando in mano e iniziò a schiacciare alcuni pulsanti che lo fecero alzare e poi scendere. Poi scese e mi guardò con uno sguardo eccitato e un ampio sorriso, ridacchiai per quanto bizzarra sembrasse, una diciottenne piena di tatuaggi e piercing che si eccitava per un letto. Era dolce.
“VENDUTO” urlò ancora. Buttai la testa indietro ridendo e mi incamminai.
“Cosa ne pensi di questo?” le chiesi sedendomi su un letto da una piazza e mezzo. Lei si sedette accanto a me, iniziò a saltellarci sopra e poi si girò verso di me.
“Lo prendiamo solo perché è rimbalzante” disse con una faccia seria.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***



 

Dal momento che Lauren giurò che era abbastanza forte da spingere il nostro nuovo materasso su per le scale ho lasciato che facesse da sola, mentre io guardavo. I ragazzi delle consegne lo lasciarono nel salotto e se ne andarono. Il materasso era appena al terzo gradino con lauren che da sotto cercava di spingerlo su, mentre io con la bambina in braccio la osservavo non tanto lontano. 

"Sei sicuroa che non c'è bisogno che ti aiuti?" chiesi per la milionesima volta.

"No no. Posso fare questo." Gemette spingendo verso l'alto.
"Guarda." spinse con gran sforzo non riuscendo a spostare l'oggetto neanche di poco 
"Quasi" Spinse di nuovo. 
"A cosa? al quarto gradino?" Sospirò e lasciò andare il materasso facendolo cadere giù a terra, sedendosi pure lei esausta dallo sforzo appena compiuto. io mi avvicinai a lei a la guardai.

"Che ne dici se aspettiamo mio padre che torni da lavoro e basta?" Lei gemette e fece un cenno con la testa appena la passai per andare in cucina. 
_____________

Il fatto che mio padre amava Lauren più di me era ... strano. Ho sempre saputo che voleva un figlio, ma non è mai successo. I due guardavano sempre il basket o di baseball insieme ogni sera dopo cena e parlavano sempre di cose che non capivo. Ha anche comprato un sistema portatile di basket in modo da poter giocare uno contro l'altro all'esterno.

Era strano sembrava che Lauren e io ci frequentavamo o anche peggio eravamo sposate. Avendo Emily, la condivisione di una stanza, e ora dormire nello stesso letto. Ma ci comportavamo piu da "nemiche" in qualche modo. 

Alla fine mio padre finì di portare sul il materasso da solo. Lauren aveva giurato di aiutarlo, ma tutto ciò che fece fu togliere la plastica da esso una volta che era in camera. 9

Non c'era modo di riuscire a dormire con Lauren ora. Mi sentivo come se la stanza potesse illuminarsi solo al suo aprire gli occhi. Erano davvero verdi .13

Il letto era spazioso, ma entrambe dormimmo  sul bordo lontana gli uni dagli altri il più possibile con le spalle verso l'altro. La seconda notte la schiena di Lauren toccò la mia e subito si allontanò tirando con se le coperte, mi voltai e me le ripresi subito. Avevo ancora la schiena verso di lei. Sento il suo culo contro il mio e all'improvviso scoreggiò. LEI scoreggiò sul mio culo !!!

"Lauren, Emily è a corto di pannolini". Dissi quando entrai in salotto con la bambina tra le braccia, mentre la cambiavo notai che c'erano solo 5 pannolini ancora. 

"Vai a comprarne allora" Mi rispose l'altra ragazza mentre infilava la mano dentro il sacchetto di patatine, stranamente stava guardando una partita di baseball.

"No, devi venire con me !!"

"Lasciami finire le mie chips prima." Disse portandosene un'altra alla bocca in slowmotion. Le presi il sacchetto dalle mani, ci sputai dentro e le scossi per bene, poi glielo restituì. Mentre lei mi guardava scioccata. 

Arrivati al negozio Lauren volle comprarsi altre patatine per le rovinate di prima. Eravamo in attesa in fila per pagare quando una vecchia signora ci dice "AAAW ma che dolce bambina e che dolce famiglia", disse con una vocina . Raggiunto il registratore di cassa siamo stati accolti da un impiegato davvero carino. La sua etichetta dava il nome di Austin. 
Sorrise a noi "Che bella famiglia hai lì." Ha detto verso di me. 
"Oh no, non siam insieme". Ho detto indicando tra Lauren e io, Lauren scosse rapidamente la testa. 
"Oh, beh, allora credo che non sarà un problema se chiedo il tuo numero." chiese gentilmente. 
Davvero carino con i suoi occhi azzurri e capelli castani. Sorrisi e un cenno la testa. "No, non vedo un problema." 
Mi porse il suo telefono per inserire il mio numero. Mi voltai alla mia destra verso Lauren ma lei era già in attesa per me all'uscita con il passeggino e borse in mano.

"Puoi flirtare più lentamente?" Chiese seccata mentre camminavo verso di lei.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Il ragazzo del negozio mi scrisse quella stessa sera chiedendomi di uscire a vedere un film, sarebbe stato il mio primo appuntamento. In quel momento Lauren uscì dal mio bagno entrando nella camera, indossava un reggiseno sportivo e i pantaloncini da basket. Cazzo, perchè doveva avere quel corpo perfetto e quei tatuaggi che la rendevano solo piu sexy?! Era appena uscita dalla doccia e potevo vedere delle goccie che scendevano dagli addominali e venivano assorbite dall'elastico dei pantaloncini. Mentre si avvicinava al letto la bambina iniziò a piangere, Lauren si precipitò subito da lei e la prese in braccio cullandola per calmarla. Sembrav cosi carina tenednola e prendendosi cura di lei. Sorrisi mentre la guardavo rimettere Emily nella culla già riaddormentata, si sporse verso di lei e le diede un piccolo bacio. i muscoli che si tendevano sotto i suoi tatuaggi ed era cosi sexy...mi morsi il labbro. Si girò e io guardai subito da un'altra parte, si sedette sul letto appoggiandosi con la schiena al muro e io la copiai. Ci mettemmo a guardare la tv e lei mise un canale sportivo...di nuovo. 
"Perche sei cosi ossessionata dallo sport???" 
"Perche mi piace" mi rispose senza distogliere lo sguardo dalla tv.
"se ti piace cosi tanto perche non vai a farlo TU in una squadra vera invece di giocare contro un vecchio?!" lì si voltò a guardarmi. 
"Perche ho un bambino da accudire" rispose seriamente e si rimise a guardare la partita.

"Lauren, dì la verità, perche hai scelto Emily come nome?" le chiesi.
lei sospirò, spense la tv e si girò verso di me. 
"Quando Ana ed io eravamo piu piccole.." disse con un tono calmo mentre guardava lo spazio tra noi.
"...aveva l'abitudine di portarsi dietro una bambola. Se la portava ovunque, avrebbe detto che era il suo bambino. Mi ricordo che un giorno le chiesi il nome della bambola e sai cosa mi rispose?" mi guardò con un piccolo sorriso.
"Emily" dicemmo all'unisolo.
"Diceva che la sua bambina l'avrebbe chiamata cosi e ricordo che io le chiesi che se fosse stato maschio come avrebbe fatto, lei mi rispose che allora Emily-o" iniziò a ridere al ricordo e io sorrisi di conseguenza. Mi piaceva questo lato di Lauren. Ma piano piano il sorrisò sparì facendo spazio a una lacrima che le scese sulla guancia e alzò lo sguardo quando la asciugai con le dita.  Fece un piccolo sorriso per il gesto e ricominciò a parlare.
"Mi odiavo per non poterle stare vicina...odiai la mia famiglia per come l'aveva trattata, così iniziarono a ignorarmi per stare dalla sua parte. Tutto ciò che volevo era venire a vivere qua da sola e stare con lei"
Lacrime silenziose iniziarono a scendere dal suo viso.
"Ricordo come menzionava sempre la sua migliore amica Camila..dicendo che la faceva sempre ridere quando era triste, come le stava accando quando aveva bisogno di qualcuno, come le diede un tetto sopra la testa quando venne cacciata" pulì via le lacrime. Mi guardò dritto neigli occhi e cercò la mia mano per stringerla. 
"Grazie" sospirò.
"Grazie per esserle stata accanto quando io non potevo" iniziò a singhiozzare. Io la presi e la abbracciai, lei mise le braccia intorno al mio collo e mi strinse piu vicina. Continuava a piangere ed io invece iniziai. Si allontanò un pò appena mi sentì singhiozzare.
"Non piangere"  sospirò mettendo le sue mani sulle mie guancie e spazzando via le mie lacrime con le dita. 
"Scusa, non sapevo...quanto questo...significasse per lei" dissi tra un singhiozzo e l'altro.
Lei mi sorrise e mi abbraccio di nuovo, questa volta senza che nessuna delle due piangesse. Ci abbracciamo e basta avendo entrambe bisogno di qualcuno al nostro fianco. 

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


"Lauren puoi prenderti cura di Emily venerdi sera?" le chiesi alzando lo sguardo dal telefono.
Eravamo in sala a guardare una partita di basket, beh, Lauren la stava guardando. Si girò verso di me confusa.
"Perchè?" mi chiese.
"Esco venerdi sera"
"Dove vai?" mi chiese secca girandosi del tutto e dandomi la sua completa attenzione.
"Vado al cinema con Austin" Guardò in basso verso il mio telefono e poi di nuovo me. 
"Quale Austin?" 
"Il ragazzo carino dell'altro giorno, mi ha chiesto....non ho bisogno di darti spiegazioni. Puoi o no  guardarla?" si rigirò verso la televisione.
"No."
"E perche no??"
"Non ho bisogno di darti spiegazioni" disse imitandomi. 
"Per favore Laure, ti farò i puncakes" si girò dall'altra parte con le braccia intrecciate sul petto. 
"Non li brucierò questa volta" la pregai. 
"E va bene" disse stufa.
"Grazie! Grazie!" le saltai addosso dandole un grosso abbraccio e poi corsi su in camera, dovevo decidere cosa indossare!! 

Stavo scendendo le scale per andare ad aspettare Austin, vidi Lauren alzare lo sguardo con Emily in braccio, in stato di shock.
"Wow" sospirò.
"Sei...wow. disse di nuovo. Non riusciva a distorgere lo sguardo.
Le schioccai le dita davanti alla faccia cosi da farla riprendere, lei arrossì ed era davvero carina. Non mentirò, vedere Lauren in quel modo per me mi fece sentire le farfalle nello stomaco . Le sorrisi.
"Sembro davvero...wow?" guardai in basso verso la mia gonna e top.
"Oh, si" disse gentilmente guardandomi e arrossì di nuovo.
"Austin dovrebbe essere qua a minuti" mi aspettavo che andasse via ma non si mosse, aspettai che dicesse o facesse qualcosa ma rimase lì a fissarmi le gambe. Il campanello della porta suonò prima che potessi dirle qualcosa, aprì e mi trovai il ragazzo in piedi con un mazzo di rose in mano. 
"Ei, queste sono per te" e me le diede, gli sorrisi. 
"Grazie" Allungai le rose a Lauren per prenderle ma lei stava guardando Austin. Glieli diedi sul petto coprendole la faccia per farla smettere. 
"Andiamo" dissi. 
Diedi un bacio a Emily sulla fronte e quando mi allontanai vidi Lauren con le labbra in fuori e gli occhi chiusi, per un bacio. Mi voltai e andai via chiudendo la porta. 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Andammo al cinema a guardare Tranformers 4 - l'era dell'estinzione, non era proprio il mio genere, era più il genere di Lauren. Mi chiedevo cosa stesse facendo in quel momento...se riuscisse a stare dietro alla bambina da sola, se non potesse?!
"Ei, ho bisogno di fare una chiamata veloce, torno subito" sussurrai a Austin per poi alzarmi e uscire dal cinema, tirai fuori il mio telefono e chiamai Lauren. 
"Pronto?"
"Lauren, è tutto ok?"
"Uh...si...perche?" disse nervosa. 
"Per sapere. Cosa stai facendo?" le chiesi gentilmente. 
"Mmm, cucinando una torta"
"Torta.."
"Si, una torta.. OH CAZZO"
E cadde la linea. Sapevo che qualcosa sarebbe andato storto, perche l'ho lasciata da sola?! Riesce a stento a stare dietro a stessa. Mandai un messaggio a Austin dicendogli che dovevo andare a casa velocemente, uscì subito dal cinema e mi portò a casa. Mi scusai e decidemmo di continuare l'uscita un altro giorno. 
Passai la porta e subito sentì Emily ridere e il rumore del mixer, entrai in cucina e vidi che l'oggetto era ancora in funzione con una frusta e sputava burro da tutte le parti. La bambina con l'altra frusta in mano che rideva. 
"Lauren?" la chiamai
"Camila! Qua sotto" rispose dall'altra parte dell'isola della cucina. 
Chiusi un attimo gli occhi spaventata al pensiero di cosa avrei trovato dall'altra parte, mi avvicinai e per poco scivolai per il burro, dovetti appoggiarmi al bancone per tenermi in equilibrio. Lei era lì, sdraiata per terra con il burro sparso ovunque sul suo corpo.
"Cosa stai facendo?" le chiesi esitando. 
"Pensodiessermirottaunbraccio" disse troppo velocemente.
"Come??" le chiesi confusa
"Ho detto che penso di essermi rotta un braccio" 
"Se pensi di esserti rotta un braccio perche te ne stai sdraiata lì?" mi avvicinai ancora sedendomi vicino alla sua testa. lei era sdraiata sulla schiena guardando il soffitto. 
"Ho pensato che se riscivolavo mi sarei rotta altro" disse timidamente.
"Lo sai che non ti lascierò mai piu da sola con la bambina no?" 
"Bene, allora tu non uscirai più con Austin" ridacchiai.
"Sei gelosa?" dissi alzando le sopracciglia. 
"Perche dovrei esserlo? lui dovrebbe essere geloso di me. Dormo con te ogni notte" ridacchiai ancora perche era vero. 
Si voltò verso di me ma il suo sguardò finì sotto la mia gonna, mi ero dimenticata di averla. Distolse subito lo sguardo arrossendo a ciò che aveva visto. 
Arrossì pure io e chiusi subito le gambe, allungandole al suo fianco. Non vide molto, solo le mie mutande rosse. 
"Dovrei alzarmi" mormorò la ragazza.
Mi alzai e l'aiutai a tirarsi su, guardai la sua mano destra ed era molto gonfia. 
"Dio, Lauren!!" presi subito dei piselli surgelati e glieli appoggiai sopra la mano gonfia ed era  cosi calda. Alzai lo sguardo verso i suoi occhi smeraldo, che erano già su di me...ci perdemmo per un attimo nello sguardo dell'altro fino a quando Emily iniziò a piangere interropendo il momento.

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Alla fine lauren non si ruppe il braccio, si era gonfiato per la botta che aveva preso e aveva alcuni lividi che neanche si vedevano, coperti dai tatuaggi. Il giorno dopo il mio appuntamento con Austin decidemmo di rivederci quella sera, mi disse che dopo il cinema voleva portarmi in un ristorante, quindi optammo per andare a mangiare fuori. Uscì piu tranquilla sapendo che Lauren non era da sola, ma con mia madre a casa. Il ragazzo mi portò in un ristorante davvero sofisticato ma io speravo mi portasse nella nuova pizzeria in centro, stavo morendo di fame e il cibo che portarono non aiutò molto. Mi portò a casa presto, ero ancora affamata...entrai in casa e c'era calma, troppa calma. 
"Hola Mija, è presto cosa ci fai già a casa?" mi chiese mia madre appena mi vide.
"Non voleva portarmi tardi per non passare da irresponsabile" le risposi. 
"Oh, che gentiluomo!" 
"Mmm Lauren dove sta?" 
"Sù in camera con Emily" mi avviai velocemente su per le scale dove stavano le due. 
Vidi Lauren sdraiata sulla schiena con accanto la bambina, aveva un libro davanti e leggeva alla bambina; rimasi nascosta dietro la porta a osservare quel momento così dolce. A un certo punto si tirò su a sedere e prese Emily in braccio, indossava degli occhiali, che le servivano per leggere a quanto pare. Posò il libro sul mobiletto e ne prese un altro, mio, per poi riiniziare a leggere ma per conto suo. Io non mi mossi, questo era il lato di Lauren di cui mi stavo innamorando; la ragazza calma che legge e si prende cura di Emily. Entrai e appogiai la borsa per terra, camminai verso la bambina che stava già dormendo. Mi rigirai verso Lauren che mi guardava con le sopracciglia ricurve, mosse la mano per dirmi di andare da lei. Mi seddi accanto a lei e guardai oltre la sua spalla per vedere il libro, lei si voltò verso di me ma fu solo un attimo perche si rigirò subito appena si accorse di quanto fossero vicine le nostre faccie. 
"Perchè questo è sottolineato?" indicò una frase nella pagina che era sottolineata. 
"Oh, lo faccio sempre. Quando una frase mi piace la sottolineo" le risposi voltandomi un pochino per guardare i suoi occhi sotto gli occhiali. Mi scambiò uno sguardo e ritornò a guardare la pagina. 
"Davvero figo" Cosa?! pensava fosse figo?! ma se tutti i miei amici pensavano fosse strano. 
"Davvero? lo pensi sul serio?" le chiesi
"Si" annuì e iniziò a voltare le pagine. 
Mi tolsi le scarpe e mi sdraiai guardando il soffitto.
"Quindi, come è andata?" Mi chiese senza togliere gli occhi dal libro.
Mmm.. è stato.." il mio stomaco mi interruppe. Quel piatto di pasta che avevo mangiato non mi aveva saziato abbastanza. Lauren ridacchiò e mise giu il libro
"Perche sei affamata se hai appena mangiato fuori con Austin?" mi tirai su e mi girai verso di lei, non riuscivo a concentrarmi con quello sguardo dolce. 
"Ehm si, ma il ristorante dove siamo andati non era proprio.." non riuscivo a trovare la parola giusta. 
"Buono?" mi aiutò. 
"No no, era buono ma non abbastanza diciamo" mi sentì una cicciona..
"Beh per tua fortuna io non ho ancora mangiato e ho tanta voglia di pizza, vuoi venire con me?" mi propose mentre chiudeva il libro e toglieva gli occhiali. 
"SII" le sorrisi. Si alzò mettendosi un paio di jeans e una giacca di pelle, io misis solo le scarpe. 
stavamo per uscire quando ci ricordammo di Emily in camera da sola.
"Vado io" disse Lauren e corse su per le scale a prenderla.
"Ora possiamo andare" disse con la bambina tutta sorridente tra le braccia. Finalmente uscimmo e ci avviammo alla pizzeria.

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


"Volevo venire qua da quando lo hanno aperto" esclamò Lauren mentre guardava il menù, la ragazza ci portò nella nuova pizzeria che avevano aperto da poco e sembrava molto buona. ordinammo una pizza hawaiana e ci andammo a sedere. Lauren si sedette davati a me e la bambina al mio fianco nel seggiolone. 
"Ecco la vostra pizza" ci disse la cameriera, era una ragazza magra e bruna, carina ma non cosi tanto. Continuava a guardare Lauren senza degnare ne me ne Emily di uno sguardo, notai che le mandò un occhiolino, Lauren fece lo stesso e le sorrise quando si allontanò.
Mangiammo la nostra pizza e parlammo di quanto fosse buona, ma a un certo punto rispuntò la stessa cameriera.
"Ei, mmm.. non faccio spesso queste cose ma, ti piacerebbe uscire con me qualche volta?" chiese timidamente a Lauren. 
Mi sorprese il fatto che non pensò minimamente che io e lei potessimo stare insieme.
"Si, certo" le disse sorridente. 
"Ecco il mio numero" La ragazza con me prese la penna dal taschino della cameriera e scrisse il suo numero su suo braccio.
"Ok, ti scriverò più tardi..oh, il mio nome è Jessica" 
"Lauren" poi si allontanò appena Lauren ricominciò a mangiare. 
So che non stavamo insieme ne niente ma speravo che 'Jessica' pensasse che io e Lauren stessimo insieme, non lo aveva visto la bambina?! 
Non la conoscevo ancora ma già non mi piaceva 

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


"Quindi la chiamerai?" le chiesi mentre guardavo la strada, Lauren stava guidando per casa ed Emily si trovava nel passeggino dietro. 
"Non lo so, non ho il suo numero" rispose lei senza distogliere lo sguardo dalla strada.
 "Allora, se ti messaggia chiedendoti di uscire accetterai?" le chiesi di nuovo
"Non lo so, sembra carina ma...cosa ne pensi te? dovrei uscirci?" 
"No, ma è una tua scelta" 
"No? perche non dovrei?" e intanto aveva parcheggiato nel vialetto, ma non ci movemmo. Si girò verso di me.
"Non lo so..è che...lo hai detto anche te che hai un bambino a cui stare dietro" Ero nervosa, non mi fidavo molto di quella Jessica. 
"Anche tu hai una bambina ma vedo che sei uscita comunque con Austin" rispose seccamente. 
Aveva ragione, ero uscita con quel ragazzo ben due volte e Lauren non era ancora uscita da quando si era trasferita da noi. 
"Hai ragione" mi rassegnai "Non sarebbe giusto"
"Bene, non so neanche perche la fai cosi grossa, probabilmente non chiamerà neanche" appena il tempo di finire la frase che quella Jessica chiamò Lauren, io scesi dalla macchina prendendo emily ed entrai in casa. Lauren finì a parlare in macchina per quasi due ore. 

"Allora a quando l'appuntamento?" chiesi a Lauren non realmente interessata; stavamo mangiando i pancakes preparati da mia madre, lauren preferiva i suoi..
"Stasera, non so ancora dove portarla però" di nuovo, per niente interessata. Probabilmente la porterà al lago a vedere il tramonto, con tutti gli insetti intorno.
"Ah" le risposi.
"Beh, starò fuori tutto il pomeriggio, torno per prepararmi quindi ci vediamo piu tardi" disse mentre metteva il piatto nel lavabo e si avviava fuori. Le feci un finto sorriso che scomparì appena uscì. Fu una lunga giornata..

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


Lauren stette fuori tutto il pomeriggio ed io ero a casa da sola, dal momento che i miei andarono da mia nonna portandosi Emily. Solitamente quando rimanevamo io e Lauren ci mettevamo a cucinare qualcosa o mi spiegava come funzionava il basket...
Sentì la porta d'entrata aprirsi e chiudersi, qualcuno era entrato ed era corso su per le scale, Lauren. Le corsi dietro.
"Oh ei, senti Lauren stavo pensandoche forse potremmo provare a cucinare qualcosa stasera e-" 
"Scusa Camz ma ho l'appuntamento, ricordi? forse un'altra volta"  disse cercando di non offendermi, si prese le cose per la doccia e andò in bagno
"Va bene" sospirai a me stessa.

Stavo tirando fuori i biscotti dal forno quando sentì una portiera chiudersi, era sicuramente lauren tornata dal suo appuntamento. Mi avvicinai alla finestra vicino alla porta e sbirciai per vedere fuori, ma non era Lauren, era Austin con la mia giacca?! cavolo, l'avevo dimenticata sulla sua macchina l'ultima volta.
Suonò al campanello ma aspettai qualche minuto prima di aprire.
"Austin cosa ci fai qua?" nel frattempo sentì un'altra portiera chiudersi.
"Oh, sono venuto solo per-" osservai oltre la sua spalla e vidi Lauren uscire dalla mia macchina. Aveva usato la mia macchina?! Jessica era salita sulla mia auto?! si incamminò verso di noi con lo sguardo basso e sorridente, io ritornai a guardare Austin appena si avvicinò di piu.
"..quindi cosa ne pensi?" che diavolo aveva detto? la ragazza si avvicinava sempre di piu.
"Puoi ripeterlo per favore?" gli chiesi nervosamente
"Ti ho chiesto se volessi riuscire la prossima settimana" ora Lauren era cosi vicina che poteva sentire la conversazione. 
"Ma certo che mi piacerebbe riuscire con te" dissi abbastanza alto da farmi sentire.
"Figo, ti scriverò allora" mi rispose e se ne andò. 
Intanto la ragazza si fermò davanti a me e poi si girò verso il ragazzo soghignando.
"Un atro appuntamento eh" 
"Si" feci un finto sorriso
"Come è andato l'appuntamento?" il suo sorriso crebbe ancor di più
"Benissimo" ed entrò in casa.
Andò in cucina e si appoggiò al bancone mentre io mi sedetti al tavolo
"Quindi, cosa avete fatto? siete andate sulla spiaggia a mangiare un pò di pizza?" dissi sarcastica. Lei ridacchiò.
"No, ho comprato un paio di hamburger e l'ho portata in quel edificio dove si vede tutta la città. Non volevo fare qualcosa di troppo stravagante al primo appuntamento" wow sembrava una bella uscita.
"Uuh biscotti" corse verso il piatto e cercò di prendere un biscotto, ma io mi misi in mezzo tra lei e loro schiaffengiandole la mano. i nostri corpi erano vicinissimi.
"No! li ho fatti io quindi sono miei" 
 "Bene, allora me li farò per me" si girò verso la credenza per cercare gli ingredienti, si voltò verso di me e incrociò le braccia.
"Beh, li farò un altro giorno" e si incamminò per le scale, io le andai dietro ma all'improvviso torò indietro e correndo si andò a prendere un biscotto. Poi corse su per le scale urlando
"E adesso Cabello?!?!" risi al suo comportamento, almeno speravo le piacessero i biscotti.
Entrai in camera e vidi lauren con la bocca super piena, era davvero carina.
"Sembri proprio un criceto" mi avvicinai a lei e le pizzicai le guance. 
Appena finito di mangiare si cambiò, indossando il suo solito vestiario per dormire, reggiseno sportivo e pantaloncini.
"Cosa facciamo domani?" saltò sul letto e si sdraiò
"Beh io andrò a Barnes e Noble e di solito ci metto un pò"
"Oh..va bene" disse tranquillamente. 

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


Ero appena tornata da Barnes e Noble con alcuni nuovi libri, appena passai la porta d'etrnata sentì delle risatine dalla cucina, Lauren era per caso impazzita? mi incamminai verso la cucina ma mi nascosi dietro l'angolo per osservare un pochino.
Era jessica che stava mescolando il burro e Lauren dietro di lei con una mano sul suo fianco e l'altra sul suo braccio. La mora prese un pò di di burro col dito e lo mise sul naso dell'altra ragazza iniziando a ridere, me ne andai in camera intanto che le altre urlavano. 
"AAAAH LAUREN ODDIO SMETTILA"
"NOOO"  appena arrivai in camera mi misi le cuffiette per non sentirle.
Quando le mie orecchie iniziarono a farmi male tolsi le cuffie, al piano di sotto non c'era piu casino, forse jessica se ne era andata...mi incamminai giù per le scale ed entrai in cucina; mi trovai davanti Jessica appoggiata al bancone e Lauren schiacciata contro di lei, stavano limonando. Corsi subito su per le scale e mi chiusi nel bagno, mi abbandonai per terra e iniziai a piangere. Perche stavo piangendo? lauren poteva uscire con chi voleva, non stavamo insieme e io ucivo con qualcuno. Anche se la ragazza era l'unica persona che volevo, perche non riusciva a vederlo?
la mattina dopo scesi per fare colazione e vidi Lauren che puliva il pavimento della cucina, era inginocchiata per terra che cercava di togliere il burro della notte prima.
"Wow, che è successo qua?" esclamai facendo la finta tonta.
"Oh, ehm...ero con un amico e stavamo mm.. beh niente di che" perche non mi disse di Jessica?
"Che amico?" le chiesi mentre mangiavo alcuni brownies 
"Un amico e basta" si alzò e fece due passi verso di me quando si accorse cosa stavo mangiando. 
"No no no no non puoi mangiare i nostri brownies" disse prendendomelo dalle mani e mangiandoselo
"Nostro?" chiesi alzando le sopracciglia, si strozzò leggermente e io rimasì in piedi lì a guardarla soffrire.
"Si...io e il mio amico li abbiamo fatti quindi sono nostri"
"Beh, me ne devi uno dato che tu me lo hai rubato l'ultima volta" soghignò e me ne diede uno rassegnata.
"Ehm no, me lo prendo da sola" la superai e andai a prendermene uno quando notai il succhiotto sul collo.
"Vedo che tu e il tuo amico avete fatto piu che semplici brownies" si coprì subito con la mano, nella sua faccia un'espressione di imbarazzo, aprì la bocca per dire qualcosa ma rimase in silenzio. Me ne andai, un senso di vomito dentro di me.

Mi piaceva Lauren? la ragazza tatuata e con piercing? la lauren che mi infastidiva ma che mi faceva sentire le farfalle nello stomaco?
Si, mi piaceva..

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


Austin mi scrisse chiedendomi di uscire venerdì, accettai per potermi allontanare un pò da lauren. Ovviamente a lei non piacevo, come potevo se andava in giro a farsi fare succhiotti.
"Lauren fai qualcosa domani sera?" la ragazza era fuori a fare qualche lancio di basket, aveva una coda di cavallo ed era tutta sudata..
"Esco, quindi guarderai te Ems no?" continuando a lanciare la palla. 
"Non puoi uscire, io già lo farò" e indicai me stessa. Si fermò da quello che stava facendo e si mise la palla sotto il braccio, si girò verso di me con aria affannosa.
"Allora portatela con te"
"Non posso portarmela dietro, vado a un appuntamento"
"Beh anche io" e si rimise a giocare. 
"Cancellalo"
"No, tu cancellalo" 
"Che succede qua fuori? si sentono le urla da dentro" mia mamma uscì a vedere cosa stava succedendo.
"Abbiamo entrambe un appuntamento venerdi sera e Camila vuole che cancelli il mio per farla andare fuori" Disse Lauren.
"Camila" sospirò mia madre
"La guarderò io Emily, uscite entrambe e divertitevi. Problema risolto" 
Lauren si avvicinò a lei e le diede un bacio sulla guancia ringraziandola, pensai che con me non lo aveva mai fatto.

Mancavano ancora 4 ore al mio appuntamento quando Austin mi mandò un messaggio chiedendomi se era un problema un doppio appuntamento con sua sorella piu grande, gli dissì che andava bene, magari ci si divertiva di più ed erano persone piu interessanti di lui.
Stavo finendo di truccarmi mentre Lauren cercava di rendersi presentabile...quando sentì il campanello di casa, mi incamminai per le scale e mi accorsi che l'altra ragazza mi era dietro, mi fermai di colpo e mi voltai verso di lei.
"Csoa stai facendo?"
"Andando ad aprire la porta per il mio appuntamento" disse semplicemente.
"IO sto andando ad aprirla per il mio" Un altra volta il campanello e lauren mi passo e iniziò a correre, le presi la giacca per tirarla indietro e mi buttai contro la porta e la apriì. Guardai ed era proprio il ragazzo...con accanto Jessica?! perche diavolo erano insieme?

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