All of the stars

di Arya_95
(/viewuser.php?uid=537146)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


1. All of the stars
It's just another night
And I'm staring at the moon
I saw a shooting star
And thought of you
 
Scorpius era sdraiato sul proprio letto, i piedi ciondolanti fuori dal bordo e una mano pallida sotto la testa, l’altra abbandonata sulla coperta pesante.
Il viso era rivolto verso verso la finestra tra il suo letto e quello di Albus, attraverso la quale i raggi della luna illuminavano la stanza buia e le prime stelle si intravedevano nel cielo ormai scuro.
Le stelle, gli era sempre piaciuto guardarle.
Quella era una sera particolarmente limpida, per essere inizio dicembre, e le stelle sembravano risplendere più del solito, come se, dopo tanto tempo coperte dalle nuvole, volessero mostrarsi più belle che mai.
Erano diversi minuti che Scorpius contemplava il cielo blu, senza alcun pensiero in particolare ad occupargli la mente quando, improvvisamente, una stella si staccò dalla volta celeste, disegnando un piccolo arco nella porzione di cielo visibile dalla finestra e Scorpius si ritrovò a pensare ad un desiderio.
Cosa avrebbe potuto chiedere?
Aveva una bella famiglia, buoni amici, ottimi voti...ah. C’era una cosa che avrebbe voluto.
-Scorp, allora? Sei pronto?- chiese Albus, entrando nella stanza ed interrompendo i pensieri confusi dell’amico.
-Cosa?-
-Ti ho chiesto se sei pronto a scendere- ripeté Albus, avvicinandosi.
-Mi cambio la camicia e sono pronto- rispose Scorpius, alzandosi a sedere e cominciando a sbottonarsi la camicia chiara.
Albus intanto era tornato in sala comune, dove venne raggiunto dall’amico poco dopo, ed insieme si diressero verso un’aula apparentemente abbandonata dei sotterranei dove si stava svolgendo una festa in piena regola.
Sebbene organizzata dai Serpeverde, componenti di tutte le case erano presenti, incuranti del coprifuoco e delle regole.
 
2. Drunk
I wanna be drunk when I wake up
On the right side of the wrong bed
And every excuse I made up
Tell you the truth I hate
What didn't kill me
It never made me stronger at all
 
Fu il mal di testa a svegliarlo.
Un incredibile dolore che gli attanagliava il cervello, non permettendogli di riposare adeguatamente.
Forse quell’ultimo whisky potevo evitarmelo, pensò, strofinandosi il viso con una mano.
Voltandosi alla ricerca di una posizione più comoda, il ragazzo si accorse di non essere solo nel letto.
Aprendo gli occhi, notò una ragazza addormentata accanto a lui.
Era una bella ragazza, bionda, e gli sembrava di averla incrociata qualche volta in sala grande. Forse era una grifondoro. Sicuramente non del suo anno, probabilmente uno in meno.
Diede una rapida occhiata intorno, accorgendosi immediatamente di non essere nel proprio dormitorio.
Le tende rosse del baldacchino gli confermavano l’appartenenza della ragazza ai grifondoro sebbene nulla poterono dirgli sull’età o sul nome.
Non ricordava quasi nulla della sera precedente.
Dopo aver visto quella stella cadente non aveva potuto smettere di pensare a Rose e, nella speranza di trovare sollievo, si era rifugiato nell'alcool.
Scelta pessima, lo sapeva, ma finiva così più spesso di quanto avrebbe voluto ammettere.
Certo, in quelle ore riusciva a non pensarci ma poi, quando si svegliava, tutto era mille volte peggio.
Perchè per quanto avvenente fosse la ragazza addormentata accanto a lui, lei non era Rose.
 
3. Cold coffee
She's like cold coffee in the morning
I'm drunk of last night whisky and coke
She'll make me shiver without warning
And make me laugh as if I'm in on the joke
And you can stay with me forever
Or you could stay with me for now
 
Una volta salutata la ragazza, che aveva cercato di convincerlo a ricominciare daccapo, Scorpius si diresse in Sala Grande per la colazione, sperando di non essere arrivato troppo tardi.
Una volta entrato, come ormai sua abitudine, scorse velocemente il tavolo Corvonero con gli occhi e rimase deluso nel non vedere nessuna chioma rossastra. Non potè far altro che sentirsi stupido per quel sentimento che gli stringeva il cuore mentre, con passo lento, percorreva il tavolo Serpeverde.
Ormai vederla seduta a quel tavolo, nello stesso posto, ogni mattina, era diventato più importante della sua tazza di caffè. Il semplice vederla gli faceva cominciare la giornata con il sorriso e le poche volte in cui non si riuscivano ad incrociare il ragazzo diventava più chiuso del solito, ritrovandosi spesso perso nei propri pensieri.
Alzò lo sguardo e il suo cuore iniziò a battere ancora più velocemente notando Rose seduta al suo tavolo, vicino ad Albus.
Non solo l’avrebbe vista, probabilmente avrebbe anche sentito la sua voce.
Ti stai rincoglionendo. Dietro la Weasley poi, gli disse il cervello ma lui scacciò certi pensieri, troppo felice nel vedere la ragazza.
Sapeva di essere patetico. Non passava attimo in cui non pensasse a lei o che, appena ne avesse l’occasione, non la cercasse con lo sguardo, ma non aveva mai provato nulla del genere per nessuna e non sapeva come fare.
Era qualcosa di troppo forte per essere semplicemente ignorato.
 
4. Give me love
Give me love like never before,
'Cause lately I've been craving more,
And it's been a while but I still feel the same,
Maybe I should let you go,
You know I'll fight my corner,
And that tonight I'll call ya,
After my blood is drowning in alcohol,
No I just wanna hold ya.
 
-Vedo che è andata bene stanotte- disse Albus sedendosi accanto all’amico ad un tavolo della polverosa biblioteca.
-Cosa?- chiese Scorpius, confuso. Non aveva capito una parola di ciò che aveva detto Albus, troppo preso dai propri pensieri.
-È tutta la mattina che sorridi quindi ho supposto ti fossi divertito parecchio- rispose Albus, sussurrando per non farsi sentire dalla vecchia bibliotecaria.
-Ah. Non lo so, non mi ricordo nulla. Stasera non berrò sicuramente-
-Ci crederò quando lo vedrò, non ti ho mai visto sobrio ad una festa-
-Il sesso occasionale non fa più per me-
-Malfoy. Ti piace qualcuna per caso?- chiese Albus, serio.
-Penso di si, ma preferirei non parlartene per ora-
-Ma…-
-Per favore Al, saprai tutto. Promesso-
Il discorso finì li e i due si misero a lavorare al saggio sui draghi della Finlandia che dovevano consegnare il martedì successivo.
Presto, prima che potessero anche finire di scrivere l’introduzione, Rose li raggiunse e, avendolo lei già fatto, li aiutò non poco.
Lei e Scorpius non erano amici ma nemmeno si odiavano. Anzi, l’odio era proprio agli antipodi.
Erano entrambi molto amici di Albus per cui passavano spesso alcune ore insieme ma non erano quel tipo di amici a cui puoi raccontare tutto.
Scorpius l’avrebbe voluto, voleva sapere ogni più insignificante particolarità della ragazza di cui si era innamorato, lentamente e quasi senza accorgersene, più di un anno prima, ma il forte sentimento e la confusione che provava quando le era accanto gli impedivano di apparire naturale per cui si ritrovava spesso zitto, senza cercare neppure un contatto verbale, figuriamoci fisico.
Gli ci volle qualche istante per capire le parole che Rose aveva appena detto ma, appena fatto, si voltò immediatamente verso di lei.
Aveva appena detto di essere stata invitata alla festa di quella sera, l’ultima sera per chi il mattino dopo avrebbe preso il treno per tornare a casa per le vacanze, da Lynch?
Sebbene normalmente lo stimasse molto per la sua tranquillità ed intelligenza, in quel momento Scorpius lo avrebbe voluto uccidere.
Contro di lui, Scorpius aveva perso in partenza perché sapeva che Rose meritava il meglio e Lynch, con la sua affabilità e gentilezza, era il meglio.
Forse era il caso di rivalutare l’astinenza da alcool.


NOTE: Ho deciso di modificare la storia, pubblicando quattro canzoni per capitolo. Una canzone per capitolo li rendeva davvero troppo corti!
Spero vogliate farmi sapere cosa ne pensate!
A presto,
Arya

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


5. Tenerife sea
You look so beautiful in this light
Your silhouette over me
The way it brings out the blue in your eyes
Is the Tenerife sea
And all of the voices surrounding us here
They just fade out when you take a breath
Just say the word and I will disappear
Into the wilderness
 
Con l’aiuto di Rose, persino Scorpius, con la mente da tutt’altra parte, riuscì a finire il saggio prima di cena e, dopo aver appena toccato cibo, si chiuse in camera.
In teoria si sarebbe dovuto cambiare, in pratica stava valutando di non andare affatto alla festa.
-Scorp, vuoi venire in divisa?- chiese Albus uscendo dal bagno, vestito e pettinato di tutto punto.
-Non penso di venire, non sono dell’umore-
-Io non ho la più pallida idea di cosa ti stia succedendo. Sai che non ti chiedo nulla perchè rispetto la tua privacy ma se vuoi parlamene io sono qui-
-Questa ragazza, non ti dirò chi, mi sta mandando fuori di testa- ammise Scorpius, guardando il soffitto per evitare lo sguardo dell’amico.
-Qual è il problema?-
-Che sono un imbecille. Dai, aspettami due secondi che mi cambio e sono pronto-
E Albus sapeva che non sarebbe riuscito a scucirgli nulla di più.
 
Erano alla festa da ormai più di mezz’ora. Albus era già scomparso, in pista, in bagno o in camera di qualcuna, Scorpius non lo sapeva.
Lui era rimasto tutto il tempo seduto su un divanetto, con una burrobirra in mano, aperta ma ancora piena.
Il suo sguardo vagava per la stanza, cercandola inconsciamente, e quando la notò non potè far nulla per far rallentare il battito del cuore che rischiava di rompergli le ossa per uscirgli dal petto e ricongiungersi a quella parte che la ragazza gli aveva rubato.
Indossava un bellissimo vestito blu, quel blu che caratterizza l’oceano in quei giorni in cui il cielo è limpido e non si vede nemmeno una nuvola, che le faceva risaltare gli occhi, rendendoli più brillanti ed espressivi del solito.
La stoffa le avvolgeva elegantemente il corpo, accentuando le sue forme, e i bassi tacchi che indossava contribuivano a slanciare la sua figura.
In una parola, bellissima. Rose Weasley era bellissima.
 
6. One
Tell me that you turned down the man
Who asked for your hand
Cause you're waiting for me
 
Scorpius non avrebbe saputo dire per quanto tempo fosse rimasto con lo sguardo fisso su di lei, completamente perso nel suo sorriso, prima di accorgersi che Rose non era accompagnata.
Lynch?
Ma chi se ne frega di Lynch, pensò e, prendendo un piccolo sorso di burrobirra, si alzò, dirigendosi verso la ragazza.
-Ciao Rose- la salutò lui, affiancandola.
-Scorpius- disse lei, rivolgendogli un sorriso dolce prima che questo sfumasse in una smorfia.
-Sei splendida stasera, dov’è finito il tuo cavaliere?- chiese Scorpius cercando di non far trapelare la curiosità.
-Chi?- chiese lei, confusa.
Guardandola, un dubbio solcò la mente di Scorpius ma era talmente assurdo...possibile che Rose Weasley fosse ubriaca?
-Lynch, oggi ci hai detto che ti ha chiesto di venire insieme-
-Ah, gli ho detto di no- biascicò Rose, alimentando i dubbi di Scorpius ma anche le sue speranze. Per quanto fosse stupido e improbabile, lui non potè far a meno di sperare che lei avesse rifiutato Lynch per lui.
-Come mai?- chiese, trattenendo il respiro.
 
7. Lego house
And it's dark in a cold December,
but I've got you to keep me warm
If you're broken I will mend you
and I'll keep you sheltered from the storm that's raging on now
 
Rose alzò lo sguardo, fissandolo negli occhi chiari e tormentati per alcuni interminabili secondi.
-Non mi sento molto bene- disse lei, eludendo la domanda.
-Vuoi sederti?-
-Un po’ d’aria- rispose, cominciando a sentire la testa girare un po’ troppo, sensazione amplificata dal rumore e dall’afa della stanza.
Scorpius, sorreggendola per la vita, la condusse fuori dall’aula, nel corridoio freddo del piano terra.
Sentendo l’aria pungente e grazie ai sensi offuscati dall’alcol, Rose si strinse immediatamente a Scorpius, sorreggendosi a lui per non cadere.
-Perchè hai bevuto così tanto?- chiese lui con tono di rimprovero sebbene fosse consapevole di dover essere l’ultima persona a poter parlare.
-Lynch è uno dei ragazzi più ambiti della scuola. Forse il più ambito-
Ah. Scorpius avvertì un dolore al petto, come una stilettata all’altezza del cuore, ma continuò a sorreggere la ragazza che ormai era quasi completamente abbandonata su di lui.
-Come mai gli hai detto di no?- chiese dopo qualche momento. Ancora non riusciva a capire.
-Adesso vorrei sedermi- disse lei, eludendo per la seconda volta una domanda alla quale non voleva rispondere.
Guardando lungo tutto il corridoio deserto, Scorpius prese una decisione.
Afferrandola più saldamente in vita, la condusse al piano inferiore, facendosi strada verso il tepore del dormitorio serpeverde.
La sala comune era piuttosto piena per essere così tardi ma nessuno badò a loro mentre si dirigevano in camera di Scorpius.
 
8. Firefly
Close your eyes, lean on me
Face to mouth, lips to cheek
Feeling numb in my feet
You're the one
To help me get to sleep
And hold me tight, don't let me breathe
Feeling like you won't believe
 
Entrarono nella stanza deserta e Scorpius la accompagnò con attenzione al proprio letto, facendocela sedere sopra, e chinandosi poi per toglierle le scarpe.
-Sdraiati Rose, dopo aver dormito un po’ starai meglio- le disse premurosamente, scostandole le coperte ed aiutandola a stendersi.
-Rimani qui- sussurrò lei.
-Starò qui accanto- rispose lui, accarezzandole dolcemente i capelli morbidi. Lei non avrebbe ricordato nulla e lui poteva finalmente permettersi di sfiorare quella pelle morbida.
-No, rimani qui- mormorò nuovamente lei, allungando una mano per afferrargli la camicia, tirandolo delicatamente verso di lei. -Voglio che mi abbracci- ammise lei con un sospiro che fece battere forte il cuore di Scorpius.
Lei lo voleva.
Senza dire nulla, Scorpius si chinò per sfiorarle una guancia con le labbra, prima di scostare nuovamente le coperte per sdraiarsi accanto al corpo caldo e morbido di Rose.
Non ebbe nemmeno il tempo di sdraiarsi che Rose aveva già posato la testa sul suo petto, cingendogli la vita con un braccio e Scorpius in quel momento fu certo di non essersi sbagliato.
Le sensazioni e i brividi che quel semplice contatto gli provocavano non lasciavano dubbi sulla natura e sulla profondità dei suoi sentimenti.
Guidato dall’istinto anche lui l'abbracciò, stringendola a sé e baciandola dolcemente sulla testa, gustandosi il suo dolce profumo.
Non l’avrebbe voluta lasciare mai più.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


9. U.n.i.
I found your hairband on my bedroom floor
The only evidence that you've been here before
And I don't get waves of missing you anymore
They're more like tsunami tides in my eyes
 
Svegliandosi, Scorpius sentì immediatamente la mancanza di qualcosa ma non riuscì a capire immediatamente di cosa.
Poi sentì il suo profumo sul cuscino ed improvvisamente si ricordò della sera precedente. Rose, praticamente ubriaca, che gli chiedeva di restare, di rimanere con lei, e poi finalmente i loro corpi a contatto sotto le coperte calde.
Aveva fatto sesso diverse volte ma quella era stata la notte più bella della sua vita. E avevano solo dormito!
Era rimasto sveglio a guardarla e ad accarezzarle i capelli fino a che non era crollato, continuando ad abbracciarla.
Ma adesso dov’era Rose?
Già sentiva la sua mancanza, la mancanza del suo calore e del suo profumo. Gli sarebbe piaciuto svegliarsi ancora abbracciato a lei, forse avrebbe trovato addirittura il coraggio per dichiararsi.
Si passò una mano tra i capelli, guardando il soffitto.
Perchè se n’era andata?
Si alzò, sentendo qualcosa sotto un piede scalzo e, abbassando lo sguardo, notò il fermacapelli di Rose, la prova che gli serviva per essere sicuro di non essersi sognato tutto.
Si chinò per raccoglierlo e, in quel momento, la porta si aprì ed Albus entrò.
-Ohi Scorp, già sveglio?- chiese, sottovoce per non svegliare l’unico altro compagno di stanza.
Scorpius si limitò ad annuire, continuando a fissare la plastica che teneva in mano.
-Andiamo giù- disse Albus intuendo che qualcosa non andasse nel suo migliore amico.
Sempre senza rispondere, Scorpius si alzò, oltrepassando la porta che l’altro gli teneva aperta.
 
10. I’m a mess
Ooh I'm a mess right now
Inside out
Searching for a sweet surrender
But this is not the end
I can't work it out
How?
Going through the motions
Going through us
 
-Allora? Adesso hai intenzione di dirmi qualcosa?- chiese Albus buttandosi su un divanetto. La camicia mezza sbottonata, stropicciata peggio di quella dell’amico.
-A questo punto forse è meglio- disse e poi, prendendo un profondo respiro, continuò -Sono innamorato di Rose e stanotte abbiamo dormito insieme e, prima che tu dica qualunque cosa, abbiamo solo dormito-
-Credo di aver bisogno di alcune risposte- disse Albus dopo alcuni minuti, necessari per capire e digerire la cosa.
-Dimmi-
-Davvero ti piace Rose? Rose mia cugina?- chiese, stupito.
-Si Al, è parecchio che mi piace. Mi dispiace di non avertelo detto prima ma…-
-Non dico che non mi dispiaccia, ma posso capirlo. Come siete finiti a letto insieme?-
-Lei era piuttosto ubriaca…-
-Sicuro non sia successo nulla?- chiese immediatamente, sospettoso.
-No Al, non avrei neanche potuto pensarlo. Era ubriaca e confusa, aveva davvero bisogno di qualche ora di sonno quindi l’ho portata qui. Stavo...stavo andando a dormire nel tuo letto, immaginando che non saresti tornato, ma Rose...mi ha chiesto di rimanere con lei. Voleva l’abbracciassi, Al. E io non ho potuto fare altrimenti ed è stato…-
-Come sei riuscito a nascondere un sentimento così forte per così tanto tempo?-
-Se uno di voi due l’avesse scoperto si sarebbe complicato tutto ma la notte scorsa...pensavo mi volesse anche lei, ma stamattina lei se n’è andata…-
-Valla a cercare- gli consigliò Albus.
-Cosa? Per dirle cosa?-
-Che la ami!-
-Non posso Al…-
-Perchè no? Non hai nulla da perdere. Su, muovi il culo e vatti a prendere mia cugina prima che io cambi idea- disse Albus con un sorriso complice.
 
11. Kiss me
Yeah I've been feeling everything
From hate to love
From love to lust
From lust to truth
I guess that's how I know you
So I hold you close to help you give it up
 
Convinto dalle parole di Albus, Scorpius decise di andarla a cercare, cominciando dal suo dormitorio.
Stava salendo le scale verso la Torre Corvonero quando intravide Roxanne e la raggiunse velocemente, sperando che lei sapesse dove fosse Rose.
-Non l’ho vista oggi ma, quando vuole stare sola, va su alla torre di Astronomia. Prova lì-
La torre di Astronomia, come aveva potuto non pensarci?
Ringraziando velocemente Roxanne, corse su per le scale raggiungendo la botola della torre in pochi minuti, ma con il fiatone.
Sperando che Rose fosse effettivamente lì, entrò nell’aula di Astronomia e cominciò a guardarsi intorno.
La vide immediatamente, appoggiata ad una balaustra, intenta a scrutare il paesaggio baciato dai primi raggi del sole del mattino. Non si era del suo ingresso.
-Rose- la chiamò lui, con voce bassa ma chiara.
Lei sussultò, voltandosi a guardarlo, e si mise una mano sul cuore.
-Miseriaccia Scorpius, mi hai fatto prendere un colpo! Cosa...cosa ci fai qui?- chiese lei.
Cosa poteva dirle? Parlando con Albus sembrava così facile ma ora, trovandosela davanti, gli mancavano le parole.
-Io...volevo sapere come stessi. Stamattina te ne sei andata e ieri sera…- iniziò lui, imbarazzato.
-Mi dispiace per ieri sera, non bevo mai…- rispose lei a voce così bassa che lui riuscì a malapena a sentirla.
Senza dire nulla, Scorpius agitò la bacchetta facendo apparire una boccetta piena di un liquido violastro e lo porse alla ragazza.
-Bevilo, la testa ti farà meno male-
Ringraziandolo a bassa voce, Rose ingoiò tutto il liquido in un sorso solo avvertendo immediatamente sollievo.
-Rose- la chiamò nuovamente lui, avvicinandosi a lei -Perchè te ne sei andata stamattina?- chiese con voce incrinata.
-Ieri sera mi hai chiesto di rimanere con te, perchè poi sei sparita?- continuò lui, avvicinandosi ancora mentre lei guardava il pavimento di pietra ai suoi piedi.
-Mi stai incasinando la vita- disse Scorpius mettendole un dito sotto il mento per alzarle il viso e guardarla nei suoi splendidi occhi blu.
-Rose, sono innamorato di te e poterti stringere a me stanotte è stato molto più che meraviglioso-
 
12. Thinking out loud
So honey now
Take me into your loving arms
Kiss me under the light of a thousand stars
Place your head on my beating heart
I'm thinking out loud
Maybe we found love right where we are
 
Passarono solo pochi attimi prima che lei rispondesse ma a Scorpius parvero durare un’eternità.
-Tu...tu sei innamorato di me?- chiese lei sorpresa.
-Si- rispose lui. Ormai si era esposto, ogni barriera era caduta. Aveva aperto il proprio cuore a questa ragazza e ora stava a lei se prendersene cura o trafiggerlo.
Sulle labbra di lei cominciò a spuntare un debole sorriso che si allargò mano a mano che la consapevolezza delle parole di lui si facevano largo nel suo cuore.
-Me ne sono andata perchè pensavo tu avessi capito che mi piaci ed ero imbarazzata- disse lei rispondendo ad una domanda ormai superflua.
-Non farlo più, voglio svegliarmi accanto a te ogni volta che posso- disse lui accarezzandole una guancia e sorridendole.
Lentamente Scorpius le si avvicinò senza staccare lo sguardo dai suoi occhi zaffiro fino agli ultimissimi millimetri, nei quali chiuse gli occhi per provare al massimo sensazioni che solo il cuore riesce a percepire. Le loro labbra si toccarono, dando il via ad un bacio dolce e delicato che presto venne approfondito.
Le lingue danzavano, le labbra si assaporavano, smaniose di quel frutto che per troppo tempo era stato loro proibito.
Le mani di Scorpius vagavano sulla schiena di lei, stringendola di più a sé mentre lei lo aveva le dita tra i suoi capelli biondicci, desiderosa di averlo sempre più vicino.
Si allontanarono solo per mancanza d’aria, continuando a tenersi stretti l’uno all’altra.
-Sono felice che tu non sia andata alla festa con Lynch, morivo di gelosia quando me lo hai detto- sussurrò Scorpius con le labbra posate sul collo caldo e pallido di Rose.
-Non potevo andare con lui...era te che volevo- rispose lei con voce flebile ed emozionata.
-Qualche sera fa- cominciò lui -stavo guardando fuori dalla finestra e ho visto una stella cadente. Ho pensato a te, ti ho desiderata con tutto il cuore- ammise lui, scostandosi quel poco per poterla guardare negli occhi.
-Anche io ho visto una stella cadente...e ho desiderato te, il tuo amore-
-Lo hai, mi hai- rispose lui, felice, posando nuovamente le proprie labbra su quelle della ragazza.
Il loro amore, sbocciato come un fiore grazie alla luce di una stella era finalmente venuto alla luce dove, per anni, proprio quei due ragazzi erano rimasti a guardare le stelle lontane senza accorgersi di avere l’universo proprio ad un telescopio di distanza.

NOTE: Grazie mille per aver letto questa piccola storiella, spero vi sia piaciuta!
A presto,
Arya

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3618799