Ai suoi ordini comandante!

di Medeafire
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10 ***



Capitolo 1
*** prologo ***


“Tesoro vieni a dare una mano al tuo vecchio!”
“Arrivo papà!”
Eccomi, questa sono io: mi chiamo Sakura Haruno, ho 19 anni e vivo ad Argo, sono la più piccola di tre fratelli, oltre che unica donna, e, come tale ho deciso di occuparmi di mia madre e di mio padre; sono molto legata a loro e in particolar modo lo sono a mio padre, non lo perdo di vista un attimo, tengo molto, a volte anche troppo, alla sua incolumità. Purtroppo i tempi non sono dei migliori, l’intera Grecia è dilaniata da continue lotte intestine che portano fame e morte, sempre più ragazzi sono strappati via dalle loro case per essere addestrati e preparati alla battaglia e, a proposito di battaglie, non voglio mai più vedere mio padre combattere! Non dimenticherò mai quando ho rischiato di perderlo cinque anni fa..

<<La lotta era stata sfiancante e c’erano sati molti feriti, mio padre era uno di quelli gravi. Quel giorno stavo aiutando con i soccorsi dal momento che sapevo destreggiarmi abbastanza bene con le cure mediche; fu in quel momento che vidi due uomini trasportare su una lettiga un uomo con dei capelli grigi fin troppo familiari, in un lampo mi precipitai in quella direzione e ebbi quasi un mancamento vedendo sdraiato su quella lettiga mio padre; un soldato della fazione opposta gli aveva lanciato una freccia infuocata che aveva finito per trafiggergli la gamba destra; aveva perso molto sangue e la situazione sembrava essere irrisolvibile, non potevo sopportare di perdere mio padre così mi impegnai a fondo e cercai di cacciare indietro le lacrime, alla fine riuscii a salvarlo per un soffio ma il danno provocato dalla freccia fu profondo: questa aveva lacerato il tendine rotuleo e da quel momento in poi mio padre non riuscì più a piegare la gamba e dovette utilizzare una stampella per agevolarne il movimento>>

Per questo ho deciso di restare qui con loro, per aiutare mio padre come meglio posso.
“Dimmi tutto”
“Piccola mia non ho mai conosciuta una ragazza paziente, dolce, abile e premurosa come te, mi rendi il padre più fiero, orgoglioso e felice del mondo, ma allo stesso tempo mi rendi molto triste”
Sono sicura che faccia riferimento al fatto che sono andata al villaggio per comprare delle erbe mediche e lo abbia lasciato da solo per più di un’ora! Ma quelle erbe erano necessarie anche per lui!
“Padre mi dispiace molto di essere scomparsa per più di un’ora ma-“
“Ma cosa vai pensando?! È giusto che tu abbia i tuoi spazi! Non mi riferisco a quello”
Che ho combinato allora?
“Vedi Sakura io non posso che essere felice che la mia adorata figlia si prende cura di me ma ha solo diciannove anni e non puoi solo badare a me e tua madre, io vorrei che tu fossi ‘normale’ che avessi delle amicizie che ti sposas-“
Ah.. ecco qual era il problema, la solita storia
“Basta. Abbiamo già discusso di questo un milione di volte, non ho bisogno di nessuno.”
“Ma rifletti un attimo ti pre-“
“Vado a preparare la cena a dopo”
Ecco, ci risiamo, il solito muso lungo, mia madre non mi guarda, mio padre non mi parla, ma qual è il problema? Voglio dedicarmi a loro, l’amore non mi interessa, se di amore si può parlare nella mia terra; tutti i matrimoni a cui ho assistito erano di facciata, programmati, finti, non voglio essere una di quelle donne che devono sottostare agli ordini del marito e sono utili solo per generare prole e per far sfogare il marito.. giammai!
Odio questo clima in casa quindi preferisco andare a dormire
“Vado a letto buonanotte”
Buonanotte anche a te Sakura! Grazie come siete gentili a non rispondere!
Non c’è niente di più rilassante che mettersi a letto dopo una giornata così stressante, ho una strana sensazione nello stomaco però, come se le budella si contraessero, sarà la stanchezza!
Mi sveglio a causa di un forte trambusto, sento dei passi, non dei normali passi, per forza, sono cavalli! Metto qualcosa addosso e mi dirigo verso la fonte del trambusto.. non ci credo, non è possibile!  Davanti a me ci sono cinque uomini a cavallo in divisa militare  che richiamano l’attenzione di tutto il popolo, uno dei cinque uomini prende la parola
“Come ben sapete l’intera nazione è dilaniata da continue lotte e per difenderci abbiamo bisogno di soldati, i nomi che chiamerò domani a mezzogiorno dovranno presentarsi al campo d’addestramento numero uno, non abbiamo tempo da perdere, Argo va difesa!”
Poi sfila da una casacca una specie di pergamena e comincia a leggerla
“Questi nomi da domani presteranno servizio ad Argo
Seimei Atzuro
Hoki Kanare
Suiko Kanare
Kisashi Haruno ..”
Le mie orecchie cominciano a fischiare al suono del nome di mio padre, ditemi che è un incubo vi prego, non voglio rivederlo combattere! Non voglio pederlo! Non posso permetterlo!
“Mi scusi!”
Il soldato che prima stava parlando si gira verso di me quasi stizzito, hai sbagliato persona con cui assumere quell’espressione, ameba!
“Signorina la prego di non interrompermi, abbiamo molti atri villaggi da cui prelevare altri soldati”
“Soldati! È questo che sono per voi! Solo degli stupidi soldati! Sapete almeno i loro problemi? Mio padre non può prendere parte alla battaglia! La sua gamba non glielo permette!”
“Signorina suo padre è stato un valoroso soldato e in quanto soldato di Argo è obbligato a prendere parte a questa lotta”
Sto per rispondergli a tono ma vengo bloccata da una mano che si poggia sulla mia spalla: è mio padre
“La prego di scusare l’irruenza di mia figlia, è molto apprensiva, prenderò parte alla battaglia con piacere, farei di tutto per difendere Argo, la prego, proceda”
“Ma papà!”
“Basta Sakura, prenderò parte a questa battaglia che tu lo voglia o no, è mio dovere, non un’altra parola”
No no no ma che cavolo! Non sta succedendo davvero! Devo trovare una soluzione!
“questi sono i nomi che da domani saranno sotto l’ala del comandante Sasuke Uchiha, si raccomanda la massima partecipazione e puntualità, arrivederci”
Non ho intenzione di sentire una parola di più, odio la mia terra, come possono mandare a morire tutti questi uomini? Devo trovare una soluzione, non finirà così, io non perderò mio padre!
 
Tra tutte le idee proprio questa mi doveva venire? Sono le cinque del mattino e io sono ferma come un cetriolo davanti lo specchio a fissarmi e a cercare di capire se il mio piano può funzionare.. maledetti i miei stupidi lineamenti! Grazie a questi capelli rosa e a questi occhioni verdi è stato più difficile del previsto! <> continuo a ripetermi questo mantra e cerco di convincermene; a loro serve un soldato giusto? E io glielo darò, non avrei mai permesso che mio padre partisse perciò lo farò io, e poi sono sempre stata curiosa di scoprire il mondo militare!
Do un’ultima occhiata alla mia stanza, alla mia casa e mi soffermo nella stanza dove riposano i miei genitori, non so ancora se sto facendo la cosa giusta, chi aiuterà mio padre? Confido in mia madre e spero che non vengano a riprendermi per i capelli.. mamma..papà.. Arrivederci!
 
 
<<non cercatemi, non sono né al tempio né tanto meno al villaggio, sono partita per la mia personale missione, se davvero mi volete bene non cercatemi e non abbiate paura, io starò bene, sono riuscita a far ragionare il soldati di ieri e per tanto papà non dovrà prendere parte a quest’assurda lotta, se davvero mi voletew bene come mi avete fatto sempre credere e vi fidate di me, non fatevi domande e vivete la vostra vita tranquilli e felici, io tornerò, sempre vostro bocciolo rosa Sakura>>
 
Angolo Autrice
Ciao ciao ciao! Questa è la mia prima long obviously sasusaku, spero di avervi intrigato con questo primo capitolo, vorrei sapere cosa ne pensate in modo così da continuare a pubblicare capitoli o troncare la storia sul nascere, come penso si possa notare dal contesto della storia ma anche dal mio nick AMO la Grecia, la sua storia, la sua cultura, tutto insomma, forse grazie anche agli studi classici
Ma basta perdersi in chiacchere adesso ho una gran fame e una gran voglia di sapere le vostre opinioni quindi per favore recensite in tanti ve ne sarei molto grata! Baciiii
Medeachan29

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


D’accordo, dall’altezza del sole presuppongo sia mezzogiorno, da quando sono andata via da casa non mi sono fermata mai –prima che ci avessi ripensato- e poi sono pur sempre una donna e il mio passo di certo non è come quello di un uomo, ho impiegato un po’ più tempo ad arrivare ma ora finalmente sono giunta a destinazione; questo posto è strepitoso, è immerso nel verde e riesco già ad intravedere il campo d’addestramento: davanti l’ingresso ci sono due enormi statue di Apollo e Athena, mi sembra di aver sentito che a scolpirle sia stato Fidia, quell’uomo è pieno di risorse, la mia attenzione viene poi catturata da un rumore proveniente proprio dall’interno del campo, con il cuore in gola mi dirigo all’ingresso e prego gli Dei che il mio piano funzioni, chissà che disastro se si venisse a sapere che all’interno di un esercito c’è una donna!
Arrivo proprio dove si concentra una massa di uomini che stanno discutendo animatamente e mi metto in mezzo a loro in rigoroso silenzio, mi guardo intorno spaesata, sembrano tutti così vigorosi, forzuti, così.. Uomini; ma chi me l’ha fatto fare? Nessuno si berrà mai che sono un uomo, sono troppo gracile, no devo farlo per mio padre, non importa se sono piccola, d’ora in poi io sarò un uomo. Mi stanno fissando tutti, perché? Ho qualcosa sulla faccia? Ho qualcosa che non va? Ahh non sopporto di essere squadrata –squadrato- dalla testa ai piedi... eppure penso di aver curato ogni minimo particolare prima di essere partita, non potevo di certo mantenere quei capelli così ho deciso di tingerli con un particolare unguento e li ho fatti diventare neri –non erano per niente male- avrei dovuto tagliarli ma proprio non ce l’ho fatta -tanto ci sono molti uomini che portano i capelli lunghi- così ho deciso di legarli con un tupè alto e nasconderli in un grande cappello, ho indossato poi qualcosa di largo per nascondere le mie forme –non che il mio seno sia molto prorompente, ma del mio sedere non posso dire la stessa cosa- ho curato tutto insomma, allora perché questi non mi levano gli occhi di dosso?
“Tu ragazzino?”
“Chi? Io?”
Dannazione cos’è quella voce da femminuccia? –ma io sono una donna-
“Dici a me?”
Già così va meglio
“Si proprio tu, non ti ho mai visto in nessuna battaglia prima d’ora”
Non ho nemmeno il tempo di arrivare che devo subito pensare a qualcosa per non essere scoperta?
“Sono molto giovane e questa è la prima volta che partecipo ad un addestramento per una lotta”
“Ah beh allora benvenuto fra di noi! Anche se questo non è uno dei migliori benvenuti visto l’incubo che ci aspetta”
È stato gentile tutto sommato, potrei anche abituarmi a questo ambiente
“Piccioncini basta con le smancerie e venite qua devono darci le uniformi”
Uniformi? Devo spogliarmi davanti a loro?!
“Scusa perché le uniformi? Non vanno bene i nostri vestiti?”
“No ragazzino ogni campo d’addestramento ha una sua uniforme, dobbiamo distinguerci gli uni dagli altri”
“A-Ah”
“Su fatevi avanti e avrete le vostre divise, dopo di che dirigetevi verso quella collina a nord”
Ok ci siamo, pensa Sakura pensa! Ci sono!
 Prendo la divisa per prima e mi dirigo in un luogo appartato dove riesco a cambiarmi lontana da occhi indiscreti, lascio i miei vecchi vestiti a terra e porto con me solo il cappello
“Ma dove ti eri cacciato ragazzino?”
“Mi ero perso”
“Vieni con noi ti indicheremo la strada”
Ho fame e sono già stanca, ma quanto ci fanno aspettare?!
Quanto tempo è, ci hanno fatto vedere tutto il campo in lungo e in largo e ci hanno indicato i luoghi di addestramento e i dormitori
“Per favore disponetevi tutti in riga”
Oohh finalmente è arrivato il nostro comandante, Sasuke mi pare, beh sembra tutto eccetto che un comandante
“Da oggi in poi voi sarete diciannove ore su ventiquattro impegnati ad allenarvi, abbiamo bisogno di guerrieri pronti, agili, abili e forti per vincere quindi è necessario impegnarsi”
Mi viene un po’ da ridere a dire il vero ma ammiro la sua determinazione, è il classico comandante greco, non proprio classico visto il suo aspetto ma comunque molto impegnato nel suo ruolo
“Esigo la massima partecipazione da parte vostra, bisogna allenarsi, dormire qui non è consentito”
Ma come dovrei riuscire a sopportare tutte queste ore di allenamento? Sto per scoppiare a ridere è troppo buffo, quei capelli e quegli occhi neri sono così strani, per non parlare del modo di vestire! Basta devo ascoltare cos’ha da dirci!
“Adesso vi spiegherò un po’ come funziona qui”
Ma che capelli ha?! Sembra gli abbiano messo una scodella in testa prima di tagliarglieli, mai visto un uomo greco con questa capigliatura, per non parlare di quegli occhi a palla e di quel sorriso ebete che ha stampato in viso, e poi...quella tuta... Sul serio? E lui dovrebbe portarci alla vittoria? Certo appena il nemico lo vedrà conciato così si sganascerà dalle risate –oh ma chi sono io per giudicare? Devo solo stare concentrata-
“Dobbiamo combattere in nome di Argo, in nome della Grecia, in nome della giovinezza!”
Fermi tutti ho sentito bene? In nome della giovinezza?
“Adesso basta”
E adesso chi è?
“Scusa Sasuke mi sono fatto prendere la mano ma tu avevi detto di presentare alla truppa l’iter da seguire e io ho cercato di farlo nel migliore dei modi”
Aspetta, questo tizio non è Sasuke?
“Lo apprezzo Rock Lee ma adesso faccio io”
Non riesco a vedere niente, sono troppo bassa
“Tutti in riga”
Che voce
“Bene io sarò il vostro comandante e come tale dovrete seguire i miei ordini, se mi ascolterete vi assicuro che tutto procederà per il meglio, le ore di addestramento saranno quattordici e non diciannove: avrete sette ore per dormire, un’ora e mezza per i pasti e un’altra ora e mezza per l’igiene e lo svago”
Diciamo che lui è “un po’” diverso dal tizio di prima, è molto alto, snello ma muscoloso, ha un portamento sicuro e sobrio, l’espressione è seria e lo sguardo ci studia uno ad uno, come se volesse capire chi ha di fronte, ha dei capelli scompigliati neri come il carbone, attenuati da dei riflessi blu, ha delle labbra a dir poco perfette, turgide e rosee e il naso è in armonia con i suoi lineamenti, delicati e puliti ma allo stesso tempo maschili, potrei anche essere contenta di passare quattordici ore ad ammirarlo, ciò che mi folgora però sono i suoi occhi, ancora più scuri dei capelli, sono così tenebrosi, così profondi, mi sembra di riuscire a distinguere delle piccole sfumature grigie in quelle pozze nere, sono meravigliose.
“Tu.”
“S-si comandante?”
“Dove hai la testa?”
“Dai comandante non essere severo con lui, è la sua prima esperienza come soldato, il ragazzo è spaesato”
È il ragazzo che mi ha parlato prima, è il mio salvatore ufficiale.
“Nh, come ti chiami?”
“Mi chiamo Sa-“
Certo Sakura come no! Perché non gli dici anche che sei qui al posto di tuo padre?
“Non penso che sia così difficile dire il proprio nome, neanche per un novellino”
“Mi chiamo Satsushi signor comandante!”
“Sta più attento.”
“S-si!”
Non poteva andare meglio di così come inizio, ripresa già dal primo secondo, non posso distrarmi a contemplarlo.
“Adesso andate a mangiare e poi dirigetevi nei dormitori, ci vediamo domani qui alle sette in punto.”
“Si signor comandante!”
Cibo, amato cibo, finalmente posso mangiare.
“Ti volevo ringraziare”
“Per cosa? Per prima? Tranquillo è tutto ok, Sasuke è mio mìo amico, non è così rude come sembra –a volte- comunque non mi sono presentato, io sono Suigetsu”
“Piacere io sono-“
“Satsushi lo so, l’hai detto prima a Sasuke, allora sei proprio sbadato”
“Sono molto stanco tutto qui”
“Scherzavo stai tranquillo anzi vai a riposare, fidati ne avrai bisogno, Sasuke non ci va leggero”
Sono proprio fortunata! Meglio ascoltarlo e andare a letto
“Allora buonanotte!”
Sono così stanca, ho proprio un gran bisogno di dormire, chissà come l’avranno presa mamma e papà, sono un po’ triste se penso che non li rivedrò per così tanto tempo, spero solo stiano bene, sono sovrappensiero e non mi accorgo che qualcuno sta camminando nella mia stessa direzione e così, inevitabilmente, gli finisco addosso, è un muro vivente, appoggio le mani sul torace del malcapitato per sorreggermi e non cadere rovinosamente –è marmo ed è molto caldo-
“Tu sei troppo sbadato”
“Mi scusi comandante mi ero perso”
“Vedi di cambiare atteggiamento, così non uscirai vivo dalla guerra.”
Una pietra sarebbe stata più morbida a confronto, e non mi riferisco solo al contatto con il suo torace, sono così fastidiosa? Basta sono stanca di pensare voglio solo dormire. Arrivo finalmente ai dormitori e mi metto nel mio posto letto, è comodo e il sonno non tarda ad arrivare, spero soltanto che tutto andrà bene.
 
Angolo Autrice
Per inaugurare la storia ho deciso di caricare ben due capitoli a distanza di meno di ventiquattro ore! Ovviamente non sarà sempre così, dovrei riuscire a caricare un capitolo ogni settimana, non so ancora bene quale giorno, lo deciderò strada facendo, premetto inoltre che una parte maggio sarà molto impegnativa per me quindi spero di trovare del tempo necessario. Questo capitolo come avrete notato è molto dinamico e sono presenti molti dialoghi, mi piace che in una storia ci siano questi dialoghi, aiutano a capire meglio la situazione, ovviamente andando avanti ci saranno anche dei momenti di sola narrazione.
Piaciuto lo scherzetto? Pensavate davvero che Sasuke fosse buffo per Sakura? Ovviamente lui doveva avere un’entrata d’effetto, sempre il solito lui, loquace e comprensivo ahaha povera Sakura chissà cosa le aspetta! Fatemi sapere le vostre opinioni, sono fondamentali per me e mi incoraggiano a scrivere ancora quindi recensite in tanti per favore!!!! Adesso vado a dormire che si è fatto tardino, buonanotte <3
Medeachan29

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


Ma che ore sono? È già mattina? Mi sembra di essere andata a dormire solo dieci minuti fa, sono così stanca dal viaggio di ieri e non ho ancora recuperato le forze ma devo assolutamente svegliarmi. Mi alzo controvoglia e mi accorgo che il dormitorio è quasi vuoto, inutile dire che il mio cuore perde un battito già di prima mattina, devo sbrigarmi! In fretta e furia mi lavo e mi sistemo, fatto questo mi dirigo a passo spedito verso il campo e spero solamente che il comandante non sia già lì.
Gli Dei mi hanno ascoltata per una volta, il comandante non è ancora arrivato ma nonostante ciò tutti sono rigorosamente in riga, in quel momento mi accorgo che il ragazzo di ieri -Suigetsu mi pare- , silenziosamente, con la mano mi fa cenno di andare vicino a lui e così faccio.
“Sei stato fortunato ragazzino ma la prossima volta vedi di non ritardare altrimenti saranno guai”
“Si si non succederà più promesso”
Passano alcuni minuti e io mi perdo a contemplare il paesaggio, è così tranquillo, in contrasto con il clima di guerra che si sta creando in questi tempi, è immenso ma non riesco a capire bene quanto si estenda il campo a causa della penombra che c’è, d’altronde sta ancora albeggiando, solo in quel momento mi rendo conto di quanto effettivamente sia presto e di come in due giorni la mia vita e la mia esistenza siano cambiate radicalmente, a quest’ora starei ancora dormendo beatamente nel mio letto mentre invece mi ritrovo qui infreddolita e spaesata. Per fortuna prima che un moto di nostalgia mi colpisca, compare il comandante e tutti, compresa me –non voglio più fare la figura della sbadata- si mettono sull’attenti
“Stamani è arrivata una disposizione da Atene e per questo ho ritardato, sono comunque felice di vedervi tutti qui. Bene oggi l’allenamento sarà libero, ognuno svolga gli esercizi più consoni alle proprie peculiarità fisiche. Noi ci rivediamo qui stasera.”
Detto questo ci guarda tutti e poi scompare
Oggi sembra proprio che gli Dei siano dalla mia parte! Allora perché alcuni sembrano perplessi?
“Suigetsu perché fai quella faccia?”
“Ragazzino non lo so ho come un brutto presentimento”
“Non ci è andata poi così male dai”
Gli dico con un sorriso sghembo, contraccambia il sorriso ma è come se lo facesse per rassicurarmi, dopo sul suo volto si dipinge un ghigno divertito, che non capisco, e i suoi occhi si accendono
“Dannato Sasuke”
Sussura, poi mi guarda, ride e corre verso un punto del campo
“Ci vediamo stasera ragazzino io vado ad allenarmi”
Adesso sono confusa sul serio, ma che sta succedendo? Con passo incerto mi dirigo verso un posto appartato del campo e comincio a pensare a quale esercizi potrebbero essere consoni alle mie peculiarità fisiche, sono tentata a non fare niente e sedermi ma poi penso che invece dovrei darmi da fare visto che dovrò cominciare affrontare una battaglia prima o poi quindi meglio essere preparati.
Non sono poi così sprovveduta e riesco a svolgere degli esercizi –anche di media difficoltà- con destrezza; essendo rimasta affascinata sin dalla tenera età dal mondo militare mi capitava spesso di spiare mio padre e i miei fratelli allenarsi, era un chiodo fisso a tal punto che spesso da bambina, la notte, fingendo di essere una guerriera fortissima che doveva salvare la truppa, facevo tutti questi esercizi; chi l’avrebbe mai detto che poi mi sarebbero serviti!
Avevo come una strana sensazione, come se qualcuno mi stesse osservando e improvvisamente mi sentii a disagio, c’era qualcosa di strano ma poco dopo quella sensazione sparì e così ritornai ai miei esercizi.
 Erano passate alcune ore ne ero sicura, il sole adesso era ad ovest e il crepuscolo era sempre più evidente –e il borbottio del mio stomaco era sempre più rumoroso- ero stanchissima ma non potevo mollare, dovevo continuare ad allenarmi a tutti i costi; stavo per riprendere ma una sorta di campana mi interruppe, subito sentii degli schiamazzi, potrebbe essere la campana che ci indica che il nostro allenamento libero è finito, mi diressi quindi molto lentamente –sono pur sempre una donna e questo allenamento mi ha stancata non poco- verso il campo dove ci trovavamo stamattina e scopro, con mia enorme sorpresa, che molti si trovavano già lì.
Intravedo Suigetsu che sorseggia esausto una sorta di borraccia decorata con delle angurie –questo tipo è strano- e vado accanto a lui
“Ragazzino! Ma dove ti eri cacciato, sei scomparso da stamattina fino ad adesso”
Era stremato e stanchissimo, ma che esercizi aveva fartto?
“Lo so ma mi sono allenato”
“Vedo che la campana è stata utile”
Oddio è il comandante devo stare attenta
“Quanti siete a far parte di questa fazione?”
Che strano anche il comandante sembra molto stanco, come se si fosse allenato anche lui, no impossibile, ha un tono calmo, quasi piatto, ma come fa ad essere così?!
“Quarantaquattro signor comandante”
“Sbagliato”
Meno male che non ho parlato altrimenti avrei aggiunto la terza brutta figura in due giorni
Comandante noi siamo quaranta in tutto non lo ascolti”
“Sbagliate ancora”
Ma è vero siamo quaranta, li ho contati io cinque volte per esserne sicura
“Siete, o meglio sarete, quindici”
Il sangue mi è diventato un ghiacciolo, non lo sento più scorrere nelle vene, che vuol dire che saremo quindici?!
Ovviamente non sono l’unica ad essere spaesata, anzi qualcuno sta cominciando anche a sudare freddo, l’unico tranquillo è proprio Suigetsu che se la sghignazza
“Che tu sia maledetto Sasuke”
Continuo a non capire niente, mi sento un’interdetta  
“Comandante la prego si spieghi!”
“Subito, se pensavate di venire qui e farla franca vi sbagliavate di grosso”
Ok, adesso ho seriamente paura, più parla più non ci capisco niente
“Pensavate davvero che quest’allenamento non servisse a niente? È stato studiato per vedere chi ha la stoffa per poter reggere la pressione in un campo di battaglia e solo un quarto di voi l’ha dimostrata”
“Scusi ma come può dirlo? Non ci ha visti allenare!”
Questo poi, ma è pazzo? Gli ha urlato contro
Non mi sono nemmeno accorta che in un secondo Sasuke ha preso per un braccio il ragazzo che prima gli ha gridato contro e l’ha buttato a terra
Voglio piangere e gridare come una femminuccia
 
“Proprio tu non dovresti parlare, mi avete preso per scemo? Ognuno e sottolineo ognuno di voi è stato controllato mentre si esercitava o mentre, come il nostro amico qui, stava a dormire o a non fare niente”
Ecco cos’era quella sensazione! Sono stata osservata tutto il tempo senza rendermene conto, adesso comincio a capire le parole di Suigetsu
 
“Bene le persone che chiamerò continueranno ad esercitarsi qui con me, le altre.. verranno mandate ad Atene per combattere sul fronte”
No no no! Io ad Atene non voglio andarci! Non posso allontanarmi ulteriormente dalla mia famiglia! E adesso?!
Sasuke comincia a passare in rassegna tutti quanti, alcuni sprizzano odio da tutti i pori, altri sono rattristati, altri confusi e altri, come me, sono spaesati, l’unico tranquillo sembra Suigtetsu che se la ride da un buon quarto d’ora, che avrà da ridere poi, trova la situazione così divertente?
I miei pensieri vengono interrotti dalla figura di Sasuke che si piazza davanti a me e comincia a squadrarmi con quelle sue iridi così intense che sono costretta ad abbassare gli occhi e a chinare di poco il capo in attesa della mia sentenza –sembra la ghigliottina- è stato bello finchè è durato, sono stati solo due giorni ma mi ero già abituata alla compagnia di Suigetsu e alla visione del mio bel comandante, beh addio Argo!
“Fra tutti tu sei quello che si è allenato di più e si è riposato di meno, forse non sei poi così sprovveduto”
È un ‘puoi restare’?
Poi si posiziona davanti Suigetsu e questo per tutta risposta gli mostra un sorriso a trentadue denti
“Allora comandante posso restare?”
“Va al diavolo Suigetsu.”
“Ai suoi ordini comandante!”
La scena che mi si presenta davanti è esilarante, non so perché ma ho l’impressione che questi due siano grandi amici; forse per via della faccia buffa di Suigetsu che manda baci volanti a Sasuke mentre questo lo fulmina con lo sguardo
“Signor comandante lei ha detto che saremmo stati quindici ma qui siamo solo quattordici, non è tanto bravo con i calcoli vero?”
Ovviamente dopo il precedente episodio è stato Suigetsu l’unico che ha osato ‘correggere’ Sasuke riguardo il numero dei soldati
“Non parlare tanto presto”
“SASUKINOOOOOO”
“Lo detesto.”
Sembra che oggi ci sia una sorpresa dopo l’altra
Cerco di capire da dove proviene la fonte di tutto questo trambusto e la trovo nella figura di un ragazzo che adesso si trova accanto Sasuke; è l’opposto
“Lui sarà il quindicesimo membro”
Sembra così vivace: ha degli occhi molto grandi blu, una chioma ribelle color grano e un sorriso a dir poco smagliante, è alto più o meno quanto Sasuke, anche lui è muscoloso ma sembra molto più trasandato, è graffiato sul volto al livello delle guance; poverino chissà cosa gli sarà successo.
“Ciao io sono Naruto, ciao io sono Naruto, ciao io sono Naruto”
Sta stringendo la mano a tutti per presentarsi, poi si blocca di fronte Suigetsu e lo guarda stralunato
“Ciao io sono Suigetsu”
“..”
“Non ti presenti anche a me?”
“SUI!”
Tutti e due scoppiano a ridere e si abbracciano fortissimo come se non si vedessero da tempo, quindi questi tre sono grandi amici
“Ciao io sono Naruto”
Non mi accorgo che mi sta stringendo la mano per presentarsi e mi sta sorridendo –ha una presa molto forte-
“Ciao io sono Satsushi”
“Vedi di non spaventare il ragazzino, è la sua prima volta come soldato”
“Davvero?! Effettivamente ha il viso un po’ troppo delicato per essere un uomo”
Oddio ma che sta dicendo?!
“Si vede che è ancora piccolo”
Meno male, adesso posso anche respirare
“Naruto?”
“Si?”
“Sei graffiato qui”
“Ahahahahahaha Sushi non sono graffiato, sono dei segni che ho sulle guance fin dalla nascita”
Sushi? Mi ha presa per un pesce?
“Si chiama Satsushi idiota.”
È stato Sasuke a parlare, ma come fanno ad essere amici? Sono così diversi
“O-oh si scusa Satsushi sono un po’ sbadato”
“Giusto un po’”
“Sta zitto Sui”
Mi sento di troppo tra loro tre
“Da adesso ti prenderò sotto la mia ala e ti chiamerò Sushi!”
“Comincia a scappare ragazzino”
Mi sento stranamente felice, entrambi mi mettono di buon umore e mi fanno sentire a mio agio… aspetta, ma.. Sasuke ha ricordato il mio nome?!
“Adesso basta andate a mangiare e dopo andate a dormire perché da domani vi alleno io”
“Si Sasukino”
“Giuro che se mi chiami ancora così ti rompo ogni singola costola presente nel tuo corpo”
Mi scappa una risata che prontamente però freno, non vorrei farlo arrabbiare, si girano tutti e tre verso di me e io mi sento improvvisamente in imbarazzo, Sasuke continua a fissarmi con quei suoi occhioni e stavolta decido di sostenere il suo sguardo, sono così profondi e intensi, impossibile non perdercisi; Sakura -Satsushi- datti un contegno! Sei un uomo! Pensa come un uomo!
“Andiamo ragazzino vieni con noi altrimenti ti perdi”
Seguo Suigetsu e Naruto e sento una sensazione di adrenalina mista ad eccitazione nello stomaco, che sensazione fantastica! Ho come l’impressione che non mi annoierò mai qui con questi due!
 
 
Angolo Autrice
Ei ei ei! Rieccomi con il terzo capitolo di questa storia, non uccidetemi ma di certo non potevo far innamorare perdutamente Sakura di Sasuke al terzo capitolo, questi capitoli saranno più che altro transitori ma vi assicuro che saranno dei tasselli fondamentali nella storia. È già un passo avanti che Sakura si fermi a volte ad ammirarlo e rimane piacevolmente stupita quando apprende che Sasuke ricorda il suo nome.
Ovviamente non poteva mancare Naruto, inseparabile amico del moro, ho pensato poi ad un terzetto con Suigetsu, li ho sempre immaginati a scherzare e a prendersi in giro, tutti e tre sono così diversi ma così simili per certi versi.
Sono un po’ in ritardo con l’aggiornamento della storia perché avevo pensato di aggiornare ogni sabato/domenica e se ho tempo libero anche durante la settimana perché no. Sono sempre molto insicura riguardo il successo di questa storia e le vostre recensioni sono VITALI per me, dico sul serio, mi fanno capire un po’ l’andazzo della storia e mi incoraggiano ad andare avanti quindi vi prego recensite, recensite, recensite, ve ne sarei molto grata; adesso vado che si è fatto tardi e sento che le braccia di Morfeo cominciano a cullarmi quindi ciao ciao miei cari alla prossima! Un bacio grandissimo! 
Medeachan29
 

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


La serata tutto sommato è passata molto velocemente ed è stata piacevole, come immaginavo il comandante, Suigetsu e Naruto sono amici di vecchia data; Naruto mi ha anche raccontato delle tante lotte che ha affrontato insieme a loro e di come tutti e tre si guardino le spalle a vicenda. Mi ha dato anche dei consigli riguardo al comportamento da tenere in battaglia, devo ammettere che è molto più serio di quello che dimostra, sembra essere particolarmente legato al comandante e anche molto dedito al combattimento: il classico soldato greco, io ho ascoltato tutto il tempo cercando di catturare ogni minimo consiglio e mostrandomi interessata, sembra davvero avermi preso sotto la sua ala; Suigetsu dal suo canto cerca di attirare la mia attenzione stuzzicando sempre Naruto: inutile dire che ogni volta finiscono per azzuffarsi e scherzare.
-Si è fatto tardi io preferisco andare a dormire e riposarmi, non mi sono del tutto ripreso dall’allenamento di oggi e vorrei essere in forma visto che il comandante vuole il massimo rigore-
-Hai ragione Sushi, Sasuke a volte calca la mano ma tranquillo ci sono io a proteggerti-
Non so come faccia Naruto a scherzare così riguardo il comandate, va bene essere amici ma a me sembra così serio!
-Sopravviverò, buonanotte!-
-Buonanotte Sushi!-
-Buonanotte ragazzino!-
Mi chiameranno mai con il mio “vero” nome?
 
Sono solo le cinque del mattino ma nonostante tutto riesco a svegliarmi subito e a prepararmi, dopo tutto devo per forza prepararmi prima, ho sistemato infatti le fasce che mi avvolgono il seno, ho controllato i capelli e li ho raccolti dentro il cappello e ho indossato la divisa cercando di nascondere le mie forme, così dovrei essere apposto; fatto ciò mi dirigo verso la mensa per mettere qualcosa sotto i denti
-Buongiorno ragazzino!-
Come hanno fatto a svegliarsi prima di me e a sistemarsi in così poco tempo? Non mi sono neanche accorta di loro, speriamo non abbiano visto niente.
***
Amo questo periodo dell’anno, è a metà tra l’inverno e la primavera, tra la morte e la rinascita, ho un legame particolare con questa stagione forse per via del mio nome, l’ho sempre amato anche se, molto spesso, quando i bambini da piccola mi chiedevano come mi chiamavo e io rispondevo “Sakura”, mi dicevano che era un nome da maschio; eh già: il mio nome infatti significa “fiori di ciliegio” e nonostante indichi qualcosa di delicato viene attribuito molto spesso ai maschi per indicare la loro bellezza ma anche la loro forza. I fiori di ciliegio infatti sono gli unici a non essiccare durante l’autunno, riescono a mantenere il loro colore e allo stesso tempo si può percepire, toccandoli, il loro velluto; mi piace pensare che i miei genitori mi abbiano attribuito questo nome per le caratteristiche del fiore ma penso che sia più che altro legato al colore dei miei capelli, rosa pallido, questo infatti è perfettamente uguale a quello dei fiori, a tal punto che da piccola, quando mettevo uno di quei fiori tra i capelli si mimetizzava.
Ma amo questo periodo dell’anno anche per la speranza che trasmette, c’è bisogno proprio di questo sentimento in un periodo del genere
-Buongiorno.-
La sua voce ha sempre il potere di strapparmi via dai sogni e riportarmi alla realtà
-Buongiorno comandante!-
-Da oggi cominciamo ad allenarci seriamente ma voglio utilizzare un’altra tattica questa volta: vi allenerete a gruppi di due, in questo modo potrete cominciare a scoprire le debolezze l’uno dell’altro al fine di potervi difendere a vicenda durante una battaglia-
-Ma.. siamo quindici-
Perché non sto mai zitta? Mi sono beccata ovviamente non solo gli sguardi sbigottiti di tutti gli altri ragazzi –da quando circa trenta persone sono state cacciate via per via di “conteggi sbagliati” tutti hanno il terrore di precisare il numero dei soldati al comandante- ma anche una strana occhiata da parte del comandante, non sono riuscita però a decifrarla; mi sembra di aver intravisto sorpresa nei suoi occhi, come se non avesse pensato a questo particolare, ma non ne sono sicura perché subito il suo sguardo è tornato freddo e distaccato, perché i suoi occhi sono così ipnotici? Non riesco a non fissarli
-Ne sono a conoscenza, ma anche io faccio parte di questa fazione no?-
Inutile dire che ho percepito un sussulto interiore generale quando si sono resi conto che qualche poveretto avrebbe dovuto vedersela con lui, tutti ad eccezione di Naruto e Suigetsu naturalmente, che invece come al solito sembravano divertiti
-Compreso me saremo sedici quindi adesso formerete otto gruppi di due persone-
Tutti hanno cominciato a muoversi per cercare il proprio compagno, quasi tutti stavano cercando qualcuno che conoscessero
-Cosa pensate di fare? Sono io a decidere i vostri rispettivi compagni-
A quel punto il sussulto generale potevo sentirlo forte e chiaro, era evidente come tutti, compresa me, fossero intimoriti dall’idea di dover confrontarsi con lui, ma ancor più erano intimoriti dal dover mostrare le proprie debolezze a degli sconosciuti; non è facile mettersi a nudo di fronte uno sconosciuto e, a parte Suigetsu e Naruto, tutti sembravano detestarmi e detestarsi, percepivo un lavoro di squadra davvero pessimo: come saremmo riusciti a collaborare?
-Disponetevi in riga e io sceglierò chi deve stare con chi-
Mi sentivo tremare internamente, ogni muscolo era intorpidito, penso di essere quasi riuscita a bloccare il mio battito cardiaco per paura che potesse infastidire il comandante. Con mia grande sorpresa Naruto e Suigetsu erano stati abbinati insieme, loro si conoscevano già, che bisogno c’era di farli allenare insieme? Le varie squadre si stavano formando e man mano che il comandante passava tra di noi sceglieva il rispettivo compagno
-Visto che ti piace tanto celare le tue emozioni dietro quello sguardo apparentemente impassibile tu ti eserciterai con me-
È stato un sussurro il suo, ha parlato pianissimo come se volesse che solo io ascoltassi quello che aveva detto ma forse era solo una mia sensazione perché avevo sentito girare ogni cosa intorno a me, le orecchie mi fischiavano e i muscoli adesso erano tutti molli, come se una scarica di adrenalina pura avesse percorso il mio corpo.
Fanculo la primavera! Meno male che doveva portare speranza!
È rimasto a fissarmi per una manciata di secondi e penso che la mia espressione da ebete lo abbia divertito perché ha socchiuso leggermente gli occhi e sul suo viso è comparso un sorrisetto mal celato.
-Bene, tutte le coppie sono state formate, adesso dirigetevi in uno dei campi di addestramento e cominciate-
Tutti quindi avevano cominciato a dirigersi a passo spedito verso i vari campi
-Non pensate di essere furbi e allenatevi, non mi importa se siete solo quindici, ho il potere di rispedirvi a casa in men che non si dica e voi sapete bene qual è la punizione per coloro i quali mancano al loro dovere di soldato. Adesso andate, ci rivediamo stasera al calar del sole qui.-
Chissà di quale punizione parla, so che abbandonare il proprio esercito è considerato vergogna e disonore e che “o con lo scudo in mano o sopra lo scudo” ma non so altro, non sapevo dell’esistenza di una punizione.
Mi perdo un attimo nei miei pensieri ma subito dopo mi accorgo che siamo rimasti al centro del campo solo io e il comandante, si è accorto della mia confusione e ora mi guarda un misto tra il divertito e il preoccupato
-Dai andiamo, sta tranquillo, non ti mangio-
-Si comandante-
-Smettila di chiamarmi così.-
-Scusi-
-Tsk. Ora mi dai anche del lei? Guarda che ho più o meno la tua stessa età-
-Ma le- cioè tu, sei il mio comandante e non vorrei mancarti di rispetto-
Il discorso cade lì con la mia frase, nel frattempo continuiamo a dirigerci verso uno dei tanti campi d’addestramento, la distanza che ci separa dalla meta mi sembra infinita, mi sento a disagio, non ero mai stata in compagnia di un uomo da sola, certo magari avrei voluto che le circostanze fossero diverse ma mi accontento
-Perché hai scelto proprio me per allenarti?-
Le parole mi escono da sole, non pensavo di poter trovare così tanto coraggio da rivolgergli la parola e per giunta dargli del ‘tu’
-Te l’ho detto, il tuo sguardo sembra impassibile ma ti si legge che c’è qualcosa che ti inquieta-
È molto, forse troppo, perspicace, ovviamente mi turba essere all’interno di un esercito e, dopo aver sentito di questa famosa punizione se si viene rispediti a casa, sono ancora più in ansia
-Ho come la sensazione che ci sia qualcosa che ti spaventa profondamente, come se fossi in costante allerta, come se ti nascondessi-
No no no, non può essersi accorto di tutto ciò, non posso permettermi di avere emozioni a quanto pare, si accorge di tutto, ma come fa? Da quando sono qui questa è la si e no la terza volta che lo vedo, che strano mi sembrava così distaccato..
-Sono solo spaventato perché è la mia prima esperienza come soldato-
-Me ne ero accorto, sei goffo in gruppo ma hai del potenziale quando ti alleni da solo, da che ginnasio provieni?-
Pensa Sakura pensa! Dov’è che andava mio fratello?
-Da quello di Tideo-
-Mh, immaginavo, anche io provengo da lì, ma non ti ho mai visto in sette anni, com’è possibile?-
Che giornata fortunata, e adesso che gli dico?!
-Mio padre si è ammalato gravemente e quindi mi hanno concesso di sospendere la mia formazione per alcuni anni, dopo che le condizioni di salute di mio padre si sono stabilite ho ripreso-
-Quanti anni hai?-
-19-
-Siamo arrivati-
-Dove?-
Mi guarda perplesso e solo dopo capisco che ci troviamo al campo d’addestramento, mi ricompongo subito
-Non mi ero accorto che fossimo già giunti a destinazione-
-Bene, iniziamo.-
Adesso concentrati Sakura, non ti distrarre e soprattutto resisti
 
Quanto tempo è passato? Sono esausta non ne posso più, vorrei continuare solo per avere la possibilità di vederlo in tutta la sua bellezza durante uno scontro; dopo avermi insegnato qualche tecnica –vista la mia totale inesperienza- ci siamo cimentati nel corpo a corpo e a volte, scontrandoci, mi sono ritrovata a cavalcioni su di lui, sarebbe più corretto dire che solo due volte sono riuscita a sovrastarlo, tutte le altre volte sono stata io ad essere sovrastata dalla sua figura: era così etereo quando era affaticato, non so come ho fatto a resistere quando me lo sono trovato per la prima volta addosso con il viso a pochi centimetri dal mio a dirmi di non distrarmi mai e di non abbassare la guardia; il volto affaticato per via del recente affaticamento, gli occhi profondi e le labbra leggermente rosse in contrasto con la sua pelle diafana leggermente socchiuse per respirare meglio.
Non pensavo che potesse essere così delicato, ha cercato in tutti i modi di non colpirmi troppo, sono sicura che non ha combattuto al massimo delle sue capacità
-Tra dieci minuti dobbiamo vederci con gli altri quindi approfittane per riposarti-
Perché lui sembra così tranquillo? È come se non avesse fatto nessuno sforzo
-Ti informo che domani ti allenerai ancora con me, voglio vedere cosa riesci a fare-
-Va.. va bene-
-Qualcosa non va?-
-No no, sono solo stanco-
Ritorniamo verso il campo in silenzio, se non fosse per il fatto che all’improvviso sento un lancinante dolore al braccio che cerco di nascondere inizialmente, poi il dolore diventa insopportabile e a quel punto non posso fare a meno di toccare la zona dolorante: sento tutto il muscolo del braccio teso, come se fosse stretto in una morsa
-Che succede?-
-Nulla ho solo un po’ di dolore al braccio-
-Fa vedere-
-Non è nulla davvero-
-Siediti e dammi il braccio.-
Il suo tono non ammette repliche così faccio come mi ha detto e mi siedo appoggiata ad un albero, dopo di che lui si china sulle ginocchia e mi prende delicatamente il braccio ma al suo tocco sussulto
-Ti ho fatto male?-
-No sento solo tutto il braccio irrigidito-
Comincia allora a massaggiarlo in un modo a me sconosciuto, conosco molto bene le arti mediche e so come sciogliere un crampo ma questa sorta di massaggio mi è nuova; ha delle mani così lisce, mi piace il contatto tra la mia pelle e le sue dita, è così aggraziato
-Va’ meglio?-
-Si grazie ma cos’è successo?-
-Niente di grave, come immaginavo hai avuto uno spossamento del muscolo, lo hai sottoposto per un periodo prolungato a stress e a quanto pare adesso sta protestando-
-Mi passerà?-
Con un dolore così sarebbe ancora più difficile del previsto allenarsi
-Certo, domani probabilmente non avrai niente, ti fa così male perché si sono create delle microlesioni sul muscolo che gli permetteranno di aumentare la sua massa-
Wow com’è informato! Ha un sapere enciclopedico, queste cose mio fratello, che io ricordi, al ginnasio da Tideo non le ha mai imparate
 
Arriviamo finalmente al campo principale e ci accorgiamo che tutti sono già lì ad aspettarci, ovviamente, vedendomi arrivare con una mano sopra il braccio e una smorfia di dolore dipinta sul viso, tutti mi guardano un misto tra lo spaventato e il preoccupato –pensano che sia stato Sasuke a provocarmi questo dolore- mi accorgo però che tutti sono più o meno provati fisicamente e sembrano anche aver trovato una simbiosi con il proprio compagno. Non c’è che dire, Sasuke di certo è molto previgente e scaltro, non solo ha fatto in modo che il loro allenamento fosse compiuto in maniera proficua, ma ha anche risolto, in parte, quell’odio iniziale che sicuramente avrà percepito; adesso capisco perché nonostante sia molto giovane sia comandante..- a proposito.. ma chissà quanti anni ha!
-Bene, vedo che vi siete allenati, mantengo sempre la parola data e visto che ho la certezza che ognuno di voi ha fatto il proprio dovere, ho deciso di non stressarvi oltre per oggi: siete liberi di andare riposarvi, di lavarvi e di andare a dormire, ci vediamo alla stessa ora domani qui.-
Nel volto di tutti i presenti si dipinge un’espressione di pura felicità, anche nei volti di Naruto e Suigetsu noto un certo sollievo, anch’io mi dirigo con gli altri, devo trovare il modo di lavarmi senza che nessuno se ne accorga!
-A domani comandante-
-A domani-
Vado verso gli altri e prontamente sia Naruto che Suigetsu mi si affiancano con volto preoccupato ma felice
-Ci è andato pesante vero ragazzino?-
Dice Suigetsu incrociando le mani dietro la testa
-Il solito.. non capisce quando ha bisogno di fermarsi, tranquillo ti abituerai ai suoi “modi” e non ci farai più caso-
-Veramente mi ha aiutato, non è stato lui a provocarmi questo dolore-
-Che cosa?!
-Si e mi ha anche spiegato la causa del mio dolore, è stato molto premuroso-
-Questo decisamente non è da Sasuke! Ma mi sento più sollevato se ci va piano con te, sei un ragazzino ancora e questo l’avrà capito anche lui-
-Sushi noi andiamo a lavarci tu cosa fai?-
Mi ero dimenticata di questo particolare! E adesso che faccio?!
-No no, voi andate io vi aspetto a mensa, preferisco lavarmi dopo-
-Come vuoi, a dopo!-
L’allenamento di oggi mi ha talmente stancata che non ho nemmeno più molta fame quindi mangio lo stretto necessario e poi mi dirigo silenziosamente verso le docce, fortunatamente sia Naruto che Suigetsu sono impegnati a parlare con tutti gli altri e sembrano interessati alla discussione quindi non fanno molto caso a me. Arrivata alle docce mi guardo intorno per vedere se c’è qualcuno e, dopo essermi accertata di essere sola, mi spoglio e faccio scorrere l’acqua su tutto il mio corpo ma ad un certo punto mi accorgo che le mie mani sono totalmente nere.. cavolo avevo dimenticato di aver tinto i capelli! Velocemente finisco di detergermi, indosso qualcosa di largo e raccolgo i capelli umidi sotto il cappello; arrivata ai dormitori cerco il mio fedele unguento e mi chiudo in uno dei bagni per poterli ritingere, fatto ciò nascondo nuovamente l’unguento nella mia borsa e decido di fare una passeggiata, giusto per sgranchirmi un po’ e per vedere l’intero campo.
Il venticello fresco mi dà una sensazione di pace e quiete e ha il potere di rilassarmi, forse mi rilasso fin troppo perché non mi accorgo di essere arrivata ad una sorta di templio ed entro incurante del fatto che potrei trasgredire qualche legge
-Satsushi?-
 La visione che mi si para davanti agli occhi è verosimile: avvolto in un asciugamano di seta e ricoperto di un particolare unguento c’è Sasuke che tiene in mano uno stigide per raschiare via quella specie di olio.. è perfetto. Ha la pelle così pura, le spalle sono larghe e possenti, l’intero busto è adornato da dei pettorali e degli addominali a dir poco perfetti, le scanalature del suo addome sono come disegnate, scendendo il mio occhio in(volontariamente) cade sulla sua arcata epigastrica che fa come da segnaletica alla parte inferiore del suo corpo, le gambe sono snelle ma muscolose, ogni muscolo è perfettamente definito anche se a riposo, tutte le linee del suo corpo sono armoniose
-Satsushi??-
-M-mi scusi comandante, non pensavo ci fosse lei qui-
-Non farti più vedere qui, è una zona riservata, a me non importa tanto ma agli altri si-
-Si mi scusi non si ripeterà più-
-Bastano poche ore di distanza per ridarmi del lei?-
-Non me ne rendo conto-
-Ti aiuta sapere che ho 22 anni?-
Ha solo 22 anni?! Ma è giovanissimo! Comunque sorrido, mi ha rivelato la sua età e sono felice che l’abbia fatto
-Direi di si-
-Il braccio come va?-
-Bene, tira ancora un po’ ma è sopportabile-
Senza dire niente si avvicina a me con solo quella maledettissima tovaglia addosso, prende una fascia color avorio e ancora un po’ bagnato mi prende nuovamente il braccio tra le mani, stavolta devo davvero fare appello a tutta la mia frigidità per non arrossire ma questo uomo, o meglio dire ragazzo, è una sorta di calamita: inevitabilmente mi attrae. Posso sentire le sue mani umide e il suo forte profumo di vaniglia estasiarmi completamente, il massaggio ha l’effetto desiderato e il muscolo sembra rilassarsi ancora di più mentre io invece sono sempre più tesa
-Si, è decisamente migliorato, tieni prendi questo-
-Che cos’è?-
-Una fascia che ti aiuterà a distendere totalmente il muscolo durante la notte, in questo modo domattina il dolore dovrebbe cessare-
Perché è cosi stramaledettamente premuroso?! Non va bene!
-Grazie mille! Allora io vado, buonanotte-
Non posso fargli a meno di sorridere estasiata e penso che lui se ne accorga perché mi dà una pacca leggera sulla testa sopra il cappello e poi mi dice accennando ad un sorriso
-Buonanotte Satsushi-
Esco fuori dal templio e il vento rimanda l’ossigeno che aveva smesso di circolare nel mio cervello durante l’incontro con Sasuke, mi guardo intorno spaesata, come se non sapessi dove mi trovo, guardo la fascia avorio e inaspettatamente me la porto alle narici per poter inalare l’odore del mio amato comandante..
..Forse venire qui non è stato poi così male; e con questo pensiero a riempirmi l’anima, mi dirigo quasi saltellando come una femminuccia che sono, verso i dormitori.
 
 
Angolo Autrice cattiva
Buonanotte carissimi! Chiedo umilmente scusa, sono schifosamente in ritardo di tre settimane ma posso spiegarvi eh! Allora avevo promesso di aggiornare il sette ma visto il sadismo dei miei professori ho avuto altre tre interrogazioni sia lunedì che martedì, ergo ho passato il weekend a studiare; inutile dire che da martedì sono entrata in letargo per circa quattro giorni, ho ripreso i contatti con il mondo reale e ogni sera sono uscita con i miei amici per fare una passeggiata e chiacchierare quindi ho accantonato il capitolo per un po’ ma l’ho fatto perché volevo che questo capitolo fosse fatto bene e quindi prima ho deciso di prendermi una “piccola” vacanza.
 Anyway! Spero di essermi fatta perdonare con ben unidici pagine di word, non volevo che questo capitolo fosse totalmente piatto quindi ho inserito delle cosuccie, spero di vostro gradimento, per renderlo più interessante. Fatemi sapere che ne pensate, recensite, recensite e recensite per favore! Grazie comunque davvero a chi segue la mia storia, spero di non deludere le vostre aspettative.
Questa settimana non sarò presente e farò ritorno solo sabato, quindi tra domenica e lunedì dovrei postare il nuovo capitolo, detto ciò, da buona notturna quale sono, vi auguro una serena notte! Ciaooo! <3
P.S lo stigide, per chi non lo sapesse, è uno strumento che veniva utilizzato per “raschiare” il sudore e l’olio che gli antichi eroi, ma anche semplicemente uomini vigorosi greci, a volte solevano raccogliere in una boccetta: si dice infatti che fosse un afrodisiaco che le donne utilizzavano per rendere più prestante il loro uomo, che mondo quello greco!
Medeachan29

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***


Inutile dire che dopo l’incontro di ieri sera con Sasuke ho dormito magnificamente, ho sistemato per bene la fascia attorno al braccio e mi sono fatta coccolare tutta la notte dall’odore che emanava, ho dormito talmente bene che oggi mi sono svegliata un po’ più tardi del solito e questo non posso permettermelo quindi in fretta e furia mi alzo dal letto cercando di fare meno rumore possibile per non svegliare gli altri.. peccato che il dormitorio sia già tutto vuoto! Possibile che mi sia svegliata così tardi? Sbircio dalla finestra e mi accorgo che sono tutti alle docce – compresi Naruto e Suigetsu – a mali estremi, estremi rimedi  si dice, quindi decido di cambiarmi dentro il dormitorio; ovviamente prima mi assicuro che non ci sia nessuno nei paraggi e fatto ciò comincio a svestirmi e tolgo la maglietta: fa uno strano effetto vedermi con il mio reale corpo, devo ammetterlo, da quando sono qui mi sono sforzata di pensare e agire come un maschio, mi sono abituata a essere più “burbera” diciamo e adesso che mi guardo meglio ricordo anche che i miei veri capelli sono rosa e non neri! Tanto meglio, anche Sasuke ha i capelli neri.. ma che vado a pensare?! Lui è il mio comandante, io sono un uomo, cioè una donna, cioè una donna travestita da uomo, oh ma perché mi faccio tutte queste paranoie?! Lui non mi guarderà mai ovviamente, a meno che non sia gay, ora che ci penso qui è normale essere omosessuali, anzi addirittura l’amore tra due persone dello stesso sesso è considerato più puro perché finalizzato al piacere e non alla procreazione, a me sembra proprio una scemenza, non riuscirei mai a trovare attraente una mia compagna! Però la vita da soldato, comandante in questo caso, è dura, non si vede l’ombra di una donna durante le missioni e quindi ci si potrebbe facilmente abbandonare ad un altro uomo così, per sentire un po’ di calore umano.. NO! Mi rifiuto categoricamente di pensare che Sasuke sia gay, sarebbe un tale spreco, ma poi, torno a ripetere, a me che importa alla fine?
Sono così presa dal mio bipolarismo interiore che non mi accorgo di essere in mutande e fascia davanti allo specchio ferma a crogiolarmi e a perdere tempo, sento all’improvviso un rumore che mi riporta bruscamente alla realtà e per un attimo temo che qualcuno sia entrato ma poi mi giro e mi accorgo che non c’è nessuno quindi comincio a sciogliermi la fascia che avvolge i miei seni per sistemarla, ormai ho metà seno fuori, è solo in quel momento che mi accorgo che quel rumore di prima era fondato perché dal riflesso dello specchio vedo un Sasuke che mi guarda come se avesse visto un fantasma
Cavolo! E adesso?
Cerca di ridarsi un contegno e dopo un po’ mi rivolge la parola
“Scusa tu saresti?”
Sta zitta Sakura, se non sente la tua voce non capirà chi sei
“Sei sorda per caso? Ti ho chiesto chi sei e poi che ci fai qua?”
Sembro una stupida perché comincio a sentire ogni muscolo teso e un brivido freddo mi attraversa, mi succede sempre quando sono ansiosa o impaurita, non posso parlare
Penso che però il mio silenzio lo stia innervosendo perché stringe gli occhi a due fessure e si avvicina minacciosamente a me
“Chi,Sei?”
Ad un certo punto sgrana gli occhi così tanto che penso gli stiano per uscire fuori dalle orbite, mi sta fissando ma non capisco perché, poi mi prende il braccio, proprio quello dove tenevo la fascia e mi dice con una flebile voce
“Sa-Satsushi?”
La fascia che stupida! Che devo fare adesso?! Confido nella sua clemenza e mestamente rivolgo il volto verso il basso come a dargli conferma di ciò che ha appena detto
“Tu sei una donna?”
Non riesco ancora a parlare, mi muoiono le parole in gola, mi balenano nella testa mille pensieri, ora che ne sarà di me, di mio padre?
“Almeno abbi il coraggio di parlare”
Odio questo suo tono, sembra essersi calmato ma è distaccato e freddo, un atteggiamento tipico di un comandante, non bisogna mai far prendere il vento alle proprie emozioni, bisogna rispettare gli ideali della “misura” e lui ci riesce perfettamente
“Si..”
“Ma cosa pensavi di fare in un esercito?”
Ho ancora il volto chino quindi non posso vedere la sua espressione ma dal tono non promette nulla di buono
“Io vorrei spiegarti il motivo del mio arruolamento, l’ho fatto per salvare mio pad-“
Non riesco a completare la frase che mi sento prendere il mento la mano, il che mi costringe a guardare dritto negli occhi, e che occhi, il mio interlocutore
“Pensavi davvero che non me ne fossi accorto?”
Adesso ha un’espressione.. provocante?  Ha un leggero ghigno ad adornargli il volto e i suoi occhi sono completamente cambiati, sembrano miele adesso
“L’avevi capito?”
“Certo, si vede lontano un miglio che non sei un uomo”
“E perché non hai fatto niente?”
“Perché immaginavo fossi tremendamente bella”
Alt fermi tutti. Cos’ha detto?
“Ma che stai dicendo?”
“Quello che hai sentito, mi hai incuriosito dal primo istante, ho aspettato tanto questo momento”
“Che momento scusa? Non sei arrabbiato per il fatto che mi sia intrufolata nel tuo esercito?”
“No no anzi, questa cosa mi ha intrigato parecchio, volevo vedere fin dove saresti stata capace di arrivare; ieri al tempio anche uno stupido avrebbe capito che i tuoi comportamenti sono tipici di una donna”
“Continuo a non capire, perché non hai fatto nulla allora?”
Sono ancora sotto shock per ciò che mi ha appena detto, non riesco a capacitarmi sia del fatto che lui sappia che sono una donna e non ha fatto niente sia del fatto che io gli piaccia! Il filo dei miei pensieri però viene interrotto dalle sue mani che si posano delicatamente sulle mie guance
“Con questo faccino di porcellana come speravi di spacciarti per uomo?”
E mentre dice ciò comincia ad accarezzarmi il viso con i pollici: prima accarezza le guance, poi invece si sofferma sulle labbra, il suo tocco qui cambia, diventa più intenso, è come se le stesse massaggiando
“Respira”
Mi sussurra all’orecchio prima di sentire le sue labbra poggiarsi sulle mie; se prima ero stordita adesso sono morta definitivamente, non riesco a capire cosa stia succedendo attorno a me, è stato tutto così veloce, non immaginavo che lui fosse così.. passionale, non è da me abbandonarmi così ma le sue labbra sono così calde e morbide che non solo non faccio niente per impedirgli di continuare ma chiudo anche gli occhi e la mia mano stringe leggermente il suo polso. Evidentemente questo è stato un chiaro segno per lui perché sento premere la sua lingua sulle mie labbra, per l’emozione aumento la pressione sul braccio e lo accolgo nella mia bocca: se la sue labbra erano irresistibili, la sua lingua è divina. In vita mia mi è capitato di baciare qualche ragazzo ma nessuno può competere con lui, si muove lentamente nella mia bocca, come se volesse imprimersi questo ricordo nella mente, come se volesse accarezzarmi dentro e io non posso altro se non assecondare i suoi movimenti. Poi qualcosa cambia perché il nostro bacio si interrompe e per un momento sento di aver ancora bisogno della sua lingua ma ogni mia preoccupazione viene ammutolita ancora una volta dalla sua lingua che lambisce un po’ alla volta le mie labbra, sento brividi di piacere scendere lungo tutto il corpo, è così eccitante, non è da me fare questi pensieri, non so che mi sia preso ma è tutto così bello; poi comincia a succhiarle, dapprima solo con le labbra, poi comincia anche a morderle delicatamente, penso di aver perso il senno totalmente, sono in balia di tantissime emozioni che non saprei descrivere, come se non bastasse si stacca da me, con mio sommo dispiacere, e mi guarda dritto negli occhi, ha uno sguardo bruciante, intravedo nei suoi occhi un guizzo di eccitazione ma è solo un momento perché poi scende giù verso il mio collo, sento il suo respiro su di esso, le sue labbra stanno per poggiarsi su di me
“Svegliati”
Eccolo: mi schiocca un leggero bacio che mi fa tremare, poi continua a percorrere tutta la lunghezza del collo ricoprendolo di baci
“Svegliati!”
Comincio a non sentire più alcuna sensazione, come se tutto si stia allontanando
“Sushi! E dai svegliati!”
Due occhioni blu mi stanno fissando preoccupati, è Naruto
Aspetta, Naruto?
“Pensavo fossi morto! Ti vuoi sbrigare? Altrimenti faremo tardi per la colazione”
Colazione? Ma non erano tutti alle docce?
Cerco di riprendermi e mi alzo dal letto guardandomi intorno, ci sono alcuni soldati che dormono ancora e altri invece sono già vestiti e lavati
Ma.. era un sogno! Ho appena fatto un sogno erotico sul mio comandante!
“Si si, sarà meglio sbrigarsi”
Durante tutta la colazione sono rimasta imbambolata a pensare al mio sogno, che strano, non pensavo di essere arrivata a tanto, devo darmi un contegno! Come ieri dopo aver finito la colazione ci siamo diretti al campo principale; questa volta Sasuke era già lì
“Buongiorno, oggi, come ieri, vi allenerete a coppie di due, oggi però ci rivediamo qui dopo il tramonto, potete andare”
Al solito tutti quanti hanno cominciato a dileguarsi verso i rispettivi campi e io invece devo andare con lui, e adesso con che faccia lo guardo? Non posso farlo dopo aver fatto quel sogno!
“Andiamo?”
Ohh la sua voce
“Si”
“Il braccio come va?”
“Adesso decisamente meglio, questa mi ha aiutato”
Gli dico mostrandogli la fascia, fortunatamente il tragitto mi sembra più breve rispetto a quello che ho fatto ieri; non appena arriviamo decidiamo di cominciare subito con il corpo a corpo, sembra che cominci ad abituarmi a questo stile di lotta infatti riesco a muovermi e a schivare i suoi attacchi meglio, penso che anche Sasuke si accorga di ciò in quanto aumenta la potenza e la velocità dei colpi. Andiamo avanti così per delle ore, adesso penso di comprendere le parole di Suigetsu e Naruto, nonostante fossi visibilmente stanca lui ha continuato, ma forse è meglio così, devo pur abituarmi a questo stile di vita e devo migliorare la mia resistenza; invece lui mi sembra tranquillissimo e, colto da un moto di compassione – ne sono sicura- mi propone di fare una pausa, ormai il tramonto è vicino, più che compassione ha deciso di farmi riposare per darmi la possibilità di poter tornare poi al campo principale. Mi accascio quindi come un sacco di patate vicino un albero, chiudo gli occhi e cerco di non fare caso alla sensazione dei miei muscoli che pulsano, spero non riprenda il dolore di ieri
“Forse oggi ho calcato un po’ la mano”
La sua voce è un po’ troppo vicina, apro gli occhi a fatica e mi accorgo infatti che anche lui si è seduto, è troppo vicino! In questo modo mi è inevitabile non fissarlo
“Devo abituarmi e poi è tutto apposto”
“Meglio così allora, senti posso chiederti una cosa?”
“Dic-dimmi”
“Tu mangi?”
E adesso perché questa domanda?
“Ehm si certo perché?”
“Ieri quando ti ho dato la fascia e ti ho massaggiato il braccio mi sono accorto che la tua corporatura è un po’ troppo esile per essere quella di un uomo”
Che vuole dire con per essere quella di un uomo?! Ti prego sarebbe un vero incubo se dovesse scoprire qualcosa!
“Sono sempre stato così, sono abbastanza esile, per questo voglio allenarmi, per migliorare”
“Fai bene allora”
Dopo cala il silenzio tra di noi, gli sorrido in segno di cortesia e richiudo gli occhi, non riesco però a rilassarmi del tutto perché la mia mente è ferma al sogno di stanotte, era tutto così reale: le sue labbra, la sua lingua.. Basta! Non mi riconosco e poi lui non dovrebbe minimamente interessarmi. Non riesco però a togliermi dalla testa un dubbio che mi sta tormentando
“Sasuke, posso chiederti io una cosa?
“Mh”
Devo assolutamente sapere se è gay! Ma come? Non posso di certo chiederglielo esplicitamente, devo pensare come una donna adesso!
“Ecco, mi imbarazza un po’ ma ho bisogno di sapere anche questa parte della vita militare, tu hai mai avuto donne durante le missioni?”
Ecco: l’ho detto! Lui mi guarda un po’ perplesso all’inizio ma non sembra infastidito dalla mia domanda, solo stupito, buon segno
“Si, ne ho avute”
“E com’è stato?”
“Piacevole direi, mi ha fatto trovare un po’ di pace per quel lasso di tempo”
“Ti sei innamorato qualche volta?”
“Solo una volta ho avuto la sensazione di esserlo”
“E come hai fatto?”
“Sono un uomo, ho semplicemente lasciato correre, ma perché sei così curioso di sapere delle mie avventure?”
Forse ho pensato un po’ troppo da donna
“Scusa non volevo essere invadente, è solo che questa è la mia prima esperienza e non so come affrontare questo argomento, ho paura di perdere la mia identità sessuale diciamo”
“Che intendi dire scusa?”
Adesso l’ho incuriosito
“Si insomma, ho paura di cominciare a preferire il mio stesso sesso ecco”
“E perché dovresti farlo?”
“Ho sentito dire che in missione non si vede l’ombra di una donna e dunque per sentire un po’ di calore..”
“Sciocchezze, se vuoi in missione le donne le trovi, ma anche se non le trovassi non per questo devi perdere la tua identità sessuale”
“Credo di non seguirti”
“Ti faccio un esempio, riusciresti ad essere attratto da me da un punto di vista sessuale”
SI!
“No”
“Se hai sempre preferito le donne continuerai a farlo, non c’è modo che questo possa cambiare, a meno che tu non ti illuda di poter trovare del calore in un uomo”
“In che senso?”
“Non hai mai avuto esperienze fin ora?”
“N-no”
Almeno su questo non ho mentito, non mi sono ancora concessa a nessuno perché nessuno mi ha mai colpito più di tanto
“Fidati, il calore che può darti una donna è il massimo, non può essere paragonato a quello che può darti un uomo”
Perché questa sua ultima affermazione mi dà fastidio? Dovevo aspettarmelo che aveva avuto le sue esperienze ma poteva evitare di essere così esplicito, però gliel’ho chiesto io e quantomeno ho saputo ciò che volevo sapere, ma a me poi quest’informazione a che serve?
“Dai andiamo, tranquillo scoprirai tutto da te nelle missioni”
“Vedremo”
Non so perché ma ho una strana sensazione di inquietudine dopo questa discussione, sembro essergli simpatico, mi ha anche dato delle dritte, adesso però spero che quest’addestramento finisca presto perché non posso stare sempre a stretto contatto con lui, non riesco a non ammirarlo e non va bene, che potrebbe pensare? Come potrebbe finire? Devo mantenere il controllo
 
 
Angolo Autrice
Salveeeee, non linciatemi ho le mie buone motivazioni per aver ritardato di un mese abbondante il mio aggiornamento: allora innanzitutto questo mese è stato un po’ altalenante, ho avuto molto da fare, più di quello che pensavo e inoltre, come forse avevo già anticipato, in estate mi trasferisco in un villino posto in una zona di mare e lì posso fare affidamento solo alla linea internet del telefono, quindi non ho modo di scrivere la storia, ho trovato però un rimedio perché ho scoperto di poter collegare il telefono al pc per fare da hotspot, quindi la prossima volta che ritorno lì, porto con me il pc portatile e aggiorno da lì ho deciso! Così non sarò in ritardo; ma le mie motivazioni non sono finite! Aha, infatti due mesi fa mi sono lasciata con un ragazzo con cui stavo da due anni, per fortuna sono un persona sostanzialmente fredda da questo punto di vista e sono riuscita a non soffrirci troppo, ho preso atto del fatto che tra noi non andava e basta, ciò che mi ha fatto infuriare però è che dopo i suoi pianti la sera che ci siamo lasciati, le sue prese in giro ai miei amici ai quali faceva credere che gli mancassi, si è presentato nemmeno dopo un mese dalla nostra rottura con una nuova fiamma! Quindi capite bene che da brava psicopatica il mio cervello è stato impegnato a progettare qualsiasi tipo di insulto verso di lui J Ma bando alle ciance torniamo alla storia! Vi ho fregati eh? Pensavate davvero che fosse la realtà, non sarebbe il nostro Sasuke se avesse reagito così; con questa scusa però vi ho regalato il primo spazio erotico della storia: adesso vorrei porvi una domanda, diciamo che le scene erotiche che ho intenzione di affrontare avranno tutte più o meno questa descrizione quindi cosa mi consigliate: dovrei lasciare il rating arancio o lo alzo a rosso? A voi i commenti! In questo capitolo diciamo che Sasuke non appare poi così santarellino, ma come biasimarlo! È normale no? E questo lo sa anche la nostra Sakura che è sempre più affetta dalla sua bipolarità. Infine vi saluto chiedendo comunque scusa per non aver rispettato i termini fissati e vi do appuntamento al prossimo aggiornamento, che avverrà presto, non me la sento di dirvi un giorno preciso per paura di non rispettare per l’ennesima volta i termini ahahah fatemi sapere cosa pensate della storia e del capitolo con una recensione, ve ne sarei molto grata, ma questo già lo sapete: detto questo, buonanotte, un bacione grande!
Medeachan29 

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***


Ormai penso di essere qui da un paio di mesi, posso dire di essere un soldato a tutti gli effetti! Abbiamo fatto un sacco di allenamento da quando sono arrivata qui, e, sia grazie a Sasuke (sono entrata in confidenza con lui) sia grazie agli allenamenti di gruppo, mi è venuto sempre meglio camuffare la mia vera identità; devo ricredermi su quest’ambiente, anche quelli che mi sembravano più spocchiosi all’inizio si sono dimostrati molto disponibili e mi hanno aiutata a migliorare e ad integrarmi, penso di poter dire che si sia creata una vera e propria famiglia con loro. È come se qui ci si dimenticasse di tutto il resto a volte, ci piace allenarci come se non dovessimo combattere un giorno, come se non fossimo consapevoli del fatto che qualcuno di noi potrebbe restare ferito durante la battaglia o peggio morire; e poi Sasuke è fantastico, sa come prenderci e quando siamo sconfortati ci incoraggia, è come un padre, è affettuoso, è disponibile, ci segue e vuole il meglio per noi.. o almeno con me si comporta così, penso.. non so, è che ho paura che quando si parli di parli di lui non riesca ad essere obiettiva, molti mi hanno detto che sicuramente è molto bravo ma è anche intransigente e a tratti severo -e forse anche questo è vero- ma io non riesco a vederci qualcosa di negativo, e va bene a me lui piace tantissimo, ma non posso farmene una colpa, sono una donna alla fine e non ho cambiato il mio modo di vedere e pensare le cose!
Certo è stato difficile cercare delle scuse quando Naruto, Suigetsu ed altri mi hanno proposto di andare “a caccia”, per poco non ho arricciato il naso a quell’affermazione, che schifo definire le ragazze trofei; dopo quell’episodio per un po’ avevo cambiato il modo di vedere i miei compagni di squadra ma poi mi sono detta che intanto la porta si apre dall’interno e comunque sono ancora giovani e senza cervello -tranne Sasuke ovviamente- lui non mi ha mai accennato qualcosa riguardante le donne, e se questo da un lato mi ha resa stra-felice, dall’altro mi ha gettata per un po’ nel baratro della disperazione; ho avanzato ipotesi di ogni genere: ho pensato che magari mentre noi dormivamo lui era a spassarsela con qualche gallina, o magari aveva una relazione segreta, o forse addirittura era sposato! L’ultima ipotesi mi stava costando la sanità mentale; ho cercato di spillare quante più informazioni possibili sul suo conto, con il rischio che si potesse pensare che fossi omo, non che mi desse fastidio questo ma se Sasuke l’avesse saputo si sarebbe di certo allontanato da me perché una volta mi aveva chiesto di essere sempre sincera con lui, accennandomi al fatto che lui odiasse le persone bugiarde.
Fortunatamente mi sono ripresa da quella brutta piega che avevano preso i miei pensieri e mi sono detta che alla fine tra un paio di mesi il tutto sarebbe finito, io sarò tornata dai miei genitori, che mi mancavano come l’aria tra l’altro, e lui sarebbe stato solo un bel ricordo e una bella esperienza fatta
Mi era capitato spesso di pensare anche ai miei genitori, mi chiedevo come stessero, se fossero in pensiero, se non avessero compreso le mie parole, se mi odiassero per quello che gli avevo fatto e per il dolore che gli avevo arrecato, o se invece erano in trepida attesa che io tornassi, avevo cercato, anzi mi ero imposta, di non pensarci; ero lì perché volevo bene a mio padre e non mi importava cosa potessero pensare, se mi avessero dato la possibilità avrei spiegato il motivo della mia “fuga”. Sono successe parecchie cose in questo periodo ma fortunatamente nessun fronte ci aveva convocato per combattere, a quanto pareva le lotte si erano sedate momentaneamente.
§§§
Questa mattina dovevamo incontrarci al campo alle 10 del mattino, un orario decisamente insolito e tardo per i nostri standard, per questo quando tutti avevamo guardato straniti Sasuke aveva prontamente addotto come scusa che voleva che ci riposassimo almeno un giorno, sapendo però quanto lui sapesse essere intransigente non ho creduto alle sue parole ma gli altri hanno sembrato farlo; adesso siamo tutti qui, tranne -Naruto e Suigetsu- ad aspettare il suo arrivo, ad un tratto mi sento chiamare da un Suigetsu serio, un evento più unico che raro, penso che lui sia la persona più allegra che abbia mai conosciuto -dopo MNaruto ovviamente- ; forse è successo qualcosa a Sasuke e vado in iperventilazione, cerco di non darlo a vedere e così con il cuore nell’esofago, non in gola, mi appresto a seguirlo, quando arriviamo il mio cuore perde un battito nel vederlo in tutta la sua bellezza intento a fare qualcosa, quando mi vede abbandona quello che stava facendo e mi guarda stranamente, non riesco a decifrare il suo sguardo, forse gli è arrivata qualche comunicazione su di me, l’idea di essere scoperta continua a perseguitarmi, sarebbe un disastro!
-Satsushi
-buongiorno
-devo parlarti di una cosa e tu mi sei sembrato il più adatto a cui comunicarla
Nel frattempo Naruto e Suigetsu lo guardano divertiti e lui prontamente aggiunge
-.. visto che loro non sono riusciti a non impicciarsi sei il terzo che saprà
-sapere cosa?
-ci sarà un altro membro che si allenerà con voi d’ora in avanti
Detto questo mi rassereno totalmente e anche Sasuke sembra essere sollevato
-se il problema è l’integrazione posso pensar..
-no, fammi finire
Odio essere rimproverata da lui
-dovrete stare attenti, è molto particolare
-perché?
Quasi mi pento della mia domanda perché tutti e tre diventano seri, soprattutto Sasuke
-Naruto, Suigetsu uscite, devo parargli da solo
Per la prima volta da quando sono qui vedo i due obbedire a ciò che gli viene chiesto ed escono; la situazione deve essere sicuramente più seria di ciò che penso
-in un certo senso è come se tu ti dovessi occupare di farlo integrare quanto meglio possibile, questa persona soffre di un disturbo psichico molto particolare, all’apparenza sembrerebbe essere bipolare ma in realtà non decide lui quando cambiare personalità e, una volta rientrato in sé, entra come in depressione per ciò che gli succede, diciamo che diventa.. intrattabile. Questo è tutto quello che c’è da sapere, quindi ti prego di essere quanto più tranquillo possibile con lui
-..va bene, non penso sarà un problema, solo perché non capisco perché dirlo proprio a me
-sei quello di cui mi fido di più
E nel dirlo accenna ad un sorriso -bellissimo- e d’un tratto vorrei andare lì ed abbracciarlo forte perché è la cosa più bella che qualcuno mi abbia mai detto!
-grazie
Penso che le mie gote si colorino un po’ mentre lo dico ma cerco di controllarmi
-posso farlo entrare?
-si
Mi preparo, anche se ho un po’ paura a vedere questo mio nuovo compagno di squadra, devo ammetterlo, ma mi impongo di rimanere impassibile
Quando Sasuke apre la porta e lo fa entrare la persona che mi si presenta davanti è agli antipodi di ciò che avevo immaginato: è molto alto e impostato, ha degli occhi color miele che rispecchiano alla perfezione anche il suo sguardo dolce, i capelli sono come aranciati e si abbinano alla sua carnagione scura e ad i suoi lineamenti marcati -decisamente diverso da Sasuke- ma vedendolo non posso che pensare che lui sembra un gigante buono, quando mi vede accenna ad un sorriso e io non posso fare altro se non ricambiarlo, influenzata dalla dolcezza emanata da questa persona
-lui è Juugo
A ridestarmi dai miei pensieri è la voce di sasuke che ci sta presentando
-io sono Satsushi
-è un vero piacere
E mi stringe la mano nel dirlo, ha un tocco così gentile
-da oggi Juugo si allenerà con voi
E mentre parla, Sasuke cerca conferma nei miei occhi
-benvenuto allora!
Detto questo ci dirigiamo al campo per incontrare gli altri
 §§§
Sono esausta, oggi è stato impossibile stare dietro Sasuke, l’unico che non aveva problemi a seguirlo è stato proprio Juugo –mi chiedo quale sia il rapporto tra questi due, perché a Sasuke premeva tanto arruolarlo?- comunque si è inserito subito con il resto della squadra, tutti sono stati contagiati dalla sua dolcezza; anche se ovviamente non ho fatto parola riguardo la sua bipolarità, ma finora per fortuna è andato tutto liscio come l’olio.
Adesso finalmente andiamo a mangiare così dopo posso andare a dormire, Juugo è perennemente vicino a me, forse sa che io so, ma non mi dà fastidio, mi piace proteggerlo
-come vi conoscete tu e Sasuke?
-lui mi ha salvato tempo fa e io ho promesso a me stesso che lo avrei sempre difeso
-è per questo che sei qui adesso?
-si, lui non era d’accordo ma io avevo bisogno di proteggerlo, è qualcosa più forte di me
-lui è molto bravo
-lo so ma voglio lo stesso essere accanto a lui.. tu sembri volergli bene in modo particolare
Non capisco questa sua ultima affermazione, mi scruta in modo strano, come se volesse capirci di più
-si, questa è la mia prima esperienza e lui è stato molto bravo a guidarmi
-è gentile lui, anche se all’apparenza sembra menefreghista
-ciao Juugo!
Suigetsu si è intromesso nella discussione all’improvviso ed è ritornato il solito simpaticone
-ti stava imbottendo il cervello parlandoti di quanto Sasuke sia figo vero?
E mentre parla da una bella pacca a Juugo che ride mestamente, ma non avevamo detto di andarci piano con lui?
-non credere nemmeno ad una parola di quello che ti dice, Sasuke è un grande stronzo e rompi palle, vero Naruto?
-mh? Ah si si assicurato
Non si capisce bene quello che dice visto che si sta rimpinzando come un tacchino, c’è qualcuno di normale qui dentro?
-non è vero lo sai anche tu che è buono
-se lo dici tu.. andiamo gigante che si è fatto tardi; vieni anche tu ragazzino
-si si
Vedere come Suigetsu scherzava con lui mi ha rilassata parecchio, forse non è così intrattabile quando cambia personalità
 
-Sushi posso andare a lavarmi prima io?
-si si certo io sto qui con Juugo
Preferisco essere la prima o l’ultima che si lava e stasera tra l’altro ho la compagnia di Juugo quindi aspettare non sarà poi così difficile, è calato però uno strano silenzio che cerco prontamente di colmare
-allora come ti è sembrata la squadra?
Nessuna risposta
-juugo tutto bene?
Ancora nulla
-juugo??
-va via.
-cosa?
-ho detto vattene
La sua voce sta cambiando, il suo tono è molto irriverente, così diverso da quello di prima, non capisco che stia succedendo
-stai male per caso? Io posso aiutarti
Vado vicino a lui per aiutarlo e gli poggio una mano sopra la spalla, i suoi muscoli sono tutti contratti, e mentre sto appurando ciò lui mi scosta di malo modo la mano e quando si gira non credo ai miei occhi; il suo sguardo è stravolto e il suo respiro è più affannoso, si alza di scatto e si dirige verso di me con fare minaccioso, non so cosa fare: perché all’improvviso mi sento paralizzata?
-se.. se stai male io posso aiutarti, davvero juugo, calmati per favore
-tu non puoi aiutarmi, sei come tutti quanti
E sta preparandosi per lanciarmi un pugno in pieno viso, qualcosa si risveglia in me – probabilmente l’istinto di sopravvivenza- e riesco a scappare dal suo raggio d’azione, ma i miei riflessi evidentemente non sono così pronti e me lo ritrovo vicinissimo, vorrei scappare ma sono intrappolata tra il muro e lui e cerco quindi di difendermi mettendomi le mani davanti la faccia a mo’ di scudo; poi non sento nulla
-basta juugo adesso calmati.
Apro quasi terrorizzata gli occhi e vedo che davanti a me c’è sasuke che con una mano tiene il pugno di juugo e nel frattempo lo guarda serissimo, non so come ma juugo si calma improvvisamente e riprende a respirare affannosamente, adesso è anche sudato; è come se riprendesse coscienza di ciò che gli sta intorno e mi guarda, si è accorto del mio totale stato di shock e per questo il suo sguardo è un misto tra il terrorizzato e il mortificato
-scusa
Dice flebilmente diretto verso di me e poi scappa via, Sasuke invece non vuole guardarmi e mantiene lo sguardo basso, come se si sentisse in qualche modo responsabile anche lui di quello che è successo
-non dovevo affidartelo, è stato azzardato da parte mia
E dopo averlo detto alza gli occhi e ha uno sguardo così intenso -stregante direi- che mi fa scordare tutto ciò che era accaduto un attimo prima
-non è colpa tua, magari avrei voluto sapere che era questa la sua bipolarità ma mi hai comunque aiutato e per questo ti devo ringraziare
-si me ne rendo conto, l’unica cosa che ti chiedo è di non farne parola con nessuno
-si, si certo
Mentre Sasuke sta per andarsene, avvolto solo da un asciugamano, entra Naruto preoccupatissimo
-è esploso vero?!
-si
-cazzo, stai bene?
-si grazie
-Sasuke secondo me..
-lo so. Satsushi preparati: domani tu Naruto Suigetsu e Juugo partirete con me
-ma dove andiamo?
-per ora non vi è dato sapere, domani lo vedrete, buonanotte.
-n-notte
L’ultima affermazione mi ha spiazzata, dove dobbiamo andare di così importante? Cosa c’entro io poi con loro, e tutto il resto della squadra chi lo dirigerà?
-stai davvero bene? Ti ha fatto male?
-no, Sasuke l’ha bloccato
-dannazione questo non doveva succedere
-ma perché non me lo avete detto?
-perché pensavamo e speravamo che non succedesse, comunque è meglio partire domani, dobbiamo sbrigare delle cose
-allora tu sai dove andiamo!
-non esattamente, ma non è compito mio dirtelo, notte sushi
Mi dà un duffetto sulla testa e si allontana
Perché ho un brutto presentimento riguardo quest’uscita fuori porta?
 
 
Angolo Autrice dimenticata
Buon natale a tutti!!! A natale si è tutti più buoni quindi vi prego non linciatemi se ho solo quattro mesi di ritardo sulla tabella degli aggiornamenti!
Avevo tante idee in testa e non riuscivo a metterle ordinatamente, come noterete infatti questo capitolo è più corto perché altrimenti sarebbe venuto una sorta di pergamena soporifera e avreste perso l’attenzione, il capitolo è comunque di passaggio e diciamo che la storia vera entra nel vivo dal prossimo capitolo (che ho in cantiere eh!) ma è ugualmente importante per la storia, il salvataggio da parte di Sasuke mi sembrava obbligatorio, lui deve essere l’eroe di Sakura!
Fatemi sapere che ne pensate, anche e soprattutto come critiche e consigli, in modo da potermi migliorare e darvi il meglio, spero che il capitolo vi sia piaciuto e che la storia sia interessante per voi, detto questo vado a dormire e vi chiedo ancora scusa, se non ci dovessimo sentire buon anno miei cari lettori! <3
Medeachan29

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Capitolo 7
*** Capitolo 6 ***


Quanto mi piace venire qui e starmene seduta ad osservare questa sorgente, mi sembra di essere in un mondo parallelo, mi rilassa e mi permette di pensare lucidamente...
Allora, ricapitolando –ogni tanto sento il bisogno di fare il punto della situazione- sono partita da quasi due settimane insieme a Sasuke Naruto Suigetsu e Juugo, solo arrivati a destinazione ho saputo che Sasuke aveva ricevuto l’ordine da uno dei suoi superiori di dover compiere una missione di protezione molto importante, ne andava del destino di Argo, deve –o meglio dobbiamo- scortare sino ad Atene Tarpea, nipote del politico Elfiate, era grazie a lui se si stava cominciando ad affermare la democrazia ad Atene e di conseguenza era uno dei bersagli preferiti dei rivoltosi; una volta ricevuto l’incarico quindi Sasuke aveva chiesto di poter portare insieme a lui tre dei suoi migliori uomini e una volta che la richiesta era stata accolta aveva fatto convocare Juugo per portarlo con sé come terzo membro, oltre a Suigetsu e Naruto, in via del tutto eccezionale però era stata richiesta la presenza di un quarto uomo dal momento che i turni di guardia notturni andavano fatti in due, erano più efficaci oltre che più sicuri..
Così ero entrata in scena io, Sasuke aveva scelto di portare me perché ero l’unica in cui aveva intravisto del vero potenziale –se si conta il fatto che sono donna è un qualcosa che mi fa onore, o forse è un insulto, dipende dai punti di vista-.
 Di fatto però non avevamo ancora incontrato Tarpea, sarebbe stata scortata direttamente dall’isola di Lemno* e sarebbe dovuta arrivare alla tenuta quella sera stessa, avremmo cenato tutti insieme, deciso i turni di guardia e come muoverci rischiando il meno possibile.
Comincio a sentire un po’ di freddo, ormai il sole è tramontato e di sera c’è un certo freschetto, sento qualcuno avvicinarsi e tendo l’orecchio per capire chi è, in cuor mio spero tanto che sia Sasuke ma invece viene Naruto
-Sushi ma che ci fai qua tutto solo?
-Riflettevo
-Sei ancora giovane, non hai tempo per riflettere! Andiamo tra poco Tarpea sarà qui
Mi accingo a seguirlo silenziosa ed anche un po’ ansiosa, non so mai come comportarmi in questi casi, arrivati in casa percepisco il tepore diffondersi nel mio corpo e mi rilasso, inoltre sento un odorino molto invitante e all’improvviso la mia ansia svanisce –il cibo ha degli effetti miracolosi sulla mia persona- appena entrata nella stanza adibita per la cena trovo già lì Sasuke e Juugo, Suigetsu non so dove sia, sono intenti a parlare e quando Sasuke mi vede mi fa cenno con la mano di avvicinarmi, mi guarda apparentemente tranquillo ma leggo anche un fondo di preoccupazione in quei meravigliosi occhi
-Tutto a posto?
-Si certo, perché?
-Ti ho visto teso, devi stare tranquillo e comportarti educatamente, al resto penso io
E nel pronunciare queste ultime parole accenna un sorriso rassicurante, mi perdo nella contemplazione di quella curva appena formatasi sul suo volto e riesco solamente ad annuire debolmente; non passa molto tempo che un funzionario richiama la  nostra attenzione e ci invita ad accogliere la ragazza che evidentemente è appena arrivata, infatti dopo pochi momenti compare sulla soglia della porta una giovane donna –Tarpea immagino sia- affiancata da due guardie, il funzionario si premura di presentarla
-Lei è la fanciulla Tarpea, figlia di Eufocide e nipote di Elfiate, d’ora in poi dovrete occuparvi di proteggerla
Poi rivolgendosi a lei le dice
-Lui è Sasuke Uchiha, comandante della fazione di Argo e questi sono i migliori tra i suoi sottoposti
La ragazza ci guarda e fa un leggero cenno del capo sorridendo e noi ricambiamo, poi si sofferma a guardare Sasuke –forse un po’ troppo- e si ripresenta
-Io sono Tarpea, sono desolata di avervi sottratto ai vostri incarichi ma a quanto pare mio zio ha insistito perché venissi accompagnata fino ad Atene
-Sarà un piacere accompagnarla sana e salva da Elfiate, stia tranquilla
Sasuke invece è molto serio e composto e le parla in maniera cordiale ma sicura, è apparentemente impassibile anche se il mio occhio scrutatore ha notato che anche il mio comandante si è soffermato più del dovuto sui lineamenti di questa donna, inspiegabilmente la cosa mi dà leggermente fastidio. Fatte le presentazioni ci accingiamo a sederci a tavola per mangiare -finalmente-, accanto a me si è seduto Sasuke, con mia somma gioia, in questo modo posso ammirarlo ma anche osservare le sue mosse, adesso comunque ho la possibilità di analizzare la giovane donna che è seduta di fronte a me:
Devo dire che è molto bella, anzi dire bella è un eufemismo: ha le labbra carnose e color ciliegia, forse rese così da qualche cosmetico, il naso è piccolo e all’insù, da borghesi per intenderci, gli occhi assomigliano a quelli di una cerbiatta, ha delle folte e lunghe ciglia nere ad incorniciargli gli occhi verdi, ma non verdi come i miei che quasi sembrano scomparire, i suoi sono di un verde intenso, tipo... tipo quello dei cespugli! Questo è l’unico colore a cui riesco ad abbinarli nella mia mente, ovviamente questo grazioso visino è incorniciato da lunghi capelli color ebano, molto simili a quelli del mio comandante, attenuati però dalla presenza di alcuni riflessi castani, ed infine fisso invidiosa, devo ammetterlo, il suo seno prosperoso.
Un bel pezzo di ragazza non c’è che dire, penso, non molto elegantemente a dire il vero, nella mia testa.
 I miei pensieri vengono distratti dalla cena che comincia ad essere servita, rimango stregata dalla figura di Tarpea e la osservo mentre con movimenti molto delicati porta il cibo alla bocca, sembra essere una danza il movimento che dal polso porta il cibo alla bocca; la mia attenzione però viene catturata dal suo sguardo, ha gli occhi puntati su qualcosa, su qualcuno per esattezza, e indovina un po’ quel qualcuno è proprio Sasuke. Lo guarda ammaliata e forse anche un po’ ammiccante e non mi piace, non mi piace per niente, mi giro dalla parte dell’oggetto delle sue attenzioni e noto con stupore che lui sta ricambiando con sguardo intenso, intensissimo; sento la gola più secca e lo stomaco mi si chiude in una morsa, improvvisamente mi sento avvilita, triste, non so spiegarmi perché, sicuramente Sasuke mi è sempre piaciuto esteticamente e, per quel poco che ha mostrato a me, anche caratterialmente, ma nulla di serio insomma, non capisco allora perché mi faccia così rabbia e tristezza che lui guardi una donna così, quello sguardo fa intendere troppe cose che non devono essere intese, che non voglio intendere, che poi sicuramente sarà carina ma si vede che è molto truccata, ergo potrebbe essere anche una racchia senza.. ma chi prendo in giro, si vede che è perfetta;
Ad un certo punto sento un tonfo e vedo che Tarpea si è lasciata sfuggire di mano un piatto quindi questo è caduto rovinosamente a terra infrangendosi in tanti pezzi
-Devi stare più attenta! Sei sempre troppo sbadata!
A rimproverarla è stato il funzionario che prima ci ha presentati
Ben ti sta’, così stai più attenta la prossima volta
So che questo pensiero è profondamente maschilista, anzi dovrei provare tenerezza per lei, non ha fatto nulla di male infondo, ma sono ugualmente sollevata; non riesco a provare un briciolo di compassione nemmeno quando lei abbassa lo sguardo e si rabbuia – almeno così si è interrotto lo scambio di sguardi-
 **
 
Abbiamo finito di cenare e dopo aver concordato con i funzionari -Tarpea si è ritirata nella sua stanza subito dopo la ramanzina- a che ora partire, abbiamo anche deciso i turni di guardi la notte e io sono finita con Sasuke, a dire il vero lui in quanto comandante non dovrebbe fare i turni ma ci ha detto di volerli fare ugualmente in maniera da poter controllare meglio la situazione ed aiutarmi, inutile dire che quando ho appreso la notizia sono andata in brodo di giuggiole! Tutta la notte con Sasuke..
Per l’ennesima volta vengo distratta da un rumore, sono voci
-Il bastardo ha fatto centro!
-Smettetela.
-E come si guardavano! E bravo il comandante
- Trascorrerà sicuramente un bel viaggio
- La difenderà dalle tenebre della notte... con il suo corpo!
- E non solo!
A quanto pare anche Sui e Naruto si erano accorti degli sguardi che si erano scambiati a cena e ora stanno commentando allegramente, io ovviamente mi astengo dai commenti, non saprei cosa dire.
A Sasuke sembra invece che quei commenti non abbiano dato più di tanto fastidio, li ha ascoltati e basta con uno strano sorrisetto sul viso - che non mi piace per niente- cosa vuol dire, che lui se la spasserà tutte le notti con lei?! Ha una missione da portare a termine e poi, e poi ha i turni con me!
Ritorno nel mio posto felice
Per la precisione davanti un ruscello, da sola ovviamente 
Mi siedo sulla roccia e la mia mente comincia a vagare, cullata dal rumore delle cicale che incredibilmente hanno l’effetto di rilassarmi, penso a come tutto è cambiato, a come io sono cambiata, penso anche ai miei genitori e una strana inquietudine mi attanaglia lo stomaco quindi mi impongo di far prendere ai miei pensieri una piega diversa e così penso... penso a quei due; non mi piaceva quello scambio di sguardi, non mi piaceva proprio come lo guardava lei, uno sguardo così intenso, speranzoso, sognante, forse simile al mio;
Non mi va giù l’idea che lei abbia la libertà di fare quello che io non posso fare
Ma da quando ho questo spirito femminile così acceso?
È proprio vero che si desidera sempre di più quello che non si può avere...
- Ragazzino!
Mai un attimo di pace! Mi stavo quasi per addormentare e mi ritrovo Naruto Suigetsu e.. Sasuke davanti
- Cosa c’è?
- Ohh non dirmi che ti eri addormentato? Dai guarda quant’è bello questo posto, facciamoci un bagno! 
In effetti un bel bagno ristoratore mi farebbe proprio bene
-Beh si perché no
-Lo sapevo! Andiamo 
Sorge un piccolo problema però quando vedo che tutti e tre stanno cominciando a.. spogliarsi?!
Cavolo avevo scordato quest’inconveniente!
In un attimo tutti e tre sono privi delle loro magliette e il mio sguardo si posa –la carne è debole, soprattutto la mia- sul torso nudo del mio comandante
Che meraviglia, che gioia, che libidine!
In un attimo rivivo lo stesso momento vissuto dentro il tempio la prima volta
 
La cosa comincia a degenerare perché, persa nella contemplazione del mio Doriforo personale, non mi sono accorta che anche i pantaloni sono andati giù, perfetto, adesso davanti a me si stagliano tre gran bei ragazzi quasi nudi: il mio occhio ovviamente cade sempre sul moretto
 
-Veramente a ripensarci c’è un po’ di freddo, non è tempo per i bagni notturni
- Freddo? Ma se c’è un caldo della madonna! 
Fortunatamente sono riuscita ad interrompere lo streap tease di quei tre
 
-Io mi butto, ti assicuro che è fantastica l’acqua a quest’ora della notte..
E ho parlato troppo presto mi sa,
Naruto infatti comincia ad abbassarsi i boxer e sta’ per rimanere come mamma l’ha fatto, è troppo,
Sono sicura che il mio occhio cadrebbe dove non dovrebbe cadere e guarderebbe un po’ troppo insistentemente, rischiando così di farmi scoprire
Colta da un attacco di panico faccio l’unica cosa che mi viene in mente: scappo.
Ma oggi a quanto pare non è la mia giornata fortunata perché mi sento prendere da un braccio
-Davvero Naruto non mi va di..
-Sei sicuro di stare bene? 
Solo che al posto di Naruto mi ritrovo un Sasuke mezzo nudo davanti, di nuovo
-Si sì, sono stanco però
Sembra pensarci un po’ su e nel frattempo mi scruta con quegli occhioni, sempre come se mi volesse scavare dentro
-Mi sembri scosso
-Ma no davvero, sono spossato, credo che sia meglio se vado a dormire
Mi lascia un po’ riluttante il braccio e io continuo il mio percorso un po’ più tranquilla
-Buonanotte.
-B-buonanotte 
Una volta nella stanza l’aria comincia a tornarmi nei polmoni, mi mette in soggezione, odio sentirmi così davanti a lui, odio essere così vulnerabile, meglio non pensarci e andare a dormire.
 
**
Oggi dovremmo cominciare a muoverci per scortare Tarpea almeno fino ad un latro rifugio sicuro, a quanto pare per evitare le insidie della notte e per non stressare la signorina la notte, almeno per i primi giorni, dobbiamo fermarci in modo tale da poter conoscere anche il territorio e muoverci meglio
È già da un pezzo che stiamo camminando, Sasuke sta rigorosamente davanti mentre Naruto e Suigetsu lo fiancheggiano un po’ più indietro, io e Juugo -che non fa altro che scusarsi per l’incidente di quella sera- invece siamo davanti Tarpea e il funzionario che guarda continuamene con circospezione l’ambiente che lo circonda come se non si fidasse di quattro uomini e mezzo, e questo mi dà molto fastidio, Tarpea dal suo canto sembra molto tranquilla e pacata, ogni tanto chiede a me o a Juugo se va tutto bene e sembra sinceramente interessata mentre lo chiede, amerei questa ragazza se non fosse per il fatto che di tanto in tanto il suo sguardo si poggia sulla schiena di un certo qualcuno che, sentendosi osservato come per magia si gira e.. Le sorride, si si le sorride
E lei arrossisce ovviamente
E io invece arrostisco.. di rabbia
Tutto il giorno è andata avanti così, finalmente il tramonto e il rifugio sono molto vicini e io non so se sono più esausta per la traversata di oggi o per la paralisi facciale dovuta al mio fissare i due piccioncini.
Mi rilasso un po’ dopo aver mangiato, a differenza di ieri abbiamo mangiato separati da Tarpea; gioisco quando mi accorgo che il rifugio è vicino un ruscello e così mentre gli altri parlano mi separo da loro e mi dirigo verso il mio posto felice
Venire qui mi fa sentire a mio agio, forse per il rumore dell’acqua che scorre o le gocce che mi sfiorano la pelle; oggi non è il mio turno di guardia quindi posso trattenermi un po’ più a lungo qui
-Satsushi
-Sasuke che ci fai qui?
-mi facevo un giro, come mai ancora sveglio? Faresti meglio a riposarti
-ancora qualche minuto e vado
Voglio sapere cosa c’è tra lui e lei, voglio saperlo ad ogni costo
-senti posso farti una domanda?
-me l’hai già fatta
Merda
-dai spara
-tra te e.. Tarpea diciamo che ho notato un certo feeling
Solo a dirlo mi si contorcono le budella!
-io non direi proprio feeling, c’è qualcosa
-qualcosa di importante?
-no no, vedi è come quel discorso che abbiamo fatto tempo fa.. Riguardo il sentire e l’avere bisogno di calore
Affrontare questi discorsi mi fa arrossire, dovrebbe essere una discussione da uomo a uomo
-cosa stai cercando di dirmi?
Improvvisamente la consapevolezza di quello che Sasuke vuole dirmi mi colpisce in faccia e mi lascia attonita
-hai capito quello che voglio dire, mettiamola così, io e lei siamo persone sole che si fanno compagnia, tutto qui
Quindi lui non ha interesse per lei... non so se essere felice o disgustata dalla cosa, la sta illudendo allora
Oh ma che mi importa alla fine!
-buonanotte Satsushi
-b-buonanotte
Devo ammettere che questa discussione mi ha lasciata con dei pensieri, per la prima volta nell’immagine che ho di lui si è creata una faglia, non è diverso da tutti gli altri maschi, quello che cerca è una cosa ed una soltanto e questo mi devasta –anche se non dovrebbe- mi devasta più che altro la consapevolezza che si soffermi su queste frivolezze
Decido che non sono affar miei –appunto- e vado a dormire con un annichilimento causato da questa giornata.
 
**
 
Ci siamo rimessi in marcia prestissimo stamattina, come sempre Tarpea è impeccabile e come sempre ha occhi solo per una schiena – per così dire-
Non mi piace, non mi piace per niente la sensazione che sento livello della pancia, mi mette ansia, angoscia, non so se attribuirla ancora alla discussione avuta o a tutto il resto
Cerco di distrarmi guardando il paesaggio che mi sta intorno cercando di ritrovare la mia calma, tutto sembra così tranquillo, fin troppo tranquillo, insomma è strano che tutto stia andando liscio, è vero che siamo in marcia da due giorni soltanto ma è proprio questo il tratto più largo e boscoso, l’ideale per le imboscate
Ad un certo punto sento uno spostamento d’aria brusco, sento qualcosa sfiorarmi il braccio e ledermi un po’ la maglia, mi accorgo che è un dardo
Tutto succede in un nano secondo, degli uomini con un colpo secco dietro la nuca stordiscono i funzionari ed il sacerdote e intrappolano nella loro morsa Tarpea che dal suo canto cerca di divincolarsi e grida, Naruto e Suigetsu riescono a stendere senza problemi i loro avversari, sono stati molto abili e hanno dimostrato di saper collaborare, Suigetsu infatti ha fatto da esca e quando il nemico sembrava prossimo a colpirlo Naruto da dietro lo aveva steso; io e Juugo invece corriamo verso Tarpea che nel frattempo sta venendo trascinata a forza da quei due energumeni che la tengono stretta a loro, con uno slancio mi porto avanti e cerco di colmare la distanza tra me e loro per affrontarli, incurante dei pericoli che sto correndo, uno dei due sembra essersi accorto di me e sta per colpirmi, strizzo un po’ le palpebre ma sono pronta per lo scontro quando all’improvviso un altro spostamento d’aria mi fa ritrovare ad un soffio da una schiena calda – santa schiena- e poi sento la sua voce
-sta’ tranquillo Satsushi ci penso io*
In un attimo Sasuke con un gesto agile neutralizza il nemico e quando l’altro cerca di colpirlo alle spalle con un calcio riesce a sbalzarlo accanto ad un albero e a fargli perdere i sensi; a quel punto è come se il tempo tornasse ad essere scandito: Juugo Naruto e Suigetsu vanno ad immobilizzare i nemici in maniera tale che non possano più provocare danni, io invece aiuto i funzionari e il sacerdote a rialzarsi e li accompagno, facendoli sedere all’ombra di un albero, Tarpea invece corre da Sasuke terrorizzata e lo abbraccia forte premendo la sua fronte contro il suo petto e lui le accarezza i capelli per tranquillizzarla
Vedere quella scena mi fa trasalire e dimentico tutto quello che un attimo prima era successo ad un tratto però vedo che alza gli occhi e li punta verso di me e mi guarda, intensamente, in un modo che a parole non sarei in grado di esprimere e me basta questo per rasserenarmi.
**
 
-cazzo, quello stronzo oggi mi ha ferito al braccio e io non me ne ero nemmeno accorto
A quanto pare Suigetsu durante lo scontro era stato colpito da uno dei coltelli a parte di quello che poi scoprimmo essere un sicario inviato per uccidere Tarpea – e noi ovviamente-
Durante lo scontro, a caldo, Sui non ci aveva fatto caso, ma quando stavamo andando verso il rifugio si era dovuto fermare e quasi privo di sensi si era reso conto di sanguinare, ero stata io a fasciargli il braccio repentinamente ma dopo l’accaduto mi ero chiusa in un mutismo, troppo scossa per parlare
 
Il turno di guardia spettava a me e Sasuke quella notte e io non ero poi così felice, avrei preferito andare a rintanarmi nella mia stanza e dormirci tanto su, ma a quanto pareva questo non era possibile, tra le altre cose mi sentivo stordita, come in una specie di bolla
-stasera non fai il turno di guardia, va’ a dormire, qui ci penso io
Sasuke è spuntato dal nulla, non voglio sembrare debole anche se sono così tentata ad accettare, scuoto la testa in maniera tale da fargli capire il mio dissenso, le parole non ne vogliono sapere di uscire dalla mia bocca
-sei scosso, non ti voglio così, va’ a dormire
Il suo tono è più duro e mi infastidisce, ma forse da un lato è meglio perché mi dà la forza di rispondergli
-non mi muovo, questo è il mio turno di guardia e lo rispetterò
Un sospiro tra il seccato, l’annoiato e con una punta di preoccupazione mi arriva chiaro e distinto, poi sento Sasuke adagiarsi vicino a me
-questo atteggiamento non ti aiuterà, fare il duro non ti serve, se tieni tutto dentro poi esplodi
Mi guarda di nuovo e c’è un attimo di silenzio
-la prima volta che sono andato in missione uno dei miei compagni è stato sgozzato davanti a me e io non ho potuto fare niente per salvarlo, non ho né mangiato né dormito per una settimana, avevo la nausea ed ogni notte gli incubi mi perseguitavano, mi sentivo inutile...
Lo ascolto rapita mentre parla, ancora più stordita se possibile, e sono felice, è il mio spiraglio di felicità questo, sentire che lui mi stia confidando una cosa così importante, d’un tratto non mi importa che lui voglia passare le sue notti libere con Tarpea, mi importa soltanto di lui e della sua nobiltà d’animo
-...non fare l’errore di chiuderti, ti traumatizzeresti da solo, affronta le cose di petto...
Perché la sua voce mi arriva sempre più lontana ed ovattata? Comincio a sentire un fischio netto nelle mie orecchie, la testa mi pulsa, sento gli occhi ribaltarsi, l palpebre farsi pesanti e il respiro farsi corto
-...quello che è successo oggi deve farti capire chi sei...
Ho così un improvviso bisogno d’acqua, la mia bocca è impastata, sento caldo, vorrei spogliarmi e gettarmi nel ruscello, ho bisogno d’aria!
-Satsushi?
Sento una mano poggiarsi sul mio braccio ma ho la vista offuscata e l’immagine che ho dinanzi a me non è chiara
-Satsushi?! Che hai?!
La voce di Sasuke diventa lontana e sfocata, è preoccupato, lo sento da come è teso
-cazzo, lo sapevo!
Cerco la sua mano per trovare refrigerio, con l’altra lui mi adagia sull’erbetta – devo essere caduta di peso sulla sua spalla- e mi tocca la fronte, sto per svenire me lo sento, le vie respiratorie sono completamente ottuse
Sento che sta cominciando a spogliarmi, slaccia i lembi della maglia che indosso, i miei sono troppo offuscati per ricordarmi che quel gesto causerà la fine
Toglie anche la maglia bianca e sento finalmente la mia pelle a contatto diretto con l’aria, la mano di Sasuke si poggia sulla mia fascia spostandola un po’ per poter sentire il mio battito cardiaco presumo..
Toglie la mano come scottato e sento che si irrigidisce
- Ma che cazzo sta succedendo? Tu chi diavolo sei?!
In ultimo attimo di barlume capisco che il mio seno è quasi fuori dalla fascia, poi su di me cala il buio...
 
 
 
 
Angolo Autrice imbarazzata
Prendete una ragazza, aggiungete una storia, degli impegni scolastici ed extrascolastici, un pc rotto, un blocco e cosa viene fuori? Un ritardo di sette mesi!!!! Scusatemi davvero tanto, metà capitolo era già scritto tra marzo e aprile ma poi gli impegni si sono accavallati, il pc è deceduto, se poi mettiamo anche che cambio idea su questa storia ogni due secondi il ritardo è fatto
Comunquee finalmente ho deciso di far uscire Sakura allo scoperto, chissà che succederà, fatemi sapere cosa ne pensate della storia e del capitolo, vi chiedo ancora scusa e spero di aggiornare presto, ho le idee molto chiare sul proseguito
Buonanotte baci :*
Vi chiedo anticipatamente scusa, è molto tardi ma volevo pubblicare quindi sono sicura che ci saranno errori, li rivedrò al più presto!
 
*l’isola di Lemno è un’isola in cui tutte le donne appartenenti ad un certo ceto sociale venivano istruite riguardo la vita matrimoniale, anche quella sessuale, molto spesso si creavano delle tendenze omo per due motivi: o per far pratica in vista della convivenza con il futuro marito o semplicemente perché si era confuse e non si aveva un orientamento sessuale delineato, la poetessa greca Saffo era stata istruita anche a Lemno!
** c’è bisogno che spieghi da dove viene questa frase e a quale circostanza appartiene? 

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Capitolo 8
*** Capitolo 7 ***


Sento un dolore lancinante alla testa, come se qualcuno mi stia martellando dall’interno, un fischio continua ad offuscare il mio udito, sento tutto attorno a me ovattato, cerco a fatica di aprire gli occhi ma tutto ciò che riesco a vedere è una macchia nebulosa di colori, sono costretta quindi a chiuderli e strofinarli nella speranza di risolvere il problema; sebbene il mio corpo sia intorpidito riesco a percepire una superficie morbida sotto di me e solo in quel momento capisco di trovarmi in un letto.
D’un tratto le immagini della sera precedente si riaffacciano nitide nella mia mente.. quindi vuol dire che Sasuke sa della mia vera identità?!
No -impossibile-, non mi avrebbe permesso di riposare e riprendermi, non mi avrebbe sistemato in un letto caldo e in primis non mi avrebbe soccorso.
Con questi pensieri positivi mi decido ad alzarmi per potergli parlare e fargli capire le mie ragioni, sono sicura che mi ascolterà e saprà capirmi.. andrà bene, il nostro rapporto non sarà rovinato e io potrò vivere con un peso in meno sulla coscienza. Se Sasuke sa che sono una donna d’ora in poi saprà anche tutelarmi meglio; sì devo parlargli urgentemente, mi inerpico quindi lentamente sulla testiera del letto e facendo leva sulle braccia cerco di mettermi seduta, riesco nell’impresa seppur con qualche difficoltà; in quel momento mi accorgo che il braccio destro è avvolto in una fascia e una chiazza di sangue campeggia al suo centro, non ne comprendo il motivo ma vedere quella fascia mi fa ripensare ai primi tempi quando Sasuke me ne diede una simile -ancora gelosamente custodita- per lo stiramento muscolare, la mia mente è offuscata da una spirale di cuoricini,
 sono quasi arrivata alla porta ma prima che io possa fare un altro passo la maniglia viene abbassata.
Fa il suo ingresso un Sasuke più bello che mai, non riesco a guardargli il volto perché è ruotato a tre quarti; è come se stesse guardando dietro di sé per vedere se ci sia qualcuno, sicuramente vuole essere prudente, d’altronde se si scoprisse che sono una donna anche lui dovrebbe subirne le conseguenze.
Lo guardo sorridendo timidamente, è stato così gentile, premuroso.. poi si gira e il suo sguardo entra nel mio raggio visivo.. il mio sorriso svanisce e vorrei sprofondare sotto terra, i cuoricini si spezzano e sento le gambe molli; è furioso, continua a intermittenza a stringere un po’ gli angoli degli occhi, la mascella, così come la bocca, sono serrate in una piega dura, la braccia sono rigide e le mani sono chiuse in due pugni, tutto il suo essere emana odio e rabbia e adesso non so davvero cosa aspettarmi.
Ci fissiamo e mai come adesso noto come i nostri occhi siano in contrasto, verde contro nero, sgomento contro buggera, sento come se la differenza di altezza tra noi si sia triplicata, vorrei scappare, vorrei dire qualcosa ma sento che anche il più flebile dei sussurri potrebbe minare alla sua, già precaria, pazienza.
 -non..
 -zitta.
 -ma!
 -stai zitta ho detto.
La situazione è peggio di quanto pensassi, ha chiuso a chiave la porta e si sta avvicinando lentamente verso di me, in quel preciso istante mi balena in testa che voglia uccidermi o picchiarmi, comincio a tremare e le parole mi muoiono in gola, ho la bocca secca e sto sudando freddo.
Siamo faccia a faccia adesso, non proprio visto che non ho il coraggio di alzare il viso per guardarlo, quindi la mia visuale è il suo petto.
-adesso mi ascolti, giochiamo a carte scoperte. Pretendo sapere cosa cazzo ci fai qui, cosa cerchi e cosa ti serve
-io sono..
Vorrei dirgli chi sono, da dove vengo e perché vengo e fargli capire che ho delle ottime ragioni per essere qui, la mia frase però viene interrotta da un sospiro spazientito del mio interlocutore accompagnato da un ghigno
-non ci siamo capiti. Non me ne frega sapere chi sei, sei meno di zero. Voglio sapere perché sei finita qui.
E con queste parole è proprio riuscito a farmi sentire meno di zero
-anzi no, non mi interessa sapere niente, adesso tu così come sei venut..a, sparisci.
Dicendo così si volta e mi dà le spalle
L’idea che mi rispedisca a casa e questi causi un disonore alla mia famiglia fa scattare in me qualcosa e ridestandomi dal torpore riesco a rispondergli
-so che ho mentito ma le mie ragioni sono giuste, se tu mi lascias-
-forse non sono chiaro, non me ne frega niente. Domattina ti rispedisco direttamente da dove sei venuta e fidati della mia parola, rimpiangerai di avermi conosciuto, sarò il tuo più grande incubo.
-non puoi farlo!
-ah si? E chi mi fermerà? Tu? Lascia questa stanza, stasera dormi fuori.
-un’altra cosa, se fai parola con qualcuno del fatto che tu sia una donna stai pur certa che le cose peggioreranno.
-non ti ho mai mancato di rispetto, non ti ho dato problemi, perché scoprire che sono una donna ti turba così?! Ho mentito ma l’ho fatto perché..
Di nuovo il mio discorso viene interrotto, penso di avere appena rotto quel fragile equilibrio a cui lui si era aggrappato perché si gira verso di me con uno sguardo omicida e inizia a stringermi le spalle con forza.
Il mio viso è a un soffio dal suo
-ti avevo chiesto una cosa ed una soltanto, di non mentirmi, e tu l’hai fatto. Non mi interessa ascoltare nessuna della tua scuse, domani tu lasci questo posto.
-..Se penso anche che ti ho presentata come uno dei miei uomini più fidati..
Mi lascia andare spingendomi leggermente e mi accorgo che per la stretta il braccio ha ripreso a sanguinare, gli occhi mi si riempiono di lacrime ma per fortuna almeno quest’umiliazione mi viene risparmiata visto che Sasuke è appena uscito dalla porta, sbattendola ovviamente.
 
 
**
 
Dopo aver cercato di fermare l’emorragia sono uscita dalla stanza con l’intenzione di rintanarmi in qualche angolino per continuare a piangere, sto ancora malissimo e l’unica cosa che voglio è trovare un minimo di sollievo
-sushi!
Come non detto
-tutto bene?! Come ti senti?!
-bene, credo bene
-sei stato privo di sensi per 4 giorni, ci hai fatto prendere un colpo!
-ma cos’è successo?
-a quanto pare durante il primo scontro che abbiamo avuto sei stato colpito da una freccia avvelenata, meno male che Sasuke è intervenuto subito altrimenti non credo che adesso saremmo qui a parlarne, comunque penso che avrai fame!
In realtà ho famissima ma se mi vedesse Sasuke sarebbe la fine quindi mento
-no sono ancora sono abbastanza scombussolata a dire il vero, preferirei andare a stendermi un po’
 
Non appena esco all’aria aperta sento il vento caldo accarezzarmi le guance, che strano: l’ambiente esterno è così in contrasto con il mio stato d’animo, vado a poggiarmi su una roccia con la speranza di poter riposare ancora un po’ .
 
-..vieni qui dai
Una voce cattura la mia attenzione, viene dal basso quindi mi sporgo leggermente per capire chi sia la fonte
-oggi sei particolarmente stressato, qualcosa non va?
-nh, tutto bene
Quella a cui assisto è una scena d’amore tra Tarpea e Sasuke, a quanto pare loro due si sono avvicinati molto, altrimenti non mi spiegherei lo stringersi delle loro mani.
Qualcosa a livello del mio stomaco comincia a bruciare
Poi avviene: Tarpea si issa sulle punte e dona un bacio a fior di labbra –non proprio a fior- a Sasuke che, ovviamente, ricambia, la mano di lei comincia ad accarezzare il volto di lui e il bacio diventa più intenso e serio
Vorrei impedirmi di guardare ma non riesco a smettere, sono ipnotizzata, ho la necessità di catturare ogni singolo frammento, non mi sfugge nemmeno il modo in cui Sasuke cinge la vita della ragazza
-è meglio rientrare
È Sasuke a parlare, e così come sono venuti, spariscono;
 resto quindi sola con i miei pensieri, realizzo che il bruciore allo stomaco non è fame ma angoscia, avevo stupidamente pensato di avere un rapporto particolare con lui, pensavo fosse una bella persona con una bella anima che riusciva a comprendermi davvero, a capire chi ero, cosa volevo, di cosa avevo paura. Con la stessa violenza di un secchio d’acqua fredda prendo coscienza di quanto Sasuke mi sia entrato sotto pelle, di come abbia scavato a fondo nella mia anima, avevo inconsciamente scordato di apparire ai suoi occhi come un ragazzo e avevo dato per scontato che lui avesse una qualche sorta di interesse per me; ma le sue parole erano state fin troppo chiare e taglienti per essere fraintese, mi vedeva solo come un compagno novello da proteggere.
 
Non so dire esattamente quando avessi preso sonno ma di certo non avevo dormito bene, il mio corpo era ancora scosso da brividi di freddo e la testa mi pulsava quindi già all’alba ero sveglia, fortunata perché proprio mentre stavo per entrare in casa mi imbatto in lui.
-dove credi di andare?
-a prepararmi per partire..
-tu non vai da nessuna parte, oggi resti qui e quando tornerò stasera ti riporterò indietro. Adesso sparisci.
Serrando i pugni e mordendomi la lingua pur di non rispondere per non peggiorare le cose decido di andarmene, a testa bassa, umiliata, come voleva lui.
 
**
 
L’inconveniente di stamattina è stato un bene perché una volta che gli altri erano partiti, ero riuscita a riposare, certo riposare è un parolone, diciamo che più che altro ero riuscita ad alternare momenti di dormiveglia a momenti di totale angoscia in cui ripensavo a ciò che mi sarebbe spettato e alla vergogna che avrei fatto piombare sulla mia famiglia; ma almeno il mal di testa era passato e la mia temperatura corporea si era ristabilita.
 
..Passi concitati, urla isteriche, trambusto, qualcosa che viene trascinata è tutto ciò che riesco a carpire da dentro l’accampamento, senza pensarci mi precipito fuori –ovviamente nessuno sa della mia vera identità quindi indosso ancora i miei usuali abiti-
Di nuovo la scena che mi si para davanti è raccapricciante, record, due volte in un giorno; Tarpea ha le mani piene di sangue così come quelle di Naruto e Suigetsu, stanno cercando di pigiare qualcosa ma non riesco a vedere bene con tutte quelle persone che si ammassano davanti a me, a quel punto un Juugo spazientito issa qualcosa, qualcuno, riesco ad intravedere una chioma e a quel punto il sangue mi si gela, ho le vertigini.
Senza pensarci mi precipito lì per capire meglio quello che è successo:
-è colpa mia, è colpa mia! Vi prego qualcuno lo aiuti!
Tarpea ha il volto rigato di lacrime, cerca convulsamente di fermare quella che ora riesco a vedere è un’emorragia, è disperata e cerca spasmodicamente aiuto con gli occhi a tutti quelli che le stanno attorno, Suigetsu mi intravede e corre verso di me, incurante delle mani sporche di sangue mi prende per le braccia, e mi guarda preoccupato, disperato
-tu, tu sei l’unico che può salvarlo! Nessuno conosce la medicina qui!
Sono completamente in stato di shock, non cosa fare, cosa dire
-ma io non..
-con me ci sei riuscito, ti prego Satsushi fa qualcosa!
-lo faccio sdraiare su un lettino
È stato Juugo a parlare, in un secondo Sasuke, proprio quel Sasuke di poche ore fa è sdraiato su un lettino privo di conoscenza con una copiosa emorragia che sgorga dal fianco sinistro, come se il mio corpo si muovesse da solo, d’istinto, mi avvicino al lettino per potere osservare meglio la situazione, nel frattempo mi hanno portato tutto il necessario per affrontare un intervento, taglio quindi la maglia e mi rendo conto che la situazione è più grave di quello che avevo sospettato
-devo operarlo immediatamente, ma mi serve cosciente, aiutatemi a svegliarlo, portatemi una bacinella di acqua fredda e una di acqua calda, anche dell’acqua con del sale.
Mentre tutti corrono a destra e manca per procurarmi ciò che ho chiesto mi giro ad osservare meglio il mio “paziente” e mi concentro sul suo viso: ha il volto un po’ pallido ma sempre perfetto, sembra una statua, incurante di tutto gli accarezzo una guancia e quel semplice contatto mi dà la lucidità e il coraggio di cui avevo bisogno. Il mio momento intimo viene interrotto da tutti gli altri che hanno in mano ciò che mi serve
-Juugo fagli alzare un po’ il busto e tienilo fermo
Fa come gli dico e a quel punto prendendo la bacinella di acqua fredda gliela lancio in viso, sembra rispondere all’impatto quindi immediatamente prendo l’acqua con il sale e tenendolo fermo per la mascella gli faccio aprire la bocca e lo costringo a bere; finalmente sveglio comincia a tossire seppur respirando affannosamente.
-avete un qualche tipo di anestetico?
Mi rivolgo alle inservienti
-spiacenti, non siamo attrezzati
Di male in peggio, a quanto pare ci sarà da sudare, con la coda dell’occhio noto che Sasuke ha per fortuna ripreso piena conoscenza e il suo sguardo adesso brucia su di me, lo posso percepire
-per favore andatevene, l’ambiente deve rimanere quanto più pulito possibile
Sento che Tarpea sta per pronunciare qualcosa, ma per fortuna la mano divina di Naruto la blocca e la invita a seguirlo fuori: adesso ci siamo solo io e Sasuke lì dentro
Sto per avvicinarmi per pulirgli la ferita ma lui con il braccio mi blocca
-devo pulirti la ferita
-non mi toccare.
Sono ormai stufa di essere trattata come una pezza, lo faccio solo ed esclusivamente per lui quindi dovrà sottostare a ciò che gli dico.
-si dà il caso che io sia l’unica persona in grado di salvarti quindi adesso stai zitto e mi permetti di aiutarti
So di averlo fatto infuriare, lo so perché vedo che cerca di alzarsi ma con scarsi risultati, “barcollo ma non mollo” il detto dice e lui segue questa filosofia in pieno, sebbene infatti si sia sdraiato nuovamente continua a respingermi con il braccio.
Non mi lascio abbattere dal suo atteggiamento e imbevendo un panno nell’acqua calda comincio a pulirgli la ferita, impresa titanica visto che lui cerca ancora di ostacolarmi; una volta finito guardo il taglio, è abbastanza profondo e se non faccio qualcosa nel giro di un paio d’ore morirà; comincio a sterilizzare il tutto, poi ricordandomi del fatto che non c’è anestetico sono costretta a parlare di nuovo con il mio ostile paziente
-le inservienti mi hanno detto che non c’è anestetico quindi sentirai un po’ di dolore, tutto quello che posso fare è..
Mi blocco perché comincio a strappare la manica della mia maglia e ad intingerla nell’acqua pulita sotto lo sguardo interrogativo di Sasuke
-tieni, metti in bocca questa e se dovessi sentire dolore stringi più forte che puoi
Ma niente, lui non cede e continua a non voler aprire la bocca, l’unica cosa che mi resta da fare è.. ricattarlo
-se non apri la bocca e non ti fai operare vado di là e dico a tutti che sono una donna e che tu ne eri al corrente
I suoi occhi si sgranano e a quel punto decide di aprire quella dannatissima e bellissima bocca, ma penso abbia ceduto di più perché il dolore lo sta divorando.
Mi metto all’opera cercando di infliggergli meno dolore possibile, Ma è più difficile di quando pensassi, sento che stringe spasmodicamente i pugni e serra i denti intorno ai lembi della mia maglia

- io non volevo mentirti.
Decido di parlare, sarà costretto ad ascoltarmi e solo così potrò fargli capire

-mio padre ha subìto un attacco dal nemico durante una battaglia e da quel giorno in poi la sua gamba non è più la stessa, per camminare deve fare affidamento su un bastone; quando sono venuti i funzionari a reclamarlo ho cercato di oppormi, finendo anche per litigare con i miei; mi sembrava uno scempio mandarlo in battaglia, era morte certa, come avrebbe potuto muoversi agilmente?! Dentro di me provavo una grande rabbia per la consapevolezza che gli uomini vengono considerati molto spesso carne da macello, bestiole da sacrificare in nome di una pace utopistica, di un ideale utopistico e soprattutto di una patria utopisticaMettersi a nudo, operare e cercare il suo sguardo non era semplice ma trovai la forza di continuare perché mi accorsi che nonostante fosse provato dal dolore mi stava ascoltando e guardando con un certo interesse

-Presi una decisione, se era proprio così necessario morire sarei morta io, avrei affrontato io il peso della battaglia, della morte, ma non avrei sopportato di immaginare mio padre spegnersi come una candela, già una volta era stato vicino alla morte; non avrei permesso che la tragedia si ripetesse. E così sono arrivata qui, spaesata, spaventata.. non è facile vivere con il peso di una bugia, non è bello mentire agli altri ma dovevo farlo, era l’unico modo, e poi sei arrivato tu.. tu che mi hai mostrato cos’è l’onestà, tu che mi hai insegnato a non perdere i miei ideali, a lottare per ciò in cui credo, a farmi valere, a trarre sempre qualcosa di buono dal negativo, a mantenere la mia anima pulita, e poco importa che io sia un uomo o una donna, importa soltanto ciò che mi hai detto, come mi hai aiutato, come mi hai salvato dal baratro della perdizione; ma so anche di averti mentito e non conta poi così tanto il movente, ti ho fatto correre un grande rischio, sono stata egoista quindi accetterò di andarmene, ma volevo soltanto che tu sapessi.Finito il discorso mi accorgo con un certo sollievo che sono riuscita a bloccare l’emorragia quindi a testa bassa –non riesco a sostenere il suo sguardo- comincio a fasciare la ferita, poi vado per togliere dalla sua bocca la fascia e il mio cuore perde cento battiti nel guardarlo, l’intensità dello sguardo che mi rivolge è indescrivibile, travolgente; sento che adesso il mio verde e il suo nero non siano in contrasto, adesso i nostri sguardi, i nostri colori sono.. complementari. I suoi occhi si offuscano e capisco che ormai è sfinito quindi gli asciugo le goccioline di sudore che gli imperlano la fronte e con un’audacia che non pensavo di avere gli depongo un bacio proprio su quel punto.
Quando esco vengo travolta da tutti, vogliono delle risposte, in particolare Tarpea, li rassicuro e impedisco a tutti di andare da lui e di lasciarlo riposare.
Ritorno all’accampamento e noto che sono già le ventitré, stremata mi accascio su un giaciglio e con un sollievo a riscaldarmi il petto mi addormento. Il mio sollievo dura poco a quanto pare perché dopo solo quattro ore di sonnecchiamento i miei sensori da croce rossina si risvegliano e prima che me ne renda conto le mie gambe sono dirette nella stanza in cui Sasuke riposa, quando entro mi accorgo che dorme, sembrerebbe tutto a posto ma per sicurezza controllo la fascia, cerco di fare piccoli movimenti per non svegliarlo

-sono sveglio.
Come non detto
-come ti senti?
-bene credo
-d’accordo allora io ripasso tra un po’ per cambiare la benda
Faccio per andarmene, un po’ sollevata un po’ angosciata ma la sua voce mi blocca
-aspetta.. vieni qui
E così sono di nuovo davanti il suo cospetto
-la parole che ti ho rivolto oggi non erano veritiere, erano dette di getto..per rabbia
-corrispondono a verità..
-come ti chiami davvero?
-Sakura
-Sakura..
Ripete fra sé e sé
-sei una bella persona Sakura, una bella anima, non vali meno di zero
I pugni che fino a quel momento avevo tenuto serrati per l’ansia si distendono e le mie nocche riprendono colore, gli rivolgo poi uno dei sorrisi più felici e sinceri che io abbia.
-facciamo che il tuo segreto me lo tengo ancora per un po’, e mi tengo anche te
-davvero?!
-ti sembro uno che scherza?
-grazie, grazie e ancora grazie!
Il mio cuore esplode di gioia per la consapevolezza che non darò un dispiacere alla mia famiglia e.. che resterò ancora con lui, voglio lasciarlo riposare quindi decido di andarmene
-ah e un’altra cosa, non ricattarmi mai più, non ti conviene.
Annuisco felice ed esco dalla stanza, sono troppo euforica per dormire quindi mi dirigo verso un ruscello vicino e ammiro il paesaggio, penso e ripenso e il mio cervello va il brodo di giugiole!
 Mi disfo dei vestiti rimanendo solo in mutandine e fascia pronta per farmi un bagno ristoratore, sento però degli strani rumori e mi guardo intorno per studiare l’ambiente, tutto sembra tranquillo però; come un fulmine a ciel sereno due uomini mi piombano davanti, sto per mettermi a gridare ma un altro da dietro mi tappa la bocca e mi solleva da terra, comincio a scalciare e a dimenarmi come un’ossessa ma non c’è niente da fare, in un ultimo disperato tentativo mordo la mano all’energumeno che mi tiene stretta e lui per il dolore mi lascia andare, provo a scappare ma vengo nuovamente bloccata e questa volta vengo stordita, in un ultimo barlume di lucidità penso soltanto ad un nome.. e poi finisce tutto.
 
 
 
 
 
Angolo Autrice
Le 04:09, sono da rinchiudere in manicomio! Domani devo svegliarmi alle 8 e sono ancora qui a scrivere, da non crederci ma avevo il bisogno di pubblicare questo capitolo, è molto movimentato come avrete notato, spero di essere riuscita a rendere i pensieri/turbamenti di Sakura e di non aver combinato un pasticcio! Fatemelo sapere con una recensione please! La storia adesso sta entrando nel vivo e non vedo l’ora di mostrarvi l’altro capitolo, grazie per le recensioni e scusate se a volte non rispondo, sono molto impegnata ma vi prometto che quando potrò risponderò a tutte.
Un bacio, vado a letto, giusto per sonnecchiare qualche ora come Sakura, buonanotte <3
Medeafire.

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Capitolo 9
*** Capitolo 8 ***


Devo essermi addormentata ad un certo punto, ne sono certa: da un paio di notti a questa parte i miei ricordi sono poco nitidi..

 

'Mi sento cullare dal movimento ondulatorio dovuto alla mia posizione: probabilmente sarò in spalla ad uno di quei tre che mi ha rapita, sono troppo poco lucida anche soltanto per spaventarmi di quello che potrebbe succedermi, in preda alla nenia creata dai grilli e dai passi dei miei rapitori ricado nelle “braccia” di Morfeo.'

 

Mi sveglio di soprassalto, sull'attenti come non mai comincio a far vagare lo sguardo nell'ambiente circostante; la prima cosa che investe le mie narici è il forte odore di incenso di cui è impregnata la stanza, non appena capisco di essere in un ambiente circoscritto i miei occhi saettano verso una qualsiasi via di fuga, scrutando nel frattempo ogni minimo particolare: l'intera area è resa ovattata da tappeti persiani -il che mi fa riflettere sui possibili contatti che i miei rapitori potrebbero avere con la Persia- e arazzi, alcune anfore e candele -adesso capisco da dove proveniva l'odore d'incenso- sono sparse a terra e rendono l'atmosfera più austera; sono seduta al momento quindi, -per quello che la mia visuale mi permette di captare-, c'è un letto ornato di coperte di seta e lino, tutte ricamate a mano, -anche questo dettaglio mi permette di capire che i miei rapitori sono tipi che amano il lusso- un po' più avanti a sinistra c'è invece una tinozza color oro -non saprei dire se sia davvero di oro, non sono una grande estimatrice- è posta proprio vicino l'entrat-.. aspetta un attimo! C'è un'entrata?! È quella l'entrata?!

Non appena il mio cervello identifica quella fessura come l'ingresso aka via di fuga per me, mi ergo energicamente pronta per fuggire e correre a più non posso, sì.. peccato che appena provo ad alzarmi cado a terra come un sacco di patate, sono sempre stata goffa ma non fino a questo punto! In un nano secondo però prendo coscienza del fatto che la mia goffaggine è dovuta ad una forza esterna: una corda di vite; sono legata con le mani dietro la schiena ad uno dei pilastri portanti. Provo ancora a rialzarmi sperando di poter spezzare la corda ma proprio in quel momento la tenda dell'entrata viene scostata e fa' il suo ingresso qualcuno..

Resto pietrificata nella mia posizione – che sarà di certo molto buffa visto che sono a quarantacinque gradi, con un'espressione in volto a metà tra il contrito e il concentrato e un piede che fa leva sul pilastro per darmi slancio-

 

Lui mi guarda tra il perplesso e il guardingo, di certo non è uno dei miei rapitori o almeno io non ricordo il suo viso

-posso spiegare-

Mi affretto a dire con la voce più impassibile che abbia

-non credo ce ne sia bisogno

Mi dice ma non sembra arrabbiato, anzi.

Mi rimetto seduta e scruto il mio interlocutore.

È molto alto, spalle larghe, muscoli definiti, assomiglia a qualcuno di mia conoscenza, ha i capelli castano chiaro e gli occhi sono del medesimo colore, sono piccoli e marcati, il viso è leggermente ovale, il naso è dritto benchè sia un po' allungato, le labbra sono sottili ma definite, nel complesso è un bel ragazzo, di bella presenza; mentre contemplo chi ho davanti non mi accorgo che si è chinato e adesso è molto vicino alla mia faccia

-come ti chiami?

-Sakura

Mi ha preso alla sprovvista quindi di getto gli dico il mio reale nome, se penso quanto tempo ho impiegato per dire questo stesso nome a lui

-so che hai paura, non sai dove ti trovi vero?

Scuoto la testa

-sei a Corinto.

Corinto?! Corinto??!! ma sono i nostri nemici!!

-Tu da dove vieni? Non mi sembri una barbara

Per un attimo il mio cervello si riattiva

-vengo da..

Se avevo pensato di dirgli una bugia per fargli credere di appartenere ad un popolo alleato, dopo mi ricordo di essere stata rapita ad Argo quindi sarebbe inutile mentire, lo scoprirebbe comunque

-da Argo

-Argo eh? Brutta storia..

-Perchè sono qui?

-Hai paura?

-Dovrei averne?

-No, non con me, prima che tu mi possa odiare o temere sappi che non sono stato io a rapirti o dare un qualsiasi ordine affinchè ciò avvenisse, sono stati quei tre balordi dei miei sottoposti;

Poi prosegue dicendo

-Tranquilla a parte procurarti un bernoccolo..

E nel dirlo mi tocca la testa quasi accarezzandomi

-..non ti hanno fatto niente, quando gli ho chiesto chi tu fossi e perchè ti avessero portata qui mi hanno risposto che ti avevano vista ferma ad un ruscello e avevano pensato di “dovermi portare un trofeo di guerra”.

-Ah beh certo un'ottima ragione

-Idate! Oh scusami, il comandante deve parlarti.

Gli grida qualcuno

-Arrivo subito!

Risponde quello che ora so essere Idate ad un soldato penso

-Adesso devo proprio andare, non sai quanto pesanti e noiosi possano essere i comandanti!

E dicendolo mi fa.. l'occhiolino? La sua ultima affermazione non mi piace però, il mio comandante non è così -beh magari questo pensiero lo tengo per me-

Poi distraendomi dai miei pensieri mi libera dalla corda che mi teneva imprigionata e mi dice:

-Ecco fatto, se vuoi sei libera di scappare, non lo dirò a nessuno, stai attenta però perchè le guardie sono difficili da raggirare, se nel caso contrario decidessi di rimanere, lì c'è un cesto di frutta e altro cibo, devi rimetterti in forze.

E così com'è apparso, svanisce.

La prima cosa che faccio è alzarmi e prepararmi per andarmene, poi rifletto: quel tipo non mi sembra uno poco sveglio e per darmi l'avvertimento dalle guardie qualcosa significherà, tra l'altro sa anche da dove vengo quindi ogni tentativo di fuga in realtà è vano; con molta più saggezza di quanta pensavo di averne mi volto verso il cesto di cibo posto vicino il letto e mi appropinquo, il languore comincia a farsi sentire e si sa.. 'alla pancia non si comanda' o forse era al cuor? Non importa, in questo momento tutto ciò che voglio fare è mangiare così mi siedo sul letto e comincio a gustare tutto.

 

**

 

Finalmente sazia decido di dare un'occhiata fuori così esco dalla tenda -sì sono proprio in un accampamento- penso tra me e me, di certo però questo non è il tipo di accampamento a cui ero abituata io, il clima che si respira qui è molto pesante e tetro, ci sono guardie dappertutto, decido di rientrare, spengo quelle stramaledettissime candele e rientro dentro, qui si sta bene, dalla tenda riesco a scorgere le stelle e, come influenzata da quell'atmosfera, mi addormento.

A svegliarmi è una strana sensazione, come quella di essere osservata, così stiracchiandomi alzo lentamente le palpebre scoprendo degli occhi intenti a fissarmi con interesse; mi alzo un po' inquieta e mi accorgo che chi mi stava fissando ora si è dato un certo tono

-Controllavo che fossi ancora viva, sembrava che respirassi a malapena

è Idate a parlare

-Scusa devo essermi addormentata involontariamente

-Non ti preoccupare, comunque sono felice che tu abbia deciso di restare

E mentre pronuncia queste parole mi regala uno sguardo che non so decifrare, che non voglio decifrare

-Ho pensato che fosse la scelta più saggia

-Hai pensato bene, le guardie ti avrebbero sicuramente catturata e poi sarebbero stati dolori

Cala poi il silenzio tra di noi, non so che dire, che fare, come comportarmi; sembra a disagio anche lui

-Vedo che avevi fame

Interrompe lui per primo il silenzio, ride e io divento rossa per l'imbarazzo: mi ha beccata nel mio punto debole, non riesco a parlare troppo presa dall'imbarazzo

-Tranquilla era solo per dire, mi fa piacere tanto a me non piaceva

-Quanto dovrò restare qui?

Prima che possa riflettere le parole mi escono spontanee, sembra colpito dalle mie parole, quasi ferito ma fino a prova contraria sono io quella ad essere stata rapita e io quella a trovarmi in un accampamento nemico.

I miei pensieri ritornano lucidi e comincio a pensare che tutti gli altri in questo momento mi staranno cercando, Naruto, Sui, Juugo, Sasuke..oddio Sasuke! Avevo appena chiarito con lui, doveva ancora riprendersi, e se si era aggravato? E se pensava che ero fuggita perchè aveva scoperto che sono una donna?! Devo assolutamente andarmene da qui e al più presto possibile!

-Allora?

Incalzo piuttosto spazientita a dire il vero

-Allora.. non lo so, come ti ho detto non sono stato io a volerti qui ma ora che ci sei..

è in difficoltà, lo percepisco

-..ora che ci sei non mi dispiace ecco

Non so cosa dire per la seconda volta oggi, il che è strano, molto strano

-Senti facciamo così: intanto permettimi di poterti affidare alle ancelle, ti faranno lavare e ti daranno dei vestiti nuovi, così coprono anche quel segno

-Quale segno?!

Solo in quel momento mi accorgo che sul braccio sinistro ho marchiato una sorta di pesce grezzo

-Ma chi me l'ha fatto?!

-I miei sottoposti, dovevano identificarti, mi dispiace

-Sai? penso proprio che accetterò la tua offerta

Gli dico, ho bisogno di pulire la ferita

-Perfetto! Allora ti accompagno.

 

Dieci minuti più tardi sono già in un grande tempio dove le ancelle mi aspettano, comincio a pensare che a prescindere dalla mia risposta l'esito sarebbe stato uguale, senza ulteriori indugi vengo affidata a loro che cominciano a portarmi in una grande vasca, emanante un buon odore devo dire; mi vergogno un po' a farmi vedere nuda da sconosciute ma poco dopo, anche grazie ai loro modi di fare gentili, mi ambiento e mi lascio lavare.

Pensavo che il “trattamento” consistesse soltanto nel fare un bagno ma a quanto pare non è così perchè dopo avermi fatta asciugare mi portano in una sorta di atrio e cominciano a trafficare con i miei capelli e il mio viso, mi truccano e mi tingono nuovamente i capelli con un unguento nero lucente -durante il bagno erano rispuntati rosa ma avevo subito chiesto di riaverli neri, erano l'unico elemento che poteva farmi camuffare-

alla fine mi ritrovo con un abito color avorio rotto sotto il seno, è mono spalla e ricade fino ai piedi fasciati da un paio di sandali i cui lacci si inerpicano su per tutta la gamba; i capelli sono legati in un tupè morbido, solo alcune ciocche davanti sono lasciate libere; i miei occhi e le mie ciglia sono risaltati dal nero e la mia bocca è tinta di un rosa intenso; mi guardo e stento a credere che quella riflessa nello specchio sia io, sono irriconoscibile.

 

Mi ridirigo con il cuore in gola all'accampamento, non mi sento a mio agio agghindata così, sembro una bambola pronta all'uso; una volta arrivata a destinazione entro e mi ritrovo Idate a torso nudo intento a lavare via le fatiche dell'allenamento presumo, non appena posa il suo sguardo sulla mia figura noto una fiamma accendersi

-sei una visione.

Le sue parole sono di una sincerità disarmante, le pensa davvero

-non è che mi senta molto a mio agio conciata così

smonto subito il suo complimento, non mi piace riceverne e non voglio che si faccia strane idee, non sono un giocattolino. Mi dirigo verso la parte opposta della stanza e mi siedo, sento il bisogno fisico di allontanarmi da lui ma la fortuna non è dalla mia parte perchè lui come attratto si avvicina a me

-senti riguardo il discorso di prima, quando potr-..

mi poggia l'indice sulle labbra

-shh non pensiamoci adesso

e senza darmi il tempo di poter dire qualcosa mi bacia, sento subito la sua lingua premere per approfondire e un po' a malincuore acconsento, lui posa una mano sulla mia guancia e l'altra accarezza la coscia, i miei timori erano fondati, temendo il peggio lo scosto da me e riprendo fiato, comprende il mio rifiuto e un po' ferito un po' arrabbiato se ne va via lasciandomi sola con i miei pensieri.

 

 

**

 

Non so da quante ore sono sola, fatto sta che ho cercato in tutti i modi di capire come posso fuggire senza essere notata, saranno due giorni che sono qui già, voglio andarmene, devo tornare da lui, ne sento il bisogno, non mi sento al sicuro qui; forse ora comincio a capire perchè si sia infuriato tanto quando ha scoperto la verità su di me, nel mondo militare la donna ha un solo posto: quello della concubina.

Mi decido ad alzarmi ma mi risiedo nuovamente perchè la tenda si muove e da lì entra Idate, non mi guarda

-senti per oggi io-..

-non mi devi alcuna spiegazione, adesso devo andare, a quanto pare è scoppiata una rivolta, spero che tu sia un bravo medico perchè se mi feriranno avrò bisogno di cure, ti proibisco di lasciare questo accampamento.

Prende tutto il necessario e va via, il suo tono non è più quello di prima, è duro, tagliente; ho paura che presto si prenderà ciò che vuole anche senza il mio consenso.. devo andarmene di qui e alla svelta!

 

È mezz'ora che cerco di capire da dove potrei scappare senza uscire dalla tenda, sono rassegnata e mi butto a peso morto sul letto, la testa rivolta verso l'alto e le braccia spalancate; proprio in quel momento penso che un modo per scappare c'è quindi mi alzo e corro vicino il bordo della stanza dove c'è una cassapanca, comincio a spostarla ma improvvisamente sento la tenda che viene scostata: mi pietrifico sul posto, non muovo un muscolo, non pensavo che sarebbe ritornato così presto, anche lui è fermo, come se mi stesse studiando, decido di girarmi piano piano e di affrontarlo ma quello che vedo mi lascia senza fiato.

-..Sakura?!

-ma tu che ci fai qui?!

Il suo stupore iniziale si ridesta e torna ad essere composto come sempre

-tsk vengo e riprenderti no?

Per l'incredulità mi siedo sul letto come ipnotizzata, tutto mi sarei aspettata ma non di trovarmi davanti Sasuke, tra l'altro dentro la tenda di un accampamento nemico!

-sei pazzo? Lo sai dove siamo?!

-no, dimmelo tu

e ride sornione, lui

-ma ci sono le guardie, io.. tu.. come hai fatto a-..

-shh sono o non sono un comandante, avrò anche la mia strategia no?

Di nuovo nello stesso giorno un dito mi viene posato sulle labbra, solo che a differenza del tocco di Idate, quello di Sasuke mi rapisce, mi fa accelerare i battiti, mi fa sentire turbata e tranquilla al tempo stesso.

Poi mi guarda, mi scruta -anche un po' preoccupato a dire il vero-, non deve essere facile per lui vedermi come una donna

-perchè sei conciata così?

-me l'ha detto lui di andare dalle ancelle

Sasuke gira la parte sinistra del capo verso di me e assume un'espressione di curiosità

-lui chi scusa?

-si chiama Idate, è un importante soldato di Atene per quello che ho capito

lui sgrana un momento gli occhi, ma forse è una mia impressione perchè subito dopo riassume la sua maschera d'impassibilità.

-Si lo conosco, ho avuto a che fare con lui, sai perchè ti ha conciata così vero?

-..si

-dimmi che non è successo ciò che penso.

Le sue parole mi colpiscono a tal punto da farmi alzare il viso di scatto e puntare i miei occhi sui suoi, ma non tanto per ciò che ha detto, ma per come l'ha detto, come.. come se gli importasse veramente, mi schiarisco la voce prima di parlare.

-no no certo che no, mi ha trattata con riguardo

poi lui si avvicina e si siede sul letto per metà e mi fissa un po' divertito

-che c'è?

Mi chiede

-niente, sono irrequieta, dobbiamo andarcene di qui, se tornasse qualcuno..

-ti rivelerò un segreto.

Lo guardo interessata ed interrogativa

-Gli dei ci invidiano perchè siamo mortali, ogni cosa è più bella per i condannati a morte, questo momento non ritornerà quindi assaporalo..

è poesia quella che ho appena sentito.. i condannati a morte, i momenti..

-..e tu non sarai mai più bella di come sei ora.

Aggiunge poi inaspettatamente e a questo punto il mio stupore è evidente, le mie guance si imporporano e i miei occhi diventano liquidi, bella, sono bella, non posso fare a meno di mettere a confronto il complimento di Idate con quello di Sasuke, le sue parole hanno davvero avuto l'effetto di farmi sentire tale, seppur con parole semplici questo è il più bel complimento che abbia mai ricevuto.

Lui accenna mezzo sorriso, mi sfiora la guancia con due dita e poi dandosi un tono mi dice

-allora vogliamo andare?

-si subito, prima però devo fare una cosa

estraggo un coltello che avevo individuato in un angolo della stanza e taglio la veste facendola arrivare a metà coscia

-per camminare meglio

mi giustifico, senza aggiungere altro scappiamo dall'ingresso opposto che Sasuke si era creato per non essere visto.

In un primo momento corriamo, poi una volta lontani dall'accampamento rallentiamo il passo e io crollo sfinita vicino un albero, mi accorgo che è notte fonda, mentre riprendo fiato nella mia mente affiora una domanda che per lo sbigottimento non gli avevo posto

-ma.. come facevi a sapere che ero lì?

Lui non risponde subito, sembra pensarci..

 

 

'Mi sveglio intontito, credo sia dovuto al dolore post operatorio, certo che quella ne ha di fegato, nonostante le aveSSI detto che l'avrei cacciata, nonostante la respingessi, lei imperterrita è riuscita ad operarmi e a salvarmi, “è proprio cocciuta”, penso con mezzo sorriso; questa persona dal primo momento mi è sembrata strana, Satsushi.. la prima cosa che ho pensato era che non c'era speranza per lui di sopravvivere, troppo ingenuo, troppo timoroso, costantemente in allerta, ora capisco perchè.

Sono stato uno sciocco, come ho fatto a non capire che era una donna?! Ci ho passato giornate intere, a combattere, ad aprirmi, a preoccuparmi che si sentisse a suo agio e che non restasse traumatizzato dalla vita militare e poi? E poi quella benedetta fascia che mi stravolge il mondo, quella fascia che fa crollare le mie certezze; ero infuriato, mi aveva preso in giro, cosa poteva mai farci una donna in un posto come questo? Cosa voleva? Da dove veniva? Aspettavo trepidamente che si svegliasse per poterle parlare, per avere delle risposte.. cazzo non sapevo nemmeno quale fosse il suo vero nome.

Volevo delle risposte ma il mio orgoglio mi aveva impedito di permetterle di darmene, la volevo fuori dalla mia vita al più presto, costasse quel costasse, poi mi aveva costretto ad ascoltarla, mi aveva raccontato la sua storia e avevo sentito che era sincera, non stava mentendo, era come se stesse rivivendo il giorno in cui era scappata di casa e aveva abbandonato tutto per amore del padre.

Mentre mi curava, mentre mi parlava io ero ipnotizzato da lei, dai suoi movimenti, dalle sue espressioni e dalla sua dedizione; per un attimo fui arrabbiato con me stesso perchè in quel momento l'avere scoperto che fosse donna non mi aveva turbato, anzi ero quasi felice di quella scoperta perchè.. perchè era una bella persona, con una bella anima -come poi le avevo anche detto ad alta voce- avevo soltanto una mezza idea di come fosse esteticamente ma in quel momento poco importava, mi sentivo attratto da lei come mai mi era capitato, io era la falena e lei la fiamma, tutte le emozioni erano diverse; con Tarpea era solo contatto fisico ma finiva lì, con lei andava oltre, l'aver preso coscienza di essermi confidato, aver dato consigli e aver avuto al mio fianco durante la missione una donna come lei, mi rendeva felice come non mai.

 

**

-Sasuke?

-Sak-.. Tarpea?

-si, disturbo?

-no entra

-come ti senti?

Mi dice avvicinandosi e toccandomi la fronte, manco avessi la febbre

-già meglio Sa..tsushi è stato bravo

-si ma ieri è stato anche un po' presuntuoso, ci ha obbligati tutti quanti a lasciare la stanza, io volevo sapere come stavi ma in pratica mi ha cacciata

Non so per quale motivo ma la cosa mi fa piacere, sta diventando troppo appiccicosa, che abbia frainteso il nostro rapporto?

-come vedi sto bene, adesso se non ti dispiace voglio riposare

dovrei essere più garbato ma non riesco in questo momento, non è lei che volevo vedere anzi non capisco come mai dopo la visita di stanotte non sia più tornata e non so perchè diavolo mi importi così tanto

-..si certo.. ah Sasuke, so che non è il momento più adatto ma ho pensato che dovessi sapere

la guardo incitandola a continuare

-stanotte volevo venire da te per vedere come stavi ma lungo il tragitto ho visto una donna vicino il ruscello, penso volesse farsi un bagno però ad un certo punto sonno arrivati dei brutti ceffi e l'hanno aggredita portandosela via, lei ha cercato di fare resistenza ma l'hanno tramortita, ecco io volevo sapere cosa ci facesse una don-..

scatto come una molla dal letto e mi metto seduto infischiandomene del dolore

-chi erano quelli che l'hanno portata via?!

-Non so come faccio a ricordare?

-ricordi almeno se avessero indosso una divisa?

-si, si mi pare fossero dei soldati

-sul braccio avevano impresso qualche segno

-uno aveva impressa una X forse, anzi no era qualcosa di forma ovale ma di più non so dirti; perchè?

-mi serve per capire chi sono ed essere preparato se volessero attaccare anche te

le si illuminano gli occhi e penso quanto poco le basti per credere di essere fondamentale per me

-ma la donna chi era?

-sarà una di passaggio, non farci caso

 

**

'Devo assolutamente andare a cercarla, so per certo che la donna di cui parlava Tarpea era Sakura, spero solo non le sia successo niente..'

 

'Sono riuscito a convincere tutti che sto bene e facendogli credere di essermi andato a fare una passeggiata sono andato verso Corinto, quello che Tarpea ha descritto è il pesce, simbolo di Corinto, deve per forza trovarsi lì'

 

'Ma dove sarà? Ho cercato dappertutto, questa è l'ultima tenda che ho da controllare, dopo di che la cerco nel tempio, questa tenda non è vuota: c'è una giovane donna di spalle, deve avermi sentito perchè si è immobilizzata, non girarti non girarti non girarti ma lei si gira e quando si gira il mio cuore perde un battito nel vederla

-Sakura?!

 

'-..e tu non sarai mai più bella di come sei ora.

Non ci ho pensato due volte a dirglielo, è la verità e poi vederla in imbarazzo è stata la più bella ricompensa che potessi desiderare; ma che vado a pensare?! Devo riprendere il controllo.

-allora vogliamo andare? '

 

 

 

 

 

-Sasuke??

-..ho le mie fonti, andiamo, cerchiamo di arrivare all'accampamento prima che gli altri si sveglino

mi tende la mano e io l'afferro, il contatto mi inebria ma non do a vederlo

 

arriviamo un po' più avanti, vicino un ruscello, questo posto è pieno di ruscelli! Abbiamo rallentato il passo, non vorrei che gli si riaprisse la ferita

-fermiamoci

-come scusa?

-fermiamoci, sono troppo stanca, tra un po' ripartiamo

-se gli altri scopron-..

-saremo all'accampamento prima dell'alba tranquillo, dai siediti

ma non vuole sedersi così mi alzo io

-sei tu quella stanca non io

-senti non è che posso vedere la ferita?

Non ce la faccio, devo sapere come sta

-attenta Sakura adesso non sei più un uomo

e nel dirlo si avvicina a me con un sorriso.. malizioso? e io mi sento svenire, il suo odore mi entra nelle narici e mi stordisce ma rispondo prontamente

-che c'entra, voglio vedere soltanto come stai!

-ti sei fermata per questo?!

-n-no no

-e allora perchè? Non mi sembri stanca

mi sta mettendo alla prova lo so, pensa Sakura pensa, mi guardo intorno in cerca di qualche indizio.. bingo!

-perchè volevo farmi un bagno! Non ne ho avuto l'occasione e volevo farlo adesso, l'acqua sembra bellissima

non è convinto della mia risposta, guarda l'acqua e poi guarda me

-d'accordo allora.. prima le donne

ormai spalle a muro decido di entrare in acqua, il vestito me lo tengo, non si sa mai, e con un tuffo mi porto al centro del ruscello, vicino una cascata

-tu non fai un bagno?

Mi giro verso di lui e noto che mi guarda con gli occhi spalancati ma non ne comprendo il motivo, poi vedo una scia nera disperdersi e dissolversi nell'acqua.. l'unguento!

-pare che adesso io non abbia più nulla da nasconderti, rosa eh?

-rosa..

ripete lui incantato poi con un balzo si tuffa anche lui, -non prima di togliersi la maglietta ovviamente-

Prima che me ne accorga è ad un soffio da me, il modo in cui mi guarda mi confonde, devo rompere questa elettricità

-lo so sono un po' ridicoli, ma è il mio col-..

-sei un fiore di ciliegio.

-com-..?

-rosa.. come i fiori di ciliegio

-ah si.. ti piacciono?

-si, mi piaci.

E prima che me il mio cervello elabori la sua ultima frase mi bacia, mi bacia veramente, lo posso sentire: sento le sue braccia cingermi la vita, la sua mano è premuta sulla mia schiena, mi attira a sé ancora di più, le sue labbra sono morbide e piene, mi bacia, mi mordicchia il labbro inferiore e con la lingua lo accarezza, questa poi si sposta sulla mia bocca come a chiedere il permesso di entrare, permesso che gli concedo volentieri;

il ritmo del bacio a cui mi costringe è lento ma incalzante e fa vibrare tutte le corde del mio essere; come spinta da una forza superiore porto le mie mani sulle sue guance come per sentirlo più mio, mi stringo a lui e lui si stringe a me. È come se fossimo yin e yang, come se una parte di me sia in lui e una parte di lui sia in me.

Continuiamo a baciarci, come se non ci importasse di riprendere fiato, come se non ci importasse che l'alba più bella incornici questo momento, per me può anche finire tutto adesso.

 

Rosa è un colore bellissimo, così delicato, mi fa pensare proprio a te..

 

 

 

Angolo Autrice

non ve l'aspettavate eh?! Neanche io a dire il vero, il capitolo si è scritto da sé!

(si fa per dire ho le dita tutte indolenzite)

comunque ho voluto introdurre Idate (ho cambiato nome trecentomila volte) per dare un po' di brio alla storia, vi posso dire che è di passaggio, nulla di serio;

quello che mi preme dire è la parte in corsivo, la più impegnativa del capitolo per me perchè è il punto di vista di Sasuke

(spero di essere riuscita a renderlo almeno un pochino)

ho fatto un regalo a voi e a me facendo capire a Sasuke che Tarpea è più stupida di un pesce rosso e che da le non potrà avere nulla.

Ci sono molte altre cose di cui vorrei dibattere ma lascio a voi la parola, fatemi sapere che ne pensate con una recensione! Bacioni <3

Medeafire

*pardon avevo scordato di introdurre la nota, penso che tutti conosciamo questa frase (quella pronunciata da Brad Pitt in Troy) personalmente la amo, significa così tanto e poi la trovavo azzeccatissima per l'incontro dei nostri soliti due

P.S. Grazie meryl per la dritta <3

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Capitolo 10
*** Capitolo 9 ***


Capitolo 9.
-Sbrigati o di questo passo arriveremo a mezzogiorno!
Sto, o meglio stiamo cercando di camminare il più velocemente possibile per poter ritornare al campo ad un orario decente; diciamo che “un imprevisto” ha rallentato la marcia.
 
‘L’attesa del piacere è essa stessa il piacere’, quanto mi sembra sbagliata quest’affermazione in questo frangente, se non ci fosse stato quel bacio tra me e Sasuke credo che non mi sarei mai resa veramente conto di quanto lo desiderassi ardentemente e, a riprova di ciò era stato difficoltoso –almeno per me- interrompere quel momento.
 Se mi fosse stato chiesto di ripercorrere mentalmente le ultime ventiquattro ore, avrei incontrato serie difficoltà dal momento in cui Sasuke aveva fatto il suo ingresso; non riuscivo ancora a capacitarmi delle sue parole, del suo gesto, dell’evoluzione del nostro rapporto, era stato un turbinio di emozioni così intense e così vivide che qualsiasi parola mi sarebbe sembrata inadatta. ’
Adesso, con un principio di raffreddore, sto cercando di indurre il mio comandante ad accelerare il passo, ma lui niente, non si muove; sembra meditabondo –come biasimarlo- anche io sto pensando e ripensando a ciò che è successo, ma forse la vediamo con occhi diversi: dal mio canto non potrei essere più felice, è stato tutto così intenso, così..vero. Magari per lui non è lo stesso, forse si è pentito di essersi spinto così in là, o magari ha paura di essere scoperto, ha un grande peso sulle spalle e sopportarlo non è facile; oppure in realtà adesso sa della mia vera identità ha intenzione di sfruttarmi per il suo piacere!
Ma che vado a pensare?! Sasuke non è il tipo che perde tempo dietro queste sciocchezze..
Almeno per quello che ne so io.
No, mi rifiuto categoricamente di formulare questi pensieri su di lui, non sarebbe venuto a salvarmi.
Oppure aveva paura che io potessi spifferare tutto?
La consueta lotta tra il mio ego e il mio alter ego viene messa a tacere da Sasuke che, come risvegliatosi da un sogno, si ferma e si gira verso di me; faccio altrettanto e lo guardo in attesa di una sua possibile mossa, un po’ nervosa a dire il vero, non so cosa gli stia passando per la testa, sono conscia soltanto del suo sguardo su di me che mi ipnotizza e mi lascia senza fiato, come se stesse pesando ogni passo, si avvicina verso di me e inaspettatamente prende una ciocca dei miei capelli tra la sua mano,
-dovremmo trovare il modo di nasconderli – allude chiaramente ai miei capelli, effettivamente avevo scordato questo piccolo particolare. Comincio a pensare a come poterli nascondere visto che non dispongo più del mio cappello, ma ancora prima di pormi il problema Sasuke sta trafficando con i miei capelli riuscendo a nasconderli e camuffarli; poi senza aggiungere altro mi avvicina a sé e mi bacia velocemente ma dolcemente, è stato un gesto inaspettato il suo ed ha avuto il potere di far sciogliere tutti i miei dubbi.
Senza ulteriori distrazioni, con mio sommo stupore riusciamo ad arrivare all’accampamento abbastanza presto ed io ne approfitto per indossare la mia vecchia tenuta nascondendo così nuovamente i capelli,
-sushi! Ma dove eri finito?! – il mio volto si illumina non appena noto un Naruto ancora assonato ma sicuramente pieno di energie,
-ho dovuto sbrigare una cosa – insieme a Sasuke abbiamo deciso di non raccontare la vicenda agli altri, dopo svariati tentativi ero infatti riuscita a strappargli di bocca che aveva saputo della mia scomparsa da Tarpea che mi aveva notato vicino il fiume quella sera.
-Diamine ragazzino certo che ne hai di bravura, sei riuscito a rimettere in sesto quel catorcio – come risposta Suigetsu riceve uno sbuffo spazientito da Sasuke che credo proprio pecchi giusto un po’ di orgoglio; a mente fredda non so neanche spiegarmi dove abbia trovato il coraggio e la cocciutaggine di fare ciò che ho fatto, ma direi che ne è valsa la pena.
Basta, ferma la fantasia Sakura, un bacio – due – non significano nulla, ricordati che ha baciato anche Tarpea, non appena mi viene in mente questo particolare sento montare dentro di me un sensazione acuta di fastidio; gli chiederò sicuramente di spiegarmi la situazione, no, aspetterò che sia lui a spiegarmela. Mentre sto scherzando con gli altri per la prima volta su Sasuke mi accorgo che ad un tratto il clima cambia, Naruto si ammutolisce e Sasuke ritorna ad assumere la sua solita espressione di indifferenza.
-buongiorno – è Tarpea, come immaginavo, nella sua voce percepisco un non so che di amarezza ed astio e non so proprio spiegarmi perché,
-buongiorno Tarpea – mi volto verso di lei e la fronteggio, non mi piace per niente lo sguardo che mi sta rivolgendo, è..risentita forse? Ma per cosa poi?
-direi che possiamo cominciare ad incamminarci – fortunatamente Sasuke interrompe questo limbo e tutti cominciamo a seguirlo.
Durante il tragitto lui non mi degna di particolari attenzioni se non quelle contingenti alla missione, inizialmente la mia metà donna si indispettisce per questa sua indifferenza, ma poi ritorno a pensare razionalmente e capisco che non può certo comportarsi in maniera diversa; così decido di ignorarlo a mia volta e per questo mi intrattengo a parlare con Juugo che davvero ha un animo gentile e soffre molto per il suo disturbo – continua a chiedermi ancora scusa per l’imprevisto del nostro primo incontro – spinta da curiosità gli chiedo ogni quanto queste crisi lo colpiscano, lui mi  aveva detto che non c’era un tempo prestabilito, semplicemente molto spesso si manifestavano durante momenti acuti di stress o stanchezza, per questo, mi aveva spiegato poi, Sasuke lo aveva richiamato a partecipare alla missione, in modo tale da farlo distrarre ed evitare inconvenienti.
Vabbè, forse non ero stata così altruista.
Quello che mi aveva spinto ad ascoltare la storia di Juugo era il fatto che questa fosse collegata in qualche modo a Sasuke, a quanto pareva tutti tendevano ad evitare Juugo per il suo problema, tutti tranne Sasuke che era riuscito a capire fin da subito il suo animo e cosa albergasse nella sua mente e si era offerto di aiutarlo a vivere una vita più serena. Felice di aver potuto ricostruire un tassello del passato del mio comandante, senza pensarci due volte rivolgo i miei occhi verso di lui, e, probabilmente per l’insistenza involontaria del mio sguardo, anche lui ruota leggermente il capo verso di me, sul suo viso non trasparisce come sempre alcuna emozione, ma l’intensità del suo sguardo mi lascia di sasso; il tutto è durato una frazione di secondo, io mi sono ricomposta e lui ha ripreso a camminare.
Non ho potuto fare a meno di notare che Tarpea mi ha fissata per tutto il giorno, a tratti era anche inquietante, non riesco proprio a capire il motivo del suo insistente sguardo.. e se anche lei sa che io in realtà sono una donna?! Questo pensiero mi colpisce con la forza di un macigno, non solo finirei nei guai io, ma anche Sasuke, e non voglio che lui paghi per i miei errori, devo parlargliene al più presto.
Arriviamo finalmente all’altro accampamento di riferimento, stasera il turno di guardia spetta a Naruto e Sui, da un lato la cosa mi fa piacere perché così potrò riposarmi come si deve: mi sembrano secoli che non faccio una dormita decente, dall’altro però avrei voluto avere l’occasione di parlare con lui. Dopo aver accompagnato Tarpea nella sua stanza vado dagli altri per chiedere se hanno bisogno di qualcosa,
-allora buonanotte –
-Satsushi – la sua voce ha titubato all’inizio, credo gli venga difficile adesso pronunciare questo nome – hai saltato un turno di guardia la scorsa notte quindi questa notte resterai tu a sorvegliare l’accampamento –
-certo che sei proprio uno stronzo! Lui ti salva il culo e lo tratti così? Va a dormire ragazzino, stasera abbiamo un appuntamento romantico io e il biondino –
-l’ho già ringraziato per ciò che ha fatto, ma questo non deve distrarlo dai suoi incarichi – Sasuke è così diverso, no, non è diverso, è lo stesso di sempre; comincio a pensare di essermi soltanto immaginata ciò che è successo un paio di ore fa. Assisto intontita alla discussione a cui adesso si è aggiunto anche Naruto che è intervenuto in mia difesa e ha cominciato ad affibbiare a Sasuke qualsiasi tipo di epiteto offensivo,
-ma poi deve stare da solo?! Non ti facevo così bastardo! – Juugo invece se ne sta un po’ più in disparte e mi guarda con un sorriso che sembra quasi comprensivo; ho proprio l’impressione di sembrare una donzella indifesa che ha bisogno di essere salvata quindi prendo in mano la situazione:
-a me va benissimo, mi piace stare all’aperto e poi ho bisogno di abituarmi, voi andate a dormire invece, avete fatto così tanti turni di guardia –
La discussione va andata avanti per altri dieci minuti buoni, poi finalmente sia Naruto che Sui cedono, non prima di aver minacciato svariate volte Sasuke.
-sta’ attento stanotte perché quella ferita te la riapro io. – dinanzi il solito siparietto comico di Naruto mi scappa una risata, lui di rimando mi fa un occhiolino e se ne va.
Restiamo solo io e Sasuke, io non lo guardo in faccia, ripenso a ciò che ha detto prima, è giusto che debba comportarsi ugualmente, ma a me sembra che da quando siamo ritornati si stia comportando in modo molto più freddo, e questo non fa altro che fomentare i miei dubbi; mogia mogia ma senza darlo a vedere, mi allontano da lui che non fa altro che fissarmi,
Sembra la giornata degli sguardi!
Dopo aver notato un imponente albero mi arrampico su di esso per avere una visuale migliore, sono così stanca e confusa, molto confusa, tra l’altro non ho neanche la più pallida idea di cosa stiano facendo i miei genitori, chissà se hanno avvertito i miei fratelli di quello che è successo. Spero capiscano che venirmi a cercare sia una delle scelte più sbagliate perché sarebbe un grosso rischio sia per me che per loro soprattutto, non so neanche quanto tempo dovrò restare qui, finita la missione potrò tornare a casa o dovrò rimanere qui? Perché l’idea che tra poco possa finire tutto mi rattrista? Una risposta a questa domanda l’avrei ma non voglio dirla a voce alta, il modo in cui lui si è comportato oggi ha fatto vacillare tutte le mie “certezze” sul suo conto, e se fosse davvero sposato? E se davvero quei baci erano una strategia per approfittarsi e sbarazzarsi di me in un secondo momento? D’altronde aveva fatto lo stesso con Tarpea, cosa cambiava tra me e lei?
Le mie elucubrazioni mentali si interrompono non appena sento il fruscio dei rami sottostanti,
E adesso chi è?
-certo che ti sei nascosta bene. – mi gelo sul posto non appena sento la sua voce,
-dovresti essere a dormire – il tono che assumo è di difesa, è tutto il giorno che mi evita – so che la parte da donna in pre ciclo ha preso il sopravvento
-ho sopportato gli insulti di quei due idioti e mi sai dire solo questo? – adesso è lui a sembrare risentito, ma sentilo!
-non hanno fatto male ad insultarti –
-credi davvero che abbia voluto punirti? – mi guarda negli occhi e dentro leggo qualcosa di diverso,
-non lo so – dico sinceramente – è tutto il giorno che mi eviti come la peste, so che devi mantenere un certo comportamento con gli altri ma a me sembri molto più severo di prima – maledetta la mia lingua lunga.
-e come avrei dovuto comportarmi? Per me è molto più difficile ora. –
-perché sai che sono una don..-
-perché adesso è tutto diverso. – il modo in cui pronuncia questa frase ha l’effetto di infiammare ogni singola parte del mio viso, non so davvero cosa dire, lui continua:
-l’unico modo che avevo di ritagliarmi un momento con te era questo, dentro l’accampamento sarebbe stato più rischioso –
-come stai? – cambio totalmente discorso, imbarazzata
-bene, a volte la ferita tira ma è tutto a posto –
-fammi vedere – senza pensare a ciò che sto facendo gli alzo lievemente la maglietta, lui mi guarda stupito, forse non se l’aspettava.
-non sto facendo niente di male! – mi giustifico dopo aver notato il suo strano sorrisetto compiaciuto, gli sfioro l’addome per vedere se la ferita si sta rimarginando correttamente e nel momento in cui lo sfioro, lui inspira profondamente. A pensarci questa situazione mette a disagio anche me; lui ha aspettato con grande controllo che facessi tutti i miei accertamenti e dopo aver finito mi ritrovo non con una bensì con due mani all’interno della sua maglia, il suo odore mi inebria e mi stordisce e per questo ancorando le mani ai suoi fianchi mi sporgo avanti per baciarlo; benché io e lui non abbiamo avuto occasione di scambiarci poi così tanti baci e io non abbia molte esperienze a riguardo, sento che questo bacio è diverso: è più desiderato, più consapevole, razionale e irrazionale al tempo stesso, forse anche un po’ più spinto, nella foga infatti mi sono appoggiata totalmente su di lui, lui invece ha posto la sua mano dietro la mia nuca per approfondire il contatto e con l’altro braccio mi ha spinto di più verso di lui. Non sono mai stata una romanticona ma questa volta ho voluto chiudere gli occhi per godere a pieno di tutte le sensazioni che le sue labbra e il suo corpo mi trasmettevano, da brava cinica ammetto anche di aver aperto ogni tanto un occhio per controllarlo e sono rimasta stupidamente soddisfatta quando ho notato che anche le sue palpebre erano chiuse; non so per quanto tempo abbiamo continuato, ma so soltanto che ne avevo un gran bisogno, il groppo che avevo in gola completamente disciolto. Dopo eravamo ancora lì a baciarci, sempre più appiccicati, e questa volta avevo chiaramente sentito una terza presenza che fino a quel momento avevo cercato di ignorare, lui in modo più saggio e controllato di me si era staccato e avevo subito colto la palla al balzo per dirle delle strane occhiate di Tarpea e della mia paura di essere stata scoperta da lei,
-si le ho notate anche io, ma dubito che sia per questo, non so, forse si è sentita esclusa quella sera –
-quale sera? –
-quella in cui mi hai medicato, lei mi ha detto che “sei stato presuntuoso”, la cosa non può che farmi piacere però –
-non ne sono poi così sicura sai? – mi giro con un finto sguardo di sfida verso di lui e lui mi guarda assente per un secondo, poi sembra ricordare.
-ti riferisci per caso a quella volta che mi hai spiato? – colpita e affondata.
-non ti stavo spiando! Eravate lì sotto e vi ho visti! Non cambiare argomento, cosa c’è tra di voi? –
-cosa c’era – mi corregge – in ogni caso nulla di importante, è inerente sempre a quella discussione che abbiamo fatto agli inizi –
-quindi lo stesso vale per me – gli dico amara ma decisa, lui ride piano e mi scompiglia i capelli intrappolandomi tra le sue braccia, poi mi dà un bacio sulla testa,
-ti avevo immaginata più perspicace – e senza darmi il tempo di poter rispondere mi bacia.
Avevamo passato così quasi tutta la notte, gli avevo anche raccontato della mia famiglia e lui della sua, a quanto pareva aveva un fratello e i due erano in adorazione l’uno dell’altro; mi aveva raccontato di come avesse conosciuto Naruto e Suigetsu e di come i vari dolori affrontati insieme in battaglia fossero serviti ad unirli ancora di più; piano piano mi ero poi addormentata sulla sua spalla, la mattina invece mi ero ritrovata sulle sue gambe; eravamo scesi in fretta dall’albero e dopo un ultimo bacio – l’ennesimo – ci eravamo separati.
 
**

-Sasuke –
-mh? –
-dovrei parlarti –
-Tarpea non ho tempo, ne riparliamo stasera. –
-in realtà oggi ho chiesto di poterci fermare prima –
-e perché io non ne ero al corrente di grazia? –
-non è nulla di importante.. –
 
**
 
Anche se ho riposato poco mi sento carica come non mai, anche Sui e Naruto si sono stupiti della mia energia:
-tranquillo che gliela facciamo pagare in un modo o nell’altro al bastardo –
Come l’altro giorno anche oggi Sasuke non mi ha donato particolari attenzioni se non qualche sguardo fugace, Tarpea ha smesso di guardarmi male in compenso, anzi sembra molto felice e spensierata, comincio a credere che quella mia sia stata soltanto una paranoia, il sacerdote – becchino – che si porta dietro non frigna più dopo l’accaduto della scorsa volta, l’unico che mi sembra un po’ più turbato è Juugo, che gli stia per venire un’altra crisi?
-tutto bene Juugo? –
-si, credo di si –
Il resto del tragitto prosegue senza problemi, solo che inaspettatamente ci fermiamo in un accampamento non di riferimento, tutti siamo rimasti stupiti, tutti tranne Sasuke che invece sembra essere molto irrequieto e insofferente, Tarpea va via e Sasuke la segue a ruota, stiamo per fare lo stesso ma veniamo bloccati con un gesto stizzito della mano del sacerdote,
-aspettate qui, non ci vorrà molto –
Che cosa sta succedendo?
Meno male che era una cosa breve, stiamo aspettando da più di mezz’ora, siamo tutti confusi, abbiamo cercato di capire quale potesse essere il problema, magari un attacco ad Elfiate, o magari lei si sentiva poco bene, ma in ogni caso non trovavamo giusto essere esclusi in quel modo. Finalmente la “riunione” termina, solo che quello che mi si para davanti non mi piace per nulla, il becchino mi guarda con superiorità e sufficienza mentre Tarpea guarda Sasuke come in attesa, il soggetto in questione invece sembra un leone in gabbia, stringe convulsamente la mascella e gli occhi, sono movimenti impercettibili ma non sfuggono ai miei occhi preoccupati. Attimi che sembrano un’eternità passano così, in silenzio, un silenzio carico di nervosismo e tensione,
-Satsushi deve abbandonare questa fazione – dinanzi l’affermazione di Sasuke resto interdetta, ho sentito bene?
Tutti lo guardiamo ma nessuno sembra capire, comincio a pensare al peggio, forse mi hanno scoperta.
-che cosa? –
-hai sentito, non sei più gradito in questa fazione. – non era dal becchino però che volevo una risposta.
-e perché? – voglio assolutamente capire che diavolo sta succedendo.
-non credo che i dettagli ti riguardino, è stato deciso così e basta- questa volta è Tarpea a prendere parola, gli occhi accesi di una luce sinistra
-da chi è stato deciso? Pretendo saperlo. – quello che mi lascia ancora più amaro in bocca è Sasuke che continua a stare fermo sul suo posto e non apre bocca.
-da me. – dopo aver sentito la risposta di Tarpea decido di non voler più proseguire quella discussione, mi ritroverei costretta a strangolarla, così me ne vado seguita a ruota da tutti, comandante compreso.
Adesso sono io che non riesco a guardarlo in faccia, troppo delusa, nessuno parla, ognuno è rintanato nel proprio mutismo.
-non ho potuto fare niente – finalmente rompe il silenzio ma non riconosco la sua voce, è dimessa, bassa, vacillante.
-non credo ti abbiano messo davanti a fatti compiuti –
-e invece sì – restiamo tutti sbalorditi, finalmente lui si degna di guardarmi negli occhi e questo basta a farmi capire tutto, ha lo sguardo affranto, triste, non l’avevo mai visto così prima d’ora.
-abbiamo perso così tanto tempo perché ho impiegato tutte le conoscenze in mio possesso per invertire il mandato, ma a quanto pare è stato ordinato da Elfiate in persona e non ho potuto fare nulla –
-e quindi adesso lui dove va a finire? – sono troppo scossa per poter parlare, lo sguardo di Sasuke e questa situazione mi hanno fatto cadere in angoscia ma Juugo pone la domanda al posto mio,
-Sarà trasferito in un altro campo, è piccolo e non è molto difficile la vita lì, ho fatto in modo che avessi meno problemi possibili – continua rivolto a me, continua a guardarmi afflitto e io non posso fare altro che ricambiare quello sguardo.
-che situazione.. è stata quella serpe vero? Odio quando si gioca con le persone. Io faccio due passi tanto la principessa può aspettare. – in preda ad una crisi isterica Suigetsu seguito da Naruto e Juugo si allontana e restiamo solo io e Sasuke.
-mi dispiace – lui dà voce ai suoi pensieri ed io, colta da pura tristezza, mi avvicino a lui e lo abbraccio affondando il viso nel suo petto per trovare un po’ di tranquillità, lui invece mi accarezza la testa; restiamo così per un po’ poi ci stacchiamo per paura di essere scoperti,
-ascoltami, io non potrò accompagnarti ma promettimi che starai attenta, trova un modo per informarmi di qualsiasi cosa accada. – e mi bacia, mi bacia forte e io vorrei tanto lasciarmi andare ad un sano pianto liberatorio ma non posso, non la darò vinta a quella serpe.
 
**
 
Mi sono messa in viaggio da poco, devo andare in un accampamento vicino Argo, è una piccola fazione di cui non ricordo nemmeno il nome. Salutare gli altri è stato difficile, pensavo di aver trovato il mio posto con loro, tutto per colpa di quell’arpia, vorrei tanto sapere cosa l’abbia spinta a cacciarmi via come una mosca fastidiosa; avevo deciso di non salutarla ma alla fine avevo escogitato un modo per farle comprendere in modo celato tutto il mio disprezzo verso di lei, l’avevo salutata in maniera garbata ringraziandola di avermi permesso di stare al suo fianco anche se per un periodo limitato di tempo ma avevo fatto in modo di comunicarle attraverso gli occhi quanto meschina fosse stata nei miei confronti.
In fin dei conti però sono sempre io quella che c’è rimasta fregata, sono in un posto sperduto, non ho idea di che persone troverò lì, sono ancora più lontana da casa e non so quando e se rivedrò gli altri, e questa è la cosa che mi preoccupa e mi rattrista maggiormente, non so soprattutto se rivedrò Sasuke.. non posso perdermi d’animo, quel che è fatto è fatto e sono sicura che se tutto andrà per il verso giusto avremo modo di rivederci.
 
**
-So che non ti piacciono gli imprevisti ma devo comunicarti una cosa urgente –
-va bene ma cerca di fare in fretta perché dobbiamo arrivare a destinazione e non abbiamo molto tempo. –
-comandante! Si mostri più rispettoso nei confronti della fanciulla Tarpea altrimenti sarò costretto a farle rapporto. –
-è un dato di fatto quello che ho detto e in ogni caso lo faccio per la sua incolumità –
[..]
-sarò breve, ci sono stati dei comportamenti che non mi sono piaciuti –
-non credo che qualcuno ti abbia mancato di rispetto –
-invece si, ti stupirai di ciò che sto per dirti: ti avevo già accennato del comportamento di uno dei tuoi subordinati, Satsushi mi pare si chiami, ebbene lui è stato molto scortese nei miei confronti, più di una volta. –
-portami qualche esempio –
-i dettagli non la riguardano comandante, Tarpea ha chiaramente espresso un disagio e lei deve provvedere. –
-allora provvederò a richiamar.. –
-abbiamo già provveduto noi. –
-come scusi? –
-da questo momento in poi Satsushi sarà escluso dalla missione e verrà mandato al fronte. –
-cosa?! Non avete il diritto di fare una cosa del genere! –
-e invece si, è stato Elfiate stesso a darci l’ordine, vuole solo le persone migliori accanto a sua nipote. Mi dispiace, non c’è nulla che lei possa fare. –
[..]
-almeno non mandatelo al macello, è un mio subordinato e in quanto suo comandante non vi permetterò di mandarlo al fronte, se non accetta queste condizioni dovrò prendere la decisione di non accompagnare Tarpea fino a destinazione. –
-non può permettersi di abbandonare la missione! –
-non mi metta alla prova, non sarebbe contento dell’esito –
[..]
-in seguito alla sua richiesta abbiamo deciso di mandare il suo subordinato in una fazione vicino Argo, ci siamo informati ed è abbastanza tranquilla, soddisfatto adesso? –
-affato. Ma meglio di niente. –
 
**
 
Non vedo l’ora che questa tortura finisca, da quel giorno la mia tolleranza è sotto lo zero, e si che io sono una persona abbastanza tollerante. Avevo dovuto raccontare l’intera discussione a tutti, la stessa sera infatti mi erano piombati letteralmente addosso e mi avevano chiesto spiegazioni, avrei voluto evitare perché conoscendoli sapevo che il loro comportamento sarebbe cambiato, e così è stato infatti: credo anche che una notte Naruto abbia giocato con la sanità mentale di quel sacerdote, non che mi dispiacesse. Ero ancora arrabbiato per quello che era successo ma lo ero ancora di più per non essere stato in grado di fare qualcosa per lei; non potevo permettere che fosse mandata al fronte, diamine non aveva fatto niente, Tarpea si era dimostrata per ciò che era: una ragazzetta viziata, ma non l’avrei fatta passare liscia a nessuno. Prima di tutto Sat..Sakura era un mio subordinato e nessuno doveva permettersi di agire senza che io ne fossi informato, la prima cosa che avrei fatto una volta finita questa seccatura sarebbe stato richiamare Sakura nella mia fazione, non avrei sopportato che le succedesse qualcosa, a prescindere da tutto.
 
**
-siamo arrivati. –
-prego entrate –
Ho dovuto minacciare Naruto e Suigetsu perché entrassero, volevano restare fuori i due balordi.
Tarpea viene condotta direttamente nella sua stanza mentre noi ci dirigiamo verso Elfiate,
-comandante, devo farle i miei più sentiti complimenti, è riuscito a far arrivare mia nipote anche prima del tempo accordato, a parte un insignificante incidente di percorso – so che si riferisce a Sakura e devo fare appello a tutto il mio buon senso per non urlargli contro – tutto è andato per il meglio. Per questo vorrei parlare di un’importante faccenda con lei. –
-mi dica –
-da solo – precisa.
-non ci sono segreti tra me e i miei subordinati quindi ciò che deve dire a me lo può dire anche a loro. –
-credo si possa fare, d’altronde non ci sono problemi. Ho insistito perché lei accompagnasse mia nipote perché avevo un progetto in mente e spero vivamente che lei lo condivida. –
-di che progetto si tratta? –
-io voglio che lei sposi Tarpea. –
 
 
 
Angolo autrice
Inutile chiedervi perdono, so che le mie scuse non possono valere molto. Però guardate il lato positivo: sono tornata! All’inizio avevo tanti progetti per questa storia ma un po’ per agenti esterni, un po’ per colpa mia, mi porto appresso questa storia da troppo tempo e ormai sono stanca; non mi sembrava corretto però lasciarla incompleta perché io mi dispaccio molto quando una storia che seguo si interrompe quindi armandomi di pazienza ho aggiornato. L’ultima parte è dal punto di vista di Sasuke, non potevo fare altrimenti, ho anche inserito la discussione tra lui, Tarpea e il sacerdote, una sorta di extra.  Devo dire comunque che dopo la prima parte ho preso gusto a scrivere e me ne sono rincuorata, dopo questo ci sarà solo un altro capitolo, o al massimo due ma non credo, ho già abbozzato tutto solo che non so quando comincerò ad estenderlo, spero il più presto possibile comunque perché ho in pentola un’altra storia, totalmente diversa. Il motivo della mia assenza infatti è stato dettato anche da questo, l’ispirazione mi ha colpito in uno dei momenti più improbabili e la sera stessa ero davanti al pc a scrivere la bozza dei capitoli: attualmente sono alla stesura del terzo capitolo, la mia intenzione infatti è quella di aggiornare settimanalmente e l’unico modo che ho per rispettare i tempi prestabiliti è scrivere tutti i capitoli prima, i capitoli non sono molti, credo di essere tagliata per storie relativamente brevi da un punto numerico. Quando avrò tempo rivedrò anche questi capitoli, mi sono accorta dell’esistenza di errori, anche di battitura, a me oscuri! Bando alle ciance spero che il capitolo vi sia piaciuto, fatemi sapre cosa ne pensate! Sapete che per me le vostre recensioni sono ossigeno, baci!
Medeafire.

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Capitolo 11
*** Capitolo 10 ***


Capitolo 10. 

 

Di base sono una persona attaccata al proprio nido, e una volta abbandonato il primo difficilmente credevo di poterne trovare un altro, e invece con mio sommo stupore lo avevo ritrovato in Naruto, Suigetsu, perfino in Juugo... in Sasuke. 

Sasuke... 

Troppo spesso durante la giornata mi ritrovavo a pensare a lui, a cosa stesse facendo, a come stesse andando avanti, se avesse terminato la sua odiosissima missione e se ogni tanto pensasse un po' a me; non che potessi lamentarmi, evidentemente davvero aveva fatto tutto il possibile perché lì dentro nessuno osava mancarmi di rispetto, la fazione era davvero tranquilla -nonché dispersa nel nulla- e a fine giornata non arrivavo con il magone, avrei dovuto gioirne, il comandante tra l'altro era un alla mano e spesso anche dopo gli allenamenti si fermava a chiacchierare con noi, non potevo lamentarmi di nulla, davvero. 

Ma non potevo fare a meno di sentire la mancanza di Argo, non avevo ritrovato lo stesso affetto fraterno di Suigetsu, non mi ero persa negli occhi del mio comandante né tantomeno ne ero rimasta intimorita, semplicemente le giornate trascorrevano senza che io le vivessi realmente, mi mancava tutto di Argo, mi mancava lui. Avrei voluto chiedergli a che punto eravamo noi, cosa io significassi per lui, cosa potevo essere io per lui, ma sarebbero state domande poste al vento perché non avrei mai avuto l'occasione di porgergliele; non credevo di potermi sentire così tanto un pesce fuor d'acqua senza di lui, ero equidistante da casa mia ma mi sentivo molto più lontana, non mi sentivo protetta, il comandante non è che ispirasse così tanta fiducia, diciamo che mentre Sasuke era più un 'Ettore' omerico, questo sembrava più un 'Giasone' di Rodio. 

-Satsushi tutto bene? -  benché non fossero iperprotettivi come Naruto e Suigetsu, anche i miei attuali compagni di squadra si preoccupavano di me –almeno mi chiamavano in modo corretto –  

-Si va molto meglio, grazie – ironia della sorte durante l'ultima missione – l'unica – mi ero ferita la braccio, quasi nello stesso punto dell'ultima volta, per salvare un mio compagno – una donna che salva un uomo, ma questo loro non devono saperlo – nessuno aveva saputo darmi aiuto, nessuno si era interessato più di tanto a me, così avevo dovuto fasciarmi il braccio da sola, macchiando quella fascia, probabilmente era solo suggestione ma durante la notte mi ero sentita come cullata dal suo profumo...  

 

 

' -È stato un piacere fare scortare mia nipote da te Sasuke, ho apprezzato davvero la tua scelta, sono sicuro che non te ne pentirai –  

-Ne sono certo anch'io. - ' 

 

 

Avendo il braccio ancora abbastanza indolenzito, avevano deciso di farmi restare all'accampamento, non poteva capitarmi occasione migliore.  

Ho bisogno di farmi una doccia e di riapplicare l'unguento che sta già sbiadendo – il clima qui è molto più caldo e umido e questo rende l'unguento meno resistente – devo anche risistemare la fascia al seno, è troppo stretta e ho tutto il seno indolenzito – da quando Sasuke mi aveva scoperto, tendevo ad usarla di meno – ridestandomi da pensieri un po' troppo femminei, mi dirigo alle docce.  

Mi sento rinata grazie alla doccia e a questo momento dove ci sono solo io con la mia femminilità; sebbene questa fazione sia più tranquilla di quella di Argo, non vorrei rischiare di essere vista in questo stato e quindi comincio ad applicare la fascia, un colpo di tosse attira l'attenzione su di sé - tutto questo mi sa di dejà vu – 

Anche se quella volta era tutto frutto del mio sogno. 

-Tu saresti? - uno dei miei compagni è tornato prima e non so proprio perché. Non mi è mai sembrato molto sveglio quindi posso giocare d'astuzia: 

-Oh grazie al cielo è arrivato qualcuno, credo di essermi persa – dico con voce melliflua, fortunatamente non avevo ancora applicato l'unguento e quindi i miei capelli avevano un aspetto decisamente "rosa". 

-Dovrebbe esserci un mio compagno qui, perché ti sei persa proprio in una fazione? - tanto stupido non deve esserlo perché mi pone delle domande abbastanza sospettose.  

-Non ho trovato nessuno qui, fazione? Cosa intendi per fazione? È questa casetta qui che si chiama fazione? - non mi resta che giocarmi la carta dell'ignorante e tonta. 

-Tu non sai cosa sia una fazione? Come ti chiami, da dove vieni? -  

-Kasura, mi chiamo Kasura – avevo anagrammato il mio nome in pochi secondi e ne era uscito quell'obbrobrio –  

-Da dove vieni? -  

-È.… un piccolo villaggio a nord –  

-A nord di cosa? -  

Ma quante cose vuole sapere?!  

-Non so, io non sono una parte attiva della città, sono una sacerdotessa –  

Prego soltanto che lui sia molto stupido perché quella che ho detto è una delle più grandi cavolate che potessi dire, le sacerdotesse al contrario sono una parte molto attiva della società, non hanno bisogno della protezione di un uomo, si occupano dei templi e addirittura le è riservato un posto al teatro, però sono protette dagli dei e quindi devono rimanere vergini per il periodo della loro carica, per questo avevo tirato in ballo questa scusa.  

-Una sacerdotessa non si perde e sa cos'è una fazione – si era pericolosamente avvicinato a me e mi aveva avviluppato in una stretta dolorosa dalla quale era difficile anche per me divincolarmi.  

A quanto pare era un debole solo con gli uomini e non con le donne. 

-Ma cosa fai?! Lasciami! - avevo cominciato a dimenarmi quando aveva cominciato a toccarmi con una certa insistenza, mi aveva poi spinta sul letto inserendo una sua gamba tra le mie e avevo temuto il peggio, avevo strizzato gli occhi e con le braccia avevo cercato ancora di divincolarmi ma ad un certo punto non avevo sentito nessun peso incombere su di me ed ero rimasta ancora un po' con gli occhi serrati e le braccia in aria, poi lentamente li avevo aperti per capire cosa fosse successo. 

Il mio "compagno" giaceva a terra privo di sensi e dietro di lui si stagliava... Juugo?! 

-Juugo! - avevo esclamato, mi ero pentita subito dopo di quello che avevo detto perché nessuno conosceva la mia vera identità a parte Sasuke. 

-Kasura, ciao – mi dice lui ridendo gentilmente – sono venuto per riportarti ad Argo –  

-Ci dev'essere un equivoco – dico per salvare l'insalvabile  

-Mi ha chiesto Sasuke di venirti a prendere, lui aveva un impegno improrogabile –  

-Ma che stai dicendo? - sono confusa 

-Andiamo, vestiti, così quei due babbei di Naruto e Suigetsu non si accorgeranno di niente, evita di colorarti i capelli, non sono credibili –  

Avevo fatto come mi aveva detto ed avevamo abbandonato il campo. Juugo mi aveva spiegato che la loro missione era giunta al termine e quindi io potevo essere riammesso come componente; mi aveva confessato di aver capito subito che ero una donna, era stato per quello che la prima volta aveva perso il controllo con me, voleva andare a dirlo a Sasuke, ma aveva capito poi che gli volevo davvero bene ed ero disposta a proteggerlo, e così aveva lasciato perdere. 

-Quando Sasuke mi ha chiesto di venirti a riprendere non mi aveva detto nulla riguardo la tua vera identità, ma poi ha capito che io sapevo –  

 

 

'-Prendi Satsushi e per favore riportalo qui, la missione è conclusa e non mi va che stia lontano da noi, è troppo giovane e corre troppi rischi – 

-Soprattutto per una donna –  

-Cosa? -  

-So che non dovrei dirtelo, ma Satsushi non è quello che credi sia – 

-E tu come lo sai? -  

 troppo delicata nei movimenti, è sentimentale, mi sono accorto subito d lei, volevo dirtelo perché non capivo cosa ci facesse qui una donna, ma poi ho visto come ti guardava, come ti ascoltava, come ti ammirava, e quindi ritenevo inutile rovinarla, so quanto puoi essere duro, perciò ti chiedo di essere magnanimo con lei –  

-Sembra che ti sia accorto di qualcosa di cui io mi sono accorto troppo tardi –  

-Quindi tu... -  

-Juugo, riportala da me per favore. - ' 

 

-Davvero ti chiami Kasura? -  

-No, mi chiamo Sakura, ma mica potevo dirgli il mio vero nome –  

-Mi dispiace non essere arrivato prima, avrei potuto evitartelo –  

-Ma per fortuna non è successo nulla di irreparabile, Juugo... grazie. - 

 

Eravamo arrivati a notte inoltrata, ci trovavamo di nuovo nel campo iniziale, io ero esausta ma non ero potuta andare nei dormitori, sarebbe stato davvero rischioso, così Juugo mi aveva condotto nella tenda di Sasuke, speravo di trovarlo lì ma quando questa risultò vuota, non riuscii a reprimere un moto di delusione, era passato così tanto tempo. 

Avevo cercato di aspettare ancora un po' ma il sonno aveva vinto su di me e stavo per appisolarmi quando una chioma nera era stata catturata dai miei occhi assonnati, mi ero nuovamente drizzata sul letto e me lo ero trovato a pochi centimetri da me più bello che mai. 

-Sasuke... -  

Avevo paura di quello che avrei trovato quando ci saremmo rivisti, ma quello sguardo così intenso, quegli occhi così belli guardavano me, volevano me. 

-Ti sono mancato? - mi aveva ghignato a pochi millimetri dalle labbra 

Non gli avevo dato il tempo di fare altro che lo avevo baciato, lui mi aveva subito attirata a sé e aveva posto una mano dietro la mia testa per approfondire il bacio, ci eravamo distesi all'unisono sul letto e lui aveva cominciato a baciarmi le gote, il collo, i capelli ed era più bello di quanto avessi sognato. 

 Sentivo di essere come sotto incantesimo mentre gli sfilavo la maglia nera e sentivo il suo petto a contatto con il mio, avevo solo una veste e lui sembrava indugiare ma io ero pronta, sentivo di esserlo, così gli avevo preso delicatamente le mani e gliele avevo fatte depositare sui miei fianchi, aveva capito ciò che volevo dirgli e così ero rimasta quasi nuda sotto di lui. Aveva poi cominciato a toccarmi nella mia parte più sensibile ed io mi ero stretta a lui alla ricerca di un appiglio per contenere la mia vergogna e il mio desiderio 

-Guardami – mi aveva sussurrato roco e io avevo puntato i miei occhi sui suoi, ci eravamo di nuovo baciati, mi ero persa in quella dimensione formata soltanto da me e da lui, avevo sentito a malapena il suo membro a contatto con la mia femminilità e quando aveva cominciato a spingere in me avevo sentito un pizzicorio intenso che era andato via via sparendo lasciando spazio solo ad un sublime piacere. 

Entrambi avevamo preso ad ansimare, lui tremava leggermente mentre io mi inarcavo ad ogni spinta più veemente... 

 

-Cos'è successo dopo che sono stata elegantemente cacciata? - ancora con un battito non regolare ed avvinghiata al suo petto, cerco di capire cosa abbia tramato quella lì, ma niente, lui è serafico ed ha uno strano sorriso stampato in volto. 

-Non è che sei andato a cercare calore vero?! - gli dico, riferendomi a ciò che mi aveva detto tempo addietro  

-No no – si affretta a precisare – solo uno stupido inconveniente –  

 

' -… Io voglio che lei sposi Tarpea. -  

-Come scusi? -  

-Ha capito bene, avrebbe tanti vantaggi, ad esempio sarebbe sotto il mio diretto comando, i suoi uomini diverrebbero comandanti di fazioni di tutto rispetto, non dovrebbe più prendere parte a rischiosissime missioni – 

-Quindi diventerei un mobile da esposizione -  

-Ma... -  

-Ma la mia risposta è no, ho svolto la missione perché ho rispetto della sua persona, non si pieghi ai capricci di sua nipote, lei è più nobile di così - 

-Lei è davvero degno della mia stima, comandante, mi aiuti ad avanzare una scusa così da non sentirla frignare –  

-Non so, le dica che mi ha spedito in una terra remota ed altamente pericolosa e, perché no, mi ha anche tolto l'incarico di comandante –  

-È stato un piacere fare scortare mia nipote da te Sasuke, ho apprezzato davvero la tua scelta, sono sicuro che non te ne pentirai –  

-Ne sono certo anch'io. - ' 

 

Nonostante mi fossi ripromessa di estorcergli informazioni, la stanchezza post viaggio e post... mi avevano spossata ed ero caduta come una pera cotta.  

 

-Juugo –  

-Dimmi Sasuke –  

-Voglio parlare con il comandante di quella fazione del cazzo dov'era stata mandata Sakura –  

 

 

Dopo quella notte passata insieme, il mio tempo alla fazione di Argo era giunto al termine, come soldato dovevo ritornare a casa, la guerra si era infatti placata e non era più necessario il servizio di tutti quegli uomini. 

-E tu, tu cosa farai adesso? - 

-Ho un sacco di faccende burocratiche da sbrigare, poi torno a casa anch'io –  

-Dalla tua famiglia? - gli avevo chiesto timorosa  

-Se per famiglia intendi madre, padre e fratello, allora sì - mi aveva detto ridendo lui – sicura che non vuoi che ti accompagni? - aveva aggiunto serio 

-No, sarebbe troppo rischioso anche per un tipo come te, non vorrei ci scoprissero proprio alla fine – nonostante volessi con tutta me stessa averlo accanto, non potevo rischiare di metterlo in pericolo 

-Sasuke? Noi ci rivedremo? -  

-Aspettami, solo questo –  

 

Un mese dopo 

 

Non so perché avevo creduto alle sue parole in quel momento, ma ogni tanto, non lo nego, mi sorgevano dei dubbi immensi. 

Tornare a casa era stato meraviglioso, ero stata accolta tra la rabbia, la gioia e l'orgoglio dei miei genitori, gli avevo raccontato solo a grandi linee della mia avventura, omettendo il bel comandante ovviamente - quello era un dettaglio che poteva aspettare –  

Non so per quale assurdo motivo, ma con la scusa di dover prendere delle medicine particolari, ero andata ad Argo,. 

"Voglio solo vedere la città" mi ero detta, ma sapevo benissimo di essere mentalmente alla ricerca di qualcun altro, camminavo guardandomi intorno, mi ero addentrata nell'agorà e mi sentivo già un pesce fuor d'acqua.  

-Perché sei sempre al posto sbagliato nel momento sbagliato? - avevo sentito, prima di essere presa da un braccio, avevo avuto paura solo un istante, il tempo di ricollegare quella voce a quella della persona per cui ero arrivata fin lì. 

-Sasuke! - avevo esclamato felice 

-Non mi ricordavo fossi di Argo – aveva detto lui divertito 

-Sono venuta qui per comprare delle medicine che da me non si trovano –  

-Medicine? - adesso era serio e anche preoccupato  

-Per mio padre, per la gamba –  

-E sei venuta da sola? -  

-Sono un soldato dopotutto – gli avevo sussurrato all'orecchio, lui mi aveva guardata a metà tra l'irritato e il divertito  

-Sei sparita – mi aveva poi accusata 

-Io? Sei tu ad aver detto di aspettarti –  

-Ma come facevo a trovarti se non mi hai mai detto da dove venivi? - ecco qual era il problema, stupida io ad essermi fatta così tanti problemi  

-Io sono di... -  

-Micene – conclude lui con tono ovvio 

-Ma allora lo sai già! -  

-Mi sono fatto dare i registri dei soldati che avevano preso parte alla mia fazione, non sapevo neanche quale fosse il tuo cognome, però fortunatamente conoscevo la maggior parte dei restanti soldati e non è stato difficile capire chi fossi tra quelli – davvero aveva fatto tutto quello per... me? 

-E quando l'hai saputo? -  

-Stamattina – mi dice, sventolandomi un foglio davanti gli occhi  

-Mi hai aspettato – e gli sorrido  

-Ti ho aspettato – conferma lui con quel sorriso e quello sguardo rivolti a ME. 

Avevo intrapreso quella folle avventura per salvare una persona speciale per me, ma durante il viaggio ne avevo trovata un'altra ed ero certa che difficilmente avrei potuto dimenticare.  

 

Fine. 

 

 

Angolo autrice 

Ho finito la storia, ho finito la storia. Non posso crederci! Sono felice perché me la portavo dietro da troppo tempo, ma sono anche triste perché questa è stata la prima storia che ho pubblicato, la prima parte di me del mondo della scrittura, purtroppo per un lungo periodo ho perso l'interesse per questa fan, ma grazie a voi mi sono ricreduta e sono così riuscita a concluderla finalmente. Non sono molto contenta del capitolo, non è impostato come io vorrei – diciamo che non sono quasi mai soddisfatta di ciò che scrivo –  

Volevo però ringraziare tutti coloro che mi hanno pazientemente seguito ed aspettato, soprattutto il mio grazie va' a coloro che anche con due semplici righe mi hanno fatto sentire la loro vicinanza, adesso posso finalmente chiudere soddisfatta questo capitolo, grazie a tutti quanti. 

Medeafire. 

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