Coincidence?

di LadyReddyOrange
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Fuga ~ Il bel capitano ***
Capitolo 2: *** 2. Qualche mese dopo ~ Cattivi presagi ***
Capitolo 3: *** 3. Chara Nari: Amulet Spade ~ Chara Nagi: Amulet Clover ***
Capitolo 4: *** 4. Vuoto e tristezza. ~ Miki, Ran e Suu. ***



Capitolo 1
*** 1. Fuga ~ Il bel capitano ***



1. La fuga ~ Il bel Capitano

Sorrido in modo cordiale. 
<< Condoglianze, principessa Amu.>> Mi prende la mano e la porta alle sue labbra. 
<< Grazie.>> dico in modo gentile e calmo, ignorando la sgradevole sensazione che provo a contatto con le labbra di questo uomo
molto importante per il regno. 
<< State bene, principessa?>> mi chiede guardando sorridendomi.
<< Certamente. Piuttosto non deve fare un annuncio?>> dico, cambiando discorso, mi lascia la mano e io la porta a prendere un lembo dell'ampia gonna nera ricamata con un motivo floreale. 
<< Grazie per avermelo fatto ricordare. Mi accompagni, prego.>> dice porgendomi il braccio. Ignorando, nuovamente, quella strana
sensazione, poggiola mano sul suo braccio e camminiamo verso i troni che appartenevano ai miei genitori. 
Lui si posiziona al centro dei
troni, mentre io mi siedo sul trono che prima apparteneva a miei madre. 
<< Un attimo di attenzione, signori e signore.>> esclama il ministro facendo segno ai musicisti di fermarsi. I nobili si voltano verso di noi sorseggiando
e chiacchierando tra di loro. << Vi ringrazio di essere venuti, per onorare il re Tsugumu e la regina Midori. Vedete quest'oggi siamo qui, non solo per
celebrare la loro scomparsa, ma anche perché, io, il primo ministro, Kutaro Yoshikomy, oggi, chiederò la mano alla principessa Amu.>> conclude
inginocchiandosi ai miei piedi. 
Sgrano gli occhi. "Cosa... significa?" lui mi guarda, alzando di poco la testa e mi sorride in modo accattivante. Scuoto la testa in modo impercettibile. 
Mi alzo dal trono, sento le gambe molli, e gli occhi pungere. 
Lo guardo sconvolta. 
<< Risponda, principessa Amu. Mi vuole sposare?>> 
<< Io...>> faccio un piccolo respiro, scuoto la testa eliminando quell'espressione sconvolta, unisco le mani sul grembo e con una voce delicata, ma decisa
<< ... Ho bisogno di tempo, primo ministro.>> sorrido in modo cordiale e poi tendendogli una mano, lo incito ad alzarsi. << Il mio tempo per oggi è
scoccato, quindi rimango tutto nelle vostre mani.>> gli dico, sotto lo sguardo di tutti, gli lancio un'occhiata e lo vedo digrignare i denti. "Non cascherò
nei tuoi trucchetti, imbroglione." Gli mimo con le labbra. Non appena fuori dalla sala respiro come se avessi trattenuto il respiro. Cammino per i corridoi del
palazzo senza una meta. 

...
Senza accorgermene vado a sbattere contro una porta. Cado a terra facendomi male il fondo schiena. Mi rialzo, massaggiandomi il sedere. Guardo la porta 
che è mezza spalancata. 
Entro e guardo all'interno. 
E' una camera degli ospiti. Le pareti color crema, le tende lampone e i mobili cioccolato creano uno strano contrasto. Mi avvicino alla libreria e faccio
scivolare le dita sui titoli in rilievo. 
<< Il drago blu... Non ricordo di questo libro.>> dico, lo prendo e lo tiro fuori, nel farlo cade una fotografia. La prendo e rimango sorpresa nel guardarla.
Ci sono mia madre e mio padre, io, dovevo avere circa due tre anni, e una bambina dai capelli biondi e i grandi occhi viola che sorride. " Chi è?" mi chiedo. 
<< Principessa Amu?>> sussulto, rimetto il libro apposto e nascondo la foto nella scollo a barca del mio abito. 
<< Eccomi, Saikou.>> rispondo uscendo dalla stanza, chiudendomi la porta alle spalle.  
<< Finalmente vi ho trovata. Dov'eravate?>> Mi chiede piegandosi sulle ginocchia e riprendendo fiato. 
<< Saikou non devi spaventarti, potresti farti venire qualcosa.>> le dico avvicinandomi a lei e aiutandola ad alzarsi. << Forza, respira.>> le poggio una
mano sulla schiena e una sullo stomaco. << Respira, inspira.>> le sussurro dopo pochi minuti sembra essersi ripresa. << Stai meglio?>>
<< Si, la ringrazio... Piuttosto, lei come sta? Non deve sposarlo, se non vuole.>> mi dice guardandomi determinata.
<< Saikou... a volte non si può semplicemente dir di no. A volte è destino, a volte il fato non è benevolo, ma tu sai che deve andare così.>> Le dico sorridendole.
Lei abbassa la testa. Saikou ha quasi la mia stessa età, a separarci, oltre il nostro rango, sono solo due mesi. 
<< La smetta di sorridere.>> sussurra. Una lacrime le scende già scoccandole la guance.
<< Saikou... Se non sorrido, non mi resta che mandare tutti al diavolo.>> alza la testa di scatto e mi guarda sorpresa. Rido e lei mi imita.
Con la manica del vestito le asciugo gli occhi. 
<< Principessa Amu, cosa fa?!>> mi rimprovera, allontanando la mia mano. 
<< Saikou... Ho deciso.>> le dico per poi camminare. La sento sorride.
<< Cosa?>> 
<< Prima di sposare quell'uomo, voglio vedere l'Europa.>> 
<< Non è un pò irrealizzabile, principessa?>>
<< ... No, perché?>> 
<< Beh... Sa, lei sta per essere incoronata, tra qualche giorno sarà sommersa di scartoffie a destra e a manca.>> 
<< ... Ho trovato!>> Esclamo. 
<< A cosa sta pensando, Principessa?>> 
<< Domani lo saprai, ora torna al ballo, e non svegliarmi domani. Buonanotte, Saikou.>> le dico dolcemente prima di richiudere le porte della mia stanza. 
Appoggio la fronte alla fredda e dura porta di legno. Sospiro. Mi ricompongo ed esco da quest'abito soffocante. 
Rimanendo in un leggero corsetto nero e la crinolina del medesimo colore. Tolgo anche la crinolina rimanendo solo con il bustino bianco di cotone
e degli slip in tinta con il bustino. Rimango l'abito a terra, dirigendomi verso l'armadio. 
Apro l'armadio e dal fondo, nascosti in un cassetto, recupero un vestito bianco e semplice con delle sottile bretelle, lungo fino sotto il ginocchio.
Lo indosso e prendo dei stivali marroni in pelle. Sciolgo i capelli dalla complicata crocchia e li rimango sciolti sulle spalle. 
<< Bene.>> dico fissando il mio riflesso allo specchio. 
Mi avvicino alla scrivania tirando fuori un pezzo di carta e scrivendo sopra un piccolo messaggio. Poggio il foglio sotto la boccetta di inchiostro e
poi prendo il mantello dal letto. 
Recupero la fotografia da terra e la ripongo nella tasca interna del mantello. Ed esco in corridoio
Affianco alla porta della mia camera c'è un porta candele vuoto, lo tiro verso il basso e accanto ad esso si apre un passaggio, che al mio passaggio,
si richiude. Seguo i vari cunicoli, e dopo mezz'ora di cammino riesco ad uscire dal palazzo, ritrovandomi all'esterno del palazzo. Apro la pesante porta
di ferro. E per un pelo non vengo scoperta da una guardia di pattuglia. 
 
....
<< Ahahahahahah!! Oh sì, vieni con me... ci divertiremo.>> smetto di guardare quella coppia oscena, anche se coppia non la si può chiamare visto che
si vedranno solo questa notte per godersi una notte a luci rosse. 
Entro nella locanda e una donna dall'aria stressata e di mal umore mi accenna un saluto con il capo. Mi avvicino al bancone e mi accomodo su uno 
sgabello. La donna si avvicina e mi chiede se voglio qualcosa da bere.
<< No, grazie. Senta, forse lei non lo sa, ma sa se qualche nave parte stasera?>> Lei ci pensa un po' su, per poi scuotere la testa e riempire il bicchiere
del uomo seduto accanto ame.
<< Ehy, Motoya, stasera quale nave salperà?>> chiede all'uomo accanto a me, lui singhiozza e poi con un tono molto vago.
<< Come sei... Hic... bella Diana... Hic... stasera noi partiamo... Hic... vuoi...spassartela con me... Hic... ?>> lui crolla sul tavolo, e la donna sbuffa.
Gli afferra i capelli e lo spinge all'indietro, lui non fa una mossa e cade a terra. Si alza di getto e si volta verso di me, che lo sto guardando.
<< Sei stata tu?! >> 
<< Cosa? Io non ti ho proprio toccato!>> esclamo alzandomi in piedi. Lui si fa ancora più vicino e sento il suo alito soffocarmi della puzza d'alcool.
Mi porto una mano alla bocca e mi allontano da lui. Mi sento sollevare da terra e mi ritrovo i suoi occhi inferociti puntati nei miei.
<< Dove pensi di scappare?! Pagherai con il tuo corpo, per quello che hai fatto!>> Lancia un sacchetto di monete sul bancone e mi porta al piano
superiore per poi gettarmi a terra vicina ad un letto. Entra e chiude la porta a chiave. Io mi metto inginocchio e mi massaggio il braccio e il fianco.
"Un po' più delicato, no?!" Penso, si avvicina e inizia a leccarsi le labbra. 
 
___
[Cambio di scena]
Un giovane ragazzo entra nel locale, guardando a destra e manca con lo sguardo. Vari uomini vedendolo lì, si alzano salutando i compagni o la buona
compagnia femminile ed escono, pronti a salpare. Si avvicina al bancone. 
<< Ehi, capitano, uno dei suoi uomini è impegnato con una minorenne.>> urla la locandiera da dietro il bancone servendo altro liquore ai marinai.
Il ragazzo con un sonoro sbuffo sale al piano di sopra e inizia ad aprire porte a caso fregandosene di chi ci fosse. Arrivato all'ultima stanza, la apre con
un calcio rimanendo sorpreso di ciò a cui assiste.

___
[Cambio di scena]
La porta si apre di scatto sbattendo con un tonfo contro il muro. Un ragazzo dagli occhi ametista osserva me seduta sul letto e l'omaccio che mi aveva
preso contro la mia volontà a terra con l'orma di uno stivale con tacco sul lato destro della faccia. Guardo il ragazzo e gli sorrido, lui mi guarda in modo 
indecifrabile. I capelli del medesimo colore dei suoi occhi risplendono di una fioca luce  grazie alla luna. I nostri sguardi si incontrano e sento una strana
sensazione di benessere avvolgermi completamente. Lui scuote la testa in modo impercettibile.
<< Chi diavolo sei? E come hai fatto a mettere K.O. Tomoya?>> dice avvicinandosi all'uomo in questione. 
<< Voglio entrare a far parte di ciurma!>> gli dico sorprendendolo. 
<< Ah sì?>> mi dice alzando un sopracciglio. In un battito di ciglia sfila dalla fondina della tasca destra una pistola argentata con l'impugnature in ebano
lucido e una canna estremamente lunga. << Vuoi ancora entrare nella mia ciurma, ragazzina?>> Si avvicina al letto e poggia il ginocchio sul letto.
La fredda canna mi tocca il petto e io mi sdraio sul letto, per non mostrare la paura che sento. Lui mi sale addosso e con un sorriso divertito si avvicina
al mio collo. << Paura?>> sussurra ad un soffio dal mio orecchio, sento le guance ardere per l'imbarazzo. 
<< Per nulla.>> gli dico con voce tutt'altro che convincente. Mi lecca il lobo e poi lo morde con i denti. Emetto un gridolino misto tra la sorpresa e il dolore.
<< Cosa diamine ti dice la tua mente bacata, pervertito?!>> gli grido contro. Lui se la ride e poi si leva da dosso. Mi metto a sedere e poi mi massaggio 
l'orecchio. << Stupido pervertito bacato...>> sussurro, dandogli le spalle.
<< Forza, se per un misero morso all'orecchio ti lamenti così tanto, per un taglio di una sciabola cosa farai?>>
<< Non è colpa mia se ho una soglia del dolore così misera.>> mi giustifico io.
<< Comunque, come hai messo K.O. Tomoya?>> 
<< Un semplice trucchetto.>> dico sorridendo. Alzo un lembo del vestito e da sotto la giarrettiera bianca prendo un sacchetto bianco e gli mostro
la piccola compressa rotonda più  piccola di un polpastrello di un neonato. << Basta che la ingoi e sei K.O. per un bel pò.>> La rimetto nel sacchetto
e rimetto il sacchetto nascosto sotto la giarrettiera. 
<< Bhe... se è così, ti permetterò di unirti alla mia ciurma. Che ne dici, ragazzina?>> A quelle parole lo guardo gioiosa. 
<< Cert->> 
<< Alt, ragazzina! Se entri a far parte della mia ciurma diventerai il mio nuovo giocattolo, ti va bene?>> dice con un sorriso tutt'altro che pacifico,
mentre mi circonda la vita con un suo braccio, stringendomi contro sé. " Cosa?!" 
<< Senti... non è che qualcuno abbia bevuto il tuo cervello?>> gli chiedo alzando un sopracciglio. << Io non diventerò il giocattolo di nessuno!>> dico
spingendolo via da me, e incrociando le braccia sotto al seno. Lui di scatto avvicina le sue labbra alle mie sfiorandole. 
<< Andiamo, ragazzina.>> dice con un tono seducente. Arrossisco e lo sorpasso.  
<< Andiamo!>>  dico alzando la voce, lo precedo uscendo dalla locanda. Aspetto qualche minuto e il ragazzo ancora non si vede. Apro la porta e lo vedo
trascinarsi dietro l'uomo di nome Tomoya. 
<< Mi sono dimenticata di chiederti il tuo nome. Io sono Amu, e tu?>>e gli tendo la mano. 
<< Ikuto, Tsukiyomi, piacere mademoiselle.>> dice portando le sue labbra alla mia mano e facendo il baciamano. 

 
___ ___ ___ ___ ___ ___ ___ ___ ___ ___ ___Angolo Autrice: ___ ___ ___ ___ ___ ___ ___ ___ ___ ___ ___
Salve a tutti quelle che hanno letto, non ho molto da dire.
Spero che vi piaccia questo Remake, ovviamente, non scriverò la stessa storia, se non non lo chiamerei Remake.  
Beh.... Che altro dire?
....
Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate. 

 
 
 

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Capitolo 2
*** 2. Qualche mese dopo ~ Cattivi presagi ***


2. Qualche mese dopo ~ Cattivi presagi
Sono passati più o meno quattro mesi da quando mi sono unita alla ciurma di Ikuto. Ikuto e la sua ciurma sono
molto diversi dai racconti, brutali riguardo i pirati, che i miei genitori mi raccontavano quando erano ancora vivi.
Loro sono molto... Beh...accoglienti oserei dire. Loro sono stati molto cordiali, quando sono salita sulla nave, la
prima volta. Per non parlare del fatto che escluso Tomoya e altri due uomini maturi, sono quasi tutti giovani, sui
18-29 anni.
<< Ragazzina!>> urla Ikuto dal ponte di prua.
<< Che c'è?>> gli urlo a mia volta.
<< Vai nella mia cabina a prendermi la sciabola, stiamo per abbordare una nave.>> urla nuovamente.
<< Cos'è? Mi hai preso per la tua schiava?!>> sbotto innervosita.
<< Tecnicamente sei il mio giocattolo, ricordi?>>
" Come poterlo dimenticare, stupido pervertito?!"
<< Alt, ragazzina! Se entri a far parte della mia ciurma diventerai il mio nuovo giocattolo, ti va bene?>> dice con
un sorriso tutt'altro che pacifico, mentre mi circonda la vita con un suo braccio, stringendomi contro sé. " Cosa?!"
<< Senti... non è che qualcuno abbia bevuto il tuo cervello?>> gli chiedo alzando un sopracciglio. << Io non
diventerò il giocattolo di nessuno!>> dico spingendolo via da me, e incrociando le braccia sotto al seno.
Lui di
scatto avvicina le sue labbra alle mie, sfiorandole.
<< Andiamo, ragazzina.>> dice con un tono seducente. Arrossisco e lo sorpasso.
 
Da quella volta non mi ha sfiorata più, le battutine e le occhiatine ci sono state, ma niente di preoccupante.
Vado nella sua cabina e vedo la sciabola sulla scrivania. La prendo e nel farlo cade una foto a terra. La prendo
e vedo Ikuto e una bellissima ragazza dai lunghi capelli biondo platino e gli, identici, occhi ametista, di Ikuto.
" Chissà chi è?" mi chiedo, rimettendo la fotografia a posto. Nel farlo, urto uno scrigno di alta qualità, con sotto
un incisione in oro. " Per i miei adorati figli. S.T."
Nella caduta lo scrigno cade e ne salta fuori una chiave con il manico dorato e l'impugnatura in cristallo a forma
di quadrifoglio, con una catenina in oro sottile. "Una chiave... Cosa se ne farà Ikuto?" mi chiede confusa.
"Lasciamo perdere... Devo sbrigarmi a portargli la sciabola." penso rimettendo a posto la chiave o collana, o quel che sia.
Esco dalla cabina e raggiungo Ikuto vicino il timore.
<< Ecco.>> dico porgendogliela in modo brusco, mi volto dall'altro e lui mi mette le braccia al collo, da dietro,
e appoggia la sua testa sulla mia.
<< Non ti imbronciare, ragazzina.>> Sento le mie guance andare a fuoco e il mio cuore accelerare qualche battito.
<< Ho perso il conto di quante volte ti ho detto di non chiamarmi ragazzina.>> dico sospirando.
<< Fregata* in vista!>> urla un pirata dall'alto della coffa.
<< Bene, a dopo, ragazzina.>> dice sussurrandomi nell'orecchio per poi mordicchiarlo piano. Rimango immobile a
fissare un punto imprecisato del pavimento. Sento un calore soffocante salirmi tutto di colpo verso il viso.
<< Ragazzina, vai sottocoperta!>>
<< Certo...>> sussurro per poi eseguire l'ordine.
Raggiungo la botola per scendere quando una palla di cannone colpisce la fiancata della nave, facendomi cadere giù
per le scale, a causa dell'esplosione. " Dannazione... Ahi!" penso emetto dei gemiti sommessi.
<< Stupide palle di can->> non faccio in tempo che stavolta l'esplosione avviene sul ponte della nave.
Porto le mani davanti alla faccia e stringo le gambe al petto. Sento uno strano fischio nelle orecchio, ma cerco di non
pensarci molto. "La cabina di Ikuto è la più vicina." penso riaprendo gli occhi. Mi rialzo da terra e mi dirigo nella cabina
di Ikuto mettendomi sotto la scrivania. Stringo le gambe al petto e rimango lì.
 
...
____
[Cambio scena]
<< PIRATI! All'attacco!>> urlo per farmi sentire da tutti i marinai, con la sciabola alzata verso i nemici.
Le prime palle di cannone nemiche colpiscono la fiancata della nave, dopo pochi minuti di ripresa a nostra volta
colpiamo la nave nemica, ma le palle di cannone vengono deviate. << Oh oh.. Sembra che vogliano giocare pesante.>>
dico sogghignando. << Ragazzi, fate ciò che sapete fare meglio!>> esclamo facendo uscire le mie orecchie da gatto e
la coda del medesimo colore dei capelli.
 
...
____
[Cambio scena]
Un scampanellio richiama la mia attenzione. Ignorando il continuo inclinamento a destra e a manca della nave, guardo
intorno e vedo solo lo scrigno di pochi minuti fa, a terra socchiuso. Allungo la mano allo scrigno e lo tiro vicino a me.
Me lo poggio in grembo e lo apro. La chiave con l'impugnatura a forma di quadrifoglio emette un fioca luce e lo scam-
panellio che sento, proviene da lei.
<< Cos'è?>> Me la rigiro tra le mani, finché non prende vita e vola fuori. << Cosa... una chiave che vola via? ODDIO!>>
urlo partendo all'inseguimento della chiave. Raggiungo il ponte e vedo qualcosa di sorprendentemente pazzesco. Ikuto ha
due orecchie da gatto e una coda. " Com'è possibile?!" la chiave ora si trova tra le sue mani. I nostri sguardi sorpresi e scon-
volti si incontrano, le sue labbra si aprono per mimare il mio nome.
 
...
____
[Cambio scena]
"Amu... Cosa ci fa qui?" Cade a terra e sbatte con la testa sul pavimento. Rimango immobile a fissarla.
<< Capitano! Faccia attenzione, i nemici stanno venendo di qua!>> un marinaio poco prima di sbarrare gli occhi e crollare
in mare. Guardo in direzione dei pirati nemici e vedo i grappini d'arrembaggio agganciati alla mia nave. Un pirata nemico
si avventa su Amu.
<< AMU!>> grido, ma lei non reagisce. Con un salto, la raggiungo e prima che il pirata possa affondare la lama nel petto
di Amu, la mia lama gli trapassa l'addome e dalle sue labbra cola un fiotto di sangue che sgocciola a terra. Non mi faccio
scrupoli ed estraggo la sciabola dall'addome per poi parare la spada a doppia lama di un altro pirata. "Dannazione! Devo
portarla via!" Affondo nuovamente la lama e riesco a trafiggergli la gola, quando estraggo la sciabola il sangue zampilla a fiumi,
cade a terra. Prendo Amu e me la corico su una spalla.
<< Tomoya, vieni qui.>> esclamo. Tomoya spara l'ennesimo pirata che cade in mare. << Comprimi!>> Tomoya estrae
la sua spada e inizia ad uccidere i vari nemici che ostruiscono la strada per andare sotto coperta.
Ad un passo dalla scala per scendere, Amu apre gli occhi e invece del solito ambra, brillano di un lucente oro.
Cerca di scendere, ma glielo impedisco.
<< Ci sono dei pirati qui, stupida ragazzina!>> le urlo, ma la sua espressione composta e calma non cambia.
<< Capitano dietro di te!>> urla Tomoya, mi volto e vedo solo una spada scendere veloce verso di me. ... Sento
un tonfo. La mano di Amu e alzata verso la lama della spada, che ora è spezzata. Il pirata è rimasto sbalordito e cade
a terra iniziando a tremare. Io guardo a terra e vedo l'altro pezzo della spada.
<< Mettimi giù.>> dice Amu con voce calma. La metto a terra e lei mi sorride, in modo... strano, indecifrabile.
<< Andate via.>> dice con lo stesso sorriso.
<< Ahahahah... Noi non prendiamo ordini da una donna!>> urla un ragazzo, alto e slanciato dai lunghi capelli verde
prato, gli occhi rosso sangue. Una camicia bianca aperta, i pantaloncini strappati in più punti e delle semplice scarpe
di cuoio. La spada puntata verso Amu e lo sguardo arrogante. Amu gli sorride e gli va contro.
Il ragazzo in risposta sorride in modo beffardo, e le va incontro.
___ ___ ___ ___ ___ ___ ___ ___ ___ ___ ___Angolo Autrice: ___ ___ ___ ___ ___ ___ ___ ___ ___ ___ ___
Salve a tutti!
Ho aggiornato anche il secondo capitolo, e come avevo già previsto, sto cambiando totalmete la storia, cosa di cui non mi sorprendo,
ma temo di bloccarmi. Comunque lasciamo da pasrte timori e dubbi.
Come qualsiasi autore, spero, con molta ansia, che la storia vi piaccia. Se c'è qualche domande, fate pute,
risponderò, anche se forse avrete poche risposte perchè non so nemmeno io come voglio evolvere la storia,
perchè quando scrivo mi faccio trascinare un pò troppo e finisco per peredere l'entusiasmo nello scrivere.
Fatemi sapere cosa ne pensate.

*Fregata è il nome che è stato utilizzato per moltissimi e diversi tipi di nave da guerra. Solitamente governata da soldati.

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Capitolo 3
*** 3. Chara Nari: Amulet Spade ~ Chara Nagi: Amulet Clover ***



3. Chara Nari: Amulet Spade ~ Chara Nagi: Amulet Clover
 
La spada puntata verso Amu e lo sguardo arrogante. Amu gli sorride e gli va contro. Il ragazzo in risposta la guarda sogghinando, e ricambia il gesto.
Si fermano a pochi centimetri di distanza. 
<< Allora cosa vuoi farmi, mocciosa?>> chiede il ragazzo sorridendo divertito.
<< Non io, ma  Amulet Spade.>> gli occhi di Amu, cambiano colore diventando di un fioco azzurro. << Chara Nagi: Amulet Spade.>> dice ad alta voce, 
all'improvviso una luce dalle tonalità azzurrine l'avvolge completamente. Quando la luce si affievolisce, Amu ha un'espressione fredda e seria. 
<< Chiave di Sol.>> sussurra e tra le sue mani appare un enorme chiave di violino blu. 
<< Amu? Tu... Sei in grado di trasformarti?>> chiedo totalmente spiazzato e perplesso.
<<  Si direbbe di si... Per l'appunto, io sono Amulet Spade. >> dice guardandomi in modo freddo, come se non sapesse chi sono.
Si volta verso il ragazzo e lui sorride sorpreso. 
<< Vuoi uno scontro alla pari?>> dice ridendo il ragazzo. 
<< Ora basta!>> urlo intromettendomi. << Chara Nari: Black Lynx! >> mi metto davanti ad Amu e sfodero gli artigli.
<< Due contro uno non è per nulla carino, sai.>> dice il ragazzo con un sorriso enigmatico. << Utau, occupati del ragazzo!>> urla il ragazzo, a quel nome sbianco.
"Utau...? Cosa significa?" 
Una ragazza dai lunghi capelli biondi legati in due codine, gli occhi ametista. Un abito stretto in vita una camicia che le scopre parte delle
spalle e degli stivali neri con un pò di tacco. 
<< Ikuto...>> dice la ragazza sorpresa. Dopo attimi di silenzi, la ragazza correre e mi getta addosso. << Oh Ikuto! Amore mio! Quanto mi sei mancato!>> dice stritolandomi
e baciando. Lanciò uno sguardo ad Amu, che guarda la scena con irritazione, sbuffa e poi con un leggiadro movimento della chiave di Sol, sussurra.
<<
 Prisma di musica.>> Dalla chiave di Sol scaturiscono varie note musicali che passano attraverso i corpi dei nemici, facendoli cadere a terra addormentati. 
<< Ora siano pari.>> risponde in modo calmo Amu. 
<< D'accordo.>> Il ragazzo sorride. << Chara Nari: Chess Green! Utau, trasformati!>> 
<< Okay! Chara Nari: Lunatic Charm.>>  
<< Amu hai davvero intenzione di affrontarlo?>> chiedo ad Amu, che si avvicina a me e mi guarda con uno sguardo seccato e freddo. 
<< Non te lo ripeterò nuovamente. Io sono Amulet Spade, Amu non è cosciente, in questo momento. Quando la trasformazione si terminerà
ricorderà ben poco di questo scontro.>> Si volta e senza aspettare nessuno si getta all'attacco del ragazzo, che con uno bastone a scacchi bianchi e verdi, para l'affondo di Amu. 
<< Ikuto!>> mi volto verso mia sorella e la schivo per un pelo. << Combatti!>> 
<< Artigli blu.>> urlo, una enorme zampa di gatto inizia a giocare con Utau, che schiva tutti i colpi. 
(Nda: Scusate non ricordo il nome dell'attacco di Ikuto) 
...
___
[Cambio scena.]
<< Cavallo: scacco matto!>> un enorme pezzo raffigurante un cavallo nero, inizia a cavalcare verso Amu, che senza preoccuparsi minimamente, fa sparire la chiave di Sol
e fa apparire un enorme pennello, lo afferra con entrambe le mani e poi con forza lo gira intorno a sè. Una strana vernice colorata ricopre il cavallo.
<< Tele colorate!>> urla Amu e la vernice si dissolve così come il cavallo. << Scacco matto, lo dico io.>> esclama Amu accennando un sorriso. << Chara Nagi: Amulet Clover. >>
Il ragazzo rimane allibito, e non è il solo anche Ikuto e Utau, si fermano per assistere alla seconda trasformazione di Amu.
Nuovamente, una luce, stavolta verde, avvolge per poi disperdersi e lasciare Amu in un abito con una gonna a palloncino verde.  << Girandola di miele.>> Una frusta le compare in mano
e compiendo una giravolta soffia una polvere marroncina. Il ragazzo inizia a tossire.
<< Mi dispiace...>> disse Amu dispiaciuta. << Spero che tu non ti sia fatto male.>>
Gli si avvicina e si inginocchia accanto, gli posa una mano sulla schiena e inizia a massaggiarlo delicatamente.
Ikuto e Utau rimangono sbigottito. Il ragazzo guarda Amu con uno sguardo sbalordito. 
<< Senti... >> dice il ragazzo tossendo. <<... Ma sei pazza?>> Amu sgrana gli occhi e dopo un pò sembra stia per piangere. 
<< Eh? Cosa ho fatto?>> 
<< Oh cripio! Ma soffri di personalità multipla?!>> urla il ragazzo. Amu scoppia a piangere e dopo pochi secondi la luce verde la riavvolge e quando si dissolve Amu cade a terra priva di sensi. 
<< Oi?... Sei morta?>> chiede il ragazzo guardando sconvolta Amu e punzecchiandole un fianco. 
<< Beh.. penso che il combattimento sia finito, io torno sulla nostra nave. Ciao.>> dice Utau sbadigliando. Come se si fosse ricordata qualcosa di importante corre verso Ikuto
e saltando dice << Oh fratellone mio! Mi mancherai!>> Ikuto all'ultimo si sposta, facendola sbattere a terra. << Ikuto, amore mio! Perché?>> dice Utau con gli occhi da cucciolo. 
<< Ciao.>> esclama Ikuto prendendo Amu a mò di principessa svenuta... (Nda: Beh... Questa non potevo sprecarla.)
Il ragazzo rimane perplesso. " ... Qui sono tutti fusi?!" pensa rimettendosi in piedi e seguendo una Utau triste e demoralizzata. 
 
...
___
[Cambio scena]
" Ahi, che mal di testa." penso aprendo gli occhi. " Dove mi trovo?... E' la mia cabina?" Mi guardo attorno e la prima cosa che vedo sono due occhi ametista fissarmi intensamente,
pronti ad affondare i denti nella tenera carne dell'agnellino impaurito. Mi sale addosso e posiziona una sua gamba in mezzo alle mie e si china sul mio collo baciandolo. 
<< I-Iku... Ikuto, cosa... stai facendo?>> gli chiedo. Mi sento tutto intorpidita. 
<< Rilassati.>> Dice prima di slacciare il piccolo filo che tiene chiuso il corpetto che indosso. Lo slaccia e poi inizia a scendere giù con la lingua, fino ad arrivare a mordermi tra il petto e il seno.
Emetto un debole urlo di dolore. 
<< Cosa diamine fai?!>> dico imbarazzata alle stelle. Lui risale fino ad arrivare nuovamente all'incavo del collo. << Ikuto?>> lui sale fino alla mascella e ad un passo dalle mie labbra si ferma.
I nostri occhi si intrappolano tra di loro e sembra che nei suoi occhi ci sia una strana scintilla. Cerco di non pensare troppo con la fantasia e rimango "calma". Il cuore inizia a battermi sempre
più forte, la temperatura del mio corpo aumenta. << Ikuto, potresti spostarti inizia a far troppo caldo.>> concludo ridendo nervosa.
Cerco di levarmelo di dosso ma lui non si sposta nemmeno di un millimetro. In uno scatto le nostre labbra si ritrovano ad incontrarsi. Prima delicatamente, come se temesse qualcosa,
e poi, come se stessi per scomparire, approfondì la conoscenza delle nostre bocche, chiedendo il permesso alle mie labbra di schiudersi per far incontrare le nostre lingue, ma ciò non accadde perché ci stacchiamo ed entrambi respiriamo un pò irregolarmente. 
<< Ikuto...>>  sussurro piazzando i miei occhi nei suoi. 
<< Ikuto, sai che non è molto carino abusare di una povera ragazza mezza svenuta?>> dice una voce divertita. Mi volto e vedo uno strano esserino dai capelli blu, come quelli di Ikuto e
gli occhi ambra mischiato al giallo. Piccolo quanto una mano. 
<< Cosa diamine sei tu?!>> 

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Capitolo 4
*** 4. Vuoto e tristezza. ~ Miki, Ran e Suu. ***


 
 
4. Vuoto e tristezza. ~ Miki, Ran e Suu.
 
Mi volto e vedo uno strano esserino dai capelli blu, come quelli di Ikuto e gli occhi ambra mischiato al giallo.
Piccolo quanto una mano. 
<< Cosa diamine sei tu?!>> 
...

Un attimo di silenzio.
<< Io? Io sono Yoru, lo Shugo Chara di Ikuto.>>
<< Shugo-che??>> chiedo più a Ikuto che allo strano essere. 
<< Shugo chara.>> dice Ikuto mettendosi a sedere e afferrando il piccoletto per il collo per poi buttarlo lontano. 
<< EHY!!>> si lamenta lui scattando a dare dei pugnetti inutili a Ikuto. 
<< Yoru, finora non davi fastidio, ma ora che ti vede cerca di sparire.>> l'esserino spalanca gli occhi e scoppia a
piangere. Mi si stringe il cuore. Yoru si fionda tra le mie braccia e inizia a dire parole sconnesse tra loro. Inizio ad
accarezzarlo con fare consolatorio. 
<< Amu, quello lì sta fingendo.>> esclama una vocina femminile fredda. 
<< Ikuto anche lei è una tua Shugo-qualcosa?>> 
<< No, io appartengo a te, credulona. E tu lascia stare Amu, brutto gattaccio imbroglione!>> dice avanzando verso Yoru. 
Yoru per tutta risposta, si allontana e sbuffa. 
<< Uffa, non si può nemmeno essere coccolati qui...>> e sparisce nel nulla, così come è apparso.
<< A quanto ho capito, tu non hai mai visto questa qui...>> dice indicando l'esserina blu << ...e non hai la minima idea
di cosa stia succendo, vero?>>
Annuisco alla corretta ipotesi di Ikuto.
Lui appoggia la testa al muro e mi guarda seccato. Afferra l'esserina e la caccia fuori dalla stanza. 
Sento qualche debole protesta, ma sparisce nel nulla anche lei. 
<< Vogliamo riprendere da dove eravamo rimasti, ragazzina?>> dice lui rimettendomi giù. 
<< Ikuto! Voglio delle spiegazioni!>> ribatto, chiudo gli occhi e mi irrigidisco. Mi pizzica il braccio e apro gli occhi,
portando la mano a massaggiarmi il punto in cui mi ha pizzicato. 
Lui sospira e si alza. Si sbottona la camicia. Solo ora mi accorgo del sangue che imbratta la camicia indaco. 
<< Per caso è tuo quel sangue?>> chiedo perdendo qualche battito. Si sfila camicia e gli addominali scolpiti, i lineamenti
formati dagli anni di arrembaggio, qualche piccola cicatrice a ricordare i tanti scontri che ha affrontato, mi lasciano affascinata.
La carnaggione leggermente abbronzata. 
<< No, non è il mio. Anche se lo puoi ben vedere.>> sussurra con un sorriso malizioso. Non faccio in tempo ad accorgermi
delle orecchie di gatto e della coda che si fionda, per l'ennessima volta, su di me e stavolta contro ogni mia previsione si lancia direttamente a baciarmi. Mi sfila il corsetto e tutto ciò che faccio e lasciarglielo fare. Mi bacia, e ciò che sento, rispetto a prima, è il vuoto più assoluto. 
<< Ikuto..,. non credo sia...>> 
<< Non parlare, ragazzina.>> scende sul mio seno e lo afferra tra i denti. Inizia a mordicchiare. Un tonfo sulla porta mi fa sobbalzare. Lui sbuffa e chinandosi ad afferrare la camicia a terra, si alza e me la getta addosso. Apre la porte e senza dare tempo al ragazzo di fare qualcosa, chiude la porta. 

Rimango immobile qualche istante. Poi qualcosa di umido cade sulle mie mani, solcando le mie guance e offuscandomi gli occhi.
Un nodo mi blocca il respiro e i singhiozzi vengono da sè. 
"Troppe emozione per un giorno così... diverso dalla mia intera esistenza."
...

[Cambio scena.]
Ormai è sera, i vari marinai bevono come spugne e sghignazzano come forsennati a stupide battute. In alta, sulla coffa, il capitano sta di vedetta. Scrutando il calmo mare e beandosi della solitudine. O quasi.
<< Dai, giochiamo Ikuto!>> urla Yoru girando intorno al suddetto ragazzo, il quale non fa altro che ignorarlo, immerso in pensieri confusi e contrastanti. "Forse... mi sono lasciato andare un pò troppo stamattina." Scuote la testa. "In fondo è solo il mio giocattolo e lei lo sa... eppure..." << Ikuto, giochiamo!>> Ikuto scaccia via Yoru ormai esausto e desideroso di andare a dormire. 
<< Vai a dormire, domani giocheremo.>> Yoru a quelle parole sparisce felice. Con un semplice salto Ikuto si ritrova sul pontile. 
<< Tu, stupido gattaccio!>> Ikuto non si lascia sorprendere dall'esserina blu. << Stai lontano dalla mia padrona!>>
<< Pff. Se no?>> chiede lui divertito.
<< Se no, te la vedrai con me e le mie sorelle.>> dice lei avvolgendosi di una fioca luce azzurrina.
<< Già, come mai ti sei mostrata solo tu?>> chiede Ikuto per puro interesse.
<< ... Beh, non sono affarri che ti riguardano. Stai lontano da Amu.>> conclude la blu fredda per poi sparire.
...
___
[Cambio scena.]
Apro gli occhi e sbadiglio. Mi metto a sedere, quando davanti a me vedo tre piccole esserine. Una rosa, una blu e una verde. 
<< C-chi siete?>> chiedo strofinandomi gli occhi. 
<< Noi siamo le tue Shugo Chara, o per meglio dire, siamo le tue...>> dice la rosa cercando una parola. 
<< ... guardiane, credo.>> conclude la verde, sorridendo cordiale.
<< Piacere di conoscervi, io sono A->>
<< Già, lo sappiamo.>>
<<... Beh, allora piacere...>>
<< Ah! Scusaci. Io sono Ran, e la mia trasformazione con te consiste in Amulet Heart.>> dice facendo comparire dei pon pon e iniziando a scuoterli. 
<< Piacere mio, io sono Suu. Quando ci trasformiamo formiamo Amulet Clover.>> esordisce Suu con un buffo inchino e un piccolo risolino.
<< Io sono Miki e il nostro Chara Nagi è Amulet Spade.>> 
<< Quindi voi siete le mie guardiane?>>
<< Già.>> esclamano Suu e Ran insieme, una energica e l'altra cordiale. Miki invece sembra restia a parlare.
<< Miki? Tu...>> sussurro.
<< Cosa c'è?>>
<< ... Mi ricordi quando... i miei morirono.>> le confessò per poi abbassare la testa.
<< ... Io sono nata da quel ricordo.>> sussurra per poi sparire. 
<< Miki...>> la chiamano le due shugo chara.
<< Scusate.>> dico distogliendo lo sguardo da loro.
<< Scusaci tu.>> spariscono anche loro. 
"Bel buongiorno." penso ironica. Mi alzo e decido di vestirmi con un pantalone stretto alle caviglie. Un semplice top a collo alto e il solito bustino nero sopra. 

 
___ ___ ___ ___ ___ ___ ___ ___ ___ ___ ___Angolo Autrice: ___ ___ ___ ___ ___ ___ ___ ___ ___ ___ ___
Beh... che dire?
Dopo un anno e quattro mesi, eccomi di nuovo qui.
Imperdonabile, vero? Spero vivamente che mi rimaniate almeno le budella o
che mi lancerete solo gli ortaggi e non il commesso con l'edificio intero.
Giuro che inizialmente ero bloccata, ma poi ho pensato "Forse basta non stressarmi."
E alla fine è diventato come tanti dei mie scritti, solo un inizio e poi il nulla, spero che mi perdoniate.


Dopo tutto questo tempo, ho riletto le recensioni e non posso fare che sentirmi in colpa per aver aggiornato dopo un decennio di inattività.
 

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