Sarai sempre la mia luna

di __hanashi
(/viewuser.php?uid=947778)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo I ***
Capitolo 3: *** Capitolo II ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Era una notte piena di stelle e la luna splendeva alta nel cielo. Una donna aveva assoluto bisogno d'aiuto. Doveva proteggere la sua unica figlia dall'attacco dei soldati di Calormen che volevano dichiarare guerra agli abitanti di Telmar.

Arrivò fino al fiume, era stanca e non sarebbe riuscita a proseguire e per di più i soldati di Calormen si stavano avvicinando. La sua unica speranza erano le ninfe che vivevano vicino ai fiumi, le Naiadi.

Quando arrivò davanti alla cascata che nascondeva il posto dove vivevano le ninfe delle acque, incontrò la più anziana e più saggia delle Naiadi.

“Cosa ti porta qui?” chiese la ninfa.

“Vi prego, salvatela. Gli abitanti Calormen hanno distrutto il nostro villaggio e dichiareranno guerra, vi supplico, datele quello che io non posso darle” disse la donna, mettendo la figlia tra le braccia della Naiade.

“Quanto ha?” chiese la Naiade.

“Tre mesi”

“E qual è il suo nome?”

“Serena”

“Farò come desideri, la crescerò come se fosse figlia mia.” La Naiade prese la piccola tra le braccia e dopo quella notte di quella donna non si ebbero più notizie.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo I ***


La Naiade fece come promesso, crebbe la bambina come figlia sua e le diede l'istruzione e l'educazione delle Naiadi e anche se la ragazza sapeva che la ninfa non era sua madre, le voleva bene come se fosse tale e la chiamava “mamma”, anche se la donna non voleva. Non voleva rimpiazzare la sua madre naturale, anche se Serena non l'aveva mai conosciuta.

Crescendo era diventata una ragazza molto bella: alta e magra, aveva degli occhi stupendi, erano azzurri con dei riflessi grigi, la Naiade le disse che anche la sua madre naturale li aveva come i suoi e i capelli erano lunghi e lisci, di un bellissimo castano.

Serena aveva quindici anni quando Narnia fu liberata dal dominio dei Telmarini e Caspian divenne re.

Una notte di luna piena, Serena era sdraiata a pancia sotto sulla riva del fiume con sua madre che le raccontava alcune storie su Narnia ai tempi dei due Re e delle due Regine di Narnia.

“Posso chiederti una cosa?” chiese Serena.

“Certamente. Chiedimi tutto quello che vuoi.”

“Perché non vuoi che ti chiami “mamma”? Infondo la mia madre naturale non l'ho mai conosciuta e tu mi hai cresciuta come se fossi tua figlia”

“Te l'ho detto tante volte, non voglio rimpiazzare tua madre, però ormai è da quando hai detto la prima parola che non fai altro che chiamarmi in quel modo e ormai non insisto più, tanto so che è impossibile fare in modo che tu mi chiami in un altro modo.”

Improvvisamente la ragazza iniziò a piangere.

“Serena perché piangi?” le chiese la madre.

“Perché tutte le Naiadi mi trattano male, mi guardano con disprezzo, io non so il perché, cosa ho fatto di male?” disse Serena mettendosi a sedere e abbracciando la madre.

“Tu non hai fatto nulla tesoro mio.”

“E che mi sento tanto sola. Vorrei tanto avere un'amica, ma tutte le altre mi trattano come se fossi la più orrenda delle creature.” Vedendola piangere il quel modo l'anziana Naiade la strinse forte tra le braccia cercando di consolarla.

Poi, improvvisamente una lacrima della ragazza andò a toccare l'acqua del fiume e formò un piccolo diamante che andò a posarsi tra le mani della ragazza.

“Mamma che vuol dire?” chiese la ragazza confusa.

Se nella notte di luna piena, da una ragazza una lacrima sincera verrà versata e un diamante delle acque verrà creato la Figlia della Luna verrà chiamata. Serena quella ragazza sei tu. Quella che ti ho recitato prima è una specie di profezia, ma tutti hanno sempre creduto che quella della Figlia della Luna fosse solo una favola. Vieni con me, dobbiamo nascondere il diamante”

E così fecero, misero il diamante in un piccolo scrigno che con una specie di incantesimo nascosero all'interno del muro di una grotta nascosta dietro ad una cascata. Solo chi conosceva l’esistenza di quella grotta sapeva dove si trovasse la sua entrata.

“Serena ascoltami attentamente. Questo nascondiglio lo conosciamo solo io e te, nessuno deve mai sapere dove si trova il diamante. Solo tu puoi prelevarlo dal muro dove è nascosto e il Dio del Fiume ci aiuterà a proteggerlo. Capito?” disse la madre alla figlia.

“Si. Ma perché l'abbiamo nascosto?” chiese Serena confusa.

“Perché ti protegge e se il diamante viene distrutto, tu muori.” Ora il suo sguardo era passato dal confuso al terrorizzato, lei non voleva morire e ora aveva davvero paura che qualcuno trovasse quel diamante e la uccidesse.

“Quindi è come se il diamante fosse diventato il mio cuore?”

“Esatto.”

 

 

 

 

 

Riuscirono a tenere segreto il diamante per tre anni, fino a quando i Calormeniani non scoprirono dell’esistenza di quella profezia e, credendo che impossessandosene sarebbero diventati i più forti, attaccarono Narnia e l'unico modo per proteggere Serena era quello di portarla dal re, Caspian. A quanto pare il popolo di Calormen doveva sempre sconvolgere la vita della ragazza in qualche modo.

Quando arrivarono al palazzo, riuscirono ad avere subito un incontro con re Caspian.

“Cosa ti porta qui, Naiade?” disse il re.

“Come lei sa, i soldati di Calormen ci hanno attaccati, e il motivo e perché vogliono una cosa di grande valore.”

“Cosa esattamente?”

“Vogliono un diamante. Vogliono il diamante della Figlia della Luna. Vogliono il suo diamante.” disse indicando la figlia.

“Ma quella della Figlia della Luna non era solo una leggenda?” Chiese il re guardando la ragazza confuso. Grazie al suo precettore aveva conosciuto molte storie sull’antica Narnia, ma aveva scoperto di quella profezia solo dopo la sua salita al trono. Voleva conoscere il più possibile sul suo regno e aveva studiato fino all’ultima favola o leggenda che si trovava d’avanti. Alcune erano storie vere, altre nessuno le credeva possibili fino a che non si avveravano.

“È quello che credevamo anche noi, ma abbiamo scoperto che non era così. Ha bisogno di protezione e con noi non è al sicuro, e sono qui per chiederle se può trovare protezione qui.”

“No, io voglio rimanere con te!” disse Serena guardando sua madre con uno sguardo supplichevole. Non voleva essere abbandonata dall'unica persona che le voleva bene davvero.

“Non puoi, saresti in pericolo.” Disse la donna accarezzandole il volto.

“Ma se ti dovesse succedere qualcosa mi sentirei in colpa.”

“Se mi dovesse succedere qualcosa sarà perché ho cercato di proteggere la persona più importate della mia vita. Anche se non sono la tua madre naturale tu per me sei sempre stata mia figlia e lo sarai sempre.”

“Ti voglio bene.” disse Serena con una lacrima che le rigava il viso.

“Allora l'aiuterete?” chiese la Naiade tornando a rivolgersi al giovane re.

“Certo, faremo di tutto per proteggerla!”

“Grazie!” si inchinò e dopo aver abbracciato la figlia se ne andò sapendo che ora la ragazza era al sicuro.

“Trumpkin!” chiamò il re.

“Si, maestà” un nano dalla barba bionda e alla prima occhiata un po' antipatico si presentò al cospetto del re.

“Mi faresti il favore di accompagnare...Come ti chiami?” disse il re sorridendo alla ragazza.

“Serena, altezza, mi chiamo Serena.” disse timidamente la ragazza.

“Di accompagnare Serena nella sua stanza. Portala nella stanza libera che si trova vicino la biblioteca.” Caspian disse quella frase senza distogliere lo sguardo da Serena nemmeno per un istante e anche la ragazza fece lo stesso. Quello sguardo la fece arrossire, e non poco. Doveva ammettere che il re era davvero bello, aveva dei bellissimi occhi scuri e i capelli neri. Serena si sentiva strana guardando quelle iridi, in lei si scatenò uno sensazione che non aveva mai provato. La stessa cosa provava il re guardando i chiari occhi della ragazza.

Quella sera stessa Caspian decise di andare a vedere come stesse Serena e quando si trovo davanti la porta della sua stanza esitò un po' prima di bussare.

“Avanti.” rispose la ragazza dall'interno della stanza.

“Salve Serena, volevo sapere se andava tutto bene.” chiese il re entrando nella stanza della ragazza che stava seduta sul letto a leggere un libro.

“Non si preoccupi, altezza, va tutto bene. Ah, ho preso un libro dalla biblioteca, non è un problema, vero? Il vostro precettore mi ha detto che potevo prenderlo.”

“Allora se ha detto che potevi prenderlo non c'è nessun problema.” disse Caspian “Lo sai, hai degli occhi stupendi!”

“Grazie, altezza” Disse Serena diventando tutta rossa.

“Chiamami Caspian e dammi del tu. Senti, se hai bisogno di qualcosa, la mia stanza è in fondo al corridoio e non esitare a chiamarmi.”

“Si, grazie...Caspian.”

“Allora buonanotte!”

“'Notte!”

Caspian le sorrise prima di andare via e lei, come qualche ora prima, senti le sue guance arrossarsi.

Perché anche solo uno sguardo da parte del re riusciva a farle sentire le farfalle nello stomaco e a farla arrossire?

Forse dentro di sé stava accadendo qualcosa di nuovo. Forse il suo cuore cercava di dirle qualcosa che lei non riusciva a sentire. Serena avrebbe fatto di tutto per sapere cosa fossero quelle nuove emozioni che sentiva, forse anche lasciarsi andare a emozioni che non aveva mai provato. 



Ecco il primo capitolo di questa storia che ho ripreso dopo tanto tempo
spero tanto che l'inizio vi piaccia e spero di poter aggiornare presto soprattutto!
Lasciatemi una recensione se vi va!
A presto!
__hanashi

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo II ***


Il giorno seguente Serena, dopo essersi vestita e aver fatto colazione, decise di andare un po' in giardino per fare una passeggiata, ma durante il tragitto s'incrociò con re Caspian.

“Buongiorno Serena!” disse Caspian vedendola venire verso di lui. “Dormito bene?”

“Oh, Buongiorno!” lo salutò. “Ho dormito molto bene, grazie!” sorrise.

“Dove andavi di bello?” le chiese.

“Andavo a fare una passeggiata in giardino.” gli rispose lei. “Tu invece?”

“Ti cercavo in realtà. Volevo portarti dai bambini.”

“I bambini? Hai dei figli? Non sapevo fossi padre.” gli chiese lei confusa.

“No, non ho dei figli. Il giardino è enorme così ho dato il permesso a tutti i bambini di venire qui a giocare tutti insieme quando vogliono, e se non ho qualche noioso impegno da re vado in giardino a giocare con loro. Ti va di venire con me?” le chiese sorridendole e porgendole il braccio.

“Certo. Molto volentieri!” rispose lei prendendo il braccio che lui le porgeva e facendosi guidare in giardino.

I bambini giocavano intorno ad un enorme quercia e appena videro il re gli corsero incontro e lui prese una delle bambine in braccio.

“Re Caspian chi è lei?” chiese una bambina dai lunghi capelli biondi.

“Lei? E' una principessa! Ed è venuta qui per giocare con voi. Si chiama Serena!” disse Caspian mettendo la bambina a terra.

“Io mi chiama Stella!” disse la bambina avvicinandosi a lei.

“Ciao Stella! Ma lo sai che sei davvero una bella bambina?” disse Serena accarezzandole i capelli.

“Io invece sono Eddy!” disse un bambino dai capelli ricci e neri. “Tu sei carina, vuoi essere la mia fidanzata?” Disse il bambino a cui le guanciotte erano diventate tutte rosse.

“Ma certo! Ne sarei davvero onorata!” disse Serena sorridendo e prendendo il bambino in braccio.

“Prima però devi sfidarmi a duello per il cuore della fanciulla!” Disse Caspian prendendo una delle spade di legno dei bambini e mettendosi in guardia. Il bambino scese dalle braccia della ragazza andando a prendere la sua spada di legno.

“Mentre i maschietti si sfidano a duello che ne dite se trasformo tutte voi in principesse?” a quelle parole le bambine iniziarono a saltare di gioia. “Altezza dà il permesso a queste bambine di cogliere dei fiori del giardino?”

“Ma certo!” rispose lui iniziando poi a duellare per gioco con i maschietti mentre lei diceva alle bambine di portarle i fiori più belli che sarebbero riuscite a trovare mentre lei andava a sedersi sotto la quercia.

Dopo poco le bambine iniziarono a portarle i fiori e lei una per volta gli acconciava i capelli e con i fiori intrecciava piccole corone che poi poggiava sulle loro teste. Sua madre le aveva insegnato ad intrecciare corone di fiori, da bambina la divertiva molto farlo e con il passare degli anni era diventata sempre più brava e ora era capace di intrecciare tra loro qualsiasi genere di pianta. Giocarono con i bambini per tutto il giorno, fino a che non arrivò il momento in cui i piccoli dovettero tornare a casa. Serena e Caspian rimasero a chiacchierare sotto la quercia fino a quando, il re si ricordò che aveva un impegno e scusandosi si alzò raggiungendo velocemente l'entrata del palazzo. La ragazza decise di fare la passeggiata che aveva in programma di fare quella mattina. Camminava assorta sei suoi pensieri: pensava a sua madre e a quello che le sarebbe potuto succedere, si chiedeva se sarebbe stata capace di mantenere il segreto il nascondiglio del diamante, quasi sempre però nella sua mente appariva il viso del re di Narnia. Si sentiva così strana quando stava con lui. I suoi pensieri però vennero interrotti da un fortissimo dolore alla testa che le fece perdere i sensi.

 

“Dobbiamo fare tutto il possibile per proteggere lei e proteggere Narnia. I Calormeniani sono un popolo che non si ferma davanti a nulla...” Caspian stava spiegando quello che bisognava fare ai suoi ufficiali quando improvvisamente uno dei servi arrivò correndo nella sala.

“Altezza l'hanno rapita. Qualcuno ha rapito la principessa. Erano armati fino al collo e per non mettere in pericolo la vita della principessa non ho potuto fare nulla se non correre da lei ad avvertirla.” disse l'uomo ancora affannato per la corsa.

“Chi l'ha rapita?” chiese il sovrano preoccupato.

“Non lo so. Ma erano vestiti in modo strano. Non erano abitanti di Narnia e nemmeno di Telmar.”

“Caspian pensi anche tu la stessa cosa?” chiese Trumpkin, il nano.

“Sono stati i soldati di Calormen.”





Angolo autrice
Eccomi con un nuovo, ma breve, capitolo. 
Ringrazio chi ha letto i primi capitoli, e spero che nonostante i lenti aggiornamenti continuiate a seguire questa storia.
Se vi va lasciate una recensione.
Al prossimo capitolo
__hanashi

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3626057