Siamo stati bravi soltanto a distruggerci

di Mitsunari
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo primo ***
Capitolo 2: *** Capitolo secondo ***
Capitolo 3: *** Capitolo terzo ***
Capitolo 4: *** Capitolo quarto ***
Capitolo 5: *** Capitolo quinto ***



Capitolo 1
*** Capitolo primo ***


Mitsu: Salve a tutti! Oggi voglio presentarvi un mio caro amico o meglio una piccola parte di me, il mio alter ego Nari. Vieni qui, su!

Nari: Pff... idiota, che cosa vuoi?

Mitsu: Volevo che mi aiutavi a presentare questa storia, del resto il protagonista sei tu, tesorino!

Nari: *sbuffa* E va bene... Vi auguriamo una buona lettura...

Mitsu: E speriamo che la storia vi piaccia!
 Siamo stati bravi soltanto a distruggerci
Camminavo per strada verso la scuola, avevo le cuffie nelle orecchie; mi facevano chiudere nel mio mondo, facendomi scappare dalla realtà.
Era novembre e faceva un po’ freddo ma, nonostante questo, ero uscito vestito abbastanza leggero. Indossavo una maglietta nera, una felpa bianca sopra, dei jeans grigio scuro e delle Vans nere.
Mentre cammino osservo le nuvolette d'aria condensa che escono dalla mia bocca quando respiro. 
Una folata di vento freddo mi fa venire i brividi ma non m'importa; mi piace quest'aria fredda, mi da un senso di desolazione, silenzio e solitudine; tutti aggettivi che rispecchiano la mia personalità.
Sospiro, da un po’ di tempo mi sento come se avessi un buco allo stomaco. Chiudo gli occhi e continuo per la mia strada quando sento una forte pressione sulla spalla che mi costringe a voltarmi. Mi trovo davanti Kyoya, mio coinquilino ed amico d'infanzia.
“Cerca di controllare la tua forza, idiota, mi hai fatto male” borbotto togliendomi una cuffia e massaggiandomi la spalla.
“È da ore che ti chiamo. Sei uscito di casa così in fretta”
“Voi idioti facevate troppo casino per i miei gusti” affermo con indifferenza e continuo a camminare per la mia strada. Avevo allungato per il parco dato che era presto.
“Sapevo che saresti passato di qui. Ti piace questo posto, vero?” mi chiede Kyoya cercando di fare conversazione.
“Non credere di conoscermi, idiota. Cambiando discorso, come mai sei solo? Dov’è Masashi?” chiedo del nostro altro coinquilino.
Noi tre viviamo con il signor Hideshi e la signora Nana che si sono presi cura di noi fin da quando eravamo bambini e sono come dei genitori anche se non ci sono legami di sangue tra noi.
Lui sospira “Ha preferito tornare a dormire per saltare il compito di chimica”
“Pf… idiota” commento con strafottenza.
“Lui sarà anche un idiota ma ora come ora lo sei anche tu. Ti chiedi il motivo? È semplice. Ti ostini sempre a tenerti tutto dentro, Nari. Si vede lontano un miglio che c’è qualcosa che ti turba”
Lo guardo interrogativo “Cosa centra? E poi non devi preoccuparti per me, sto bene” sbuffo.
Sospira “Cocciuto come sempre, eh?” borbotta tra sé e sé poi cambia discorso “Mi aiuterai nel compito di oggi?” mi chiede con un tono supplicante.
Sbuffo “No. Avresti dovuto studiare ieri, invece di divertirti con Masashi” lo punzecchiai. Ormai tutti si sono resi conto che lui e Masashi hanno una relazione, era palese. E questo in un certo senso m'infastidisce.
“Non credevo t'interessasse di me” mi lancia una frecciatina.
“A me non importa ma, sai, siete abbastanza rumorosi” A quest'affermazione vedo Kyoya arrossire fino ai suoi stupendi capelli albini.
“E tu invece? Scommetto che non è solo per studiare che ti chiudi tutti i giorni in camera con Sai” mi punzecchia ma non batto ciglio.
“Ciò che ruota attorno a me non ti riguarda. E a questo proposito non capisco perché cerchi sempre di intrometterti nei miei affari” 
Lui sospira “Perché sono tuo amico e mi preoccupo per te” 
“Si, certo, sei mio amico. A questo punto, in qualità di mio amico, potrei chiederti di farti gli affari tuoi? Grazie” dico ironicamente.
Lui sbuffa “Perché sei così cocciuto Nari?! Continuando così resterai solo! Vuoi che ti sia completamente estraneo?! Bene, allora ti considererò invisibile d’ora in poi!” Detto questo se ne va lasciandomi solo.
Abbasso lo sguardo “Non devi preoccuparti per me” sussurro e calde lacrime mi rigano il viso. È da tanto che soffro per Kyoya, sono geloso di Masashi, vorrei essere al suo posto; ma Kyoya mi odia per il mio dannato caratteraccio; mi faccio schifo.
Decido di non andare più a scuola oggi quindi cambio strada e vado verso il fiume. Sulla sponda destra c’è la casa di Sai, so che é in casa, la sua classe sciopera.
Suono il campanello sperando che apra. Dopo qualche minuto, la porta si apre e vedo un Sai ancora mezzo addormentato  che sbadiglia , con indosso un pantalone vecchio e una t-shirt bianca. Ci vuole qualche secondo prima che lui si accorga di me.
“Oh… Nari. Che ci fai qui? Lo sai che oggi resto a casa” mugola con voce impastata.
Abbasso lo sguardo “Neanche io vado” sussurro, ho la voce rotta dal pianto. Lui mi guarda e la sua espressione si fa seria, segno che ha capito.
“È successo qualcosa con Kyoya?” Va dritto al punto centrando subito il bersaglio. Ah, se non ci fosse lui.
Gli spiego della mia discussione con Kyoya e lui mi consola dicendo che ci avrebbe pensato lui è che gli avrebbe parlato.
Nel pomeriggio torno a casa e mi chiudo in camera per ascoltare la mia adorata musica.
Quando mi accorgo che Kyoya e Masashi sono tornati, abbasso la musica in modo da ascoltare la conversazione. Masashi inizia a bussare alla mia porta dopo una discussione che non ho ben capito. Lo ignoro e alzo di nuovo il volume ma lui è insistente a tal punto da sfondare la porta.
“Nari, bastardo! Vieni qui, voglio picchiarti!” 
“E quale sarebbe il motivo?” spengo la musica e tolgo le cuffie.
Lui mi prende per il colletto della maglia “Lascia in pace Kyoya, testa grossa!” sussurra minacciandomi.
“Perché me lo dici? Non m'interessa né di te né di lui” sputo con astio.
Per qualche motivo questo lo fa infuriare di più e mi picchia pesantemente. Mi lascia sul letto, il mio corpo è sfinito e mi scappa un gemito di dolore; l'unico, non avevo fiatato né opposto resistenza durante il pestaggio.
“Questo è ciò che ti meriti bastardo” Se ne va con queste parole, sbattendo la porta. 
Dopo qualche minuto mi alzo dolorante e dopo essermi accertato che in corridoio non c’è nessuno, scappo in bagno. Inizio a medicarmi i lividi, avrei dovuto trovare un modo per nascondere quell’occhio nero. Sospiro, non ho più la forza di fare nulla e torno in camera; in qualche modo riparo la porta e riesco a chiuderla a chiave. Mi stendo sul letto e cerco di distrarmi leggendo, ma non riesco a far altro che pensare a ciò che è successo; ora è certo, Masashi sospetta che ho una cotta per Kyoya e mi vuole morto; dall'altro lato Kyoya mi odia, oltre che per il mio caratteraccio, anche per un motivo che non ho ancora ben compreso.
Mi metto sotto le coperte e riporto l'attenzione sul libro costringendomi a leggere. In qualche modo riesco in ciò che mi sono prefissato e quando mi accorgo che è ormai sera, metto a posto il libro e mi sistemo meglio sotto le coperte.
Sento bussare alla porta, è la signora Nana che mi chiama.
“Nari, la cena è pronta!” esclama con il suo solito e immancabile tono dolce.
“Mi dispiace, non mi sento molto bene, preferirei non mangiare” invento una scusa; in realtà non voglio vedere Kyoya o Masashi e non voglio che il signor Hideshi e la signora Nana si accorgano dei miei lividi.
“Ma Nari… sei sicuro? Hai saltato anche il pranzo. Non vuoi neanche qualcosa di leggero?” chiede preoccupata. 
“No, davvero, non mi serve nulla, grazie lo stesso” ripeto e sospiro di sollievo quando se ne va.
La notte non riesco a dormire e la passo in bianco a piangere.
La mattina dopo mi alzo prima di tutti gli altri e vado in bagno a prepararmi. Prendo i trucchi di Nana e cerco una cipria del mio colore. Appena la trovo la uso per coprire l'occhio nero che poi nascondo ulteriormente sotto i miei capelli rossi, abbastanza lunghi da arrivarmi appena sopra le spalle.
Sospiro guardandomi allo specchio; molti mi credono bellissimo - ammirano i miei capelli rossi come il sangue, la mia carnagione chiara e le mie labbra rosee, anche se mi fanno sembrare una ragazza, che odio- ma io no e ora che ho quest'occhio nero anche loro saranno d’accordo. 
Esco dal bagno ma non guardo dove vado, troppo perso nei miei pensieri e finisco per sbattere conto il signor Hideshi “M-mi dispiace…” sussurro e tengo la testa bassa, se dovesse vedermi inizierebbe a fare domande.
“Oh, Nari, come stai? Ieri non ti sei fatto proprio vedere” mi guarda preoccupato.
“S-sto bene signor Hideshi, non deve preoccuparsi per me. Ora mi perdoni, ma devo andare” sussurro e vado di corsa in camera mia. Mi vesto, maglietta rossa, jeans attillati neri, felpa nera e Converse rosse, prendo lo zaino ed esco di casa saltando la colazione. 
Appena metto piede fuori casa e richiudo il portone, inizio a correre verso casa del mio migliore amico Yoshi. Arrivato lì, suono il campanello e mi siedo sulle scale aspettando. Dopo un po’ Yoshi apre “Nari? Che ci fai qui così presto? So che sei un maniaco della puntualità ma è troppo presto anche per te” 
Piano mi alzo, sono ancora po’ dolorante “Non volevo stare a casa” dico semplicemente.
“Vieni, entra” mi sorride e lo seguo dentro.
Racconto a Yoshi di tutto ciò che è successo e lui contiene a stento la rabbia.
“Sto bene” lo tranquillizzo “Qualche giorno e i lividi se ne vanno” 
“Non è questo, Nari. Avresti dovuto reagire non puoi farti trattare così!” esclama sconvolto.
“Non importa, scenderei ai loro livelli se rispondessi alle provocazioni” sussurro.
“Oggi resti da me o chiedi a Sai di andare da lui” sentenzia ma io rifiuto.
“No, vi darei soltanto fastidio” ribatto.
“Non disturbi e non ti lascio solo con quei due mostri” dice riferendosi chiaramente a Kyoya e Masashi.
Sospiro “E va bene, chiederò a Sai, non voglio mettermi in mezzo a te e il tuo Taka” lo prendo dolcemente in giro.
Lui arrossisce ma subito ribatte “Piuttosto, hai pensato alla dichiarazione di Yuki?” 
“Lo sai che sono pazzamente innamorato di Kyoya…” abbasso lo sguardo.
“Ma Kyoya ti sta facendo solo soffrire. Io dico che un pensierino potresti farcelo” 
Sospiro tristemente “Lo so, ma ora come ora non riesco a pensare ad altri che a Kyoya” sussurro e abbasso lo sguardo “Avrei voluto essere diverso così che Kyoya avrebbe potuto amarmi… ma ormai non posso tornare indietro” senza rendermene conto a piangere e Yoshi mi abbraccia forte.
“Tu sei perfetto così come sei, Nari. Non devi cambiare per nessuno, neanche per chi ami. Io ti voglio bene e se cambi non ti riconoscerei perché non saresti più tu”
Mi asciugo le lacrime “Ti voglio bene anch'io, Yoshi” 
A sentirmi sorride e prende lo zaino “Su, andiamo, dobbiamo andare a prendere Sai”
Annuisce e usciamo di casa andando da Sai. Quando è pronto ci raggiunge e ci abbiamo verso scuola. Arrivati lì ci mettiamo su una panchina e tiro fuori le sigarette; una per me, una a Yoshi e una a Sai. Quest’ultimo ce le accende e fumiamo tranquilli aspettando che la campanella suoni.
Dopo un po’ vedo passare Masashi e Kyoya; il primo non mi degna neanche di uno sguardo passando a testa alta; il secondo, invece, si volta verso di me e muove le labbra. Decifro ciò che vuole dire: ‘A ricreazione voglio vederti, vieni sul tetto, non trovare scuse”
Annuisco e con il labiale gli rispondo: ‘Ci sarò’.


Note dell'autrice
Ed eccoci qui!
Spero che questo primo capitolo vi sia piaciuto. Fatemi sapere cosa ne pensate dato che questa storia è ancora in prova. Ho voluto creare un mio alter ego per renderlo portavoce di una vicenda che prende spunto da storie reali e anche un po' dalla mia vita personale. 
Grazie per aver letto (anche Nari vi ringrazia) e ci si vede alla prossima.
Ciau Ciau!
 

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Capitolo 2
*** Capitolo secondo ***


A ricreazione salgo sul tetto dove Kyoya mi aspetta stando poggiato con la schiena alla ringhiera e tenendo una canna tra le dita. Ancora non ho capito come fa a non farsi scoprire, mah, a chi importa.
“Volevi vedermi? Come mai mi hai chiamato in così gran segreto?” chiedo avvicinandomi.
“Ti fa male l'occhio? Masashi ci è andato giù pesante”
A quelle parole m'innervosisco “Come se te ne importasse!”
Si allontana dalla ringhiera avvicinandosi sempre di più a me “Perché ti arrabbi? Non ho di certo detto io a Masashi di picchiarti. Evidentemente non sono l'unico ad odiare il tuo caratteraccio”
Mi innervosisco ancora di più a questo “Ho un caratteraccio e allora?! Sono fatto così cosa pretendete che faccia?!” gli urlo contro.
Con una straordinaria velocità azzera la distanza tra di noi baciandomi con insolenza.
In un primo momento cerco di mandarlo via ma una forte morsa al cuore mi fa cedere e ricambio il bacio aprendo leggermente le labbra lasciando libero accesso alla sua lingua.
So bene che è solo un suo momento di follia ma a me basta stare accanto a lui; lo amo così tanto; se solo lui sapesse forse sarebbe andata diversamente.
Mi stacco con celata malavoglia dalla sua bocca e lo guardo sconvolto.
Lui si lecca le labbra “Lo sapevo, le tue labbra hanno un sapore delizioso” sussurra e mi guarda maliziosamente.
“C-che cosa vuoi da me?” inizio a spaventarmi e cammino verso le scale allontanandomi lentamente da lui.
Si avvicina e ride malignamente “Oh, lo scoprirai presto Nari” 
Inizio a tremare e sono pronto a scappare ma in quel momento arriva Yuki.
“Oh? Scusatemi, non volevo interrompervi ma ti cercavo, Nari” mi guarda come a dire ‘Tranquillo ci sono io‘ e lo seguo subito non degnando Kyoya di uno sguardo.
Scendiamo in cortile “Per fortuna sono arrivato in tempo” fa un sospiro di sollievo.
“Come facevi a sapere dov’ero?” chiedo curioso.
"Hai dimenticato il cellulare in classe, Yoshi voleva riportartelo ma poi ha letto il messaggio di Kyoya e mi ha avvertito” 
Abbasso lo sguardo “Grazie… anche se sai che detesto che le persone di preoccupino per me”
Annuisce “Lo so ma, sinceramente, credo che non ci sia un modo per far smettere le persone che ti vogliono bene di preoccuparsi per te” 
Ci rifletto un attimo “Potresti aver ragione” chiudo il discorso “È sempre bello parlare con te, Yuki” sorrido leggermente.
Mi prende per mano con un po’ di timore e mi bacia sulla fronte “Io sarò sempre qui a proteggerti” sussurra.
Resto pietrificato e lo guardo dritto nei suoi occhi nocciola mentre le mie guance si colorano di un acceso rosa.
Dopo un attimo abbasso lo sguardo per nascondere l'imbarazzo e lo abbraccio forte “Yuki io… devo pensarci… non lo so… sono confuso…” 
Lui mi alza il viso tenendomi il mento con l'indice e il pollice e mi da un altro bacio ma sulla guancia “Non devi preoccuparti, io ti aspetterò” mi accarezza i capelli; per qualche motivo quelle parole generano in me un grande senso di colpa e mi allontano sciogliendo l'abbraccio “D-devo andare” sussurro.
Lui annuisce “A domani” sorride e me ne vado.
Corro a casa e come al solito mi chiudo in camera; ho l'impulso di piangere, in questi giorni non riesco a fare altro.
Ad un certo punto sento bussare alla porta, è un bussare forte, insistente, quasi violento.
Spaventato mi addosso con la schiena al muro fissando la porta che pochi istanti dopo viene sfondata e dietro di essa compare Masashi.
“Nari, bastardo!” urla e mi copro le orecchie con le mani.
“C-che cosa vuoi? N-non ho fatto nulla di m-male!” cerco di difendermi.
“Hai tentato di sedurre Kyoya! Non mi sembra poco!” 
“I-io… sono innocente… non ho fatto niente!” piagnucolo.
“Kyoya mi ha detto tutto! Non mentire!” 
“N-non sto mentendo, lo giuro!” mi difendo come posso ma Masashi è troppo forte e finisco per prenderle di nuovo.
Una volta finito di picchiarmi se ne va lasciandomi agonizzante sul letto.
Una sera, dopo che la suddetta scena si è ripetuta per l’ennesima volta, prendo il cellulare è invio un messaggio a Yoshi e Sai con un concetto chiaro: ‘Voglio morire'.
Dopo quel messaggio mi siedo sul davanzale della finestra che era abbastanza largo da potermici stendere sopra e dopo qualche minuto la porta si spalanca rilevando Sai e Yoshi.
“Nari! Ti prego non lo fare!” esclama Sai e Yoshi è dietro di lui a piangere tremando spaventato.
“Perché no? Non ho più ragione di esistere” sussurro fissando il vuoto.
“Hai noi, non siamo abbastanza?” piagnucola Yoshi “E Yuki? A lui non pensi?”
Inizio a piangere in silenzio senza neanche accorgermene “Allora se non volete lasciarmi morire portatemi via di qui” supplico “Non conoscete l'inferno che sto passando” sussurro e scendo dal davanzale per poi togliermi la maglia rivelando le cicatrici e i lividi delle percosse procuratemi da Masashi e li vedo spalancare gli occhi scioccati.
“Chi ti ha fatto questo?!” chiede Sai.
Non rispondo e mi rivesto per poi restare in piedi immobile con lo sguardo ancora perso nel vuoto.
“Nari! Chi è stato?!” insiste alzando la voce e sussulto spaventato.
“M-Masashi… Kyoya glielo aveva ordinato… lui vuole avermi e tenermi solo per lui… Normalmente non mi sarebbe dispiaciuto perché lo amo ma non voglio che vada in questo modo…”  confesso tutto in un finale sfogo prima di scoppiare in un pianto peggiore.
Yoshi mi abbraccia forte “Vieni a casa mia, ti proteggeremo noi ma ti prego… non fare pazzie…” piange.
“Non posso andarmene… desterei sospetti… mi cercheranno… vi faranno del male…” 
“Non se ne parla neanche di farti restare qui, verrai a stare da me. Non m'importa di cosa faranno, non ho paura di loro” afferma Sai.
Subito lo abbraccio “Grazie!” piango e sia lui che Yoshi mi stringono forte.
“Al signor Hideshi e alla signora Nana diremo che non vuoi più pesare su di loro” suggerisce Yoshi.
Annuisco “S-si… anche perché è vero…”
Sai mi asciuga le lacrime “Su, ti aiutiamo a fare le valigie”
Annuisco e inizio a prendere le mie cose ma fuori dalla porta vedo Kyoya che mi fissa con occhi sbarrati e arrabbiati “Te ne vai?!”
Sai si mette davanti a me per proteggermi “È ovvio! Non ti lasceremo toccarlo ancora, bastardo!”
“Io non gli ho fatto niente, non è colpa mia se Masashi lo odia. Francamente non so neanche come fate voi a stare con lui; con quel caratteraccio dovreste per forza detestarlo”
“Non è così! Smettila di offenderlo!” interviene Yoshi.
Li fermo “Basta così… non serve sprecare fiato… ha ragione…”
“No che non ha ragione!” esclama Sai e Yoshi mi abbraccia.
“Non gli permetteremo di farti ancora del male”
“Va bene così… lasciatemi… resterò qui…” sussurro.
“Ma Nari!” esclama Yoshi lasciandomi.
Kyoya si avvicina e mi abbraccia “Io non ti ho fatto niente, vero Nari?” 
“Bugiardo!” ringhia Sai.
Kyoya ghigna e mi bacia sulla guancia e distolgo lo sguardo per poi annuire.
Vorrei allontanarlo da me ma sento un forte calore al cuore. Lo amo talmente tanto che non m'importa se mi fa del male, mi basta stare con lui.
“Resterai qui con me vero Nari?” mi sussurra.
“No non toccarlo!” supplica Yoshi cercando di minacciarlo; oh, amico mio, grazie, sei dolcissimo, non merito il tuo affetto.
Lentamente annuisco “R-resterò qui…” sussurro e vedo Sai bruciare di rabbia.
“No! Non se ne parla neanche!” ringhia.
“Perché vuoi portare via il mio amore?” Kyoya alza un sopracciglio confuso.
“Bugiardo! Tu non lo ami!” interviene Yoshi.
“Cosa vuoi saperne tu?!” Kyoya inizia ad irritarsi.
“Lo hai trattato male ed hai ordinato a Masashi di picchiarlo!”
A quelle parole Kyoya colpisce Yoshi in pieno viso con uno schiaffo.
“Come hai osato?!” Sai a sua volta colpisce Kyoya ed io corro da Yoshi.
“Stai bene?” chiedo allarmato con la voce rotta; tutto questo è colpa mia, solo colpa mia.
Yoshi annuisce “Dobbiamo fermarli”
Mi volto a guardare Kyoya e Sai che stanno ancora combattendo “Smettetela!” grido con tutto il fiato che ho i due diretti interessati si bloccano guardandomi confusi.
“Questo era davvero troppo, deve pagare” ringhia Sai.
“Devo pur difendermi in qualche modo da questa bestia” sputa Kyoya con astio.
Inizio a piangere “Basta! Smettetela tutti e due! Tutto questo è colpa mia! Dovrei solo scomparire!” 
Subito Yoshi e Sai cercano di abbracciarmi ma Kyoya li precede e mi stringe forte fino a farmi quasi male.
“Non dire queste cose, Nari, non sei colpevole di nulla, è soltanto colpa mia invece”
“K-Kyoya…” singhiozzo e lui mi asciuga le lacrime.
“Resterai con me? Ti prego… prometto di farmi perdonare e di non farti più del male” 
Annuisco “Va bene… m-ma perché hai colpito Yoshi? L-lui non ti ha fatto niente”
Lui si volta verso Yoshi e si avvicina con un po’ di cautela vedendo Sai che lo aveva abbracciato in modo protettivo.
“Yoshi… mi dispiace… non volevo, spero che tu possa perdonarmi” simula un inchino e Yoshi annuisce.
“N-non fa niente…” accenna un mezzo sorriso poi mi guarda “Ora andiamo, se mai avrai bisogno, le porte delle nostre case sono aperte, vero Sai?” 
“Si, non esitare a chiedere” si avvicinano a me e Yoshi mi bacia sulla guancia mentre Sai mi scompiglia i capelli “A domani piccola volpe” mi prende dolcemente in giro -è tipico di loro chiamarmi così- poi si volta verso Kyoya “Prova a fargli di nuovo male e sei morto” lo minaccia e se ne va seguito da Yoshi.
Kyoya mi abbraccia e la mia domanda sorge spontanea “Perché?” sussurro.

*Note dell'autrice*
Mitsu: Bene, eccoci qui al secondo capitolo! Spero vi sia piaciuto.
Ora la domanda è una sola, chi sceglierà Nari? Yuki o Kyoya?

Nari: Ovvio sceglierò...

Mitsu: *gli tappa la bocca* Ssh~ non puoi dirlo, rovinerai la storia!

Nari: Uff, e va bene. 
Speriamo che la storia vi sia piaciuta, lasciate una piccola recensione per dirci cosa ne pensate o per criticare Mitsu.

Mitsu: E noi ci vediamo alla prossima (sempre se non uccido Nari prima -.-) 
Ciau Ciau!

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Capitolo 3
*** Capitolo terzo ***


“Perché?” La domanda sorge spontanea e Kyoya mi guarda confuso.
“Perché cosa?” mi bacia sulla guancia, ma io m'innervosisco.
“Perché tutto questo? Prima mi prendi in giro, tenti di stuprarmi, mi fai picchiare da Masashi e ora sei improvvisamente diventato tutto dolce e dici di amarmi?!” quasi gli urlo contro “Mai sentito di parlare di coerenza?!” 
“Tu! Non parlare di coerenza! Che disperatamente mostri emozioni non tue!” 
“Che stai dicendo? Non centra nulla questo! Io non ti ho trattato come un oggetto o sbaglio?!” Lo zittisco. Tenta di ribattere ma la signora Nana, preoccupata, viene nella mia stanza.
“Ragazzi, cosa succede?” Chiede ad entrambi e io subito mi giro, ricordandomi che i miei lividi sono ancora tutti in bella vista.
“Nari, caro, tutto bene?” Si avvicina e non riesco più a nascondermi “Che ti è successo?? Chiamo subito Hideshi” esce dalla stanza correndo di sotto. 
Avevo dimenticato che il signor Hideshi era medico…’ penso e mi volto verso Kyoya che mi guarda preoccupato.
“Ho intenzione di dirgli la verità… e di prendermi tutta la responsabilità” afferma.
“Non devi addossarti le colpe… diciamogli mezza verità, sanno solo dei lividi…” sussurro mordendomi il labbro.
Lentamente si avvicina e mi stringe forte “Io… so che forse non servirà a questo punto, ma… mi dispiace Nari…” 
Sento gli occhi pizzicarmi “Kyoya… io non serbo rancore verso di te ma quello che ora mi stai chiedendo è troppo. Io… si, ti amo ma dopo tutto quello che è successo, questo mio sentimento ha vacillato…”
“M-ma Nari… io… so di aver sbagliato ma il mio amore per te è sincero…” inizia a piangere supplicandomi.
“Mi dispiace Kyoya… purtroppo sono costretto a dirti di no…” sussurro tristemente.
“No, Nari… stai sbagliando tutto” tira fuori un coltellino svizzero “Non puoi dirmi di no” mi sussurra all’orecchio con tono inquietante.
Sussulto sorpreso. Attimi dopo sento una fitta sul fianco destro e infine qualcosa di bagnato si espande sulla suddetta zona. Abbasso la testa e vedo una grossa macchia di sangue e il coltello ancora conficcato in me. “K-Kyoya… p-perché?” Sento gli occhi pizzicarmi ancora e calde lacrime mi rigano le guance. Dopo pochi secondi vedo tutto nero e cado a terra senza sensi.



Mi risveglio in una stanza completamente bianca. Non sento più la parte destra del mio corpo dal fianco in giù e ho un gran mal di testa, sembra che mi stia per esplodere. Inoltre mi formicola un braccio e abbasso lo sguardo vedendo l'ago della flebo conficcato nella mia vena. 
Devo essere in ospedale… che è successo? Non ricordo niente… che dolore alla testa’ 
Mi guardo intorno, ci sono facce conosciute, ma ho la vista annebbiata e anche l’udito ovattato quindi non riesco a distinguere le voci.
Mugolo qualcosa d'incoerente chiudendo di nuovo gli occhi. Li riapro e vedo meno sfocato di prima e riconosco la signora Nana e il signor Hideshi. Masashi e Kyoya per fortuna non ci sono.
“Nari, figliolo! Come ti senti?” La signora Nana mi abbraccia delicatamente per non farmi male, ma comunque mugolo dolorante. 
“Non sento più una buona parte del corpo… cos’è successo?” Chiedo guardandola confuso.
“Ti abbiamo trovato svenuto a terra in una pozza di sangue…” singhiozza “Chi ti ha fatto questo?”
Mi mordo il labbro indeciso se dire o no la verità “Io… ho i ricordi confusi, non saprei…”
“Non tentare di mentirci Nari…” interviene il signor Hideshi “Ho provato a vedere se ce lo avresti detto da solo ma sappiamo che è stato Kyoya, l'ho trovato mentre scappava di casa ancora macchiato del tuo sangue”
Spalanco gli occhi scioccato “Vi prego… non fategli nulla di male…” singhiozzo.
“Ci penserà la polizia… sicuramente lo condanneranno per tentato omicidio”
“Basta Hideshi, non dirgli queste cose” lo zittisce la signora Nana “Su, ora ti lasciamo un po’ solo, hai bisogno di riposare tanto… e più tardi verranno a trovarti anche Yoshi e Sai”
“No! No! Loro due non devono sapere, vi prego” supplico.
“Li abbiamo già avvisati, mi dispiace” sussurra tristemente accarezzandomi i capelli. “Tranquillo, andrà tutto bene, Nari” mi sorride dolcemente per confortarmi ma so che dentro è dannatamente triste.
Si alza e mi salutano entrambi per poi uscire dalla stanza.


Nel pomeriggio vengono a trovarmi Yoshi e Sai. Il primo scoppia in lacrime e subito mi abbraccia, mentre il secondo stringe i pugni trattenendo a stento la rabbia. 
“È stato lui non è vero?” mi chiede e già so a chi si sta riferendo.
Mi mordo ancora il labbro inferiore, ormai era diventato un vizio e non riesco più a mentirgli; con loro non ci sono mai riuscito a mai lo farei. 
Annuisco lentamente “Il signor Hideshi lo ha già portato alla polizia… probabilmente lo condanneranno” spiego.
“Bene perché altrimenti lo uccidevo io con le mie stesse mani” stringe i pugni.
Yoshi mi bacia sulla fronte “Ti riprenderai presto vero?” singhiozza. Quant’è carino quando fa così. 
Annuisco e gli accarezzo i capelli per tranquillizzarlo “Si, tranquillo. Piuttosto, ditemi voi non avete nessuna novità?” cambio discorso.
Vedo Yoshi arrossire “In realtà una si… Io e Sai ci siamo innamorati?” sussurra imbarazzato.
Cerco di ridere ma persino ridere mi da un po’ di dolore “Questo già lo sapevo Yoshi” 
“Un’altra cosa c’è… Yuki ti cerca da giorni… sembra un cucciolo smarrito” Sai cambia discorso e questa volta quello ad arrossire sono io.
“Ragazzi… io… sono innamorato di Yuki…” sussurro e li vedo entrambi guardarmi con occhi sbarrati dalla sorpresa.

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Capitolo 4
*** Capitolo quarto ***


Due settimane dopo sono fuori dall’ospedale. In quei giorni avevo sentito spesso Yuki per telefono, quasi ogni momento, tranquillizzandolo e dicendogli che appena sarei uscito avremmo dovuto vederci perché dovevo parlargli.

Oggi, infatti, sono al parco, sull’altalena dove avevo detto a Yuki d’incontrarci e sono esageratamente agitato.

Dondolo un po’ mentre fumo una delle mie amate sigarette e i miei pensieri si concentrarno su Yuki. I suoi occhi color nocciola, i capelli castani, le sue labbra carnose e la pelle ambrata. E’ un ragazzo bellissimo ed è tutto quello che un ragazzo o una ragazza potrebbe desiderare, per non parlare poi del suo carattere. E’ dolce e premuroso, farebbe di tutto per la persona che ama. Insomma lui ha tutte quelle cose che io non merito, è l’esatto contrario di Kyoya... ma adesso forse è meglio non pensare a quese cose.

Cerco di mandare via questi pensieri, soprattutto gli apprezzamenti che la mia mente fa sull’aspetto fisico di Yuki che mi fanno arrossire terribilmente, quando sento qualcuno che mi chiama.

“Nari?” Mi accorgo che è la voce di Yuki e arrossisco di nuovo ma riesco a nascondergli il mio imbarazzo girandomi per buttare via la sigaretta.

Mi avvicino a lui e lo abbraccio “Ciao” sussurro sorridendo.

Mi stringe a se “Mi sei mancato? Come stai? Kyoya che fine ha fatto? Non ti farà più del male, vero?”

Rido dolcemente a sentirlo fare tutte quelle domande e sciolgo l’abbraccio allontanandomi di pochi centimetri da lui “Sto bene e Kyoya ora è in riformatorio per i prossimi tre anni” chiudo gli occhi mentre lo dico e nel pronunciare le ultime parole faccio una smorfia mista tra tristezza e disgusto.

Mi abbraccia di nuovo “Mi sento in colpa... Avrei voluto proteggerti... Avrei dovuto capire cosa voleva fare e portarti via da lui” quasi piange e lo bacio sulla fronte. E’ davvero troppo premuroso, non lo merito, ma questo ora non importa.

“Va tutto bene, non devi sentirti in colpa. In un certo senso mi sei stato vicino lo stesso” nel ricordare arrossisco “Ogni giorno aspettavo con ansia che mi chiamassi o che arrivasse un tuo messaggio” abbasso lo sguardo troppo imbarazzato e lui mi guarda sorpreso.

“N-Nari... tu...” incredulo.

Sorrido, ancora imbarazzato e lo bacio a fior di labbra. Un gesto piccolo ma che per me significa tanto “Credo di essermi innamorato di te Yuki...”

Lui mi guarda a bocca aperta e un attimo dopo inizia a piangere.

“P-Perché piangi? Ho detto qualcosa di male?” Lo abbraccio cercando di calmarlo.

Scuote la testa in segno di negazione “No, è solo che... sono felice... anzi felicissimo!” Detto questo mi bacia e ricambio volentieri. E’ così diverso dal bacio che mi ha dato Kyoya, è dolce e mi piace tantissimo, non ci trovo nulla di male o di disgustoso. Cavolo, temo che svilupperò una dipendenza dai baci di Yuki, è davvero un mago a baciare.

Sorride quando ci stacchiamo e allaccio le braccia attorno al suo collo in modo da far aderire ancora di più i nostri corpi.

“Scusami se ci ho messo così tanto... Ero talmente confuso da non capire cosa volevo davvero, ti avrò fatto soffrire parecchio...” sussurro in colpa e il mio sorriso scompare.

Mi accarezza la guancia “Non importa, ti avrei aspettato anche per anni” mi bacia sulla punta del naso e io arrossisco per l’ennesima volta.

“Questa sembra più una frase pronunciata da uno stalker e in quel ruolo non ci stai bene, mi dispiace” rido prendendolo dolcemente in giro.

“Posso provarci però” sta allo scherzo poi torna serio “Ma tu meriti tutte le cose belle di questo mondo e se ti facessi del male non me lo perdonerei mai” sussurra sorridendomi.

Arrossisco vistosamente e nascondo il viso poggiandolo sul suo petto mentre lui mi accarezza i capelli.

“Quindi ora cosa siamo?” Chiedo un po’ timoroso.

“Ora... beh penso di potertelo chiedere...”

“Chiedermi cosa?” Lo guardo sempre più confuso.

Si schiarisce la voce e tira fuori una scatolina con una fedina d’argento poi mi guarda negli occhi porgendomi l’anello “Nari, vuoi essere il mio fidanzato?”

Sgranai gli occhi sorpreso “I-io... Si, Yuki, si!” Infilo l’anello al dito poi bacio Yuki felice e quando mi stacco resto stretto tra le sue forti braccia.

Lui ricambia e mi bacia sulla fronte, poi si guarda intorno “Su, si è fatto tardi, ti riaccompagno a casa” si offre. L’ho già detto che è troppo premuroso e che questo mi fa sciogliere letteralmente?

“Sicuro? E’ lontano da casa tua poi” lo guardo preoccupato.

“Tranquillo, ho lo scooter, quindi non sarà un problema” sorride e mi bacia a stampo.

“Va bene” gli stringo la mano e lo seguo.

Mi fa salire sullo scooter facendomi mettere dietro di lui e mi porge il casco aiutandomi ad indossarlo.

“Tieniti forte, cucciolo” mi raccomanda dolce.

Annuisco e arrossisco sotto il casco all’udire quel nomignolo. Mi stringo a lui cingendogli i fianchi con le braccia e poggio la testa sulla sua schiena. La gente ci guarda passare e per una volta ringrazio il mio aspetto femminile, non vorrei anche dovermela vedere con gli omofobi. Anche se forse sono poi troppo paranoico, come possono vederci se entrambi indossiamo il casco? Si, ho decisamente la mente contorta.

Arrivati a casa mia scendo e gli porgo il casco “Grazie mille” gli sorrido

“Tutto per te” sorride smagliante “Allora.. ci vediamo. Anzi facciamo che domani ti chiamo” si toglie il casco.

Rido dolce alla sua indecisione e lo bacio sulla guancia “Puoi anche mandarmi un messaggio quando vuoi. Grazie ancora per il passaggio, a domani”

“A domani, piccolo” mi bacia “Ciao”

Arrossisco e ricambio il bacio “Ciao ciao” lo saluto e lo guardo andare via, poi quando è già lontano entro in casa e filo in camera mia, sono troppo felice e non voglio che parlare con Masashi o qualcun altro mi rovini tutto.

Appena dopo cena sento il telefono squillare e vedo un messaggio di Yuki. Gli rispondo sorridendo, è davvero impaziente, ma non mi lamento e continuo a scambiare messaggi con lui per tutta la notte.

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Capitolo 5
*** Capitolo quinto ***


Quella mattina mi sveglio più felice che mai, è domenica e Yuki mi ha promesso di portarmi a vedere le rovine del castello della nostra città. Non vedo l'ora di andare, così mi sveglio molto prima del solito e ovviamente questo suscita stupore in Nana e Hideshi che mi chiedono il motivo della mia felicità.

A loro non posso mentire così gli racconto tutto anche se con un po' di esitazione. Per qualche attimo temo che il mio buon umore sarebbe stato distrutto ma i loro calorosi sorrisi non fanno che aumentare la mia felicità. Non posso farne a meno e li abbraccio ringraziandoli.

Prendo solo una tazza di tè dato che avrei fatto colazione dopo con Yuki e filo in camera a prepararmi. Non ho idea di cosa mettere. Di solito non era un problema, avrei preso la prima cosa che mi capitava a tiro ma voglio sorprende Yuki ed essere sempre bello per lui. Alla fine opto per qualcosa di semplice e indosso dei pantaloni neri, attillati e strappati sulle ginocchia, una maglietta a maniche corte bianca un po' larga, un cardigan grigio lungo e un paio di Vans bordeaux. Mi sistemo i miei capelli ramati, prendo il cellulare, le cuffie e il portafoglio (perché non si sa mai) e esco di casa.

"Buongiorno, ci siamo fatti belli questa mattina?" Mi chiede Masashi davanti alla porta. Speravo di non incontrarlo ma a quanto pare dovrò affrontarlo.

"Buongiorno Masashi" Rispondo quasi freddo cercando di mantenere sempre le distanze.

"Dov'è che vai? Esci con una ragazza? Ah già, dimenticavo che a te non interessano, frocetto" Pronuncia quell'ultima parola con astio e mi guarda con occhi minacciosi.

"Sta tranquillo, non ti infetterò con la mia malattia, come tu la chiami" rispondo al fuoco e noto che Yuki è arrivato con lo scooter e sta scendendo per difendermi "Ci vediamo Masashi" detto questo raggiungo il mio ragazzo.

"Tutto bene? Ti ha fatto del male?" Chiede Yuki con tono preoccupato. Gli sorrido istintivamente, è così carino quando si preoccupa per me.

"Tranquillo, non mi ha fatto niente, andiamo?" Dolce lo bacio sulla guancia e prendo il casco indossandolo. Dopodiché mi posiziono sullo scooter e quando sale anche lui lo abbraccio mettendo le braccia attorno ai suoi fianchi.

Rimette il casco e partiamo. È così rilassante e piano appoggio la testa sulla sua schiena. È solo da un giorno che stiamo insieme, eppure ad ogni sua azione è capace di farmi innamorare ancora di più.

Prima di adesso non avrei mai immaginato di poter essere così felice, lo speravo, sì, ma mi sembrava tutto così maledettamente irreale e non adatto ad uno sbaglio come me.

Quando ci fermiamo vengo distolto dai miei pensieri e scendo dallo scooter rimettendo il casco a posto e raggiungo Yuki che è di qualche passo più avanti di me.

"Volevi vederlo? Eccolo" mi dice indicando il castello. Mi guardo intorno e non posso fare a meno di restare a bocca aperta.

Il castello, o meglio quello che ne rimaneva, era immerso nella natura. Restava un'alta torre e poche mura ma io ho sempre desiderato vederlo, sono sempre stato attratto da i luoghi abbandonati o antichi. E Yuki lo sa e a stento sento la sua voce che mi promette di portarmi ovunque voglia, sono troppo concentrato a meravigliarmi.

Lo sento ridere dolcemente e mi giro verso di lui guardandolo fintamente crucciato. Si scusa e si avvicina a me mettendomi un braccio attorno alle spalle. Istintivamente lo bacio a stampo ma lui mi ferma.

"Non qui, possono vederci, passano tante coppiette da qui. Vieni, entriamo nel castello?" Mi chiede dolcemente e annuisco non riuscendo a rispondere. Per un attimo avevo avuto paura che non mi volesse più.

Mi stringe la mano e mi conduce all'interno del castello, in particolare in un punto coperto da quello che era il vecchio pavimento del primo piano del castello.

"Y-Yuki?" Balbetto constatando che quel posto era abbastanza appartato per farci qualsiasi cosa e non riesco a dire nient'altro che sento le sue morbide labbra sulle mie e mi sciolgo al'istante ricambiando il suo bacio. Lo sento mordicchiarmi il labbro inferiore e schiudo leggermente le labbra lasciando libero accesso alla sua lingua che con la mia dà inizio ad una danza sfrenata e passionale. Mi lascio sfuggire un gemito contrariato quando ci stacchiamo per riprendere fiato.

Ride dolce "Tranquillo, non ho ancora finito" mi sussurra e riprende a baciarmi. Di nuovo mi lascio andare ma mi blocco quando sento Yuki che cerca di spogliarmi.

"N-no, ti prego..." sussurro riprendendo fiato e cercando di fermarlo. Non sono ancora pronto, non dopo quello che ho passato.

Lui si ferma subito "Perdonami, mi sono lasciato andare. Scusami" mi guarda dispiaciuto.

"Va tutto bene, dovrei essere io a scusarmi, non posso farti carico dei miei problemi e magari tu vorresti subito farlo e io.. te lo impedisco ecco..." dico esitante guardando a terra.

Mi abbraccia e mi bacia sulla guancia "Va tutto bene, non devi scusarti di nulla. Aspetterò tutto il tempo che vorrai" mi sussurra dolce e mi bacia a fior di labbra "C'è qualcos'altro che vorresti fare oltre a vedere il castello?" Mi chiede con il tono di qualcuno che era pronto ad esaudire qualsiasi mia richiesta.

"Sì. Voglio stare con te, per sempre" sussurro e lo bacio di nuovo. Io l'ho detto che avrei sviluppato una dipendenza dalle sue labbra. Mi stacco e lui mi guarda con occhi divertiti.

"Così mi provochi. Te le cerchi proprio, eh?" Ridacchia e in risposta gli faccio la linguaccia. A questo mi abbraccia di nuovo e inizia a farmi il solletico.

"N-no, smettila Yuki!" Riesco a dire tra le risate e dopo un po' lui si ferma e mi bacia sulla fronte.

"Ti amo Nari" mi sussurra mentre mi accarezza dolcemente i capelli.

"Ti amo anch'io Yuki" rispondo e mi faccio piccolo piccolo tra le sue braccia. Vorrei che questo momento non finisca mai.




*Note autrice*

Ed eccomi qui! So che ci ho messo tanto ma sono tornata. Yeee~!

Comunque! Questo era il quinto capitolo, fatemi sapere cosa ne pensate con una piccola recensione e ci vediamo al prossimo aggiornamento!

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