The wolf.

di edvige18
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Return. ***
Capitolo 2: *** Ealdor ***
Capitolo 3: *** La trama si infittisce ***



Capitolo 1
*** Return. ***


Quella notte sentivo che qualcosa non andava. Era una sensazione strana, diversa, come se qualcosa di orribile stesse per accadere o, peggio, fosse già accaduta. Non riuscendo a prendere sonno, decisi di procedere con il libro di incantesimi regalatomi da Gaius. E la notte passò così, tra le pagine vecchie e ingiallite di una reliquia dell’antica religione. Alle prime luci dell’alba mi vestì e andai nelle cucine, per prelevare la colazione del principe (e per prendere qualcosa per la mia, di colazione). Quel brutto presentimento mi tormentava ancora, ma entrato nelle stanze del principe questo sembrava non riguardarlo. Dormiva beatamente, come al solito, e sospirai vedendo che apparentemente non aveva problemi. Ci insultavamo a vicenda ma gli volevo bene, e avrei fatto di tutto per lui. Ero suo servitore da quasi un anno, e sapevo bene che il mio destino era di proteggerlo, e iddio solo sa quante volte lo avevo e lo avrei fatto senza che lui se ne accorgesse. Apriì le tende e spalancai le finestre: un’arietta primaverile ma fredda entrò nelle stanza insieme alla luce del sole, e feci in tempo a voltarmi per afferrare al volo un cuscino lanciato da Artù.

“Buongiorno vostra altezza, avete riposato bene?"
“Ti sembra questa la faccia di un uomo riposato, emerito cretino?”
“In realtà, sire, mi sembra una faccia da emerito cretino quale siete… reale, ma sempre cretino”
“Merlino!”


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“Madre! Quale sorpresa! Cosa vi porta qui?”
Mia madre era in piedi davanti al re nella sala del trono quando io e Artù ne varcammo la soglia. Appena la vidi capì che le mie sensazioni erano giuste. Mia madre aveva un occhio nero un labbro spaccato.
“Chi ha osato farvi questo?”
“Merlino, ci sono cose più gravi a cui pensare. Sire, vostra maestà, il nostro umile villaggio è stato attaccato dai banditi. Ci è stato portato via molto, e ci verrà tolto anche quel poco che ci è rimasto. Sono qui per chiedere il vostro aiuto.”
“Capisco il tuo disagio e me ne dispiaccio, ma il tuo villaggio non è sotto il mio regno, e inviare cavalieri significherebbe dichiarare guerra, non posso aiutarti.”


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“Prepara i cavalli, Merlino.”
“Artù, io devo andare con mia madre…”
“Forse non mi sono spiegato: verrò con te”


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Ragazzie, a voi che avete deciso di intraprendere la lettura di questa storia: non crediate che visto il primo capitolo io ricopi l’intera trama, mi serviva solo uno spunto da cui partire. Cercherò di scrivere una storia originale, come io l’avrei voluta, con nuovi personaggi ma attenendomi sempre a quello che è Merlin, visto e considerato che è quello l’argomento che vi interessa. Mi impegnerò a pubblicare un nuovo capitolo ogni martedì, più o meno sempre in serata. Apprezzerei molto commenti e critiche, purchè siano costruttive. Ci vediamo martedì ;)
Un bacio dalla vostra Edvige :*

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Capitolo 2
*** Ealdor ***


E così io, mia madre e Artù partimmo alla volta di Ealdor, il villaggio in cui ero nato e cresciuto, e da cui me ne ero andato quando mia madre aveva capito che i miei poteri stavano crescendo. “Sei speciale” fu la prima cosa che mi disse il giorno in cui, all’età di circa 8 anni, riuscì a bloccare un vaso a mezz’aria per evitare di farlo cadere. Negli occhi di mia madre, ma di questo me ne accorsi crescendo, quel giorno non c’era stupore, ma un misto di preoccupazione e rammarico. Come se sperasse che non possedessi poteri magici, ma se lo aspettasse per qualche motivo. Quando a 12 anni il mio migliore amico Will scoprì la verità, mia madre si infuriò. Le chiesi perché (Will era il mio migliore amico in fondo, non avrebbe mai tradito la mia fiducia): lei disse quello che ancora oggi stento a capire. “Non voglio perdere un’altra persona che amo a causa della magia.” Ho sempre pensato che ne avesse paura, ma da quando mi aveva mandato da Gaius affinchè diventassi il suo apprendista, avevo capito che non era per quello, eppure non avevo il coraggio di chiederglielo. Arrivammo a Ealdor nel pomeriggio, e la situazione era disperata: i briganti erano troppi e troppo ben equipaggiati ad armi perché dei semplici contadini e allevatori potessero batterli. Stavano portando via tutto quello che serviva per vivere, e distruggendo campi e recinti, il lavoro di una vita. I predoni non si accorsero del nostro arrivo, e Artù decise di scacciarli con l’unico metodo che conosceva: la spada. Cercai di aiutarlo, ma essi erano troppi per due persone. Poi, quando tutto sembrava perduto, nel momento in cui uno dei briganti stava per colpire Artù alle spalle e io ero spalle al muro, proprio pochi secondi prima di usare la magia, una spada si frappose tra quella dell’uomo e il principe, ed egli finì a terra. Poi, con la stessa rapidità con cui era arrivata, la persona che aveva salvato il principe iniziò a disarmare i bruti con una leggiadria mai vista. Ero lontano e non vedevo chi era, ma vedendola combattere con quattro lupi al suo fianco, capì di chi si trattasse e pensavo di avere avuto una visione. Un lupo che ben riconoscevo, addentò con le lunghe zanne la spalla dell’uomo che stavo combattendo, e si pose davanti a me ringhiando. Avrei dovuto avere paura, ma sapevo cosa stava facendo: mi stava proteggendo. All’arrivo dei lupi, i briganti scapparono spaventati, e io riuscì finalmente a vedere quel meraviglioso angelo che aveva salvato tutti noi. Artù era sorpreso quanto me, mi venne vicino e mi chiese se conoscessi quella ragazza. I lunghi capelli nero corvino, lunghi fino a metà schiena, ondeggiavano ad ogni passo che lei compiva. Occhi azzurri, azzurrissimi, che io sapevo essere quasi un’illusione. Al sole diventavano accesi come il cielo terso di quelle giornate estive che si aspettano tutto l’anno, ma nei giorni invernali diventavano grigi. Ti ci perdevi dentro, in ogni caso. Pelle chiara, meravigliosamente chiara, e una bocca rosea come quella dei fiori primaverili. Un corpo snello, perfetto, agile come nessun altro. Si stava incamminando verso di noi con i lupi disposti a rombo intorno a lei.

Certo che mi conosce-disse come se avesse sentito le parole del principe (e io sapevo che le aveva sentite)- il mio nome è Nichi, al vostro servizio vostra maestà.

Fece un breve inchino e, con grande sorpresa del principe ma non mia, i lupi fecero lo stesso movimento.

C-c-c-che cosa sta succedendo? Chi sei? E perché questi lupi sono qui? Sei forse una strega o cose del genere? Merlino, chi è questa ragazza che armeggia così bene la spada quasi come me?

Calmo calmo vostra maestà, non c’è bisogno di agitarsi. Mi chiamo Nichi e vivo qui, loro sono la mia famiglia: mia madre (e indicò la lupa più anziana, con un pelo grigio chiaro e bianco, che avanzò e si sedette) e i miei fratelli Eiden, Itan e Liuk ( disse indicando i tre lupi, il due grigi scuri e il marrone che avanzarono e fecero lo stesso movimento della madre)

Mi stai forse prendendo in giro?

No sire, non lo sta facendo-
dissi io consapevole di chi era la donna che si trovava davanti a me.

Esatto, ma questo non è il momento migliore per parlarne. Pensiamo a difendere il villaggio. Merlino mi conosce molto bene, lui chiarirà molti dei vostri dubb
i-disse dandoci le spalle e incamminandosi verso gli uomini ancora scossi dopo l’attacco.

E mentre si allontanava con i lupi al seguito, mi venne in mente l’unico dubbio che solo lei avrebbe potuto sanare. Perché era tornata?

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Eccomi ragazzi, come promesso sono tornata.
Scusate se a narrazione procede lenta, in futuro non sarà così, ma per i primi capitoli vorrei ben impostare la trama, senza svelarvi troppi particolari (suspance)
Chi sarà questa misteriosa ragazza? Vi stupirà scoprirlo 
Continuate a seguirmi e spero rimarrete soddisfatti.
A martedì prossimo, il 24 gennaio, con un nuovo avvincente capitolo pieno di sorprese.
Un bacio dalla vostra edwige18 <3

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Capitolo 3
*** La trama si infittisce ***


“Amici miei - disse Nichi alla folla che le si era riunita d’attorno- non preoccupatevi. Oggi c’hanno colto alla sprovvista, ma possiamo tranquillamente combatterli e distruggerli.”

“Esatto, e ora avete anche l’aiuto del principe di Camelot, sua altezza reale Artù Pend..”

“No Merlino-
mi zittì Nichi con un tono troppo freddo e gelido, con gli occhi di chi ti fulminerebbe con lo sguardo se potesse- forse non hai capito come funzionano le cose. "-Sono, siamo grati a te e ad Artù per essere accorsi a dare una mano, ma ora potete tranquillamente tornare a Camelot, la situazione è sotto controllo.”

“Nichi non essere così gelida-
intervenne Unith, mia madre- il principe Artù è venuto ad aiutarci, e questo è anche il villaggio di Merlino”

“Forse lo era.”


Una voce arrivò dal fondo della folla e una figura raggiunse in poco tempo il posto accanto al mio. Era Will, il mio migliore amico. In realtà, il terzo componente del trio di amici più affiatato che ci fosse. Da quando Nichi era arrivata al villaggio, nonostante avesse vissuto coi lupi, era diventata una nostra cara amica e io, lei e Will facevamo tutto insieme. Anche quando mi accorsi di provare più di una semplice amicizia per Nichi, anche quando diventammo molto più che amici, rimanemmo sempre un trio unito. Fino a quando.. beh, fino a quando Nichi se n’era andata circa un anno fa per sposare un certo Caspian, principe erede al trono delle montagne del Nord, e io ero partito per cercare di non pensarci. La donna che amavo più della mia stessa vita se n’era andata per sposare un altro, e io non potevo rimanere li dove tutto mi ricordava lei. “Forse era il suo villaggio, una volta. Ma ora ha deciso di vivere a Camelot, di fare la vita da gran signore, e ci ha abbandonati. È tornato solo ora perché si sente in colpa di non essere stato qui a stroncare questa cosa sul nascere, non è vero? E con che coraggio portare un Pendragon qui e pensare che possa fare ciò che Nichi non è riuscita a fare? Pensa che sia migliore di lei? O pensa che forse i Pendragon non le abbiano già rovinato abbastanza la vita?”

“Non
sono l’unico ad essermene andato mi pare- urlai io in preda alla rabbia. Ma come si permetteva di parlarmi così?- E poi cosa intendi con “pensa che i Pendragon non le abbiano già rovinato abbastanza la vita?”

Uno schiaffo mi colpì dritto in piena faccia. Il dolore iniziò a divampare per tutto lo zigomo, scendendo anche sul collo. Probabilmente mi avrebbe lasciato il segno. La faccia di Nichi non era solo furiosa. Conoscevo quello sguardo, stava per crollare in lacrime.

“Come ti permetti? Io sono qui a difendere il NOSTRO villaggio, mentre tu te ne sei andato a fare la bella vita! Si, magari mi sono allontanata per un periodo, ma ho sempre protetto Ealdor e i suoi abitanti. E tu? Se non fosse stato per tua madre non saresti qui! Il re non ha voluto mandare i soldati, ma se il principino viene allora siamo salvi! Tu ti fiderai di lui, io no! E devo avere al mio fianco persone capaci, a cui posso affidar la mia vita. Quindi è meglio per tutti se ve ne andate, non voglio che restiate qui cercando di farvi uccidere!”


La voce le usciva ormai roca. Voleva spaventarci. Non voleva averci lì, non poteva rischiare di non riuscire a proteggerci. O meglio, non poteva permettersi che Artù combattesse e rischiasse. Sapeva che io potevo difendermi, o più semplicemente non le importava. Ma non potevo fare quello che mi chiedeva: io volevo essere lì per difenderla.

“Mi dispiace Nichi, tu ti sei sposata e io ho trovato un lavoro a corte. Ma ora siamo qui per proteggere il villaggio e non ce ne andremo, che ti piaccia o no! E poi non dire di me, vivi nel lusso più grande di quello di Artù”

Non so cosa precisamente le avesse fatto più male delle mie parole, ma di colpo la vidi perdere ogni concezione sensoriale. Le lacrime le appannarono gli occhi, e io mi sentì come morire. Stava soffrendo ed era colpa mia! Ma cosa potevo aver detto di così crudele se non la semplice verità.
“Thor!”- gridò in preda alle lacrime.
E uno stallone nero come la notte arrivò al galoppo. Lei in un lampo si aggrappò al crine e saltò, e fu in un baleno sulla groppa del cavallo, che più veloce del vento corse verso la foresta. Itan ed Eiden si unirono ai fianchi del cavallo e in pochi istanti si dileguarono nella foresta.

“Merlino cosa sta succedendo esattamente? Chi è quella ragazza e che cosa le ha fatto mio padre per essere così adirata?”

“Merlino avrà tutta la sera per ragguagliarvi sulla situazione-
disse Will, in tono di compatimento- ma tranquilli, tornerà. Ha solo bisogno di stare da sola, come sempre. E comunque Merlino è scappata per un errore nel tuo discorso: lei non si è più sposata”

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Ciao ragazzi, il lento inizio sta per finire. La storia sta per prendere una piega davvero interessante.
Perché Nichi è stata rovinata dai Pendragon? Cosa si nasconde nel suo passato? Perché non si è sposata? E cosa c’era tra lei e Merlino?
Tutto questo nel prossimo capitolo di martedì 31 gennaio!
Alla prossima settimana, e commentate se la storia vi piace o meno e perché <3
Un bacione, la vostra edwige 18

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