Middlemind

di Rota
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Andante (Sasuke Uchiha)- Disperazione ***
Capitolo 2: *** Allegro non troppo (Shino Aburame)- Apatia ***
Capitolo 3: *** Lento moderato (Neji Hyuuga), Isolamento ***
Capitolo 4: *** Assai grave (Sai)- Crisi ***



Capitolo 1
*** Andante (Sasuke Uchiha)- Disperazione ***


Middle 1 Dunque, la raccolta da me proposta ha partecipato a ben DUE contest **
*Rock is my Ispiratio, di Happy Pumpkin, arivando QUARTA **
*[Saeko's contest- II edizione] Alone, arrivando PRIMA **
Che dire? Sono immensamente felice per i risultati ottenuti ** Davvero, davvero felice **
Qui i banner a me fatti ** non vedete quanto è figo Shino? **
Bon ora vi lascio alla lettura...
Buona permanenza **
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-Nickname: Rota23/meg89
-Titolo: Middlemind
-Genere: Introspettivo, Nonsense, Drammatico
-Avvertimenti: Raccolta (4), flash fic, what if…?, song fic, (cenni leggerissimi) shonen ai.
-Rating: Arancione
-Personaggi: Sasuke Uchiha, Shino Aburame, Neji Hyuuga, Sai
-Canzone scelta: Bohemien Rapsody- The Queen(*), 
-Note autore: Middlemind deve essere inteso come “in mezzo alla testa, alla mente”, ovvero al centro del pensiero.
Come si sarà capito, ciò che vuole fare questa raccolta è interpretare le particolari psicologie dei vari personaggi proposti (4), accompagnando il tutto con le note e i testi melodici di 4 canzoni diverse.
E’ una raccolta Nonsense, in quanto, a mio parere, la mente non detiene sempre una logica ferrea, specialmente se colta nell’intimo suo essere.

Sasuke, Sasuke è preso appena dopo lo scontro con Naruto, prima di andare da Orochimaru. Lo ritraggo sconvolto, in quanto penso che lo sia stato. Fermiamoci un attimo a pensare. Per un ninja uccidere il proprio nemico è più o meno come un lavoro, questo è vero. Ma tra uccidere e uccidere una persona cara c’è un abisso di differenza.
Disperazione→ solitudine derivante dal dolore di una perdita. (502 parole)


Ho voluto analizzare dei sentimenti molto forti della psicologia umana, dando una vena terribilmente Angst a tutta la raccolta.
Che poi per qualcuno ci sia la salvezza e che per altri no, è un altro discorso…



CAPITOLO 1- ANDANTE (SASUKE UCHIHA)- DISPERAZIONE

Is this the real life?
Is this just fantasy?
Caught in a landslide,
No escape from reality.(*)

Passi, passi, passi.
Lo scrosciare della pioggia contro la tua schiena non attutisce il suono della vita.
Il sangue che rimbomba nelle orecchie, pulsa, pulsa terribilmente.
E il fango che ti copre fino alle ginocchia scatena brividi lungo tutto il tuo esile corpo.
Trema, trema la carne alla consapevolezza frustrante.
Nonostante l’acqua purificatrice, le tue mani grondano sangue.

Il viso conosciuto ti riappare davanti agli occhi, straziato dalle tue stesse dita, dalla tua stessa volontà.
La determinazione ti ha impedito di vedere appieno, ma anche il dolore di una ferita riaffiora sui nervi dopo che il pericolo è ormai scampato.
Animale, animale che piega la Ragione al Sentimento.

Open your eyes,
Look up to the skies and see,
I'm just a poor boy,
I need no sympathy (*)

Passo dopo passo, avanti nel fango scuro.
Lasci il ricordo di un cadavere bagnato dalla terra dietro la tua schiena, cercando di scacciare ogni consapevolezza che potrebbe farti crollare.
Chiudi, chiudi gli occhi.
Non puoi pensare a quello.
Ad un sorriso luminoso che hai visto spegnersi oscurato dalle nubi di pioggia, a due occhi di cielo rabbuiati dalla pioggia opprimente.

La coscienza crudele non abbandona la tua mente, non ti fa divenire corpo autonomo.
Rabbrividisci, i sensi sembrano gridarti all’unisono quanto tu sia ancora vivo.
Alberi, pietre, cespugli, arbusti… nulla di così vivo attorno a te, nulla di così insignificante come il palese tentativo della Natura ad infierire ancora su di te.
Rimembri, e ciò ti annulla.

Mama just killed a man,
Put a gun against his head,
pulled my trigger,
now he's dead.(*)

Hai colpito con mano ferma il suo corpo rigido, lo hai colpito e non ne provi rimorso.
Ma questo ti consuma l’animo, l’immagine raccapricciante d’essere insensibile a tutto.
No, non puoi fermarti, non puoi tornare indietro.
Vedere quel pezzo di cielo immacolato, oscurato dalla carne che tu stesso hai ferito, sarebbe il colpo finale per il tuo cuore spompato.

Ombra, ombra e notte.
Niente e tutto sembra ricordarti il Sole che diresse il tuo cammino, che fece avanzare i tuoi propostiti.
Solo, cammini su di una landa desolata, mentre il divino Zeus piange con quanta forza ha nel possente corpo.
Morde il freddo, sconquassa la pioggia.
E gelo sulla pelle impassibile.

Too late, my time has come,
Sends shivers down my spine,
body's aching all the time.
Goodbye, ev'rybody, I've got to go,
Gotta leave you all behind and face the truth.(*)

Ricordi, ricordi e ancora ricordi.
Quando la mente perversa cesserà la sua tortura?
Forse solamente quando la coscienza prenderà seriamente atto della colpa, Sasuke.
Non fuggire, non è degno di un uomo scappare di fronte alle proprie colpe.
Guarda le mani sporche di sangue che fino a qualche minuto fa chiamami amico.
Non ti pare ancora brillante, nonostante la pioggia?
Non senti quanto è fresco?

So you think you can stone me and spit in my eye.
So you think you can love me and leave me to die.
Oh, baby, can't do this to me, baby,
Just gotta get out, just gotta get right outta here.(*)

Vaga, vaga la mente come vaga il corpo, rantolando incosciente.
E’ forse male essere vivi nonostante il dolore?
E’ forse male sentire, anche se tutto ti lacera dentro, inesorabile?
Vivere, vivere, vivere non è il semplice respirare, non è il semplice sentire.

-Toglimi! Toglimi questo dolore di dosso! Non lo voglio, non lo voglio! Io penso e vivo, vivo e indi penso! Non voglio altro nel mio corpo se non la mia stessa anima pregna di me medesimo!-

Nothing really matters,
Anyone can see,
Nothing really matters(*)

Sulla strada continui a camminare, Sasuke.
Lasciando alle spalle dolore e morte, pioggia e vento.
Nulla, nulla ha più importanza ormai del presente.

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Capitolo 2
*** Allegro non troppo (Shino Aburame)- Apatia ***


Middle 2 Ecco qui il capitolo che prediligo in assoluto, quello da me più sentito.
Il capitolo dedicato a Shino ^^
Le risposte alle recensioni sono a fine capitolo ^^

Shino, personaggio da me adorato. Perché proprio la canzone “The passanger”?
Perché il cosiddetto passeggero della vita è colui che guarda ma non si sofferma, colui che passa ma ha fretta.
The passenger- Iggy Pop(**)


CAPITOLO 2- ALLEGRO NON TROPPO (SHINO ABURAME)- APATIA

I am the passenger
And I ride and I ride
I ride through the cities backside
I see the stars come out of the sky
Yeah, they’re bright in a hollow sky(**)

Viaggio, viaggio, eppure sono fermo, il corpo mio non si muove.
Sono spettatore silenzioso di un mondo che ruota, gira su sé stesso.
Impazza, impazzisce, trepida, freme, grida e piange.
E come una trottola pazza non ferma, s’inclina ma non demorde, non cessa il movimento.
Tutt’attorno a me vive di schiamazzo.

Porto gli occhiali scuri come un muro di mattoni che protegge la mia casa.
La barriera che svolge l’indifferenza totale  è difficilmente superabile.
E’ come un fossato dai coccodrilli feroci ed affamati. Come un ponte di legno su di un dirupo, traballante e pericolante.
Chi avrebbe mai il coraggio di guardarvi oltre?

Sono solo, in cima ad una montagna.
Eppure, la vallata verde è così distesa e luminosa…
Sprigiona vita in ogni dove, potrebbe regalarmi un sorriso se solo i miei muscoli si sapessero ormai piegare.
Troppo hanno atteso, ormai sono incapaci di ogni emozione.

Vivere significa sapersi sorprendere.
Che io sia stato morto fin dal principio?

I am the passenger
I stay under glass
I look through my window so bright
I see the stars come out tonight(**)


Passeggero, passeggero della vita.
Guardo vivere, nascosto dall’ombra dei miei occhiali, riparato dal sole che brucerebbe la mia pelle bianca.
Vivo in mille forme, o meglio, non ne vivo nessuna.
Se fossi magma incandescente, corroderei me stesso prima degli altri.
Buio, nemmeno le stelle brillano ormai.

La landa desolata non stimola i miei occhi.
Non riesco a piangere, sono secco persino dentro.
Forse, hanno dimenticato da troppo tempo di mettere l’acqua in questo vaso, ché i rami di una pianta rigogliosa si sono tutti piegati al suolo, come imploranti di vita.
Triste, la rosa è smorta totalmente.

Sento, provo dolore. L’ossigeno scorre nelle mie vene trasportato dal sangue, inerme.
Il vento mi spinge in avanti, ordini scuotono la coscienza.
E’ un mare che non riesco a governare, è qualcosa che non riesco a decifrare.
Vita, forse, si chiama.

Oh the passenger
How how he rides
Oh the passenger
He rides and he rides
He looks through his window
What does he see? (**)

Sono un passeggero.
Io non corro, ma cadenzo i passi, pian piano. Uno dopo l’altro.
Non ho fretta d’andare da nessuna parte.
Il finestrino che mi divide dal mondo che viaggia è ormai appannato di respiro.

Vedo gli alberi, vedo la gente, vedo le case e vedo la vita.
Vedo tutto, anche dietro i miei occhiali scuri, anche dietro a questa mia barriera di mattoni rossi.
Lo so, conosco molto bene l’oggetto della mia vista.
Ne sento scorrere la vitalità sopra la pelle, la vedo tentare la conquista.

Ma sono un semplice passeggero.
Per quanto le stelle brillino in cielo, per quanto il cielo sia sereno.


Ecco qua, signore e signori **
Capitolo stupendo, a mio avviso.... Ora per le recensioni ^^
*hotaru: davvero, davvero felice che la mia flash ti sia piaciuta ** la canzone dei Queen è una delle mie preferite in assoluto, a mio avviso un piccolo gioiello musicale *-* l'ho sempre trovata magnificamente Nonsense *-* e si, il pezzo di "Mama, I just killed a man" l'ho messo lì apposta *-* perché facesse tremare col riferimento a quanto scrivevo nella mia ff ^^ cmq, gli asterischi sono citazioni al test originale ^^ dato che non voglio essere accusata di plagio ^^''
Grazie ancora della recensione, carissima *O*
*Happu_Pumpkin: hu chan cara *O* lietissima che la mia umile opera ti sia piaciuta così tanto *O* è stata fatta col cuore appunto per quello *O* ti ringrazio per i tuoi meravigliosi complimenti per il mio stile ^///^ è una cosa a cui tengo particolarmente *-* e non sai la soddisfazione nel sapere che è apprezzato *-* ancora grazie ^^
*hachi92: trema, trema mia cara XDDD tu non immagini cosa la mia mente malata può partorire *-* grazie mille della recensione ^^
*piccola tammy: grazie mille, mia cara ^^
*Pikkola amika: grazie della recensione ^^ questa è una raccolta però, non una storia ^^'' spero che comunque la cosa ti sia gradita *-*
*steste: grazie davvero di cuore. Per tutti i complimenti che mi hai fatto, per questa meravigliosa recensione. Ho messo una parte di me in queste ff, nel descrivere il dolore che i pg provano e sentono. Sono contenta di essere riuscita a trasmettere qualcosa ^^ ancora grazie
*beat: grazie mille, carissima *-* spero che il mio Shino non ti abbia deluso *-*

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Capitolo 3
*** Lento moderato (Neji Hyuuga), Isolamento ***


Middle 3 Neji, altro personaggio da me scoperto relativamente tardi. Prima di lottare con Naruto, all’esame per la selezione dei Chunin, era una sorta di fantasma nella sua stessa casa, estraneo alle sue vicende e alle sue diverse personalità. Per questo motivo io ho scelto “Hotel California” appositamente per lui. (561 parole)
Isolamento→ solitudine derivante dalla mancanza di volontà di comunicare.

CAPITOLO 3- LENTO MODERATO (NEJI HYUUGA)- ISOLAMENTO


On a dark desert highway, cool wind in my hair
Warm smell of colitas, rising up through the air
Up ahead in the distance, I saw a shimmering light
My head grew heavy and my sight grew dim
I had to stop for the night (***)

Le quattro mura di mattoni sembrano inglobare un piccolo mondo di nomadi.
Coperti completamente dalla scorza dura della serietà, non fanno penetrare nemmeno un granello di polvere, un briciolo d’umanità.
Viaggiano silenziosi e desti, ignari dei cadaveri che la sabbia ingoia, affamata.
Discreti, non si sente una mosca volare in casa Hyuuga.

Sei approdato in quest’oasi snaturata, dove le palme hanno le foglie larghe ma di un verde spento.
Vagando, vagando in mezzo al mare secco hai cercato rifugio all’ombra di un grande arbusto, ristoro nelle acque di una fonte fresca, le forze nella terra morbida e nel riposo.
Ma la vegetazione grida aiuto, disperata.
Il lago è ormai prosciugato.
E la terra si crepa dove tu poggi il piede infermo.

Cammini silenzioso per i corridoi della Villa.
Incontri non facce smorte, ma fantasmi fluttuanti e inconsapevoli.
Silenzio, le parti non aggiungono parole insensate, che troverebbero il loro inevitabile Destino nella più completa incomprensione.
Indi, perché sprecare il fiato inutilmente?
Non v’è casa più vuota di una casa silenziosa e pacata.

Mirrors on the ceiling,
The pink champagne on ice
And she said “We are all just prisoners here, of our own device”
And in the master’s chambers,
They gathered for the feast
The stab it with their steely knives,
But they just can’t kill the beast (***)

Occhi, non vedi nulla che polvere vagante attorno a te. Eppure, gli specchi sono lucidi, i mobili privi di sporcizia.
L’imperfezione nata dal troppo pretendere ti è così familiare che non t’irriti ormai più per le parole sgarbate del sultano che brandisce lo scettro, prepotente.
Le parole distanti temono ormai persino d’entrare nelle tue orecchie distratte, sigillate.
Scivolerebbero, senza via di scampo, lontano dalla tua coscienza.

Il cuore pulsa ricordandosi ogni tanto di vivere, così i polmoni che si riempiono d’ossigeno pesante, sputato fuori da altri nasi, da altre gole.
Vedi vivere come da dietro un finestrino oscurante, l’illusione che il caldo apporta sembra non nuocerti come invece dovrebbe.
La volontà è ben ferma, irremovibile.
Sai d’esistere, lo senti nel dolore singolo che ti attraversa le vene, che ti scorre lungo la carne che freme di vitalità repressa.
La legge che dipinge la fronte non ti permette troppi privilegi.

La vita toglie e la vita dà.
Te ne sei fatto una ragione, e l’hai chiamata Destino. Destino padrone, dagli occhi bianchi e immobili.
Saresti impazzito, senza quel qualcosa che sapesse muovere con le sue mani sagge i fili che governano il tuo pazzo mondo.
Solo, traballante nel vuoto, saresti presto caduto nell’oblio.

Welcome to the hotel california
Such a lovely place
Such a lovely face
They livin’ it up at the hotel california
What a nice surprise, bring your alibis(***)

Padre, padre.
Chiami alla tua memoria, ai tuoi occhi stanchi, sempre, sempre, chi ormai giace sepolto nel mare della pace eterna. Dimentico del Sole, dimentico del Deserto secco.
Gli arti forti sembrano sorreggerti senza che la mente faccia troppi sforzi, senza che le spalle possano riposare contro di un petto amico.
Non v’è pace per la coscienza sempre attiva, sempre lesta, sempre in movimento.
Non si arrende, ostinata, al buio totale della notte.

Larve umane passano vicine, strisciando sulla sabbia.
Le mura che le cingono sembrano solo fonte di desolazione maggiore, che opprime il cuore, che limita il passo celere.
Le ali d’Icaro sono cadute a terra rovinosamente, nemmeno la speranza le ha rette, tutte d’un pezzo.
Ti imponi ordini come a temere l’irreparabile, come ad inorridire di fronte all’imprevedibile.
E’ vita anche sapersi sorprendere.

Neji, i tuoi occhi vedono, ma la tua coscienza è chiusa dentro un’oasi verde e lussureggiante.
Il podio di cristallo sotto i tuoi piedi cadrà a pezzi alla minima scossa d’incertezza.
Smuovi la coscienza, dividiti dal semplice simbolo che ti ancora al terreno.
La tua casa è di un bianco puro che acceca.


(***) Hotel California, The Eagles

Ecco qua il penultimo capitolo ^O^ tutto dedicato a Neji ^O^
Il prossimo sarà anche l'ultimo u_u Ora si risponde alle recensioni ^O^
*Happy_Pumpkin: grazie Hu chan, grazie mille di queste parole meravigliose. Il capitolo su Shino è quello da me più sentito, vuoi per il pg in sé, vuoi perché quelle emozioni le ho provate davvero. E' davvero gratificante, si, leggere parole così belle, che intendono quanta emozione le MIE parole hanno trasmesso. E' una cosa che mi riempie d'orgoglio e di felicità assieme. Grazie ancora.
*wolvie91: grazie mille per i complimenti sullo stile ^//////^ è davvero bello essere apprezzati per una cosa a cui si tiene così tanto ^^ Shino è un'essere dalla psicologia abbastanza complicata, dal mio punto di vista. E per questo decisamente interessante ^^ grazie ancora per la recensione (Non ti preoccupare per Sasuke ^^ non v'è affatto problema u_u)
*beat: grazie mille cara ^^ è stata davvero la flash fic ce ho sentito di più ^^
*steste: ragazza mia, io non ho parole. Le tue recensioni mi lasciano sempre a bocca aperta, le devo leggere e rileggere, e nel mentre mi scappa anche qualche risolino isterico. E questo solamente perchè, tu NON te ne rendi conto forse, ma aumentano il mio spropositato ego da fan writer */////* e specialmente da fan di Shino *//////* Insomma.... GRAZIE. Per la recensione e per tutti i complimenti, per la devozione (?) con cui mi segui... grazie davvero di cuore.

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Capitolo 4
*** Assai grave (Sai)- Crisi ***


Middlemind 4 Ultimo capitolo della raccolta, signori miei ^^
spero che tutto questo sclero possa esservi piaciuto ^^
Alla prossima ff ^^

Sai, per ultimo. Sai che ho imparato ad apprezzare in quest’ultimo periodo. Sai che ha evidenti problemi d’identità, dal momento in cui, fondamentalmente, ha vissuto sempre appresso ad una volontà che non fosse la propria. Ovvero, non ha mai vissuto realmente.
Crisi→ solitudine derivante dall’incomprensione di sé stessi. (422 parole)
Come as you are- Nirvana(****)

CAPITOLO 4- ASSAI GRAVE (SAI)- CRISI

Il pennello s’inclina appena, facendo gocciolare l’inchiostro nero sopra il foglio candido.
La macchia stona, come un buco nero nell’universo scuro.

Tutto, tutto prende, nulla lascia andare.

                Come as you are,
                            as you were
                                        As I want you to be
                                                    As a friend,
                                                                as a friend
                                                                            As an old enemy(****)

Nulla, la volontà si trova persa in una landa senza sentieri prefissati, delineati.
Disorientata, sbanda a destra e a sinistra, senza più alcun orientamento.
La linea perde vigore, diventa sottile e pian piano sempre più grigia, spenta.
Non sembra neppure più nero ciò che viene dipinto, ma tremule macchie d’incertezza.
Il sorriso prefissato s’incrina un poco, non più sicuro della ragione per cui esiste.
Incerto, cerca un appiglio nella quotidianità, in quelle azioni che la monotonia e la ripetizione hanno reso vuote, eppure, all’apparenza, tanto normali.
Il desiderio si scopre privo di ragioni, la voglia priva d’intensità.
La ragione non trova più argomenti per esistere, per continuare a camminare imperterrita.
E’ nulla, nulla in cui la coscienza, stupefatta, sprofonda.

                    Come doused in mud,
                                soaked in bleach
                                            As I want you to be
                                                        As a trend,
                                                                    as a friend
                                                                                As an old enemy (****)

Mare, mare; oceano infinito d’inchiostro cupo.
Sei su di una barchetta barcollante che senza sosta ondeggia assieme alle creste delle possenti onde.
Vorresti fermarti, ma la musica non cessa e i tuoi piedi non possono smettere di ballare.
Vortice, vortice d’infinita inquietudine.
Non ti reggi, cadi e rotoli, ti rialzi e prendi di nuovo la danza infernale, che non s’arresta, non s’arresta.
L’incertezza ti corrode l’azione, rendendo infermi i muscoli e monche le ossa, divenendo il corpo inutile poltiglia di carne e carboidrati.
Arresta, arresta la corsa di quel pennello, lascia il mondo candido.
Il nero inghiotte qualsiasi cosa, privando questo Mondo della luce che gli serve.

                        And I swear that
                                        I don't have a gun
                                                    No I don't have a gun
                                                                No I don't have a gun(****)

La Mente si è persa nel finito più prossimo, spegnendosi come una fiammella al vento.
E senza l’impulso che la stimola, la carne certo non si muoverà da sola.
Una volontà che non è mai stata tale senza guida barcolla come in una notte senza stelle e senza Luna, disorientata, disorientata.
Solitudine nello sbigottimento che sembra cogliere impreparato l’ingenuo viaggiatore.
Dolore, dolore lungo le ossa stanche, i muscoli spossati s’arrendono alla piacevole sensazione di una pacifica sconfitta.
Non trema, ma s’accoccola come un gatto contro un cuscino morbido, tendendo a lasciarsi andare all’oblio profondo.

Gli occhi s’aprono tutto d’un tratto, come la consapevolezza che si sveglia dal suo assopimento quasi eterno.
Coscienza si ridesta, torna a pretendere il trono.
Non v’è più lo scorcio dell’anima a cui appoggiarsi.

                            Memoria,
                                        memoria,
                                                    memoria,
                                                                memoria.(****)


Ricostruire una vita dal nulla, senza il proprio vecchio bastone per sostenersi.
Solitudine che serve per rizzarsi in pieni con le proprie gambe, e l’orgoglio per fissare il cielo senza più cadere a terra.

Sai,  non lasciarti annegare in quest’oceano nero.

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