The History of Power

di Grimilde Deveraux
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 - La chiamata alle armi ***
Capitolo 2: *** Scelta OC ***
Capitolo 3: *** 2 - Missioni segrete ***
Capitolo 4: *** 3 - Il piano ***
Capitolo 5: *** 4 - Ricognizione ***
Capitolo 6: *** 5 - Inizi e ipotesi ***
Capitolo 7: *** 6 - Presentimenti e fiducia ***
Capitolo 8: *** 7 - Depistaggio ***



Capitolo 1
*** 1 - La chiamata alle armi ***


1.

Belfast, 2012

La Gazzetta del Profeta riportava la notizia di altri attentati e altre uccisioni, sembrava quasi che il tempo della seconda guerra magica e del potere di Voldermort non fosse ancora finito, sì certo quelle sparizioni si svolgevano in America e non lì in Inghilterra, ma si parlava sempre di maghi, di morti e di guerra.

 

<< Dobbiamo intervenire, i nostri colleghi americani hanno chiesto il nostro aiuto >> e la voce del loro diretto superiore li fece voltare tutti e cinque verso l’uomo dall’altro capo della stanza:<< Perché siamo qui signore? >> domandò uno di loro:<< Siamo qui perché il presidente del MACUSA in persona ha chiesto il nostro aiuto e voi siete stati scelti per questo compito >> << Noi? Per fare cosa? >> domandò una ragazza guardandosi intorno:<< Lo scoprirete una volta arrivati a New York, siete pronti a partire? >> domandò il Capo Auror guardandoli fiero e in silenzio con le bacchette in mano i cinque Auror annuirono, era il loro lavoro ed erano pronti a tutto.

 

Periferia di Cardiff, ventidue anni prima…

<< Hamilton spegni la luce, è ora di andare a letto >> e la voce di sua madre lo fece bloccare mentre il bambino sfogliava un vecchio libro di storie:<< Posso leggere ancora cinque minuti mamma? >> domandò con la sua dolce vocina e i grandi occhi scuri come il carbone:<< Hai già avuto cinque minuti, è tardi e domani abbiamo un sacco di cose da fare >> commentò la donna avvicinandosi e baciando la fronte del figlio mentre gli passava una mano nei folti riccioli scuri:<< Su ora fai il bravo e dormi >> continuò poi togliendogli il libro dalle mani e poggiandolo sul comodino:<< Mamma >> la chiamò ancora Hamilton mentre lei gli rimboccava le coperte:<< Dimmi tesoro >> << Sono esistiti davvero i cavalieri della tavola rotonda? >> Faith Tatchers sorrise:<< Una volta Hamilton, tanto tempo fa >> << E anche Merlino e il sacro Graal e il lago di Avalon e Excalibur e re Artù e… >> la madre sorrise rimettendo sdraiato quel piccolo terremoto:<< Sì, sono esistiti tutti tesoro, ma molti, moltissimi anni fa…ora dormi coraggio >> poi con l’ennesimo bacio Faith spense la luce avvicinandosi alla porta della camera e sorridendo amorevole a suo figlio.

Non appena sua madre fu abbastanza lontana Hamilton riaccese la luce sul comodino riprendendo il libro e ricominciando la sua lettura, ora che sapeva che erano esistiti davvero quelle storie prendevano tutto un altro significato.

 

Queens, New York, 2012

<< Signore la prego…pietà…signore, non avevamo previsto…non potevamo… >> e un uomo dalla veste rosso cremisi si avvicinò al mago seduto dietro ad una lavorata scrivania di ebano con il pianale in marmo scarlatto:<< Non avevate previsto cosa, Foster? Non avevate previsto un attacco degli Auror? >> domandò l’uomo non muovendosi dalla sua poltrona e parlando con un’insolita calma:<< Ci dispiace signore, davvero…la prossima volta non… >> << Avada Kedavra >> un lampo di luce verde partì dalla bacchetta del mago dietro la scrivania colpendo Foster in pieno petto facendolo cadere rigido a terra:<< Non ci sarà una prossima volta, non tollerò certa incompetenza da chi mi serve >> mormorò l’uomo con un mezzo sorriso, poi girandosi verso un punto in ombra della stanza chiamò piano:<< Jenkins >> un piccolo elfo domestico apparve all’istante:<< Padrone >> e si inchinò con reverenza:<< Fallo sparire e chiamami Drake, c’è bisogno di una riunione >> l’elfo annuì avvicinandosi al corpo di Foster scomparendo poi con esso.



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Ok, non è molto come prologo ma l'altra sera durante un'ora di pausa e tregua al lavoro mi è venuto un flash e da lì è nata questa idea...
Non ho molto da dire per ora se non quello che è evidente dal prologo: a pochi anni dalla disfatta di Voldermort a New York qualcuno sta avendo più o meno le stesse idee del Signore Oscuro ma con fini un po' diversi che non spiegherò ora visto che verranno fuori nella storia.
Principalmente ho bisogno dei 6 Auror citati all'inizio, loro saranno i protagonisti principali della storia, ma in corso d'opera mi serviranno personaggi che magari compariranno qua e là, ma ve lo farò sapere; inoltre avrei bisgono di 2/3 fedeli del cattivo di turno (la scheda è qui sotto ed è la stessa per tutti); solamente una nota: gli Auror provengono tutti dal ministero inglese a parte uno che fa parte del MACUSA.
Le iscrizioni sono aperte fino al 07/02 ed entro quella settimana dovrei pubblicare il primo capitolo.
Iscrizioni tramite recensione e schede per messaggio privato.
A presto signori.

SCHEDA OC
Nome completo:

Età:
Prestavolto:
Descrizione fisica:
Descrizione caratteriale:
Professione:
Ex-scuola:
Famiglia:
Storia:
Punti di forza:
Punti di debolezza:
Patronus:
Bacchetta:
Cosa ama:
Cosa odia:
Amortentia:

PS: il cattivo di turno me lo sono tenuto per me

Dhearg Bàs
(che in gaelico vuol dire La Morte Rossa) ho preso il nome da un'opera di Edgar Allan Poe
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Capitolo 2
*** Scelta OC ***


2. Scelta OC Image and video hosting by TinyPicGrimilde's
Lo so sono in mostruoso ritardo e non è da me mettere semplicemente un elenco con foto e nomi, davvero non mi piace farlo ma purtroppo impegni di lavoro questa settimana mi hanno reso impossibile scrivere il capitolo (cosa a cui sto comunque pensando) e quindi piuttosto che lasciarvi con una cosa scarabocchiata in fretta e male preferisco mettervi un elenco dei personaggi scelti (non facendo distinzione tra Auror e "cattivi" per il momento) e quindi vi elenco gli OC scelti e che faranno parte della storia e spero di riuscire a mettere per iscritto il primo capitolo il prima possibile.
Vi chiedo ancora scusa per l'inconveniente ma il lavoro, purtroppo, è lavoro...


Jacob Longlost
      
Lilian Cavendish

Alastair Carsen
 
Ryan McFly

Caleb Sapphyre

Hanna Welsh

Elizabeth Smith

Vieri Kovačevick

Lena Cox

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Capitolo 3
*** 2 - Missioni segrete ***


3. Cap.2

MACUSA, New York un mese prima

<< Altri quattro morti, quattro morti e sei sparizioni, non possiamo continuare così >> e con la voce nervosa il capo dell’applicazione della legge sulla magia guardò il resto delle persone sedute in consiglio nell’ufficio del Presidente:<< È ovvio che non possiamo andare avanti così Benfield, il problema è come fermarlo >> specificò un uomo alto e magro dall’aria arcigna di nome Garrett che era il capo del Dipartimento Auror:<< Oh certo parli bene Garrett, sono mesi che i tuoi Auror seguono le tracce di questo fantomatico Degas Bas >> << Veramente signore sarebbe Dhearg Bàs, è gaelico e… >> l’uomo che era stato interrotto si voltò verso il secondo di Garrett per poi guardare il capo Auror nervoso:<< Tenga a freno il suo secondo, Garrett >> sibilò poi lanciando l’ennesima occhiata all’uomo che lo fissava con altrettanto astio:<< Si signor segretario>> commentò Marcus Garrett chinando velocemente il capo e colpendo leggermente una gamba del suo vice con la propria nel tentativo di intimargli silenzio:<< Ma signore io penso che… >> cominciò di nuovo l’altro che avendo studiato la situazione da quando quel folle di Morte Rossa era comparso sulla scena si era fatto una vaga idea di cosa stesse succedendo:<< Un’altra parola Carsen, un’altra parola e ti spedisco a compilare le lettere per l’accademia >> lo minacciò Garrett fingendo poi con il segretario e il resto dei presenti di avere la situazione sotto controllo mentre segretario e presidente stavano discutendo su come fermare l’imminente minaccia.

 

Dipartimento Auror, Londra due giorni prima

<< Quarantasette, quarantotto, quarantanove… >> più camminava verso la palestra che gli Auror usavano per scaricarsi dopo una dura giornata di lavoro e più Hannah sentiva le grida di incitamento dei suoi colleghi, fortuna che il capo aveva mandato lei perché se Frank Parson avesse trovato di nuovo buona parte dei suoi Auror in palestra a scommettere probabilmente quella sarebbe stata la fine del Dipartimento per mancanza di personale attivo!

Avanzò ancora prendendo un respiro profondo quando si trovò davanti alla porta, ma possibile che quegli idioti non avessero nemmeno la decenza di insonorizzare la stanza? Diavolo un Muffliato si imparava a scuola, non era un incantesimo così difficile!

Senza preoccuparsi oltre Hannah abbassò la maniglia entrando nella palestra e rimanendo immobile davanti allo spettacolo, decisamente barbaro, che i suoi colleghi avevano messo in piedi.

 

<< Andiamo non mollare Ryan, ho scommesso 12 galeoni >> << Fagli vedere Cal! Puoi batterlo quel pivello! >> scorrendo velocemente lo sguardo sugli uomini presenti nella stanza Hannah scosse la testa: bel modo di impiegare le ore di lavoro, davvero! Poi guardando i due ragazzi al centro dell’improvvisato ring un piccolo sorriso le scappò sulle labbra: doveva aspettarselo!

Ryan McFly e Caleb Sapphyre si erano cordialmente odiati da quando il primo aveva finito l’accademia ed era stato assegnato alla squadra in cui lavoravano Caleb e Aidan, il fratello minore di Hannah; a quanto diceva suo fratello infatti Ryan e Caleb non si erano mai andati a genio, e vista la determinazione che entrambi avevano nel primeggiare in tutto, erano inevitabilmente finiti alle mani dopo appena una settimana di lavoro insieme.

<< Se molli me li ridai tu i soldi Sapphyre! >> sentendo quella voce Hannah rimase immobile: che cavolo ci faceva lì Aidan? Non doveva essere alla visita di controllo prima di essere abilitato per le missioni attive?

<< Aidan Martin Welsh >> e a passo di marcia Hannah si diresse verso il fratello, poteva accettare tutto ma non che lui le mentisse così:<< Han… >> e lui si girò sfoderando un sorriso sperando di intenerire la sorella maggiore.

Davanti a quella piccola distrazione Caleb voltò la testa per guardare la donna e perse la concentrazione facendo scivolare un braccio e atterrando con i gomiti sul pavimento mentre Ryan davanti a lui fece un altro paio di flessioni guardandolo con un sorrisetto soddisfatto in viso; un grido di gioia si levò dai sostenitori di Ryan e con un colpo di reni e braccia il ragazzo si rimise in piedi tendendo la mano al suo “avversario”:<< Bella gara Sapphyre, dovremmo rifarla >> Caleb si mise in ginocchio alzandosi velocemente e fulminandolo con gli occhi:<< Vai al diavolo McFly, hai avuto fortuna >> Ryan non replicò o forse stava per farlo ma Hannah si mise in mezzo al piccolo gruppo scrutando i due rivali con aria truce:<< Quando avete finito >> poi lanciando un’occhiata ai pettorali nudi di entrambi aggiunse con una smorfia:<< Rendetevi presentabili, il capo vi vuole >> poi guardando un’ultima volta Aidan come ad intimargli che la questione non era chiusa lasciò la palestra come ci era entrata lasciandosi dietro un silenzio tombale.

 

<< Vuoi uscire da quel bagno Cavendish! Faremo tardi! >> e con la voce di un’ottava più alta del normale Lena Cox bussò di nuovo alla porta del bagno delle donne dove la sua collega e compagna si era chiusa circa dieci minuti prima:<< Mi hai sentito Cavendish? Apri! Il capo ci vuole! >> ripeté ancora non ricevendo nessuna risposta dall’altra parte, stava per bussare di nuovo quando il suono di qualcosa che andava in frantumi la mise in allarme:<< Che cavolo succede lì dentro? Cavendish! O apri subito o apro io! >>

Dall’altro lato della porta Lilian intanto stava guardando la sua immagine riflessa nello specchio cercando di prendere fiato e, soprattutto, il controllo di sé; aveva appena ricevuto il risultato del suo ultimo esame per passare di livello ma il responso non era stato quello che si era aspettata e così il suo equilibrio si era incrinato costringendola a lasciare l’ufficio e fuggire in bagno prima di spaccare la prima cosa o mago che si fosse trovata davanti.

Rifiutata.

Come diavolo aveva fatto a fallire quella stupida prova? Certo un test attitudinale non era il modo ideale per valutare le capacità di un Auror, di uno come lei che aveva avuto i voti migliori di tutti all’Accademia e che si era diplomata con un anno di anticipo poi…

Guardò il suo riflesso e fece una smorfia sprezzante a sé stessa:<< Impara a fare meglio tesoro >> si disse acida arricciando le labbra in una smorfia poi le venne in mente quello che le ripeteva di continuo il suo istruttore all’accademia durante il suo primo anno: fallisci ancora. Fallisci meglio.

Matthew Lucas era stato l’uomo che l’aveva aiutata di più negli ultimi anni ma ora era arrivato il momento di cavarsela da sola e, odiava pensarlo, ma spesso non si sentiva ancora pronta.

Stava per tirare di nuovo un pugno a qualcosa quando le grida della sua collega dall’altra parte della porta le ricordarono che Lena Cox non era il genere di persona che andava per il sottile e non era il caso di renderla partecipe dei fatti suoi, non in quel momento almeno…senza contare che se il capo voleva vederle forse il vento stava cambiando; stampandosi in faccia il suo sorriso migliore Lilian riparò velocemente il portasapone di ceramica che aveva scagliato contro il muro e uscì guardando l’altra come se niente fosse successo:<< Allora? Non eravamo in ritardo Cox? Andiamo >> commentò poi avviandosi verso l’ufficio del capo dipartimento.

 

<< E voi che ci fate qui? >> e Lena guardò Ryan e Caleb fermi accanto alla porta chiusa del capo:<< Ci hanno convocato Cox >> rispose acido Caleb che ancora non aveva digerito la vittoria del suo “collega”:<< Che cos’avete combinato stavolta? >> domandò Lilian sorridendo e guardando Ryan che sembrava infischiarsene bellamente di quello che gli succedeva intorno:<< Sempre a pensare male degli altri Cavendish >> replicò Caleb memore di quanto anche a scuola la sua ex compagna di casa avesse quell’atteggiamento, ma prima che potesse continuare la porta si aprì e Hannah Welsh li squadrò tutti e quattro:<< Bene, venite >> commentò sbrigativa spostandosi per lasciarli entrare.

<< Scommetto che vi state chiedendo perché vi ho fatti venire qui >> cominciò Parson senza tanti giri di parole, era famoso per andare dritto al punto senza troppi preamboli, sia che dovesse dare buone o cattive notizie.

<< Capo se non ha bisogno di me io… >> cominciò Hannah che aveva già in mente le pratiche che l’aspettavano sulla sua scrivania che avrebbe dovuto finire prima di andare a casa quella sera:<< Veramente sì Welsh, ho ancora bisogno di lei >> << Come? >> domandò Hannah perplessa:<< La convocazione riguarda anche lei >> la donna strabuzzò gli occhi:<< Che cosa centro io con…non mi aveva parlato di… >> non era da lei contestare gli ordini o mettersi a fare discussioni con il capo ma davvero non si aspettava una cosa del genere:<< Tutto a tempo debito Welsh, ora per favore venite tutti qui, la passaporta si attiverà a breve >> i cinque guardarono il portapranzo in metallo sulla scrivania del capo che cominciava a vibrare e prima che fosse troppo tardi vi poggiarono sopra la mano.

 

Queens, New York presente

Calandosi il cappuccio color sangue sulla testa Vieri fece come al solito una piccola smorfia stringendosi più che poteva i legacci dorati che chiudevano la palandrana, odiava tutta quella teatralità ma capiva anche l’esigenza di mantenere l’anonimato in una situazione come la loro e, soprattutto, in una come quella di Dhearg Bàs che al momento era l’uomo più ricercato degli Stati Uniti.

Avanzò nel grande salone di granito nero fiocamente illuminato dalle torce alle pareti e come ogni volta si chiese che diavolo di gusti avesse quell’uomo, d’accordo che era il capo di una società malvagia – sorrise sotto il cappuccio a quella definizione da romanzo – ma quella stanza sembrava una camera di tortura medievale!

<< Sedetevi, avanti muovetevi! >> e la voce secca e acida di Drake, il secondo in comando richiamò all’ordine gruppo di adepti.

In silenzio e anche abbastanza velocemente Vieri si sedette su una sedia in mezzo ad altri due, non sapeva esattamente chi fossero e forse non lo avrebbe mai saputo, ma quel giorno c’era qualcosa di diverso nell’aria e lui non era il solo a pensarlo a giudicare dalle posture rigide dei suoi compagni.

Quando tutti furono al loro posto Drake si sedette a sua volta lasciando libera la grossa sedia di legno lavorato e velluto damascato che era del loro capo; inutile dire che quella sedia più che tale era un vero e proprio trono, un po’ in contrasto con la “tavola rotonda” a cui loro sedevano, ma in fondo Dhearg Bàs meritava quel posto e quell’onore avendo creato tutto quello dal niente.

Tutto quello cosa? Domandò poi Vieri a sé stesso, certo quell’uomo era diventato famoso, e non certo per atti di generosità, quasi o forse più di Lord Voldemort, era diventato il nome che tutta New York aveva sulle labbra e che molti si chiedevano chi nascondesse, se lo era chiesto anche lui prima di ricevere quell’invito circa un anno prima.

Il corso dei suoi pensieri fu interrotto dal suono della materializzazione e quando alzò gli occhi sul trono vide il loro Mentore, vestito di nero con le mani strette sui pomi dei braccioli e, anche se il suo viso era coperto da una elaborata maschera dorata raffigurante un teschio, i movimenti secchi del suo corpo la dicevano lunga sul suo umore di quel giorno, notando poi una manciata di sedie vuote dall’altro lato del tavolo finalmente Vieri capì.

 

<< Amici, fratelli miei >> Dhearg Bàs cominciava sempre così i suoi discorsi, giusto per sottolineare quanto tutti loro fossero uguali e accumunati dagli stessi interessi ed ideali, che poi lui tenesse in mano ognuno di quegli uomini e quelle donne era un’altra storia:<< Purtroppo ho una spiacevole notizia da comunicarvi, la nostra ultima missione non ha ottenuto l’esito desiderato e, come potete ben vedere, qualcuno ne ha dovuto pagare il prezzo >> gli occhi di tutti si puntarono sulle sedie vuote, in particolare su quella alla sinistra del Maestro che fino a pochi giorni prima era appartenuta a Foster, il suo secondo al pari di Drake:<< So che speravate in ben altre notizie, ma ora c’è qualcosa che necessita urgentemente della nostra attenzione se vogliamo che il nostro piano abbia successo >> tutti trattennero il fiato in attesa delle sue prossime parole:<< Il MACUSA sta mettendo tutti i suoi Auror alle nostre costole, non che siano in alcun modo vicini alla verità o che possano in alcun modo sabotare il nostro piano, ma meglio non correre rischi, ho bisogno di alcuni volontari pronti a tutto pur di eliminare questa minaccia, ho bisogno di voi fratelli miei >>

In silenzio alcuni si alzarono in piedi e tra di loro Vieri riconobbe Drake che come sempre era in prima fila per il suo Mentore, preso da un moto di orgoglio anche lui si alzò in piedi e quando lo fece si accorse che il resto della gente stava sparendo attorno a lui ma poi capì che era lui a star lasciando quel lugubre seminterrato per chissà quale luogo.

 

MACUSA Dipartimento Auror, New York

Quando arrivarono davanti all’ingresso del MACUSA Hannah guardò il resto del gruppo con un piccolo sorriso: ormai erano lì e tanto valeva entrare.

<< Salve noi stiamo cercando… >> e con calma lei si avvicinò all’uscere che se ne stava immobile e serio peggio delle guardie davanti a Buckingham Palace:<< Scusi sono Hannah Welsh, Auror del ministero britannico, secondo livello e… >> l’uomo in silenzio spinse la porta dorata facendo segno di entrare:<< Ascensore centrale, terzo piano settore A >> Hannah ringraziò mentre entrava assicurandosi che gli altri la seguissero, Parson li aveva mandati in quella missione senza spiegare loro un bel niente, ci avrebbe pensato il loro referente a New York aveva detto ma lei detestava essere mandata così allo sbaraglio.

 

Raggiunsero il piano del dipartimento Auror pochi minuti dopo e quando scesero al piano tutti e cinque osservarono i corridoi scuri ma di un’innata eleganza e raffinatezza, niente da invidiare al loro Dipartimento in Inghilterra.

Avanzarono ancora di qualche passo quando un uomo si avvicinò a loro:<< Forestieri, cercate qualcuno? >> domandò poi avvicinandosi al viso di Caleb e scrutandolo come se fosse stato un pesce rosso in una boccia:<< Ehi…sta’ lontano >> cominciò Sapphyre innervosito:<< Sì, forestieri decisamente >> continuò lo sconosciuto voltandosi poi verso Ryan e poi verso Lena, ma prima che potesse aggiungere altro una voce pacata ma dura dal fondo del corridoio lo bloccò:<< Rex torna nel tuo ufficio, hai ancora quei rapporti da archiviare >> << Io non archivio un bel niente sbruffone! >> replicò voltandosi verso l’ombra che pian piano si stava avvicinando.

I cinque Auror restarono a guardare mentre l’ombra alzava una mano ed agitava la bacchetta spedendo di peso il caro Rex in uno gabbiotto poco distante:<< Ne parliamo dopo Rex, d’accordo >> continuò la voce e quando fu a portata di vista Hannah rimase immobile a fissarlo poi questi sorrise presentandosi e mettendo fine ai suoi dubbi:<< Alastair Carsen, voi dovete essere gli Auror mandati dall’Inghilterra, vi stavo aspettando >> poi girando loro le spalle aggiunse incamminandosi di nuovo verso il fondo del corridoio:<< Seguitemi, abbiamo poco tempo per aggiornarvi sulla situazione >>


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Lo so il capitolo non è lunghissimo ma siamo pur sempre all'inizio...prometto che il prossimo sarà un po' meglio anche perchè ora che tutti sono arrivati a New York comincerà davvero la storia...Vi chiedo ancora scusa e cercherò di rimediare presto.
Lo so mancano ancora un paio di OC ma verrano introdotti presto nel prossimo capitolo.

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Capitolo 4
*** 3 - Il piano ***


Cap.3

Una volta giunti davanti ad una porta di legno scuro Alastair si voltò appena a guardare il piccolo gruppo:<< Devo ammettere che mi aspettavo qualcuno di diverso, ma è meglio così >> Caleb lanciò un’occhiata di fuoco allo sconosciuto e poi guardò Ryan che aveva più o meno la sua stessa espressione: qualcuno di diverso? Ma chi si credeva di essere?

<< Alastair Carsen, vice capo del Dipartimento Auror del MACUSA >> rispose l’altro alla domanda che lui si era fatto nella testa:<< E no, per usare la sua colorita espressione non sono un fottuto legilimens, so solo usare gli incantesimi non verbali alla perfezione >> Caleb fece per aprire bocca quando Hannah lo precedette:<< Ehm…signor Carsen…so che avete chiesto la collaborazione degli auror britannici, quello che ci chiedevamo era perché… >> girandosi verso la donna Alastair sorrise:<< Ha ragione miss Welsh, credo di dovervi delle spiegazioni >> poi avvicinandosi ad una parete agitò di nuovo la bacchetta mormorando un revelio a mezza voce e facendo apparire un complicato diorama con nomi, ritagli di giornali, citazioni, foto e post-it attaccati un po’ ovunque:<< E quello che cos’è? Dreg… >> e Lilian si avvicinò cercando di leggere:<< Dhearg Bàs, è gaelico e significa Morte Rossa >> cominciò a spiegare Carsen:<< È il motivo per cui siete qui >> << Chi è quell’uomo? >> domandò allora Hannah avvicinandosi al diorama e cominciando a studiarlo proprio come gli altri:<< Nessuno lo sa di preciso, è comparso circa un anno e mezzo fa, all’inizio pensavamo ad un emulatore di Voldemort, sapete le notizie sono giunte anche fino a qui e non nego che abbiamo avuto qualche piccola rivolta e cose di questo genere, ma abbiamo messo tutto a tacere nel giro di poco, l’unico che non siamo riusciti a fermare è lui. Non sappiamo chi sia o che faccia abbia ma nel giro di poco tempo è riuscito a raccogliere un numero immenso di seguaci devoti a lui e alla sua causa >> << La sua causa? >> domandò Lena curiosa:<< Sì, i maghi qui sono abbastanza integrati nella società e spesso collaborano con i No-Mag senza troppi problemi, non c’è più l’odio che c’era negli anni ’20, siamo una società aperta e cordiale il più delle volte >> << Quindi che genere di seguaci ha? >> << Quelli del tipo peggiore: quelli che vogliono il potere >> << Il potere? >> domandò Hannah che non riusciva a capire:<< Sì Welsh, il potere è l’arma migliore per corrompere chiunque, di’ ad un uomo che gli darai il mondo e ti seguirà ovunque, morirà per te e farà qualsiasi cosa pur di ottenere quel potere che gli hai promesso >> << Morire? Vuole dire che questi tizi… >> Carsen indicò una fila di foto appese nella parte bassa dello schema:<< Questi sono alcuni dei suoi seguaci, sappiamo chi sono perché sono morti e abbiamo ritrovato i loro cadaveri nell’Hudson >> << Come sapete che erano suoi uomini? >> Alastair indicò una serie di piccole foto che, anche se ritraevano diverse parti del corpo, avevano in comune lo stesso simbolo:<< È quasi comico quanto Morte Rossa abbia preso spunto da Voldermort, questo è il suo marchio >> ed indicò il complicato simbolo che raffigurava un tridente con due puntini ai lati del manico:<< Ma è…è come il Marchio… >> cercò di dire Lena che come tanti altri ancora faticava a parlare di qualsiasi cosa fosse collegata a Voldermort dato che la guerra non era finita da molto.

<< Oh no, niente di simile >> commentò Alastair:<< È un semplice marchio, niente di magico o con poteri, solo il segno di un ferro rovente sulla pelle >> << Li marchia come bestie? >> domandò allora Caleb acido:<< Beh sì, penso che per lui siano questo: bestie che può sfruttare finché ne ha bisogno >> tutto il gruppo rimase per un attimo in silenzio a quelle parole, fu Ryan a ritrovare la parola e a domanda quello che ancora premeva a tutti sapere:<< Ok, ma noi che ci facciamo qui? >> << Giusta osservazione signor McFly >> commentò Carsen:<< Come penso possiate aver capito gli uomini di Dhearg Bàs conoscono molti dei miei uomini e le loro facce, non posso utilizzare nessuno di loro per la missione che ho in mente >> << Missione? >> domandò Hannah che, essendo la più alta in grado, si sentiva responsabile per il resto del gruppo:<< Sì Welsh, missione >> poi guardando i quattro Auror più giovani aggiunse:<< Siamo venuti a conoscenza di alcuni luoghi che Dhearg Bàs o i suoi tirapiedi usano per reclutare seguaci, sono posti comuni per quanto possa sembrare banale, ci serve qualcuno di nuovo per… >> << Per infiltrarvi nelle fila nemiche >> concluse Hannah che ormai aveva capito a cosa puntava Carsen:<< Sì, esattamente >> << E vuole mandare noi al macello? Dopo averci detto di cosa è capace quell’uomo crede che qualcuno potrebbe… >> sapeva bene che tutti loro erano Auror e in un certo senso quello era il loro lavoro, ma Ryan e Caleb si erano diplomati da poco più di un anno e Lillian e Lena non avevano certo più esperienza di loro, sì erano tutti fenomenali e con grande capacità da mettere a frutto, ma erano ancora acerbi e se per caso avessero sbagliato qualcosa? Se li avessero scoperti?

<< Non deve preoccuparsi Welsh, ho studiato i comportamenti di Morte Rossa, ci vuole molto prima che qualcuno dei nuovi adepti entri a far parte della sua cerchia più stretta e che sia effettivamente in pericolo di vita, ma ognuno dei suoi tirapiedi anche il più misero è a conoscenza di ogni movimento della setta, possiamo scoprire dove si radunano e cos’hanno in mente nel giro di qualche settimana massimo un paio di mesi e poi attaccheremo. Sarà una cosa rapida ed indolore, o almeno lo sarà per noi >> << Ha già pianificato tutto >> commentò scettica Hannah che, per quanto conoscesse di fama Alastair Carsen, lo vedeva un po’ troppo ottimista e convinto delle sue idee:<< Sono mesi che lavoro a questo caso, sono mesi che lo studio e penso di avere la situazione in pugno >> o almeno questo era quello di cui Alastair si era convinto dopo tutto quel lavoro e quella fatica.

 

<< Che cosa ti porto? >> e appoggiandosi al bancone di mogano del bar la mora guardò l’uomo seduto sullo sgabello davanti a lei che sorrideva facendo scorrere le dita sul legno:<< Uhm…proposta interessante, potrei farci un pensierino sai >> commentò questo con la faccia che non lasciava nulla a fraintendimenti:<< Quando finisci il turno? Possiamo anche andare a divertirci fuori e… >> << Fatti da parte amico >> e un’altra voce maschile un po’ acida e stizzosa fece alzare gli occhi dell’uomo su un ammasso di muscoli e un’espressione truce sul viso:<< E tu che cavolo… >> << La signorina è impegnata, gira al largo >> commentò l’altro senza degnarlo di uno sguardo e rivolgendo gli occhi chiari sulla barista che era rimasta in silenzio durante tutto il tempo:<< Oh andiamo chi ti credi di… >> ma bastò un’occhiata del nuovo arrivato per fargli cambiare idea e farlo girare al largo.

Rimasti soli lui si voltò verso la barista che ora lo guardava con le braccia incrociate sul petto e un’espressione leggermente adirata che le incurvava le labbra:<< Bene, ora che hai fatto il tuo bello spettacolino da salvatore del mondo, che vuoi Longlost? >> << Piantala di fare la sostenuta, ho bisogno di parlare con te >> << E se io non volessi farlo? Sto lavorando Jacob >> lui alzò gli occhi al cielo trattenendo un’imprecazione tra i denti:<< Anche io sto lavorando Elizabeth >> commentò poi guardandola con nervosismo, non li piaceva perdere tempo e aveva un compito da portare a termine:<< Davvero? E da quando tu… >> Jacob indicò un punto appartato del bar:<< Non qui >> Elizabeth alzò gli occhi al cielo a sua volta allungandogli una piccola chiave dorata:<< Dieci minuti, non posso fare di più ora >> lui annuì e si incamminò verso quelli che dovevano essere i bagni, ma sgusciando poi in una piccola porta secondaria che la chiave dorata aveva aperto.

Un paio di minuti dopo Elizabeth lo raggiunse:<< Allora? >> domandò la ragazza stizzita e guardando il viso squadrato dell’uomo illuminato fiocamente dalla luce delle loro bacchette:<< Allora Drake è andato >> meglio cominciare da lì, c’erano tante cose di cui dovevano parlare e avevano decisamente poco tempo.

A quella notizia Elizabeth fece spallucce:<< Peccato, mi piaceva >> << Lo odiavi >> replicò Jacob come se stessero parlando del tempo:<< Lo odiavo perché era un idiota che non sapeva distinguere un diamante da un coccio di vetro, ma non era così male… >> poi con un sorrisetto divertito aggiunse:<< Me lo stavo lavorando, forse l’avrei convinto a parlare con il capo, ora dovrò ricominciare da capo >> poi tornando a guadare Jacob aggiunse:<< Chi è quello nuovo? Si sa già qualcosa? >> Longlost annuì:<< Sì, Dhearg Bàs ha scelto ieri sera dopo la riunione, ha chiesto dei volontari per una missione e ha nominato il successore di Drake >> << Bene, almeno saprò con chi… >> << Elizabeth >> << Allora? Chi è Jacob? Chi devo… >> << Non verrai alle riunioni, non per ora. Mi servi qui >> << Cosa? Non sei tu che… >> ma poi capendo le parole dell’altro si bloccò un attimo sbattendo le palpebre incredula:<< Aspetta un attimo, non può essere…non puoi… >> << Non è che c’erano molti altri adatti al compito >> << Pomposo idiota >> inaspettatamente Jacob scoppiò a ridere a quell’insulto:<< Oh andiamo accetta la sconfitta Elizabeth >> << Devo accettare che tu mi dia ordini? Scusa se non faccio i salti di gioia Longlost, davvero… >> << Vedi il lato positivo, al contrario di Drake io non ci proverò con te ogni volta >> lei scosse il capo, odiava quella situazione ma conosceva Jacob Longlost da troppo tempo per odiare anche lui:<< Sì certo e sai le voci che cominceranno a girare quando tua moglie saprà che vieni al bar e ti apparti con me in uno sgabuzzino >> << Di mia moglie lascia che mi preoccupi io >> poi tornando serio aggiunse:<< Ad ogni modo sono qui per un motivo preciso: Drake non è l’unico che è stato fatto fuori, ci servono delle nuove reclute, a me servono delle reclute per la nuova missione >> << Fammi parlare con lui >> entrambi sapevano chi era lui:<< Non demordi? >> << No, sai cosa voglio e con te non ho bisogno di tanti sotterfugi, fammi parlare con lui e ti troverò quelli che ti servono >> << Trovami quelli che mi servono e vedrò cosa posso fare >> commentò Jacob non volendo cedere su tutta la linea:<< Sai che non ci metterò molto >> << Vedremo Elizabeth, vedremo >> poi scuotendo la testa evitandosi ulteriori commenti Jacob la salutò spostandosi verso la porta ed abbassando la maniglia tornò nella calca del locale.

 

<< Davvero, non è il caso che… >> e continuando a camminare dietro ad Alaistair Hannah stava cercando di convincere l’auror che non c’era bisogno di ospitare lei e Lillian Cavendish a casa sua, il ministero aveva degli ottimi alloggi e potevano benissimo:<< Non se ne parla miss Welsh, sarete mie ospiti per tutto il tempo che resterete qui >> << Ma signor Carsen non è il caso che...non vorremmo essere di intralcio e… >> << Avvisare Al! Avvisare non è così difficile! >> e con un misto tra un sorriso e una smorfia una donna bionda con i capelli legati in una coda e una deliziosa bambina dai capelli scuri e grandi occhi verdi uscì nel piccolo giardino davanti alla casa mentre il sorriso dell’Auror si allargava:<< Nicole scusami tesoro, ho fatto prima e non ho avuto il tempo di… >> << Sì sì, sempre la stessa storia Carsen >> poi avvicinandosi e mettendogli la bambina tra le braccia aggiunse con un sorriso malefico:<< Ora sei qui, tua figlia ti reclama quindi fa il tuo dovere di padre mentre io mostro la casa alle nostre ospiti >> guardando per un attimo la moglie Alastair sorrise poi i suoi occhi si posarono sulla figlia e il suo sorriso si allargò ancora di più.

<< Signora Carsen davvero non è il caso che voi… >> e di nuovo Hannah provò a convincere la moglie di Alastair a lasciarle trovare un altro alloggio, era più forte di lei, si sentiva sempre a disagio quando era ospite di qualcuno e con tutti i pensieri che avrebbe avuto in quel periodo poi…

<< Nicole è sufficiente, la signora Carsen è mia suocera e, per quanto le voglia bene, non è la donna più amabile del mondo >> le tre donne risero e Nicole si fermò davanti ad una porta bianca abbassando la maniglia:<< Questa è la camera degli ospiti, non è grandissima ma spero sia di vostro gradimento >> Hannah e Lillian misero la testa dentro guardando la stanza che sì, non era enorme ma era squisitamente arredata su toni chiari e pastello, ai due lati c’erano due letti singoli e un enorme armadio a muro accanto alla finestra che grazie alle tende aperte faceva entrare il sole del primo pomeriggio.

<< È splendida >> commentò Lillian entrando e poggiando la propria borsa su uno dei letti:<< Sì, andrà benissimo Nicole, grazie per la vostra ospitalità >> commentò Hannah entrando a sua volta e avvicinandosi all’altro letto:<< Bene, prendetevi un po’ di tempo per sistemarmi e riposarvi, il bagno per gli ospiti è in fondo al corridoio, io e Al abbiamo le camere al piano di sotto accanto a quelle dei bambini >> << Bambini? >> domandò Lillian che aveva notato solo la bambina in braccio a Carsen:<< Sì, oltre ad Astrea abbiamo anche due maschi, ma ora stanno facendo il riposino >> << Mamma! >> e immediatamente un piccolo urlo seguito da un pianto interruppe le sue parole:<< Come dicevano stavano facendo il riposino! >> e scoppiando a ridere Nicole si avvicinò alle scale:<< Venite pure giù quando siete pronte, abbiamo organizzato un piccolo aperitivo di benvenuto con alcuni amici e colleghi di Al >> le due auror annuirono e lasciandole sole Nicole scese la scale borbottando qualcosa su come suo marito fosse incapace di trattare con un bambino di 3 anni.

 

<< Crede che staranno bene? >> la voce di Lillian fece voltare Hannah verso la ragazza che era seduta sul letto e guardava fuori dalla finestra ma in realtà era persa nei suoi pensieri:<< Sono sicura di sì, Carsen non li avrebbe mandati là altrimenti >> << Lo so, cioè so che è così ma stando qui mi sento inutile >> << Mi serve il tuo aiuto qui Lillian, tu farai da tramite con gli altri e nessuno deve vederti o collegarti a loro, ora vai a farti una doccia, sembra che tu ne abbia bisogno >> la ragazza annuì e passandosi una mano nei capelli leggermente arruffati dal viaggio e dal giro turistico del ministero del MACUSA di quella mattina:<< Lei non ha bisogno di sistemarsi? >> domandò Lillian alzandosi con un cambio di abiti tra le mani:<< Lo farò dopo, ad ogni modo puoi anche darmi del tu Lillian e chiamami Hannah >> la ragazza annuì e con un piccolo sorriso uscì dirigendosi verso il bagno.

 

Tre quarti d’ora dopo anche Hannah Welsh aveva finito di farsi la doccia e con un grosso telo verde avvolto intorno al corpo stava poggiando la mano sulla maniglia di ottone del bagno per uscirne quando questa si abbassò da sola e la porta cominciò a cigolare.

Hannah scattò indietro finendo tra la porta e il lavandino di ceramica mentre una mano maschile immediatamente seguita da un corpo avvolto in un elengante completo blu scuro correlato da una camicia bianca.

<< Ma cosa…chi è lei? >> domandò Hannah cercando di coprirsi il più possibile mentre l’intruso alzava i suoi occhi scuri su di lei sorridendo in segno di scusa:<< Mi perdoni signorina, Al non mi aveva detto che il bagno era occupato >> poi così com’era entrato richiuse la porta lasciandola sola e perplessa su quello che era appena successo.

Una volta che lei e Lillian furono vestite Hannah si fece coraggio e decise di scendere al piano di sotto da cui sentiva già provenire un allegro vociare oltre ad un profumino veramente invitante.

<< Oh miss Welsh…miss Cavendish… >> e Alastair sorrise facendo da anfitrione e tenendo in braccio un bambino molto simile alla piccola Astrea, doveva essere suo fratello:<< Bene, ora ci siamo tutti >> poi avvicinandosi alle due aggiunse allegro:<< Venite, voglio presentarvi alcuni amici >> e cominciò a spiattellare nomi mentre loro si promulgavano in strette di mano e sorrisi, c’era davvero tanta gente a quel “piccolo rinfresco”.

<< Mi devo presentare da solo Al? >> domandò una voce alle spalle di Lillian e Hannah sentendola rabbrividì, non poteva…

Si voltò e i suoi occhi incrociarono quelli scuri dell’uomo che l’aveva sorpresa in bagno poco prima:<< Quanto la fai lunga Ham ci stavo arrivando >> commentò Carsen allegro mentre l’uomo sorrideva con quel sorriso da divo del cinema:<< Sì sì, questa l’ho già sentita, sei proprio come a scuola! >> lo prese in giro scoppiando a ridere, poi tornando serio aggiunse:<< Ad ogni modo meglio che faccia a modo mio o tu ci metterai una vita >> e avvicinandosi fece il baciamano ad entrambe indugiando un po’ di più sulla pelle liscia di Hannah:<< Hamilton Tatchers, piacere di conoscervi >>

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Ed ora i personaggi ci sono tutti, o almeno quelli principali...nel prossimo capitolo inizierà l'avventura sotto copertura di Caleb, Ryan e Lena, ma anche Lillian e Hannah non staranno con le mani in mano, Alastair ha un piano ben congeniato in mente; per quanto riguarda gli "adepti" invece...beh anche lì ci sarà qualche risvolto interessante...
Inoltre è comparsa la famiglia di Alastair e il suo vecchio compagno di studi Hamilton Tatchers...che ruolo avrà in tutto questo?
A presto e mi scuso per averci messo così tanto ad aggiornare...spero la prossima volta di fare prima.

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Capitolo 5
*** 4 - Ricognizione ***


Cap.4

Il Gold Swan era un piccolo bar nel Queens dove i babbani non entravano da quando l’ufficio di igiene aveva messo i sigilli a causa di un’invasione di ratti, in realtà il tutto era stato magistralmente orchestrato dal proprietario: Hamish Wolfe, mago purosangue di mezz’età, che voleva tenere lontano i No Mag dal suo locale e, cosa ancor più importante, da coloro che lo frequentavano!

 

<< E questo sarebbe il ritrovo di quei criminali? >> e con aria di sufficienza Caleb si guardò in giro non appena lui, Ryan e Lena misero piede all’interno del locale:<< A me sembra un posto qualsiasi >> continuò poi guardando i tavoli di noce con le gambe intagliate a forma di animali magici:<< Beh non potevano scrivere centro di reclutamento maghi oscuri sulla porta, non credi Sapphyre? >> gli ricordò Ryan con un sorrisetto:<< Sì beh, quando avete finito di urlare ai quattro venti, volete farvi notare ancora prima di… >> ma la frase di Lena si bloccò a metà quando il suo sguardo incrociò un paio di occhi di ghiaccio che dal fondo del bancone si guardavano in giro con aria circospetta:<< Cox…ehi Cox ci sei? >> e passandole una mano davanti al viso Ryan ruppe l’incantesimo di quel momento facendo risvegliare Lena:<< Cosa? >> Caleb e Ryan si voltarono a guadare il ragazzo ancora seduto al suo posto ma che ora sorseggiava una burrobirra:<< Oh…capisco…non eravamo qui per altro? >> commentò Sapphyre soffocando un sorriso:<< Piantatela idioti! Siete due cretini, andiamo a sederci prima che vi affatturi >> e girandosi facendo muovere la coda alta in cui aveva legato i capelli si diresse verso un tavolo in fondo al locale, avevano bisogno di tempo e di una buona posizione per cercare di trovare quello che stavano cercando.

 

<< Beh non so te McFly, ma io un pensierino su quello schianto ce lo farei >> e lanciando una lunga occhiata alla barista mora dagli occhi azzurri che si avvicinava Caleb sorrise beffardo:<< E poi dite di me…voi uomini siete anche peggio >> commentò acida Lena mentre la ragazza si avvicinava tirando fuori un blocco e una piuma dalla tasca del grembiule:<< Che cosa volete ragazzi? >> domandò poi con un piccolo sorriso:<< Il tuo nome tanto per cominciare >> commentò Caleb con un sorriso e Ryan gli assestò un calcio agli stinchi tornando a guardare la barista:<< Perdonalo, ha battuto la testa da piccolo e da allora l’abbiamo perso >> senza dare segno di scomporsi la ragazza rimase in attesa delle ordinazioni, così fu Lena ad ordinare per tutti:<< Due Acquaviola e una burrobirra >> << Ehi…bevitela tu Cox…io voglio un Ogden Stravecc… >> << Sì certo e poi ti porto io fino a casa, scordatelo Ryan >> lo ammonì lei decisa poi tornando a guardare la ragazza aggiunse:<< La burrobirra va benissimo >> l’altra prese nota e si voltò tornando verso il bancone con gli occhi di Caleb sempre addosso quasi fosse una calamita:<< Quella ti prenderà per un maniaco Sapphyre davvero >> lo continuò a prendere in giro Ryan poi guardando Lena aggiunse abbastanza contrariato:<< Ho l’età per bere sai >> << Lo so, ma preferirei avervi entrambi lucidi >> poi avvicinandosi all’orecchio di Ryan e sorridendo gli sussurrò piano quasi dovesse rivelargli chissà quale sordido segreto:<< Se permetti sei un aiuto migliore quando sei lucido McFly >> a quelle parole Caleb scoppiò a ridere di gusto passandosi una mano nei capelli rossi:<< Uno a zero per Cox…grande ragazza hai tutta la mia stima >> Ryan fece una smorfia poi incrociando le braccia sul petto aggiunse:<< Vi odio, vi odio entrambi >> alzandosi in piedi e sorridendo Lena si girò per prendere la propria borsa:<< Mentre al bambino passa il broncio, io vado in bagno…non uccidetevi in mia assenza >> e dirigendosi verso la porta con scritto TOILETTE continuò a cercare qualcosa nella propria borsa; era così concentrata da non accorgersi di dove stava andando.

<< Ahi! Ma… >> e fece per aggiungere altro quando alzando la testa incrociò gli occhi del ragazzo seduto al bancone che aveva notato quando era entrata:<< Ciao >> lei si bloccò un attimo, non era molto brava a fare nuove conoscenze, in particolare se erano degli adoni con la faccia da cherubino come quel tizio:<< Io sono Vieri >> Lena allungò la mano per stringere quella che lui le stava porgendo:<< Cox… - poi scuotendo il capo e sentendosi stupida aggiunse – volevo dire Lena…mi chiamo Lena Cox >> il sorriso che illuminò il viso di Vieri avrebbe steso anche un gigante e Lena cercò di non sembrarne troppo impressionata, che diavolo era lì per lavorare e si lasciava incantare dal primo paio di occhioni azzurri che vedeva? Che razza di Auror era?

<< Piacere Lena…sei nuova di queste parti? Non ti ho mai visto qui >> lei scosse il capo:<< Io e i miei cugini…siamo in vacanza…abbiamo pensato di fare un viaggio per gli Stati Uniti…sai una cosa tipo zaino in spalla… >> da dove le usciva quella storia proprio non lo sapeva e a giudicare dalla faccia di Vieri lui nemmeno sapeva che cosa stesse dicendo:<< Beh sai una specie di gita con solamente l’essenziale…l’idea è di mio cugino Ryan, è un mezzosangue e ama fare queste cose da babbani >> sentendola dire la parola babbani Vieri ebbe la conferma di quello che già pensava: quella ragazza era inglese o per lo meno europea e così lo erano anche i suoi amici.

<< Quindi non vi fermerete qui per molto >> Lena rimase immobile per un attimo, come mai tutto quell’interesse su di loro?

<< Ehi non pensare male, non sono un maniaco o un fissato, solo che vorrei sapere quanto intendi fermarti prima di provare a chiederti di uscire tutto qui >> ancora più stupita di prima la Cox cercò di non arrossire! Diamine non aveva tredici anni e non era davanti al bello della scuola!

<< Ehi Lena! Tesoro che fine hai fatto? Sono arrivati i drink >> e la voce insolitamente cadenzata e lenta di Caleb li raggiunse appena prima che la mano di Sapphyre le coprisse la spalla in un gesto d’affetto che poteva essere facilmente interpretato:<< Caleb…cugino caro – lì Lena mise tutta l’acidità possibile fulminando anche il collega con lo sguardo – stavo solo chiacchierando, ora arrivo >> senza risponderle Caleb tolse la mano e con un cenno del capo tornò a tavolo mentre lei tornava a guardare Vieri:<< Scusami…devo andare >> il ragazzo annuì:<< Come vuoi, spero di incontrarti ancora prima che tu parta >> lei annuì poi senza aggiungere altro tornò al tavolo.

 

<< Non sapevo che ti piacessero quelle più grandi…sei una sorpresa angel boy… >> lo canzonò Elizabeth una volta che lui tornò a sedersi al suo posto:<< Non mi chiamare così chiaro? >> lei sorrise maligna:<< Siamo suscettibili oggi angioletto… >> << Ellie…smettila >> sibilò Vieri irritato poi lanciando un’ultima occhiata a Lena e ai due tizi che erano con lei aggiunse:<< E comunque non farti strane idee, ero solo curioso >> << Sé certo…raccontalo a Jacob quando arriverà >> Vieri bevve un lungo sorso della sua burrobirra per poi guardare la ragazza dall’altro lato del bancone con un sorriso sfacciato:<< Che Jacob si fotta, non sto facendo niente di male e nessuno mi vieta di divertirmi un po’…e poi se proprio ci tieni a saperlo saputella stavo facendo il lavoro per te >> << Il cosa? Che accidenti dici? >> Vieri indicò il terzetto con un cenno del capo:<< Turisti…europei forse…la carne fresca che Jacob ti ha detto di cercare >> Elizabeth storse il naso:<< Mi sembrano solo tre disperati persi chissà dove >> << Preferisci cercare qualcuno di qui con il rischio che gli Auror o il MACUSA li scovino e li facciano cantare? Se dovesse succedere qualcosa quelli non mancheranno a nessuno >> ancora poco convinta lei scosse il capo:<< Chi ti dice che accetteranno, nemmeno li conosci >> Vieri sorrise passandosi una mano prima sul viso e poi lungo il collo pavoneggiandosi un po’:<< Ehi…sono un famoso battitore e non me la cavo per niente male con le ragazze, lascia che mi lavori un po’ quella biondina e saranno nostri nel giro di un paio di settimane >>

 

<< Oh mio dio! Ma questi che cosa sono? >> e Lilian, scendendo in sala da pranzo a casa Carsen, rimase impalata davanti all’enorme mazzo di gigli multicolore che faceva bella mostra di sé sul grande tavolo circolare:<< Oh buongiorno Lilian >> la salutò allegra Nicole mentre cercava di infilare uno dei figli nel seggiolone:<< Questi sono appena arrivati, il fattorino ha detto che sono per miss Hannah Welsh >> commentò sorridendo:<< Per me? >> e la voce di Hannah, già impeccabilmente vestita, fece voltare le due verso la porta della stanza:<< Oh ciao Hannah…sì, sono per te, c’è anche un biglietto >> e facendo finalmente sedere il figlio Nicole le porse una piccola busta chiusa con la ceralacca e con un logo che lei non aveva mai visto prima:<< Da dove viene? >> Nicole lanciò un’occhiata al timbro e sorrise:<< Oh è il logo della Cornell >> << La cosa? >>  domandò Lilian:<< La Cornell University, è una scuola dei No Mag, ci siamo conosciuti lì io e Al, durante una missione >> poi continuando a guardare Hannah e sorridendo allegra aggiunse:<< Aprila…sono sicura che non ne sarai delusa >> la Welsh fece come le era stato suggerito e all’interno trovò un piccolo foglio della stessa risma spessa della busta con un nome stampato al centro: Professor H. Tatchers, history and legends of Britain, sul retro poi un paio di righe scritte a penna: “Posso invitarla a pranzo miss Welsh? Per rimediare al nostro primo indimenticabile incontro

<< Professor Tatchers? Nicole ma… >> la donna sorrise:<< Sì, Hamilton è un professore, ha insegnato per anni ad Ilvermorny storia della magia, poi si è stufato ed ora insegna ai No Mag le leggende della Britannia, sai cose tipo Artù e i Cavalieri della Tavola Rotonda, Excalibur, Mago Merlino >> poi dal momento che Hannah aveva letto il biglietto ad alta voce Nicole aggiunse:<< Dovresti andare a pranzo con lui, è un uomo estremamente galante e affascinante >> poi scoppiando a ridere aggiunse:<< Ma non dire a mio marito che l’ho detto, è molto suscettibile sulla questione >> << Quale questione? >> e la voce del sopracitato marito fece voltare le tre donne:<< Se stai parlando di quel dongiovanni di Ham sono d’accordo con te Nicole >> la donna scosse la testa:<< Dongiovanni, che parolone >> << Devo ricordarti a chi ti ho dovuta strappare per averti tesoro? >> e sorridendo Alastair le circondò la vita con un sorriso:<< Alastair Regan Carsen sono passati dieci anni, potresti smetterla di essere geloso >> poi baciando le labbra del marito Nicole aggiunse:<< E comunque io e Hamilton eravamo solo buoni amici >> << Non è la stessa versione che racconta lui tesoro >> la moglie scosse la testa poi guardando oltre la spalla del marito e fissando Hannah aggiunse:<< Non dare retta a questo brontolone, vai a divertiti >> << Ma noi veramente saremmo qui in missione e… >> sbuffando infastidito Alastair scosse la testa:<< Nicole ha ragione, vai pure a pranzo con Ham e divertiti, finché non avremo notizie dai vostri compagni non possiamo fare molto >> << Sicuro? Possiamo sempre andare al quartier generale e provare a collegare tutti gli indizi, magari una nuova visione delle cose… >> cominciò Hannah che non era del tutto convinta di quell’incontro anche perché non aveva ancora dimenticato l’imbarazzo provato con quei due occhi magnetici che la guardavano seminuda:<< Basteremo io e miss Cavendish per ora, quando avrai finito con Hamilton raggiungici pure >> commentò Al tranquillo poi guardando serio la collega aggiunse:<< Ti chiedo solo di non dirgli niente della nostra missione o altro, non escludo di chiedere il suo aiuto in futuro per alcune cose che mi sono poco chiare, ma per ora preferirei che venisse coinvolta meno gente possibile >> Hannah annuì:<< D’accordo, ci vediamo nel pomeriggio allora >> poi prendendo carta e piuma scrisse una breve risposta per il professor Tatchers affidando il messaggio al gufo dei Carsen.

 

<< Dunque Jacob? >> Jake tenne il capo chinato con il rispetto che si conveniva visto di chi era al cospetto:<< Maestro >> l’uomo, incappucciato e seduto sul suo scranno agitò una mano come a dire che certi formalisti e salamelecchi poteva risparmiarseli:<< Ora sei una guida Jacob, risparmiati queste umiliazioni da novizio e parla >> alzandosi in piedi Longlost sollevò il capo guardando il cappuccio scuro e la maschera dorata che coprivano interamente il volto del suo capo, nessuno aveva mai visto Morte Rossa in faccia, nessuno lo aveva mai visto senza quel teschio dorato sul viso e i pochi che l’avevano fatto poi erano morti e, detto con tutta franchezza, Jacob non ci teneva ad essere uno di questi.

<< Ho fatto come avete chiesto Mentore, ho già messo all’opera i nostri cacciatori per cercare nuovi adepti alla causa >> Dhearg Bàs sollevò una mano su cui portava un grosso anello in oro lavorato e lo studiò con molta attenzione prima di rispondere:<< La signorina Smith è nell’elenco dei tuoi cacciatori Jacob? >> l’altro annuì:<< Sì signore, Elizabeth è… >> << So quanto sia valido l’aiuto che la signorina ha dato alla causa >> cominciò il Mentore calmo per poi aggiungere:<< Come so dei suoi tentativi di circuire Drake >> a quelle parole Jacob si bloccò, se il Maestro sapeva allora…cioè visto la fine che aveva fatto Drake che cosa poteva succedere a lui?

<< Maestro a dire il vero…ho già parlato con Elizabeth Smith e le ho detto che deve avere pazienza e che quando verrà il momento… >> una piccola risata roca scosse l’uomo e Jake si domandò quando mai lo aveva sentito ridere:<< Ammiro la tua lealtà nei miei confronti Jacob, sei un soldato fedele e fiero, difendi quello in cui crediamo come pochi altri >> poi tornando a poggiare la propria mano sul bracciolo del trono e disegnandovi immaginari ghirigori aggiunse distrattamente:<< Riferisci alla signorina Smith che i suoi meriti non sono passati inosservati, se adempirà al suo compito anche stavolta potrà avere quello che desidera >> << Maestro volete dire che… >> << Se si dimostrerà all’altezza miss Smith potrebbe entrare molto presto a fare parte della cerchia interna >> Jacob annuì e chinò il capo poggiandosi la mano destra sul cuore:<< Come ordinate Mentore >> fece per smaterializzarsi quando Dhearg Bàs sollevò una mano e lo fermò:<< Jacob, non serve che io ti dica che cosa succederà se tu, lei o entrambi falliste vero? >> Longlost continuò a tenere il capo chino:<< Non falliremo signore >> e con quella solenne promessa sparì dalla sala.

Di nuovo solo Morte Rossa si alzò dal proprio trono, sollevò le mani per abbassarsi il cappuccio e avvicinandosi ad un grosso armadio nero agitò una mano per farlo aprire mentre si avvicinava; slacciò la chiusura dorata che fermava il mantello, lo appese ad un gancio e poi alzò entrambe le mani sul proprio viso: con una afferrò la maschera in lamina d’oro, con l’altra slegò il nastro di seta che gliela teneva ferma.

Poggiò anch’essa nell’armadio nel suo scrigno di madreperla e lanciando un ultimo sguardo al suo riflesso nello specchio si ravvivò i riccioli scuri sorridendo poco prima di smaterializzarsi.


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Ed ora finalmente tutti sono entrati in azione...Lena, Caleb e Ryan sono già nel mirino degli adepti, vedremo ora come li convinceranno Vieri e Elizabeth a passare dalla loro parte; quanto ad Hannah, beh il professor Tatchers non si è fatto attendere molto e presto vedremo come si concluderà questo primo "appuntamento", chissà a cosa mira il professore e cosa succederà quando o se Alastair deciderà di coinvolgere il suo migliore amico nelle indagini.
Per il momento è tutto, vi saluto e si spera a molto presto visto che ho già in mente come andare avanti...

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Capitolo 6
*** 5 - Inizi e ipotesi ***


6.Cap.5

Hannah Welsh ricomparve in un vicolo isolato dietro ad un grande edificio di mattoni circondato da un enorme parco dove vari gruppi di babbani più o meno giovani se ne stavano sdraiati sull’erba, chi a studiare, chi a rilassarsi, chi ancora a fumare e bere in compagnia.

Cominciando ad incamminarsi verso l’edificio Hannah continuò a guardarsi intorno: non aveva mai visto tanti babbani tutti insieme e non aveva mai visitato un, come lo aveva chiamato Nicole, ah già: un college!

Era una specie di Hogwarts in un certo senso, ma lì non si trovavano bambini e adolescenti, lì c’erano uomini e donne alla soglia della maggiore età, alcuni decisamente strani pensò tra sé guardando un gruppo di ragazzi seduti su una panchina interamente vestiti di nero nonostante il caldo e una coppia di ragazze con una sgargiante divisa colorata che sembravano agitarsi in qualche strano ballo pieno di acrobazie.

<< Ha bisogno di qualcosa signorina? >> l’auror si voltò sentendo quella voce e vide un uomo di mezza età con un a divisa color sabbia e uno scopettone in mano:<< Mi scusi? >> << Ha l’aria smarrita, sta cercando qualcuno? >> chiese di nuovo l’uomo con cortesia, Hannah ci pensò un attimo, poi con un sorriso annuì:<< A dire il vero sì, sa dove posso trovare il professor Hamilton Tatchers? >> l’uomo sorrise, anzi rise sotto i baffi, indicandole poi una porta alle proprie spalle:<< Terzo piano dove ci sono gli uffici dei professori, lo troverà >> << In quale ufficio è? >> domandò immaginando che quel posto doveva essere enorme:<< Oh non si preoccupi signorina, lo capirà da sola >> non riuscendo a capire il divertimento di quell’uomo la Welsh ringraziò e salendo i pochi gradini entrò nell’edificio seguendo poi i cartelli che indicavano gli uffici dei professori.

Quando arrivò al terzo piano furono un paio di voci sommesse ma arrabbiate a catturare la sua attenzione:<< C’ero prima io >> << Tu? Ma per favore, tu vuoi solo accaparrartelo, non succederà mai >> alle due voci se ne aggiunse una terza e poi una quarta, sembrava esserci una discussione in atto.

Dovendo trovare qualcuno che le indicasse in quale ufficio andare Hannah si avvicinò alla fonte della discussione, forse poteva chiedere aiuto; quando le raggiunse vide un piccolo gruppo di ragazze vestite più o meno succintamente con in mano i propri libri che sembravano sul punto di scatenare una rissa:<< Scusate…scusate ragazze >> cercò di attirare la loro attenzione ma quelle erano tutte concentrate nel loro dibattito:<< Non esiste che mi passi davanti, prendi il numero e sognatelo! Andrai a fare la tesi con il professor Randolf, non esiste che ti lascio… >> ma mentre una delle quattro stava minacciando la bionda davanti a sé la porta dell’ufficio si aprì e un ragazzo più o meno della loro età le guardò fingendo un sorriso:<< Il professore ha detto che vi riceverà dopo pranzo >> a quelle parole le quattro si guardarono scioccate per poi girarsi in preda all’ira verso il povero assistente:<< Oh andiamo non farci ridere, siamo qui per vederlo e tu non puoi... >> cominciò una:<< Pomposo pallone gonfiato che non sei… >> continuò la bionda a darle man forte, Hannah era a pochi passi da loro e osservava la scena incredibilmente divertita, certo che i babbani erano proprio strani:<< Vi ho detto che il professor Tatchers… >> sentendo il nome di Hamilton le orecchie di Hannah si tesero: quelle ragazze stavano praticamente venendo alle mani e quasi linciando il loro coetaneo solo per vedere Hamilton? Ma dove diavolo era finita?

Stava per aprire bocca quando una voce roca catturò nuovamente la sua attenzione:<< Va bene così, ci penso io >> il ragazzo chinò il capo cedendo poi il passo ad Hamilton che, vestito di tutto punto, apparve sulla soglia e quattro paia di occhi si voltarono a guardarlo in adorante venerazione:<< Professor Tatchers… >> << Signore… >> << Noi non… >> << Volevamo solo…la tesi… >> e le quattro gallinelle, ormai Hannah le aveva soprannominate così nella sua mente, cercarono ognuna la scusa più valida per quel casino e per l’insistenza davanti al povero assistente.

In silenzio Hamilton sorrise:<< So che siete delle ottime studentesse e ammiro la vostra dedizione e so che volete cominciare la vostra tesi il prima possibile per finire in tempo e oggi pomeriggio avremo tutto il tempo di discutere in privato dei vostri progetti >> lì si fermò e il suo sorriso si allargò:<< Tuttavia signorine, in questo momento sto andando in pausa pranzo e – lì alzò gli occhi fissando direttamente Hannah anche se lei era convinta che non l’avesse ancora notata – credo che non sia bello far attendere una signora non siete d’accordo? >> poi mentre lui le si avvicinava in quel corridoio Hannah notò solo le ragazze che si aprivano in due come il Mar Rosso con Mosé e il caldo sorriso con cui lui la guardava mentre le tendeva una mano con il palmo all’insù aspettando che lei ci appoggiasse la propria:<< Felice di rivederla miss Welsh >> Hannah appoggiò la sua mano su quella di lui e il professore chinò il capo sfiorandole la pelle con le labbra.

Si sentì addosso le occhiatacce delle gallinelle e quando Hamilton rialzando la testa le strinse la mano conducendola verso il proprio ufficio Hannah sapeva bene che se avesse osato leggere le menti di quelle quattro ognuna di loro la stava uccidendo in un modo diverso per ciò che stava accadendo.

Giusto per rincarare la dose Tatchers si voltò poco prima di chiudere la porta sorridendo alle ragazze:<< Ci vediamo tra un paio d’ore signorine, buon appetito >> poi tornando a guardare lei chiuse la porta sorridendole:<< Bene miss Welsh, ora sono tutto suo >> e Hannah cercò di non arrossire cogliendo il doppio senso non proprio così velato che quella frase nascondeva.

 

<< E questo lo chiami albergo? È una bettola! >> si lamentò Ryan guardandosi intorno nella piccola stanza dove erano state malamente, e a forza pensò lui, ficcate tre brandine dei grandi magazzini con lenzuola color malva e un paio di coperte:<< È un ostello genio, siamo tre ragazzi in giro per l’America con lo stretto indispensabile cosa volevi un hotel a quattro stelle? >> domandò Lena irritata guardandolo male:<< No! Certo che no! >> sbottò Ryan nervoso:<< Ma magari almeno qualcosa che assomigliasse seriamente ad una camera, andiamo perfino le segrete di Durmstrang sono più accoglienti di questo posto! >> continuò a lamentarsi e lì, incapace di trattenersi ancora, Caleb scoppiò a ridere fragorosamente:<< Se non ti conoscessi bene McFly, direi che il signorino è un po’ schizzinoso >> poi guardandolo con quell’aria da cerco guai, continuò:<< Cos’è non sai stare lontano da casa senza la mammina che ti prepara la colazione o ti rimbocca le coperte? >> Ryan si voltò come un falco:<< Cosa? Ripeti quello che hai detto idiota…avanti >> e con l’aria truce e arrabbiata si avvicinò a Caleb con i pugni serrati:<< Oh per Merlino, non vorrete davvero mettervi a litigare?! >> e Lena li guardò incrociando le braccia sul petto e alzando gli occhi al cielo, ma perché i maschi non si decidevano a crescere?

<< Cosa vuoi farmi buffone, non ho paura di te, sai >> commentò Caleb sfacciato, ora non c’era nessuno a dividerli o a rimproverarli, Lena di certo vista la sua statura minuta non sarebbe stata un grosso problema; aveva un conto aperto con McFly dal giorno in cui quello spocchioso era entrato all’accademia, quando poi erano finiti persino nella stessa squadra al ministero…dio moriva dalla voglia di dargliele da anni ma purtroppo le regole del Dipartimento erano chiare e lui di certo non voleva farsi buttare fuori per colpa di quella faccia da schiaffi…

Ora però erano soli. Ryan non avrebbe parlato, sia che le avesse prese o che avesse vinto, erano coinvolti entrambi e quindi se lui era fuori lo era anche Ryan, quanto a Lena…beh come aveva già pensato prima: lei non era un grosso problema.

<< Allora? Vuoi restare lì a guardarmi Sapphyre o ti decidi a farmi vedere cosa sai fare? >> lo incalzò Ryan che aveva capito benissimo le sue intenzioni:<< Ragazzi vi prego non… >> cercò di calmarli Lena che non aveva voglia di doversi occupare di due bambini dell’asilo:<< Stanne fuori Lena >> la ammonì Ryan:<< Giusto, fatti gli affari tuoi Cox >> replicò anche lui mentre entrambi si preparavano a fare a botte.

<< Alla vecchia maniera McFly, niente bacchette e niente trucchi >> Ryan ghignò a quelle parole:<< Paura di perdere in un leale duello Caleb? >> << Ti piacerebbe, voglio solo prendermi il gusto di spaccare il tuo bel faccino >> in realtà un po’ di timore lo aveva: Ryan era davvero un fenomeno con la bacchetta in mano e nei duelli era il migliore del dipartimento, era quasi imbattuto, se non si contava quella volta in cui aveva duellato con Lena e in cui dopo averla messa a terra non aveva avuto il coraggio di scagliarle addosso il colpo di grazia; Caleb ancora si chiedeva perché l’avesse fatto ma lui ripeteva sempre che era un cavaliere e che aggredire una donna non faceva parte di lui.

<< Questa sarà la volta decisiva, questa sarà la volta in cui chiuderai quella bocca finalmente >> << Vi prego non costringetemi a fare rapporto >> cercò di nuovo di fermarli Lena che, doveva ammetterlo, un po’ si divertiva a vederli battibeccare, ma quello era diverso, una rissa non aveva senso in quel momento…

<< Ti ho detto di farti gli affari tuoi Cox >> << Abbiamo un lavoro da fare e… >> Caleb smise di ascoltarla e tornò a guardare Ryan:<< Dimmi McFly, naso rotto o occhio nero, cosa preferisci? >> Ryan sorrise scuotendo il capo:<< Non so Sapphyre, tu cosa vuoi? Un braccio rotto? Una clavicola lussata…sai la scelta è ampia… >> si prepararono entrambi a colpirsi, Ryan aveva perfino già alzato il braccio e si stavano per prendere per il collo quando:<< Levicorpus! >> nel giro di un attimo entrambi si trovarono sospesi a mezz’aria tirando pugni e calci al vento mentre Lena poco sotto di loro li guardava con un mezzo sorriso maleficio in faccia e la bacchetta stretta in mano.

<< Facci scendere Cox! Non è divertente! >> e guardandola più male che gli riusciva Caleb la minacciò:<< Oh smettila Caleb, non faresti paura nemmeno ad uno Snaso così >> << Lena ti prego… >> cercò di implorarla Ryan più gentilmente:<< La stessa cosa vale per le lusinghe, non funziona Ryan McFly >> poi tornando a guardare entrambi e con lo sguardo serio quasi quanto quello di Hannah Welsh il giorno che li aveva beccati in palestra aggiunse:<< Niente litigate inutili, niente risse e niente bambinate, stiamo lavorando e dobbiamo fare del nostro meglio, non ho alcuna intenzione di fare da baby-sitter  a due bambini capricciosi sono stata chiara? Abbiamo un lavoro e dobbiamo portarlo a termine, quando torneremo a Londra potrete pestarvi finché volete, fino a quando saremo qui righerete dritto e andrete d’accordo >> << Andare d’accordo? >> chiese Caleb acido:<< Rigare dritto? >> continuò Ryan:<< Bambini capricciosi? >> continuarono poi all’unisono guardandosi e poi guardando lei truci ma Lena non si smosse di un millimetro:<< Queste sono le condizioni, a voi se accettare o restare lì finché non mi verrà voglia di farvi scendere >> entrambi cercarono di fare i risoluti, ma dopo pochi istanti furono costretti ad arrendersi all’evidenza: aveva vinto lei!

<< E va bene, ci comporteremo bene >> commentò Ryan sospirando:<< Sapphyre? >> domandò Lena guardando Caleb:<< Farò il mio lavoro >> commentò lui spiccio:<< Niente risse o litigate >> lo minacciò e lui fece una mezza smorfia:<< Non lo ucciderò finché staremo qui e fattelo bastare Cox >> Lena annuì ben sapendo che da quei due non avrebbe potuto ricavare altro:<< D’accordo, ma alla prima rogna ve la vedrete con me >> nessuno dei due rispose, ma alla luce di ciò che era appena successo anche Caleb stava cominciando a riconsiderare Lena Cox e le sue minacce.

 

<< Uno stuolo di ammiratrici >> Hamilton si voltò a guardarla sorridendo quando lei fece quel commento:<< Gelosa? >> le guance di Hannah arrossirono un po’ ma una smorfia le distorse la bocca:<< Perché dovrei? >> lui si voltò a guardare il giovane che era ancora in piedi accanto alla scrivania:<< Puoi andare, ti chiamerò se avrò bisogno >> senza fiatare quello annuì poggiandosi una mano sul cuore:<< Come il signore comanda >> e chinando il capo sparì con un pop:<< È un elfo domestico, l’ho trasfigurato in un umano per rendere la cosa meno traumatica ai No Mag del campus, mi fa da assistente >> spiegò vedendo l’espressione perplessa di Hannah al comportamento del ragazzo:<< Capisco >> lui scosse la testa appoggiando il corpo al bordo della scrivania e poi incrociando le braccia sull’ampio petto coperto dalla camicia tornò a fissare lei:<< Dicevamo? >> << Come dice? >> lui sorrise di nuovo:<< Della tua gelosia miss Welsh e, ti prego, chiamami Hamilton >> lei fece un piccolo sorriso tendendogli la mano:<< Allora Hannah >> di nuovo Tatchers le fece il baciamano:<< Onorato Hannah >> poi sollevando quegli occhi grigio fumo per guardare i suoi aggiunse:<< Sono felice che tu abbia accettato il mio invito >>

 

Intanto al quartier generale del MACUSA Alastair e Lilian stavano cercando di rivedere, con un occhio diverso, tutto ciò che l’Auror aveva raccolto in quei mesi sulla, sì era stupido ma lui la considerava tale, sulla sua nemesi: Morte Rossa.

<< Ma è sbucato fuori così? Dal nulla? >> domandò Lilian leggendo alcuni dei primi articoli del New York Ghost che parlavano della comparsa di Dhearg Bàs:<< Sì, cioè non proprio all’improvviso, c’erano stati alcuni – Al si grattò il mento alla ricerca della parola giusta – diciamo disordini in alcune zone periferiche della città e nei paesi vicini, ma nessuno ci aveva dato tanto peso all’inizio, si pensava ad un movimento di sommossa o cose così, sai qui da noi capita abbastanza spesso >> poi con uno sbuffo e una smorfia continuò a spiegare:<< In America il rapporto tra No Mag e maghi non è così – cercò di nuovo il termine più calzante – aperto come in Inghilterra, qui molti maghi purosangue vedono ancora di cattivo occhio i nati babbani o i mezzosangue e i No Mag non digeriscono del tutto la magia, cerchiamo di non metterci in mostra per quanto possibile, ma non a tutti va giù >> << Morte Rossa è uno di questi rivoluzionari? >> domandò Lilian curiosa:<< Sarebbe molto più facile >> commentò Alastair nervoso:<< No, a quel criminale non interessa distruggere i No Mag o purificare il mondo magico dagli indegni – il viso gli si deformò a quell’affermazione – quello che vuole è solamente il potere ed è disposto a distruggere chiunque lo intralci >> << Il potere? >> Carsen annuì:<< Non so di preciso a chi o cosa miri, ma i pochi dei suoi che abbiamo potuto interrogare in punto di morte hanno parlato di potere infinito, di desideri avverati e cose del genere >> << Un genio della lampada insomma >> continuò la Cavendish guardando le foto delle marchiature a fuoco sui cadaveri e pensando che probabilmente anche a Lena, Caleb e Ryan sarebbe toccata quella sorte se ce l’avessero fatta.

Stava per prendere uno dei fascicoli con le autopsie quando la mano di Alastair sulla sua le fece alzare lo sguardo:<< Andrà tutto bene, i tuoi amici sono in gamba e non avrei mai mandato qualcuno allo sbaraglio senza avere un piano di fuga già pronto >> Lilian annuì poi debolmente aggiunse:<< Non siamo proprio amici, sono solo dei colleghi e… >> Al annuì ma il suo sguardo le disse che non le credeva poi così tanto:<< Anche io e Nicole all’inizio eravamo solo colleghi >> lei non rispose e prendendo in mano il fascicolo iniziò a spulciarlo domandando distrattamente:<< Quindi Morte Rossa non ha nulla a che fare con questi radicali? >> Al scosse il capo:<< Non esattamente >> Lilian si voltò a guardarlo perplessa:<< Cosa intendi con non esattamente? >> lui fece una smorfia:<< Quando si è sparsa la notizia di quelle risse in periferia ad opera dei purosangue abbiamo organizzato una specie di squadra speciale, volevamo spaventarli ed essere pronti nel caso fosse successo di peggio, ma siamo arrivati tardi >> fece una piccola pausa guardando fuori dalla finestra poi continuò:<< Quando abbiamo ricevuto l'ennesima denuncia abbiamo deciso di agire e siamo andati a cercare quei fanatici >> << Li avete trovati? >> Al annuì:<< Sì, tutti impiccati alle grondaie del tetto della casa che usavano come base operativa, sotto di loro il simbolo di Morte Rossa >> << Li aveva uccisi lui? >> Alastair annuì:<< I giornali lo hanno elogiato come un eroe, un vendicatore dei soprusi dei mezzosangue e dei nati No Mag, per un periodo abbiamo pensato anche noi che fosse dalla nostra parte, poi ha iniziato a fare vittime e prigionieri senza alcuna distinzione di razza o nascita >> Lilian annuì poi domandò piano:<< E questo come ci aiuta? Oltre a dirci che è un sanguinario? >> Al sorrise:<< I primi omicidi di un serial killer sono sempre i più significativi, perché quei purosangue? Perché prendersela con loro? >> poi tornando a guardare le foto del diorama aggiunse:<< La mia ipotesi è che Dhearg Bàs sia nato No Mag o per lo meno un mezzosangue >>

 

Mentre Al e Lilian stavano rivedendo per intero tutte le prove del caso Lena, Ryan e Caleb si erano divisi; l'idea era stata di Lena e, mentre lei e Ryan si erano diretti verso Wall Street, più precisamente nei dintorni del famoso Charging Bull, il grande toro di bronzo a Bowling Green Park, Caleb era tornato al Gold Swan.

Immobile davanti alla possente statua la Cox quasi sorrise della magnificenza e forza che la scultura emanava, tuttavia non poteva fermarsi troppo ad ammirarla, stando alle informazioni che le aveva fornito Alastair,  di dintorni del parco, si radunavano alcuni dei luogotenenti di Morte Rossa, quello era un quartiere prevalentemente babbano e quindi era molto più difficile incontrare maghi o appartenenti al mondo magico, il luogo perfetto per un incontro clandestino insomma!

<< Che cosa dovremmo trovare qui? >> domandò ad un certo punto Ryan incrociando le braccia sul petto e guardando lei con aria scettica:<< Non lo so di preciso, ma secondo Alastair qui dovrebbero esserci... >> ma le sue parole furono interrotte da una voce maschile:<< Non ci credo...Lena >> la ragazza si voltò trovandosi di fronte quel marcantonio dai capelli biondi che avevano incontrato al Gold Swan; sorridendo debolmente Lena chinò la testa per evitare quegli occhi magnetici:<< Ciao Vieri >> commentò poi mentre il ragazzo si avvicinava con l'intenzione di salutarla meno formalmente:<< Che cosa ci fai da queste parti? >> gli domandò allora mentre gli occhi di lui scrutavano Ryan e il modo in cui lo stava guarda dove:<< Sono in giro con i miei compagni di squadra, pensavamo di andarci a fare un aperitivo da qualche parte, volete unirvi a noi? >> Lena fece per aprire bocca ma prima che potesse anche solo pensare qualsiasi cosa Ryan la anticipò:<< No grazie, abbiamo degli impegni >> Lena fece per voltarsi e fulminare McFly ma Vieri fece spallucce:<< Ok, sarà per la prossima volta allora >> poi infilandosi una mano nella tasca interna della giacca aggiunse:<< Prendete questi, magari potremmo incontrarci un po' meno casualmente, non pensi anche tu? >> e allungò alla Cox un paio di biglietti per la loro prossima partita di Quidditch:<< Spero di rivederti presto allora >> e salutandola con un veloce bacio sulla guancia Vieri si allontanò con i sei compagni di squadra che continuavano a lanciare occhiate a Lena per poi sogghignare verso l'amico con occhiatine maliziose.

<< Che cosa ti è venuto in mente Ryan? >> e Lena si voltò verso di lui arrabbiata quando il gruppo si fu sufficientemente allontanato:<< Che vuoi dire? Non avrai davvero pensato di accettare?! Abbiamo del lavoro da fare >> Lena alzò gli occhi al cielo:<< So benissimo che abbiamo un compito e non avevo alcuna intenzione di accettare, ma so benissimo rifiutare un invito da sola >> << Sicura? >> le domandò lui squadrandola da capo a piedi:<< Certo che sono sicura! >> continuò Lena esasperata:<< A me sembra che tu sia lì a pendere dalla sua bocca >> << Come? Oh andiamo Ryan dimmi che stai scherzando >> lui scosse la testa:<< Pensala come vuoi ma quel tipo non mi piace >> poi chiudendo la discussione tornò a guardarsi intorno alla ricerca di nemmeno lui sapeva cosa.

 

<< Che cosa ti porto? >> Caleb alzò gli occhi a quella voce riconoscendo la bella cameriera della volta precedente:<< Il tuo nome e il tuo numero tanto per cominciare >> commentò sorridendo strafottente, ad Hogwarts tutte morivano per quel sorriso, ma la mora davanti a lui ne sembrava immune:<< Dimmi una cosa: funziona davvero questa tecnica per rimorchiare? >> per un attimo Caleb restò di sasso poi cercando di non mostrare quanto fosse rimasto male per quell'affronto:<< Beh sì - continuò poi serafico - Spesso funziona >> la ragazza scoppiò a ridere facendo voltare anche le teste di alcuni clienti:<< Mi dispiace per quelle con cui sei uscito >> un piccolo sorriso comparve anche sulle labbra di Caleb:<< Dovresti chiederlo a loro, non erano così dispiaciute >> di nuovo lei scosse la testa muovendo la massa di riccioli scuri che aveva raccolto in una coda:<< Tutte chiacchiere, con una donna vera non sapresti che fare >> in un attimo il suo animo da Serpe venne fuori, una delle poche cose a cui non sapeva resistere era una sfida e lei gliela stava porgendo su un piatto d'argento:<< Perché non provi? >> << Sé, ti piacerebbe >> << Paura? >> lei arricciò il naso e si voltò a fulminare un cliente alquanto alticcio nonostante l'orario che reclamava attenzione:<< Ok casanova, vediamo di cosa sei capace, stupiscimi e potrei anche prendere in considerazione la cosa >> non che Ellie volesse farlo davvero, ma aveva ancora in mente la folle idea di Vieri del giorno prima e poi voleva levarsi quel bell'imbusto di torno almeno per un po':<< Beh dolcezza, se vuoi che ci provi devi darmi qualcosa su cui lavorare >> << Fai tanto lo sbruffone, trovalo da solo il tuo qualcosa >> Caleb stava per ribattere quando il cliente insistente dal fondo del bancone richiamò ancora la sua attenzione:<< Andiamo Elizabeth! Sto morendo qui! Lascia stare quel fighetto e dammi il mio Ogden >> Ellie si voltò un'ultima volta a guardare Caleb e lo vide sorridere compiaciuto poco prima di alzarsi e andarsene.

 

<< Oh andiamo due panini e due burrobirre non sono un vero appuntamento,  voglio l'occasione di dare il meglio di me Hannah >> e Hamilton la guardò sorridendo mentre appoggiava la schiena sullo schienale di pelle della sua poltrona dall'altro lato della scrivania; fortuna che c'era quella scrivania si ricordò mentalmente l'auror visto che in più momenti di quel le due ore aveva desiderato allungarsi per sfiorare la mano del professore, non sapeva nemmeno lei che cosa le stesse succedendo, da quando lei e Andrew avevano rotto poco prima del settimo anno non aveva mai provato niente del genere per nessuno, tuttavia Hamilton Tatchers emanava un fascino e un magnetismo che era impossibile non percepire e quello sguardo fiero poi...quasi come un cavaliere medievale pronto per l'ennesima battaglia, come un caloroso condottiero pronto a scendere in battaglia e a sguainare la spada...

Arrossì lei stessa di quei paragoni, tutta colpa delle storie che lui le aveva raccontato durante il pasto, avevano parlato dei loro studi e lavori, non che lei gli avesse detto di essere un Auror, ma Hamilton l'aveva capito da solo:<< Io sono l'unico amico di Al che non è un suo collega, quindi sono solo andato per logica >> le aveva detto quando lei era rimasta sorpresa dalle sue parole; girando la testa per lo studio squisitamente arredato e cercando di non pensare all'uomo dall'altra parte della scrivania di mogano gli occhi di Hannah furono attratti da una piccola coppa dorata che luccicava messa in bella mostra sul suo piedistallo.

Si alzò avvicinandosi e leggendo la targa sotto di essa:<< Source of Youth >> anche Ham le si avvicinò:<< Oh non fare quella faccia, è solo una copia, proprio come questo >> e allungò una mano prendendo un calice finemente lavorato con pietre e incisioni dall'aria molto antica:<< Se fosse veramente il Santo Graal me ne sarei servito già da molto tempo >> poi rimettendo a posto l'oggetto aggiunse:<< Sono solamente cimeli ben riprodotti per far fare  bella figura ad un egocentrico professore >> guardandolo Hannah rise:<< Non sei così egocentrico >> lui le strizzò l'occhio tornando verso la sua scrivania:<< Al ti metterebbe in guardia dicendoti che non mi conosci ancora bene miss Welsh >> << Ho bisogno di essere messa in guardia da te? >> lui le porse un biglietto che nel frattempo aveva scarabocchiato in fretta:<< Dimmelo tu >> lei chinò gli occhi leggendo un indirizzo:<< Che cos'è? >> << Il mio indirizzo, si trova a Staten Island >> poi sorridendo malizioso aggiunse:<< Mi piacerebbe averti mia ospite a cena una di queste sere >>

La versione umana dell'elfo/assistente di Hamilton Tatchers


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Lo so avrei potuto scrivere di più sul tanto famigerato appuntamento ma in questo capitolo ho preferito dare importanza ad altre cose e, tanto Hamilton non ha perso tempo e l'ha già invitata di nuovo...per il resto Lena sa farsi valere per fortuna o con quei due sarebbero guai...ora però c'è una partita di Quidditch a cui dovrà assistere o almeno questo è quello che spera Vieri...che Ryan le faccia cambiare idea?
Ci vediamo presto anche perché il prossimo capitolo è già stato iniziato e non dovrei metterci molto...spero!
A presto.

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Capitolo 7
*** 6 - Presentimenti e fiducia ***


7.Cap.6 << Un nato babbano o un mezzosangue? >> e guardando Lilian e Alastair, Hannah cercò di ricapitolare le nuove informazioni a cui i due erano giunti durante la sua assenza:<< Beh sì, come teoria credo che possa avere un senso >> concluse poi ripensando a quello che Alastair le aveva appena raccontato sul primo omicidio compiuto dal misterioso Morte Rossa:<< Non che così abbiamo risolto molto, ma è pur sempre qualcosa da cui cominciare >> commentò Alastair deciso, Hannah fece per annuire quando una delle foto del diorama di Al catturò la sua attenzione:<< E questo che cos'è? >> domandò avvicinandosi e staccando il foglio dal muro:<< È la scritta che abbiamo trovato sotto ai corpi dei purosangue, macabra vero? >> Hannah annuì distrattamente, non era stata la frase in sé ad attirare la sua attenzione, ma la grafia con cui era scritta sembrava una sorta di copia dei testi antichi, proprio come quelli del Medioevo, aveva già visto qualcosa di simile solo che non sapeva quanto ad Al sarebbe piaciuta la sua intuizione, non le restava che provare:<< Alastair... >> l'auror si voltò a guardarla:<< Sì? Che c'è? >> Hannah indicò la foto con la scritta:<< Ho già visto questo genere di scritta e forse so chi potrebbe aiutarci ma devi fidarti >> << Fidarmi? Cosa vuoi dire? >> Hannah prese fiato:<< Oggi nel suo ufficio Hamilton mi ha mostrato una riproduzione del Sacro Graal e c'erano sopra più o meno gli stessi simboli, forse lui sa cosa vogliono dire o da dove vengono >> Alastair rifletté un momento, si fidava del suo migliore amico ma era restio a coinvolgere chiunque in quella missione compreso Ham e perfino Nicole!

<< Abbiamo già una traduzione >> commentò calmo:<< Sì ma una traduzione fatta da chi? Credo che il miglior esperto di storia e leggende della Britannia possa tornarci utile, no? >> Al sorrise ammiccando ad Hannah:<< È ammirazione quella che sento nella tua voce? >> << Come? >> e le sue guance divennero rosse mentre la sua bocca si apriva in una graziosa O:<< Ma cosa dici...assolutamente no...dico solo che lui è il migliore in questo campo, l'hai detto tu stesso e quindi perché non chiedergli aiuto? >> incapace di dare una risposta che non sembrasse decisamente stupida ed infantile Al fece una smorfia:<< Ci penserò, non ti prometto niente ma ci penserò >> Hannah annuì:<< Sei tu che devi decidere ma abbiamo un assassino da prendere ricordatelo >> Alastair fece per rispondere quando un lieve bussare alla porta li fece voltare tutti e tre verso Rex, l'auror che li aveva accolti il primo giorno e che guardava Carsen con evidente antipatia:<< Il capo vuole vederti Carsen, dice che è urgente >> Al annuì:<< Datemi qualche minuto, torno subito >> Hannah e Lily annuirono mentre l'auror usciva.

Pochi minuti dopo stanca di continuare a guardare sempre le stesse foto Lilian alzò la testa passandosi le mani nei capelli:<< Vado a prendere qualcosa da bere di là, vuole...vuoi - si corresse all'ultimo - qualcosa? >> Hannah fece cenno di no prima di tornare a concentrarsi sulle foto del diorama.

 

Una volta in corridoio Lilian si avviò verso la piccola sala ristoro che Al le aveva mostrato quella mattina, stava per entrare quando la porta si aprì di colpo facendola scattare indietro, sarebbe di certo scivolata a terra come una pera se due mani robuste non le avessero afferrato gli avambracci rimettendola in piedi:<< Mi scusi, non l’avevo vista…miss? >> domandò poi lo sconosciuto biondo con un sorriso da canaglia e uno squisito accento del sud:<< Cavendish, Lilian Cavendish, lei sarebbe? >> lui si passò distrattamente una mano nei capelli:<< Edward Garrett >> << Garrett? >> domandò lei riconoscendo il cognome del capo del dipartimento ma prima che lui potesse rispondere Alastair uscì dall’ufficio del suo capo e il suddetto si voltò verso di loro:<< Eddy sei qui, bene ho giusto bisogno di parlarti >> il ragazzo annuì:<< Certo papà, arrivo subito >> poi guardando un'ultima volta in direzione di Lilian si sistemò il nodo della cravatta facendole l’occhiolino prima di entrare nell’ufficio del padre.

<< Vedo che hai fatto la conoscenza di Edward Garrett, il figlio del capo >> << Diciamo che ci siamo scontrati più che altro >> Al le sorrise facendo per tornare nel suo ufficio:<< Edward è un promettente avvocato, che ci ha aiutato a spedire molti delinquenti dietro le sbarre, suo padre è molto fiero di lui >> << Beh non fatico a crederlo, sembra molto… - Lily cercò la parola giusta - competente >> di nuovo Alastair Carsen sorrise nascondendo il suo ghigno dietro ad un bicchiere d’acqua che si era appena versato:<< Sì, anche quello direi >> ma il discorso finì lì visto che tornarono da Hannah e Alastair cominciò a pensare all’idea della Welsh di far entrare Hamilton nell’operazione o almeno di chiedere il suo aiuto.

 

<< Non mi piace e basta! >> la voce di Ryan era dura e si alzava ad ogni ulteriore domanda di Lena:<< È un giocatore di Quidditch e anche un ragazzo molto simpatico, che cos’hai contro di lui? >> << Non mi fido di uno con quella faccia e il fatto che tu lo trovi attraente e penda dalle sue labbra non me lo farà magicamente piacere Cox >> le sibilò di nuovo mentre Lena cercava di convincerlo ad andare con lei alla famigerata partita:<< Cosa? Io cosa? >> << Pendi dalle sue labbra come una scolaretta, credevo fossi un auror Lena non una ragazzina appena uscita dalla scuola >> gli occhi di lei divennero due fessure affilate e piene di rabbia:<< Ripetilo sei hai il coraggio, prova di nuovo a dire… >> << Oh andiamo fatela finita! >> e la voce scocciata di Caleb interruppe la sua sfuriata salvando momentaneamente il culo a Ryan:<< Verrò io con te a quella stramaledetta partita così il piccolo McFly la smetterà di fare i capricci >> poi alzandosi dal suo letto si avvicinò all’armadio per cercare una camicia da mettersi:<< Grazie, almeno qualcuno qui è maturo e non fa tutte queste storie per niente >> e un’occchiata di fuoco sembrò perforare Ryan da parte a parte, poi guardando direttamente Caleb aggiunse:<< Ti aspetto giù, sbrigati >> e lasciando i due soli si sbatté la porta alle spalle.

<< Non aspettarti che ti dica grazie Sapphyre >> commentò Ryan guardandolo con odio:<< Sai una cosa McFly forse dovresti prendere Cox e darle un maledetto bacio, ti risparmieresti queste litigate da bambini >> << Litigate…bacio? Ma che dici? >> Caleb fece spallucce e sorrise ghignando:<<  Sì certo niente…come dici tu… >> poi aprendo la porta aggiunse:<< Intanto non sono io quello che rimane qui da solo a brontolare >> e salutandolo con la mano per prenderlo in giro uscì per raggiungere Lena.

 

<< Mio signore, padrone è già tornato? >> << Prepara il vino Jenkins, avremo visite tra poco >> l’elfo chinò il capo fin quasi a toccare terra:<< Certo mio signore come ordina il padrone >> e mentre lui si dirigeva in cucina il mago si avvicinò ad un secretaire di mogano in fondo al soggiorno aprendo la ribaltina e prendendo in mano alcune foto iniziando a sfogliarle con attenzione; era ancora immerso in quell’operazione quando un piccolo pop e il rumore di qualcuno che bussava alla porta lo ridestò:<< Signore, il suo ospite è arrivato >> poi allungando la piccola mano ossuta Jenkins gli porse la sua maschera d’oro ma lui fece cenno di no con la testa:<< Grazie Jenkins ma non mi servirà per stasera >> << È sicuro signore? >> di nuovo annuì sfiorando con le dita le foto che aveva poggiato sul piano del tavolino:<< Sì, per stasera mi occuperò personalmente del signor Longlost >> poi guardando la porta sentendo bussare di nuovo aggiunse:<< Va’ ad aprire >> l’elfo fece un piccolo inchino, nascose la maschera e si diresse alla porta.

 

Un paio di minuti dopo Jacob era seduto sul comodino divano di pelle color sangue con un bicchiere di vino rosso in mano:<< Benvenuto Jacob >> l’uomo si voltò restando impalato davanti al suo ospite in un elegante completo scuro e, per la prima volta da quando lo conosceva, senza la sua maschera d’oro sul volto:<< Mio signore… >> e la sua voce si interruppe fissando quegli occhi freddi ed implacabili:<< Mio signore io non…pensavo che voi… >> e distolse immediatamente lo sguardo sapendo bene quanto Morte Rossa ci tenesse al suo anonimato e al fatto che nessuno dei suoi seguaci, cerchia dei fedelissimi compresa, lo avesse mai visto in volto.

L’uomo si sedette sulla poltrona davanti a lui afferrando con le lunghe dita da pianista un calice di rosso:<< Non ti preoccupare Jacob, se ho deciso di mostrarmi vuol dire che di te mi fido e che non hai nulla da temere >> Jacob sembrò rilassarsi un attimo a quelle parole e lui ne fu contento, aveva un progetto in mente e per tale progetto era essenziale avere la completa fiducia di Longlost; mostrargli il suo volto in quell’occasione era solo uno dei tanti piccoli stratagemmi che aveva in mente.

<< Non fraintendetemi signore, sono molto onorato per la vostra fiducia, ma so quanto voi teniate alla vostra privacy e che la vostra identità resti celata, mi chiedevo solo perché… >> l’altro bevve un sorso di vino sorridendo calmo ma sempre freddo:<< Drake aveva la mia fiducia e mi aveva visto senza maschera, ora tu sei al suo posto e devo darti la stessa fiducia che concedevo a lui >> nessuno sapeva che fine avesse fatto Drake a dire il vero, di Foster sapevano tutti che era morto per la sua incompetenza e per essersi quasi fatto catturare dagli auror, ma Drake era sparito da un giorno all’altro come se non fosse mai esistito e Jake si era ritrovato al suo posto a capo di quel piccolo esercito senza quasi sapere perché:<< Drake non è morto Jacob, se è per la tua vita che temi sappi che è vivo e sta bene >> a quelle parole Longlost alzò gli occhi sorpreso:<< Ma pensavo che…lui è scomparso nel giro di una notte e… >> << Avevo bisogno di Drake altrove e quindi l’ho mandato dove mi era più utile >> rassicurato in parte da quella spiegazione Jacob bevve ancora un po' di vino:<< Perché mi avete fatto venire qui signore? >> << Ti ho fatto venire perché ho un compito da affidarti Jacob >> poi allungando sul tavolino alcune delle foto che aveva preso poco prima aggiunse:<< Abbiamo alcuni problemi da eliminare >> il luogotenente prese le foto guardando la coppia che vi era ritratta:<< Ma questo è… >> << Esattamente Jacob >> commentò Dhearg Bàs con un sorriso vittorioso:<< Eliminali e poi saremo di un passo più vicini al nostro obiettivo >> come sempre Longlost chinò il capo annuendo:<< Come desidera signore, non la deluderò >> Morte Rossa annuì bevendo ancora un po' di vino:<< Direi che per questa sera abbiamo finito >> di nuovo Jacob annuì:<< Come desidera signore >> e avvicinandosi alla porta  Jacob fece per uscire quando sollevando un braccio Dhearg Bàs gli puntò contro la sua bacchetta, era sempre stato molto portato per gli incantesimi non verbali; la sua mente pensò all’oblivion nell’esatto momento in cui Jake si dimenticò il suo viso o quell’indirizzo poco prima di smaterializzarsi, la sola cosa che gli restò fu la foto della coppia che teneva in mano e la sua missione: ucciderli.

 

La partita stava procedendo abbastanza tranquillamente, quel Vieri aveva dimenticato di dire a Lena che si trattava di un’amichevole ma i Falmouth Falcons stavano giocando come se si trattasse della coppa del mondo e, Caleb lo notò vedendo come il ragazzo si muoveva, Vieri stava cercando di fare più bella figura di tutti.

<< Credo che McFly abbia ragione, hai fatto davvero colpo Cox! >> la ragazza si voltò verso il rosso:<< Come scusa? >> con la testa Caleb indicò il battitore che continuava a volare nella loro zona dello stadio:<< Quel tizio sta facendo di tutto per farsi notare da te, ci manca solo che prenda lui il boccino al posto del cercatore! >> a quelle parole Lena arrossì vistosamente ma quando fece per rispondere Caleb si stirò le braccia sopra la testa ghignando:<< Ora capisco perché il caro Ryan è così nervoso ultimamente…ha una bella concorrenza >> << Concorrenza? >> domandò lei perplessa ma un boato di gioia si levò dalla curva e in un attimo tutta la squadra dei Flamouth seguiva il loro cercatore che teneva stretto in pugno il boccino e si esibiva in acrobazie di vittoria e gioia.

<< Lena! Lena! >> sentendosi chiamare lei e Caleb si fermarono e lei si voltò giusto in tempo per vedere Vieri, ancora con addosso la sua divisa e la scopa in mano, correre verso di lei con un gran sorriso stampato in faccia:<< Sei venuta >> come se non se ne fosse già accorto dopo cinque minuti dall’inizio della partita pensò Caleb nascondendo tutto dietro ad un melenso sorriso mentre Lena gli presentava il giocatore:<< Vieri, piacere >> << Caleb >> << È un piacere conoscere amici di Lena >> << Sì, certo…piacere mio>>  mormorò lui mentre si stringevano la mano poi, fu solo una frazione di secondo, qualcosa nello sguardo di Vieri gli fece venire i brividi alla spina dorsale e, gli costò ammetterlo, ma forse Ryan non aveva così torto a non fidarsi di quel tipo…

 

<< Cosa? Un brunch? A casa del tuo capo? >> e Hannah guardò perplessa Alastair quando quella sera comunicò a lei e Lilian la notizia:<< Laura Garrett ha organizzato di nuovo il suo brunch annuale? >> domandò la voce di Nicole dal bagno lì accanto mentre si sentivano le voci dei gemelli che sguazzavano felici nella vasca:<< Sì tesoro, ma non sei costretta a venire, ho detto che non abbiamo nessuno a cui affidare i bambini >> commentò Al sapendo bene il sorrisetto compiaciuto che in quel momento stava lambendo le labbra di sua moglie e infatti poco dopo Nicole rispose:<< Sì, hai ragione…di’ ai Garrett che mi dispiace così tanto… >> l’auror scosse il capo tornando a guardare le sue ospiti:<< Purtroppo noi non possiamo esimerci da questo evento mondano >> e virgolettò le ultime parole dando ad intendere che per loro quella sarebbe stata tutto tranne che una festa:<< Che cos’è che non ci sta dicendo? >> domandò Lilian arricciando il naso e Alastair sorrise:<< Ok, diciamo che più che una festa è una riunione informale di Auror, ci sarà un gruppo scelto di invitati dal dipartimento e dato che il capo teme che ci siano talpe all’interno del dipartimento vuole parlare dei casi più di rilievo lontano da orecchie indiscrete >> << Un gruppo scelto? Non ha paura che sia lì la talpa? >> Alastair scosse il capo:<< Garrett ha scelto personalmente i suoi fedelissimi, compreso me >> poi passandosi una mano sui capelli aggiunse:<< Subito dopo la comparsa di Morte Rossa ha fatto bere a tutti noi il Veritaserum e ci ha sottoposto lui stesso ad un interrogatorio, solo chi ne usciva pulito poteva restare >> Hannah e Lilian si guardarono perplesse: Garrett sembrava così calmo e invece…beh come diceva sempre sua madre bisogna guardarsi anche dall’acqua cheta pensò Hannah con un mezzo sorriso:<< Quando sarà questa festa? >> domandò Lilian:<< Domenica pomeriggio, sarà una cosa molto informale >> << Vale a dire che dovrete tirarvi a lucido peggio che al ballo della scuola signore >> commentò Nicole riapparendo sulla porta del bagno con la coda di cavallo mezza scolta e la T-Shirt fradicia:<< Non abbiamo niente del genere >> commentò Lilian improvvisamente insicura su quello che avrebbero realmente trovato a quel brunch:<< Beh siamo a New York ragazze, è il momento di andare a fare un po’ di shopping >> commentò la signora Carsen sorridendo e guardando il marito come a sfidarlo a ribattere ma Al annuì senza proferire parola:<< Preparerò qualcosa per cena intanto >> commentò poi andando in bagno per recuperare i figli e dirigersi poi in cucina.

 

<< Camerieri? Che cavolo di idea sarebbe Jake? >> domandò Elizabeth guardando l’altro che le stava consegnando una divisa di quelle che usano i camerieri dei ristoranti di lusso:<< Abbiamo una missione da compiere e dobbiamo infiltrarci >> spiegò l’altro brevemente, non voleva dare troppe informazioni su quello che il loro capo gli aveva ordinato, non ancora almeno:<< E cosa dobbiamo fare stavolta? >> << Tu devi solo garantirmi un diversivo e una via di fuga al momento più opportuno, al resto penso io >> << Saremo solo noi due? >> << No, ho mandato un messaggio anche a Vieri, ci raggiungerà lì >> << Oh beh certo…il grande e famoso giocatore di Quidditch che si infiltra, come pensi di farlo passare inosservato? >> tirando fuori una fiala dalla tasca Jacob sorrise:<< Come faremo tutti mia cara >> riconoscendo la pozione che lui teneva in mano Elizabeth Smith sorrise:<< Spero solo che valga la pena di bere quello schifo >>


Edward Garrett

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Chiedo scusa per il ritardo, il capitolo era già quasi finito, mancava solo la conclusione, ma non ho avuto il tempo di rileggero e sistemarlo prima; ad ogni modo veniamo alle cose pratiche: Vieri non convince nemmeno Caleb...chissà perchè...vedremo che cosa si inventeranno Sapphyre e McFly per indagare!
Quanto al brunch a casa Garrett (che sarà nel prossimo capitolo) penso che qualche idea ve la stiate già facendo...Edward poi sarà un personaggio abbastanza ricorrente da ora in poi...si avvicinerà anche a qualcuno in particolare.
A presto...

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Capitolo 8
*** 7 - Depistaggio ***


8.Cap.7

<< Avevi ragione >> Ryan si voltò di scatto nel cortile interno del piccolo ostello trovandosi davanti Caleb con le mani nelle tasche dei pantaloni:<< Anche se mi piace sentirtelo dire Sapphyre, a riguardo di che? >> l’altro lo raggiunse alzando a sua volta gli occhi verso il piccolo pezzo di volta stellata che si intravedeva tra gli alberi e i palazzi:<< Quel giocatore di Quidditch, l’ho incontrato oggi, non mi convince per niente >> Ryan annuì voltando appena la testa per guardare in faccia il collega:<< Dobbiamo fare qualche ricerca, non voglio che Lena… >> Caleb alzò una mano per fermarlo:<< Ehi frena, frena, frena…abbiamo una missione McFly e non siamo ancora giunti a nessun punto, dobbiamo prima indagare su quello, poi sul tuo rivale, ok? >> Ryan non disse nulla, sapeva che, almeno in quell’occasione, Caleb aveva ragione.

 

Brunch, domenica sera

<< Com’è potuto succedere? Come diavolo è potuto succedere? Dove eravate? Dove diavolo eravate? >> e Alastair guardò i suoi sottoposti con gli occhi scuri di rabbia:<< Signore noi…abbiamo controllato chiunque. Non c’era niente di sospetto e… >> << A quanto pare qualcosa di sospetto c’era eccome! >> il gruppo di Auror tacque, nessuno aveva mai visto Alastair Carsen in quello stato ma, ovviamente, dopo quello che era successo chiunque poteva capirlo.

<< Rivoltate ogni sasso, perquisite ogni borsa, ispezionate ogni bacchetta >> poi girandosi verso i due teli bianchi a terra sotto cui si intravedevano le salme aggiunse:<< Che nessuno lasci questa casa finché non avremo trovato qualcosa >> il gruppo annuì e cominciò a disperdersi per eseguire gli ordini mentre alzando gli occhi Al si avvicinò al giovane biondo appoggiato alla colonna del portico:<< Edward come stai? >> il giovane Garrett si voltò verso il secondo di suo padre:<< Ci avevo parlato cinque minuti prima, mi aveva ricordato di un caso a cui sto lavorando >> anche se la sua voce sembrava normale i suoi occhi erano persi nel vuoto:<< Troveremo il responsabile Edward, lo troveremo presto >> quasi come un automa l’altro annuì poi Alastair lo lasciò solo andando ad interrogare ospiti e personale.

<< Come stai? >> Ed Garrett si girò sentendo quella voce, fece per ripeter per la centesima volta che stava bene ma lei alzò una mano per anticiparlo:<< I tuoi genitori sono appena morti a pochi passi da te, non puoi stare bene >> lui per un attimo rimase immobile davanti a quelle parole ma poi un piccolo sorriso spento si fece strada sulle sue labbra: quella biondina era l’unica lì dentro che aveva avuto il coraggio di prenderlo di petto e di non trattarlo come un povero orfano:<< Sì, forse hai ragione tu, non sto bene >> lei annuì avvicinandosi e appoggiando le mani sulla ringhiera del balcone guardando poi lui con quei suoi grandi occhioni grigioazzurri così limpidi:<< Troveranno i responsabili >> si ritrovò poi a dire lui, forse nella speranza di autoconvincersene e di nuovo la risposta di Lilian lo sorprese:<< Ma vorresti farlo tu >> << Non sono un auror >> lei scosse la testa:<< No, ma sei un figlio a cui hanno ucciso i genitori, hai diritto ad avere le tue risposte >> lui stava per rispondere quando uno degli Auror arrivò correndo fermandosi vicino ad Alastair e, poco dopo, Carsen insieme alla compagna di Lilian lo seguì sul lato della casa.

 

<< Dove lo avete trovato? >> sentì domandare da Alastair mentre l’uomo si girava tra le mani un pezzo di carta con stampato sopra qualcosa, anche se lui non riusciva a capire cosa:<< Vuoi che vada a scoprire cos’è? >> si girò trovando Lilian di nuovo al suo fianco:<< Cosa? >> << Sono un auror e sono nella squadra, scoprirò cos’è e te lo farò sapere se servirà ad aiutarti >> lui fece per accettare ma poi si bloccò: certo era il figlio delle vittime e voleva dannatamente delle risposte ma era anche un avvocato stimato e rispettato che conosceva bene la legge e sapeva che non doveva intromettersi nelle indagini degli auror.

<< No, Carsen mi informerà di tutto quando saprà qualcosa di certo, è meglio così >> poi cercando di sembrare deciso si girò infilandosi le mani nei pantaloni del completo facendo per tornare dentro casa.

 

A pochi isolati di distanza intanto tre camerieri con ancora le divise addosso stavano lasciando il più lussuoso servizio catering della città dopo aver obliviato l’intero staff.

<< Hai appena ucciso il capo auror e sua moglie >> e mentre i suoi capelli tornavano del loro solito biondo oro Vieri si voltò a guardare Jacob che si stava passando una mano sul viso sorridendo per avere di nuovo la sua faccia e la sua barba:<< Sì, non ci avevi detto chi dovevi uccidere Jake, che cos’è questa novità? >> l’uomo fece spallucce:<< Ordini del capo, ora come ora gli auror lasceranno perdere qualsiasi altra cosa per trovare i responsabili della morte del loro capo >> Ellie annuì:<< Qualsiasi cosa incluse le indagini su Morte Rossa, questo vuoi dire? >> Jake annuì:<< Magari non lasceranno perdere ma di certo avranno altro per la testa >> << Come sai che non penseranno subito a noi? Voglio dire, chi poteva voler morto Marcus Garrett oltre a… >> Jacob si passò una mano tra i capelli sorridendo fiero di sé:<< Non ti preoccupare Vieri, ho lasciato agli auror un paio di tracce per indirizzarli nella direzione giusta >> che, ovviamente, era molto lontano da loro.

 

<< Penso che dovrei chiamare Hamilton >> Hannah si voltò di scatto verso Alastair che, in piedi accanto a lei nella sala autopsie, aveva appena dato voce ai suoi pensieri:<< Che cosa vuoi dire? >> << Che questa storia sta andando ben oltre le nostre possibilità e che onestamente al momento non so dove sbattere la testa, forse un punto di vista diverso potrebbe aiutarci >> la donna si avvicinò poggiando una mano su quella del collega:<< Andrà tutto bene, vedrai che sistemeremo tutto >> Al fece spallucce chinando poi il capo a guardare il suo diretto superiore steso su quella brandina immobile e freddo come il ghiaccio:<< Vorrei avere il tuo stesso ottimismo in questi momenti >> lei fece un piccolo sorriso:<< Se mi lasciassi abbattere da tutto quello che succede non farei il lavoro che faccio >> Carsen annuì:<< Sì, penso che tu abbia ragione tuttavia non pensavo di veder morire Garrett e sua moglie, non adesso e non così >> << Capo Carsen >> Alastair si voltò verso il medico legale:<< Come? >> l’uomo avanzò con la sua cartellina in mano:<< Ho eseguito l’autopsia capo e ci sono delle notizie interessanti >> di nuovo quel titolo.
In tutto il trambusto che era successo dopo l’omicidio Al non aveva ancora avuto il tempo di razionalizzare la cosa: con la morte di Garrett e fino a nuove elezioni era lui il nuovo capo del dipartimento, dio ecco una cosa che avrebbe evitato volentieri.

<< Che cos’ha scoperto dottore? >> domandò Hannah al suo posto capendo che lui aveva bisogno ancora di qualche minuto per metabolizzare la cosa:<< Beh dalle testimonianze che mi ha fornito si parlava di un Avada Kedavra >> Al alzò la testa incuriosito:<< Sì, i testimoni hanno riferito di un lampo di luce verde e poi Garrett e sua moglie sono caduti a terra >> il patologo girò intorno al tavolo sfogliando i suoi appunti:<< Beh sì, in effetti la signora Garrett è stata colpita da un incantesimo ma per quanto riguardare il signore, beh la situazione è leggermente – sembrò cercare la parola giusta – diversa >> << Diversa? >> chiese Alastair perplesso:<< Sì: il capo Garrett è stato pugnalato >> << Ma non ci sono segni di ferite >> commentò Hannah guardando il corpo praticamente intatto e la camicia di Garrett perfettamente a posto e pulita, non c’erano tracce di sangue o altro, come potevano averlo accoltellato?

<< È questa la cosa strana miss, qualcuno si è preso la briga di sistemare la camicia del capo e la parte esterna delle sue ferite in modo che sembrasse stato ucciso da un incantesimo, ma era già morto quando la maledizione senza perdono lo ha colpito >> poi sapendo bene che doveva qualche spiegazione in più aggiunse:<< Ho aspettato a ricucirlo per farle vedere signore >> e alzando leggermente il lenzuolo mostrò ad Alastair gli organi interi di Garrett che all’altezza di fegato, stomaco e milza erano praticamente ridotti ad un colabrodo ma dall’esterno non era per niente evidente:<< Sicuro che non sia un qualche incantesimo oscuro che non c0nosciamo? >> il medico annuì:<< Assolutamente sicuro capo, ho eseguito ogni genere di test per rilevare la magia, niente >> poi girandosi verso il piccolo tavolo dei reperti aggiunse:<< Inoltre ho trovato questo incastrato in una costola dietro al fegato, credevo fosse una scheggia d’osso ma in realtà è selce >> per un attimo Al rimase paralizzato, era così strano da sembrare impossibile, davvero.
<< Sa che non scherzerei mai su una cosa del genere signore >> sì, il capo medico del dipartimento era il più competente che c’era sulla piazza e quel piccolo frammento di selce non prometteva niente di buono, se era successo davvero ora avevano due nemici da combattere.

 

<< Lena… >> la ragazza si voltò verso la porta della camera sentendosi chiamare:<< Ciao Ryan >> salutò poi vedendo il ragazzo che avanzava piano con la testa bassa:<< Ciao, senti se hai un attimo io volevo…volevo parlarti >> lei annuì tornando poi a guardare la sua valigia:<< Ho dieci minuti a dire il vero, Vieri mi ha invitato a cena in un posto che conosce e passerà tra poco >> Ryan cercò di restare calmo, non voleva finire un’altra volta a litigare:<< A dire il vero è proprio di questo che ti volevo parlare, anche Caleb è d’accordo con me e quel Vieri non… >> la mano alzata di Lena lo bloccò:<< No, non ci provare Ryan, non di nuovo >> << Cosa? >> << Non rovinerai la prima cosa bella che mi sta accadendo da un sacco di tempo >> poi scoppiando in una risata acida aggiunse:<< Inoltre, scusami se te lo dico ma: tu e Caleb? Voi due non andate d’accordo su niente, vi odiate praticamente dal primo giorno e la sola cosa su cui siete d’accordo è che io non debba uscire con un ragazzo? >> poi cercando alla rinfusa qualcosa nella sua valigia aggiunse:<< Cos’è è così difficile da credere che un tipo bello e interessante come un giocatore di Quidditch possa provare qualcosa per me? È così strano da dover avere per forza un secondo fine? Deve esserci sempre qualcosa sotto? È così difficile credere che io possa piacere a qualcuno? >> Ryan contò mentalmente fino a dieci, dio non sapeva se cominciare di nuovo ad urlarle contro o seguire il consiglio di Caleb e baciarla per farle capire quanto si sbagliava:<< No, non è difficile >> mormorò alla fine:<< Bene, allora fammi un favore e lasciami in pace Ryan, sono grande abbastanza per scegliere da sola chi frequentare >>

 

Mentre i due cercavano di appianare la loro discussione Caleb era tornato nel bar dove aveva incontrato quell’irriverente e bellissima barista, Lena non era l’unica ad aver trovato qualcuno di suo gradimento, anche lui aveva messo gli occhi addosso a quella Ellie e, poteva morire per riuscirci, l’avrebbe avuta.

<< Che cosa vuoi? >> domandò la voce scorbutica di un barista di mezz’età con uno strofinaccio in mano:<< Cercavo Ellie >> commentò Caleb deciso ad andare fino in fondo:<< Ellie non è qui bamboccio, se vuoi ordinare bene, altrimenti puoi anche uscire da quella porta >> bamboccio lui? Caleb stava quasi per alzarsi e dirne quattro all’uomo quando una voce preceduta da una risata decisamente divertita lo bloccò:<< Tranquillo Max, ti levo io dalle scatole questo scocciatore >> Sapphyre si voltò incrociando gli occhi chiari della donna che stava cercando:<< Il tuo amico qui diceva che non c’eri >> Elizabeth sfoderò uno dei suoi migliori sorrisi:<< Mi sono presa un giorno libero, sono passata solo a fare un giro >> poi avvicinandosi e sfiorando, accidentalmente o meno, una coscia di Caleb:<< Tu che ci fai qui? >> domandò con quanta più innocenza le riuscisse:<< Cercavo te, mi sembrava avessimo un discorso in sospeso noi due >> un piccolo sorriso di trionfo si dipinse sulle labbra di Elizabeth…dio com’erano prevedibili gli uomini…
<< Un discorso in sospeso? Davvero? >> continuò poi alzando una mano per ordinare da bere:<< Oh andiamo non fare la santarellina con me, so che non me lo sono immaginato >> quando le arrivò il bicchiere di burrobirra lei fece scorrere un dito sul bordo superiore raccogliendo un po’ di schiuma per poi ficcarsela in bocca:<< Immaginato? Dipende da quello che hai in mente >> commentò poi mentre si passava la lingua sulle labbra per eliminare ogni piccola traccia di schiuma guardando la reazione nel suo interlocutore; aveva affinato quella tecnica negli anni e quel Caleb era così pieno di sé che sarebbe caduto nel suo inganno nel giro di un paio d’ore, doveva solo giocare bene le sue carte e avrebbe avuto il suo colloquio con il capo nel giro di un paio di giorni, sarebbe diventata la prima donna a fare parte della cerchia interna di Morte Rossa, sarebbe stata la prima ad avere il comando di uno dei suoi gruppi, la prima a…:<< Se vuoi che andiamo in un posto più tranquillo basta dirlo dolcezza >> si riscosse un attimo dai suoi pensieri immaginando la faccia che poteva aver avuto mentre pensava alla sua scalata al successo, probabilmente Caleb aveva pensato che quello sguardo era per lui.

Pensando di giocare la cosa a suo favore per velocizzare le cose Ellie poggiò una mano sulla coscia di lui sporgendosi in avanti in modo che il suo profumo avvolgesse il ragazzo:<< Così mi tenti lo sai >> commentò poi muovendosi in modo da lasciargli intravedere l’interno della sua scollatura, con gli uomini era facile, bastava poco per farli capitolare, decisamente poco…
Infatti poco dopo Caleb le strinse un polso con la mano e lasciando un paio di monete sul bancone la trascinò fuori nell’aria della sera.

 

<< Sei silenziosa >> e Vieri attirò l’attenzione della sua interlocutrice che, seduta davanti a lui, stava mangiando la sua cena quasi del tutto in silenzio:<< Cosa? >> domandò Lena alzando gli occhi su di lui:<< Va tutto bene? Sembri distante >> lei scosse la testa:<< Non è niente, va tutto bene >> rispose poi mandando mentalmente al diavolo Ryan McFly, maledizione le aveva rovinato lo stesso la serata con le sue insinuazioni, perché cavolo doveva fare così? Perché non la smetteva con quella storia?
<< Lena… >> di nuovo lei alzò la testa:<< Scusami Vieri, non sono molto di compagnia stasera >> lui prese il proprio bicchiere di vino bevendone un sorso:<< Mi dispiace, se c’era qualche problema o non ti andava, avremmo rimandato >> << No, non è quello >> poi sorridendo aggiunse:<< Mi andava di uscire con te, davvero >> lui sorrise allungando una mano sul tavolo aspettando che lei gli porgesse la propria:<< Bene perché non voglio in alcun modo rovinare il nostro primo appuntamento mia bellissima Lena >> << App…appuntamento? >> domandò lei cercando di non arrossire:<< Sì, che cos’altro dovrebbe essere? >> poi intrecciando le loro dita aggiunse:<< Ci sto pensando da quando ti ho incontrato quel primo pomeriggio al pub, non penso ad altro da allora >> incapace di mascherarlo ancora Lena arrossì:<< Vieri io non…non so cosa… >> lui sorrise di nuovo:<< Dimmi solo di sì >> lei lo guardò cercando di capire cosa intendesse:<< Andiamocene da qui, sono stufo di dover fare il bravo ragazzo e seguire le regole, andiamo in un posto dove possiamo restare soli >> la vide arrossire ancora e sentì le dita di lei che stringevano le sue:<< Che cosa mi stai proponendo? >> se giocava bene le sue carte sarebbe arrivato dove voleva nel giro di poco, certo Ellie aveva le sue armi e le sue buone motivazioni quando diceva che gli uomini erano prede facili e che bastavano un paio di mosse azzeccate, ma con le donne…beh per uno come lui bastavano un paio di frasi sviolinate a dovere e il gioco era fatto!
<< Niente che tu non voglia fare >> un piccolo sorriso imbarazzato si fece largo sulle labbra di Lena:<< Andiamo >> << Sicura? >> doveva mandare avanti quella farsa da gentiluomo ancora un po’:<< Sì, portami via da qui >> senza farselo ripetere lui si alzò tirandola in piedi e stringendola a sé mentre uscivano dal locale.

 

<< Avete scoperto qualcosa? >> Alastair si voltò sentendo quella voce:<< Ciao Edward >> poi tornando a guardare il rapporto che aveva in mano aggiunse:<< Abbiamo qualche pista, ma ci stiamo ancora lavorando >> il giovane si avvicinò alla scrivania cercando di restare calmo e controllare il dolore:<< Qualche pista utile? >> << Forse, ma sai che non posso parlare di indagini in corso >> << Sì, lo so e so di chiederti molto, ma erano i miei genitori, sono i miei genitori quelli che hanno ammazzato stasera >> Alastair annuì, capiva il suo dolore e non sapeva come avrebbe reagito lui se fosse successo qualcosa a Nicole o ai bambini tuttavia non poteva venire meno al protocollo, non in quel caso e non con quello che stava succedendo:<< Non posso ancora dirti niente Edward ma sappi che stiamo facendo tutto il possibile per trovare i responsabili >> << Avete dei sospettati? >> << Stiamo indagando >> << Indagando? >> era indignato, che cavolo di risposta era? <> << Non puoi dirlo, andiamo torchiate qualche sospettato, qualche informatore, uscirà fuori qualcosa no? >> Al annuì piano:<< Potrei farlo Edward, davvero e lo farei se fossi convinto che servirebbe a qualcosa, chi ha ucciso i tuoi genitori non è un pazzo isolato, ha qualcuno dietro che lo protegge, ha chi lo aiuterebbe in caso fosse preso e noi non arriveremmo a capo di niente, voglio prendere i veri responsabili e voglio vederli marcire in cella per il resto dei loro giorni, ma devi darmi il tempo di trovare le prove >> << Almeno hai scoperto qualcosa? Gli Auror hanno trovato qualcosa a casa? >> << Alcuni di loro stanno ancora ispezionando i dintorni ma come ho già detto non posso dirti molto al momento >> Eddy annuì:<< Sì, certo capisco >> poi girandosi si diresse verso la porta:<< Grazie comunque >> << Lo troveremo Edward, lo troveremo >> il ragazzo non rispose uscendo dall’ufficio.
Stava per tornare in albergo, casa sua era inagibile per via degli Auror quindi aveva dovuto trovare un altro posto, quando i suoi occhi incrociarono una chioma bionda: Lilian indossava ancora l’abito di pailettes rosa chiaro che aveva al brunch, senza pensarci troppo allungò il passo avvicinandosi a lei.

<< Vieni con me >> le sussurrò poi all’orecchio prendendola per un braccio e tirandosela dietro in uno stanzino.
<> << Lumos >> sussurrò lui accendendo la punta della propria bacchetta per poter vedere il viso della ragazza:<< Dicevi davvero oggi quando hai detto che mi avresti aiutato a scoprire chi ha ucciso i miei? >> lei rimase immobile per un attimo:<< Ho parlato con Alastair Carsen ma non ha intenzione di dirmi niente e ho come l’impressione che stiano brancolando nel buio >> << Hanno delle piste, ma una più confusa dell’altra, almeno è quello che si dice in giro >> << Puoi scoprire qualcosa di più? Puoi aiutarmi Lilian? >> << Io non…non… >> poi guardando gli occhi tristi di lui aggiunse:<< Che cos’hai in mente? >> Ed era risoluto:<< Trovare il responsabile e fargliela pagare >> Lilian scosse il capo:<< Niente vendette personali, ti aiuterò ma se troveremo il vero responsabile lo consegneremo agli Auror, non voglio che anche tu finisca dietro le sbarre >> << Mi stai chiedendo di non uccidere l’assassino dei miei genitori? >> << Ti sto chiedendo di non fare una sciocchezza che ti rovinerà la vita, la vendetta non ti porterà a niente >> lui rimase per un attimo in silenzio indeciso su cosa dire, lo scombussolava un po’ che qualcuno che avesse appena conosciuto tenesse così tanto a lui:<< Mi aiuterai? >> lei annuì:<< Vedo cosa riesco a scoprire ma non ti assicuro nulla >> << Questo è il mio indirizzo, raggiungimi quando scoprirai qualcosa >> e le allungò un biglietto da visita:<< È nella parte babbana di New York così nessuno ci vedrà >> le spiegò poi:<< Ci vediamo domani, scoprirò qualcosa te lo prometto >> lui annuì:<< Grazie Lilian >>

 

Il lieve bussare alla porta lo obbligò ad aprire gli occhi mentre le note di Bach ancora risuonavano nell’aria:<> replicò la voce del suo elfo:<< Ci penso io, tu vai >> ordinò poi all’elfo alzandosi dal divano e raggiungendo la porta:<< Al…che cosa ci fai qui a quest’ora? >> domandò poi con un sorriso mentre apriva la porta, poi girando appena gli occhi incrociò la figura sottile di Hannah:<< Hannah…che piacevole sorpresa >> << Non siamo qui per una visita di cortesia Ham, ho bisogno del tuo aiuto >> tagliò corto l’auror nervoso:<< Ehi che ti succede amico? Sembra quasi che… >> << Non li leggi i giornali? Non hai sentito la notizia? >> domandò l’altro sempre scorbutico:<< Notizia? Di cosa stai parlando? Sono rimasto tutto il giorno a casa per sistemare alcune ricerche per le mie lezioni >> Hannah si avvicinò:<< C’è stato un attentato ieri pomeriggio, il capo Garrett e sua moglie sono stati uccisi a casa loro >> << Cosa? Uccisi? Siete sicuri che sia stato un omicidio? >> Al annuì:<< Eravamo presenti >> << Hai qualche pista? >> Alastair avanzò nell’appartamento:<< Non posso parlare dei casi con te, ma sono qui per chiederti una mano >> << Una mano? Per l’omicidio? >> Al scosse il capo:<< Una mano con il caso di Dhearg Bàs >> << Come? >> << Sì, devo concentrarmi su chi ha ucciso Garrett e sono ad un punto morto, ci sono alcune cose che solamente un esperto come te può chiarire >> << Un esperto come me? >> << Beh tu insegni storie e leggende della Britannia >> Hamilton rimase immobile per un attimo:<< Credi che centri qualcosa con lui? Voglio dire stiamo parlando di leggende di un sacco di secoli fa >> << Sì, ma so che centrano in qualche modo, non ho voluto coinvolgerti fino ad ora perché sei mio amico ma visto che per il momento devo accantonare il caso… >> << D’accordo, ti aiuterò >> commentò Hamilton:<< Lasciami quello che hai, farò qualche ricerca >> Alastair gli porse una voluminosa cartellina marrone di pelle:<< Sapevo di poter contare su di te >> << Ti farò sapere se scopro qualcosa >> Carsen annuì poi sorridendo debolmente aggiunse:<< Giovedì sera sarà il compleanno di Nicholas, a me e Nicole farebbe piacere averti per cena >> il professor Tatchers sorrise annuendo:<< Potrei mai rifiutare l’invito al compleanno del mio figlioccio? >> << Ok ci vediamo giovedì >> << D’accordo >> Carsen e Hannah fecero per andarsene ma Hamilton lì fermò:<< Al, puoi darci un minuto? >> Carsen guardò prima lui e poi Hannah e la donna annuì appena con il capo:<< Ti aspetto da basso >> poi lasciandoli soli si avviò giù per le scale.

 

<< Va tutto bene Hamilton? >> lui alzò una mano per accarezzarle una guancia:<< Sarei io a doverlo chiedere a te, hai assistito ad un omicidio, poteva succedere qualcosa anche a te >> lei annuì e gli strinse le mani ma sorrise:<< Sono un Auror Hamilton, è il mio lavoro, si certo non è piacevole ma ho visto cose peggiori durante la Seconda Guerra Magica in Inghilterra ed ero solo una ragazzina >> lui la guardò con quegli occhi così profondi che la leggevano dentro:<< Non è una scusa Hannah, poteva succederti di tutto oggi, potevo perderti >> << Hamilton… >> lui sorrise accarezzandole di nuovo una guancia:<< So che ho detto che ci saremmo andati piano, so che non dovrei correre ma quello che è successo, sapere che potresti essere in pericolo solamente perché stai aiutando Alastair…io non…non posso fingere che non mi importi della tua vita >> << Hamilton non so cosa…non so cosa dire, io… >> lui chinò il capo sfiorandole le labbra con il pollice:<< Non dire niente, non c’è bisogno che tu dica niente >> poi colmando la distanza tra le loro labbra baciò quelle di Hannah con una tenerezza infinita.
Lei rimase immobile per un attimo ma, preda degli stessi sentimenti di Hamilton, finì per infilare le mani in quei folti riccioli neri ricambiando quel bacio con tutta sé stessa.

Alcuni minuti dopo, bisognosi di riprendere aria, si staccarono:<< Sarà meglio che scenda, Alastair mi sta aspettando >> << Puoi restare qui se vuoi >> le sussurrò roco sorridendole:<< Meglio di no, potremmo entrambi fare cose di cui ci pentiremmo domattina >> << Non potrei mai pentirmi di passare una notte con te, anche più di una notte >> << Hamilton… >> lui le diede un piccolo bacio a stampo:<< Ne riparliamo a cena giovedì >> poi sorridendo aggiunse:<< Mettiti quel vestito che avevi la prima volta che ci siamo incontrati, eri magnifica >> << Ci penserò >> lui le sollevò il mento con due dita:<< Fallo per me >> non era un vero e proprio ordine ma, Hannah dovette ammetterlo con sé stessa, quell’uomo era davvero molto convincente.

 

Erano le nove del mattino quando Ryan si girò nel proprio letto borbottando qualcosa senza molto senso, stava per girarsi dall’altra parte e rimettersi di nuovo a dormire quando qualcosa nel letto di Lena attirò la sua attenzione:<< Caleb! Ehi Caleb, Lena non… >> ma girandosi verso il letto di Sapphyre notò che anche quello del ragazzo era intatto, nessuno dei due era rientrato la sera prima e dal momento che non avevano nemmeno avvisato avevano contravvenuto agli ordini dati da Carsen, doveva essere successo qualcosa.

Marcus e Laura Garrett



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E qui ho come l'impressione che qualcuno sta per mettersi nei guai...probabilmente più di qualcuno ma in fondo era ache ora no?
Allora altri sospetti?
Dal momento che ho già in mente come andare avanti spero di non metterci molto ad aggiornare, una domanda (per tutti ovviamente e gentilmente la risposta per MP): qual è la cosa che il vostro OC desidera di più al mondo e quella per cui sarebbe disposto a fare qualsiasi cosa pur di ottenerla?

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