The History of Power di Grimilde Deveraux (/viewuser.php?uid=847303)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 - La chiamata alle armi ***
Capitolo 2: *** Scelta OC ***
Capitolo 3: *** 2 - Missioni segrete ***
Capitolo 4: *** 3 - Il piano ***
Capitolo 5: *** 4 - Ricognizione ***
Capitolo 6: *** 5 - Inizi e ipotesi ***
Capitolo 7: *** 6 - Presentimenti e fiducia ***
Capitolo 8: *** 7 - Depistaggio ***
Capitolo 1 *** 1 - La chiamata alle armi ***
1.
Belfast,
2012
La
Gazzetta del Profeta riportava la
notizia di altri attentati e altre uccisioni, sembrava quasi che il
tempo della
seconda guerra magica e del potere di Voldermort non fosse ancora
finito, sì
certo quelle sparizioni si svolgevano in America e non lì in
Inghilterra, ma si
parlava sempre di maghi, di morti e di guerra.
<<
Dobbiamo intervenire, i nostri colleghi americani hanno chiesto il
nostro aiuto
>> e la voce del loro diretto superiore li fece voltare
tutti e cinque
verso l’uomo dall’altro capo della
stanza:<< Perché siamo qui signore?
>> domandò uno di loro:<< Siamo
qui perché il presidente del MACUSA
in persona ha chiesto il nostro aiuto e voi siete stati scelti per
questo
compito >> << Noi? Per fare cosa?
>> domandò una ragazza
guardandosi intorno:<< Lo scoprirete una volta arrivati a
New York, siete
pronti a partire? >> domandò il Capo Auror
guardandoli fiero e in
silenzio con le bacchette in mano i cinque Auror annuirono, era il loro
lavoro
ed erano pronti a tutto.
Periferia
di Cardiff, ventidue anni prima…
<<
Hamilton spegni la luce, è ora di andare a letto
>> e la voce di sua
madre lo fece bloccare mentre il bambino sfogliava un vecchio libro di
storie:<< Posso leggere ancora cinque minuti mamma?
>> domandò con
la sua dolce vocina e i grandi occhi scuri come il
carbone:<< Hai già
avuto cinque minuti, è tardi e domani abbiamo un sacco di
cose da fare >>
commentò la donna avvicinandosi e baciando la fronte del
figlio mentre gli
passava una mano nei folti riccioli scuri:<< Su ora fai
il bravo e dormi
>> continuò poi togliendogli il libro dalle
mani e poggiandolo sul
comodino:<< Mamma >> la chiamò
ancora Hamilton mentre lei gli
rimboccava le coperte:<< Dimmi tesoro >>
<< Sono esistiti
davvero i cavalieri della tavola rotonda? >> Faith
Tatchers
sorrise:<< Una volta Hamilton, tanto tempo fa
>> << E anche
Merlino e il sacro Graal e il lago di Avalon e Excalibur e re
Artù e… >>
la madre sorrise rimettendo sdraiato quel piccolo
terremoto:<< Sì, sono
esistiti tutti tesoro, ma molti, moltissimi anni fa…ora
dormi coraggio >>
poi con l’ennesimo bacio Faith spense la luce avvicinandosi
alla porta della
camera e sorridendo amorevole a suo figlio.
Non
appena sua madre fu abbastanza lontana Hamilton riaccese la luce sul
comodino
riprendendo il libro e ricominciando la sua lettura, ora che sapeva che
erano
esistiti davvero quelle storie prendevano tutto un altro significato.
Queens,
New York, 2012
<<
Signore la prego…pietà…signore, non
avevamo previsto…non potevamo… >> e
un uomo dalla veste rosso cremisi si avvicinò al mago seduto
dietro ad una
lavorata scrivania di ebano con il pianale in marmo
scarlatto:<< Non
avevate previsto cosa, Foster? Non avevate previsto un attacco degli
Auror? >>
domandò l’uomo non muovendosi dalla sua poltrona e
parlando con un’insolita
calma:<< Ci dispiace signore, davvero…la
prossima volta non… >>
<< Avada Kedavra >> un lampo di luce verde
partì dalla bacchetta
del mago dietro la scrivania colpendo Foster in pieno petto facendolo
cadere
rigido a terra:<< Non ci sarà una prossima
volta, non tollerò certa
incompetenza da chi mi serve >> mormorò
l’uomo con un mezzo sorriso, poi
girandosi verso un punto in ombra della stanza chiamò
piano:<< Jenkins
>> un piccolo elfo domestico apparve
all’istante:<< Padrone
>> e si inchinò con reverenza:<<
Fallo sparire e chiamami Drake, c’è
bisogno di una riunione >> l’elfo
annuì avvicinandosi al corpo di Foster
scomparendo poi con esso.
Grimilde's
Ok, non è molto come prologo ma l'altra sera durante un'ora
di pausa e tregua al lavoro mi è venuto un flash e da
lì è nata questa idea...
Non ho molto da dire per ora se non quello che è evidente
dal prologo: a pochi anni dalla disfatta di Voldermort a New York
qualcuno sta avendo più o meno le stesse idee del Signore
Oscuro ma con fini un po' diversi che non spiegherò ora
visto che verranno fuori nella storia.
Principalmente ho bisogno dei 6 Auror citati all'inizio, loro saranno i
protagonisti principali della storia, ma in corso d'opera mi serviranno
personaggi che magari compariranno qua e là, ma ve lo
farò sapere; inoltre avrei bisgono di 2/3 fedeli del cattivo
di turno (la scheda è qui sotto ed è la stessa
per tutti); solamente una nota: gli Auror provengono tutti dal
ministero inglese a parte uno che fa parte del MACUSA.
Le iscrizioni sono aperte fino al 07/02 ed entro quella settimana
dovrei pubblicare il primo capitolo.
Iscrizioni tramite recensione e schede per messaggio privato.
A presto signori.
SCHEDA
OC
Nome completo:
Età:
Prestavolto:
Descrizione
fisica:
Descrizione
caratteriale:
Professione:
Ex-scuola:
Famiglia:
Storia:
Punti
di forza:
Punti
di debolezza:
Patronus:
Bacchetta:
Cosa
ama:
Cosa
odia:
Amortentia:
PS: il cattivo di turno me lo sono tenuto per me
Dhearg Bàs
(che in gaelico vuol dire La Morte Rossa) ho preso il nome da un'opera
di Edgar Allan Poe
|
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Capitolo 2 *** Scelta OC ***
2. Scelta OC
Grimilde's
Lo so sono
in mostruoso ritardo e non è da me mettere semplicemente un
elenco con foto e nomi, davvero non mi piace farlo ma purtroppo impegni
di lavoro questa settimana mi hanno reso impossibile scrivere il
capitolo (cosa a cui sto comunque pensando) e quindi piuttosto che
lasciarvi con una cosa scarabocchiata in fretta e male preferisco
mettervi un elenco dei personaggi scelti (non facendo distinzione tra
Auror e "cattivi" per il momento) e quindi vi elenco gli OC scelti e
che faranno parte della storia e spero di riuscire a mettere per
iscritto il primo capitolo il prima possibile.
Vi chiedo ancora scusa
per l'inconveniente ma il lavoro, purtroppo, è lavoro...
Jacob
Longlost
Lilian
Cavendish
Alastair
Carsen
Ryan
McFly
Caleb
Sapphyre
Hanna
Welsh
Elizabeth
Smith
Vieri
Kovačevick
Lena Cox
|
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Capitolo 3 *** 2 - Missioni segrete ***
3. Cap.2
MACUSA,
New York un mese prima
<<
Altri quattro morti, quattro morti e sei sparizioni, non possiamo
continuare
così >> e con la voce nervosa il capo
dell’applicazione della legge sulla
magia guardò il resto delle persone sedute in consiglio
nell’ufficio del
Presidente:<< È ovvio che non possiamo andare
avanti così Benfield, il
problema è come fermarlo >>
specificò un uomo alto e magro dall’aria
arcigna di nome Garrett che era il capo del Dipartimento
Auror:<< Oh
certo parli bene Garrett, sono mesi che i tuoi Auror seguono le tracce
di
questo fantomatico Degas Bas >> <<
Veramente signore sarebbe Dhearg
Bàs, è gaelico e… >>
l’uomo che era stato interrotto si voltò verso il
secondo di Garrett per poi guardare il capo Auror
nervoso:<< Tenga a
freno il suo secondo, Garrett >> sibilò poi
lanciando l’ennesima occhiata
all’uomo che lo fissava con altrettanto
astio:<< Si signor
segretario>> commentò Marcus Garrett chinando
velocemente il capo e
colpendo leggermente una gamba del suo vice con la propria nel
tentativo di intimargli
silenzio:<< Ma signore io penso che…
>> cominciò di nuovo l’altro
che avendo studiato la situazione da quando quel folle di Morte Rossa
era
comparso sulla scena si era fatto una vaga idea di cosa stesse
succedendo:<< Un’altra parola Carsen,
un’altra parola e ti spedisco a
compilare le lettere per l’accademia >> lo
minacciò Garrett fingendo poi
con il segretario e il resto dei presenti di avere la situazione sotto
controllo mentre segretario e presidente stavano discutendo su come
fermare
l’imminente minaccia.
Dipartimento
Auror, Londra due giorni prima
<<
Quarantasette, quarantotto, quarantanove… >>
più camminava verso la
palestra che gli Auror usavano per scaricarsi dopo una dura giornata di
lavoro
e più Hannah sentiva le grida di incitamento dei suoi
colleghi, fortuna che il
capo aveva mandato lei perché se Frank Parson avesse trovato
di nuovo buona
parte dei suoi Auror in palestra a scommettere probabilmente quella
sarebbe
stata la fine del Dipartimento per mancanza di personale attivo!
Avanzò
ancora prendendo un respiro profondo quando si trovò davanti
alla porta, ma
possibile che quegli idioti non avessero nemmeno la decenza di
insonorizzare la
stanza? Diavolo un Muffliato si imparava a scuola, non era un
incantesimo così
difficile!
Senza
preoccuparsi oltre Hannah abbassò la maniglia entrando nella
palestra e
rimanendo immobile davanti allo spettacolo, decisamente barbaro, che i
suoi
colleghi avevano messo in piedi.
<<
Andiamo non mollare Ryan, ho scommesso 12 galeoni >>
<< Fagli
vedere Cal! Puoi batterlo quel pivello! >> scorrendo
velocemente lo
sguardo sugli uomini presenti nella stanza Hannah scosse la testa: bel
modo di
impiegare le ore di lavoro, davvero! Poi guardando i due ragazzi al
centro dell’improvvisato
ring un piccolo sorriso le scappò sulle labbra: doveva
aspettarselo!
Ryan
McFly e Caleb Sapphyre si erano cordialmente odiati da quando il primo
aveva
finito l’accademia ed era stato assegnato alla squadra in cui
lavoravano Caleb
e Aidan, il fratello minore di Hannah; a quanto diceva suo fratello
infatti
Ryan e Caleb non si erano mai andati a genio, e vista la determinazione
che
entrambi avevano nel primeggiare in tutto, erano inevitabilmente finiti
alle
mani dopo appena una settimana di lavoro insieme.
<<
Se molli me li ridai tu i soldi Sapphyre! >> sentendo
quella voce Hannah
rimase immobile: che cavolo ci faceva lì Aidan? Non doveva
essere alla visita
di controllo prima di essere abilitato per le missioni attive?
<<
Aidan Martin Welsh >> e a passo di marcia Hannah si
diresse verso il
fratello, poteva accettare tutto ma non che lui le mentisse
così:<< Han…
>> e lui si girò sfoderando un sorriso
sperando di intenerire la sorella
maggiore.
Davanti
a quella piccola distrazione Caleb voltò la testa per
guardare la donna e perse
la concentrazione facendo scivolare un braccio e atterrando con i
gomiti sul
pavimento mentre Ryan davanti a lui fece un altro paio di flessioni
guardandolo
con un sorrisetto soddisfatto in viso; un grido di gioia si
levò dai
sostenitori di Ryan e con un colpo di reni e braccia il ragazzo si
rimise in
piedi tendendo la mano al suo
“avversario”:<< Bella gara Sapphyre,
dovremmo rifarla >> Caleb si mise in ginocchio alzandosi
velocemente e
fulminandolo con gli occhi:<< Vai al diavolo McFly, hai
avuto fortuna
>> Ryan non replicò o forse stava per farlo ma
Hannah si mise in mezzo al
piccolo gruppo scrutando i due rivali con aria truce:<<
Quando avete
finito >> poi lanciando un’occhiata ai
pettorali nudi di entrambi
aggiunse con una smorfia:<< Rendetevi presentabili, il
capo vi vuole
>> poi guardando un’ultima volta Aidan come ad
intimargli che la questione
non era chiusa lasciò la palestra come ci era entrata
lasciandosi dietro un
silenzio tombale.
<<
Vuoi uscire da quel bagno Cavendish! Faremo tardi! >> e
con la voce di un’ottava
più alta del normale Lena Cox bussò di nuovo alla
porta del bagno delle donne
dove la sua collega e compagna si era chiusa circa dieci minuti
prima:<<
Mi hai sentito Cavendish? Apri! Il capo ci vuole! >>
ripeté ancora non
ricevendo nessuna risposta dall’altra parte, stava per
bussare di nuovo quando
il suono di qualcosa che andava in frantumi la mise in
allarme:<< Che
cavolo succede lì dentro? Cavendish! O apri subito o apro
io! >>
Dall’altro
lato della porta Lilian intanto stava guardando la sua immagine
riflessa nello
specchio cercando di prendere fiato e, soprattutto, il controllo di
sé; aveva
appena ricevuto il risultato del suo ultimo esame per passare di
livello ma il
responso non era stato quello che si era aspettata e così il
suo equilibrio si
era incrinato costringendola a lasciare l’ufficio e fuggire
in bagno prima di spaccare
la prima cosa o mago che si fosse trovata davanti.
Rifiutata.
Come
diavolo aveva fatto a fallire quella stupida prova? Certo un test
attitudinale
non era il modo ideale per valutare le capacità di un Auror,
di uno come lei
che aveva avuto i voti migliori di tutti all’Accademia e che
si era diplomata
con un anno di anticipo poi…
Guardò
il suo riflesso e fece una smorfia sprezzante a sé
stessa:<< Impara a
fare meglio tesoro >> si disse acida arricciando le
labbra in una smorfia
poi le venne in mente quello che le ripeteva di continuo il suo
istruttore all’accademia
durante il suo primo anno: fallisci
ancora. Fallisci meglio.
Matthew
Lucas era stato l’uomo che l’aveva aiutata di
più negli ultimi anni ma ora era
arrivato il momento di cavarsela da sola e, odiava pensarlo, ma spesso
non si
sentiva ancora pronta.
Stava
per tirare di nuovo un pugno a qualcosa quando le grida della sua
collega dall’altra
parte della porta le ricordarono che Lena Cox non era il genere di
persona che
andava per il sottile e non era il caso di renderla partecipe dei fatti
suoi,
non in quel momento almeno…senza contare che se il capo
voleva vederle forse il
vento stava cambiando; stampandosi in faccia il suo sorriso migliore
Lilian
riparò velocemente il portasapone di ceramica che aveva
scagliato contro il
muro e uscì guardando l’altra come se niente fosse
successo:<< Allora? Non
eravamo in ritardo Cox? Andiamo >> commentò
poi avviandosi verso l’ufficio
del capo dipartimento.
<<
E voi che ci fate qui? >> e Lena guardò Ryan e
Caleb fermi accanto alla
porta chiusa del capo:<< Ci hanno convocato Cox
>> rispose acido
Caleb che ancora non aveva digerito la vittoria del suo
“collega”:<< Che
cos’avete combinato stavolta? >>
domandò Lilian sorridendo e guardando
Ryan che sembrava infischiarsene bellamente di quello che gli succedeva
intorno:<< Sempre a pensare male degli altri Cavendish
>> replicò
Caleb memore di quanto anche a scuola la sua ex compagna di casa avesse
quell’atteggiamento,
ma prima che potesse continuare la porta si aprì e Hannah
Welsh li squadrò
tutti e quattro:<< Bene, venite >>
commentò sbrigativa spostandosi
per lasciarli entrare.
<<
Scommetto che vi state chiedendo perché vi ho fatti venire
qui >> cominciò
Parson senza tanti giri di parole, era famoso per andare dritto al
punto senza
troppi preamboli, sia che dovesse dare buone o cattive notizie.
<<
Capo se non ha bisogno di me io… >>
cominciò Hannah che aveva già in
mente le pratiche che l’aspettavano sulla sua scrivania che
avrebbe dovuto
finire prima di andare a casa quella sera:<< Veramente
sì Welsh, ho
ancora bisogno di lei >> << Come?
>> domandò Hannah
perplessa:<< La convocazione riguarda anche lei
>> la donna
strabuzzò gli occhi:<< Che cosa centro io
con…non mi aveva parlato di…
>> non era da lei contestare gli ordini o mettersi a fare
discussioni con
il capo ma davvero non si aspettava una cosa del
genere:<< Tutto a tempo
debito Welsh, ora per favore venite tutti qui, la passaporta si
attiverà a
breve >> i cinque guardarono il portapranzo in metallo
sulla scrivania
del capo che cominciava a vibrare e prima che fosse troppo tardi vi
poggiarono
sopra la mano.
Queens,
New York presente
Calandosi
il cappuccio color sangue sulla testa Vieri fece come al solito una
piccola
smorfia stringendosi più che poteva i legacci dorati che
chiudevano la palandrana,
odiava tutta quella teatralità ma capiva anche
l’esigenza di mantenere l’anonimato
in una situazione come la loro e, soprattutto, in una come quella di
Dhearg Bàs
che al momento era l’uomo più ricercato degli
Stati Uniti.
Avanzò
nel grande salone di granito nero fiocamente illuminato dalle torce
alle pareti
e come ogni volta si chiese che diavolo di gusti avesse
quell’uomo, d’accordo
che era il capo di una società malvagia – sorrise
sotto il cappuccio a quella
definizione da romanzo – ma quella stanza sembrava una camera
di tortura
medievale!
<<
Sedetevi, avanti muovetevi! >> e la voce secca e acida di
Drake, il
secondo in comando richiamò all’ordine gruppo di
adepti.
In
silenzio e anche abbastanza velocemente Vieri si sedette su una sedia
in mezzo
ad altri due, non sapeva esattamente chi fossero e forse non lo avrebbe
mai
saputo, ma quel giorno c’era qualcosa di diverso
nell’aria e lui non era il
solo a pensarlo a giudicare dalle posture rigide dei suoi compagni.
Quando
tutti furono al loro posto Drake si sedette a sua volta lasciando
libera la
grossa sedia di legno lavorato e velluto damascato che era del loro
capo;
inutile dire che quella sedia più che tale era un vero e
proprio trono, un po’
in contrasto con la “tavola rotonda” a cui loro
sedevano, ma in fondo Dhearg
Bàs meritava quel posto e quell’onore avendo
creato tutto quello dal niente.
Tutto
quello cosa? Domandò poi Vieri a sé stesso, certo
quell’uomo era diventato
famoso, e non certo per atti di generosità, quasi o forse
più di Lord
Voldemort, era diventato il nome che tutta New York aveva sulle labbra
e che
molti si chiedevano chi nascondesse, se lo era chiesto anche lui prima
di
ricevere quell’invito circa un anno prima.
Il
corso dei suoi pensieri fu interrotto dal suono della materializzazione
e
quando alzò gli occhi sul trono vide il loro Mentore,
vestito di nero con le
mani strette sui pomi dei braccioli e, anche se il suo viso era coperto
da una
elaborata maschera dorata raffigurante un teschio, i movimenti secchi
del suo
corpo la dicevano lunga sul suo umore di quel giorno, notando poi una
manciata
di sedie vuote dall’altro lato del tavolo finalmente Vieri
capì.
<<
Amici, fratelli miei >> Dhearg Bàs cominciava
sempre così i suoi
discorsi, giusto per sottolineare quanto tutti loro fossero uguali e
accumunati
dagli stessi interessi ed ideali, che poi lui tenesse in mano ognuno di
quegli
uomini e quelle donne era un’altra storia:<<
Purtroppo ho una spiacevole
notizia da comunicarvi, la nostra ultima missione non ha ottenuto
l’esito
desiderato e, come potete ben vedere, qualcuno ne ha dovuto pagare il
prezzo
>> gli occhi di tutti si puntarono sulle sedie vuote, in
particolare su
quella alla sinistra del Maestro che fino a pochi giorni prima era
appartenuta
a Foster, il suo secondo al pari di Drake:<< So che
speravate in ben
altre notizie, ma ora c’è qualcosa che necessita
urgentemente della nostra
attenzione se vogliamo che il nostro piano abbia successo
>> tutti trattennero
il fiato in attesa delle sue prossime parole:<< Il MACUSA
sta mettendo
tutti i suoi Auror alle nostre costole, non che siano in alcun modo
vicini alla
verità o che possano in alcun modo sabotare il nostro piano,
ma meglio non
correre rischi, ho bisogno di alcuni volontari pronti a tutto pur di
eliminare
questa minaccia, ho bisogno di voi fratelli miei >>
In
silenzio alcuni si alzarono in piedi e tra di loro Vieri riconobbe
Drake che
come sempre era in prima fila per il suo Mentore, preso da un moto di
orgoglio
anche lui si alzò in piedi e quando lo fece si accorse che
il resto della gente
stava sparendo attorno a lui ma poi capì che era lui a star
lasciando quel
lugubre seminterrato per chissà quale luogo.
MACUSA
Dipartimento Auror, New York
Quando
arrivarono davanti all’ingresso del MACUSA Hannah
guardò il resto del gruppo
con un piccolo sorriso: ormai erano lì e tanto valeva
entrare.
<<
Salve noi stiamo cercando… >> e con calma lei
si avvicinò all’uscere che
se ne stava immobile e serio peggio delle guardie davanti a Buckingham
Palace:<<
Scusi sono Hannah Welsh, Auror del ministero britannico, secondo
livello e…
>> l’uomo in silenzio spinse la porta dorata
facendo segno di
entrare:<< Ascensore centrale, terzo piano settore A
>> Hannah
ringraziò mentre entrava assicurandosi che gli altri la
seguissero, Parson li
aveva mandati in quella missione senza spiegare loro un bel niente, ci
avrebbe
pensato il loro referente a New York aveva detto ma lei detestava
essere
mandata così allo sbaraglio.
Raggiunsero
il piano del dipartimento Auror pochi minuti dopo e quando scesero al
piano
tutti e cinque osservarono i corridoi scuri ma di un’innata
eleganza e
raffinatezza, niente da invidiare al loro Dipartimento in Inghilterra.
Avanzarono
ancora di qualche passo quando un uomo si avvicinò a
loro:<< Forestieri,
cercate qualcuno? >> domandò poi avvicinandosi
al viso di Caleb e
scrutandolo come se fosse stato un pesce rosso in una
boccia:<< Ehi…sta’
lontano >> cominciò Sapphyre
innervosito:<< Sì, forestieri decisamente
>> continuò lo sconosciuto voltandosi poi
verso Ryan e poi verso Lena, ma
prima che potesse aggiungere altro una voce pacata ma dura dal fondo
del
corridoio lo bloccò:<< Rex torna nel tuo
ufficio, hai ancora quei
rapporti da archiviare >> << Io non
archivio un bel niente
sbruffone! >> replicò voltandosi verso
l’ombra che pian piano si stava
avvicinando.
I
cinque Auror restarono a guardare mentre l’ombra alzava una
mano ed agitava la
bacchetta spedendo di peso il caro Rex in uno gabbiotto poco
distante:<<
Ne parliamo dopo Rex, d’accordo >>
continuò la voce e quando fu a portata
di vista Hannah rimase immobile a fissarlo poi questi sorrise
presentandosi e
mettendo fine ai suoi dubbi:<< Alastair Carsen, voi
dovete essere gli
Auror mandati dall’Inghilterra, vi stavo aspettando
>> poi girando loro
le spalle aggiunse incamminandosi di nuovo verso il fondo del
corridoio:<< Seguitemi, abbiamo poco tempo per
aggiornarvi sulla
situazione >>
Grimilde's
Lo so il capitolo non è lunghissimo ma siamo pur sempre
all'inizio...prometto che il prossimo sarà un po' meglio
anche perchè ora che tutti sono arrivati a New York
comincerà davvero la storia...Vi chiedo ancora scusa e
cercherò di rimediare presto.
Lo so mancano ancora un paio di OC ma verrano introdotti presto nel
prossimo capitolo.
|
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Capitolo 4 *** 3 - Il piano ***
Cap.3
Una
volta giunti davanti ad una porta di legno scuro Alastair si
voltò appena a
guardare il piccolo gruppo:<< Devo ammettere che mi
aspettavo qualcuno di
diverso, ma è meglio così >> Caleb
lanciò un’occhiata di fuoco allo
sconosciuto e poi guardò Ryan che aveva più o
meno la sua stessa espressione: qualcuno di
diverso? Ma chi si credeva di
essere?
<<
Alastair Carsen, vice capo del Dipartimento Auror del MACUSA
>> rispose
l’altro alla domanda che lui si era fatto nella
testa:<< E no, per usare
la sua colorita espressione non sono un fottuto legilimens, so solo
usare gli
incantesimi non verbali alla perfezione >> Caleb fece per
aprire bocca
quando Hannah lo precedette:<< Ehm…signor
Carsen…so che avete chiesto la
collaborazione degli auror britannici, quello che ci chiedevamo era
perché…
>> girandosi verso la donna Alastair
sorrise:<< Ha ragione miss
Welsh, credo di dovervi delle spiegazioni >> poi
avvicinandosi ad una
parete agitò di nuovo la bacchetta mormorando un revelio a mezza voce e facendo apparire
un complicato diorama con
nomi, ritagli di giornali, citazioni, foto e post-it attaccati un
po’
ovunque:<< E quello che cos’è?
Dreg… >> e Lilian si avvicinò
cercando di leggere:<< Dhearg Bàs,
è gaelico e significa Morte Rossa
>> cominciò a spiegare Carsen:<<
È il motivo per cui siete qui
>> << Chi è
quell’uomo? >> domandò allora Hannah
avvicinandosi al diorama e cominciando a studiarlo proprio come gli
altri:<< Nessuno lo sa di preciso, è comparso
circa un anno e mezzo fa,
all’inizio pensavamo ad un emulatore di Voldemort, sapete le
notizie sono
giunte anche fino a qui e non nego che abbiamo avuto qualche piccola
rivolta e
cose di questo genere, ma abbiamo messo tutto a tacere nel giro di
poco,
l’unico che non siamo riusciti a fermare è lui.
Non sappiamo chi sia o che
faccia abbia ma nel giro di poco tempo è riuscito a
raccogliere un numero
immenso di seguaci devoti a lui e alla sua causa >>
<< La sua
causa? >> domandò Lena
curiosa:<< Sì, i maghi qui sono abbastanza
integrati nella società e spesso collaborano con i No-Mag
senza troppi
problemi, non c’è più l’odio
che c’era negli anni ’20, siamo una
società aperta
e cordiale il più delle volte >>
<< Quindi che genere di seguaci
ha? >> << Quelli del tipo peggiore: quelli
che vogliono il potere
>> << Il potere? >>
domandò Hannah che non riusciva a
capire:<< Sì Welsh, il potere è
l’arma migliore per corrompere chiunque,
di’ ad un uomo che gli darai il mondo e ti seguirà
ovunque, morirà per te e
farà qualsiasi cosa pur di ottenere quel potere che gli hai
promesso >>
<< Morire? Vuole dire che questi tizi…
>> Carsen indicò una fila di
foto appese nella parte bassa dello schema:<< Questi sono
alcuni dei suoi
seguaci, sappiamo chi sono perché sono morti e abbiamo
ritrovato i loro
cadaveri nell’Hudson >> << Come
sapete che erano suoi uomini?
>> Alastair indicò una serie di piccole foto
che, anche se ritraevano
diverse parti del corpo, avevano in comune lo stesso
simbolo:<< È quasi
comico quanto Morte Rossa abbia preso spunto da Voldermort, questo
è il suo
marchio >> ed indicò il complicato simbolo che
raffigurava un tridente
con due puntini ai lati del manico:<< Ma
è…è come il Marchio…
>>
cercò di dire Lena che come tanti altri ancora faticava a
parlare di qualsiasi
cosa fosse collegata a Voldermort dato che la guerra non era finita da
molto.
<<
Oh no, niente di simile >> commentò
Alastair:<< È un semplice
marchio, niente di magico o con poteri, solo il segno di un ferro
rovente sulla
pelle >> << Li marchia come bestie?
>> domandò allora Caleb
acido:<< Beh sì, penso che per lui siano
questo: bestie che può sfruttare
finché ne ha bisogno >> tutto il gruppo rimase
per un attimo in silenzio
a quelle parole, fu Ryan a ritrovare la parola e a domanda quello che
ancora
premeva a tutti sapere:<< Ok, ma noi che ci facciamo qui?
>>
<< Giusta osservazione signor McFly >>
commentò Carsen:<<
Come penso possiate aver capito gli uomini di Dhearg Bàs
conoscono molti dei
miei uomini e le loro facce, non posso utilizzare nessuno di loro per
la
missione che ho in mente >> << Missione?
>> domandò Hannah
che, essendo la più alta in grado, si sentiva responsabile
per il resto del
gruppo:<< Sì Welsh, missione >>
poi guardando i quattro Auror più
giovani aggiunse:<< Siamo venuti a conoscenza di alcuni
luoghi che Dhearg
Bàs o i suoi tirapiedi usano per reclutare seguaci, sono
posti comuni per
quanto possa sembrare banale, ci serve qualcuno di nuovo
per… >> <<
Per infiltrarvi nelle fila nemiche >> concluse Hannah che
ormai aveva
capito a cosa puntava Carsen:<< Sì,
esattamente >> << E vuole
mandare noi al macello? Dopo averci detto di cosa è capace
quell’uomo crede che
qualcuno potrebbe… >> sapeva bene che tutti
loro erano Auror e in un
certo senso quello era il loro lavoro, ma Ryan e Caleb si erano
diplomati da
poco più di un anno e Lillian e Lena non avevano certo
più esperienza di loro,
sì erano tutti fenomenali e con grande capacità
da mettere a frutto, ma erano
ancora acerbi e se per caso avessero sbagliato qualcosa? Se li avessero
scoperti?
<<
Non deve preoccuparsi Welsh, ho studiato i comportamenti di Morte
Rossa, ci
vuole molto prima che qualcuno dei nuovi adepti entri a far parte della
sua
cerchia più stretta e che sia effettivamente in pericolo di
vita, ma ognuno dei
suoi tirapiedi anche il più misero è a conoscenza
di ogni movimento della
setta, possiamo scoprire dove si radunano e cos’hanno in
mente nel giro di
qualche settimana massimo un paio di mesi e poi attaccheremo.
Sarà una cosa
rapida ed indolore, o almeno lo sarà per noi
>> << Ha già
pianificato tutto >> commentò scettica Hannah
che, per quanto conoscesse
di fama Alastair Carsen, lo vedeva un po’ troppo ottimista e
convinto delle sue
idee:<< Sono mesi che lavoro a questo caso, sono mesi che
lo studio e
penso di avere la situazione in pugno >> o almeno questo
era quello di
cui Alastair si era convinto dopo tutto quel lavoro e quella fatica.
<<
Che cosa ti porto? >> e appoggiandosi al bancone di
mogano del bar la
mora guardò l’uomo seduto sullo sgabello davanti a
lei che sorrideva facendo
scorrere le dita sul legno:<< Uhm…proposta
interessante, potrei farci un
pensierino sai >> commentò questo con la
faccia che non lasciava nulla a
fraintendimenti:<< Quando finisci il turno? Possiamo
anche andare a
divertirci fuori e… >> << Fatti
da parte amico >> e un’altra
voce maschile un po’ acida e stizzosa fece alzare gli occhi
dell’uomo su un
ammasso di muscoli e un’espressione truce sul
viso:<< E tu che cavolo…
>> << La signorina è impegnata,
gira al largo >> commentò
l’altro senza degnarlo di uno sguardo e rivolgendo gli occhi
chiari sulla
barista che era rimasta in silenzio durante tutto il
tempo:<< Oh andiamo
chi ti credi di… >> ma bastò
un’occhiata del nuovo arrivato per fargli
cambiare idea e farlo girare al largo.
Rimasti
soli lui si voltò verso la barista che ora lo guardava con
le braccia
incrociate sul petto e un’espressione leggermente adirata che
le incurvava le
labbra:<< Bene, ora che hai fatto il tuo bello
spettacolino da salvatore
del mondo, che vuoi Longlost? >> <<
Piantala di fare la sostenuta,
ho bisogno di parlare con te >> << E se io
non volessi farlo? Sto
lavorando Jacob >> lui alzò gli occhi al cielo
trattenendo
un’imprecazione tra i denti:<< Anche io sto
lavorando Elizabeth >>
commentò poi guardandola con nervosismo, non li piaceva
perdere tempo e aveva
un compito da portare a termine:<< Davvero? E da quando
tu… >>
Jacob indicò un punto appartato del bar:<< Non
qui >> Elizabeth
alzò gli occhi al cielo a sua volta allungandogli una
piccola chiave
dorata:<< Dieci minuti, non posso fare di più
ora >> lui annuì e si
incamminò verso quelli che dovevano essere i bagni, ma
sgusciando poi in una
piccola porta secondaria che la chiave dorata aveva aperto.
Un
paio di minuti dopo Elizabeth lo raggiunse:<< Allora?
>> domandò la
ragazza stizzita e guardando il viso squadrato dell’uomo
illuminato fiocamente
dalla luce delle loro bacchette:<< Allora Drake
è andato >> meglio
cominciare da lì, c’erano tante cose di cui
dovevano parlare e avevano
decisamente poco tempo.
A
quella notizia Elizabeth fece spallucce:<< Peccato, mi
piaceva >>
<< Lo odiavi >> replicò Jacob
come se stessero parlando del
tempo:<< Lo odiavo perché era un idiota che
non sapeva distinguere un
diamante da un coccio di vetro, ma non era così
male… >> poi con un
sorrisetto divertito aggiunse:<< Me lo stavo lavorando,
forse l’avrei
convinto a parlare con il capo, ora dovrò ricominciare da
capo >> poi
tornando a guadare Jacob aggiunse:<< Chi è
quello nuovo? Si sa già
qualcosa? >> Longlost annuì:<<
Sì, Dhearg Bàs ha scelto ieri sera
dopo la riunione, ha chiesto dei volontari per una missione e ha
nominato il
successore di Drake >> << Bene, almeno
saprò con chi… >> <<
Elizabeth >> << Allora? Chi è
Jacob? Chi devo… >> <<
Non verrai alle riunioni, non per ora. Mi servi qui >>
<< Cosa? Non
sei tu che… >> ma poi capendo le parole
dell’altro si bloccò un attimo
sbattendo le palpebre incredula:<< Aspetta un attimo, non
può essere…non
puoi… >> << Non è che
c’erano molti altri adatti al compito
>> << Pomposo idiota >>
inaspettatamente Jacob scoppiò a
ridere a quell’insulto:<< Oh andiamo accetta la
sconfitta Elizabeth
>> << Devo accettare che tu mi dia ordini?
Scusa se non faccio i
salti di gioia Longlost, davvero… >>
<< Vedi il lato positivo, al
contrario di Drake io non ci proverò con te ogni volta
>> lei scosse il
capo, odiava quella situazione ma conosceva Jacob Longlost da troppo
tempo per
odiare anche lui:<< Sì certo e sai le voci che
cominceranno a girare
quando tua moglie saprà che vieni al bar e ti apparti con me
in uno sgabuzzino
>> << Di mia moglie lascia che mi preoccupi
io >> poi
tornando serio aggiunse:<< Ad ogni modo sono qui per un
motivo preciso: Drake
non è l’unico che è stato fatto fuori,
ci servono delle nuove reclute, a me
servono delle reclute per la nuova missione >>
<< Fammi parlare con
lui >> entrambi sapevano chi era lui:<< Non
demordi? >>
<< No, sai cosa voglio e con te non ho bisogno di tanti
sotterfugi, fammi
parlare con lui e ti troverò quelli che ti servono
>> << Trovami
quelli che mi servono e vedrò cosa posso fare
>> commentò Jacob non
volendo cedere su tutta la linea:<< Sai che non ci
metterò molto >>
<< Vedremo Elizabeth, vedremo >> poi
scuotendo la testa evitandosi
ulteriori commenti Jacob la salutò spostandosi verso la
porta ed abbassando la
maniglia tornò nella calca del locale.
<<
Davvero, non è il caso che… >> e
continuando a camminare dietro ad
Alaistair Hannah stava cercando di convincere l’auror che non
c’era bisogno di ospitare
lei e Lillian Cavendish a casa sua, il ministero aveva degli ottimi
alloggi e
potevano benissimo:<< Non se ne parla miss Welsh, sarete
mie ospiti per
tutto il tempo che resterete qui >> << Ma
signor Carsen non è il
caso che...non vorremmo essere di intralcio e…
>> << Avvisare Al!
Avvisare non è così difficile! >> e
con un misto tra un sorriso e una
smorfia una donna bionda con i capelli legati in una coda e una
deliziosa
bambina dai capelli scuri e grandi occhi verdi uscì nel
piccolo giardino davanti
alla casa mentre il sorriso dell’Auror si
allargava:<< Nicole scusami
tesoro, ho fatto prima e non ho avuto il tempo di…
>> << Sì sì,
sempre la stessa storia Carsen >> poi avvicinandosi e
mettendogli la
bambina tra le braccia aggiunse con un sorriso
malefico:<< Ora sei qui,
tua figlia ti reclama quindi fa il tuo dovere di padre mentre io mostro
la casa
alle nostre ospiti >> guardando per un attimo la moglie
Alastair sorrise
poi i suoi occhi si posarono sulla figlia e il suo sorriso si
allargò ancora di
più.
<<
Signora Carsen davvero non è il caso che voi…
>> e di nuovo Hannah provò
a convincere la moglie di Alastair a lasciarle trovare un altro
alloggio, era
più forte di lei, si sentiva sempre a disagio quando era
ospite di qualcuno e
con tutti i pensieri che avrebbe avuto in quel periodo poi…
<<
Nicole è sufficiente, la signora Carsen è mia
suocera e, per quanto le voglia
bene, non è la donna più amabile del mondo
>> le tre donne risero e
Nicole si fermò davanti ad una porta bianca abbassando la
maniglia:<<
Questa è la camera degli ospiti, non è
grandissima ma spero sia di vostro
gradimento >> Hannah e Lillian misero la testa dentro
guardando la stanza
che sì, non era enorme ma era squisitamente arredata su toni
chiari e pastello,
ai due lati c’erano due letti singoli e un enorme armadio a
muro accanto alla
finestra che grazie alle tende aperte faceva entrare il sole del primo
pomeriggio.
<<
È splendida >> commentò Lillian
entrando e poggiando la propria borsa su
uno dei letti:<< Sì, andrà
benissimo Nicole, grazie per la vostra
ospitalità >> commentò Hannah
entrando a sua volta e avvicinandosi
all’altro letto:<< Bene, prendetevi un
po’ di tempo per sistemarmi e
riposarvi, il bagno per gli ospiti è in fondo al corridoio,
io e Al abbiamo le
camere al piano di sotto accanto a quelle dei bambini >>
<<
Bambini? >> domandò Lillian che aveva notato
solo la bambina in braccio a
Carsen:<< Sì, oltre ad Astrea abbiamo anche
due maschi, ma ora stanno
facendo il riposino >> << Mamma!
>> e immediatamente un
piccolo urlo seguito da un pianto interruppe le sue
parole:<< Come
dicevano stavano facendo il
riposino!
>> e scoppiando a ridere Nicole si avvicinò
alle scale:<< Venite
pure giù quando siete pronte, abbiamo organizzato un piccolo
aperitivo di
benvenuto con alcuni amici e colleghi di Al >> le due
auror annuirono e
lasciandole sole Nicole scese la scale borbottando qualcosa su come suo
marito
fosse incapace di trattare con un bambino di 3 anni.
<<
Crede che staranno bene? >> la voce di Lillian fece
voltare Hannah verso
la ragazza che era seduta sul letto e guardava fuori dalla finestra ma
in
realtà era persa nei suoi pensieri:<< Sono
sicura di sì, Carsen non li
avrebbe mandati là altrimenti >>
<< Lo so, cioè so che è
così ma stando
qui mi sento inutile >> << Mi serve il tuo
aiuto qui Lillian, tu
farai da tramite con gli altri e nessuno deve vederti o collegarti a
loro, ora
vai a farti una doccia, sembra che tu ne abbia bisogno >>
la ragazza
annuì e passandosi una mano nei capelli leggermente
arruffati dal viaggio e dal
giro turistico del ministero del MACUSA di quella
mattina:<< Lei non ha
bisogno di sistemarsi? >> domandò Lillian
alzandosi con un cambio di
abiti tra le mani:<< Lo farò dopo, ad ogni
modo puoi anche darmi del tu
Lillian e chiamami Hannah >> la ragazza annuì
e con un piccolo sorriso
uscì dirigendosi verso il bagno.
Tre
quarti d’ora dopo anche Hannah Welsh aveva finito di farsi la
doccia e con un
grosso telo verde avvolto intorno al corpo stava poggiando la mano
sulla
maniglia di ottone del bagno per uscirne quando questa si
abbassò da sola e la
porta cominciò a cigolare.
Hannah
scattò indietro finendo tra la porta e il lavandino di
ceramica mentre una mano
maschile immediatamente seguita da un corpo avvolto in un elengante
completo
blu scuro correlato da una camicia bianca.
<<
Ma cosa…chi è lei? >>
domandò Hannah cercando di coprirsi il più
possibile mentre l’intruso alzava i suoi occhi scuri su di
lei sorridendo in
segno di scusa:<< Mi perdoni signorina, Al non mi aveva
detto che il
bagno era occupato >> poi così
com’era entrato richiuse la porta
lasciandola sola e perplessa su quello che era appena successo.
Una
volta che lei e Lillian furono vestite Hannah si fece coraggio e decise
di scendere
al piano di sotto da cui sentiva già provenire un allegro
vociare oltre ad un
profumino veramente invitante.
<<
Oh miss Welsh…miss Cavendish… >> e
Alastair sorrise facendo da anfitrione
e tenendo in braccio un bambino molto simile alla piccola Astrea,
doveva essere
suo fratello:<< Bene, ora ci siamo tutti >>
poi avvicinandosi alle
due aggiunse allegro:<< Venite, voglio presentarvi alcuni
amici >>
e cominciò a spiattellare nomi mentre loro si promulgavano
in strette di mano e
sorrisi, c’era davvero tanta gente a quel “piccolo
rinfresco”.
<<
Mi devo presentare da solo Al? >> domandò una
voce alle spalle di Lillian
e Hannah sentendola rabbrividì, non poteva…
Si
voltò e i suoi occhi incrociarono quelli scuri
dell’uomo che l’aveva sorpresa
in bagno poco prima:<< Quanto la fai lunga Ham ci stavo
arrivando
>> commentò Carsen allegro mentre
l’uomo sorrideva con quel sorriso da
divo del cinema:<< Sì sì, questa
l’ho già sentita, sei proprio come a
scuola! >> lo prese in giro scoppiando a ridere, poi
tornando serio
aggiunse:<< Ad ogni modo meglio che faccia a modo mio o
tu ci metterai
una vita >> e avvicinandosi fece il baciamano ad entrambe
indugiando un
po’ di più sulla pelle liscia di
Hannah:<< Hamilton Tatchers, piacere di
conoscervi >>
Grimilde's
Ed ora i personaggi ci sono tutti, o almeno quelli principali...nel
prossimo capitolo inizierà l'avventura sotto copertura di
Caleb, Ryan e Lena, ma anche Lillian e Hannah non staranno con le mani
in mano, Alastair ha un piano ben congeniato in mente; per quanto
riguarda gli "adepti" invece...beh anche lì ci
sarà qualche risvolto interessante...
Inoltre è comparsa la famiglia di Alastair e il suo vecchio
compagno di studi Hamilton Tatchers...che ruolo avrà in
tutto questo?
A presto e mi scuso per averci messo così tanto ad
aggiornare...spero la prossima volta di fare prima.
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Capitolo 5 *** 4 - Ricognizione ***
Cap.4
Il
Gold Swan era un piccolo bar nel
Queens dove i babbani non entravano da quando l’ufficio di
igiene aveva messo i
sigilli a causa di un’invasione di ratti, in
realtà il tutto era stato
magistralmente orchestrato dal proprietario: Hamish Wolfe, mago
purosangue di
mezz’età, che voleva tenere lontano i No Mag dal
suo locale e, cosa ancor più
importante, da coloro che lo frequentavano!
<<
E questo sarebbe il ritrovo di quei criminali? >> e con
aria di
sufficienza Caleb si guardò in giro non appena lui, Ryan e
Lena misero piede
all’interno del locale:<< A me sembra un posto
qualsiasi >>
continuò poi guardando i tavoli di noce con le gambe
intagliate a forma di
animali magici:<< Beh non potevano scrivere centro di reclutamento maghi oscuri sulla
porta, non credi
Sapphyre? >> gli ricordò Ryan con un
sorrisetto:<< Sì beh, quando
avete finito di urlare ai quattro venti, volete farvi notare ancora
prima di…
>> ma la frase di Lena si bloccò a
metà quando il suo sguardo incrociò un
paio di occhi di ghiaccio che dal fondo del bancone si guardavano in
giro con
aria circospetta:<< Cox…ehi Cox ci sei?
>> e passandole una mano
davanti al viso Ryan ruppe l’incantesimo di quel momento
facendo risvegliare
Lena:<< Cosa? >> Caleb e Ryan si voltarono
a guadare il ragazzo
ancora seduto al suo posto ma che ora sorseggiava una
burrobirra:<< Oh…capisco…non
eravamo qui per altro? >> commentò Sapphyre
soffocando un
sorriso:<< Piantatela idioti! Siete due cretini, andiamo
a sederci prima
che vi affatturi >> e girandosi facendo muovere la coda
alta in cui aveva
legato i capelli si diresse verso un tavolo in fondo al locale, avevano
bisogno
di tempo e di una buona posizione per cercare di trovare quello che
stavano
cercando.
<<
Beh non so te McFly, ma io un pensierino su quello schianto ce lo farei
>> e lanciando una lunga occhiata alla barista mora dagli
occhi azzurri
che si avvicinava Caleb sorrise beffardo:<< E poi dite di
me…voi uomini
siete anche peggio >> commentò acida Lena
mentre la ragazza si avvicinava
tirando fuori un blocco e una piuma dalla tasca del
grembiule:<< Che cosa
volete ragazzi? >> domandò poi con un piccolo
sorriso:<< Il tuo
nome tanto per cominciare >> commentò Caleb
con un sorriso e Ryan gli
assestò un calcio agli stinchi tornando a guardare la
barista:<<
Perdonalo, ha battuto la testa da piccolo e da allora
l’abbiamo perso >>
senza dare segno di scomporsi la ragazza rimase in attesa delle
ordinazioni,
così fu Lena ad ordinare per tutti:<< Due
Acquaviola e una burrobirra
>> << Ehi…bevitela tu
Cox…io voglio un Ogden Stravecc… >>
<< Sì certo e poi ti porto io fino a casa,
scordatelo Ryan >> lo
ammonì lei decisa poi tornando a guardare la ragazza
aggiunse:<< La
burrobirra va benissimo >> l’altra prese nota e
si voltò tornando verso
il bancone con gli occhi di Caleb sempre addosso quasi fosse una
calamita:<< Quella ti prenderà per un maniaco
Sapphyre davvero >>
lo continuò a prendere in giro Ryan poi guardando Lena
aggiunse abbastanza
contrariato:<< Ho l’età per bere sai
>> << Lo so, ma
preferirei avervi entrambi lucidi >> poi avvicinandosi
all’orecchio di
Ryan e sorridendo gli sussurrò piano quasi dovesse
rivelargli chissà quale
sordido segreto:<< Se permetti sei un aiuto migliore
quando sei lucido
McFly >> a quelle parole Caleb scoppiò a
ridere di gusto passandosi una
mano nei capelli rossi:<< Uno a zero per
Cox…grande ragazza hai tutta la
mia stima >> Ryan fece una smorfia poi incrociando le
braccia sul petto
aggiunse:<< Vi odio, vi odio entrambi >>
alzandosi in piedi e
sorridendo Lena si girò per prendere la propria
borsa:<< Mentre al bambino
passa il broncio, io vado in bagno…non uccidetevi in mia
assenza >> e
dirigendosi verso la porta con scritto TOILETTE
continuò a cercare qualcosa nella propria borsa; era
così concentrata da non
accorgersi di dove stava andando.
<<
Ahi! Ma… >> e fece per aggiungere altro quando
alzando la testa incrociò
gli occhi del ragazzo seduto al bancone che aveva notato quando era
entrata:<< Ciao >> lei si bloccò
un attimo, non era molto brava a
fare nuove conoscenze, in particolare se erano degli adoni con la
faccia da
cherubino come quel tizio:<< Io sono Vieri
>> Lena allungò la mano
per stringere quella che lui le stava porgendo:<<
Cox… - poi scuotendo il
capo e sentendosi stupida aggiunse – volevo dire
Lena…mi chiamo Lena Cox
>> il sorriso che illuminò il viso di Vieri
avrebbe steso anche un
gigante e Lena cercò di non sembrarne troppo impressionata,
che diavolo era lì
per lavorare e si lasciava incantare dal primo paio di occhioni azzurri
che
vedeva? Che razza di Auror era?
<<
Piacere Lena…sei nuova di queste parti? Non ti ho mai visto
qui >> lei
scosse il capo:<< Io e i miei cugini…siamo in
vacanza…abbiamo pensato di
fare un viaggio per gli Stati Uniti…sai una cosa tipo zaino
in spalla… >>
da dove le usciva quella storia proprio non lo sapeva e a giudicare
dalla
faccia di Vieri lui nemmeno sapeva che cosa stesse
dicendo:<< Beh sai una
specie di gita con solamente
l’essenziale…l’idea è di mio
cugino Ryan, è un
mezzosangue e ama fare queste cose da babbani >>
sentendola dire la
parola babbani Vieri ebbe la
conferma
di quello che già pensava: quella ragazza era inglese o per
lo meno europea e
così lo erano anche i suoi amici.
<<
Quindi non vi fermerete qui per molto >> Lena rimase
immobile per un
attimo, come mai tutto quell’interesse su di loro?
<<
Ehi non pensare male, non sono un maniaco o un fissato, solo che vorrei
sapere
quanto intendi fermarti prima di provare a chiederti di uscire tutto
qui
>> ancora più stupita di prima la Cox
cercò di non arrossire! Diamine non
aveva tredici anni e non era davanti al bello della scuola!
<<
Ehi Lena! Tesoro che fine hai fatto? Sono arrivati i drink
>> e la voce
insolitamente cadenzata e lenta di Caleb li raggiunse appena prima che
la mano
di Sapphyre le coprisse la spalla in un gesto d’affetto che
poteva essere
facilmente interpretato:<< Caleb…cugino caro
– lì Lena mise tutta
l’acidità
possibile fulminando anche il collega con lo sguardo – stavo
solo
chiacchierando, ora arrivo >> senza risponderle Caleb
tolse la mano e con
un cenno del capo tornò a tavolo mentre lei tornava a
guardare Vieri:<<
Scusami…devo andare >> il ragazzo
annuì:<< Come vuoi, spero di
incontrarti ancora prima che tu parta >> lei
annuì poi senza aggiungere
altro tornò al tavolo.
<<
Non sapevo che ti piacessero quelle più
grandi…sei una sorpresa angel boy…
>> lo canzonò Elizabeth
una volta che lui tornò a sedersi al suo
posto:<< Non mi chiamare così
chiaro? >> lei sorrise maligna:<< Siamo
suscettibili oggi
angioletto… >> <<
Ellie…smettila >> sibilò Vieri
irritato poi
lanciando un’ultima occhiata a Lena e ai due tizi che erano
con lei
aggiunse:<< E comunque non farti strane idee, ero solo
curioso >>
<< Sé certo…raccontalo a Jacob
quando arriverà >> Vieri bevve un
lungo sorso della sua burrobirra per poi guardare la ragazza
dall’altro lato
del bancone con un sorriso sfacciato:<< Che Jacob si
fotta, non sto
facendo niente di male e nessuno mi vieta di divertirmi un
po’…e poi se proprio
ci tieni a saperlo saputella stavo facendo il lavoro per te
>> <<
Il cosa? Che accidenti dici? >> Vieri indicò
il terzetto con un cenno del
capo:<< Turisti…europei forse…la
carne fresca che Jacob ti ha detto di
cercare >> Elizabeth storse il naso:<< Mi
sembrano solo tre
disperati persi chissà dove >>
<< Preferisci cercare qualcuno di
qui con il rischio che gli Auror o il MACUSA li scovino e li facciano
cantare? Se
dovesse succedere qualcosa quelli non mancheranno a nessuno
>> ancora
poco convinta lei scosse il capo:<< Chi ti dice che
accetteranno, nemmeno
li conosci >> Vieri sorrise passandosi una mano prima sul
viso e poi
lungo il collo pavoneggiandosi un po’:<<
Ehi…sono un famoso battitore e
non me la cavo per niente male con le ragazze, lascia che mi lavori un
po’ quella
biondina e saranno nostri nel giro di un paio di settimane
>>
<<
Oh mio dio! Ma questi che cosa sono? >> e Lilian,
scendendo in sala da
pranzo a casa Carsen, rimase impalata davanti all’enorme
mazzo di gigli
multicolore che faceva bella mostra di sé sul grande tavolo
circolare:<<
Oh buongiorno Lilian >> la salutò allegra
Nicole mentre cercava di
infilare uno dei figli nel seggiolone:<< Questi sono
appena arrivati, il
fattorino ha detto che sono per miss Hannah Welsh >>
commentò
sorridendo:<< Per me? >> e la voce di
Hannah, già impeccabilmente
vestita, fece voltare le due verso la porta della
stanza:<< Oh ciao
Hannah…sì, sono per te, c’è
anche un biglietto >> e facendo finalmente
sedere il figlio Nicole le porse una piccola busta chiusa con la
ceralacca e
con un logo che lei non aveva mai visto prima:<< Da dove
viene? >>
Nicole lanciò un’occhiata al timbro e
sorrise:<< Oh è il logo della
Cornell >> << La cosa? >> domandò
Lilian:<< La Cornell University,
è una scuola dei No Mag, ci siamo conosciuti lì
io e Al, durante una missione
>> poi continuando a guardare Hannah e sorridendo allegra
aggiunse:<< Aprila…sono sicura che non ne
sarai delusa >> la Welsh
fece come le era stato suggerito e all’interno
trovò un piccolo foglio della
stessa risma spessa della busta con un nome stampato al centro: Professor H. Tatchers, history and legends
of Britain, sul retro poi un paio di righe scritte a penna:
“Posso invitarla a pranzo miss
Welsh? Per rimediare
al nostro primo indimenticabile incontro”
<<
Professor Tatchers? Nicole ma… >> la donna
sorrise:<< Sì, Hamilton
è un professore, ha insegnato per anni ad Ilvermorny storia
della magia, poi si
è stufato ed ora insegna ai No Mag le leggende della
Britannia, sai cose tipo
Artù e i Cavalieri della Tavola Rotonda, Excalibur, Mago
Merlino >> poi
dal momento che Hannah aveva letto il biglietto ad alta voce Nicole
aggiunse:<< Dovresti andare a pranzo con lui,
è un uomo estremamente
galante e affascinante >> poi scoppiando a ridere
aggiunse:<< Ma non
dire a mio marito che l’ho detto, è molto
suscettibile sulla questione >>
<< Quale questione? >> e la voce del
sopracitato marito fece
voltare le tre donne:<< Se stai parlando di quel
dongiovanni di Ham sono
d’accordo con te Nicole >> la donna scosse la
testa:<< Dongiovanni,
che parolone >> << Devo ricordarti a chi ti
ho dovuta strappare per
averti tesoro? >> e sorridendo Alastair le
circondò la vita con un sorriso:<<
Alastair Regan Carsen sono passati dieci anni, potresti smetterla di
essere
geloso >> poi baciando le labbra del marito Nicole
aggiunse:<< E
comunque io e Hamilton eravamo solo buoni amici >>
<< Non è la
stessa versione che racconta lui tesoro >> la moglie
scosse la testa poi
guardando oltre la spalla del marito e fissando Hannah
aggiunse:<< Non
dare retta a questo brontolone, vai a divertiti >>
<< Ma noi
veramente saremmo qui in missione e… >>
sbuffando infastidito Alastair
scosse la testa:<< Nicole ha ragione, vai pure a pranzo
con Ham e
divertiti, finché non avremo notizie dai vostri compagni non
possiamo fare
molto >> << Sicuro? Possiamo sempre andare
al quartier generale e
provare a collegare tutti gli indizi, magari una nuova visione delle
cose…
>> cominciò Hannah che non era del tutto
convinta di quell’incontro anche
perché non aveva ancora dimenticato l’imbarazzo
provato con quei due occhi
magnetici che la guardavano seminuda:<< Basteremo io e
miss Cavendish per
ora, quando avrai finito con Hamilton raggiungici pure >>
commentò Al
tranquillo poi guardando serio la collega aggiunse:<< Ti
chiedo solo di
non dirgli niente della nostra missione o altro, non escludo di
chiedere il suo
aiuto in futuro per alcune cose che mi sono poco chiare, ma per ora
preferirei
che venisse coinvolta meno gente possibile >> Hannah
annuì:<< D’accordo,
ci vediamo nel pomeriggio allora >> poi prendendo carta e
piuma scrisse
una breve risposta per il professor Tatchers affidando il messaggio al
gufo dei
Carsen.
<<
Dunque Jacob? >> Jake tenne il capo chinato con il
rispetto che si
conveniva visto di chi era al cospetto:<< Maestro
>> l’uomo,
incappucciato e seduto sul suo scranno agitò una mano come a
dire che certi
formalisti e salamelecchi poteva risparmiarseli:<< Ora
sei una guida
Jacob, risparmiati queste umiliazioni da novizio e parla
>> alzandosi in
piedi Longlost sollevò il capo guardando il cappuccio scuro
e la maschera
dorata che coprivano interamente il volto del suo capo, nessuno aveva
mai visto
Morte Rossa in faccia, nessuno lo aveva mai visto senza quel teschio
dorato sul
viso e i pochi che l’avevano fatto poi erano morti e, detto
con tutta
franchezza, Jacob non ci teneva ad essere uno di questi.
<<
Ho fatto come avete chiesto Mentore, ho già messo
all’opera i nostri cacciatori
per cercare nuovi adepti alla causa >> Dhearg
Bàs sollevò una mano su cui
portava un grosso anello in oro lavorato e lo studiò con
molta attenzione prima
di rispondere:<< La signorina Smith è
nell’elenco dei tuoi cacciatori
Jacob? >> l’altro
annuì:<< Sì signore, Elizabeth
è… >>
<< So quanto sia valido l’aiuto che la
signorina ha dato alla causa
>> cominciò il Mentore calmo per poi
aggiungere:<< Come so dei suoi
tentativi di circuire Drake >> a quelle parole Jacob si
bloccò, se il
Maestro sapeva allora…cioè visto la fine che
aveva fatto Drake che cosa poteva
succedere a lui?
<<
Maestro a dire il vero…ho già parlato con
Elizabeth Smith e le ho detto che
deve avere pazienza e che quando verrà il
momento… >> una piccola risata
roca scosse l’uomo e Jake si domandò quando mai lo
aveva sentito
ridere:<< Ammiro la tua lealtà nei miei
confronti Jacob, sei un soldato
fedele e fiero, difendi quello in cui crediamo come pochi altri
>> poi
tornando a poggiare la propria mano sul bracciolo del trono e
disegnandovi
immaginari ghirigori aggiunse distrattamente:<< Riferisci
alla signorina
Smith che i suoi meriti non sono passati inosservati, se
adempirà al suo
compito anche stavolta potrà avere quello che desidera
>> <<
Maestro volete dire che… >> <<
Se si dimostrerà all’altezza miss
Smith potrebbe entrare molto presto a fare parte della cerchia interna
>>
Jacob annuì e chinò il capo poggiandosi la mano
destra sul cuore:<< Come
ordinate Mentore >> fece per smaterializzarsi quando
Dhearg Bàs sollevò
una mano e lo fermò:<< Jacob, non serve che io
ti dica che cosa succederà
se tu, lei o entrambi falliste vero? >> Longlost
continuò a tenere il
capo chino:<< Non falliremo signore >> e
con quella solenne
promessa sparì dalla sala.
Di
nuovo solo Morte Rossa si alzò dal proprio trono,
sollevò le mani per
abbassarsi il cappuccio e avvicinandosi ad un grosso armadio nero
agitò una
mano per farlo aprire mentre si avvicinava; slacciò la
chiusura dorata che
fermava il mantello, lo appese ad un gancio e poi alzò
entrambe le mani sul
proprio viso: con una afferrò la maschera in lamina
d’oro, con l’altra slegò il
nastro di seta che gliela teneva ferma.
Poggiò
anch’essa nell’armadio nel suo scrigno di
madreperla e lanciando un ultimo
sguardo al suo riflesso nello specchio si ravvivò i riccioli
scuri sorridendo
poco prima di smaterializzarsi.
Grimilde's
Ed ora finalmente tutti sono entrati in azione...Lena, Caleb e Ryan
sono già nel mirino degli adepti, vedremo ora come li
convinceranno Vieri e Elizabeth a passare dalla loro parte; quanto ad
Hannah, beh il professor Tatchers non si è fatto attendere
molto e presto vedremo come si concluderà questo primo
"appuntamento", chissà a cosa mira il professore e cosa
succederà quando o se Alastair deciderà di
coinvolgere il suo migliore amico nelle indagini.
Per il momento è tutto, vi saluto e si spera a molto presto
visto che ho già in mente come andare avanti...
|
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Capitolo 6 *** 5 - Inizi e ipotesi ***
6.Cap.5
Hannah
Welsh ricomparve in un vicolo isolato
dietro ad un grande edificio di mattoni circondato da un enorme parco
dove vari
gruppi di babbani più o meno giovani se ne stavano sdraiati
sull’erba, chi a
studiare, chi a rilassarsi, chi ancora a fumare e bere in compagnia.
Cominciando
ad incamminarsi verso l’edificio
Hannah continuò a guardarsi intorno: non aveva mai visto
tanti babbani tutti
insieme e non aveva mai visitato un, come lo aveva chiamato Nicole, ah
già: un
college!
Era
una specie di Hogwarts in un certo senso, ma
lì non si trovavano bambini e adolescenti, lì
c’erano uomini e donne alla
soglia della maggiore età, alcuni decisamente strani
pensò tra sé guardando un
gruppo di ragazzi seduti su una panchina interamente vestiti di nero
nonostante
il caldo e una coppia di ragazze con una sgargiante divisa colorata che
sembravano agitarsi in qualche strano ballo pieno di acrobazie.
<<
Ha bisogno di qualcosa signorina?
>> l’auror si voltò sentendo quella
voce e vide un uomo di mezza età con
un a divisa color sabbia e uno scopettone in mano:<< Mi
scusi? >>
<< Ha l’aria smarrita, sta cercando qualcuno?
>> chiese di nuovo l’uomo
con cortesia, Hannah ci pensò un attimo, poi con un sorriso
annuì:<< A
dire il vero sì, sa dove posso trovare il professor Hamilton
Tatchers? >>
l’uomo sorrise, anzi rise sotto i baffi, indicandole poi una
porta alle proprie
spalle:<< Terzo piano dove ci sono gli uffici dei
professori, lo troverà >>
<< In quale ufficio è? >>
domandò immaginando che quel posto doveva
essere enorme:<< Oh non si preoccupi signorina, lo
capirà da sola
>> non riuscendo a capire il divertimento di
quell’uomo la Welsh ringraziò
e salendo i pochi gradini entrò nell’edificio
seguendo poi i cartelli che
indicavano gli uffici dei professori.
Quando
arrivò al terzo piano furono un paio di
voci sommesse ma arrabbiate a catturare la sua
attenzione:<< C’ero prima
io >> << Tu? Ma per favore, tu vuoi solo
accaparrartelo, non
succederà mai >> alle due voci se ne aggiunse
una terza e poi una quarta,
sembrava esserci una discussione in atto.
Dovendo
trovare qualcuno che le indicasse in
quale ufficio andare Hannah si avvicinò alla fonte della
discussione, forse
poteva chiedere aiuto; quando le raggiunse vide un piccolo gruppo di
ragazze
vestite più o meno succintamente con in mano i propri libri
che sembravano sul
punto di scatenare una rissa:<<
Scusate…scusate ragazze >> cercò di
attirare la loro attenzione ma quelle erano tutte concentrate nel loro
dibattito:<< Non esiste che mi passi davanti, prendi il
numero e
sognatelo! Andrai a fare la tesi con il professor Randolf, non esiste
che ti
lascio… >> ma mentre una delle quattro stava
minacciando la bionda
davanti a sé la porta dell’ufficio si
aprì e un ragazzo più o meno della loro
età le guardò fingendo un
sorriso:<< Il professore ha detto che vi
riceverà dopo pranzo >> a quelle parole le
quattro si guardarono
scioccate per poi girarsi in preda all’ira verso il povero
assistente:<<
Oh andiamo non farci ridere, siamo qui per vederlo e tu non puoi...
>>
cominciò una:<< Pomposo pallone gonfiato che
non sei… >> continuò la
bionda a darle man forte, Hannah era a pochi passi da loro e osservava
la scena
incredibilmente divertita, certo che i babbani erano proprio
strani:<< Vi
ho detto che il professor Tatchers… >>
sentendo il nome di Hamilton le
orecchie di Hannah si tesero: quelle ragazze stavano praticamente
venendo alle
mani e quasi linciando il loro coetaneo solo per vedere Hamilton? Ma
dove
diavolo era finita?
Stava
per aprire bocca quando una voce roca
catturò nuovamente la sua attenzione:<< Va
bene così, ci penso io
>> il ragazzo chinò il capo cedendo poi il
passo ad Hamilton che, vestito
di tutto punto, apparve sulla soglia e quattro paia di occhi si
voltarono a
guardarlo in adorante venerazione:<< Professor
Tatchers… >>
<< Signore… >> <<
Noi non… >> << Volevamo
solo…la
tesi… >> e le quattro gallinelle, ormai Hannah
le aveva soprannominate
così nella sua mente, cercarono ognuna la scusa
più valida per quel casino e
per l’insistenza davanti al povero assistente.
In
silenzio Hamilton sorrise:<< So che
siete delle ottime studentesse e ammiro la vostra dedizione e so che
volete
cominciare la vostra tesi il prima possibile per finire in tempo e oggi
pomeriggio avremo tutto il tempo di discutere in privato dei vostri
progetti
>> lì si fermò e il suo sorriso si
allargò:<< Tuttavia signorine,
in questo momento sto andando in pausa pranzo e –
lì alzò gli occhi fissando
direttamente Hannah anche se lei era convinta che non
l’avesse ancora notata – credo
che non sia bello far attendere una signora non siete
d’accordo? >> poi
mentre lui le si avvicinava in quel corridoio Hannah notò
solo le ragazze che
si aprivano in due come il Mar Rosso con Mosé e il caldo
sorriso con cui lui la
guardava mentre le tendeva una mano con il palmo
all’insù aspettando che lei ci
appoggiasse la propria:<< Felice di rivederla miss Welsh
>> Hannah
appoggiò la sua mano su quella di lui e il professore
chinò il capo sfiorandole
la pelle con le labbra.
Si
sentì addosso le occhiatacce delle gallinelle
e quando Hamilton rialzando la testa le strinse la mano conducendola
verso il
proprio ufficio Hannah sapeva bene che se avesse osato leggere le menti
di
quelle quattro ognuna di loro la stava uccidendo in un modo diverso per
ciò che
stava accadendo.
Giusto
per rincarare la dose Tatchers si voltò poco
prima di chiudere la porta sorridendo alle ragazze:<< Ci
vediamo tra un
paio d’ore signorine, buon appetito >> poi
tornando a guardare lei chiuse
la porta sorridendole:<< Bene miss Welsh, ora sono tutto
suo >> e
Hannah cercò di non arrossire cogliendo il doppio senso non
proprio così velato
che quella frase nascondeva.
<<
E questo lo chiami albergo? È una
bettola! >> si lamentò Ryan guardandosi
intorno nella piccola stanza dove
erano state malamente, e a forza pensò lui, ficcate tre
brandine dei grandi
magazzini con lenzuola color malva e un paio di
coperte:<< È un ostello
genio, siamo tre ragazzi in giro per l’America con lo stretto
indispensabile
cosa volevi un hotel a quattro stelle? >>
domandò Lena irritata
guardandolo male:<< No! Certo che no! >>
sbottò Ryan
nervoso:<< Ma magari almeno qualcosa che assomigliasse
seriamente ad una
camera, andiamo perfino le segrete di Durmstrang sono più
accoglienti di questo
posto! >> continuò a lamentarsi e
lì, incapace di trattenersi ancora,
Caleb scoppiò a ridere fragorosamente:<< Se
non ti conoscessi bene McFly,
direi che il signorino è un po’ schizzinoso
>> poi guardandolo con quell’aria
da cerco guai, continuò:<<
Cos’è non sai stare lontano da casa
senza la mammina che ti prepara la colazione o ti rimbocca le coperte?
>>
Ryan si voltò come un falco:<< Cosa? Ripeti
quello che hai detto idiota…avanti
>> e con l’aria truce e arrabbiata si
avvicinò a Caleb con i pugni
serrati:<< Oh per Merlino, non vorrete davvero mettervi a
litigare?!
>> e Lena li guardò incrociando le braccia sul
petto e alzando gli occhi
al cielo, ma perché i maschi non si decidevano a crescere?
<<
Cosa vuoi farmi buffone, non ho paura
di te, sai >> commentò Caleb sfacciato, ora
non c’era nessuno a dividerli
o a rimproverarli, Lena di certo vista la sua statura minuta non
sarebbe stata
un grosso problema; aveva un conto aperto con McFly dal giorno in cui
quello
spocchioso era entrato all’accademia, quando poi erano finiti
persino nella
stessa squadra al ministero…dio moriva dalla voglia di
dargliele da anni ma
purtroppo le regole del Dipartimento erano chiare e lui di certo non
voleva
farsi buttare fuori per colpa di quella faccia da schiaffi…
Ora
però erano soli. Ryan non avrebbe parlato,
sia che le avesse prese o che avesse vinto, erano coinvolti entrambi e
quindi
se lui era fuori lo era anche Ryan, quanto a Lena…beh come
aveva già pensato
prima: lei non era un grosso problema.
<<
Allora? Vuoi restare lì a guardarmi
Sapphyre o ti decidi a farmi vedere cosa sai fare? >> lo
incalzò Ryan che
aveva capito benissimo le sue intenzioni:<< Ragazzi vi
prego non… >>
cercò di calmarli Lena che non aveva voglia di doversi
occupare di due bambini
dell’asilo:<< Stanne fuori Lena
>> la ammonì Ryan:<< Giusto,
fatti gli affari tuoi Cox >> replicò anche lui
mentre entrambi si
preparavano a fare a botte.
<<
Alla vecchia maniera McFly, niente
bacchette e niente trucchi >> Ryan ghignò a
quelle parole:<< Paura
di perdere in un leale duello Caleb? >> <<
Ti piacerebbe, voglio
solo prendermi il gusto di spaccare il tuo bel faccino >>
in realtà un po’
di timore lo aveva: Ryan era davvero un fenomeno con la bacchetta in
mano e nei
duelli era il migliore del dipartimento, era quasi imbattuto, se non si
contava
quella volta in cui aveva duellato con Lena e in cui dopo averla messa
a terra
non aveva avuto il coraggio di scagliarle addosso il colpo di grazia;
Caleb
ancora si chiedeva perché l’avesse fatto ma lui
ripeteva sempre che era un
cavaliere e che aggredire una donna non faceva parte di lui.
<<
Questa sarà la volta decisiva, questa
sarà la volta in cui chiuderai quella bocca finalmente
>> << Vi
prego non costringetemi a fare rapporto >>
cercò di nuovo di fermarli
Lena che, doveva ammetterlo, un po’ si divertiva a vederli
battibeccare, ma
quello era diverso, una rissa non aveva senso in quel
momento…
<<
Ti ho detto di farti gli affari tuoi
Cox >> << Abbiamo un lavoro da fare
e… >> Caleb smise di
ascoltarla e tornò a guardare Ryan:<< Dimmi
McFly, naso rotto o occhio
nero, cosa preferisci? >> Ryan sorrise scuotendo il
capo:<< Non so
Sapphyre, tu cosa vuoi? Un braccio rotto? Una clavicola
lussata…sai la scelta è
ampia… >> si prepararono entrambi a colpirsi,
Ryan aveva perfino già alzato
il braccio e si stavano per prendere per il collo
quando:<< Levicorpus!
>> nel giro di un attimo entrambi si trovarono sospesi a
mezz’aria
tirando pugni e calci al vento mentre Lena poco sotto di loro li
guardava con
un mezzo sorriso maleficio in faccia e la bacchetta stretta in mano.
<<
Facci scendere Cox! Non è divertente!
>> e guardandola più male che gli riusciva
Caleb la minacciò:<< Oh
smettila Caleb, non faresti paura nemmeno ad uno Snaso così
>> <<
Lena ti prego… >> cercò di
implorarla Ryan più gentilmente:<< La
stessa cosa vale per le lusinghe, non funziona Ryan McFly
>> poi tornando
a guardare entrambi e con lo sguardo serio quasi quanto quello di
Hannah Welsh
il giorno che li aveva beccati in palestra aggiunse:<<
Niente litigate
inutili, niente risse e niente bambinate, stiamo lavorando e dobbiamo
fare del
nostro meglio, non ho alcuna intenzione di fare da baby-sitter a due bambini capricciosi
sono stata chiara?
Abbiamo un lavoro e dobbiamo portarlo a termine, quando torneremo a
Londra
potrete pestarvi finché volete, fino a quando saremo qui
righerete dritto e
andrete d’accordo >> << Andare
d’accordo? >> chiese Caleb
acido:<< Rigare dritto? >>
continuò Ryan:<< Bambini
capricciosi? >> continuarono poi all’unisono
guardandosi e poi guardando
lei truci ma Lena non si smosse di un millimetro:<<
Queste sono le
condizioni, a voi se accettare o restare lì
finché non mi verrà voglia di farvi
scendere >> entrambi cercarono di fare i risoluti, ma
dopo pochi istanti
furono costretti ad arrendersi all’evidenza: aveva vinto lei!
<<
E va bene, ci comporteremo bene
>> commentò Ryan sospirando:<<
Sapphyre? >> domandò Lena
guardando Caleb:<< Farò il mio lavoro
>> commentò lui
spiccio:<< Niente risse o litigate >> lo
minacciò e lui fece una
mezza smorfia:<< Non lo ucciderò
finché staremo qui e fattelo bastare Cox
>> Lena annuì ben sapendo che da quei due non
avrebbe potuto ricavare
altro:<< D’accordo, ma alla prima rogna ve la
vedrete con me >>
nessuno dei due rispose, ma alla luce di ciò che era appena
successo anche
Caleb stava cominciando a riconsiderare Lena Cox e le sue minacce.
<<
Uno stuolo di ammiratrici >>
Hamilton si voltò a guardarla sorridendo quando lei fece
quel commento:<<
Gelosa? >> le guance di Hannah arrossirono un
po’ ma una smorfia le
distorse la bocca:<< Perché dovrei?
>> lui si voltò a guardare il
giovane che era ancora in piedi accanto alla scrivania:<<
Puoi andare, ti
chiamerò se avrò bisogno >> senza
fiatare quello annuì poggiandosi una
mano sul cuore:<< Come il signore comanda
>> e chinando il capo
sparì con un pop:<< È un elfo
domestico, l’ho trasfigurato in un umano
per rendere la cosa meno traumatica ai No Mag del campus, mi fa da
assistente
>> spiegò vedendo l’espressione
perplessa di Hannah al comportamento del
ragazzo:<< Capisco >> lui scosse la testa
appoggiando il corpo al
bordo della scrivania e poi incrociando le braccia sull’ampio
petto coperto
dalla camicia tornò a fissare lei:<< Dicevamo?
>> << Come
dice? >> lui sorrise di nuovo:<< Della tua
gelosia miss Welsh e, ti
prego, chiamami Hamilton >> lei fece un piccolo sorriso
tendendogli la
mano:<< Allora Hannah >> di nuovo Tatchers
le fece il
baciamano:<< Onorato Hannah >> poi
sollevando quegli occhi grigio
fumo per guardare i suoi aggiunse:<< Sono felice che tu
abbia accettato
il mio invito >>
Intanto
al quartier generale del MACUSA Alastair
e Lilian stavano cercando di rivedere, con un occhio diverso, tutto
ciò che l’Auror
aveva raccolto in quei mesi sulla, sì era stupido ma lui la
considerava tale,
sulla sua nemesi: Morte Rossa.
<<
Ma è sbucato fuori così? Dal nulla?
>> domandò Lilian leggendo alcuni dei primi
articoli del New York
Ghost che parlavano della comparsa di Dhearg
Bàs:<< Sì, cioè non
proprio all’improvviso, c’erano stati alcuni
– Al si grattò il mento alla
ricerca della parola giusta – diciamo disordini in alcune
zone periferiche
della città e nei paesi vicini, ma nessuno ci aveva dato
tanto peso all’inizio,
si pensava ad un movimento di sommossa o cose così, sai qui
da noi capita abbastanza
spesso >> poi con uno sbuffo e una smorfia
continuò a spiegare:<<
In America il rapporto tra No Mag e maghi non è
così – cercò di nuovo il
termine più calzante – aperto
come in Inghilterra, qui molti maghi
purosangue vedono ancora di cattivo occhio i nati babbani o i
mezzosangue e i
No Mag non digeriscono del tutto la magia, cerchiamo di non metterci in
mostra
per quanto possibile, ma non a tutti va giù >>
<< Morte Rossa è uno
di questi rivoluzionari? >> domandò Lilian
curiosa:<< Sarebbe molto
più facile >> commentò Alastair
nervoso:<< No, a quel criminale non
interessa distruggere i No Mag o purificare il mondo magico dagli
indegni – il
viso gli si deformò a quell’affermazione
– quello che vuole è solamente il
potere ed è disposto a distruggere chiunque lo intralci
>> << Il
potere? >> Carsen annuì:<< Non
so di preciso a chi o cosa miri, ma
i pochi dei suoi che abbiamo potuto interrogare in punto di morte hanno
parlato
di potere infinito, di desideri avverati e cose del genere
>> << Un
genio della lampada insomma >> continuò la
Cavendish guardando le foto
delle marchiature a fuoco sui cadaveri e pensando che probabilmente
anche a
Lena, Caleb e Ryan sarebbe toccata quella sorte se ce
l’avessero fatta.
Stava
per prendere uno dei fascicoli con le
autopsie quando la mano di Alastair sulla sua le fece alzare lo
sguardo:<< Andrà tutto bene, i tuoi amici sono
in gamba e non avrei mai
mandato qualcuno allo sbaraglio senza avere un piano di fuga
già pronto
>> Lilian annuì poi debolmente
aggiunse:<< Non siamo proprio amici,
sono solo dei colleghi e… >> Al
annuì ma il suo sguardo le disse che non
le credeva poi così tanto:<< Anche io e Nicole
all’inizio eravamo solo
colleghi >> lei non rispose e prendendo in mano il
fascicolo iniziò a
spulciarlo domandando distrattamente:<< Quindi Morte
Rossa non ha nulla a
che fare con questi radicali? >> Al scosse il
capo:<< Non
esattamente >> Lilian si voltò a guardarlo
perplessa:<< Cosa
intendi con non esattamente? >> lui
fece una smorfia:<<
Quando si è sparsa la notizia di quelle risse in periferia
ad opera dei
purosangue abbiamo organizzato una specie di squadra speciale, volevamo
spaventarli ed essere pronti nel caso fosse successo di peggio, ma
siamo
arrivati tardi >> fece una piccola pausa guardando fuori
dalla finestra poi
continuò:<< Quando abbiamo ricevuto l'ennesima
denuncia abbiamo deciso di
agire e siamo andati a cercare quei fanatici >>
<< Li avete
trovati? >> Al annuì:<<
Sì, tutti impiccati alle grondaie del tetto
della casa che usavano come base operativa, sotto di loro il simbolo di
Morte
Rossa >> << Li aveva uccisi lui?
>> Alastair annuì:<< I
giornali lo hanno elogiato come un eroe, un vendicatore dei soprusi dei
mezzosangue e dei nati No Mag, per un periodo abbiamo pensato anche noi
che
fosse dalla nostra parte, poi ha iniziato a fare vittime e prigionieri
senza
alcuna distinzione di razza o nascita >> Lilian
annuì poi domandò piano:<<
E questo come ci aiuta? Oltre a dirci che è un sanguinario?
>> Al
sorrise:<< I primi omicidi di un serial killer sono
sempre i più significativi,
perché quei purosangue? Perché prendersela con
loro? >> poi tornando a
guardare le foto del diorama aggiunse:<< La mia ipotesi
è che Dhearg Bàs
sia nato No Mag o per lo meno un mezzosangue >>
Mentre
Al e Lilian stavano rivedendo per intero
tutte le prove del caso Lena, Ryan e Caleb si erano divisi; l'idea era
stata di
Lena e, mentre lei e Ryan si erano diretti verso Wall Street,
più precisamente
nei dintorni del famoso Charging
Bull, il grande toro di
bronzo a Bowling Green Park, Caleb era tornato al Gold Swan.
Immobile
davanti alla possente statua la Cox
quasi sorrise della magnificenza e forza che la scultura emanava,
tuttavia non
poteva fermarsi troppo ad ammirarla, stando alle informazioni che le
aveva
fornito Alastair, di
dintorni del parco,
si radunavano alcuni dei luogotenenti di Morte Rossa, quello era un
quartiere
prevalentemente babbano e quindi era molto più difficile
incontrare maghi o
appartenenti al mondo magico, il luogo perfetto per un incontro
clandestino
insomma!
<<
Che cosa dovremmo trovare qui? >>
domandò ad un certo punto Ryan incrociando le braccia sul
petto e guardando lei
con aria scettica:<< Non lo so di preciso, ma secondo
Alastair qui
dovrebbero esserci... >> ma le sue parole furono
interrotte da una voce
maschile:<< Non ci credo...Lena >> la
ragazza si voltò trovandosi
di fronte quel marcantonio dai capelli biondi che avevano incontrato al
Gold
Swan; sorridendo debolmente Lena chinò la testa per evitare
quegli occhi
magnetici:<< Ciao Vieri >>
commentò poi mentre il ragazzo si
avvicinava con l'intenzione di salutarla meno
formalmente:<< Che cosa ci
fai da queste parti? >> gli domandò allora
mentre gli occhi di lui
scrutavano Ryan e il modo in cui lo stava guarda dove:<<
Sono in giro con
i miei compagni di squadra, pensavamo di andarci a fare un aperitivo da
qualche
parte, volete unirvi a noi? >> Lena fece per aprire bocca
ma prima che
potesse anche solo pensare qualsiasi cosa Ryan la
anticipò:<< No grazie,
abbiamo degli impegni >> Lena fece per voltarsi e
fulminare McFly ma
Vieri fece spallucce:<< Ok, sarà per la
prossima volta allora >>
poi infilandosi una mano nella tasca interna della giacca
aggiunse:<<
Prendete questi, magari potremmo incontrarci un po' meno casualmente,
non pensi
anche tu? >> e allungò alla Cox un paio di
biglietti per la loro prossima
partita di Quidditch:<< Spero di rivederti presto allora
>> e
salutandola con un veloce bacio sulla guancia Vieri si
allontanò con i sei
compagni di squadra che continuavano a lanciare occhiate a Lena per poi
sogghignare
verso l'amico con occhiatine maliziose.
<<
Che cosa ti è venuto in mente Ryan?
>> e Lena si voltò verso di lui arrabbiata
quando il gruppo si fu
sufficientemente allontanato:<< Che vuoi dire? Non avrai
davvero pensato
di accettare?! Abbiamo del lavoro da fare >> Lena
alzò gli occhi al
cielo:<< So benissimo che abbiamo un compito e non avevo
alcuna
intenzione di accettare, ma so benissimo rifiutare un invito da sola
>>
<< Sicura? >> le domandò lui
squadrandola da capo a piedi:<<
Certo che sono sicura! >> continuò Lena
esasperata:<< A me sembra
che tu sia lì a pendere dalla sua bocca >>
<< Come? Oh andiamo Ryan
dimmi che stai scherzando >> lui scosse la
testa:<< Pensala come
vuoi ma quel tipo non mi piace >> poi chiudendo la
discussione tornò a
guardarsi intorno alla ricerca di nemmeno lui sapeva cosa.
<<
Che cosa ti porto? >> Caleb alzò gli
occhi a quella voce riconoscendo la bella cameriera della volta
precedente:<< Il tuo nome e il tuo numero tanto per
cominciare >>
commentò sorridendo strafottente, ad Hogwarts tutte morivano
per quel sorriso,
ma la mora davanti a lui ne sembrava immune:<< Dimmi una
cosa: funziona
davvero questa tecnica per rimorchiare? >> per un attimo
Caleb restò di
sasso poi cercando di non mostrare quanto fosse rimasto male per
quell'affronto:<<
Beh sì - continuò poi serafico - Spesso funziona
>> la ragazza scoppiò a
ridere facendo voltare anche le teste di alcuni
clienti:<< Mi dispiace
per quelle con cui sei uscito >> un piccolo sorriso
comparve anche sulle
labbra di Caleb:<< Dovresti chiederlo a loro, non erano
così dispiaciute
>> di nuovo lei scosse la testa muovendo la massa di
riccioli scuri che
aveva raccolto in una coda:<< Tutte chiacchiere, con una
donna vera non
sapresti che fare >> in un attimo il suo animo da Serpe
venne fuori, una
delle poche cose a cui non sapeva resistere era una sfida e lei gliela
stava
porgendo su un piatto d'argento:<< Perché non
provi? >> << Sé,
ti piacerebbe >> << Paura? >>
lei arricciò il naso e si voltò
a fulminare un cliente alquanto alticcio nonostante l'orario che
reclamava
attenzione:<< Ok casanova, vediamo di cosa sei capace,
stupiscimi e
potrei anche prendere in considerazione la cosa >> non
che Ellie volesse
farlo davvero, ma aveva ancora in mente la folle idea di Vieri del
giorno prima
e poi voleva levarsi quel bell'imbusto di torno almeno per un
po':<< Beh
dolcezza, se vuoi che ci provi devi darmi qualcosa su cui lavorare
>>
<< Fai tanto lo sbruffone, trovalo da solo il tuo
qualcosa >> Caleb
stava per ribattere quando il cliente insistente dal fondo del bancone
richiamò
ancora la sua attenzione:<< Andiamo Elizabeth! Sto
morendo qui! Lascia
stare quel fighetto e dammi il mio Ogden >> Ellie si
voltò un'ultima
volta a guardare Caleb e lo vide sorridere compiaciuto poco prima di
alzarsi e
andarsene.
<<
Oh andiamo due panini e due burrobirre
non sono un vero appuntamento, voglio
l'occasione di dare il meglio di me Hannah >> e Hamilton
la guardò sorridendo
mentre appoggiava la schiena sullo schienale di pelle della sua
poltrona
dall'altro lato della scrivania; fortuna che c'era quella scrivania si
ricordò mentalmente
l'auror visto che in più momenti di quel le due ore aveva
desiderato allungarsi
per sfiorare la mano del professore, non sapeva nemmeno lei che cosa le
stesse
succedendo, da quando lei e Andrew avevano rotto poco prima del settimo
anno
non aveva mai provato niente del genere per nessuno, tuttavia Hamilton
Tatchers
emanava un fascino e un magnetismo che era impossibile non percepire e
quello
sguardo fiero poi...quasi come un cavaliere medievale pronto per
l'ennesima
battaglia, come un caloroso condottiero pronto a scendere in battaglia
e a
sguainare la spada...
Arrossì
lei stessa di quei paragoni, tutta colpa
delle storie che lui le aveva raccontato durante il pasto, avevano
parlato dei
loro studi e lavori, non che lei gli avesse detto di essere un Auror,
ma
Hamilton l'aveva capito da solo:<< Io sono l'unico amico
di Al che non è un
suo collega, quindi sono solo andato per logica >> le
aveva detto quando
lei era rimasta sorpresa dalle sue parole; girando la testa per lo
studio
squisitamente arredato e cercando di non pensare all'uomo dall'altra
parte
della scrivania di mogano gli occhi di Hannah furono attratti da una
piccola
coppa dorata che luccicava messa in bella mostra sul suo piedistallo.
Si alzò
avvicinandosi e
leggendo la targa sotto di essa:<< Source of
Youth >> anche
Ham le si avvicinò:<< Oh non fare quella
faccia, è solo una copia,
proprio come questo >> e allungò una mano
prendendo un calice finemente
lavorato con pietre e incisioni dall'aria molto antica:<<
Se fosse
veramente il Santo Graal me ne sarei servito già da molto
tempo >> poi
rimettendo a posto l'oggetto aggiunse:<< Sono solamente
cimeli ben
riprodotti per far fare bella
figura ad
un egocentrico professore >> guardandolo Hannah
rise:<< Non sei così
egocentrico >> lui le strizzò l'occhio
tornando verso la sua
scrivania:<< Al ti metterebbe in guardia dicendoti che
non mi conosci
ancora bene miss Welsh >> << Ho bisogno di
essere messa in guardia
da te? >> lui le porse un biglietto che nel frattempo
aveva
scarabocchiato in fretta:<< Dimmelo tu >>
lei chinò gli occhi
leggendo un indirizzo:<< Che cos'è?
>> << Il mio indirizzo,
si trova a Staten Island >> poi sorridendo malizioso
aggiunse:<< Mi
piacerebbe averti mia ospite a cena una di queste sere >>
La
versione umana dell'elfo/assistente di Hamilton Tatchers
Grimilde's
Lo so avrei potuto
scrivere di più sul tanto famigerato appuntamento ma in
questo capitolo ho preferito dare importanza ad altre cose e, tanto
Hamilton non ha perso tempo e l'ha già invitata di
nuovo...per il resto Lena sa farsi valere per fortuna o con quei due
sarebbero guai...ora però c'è una partita di
Quidditch a cui dovrà assistere o almeno questo è
quello che spera Vieri...che Ryan le faccia cambiare idea?
Ci vediamo presto anche perché il prossimo capitolo
è già stato iniziato e non dovrei metterci
molto...spero!
A presto.
|
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Capitolo 7 *** 6 - Presentimenti e fiducia ***
7.Cap.6
<<
Un nato babbano o un mezzosangue?
>> e guardando Lilian e Alastair, Hannah cercò
di ricapitolare le nuove
informazioni a cui i due erano giunti durante la sua
assenza:<< Beh sì,
come teoria credo che possa avere un senso >> concluse
poi ripensando a
quello che Alastair le aveva appena raccontato sul primo omicidio
compiuto dal
misterioso Morte Rossa:<< Non che così abbiamo
risolto molto, ma è pur
sempre qualcosa da cui cominciare >> commentò
Alastair deciso, Hannah
fece per annuire quando una delle foto del diorama di Al
catturò la sua
attenzione:<< E questo che cos'è?
>> domandò avvicinandosi e
staccando il foglio dal muro:<< È la scritta
che abbiamo trovato sotto ai
corpi dei purosangue, macabra vero? >> Hannah
annuì distrattamente, non
era stata la frase in sé ad attirare la sua attenzione, ma
la grafia con cui
era scritta sembrava una sorta di copia dei testi antichi, proprio come
quelli
del Medioevo, aveva già visto qualcosa di simile solo che
non sapeva quanto ad
Al sarebbe piaciuta la sua intuizione, non le restava che
provare:<<
Alastair... >> l'auror si voltò a
guardarla:<< Sì? Che c'è?
>> Hannah indicò la foto con la
scritta:<< Ho già visto questo
genere di scritta e forse so chi potrebbe aiutarci ma devi fidarti
>>
<< Fidarmi? Cosa vuoi dire? >> Hannah prese
fiato:<< Oggi nel
suo ufficio Hamilton mi ha mostrato una riproduzione del Sacro Graal e
c'erano
sopra più o meno gli stessi simboli, forse lui sa cosa
vogliono dire o da dove
vengono >> Alastair rifletté un momento, si
fidava del suo migliore amico
ma era restio a coinvolgere chiunque in quella missione compreso Ham e
perfino
Nicole!
<<
Abbiamo già una traduzione >>
commentò calmo:<< Sì ma una
traduzione fatta da chi? Credo che il miglior
esperto di storia e leggende della Britannia possa tornarci utile, no?
>>
Al sorrise ammiccando ad Hannah:<< È
ammirazione quella che sento nella
tua voce? >> << Come? >> e le
sue guance divennero rosse
mentre la sua bocca si apriva in una graziosa O:<< Ma
cosa dici...assolutamente
no...dico solo che lui è il migliore in questo campo, l'hai
detto tu stesso e
quindi perché non chiedergli aiuto? >>
incapace di dare una risposta che
non sembrasse decisamente stupida ed infantile Al fece una
smorfia:<< Ci
penserò, non ti prometto niente ma ci penserò
>> Hannah annuì:<<
Sei tu che devi decidere ma abbiamo un assassino da prendere
ricordatelo
>> Alastair fece per rispondere quando un lieve bussare
alla porta li
fece voltare tutti e tre verso Rex, l'auror che li aveva accolti il
primo
giorno e che guardava Carsen con evidente antipatia:<< Il
capo vuole
vederti Carsen, dice che è urgente >> Al
annuì:<< Datemi qualche
minuto, torno subito >> Hannah e Lily annuirono mentre
l'auror usciva.
Pochi
minuti dopo stanca di continuare a
guardare sempre le stesse foto Lilian alzò la testa
passandosi le mani nei
capelli:<< Vado a prendere qualcosa da bere di
là, vuole...vuoi - si
corresse all'ultimo - qualcosa? >> Hannah fece cenno di
no prima di
tornare a concentrarsi sulle foto del diorama.
Una
volta in corridoio Lilian si avviò verso la
piccola sala ristoro che Al le aveva mostrato quella mattina, stava per
entrare
quando la porta si aprì di colpo facendola scattare
indietro, sarebbe di certo
scivolata a terra come una pera se due mani robuste non le avessero
afferrato
gli avambracci rimettendola in piedi:<< Mi scusi, non
l’avevo vista…miss?
>> domandò poi lo sconosciuto biondo con un
sorriso da canaglia e uno
squisito accento del sud:<< Cavendish, Lilian Cavendish,
lei sarebbe?
>> lui si passò distrattamente una mano nei
capelli:<< Edward
Garrett >> << Garrett? >>
domandò lei riconoscendo il cognome
del capo del dipartimento ma prima che lui potesse rispondere Alastair
uscì dall’ufficio
del suo capo e il suddetto si voltò verso di
loro:<< Eddy sei qui, bene
ho giusto bisogno di parlarti >> il ragazzo
annuì:<< Certo papà,
arrivo subito >> poi guardando un'ultima volta in
direzione di Lilian si
sistemò il nodo della cravatta facendole
l’occhiolino prima di entrare nell’ufficio
del padre.
<<
Vedo che hai fatto la conoscenza di
Edward Garrett, il figlio del capo >> <<
Diciamo che ci siamo
scontrati più che altro >> Al le sorrise
facendo per tornare nel suo
ufficio:<< Edward è un promettente avvocato,
che ci ha aiutato a spedire
molti delinquenti dietro le sbarre, suo padre è molto fiero
di lui >>
<< Beh non fatico a crederlo, sembra molto… -
Lily cercò la parola giusta
- competente >> di
nuovo
Alastair Carsen sorrise nascondendo il suo ghigno dietro ad un
bicchiere d’acqua
che si era appena versato:<< Sì, anche quello
direi >> ma il
discorso finì lì visto che tornarono da Hannah e
Alastair cominciò a pensare
all’idea della Welsh di far entrare Hamilton
nell’operazione o almeno di
chiedere il suo aiuto.
<<
Non mi piace e basta! >> la voce
di Ryan era dura e si alzava ad ogni ulteriore domanda di
Lena:<< È un
giocatore di Quidditch e anche un ragazzo molto simpatico, che
cos’hai contro
di lui? >> << Non mi fido di uno con quella
faccia e il fatto che
tu lo trovi attraente e penda dalle sue labbra non me lo
farà magicamente
piacere Cox >> le sibilò di nuovo mentre Lena
cercava di convincerlo ad
andare con lei alla famigerata partita:<< Cosa? Io cosa?
>>
<< Pendi dalle sue labbra come una scolaretta, credevo
fossi un auror
Lena non una ragazzina appena uscita dalla scuola >> gli
occhi di lei
divennero due fessure affilate e piene di rabbia:<<
Ripetilo sei hai il
coraggio, prova di nuovo a dire… >>
<< Oh andiamo fatela finita!
>> e la voce scocciata di Caleb interruppe la sua
sfuriata salvando
momentaneamente il culo a Ryan:<< Verrò io con
te a quella stramaledetta
partita così il piccolo McFly la smetterà di fare
i capricci >> poi
alzandosi dal suo letto si avvicinò all’armadio
per cercare una camicia da
mettersi:<< Grazie, almeno qualcuno qui è
maturo e non fa tutte queste
storie per niente >> e un’occchiata di fuoco
sembrò perforare Ryan da
parte a parte, poi guardando direttamente Caleb
aggiunse:<< Ti aspetto giù,
sbrigati >> e lasciando i due soli si sbatté
la porta alle spalle.
<<
Non aspettarti che ti dica grazie
Sapphyre >> commentò Ryan guardandolo con
odio:<< Sai una cosa
McFly forse dovresti prendere Cox e darle un maledetto bacio, ti
risparmieresti
queste litigate da bambini >> <<
Litigate…bacio? Ma che dici?
>> Caleb fece spallucce e sorrise
ghignando:<< Sì
certo niente…come dici tu… >> poi
aprendo la porta aggiunse:<< Intanto non sono io quello
che rimane qui da
solo a brontolare >> e salutandolo con la mano per
prenderlo in giro uscì
per raggiungere Lena.
<<
Mio signore, padrone è già tornato?
>> << Prepara il vino Jenkins, avremo
visite tra poco >> l’elfo
chinò il capo fin quasi a toccare terra:<<
Certo mio signore come ordina
il padrone >> e mentre lui si dirigeva in cucina il mago
si avvicinò ad
un secretaire di mogano in fondo al soggiorno aprendo la ribaltina e
prendendo
in mano alcune foto iniziando a sfogliarle con attenzione; era ancora
immerso
in quell’operazione quando un piccolo pop e il rumore di
qualcuno che bussava
alla porta lo ridestò:<< Signore, il suo
ospite è arrivato >> poi
allungando la piccola mano ossuta Jenkins gli porse la sua maschera
d’oro ma
lui fece cenno di no con la testa:<< Grazie Jenkins ma
non mi servirà per
stasera >> << È sicuro signore?
>> di nuovo annuì sfiorando
con le dita le foto che aveva poggiato sul piano del
tavolino:<< Sì, per
stasera mi occuperò personalmente del signor Longlost
>> poi guardando la
porta sentendo bussare di nuovo aggiunse:<< Va’
ad aprire >> l’elfo
fece un piccolo inchino, nascose la maschera e si diresse alla porta.
Un
paio di minuti dopo Jacob era seduto sul
comodino divano di pelle color sangue con un bicchiere di vino rosso in
mano:<< Benvenuto Jacob >> l’uomo
si voltò restando impalato
davanti al suo ospite in un elegante completo scuro e, per la prima
volta da
quando lo conosceva, senza la sua maschera d’oro sul
volto:<< Mio signore…
>> e la sua voce si interruppe fissando quegli occhi
freddi ed
implacabili:<< Mio signore io non…pensavo che
voi… >> e distolse
immediatamente lo sguardo sapendo bene quanto Morte Rossa ci tenesse al
suo
anonimato e al fatto che nessuno dei suoi seguaci, cerchia dei
fedelissimi
compresa, lo avesse mai visto in volto.
L’uomo
si sedette sulla poltrona davanti a lui
afferrando con le lunghe dita da pianista un calice di
rosso:<< Non ti
preoccupare Jacob, se ho deciso di mostrarmi vuol dire che di te mi
fido e che
non hai nulla da temere >> Jacob sembrò
rilassarsi un attimo a quelle
parole e lui ne fu contento, aveva un progetto in mente e per tale
progetto era
essenziale avere la completa fiducia di Longlost; mostrargli il suo
volto in
quell’occasione era solo uno dei tanti piccoli stratagemmi
che aveva in mente.
<<
Non fraintendetemi signore, sono molto
onorato per la vostra fiducia, ma so quanto voi teniate alla vostra
privacy e
che la vostra identità resti celata, mi chiedevo solo
perché… >> l’altro
bevve un sorso di vino sorridendo calmo ma sempre
freddo:<< Drake aveva
la mia fiducia e mi aveva visto senza maschera, ora tu sei al suo posto
e devo
darti la stessa fiducia che concedevo a lui >> nessuno
sapeva che fine
avesse fatto Drake a dire il vero, di Foster sapevano tutti che era
morto per
la sua incompetenza e per essersi quasi fatto catturare dagli auror, ma
Drake
era sparito da un giorno all’altro come se non fosse mai
esistito e Jake si era
ritrovato al suo posto a capo di quel piccolo esercito senza quasi
sapere perché:<<
Drake non è morto Jacob, se è per la tua vita che
temi sappi che è vivo e sta
bene >> a quelle parole Longlost alzò gli
occhi sorpreso:<< Ma
pensavo che…lui è scomparso nel giro di una notte
e… >> << Avevo
bisogno di Drake altrove e quindi l’ho mandato dove mi era
più utile >>
rassicurato in parte da quella spiegazione Jacob bevve ancora un po' di
vino:<< Perché mi avete fatto venire qui
signore? >> << Ti ho
fatto venire perché ho un compito da affidarti Jacob
>> poi allungando
sul tavolino alcune delle foto che aveva preso poco prima
aggiunse:<<
Abbiamo alcuni problemi da eliminare >> il luogotenente
prese le foto
guardando la coppia che vi era ritratta:<< Ma questo
è… >> <<
Esattamente Jacob >> commentò Dhearg
Bàs con un sorriso
vittorioso:<< Eliminali e poi saremo di un passo
più vicini al nostro
obiettivo >> come sempre Longlost chinò il
capo annuendo:<< Come
desidera signore, non la deluderò >> Morte
Rossa annuì bevendo ancora un
po' di vino:<< Direi che per questa sera abbiamo finito
>> di nuovo
Jacob annuì:<< Come desidera signore
>> e avvicinandosi alla
porta Jacob fece
per uscire quando
sollevando un braccio Dhearg Bàs gli puntò contro
la sua bacchetta, era sempre
stato molto portato per gli incantesimi non verbali; la sua mente
pensò all’oblivion
nell’esatto momento in cui Jake si dimenticò il
suo viso o quell’indirizzo poco
prima di smaterializzarsi, la sola cosa che gli restò fu la
foto della coppia
che teneva in mano e la sua missione: ucciderli.
La
partita stava procedendo abbastanza
tranquillamente, quel Vieri aveva dimenticato di dire a Lena che si
trattava di
un’amichevole ma i Falmouth Falcons stavano giocando come se
si trattasse della
coppa del mondo e, Caleb lo notò vedendo come il ragazzo si
muoveva, Vieri
stava cercando di fare più bella figura di tutti.
<<
Credo che McFly abbia ragione, hai
fatto davvero colpo Cox! >> la ragazza si
voltò verso il rosso:<<
Come scusa? >> con la testa Caleb indicò il
battitore che continuava a
volare nella loro zona dello stadio:<< Quel tizio sta
facendo di tutto
per farsi notare da te, ci manca solo che prenda lui il boccino al
posto del
cercatore! >> a quelle parole Lena arrossì
vistosamente ma quando fece
per rispondere Caleb si stirò le braccia sopra la testa
ghignando:<< Ora
capisco perché il caro Ryan è così
nervoso ultimamente…ha una bella concorrenza
>> << Concorrenza? >>
domandò lei perplessa ma un boato di
gioia si levò dalla curva e in un attimo tutta la squadra
dei Flamouth seguiva
il loro cercatore che teneva stretto in pugno il boccino e si esibiva
in acrobazie
di vittoria e gioia.
<<
Lena! Lena! >> sentendosi
chiamare lei e Caleb si fermarono e lei si voltò giusto in
tempo per vedere
Vieri, ancora con addosso la sua divisa e la scopa in mano, correre
verso di
lei con un gran sorriso stampato in faccia:<< Sei venuta
>> come se
non se ne fosse già accorto dopo cinque minuti
dall’inizio della partita pensò
Caleb nascondendo tutto dietro ad un melenso sorriso mentre Lena gli
presentava
il giocatore:<< Vieri, piacere >>
<< Caleb >> << È
un piacere conoscere amici di Lena >> <<
Sì, certo…piacere
mio>> mormorò
lui mentre si
stringevano la mano poi, fu solo una frazione di secondo, qualcosa
nello
sguardo di Vieri gli fece venire i brividi alla spina dorsale e, gli
costò
ammetterlo, ma forse Ryan non aveva così torto a non fidarsi
di quel tipo…
<<
Cosa? Un brunch? A casa del tuo capo?
>> e Hannah guardò perplessa Alastair quando
quella sera comunicò a lei e
Lilian la notizia:<< Laura Garrett ha organizzato di
nuovo il suo brunch
annuale? >> domandò la voce di Nicole dal
bagno lì accanto mentre si
sentivano le voci dei gemelli che sguazzavano felici nella
vasca:<< Sì
tesoro, ma non sei costretta a venire, ho detto che non abbiamo nessuno
a cui
affidare i bambini >> commentò Al sapendo bene
il sorrisetto compiaciuto
che in quel momento stava lambendo le labbra di sua moglie e infatti
poco dopo
Nicole rispose:<< Sì, hai
ragione…di’ ai Garrett che mi dispiace
così
tanto… >> l’auror scosse il capo
tornando a guardare le sue
ospiti:<< Purtroppo noi non possiamo esimerci da questo
evento mondano
>> e virgolettò le ultime parole dando ad
intendere che per loro quella
sarebbe stata tutto tranne che una festa:<< Che
cos’è che non ci sta
dicendo? >> domandò Lilian arricciando il naso
e Alastair sorrise:<<
Ok, diciamo che più che una festa è una riunione
informale di Auror, ci sarà un
gruppo scelto di invitati dal dipartimento e dato che il capo teme che
ci siano
talpe all’interno del dipartimento vuole parlare dei casi
più di rilievo
lontano da orecchie indiscrete >> << Un
gruppo scelto? Non ha paura
che sia lì la talpa? >> Alastair scosse il
capo:<< Garrett ha
scelto personalmente i suoi fedelissimi, compreso me >>
poi passandosi
una mano sui capelli aggiunse:<< Subito dopo la comparsa
di Morte Rossa
ha fatto bere a tutti noi il Veritaserum e ci ha sottoposto lui stesso
ad un
interrogatorio, solo chi ne usciva pulito poteva restare
>> Hannah e
Lilian si guardarono perplesse: Garrett sembrava così calmo
e invece…beh come
diceva sempre sua madre bisogna guardarsi anche dall’acqua
cheta pensò Hannah
con un mezzo sorriso:<< Quando sarà questa
festa? >> domandò Lilian:<<
Domenica pomeriggio, sarà una cosa molto informale
>> << Vale a
dire che dovrete tirarvi a lucido peggio che al ballo della scuola
signore
>> commentò Nicole riapparendo sulla porta del
bagno con la coda di
cavallo mezza scolta e la T-Shirt fradicia:<< Non abbiamo
niente del
genere >> commentò Lilian improvvisamente
insicura su quello che
avrebbero realmente trovato a quel brunch:<< Beh siamo a
New York
ragazze, è il momento di andare a fare un po’ di
shopping >> commentò la
signora Carsen sorridendo e guardando il marito come a sfidarlo a
ribattere ma
Al annuì senza proferire parola:<<
Preparerò qualcosa per cena intanto
>> commentò poi andando in bagno per
recuperare i figli e dirigersi poi
in cucina.
<<
Camerieri? Che cavolo
di idea sarebbe Jake? >> domandò Elizabeth
guardando l’altro che le stava
consegnando una divisa di quelle che usano i camerieri dei ristoranti
di
lusso:<< Abbiamo una missione da compiere e dobbiamo
infiltrarci >>
spiegò l’altro brevemente, non voleva dare troppe
informazioni su quello che il
loro capo gli aveva ordinato, non ancora almeno:<< E cosa
dobbiamo fare
stavolta? >> << Tu devi solo garantirmi un
diversivo e una via di
fuga al momento più opportuno, al resto penso io
>> << Saremo solo
noi due? >> << No, ho mandato un messaggio
anche a Vieri, ci
raggiungerà lì >> <<
Oh beh certo…il grande e famoso giocatore di
Quidditch che si infiltra, come pensi di farlo passare inosservato?
>>
tirando fuori una fiala dalla tasca Jacob sorrise:<< Come
faremo tutti
mia cara >> riconoscendo la pozione che lui teneva in
mano Elizabeth
Smith sorrise:<< Spero solo che valga la pena di bere
quello schifo
>>
Edward Garrett
Grimilde's
Chiedo scusa per il
ritardo, il capitolo era già quasi finito, mancava solo la
conclusione, ma non ho avuto il tempo di rileggero e sistemarlo prima;
ad ogni modo veniamo alle cose pratiche: Vieri non convince nemmeno
Caleb...chissà perchè...vedremo che cosa si
inventeranno Sapphyre e McFly per indagare!
Quanto al brunch a casa Garrett (che sarà nel prossimo
capitolo) penso che qualche idea ve la stiate già
facendo...Edward poi sarà un personaggio abbastanza
ricorrente da ora in poi...si avvicinerà anche a qualcuno in
particolare.
A presto...
|
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Capitolo 8 *** 7 - Depistaggio ***
8.Cap.7
<<
Avevi ragione >> Ryan si voltò di
scatto nel cortile interno del piccolo ostello trovandosi davanti Caleb
con le
mani nelle tasche dei pantaloni:<< Anche se mi piace
sentirtelo dire
Sapphyre, a riguardo di che? >> l’altro lo
raggiunse alzando a sua volta gli
occhi verso il piccolo pezzo di volta stellata che si intravedeva tra
gli
alberi e i palazzi:<< Quel giocatore di Quidditch,
l’ho incontrato oggi,
non mi convince per niente >> Ryan annuì
voltando appena la testa per guardare
in faccia il collega:<< Dobbiamo fare qualche ricerca,
non voglio che
Lena… >> Caleb alzò una mano per
fermarlo:<< Ehi frena, frena,
frena…abbiamo una missione McFly e non siamo ancora giunti a
nessun punto,
dobbiamo prima indagare su quello, poi sul tuo rivale, ok?
>> Ryan non
disse nulla, sapeva che, almeno in quell’occasione, Caleb
aveva ragione.
Brunch, domenica sera
<<
Com’è potuto succedere? Come diavolo è
potuto succedere? Dove eravate? Dove diavolo eravate? >>
e Alastair
guardò i suoi sottoposti con gli occhi scuri di
rabbia:<< Signore
noi…abbiamo controllato chiunque. Non c’era niente
di sospetto e… >>
<< A quanto pare qualcosa di sospetto c’era
eccome! >> il gruppo di
Auror tacque, nessuno aveva mai visto Alastair Carsen in quello stato
ma,
ovviamente, dopo quello che era successo chiunque poteva capirlo.
<<
Rivoltate ogni sasso, perquisite ogni
borsa, ispezionate ogni bacchetta >> poi girandosi verso
i due teli
bianchi a terra sotto cui si intravedevano le salme
aggiunse:<< Che
nessuno lasci questa casa finché non avremo trovato qualcosa
>> il gruppo
annuì e cominciò a disperdersi per eseguire gli
ordini mentre alzando gli occhi
Al si avvicinò al giovane biondo appoggiato alla colonna del
portico:<<
Edward come stai? >> il giovane Garrett si
voltò verso il secondo di suo
padre:<< Ci avevo parlato cinque minuti prima, mi aveva
ricordato di un
caso a cui sto lavorando >> anche se la sua voce sembrava
normale i suoi
occhi erano persi nel vuoto:<< Troveremo il responsabile
Edward, lo
troveremo presto >> quasi come un automa
l’altro annuì poi Alastair lo
lasciò solo andando ad interrogare ospiti e personale.
<<
Come stai? >> Ed Garrett si girò
sentendo quella voce, fece per ripeter per la centesima volta che stava
bene ma
lei alzò una mano per anticiparlo:<< I tuoi
genitori sono appena morti a
pochi passi da te, non puoi stare bene >> lui per un
attimo rimase
immobile davanti a quelle parole ma poi un piccolo sorriso spento si
fece
strada sulle sue labbra: quella biondina era l’unica
lì dentro che aveva avuto
il coraggio di prenderlo di petto e di non trattarlo come un povero
orfano:<< Sì, forse hai ragione tu, non sto
bene >> lei annuì
avvicinandosi e appoggiando le mani sulla ringhiera del balcone
guardando poi
lui con quei suoi grandi occhioni grigioazzurri così
limpidi:<< Troveranno
i responsabili >> si ritrovò poi a dire lui,
forse nella speranza di
autoconvincersene e di nuovo la risposta di Lilian lo
sorprese:<< Ma
vorresti farlo tu >> << Non sono un auror
>> lei scosse la
testa:<< No, ma sei un figlio a cui hanno ucciso i
genitori, hai diritto
ad avere le tue risposte >> lui stava per rispondere
quando uno degli
Auror arrivò correndo fermandosi vicino ad Alastair e, poco
dopo, Carsen
insieme alla compagna di Lilian lo seguì sul lato della casa.
<<
Dove lo avete trovato? >> sentì
domandare da Alastair mentre l’uomo si girava tra le mani un
pezzo di carta con
stampato sopra qualcosa, anche se lui non riusciva a capire
cosa:<< Vuoi
che vada a scoprire cos’è? >> si
girò trovando Lilian di nuovo al suo
fianco:<< Cosa? >> << Sono un
auror e sono nella squadra,
scoprirò cos’è e te lo farò
sapere se servirà ad aiutarti >> lui fece per
accettare ma poi si bloccò: certo era il figlio delle
vittime e voleva
dannatamente delle risposte ma era anche un avvocato stimato e
rispettato che conosceva
bene la legge e sapeva che non doveva intromettersi nelle indagini
degli auror.
<<
No, Carsen mi informerà di tutto quando
saprà qualcosa di certo, è meglio così
>> poi cercando di sembrare deciso
si girò infilandosi le mani nei pantaloni del completo
facendo per tornare
dentro casa.
A
pochi isolati di distanza intanto tre
camerieri con ancora le divise addosso stavano lasciando il
più lussuoso
servizio catering della città dopo aver obliviato
l’intero staff.
<<
Hai appena ucciso il capo auror e sua
moglie >> e mentre i suoi capelli tornavano del loro
solito biondo oro
Vieri si voltò a guardare Jacob che si stava passando una
mano sul viso
sorridendo per avere di nuovo la sua faccia e la sua
barba:<< Sì, non ci
avevi detto chi dovevi uccidere Jake, che cos’è
questa novità? >> l’uomo
fece spallucce:<< Ordini del capo, ora come ora gli auror
lasceranno
perdere qualsiasi altra cosa per trovare i responsabili della morte del
loro
capo >> Ellie annuì:<< Qualsiasi
cosa incluse le indagini su Morte
Rossa, questo vuoi dire? >> Jake
annuì:<< Magari non lasceranno
perdere ma di certo avranno altro per la testa >>
<< Come sai che
non penseranno subito a noi? Voglio dire, chi poteva voler morto Marcus
Garrett
oltre a… >> Jacob si passò una mano
tra i capelli sorridendo fiero di
sé:<< Non ti preoccupare Vieri, ho lasciato
agli auror un paio di tracce
per indirizzarli nella direzione giusta >> che,
ovviamente, era molto
lontano da loro.
<<
Penso che dovrei chiamare Hamilton
>> Hannah si voltò di scatto verso Alastair
che, in piedi accanto a lei
nella sala autopsie, aveva appena dato voce ai suoi
pensieri:<< Che cosa
vuoi dire? >> << Che questa storia sta
andando ben oltre le nostre
possibilità e che onestamente al momento non so dove
sbattere la testa, forse
un punto di vista diverso potrebbe aiutarci >> la donna
si avvicinò
poggiando una mano su quella del collega:<<
Andrà tutto bene, vedrai che
sistemeremo tutto >> Al fece spallucce chinando poi il
capo a guardare il
suo diretto superiore steso su quella brandina immobile e freddo come
il
ghiaccio:<< Vorrei avere il tuo stesso ottimismo in
questi momenti
>> lei fece un piccolo sorriso:<< Se mi
lasciassi abbattere da
tutto quello che succede non farei il lavoro che faccio
>> Carsen annuì:<<
Sì, penso che tu abbia ragione tuttavia non pensavo di veder
morire Garrett e
sua moglie, non adesso e non così >>
<< Capo Carsen >>
Alastair si voltò verso il medico legale:<<
Come? >> l’uomo avanzò
con la sua cartellina in mano:<< Ho eseguito
l’autopsia capo e ci sono
delle notizie interessanti >> di nuovo quel titolo.
In tutto il trambusto che era successo dopo
l’omicidio Al non aveva ancora avuto il tempo di
razionalizzare la cosa: con la
morte di Garrett e fino a nuove elezioni era lui il nuovo capo del
dipartimento, dio ecco una cosa che avrebbe evitato volentieri.
<<
Che cos’ha scoperto dottore? >>
domandò Hannah al suo posto capendo che lui aveva bisogno
ancora di qualche
minuto per metabolizzare la cosa:<< Beh dalle
testimonianze che mi ha
fornito si parlava di un Avada Kedavra >> Al
alzò la testa
incuriosito:<< Sì, i testimoni hanno riferito
di un lampo di luce verde e
poi Garrett e sua moglie sono caduti a terra >> il
patologo girò intorno
al tavolo sfogliando i suoi appunti:<< Beh sì,
in effetti la signora
Garrett è stata colpita da un incantesimo ma per quanto
riguardare il signore,
beh la situazione è leggermente –
sembrò cercare la parola giusta – diversa
>>
<< Diversa? >> chiese Alastair
perplesso:<< Sì: il capo
Garrett è stato pugnalato >> <<
Ma non ci sono segni di ferite
>> commentò Hannah guardando il corpo
praticamente intatto e la camicia
di Garrett perfettamente a posto e pulita, non c’erano tracce
di sangue o
altro, come potevano averlo accoltellato?
<<
È questa la cosa strana miss, qualcuno
si è preso la briga di sistemare la camicia del capo e la
parte esterna delle
sue ferite in modo che sembrasse stato ucciso da un incantesimo, ma era
già
morto quando la maledizione senza perdono lo ha colpito
>> poi sapendo
bene che doveva qualche spiegazione in più
aggiunse:<< Ho aspettato a
ricucirlo per farle vedere signore >> e alzando
leggermente il lenzuolo
mostrò ad Alastair gli organi interi di Garrett che
all’altezza di fegato,
stomaco e milza erano praticamente ridotti ad un colabrodo ma
dall’esterno non
era per niente evidente:<< Sicuro che non sia un qualche
incantesimo oscuro che non c0nosciamo? >> il medico
annuì:<<
Assolutamente sicuro capo, ho eseguito ogni genere di test per rilevare
la
magia, niente >> poi girandosi verso il piccolo tavolo
dei reperti
aggiunse:<< Inoltre ho trovato questo incastrato in una
costola dietro al
fegato, credevo fosse una scheggia d’osso ma in
realtà è selce >> per un
attimo Al rimase paralizzato, era così strano da sembrare
impossibile, davvero.
<< Sa che non scherzerei mai su una cosa
del genere signore >> sì, il capo medico del
dipartimento era il più
competente che c’era sulla piazza e quel piccolo frammento di
selce non
prometteva niente di buono, se era successo davvero ora avevano due
nemici da
combattere.
<<
Lena… >> la ragazza si voltò
verso la porta della camera sentendosi chiamare:<< Ciao
Ryan >>
salutò poi vedendo il ragazzo che avanzava piano con la
testa bassa:<<
Ciao, senti se hai un attimo io volevo…volevo parlarti
>> lei annuì
tornando poi a guardare la sua valigia:<< Ho dieci minuti
a dire il vero,
Vieri mi ha invitato a cena in un posto che conosce e
passerà tra poco >>
Ryan cercò di restare calmo, non voleva finire
un’altra volta a
litigare:<< A dire il vero è proprio di questo
che ti volevo parlare,
anche Caleb è d’accordo con me e quel Vieri
non… >> la mano alzata di
Lena lo bloccò:<< No, non ci provare Ryan, non
di nuovo >> <<
Cosa? >> << Non rovinerai la prima cosa
bella che mi sta accadendo
da un sacco di tempo >> poi scoppiando in una risata
acida
aggiunse:<< Inoltre, scusami se te lo dico ma: tu e
Caleb? Voi due non
andate d’accordo su niente, vi odiate praticamente dal primo
giorno e la sola
cosa su cui siete d’accordo è che io non debba
uscire con un ragazzo? >>
poi cercando alla rinfusa qualcosa nella sua valigia
aggiunse:<< Cos’è è
così difficile da credere che un tipo bello e interessante
come un giocatore di
Quidditch possa provare qualcosa per me? È così
strano da dover avere per forza
un secondo fine? Deve esserci sempre qualcosa sotto? È
così difficile credere
che io possa piacere a qualcuno? >> Ryan contò
mentalmente fino a dieci, dio
non sapeva se cominciare di nuovo ad urlarle contro o seguire il
consiglio di
Caleb e baciarla per farle capire quanto si sbagliava:<<
No, non è
difficile >> mormorò alla
fine:<< Bene, allora fammi un favore e
lasciami in pace Ryan, sono grande abbastanza per scegliere da sola chi
frequentare >>
Mentre
i due cercavano di appianare la loro
discussione Caleb era tornato nel bar dove aveva incontrato
quell’irriverente e
bellissima barista, Lena non era l’unica ad aver trovato
qualcuno di suo
gradimento, anche lui aveva messo gli occhi addosso a quella Ellie e,
poteva
morire per riuscirci, l’avrebbe avuta.
<<
Che cosa vuoi? >> domandò la voce
scorbutica di un barista di mezz’età con uno
strofinaccio in mano:<<
Cercavo Ellie >> commentò Caleb deciso ad
andare fino in fondo:<<
Ellie non è qui bamboccio, se vuoi ordinare bene, altrimenti
puoi anche uscire
da quella porta >> bamboccio lui? Caleb stava quasi per
alzarsi e dirne
quattro all’uomo quando una voce preceduta da una risata
decisamente divertita
lo bloccò:<< Tranquillo Max, ti levo io dalle
scatole questo scocciatore
>> Sapphyre si voltò incrociando gli occhi
chiari della donna che stava
cercando:<< Il tuo amico qui diceva che non
c’eri >> Elizabeth
sfoderò uno dei suoi migliori sorrisi:<< Mi
sono presa un giorno libero,
sono passata solo a fare un giro >> poi avvicinandosi e
sfiorando,
accidentalmente o meno, una coscia di Caleb:<< Tu che ci
fai qui? >>
domandò con quanta più innocenza le
riuscisse:<< Cercavo te, mi
sembrava avessimo un discorso in sospeso noi due >> un
piccolo sorriso di
trionfo si dipinse sulle labbra di Elizabeth…dio
com’erano prevedibili gli
uomini…
<< Un discorso in sospeso? Davvero?
>> continuò poi alzando una mano per ordinare
da bere:<< Oh andiamo
non fare la santarellina con me, so che non me lo sono immaginato
>>
quando le arrivò il bicchiere di burrobirra lei fece
scorrere un dito sul bordo
superiore raccogliendo un po’ di schiuma per poi ficcarsela
in bocca:<<
Immaginato? Dipende da quello che hai in mente >>
commentò poi mentre si
passava la lingua sulle labbra per eliminare ogni piccola traccia di
schiuma
guardando la reazione nel suo interlocutore; aveva affinato quella
tecnica
negli anni e quel Caleb era così pieno di sé che
sarebbe caduto nel suo inganno
nel giro di un paio d’ore, doveva solo giocare bene le sue
carte e avrebbe
avuto il suo colloquio con il capo nel giro di un paio di giorni,
sarebbe
diventata la prima donna a fare parte della cerchia interna di Morte
Rossa,
sarebbe stata la prima ad avere il comando di uno dei suoi gruppi, la
prima a…:<<
Se vuoi che andiamo in un posto più tranquillo basta dirlo
dolcezza >> si
riscosse un attimo dai suoi pensieri immaginando la faccia che poteva
aver
avuto mentre pensava alla sua scalata al successo, probabilmente Caleb
aveva
pensato che quello sguardo era per lui.
Pensando
di giocare la cosa a suo favore per
velocizzare le cose Ellie poggiò una mano sulla coscia di
lui sporgendosi in
avanti in modo che il suo profumo avvolgesse il
ragazzo:<< Così mi tenti
lo sai >> commentò poi muovendosi in modo da
lasciargli intravedere l’interno
della sua scollatura, con gli uomini era facile, bastava poco per farli
capitolare, decisamente poco…
Infatti poco dopo Caleb le strinse un polso con
la mano e lasciando un paio di monete sul bancone la
trascinò fuori nell’aria della
sera.
<<
Sei silenziosa >> e Vieri attirò
l’attenzione della sua interlocutrice che, seduta davanti a
lui, stava
mangiando la sua cena quasi del tutto in silenzio:<<
Cosa? >>
domandò Lena alzando gli occhi su di lui:<< Va
tutto bene? Sembri distante
>> lei scosse la testa:<< Non è
niente, va tutto bene >>
rispose poi mandando mentalmente al diavolo Ryan McFly, maledizione le
aveva
rovinato lo stesso la serata con le sue insinuazioni, perché
cavolo doveva fare
così? Perché non la smetteva con quella storia?
<< Lena… >> di nuovo lei
alzò la
testa:<< Scusami Vieri, non sono molto di compagnia
stasera >> lui
prese il proprio bicchiere di vino bevendone un sorso:<<
Mi dispiace, se
c’era qualche problema o non ti andava, avremmo rimandato
>> << No,
non è quello >> poi sorridendo
aggiunse:<< Mi andava di uscire con
te, davvero >> lui sorrise allungando una mano sul tavolo
aspettando che
lei gli porgesse la propria:<< Bene perché non
voglio in alcun modo
rovinare il nostro primo appuntamento mia bellissima Lena
>> << App…appuntamento?
>> domandò lei cercando di non
arrossire:<< Sì, che cos’altro
dovrebbe essere? >> poi intrecciando le loro dita
aggiunse:<< Ci
sto pensando da quando ti ho incontrato quel primo pomeriggio al pub,
non penso
ad altro da allora >> incapace di mascherarlo ancora Lena
arrossì:<<
Vieri io non…non so cosa… >> lui
sorrise di nuovo:<< Dimmi solo di
sì >> lei lo guardò cercando di
capire cosa intendesse:<<
Andiamocene da qui, sono stufo di dover fare il bravo ragazzo e seguire
le
regole, andiamo in un posto dove possiamo restare soli >>
la vide
arrossire ancora e sentì le dita di lei che stringevano le
sue:<< Che
cosa mi stai proponendo? >> se giocava bene le sue carte
sarebbe arrivato
dove voleva nel giro di poco, certo Ellie aveva le sue armi e le sue
buone
motivazioni quando diceva che gli uomini erano prede facili e che
bastavano un
paio di mosse azzeccate, ma con le donne…beh per uno come
lui bastavano un paio
di frasi sviolinate a dovere e il gioco era fatto!
<< Niente che tu non voglia fare >>
un piccolo sorriso imbarazzato si fece largo sulle labbra di
Lena:<<
Andiamo >> << Sicura? >>
doveva mandare avanti quella farsa
da gentiluomo ancora un po’:<< Sì,
portami via da qui >> senza
farselo ripetere lui si alzò tirandola in piedi e
stringendola a sé mentre
uscivano dal locale.
<<
Avete scoperto qualcosa? >>
Alastair si voltò sentendo quella voce:<< Ciao
Edward >> poi
tornando a guardare il rapporto che aveva in mano
aggiunse:<< Abbiamo
qualche pista, ma ci stiamo ancora lavorando >> il
giovane si avvicinò
alla scrivania cercando di restare calmo e controllare il
dolore:<<
Qualche pista utile? >> << Forse, ma sai
che non posso parlare di
indagini in corso >> << Sì, lo
so e so di chiederti molto, ma erano
i miei genitori, sono i miei genitori quelli che hanno ammazzato
stasera
>> Alastair annuì, capiva il suo dolore e non
sapeva come avrebbe reagito
lui se fosse successo qualcosa a Nicole o ai bambini tuttavia non
poteva venire
meno al protocollo, non in quel caso e non con quello che stava
succedendo:<< Non posso ancora dirti niente Edward ma
sappi che stiamo
facendo tutto il possibile per trovare i responsabili >>
<< Avete
dei sospettati? >> << Stiamo indagando
>> << Indagando?
>> era indignato, che cavolo di risposta era?
<> << Non puoi
dirlo, andiamo torchiate
qualche sospettato, qualche informatore, uscirà fuori
qualcosa no? >> Al
annuì piano:<< Potrei farlo Edward, davvero e
lo farei se fossi convinto
che servirebbe a qualcosa, chi ha ucciso i tuoi genitori non
è un pazzo
isolato, ha qualcuno dietro che lo protegge, ha chi lo aiuterebbe in
caso fosse
preso e noi non arriveremmo a capo di niente, voglio prendere i veri
responsabili e voglio vederli marcire in cella per il resto dei loro
giorni, ma
devi darmi il tempo di trovare le prove >>
<< Almeno hai scoperto
qualcosa? Gli Auror hanno trovato qualcosa a casa? >>
<< Alcuni di
loro stanno ancora ispezionando i dintorni ma come ho già
detto non posso dirti
molto al momento >> Eddy
annuì:<< Sì, certo capisco
>> poi girandosi
si diresse verso la porta:<< Grazie comunque
>> << Lo
troveremo Edward, lo troveremo >> il ragazzo non rispose
uscendo dall’ufficio.
Stava per tornare in albergo, casa sua era
inagibile per via degli Auror quindi aveva dovuto trovare un altro
posto,
quando i suoi occhi incrociarono una chioma bionda: Lilian indossava
ancora l’abito
di pailettes rosa chiaro che aveva al brunch, senza pensarci troppo
allungò il
passo avvicinandosi a lei.
<<
Vieni con me >> le sussurrò poi
all’orecchio prendendola per un braccio e tirandosela dietro
in uno stanzino.
<>
<< Lumos
>> sussurrò lui accendendo la punta della
propria bacchetta per poter
vedere il viso della ragazza:<< Dicevi davvero oggi
quando hai detto che
mi avresti aiutato a scoprire chi ha ucciso i miei? >>
lei rimase
immobile per un attimo:<< Ho parlato con Alastair Carsen
ma non ha
intenzione di dirmi niente e ho come l’impressione che stiano
brancolando nel
buio >> << Hanno delle piste, ma una
più confusa dell’altra, almeno
è quello che si dice in giro >>
<< Puoi scoprire qualcosa di più? Puoi
aiutarmi Lilian? >> << Io
non…non… >> poi guardando gli occhi
tristi di lui aggiunse:<< Che cos’hai in mente?
>> Ed era
risoluto:<< Trovare il responsabile e fargliela pagare
>> Lilian
scosse il capo:<< Niente vendette personali, ti
aiuterò ma se troveremo
il vero responsabile lo consegneremo agli Auror, non voglio che anche
tu
finisca dietro le sbarre >> << Mi stai
chiedendo di non uccidere l’assassino
dei miei genitori? >> << Ti sto chiedendo
di non fare una
sciocchezza che ti rovinerà la vita, la vendetta non ti
porterà a niente
>> lui rimase per un attimo in silenzio indeciso su cosa
dire, lo
scombussolava un po’ che qualcuno che avesse appena
conosciuto tenesse così
tanto a lui:<< Mi aiuterai? >> lei
annuì:<< Vedo cosa riesco
a scoprire ma non ti assicuro nulla >> <<
Questo è il mio
indirizzo, raggiungimi quando scoprirai qualcosa >> e le
allungò un
biglietto da visita:<< È nella parte babbana
di New York così nessuno ci
vedrà >> le spiegò
poi:<< Ci vediamo domani, scoprirò qualcosa te
lo prometto >> lui annuì:<<
Grazie Lilian >>
Il
lieve bussare alla porta lo obbligò ad aprire
gli occhi mentre le note di Bach ancora risuonavano
nell’aria:<> replicò la voce del suo
elfo:<< Ci penso io, tu
vai >> ordinò poi all’elfo alzandosi
dal divano e raggiungendo la
porta:<< Al…che cosa ci fai qui a
quest’ora? >> domandò poi con un
sorriso mentre apriva la porta, poi girando appena gli occhi
incrociò la figura
sottile di Hannah:<< Hannah…che piacevole
sorpresa >> << Non siamo
qui per una visita di cortesia Ham, ho bisogno del tuo aiuto
>> tagliò
corto l’auror nervoso:<< Ehi che ti succede
amico? Sembra quasi che…
>> << Non li leggi i giornali? Non hai
sentito la notizia? >>
domandò l’altro sempre scorbutico:<<
Notizia? Di cosa stai parlando? Sono
rimasto tutto il giorno a casa per sistemare alcune ricerche per le mie
lezioni
>> Hannah si avvicinò:<<
C’è stato un attentato ieri pomeriggio, il capo
Garrett e sua moglie sono stati uccisi a casa loro >>
<< Cosa? Uccisi?
Siete sicuri che sia stato un omicidio? >> Al
annuì:<< Eravamo
presenti >> << Hai qualche pista?
>> Alastair avanzò
nell’appartamento:<<
Non posso parlare dei casi con te, ma sono qui per chiederti una mano
>>
<< Una mano? Per l’omicidio? >>
Al scosse il capo:<< Una mano
con il caso di Dhearg Bàs >> <<
Come? >> << Sì, devo
concentrarmi su chi ha ucciso Garrett e sono ad un punto morto, ci sono
alcune
cose che solamente un esperto come te può chiarire
>> << Un esperto
come me? >> << Beh tu insegni storie e
leggende della Britannia
>> Hamilton rimase immobile per un
attimo:<< Credi che centri
qualcosa con lui? Voglio dire stiamo parlando di leggende di un sacco
di secoli
fa >> << Sì, ma so che centrano
in qualche modo, non ho voluto
coinvolgerti fino ad ora perché sei mio amico ma visto che
per il momento devo
accantonare il caso… >> <<
D’accordo, ti aiuterò >>
commentò
Hamilton:<< Lasciami quello che hai, farò
qualche ricerca >>
Alastair gli porse una voluminosa cartellina marrone di
pelle:<< Sapevo di
poter contare su di te >> << Ti
farò sapere se scopro qualcosa
>> Carsen annuì poi sorridendo debolmente
aggiunse:<< Giovedì sera
sarà il compleanno di Nicholas, a me e Nicole farebbe
piacere averti per cena
>> il professor Tatchers sorrise
annuendo:<< Potrei mai rifiutare l’invito
al compleanno del mio figlioccio? >> << Ok
ci vediamo giovedì
>> << D’accordo >>
Carsen e Hannah fecero per andarsene ma
Hamilton lì fermò:<< Al, puoi darci
un minuto? >> Carsen guardò
prima lui e poi Hannah e la donna annuì appena con il
capo:<< Ti aspetto
da basso >> poi lasciandoli soli si avviò
giù per le scale.
<<
Va tutto bene Hamilton? >> lui
alzò una mano per accarezzarle una guancia:<<
Sarei io a doverlo chiedere
a te, hai assistito ad un omicidio, poteva succedere qualcosa anche a
te
>> lei annuì e gli strinse le mani ma
sorrise:<< Sono un Auror
Hamilton, è il mio lavoro, si certo non è
piacevole ma ho visto cose peggiori
durante la Seconda Guerra Magica in Inghilterra ed ero solo una
ragazzina >>
lui la guardò con quegli occhi così profondi che
la leggevano dentro:<<
Non è una scusa Hannah, poteva succederti di tutto oggi,
potevo perderti
>> << Hamilton… >>
lui sorrise accarezzandole di nuovo una
guancia:<< So che ho detto che ci saremmo andati piano,
so che non dovrei
correre ma quello che è successo, sapere che potresti essere
in pericolo
solamente perché stai aiutando Alastair…io
non…non posso fingere che non mi
importi della tua vita >> << Hamilton non
so cosa…non so cosa dire,
io… >> lui chinò il capo
sfiorandole le labbra con il pollice:<<
Non dire niente, non c’è bisogno che tu dica
niente >> poi colmando la
distanza tra le loro labbra baciò quelle di Hannah con una
tenerezza infinita.
Lei rimase immobile per un attimo ma, preda
degli stessi sentimenti di Hamilton, finì per infilare le
mani in quei folti
riccioli neri ricambiando quel bacio con tutta sé stessa.
Alcuni
minuti dopo, bisognosi di riprendere
aria, si staccarono:<< Sarà meglio che scenda,
Alastair mi sta aspettando
>> << Puoi restare qui se vuoi
>> le sussurrò roco
sorridendole:<< Meglio di no, potremmo entrambi fare cose
di cui ci
pentiremmo domattina >> << Non potrei mai
pentirmi di passare una
notte con te, anche più di una notte >>
<< Hamilton… >> lui
le diede un piccolo bacio a stampo:<< Ne riparliamo a
cena giovedì
>> poi sorridendo aggiunse:<< Mettiti quel
vestito che avevi la
prima volta che ci siamo incontrati, eri magnifica >>
<< Ci penserò
>> lui le sollevò il mento con due
dita:<< Fallo per me >>
non era un vero e proprio ordine ma, Hannah dovette ammetterlo con
sé stessa,
quell’uomo era davvero molto convincente.
Erano
le nove del mattino quando Ryan si girò
nel proprio letto borbottando qualcosa senza molto senso, stava per
girarsi
dall’altra parte e rimettersi di nuovo a dormire quando
qualcosa nel letto di
Lena attirò la sua attenzione:<< Caleb! Ehi
Caleb, Lena non… >> ma
girandosi verso il letto di Sapphyre notò che anche quello
del ragazzo era
intatto, nessuno dei due era rientrato la sera prima e dal momento che
non
avevano nemmeno avvisato avevano contravvenuto agli ordini dati da
Carsen,
doveva essere successo qualcosa.
Marcus e
Laura Garrett
Grimilde's
E
qui ho come l'impressione che qualcuno sta per mettersi nei
guai...probabilmente più di qualcuno ma in fondo era ache
ora no?
Allora altri sospetti?
Dal momento che ho
già in
mente come andare avanti spero di non metterci molto ad aggiornare, una
domanda (per tutti ovviamente e gentilmente la risposta per MP):
qual è la cosa che il vostro OC desidera di più
al mondo
e quella per cui sarebbe disposto a fare qualsiasi cosa pur di
ottenerla?
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