Sogno tra gli Hobby

di Haxel_12
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** CAPITOLO I: SCRITTURA ***
Capitolo 2: *** CAPITOLO II: FUMETTI ***
Capitolo 3: *** CAPITOLO III: I FILM ***
Capitolo 4: *** CAPITOLO IV: I LIBRI ***
Capitolo 5: *** CAPITOLO V: I CARTONI ***
Capitolo 6: *** CAPITOLO VI: I VIDEOGIOCHI ***
Capitolo 7: *** CAPITOLO VII: I LUDI ***
Capitolo 8: *** CAPITOLO VIII: I TELEFILM ***
Capitolo 9: *** CAPITOLO IX: SPORT E ALTRE ATTIVITA ***
Capitolo 10: *** CAPITOLO X: LA MUSICA ***
Capitolo 11: *** CAPITOLO XI: I SAGGI ***
Capitolo 12: *** CAPITOLO XII: FORUM E SCRITTURA ***



Capitolo 1
*** CAPITOLO I: SCRITTURA ***


Aprì gli occhi, guardandomi intorno vidi che non mi trovano in camera mia, e nemmeno nella mia casa. il letto c'era, ma tutt'intorno era spazio libero, mi trovavo in una pianura, in una zona che per certi aspetti, mi ricordano la mia terra natia, una pianura tra il mare e la montagna, anche il tetto non c’era e mi accorsi di ritrovarmi vestito, maglietta, jeans e felpa. La cosa mi sembrò assurda. era un sogno sicuramente, ma non riuscivo a svegliarmi. Vidi delle alte mura, dove doveva sorgere una città, mi sembrò maestosa, perché improvvisamente la vidi, una delle più belle città che abbia mai visto. Ed ecco che mi venne incontro una ragazza a cavallo, aveva i capelli rossi, ed era vestita come una dama, portava un abito verde, e aveva gli occhi azzurri.  mi guardava strano, probabilmente per i vestiti, ma anche lei per i miei occhi era lo stesso.
" chi siete? e perché siete conciato così?" mi disse la ragazza
" mi chiamo Alessio, e non so dove mi trovo" risposi, lasciando perdere la seconda domanda
" sei a Elysium, sei per caso un pagliaccio?" domandò ancora la giovane
Elysium! Quella città che ho immaginato nella mia mente?
"questo mondo si chiama Evanthia?" domandai
 la ragazza mi guardò in modo ancora più strano e rise " certo, ma hai bevuto troppo ieri?" disse
mi trovo nel mondo che io stesso ho creato in una storia che ho scritto! Ma come è possibile?
" non so come sono finito qui, mi sono perso" risposi
" seguimi, andrò lenta, ti farò raggiungere la città" disse, poi assunse di nuovo una faccia stranita " in effetti, non so nemmeno io perché ho deciso di venire qui da sola" disse
" ti chiami Mary Erevantor vero?" domandai, la ragazza si stupì
" come sai il mio nome?" domandò
Ti ho creata io, ma questa risposta me la tenni per me
" per favore, portami in un posto dove posso riposarmi e mangiare" dissi invece
" va bene, seguimi, ma non mi stare troppo vicina" disse turbata
ci mettemmo in cammino, quando un tizio apparve improvvisamente, senza che ce ne accorgessimo, e si stava avvicinando a noi
" dove andate miei giovani?" disse lo sconosciuto, che ormai avvicinato, aveva l'aspetto di un vecchio saggio
" raggiungiamo la città" fece la ragazza
" non è il posto dove dovete andare" disse il saggio, la ragazza e io ci fermammo
" ma chi siete?" fece Mary
" non ve lo posso ancora dire, ma il ragazzo che tu scorti, non può entrare in città" disse il vecchio
" sai chi è lui? " fece Mary indicandomi
" o si che lo so, ma dirtelo non ti piacerà" disse il vecchio, poi mi guardò " sei qui per compiere un viaggio Alessio, dovrai percorrere dei luoghi, per capire te stesso e interrogarti su ciò che sei e su ciò che vuoi fare, troppo a lungo hai rimandato, noi sette abbiamo deciso di farti una spinta"
" i sette?" domandai
" il tuo subconscio ha scelto questa ragazza che ti accompagnerà, ma lei di questa esperienza alla fine non ricorderà nulla" disse il vecchio
" ma cosa state dicendo?" disse la ragazza spaventata "mi volete dire chi siete?"
" è ora!" e venni catapultato via insieme a Mary

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Capitolo 2
*** CAPITOLO II: FUMETTI ***


Ci ritrovammo in uno stretto vicolo ed era buio, la caduta è stata dolorosa, ma almeno io ero intero; mi rialzai, vidi che il cavallo della ragazza non c'era, Mary ancora era a terra, e allora la aiutai a mettersi in piedi, ma lei spaventata volle discostarsi da me, alzandosi da sola e tirando fuori una spada
" dimmi che cosa sta succedendo" mi disse arrabbiata
" ne so quanto te, credimi" dissi spaventato alzando le mani
" quell'uomo ti conosceva!" poi si accorse che mancava il suo cavallo " dove è?”
" ti giuro che io non lo conosco, non so come faccia a sapere chi sono, ne so come mi sono trovato nel tuo mondo o qui" dissi
" almeno dimmi chi sei"
" mi chiamo Daniele e sono uno studente"
" come fai a sapere il mio nome?" disse quasi urlando
ero sul punto di dirgli la verità ma sarebbe stato molto traumatico, quindi optai dicendo che i nomi dei membri delle famiglie nobili di Elysium si conoscono facilmente, ma gli avevo detto di fatto che non sono del suo mondo
" mi vuoi dire chi sei? da dove vieni? cosa c'entra il tuo subconscio su di me?"
non potevo che dirgli la verità, o quantomeno una mezza verità
" vengo da un piano che è molto diverso dal tuo, ma sono un essere umano come te come puoi vedere, e non so cosa c'entri il mio subconscio con te"
" come sarebbe a dire -un piano molto diverso dal tuo-?" disse la ragazza che fece cadere la sua spada, mettendosi in mano i capelli " che cosa sta succedendo?" disse gridando
" non lo so, ti giuro che non lo so, vediamo piuttosto dove ci troviamo, e chiediamo informazioni" dissi spaventato, non sapevo davvero che cosa stava accadendo anche a me, quel vecchio mi ha parlato di un viaggio che devo svolgere, ma perché?
" non mi hai detto come fai a sapere il mio nome se vieni da un altro mondo" si ricordò Mary riprendendo la spada
" lo so e basta, te lo ripeto, ne so quanto te" mentivo
era spaventata a morte, ma sembrava ancora cosciente di se, si voltò e vide l'uscita del vicolo e corse verso di esso rifoderando la spada, una volta uscita, si guardò intorno, e la sua faccia assunse una forma di puro terrore.
La seguii e vidi quello che lei vedeva, alti palazzi, negozi chiusi, qualche macchina che sfrecciava, qualche passante, che guardava Mary in modo strano, e che avevano vestiti moderni.
Mary ritornò dentro il vicolo si mise le mani trai capelli e urlò
" che cosa sta succedendo????" e si mise a piangere
mi avvicinai, mi rattristiva vederla in quello stato
" penso che siamo nel mio mondo, non conosco bene dove ci troviamo esattamente, ma possiamo chiedere informazioni e....." dissi, ma Mary continuava a piangere, e decisi di interrompermi per farla calmare
dopo qualche tempo, non so nemmeno io quanto, smise, si asciugò le lacrime e si rialzò e mi guardò, aveva una facci disperata
" aiutami" disse con voce tremante
" ti aiuterò, non ti farò del male, sei al sicuro con me, te lo giuro" disse facendogli cenno di restare calma " andiamo a vedere dove ci troviamo"
" va bene" disse la ragazza sempre con voce tremante
uscimmo dal vicolo, mi guardai di nuovo intorno, non sapevo davvero dove ci trovavamo, e dopo qualche minuto fermai un passante che solitario passava vicino a noi
" chiedo scusa signore, non ho visto il cartello all'entrata della città, mi sa dire il nome di questo comune?" domandai
" ma questa è Gotham City, siete arrivati qui senza chiedere?" disse il passante
rimasi di sasso, ringraziai, poi vidi un cartello che confermava quanto detto dal passante e mi riavvicinai a Mary
" allora dove ci troviamo, lo conosci questo posto?" domandò la ragazza
" certo che lo conosco, ma non dovrebbe esistere" dissi
" che vuoi dire?" domandò preoccupata
" che questo posto esisterebbe solo nei fumetti, per farti capire, nei libri" risposi
eravamo in una montagna di guai

non avevamo davvero un posto dove andare, girovagavamo da soli in città
" non ho soldi maledizione" feci
Mary rimase zitta tutto il tempo, era ancora traumatizzata, e io non sapevo cosa fare,
poi finalmente parlò
" ho qualche moneta, pensi che potrebbero accettare?" tirò fuori delle monete della sua città dal suo sacchetto
" non direi" risposi, se le rimise nel sacchetto
" hai detto di conoscere questo posto, dove ci troviamo esattamente? Vedo lanterne illuminate da fuochi che non bruciano, carri che si muovono senza cavalli, che cosa è?" domandò la ragazza
" è un mondo fantasioso, in questa città  governa di fatto il crimine, e un eroe lo combatte"  risposi
" deve essere molto coraggioso" disse
" beh sicuramente lo è"
un uomo si avvicinò a lui
" sei Daniele? " domandò, io risposi di si
" sono uno dei sette" disse era un uomo anche esso anziano, con una barba folta e capelli corti " camminiamo insieme"
" chi è lei?" domandò la ragazza
" ah, questa è la fanciulla che avete scelto come accompagnatrice, bene, al momento dovete solo camminare con me, vi spiegherò strada facendo" poi aggiunse " ah ragazza non ti preoccupare, il tuo cavallo sta bene, è rimasto nel tuo mondo, che adesso è stato sospeso il tempo"
Mary non capì
" che cosa ci sta succedendo? Perché mi trovo proprio qui?" domandai
"dovrai fare un piccolo viaggio tra i tuoi hobby ragazzo, per poi pensare a quello che vorrai fare nella vita e capire se ti rendi soddisfatto di essa al momento"
" non capisco" feci
" hai voglia di fare una avventura, accompagnato da una figura femminile perché ti senti solo, ma al momento vivi nei sogni, bene, devi percorrere i tuoi sogni e affrontare e accettare la realtà. Inizierai tra il mondo dei fumetti, incontrerai alcuni tuoi beniamini, e poi andrai alla tappa successiva" disse il vecchio
" altre tappe? sono prigioniero della mia stessa fantasia?" domandai
" in un certo senso si, è così, ma tu stesso ci sei finito, hai paura, hai paura di chiuderti in te stesso, hai paura del tuo futuro, hai paura di rimanere solo. Hai tanta paura"
era vero, sono le mie principali paure, ma ancora non capivo perché dovevo comunque fare tutto questo
" perché devo fare questi percorsi?" domandai
" perché anche io sono coinvolta?" domandò questa volta Mary
" il ragazzo qua forse non te lo dirà mai, ma tu sei nata in parte grazie all'ispirazione di un amore che il ragazzo qua presente aveva nei confronti di una ragazza, fu un amore non corrisposto e lui ci rimase molto male e fu, nonostante è passato tanto tempo, un trauma che ancora tutt'ora persiste, sebbene in minima parte. Anche tu hai un ruolo importante in questa storia" disse il vecchio
" spiegami, mi stai dicendo che sono un frutto della sua immaginazione?" domandò la ragazza indicandomi
" hai il compito di dare fiducia a questo ragazzo, il tuo compito consiste solo nel fargli compagnia e di fargli acquisire più sicurezza, altri dettagli ti verranno rivelati più avanti. Per il resto si sei frutto della fantasia di costui "disse, Mary rimase di nuovo immobilizzata
" stai scherzando?" disse
" è così Mary" sapevo che non potevo più nascondere niente" io ho creato te e il mondo dove vivi"
" no, stai scherzando!" disse quasi piangendo, e corse via, io la inseguì dicendogli di fermarsi, lasciando il vecchio da solo, entrammo in un parco e li la fermai
" lasciami!" urlo
" resta calma Mary, lo so che sei spaventata, lo sono anche io" dissi
" mi dicono che sono un frutto della tua mente" disse ad alta voce " mi vuoi dire chi sei veramente?"
" quel signore ha ragione, io ho creato il mondo la quale vivi, e quindi ho creato anche te" risposi
" ma io ho vissuto una vita" disse lei
" si, ma l'ho creata sempre io, non che per te sia tutto falso, assolutamente, ma l'ho inventata io"
si mise in ginocchio e pianse
" mi dispiace che ti stia succedendo questo, non so come farmi perdonare e capisco che tu sia molto arrabbiata con me" mi misi in ginocchio " aiutami, anche io mi sono perso e mi trovo in un posto dove non voglio stare non ho ancora capito perché devo fare questo viaggio, ma ho bisogno di te, sei l'unica che mi può aiutare adesso"
lei smise mi guardò con gli occhi pieni di lacrime
" sono in compagnia con un uomo che non so se odiare" disse
a un certo punto apparvero degli uomini
" ma che bella coppietta, ma come fai a far piangere così una ragazza? " disse uno di loro " devi essere molto cattivo" disse un'altro
" sappiamo noi come far divertire una donna" e si avvicinarono a Mary, che li guardò spaventata
" lasciatela stare" riuscì a dire con il cuore in gola dalla paura, ma uno di loro mi diede un pugno facendomi cadere a terra, Mary tirò fuori la spada
" interessante" e tirarono fuori le pistole.
si sentì un rumore, un lampione si spense improvvisamente
" che cosa è stato?" domandò uno dei criminali, ad un certo punto uno finì a terra emettendo un gemito, poi toccò a un'altro, poi un'altro e un'altro ancora; si vide solo un'ambra che si muoveva, e i criminali che sparavano versa di essa, presi dal panico corsero via, verso il buio più totale, altri invece vennero per colpirci, ma una figura si parò davanti a noi era mascherata e vestita di viola che con alcuni colpi butto a terra storditi i criminali, nel buio si sentì solo urla di terrore, infine apparve un uomo mascherato, era proprio lui
" state bene?" disse con voce gutturale
" si grazie" dissi a stento dall'emozione
“ ok andiamo il nostro compito è finito” disse la figura mascherata, era una bambina e la riconobbi
" bene" disse l’uomo mascherato e se ne andò
" ch...chi era quello?" disse Mary scossa
" è uno dei miei supereroi preferiti, il guardiano di questa città, Batman, l’altra è Hit Girl, ma non dovrebbe essere qui" riuscì a dire, poi vidi qualcosa per terra, un pezzo di carta arrotolato da un elastico, coperto da questa carta vi erano un centinaio di dollari; sulla carta c'era scritto " vai a New York, il vecchio di prima"
" che cosa stai facendo?" domandò Mary che rifonderò la spada
" abbiamo una nuova tappa, cominciamo a muoverci" dissi

prendemmo un treno e raggiungemmo la città che non dorme mai, non senza aver preso qualcosa da mangiare, comprai dei panini.
la città di New York era davvero bella, come viene mostrata nei film e nei fumetti, ma sapevo che quella non è la New York del mio mondo
" quel vecchio ha detto che il tempo nel mio mondo è stato sospeso, che vuol dire?" domandò Mary
" immagino che volesse intendere proprio letteralmente, è come se ogni cosa si immobilizza, nulla si muove, pertanto nessuna saprà che non ti trovi più lì" risposi
" è terribile" fece sconsolata
" prima risolviamo questo problema e prima torneremo a casa" dissi
" ma che siamo venuti a fare esattamente qui?" domandò ancora la ragazza
" ci troviamo ancora nel mondo dei fumetti, qui dovrei incontrare altri personaggi, ma ancora non ho capito cosa devo fare" risposi
ecco che a un certo punto vidi che c'era un grande movimento, e apparvero gli eroi dei fumetti, ovvero Spiderman, che andava in palazzo e palazzo, Wolwerine che correva, Capitan America, Thor, Hulk, e andavano tutti da qualche parte, uno di loro stava puntando verso di me, era Iron Man
" sembra che hai creato qualche scompiglio ragazzo" mi disse
" che cosa?" domandai
" vieni con me" prese me e Mary che si agitò e urlò e poi volò via, verso la sua torre, ed entrammo, ci lasciò dentro un salone.
delle macchine gli sfilarono tutta l'armatura, Tony Stark aveva una semplice maglietta bianca e jeans, e in petto aveva la classica piastra magnetica che gli permetteva di vivere, dalla parete uscì fuori un mini bar
" sarete stanchi e affamati, prendetevi qualcosa da bere" disse
" che cosa succede stavolta?" domandò Mary scossa
" succede che questo tizio" fece Tony  indicandomi " ha qualcosa che deve risolvere, perché  ha creato dei tunnel di collegamento tra le varie dimensioni e adesso molti mondi sono collegati tra di loro, ora gli altri sono andati a controllare se è tutto a posto io al momento mi occuperò di voi "
" come fai a sapere della mia situazione?" domandai
" un tizio mi ha dato la tua descrizione, dicendomi che il collegamento di universi che sta succedendo adesso è per opera tua, noi dobbiamo fare in modo di mandarti via da qui, ma per farlo, mi disse, che devi affrontare i tuoi problemi, non ha specificato quali però, tuttavia il collegamento con Gotham City non accadeva da tempo, e vorrei capire il perché, chi sei e da dove vieni"
" mi chiamo Alessio, vengo da un mondo parallelo al vostro, con la differenza che non ci sono supereroi"
" un mondo senza di me? deve essere un mondo triste" fece Tony
" c'è un attore che ti assomiglia moltissimo in realtà" feci notare
" interpreta me? ma nessuno è come me" disse
" ad ogni modo devo essere qui per dimostrare qualcosa, ma non so che cosa"
" quello strano tizio che dice di conoscerti ha detto che hai una bassa autostima, magari è questo"
" cioè dovrei avere più fiducia in me stesso e nelle mie capacità?"
" non lo so" disse Tony
" questo quindi sarebbe un tuo viaggio psicologico? E io che c'entro?" domandò Mary
" forse è attraverso te, che devo maturare, o meglio, per incoraggiarmi" risposi
" ma io nemmeno ti conosco, sono con te perché sono costretta"
" io però conosco te" dissi
" si perché mi hai ispirata grazie a una persona che non ti ama e chi ti dice che io posso provare qualcosa per te"
" ne sono consapevole, oramai ci sono anche abituato, in più so di trovarmi in una brutta situazione con te" dissi
Tony fece un fischio
" piccioncini, mi dispiace interrompervi, ma ho anche io delle cose da fare qui, so soltanto che voi non potete rimanere qui"
" noi non vogliamo rimanere qui, io voglio tornare a casa" disse Mary
si aprì una porta, entrò Wolwerine
" ah Logan che notizie mi porti?" domandò Tony
" Gotham non è più collegato al nostro mondo, ma sembra ci sia un'altra interferenza" disse, poi si voltò verso di noi " così loro sarebbero gli intrusi" non era una domanda
" si esatto" disse Iron Man
" vi porterò via da qui, un tizio che dice di conoscervi vi sta aspettando" disse Logan rivolgendosi a noi
" ci riporterà a casa?" domandò speranzosa Mary
" non posso saperlo"

andammo in un parco vicino, ci stava aspettando il vecchio tizio di prima, che dava da mangiare a dei piccioni
" è lui" indicò Logan
" oh salve ragazzi" disse il tizio
" mi vuole dire chi è lei?" domandai
" sono uno dei sette, sono qui per aiutarti, come già ti dissi allora" disse guardandomi
" ho capito che devo risolvere i miei problemi, ma come?" domandai
" è per questo che sei qui, per capire come risolverli. Ora, un tuo primo problema è la bassa autostima, in genere so che nella tua vita hai sempre creduto di potercela fare, ma più passa il tempo, più hai paura di non fare la vita che vorresti, di avere una vita che si soddisfa, di metterti alla prova, questo viaggio servirà a questo"
" e come?"
" beh per iniziare, in questo modo" e venni catapultato via

mi ritrovai dentro a quello che credevo fosse una cabina di una nave, c'era solo un letto, era tutto legno intorno a me, ma stava filtrando in modo pericolo dell'acqua.
Uscì fuori e vidi che mi trovavo in un corridoio stretto, sentì un urlo era Mary che uscì fuori da una stanza
" che cosa succede adesso?" domandò urlando
" vieni con me, cerchiamo di uscire fuori da qui"
" ma dove ci troviamo?"
" non lo so"
seguimmo il corridoio e ci trovammo in una sala comandi, un tizio si muoveva in modo agitato, ma aveva una faccia sorridente
" è finita è finita" disse urlando
" lei" fece Mary " dove ci troviamo?"
" oh ci sono altre persone qui, come avete fatto?"
" ho detto dove ci troviamo, che succede?" domandò sempre Mary
"  siete dentro un sottomarino, una nuova costruzione, e stiamo lentamente sprofondando, con un problema, l'acqua sta entrando " disse lo strano tizio
" vuol dire che stiamo affondando?" domandai
" si" rispose sempre con una faccia sorridente, Mary si mise le mani tra i capelli
" ma questo incubo avrà mai fine?" domandò la ragazza
" chi sei?" domandai
" mi chiamo Wanze" disse e incominciò ad agitarsi, ma sempre sorridendo
- il Matto Wanze, non ci credo- pensai
" possibile che non c'è un modo per uscire da qui?" domandai
si fermò, mi guardò con la sua faccia da ebete, e poi agitò le braccia
" ma certo che sì è vero"  ed entrò dentro una porta
" c'è una scialuppa di salvataggio, ma ho solo questa" disse il Matto Wanze
" no, apra la prego" urlò Mary bussando forte la porta
" è troppo tardi" fece, e poi si sentì un rumore, come qualcosa che sguscia via, Mary fece per aprire la porta, ma non ci riuscì, Wanze intanto raggiunse in un attimo la superficie
" ho creduto di morire" disse scosso, ma con la faccia sorridente
" è inutile, non si apre, in più così potrebbe entrare ancora più acqua" dissi
" no, non è possibile" e si mise a cercare un modo per uscire, lo feci anche io, ma non c'era davvero niente, solo una porta, che dall'oblò capì che oltre a essa c'era solo acqua. Poi guardai in basso e vidi due bombolini, una capii che si trattava di un ARA con la presenza di un octupus, mancava però un jaket, l'altro invece doveva essere un ARO per via del tubo corrugato che si collegava con l'apparecchio
" possiamo uscire da qui" dissi
" come? " fece lei oramai disperata
" con queste possiamo respirare fino in superficie, se non siamo troppo fondi, possiamo salvarci"
" come è possibile?" domandò
" mettiamoli e basta, poi io aprirò quella porta e usciremo da qui" dissi indicando l'unica porta presente nel posto
Mary era tuttavia terrorizzata
" ehi guardami negli occhi" feci" possiamo farcela, ti aiuterò io, so come usare questi apparecchi"
" sul serio?"
" si, fidati di me, andrà tutto bene, metteremo le cose a posto, te lo prometto"
 sistemai Mary, e aprì il bombolino, poi mi sistemai a mia volta, il rischio di lasciarci le penne era alto, anche nel caso riuscissimo davvero a uscire da lì, ma non c'era scelta
"mettiti questo in bocca e respira, adesso apro questa porta" dissi indicando la porta di isolamento " sii coraggiosa" mi guardò era pronta
svuotai il sacco, soffiai, e misi l'aria nel sacco, respiravo, anche Mary respirava. andai ad aprire la porta e venimmo investiti da litri d'acqua, non avevo maschere, allora aprì gli occhi, vidi Mary che si agitava, fortuna che c'era luce ancora li. La presi e uscimmo da lì, la superficie non doveva essere lontana, in pochi minuti la raggiungemmo
" stai bene?" domandai, una volta chiuso la valvola, Mary mise via il boccaio
" si" disse, anche io ringraziando il cielo stavo bene, mi guardai intorno, vidi una piccola isola, feci cenno di raggiungerla. Dopo un po' finalmente toccammo terra, e ci liberammo dei pesi, poi ci sdraiammo a terra esausti
"ce l'abbiamo fatta" dissi sorridente, ma Mary ancora era un po' scossa, ma si voltò verso di me e fece finalmente un cenno di sorriso
" visto che sei capace di fare le cose?" disse una voce, ci voltammo verso di essa, era un uomo con una certa corporatura che stava su una barca
“ tu sei Ringo di Orfani!” dissi
“ alzati su Daniele e anche tu ragazzina” disse il soldato che ci aiutò ad alzare, e notammo che sulla spiaggia c’era anche l’uomo anziano di prima
" è tempo di andare" disse e venimmo catapultati ancora una volta

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Capitolo 3
*** CAPITOLO III: I FILM ***


Ci ritrovammo in un bosco , non c'era nessuno
" dove ci troviamo questa volta?" domandò Mary
guardai meglio, e vidi che davanti a me c'era una città, ma non una città qualunque, bensì Gran Burrone
" che città è quella?" domandò la ragazza
" Gran Burrone, oddio è davvero stupenda" dissi
" in quale mondo ci troviamo?"
" siamo su un mondo che non è tanto diverso dal tuo, è come Evanthia per certi aspetti"
" che cosa dobbiamo cercare qui?"
" non ne ho idea" risposi , ci incamminammo verso le abitazioni ed entrammo nei domini degli elfi
" qui vivono gli elfi, credo che li conosci bene" dissi
" certo che li conosco" disse Mary " qui troveremo delle risposte?"
"lo scopriremo"
entrammo nei domini di re Elrond, o meglio nella sua residenza, non c'era nessuno tuttavia
" benvenuto nella mia dimora mastro Daniele figlio di Roberto" disse una voce mi voltai e vidi il re degli elfi che si avvicinava
" ti prego seguimi, abbiamo delle cose da dirci, e anche lei Mary figlia di Ferguson"
" che cosa devo capire?" domandai, mentre entrammo in una stanza
" esperienza, ti manca ancora un po' di esperienza e devi capire che solo con il tempo la otterrai" disse facendoci entrare in una camera e farci accomodare
" ne sono consapevole" dissi
" non ancora del tutto, vedi, sei una persona che per la tua età sei anche molto saggia, ma pretendi troppo, sei ancora giovane, ancora non sei del tutto maturo"
" ma ho più di venticinque anni" dissi
" è vero, ma non puoi pretendere di avere l'esperienza di uno di cinquanta o ottant'anni , e non è neanche detto che la gente che raggiunge quell'età l'abbia" disse Elrond
" io ne so qualcosa" disse un'altra voce, mi voltai e vidi che si trattava di Galdalf
" Mitrandir, penso che tu sappia chi è questo giovane" disse il re elfo
" si mi è stato detto" disse il vecchio stregone
" bene io vado" disse Elrond " te li lascio a te" disse rivolgendosi a Gandalf"
" così tu sei Daniele, e tu Mary" disse Gandalf, i giovani annuirono
" Daniele, la tua apertura della mente è molto buona, anche se sei testardo, io posso solo dirti che devi continuare a imparare a sapere, a valutare e a pensare, abbi sempre la mente critica"
" lo farò" dissi
" tu Mary proteggilo, assistilo, è molto importante che tu lo faccia" disse Gandalf
" ma come devo proteggerlo? E perché?" domandò Mary
" devi aprirti a lui, essere sua amica, e poi lui è il tuo creatore, se lui muore, o se gli succedesse qualcosa, è facile che tu andrai nell'oblio"
" ma perche?" disse la ragazza preoccupata
" io non ho mai pubblicato le mie storie, non sono granché" dissi " ma spero che chi le leggerà non li cancelli, o li butti, perché sono una parte di me"
" anche tu sei una parte di lui" fece Gandalf indicandola "sei il desiderio suo, nel senso che lui si sente solo"
" cioè hai bisogno di una compagna?" disse quasi ridendo in modo sarcastico " ma io non lo amo, io amo un altro"
" non devi metterti insieme, devi solo fargli compagnia" disse Gandalf " tu Daniele, devi invece smetterla di preoccuparti, di avere rimorsi, l'amore verrà quanto meno te lo aspetti"
" me lo dicono in molti, ma io ho ancora paura" dissi
" non c'è motivo di avere paura, non sei nemmeno sicuro di quello che vuoi fare nella vita, in più molta gente si è fidanzata a una età molto più avanzata della tua, rimani come sei o migliora, arriverà, intanto costruisci nella vita reale, e non rimanere ancorato nella fantasia"
" è per questo che sono in sua compagnia?" domandai facendo cenno a Mary " perché devo accettare che non devo fantasticare con lei, ma con una persona vera?"
" lei esiste solo in un mondo che non è il tuo, tu non appartieni al suo mondo, pertanto devi costruirti la tua vita nel reale" disse Gandalf
" si, è vero ne sono consapevole, ma ho delle difficoltà" dissi
" le devi superare, una volta capito questo, ti libererai di questo rimorso"
" anche perché io non ti amo" disse Mary
" in un certo senso tu invece mi ami, solo che attraverso un'altra persona" dissi
" che vuoi dire?" domandò
" Arnon non sono che io, sono ciò che mi immagino di essere nel tuo mondo"
" non ti permetto di parlare così" disse ad alta voce Mary alzandosi
" siamo distinti è vero, ma è quello che mi sono immaginato io"
detto questo Mary uscì sbattendo la porta e lasciandoli soli
" è dall'inizio di questa storia che non riesco ad avere un buon rapporto con lei" dissi mettendomi le mani tra i capelli
" questo viaggio migliorerà i vostri rapporti, la preoccupazione adesso non è lei, ma sei tu, anche il rapporto con Mary, fino a che concluderai questo viaggio, ti servirà ad avere fiducia nelle relazioni"
" farò del mio meglio allora, so che se non faccio così, rimarrò intrappolato qui, sarò chiuso con me stesso" dissi
" è già un inizio, ora però devi riposarti, rifocillarti e farti un bagno, in questa stanza hai tutto l'occorrente per farlo, presto dovrai partire di nuovo"
" quanto durerà questo viaggio? Non mi preoccupo tanto per me, ma per lei" dissi
" durerà il tempo necessario amico mio" rispose Gandalf " hai ancora molte tappe da percorrere, devi imparare a conoscere te stesso, capire i tuoi limiti, migliorarti e tenere saldo su ciò che invece hai di meglio da offrire" detto questo Galdalf incominciò ad uscire
" buon viaggio Daniele" e uscì
rimasi solo, e mi misi a pensare su quanto mi è stato detto, dopo un minuto entrò Mary, sembrava calma, anche se nel suo viso aveva un espressione di chi forzatamente cerca di esserlo, si mise seduta a fianco a me
" ho parlato con il re degli elfi, sono consapevole di quello che sono, perciò ti aiuterò" disse
" ti ringrazio, e devi perdonarmi, non volevo farti soffrire" dissi
" promettimi però che renderai la mia vita fantastica, anche se rischio di finire nell'oblio"
" l'avrai, anzi l'hai già avuta"
" non mi sono ancora sposata, ne sono riuscita a rimanere a fianco del mio uomo" e si mise a raccontare cosa sta succedendo nella sua vita, capi che ho incontrato Mary quando Arnon era partito per la sua prima missione all'estero, lasciandola da sola
" lo dico di nuovo, avrai davvero una vita fantastica, nella mia mente l'hai già ottenuta" dissi
" va bene" disse Mary " ho a quanto pare ricevuto il compito di assisterti, ti aiuterò, e mi comporterò come si sono comportati tutti questi personaggi che abbiamo incontrato"
" ti ringrazio"
ci riposammo e rifocillammo e poi improvvisamente venimmo senza sapere come, scaraventati altrove

era un luogo desertico spoglio, non c'era nulla
" dove siamo finiti?" domandò Mary
" ancora non lo so" risposi
camminammo per qualche tratto, quando incominciammo ad avere la brutta sensazione di essere osservati
" c'è qualcuno" disse Mary che tirò fuori arco e freccia
spuntarono fuori delle teste, li riconobbi al volo, erano dei Tusken, i predoni di Tatooine, e incominciarono a sparare dei colpi
" ripariamo presto" dissi a Mary che si mise dietro una roccia, io feci lo stesso, ma i Tusken continuarono a sparare, e Mary non riusciva a rispondere al fuoco
ad un certo punto si sentì delle urla, i Tusken emisero dei versi e poi si ritirarono, smettendo di sparare, Mary fece capolino
" si sta avvicinando qualcuno" disse Mary, io mi affacciai a vedere, vidi un uomo incappucciato che si avvicinava, possibile però che fosse lui?
Mary uscì con la spada in pugno, avendo già messo l'arco a posto
" chi sei?" domandò ad alta voce, io pure uscì
il tizio si tolse il cappuccio, era Obi-Wan Kenobi
" tu dovresti essere Daniele, tu invece Mary giusto?" disse il vecchio, rispondemmo positivamente
" venite, non è sicuro rimanere qui, i Tusken torneranno più numerosi di prima"

ci portò nel suo rifugio, e ci diede un po' d'acqua
" il tuo istinto è buono Daniele, hai una buona capacità di capire quale scelta prendere, ma molte volte lo ignori, e commetti grossolani sbagli" disse Obi-Wan
" che cosa c'entra il mio istinto adesso?" domandai
" è sempre una parte di te, che tu devi affinare, abbia più fiducia della tua forza"
" ma la forza non esiste nel mio mondo, se sai chi sono"
" mi è stato riferito, ma la forza vive nel tuo mondo nella capacità di scelta, nell'istinto, e nella volontà soprattutto, tu lo usi troppo poco" disse
" dovrei quindi fidarmi di più di me stesso?" domandai
" esatto, e non lo fai, hai un sacco di capacità che tu nemmeno immagini, perché non ti fidi ti te stesso?" domandò Obi-Wan
" non credo di poter fare le cose al meglio"
"e sbagli, sai benissimo che nel tuo piccolo sei capace di compiere scelte, che puoi simpatizzarti le persone, che sai fare qualcosa, ricorda, c'è stato davvero qualcosa che alla fine non hai superato? Sei forse sempre rimasto solo? che non hai mai azzardato?"
ci pensai, e in effetti tutto quello che alla fine volevo, tutti i problemi, anche quelli più ostici, li ho sempre superati, e questo grazie alla mia volontà
" tu sai scegliere e hai la volontà di agire, non vedo perché non potresti riuscire nelle cose"
" si effettivamente hai ragione, io dovrei cercare di osare di più, affrontare le esperienze e facendone tesoro e soprattutto cercare di scegliere bene" dissi
" non avere mai paura del futuro, abbi sempre il coraggio di osare, sii questo il tuo motto, il coraggio di osare"
" ti ringrazio Obi-Wan, seguirò il tuo consiglio" dissi convinto
" devi però imparare ad apprendere questo consiglio, questo viaggio ti aiuterà in questo" poi si rivolse a Mary " continua a proteggerlo, e assistilo, incominci a comportarti bene ragazza"
" la ringrazio signore" disse Mary
" è tempo che oramai vai in un altro piano, hai ancora molta strada da fare, ma se apprenderai tutto quello che ti diciamo, ne uscirai sicuramente più forte" disse Obi-Wan
" posso chiedere una cosa?" domandai
" dimmi"
" posso tenere in mano la spada laser, mi piacerebbe moltissimo" dissi, volevo assolutamente farlo
Obi-Wan sorrise, e tirò fuori la sua spada e me la diede, io l'accessi la mossi
" è uno spettacolo, ti ringrazio infinitamente" dissi
" so che ti piacerebbe essere davvero uno Jedi, ma non hai la possibilità per esserlo , ma nella tua fantasia puoi, se vuoi divertirti un po', oh hai un saluto prima di andare via” disse
“salve mio giovane amico” apparve Yoda improvvisamente davanti a lui
“ chi è questo strano essere?” domandò Mary con curiosità
“ lui è Yoda un grande maestro Jedi” dissi
“ ancora confuso tu sei, la strade ritrovare tu devi” disse Yoda “ fidarti del tuo istinto non demoralizzarti e non cedere all’ansia, al lato oscuro esso porta”
“lo farò maestro” dissi
“parla sempre così?” domandò Mary, io annui sorridendo e fiero di aver incontrato Yoda
 “ora andare, ancora lungo il tuo viaggio è" disse
detto questo venimmo nuovamente catapultati in un'altra dimensione

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Capitolo 4
*** CAPITOLO IV: I LIBRI ***


Ci trovammo in una prateria verdeggiante, tutto intorno sembrava tranquillo
" andiamo a capire dove ci troviamo" dissi, camminammo per un po', e infine vedemmo una fortezza
" ti ricorda qualcosa?" domandò Mary
" ancora niente" risposi
" salve a voi" una figura si presentò a noi
"chi siete?" domandai
" ti trovi nei pressi di Paranor, la fortezza dei druidi, io sono Allanon" rispose l'uomo
capì che mi trovavo nel mondo di Terry Brooks
" è la prima volta che vedo un druido" disse Mary
" siamo rari anche qui mia giovane ragazza" disse Allanon
" che  cosa devo scoprire qui?" domandai
" niente di particolare, se non che devi imparare e non smettere mai di conoscere e di apprendere" fece Allanon
" beh continuo a farlo" dissi
" si, ma hai poca esperienza con la vita pratica, ovvero con i mestieri manuali, anche quello è una forma di conoscenza" disse il druido " tu ti metti solo a conoscere le cose nei libri, ma ancora non hai visto tutto quello che serve veramente, il mondo non si trova solo nei libri che leggi, ma anche nel lavoro che la gente pratica, tu hai fatto poca esperienza di questo"
in effetti non sono mai stato molto pratico in queste cose
" è vero però che non ho avuto tante occasioni" dissi
" in realtà le occasioni le hai avute eccome, solo che le sfrutti male, certo quei lavori che hai fatto per pochi soldi non sono stati gratificanti per te, ma sulle altre occasioni, ancora non hai capito come lavorare"
" ti riferisci per esempio quando ho aiutato per i mobili delle case?" domandai
" si esatto, ti ricordi che ti è stato detto che devi imparare a capire come lavorare?" domandò Allanon
" si effettivamente posso dire poco su questo"
" capisci quindi che è importante fare queste tipo di esperienze no?"
" certo che li capisco, sto capendo che è importante avere queste esperienze" dissi
" mi sembri sincero, e voglio crederti, posso solo dirti buona fortuna per il futuro" disse Allanon
" grazie, farò del mio meglio anche su questo" dissi
" ragazza, insegnagli a usare le armi se avrai la possibilità, certo sarebbe meglio che imparasse nel suo mondo" disse Allanon a Mary
" se capiterà signore lo farò" disse
"c'è un'altra tappa prima della fine di questo percorso, è meglio che vai"
" solo una domanda, ma come fai a sapere le informazioni su di me?" domandai
" è ovvio ragazzo, i sette ci danno le informazioni che ci occorrono" disse
" proprio così" e spuntò un uomo quasi calvo con una folta barba
" è tempo di passare alla tappa successiva" disse, e venimmo di nuovo catapultati

questa volta ci trovammo invece in un luogo freddo, in quello che doveva essere un castello, precisamente in una piazzola, in mezzo c'era un albero, riconobbi subito quell'albero, era l'albero cuore delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, e questo posto doveva essere Grande Inverno. Vidi un uomo che pregava davanti a quell'albero e aveva una mezza età, capii che doveva trattarsi di Eddard Stark a l suo fianco c’era un altro uomo più  piccolo; è fantastico è Tyron Lannister!
" salve a te Daniele e a voi lady Mary" disse Ned
“ salute a voi” disse sorridendo Tyron, risposi con un saluto
" Daniele, sei qui per riflettere riguardo gli intrighi e gli inganni che hai subito, devi capire il perché e devi sforzarti a superarli" disse Ned
" in che senso?" non capii
" che ti devi svegliare, ti ricordi, faccio prima un esempio banale, quel carnevale quando ti hanno messo l'uovo in testa? o quando hai prestato quel libro a quella persona che poi non te lo ha più restituito? o quanto ti dicevano sempre se potevi fare da autista ad alcuni tuoi amici per poi non considerarti affatto?  o pagare per farti prestare i fumetti? ti devi svegliare" disse Tyron
era vero, ho sempre peccato di ingenuità, mi sono sempre fidato di persone che credevo amici
" sei migliorato, perché hai acquisito delle esperienza, ma ancora sei troppo ingenuo, devi stare attento a quello che le persone ti dicono, non ti devi fidare di persone che non conosci bene, o hanno dei comportamenti discutibili" disse sempre il Folletto
" di questo infatti ho imparato bene" dissi
" in parte è esatto, non hai ascoltato quella persona, che molto probabilmente ti avrebbe fatto tagliare tutti i ponti che c'erano da tagliare, anche perché era lui che si stava comportando in maniera egoista, ma chi avrà la possibilità di farti del male, lo farà sempre" disse Ned
" che cosa devo fare?" domandai
" sii sempre attento, non fare alcun favore se non sei tenuto a farlo, sopratutto se questa persona può davvero fregarti, segui sempre la tua coscienza" disse Tyron
annui
" e voi lady Mary, mi fa piacere avervi qui, voi siate sempre legato al vostro compagno e alla vostra famiglia" disse Ned
" lo farò senz'altro" disse Mary
" e mi raccomando apriti, apri il tuo cuore e la mente" disse Tyron a Mary “ e tu magari scopa e bevi di più” disse rivolgendosi a me, ma venne bloccato da Ned
" pensa sempre a quello che ti abbiamo detto" disse Ned questa volta guardando me " ora vai hai altre tappe da percorrere, so che tu non sei un nobile, ma una famiglia con il tuo stesso cognome lo è, quale è il loro motto?"
 capì cosa intendesse "Aude Audentia" dissi
" sii anche questo il tuo motto, il coraggio di osare"
finito questo venimmo di nuovo catapultati

ci ritrovammo in una grossa città, era molto maestosa, ma nello stesso tempo molto caotica, la gente sembrava vestita come nell'antica Roma, e mi guardava in modo strano, sicuramente per i miei di vestiti
" dove ci troviamo adesso?" domandò Mary
" credo che ci troviamo in un posto del passato del mio mondo" risposi, facemmo qualche passo e vidi l'entrata di una grande villa aperta, con un guardiano che stava dormendo
" vieni seguimi, entriamo li dentro" feci a Mary
" ma non sarà pericoloso?" domandò la ragazza
" non ti preoccupare, credo di aver capito dove mi trovo, e se anche il personaggio che incontreremo sa chi sono, non ci saranno problemi" risposi
la porta della villa romana era aperta ed entrammo, Mary tuttavia teneva una mano nell'arco che aveva portato appresso, e l'altra teneva in mano una freccia, pronta per scoccarla
" benvenuti" fece una voce, era un uomo di mezz'età, ancora slanciato
" Publio Aurelio Stazio immagino" dissi nominando il nome del personaggio che mi stava davanti, protagonista di una serie di gialli storici
" si esattamente" disse
" che cosa sono venuto a fare qui?" domandai
" sei qui per capire quanto è importante la concentrazione, e l'attenzione, Daniele, sei una persona che si distrae davvero tanto, non puoi stare sempre sulle nuvole"
è vero, mi distraggo davvero facilmente, penso ad altro, non sempre ascolto chi parla
" devo ammetterlo" dissi infatti
" per carità, se l'argomento proprio non ti interessa lo capisco, però possono sempre essere cose che ti potrebbero interessare o essere d'aiuto, in più è anche una forma di educazione, devi essere più concentrato" disse Stazio " perché appunto, non cerchi di leggere magari più gialli a seguire i discorsi degli altri, anche di ciò che non ti interessa? Fallo!"
" ammetto che certe volte nemmeno me ne accorgo" dissi
" non è una scusante, se qualcuno a un certo momento richiede la tua attenzione o ti ha detto qualcosa di importante, che fai? "
non potevo controbattere, quella di distrarmi è sempre stato un mio difetto
" Daniele" fece Stazio " o migliori su questo punto, o saranno guai amari per te, perché se addirittura senti qualcosa in modo sbagliato o ti scordi subito dopo quello che senti, perché ti distrai, sarai sempre limitato"
" farò del mio meglio per rimanere concentrato, o quantomeno di non distrarmi troppo" dissi
" Daniele è importante che tu lo faccia, magari fai qualche domanda per rimanere concentrato, ripeti, quello che ti dicono, cerca di memorizzare meglio le cose nella tua testa, fai sempre così" disse
" seguirò questo tuo consiglio" dissi
" e dovrai sempre farlo" un'altra voce si fece sentire, Mary puntò la freccia verso di quella
" calma ragazza" disse una donna anche lei rossa con gli occhi verdi, Fidelma di Cashel un’altra protagonista di una serie di Gialli
" volete dire che nome avete?" domandò Mary
"io sono Sorella Fidelma di Cashel sorella di Colgù Re di Muman” rispose poi si voltò verso di me “il viaggio non è ancora concluso, e mancano alcune tappe" disse la donna sorridendo
" e quanto ne avrò ancora?" domandai
" tutto il tempo cui è necessario " rispose
" hai almeno tenuto in mente ciò che ti è stato detto?" domandò stavolta Stazio
" certo che si, conosco i miei difetti, ammetto di averli" dissi
" bene, perché ancora non riesci a risolverli in modo adeguato, concentrazione Daniele, ti devi svegliare, non vivere nel tuo mondo, non ti devi chiudere in te stesso" disse Fidelma
" giuro che mi sto aprendo" dissi
" ed è vero, ma devi migliorare, ci vorrà del tempo, ma se ci credi, se credi che puoi cambiare, e soprattutto se credi che puoi davvero renderti soddisfatto della tua vita, non vivere di sogni a occhi aperti, sii attivo" disse sempre Stazio
" è ora" disse un signore calvo con la barba folta, uno dei sette che apparve in quel momento" alla prossima tappa"
e venimmo di nuovo catapultati

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Capitolo 5
*** CAPITOLO V: I CARTONI ***


Il mondo dove ci trovavamo era simile al mio, ma c'erano oltre che umani anche animali antropomorfi.
" questo mondo me lo ricordo" dissi " andiamo un po' in giro, magari incontreremo chi di dovere"
Mary mi seguì affascinata, sembrava ormai abituata a questo viaggio e non la vedevo più arrabbiata o triste
" Daniele e Mary?" fece un voce, era Vegeta
" siamo noi" disse Mary
" facciamo una passeggiata" disse Vegeta e ci incamminammo a fianco a lui
" Daniele, sei un tipo cui piace le sfide, ma ogni volta che vedi davanti un problema, hai sempre paura su come affrontarlo, dal più piccolo al più grande, come i problemi che hai avuto all'università, capisco che non vedevi via di uscita, ma dovevi rimanere calmo"
" è vero" dissi " ma ero davvero arrabbiato, per stupidi problemi, mi stavo rovinando"
" mai hai risolto tutto" disse Vegeta
" certo, infatti mi sono calmato, ma se mi fossero date le corrette informazioni che ho chiesto, avrei evitato molti problemi" dissi
" hai ragione, ma sei passato comunque dalla ragione al torto, hai fatto una pessima figura" mi disse serio
"si, me ne sono accorto, mi sono comportato davvero da bambino"
" ti sei accorto effettivamente di questo tuo problema, devi giurare a te stesso Alessio, che se mai capiterà di nuovo, non perdere la ragione, arrabbiarsi va bene, ma perdere completamente le staffe no" disse Vegeta
" lo farò, mi impegnerò affinché non mi comporterò più così" dissi
" hai altre piccole tappe, vai" disse Vegeta, e ci ritrovammo subito in un altro mondo

" ti stavo aspettando" disse Lupen III
" ma come.." fece Mary che quasi non si era accorta di aver cambiato luogo
" tranquilla sherin, è tutto a posto" disse Lupen
" gnam" fece Homer Simpson che apparve in quel momento
" scusatemi, ma come mai voi che siete dei personaggi completamente diversi, state insieme?" domandai
" la tua visita unisce i mondi, io e questo coso, ci siamo ritrovati insieme" disse Lupen
" ma è davvero buffo" disse Mary ridendo avvicinandosi a Homer
" hei, a chi hai dato del buffo?" fece Homer
" ho provveduto io affinché si incontrassero" disse un uomo grasso e sorridente, era Iroh di Avatar, l’ultimo dominatore dell’Aria
" vieni a nome di uno dei sette immagino" dissi, l'uomo annuì
" l'ilarità è una cosa che ti è sempre mancata, sei migliorato, rispondi alle battute, non te la prendi più, ma ancora devi migliorare" fece Lupen a me
" hei ragazzo ti do un consiglio, fregatene, di quello che la gente pensa di te, tu non devi niente a loro" fece Homer
" ma quello che dice la gente in un certo modo conta sempre" dissi
" tu allora rispondi, con battute magari, non sei il tipo, me lo hanno detto, ma devi imparare" disse Iroh
" ma come faccio?"
" con le battute" fece Lupen " impara dagli altri, e vedrai che con un po' di fantasia, riuscirai a rispondere egregiamente"
" ma passaci sopra a quello che ti potrebbero dire" disse questa volta Mary
" ha bene, finalmente anche tu incominci a essere una guida" fece Iroh
" dehehehihò inutile" rise Homer
" non mi sembri tu di grande utilità visto che sei tu che hai parlato poco" disse Mary a Homer " ma per caso sei malato, oltre che stupido?" Homer la prese a male
" basta così, brava Mary, vedi, già questa è una risposta, elaborala meglio, e fatti rispettare" disse Lupen a me
" credo di aver capito la lezione" dissi
" anche l'esperienza conta, esci magari più spesso, ti farà bene anche quello" disse un uomo grasso che apparve in quel momento
“ si, sono uno dei sette ed è ora che passi a un’altra tappa” e subito vennero di nuovo teletrasportati

ci ritrovammo in una foresta, Mary tirò fuori arco e freccia
" c'è qualcosa di strano" fece Mary
" io non vedo n..." feci per dire, quando davanti a me vidi un salice, dove nel trovo c'era una faccia umana
" benvenuto Daniele, salve a voi lady Mary" fece la salice
Mary si spaventò " sta parlando, il salice parla"
" non ti preoccupare bambina, non ti farò del male"
" chi siete?" domandai
" sono Nonna Salice figliolo" fece il salice, capì che si trattava di un personaggio della Disney, da piccolo mi piaceva giocare all'ombra di un salice, lo trovavo stranamente suggestivo
" che cosa devo cercare?" domandai di nuovo
"l'accettazione" disse il salice " quando pensi alla tua infanzia ti vergogni, perché eri troppo chiuso e ingenuo, ai tuoi occhi forse troppo, è tempo che devi accettare il tuo passato per quello che è stato, è normale alla tua età essere stato così"
" ma ero davvero troppo ingenuo, imbranato, me ne sono troppo vergognato" dissi
" hai parlato in rima" mi prese Mary che mise arco e freccia a posto, lasciai perdere il suo commento
" Daniele, è anche giusto vedere il mondo a colori da bambini, fidarsi degli altri, altrimenti se già da subito avresti imparato a diffidare della gente, sai quante relazioni avresti avuto? in più è stata propria questa tua sincerità e bontà a darti degli amici, ti ricordi quelle tante lettere che ricevesti, quando eri piccolo?"
" ricordo, fu un bel momento, ma anche li feci l'errore di non rispondere"
" non pensavi fosse necessario in più non avevi la più pallida idea di come fare, ma i tuoi hanno comunque risposto per te, il messaggio arrivò, ad ogni quello fu o non fu un momento bello?"
 non potei che annuire, era stato molto bello
" la tua infanzia non è stata tutta brutta, hai fatto molte esperienze e non c'è bisogno di elencare quelle estive, hai comunque avuto delle belle esperienze anche a scuola, non pensare sempre a ciò che è stato brutto o vergognoso per te"
" ti ringrazio salice, questa è stata forse la conversazione più bella"
Apparvero poi quattro ragazzi, due maschi e due femmine, li riconobbi subito, insieme in America sono conosciuti come the Rise of the brave tangled dragons, Merida, Hiccup, Jack e Rapulzen, che fecero un cerchio intorno a me
“ che le nostre personalità ti siano d’esempio Alessio, sii coraggioso, sorridente, onesto, inventivo” dissero i quattro ragazzi, una era uguale a Mary ovvero Merida e lei se ne era accorta
“ anche lei è uguale a me” disse Mary
“ si ammetto che mi sono ispirato anche a lei” dissi poi mi rivolsi a loro “ sono contento che mi avete fatto apprezzare i valori e che mi avete fatto ricordare in positivo la mia infanzia, spero che vi faranno altre avventure e magari insieme”
“ lo speriamo anche noi” dissero i ragazzi “ ricordati della nostra benedizione”
“ lo farò, sono contento di questa esperienza” dissi
" e noi ne siamo felici" fece l'uomo grasso che spuntò da dietro un albero
Mary tirò nuovamente fuori arco e freccia e li puntò contro il nuovo arrivato
" sai questo viaggio si è fatto davvero molto bello, ma che ne diciamo di darci un taglio?" fece la ragazza
" lei non può fare proprio niente per cambiare il viaggio, se vuole proprio lamentarsi, lo faccia verso di lui" disse l'uomo indicandomi
" si me lo hanno detto, è un viaggio per Alessio bla bla, ma anche voi c'entrate" disse Mary
" in parte è vero, ma sempre per aiutarlo"
" Mary ti prego, sto capendo l'importanza di questo viaggio, ho capito che è davvero molto importante per me" dissi
" ma io voglio tornare a casa" disse Mary
" mi dispiace che sei stata coinvolta, ma ho bisogno di te, ho bisogno di aiuto anche da parte tua, per accompagnarmi in questa avventura" mi inchinai " ti prego aiutami"
Mary mi guardò, restammo a fissarci per qualche secondo, poi rimise arco e freccia di nuovo a posto
" va bene, ti aiuterò, ma solo perché ho qualche legame con te e sembra che tu sia il mio creatore" fece
" ti ringrazio molto" dissi e mi rialzai
" finiamo questo viaggio in fretta, è molto affascinante, ma mi manca casa, non tratteniamoci oltre" disse
" sarà così" dissi
" è ora di andare" fece l'uomo grasso, e ci teletrasportammo ancora

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Capitolo 6
*** CAPITOLO VI: I VIDEOGIOCHI ***


Giungemmo a un mondo che doveva essere stile fantasy
" beh sembra che siamo in un luogo familiare quasi" disse Mary
" benvenuti" disse una voce, e apparve un uomo cui mancava il braccio, e sembrava di mezz'età
" benvenuti anche da parte mia" disse un ragazzetto dai capelli bianchi
erano Genis di Tales of Symphonia e Auron di Final fantasy 10, il mondo dove ci dovevamo trovare però doveva essere credo di Tales
" quale sarà la lezione di oggi?" domandò Mary
" da parte mia ricordarti le tue qualità maggiori Daniele" fece Auron
" e da parte mia che devi applicarle" disse Genis
" Daniele, tu sei un tipo molto razionale, calmo, ma non riesci a sfruttare bene queste tue qualità, molto spesso ti arrabbi, anche quando non ce né bisogno, ogni volta che ti senti colpito da qualche accusa soprattutto, qualche giorno fa ti sei arrabbiato solo perché non ti sei accorto che c'era della muffa nella pasta, può capitare" disse Aruon
"potevi ammettere la svista e non pensarci" disse Genis " devi essere più attento per alcune cose e anche quando sbagli, ammetti l'errore, correggiti e vai avanti, nella tua vita, non te la prendi spesso quando fai un errore, soprattutto quando sai che puoi rimediare, o non è tanto importante"
" sai anche dare dei buoni consigli" disse Auron " certo, come tutte le cose, devi comunque acquisire esperienza, ma quella arriverà"
" ricordati sempre delle tue esperienze e delle esperienze degli altri, sono il tuo tesoro, sono insegnamenti di vita"
rimasi ad ascoltare i loro discorsi, poi parlai " è vero però che la vita, prima ti fa l'esame, poi ti spiega la lezione"
" la vita è così, per questo è importante anche che tu impari ad ascoltare, sei bravo a capire quali sono gli insegnamenti giusti, su questo, poche volte hai sbagliato, e quando hai sbagliato, non era così grave, ma in fondo dovevi capire" disse Auron
" e ascolta sempre tutti i punti di vista, in modo che così potrai meglio giudicare, non chiuderti mai, ma da quello che so, non sei il tipo" disse Genis
" e sei anche una persona molto buona, forse calcolatrice, ma non vuoi fare le cose per cattiveria, non vuoi fare del male a nessuno e sappiamo che tu, vuoi che tutti in qualche modo vengano accontentati" disse Auron
" per questo fai bene a credere negli accordi e nei compromessi, ottieni i risultati migliori" disse Genis
" quindi insomma" feci io " devo sempre tenere in mente queste mie qualità migliori, ed applicarle"
" mi sembra la lezione più noiosa di tutte" fece Mary
" ma è giusto ricordargli anche questo" disse un uomo che apparve improvvisamente a loro, sembrava orientale, ed era vestito da samurai
" uno dei sette immagino" fece Mary
" perspicace la ragazza" la prese in giro lo sconosciuto
" quindi cos'altro devo imparare ancora?" domandai
" che devi ragionare quando affronti la vita, se una tua azione non è sufficiente, cambia strategia, utilizza tutto ciò che puoi utilizzare, e muoviti in base a ciò che affronti" fece lo sconosciuto
" non capisco" feci
" se vedi che hai un problema, e con un modo non riesci a risolvere, che fai, rimani imbambolato, oppure agisci con un altro metodo?" fece questa volta Auron
" se hai qualcosa da chiedere per qualcosa, vai a chi di dovere oppure ti fermi al primo che passa?" fece anche Genis
" credo di aver compreso stavolta" feci
" tieni bene in mente tutto questo" fece Auron
" e non perdere mai la testa" disse Genis
"lo farò" dissi
" è ora che passi a un'altra tappa, ma prima sfogati un po', è tanto che non giochi a questo gioco, credo che ti manchi" fece l'uomo orientale
" di cosa stai parlando?" domandai
" ma dobbiamo perdere tempo a divertirci?" domandò Mary
" gioca a calcio" disse l'uomo
e venni catapultato in un campo da calcio

mi trovavo in mezzo a un campo di calcio, con la maglia della mia squadra del cuore, la Lazio, e giocavo con i giocatori veri della Lazio, con una differenza, erano di grafica da pro Evolution Soccer, Mary la vidi negli spalti, disorientata. mi trovavo nella fascia destra, come terzino, vidi il tabellone, era 1-1, mancavano 10 minuti alla fine della partita e giocavo contro una squadra predefinita dal gioco. I giocatori della mia squadra buttarono la palla in area avversaria e incominciarono ad avanzare, io feci lo stesso, mi arrivò la palla, scartai qualche giocatore, e la passai a un'altro giocatore, quello avanzò, e passò a un'altro, io mi avvicinai a lui, eravamo ormai quasi arrivati alla zona da rigore. Tutti facevano un grande tifo, anche Mary sembrò calma, e mi incitava, anche se non capiva che cosa stavo facendo.
Il giocatore di prima passo la palla a me, io avanzai, riuscì a scartare qualche giocatore, e passai verso il lato sinistro, uno della mia squadra avanzò e prese il pallone, si mise in posizione di cross e lo fece, io mi mossi, inseguito da due giocatori avversari, saltai, e presi la palla di testa, colpendo verso la porta.
La palla superò il portiere ed entrò, feci goal 2-1, mancavano quattro minuti alla fine.
Ci fu il boato, tutti i giocatori della mia squadra, mi abbracciarono, anche Mary urlò.
ricominciò la partita, i giocatori avversari, attaccarono, e fecero una serie di uno due, per avanzare, si stavano avvicinando pericolosamente alla porta, io intervenni e presi la palla, si sentì un'altro boato, e avanzammo, gli avversari però fecero il catenaccio, rendendo la difesa di difficile penetrazione, ma ormai la partita finì, e vincemmo. tutti i giocatori festeggiarono la vittoria, io raggiunsi Mary che anche lei stava scendendo dagli spalti
" ma che gioco è?" domandò Mary " sembra molto bello"
" si chiama calcio, si gioca come hai visto fino adesso" risposi
" è davvero un bel gioco, molto emozionante e il tifo è molto suggestivo" disse Mary
" si, ma è molto peggiorato negli anni, per questo mi piace di più il rugby, un gioco simile a questo"
" e come si gioca esattamente questo rugby?" domandò Mary
" un giorno te lo spiegherò" dissi
e venimmo catapultati ancora


Mi ritrovai in un area dei pokemon davanti a me c’era un avversario prestabilito e vidi che avevo una cintura con 6 sfere, Mary si trovava in tribuna, gli feci segno di guardarmi. L’avversario mise in campo Charizard, io misi in campo Suican indovinando, la sfera, Suican batté subito il drago, allora l’avversario mise in campo Raichu, io misi in campo Tyranitar, che batté subito il suo avversario; venne messo in campo venusaur, allora io cambia per Entei che vinse, poi fu il turno di Alakazam, e io misi Gengar che vinse a sua volta,  poi fu la volta di Artikuno e misi Raikou che vinse, allora come ultimo pokemon entrò Mew, io misi Mewtwo vincendo l’incontro
 " ben fatto Daniele” disse un signore uno dei sette “ è tempo di passare alla nuova fase

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Capitolo 7
*** CAPITOLO VII: I LUDI ***


Finimmo in un una stanza da giochi da tavola, davanti a me c'era un tavolo e seduto su una sedia vidi e riconobbi subito Jace Beleren
" salve Daniele, una partita?" mi disse
Mary si guardò intorno, pure io, vidi moltissimi giochi da tavola, Munchkin, IL D&D, Bang, Cthulhu, Rune Quest e tanti altri
" che cosa devo imparare adesso?" domandai
" nulla" fece Jace "devi solo giocare"
" ma io ho un viaggio da fare" dissi
" è anche questo il tuo viaggio, siediti e gioca"
" che cosa devi fare?" mi domandò Mary
" credo che devo giocare a carte, o meglio a un particolare gioco di carte, ovvero Magic" risposi mentre mi sedetti
" quello è il tuo mazzo" disse Jace indicando il mazzo più vicino a me "incominciamo"
pescai sette carte, e capì che doveva trattarsi di un bianco blu Control, avevo tre carte terra, uno bianco e due blu, cui potevo giocare le altre carte, e avevo tutta una serie di altre carte per difendermi, stavo giocando con il mio mazzo classico.
Jace mise per primo la terra è passo, io feci lo stesso, fino al terzo turno nessuno fece niente, mettemmo entrambi le terre e basta. Al quarto Jace mise una creatura, io un Circolo della Storia mettendo la protezione dal blu, l'unico colore che aveva Jace.
Al quinto turno potevo mettermi una bambola, ma Jace poteva rispondere
" conosco a mena dito il tuo mazzo, se metti la bambola, sai che posso eliminarla, e anche se aspetti, le cose non miglioreranno, perché avrò comunque sempre più counter per eliminare ciò che metti più di te" disse
avevo comunque due bambole in mano, e la combo che mi serve, più dei counter per eliminare le sue di magie, decisi di tentare comunque
" metto la bambola" dissi, Jace non fece nulla
" ok" disse solo
Al suo turno continuò a non fare nulla, cosa aveva in mente di fare?
Toccò a me, misi la combo
" elimino" fece Jace, io risposi ed eliminai la sua magia
"ok" fece di nuovo Jace e non fece di nuovo più nulla, e allora io attivai la combo
" molto bene hai vinto la partita" fece
" perché non hai fatto nulla?" domandai, mi fece vedere le carte che aveva, poteva vincere come e quando voleva
" e allora perché non hai fatto niente?" domandai di nuovo
" sarebbe stata una partita facile, ma spero che tu abbia capito il senso di questo incontro" disse " hai capito perché hai utilizzato proprio il tuo mazzo, e perché hai giocato contro di me?"
" sinceramente non capisco cosa vuoi dirmi" risposi
" anche quando giochi fai delle esperienze di vita, devi imparare a capire che giocando devi affinare la tua mente" disse
" beh in fondo l'ho sempre fatto, sia in questo gioco che in altri" dissi
" si , ma sei troppo affezionato alle tue vecchie strategie, lo sai meglio di me che questo tuo mazzo non può mai più funzionare"
era vero ormai il mio mazzo è molto obsoleto, poteva andare bene molti anni fa, e non l'ho mai modificato
" in più ogni tanto gioca a Magic, ti è sempre piaciuto, hai sempre conosciuto un sacco di gente" disse
" infatti mi sono sempre divertito, nelle ultime giocate ho fatto dei tornei, perché le espansioni mi piacciono tantissimo" dissi
Jace sorrise " si, ne sono felice, adesso però è tempo di passare per la prossima lezione"
" cosa devo fare?"
" lo saprai a breve, resta vicino alla ragazza" disse indicando Mary
" ma che gioco è questo?" domandò
" è un gioco sempre fantasioso, che riprende un mondo simile al tuo, o meglio diversi mondi simili al tuo"
" sicuro che non stiamo perdendo tempo?" domandò ancora
" non credo" e finimmo in mezzo a un grande prato

il prato era veramente grande, con qualche albero, sembrava non finire mai
" chissà dove siamo" dissi, sentì sguainare la spada
" e tu chi sei?" fece Mary guardandomi
" Mary che ti prende?" dissi " posa la spada"
" ho detto chi sei tu, rispondi" disse
" Mary diamine, sono Daniele, ma non mi riconosci più?"
Mary mi guardò strano
" sei cambiato" disse mi guardai, in effetti mi sentivo più alto, vidi che ero più muscoloso, capì di avere dei capelli argento, c'era una pozza d'acqua, mi specchiai, vidi che ero diventato un'altra persona
" sono il personaggio che mi ero immaginato una volta quando giocavo a D&D" dissi
" a cosa?" fece Mary
" a un gioco di società, ti immagini un personaggio e interpreti quel personaggio, e svolgi una avventura in un mondo simile al tuo" risposi
" ne hai fatte altri di giochi come questi?" disse
" beh si" ho giocato a Cthulhu, a Rune Quest, e a moltissimi altri giochi da tavolo che ricordano ad ogni modo un mondo fantasioso
" è tempo di combattere gente" fece Jace che apparve in quel momento"
"ma cos.." in quel momento apparve un Barlog, un demone molto potente
" sconfiggiamolo" disse Jace, che lo attaccò con un attacco magico, il Barlog rispose menando fendendo con una spada infuocata accompagnata da una frusta di fuco e sputando fuoco dalla bocca, Mary tirò fuori arco e freccia e colpì il demone, che gridò dal dolore, io andai incontro a lui, e con alcuni pugni fece molto male al demone, dopotutto interpretavo un mezzo drago, un drago a forma umana.
" attenti" disse Jace, il demone menò ancora e per poco non colpì Mary, tutti e noi tre continuavamo ad attaccarlo, e più delle volte dovetti soccorrere Mary che non poteva muoversi velocemente per schivare il mostro, io invece ero davvero molto veloce, e anche Jace riuscì a schivare il mostro.
Alla fine il mostro cadde e sembrò morire
" abbiamo vinto" disse Mary "yuppi yuppi"
" non ancora" dissi e abbracciai Mary per proteggerla e corsi il più veloce che potei, il demone esplose, e le fiamme ci avrebbero avvolte, se Jace non ci teletrasportò di nuovo nella stanza
" spero che l'esperienza vi sia piaciuta" disse Jace
" ma cosa stava succedendo? Daniele sei tornato normale" disse Mary, era vero
"il Barlog quando muore esplode, fortuna che ci siamo teletrasportati" risposi
"Daniele devi capire il gioco di squadra e l'importanza delle strategie di gioco, solo giocando capirai come affinarle, sei comunque bravo, ma forse almeno per qualcosa devi riprendere un po', è anche questo crescere" disse Jace
" o puoi contarci se lo farò" disse
" me ne compiaccio, ora è meglio che vai, io ho altri piani da visitare, ci incontreremo Daniele un giorno, magari"
" lo spero" dissi
" il viaggio sta per finire, tenete duro"
ci teletrasportammo ancora una volta

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Capitolo 8
*** CAPITOLO VIII: I TELEFILM ***


Ci ritrovammo improvvisamente in una Arena, che era piena di gente che urlava euforica, mi guardai, ero vestito come un gladiatore, mentre Mary era in tenuta di battaglia
" che cosa succede?" domandò Mary
" siamo in una arena, e credo che dovremo combattere" dissi, accorgendomi di avere la mia spada di esposizione, ovvero Glamdir la spada di Gandalf
" ragazzi, forza e coraggio, durerà poco" disse un tizio vestito come me, era in compagnia di un'altro uomo
" chi siete?" domandò Mary
" siamo Spartaco e Crisso Daniele, affronterai un breve combattimento, vedi di resistere" disse Spartaco
avevo davanti una leggenda storica, ma non capivo perché dovevo combattere
" perché?" domandai infatti
" capirai mentre combatti" disse Crisso
Uno delle porte dell'arena si aprì ed entrarono una decina di altri gladiatori
" fategli il culo ragazzi" disse una voce, voltandomi per vedere chi fosse, capii che si trattava di Batiato
Il combattimento iniziò subito, e venni assaltato da un gladiatore, cercai di agire, ma venni subito buttato a terra, sarei stato infilzato dalla sua spada, se una freccia non colpì l'occhio del gladiatore uccidendolo, era Mary che aveva tirato fuori l'arco e mi aveva salvato la vita, ma lei, dovete subito tirare fuori la spada, per combattere a corpo a corpo
" ricordati che è un sogno, cerca di agire, pensando di saper combattere" disse Crisso che insieme a Spartaco conteneva il grosso dei gladiatori
provai ad agire, sebbene avevo molta paura, ma quando il prossimo gladiatore mi venne incontro, con chiaro intento di farmi fuori, non potei che agire, parai il colpo,  e con un fendente ferii il gladiatore, e con un calcio lo buttai a terra
" fallo fuori ragazzo, strappagli le budella per il cazzo di Giove" urlò Batiato
Guardai il gladiatore, e stava soffrendo a terra, ma non ero intenzionato ad ucciderlo, e non ne avevo nemmeno il tempo, visto, che un'altro gladiatore mi si parò contro, parai, ma non riuscii a trovare un varco per ferirlo, e avevo davvero difficoltà anche a contrastarlo.
Il gladiatore urlò dal dolore, una freccia colpì, non avevo bisogno di capire che Mary mi stava aiutando, di piatto, colpì il gladiatore buttandolo a terra, stordendolo
" ti ho detto di uccidere ragazzo" continuò Batiato
Non lo feci, ma guardai di nuovo intorno, Spartaco e Crisso avevano già ucciso o ferito a morte quattro gladiatori, anche Mary ne aveva ucciso due, uno dalla distanza e uno combattendo, ne mancavano quindi altri due che erano entrati in panico, i due famosi gladiatori più Mary avanzavano verso di loro, intenzionati a fargli del male
" aspettate, diciamogli di arrendersi" dissi
" anche se lo facessero, non è detto che ne usciranno comunque vivi da qui" disse Crisso
" Crisso, dai il colpo di grazia a quei due che soffrono a terra, tu ragazza coprimi se ne avrò bisogno con le tue frecce" ordinò Spartaco, io rifiutai
" la vita di quelle persone dipendono da me"
" erano intenzionate a ucciderti e tu li difendi? Spostati!" disse Crisso che mi scansò, ma io mi rimisi di nuovo davanti a lui, non mi perdonerei mai se li uccide, senza fare niente, sebbene avevo timore di lui
" ragazzo ostinato, fai come vuoi" disse, intanto Spartaco aveva raggiunto i due gladiatori, uno lo uccise subito, l'altro reagì, ma venne colpito da una freccia da Mary, Spartaco gli diede il colpo di grazia
La folla era in delirio e gridava di uccidere gli altri due a terra
" davvero rifiuti di fare fuori quei due? " disse Spartaco
" si" dissi
" io sono d'accordo con lui" disse Mary "non sono pericolosi per noi"
" è una cosa che non siamo noi a scegliere" disse Crisso " ma sono contento per te che non vuoi fare del male"
Ci catapultammo di nuovo, ritrovandoci in una raduna, non lontano da una strada, io riavevo i miei vestiti, e anche Mary
" diamine ma perché questa esperienza?" domandò Mary
" credo che volessero mettermi alla prova, se ero capace di fare del male" dissi
sentimmo dei versi strani, si avvicinavano delle persone che erano in uno stato avanzato di decomposizione, e la puzza si faceva sentire
" che schifo, ma cosa sono?" domandò Mary
" temo che siano dei morti viventi, vieni andiamo via da qui" dissi andando verso la strada, ma una volta raggiunta, trovammo altri zombi che spuntarono intorno a noi
" dei morti viventi? Cioè sono dei morti ancora vivi? ma come è possibile?"
" nella fantasia è possibile anche questo, mira alla testa" dissi a Mary, che aveva arco e freccia in mano, a me riapparve la mia spada.
I zombie erano lenti ed era facile perfino per me reagire contro di loro, ma erano davvero troppi e ci stavano circondando
" non ce la faremo mai" disse Mary; sentimmo però una macchina e una moto che si avvicinarono, capì subito chi erano appena li vidi, erano Rick e il suo gruppo, che cominciarono a sparare contro gli zombie, dissi a Mary di continuare a combattere, e ben presto ci liberammo di questi esseri
" tutto bene? siete stati morsi?" disse Rick
" stiamo bene grazie" dissi
"bene" Rick fece cenno al suo gruppo di riprendere il cammino" state attenti lungo la via, a voi vi mancano alcune tappe, ma non manca molto"
ripartirono, e anche noi venimmo catapultati
Ci ritrovammo in una stanza, ricordai che stanza fosse, filtrava luce dalle finestre, ma non si vedeva cosa c'era oltre, in più c'era un alone strano nella stanza
" che stanza è questa? Sembra molto bella" disse Mary
" siamo in una stanza di una locanda, direi che è il momento di riposarci un po'" dissi
A turno ci facemmo una doccia, per Mary era strano questo sistema di lavaggio, perché nel suo mondo non c'è, gli dissi come regolarlo. Ristorati, Mary propose di riprendere il cammino
" non è meglio riposarci un po'?" domandai
" io non sono così stanca, ma un riposino lo possiamo fare" disse, ci mettemmo al letto, guardai l'ora e mi addormentai di colpo, svegliandomi capi di aver dormito all'incirca un ora e mezza, e mi sentivo un po' rincoglionito
" andiamo?" domandò Mary, io annuì, era il momento di finire il viaggio, usciti dalla stanza, ci ritrovammo in un ambiente uguale al mio mondo
" uffa, dobbiamo ancora finire questa tappa" disse Mary stufata
" capiamo piuttosto dove ci troviamo" non ci impiegammo molto che incontrammo Simon Bellamy, ci trovavamo nella serie di Misfits
" salve Daniele" salutò
" salve" risposi, anche Mary salutò
" Alessio, perché quando stai con gli amici a volte non partecipi? " domandò
" mai io ascolto comunque, e che capita che se c'è un argomento cui non sono portato o non mi interessa tantissimo, non parlo più di tanto" risposi
" si, ma sembra che non ci sei insieme al tuo gruppo, sembra che sei un estraneo" disse
" ma non è vero a volte partecipo"
" si, ma non sempre, molto spesso rimani zitto, anche se ascolti, perché non fai delle domande? Perché non ti metti nel discorso facendo osservazioni?"
"io dico che non mi isolo così tanto" dissi
" neanche quanto i tuoi stessi amici te lo fanno notare?" domandò Simon
era vero, su questo non potevo ribattere, e Simon capì che avo inteso
" fai come ti ho detto prima, domanda, dì qualche osservazione, non farti vedere che ti isoli, anche se non sembra"
" hai ragione" dissi, dovevo ammettere di aver sbagliato, non sempre partecipo molto alle conversazioni
" e Daniele, un ultima cosa" disse " quando qualcuno ti dice di fare qualcosa, vedi di ricordarti di farla, a volte ti scordi di fare anche le cose che ti vengono chieste"
non potevo contraddire, potevo solo sforzarmi di essere più attento su questo punto.
" mi sforzerò" dissi
" non ti devi solo sforzare, devi anche attuare questi consigli, non te lo diciamo per darti fastidio o per farti capire che non sei granché, ma perché è importante che tu lo faccia" disse
detto questo, ci catapultammo di nuovo

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Capitolo 9
*** CAPITOLO IX: SPORT E ALTRE ATTIVITA ***


Ci ritrovammo in un dojo, era molto caratteristico con dipinti e struttura, che ricordano l'oriente
" wow, che cosa è?" domandò Mary stupita
" è un luogo dove si praticano le arti marziali, uno stile di combattimento a mani nude, anche se a volte non sono escluse le armi bianche"
" e come è?" domandò ancora
" è tanto che non lo faccio, sono molte le cose mi sono scordato" dissi, poi notai qualcosa, un foglietto per terra, lo raccolsi, c'era scritto" ricorda le tecniche"
" Daniele guardati" fece Mary, mi guardai, stavo indossando un kimono nero, quanto tempo era passato da quando ne indossavo uno
" che vestito è?" domandò Mary
" è il tipico abbigliamento che si usa per fare questo sport" dissi, avevo anche una cintura, l'ultima che aveva prima di lasciare definitivamente questo sport, ovvero la cintura blu, non sono mai riuscito a ottenere la marrone e la nera, ci sono sempre rimasto male, perché svolgevo cose che non mi interessavano per niente, anche se sapevo che era molto importante, ovvero lo studio della lingua inglese.
Ricordai poi tutte le tecniche che avevo imparato, e mi misi a farle, dai calci, ai pugni, pure a simulare le tecniche di difesa, ritrovandomi per davvero un pupazzo tra le mani per farle
" cosa.." feci
" questo mondo è il più strano di tutti" disse Mary
" è il mondo dello sport, in questo momento pratico uno sport che ho fatto tempo fa, cui nutro un bel ricordo, perché mi piaceva molto" dissi
" si chiama arti marziali hai detto" disse Mary
" per essere precisi, altrimenti siamo troppo generali, si chiama Ju-Jitsu, che è una delle numerose arti marziali"
" per quanto tempo hai praticato questo sport?" domandò
" circa sette anni, e ho preso cinque cinture, che sarebbero i gradi di livello che ottieni, poi per due anni cercai di prendere la penultima, senza successo"
" e perché non ricominci?"
" credimi, se avessi la possibilità, lo farei, sono davvero tantissimi gli sport che vorrei fare"
"quale è lo sport che stai facendo ora'" continuò Mary
" si chiama subacquea, vado veramente sott'acqua, ma non in apnea, ma con degli strumenti artificiali, che ci permettono una certa autonomia"
" wow, interessante, non lo farei mai però, ho paura di andare sott'acqua"
" è bellissimo invece e in parte se ricordi lo hai fatto pure tu" dissi, e ci ritrovammo in una barca in mezzo al mare

" dove siamo adesso?" disse Mary spaventata
mi guardai intorno, il paesaggio era strano, spoglio, c'era solo qualche isoletta, senza una vera e propria vegetazione, ma l'acqua era stupenda, limpida.
" ci troviamo nel Mar Rosso, ricordo questo, ci sono già stato" dissi
" dove?"
mi stavo scordando che Mary non poteva conoscere il mio mondo, lasciai perdere, e mi concentrai sulla barca, che aveva tutti gli strumenti per l'immersione, la muta, la bombola, il jaket, i pesi, maschera, pinne e computer, pure un orologio, ed era per due persone
" ti piacerebbe scendere con me?" domandai
" che cosa?"
" hai capito benissimo"
" ma sei pazzo, io la sotto non ci vengo"
" ehi, ci sono io, è bellissimo, posso assicurarti, ho visto cosa c'è lì, ed è uno dei più belli spettacoli che ci siano"
non convinsi ancora Mary
" ascoltami" dissi " probabilmente devo farlo per continuare il viaggio, ho bisogno di aiuto se mi dovesse succedere qualcosa, so che sei coraggiosa, ti ho fatta così"
Mary mi guardò, poi fece una faccia sfrustata
" ok, ti aiuterò, spero solo che questo finisca presto" disse
aiutai a vestire Mary, voltandomi quando doveva spogliarsi, e mettendola di spalle, poi mi vestii anche io, non potevo non avere un certo imbarazzo, ma lei è frutto della mia immaginazione
" ora buttati, quando dico io" dissi, aprì la valvola della bombola, provai se è tutto a posto e l'accompagnai a immergersi in acqua
" non è tanto fredda" disse una volta in acqua
" il mare qui è molto spesso caldo, aspetta che arrivo" provai se è tutto a posto, e mi buttai in acqua
" adesso scendiamo, con calma, stammi sempre vicino a non ti allontanare" dissi, gli insegnai qualche gesto, per comunicare e scendemmo.
Il fondale era bello, c'erano già molti pesci, soprattutto un grande banco di pesci, vidi Mary stupita, poi numerosi coralli, pesci scorpione, cui ci mettemmo a distanza, un pesce palla, e grosse murene che si trovavano quasi immobili sul fondo. Moltissimi erano i coralli, e poi andammo avanti, superati un grosso scoglio, vedemmo un grandioso corallo, era molto grande, enorme senza esagerare, Mary mugolò dalla sorpresa, fortunatamente era parecchia distratta, e si comportava bene in acqua, vedemmo anche dei barracuda, e poi i delfini, che ci nuotavano intorno e volevano giocare.
controllai l'aria, io stavo ancora messo bene, ma Mary ne stava consumando parecchia, ritornammo indietro, facendo il percorso di prima, purtroppo orientarsi in acqua non è come orientarsi nella terra ferma, ma fortunatamente ritrovai l'ancora, e salimmo, vidi dal computer che non eravamo arrivati in profondità alte, circa 15 metri e  siamo riusciti a compensare bene.
Tolsi piano piano le attrezzature, fino a che ci rimettemmo tutti e due in barca
" come ti è sembrato?" domandai
" è davvero stupendo, non pensavo che ci fosse tanta vita in mare, tanti colori, è stata davvero una grande esperienza" disse Mary
" ne sono contento" dissi " è per questo che amo moltissimo il mare, perché ha tanto da far vedere"
" mi trovo d'accordo"
mi sarebbe piaciuto che anche la mia sorella più piccola, potesse piacere questo sport.

Ci ritrovammo improvvisamente in mezzo a un bosco, eravamo vestiti, mi guardai intorno, non potevo dimenticare dove mi trovo
" adesso che succede?" domandò Mary
" ci troviamo in un bosco, dove ho spesso trascorso la mia infanzia durante il periodo d'estate" dissi, ci trovavamo nel bosco dell'Amiata, in Toscana
" e che sport facevi qui?"
" in realtà nessuno, ma mi divertivo a camminare nei boschi, ad esplorare, facendo lunghe passeggiate, e inoltrandomi nel bosco, solo di recente ho tirato con l’arco nei boschi" dissi e trovai il mio arco e la mia faretra appoggiati a un tronco" vieni" dissi prendendo le mie cose
camminammo per i boschi, saltando sulle rocce, come facevo un tempo, toccando gli alberi e il muschio e tiravo ai bersagni in 3D che raffigurano animali della foresta, e questa volta sarei riuscito a fare sicuramente più punti rispetto alla prima volta
" anche questo è molto bello" disse Mary “ e non sei malaccio a tirare”
" grazie!" dissi, e ci ritrovammo poi in uno stadio. Cominciavano a stressarmi questi teletrasporti.

Si stava svolgendo una partita di rugby, le squadre non le conoscevo ma c'era molta gente, vedevo i giocatori tentare di fare le mete, i placcaggi e così via
" che sport è questo, l'hai fatto?"
" è quello sport che ti accennai l'altra volta, il rugby, così si gioca, ci ho giocato realmente solo una volta in modo blando, ma mi sono sempre limitato a guardare le partite" dissi
guardammo la partita, a Mary piaceva, e incominciò a fare del tifo, io mi limitavo a rimanere attento
" quali sport ti piacerebbe fare Daniele?" domandò Mary
" utilizzare le armi bianche, l'arco, cavalcare, ma più di tutti, utilizzare le armi da fuoco"
"che cosa sono?"
"hai presente quando ci spararono quelle creature nel deserto o quelle persone che ci aiutarono con i morti che camminavano? sono quelle le armi da fuoco" risposi
" ho capito" disse " se ti va e se abbiamo tempo, posso insegnarti io a combattere con la spada, a cavalcare e usare l'arco"
" se possiamo non mi dispiacerebbe affatto" dissi accettando la richiesta, e ci rimettemmo a guardare la partita, poi lei mise la testa sulla mia spalla, e rimanemmo così
" è una bella partita davvero" disse qualcuno
ci voltammo era un uomo vecchio, stempiato, ma sorridente
" uno dei sette immagino" dissi
" si esattamente" rispose " spero che questa esperienza le sia servita signor Daniele"
" sarà per me un bellissimo ricordo, le esperienze che ho fatto non le scorderò mai" dissi
" ed è un bene, ricordi di questo tipo non sono che positivi"
" adesso cosa succederà?" domandò Mary
" cara signorina, il viaggio sta per concludersi, manca ancora una tappa, poi ci presenteremo" disse il vecchio
" avete detto che siete sette, con voi ne abbiamo visto ben sei, ma ancora non ho capito chi siete" dissi
" lo saprà presto, su questo può contarci signor Alessio" disse " beh che dite, passiamo alla prossima fase?"
" un 'ultima domanda, è stato lei a mettere quel biglietto nella palestra?" domandai
" si" disse “oh dimenticavo un ultima fase" fece l’uomo anziano
e ci ritrovammo in un teatro
" anche questo è stato molto importante per lei" disse il vecchio " qui ha imparato a esprimersi, non credo che può negare che si è molto divertito, si è aperto, anche se un po' lo ha stressato"
" si, ma è stato davvero positivo, non so se lo rifarei, un mio amico però mi ha proposto di fare dei corti, ho accettato, perché li trovo divertenti"
" allora li faccia, e ricorda sempre questa esperienza" disse il vecchio
e venimmo catapultati per l'ennesima volta

Ci ritrovammo a Siena, riconobbi la città perché mi trovavo nella piazza centrale, dove corrono i cavalli ed era proprio la giornata del palio
“ che cosa succede ora?” domandò Mary
“ assisteremo a una corsa di cavalli, goditi lo spettacolo” dissi
I fantini aspettavano il loro turno per entrare mentre parlavano tra di loro
“ si stanno accordando, tra non molto inizia la fase della corsa”
“ ma non dovrebbe essere un tutti contro tutti?” domandò Mary
“ si, ma gli accordi sono leciti, anche perché esistono i gemellaggi e le rivalità tra le Contrade, infatti se noti ogni fante ha un colore diverso, simboleggiano le contrade”
“ sono tante?” domandò, risposi di si
finalmente la corsa iniziò, i cavalli corsero, vidi con mia sorpresa e speranza che la Nobile Contrada dell’Aquila era in testa e incominciai a fare il tifo, il fantino superava anche la curva di San Martino la più pericolosa e alla fine vinse, urlai di gioia, ma ricordai che era un sogno e in cuor mio spero di vedere sul serio vincere la mia Contrada
“ ha vinto la tua contrada” disse sorridendo Mary
“ si, spero che questa sia una speranza anche nel mio mondo, che possa vincere anche lì”
E venimmo catapultati

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Capitolo 10
*** CAPITOLO X: LA MUSICA ***


Ci ritrovammo in uno stadio, c'era molta gente, guardandomi intorno capii che si trattava di un concerto, guardai anche Mary, vidi che aveva dei vestiti diversi, più della mia epoca
" hai dei vestiti diversi" dissi
" si è vero, wow" disse, poi si guardò intorno
" ma perché c'è tutta questa gente?"
" immagino che siamo qui per un concerto, vedi c'è un palco, con degli strumenti musicali, e tra poco dovranno farsi vedere un gruppo che suonerà" risposi
" una sorta di maestrelli" disse
" beh se vuoi metterla così...."
ed ecco che apparve il gruppo, erano i Linking Park, il mio gruppo preferito, che si misero a cantare diversi brani, da Meteora, di Hybrid Theory, Minutes to Midnight e così via.
Ero al settimo cielo, stavo ascoltando il mio gruppo preferito
" strana questa musica" disse Mary, che però sembrava si stia divertendo
" si, fanno una musica particolare, ma a me piace tantissimo" dissi
Confuse era una canzone adatta, mi sentivo davvero confuso nei giorni scorsi, ma questo viaggio, capivo che mi serviva fare questo esame di coscienza, Somewhere i Belong invece mi faceva capire che da qualche parte appartenevo davvero, la mia vita mi appartiene e so che devo solo ringraziare di averla, anche se ho paura, che non possa migliorare, o che non sia della mia aspettativa
i Linking Park uscirono, ed entrarono i Paramore, ma cosa stava succedendo? Non era mai successo che gruppi diversi occupassero degli spalti, cioè si, è successo, ma quando capita? Poi pensai che in fondo stavo sognando, un sogno strano, visto che non riesco a svegliarmi.
I Paramore suonarono qualcosa di Riot, Brand New Eyes, Singles Club e così via, You Are Only the Exception, We are Broken mi colpirono subito come canzoni.
Dopo di loro, ecco Eminem, i Rage Against The Mascine, i Green Day, i Guns N' Roses c'erano addirittura Vasco Rossi e Max Pezzali, mi colpì molto la canzone Grazie Mille.
Poi ecco delle persone che non ci sono più, Battisti, dove le sue canzoni sono una più bella dell'altra, addirittura i Sex Pistols con Sid Vicius ancora vivo. Incredibile.
La gente intorno a me era al delirio, ma probabilmente, era solo il mio subconscio che era eccitatissimo, se ci trovassimo davvero nel mondo reale, la gente avrebbe trovato strana tutta questa cosa.
Mary però non ci badava, sembrava molto contenta anche lei, e mi sembra strano guardarla con i vestiti della mia epoca, e ci stava pure molto bene.
Finì tutto, e ci ritrovammo in una discoteca, si sentiva musica pop, rap, e anche la disco music, a me non dispiace affatto ballare in discoteca, anzi, per certi versi, mi piace molto, anche qui c'era molta gente, probabilmente tutto frutto del mio subconscio.
Mary continuava a ballare, e io con lei, ci stavamo molto divertendo, poi a un certo punto la musica si abbassò, ma la gente continuava a ballare come se niente fosse, Mary invece si fermò, voleva parlarmi
" Alessio credo di aver capito il mio compito con te" disse Mary, riuscivo ad ascoltare bene quello che diceva
" che vuoi dire?" domandai
" non ti senti mai sicuro quando stai con una ragazza, ma ho capito una cosa, devi essere quello che sei, devi però imparare come corteggiarla, non è facile, ma devi assecondare inizialmente i suoi desideri, prestarle attenzione, ma soprattutto farla sentire sicura in tua compagnia"
" non ho questa capacità temo" dissi
" per questo devi imparare, devi imparare ad aprirti, facendo magari più battute, saper chiacchierare senza annoiarla, per te sembra difficile, e lo è per moltissimi ragazzi, ma tu puoi farcela, sii sicuro di te stesso, e non aver paura"
" ti ringrazio per il conforto" dissi, lei mi diede un bacio in guancia e poi mi guardò dritto negli occhi
"sei una persona di cui ci si può contare, sei fedele e buona, non ti vedi di bell'aspetto, ma non sei stupido, e tutto questo sono già delle buone qualità" disse " Arnon ti assomiglia molto in effetti, ma essendo tu il nostro creatore, ho capito che l'hai creato seguendo la tua di immagine, lui mi conquistò con la sua intelligenza e apertura di mente, tu puoi fare lo stesso"
" ma se io ho creato il tuo mondo, ho fatto anche in modo che vi innamoraste a prescindere" dissi
" ne sono consapevole, ma a meno che tu non mi controlli di nuovo, penso di avere la libertà mentale di dirti che puoi farcela con le tue forze, la tua timidezza e imbranataggine, non devono essere il tuo scoglio"
" ho fatto molti fallimenti, ho conosciuto chi faceva finta di amarmi, chi mi vedeva come amico, chi ho dimostrato la mia imbranataggine"
" sono cose che possono capite, perché ad ogni modo hai mantenuto dei legami di amicizia, e anche quando ti è sembrato di perdere una di essa, probabilmente la ragazza che ti ha colpito di recente, comunque riuscivi a parlarci, non te la prendere se poi non ci sei più riuscito, può capitare, basta che non sei troppo insistente su un rapporto che sai non può funzionare, otterrai un risultato solo peggiore"
" penso che hai ragione" dissi
" c'è un'altra cosa che devi imparare Daniele" disse sorridendo
" cosa?"
" io ho molto spesso ragione"
" ma per favore!" dissi ridendo, anche lei rise
" vedi, non è difficile far divertire le persone se hanno lo spirito giusto, ora però penso di averti detto abbastanza, continuiamo a ballare"
facemmo così, e poi una volta stanchi, ci ritrovammo subito in una stanza a dormire, con letti separati, notai che su una sedia c'era un orsetto di peluche, non uno qualsiasi, ma quello che avevo da piccolo, oh quanto mi mancava, lo andai a toccare, ma vidi che sotto di lui c'era un foglio, lo presi e lessi cosa c'era scritto
“ ormai il passaggio è inevitabile”, stranamente capii, era un addio.
“ che cosa è” domandò Mary
“ niente” dissi “ solo un bambolotto”, mi misi subito a letto, senza perdere altro tempo, sebbene ero dispiaciuto, ma ero davvero stanco
" certo che come sogno è strano, non mi sono mai sentito stanco in un sogno" dissi
" è vero" disse sorridendo, poi si avvicinò, e mi cantò una canzone, in una lingua che avevo impostato nel suo mondo
" adesso dormi" mi disse, e mi addormentai per davvero subito, fu una dormita senza sogni

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Capitolo 11
*** CAPITOLO XI: I SAGGI ***


Nota: questa è la parte dove si incontrano personaggi storici, mi scuso se sarà un capitolo noioso

Mi svegliai che mi trovavo in una diversa abitazione, la stanza era semplice, con un tavolo di legno, tre sedie, e due letti, che erano di paglia, anche la porta era di legno, per il resto non c'era altro.
Mi alzai che mi trovavo già vestito, e Mary invece dormiva, anche lei era già vestita, e non era coperta da nessuna lenzuola, mi accorsi che pure io non ne avevo nel letto, ma non avevo sentito freddo.
C'era una finestra dove filtrava la luce, ma non riuscivo a vedere oltre, mi sedetti vicino a Mary e la svegliai scuotendola leggermente
" buongiorno" dissi
lei aprì lentamente gli occhi, e mi fissò sorridente
" buongiorno " fece poi si guardò intorno " adesso che cosa devi fare?"
" non lo so ancora" risposi " penso che lo scopriremo a breve, usciamo da questa stanza"
stavamo per uscire dalla stanza che entrò il vecchio che incontrammo all'inizio del viaggio
" che cosa devo capire adesso?" domandai al vecchio, che mi guardò, poi andò verso il tavolo e si sedette a una sedia, invitandoci con un gesto della mano a fare lo stesso, ci sedemmo vicino a lui.
" non devi più capire niente Daniele, solo ricordandoti questo viaggio, che è ormai giunto alla conclusione, manca questa tappa, e poi un'altra breve tappa ancora, ma tra non molto potrete ritornare a svolgere le vostre vite" disse rivolgendosi anche a Mary.
" ci farete tornare a casa presto? Oh Cielo ti ringrazio" disse Mary
" e che cosa dobbiamo fare allora qui? Perché non possiamo tornare subito a casa se io ho finito di fare tutto?" domandai
" devi solo chiacchierare con noi, ricordandoti i tuoi valori e ciò che tu credi, ed è giunto il momento che noi sette, ci presentiamo a te" disse il vecchio " ma prima, Lady Mary, devo chiederle di uscire dalla stanza, adesso la chiacchierata è privata" disse rivolgendosi alla ragazza
" ma perché?" domandò
" è una chiacchierata solitaria, dobbiamo rimanere da soli" disse
mi avvicinai a lei " cercherò di non metterci molto, anche questa cosa devo affrontare a quanto pare, fai come dice, sento che ha ragione" dissi
Mary ci pensò, poi disse subito dopo" va bene, ma non metterci molto" e uscì dalla stanza, prima di chiudere la porta si guardò intorno, sembrava che si trovava in un corridoio dalla mia posizione, poi chiuse la porta
" va bene, adesso è davvero il momento di presentarmi Daniele" disse il vecchio
Rimasi in silenzio per ascoltare ciò che aveva da dirmi.
" Daniele tu mi hai sempre conosciuto con il nome di Socrate, sono proprio quel famoso filosofo" disse
rimasi di sasso, avevo davanti a me una leggenda
" ho capito che mi trovo in un sogno, ma non avrei mai pensato di fare questo incontro" dissi
" beh caro Daniele, nei sogni è possibile anche questo, ma adesso parliamo un po', sai perché tu mi hai scelto come riferimento? Perché sei tu che lo hai fatto, tu mi hai scelto come modello da seguire"
" si, ti scelsi come modello per me da seguire, per un corretto vivere politico e sociale" risposi
" adesso ti parlerò solo della questione sociale, con un'altra persona parlerai anche della questione politica, non ti preoccupare se pensi che ci metteremo tanto, Mary non si accorgerà del tempo che è passato" disse Socrate
" va bene, incominciamo" dissi allora
" so che il nostro mondo è in crisi, tanto il tuo che il mio paese vive in una situazione di pericolo, di emergenza sociale. Questa situazione è nata perché non c'è stato un sentimento di unità nella società, ognuno ha pensato ai fatti propri, ti ricordi quando leggesti la Repubblica scritta dal mio allievo Platone? Che cosa dissi?"
" parlasti di come la società  deve sentirsi unita e legata come se fosse un unico corpo, parlasti del tuo "comunismo" cioè che tutti i cittadini devono avere un sentimento tra di loro, come se fossero un unica famiglia" risposi
" ed è quello che manca nella società occidentale, non avendo più questo sentimento, ecco che siamo in crisi, la comunità di persone agisce sempre come un unico corpo, bisogna capire bene questo principio" disse Socrate
" spiegasti anche che è ingiusta la regola del più forte" dissi
" è ingiusta proprio perché se viviamo in una comunità, e quindi in una situazione dove non può che esservi pace il comportarsi sopraffando l'altro o imbrogliando o rubando l'altro, generi discordia, non ci sente più uniti nella comunità, e pertanto, la società andrà a cadere. Ecco cosa è successo nei nostri due paesi Daniele, la Grecia e l'Italia. Ci sono state persone che hanno pensato a danneggiare gli altri, senza pensare alle conseguenze, ed ecco che per il loro egoismo, pagano tutti, è tempo di rinnovazione, di essere comunità, la giustizia non può portare a essere più ingiusti"
" e su questo mi trovo pienamente d'accordo" dissi
" cosa altro dissi però?" domandò
" dissi anche che per vivere secondo giustizia è necessario obbedire alle leggi"
" e perché?"
" perché altrimenti non si saprebbe come regolare la vita della società" risposi
" e se queste risultano ingiuste?"
" bisogna cambiarle"
" meglio ancora, bisogna pensare che le leggi, servano per il più debole, cioè servano affinché sia utile per i governati, ecco quale è il secondo problema della società la quale vivi Daniele, non c'è più ne obbedienza alle leggi, né razionalità nelle leggi"
" questo però è un problema più politico" dissi
" ma è anche sociale, perché comunque le leggi riguardano sempre la società Daniele
" si, è vero, le leggi non vengono mai rispettate, e questo fa si, che non ci sia più ordine, ma come dici tu è necessario che le leggi siano fatte meglio"
" esatto, per questo ho parlato di giustizia, che se non viene applicata ci sarà solo il diritto del più forte, soprattutto, quando vi è molta ingiustizia, c'è molta ignoranza travestita di sapienza, ricordi che dissi, che il giusto non combatterà mai contro altri giusti, mentre invece chi è ignorante, vuole prevalere su tutti, ma non ne ha la capacità, ecco assistiamo questo, chi crede di essere sapiente ha governato e siamo finiti male, sono state generate solo discordie, ma chi crede di andare contro le leggi di questi non si comporterà secondo giustizia, perché è ingiusto ribellarsi"
" e come si fa?" domandai
" chi ne è capace, si faccia avanti e agisca, potranno fermare i giusti molte volte, ma quando si manifesterà la loro incapacità, il loro potere non durerà per sempre, e sarà lì che si vedrà chi sarà il giusto che porterà cambiamento e il compito del giusto sarà portare giustizia e quindi ordine all'interno della società" rispose Socrate " e come trovare questa giustizia nella società?"
" immagino lavorare per gli interessi della società stessa" dissi
" giustizia vi sarà non solo quando il giusto agirà di conseguenza, facendo le leggi, ma quando la società stessa troverà se stessa nella giustizia e la troverà nella quotidianità, con il lavoro cui si è naturalmente portato e desiderato, quando scoprirà l'importanza della famiglia e l'appartenenza alla società la quale vive, e cioè quando ognuno farà bene i propri compiti secondo giustizia. La società ideale non dobbiamo aspettarcela solo dai governanti, ma anche dai governati stessi, tutti siamo corresponsabili della società, perché come ho detto prima, siamo comunque un corpo solo, e siamo interdipendenti l'uno con l'altro"
" mi trovo d'accordo" dissi
" e per questo che è necessario l'educazione a questi principi, le materie cui si viene educati ci indicano su cosa siamo portati, e li scegliamo cosa fare, i migliori dovranno essere i governanti, che saranno i più saggi, e tutti gli altri dovranno avere il coraggio e la temperanza, ed è qui che ci deve essere armonia delle parti, mai chi non è portato deve fare quel compito, altrimenti manca l'armonia" disse Socrate " scopo della società è vivere scoprendo il bene, anche se questo porta a sconvolgimenti e rifiuti della realtà, come ho spiegato nel Mito della Caverna"
" ricordo, molto suggestiva" dissi
" ed è questo è solo uno dei tanti principi che la società deve imparare, non chiudersi, non pensare a sopraffare l'altro, a vivere nel proprio orticello, ma a pensare da comunità, riscoprire il Capitale Sociale"
" e quello che scrissi una volta" dissi
" i tuoi ideali su questo non sono cambiati, bene, adesso è il momento di passare al prossimo"
" dove devo andare?" domandai
" esci dalla stanza e lo scoprirai" disse Socrate
Obbedii, aprì la porta, e non mi trovavo nel corridoio che credetti di vedere, ma in un'altra stanza, mi voltai, e non vidi più Socrate, ero rimasto solo in stanza, mi armai di coraggio e passai alla prossima stanza.

mi trovavo in una stanza stile ottocentesca, con quadri, dei divani, anche qui dalle finestre filtrava la luce del sole, ma non riuscivo a guardare oltre, su una sedia vicino a un tavolo, c'è l'uomo dalla barba folta, con gli occhiali, mi avvicinai
" lei è?"
" sono Machiavelli, Daniele" disse
avevo di fronte a me uno dei più grandi filosofi dell'umanità
" siediti" disse e mi accomodai
" sebbene dovrei parlare io di società, il mio compito è quello di parlare con te di politica sostituendo Dukheime e Machiavelli sebbene anche loro ti hanno ispirato non poco sull’argomento e doveva venire inizialmente lui" disse
" e perché?" domandai anche se non pareva strano a me questa cosa
" ci siamo scambiati i ruoli, in più insieme a me hai maturato le tue idee politiche" disse " ed sono qui perché le valuti, staremo con lo stesso Machiavelli che ci farà compagnia " e apparve infatti il filosofo
Ancora non ripreso dall’emozione dissi " e quindi che dovrei fare?"
" spiegare quale è il tuo pensiero politico" disse Sturzo
" beh, ho molto a cuore il sentimento patriottico, l'importanza della famiglia fondata sul matrimonio e fondatrice della società, l'importanza della religione come guida morale, sono per la solidarietà e giustizia sociale, per la tutela del lavoro e del welfare, ma sono favorevole anche al libero mercato e a una limitata liberalizzazione dei servizi pubblici, sono per la tutela dei diritti civili e sociali, della laicità, ma sempre tenendo conto dell'importanza della religione nazionale, sono per la tutela dei valori morali tradizionali della famiglia e sulla vita, sono per considerare positivamente l'importanza della legge e dell'ordine"
" una ideologia mista, che raccoglie le principali ideologie pure, il nazionalismo, il socialismo, il liberalismo e il conservatorismo" disse Machiavelli
" si esatto"
" e perché hai maturato questo pensiero?" disse questa volta Sturzo
" perché queste diverse ideologie, sono positive se non vengono estremizzate, ma divise le considero incomplete, perché per me è sempre importante considerare importante il valore della religione, della patria e della famiglia, come è importante riconoscere che senza i valori tradizionali, la società a mio avviso si perde, ma è importante anche difendere i diritti dei lavoratori, è importante lottare per la giustizia sociale, è importante lottare per i diritti umani e quindi la libertà delle persone, ed è giusto che tutti abbiamo la possibilità di una iniziativa di impresa privata" dissi
" una idea molto apolitica" disse Machiavelli
" è invece una ideologia che esiste da molto tempo, ed è stata appoggiata anche dalla Chiesa, è il popolarismo, questa ideologia mista raccoglie tutte queste idee" dissi
" ma il cristianesimo democratico il più delle volte si è dimostrato fallimentare, per quanto ne ho saputo" disse tristemente Sturzo
" è vero, il più delle volte è stato o troppo liberale, o per nulla interessata ai problemi del paese, del mio paese, ma considero che queste idee, se veramente applicate, diventerà per davvero un grande movimento cui potranno riconoscersi davvero tutti"
" ti senti quindi deluso dai movimenti democristiani?"
" molto, sono per me una grande delusione al momento, ma spero che un giorno potranno davvero diventare un grande movimento popolare, cui potrà riconoscersi ogni fascia sociale" dissi
" non avrai immagino alcuna ideologia contraria" disse invece Machiavelli
" al contrario, sono contro i movimenti estremi, come per esempio il comunismo, il fascismo, il populismo, l'ideologia anarchica e non condivido il più delle volte il radicalismo, ovvero il liberalsocialismo, perché va spesso contro i valori morali tradizionali"
" conosco ormai anche io queste ideologie, mi sembra che anche a livello politico le tue idee più di tanto non sono cambiate, solo che prima non riuscivi a riconoscerti in una ideologia"
" prima non conoscevo il popolarismo, e per certi aspetti non lo consideravo, visto che la mente porta subito alla democrazia cristiana, ma studiando bene questa ideologia, se applicata è giusta, e nello stesso tempo, davvero apolitica"
“ e riguardo la nostra patria Daniele?” dissero i due uomini insieme
“ deve riformarsi, deve fare le riforme sociali troppo a lungo rimandate e far sentire che lo Stato c’è e che è un bene comune di tutti gli italiani, non condivido la necessità di dividerla per soli scopo socio-economici, non è quello che porta la nascita a nuove nazioni, purtroppo ci stiamo riducendo a colonia, noi dobbiamo reagire a questa situazione, siamo uno Stato che merita di più dobbiamo crederlo”
" va bene, direi che sia il momento di passare oltre, esci da quella porta lì" disse Sturzo, che mi indicò una porta diversa da dove sono entrato, ma prima un’altra voce mi chiamò e riconobbi Durkheim che mi salutava, era lui l’uomo che avevo visto durante il viaggio.
“ so che anche da me hai sviluppato un pensiero politico, ma io sono effettivamente un sociologo e non mi sono occupato granché di politica rispetto a Machiavelli e Sturzo, quest’ultimo era lui effettivamente il più adatto a parlare di questo argomento, ora vai Daniele devi finire la tappa”
Salutai e mi avviai, trovandomi in un'altra stanza

ero in un vecchio studio, c'erano molte carte, e anche qui, trovai qualcuno seduto su una sedia, vicino a un tavolo, era il vecchio con la barba lunga, che aveva qualcosa di familiare.
" accomodati Daniele" fece, e mi sedetti vicino a lui
" io sono Galileo" si presentò, avevo davanti l'inventore della scienza moderna
" è un piacere averla di fronte, ma mi chiedo che cosa devo fare"
" niente di particolare, solo una chiacchierata, so che ti interessi molto di astronomia, e di biologia, ti interessano ancora come materie?"
" molto, le trovo ancora oggi molto interessanti, ma il più delle volte cerco di informarmi da autodidatta" dissi
" si so che non hai i testi adatti, ma cosa pensi della scienza?"
" la scienza è molto importante, visto che permette all'uomo di scoprire ciò che lo circonda e non solo a livello naturalistico, ma anche sociale"
" concordo che la scienza sono di questi due tipi" disse Galileo
" quello che mi preoccupa è come la scienza sia stata utilizzata per scopi non nobili, come l'eugenetica, le armi di distruzione di massa, succede che l'uomo riesce ad avere conoscenze che è meglio che non lo abbia mai avute, ma anche questo è stato utile lo stesso, perché ha comunque permesso all'uomo di capire quanto è importante  non utilizzare la conoscenza per fare del male"
" e quale è la tua più grande preoccupazione?"
" che con la scienza, se si dovesse scoprire che abbiamo dei geni che determinano il nostro comportamento, che vengano modificate per creare artificialmente quale sarà il nostro, c'è gente che vorrebbe creare persone esenti da ogni difetto fisico, ma se si modifica anche il carattere, potremmo creare delle persone che pensano allo stesso modo, è il dono migliore per qualsiasi dittatura"
" quindi per te la scienze deve essere al servizio dell'uomo, non per creare una utopia, che poi si dimostrerà un male per l'umanità" disse Galileo
" si esatto"
" il tuo pensiero su questo tema, non sembra cambiato, lo trovo molto interessante, e mi piacerebbe pure continuare, ma hai detto abbastanza, vai nell'altra stanza adesso" disse indicandomi una porta, anche qui salutai, mostrandogli la mia ammirazione e me ne andai

La nuova stanza era un ufficio un po' più moderno, subito vidi una scrivania, con una persona anziana che mi guardava
" accomodati Daniele benvenuto" disse indicandomi di sedere, e mi accomodai
" io sono Keynes" disse, avevo davanti uno dei più grandi economisti della storia
" è un grande piacere" dissi
" sono qui per parlare con te della questione economica"
" immaginavo che sarebbe stata questa la questione"
" Daniele, quale è il tuo pensiero?" domandò Keynes
" ho molto considerato sia il libero mercato che il collettivismo, ed entrambi per me non vanno affatto bene come idee economiche, per me ci deve si essere una iniziativa privata e anche delle liberalizzazioni, ma lo Stato, hai il diritto dovere di intervenire in economia, per controllare gli andamenti economici, e anche facendo dei servizi pubblici essenziali, sono per il welfare state, una economia mista"
" e perché la consideri la migliore?"
" perché il libero mercato da solo non è sempre un vantaggio, di recente c'è stata una grossa crisi economica, che è molto simile, se non forse peggiore di quella che vide lei negli anni 30°, questo perché non ci sono stati i controlli necessari che potevano impedire questo disastro, in più il libero mercato a volte non tutela le fasce più deboli"
" e per quanto riguarda il collettivismo?"
" anche affidare tutto allo Stato è sbagliato, innanzitutto perché ognuno deve avere il diritto se ne ha le capacità di svolgere le attività private , in più lo Stato ha sempre avuto delle difficoltà a occuparsi di ogni settore economico e lo abbiamo visto con il comunismo, anche se non so se lei sa cosa è successo negli anni dopo la sua morte"
" sono stato informato in qualche modo, di questo non si deve preoccupare" disse Keynes
" ecco perché per me l'economia mista è la migliora, perché è equilibrata, certo, magari non è sempre perfetta, ma migliore delle altre due sicuramente lo è"
" quindi insomma, li trovi davvero fallimentari, sono d'accordo con te sulle teorie marxiste" disse Keynes
" sono state entrambe bocciate dalla storia, non aggiungo altro"
" il tuo pensiero economico mi sembra lo stesso degli anni passati, non è cambiato affatto, trovo interessante il tuo punto di vista, so che noi due saremo contrari alla questione dell'eugenetica" disse
" sicuramente si" risposi " ma sul tema economico magari no"
" bene, è ora che passi alla stanza successiva, è stato un piacere Daniele, ora puoi andare" disse indicandomi una porta.
Mi alzai e mi avviai, mentre aprivo lo ringrazia per la chiacchierata e andai oltre

Mi ritrovai in un ufficio antico, quasi come quello di Galileo, anche qui vidi molte carte, forse in maniera più ordinata; come nelle altre stanze vidi qualcuno seduto vicino a un tavolo, era un uomo grasso.
 Mi sedetti vicino a lui, una volta che mi indicò di accomodarmi.
" salve Daniele" fece l'uomo" io sono Beccaria e con me parlerai della questione della giustizia"
" è un piacere parlare con lei" dissi
" parlami del tuo pensiero sulla giustizia" disse Beccaria
" la giustizia per me in senso come potere giudiziario, deve essere imparziale, e soprattutto deve avere la possibilità di applicare delle giuste sentenze. In Italia a mio avviso questo manca totalmente, noto come la giustizia ormai sostituisca la politica, perché quest'ultima troppo inefficiente e o perseguita a livello politico, alcune persone non sanno come applicare le sentenze, non c'è certezza della pena, io credo che sia davvero necessario riformare la giustizia"
" parli anche del caso Berlusconi?"
" Berlusconi ha delle grosse colpe personali e anche politiche, visto che non ha fatto nulla per riformare la giustizia, io credo che su alcune sentenze o accuse nei suoi confronti siano esagerate, ciò non significa che sia un santo, anzi" dissi rispondendo all'osservazione
" riguardo altri temi sulla giustizia?" domandò Beccaria
" sono contrario alla pena di morte, che per me non serve a nulla ed è inumana, la pena deve servire per redimere il carcerato, non farlo fuori, il diritto alla vita lo ha pure il condannato, e la giustizia non deve essere utilizzata per fini vendicativi, non si deve legittimare la vendetta, è un cattivo esempio per ogni cittadino"
" mi sembra che anche su questo il tuo pensiero non sia affatto cambiato, e vedo che siamo in sintonia, va bene Alessio, adesso ti mancano altri due maestri, e poi avrai finito" disse Beccaria
" ma Mary?" domandai
" non ti preoccupare, avrai la possibilità di vederla di nuovo prima che il viaggio finisca, ora vai, entra in quella porta laggiù" disse indicandomi una porta, anche qui, salutai e entrai in una nuova stanza

La nuova stanza sembrava un dojo, vidi subito davanti a me un tavolino in stile nipponico con dei zabuton, ovvero le "sedie" giapponesi, ovvero dei cuscini, sopra uno di essi vie era l'uomo orientale che mi stava aspettando.
" benvenuto Daniele, siediti" disse e mi sedetti vicino a lui
" io sono Miyamoto" disse, avevo davanti uno dei più grandi spadaccini giapponesi che la storia abbia mai avuto, Musashi Miyamoto
" dialogherò con te su ciò che pensi dell'esercito o meglio della questione militare" disse il ronin
" cosa penso dell'esercito o anche della guerra?" domandai
" di tutte e due " rispose
" l'esercito è sempre utile , e io sono orgoglioso dell'esercito del mio paese che è nonostante tutto, molto efficiente è giusto fare delle missioni estere se è necessario, ma non devono durare troppo, e l'esercito deve svolgere solo una funzione difensiva, mai di attacco, per me le guerre non si devono fare, non è giusto che ci sia violenza e sopraffazione, gli eserciti devono difendere i popoli non fare violenza su di essi" dissi rispondendo
" quindi insomma, per te l'unica guerra giusta è solo quando ci si deve difendere o andare a difendere un popolo in pericolo" disse Musashi
" esattamente, altro per me l'esercito non deve fare, come non deve usare tra l'altro armi veramente pericolose, non so se lo sa, ma nel mio tempo, abbiamo sviluppato delle armi molto distruttive"
" ne sono consapevole" disse
" bene, quelle armi non devono essere utilizzate nemmeno per difendersi è meglio che non ci siano proprio"
" ma io so che le armi ad ogni modo ti piacciono" disse Musashi
" è vero, ho una certa passione per le armi, sia bianche che di fuoco e non mi dispiacerebbe nemmeno usarle, ma le voglio utilizzare solo a livello sportivo e non utilizzare nemmeno per la caccia e la pesca, sono contrario a questo"
" quindi insomma, le vuoi usare solo per passione tua"
" si, esattamente" dissi
" mi sembra che il tuo pensiero riguardo a questo, non sia cambiato affatto, è rimasto uguale, ora Daniele devi conoscere l'ultimo dei sette, che effettivamente non hai mai incontrato"
" e chi è?" domandai
" lo scoprirai, vai da quello shoji laggiù adesso" disse indicandomi una porta giapponese, salutai e mi avviai subito, ero curioso di sapere chi è la settima persona che non ho incontrato fino ad adesso

la stanza era totalmente vuota, mi trovavo nel nulla più assoluto, tutto intorno a me è bianco, e non capivo dove mi trovavo, potevo però camminare, sentivo che era solido sotto i miei piedi, ma non c'era niente a miei occhi, pensai quindi che si trattava di una illusione.
Andando avanti trovai un tavolo, con due sedie, sopra uno di essi vidi un uomo, lo riconobbi, ma non credetti che fosse davvero lui
" non può essere" dissi
" Daniele, siediti" disse l'uomo, io mi sedetti
" sono Gesù" disse
" Signore, come mai questo?" domandai
" mi hai indicato come maestro, anche se molte volte non hai rispettato i miei comandamenti, anche se migliori nella fede"
" che cosa devo fare?"
" parlami di come hai accresciuto la tua fede" disse " ricordati perché ora credi in me più di prima"
" io avevo difficoltà a considerarmi cristiano, perché credevo che una religione in fondo valeva l'altra e che quindi fosse pure giusto fare sincretismo"
" e che cosa feci?"
" mentre pensavo di cambiare religione o fare appunto sincretismo, ecco che una voce mi disse di non abbandonare il cristianesimo, non cambiare religione, ma non abbandonai del tutto il sincretismo, tanto è vero che stavo per creare un credo tutto mio monoteista, ma sempre abramitico" risposi
" ti dissi di non abbandonare la tua fede, e questo fu un primo passo, poi cosa feci?" domandò ancora Gesù
" mi misi a comparare le religioni monoteiste, soprattutto le confessioni cristiane, perché comunque capii che il cristianesimo era la religione più adatta a me, comparando capii che il cattolicesimo è la confessione vera, ed è la religione vera rispetto alle altre, anche se c’è sempre una religione che mi affascina anche se non aderirò ovvero la wicca" dissi rispondendo anche a questa domanda, Gesù rimase per un attimo in silenzio, poi parlò
" quindi sei consapevole che sono stato davvero io a fondare la Chiesa cattolica?" domandò
" storicamente parlando si, non ho dubbi su questo, come non ho più dubbi su cosa credere, sono certo di quello che ho capito"
" la tua fede ti ha salvato, ma devi fare ancora molto per compiere la volontà del Padre mio"
" faccio di tutto per obbedire ai comandamenti e sono consapevole che devo impegnarmi di più per le opere di bene" dissi
" e di questo che devi capire, ti invito a farlo nel tuo possibile almeno, ma adesso che cosa vuoi fare?"
" voglio fare ciò per cui mi sento chiamato, fare apologia" dissi
" lo fai bene e vedo che ti piace farlo, Daniele, Satana da sempre è venuto a vagliarti come il grano, ma io ho pregato per te, che non venga meno la tua fede, e tu una volta ravveduto, conferma i tuoi fratelli" disse Gesù
" lo stesso che dicesti a Pietro" dissi
" e vale per tutti i fedeli" disse " ora va Daniele, cerca di non peccare, si saldo nella mia fede, sappi che potrai contare sui miei insegnamenti e sugli insegnamenti della Chiesa"
" ma Signore e le colpe della tua Chiesa?"
" la mia Chiesa ha compiuto certamente delle colpe, perché è mancata di misericordia, essa ha chiesto perdono e ha capito che ha sbagliato le sue azioni, ma non il suo insegnamento che è anche il mio, Daniele, anche tu sei Chiesa, comportati di conseguenza, Daniele figlio di Roberto mi ami?"
capii quello che voleva intendere " Signore, non voglio diventare sacerdote" dissi
" non devi per forza diventare sacerdote per confermare o aiutare gli altri nella fede e non" disse " Daniele mi ami?"
" Signore, pecco di debolezza a volte, non so se sono degno" dissi
" non te lo avrei detto, tu puoi ben superare le tue debolezze, ne hai la forza" disse " Daniele mi ami?"
" Signore tu sai tutto di me, ti amo" dissi
"pasci le mie pecore, tu puoi essere guida e non solo nella fede, fallo"
" lo farò Signore" dissi, Gesù mi benedisse
" vai da quella porta laggiù" disse indicandomi una porta che era apparsa proprio in quel momento" mi inchinarmi davanti a lui e poi mi alzai
" il tuo viaggio ormai sta per concludersi, ti manca solo una piccola tappa, e tornerai a svolgere la tua vita di sempre, ma non dimenticare mai questo viaggio, e prega per il mio nuovo Vicario, Francesco e un'ultima cosa Daniele, ricordati, il tuo parlare sia si, si; no, no; il più viene dal maligno, non essere quindi ipocrita  soprattutto con te stesso " disse
" lo farò" e mi avviai verso la porta

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Capitolo 12
*** CAPITOLO XII: FORUM E SCRITTURA ***


Mi ritrovai in un corridoio, quasi buio, vidi solo una luce che filtrava da un angolo, lo superai e vidi che Mary stava guardando qualcosa interessata
" già hai fatto?" domandò
" scusami se ho fatto tardi, non volevo metterci molto" dissi
" ma se sono uscita dalla stanza dieci secondi fa?" disse, mi avevano detto in effetti che non avrebbe tenuto conto del tempo che è trascorso
" chi era quell'uomo allora, e gli altri sei?" domandò
" è una persona molto famosa nel mio mondo, ma che manca da tanto tempo, lo sono anche gli altri sei" risposi " piuttosto cosa stavi guardando così interessata?"
" guarda questi immagini" disse
C'erano sul muro di quella che è una grande sala delle immagini del forum dove sono solito andare, dove simulo la politica e parlo di diversi temi
" è il mio ultimo hobby, quello di dialogare con delle persone di diversi temi, anche a grandi distanze" dissi
" la magia quindi esiste anche da voi?" domandò Mary
" no no" risi " si chiama piuttosto tecnologia, l'uomo è capace di fare grandi cose, anche senza la magia, che da noi è assente, anche se c'è chi dice il contrario"
" quindi tu tramite questo, comunichi con gente lontana? E' fantastico, una cosa del genere sarebbe molto utile da noi"
" è particolare" dissi
" di cosa chiacchierate?" domandò
" siamo tutte persone che in questo caso ci interessiamo di politica, religione, società e così via, come ho detto ci sono diversi temi, non mancano anche quelli di svago"
" un po' come andare in piazza" disse Mary
" se vuoi metterla così si" dissi " e qui mi diverto anche a simulare la politica, cioè simulo di essere un leader di un movimento, simulo di essere un parlamentare, ho simulato di presiedere una istituzione"
" interessante, un po' come da noi, per movimento intendi una fazione cioè parli a nome di qualcuno giusto?"
" esattamente"
" e ti piace?" domandò
" molto, ma non ho intenzione di dilungarmi a lungo, finito quello che spero di finire a breve, mi ritirerò per essere semplice forumista, così ci chiamiamo chi partecipa a questo sistema"
" immagino che ti batti bene" disse Mary
" ho il piacere di comunicare con persone cui è possibile trovare un accordo, ma gli interessi sono molto spesso contrastanti e non sempre è facile, anzi, diventa sempre più difficile a lungo andare, ma si, ho ottenuto molti risultati soddisfacenti, e molte idee che ho messo sono state accolte, spero che continui ancora così"
" ti vedo in gamba "
" grazie" dissi, e venimmo catapultati di nuovo, mentre facevo un passaggio, sentì solo delle diverse voci
" Daniele ecco che hai concluso il viaggio, dopo il saluto con Mary tornerai a casa, lei si scorderà di questo viaggio, ma tu sei vuoi, puoi sempre farglielo ricordare"

eravamo a Elysium, o meglio alle porte di Elysium, nello stesso identico punto cui è iniziato il mio viaggio, ci ritrovavamo a terra, ci rialzammo e Mary vide subito il suo cavallo che sembrò spaventato, Mary andò subito a calmarlo
" sono tornata a casa" disse
" già" dissi tristemente, ero contento che finalmente potevo anche io tornare a casa, ma questo viaggio mi è veramente piaciuto
" così dobbiamo dirci addio" disse Mary che capì che cosa significava quel momento, e diventò triste
" Mary, è stato molto bello fare questo viaggio con te, e non credo che lo scorderò mai" dissi
" non lo farò neanche io" disse
" lo farai, così mi hanno detto, ma non per colpa tua, ma perché credo che tu facendo parte di un mondo a parte, come tutti quelli che abbiamo visitato, come tutti i personaggi che abbiamo incontrato, anche tu, ti scorderai di questa esperienza"
" ma io non voglio scordarmi di te" disse Mary preoccupata
" ho la possibilità di farti tornare la memoria, ma non lo farò subito, ho capito che ci sono degli eventi che ti devono ancora capitare, sebbene ho già scritto quali, ed è giusto che ti scordi di me nel frattempo"
" mi scordavo che sei il creatore mio e di questo mondo, potrai farci visita un giorno?" domandò
" non lo so, forse" dissi " al momento penso che me ne starò fuori"
" mi mancherai Daniele, anche se mi scorderò di te"
" adesso pensa ad Arnon, avrà un grande bisogno di te, nella mia scrittura vi aiuterò" dissi
" ci conto"
" addio Mary" dissi, lei mi diede un bacio in guancia, e subito dopo mi catapultai di nuovo

mi ritrovai nel letto, ero in pigiama, la sveglia era suonata, feci colazione, mi lavai e vestii, non mi ero scordato nulla, ma era dura tornare così alla realtà, mi ci riabituerò, accesi il computer, e notai che la storia di questo viaggio era stata scritta, sorrisi, e capii che dovevo fare tesoro di questa esperienza.  Visto che avevo tempo, decisi di leggerlo e memorizzarlo.

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