Neon Genesis Garpez

di RaidenCold
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un attacco brutto brutto brutto ***
Capitolo 2: *** L'istante, i pensieri, la peperonata ***
Capitolo 3: *** Battaglia da Sotomayor ***
Capitolo 4: *** L'ultimo messaggero sacrifico ***
Capitolo 5: *** The End of Garpez ***



Capitolo 1
*** Un attacco brutto brutto brutto ***


 “Ma dove siamo finiti, nel Michigan?” - chiese Yakomu spazientito.

“Miii dammi un attimo che mi devo orientare!” - gli rispose Harudo piegando il collo e alzando le mani in un gesto simile a quello del padre nostro.

“E allora! Harudo dammi la mappa va là che facciam prima…”- esclamò Shiobani prendendo la mappa dalle mani del siculo amico.

All’improvviso un’automobile – una Subaru - urtò il povero Harudo facendolo cadere a terra urlante di dolore:

“MARIA CHE DOLOOORE!” - Harudo si rialzò, sanguinava dal naso.

Una donna dai capelli mori scese dalla vettura:
“Scusate, colpa mia!”

“E ci mancherebbe fosse colpa nostra.” - disse Shiobani ruotando le mani stizzito.

“Sono il maggiore Misato Katsuragi, venite vi condurrò alla Nerv.”

“Ma io abbisogno di un medico, sono stato gravemente ferito!”

“Al cervello…” - rispose Yakomu dandogli una pacca sul collo.

 

Entrati alla Nerv, Misato li condusse dal comandante Ikari…

“Buona fortuna ragazzi!”

“Mi raccomando maggiore, faccia controllare quel rumorino...” - bisbigliò Shiobani.

“Ma era solo un rumorino.”

“Eh anche il capitano del Titanic diceva così…”

“Harudo, Shiobani e Yakomu! - i tre si voltarono e su una pedana sopra elevata si ergeva con aspetto austero il comandante Gendo Ikari.

Shiobani e Yakomu risposero: “Presente!” mentre Harudo si limitò a dirlo a bassa voce.

“Come scusa Harudo?”

“Presente…”

“Non riesco a sentirti da qua su!”

“Presente…”

“Grida!”

“AAAHHH!!!”

Sconcertato il comandante scese dalla pedana e si avvicinò ai tre:

“L’umanità è in pericolo, un gigantesco essere chiamato Angelo sta attaccando Neo- Tokyo 3, e voi dovete salvare la città.”

Le luci si accesero, rivelando tre giganteschi robot, rispettivamente blu, viola e rosso.

“Queste sono le tre unità Garpez, macchine umanoidi multifunzionali…”

“Ma cos’è sta merdina…” - domandò Shiobani deluso.

“Oh guarda che questi sono il capolavoro della scienza!” - precisò Yakomu.

“Ma capolavoro cosa che il mio falegname con trentamila lire lo faceva meglio, non ha neanche il naso.”

“Basta, dovete salirci e affrontare l’angelo.”

“Ha perfettamente ragione comandante.”

“Yakomu, la pianti con questo lecchinaggio.”

 

A bordo dei Garpez, i tre piloti si trovarono faccia faccia all’angelo, e… pata pim e pata pam, questo li buttò tutti a terra senza troppe difficoltà a suon di pugni e calci: il comandante Ikari sospirò chiedendosi come aveva potuto pensare che quei tre potessero combinare qualcosa.

L’angelo si avventò sul Garpez 02, quello pilotato da Yakomu:

“Oh no Shiobani, sta per fare l’insano gesto!”

“Ma che insano gesto mica si suicida!”

“Mii quanto sei pignolo!”

Esacerbato dalla puntigliosità del compare, il Garpez 01 si riattivò pur privo di energia e con un guizzo si mise tra l’angelo e lo 02 impedendo a quest’ultimo di fare un brutta fine:

“Attento è un angelo assassino!” - la voce di Harudo era cambiato ed ora sembrava più grave, quasi irriconoscibile;

Dalla base della Nerv tutti osservavano meravigliati:

“E’ entrato in modalità Hüber!” - esclamò Misato.

Il Garpez 01 prese una pistola e cominciò a sparare all’impazzata, e dopo aver freddato alcuni passanti ed abbattuto qualche elicottero, il proiettile colpì l’angelo facendolo esplodere.

Il mondo era salvo, ma se l’era vista davvero brutta, e quando dico brutta, intendo brutta brutta brutta.

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Capitolo 2
*** L'istante, i pensieri, la peperonata ***


Yakomu giaceva nel letto dolorante:

“Aiuto… queste son le cozze…”

Entrò la dottoressa Ritsuko Akagi, un’avvenente donna dai capelli biondi:

“Sta tranquillo Yakomino, siamo in buone mani, questa è una professorona…”

Ritsuko si fece avanti e gli appoggiò una mano sul fianco sinistro:

“Bene Yakomu, se tocco qui le fa male?”

Il poveretto urlò di dolore.

“Ne è sicuro?” -

Ritastò il fianco e urlò di nuovo.

“Mentre se tocco qui niente…” - disse toccandogli l’altro fianco.

“No…” - sospirò Yakomu.

“Dottore, perché non gli diamo un calmante per endovenosa, che ne so io, tipo 4Cc di placibio...” disse Harudo.

“Ah è medico, non lo sapevo! E dove ha studiato?”

“Ah… ehm…”

“Mi faccia il sacrosanto piacere di metterci lì e stare zitto!” - esclamò Ritsuko indicandogli la porta.

“E non mi disturbi mentre faccio il mio lavoro… dunque vediamo, le somministrerò, 4Cc di placibio per endovena.

Harudo se ne uscì stizzito con le braccia al cielo.

Intanto dal quartier generale arrivò un allarme: un altro angelo era comparso e stava attaccando Neo-Tokyo 3.

Shiobani si precipitò da Harudo che dormiva su una panca nel corridoio dell’ospedale:

“Ma bravo, dormi, mentre gli angeli serpeggiano nella nostra città!”

“Oh no e ora come facciamo?”

“Yakomino ha le coliche per l’impepata di cozze di ieri sera, siamo io te Harudo.”

 

Il Garpez 00 e 01 erano in assetto da combattimento; sulla spiaggia vi era il nuovo terribile angelo.

Harudo si fece avanti:

“Sboccio, di punto al volo!” - dalla spalla del Garpez uscì una gigantesca sfera metallica.

“Pensavo ci fossero i Progressive Knife in quel punto…” - gli comunicò Misato dalla sala comandi.

“Harudo lo ha migliorato, ora è il Charlatan’s Boccia.” - rispose Shiobani con un sorrisetto compiaciuto sul volto, ma al contempo preoccupato per la difficile manovra che l’amico si apprestava a fare.

Lo 01 lanciò in aria la Boccia, e dopo alcuni interminabili secondi questa cadde sull’angelo spaccandolo in due; tutti esultarono ma la felicità durò poco perché l’angelo non era stato tranciato, era sempre stato l’unione di due esseri che ora si erano separati!

I due angeli attaccarono Harudo e lo misero fuori gioco in pochi istanti, ormai la sconfitta era solo questione di tempo:

“Ritirati Shiobani, non puoi vincere!”

Shiobani spalancò le braccia come per dire fate fare a me, sorrise beffardamente e strinse gli occhi fiducioso nelle sue capacità:

il Garpez cominciò ad eseguire una serie di capriole strabilianti, troppo belle per essere descritte, ed infine con l’ultimo salto spaccò la testa di entrambi gli angeli, uccidendoli sul colpo.

Shiobani agitò le braccia e cominciò ad urlare:

“Siiii, ma vieni ma vaiiii ma chi sono??? Eh pirletti, ditemi chi sono?!”

In qualche modo, la terra era di nuovo salva.

 

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Capitolo 3
*** Battaglia da Sotomayor ***


 “Ma come sta male?”

“Eh Yakomino che vuoi che ti dica, le ha prese durante l’ultima battaglia… e ora in stato confusionale.”

I due entrarono nella stanza di Harudo, dove questo stava su di un letto, sotto le coperte, con la testa fasciata:

“Yakomino, allora stai bene! E chi è quel vecchietto accanto a te?”

“Sono Shiobani pirla.”

“Shiobbaniii! Ti prego, portami dell’acqua gassata…”

“Acqua gassata?”

“ACQUA GASSATA, ACQUA GASSATA A GARGANELLE!”

Shiobani e Yakomu uscirono dalla stanza:

“Poverino, mi piange il cuore a vederlo così.”

“Forse dovremmo sopprimerlo.”

“Ma Shiobani!”

“Un po’ di umanità!”

In quel momento l’allarme della Nerv suonò ed i due si precipitarono a bordo dei rispettivi Garpez, pronti ad affrontare il nuovo angelo.

Così Shiobani e Yakomu si trovarono dinnanzi al terribile angelo:

“E quello chi è?” - domandò Yakomu;

“Quello è Zeruel.” - rispose Shiobani;

“Ma chi l’è Zeruel?”

“Zeruel è il gran visir di tutti gli angeli!”

“Oh signur!”

“A mali estremi…”

Shiobani tirò fuori il fucile che lo 00 aveva a disposizione e corse verso l’angelo:

“Brutto angelo…” sparò a Zeruel ma questo evitò il colpo e lo assalì brutalmente.

Yakomu cominciò a sudare freddo vedendo l’orribile fine che il compagno stava facendo:

“Porca troiaaa…” - cominciò a urlare dall’abitacolo dello 02.

“Coraggio Yakomu, ce la puoi fare qua tutti noi crediamo in te!” - lo esortò Misato dalla ricetrasmittente; ma Yakomu non si muoveva.

Così Misato ebbe l’illuminazione:

“Yakomu, i Garpez sono opere d’arte giusto? E guarda che gli sta facendo l’angelo allo 00!”

Yakomu sgranò gli occhi:

“Bestia.”

A quel punto si accorse che la sua mano destra, quella che impugnava il manganello dello 02, si muoveva da sola e…

PATA-PIM E PATA-PAM E PATA-PIM E PATA-PAM, in due minuti l’ordine e il silenzio vennero ripristinati in via Giovanni da Procida, angolo vespri angelici.

Poi lo 02 si avventò su quel che rimaneva dell’angelo e cominciò a divorarlo:

“Yakomu abbiamo vinto perché stai facendo questo?”

“Perché sono Bastardo geneticamente!”

“Sta divorando l’angelo, in questo modo otterrà l’elemento super solenoide, e il Garpez 02 diventerà un essere superiore.” - commentò Misato sconvolta.

Il comandante Ikari sorrise: «Ci siamo, il piano per il perfezionamento dell’uomo ha finalmente inizio.»

 

Lo 02 si era arrestato da pochi secondi, e tutto taceva; poi, un sinistro bagliore gli comparve negli occhi e cominciò a brillare.

Quando la luce scomparve, tutti videro sgomentati ciò che il Garpez 02 era appena diventato: il torace, le braccia e la testa – ad eccezione della faccia – erano divenute completamente nere, e sulla zona pubica dell’unità fece la sua comparsa una strana protuberanza bianca che circuiva la vita con dei lacci bianchi.

Il manganello che aveva usato per pestare l’angelo aveva anch’esso cambiato aspetto, assumendo la forma di una gigantesca ed inarrestabile bottiglietta di plastica: quello che avevano davanti non era più il Garpez 02, ma la nuova unità Garpez Tafazzi.

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Capitolo 4
*** L'ultimo messaggero sacrifico ***


Harudo, ripresosi dopo aver bevuto sufficiente acqua gassata ed aver festeggiato la sua riabilitazione con una colazione a base di peperonata, stava recandosi alla Nerv, quando vide sul ciglio della strada uno strano ragazzo coi capelli grigi:

“Bambino ma ti sei perso?”

“No… io sono Kaworu Nagisa il nuovo pilota e tu devi essere Harudo il pilota del Garpez 01”

“Così giovane, potresti avere la stessa età di mio figlio Gaetan!”

 

Shiobani uscì dalla stanza di ospedale ed incontrò Yakomu, che sedeva su una panchina sconsolato:

“Ue Yakomino, che aria triste che ti succede? Sembri un’ameba…”

“Ma niente, solo che mi hanno fermato il Garpez…”

“Ma no vedrai che te lo lasciano subito sai come vanno ste cose!”

“Lasciam perdere… ma Harudo?”

“Sta facendo dei test con il nuovo arrivato, che a proposito a me non convince per niente.”

In quello stesso istante suonò l’allarme e Shiobani disegnò una linea orizzontale in aria con le mani partendo dal petto:

“Manco il tempo di dirlo.”

 

Shiobani salì sul Garpez 00 per inseguire Kaworu, il quale si era rivelato un angelo e ora stava manovrando lo 01 con il povero Harudo dentro:

“Mariaaaa aiutatemi sono intrappolato!”

Il ragazzo stava andando, assieme al Garpez, nel terminal Dogma, il livello più basso della Nerv, un posto dotato di tecnologie avanzate al servizio di progettazioni particolari e specifiche, supporti creati per grosse situazioni, strumenti di precisione per una svolta magari futura anche della meccanica… sì insomma, dove buttano i pezzi rotti dei Garpez.

Lo 00 scese inseguendoli, e Harudo sollevato si rivolse al compagno con la ricetrasmittente:

“Shiobani sono intrappolato su questo maledetto Garpez e ora non posso né scendere, né salire, né scendere né salire!”

“Hai provato a premere il pulsante a forma di zoccolo di gnu?”

“Eh?”

“E’ accanto a quello che sembra una vertebra di moffetta!”

“Ma non vedo nessun tasto così!”

“E’ una vertebra, sta dentro, non si vede!”

All’improvviso lo 01 attaccò l’altro Garpez:

“Non riesco a controllarlo, gli hanno cambiato le sinapsi!”

“Ma che due patagorri…”

I due lottarono e alla fine fu Shiobani ad avere la meglio; dall’altro Garpez che giaceva a terra sconfitto, Harudo esortò l’amico:
“Devi fermare l’angelo, se arriva in fondo alla base farà esplodere il mondo intero, ma attento lui è l’ultimo messaggero sacrifico!”

“Sacrificale semmai.”

“Guarda che si sacrifica mica si sacrificala!

Kaworu era giunto dinnanzi a Lilith, l’angelo grazie al quale avrebbe distrutto l’umanità… quando il Garpez 00 gli atterrò addosso schiacciandolo.

Harudo, salito sul Garpez con Shiobani, rimproverò l’amico aspramente:

“M-ma non l’hai visto?!”

“Non l’ho fatto apposta.”

“Ma bastava che tu andavi dritto e non lo prendevi!”
“Ho capito ma io pensavo che attraversasse, e invece lui deficiente è rimasto fermo, è colpa mia?”

Harudo rimase alcuni secondi in silenzio, poi si voltò basito:

“Ma porca miseria da che lo avevo visto vivo track, morto.”

“E’ il mistero della vita Harudo.”

“Porca miseria adesso c’ho una figura indelebbile che mi alzerò la notte urlando!”

Poi Harudo si voltò dietro:

“Aspetta mi sa che è ancora vivo!”

Shiobani guidò il Garpez indietro schiacciando Kaworu di nuovo, e Harudo lo guardò senza parole:

“Era rimasto in fin di vita. Un po’ di umanità!”

A bordo dello 00, i due risalirono dal terminal Dogma; il comandante Ikari li ammirò soddisfatti, ora il piano per il perfezionamento dell’uomo poteva avere inizio.

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Capitolo 5
*** The End of Garpez ***


Shiobani dormiva nel suo letto, ignaro di quel che stava per succedergli: Harudo entrò lentamente, e con gli occhi gonfi di lagrime. Chiuse la porta a chiave e senza farsi udire, si avvicinò al suo amico appisolato; dopodiché si sedette accanto a lui e…

“Porca di quella troja!” - urlò Shiobani si svegliò alzandosi in piedi di scatto alla vista dell’amico in mantellina nera:

“Sono il conte Giaaacula miiiinghia!”

Shiobani buttò l’amico fuori dalla porta:

“Ma vai a cagare… te i tuoi film horror.”

Harudo se la rideva intanto, aveva pianto dal ridere al solo pensiero di quel suo scherzo.

 

Yakomu intanto, era stato condotto dal comandante Ikari nel terminal Dogma:

“Comandante ma è sicuro?”

“Certamente.”

“Mi scusi… in effetti non dovrei dubitare dell’operato di un uomo tanto risoluto come lei!”

“Yakomu, niente lecchinaggio per favore.”

Giunsero dinnanzi a Lilith:

“E quindi ora?”

Con una spinta il comandante buttò il povero Yakomu addosso a Lilith, che lo risucchiò; le ultime struggenti parole del baldo giovine prima di scomparire furono: “Porca troiaaa…”

 

“Siamo sotto attacco!” - gridò Misato dalla console di comando, e tutta la base si mise in allerta.

Shiobani entrò di corsa nella stanza:

“Ma che succede? Pensavo che l’ultimo nemico fosse quel ragazzino che ho amorevolmente eliminato!”

“Harudo dov’è?”

“Non so Misato, si sarà perso…”

“Come si è perso?!”

Misato corse via e Shiobani fece spallucce, dopodiché si recò a bordo dello 00 per affrontare la nuova minaccia.

Harudo si aggirava spaesato tra i cunicoli della Nerv:

 

“Mi sono perso, morirò qui aiuto!”

Seguendo i suoi lamenti, Misato riuscì infine a trovarlo:

“Forza muoviti, siamo sotto attacco!”

Harudo rifiutò la mano di Misato scacciandola via e scoppiò a piangere (?):
“Perché mi tratti così, ti ho fatto qualcosa?! Ti ricordo qualche tuo compagno che ti ha picchiato da piccolo?!”

Misato si mise la mano sulla faccia guardando al cielo, dopodiché si preparò a calmare quel pianto inconsolabile…

 

Shiobani, a bordo dello 00, si trovava davanti i suoi nemici:

“Questa… è la serie Garpez!”

“La serie Garpez?” - domandò Ritsuko – che aveva assunto temporaneamente il comando – dalla radio.

“Sì proprio loro.”

“E quanti sono?”

“Nove?”

“Sì, nove: Sarrino, Futigaiu, Panella, Sicùrricun, Appino, Businilla, Parrignalala, FRANCO, e Fulmine…”

“Fulmine perché è il più veloce?”

“No è una merda, si chiama così perché una volta lo ha colpito un fulmine ed è rimasto storpio.”

“Pensi di farcela Shiobani, a batterli da solo?”

Shiobani sbuffò:

“Ho bevuto il mio famoso estratto di rape, nessuno può fermarmi!” - ed infine si gettò in mezzo alla mischia al grido di Cazzotti dietro le orecchie!

 

Intanto Gendo osservava sgomentato Lilith trasformarsi in un Yakomu gigante con il medesimo body nero del suo Garpez:

“Non è così che doveva andare, il potere di Tafazzi doveva catalizzare Lilith, non inglobarla!”

Infine l’angelo Tafazzi si alzò gigantesco a maestoso, e Gendo vedendolo penso al da farsi:

“Capisco… le lancette dell'orologio non possono tornare indietro. Però, è possibile forzarle in avanti con le proprie mani.”

“Ma che cazzo di proverbio è?!” - gli urlò la testa gigante di Yakomu in lontananza.

 

Convinto infine a salire a bordo del Garpez 01, Harudo si precipitò sul campo di battaglia, ma ciò che vide fu terribile: un gigantesco Yakomu che assorbiva lo 00 di Shiobani.

Così, Tafazzi cambiò ancora di forma raggiungendo un nuovo stadio, quello di divinità.

Imponente e maestoso, si ergeva con i suoi folti capelli a punta sopra il mondo intero:

“Io sono PDOR, figlio di Kner, delle tribù degli Ishtar!”

Harudo urlò, pensando che fosse davvero la fine del mondo, e sentendolo Pdor gli si avvicinò:

“Mortale, tu sarai l’arca della salvezza per l’umanità!”

Infine il dio inglobò lo 01, ed il Garpez Impact poté avere inizio.
“Dove sono?” - si domandò Harudo guardandosi attorno: tutte le anime delle persone sguazzavano in un mare rosso attorno alla terra, dopodiché riconobbe in mezzo ad esse un gruppo di napoletani intenti a ridere, danzare e cantare, ed attirato da un profumino di pasta con le sarde, si unì a loro, che in suo onore fecero un bacile di pasta nel quale egli poté buttarsi dentro…

Poco dopo, Harudo si sentì tirare fuori, e quando riaprì gli occhi vide Shiobani che lo guardava con sguardo austero:

“Ma cosa fai, è la fine del mondo e ti metti a nuotare nella pastasciutta?”

“Erano anni che non mi divertivo così…” - rispose sconsolato, quasi con le lacrime agli occhi.

Shiobani si voltò e vide Yakomu che guardava mogio mogio a terra:

“Yakomino, ma hai causato l’apocalisse?”

“Sì, ma niente di serio…”

Shiobani fece spallucce:

“Comunque ora la decisione spetta ad Harudo: che ne sarà delle persone? Rimarremo in questo mare infinito dove siamo ovunque e da nessuna parte allo stesso momento? Dove non esiste la sofferenza?”

“Dove quei napoletani non hanno un cazzo da fare tutto il giorno!”- aggiunse Yakomu.

Harudo chiuse gli occhi, prese un respiro ed infine guardò all’orizzonte con aria fiera e regale:

“Durante il Garpez Impact, la fine del mondo… SE quest’uomo…

e quando dico SE, intendo quest’uomo… e viceversa! Se quest’uomo, dovesse trovarsi nel mare delle anime…

e SE, queste anime, vane, figlie dell’inettitudine, incapaci di tagliare i peperoni e di grattuggiare il pane… SE esse ti condannano a vivere un’eternità ignobile senza peperonata…”

Harudo prese fiato e con stoico coraggio gridò:

“…E’ FINITA!”

 

I tre si risvegliarono in riva al brillante mare rosso, sotto un cielo stellato; in lontananza, i tre Garpez conficcati nella sabbia.

Shiobani si rialzò serio:

“Ecco, lo sapevo, abbiamo mandato tutto a puttane!”

“Ma non dire così, eravamo confusi…” - tentò di consolarlo Harudo.

“Dai oh succede, andiamo a cercare gli altri piuttosto.” - disse Yakomu mettendosi in mezzo ai due. Harudo orientò lo sguardo all’orizzonte:

“Sapete però? Una cosa l’ho imparata da tutta questa storia.”

Shiobani e Yakomu gli chiesero che intendesse:

“Ogni mattina, a Neo-Tokyo 3, un angelo si sveglia morto.”

“Morto?” - domandò Yakomu.

“Già morto, perché si vede che non stava molto bene il giorno prima. Comunque, sempre a Tokyo 3, quando sorge il sole, un Garpez si sveglia e si mette a correre, per evitare di fare la fine dell’angelo che è morto il giorno prima… poi correndo vede che c’è un angelo morto il giorno prima lì, e visto che «Cosa corro a fa’? Mi fermo e gli do’ due mozzicate così acquisisco il super solenoide.». Comunque, dove voglio arrivare? Non è importante che tu sei un Gundam o Mazinga, l’importante, è che se muori me lo dici prima.”

Udite queste toccanti parole – non dico dove toccassero però – Shiobani e Yakomu si incamminarono alla ricerca di forme di vita intelligenti.

Harudo allora cominciò a correre.

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