Always and forever

di Ms Mary Santiago
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Parte I ***
Capitolo 2: *** Parte II ***
Capitolo 3: *** Parte III ***
Capitolo 4: *** Parte IV ***
Capitolo 5: *** Parte V ***



Capitolo 1
*** Parte I ***


 

Primo incontro

 

 

Vampiri.
Collaborare con loro diventava di giorno in giorno sempre più difficile.
- Ho chiesto di parlare con Camille e non me ne andrò finchè non ci sarò riuscita. –
- Dovrai aspettare molto, niña. Camille é in Europa. –
Aggrottò la fronte, osservando il ragazzo davanti a lei.
La carnagione non era pallida come quella della maggior parte dei vampiri, conservava una sfumatura olivastra.
- Beh, io ho comunque bisogno di mettermi in contatto con lei. –
Lo vide allargare le braccia, sorridendo quanto bastava per lasciar intravedere la punta dei canini.
- Puoi dire a me. –
- Tu saresti? –
- Raphael, il suo luogotenente. –
Lo soppesò.
- Meglio di niente suppongo. –

 

 

 

 

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Superstizioni

 

 

 

 

- Quindi mi stai dicendo che voi non volate? –
Raphael parve francamente sconcertato.
- Dios, claro que no. –
Assottigliò lo sguardo, - Ne sei assolutamente certo? –
- Credo che me ne renderei conto se sapessi farlo, niña. –
Annuì.
- Okay, tocca a te domandare. –
Raphael parve concentrarsi in cerca della domanda giusta.
Quando l’ebbe trovato le iridi scure luccicarono divertite.
- Nei sotterranei dell’istituto ci sono davvero gli scheletri dei Nascosti che torturate? –
- Noi non torturiamo i Nascosti! –
- Ne sei sicura? Le storie sono piuttosto convincenti. –
Sbuffò. – Credo che lo saprei se torturassi Nascosti, no? –
Raphael proruppe nella sua solita risata roca. – Ti stavo prendendo in giro. –

 

 

 

 

 

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Differenza d’età

 

 

 

 

Raphael osservò dubbioso il trailer del film.
- Dobbiamo proprio andare a vedere questa roba? –
- Pensavo ti piacesse. Non eri un ragazzino a quei tempi? –
Le rivolse un’occhiata penetrante, una di quelle che la esortava a lasciar perdere la questione e a non rinfacciargli la sua età biologica.
I vampiri tendevano a diventare suscettibili al riguardo.
- Stai dicendo che sono vecchio, niña? –
Decisa a non lasciar perdere, questa volta, gli fece un sorriso a trentadue denti.
- Esattamente. Però non preoccuparti, sei un vecchietto incredibilmente sexy. –
Gli scoccò un rapido bacio a fior di labbra e sfuggì dalla sua presa.
- Visto? Sono troppo rapida per te, vecchietto. –

 

 

 

 

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Spazio autrice:

Salve!
Eccoci qui con una raccolta di drabble sulla mia nuova ossessione/ship del momento.
Per il momento sarà una raccolta composta da 3 capitoli, ognuno di 3 drabble, ma non escludo di continuarla se mi dovessero venire in mente altri prompt e se ovviamente dovesse piacere a voi lettori.
Spero che vogliate lasciarmi un commentino per farmi sapere che ne pensate.
Al prossimo aggiornamento.
Stay tuned.
XO XO,
Mary Sibley

 

 

 

 

 

 


 

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Capitolo 2
*** Parte II ***


 

 

Cucciolo

 

 

- Assolutamente no, non se ne parla. –
- Oh, ma andiamo. Guardali, non sono adorabili? –
Lo guardò facendo l’espressione più dolce del suo repertorio e sbattè le lunghe ciglia, ma sembrava che non ci fosse verso di convincerlo.
- No … no e ancora no. –
- Andiamo … solo uno – insistè, giungendo le mani in segno di preghiera e arricciando il labbro inferiore.
Vide Raphael alzare gli occhi al cielo, imprecando in spagnolo.
Sapeva che sarebbe riuscita a convincerlo prima o poi.
- Está bien, ma solo uno. Quale vuoi? –
- Sceglilo tu. –
Raphael scrutò la cesta di gattini, estraendone uno nero come il carbone.
– Aquí está el pequeño bribón. –

 

 

 

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Lullaby

 

 

Non aveva mai sopportato i temporali, soprattutto quando era notte e andava via la corrente.
Il rumore di quei rombi incessanti la facevano sussultare in continuazione, impedendole di dormire.
Compose il numero di Raphael, sperando che rispondesse e non fosse impegnato nel tenere d’occhio il resto del clan.
- Gatita negra! –
- Ho un problema. –
La voce del vampiro si fece immediatamente vigile. – Sei in pericolo? –
- No, ma non riesco a dormire con questo temporale, ho paura – ammise flebilmente.
Sentì battere contro il vetro della finestra.
Raphael era seduto sul davanzale.
Quando lo fece entrare, si stese accanto a lei e l’abbracciò.
Si addormentò sentendolo cantare dolcemente in spagnolo.

 

 

 

 

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Presunte cotte infantili

 

 

Katherine notò con la coda dell’occhio una sagoma familiare, proiettata sul grande schermo al plasma di Raphael.
- Ah, ma quello é Sylvester Stallone! Ho visto tutti i suoi film. –
- Sei un ragazza strana; lo sai, niña? –
- Non hai la minima idea di quanto sia strana - rise mentre osservava il primo piano dell’attore.
Raphael si accigliò.
- Dovrei preoccuparmi? –
Scosse la testa, continuando a ridere sotto i baffi. – Io non direi, non troppo per lo meno. –
- Continuo a non capire. –
- Avevo una cotta per lui quando ero piccola. –
- Una cotta? – ripetè lentamente.
- Già. Non sarai geloso. –
- No, affatto … consideralo già morto. –

 

 

 

 

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Capitolo 3
*** Parte III ***


Lezioni di spagnolo

 

 

- Sei sicura di voler imparare? –
Annuì.
- Voglio sapere cosa borbotti quando torni alla tua lingua madre. –
Raphael sorrise malizioso. – Magari qualcosa che le tue innocenti orecchie si scandalizzerebbero troppo nel sentire in una lingua familiare. –
Gli rivolse una linguaccia, incrociando le braccia sotto al seno.
- Voglio imparare. Insegnami. –
- Va bene. Cominciamo dalle frasi più importanti … Dame un beso. –
Era sempre il solito.
Rise, scoccandogli un bacio a fior di labbra.
- Que eres la mujer más hermosa que he visto en mi vida. –
Scosse la testa. – Non ho capito. –
- Proviamo con qualcos’altro. Te amo con todo mi corazòn. –
Lo baciò nuovamente, – Te quiero demasiado. –

 

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Biscotti al cioccolato

 

 

 

Farsi aiutare da Magnus Bane in cucina metteva a rischio seriamente l’incolumità del genere umano, o Nephilim in quel caso, avrebbe dovuto stamparselo bene nella memoria.
Bussò piano alla porta del bagno privato.
- Va’ meglio, niña? –
La voce di Katherine gli giunse flebile mentre apriva la porta e faceva capolino.
Le onde castane erano arruffate e il volto un po’ troppo pallido.
- Sai, cariño, credo che ci sia una ragione se tutti i cuochi assaggiano il cibo prima di servirlo – ironizzò.
Raphael guardò minacciosamente la scatola di biscotti ancora sul tavolo. – Ho sempre detto che quello stregone è totalmente inutile; non è capace neppure di fare da cavia. –

 

 

 

 

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Hogwarts!AU

 

 

 

I denti bianchissimi di Raphael scintillarono nell’oscurità mentre sorrideva al suo indirizzo.
Il Caposcuola di Serpeverde sembrava stranamente allegro.
- Fuori dalla sala comune dopo il coprifuoco, Blackwell? –
- Però, che occhio, Santiago – replicò, beffarda.
- Potrei farti mettere in punizione; magari a te e McGarry passerebbe la voglia di andare in giro a cacciarvi nei guai. –
Inarcò un sopracciglio con aria di sfida.
- Fammi mettere in punizione, se ti fa sentire meglio, oppure fa la scelta più intelligente … -
Tornò vigile, - Che intendi? –
- Se mi lasci andare sono in debito. –
- Sabato vieni a Hogsmeade con me? –
Sorrise soddisfatta. – Pensavo non me lo chiedessi più. –

 

 

 

 

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Capitolo 4
*** Parte IV ***


Moto demoniaca

 

 

- Si può sapere dove mi stai portando? –
- Niente domande e continua a camminare, niña – replicò, osservandola divertito mentre si affidava completamente a lui e si lasciava guidare tenendo gli occhi ben coperti dalla benda.
Katherine si sbilanciò, mettendo male un piede, ma la sorresse prontamente.
- Non farmi cadere. –
- Non vai proprio da nessuna parte, ci sono io che ti tengo … Adesso scavalca con la gamba destra. Ecco, così … Sono davanti a te, stringimi i fianchi. –
Quando sentì la presa su di lui, mise in moto.
Sfrecciarono verso l’alto e sentì Katherine sfilarsi la benda.
- Ho sempre voluto farci un giro. –
- Lo so. –

 

 

 

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Olfatto

 

 

Gli Shadowhunters avevano quell’odore tipico della loro razza, qualcosa che doveva avere lo stesso sentore del più alto dei cieli del Paradiso.
Tutti i Nascosti lo fiutavano, ma lei era diversa.
Katherine aveva un suo profumo, qualcosa che gli permetteva di distinguerla tra migliaia di altri Shadowhunters.
Era un retrogusto vanigliato, con appena una punta d’aspro, a dare carattere al tutto.
- Che stai facendo? – gli chiese ridendo, quando Raphael affondò il volto nella sua massa di onde profumate, - Mi annusi? –
Annuì, tenendo il volto contro l’incavo del collo.
- Hai un profumo delizioso – sussurrò.
Sorrise soddisfatto quando sentì il suo corpo fremere al contatto con il fiato caldo.

 

 

 

[110 parole]

 

 

 

 

Sogno

 

 

Raphael non sognava da anni.
L’ultima volta che era accaduto era nel periodo immediatamente successivo alla sua trasformazione e non erano stati affatto sogni piacevoli.
Di solito riguardavano sua madre; Guadalupe scopriva cosa era diventato, e lo cacciava via spaventata, oppure lui perdeva il controllo e finiva con uccidere sia lei che i suoi fratellini.
Eppure quella volta aveva sognato.
Probabilmente il fatto che Katherine si fosse addormentata al suo fianco era connesso in qualche modo.
- Che succede? – domandò, la voce assonnata.
- Ho sognato – replicò, assaporando la sorpresa nella sua stessa voce, - Ho sognato noi due che giocavamo in giardino con dei bambini. Erano i nostri bambini. –

 

 

 

 

 

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Capitolo 5
*** Parte V ***


Alba

 

 

Katherine scrutò con attenzione il bel volto del vampiro al suo fianco.
C’era una luce strana negli occhi castano intenso di Raphael, come se fosse fisicamente al suo fianco ma mentalmente lontano chilometri.
Posò una mano sulla sua guancia fredda, spingendolo a guardare verso di lei.
- Cosa c’è che non va? –
- Nada. –
- Raphael … -
Sospirò. – A voi ragazze piacciono i tramonti, non è vero? –
Accigliata, annuì.
- Solitamente sì, ma che c’entra? –
Gli occhi castani si velarono di un lampo di tristezza.
- Non potrò mai farti vedere un tramonto. –
Lo baciò, accarezzandolo dolcemente.
- Un piccolo segreto: il tramonto è sopravvalutato; ho sempre preferito l’alba. –

 

 

 

 

 

[110 parole]

 

 

 

Compleanno

 

 

Oltre ad allontanare Magnus Bane dalla cucina era assolutamente d’obbligo tenerlo lontano anche dai negozi di moda.
Aveva un gusto tremendo e solo alla fine era riuscito a riportarlo al suo appartamento.
La seconda scelta era ricaduta su Lily, che al momento lo osservava tormentarsi le mani seduto su una panchina.
- Sembri un idiota disperato. Avrai pure una mezza idea di cosa regalarle. –
- Se lo sapessi non starei qui, no? –
- Giusto -, convenne, - Staresti gironzolando nei negozi come un idiota disperato. –
Stava giusto per mandarla al diavolo quando lo vide.
Un abito in pelle nera.
Dopotutto gli Shadowhunters erano gli strafighi in nero dal 1234, no?

 

 

[110 parole]

 

 

Cena in famiglia

 

 

Doveva aver preso una botta in testa quando aveva accettato.
Sì, non c’erano altre spiegazioni.
Perché altrimenti avrebbe mai acconsentito all’idea di incontrare allo stesso tavolo l’intera famiglia Blackwell?
- Andrà tutto bene, ti adoreranno – gli assicurò Katherine, prendendolo per mano.
Dal canto suo non ne era tanto convinto.
- Allora, Raphael, che progetti hai per … insomma, per dopo? –
- Dopo, signore? –
- Sì, insomma … Non aspirerai a fare il luogotenente per tutta la vita. –
- Papà! – protestò Katherine, guardandolo male.
Adrian si schermì, - Dicevo solo per dire, sembra un tipo intelligente. –
Sorrise.
A modo suo stava cercando di metterlo a suo agio e, forse, lo approvava.

 

 

 

 

[110 parole]

 

 

 

 

 

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