L'amore arriva per tutti di serriii90__ (/viewuser.php?uid=67892)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Quell idea. ***
Capitolo 2: *** Denis ***
Capitolo 3: *** Primo giorno ***
Capitolo 4: *** Fioriscono sensazioni ***
Capitolo 5: *** Profumo di qualcosa di nuovo ***
Capitolo 6: *** Stessi pensieri ***
Capitolo 7: *** Rispetto ***
Capitolo 8: *** Una giornata movimentata. ***
Capitolo 9: *** Una giornata movimentata. (II parte) ***
Capitolo 10: *** Il mio luogo felice ***
Capitolo 11: *** Al ristorante ***
Capitolo 12: *** Inaspettato ***
Capitolo 13: *** Non posso mentirmi ***
Capitolo 14: *** Lei...non fa per me. ***
Capitolo 15: *** Chiarimenti ***
Capitolo 16: *** Rissa ***
Capitolo 17: *** Dormiamo insieme? ***
Capitolo 18: *** Cambiamento ***
Capitolo 19: *** Non me lo sarei mai aspettato da te! ***
Capitolo 20: *** Quando un bacio vale più di 1000 parole... ***
Capitolo 21: *** Una giornata da sogno (I parte) ***
Capitolo 22: *** Una giornata da sogno (II parte) ***
Capitolo 23: *** Festa di compleanno ***
Capitolo 24: *** Ritorno al passato ***
Capitolo 25: *** Rivelazione ( senza te...non mi sento più il cuore) ***
Capitolo 26: *** Ragione o Cuore? ***
Capitolo 27: *** Ancora una volta... ***
Capitolo 28: *** La verità ***
Capitolo 29: *** Il giorno più brutto della mia vita ***
Capitolo 30: *** Tu, non credere di scapparmi! ***
Capitolo 31: *** E poi dicono che la vacanza non aiuta a riflettere... ***
Capitolo 32: *** Te lo dico sottovoce... Amo te...<3 ***
Capitolo 33: *** Epilogo ***
Capitolo 1 *** Quell idea. ***
Salve a tutti!!
Scusate ma prima non avevo capito il metodo html...Ora per fortuna si
riesce a leggere ^^
Spero ke la storia vi piaccia! Un bacio a tutti, buona lettura
CAPITOLO 1
Era un giorno come un altro. Minny era seduta su quella scalinata
famigliare che gli permetteva di guardare la persona più
importante della sua vita che usciva di scuola.
-Non può ignorarmi così- sbottò Minny
tra le lacrime abbracciando Cristina, la sua migliore amica.
-perchè fa così? E che cavolo siamo stati insieme
4 mesi, non può non essere significato qualcosa per lui.
Uffi...- continuò singhiozzando.
Erano passati 2 mesi da quando Minny e il suo ex ragazzo Fabio si erano
lasciati; ma lei era ancora molto presa.
Cristina le accarezzava i capelli cercando di confortarla.
- Dai Minny, non piangere più...fai stare male anche me! Non
ti merita, lo vuoi capire?E' una gran testa di...-
-Ehi Cri!- salutò squillante una loro amica, che
lasciò perdere il filo a Cristina. Eleonora si
avvicinò in fretta per baciarle la guancia.
- Che ci fate qui?- chiese Eleonora curiosa.
Cristina fece una smorfia di esasperazione e indicò Minny.
Eleonora guardò Minny chinata sull amica che piangeva come
una fontana e ne rimase stupita.
-Ehi, cos ha? perchè piange?-
Cristina sbuffò.
- Ma niente; sta male per il suo ex. Si sono lasciati un paio di mesi
fa e sta male perchè la ignora- ripetè scocciata.
Eleonora annuì poi si inginocchiò e prese il viso
di Minny tra le mani. I suoi profondi occhi azzurri erano tutti
arrossati, gonfi, pieni di lucciconi sulle guance.
Minny tirò su con il naso e guardò malinconica l
amica piegata.
- si però Minny..Non puoi fare così! Insomma
prova a levartelo dalla testa..Ma porca miseria, è uno
sfigato non lo vedi? Tu che potresti avere molto di meglio...-
- Non ci riesco. Non riesco ad affezionarmi ad un altro se per la testa
continuo ad avere lui!-
-Ha ragione- commentò Eleonora comprensiva.
Cristina sbuffò.
-E' un gran bastardo- continuò dispiaciuta. Eleonora si fece
pensierosa per un attimo mentre Minny si asciugava le lacrime con la
manica della larga felpa. Poi la guardò con un gran sorriso.
-Ho un idea!-
Minny tirò su la testa di scatto per guardarla, interessata.
- che cosa avresti in mente?- chiese tra un singhiozzo e l altro.
- Io conosco un ragazzo, si chiama Denis ed è bello da non
crederci. E' un gran puttaniere e tu, magari...potresti usarlo.-
Minny scosse la testa delusa dall idea.
-no, io non voglio usare proprio nessuno, Ele-
-Ovviamente, tu glielo dici a Denis. Minny, per lui non ci sono
problemi! Lui si fa usare volentieri, basta che stia con delle belle
ragazze-
Minny ci pensò su.
-ah, tipo una recita?-
-esatto!-
Cristina guardò l amica disperata.
- dai, Minny! Non farti scappare questa opportunità. Vedrai
che darà i suoi frutti. Brava Ele!-
Eleonora guardò compiaciuta Cristina e le diede il 5.
-lo farai ingelosire, vedrai. Poi tornerà da te..- Eleonora
provava ancora a convincere Minny del piano.
Minny sospirò, poi annuì.
- Brava!- disse Eleonora felice abbracciandola.
- vedrai che non te ne pentirai! Te lo farò conoscere domani
ok?-
-domani? così presto?- chiese incredula Minny.
- certo, qui non cè un secondo da perdere! Fatti trovare qui
alle 15 e 30, va bene?- eleonora era entusiasta di poter aiutare la sua
amica. Le salutò con un altro bacio sulla guancia
e scappò via.
Minny guardava Cristina in cerca di approvazione.
Cristina alzò gli occhi al cielo.
-Non ti sopporto più lo sai?- poi si mise a ridere.
-si, Minny hai fatto bene. Funzionerà!- le sorrise e l
abbracciò forte.
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Capitolo 2 *** Denis ***
CAPITOLO
2
L indomani, dopo scuola, Minny e Cristina si presentarono sul luogo
dell appuntamento. Eleonora era in ritardo di 5 minuti, naturalemente.
Denis, insieme a Eleonora, stava per arrivare.
- Chi è delle 2?- chiese Denis con la sua voce profonda e si
direbbe anche rassicurante se non fosse per quello sguardo arrogante.
- E' la ragazza con la maglietta bianca- Eleonora indicò
Minny che aspettava appoggiata al muro.
Denis fece una smorfia poi sospirò.
- Se non è bella non ci faccio proprio niente..-
-Tu non ti preoccupare- affermò sicura Eleonora.
Man mano che si avvicinava, Denis osservava la ragazza: da lontano non
le piaceva granchè. Minny non è quello che si
può dire "fisico perfetto", e invece Denis preferiva le
ragazze magre tipo modelle. E abbastanza porche. Minny gli sembrava
bassina e un pò in carne.
Minny era perfettamente tranquilla mentre vedeva i 2 arrivare a meno di
qualche metro, e ora Denis riusciva a vederla più
chiaramente in faccia. Rimase stupito e confuso: Minny aveva i capelli
lisci color del miele che le cadevano fin sotto il piccolo seno, e il
ciuffo laterale le danzava davanti ai profondi occhi azzurri aventi una
forma strana ma bellissima; la sua pelle era pallida, fioca ma pulita
come di porcellana. Le sopracciglie avevano una forma che le davano uno
sguardo intenso e intimidatorio. La sua bocca era color pesca e avevano
la forma di petali di rosa, il suo profilo era leggero ma deciso.
Dovette ricrdersi immediatamente: era molto carina.
Denis le offrì la mano senza pensarci un attimo. Lei gli
fece un sorriso e gliela strinse, in segno di presentazioni.
Anche il suo sorriso è splendido, pensò Denis,
con la sua schiera di denti bianchissimi e le fossette alle guance.
Anche se aveva avuto ragazze molto più belle di lei, Minny
aveva una bellezza particolare..non sa come ma lo attraeva.
Invece Minny, non era nè agitata nè sconvolta da
tanta bellezza davanti a sè. Eleonora le prese un attimo da
parte mentre Denis non smetteva di fissare la ragazza.
- allora ti piace?- chiese Eleonora eccitata.
Minny fece spallucce.
-E' un bel ragazzo..ma siamo sicuri che funzionerà?- chiese
preoccupata.
- Certo tranquilla!- la rassicurò e si girò verso
Denis.
- gli piaci...- continuò rivolgendosi a Minny.
-Come fai a saperlo..è anche troppo bello per me.-
- Ma lo vedi come ti sta guardando?- bisbigliò Eleonora per
non farsi sentire da Denis.
Senza farsi vedere, Minny guardò di sottecchi Denis.
Effettivamente la stava guardando; incrociò il suo sguardo
per un attimo. Era molto bello: occhi marroni, capelli castani e
leggermente scombinati, il suo sguardo era penetrante e un sorriso
magnifico con un piercing alla sinistra del labbro con il quale non
smetteva di giocherellarci. Minny arrossì per un attimo,
inconsapevolmente. Lui se ne accorse e sorrise fra sè.
-Allora tu ne sei convinta?- richiese Eleonora all amica che le
sembrava dubbiosa.
Minny tornò con la mente tra le amiche e annuì
sicura.
Eleonora sorrise felice e ritornarono vicino a lui.
- Minny vai con lui.Spiegagli quello che deve fare, come si deve
comportare...dai, vai!- disse Eleonora incitando l amica.
Minny sospirò e seguì Denis che si era
già avviato verso una panchina vicina. Lui si sedette e
cominciò a guardarla dal basso.
- Allora, chi è che devo far piangere?- sorrideva sicuro.
Aveva sguardo arrogante ma la voce veramente rassicurante e sensuale.
Minny si sedette di fianco a lui ricambiandogli il sorriso.
- no, non devi picchiare nessuno.-
- si, lo so. Intendevo che di sicuro sarà così
invidioso della mia bellezza che piangerà- rispose spavaldo.
Che arroganza , pensò lei mentre lo guardava seccata. Minny
sospirò. Le davano fastidio le persone arroganti e troppo
sicure. Ma il viso di Denis era veramente un viso angelico...come il
suo fisco scolpito.
-Ehm..si...Comunque, devi semplicemente recitare la parte del mio
ragazzo..-
- ah, quello lo so fare bene- la interruppe.
-Ti farò vedere tutte le persone a cui dovrai far credere
che stiamo insieme- continuò lei scocciata - cerca di
memorizzarle e di essere il più convincente possibile.-
- Non ti preoccupare. Come ti ho già detto, lo so fare bene-
Lei alzò un sopracciglio. Un pò vanitoso il
ragazzo. Mi da sui nervi.
- Io ti faccio solo una domanda: sei sicuro di voler "recitare" con me?-
Lui la guardò spavaldo e quasi minaccioso.
-Si..perchè non dovrei?-
Minny sospirò di sollievo.
- Beh, da quel che so, stai solo con delle belle ragazze. Anke se devi
solo recitare...-
Denis si fece pensieroso.
- Hai una scarsa opinione del tuo aspetto fisico- affermò
sorridente.
Minny arrossì guardando altrove.
-già..-rispose lei.
Lui le sorrise di nuovo. Si chiedeva perchè una ragazza
tanto carina avesse l autostima sotto i piedi. No, non era carina: il
suo viso era mozzafiato.
- Beh, raccontami qualcosa. Insomma, perchè stai
così per il tuo ex?- Denis interruppe la ragazza pensierosa.
- Mi ha lasciata un paio di mesi fa e mi ignora completamente. Insomma,
io non voglio che lui ritorni con me per forza ma...perchè
non essere amici? E poi la cosa che mi fa più male in
assoluto è che fa sembrare a tutti che non mi conosce,
quando abbiamo passato 4 mesi insieme...- Minny si interruppe
improvvisamente guardando l espressione interessata di Denis che le
sedeva accanto. Non capì perchè si stesse
confidando con un ragazzo che non conosceva neanche.
- 4 mesi?- chiese denis stupito.
- Mamma mia...come hai fatto a resistere 4 mesi con la stessa persona?
Io neanche 2 settimane...ah! ma forse ho capito perchè...-
continuò lui.
Minny lo guardò curiosa di sentire la sua teoria.
- beh, immagino che avrete scopato. Stavi con lui per scopare no?-
Minny si alzò di scatto e lo guardò torva. Non
poteva credere alle sue orecchie.
- Scusami?! Ma come ti permetti di dire una cosa del genere?!
-ops- disse lui diverito.
- Scusa, non volevo offenderti. Siediti, perdonami...non volevo essere
invadente- cercò di trattenere una risata mordendosi un
labbro.
Minny guardò per un attimo la panchina, indecisa se
andarsene a casa e lasciar perdere. Poi si disse tra sè che
lui le serviva disperatamente per arrabbiarsi.
Si sedette ancora leggermente irritata.
- Quindi, quanti anni avresti?- chiese lui cercando di instaurare un
dialogo.
- 16 e mezzo- rispose lei fredda.
-ah...piccolina-
Minny strinse gli occhi, guardandolo in cagnesco.
-perchè tu quanti anni avresti?- gli fece il verso.
- Io quasi 19- rispose compiaciuto Denis. Minny fece spallucce.
- Fumi?-
- No-
- Bevi?-
- No- rispose Minny digrignando i denti.
-Vai a ballare?-
Lei si girò di scatto.
- Cos è un interrogatorio? Si può sapere cosa te
ne importa?!- sbottò scocciata.
- ehi stai calmina.- disse lui ancora divertito.
- sto facendo delle semplici domande per conoscerti...-
- si, ma cosa te ne importa di conoscermi? Devi solo recitare...-
Lui annuì. Dopo poco, Minny si girò calma e
tranquilla verso di lui.
-Scusa, non volevo risponderti in quel modo. E' che la domanda di prima
mi ha fatto innervosire-
- Quale? Quella sullo scopare?- sorrise nuovamente divertito.
Ma allora lo fa a posta, pensò lei. Porca miseria, che
stronzo!
- si..quella- rispose cercando di mantenere la calma.
- Non l hai mai fatto?- chiese improvvisamente serio e interessato.
Minny sbuffò.
-non credo siano affari tuoi- disse seccata.
- Sei proprio una brava ragazza- commentò Denis.
- Hai visto..?- gli fece un sorrisetto arrogante.
- Perchè non cerchi di divertirti?-
- Come fai tu? No, non sono il tipo.-
Denis rise.
- Già...sono proprio una brava ragazza...- disse Minny fra
sè.
- E come vai a scuola?-
- Cerco di dare il meglio, anche se i miei risultati non sono come
vorrei...-
- Vedi..sei proprio una brava ragazza...-
-ok, la smetti di ripeterlo?-
Denis sorrise divertito, mentre lei lo guardava annoiata.
- Non ci conosciamo neanche da mezz ora e già litighiamo-
disse Denis sogghignando.
- Io non sopporto le persone arroganti e vanitose.. e soprattutto
ficcanaso!- lasciò cadere la voce pesante su "ficcanaso".
- Beh, se mi vanto è perchè me lo posso
permettere...non sono bello?-
Minny lo guardò, leggermente disgustata. Si è
bello, non cè che dire, ma è insopportabile.
- Che fai? Non mi rispondi?-
- Si sei un bel ragazzo, non lo metto in dubbio. Ma la bellezza non
è tutto.- rispose lei sbuffando.
- Senz' altro...Ma ti prendi le ragazze più belle se sei
bello.-
- Si, è vero. Ma solo per una notte-
- E' tutto quello che chiederei a una bella ragazza- le sorrise
divertito con faccia da schiaffi.
Minny si girò dall altra parte per evitare di tirargli
veramente uno schiaffo.
-Hai mai fatto una stora seria in vita tua?- chiese lei curiosa.
Denis si fece serio e abbassò e guardò altrove
perdendosi lontano, tra i ricordi. Sembrava malinconico, il suo sguardo
conteneva un antica sofferenza.
- Scusa, non volevo- disse lei imbarazzata.
- Tranquilla. Comunque si, ho fatto una storia seria. 2 anni fa, ma ci
sono rimasto dentro troppo a lungo e non volevo più
soffrirne.
- non eri costretto a dirmelo-
- Mi hai fatto una domanda e ti ho risposto.-
Minny ritornò a guardare altrove, lasciandolo ai suoi
ricordi e pensieri. Denis, la guardava assorta nei suoi pensieri; con
una mano sotto il mento e quegli occhi azzurri persi nel vuoto. Le sue
labbra sembravano così morbide...e lei, così
fragile...e bella.
I pensieri di entrambe vengono interrotti da Eleonora, che si
avvicinò a Minny.
- Allora gli hai spiegato tutto?- le chiese.
- si, si...-
- Ok Denis, allora noi andiamo no?- chiese a lui.
Denis annuì e si alzò.
Si alzò anche Minny e, naturalmente, non poteva mancare una
sua tipica figuraccia: Minny inciampò nei suoi stessi piedi,
quasi cascando con la faccia a terra. 2 braccia forti la sostennero
prendendola per la vita. Denis si meravigliò della sua
leggerezza. Non era per niente pesante, anzi...leggera come una piuma.
- Stai più attenta- le sussurrò caldo all
orecchio. In quel momento, Denis inspirò tutto il dolce
profumo dei suoi capelli. Non potè fare a meno che pensare
che era delizioso. Minny arrossì di imbarazzo e lui se ne
accorse. Gli levò le mani dalla propria vita e lo
ringraziò seccata.
Avvicinandosi spavaldo a Minny, Denis la guardava negli occhi profondi.
- Allora domani ci vediamo?-
Come profumava! Era buonissimo il suo profumo, si abbinava
perfettamente al suo bel fisico. Perchè era tanto arrogante?
E' perfetto fisicamente...eh la mia sfortuna! Senza rendersene conto,
Minny lo squadrò da capo a piedi, persa in tanta bellezza. E
quando non parlava aveva il viso più angelico di questo
mondo. Denis sorrise tra sè, compiaciuto.
- Ah..ehm...ci vediamo alle 13 qui fuori, ok?- disse lei balbuziente
per un attimo.
- Ok. Allora ciao, a domani.- rispose Denis voltandosi per andare via
con Eleonora.
Eleonora e Denis si incamminano insieme verso il centro. Lui le
sembrava molto pensieroso. Infatti, Denis pensava ancora ai lineamenti
di Minny, al suo magnifico viso. I suoi capelli che profumavano di
fragola, o di qualche altro frutto delizioso.
- Ti piace la mia amica, allora?- chiese Eleonora per interrompere
quello strano silenzio.
- beh è molto carina...ma non mi ci metterei mai-
mentì risvegliandosi dai suoi pensieri.
- E chi ti ha chiesto niente...neanche lei si metterebbe mai con uno
come te!- puntualizzò Eleonora.
Lui si girò di scatto a guardarla. Finora, nessuna ragazza
si era mai rifiutata.
- Come??-
- Eh, è vero Denis. Srai pur bello quanto ti pare, ma lei
è diversa da tutte quelle che hai conosciuto tu. Non so se
ci hai fatto caso...-
Si ci aveva fatto caso, era proprio diversa. Non ho mai conosciuto una
ragazza cosi permalosa e gentile allo stesso tempo. Così
buona e ingenua. come può il suo ex trattarla in quel modo?
- perchè non ti metteresti mai con una come lei?- chiese
ancora Eleonora interessata.
Quando le ho detto una cosa del genere? Pensò Denis, se
parliamo di aspetto fisico, non esiterei un attimo per saltarle addosso
e baciarla e...
- ehm..perchè non è porca. E' troppo ingenua...-
nel momento esatto in cui lo afferma, si chiede se è davvero
la verità. Ma quando mai, ho avuto sti dubbi..?!
Lei annuì sbuffando. gira e rigira il mondo, i ragazzi
vogliono sempre e solo una cosa.
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Capitolo 3 *** Primo giorno ***
CAPITOLO 3
Per tutto il giorno non aveva fatto altro che pensare al loro incontro.
Lei non si metterebbe mai con me.
Le parole di Eleonora echeggiavano nella sua mente come un colpo di
frusta al suo orgoglio.
Non si metterebbe mai con uno come me. Mai. Un rifiuto, non ufficiale,
ma comunque è un rifiuto.
Ma perchè ci sto ancora a pensare? Non deve importarmene un
bel niente.
E con questo pensiero aprì la porta di casa e
uscì irritato da sè stesso.
Il giorno dopo alle 13. Lui era puntuale mentre lei ancora doveva
arrivare. A fatica la sera prima riusciva a scrollarsi quel fastidioso
pensiero. Si era quasi deciso a seguire un piano: voleva farla
affezionare a lui raccontandole bugie e facendo il falso, per poi
smerdarla. Ma ritrasse subito quell idea subdola e maligna.
Perchè dovrei farle una cosa del genere? lei già
soffre come un cane e io so come ci si sente...Perchè dovrei
essere io quello che le dà un altra batosta in testa?
In fondo devo solo recitare.
Minny stava arrivando e la vide inciampare. Ma com è
possibile?! E' proprio imbranata.
Corse svelto verso di lei, e l aiutò a tirarla su.
- Stai bene?-
- ehm..si- disse lei pulendosi le mani leggermente sbucciate e
sbattendole contro i jeans per pulire anche quelli.
- grazie- gli fece un sorriso, quello che a lui incantava. Denis si
girò dall altra parte per non rimanerne ipnotizzato e per
non farsi venire i suoi soliti pensieri.
- ma come fai?- chiese sinceramente curioso - sei proprio imbranata...-
e scoppiò a ridere.
Lei lo ignorò continuando a guardare la sua mano sbucciata.
Lui la guardò, lievemente preoccupato. Prese la sua mano e
se l avvicinò al proprio viso.
-fa vedere- gliela accarezzò dolcemente. Minny
arrossì e il suo cuore, non sa perchè, batteva in
modo frenetico.
-dai, non è niente. Ti fa male?- chiese premuroso. Lei
ritrasse la mano come fosse un gesto involontario, e lo
guardò confusa.
-no-
All improvviso Minny si girò di scatto.
-ecco..- disse agitata. Lui fraintese e capì che "doveva
entrare in azione": le cinse la vita con un braccio e la strinse a
sè.
lei lo spinse via, guardandolo irritata.
- ma che stai facendo?- chiese cercando di mantenere la calma.
- come che sto facendo? Scusa ma non cè il tuo ex?- Denis
abbassò lo sgaurdo sinceramente imbarazzato. Lo aveva
rifiutato, questa volta ufficialmente.
- No, non cè...- gli sorrise.
- Ah..e quando esce?-
-Credo tra un pò. Comunque grazie per il gesto automatico-
-prego- rispose lui sospirando.
Aspettavano il quarto d ora seduti sulla panchina e cominciarono a
parlare. Lui le raccontava un pò della sua vita e viceversa.
Era molto dispiaciuto a sentire tutta la sofferenza che lei ha dovuto
sopportare. In fondo la poteva capire benissimo.
A volte è permalosa...ma mi trovo bene a parlare con lei. E'
intelligente, e riesce a darmi qualche grattacapo. Poi è
gentile e dolce. E buffa quando vuole esserlo...soprattutto quando
inciampa.
Anche Minny stava pensando che si era sbagliata su alcuni lati del
carattere di Denis. Riesce ad essere comprensivo e premuroso. Non
faceva latro che pensare alla gentilezza e alla dolcezza usata da lui
per prenderle la mano.
Perchè mi batteva il cuore? pensava Minny, forse l imbarazzo
per la figuraccia. Probabile...
- E' bello il tuo nome...Minny. Come la fidanzata di topolino-
ridacchiò - ma qual è il tuo nome per intero?-
-Credimi, preferiresti non saperlo! Fa letteralmente schifo...-
-Dai, dimmelo- insistette lui avvicinando di più il viso a
quello di lei, usando il fascino del suo sguardo.
Minny abbassò la testa, lievemente disorientata.
-Minerva...mi chiamo così. Non ridere però.-
Lui la guardò con l ombra di un sorriso sul suo viso
angelico.
-Perchè dovrei ridere?- chiese lui retorico.
Lei alzò lo sguardo, stupita di quanto fossero vicini i loro
volti.
Denis, delicato come una piuma, le accarezzò il viso dalla
tempia al mento con un leggero tremolio nella mano.
Perchè ho la mano che trema? Perchè non riesco a
prenderla e baciarla? Perchè non posso prenderla in giro?
Non ci riesco...
Minny fissava confusa i suoi occhi castani e assaporò tutto
il suo profumo.
Minny si scostò un pò prima che il suo cuore
impazzisse fino a sentirsi davvero anche all esterno.
-ehm...perchè fa schifo come nome!Insomma chi è
che lo porta...sarò l unica sul pianeta- Minny cercava di
interrompere quello strano silenzio imbarazzante che piombò
all improvviso.
Lui le sorrise.
-Mi piace il tuo nome...sembra buono, gentile..-
Minny si irrigidì di colpo. Si avvicinò veloce al
viso di Denis che non capì subito. Pensava volesse baciarlo,
sembrava già pronto a ricevere il suo bacio, quando...
-Quella è la migliore amica di Fabio- disse Minny che gli si
era avvicinata solo per parlargli all orecchio.
-eh?!- disse lui disorientato e confuso. Non capiva...non mi ha
baciato? Perchè?
- Ma mi stai ascoltando?-
- si, scusa...Qual è?-
-Quella lì, con i capelli a caschetto castani! Quella
brutta...-
Lui sorrise.
-si, ho capito.-
- Abbracciami!- esclamò lei.
Lui la guardò di colpo mentre lei lo faceva alzare dalla
panchina e lo strinse forte poggiando la testa contro il suo petto
profumato. Denis ancora incerto mise le braccia intorno ai suoi fianchi
caldi e morbidi. E inspirava tutto il profumo dai suoi capelli.
deliziosi come il giorno prima.
-Ma ci ha visti?- domandò lui sperando di no. Non riusciva a
capire il motivo per cui voleva ancora tenerla tra le braccia e
stringerla.
E a lei non dispiaceva affatto. Si sentiva protetta, al sicuro. L
enorme sensazione di voragine nel petto provocata dalla lontananza di
Fabio, sembrava svanire piano piano. Si sentiva intera, era una bella
sensazione. Ritrovata dopo 2 lunghi mesi di dolore e sofferenza.
-Si, ci ha visti! Ora glielo dice di sicuro...spero che rosichi di
gelosia- disse lei convinta.
Denis le accarezzava la schiena, delicato poi le baciò il
capo. Era anche irritato dall ultima affermazione che aveva fatto Minny.
-Bravo...sei proprio bravo-
-Grazie lo so- rispose sorridente Denis; e la sentì
sorridere. Si chiedeva se stesse recitando sul serio.
Lei ascoltava il suo cuore che batteva tutt altro che tranquillo.
-Perchè ti batte così forte il cuore?- Minny
alzò lo sguardo preoccupata e trovò quello di lui
impreparato alla domanda.
Cavoli, e ora che le rispondo?
-Non cè! Quel deficente non cè!mmm...che
nervoso!- esclamò di nuovo Minny.
Sembrava essersi dimenticata della domanda e Denis tirò un
sospiro di sollievo.
- Se ne è andata...- disse Minny.
Ma Denis non la lasciava.
-Denis puoi lasciarmi...-
- Ah si, scusa..ero sovrappensiero- la lasciò portando con
se ancora qualche brivido di profumo dolce.
-Non cè il tuo ex?-
-no..- Minny scosse la testa delusa.
-Quindi domani ci vediamo?-
Lei continuava a cercare tra la folla, per riuscire a trovarlo.
- Sarebbe inutile, domani non passa per di qui...Credo che ci dovremmo
vedere venerdì..tra 3 giorni-
Denis non voleva lasciarla andare, voleva continuare a passare la
giornata insieme a lei per scoprire qualcosa in più. Per
starle vicino, sentiva questo bisogno e non capiva il perchè.
- Ma vaffan...- disse lei calciando un sassolino davanti ai suoi piedi.
Naturalmente, mancandolo e scivolando quasi all indietro. Denis la
prese subito tra le braccia e la strinse forte.
- Minny vuoi stare attenta?!Uno di questi giorni cadi e sbatti la
testa!-
-Già l equilibrio non è il mio
forte...soprattutto quando sono infuriata- gli sorrise -grazie di nuovo-
Lui le alzò il mento dolcemente e la guardò negli
occhi.
-quando vuoi-
Oddio, pensava lei, ma è pazzo? Non sa l effetto che fa con
le ragazze? Il suo profumo, il suo sguardo...la sua bocca. Minny non
riusciva a staccare gli occhi dalla sua bocca. Incapace di tenere le
emozioni, si scansò dolcemente. Lui sospirò.
Un altro rifiuto.
-Ci vediamo venerdì ok?-
Lui annuì.
-Non me lo dai un bacio?- chiese Denis scherzando.
Minny rise e si incamminarono nella direzione opposta.
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Capitolo 4 *** Fioriscono sensazioni ***
CAPITOLO 4
Erano passate 2 settimane da quando Denis e Minny si conoscevano. Hanno
sempre fatto finta di stare insieme davanti a tutte le persone messe in
condizione da lei. Ma non si sono mai baciati, non cè ne
è mai stato bisogno: quando Fabio li guardava, non li
guardava a lungo e quindi restavano solo abbracciati o lui le baciava
la testa e la guancia ogni tanto, ma niente di più.
Denis non poteva nascondere a sè stesso un interesse
particolare nei confronti di Minny, ma non ne capiva il
perchè...o forse semplicemente lo ignorava. Da parte di lei,
come le aveva preannunciato Eleonora, non vedeva tanto interesse e
perciò cominciarono a sorgergli dubbi. Così tanti
da far si che si venisse a creare elettricità fra loro,
almeno da parte di lui. Gli era salita una voglia incondizionata di
assaggiare le sue labbra perfette, di stringerla a sè non
solo davanti alle persone per la quale stava recitando ma anche quando
se ne stavano da soli a parlare, ridere, giocare e scherzare. C era
elettricità perchè molte volte era sul punto di
farlo ma non l ha mai fatto.
E non riesce a spiegarselo: non si era mai fatto problemi su queste
cose, mai.
Le portava un certo rispetto. Non voleva farla star male, farle un
torto...non voleva perderla.
E sapeva che se si fosse sporto troppo dalla linea che si erano
contrassegnati, lei sarebbe scappata.
In quel momento non capiva neanche il motivo di quella corsa frenetica
verso la scuola di Minny.
C era occupazione nell istituto, aveva detto Eleonora al telefono.
C erano risse, gente che protestava e che correva avanti e indietro. Si
spingevano, si offendevano... poteva solo immaginare dove fosse Minny:
o era inciampata nei suoi stessi piedi e rimasta a terra mentre la
mandria di alunni la calpestava, o era immersa in una rissa dove non c
entrava niente.
Minny, invece stava con Cristina e Eleonora appoggiate al muro del
corridoio, rifugiate nascoste da tutta quella massa di persone
rimbecillite.
Denis era entrato nella scuola e si faceva strada spingendo tutti
quelli che gli si buttavano addosso.
Camminava velocemente, tenendo gli occhi vigili. Per cercare lei,
impaurito al solo pensiero che le fosse successo qualcosa.
- Oh, cè Denis!- gridava Eleonora facendogli il segno di
andare verso di loro.
Minny si girò stupita verso l amica.
- e lui che ci fa qui? Come ha fatto ad entrare?- chiese Minny
incredula.
Eleonora fece spallucce. Denis andava verso di loro a grandi passi.
Ignorò i saluti delle altre 2, prese per un braccio Minny e
la trascinò via con sè.
Minny si lasciava portare senza fare storie, facendo segno alle amiche
che si sarebbero sentite più tardi. Denis camminava
velocemente sempre tirandola per un braccio.
-Denis che ci fai qui??- chiese lei curiosa.
- Sono venuto a prenderti-
Lei lo guardò confusa.
- Guarda che casino che cè qui! Ma non potevi pensare di
uscire?- continuò lui rimproverandola.
Minny sbuffò.
- Ci sono i rappresentanti di istituto davanti alle porte. Se no
scappavo, no?!-
- Tsè...adesso vedono se non ci lasciano passare-
Minny non capiva. Insomma, Denis era uscito di casa alle 8 e mezza del
mattino, per andare a prendere lei? Perchè? si chiedeva.
Si piazzarono davanti alla porta dove, come aveva detto Minny, c erano
i rappresentanti di istituto.
- Non potete uscire. Tutti fanno occupazione! Nessuna eccezione...-
Denis gli si avvicinò di più, minaccioso.
- Senti coglione fammi passare, io non sono di questa scuola.-
- La ragazza si però- ribattè il ragazzo
muscoloso.
-Non mi interessa, io la porto fuori, cè troppo casino qui
dentro e si sente male.-
Il tipo non si spostò di un centimetro e continuava a
guardare Denis con espressione ebete.
Minny deglutì, aveva paura. Denis aveva anche fin troppo
coraggio per fare a botte.
Lui la sposto con delicatezza leggermente più indietro. E si
riavvicinò al ragazzo davanti alla porta.
- Vuoi farci uscire o vuoi che ti spacchi il naso?-
Il tipo gli mise una mano sul petto per allontanarlo e Denis gliela
scrollò via con violenza.
- Provaci!- disse minaccioso il tipo.
Minny respirava irregolare. Non può fare a botte per colpa
mia, perchè è così cocciuto?
Denis lo spinse con violenza verso la porta; il tipo
rimbalzò contro la maniglia facendosi male alla schiena. Si
piegò all indietro gemendo, di colpo Denis gli diede un
pugno in pieno viso che gli spaccò il naso e il labbro
sanguinanti. Il tipo barcollò all indietro con le meni sul
volto per cercare di fermare tutto il sangue zappillante.
Minny si portò le mani davanti agli occhi spaventati che
inconsciamente le si fecero lucidi.
Denis la riprese per un braccio e uscì svelto da quel covo
di dementi. La lasciò continuando a camminare più
lento. Lei camminava senza sapere davvero cosa stava facendo. Guardava
a terra ancora scossa: tra la rabbia e la paura. Iniziò a
piangere silenziosamente. Denis non se ne accorse finchè
Minny non cominciò a singhiozzare. Si fermarono e Denis la
girò con dolcezza verso di lui.
Lei non lo guardava in faccia, era arrabbiata. Si vedeva anche dai suoi
lineamenti perfetti.
- Oh, cos hai? Perchè piangi?- le chiese lui preoccupato.
Minny continuava a non pensalo, guardando a terra.
Lui le spostò i capelli dal viso, portandoglieli dietro l
orecchio.
- Minny, cos è successo?-
Niente. continuava a non ascoltare. Non smetteva un attimo di piangere
e si sentì mal anche lui. Era brutto vederla piangere. La
strinse contro il suo petto baciandole la testa e accarezzando quei
morbidi capelli. Era troppo tempo che voleva farlo e finalmente senza
recitare davvero.
Minny lo spinse via con rabbia, con tutta la debole forza che possedeva.
- Lasciami animale!- strillò lei e incominciò a
camminare verso la fermata dell autobus.
Denis continuava a non capire. Che cosa ho fatto?
Poi la raggiunse velocemente.
- Ma si può sapere per cosa diamine piangi?- chiese lui
irritato con il tono di voce più alto.
Guardò quelle lacrime scendere a fiocchi dai suoi bellissimi
occhi. Si avvicinò con calma a lei e la fermò
provando ad accarezzarle il viso bagnato.
- Mi dispiace. Scusami...non dovevo urlare-
- Non mi toccare!- disse lei fulminandolo con lo sguardo. Lui
sbuffò tornando irritato.
- Per favore- cercava di mantenere la calma - puoi dirmi
perchè sei arrabbiata e perchè piangi?-
Minny lo guardò in faccia con gli occhi arrossati e
cominciò a strillare con la voce spezzata dal pianto.
- Perchè sono incazzata mi chiedi? Perchè!?- gli
si avvicinò furiosa - ma ti rendi conto di quello che hai
fatto? Stavi per ammazzarlo di botte! Sei pazzo! Come ti sei permesso??!
- E tu piangi perchè ti ho protetta?- la calma stava
abbandonando anche lui.
Denis era parecchio in collera e la guardava furioso. Perchè
non capisce? L ho fatto solo per lei.
- Intanto , nessuno ti ha chiesto di venire e poi perchè
avresti dovuto proteggermi?Eh?! Cosa mi stava facendo? Mi stava
violentando ,forse?! Non avevo certo bisogno di protezione...io non
sopporto la violenza! Soprattutto davanti ai miei occhi!-
obiettò Minny determinata.
Denis si girò dall altra parte indignato.
- E guardami in faccia quando ti parlo!- Minny continuava a strillare.
Lui si girò verso di lei inspirando forte dall narici sempre
cercando di stare calmo.
-Non puoi semplicemente ringraziarmi?- rispose in tono arrogante.
- Non ti dirò grazie per aver quasi ammazzato una persona!-
Minny si incamminò di nuovo.
- Fermati!- gridò Denis afferandola per un braccio.
Minny si divincolò dalla sua presa possente.
- Lasciami! Lasciami, voglio tornare a casa!- esclamava lei.
- Smettila di fare la bambina!-
Ecco, questo non avrebbe dovuto dirlo: arrivò alle orecchie
di Minny come un ronzio fastidioso. Arrabbiata gli tirò uno
schiaffo, lasciandogli le impronte dell 5 dita sulla guanca destra.
Così facendo, riuscì a liberarsi della sua
stretta.
Denis stavolta era veramente furioso, il suo sguardo divenne cattivo.
La prese di nuovo con violenza per il braccio e la portò a
sè, vicinissima al suo volto nero di rabbia.
La guardò negli occhi. Erano spaventati, lucidi e arrossati.
Le stava facendo male, ma impaurita com era non disse una parola. La
rabbia cominciò a lasciarlo andare e mollò di
poco la presa sempre tenendola vicina a lui.
E' il momento perfetto. Cosa aspetti, Denis? Baciala. E' quello che
vuoi perchè non ci riesci?
Minny osservava l espressione stranita di lui e si confuse.
Denis le si avvicinò piegando la testa di lato.
Lei era disorientata. Un secondo prima era incazzato nero e il secondo
dopo tenta di baciarmi?
Nonostante la confusione, Minny non voleva spostarsi; così
dischiuse le labbra pronta ad accogliere il suo bacio emozionata.
No, non posso. Non è quello che lei vuole, ma è
un desiderio così forte...non voglio farle del male.
Minny aveva il cuore che batteva all impazzata mentre lui le mise
delicato una mano dietro la testa, tra i suoi capelli.
La avvicinò sempre di più riuscendo anche a
sentirne il dolce respiro profumato alla menta.
Respiravano dei loro sospiri...
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Capitolo 5 *** Profumo di qualcosa di nuovo ***
Salve a tutti!
Eccovi
un altro capitolo...spero ke continuiate a seguirmi e spero ke la mia
storia vi prenda!!:) un bacio a tutti Ciaooo
Perchè
non si sposta? Sono vicinissimo alla sua bocca, perchè non
si sposta come fa di solito? Forse, ora lo desidera anche lei. Sono
così terribilmente incerto, ma questa voglia è
come un fuoco che brucia dentro di me.
Cazzo, non ci capisco niente. Perchè? Perchè non
si sposta??
Io ci sono quasi, è da cretini fermarsi proprio adesso. O la
va o la spacca.
Era meraviglioso l attimo prima del bacio: le labbra emozionate si
cercavano desiderose di sfiorarsi, di assaggiarsi. Perfetto e
bellissimo, come quando bevi acqua per la prima volta dopo che sei
stato al caldo sole del deserto per un intero giorno.
-Ohhhh!!!- un grido forte li distrasse facendoli spaventare. Minny si
girò seguendo il suono brusco di quell urlo.
- Avete finito?! Qua si sta cercando di dormire! Andate ad amoreggiare
da un'altra parte maleducati!- erano le urla seccate di un anziano
signore affacciato alla finestra che rovinò il bellissimo
momento.
Denis, invece, non staccò un attimo lo sguardo da lei.
Ma proprio ora! Porca di quella miseria...Ero lì, ci mancava
così poco... Lo voleva anche lei, ne sono sicuro.
- Ci scusi...- disse Minny balbettando. Sembrava non capire bene quel
che facesse; era spaesata, come se fosse stata svegliata bruscamente da
un sogno.
Il vecchio tornò dentro brontolando ancora qualcosa.
Si rigirò verso di lui e impreparata da tanta vicinanza
abbassò lo sguardo imbarazzata.
Perchè non continuare il bellissimo momento di poco fa?
pensò lui. Mannaggia a quel....
- Voglio tornare a casa- disse lei guardandolo negli occhi. Aveva
sguardo supplicante e occhi sofferenti.
- per favore...- continuò calma e gentile.
Lui le sorrise e la strinse forte contro il suo petto, poi
poggiò la testa tra il suo collo e la spalla.
- Hai davvero paura di me?- le chiese deluso mentre respirava sul suo
collo.
Minny sentì un brivido percorrerle la schiena e il suo cuore
ritornò a galoppare.
- No- gli sussurrò sulla sua spalla.
- Sei sincera? Ti prego...- richiese lui stringendola più
forte.
Lei nascose il viso vicino il suo collo e, non sa il perchè
del suo gesto, ma vi poggiò le labbra.
Un bacio sul collo? Denis stai calmo. Le sarà scappato, un
bacino di ringraziamento.
Mamma mia, non posso starle così attaccato...il suo profumo
mi fa impazzire.
- Si sono sincera- incalzò lei facendolo tornare sulla terra.
Denis fece un respiro profondo e sciolse l abbraccio.
-Quindi non sei più arrabbiata con me?- le chiese sorridendo.
Minny non l aveva mai visto così. Aveva assunto uno sguardo
diverso, sembrava un bambino in cerca di approvazione o scuse dopo una
sgridata.
Nella sua voce c era quel non so che di dolce e armonioso.
Lei scosse la testa e ricevette un bacio di Denis sul capo mentre la
strinse nuovamente al suo petto.
Le accarezzava il braccio freddo e le spostò i lunghi
capelli morbidi sull altra spalla.
Minny non riusciva ancora a capire il motivo di tanta dolcezza; si
sentiva imbarazzata e confusa.
Si staccò da lui guardandolo abbastanza tranquillamente, e
gli sorrise.
- Hai freddo?- chiese Denis premuroso e gentile.
Minny fece spallucce.
- Un pò..-
Denis si sfilò la giacca immediatamente e gliela mise sulle
spalle.
Lei poteva sentire tutta la fonte di quell odore da capogiro. Prese una
manica della giacca e se la premette contro il naso, insiprandolo tutto.
- Grazie- sorrise lei.
Denis ricambiò il sorriso poi l accompagnò alla
fermata dell autobus.
Non rivolle la giacca indietro, le disse che avrebbe potuto dargliela
tranquillamente il giorno dopo. Minny lo ringraziò ancora e
salendo sull autobus, lo salutò.
Denis invece tornò a casa a piedi e durante la camminata
scoppiò a ridere fragorosamente.
Che cretino... quella giacca costa almeno 350 euro, ma a prescindere
dai soldi, io non ho mai lasciato la mia giacca ad una ragazza. Mai.
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Capitolo 6 *** Stessi pensieri ***
Capitolo 6
[Minny]
Arrivai a casa sbattendo la porta d ingresso dietro di me.
Non avevo mai sbuffato tanto in vita mia.
Non capivo più niente! Denis cosa voleva da me? Non mi aveva
mai detto nulla di chiaro in faccia...
- Ciao eh...- era il saluto riprovevole di mio padre.
- Ciao papà- ricambiai seccata.
Lo sentii borbottare qualcosa poi mi si avvicinò con le
sopracciglie aggrottate.
- Beh, e tu? Che ci fai qui?-
Automaticamente alzai anche io un sopracciglio.
- Mmm... mi hanno detto che abito qui...Non è che mi hanno
presa in giro?- domandai sarcastica.
- Ah ah ah- rise per finta mio padre.
- Hai visto che ore sono?-
Mi girai automaticamente verso l orologio. In effetti qualcosa non
tornava. Erano le 9 e un quarto di mattina.
Cosa facevo a casa?
- Era questo quello che intendevo...- continuò mio padre
sospettoso.
- Ehm...c era occupazione a scuola- risposi sincera.
- E allora? Non mi sembra che durante queste manifestazioni si possa
uscire prima, o mi sbaglio?-
Abbassai lo sguardo, arrossendo. Cavoli e ora che gli racconto?
- E poi dov è il tuo zaino?-
Lo zaino! Merda lo zaino, l ho lasciato a scuola! Devo chiamare subito
Cristina per farmelo prendere da lei.
- Il mio zaino...beh, il mio zaino è a scuola- dissi a bassa
voce.
- Ah...e tu sei uscita, logicamente senza lo zaino dalla scuola. Mi
spieghi come hai fatto ad uscire?-
Persi le staffe; insomma ero già confusa e irritata di mio,
poi doveva mettercisi pure quel rompiscatole di mio padre. Io lo
adoravo quel Signor.Panzone ma quando faceva il ficcanaso proprio non
lo sopportavo.
- Papà ascolta, comunque oggi a scuola c era quella dannata
occupazione! Niente di importante ok? Non mi sono persa un giorno
scolastico...Figurati che i professori e il preside sono scappati con
le mani nei capelli vedendo tutto quel baccano. Io sono riuscita ad
uscire...- presi fiato per un momento, cercando di prendere tempo per
una scusa
- insieme ad una mia amica che mi ha trascinato fuori e ho dimenticato
lo zaino a scuola. Punto, così è andata la mia
vicenda mattutina... Non pensarti che abbia fatto cabò, sega
o quel cavolo che si chiama ok?- continuai arrabbiata guardandolo negli
occhi.
Mio padre aveva lo sguardo divertito e stava chiaramente trattenendo
una risata.
- E ora se permetti...devo fare una telefonata, grazie- mi allontanai
con sorrisetto arrogante.
Fu un attimo e scoppiò a ridere.
- Ok ok...dovevi vedere la tua faccia!- disse sguaiatamente.
- Eh si...menomale che non assomiglia alla tua...- risi anche io
insieme a lui.
Poi andai verso il telefono per chiamare Cristina.
- Ehi- mi disse quando si calmò.
Gli feci "ssh" con il dito indicandogli la cornetta del telefono.
- Non lo dirò alla mamma, non ci crederebbe- mi
sussurrò.
Gli sorrisi di gratitudine. E' vero, mia madre non ci avrebbe creduto.
- Grazie- gli mimai, e tornò al suo computer.
- Cristina? Ehi ciao sono Minny, senti sei ancora a scuola vero?-
- Ohi ciao! Si sono ancora qui, non si sente? Cazzo, Minny che ti sei
persa...ci siamo sputtanate!- la sentii ridere come una pazza insieme
ad Eleonora.
- Cri sarà stata meglio insieme a Denis...- disse Eleonora
sicura.
Mi schiarii la voce irritata dalla sua affermazione.
- Manda a quel paese Eleonora e poi...-
-Ti manda a quel paese- disse Cristina, rivolgendosi probabilmente a
Eleonora che scoppiò a ridere.
- comunque dicevo, ho lasciato il mio zaino lì a scuola. Me
lo porti oggi, Cri per favore?-
- Certo, va bene...ma solo se...-
- Si, immaginavo! Ma fammi un piacere: lo racconto solo a te, non dire
niente ad Ele.- le chiesi supplicante.
Mi dispiaceva comunque. Eleonora era una mia cara amica, ma se le
parlavo di Denis avevo paura che avrebbe frainteso.
- Si certo, oggi te lo porto e tu mi dirai tutto. Per filo e per segno,
ok?-
- Si ok...Grazie ciao- e riagganciai.
Sapevo già che avrei dovuto saltare la parte del "quasi
bacio".
Perchè non mi sono spostata? Lo volevo anche io quel bacio,
e non capivo il perchè...
Sentii il suo profumo invadermi, chiusi gli occhi annusandolo beata.
Poi mi ricordai della sua giacca addosso.
Menomale che mio padre non se ne era accorto.
[Denis]
Ero affacciato al mio balcone come un cretino.
Che cazzo mi è preso?
Quando mai mi sono alzato così presto io, di mattina?
Per andare a prendere una ragazza poi...
Ero solo a casa, come al solito. Mia madre era a lavorare e il
papà non lo avevo.
Aveva divorziato da mia madre da 4 o 5 anni e qualche volta lo andavo a
trovare.
I miei non potevano guardarsi in faccia, scoppiavano a litigare anche
solo con un occhiata.
Beh, però mio padre se l era trovata proprio bella la sua
compagna. Aveva almeno 6 o 7 anni di meno, considerando che lui ne
aveva 48.
Mia madre invece, era ancora sola e mi dispiaceva vederla
così. Cercavo di non deluderla mai, di non fare il cretino.
Aveva già fin troppi pensieri per la testa.
Io invece, ritornai al mio di pensiero.
Oggi stavamo per baciarci. Ci mancava così poco.
Avevo una strana voglia di vederla, ma l avrei vista il giorno dopo.
Per recitare....pensai disgustato.
Chissà se ci stava pensando anche lei. Dopotutto, ho fatto
una specie di passo avanti:
lei non si era spostata, questo significa che voleva baciarmi.
Ha anche la mia giacca, pensavo divertito.
Sentii suonare al citofono. Chi cavolo era alle 10 del mattino poi...?
Era Cristian, lo feci salire.
- Weeeeee!!- mi abbracciò come un bambino.
- Si, si stai calmo...- gli dissi divertito.
- E' da un tot che non ti vedo...Dove sei finito?-
- Sto sempre qui io...e comunque non ci vediamo da 3 giorni...-
precisai scocciato.
- Oh hai qualcosa ne frgio?- e senza neanche aspettare risposta, si
avviò verso la cucina.
- Ehi, ehi, ehi- lo tirai per un orecchio.
- Non è casa tua...maleducato- continuai divertito.
- Ok, Ok...ahi mi fai male...solo un goccino d acqua?-
- Si dai...- decisi di essere magnanimo.
- Eleonora la vedi più?-
- Tutti i giorni, purtroppo- risposi sedendomi su una sedia.
Mi sorrise divertito.
- E' una bella ragazza, perchè dici così?-
- Scherzavo...ma a proposito, come mai sei qui?-
Bevve un sorso del auo bicchiere d acqua poi mi guardò
interrogativo.
- Oddio...- guardò in giro disorientato.
- Oh che cè?- chiesi curioso.
- Non me lo ricordo...-
Io scoppiai a ridere e gli buttai la pantofola di mia madre, che era li
vicino, addosso.
- Ah si- disse mancando il mio colpo.
- domani la comitiva fa una gita al fiume, vieni?-
- A che ora?- chiesi non molto interessato. Avevo ben altro da fare il
giorno dopo.
- Partiamo alle 11 o alle 12 del mattino. Ci sono un sacco di fighe in
costume...- affermò sicuro che la cosa potesse interessarmi.
In effetti sarebbe potuto interessarmi, se avessimo parlato di 2 o 3
settimane prima...
Scossi la testa con disinteresse.
- No, ho un altro impegno-
- Come hai un altro impegno?- chiese incredulo.
Gli sorrisi.
- Eh...- alzai gli occhi al cielo.
- Ora vai fuori per favore? Grazie- dissi mentre lo spingevo fuori
dalla porta.
- Ehi perchè? Che devi fare domani?- continuava a chiedermi.
Gli sbattei la porta in faccia e sbuffai.
Poi mi buttai sul letto e dopo poco mi addormentai, sognandola.
************************************************************************
Ciau raga!! Non ho niente
da fare perciò scrivo..ihih...
Spero che questo capitolo non vi abbia annoiate..^^
Grazie, continuate a seguirmi.
Un ringraziamento particolare a Tanny:
io e te nn ci conosciamo molto bene, ma posso dire ke ti amo??
ihihihihih :D:D
Grazie a tutti, spero ke continua a piacervi. Bacioneeeee
<3<3<3
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Capitolo 7 *** Rispetto ***
capitOlO 7
[Denis]
Il giorno dopo mi presentai alle 13 al solito posto.
Insieme a Minny c era anche Eleonora che intanto si fumava una
sigaretta.
Uno di quei vizi che mi faceva letteralmente schifo. Il solo odore mi
mandava in bestia.
Quando suonò la campana, automaticamente io e Minny ci
abbracciammo; non aspettavo altro che uscisse quel puffo per stringerla
più forte.
Lei era attenta, concentrata. Cercava tra la folla con occhi furtivi.
Avrei voluto anche io quelle attenzioni...
Ma cosa dici, Denis? Ti pare che anche tu vuoi queste attenzioni...? Ma
dai.
Eccolo che usciva, e io le strinsi più forte le braccia
intorno alla schiena.
Che bello tenerla tra le braccia, ammirare il suo viso privo di
imperfezioni e stare attento a ogni minimo particolare.
Il suo naso aveva la curva più dolce che avessi mai visto:
aveva la punta leggermente all insù, tipo francesino.
- Ma perchè non vi baciate una buona volta?- chiese Eleonora
convinta e con un velo di malizia.
Tutti e due ci girammo di scatto guardandola a occhi sgranati. Il mio
cuore cominciò a battere più veloce.
- Dici?- chiese Minny cercando un consiglio.
Eleonora mi guardò con sguardo investigativo e
sospettoso....insomma, come una che sembrava avesse capito qualcosa.
Lei annuì sicura.
- Si, Denis, baciala!- e mi guardò sempre con quell aria
furbesca.
Guardai quei bellissimi occhi azzurri davanti a me ed ero titubante sul
da farsi.
Minny mi guardava preoccupata e confusa. E' bellissima, pensai.
- Baciami- mi disse con voce flebile, quasi un sussurro.
La sua richiesta mi fece scattare, non ci pensai 2 volte.
Da quanto desideravo farlo...
Presi delicatamente il suo viso tra le mani e lo avvicinai al mio. Lei
chiuse gli occhi e toccò le mie labbra, finalmente.
Io le muovevo sopra le sue dolce e tranquillo, senza fretta. Lento, mi
godevo ogni istante delle sue labbra calde e morbide. Ero tremendamente
smielato, me ne rendevo conto io stesso. Ma con lei non sapevo fare
altrimenti.
Sentivo piano piano le sue guance arrossire, mentre io presi il suo
labbro inferiore giocandoci e succhiandolo fra le mie.
Mi staccai a malincuore dalle sue labbra, per riprendere respiro...ma
quanto avrei voluto continuare!
Cercavo di riprendere anche lucidità mentre la guardavo
negli occhi.
Non capivo più niente: ero perso, perso nelle sue labbra.
Le volevo ancora, volevo un altro bacio...e un altro ancora.
Forse il mio desiderio si leggeva chiaro negli occhi, perchè
mi sembrava che se ne fosse accorta.
Si girò verso Eleonora.
- Ehm...- provò a dire con voce roca e bassa, poi se la
schiarì.
Però mi sembrava che le fosse piaciuto il mio bacio. Mi dava
questa impressione.
- Ci ha visti?- richiese messa a posto la voce.
Eleonora non smetteva un attimo di fissarmi. Era curiosa, si vedeva. La
conoscevo troppo bene.
- Si vi ha visti!- rispose a Minny senza distogliere lo sguardo da me.
Minny si girò verso di me ancora rossa in volto e mi
sorrideva felice.
Ricambiai il sorriso soltanto dopo essermi ripreso del tutto.
Che bacio. Perchè mi sento così?
E' stato veramente....non trovo la parola adatta.
Quanto è bella con questo suo sorriso ammiccante.
Mi girai verso Fabio, il "grande puffo", che non la degnava di uno
sguardo.
Feci una smorfia di disgusto. Come poteva, un ragazzo così
brutto, aver conquistato il cuore di una ragazza tanto bella?
Bella in tutto: dentro e fuori.
Magari non aveva questo fisico da modella, ma era perfetta per me. Una
cosa inspiegabile, ma perfetta.
____
Cos' è successo poco fa? Cos' ho provato in quel momento?
Minny era assorta in quelle fastidiose domande che gli frullavano nella
mente e che punzecchiavano il suo stomaco ancora volteggiante.
Quel bacio, così dolce e perfetto. Travolgente e
emozionante...Ieri aveva picchiato quel ragazzo in modo così
brutale e poi....? Un bacio del genere?
Era così dolce. Che abbia capito come prendermi? Come aveva
intuito che a me fa letteralmente impazzire la dolcezza?
Forse non lo fa neanche a posta...o forse si. E se è si,
perchè avrebbe dovuto farlo a posta?
I suoi pensieri vennero interrotti da un ramo tra i piedi che la fecero
balzare in avanti. Non riuscì a cadere con la faccia a terra
reggendosi e proteggendosi con le mani, che si sbucciò.
Eleonora e Denis camminavano fianco a fianco e lo guardava ancora con
quell aria da furba, pronta per tormentarlo di domande che lo avrebbero
costretto a tirar fuori la verità.
- Denis, ma recitare con Minny è faticoso per te?-
- In che senso?-
- Rispecchia i tuoi gusti per recitare come si dovrebbe?-
- Te l ho già detto: la trovo abbastanza carina...-
mentì e forse i suoi occhi lo tradivano perchè
Eleonora se ne accorse.
- Perchè quando ti ho chiesto di baciarla, non l hai fatto
immediatamente?-
- E che sono il tuo cagnolino?- chiese lui con un ghigno retorico.
- No, nel senso che ci hai messo un pò per...Insomma, Denis
tu non ti fai problemi con una ragazza! Se ti piace te la prendi e te
la spupazzi e basta! Anche se magari da parte sua non cè
interesse...capito cosa intendo?-
Aveva colpito nel segno. Denis non sapeva che rispondere, l aveva
proprio preso in contropiede.
- Ehm...non lo so. Forse la rispetto...-
Lei lo guardò stupita.
- Da quando rispetti le ragazze?- lo fissò sorridente -
forse ho capito perchè non ti ci metteresti mai...-
continuò lei, sempre con quell aria furbesca.
Denis fece finta di non sentire. Sapeva che lei sapeva, che se l era
almeno immaginato. In fondo, lo conosceva da un pezzo.
- E senti...perchè c era così tanta
elettricità da parte tua Denis? Perchè l hai
baciata così piano...così dolce?-
Troppe domande. Lui la fulminò con uno sguardo.
- Perchè ho sbagliato?- chiese nervoso gioceherellando con
il suo piercing.
- Beh...si!-
Denis la guardò arrogante, pronto per sentire le critiche
del suo bacio.
- Denis hai sbagliato perchè tutti, e dico tutti, si
sarebbero accorti che quello era il vostro primo bacio! Cioè
si vedeva.
Dovevi essere più determinato, come se non vi foste fermati
solo lì, capisci? Forse il suo ex avrà anche
capito che è tutta una messa in scena...- sbuffò
Eleonora.
- E così tu dici che avrei dovuto baciarla con
più trasporto, più veloce o più
violento?-
- Si!-
- NO!- e Denis si pentì subito della sua uscita, chiudendo
gli occhi e imprecando a se stesso.
- Ah...e perchè no?-
Denis cominciava a sudare.
- Le porto rispetto...- ribadì scocciato.
Eleonora capì ogni cosa.
- Vabbè basta con le domande. Quello che volevo sapere l ho
capito.-
Denis ringraziò il cielo. Sperava di non essersi fatto
scappare niente che potesse far intuire qualcosa a Eleonora.
Ma perchè poi devo preoccuparmi? Cosa avrebbe dovuto intuire
Eleonora? Non cè niente da intuire. Non cè niente
da intuire. Continuava a ripetersi questa frase a se stesso, ma non era
più tanto convinto.
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Capitolo 8 *** Una giornata movimentata. ***
Ciau belle!!XD grazie x i
commentini...mi accontento delle piccole cose eheh...sn contenta ke vi
piaccia...eccomi cn un altro capitolo! :D
un bacione one one <3<3 PS= Scusate per il capitolo un pò corto...ma a parte ke avevo finito l inventiva e poi volevo tenervi sulle spine (muahahahXDXD) continuerò presto!!ihih
[Minny]
Era una domenica, finalmente un santo giorno di riposo.
Ero stanca della scuola, dei compiti e di tutta la confusione che avevo
in testa. Volevo non pensare e concedermi una passeggiata con Cristina.
Ci eravamo messe d accordo tramite cellulare: dovevamo vederci davanti
alla gelateria alle 17 e mezza.
Ovviamente, io ero in anticipo e lei in ritardo. Aspettai 10 minuti da
sola, seduta a una sedia al di fuori del localino.
Non volava una mosca, nemmeno la gelateria era aperta. Il proprietario
aveva lasciato soltanto le sedie e i tavolini li fuori.
Un idea intelligente e comoda per quanto mi riguardava.
Cominciava a fare anche freddo e rabbrividii. Possibile che non ci
fosse proprio nessuno?
Deserto proprio...Mah. Mandai un messaggio a Cristina per chiederle
dove fosse e mi rispose che l autobus non era passato.
Cominciai a sbuffare e ad innervosirmi. Avevo paura, a quell ora non c
era nessuno.
Passavano solo macchine che suonavano il clacson e mi fecero irritare
parecchio.
Sentii dei passi, speravo fosse Cristina e mi girai sorridente.
Non era lei. Erano 2 ragazzi, alti e di carnagione scura. Forse neanche
italiani. Mi girai di nuovo dall altra parte appena incrociai gli occhi
di uno di loro e sentii le guance calde.
Mi passarono di fianco, guardandomi e borbottando qualcosa fra di loro.
Cominciò a battermi forte il cuore. Avevo paura sul serio...
C era anche brutto tempo: i nuvoloni grigi coprivano i pochi raggi di
sole e tirava proprio un vento freddo.
Vidi i 2 ragazzi allontanarsi voltandosi ogni tanto verso di me. Ma che
caspita volevano?
Mentre mandai un altro sms a Cristina dicendole che sarei tornata a
casa, notai che quei 2 ragazzi stavano tornando indietro.
Mi alzai dalla sedia impaurita come non mai. Il cuore mi batteva
veramente forte e io accellerai il passo.
Mi girai indietro e vidi che anche loro avevano accellerato il passo.
Oddio, erano 2 malintenzionati.
Dirigersi verso casa era la cosa più stupida che potessi
fare, sebbene era a 1 km e mezzo dalla gelateria, quei ragazzi
avrebbero visto dove abitavo.
Decisi di svoltare in un altra via sempre con passo veloce girandomi
indietro. Erano ancora dietro di me e mi fissavano con espressione
sorridente.
Avevo il fiato corto, mi erano alle calcagna e volevano andare fino in
fondo.
Non sapevo dove cavolo andare.
Composi immediatamente il mio numero di casa.
- Pronto?- rispose mia sorella, dov era mia madre quando serviva?
- Verdiana, dov è mamma?- chiesi subito.
- Mamma è uscita con papà-
- Come è uscita? E scusa, tu sei li da sola?- chiesi
incredula.
- No, cè la tata Virginia con me- disse con la sua vocina
stridula.
- Ok. Ciao- e riattaccai veloce.
Svoltai un altro angolo e non sapevo dove mi trovassi. Decisi di andare
dritto per vedere se trovavo un nascondiglio o cose del genere.
Non mi lasciavano stare un secondo. Erano anche più vicini
di quanto pensassi.
Cominciai a correre, con il cuore che batteva a mille e il respiro
terribilemente irregolare.
Avevo il cuore in gola talmente ero impaurita.
Correvano anche loro e io accellerai di più.
Svoltai un altro angolo e vidi una schiera di macchine.
Prima che potessero vedermi mi nascosi dietro la tredicesima di queste;
osservavo i loro movimenti dal vetro.
Vennero avanti guardando dietro le prime 3 o 4 macchine, poi
ritornarono indietro sempre voltandosi verso di esse.
Quando scomparvero mi accasciai a terra riprendendo fiato.
Cominciò a piovviginare. Mi portai le mani davanti agli
occhi e cominciai a versare qualche lacrima.
Tremavo.
Feci un respiro profondo e mi rialzai da terra osservando di nuovo
dietro il vetro della macchina: sembrava tutto tranquillo.
All improvviso, non so come ne quando, forse ero troppo impaurita e
concentrata per sentirne i passi, ma mi sentii tirare il braccio con
forza.
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Capitolo 9 *** Una giornata movimentata. (II parte) ***
CapitOlO
8 (II)
Mi uscii
un gridolino strozzato mentre dimenavo cercando di liberarmi dalla
stretta.
Avevo gli occhi chiusi e non ne capivo il perchè, non volevo
guardare ero spaventata. Non avrei neanche voluto avere nessun altro
senso che mi avrebbe permesso di capire cosa mi stava per succedere.
Sarei voluta scomparire...puff, all improvviso; sprofondare, sparire
definitivamente.
Poi la sua voce mi colpì e mi riportò alla
realtà.
- Minny!- mi gridò Denis mentre con la mano libera mi
tappò la bocca.
Aprì gli occhi e lo trovai davanti a me che mi guardava
preoccupato e perplesso.
Esitai mezzo secondo poi lo abbracciai forte, buttandogli le braccia al
collo e piangendo sulla sua spalla.
Restò interdetto per un attimo poi mi strinse più
forte a lui. Con una mano premette forte il mio capo contro la sua
spalla.
- Minny, cos è successo? Che hai?- mi chiedeva e sentivo la
tristezza nella sua voce.
Lo sentii accarezzarmi dolcemente la schiena mentre ancora mi chideva
cos avessi, sussurrando al mio orecchio.
- Oh Denis...non...non so cosa...io...- balbettavo tra un singhiozzo e
un altro.
Ero imbarazzata tra l altro, avevo fatto la figura della pazza!
- Ssh...ssh, calmati- mi bisbigliava accarezzandomi i capelli e
baciandomi una tempia.
- Guardami un secondo- disse dolcemente.
Mi staccai dalla sua spalla asciugnadomi qualche lacrima, mi sembravo
una bambina.
Poi continuò lui ad aciugarmi il viso e dopodichè
avevo la testa tra le sua mani.
- Stai meglio? Ti è passata?- domandò guardandomi
negli occhi. Era veramente preoccupato.
Annuii incapace di muovere la lingua ancora. Sentivo battere il cuore
ancora molto forte.
- Ok- mi disse sempre sossurrando mentre mi spostava i capelli dalla
faccia - Cosa ti è successo? Guarda stai tremando...-
continuò dispiaciuto.
Deglutii cercando di riprendere fiato; poi fece un sospiro e mi strinse
di nuovo a lui.
- Ti prego, ti prego spiegami...- e mi baciò la testa.
- Grazie di essere qui- parlai contro il suo petto e tirai su col naso.
- Ti va di raccontarmi cos è successo?- mi chiese sempre
gentile e premuroso.
Strinsi più forte i pugni, feci un respiro profondo e mi
staccai da lui guardandolo in volto.
Mi sorrise sghembo e mi accarezzò la guancia.
- Mi...mi stavo nascondendo da 2 ragazzi che mi seguivano- dissi con un
pò di tremolio nella voce.
- Cosa?? Come ti seguivano?- era incredulo e credo stesse per perdere
la pazienza.
- Ero sola e... li ho visti arrivare. All inizio credevo fossero
soltanto 2 persone uscite a passeggiare poi ho notato che passavano e
spassavano davanti a me così cominciai a camminare e loro mi
stavano dietro. Mi sono messa anche a correre e loro hanno fatto lo
stesso...- stavo per eplodere un altra volta, ma riuscii a trattenere
le lacrime.
- poi ho girato l angolo e ho trovato un posto dove nascondermi...-
Fece un respiro profondo, guardando in basso. Era chiaramente
arrabbiato, non con me è ovvio.
- Io...avevo veramente...stavo per....avevo paura- dissi rituffandomi
tra le sue braccia che mi accolsero calde e sicure.
Mi strinse in un abbraccio stritolatore, ma non me ne lamentai. Era
proprio quello di cui avevo bisogno.
Mi cullava dolcemente.
- Mi dispiace...- mi sussurrò all orecchio con i denti
stretti.
- Mi dispiace tanto. Se io fossi stato li con te...io, tu non sai
quello che...- continuò e lo sentii chiudere i pugni sulla
mia schiena
- No...- esclamai scostandomi da lui.
- Non dovevi fare niente.- gli dissi con tono di rimprovero.
- Minny- e fece un sospiro - se solo quelli si azzardavano a venirti
vicino, anche solo di un metro, erano finiti! Ti giuro, era la loro
fine.- disse quasi in un ringhio.
Lo guardai negli occhi e il suo sguardo era come inespressivo, perso
nel vuoto.
Mi diede un bacio sulla fronte.
- Non voglio più parlarne...solo, grazie. Grazie di essere
qui- la mia voce traboccava di sincerità.
Non so quanto dovevo a Denis, mi stava ancora aiutando con la mia
stupida sceneggiata e stranamente era sempre pronto a proteggermi e
difendermi. Non sapevo come sdebitarmi con lui, era veramente una
persona preziosa per me.
- Prego...- mi rispose con un sorriso incantevole.
Aveva quegli occhi così profondi, sembrava che ti frugassero
dentro, come se denudasse le mie emozioni.
Una ragazza non poteva non rimanerne affascinata.
Mi schiarii la voce sbattendo le palpebre dal mio "incanto improvviso";
mi bruciavano anche gli occhi.
- A proposito, tu che ci fai qui?- gli chiesi curiosa e grata allo
stesso tempo.
- Io ci abito- rispose ridacchiando.
- Davvero?-
Mi guardai intorno e oltre alle macchine vidi una serie di palazzine
una affianco all altra, circondate da alberi alti con la loro chioma
verde e spaziosa bagnati dalle goccioline di pioggia che scendevano
veloci e silenziose.
- Si, abito là- mi indicò un condominio
rossastro, sbiadito dal tempo.
Era a 8 o 9 metri di distanza. Mi resi conto che il viale era davvero
lungo e le macchine erano tantissime.
Ma tuttavia era tranquillo, mi metteva a mio agio...forse anche
perchè stavo con lui.
- Ah...stavi tornando a casa?-
- Già- mi rispose annuendo.
Osservavo la sua casa mentre sentivo i suoi occhi osservare me. Cercai
di non arrossire, ma non ce la feci.
Lo sentii sghignazzare e io mi unii a lui.
- Dai, ti accompagno a casa.-
- No, no. Non ti disturbare ci vado da sola-
Mi guardò sarcastico con un sopracciglio alzato.
- Non esiste. Sta piovendo e poi se becchi di nuovo quei 2..? Ti
accompagno io!- esclamò e il suo tono sembrava non accettare
condizioni
- Ma...- provai a dire, ma Denis mi prese per un braccio e mi
trascinò con lui in direzione di casa sua.
Davanti al portone del condominio, citofonò. Evidentemente,
c era qualcuno in casa.
In effetti rispose sua madre chiedendo chi fosse.
- Apri, mamma!- fu la risposta di Denis e sua madre gli aprì
il portone.
Prima di entrare si soffermò a guardarmi pensieroso,
increspando le labbra.
- Che cè?- gli chiesi io.
- Mmm...tu sali con me.- esclamò e mi trascinò di
nuovo.
- Cosa?- domandai retorica e imbarazzata. A casa sua? Con sua madre?
Che vergogna...
Mi teneva il braccio con una presa salda e decisa, ma non mi faceva
male. Era allo stesso tempo delicatamente delicato.
Salimmo 3 rampe di scale per poi arrivare davanti alla sua porta d
ingresso.
- Ma cosa devi fare a casa?- gli chiesi mentre bussò alla
porta.
- Devo prendere le chiavi della macchina.-
Mi girai a guardarlo stupita. Non sapevo guidasse.
Sua madre aprì la porta e accolse suo figlio con un sorriso.
Poi guardò verso di me, sempre sorridente.
Io ricambiai arrossendo.
Era una bellissima donna: alta quasi quanto Denis, circa 1 metro e 78
poichè Denis era 1 metro e 83; aveva capelli lunghi e
ramati, era magra e vestiva elegantemente.
- Ciao mamma- salutò Denis baciandole una guancia.
Mi sentii una nana. Ero alta solo 1 metro e 68... in confronto a quei 2
spilungoni...
- Devi andare da qualche parte?- gli chiese lei rimproverandolo appena,
mentre lui si dirigeva non so dove per la casa.
- Ehm, si... Ce le hai tu le chiavi della macchina?- gridò
Denis.
- Si, ce le ho in borsa. Quella attaccata alla porta- rispose lei.
Poi si girò verso di me sorridendo.
- Prego, entra. Non stare li fuori-
- Grazie- dissi io entrando e ricambiando il sorriso.
- Sei un amica di Denis?- mi chiese gentile.
- Si, sono una sua amica...Piacere Minerva- e allungai la mano per
presentarmi.
Lei me la strinse delicatamente.
- Aurora, piacere.- e fece un risolino.
Notai la tonalità dei suoi occhi. Erano verdi, strani. Un
colore che difficilmente si vede.
Alcuni lineamenti sono di Denis, e il sorriso era la cosa che gli
somigliava più di tutto.
- Fatto- disse Denis venendo verso di noi con un sorriso.
- Ah si, mamma lei è Minerva- continuò lui, che
imbranato!
- Ci siamo già presentate...non è maleducata come
te- affermò Aurora facendomi l occhiolino.
- Dove devi andare con la MIA macchina?- chiese a Denis portandosi le
mani sui fianchi, fingendo si sgridarlo.
- La accompagno a casa, sta piovendo.- le rispose con un occhiata dolce
e poi le baciò la guancia.
- Si, si ruffiano...scusa perchè non le mostri la casa?-
- No, non si preoccupi- risposi imbarazzata.
- Si infatti siamo di fretta- esclamò Denis prendendomi per
la mano questa volta.
Ebbi uno strano sussulto e mi sentii surriscaldata.
- Ciao mamma- continuò aprendo la porta e uscendo e
trascinandomi con sè.
- Arrivederci!- abbozzai con un sorriso.
- Ciao Minerva- ricambiò lei.
Non mi aveva mai preso per mano e mi faceva un effetto alquanto
strano...ma piacevole.
Mi trascinò giù per le 3 rampe di scale, un altra
volta.
Usciti dal palazzo chiuse il portone e mi fece fare il girò
del condominio dove dietro si trovava un parcheggio.
La sua macchina era una classica peugeot 306 nera. Sembrava un
gioiellino, con neanche un filo di polvere.
- Ah giusto!- esclamai io ricordandomi qualcosa.
- Tu guidi!?!-
- Eh già...- disse ridacchiando aprendo lo sportello del
pilota e infilandosi dentro.
Io aprii lo sportello del passeggero e mi accomodai dentro. Gli interni
erano in pelle e l ambiente profumava di vaniglia.
- Non ho 17 anni, IO- continuò sghignazzando.
Gli tirai un debole pugno sulla spalla facendogli la linguaccia.
- Ehi, come sei aggressiva...- affermò malizioso.
- Eh, hai visto...? Quindi stai attento...- disse fingendomi offesa.
Denis rise fragorosamente. Poi accese la macchina e inserì
la retromarcia uscendo dal parcheggio.
- Perchè non me l hai detto che avevi la patente?- chiesi un
pò dispiaciuta.
- Beh, pensavo che la mia età ti facesse capire quello che
posso fare...invece...-
- Invece cosa? E comunque, io pensavo, visto che non sei un ragazzo
intelligente (anzi, un pò ritardato) che la patente non l
avessi...- dissi io scoppiando a ridere.
- Ah, ah, ah- ironizzò fingendo una risata.
- Non fa ridere...- continuò ridacchiando.
Non fa ridere però ride.
Mi chiese dove doveva andare appena uscito dal parcheggio: gli indicai
la strada mentre canticchiavo allegra la canzone di Nek " Sei solo tu"
alla radio appena accesa.
- Buono questo profumo alla vaniglia- dissi io ridendo e continuando a
cantare.
Lui mi passò una mano tra i capelli, con delicatezza e poi
disse:
- Io l avrei preferito alla fragola...- e mi guardò
intensamente negli occhi.
Realizzai che il mio shampoo era alla fragola, così mi girai
dalla parte del finestrino arrossendo e mi scharii la gola.
- Guarda avanti!- gli dissi rimproverandolo.
Lui rise di nuovo.
Mi chiese di nuovo dove doveva andare e gli indicai nuovamente la
strada.
Facemmo al massimo 2 km e mezzo in macchina insieme.
- Ecco gira a destra- gli dissi e la macchina girò ai suoi
ordini.
- Siamo arrivati, puoi lasciarmi qui.-
Denis spense la macchina mentre io aprii lo sportello e scesi.
Lo guardai confusa visto che stava scendendo anche lui.
- Mmm...bella!- commentò osservando la mia casa.
- E' tutta tua?- chiese chiaramente curioso.
- Si...-
- Che forza! Hai pure il giardino...- esclamava come un bambino.
- Già...- dissi improvvisamente malinconica.
Denis se ne accorse e lasciò perdere il giardino per venire
da me.
Intanto io salii lo scalino per citofonare a casa e Denis mi riprese
per la mano girandomi verso di lui.
- Ci stai di nuovo ripensando vero?- mi chiese guardandomi negli occhi,
mi stava analizzando e scrutando.
Arrossii e abbassai lo sguardo. Poi risposi scuotendo la testa.
- Invece si...- disse tirandomi su il mento con un dito.
- Non so ancora come ringraziarti- gli dissi sorridendogli.
- Non ho fatto niente- e ricambiò il sorriso.
- Se non fosse stato per te, probabilmente non mi sarei mossa da
lì- dissi ridacchiando cercando di sdrammatizzare. Ma lui
era ancora serio, non se la beveva così facilmente.
Caspita quant era bello però. Era una di quelle bellezze che
faceva invidia, che faceva successo tra le ragazze. Si, era bello da
non crederci.
- Siamo più alte??- mi chiese ridacchiando.
Gli feci una smorfia.
- Sei alta come me solo perchè sei sullo scalino...-
continuò prendendomi in giro.
Sorrisi anche io. Cercava di farmi dimenticare, di farmi stare bene. E
lo apprezzavo da parte sua.
Mi resi conto che i nostri volti non erano molto lontani. E ne fui
imbarazzata.
- Allora...domani ci vediamo?- mi chiese mentre mi metteva con dolcezza
i capelli dietro l orecchio.
- Si...sempre al solito orario- risposi sorridente.
Poi gli diedi un bacio sul mento a labbra dischiuse, ad un cm dalla sua
bocca.
- Ehi guarda, la tata cosa fa...- era la voce di mia sorella.
Io mi staccai subito e guardai verso il balcone.
- Non sapevo avessi una sorella- mi disse giocherellando con il
piercing. Era nervoso o aveva voglia di qualcosa. Faceva sempre
così.
- Ah si...quella pesta di Verdiana- borbottai tra me.
- Verdiana? Che nome strano...ma simpatico-
Io annuii guardando mia sorella.
- Verdiana vai dentro, muoviti.- dissi irritata e imbarazzata.
- No, voglio venire giù...- disse la bimba lamentandosi.
- Aspetta che arriva mamma e glielo dico-
- Lo dico io a mamma che stai insieme a un maschietto-
Denis aveva un espressione diverita e io non sapevo la mia di
espressione.
- Intelligente eh? Ma quanti anni ha?-
- 5...da poco compiuti.-
- E' più carina e intelligente di te...di certo non ha preso
dalla sorella- disse provocandomi.
Lo spinsi scherzando, e lui indietreggiò.
Poi fece un risolino.
- Dai io vado dentro, se no è capace di rinchiuderti. Grazie
ancora per oggi...-
- Grazie per il bacio- mi sussurrò all orecchio e io annusai
il profumo dal suo collo.
Mi salutò con un occhiata maliziosa, mi sorrise e
entrò in macchina.
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Capitolo 10 *** Il mio luogo felice ***
CapitOlO 9
[Denis]
- Non so
ancora come ringraziarti- mi disse con un debole sorriso dipinto sul
viso.
- Non ho fatto
niente- risposi io. Quanto avrei voluto fare di più. Quanto
vorrei tirarti su, piccola. Non sai quanto mi fa stare in pena vederti
così.
E se davvero non ci
fossi stato io? Se quei tizi l avessero trovata e...?
Mi tolsi dalla testa
quel pensiero. Non mi sarei mai dato pace, mai. Li avrei cercati
dappertutto. In capo al mondo se necessario. Ma non l avrebbero passata
liscia. Non con me.
- Se non fosse stato
per te, probabilmente non mi sarei mossa da lì- disse
facendo un risolino. Ma io sentivo sempre quel velo di tristezza, e non
voleva scomparire.
Ero preoccupato,
molto. Non volevo vederla così. Non mi piaceva,
io...soffrivo insieme a lei.
Mi fissava,
osservando il mio viso. Cosa pensi, piccola?
- Siamo
più alte??- mi buttai di getto per interrompere quel
silenzio, per non farla pensare a ciò che le era appena
successo.
Arricciò
il nasino, e increspò le labbra. Mi fece sorridere, era
carina pure quando faceva la comica.
- Sei alta come me
solo perchè sei sullo scalino- affermai io con finta
diffidenza e noia.
Mi sorrise, sapeva
che scherzavo.
Si morse un labbro e
vidi emergere il suo tipico rossore facciale.
Perchè sei
imbarazzata?
Il vento giocava
timido coi suoi capelli. Volteggiando sul volto e frustando lievemente
le sue guance, le sue labbra...
Le portai i capelli
dietro l orecchio. Fu un gesto involontario, irrazionale, come se lo
facessi da sempre.
- Allora... domani ci
vediamo?- le chiesi speranzoso.
- Si. Sempre al
solito orario- mi rispose sorridente.
Sembrava esserne
felice anche lei.
Ad un tratto, la vidi
avvicinarsi con la testa.
Oddio, che vuoi fare?
Deglutii piano.
Stavo fermo, come un
imbecille.
Non mi aveva mai
baciato prima, perchè dovrebbe farlo ora? Nel momento esatto
che incontrerà le labbra mi muoverò insieme a lei.
Magari capisco come
al solito una cosa per un altra, e prendo l immancabile palo con lei.
Minny aveva le labbra
socchiuse e gli occhi bassi guardavano la mia bocca.
Ma non
andò a posarsi su di essa, ma di 1 cm più in
basso direi: sul mento...
Chiusi gli occhi
anche io, mentre mi schioccava il bacio con morbidezza, ed ebbi un
brivido per la schiena.
Dio, quanto ti
voglio. Non ti immagini...
- Ehi- una voce
sconosciuta mi entrò nelle orecchie facendomi sobbalzare.
Aprii gli occhi di scatto, spaesato.
-...guarda la tata
cosa fa- continuò una bambina.
Minny si
staccò da me rossa di vergogna e si girò verso la
voce acuta.
Guardai nella sua
stessa direzione e vidi una bimba appoggiata al balcone che ci spiava
curiosa.
Mi venne da
sorridere, era una Minny in miniatura.
Pensai fosse sua
sorella. I lineamenti erano quasi gli stessi se non che la piccola
bimba aveva quelli rotondeggianti dell infanzia. I capelli erano
diversi: la bambina li aveva sul biondo cenere, quasi oro. Minny li
aveva un pò più chiari.
- Non sapevo avessi
una sorella...- le dissi ancora un pò stralunato per un suo
"semplice" bacio...di ringraziamento probabilmente.
Le piaceva
ringraziarmi così...
Io volevo baciarla,
sulle labbra. Come l ultima volta.
Sono quasi 5 o 6
giorni che non ti bacio. Eppure la nostra recita dovrebbe comportare
cose di questo genere.
Fai schifo Denis, ma
non ti vergogni? Per baciare una ragazza devi recitarci adesso..?!
Chiusi gli occhi
irritato da me stesso, massacrando il mio piercing.
Che cazzo mi
prendeva...
- Ah si...quella
peste di Verdiana.- rispose borbottando fra sè.
Verdiana. Strano
nome. Minerva, Verdiana...che nomi. Pensai divertito. Minerva mi
piaceva. Anche Verdiana non è male.
- Verdiana? Che nome
strano...ma simpatico-
Mi fece un cenno con
la testa, continuando a guardare la piccola Verdiana.
Aveva proprio un
musetto da furbetta.
- Verdiana, vai
dentro, muoviti!- gridò arrabbiata a sua sorella.
- No, voglio venire
giù...- rispose la piccola capricciosa.
- Aspetta che arriva
mamma e glielo dico- affermò Minny cercando di chiudere ogni
discorso.
- Lo dico io a mamma
che stai insieme a un maschietto- Verdiana puntò
il dito verso la sorella.
Ridacchiai divertito.
Un pò per la risposta della bimba, un pò per l
espressione imbarazzata e spaventata di Minny.
- Intelligente eh? Ma
quanti anni ha?- chiesi divertito e sorpreso.
- 5...da poco
compiuti.-
- E' più
carina e intelligente di te... di certo non ha preso dalla sorella- la
provocai con un ghigno.
Mi spinse facendo una
finta maschera di incredulità e offesa.
Indietreggiai
divertito e risi.
- Dai, io vado
dentro...se no quella è capace di rinchiudere anche te-
disse guardandomi negli occhi.
Persi il sorriso.
E' già ora
di andare, piccola?
- Grazie per oggi-
continuò sorridendomi. Sempre con un espressione amara.
Mi avvicinai, giusto
per un annusatina ai capelli.
- Grazie per il
bacio- le sussurrai malizioso all orecchio.
Dopo l incontro con
Minny, non andai subito a casa.
Dovevo andare in un
posto. Era da tanto che non lo vedevo, che non ci andavo.
Era il mio rifugio
sicuro dai miei pensieri...dalle cose negative.
Perchè ci
sto andando?
Voglio rivederlo ecco
perchè, cercai una risposta.
Avevo bisogno di
pensare, di stare solo.
Quell angolo al mondo
sconosciuto, mi faceva stare bene con me stesso. Avrei potuto fare
qualsiasi cosa laggiù.
Nessuno mi avrebbe
guardato o giudicato. Solo. Con i miei pensieri. Solo, con il cielo e
le nuvole che mi avrebbero aiutato a riflettere.
Solo, con l erba e i
primi profumi della primavera.
Arrivai in una
quindicina di minuti, circa.
Parcheggiai e sorrisi
tra me.
Ero solo. Nessuno
sapeva di quel posto. Lo scoprii io e non dissi mai a nessuno il luogo
esatto.
Scesi dalla macchina
di mia madre e percorsi il sentiero per qualche metro, sviando a
sinistra mentre quello sarebbe stato dritto.
Passai sotto rami di
alberelli bassi, bagnandomi la testa con il rimasugli delle goccioline
sulle foglie.
C era un altro
sentiero, era quello che si sarebbe dovuto seguire in caso di gita o di
visita, ma io scavalcai un muretto di 1 metro e 10 cm circa e passai in
mezzo ad altri alberi. Era breve il tragitto sepolto da quella specie
di fitta vegetazione.
Poi finalmente vidi l
uscita da lontano e cominciai a correre.
Uscii dal sentiero e
lo vidi davanti a me, finalmente.
Era sempre lo stesso.
L aria fresca e
pulita mi entrò dritto nelle narici e mi sentii tranquillo,
senza preoccupazioni.
A mio agio...era
quello l effetto che mi faceva quello spazio aperto.
Un semplice prato
verde, ampio, spazioso. E davanti a me il lago. Una vista magnifica.
Mi sdraiai a terra
sospirando beatamente.
Avevo gli occhi
chiusi e mi godevo i cinguettii degli uccellini, lo scroscio del
torrente, il profumo dei fiori appena sbocciati.
Mi ricordavo di
quando andavo in quel piccolo angolo.
Il "mio angolo".
Quando soffrivo, 2 o
3 anni prima. Non ricordo con esattezza.
Beh...credevo di
soffrire.
Venivo sempre qui per
pensare e stare bene.
Pensavo, naturalmente
a Minny.
Come poteva un bacino
innocente farmi impazzire a tal punto?
Io la desidero. La
vorrei stringere a me, sentire il suo profumo senza dovermi nascondere,
vorrei baciarle il collo, la bocca senza mai staccarmene...vorrei
guardarla negli occhi e dirle quello che provo.
Quello che provo?
Denis cosa provi? Cazzo, dici?
La desidero, vuoi
dirle che la desideri? Si certo, poi scappa.
No, no...mai.
Sono tremendamente
testardo e orgoglioso. Non ammetterei mai a me stesso che mi interessa
una ragazza...ma non posso nascondermelo.
Posso evitarlo fino a
un certo punto, poi scoppierò.
Però...sto
troppo bene quando cè l ho tra le braccia.
Mi salta il cuore di
felicità quando so di vederla, e quando la guardo...mi
incanto.
E' bellissima vederla
ridere, bellissima quando fa le espressioni buffe, bellissima e
adorabile quando fa l offesa.
La riempirei di baci
quando arrossisce, la proteggerei quando ha paura.
Ci sarei sempre per
lei.
Io non capisco. E' la
sfida, o è lei che mi interessa?
Restai lì
per un altra mezz ora, a guardare il cielo limpido dopo la pioggia. A
sentirne l aria fresca, osservando le nuvole muoversi. Quel luogo era
un incanto. Avrei voluto abitarci.
C era anche il lago,
pulito per di più.
Mi sentii vibrare il
telefono in tasca e lo tirai fuori.
- Pronto?- era
Cristian.
- Ah bello dove sei?-
mi chiese come al solito pimpante.
- Nel mio rifugio
felice...-
- Ah...- gli sentii
dire. Lui capì.
- E' successo
qualcosa?- continuò più serio.
- No...avevo voglia
di pensare-
- Da quando tu
pensi?- chiese sarcastico.
Alzai gli occhi al
cielo.
- Motivo della
telefonata?- dissi annoiato.
- Tu dimmi
perchè stai là...-
- Te l ho detto:
volevo pensare.-
- A che cosa?-
- A tutto-
- Hai rivisto Lina?-
mi chiese incerto, aveva paura di ferirmi.
Il suo nome non
poteva più ferirmi. No, e Cristian non lo capiva.
Non scatenava
più in me quelle emozioni. Credevo fosse amore...invece. Cos
è l amore? Non lo proverò mai.
- No...- dissi
impassibile.
- Sicuro?-
- Cosa c entra Lina?
Sono 3 anni che non la vedo e non la sento...Cristian non mi importa.-
Sbuffai.
- Motivo della
telefonata?- dissi più duro e infuriato.
-
Vabbè...- disse lui.
- il motivo
è che Eleonora e Co. ci ha invitati per una pizza al Penny.
Vieni?-
Drizzai subito le
orecchie.
- Eleonora?- chiesi
improvvisamente curioso.
Mi sedetti sull erba
a gambe aperte, mettendomi a posto i capelli.
- Si...lei e 2 sue
amiche. Ah così ne conosco una..- ridacchiò tra
sè.
- Mmm...ti ha detto i
nomi?-
- No...che te frega
scusa? Se sono belle meglio per noi.-
- Tra quanto?- chiesi
già avviandomi verso l uscita.
- Alle 21-
Gurdai l orologio.
Mancava 1 ora e mezza.
- Ok. Ci vediamo
là- dissi e attaccai.
|
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Capitolo 11 *** Al ristorante ***
CapitOlo.10.
[denis.]
Ero
già al Penny, insieme a Cristian, Massimo un altro mio
amico, Eleonora e altre 2 ragazze: se non mi sbaglio c era...Cristina e
una ragazza che non avevo mai visto.
Nessuna di loro
era lei. Minny, non c era. Ne rimasi deluso e avevo solo voglia di
andarmene.
Era ancora scossa
per questo pomeriggio?
Prendemmo il
tavolo, e subito tutti quanti presero confidenza.
Io me ne stavo in
disparte, a sbuffare. Qualche volta sorridevo a quel cretino di
Cristian per le sue solite battuttine.
- Ohi dove sei?-
parlava una voce femminile dal nostro tavolo.
Non sapevo con
chi ce l avesse e sbirciai per vedere chi fosse.
Era Cristina che
parlava al telefono.
- No, abbiamo
già preso i posti. Mmm...si ok, a tra poco!- e
riattaccò.
Chi era? Speravo
fosse lei, doveva venire.
Cominciai ad
attendere l arrivo della misteriosa persona, impaziente.
Si sarebbe seduta
vicino a me, non a quegli altri deficenti dei miei amici,
pensai divertito
e geloso allo stesso tempo.
- Oh ciao
scusate...- eccola. La sua voce.
Mi girai incapace
di trattenere un enorme sorriso.
La vidi
avvicinarsi con una coda ordinata e vestita tutta elegante.
Salutò
le sue amiche e si presentò ai miei amici,
timida...arrossendo.
Che dolce che
sei, piccola...
Poi mi vide e mi
disse "ciao" contento, con quel suo sorriso da capogiro.
Di fianco a me c
era un posto libero (l avevo tenuto a posta) e un altro di fianco a
Cristian che lo guardava come un pervertito, come un leone pronto a
cacciare.
Gli diedi una
gomitata in pieno stomaco e lui si piegò in 2 sulla sedia.
Intanto feci
sedere Minny di fianco a me e le sorrisi.
- Come mai, mi
vuoi vicino?- mi chiese con aria innocente.
Non le risposi ma
continuai a guardarla negli occhi. Chissà, forse avrebbe
capito...
- Oh ma che
cazzo...sei scemo?- mi disse Cristian arrabbiato e dolorante.
Mi avvicinai al
suo orecchio per non far sentire niente a nessuno.
- Guai a te. Ti
conosco lo sai, lei non si tocca!-
Mi
guardò stupito e silenzioso.
Minny
cominciò a parlare con le sue amiche di fronte, mentre io
non le toglievo gli occhi di dosso.
Non ci riuscivo,
era più forte di me. Ogni tanto si girava e mi sorrideva,
sempre con le guance rosse.
- Cos hai
ordinato?- le chiesi per farle rivolgere verso di me l attenzione.
- Una coca. Non
ho molta fame- fece un sorriso debole. Era annoiata, stanca.
Ti porterei via
da qui...
Mi fissava
sorridendo con la mano sotto il mento.
- E tu?-
- Boh...non so
cosa mangiare- confessai io. Non sapevo neanche se avessi fame.
Fece un risolino.
- Ti sei calmata
per oggi?-
- Si...non ti
preoccupare. E' solo grazie a te-
Le sorrisi
sghembo mentre ravvivai il suo ciuffo sbarazzino.
Lei
scansò la testa dandomi una pacca sul braccio.
L avevo fatta
arrabbiare. Era rossa e cominciò a sbuffare.
- Ehi, scusa, non
volevo.-
- Si, ma impara a
tenere le mani in tasca- disse sbuffando nuovamente mettendosi a posto
i capelli.
- Dai, ho detto
che mi dispiace...- alzai gli occhi al cielo.
- Si
vabbè dai...non ci pensare.- mi rispose fredda e scontrosa.
Mi girai dall
altra parte pensando a qualcos altro.
Come sei
permalosa, mamma mia...
Sbuffai anche io.
Non volevo litigare con lei.
Feci un respiro
profondo e sbollii anche io l irritazione.
Mi girai di nuovo
verso di lei e la portai a me cingendole le spalle con tenerezza.
- Dai...mi
dispiace, perdonami. Non lo farò più, giuro.- le
sussurrai all orecchio ridacchiando appena.
- Si, ok
dai...dai lasciami.- la sentii ridere.
- Solo se mi
perdoni- le dissi guardandola negli occhi, facendo il ruffiano.
Sentivo che nel
nostro tavolo tutti erano in silenzio per cercare di capire cosa stava
succedendo tra noi 2.
Le nostre bocche
erano vicine, avrei potuto darle un bacio in un nano secondo. Ma
ovviamente non lo feci...
- Si si ti
perdono- mi disse sorridendo imbarazzata.
Io le baciai la
guancia e il dolce nasino, poi mi girai verso gli altri ridendo.
Minny era
bordò e teneva lo sguardo basso per non farsi vedere, poi
scoppiò a ridere insieme a me.
Ci guardavano
sconvolti e perplessi. Come se stessero guardando 2 pazzi.
Ero felice di
quell intima complicità che c era tra di noi. Quella
complicità che nessuno sapeva e sospettava.
Dopo la pizza e
le chiacchiere decidemmo tutti quanti di fare un gioco.
Le ragazze
dovevano bendarsi e attraverso il tatto, riconoscere il viso di noi
ragazzi.
- Dai, Cristina
vai tu per prima...devi riconoscere mmm...Cristian dai-
Cristina si mise
la benda e cominciò a tastarci il viso divertita.
Io portai
pazienza. Che giochi infantili...
Naturalmente si
sbagliò e scambiò Massimo per Cristian che ne
rimase alquanto deluso.
Era il turno di
Minny.
- Ovviamente...-
disse Eleonora lanciandomi un occhiataccia maliziosa.
- Minny, dovrai
riconoscere Denis-
Minny
annuì e si mise la benda. Poi comincio a toccare il viso di
Massimo. Sentii una fitta allo stomaco.
Cazzo che
nervoso...
Giocherellavo con
il piercing stringendo i denti.
Lei sorrideva
mentre con le mani cercava di capirne i lineamenti.
Scosse la testa
divertita, poi passò a me.
Non mi trovava,
non sapeva dove poggiare le mani.
- Oh, dove sei-
chiedeva ridendo.
Io le presi le
mani con delicatezza e le portai sul mio viso.
Vediamo se mi
riconosci piccola.
Mi accarezzava le
guance e la fronte e io sospiravo come un bambino felice.
Storse la bocca,
confusa.
Dai ci stai
arrivando.
Mi tastava il
naso poi scese sulle mia labbra, accarezzandole con i suoi dolci
pollici morbidi.
Io dischiusi la
bocca e chiusi gli occhi.
Mi stavo
maleddettamente eccitando.
- Mmm...- fece
sempre confusa increspando le labbra
Poi
passò a Cristian, gli accarezzò sempre le guance
e salì sulla sua fronte. Io strinsi i pugni e mi girai
nervoso.
- E' il secondo!-
la sentii dire.
- Brava Minny!-
esclamò Eleonora togliendole la benda.
Lei mi
guardò sorridente e poi si avvicinò sussurandomi
all orecchio
- Hai visto come
sono brava?- disse vantandosi del suo fiuto.
- Mi conosci bene
a quanto pare...- le sussurrai anche io malizioso al suo orecchio.
Mi fece un falso
sorrisetto velato d arroganza e io mi misi a ridere.
[Minny]
E' finita la
serata finalmente. Sono davvero stanchissima...
Sinceramente non
ho ancora trovato il senso a questo ritrovo. Mah.
Però
sono stata bene insieme a Denis. Sorrisi fra me.
C era questo
ragazzo di cui non mi ricordo il nome, che mi stava parlando ma io non
lo ascoltavo veramente.
Annuivo a ogni
domanda che sentivo e a volte sorridevo.
Sapevo che ci
stava provando ma non gli davo corda.
Guardai verso
Denis che stava scherzando con quell altro suo amico.
Lo squadrai da
capo a piedi.
Mazza quanto
sei...
Mi morsi un
labbro.
Era
così dolce con me, così gentile e premuroso.
Era anche
divertente quando non faceva lo stupido come un bambino.
Non riuscivo a
smettere di guardarlo.
Mi ipnotizzava,
la sua bellezza mi faceva incantare.
E quando lo
guardavo negli occhi, potevo vederne tutta la tenerezza infinita.
Bellezza e
dolcezza: le 2 caratteristiche per farmi impazzire letteralmente.
E lui le aveva
tutte e 2. E allora mi chiedo, perchè sto ancora morendo per
Fabio.
Di certo Denis
è troppo bello per me però...avrei dovuto
corteggiarlo e forse, magari alla fine...ci sarebbe stato.
Ma cosa stai
dicendo oh?! Tu ami Fabio, lo rivuoi tutto per te. Che cavolo dici
queste cazzate?!
Scossi la testa e
mi sentii cingere le spalle improvvisamente.
Mi girai verso
quell amico di Denis e lo guardai perplesso mentre continuava a parlare
e ad annoiarmi. Che cosa diceva?
- Oh...Vattene,
forza!-
Arrivò
Denis che lo spinse, poi si mise davanti a me e mi fece indietreggiare
con delicatezza.
- Oh dai Denis
non rompere, ci stavo provando io-
- Lei non ci sta-
disse Denis spavaldo e protettivo.
- Vero Minny?- mi
chiese senza guardarmi in faccia.
Sorrisi al suo
amico e feci spallucce.
Il suo amico,
Cristian, se non mi sbaglio, mi sorrise a sua volta e sbuffò.
Denis aveva
ancora gli occhi puntati.
- Te l avevo
detto, Cristian. Ti avevo detto di starle lontano.- gli
ribadì con aria superiore e arrabbiata.
- Oh madonna
Denis! Uno ora non può provarci con la ragazza che vuole?
Non mi sembra che state insieme- sbuffò Cristian.
- E chi te lo
dice scusa?- Denis rispose stringendo gli occhi e mordendosi il
piercing.
Poi mi cinse la
vita e ci allontanammo di qualche metro.
Lo
lasciò col dubbio.
Mi piaceva quando
mi stringeva così dolcemente.
Arrossii del mio
pensiero.
-
Perchè hai detto che stiamo insieme al tuo amico?- gli
chiesi balbettando.
- Non gli ho
detto che stiamo insieme...- mi disse sempre guardando lontano.
Sapevo che di li
a poco mi avrebbe lasciata, così spostai all indietro il mio
braccio e gli posai la mia mano sulla sua.
Così
non mi avrebbe lasciata.
Rivolse il suo
sguardo arrogante e attraente sui miei occhi.
- E
perchè ti sei innervosito?- gli chiesi incuriosita.
- Cristian
è un coglione...- sentii che nella sua voce non c era
possibilità di continuare il discorso, così
lasciai perdere.
Dopo qualche
minuto, lo vidi fissare il cielo scuro e stellato, mi chiedevo a cosa
stesse pensando...
Strinse
più forte la sua mano sulla mia pancia e sospirò.
Eravamo sul retro
del ristorante, soli. Alzai automaticamente il sopracciglio, perplessa.
Cosa stava
fissando? Non guardava le stelle perchè con gli occhi
seguiva un movimento.
- Cosa stai
guardando?- gli chiesi sinceramente curiosa.
Fece un respiro
profondo e sorrise al cielo.
- Lo vedi
quello?- e mi indicò qualcosa in alto.
- Ehm...no...-
- Come no?
Guarda, là!-
Mi fece notare
con più attenzione. Era un areo che volava così
alto nel cielo che a malapena si notava. Però si potevano
scorgere le sue lucine gialle e rosse.
Sorrisi
leggermente emozionata.
- Bello vero?-
Io annuii
continuando a seguirlo.
- Mi piace stare
a guardarlo, soprattutto quando è notte e intorno a me
cè silenzio. Mi fa venire i brividi. Quella sensazione di
libertà. Libertà dalle cose negative della vita,
lontano dal mondo. Felice e spensierato.- mi confessò con
gli occhi chiusi.
Poi li
riaprì e mi fissò. Vidi tanti di quei sentimenti
dentro i suoi occhi e sentii una morsa allo stomaco.
- Beh, sarebbe il
sogno di tutti quanti- mi disse sorridendo.
Rimasi incantata
dai suoi occhi e dalle sue parole.
Tolsi la sua mano
dalla mia vita, senza lasciarla però.
Intrecciai le mie
mani tra le sue. Se lo fece fare senza chiedere spiegazioni.
E lo guardai
negli occhi.
No, non guardarmi
così, vorrei baciarti.
Quindi lo
abbracciai buttandogli le braccia al collo, come quel pomeriggio.
Gli baciai la
guancia e lui mi guardò negli occhi, confuso.
Poi mi avvicinai
alla sua bocca, dischiudendo la mia.
La sfiorai
lievemente pronta per approfondire il mio bacio.
Sentivo la sua
mano dietro la mia testa, che premeva contro le sue labbra.
Però...
- Denis?-
Ci staccammo
immediatamente. Io spaventata e spaesata, lui scocciato a morte.
- Ma che
cazzo...- si fermò e mi guardò facendo un grosso
sospiro.
- Ah siete qui!-
gridò Cristian.
- Dai ce ne
stiamo andando, muovetevi-
Sbuffai anche io
girandomi altrove.
Poi cominciai a
camminare, senza guardare Denis.
Ero
imbarazzata e furiosa per il momento rovinato.
Ciao
lettrici! ^^ Mi fa piacere che siete in tanti a visitarmi. Brave
continuate così... Ci sto andando un pò piano
ultimamente.
E spero di non deludervi... Commentate!eheh..Buon
proseguimento. Ciauuuuuuuuu :D:D <3
|
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Capitolo 12 *** Inaspettato ***
Capitolo
11
- Uffa,
io odio il mercoledì!- sbottò Minny quando fu
arrivata vicino a delle sue compagne di classe, di fianco alla porta
della palestra.
- Perchè?- chiese Eleonora sorridente, baciandola sulla
guancia in segno di saluto.
Minny ricambiò sbuffando, facendo il muso.
- Perchè cè educazione fisica...- si
lamentò.
Eleonora e le altre risero.
- Dai, sono solo 2 ore alla settimana. Passano veloci...-
- Per te si, per me no!- esclamò Minny portandosi le braccia
al petto e arricciando il naso.
Quando fu arrivata la prof, comunicò alla classe che si
sarebbero dovuti correre i 1000 metri: in 10 minuti avrebbero dovuto
fare 9 giri di campo.
Minny era terrorizzata.
Io correre? Inciamperò ovunque, è già
una insufficenza assicurata.
Dopo essersi messa la tuta da ginnastica, uscì dallo
spogliatoio battendo i piedi esasperata.
- Non voglio correre Cri! Scappiamo?- chiese retorica, sapeva che non
si poteva fare.
Anche se avrebbe voluto.
- Dai, Minny! Quando non ce la fai più smetti ok? Poi la
recupererai l insufficenza...-
Sbuffò e seguì l amica nel campo.
- No basta, non ce la faccio più!- disse Minny cercando di
respirare correttamente, cercando di riprendere fiato.
Al settimo giro, era esausta. Aveva il respiro troppo irregolare; l
aria fredda le bloccava la gola.
Si inginocchiò velocemente a terra, sostenendosi con le
mani. I capelli le volano con il vento freddo e pungente.
Non respiro. Oddio...non respiro.
[Minny]
Iniziai a piangere impaurita, mi girava immensamente la testa e la
sentivo bruciare quel tanto che riusciva a imbiancarmi la vista.
- Oh Minny! MInny!- sentivo gridare il mio nome, ma non reagivo.
Qualcuno mi tirò su e mi avvinghiai al suo barccio
continuando a piangere e a respirare faticosamente.
- Prof, Prof! Minerva non respira, non respira!- gridò
Cristina al mio fianco.
La prof mi si misie velocemente all altro mio fianco per sorreggermi.
- Presto portiamola fuori- disse preoccupata la professoressa.
Ci dirigemmo verso l uscita del campo e Cristina mi prestò
la sua felpa e la sua sciarpa.
Anche io avrei dovuto correre con la sciarpa, almeno mi avrebbe tenuto
caldo la gola!
Ci sedemmo davanti ad un muretto vicino al cencello per l accessp al
campo.
Cristina mi abbracciava forte, per darmi calore.
Cominciai a tossire aria fredda riprendendo fiato piano piano.
- Stai meglio Minerva?- mi chiese la prof cercando di scaldarmi il
braccio.
Annuii.
- Ok, io torno a controllare gli altri- rispose e se ne andò.
Quando mi ripresi, mi tolsi la felpa e la sciarpa ringraziando la mia
amica fedele.
E sotto sua richiesta, le raccontai come stava procedendo la mia finta
storia con Denis.
Naturalmente, volle sapere se c era stato qualche altro bacio finto.
Ma io risposi di no...ed era la verità.
Cavolo, io volevo baciarlo domenica sera.
Pensai arrossendo. Ma questo a Cristina non glielo raccontai.
Le confessai, però, che come tipo le piaceva; quando sapeva
essere dolce e gentile.
Non so perchè dopo la confessione mi guardò
maliziosa e sospettosa. Non avevo detto niente di male...bah.
- Minny!- sentii gridare il mio nome da lontano con voce tremendamente
familiare.
Mi girai fulminea verso di lui, verso la sua voce. Lo avrei
riconosciuto fra 1000.
Accellerò il passo avvicinandosi sempre di più.
- Che hai?- mi chiese a meno di un metro.
Poi, Denis mi prese il viso tra le mani e mi accarezzò le
guance con i pollici.
Sussultai al suo tocco caldo.
- Cosa hai fatto?- ribadì ansioso.
- Ehm, niene, niente...Sto bene!- risposi velocemente.
Restammo per ben una quindicina di secondi a fissarci negli occhi e a
sorriderci.
- Vabbè, io ho capito che sono di troppo- incalzò
ridendo Cristina.
- La prof si incazza se no!- continuò mentre si allontanava.
Denis si sedette, sul muretto più alto e mi ritrovai con la
schiena e la testa contro il suo petto.
- Perchè non sei dentro a fare fisica con gli altri?- chiese
e appoggiò il mento sul mio capo.
- Mmm...mi sono sentita male mentre facevamo il test del 1000 metri.-
risposi imbarazzata.
Lui scoppiò a ridere fragorosamente. Lo guardai irritata e
gli feci una linguaccia.
- Ah Minny, cosa devo fare con te? E' possibile che riesci sempre a
farti del male?- esclamò ancora diverirtito.
- Come se lo facessi a posta!- controbattei.
- Dai, scherzo...- mi sussurrò all orecchio baciandomi i
capelli vicini.
- E tu invece che ci fai qui?- gli chiesi io curiosa.
- Ehm... mia madre aveva bisogno di me, lei...lei lavora qui di fianco-
e mi indicò una casetta gialla vicino alla mia scuola.
- Ah...- risposi solamente. Ne rimasi delusa, credevo che fosse venuto
a trovarmi.
Presi la sua mano e cominciai a passarci un dito, avanti e indietro sul
suo palmo, con delicatezza.
Lui rabbrividì.
- A cosa stai pensando?- azzardai dopo poco.
Era strano, perchè non attaccava con le sue solite battutine
o con le sue domandine impertinenti?
- A niente, perchè?-
- Non è vero! Sei così silenzioso e
imbronciato... Di solito non stai mai zitto!-
Denis mi sorrise.
- Mmm...non so se ti conviene saperlo- mi rispose. Non sapevo se
scherzasse. Il suo tono era più che serio e sincero.
- Che cosa?- domandai curiosa.
Sospirò.
- Meglio che non te lo dico, Minny, davvero...-
- Riguarda me?-
Sospirò di nuovo.
- Si...-
- Allora lo voglio sapere! Credo sia un mio diritto-
Mi girai a guardarlo, lasciando perdere la sua mano.
Non rispose.
- Allora?- chiesi impaziente.
Mi mise una mano sul viso accarezzandomi e sorridendomi, poi con l
indice tracciò le linee delle mie labbra mordendosi le sue.
Capivo chiaramente cosa voleva fare in quel preciso momento. Il suo
sguardo era perso, chissà in quali pensieri.
Io deglutii, ma avevo sempre lo sguardo puntato nei suoi occhi.
- Ho voglia di baciarti- confessò con voce bassa e roca.
Sorrisi compiaciuta. Lo sapevo, non ne fui meravigliata.
- E cos è che ti ferma?-
- Il rispetto che ho per te- mi rispose senza pensarci un attimo.
Come sei carino, Denis. Sei leale e sincero...
- Tu mi porti rispetto?- chiesi sorpresa avvicinandomi di
più al suo volto stralunato.
Sembrava meravigliato della mia sicurezza.
Annuì.
- E... se non mi portassi rispetto?-
- Ti avrei già baciata...-
Sorrisi elettrizzata.
Gli portai una mano dietro la testa intrecciando le mie dita ai suoi
capelli soffici, e premetti il suo capo più vicino al mio
viso.
- Io voglio il tuo rispetto...- sussurrai sulle labbra vicine. Ne
sentivo il calore e sentivo il mio cuore battere veloce.
- ma ora non mi serve- continuai sfiorandogli le labbra.
Un secondo dopo, lo baciai. Finalmente...pensai. Lo baciai con
desiderio e trasporto, ma Denis riusciva ad essere dolce
contemporaneamente.
Mi fai impazzire.
Mi mise le mani sul viso per sorreggerlo, senza staccarsi dalle mie
labbra, muovendole veloci e morbidi.
Stavo andando in iperventilazione, stavo impazzendo. Non riuscivo a
controllarmi.
Ci staccammo un secondo per prendere aria, continuando a tenere le
nostre bocche ancora vicinissime.
Ci guardammo negli occhi, cercando di capire l uno dall altro se valeva
la pena continuare.
Denis decise di si e riprese a baciarmi, tenendo la mia testa fra le
sue mani.
Questa volta mi baciò con foga, infilandomi la lingua in
bocca.
Mi succhiò le labbra, e le nostre lingue si muovevano in
armonia.
Rischio di impazzire sul serio...oddio, Minny fermati!.
Non prolungai tanto quel bacio: mi accorsi di avere sbagliato, non
dovevo. Anche se avrei voluto...
Lo scostai dolcemente.
- Cè qualcosa che non va?- mi chiese sussurando piegando
nuovamente la testa di lato, pronto per baciarmi di nuovo.
- No- dissi a voce bassa e mi alzai dal muretto
Mi morsi il labbro sistemandomi i capelli dietro l orecchio.
Poi si alzò anche lui. Avvicinandosi a me di nuovo,
pericolosamente.
Non riuscivo a muovermi, non volevo muovermi.
Ero impazzita sul serio! Cavolo, che mi stava prendendo?
- Ehm, forse è meglio che vada dentro perchè...-
cercai di dire, ma non mi lasciò continuare: mi
zittì con un altro bacio.
Oddio, non volevo staccarmi. Arrossii vergognadomi di me stessa.
Non credevo di desiderare un bacio da lui così intensamente.
No, basta, non puoi tentarmi così.
Lo spinsi nuovamente, piano attenta a non essere scortese.
- No, davvero, devo andare- questa volta fui io a non lasciargli
possibilità di replica e mi incamminai veloce verso la
palestra, leccandomi le labbra.
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Capitolo 13 *** Non posso mentirmi ***
Siauuu! ^^ Scusate se nn rispndo
mai hai commenti...è ke mi dimentico eheh :P... si sono un
pò imbranata. Ma cmq grazie a tutti, tutti quelli che mi
seguono. Mi fa molto piacere :D!! Eccovi il dodicesimo capitolo...un
bacioneeeeeeee <3<3
=CAPITOLO 12=
[MINNY]
E' da oggi
che ci penso...che cazzo mi ha preso? Perchè l ho baciato?
Sospiravo e sentivo
un brivido allo stomaco e alla schiena ogni volta che ci pensavo.
E mi è
anche piaciuto!
Uffaaaaaa! Minny non
ti fai schifo? Come ti è saltato in mente...come hai
potuto...
Però...cazzo,
da una parte non riesco a pentirmene. Lo rifarei sicuramente se potessi
tornare indietro.
Ero sul mio letto, la
faccia contro il cuscino. Che pensavo e ripensavo.
Cavolo...le sue
labbra, il suo sorriso, il suo profumo. Era quello che mi ja stordito!
Mi ha completamente
inebriato i sensi, non capivo più niente...
Non facciamo le
sfigate Minny, l hai baciato perchè volevi farlo,
perchè desideravi farlo; non cercare scuse inutili per non
sentirti in colpa.
Qualcuno
bussò alla porta.
- Chi è?-
chiesi controvoglia e la mia voce era attituta per via del cuscino.
Nessuno mi risponde
ma entra comunque.
- Minny, che stai
facendo?- era Cristina.
Mi alzai subito
sorpresa e mi sedetti a gambe incrociate.
- Ohi, ciao...-
- Tutto bene?- mi
chiese sospirando.
- Ehm, si...vieni,
siediti- le indicai il posto accanto a me.
Mi obbedì
e si sedette fissandomi negli occhi.
Piombò uno
strano silenzio, e la fissai perplessa.
- Che cè?-
chiesi.
- Niente...- rispose
mordendosi un labbro. Aveva un espressione maliziosa.
- Perchè
mi guardi così?- stavo cominciando ad irritarmi. Irritarmi
perchè avevo paura che...avesse scoperto o capito.
- Mmm...Beh, non mi
racconti niente di nuovo?- lei sapeva.
Spalancai la bocca,
corrugando la fronte.
- Tu...mi...ci...-
provai a domandare balbettando.
- Si, io ho visto-
incalzò con un sorrisetto ebete.
Mi schiarii la voce
imbarazzata.
- Minny...veramente,
pensavi...- disse scuotendo la testa.
- Io, io niente Cri!
Non farti strane idee- precisai.
- E allora dimmi-
Feci un grosso
respiro.
- Ci siamo
semplicemente baciati...- sputai abbassando lo sguardo.
- Semplicemente?-
ribadì calcandoci la voce.
Mi sentivo sgridata,
ed ero a disagio. Non risposi.
- Io non ti sto
rimproverando Minny..ma non mi hai mai detto niente..ci sono rimasta
male- sentivo nella sua voce la delusione.
La guardai triste,
aveva ragione. Ma io non gli avevo detto niente
perchè...credevo non ci fosse niente da dire!
Feci la finta tonta.
- Beh, Cri... non c
era niente da dire! Veramente, cosa avrei dovuto dirti?-
- Non so...che ti
piace, che avevi voglia di starci insieme. Non mi hai mai nascosto
nulla- mi disse sempre con sguardo imbronciato.
- Ma a me non piace
Denis- mentii, ma non se la sarebbe bevuta facilmente.
Non potevo dirglielo,
sarei sembrata una ragazzina incoerente.
Mi guardò
accigliata come a dire " Non sono nata ieri".
- No, è
vero- ribadii rossa in volto.
- E tu baci un
ragazzo che non ti piace?-
Cazzo.
-
Ehm...vabbè mi piace fisicamente, ma...nient altro.-
- Minny smettila...-
disse sospirando.
- Vabbè,
fa lo stesso...ma...- e mi guardò sorridendo.
- mi racconti la
parte del bacio? Ti ha baciata lui?-
Scossi la testa.
- Tu??- chiese
sorpresa.
Annuii.
- E come è
stato?-
Mi morsi il labbro,
indecisa sul dirlglielo. Ma si, lei mi avrebbe capita.
- Cri...- cominciai.
Poi sbuffai portandomi il cuscino in faccia.
- Mi è
piaciuto...tanto...- confessai arrossendo. Non avevo il coraggio di
guardarla.
- Mmm...- si
limitò a dire guardando a vuoto.
- Perchè l
hai baciato?-
Già,
perchè l ho fatto?? Bella domanda...
Sospirai.
- Non lo so...-
mentii di nuovo. Perchè non riesco a dirlo,
perchè!?
Cristina mi tolse il
cuscino dalla faccia.
- E' per questo che
sei così pensierosa?-
- Si...-
- Lui ti piace...
vero?- mi chiese sicura.
La guardai con un
espressione che lasciava intendere ogni cosa, ma non le risposi.
- Cri, ti giuro. Non
lo so. Si mi piace ma...-
- Forse non a tal
punto per mettertici insieme...perchè tu sei ancora
innamorata di Fabio, giusto?- incalzò lei. Forse riusciva a
capirmi meglio di me.
Fabio. Il suo nome
riusciva ancora a colpirmi come un calcio prepotente in pieno stomaco.
Sorrisi. Si, lo amo ancora. Lo amo tanto.
Annuii.
Ma Denis? Lui, che
posto ha nel mio cuore?
[ DENIS]
Non posso crederci.
Mi ha baciato.
Sembravo un
imbecille: erano più di 5 ore che ci pensavo, che mi leccavo
le labbra al solo pensiero.
Sorridevo come un
cretino quando ripensai alla scena.
In quel momento
sentivo chiaramente quanto mi desiderasse. Lei mi voleva, lo sentivo.
Lo sentivo nel suo bacio, nel modo in cui mi ha afferrato.
Mi ha fatto
impazzire. E ogni giorno sento soltanto crescere il mio desiderio per
lei.
Mi attrae
incodizionatamente ed è bellissima in ogni gesto che fa.
Anche nel
più piccolo, come spostarsi i capelli dietro l orecchio o
quando si torturava le dita...la trovavo bellissima, affascinante,
semplicemente meravigliosa.
E io come un cretino
incantato. Ma come è possibile?
La trovo
così indifesa e innocente, e anche quello mi fa andare matto!
Non mi capisco, come
può una ragazzina ipnotizzarmi mentre mi bacia? Come
può ipnotizzarmi sempre?
La voglio, la
desidero...più di quanto immaginassi.
Più di
qualsiasi altra cosa al mondo.
La voglio come non ho
mai voluto nessuna. Mi sento così ridicolo. Mi aveva preso,
mi aveva catturato. Come diamine aveva fatto?
Era questo che mi
serviva? Una brava ragazza?
Sono ridicolo ma non
me ne frega. Cosa posso farci se mi ha stregato? Chi non ne rimarrebbe
affascinato?
I suoi occhi profondi
ti invitano a bramarla e il suo sorriso tentatore è una
decisa conferma che non potresti mai lasciarla andare.
Ricorderò il tuo
nome bene impresso nella mente, questo perchè tu sei l unica
fra tante: l unica davvero che in un solo sorriso, ha scolpito nella
mente un pensiero deciso. Lo dico sincero...perchè
già mi manchi, resterei qui a guardarti anche ad occhi
stanchi...
Le parole di Olly Vincent mi risuonavano nella testa: per alcuni versi
rispecchiava la mia situazione.
Il suo ex era
veramente un frocio, una mezza calzetta. Mi dispiace dirlo ma...meglio
per me se non la vuole. Non voglio vederla triste però...la
voglio mia.
Cosa dici Denis? Non
si dice " voglio". E ci sono poche probabilità.
Sorrisi. Quando mai
ero così dubbioso e senza fiducia in me stesso...?
Però
oggi...mi ha baciato. Cazzo, non può non essere significato
qualcosa per lei.
Io sentivo che mi
voleva, voleva baciarmi e non so se...
No, quello
impossibile. Quanto mi piacerebbe che io...lei...No!
Scacciai
immediatamente quel pensiero.
Cavolo, sono
perso...sono pazzo di lei. Posso mentire agli altri ma non a me stesso!
Il desiderio
irrefrenabile di accarezzarla, di stringerla contro di me...di
guardarla negli occhi...di baciarla..tutta.
Ehi, stiamo calmi eh?
Tu dammi spazio, io
ti prometto che ad ogni gesto io starò attento. Sarai al
centro dei miei pensieri...[...] Ora ti prego non mi scappar via, non
avere paura di questa piccola pazzia. Perchè in fondo la
vita si vive rischiando...
Poi ascolto nuovamente il ritornello della canzone:
You give me your
smile, you give me you eyes and I give to you my heart.
Cambierei solo una
cosa in quella frase, una cosa troppo ovvia.
You
give me your smile, you give me your eyes...because I gave to you my
heart.
Non ridarmelo
indietro, è tutto tuo.
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Capitolo 14 *** Lei...non fa per me. ***
CIAU!! ^^ ( i miei soliti
occhietti spastici XD) come sto andando? "fai schifo, ritirati!"
ihih... e forse dovrei XD...cmq, scusate se questo capitolo
è un pò corto...Mi farò perdonare e il
prossimo lo farò lungo lungo, giuro!! Un bacione
baciucchioso...
Ps= lo so che si dovrebbero dare una mossa sti 2, ma sono un
pò ritardati come me!
XD <3<3
CAPITOLO 13
[Denis]
Non avrei mai pensato
che mi sarei arreso così facilmente. Ma devo
accettarlo...Sono 2 giorni che mi evita completamente, che mantiene le
distanze...
Anche se dovremmo recitare, non si avvicina più a me come
prima, non mi stringe più. Perchè? Io so che era
per quei baci.
Ma anche se avessi rifiutato, avrebbe comunque reagito allo stesso modo.
Feci un respiro profondo, mentre stavo decidendo che cosa mi sarei
messo quella sera per andare a ballare. Almeno una serata di svago.
Meglio così, io e lei siamo troppo diversi. Io ho voglia di
divertirmi ancora, lei invece è seria...mi avrebbe
intrappolato se ci saremmo messi insieme...
Io sono già intrappolato, pensai sospirando.
No non è vero! Cavolo, non permetterò a una
ragazzina di prendermi così. E' solo una cotta, una cotta
che passa. E' solo per la sfida, mi ripetevo, solo per la sfida.
Togliendomi completamente quei pensieri dalla testa, scelsi camicia blu
e pantaloni bianchi.
Questa sera mi sarei divertito per bene. Ah finalmente! Una bella
scopata e addio a quella ragazzina.
Mi guardai allo specchio. Insomma come può rifiutare uno
come me? E' soltanto una sciocca, sorrisi scuotendo la testa.
- Lo sai che è innamorata di un altro, vero?- furono le
parole taglienti di Eleonora. Sapevo a chi si stava riferendo. Alzai
gli occhi al cielo, cercando di ignorare la fitta allo stomaco.
La guardai impassibile, forse un pò scocciato.
- A chi alludi?- feci il finto tonto.
Sapevo recitare bene. Eravamo fuori alla discoteca e aspettavamo che
quegli energumeni dei buttafuori ci lasciassero passare.
- Sai bene di chi sto parlando-
- Ele- le feci un sorrisetto velato di tutta l arroganza che possedevo
- lo sai, che non me ne frega niente vero?- le domandai facendole il
verso.
- Non te ne frega che è innamorata di un altro, o non te ne
frega di lei?-
Sbuffai. Odiavo questi interrogatori, sapeva sempre come farmi
incazzare.
- Non mi interessa di lei! Io ci recito e basta!- sbottai.
- Allora perchè l hai baciata a scuola?-
Mi irrigidì. Scommetto che gliel aveva detto Minny.
- Come fai a saperlo?-
- Vi ho visti- fu il suo sguardo acceso di furbizia.
Sospirai. Almeno Minny se l era tenuto per sè...
- E' stata lei a baciare me. E ora basta con queste domande Ele! Tu mi
conosci, una volta sola mi sono interessato ad una ragazza. E Minny non
è proprio il mio tipo...- quanto mi costava dire quelle
parole. Balle, tutte balle.
- Perciò, è sabato sera e vorrei godermi la
serata ok?- continuai inespressivo.
Lei annuì sempre con sorrisino compiaciuto. Non le si poteva
nascondere niente!
Il buttafuori ci timbrò la mano e noi entrammo, finalmente.
Non ci misi molto a trovare la ragazza con cui passare la nottata. Ne
avevo trovate 3, ma volevo dare campo libero a una di loro.
Mi dispiaceva però, le altre 2 se ne andarono imbronciate e
col muso.
Ero mezzo ubriaco, diciamo brillo. Ma ancora in grado di guidare.
Ballavamo e ci baciavamo, senza staccarci; lei più ubriaca e
pazza di me.
Già, proprio bella, tosta, alta e magra, capelli neri e
bellissimi e i suoi occhi da cerbiatta. Intenzionato al 100% di
portarla a casa per farmi fare un bel servizietto. Insomma, si vedeva
benissimo che era porca.
La facevo rabbrividire baciandole il collo, toccandola dappertutto a
ritmo di musica. Anche a lei feci capire le mie intenzioni e ci stava.
Ci stava eccome.
Mentre la leccavo sul collo, non potei fare a meno di annusare i suoi
capelli: avevano un odore strano.
Ed eccola, anche li. Comparve il suo viso, i suoi occhi, il suo
sorriso, la sua aria innocente...i suoi capelli mielati che creavano
uno strano contrasto per il dolce profumo alla fragola. Mi
sembrò di sentirlo chiaro tra le mie narici e pensando di
avere qualcun altra tra le braccia, strinsi più forte la
presa.
Una risata fastidiosa mi riportò alla realtà: non
era lei, non era Minny.
Guardai quella ragazza ridere ubriaca tra le mie braccia, mentre mi
baciava con violenza.
Mi incazzai con me stesso. Almeno stasera no, voglio divertirmi cavolo.
La presi per il braccio e la portai fuori dalla sala rumorosa e
rimbombante.
Minny...non me ne fregava più niente di lei...
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Capitolo 15 *** Chiarimenti ***
Ecco a
vuii il quattordicesimo capitolo. Ammetto che gli ultimi sono un poco
noiosi, ma il nostro Denis non sa veramemte come comportarsi ^^.
E'
molto orgoglioso e deve fare i conti con il suo lato strafottente, che
sarebbe più che altro la sua maschera per nascondere i
propri sentimenti.
Tenete
duro lettrici, non ci manca molto per le nuove
novità
(mmm..kissà kissà XD). Staremo a vedere muahahah.
Un beso. Silvietta <3
CAPITOLO 14...
[ Minny]
Eravamo
tutti in centro: finalmente mi concedevo una meritata passeggiata con
la mia migliore amica. Questa volta era pieno di gente e soprattutto,
non ero sola.
Mi ero dimenticata di
quanto fosse divertente stare insieme a Cristina. Era da tanto che non
uscivamo come si deve per una camminata al sole.
Con la stagione si
stava avvicinando pure il caldo soffocante; faceva ancora un
pò fresco ma mancava solo un mese per l arrivo dell estate.
Ah l estate! Io
già mi vedevo in piscina o al mare a nuotare e a
cazzeggiare. No compiti ovviamente.
Sospirai mentre
ascoltavo con poca attenzione Cristina che parlava delle sue ultime
vicende.
Chissà se
Denis si era accorto che mi stavo allontanando da lui. Non ero per
niente giusta! Forse pensava che io mi fossi accorta di essermi
sbagliata a baciarlo...ed è così,
però...ma... Oh mannaggia a me!
Ma non potevo starmi
ferma? Non potevo tenere sotto controllo il desiderio e l istinto? Sei
una testa di merda Minny...non avresti dovuto!
Sono una combina
guai, pensai sbuffando.
Neanche un secondo
che lo pensai e all improvviso scivolai su qualcosa e caddi col sedere
per terra.
La gente intorno a me
mi guardava preoccupata. E passata quella, cercavano di trattenere la
risata. Forse per non essere scortesi...ma appena si girarono
scoppiarono a ridere.
Io mi rialzai
imbarazzata e irritata, rossa di vergogna per la figura.
Ma è
possibile? Ma che cavolo ho al posto dei piedi?
Ero sotto lo sguardo
divertito di Cristina mentre mi pulivo le pacche del jeans sul sedere.
- Ridi, ridi...non ti
trattenere!- le dissi leggermente offesa.
E lei rise,
ovviamente.
Da lontano vedemmo
Eleonora e la sua comitiva. Lei era l unica femmina, ma come faceva?
C era anche Denis.
Quando ci videro, Ele fermò tutta la compagnia per venirci a
salutare. C erano anche Massimo e Cristian.
Poi notai una ragazza
che teneva a braccietto Denis. Magra, alta.
La squadrai
infastidita e sbuffai inconsapevolmente.
Poi rivolsi il mio
sguardo altrove per non incontrare gli occhi di Denis.
Siccome Eleonora e
Cristina si erano messe a chiacchierare di compiti di scuola, e "la
ragazza" di Denis si era un attimo distratta non so dove, mi avvicinai
a lui.
- Wow. Trovato la
ragazza? Ti ha incatenato?- le chiese poco distante da lui, con velo di
arroganza. Ma ero molto infastidita, in realtà.
Denis mi si
avvicinò di più, i nostri corpi si sfioravano
leggermente e venne più vicino anche col viso.
- No...gran bella
nottata. Insomma, passatempo.- mi rispose a tono.
- Perchè,
gelosa?- continuò convinto delle sue parole.
Mi avvicinai anche io
di più col viso, senza farmi intimidire, ero a 4-5 cm dalla
sua bocca.
- Neanche un
pò- gli alitai sulle labbra, sorridente...mascherandomi.
Poi d improvviso mi
prese per un braccio e mi fece spostare più avanti, lontani
dagli altri.
Non dissi una parola.
- Io e te dobbiamo
parlare!- esclamò un pò arrabbiato.
- Che cè?-
domandai con aria innocente.
- Si può
sapere, perchè mi eviti?- chiese ma sentivo un accenno di
sarcasmo nella sua domanda.
- Io?Ehm...io-
balbettavo come un idiota. Se ne era accorto, cazzo.
- Ma cosa dici? Non
è vero...- mentii nascondendo la mia espressione.
- Minny, guardami
negli occhi.- sbuffò.
- Mi eviti per quello
che è successo l altro giorno?-
Si, ci hai azzeccato
bravo.
Non risposi.
- Per quei bacetti
Minny?- mi chiese sogghignando.
Mi girai con gli
occhi sbarrati per guardarlo. Bacetti?
Giocherellava con il
suo piercing, nervoso, divertito. Con la sua aria arrogante, con la sua
faccia da schiaffi. Era da tanto che non volevo prenderlo a sberle.
Bacetti?!
Non risposi di nuovo.
Ero arrabbiata.
- Senti, se mi eviti
perchè hai pensato che potesse fregarmene qualcosa, ti
sbagli.- disse malizioso e puntiglioso.
E capii. Lui voleva
farmi incazzare, e c era riuscito. Sbruffone.
- Sai quante volte lo
faccio? Credi che...-
- Zitto!- lo
interruppi - No, ti sbagli. Io non ho pensato nulla del genere.
Spaccone, neanche a me è importato un bel niente ok?-
ribattei arrabbiata.
Tacque. Mi guardava
serio.
Cosa pensi spaccone?
Te l ho messo dove dovevo eh?!
- Ok.- rispose.
- Quindi, tutto
risolto?- mi chiese. Non vidi più la sua aria arrogante. Io
non lo capisco.
- E' stato solo un
bacio infatti-
- 3- precisai.
- Si, 3. Ma...non
è niente di che. D accordo?-
- Si, si ok- risposi
facendo finta di niente.
- Non è
successo niente, insomma tu eri un pò suonata
perchè stavi male e io...-
Ah e tu? Sorrisi
maliziosa anche io.
- Io mi ero appena
svegliato e...vabbè, comunque tutto a posto-
cambiò discorso.
Abbassai lo sguardo
divertita.
Poi arrivò
quella gallinella appicciosa che si riattaccò al braccio di
Denis.
Mi squadrò
da capo a piedi disgustata.
- Vuoi una foto?- le
chiesi retorica e irritata.
Che cavolo aveva da
guardare...
Denis mi
guardò malissimo, preoccupato.
- Scusami?!-
domandò lei con quella voce starnazzante.
Lui la strinse
più forte per un braccio.
- Stai calma, calma.-
le sussurrava.
- Puoi ripetere?-
domandò di nuovo cercando di divincolarsi.
- Hai sentito bene!
Goditi il ragazzo che hai di fianco invece che guardare le ragazze-
Tutta la comitiva di
Eleonora scoppiò a ridere.
- Pure lesbica-
borbottai io vicino a Cristina, che rise più forte.
- Calma dai...non
è niente.- continuava a dirle Denis.
Si stava
scompisciando anche lui, cercava di trattenersi dal ridere.
Poi io e Cri ce ne
andammo salutando tutti. Denis mi diede un pizzicotto leggero sulla
guancia.
- Fai poco la scema,
che se non c ero io ti avrebbe picchiata.-
- Se non c eri tu non
l avrei mai incontrata- gli feci presente.
E ci avviammo dalla
parte opposta.
[DENIS]
Dai non ci
posso credere! Ma cosa devo fare? Non mi sopporto più...non
sopporto il fatto che mi rifiuti.
Cosa mi prende?
Quando penso che
è innamorata di un altro, la rabbia e l invidia prendono il
sopravvento.
Non mi capisco
più. Denis, ti interessa o no?
Si, e fai finta che
non sia così. Oh ecco. Trovata la risposta.
Ero in macchina con
Cristian che parlava e parlava. Io pensavo e pensavo e nel frattempo
guardavo la strada per non far incidenti, non lo cagavo neppure. Era
passata qualche ora dall incontro. Era buio, le 9; e io ero ancora in
giro. Dovevo ancora vedere mia madre.
Maledicevo me stesso
per aver portato quella moretta in giro con me.
Risi. Ma cosa mi
passava per la testa, e mamma mia quanto era appicciocosa! Per una
nottata una si crede già di essersi sposata. Boh...
- Che cavolo ti
ridi?- domandò improvvisamente il mio amico.
- Niente..pensavo-
risposi sorridente.
- Carina la tua amica-
Annuii.
- Se vuoi te la
passo- affermai pensando che si trattasse della "ragazza nottata".
- Davvero?- mi chiese
incredulo.
- Certo.-
- Pensavo ti
piacesse- borbottò scuotendo la testa.
Lo guardai
accigliato. Si, la scopata e il resto mi è piaciuto.
Alzai gli occhi al
cielo.
Dopo un minuto di
silenzio chiese nuovamente.
- Scusa allora
perchè l altra volta non volevi che ci provassi?-
corrugò la fronte pensieroso.
- Ma di chi stai
parlando?- chiesi avendo una vaga intuizione.
- Della biondina...
Quella è veramente...-
Lo interruppi con una
manata dietro la testa.
Cristian
rimbalzò in avanti.
- Non ti permettere-
lo minacciai con voce bassa.
- Ah ecco, mi
sembrava.- disse lamentandosi ancora per lo schiaffo.
Risposi con uno
sbuffo.
Sentii vibrare il
cellulare nella tasca del mio jeans. Sarà mia madre, in
pensiero.
- Pronto?- dissi
senza avere tempo di guardare chi fosse.
- Denis, corri subito
cè bisogno di te!- era Eleonora ed era allarmata.
- Perchè
che è successo?- fermai la macchina in mezzo alla strada.
Fortunatamente in quel momento non passava nessuno.
- Corri, muoviti.
Siamo davanti alla ghirlandina, ti prego sbrigati- e attaccò.
Feci inversione e
sfrecciai a tutta velocità verso il centro.
- Che è
successo?- mi chiese Cristian preoccupato.
- Non lo so...-
risposi ansioso.
Speravo non fosse
successo nulla di grave, ma il suo tono di voce era veramente
preoccupante.
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Capitolo 16 *** Rissa ***
eccovi un altro
capitolo. Ringrazio tutti come sempre. ^^
Tanny: ti dico per la centesima volta grazie perchè mi hai
veramente aiutata e forse senza di te non avrei mai capito nulla.
ihih...cmq grazie anke per la recensione. Fammi sapere anke di questo
capitolo mi raccomando! E spero ke ti piaccia come sempre xD. Kissuuuuu
^^
Morbidina: dai non farti i film, eccomi! xD mi fa piacere ke ti piaccia
la mia storia e spero di non deluderti. Alla fine non è
successo niente di ke ihih...Un bacio ^^
Silvietta <3
Capitolo 15
[ Denis]
Ero arrivato in meno di 10
minuti nel posto che Eleonora mi aveva indicato. Ero pronto a tutto,
qualunque cosa stesse succedendo. Lei mi ha messo veramente paura...
Se vengo a scoprire
che era uno scherzo...non so quello che le combino!
Cristian mi era di
fianco, preoccupato anche lui.
Eravamo quasi vicino
alla ghirlandina e già da lontano scorgevo un affollamento
in unico punto.
Che diamine era
successo? Era pieno di persone, conoscenti e non.
Velocizzai il passo
andando sempre più vicino e vidi sbraitare Eleonora verso di
me con un occhio gonfio.
- Ma che cazzo
è successo?- le chiesi ansioso e impaziente.
Mi facevo largo tra
la folla, spingendoli.
- Calma quella testa
di cazzo, la sta ammazzando!- mi rispose gridando disperata Eleonora.
- Chi? Chi sta
ammazzando?!- gridai io a vuoto, lei era scomparsa.
Avanzai continuando a
spingere finchè il cerchio non si fece sempre più
stretto.
Osservai la scena e
mi prese la rabbia, la paura, la tensione, la furia...
La mora della sera
prima e Minny...la mia piccola. La sta ammazzando.
Le stava tirando i
capelli sbattendola a terra, mentre lei cercava disperatamente di
liberarsi graffiandola dappertutto ma senza alcun risultato.
Si sentivano le urla
rabbiose e di dolore.
Altre 2 ragazze
cercavano di dividerle, ma niente: la mora non mollava la presa.
Dietro di lei, un
ragazzo rideva divertito. Nervoso, furioso...non so la parola adatta.
Provai tutto questo
in meno di un secondo. Serrai le mascella, incazzato nero.
Instintivamente
piombai sulla scena. Non erano riuscite a dividerle, lo avrei fatto io.
Mi misi proprio in
mezzo, ricevendo un cazzotto in bocca.
La mora si
staccò guardandomi dispiaciuta. Io...io la guardavo con
disprezzo, con ribrezzo.
La spinsi con
violenza facendola cadere a terra.
So che le donne non si toccano, ma lei aveva toccato il mio gioiello
proibito. Non avrei mai perdonato su questo.
Allargai le braccia
dando le spalle a Minny, che mi stava dietro cercando di prendere
fiato. Cercavo di proteggere quel piccolo fagotto dall aria intristita.
Avrei solamente voluto stringerla.
La mora mi guardava
sofferente mentre cercava di rialzarsi e si fece avanti quel ragazzo
che dapprima se la spassava.
- Lei non si tocca!-
le dissi duro e arrabbiato.
Ero paonazzo. Cazzo
avrei voluto prendere tutti quanti a capate.
- Denis è
una cosa che devo risolvere io, tu non c entri- mi disse Minny calma da
dietro mentre cercava di oltrepassarmi.
- Ehi dove vai? Non
ci pensare neanche- fui duro anche con lei, la stavo rimproverando.
La guardai in volto:
intanto aveva tutti i capelli arruffati, le guance rosse, il collo
pieno di segni e gli occhi lucidi.
Inspirai forte
girandomi rabbioso verso la mora.
- Ma che cazzo le hai
fatto?! Come cazzo ti sei permessa!- le gridai in faccia.
Non mi rispondeva,
indietreggiava impaurita.
- Ehi stai calmo
bello.- venne più vicino il ragazzo minaccioso. Mi sorrideva
ebete.
- Lascia stare mia
sorella- continuò mettendomi una mano sul petto.
Ricambiai lo sguardo
arrogante e gli scrollai via la mano, disgustato.
- E tu dici a tua
sorella di lasciar in pace la mia ragazza- mi uscii quasi in un ringhio
soffocato.
La mora sussultò dispiaciuta.
Mi girai verso Minny
cingendola per la vita, facendo per andarmene.
- Guarda sto
infame...- sentii dire dal fratello della mora.
Mi fermai alla
provocazione.
Vuoi le botte
stronzo? Ore te le dò.
Minny mi
fermò per il braccio, intuendo le mie intenzioni.
- No...- mi
sussurrò pregandomi quasi.
- Voglio andare via,
portami con te- continuò con gli occhi tristi.
Mi prese l angoscia.
Mi faceva venire ancora più rabbia a guardarla conciata
così.
Lei che non
sopportava la violenza, lei che già ha sofferto troppo, lei
che non se lo merita.
Mi
circondò il petto con le braccia, appoggiandosi a me.
Respirai forte. Come
potevo dirle di no?
- Ok, andiamo- le
sorrisi cercando di restare calmo.
Quando feci il primo
passo insieme a lei, mi resi conto che zoppicava.
Sbuffai dispiaciuto,
e ci avviammo verso l uscita della folla.
Come spettatore c era
anche il puffo Fabio. Minny lo vide ma si rigirò
immediatamente.
Chissà
quanto avrebbe sofferto ora...Quello stronzo, era li e non l ha difesa.
Eh no, è
vero che è dell altra sponda!
Ci eravamo
allontanati di più, andando verso il parcheggio. Cercavo la
mia macchina, quando all improvviso inciampò. Per fortuna si
reggeva a me...
Senza pensarci la
presi in braccio, tenendo da una parte la testa e dall altro braccio
pendevano le gambe; quel dolce peso non era quasi niente per me. Si
allacciò stretta al mio collo, guardandomi disorientata.
Era bella anche da
malconcia. Quegli occhi azzurri mi facevano annegare nell incanto del
suo oceano pulito, il suo profumo così buono mi dava i
brividi...mi sentivo così a mio agio, così me
stesso. Così bene...
- Dai mettimi
giù- disse con tono quasi apatico.
- Non mi sembra che
hai molta voglia di camminare- affermai sarcastico.
Nascose il suo viso
sotto il mio collo, senza rispondermi.
Io la strinsi
più forte contro il mio petto.
- Minny cosa mi
combini...- le chiesi in un sospiro.
- Non sono stata io-
parlò senza alzare la testa - lei mi ha preso per i capelli,
da dietro le spalle- sentivo il suo respiro caldo sul mio collo.
Mi irrigidii.
- Mmm- riuscii a dire.
Aveva dei graffi
anche sul braccio. Me l aveva spennata, quella troietta.
Arrivai alla
macchina. La feci scendere con delicatezza senza che lei mollasse la
presa dal mio collo.
- Ti sanguina un
pò qui- le feci notare il suo braccio.
Annuì
chiudendo gli occhi. Poi le aprii la porta del passeggero per farla
salire in macchina.
Quando misi in moto e
partii, cominciai a sentirmi osservato. Lei mi osservava, non capivo
come.
- Ti fa molto male la
gamba?- chiesi senza guardarla in faccia.
Si slacciò
la cintura e si sporse più verso di me. Mi girai per
guardarla negli occhi.
A cosa stai pensando,
piccoletta?
- No, niente di
grave. Solo una storta, mi passa tra qualche giorno- mi rispose.
Sentivo l angoscia nella sua voce un pò tremante.
- Cosa dirai ai
tuoi?- chiesi.
- Non lo so. Mi
inventerò qualcosa-
- Prima vieni da me,
ti voglio pulire quei graffi maledetti- dissi dopo qualche minuto di
silenzio.
Lei non mi rispose.
Arrivati a casa,
parcheggiai la macchina. Aspettammo un minuto prima di scendere, per
guardarci negli occhi. Io le baciai la fronte e le dissi di salire un
attimo in casa.
Mia madre non c era.
Cena di lavoro, probabilmente.
La feci accomodare
nel mio piccolo salotto; tappezzato di foto mie di quando ero piccolo,
di mia madre e la sua bellezza giovanile, di mio padre e altre foto
varie.
Si sedette subito
sulla mia poltrona, quella rossa che adoravo per guardarci la tv.
Io presi 4 o 5
batuffoli di lana e il disinfettante.
La lana sembrava
avere il colore e la morbidezza della sua pelle.
Le disinfettai io il
braccio e glielo passai anche sul collo, lentamente. Beh, li non c era
motivo...ma tanto per sfiorarla e toccarla.
- Guarda, hai un
graffio anche qui- le dissi avvicinandomi al suo viso. Mi concentrai
per pulire il graffio che aveva sotto l occhio, mentre lei mi guardava
negli occhi, assorta e inespressiva.
- Vuoi qualcosa per
il piede, piccoletta?-
Alzò il
sopracciglio. Mi scappò. Cavolo, la chiamavo così
nella mia testa, che mi uscii spontaneo. Come se lo dicessi da sempre...
- No grazie, mi
passa. Tranquillo- non disse niente riguardo al nomignolo. E feci l
indifferente anche io.
- Ok- feci spallucce.
Ci alzammo in
contemporanea.
- Mi fai vedere la
casa?- mi chiese distratta, guardandosi in giro.
Annuii sorridendole e
facendole una debole carezza sul viso ancora arrossato.
Le feci fare il giro
del mio appartamento, facendo commenti cretini sulla mia stanza. Tanto
per farla ridere e rilassare un pò. Ci riuscii e mi sentii
più sollevato.
Si
soffermò ad osservare le mie foto. Sorrise poi mi
guardò, ma non disse niente.
- Stai meglio?- le
chiesi titubante.
- Si sto bene.
Pensavo a cosa cavolo potessi dire ai miei...-
- Digli che sei
caduta. Dopotutto, tu inciampi sempre Minny-
Lei
arricciò il nasino pensierosa poi mi sorrise di nuovo.
- Si, hai ragione.-
ridacchiò. Che gioia sentirla ridere. Se stava male lei,
stavo peggio io.
Fu strano che non mi
chiese niente a proposito della richiesta che avevo fatto a quel tipo.
" Lascia in pace la
mia ragazza"... Non voleva spiegazioni...Beh, meglio così.
- Ti va di
raccontarmi?- provai.
Lei mi
spiegò ogni cosa. Mi spiegò che la mora aveva
alzato le mani per il commento che Minny aveva fatto nel pomeriggio e
anche perchè si credeva veramente che io e Minny stessimo
insieme. Gelosia e antipatia. Quella moretta è proprio una
stupida ragazzina.
Mi avvicinai a Minny
sfiorandole una guancia.
- Mi dispiace,
piccol...ehm, Minny- dissi correggendomi all istante.
Minny rise. Ma
sembrava di più una risata isterica che una divertita.
Poi la accompagnai a
casa.
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Capitolo 17 *** Dormiamo insieme? ***
Ehilà
gente!! Sono tornata muahahah...xD Sono sempre tra le scatole ihih...Ho
scritto un altro capitolo.
Spero ke vi piaccia.
Guardate cosa combinano sti 2...Dai, si stanno dando una mossa xD ^^.
Grazie alle
recensioni!!
Tanny: grazie
tantuuuu! Mi lusinga il fatto che solo io riesco a farti questo effetto
xD. Grazie mille. Ci tengo parecchio al tuo giudizio. Un bacioneee e
spero ke ocme sempre nn ti deluda.
SweetCherry: Eh lo
so, anke io mi sono innamorata di Denis. Ihih...ma xke nn se ne trovano
così? Sarebbe proprio un sogno...grazie perchè
continui a seguirmi. ^^ Spero che ti piaccia anche questo capitolo,
fatto con tanto impegno xD. Bacione.
Morbidina: uauuuu ti
piacciono le risse? ihih...a me nn tanto ma la nostra Minny
è un pò sfigata vero? Ed è vero che
anke Denis doveva picchiare quel tipo, ma sapeva che avrebbe fatto un
torto a Minny e perciò non ha fatto niente ^^. Spero che
continuerai a seguirmi e che anche a te non deluda. Bacione.
Sashinapiccolina: Hai
visto sono tornata in fretta! ihih...grazie 1000 e stai tranquilla che
la continuerò fino alla fine xD. Bacione.
Un
bacione alle lettrici. Silvietta <3
CAPITOLO 16
[ Denis]
- Ti sei
incazzato parecchio ieri eh?-
Intanto, erano le 10
di mattina ed ero stanchissimo e c era quell imbecille di Cristian
venuto per rompermi le palle.
Mi ero appena
svegliato.
Mi passai, sbuffando,
una mano in faccia. Non mi andava di rispondere, odiavo essere
svegliato in modo così brusco come faceva lui...mi
innervosivano soprattutto gli interrogatori.
- Per piacere...- lo
guardai torvo.
La sera prima, dopo
la rissa di Minny e dopo averla accompagnata a casa, mi misi a pensare
a una cosa. Ci pensai finchè non mi addormentai, ecco
perchè ero così stanco.
Ero troppo immerso in
questa storia. Una storia che mai sarebbe cominciata, che non doveva
cominciare...anche se avrei voluto.
Dovevo avere,
però, un ulteriore conferma. L ultima. Ma non pensavo
veramente che l avrei fatto.
Invece...
Mi bloccai a fissare
un punto, chiedendomi senza sosta se sarei dovuto andarci o no.
Ci vado? Si, io devo
capire. Mi alzai di scatto dalla poltrona e mi diressi immediatamente
in bagno.
Cristian mi
seguì stralunato.
- Oh, che cazzo ti
viene?- mi chiese entrando.
- Niente...devo
vedere una cosa-
Ero agitato, curioso.
Dovevo sbrigarmi.
- Dai esci, devo
lavarmi- gli dissi di fretta.
- Come se non ti
avessi mai visto nudo...senti, mi dici che cavolo stai facendo?-
- A differenza tua,
io mi lavo- sghignazzai scherzoso.
- Mi lavo anche io
stronzo.- fu la sua risposta - Intendo dire, cosa devi fare che sei
improvvisamente frettoloso?-
- Devo andare via-
- Da Minny?- mi
chiese malizioso con la sua solita faccia da schiaffi.
- Esci! Muoviti- lo
spinsi fuori, scuotendo la testa.
Dovevo sbrigarmi.
Verso le 14 non l avrei più trovata in casa.
Il tempo di lavarmi,
di vestirmi. Ci avrei impiegato almeno un ora e mezza per essere da lei.
80 Km e li avrei
fatti tutti di corsa. Ma li avrei fatti, dovevo. Volevo capire...Forse
non aveva neanche tanto senso...
Uscii dalla doccia
senza neanche frizionarmi i capelli. Cristian era in camera mia che
guardava una replica di calcio.
- Mi spieghi dove
cazzo devi andare?- domandò di nuovo, incazzato.
Non risposi mentre mi
infilavo jeans e camicia.
Poi mi spruzzai un
pò di quel profumo che a lei faceva impazzire. L avrei fatta
impazzire...
Sorrisi solo all
idea. Perchè lei impazziva ancora per me, ne ero certo.
Presi le chiavi della
macchina e di casa.
- Quando hai fatto i
comodi tuoi...esci da casa mia!- esclamai chiudendo la porta.
Cristian la
bloccò prima che potesse sbattere.
- Denis,
cazzo...dimmi dove stai andando!- sbottò impertinente.
- Da Lina- blaterai
veloce, chiudendomi la porta che questa volta sbattè.
Sapevo di averlo
lasciato sorpreso, con la bocca che toccava terra per la confusione.
Poi gli avrei
spiegato tutto. Ma prima dovevo schiarirmi io le idee.
[
Minny]
Ero
segregata in casa. Avevo inventato una storia poco convincente per i
miei genitori riguardo alla mia gamba improvvisamente malconcia e i
graffi abbastanza evidenti sulla mia pelle.
Avevo inventato che
stavo aiutando un gatto che stava male in mezzo alla strada e
così facendo mi aveva riempito di graffi. E riguardo alla
gamba...un semplice incidente di equilibrio!
Non mi credettero
perciò non dissi altro...ma siccome loro volevano
spiegazioni a tutti costi che io però non davo, mi
rinchiusero in casa a tempo indeterminato.
Ma che bello! Mi
bruciavano leggermente i graffi al collo.
Sbuffai ripensando a
quella vipera acida.
" Denis è
mio" mi urlava contro. Ma cosa si credeva? Che davvero stessimo
insieme? Che cretina...
Sbattei il cuscino
del letto a terra. Che fastidio pensare che quella vipera spilungona se
l era pure fatto.
Mi colpì
una fitta allo stomaco quando ripensai al suo viso: Fabio. Era da
quella mattina che non facevo altro che pensarci. Lui era
lì, ha visto tutto. Tuttavia era rimasto impassibile,
guardando la scena a braccia conserte. Quanto mi ha fatto male vederlo
con quella sua espressione inespressiva... e io che lo amo
così tanto, cosa ricevo da lui? Indifferenza,
odio...perchè?
Cosa ho fatto io di
male? Mi portai le mani agli occhi e cominciai a piangere. Era da tanto
che non lo facevo; era da tanto che non piangevo per lui.
C era sempre Denis
con me, che mi consolava, che sapeva come prendermi...non mi sentivo
sola con lui. Mai.
Perchè?
Perchè?
Mi mancano tanto le
sue carezze, quei baci, quei suoi "ti voglio bene". Comincio a pensare
che era tutto falso, tutto. Al solo pensiero le lacrime sgorgarono
più veloci e più pesanti. Il ricordo mi
tormentava e mi lacerava il petto.
Bussarono alla porta,
ma io non risposi.
- Tesoro posso
entrare?- era mia madre.
Non risposi. Ma lei
entrò comunque.
- Tesoro che cos
hai?- chiese preoccupata avvicinandosi velocemente al letto su cui io
stavo piangendo.
Mi
accarezzò la testa premurosa.
- E' da oggi, da
quando sei tornata a casa che sei chiusa in camera tua...non hai
neanche mangiato- mi fece notare.
Io mi asciugai le
lacrime, distogliendo lo sguardo dai suoi occhi teneri.
- Non è
niente, mamma. Mi fa bene piangere qualche volta...- mentii per non
farla preoccupare.
- E' per Fabio,
vero?- ci aveva azzeccato al primo colpo!
Mi morsi il labbro
cercando di trattenere le lacrime.
Mia madre mi
abbracciò stretta.
- Oh tesoro. Non mi
è mai piaciuto quel ragazzo! Sei troppo bella, intelligente
e buona per lui...non puoi starci ancora così male. Non ti
merita, lo capisci?-
Quante volte le
sentivo al giorno quelle parole? Sempre. Ero stanca di sentirle, basta.
Annuii fingendo di
aver capito la lezione.
- Come va la gamba?-
cambiò discorso.
- Bene, si sta
riprendendo. E' solo una piccola storta. Domani sarà
già passata...- feci spallucce.
Mi sorrise.
- Mamma...hai deciso
il tempo...?- azzardai.
- No, non ancora-
disse facendo un risolino.
Ridacchiai anche io.
Meglio prenderla così, se insisto troppo poi si innervosisce.
- Per oggi stai a
casa. Tanto sono quasi le 7.-
Poi si
portò una mano alla fronte.
- Cavolo, sono le 7!
Tuo padre torna fra poco e non gli ho cucinato niente...corro, se no
poi chi lo sente- si avviò alla porta e si girò a
guardarmi.
- Ti chiamo
giù quando è pronto.- mi disse dolce, poi chiuse
la porta.
Sbuffai annoiata, poi
decisi di fare qualche compito per il giorno dopo visto che non avevo
niente da fare.
Non c era neanche la
mia sorellina da spupazzare, uffi. Era da una sua amica a mangiare la
pizza. A 5 anni già esce con le amiche!
Sorrisi. Poi tirai
fuori il libro di storia.
Dopo una mezz oretta,
mia madre mi chiamò per mangiare. Naturalmente studiai per
modo di dire, perchè non riuscivo a non pensare ai miei
soliti pallini fissi.
Mio padre con le sue
solite battutine e storielle di lavoro, riuscii a strapparmi qualche
sorriso. Mio padre era fantastico, lo adoravo. Anche a mia madre...solo
che mio padre era più comprensivo e di mentalità
più aperta. Ma nonostante tutto, erano una coppia perfetta:
si amavano tanto. Si facevano sempre un sacco di smancerie smielate. Ed
ero tanto felice per loro...
Si fecero le 9
restando con loro sul divano a guardare la tv e ad aspettare con ansia
la piccola peste di Verdiana.
Quando
tornò, ci rilassammo tutti e io cominciai a stuzzicarla.
Naturalmente, la vinceva sempre lei. Salii in camera mia quando vidi
che mia madre crollò tra le braccia di mio padre, ancora sul
divano. Venne sonno anche a me, ma prima dovevo finire di ripassare
storia.
Sbuffai sedendomi
sulla sedia della mia scrivania e aprii quel libro palloso.
Restai 10 minuti
sulla stessa pagina. Niente, Napoleone non voleva entrarmi in testa!
Sapevo solo che
morì a S. Elena. Cercai di concentrarmi portandomi le mani
sulle tempie.
Qualcosa mi fece
sobbalzare. Stavano bussando, ma non alla porta...alla finestra ma non
potevo capire chi era poichè c erano le tende davanti.
Mi spaventai a morte,
non volevo vedere chi fosse.
Deglutii, ma la
curiosità era tanta. Decisi che non era il caso di chiamare
i miei, magari era Cristina e si sarebbero spaventati per niente.
Spostai bruscamente
le tende con un gesto fulmineo. E lo spavento passò.
Era Denis. Ma era
pazzo?.
Gli aprii le finestre
immediatamente.
- Che ci fai qui? Ma
sei scemo, come cavolo hai fatto a salire?- gli chiesi sussurrando, per
non farmi sentire dai miei.
- Mmm- disse
barcollando in avanti.
- Sono salito sull
albero...dai, non è tanto alto vuoi provare?-
alzò la voce ridendo.
- Ssh!!- gli esclamai
mettendogli una mano davanti alla bocca.
Aveva gli occhi rossi
e continuava a ridere, era iperattivo.
- Tu sei ubriaco!-
constatai.
- Nahh...solo qualche
birra.- alzò nuovamente la voce.
- Denis, Denis shhh.
Per favore...se i miei mi scoprono tu sei fottuto, ok?- gli misi una
mano davanti alla bocca mentre cercavo di spiegargli. Sembrava un
bambino. Annuì.
- Sono solo un
pò brillo, scusa-
- Niente- dissi
avvicinandomi alla porta e la chiusi a chiave.
Poi tornai da lui che
si era seduto sul letto.
- Che bella la tua
camera...- disse ridendo.
- Si, grazie...-
risposi non curante - Senti, mi spieghi cosa ti è successo?-
- Niente, non
preoccuparti- aveva sempre il sorriso stampato in faccia e gli occhi
semichiusi per la stanchezza.
Mi
accarezzò la testa, non con la solita delicatezza. Non dissi
niente, probabilmente non sapeva neanche quello che stava facendo.
Gli tolsi la mano
prendendola tra le mie.
- Non vuoi
raccontarmelo?- chiesi tenera.
Ci pensò
un attimo, poi scosse la testa.
Mi
accarezzò una guancia e fece gli occhi dolci dolci...mi
sembravano anche un pò...tristi.
Mi feci accarezzare
chiudendo gli occhi.
Sospirai.
- Come sei
venuto...in macchina?-
- Si, si- rispose
contento.
- Mi metti nei guai
così. E' meglio se...-
- No, no ti prego- mi
interruppe e appoggiò la testa sulle mie gambe.
Mi zittii. Mi faceva
davvero tenerezza. Cosa era successo? Non voleva dirmelo. Ero
preoccupata e alquanto lusingata dal fatto che io ero la prima a cui
avesse pensato per venirsi a sfogare.
Accarezzai
continuamente la testa e i capelli, cercando di farlo rilassare.
- Posso stare qui?-
chiese con tono improvvisamente triste.
- Ehm...io...-
Alzò la
testa guardandomi negli occhi con i suoi imploranti...
Non riuscivo a dirgli
di no.
Come cavolo sei
bello...pure da ubriaco!
Sbuffai.
- E va bene...- mi
rassegnai.
Mi sorrise e
ritornò a poggiarsi sulle mie gambe. E io ripresi ad
accarezzarlo.
- E'...qualcosa di
grave?- chiesi preoccupata.
- No...-
Se non voleva
aggiungere altro, non gli avrei chiesto altro.
- Grazie...- mi
bisbigliò.
- Di niente, Denis.-
Si girò
con la testa rivolta verso l alto, così potei guardarlo
negli occhi.
Alzò una
mano per accarezzarmi con il dorso della mano.
- Sei così
bella...- mi sussurrò improvvisamente.
Arrossii
violentemente.
- Sei ubriaco-
- Cosa c entra...-
- C entra, c entra-
- No, non credo...-
ribadì sicuro.
Lo guardai
interrogativa con il cuore che batteva forte. Non ne capivo il
perchè...
- Senti, io vado a
lavarmi e a mettermi il pigiama. Tu...resta qui ok?-
- Ok- disse alzandosi
dalle mie gambe e mettendosi a sedere.
- Faccio presto-
Chiusi la porta a
chiave da fuori, in modo che non si muovesse.
Poi entrai in bagno,
mi spogliai, mi lavai e mi infilai il pigiama.
Rinfrescai la faccia
e la bocca e quando uscii dal bagno andai a dare la buonanotte ai miei
che già dormivano.
Tornai silenziosa in
camera mia. Quando aprii la porta, vidi Denis che dormiva: sembrava un
angioletto.
Mi fece sorridere,
era così innocuo, così bello e dolce.
Gli tolsi le scarpe e
poi spensi la luce.
Decisi di non mettere
le lenzuola. Eravamo in 2 su quel piccolo letto ad una piazza.
Chiusi nuovamente la
porta a chiave e misi la sveglia per le 6.
Così mi
sarei potuta svegliare in tempo per mandare via Denis, senza che i miei
sospettassero nulla.
Con delicatezza mi
appoggiai sul letto e mi stesi. Eravamo vicinissimi, faccia a faccia...
Ma già
spaevo che durante la notte mi sarei svegliata e sarei caduta per terra.
Non vedevo il suo
viso al buio, ma sentivo che era vicino poichè sentivo il
suo respiro fresco sul volto.
Gli feci una carezza
leggera, ma che comunque sentì perchè si mosse
appena.
Restai altri 5 minuti
sveglia, poi scivolai lentamente nel sonno profondo.
|
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Capitolo 18 *** Cambiamento ***
Siau belle!! avete visto
come sono veloce...invece di fare i compiti io mi metto qui e scrivo!
ahahah...questo capitolo mi è uscito abbastanza facilemente
dalla fantasia...menomale dai! Spero non vi annoi e nn vi deluda xD. Il
nostro Denis ha capito una cosa molto importante, diciamo ke l incontro
con la sua ex fiamma Lina lo ha fatto riflettere! E prenderà
una decisione importante...xD Poi vedremo...hehe. Grazie alle
recensioni e ai complimenti ^^.
SweetCharry,
morbidina, Saschinapicciolina e Gilulia 87! Sono molto onorata, mi
inchino. Grazie 1000. Grazie perchè continuate a seguirmi.
Un bacio. Silvietta <3
CAPITOLO 17
[ Minny]
Faceva
molto molto caldo. Nooo, era già mattina? Ancora 5
minuti per favore...
Lo capii per il suono
insistente e fastidioso della sveglia.
Uffi. Sono stanca
morta...mi sentivo pure tutta sudata.
La cercai a tastoni
sul comodino e la spensi. Poi guardai l orario.
Le 6? Come mai ho
messo così presto la sveglia? Bah, sarò suonata.
Ero ancora assonnata e frastornata, ma riuscii a trovarmi tutte le
parti del corpo, mentre cercavo di aprire gli occhi.
Sentii qualcosa di
caldo sotto la mia maglietta, proprio vicino al seno.
Spalancai gli occhi,
ricordando. Oddio. Oddio. Quella non era la mia mano...era di Denis!
Mi girai per
guardarlo; dormiva ancora respirando sulla mia spalla.
Sbuffai.
E adesso come faccio?
Strinse di più la presa, mentre cercavo di spostarmi.
Arrossii come una
stupida...ma che vergogna!
Cercai di levargli la
mano con più delicatezza possibile, non volevo svegliarlo.
Prima mi sarei
cambiata e lavata e poi lo avrei chiamato con gentilezza...
Mi aggrappai al
comodino per facilitare "l impresa" poi qualcosa cadde: la sveglia.
Denis si
svegliò di soprassalto.
- Oh che cazzo
è?- tolse la mano dalla mia pancia.
Aveva voce bassa e la
sentivo estremamente sensuale. Mio Dio che pensieri mi vengono.
Sospirai di sollievo,
poi mi alzai in piedi silenziosamente. Ero ancora rossa, speravo non si
fosse accorto di dove avesse tenuto la sua mano poco prima.
- Dove sono? Cavolo,
che mal di testa- bisbigliò cercando di tenere gli occhi
aperti.
Si mise una mano in
fronte.
- Ah..Minny- mi
guardò sorpreso.
- Allora non era un
sogno-
- No...- risposi
avviandomi verso l armadio.
Si sedette sul letto
e cercò le sue scarpe.
- Cos è
successo?- farfugliò, ma non credevo parlasse con me.
- Se non lo sai
tu...non hai voluto dirmi niente ieri sera- mi portai le mani sui
fianchi.
Improvvisamente si
fece serio, come se i ricordi gli fossero tornati in un colpo solo.
Sospirò
guardandomi amareggiato( almeno, a me sembrava così).
Si infilò
le scarpe e si diresse verso di me dopo essersi stirato i muscoli.
Lo guardai
interrogativa, aspettando che parlasse. Ma lui si stava zitto, mi
guardava semplicemente negli occhi.
Scossi la testa
confusa e tornai a guardare nell armadio.
Poi mi
abbracciò. Mi abbracciò da dietro, premendo la
sua testa sulla mia spalla, tenendomi allacciata al suo corpo solido.
Io deglutii. Mi
sentivo emozionata: il cuore mi batteva a tremila allora, il mio
stomaco volteggiava insieme alle farfalle.
- Grazie- mi
sussurrò all orecchio dopo avermi spostato i capelli.
Mi sciolsi davanti
alla sua gentilezza, alla sua tenerezza.
Il ragazzo duro che
sotto sotto era tenero. Mi faceva impazzire...
Non gli risposi,
sciolsi l abbraccio e gli sorrisi.
- Ehi-
chiamò la mia attenzione, con un sorrisetto che conoscevo
bene. Stava per dire una delle sue.
- Ma...noi non...non
avremo mica fatto...- la sua espressione lasciava intendere ogni cosa.
Lo colpii con la
maglietta che avevo appena scelto dall armadio, per indossarla a scuola.
- Cretino!-
Lui rise e mi
pizzicò delicato la guancia. Poi ritornò serio,
guardando il pavimento.
Avrei voluto sapere
quello che gli frullava nella testa.
- Denis, che hai? E'
successo qualcosa...so, che non sono affari miei ma mi dispiace vederti
così- gli toccai la punta del naso con il mio indice.
Sospirò
con l ombra di un sorriso sulle labbra. Gli occhi erano ancora tristi,
spenti.
Non capivo; prima era
spensierato, scherzoso e divertito e poi? Diventava triste...
- Niente davvero...ho
solo...capito una cosa-
- Deve essere grave
se ti sei messo a bere...- indagai.
- Si infatti- disse
veloce, quasi fatto a posta.
- Devo andare un
attimo in bagno- mi disse freddo.
Mi stupii, non lo era
mai stato con me. Perchè? Forse era solo la mia impressione.
Non dissi niente e
gli feci vedere dove era il bagno, pregandolo di fare in fretta e di
essere silenzioso.
Lui mi
annuì senza rispondere.
Io tornai in camera e
mi vestii di corsa, prima che lui potesse rientrare.
Poi
rientrò e mi si piazzò davanti guardandomi negli
occhi.
I suoi erano vuoti,
spenti, inespressivi.
Mi sentii a disagio,
non mi aveva mai guardato così!
Mi avvicinai a lui
per guardarlo meglio in volto. Eravamo talmente vicini che sentivo il
suo respiro sulle labbra...
Io continuavo a
fissargli la bocca e gli occhi, alternandoli. Sembravo una cretina...
- Ti aspetto
giù- la sua voce spenta e fredda ruppe l atomosfera che si
era venuta a crere.
Mi lasciò
impietrita davanti allo specchio. Perchè si comportava
così?
- Puoi andare a
casa...- gli dissi fredda anche io. Ero arrabbiata, io non avevo fatto
niente.
- Ti accompagno io a
scuola- mi rispose aprendo la finestra.
- Ti ho detto che non
ce ne è bisogno- ribadii mentre mi mettevo a posto i capelli.
- E io ti ho detto di
si! Ti devo un favore...-
- Sai quanti ne devo
io a te? No, non mi interessa. Vai pure.-
Lo aveva capito che
ero arrabbiata. E non solo...ero dispiaciuta, volevano scendere le
lacrime ma mi trattenni davanti a lui.
Sbuffò.
- Io ti VOGLIO
accompagnare a scuola, ok?- ripetè lui - Ti aspetto
giù- la sua voce era bassa, seccata e arrabbiata. Non mi
lasciò possibilità di contestare: stava
già scendendo dall albero.
Sbuffai anche io,
sbattendo l anta dell armadio. Non sopportavo quegli atteggiamenti! Mi
mandavano in bestia... Se sei girato per cavoli tuoi, non puoi
scaricarti sugli altri! Contieniti, non è giusto.
Adesso quel deficente
ce l ha con me e non ne trovo il motivo...prima fa il cretino con le
sue battutine e poi mi tratta male.
Bah...Comunque sia,
dovevo muovermi. Erano già le 6 e mezza, e alle 6 e 40
dovevo uscire di casa ( come tutte le mattine del resto) per non far
insospettire i miei.
Feci lo zaino in
fretta e furia, ricordando a memoria le materie che dovevo mettervi.
Poi corsi in bagno
per sciaquarmi la faccia e lavarmi i denti.
Scesi le scale veloce
e incontrai mia madre.
- Come mai
così di fretta?- mi chiese divertita.
- Sono le 6 e 40! E'
tardi!- le gridai uscendo di casa.
Percorsi il vialetto
fino al cancello, poi lo vidi avvicinarsi in macchina.
Uscii chiudendomelo
dietro e entrai in macchina senza degnarlo di uno sguardo.
Il viaggio fu
silenzioso. Il silenzio mi sembrava assordante e pesante.
Che bambino, pensavo
mentre guardavo fuori dal finestrino.
Parcheggiò
davanti a scuola e attese che io scendessi.
- Oggi ci sei?- gli
chiesi, riprovando a essere gentile. Mi riferivo al recitare davanti a
Fabio...
- Ah...- disse
guardando davanti a sè - giusto. Comunque no, oggi non ci
sono-
Cercai di restare
calma. Poteva anche dirmelo prima!
- Allora...ci vediamo
domani?- ero leggermente infastidita. Dove doveva andare?
- No...neanche domani
ci sono- non mi guardava in faccia. Mi dava fastidio, mi saltarono i
nervi.
- Bene- dissi aprendo
lo sportello del passeggero- Grazie del passaggio- sputai arrogante
senza guardarlo negli occhi. E sbattei lo sportello.
Lui se ne
andò immediatamente, lasciandomi come una stupida con i miei
pensieri assillanti e preoccupati.
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Capitolo 19 *** Non me lo sarei mai aspettato da te! ***
Ekkime! ^^ Un ciao a
tutte...questo capitoluzzo l ho scritto un pò alla cavolo.
Spero come sempre ke non vi delusa, e ke ci capiate qualcosa!
Un grazie speciale a Morbidina, SweetCharry, Arte, Tanny e Checcaaaa!
xD grazie tantu tantu...
Buona lettura. Bacino Silvietta <3
CAPITOLO 18
[ Denis]
Controvoglia,
stavo raccontando a Cristian della mia giornata con Lina.
Voleva sapere tutti i
particolari, il perchè della mia strana visita, che cosa
avessimo fatto...quello era facile da immaginare.
- Ma ci sei andato
perchè...ti mancava?- chiese lui incerto. Probabilmente,
aveva paura di dire qualche cazzata. E l aveva detta grossa.
- No- esclamai.
- Lina non
è più niente per me...come devo fartelo capire-
gli dissi calmo e tranquillo. Era la pura verità.
- Allora
perchè hai voluto rivederla? Solo per scopartela...? Dai,
non ci credo-
- Sono affari miei,
Cristian- sbuffai.
Non volevo dirgli il
motivo della mia visita a Lina. Non volevo dirgli che l avevo fatto per
dimostrare a me stesso che ero veramente pazzo di un altra...
Insomma, ogni volta
che rivedevo Lina mi fissavo: stavo bene con lei, veramente tanto. Ma
con me è stata crudele ed è per colpa sua che
sono cambiato.
Avevo imparato la
lezione. Essere stronzi, per non soffrire.
L avevo rivista per
vedere se con lei sarei stato di nuovo bene, perchè volevo
capire se ero interessato a Minny. Se avessi provato qualcosa con Lina,
avrei capito che Minny non mi interessava davvero...che era solamente
la sfida ciò che mi eccitava.
Invece...è
stato il contrario. Stare con Lina non mi è piaciuto affatto
come le altre volte, non ero impaziente di rivederla. E neanche quando
l ho vista è cambiato qualcosa. Non mi ha fatto nessun
effetto neanche dopo esserci stato a letto.
Per questo, dopo la
mia inaspettata visita sono andato a bere qualche birra.
Ero arrabbiato con me
stesso perchè mi sono lasciato coinvolgere da Minny, mi sono
lasciato prendere da lei. E ho bevuto soprattutto perchè
sapevo che non mi avrebbe mai voluto: era innamorata di un altro, e i
tipi come me non le piacevano...
Si, forse l aspetto
fisico ma...niente di più. Lei non guardava solo quello.
E io proprio a lei
dovevo interessarmi, proprio per lei dovevo impazzire.
Ed è per
questo, che stamattina l avevo trattata con freddezza.
Perchè
dovevo allontanarmi da lei...Se la aiuterò ancora con la sua
recita non ne verrò mai fuori. In un modo o nell altro, le
farò sapere che abbondenerò il suo palcoscenico.
Ma intanto, non avrei più dovuto rivederla. Mai
più...
Mi era difficile, non
avrei resistito tanto senza vedere i suoi bellissimi occhi azzurri,
senza sentire la sua voce e la sua dolce risata.
Senza vedere quel suo
sorriso che mi faceva palpitare il cuore... Non sarà facile,
ma ce la farò. Sarà una cotta passeggera, credevo
convinto.
Guarda se io a 19
anni mi prendo una cotta, di quelli da bambini delle elementari!
Bah...
- Allora quand
è che metti la testa a posto eh?- mi chiese con sorrisino
ebete, dandomi una pacca sulla spalla.
Risi fragorosamente.
- Senti chi parla!-
gli dissi tra le risate.
Poi anche lui
scoppiò a ridere.
- Ora più
che mai, ho bisogno di divertirmi...-
- Perchè
ora più che mai?- mi chiese curioso.
- Fai troppe
domande...hai rotto le palle!- gli tirai uno schiaffetto sotto il mento.
E li cominciarono le
bazzuffe sul divano del mio salotto.
[ Minny]
Non
riuscivo a credere a come mi aveva trattata quella mattina! Che bambino.
Il giorno seguente,
come tutte le mattine andai a scuola esasperata.
E sentivo che
qualcosa mi mancava...sentivo di aver perso qualcosa.
Ma non capivo cosa
potesse essere...
E neanche oggi
recitiamo! Tutto tempo perso...ma perchè?! Dove cavolo
doveva andare, Denis?!
Di sicuro a fare il
playboy in giro...E bravo! Molto bravo.
- Ehi, che hai?- mi
chiese d improvviso Cristina.
-
Niente...perchè?-
Si
avvicinò anche Eleonora, tutt orecchie.
- E' vero che
è strana oggi? Beh, lo è da ieri...-
commentò Ele a Cristina.
Cri annuì.
- Sentite, io sto
bene ok?- e mi girai verso la lavagna, cercando di capire le equazioni.
Si scambiarono uno
sguardo alla " Se, se vabbè come no" e mi guardarono fisso.
Io feci finta di non
notarle.
- A proposito-
esclamò Eleonora - ieri non ti sei vista con Denis...- non
era una domanda.
- No...- risposi,
irritandomi al ricordo della mattina precedente.
- Come mai?- il suo
tono trapelava di curiosità.
- Non lo so. Aveva
detto che non sarebbe stato a casa-
-
Ah...vabbè vi vedete oggi- rispose convinta.
- No, non
cè neanche oggi- dissi sbuffando.
Mi guardò
a occhi sgranati.
- E dove cavolo deve
andare?Mah...- borbottò tra sè.
- Certo, che
è strano...- commentò rivolgendosi a me.
Cristina
annuì confusa.
- Non dirlo a me,
ieri mi ha trattata come se non esistessi.-
Spalancò a
bocca.
- Davvero?- era
incredula.
Non capivo il motivo
di tanta sorpresa.
- S..si...- la
guardai confusa, stringendo gli occhi.
Lei
increspò le labbra e schioccò la lingua.
- Beh,
indagherò...- mi disse.
- Signorine, volete
anche il thè e i biscotti, per caso? O volete una bella nota
e poi dritte spedite dal preside?!- era il richiamo della odiosa
professoressa di matematica.
Ci girammo in
silenzio, trattenendo le risate.
- Si, ci scusi!-
gridò Cristina.
Poi scoppiammo a
ridere silenziose.
Il giorno dopo
ancora, non ebbi sue notizie. Non lo vidi neanche girando il centro...
Ma cosa gli era
successo? Perchè si comportava in quel modo...non lo capivo.
Ero rimasta delusa e
ferita da lui.
E oltretutto, non
avevo neanche visto Fabio. Erano 4 giorni che non lo vedevo. E mi
mancava...credo.
Sbuffavo, mentre con
Cristina stavo per varcare la soglia della mia classe. Pronta per un
altra odiosa, pesante, pallosa giornata di scuola.
- Oh Minny!
Aspetta...- era la voce stanca di Eleonora.
Mi fermò
prima che potessi mettere mano sulla maniglia della porta e mi prese in
disparte.
- Ehi dimmi- le dissi
con un sorriso.
- Devo dirti una
cosa, ti ho cercato dappertutto stamattina- cercava di riprendere fiato.
Ridacchiai e gli
diedi un bacio sulla guancia.
- Ho parlato con
Denis, ieri- mi disse un pò preoccupata.
Io cominciai ad
agitarmi, e il mio cuore a battere più veloce.
Ero pronta alla
notizia. Qualunque cosa fosse...
- Mmm- dissi
deglutendo.
- Beh...il succo
è che...-mi guardò negli occhi.
- Dice che non vuole
più recitare con te. Dice che sei insopportabile e
perciò non ci riesce. E non vuole neanche più
aiutarti-
Sbiancai. Il mio
cuore cessò di battere.
- C..cosa?- non capii
la mia reazione. Perchè ci stavo tanto male? Mi sentivo
tradita, offesa. Colpita e affondata.
- Mi dispiace...-
continuò con voce dolce.
- Non...non ti
preoccupare Ele- le sorrisi cercando di nascondermi.
Mi aveva ferita
più di quanto avessi immaginato...
Dal dispiacere e
dalla sorpresa, passai all irritazione profonda. E infine, alla furia.
Lui non mi
sopportava? Certo come no...non mi sopportava però veniva da
me quando era ubriaco, aveva voglia di abbracciarmi, di baciarmi. Mi
proteggeva, mi accarezzava...Ero la sua piccoletta..Eh certo, non mi
sopportava proprio.
Quello stronzo! Ogni
giorno mi deludeva sempre di più... Ma gli faccio vedere io.
Non la passa liscia, eh no!
Continuai le ore di
lezione ed ero nervosa, scorbutica. Quanto mi fa schifo!
Come si permetteva di
dire che ero insopportabile? Non ne aveva il diritto!
E questa era una
balla bella e buona...Volevo capire quale era il suo scopo, che cosa
avesse contro di me. E l avrei scoperto. Avevo deciso che sarei andata
a parlargli e l avrei fatto nero. Qualunque fosse la sua scusa...non lo
avrei perdonato tanto facilmente.
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Capitolo 20 *** Quando un bacio vale più di 1000 parole... ***
Capitolo 19
[ Minny]
Mi ero
preparata un discorsetto che lo avrebbe fatto sentire un verme.
Perchè così si doveva sentire Denis.
A dire il vero,
sapevo che stavo esagerando, però...non so
perchè, ma più pensavo alle sue parole e
più avrei voluto prenderlo a schiaffi.
Non avrebbe dovuto
ferirmi così, mi faceva male se ci stavo a pensare.
Di solito queste cose
non mi toccavano dette da un bambino capriccioso e viziato, ma di Denis
mi importava.
E sapevo che dopo
avergli detto quello che pensavo me ne sarei pentita., e mi sarei
sentita in colpa. E tutto sarebbe finito: la recita, la nostra
amicizia...perchè comunque lui non mi sopportava, e non mi
avrebbe mai chiesto scusa, per le cavolate che aveva sperperato su di
me, per via del suo orgoglio.
E neanche io; non
sarebbe stato mai più niente come prima. Ma era veramente un
amicizia la nostra?
Forse era
così che doveva andare.
Ero convinta di avere
ragione, ero una povera stupida che non si guardava intorno.
Qualcosa sarebbe
cambiato...ma non si sa con certezza come vanno queste cose.
Arrivai davanti a
casa sua, mantenendo dal giorno prima il mio broncio e le mie parole
ben saldate in testa.
Erano le 9 del
mattino: non potevo fare altrimenti. Avevo saltato scuola apposta per
parlare con lui e sapevo che a quell ora era in casa e che dormiva ancora come un
ghiro.
Così non
mi sarebbe scappato...la mattina era l unico momento certo in cui l
avrei trovato in casa.
Citofonai 2 o 3
volte, impaziente di vederlo e di guardarlo negli occhi. Di sfuriarmi
su di lui. Si è vero che stavo esagerando e che avrei
rimpianto il mio comportamento, ma almeno mi sarei tolta un
peso dallo stomaco.
Oh, "piccolo" stai
dormendo? Si, ma ora ti svegli e mi apri! E poi mi senti!
Citofonai una quarta
volta, con violenza. Tanto che quasi mi rompevo l indice.
- Oh chi cazzo
è?- era la sua voce rauca e ancora assonata.
Sussultai a sentirla.
Incredibilmente, cominciai a sentire una certa nostalgia. Mi mancava il
suono della sua voce...
Forse, non volevo
ammettere a me stessa che mi mancava lui.
Ma come potevo
saperlo?
Non avrei mai creduto
che...potesse accadere una cosa del genere, pensai stupendomi di me
stessa
- Aprimi, sono
Minny!- dissi cercando di mantenere un tono di voce nella norma.
- Chi? Scusi
può ripetere?- chiese sinceramente confuso.
- Cretino, sono
Minny!- gridai offesa.
- Ah...- mi
aprì il portone del condominio e riagganciò il
citofono.
Salii le scale in
fretta e furia, anche se erano 3 rampe mi sembrò di farle in
meno di 2 minuti.
Il cuore mi batteva
già a 1000, ma pensare che di li a poco avrei rivisto il
suoi occhi marroni mi prese il nervosismo e un pò d angoscia.
Forse sarebbe stata l
ultima volta che l avrei visto. Ma non dovevo far trapelare che ci
stavo male.
Quando fui davanti
alla sua porta di ingresso bussai con violenza.
Cerca di stare calma,
Minny. Comportati bene, ripetevo a me stessa.
Mi aprì la
porta, e in un attimo mi fiondai su di lui, entrando spedita, lasciando
che la porta si richiudesse da sola.
Lo spinsi,
costringendolo a indietreggiare. Era sorpreso, stranito.
E io mi feci prendere
dall imbarazzo: quando scoprii che Denis era a petto nudo, ritrassi
immediatamente la mano.
Ma ero sempre con
sguardo puntato e minaccioso.
- Perchè
mi hai abbandonata così, eh?!- cominciai ad attaccare - Ma
neanche avere il coraggio di dirmelo in faccia! Sei un codardo!- lo
spinsi nuovamente, mentre mi sfuriavo su di lui.
La sua espressione
non cambiò, era confuso e sorpreso.
- Hai mandato tutto
in fumo! Sei un stronzo...- poggiai nuovamente le mie mani sul suo
petto nudo, fregandomene altamente delle mia gote che arrossivano per
la vergogna.
Prese le mie mani
trattenendole tra una delle sua. Le mie erano così piccole a
confronto.
- Minny...-
cercò di dire lui, con voce flebile e malinconica.
- No, Minny niente!
Sai qual è la cosa che mi fa incazzare più di
tutte? Lo sai?!-
- Per favore non
urlare- mi chiese lui, calmo e tranquillo.
Credevo che avesse
reagito alle mie urla, invece...era tutt altro che nervoso o irritato.
Allora avevo ragione!
Si sentiva in colpa, quindi era tutto vero...
- No, fammi finire-
lo interruppi.
- Tu sei libero di
fare ciò che ti pare... Ma che tu vada a dire in giro che io
sono insopportabile, che non mi sopporti quando...-
- Aspetta...-
provò a dire di nuovo.
- Quando mi baci, mi
stringi, mi coccoli e fai tutte la smancerie che vuoi...e non reciti!
Denis, non reciti! Perchè il mio ex e i suoi conoscenti non
erano in circolazione!-
Abbassò la
testa, aspettando impaziente che finissi la mia ramanzina.
Giocherellava con il suo piercing, nervoso.
- Perchè
hai detto queste stronzate, Denis?- gli chiesi più calma.
- Perchè?-
e lo spinsi di nuovo.
Lui
indietreggiò di un passo, senza guardarmi negli occhi.
Non mi rispose, e io
sbuffai.
Sapeva che avevo
ragione, doveva almeno avere le palle per dirmelo in faccia il
perchè misterioso del suo improvviso "detesto" verso di me.
- Bravo, non dire
niente- dissi con aria superiore - Tu non mi sopporti, però
quando sei ubriaco vieni da me...quando vuoi baciarmi, mi baci...Solo
quando ne hai bisogno tu, vero?!-
Mi fulminò
con lo sguardo, poi scosse la testa deluso facendosi scappare un
risolino isterico.
- A volte, le cose
che dici sono assurde...-
- Si, bravo
continua!- dissi arrabbiandomi di più.
- Come puoi dire una
cosa del genere? Come puoi dire che io mi servo di te? Eh?-
Non sapevo cosa
rispondere, forse questa non avrei dovuto dirla.
Scosse nuvamente la
testa.
- Ti sei dimenticata
che sono stato IO ad aiutarti? Ti sei dimenticata che...tu avevi
bisogno di me?-
Su questo aveva
ragione, dovevo ammetterlo. Arrossii, mordendomi un labbro.
- Perchè
io non posso aver bisogno di te?- mi disse dolce. Non sembrava una
domanda... I suoi occhi erano stracolmi di sincerità.
Lo gurdavo assorta,
perdendomi in quel marrone cioccolato che cercava di calmarmi.
- Ok...ehm. S..su
questo ho..ho sbagliato- confessai abbassando lo sguardo.
Avevo fatto la mia
figuraccia, e lui non mi aveva dato spiegazioni. Quindi decisi di
andarmene e non insistere, se non mi sopportava io cosa potevo farci?
Feci per girarmi e
incamminarmi.
- Aspetta- mi
fermò per il braccio.
- Non andare via-
Non lo capivo quando
faceva così. Che cosa voleva da me?!
- Lasciami,
Denis...non mi hai dato spiegazioni, non mi hai detto nulla.- dissi
fredda, arrabbiata guardandolo dritto negli occhi.
- Perchè
sei così cieca...- bisbigliò a voce bassissima.
- Cosa vorresti dire
con questo?-
Sospirò
sommessamente.
- Niente...- mi
lasciò andare il braccio.
- Ecco vedi!- e
sbattei le mani contro i fianchi.
- Detesto quando fai
così! Non parli, non dici le cose come
stanno...Perchè sai che ti vergogni e...-
Mi zittì
con un bacio dirompente. Teneva la mia testa ben salda tra le sue mani
forti, contro il suo viso.
All inizio cercavo di
divincolarmi inutilmente dal suo bacio violento, ma poi mi lasciai
andare.
Sentivo che dentro di
me, tutti i muri si stavano abbattendo. Sentivo svanire la rabbia, il
rancore, la malinconia, la tristezza...tutto.
Mi lasciai andare
completamente tra le sue braccia, facendomi cullare dalle sue labbra.
Mi chiesi se ero li
veramente, per chiarire quello che era successo...o era questo che
volevo?
Si staccò
da me improvvisamente, guardandomi dispiaciuto negli occhi.
Io ero spaesata,
persa, senza fiato. Continuavo a fissargli le labbra, aspettandone un
altro.
- Scusami- mi
sussurrò. E di cosa?
- Scusa, ti
prego...non ho resistito-
Intrecciai le dita
tra i suoi capelli e lo baciai sulle labbra calde e sorprese.
Non si aspettava, di certo, questo da me...
Mi stupii di me
stessa perchè continuavo a baciarlo con foga, cercando la
sua lingua per intrecciarla alla mia.
Ero tutta un brivido:
sulla schiena, sulle braccia, sul collo, sulle spalle. Mi tremavano le
gambe...
Non volevo fermarmi...
_______________________________________________________________________________________________
Ehilà!!^^ Vi chiederete tutti come andrà a finire
eh? ihih...mah, sinceramente non lo so xD xD " me perfida".
Però, provate a ragionare... Minny è abbastanza
coerente e responsabile, ingenua...una ragazzina inesperta in
tutto in poche parole, no? Credo avrete capito cosa
accadrà...;) Come sempre spero ke questo capitolo abbia
soddisfatto di nuovo tutte voi ^^...
E grazie immenso alle persone ke recensiscono!! E a ki mette la mia
storia tra i preferiti e seguiti! Grazie milleeeeeeee...
Tornerò presto con il prossimo capitolo. Grazie ancora ^^.
bacio, Silveitta <3 Ps = ke dulse Denis!!!!*_* eheh
|
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Capitolo 21 *** Una giornata da sogno (I parte) ***
Ehi eccomi qui con un altro
capitolo! Vi avevo lasciato sulle spine eh?! Adesso
soddisferò la vostra curiosità...Vi prego fatemi
sapere cosa ne pensate...E' stato abbastanza difficile scriverlo e come
vedrete forse non ci capirete molto :( uff...nn ho saputo fare di
meglio...Grazie a quelli ke recensiscono. Siete carinissime...^^ Con
questo capitolo rischio tanto...Vi prego non scandalizzatevi ok??
ihih....fatemi sapere
cosa ne pensate!! Un bacio. Silvietta <3
CAPITOLO 20
[ Minny]
Continuava a baciarmi il collo e io con i brividi allo stomaco, gli
spettinai i capelli, lo stringevo a me...
Non riuscivo e non volevo fermarmi. Cercavamo l uno le labbra dell
altro, senza smettere di sorriderci, complici di quell istante di
bellissima magia.
Non ero più arrabbiata, non ero più offesa, non
ero più triste, niente di tutto questo. Volevo solo...lui.
Eravamo solo io e lui. Il mondo lo avevo dimenticato.
Gli buttai le braccia al collo, aggrappandomi alle sue spalle forti. Mi
baciava tutta: la bocca, il collo, le orecchie, il naso, il mento, le
spalle...tutta. Non tralasciava un cm di pelle.
Sentivo il suo desiderio per me, crescere di secondo in secondo. Mi
stringeva contro il suo corpo saldo e forte, tenendomi per i fianchi in
una presa morbida e leggera.
Sospirava, quando giocavo con le sue labbra e quando gli baciavo il
collo, mordendoglielo ogni tanto.
Poi ritornava dolce e morbido sulle mie labbra. Mi faceva impazzire il
suo profumo, lo stavo assaggiando gustandomi ogni cm di pelle.
Passai più giù, a baciargli il petto. Lo sentivo
sospirare, e tremavamo tutti e 2 emozionati. Sapevo quello che stava
per succedere...e lo sapeva anche lui.
Mi strinse in vita tenendomi ancora più incollata a lui, e
mi alzò nuovamente la testa per riuscire a ritornare sul mio
collo.
Mi stringeva, mi baciava come se avesse bisogno di me...mi faceva
sentire importante, mi faceva sentire...da Dio.
Come se avesse bisogno di me per sopravvivere e io...io ero felice di
capire quanto mi voleva, e quanto ero importante per lui.
Perchè lo sapevo di essere importante. In fondo al mio
cuore, sapevo che Denis non mi riteneva una ragazzina rompiscatole e
insopportabile.
Con le labbra saliva sul mio mento per passare sulle guance e infine
arrivare alla mia bocca, che non aspettava altro che un altro bacio.
Lo scostai leggermente, togliendomi la maglietta e la feci
scivolare per terra...come la sua bocca.
Era leggermente sbalordito, il suo sguardo era assorto, credo...nel
mondo dove anche io mi ero persa. Perchè si era perso anche
lui, perso in me.
Seguiva con lo sguardo la mia maglietta finchè non
toccò terra. Presi il suo viso tra le mani e premetti la mie
labbra contro le sue 1..2..3 volte, finchè non fu lui ad
approfondire.
Mi spinse indietro mentre continuava a restare incollata sulla mia
bocca, mentre con le mani mi accarezzava le spalle infreddolite.
Io gli accarezzavo i capelli, sospirando beatamente. Mi sentivo
così protetta tra le sue braccia. Quanto lo volevo.
Non avrei mai immaginato...che desiderassi Denis in questo modo.
Arrivammo non so dove, probabilmente vicino al letto visto che mi ci
accompagnò dolcemente sopra, tenendo una mano sulla mia
schiena. Mi fece stendere, scendendo insieme a me.
Mi baciò la pancia, leccandola con la punta della lingua,
lasciando piccoli tratti bagnati sulla pelle. Mi ero persa
completamente in tanta voglia e tanta dolcezza.
A me faceva impazzire quando faceva così...quando era dolce.
Mi trattava come se fossi un diamante fragile, attento a non farmi
male, attento a essere delicato.
Mi faceva sentire così importante...mi faceva tremare.
Arrivò sui miei seni, baciando dolcemente anche quelli poi
salì nuovamente sulle mie labbra tracciandone i contorni con
la sua lingua delicata.
Si alzò improvvisamente per slacciarsi i jeans e feci anche
io la stessa cosa.
E subito dopo ci ritrovammo nuovamente appiccicati: ero abbracciata a
lui, con le gambe strette alla sua vita, sentendo le sue mani
accarezzarmi dolcemente.
Baciandomi tutta mi ripose di nuovo sul letto. Eravamo uno sopra all
altro, in un groviglio di gambe intrecciate, di baci, di sospiri, di
emozioni...
[ Denis]
Mio Dio, quanto era bella. Quanto la volevo. Non avrei mai pensato che
potessi sentirla mia in questo modo, non avrei mai pensato di
fare...ciò che sto facendo.
Provai a paragonare la scopata di qualche giorno fa con quello che
stavo facendo in quel momento.
Non.c.era.paragone. Non c era paragone alla persona, alle sensazioni,
al piacere che provavo soltanto nel toccarla e nel baciarla.
Non mi sono mai sentito così, mai. Di una cosa ero certo:
quella non era una scopata.
- Sono pazzo di te...- gli sussurrai quando fui ad un cm dalle sue
labbra.
Lei mi sorrise semplicemente e tranquilla e disinvolta
ritornò a baciarmi con foga, con passione.
Minny mi voleva. E io mi sentivo come un bambino felice, un bambino
felice alle prese con la sua prima cotta.
E fu esattamente un attimo: entrai dentro di lei, dolcemente
assaporandone ogni singolo incantevole secondo.
Facevo su e giù dolcemente, lentamente, seza fretta... la
baciai tutta gemendo e sospirando come un cretino eccitato. E mi faceva
impazzire di più quando gemeva anche lei...
Avevamo le nostri mani intrecciate, i dolci baci sul collo, e su tutto
il suo fragile corpo.
Bellissima, meravigliosa...ero in lei. Con Minny, chissà
dove.
Forse in paradiso. Si, il suo profumo era paradisiaco...lei era
paradisiaca.
Quasi svenivo dal piacere. Stavo impazzendo letteralmente. Sembrava che
tutto quello ancora non mi bastasse...
Ero ancora nel mondo dei sogni e dei desideri, quando quel momento d
amore e di passione finì e ci ritrovammo abbracciati stretti
nel letto di mia mamma.
Lei si stringeva sul mio petto e il mio braccio era su di lei a
mò di cintura di sicurezza...come se quel bellissimo sogno d
amore potesse sfuggirmi dalle mani.
Non potevo ancora crederci, avevo paura di svegliarmi da un momento all
altro.
Ci guardavamo negli occhi, io perso nei suoi. Stavo volando felice nel
suo cielo infinito...
Le accarezzai una guancia, facendola sorridere teneramente.
Sospirò beatamente, e questo mi fece capire che non solo per
me era stato...meraviglioso? No, di più. Ma non trovavo la
parola adatta.
La strinsi più forte a me, avvicinadola con il viso e
intanto gli accarezzavo la schiena fresca.
- A cosa pensi?- gli chiesi appoggiando la mia fronte contro la sua.
Minny mi baciò a stampo.
- A come siamo arrivati a tutto questo...- disse pensierosa mentre mi
faceva i grattini dietro al collo.
Mi sentii una fitta allo stomaco. Deglutii dalla paura. Stavo
cominciando a pensare che a lei non importasse più di tanto.
- Te..te ne sei pentita?- quanto mi fu difficile farle quella domanda.
Speravo con tutto me stesso che dicesse di no, ovviamente.
Non poteva essersene pentita...per favore...
- No!- sbottò lei subito, sorridendo.
Era sincera, lo vedevo. Sapevo quando mentiva.
Mi sentii subito meglio e ritornai ad essere l uomo più
felice del mondo, sciogliendomi in un sorriso.
- No, non me ne sono pentita...Mi chiedevo semplicemente come da una
semplice sceneggiata, siamo finiti qui a fare l amore-
arrossì quando disse quella parola.
Il mio cuore cominciò a battere più veloce; l
amore...
Sorrisi quando udii quella parola. Quella che non riuscivo a trovare
prima.
- Io non ho recitato, Minny!- precisai questo punto importante.
- Si, lo so- e mi baciò teneramente.
Quanto mi piacevano quelle coccole, quelle carezze, annusare i suoi
capelli, quelle parole dolci ( in quel momento tutto, mi sembrava
dolce). Quanto mi piaceva lei. Da morire...
- Io...io beh, pensavo fossi vergine- confessai malizioso.
Minny alzò un sopracciglio, con espressione compiaciuta.
- A volte l apparenza inganna- mi sorrise scrollando le spalle.
- Eh già...- sospirai mentre presi il suo viso e lo premetti
sul mio petto.
Lei rise e mi baciò.
Sorrisi ad un pensiero: dopo una nottata con una qualsiasi ragazza,
trovavo ogni tipo di scusa per scappare via da casa loro e viceversa.
E adesso mi ritrovavo con la ragazza che mi aveva rubato il cuore, e
non volevo lasciarla andare.
- Così ti fa impazzire la dolcezza, eh?- gli dissi con
sorriso sornione. Mi riferii a poco prima, quando " ero nel sogno" lei
mi sussurrò che ero dolce.
Dolce. Mai nessuna ragazza mi aveva detto che ero dolce. Beh,
però dovevo ammettere che con lei lo ero sempre stato.
- Ehm..si- arrossì - mi fa andare fuori di testa...- e fece
spallucce.
Presi il suo viso e la baciai. Non riuscivo a non farlo, dovevo averla
sempre vicino. Dovevo baciarla, dovevo stringerla..non mi sarei sentito
felice senza.
Avrei voluto tenerla tra le mie braccia, per sempre. Avrei voluto che
il tempo si fermasse a quel momento.
- E tu a cosa pensi?- mi chiese, dopo il mio bacio.
- Che se entra mia madre mi scanna...questa è la sua camera-
e feci un risolino.
Mi guardò preoccupata.
- Dai, allora alziamoci!- fece per alzarsi, ma la trattenni a me.
- No, no...resta qui. Non mi interessa di mia madre, resta qui- gli
sussurrai poggiando la testa sul suo petto.
Cominciò ad accarezzarmi i capelli.
- Seriamente...pensavo a un altra cosa- dissi improvvisamente, avendo
un idea.
Mi schioccò un bacio sul collo.
- Cosa?-
- Voglio portarti in un posto...vieni con me?- mi alzai per guardarla
negli occhi e poi le baciai con tenerezza il collo.
- Puoi? Ti prego- scesi sulla sue spalle, mordicchiando ogni tanto.
Lei sospirò e io sorrisi lieto del mio operato.
- Si, certo che vengo con te-
Sorrisi felice e la strinsi più forte, facendola poggiare
con il viso tra il mio collo e la spalla.
Ci alzammo e da terra raccogliemmo i vestiti.
- Prima però mettiamo a posto, se no tua madre si arrabbia
sul serio...- mi disse mentre si infilava i jeans.
Io, che avevo già fatto, l abbracciai da dietro e le baciai
una guancia.
- Ma che brava casalinga che sei-
- Hai visto..?- mi baciò in bocca.
Quando ci staccammo, di malavoglia, cominciammo a mettere a posto il
letto di mia madre.
Quel bellissimo letto che aveva ospitato le nostre emozioni, le nostre
sensazioni...i nostri sentimenti.
Che mai avrei dimenticato, mai.
Continua...
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Capitolo 22 *** Una giornata da sogno (II parte) ***
Ohilà! ^^.
Sono molto contenta di sapere che lo scorso capitolo vi è
piaciuto, grazie 1000! Pensavo non ne fossi all altezza...ma x fortuna
mi avete fatto tanti complimenti e ne sono lusingata :) Eccovi il
continuo.
Grazie a le mie lettrici adorate che continuano a recensirmi! Fatemi
sapere che pensate anche di questo capitolo! xD un bacioneeee
silvietta<3<3
Capitolo 20 (II)
[ Denis]
Stavamo
finendo di mettere a posto la camera di mia madre. Era messa peggio di
quanto pensassi...mi ero lasciato prendere troppo.
Minny si stava
mettendo le scarpe, mentre io alzai da terra l ultimo cuscino.
- Ecco fatto- le
dissi baciandole una spalla.
Odorava ancora di me,
della mia pelle, dei miei baci. E io odoravo di lei...
Si alzò in
piedi e mi baciò.
- Uhm..io devo dirti
una cosa- dissi spostandole i capelli dall altra parte della spalla.
Lei alzò
gli occhi al cielo.
- Si, ho
già capito di cosa si tratta- e ridacchiò.
Lo aveva capito? Dio,
che imbarazzo...non mi era mai successo alla prima volta.
- Come lo hai
già capito?- chiesi sorpreso inarcando un sopracciglio.
- Ti riferisci al
fatto che...che sei...venuto...?- domandò rossa come un
peperone, tenendo la voce bassa.
Sorrisi ruffiano.
- Eh..si- confessai.
Nascose il viso tra l
incavo del mio collo e la spalla.
La mia bimba...
- Non...sei
arrabbiata con me, vero?-
Scosse la testa
baciandomi il collo.
Io le accarezzavo i
morbidi capelli profumati e sospirai di sollievo.
- Scusa- ero
sinceramente dispiaciuto.
Denis anche tu!
Cioè, proprio quando non hai il preservativo di metti a
venire...e poi è la prima volta.
Speravo che andasse
tutto per il meglio, ma lei era tranquilla.
- E di cosa,
Denis...non è colpa tua- mi guardava negli occhi. Dolce,
tenera.
Infatti non era colpa
mia se lei mi piaceva tanto. Non era colpa mia se mi sono eccitato
tanto mentre facevamo l amore.
Era colpa della
passione, del desiderio...perchè lei era bellissima, era
sensuale, era eccitante. Era tutto. Minny era tutto.
Ci baciammo
nuovamente sulle labbra.
- Dove mi vuoi
portare?- chiese mordendosi un labbro.
A proposito! Guardai
l orologio, erano le 10 e 15. Dovevamo muoverci. Volevo stare li, tutta
la giornata con lei, abbracciati nell incanto di quel bellissimo luogo.
- In paradiso-
risposi beffardo.
- Ci sono appena
stata...- mi disse con quel suo sorriso d angelo.
Mi scoppiò
il cuore. C era appena stata, con me. Non riuscivo ancora a crederci a
quanto, anche per lei, tutto questo era importato.
Sospirai come un
bambino, sorridevo a 32 denti come un cretino.
- Si anche io...- le
sussurrai all orecchio.
- Stai con me? Dico
tutta la giornata...-
- Si-
- Davvero?-
- Si- mi
baciò il naso.
-
Però...io per le 21 ho una cena. Mi accompagni?-
- Ah si?- chiesi
amareggiato. Non volevo lasciarla così presto, 11 ore erano
poche e passavano velocissime.
Lei annuii
sospirando. Ero felice di sapere che anche lei non voleva lasciarmi,
questo mi dava un pò più di conforto.
- Si, ok ti
accompagno. Ma...i tuoi non si arrabbiano se sanno che non sei andata a
scuola e, che soprattutto, stai fuori tutta la giornata?-
- Già...-
fece una smorfia di paura.
- Ora li chiamo...-
tirò fuori dalla tasca dei jeans il suo cellulare. Compose
il numero e se lo portò all orecchio.
Giocavo con una
ciocca dei suoi capelli, mentre aspettavo con pazienza che finisse la
telefonata.
Quando
riagganciò, mi guardò con espressione felice,
buttandomi le braccia al collo.
- Non sono
arrabbiati!- affermò sorridendo.
Com era affettuosa.
La sua allegria era contagiosa.
- A proposito,
piccoletta...tu all inizio, eri venuta per sapere una cosa, giusto?
Vuoi sapere perchè..-
- No..- mi interruppe
- so già, anche questo.- mi sorrise fingendosi altezzosa.
Ricambiai
il sorriso.
- L ho immaginato,
Denis. Ho capito che lo avevi fatto per te stesso, e l unica maniera
per tenermi lontano...era quello di dire cose false. Ma non ti saresti
aspettato questa reazione...- disse compiaciuta.
- Se è per
questo, neanche quello che è successo dopo...- incalzai
malizioso.
-
Già...neanche io- era pensierosa.
Poi
scoppiò a ridere.
- Cosa ridi?- le
chiesi divertito anche io.
- Niente..niente- e
mi baciò.
- Devo andare un
attimo in bagno- mi sussurrò.
- Vuoi che venga con
te?-
Mi spinse giocosa,
con sorrisetto divertito, poi la strinsi nuovamente a me incrociando le
mie mani nelle sue.
- Denis...la sai, una
cosa..?- diventò seria mentre mi guardava intensamente negli
occhi.
- Cosa?- le morsi il
labbro.
- Non l ho mai fatto
così...- deglutì e arrossì dall
imbarazzo.
- Così..
come?- azzardai serio anche io.
-
Così...bello...così...- sorrise rossa in volto -
è stato...- non trovava le parole.
E neanche io saprei
spiegare bene le emozioni e i brividi che avevo provato per tutta
quella giornata.
Una giornata da
sogno. La più bella in assoluto.
- Si...lo so, anche
per me, piccola- la baciai teneramente. Non volevo più
separarmi da lei, le ero incollato come...non so come.
La lasciai andare in
bagno e la aspettai per 10 minuti. Intanto io decisi cosa indossare per
quella meravigliosa giornata insieme.
Faceva caldo e quindi
optai per una maglietta marrone a maniche corte e gli immancabili
jeans. Poi mi spruzzai un pò di profumo.
Mi arrivò
da dietro accarezzandomi la schiena.
- Ehi, piccoletto mi
dai un bicchiere d acqua per piacere?- mi chiese sorridente.
Si era sistemata i
capelli e si era sciaquata il viso con del sapone alla vaniglia, ne
sentivo tutto il suo profumo meraviglioso.
- Piccoletto?-
ripetei confuso e contento.
- Si...-
annuì sorridendo.
La abbracciai stretta
stretta e lei rise.
Le portai il suo
bicchiere d acqua mentre lei guardava le foto in salotto.
- E' bellissima tua
madre...- commentò ammirando una sua foto.
- Tu sei bellissima-
precisai con un bacino sulla guancia.
Uscimmo di casa e la
presi per mano mentre la trascinavo giù per le scale. Ci
sorridevamo felici, tra una carezza e un bacio.
La feci entrare in
macchina e cominciammo a conversare. Mi piaceva così tanto
parlare con lei, starle vicino...non potevo farne a meno.
Arrivammo nel mio
posto segreto in meno di mezz oretta.
La aiutai a scendere
dal muretto, prendendola in braccio. Mi stupii di lei: in mezzo a quei
sassi enormi e al fango, non era ancora inciampata!
- Sei la prima
persona che porto qui- le confessai tenendola per la vita.
- Davvero?- mi chiese
incredula, con un sorriso che mi fece sciogliere il cuore.
La mia piccoletta
felice. Felice tra le mie braccia...
- Si...non ho mai
portato nessuno. E' un posto segreto, saremo solo io e te- le pizzicai
una guancia, delicatamente.
Lei
ritornò felice con la testa sulla mia spalla.
E arrivammo alla
prateria.
L erba era ancora
più verde, rispetto a una o 2 settimane fa., gli alberi
erano fioriti completamente e l odore dei fiori inondava l intero prato.
L aria profumava di
vita, il sole splendeva e tirava un venticello leggero che ci
scompigliava i capelli.
Si sentiva l odore
del fiume vicino e il solito cinguettare degli uccellini.
La guardavo. Minny
aveva gli occhi chiusi e un sorriso felice stampato sulle labbra.
Quanto era
bella...sembrava una Dea in quell incanto meraviglioso. Sembrava la Dea
di quel posto...del suo Olimpo.
- E' bellissimo-
commentò bisbigliando.
Mi prese una certa
angoscia tutto a un tratto.
Ma noi come siamo
rimasti, piccoletta? E' stato solo un momento per te, o vuoi davvero
stare con me?
Io volevo e non
volevo sapere la verità...non avevo abbastanza coraggio da
sentirla.
La abbracciai
improvvisamente. Lei rimase interdetta, e dopo 2 secondi mi
circondò il collo con le sue braccia calde.
- Senti, come ti
batte il cuore...- affermò, sussurrando sulla mia spalla.
Il che era vero, non
riuscivo a fermarlo.
- Minny...- sussurrai
il suo nome.
- Mmm?-
- Sei mia?- non
sapevo con precisione come formularle la domanda, perciò mi
uscii così.
Lei mi
guardò negli occhi, preoccupata. Probabilmente dal mio
strano cambiamento d umore, dal mio tono di voce malinconico.
- Si- mi sorrise
determinata.
Sgranai gli occhi,
sorpreso. Non potevo crederci.
Ero al settimo cielo,
stavo volando? Mai sentito così prima...
Le baciai la fronte e
ritornai a stringerla.
- Sono
così felice, sai?-
- Anche io- mi
bisbigliò dolce all orecchio.
Ero nel mio luogo
felice, con Minny. Non vi avevo mai portato nessuno. Nè una
ragazza, nè un amico, nè mia mamma. Nessuno.
Ma ci avevo portato
lei. Perchè quel posto era bellissimo, come lei. Era
meraviglioso, come lei. Perchè mi rendeva felice, solo come
sapeva fare lei.
Ci sdraiammo sul
prato, tra i fiori e le spighe vicino al fiume.
Poggiò la
testa sul mio braccio e non feci altro che guardarla.
All inizio ci
guardavamo negli occhi e ci sorridevamo ininterrottamente.
Stavamo bene
così: non avevamo bisogno di parole; i baci parlavano da
soli, i dolci sguardi e sorrisi...
Poi Minny rivolse lo
sguardo verso il cielo e chiuse gli occhi.
Restai a guardarla
per 10 minuti interi, affascinato, incantato.
Tolsi delicatamente
il braccio da sotto la sua testa.
- Non sei stanco di
guardare sempre la solita cosa?- mi sorrise aprendo un solo occhio.
Era buffa e fece
sorridere anche me.
- Perchè
dovrei, se la cosa che guardo è spettacolare?-
Aprì tutti
e 2 gli occhi e mi fece un sorriso enorme. Poi li ritornò a
chiudere.
Io mi appoggiai su un
fianco e la mano mi sorreggeva la testa e metà busto.
Con l altra mi misi
ad accarezzare il suo viso. Con un dito seguivo il contorno delle sue
labbra perfette e dischiuse, poi scesi sul mento e giù fino
al suo seno, poi mi fermai per via della maglietta.
La sentii sospirare.
Infilai la mia mano sotto la sua maglia beige, percorrendo con
delicatezza la sua pancia e salendo anche sulle piccole sporgenze.
Minny
rabbrividì. E' vero che a lei piacciono le cose dolci. La
stavo facendo impazzire...come lei stava facendo impazzire me.
Scesi più
giù, deglutendo, eccitandomi. E lei non stava facendo
niente! Stava soltando sospirando al mio tocco...mi dava
così piacere anche solo sfiorarla.
Io..non so quello che
mi prende.
Arrivai con il dito
sui suoi jeans e lo percorsi tutto quanto. D improvviso lei prese la
mia mano e se la portò alla bocca, baciandomela tutta.
Io mi tuffai su di
lei, con delicatezza. La sovrastavo dolcemente e cominciai a baciarla.
Quel bacio
così carico di passione mi faceva bruciare ardentemente.
Perfino quello mi ipnotizzava.
Che cosa mi hai
fatto, piccoletta?
Mi hai stregato, mi
ha ipnotizzato...con un solo sguardo mi hai reso tuo. Il tuo schiavo,
pronto per renderti felice qualsiasi cosa tu voglia.
Le accarezzavo il
viso mentre lei teneva sempre gli occhi chiusi, godendosi interamente
quei bellissimi attimi di complicità magica.
Aveva la mano tra i
miei capelli, accarezzandoli facendo i grattini dietro la nuca.
Rabbrividii anche io,
mentre le baciavo il collo lentamente.
Passammo la maggior
parte del tempo a farci le coccole e a sorriderci. Il tempo stava
passando così velocemente, e verso il pomeriggio, Minny si
addormentò tra le mie braccia.
La sua testa sui miei
pettorali e una mano l aveva vicino alla sua bocca.
Ogni tanto le baciavo
il capo. Stavo meglio di un Dio: tra le braccia della mia piccoletta,
mentre mi guardavo il tramonto assorto tra i ricordi di quella mattina.
Denis, hai fatto l
amore con lei, ti rendi conto? Con Minny...
Se solo ci ripensavo
sentivo bruricare lo stomaco. E al ricordo chiaro e nitido, gemetti.
Cosa cazzo gemo..?
Neanche lo stesse facendo...no! Io ricordo e gemo come un
coglione...Che testa di cazzo...
Per fortuna non mi
aveva sentito, altrimenti mi avrebbe preso per pazzo.
Sentivo il suo seno
muoversi a ritmo del suo respiro, sulle mie costole.
Era così
fragile, così tenera...il mio sentimento per lei cresceva di
giorno in giorno. Non potevo ignorarlo a me stesso...
Avevo perso
completamente la testa. Mai nessuna mi aveva fatto venire alla prima
scopata.
Forse
perchè nessuna di loro ti interessava, Denis. E visto che
stamattina hai fatto l amore ( e non c hai scopato!) con una ragazza
per la quale sei cotto, è ovvio che ti ha fatto venire.
Mi sembrò
una conclusione plausibile. Però...mi sembravo veramente
come un bimbo alle prese con la sua prima cotta.
Certe volte avevo
paura di fare troppo o di fare niente...Non mi capivo.
Dio quanto mi piaci,
piccola. Con il tuo fisico leggermente sproporzionato mi fai impazzire
ancora di più...vabbè che tutto mi fa impazzire
di te...
Hai scosso il mio
mondo semplicemente con un sorriso, dal primo momento mi sono sentito
stranamente attratto da te, dal tuo viso spettacolare, dal tuo dolce e
buffo modo di fare, dalla tua fragilità, dalla tua
delicatezza. Ci vado matto quando mi fai quel tenero broncio da
bambina, da finta offesa. Mi fai andare matto quando ti avvicini a me,
spavalda per poi andartene e lasciarmi a bocca aperta.
Mi fai volare quando
mi baci e mi stringi, e stamattina mi hai fatto sentire in paradiso.
Mi hai detto che non
avevi mai fatto l amore così meravigliosamente come lo hai
fatto con me...e neanche io. Mai.
Mi stavi facendo
svenire, com è possibile?
Guardai l orologio:
erano già le 20 e 5 minuti. Non è possibile che
sia passato tutto così in fretta. Volevo svegliarla ma non
riuscivo a farlo...sembrava un angioletto.
Il mio angioletto.
Le accarezzai il viso
con delicatezza e sussurrai il suo nome.
Si mosse appena
lamentandosi con vocina bassa. Poi si tirò su di improvviso.
Mi guardò
spaesata, e poi mi abbracciò. Io soffocai un risolino; mi
faceva così tenerezza.
- Sei ancora qui...-
constatò bisbigliando, tenendo il suo viso sotto il mio
collo.
- Certo-
Mi
accarezzò il viso e tirò su la testa.
- Credevo fosse un
sogno-
Ricambiai la carezza
e le sorrisi.
- Che ore sono?-
domandò preoccupata.
Sospirai.
- Sono le 20, adesso
ti accompagno...-
Fece una smorfia e
poggiò la fronte sul mio petto.
Poi sbuffò.
- Che cè,
piccoletta?-
Si
avvicinò di più al mio viso e mi alitò
sulle labbra.
- Non voglio andare
via- mi baciò morbida.
- Allora non te ne
andare...- la strinsi, cercando di convincerla.
- Non posso- disse
amareggiata - è il compleanno di una mia amica cara e di suo
fratello- abbassò lo sguardo.
Sospirò e
tornò a guardare i miei occhi tristi.
- Capito...- dissi in
un sospiro.
La baciai tenendo il
suo viso tra le mani.
- Vorrei...fare l
amore con te- mi sussurrò calda e la sentii arrossire.
Trattenni il respiro,
emozionato. Mi sentivo bruciare dentro da un sentimento a me
sconosciuto; divampavo di fiamme e fuoco dentro al mio cuore.
Ecco, stai calmo
Denis. Non farti prendere dall eccitazione e dall istinto
incontrollabile di accontentarla.
- Mmm- riuscii a dire
sospirando.
Anche io Minny, non
sai quanto.
- Io non ho...il
preservativo- dissi sbuffando.
- Già...lo
so- sbuffò anche lei.
La strinsi forte.
- Hai ragione.
Speriamo mi vada bene questa volta, Denis.- mi guardò
rimproverandomi, stringendo i suoi occhioni azzurri.
- Scusa- rantolai
riferendomi a quella mattina.
Lei rise e mi
schioccò un bacio sulla guancia.
- Ma di che sciocco!
Te l ho già detto non è colpa tua...-
Ci alzammo in
contemporanea e circondò il mio petto con le sue docili
braccine.
Le baciai la testa,
cominciando a camminare svogliati verso l uscita.
|
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Capitolo 23 *** Festa di compleanno ***
Capitolo 21
[ Minny]
- Lasciami
a casa- dissi sbadigliando - poi mi faccio accompagnare dai miei...-
- Cavoli, sei proprio
stanca eh?- constatò con sorriso divertito.
Era felice, lo vedevo
dai suoi occhi: brillavano.
Non avrei mai pensato
di poter rendere tanto felice un ragazzo; significa che Denis mi vuole
veramente bene...
- Eh
già...-
- Comunque, ti
accompagno io al ristorante-
- No, davvero non
cè bisogno che ti scomodi...- ero sincera, avevo paura di
chiedergli troppo, di sembrare ancora una bambina ai suoi occhi.
Denis rise.
- Minny, tranquilla.
Non mi scomodo affatto...-
Mi si fece
più vicino quando si fermò ad un semaforo rosso.
- E' una scusa per
stare di più con te, non l avevi capito?- mi
sussurrò voltandomi il viso verso le sue labbra, poi mi
diede un bacio.
Mi sembrava ancora un
sogno...non ero abituata a quelle effusioni che ci scambiavamo.
Ma mi ci sarei
trovata benissimo.
Sorrisi fra me e
scattò il verde.
Quando fummo arrivati
a casa mia, scesi dalla macchina dicendogli di aspettare al massimo 10
minuti.
Lui annuì
e mi baciò un altra volta.
Mia madre era fuori
che stava stendendo la biancheria e quando mi vide corse ad aprirmi il
cancello.
Cazzo, c era Denis
dietro di me.
- Ciao tesoro-
- Ciao mamma- la
salutai con occhi sfuggenti.
Camminai spedita in
casa dove c era mio padre e mia sorella seduti sul divano.
- Ciao Minny-
salutò mia sorella correndomi in contro.
- Ciao Ve...dai devo
scappare- le diedi un bacino veloce sulla guancia e feci per salire le
scale.
- Minerva!- mi
chiamò mia mamma. Sentivo il suo tono leggermente...adirato?
Mi girai lentamente,
terrorizzata.
- Si?- feci con aria
innocente e scesi le scale per avvicinarmi a lei.
- Chi è
quel ragazzo fuori in macchina?-
Mia sorella corse
alla finestra e osservò, poi lo salutò.
Cercai di trattenere
una risata.
- Ehm..è
un mio amico...- dissi con voce bassa.
- Ho passato la
giornata con una mia amica, poi ci siamo perse...l ho chiamato ed
è venuto a prenderci. E si è offerto di
accompagnarmi in ristorante- arrossii.
- Davvero?- mi chiese
incredula, sgranando gli occhi.
- S..si- ci aveva
creduto?
- Che ragazzo
gentile...-
Annuii confusa.
- Come si chiama?-
- Denis- mormorai.
- E' anche molto
carino- mi diede una gomitata giocosa.
Io feci un risolino
imbarazzato.
- Ok...- dissi
salendo le scale. Mia madre era ubriaca?
Andai svelta in
camera mia per prendere gli abiti che avrei dovuto indossare.
Li avevo
già messi da parte: una maglietta violetta scollata con
sopra un gilè nero e i miei soliti jeans. Ero indecisa,
però, se calzare i decolletè o le mie semplici
kawasaki viola in tinta con la maglia.
Optai per le
kawasaki; tanto era solo una cena fra amici.
Corsi in bagno e mi
sciacquai il viso. Poi misi un filo di matita sotto gli occhi, decisi
di usarla tanto per cambiare un pò. Mi spruzzai un
pò di profumo e scesi nuovamente le scale.
- Ma quant
è bella mia figlia!- esclamò mio padre facendomi
arrossire.
- Dai
papà...-
- Ehi, ma non li vuoi
i soldi o resti a digiuno stasera?-
- Già-
corsi da lui facendogli gli occhi dolci.
Sganciò 10
euro e fece un risolino.
- Divertiti-
- Grazie
papà- gli baciai la guancia.
- Ciao tesoro- fu mia
madre.
- Voglio andare con
Denis, anche io! Anche io...- si lamentò mia sorella.
- Dai Ve...ciao- e le
baciai il nasino.
Uscii di casa e corsi
da lui, impaziente.
Aprii lo sportello e
salii.
- Grazie ancora
signor tassista!- gli presi il viso e gli diedi un bacio a stampo
frettoloso.
Mi squadrò
e dopodichè mi annusò il collo.
Chiuse gli occhi
sospirando.
- Buono...-
commentò il mio profumo.
- Cavoli
sei...sei...splendida- mi guardava assorto.
- Grazie- arrossii.
Gli indicai la strada
e ci arrivammo in meno di 10 minuti.
Per fortuna non ero
troppo in ritardo. Erano le 9 e 20 minuti, ma molta gente ancora doveva
arrivare.
Scendemmo dalla
macchina e da lontano vidi Eleonora, che fumava la sua sigaretta, e
Cristina che parlavano. Loro non mi avevano visto.
Mi avvicinai a Denis
per salutarlo. Lui mi prese le mani e appoggiò la sua fronte
alla mia.
- Tu non hai il mio
numero- constatò.
- Giusto!- dissi io
ricordandomene.
Gli diedi il mio
cellulare in mano e me lo scrisse.
Io presi il suo e
glielo scrissi.
- Chiamami quando hai
bisogno ok? Anche se è una cosa stupida...- si
staccò dalla mia fronte prendendo una ciocca dei miei
capelli in mano.
-...solo per sentire
la tua voce, solo per parlare con te...- mormorò flebile.
Annuii sorridendo.
Quanto sei dolce,
angioletto.
Mi strinse in vita
facendomi incollare al suo petto, io come al solito serpeggiai le
braccia intorno al suo collo.
Mi sorrise malizioso
poi posò le sue labbra carnose sulle mie. Il bacio del
saluto, l ultimo bacio della giornata...e doveva essere più
caloroso degli altri.
Intrecciò
le dita tra i miei capelli, dietro la nuca. Sapeva esattamente come far
perdere la testa ad una ragazza anche solo con un bacio.
Era così
carico di passione e voglia di non fermarci solo a quello.
Ci staccammo per
prendere respiro e prese il mio viso fra le sue mani.
- Devi per forza?-
sospirò.
Annuii
mordicchiandomi il labbro.
- Non vuoi scappare
con me?- sussurrò retorico prima di darmi un altro bacio,
come quello precedente.
Mamma mia, ho una
voglia di venire via con te! Non te lo immagini neanche...si, Denis
portami via...
Non accennava a
finire il bacio così sciolsi le nostre lingue finendo con un
morbido bacio sulle labbra.
- Devo andare..-
sussurrai.
Mi baciò
di nuovo a stampo e poi annuì.
- Ci vediamo domani?-
gli chiesi speranzosa.
Mi sorrise e disse un
"si" come se fosse la cosa più naturale del mondo.
- Ok. A domani
allora- lo baciai a stampo un ultima volta poi camminai veloce per il
corto sentiero che portava all ingresso del ristorante.
- Ehi Minny- fu il
saluto incredulo e un pò irritato di Eleonora.
- Avevamo perso le
speranze che tu venissi...ti abbiamo cercato al cellulare ma lo avevi
spento, non sei venuta a scuola...e non eri neanche in casa!-
- Già,
scusate ragazze- dissi imbarazzata sorridendo.
- Ma dove cazzo sei
stata?- mi chiese Cristina preoccupata.
Le feci un sorriso
enorme.
- Cos hai da
sorridere? Dai dicci dove sei stata...- anche Eleonora stava per
scoppiare a ridere.
- Con Denis- feci
spallucce.
Le lasciai stralunate
e sorprese, anche perchè lo dissi come se fosse una cosa
normale, come se lo facessi da sempre.
Varcai l ingresso e
trovai i camerieri alla cassa che registravano i loro conti.
Sentii entrare anche
loro 2 che mi presero per un braccio.
- Con Denis??-
chiesero in contemporanea, incredule.
- Si si...mi ha
accompagnato lui qui- ero seria.
- Oddio ma ci prendi
in giro?-
- No- scossi la testa.
- Ma...vi siete
baciati..?- chiese curiosa Eleonora.
- Ehm...- arrossii.
- Dai vi prometto che
dopo la cena vi racconto tutto. Promesso- mi portai una mano sul cuore.
- Si ma... tutto nei
minimi dettagli?- chiese Cristina facendomi gli occhioni languidi.
- Si..però
dopo ok?-
Mi abbracciarono
baciandomi le guance.
Sapevo già
che le avrei scioccate e che loro non si immaginavano neanche
lontanamente che avevo fatto l amore con lui.
- Ah...-
cominciò Eleonora cambiando espressione e tono.
Poi le 2 si
guardarono, e anche Cristina divenne seria.
- Ti dobbiamo dire
una cosa...-
Cominciai a sentire l
ansia anche io.
- Cosa?-
- Beh ecco...di
là, al tavolo cè...Fabio...- bisbigliò
Cristina dispiaciuta.
Il mio cuore
mancò qualche battito e trattenni il respiro.
- Ah...- mi sconsolai.
Poi ripensai
immediatamente a Denis e i ricordi di quella stupenda giornata mi
passarono veloci davanti agli occhi, dandomi piacevoli scariche
positive.
- E' tutto ok
ragazze...sto bene..Andiamo!- dissi felice prendendole a braccetto.
incontrai i
festeggiati e feci loro gli auguri più sinceri.
Non sapevo che Carlo
conoscesse Fabio, pensai.
Ma per fortuna ho
Denis e Fabio dev essere soltanto un ricordo del passato...
Incrociai il suo
sguardo assassino e mi sorrise.
Io mi girai sdegnata,
facendo finta di non averlo visto e mi sedetti al mio posto avendo
vicino quelle altre 2 pazze delle mie amiche.
Perchè mi
ha sorriso?
Non la sopporto
quella testa di cazzo., pensai sbattendo i pugni sul tavolo.
Minny stai calma. Non
è più nella tua testa, non è
più nella tua testa...mi ripetevo mentre ridevo spensierata
con Ele e Cri.
Speravo sinceramente
fosse così.
La serata stava
trascorrendo serena e piacevole, ma devo confessare che ero veramente
molto stanca.
Dopo aver mangiato la
pizza, Cristina si ricordò della mia promessa e io,
divertita e curiosa di vedere la loro reazione, glielo raccontai.
Rimasero tutte e 2 a
bocca aperta, ma quella più sorpresa fu Eleonora.
- Dici sul serio?-
- Siiii!- ripetei
ridendo per l ennesima volta.
- Non è
possibile...cioè, ti rendi conto di dove ti ha portata?-
Annuii compiaciuta.
- Non ci aveva mai
portato nessuno! Nessuno. Tu sei la prima...-
Fece una smorfia di
incredulità.
- Ma quindi...-
abbassò la voce Cristina.
- Fabio non...conta
più niente per te?-
Ci pensai un attimo.
Già, questa domanda dovevo farmela anche io.
- Beh..ecco..- mi
voltai verso di lui, e incontrai nuovamente il suo sguardo puntato su
di me.
Era tutta la sera che
mi guardava con quei suoi occhioni blu. Che porcamiseriaccia voleva da
me?
Mi confusi.
- ...diciamo
che...insomma non posso dimenticarmelo tutto in un colpo! Sarei una
finta se vi dicessi che...non provo più niente per lui..-
continuai abbassando lo sguardo.
- Si è
normale- mormorò Ele.
- Ma vedrai che Denis
ti tirerà fuori completamente...te lo dico sincera: prova
veramente qualcosa per te. Non mi sono stupita tanto del fatto che
prima o poi ti avrebbe baciata e addirittura...-
Non
continuò la frase ma mi lasciò intendere
benissimo.
Dopo il momento della
torta e candeline, decisi di uscire fuori al terrazzo per prendere una
boccata d aria. L orchidea ( il ristorante) era veramente molto carino.
C erano 2 piani, noi
eravamo al secondo e c era anche un enorme terrazzo ampio. Quella sera
c era anche la " serata karaoke", e mi divertivo a guardare le persone
che si mettevano a cantare davanti a tutti. Certo che avevano
coraggio...
Mi appoggiai alla
ringhiera, sospirando. Pensavo continuamente alla bellissima giornata
che avevo passato con lui. E' stata la cosa più rimantica,
più bella, della mia vita.
Guardai il cielo
scuro ricoperto di stelle e intravidi delle lucine ad intermittenza.
Sorrisi. Era un areo.
Mi ricordai di quella
sera al ristorante, quando Denis mi disse che gli aerei di notte lo
emozionavano.
Ed era vero. In quel
momento lo sentivo vicino a me, come la magia di quella sera... Gli
scrissi un messaggio: " Guardo un aereo...e sto pensando a te", glielo
inviai.
C era silenzio tutt
intorno, mentre aspettavo la sua risposta.
" Tu invece, mi
manchi piccoletta" mi rispose e io sorrisi felice.
Chiusi gli occhi e
inspirai l aria che sapeva d estate, di purezza, d amore felice.
- Come mai qui fuori?-
Una voce mi fece
sobbalzare; mi girai stupita e spaventata poichè era una
voce quasi irriconoscibile, che avevo completamente dimenticato...
Siau a tutti!! ^^ ringrazio
ancora ki mi segue...scusate vado molto di fretta xD sempre in
movimento ihih
Giulia87: menomale
ke ti incuriosisco xD...mi fanno piacere le tue recensioni grassieee
^^. fammi sapere ke ne pensi hehe kiss
Morbidina hai visto
ke cariniiiii??? *__* mamma mia Denis è proprio da
fare...grazie anke a te ke continui sempre a seguirmi ^^
bacioneeeeee :)
Sashinapicciolina:
grazie 1000 ancora x i tuoi complimenti ehehe, mi vizi sempre xD baciooo
Finisco
Con un grosso salutone e bacione azzeccoso a Tanny ke nn
saluto mai :( baciniiiiiiiiiiii tanti tanti ^^ e grazie 1000 per le
recensioni smack smack.
Beso. Silvietta
<3
|
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Capitolo 24 *** Ritorno al passato ***
CAPITOLO 22
[ Minny]
Mi girai all indietro stupita, basita e sospettosa.
Guardai i suoi occhi illuminati dalla fioca luce della luna. Sussultai.
Con me..? Stava parlando con me?
Rimasi a fissarlo, pietrificata, incapace di muovere qualsiasi muscolo.
Aveva un sorriso innocuo e leggero sulle labbra, sul suo viso
inespressivo.
Non risposi. E automaticamente abbassai la testa provando eccitazione e
gioia per quel momento. I ricordi mi calpestarono come un treno ad alta
velictà.
Lo guardai indignata e con un velo sofferto.
- Beh..?- mi chiese con voce gentile, avvicinandosi di più a
me.
- Non..non sono affari tuoi..- provai a dire seria, indietreggiando di
un passo.
Si fermò, lievemente sorpreso della mia reazione.
- Sei arrabbiata con me?- fece gli occhi innocenti, quelli che mi
ingannavano sempre.
- Tsè- soffiai arrogante.
- Mi hai fatto passare le pene dell inferno e mi chiedi se sono
arrabbiata con te?-
Sospirò.
- Ci sono così tante cose che dovrei spiegarti...- mi disse
con voce bassa.
Non risposi e mi girai di nuovo verso la ringhiera. Poi mi
afferrò per un braccio, dolcemente e mi si fece ancora
più vicino.
- Lasciami Fabio- il mio tono di voce era freddo e tosto. Non mi sarei
fatta intimidire da lui, e da quel suo sguardo killer, che mi avevano
assillato per mesi.
- Ti prego...non fare così- lasciò il mio braccio
e il suo viso trapelava tristezza e sincerità.
Sbuffai.
- Quali sarebbero queste cose che dovresti spiegarmi?-
Mi guardò dispiaciuto con occhi sfuggenti.
- Ti prometto che te le racconterò...sono complicate-
- Riguarda il tuo comportamento verso di me?- chiesi con disinteresse.
Non potevo credere che stesse parlando con me. Avevo dimenticato il
suono della sua voce, ma non avrei scordato il suo profumo...che mi
stava completamente inebriando.
Il mio cuore accellerava ogni volta che apriva bocca per parlare,
impaziente di sentire la sua voce. Perchè, diamine!
Perchè!
- Si- sussurrò.
- Perchè non puoi dirmelo ora?- cominciai a sentire un velo
d ansia nel mio modo di parlare.
- Te l ho detto: è complicato...ma ti spiegherò
tutto, te lo giuro- venne ancora più vicino.
Non risposi, cominciai a dondolarmi sui talloni, non sapendo bene cosa
dire o cosa fare.
- Tu stai con quel Denis eh?- chiese improvvisamente.
- Come fai a conoscere il suo nome?- inarcai un sopracciglio. E
soprattutto perchè gli importava?
- Diciamo..che lo conoscono tutti a scuola- sorrise tra sè.
- Ma rispondimi...stai con lui?-
- Si- risposi sincera.
Mi incollò al murò, guardandomi negli occhi, con
i suoi scrutatori. Poi mi accarezzò una guancia e io
fremetti al suo tocco.
Oddio, da quanto non sentivo il calore della tua pelle.
Era terribilemente vicino.
- C...cosa vuoi?- chiesi balbettando e sussurrando.
Sospirò e mi sorrise tenero.
- Mi manchi sai?-
Sgranai gli occhi, incapace di premere quelle parole bene in testa. Non
capii come ma improvvisamente mi ritrovai fra le sue braccia. Mi
stringeva forte, sospirando e respirando l odore dei miei capelli.
Quel contatto scatenò in me le stesse sensazioni di qualche
mese fa. Lo strinsi forte anche io.
Non avevo mai detto a me stessa che grazie a Denis lo avevo
dimenticato, non avevo mai detto neanche alle mie amiche questo.
E come avrei potuto dirlo? Fabio era un pezzo importante della mia
vita, gli ho sempre voluto un bene dell anima...un primo amore, insomma.
E il primo amore non si dimentica.
Anche se con Denis avevo passato giorni e momenti indimenticabili, non
ero ancora pronta per dire "no" a Fabio. Ci sarebbe voluto molto
più tempo...sapevo che Denis mi avrebbe aiutata e sarebbe
stato il mio eroe.
Ma
Fabio era li in quel momento ed io...gli ero ancora vulnerabile.
Sentii scorrere qualche lacrima sul viso. Non avevo conferma dei miei
pensieri, non potevo ancora sapere con certezza se fosse tornato da me
o no.
- Gli vuoi bene?- mi chiese curioso, tenendo sempre il suo viso sulla
mia spalla.
Con le mani mi asciugai le piccole lacrime di gioia.
- Si, mi ci sono affezionata- ero sincera: io volevo veramente bene a
Denis. Non era un amico per me, era di più..molto di
più. Ma Fabio, era di più ancora.
- Ma..tu ami me, vero?- domandò tenero. Sciolse il nostro
abbraccio.
Annuii mordicchiandomi il labbro.
Poi lo sentii premere le sue labbra sulle mie. Con dolcezza.
Le lacrime quasi sgorgavano pesanti.
Quanto mi era mancato, quanto mi mancava Fabio...pensavo mi fosse sceso
stando con Denis ma non è così...
Il mio sentimento per Denis è cresciuto, certo, ma quello
per Fabio non è mai cambiato.
Ricambiavo il bacio con violenza e sofferenza.
Quando si staccò fece un sorriso compiaciuto.
- Mi sei mancato tanto anche tu...- gli gettai le braccia al collo.
Ero convinta di quello che dicevo, ovviamente. Ma mi sentii tristissima
tutto in un colpo, il mio stomaco reagì lasciandomi un vuoto
esagerato.
Sentivo un grossissimo nodo in gola, pesante, amaro...
Denis.
Cosa gli avrei detto?
Prima di tornare a casa, raccontai alle mie amiche l accaduto.
Eleonora era contraria: mi ripeteva continuamente che non avrei dovuto
far soffrire Denis perchè era preso e coinvolto da me.
Invece Cri mi difendeva cercando di far capire a Ele che Fabio era il
mio grande amore e che se anche lei si fosse trovata nei miei panni,
avrebbe reagito alla stessa maniera.
- No! No...allora con lui non dovevi andarci Minny! Se amavi ancora
Fabio non dovevi...- era arrabbiata con me.
- Lo so..ma io a Denis gli voglio molto più che bene, per me
lui non è solo un amico...-
- E allora perchè ti sei rimessa con Fabio?!-
- Perchè lo ama!- gridò Cri in mia difesa.
Stavo piangendo, non volevo far soffrire Denis; mi sentivo
tremendamente in colpa.
- Ele ascoltami...- le dissi singhiozzando.
Si girò con occhi furenti.
- Purtroppo, Fabio si è presentato stasera! Capisci? Se
fosse capitato tra qualche settimana, e io sarei durata con Denis, non
gli avrei mai detto di si.- dissi tutto d un fiato, con gli occhi gonfi.
- Si, ma...- sentivo il suo tono addolcirsi.
- Aspetta, fammi finire- la interruppi. - Mi sento tremendamente in
colpa adesso, quello che ho fatto e ho passato oggi con Denis
è stato bellissimo! Non c era nessun fine o scopo nella mia
visita, non avrei mai pensato fosse andata a finire
così...ma è successo, e non me ne pento. Certo,
se avessi saputo del comportamento di Fabio, non lo avrei fatto...ma se
ne ero inconsapevole, come oggi, l avrei fatto e rifatto 1000 volte.
Perchè, te l ho detto, per me Denis non è solo un
amico: io provo qualcosa per lui ma...non sono in grado di dire no a
Fabio, non ci riesco. Lo amo ancora-
Ele mi guardò con occhi tristi. Sembrava aver capito.
Poi mi abbracciò e mi chiese scusa per avermi urlato in
faccia.
- Perdonami...-
- Di niente, ti capisco. Vuoi bene a Denis- affermai sorridendole.
- Ok, hai ragione. Mi dispiace. Ma lo devi dire a Denis. Chamalo.-
- No glielò dirò domani. Di persona...voglio
affrontarlo di persona- sospirai.
Poi scoppiai a piangere nuovamente.
- Perchè piangi dai...- mi accarezzarono dolci le mie amiche.
- Non voglio fargli del male...lo so che è preso da me, che
ci tiene...uffa ma perchè è tutto così
complicato!- piansi sulla spalla di Cristina.
Ci pensai tutta la sera. Non sapevo come dirglielo...mi
odierà, mi odierà per sempre.
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Capitolo 25 *** Rivelazione ( senza te...non mi sento più il cuore) ***
Siau a tutti! ^^ ed eccoci qui
con la confessione di Minny...cosa farà il nostro Denis? Si
arrabbierà o...dai leggete leggete!! Forse l
ultima parte è un pò noiosa, ma dovevo far capire
quello che provava il nostro Denis(:Q sbavoo). Spero che vi piaccia! ^^
fatemi sapere che ne pensate e ditemi la vostra idea...hehe...un
bacione silvietta <3
Capitolo 23
[ Minny]
Il giorno seguente.
Quella notte non
chiusi occhio: pensavo e ripensavo a cosa avrei potuto dire a Denis e
ogni tanto i ricordi venivano a tormentarmi per farmi star male, per
farmi piangere...
Ero a scuola, durante
la lezione di latino e la mia compagna di banco era Eleonora.
Io ero assorta nei
miei pensieri, non parlavo, non sorridevo, non ascoltavo. Ero stanca e
in faccia avevo la solita espressione vuota e indecifrabile.
Denis mi
mandò un messaggio con scritto che alle 11 e 40 sarebbe
venuto fuori scuola per stare con me. Alle 11 e 40 era intervallo; alle
11 e 40 avrei dovuto affrontarlo...
Mi appisolai.
Mancavano 40 minuti all arrivo di Denis, ma non riuscivo proprio a
tenere gli occhi aperti.
Sognai la sera
precedente, quando stavo insieme a Fabio. Anche quella mattina ci
eravamo visti, sembrava che non fosse successo niente, che quei 3 mesi
e mezzo di distacco non fossero mai passati.
E ne ero felice. Mi
aveva raccontato che mi lasciò perchè era
accaduto qualcosa di brutto e lui ne era coinvolto e per non
coinvolgere anche me, decise di lasciarmi. Ed è ritornato
perchè, finalmente, se ne era liberato.
Io gli credetti: i
suoi occhi erano sinceri e anche la sua espressione d angelo.
Ripensare alla sera
prima, però, non mi confortava affatto.
Mi sentii scuotere
leggermente un braccio. Mi svegliai immediatamente, preoccupata che la
prof si fosse accorta del mio riposino.
- E' arrivato-
sibilò Ele guardando fuori dalla finestra.
Sentii una fitta allo
stomaco, non volevo girarmi.
Mi massaggiai le
tempie, assonnata e mi girai lentamente.
Eccolo là,
Denis. Bello come il sole...e aspetta me. Vuole me.
Mi sorrise da lontano
ma io non ricambiai. Tornai a guardare la lavagna. Mancavano 3 minuti.
Quando
suonò la campanella cominciò a battermi il cuore
a 3000; presi coraggio e uscii dalla classe, camminando il
più lentamente possibile.
Attraversai il
corridoio e varcai la soglia d uscita della scuola. Non facevo altro
che deglutire, cercando di mandare giù quel groppone pesante
che avevo in gola, cercando di trattenere le lacrime.
Denis mi stava
aspettando con un sorriso splendente sul viso, e mi venne incontro.
Ci avvicinammo di
più e mi strinse prendendomi per i fianchi. All inizio non
rifiutai, poi mi ricordai cosa dovevo fare.
- Buongiorno
piccolina- mi sussurrò.
Mi distaccai
delicatamente, allontanandolo. Inarcò un sopracciglio poi
fece per baciarmi, ma io girai il viso altrove.
Poi guardò
la mia espressione. Si fece serio, ansioso e preoccupato.
- Che hai, Minny?-
girò il mio viso con un suo dolce dito.
Lo guardai negli
occhi mentre lui con i suoi indagava nei miei.
Abbassai la testa.
Come comincio?
- Hai ripensato a
ieri scommetto- dedusse incerto.
Non risposi.
- E...te ne sei
pentita- disse in un sospiro malinconico.
- No!- sbottai
immediatamente. - No! No no non me ne sono pentita- ero sincera, la mia
voce tremava e lo vide anche lui.
Mi sorrise debolmente.
- E allora che hai?
Perchè mi eviti?-
Mi mordicchiai il
labbro, stavo per piangere: avevo gli occhi lucidi. Lasciai passare un
minuto buono e lui attese con pazienza.
- Denis..- riuscii a
dire controllando a malapena la voce.
Deglutì,
pronto a sentire la mia confessione.
-... E' tornato...-
sussurrai con un filo di voce.
Gli bastò
un attimo per capire.
Socchiuse gli occhi,
triste, facendo una smorfia che a me sembrava pura tristezza e
sofferenza.
- Ah...- disse.
- Q..quando?-
- Stamattina- gli
mentii. Non so perchè, ma non volevo dirgli che era successo
ieri.
Annuì col
capo.
Mi scese una lacrima.
- Ehi, non piangere-
mi asciugò il viso con il pollice.
- Denis..io non
sapevo che...tu, io..non avrei mai.. perchè non voglio
che...- non sapevo che dire, finchè non mi
abbracciò stretta al suo petto. Ricambiai stringendolo forte.
- Sssh..- mi
accarezzava i capelli, dolce come sempre. Poi si staccò da
me.
- Minny non sentirti
in colpa...- sospirò.
- Io ti posso
capire...-
Accarezzò
l ultima volta il mio viso.
- Beh..spero che
sarai felice- e fece per andarsene, con gli occhi bassi.
Io felice? Mi
meriterei solo il peggio da lui e invece vuole che io sia felice?
Invece di odiarmi, di infamarmi, lui vuole che io sia felice?
Perchè! Perchè!
- Denis..- lo chiamai
debolmente.
Si fermò,
ma non si girò. Ci stava male, potevo vederlo chiaramente.
- Grazie...grazie di
tutto- mi tremava la voce.
Continuò a
camminare.
Eleonora e Cristina
corsero subito al mio fianco, avevano assistito alla scena e sapevano
che sarei scoppiata in lacrime.
Mi abbracciarono
mentre piangevo e cercavo di calmarmi.
Cristina
cercò di rammentarmi che il mio grande amore era tornato e
non dovevo essere triste. Già...in quel momento, con Denis,
me lo ero scordato.
[
Denis]
Tornai a casa
distrutto, completamente. Minny mi aveva spezzato in 2 il cuore: stavo
male non ragionavo più.
Perchè?
Cos ha quel puffo più di me? Perchè lo ama?
Perchè...
Mi sentivo vuoto,
terribilmente vuoto. L avevo persa, avevo perso il mio senso alla
giornata, avevo perso il mio sorriso sulle labbra, avevo perso Minny.
Avevo perso tutto.
Sentivo il forte
desiderio di picchiarlo, di pestarlo. Perchè doveva tornare
proprio ora?! Bastardo.
Fabio di merda,
vorrei farti secco. Stai attento perchè se ti becco...
In casa non stavo un
attimo fermo: mi muovevo di continuo, agitato e annoiato.
Non avevo voglia di
vedere nessuno. Volevo prendere a pugni e basta!
Cazzo, ma
perchè devo starci sempre male? Porca troia lo sapevo io!
Ecco, cosa succede ad
abbassare la guardia, ad aprire il cuore...dovevo essere stronzo, con
tutti e anche con lei.
Perchè lei
chi è? Non ho mai riservato quel comportamento neanche con
Lina! E' arrivata Minny e mi ha scombussolato la vita, ha scosso il mio
mondo e tutto quello in cui credevo.
Ha abbattuto il mio
muro difensivo, quello costruito con fatica....e lei...puff! Lo ha
buttato giù, come il mio cuore infranto.
Più
pensavo alla giornata precedente e più stavo male.
Incredibile pensare che fino al giorno prima stavamo abbracciati, ci
baciavamo, ci sorridevamo...era mia. E ora?
Già non ce
l ho più...
Ero seduto al tavolo
con le mani alle tempie. Mi stavo già facendo prendere dalla
depressione, e non dovevo! Cazzo non dovevo.
- Ciao tesoro- mia
madre entrò in cucina. Non l avevo sentita entrare. La
guardai, non cambiando la mia espressione.
- Pensieroso?-
Annuii.
Mi alzai dalla tavola
per dirigermi in camera mia.
- Aspetta Denis...-
mi gridò, tirando fuori qualcosa dalla borsa.
Mi girai sbuffando,
grattandomi la nuca.
- So che non
è il momento, magari sei stanco...ma è un
emergenza- tirò fuori dalla borsa il suo portafogli - per
piacere puoi andare a fare la spesa?- mi fece un sorrisone che mi
contagiò.
- Va bene, mamma-
ridacchiai.
Presi i soldi e uscii
di casa.
Arrivai al
supermercato. Ero li fisicamente, ma mentalmente non c ero proprio.
Non avevo voglia di
decidere cosa comprare, non avevo voglia di far un emerito cazzo. Se
non stare con la mia piccoletta.
Non chiamarla
così, Denis. Non è più la tua
piccoletta...
All improvviso,
qualcosa catturò la mia attenzione.
C era un uomo vicino
al banco dei salumi, alto e robusto, e insieme a lui, una piccola
bambina dai capelli biondo cenere tenuti legati da 2 codini.
Si girò
verso di me e sentii una fitta allo stomaco.
Era la piccola "
Minny in miniatura". Verdiana, sua sorella. Mi sorrise e corse verso di
me.
Sorrisi stranito e
confuso. Come faceva a ricordarsi? Mi aveva visto una volta da lontano,
e una volta dalla finestra mi salutò...ma era buio.
Suo padre la rincorse
preoccupato venendomi incontro.
La piccolina mi
salutò, con quei suoi occhioni blu e io le sorrisi.
- Tu sei Denis,
vero?- mi chiese con una vocina deliziosa.
- Si. Come fai a
ricordarti di me?-
Fece una strana
espressione: probabilmente, non aveva capito la domanda.
- Verdiana dove vai,
porca miseria!- il padre la prese per mano - Oh mi scusi...-
disse guardandomi imbarazzato.
- E' un pò
pestifera- assottigliò gli occhi verso Verdiana. Lei gli
rispose con una linguaccia.
- Non si preoccupi,
io e lei già ci conosciamo, vero?- domandai alla bimba.
- Si papà!
Lui è il fidanzato di Minny-
Mi irrigidii. Magari
piccola bimba, magari...
- Davvero?- mi
guardò ridacchiando il padre.
- No, no..io ero un
amico di sua figlia. Di Minny, cioè. Ma noi non...- risposi
subito imbarazzato e malinconico.
Mi diede una pacca
amichevole sulla spalla.
- Tranquillo ragazzo,
io non ho pregiudizi.-
- Si lo so, ma...
veramente, noi non siamo...lei non è la mia ragazza-
- Come no? L altra
volta vi ho visti che...- diceva la bambina convinta.
- Ehm..no! Di sicuro
avrai visto un altra persona- la interuppi scoppiando a ridere.
Suo padre si unii a
me. Era veramente un uomo simpatico, poi mi tese la mano.
- Alberto, piacere-
- Denis- gliela
strinsi sorridendo.
Stavo parlando con il
papà di Minny...incredibile!
- Allora sei il mio
fidanzato vero?- mi chiese la bimba sorridendomi.
Ridacchiai inarcando
un sopracciglio.
- Uhm...va bene.-
- Bravo!
Perchè come dice sempre la mia mamma: morto un papa se ne fa
un altro- disse la piccola Ve, seria.
Il mio "papa" doveva
essere proprio la sorella di Minny? Pensai divertito...poi scoppiai a
ridere.
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Capitolo 26 *** Ragione o Cuore? ***
Capitolo 24
1
Settimana dopo...
[
Denis]
Era passata una
settimana. Una settimana senza di lei.
Ma nonostante tutto,
non sono riuscito a togliermela dalla testa neanche un attimo.
Ho pensato e
ripensato all ultima volta che ci siamo visti. E alla penultima...la
più bella.
Ero diventato una
vera e propria palla al piede, anche con i miei amici. Eleonora sapeva
benissimo cosa avessi ma non mi chiese mai nulla, per rispetto.
Cristian e Massimo,
invece me lo chiedevano ogni santo giorno e non sapevo che cazzo dire
loro. Mi sarei rovinato la reputazione se avessi detto che ero cotto
perso di una ragazza.
Non scherzavo tanto,
e non ridevo spesso...come ho già detto, non mi andava di
fare nulla.
Ripensavo sempre ai
suoi occhi azzurri, ai suoi capelli sbarazzini e a quel sorriso dolce.
Sbuffai rigirandomi
nel letto. Basta, quand è che finisce sta tortura?
Una volta avevo
incontrato Fabio in centro. Avevo un gran voglia di picchiarlo a
sangue, ma non lo feci. Minny mi avrebbe odiato e non sarei mai
riuscito a farle un torto del genere.
Chissà se
sta andando bene tra i 2; se lei è felice, lo sono anche io
per lei...
Non so più
niente di lei, è da una settimana e passa che non la vedo,
che non la guardo negli occhi.
Pensare potrebbe
sempre stare a casa di quel...di quel...a fare...
NO! Scossi la testa
scacciando via quell pensiero insopportabile e disgustoso.
Dio che gelosia mi
assaliva pensarla tra le braccia di quel puffo infame.
Non sapevo
più dove sbattere la testa.
Sentii
improvvisamente una mano accarezzarmi gli addominali.
Ah
già...me ne ero completamente dimenticato. C era una ragazza
nel mio letto; non ricordavo neanche il suo nome.
Era la terza che mi
facevo in quella settimana.
Un altra nottata, un
altra scopata vuota, insipida, senza senso...
Mi portai una mano
sulla fronte. Stanco, esasperato della vita monotona e insignificante
che stavo vivendo.
Guardai l orologio:
erano le 11 e mezza. E di li a poco sarebbe arrivata mia madre.
Svegliai la ragazza
con uno scossone. Qualunque ragazzo avrebbe lodato la serata fantastica
che avrei dovuto passare io.
Ci sono stati dei
giochetti erotici che avrebbero fatto girare la testa a chiunque. Dei
servizietti da 10 e lode.
Ma io...non provavo
assolutamente niente. Perchè da quando ho conosciuto lei
tutto è cambiato?
Perchè con
lei mi sentivo vivo e con le altre non mi sentivo proprio?
La ragazza mi chiese
se ci saremmo rivisti e io da stronzo le risposi " solo per scopare".
Mi fece un musone e
se ne andò senza neanzhe salutarmi.
Io risi fra me e
andai a farmi una doccia.
Mia madre
tornò e mi pregò di lavare il bagno
poichè lo avevo combinato una vera schifezza.
Ogni giornata era una
routine: sempre le solite cose...non ci trovavo un senso logico.
Alle 13, ci sedemmo a
tavola per mangiare.
- Denis che ti
prende?- mi chiese mia madre ficcanaso, portandosi in bocca una
forchettata di spaghetti al pomodoro.
- Niente- mi passai
una mano tra i capelli bagnati.
- Non è
vero. Sei piuttosto...triste in questi giorni. Non ti diverti
più come prima, e sei sempre rinchiuso in camera tua-
Non risposi,
ingoiando la pasta.
Inarcò un
sopracciglio e mi guardò confusa, ma io ci vidi un velo di
malizia in quello sguardo.
- Ma...quella
ragazzina...Minerva giusto..?-
Feci un grosso
respiro a sentire il suo nome e deglutì a fatica un altro
boccone.
Non la guardai negli
occhi, anche lei aveva capito.
- Beh..non la vedi
più?- continuò curiosa.
Scossi la testa.
- Ah...-
sembrò delusa - e perchè mai?-
Sospirai.
- Non lo so...- dissi
veloce.
- Io ho finito di
mangiare eh- mi alzai e e ne andai in camera mia.
Sentii chiamarmi ma
feci il finto tonto.
Si fecero le 14 e io
a casa proprio non ce la facevo più. Mi vestii in fretta e
furia e scompigliai un poco i capelli, guardandomi allo specchio.
Bussarono alla porta
della mia camera. Sbuffai scocciato.
- Avanti-
La porta si
aprì ma mia madre non disse niente. Mi girai e rimasi
impietrito.
- Ciao-
sussurrò flebile.
Il mio cuore
cominciò ad impazzire.
Feci un grosso
respiro. Avevo paura che fosse un allucinazione.
Minny era davanti a
me, ancora con la tracolla di scuola, con i suoi capelli mielati, con i
suoi occhi cielo.
Si
mordicchiò un labbro arrossendo lievemente sulle sue guance
delicate.
Deglutii.
- C..ciao- balbettai.
- Tua madre mi ha
fatto entrare...- disse entrando in camera mia - lei..stava uscendo...-
abbassò lo sguardo.
Io abbassai le mie
braccia, rilassandomi. Abbassai di nuovo tutti i muri, e con i suoi
occhietti dolci capii perchè non riuscivo a tenerli saldi.
Sentivo brividi
continui nel sentire la sua voce.
Si tolse la tracolla
e l appoggiò a terra.
- Posso?- chiese
alludendo alla borsa.
- Si, certo-
Restammo a guardarci
negli occhi per 1 minuto intero.
- Cosa..ci fai qui?-
avevo la mia solita espressione triste.
- Sono passata per
vedere come stavi. Beh, come stai?- mi chiese sorridendo.
- Si tira avanti..-
feci spallucce e abbassai lo sguardo.
Si fece
più vicino e io cominciai ad elettrizzarmi.
Vedevo qualcosa nei
suoi occhi. Qualcosa che non andava: non era felice.
- Cè
qualcosa che non va? Tu come stai?-
Amore mio, cos hai?
Oddio " amore mio"?!
" Amore mio"!? Quando mai ho chiamato così una ragazza? Da
dove mi è uscito " Amore mio"?!
Sto diventando pazzo,
completamente...
- Io bene- sorrise
nuovamente e io ricambiai.
- Mmm- commentai. Non
era vero, sapevo quando stava male. - Qualcosa non va con...lui?-
digrignai i denti.
- No, va tutto
benissimo. E' solo che...-
Mi avvicinai di
più a lei. Potevamo sfiorarci le braccia e guardarci bene
negli occhi.
- Solo che..?-
bisbigliai curioso.
Ancora amore mio,
parla ancora con me...ti prego.
- Mi sento
così...diversa. E' strano e...-
- Senti,
cè qualcosa che non va in me...io...- si portò i
capelli dietro l orecchio, agitata.
- Tu...mi manchi-
continuò confessando a voce bassa.
Sentii palpitare
forte il cuore, pulsava felice. Io le mancavo.
Amore, tu sai invece
quanto mi manchi? Non lo immagini...
Mi
abbracciò. E a me si bloccò il respiro.
Aveva appoggiato la
testa contro il mio petto, e annusai quell odore meraviglioso dei suoi
capelli, che tanto mi era mancato.
Era tra le mie
braccia. La mia piccola era tra le mie braccia.
La strinsi forte.
Non scapparmi
più ti prego, ti prego resta con me.
Mi sentii dolorante
agli addominali destri, il segno di una rissa. Ma non le dissi niente,
in quel momento il mio cuore mi faceva molto più male.
Il mio cuore
sanguinava per lei.
Prese il mio viso fra
le sue dolci mani e mi baciò.
Rimasi fermo,
sentendo le sue labbra muoversi sulle mie, morbidi, profumate.
Avrei tanto voluto
ricambiare ma non potevo. Stavo per intrecciare le mie mani tra i suoi
capelli, ma le ritrassi immediatamente. Non dovevo continuare...
La fermai,
scostandola dolcemente.
- Minny- sussurrai il
suo nome per riportarla alla coerenza.
Quanto mi mancavano
le sue labbra. Perchè devo fermarmi? Non voglio... ma...
Mi fissava
dispiaciuta, stralunata mentre si puliva con il pollice le labbra.
- Tu stai...stai con
lui- le dissi - mi fai del male così...e te ne faresti anche
tu- cercai di spiegarle dolcemente.
Ma quanto vorrei
baciarti piccolina. Quanto vorrei che fossi mia, e solo mia.
- Sc..scusa ti
prego...io ero venuta solo per sapere come stavi e...- si
girò e prese la sua tracolla, senza finire la frase.
- Ciao-
biascicò appena, uscendo dalla mia stanza.
In quell istante
lottavo contro me stesso. Ero ancora in tempo per fermarla.
Ragione o cuore?
********************************************
E
secondo voi come andrà a finire?? ;) fatemi sapere dai...le
vostre ideeeeee xD.
Beso. Silvietta <3
|
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Capitolo 27 *** Ancora una volta... ***
Eccomi quaaaaaaa!
^^. Dai avete visto come sn brava ke posto presto presto? xD Cmqqq
ringrazio quelle ke mi hanno recensito ^^
Tanny. Ciauuu belllaaaaah...si lo so che ci mettono molto tempo.
eheh...cmq, non è l amore che è strano. Denis
è molto orgoglioso, non riuscirebbe mai a esternare
completamente le sue emozioni e sensazioni. Leggi questo capitolo e
vedrai....spero ke ti piaccia^^ fammi sapere! Bacione grande grandeee
Lillay: adesso vedi cosa ho fatto prevalere ihih. Sono contenta che la
mia storia ti appassioni, hai visto sono stata un fulmine. bacioneeee xD
Lady_free: Spero che leggendo questo capitolo non ti deludi :( forse
non è proprio quello ke ti aspettavi. Ma spero che ti prenda
comunque...^^ bacioo <3
Morbidina: hehehe..e secondo te Denis cosa rfa? ^^ ihih ora
vedi...grazie 1000 che continui a seguirmi, ci tengo :D fammi sapere
anke di questo! un Bacio enorme ^^
Banna: grazie dei complimenti! ^^ spero ke anke questo ti piaccia! Un
bacioneeeeeee grandissimo :*
Spero ke nessuno di voi ne rimanga deluso leggendo. ci mancano pochi
capitoli, purtroppo, alla fine della storia. Ma non vi dico come si
conclude (muahaha XD) dai aspettate un altro pò. Vi
ringrazio ancora una volta.^^ bacione enormissimissimissimo <3
Capitolo 25
[
Denis]
Feci un grosso
sospiro. Sapevo anche io come sarebbe andata a finire, non avrei
resistito...
La raggiunsi e la
fermai per un braccio.
La portai a me
prendendola per i fianchi morbidi e caldi, poi la baciai con veemenza.
- Ho deciso di farmi
del male oggi- le dissi mentre riprendevamo aria.
Facemmo l amore.
Questo non me lo sarei aspettato. Mi aveva leccato dappertutto, tranne
ai piani inferiori: la faccia, tutto il petto, il collo, gli addominali.
Bello,
bellissimo...imparagonabile a tutte le più belle meraviglie
del pianeta. Sembrava famelica, affamata di me.
Quanto mi era
mancata, troppo, tanto...da morire.
Finalmente ero
rinato. Soltanto sfiorandola mi sono sentito vivo.
Non capii il motivo
di quella sua visita, sentivo solo che aveva bisogno di me...che le
mancavo.
E non facevo altro
che pensare che lei era cattiva, perfida, tentatrice...mi aveva
intrappolato di nuovo.
Ma in fondo, era
quello che volevo: stare con lei, incollato a lei.
Si
addormentò dopo avermi coccolato un pò,
così la guardai dormire.
Quanto sei bella,
amore mio. Sei bellissima, sei il mio paradiso...
Rimanevo incantato
quando la guardavo, ero troppo affascinato, troppo preso o troppo
attratto.
Arrivai ad una
conclusione; ci arrivai stupito e sbigottito perchè non
potevo crederci.
Non lo avevo mai
capito, non avevo mai capito cosa fosse in realtà.
Mi sono innamorato.
Mi sono innamorato di Minny, della mia piccolina.
Non mi ero mai
innamorato prima, ed è...semplicemente meraviglioso.
Mi addormentai anche
io felice, stringendo il mio amore tra le braccia.
[
Minny]
Ecco, mi sentivo di
nuovo in paradiso. Non c era sensazione più bella.
Stavo sognando...ed
ero felice.
Poi mi svegliai di
botto.
Guardai al mio fianco
e c era Denis che dormiva e mi teneva stretta tra le sue braccia.
Sentii una fitta
allucinante allo stomaco e la mia felicità svanì.
Che cosa avevo fatto?
Perchè sono stata da lui...non avrei dovuto.
Mi mancavi
così tanto Denis. Non so perchè, quando sto con
te mi sento battere il cuore.
Con Fabio non
è più lo stesso. Ci sono cose che non capisco, io
lo amo ancora ma...
Ma voglio anche te.
Ma non si
può Minny! Sei una stronza, una merda, fai schifo! Non
dovevi, non dovevi!
Però,
neanche questa volta sono riuscita a pentirmene...
Passai una mano tra i
capelli di Denis e mi uscii un sorriso di tenerezza. Era
così dolce e io...così meschina.
Meschina ed egoista!
Ecco cosa sei...la persona più squallida di questo pianeta,
Minny.
Mi alzai sbuffando,
cercando il mio reggiseno e le mie mutandine.
Raccolsi i capelli a
cipollotto; ero tutta sudata.
Denis si mosse nel
letto. Speravo non si svegliasse, volevo andarmene senza dargli
spiegazioni.
Codarda! Sei anche
codarda! Vigliacca, codarda, meschina e squallida...devi solo
compiacerti di te stessa, Minny. Brava!
Eh lo so...faccio
schifo.
Cazzo ma sono
impazzita, ora parlo pure da sola. Ma la vocina nella mia testa aveva
ragione.
Come se non bastasse,
Denis si svegliò e strisciò vicino a me nel letto
mentre mi infilavo la maglietta.
Mi baciò
una spalla, scendendo fino al braccio mordicchiandomi. Rabbrividii. Dio
quanto mi piaceva...
Quando ripresi
lucidità mi alzai. Ero infastidita da me stessa e sbuffai.
- Perchè
ti stai rivestendo?- mi chiese mettendosi a sedere.
- Resta ancora con
me, dai...- fece gli occhioni dolci.
- Devo andare via-
gli risposi fredda.
Mi misi i jeans e
anche Denis si infilò i boxer, guardandomi a occhi sgranati.
- Cosa? Dove devi
andare?-
- A casa- presi la
tracolla e aprii la porta della sua camera.
Lui mi
fermò e mi incollò al muro.
- Perchè
te ne vai a casa?-
- Denis, lasciami.
Fammi andare...-
- No, spiegami per
favore. Perchè? Cosa sei venuta a fare?- sentivo il chiaro
tormento nella sua voce.
Bene, lo avevo ferito
di nuovo!
- Non lo so...io so
solo...-
- Non lo sai?- mi
interruppe, mortificato.
- No..io..ho
sbagliato. Non avrei dovuto, scusa- cercai di divincolarmi, ma lui non
mi mollava e continuava a guardarmi negli occhi.
Poi mi
abbracciò stretta.
- Ti prego, ti prego
non te ne andare Minny...non mi abbandonare di nuovo- mi sussurrava
disperato all orecchio.
- Denis, lasciami-
cercavo di fare la dura per trattenere il pianto.
Quanto sono stupida,
quanto sono stupida! Idiota e stronza.
- Non lasciarmi, per
favore. Ho bisogno di stare con te. Non te ne andare...- continuava a
ripetere.
- Mi dispiace ti
prego, sono stata una cretina a venire qui. Volevo solo salutarti.. Non
avrei dovuto e mi dispiace. Ti prego, però ora lasciami
andare Denis...-
- Tu
però...non puoi fare così: prima stai con me e
poi te ne vai, poi ritorni e te ne vai di nuovo. Io rischio di
impazzire..Minny, per piacere..- gli morivano le parole in gola.
Riuscii a liberarmi
del suo abbraccio ma non mi lasciava il braccio.
- Per favore- lo
supplicai guardandolo negli occhi.
Fece un sospiro.
Annuì a se stesso e mi lasciò.
Io corsi via, verso
la porta d ingresso. Stavo per scoppiare.
Aprii la porta e mi
scontrai con un tipo, lo avevo già visto.
Continuai la mia
corsa sulle scale, con le lacrime che mi annebbiavano la vista.
[ Denis]
Di nuovo merda! Di
nuovo! Ero riuscito a cascarci un altra volta! Testa di cazzo, testa di
cazzo!
Tiravo pugni continui
al muro, disperato. Mi aveva abbandonato di nuovo.
Un altra volta, solo.
Il mio amore mi aveva lasciato... Pensavo che fosse tornata da me.
Pensavo che si fosse pentita e invece...
Dal nervoso tirai
giù tutto quello che avevo sul letto, coperte, cuscini...e
li tirai all aria.
Dovevo sfogarmi in
qualche modo.
- Oh! Oh ma che cazzo
combini-
- Lasciami stare
Cristian, non è il momento- uscii dalla mia camera e sbattei
la porta violentemente.
Lui mi
seguì.
Andavo avanti e
indietro come un forsennato. Non poteva fare così, non
poteva! Ero il suo giocattolo?! No!
E' tutta colpa di
quel nano di merda. Dio se ti prendo, non ti lascio vivo...Bastardo.
In quel momento, se
fosse stato davanti ai miei occhi, l avrei pestato a sangue.
Non ragionavo, non
ero in me.
- Fermati! Calmati un
secondo coglione- mi disse Cristian levandomi la mano dal muro.
Non mi ero neanche
accorto che vi avevo dato un pugno..
Feci 2 grossi
respiri. E mi calmai lievemente.
- Che cazzo
è successo? Hai litigato con la biondina?-
- No- tirai un altro
pugno.
- Oh ma che ti viene!
Perchè stai così..è da diversi giorni
che stai facendo il morto e ora ti sei risvegliato?-
Gli risposi sbuffando
di rabbia dalle narici. Serrai le mascelle.
- Senti Denis, io
voglio aiutarti. Ma se tu non vuoi, vaffanculo và...- e fece
per andarsene.
- Cristian- lo
chiamai.
Ecco , amico. Grazie
di starmi vicino, almeno tu.
Tornò da
me con un sorriso compiaciuto.
- Oh bravo! Su
racconta...-
- Non ho litigato con
Minny. Ci ho appena fatto l amore- confessai, ricordando quei
bellissimi momenti.
Sgranò gli
occhi.
- L amore? Come l hai
chiamato scusa?-
Sbuffai.
- Come l hai
sentito...- lo guardai torvo.
- Beh ma...non era
fidanzata?-
Annuii.
- E allora
perchè stai così? Ahhh, io lo sapevo che ti
piaceva...-
- Ti sbagli. Lei non
mi piace.-
- Io la amo.-
affermai sicuro delle mie parole.
Finalmente ero
riuscito a dirlo a qualcuno. Mi sentivo molto più libero.
Cristian rise.
- Si come no...tu l
ami, certo.-
Io ero serio. E lo
divenne anche lui guardando la mia espressione scocciata e sincera.
- Ma...dici davvero?-
- Si- guardai altrove.
- Ti sei innamorato,
coglione?- mi guardò rimproverandomi.
Sospirai.
- Si-
- E perchè
stai così? Insomma hai appena fatto " l amore"- e
mimò le 2 virgolette, ridacchiando - con la ragazza che ami.
Cazzo vuoi di più?-
- Mi ha abbandonato
di nuovo Cristian. Ha detto che è stato uno sbaglio...-
sussurrai sentendomi vuoto, pronunciando quelle parole.
- Oh. Mi dispiace,
amico- mi diede una pacca sulla spalla.
Anche a me, Cristian,
anche a me.
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Capitolo 28 *** La verità ***
Ehilà! ^^
qualcuno ce l ha un pò con Minny eh? Eh povera cretina che
ci volete fare..?ihih...ma presto capirà veramente la strada
che deve scegliere..poi vederete! Eccomi con un altro capitolo tutto
per voi xD un bacioneeeeee e spero ke vi piaccia
Silvietta <3
CAPITOLO
26
[ Denis]
Perchè
sono qui? Dai Denis, sei ancora in tempo per andartene.
Ma io non me ne
volevo andare; ero fuori alla scuola di Fabio. La giornata precedente
non ero riuscito a calmarmi.
Ma non ero andato per
picchiarlo ( anche se avrei tanto voluto); ci ero andato per parlargli,
per vedere se lui veramente riusciva a rendere felice l amore della mia
vita.
E in caso avrebbe
risposto in negativo, gli avrei insegnato io come fare... Quello
stronzo me l aveva portata via, proprio sul più bello.
Non potevo ancora
crederci di esserci cascato.
Come ho potuto
innamorarmi? Io? Denis il puttanone? Denis che andava con tutte? Denis
che non si era mai lasciato andare...Denis "corpo di ferro".
Perchè
è successo? Perchè proprio di Minny? E' proprio
vero: l amore arriva per tutti...e quando meno te lo aspetti!
Mancavano 5 minuti
all uscita di scuola di Fabio, così decisi di scendere dalla
macchina.
Eccolo là,
con la sua faccia da culo, pensai quando lo vidi uscire.
Mi avvicinai a lui,
con fare spavaldo.
- Puoi venire un
momento per favore- non c era nessuna richiesta nella mia frase.
Più che altro era un ordine.
Ci allontanammo un
pò dalla massa di gente.
Aveva uno sguardo
arrogante. Avrei voluto prenderlo a pugni. Figlio di puttana...
- Senti, volevo
chiederti un favore- cominciai con tono fermo e deciso - Tu lo sai, che
sono l ex di Minny e mi ha lasciato per te-
- Si, so chi sei-
rispose annoiato.
Pure annoiato la
faccia da culo?
Cerca di mantenere la
calma, Denis. Calmo.
Mi schiarii la voce.
- Volevo chiederti,
per favore, di non farla più soffrire. Perchè
credo che non se lo meriti..- assottigliai gli occhi, guardandolo
intensamente.
Sorrise stupito.
- Stai scherzando
vero?- mi chiese corrugando la fronte.
- Tu sei Denis, no?
Ti conoscono tutti, sei un mito per tutti quanti... E ti sei fatto
incastrare da una come Minny?- non poteva credere alle parole che lui
stesso diceva.
Inarcai un
sopracciglio, sinceramente curioso.
- E' così
ingenua...io credevo che..- si fermò scuotendo la testa.
- Scusa, credevi che?
Continua...- strinsi le braccia al petto, tendendo le orecchie.
- Beh, io credevo che
te la fossi scopata e basta.- disse convinto.
Cominciavo a sentir
crescere la rabbia.
- Minny è
veramente bella e a letto è...mamma mia! Beh, comunque tra
un pò la lascio...se te la vuoi riprendere..- mi sorrise.
Portai 2 dita alle
tempie. La calma mi stava abbandonando. Chiusi gli occhi e insiprai
forte.
- perchè
mi sono già stufato- continuò il puffo - Ci sono
ritornato perchè avevo voglia di scopare e basta, non
crederti chissà che...Tu non sai quanto è stato
atroce aspettare un mese e mezzo con lei che non me la dava! Ma
poi...ne è valsa la pena- ridacchiò sotto i baffi.
Aprii gli occhi di
scatto: lo vidi sorridere come un ebete, orribile.
Pensai immediatamente
a Minny, bellissima, la mia Dea dell olimpo, tra le braccia di
lui...quella cosa orribile e rivoltante. Nudi. Dopo aver fatto...
Strinsi i pugni e
dilatai le narici, ero furioso.
Non potevo pensare a
lui con quelle sue labbra schifose che la baciavano tutta...No. Non ce
la faccio. E baaaam!!
Gli tirai un pugno in
piena faccia. Spaccandogli il naso e facendogli uscire il sangue che
colava a fiocchi, lui indietreggiò e cadde.
Stavo per saltargli
addosso di nuovo, ma qualcuno mi teneva per le braccia e per il petto.
- Figlio di puttana-
gridai, sputandogli vicino al piede.
- Mi fai schifo! Sei
una merda!- sputai di nuovo.
- E lasciatemi anche
voi, coglioni- dissi arrabbiato, e i 2 ragazzi mi lasciarono.
- Fai bene ad avere
paura!- gridai vicino a Fabio - ringrazia sti 2 che ti hanno salvato la
vita.-
Me ne andai ridendo
istericamente e nervosamente.
Immagino soltanto
quando Minny lo verrà a sapere, Mi avrebbe odiato. Si ma io
lo avevo fatto solo per lei.
Per fargli capire che
verme, bastardo, figlio di puttana era in realtà, e non mi
ero sbagliato.
[
Minny]
- No! Minny
ancora...? No...- mi diceva amareggiata e delusa la mia migliore amica
portandosi le mani tra i capelli.
Le avevo appena
raccontato del giorno prima, insieme a Denis. Mi sconsolai anche io.
Sapevo benissimo di aver sbagliato...ho bisogno di scharirmi parecchio
le idee.
- Che cosa
è successo?- si avvicinò Eleonora curiosa.
Mi irrigidii all
istante e trattenni il respiro.
Cristina non la
guardò in faccia, ma con gli occhi mi disse chiaramente che
avrei dovuto raccontarle il tutto.
Feci un grosso
respiro e vergognanodomi di me stessa lo raccontai anche ad Ele.
Piano piano vidi
scomparire il sorriso dal suo viso, e l espressione arrabbiata veniva
fuori.
- ..Coosa?! Minny non
posso crederci!- mi gridò addosso.
Si portò
le mani ai fianchi, sbuffando.
- Perchè
fai così! Non puoi! Ti rendi conto?! Lo hai ferito, di
nuovo. Non è il tuo bambolotto, vai e vieni quando ti pare!
Sei un insensibile...-
Ascoltavo tutto con
testa bassa. Aveva ragione, non c era neanche Cristina a proteggermi
questa volta. Ero in torto io, e lo sapevo e mi meritavo tutto quello
che mi stavano tirando.
- Sono egoista...-
biascicai.
- Si sei egoista
Minny, non capisci un cazzo. E sei anche una vigliacca...una sfigata-
Cercavo di reprimere
le lacrime ma non ce la feci.
Cristina mi
abbracciò, ma Eleonora mi fissava ancora con il suo sguardo
gelido.
- Lo so, sono tutte
queste cose. Non ci sono scuse per quello che ho fatto...- dicevo con
voce strozzata.
- sono
così confusa...Io credevo che Fabio fosse il centro del mio
mondo, credevo di amare soltanto lui e invece...-
- Invece cosa Minny?-
- Io voglio bene
anche a Denis, troppo...quel tanto che basta per sentirmi morire senza
di lui.-
Cristina mi
abbracciava stretta.
- Tu lo sai che Ele
ha ragione, vero?-
- Si lo so...so che
ho sbagliato, sono la prima a dirlo. Ma non vi è mai
capitato di sentirvi confuse?-
- Si, ma se io sono
confusa non vado con nessuno dei 2- disse fredda e veloce Ele,
andandosene via.
- Le
passerà vedrai...-
- Mi dispiace
così tanto- singhiozzavo tra i suoi capelli profumati.
- Lo so. Ti posso
capire e ti starò sempre vicina. Ora non piangere
più...-
Tirai su con il naso,
mentre mi arrivò un sms di Fabio.
Lo lessi tremante,
stupita poi scoppiai a piangere di nuovo.
- Oh cos è
successo? Che cè?-
- Fabio...- dissi non
riuscendo a parlare.
- Che è?
Che ha Fabio?-
- Mi ha mollata-
- Coooosaaa? Ma che
cazzo dici..- prese il telefono e lesse l sms.
- Qualcuno l ha
picchiato- constatò scorrendo la pagina multimediale.
Drizzai le orecchie,
curiosa.
- Cosa?-
- Non hai letto l
ultima parte? Cè scritto: un tuo amichetto mi ha messo le
mani addosso, io non ci sto con te se devo essere menato-
Strinsi i pugni e
spalancai la bocca. Sapevo benissimo chi fosse stato a pestarlo.
- Denis- ringhiai.
- Minny calmati- mi
mise una mano sulla spalla.
- Denis...- ribadii
incredula.
Non potevo credere
che avesse osato farmi un gesto del genere. Magari voleva vendicarsi
del mio comportamento, ma avrebbe dovuto ferire me, non Fabio.
Una cosa era certa:
ero furiosa e disperata come non mai. Non riuscivo a muovermi dallo
stupore e dalla furia che sentivo crescere piano piano.
Avevo bisgono di
sbollirla tutta.
Un altra cosa certa,
e che non l avrebbe passata liscia.
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Capitolo 29 *** Il giorno più brutto della mia vita ***
Capitolo 27
[ Denis]
Ero sul
letto, ripensavo a quella mattina. Avevo picchiato il puffo. Da una
parte mi sentivo così libero: se lo era meritato! Doveva
schiattare quel cretino...
Dall altra
invece...sapevo già quello che sarebbe accaduto. E ogni
volta che pensavo, mi sentivo stringere il cuore in una morsa
agonizzante, lo stomaco sobbalzava nel vuoto.
Erano le 5 di
pomeriggio. Di li a poco sarebbe arrivata e avrei dovuto affrontare la
realtà, e lei doveva affrontare la sua
realtà...Ero indeciso sul dirgliela.
Avrebbe sofferto,
sarebbe morta di sofferenza. Lei...lo amava ( quanto m costava e quanto
mi faceva male ammetterlo a me stesso), e lui...
Strinsi i pugni e
ringhiai al pensiero delle sue parole. Non volevo dirle la
verità...preferivo morire io per lei, perchè non
doveva soffrire. Ha sofferto troppo.
All improvviso sentii
suonare il citofono all impazzata. Mi preparai psicologicamente
sedendomi sul letto e prendendomi la testa fra le mani.
Oggi la
perderò...la perderò per sempre. Cercai di
ricacciare dentro il grosso nodo in gola, avrei voluto piangere. E ci
mancava poco...
Continuava a suonare,
come una pazza. Mi affacciai dal mio terrazzo per esserne pienamente
sicuro. E con un sospiro confermai i miei sospetti.
- Apri bastardo!
Apri!!- la sentii dire infuriata, con voce smorzata.
Piangeva. Mi si
sciolse il cuore ancora di più... come potevo affrontare l
amore? Mi aveva già messo k.o 2 volte..ma a questa non
soppravivrò.
Il citofono
continuava il suo drin sfrenato. Aprii la porta e scesi velocemente le
scale...mi sentivo morire.
Perchè
è successo tutto questo? Perchè mi sono
innamorato? Non avrei dovuto...e non di lei.
Aprii il portone del
condominio e lei si fiondò su di me; piangeva colpendomi con
una scarica di pugni sul petto e colpì anche la mia ferita "
di guerra". Non dissi niente, restavo impassibile alla sua sfuriata
aspettando che si calmasse o che parlasse per prima.
- Bastardo, stronzo!!
Come hai potuto pezzo di merda?!! Come hai potuto! Bastardo, idiota,
stronzo!!- le sue urla risuonavano lontano. Ma soprattutto,
rimbombavano violente nel mio cuore.
Non pensavo ai pugni,
con quelle manine e braccina deboli non mi faceva niente, neanche un
graffio. Ma le sue parole..mi stavano uccidendo, insieme alle sue
lacirme.
Continuava a
colpirmi, a spingermi e la sua voce era rotta, strozzata e starnazzante
per via del pianto. Perchè piangeva..piangeva come una
bambina.
La guardavo
dispiaciuto, coprendomi qualche volta con le mani.
Si calmò,
respirando forte e a fatica, poi si inginocchiò davanti a
me. Arresa, con le mani davanti agli occhi, piangendo come una
disperata.
Mi inginocchiai anche
io, con il cuore sbrindellato in 3000 pezzi. Provai ad accarezzarla ma
lei mi schiaffò via la mano con violenza. La guardai negli
occhi: non l avevo mai vista così arrabbiata e disperata.
Mai.
- Minny...- dissi con
voce rauca e bassa.
- Hai anche il
coraggio di parlare!!?!- mi urlò singhiozzando.
- Minny..mi dispiace
ma...- non mi fece finire, e mi tirò uno schiaffo in pieno
volto.
Non dissi niente,
continuavo a guardarla dispiaciuto.
Mi alzai e lei fece
lo stesso, spingendomi un altra volta.
- Sei un puttaniere!
Uno squallido ragazzetto di merda!- mi spinse di nuovo facendomi
indietreggiare e incollandomi al muro. Ricominciò a colpirmi
sul petto.
- Come ti sei
permesso?! Perchè l hai fatto?! Perchè?!
Perchè! DIMMELO, STRONZO, PEZZO DI MERDA!
PERCHè!?!!-
- Perchè,
perchè, perchè...Te lo chiedi ancora, Minny?
Perchè?? PERCHè TI VOGLIO!- alzai la voce anche
io, in modo che mi sentisse forte e chiaro. Non gliel avevo mai detto
esplicitamente.
Mi fissava
disgustata, con sguardo che mi sembrava amaro...e le lacrime non si
erano ancora fermate.
- Ecco
perchè...- ritornai calmo - Perchè io ti
voglio...e non ti posso avere...-
Strinse le mascelle e
arricciò il labbro tirandomi un altro schiaffo.
- Minny, ti prego,
ascolta..- decisi di dirle la verità. Lei doveva sapere.
Stava proteggendo chi veramente non se ne era mai fregato qualcosa di
lei, e stava maltrattanto chi la amava da morire.
Ma lei non poteva
sapere, lei credeva l avessi picchiato per invidia, per gelosia...ma
non era così. Si, è vero, centrava qualcosa,
però...non era quello il motivo pressante.
- NO! IO NON TI
ASCOLTO PIù! LO SAI, MI HA MOLLATA! MI ODIA, MI
DETESTA...NON POTRò PIù ESSERE FELICE! E SOLO PER
COLPA TUA!!- mi gridò tempestandomi nuovamente di pugni
sulle spalle.
Le strinsi i polsi
con una sola delle mie mani, mentre lei si dimenava continuando a
singhiozzare.
- Ascoltami ti prego-
le dissi supplicandola.
- Cè un
motivo per quello che ho fatto. Non è solo per gelosia,
Minny...Io stamattina sono andato per parlare con lui. Volevo
assicurarmi che ti avrebbe trattata con rispetto, gli avevo chiesto,
per favore, di non farti più soffrire.
Perchè...tu non sai quel che darei per stare con te!
Arrivato a quel punto, visto che avevi scelto lui, io volevo solo che
fossi felice, Minny. Credimi, sono sincero e lo sai che lo sono sempre
stato, ma...-
La guardai negli
occhi. Mi stava ascoltando mentre continuavano a colare i lucciconi; i
suoi occhi erano talmente gonfi che sembravano 2 fessure.
- Si, è
vero..mi ha fatto rabbia, e tanto male, pensare che ti volevo ( e ti
voglio), e tu invece vuoi lui...ma lui, Minny...lui non vuole te...-
Si
irrigidì e vidi la sua espressione cambiare, le si
mozzò il respiro e deglutì. Ricominciò
a piangere silenziosa e io le lasciai i polsi.
Ero addolorato dalla
confessione che le avevo appena fatto. Avrei preferito morire piuttosto
che vederla così...Dio solo sa quanto ti amo, amore mio.
- Minny, mi dispiace.
Io non voglio farti soffrire. Mi ha detto che è ritornato
con te soltanto per portarti a letto, voleva solo...la solita cosa.- le
dissi sospirando.
Cattivo,
perchè glielo stai dicendo?!
- Ha detto- continuai
balbettando - che non se ne era mai fregato niente, neanche la prima
volta. Stava con te per il solito motivo, Minny. Mi dispiace, sul
serio. Non volevo dirtelo ma... tu hai diritto di sapere-
Continuava a
guardarmi in cagnesco. Ora che sapeva la verità, non mi
tempestava più di parole e di pugni.
- L ho picchiato
perchè non potevo sentire quelle cose su di te, Minny. Non
potevo...perchè...-
Il mio cuore
cominciò a galoppare veloce. Dovevo essere sincero fino in
fondo e le avrei detto anche quello che provavo veramente per lei.
Feci un respiro
profondo sentendo balzare il cuore in avanti.
- Mi...mi sono
innamorato di te- la guardavo intensamente negli occhi.
Non reagì
alla mia confessione. Il suo sguardo gelido continuava a scrutarmi
senza avere pietà. Mi sembrava che non l avesse toccata
minimamente la mia confessione. La sua espressione sembrava pieno
disgusto nei miei confronti.
Provai a tendere la
mano verso di lei, tremando terribilmente.
Si scostò
rabbiosa guardando la mia mano minacciosa.
Mi voltò
le spalle e cominciò a camminare, senza dire nulla.
La raggiunsi
piazzandomi davanti a lei tenendola ferma per le spalle.
- Minny, ti
prego...io ti amo! Non sai quanto mi costi ammetterlo per il mio
orgoglio, ma è così.- le dissi disperato. Lei
invece guardava altrove.
- Ti prego, ama
me...scegli me.- continuai con voce calma e dolce.
Posò i
suoi occhi ghiacciati su di me, fulminandomi.
- Lasciami...-
ringhiò a bassa voce, minacciandomi quasi. Non la lasciai.
- Ti odio...lasciami
andare-
Deglutii a quelle
parole. Mi sentii cadere le braccia, e il cuore... Si
appesantì come metallo e cadde in un vortice di dolore. Mi
trucidò con 2 semplici parole " ti odio".
Aprii la bocca per
provare a dire qualcosa. Ma non riuscivo a dire niente: la voce non
voleva uscire e tutte le parole si frantumarono in gola, come tutti i
miei sentimenti. Calpestati e gettati nell oblio.
- Non voglio
più vederti, ne sapere niente di te. Voglio far finta che
non ci siamo mai conosciuti. E ora lasciami...- mi diede una spallata,
oltrepassandomi.
Ero impietrito, non
capivo più niente. Sentivo rimbombare pesanti quelle 2
parole nella mia testa, come una lama affilata che non vuole uscire dal
petto.
Mi odia...io la amo e
lei...mi odia. Mi odia...
Mi laceravano il
cuore, non riuscivo a muovermi. Ero paralizzato dal dolore.
Entrai nel mio
palazzo e mi accasciai a terra. Sentivo strani gemiti straziati e mi
stupii terribilmente quando capii che provenivano da me.
Mi portai un mano sul
viso toccandomi sorpreso: la mia mano era bagnata...stavo piangendo.
Non avevo mai pianto per una ragazza. Lei c era riuscita...
In quel momento non capivo neanche quello che stavo facendo.
Il mio cervello si
era scollegato totalmente dal mio corpo.
Non mi ricordavo
neanche se fossi al mondo.
Minny, ti amo. E' l
unica cosa di cui sono certo...
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Capitolo 30 *** Tu, non credere di scapparmi! ***
Eccomeeee!!
Sono di fretta tonight ( si dice così? ihih xD) eccovi un
altro capitolo. Grazie 1000 a tutte voiiiiii...* me felice* *_* E' vero
che Minny è stata un pò stronza ma ora vedrete
cosa fa...E non avrei mai pensato che sarei riuscita a commuovere
qualcuno. Ne sono onorata, veramente. Grazie ancora a tutte quelle che
mi seguono. Un bacioneee. <3
Capitolo 28
[ Minny]
Non sapevo
come mi dovevo sentire. Non sapevo se dovevo stare più male
per il fatto che Fabio mi aveva preso in giro per tutto quel tempo,
mentre io mi struggevo per lui, o se stare male per aver appena chiuso
definitivamente con Denis. Stavo ancora piangendo come una cretina. Ci
stavo male per quello che gli avevo detto...Ti odio è stato
veramente troppo pesante. Io non odio Denis, sono solo terribilmente
incazzata con lui.
Non avrei mai creduto
che avesse avuto il coraggio di ferirmi in quel modo. La mia furia
iperdistruttiva l avevo sbollita per metà. Ma mi mancava
ancora una cosa da fare.
Denis aveva pagato il
suo prezzo; ed è stato alto. Toccava a Fabio pagare il suo.
E non lo avrei risparmiato.
Mi trovavo nell
autobus, guardando (con vista annebbiata per via del pianto), fuori dal
finestrino il panorama che scorreva veloce.
Denis mi ama...Si
è innamorato di me...
" Io ti amo...ama me.
Scegli me" mi risuonava in testa la sua frase.
Nessuno mai, in vita
mia, mi aveva detto " ti amo". Sarebbe stata una sensazione bellissima
se non fosse stato per il mio dolore momentaneo.
Preonotai la fermata
per scendere sotto casa del verme. Quel bastardo infame era la cosa che
più rimpiangevo nella mia vita.
La prima volta che ho
fatto l amore è stata con lui, e a lui non è mai
fregato un emerito cazzo. Non se ne mai fregato nulla di me, ha sempre
finto, sempre raccontato bugie per portarmi a letto.
Al pensarci la furia
ritornò a salire. No, non l avrei risparmiato.
Mi aprii sua madre,
felice di vedermi. Io le feci un sorrisetto falso, velato di tutta l
arroganza di cui possedevo.
Entrai spedita, a
passo veloce in camera del verme viscido che guardava una partita
stravaccato sul letto.
Sobbalzò
appena mi vide, ma poi si rigirò indifferente e impassibile.
Aveva un grosso cerotto bianco sul naso.
- Hai pianto?-
guardava la tv, non me.
All improvviso si
alzò, ma io non gli risposi.
Denis aveva fatto un
bel lavoretto. Sorrisi leggermente sadica.
- Mmm...- inarcai un
sopracciglio avvicinandomi a lui.
- E così-
cominciai ridacchiando istericamente - Ti piace scopare con me?- gli
chiesi sempre col sorriso stampato sulle labbra.
Lui si fece
più serio, e abbassò la testa ridendo.
- Te l ha detto lui?-
- Si...qualche
problema?- mi feci seria.
- No..non sei mai
stata un mio problema- il suo tono era apatico, il suo sguardo spento.
Non mi ero mai
accorta di quanto fosse palloso e inespressivo. L amore è
proprio cieco.
Risi.
- Cosa ridi?- mi
disse irritato.
- Non posso ridere?-
lo spinsi. - Ho pianto 6 per te! Ora fammi ridere...- e risi
più forte.
Ritornai seria d
improvviso. Lui aggrottò le sopracciglia in un espressione
alla " questa è pazza".
- Volevo dirti
che...anche io ero decisa sul mollarti. Sai, ce l hai troppo piccolo
per i miei gusti- dissi smorfiosa e arrogante.
Sgranò gli
occhi, offeso.
- E volevo dirti...tu
sai qual è la cosa che odio di più in assoluto?-
continuai. Non sapevo neanche io dove volevo arrivare.
Ma dovevo fargliela
pagare.
- No- si
portò le braccia al petto, disinteressato.
Mi avvicinai di
più e gli tirai uno schiaffo pesantissimo, proprio sul naso.
Urlò dal
dolore con le mani sul naso sanguinante.
- Questo!- gli dissi
arrabbiata.
- Odiavo la violenza
una volta- esclamai, senza dargli tempo di parlare. - Ora, odio
più te!- e gli sputai proprio sulla maglietta. Mira perfetta.
- Mamma!-
gridò impaurito.
- Ahahah...il mio ex
è pure frocio!- mi piegai in 2 dalle risate.
Andai verso la porta,
pronta per uscire.
- Non vorrai mica che
lo dica a tutti che ti sei fatto picchiare da me, vero?-
Mi guardava
corrucciato ma non rispose.
- Ecco bravo- dissi
ridendo e uscendo dal nido dello squallido verme.
Più tardi
andai da Cristina per raccontargli le vicende di quella giornata. Ne
avevo persi 2 in una sola botta; diciamo che dell ultimo non me ne
fregava più niente. Ma stavo morendo per Denis.
Ero troppo arrabbiata
però...Forse, se non avrebbe fatto una cosa simile, andando
avanti col tempo, mi sarei resa conto che avevo fatto la scelta
sbagliata. Mi sarei resa conto che dovevo stare con Denis.
Cristina mi
abbracciava stretta stretta, cercando di consolarmi.
- Mi dispiace per
Denis...e anche per Fabio- mi fece gli occhi teneri.
- Tsè-
alzai gli occhi al cielo - non me lo nominare quella talpa terriccia!
Che possa morire...giuro, deve morire!- incrociai le braccia, infuriata
al solo ricordo.
- Già...Ma
dimmi una cosa...-
- Cosa?-
- Devi essere
obiettiva però: quindi, per quel che è
successo...non vuoi più bene neanche a Fabio?-
- Mmm...- increspai
le labbra.
- Non è
che non gli voglia bene...però mi sono accorta che, da
quando ho conosciuto Denis, l amore che provavo è
scemato...Non era più come prima. E poi...- strinsi i denti
- Con tutto quello che mi ha fatto, guarda...bastardo, infame di merda!
Mi fa schifo, giuro. Insomma, voglio bene a quella parte di lui che non
esiste. Perchè lui è stato un bravo attore...-
- Capito...Beh,
comunque l hai dimenticato. E questo è un fatto mooolto
positivo- disse ridacchiando.
- Ma ora come fai con
Denis?-
Mi passai una mano
tra i capelli, sospirando di nostalgia.
- Io non lo so...Sono
molto arrabbiata con lui. E lo sai come sono fatta. Mi ci vogliono anni
per capire cosa devo fare! Ma comunque, non riuscirò a
ragionare finchè la rabbia non mi passa-
Annuì.
- Credi che tornerai
insieme a lui?- mi sorrise curiosa.
Arossii e feci cenno
di si col capo.
- Ma..ho paura-
confessai.
- Di cosa?-
- Mi
rifiuterà. Dopo tutto il male che gli ho fatto
passare...dopo che gli ho detto...- deglutii il nodo in gola -...
quella cosa...io non avrei dovuto dirgli una cosa tanto pesante. E per
questo mi rifiuterà.-
- Ma cosa dici!
Secondo me no...-
- Secondo me si-
controbattei - E' già stato 2 volte ai miei comodi, uno poi
si scoccia-
- E' innamorato di
te- mi ricordò bisbigliando.
Arrossii
violentemente. Che bello però, pensai, mi ama...
- Si ma...non mi ama
quanto il suo orgoglio-
- Ti sbagli.- disse
decisa e veloce.
Inarcai un
sopracciglio.
- Un ragazzo che
amerebbe di più il suo orgoglio non ti supplicherebbe in
ginocchio, disperato, di sceglierlo e di amarlo...- constatò
compiaciuta.
Storsi, la bocca
pensierosa.
-
Già...hai ragione. Ma comunque, ho la sensazione che mi
dimenticherà presto e che mi rifiuterà- battei le
mani 2 volte.
Sbuffò.
- Si va bene..hai
ragione- disse rassegnata.
Ma io lo sapevo che
lo diceva tanto per farmi contenta.
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Capitolo 31 *** E poi dicono che la vacanza non aiuta a riflettere... ***
Eccoci qua con il
terzultimo capitolo :( :'( sob sob... ( terzultimo xke l ultimo in
assoluto è l epilogo) Madooo mi viene da piangere. Grazie
ancora a tutte quelle che hanno redensito. ^^ Fatemi sapere che ne
pensate di questo un pò noioso. xD un bacio enorme.
Silvietta <3
[ Minny]
La mia
settimana era iniziata veramente una schifezza e non sapevo come
sarebbe finita...
Sta di fatto che mia
madre mi spedì da mia cugina e mia zia, per stare un
pò con loro e cambiare ambiente.
Sono stata 3 giorni
insieme a quella pazza, pazza ma innamorata di mia cugina Simona. Non
sapevo fosse fidanzata. Ho conosciuto il suo ragazzo, Alessio, ed
è veramente molto carino e simpatico.
Mi sono sentita male
quando facevo il palo in mezzo a loro 2...Mi sentivo male
perchè ero invidiosa. Anche io avrei tanto voluto una storia
come loro 2, ma con Denis.
Perchè?
Perchè mi sono comportata da idiota?
Erano 5 giorni di
fila, da quando era successo, che piangevo ripensandoci.
Mia cugina e mia zia
se ne erano accorte. In fondo era il motivo per la quale mia madre mi
aveva cacciata di casa: per non vedermi più triste.
Eravamo sulla
spiaggia, guardavo il mare limpido e calmo. Il vento fresco e l aria
salmastra che avrebbero dovuto farmi felice, non ci riuscivano.
Mi mancava. Mi
mancava terribilmente. Stupida, cieca, stronza, vigliacca che non me ne
sono mai accorta prima. Bastarda per avergli inflitto dolore. E ne
troverei a milioni di definizioni...
Ero distesa sulla
sabbia, con pantalonicini e il pezzo di sopra del bikini. Ancora dovevo
toccare l acqua. Non mi andava.
Volevo solo
stringerlo, volevo soltanto guardare intensamente i suoi occhi
cioccolato, volevo parlare con lui, sentirlo ridere, vederlo divertito
quando mi stuzzicava...
Ormai l hai perso,
mia cara. Porgili quante scuse vuoi, ma ti rifiuterà.
Trattenni le lacrime
a stento, poichè c era mia cugina al mio fianco.
- Che hai?- mi chiese
scocciata. Troppe volte mi aveva fatto questa domanda senza ricevere
risposta.
Scossi la testa,
guardando altrove.
- Ma è
ancora per quel Fabio, cuginetta? Ti giuro che gli spezzo...-
picchiò il pugno contro l altra mano aperta.
- No, non c entra lui-
- E allora chi
è?- fece un sorrisetto malizioso.
Guardai il mare. Se
mi concentravo su di lei, sarei di sicuro scoppiata.
- Si chiama Denis-
bisbigliai sentendomi un peso vuoto dentro al cuore.
- Come l hai
conosciuto?- mi chiese curiosa portandosi la testa sotto le mani.
Le raccontai tutta la
nostra storia e lei ascoltava interessata e meravigliata.
- Mmm...capisco-
disse infine, riferendosi all ultima parte.
- Non avresti dovuto-
- Lo so-
-
Perchè...quello che provi per lui è l esatto
contrario, vero..?- azzardò con un sorrisetto beffardo.
Arrossii, deglutendo.
- Oh beh, io non lo
so...-
- Non puoi dire che
non lo sai Minny! Per piacere, non sono nata ieri.- mi
rimproverò.
Non risposi. E'
veramente amore quello che provo per Denis?
- Ti si illuminano
gli occhi quando parli di lui. E mi hai detto che in sua compagnia eri
felice. Quando mi parlavi del nano, non mi avevi mai detto che eri
completamente felice...- mi ricordò.
- E poi...-
continuò - secondo me...Tu credevi di amare Fabio, ma non lo
amavi. Perchè, l amore vero è eterno. E tu ora
stai imparando ad amare, forse...non si sa, siamo così
piccole ancora per capire fino in fondo. Lo scoprirai vivendo, se
è amore vero. Ma ne sei innamorata...- constatò
determinata.
Riflettei un momento
sulle sue parole. E aveva ragione...mi sono innamorata di Denis.
- Credi sia giusto,
mandare all aria tutto per quel che è successo?-
- Ci andrei di corsa
da lui, Simo. Ma ho paura...- confessai con le lacrime agli occhi.
- Paura di cosa?-
- Perchè
lui mi dirà di no. Non riaprirà le braccia un
altra volta; la verità è che io me ne sono
accorta troppo tardi di quello che provo per lui- avevo il tormento
nella voce.
Mi spinse, ridendo.
- Non ti
dirà di no-
- E tu che ne sai?-
mi asciugai le piccole lacrime con le dita.
Sbuffò.
- Perchè
ti ama!-
- Perchè
per lui dovrebbe essere amore vero e per me no?-
- Perchè
è la prima volta che si innamora- disse subito.
- A maggior ragione,
non sa cosa vuol dire!-
- Non sapeva cosa
voleva dire. Ma ora lo sa...- continuò.
Io alzai gli occhi al
cielo.
- Credi quello che
vuoi Minny- cominciò scocciata - ma sta di fatto, che tu
DEVI provarci. Devi Minny, lo devi fare- mi consigliò seria.
- E poi se vinco
io...voglio tutti i tuoi risparmi- ridacchiò, e io mi unii a
lei. Cominciavo a scorgere un barlume di speranza.
[ Denis]
Sto impazzendo. Non ce
la faccio più. Sto troppo male, senza di lei mi sento morire.
Perchè mi ha detto quelle cose? Non lo sa, quanto mi ha
fatto male? Non capisce quanto l amo?
Non so più niente di lei, non la vedo più, non ho
più sue notizie...
Ma dov è finita? E se le è successo qualcosa?
Oddio, no. Non lo sopporterei.
Scossi la testa, per scacciare via il pensiero.
Quei 5 giorni che erano passati, non mi avevano fatto passare il dolore
neanche un pò.
Più penso che la amo e più mi vien voglia di
morire.
- Mi dispiace che stai così...- era la voce premurosa di
Eleonora.
- Non so quante volte me l hai ripetuto- risposi acido.
Non mi andava di parlare. Non avevo voglia di fare niente. Mi sfogavo
sugli altri, senza motivo. Sapevo di sbagliare...ma cosa potevo farci?
Si sedette accanto a me.
Eravamo su quella panchina dove io e la mia lei ci siamo conosciuti.
Andavo sempre li. E mi sembrava di senitre il dolce profumo della sua
pelle.
- Ho saputo che è partita...- mi disse a bassa voce.
Mi girai interessato.
Cosa? Perchè? Quando? Dove?
Sgranai gli occhi mentre il mio cuore rallentava i battiti.
- Stai calmo- mi sorrise notando la mia espressione - hai frainteso. E'
partita, ma tra 2 o 3 giorni dovrebbe ritornare. E' andata da sua
cugina al mare-
Sospirai di sollievo e mi girai dall altra parte.
- io l ho sgridata, sai? Mi sono arrabbiata con lei per come ti aveva
trattato.-
- E che le hai detto?-
- Gliene ho tirate dietro che non ti immagini-
La guardai truce e arrabbiato.
- Perchè avresti fatto una cosa del genere?- le chiesi duro.
Si confuse.
- Beh, perchè...aveva sbagliato. E l ho consigliata.-
Sbuffai. Ma come si era permessa?
- L hai consigliata offendendola?- ringhiai.
Scosse la testa sbalordita.
- Denis tu non stai bene. Io ho cercato di farle cambiare idea, di
farla ragionare...e tu mi tratti in questo modo?- si alzò
offesa.
La presi per un braccio e la feci sedere di nuovo.
- Scusami..scusa Ele. Mi dispiace. Però, per favore facci
pace ok? Fallo per me...lei sta male per averti perso. Io non voglio
che lei soffra- le dissi calmo e dispiaciuto.
- Ma perchè! Lei ti ha fatto soffrire, perchè tu
non puoi ricambiarla con la stessa moneta?-
- Perchè l amo...voglio solo la sua felicità. Non
mi importa del resto. Potrei pure accoltellarmi se la rende felice.
Potrei dire di aver visto il paradiso prima di arrivarci- mi sembravo
fuori di testa. Ma era tutto vero quello che provavo e dicevo.
Mi guardava perplessa, con un sopracciglio alzato.
- Tu sei malato forte. Comunque, io volevo farti conoscere mia cugnia-
disse gentile - Così almeno ti distrai un pò-
farfugliò tra se.
- No, io non voglio conoscere nessuno. Non mi va- le dissi subito
deciso.
Sbuffò, alzando gli occhi al cielo.
La mia vita era monotona e triste senza Minny. Non aveva senso. La mia
vita non aveva senso.
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Capitolo 32 *** Te lo dico sottovoce... Amo te...<3 ***
Eccomi
quiiiiiiiiiiiii!!! No nn piangete...questo è l ultimo
capitolo. Mi piace un sacco, vi giuro che mi sto mettendo a piangere!
Nuuuuuu...:'( Mi è piaciuto tanto scrivere questa storia! E
senza di voi non sarei mai andata avanti...un grazie enorme, veramente.
Ehi però non vi lascio così! Ehehe nono...xD
Cè anke l epilogo, visto come sono brava?!?? Grazie ancora a
tutte voi e al vostro sostegno. Un bacione buon capitolo! <3
{Amo te...}
[ Denis]
Quella
sera, non so come Cristian sia riuscito a convincermi, stavo andando al
bowling insieme a lui. Non mi stavo neanche a guardare allo specchio
prima di uscire.
Mamma mia, che
apatia!
Minny era tornata.
Non l avevo vista, ma da quel che mi aveva detto Ele, doveva essere
tornata.
Come al solito, privo
di emozioni, come un guscio vuoto, aprivo la porta di casa per uscire.
Scesi le scale
lentamente. Era una settimana che non uscivo di casa. E non ne avevo
voglia neanche quel giorno.
Aprii il portone, con
il mio solito broncio, con il solito sospiro esasperato e stressato.
Mi si
fermò il cuore all improvviso. Trattenni il respiro e
sgranai gli occhi. Era un allucinazione? No è impossibile.
Non può essere...
Minny si trovava di
fronte a me, con sguardo confuso e incerto. La vedevo leggermente
abbronzata in viso, con quei suoi occhi azzurri e dolci che spiccavano
sul suo tiepido pallore.
- Stavi uscendo?-
aveva la voce così bassa, così bella. Aveva paura
di parlare.
Io avevo
più paura di lei. Cosa voleva ancora da me? Che avevo fatto
adesso?
Non risposi. Mi
limitai ad ingoiare la saliva inesistente.
Aprì bocca
per dire qualcosa poi la richiuse, e cominciò a torturarsi
le mani.
Non riuscivo ancora a
respirare come si deve.
- Ehm...sai...-
cominciò sorridendomi - Dopo che sono venuta via da te, l
ultima volta che ci siamo visti, andai da Fabio...- mi
guardò negli occhi.
Perchè me
lo stava raccontando? Credeva che potesse farmi del bene sapere quello
che faceva con quel puffo della malora? Perchè è
così perfida con me?
Sospirai di dolore.
- Io ti credevo, ma
avevo bisogno di sentirlo uscire da quella sua bocca di merda-
ridacchiò istericamente.
- E...ovviamente ha
confessato ogni cosa.- mi si fece più vicina, per guardarmi
meglio negli occhi.
- Io...- rise al
ricordo - dopo averlo ascoltato, gli ho tirato uno schiaffo proprio
dove l avevi colpito tu; gli ho spaccato il naso, definitivamente- mi
fece uno sguardo d approvazione.
Non potevo credere a
quello che mi stava raccontando. Lei che non sopporta la violenza,
avrebbe fatto una cosa del genere? Nah...
- Da quando ho saputo
la verità, Denis, io non ci sono stata più male
per lui. Solo...sono stata ferita nell orgoglio. Ho buttato via 6 mesi
della mia vita per lui- disse pacata e malinconica.
- Anzi no-
si corresse - tra questi 6, 2 mesi sono stati i più belli
della mia vita-
Aggrottai le
sopracciglia, confuso.
Fece un respiro
profondo, poi si mordicchiò il labbro. Involontariamente, me
lo leccai anche io.
- Denis, mi dispiace.
Io ero arrabbiata con tutto il mondo...me la sarei presa anche con mia
madre che non c entrava niente se fosse stata li vicino.- cercava di
spiegare preoccupata.
- Mi avevi ferito,
è vero. Perchè lo sai che non posso sopportare la
violenza. Ho avuto troppa paura, ma credo che per questa volta il
motivo è stato valido. L ho fatto anche io e lo rifarei 1000
volte.- disse a denti stretti.
- Sono stata una
cretina, un idiota, una deficente ad averti detto tutte quelle
cose...non le pensavo veramente. Ti chiedo scusa, in ginocchio se
necessario- i suoi occhi le si fecero lucidi, e la voce tremava.
Ascoltavo tutto,
basito. Mi scoppiava il cuore di felicità e gioia. Non
riuscivo a connettere niente. Dovevo prima collegare la spina della
razionalità. Avevo così tanta voglia di
stringerla a me, di dirle che l amavo disperatamente e che avevo
bisogno di lei più dell aria e del cibo.
Mi toccò
la mano, con una delle sue piccole e fredde. Tremai al contatto.
Lei la ritrasse,
desolata.
No, non hai capito
niente amore mio. E' solo che non avevo abbastanza voce per dire
più di una sillaba.
Abbassò lo
sguardo per qualche secondo, poi ritornò sui miei occhi.
Sembrava supplichevole...
- S..sei ancora
innamorato di me?- mi sussurrò incerta.
Sentii un magone allo
stomaco.
E improvvisamente
serpeggiò esitante le sue braccia intorno al mio collo,
deglutendo.
Io sospirai
emozionato.
- Che cè?-
mi chiese vicina al mio viso.
- Mmm- riuscii a dire.
- E'...che mi fai
morire quando mi tocchi- ed era la pura verità.
Mi sorrise sghemba.
- E allora? Sei
ancora innamorato di me?- mi richiese rilassandosi.
Io ero ancora un palo
rigido. Non sapevo cosa fare. Sembravo un cretino; avevo la donna che
amavo tra le braccia e non riuscivo a muovermi.
- Si- le dissi
sincero, abbassando lo sguardo.
Nascose il suo viso
sotto al mio collo, stringendomi più forte. Lo feci anche
io. La stritolai, avvolgendo le braccia intorno alla sua schiena,
premendola contro di me.
- Mi sei mancato
così tanto...- mi bisbigliava tremando.
La mia risposta fu un
sospiro felice.
- Ti amo, Denis- mi
sussurrò all orecchio con la sua voce calda e sincera.
- Ti amo... e tu sei
il primo veramente di cui mi sono innamorata...- questa volta mi
guardava negli occhi.
Ero così
felice. Non riuscivo a parlare.
Minny mi ama, voglio
volare, voglio saltare...voglio correre e gridare.
- Davvero?- le chiesi
balbettante e incredulo.
Annuì 2
volte con i capo, sorridendomi poi piegò la testa di lato e
mi baciò.
Stavo per svenire a
causa dello schock. Ero fermo, mentre lei baciava me.
Poi mi ripresi tutto
ad un tratto e ricambiai dolcemente alle sue labbra delicate e calde.
Quelle che ho amato e che amo con tutto me stesso...
Premetti il suo capo
più forte contro la mia bocca, tenendola stretta,
accarezzandola.
Mi uscii una lacrima
di felicità e gioia dagli occhi. Perfino quando ero felice,
sapeva farmi piangere.
Ci staccammo, e io la
guardai senza fiato. Stralunato e perso nei suoi occhi.
Appoggiò
la fronte alla mia.
- Mi perdoni?-
- Certo- la baciai a
stampo e poi la abbracciai nuovamente.
- Ti amo- le
sussurrai felice all orecchio.
- Anche io...da
morire.- mi disse piangendo e sorridendo contemporaneamente.
- Ora sono tua. Te lo
prometto, te lo giuro. Non sarò di nessun altro...solo tua.
Per sempre. Finchè lo vorrai.- la sua voce tremolante traboccava di sincerità e purezza.
La baciai di nuovo.
- Lo voglio per
sempre- affermai determinato.
Intanto, la luna
disegnava i nostri profili riuniti, con la sua debole luce.
E noi combaciavamo
perfettamente.
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Capitolo 33 *** Epilogo ***
1 ANNO DOPO
-
papà apri!- gridai dal bagno, cercando di disegnare bene la
linea che avrebbe dovuto allungarmi gli occhi.
Doveva essere Denis
al citofono, sempre in anticipo quel cristiano!
- E tu che ci stai a
fare, scusa?- mi disse ironico mio padre
- Mi sto preparando-
ovviamente, pensai.
Sentii aprire la
porta e i passi veloci di mia sorella correre verso il salotto.
- Ciao- disse mio
padre contento.
- Ciao, Alberto! Da
quanto non ci si vede?- disse Denis, probabilmente
ridacchiando.
- Ma se non vi vedete
da 2 giorni!- gridai divertita.
Denis e mio padre
scoppiarono a ridere.
- Fammi indovinare:
è in bagno, vero?- chiese Denis.
- Mazza, ragazzo. Ma
come hai fatto ad indovinare, eh? Sei un veggente...- rispose
sarcastico quella scimmia di mio padre.
Alzai gli occhi al
cielo.
- Ciao Denis!!-
- Ciao Ve! Vieni qui,
fatti dare un bacio- e sentii lo schiocco forte del suo bacio sulla
guancia.
Quel rumore secco mi
faceva venire voglia di uscire e correre da lui per abbracciarlo
stretto stretto.
Era da quella mattina
che non ci vedevamo, ma già mi mancava da morire.
Avevamo fatto una
specie di festa con tutti i nostri parenti e amici, per festeggiare il
nostro anniversario.
Manco fossimo
sposati...pensai ridendo.
Ed ora, mi stavo
preparando per festeggiare soli il nostro primo anno insieme. La storia
più lunga per tutti e 2.
E la nostra ultima e
unica storia. Perchè non ci saremmo mai lasciati.
Li sentivo
chiacchierare e cincischaire, ma non riuscivo a sentire per bene cosa
si dicevano.
- Ah! Denis...-
urlò di improvviso mio padre. Lo fece a posta e questo stava
a significare solo che...
- No, papà
non ti permettere!- gridai allarmata e infastidita, provando a fermarlo.
-...Devo farti vedere
l album fotografico di Minny- finì ridendo.
- No! Papà
ti giuro che...-
- Dai amore, sarai
bellissima- ridacchiò quell altro scemo.
Sbuffai.
Vabbè...cosa
potevo farci. Tanto Denis, sapeva ogni cosa di me. Mi aveva vista nuda
tante di quelle volte, mi aveva vista conciata male: con gli occhi
gonfi, il muco al naso per via del raffreddore, con la febbre e le
occhiaie ecc...( ce ne sono troppi da raccontare).
E quindi non mi
vergognavo del mio corpicino piccolino di quando ero bambina.
Cavolo, Minny...oggi
è un anno. Un anno con Denis. E chi l avrebbe mai detto che
mi sarei innamorata di un tipo così? E viceversa... Credo
che lui, in fatto di estetica, possa meritare molto ma molto di
più che una come me. Non so come ho fatto a colpirlo, ma
devo ringraziare tutti i santi di questo mondo.
In questo anno siamo
cresciuti. Siamo cresciuti insieme, e abbiamo capito il vero
significato della parola "amare".
Senza di lui non l
avrei mai capito; l amore non è solo un bruricare allo
stomaco, non è solo il tuo cuore che accellera in modo
violento quando lo vedi, non è solo il mancamento momentaneo
del respiro, non è solo una pugnalata al cuore quando ti
ferisce...( io queste cose le ho provate tutte e le provo ancora xD. Ma
a differenza, che Denis non mi ha mai più ferito).
Credo che si tralasci
un punto importante... L amore, quello vero è eterno, e poi
vuol dire saper rendere felice la persona che ami. Questo è
il punto più importante; perchè in amore tu non
puoi essere possessivo, o il comandante della coppia...
E io faccio del mio
meglio per far sentire Denis amato e felice, perchè ne ha
tanto bisogno. Tanto bisogno da me...e viceversa. Non potrei mai vivere
senza di lui, e io so che ogni giorno mi rende felice. Per me, anche
solo averlo accanto, mi fa sentire la ragazza più felice e
fortunata del mondo.
Non mi manca nulla.
Può anche scoppiare il mondo, ma se stiamo solo io e lui,
sarei comunque viva e contenta.
Siamo come le 2
metà della mela, che combaciano perfettamente. Siamo le 2
anime gemelle ritrovate.
- Oh che carina che
eri col tutù piccola...- ridacchiava Denis.
Si erano spostati;
ora erano in camera dei miei, vicino al bagno in cui stavo io.
Mio padre rideva come
uno squinternato ubriaco.
- Tesoro,
seriamente...come caspita ti è saltato in mente di andare a
fare danza classica con quella pancia che avevi?-
- Ah, ah, ah- feci
finta di ridere, sarcasticamente.
- Intanto io ero
bellissima da piccola. Ero un gioiellino... e secondo, papà,
IO sono dimagrita-
Mio padre smise di
ridere e si schiarì la voce. Così scoppiai io e
come complice anche Denis.
I miei genitori
adoravano Denis, letteralmente. Dicevano che era bello, buono,
simpatico...ed avevano tanto ragione. Sono contenta che l avevano
accolto come un figlio.
- No Ve, Denis
è mio!- urlai divertita a mia sorella. L avevo sentita
chiedere a Denis di andare a giocare con lei.
Probabilmente, aveva
messo il muso.
- Non preoccuparti,
io sono tutto tuo- le diceva Denis per farla sorridere.
Mi sistemai i capelli
un ultima volta e decisi che era meglio portare all indietro il mio
ciuffo.
Uscii dal bagno, con
ai piedi dei decolletè da 5 cm al tacco. Sarei
sopravvissuta? Mah..
Mi piazzai di fronte
a loro.
Mio padre chiuse l
album, meravigliato. Denis mi squadrava incantato dalla testa ai piedi.
Tutti i giorni faceva così.
- Sei bellissima-
dichiarò mio padre.
- Tata sei una
stella- indicò Verdiana.
Arrossii. Denis
ancora doveva dire niente, continuava a fissare con quel sorrisino di
meraviglia sulle labbra.
- Tu- indicai Denis
con la punta del mio indice - Me la pagherai cara! Ah, ah ah- scherzai.
Lui si riprese dal
trance momentaneo e inarcò un sopracciglio.
- Mmm- disse lui
guardando i miei piedi.
Alzai gli occhi al
cielo, sapevo già quello che avrebbe detto.
- Devo portarti in
braccio, tesoro?- mi chiese con quel sorrisetto arrogante.
Inarcai un
sopracciglio, confusa.
- Con quei tacchi non
farai neanche un passo-
Lo guardai torvo.
- Ti ricordo che
posso sempre fartela pagare-
Si alzò e
mi venne incontro, tenendo lo sguardo nei miei occhi.
Incollò la
mia vita al suo corpo. Notai solo allora come era vestito.
I suoi jeans bianchi,
con quella camicia blu elettrica e sopra il gilè nero, lo
rendevano splendido e sensuale.
Lo circondai con le
mie braccia intorno al suo collo.
- Mi sei mancata da
morire- mi sussurrò nascondendo il viso tra i miei capelli.
- Sei un ruffiano-
Poggiai la fronte
contro la sua.
- Bene! Andiamo
Verdiana- disse mio padre alzandosi e prendendo mia sorella per un
braccio.
- No, dai adesso si
baciano papi! Dai...- si lamentava Ve.
- Cosa? Ma dove te le
insegnano queste cose! Io non so proprio...- e scesero le scale,
lasciandoci soli.
Io feci un risolino
di cuore. Quanto ero felice...
- Sei veramente
bellissima-
- Non te la cavi
così facilmente- lo rimproverai a scherzo.
Lui rise, poi
annusò i miei capelli.
- Dopo posso
mangiarti?-
- No, no- sorrisi
vendicativa.
- Vuoi farmi dannare
oggi eh?-
Annuii.
Mi baciò,
ridendo ancora. Quel bacio mi mandava sempre in iperventilazione. In un
anno non era mai cambiato l effetto che aveva su di me.
Riusciva sempre a
staccarsi quando ancora non ero completamente sazia e avida delle sue
labbra.
Era bello da morire.
Poi prese la mia
testa fra le sue mani e mi guardava neglio occhi, intensamente.
- Veramente sei una
visione avvenente. Sei stupenda..questo vestito di dona molto-
Arrossii come una
stupida di fronte ad un suo solito complimento.
- Grazie-
Mi baciò
nuovamente.
- Auguri, amore mio.
Buon anniversario- mi disse felice.
Quel giorno ce l
eravamo detti almeno 3 volte.
- Auguri, anche a te
amore. Ti amo- e lo baciai per poi stringerlo a me.
Aspettammo mia madre,
che quando arrivò si mise a piangere per la seconda volta.
Si commuoveva a
pensare che ormai stavo crescendo ed avevo già un quasi
marito al mio fianco.
Ogni volta che dovevo
uscire sola con Denis, mi raccomandava di fare la brava.
Sappiamo bene tutti
che cosa intende, no?
Ma io non le avevo
mai detto che non ero più vergine. Gliel avrei detto solo
dopo i 18 anni, che si avvicinavano molto velocemente.
Che la forza sia con
me, pensavo ogni volta.
Avevo paura della sua
reazione.
Invece mio
padre...beh, credo che l abbia intuito da solo, anche se non poteva
averne la piena certezza.
- Allora dove mi
porti?- gli chiesi quando fummo in macchina.
- Adesso vedrai...ma
prima...-
- Prima cosa?- le
chiesi maliziosa. Sapevo quello che voleva fare " prima".
Mi sorrise
giocherellando con il suo piercing.
- Nah, nah...ti ho
detto di no- gli ricordai.
Lui
scoppiò a ridere e partimmo.
Sarebbe stata una
lunga serata. Sarei dovuta andare con lui "prima", e non avevo niente
in contrario. In fondo dovevamo festeggiare...
Poi mi avrebbe
portato da qualche parte ma non so dove, per farmi sicuramente il
regalo.
Poi saremmo andati
dove dicevo io, e che lui non sapeva per fargli avere il mio regalo.
E poi, ovviamente, ci
sarebbe stata la fase del "dopo".
Mi portò
nel nostro posto segreto. Al chiaro di luna, solo noi 2 nella prateria.
L anno prima ci ero
venuta sempre la prima volta con lui, dopo aver fatto l amore.
- Ti ricordi qui, un
anno fa?- mi chiese emozionato.
- Si- gli sussurrai
al ricordo.
C era sempre quell
aria di magia e d amore. Che mi faceva stare a mio agio.
Facemmo l amore,
calmi, lentamente, senza fretta. Soltanto lasciandoci guidare dal ritmo
dei nostri cuori e sospiri.
Poi cominciammo a
rincorrerci giocosi per tutto il prato. Io gli schizzavo l acqua,
bagnando il suo petto scolpito e lui ogni volta mi afferrava e mi
atterrava dolcemente.
Si fecero le 22 e 20
e doveva portarmi alla prossima tappa.
Ci mettemmo un ora
buona ad arrivare e cominciai a confondermi seriamente...bah.
Parcheggiò
in divieto di sosta, lungo un vicolo cieco. Non riconoscevo quel posto.
Mi prese per mano,
guidandomi nel buio e arrivammo in meno di 5 minuti, in una strada
tutta illuminata.
Eravamo al centro
della città. Con le luci, la musica, l allegria per l estate
che avanza...la gente che camminava felice per negozi, anche a quell
ora. Le vetrine illuminate, le gelaterie e le pasticcerie inebriavano l
aria di quel dolce profumo.
Salimmo delle scale e
queste portavano al ristorante più romantico e lussuoso del
paese.
Ovviamente, era pieno
di gente ma lui mi portò al terrazzo. Quest ultimo era
incredibilmente in alto, e si potevano vedere le abitazioni.
Incredibile, aveva
avuto la mia stessa idea. Ma non gli dissi niente. Erano 2 settimane
che preparavo questa cena e la sorpresa finale.
Aveva scelto anche lo
stesso tavolo che avevo prenotato io. Bah...
Io ordinai un piatto
di spaghetti al pomodoro, perchè in quel ristorante erano la
cosa più buona che potessero fare, Denis non
mangiò.
Non aveva fame e non
ne capii il motivo.
Davanti a me c era un
tavolo con 4 ragazze. 4 gallinelle che squadravano il mio gallo.
- Quelle ochette ti
stanno guardando...- gli dissi storcendo la bocca.
- Davvero? Dove?- si
girò euforico.
Lo tirai per le
orecchie.
- Ahia, ahia
scherzavo!- e si mise a ridere.
- Ti conviene- lo
minacciai.
- Lo sai, che ti amo.-
- Io no-
- Io si, da morire...-
Gli sorrisi. Sapeva
sempre come farsi perdonare.
- Adoro quando fai la
gelosa- mi diede un pizziccotto leggero.
Quando finii di
mangiare, Denis si alzò dalla tavola dicendomi " torno
subito".
Erano già
passati 5 minuti, ma ancora doveva tornare.
All improvviso tutte
le luci si spensero. In sottofondo una canzone " dancing- elisa". Io
adoravo quella canzone.
Poi guardai in alto,
dove tutti quanti rivolsero gli occhi e nel cielo scuro erano
proiettati i nostri nomi : Minny e Denis.
Cominciò a
partitre una scritta
"
Ciao amore, guarda dove ti ho portata. Esattamente al centro della
città. Bellissima eh?
Siamo qui
stasera perchè...oggi è un giorno importante per
noi"
Stavo
già per mettermi a piangere, con quella canzone poi...
"
Oggi è un anno meraviglioso con te, amore mio. E ora anche
tutta la città lo sa."
Comparve
una nostra foto insieme. Tutti quanti stavano guardando il cielo,
commentando e sorridendo.
"E
chi l avrebbe mai detto? Non avrei mai pensato che mi sarei innamorato,
ma tu ci sei riuscita.
Dal primo
momento che ti ho vista ho pensato 'Oddio un angelo'. Ho sempre mentito
a me stesso, come un cretino, per non ammettere che mi avevi
conquistato letteralmente.
Grazie a te sono
cambiato, amore mio. Ho capito che al mondo non cè cosa
più bella di amare...e io voglio amare te, per sempre
piccolina mia."
Lacrime di
gioia cominciarono a rigarmi il viso. Non riuscivo a trattenerle. Non
mi sarei mai aspettata questo.
Intanto la canzone
continuava ad andare.
"Ti
ricordi quanti salti mortali ho fatto per averti? All inizio mi hai
fatto completamente dannare l anima, per farti capire che ero cotto.
Ti ricordi
quella bellissima giornata nella radura? E quella volta al mare
insieme? Quando siamo andati in paradiso insieme? Bellissimo non mi ero
ami sentito così.
Ti ricordi
quando ti dissi che ti amavo?"
Ecco
quella del paradiso poteva risparmiarsela. Spero solo che mia madre non
abbia capito...
"Quanti
ricordi amore mio, non so quali scegliere..il fatto è che
ogni giorno con te sembra sempre più bello di un altro.
Continuo a
ringraziare non so quale miracolo per averti con me. Perchè
non ti meriti un ragazzo come me, meriti molto di più. E
sono l uomo più sfacciatamente fortunato di questo mondo."
Di nuovo
una nostra foto, mente ci baciavamo felici di fronte all obiettivo.
"Amore
mio, non abbandonarmi mai ti prego. Stringimi, ascoltami, baciami,
parlami, sorridimi, guardami negli occhi...per favore non lasciarmi mai.
sarebbe la fine.
Morirei senza di te; la mia vita non avrebbe più un senso.
Vivo per te, sei la mia vita. Sei il mio amore, la luce dei miei occhi,
il mio paradiso personale. Il mio oceano felice, e non
smetterò mai di annegare nei tuoi occhi."
Ero
proprio scoppiata dalla commozione. Non riuscivo a trattenermi,
singhiozzavo come una scema.
"Non
ho mai provato un sentimento tanto incondizionato per nessuno, solo per
te. Sempre per te, per tutta la vita.
Vorrei urlarlo
al mondo intero che ti amo da morire.
Voglio che tu
sappia ( so che lo sai già, ma te lo ripeterò per
sempre) che non ti lascerò mai...starò per sempre
al tuo fianco, finchè lo vorrai, finchè sarai
felice con me.
Quando non mi
vorrai più, troverò il coraggio di farmi da parte
e farti vivere la tua vita al meglio...anche se senza di me.
La cosa
più importante per me, è renderti felice,
guardare quei bellissimi occhi azzurri contenti, vedere il tuo sorriso
smagliante e capire che mi ami anche tu.
Ci sto provando
amore, tutta la felicità che mi dai tu, devo provare a
ricambiarla...non saremmo alla pari se no."
Ma cosa
dici cretino! Ti amo da morire e mi rendi la persona più
felice del mondo...e non ti lascerò mai.
"Ti
vorrei portare lontano, dove potremmo stare solo io e te, vorrei farti
volare, vorrei vivere in un isola deserta con solo il nostro amore.
Mi sono donato a
te e mi sono annullato per il resto del mondo, perchè so che
ti amerò per tutta la vita...comunque vadano le cose.
E so che anche
tu mi amerai per questo piccolo e breve tempo.
Sembra
già una proposta di matrimonio e credimi te la
farò molto presto."
E ovviamente ti
dirò di si 1000 volte.
Ma io e te siamo
già legati irreversibilmente e incondizionatamente: non ci
laceremo mai, amore. Amami per l eternità, come io ti
amerò per la mia eternità.
Auguri amore mio.
TI AMO.
Ed è troppo troppo scontato e banale da dire
perchè non so quante volte te l avrò detto. Non
riesco ancora a esprimere a parole quello che sento chiaramente,
perchè "ti amo" è ancora troppo poco in confronto
a ciò che sento realmente.
VITA MIA, TI AMO
DA MORIRE. NON LASCIARMI MAI.
Tuo Denis.
"
Come
ultima immagine un altra nostra foto. Le luci si riaccesero sotto le
ultime note e parole di elisa.
Vidi Denis avvcinarsi
con un sorriso verso di me. Io lo raggiunsi velocemente e lo abbraccia
forte.
- Tu sei pazzo!-
gridai singhiozzando, tra gli applausi della gente al terrazzo e di
tutta l intera città.
E tutti cominciarono
a gridarci " auguri! buon anno"
- Si, di te sono
pazzo. Perchè ti amo da morire- mi baciò
passionalmente, tenendomi stretta a lui.
Mi staccai sorridendo.
Ora toccava a me.
- Ora è il
mio turno- dissi ridacchiando.
- Come??- chiese
sinceramente confuso.
- abbassate le luci!-
gridai.
E le luci al mio
comando si spensero.
- Guarda li- girai il
volto a Denis verso sinistra.
Lontano,
cominciò a infuocarsi una scritta a neon. Grandissima, enorme.
TI
AMO, DENIS.
Spalancò
la bocca, meravigliato.
- Avevi avuto la
stessa idea?- mi chiese sorridendo.
- A quanto pare si...-
- E' bellissimo!
Grazie amore mio-
- Grazie a te di
esistere, Denis- guardammo nuovamente la scritta felici
- E sarò tua per sempre.- e lo baciai teneramente.
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