L'amore arriva per tutti

di serriii90__
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Quell idea. ***
Capitolo 2: *** Denis ***
Capitolo 3: *** Primo giorno ***
Capitolo 4: *** Fioriscono sensazioni ***
Capitolo 5: *** Profumo di qualcosa di nuovo ***
Capitolo 6: *** Stessi pensieri ***
Capitolo 7: *** Rispetto ***
Capitolo 8: *** Una giornata movimentata. ***
Capitolo 9: *** Una giornata movimentata. (II parte) ***
Capitolo 10: *** Il mio luogo felice ***
Capitolo 11: *** Al ristorante ***
Capitolo 12: *** Inaspettato ***
Capitolo 13: *** Non posso mentirmi ***
Capitolo 14: *** Lei...non fa per me. ***
Capitolo 15: *** Chiarimenti ***
Capitolo 16: *** Rissa ***
Capitolo 17: *** Dormiamo insieme? ***
Capitolo 18: *** Cambiamento ***
Capitolo 19: *** Non me lo sarei mai aspettato da te! ***
Capitolo 20: *** Quando un bacio vale più di 1000 parole... ***
Capitolo 21: *** Una giornata da sogno (I parte) ***
Capitolo 22: *** Una giornata da sogno (II parte) ***
Capitolo 23: *** Festa di compleanno ***
Capitolo 24: *** Ritorno al passato ***
Capitolo 25: *** Rivelazione ( senza te...non mi sento più il cuore) ***
Capitolo 26: *** Ragione o Cuore? ***
Capitolo 27: *** Ancora una volta... ***
Capitolo 28: *** La verità ***
Capitolo 29: *** Il giorno più brutto della mia vita ***
Capitolo 30: *** Tu, non credere di scapparmi! ***
Capitolo 31: *** E poi dicono che la vacanza non aiuta a riflettere... ***
Capitolo 32: *** Te lo dico sottovoce... Amo te...<3 ***
Capitolo 33: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Quell idea. ***




Salve a tutti!! Scusate ma prima non avevo capito il metodo html...Ora per fortuna si riesce a leggere ^^
Spero ke la storia vi piaccia! Un bacio a tutti, buona lettura


CAPITOLO 1




Era un giorno come un altro. Minny era seduta su quella scalinata famigliare che gli permetteva di guardare la persona più importante della sua vita che usciva di scuola.
-Non può ignorarmi così- sbottò Minny tra le lacrime abbracciando Cristina, la sua migliore amica.
-perchè fa così? E che cavolo siamo stati insieme 4 mesi, non può non essere significato qualcosa per lui. Uffi...- continuò singhiozzando.
Erano passati 2 mesi da quando Minny e il suo ex ragazzo Fabio si erano lasciati; ma lei era ancora molto presa.
Cristina le accarezzava i capelli cercando di confortarla.
- Dai Minny, non piangere più...fai stare male anche me! Non ti merita, lo vuoi capire?E' una gran testa di...-
-Ehi Cri!- salutò squillante una loro amica, che lasciò perdere il filo a Cristina. Eleonora si avvicinò in fretta per baciarle la guancia.
- Che ci fate qui?- chiese Eleonora curiosa.
Cristina fece una smorfia di esasperazione e indicò Minny.
Eleonora guardò Minny chinata sull amica che piangeva come una fontana e ne rimase stupita.
-Ehi, cos ha? perchè piange?-
Cristina sbuffò.
- Ma niente; sta male per il suo ex. Si sono lasciati un paio di mesi fa e sta male perchè la ignora- ripetè scocciata.
Eleonora annuì poi si inginocchiò e prese il viso di Minny tra le mani. I suoi profondi occhi azzurri erano tutti arrossati, gonfi, pieni di lucciconi sulle guance.
Minny tirò su con il naso e guardò malinconica l amica piegata.
- si però Minny..Non puoi fare così! Insomma prova a levartelo dalla testa..Ma porca miseria, è uno sfigato non lo vedi? Tu che potresti avere molto di meglio...-
- Non ci riesco. Non riesco ad affezionarmi ad un altro se per la testa continuo ad avere lui!-
-Ha ragione- commentò Eleonora comprensiva.
Cristina sbuffò.
-E' un gran bastardo- continuò dispiaciuta. Eleonora si fece pensierosa per un attimo mentre Minny si asciugava le lacrime con la manica della larga felpa. Poi la guardò con un gran sorriso.
-Ho un idea!-
Minny tirò su la testa di scatto per guardarla, interessata.
- che cosa avresti in mente?- chiese tra un singhiozzo e l altro.
- Io conosco un ragazzo, si chiama Denis ed è bello da non crederci. E' un gran puttaniere e tu, magari...potresti usarlo.-
Minny scosse la testa delusa dall idea.
-no, io non voglio usare proprio nessuno, Ele-
-Ovviamente, tu glielo dici a Denis. Minny, per lui non ci sono problemi! Lui si fa usare volentieri, basta che stia con delle belle ragazze-
Minny ci pensò su.
-ah, tipo una recita?-
-esatto!-
Cristina guardò l amica disperata.
- dai, Minny! Non farti scappare questa opportunità. Vedrai che darà i suoi frutti. Brava Ele!-
Eleonora guardò compiaciuta Cristina e le diede il 5.
-lo farai ingelosire, vedrai. Poi tornerà da te..- Eleonora provava ancora a convincere Minny del piano.
Minny sospirò, poi annuì.
- Brava!- disse Eleonora felice abbracciandola.
- vedrai che non te ne pentirai! Te lo farò conoscere domani ok?-
-domani? così presto?- chiese incredula Minny.
- certo, qui non cè un secondo da perdere! Fatti trovare qui alle 15 e 30, va bene?- eleonora era entusiasta di poter aiutare la sua amica.  Le salutò con un altro bacio sulla guancia e scappò via.
Minny guardava Cristina in cerca di approvazione.
Cristina alzò gli occhi al cielo.
-Non ti sopporto più lo sai?- poi si mise a ridere.
-si, Minny hai fatto bene. Funzionerà!- le sorrise e l abbracciò forte.


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Capitolo 2
*** Denis ***



CAPITOLO 2



L indomani, dopo scuola, Minny e Cristina si presentarono sul luogo dell appuntamento. Eleonora era in ritardo di 5 minuti, naturalemente.
Denis, insieme a Eleonora, stava per arrivare.
- Chi è delle 2?- chiese Denis con la sua voce profonda e si direbbe anche rassicurante se non fosse per quello sguardo arrogante.
- E' la ragazza con la maglietta bianca- Eleonora indicò Minny che aspettava appoggiata al muro.
Denis fece una smorfia poi sospirò.
- Se non è bella non ci faccio proprio niente..-
-Tu non ti preoccupare- affermò sicura Eleonora.
Man mano che si avvicinava, Denis osservava la ragazza: da lontano non le piaceva granchè. Minny non è quello che si può dire "fisico perfetto", e invece Denis preferiva le ragazze magre tipo modelle. E abbastanza porche. Minny gli sembrava bassina e un pò in carne.
Minny era perfettamente tranquilla mentre vedeva i 2 arrivare a meno di qualche metro, e ora Denis riusciva a vederla più chiaramente in faccia. Rimase stupito e confuso: Minny aveva i capelli lisci color del miele che le cadevano fin sotto il piccolo seno, e il ciuffo laterale le danzava davanti ai profondi occhi azzurri aventi una forma strana ma bellissima; la sua pelle era pallida, fioca ma pulita come di porcellana. Le sopracciglie avevano una forma che le davano uno sguardo intenso e intimidatorio. La sua bocca era color pesca e avevano la forma di petali di rosa, il suo profilo era leggero ma deciso. Dovette ricrdersi immediatamente: era molto carina.
Denis le offrì la mano senza pensarci un attimo. Lei gli fece un sorriso e gliela strinse, in segno di presentazioni.
Anche il suo sorriso è splendido, pensò Denis, con la sua schiera di denti bianchissimi e le fossette alle guance. Anche se aveva avuto ragazze molto più belle di lei, Minny aveva una bellezza particolare..non sa come ma lo attraeva.
Invece Minny, non era nè agitata nè sconvolta da tanta bellezza davanti a sè. Eleonora le prese un attimo da parte mentre Denis non smetteva di fissare la ragazza.
- allora ti piace?- chiese Eleonora eccitata.
Minny fece spallucce.
-E' un bel ragazzo..ma siamo sicuri che funzionerà?- chiese preoccupata.
- Certo tranquilla!- la rassicurò e si girò verso Denis.
- gli piaci...- continuò rivolgendosi a Minny.
-Come fai a saperlo..è anche troppo bello per me.-
- Ma lo vedi come ti sta guardando?- bisbigliò Eleonora per non farsi sentire da Denis.
Senza farsi vedere, Minny guardò di sottecchi Denis. Effettivamente la stava guardando; incrociò il suo sguardo per un attimo. Era molto bello: occhi marroni, capelli castani e leggermente scombinati, il suo sguardo era penetrante e un sorriso magnifico con un piercing alla sinistra del labbro con il quale non smetteva di giocherellarci. Minny arrossì per un attimo, inconsapevolmente. Lui se ne accorse e sorrise fra sè.
-Allora tu ne sei convinta?- richiese Eleonora all amica che le sembrava dubbiosa.
Minny tornò con la mente tra le amiche e annuì sicura.
Eleonora sorrise felice e ritornarono vicino a lui.
- Minny vai con lui.Spiegagli quello che deve fare, come si deve comportare...dai, vai!- disse Eleonora incitando l amica.
Minny sospirò e seguì Denis che si era già avviato verso una panchina vicina. Lui si sedette e cominciò a guardarla dal basso.
- Allora, chi è che devo far piangere?- sorrideva sicuro. Aveva sguardo arrogante ma la voce veramente rassicurante e sensuale.
Minny si sedette di fianco a lui ricambiandogli il sorriso.
- no, non devi picchiare nessuno.-
- si, lo so. Intendevo che di sicuro sarà così invidioso della mia bellezza che piangerà- rispose spavaldo.
Che arroganza , pensò lei mentre lo guardava seccata. Minny sospirò. Le davano fastidio le persone arroganti e troppo sicure. Ma il viso di Denis era veramente un viso angelico...come il suo fisco scolpito.
-Ehm..si...Comunque, devi semplicemente recitare la parte del mio ragazzo..-
- ah, quello lo so fare bene- la interruppe.
-Ti farò vedere tutte le persone a cui dovrai far credere che stiamo insieme- continuò lei scocciata - cerca di memorizzarle e di essere il più convincente possibile.-
- Non ti preoccupare. Come ti ho già detto, lo so fare bene-
Lei alzò un sopracciglio. Un pò vanitoso il ragazzo. Mi da sui nervi.
- Io ti faccio solo una domanda: sei sicuro di voler "recitare" con me?-
Lui la guardò spavaldo e quasi minaccioso.
-Si..perchè non dovrei?-
Minny sospirò di sollievo.
- Beh, da quel che so, stai solo con delle belle ragazze. Anke se devi solo recitare...-
Denis si fece pensieroso.
- Hai una scarsa opinione del tuo aspetto fisico- affermò sorridente.
Minny arrossì guardando altrove.
-già..-rispose lei.
Lui le sorrise di nuovo. Si chiedeva perchè una ragazza tanto carina avesse l autostima sotto i piedi. No, non era carina: il suo viso era mozzafiato.
- Beh, raccontami qualcosa. Insomma, perchè stai così per il tuo ex?- Denis interruppe la ragazza pensierosa.
- Mi ha lasciata un paio di mesi fa e mi ignora completamente. Insomma, io non voglio che lui ritorni con me per forza ma...perchè non essere amici? E poi la cosa che mi fa più male in assoluto è che fa sembrare a tutti che non mi conosce, quando abbiamo passato 4 mesi insieme...- Minny si interruppe improvvisamente guardando l espressione interessata di Denis che le sedeva accanto. Non capì perchè si stesse confidando con un ragazzo che non conosceva neanche.
- 4 mesi?- chiese denis stupito.
- Mamma mia...come hai fatto a resistere 4 mesi con la stessa persona? Io neanche 2 settimane...ah! ma forse ho capito perchè...- continuò lui.
Minny lo guardò curiosa di sentire la sua teoria.
- beh, immagino che avrete scopato. Stavi con lui per scopare no?-
Minny si alzò di scatto e lo guardò torva. Non poteva credere alle sue orecchie.
- Scusami?! Ma come ti permetti di dire una cosa del genere?!
-ops- disse lui diverito.
- Scusa, non volevo offenderti. Siediti, perdonami...non volevo essere invadente- cercò di trattenere una risata mordendosi un labbro.
Minny guardò per un attimo la panchina, indecisa se andarsene a casa e lasciar perdere. Poi si disse tra sè che lui le serviva disperatamente per arrabbiarsi.
Si sedette ancora leggermente irritata.
- Quindi, quanti anni avresti?- chiese lui cercando di instaurare un dialogo.
- 16 e mezzo- rispose lei fredda.
-ah...piccolina-
Minny strinse gli occhi, guardandolo in cagnesco.
-perchè tu quanti anni avresti?- gli fece il verso.
- Io quasi 19- rispose compiaciuto Denis. Minny fece spallucce.
- Fumi?-
- No-
- Bevi?-
- No- rispose Minny digrignando i denti.
-Vai a ballare?-
Lei si girò di scatto.
- Cos è un interrogatorio? Si può sapere cosa te ne importa?!- sbottò scocciata.
- ehi stai calmina.- disse lui ancora divertito.
- sto facendo delle semplici domande per conoscerti...-
- si, ma cosa te ne importa di conoscermi? Devi solo recitare...-
Lui annuì. Dopo poco, Minny si girò calma e tranquilla verso di lui.
-Scusa, non volevo risponderti in quel modo. E' che la domanda di prima mi ha fatto innervosire-
- Quale? Quella sullo scopare?- sorrise nuovamente divertito.
Ma allora lo fa a posta, pensò lei. Porca miseria, che stronzo!
- si..quella- rispose cercando di mantenere la calma.
- Non l hai mai fatto?- chiese improvvisamente serio e interessato.
Minny sbuffò.
-non credo siano affari tuoi- disse seccata.
- Sei proprio una brava ragazza- commentò Denis.
- Hai visto..?- gli fece un sorrisetto arrogante.
- Perchè non cerchi di divertirti?-
- Come fai tu? No, non sono il tipo.-
Denis rise.
- Già...sono proprio una brava ragazza...- disse Minny fra sè.
- E come vai a scuola?-
- Cerco di dare il meglio, anche se i miei risultati non sono come vorrei...-
- Vedi..sei proprio una brava ragazza...-
-ok, la smetti di ripeterlo?-
Denis sorrise divertito, mentre lei lo guardava annoiata.
- Non ci conosciamo neanche da mezz ora e già litighiamo- disse Denis sogghignando.
- Io non sopporto le persone arroganti e vanitose.. e soprattutto ficcanaso!- lasciò cadere la voce pesante su "ficcanaso".
- Beh, se mi vanto è perchè me lo posso permettere...non sono bello?-
Minny lo guardò, leggermente disgustata. Si è bello, non cè che dire, ma è insopportabile.
- Che fai? Non mi rispondi?-
- Si sei un bel ragazzo, non lo metto in dubbio. Ma la bellezza non è tutto.- rispose lei sbuffando.
- Senz' altro...Ma ti prendi le ragazze più belle se sei bello.-
- Si, è vero. Ma solo per una notte-
- E' tutto quello che chiederei a una bella ragazza- le sorrise divertito con faccia da schiaffi.
Minny si girò dall altra parte per evitare di tirargli veramente uno schiaffo.
-Hai mai fatto una stora seria in vita tua?- chiese lei curiosa.
Denis si fece serio e abbassò e guardò altrove perdendosi lontano, tra i ricordi. Sembrava malinconico, il suo sguardo conteneva un antica sofferenza.
- Scusa, non volevo- disse lei imbarazzata.
- Tranquilla. Comunque si, ho fatto una storia seria. 2 anni fa, ma ci sono rimasto dentro troppo a lungo e non volevo più soffrirne.
- non eri costretto a dirmelo-
- Mi hai fatto una domanda e ti ho risposto.-
Minny ritornò a guardare altrove, lasciandolo ai suoi ricordi e pensieri. Denis, la guardava assorta nei suoi pensieri; con una mano sotto il mento e quegli occhi azzurri persi nel vuoto. Le sue labbra sembravano così morbide...e lei, così fragile...e bella.
I pensieri di entrambe vengono interrotti da Eleonora, che si avvicinò a Minny.
- Allora gli hai spiegato tutto?- le chiese.
- si, si...-
- Ok Denis, allora noi andiamo no?- chiese a lui.
Denis annuì e si alzò.
Si alzò anche Minny e, naturalmente, non poteva mancare una sua tipica figuraccia: Minny inciampò nei suoi stessi piedi, quasi cascando con la faccia a terra. 2 braccia forti la sostennero prendendola per la vita. Denis si meravigliò della sua leggerezza. Non era per niente pesante, anzi...leggera come una piuma.
- Stai più attenta- le sussurrò caldo all orecchio. In quel momento, Denis inspirò tutto il dolce profumo dei suoi capelli. Non potè fare a meno che pensare che era delizioso. Minny arrossì di imbarazzo e lui se ne accorse. Gli levò le mani dalla propria vita e lo ringraziò seccata.
Avvicinandosi spavaldo a Minny, Denis la guardava negli occhi profondi.
- Allora domani ci vediamo?-
Come profumava! Era buonissimo il suo profumo, si abbinava perfettamente al suo bel fisico. Perchè era tanto arrogante? E' perfetto fisicamente...eh la mia sfortuna! Senza rendersene conto, Minny lo squadrò da capo a piedi, persa in tanta bellezza. E quando non parlava aveva il viso più angelico di questo mondo. Denis sorrise tra sè, compiaciuto.
- Ah..ehm...ci vediamo alle 13 qui fuori, ok?- disse lei balbuziente per un attimo.
- Ok. Allora ciao, a domani.- rispose Denis voltandosi per andare via con Eleonora.

Eleonora e Denis si incamminano insieme verso il centro. Lui le sembrava molto pensieroso. Infatti, Denis pensava ancora ai lineamenti di Minny, al suo magnifico viso. I suoi capelli che profumavano di fragola, o di qualche altro frutto delizioso.
- Ti piace la mia amica, allora?- chiese Eleonora per interrompere quello strano silenzio.
- beh è molto carina...ma non mi ci metterei mai- mentì risvegliandosi dai suoi pensieri.
- E chi ti ha chiesto niente...neanche lei si metterebbe mai con uno come te!- puntualizzò Eleonora.
Lui si girò di scatto a guardarla. Finora, nessuna ragazza si era mai rifiutata.
- Come??-
- Eh, è vero Denis. Srai pur bello quanto ti pare, ma lei è diversa da tutte quelle che hai conosciuto tu. Non so se ci hai fatto caso...-
Si ci aveva fatto caso, era proprio diversa. Non ho mai conosciuto una ragazza cosi permalosa e gentile allo stesso tempo. Così buona e ingenua. come può il suo ex trattarla in quel modo?
- perchè non ti metteresti mai con una come lei?- chiese ancora Eleonora interessata.
Quando le ho detto una cosa del genere? Pensò Denis, se parliamo di aspetto fisico, non esiterei un attimo per saltarle addosso e baciarla e...
- ehm..perchè non è porca. E' troppo ingenua...- nel momento esatto in cui lo afferma, si chiede se è davvero la verità. Ma quando mai, ho avuto sti dubbi..?!
Lei annuì sbuffando. gira e rigira il mondo, i ragazzi vogliono sempre e solo una cosa.

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Capitolo 3
*** Primo giorno ***




CAPITOLO 3



Per tutto il giorno non aveva fatto altro che pensare al loro incontro. Lei non si metterebbe mai con me.
Le parole di Eleonora echeggiavano nella sua mente come un colpo di frusta al suo orgoglio.
Non si metterebbe mai con uno come me. Mai. Un rifiuto, non ufficiale, ma comunque è un rifiuto.
Ma perchè ci sto ancora a pensare? Non deve importarmene un bel niente.
E con questo pensiero aprì la porta di casa e uscì irritato da sè stesso.

Il giorno dopo alle 13. Lui era puntuale mentre lei ancora doveva arrivare. A fatica la sera prima riusciva a scrollarsi quel fastidioso pensiero. Si era quasi deciso a seguire un piano: voleva farla affezionare a lui raccontandole bugie e facendo il falso, per poi smerdarla. Ma ritrasse subito quell idea subdola e maligna.
Perchè dovrei farle una cosa del genere? lei già soffre come un cane e io so come ci si sente...Perchè dovrei essere io quello che le dà un altra batosta in testa?
In fondo devo solo recitare.
Minny stava arrivando e la vide inciampare. Ma com è possibile?! E' proprio imbranata.
Corse svelto verso di lei, e l aiutò a tirarla su.
- Stai bene?-
- ehm..si- disse lei pulendosi le mani leggermente sbucciate e sbattendole contro i jeans per pulire anche quelli.
- grazie- gli fece un sorriso, quello che a lui incantava. Denis si girò dall altra parte per non rimanerne ipnotizzato e per non farsi venire i suoi soliti pensieri.
- ma come fai?- chiese sinceramente curioso - sei proprio imbranata...- e scoppiò a ridere.
Lei lo ignorò continuando a guardare la sua mano sbucciata.
Lui la guardò, lievemente preoccupato. Prese la sua mano e se l avvicinò al proprio viso.
-fa vedere- gliela accarezzò dolcemente. Minny arrossì e il suo cuore, non sa perchè, batteva in modo frenetico.
-dai, non è niente. Ti fa male?- chiese premuroso. Lei ritrasse la mano come fosse un gesto involontario, e lo guardò confusa.
-no-
All improvviso Minny si girò di scatto.
-ecco..- disse agitata. Lui fraintese e capì che "doveva entrare in azione": le cinse la vita con un braccio e la strinse a sè.
lei lo spinse via, guardandolo irritata.
- ma che stai facendo?- chiese cercando di mantenere la calma.
- come che sto facendo? Scusa ma non cè il tuo ex?- Denis abbassò lo sgaurdo sinceramente imbarazzato. Lo aveva rifiutato, questa volta ufficialmente.
- No, non cè...- gli sorrise.
- Ah..e quando esce?-
-Credo tra un pò. Comunque grazie per il gesto automatico-
-prego- rispose lui sospirando.
Aspettavano il quarto d ora seduti sulla panchina e cominciarono a parlare. Lui le raccontava un pò della sua vita e viceversa.
Era molto dispiaciuto a sentire tutta la sofferenza che lei ha dovuto sopportare. In fondo la poteva capire benissimo.
A volte è permalosa...ma mi trovo bene a parlare con lei. E' intelligente, e riesce a darmi qualche grattacapo. Poi è gentile e dolce. E buffa quando vuole esserlo...soprattutto quando inciampa.
Anche Minny stava pensando che si era sbagliata su alcuni lati del carattere di Denis. Riesce ad essere comprensivo e premuroso. Non faceva latro che pensare alla gentilezza e alla dolcezza usata da lui per prenderle la mano.
Perchè mi batteva il cuore? pensava Minny, forse l imbarazzo per la figuraccia. Probabile...
- E' bello il tuo nome...Minny. Come la fidanzata di topolino- ridacchiò - ma qual è il tuo nome per intero?-
-Credimi, preferiresti non saperlo! Fa letteralmente schifo...-
-Dai, dimmelo- insistette lui avvicinando di più il viso a quello di lei, usando il fascino del suo sguardo.
Minny abbassò la testa, lievemente disorientata.
-Minerva...mi chiamo così. Non ridere però.-
Lui la guardò con l ombra di un sorriso sul suo viso angelico.
-Perchè dovrei ridere?- chiese lui retorico.
Lei alzò lo sguardo, stupita di quanto fossero vicini i loro volti.
Denis, delicato come una piuma, le accarezzò il viso dalla tempia al mento con un leggero tremolio nella mano.
Perchè ho la mano che trema? Perchè non riesco a prenderla e baciarla? Perchè non posso prenderla in giro? Non ci riesco...
Minny fissava confusa i suoi occhi castani e assaporò tutto il suo profumo.
Minny si scostò un pò prima che il suo cuore impazzisse fino a sentirsi davvero anche all esterno.
-ehm...perchè fa schifo come nome!Insomma chi è che lo porta...sarò l unica sul pianeta- Minny cercava di interrompere quello strano silenzio imbarazzante che piombò all improvviso.
Lui le sorrise.
-Mi piace il tuo nome...sembra buono, gentile..-
Minny si irrigidì di colpo. Si avvicinò veloce al viso di Denis che non capì subito. Pensava volesse baciarlo, sembrava già pronto a ricevere il suo bacio, quando...
-Quella è la migliore amica di Fabio- disse Minny che gli si era avvicinata solo per parlargli all orecchio.
-eh?!- disse lui disorientato e confuso. Non capiva...non mi ha baciato? Perchè?
- Ma mi stai ascoltando?-
- si, scusa...Qual è?-
-Quella lì, con i capelli a caschetto castani! Quella brutta...-
Lui sorrise.
-si, ho capito.-
- Abbracciami!- esclamò lei.
Lui la guardò di colpo mentre lei lo faceva alzare dalla panchina e lo strinse forte poggiando la testa contro il suo petto profumato. Denis ancora incerto mise le braccia intorno ai suoi fianchi caldi e morbidi. E inspirava tutto il profumo dai suoi capelli. deliziosi come il giorno prima.
-Ma ci ha visti?- domandò lui sperando di no. Non riusciva a capire il motivo per cui voleva ancora tenerla tra le braccia e stringerla.
E a lei non dispiaceva affatto. Si sentiva protetta, al sicuro. L enorme sensazione di voragine nel petto provocata dalla lontananza di Fabio, sembrava svanire piano piano. Si sentiva intera, era una bella sensazione. Ritrovata dopo 2 lunghi mesi di dolore e sofferenza.
-Si, ci ha visti! Ora glielo dice di sicuro...spero che rosichi di gelosia- disse lei convinta.
Denis le accarezzava la schiena, delicato poi le baciò il capo. Era anche irritato dall ultima affermazione che aveva fatto Minny.
-Bravo...sei proprio bravo-
-Grazie lo so- rispose sorridente Denis; e la sentì sorridere. Si chiedeva se stesse recitando sul serio.
Lei ascoltava il suo cuore che batteva tutt altro che tranquillo.
-Perchè ti batte così forte il cuore?- Minny alzò lo sguardo preoccupata e trovò quello di lui impreparato alla domanda.
Cavoli, e ora che le rispondo?
-Non cè! Quel deficente non cè!mmm...che nervoso!- esclamò di nuovo Minny.
Sembrava essersi dimenticata della domanda e Denis tirò un sospiro di sollievo.
- Se ne è andata...- disse Minny.
Ma Denis non la lasciava.
-Denis puoi lasciarmi...-
- Ah si, scusa..ero sovrappensiero- la lasciò portando con se ancora qualche brivido di profumo dolce.
-Non cè il tuo ex?-
-no..- Minny scosse la testa delusa.
-Quindi domani ci vediamo?-
Lei continuava a cercare tra la folla, per riuscire a trovarlo.
- Sarebbe inutile, domani non passa per di qui...Credo che ci dovremmo vedere venerdì..tra 3 giorni-
Denis non voleva lasciarla andare, voleva continuare a passare la giornata insieme a lei per scoprire qualcosa in più. Per starle vicino, sentiva questo bisogno e non capiva il perchè.
- Ma vaffan...- disse lei calciando un sassolino davanti ai suoi piedi. Naturalmente, mancandolo e scivolando quasi all indietro. Denis la prese subito tra le braccia e la strinse forte.
- Minny vuoi stare attenta?!Uno di questi giorni cadi e sbatti la testa!-
-Già l equilibrio non è il mio forte...soprattutto quando sono infuriata- gli sorrise -grazie di nuovo-
Lui le alzò il mento dolcemente e la guardò negli occhi.
-quando vuoi-
Oddio, pensava lei, ma è pazzo? Non sa l effetto che fa con le ragazze? Il suo profumo, il suo sguardo...la sua bocca. Minny non riusciva a staccare gli occhi dalla sua bocca. Incapace di tenere le emozioni, si scansò dolcemente. Lui sospirò.
Un altro rifiuto.
-Ci vediamo venerdì ok?-
Lui annuì.
-Non me lo dai un bacio?- chiese Denis scherzando.
Minny rise e si incamminarono nella direzione opposta.

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Capitolo 4
*** Fioriscono sensazioni ***







CAPITOLO 4



Erano passate 2 settimane da quando Denis e Minny si conoscevano. Hanno sempre fatto finta di stare insieme davanti a tutte le persone messe in condizione da lei. Ma non si sono mai baciati, non cè ne è mai stato bisogno: quando Fabio li guardava, non li guardava a lungo e quindi restavano solo abbracciati o lui le baciava la testa e la guancia ogni tanto, ma niente di più.
Denis non poteva nascondere a sè stesso un interesse particolare nei confronti di Minny, ma non ne capiva il perchè...o forse semplicemente lo ignorava. Da parte di lei, come le aveva preannunciato Eleonora, non vedeva tanto interesse e perciò cominciarono a sorgergli dubbi. Così tanti da far si che si venisse a creare elettricità fra loro, almeno da parte di lui. Gli era salita una voglia incondizionata di assaggiare le sue labbra perfette, di stringerla a sè non solo davanti alle persone per la quale stava recitando ma anche quando se ne stavano da soli a parlare, ridere, giocare e scherzare. C era elettricità perchè molte volte era sul punto di farlo ma non l ha mai fatto.
E non riesce a spiegarselo: non si era mai fatto problemi su queste cose, mai.
Le portava un certo rispetto. Non voleva farla star male, farle un torto...non voleva perderla.
E sapeva che se si fosse sporto troppo dalla linea che si erano contrassegnati, lei sarebbe scappata.
In quel momento non capiva neanche il motivo di quella corsa frenetica verso la scuola di Minny.
C era occupazione nell istituto, aveva detto Eleonora al telefono.
C erano risse, gente che protestava e che correva avanti e indietro. Si spingevano, si offendevano... poteva solo immaginare dove fosse Minny: o era inciampata nei suoi stessi piedi e rimasta a terra mentre la mandria di alunni la calpestava, o era immersa in una rissa dove non c entrava niente.
Minny, invece stava con Cristina e Eleonora appoggiate al muro del corridoio, rifugiate nascoste da tutta quella massa di persone rimbecillite.
Denis era entrato nella scuola e si faceva strada spingendo tutti quelli che gli si buttavano addosso.
Camminava velocemente, tenendo gli occhi vigili. Per cercare lei, impaurito al solo pensiero che le fosse successo qualcosa.
- Oh, cè Denis!- gridava Eleonora facendogli il segno di andare verso di loro.
Minny si girò stupita verso l amica.
- e lui che ci fa qui? Come ha fatto ad entrare?- chiese Minny incredula.
Eleonora fece spallucce. Denis andava verso di loro a grandi passi. Ignorò i saluti delle altre 2, prese per un braccio Minny e la trascinò via con sè.
Minny si lasciava portare senza fare storie, facendo segno alle amiche che si sarebbero sentite più tardi. Denis camminava velocemente sempre tirandola per un braccio.
-Denis che ci fai qui??- chiese lei curiosa.
- Sono venuto a prenderti-
Lei lo guardò confusa.
- Guarda che casino che cè qui! Ma non potevi pensare di uscire?- continuò lui rimproverandola.
Minny sbuffò.
- Ci sono i rappresentanti di istituto davanti alle porte. Se no scappavo, no?!-
- Tsè...adesso vedono se non ci lasciano passare-
Minny non capiva. Insomma, Denis era uscito di casa alle 8 e mezza del mattino, per andare a prendere lei? Perchè? si chiedeva.
Si piazzarono davanti alla porta dove, come aveva detto Minny, c erano i rappresentanti di istituto.
- Non potete uscire. Tutti fanno occupazione! Nessuna eccezione...-
Denis gli si avvicinò di più, minaccioso.
- Senti coglione fammi passare, io non sono di questa scuola.-
- La ragazza si però- ribattè il ragazzo muscoloso.
-Non mi interessa, io la porto fuori, cè troppo casino qui dentro e si sente male.-
Il tipo non si spostò di un centimetro e continuava a guardare Denis con espressione ebete.
Minny deglutì, aveva paura. Denis aveva anche fin troppo coraggio per fare a botte.
Lui la sposto con delicatezza leggermente più indietro. E si riavvicinò al ragazzo davanti alla porta.
- Vuoi farci uscire o vuoi che ti spacchi il naso?-
Il tipo gli mise una mano sul petto per allontanarlo e Denis gliela scrollò via con violenza.
- Provaci!- disse minaccioso il tipo.
Minny respirava irregolare. Non può fare a botte per colpa mia, perchè è così cocciuto?
Denis lo spinse con violenza verso la porta; il tipo rimbalzò contro la maniglia facendosi male alla schiena. Si piegò all indietro gemendo, di colpo Denis gli diede un pugno in pieno viso che gli spaccò il naso e il labbro sanguinanti. Il tipo barcollò all indietro con le meni sul volto per cercare di fermare tutto il sangue zappillante.
Minny si portò le mani davanti agli occhi spaventati che inconsciamente le si fecero lucidi.
Denis la riprese per un braccio e uscì svelto da quel covo di dementi. La lasciò continuando a camminare più lento. Lei camminava senza sapere davvero cosa stava facendo. Guardava a terra ancora scossa: tra la rabbia e la paura. Iniziò a piangere silenziosamente. Denis non se ne accorse finchè Minny non cominciò a singhiozzare. Si fermarono e Denis la girò con dolcezza verso di lui.
Lei non lo guardava in faccia, era arrabbiata. Si vedeva anche dai suoi lineamenti perfetti.
- Oh, cos hai? Perchè piangi?- le chiese lui preoccupato.
Minny continuava a non pensalo, guardando a terra.
Lui le spostò i capelli dal viso, portandoglieli dietro l orecchio.
- Minny, cos è successo?-
Niente. continuava a non ascoltare. Non smetteva un attimo di piangere e si sentì mal anche lui. Era brutto vederla piangere. La strinse contro il suo petto baciandole la testa e accarezzando quei morbidi capelli. Era troppo tempo che voleva farlo e finalmente senza recitare davvero.
Minny lo spinse via con rabbia, con tutta la debole forza che possedeva.
- Lasciami animale!- strillò lei e incominciò a camminare verso la fermata dell autobus.
Denis continuava a non capire. Che cosa ho fatto?
Poi la raggiunse velocemente.
- Ma si può sapere per cosa diamine piangi?- chiese lui irritato con il tono di voce più alto.
Guardò quelle lacrime scendere a fiocchi dai suoi bellissimi occhi. Si avvicinò con calma a lei e la fermò provando ad accarezzarle il viso bagnato.
- Mi dispiace. Scusami...non dovevo urlare-
- Non mi toccare!- disse lei fulminandolo con lo sguardo. Lui sbuffò tornando irritato.
- Per favore- cercava di mantenere la calma - puoi dirmi perchè sei arrabbiata e perchè piangi?-
Minny lo guardò in faccia con gli occhi arrossati e cominciò a strillare con la voce spezzata dal pianto.
- Perchè sono incazzata mi chiedi? Perchè!?- gli si avvicinò furiosa - ma ti rendi conto di quello che hai fatto? Stavi per ammazzarlo di botte! Sei pazzo! Come ti sei permesso??!
- E tu piangi perchè ti ho protetta?- la calma stava abbandonando anche lui.
Denis era parecchio in collera e la guardava furioso. Perchè non capisce? L ho fatto solo per lei.
- Intanto , nessuno ti ha chiesto di venire e poi perchè avresti dovuto proteggermi?Eh?! Cosa mi stava facendo? Mi stava violentando ,forse?! Non avevo certo bisogno di protezione...io non sopporto la violenza! Soprattutto davanti ai miei occhi!- obiettò Minny determinata.
Denis si girò dall altra parte indignato.
- E guardami in faccia quando ti parlo!- Minny continuava a strillare. Lui si girò verso di lei inspirando forte dall narici sempre cercando di stare calmo.
-Non puoi semplicemente ringraziarmi?- rispose in tono arrogante.
- Non ti dirò grazie per aver quasi ammazzato una persona!- Minny si incamminò di nuovo.
- Fermati!- gridò Denis afferandola per un braccio.
Minny si divincolò dalla sua presa possente.
- Lasciami! Lasciami, voglio tornare a casa!- esclamava lei.
- Smettila di fare la bambina!-
Ecco, questo non avrebbe dovuto dirlo: arrivò alle orecchie di Minny come un ronzio fastidioso. Arrabbiata gli tirò uno schiaffo, lasciandogli le impronte dell 5 dita sulla guanca destra.
Così facendo, riuscì a liberarsi della sua stretta.
Denis stavolta era veramente furioso, il suo sguardo divenne cattivo. La prese di nuovo con violenza per il braccio e la portò a sè, vicinissima al suo volto nero di rabbia.
La guardò negli occhi. Erano spaventati, lucidi e arrossati. Le stava facendo male, ma impaurita com era non disse una parola. La rabbia cominciò a lasciarlo andare e mollò di poco la presa sempre tenendola vicina a lui.
E' il momento perfetto. Cosa aspetti, Denis? Baciala. E' quello che vuoi perchè non ci riesci?
Minny osservava l espressione stranita di lui e si confuse.
Denis le si avvicinò piegando la testa di lato.
Lei era disorientata. Un secondo prima era incazzato nero e il secondo dopo tenta di baciarmi?
Nonostante la confusione, Minny non voleva spostarsi; così dischiuse le labbra pronta ad accogliere il suo bacio emozionata.
No, non posso. Non è quello che lei vuole, ma è un desiderio così forte...non voglio farle del male.
Minny aveva il cuore che batteva all impazzata mentre lui le mise delicato una mano dietro la testa, tra i suoi capelli.
La avvicinò sempre di più riuscendo anche a sentirne il dolce respiro profumato alla menta.
Respiravano dei loro sospiri...

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Capitolo 5
*** Profumo di qualcosa di nuovo ***


Salve a tutti! Eccovi un altro capitolo...spero ke continuiate a seguirmi e spero ke la mia storia vi prenda!!:) un bacio a tutti Ciaooo


Perchè non si sposta? Sono vicinissimo alla sua bocca, perchè non si sposta come fa di solito? Forse, ora lo desidera anche lei. Sono così terribilmente incerto, ma questa voglia è come un fuoco che brucia dentro di me.
Cazzo, non ci capisco niente. Perchè? Perchè non si sposta??
Io ci sono quasi, è da cretini fermarsi proprio adesso. O la va o la spacca.

Era meraviglioso l attimo prima del bacio: le labbra emozionate si cercavano desiderose di sfiorarsi, di assaggiarsi. Perfetto e bellissimo, come quando bevi acqua per la prima volta dopo che sei stato al caldo sole del deserto per un intero giorno.
-Ohhhh!!!- un grido forte li distrasse facendoli spaventare. Minny si girò seguendo il suono brusco di quell urlo.
- Avete finito?! Qua si sta cercando di dormire! Andate ad amoreggiare da un'altra parte maleducati!- erano le urla seccate di un anziano signore affacciato alla finestra che rovinò il bellissimo momento.
Denis, invece, non staccò un attimo lo sguardo da lei.
Ma proprio ora! Porca di quella miseria...Ero lì, ci mancava così poco... Lo voleva anche lei, ne sono sicuro.

- Ci scusi...- disse Minny balbettando. Sembrava non capire bene quel che facesse; era spaesata, come se fosse stata svegliata bruscamente da un sogno.
Il vecchio tornò dentro brontolando ancora qualcosa.
Si rigirò verso di lui e impreparata da tanta vicinanza abbassò lo sguardo imbarazzata.

Perchè non continuare il bellissimo momento di poco fa? pensò lui. Mannaggia a quel....
- Voglio tornare a casa- disse lei guardandolo negli occhi. Aveva sguardo supplicante e occhi sofferenti.
- per favore...- continuò calma e gentile.
Lui le sorrise e la strinse forte contro il suo petto, poi poggiò la testa tra il suo collo e la spalla.
- Hai davvero paura di me?- le chiese deluso mentre respirava sul suo collo.
Minny sentì un brivido percorrerle la schiena e il suo cuore ritornò a galoppare.
- No- gli sussurrò sulla sua spalla.
- Sei sincera? Ti prego...- richiese lui stringendola più forte.
Lei nascose il viso vicino il suo collo e, non sa il perchè del suo gesto, ma vi poggiò le labbra.
Un bacio sul collo? Denis stai calmo. Le sarà scappato, un bacino di ringraziamento.
Mamma mia, non posso starle così attaccato...il suo profumo mi fa impazzire.
- Si sono sincera- incalzò lei facendolo tornare sulla terra.
Denis fece un respiro profondo e sciolse l abbraccio.
-Quindi non sei più arrabbiata con me?- le chiese sorridendo.
Minny non l aveva mai visto così. Aveva assunto uno sguardo diverso, sembrava un bambino in cerca di approvazione o scuse dopo una sgridata.
Nella sua voce c era quel non so che di dolce e armonioso.
Lei scosse la testa e ricevette un bacio di Denis sul capo mentre la strinse nuovamente al suo petto.
Le accarezzava il braccio freddo e le spostò i lunghi capelli morbidi sull altra spalla.
Minny non riusciva ancora a capire il motivo di tanta dolcezza; si sentiva imbarazzata e confusa.
Si staccò da lui guardandolo abbastanza tranquillamente, e gli sorrise.
- Hai freddo?- chiese Denis premuroso e gentile.
Minny fece spallucce.
- Un pò..-
Denis si sfilò la giacca immediatamente e gliela mise sulle spalle.
Lei poteva sentire tutta la fonte di quell odore da capogiro. Prese una manica della giacca e se la premette contro il naso, insiprandolo tutto.
- Grazie- sorrise lei.
Denis ricambiò il sorriso poi l accompagnò alla fermata dell autobus.
Non rivolle la giacca indietro, le disse che avrebbe potuto dargliela tranquillamente il giorno dopo. Minny lo ringraziò ancora e salendo sull autobus, lo salutò.
Denis invece tornò a casa a piedi e durante la camminata scoppiò a ridere fragorosamente.
Che cretino... quella giacca costa almeno 350 euro, ma a prescindere dai soldi, io non ho mai lasciato la mia giacca ad una ra
gazza. Mai.

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Capitolo 6
*** Stessi pensieri ***





Capitolo 6


[Minny]

Arrivai a casa sbattendo la porta d ingresso dietro di me. Non avevo mai sbuffato tanto in vita mia.
Non capivo più niente! Denis cosa voleva da me? Non mi aveva mai detto nulla di chiaro in faccia...
- Ciao eh...- era il saluto riprovevole di mio padre.
- Ciao papà- ricambiai seccata.
Lo sentii borbottare qualcosa poi mi si avvicinò con le sopracciglie aggrottate.
- Beh, e tu? Che ci fai qui?-
Automaticamente alzai anche io un sopracciglio.
- Mmm... mi hanno detto che abito qui...Non è che mi hanno presa in giro?- domandai sarcastica.
- Ah ah ah- rise per finta mio padre.
- Hai visto che ore sono?-
Mi girai automaticamente verso l orologio. In effetti qualcosa non tornava. Erano le 9 e un quarto di mattina.
Cosa facevo a casa?
- Era questo quello che intendevo...- continuò mio padre sospettoso.
- Ehm...c era occupazione a scuola- risposi sincera.
- E allora? Non mi sembra che durante queste manifestazioni si possa uscire prima, o mi sbaglio?-
Abbassai lo sguardo, arrossendo. Cavoli e ora che gli racconto?
- E poi dov è il tuo zaino?-
Lo zaino! Merda lo zaino, l ho lasciato a scuola! Devo chiamare subito Cristina per farmelo prendere da lei.
- Il mio zaino...beh, il mio zaino è a scuola- dissi a bassa voce.
- Ah...e tu sei uscita, logicamente senza lo zaino dalla scuola. Mi spieghi come hai fatto ad uscire?-
Persi le staffe; insomma ero già confusa e irritata di mio, poi doveva mettercisi pure quel rompiscatole di mio padre. Io lo adoravo quel Signor.Panzone ma quando faceva il ficcanaso proprio non lo sopportavo.
- Papà ascolta, comunque oggi a scuola c era quella dannata occupazione! Niente di importante ok? Non mi sono persa un giorno scolastico...Figurati che i professori e il preside sono scappati con le mani nei capelli vedendo tutto quel baccano. Io sono riuscita ad uscire...- presi fiato per un momento, cercando di prendere tempo per una scusa
- insieme ad una mia amica che mi ha trascinato fuori e ho dimenticato lo zaino a scuola. Punto, così è andata la mia vicenda mattutina... Non pensarti che abbia fatto cabò, sega o quel cavolo che si chiama ok?- continuai arrabbiata guardandolo negli occhi.
Mio padre aveva lo sguardo divertito e stava chiaramente trattenendo una risata.
- E ora se permetti...devo fare una telefonata, grazie- mi allontanai con sorrisetto arrogante.
Fu un attimo e scoppiò a ridere.
- Ok ok...dovevi vedere la tua faccia!- disse sguaiatamente.
- Eh si...menomale che non assomiglia alla tua...- risi anche io insieme a lui.
Poi andai verso il telefono per chiamare Cristina.
- Ehi- mi disse quando si calmò.
Gli feci "ssh" con il dito indicandogli la cornetta del telefono.
- Non lo dirò alla mamma, non ci crederebbe- mi sussurrò.
Gli sorrisi di gratitudine. E' vero, mia madre non ci avrebbe creduto.
- Grazie- gli mimai, e tornò al suo computer.
- Cristina? Ehi ciao sono Minny, senti sei ancora a scuola vero?-
- Ohi ciao! Si sono ancora qui, non si sente? Cazzo, Minny che ti sei persa...ci siamo sputtanate!- la sentii ridere come una pazza insieme ad Eleonora.
- Cri sarà stata meglio insieme a Denis...- disse Eleonora sicura.
Mi schiarii la voce irritata dalla sua affermazione.
- Manda a quel paese Eleonora e poi...-
-Ti manda a quel paese- disse Cristina, rivolgendosi probabilmente a Eleonora che scoppiò a ridere.
- comunque dicevo, ho lasciato il mio zaino lì a scuola. Me lo porti oggi, Cri per favore?-
- Certo, va bene...ma solo se...-
- Si, immaginavo! Ma fammi un piacere: lo racconto solo a te, non dire niente ad Ele.- le chiesi supplicante.
Mi dispiaceva comunque. Eleonora era una mia cara amica, ma se le parlavo di Denis avevo paura che avrebbe frainteso.
- Si certo, oggi te lo porto e tu mi dirai tutto. Per filo e per segno, ok?-
- Si ok...Grazie ciao- e riagganciai.
Sapevo già che avrei dovuto saltare la parte del "quasi bacio".
Perchè non mi sono spostata? Lo volevo anche io quel bacio, e non capivo il perchè...
Sentii il suo profumo invadermi, chiusi gli occhi annusandolo beata. Poi mi ricordai della sua giacca addosso.
Menomale che mio padre non se ne era accorto.

[Denis]

Ero affacciato al mio balcone come un cretino.
Che cazzo mi è preso?
Quando mai mi sono alzato così presto io, di mattina?
Per andare a prendere una ragazza poi...
Ero solo a casa, come al solito. Mia madre era a lavorare e il papà non lo avevo.
Aveva divorziato da mia madre da 4 o 5 anni e qualche volta lo andavo a trovare.
I miei non potevano guardarsi in faccia, scoppiavano a litigare anche solo con un occhiata.
Beh, però mio padre se l era trovata proprio bella la sua compagna. Aveva almeno 6 o 7 anni di meno, considerando che lui ne aveva 48.
Mia madre invece, era ancora sola e mi dispiaceva vederla così. Cercavo di non deluderla mai, di non fare il cretino.
Aveva già fin troppi pensieri per la testa.
Io invece, ritornai al mio di pensiero.
Oggi stavamo per baciarci. Ci mancava così poco.
Avevo una strana voglia di vederla, ma l avrei vista il giorno dopo.
Per recitare....pensai disgustato.
Chissà se ci stava pensando anche lei. Dopotutto, ho fatto una specie di passo avanti:
lei non si era spostata, questo significa che voleva baciarmi.
Ha anche la mia giacca, pensavo divertito.
Sentii suonare al citofono. Chi cavolo era alle 10 del mattino poi...?
Era Cristian, lo feci salire.
- Weeeeee!!- mi abbracciò come un bambino.
- Si, si stai calmo...- gli dissi divertito.
- E' da un tot che non ti vedo...Dove sei finito?-
- Sto sempre qui io...e comunque non ci vediamo da 3 giorni...- precisai scocciato.
- Oh hai qualcosa ne frgio?- e senza neanche aspettare risposta, si avviò verso la cucina.
- Ehi, ehi, ehi- lo tirai per un orecchio.
- Non è casa tua...maleducato- continuai divertito.
- Ok, Ok...ahi mi fai male...solo un goccino d acqua?-
- Si dai...- decisi di essere magnanimo.
- Eleonora la vedi più?-
- Tutti i giorni, purtroppo- risposi sedendomi su una sedia.
Mi sorrise divertito.
- E' una bella ragazza, perchè dici così?-
- Scherzavo...ma a proposito, come mai sei qui?-
Bevve un sorso del auo bicchiere d acqua poi mi guardò interrogativo.
- Oddio...- guardò in giro disorientato.
- Oh che cè?- chiesi curioso.
- Non me lo ricordo...-
Io scoppiai a ridere e gli buttai la pantofola di mia madre, che era li vicino, addosso.
- Ah si- disse mancando il mio colpo.
- domani la comitiva fa una gita al fiume, vieni?-
- A che ora?- chiesi non molto interessato. Avevo ben altro da fare il giorno dopo.
- Partiamo alle 11 o alle 12 del mattino. Ci sono un sacco di fighe in costume...- affermò sicuro che la cosa potesse interessarmi.
In effetti sarebbe potuto interessarmi, se avessimo parlato di 2 o 3 settimane prima...
Scossi la testa con disinteresse.
- No, ho un altro impegno-
- Come hai un altro impegno?- chiese incredulo.
Gli sorrisi.
- Eh...- alzai gli occhi al cielo.
- Ora vai fuori per favore? Grazie- dissi mentre lo spingevo fuori dalla porta.
- Ehi perchè? Che devi fare domani?- continuava a chiedermi.
Gli sbattei la porta in faccia e sbuffai.
Poi mi buttai sul letto e dopo poco mi addormentai, sognandola.

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Ciau raga!! Non ho niente da fare perciò scrivo..ihih...
Spero che questo capitolo non vi abbia annoiate..^^
Grazie, continuate a seguirmi.
Un ringraziamento particolare a Tanny:
io e te nn ci conosciamo molto bene, ma posso dire ke ti amo?? ihihihihih :D:D
Grazie a tutti, spero ke continua a piacervi. Bacioneeeee <3<3<3

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Capitolo 7
*** Rispetto ***




capitOlO 7


[Denis]

Il giorno dopo mi presentai alle 13 al solito posto. Insieme a Minny c era anche Eleonora che intanto si fumava una sigaretta.
Uno di quei vizi che mi faceva letteralmente schifo. Il solo odore mi mandava in bestia.
Quando suonò la campana, automaticamente io e Minny ci abbracciammo; non aspettavo altro che uscisse quel puffo per stringerla più forte.
Lei era attenta, concentrata. Cercava tra la folla con occhi furtivi. Avrei voluto anche io quelle attenzioni...
Ma cosa dici, Denis? Ti pare che anche tu vuoi queste attenzioni...? Ma dai.
Eccolo che usciva, e io le strinsi più forte le braccia intorno alla schiena.
Che bello tenerla tra le braccia, ammirare il suo viso privo di imperfezioni e stare attento a ogni minimo particolare.
Il suo naso aveva la curva più dolce che avessi mai visto: aveva la punta leggermente all insù, tipo francesino.
- Ma perchè non vi baciate una buona volta?- chiese Eleonora convinta e con un velo di malizia.
Tutti e due ci girammo di scatto guardandola a occhi sgranati. Il mio cuore cominciò a battere più veloce.
- Dici?- chiese Minny cercando un consiglio.
Eleonora mi guardò con sguardo investigativo e sospettoso....insomma, come una che sembrava avesse capito qualcosa.
Lei annuì sicura.
- Si, Denis, baciala!- e mi guardò sempre con quell aria furbesca.
Guardai quei bellissimi occhi azzurri davanti a me ed ero titubante sul da farsi.
Minny mi guardava preoccupata e confusa. E' bellissima, pensai.
- Baciami- mi disse con voce flebile, quasi un sussurro.
La sua richiesta mi fece scattare, non ci pensai 2 volte.
Da quanto desideravo farlo...
Presi delicatamente il suo viso tra le mani e lo avvicinai al mio. Lei chiuse gli occhi e toccò le mie labbra, finalmente.
Io le muovevo sopra le sue dolce e tranquillo, senza fretta. Lento, mi godevo ogni istante delle sue labbra calde e morbide. Ero tremendamente smielato, me ne rendevo conto io stesso. Ma con lei non sapevo fare altrimenti.
Sentivo piano piano le sue guance arrossire, mentre io presi il suo labbro inferiore giocandoci e succhiandolo fra le mie.
Mi staccai a malincuore dalle sue labbra, per riprendere respiro...ma quanto avrei voluto continuare!
Cercavo di riprendere anche lucidità mentre la guardavo negli occhi.
Non capivo più niente: ero perso, perso nelle sue labbra.
Le volevo ancora, volevo un altro bacio...e un altro ancora.
Forse il mio desiderio si leggeva chiaro negli occhi, perchè mi sembrava che se ne fosse accorta.
Si girò verso Eleonora.
- Ehm...- provò a dire con voce roca e bassa, poi se la schiarì.
Però mi sembrava che le fosse piaciuto il mio bacio. Mi dava questa impressione.
- Ci ha visti?- richiese messa a posto la voce.
Eleonora non smetteva un attimo di fissarmi. Era curiosa, si vedeva. La conoscevo troppo bene.
- Si vi ha visti!- rispose a Minny senza distogliere lo sguardo da me.
Minny si girò verso di me ancora rossa in volto e mi sorrideva felice.
Ricambiai il sorriso soltanto dopo essermi ripreso del tutto.
Che bacio. Perchè mi sento così?
E' stato veramente....non trovo la parola adatta.
Quanto è bella con questo suo sorriso ammiccante.
Mi girai verso Fabio, il "grande puffo", che non la degnava di uno sguardo.
Feci una smorfia di disgusto. Come poteva, un ragazzo così brutto, aver conquistato il cuore di una ragazza tanto bella?
Bella in tutto: dentro e fuori.
Magari non aveva questo fisico da modella, ma era perfetta per me. Una cosa inspiegabile, ma perfetta.

____

Cos' è successo poco fa? Cos' ho provato in quel momento?
Minny era assorta in quelle fastidiose domande che gli frullavano nella mente e che punzecchiavano il suo stomaco ancora volteggiante.
Quel bacio, così dolce e perfetto. Travolgente e emozionante...Ieri aveva picchiato quel ragazzo in modo così brutale e poi....? Un bacio del genere?
Era così dolce. Che abbia capito come prendermi? Come aveva intuito che a me fa letteralmente impazzire la dolcezza?
Forse non lo fa neanche a posta...o forse si. E se è si, perchè avrebbe dovuto farlo a posta?

I suoi pensieri vennero interrotti da un ramo tra i piedi che la fecero balzare in avanti. Non riuscì a cadere con la faccia a terra reggendosi e proteggendosi con le mani, che si sbucciò.


Eleonora e Denis camminavano fianco a fianco e lo guardava ancora con quell aria da furba, pronta per tormentarlo di domande che lo avrebbero costretto a tirar fuori la verità.
- Denis, ma recitare con Minny è faticoso per te?-
- In che senso?-
- Rispecchia i tuoi gusti per recitare come si dovrebbe?-
- Te l ho già detto: la trovo abbastanza carina...- mentì e forse i suoi occhi lo tradivano perchè Eleonora se ne accorse.
- Perchè quando ti ho chiesto di baciarla, non l hai fatto immediatamente?-
- E che sono il tuo cagnolino?- chiese lui con un ghigno retorico.
- No, nel senso che ci hai messo un pò per...Insomma, Denis tu non ti fai problemi con una ragazza! Se ti piace te la prendi e te la spupazzi e basta! Anche se magari da parte sua non cè interesse...capito cosa intendo?-
Aveva colpito nel segno. Denis non sapeva che rispondere, l aveva proprio preso in contropiede.
- Ehm...non lo so. Forse la rispetto...-
Lei lo guardò stupita.
- Da quando rispetti le ragazze?- lo fissò sorridente - forse ho capito perchè non ti ci metteresti mai...- continuò lei, sempre con quell aria furbesca.
Denis fece finta di non sentire. Sapeva che lei sapeva, che se l era almeno immaginato. In fondo, lo conosceva da un pezzo.
- E senti...perchè c era così tanta elettricità da parte tua Denis? Perchè l hai baciata così piano...così dolce?-
Troppe domande. Lui la fulminò con uno sguardo.
- Perchè ho sbagliato?- chiese nervoso gioceherellando con il suo piercing.
- Beh...si!-
Denis la guardò arrogante, pronto per sentire le critiche del suo bacio.
- Denis hai sbagliato perchè tutti, e dico tutti, si sarebbero accorti che quello era il vostro primo bacio! Cioè si vedeva.
Dovevi essere più determinato, come se non vi foste fermati solo lì, capisci? Forse il suo ex avrà anche capito che è tutta una messa in scena...- sbuffò Eleonora.
- E così tu dici che avrei dovuto baciarla con più trasporto, più veloce o più violento?-
- Si!-
- NO!- e Denis si pentì subito della sua uscita, chiudendo gli occhi e imprecando a se stesso.
- Ah...e perchè no?-
Denis cominciava a sudare.
- Le porto rispetto...- ribadì scocciato.
Eleonora capì ogni cosa.
- Vabbè basta con le domande. Quello che volevo sapere l ho capito.-
Denis ringraziò il cielo. Sperava di non essersi fatto scappare niente che potesse far intuire qualcosa a Eleonora.
Ma perchè poi devo preoccuparmi? Cosa avrebbe dovuto intuire Eleonora? Non cè niente da intuire. Non cè niente da intuire. Continuava a ripetersi questa frase a se stesso, ma non era più tanto convinto.

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Capitolo 8
*** Una giornata movimentata. ***


Ciau belle!!XD grazie x i commentini...mi accontento delle piccole cose eheh...sn contenta ke vi piaccia...eccomi cn un altro capitolo! :D
un bacione one one <3<3 PS= Scusate per il capitolo un pò corto...ma a parte ke avevo finito l inventiva e poi volevo tenervi sulle spine (muahahahXDXD) continuerò presto!!ihih


[Minny]

Era una domenica, finalmente un santo giorno di riposo. Ero stanca della scuola, dei compiti e di tutta la confusione che avevo in testa. Volevo non pensare e concedermi una passeggiata con Cristina.
Ci eravamo messe d accordo tramite cellulare: dovevamo vederci davanti alla gelateria alle 17 e mezza.
Ovviamente, io ero in anticipo e lei in ritardo. Aspettai 10 minuti da sola, seduta a una sedia al di fuori del localino.
Non volava una mosca, nemmeno la gelateria era aperta. Il proprietario aveva lasciato soltanto le sedie e i tavolini li fuori.
Un idea intelligente e comoda per quanto mi riguardava.
Cominciava a fare anche freddo e rabbrividii. Possibile che non ci fosse proprio nessuno?
Deserto proprio...Mah. Mandai un messaggio a Cristina per chiederle dove fosse e mi rispose che l autobus non era passato.
Cominciai a sbuffare e ad innervosirmi. Avevo paura, a quell ora non c era nessuno.
Passavano solo macchine che suonavano il clacson e mi fecero irritare parecchio.

Sentii dei passi, speravo fosse Cristina e mi girai sorridente.
Non era lei. Erano 2 ragazzi, alti e di carnagione scura. Forse neanche italiani. Mi girai di nuovo dall altra parte appena incrociai gli occhi di uno di loro e sentii le guance calde.
Mi passarono di fianco, guardandomi e borbottando qualcosa fra di loro.
Cominciò a battermi forte il cuore. Avevo paura sul serio...
C era anche brutto tempo: i nuvoloni grigi coprivano i pochi raggi di sole e tirava proprio un vento freddo.
Vidi i 2 ragazzi allontanarsi voltandosi ogni tanto verso di me. Ma che caspita volevano?
Mentre mandai un altro sms a Cristina dicendole che sarei tornata a casa, notai che quei 2 ragazzi stavano tornando indietro.
Mi alzai dalla sedia impaurita come non mai. Il cuore mi batteva veramente forte e io accellerai il passo.
Mi girai indietro e vidi che anche loro avevano accellerato il passo.
Oddio, erano 2 malintenzionati.
Dirigersi verso casa era la cosa più stupida che potessi fare, sebbene era a 1 km e mezzo dalla gelateria, quei ragazzi avrebbero visto dove abitavo.
Decisi di svoltare in un altra via sempre con passo veloce girandomi indietro. Erano ancora dietro di me e mi fissavano con espressione sorridente.
Avevo il fiato corto, mi erano alle calcagna e volevano andare fino in fondo.
Non sapevo dove cavolo andare.
Composi immediatamente il mio numero di casa.
- Pronto?- rispose mia sorella, dov era mia madre quando serviva?
- Verdiana, dov è mamma?- chiesi subito.
- Mamma è uscita con papà-
- Come è uscita? E scusa, tu sei li da sola?- chiesi incredula.
- No, cè la tata Virginia con me- disse con la sua vocina stridula.
- Ok. Ciao- e riattaccai veloce.
Svoltai un altro angolo e non sapevo dove mi trovassi. Decisi di andare dritto per vedere se trovavo un nascondiglio o cose del genere.
Non mi lasciavano stare un secondo. Erano anche più vicini di quanto pensassi.
Cominciai a correre, con il cuore che batteva a mille e il respiro terribilemente irregolare.
Avevo il cuore in gola talmente ero impaurita.
Correvano anche loro e io accellerai di più.
Svoltai un altro angolo e vidi una schiera di macchine.
Prima che potessero vedermi mi nascosi dietro la tredicesima di queste; osservavo i loro movimenti dal vetro.
Vennero avanti guardando dietro le prime 3 o 4 macchine, poi ritornarono indietro sempre voltandosi verso di esse.
Quando scomparvero mi accasciai a terra riprendendo fiato. Cominciò a piovviginare. Mi portai le mani davanti agli occhi e cominciai a versare qualche lacrima. Tremavo.

Feci un respiro profondo e mi rialzai da terra osservando di nuovo dietro il vetro della macchina: sembrava tutto tranquillo.
All improvviso, non so come ne quando, forse ero troppo impaurita e concentrata per sentirne i passi, ma mi sentii tirare il braccio con forza.

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Capitolo 9
*** Una giornata movimentata. (II parte) ***




CapitOlO 8 (II)

Mi uscii un gridolino strozzato mentre dimenavo cercando di liberarmi dalla stretta.
Avevo gli occhi chiusi e non ne capivo il perchè, non volevo guardare ero spaventata. Non avrei neanche voluto avere nessun altro senso che mi avrebbe permesso di capire cosa mi stava per succedere.
Sarei voluta scomparire...puff, all improvviso; sprofondare, sparire definitivamente.
Poi la sua voce mi colpì e mi riportò alla realtà.
- Minny!- mi gridò Denis mentre con la mano libera mi tappò la bocca.
Aprì gli occhi e lo trovai davanti a me che mi guardava preoccupato e perplesso.
Esitai mezzo secondo poi lo abbracciai forte, buttandogli le braccia al collo e piangendo sulla sua spalla.
Restò interdetto per un attimo poi mi strinse più forte a lui. Con una mano premette forte il mio capo contro la sua spalla.
- Minny, cos è successo? Che hai?- mi chiedeva e sentivo la tristezza nella sua voce.
Lo sentii accarezzarmi dolcemente la schiena mentre ancora mi chideva cos avessi, sussurrando al mio orecchio.
- Oh Denis...non...non so cosa...io...- balbettavo tra un singhiozzo e un altro.
Ero imbarazzata tra l altro, avevo fatto la figura della pazza!
- Ssh...ssh, calmati- mi bisbigliava accarezzandomi i capelli e baciandomi una tempia.
- Guardami un secondo- disse dolcemente.
Mi staccai dalla sua spalla asciugnadomi qualche lacrima, mi sembravo una bambina.
Poi continuò lui ad aciugarmi il viso e dopodichè avevo la testa tra le sua mani.
- Stai meglio? Ti è passata?- domandò guardandomi negli occhi. Era veramente preoccupato.
Annuii incapace di muovere la lingua ancora. Sentivo battere il cuore ancora molto forte.
- Ok- mi disse sempre sossurrando mentre mi spostava i capelli dalla faccia - Cosa ti è successo? Guarda stai tremando...- continuò dispiaciuto.
Deglutii cercando di riprendere fiato; poi fece un sospiro e mi strinse di nuovo a lui.
- Ti prego, ti prego spiegami...- e mi baciò la testa.
- Grazie di essere qui- parlai contro il suo petto e tirai su col naso.
- Ti va di raccontarmi cos è successo?- mi chiese sempre gentile e premuroso.
Strinsi più forte i pugni, feci un respiro profondo e mi staccai da lui guardandolo in volto.
Mi sorrise sghembo e mi accarezzò la guancia.
- Mi...mi stavo nascondendo da 2 ragazzi che mi seguivano- dissi con un pò di tremolio nella voce.
- Cosa?? Come ti seguivano?- era incredulo e credo stesse per perdere la pazienza.
- Ero sola e... li ho visti arrivare. All inizio credevo fossero soltanto 2 persone uscite a passeggiare poi ho notato che passavano e spassavano davanti a me così cominciai a camminare e loro mi stavano dietro. Mi sono messa anche a correre e loro hanno fatto lo stesso...- stavo per eplodere un altra volta, ma riuscii a trattenere le lacrime.
- poi ho girato l angolo e ho trovato un posto dove nascondermi...-
Fece un respiro profondo, guardando in basso. Era chiaramente arrabbiato, non con me è ovvio.
- Io...avevo veramente...stavo per....avevo paura- dissi rituffandomi tra le sue braccia che mi accolsero calde e sicure.
Mi strinse in un abbraccio stritolatore, ma non me ne lamentai. Era proprio quello di cui avevo bisogno.
Mi cullava dolcemente.
- Mi dispiace...- mi sussurrò all orecchio con i denti stretti.
- Mi dispiace tanto. Se io fossi stato li con te...io, tu non sai quello che...- continuò e lo sentii chiudere i pugni sulla mia schiena
- No...- esclamai scostandomi da lui.
- Non dovevi fare niente.- gli dissi con tono di rimprovero.
- Minny- e fece un sospiro - se solo quelli si azzardavano a venirti vicino, anche solo di un metro, erano finiti! Ti giuro, era la loro fine.- disse quasi in un ringhio.
Lo guardai negli occhi e il suo sguardo era come inespressivo, perso nel vuoto.
Mi diede un bacio sulla fronte.
- Non voglio più parlarne...solo, grazie. Grazie di essere qui- la mia voce traboccava di sincerità.
Non so quanto dovevo a Denis, mi stava ancora aiutando con la mia stupida sceneggiata e stranamente era sempre pronto a proteggermi e difendermi. Non sapevo come sdebitarmi con lui, era veramente una persona preziosa per me.
- Prego...- mi rispose con un sorriso incantevole.
Aveva quegli occhi così profondi, sembrava che ti frugassero dentro, come se denudasse le mie emozioni.
Una ragazza non poteva non rimanerne affascinata.
Mi schiarii la voce sbattendo le palpebre dal mio "incanto improvviso"; mi bruciavano anche gli occhi.
- A proposito, tu che ci fai qui?- gli chiesi curiosa e grata allo stesso tempo.
- Io ci abito- rispose ridacchiando.
- Davvero?-
Mi guardai intorno e oltre alle macchine vidi una serie di palazzine una affianco all altra, circondate da alberi alti con la loro chioma verde e spaziosa bagnati dalle goccioline di pioggia che scendevano veloci e silenziose.
- Si, abito là- mi indicò un condominio rossastro, sbiadito dal tempo.
Era a 8 o 9 metri di distanza. Mi resi conto che il viale era davvero lungo e le macchine erano tantissime.
Ma tuttavia era tranquillo, mi metteva a mio agio...forse anche perchè stavo con lui.
- Ah...stavi tornando a casa?-
- Già- mi rispose annuendo.
Osservavo la sua casa mentre sentivo i suoi occhi osservare me. Cercai di non arrossire, ma non ce la feci.
Lo sentii sghignazzare e io mi unii a lui.
- Dai, ti accompagno a casa.-
- No, no. Non ti disturbare ci vado da sola-
Mi guardò sarcastico con un sopracciglio alzato.
- Non esiste. Sta piovendo e poi se becchi di nuovo quei 2..? Ti accompagno io!- esclamò e il suo tono sembrava non accettare condizioni
- Ma...- provai a dire, ma Denis mi prese per un braccio e mi trascinò con lui in direzione di casa sua.
Davanti al portone del condominio, citofonò. Evidentemente, c era qualcuno in casa.
In effetti rispose sua madre chiedendo chi fosse.
- Apri, mamma!- fu la risposta di Denis e sua madre gli aprì il portone.
Prima di entrare si soffermò a guardarmi pensieroso, increspando le labbra.
- Che cè?- gli chiesi io.
- Mmm...tu sali con me.- esclamò e mi trascinò di nuovo.
- Cosa?- domandai retorica e imbarazzata. A casa sua? Con sua madre? Che vergogna...
Mi teneva il braccio con una presa salda e decisa, ma non mi faceva male. Era allo stesso tempo delicatamente delicato.
Salimmo 3 rampe di scale per poi arrivare davanti alla sua porta d ingresso.
- Ma cosa devi fare a casa?- gli chiesi mentre bussò alla porta.
- Devo prendere le chiavi della macchina.-
Mi girai a guardarlo stupita. Non sapevo guidasse.
Sua madre aprì la porta e accolse suo figlio con un sorriso. Poi guardò verso di me, sempre sorridente.
Io ricambiai arrossendo.
Era una bellissima donna: alta quasi quanto Denis, circa 1 metro e 78 poichè Denis era 1 metro e 83; aveva capelli lunghi e ramati, era magra e vestiva elegantemente.
- Ciao mamma- salutò Denis baciandole una guancia.
Mi sentii una nana. Ero alta solo 1 metro e 68... in confronto a quei 2 spilungoni...
- Devi andare da qualche parte?- gli chiese lei rimproverandolo appena, mentre lui si dirigeva non so dove per la casa.
- Ehm, si... Ce le hai tu le chiavi della macchina?- gridò Denis.
- Si, ce le ho in borsa. Quella attaccata alla porta- rispose lei.
Poi si girò verso di me sorridendo.
- Prego, entra. Non stare li fuori-
- Grazie- dissi io entrando e ricambiando il sorriso.
- Sei un amica di Denis?- mi chiese gentile.
- Si, sono una sua amica...Piacere Minerva- e allungai la mano per presentarmi.
Lei me la strinse delicatamente.
- Aurora, piacere.- e fece un risolino.
Notai la tonalità dei suoi occhi. Erano verdi, strani. Un colore che difficilmente si vede.
Alcuni lineamenti sono di Denis, e il sorriso era la cosa che gli somigliava più di tutto.
- Fatto- disse Denis venendo verso di noi con un sorriso.
- Ah si, mamma lei è Minerva- continuò lui, che imbranato!
- Ci siamo già presentate...non è maleducata come te- affermò Aurora facendomi l occhiolino.
- Dove devi andare con la MIA macchina?- chiese a Denis portandosi le mani sui fianchi, fingendo si sgridarlo.
- La accompagno a casa, sta piovendo.- le rispose con un occhiata dolce e poi le baciò la guancia.
- Si, si ruffiano...scusa perchè non le mostri la casa?-
- No, non si preoccupi- risposi imbarazzata.
- Si infatti siamo di fretta- esclamò Denis prendendomi per la mano questa volta.
Ebbi uno strano sussulto e mi sentii surriscaldata.
- Ciao mamma- continuò aprendo la porta e uscendo e trascinandomi con sè.
- Arrivederci!- abbozzai con un sorriso.
- Ciao Minerva- ricambiò lei.
Non mi aveva mai preso per mano e mi faceva un effetto alquanto strano...ma piacevole.

Mi trascinò giù per le 3 rampe di scale, un altra volta.
Usciti dal palazzo chiuse il portone e mi fece fare il girò del condominio dove dietro si trovava un parcheggio.
La sua macchina era una classica peugeot 306 nera. Sembrava un gioiellino, con neanche un filo di polvere.
- Ah giusto!- esclamai io ricordandomi qualcosa.
- Tu guidi!?!-
- Eh già...- disse ridacchiando aprendo lo sportello del pilota e infilandosi dentro.
Io aprii lo sportello del passeggero e mi accomodai dentro. Gli interni erano in pelle e l ambiente profumava di vaniglia.
- Non ho 17 anni, IO- continuò sghignazzando.
Gli tirai un debole pugno sulla spalla facendogli la linguaccia.
- Ehi, come sei aggressiva...- affermò malizioso.
- Eh, hai visto...? Quindi stai attento...- disse fingendomi offesa.
Denis rise fragorosamente. Poi accese la macchina e inserì la retromarcia uscendo dal parcheggio.
- Perchè non me l hai detto che avevi la patente?- chiesi un pò dispiaciuta.
- Beh, pensavo che la mia età ti facesse capire quello che posso fare...invece...-
- Invece cosa? E comunque, io pensavo, visto che non sei un ragazzo intelligente (anzi, un pò ritardato) che la patente non l avessi...- dissi io scoppiando a ridere.
- Ah, ah, ah- ironizzò fingendo una risata.
- Non fa ridere...- continuò ridacchiando.
Non fa ridere però ride.
Mi chiese dove doveva andare appena uscito dal parcheggio: gli indicai la strada mentre canticchiavo allegra la canzone di Nek " Sei solo tu" alla radio appena accesa.
- Buono questo profumo alla vaniglia- dissi io ridendo e continuando a cantare.
Lui mi passò una mano tra i capelli, con delicatezza e poi disse:
- Io l avrei preferito alla fragola...- e mi guardò intensamente negli occhi.
Realizzai che il mio shampoo era alla fragola, così mi girai dalla parte del finestrino arrossendo e mi scharii la gola.
- Guarda avanti!- gli dissi rimproverandolo.
Lui rise di nuovo.
Mi chiese di nuovo dove doveva andare e gli indicai nuovamente la strada.

Facemmo al massimo 2 km e mezzo in macchina insieme.
- Ecco gira a destra- gli dissi e la macchina girò ai suoi ordini.
- Siamo arrivati, puoi lasciarmi qui.-
Denis spense la macchina mentre io aprii lo sportello e scesi.
Lo guardai confusa visto che stava scendendo anche lui.
- Mmm...bella!- commentò osservando la mia casa.
- E' tutta tua?- chiese chiaramente curioso.
- Si...-
- Che forza! Hai pure il giardino...- esclamava come un bambino.
- Già...- dissi improvvisamente malinconica.
Denis se ne accorse e lasciò perdere il giardino per venire da me.
Intanto io salii lo scalino per citofonare a casa e Denis mi riprese per la mano girandomi verso di lui.
- Ci stai di nuovo ripensando vero?- mi chiese guardandomi negli occhi, mi stava analizzando e scrutando.
Arrossii e abbassai lo sguardo. Poi risposi scuotendo la testa.
- Invece si...- disse tirandomi su il mento con un dito.
- Non so ancora come ringraziarti- gli dissi sorridendogli.
- Non ho fatto niente- e ricambiò il sorriso.
- Se non fosse stato per te, probabilmente non mi sarei mossa da lì- dissi ridacchiando cercando di sdrammatizzare. Ma lui era ancora serio, non se la beveva così facilmente.
Caspita quant era bello però. Era una di quelle bellezze che faceva invidia, che faceva successo tra le ragazze. Si, era bello da non crederci.
- Siamo più alte??- mi chiese ridacchiando.
Gli feci una smorfia.
- Sei alta come me solo perchè sei sullo scalino...- continuò prendendomi in giro.
Sorrisi anche io. Cercava di farmi dimenticare, di farmi stare bene. E lo apprezzavo da parte sua.
Mi resi conto che i nostri volti non erano molto lontani. E ne fui imbarazzata.
- Allora...domani ci vediamo?- mi chiese mentre mi metteva con dolcezza i capelli dietro l orecchio.
- Si...sempre al solito orario- risposi sorridente.
Poi gli diedi un bacio sul mento a labbra dischiuse, ad un cm dalla sua bocca.
- Ehi guarda, la tata cosa fa...- era la voce di mia sorella.
Io mi staccai subito e guardai verso il balcone.
- Non sapevo avessi una sorella- mi disse giocherellando con il piercing. Era nervoso o aveva voglia di qualcosa. Faceva sempre così.
- Ah si...quella pesta di Verdiana- borbottai tra me.
- Verdiana? Che nome strano...ma simpatico-
Io annuii guardando mia sorella.
- Verdiana vai dentro, muoviti.- dissi irritata e imbarazzata.
- No, voglio venire giù...- disse la bimba lamentandosi.
- Aspetta che arriva mamma e glielo dico-
- Lo dico io a mamma che stai insieme a un maschietto-
Denis aveva un espressione diverita e io non sapevo la mia di espressione.
- Intelligente eh? Ma quanti anni ha?-
- 5...da poco compiuti.-
- E' più carina e intelligente di te...di certo non ha preso dalla sorella- disse provocandomi.
Lo spinsi scherzando, e lui indietreggiò.
Poi fece un risolino.
- Dai io vado dentro, se no è capace di rinchiuderti. Grazie ancora per oggi...-
- Grazie per il bacio- mi sussurrò all orecchio e io annusai il profumo dal suo collo.
Mi salutò con un occhiata maliziosa, mi sorrise e entrò in macchina.





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Capitolo 10
*** Il mio luogo felice ***


CapitOlO 9

[Denis]


- Non so ancora come ringraziarti- mi disse con un debole sorriso dipinto sul viso.
- Non ho fatto niente- risposi io. Quanto avrei voluto fare di più. Quanto vorrei tirarti su, piccola. Non sai quanto mi fa stare in pena vederti così.
E se davvero non ci fossi stato io? Se quei tizi l avessero trovata e...?
Mi tolsi dalla testa quel pensiero. Non mi sarei mai dato pace, mai. Li avrei cercati dappertutto. In capo al mondo se necessario. Ma non l avrebbero passata liscia. Non con me.
- Se non fosse stato per te, probabilmente non mi sarei mossa da lì- disse facendo un risolino. Ma io sentivo sempre quel velo di tristezza, e non voleva scomparire.
Ero preoccupato, molto. Non volevo vederla così. Non mi piaceva, io...soffrivo insieme a lei.
Mi fissava, osservando il mio viso. Cosa pensi, piccola?
- Siamo più alte??- mi buttai di getto per interrompere quel silenzio, per non farla pensare a ciò che le era appena successo.
Arricciò il nasino, e increspò le labbra. Mi fece sorridere, era carina pure quando faceva la comica.
- Sei alta come me solo perchè sei sullo scalino- affermai io con finta diffidenza e noia.
Mi sorrise, sapeva che scherzavo.
Si morse un labbro e vidi emergere il suo tipico rossore facciale.
Perchè sei imbarazzata?
Il vento giocava timido coi suoi capelli. Volteggiando sul volto e frustando lievemente le sue guance, le sue labbra...
Le portai i capelli dietro l orecchio. Fu un gesto involontario, irrazionale, come se lo facessi da sempre.
- Allora... domani ci vediamo?- le chiesi speranzoso.
- Si. Sempre al solito orario- mi rispose sorridente.
Sembrava esserne felice anche lei.
Ad un tratto, la vidi avvicinarsi con la testa.
Oddio, che vuoi fare?
Deglutii piano.
Stavo fermo, come un imbecille.
Non mi aveva mai baciato prima, perchè dovrebbe farlo ora? Nel momento esatto che incontrerà le labbra mi muoverò insieme a lei.
Magari capisco come al solito una cosa per un altra, e prendo l immancabile palo con lei.
Minny aveva le labbra socchiuse e gli occhi bassi guardavano la mia bocca.
Ma non andò a posarsi su di essa, ma di 1 cm più in basso direi: sul mento...
Chiusi gli occhi anche io, mentre mi schioccava il bacio con morbidezza, ed ebbi un brivido per la schiena.
Dio, quanto ti voglio. Non ti immagini...
- Ehi- una voce sconosciuta mi entrò nelle orecchie facendomi sobbalzare. Aprii gli occhi di scatto, spaesato.
-...guarda la tata cosa fa- continuò una bambina.
Minny si staccò da me rossa di vergogna e si girò verso la voce acuta.
Guardai nella sua stessa direzione e vidi una bimba appoggiata al balcone che ci spiava curiosa.
Mi venne da sorridere, era una Minny in miniatura.
Pensai fosse sua sorella. I lineamenti erano quasi gli stessi se non che la piccola bimba aveva quelli rotondeggianti dell infanzia. I capelli erano diversi: la bambina li aveva sul biondo cenere, quasi oro. Minny li aveva un pò più chiari.
- Non sapevo avessi una sorella...- le dissi ancora un pò stralunato per un suo "semplice" bacio...di ringraziamento probabilmente.
Le piaceva ringraziarmi così...
Io volevo baciarla, sulle labbra. Come l ultima volta.
Sono quasi 5 o 6 giorni che non ti bacio. Eppure la nostra recita dovrebbe comportare cose di questo genere.
Fai schifo Denis, ma non ti vergogni? Per baciare una ragazza devi recitarci adesso..?!
Chiusi gli occhi irritato da me stesso, massacrando il mio piercing.
Che cazzo mi prendeva...
- Ah si...quella peste di Verdiana.- rispose borbottando fra sè.
Verdiana. Strano nome. Minerva, Verdiana...che nomi. Pensai divertito. Minerva mi piaceva. Anche Verdiana non è male.
- Verdiana? Che nome strano...ma simpatico-
Mi fece un cenno con la testa, continuando a guardare la piccola Verdiana.
Aveva proprio un musetto da furbetta.
- Verdiana, vai dentro, muoviti!- gridò arrabbiata a sua sorella.
- No, voglio venire giù...- rispose la piccola capricciosa.
- Aspetta che arriva mamma e glielo dico- affermò Minny cercando di chiudere ogni discorso.
- Lo dico io a mamma che stai insieme a un maschietto-  Verdiana puntò il dito verso la sorella.
Ridacchiai divertito. Un pò per la risposta della bimba, un pò per l espressione imbarazzata e spaventata di Minny.
- Intelligente eh? Ma quanti anni ha?- chiesi divertito e sorpreso.
- 5...da poco compiuti.-
- E' più carina e intelligente di te... di certo non ha preso dalla sorella- la provocai con un ghigno.
Mi spinse facendo una finta maschera di incredulità e offesa.
Indietreggiai divertito e risi.
- Dai, io vado dentro...se no quella è capace di rinchiudere anche te- disse guardandomi negli occhi.
Persi il sorriso.
E' già ora di andare, piccola?
- Grazie per oggi- continuò sorridendomi. Sempre con un espressione amara.
Mi avvicinai, giusto per un annusatina ai capelli.
- Grazie per il bacio- le sussurrai malizioso all orecchio.


Dopo l incontro con Minny, non andai subito a casa.
Dovevo andare in un posto. Era da tanto che non lo vedevo, che non ci andavo.
Era il mio rifugio sicuro dai miei pensieri...dalle cose negative.
Perchè ci sto andando?
Voglio rivederlo ecco perchè, cercai una risposta.
Avevo bisogno di pensare, di stare solo.
Quell angolo al mondo sconosciuto, mi faceva stare bene con me stesso. Avrei potuto fare qualsiasi cosa laggiù.
Nessuno mi avrebbe guardato o giudicato. Solo. Con i miei pensieri. Solo, con il cielo e le nuvole che mi avrebbero aiutato a riflettere.
Solo, con l erba e i primi profumi della primavera.
Arrivai in una quindicina di minuti, circa.
Parcheggiai e sorrisi tra me.
Ero solo. Nessuno sapeva di quel posto. Lo scoprii io e non dissi mai a nessuno il luogo esatto.
Scesi dalla macchina di mia madre e percorsi il sentiero per qualche metro, sviando a sinistra mentre quello sarebbe stato dritto.
Passai sotto rami di alberelli bassi, bagnandomi la testa con il rimasugli delle goccioline sulle foglie.
C era un altro sentiero, era quello che si sarebbe dovuto seguire in caso di gita o di visita, ma io scavalcai un muretto di 1 metro e 10 cm circa e passai in mezzo ad altri alberi. Era breve il tragitto sepolto da quella specie di fitta vegetazione.
Poi finalmente vidi l uscita da lontano e cominciai a correre.
Uscii dal sentiero e lo vidi davanti a me, finalmente.
Era sempre lo stesso.
L aria fresca e pulita mi entrò dritto nelle narici e mi sentii tranquillo, senza preoccupazioni.
A mio agio...era quello l effetto che mi faceva quello spazio aperto.
Un semplice prato verde, ampio, spazioso. E davanti a me il lago. Una vista magnifica.
Mi sdraiai a terra sospirando beatamente.
Avevo gli occhi chiusi e mi godevo i cinguettii degli uccellini, lo scroscio del torrente, il profumo dei fiori appena sbocciati.
Mi ricordavo di quando andavo in quel piccolo angolo.
Il "mio angolo".
Quando soffrivo, 2 o 3 anni prima. Non ricordo con esattezza.
Beh...credevo di soffrire.
Venivo sempre qui per pensare e stare bene.
Pensavo, naturalmente a Minny.
Come poteva un bacino innocente farmi impazzire a tal punto?
Io la desidero. La vorrei stringere a me, sentire il suo profumo senza dovermi nascondere, vorrei baciarle il collo, la bocca senza mai staccarmene...vorrei guardarla negli occhi e dirle quello che provo.
Quello che provo? Denis cosa provi? Cazzo, dici?
La desidero, vuoi dirle che la desideri? Si certo, poi scappa.
No, no...mai.
Sono tremendamente testardo e orgoglioso. Non ammetterei mai a me stesso che mi interessa una ragazza...ma non posso nascondermelo.
Posso evitarlo fino a un certo punto, poi scoppierò.
Però...sto troppo bene quando cè l ho tra le braccia.
Mi salta il cuore di felicità quando so di vederla, e quando la guardo...mi incanto.
E' bellissima vederla ridere, bellissima quando fa le espressioni buffe, bellissima e adorabile quando fa l offesa.
La riempirei di baci quando arrossisce, la proteggerei quando ha paura.
Ci sarei sempre per lei.
Io non capisco. E' la sfida, o è lei che mi interessa?

Restai lì per un altra mezz ora, a guardare il cielo limpido dopo la pioggia. A sentirne l aria fresca, osservando le nuvole muoversi. Quel luogo era un incanto. Avrei voluto abitarci.
C era anche il lago, pulito per di più.
Mi sentii vibrare il telefono in tasca e lo tirai fuori.
- Pronto?- era Cristian.
- Ah bello dove sei?- mi chiese come al solito pimpante.
- Nel mio rifugio felice...-
- Ah...- gli sentii dire. Lui capì.
- E' successo qualcosa?- continuò più serio.
- No...avevo voglia di pensare-
- Da quando tu pensi?- chiese sarcastico.
Alzai gli occhi al cielo.
- Motivo della telefonata?- dissi annoiato.
- Tu dimmi perchè stai là...-
- Te l ho detto: volevo pensare.-
- A che cosa?-
- A tutto-
- Hai rivisto Lina?- mi chiese incerto, aveva paura di ferirmi.
Il suo nome non poteva più ferirmi. No, e Cristian non lo capiva.
Non scatenava più in me quelle emozioni. Credevo fosse amore...invece. Cos è l amore? Non lo proverò mai.
- No...- dissi impassibile.
- Sicuro?-
- Cosa c entra Lina? Sono 3 anni che non la vedo e non la sento...Cristian non mi importa.-
Sbuffai.
- Motivo della telefonata?- dissi più duro e infuriato.
- Vabbè...- disse lui.
- il motivo è che Eleonora e Co. ci ha invitati per una pizza al Penny. Vieni?-
Drizzai subito le orecchie.
- Eleonora?- chiesi improvvisamente curioso.
Mi sedetti sull erba a gambe aperte, mettendomi a posto i capelli.
- Si...lei e 2 sue amiche. Ah così ne conosco una..- ridacchiò tra sè.
- Mmm...ti ha detto i nomi?-
- No...che te frega scusa? Se sono belle meglio per noi.-
- Tra quanto?- chiesi già avviandomi verso l uscita.
- Alle 21-
Gurdai l orologio.
Mancava 1 ora e mezza.
- Ok. Ci vediamo là- dissi e attaccai.

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Capitolo 11
*** Al ristorante ***


CapitOlo.10.

[denis.]

Ero già al Penny, insieme a Cristian, Massimo un altro mio amico, Eleonora e altre 2 ragazze: se non mi sbaglio c era...Cristina e una ragazza che non avevo mai visto.
Nessuna di loro era lei. Minny, non c era. Ne rimasi deluso e avevo solo voglia di andarmene.
Era ancora scossa per questo pomeriggio?
Prendemmo il tavolo, e subito tutti quanti presero confidenza.
Io me ne stavo in disparte, a sbuffare. Qualche volta sorridevo a quel cretino di Cristian per le sue solite battuttine.
- Ohi dove sei?- parlava una voce femminile dal nostro tavolo.
Non sapevo con chi ce l avesse e sbirciai per vedere chi fosse.
Era Cristina che parlava al telefono.
- No, abbiamo già preso i posti. Mmm...si ok, a tra poco!- e riattaccò.
Chi era? Speravo fosse lei, doveva venire.
Cominciai ad attendere l arrivo della misteriosa persona, impaziente.
Si sarebbe seduta vicino a me, non a quegli altri deficenti dei miei amici,
pensai divertito e geloso allo stesso tempo.
- Oh ciao scusate...- eccola. La sua voce.
Mi girai incapace di trattenere un enorme sorriso.
La vidi avvicinarsi con una coda ordinata e vestita tutta elegante.
Salutò le sue amiche e si presentò ai miei amici, timida...arrossendo.
Che dolce che sei, piccola...
Poi mi vide e mi disse "ciao" contento, con quel suo sorriso da capogiro.
Di fianco a me c era un posto libero (l avevo tenuto a posta) e un altro di fianco a Cristian che lo guardava come un pervertito, come un leone pronto a cacciare.
Gli diedi una gomitata in pieno stomaco e lui si piegò in 2 sulla sedia.
Intanto feci sedere Minny di fianco a me e le sorrisi.
- Come mai, mi vuoi vicino?- mi chiese con aria innocente.
Non le risposi ma continuai a guardarla negli occhi. Chissà, forse avrebbe capito...
- Oh ma che cazzo...sei scemo?- mi disse Cristian arrabbiato e dolorante.
Mi avvicinai al suo orecchio per non far sentire niente a nessuno.
- Guai a te. Ti conosco lo sai, lei non si tocca!-
Mi guardò stupito e silenzioso.
Minny cominciò a parlare con le sue amiche di fronte, mentre io non le toglievo gli occhi di dosso.
Non ci riuscivo, era più forte di me. Ogni tanto si girava e mi sorrideva, sempre con le guance rosse.
- Cos hai ordinato?- le chiesi per farle rivolgere verso di me l attenzione.
- Una coca. Non ho molta fame- fece un sorriso debole. Era annoiata, stanca.
Ti porterei via da qui...
Mi fissava sorridendo con la mano sotto il mento.
- E tu?-
- Boh...non so cosa mangiare- confessai io. Non sapevo neanche se avessi fame.
Fece un risolino.
- Ti sei calmata per oggi?-
- Si...non ti preoccupare. E' solo grazie a te-
Le sorrisi sghembo mentre ravvivai il suo ciuffo sbarazzino.
Lei scansò la testa dandomi una pacca sul braccio.
L avevo fatta arrabbiare. Era rossa e cominciò a sbuffare.
- Ehi, scusa, non volevo.-
- Si, ma impara a tenere le mani in tasca- disse sbuffando nuovamente mettendosi a posto i capelli.
- Dai, ho detto che mi dispiace...- alzai gli occhi al cielo.
- Si vabbè dai...non ci pensare.- mi rispose fredda e scontrosa.
Mi girai dall altra parte pensando a qualcos altro.
Come sei permalosa, mamma mia...
Sbuffai anche io. Non volevo litigare con lei.
Feci un respiro profondo e sbollii anche io l irritazione.
Mi girai di nuovo verso di lei e la portai a me cingendole le spalle con tenerezza.
- Dai...mi dispiace, perdonami. Non lo farò più, giuro.- le sussurrai all orecchio ridacchiando appena.
- Si, ok dai...dai lasciami.- la sentii ridere.
- Solo se mi perdoni- le dissi guardandola negli occhi, facendo il ruffiano.
Sentivo che nel nostro tavolo tutti erano in silenzio per cercare di capire cosa stava succedendo tra noi 2.
Le nostre bocche erano vicine, avrei potuto darle un bacio in un nano secondo. Ma ovviamente non lo feci...
- Si si ti perdono- mi disse sorridendo imbarazzata.
Io le baciai la guancia e il dolce nasino, poi mi girai verso gli altri ridendo.
Minny era bordò e teneva lo sguardo basso per non farsi vedere, poi scoppiò a ridere insieme a me.
Ci guardavano sconvolti e perplessi. Come se stessero guardando 2 pazzi.
Ero felice di quell intima complicità che c era tra di noi. Quella complicità che nessuno sapeva e sospettava.

Dopo la pizza e le chiacchiere decidemmo tutti quanti di fare un gioco.
Le ragazze dovevano bendarsi e attraverso il tatto, riconoscere il viso di noi ragazzi.
- Dai, Cristina vai tu per prima...devi riconoscere mmm...Cristian dai-
Cristina si mise la benda e cominciò a tastarci il viso divertita.
Io portai pazienza. Che giochi infantili...
Naturalmente si sbagliò e scambiò Massimo per Cristian che ne rimase alquanto deluso.
Era il turno di Minny.
- Ovviamente...- disse Eleonora lanciandomi un occhiataccia maliziosa.
- Minny, dovrai riconoscere Denis-
Minny annuì e si mise la benda. Poi comincio a toccare il viso di Massimo. Sentii una fitta allo stomaco.
Cazzo che nervoso...
Giocherellavo con il piercing stringendo i denti.
Lei sorrideva mentre con le mani cercava di capirne i lineamenti.
Scosse la testa divertita, poi passò a me.
Non mi trovava, non sapeva dove poggiare le mani.
- Oh, dove sei- chiedeva ridendo.
Io le presi le mani con delicatezza e le portai sul mio viso.
Vediamo se mi riconosci piccola.
Mi accarezzava le guance e la fronte e io sospiravo come un bambino felice.
Storse la bocca, confusa.
Dai ci stai arrivando.
Mi tastava il naso poi scese sulle mia labbra, accarezzandole con i suoi dolci pollici morbidi.
Io dischiusi la bocca e chiusi gli occhi.
Mi stavo maleddettamente eccitando.
- Mmm...- fece sempre confusa increspando le labbra
Poi passò a Cristian, gli accarezzò sempre le guance e salì sulla sua fronte. Io strinsi i pugni e mi girai nervoso.
- E' il secondo!- la sentii dire.
- Brava Minny!- esclamò Eleonora togliendole la benda.
Lei mi guardò sorridente e poi si avvicinò sussurandomi all orecchio
- Hai visto come sono brava?- disse vantandosi del suo fiuto.
- Mi conosci bene a quanto pare...- le sussurrai anche io malizioso al suo orecchio.
Mi fece un falso sorrisetto velato d arroganza e io mi misi a ridere.

[Minny]

E' finita la serata finalmente. Sono davvero stanchissima...
Sinceramente non ho ancora trovato il senso a questo ritrovo. Mah.
Però sono stata bene insieme a Denis. Sorrisi fra me.
C era questo ragazzo di cui non mi ricordo il nome, che mi stava parlando ma io non lo ascoltavo veramente.
Annuivo a ogni domanda che sentivo e a volte sorridevo.
Sapevo che ci stava provando ma non gli davo corda.
Guardai verso Denis che stava scherzando con quell altro suo amico.
Lo squadrai da capo a piedi.
Mazza quanto sei...
Mi morsi un labbro.
Era così dolce con me, così gentile e premuroso.
Era anche divertente quando non faceva lo stupido come un bambino.
Non riuscivo a smettere di guardarlo.
Mi ipnotizzava, la sua bellezza mi faceva incantare.
E quando lo guardavo negli occhi, potevo vederne tutta la tenerezza infinita.
Bellezza e dolcezza: le 2 caratteristiche per farmi impazzire letteralmente.
E lui le aveva tutte e 2. E allora mi chiedo, perchè sto ancora morendo per Fabio.
Di certo Denis è troppo bello per me però...avrei dovuto corteggiarlo e forse, magari alla fine...ci sarebbe stato.
Ma cosa stai dicendo oh?! Tu ami Fabio, lo rivuoi tutto per te. Che cavolo dici queste cazzate?!
Scossi la testa e mi sentii cingere le spalle improvvisamente.
Mi girai verso quell amico di Denis e lo guardai perplesso mentre continuava a parlare e ad annoiarmi. Che cosa diceva?
- Oh...Vattene, forza!-
Arrivò Denis che lo spinse, poi si mise davanti a me e mi fece indietreggiare con delicatezza.
- Oh dai Denis non rompere, ci stavo provando io-
- Lei non ci sta- disse Denis spavaldo e protettivo.
- Vero Minny?- mi chiese senza guardarmi in faccia.
Sorrisi al suo amico e feci spallucce.
Il suo amico, Cristian, se non mi sbaglio, mi sorrise a sua volta e sbuffò.
Denis aveva ancora gli occhi puntati.
- Te l avevo detto, Cristian. Ti avevo detto di starle lontano.- gli ribadì con aria superiore e arrabbiata.
- Oh madonna Denis! Uno ora non può provarci con la ragazza che vuole? Non mi sembra che state insieme- sbuffò Cristian.
- E chi te lo dice scusa?- Denis rispose stringendo gli occhi e mordendosi il piercing.
Poi mi cinse la vita e ci allontanammo di qualche metro.
Lo lasciò col dubbio.
Mi piaceva quando mi stringeva così dolcemente.
Arrossii del mio pensiero.
- Perchè hai detto che stiamo insieme al tuo amico?- gli chiesi balbettando.
- Non gli ho detto che stiamo insieme...- mi disse sempre guardando lontano.
Sapevo che di li a poco mi avrebbe lasciata, così spostai all indietro il mio braccio e gli posai la mia mano sulla sua.
Così non mi avrebbe lasciata.
Rivolse il suo sguardo arrogante e attraente sui miei occhi.
- E perchè ti sei innervosito?- gli chiesi incuriosita.
- Cristian è un coglione...- sentii che nella sua voce non c era possibilità di continuare il discorso, così lasciai perdere.
Dopo qualche minuto, lo vidi fissare il cielo scuro e stellato, mi chiedevo a cosa stesse pensando...
Strinse più forte la sua mano sulla mia pancia e sospirò.
Eravamo sul retro del ristorante, soli. Alzai automaticamente il sopracciglio, perplessa.
Cosa stava fissando? Non guardava le stelle perchè con gli occhi seguiva un movimento.
- Cosa stai guardando?- gli chiesi sinceramente curiosa.
Fece un respiro profondo e sorrise al cielo.
- Lo vedi quello?- e mi indicò qualcosa in alto.
- Ehm...no...-
- Come no? Guarda, là!-
Mi fece notare con più attenzione. Era un areo che volava così alto nel cielo che a malapena si notava. Però si potevano scorgere le sue lucine gialle e rosse.
Sorrisi leggermente emozionata.
- Bello vero?-
Io annuii continuando a seguirlo.
- Mi piace stare a guardarlo, soprattutto quando è notte e intorno a me cè silenzio. Mi fa venire i brividi. Quella sensazione di libertà. Libertà dalle cose negative della vita, lontano dal mondo. Felice e spensierato.- mi confessò con gli occhi chiusi.
Poi li riaprì e mi fissò. Vidi tanti di quei sentimenti dentro i suoi occhi e sentii una morsa allo stomaco.
- Beh, sarebbe il sogno di tutti quanti- mi disse sorridendo.
Rimasi incantata dai suoi occhi e dalle sue parole.
Tolsi la sua mano dalla mia vita, senza lasciarla però.
Intrecciai le mie mani tra le sue. Se lo fece fare senza chiedere spiegazioni.
E lo guardai negli occhi.
No, non guardarmi così, vorrei baciarti.
Quindi lo abbracciai buttandogli le braccia al collo, come quel pomeriggio.
Gli baciai la guancia e lui mi guardò negli occhi, confuso.
Poi mi avvicinai alla sua bocca, dischiudendo la mia.
La sfiorai lievemente pronta per approfondire il mio bacio.
Sentivo la sua mano dietro la mia testa, che premeva contro le sue labbra. Però...
- Denis?-
Ci staccammo immediatamente. Io spaventata e spaesata, lui scocciato a morte.
- Ma che cazzo...- si fermò e mi guardò facendo un grosso sospiro.
- Ah siete qui!- gridò Cristian.
- Dai ce ne stiamo andando, muovetevi-
Sbuffai anche io girandomi altrove.
Poi cominciai a camminare, senza guardare Denis.
Ero imbarazzata e furiosa per il momento rovinato.



Ciao lettrici! ^^ Mi fa piacere che siete in tanti a visitarmi. Brave continuate così... Ci sto andando un pò piano ultimamente.
E spero di non deludervi...  Commentate!eheh..Buon proseguimento. Ciauuuuuuuuu :D:D <3

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Capitolo 12
*** Inaspettato ***


Capitolo 11

- Uffa, io odio il mercoledì!- sbottò Minny quando fu arrivata vicino a delle sue compagne di classe, di fianco alla porta della palestra.
- Perchè?- chiese Eleonora sorridente, baciandola sulla guancia in segno di saluto.
Minny ricambiò sbuffando, facendo il muso.
- Perchè cè educazione fisica...- si lamentò.
Eleonora e le altre risero.
- Dai, sono solo 2 ore alla settimana. Passano veloci...-
- Per te si, per me no!- esclamò Minny portandosi le braccia al petto e arricciando il naso.
Quando fu arrivata la prof, comunicò alla classe che si sarebbero dovuti correre i 1000 metri: in 10 minuti avrebbero dovuto fare 9 giri di campo.
Minny era terrorizzata.
Io correre? Inciamperò ovunque, è già una insufficenza assicurata.
Dopo essersi messa la tuta da ginnastica, uscì dallo spogliatoio battendo i piedi esasperata.
- Non voglio correre Cri! Scappiamo?- chiese retorica, sapeva che non si poteva fare.
Anche se avrebbe voluto.
- Dai, Minny! Quando non ce la fai più smetti ok? Poi la recupererai l insufficenza...-
Sbuffò e seguì l amica nel campo.

- No basta, non ce la faccio più!- disse Minny cercando di respirare correttamente, cercando di riprendere fiato.
Al settimo giro, era esausta. Aveva il respiro troppo irregolare; l aria fredda le bloccava la gola.
Si inginocchiò velocemente a terra, sostenendosi con le mani. I capelli le volano con il vento freddo e pungente.
Non respiro. Oddio...non respiro.

[Minny]

Iniziai a piangere impaurita, mi girava immensamente la testa e la sentivo bruciare quel tanto che riusciva a imbiancarmi la vista.
- Oh Minny! MInny!- sentivo gridare il mio nome, ma non reagivo.
Qualcuno mi tirò su e mi avvinghiai al suo barccio continuando a piangere e a respirare faticosamente.
- Prof, Prof! Minerva non respira, non respira!- gridò Cristina al mio fianco.
La prof mi si misie velocemente all altro mio fianco per sorreggermi.
- Presto portiamola fuori- disse preoccupata la professoressa.
Ci dirigemmo verso l uscita del campo e Cristina mi prestò la sua felpa e la sua sciarpa.
Anche io avrei dovuto correre con la sciarpa, almeno mi avrebbe tenuto caldo la gola!
Ci sedemmo davanti ad un muretto vicino al cencello per l accessp al campo.
Cristina mi abbracciava forte, per darmi calore.
Cominciai a tossire aria fredda riprendendo fiato piano piano.
- Stai meglio Minerva?- mi chiese la prof cercando di scaldarmi il braccio.
Annuii.
- Ok, io torno a controllare gli altri- rispose e se ne andò.
Quando mi ripresi, mi tolsi la felpa e la sciarpa ringraziando la mia amica fedele.
E sotto sua richiesta, le raccontai come stava procedendo la mia finta storia con Denis.
Naturalmente, volle sapere se c era stato qualche altro bacio finto.
Ma io risposi di no...ed era la verità.
Cavolo, io volevo baciarlo domenica sera.
Pensai arrossendo. Ma questo a Cristina non glielo raccontai.
Le confessai, però, che come tipo le piaceva; quando sapeva essere dolce e gentile.
Non so perchè dopo la confessione mi guardò maliziosa e sospettosa. Non avevo detto niente di male...bah.
- Minny!- sentii gridare il mio nome da lontano con voce tremendamente familiare.
Mi girai fulminea verso di lui, verso la sua voce. Lo avrei riconosciuto fra 1000.
Accellerò il passo avvicinandosi sempre di più.
- Che hai?- mi chiese a meno di un metro.
Poi, Denis mi prese il viso tra le mani e mi accarezzò le guance con i pollici.
Sussultai al suo tocco caldo.
- Cosa hai fatto?- ribadì ansioso.
- Ehm, niene, niente...Sto bene!- risposi velocemente.
Restammo per ben una quindicina di secondi a fissarci negli occhi e a sorriderci.
- Vabbè, io ho capito che sono di troppo- incalzò ridendo Cristina.
- La prof si incazza se no!- continuò mentre si allontanava.
Denis si sedette, sul muretto più alto e mi ritrovai con la schiena e la testa contro il suo petto.
- Perchè non sei dentro a fare fisica con gli altri?- chiese e appoggiò il mento sul mio capo.
- Mmm...mi sono sentita male mentre facevamo il test del 1000 metri.- risposi imbarazzata.
Lui scoppiò a ridere fragorosamente. Lo guardai irritata e gli feci una linguaccia.
- Ah Minny, cosa devo fare con te? E' possibile che riesci sempre a farti del male?- esclamò ancora diverirtito.
- Come se lo facessi a posta!- controbattei.
- Dai, scherzo...- mi sussurrò all orecchio baciandomi i capelli vicini.
- E tu invece che ci fai qui?- gli chiesi io curiosa.
- Ehm... mia madre aveva bisogno di me, lei...lei lavora qui di fianco- e mi indicò una casetta gialla vicino alla mia scuola.
- Ah...- risposi solamente. Ne rimasi delusa, credevo che fosse venuto a trovarmi.
Presi la sua mano e cominciai a passarci un dito, avanti e indietro sul suo palmo, con delicatezza.
Lui rabbrividì.
- A cosa stai pensando?- azzardai dopo poco.
Era strano, perchè non attaccava con le sue solite battutine o con le sue domandine impertinenti?
- A niente, perchè?-
- Non è vero! Sei così silenzioso e imbronciato... Di solito non stai mai zitto!-
Denis mi sorrise.
- Mmm...non so se ti conviene saperlo- mi rispose. Non sapevo se scherzasse. Il suo tono era più che serio e sincero.
- Che cosa?- domandai curiosa.
Sospirò.
- Meglio che non te lo dico, Minny, davvero...-
- Riguarda me?-
Sospirò di nuovo.
- Si...-
- Allora lo voglio sapere! Credo sia un mio diritto-
Mi girai a guardarlo, lasciando perdere la sua mano.
Non rispose.
- Allora?- chiesi impaziente.
Mi mise una mano sul viso accarezzandomi e sorridendomi, poi con l indice tracciò le linee delle mie labbra mordendosi le sue. Capivo chiaramente cosa voleva fare in quel preciso momento. Il suo sguardo era perso, chissà in quali pensieri.
Io deglutii, ma avevo sempre lo sguardo puntato nei suoi occhi.
- Ho voglia di baciarti- confessò con voce bassa e roca.
Sorrisi compiaciuta. Lo sapevo, non ne fui meravigliata.
- E cos è che ti ferma?-
- Il rispetto che ho per te- mi rispose senza pensarci un attimo.
Come sei carino, Denis. Sei leale e sincero...
- Tu mi porti rispetto?- chiesi sorpresa avvicinandomi di più al suo volto stralunato.
Sembrava meravigliato della mia sicurezza.
Annuì.
- E... se non mi portassi rispetto?-
- Ti avrei già baciata...-
Sorrisi elettrizzata.
Gli portai una mano dietro la testa intrecciando le mie dita ai suoi capelli soffici, e premetti il suo capo più vicino al mio viso.
- Io voglio il tuo rispetto...- sussurrai sulle labbra vicine. Ne sentivo il calore e sentivo il mio cuore battere veloce.
- ma ora non mi serve- continuai sfiorandogli le labbra.
Un secondo dopo, lo baciai. Finalmente...pensai. Lo baciai con desiderio e trasporto, ma Denis riusciva ad essere dolce contemporaneamente.
Mi fai impazzire.
Mi mise le mani sul viso per sorreggerlo, senza staccarsi dalle mie labbra, muovendole veloci e morbidi.
Stavo andando in iperventilazione, stavo impazzendo. Non riuscivo a controllarmi.
Ci staccammo un secondo per prendere aria, continuando a tenere le nostre bocche ancora vicinissime.
Ci guardammo negli occhi, cercando di capire l uno dall altro se valeva la pena continuare.
Denis decise di si e riprese a baciarmi, tenendo la mia testa fra le sue mani.
Questa volta mi baciò con foga, infilandomi la lingua in bocca.
Mi succhiò le labbra, e le nostre lingue si muovevano in armonia.
Rischio di impazzire sul serio...oddio, Minny fermati!.
Non prolungai tanto quel bacio: mi accorsi di avere sbagliato, non dovevo. Anche se avrei voluto...
Lo scostai dolcemente.
- Cè qualcosa che non va?- mi chiese sussurando piegando nuovamente la testa di lato, pronto per baciarmi di nuovo.
- No- dissi a voce bassa e mi alzai dal muretto
Mi morsi il labbro sistemandomi i capelli dietro l orecchio.
Poi si alzò anche lui. Avvicinandosi a me di nuovo, pericolosamente.
Non riuscivo a muovermi, non volevo muovermi.
Ero impazzita sul serio! Cavolo, che mi stava prendendo?
- Ehm, forse è meglio che vada dentro perchè...- cercai di dire, ma non mi lasciò continuare: mi zittì con un altro bacio.
Oddio, non volevo staccarmi. Arrossii vergognadomi di me stessa.
Non credevo di desiderare un bacio da lui così intensamente.
No, basta, non puoi tentarmi così.
Lo spinsi nuovamente, piano attenta a non essere scortese.
- No, davvero, devo andare- questa volta fui io a non lasciargli possibilità di replica e mi incamminai veloce verso la palestra, leccandomi le labbra.



















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Capitolo 13
*** Non posso mentirmi ***


Siauuu! ^^ Scusate se nn rispndo mai hai commenti...è ke mi dimentico eheh :P... si sono un pò imbranata. Ma cmq grazie a tutti, tutti quelli che mi seguono. Mi fa molto piacere :D!! Eccovi il dodicesimo capitolo...un bacioneeeeeeee <3<3

=CAPITOLO 12=

[MINNY]

E' da oggi che ci penso...che cazzo mi ha preso? Perchè l ho baciato?
Sospiravo e sentivo un brivido allo stomaco e alla schiena ogni volta che ci pensavo.
E mi è anche piaciuto!
Uffaaaaaa! Minny non ti fai schifo? Come ti è saltato in mente...come hai potuto...
Però...cazzo, da una parte non riesco a pentirmene. Lo rifarei sicuramente se potessi tornare indietro.
Ero sul mio letto, la faccia contro il cuscino. Che pensavo e ripensavo.
Cavolo...le sue labbra, il suo sorriso, il suo profumo. Era quello che mi ja stordito!
Mi ha completamente inebriato i sensi, non capivo più niente...
Non facciamo le sfigate Minny, l hai baciato perchè volevi farlo, perchè desideravi farlo; non cercare scuse inutili per non sentirti in colpa.
Qualcuno bussò alla porta.
- Chi è?- chiesi controvoglia e la mia voce era attituta per via del cuscino.
Nessuno mi risponde ma entra comunque.
- Minny, che stai facendo?- era Cristina.
Mi alzai subito sorpresa e mi sedetti a gambe incrociate.
- Ohi, ciao...-
- Tutto bene?- mi chiese sospirando.
- Ehm, si...vieni, siediti- le indicai il posto accanto a me.
Mi obbedì e si sedette fissandomi negli occhi.
Piombò uno strano silenzio, e la fissai perplessa.
- Che cè?- chiesi.
- Niente...- rispose mordendosi un labbro. Aveva un espressione maliziosa.
- Perchè mi guardi così?- stavo cominciando ad irritarmi. Irritarmi perchè avevo paura che...avesse scoperto o capito.
- Mmm...Beh, non mi racconti niente di nuovo?- lei sapeva.
Spalancai la bocca, corrugando la fronte.
- Tu...mi...ci...- provai a domandare balbettando.
- Si, io ho visto- incalzò con un sorrisetto ebete.
Mi schiarii la voce imbarazzata.
- Minny...veramente, pensavi...- disse scuotendo la testa.
- Io, io niente Cri! Non farti strane idee- precisai.
- E allora dimmi-
Feci un grosso respiro.
- Ci siamo semplicemente baciati...- sputai abbassando lo sguardo.
- Semplicemente?- ribadì calcandoci la voce.
Mi sentivo sgridata, ed ero a disagio. Non risposi.
- Io non ti sto rimproverando Minny..ma non mi hai mai detto niente..ci sono rimasta male- sentivo nella sua voce la delusione.
La guardai triste, aveva ragione. Ma io non gli avevo detto niente perchè...credevo non ci fosse niente da dire!
Feci la finta tonta.
- Beh, Cri... non c era niente da dire! Veramente, cosa avrei dovuto dirti?-
- Non so...che ti piace, che avevi voglia di starci insieme. Non mi hai mai nascosto nulla- mi disse sempre con sguardo imbronciato.
- Ma a me non piace Denis- mentii, ma non se la sarebbe bevuta facilmente.
Non potevo dirglielo, sarei sembrata una ragazzina incoerente.
Mi guardò accigliata come a dire " Non sono nata ieri".
- No, è vero- ribadii rossa in volto.
- E tu baci un ragazzo che non ti piace?-
Cazzo.
- Ehm...vabbè mi piace fisicamente, ma...nient altro.-
- Minny smettila...- disse sospirando.
- Vabbè, fa lo stesso...ma...- e mi guardò sorridendo.
- mi racconti la parte del bacio? Ti ha baciata lui?-
Scossi la testa.
- Tu??- chiese sorpresa.
Annuii.
- E come è stato?-
Mi morsi il labbro, indecisa sul dirlglielo. Ma si, lei mi avrebbe capita.
- Cri...- cominciai. Poi sbuffai portandomi il cuscino in faccia.
- Mi è piaciuto...tanto...- confessai arrossendo. Non avevo il coraggio di guardarla.
- Mmm...- si limitò a dire guardando a vuoto.
- Perchè l hai baciato?-
Già, perchè l ho fatto?? Bella domanda...
Sospirai.
- Non lo so...- mentii di nuovo. Perchè non riesco a dirlo, perchè!?
Cristina mi tolse il cuscino dalla faccia.
- E' per questo che sei così pensierosa?-
- Si...-
- Lui ti piace... vero?- mi chiese sicura.
La guardai con un espressione che lasciava intendere ogni cosa, ma non le risposi.
- Cri, ti giuro. Non lo so. Si mi piace ma...-
- Forse non a tal punto per mettertici insieme...perchè tu sei ancora innamorata di Fabio, giusto?- incalzò lei. Forse riusciva a capirmi meglio di me.
Fabio. Il suo nome riusciva ancora a colpirmi come un calcio prepotente in pieno stomaco. Sorrisi. Si, lo amo ancora. Lo amo tanto.
Annuii.
Ma Denis? Lui, che posto ha nel mio cuore?

[ DENIS]

Non posso crederci. Mi ha baciato.
Sembravo un imbecille: erano più di 5 ore che ci pensavo, che mi leccavo le labbra al solo pensiero.
Sorridevo come un cretino quando ripensai alla scena.
In quel momento sentivo chiaramente quanto mi desiderasse. Lei mi voleva, lo sentivo. Lo sentivo nel suo bacio, nel modo in cui mi ha afferrato.
Mi ha fatto impazzire. E ogni giorno sento soltanto crescere il mio desiderio per lei.
Mi attrae incodizionatamente ed è bellissima in ogni gesto che fa.
Anche nel più piccolo, come spostarsi i capelli dietro l orecchio o quando si torturava le dita...la trovavo bellissima, affascinante, semplicemente meravigliosa.
E io come un cretino incantato. Ma come è possibile?
La trovo così indifesa e innocente, e anche quello mi fa andare matto!
Non mi capisco, come può una ragazzina ipnotizzarmi mentre mi bacia? Come può ipnotizzarmi sempre?
La voglio, la desidero...più di quanto immaginassi.
Più di qualsiasi altra cosa al mondo.
La voglio come non ho mai voluto nessuna. Mi sento così ridicolo. Mi aveva preso, mi aveva catturato. Come diamine aveva fatto?
Era questo che mi serviva? Una brava ragazza?
Sono ridicolo ma non me ne frega. Cosa posso farci se mi ha stregato? Chi non ne rimarrebbe affascinato?
I suoi occhi profondi ti invitano a bramarla e il suo sorriso tentatore è una decisa conferma che non potresti mai lasciarla andare.
 Ricorderò il tuo nome bene impresso nella mente, questo perchè tu sei l unica fra tante: l unica davvero che in un solo sorriso, ha scolpito nella mente un pensiero deciso. Lo dico sincero...perchè già mi manchi, resterei qui a guardarti anche ad occhi stanchi...

Le parole di Olly Vincent mi risuonavano nella testa: per alcuni versi rispecchiava la mia situazione.

Il suo ex era veramente un frocio, una mezza calzetta. Mi dispiace dirlo ma...meglio per me se non la vuole. Non voglio vederla triste però...la voglio mia.
Cosa dici Denis? Non si dice " voglio". E ci sono poche probabilità.
Sorrisi. Quando mai ero così dubbioso e senza fiducia in me stesso...?
Però oggi...mi ha baciato. Cazzo, non può non essere significato qualcosa per lei.
Io sentivo che mi voleva, voleva baciarmi e non so se...
No, quello impossibile. Quanto mi piacerebbe che io...lei...No!
Scacciai immediatamente quel pensiero.
Cavolo, sono perso...sono pazzo di lei. Posso mentire agli altri ma non a me stesso!
Il desiderio irrefrenabile di accarezzarla, di stringerla contro di me...di guardarla negli occhi...di baciarla..tutta.
Ehi, stiamo calmi eh?
Tu dammi spazio, io ti prometto che ad ogni gesto io starò attento. Sarai al centro dei miei pensieri...[...] Ora ti prego non mi scappar via, non avere paura di questa piccola pazzia. Perchè in fondo la vita si vive rischiando...

Poi ascolto nuovamente il ritornello della canzone:

You give me your smile, you give me you eyes and I give to you my heart.
Cambierei solo una cosa in quella frase, una cosa troppo ovvia.
You give me your smile, you give me your eyes...because I gave to you my heart.
Non ridarmelo indietro, è tutto tuo.

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Capitolo 14
*** Lei...non fa per me. ***



CIAU!! ^^ ( i miei soliti occhietti spastici XD) come sto andando? "fai schifo, ritirati!" ihih... e forse dovrei XD...cmq, scusate se questo capitolo è un pò corto...Mi farò perdonare e il prossimo lo farò lungo lungo, giuro!! Un bacione baciucchioso...
Ps= lo so che si dovrebbero dare una mossa sti 2, ma sono un pò ritardati come me!
XD  <3<3

CAPITOLO 13




[Denis]

Non avrei mai pensato che mi sarei arreso così facilmente. Ma devo accettarlo...Sono 2 giorni che mi evita completamente, che mantiene le distanze...
Anche se dovremmo recitare, non si avvicina più a me come prima, non mi stringe più. Perchè? Io so che era per quei baci.
Ma anche se avessi rifiutato, avrebbe comunque reagito allo stesso modo.
Feci un respiro profondo, mentre stavo decidendo che cosa mi sarei messo quella sera per andare a ballare. Almeno una serata di svago.
Meglio così, io e lei siamo troppo diversi. Io ho voglia di divertirmi ancora, lei invece è seria...mi avrebbe intrappolato se ci saremmo messi insieme...
Io sono già intrappolato, pensai sospirando.
No non è vero! Cavolo, non permetterò a una ragazzina di prendermi così. E' solo una cotta, una cotta che passa. E' solo per la sfida, mi ripetevo, solo per la sfida.
Togliendomi completamente quei pensieri dalla testa, scelsi camicia blu e pantaloni bianchi.
Questa sera mi sarei divertito per bene. Ah finalmente! Una bella scopata e addio a quella ragazzina.
Mi guardai allo specchio. Insomma come può rifiutare uno come me? E' soltanto una sciocca, sorrisi scuotendo la testa.

- Lo sai che è innamorata di un altro, vero?- furono le parole taglienti di Eleonora. Sapevo a chi si stava riferendo. Alzai gli occhi al cielo, cercando di ignorare la fitta allo stomaco.
La guardai impassibile, forse un pò scocciato.
- A chi alludi?- feci il finto tonto.
Sapevo recitare bene. Eravamo fuori alla discoteca e aspettavamo che quegli energumeni dei buttafuori ci lasciassero passare.
- Sai bene di chi sto parlando-
- Ele- le feci un sorrisetto velato di tutta l arroganza che possedevo - lo sai, che non me ne frega niente vero?- le domandai facendole il verso.
- Non te ne frega che è innamorata di un altro, o non te ne frega di lei?-
Sbuffai. Odiavo questi interrogatori, sapeva sempre come farmi incazzare.
- Non mi interessa di lei! Io ci recito e basta!- sbottai.
- Allora perchè l hai baciata a scuola?-
Mi irrigidì. Scommetto che gliel aveva detto Minny.
- Come fai a saperlo?-
- Vi ho visti- fu il suo sguardo acceso di furbizia.
Sospirai. Almeno Minny se l era tenuto per sè...
- E' stata lei a baciare me. E ora basta con queste domande Ele! Tu mi conosci, una volta sola mi sono interessato ad una ragazza. E Minny non è proprio il mio tipo...- quanto mi costava dire quelle parole. Balle, tutte balle.
- Perciò, è sabato sera e vorrei godermi la serata ok?- continuai inespressivo.
Lei annuì sempre con sorrisino compiaciuto. Non le si poteva nascondere niente!
Il buttafuori ci timbrò la mano e noi entrammo, finalmente.

Non ci misi molto a trovare la ragazza con cui passare la nottata. Ne avevo trovate 3, ma volevo dare campo libero a una di loro.
Mi dispiaceva però, le altre 2 se ne andarono imbronciate e col muso.
Ero mezzo ubriaco, diciamo brillo. Ma ancora in grado di guidare.
Ballavamo e ci baciavamo, senza staccarci; lei più ubriaca e pazza di me.
Già, proprio bella, tosta, alta e magra, capelli neri e bellissimi e i suoi occhi da cerbiatta. Intenzionato al 100% di portarla a casa per farmi fare un bel servizietto. Insomma, si vedeva benissimo che era porca.
La facevo rabbrividire baciandole il collo, toccandola dappertutto a ritmo di musica. Anche a lei feci capire le mie intenzioni e ci stava. Ci stava eccome.
Mentre la leccavo sul collo, non potei fare a meno di annusare i suoi capelli: avevano un odore strano.
Ed eccola, anche li. Comparve il suo viso, i suoi occhi, il suo sorriso, la sua aria innocente...i suoi capelli mielati che creavano uno strano contrasto per il dolce profumo alla fragola. Mi sembrò di sentirlo chiaro tra le mie narici e pensando di avere qualcun altra tra le braccia, strinsi più forte la presa.
Una risata fastidiosa mi riportò alla realtà: non era lei, non era Minny.
Guardai quella ragazza ridere ubriaca tra le mie braccia, mentre mi baciava con violenza.
Mi incazzai con me stesso. Almeno stasera no, voglio divertirmi cavolo. La presi per il braccio e la portai fuori dalla sala rumorosa e rimbombante.
Minny...non me ne fregava più niente di lei...




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Capitolo 15
*** Chiarimenti ***


Ecco a vuii il quattordicesimo capitolo. Ammetto che gli ultimi sono un poco noiosi, ma il nostro Denis non sa veramemte come comportarsi ^^.
E' molto orgoglioso e deve fare i conti con il suo lato strafottente, che sarebbe più che altro la sua maschera per nascondere i propri sentimenti.
Tenete duro lettrici, non ci manca molto per le nuove novità (mmm..kissà kissà XD). Staremo a vedere muahahah.

Un beso. Silvietta
<3

CAPITOLO 14...



[ Minny]

Eravamo tutti in centro: finalmente mi concedevo una meritata passeggiata con la mia migliore amica. Questa volta era pieno di gente e soprattutto, non ero sola.
Mi ero dimenticata di quanto fosse divertente stare insieme a Cristina. Era da tanto che non uscivamo come si deve per una camminata al sole.
Con la stagione si stava avvicinando pure il caldo soffocante; faceva ancora un pò fresco ma mancava solo un mese per l arrivo dell estate.
Ah l estate! Io già mi vedevo in piscina o al mare a nuotare e a cazzeggiare. No compiti ovviamente.
Sospirai mentre ascoltavo con poca attenzione Cristina che parlava delle sue ultime vicende.
Chissà se Denis si era accorto che mi stavo allontanando da lui. Non ero per niente giusta! Forse pensava che io mi fossi accorta di essermi sbagliata a baciarlo...ed è così, però...ma... Oh mannaggia a me!
Ma non potevo starmi ferma? Non potevo tenere sotto controllo il desiderio e l istinto? Sei una testa di merda Minny...non avresti dovuto!
Sono una combina guai, pensai sbuffando.
Neanche un secondo che lo pensai e all improvviso scivolai su qualcosa e caddi col sedere per terra.
La gente intorno a me mi guardava preoccupata. E passata quella, cercavano di trattenere la risata. Forse per non essere scortesi...ma appena si girarono scoppiarono a ridere.
Io mi rialzai imbarazzata e irritata, rossa di vergogna per la figura.
Ma è possibile? Ma che cavolo ho al posto dei piedi?
Ero sotto lo sguardo divertito di Cristina mentre mi pulivo le pacche del jeans sul sedere.
- Ridi, ridi...non ti trattenere!- le dissi leggermente offesa.
E lei rise, ovviamente.

Da lontano vedemmo Eleonora e la sua comitiva. Lei era l unica femmina, ma come faceva?
C era anche Denis. Quando ci videro, Ele fermò tutta la compagnia per venirci a salutare. C erano anche Massimo e Cristian.
Poi notai una ragazza che teneva a braccietto Denis. Magra, alta.
La squadrai infastidita e sbuffai inconsapevolmente.
Poi rivolsi il mio sguardo altrove per non incontrare gli occhi di Denis.
Siccome Eleonora e Cristina si erano messe a chiacchierare di compiti di scuola, e "la ragazza" di Denis si era un attimo distratta non so dove, mi avvicinai a lui.
- Wow. Trovato la ragazza? Ti ha incatenato?- le chiese poco distante da lui, con velo di arroganza. Ma ero molto infastidita, in realtà.
Denis mi si avvicinò di più, i nostri corpi si sfioravano leggermente e venne più vicino anche col viso.
- No...gran bella nottata. Insomma, passatempo.- mi rispose a tono.
- Perchè, gelosa?- continuò convinto delle sue parole.
Mi avvicinai anche io di più col viso, senza farmi intimidire, ero a 4-5 cm dalla sua bocca.
- Neanche un pò- gli alitai sulle labbra, sorridente...mascherandomi.
Poi d improvviso mi prese per un braccio e mi fece spostare più avanti, lontani dagli altri.
Non dissi una parola.
- Io e te dobbiamo parlare!- esclamò un pò arrabbiato.
- Che cè?- domandai con aria innocente.
- Si può sapere, perchè mi eviti?- chiese ma sentivo un accenno di sarcasmo nella sua domanda.
- Io?Ehm...io- balbettavo come un idiota. Se ne era accorto, cazzo.
- Ma cosa dici? Non è vero...- mentii nascondendo la mia espressione.
- Minny, guardami negli occhi.- sbuffò.
- Mi eviti per quello che è successo l altro giorno?-
Si, ci hai azzeccato bravo.
Non risposi.
- Per quei bacetti Minny?- mi chiese sogghignando.
Mi girai con gli occhi sbarrati per guardarlo. Bacetti?
Giocherellava con il suo piercing, nervoso, divertito. Con la sua aria arrogante, con la sua faccia da schiaffi. Era da tanto che non volevo prenderlo a sberle.
Bacetti?!
Non risposi di nuovo. Ero arrabbiata.
- Senti, se mi eviti perchè hai pensato che potesse fregarmene qualcosa, ti sbagli.- disse malizioso e puntiglioso.
E capii. Lui voleva farmi incazzare, e c era riuscito. Sbruffone.
- Sai quante volte lo faccio? Credi che...-
- Zitto!- lo interruppi - No, ti sbagli. Io non ho pensato nulla del genere. Spaccone, neanche a me è importato un bel niente ok?- ribattei arrabbiata.
Tacque. Mi guardava serio.
Cosa pensi spaccone? Te l ho messo dove dovevo eh?!
- Ok.- rispose.
- Quindi, tutto risolto?- mi chiese. Non vidi più la sua aria arrogante. Io non lo capisco.
- E' stato solo un bacio infatti-
- 3- precisai.
- Si, 3. Ma...non è niente di che. D accordo?-
- Si, si ok- risposi facendo finta di niente.
- Non è successo niente, insomma tu eri un pò suonata perchè stavi male e io...-
Ah e tu? Sorrisi maliziosa anche io.
- Io mi ero appena svegliato e...vabbè, comunque tutto a posto- cambiò discorso.
Abbassai lo sguardo divertita.
Poi arrivò quella gallinella appicciosa che si riattaccò al braccio di Denis.
Mi squadrò da capo a piedi disgustata.
- Vuoi una foto?- le chiesi retorica e irritata.
Che cavolo aveva da guardare...
Denis mi guardò malissimo, preoccupato.
- Scusami?!- domandò lei con quella voce starnazzante.
Lui la strinse più forte per un braccio.
- Stai calma, calma.- le sussurrava.
- Puoi ripetere?- domandò di nuovo cercando di divincolarsi.
- Hai sentito bene! Goditi il ragazzo che hai di fianco invece che guardare le ragazze-
Tutta la comitiva di Eleonora scoppiò a ridere.
- Pure lesbica- borbottai io vicino a Cristina, che rise più forte.
- Calma dai...non è niente.- continuava a dirle Denis.
Si stava scompisciando anche lui, cercava di trattenersi dal ridere.
Poi io e Cri ce ne andammo salutando tutti. Denis mi diede un pizzicotto leggero sulla guancia.
- Fai poco la scema, che se non c ero io ti avrebbe picchiata.-
- Se non c eri tu non l avrei mai incontrata- gli feci presente.
E ci avviammo dalla parte opposta.


[DENIS]


Dai non ci posso credere! Ma cosa devo fare? Non mi sopporto più...non sopporto il fatto che mi rifiuti.
Cosa mi prende?
Quando penso che è innamorata di un altro, la rabbia e l invidia prendono il sopravvento.
Non mi capisco più. Denis, ti interessa o no?
Si, e fai finta che non sia così. Oh ecco. Trovata la risposta.
Ero in macchina con Cristian che parlava e parlava. Io pensavo e pensavo e nel frattempo guardavo la strada per non far incidenti, non lo cagavo neppure. Era passata qualche ora dall incontro. Era buio, le 9; e io ero ancora in giro. Dovevo ancora vedere mia madre.
Maledicevo me stesso per aver portato quella moretta in giro con me.
Risi. Ma cosa mi passava per la testa, e mamma mia quanto era appicciocosa! Per una nottata una si crede già di essersi sposata. Boh...
- Che cavolo ti ridi?- domandò improvvisamente il mio amico.
- Niente..pensavo- risposi sorridente.
- Carina la tua amica-
Annuii.
- Se vuoi te la passo- affermai pensando che si trattasse della "ragazza nottata".
- Davvero?- mi chiese incredulo.
- Certo.-
- Pensavo ti piacesse- borbottò scuotendo la testa.
Lo guardai accigliato. Si, la scopata e il resto mi è piaciuto.
Alzai gli occhi al cielo.
Dopo un minuto di silenzio chiese nuovamente.
- Scusa allora perchè l altra volta non volevi che ci provassi?- corrugò la fronte pensieroso.
- Ma di chi stai parlando?- chiesi avendo una vaga intuizione.
- Della biondina... Quella è veramente...-
Lo interruppi con una manata dietro la testa.
Cristian rimbalzò in avanti.
- Non ti permettere- lo minacciai con voce bassa.
- Ah ecco, mi sembrava.- disse lamentandosi ancora per lo schiaffo.
Risposi con uno sbuffo.

Sentii vibrare il cellulare nella tasca del mio jeans. Sarà mia madre, in pensiero.
- Pronto?- dissi senza avere tempo di guardare chi fosse.
- Denis, corri subito cè bisogno di te!- era Eleonora ed era allarmata.
- Perchè che è successo?- fermai la macchina in mezzo alla strada. Fortunatamente in quel momento non passava nessuno.
- Corri, muoviti. Siamo davanti alla ghirlandina, ti prego sbrigati- e attaccò.
Feci inversione e sfrecciai a tutta velocità verso il centro.
- Che è successo?- mi chiese Cristian preoccupato.
- Non lo so...- risposi ansioso.
Speravo non fosse successo nulla di grave, ma il suo tono di voce era veramente preoccupante.

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Capitolo 16
*** Rissa ***


eccovi un altro capitolo. Ringrazio tutti come sempre. ^^
Tanny: ti dico per la centesima volta grazie perchè mi hai veramente aiutata e forse senza di te non avrei mai capito nulla. ihih...cmq grazie anke per la recensione. Fammi sapere anke di questo capitolo mi raccomando! E spero ke ti piaccia come sempre xD. Kissuuuuu ^^
Morbidina: dai non farti i film, eccomi! xD mi fa piacere ke ti piaccia la mia storia e spero di non deluderti. Alla fine non è successo niente di ke ihih...Un bacio ^^
Silvietta <3

Capitolo 15

[ Denis]

Ero arrivato in meno di 10 minuti nel posto che Eleonora mi aveva indicato. Ero pronto a tutto, qualunque cosa stesse succedendo. Lei mi ha messo veramente paura...
Se vengo a scoprire che era uno scherzo...non so quello che le combino!
Cristian mi era di fianco, preoccupato anche lui.
Eravamo quasi vicino alla ghirlandina e già da lontano scorgevo un affollamento in unico punto.
Che diamine era successo? Era pieno di persone, conoscenti e non.
Velocizzai il passo andando sempre più vicino e vidi sbraitare Eleonora verso di me con un occhio gonfio.
- Ma che cazzo è successo?- le chiesi ansioso e impaziente.
Mi facevo largo tra la folla, spingendoli.
- Calma quella testa di cazzo, la sta ammazzando!- mi rispose gridando disperata Eleonora.
- Chi? Chi sta ammazzando?!- gridai io a vuoto, lei era scomparsa.
Avanzai continuando a spingere finchè il cerchio non si fece sempre più stretto.
Osservai la scena e mi prese la rabbia, la paura, la tensione, la furia...
La mora della sera prima e Minny...la mia piccola. La sta ammazzando.
Le stava tirando i capelli sbattendola a terra, mentre lei cercava disperatamente di liberarsi graffiandola dappertutto ma senza alcun risultato.
Si sentivano le urla rabbiose e di dolore.
Altre 2 ragazze cercavano di dividerle, ma niente: la mora non mollava la presa.
Dietro di lei, un ragazzo rideva divertito. Nervoso, furioso...non so la parola adatta.
Provai tutto questo in meno di un secondo. Serrai le mascella, incazzato nero.
Instintivamente piombai sulla scena. Non erano riuscite a dividerle, lo avrei fatto io.
Mi misi proprio in mezzo, ricevendo un cazzotto in bocca.
La mora si staccò guardandomi dispiaciuta. Io...io la guardavo con disprezzo, con ribrezzo.
La spinsi con violenza facendola cadere a terra.
So che le donne non si toccano, ma lei aveva toccato il mio gioiello proibito. Non avrei mai perdonato su questo.

Allargai le braccia dando le spalle a Minny, che mi stava dietro cercando di prendere fiato. Cercavo di proteggere quel piccolo fagotto dall aria intristita. Avrei solamente voluto stringerla.
La mora mi guardava sofferente mentre cercava di rialzarsi e si fece avanti quel ragazzo che dapprima se la spassava.
- Lei non si tocca!- le dissi duro e arrabbiato.
Ero paonazzo. Cazzo avrei voluto prendere tutti quanti a capate.
- Denis è una cosa che devo risolvere io, tu non c entri- mi disse Minny calma da dietro mentre cercava di oltrepassarmi.
- Ehi dove vai? Non ci pensare neanche- fui duro anche con lei, la stavo rimproverando.
La guardai in volto: intanto aveva tutti i capelli arruffati, le guance rosse, il collo pieno di segni e gli occhi lucidi.
Inspirai forte girandomi rabbioso verso la mora.
- Ma che cazzo le hai fatto?! Come cazzo ti sei permessa!- le gridai in faccia.
Non mi rispondeva, indietreggiava impaurita.
- Ehi stai calmo bello.- venne più vicino il ragazzo minaccioso. Mi sorrideva ebete.
- Lascia stare mia sorella- continuò mettendomi una mano sul petto.
Ricambiai lo sguardo arrogante e gli scrollai via la mano, disgustato.
- E tu dici a tua sorella di lasciar in pace la mia ragazza- mi uscii quasi in un ringhio soffocato.
La mora sussultò dispiaciuta.

Mi girai verso Minny cingendola per la vita, facendo per andarmene.
- Guarda sto infame...- sentii dire dal fratello della mora.
Mi fermai alla provocazione.
Vuoi le botte stronzo? Ore te le dò.
Minny mi fermò per il braccio, intuendo le mie intenzioni.
- No...- mi sussurrò pregandomi quasi.
- Voglio andare via, portami con te- continuò con gli occhi tristi.
Mi prese l angoscia. Mi faceva venire ancora più rabbia a guardarla conciata così.
Lei che non sopportava la violenza, lei che già ha sofferto troppo, lei che non se lo merita.
Mi circondò il petto con le braccia, appoggiandosi a me.
Respirai forte. Come potevo dirle di no?
- Ok, andiamo- le sorrisi cercando di restare calmo.
Quando feci il primo passo insieme a lei, mi resi conto che zoppicava.
Sbuffai dispiaciuto, e ci avviammo verso l uscita della folla.
Come spettatore c era anche il puffo Fabio. Minny lo vide ma si rigirò immediatamente.
Chissà quanto avrebbe sofferto ora...Quello stronzo, era li e non l ha difesa.
Eh no, è vero che è dell altra sponda!

Ci eravamo allontanati di più, andando verso il parcheggio. Cercavo la mia macchina, quando all improvviso inciampò. Per fortuna si reggeva a me...
Senza pensarci la presi in braccio, tenendo da una parte la testa e dall altro braccio pendevano le gambe; quel dolce peso non era quasi niente per me. Si allacciò stretta al mio collo, guardandomi disorientata.
Era bella anche da malconcia. Quegli occhi azzurri mi facevano annegare nell incanto del suo oceano pulito, il suo profumo così buono mi dava i brividi...mi sentivo così a mio agio, così me stesso. Così bene...
- Dai mettimi giù- disse con tono quasi apatico.
- Non mi sembra che hai molta voglia di camminare- affermai sarcastico.
Nascose il suo viso sotto il mio collo, senza rispondermi.
Io la strinsi più forte contro il mio petto.
- Minny cosa mi combini...- le chiesi in un sospiro.
- Non sono stata io- parlò senza alzare la testa - lei mi ha preso per i capelli, da dietro le spalle- sentivo il suo respiro caldo sul mio collo.
Mi irrigidii.
- Mmm- riuscii a dire.
Aveva dei graffi anche sul braccio. Me l aveva spennata, quella troietta.
Arrivai alla macchina. La feci scendere con delicatezza senza che lei mollasse la presa dal mio collo.
- Ti sanguina un pò qui- le feci notare il suo braccio.
Annuì chiudendo gli occhi. Poi le aprii la porta del passeggero per farla salire in macchina.
Quando misi in moto e partii, cominciai a sentirmi osservato. Lei mi osservava, non capivo come.
- Ti fa molto male la gamba?- chiesi senza guardarla in faccia.
Si slacciò la cintura e si sporse più verso di me. Mi girai per guardarla negli occhi.
A cosa stai pensando, piccoletta?
- No, niente di grave. Solo una storta, mi passa tra qualche giorno- mi rispose. Sentivo l angoscia nella sua voce un pò tremante.
- Cosa dirai ai tuoi?- chiesi.
- Non lo so. Mi inventerò qualcosa-
- Prima vieni da me, ti voglio pulire quei graffi maledetti- dissi dopo qualche minuto di silenzio.
Lei non mi rispose.
Arrivati a casa, parcheggiai la macchina. Aspettammo un minuto prima di scendere, per guardarci negli occhi. Io le baciai la fronte e le dissi di salire un attimo in casa.
Mia madre non c era. Cena di lavoro, probabilmente.
La feci accomodare nel mio piccolo salotto; tappezzato di foto mie di quando ero piccolo, di mia madre e la sua bellezza giovanile, di mio padre e altre foto varie.
Si sedette subito sulla mia poltrona, quella rossa che adoravo per guardarci la tv.
Io presi 4 o 5 batuffoli di lana e il disinfettante.
La lana sembrava avere il colore e la morbidezza della sua pelle.
Le disinfettai io il braccio e glielo passai anche sul collo, lentamente. Beh, li non c era motivo...ma tanto per sfiorarla e toccarla.
- Guarda, hai un graffio anche qui- le dissi avvicinandomi al suo viso. Mi concentrai per pulire il graffio che aveva sotto l occhio, mentre lei mi guardava negli occhi, assorta e inespressiva.
- Vuoi qualcosa per il piede, piccoletta?-
Alzò il sopracciglio. Mi scappò. Cavolo, la chiamavo così nella mia testa, che mi uscii spontaneo. Come se lo dicessi da sempre...
- No grazie, mi passa. Tranquillo- non disse niente riguardo al nomignolo. E feci l indifferente anche io.
- Ok- feci spallucce.
Ci alzammo in contemporanea.
- Mi fai vedere la casa?- mi chiese distratta, guardandosi in giro.
Annuii sorridendole e facendole una debole carezza sul viso ancora arrossato.
Le feci fare il giro del mio appartamento, facendo commenti cretini sulla mia stanza. Tanto per farla ridere e rilassare un pò. Ci riuscii e mi sentii più sollevato.
Si soffermò ad osservare le mie foto. Sorrise poi mi guardò, ma non disse niente.
- Stai meglio?- le chiesi titubante.
- Si sto bene. Pensavo a cosa cavolo potessi dire ai miei...-
- Digli che sei caduta. Dopotutto, tu inciampi sempre Minny-
Lei arricciò il nasino pensierosa poi mi sorrise di nuovo.
- Si, hai ragione.- ridacchiò. Che gioia sentirla ridere. Se stava male lei, stavo peggio io.
Fu strano che non mi chiese niente a proposito della richiesta che avevo fatto a quel tipo.
" Lascia in pace la mia ragazza"... Non voleva spiegazioni...Beh, meglio così.
- Ti va di raccontarmi?- provai.
Lei mi spiegò ogni cosa. Mi spiegò che la mora aveva alzato le mani per il commento che Minny aveva fatto nel pomeriggio e anche perchè si credeva veramente che io e Minny stessimo insieme. Gelosia e antipatia. Quella moretta è proprio una stupida ragazzina.
Mi avvicinai a Minny sfiorandole una guancia.
- Mi dispiace, piccol...ehm, Minny- dissi correggendomi all istante.
Minny rise. Ma sembrava di più una risata isterica che una divertita.
Poi la accompagnai a casa.

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Capitolo 17
*** Dormiamo insieme? ***



Ehilà gente!! Sono tornata muahahah...xD Sono sempre tra le scatole ihih...Ho scritto un altro capitolo.
Spero ke vi piaccia. Guardate cosa combinano sti 2...Dai, si stanno dando una mossa xD ^^.
Grazie alle recensioni!!
Tanny: grazie tantuuuu! Mi lusinga il fatto che solo io riesco a farti questo effetto xD. Grazie mille. Ci tengo parecchio al tuo giudizio. Un bacioneee e spero ke ocme sempre nn ti deluda.
SweetCherry: Eh lo so, anke io mi sono innamorata di Denis. Ihih...ma xke nn se ne trovano così? Sarebbe proprio un sogno...grazie perchè continui a seguirmi. ^^ Spero che ti piaccia anche questo capitolo, fatto con tanto impegno xD. Bacione.
Morbidina: uauuuu ti piacciono le risse? ihih...a me nn tanto ma la nostra Minny è un pò sfigata vero? Ed è vero che anke Denis doveva picchiare quel tipo, ma sapeva che avrebbe fatto un torto a Minny e perciò non ha fatto niente ^^. Spero che continuerai a seguirmi e che anche a te non deluda. Bacione.
Sashinapiccolina: Hai visto sono tornata in fretta! ihih...grazie 1000 e stai tranquilla che la continuerò fino alla fine xD. Bacione.

Un bacione alle lettrici. Silvietta <3

CAPITOLO 16

[ Denis]

- Ti sei incazzato parecchio ieri eh?-
Intanto, erano le 10 di mattina ed ero stanchissimo e c era quell imbecille di Cristian venuto per rompermi le palle.
Mi ero appena svegliato.
Mi passai, sbuffando, una mano in faccia. Non mi andava di rispondere, odiavo essere svegliato in modo così brusco come faceva lui...mi innervosivano soprattutto gli interrogatori.
- Per piacere...- lo guardai torvo.
La sera prima, dopo la rissa di Minny e dopo averla accompagnata a casa, mi misi a pensare a una cosa. Ci pensai finchè non mi addormentai, ecco perchè ero così stanco.
Ero troppo immerso in questa storia. Una storia che mai sarebbe cominciata, che non doveva cominciare...anche se avrei voluto.
Dovevo avere, però, un ulteriore conferma. L ultima. Ma non pensavo veramente che l avrei fatto.
Invece...
Mi bloccai a fissare un punto, chiedendomi senza sosta se sarei dovuto andarci o no.
Ci vado? Si, io devo capire. Mi alzai di scatto dalla poltrona e mi diressi immediatamente in bagno.
Cristian mi seguì stralunato.
- Oh, che cazzo ti viene?- mi chiese entrando.
- Niente...devo vedere una cosa-
Ero agitato, curioso. Dovevo sbrigarmi.
- Dai esci, devo lavarmi- gli dissi di fretta.
- Come se non ti avessi mai visto nudo...senti, mi dici che cavolo stai facendo?-
- A differenza tua, io mi lavo- sghignazzai scherzoso.
- Mi lavo anche io stronzo.- fu la sua risposta - Intendo dire, cosa devi fare che sei improvvisamente frettoloso?-
- Devo andare via-
- Da Minny?- mi chiese malizioso con la sua solita faccia da schiaffi.
- Esci! Muoviti- lo spinsi fuori, scuotendo la testa.

Dovevo sbrigarmi. Verso le 14 non l avrei più trovata in casa.
Il tempo di lavarmi, di vestirmi. Ci avrei impiegato almeno un ora e mezza per essere da lei.
80 Km e li avrei fatti tutti di corsa. Ma li avrei fatti, dovevo. Volevo capire...Forse non aveva neanche tanto senso...

Uscii dalla doccia senza neanche frizionarmi i capelli. Cristian era in camera mia che guardava una replica di calcio.
- Mi spieghi dove cazzo devi andare?- domandò di nuovo, incazzato.
Non risposi mentre mi infilavo jeans e camicia.
Poi mi spruzzai un pò di quel profumo che a lei faceva impazzire. L avrei fatta impazzire...
Sorrisi solo all idea. Perchè lei impazziva ancora per me, ne ero certo.
Presi le chiavi della macchina e di casa.
- Quando hai fatto i comodi tuoi...esci da casa mia!- esclamai chiudendo la porta.
Cristian la bloccò prima che potesse sbattere.
- Denis, cazzo...dimmi dove stai andando!- sbottò impertinente.
- Da Lina- blaterai veloce, chiudendomi la porta che questa volta sbattè.
Sapevo di averlo lasciato sorpreso, con la bocca che toccava terra per la confusione.
Poi gli avrei spiegato tutto. Ma prima dovevo schiarirmi io le idee.


[ Minny]



Ero segregata in casa. Avevo inventato una storia poco convincente per i miei genitori riguardo alla mia gamba improvvisamente malconcia e i graffi abbastanza evidenti sulla mia pelle.
Avevo inventato che stavo aiutando un gatto che stava male in mezzo alla strada e così facendo mi aveva riempito di graffi. E riguardo alla gamba...un semplice incidente di equilibrio!
Non mi credettero perciò non dissi altro...ma siccome loro volevano spiegazioni a tutti costi che io però non davo, mi rinchiusero in casa a tempo indeterminato.
Ma che bello! Mi bruciavano leggermente i graffi al collo.
Sbuffai ripensando a quella vipera acida.
" Denis è mio" mi urlava contro. Ma cosa si credeva? Che davvero stessimo insieme? Che cretina...
Sbattei il cuscino del letto a terra. Che fastidio pensare che quella vipera spilungona se l era pure fatto.
Mi colpì una fitta allo stomaco quando ripensai al suo viso: Fabio. Era da quella mattina che non facevo altro che pensarci. Lui era lì, ha visto tutto. Tuttavia era rimasto impassibile, guardando la scena a braccia conserte. Quanto mi ha fatto male vederlo con quella sua espressione inespressiva... e io che lo amo così tanto, cosa ricevo da lui? Indifferenza, odio...perchè?
Cosa ho fatto io di male? Mi portai le mani agli occhi e cominciai a piangere. Era da tanto che non lo facevo; era da tanto che non piangevo per lui.
C era sempre Denis con me, che mi consolava, che sapeva come prendermi...non mi sentivo sola con lui. Mai.
Perchè? Perchè?
Mi mancano tanto le sue carezze, quei baci, quei suoi "ti voglio bene". Comincio a pensare che era tutto falso, tutto. Al solo pensiero le lacrime sgorgarono più veloci e più pesanti. Il ricordo mi tormentava e mi lacerava il petto.
Bussarono alla porta, ma io non risposi.
- Tesoro posso entrare?- era mia madre.
Non risposi. Ma lei entrò comunque.
- Tesoro che cos hai?- chiese preoccupata avvicinandosi velocemente al letto su cui io stavo piangendo.
Mi accarezzò la testa premurosa.
- E' da oggi, da quando sei tornata a casa che sei chiusa in camera tua...non hai neanche mangiato- mi fece notare.
Io mi asciugai le lacrime, distogliendo lo sguardo dai suoi occhi teneri.
- Non è niente, mamma. Mi fa bene piangere qualche volta...- mentii per non farla preoccupare.
- E' per Fabio, vero?- ci aveva azzeccato al primo colpo!
Mi morsi il labbro cercando di trattenere le lacrime.
Mia madre mi abbracciò stretta.
- Oh tesoro. Non mi è mai piaciuto quel ragazzo! Sei troppo bella, intelligente e buona per lui...non puoi starci ancora così male. Non ti merita, lo capisci?-
Quante volte le sentivo al giorno quelle parole? Sempre. Ero stanca di sentirle, basta.
Annuii fingendo di aver capito la lezione.
- Come va la gamba?- cambiò discorso.
- Bene, si sta riprendendo. E' solo una piccola storta. Domani sarà già passata...- feci spallucce.
Mi sorrise.
- Mamma...hai deciso il tempo...?- azzardai.
- No, non ancora- disse facendo un risolino.
Ridacchiai anche io. Meglio prenderla così, se insisto troppo poi si innervosisce.
- Per oggi stai a casa. Tanto sono quasi le 7.-
Poi si portò una mano alla fronte.
- Cavolo, sono le 7! Tuo padre torna fra poco e non gli ho cucinato niente...corro, se no poi chi lo sente- si avviò alla porta e si girò a guardarmi.
- Ti chiamo giù quando è pronto.- mi disse dolce, poi chiuse la porta.
Sbuffai annoiata, poi decisi di fare qualche compito per il giorno dopo visto che non avevo niente da fare.
Non c era neanche la mia sorellina da spupazzare, uffi. Era da una sua amica a mangiare la pizza. A 5 anni già esce con le amiche!
Sorrisi. Poi tirai fuori il libro di storia.

Dopo una mezz oretta, mia madre mi chiamò per mangiare. Naturalmente studiai per modo di dire, perchè non riuscivo a non pensare ai miei soliti pallini fissi.
Mio padre con le sue solite battutine e storielle di lavoro, riuscii a strapparmi qualche sorriso. Mio padre era fantastico, lo adoravo. Anche a mia madre...solo che mio padre era più comprensivo e di mentalità più aperta. Ma nonostante tutto, erano una coppia perfetta: si amavano tanto. Si facevano sempre un sacco di smancerie smielate. Ed ero tanto felice per loro...
Si fecero le 9 restando con loro sul divano a guardare la tv e ad aspettare con ansia la piccola peste di Verdiana.
Quando tornò, ci rilassammo tutti e io cominciai a stuzzicarla. Naturalmente, la vinceva sempre lei. Salii in camera mia quando vidi che mia madre crollò tra le braccia di mio padre, ancora sul divano. Venne sonno anche a me, ma prima dovevo finire di ripassare storia.
Sbuffai sedendomi sulla sedia della mia scrivania e aprii quel libro palloso.
Restai 10 minuti sulla stessa pagina. Niente, Napoleone non voleva entrarmi in testa!
Sapevo solo che morì a S. Elena. Cercai di concentrarmi portandomi le mani sulle tempie.
Qualcosa mi fece sobbalzare. Stavano bussando, ma non alla porta...alla finestra ma non potevo capire chi era poichè c erano le tende davanti.
Mi spaventai a morte, non volevo vedere chi fosse.
Deglutii, ma la curiosità era tanta. Decisi che non era il caso di chiamare i miei, magari era Cristina e si sarebbero spaventati per niente.
Spostai bruscamente le tende con un gesto fulmineo. E lo spavento passò.
Era Denis. Ma era pazzo?.
Gli aprii le finestre immediatamente.
- Che ci fai qui? Ma sei scemo, come cavolo hai fatto a salire?- gli chiesi sussurrando, per non farmi sentire dai miei.
- Mmm- disse barcollando in avanti.
- Sono salito sull albero...dai, non è tanto alto vuoi provare?- alzò la voce ridendo.
- Ssh!!- gli esclamai mettendogli una mano davanti alla bocca.
Aveva gli occhi rossi e continuava a ridere, era iperattivo.
- Tu sei ubriaco!- constatai.
- Nahh...solo qualche birra.- alzò nuovamente la voce.
- Denis, Denis shhh. Per favore...se i miei mi scoprono tu sei fottuto, ok?- gli misi una mano davanti alla bocca mentre cercavo di spiegargli. Sembrava un bambino. Annuì.
- Sono solo un pò brillo, scusa-
- Niente- dissi avvicinandomi alla porta e la chiusi a chiave.
Poi tornai da lui che si era seduto sul letto.
- Che bella la tua camera...- disse ridendo.
- Si, grazie...- risposi non curante - Senti, mi spieghi cosa ti è successo?-
- Niente, non preoccuparti- aveva sempre il sorriso stampato in faccia e gli occhi semichiusi per la stanchezza.
Mi accarezzò la testa, non con la solita delicatezza. Non dissi niente, probabilmente non sapeva neanche quello che stava facendo.
Gli tolsi la mano prendendola tra le mie.
- Non vuoi raccontarmelo?- chiesi tenera.
Ci pensò un attimo, poi scosse la testa.
Mi accarezzò una guancia e fece gli occhi dolci dolci...mi sembravano anche un pò...tristi.
Mi feci accarezzare chiudendo gli occhi.
Sospirai.
- Come sei venuto...in macchina?-
- Si, si- rispose contento.
- Mi metti nei guai così. E' meglio se...-
- No, no ti prego- mi interruppe e appoggiò la testa sulle mie gambe.
Mi zittii. Mi faceva davvero tenerezza. Cosa era successo? Non voleva dirmelo. Ero preoccupata e alquanto lusingata dal fatto che io ero la prima a cui avesse pensato per venirsi a sfogare.
Accarezzai continuamente la testa e i capelli, cercando di farlo rilassare.
- Posso stare qui?- chiese con tono improvvisamente triste.
- Ehm...io...-
Alzò la testa guardandomi negli occhi con i suoi imploranti...
Non riuscivo a dirgli di no.
Come cavolo sei bello...pure da ubriaco!
Sbuffai.
- E va bene...- mi rassegnai.
Mi sorrise e ritornò a poggiarsi sulle mie gambe. E io ripresi ad accarezzarlo.
- E'...qualcosa di grave?- chiesi preoccupata.
- No...-
Se non voleva aggiungere altro, non gli avrei chiesto altro.
- Grazie...- mi bisbigliò.
- Di niente, Denis.-
Si girò con la testa rivolta verso l alto, così potei guardarlo negli occhi.
Alzò una mano per accarezzarmi con il dorso della mano.
- Sei così bella...- mi sussurrò improvvisamente.
Arrossii violentemente.
- Sei ubriaco-
- Cosa c entra...-
- C entra, c entra-
- No, non credo...- ribadì sicuro.
Lo guardai interrogativa con il cuore che batteva forte. Non ne capivo il perchè...
- Senti, io vado a lavarmi e a mettermi il pigiama. Tu...resta qui ok?-
- Ok- disse alzandosi dalle mie gambe e mettendosi a sedere.
- Faccio presto-
Chiusi la porta a chiave da fuori, in modo che non si muovesse.
Poi entrai in bagno, mi spogliai, mi lavai e mi infilai il pigiama.
Rinfrescai la faccia e la bocca e quando uscii dal bagno andai a dare la buonanotte ai miei che già dormivano.
Tornai silenziosa in camera mia. Quando aprii la porta, vidi Denis che dormiva: sembrava un angioletto.
Mi fece sorridere, era così innocuo, così bello e dolce.
Gli tolsi le scarpe e poi spensi la luce.
Decisi di non mettere le lenzuola. Eravamo in 2 su quel piccolo letto ad una piazza.
Chiusi nuovamente la porta a chiave e misi la sveglia per le 6.
Così mi sarei potuta svegliare in tempo per mandare via Denis, senza che i miei sospettassero nulla.
Con delicatezza mi appoggiai sul letto e mi stesi. Eravamo vicinissimi, faccia a faccia...
Ma già spaevo che durante la notte mi sarei svegliata e sarei caduta per terra.
Non vedevo il suo viso al buio, ma sentivo che era vicino poichè sentivo il suo respiro fresco sul volto.
Gli feci una carezza leggera, ma che comunque sentì perchè si mosse appena.
Restai altri 5 minuti sveglia, poi scivolai lentamente nel sonno profondo.

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Capitolo 18
*** Cambiamento ***


Siau belle!! avete visto come sono veloce...invece di fare i compiti io mi metto qui e scrivo! ahahah...questo capitolo mi è uscito abbastanza facilemente dalla fantasia...menomale dai! Spero non vi annoi e nn vi deluda xD. Il nostro Denis ha capito una cosa molto importante, diciamo ke l incontro con la sua ex fiamma Lina lo ha fatto riflettere! E prenderà una decisione importante...xD Poi vedremo...hehe. Grazie alle recensioni e ai complimenti ^^.
SweetCharry, morbidina, Saschinapicciolina e Gilulia 87! Sono molto onorata, mi inchino. Grazie 1000. Grazie perchè continuate a seguirmi. Un bacio. Silvietta <3

CAPITOLO 17


[ Minny]


Faceva molto molto  caldo. Nooo, era già mattina? Ancora 5 minuti per favore...
Lo capii per il suono insistente e fastidioso della sveglia.
Uffi. Sono stanca morta...mi sentivo pure tutta sudata.
La cercai a tastoni sul comodino e la spensi. Poi guardai l orario.
Le 6? Come mai ho messo così presto la sveglia? Bah, sarò suonata. Ero ancora assonnata e frastornata, ma riuscii a trovarmi tutte le parti del corpo, mentre cercavo di aprire gli occhi.
Sentii qualcosa di caldo sotto la mia maglietta, proprio vicino al seno.
Spalancai gli occhi, ricordando. Oddio. Oddio. Quella non era la mia mano...era di Denis!
Mi girai per guardarlo; dormiva ancora respirando sulla mia spalla.
Sbuffai.
E adesso come faccio? Strinse di più la presa, mentre cercavo di spostarmi.
Arrossii come una stupida...ma che vergogna!
Cercai di levargli la mano con più delicatezza possibile, non volevo svegliarlo.
Prima mi sarei cambiata e lavata e poi lo avrei chiamato con gentilezza...
Mi aggrappai al comodino per facilitare "l impresa" poi qualcosa cadde: la sveglia.
Denis si svegliò di soprassalto.
- Oh che cazzo è?- tolse la mano dalla mia pancia.
Aveva voce bassa e la sentivo estremamente sensuale. Mio Dio che pensieri mi vengono.
Sospirai di sollievo, poi mi alzai in piedi silenziosamente. Ero ancora rossa, speravo non si fosse accorto di dove avesse tenuto la sua mano poco prima.
- Dove sono? Cavolo, che mal di testa- bisbigliò cercando di tenere gli occhi aperti.
Si mise una mano in fronte.
- Ah..Minny- mi guardò sorpreso.
- Allora non era un sogno-
- No...- risposi avviandomi verso l armadio.
Si sedette sul letto e cercò le sue scarpe.
- Cos è successo?- farfugliò, ma non credevo parlasse con me.
- Se non lo sai tu...non hai voluto dirmi niente ieri sera- mi portai le mani sui fianchi.
Improvvisamente si fece serio, come se i ricordi gli fossero tornati in un colpo solo.
Sospirò guardandomi amareggiato( almeno, a me sembrava così).
Si infilò le scarpe e si diresse verso di me dopo essersi stirato i muscoli.
Lo guardai interrogativa, aspettando che parlasse. Ma lui si stava zitto, mi guardava semplicemente negli occhi.
Scossi la testa confusa e tornai a guardare nell armadio.
Poi mi abbracciò. Mi abbracciò da dietro, premendo la sua testa sulla mia spalla, tenendomi allacciata al suo corpo solido.
Io deglutii. Mi sentivo emozionata: il cuore mi batteva a tremila allora, il mio stomaco volteggiava insieme alle farfalle.
- Grazie- mi sussurrò all orecchio dopo avermi spostato i capelli.
Mi sciolsi davanti alla sua gentilezza, alla sua tenerezza.
Il ragazzo duro che sotto sotto era tenero. Mi faceva impazzire...
Non gli risposi, sciolsi l abbraccio e gli sorrisi.
- Ehi- chiamò la mia attenzione, con un sorrisetto che conoscevo bene. Stava per dire una delle sue.
- Ma...noi non...non avremo mica fatto...- la sua espressione lasciava intendere ogni cosa.
Lo colpii con la maglietta che avevo appena scelto dall armadio, per indossarla a scuola.
- Cretino!-
Lui rise e mi pizzicò delicato la guancia. Poi ritornò serio, guardando il pavimento.
Avrei voluto sapere quello che gli frullava nella testa.
- Denis, che hai? E' successo qualcosa...so, che non sono affari miei ma mi dispiace vederti così- gli toccai la punta del naso con il mio indice.
Sospirò con l ombra di un sorriso sulle labbra. Gli occhi erano ancora tristi, spenti.
Non capivo; prima era spensierato, scherzoso e divertito e poi? Diventava triste...
- Niente davvero...ho solo...capito una cosa-
- Deve essere grave se ti sei messo a bere...- indagai.
- Si infatti- disse veloce, quasi fatto a posta.
- Devo andare un attimo in bagno- mi disse freddo.
Mi stupii, non lo era mai stato con me. Perchè? Forse era solo la mia impressione.
Non dissi niente e gli feci vedere dove era il bagno, pregandolo di fare in fretta e di essere silenzioso.
Lui mi annuì senza rispondere.
Io tornai in camera e mi vestii di corsa, prima che lui potesse rientrare.
Poi rientrò e mi si piazzò davanti guardandomi negli occhi.
I suoi erano vuoti, spenti, inespressivi.
Mi sentii a disagio, non mi aveva mai guardato così!
Mi avvicinai a lui per guardarlo meglio in volto. Eravamo talmente vicini che sentivo il suo respiro sulle labbra...
Io continuavo a fissargli la bocca e gli occhi, alternandoli. Sembravo una cretina...
- Ti aspetto giù- la sua voce spenta e fredda ruppe l atomosfera che si era venuta a crere.
Mi lasciò impietrita davanti allo specchio. Perchè si comportava così?
- Puoi andare a casa...- gli dissi fredda anche io. Ero arrabbiata, io non avevo fatto niente.
- Ti accompagno io a scuola- mi rispose aprendo la finestra.
- Ti ho detto che non ce ne è bisogno- ribadii mentre mi mettevo a posto i capelli.
- E io ti ho detto di si! Ti devo un favore...-
- Sai quanti ne devo io a te? No, non mi interessa. Vai pure.-
Lo aveva capito che ero arrabbiata. E non solo...ero dispiaciuta, volevano scendere le lacrime ma mi trattenni davanti a lui.
Sbuffò.
- Io ti VOGLIO accompagnare a scuola, ok?- ripetè lui - Ti aspetto giù- la sua voce era bassa, seccata e arrabbiata. Non mi lasciò possibilità di contestare: stava già scendendo dall albero.
Sbuffai anche io, sbattendo l anta dell armadio. Non sopportavo quegli atteggiamenti! Mi mandavano in bestia... Se sei girato per cavoli tuoi, non puoi scaricarti sugli altri! Contieniti, non è giusto.
Adesso quel deficente ce l ha con me e non ne trovo il motivo...prima fa il cretino con le sue battutine e poi mi tratta male.
Bah...Comunque sia, dovevo muovermi. Erano già le 6 e mezza, e alle 6 e 40 dovevo uscire di casa ( come tutte le mattine del resto) per non far insospettire i miei.
Feci lo zaino in fretta e furia, ricordando a memoria le materie che dovevo mettervi.
Poi corsi in bagno per sciaquarmi la faccia e lavarmi i denti.
Scesi le scale veloce e incontrai mia madre.
- Come mai così di fretta?- mi chiese divertita.
- Sono le 6 e 40! E' tardi!- le gridai uscendo di casa.
Percorsi il vialetto fino al cancello, poi lo vidi avvicinarsi in macchina.
Uscii chiudendomelo dietro e entrai in macchina senza degnarlo di uno sguardo.

Il viaggio fu silenzioso. Il silenzio mi sembrava assordante e pesante.
Che bambino, pensavo mentre guardavo fuori dal finestrino.
Parcheggiò davanti a scuola e attese che io scendessi.
- Oggi ci sei?- gli chiesi, riprovando a essere gentile. Mi riferivo al recitare davanti a Fabio...
- Ah...- disse guardando davanti a sè - giusto. Comunque no, oggi non ci sono-
Cercai di restare calma. Poteva anche dirmelo prima!
- Allora...ci vediamo domani?- ero leggermente infastidita. Dove doveva andare?
- No...neanche domani ci sono- non mi guardava in faccia. Mi dava fastidio, mi saltarono i nervi.
- Bene- dissi aprendo lo sportello del passeggero- Grazie del passaggio- sputai arrogante senza guardarlo negli occhi. E sbattei lo sportello.
Lui se ne andò immediatamente, lasciandomi come una stupida con i miei pensieri assillanti e preoccupati.

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Capitolo 19
*** Non me lo sarei mai aspettato da te! ***


Ekkime! ^^ Un ciao a tutte...questo capitoluzzo l ho scritto un pò alla cavolo. Spero come sempre ke non vi delusa, e ke ci capiate qualcosa!
Un grazie speciale a Morbidina, SweetCharry, Arte, Tanny e Checcaaaa! xD grazie tantu tantu...
Buona lettura. Bacino Silvietta <3


CAPITOLO 18
[ Denis]


Controvoglia, stavo raccontando a Cristian della mia giornata con Lina.
Voleva sapere tutti i particolari, il perchè della mia strana visita, che cosa avessimo fatto...quello era facile da immaginare.
- Ma ci sei andato perchè...ti mancava?- chiese lui incerto. Probabilmente, aveva paura di dire qualche cazzata. E l aveva detta grossa.
- No- esclamai.
- Lina non è più niente per me...come devo fartelo capire- gli dissi calmo e tranquillo. Era la pura verità.
- Allora perchè hai voluto rivederla? Solo per scopartela...? Dai, non ci credo-
- Sono affari miei, Cristian- sbuffai.
Non volevo dirgli il motivo della mia visita a Lina. Non volevo dirgli che l avevo fatto per dimostrare a me stesso che ero veramente pazzo di un altra...
Insomma, ogni volta che rivedevo Lina mi fissavo: stavo bene con lei, veramente tanto. Ma con me è stata crudele ed è per colpa sua che sono cambiato.
Avevo imparato la lezione. Essere stronzi, per non soffrire.
L avevo rivista per vedere se con lei sarei stato di nuovo bene, perchè volevo capire se ero interessato a Minny. Se avessi provato qualcosa con Lina, avrei capito che Minny non mi interessava davvero...che era solamente la sfida ciò che mi eccitava.
Invece...è stato il contrario. Stare con Lina non mi è piaciuto affatto come le altre volte, non ero impaziente di rivederla. E neanche quando l ho vista è cambiato qualcosa. Non mi ha fatto nessun effetto neanche dopo esserci stato a letto.
Per questo, dopo la mia inaspettata visita sono andato a bere qualche birra.
Ero arrabbiato con me stesso perchè mi sono lasciato coinvolgere da Minny, mi sono lasciato prendere da lei. E ho bevuto soprattutto perchè sapevo che non mi avrebbe mai voluto: era innamorata di un altro, e i tipi come me non le piacevano...
Si, forse l aspetto fisico ma...niente di più. Lei non guardava solo quello.
E io proprio a lei dovevo interessarmi, proprio per lei dovevo impazzire.
Ed è per questo, che stamattina l avevo trattata con freddezza.
Perchè dovevo allontanarmi da lei...Se la aiuterò ancora con la sua recita non ne verrò mai fuori. In un modo o nell altro, le farò sapere che abbondenerò il suo palcoscenico. Ma intanto, non avrei più dovuto rivederla. Mai più...
Mi era difficile, non avrei resistito tanto senza vedere i suoi bellissimi occhi azzurri, senza sentire la sua voce e la sua dolce risata.
Senza vedere quel suo sorriso che mi faceva palpitare il cuore... Non sarà facile, ma ce la farò. Sarà una cotta passeggera, credevo convinto.
Guarda se io a 19 anni mi prendo una cotta, di quelli da bambini delle elementari!
Bah...
- Allora quand è che metti la testa a posto eh?- mi chiese con sorrisino ebete, dandomi una pacca sulla spalla.
Risi fragorosamente.
- Senti chi parla!- gli dissi tra le risate.
Poi anche lui scoppiò a ridere.
- Ora più che mai, ho bisogno di divertirmi...-
- Perchè ora più che mai?- mi chiese curioso.
- Fai troppe domande...hai rotto le palle!- gli tirai uno schiaffetto sotto il mento.
E li cominciarono le bazzuffe sul divano del mio salotto.

[ Minny]

Non riuscivo a credere a come mi aveva trattata quella mattina! Che bambino.
Il giorno seguente, come tutte le mattine andai a scuola esasperata.
E sentivo che qualcosa mi mancava...sentivo di aver perso qualcosa.
Ma non capivo cosa potesse essere...
E neanche oggi recitiamo! Tutto tempo perso...ma perchè?! Dove cavolo doveva andare, Denis?!
Di sicuro a fare il playboy in giro...E bravo! Molto bravo.
- Ehi, che hai?- mi chiese d improvviso Cristina.
- Niente...perchè?-
Si avvicinò anche Eleonora, tutt orecchie.
- E' vero che è strana oggi? Beh, lo è da ieri...- commentò Ele a Cristina.
Cri annuì.
- Sentite, io sto bene ok?- e mi girai verso la lavagna, cercando di capire le equazioni.
Si scambiarono uno sguardo alla " Se, se vabbè come no" e mi guardarono fisso.
Io feci finta di non notarle.
- A proposito- esclamò Eleonora - ieri non ti sei vista con Denis...- non era una domanda.
- No...- risposi, irritandomi al ricordo della mattina precedente.
- Come mai?- il suo tono trapelava di curiosità.
- Non lo so. Aveva detto che non sarebbe stato a casa-
- Ah...vabbè vi vedete oggi- rispose convinta.
- No, non cè neanche oggi- dissi sbuffando.
Mi guardò a occhi sgranati.
- E dove cavolo deve andare?Mah...- borbottò tra sè.
- Certo, che è strano...- commentò rivolgendosi a me.
Cristina annuì confusa.
- Non dirlo a me, ieri mi ha trattata come se non esistessi.-
Spalancò a bocca.
- Davvero?- era incredula.
Non capivo il motivo di tanta sorpresa.
- S..si...- la guardai confusa, stringendo gli occhi.
Lei increspò le labbra e schioccò la lingua.
- Beh, indagherò...- mi disse.
- Signorine, volete anche il thè e i biscotti, per caso? O volete una bella nota e poi dritte spedite dal preside?!- era il richiamo della odiosa professoressa di matematica.
Ci girammo in silenzio, trattenendo le risate.
- Si, ci scusi!- gridò Cristina.
Poi scoppiammo a ridere silenziose.

Il giorno dopo ancora, non ebbi sue notizie. Non lo vidi neanche girando il centro...
Ma cosa gli era successo? Perchè si comportava in quel modo...non lo capivo.
Ero rimasta delusa e ferita da lui.
E oltretutto, non avevo neanche visto Fabio. Erano 4 giorni che non lo vedevo. E mi mancava...credo.
Sbuffavo, mentre con Cristina stavo per varcare la soglia della mia classe. Pronta per un altra odiosa, pesante, pallosa giornata di scuola.
- Oh Minny! Aspetta...- era la voce stanca di Eleonora.
Mi fermò prima che potessi mettere mano sulla maniglia della porta e mi prese in disparte.
- Ehi dimmi- le dissi con un sorriso.
- Devo dirti una cosa, ti ho cercato dappertutto stamattina- cercava di riprendere fiato.
Ridacchiai e gli diedi un bacio sulla guancia.
- Ho parlato con Denis, ieri- mi disse un pò preoccupata.
Io cominciai ad agitarmi, e il mio cuore a battere più veloce.
Ero pronta alla notizia. Qualunque cosa fosse...
- Mmm- dissi deglutendo.
- Beh...il succo è che...-mi guardò negli occhi.
- Dice che non vuole più recitare con te. Dice che sei insopportabile e perciò non ci riesce. E non vuole neanche più aiutarti-
Sbiancai. Il mio cuore cessò di battere.
- C..cosa?- non capii la mia reazione. Perchè ci stavo tanto male? Mi sentivo tradita, offesa. Colpita e affondata.
- Mi dispiace...- continuò con voce dolce.
- Non...non ti preoccupare Ele- le sorrisi cercando di nascondermi.
Mi aveva ferita più di quanto avessi immaginato...
Dal dispiacere e dalla sorpresa, passai all irritazione profonda. E infine, alla furia.
Lui non mi sopportava? Certo come no...non mi sopportava però veniva da me quando era ubriaco, aveva voglia di abbracciarmi, di baciarmi. Mi proteggeva, mi accarezzava...Ero la sua piccoletta..Eh certo, non mi sopportava proprio.
Quello stronzo! Ogni giorno mi deludeva sempre di più... Ma gli faccio vedere io. Non la passa liscia, eh no!
Continuai le ore di lezione ed ero nervosa, scorbutica. Quanto mi fa schifo!
Come si permetteva di dire che ero insopportabile? Non ne aveva il diritto!
E questa era una balla bella e buona...Volevo capire quale era il suo scopo, che cosa avesse contro di me. E l avrei scoperto. Avevo deciso che sarei andata a parlargli e l avrei fatto nero. Qualunque fosse la sua scusa...non lo avrei perdonato tanto facilmente.

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Capitolo 20
*** Quando un bacio vale più di 1000 parole... ***



Capitolo 19


[ Minny]


Mi ero preparata un discorsetto che lo avrebbe fatto sentire un verme. Perchè così si doveva sentire Denis.
A dire il vero, sapevo che stavo esagerando, però...non so perchè, ma più pensavo alle sue parole e più avrei voluto prenderlo a schiaffi.
Non avrebbe dovuto ferirmi così, mi faceva male se ci stavo a pensare.
Di solito queste cose non mi toccavano dette da un bambino capriccioso e viziato, ma di Denis mi importava.
E sapevo che dopo avergli detto quello che pensavo me ne sarei pentita., e mi sarei sentita in colpa. E tutto sarebbe finito: la recita, la nostra amicizia...perchè comunque lui non mi sopportava, e non mi avrebbe mai chiesto scusa, per le cavolate che aveva sperperato su di me, per via del suo orgoglio.
E neanche io; non sarebbe stato mai più niente come prima. Ma era veramente un amicizia la nostra?
Forse era così che doveva andare.
Ero convinta di avere ragione, ero una povera stupida che non si guardava intorno.
Qualcosa sarebbe cambiato...ma non si sa con certezza come vanno queste cose.

Arrivai davanti a casa sua, mantenendo dal giorno prima il mio broncio e le mie parole ben saldate in testa.
Erano le 9 del mattino: non potevo fare altrimenti. Avevo saltato scuola apposta per parlare con lui e sapevo che a quell ora era in casa e che dormiva ancora come un ghiro.
Così non mi sarebbe scappato...la mattina era l unico momento certo in cui l avrei trovato in casa.
Citofonai 2 o 3 volte, impaziente di vederlo e di guardarlo negli occhi. Di sfuriarmi su di lui. Si è vero che stavo esagerando e che avrei rimpianto il mio comportamento, ma almeno mi sarei tolta un peso dallo stomaco.
Oh, "piccolo" stai dormendo? Si, ma ora ti svegli e mi apri! E poi mi senti!
Citofonai una quarta volta, con violenza. Tanto che quasi mi rompevo l indice.
- Oh chi cazzo è?- era la sua voce rauca e ancora assonata.
Sussultai a sentirla. Incredibilmente, cominciai a sentire una certa nostalgia. Mi mancava il suono della sua voce...
Forse, non volevo ammettere a me stessa che mi mancava lui.
Ma come potevo saperlo?
Non avrei mai creduto che...potesse accadere una cosa del genere, pensai stupendomi di me stessa
- Aprimi, sono Minny!- dissi cercando di mantenere un tono di voce nella norma.
- Chi? Scusi può ripetere?- chiese sinceramente confuso.
- Cretino, sono Minny!- gridai offesa.
- Ah...- mi aprì il portone del condominio e riagganciò il citofono.
Salii le scale in fretta e furia, anche se erano 3 rampe mi sembrò di farle in meno di 2 minuti.
Il cuore mi batteva già a 1000, ma pensare che di li a poco avrei rivisto il suoi occhi marroni mi prese il nervosismo e un pò d angoscia.
Forse sarebbe stata l ultima volta che l avrei visto. Ma non dovevo far trapelare che ci stavo male.
Quando fui davanti alla sua porta di ingresso bussai con violenza.
Cerca di stare calma, Minny. Comportati bene, ripetevo a me stessa.
Mi aprì la porta, e in un attimo mi fiondai su di lui, entrando spedita, lasciando che la porta si richiudesse da sola.
Lo spinsi, costringendolo a indietreggiare. Era sorpreso, stranito.
E io mi feci prendere dall imbarazzo: quando scoprii che Denis era a petto nudo, ritrassi immediatamente la mano.
Ma ero sempre con sguardo puntato e minaccioso.
- Perchè mi hai abbandonata così, eh?!- cominciai ad attaccare - Ma neanche avere il coraggio di dirmelo in faccia! Sei un codardo!- lo spinsi nuovamente, mentre mi sfuriavo su di lui.
La sua espressione non cambiò, era confuso e sorpreso.
- Hai mandato tutto in fumo! Sei un stronzo...- poggiai nuovamente le mie mani sul suo petto nudo, fregandomene altamente delle mia gote che arrossivano per la vergogna.
Prese le mie mani trattenendole tra una delle sua. Le mie erano così piccole a confronto.
- Minny...- cercò di dire lui, con voce flebile e malinconica.
- No, Minny niente! Sai qual è la cosa che mi fa incazzare più di tutte? Lo sai?!-
- Per favore non urlare- mi chiese lui, calmo e tranquillo.
Credevo che avesse reagito alle mie urla, invece...era tutt altro che nervoso o irritato. Allora avevo ragione!
Si sentiva in colpa, quindi era tutto vero...

- No, fammi finire- lo interruppi.
- Tu sei libero di fare ciò che ti pare... Ma che tu vada a dire in giro che io sono insopportabile, che non mi sopporti quando...-
- Aspetta...- provò a dire di nuovo.
- Quando mi baci, mi stringi, mi coccoli e fai tutte la smancerie che vuoi...e non reciti! Denis, non reciti! Perchè il mio ex e i suoi conoscenti non erano in circolazione!-
Abbassò la testa, aspettando impaziente che finissi la mia ramanzina.
Giocherellava con il suo piercing, nervoso.

- Perchè hai detto queste stronzate, Denis?- gli chiesi più calma.
- Perchè?- e lo spinsi di nuovo.
Lui indietreggiò di un passo, senza guardarmi negli occhi.
Non mi rispose, e io sbuffai.
Sapeva che avevo ragione, doveva almeno avere le palle per dirmelo in faccia il perchè misterioso del suo improvviso "detesto" verso di me.
- Bravo, non dire niente- dissi con aria superiore - Tu non mi sopporti, però quando sei ubriaco vieni da me...quando vuoi baciarmi, mi baci...Solo quando ne hai bisogno tu, vero?!-
Mi fulminò con lo sguardo, poi scosse la testa deluso facendosi scappare un risolino isterico.
- A volte, le cose che dici sono assurde...-
- Si, bravo continua!- dissi arrabbiandomi di più.
- Come puoi dire una cosa del genere? Come puoi dire che io mi servo di te? Eh?-
Non sapevo cosa rispondere, forse questa non avrei dovuto dirla.
Scosse nuvamente la testa.
- Ti sei dimenticata che sono stato IO ad aiutarti? Ti sei dimenticata che...tu avevi bisogno di me?-
Su questo aveva ragione, dovevo ammetterlo. Arrossii, mordendomi un labbro.
- Perchè io non posso aver bisogno di te?- mi disse dolce. Non sembrava una domanda... I suoi occhi erano stracolmi di sincerità.
Lo gurdavo assorta, perdendomi in quel marrone cioccolato che cercava di calmarmi.
- Ok...ehm. S..su questo ho..ho sbagliato- confessai abbassando lo sguardo.
Avevo fatto la mia figuraccia, e lui non mi aveva dato spiegazioni. Quindi decisi di andarmene e non insistere, se non mi sopportava io cosa potevo farci?
Feci per girarmi e incamminarmi.
- Aspetta- mi fermò per il braccio.
- Non andare via-
Non lo capivo quando faceva così. Che cosa voleva da me?!
- Lasciami, Denis...non mi hai dato spiegazioni, non mi hai detto nulla.- dissi fredda, arrabbiata guardandolo dritto negli occhi.
- Perchè sei così cieca...- bisbigliò a voce bassissima.
- Cosa vorresti dire con questo?-
Sospirò sommessamente.
- Niente...- mi lasciò andare il braccio.
- Ecco vedi!- e sbattei le mani contro i fianchi.
- Detesto quando fai così! Non parli, non dici le cose come stanno...Perchè sai che ti vergogni e...-
Mi zittì con un bacio dirompente. Teneva la mia testa ben salda tra le sue mani forti, contro il suo viso.
All inizio cercavo di divincolarmi inutilmente dal suo bacio violento, ma poi mi lasciai andare.
Sentivo che dentro di me, tutti i muri si stavano abbattendo. Sentivo svanire la rabbia, il rancore, la malinconia, la tristezza...tutto.
Mi lasciai andare completamente tra le sue braccia, facendomi cullare dalle sue labbra.
Mi chiesi se ero li veramente, per chiarire quello che era successo...o era questo che volevo?
Si staccò da me improvvisamente, guardandomi dispiaciuto negli occhi.
Io ero spaesata, persa, senza fiato. Continuavo a fissargli le labbra, aspettandone un altro.
- Scusami- mi sussurrò. E di cosa?
- Scusa, ti prego...non ho resistito-
Intrecciai le dita tra i suoi capelli e lo baciai sulle labbra calde e sorprese.
Non si aspettava, di certo, questo da me...

Mi stupii di me stessa perchè continuavo a baciarlo con foga, cercando la sua lingua per intrecciarla alla mia.
Ero tutta un brivido: sulla schiena, sulle braccia, sul collo, sulle spalle. Mi tremavano le gambe...
Non volevo fermarmi...


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Ehilà!!^^ Vi chiederete tutti come andrà a finire eh? ihih...mah, sinceramente non lo so xD xD " me perfida".
Però, provate a ragionare... Minny è abbastanza coerente e responsabile, ingenua...una ragazzina inesperta in tutto  in poche parole, no? Credo avrete capito cosa accadrà...;) Come sempre spero ke questo capitolo abbia soddisfatto di nuovo tutte voi ^^...
E grazie immenso alle persone ke recensiscono!! E a ki mette la mia storia tra i preferiti e seguiti! Grazie milleeeeeeee...
Tornerò presto con il prossimo capitolo. Grazie ancora ^^. bacio, Silveitta <3  Ps = ke dulse Denis!!!!*_* eheh

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Capitolo 21
*** Una giornata da sogno (I parte) ***


Ehi eccomi qui con un altro capitolo! Vi avevo lasciato sulle spine eh?! Adesso soddisferò la vostra curiosità...Vi prego fatemi sapere cosa ne pensate...E' stato abbastanza difficile scriverlo e come vedrete forse non ci capirete molto :( uff...nn ho saputo fare di meglio...Grazie a quelli ke recensiscono. Siete carinissime...^^ Con questo capitolo rischio tanto...Vi prego non scandalizzatevi ok??
ihih....fatemi sapere cosa ne pensate!! Un bacio. Silvietta <3



CAPITOLO 20

[ Minny]

Continuava a baciarmi il collo e io con i brividi allo stomaco, gli spettinai i capelli, lo stringevo a me...
Non riuscivo e non volevo fermarmi. Cercavamo l uno le labbra dell altro, senza smettere di sorriderci, complici di quell istante di bellissima magia.
Non ero più arrabbiata, non ero più offesa, non ero più triste, niente di tutto questo. Volevo solo...lui. Eravamo solo io e lui. Il mondo lo avevo dimenticato.
Gli buttai le braccia al collo, aggrappandomi alle sue spalle forti. Mi baciava tutta: la bocca, il collo, le orecchie, il naso, il mento, le spalle...tutta. Non tralasciava un cm di pelle.
Sentivo il suo desiderio per me, crescere di secondo in secondo. Mi stringeva contro il suo corpo saldo e forte, tenendomi per i fianchi in una presa morbida e leggera.
Sospirava, quando giocavo con le sue labbra e quando gli baciavo il collo, mordendoglielo ogni tanto.
Poi ritornava dolce e morbido sulle mie labbra. Mi faceva impazzire il suo profumo, lo stavo assaggiando gustandomi ogni cm di pelle.
Passai più giù, a baciargli il petto. Lo sentivo sospirare, e tremavamo tutti e 2 emozionati. Sapevo quello che stava per succedere...e lo sapeva anche lui.
Mi strinse in vita tenendomi ancora più incollata a lui, e mi alzò nuovamente la testa per riuscire a ritornare sul mio collo.
Mi stringeva, mi baciava come se avesse bisogno di me...mi faceva sentire importante, mi faceva sentire...da Dio.
Come se avesse bisogno di me per sopravvivere e io...io ero felice di capire quanto mi voleva, e quanto ero importante per lui.
Perchè lo sapevo di essere importante. In fondo al mio cuore, sapevo che Denis non mi riteneva una ragazzina rompiscatole e insopportabile.
Con le labbra saliva sul mio mento per passare sulle guance e infine arrivare alla mia bocca, che non aspettava altro che un altro bacio.
Lo scostai leggermente, togliendomi la maglietta  e la feci scivolare per terra...come la sua bocca.
Era leggermente sbalordito, il suo sguardo era assorto, credo...nel mondo dove anche io mi ero persa. Perchè si era perso anche lui, perso in me.
Seguiva con lo sguardo la mia maglietta finchè non toccò terra. Presi il suo viso tra le mani e premetti la mie labbra contro le sue 1..2..3 volte, finchè non fu lui ad approfondire.
Mi spinse indietro mentre continuava a restare incollata sulla mia bocca, mentre con le mani mi accarezzava le spalle infreddolite.
Io gli accarezzavo i capelli, sospirando beatamente. Mi sentivo così protetta tra le sue braccia. Quanto lo volevo.
Non avrei mai immaginato...che desiderassi Denis in questo modo.
Arrivammo non so dove, probabilmente vicino al letto visto che mi ci accompagnò dolcemente sopra, tenendo una mano sulla mia schiena. Mi fece stendere, scendendo insieme a me.
Mi baciò la pancia, leccandola con la punta della lingua, lasciando piccoli tratti bagnati sulla pelle. Mi ero persa completamente in tanta voglia e tanta dolcezza.
A me faceva impazzire quando faceva così...quando era dolce. Mi trattava come se fossi un diamante fragile, attento a non farmi male, attento a essere delicato.
Mi faceva sentire così importante...mi faceva tremare.
Arrivò sui miei seni, baciando dolcemente anche quelli poi salì nuovamente sulle mie labbra tracciandone i contorni con la sua lingua delicata.
Si alzò improvvisamente per slacciarsi i jeans e feci anche io la stessa cosa.
E subito dopo ci ritrovammo nuovamente appiccicati: ero abbracciata a lui, con le gambe strette alla sua vita, sentendo le sue mani accarezzarmi dolcemente.
Baciandomi tutta mi ripose di nuovo sul letto. Eravamo uno sopra all altro, in un groviglio di gambe intrecciate, di baci, di sospiri, di emozioni...

[ Denis]

Mio Dio, quanto era bella. Quanto la volevo. Non avrei mai pensato che potessi sentirla mia in questo modo, non avrei mai pensato di fare...ciò che sto facendo.
Provai a paragonare la scopata di qualche giorno fa con quello che stavo facendo in quel momento.
Non.c.era.paragone. Non c era paragone alla persona, alle sensazioni, al piacere che provavo soltanto nel toccarla e nel baciarla.
Non mi sono mai sentito così, mai. Di una cosa ero certo: quella non era una scopata.
- Sono pazzo di te...- gli sussurrai quando fui ad un cm dalle sue labbra.
Lei mi sorrise semplicemente e tranquilla e disinvolta ritornò a baciarmi con foga, con passione.
Minny mi voleva. E io mi sentivo come un bambino felice, un bambino felice alle prese con la sua prima cotta.
E fu esattamente un attimo: entrai dentro di lei, dolcemente assaporandone ogni singolo incantevole secondo.
Facevo su e giù dolcemente, lentamente, seza fretta... la baciai tutta gemendo e sospirando come un cretino eccitato. E mi faceva impazzire di più quando gemeva anche lei...
Avevamo le nostri mani intrecciate, i dolci baci sul collo, e su tutto il suo fragile corpo.
Bellissima, meravigliosa...ero in lei. Con Minny, chissà dove.
Forse in paradiso. Si, il suo profumo era paradisiaco...lei era paradisiaca.
Quasi svenivo dal piacere. Stavo impazzendo letteralmente. Sembrava che tutto quello ancora non mi bastasse...

Ero ancora nel mondo dei sogni e dei desideri, quando quel momento d amore e di passione finì e ci ritrovammo abbracciati stretti nel letto di mia mamma.
Lei si stringeva sul mio petto e il mio braccio era su di lei a mò di cintura di sicurezza...come se quel bellissimo sogno d amore potesse sfuggirmi dalle mani.
Non potevo ancora crederci, avevo paura di svegliarmi da un momento all altro.
Ci guardavamo negli occhi, io perso nei suoi. Stavo volando felice nel suo cielo infinito...
Le accarezzai una guancia, facendola sorridere teneramente.
Sospirò beatamente, e questo mi fece capire che non solo per me era stato...meraviglioso? No, di più. Ma non trovavo la parola adatta.
La strinsi più forte a me, avvicinadola con il viso e intanto gli accarezzavo la schiena fresca.
- A cosa pensi?- gli chiesi appoggiando la mia fronte contro la sua.
Minny mi baciò a stampo.
- A come siamo arrivati a tutto questo...- disse pensierosa mentre mi faceva i grattini dietro al collo.
Mi sentii una fitta allo stomaco. Deglutii dalla paura. Stavo cominciando a pensare che a lei non importasse più di tanto.
- Te..te ne sei pentita?- quanto mi fu difficile farle quella domanda. Speravo con tutto me stesso che dicesse di no, ovviamente.
Non poteva essersene pentita...per favore...
- No!- sbottò lei subito, sorridendo.
Era sincera, lo vedevo. Sapevo quando mentiva.
Mi sentii subito meglio e ritornai ad essere l uomo più felice del mondo, sciogliendomi in un sorriso.
- No, non me ne sono pentita...Mi chiedevo semplicemente come da una semplice sceneggiata, siamo finiti qui a fare l amore- arrossì quando disse quella parola.
Il mio cuore cominciò a battere più veloce; l amore...
Sorrisi quando udii quella parola. Quella che non riuscivo a trovare prima.
- Io non ho recitato, Minny!- precisai questo punto importante.
- Si, lo so- e mi baciò teneramente.
Quanto mi piacevano quelle coccole, quelle carezze, annusare i suoi capelli, quelle parole dolci ( in quel momento tutto, mi sembrava dolce). Quanto mi piaceva lei. Da morire...
- Io...io beh, pensavo fossi vergine- confessai malizioso.
Minny alzò un sopracciglio, con espressione compiaciuta.
- A volte l apparenza inganna- mi sorrise scrollando le spalle.
- Eh già...- sospirai mentre presi il suo viso e lo premetti sul mio petto.
Lei rise e mi baciò.
Sorrisi ad un pensiero: dopo una nottata con una qualsiasi ragazza, trovavo ogni tipo di scusa per scappare via da casa loro e viceversa.
E adesso mi ritrovavo con la ragazza che mi aveva rubato il cuore, e non volevo lasciarla andare.
- Così ti fa impazzire la dolcezza, eh?- gli dissi con sorriso sornione. Mi riferii a poco prima, quando " ero nel sogno" lei mi sussurrò che ero dolce.
Dolce. Mai nessuna ragazza mi aveva detto che ero dolce. Beh, però dovevo ammettere che con lei lo ero sempre stato.
- Ehm..si- arrossì - mi fa andare fuori di testa...- e fece spallucce.
Presi il suo viso e la baciai. Non riuscivo a non farlo, dovevo averla sempre vicino. Dovevo baciarla, dovevo stringerla..non mi sarei sentito felice senza.
Avrei voluto tenerla tra le mie braccia, per sempre. Avrei voluto che il tempo si fermasse a quel momento.
- E tu a cosa pensi?- mi chiese, dopo il mio bacio.
- Che se entra mia madre mi scanna...questa è la sua camera- e feci un risolino.
Mi guardò preoccupata.
- Dai, allora alziamoci!- fece per alzarsi, ma la trattenni a me.
- No, no...resta qui. Non mi interessa di mia madre, resta qui- gli sussurrai poggiando la testa sul suo petto.
Cominciò ad accarezzarmi i capelli.
- Seriamente...pensavo a un altra cosa- dissi improvvisamente, avendo un idea.
Mi schioccò un bacio sul collo.
- Cosa?-
- Voglio portarti in un posto...vieni con me?- mi alzai per guardarla negli occhi e poi le baciai con tenerezza il collo.
- Puoi? Ti prego- scesi sulla sue spalle, mordicchiando ogni tanto.
Lei sospirò e io sorrisi lieto del mio operato.
- Si, certo che vengo con te-
Sorrisi felice e la strinsi più forte, facendola poggiare con il viso tra il mio collo e la spalla.
Ci alzammo e da terra raccogliemmo i vestiti.
- Prima però mettiamo a posto, se no tua madre si arrabbia sul serio...- mi disse mentre si infilava i jeans.
Io, che avevo già fatto, l abbracciai da dietro e le baciai una guancia.
- Ma che brava casalinga che sei-
- Hai visto..?- mi baciò in bocca.
Quando ci staccammo, di malavoglia, cominciammo a mettere a posto il letto di mia madre.
Quel bellissimo letto che aveva ospitato le nostre emozioni, le nostre sensazioni...i nostri sentimenti.
Che mai avrei dimenticato, mai.


Continua...

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Capitolo 22
*** Una giornata da sogno (II parte) ***


Ohilà! ^^. Sono molto contenta di sapere che lo scorso capitolo vi è piaciuto, grazie 1000! Pensavo non ne fossi all altezza...ma x fortuna mi avete fatto tanti complimenti e ne sono lusingata :) Eccovi il continuo.
Grazie a le mie lettrici adorate che continuano a recensirmi! Fatemi sapere che pensate anche di questo capitolo! xD un bacioneeee silvietta<3<3
Capitolo 20 (II)

[ Denis]


Stavamo finendo di mettere a posto la camera di mia madre. Era messa peggio di quanto pensassi...mi ero lasciato prendere troppo.
Minny si stava mettendo le scarpe, mentre io alzai da terra l ultimo cuscino.
- Ecco fatto- le dissi baciandole una spalla.
Odorava ancora di me, della mia pelle, dei miei baci. E io odoravo di lei...
Si alzò in piedi e mi baciò.
- Uhm..io devo dirti una cosa- dissi spostandole i capelli dall altra parte della spalla.
Lei alzò gli occhi al cielo.
- Si, ho già capito di cosa si tratta- e ridacchiò.
Lo aveva capito? Dio, che imbarazzo...non mi era mai successo alla prima volta.
- Come lo hai già capito?- chiesi sorpreso inarcando un sopracciglio.
- Ti riferisci al fatto che...che sei...venuto...?- domandò rossa come un peperone, tenendo la voce bassa.
Sorrisi ruffiano.
- Eh..si- confessai.
Nascose il viso tra l incavo del mio collo e la spalla.
La mia bimba...
- Non...sei arrabbiata con me, vero?-
Scosse la testa baciandomi il collo.
Io le accarezzavo i morbidi capelli profumati e sospirai di sollievo.
- Scusa- ero sinceramente dispiaciuto.
Denis anche tu! Cioè, proprio quando non hai il preservativo di metti a venire...e poi è la prima volta.
Speravo che andasse tutto per il meglio, ma lei era tranquilla.
- E di cosa, Denis...non è colpa tua- mi guardava negli occhi. Dolce, tenera.
Infatti non era colpa mia se lei mi piaceva tanto. Non era colpa mia se mi sono eccitato tanto mentre facevamo l amore.
Era colpa della passione, del desiderio...perchè lei era bellissima, era sensuale, era eccitante. Era tutto. Minny era tutto.
Ci baciammo nuovamente sulle labbra.
- Dove mi vuoi portare?- chiese mordendosi un labbro.
A proposito! Guardai l orologio, erano le 10 e 15. Dovevamo muoverci. Volevo stare li, tutta la giornata con lei, abbracciati nell incanto di quel bellissimo luogo.
- In paradiso- risposi beffardo.
- Ci sono appena stata...- mi disse con quel suo sorriso d angelo.
Mi scoppiò il cuore. C era appena stata, con me. Non riuscivo ancora a crederci a quanto, anche per lei, tutto questo era importato.
Sospirai come un bambino, sorridevo a 32 denti come un cretino.
- Si anche io...- le sussurrai all orecchio.
- Stai con me? Dico tutta la giornata...-
- Si-
- Davvero?-
- Si- mi baciò il naso.
- Però...io per le 21 ho una cena. Mi accompagni?-
- Ah si?- chiesi amareggiato. Non volevo lasciarla così presto, 11 ore erano poche e passavano velocissime.
Lei annuii sospirando. Ero felice di sapere che anche lei non voleva lasciarmi, questo mi dava un pò più di conforto.
- Si, ok ti accompagno. Ma...i tuoi non si arrabbiano se sanno che non sei andata a scuola e, che soprattutto, stai fuori tutta la giornata?-
- Già...- fece una smorfia di paura.
- Ora li chiamo...- tirò fuori dalla tasca dei jeans il suo cellulare. Compose il numero e se lo portò all orecchio.
Giocavo con una ciocca dei suoi capelli, mentre aspettavo con pazienza che finisse la telefonata.
Quando riagganciò, mi guardò con espressione felice, buttandomi le braccia al collo.
- Non sono arrabbiati!- affermò sorridendo.
Com era affettuosa. La sua allegria era contagiosa.
- A proposito, piccoletta...tu all inizio, eri venuta per sapere una cosa, giusto? Vuoi sapere perchè..-
- No..- mi interruppe - so già, anche questo.- mi sorrise fingendosi altezzosa.
 Ricambiai il sorriso.
- L ho immaginato, Denis. Ho capito che lo avevi fatto per te stesso, e l unica maniera per tenermi lontano...era quello di dire cose false. Ma non ti saresti aspettato questa reazione...- disse compiaciuta.
- Se è per questo, neanche quello che è successo dopo...- incalzai malizioso.
- Già...neanche io- era pensierosa.
Poi scoppiò a ridere.
- Cosa ridi?- le chiesi divertito anche io.
- Niente..niente- e mi baciò.
- Devo andare un attimo in bagno- mi sussurrò.
- Vuoi che venga con te?-
Mi spinse giocosa, con sorrisetto divertito, poi la strinsi nuovamente a me incrociando le mie mani nelle sue.
- Denis...la sai, una cosa..?- diventò seria mentre mi guardava intensamente negli occhi.
- Cosa?- le morsi il labbro.
- Non l ho mai fatto così...- deglutì e arrossì dall imbarazzo.
- Così.. come?- azzardai serio anche io.
- Così...bello...così...- sorrise rossa in volto - è stato...- non trovava le parole.
E neanche io saprei spiegare bene le emozioni e i brividi che avevo provato per tutta quella giornata.
Una giornata da sogno. La più bella in assoluto.
- Si...lo so, anche per me, piccola- la baciai teneramente. Non volevo più separarmi da lei, le ero incollato come...non so come.
La lasciai andare in bagno e la aspettai per 10 minuti. Intanto io decisi cosa indossare per quella meravigliosa giornata insieme.
Faceva caldo e quindi optai per una maglietta marrone a maniche corte e gli immancabili jeans. Poi mi spruzzai un pò di profumo.
Mi arrivò da dietro accarezzandomi la schiena.
- Ehi, piccoletto mi dai un bicchiere d acqua per piacere?- mi chiese sorridente.
Si era sistemata i capelli e si era sciaquata il viso con del sapone alla vaniglia, ne sentivo tutto il suo profumo meraviglioso.
- Piccoletto?- ripetei confuso e contento.
- Si...- annuì sorridendo.
La abbracciai stretta stretta e lei rise.
Le portai il suo bicchiere d acqua mentre lei guardava le foto in salotto.
- E' bellissima tua madre...- commentò ammirando una sua foto.
- Tu sei bellissima- precisai con un bacino sulla guancia.

Uscimmo di casa e la presi per mano mentre la trascinavo giù per le scale. Ci sorridevamo felici, tra una carezza e un bacio.
La feci entrare in macchina e cominciammo a conversare. Mi piaceva così tanto parlare con lei, starle vicino...non potevo farne a meno.
Arrivammo nel mio posto segreto in meno di mezz oretta.
La aiutai a scendere dal muretto, prendendola in braccio. Mi stupii di lei: in mezzo a quei sassi enormi e al fango, non era ancora inciampata!
- Sei la prima persona che porto qui- le confessai tenendola per la vita.
- Davvero?- mi chiese incredula, con un sorriso che mi fece sciogliere il cuore.
La mia piccoletta felice. Felice tra le mie braccia...
- Si...non ho mai portato nessuno. E' un posto segreto, saremo solo io e te- le pizzicai una guancia, delicatamente.
Lei ritornò felice con la testa sulla mia spalla.
E arrivammo alla prateria.
L erba era ancora più verde, rispetto a una o 2 settimane fa., gli alberi erano fioriti completamente e l odore dei fiori inondava l intero prato.
L aria profumava di vita, il sole splendeva e tirava un venticello leggero che ci scompigliava i capelli.
Si sentiva l odore del fiume vicino e il solito cinguettare degli uccellini.
La guardavo. Minny aveva gli occhi chiusi e un sorriso felice stampato sulle labbra.
Quanto era bella...sembrava una Dea in quell incanto meraviglioso. Sembrava la Dea di quel posto...del suo Olimpo.
- E' bellissimo- commentò bisbigliando.
Mi prese una certa angoscia tutto a un tratto.
Ma noi come siamo rimasti, piccoletta? E' stato solo un momento per te, o vuoi davvero stare con me?
Io volevo e non volevo sapere la verità...non avevo abbastanza coraggio da sentirla.
La abbracciai improvvisamente. Lei rimase interdetta, e dopo 2 secondi mi circondò il collo con le sue braccia calde.
- Senti, come ti batte il cuore...- affermò, sussurrando sulla mia spalla.
Il che era vero, non riuscivo a fermarlo.
- Minny...- sussurrai il suo nome.
- Mmm?-
- Sei mia?- non sapevo con precisione come formularle la domanda, perciò mi uscii così.
Lei mi guardò negli occhi, preoccupata. Probabilmente dal mio strano cambiamento d umore, dal mio tono di voce malinconico.
- Si- mi sorrise determinata.
Sgranai gli occhi, sorpreso. Non potevo crederci.
Ero al settimo cielo, stavo volando? Mai sentito così prima...
Le baciai la fronte e ritornai a stringerla.
- Sono così felice, sai?-
- Anche io- mi bisbigliò dolce all orecchio.
Ero nel mio luogo felice, con Minny. Non vi avevo mai portato nessuno. Nè una ragazza, nè un amico, nè mia mamma. Nessuno.
Ma ci avevo portato lei. Perchè quel posto era bellissimo, come lei. Era meraviglioso, come lei. Perchè mi rendeva felice, solo come sapeva fare lei.
Ci sdraiammo sul prato, tra i fiori e le spighe vicino al fiume.
Poggiò la testa sul mio braccio e non feci altro che guardarla.
All inizio ci guardavamo negli occhi e ci sorridevamo ininterrottamente.
Stavamo bene così: non avevamo bisogno di parole; i baci parlavano da soli, i dolci sguardi e sorrisi...
Poi Minny rivolse lo sguardo verso il cielo e chiuse gli occhi.
Restai a guardarla per 10 minuti interi, affascinato, incantato.
Tolsi delicatamente il braccio da sotto la sua testa.
- Non sei stanco di guardare sempre la solita cosa?- mi sorrise aprendo un solo occhio.
Era buffa e fece sorridere anche me.
- Perchè dovrei, se la cosa che guardo è spettacolare?-
Aprì tutti e 2 gli occhi e mi fece un sorriso enorme. Poi li ritornò a chiudere.
Io mi appoggiai su un fianco e la mano mi sorreggeva la testa e metà busto.
Con l altra mi misi ad accarezzare il suo viso. Con un dito seguivo il contorno delle sue labbra perfette e dischiuse, poi scesi sul mento e giù fino al suo seno, poi mi fermai per via della maglietta.
La sentii sospirare. Infilai la mia mano sotto la sua maglia beige, percorrendo con delicatezza la sua pancia e salendo anche sulle piccole sporgenze.
Minny rabbrividì. E' vero che a lei piacciono le cose dolci. La stavo facendo impazzire...come lei stava facendo impazzire me.
Scesi più giù, deglutendo, eccitandomi. E lei non stava facendo niente! Stava soltando sospirando al mio tocco...mi dava così piacere anche solo sfiorarla.
Io..non so quello che mi prende.
Arrivai con il dito sui suoi jeans e lo percorsi tutto quanto. D improvviso lei prese la mia mano e se la portò alla bocca, baciandomela tutta.
Io mi tuffai su di lei, con delicatezza. La sovrastavo dolcemente e cominciai a baciarla.
Quel bacio così carico di passione mi faceva bruciare ardentemente. Perfino quello mi ipnotizzava.
Che cosa mi hai fatto, piccoletta?
Mi hai stregato, mi ha ipnotizzato...con un solo sguardo mi hai reso tuo. Il tuo schiavo, pronto per renderti felice qualsiasi cosa tu voglia.
Le accarezzavo il viso mentre lei teneva sempre gli occhi chiusi, godendosi interamente quei bellissimi attimi di complicità magica.
Aveva la mano tra i miei capelli, accarezzandoli facendo i grattini dietro la nuca.
Rabbrividii anche io, mentre le baciavo il collo lentamente.
Passammo la maggior parte del tempo a farci le coccole e a sorriderci. Il tempo stava passando così velocemente, e verso il pomeriggio, Minny si addormentò tra le mie braccia.
La sua testa sui miei pettorali e una mano l aveva vicino alla sua bocca.
Ogni tanto le baciavo il capo. Stavo meglio di un Dio: tra le braccia della mia piccoletta, mentre mi guardavo il tramonto assorto tra i ricordi di quella mattina.
Denis, hai fatto l amore con lei, ti rendi conto? Con Minny...
Se solo ci ripensavo sentivo bruricare lo stomaco. E al ricordo chiaro e nitido, gemetti.
Cosa cazzo gemo..? Neanche lo stesse facendo...no! Io ricordo e gemo come un coglione...Che testa di cazzo...
Per fortuna non mi aveva sentito, altrimenti mi avrebbe preso per pazzo.
Sentivo il suo seno muoversi a ritmo del suo respiro, sulle mie costole.
Era così fragile, così tenera...il mio sentimento per lei cresceva di giorno in giorno. Non potevo ignorarlo a me stesso...
Avevo perso completamente la testa. Mai nessuna mi aveva fatto venire alla prima scopata.
Forse perchè nessuna di loro ti interessava, Denis. E visto che stamattina hai fatto l amore ( e non c hai scopato!) con una ragazza per la quale sei cotto, è ovvio che ti ha fatto venire.
Mi sembrò una conclusione plausibile. Però...mi sembravo veramente come un bimbo alle prese con la sua prima cotta.
Certe volte avevo paura di fare troppo o di fare niente...Non mi capivo.
Dio quanto mi piaci, piccola. Con il tuo fisico leggermente sproporzionato mi fai impazzire ancora di più...vabbè che tutto mi fa impazzire di te...
Hai scosso il mio mondo semplicemente con un sorriso, dal primo momento mi sono sentito stranamente attratto da te, dal tuo viso spettacolare, dal tuo dolce e buffo modo di fare, dalla tua fragilità, dalla tua delicatezza. Ci vado matto quando mi fai quel tenero broncio da bambina, da finta offesa. Mi fai andare matto quando ti avvicini a me, spavalda per poi andartene e lasciarmi a bocca aperta.
Mi fai volare quando mi baci e mi stringi, e stamattina mi hai fatto sentire in paradiso.
Mi hai detto che non avevi mai fatto l amore così meravigliosamente come lo hai fatto con me...e neanche io. Mai.
Mi stavi facendo svenire, com è possibile?
Guardai l orologio: erano già le 20 e 5 minuti. Non è possibile che sia passato tutto così in fretta. Volevo svegliarla ma non riuscivo a farlo...sembrava un angioletto.
Il mio angioletto.
Le accarezzai il viso con delicatezza e sussurrai il suo nome.
Si mosse appena lamentandosi con vocina bassa. Poi si tirò su di improvviso.
Mi guardò spaesata, e poi mi abbracciò. Io soffocai un risolino; mi faceva così tenerezza.
- Sei ancora qui...- constatò bisbigliando, tenendo il suo viso sotto il mio collo.
- Certo-
Mi accarezzò il viso e tirò su la testa.
- Credevo fosse un sogno-
Ricambiai la carezza e le sorrisi.
- Che ore sono?- domandò preoccupata.
Sospirai.
- Sono le 20, adesso ti accompagno...-
Fece una smorfia e poggiò la fronte sul mio petto.
Poi sbuffò.
- Che cè, piccoletta?-
Si avvicinò di più al mio viso e mi alitò sulle labbra.
- Non voglio andare via- mi baciò morbida.
- Allora non te ne andare...- la strinsi, cercando di convincerla.
- Non posso- disse amareggiata - è il compleanno di una mia amica cara e di suo fratello- abbassò lo sguardo.
Sospirò e tornò a guardare i miei occhi tristi.
- Capito...- dissi in un sospiro.
La baciai tenendo il suo viso tra le mani.
- Vorrei...fare l amore con te- mi sussurrò calda e la sentii arrossire.
Trattenni il respiro, emozionato. Mi sentivo bruciare dentro da un sentimento a me sconosciuto; divampavo di fiamme e fuoco dentro al mio cuore.
Ecco, stai calmo Denis. Non farti prendere dall eccitazione e dall istinto incontrollabile di accontentarla.
- Mmm- riuscii a dire sospirando.
Anche io Minny, non sai quanto.
- Io non ho...il preservativo- dissi sbuffando.
- Già...lo so- sbuffò anche lei.
La strinsi forte.
- Hai ragione. Speriamo mi vada bene questa volta, Denis.- mi guardò rimproverandomi, stringendo i suoi occhioni azzurri.
- Scusa- rantolai riferendomi a quella mattina.
Lei rise e mi schioccò un bacio sulla guancia.
- Ma di che sciocco! Te l ho già detto non è colpa tua...-

Ci alzammo in contemporanea e circondò il mio petto con le sue docili braccine.
Le baciai la testa, cominciando a camminare svogliati verso l uscita.

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Capitolo 23
*** Festa di compleanno ***




Capitolo 21
[ Minny]

- Lasciami a casa- dissi sbadigliando - poi mi faccio accompagnare dai miei...-
- Cavoli, sei proprio stanca eh?- constatò con sorriso divertito.
Era felice, lo vedevo dai suoi occhi: brillavano.
Non avrei mai pensato di poter rendere tanto felice un ragazzo; significa che Denis mi vuole veramente bene...
- Eh già...-  
- Comunque, ti accompagno io al ristorante-
- No, davvero non cè bisogno che ti scomodi...- ero sincera, avevo paura di chiedergli troppo, di sembrare ancora una bambina ai suoi occhi.
Denis rise.
- Minny, tranquilla. Non mi scomodo affatto...-
Mi si fece più vicino quando si fermò ad un semaforo rosso.
- E' una scusa per stare di più con te, non l avevi capito?- mi sussurrò voltandomi il viso verso le sue labbra, poi mi diede un bacio.
Mi sembrava ancora un sogno...non ero abituata a quelle effusioni che ci scambiavamo.
Ma mi ci sarei trovata benissimo.
Sorrisi fra me e scattò il verde.

Quando fummo arrivati a casa mia, scesi dalla macchina dicendogli di aspettare al massimo 10 minuti.
Lui annuì e mi baciò un altra volta.
Mia madre era fuori che stava stendendo la biancheria e quando mi vide corse ad aprirmi il cancello.
Cazzo, c era Denis dietro di me.
- Ciao tesoro-
- Ciao mamma- la salutai con occhi sfuggenti.
Camminai spedita in casa dove c era mio padre e mia sorella seduti sul divano.
- Ciao Minny- salutò mia sorella correndomi in contro.
- Ciao Ve...dai devo scappare- le diedi un bacino veloce sulla guancia e feci per salire le scale.
- Minerva!- mi chiamò mia mamma. Sentivo il suo tono leggermente...adirato?
Mi girai lentamente, terrorizzata.
- Si?- feci con aria innocente e scesi le scale per avvicinarmi a lei.
- Chi è quel ragazzo fuori in macchina?-
Mia sorella corse alla finestra e osservò, poi lo salutò.
Cercai di trattenere una risata.
- Ehm..è un mio amico...- dissi con voce bassa.
- Ho passato la giornata con una mia amica, poi ci siamo perse...l ho chiamato ed è venuto a prenderci. E si è offerto di accompagnarmi in ristorante- arrossii.
- Davvero?- mi chiese incredula, sgranando gli occhi.
- S..si- ci aveva creduto?
- Che ragazzo gentile...-
Annuii confusa.
- Come si chiama?-
- Denis- mormorai.
- E' anche molto carino- mi diede una gomitata giocosa.
Io feci un risolino imbarazzato.
- Ok...- dissi salendo le scale. Mia madre era ubriaca?
Andai svelta in camera mia per prendere gli abiti che avrei dovuto indossare.
Li avevo già messi da parte: una maglietta violetta scollata con sopra un gilè nero e i miei soliti jeans. Ero indecisa, però, se calzare i decolletè o le mie semplici kawasaki viola in tinta con la maglia.
Optai per le kawasaki; tanto era solo una cena fra amici.
Corsi in bagno e mi sciacquai il viso. Poi misi un filo di matita sotto gli occhi, decisi di usarla tanto per cambiare un pò. Mi spruzzai un pò di profumo e scesi nuovamente le scale.
- Ma quant è bella mia figlia!- esclamò mio padre facendomi arrossire.
- Dai papà...-
- Ehi, ma non li vuoi i soldi o resti a digiuno stasera?-
- Già- corsi da lui facendogli gli occhi dolci.
Sganciò 10 euro e fece un risolino.
- Divertiti-
- Grazie papà- gli baciai la guancia.
- Ciao tesoro- fu mia madre.
- Voglio andare con Denis, anche io! Anche io...- si lamentò mia sorella.
- Dai Ve...ciao- e le baciai il nasino.
Uscii di casa e corsi da lui, impaziente.
Aprii lo sportello e salii.
- Grazie ancora signor tassista!- gli presi il viso e gli diedi un bacio a stampo frettoloso.
Mi squadrò e dopodichè mi annusò il collo.
Chiuse gli occhi sospirando.
- Buono...- commentò il mio profumo.
- Cavoli sei...sei...splendida- mi guardava assorto.
- Grazie- arrossii.
Gli indicai la strada e ci arrivammo in meno di 10 minuti.
Per fortuna non ero troppo in ritardo. Erano le 9 e 20 minuti, ma molta gente ancora doveva arrivare.
Scendemmo dalla macchina e da lontano vidi Eleonora, che fumava la sua sigaretta, e Cristina che parlavano. Loro non mi avevano visto.
Mi avvicinai a Denis per salutarlo. Lui mi prese le mani e appoggiò la sua fronte alla mia.
- Tu non hai il mio numero- constatò.
- Giusto!- dissi io ricordandomene.
Gli diedi il mio cellulare in mano e me lo scrisse.
Io presi il suo e glielo scrissi.
- Chiamami quando hai bisogno ok? Anche se è una cosa stupida...- si staccò dalla mia fronte prendendo una ciocca dei miei capelli in mano.
-...solo per sentire la tua voce, solo per parlare con te...- mormorò flebile.
Annuii sorridendo.
Quanto sei dolce, angioletto.
Mi strinse in vita facendomi incollare al suo petto, io come al solito serpeggiai le braccia intorno al suo collo.
Mi sorrise malizioso poi posò le sue labbra carnose sulle mie. Il bacio del saluto, l ultimo bacio della giornata...e doveva essere più caloroso degli altri.
Intrecciò le dita tra i miei capelli, dietro la nuca. Sapeva esattamente come far perdere la testa ad una ragazza anche solo con un bacio.
Era così carico di passione e voglia di non fermarci solo a quello.
Ci staccammo per prendere respiro e prese il mio viso fra le sue mani.
- Devi per forza?- sospirò.
Annuii mordicchiandomi il labbro.
- Non vuoi scappare con me?- sussurrò retorico prima di darmi un altro bacio, come quello precedente.
Mamma mia, ho una voglia di venire via con te! Non te lo immagini neanche...si, Denis portami via...
Non accennava a finire il bacio così sciolsi le nostre lingue finendo con un morbido bacio sulle labbra.
- Devo andare..- sussurrai.
Mi baciò di nuovo a stampo e poi annuì.
- Ci vediamo domani?- gli chiesi speranzosa.
Mi sorrise e disse un "si" come se fosse la cosa più naturale del mondo.
- Ok. A domani allora- lo baciai a stampo un ultima volta poi camminai veloce per il corto sentiero che portava all ingresso del ristorante.
- Ehi Minny- fu il saluto incredulo e un pò irritato di Eleonora.
- Avevamo perso le speranze che tu venissi...ti abbiamo cercato al cellulare ma lo avevi spento, non sei venuta a scuola...e non eri neanche in casa!-
- Già, scusate ragazze- dissi imbarazzata sorridendo.
- Ma dove cazzo sei stata?- mi chiese Cristina preoccupata.
Le feci un sorriso enorme.
- Cos hai da sorridere? Dai dicci dove sei stata...- anche Eleonora stava per scoppiare a ridere.
- Con Denis- feci spallucce.
Le lasciai stralunate e sorprese, anche perchè lo dissi come se fosse una cosa normale, come se lo facessi da sempre.
Varcai l ingresso e trovai i camerieri alla cassa che registravano i loro conti.
Sentii entrare anche loro 2 che mi presero per un braccio.
- Con Denis??- chiesero in contemporanea, incredule.
- Si si...mi ha accompagnato lui qui- ero seria.
- Oddio ma ci prendi in giro?-
- No- scossi la testa.
- Ma...vi siete baciati..?- chiese curiosa Eleonora.
- Ehm...- arrossii.
- Dai vi prometto che dopo la cena vi racconto tutto. Promesso- mi portai una mano sul cuore.
- Si ma... tutto nei minimi dettagli?- chiese Cristina facendomi gli occhioni languidi.
- Si..però dopo ok?-
Mi abbracciarono baciandomi le guance.
Sapevo già che le avrei scioccate e che loro non si immaginavano neanche lontanamente che avevo fatto l amore con lui.
- Ah...- cominciò Eleonora cambiando espressione e tono.
Poi le 2 si guardarono, e anche Cristina divenne seria.
- Ti dobbiamo dire una cosa...-
Cominciai a sentire l ansia anche io.
- Cosa?-
- Beh ecco...di là, al tavolo cè...Fabio...- bisbigliò Cristina dispiaciuta.
Il mio cuore mancò qualche battito e trattenni il respiro.
- Ah...- mi sconsolai.
Poi ripensai immediatamente a Denis e i ricordi di quella stupenda giornata mi passarono veloci davanti agli occhi, dandomi piacevoli scariche positive.
- E' tutto ok ragazze...sto bene..Andiamo!- dissi felice prendendole a braccetto.
incontrai i festeggiati e feci loro gli auguri più sinceri.
Non sapevo che Carlo conoscesse Fabio, pensai.
Ma per fortuna ho Denis e Fabio dev essere soltanto un ricordo del passato...
Incrociai il suo sguardo assassino e mi sorrise.
Io mi girai sdegnata, facendo finta di non averlo visto e mi sedetti al mio posto avendo vicino quelle altre 2 pazze delle mie amiche.
Perchè mi ha sorriso?
Non la sopporto quella testa di cazzo., pensai sbattendo i pugni sul tavolo.
Minny stai calma. Non è più nella tua testa, non è più nella tua testa...mi ripetevo mentre ridevo spensierata con Ele e Cri.
Speravo sinceramente fosse così.

La serata stava trascorrendo serena e piacevole, ma devo confessare che ero veramente molto stanca.
Dopo aver mangiato la pizza, Cristina si ricordò della mia promessa e io, divertita e curiosa di vedere la loro reazione, glielo raccontai.
Rimasero tutte e 2 a bocca aperta, ma quella più sorpresa fu Eleonora.
- Dici sul serio?-
- Siiii!- ripetei ridendo per l ennesima volta.
- Non è possibile...cioè, ti rendi conto di dove ti ha portata?-
Annuii compiaciuta.
- Non ci aveva mai portato nessuno! Nessuno. Tu sei la prima...-
Fece una smorfia di incredulità.
- Ma quindi...- abbassò la voce Cristina.
- Fabio non...conta più niente per te?-
Ci pensai un attimo. Già, questa domanda dovevo farmela anche io.
- Beh..ecco..- mi voltai verso di lui, e incontrai nuovamente il suo sguardo puntato su di me.
Era tutta la sera che mi guardava con quei suoi occhioni blu. Che porcamiseriaccia voleva da me?
Mi confusi.
- ...diciamo che...insomma non posso dimenticarmelo tutto in un colpo! Sarei una finta se vi dicessi che...non provo più niente per lui..- continuai abbassando lo sguardo.
- Si è normale- mormorò Ele.
- Ma vedrai che Denis ti tirerà fuori completamente...te lo dico sincera: prova veramente qualcosa per te. Non mi sono stupita tanto del fatto che prima o poi ti avrebbe baciata e addirittura...-
Non continuò la frase ma mi lasciò intendere benissimo.
Dopo il momento della torta e candeline, decisi di uscire fuori al terrazzo per prendere una boccata d aria. L orchidea ( il ristorante) era veramente molto carino.
C erano 2 piani, noi eravamo al secondo e c era anche un enorme terrazzo ampio. Quella sera c era anche la " serata karaoke", e mi divertivo a guardare le persone che si mettevano a cantare davanti a tutti. Certo che avevano coraggio...
Mi appoggiai alla ringhiera, sospirando. Pensavo continuamente alla bellissima giornata che avevo passato con lui. E' stata la cosa più rimantica, più bella, della mia vita.
Guardai il cielo scuro ricoperto di stelle e intravidi delle lucine ad intermittenza. Sorrisi. Era un areo.
Mi ricordai di quella sera al ristorante, quando Denis mi disse che gli aerei di notte lo emozionavano.
Ed era vero. In quel momento lo sentivo vicino a me, come la magia di quella sera... Gli scrissi un messaggio: " Guardo un aereo...e sto pensando a te", glielo inviai.
C era silenzio tutt intorno, mentre aspettavo la sua risposta.
" Tu invece, mi manchi piccoletta"  mi rispose e io sorrisi felice.
Chiusi gli occhi e inspirai l aria che sapeva d estate, di purezza, d amore felice.
- Come mai qui fuori?-
Una voce mi fece sobbalzare; mi girai stupita e spaventata poichè era una voce quasi irriconoscibile, che avevo completamente dimenticato...



Siau a tutti!! ^^ ringrazio ancora ki mi segue...scusate vado molto di fretta xD sempre in movimento ihih
Giulia87: menomale ke ti incuriosisco xD...mi fanno piacere le tue recensioni grassieee ^^. fammi sapere ke ne pensi hehe kiss
Morbidina hai visto ke cariniiiii??? *__* mamma mia Denis è proprio da fare...grazie anke a te ke continui sempre a seguirmi ^^
bacioneeeeee :)
Sashinapicciolina: grazie 1000 ancora x i tuoi complimenti ehehe, mi vizi sempre xD baciooo
Finisco  Con un grosso salutone e bacione azzeccoso a Tanny ke nn saluto mai :( baciniiiiiiiiiiii tanti tanti ^^ e grazie 1000 per le recensioni smack smack.
Beso. Silvietta <3

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Capitolo 24
*** Ritorno al passato ***


CAPITOLO 22
[ Minny]

Mi girai all indietro stupita, basita e sospettosa.
Guardai i suoi occhi illuminati dalla fioca luce della luna. Sussultai.
Con me..? Stava parlando con me?
Rimasi a fissarlo, pietrificata, incapace di muovere qualsiasi muscolo.
Aveva un sorriso innocuo e leggero sulle labbra, sul suo viso inespressivo.
Non risposi. E automaticamente abbassai la testa provando eccitazione e gioia per quel momento. I ricordi mi calpestarono come un treno ad alta velictà.
Lo guardai indignata e con un velo sofferto.
- Beh..?- mi chiese con voce gentile, avvicinandosi di più a me.
- Non..non sono affari tuoi..- provai a dire seria, indietreggiando di un passo.
Si fermò, lievemente sorpreso della mia reazione.
- Sei arrabbiata con me?- fece gli occhi innocenti, quelli che mi ingannavano sempre.
- Tsè- soffiai arrogante.
- Mi hai fatto passare le pene dell inferno e mi chiedi se sono arrabbiata con te?-
Sospirò.
- Ci sono così tante cose che dovrei spiegarti...- mi disse con voce bassa.
Non risposi e mi girai di nuovo verso la ringhiera. Poi mi afferrò per un braccio, dolcemente e mi si fece ancora più vicino.
- Lasciami Fabio- il mio tono di voce era freddo e tosto. Non mi sarei fatta intimidire da lui, e da quel suo sguardo killer, che mi avevano assillato per mesi.
- Ti prego...non fare così- lasciò il mio braccio e il suo viso trapelava tristezza e sincerità.
Sbuffai.
- Quali sarebbero queste cose che dovresti spiegarmi?-
Mi guardò dispiaciuto con occhi sfuggenti.
- Ti prometto che te le racconterò...sono complicate-
- Riguarda il tuo comportamento verso di me?- chiesi con disinteresse.
Non potevo credere che stesse parlando con me. Avevo dimenticato il suono della sua voce, ma non avrei scordato il suo profumo...che mi stava completamente inebriando.
Il mio cuore accellerava ogni volta che apriva bocca per parlare, impaziente di sentire la sua voce. Perchè, diamine! Perchè!
- Si- sussurrò.
- Perchè non puoi dirmelo ora?- cominciai a sentire un velo d ansia nel mio modo di parlare.
- Te l ho detto: è complicato...ma ti spiegherò tutto, te lo giuro- venne ancora più vicino.
Non risposi, cominciai a dondolarmi sui talloni, non sapendo bene cosa dire o cosa fare.
- Tu stai con quel Denis eh?- chiese improvvisamente.
- Come fai a conoscere il suo nome?- inarcai un sopracciglio. E soprattutto perchè gli importava?
- Diciamo..che lo conoscono tutti a scuola- sorrise tra sè.
- Ma rispondimi...stai con lui?-
- Si- risposi sincera.
Mi incollò al murò, guardandomi negli occhi, con i suoi scrutatori. Poi mi accarezzò una guancia e io fremetti al suo tocco.
Oddio, da quanto non sentivo il calore della tua pelle.
Era terribilemente vicino.
- C...cosa vuoi?- chiesi balbettando e sussurrando.
Sospirò e mi sorrise tenero.
- Mi manchi sai?-
Sgranai gli occhi, incapace di premere quelle parole bene in testa. Non capii come ma improvvisamente mi ritrovai fra le sue braccia. Mi stringeva forte, sospirando e respirando l odore dei miei capelli.
Quel contatto scatenò in me le stesse sensazioni di qualche mese fa. Lo strinsi forte anche io.
Non avevo mai detto a me stessa che grazie a Denis lo avevo dimenticato, non avevo mai detto neanche alle mie amiche questo.
E come avrei potuto dirlo? Fabio era un pezzo importante della mia vita, gli ho sempre voluto un bene dell anima...un primo amore, insomma.
E il primo amore non si dimentica.
Anche se con Denis avevo passato giorni e momenti indimenticabili, non ero ancora pronta per dire "no" a Fabio. Ci sarebbe voluto molto più tempo...sapevo che Denis mi avrebbe aiutata e sarebbe stato il mio eroe.
Ma Fabio era li in quel momento ed io...gli ero ancora vulnerabile.
Sentii scorrere qualche lacrima sul viso. Non avevo conferma dei miei pensieri, non potevo ancora sapere con certezza se fosse tornato da me o no.
- Gli vuoi bene?- mi chiese curioso, tenendo sempre il suo viso sulla mia spalla.
Con le mani mi asciugai le piccole lacrime di gioia.
- Si, mi ci sono affezionata- ero sincera: io volevo veramente bene a Denis. Non era un amico per me, era di più..molto di più. Ma Fabio, era di più ancora.
- Ma..tu ami me, vero?- domandò tenero. Sciolse il nostro abbraccio.
Annuii mordicchiandomi il labbro.
Poi lo sentii premere le sue labbra sulle mie. Con dolcezza.
Le lacrime quasi sgorgavano pesanti.
Quanto mi era mancato, quanto mi mancava Fabio...pensavo mi fosse sceso stando con Denis ma non è così...
Il mio sentimento per Denis è cresciuto, certo, ma quello per Fabio non è mai cambiato.
Ricambiavo il bacio con violenza e sofferenza.
Quando si staccò fece un sorriso compiaciuto.
- Mi sei mancato tanto anche tu...- gli gettai le braccia al collo.
Ero convinta di quello che dicevo, ovviamente. Ma mi sentii tristissima tutto in un colpo, il mio stomaco reagì lasciandomi un vuoto esagerato.
Sentivo un grossissimo nodo in gola, pesante, amaro...
Denis.
Cosa gli avrei detto?

Prima di tornare a casa, raccontai alle mie amiche l accaduto.
Eleonora era contraria: mi ripeteva continuamente che non avrei dovuto far soffrire Denis perchè era preso e coinvolto da me.
Invece Cri mi difendeva cercando di far capire a Ele che Fabio era il mio grande amore e che se anche lei si fosse trovata nei miei panni, avrebbe reagito alla stessa maniera.
- No! No...allora con lui non dovevi andarci Minny! Se amavi ancora Fabio non dovevi...- era arrabbiata con me.
- Lo so..ma io a Denis gli voglio molto più che bene, per me lui non è solo un amico...-
- E allora perchè ti sei rimessa con Fabio?!-
- Perchè lo ama!- gridò Cri in mia difesa.
Stavo piangendo, non volevo far soffrire Denis; mi sentivo tremendamente in colpa.
- Ele ascoltami...- le dissi singhiozzando.
Si girò con occhi furenti.
- Purtroppo, Fabio si è presentato stasera! Capisci? Se fosse capitato tra qualche settimana, e io sarei durata con Denis, non gli avrei mai detto di si.- dissi tutto d un fiato, con gli occhi gonfi.
- Si, ma...- sentivo il suo tono addolcirsi.
- Aspetta, fammi finire- la interruppi. - Mi sento tremendamente in colpa adesso, quello che ho fatto e ho passato oggi con Denis è stato bellissimo! Non c era nessun fine o scopo nella mia visita, non avrei mai pensato fosse andata a finire così...ma è successo, e non me ne pento. Certo, se avessi saputo del comportamento di Fabio, non lo avrei fatto...ma se ne ero inconsapevole, come oggi, l avrei fatto e rifatto 1000 volte. Perchè, te l ho detto, per me Denis non è solo un amico: io provo qualcosa per lui ma...non sono in grado di dire no a Fabio, non ci riesco. Lo amo ancora-
Ele mi guardò con occhi tristi. Sembrava aver capito.
Poi mi abbracciò e mi chiese scusa per avermi urlato in faccia.
- Perdonami...-
- Di niente, ti capisco. Vuoi bene a Denis- affermai sorridendole.
- Ok, hai ragione. Mi dispiace. Ma lo devi dire a Denis. Chamalo.-
- No glielò dirò domani. Di persona...voglio affrontarlo di persona- sospirai.
Poi scoppiai a piangere nuovamente.
- Perchè piangi dai...- mi accarezzarono dolci le mie amiche.
- Non voglio fargli del male...lo so che è preso da me, che ci tiene...uffa ma perchè è tutto così complicato!- piansi sulla spalla di Cristina.
Ci pensai tutta la sera. Non sapevo come dirglielo...mi odierà, mi odierà per sempre.

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Capitolo 25
*** Rivelazione ( senza te...non mi sento più il cuore) ***


Siau a tutti! ^^ ed eccoci qui con la confessione di Minny...cosa farà il nostro Denis? Si arrabbierà o...dai leggete leggete!!  Forse l ultima parte è un pò noiosa, ma dovevo far capire quello che provava il nostro Denis(:Q sbavoo). Spero che vi piaccia! ^^ fatemi sapere che ne pensate e ditemi la vostra idea...hehe...un bacione silvietta <3

Capitolo 23


[ Minny]


Il giorno seguente.
Quella notte non chiusi occhio: pensavo e ripensavo a cosa avrei potuto dire a Denis e ogni tanto i ricordi venivano a tormentarmi per farmi star male, per farmi piangere...
Ero a scuola, durante la lezione di latino e la mia compagna di banco era Eleonora.
Io ero assorta nei miei pensieri, non parlavo, non sorridevo, non ascoltavo. Ero stanca e in faccia avevo la solita espressione vuota e indecifrabile.
Denis mi mandò un messaggio con scritto che alle 11 e 40 sarebbe venuto fuori scuola per stare con me. Alle 11 e 40 era intervallo; alle 11 e 40 avrei dovuto affrontarlo...
Mi appisolai. Mancavano 40 minuti all arrivo di Denis, ma non riuscivo proprio a tenere gli occhi aperti.
Sognai la sera precedente, quando stavo insieme a Fabio. Anche quella mattina ci eravamo visti, sembrava che non fosse successo niente, che quei 3 mesi e mezzo di distacco non fossero mai passati.
E ne ero felice. Mi aveva raccontato che mi lasciò perchè era accaduto qualcosa di brutto e lui ne era coinvolto e per non coinvolgere anche me, decise di lasciarmi. Ed è ritornato perchè, finalmente, se ne era liberato.
Io gli credetti: i suoi occhi erano sinceri e anche la sua espressione d angelo.
Ripensare alla sera prima, però, non mi confortava affatto.
Mi sentii scuotere leggermente un braccio. Mi svegliai immediatamente, preoccupata che la prof si fosse accorta del mio riposino.
- E' arrivato- sibilò Ele guardando fuori dalla finestra.
Sentii una fitta allo stomaco, non volevo girarmi.
Mi massaggiai le tempie, assonnata e mi girai lentamente.
Eccolo là, Denis. Bello come il sole...e aspetta me. Vuole me.
Mi sorrise da lontano ma io non ricambiai. Tornai a guardare la lavagna. Mancavano 3 minuti.
Quando suonò la campanella cominciò a battermi il cuore a 3000; presi coraggio e uscii dalla classe, camminando il più lentamente possibile.
Attraversai il corridoio e varcai la soglia d uscita della scuola. Non facevo altro che deglutire, cercando di mandare giù quel groppone pesante che avevo in gola, cercando di trattenere le lacrime.
Denis mi stava aspettando con un sorriso splendente sul viso, e mi venne incontro.
Ci avvicinammo di più e mi strinse prendendomi per i fianchi. All inizio non rifiutai, poi mi ricordai cosa dovevo fare.
- Buongiorno piccolina- mi sussurrò.
Mi distaccai delicatamente, allontanandolo. Inarcò un sopracciglio poi fece per baciarmi, ma io girai il viso altrove.
Poi guardò la mia espressione. Si fece serio, ansioso e preoccupato.
- Che hai, Minny?- girò il mio viso con un suo dolce dito.
Lo guardai negli occhi mentre lui con i suoi indagava nei miei.
Abbassai la testa. Come comincio?
- Hai ripensato a ieri scommetto- dedusse incerto.
Non risposi.
- E...te ne sei pentita- disse in un sospiro malinconico.
- No!- sbottai immediatamente. - No! No no non me ne sono pentita- ero sincera, la mia voce tremava e lo vide anche lui.
Mi sorrise debolmente.
- E allora che hai? Perchè mi eviti?-
Mi mordicchiai il labbro, stavo per piangere: avevo gli occhi lucidi. Lasciai passare un minuto buono e lui attese con pazienza.
- Denis..- riuscii a dire controllando a malapena la voce.
Deglutì, pronto a sentire la mia confessione.
-... E' tornato...- sussurrai con un filo di voce.
Gli bastò un attimo per capire.
Socchiuse gli occhi, triste, facendo una smorfia che a me sembrava pura tristezza e sofferenza.
- Ah...- disse.
- Q..quando?-
- Stamattina- gli mentii. Non so perchè, ma non volevo dirgli che era successo ieri.
Annuì col capo.
Mi scese una lacrima.
- Ehi, non piangere- mi asciugò il viso con il pollice.
- Denis..io non sapevo che...tu, io..non avrei mai.. perchè non voglio che...- non sapevo che dire, finchè non mi abbracciò stretta al suo petto. Ricambiai stringendolo forte.
- Sssh..- mi accarezzava i capelli, dolce come sempre. Poi si staccò da me.
- Minny non sentirti in colpa...- sospirò.
- Io ti posso capire...-
Accarezzò l ultima volta il mio viso.
- Beh..spero che sarai felice- e fece per andarsene, con gli occhi bassi.
Io felice? Mi meriterei solo il peggio da lui e invece vuole che io sia felice? Invece di odiarmi, di infamarmi, lui vuole che io sia felice? Perchè! Perchè!
- Denis..- lo chiamai debolmente.
Si fermò, ma non si girò. Ci stava male, potevo vederlo chiaramente.
- Grazie...grazie di tutto- mi tremava la voce.
Continuò a camminare.
Eleonora e Cristina corsero subito al mio fianco, avevano assistito alla scena e sapevano che sarei scoppiata in lacrime.
Mi abbracciarono mentre piangevo e cercavo di calmarmi.
Cristina cercò di rammentarmi che il mio grande amore era tornato e non dovevo essere triste. Già...in quel momento, con Denis, me lo ero scordato.

[ Denis]

Tornai a casa distrutto, completamente. Minny mi aveva spezzato in 2 il cuore: stavo male non ragionavo più.
Perchè? Cos ha quel puffo più di me? Perchè lo ama? Perchè...
Mi sentivo vuoto, terribilmente vuoto. L avevo persa, avevo perso il mio senso alla giornata, avevo perso il mio sorriso sulle labbra, avevo perso Minny.
Avevo perso tutto.
Sentivo il forte desiderio di picchiarlo, di pestarlo. Perchè doveva tornare proprio ora?! Bastardo.
Fabio di merda, vorrei farti secco. Stai attento perchè se ti becco...
In casa non stavo un attimo fermo: mi muovevo di continuo, agitato e annoiato.
Non avevo voglia di vedere nessuno. Volevo prendere a pugni e basta!
Cazzo, ma perchè devo starci sempre male? Porca troia lo sapevo io!
Ecco, cosa succede ad abbassare la guardia, ad aprire il cuore...dovevo essere stronzo, con tutti e anche con lei.
Perchè lei chi è? Non ho mai riservato quel comportamento neanche con Lina! E' arrivata Minny e mi ha scombussolato la vita, ha scosso il mio mondo e tutto quello in cui credevo.
Ha abbattuto il mio muro difensivo, quello costruito con fatica....e lei...puff! Lo ha buttato giù, come il mio cuore infranto.
Più pensavo alla giornata precedente e più stavo male. Incredibile pensare che fino al giorno prima stavamo abbracciati, ci baciavamo, ci sorridevamo...era mia. E ora?
Già non ce l ho più...
Ero seduto al tavolo con le mani alle tempie. Mi stavo già facendo prendere dalla depressione, e non dovevo! Cazzo non dovevo.
- Ciao tesoro- mia madre entrò in cucina. Non l avevo sentita entrare. La guardai, non cambiando la mia espressione.
- Pensieroso?-
Annuii.
Mi alzai dalla tavola per dirigermi in camera mia.
- Aspetta Denis...- mi gridò, tirando fuori qualcosa dalla borsa.
Mi girai sbuffando, grattandomi la nuca.
- So che non è il momento, magari sei stanco...ma è un emergenza- tirò fuori dalla borsa il suo portafogli - per piacere puoi andare a fare la spesa?- mi fece un sorrisone che mi contagiò.
- Va bene, mamma- ridacchiai.
Presi i soldi e uscii di casa.

Arrivai al supermercato. Ero li fisicamente, ma mentalmente non c ero proprio.
Non avevo voglia di decidere cosa comprare, non avevo voglia di far un emerito cazzo. Se non stare con la mia piccoletta.
Non chiamarla così, Denis. Non è più la tua piccoletta...
All improvviso, qualcosa catturò la mia attenzione.
C era un uomo vicino al banco dei salumi, alto e robusto, e insieme a lui, una piccola bambina dai capelli biondo cenere tenuti legati da 2 codini.
Si girò verso di me e sentii una fitta allo stomaco.
Era la piccola " Minny in miniatura". Verdiana, sua sorella. Mi sorrise e corse verso di me.
Sorrisi stranito e confuso. Come faceva a ricordarsi? Mi aveva visto una volta da lontano, e una volta dalla finestra mi salutò...ma era buio.
Suo padre la rincorse preoccupato venendomi incontro.
La piccolina mi salutò, con quei suoi occhioni blu e io le sorrisi.
- Tu sei Denis, vero?- mi chiese con una vocina deliziosa.
- Si. Come fai a ricordarti di me?-
Fece una strana espressione: probabilmente, non aveva capito la domanda.
- Verdiana dove vai, porca miseria!- il padre la prese per mano -  Oh mi scusi...- disse guardandomi imbarazzato.
- E' un pò pestifera- assottigliò gli occhi verso Verdiana. Lei gli rispose con una linguaccia.
- Non si preoccupi, io e lei già ci conosciamo, vero?- domandai alla bimba.
- Si papà! Lui è il fidanzato di Minny-
Mi irrigidii. Magari piccola bimba, magari...
- Davvero?- mi guardò ridacchiando il padre.
- No, no..io ero un amico di sua figlia. Di Minny, cioè. Ma noi non...- risposi subito imbarazzato e malinconico.
Mi diede una pacca amichevole sulla spalla.
- Tranquillo ragazzo, io non ho pregiudizi.-
- Si lo so, ma... veramente, noi non siamo...lei non è la mia ragazza-
- Come no? L altra volta vi ho visti che...- diceva la bambina convinta.
- Ehm..no! Di sicuro avrai visto un altra persona- la interuppi scoppiando a ridere.
Suo padre si unii a me. Era veramente un uomo simpatico, poi mi tese la mano.
- Alberto, piacere-
- Denis- gliela strinsi sorridendo.
Stavo parlando con il papà di Minny...incredibile!
- Allora sei il mio fidanzato vero?- mi chiese la bimba sorridendomi.
Ridacchiai inarcando un sopracciglio.
- Uhm...va bene.-
- Bravo! Perchè come dice sempre la mia mamma: morto un papa se ne fa un altro- disse la piccola Ve, seria.
Il mio "papa" doveva essere proprio la sorella di Minny? Pensai divertito...poi scoppiai a ridere.

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Capitolo 26
*** Ragione o Cuore? ***


Capitolo 24

1 Settimana dopo...


[ Denis]

Era passata una settimana. Una settimana senza di lei.
Ma nonostante tutto, non sono riuscito a togliermela dalla testa neanche un attimo.
Ho pensato e ripensato all ultima volta che ci siamo visti. E alla penultima...la più bella.
Ero diventato una vera e propria palla al piede, anche con i miei amici. Eleonora sapeva benissimo cosa avessi ma non mi chiese mai nulla, per rispetto.
Cristian e Massimo, invece me lo chiedevano ogni santo giorno e non sapevo che cazzo dire loro. Mi sarei rovinato la reputazione se avessi detto che ero cotto perso di una ragazza.
Non scherzavo tanto, e non ridevo spesso...come ho già detto, non mi andava di fare nulla.
Ripensavo sempre ai suoi occhi azzurri, ai suoi capelli sbarazzini e a quel sorriso dolce.
Sbuffai rigirandomi nel letto. Basta, quand è che finisce sta tortura?
Una volta avevo incontrato Fabio in centro. Avevo un gran voglia di picchiarlo a sangue, ma non lo feci. Minny mi avrebbe odiato e non sarei mai riuscito a farle un torto del genere.
Chissà se sta andando bene tra i 2; se lei è felice, lo sono anche io per lei...
Non so più niente di lei, è da una settimana e passa che non la vedo, che non la guardo negli occhi.
Pensare potrebbe sempre stare a casa di quel...di quel...a fare...
NO! Scossi la testa scacciando via quell pensiero insopportabile e disgustoso.
Dio che gelosia mi assaliva pensarla tra le braccia di quel puffo infame.
Non sapevo più dove sbattere la testa.
Sentii improvvisamente una mano accarezzarmi gli addominali.
Ah già...me ne ero completamente dimenticato. C era una ragazza nel mio letto; non ricordavo neanche il suo nome.
Era la terza che mi facevo in quella settimana.
Un altra nottata, un altra scopata vuota, insipida, senza senso...
Mi portai una mano sulla fronte. Stanco, esasperato della vita monotona e insignificante che stavo vivendo.
Guardai l orologio: erano le 11 e mezza. E di li a poco sarebbe arrivata mia madre.
Svegliai la ragazza con uno scossone. Qualunque ragazzo avrebbe lodato la serata fantastica che avrei dovuto passare io.
Ci sono stati dei giochetti erotici che avrebbero fatto girare la testa a chiunque. Dei servizietti da 10 e lode.
Ma io...non provavo assolutamente niente. Perchè da quando ho conosciuto lei tutto è cambiato?
Perchè con lei mi sentivo vivo e con le altre non mi sentivo proprio?
La ragazza mi chiese se ci saremmo rivisti e io da stronzo le risposi " solo per scopare".
Mi fece un musone e se ne andò senza neanzhe salutarmi.
Io risi fra me e andai a farmi una doccia.
Mia madre tornò e mi pregò di lavare il bagno poichè lo avevo combinato una vera schifezza.
Ogni giornata era una routine: sempre le solite cose...non ci trovavo un senso logico.
Alle 13, ci sedemmo a tavola per mangiare.
- Denis che ti prende?- mi chiese mia madre ficcanaso, portandosi in bocca una forchettata di spaghetti al pomodoro.
- Niente- mi passai una mano tra i capelli bagnati.
- Non è vero. Sei piuttosto...triste in questi giorni. Non ti diverti più come prima, e sei sempre rinchiuso in camera tua-
Non risposi, ingoiando la pasta.
Inarcò un sopracciglio e mi guardò confusa, ma io ci vidi un velo di malizia in quello sguardo.
- Ma...quella ragazzina...Minerva giusto..?-
Feci un grosso respiro a sentire il suo nome e deglutì a fatica un altro boccone.
Non la guardai negli occhi, anche lei aveva capito.
- Beh..non la vedi più?- continuò curiosa.
Scossi la testa.
- Ah...- sembrò delusa -  e perchè mai?-
Sospirai.
- Non lo so...- dissi veloce.
- Io ho finito di mangiare eh- mi alzai e e ne andai in camera mia.
Sentii chiamarmi ma feci il finto tonto.

Si fecero le 14 e io a casa proprio non ce la facevo più. Mi vestii in fretta e furia e scompigliai un poco i capelli, guardandomi allo specchio.
Bussarono alla porta della mia camera. Sbuffai scocciato.
- Avanti-
La porta si aprì ma mia madre non disse niente. Mi girai e rimasi impietrito.
- Ciao- sussurrò flebile.
Il mio cuore cominciò ad impazzire.
Feci un grosso respiro. Avevo paura che fosse un allucinazione.
Minny era davanti a me, ancora con la tracolla di scuola, con i suoi capelli mielati, con i suoi occhi cielo.
Si mordicchiò un labbro arrossendo lievemente sulle sue guance delicate.
Deglutii.
- C..ciao- balbettai.
- Tua madre mi ha fatto entrare...- disse entrando in camera mia - lei..stava uscendo...- abbassò lo sguardo.
Io abbassai le mie braccia, rilassandomi. Abbassai di nuovo tutti i muri, e con i suoi occhietti dolci capii perchè non riuscivo a tenerli saldi.
Sentivo brividi continui nel sentire la sua voce.
Si tolse la tracolla e l appoggiò a terra.
- Posso?- chiese alludendo alla borsa.
- Si, certo-
Restammo a guardarci negli occhi per 1 minuto intero.
- Cosa..ci fai qui?- avevo la mia solita espressione triste.
- Sono passata per vedere come stavi. Beh, come stai?- mi chiese sorridendo.
- Si tira avanti..- feci spallucce e abbassai lo sguardo.
Si fece più vicino e io cominciai ad elettrizzarmi.
Vedevo qualcosa nei suoi occhi. Qualcosa che non andava: non era felice.
- Cè qualcosa che non va? Tu come stai?-
Amore mio, cos hai?
Oddio " amore mio"?! " Amore mio"!? Quando mai ho chiamato così una ragazza? Da dove mi è uscito " Amore mio"?!
Sto diventando pazzo, completamente...
- Io bene- sorrise nuovamente e io ricambiai.
- Mmm- commentai. Non era vero, sapevo quando stava male. - Qualcosa non va con...lui?- digrignai i denti.
- No, va tutto benissimo. E' solo che...-
Mi avvicinai di più a lei. Potevamo sfiorarci le braccia e guardarci bene negli occhi.
- Solo che..?- bisbigliai curioso.
Ancora amore mio, parla ancora con me...ti prego.
- Mi sento così...diversa. E' strano e...-
- Senti, cè qualcosa che non va in me...io...- si portò i capelli dietro l orecchio, agitata.
- Tu...mi manchi- continuò confessando a voce bassa.
Sentii palpitare forte il cuore, pulsava felice. Io le mancavo.
Amore, tu sai invece quanto mi manchi? Non lo immagini...
Mi abbracciò. E a me si bloccò il respiro.
Aveva appoggiato la testa contro il mio petto, e annusai quell odore meraviglioso dei suoi capelli, che tanto mi era mancato.
Era tra le mie braccia. La mia piccola era tra le mie braccia.
La strinsi forte.
Non scapparmi più ti prego, ti prego resta con me.
Mi sentii dolorante agli addominali destri, il segno di una rissa. Ma non le dissi niente, in quel momento il mio cuore mi faceva molto più male.
Il mio cuore sanguinava per lei.
Prese il mio viso fra le sue dolci mani e mi baciò.
Rimasi fermo, sentendo le sue labbra muoversi sulle mie, morbidi, profumate.
Avrei tanto voluto ricambiare ma non potevo. Stavo per intrecciare le mie mani tra i suoi capelli, ma le ritrassi immediatamente. Non dovevo continuare...
La fermai, scostandola dolcemente.
- Minny- sussurrai il suo nome per riportarla alla coerenza.
Quanto mi mancavano le sue labbra. Perchè devo fermarmi? Non voglio... ma...
Mi fissava dispiaciuta, stralunata mentre si puliva con il pollice le labbra.
- Tu stai...stai con lui- le dissi - mi fai del male così...e te ne faresti anche tu- cercai di spiegarle dolcemente.
Ma quanto vorrei baciarti piccolina. Quanto vorrei che fossi mia, e solo mia.
- Sc..scusa ti prego...io ero venuta solo per sapere come stavi e...- si girò e prese la sua tracolla, senza finire la frase.
- Ciao- biascicò appena, uscendo dalla mia stanza.
In quell istante lottavo contro me stesso. Ero ancora in tempo per fermarla.
Ragione o cuore?


********************************************

E secondo voi come andrà a finire?? ;) fatemi sapere dai...le vostre ideeeeee xD.
Beso. Silvietta <3

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Capitolo 27
*** Ancora una volta... ***


Eccomi quaaaaaaa! ^^. Dai avete visto come sn brava ke posto presto presto? xD Cmqqq ringrazio quelle ke mi hanno recensito ^^
Tanny. Ciauuu belllaaaaah...si lo so che ci mettono molto tempo. eheh...cmq, non è l amore che è strano. Denis è molto orgoglioso, non riuscirebbe mai a esternare completamente le sue emozioni e sensazioni. Leggi questo capitolo e vedrai....spero ke ti piaccia^^ fammi sapere! Bacione grande grandeee
Lillay: adesso vedi cosa ho fatto prevalere ihih. Sono contenta che la mia storia ti appassioni, hai visto sono stata un fulmine. bacioneeee xD
Lady_free: Spero che leggendo questo capitolo non ti deludi :( forse non è proprio quello ke ti aspettavi. Ma spero che ti prenda comunque...^^ bacioo <3
Morbidina: hehehe..e secondo te Denis cosa rfa? ^^ ihih ora vedi...grazie 1000 che continui a seguirmi, ci tengo :D fammi sapere anke di questo! un Bacio enorme ^^
Banna: grazie dei complimenti! ^^ spero ke anke questo ti piaccia! Un bacioneeeeeee grandissimo :*
Spero ke nessuno di voi ne rimanga deluso leggendo. ci mancano pochi capitoli, purtroppo, alla fine della storia. Ma non vi dico come si conclude (muahaha XD) dai aspettate un altro pò. Vi ringrazio ancora una volta.^^ bacione enormissimissimissimo <3



Capitolo 25





[ Denis]

Feci un grosso sospiro. Sapevo anche io come sarebbe andata a finire, non avrei resistito...
La raggiunsi e la fermai per un braccio.
La portai a me prendendola per i fianchi morbidi e caldi, poi la baciai con veemenza.
- Ho deciso di farmi del male oggi- le dissi mentre riprendevamo aria.

Facemmo l amore. Questo non me lo sarei aspettato. Mi aveva leccato dappertutto, tranne ai piani inferiori: la faccia, tutto il petto, il collo, gli addominali.
Bello, bellissimo...imparagonabile a tutte le più belle meraviglie del pianeta. Sembrava famelica, affamata di me.
Quanto mi era mancata, troppo, tanto...da morire.
Finalmente ero rinato. Soltanto sfiorandola mi sono sentito vivo.
Non capii il motivo di quella sua visita, sentivo solo che aveva bisogno di me...che le mancavo.
E non facevo altro che pensare che lei era cattiva, perfida, tentatrice...mi aveva intrappolato di nuovo.
Ma in fondo, era quello che volevo: stare con lei, incollato a lei.
Si addormentò dopo avermi coccolato un pò, così la guardai dormire.
Quanto sei bella, amore mio. Sei bellissima, sei il mio paradiso...
Rimanevo incantato quando la guardavo, ero troppo affascinato, troppo preso o troppo attratto.
Arrivai ad una conclusione; ci arrivai stupito e sbigottito perchè non potevo crederci.
Non lo avevo mai capito, non avevo mai capito cosa fosse in realtà.
Mi sono innamorato. Mi sono innamorato di Minny, della mia piccolina.
Non mi ero mai innamorato prima, ed è...semplicemente meraviglioso.
Mi addormentai anche io felice, stringendo il mio amore tra le braccia.

[ Minny]

Ecco, mi sentivo di nuovo in paradiso. Non c era sensazione più bella.
Stavo sognando...ed ero felice.
Poi mi svegliai di botto.
Guardai al mio fianco e c era Denis che dormiva e mi teneva stretta tra le sue braccia.
Sentii una fitta allucinante allo stomaco e la mia felicità svanì.
Che cosa avevo fatto? Perchè sono stata da lui...non avrei dovuto.
Mi mancavi così tanto Denis. Non so perchè, quando sto con te mi sento battere il cuore.
Con Fabio non è più lo stesso. Ci sono cose che non capisco, io lo amo ancora ma...
Ma voglio anche te.
Ma non si può Minny! Sei una stronza, una merda, fai schifo! Non dovevi, non dovevi!
Però, neanche questa volta sono riuscita a pentirmene...
Passai una mano tra i capelli di Denis e mi uscii un sorriso di tenerezza. Era così dolce e io...così meschina.
Meschina ed egoista! Ecco cosa sei...la persona più squallida di questo pianeta, Minny.
Mi alzai sbuffando, cercando il mio reggiseno e le mie mutandine.
Raccolsi i capelli a cipollotto; ero tutta sudata.
Denis si mosse nel letto. Speravo non si svegliasse, volevo andarmene senza dargli spiegazioni.
Codarda! Sei anche codarda! Vigliacca, codarda, meschina e squallida...devi solo compiacerti di te stessa, Minny. Brava!
Eh lo so...faccio schifo.
Cazzo ma sono impazzita, ora parlo pure da sola. Ma la vocina nella mia testa aveva ragione.
Come se non bastasse, Denis si svegliò e strisciò vicino a me nel letto mentre mi infilavo la maglietta.
Mi baciò una spalla, scendendo fino al braccio mordicchiandomi. Rabbrividii. Dio quanto mi piaceva...
Quando ripresi lucidità mi alzai. Ero infastidita da me stessa e sbuffai.
- Perchè ti stai rivestendo?- mi chiese mettendosi a sedere.
- Resta ancora con me, dai...- fece gli occhioni dolci.
- Devo andare via- gli risposi fredda.
Mi misi i jeans e anche Denis si infilò i boxer, guardandomi a occhi sgranati.
- Cosa? Dove devi andare?-
- A casa- presi la tracolla e aprii la porta della sua camera.
Lui mi fermò e mi incollò al muro.
- Perchè te ne vai a casa?-
- Denis, lasciami. Fammi andare...-
- No, spiegami per favore. Perchè? Cosa sei venuta a fare?- sentivo il chiaro tormento nella sua voce.
Bene, lo avevo ferito di nuovo!
- Non lo so...io so solo...-
- Non lo sai?- mi interruppe, mortificato.
- No..io..ho sbagliato. Non avrei dovuto, scusa- cercai di divincolarmi, ma lui non mi mollava e continuava a guardarmi negli occhi.
Poi mi abbracciò stretta.
- Ti prego, ti prego non te ne andare Minny...non mi abbandonare di nuovo- mi sussurrava disperato all orecchio.
- Denis, lasciami- cercavo di fare la dura per trattenere il pianto.
Quanto sono stupida, quanto sono stupida! Idiota e stronza.
- Non lasciarmi, per favore. Ho bisogno di stare con te. Non te ne andare...- continuava a ripetere.
- Mi dispiace ti prego, sono stata una cretina a venire qui. Volevo solo salutarti.. Non avrei dovuto e mi dispiace. Ti prego, però ora lasciami andare Denis...-
- Tu però...non puoi fare così: prima stai con me e poi te ne vai, poi ritorni e te ne vai di nuovo. Io rischio di impazzire..Minny, per piacere..- gli morivano le parole in gola.
Riuscii a liberarmi del suo abbraccio ma non mi lasciava il braccio.
- Per favore- lo supplicai guardandolo negli occhi.
Fece un sospiro. Annuì a se stesso e mi lasciò.
Io corsi via, verso la porta d ingresso. Stavo per scoppiare.
Aprii la porta e mi scontrai con un tipo, lo avevo già visto.
Continuai la mia corsa sulle scale, con le lacrime che mi annebbiavano la vista.

[ Denis]

Di nuovo merda! Di nuovo! Ero riuscito a cascarci un altra volta! Testa di cazzo, testa di cazzo!
Tiravo pugni continui al muro, disperato. Mi aveva abbandonato di nuovo.
Un altra volta, solo. Il mio amore mi aveva lasciato... Pensavo che fosse tornata da me. Pensavo che si fosse pentita e invece...
Dal nervoso tirai giù tutto quello che avevo sul letto, coperte, cuscini...e li tirai all aria.
Dovevo sfogarmi in qualche modo.
- Oh! Oh ma che cazzo combini-
- Lasciami stare Cristian, non è il momento- uscii dalla mia camera e sbattei la porta violentemente.
Lui mi seguì.
Andavo avanti e indietro come un forsennato. Non poteva fare così, non poteva! Ero il suo giocattolo?! No!
E' tutta colpa di quel nano di merda. Dio se ti prendo, non ti lascio vivo...Bastardo.
In quel momento, se fosse stato davanti ai miei occhi, l avrei pestato a sangue.
Non ragionavo, non ero in me.
- Fermati! Calmati un secondo coglione- mi disse Cristian levandomi la mano dal muro.
Non mi ero neanche accorto che vi avevo dato un pugno..
Feci 2 grossi respiri. E mi calmai lievemente.
- Che cazzo è successo? Hai litigato con la biondina?-
- No- tirai un altro pugno.
- Oh ma che ti viene! Perchè stai così..è da diversi giorni che stai facendo il morto e ora ti sei risvegliato?-
Gli risposi sbuffando di rabbia dalle narici. Serrai le mascelle.
- Senti Denis, io voglio aiutarti. Ma se tu non vuoi, vaffanculo và...- e fece per andarsene.
- Cristian- lo chiamai.
Ecco , amico. Grazie di starmi vicino, almeno tu.
Tornò da me con un sorriso compiaciuto.
- Oh bravo! Su racconta...-
- Non ho litigato con Minny. Ci ho appena fatto l amore- confessai, ricordando quei bellissimi momenti.
Sgranò gli occhi.
- L amore? Come l hai chiamato scusa?-
Sbuffai.
- Come l hai sentito...- lo guardai torvo.
- Beh ma...non era fidanzata?-
Annuii.
- E allora perchè stai così? Ahhh, io lo sapevo che ti piaceva...-
- Ti sbagli. Lei non mi piace.-
- Io la amo.- affermai sicuro delle mie parole.
Finalmente ero riuscito a dirlo a qualcuno. Mi sentivo molto più libero.
Cristian rise.
- Si come no...tu l ami, certo.-
Io ero serio. E lo divenne anche lui guardando la mia espressione scocciata e sincera.
- Ma...dici davvero?-
- Si- guardai altrove.
- Ti sei innamorato, coglione?- mi guardò rimproverandomi.
Sospirai.
- Si-
- E perchè stai così? Insomma hai appena fatto " l amore"- e mimò le 2 virgolette, ridacchiando - con la ragazza che ami. Cazzo vuoi di più?-
- Mi ha abbandonato di nuovo Cristian. Ha detto che è stato uno sbaglio...- sussurrai sentendomi vuoto, pronunciando quelle parole.
- Oh. Mi dispiace, amico- mi diede una pacca sulla spalla.
Anche a me, Cristian, anche a me.

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Capitolo 28
*** La verità ***


Ehilà! ^^ qualcuno ce l ha un pò con Minny eh? Eh povera cretina che ci volete fare..?ihih...ma presto capirà veramente la strada che deve scegliere..poi vederete! Eccomi con un altro capitolo tutto per voi xD un bacioneeeeee e spero ke vi piaccia
Silvietta <3

CAPITOLO 26


[ Denis]


Perchè sono qui? Dai Denis, sei ancora in tempo per andartene.
Ma io non me ne volevo andare; ero fuori alla scuola di Fabio. La giornata precedente non ero riuscito a calmarmi.
Ma non ero andato per picchiarlo ( anche se avrei tanto voluto); ci ero andato per parlargli, per vedere se lui veramente riusciva a rendere felice l amore della mia vita.
E in caso avrebbe risposto in negativo, gli avrei insegnato io come fare... Quello stronzo me l aveva portata via, proprio sul più bello.
Non potevo ancora crederci di esserci cascato.
Come ho potuto innamorarmi? Io? Denis il puttanone? Denis che andava con tutte? Denis che non si era mai lasciato andare...Denis "corpo di ferro".
Perchè è successo? Perchè proprio di Minny? E' proprio vero: l amore arriva per tutti...e quando meno te lo aspetti!
Mancavano 5 minuti all uscita di scuola di Fabio, così decisi di scendere dalla macchina.
Eccolo là, con la sua faccia da culo, pensai quando lo vidi uscire.
Mi avvicinai a lui, con fare spavaldo.
- Puoi venire un momento per favore- non c era nessuna richiesta nella mia frase. Più che altro era un ordine.
Ci allontanammo un pò dalla massa di gente.
Aveva uno sguardo arrogante. Avrei voluto prenderlo a pugni. Figlio di puttana...
- Senti, volevo chiederti un favore- cominciai con tono fermo e deciso - Tu lo sai, che sono l ex di Minny e mi ha lasciato per te-
- Si, so chi sei- rispose annoiato.
Pure annoiato la faccia da culo?
Cerca di mantenere la calma, Denis. Calmo.
Mi schiarii la voce.
- Volevo chiederti, per favore, di non farla più soffrire. Perchè credo che non se lo meriti..- assottigliai gli occhi, guardandolo intensamente.
Sorrise stupito.
- Stai scherzando vero?- mi chiese corrugando la fronte.
- Tu sei Denis, no? Ti conoscono tutti, sei un mito per tutti quanti... E ti sei fatto incastrare da una come Minny?- non poteva credere alle parole che lui stesso diceva.
Inarcai un sopracciglio, sinceramente curioso.
- E' così ingenua...io credevo che..- si fermò scuotendo la testa.
- Scusa, credevi che? Continua...- strinsi le braccia al petto, tendendo le orecchie.
- Beh, io credevo che te la fossi scopata e basta.- disse convinto.
Cominciavo a sentir crescere la rabbia.
- Minny è veramente bella e a letto è...mamma mia! Beh, comunque tra un pò la lascio...se te la vuoi riprendere..- mi sorrise.
Portai 2 dita alle tempie. La calma mi stava abbandonando. Chiusi gli occhi e insiprai forte.
- perchè mi sono già stufato- continuò il puffo - Ci sono ritornato perchè avevo voglia di scopare e basta, non crederti chissà che...Tu non sai quanto è stato atroce aspettare un mese e mezzo con lei che non me la dava! Ma poi...ne è valsa la pena- ridacchiò sotto i baffi.
Aprii gli occhi di scatto: lo vidi sorridere come un ebete, orribile.
Pensai immediatamente a Minny, bellissima, la mia Dea dell olimpo, tra le braccia di lui...quella cosa orribile e rivoltante. Nudi. Dopo aver fatto...
Strinsi i pugni e dilatai le narici, ero furioso.
Non potevo pensare a lui con quelle sue labbra schifose che la baciavano tutta...No. Non ce la faccio. E baaaam!!
Gli tirai un pugno in piena faccia. Spaccandogli il naso e facendogli uscire il sangue che colava a fiocchi, lui indietreggiò e cadde.
Stavo per saltargli addosso di nuovo, ma qualcuno mi teneva per le braccia e per il petto.
- Figlio di puttana- gridai, sputandogli vicino al piede.
- Mi fai schifo! Sei una merda!- sputai di nuovo.
- E lasciatemi anche voi, coglioni- dissi arrabbiato, e i 2 ragazzi mi lasciarono.
- Fai bene ad avere paura!- gridai vicino a Fabio - ringrazia sti 2 che ti hanno salvato la vita.-
Me ne andai ridendo istericamente e nervosamente.
Immagino soltanto quando Minny lo verrà a sapere, Mi avrebbe odiato. Si ma io lo avevo fatto solo per lei.
Per fargli capire che verme, bastardo, figlio di puttana era in realtà, e non mi ero sbagliato.

[ Minny]

- No! Minny ancora...? No...- mi diceva amareggiata e delusa la mia migliore amica portandosi le mani tra i capelli.
Le avevo appena raccontato del giorno prima, insieme a Denis. Mi sconsolai anche io. Sapevo benissimo di aver sbagliato...ho bisogno di scharirmi parecchio le idee.
- Che cosa è successo?- si avvicinò Eleonora curiosa.
Mi irrigidii all istante e trattenni il respiro.
Cristina non la guardò in faccia, ma con gli occhi mi disse chiaramente che avrei dovuto raccontarle il tutto.
Feci un grosso respiro e vergognanodomi di me stessa lo raccontai anche ad Ele.
Piano piano vidi scomparire il sorriso dal suo viso, e l espressione arrabbiata veniva fuori.
- ..Coosa?! Minny non posso crederci!- mi gridò addosso.
Si portò le mani ai fianchi, sbuffando.
- Perchè fai così! Non puoi! Ti rendi conto?! Lo hai ferito, di nuovo. Non è il tuo bambolotto, vai e vieni quando ti pare! Sei un insensibile...-
Ascoltavo tutto con testa bassa. Aveva ragione, non c era neanche Cristina a proteggermi questa volta. Ero in torto io, e lo sapevo e mi meritavo tutto quello che mi stavano tirando.
- Sono egoista...- biascicai.
- Si sei egoista Minny, non capisci un cazzo. E sei anche una vigliacca...una sfigata-
Cercavo di reprimere le lacrime ma non ce la feci.
Cristina mi abbracciò, ma Eleonora mi fissava ancora con il suo sguardo gelido.
- Lo so, sono tutte queste cose. Non ci sono scuse per quello che ho fatto...- dicevo con voce strozzata.
- sono così confusa...Io credevo che Fabio fosse il centro del mio mondo, credevo di amare soltanto lui e invece...-
- Invece cosa Minny?-
- Io voglio bene anche a Denis, troppo...quel tanto che basta per sentirmi morire senza di lui.-
Cristina mi abbracciava stretta.
- Tu lo sai che Ele ha ragione, vero?-
- Si lo so...so che ho sbagliato, sono la prima a dirlo. Ma non vi è mai capitato di sentirvi confuse?-
- Si, ma se io sono confusa non vado con nessuno dei 2- disse fredda e veloce Ele, andandosene via.
- Le passerà vedrai...-
- Mi dispiace così tanto- singhiozzavo tra i suoi capelli profumati.
- Lo so. Ti posso capire e ti starò sempre vicina. Ora non piangere più...-
Tirai su con il naso, mentre mi arrivò un sms di Fabio.
Lo lessi tremante, stupita poi scoppiai a piangere di nuovo.
- Oh cos è successo? Che cè?-
- Fabio...- dissi non riuscendo a parlare.
- Che è? Che ha Fabio?-
- Mi ha mollata-
- Coooosaaa? Ma che cazzo dici..- prese il telefono e lesse l sms.
- Qualcuno l ha picchiato- constatò scorrendo la pagina multimediale.
Drizzai le orecchie, curiosa.
- Cosa?-
- Non hai letto l ultima parte? Cè scritto: un tuo amichetto mi ha messo le mani addosso, io non ci sto con te se devo essere menato-
Strinsi i pugni e spalancai la bocca. Sapevo benissimo chi fosse stato a pestarlo.
- Denis- ringhiai.
- Minny calmati- mi mise una mano sulla spalla.
- Denis...- ribadii incredula.
Non potevo credere che avesse osato farmi un gesto del genere. Magari voleva vendicarsi del mio comportamento, ma avrebbe dovuto ferire me, non Fabio.
Una cosa era certa: ero furiosa e disperata come non mai. Non riuscivo a muovermi dallo stupore e dalla furia che sentivo crescere piano piano.
Avevo bisgono di sbollirla tutta.
Un altra cosa certa, e che non l avrebbe passata liscia.

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Capitolo 29
*** Il giorno più brutto della mia vita ***



Capitolo 27

[ Denis]


Ero sul letto, ripensavo a quella mattina. Avevo picchiato il puffo. Da una parte mi sentivo così libero: se lo era meritato! Doveva schiattare quel cretino...
Dall altra invece...sapevo già quello che sarebbe accaduto. E ogni volta che pensavo, mi sentivo stringere il cuore in una morsa agonizzante, lo stomaco sobbalzava nel vuoto.
Erano le 5 di pomeriggio. Di li a poco sarebbe arrivata e avrei dovuto affrontare la realtà, e lei doveva affrontare la sua realtà...Ero indeciso sul dirgliela.
Avrebbe sofferto, sarebbe morta di sofferenza. Lei...lo amava ( quanto m costava e quanto mi faceva male ammetterlo a me stesso), e lui...
Strinsi i pugni e ringhiai al pensiero delle sue parole. Non volevo dirle la verità...preferivo morire io per lei, perchè non doveva soffrire. Ha sofferto troppo.
All improvviso sentii suonare il citofono all impazzata. Mi preparai psicologicamente sedendomi sul letto e prendendomi la testa fra le mani.
Oggi la perderò...la perderò per sempre. Cercai di ricacciare dentro il grosso nodo in gola, avrei voluto piangere. E ci mancava poco...
Continuava a suonare, come una pazza. Mi affacciai dal mio terrazzo per esserne pienamente sicuro. E con un sospiro confermai i miei sospetti.
- Apri bastardo! Apri!!- la sentii dire infuriata, con voce smorzata.
Piangeva. Mi si sciolse il cuore ancora di più... come potevo affrontare l amore? Mi aveva già messo k.o 2 volte..ma a questa non soppravivrò.
Il citofono continuava il suo drin sfrenato. Aprii la porta e scesi velocemente le scale...mi sentivo morire.
Perchè è successo tutto questo? Perchè mi sono innamorato? Non avrei dovuto...e non di lei.
Aprii il portone del condominio e lei si fiondò su di me; piangeva colpendomi con una scarica di pugni sul petto e colpì anche la mia ferita " di guerra". Non dissi niente, restavo impassibile alla sua sfuriata aspettando che si calmasse o che parlasse per prima.
- Bastardo, stronzo!! Come hai potuto pezzo di merda?!! Come hai potuto! Bastardo, idiota, stronzo!!- le sue urla risuonavano lontano. Ma soprattutto, rimbombavano violente nel mio cuore.
Non pensavo ai pugni, con quelle manine e braccina deboli non mi faceva niente, neanche un graffio. Ma le sue parole..mi stavano uccidendo, insieme alle sue lacirme.
Continuava a colpirmi, a spingermi e la sua voce era rotta, strozzata e starnazzante per via del pianto. Perchè piangeva..piangeva come una bambina.
La guardavo dispiaciuto, coprendomi qualche volta con le mani.
Si calmò, respirando forte e a fatica, poi si inginocchiò davanti a me. Arresa, con le mani davanti agli occhi, piangendo come una disperata.
Mi inginocchiai anche io, con il cuore sbrindellato in 3000 pezzi. Provai ad accarezzarla ma lei mi schiaffò via la mano con violenza. La guardai negli occhi: non l avevo mai vista così arrabbiata e disperata. Mai.
- Minny...- dissi con voce rauca e bassa.
- Hai anche il coraggio di parlare!!?!- mi urlò singhiozzando.
- Minny..mi dispiace ma...- non mi fece finire, e mi tirò uno schiaffo in pieno volto.
Non dissi niente, continuavo a guardarla dispiaciuto.
Mi alzai e lei fece lo stesso, spingendomi un altra volta.
- Sei un puttaniere! Uno squallido ragazzetto di merda!- mi spinse di nuovo facendomi indietreggiare e incollandomi al muro. Ricominciò a colpirmi sul petto.
- Come ti sei permesso?! Perchè l hai fatto?! Perchè?! Perchè! DIMMELO, STRONZO, PEZZO DI MERDA! PERCHè!?!!-
- Perchè, perchè, perchè...Te lo chiedi ancora, Minny? Perchè?? PERCHè TI VOGLIO!- alzai la voce anche io, in modo che mi sentisse forte e chiaro. Non gliel avevo mai detto esplicitamente.
Mi fissava disgustata, con sguardo che mi sembrava amaro...e le lacrime non si erano ancora fermate.
- Ecco perchè...- ritornai calmo - Perchè io ti voglio...e non ti posso avere...-
Strinse le mascelle e arricciò il labbro tirandomi un altro schiaffo.
- Minny, ti prego, ascolta..- decisi di dirle la verità. Lei doveva sapere. Stava proteggendo chi veramente non se ne era mai fregato qualcosa di lei, e stava maltrattanto chi la amava da morire.
Ma lei non poteva sapere, lei credeva l avessi picchiato per invidia, per gelosia...ma non era così. Si, è vero, centrava qualcosa, però...non era quello il motivo pressante.
- NO! IO NON TI ASCOLTO PIù! LO SAI, MI HA MOLLATA! MI ODIA, MI DETESTA...NON POTRò PIù ESSERE FELICE! E SOLO PER COLPA TUA!!- mi gridò tempestandomi nuovamente di pugni sulle spalle.
Le strinsi i polsi con una sola delle mie mani, mentre lei si dimenava continuando a singhiozzare.
- Ascoltami ti prego- le dissi supplicandola.
- Cè un motivo per quello che ho fatto. Non è solo per gelosia, Minny...Io stamattina sono andato per parlare con lui. Volevo assicurarmi che ti avrebbe trattata con rispetto, gli avevo chiesto, per favore, di non farti più soffrire. Perchè...tu non sai quel che darei per stare con te! Arrivato a quel punto, visto che avevi scelto lui, io volevo solo che fossi felice, Minny. Credimi, sono sincero e lo sai che lo sono sempre stato, ma...-
La guardai negli occhi. Mi stava ascoltando mentre continuavano a colare i lucciconi; i suoi occhi erano talmente gonfi che sembravano 2 fessure.
- Si, è vero..mi ha fatto rabbia, e tanto male, pensare che ti volevo ( e ti voglio), e tu invece vuoi lui...ma lui, Minny...lui non vuole te...-
Si irrigidì e vidi la sua espressione cambiare, le si mozzò il respiro e deglutì. Ricominciò a piangere silenziosa e io le lasciai i polsi.
Ero addolorato dalla confessione che le avevo appena fatto. Avrei preferito morire piuttosto che vederla così...Dio solo sa quanto ti amo, amore mio.
- Minny, mi dispiace. Io non voglio farti soffrire. Mi ha detto che è ritornato con te soltanto per portarti a letto, voleva solo...la solita cosa.- le dissi sospirando.
Cattivo, perchè glielo stai dicendo?!
- Ha detto- continuai balbettando - che non se ne era mai fregato niente, neanche la prima volta. Stava con te per il solito motivo, Minny. Mi dispiace, sul serio. Non volevo dirtelo ma... tu hai diritto di sapere-
Continuava a guardarmi in cagnesco. Ora che sapeva la verità, non mi tempestava più di parole e di pugni.
- L ho picchiato perchè non potevo sentire quelle cose su di te, Minny. Non potevo...perchè...-
Il mio cuore cominciò a galoppare veloce. Dovevo essere sincero fino in fondo e le avrei detto anche quello che provavo veramente per lei.
Feci un respiro profondo sentendo balzare il cuore in avanti.
- Mi...mi sono innamorato di te- la guardavo intensamente negli occhi.
Non reagì alla mia confessione. Il suo sguardo gelido continuava a scrutarmi senza avere pietà. Mi sembrava che non l avesse toccata minimamente la mia confessione. La sua espressione sembrava pieno disgusto nei miei confronti.
Provai a tendere la mano verso di lei, tremando terribilmente.
Si scostò rabbiosa guardando la mia mano minacciosa.
Mi voltò le spalle e cominciò a camminare, senza dire nulla.
La raggiunsi piazzandomi davanti a lei tenendola ferma per le spalle.
- Minny, ti prego...io ti amo! Non sai quanto mi costi ammetterlo per il mio orgoglio, ma è così.- le dissi disperato. Lei invece guardava altrove.
- Ti prego, ama me...scegli me.- continuai con voce calma e dolce.
Posò i suoi occhi ghiacciati su di me, fulminandomi.
- Lasciami...- ringhiò a bassa voce, minacciandomi quasi. Non la lasciai.
- Ti odio...lasciami andare-
Deglutii a quelle parole. Mi sentii cadere le braccia, e il cuore... Si appesantì come metallo e cadde in un vortice di dolore. Mi trucidò con 2 semplici parole " ti odio".
Aprii la bocca per provare a dire qualcosa. Ma non riuscivo a dire niente: la voce non voleva uscire e tutte le parole si frantumarono in gola, come tutti i miei sentimenti. Calpestati e gettati nell oblio.
- Non voglio più vederti, ne sapere niente di te. Voglio far finta che non ci siamo mai conosciuti. E ora lasciami...- mi diede una spallata, oltrepassandomi.
Ero impietrito, non capivo più niente. Sentivo rimbombare pesanti quelle 2 parole nella mia testa, come una lama affilata che non vuole uscire dal petto.
Mi odia...io la amo e lei...mi odia. Mi odia...
Mi laceravano il cuore, non riuscivo a muovermi. Ero paralizzato dal dolore.
Entrai nel mio palazzo e mi accasciai a terra. Sentivo strani gemiti straziati e mi stupii terribilmente quando capii che provenivano da me.
Mi portai un mano sul viso toccandomi sorpreso: la mia mano era bagnata...stavo piangendo.
Non avevo mai pianto per una ragazza. Lei c era riuscita...
In quel momento non capivo neanche quello che stavo facendo.

Il mio cervello si era scollegato totalmente dal mio corpo.
Non mi ricordavo neanche se fossi al mondo.
Minny, ti amo. E' l unica cosa di cui sono certo...

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Capitolo 30
*** Tu, non credere di scapparmi! ***


Eccomeeee!! Sono di fretta tonight ( si dice così? ihih xD) eccovi un altro capitolo. Grazie 1000 a tutte voiiiiii...* me felice* *_* E' vero che Minny è stata un pò stronza ma ora vedrete cosa fa...E non avrei mai pensato che sarei riuscita a commuovere qualcuno. Ne sono onorata, veramente. Grazie ancora a tutte quelle che mi seguono. Un bacioneee. <3


Capitolo 28



[ Minny]


Non sapevo come mi dovevo sentire. Non sapevo se dovevo stare più male per il fatto che Fabio mi aveva preso in giro per tutto quel tempo, mentre io mi struggevo per lui, o se stare male per aver appena chiuso definitivamente con Denis. Stavo ancora piangendo come una cretina. Ci stavo male per quello che gli avevo detto...Ti odio è stato veramente troppo pesante. Io non odio Denis, sono solo terribilmente incazzata con lui.
Non avrei mai creduto che avesse avuto il coraggio di ferirmi in quel modo. La mia furia iperdistruttiva l avevo sbollita per metà. Ma mi mancava ancora una cosa da fare.
Denis aveva pagato il suo prezzo; ed è stato alto. Toccava a Fabio pagare il suo. E non lo avrei risparmiato.
Mi trovavo nell autobus, guardando (con vista annebbiata per via del pianto), fuori dal finestrino il panorama che scorreva veloce.
Denis mi ama...Si è innamorato di me...
" Io ti amo...ama me. Scegli me" mi risuonava in testa la sua frase.
Nessuno mai, in vita mia, mi aveva detto " ti amo". Sarebbe stata una sensazione bellissima se non fosse stato per il mio dolore momentaneo.
Preonotai la fermata per scendere sotto casa del verme. Quel bastardo infame era la cosa che più rimpiangevo nella mia vita.
La prima volta che ho fatto l amore è stata con lui, e a lui non è mai fregato un emerito cazzo. Non se ne mai fregato nulla di me, ha sempre finto, sempre raccontato bugie per portarmi a letto.
Al pensarci la furia ritornò a salire. No, non l avrei risparmiato.
Mi aprii sua madre, felice di vedermi. Io le feci un sorrisetto falso, velato di tutta l arroganza di cui possedevo.
Entrai spedita, a passo veloce in camera del verme viscido che guardava una partita stravaccato sul letto.
Sobbalzò appena mi vide, ma poi si rigirò indifferente e impassibile. Aveva un grosso cerotto bianco sul naso.
- Hai pianto?- guardava la tv, non me.
All improvviso si alzò, ma io non gli risposi.
Denis aveva fatto un bel lavoretto. Sorrisi leggermente sadica.
- Mmm...- inarcai un sopracciglio avvicinandomi a lui.
- E così- cominciai ridacchiando istericamente - Ti piace scopare con me?- gli chiesi sempre col sorriso stampato sulle labbra.
Lui si fece più serio, e abbassò la testa ridendo.
- Te l ha detto lui?-
- Si...qualche problema?- mi feci seria.
- No..non sei mai stata un mio problema- il suo tono era apatico, il suo sguardo spento.
Non mi ero mai accorta di quanto fosse palloso e inespressivo. L amore è proprio cieco.
Risi.
- Cosa ridi?- mi disse irritato.
- Non posso ridere?- lo spinsi. - Ho pianto 6 per te! Ora fammi ridere...- e risi più forte.
Ritornai seria d improvviso. Lui aggrottò le sopracciglia in un espressione alla " questa è pazza".
- Volevo dirti che...anche io ero decisa sul mollarti. Sai, ce l hai troppo piccolo per i miei gusti- dissi smorfiosa e arrogante.
Sgranò gli occhi, offeso.
- E volevo dirti...tu sai qual è la cosa che odio di più in assoluto?- continuai. Non sapevo neanche io dove volevo arrivare.
Ma dovevo fargliela pagare.
- No- si portò le braccia al petto, disinteressato.
Mi avvicinai di più e gli tirai uno schiaffo pesantissimo, proprio sul naso.
Urlò dal dolore con le mani sul naso sanguinante.
- Questo!- gli dissi arrabbiata.
- Odiavo la violenza una volta- esclamai, senza dargli tempo di parlare. - Ora, odio più te!- e gli sputai proprio sulla maglietta. Mira perfetta.
- Mamma!- gridò impaurito.
- Ahahah...il mio ex è pure frocio!- mi piegai in 2 dalle risate.
Andai verso la porta, pronta per uscire.
- Non vorrai mica che lo dica a tutti che ti sei fatto picchiare da me, vero?-
Mi guardava corrucciato ma non rispose.
- Ecco bravo- dissi ridendo e uscendo dal nido dello squallido verme.

Più tardi andai da Cristina per raccontargli le vicende di quella giornata. Ne avevo persi 2 in una sola botta; diciamo che dell ultimo non me ne fregava più niente. Ma stavo morendo per Denis.
Ero troppo arrabbiata però...Forse, se non avrebbe fatto una cosa simile, andando avanti col tempo, mi sarei resa conto che avevo fatto la scelta sbagliata. Mi sarei resa conto che dovevo stare con Denis.
Cristina mi abbracciava stretta stretta, cercando di consolarmi.
- Mi dispiace per Denis...e anche per Fabio- mi fece gli occhi teneri.
- Tsè- alzai gli occhi al cielo - non me lo nominare quella talpa terriccia! Che possa morire...giuro, deve morire!- incrociai le braccia, infuriata al solo ricordo.
- Già...Ma dimmi una cosa...-
- Cosa?-
- Devi essere obiettiva però: quindi, per quel che è successo...non vuoi più bene neanche a Fabio?-
- Mmm...- increspai le labbra.
- Non è che non gli voglia bene...però mi sono accorta che, da quando ho conosciuto Denis, l amore che provavo è scemato...Non era più come prima. E poi...- strinsi i denti - Con tutto quello che mi ha fatto, guarda...bastardo, infame di merda! Mi fa schifo, giuro. Insomma, voglio bene a quella parte di lui che non esiste. Perchè lui è stato un bravo attore...-
- Capito...Beh, comunque l hai dimenticato. E questo è un fatto mooolto positivo- disse ridacchiando.
- Ma ora come fai con Denis?-
Mi passai una mano tra i capelli, sospirando di nostalgia.
- Io non lo so...Sono molto arrabbiata con lui. E lo sai come sono fatta. Mi ci vogliono anni per capire cosa devo fare! Ma comunque, non riuscirò a ragionare finchè la rabbia non mi passa-
Annuì.
- Credi che tornerai insieme a lui?- mi sorrise curiosa.
Arossii e feci cenno di si col capo.
- Ma..ho paura- confessai.
- Di cosa?-
- Mi rifiuterà. Dopo tutto il male che gli ho fatto passare...dopo che gli ho detto...- deglutii il nodo in gola -... quella cosa...io non avrei dovuto dirgli una cosa tanto pesante. E per questo mi rifiuterà.-
- Ma cosa dici! Secondo me no...-
- Secondo me si- controbattei - E' già stato 2 volte ai miei comodi, uno poi si scoccia-
- E' innamorato di te- mi ricordò bisbigliando.
Arrossii violentemente. Che bello però, pensai, mi ama...
- Si ma...non mi ama quanto il suo orgoglio-
- Ti sbagli.- disse decisa e veloce.
Inarcai un sopracciglio.
- Un ragazzo che amerebbe di più il suo orgoglio non ti supplicherebbe in ginocchio, disperato, di sceglierlo e di amarlo...- constatò compiaciuta.
Storsi, la bocca pensierosa.
- Già...hai ragione. Ma comunque, ho la sensazione che mi dimenticherà presto e che mi rifiuterà- battei le mani 2 volte.
Sbuffò.
- Si va bene..hai ragione- disse rassegnata.
Ma io lo sapevo che lo diceva tanto per farmi contenta.

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Capitolo 31
*** E poi dicono che la vacanza non aiuta a riflettere... ***


Eccoci qua con il terzultimo capitolo :( :'( sob sob... ( terzultimo xke l ultimo in assoluto è l epilogo) Madooo mi viene da piangere. Grazie ancora a tutte quelle che hanno redensito. ^^ Fatemi sapere che ne pensate di questo un pò noioso. xD un bacio enorme. Silvietta <3


[ Minny]


La mia settimana era iniziata veramente una schifezza e non sapevo come sarebbe finita...
Sta di fatto che mia madre mi spedì da mia cugina e mia zia, per stare un pò con loro e cambiare ambiente.
Sono stata 3 giorni insieme a quella pazza, pazza ma innamorata di mia cugina Simona. Non sapevo fosse fidanzata. Ho conosciuto il suo ragazzo, Alessio, ed è veramente molto carino e simpatico.
Mi sono sentita male quando facevo il palo in mezzo a loro 2...Mi sentivo male perchè ero invidiosa. Anche io avrei tanto voluto una storia come loro 2, ma con Denis.
Perchè? Perchè mi sono comportata da idiota?
Erano 5 giorni di fila, da quando era successo, che piangevo ripensandoci.
Mia cugina e mia zia se ne erano accorte. In fondo era il motivo per la quale mia madre mi aveva cacciata di casa: per non vedermi più triste.
Eravamo sulla spiaggia, guardavo il mare limpido e calmo. Il vento fresco e l aria salmastra che avrebbero dovuto farmi felice, non ci riuscivano.
Mi mancava. Mi mancava terribilmente. Stupida, cieca, stronza, vigliacca che non me ne sono mai accorta prima. Bastarda per avergli inflitto dolore. E ne troverei a milioni di definizioni...
Ero distesa sulla sabbia, con pantalonicini e il pezzo di sopra del bikini. Ancora dovevo toccare l acqua. Non mi andava.
Volevo solo stringerlo, volevo soltanto guardare intensamente i suoi occhi cioccolato, volevo parlare con lui, sentirlo ridere, vederlo divertito quando mi stuzzicava...
Ormai l hai perso, mia cara. Porgili quante scuse vuoi, ma ti rifiuterà.
Trattenni le lacrime a stento, poichè c era mia cugina al mio fianco.
- Che hai?- mi chiese scocciata. Troppe volte mi aveva fatto questa domanda senza ricevere risposta.
Scossi la testa, guardando altrove.
- Ma è ancora per quel Fabio, cuginetta? Ti giuro che gli spezzo...- picchiò il pugno contro l altra mano aperta.
- No, non c entra lui-
- E allora chi è?- fece un sorrisetto malizioso.
Guardai il mare. Se mi concentravo su di lei, sarei di sicuro scoppiata.
- Si chiama Denis- bisbigliai sentendomi un peso vuoto dentro al cuore.
- Come l hai conosciuto?- mi chiese curiosa portandosi la testa sotto le mani.
Le raccontai tutta la nostra storia e lei ascoltava interessata e meravigliata.
- Mmm...capisco- disse infine, riferendosi all ultima parte.
- Non avresti dovuto-
- Lo so-
- Perchè...quello che provi per lui è l esatto contrario, vero..?- azzardò con un sorrisetto beffardo.
Arrossii, deglutendo.
- Oh beh, io non lo so...-
- Non puoi dire che non lo sai Minny! Per piacere, non sono nata ieri.- mi rimproverò.
Non risposi. E' veramente amore quello che provo per Denis?
- Ti si illuminano gli occhi quando parli di lui. E mi hai detto che in sua compagnia eri felice. Quando mi parlavi del nano, non mi avevi mai detto che eri completamente felice...- mi ricordò.
- E poi...- continuò - secondo me...Tu credevi di amare Fabio, ma non lo amavi. Perchè, l amore vero è eterno. E tu ora stai imparando ad amare, forse...non si sa, siamo così piccole ancora per capire fino in fondo. Lo scoprirai vivendo, se è amore vero. Ma ne sei innamorata...- constatò determinata.
Riflettei un momento sulle sue parole. E aveva ragione...mi sono innamorata di Denis.
- Credi sia giusto, mandare all aria tutto per quel che è successo?-
- Ci andrei di corsa da lui, Simo. Ma ho paura...- confessai con le lacrime agli occhi.
- Paura di cosa?-
- Perchè lui mi dirà di no. Non riaprirà le braccia un altra volta; la verità è che io me ne sono accorta troppo tardi di quello che provo per lui- avevo il tormento nella voce.
Mi spinse, ridendo.
- Non ti dirà di no-
- E tu che ne sai?- mi asciugai le piccole lacrime con le dita.
Sbuffò.
- Perchè ti ama!-
- Perchè per lui dovrebbe essere amore vero e per me no?-
- Perchè è la prima volta che si innamora- disse subito.
- A maggior ragione, non sa cosa vuol dire!-
- Non sapeva cosa voleva dire. Ma ora lo sa...- continuò.
Io alzai gli occhi al cielo.
- Credi quello che vuoi Minny- cominciò scocciata - ma sta di fatto, che tu DEVI provarci. Devi Minny, lo devi fare- mi consigliò seria.
- E poi se vinco io...voglio tutti i tuoi risparmi- ridacchiò, e io mi unii a lei. Cominciavo a scorgere un barlume di speranza.


[ Denis]

Sto impazzendo. Non ce la faccio più. Sto troppo male, senza di lei mi sento morire.
Perchè mi ha detto quelle cose? Non lo sa, quanto mi ha fatto male? Non capisce quanto l amo?
Non so più niente di lei, non la vedo più, non ho più sue notizie...
Ma dov è finita? E se le è successo qualcosa?
Oddio, no. Non lo sopporterei.
Scossi la testa, per scacciare via il pensiero.
Quei 5 giorni che erano passati, non mi avevano fatto passare il dolore neanche un pò.
Più penso che la amo e più mi vien voglia di morire.
- Mi dispiace che stai così...- era la voce premurosa di Eleonora.
- Non so quante volte me l hai ripetuto- risposi acido.
Non mi andava di parlare. Non avevo voglia di fare niente. Mi sfogavo sugli altri, senza motivo. Sapevo di sbagliare...ma cosa potevo farci?
Si sedette accanto a me.
Eravamo su quella panchina dove io e la mia lei ci siamo conosciuti. Andavo sempre li. E mi sembrava di senitre il dolce profumo della sua pelle.
- Ho saputo che è partita...- mi disse a bassa voce.
Mi girai interessato.
Cosa? Perchè? Quando? Dove?
Sgranai gli occhi mentre il mio cuore rallentava i battiti.
- Stai calmo- mi sorrise notando la mia espressione - hai frainteso. E' partita, ma tra 2 o 3 giorni dovrebbe ritornare. E' andata da sua cugina al mare-
Sospirai di sollievo e mi girai dall altra parte.
- io l ho sgridata, sai? Mi sono arrabbiata con lei per come ti aveva trattato.-
- E che le hai detto?-
- Gliene ho tirate dietro che non ti immagini-
La guardai truce e arrabbiato.
- Perchè avresti fatto una cosa del genere?- le chiesi duro.
Si confuse.
- Beh, perchè...aveva sbagliato. E l ho consigliata.-
Sbuffai. Ma come si era permessa?
- L hai consigliata offendendola?- ringhiai.
Scosse la testa sbalordita.
- Denis tu non stai bene. Io ho cercato di farle cambiare idea, di farla ragionare...e tu mi tratti in questo modo?- si alzò offesa.
La presi per un braccio e la feci sedere di nuovo.
- Scusami..scusa Ele. Mi dispiace. Però, per favore facci pace ok? Fallo per me...lei sta male per averti perso. Io non voglio che lei soffra- le dissi calmo e dispiaciuto.
- Ma perchè! Lei ti ha fatto soffrire, perchè tu non puoi ricambiarla con la stessa moneta?-
- Perchè l amo...voglio solo la sua felicità. Non mi importa del resto. Potrei pure accoltellarmi se la rende felice. Potrei dire di aver visto il paradiso prima di arrivarci- mi sembravo fuori di testa. Ma era tutto vero quello che provavo e dicevo.
Mi guardava perplessa, con un sopracciglio alzato.
- Tu sei malato forte. Comunque, io volevo farti conoscere mia cugnia- disse gentile - Così almeno ti distrai un pò- farfugliò tra se.
- No, io non voglio conoscere nessuno. Non mi va- le dissi subito deciso.
Sbuffò, alzando gli occhi al cielo.
La mia vita era monotona e triste senza Minny. Non aveva senso. La mia vita non aveva senso.

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Capitolo 32
*** Te lo dico sottovoce... Amo te...<3 ***


Eccomi quiiiiiiiiiiiii!!! No nn piangete...questo è l ultimo capitolo. Mi piace un sacco, vi giuro che mi sto mettendo a piangere! Nuuuuuu...:'( Mi è piaciuto tanto scrivere questa storia! E senza di voi non sarei mai andata avanti...un grazie enorme, veramente. Ehi però non vi lascio così! Ehehe nono...xD Cè anke l epilogo, visto come sono brava?!?? Grazie ancora a tutte voi e al vostro sostegno. Un bacione buon capitolo! <3
{Amo te...}
[ Denis]

Quella sera, non so come Cristian sia riuscito a convincermi, stavo andando al bowling insieme a lui. Non mi stavo neanche a guardare allo specchio prima di uscire.
Mamma mia, che apatia!
Minny era tornata. Non l avevo vista, ma da quel che mi aveva detto Ele, doveva essere tornata.
Come al solito, privo di emozioni, come un guscio vuoto, aprivo la porta di casa per uscire.
Scesi le scale lentamente. Era una settimana che non uscivo di casa. E non ne avevo voglia neanche quel giorno.
Aprii il portone, con il mio solito broncio, con il solito sospiro esasperato e stressato.
Mi si fermò il cuore all improvviso. Trattenni il respiro e sgranai gli occhi. Era un allucinazione? No è impossibile. Non può essere...
Minny si trovava di fronte a me, con sguardo confuso e incerto. La vedevo leggermente abbronzata in viso, con quei suoi occhi azzurri e dolci che spiccavano sul suo tiepido pallore.
- Stavi uscendo?- aveva la voce così bassa, così bella. Aveva paura di parlare.
Io avevo più paura di lei. Cosa voleva ancora da me? Che avevo fatto adesso?
Non risposi. Mi limitai ad ingoiare la saliva inesistente.
Aprì bocca per dire qualcosa poi la richiuse, e cominciò a torturarsi le mani.
Non riuscivo ancora a respirare come si deve.
- Ehm...sai...- cominciò sorridendomi - Dopo che sono venuta via da te, l ultima volta che ci siamo visti, andai da Fabio...- mi guardò negli occhi.
Perchè me lo stava raccontando? Credeva che potesse farmi del bene sapere quello che faceva con quel puffo della malora? Perchè è così perfida con me?
Sospirai di dolore.
- Io ti credevo, ma avevo bisogno di sentirlo uscire da quella sua bocca di merda- ridacchiò istericamente.
- E...ovviamente ha confessato ogni cosa.- mi si fece più vicina, per guardarmi meglio negli occhi.
- Io...- rise al ricordo - dopo averlo ascoltato, gli ho tirato uno schiaffo proprio dove l avevi colpito tu; gli ho spaccato il naso, definitivamente- mi fece uno sguardo d approvazione.
Non potevo credere a quello che mi stava raccontando. Lei che non sopporta la violenza, avrebbe fatto una cosa del genere? Nah...
- Da quando ho saputo la verità, Denis, io non ci sono stata più male per lui. Solo...sono stata ferita nell orgoglio. Ho buttato via 6 mesi della mia vita per lui- disse pacata e malinconica.
 - Anzi no- si corresse - tra questi 6, 2 mesi sono stati i più belli della mia vita-
Aggrottai le sopracciglia, confuso.
Fece un respiro profondo, poi si mordicchiò il labbro. Involontariamente, me lo leccai anche io.
- Denis, mi dispiace. Io ero arrabbiata con tutto il mondo...me la sarei presa anche con mia madre che non c entrava niente se fosse stata li vicino.- cercava di spiegare preoccupata.
- Mi avevi ferito, è vero. Perchè lo sai che non posso sopportare la violenza. Ho avuto troppa paura, ma credo che per questa volta il motivo è stato valido. L ho fatto anche io e lo rifarei 1000 volte.- disse a denti stretti.
- Sono stata una cretina, un idiota, una deficente ad averti detto tutte quelle cose...non le pensavo veramente. Ti chiedo scusa, in ginocchio se necessario- i suoi occhi le si fecero lucidi, e la voce tremava.
Ascoltavo tutto, basito. Mi scoppiava il cuore di felicità e gioia. Non riuscivo a connettere niente. Dovevo prima collegare la spina della razionalità. Avevo così tanta voglia di stringerla a me, di dirle che l amavo disperatamente e che avevo bisogno di lei più dell aria e del cibo.
Mi toccò la mano, con una delle sue piccole e fredde. Tremai al contatto.
Lei la ritrasse, desolata.
No, non hai capito niente amore mio. E' solo che non avevo abbastanza voce per dire più di una sillaba.
Abbassò lo sguardo per qualche secondo, poi ritornò sui miei occhi. Sembrava supplichevole...
- S..sei ancora innamorato di me?- mi sussurrò incerta.
Sentii un magone allo stomaco.
E improvvisamente serpeggiò esitante le sue braccia intorno al mio collo, deglutendo.
Io sospirai emozionato.
- Che cè?- mi chiese vicina al mio viso.
- Mmm- riuscii a dire.
- E'...che mi fai morire quando mi tocchi- ed era la pura verità.
Mi sorrise sghemba.
- E allora? Sei ancora innamorato di me?- mi richiese rilassandosi.
Io ero ancora un palo rigido. Non sapevo cosa fare. Sembravo un cretino; avevo la donna che amavo tra le braccia e non riuscivo a muovermi.
- Si- le dissi sincero, abbassando lo sguardo.
Nascose il suo viso sotto al mio collo, stringendomi più forte. Lo feci anche io. La stritolai, avvolgendo le braccia intorno alla sua schiena, premendola contro di me.
- Mi sei mancato così tanto...- mi bisbigliava tremando.
La mia risposta fu un sospiro felice.
- Ti amo, Denis- mi sussurrò all orecchio con la sua voce calda e sincera.
- Ti amo... e tu sei il primo veramente di cui mi sono innamorata...- questa volta mi guardava negli occhi.
Ero così felice. Non riuscivo a parlare.
Minny mi ama, voglio volare, voglio saltare...voglio correre e gridare.
- Davvero?- le chiesi balbettante e incredulo.
Annuì 2 volte con i capo, sorridendomi poi piegò la testa di lato e mi baciò.
Stavo per svenire a causa dello schock. Ero fermo, mentre lei baciava me.
Poi mi ripresi tutto ad un tratto e ricambiai dolcemente alle sue labbra delicate e calde. Quelle che ho amato e che amo con tutto me stesso...
Premetti il suo capo più forte contro la mia bocca, tenendola stretta, accarezzandola.
Mi uscii una lacrima di felicità e gioia dagli occhi. Perfino quando ero felice, sapeva farmi piangere.
Ci staccammo, e io la guardai senza fiato. Stralunato e perso nei suoi occhi.
Appoggiò la fronte alla mia.
- Mi perdoni?-
- Certo- la baciai a stampo e poi la abbracciai nuovamente.
- Ti amo- le sussurrai felice all orecchio.
- Anche io...da morire.- mi disse piangendo e sorridendo contemporaneamente.
- Ora sono tua. Te lo prometto, te lo giuro. Non sarò di nessun altro...solo tua. Per sempre. Finchè lo vorrai.- la sua voce tremolante traboccava di sincerità e purezza.
La baciai di nuovo.
- Lo voglio per sempre- affermai determinato.
Intanto, la luna disegnava i nostri profili riuniti, con la sua debole luce.
E noi combaciavamo perfettamente.

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Capitolo 33
*** Epilogo ***


1 ANNO DOPO

- papà apri!- gridai dal bagno, cercando di disegnare bene la linea che avrebbe dovuto allungarmi gli occhi.
Doveva essere Denis al citofono, sempre in anticipo quel cristiano!
- E tu che ci stai a fare, scusa?- mi disse ironico mio padre
- Mi sto preparando- ovviamente, pensai.
Sentii aprire la porta e i passi veloci di mia sorella correre verso il salotto.
- Ciao- disse mio padre contento.
- Ciao, Alberto! Da quanto non ci si vede?-  disse Denis, probabilmente ridacchiando.
- Ma se non vi vedete da 2 giorni!- gridai divertita.
Denis e mio padre scoppiarono a ridere.
- Fammi indovinare: è in bagno, vero?- chiese Denis.
- Mazza, ragazzo. Ma come hai fatto ad indovinare, eh? Sei un veggente...- rispose sarcastico quella scimmia di mio padre.
Alzai gli occhi al cielo.
- Ciao Denis!!-
- Ciao Ve! Vieni qui, fatti dare un bacio- e sentii lo schiocco forte del suo bacio sulla guancia.
Quel rumore secco mi faceva venire voglia di uscire e correre da lui per abbracciarlo stretto stretto.
Era da quella mattina che non ci vedevamo, ma già mi mancava da morire.
Avevamo fatto una specie di festa con tutti i nostri parenti e amici, per festeggiare il nostro anniversario.
Manco fossimo sposati...pensai ridendo.
Ed ora, mi stavo preparando per festeggiare soli il nostro primo anno insieme. La storia più lunga per tutti e 2.
E la nostra ultima e unica storia. Perchè non ci saremmo mai lasciati.
Li sentivo chiacchierare e cincischaire, ma non riuscivo a sentire per bene cosa si dicevano.
- Ah! Denis...- urlò di improvviso mio padre. Lo fece a posta e questo stava a significare solo che...
- No, papà non ti permettere!- gridai allarmata e infastidita, provando a fermarlo.
-...Devo farti vedere l album fotografico di Minny- finì ridendo.
- No! Papà ti giuro che...-
- Dai amore, sarai bellissima- ridacchiò quell altro scemo.
Sbuffai.
Vabbè...cosa potevo farci. Tanto Denis, sapeva ogni cosa di me. Mi aveva vista nuda tante di quelle volte, mi aveva vista conciata male: con gli occhi gonfi, il muco al naso per via del raffreddore, con la febbre e le occhiaie ecc...( ce ne sono troppi da raccontare).
E quindi non mi vergognavo del mio corpicino piccolino di quando ero bambina.
Cavolo, Minny...oggi è un anno. Un anno con Denis. E chi l avrebbe mai detto che mi sarei innamorata di un tipo così? E viceversa... Credo che lui, in fatto di estetica, possa meritare molto ma molto di più che una come me. Non so come ho fatto a colpirlo, ma devo ringraziare tutti i santi di questo mondo.
In questo anno siamo cresciuti. Siamo cresciuti insieme, e abbiamo capito il vero significato della parola "amare".
Senza di lui non l avrei mai capito; l amore non è solo un bruricare allo stomaco, non è solo il tuo cuore che accellera in modo violento quando lo vedi, non è solo il mancamento momentaneo del respiro, non è solo una pugnalata al cuore quando ti ferisce...( io queste cose le ho provate tutte e le provo ancora xD. Ma a differenza, che Denis non mi ha mai più ferito).
Credo che si tralasci un punto importante... L amore, quello vero è eterno, e poi vuol dire saper rendere felice la persona che ami. Questo è il punto più importante; perchè in amore tu non puoi essere possessivo, o il comandante della coppia...
E io faccio del mio meglio per far sentire Denis amato e felice, perchè ne ha tanto bisogno. Tanto bisogno da me...e viceversa. Non potrei mai vivere senza di lui, e io so che ogni giorno mi rende felice. Per me, anche solo averlo accanto, mi fa sentire la ragazza più felice e fortunata del mondo.
Non mi manca nulla. Può anche scoppiare il mondo, ma se stiamo solo io e lui, sarei comunque viva e contenta.
Siamo come le 2 metà della mela, che combaciano perfettamente. Siamo le 2 anime gemelle ritrovate.
- Oh che carina che eri col tutù piccola...- ridacchiava Denis.
Si erano spostati; ora erano in camera dei miei, vicino al bagno in cui stavo io.
Mio padre rideva come uno squinternato ubriaco.
- Tesoro, seriamente...come caspita ti è saltato in mente di andare a fare danza classica con quella pancia che avevi?-
- Ah, ah, ah- feci finta di ridere, sarcasticamente.
- Intanto io ero bellissima da piccola. Ero un gioiellino... e secondo, papà, IO sono dimagrita-
Mio padre smise di ridere e si schiarì la voce. Così scoppiai io e come complice anche Denis.
I miei genitori adoravano Denis, letteralmente. Dicevano che era bello, buono, simpatico...ed avevano tanto ragione. Sono contenta che l avevano accolto come un figlio.
- No Ve, Denis è mio!- urlai divertita a mia sorella. L avevo sentita chiedere a Denis di andare a giocare con lei.
Probabilmente, aveva messo il muso.
- Non preoccuparti, io sono tutto tuo- le diceva Denis per farla sorridere.
Mi sistemai i capelli un ultima volta e decisi che era meglio portare all indietro il mio ciuffo.
Uscii dal bagno, con ai piedi dei decolletè da 5 cm al tacco. Sarei sopravvissuta? Mah..
Mi piazzai di fronte a loro.
Mio padre chiuse l album, meravigliato. Denis mi squadrava incantato dalla testa ai piedi. Tutti i giorni faceva così.
- Sei bellissima- dichiarò mio padre.
- Tata sei una stella- indicò Verdiana.
Arrossii. Denis ancora doveva dire niente, continuava a fissare con quel sorrisino di meraviglia sulle labbra.
- Tu- indicai Denis con la punta del mio indice - Me la pagherai cara! Ah, ah ah- scherzai.
Lui si riprese dal trance momentaneo e inarcò un sopracciglio.
- Mmm- disse lui guardando i miei piedi.
Alzai gli occhi al cielo, sapevo già quello che avrebbe detto.
- Devo portarti in braccio, tesoro?- mi chiese con quel sorrisetto arrogante.
Inarcai un sopracciglio, confusa.
- Con quei tacchi non farai neanche un passo-
Lo guardai torvo.
- Ti ricordo che posso sempre fartela pagare-
Si alzò e mi venne incontro, tenendo lo sguardo nei miei occhi.
Incollò la mia vita al suo corpo. Notai solo allora come era vestito.
I suoi jeans bianchi, con quella camicia blu elettrica e sopra il gilè nero, lo rendevano splendido e sensuale.
Lo circondai con le mie braccia intorno al suo collo.
- Mi sei mancata da morire- mi sussurrò nascondendo il viso tra i miei capelli.
- Sei un ruffiano-
Poggiai la fronte contro la sua.
- Bene! Andiamo Verdiana- disse mio padre alzandosi e prendendo mia sorella per un braccio.
- No, dai adesso si baciano papi! Dai...- si lamentava Ve.
- Cosa? Ma dove te le insegnano queste cose! Io non so proprio...- e scesero le scale, lasciandoci soli.
Io feci un risolino di cuore. Quanto ero felice...
- Sei veramente bellissima-
- Non te la cavi così facilmente- lo rimproverai a scherzo.
Lui rise, poi annusò i miei capelli.
- Dopo posso mangiarti?-
- No, no- sorrisi vendicativa.
- Vuoi farmi dannare oggi eh?-
Annuii.
Mi baciò, ridendo ancora. Quel bacio mi mandava sempre in iperventilazione. In un anno non era mai cambiato l effetto che aveva su di me.
Riusciva sempre a staccarsi quando ancora non ero completamente sazia e avida delle sue labbra.
Era bello da morire.
Poi prese la mia testa fra le sue mani e mi guardava neglio occhi, intensamente.
- Veramente sei una visione avvenente. Sei stupenda..questo vestito di dona molto-
Arrossii come una stupida di fronte ad un suo solito complimento.
- Grazie-
Mi baciò nuovamente.
- Auguri, amore mio. Buon anniversario- mi disse felice.
Quel giorno ce l eravamo detti almeno 3 volte.
- Auguri, anche a te amore. Ti amo- e lo baciai per poi stringerlo a me.
Aspettammo mia madre, che quando arrivò si mise a piangere per la seconda volta.
Si commuoveva a pensare che ormai stavo crescendo ed avevo già un quasi marito al mio fianco.
Ogni volta che dovevo uscire sola con Denis, mi raccomandava di fare la brava.
Sappiamo bene tutti che cosa intende, no?
Ma io non le avevo mai detto che non ero più vergine. Gliel avrei detto solo dopo i 18 anni, che si avvicinavano molto velocemente.
Che la forza sia con me, pensavo ogni volta.
Avevo paura della sua reazione.
Invece mio padre...beh, credo che l abbia intuito da solo, anche se non poteva averne la piena certezza.
- Allora dove mi porti?- gli chiesi quando fummo in macchina.
- Adesso vedrai...ma prima...-
- Prima cosa?- le chiesi maliziosa. Sapevo quello che voleva fare " prima".
Mi sorrise giocherellando con il suo piercing.
- Nah, nah...ti ho detto di no- gli ricordai.
Lui scoppiò a ridere e partimmo.

Sarebbe stata una lunga serata. Sarei dovuta andare con lui "prima", e non avevo niente in contrario. In fondo dovevamo festeggiare...
Poi mi avrebbe portato da qualche parte ma non so dove, per farmi sicuramente il regalo.
Poi saremmo andati dove dicevo io, e che lui non sapeva per fargli avere il mio regalo.
E poi, ovviamente, ci sarebbe stata la fase del "dopo".
Mi portò nel nostro posto segreto. Al chiaro di luna, solo noi 2 nella prateria.
L anno prima ci ero venuta sempre la prima volta con lui, dopo aver fatto l amore.
- Ti ricordi qui, un anno fa?- mi chiese emozionato.
- Si- gli sussurrai al ricordo.
C era sempre quell aria di magia e d amore. Che mi faceva stare a mio agio.
Facemmo l amore, calmi, lentamente, senza fretta. Soltanto lasciandoci guidare dal ritmo dei nostri cuori e sospiri.
Poi cominciammo a rincorrerci giocosi per tutto il prato. Io gli schizzavo l acqua, bagnando il suo petto scolpito e lui ogni volta mi afferrava e mi atterrava dolcemente.
Si fecero le 22 e 20 e doveva portarmi alla prossima tappa.
Ci mettemmo un ora buona ad arrivare e cominciai a confondermi seriamente...bah.
Parcheggiò in divieto di sosta, lungo un vicolo cieco. Non riconoscevo quel posto.
Mi prese per mano, guidandomi nel buio e arrivammo in meno di 5 minuti, in una strada tutta illuminata.
Eravamo al centro della città. Con le luci, la musica, l allegria per l estate che avanza...la gente che camminava felice per negozi, anche a quell ora. Le vetrine illuminate, le gelaterie e le pasticcerie inebriavano l aria di quel dolce profumo.
Salimmo delle scale e queste portavano al ristorante più romantico e lussuoso del paese.
Ovviamente, era pieno di gente ma lui mi portò al terrazzo. Quest ultimo era incredibilmente in alto, e si potevano vedere le abitazioni.
Incredibile, aveva avuto la mia stessa idea. Ma non gli dissi niente. Erano 2 settimane che preparavo questa cena e la sorpresa finale.
Aveva scelto anche lo stesso tavolo che avevo prenotato io. Bah...
Io ordinai un piatto di spaghetti al pomodoro, perchè in quel ristorante erano la cosa più buona che potessero fare, Denis non mangiò.
Non aveva fame e non ne capii il motivo.
Davanti a me c era un tavolo con 4 ragazze. 4 gallinelle che squadravano il mio gallo.
- Quelle ochette ti stanno guardando...- gli dissi storcendo la bocca.
- Davvero? Dove?- si girò euforico.
Lo tirai per le orecchie.
- Ahia, ahia scherzavo!- e si mise a ridere.
- Ti conviene- lo minacciai.
- Lo sai, che ti amo.-
- Io no-
- Io si, da morire...-
Gli sorrisi. Sapeva sempre come farsi perdonare.
- Adoro quando fai la gelosa- mi diede un pizziccotto leggero.
Quando finii di mangiare, Denis si alzò dalla tavola dicendomi " torno subito".
Erano già passati 5 minuti, ma ancora doveva tornare.
All improvviso tutte le luci si spensero. In sottofondo una canzone " dancing- elisa". Io adoravo quella canzone.
Poi guardai in alto, dove tutti quanti rivolsero gli occhi e nel cielo scuro erano proiettati i nostri nomi : Minny e Denis.
Cominciò a partitre una scritta

" Ciao amore, guarda dove ti ho portata. Esattamente al centro della città. Bellissima eh?
Siamo qui stasera perchè...oggi è un giorno importante per noi"

Stavo già per mettermi a piangere, con quella canzone poi...
" Oggi è un anno meraviglioso con te, amore mio. E ora anche tutta la città lo sa."
Comparve una nostra foto insieme. Tutti quanti stavano guardando il cielo, commentando e sorridendo.
"E chi l avrebbe mai detto? Non avrei mai pensato che mi sarei innamorato, ma tu ci sei riuscita.
Dal primo momento che ti ho vista ho pensato 'Oddio un angelo'. Ho sempre mentito a me stesso, come un cretino, per non ammettere che mi avevi conquistato letteralmente.
Grazie a te sono cambiato, amore mio. Ho capito che al mondo non cè cosa più bella di amare...e io voglio amare te, per sempre piccolina mia."

Lacrime di gioia cominciarono a rigarmi il viso. Non riuscivo a trattenerle. Non mi sarei mai aspettata questo.
Intanto la canzone continuava ad andare.

"Ti ricordi quanti salti mortali ho fatto per averti? All inizio mi hai fatto completamente dannare l anima, per farti capire che ero cotto.
Ti ricordi quella bellissima giornata nella radura? E quella volta al mare insieme? Quando siamo andati in paradiso insieme? Bellissimo non mi ero ami sentito così.
Ti ricordi quando ti dissi che ti amavo?"

Ecco quella del paradiso poteva risparmiarsela. Spero solo che mia madre non abbia capito...
"Quanti ricordi amore mio, non so quali scegliere..il fatto è che ogni giorno con te sembra sempre più bello di un altro.
Continuo a ringraziare non so quale miracolo per averti con me. Perchè non ti meriti un ragazzo come me, meriti molto di più. E sono l uomo più sfacciatamente fortunato di questo mondo."

Di nuovo una nostra foto, mente ci baciavamo felici di fronte all obiettivo.
"Amore mio, non abbandonarmi mai ti prego. Stringimi, ascoltami, baciami, parlami, sorridimi, guardami negli occhi...per favore non lasciarmi mai.
sarebbe la fine. Morirei senza di te; la mia vita non avrebbe più un senso. Vivo per te, sei la mia vita. Sei il mio amore, la luce dei miei occhi, il mio paradiso personale. Il mio oceano felice, e non smetterò mai di annegare nei tuoi occhi."

Ero proprio scoppiata dalla commozione. Non riuscivo a trattenermi, singhiozzavo come una scema.
"Non ho mai provato un sentimento tanto incondizionato per nessuno, solo per te. Sempre per te, per tutta la vita.
Vorrei urlarlo al mondo intero che ti amo da morire.
Voglio che tu sappia ( so che lo sai già, ma te lo ripeterò per sempre) che non ti lascerò mai...starò per sempre al tuo fianco, finchè lo vorrai, finchè sarai felice con me.
Quando non mi vorrai più, troverò il coraggio di farmi da parte e farti vivere la tua vita al meglio...anche se senza di me.
La cosa più importante per me, è renderti felice, guardare quei bellissimi occhi azzurri contenti, vedere il tuo sorriso smagliante e capire che mi ami anche tu.
Ci sto provando amore, tutta la felicità che mi dai tu, devo provare a ricambiarla...non saremmo alla pari se no."

Ma cosa dici cretino! Ti amo da morire e mi rendi la persona più felice del mondo...e non ti lascerò mai.
"Ti vorrei portare lontano, dove potremmo stare solo io e te, vorrei farti volare, vorrei vivere in un isola deserta con solo il nostro amore.
Mi sono donato a te e mi sono annullato per il resto del mondo, perchè so che ti amerò per tutta la vita...comunque vadano le cose.
E so che anche tu mi amerai per questo piccolo e breve tempo.
Sembra già una proposta di matrimonio e credimi te la farò molto presto."
E ovviamente ti dirò di si 1000 volte.
Ma io e te siamo già legati irreversibilmente e incondizionatamente: non ci laceremo mai, amore. Amami per l eternità, come io ti amerò per la mia eternità.
Auguri amore mio.


TI AMO.


Ed è troppo troppo scontato e banale da dire perchè non so quante volte te l avrò detto. Non riesco ancora a esprimere a parole quello che sento chiaramente, perchè "ti amo" è ancora troppo poco in confronto a ciò che sento realmente.

VITA MIA, TI AMO DA MORIRE. NON LASCIARMI MAI.

Tuo Denis. "
Come ultima immagine un altra nostra foto. Le luci si riaccesero sotto le ultime note e parole di elisa.
Vidi Denis avvcinarsi con un sorriso verso di me. Io lo raggiunsi velocemente e lo abbraccia forte.
- Tu sei pazzo!- gridai singhiozzando, tra gli applausi della gente al terrazzo e di tutta l intera città.
E tutti cominciarono a gridarci " auguri! buon anno"
- Si, di te sono pazzo. Perchè ti amo da morire- mi baciò passionalmente, tenendomi stretta a lui.
Mi staccai sorridendo.
Ora toccava a me.
- Ora è il mio turno- dissi ridacchiando.
- Come??- chiese sinceramente confuso.
- abbassate le luci!- gridai.
E le luci al mio comando si spensero.
- Guarda li- girai il volto a Denis verso sinistra.
Lontano, cominciò a infuocarsi una scritta a neon. Grandissima, enorme
.
TI AMO, DENIS.
Spalancò la bocca, meravigliato.
- Avevi avuto la stessa idea?- mi chiese sorridendo.
- A quanto pare si...-
- E' bellissimo! Grazie amore mio-
- Grazie a te di esistere, Denis- guardammo nuovamente la scritta felici
- E sarò tua per sempre.- e lo baciai teneramente.

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