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di morphine
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** intro ***
Capitolo 2: *** .due ***
Capitolo 3: *** .tre ***
Capitolo 4: *** .quattro ***
Capitolo 5: *** .cinque ***
Capitolo 6: *** .sei ***
Capitolo 7: *** .sette ***
Capitolo 8: *** .intermezzo ***
Capitolo 9: *** .otto ***
Capitolo 10: *** .nove ***
Capitolo 11: *** .dieci ***
Capitolo 12: *** .undici ***
Capitolo 13: *** .dodici ***
Capitolo 14: *** tredici. ***
Capitolo 15: *** . quattordici ***
Capitolo 16: *** quindici. ***
Capitolo 17: *** .sedici ***
Capitolo 18: *** diciassette. ***
Capitolo 19: *** .diciotto ***
Capitolo 20: *** .diciannove ***
Capitolo 21: *** .venti ***
Capitolo 22: *** .ventuno ***
Capitolo 23: *** .ventidue - THE END - ***



Capitolo 1
*** intro ***


Sono ancora qui. Lo so che probabilmente pregate perché la smetta e mi trovi un hobbie migliore… ma dovete sopportarmi u.u

Questa storia nasce sotto esplicita richiesta di una lettrice speciale… che mi ha chiesto una storia su Shan un po’ tragica/romantica/comica/quello che volete così ho iniziato a fantasticare.. e mi è uscita questa cosa. Spero vi piaccia e se non vi piace beh.. potete dirlo. Lo so che a volte scrivo delle cose orribili. Ne sono più che consapevole. Per cui buona lettura…

Il titolo è stata la prima cosa che mi è venuta in mente di questa ff.

lo so, in genere prima si pensa alla storia, poi si pensa al titolo… ma a me è venuto in mente il titolo… poi dato che mi piaceva tanto ho deciso che dovevo fare una ff con questo titolo.

Ora vi lascio al primo breve capitolo. Presto aggiornerò con il 2° giuro (parola di lupetto).

********************************************************

HOME SWEET HATE HOME

 

Sono in coda da due ore!

Due ore

Due dannate ore!

E tutto questo per… tornare a vivere con mia madre.

Come se il fatto d’aver perso il lavoro, esser stata sfrattata e mollata dal fidanzato non fosse abbastanza umiliante!

Mia madre quando le ho detto la situazione.. dopo un minuto di silenzio ha detto: “te l’avevo detto!” e poi ha iniziato a rimproverarmi, e non so come mi ha convinto a tornare a casa!

Così sono in coda da due ore…

Quando arrivo davanti a casa di mia madre inizio a pensare a tutti i modi in cui potrei morire in questo momento, alle scuse che potrei inventarmi, a come scappare senza dare nell’occhio.. e proprio quando inizio ad indietreggiare per fuggire da li.. ecco la vicina di casa.

- Milly?

M: salve

- come sei diventata grande!

M: già

- come stai?

M: bene!

- davvero? Tua madre mi ha raccontato. Mi spiace per il tuo ragazzo.. però fatti coraggio. Morto un papa se ne fa un altro!

M: lo ha detto anche mia madre!

Mom: Milly!

M: ciao mamma

Mom: oh ciao Costance!

C: ciao! Non mi avevi detto che era diventata così bella! Me la ricordo ancora piccolina che correva nuda davanti casa…

Ed ecco il momento che più temevo. Tutti quando parlano di me da piccola si ricordano solo quello… io che corro nuda davanti casa!

Mom: era una nudista coi fiocchi!

C: beh speriamo che non lo faccia anche adesso!

M: oh no. non corro più nuda all’aperto! Nemmeno al chiuso a dire il vero…

C: io vi lascio… c’è mio figlio in tv!

Mom: fagli i complimenti da parte mia!

C: sarà fatto. Ciao

Mom: ciao!

Entriamo. Mi ero dimenticata di quanto poco senso per il buon gusto avesse mia madre. Ci sono soprammobili ovunque, bambole di porcellana che sembrano spiritate in un angolo del salotto. Il divano è ricoperto ancora dalla plastica, le tende sono una cosa orribile… e tutto l’ambiente puzza di naftalina!

Mom: come è andato il viaggio?

M: noioso

Mom: allora alcune semplici regole....

M: regole?

Mom: certo. Numero 1, niente ragazzi in casa. Numero 2, il coprifuoco è alle 23. Numero 3, il venerdì sera c’è la serata poker!

M: mamma. Ho 29 anni!

Mom: lo so. Ma questa è casa mia e queste sono le regole.

M: ok

Bene... ero tornata adolescente! Ora oltre al fatto di vivere con mia madre, esser stata mollata e sfrattata nel giro di 1 mese devo anche aggiungere: “regresso all’età di 15 anni”. Fantastico!

 

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Capitolo 2
*** .due ***


Io adoro dormire al mattino. Svegliarsi quando il sole è già alto... ma questa mattina no.

Mom: SVEGLIA! Il sole sta per sorgere... tira una bella arietta fresca... e dobbiamo allenarci!

M: mamma!

Mom: SVEGLIA!

M: che ore sono?

Mom: le 6

M: cosa?

Mom: le 6! E dobbiamo andare a fare jogging!

 M: no!

Mom: si! È una mattinata fantastica per correre sulla spiaggia! Inoltre il mio oroscopo dice che oggi è una giornata perfetta per fare nuove conoscenze!

M: stronzate! Voglio dormire!

Mom: no... andiamo.

Mi alzo.

Purtroppo mi alzo.

E vado anche a correre.. cioè.. ci provo.. faccio due metri e poi stramazzo al suolo morente. Così mia madre si convince che è meglio per me restare a casa.

Dato che non riesco a riaddormentarmi, visto che ormai sono sveglia! Decido di fare qualcosa... così inizio a “sistemare” il giardino. Eliminare i nani da giardino, i fenicotteri di plastica, togliere le illuminazioni di natale... dato che siamo in giugno!

Sto sudando... sudando come un maratoneta... e credo d’aver un aspetto orribile.

- hey tu!

M: dici a me?

- no. A biancaneve!

M: ah ah simpatico!

- chi sei? Non ti ho mai vista.

M: sono Melanie. Mi sono trasferita qua ieri.

- oh la signora Walsh....

M: oh no.. cioè... io sono Melanie Walsh mia madre, la signora Walsh sta benissimo... sono solo tornata a vivere qua e mia madre mi ospita fino a quando non trovo una sistemazione migliore...

- oh.. capito. Beh.. benvenuta nel quartiere.. io sono Jared!

M: grazie. È un piacere...

J: oh aspetta se tu sei la figlia della signora Walsh sei....

M: correvo nuda nel tuo giardino...

J: ah.. davvero? Stavo per dire Milly. Non mi ricordavo che corressi nuda.. però ora che ci penso.. mi ricordo... quanti anni avevi? 4, 5... adesso mi ricordo che correvi nuda...

M: oh fantastico!

- hey Jay... hey ciao!

J: oh ti ricordi Milly quella che correva nuda?

- certo.. Milly la pazza?

J: si.. è lei.

- cazzo! Scusa.. io non...

M: ok... beh.. vado a seppellirmi

J: oh scusalo. È ritardato. Lui è Shannon mio fratello.

M: piacere.

S: piacere mio.. così cosa ti porta qui a L.A.?

M: volevo cambiare aria per un po’.

J: tua madre è andata a correre vero?

M: si. Come fai a...

S: tua madre va a correre tutte le mattine. E noi veniamo da nostra madre quasi tutte le mattine. Così sappiamo che lei va a correre e che fa yoga sotto il portico e che adora cantare le colonne sonore dei musical!

M: wow!

J: già... che fai?

M: dato che dovrò vivere qua per un po’.. ho pensato di rendere questa casa un po’ più “normale”

J: capito.

Co: Jared, Shannon? Siete già qui... avete già conosciuto Milly?

J: si!

Co: oh ma sei tutta sporca di terra e sudata.. vuoi una tazza di thè freddo?

M: oh no grazie. Forse è il caso che vada a farmi una doccia in effetti. Prima che torni mia madre...

Mom: Milly... pasticcino che cosa fai così conciata?

M: mamma! Sistemo il tuo giardino!

Mom: cos’aveva che non andava?

M: le luci di natale, i fenicotteri, e i nani.

Mom: hai tolto i miei nani?

M: si

Mom: adesso li rimetti esattamente al loro posto!

M: ma

Mom: quei nani li aveva comprati il tuo patrigno.

M: oddio... ma mamma erano orribili!

Mom: anche quella maglietta è orribile ma non vuol dire che la butterò via!

M: cos’ha la mia maglietta?

Mom: non credo che una maglietta con sopra una lingua gigante sia adatta ad una brava ragazza in cerca di marito! Se vuoi trovarti un ragazzo devi vestirti come si deve. I 30 si avvicinano tic tac!

M: MAMMA!

Co: oh Gladis non essere così crudele!

G(gladis u.u): tu non conosci mia figlia. Ci ha messo una vita per trovarsi l’ultimo. Vorrei diventare nonna un giorno!

M: io vado dentro ok? Rimetterò i tuoi stupidi nani!

G: ok...

S: ciao

J: ciao

M: si ciao

Bene. Figura di merda numero 1. Fatto. Questa la posso depennare dalla lista. Mi faccio una doccia, mi cambio e poi vado nel giardino sul retro a godermi un po’ di sole in pace. Mia madre è incollata davanti alla tv, per cui non c’è il pericolo che rovini anche questo momento di relax.

Mi stendo sotto il sole in bikini, mi metto le cuffie nelle orecchie. Ma poi l’ombra. Il sole è sparito. Così apro gl’occhi e...

M: AAAAARGH

S: ahahahahah

M: omg! Mi è preso un colpo. Come hai fatto ad entrare? Che ci fai qui? oddio ma..

Mi infilo i vestiti velocemente e cerco di riprendere il controllo.

S: scusa.

M: come hai fatto ad...

S: se non l’hai notato le nostre madri hanno i giardini comunicanti.. non c’è la rete che li divide sul retro.

M: cosa ma.. perché?

S: beh diciamo che tua madre è tipo la migliore amica della mia da una vita e così...

M: cosa? Davvero?

S: si. Non lo sapevi?

M: no.

S: beh ora lo sai.

M: che vuoi?

S: nulla. Mi annoiavo. Mia madre è andata al supermercato e mi ha mollato qua a badare al suo cane che è tipo in punto di morte ha 18 anni, ed è messo davvero male.. così non lo lasciamo mai solo... ma.. mi annoiavo ti ho vista qua e ho pensato di farti prendere un colpo!

M: e hai lasciato solo il cane?

S: no.. è li il cane.

M: ah

Solo ora mi accorgo di un grosso labrador steso sotto un albero che ci fissa. Come ho fatto a non notarlo?

S: così

M: così

S: io odio i nani da giardino di tua madre!

M: già.. ma lei li adora... il suo 3°marito li ha messi nel suo giardino per cui non si toccano.

S: è stato il 4°

M: cosa?

S: è stato il 4° marito a prenderle i nani. Mi ricordo quell’uomo.. sono stati sposati per quanto? 2 mesi?

M: oh. Vero... si 2 mesi circa. Mi stava simpatico quello. Cioè.. per quel poco che sono riuscita a sapere.

S: beh.. così... che hai fatto in tutti questi anni?

M: ho lavorato…

S: wow.

M: già. Tu?

S: io? Suono

M: bello.. beh... grazie per avermi detto del giardino e del cane...

S: prego.. comunque…

G: Milly! Oh ciao Shannon che fai qua?

S: parlavo…

G: tua madre è uscita?

S: si… tornerà a minuti… vado a  portare dentro il cane… meglio che non prenda troppa aria!

G: povero Thorn… mi mancherà quel cane!

S: già.. beh ciao.. signora..

M: ciao

E così.. resto sola con mia madre di nuovo.

G: è carino vero?

M: mamma no.

G: ho solo detto che è carino.

M: ti prego…. Non fare nulla.

G: ok. Hai chiamo l’accademia? Cosa dicono?

M: no l’ho ancora fatto…

G: cosa aspetti?

M: mamma ti prego. Sono venuta qua per evitare di parlare di quello che è successo ok? Per cui ti prego… non parliamo dell’accademia, di Robert, della compagnia…. Ok?

G: ok. Però sappi che non ho intenzione di averti in giro per casa 24 ore su 24 per cui  è meglio per te che ti trovi un lavoro.

M: ok… vado a farmi una doccia e vado all’ufficio di collocamento.

G: ok

Entro in casa.. mi faccio una doccia ed esco.

È strano tornare a casa. Girare per quelle strade. Rivedere quei posti…

*driin*

M: pronto?

- Mel?

M: che vuoi?

- dove sei?

M: non ti deve interessare.

- io… mi spiace ok? sei scappata e sparita nel nulla.. non puoi andartene così!

M: mi spiace ma. Abbiamo chiuso. Addio

Chiudo la telefonata e cancello il suo numero. Sono a casa. Devo solo rincominciare da zero.

 

************************************************************************

shannonleto: ma tu sei una lettrice speciale u.u
si ho optato per Milly dato che altri nomi a cui dare soprannomi imbarazzanti non ne avevo in mente! E poi il nomignolo Milly mi ricorda tanto uno di quei telefilm anni ’70 dove le fascette di spugna e le pantacalze ultra aderenti fucsia la facevano da padrona XD non so perché.. ma io è così che mi immagino la mamma!

shanna_b: lo so >_>’’ ma giuro che questa è l’ultima. Dopo questa ff boicotterò ogni idea del mio cervello e mi prenderò una vacanza u.u

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 3
*** .tre ***


- ha un diploma?

M: si. Danza classica

- un diploma normale no?

M: oh.. hem si.. cioè… mi sono diplomata all’accademia d’arte classica e moderna di NY hem... seguivamo anche i corsi normali oltre a quelli d’arte.. cioè…

- capito. Come mai ha abbandonato il suo ultimo lavoro?

M: incomprensioni con il direttore di scena.

- ok. Cosa le piacerebbe fare.. a parte ballare?

M: non so. Io so solo ballare. posso fare la cameriera, la commessa… non so…

- ok.. beh questi sono gli indirizzi di locali che cercano personale e secondo le sue caratteristiche questi sono i locali in cui cercano ballerine.

M: grazie.

Esco da li umiliata. La tipa mi guardava come se fossi una specie di barbie senza cervello. Si è anche messa a ridere quando le ho detto del mio diploma.. beh.. cerco di non pensarci, mi metto su una panchina e inizio a guardare gli indirizzi che mi ha lasciato. Escludo tutti i locali che cercano ballerine. Dato che non sono quel tipo di ballerina. Così non mi resta che andare a chiedere nei ristoranti e locali. Sembra che il mio futuro sia come cameriera!

Dopo 4 locali riesco a farmi assumere in un locale carino. Una specie di pub/discoteca/ristorante. Così torno a casa…

M: sono a casa.

G: allora?

M: inizio domani sera.

G: uhhh e dove hai trovato lavoro?

M: in un locale. Si chiama “Laguna”.

G: wow. Sai che quello è uno dei locali migliori di tutta LA vero?

M: adesso lo so. Dovrò infrangere il coprifuoco mi spiace mamma!

G: vabbè… per il lavoro ti scuso!

M: grazie!

G: e questa sera che fai?

M: nulla… manderò qualche e-mail, poi penso andrò a dormire.

G: ok

M: vado in camera mia.

G: ok

Io e mia madre non abbiamo mai avuto un rapporto fantastico. I miei genitori si sono separati quando avevo 5 anni, ho vissuto con mia madre fino alla seconda liceo, poi mio padre che viveva a NY dato che conosceva la mia passione per la danza è riuscito a farmi ammettere in una delle accademie migliori… così mi sono trasferita da lui, mia madre mi chiamava sempre, mi veniva a trovare almeno due volte al mese.. ma non abbiamo mai avuto un rapporto profondo come dovrebbe esserci tra madre e figlia. Io non so nulla della sua vita, non sapevo nemmeno che la sua migliore amica fosse la sua vicina di casa, non sapevo che praticasse sport. Però ormai sono qua. Quando ho perso il lavoro, la casa e quello che credevo fosse l’amore della mia ho pensato che mia madre fosse la scelta migliore. Tornare a LA dove non conosco praticamente nessuno, nessuno sa chi sono, cosa faccio per vivere, posso essere chi voglio.

Il giorno dopo vado al lavoro. E devo dire che mi piace, sono una semplice cameriera, non è difficile, la parte complicata è il riuscire a passare con un vassoio pieno di bicchieri in mezzo alla folla di gente che balla e si diverte. Però mi riesce bene. la cosa positiva di questo lavoro è il fatto che posso dormire al mattino…

M: buongiorno.

G: buongiorno. Ti ho fatto le frittelle.

M: oh. Grazie

G: ha chiamato tuo padre

M: davvero? Che dice?

G: beh… sarà fuori dallo stato per due settimane, ma ha detto che ti manderà un regalo.

M: ok.

G: questa sera non lavori vero?

M: no…

G: bene.

M: perché?

G: ti ho organizzato una cosa…

M: mamma! Oddio perché a me?

G: sei qui da due settimane a non hai ancora messo il naso fuori di casa, non hai ancora conosciuto nessuno…

M: veramente ho conosciuto i figli di Costance…

G: appunto… così questa sera uscirai con loro.

M: cosa?

G: ho chiesto a Jared e a Shannon di uscire con te.

M: oddio…

L’umiliazione non ha mai fine. Così mia madre mi ha organizzato un appuntamento. Bene!

Purtroppo mi vesto. E alle 20 eccoli che suonano alla porta.

*dlindlon*

G: ciao!

S: signora Walsh

G: entra… tuo fratello?

S: mio fratello è a casa con la febbre

G: oh… che peccato. MILLY!

M: eccomi.

G: fate i bravi e guidate piano.

S: come sempre.

Usciamo. Vorrei sotterrarmi.

M: tuo fratello?

S: malato. Sul serio.

M: oh… beh…

S: non so dove portarti.. cioè.. all’aperto o al chiuso?

M: aperto?

S: ok.

Saliamo in auto.. e dopo alcuni minuti di imbarazzo iniziamo a parlare…

S: dove vivevi prima?

M: NY

S: wow… e come mai… cioè che è successo che ti ha fatto venir voglia di cambiare aria?

M: sono stata licenziata, o meglio sono stata costretta a licenziarmi… e tutto qua.

S: che lavoro facevi?

M: nulla di che. Tu che fai per vivere?

S: suono

M: a già l’avevi detto, scusa. Quindi suoni seriamente. Cioè non è un hobbie il tuo?

S: suono la batteria in un gruppo abbastanza conosciuto

M: wow per cui potrebbero fermarci per strada e chiederti un autografo?

S: probabile!

M: oh. Dove mi stai portando?

S: in un posto carino.

Andiamo in un locale sulla spiaggia. Prendiamo da bere e ci sediamo su un muretto. È divertente e riesco a non pensare al casino che è successo a NY. E alle 23 mi riporta a casa…

S: ma tu quanti anni hai?

M: 29. Ma mia madre hem.. è un po’… strana per cui… dato che vivo in casa sua devo seguire le sue regole.

S:  beh ha un senso. Se vivessi con mia madre… probabilmente mi obbligherebbe a partecipare con lei al corso di giardinaggio…

M: wow

S: già. Mio fratello ha vissuto con lei per 3 settimane e lo ha obbligato a seguirlo.. poi esasperato è venuto a vivere da me.. certo non era come vivere con mamma ma almeno non doveva seguire quel corso.

M: perché?

S: beh.. casa mia non è grandissima, e lui è vegetariano, io no, lui è un maniaco della pulizia e io no…

M: capito!

S: eccoci.. così..

M: grazie per la serata…

E mi bacia. Oddio mi sta baciando? E io resto immobile incapace di intendere e di volere. Non so come riesco a convincerlo a staccarsi e nel totale imbarazzo e molto velocemente apro lo sportello e cado a terra.

M: aia

S: omg ti sei fatta male? Hem…

M: no io.. ciao

Corro in casa velocemente e rincomincio a respirare. Sono scappata!

G: Milly sei tu?

M: si… vado a dormire sono stanchissima.

G: oh. Ok. Tutto bene?

M: certo.

Mi fiondo a letto e cerco di dormire. Poi il mattino dopo mentre sono in giardino a stendere il bucato…

S: hey

M: oh hey ciao

S: ieri sera..

M: scusa io… hem non me la sento. Io hem… ho appena lasciato il mio ragazzo e non me la sento.

S: oh… ok. Nessun problema.

M: 

S: … beh ci si vede.

M: già

S: ciao

M: ciao

Voglio seppellirmi.

 

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Capitolo 4
*** .quattro ***


ho trovato una casa. Piccola, carina e vicino al centro. Ora devo solo dirlo a mia madre.

M: mamma devo parlarti.

G: oh no. cos’hai fatto?

M: nulla

G: allora perché devi parlarmi?

M: oh trovato un appartamento.. mi trasferisco la settimana prossima.

G: cosa? Perché?

M: beh… non posso vivere qua in eterno.

G: oh…

M: hai detto tu che dovevo…

G: lo so cos’ho detto.. solo non credevo ne trovassi uno così in fretta…

M: beh.. l’ho trovato.

G: ok.

M: mi aiuterai ad arredarlo?

G: certo!

Lo so. Mi sto facendo del male da sola… però è troppo triste il volto di mia madre in questo momento. Almeno sorride un po’.

Le due settimane passano velocemente e così sono già nel mio appartamento… l’arredamento non è male. Sono riuscita a convincere mia madre a non mettere le tende floreali fucsia e gialle… ho tolto la plastica dal divano anche se mia madre mentre lo facevo mi guardava malissimo… e adesso sono sola.

Solo io.

*driin*

M: pronto?

- Mel dobbiamo parlare.

M: no. è finita.

- ma…

Metto giù. Voglio incominciare da capo. Così faccio una cosa stupida… chiamo Shannon…

S: pronto?

M: ciao. Sono io.. Melanie

S: oh. Ciao.

M: ciao hem.. senti ti va di uscire?

S: hem.. sicura?

M: si cioè… si

S: ok… sei libera venerdì?

M: no lavoro.. però possiamo vederci dopo il lavoro.

S: ok a che ora?

M: alle 22?

S: ok.. sarò li.

M: bene. a venerdì!

S: a venerdì!

È fatta. Ora devo solo restare calma e non fare casini!

Venerdì arriva velocemente. Per tutto l’orario di lavoro non faccio altro che guardare l’orologio. Poi alle 21:57 stacco saluto tutti ed esco dal locale. Aspetto due minuti e lo vedo arrivare. Con suo fratello.

S: hey!

M: ciao Shannon, ciao Jared!

J: lavori qui? Bello.

M: già…

S: che si dice?

Si dice che io volevo uscire con te e tuo fratello è in mezzo. Certe volte gli uomini sono proprio idioti!

M: ho trovato un appartamento.

J: dove?

M: a due isolati da qui.

J: bella zona!

M: si. Non mi lamento. Voi come va?

J: oh idea! Facciamo un concerto la prossima settimana vieni anche tu così ti presentiamo a un po’ di persone!

S: giusto. Poi dopo il concerto c’è una festa. È il compleanno del nostro chitarrista così c’è un piccolo party…

M: ok.

Andiamo in un locale. Ordiniamo da bere e parliamo… poi per fortuna Jared va in bagno…

S: così

M: già

S: ho pensato che fosse meglio portare anche lui, cioè… mi sento un po’ a disagio con te.

M: cosa?

S: non in senso cattivo… è che non so come comportarmi.

M: oh

J: eccomi… che si dice?

M: che quella la infondo ti fissa da quando siamo arrivati.

J: ohhh dite che devo andare?

M: si

E  si allontana di nuovo.

S: ma l’hai mandato via apposta?

M: si

S: ma…

M: io non sono brava in queste cose.. c’ho messo 3 settimane per dare il primo bacio al mio ex. Io hem… ho bisogno di tempo. E tu l’altra sera mi sei piombato addosso così… insomma. Mi spiace esser scappata come se tu avessi la peste so che non si fa, che è maleducazione e bla bla bla… insomma…

S: stop.

M: cosa?

S: stai parlando troppo. Mi spiace esser stato troppo impulsivo.

M: è che a NY è tutto diverso.

S: lo so. Sono stato a NY. Per cui… andrò con più calma.

M: grazie.

J: eccomi di ritorno. Ho il suo numero.

S: wow. Hai chiesto se è maggiorenne?

J: certo! 21 anni appena compiuti!

S: meno male. Ci manca solo una denuncia!

M: hey hem.. io andrei a casa se non vi dispiace.

S: oh ok.. ti accompagniamo!

M: oh no. restate. Ho la mia auto.

J: ok!

S: ti accompagno alla macchina.

M: ok

Usciamo dal locale e arriviamo fino all’auto in silenzio.

S: eccola qua.

M: già.

S: beh… ci si vede!

M: già

S: ‘notte

M: ‘notte

Torno a casa e spero che domani vada meglio.

************************************************************************

giugina2004: accie u.u

shannonleto: bwuah io resisterei XD ma non l’ho detto nel capitolo precedente quello che faceva a NY? ._.

shanna_b: il tuo commento mi ha fatto venire in mente un cartone animato *-*
e dato che quando mi viene un dubbio non sto bene fino a quando non l’ho risolto.. ho fatto ricerche (H) http://it.wikipedia.org/wiki/Milly,_un_giorno_dopo_l%27altro

 

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Capitolo 5
*** .cinque ***


ho iniziato a ballare quando avevo 4 anni a scuola. A 6 mi hanno iscritta al mio primo corso e a 13 anni sono entrata in accademia. Tutta la mia vita è stata dedicata solo alla danza tutto quello che facevo era per la danza. A 15 anni mi sono guadagnata un posto all’interno di una compagnia molto prestigiosa,  e a 23 anni da semplice ballerina di fila sono diventata prima ballerina. E lo sono sempre stata fino a 3 settimane fa quando ho sorpreso il mio fidanzato nonché regista e coreografo della compagnia a letto con quella che era la mia migliore amica non che mia sostituta come prima ballerina. Quella sera ho capito tante cose. Che al di fuori della compagnia non conoscevo nessuno. Tutti i miei amici erano membri del balletto, la mia casa non era mia ma di Richard il mio ex-fidanzato, non sapevo dove altro andare. Così ho deciso che non avrei dedicato altro tempo alla danza. La mia non era una vita. Non avevo nessuna passione all’infuori della danza, nessun hobbie!! Così ho preso la mia auto e sono andata a casa di mio padre, ho preso alcuni vestiti e sono partita per LA.

Il giorno dopo Rebecca la mia ex-migliore amica è diventata la prima ballerina.  Richard ha aspettato 1 settimana prima di chiamarmi. 1 settimana.

G: Milly la pasta si raffredda.

M: oh si.. scusa mamma

G: sei pensierosa. Come mai?

M: nulla.

G: cercano ballerini per un nuovo musical a Broadway…  ho comprato il giornale degli annunci di spettacolo.

M: non so cantare.

G: ma non devi farlo. Devi solo saper ballare il tip-tap

M: non so ballare il tip-tap mamma!

G: potresti imparare.

M: mamma. Io non voglio più ballare.

G: cosa?

M: io…

G: so che quello che è successo ti ha scioccata, che è stato brutto. Ma non puoi gettare al vento tutta la tua vita.

M: lo so… è questo il punto. Io non ho una vita. Al di fuori del balletto non sono nessuno, non ho amici, non ho niente.

G: oh farfallina… non è vero, hai me, papà, i figli di Costance…

M: mamma. Per favore…

G: ok…

M: posso chiederti una cosa?

G: certo.

M: papà ha detto qualcosa di quello che è successo quando ha chiamato? Cioè.. ha detto qualcosa su…

G: no.. ha solo chiesto come stavi, ha detto che doveva andare fuori dal paese, e che avrebbe mandato un regalo.

M: ok

Finisco di mangiare e torno a casa.

Il tempo passa in fretta così è già sabato sera e devo andare al concerto di Shannon e Jared. Non so dove sia, mi hanno solo detto di vestirmi carina e che sarebbero passati loro da casa mia. Così mi sono vestita meglio che potevo…

*dlin dlon*

M: hey siet… salve

- ciao io sono Emma! Mi mandano Jared e Shannon.

M: oh. Ok.

E: se sei già pronta andiamo.

M: ok

Seguo questa tizia senza fare domande. Mi mette un po’ di paura a dire il vero. ha due cellulari con auricolare annesso infilato nelle orecchie, un palmare e un’agenda strabordante in una mano.

Saliamo in auto e dopo i primi 5 minuti in cui non ha fatto altro che parlare al telefono e mandare mail spegne tutto e mi dedica attenzione.

E: così sei la figlia della migliore amica di Costance!

M: si

E: siamo arrivati

M: ma questa è un arena!

E: già. C’è il tutto esaurito!

M: scusa ma. Da 1 a 10 quanto sono conosciuti?

E: hem… beh.. 9?

M: wow. Cioè loro sono

E: molto famosi!

M: ok. Questo non me l’avevano detto!

E: ma tu non guardi la tv, leggi i giornali?

M: hem.. no

E: ok! Sei strana entriamo.

Entriamo da una porta secondaria e dopo aver percorso corridoi bui e pieni di tecnici delle luci e dell’audio arriviamo fino dietro le quinte. Mi porta in un punto da cui io vedo tutto il palco e il pubblico. E devo dire che è fantastico!

E: resta qua. Non fare nulla!

M: ok!

Resto li. E dopo due minuti…

S: hey. piace?

M: certo ma. Potevate dirlo che eravate così famosi!

S: pensavo lo sapessi!

M: non lo sapevo!

S: beh vado. Devo entrare per primo!

M: ok

S: ciao

Resto li per tutto il concerto. Poi dopo che Jared ha salutato il pubblico mi vengono a pendere e mi trascinano in un locale.

J: allora? Com’è stato?

M: bello! Molto bello.

S: eri mai stata su un palco?

M: si…

J: davvero?

M: già.

Ci sediamo, beviamo.. e mentre gli altri salutano alcuni amici e fanno un po’ di pubbliche relazioni io resto sola…

- Melanie Walsch prima ballerina del NY ballet! Quale onore!

M: scusi?

- piacere Nicolas Davy

M: piacere ma io non…

N: so chi è lei… l’ho vista ballare a NY, a Mosca e anche a Parigi!

M: io non…

S: hey!

N: salve!

S: lei è?

N: Nicolas Davy… proprietario del locale!

S: oh… piacere. Shannon Leto

N: finalmente ci incontriamo. Stavo parlando con la signorina Walsh e complimentandomi con lei per le sue brillanti doti!

S: cosa?

M: io non sono…

N: riconoscerei le sue gambe e i suoi lineamenti ovunque! Se volete scusarmi ho delle persone da salutare. Signorina Walsh non vedo l’ora di rivederla sul palcoscenico! Signor Leto…

S: ma… per chi ti ha scambiata?

M: non ne ho idea!

S: doveva esser già ubriaco!

M: credo!

S: vieni con me…

M: dove?

S: ti presento alcuni amici…

Lo seguo… faccio molte conoscenze nuove, scherziamo e beviamo… forse un po’ troppo dato che il mattino dopo nel preciso istante in cui apro gl’occhi sento qualcosa pulsare sulle mie tempie. Ci metto due minuti a rendermi conto che non sono nel mio letto, che quella non è la mia stanza e non è casa mia…

 

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Capitolo 6
*** .sei ***


nel preciso istante in cui apro gl’occhi sento qualcosa pulsare sulle mie tempie. Ci metto due minuti a rendermi conto che non sono nel mio letto, che quella non è la mia stanza e non è casa mia! Mi alzo lentamente e dopo aver constatato d’esser sola nella stanza cerco di capire dove mi trovo…

- ciao

M: ciao

- i tuoi vestiti sono sulla sedia.

M: oh ok. Grazie.

- ti aspetto in cucina… li c’è il bagno!

M: ok

Mi vesto, rinfresco e vado in cucina.

- piacciono le ciambelle?

M: si

- bene…

M: quanto abbiamo bevuto ieri sera?

- tanto… però non abbastanza da dimenticarmi cos’è successo!

M: già… senti shannon

S: lo so. Dovevamo andare lentamente. Cioè è quello che mi ero proposto di fare ma.. credo che l’alcool abbia accelerato i tempi!

M: già

S: se tu vuoi dimenticare l’accaduto e dimenticarti tutto per sempre. Non farò nessuna obiezione.

M: e come faccio a dimenticare “l’accaduto”? cioè… è successo. Non posso fare tabula rasa nella mia testa no?

S: in effetti. Anche perché.. devo dire che mi è piaciuto!

M: cosa?

S: cioè hem… volevo dire che… insomma… hai capito no?

M: credo di si.

S: meglio…

M: così

S: sai che parli nel sonno

M: io non parlo nel sonno!

S: si invece!

M: allora queste ciambelle non sono buone!

S: bugiarda. Sono fantastiche! Le ha fatte mia madre!

M: davvero?

S: certo. Anche tua madre le fa buone. Sai cos’è strano? Conosco tua madre da una vita e non ha mai parlato di te.

M: si vede che non ne aveva voglia!

S: mmmh. Raccontami qualcosa. Cosa facevi per vivere a NY?

M: beh. Ero una ballerina

S: ohhhh adesso si spiegano tante cose. Ed eri brava?

M: me la cavavo!

S: e adesso? Hai smesso di ballare?

M: si

S: perché?

M: perché ho deciso così

S: ma perché!

M: perché si. Ok?

S: ok. Scusa.

M: io devo andare.

S: ok.

M: beh ci si vede!

S: ok

M: ciao

Esco. E mi rilasso. Vado a casa mia mi faccio una doccia e poi  a fare la spesa.

Non lo vedo da due giorni. Perché lo evito a dire il vero. non so come comportarmi, non so che tipo di “legame” ci sia adesso. Se lo vedessi. Non saprei se comportarmi come una semplice amica o diversamente. Non sono esperta di queste cose. Avrei bisogno di qualcuno che mi suggerisca le battute!

Sono a casa di mia madre, una delle regole è che io trascorra almeno due pasti alla settimana con lei. Così ogni tanto mi fermo qua a pranzare.

*dlin dlon*

G: vado io.

M: ok!

G: oh ciao!

S: signora Walsh

G: come mai qua?

S: ho notato che c’è la macchina di Melanie. Dovrei parlarle.

G: oh. Ok.. ma perché?

S: hem… una cosa personale.

G: ok. È in cucina.

Lo sento arrivare e l’ansia si impadronisce di me. Mi pulisco velocemente le labbra da qualche rimasuglio di sugo, sistemo i capelli e sistemo la maglietta. Mi sta venendo caldo e credi di star per arrossire…

G: Milly batuffolino… c’è Shannon che…

M: cciao!

S: ciao

G: beh.. hem…

S: possiamo andare in giardino?

M: certo!

Mi segue fino in giardino.. poi dopo che siamo abbastanza lontani dalla casa ci fermiamo.

S: cosa stai facendo?

M: stavo pranzando.

S: non quello.

M:  hem… allora non capisco di cosa tu stia parlando.

S: abbiamo fatto sesso! Ho provato a chiamarti, ti ho mandato una mail, degli sms, sono anche passato da casa tua. Ma tu sembri scomparsa nel nulla. hop fatto qualcosa di sbagliato?

M: oh… hem… no. io hem…

S: se tu vuoi continuare come se nulla fosse successo… basta che lo dici!

J: cosa state facendo?

S: Jay? Ti ho detto di stare in casa?

J: non ho 5 anni Shan!

S: in teoria! Che vuoi?

J: che sta succedendo? Melanie stai bene?

M: si

J: perché stai piangendo?

M: non sto piangendo.

Veramente sto piangendo. Solo che stavo  cercando di trattenermi. Io piango sempre quando sono sotto stress e non so cosa fare. È più forte di me!

J: si che stai… che le hai fatto Shan?

S: io? Niente. Mel ma che…

M: va tutto bene ok? Non è niente.

J: allora perché piangi?

M: perché non so cosa fare. Non mi piace non sapere cosa fare!

J: riguardo a?

M: lascia perdere jared!

J: ma…

S: lascia perdere! Torneresti in casa?

J: ma

S: Jay…

J: ok!

S: perchè piangi?

M: te l’ho detto!

S: ok.. ma… non ha senso!

M: per me si. Io non so fare queste cose. Ho avuto tre ragazzi in tutta la mia vita. Uno alle elementari, uno in accademia, e Richard. Hanno fatto tutto loro. Nessuno ha chiesto il mio parere! Non so come funziona… cosa devo fare?

S: io non posso decidere per te!

M: lo so.

S: pensaci e quando avrai una risposta chiamami!

M: ok

S: io torno dentro.

M: ok

Si allontana e mi lascia li. Così entro in casa cercando di sembrar normale.

G: allora cosa… che è successo?

M: oh no.

G: perché hai gl’occhi rossi? Che è successo?

M: nulla mamma!

G: come nulla? ti ha fatto qualcosa?

M: no no no no… non è colpa sua.

G: allora?

M: cosa si fa quando tu piaci a un ragazzo e anche lui ti piace?

G: cosa?

M: non farmelo ripetere ti prego!

G: oddio. Sapevo che non era una buona idea farti crescere con tuo padre! Beh dipende da a che livello siete! L’hai già baciato?

M: si

G: ok. Beh… lui ha già espresso particolari esigenze… cioè… lui vuole restare in atteggiamenti molto intimi con te…. ti ha detto quali sono i suoi sentimenti?

M: quello no. cioè la cosa di sentimenti no.

G: quindi siete già rimasti soli?

M: eravamo ubriachi!

G: cosa?

M: mamma ti prego. Sorvola sul fatto che ero ubriaca!

G: anche lui era ubriaco?

M: presumo di si.

G: presumi o lo sai! Perché se lo presumi potrebbe essersi approfittato di te! oddio lo ha fatto?

M: no. non credo!

G: ma tuo padre non ti ha fatto nessun discorso?

M: no

G: oddio. Dovrò parlare con lui! Per cui. Tu e lui avete saltato i livelli 2, 3, e 4!

M: che sarebbero?

G: primo appuntamento in cui non succede nulla. voi vi divertite e basta. Ti riaccompagna a casa e non fa nulla. secondo appuntamento con bacio casto. Terzo appuntamento in cui il bacio non è più tanto casto. Direi che siete andati dritti al livello 5!

M: cioè?

G: il sesso! Oddio batufollina. Dovevo tenerti con me!

M: per cui cosa devo fare?

G: lui ti piace?

M: credo di si!

G: beh diglielo!

M: e se…

G:  se l’uomo si fosse fermato al primo “ma se…” a quest’ora vivremmo ancora nelle capanne di legno vestiti con le pelle di animali e  non ci sarebbe una cura per l’influenza. Per cui. Lascia perdere i “ma se…” ok?

M: ok

G: oh… ora questo ragazzo è Shannon vero?

M: si

G: oh grazie al cielo!

M: perché?

G: se fosse stato jared non so se avrei sopportato d’averlo come genero. Insomma. È vegetariano, maniaco dell’ordine e troppo bello. Non sarei riuscita a non immaginarmelo in mutande!

M: mamma!

G: è vero. e Shannon com’è in mutande?

M: oddio mamma!

G: ok, se proprio non vuoi dirmelo!

Forse avrei dovuto non dire nulla a mia madre. Adesso non la smette più di parlare!!

 

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Capitolo 7
*** .sette ***


sono Shannon. Non sono in casa lasciate un messaggio dopo il bip.”

M: ciao… hem… ho pensato e… insomma. Senti non mi piace parlare con la tua segreteria telefonica per cui richiamami quando senti il messaggio!

Riattacco e torno a fare quello che stavo facendo! Ovvero niente. Mi sto annoiando a morte. Così dopo aver pensato a qualcosa da fare decido di andare da mia madre! Sempre meglio che stare seduta in divano a guardare il muro!

M: ciao mamma! Signora Leto!

G: come mai qua?

M: nulla. a casa mi annoio!

G: oh. Beh ti va di aiutarmi a fare fiori di cartapesta?

M: ok!

Facciamo fiori per un ora e mezza. Poi arriva.

S: ciao mamma signora walsh.

Co: oh Shannon quello non è rosa! È fucsia!

S: davvero?

Co: certo!

S: devo tornare in dietro vero?

G: oh no. li faremo fucsia! Rosa sarebbero stati più carini però ci accontentiamo!

Co: dov’è tuo fratello?

S: sta arrivando. Al negozio non avevano più brillantini così è andato in un altro negozio. Tra un po’ sarà qui!

Co: ok

Dopo 10 minuti arriva anche jared. E tutti insieme facciamo fiori di carta pesta. La situazione è un po’ comica a dire il vero.

S: io mi sono stancato.

G: perché non andate a fare merenda?

S: oh bell’idea! Ho fame!

J: quando mai non hai fame?

S: Mel vieni!

M: cosa?

G: va con Shannon Mily!

M: ma io non…

G: milly!

M: ok.

Seguo Shannon fin dentro la cucina di sua madre. Non ero mai stata in casa della signora Leto. Devo dire che è molto bella. Ben curata. E con molte foto attaccate alle pareti!

S: che cosa vuoi?

M: io non ho fame!

S: dovresti mangiare invece!

M: perché?

S: sei troppo magra!

M: cosa?

S: non nel senso che… insomma. Lascia perdere.

M: siete voi?

S: si. Avevamo 6 anni!

M: non siete cambiati molto.

S: in casa di tua madre non ci sono molte tue foto!

M: sono cresciuta con mio padre a NY!

S: capito. E tuo padre cosa fa per vivere?

M: è un interprete.

S: wow.

M: lavora nei congressi, nelle conferenze. Traduce anche libri ogni tanto.

S: wow. Quindi saprai molte lingue.

M: no. solo il francese. Ma perché ho studiato un anno in francia!

S: come mai?

M: ho vinto una borsa di studio e il premio era un anno in francia!

S: bello!

M: già. Hai intenzione di mangiare quella cosa?

S: si.

M: che schifo.

J: Melanie. C’è un tipo che ti cerca. Tua madre credo stia per picchiarlo!

M: Richard…

Corro fuori e lo vedo li. Mia madre che gli urla di andarsene e lui che cerca di calmarla…

 

********************************************************

shannonleto:  sono felice che ti piaccia ;)

shanna_b: credo che affrontare quel discorso parlando di livelli sia il mondo meno in dolore per farlo!!

ljl30stm: io Jared lo vedo così un rompi c**** di prima categoria XD

 

 

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Capitolo 8
*** .intermezzo ***


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Cari lettori,

purtroppo questo non è un aggiornamento della ff ma vi scrivo perché devo formattare il pc… ed inoltre la mia memoria esterna da problemi, e dato che sto cercando di salvare tutto il salvabile (compresa la ff) non so quando e come aggiornerò!

Spero presto, dato che sono una pc dipendente e non riesco a stare per troppo tempo senza una connessione internet ._.

Fatemi gli auguri.

Spero di poter aggiornare presto!

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Capitolo 9
*** .otto ***


M: Richard!

R: ciao Mel!

M: che vuoi?

R: parlarti!

M: ok

G: come ok?

M: mamma per favore.

R: possiamo andare in un posto con più privacy?

M: no. se hai qualcosa da dirmi dillo qui.

R: ok. Beh. Te ne sei andata prima che potessi spiegare…

M: cosa c’era da spiegare? Le sue gambe attorno al tuo collo? Oh. Beh non credo stesse cercando di ucciderti.

R: è stato solo un incidente di percorso…

M: andava avanti da due mesi.

R: cosa?

M: lo sapevo che mi tradivi. Solo non avevo le prove…

R: io non volevo che…

M: cosa? Era la mia migliore amica.

R: lo so ma… tu non c’eri mai. O quando c’eri eri troppo occupata a dormire.

M: oh adesso sarebbe colpa mia?

R: non dico che sia solo colpa tua ma… una parte di colpa è anche tua!

M: scusa se quando ero a casa dormivo.. ma sai avevo uno spettacolo a sera. Come cavolo facevo? Dovresti sapere cosa si prova ad esibirsi tutte le sere.

R: lo so ma…

M: perché sei qui Richard?

R: te ne sei andata all’improvviso.

M: mi sembra che mi hai sostituito molto velocemente!

R: certo che l’ho fatto! Sei la prima ballerina. Non posso fare uno spettacolo senza una prima ballerina!

M: cosa vuoi da me?

R: voglio che torni a casa con me e sistemiamo le cose.

M: no

R: cosa?

M: no. ho chiuso. Con tutto.

R: cosa?

G: ha chiuso. Forza vattene da qui.

R: signora Walsh con tutto il rispetto ma…

G: faccio anche a meno del rispetto. Vattene immediatamente dalla mia proprietà.

R: ok ma…

G: cosa? Ti avevo affidato la mia bambina…  non era nei miei piani che mi chiamasse nel cuore della notte piangendo pregandomi di riprenderla a casa. Per cui vattene immediatamente da qui. Tornatene a Ny.

R: ma…

E dopo questo se ne va. E io resto ferma in mezzo al giardino con Jared e Shannon alle mie spalle e Constance che mi fissa come se fossi un cucciolo in punto di morte.

G: tutto bene?

M: si

J: tu sei una prima ballerina?

M: si

S: no spetta. Di tutta la storia quello che ti ha colpito è stato il fatto che è una ballerina?

J: è che… non lo avrei mai immaginato.

S: mi domando che ho fatto di male per meritarmi un fratello come te.

J: guarda che sono qui!

S: lo so.

G: sicura di sentirti bene?

M: certo.

Vado in casa entro nella mi stanza e giro la chiave chiudendomi dentro.

La mia stanza non è mai cambiata. Mamma non ha cambiato nulla da quando me ne sono andata al liceo. Ci sono ancora i poster alle pareti, le mie prime scarpette da ballo, i peluche sulle mensole. Nulla è cambiato…

*toc toc*

S: Mel?

M: …

S: Mel?

M: che c’è?

S: mi apri?

M: no

S: ok. Va tutto bene?

M: forse Richard ha ragione…

S: cosa? No. non ha ragione.

M: ma…

S: senti. Io non so come sia andata. Ma non è una scusa per tradire quella. Cioè se non ti amava più avrebbe fatto meglio a mollarti prima no? e davvero l’hai beccato con la tua migliore amica?

M: già

S: io li avrei uccisi tutti e due al momento.

M: c’ho pensato a dire il vero. ma ho preferito andarmene.

S: beh meglio così. Poi saresti andata in prigione. Anche se avresti potuto giocare la carta dell’infermità mentale.

M: …

S: Mel ci sei?

M: si. Stavo pensando.

S: a cosa?

M: perché sei qui?

S: tua madre mi ha ordinato di seguirti. È strana tua madre.

M: oddio.

S: cosa?

M: è colpa mia. Le ho raccontato quello che è successo.

S: oh

M: scusa. Ma a qualcuno dovevo dirlo e non conosco nessuno a parte tu e tuo fratello!

S: ok. Così hai pensato a…

M: si.

S: e?

M: è meglio se restiamo amici.

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Capitolo 10
*** .nove ***


sto evitando Shannon.

Mi ha chiamata due volte questa settimana e io non ho risposto. Mi ha lasciato messaggi in segreteria, e so che almeno due volte è passato da casa mia.

G: con Shannon come va?

M: normale

G: davvero?

M: certo

G: allora perché Constance mi ha detto che lui le avrebbe detto che lo stai evitando?

M: non lo sto evitando

G: davvero?

M: certo

G: se lo dici tu. Piuttosto. Come mai sei qua?

M: a casa non ho nulla da mangiare e mi scoccia andare a fare la spesa!

G: a NY come facevi?

M: ci andava Richard!

G: ah… beh adesso dovrai iniziare a farlo tu!

M: e se mi ritrasferissi qua?

G: no.

M: cosa?

G: non se ne parla nemmeno! Andiamo a fare la spesa…

M: ma mamma!

G: forza!

Vengo trascinata al supermercato. “faccio” per modo di dire la spesa dato che ogni cosa che metto nel carrello mia madre la tira fuori dicendomi quanto male faccia, quanti coloranti contenga e via dicendo. Così dopo due ore passate a comprare cose che piacciono a lei torniamo a casa ma…

M: ma mamma perché hai comprato un vaso così pesante? Io non riesco a sollevarlo!

G: oh poche storie solleva quell’affare!

M: ma non ci riesco!

S: serve una mano?

G: oh ciao! Certo. Forza Milly fatti da parte!

S: ciao

M: ciao.

Nel mutismo completo entro in casa seguendo Shannon con quel vaso enorme e pesantissimo che mia madre ha comprato.

S: qui va bene?

G: certo! Lo vuoi un bicchiere di thè freddo?

S: oh hem… meglio di no…

G: ok. Milly versagli un bicchiere!

M: ma ha detto che…

G: versagli un bicchiere ho detto.

M: ok!

G: allora. Come va?

S: bene

G: tuo fratello come sta?

S: bene.

*driiin*

S: scusate… pronto? No. sono da mia madre perché? No… ok… tesoro posso richiamarti più tardi? Ok. Si anch’io ciao

G: un’amica?

S: la mia ragazza.

E inavvertitamente verso tutto il thè sul bancone…

G: Milly sta attenta!

M: ops. Ecco il thè.

S: grazie.

G: beh salutami tuo fratello quando lo vedi!

S: sarà fatto. Buona giornata

G: ciao

E se ne va.

Ha un’altra. Ha già un'altra!!

G: forza Milly mettiamo via la mia spesa!

M: ok

G: lascialo perdere.

M: certo

Finisco di sistemare la spesa. Poi torno a casa mia.

Le giornate sono tutte uguali. La sera lavoro il pomeriggio ogni tanto passo da mia madre. Non c’è nulla di nuovo. Poi un giorno…

*dlin dlon*

- ciao. Sono Emma. Ti ricordi di me?

M: si

E: bene. posso entrare?

M: certo. Scusa. Come mai qua?

E: Jared ha detto che sei una ballerina!

M: e quindi?

E: ci serve una ballerina. O meglio.  A Jared servono i tuoi piedi.

M: hem.. cosa?

E: deve fare un servizio fotografico per una rivista di spettacolo. E ha pensato di unire nello stesso servizio le varie forme d’arte. E dato sei l’unica ballerina che conosce e con cui passerebbe un’intera giornata  mi ha chiesto di chiederti se ti andava. Naturalmente non fotograferemo la tua faccia. Ci servono solo le gambe, forse anche un pezzo di vita. Ma non si vedrà la tua faccia.

M: ok…. Ma…

E: ovviamente diremo nell’articolo che le gambe sono tue. Per cui? Accetti? Lo faresti molto felice! Anche me… non ho voglia di cercare una ballerina che non sia una fan assatanata!

M: ok

E: davvero?

M: certo.

E: che bello! Ah ovviamente verrai pagata. Tu porta solo le tue gambe lavate e depilate!

M: certo.

E: su questo biglietto c’è l’indirizzo. Ti va bene martedì?

M: certo

E: ok! Bene. io andrei. Non ho altro da dirti.

M: ok. Beh grazie!

E: grazie a te. ciao!

E così in poco tempo arriva martedì. Vado nel posto dell’appuntamento, dove due minuti dopo vengo rapita da un truccatore e dalla costumista. Mi infilano un body e mi mandano dal fotografo.

Fot: lei è la ballerina?

M: si

Fot: davvero? Non si direbbe.

M: cosa?

J: hey Mel! Come stai?

M: bene. Tu?

J: benissimo! Hai delle belle gambe!

M: grazie!

Fot: non sembra una ballerina.

M: sono una ballerina!

J: lo è. Si fidi!

M: cosa devo fare?

J:  tu nulla. resta solo ferma.

Facciamo le foto. Cioè. Le mie gambe fanno le foto… poi dopo mezza giornata passata a fare su e giù dalle punte…

S: ho portato il pranzo!

J: oh bene…

S: Melanie

M: ciao

S: tu che ci fai qua?

J: uso le sue gambe

S: ah.

M: vado a mettermi qualcosa addosso.

J: per me puoi stare anche così!

M: hai già visto abbastanza!

Vado in camerino e cerco di restare calma. Dopotutto non devo esser gelosa. Noi non stavamo insieme. Lui è libero di uscire con chi gli pare. Vero?

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Capitolo 11
*** .dieci ***


S: così apparirai su una rivista. emozionata?

M: dovresti chiederlo alle mie gambe!

J: gran belle gambe!

M: e siamo a 4. Sembri un maniaco. Devo preoccuparmi?

J: oh no. Solo che sono belle gambe!

M: 5!

J: ok non lo dico più! Ieri sera come è andata?

S: bene.

J: con questa durerà o fai come al solito?

S: Jay per favore.

J: ok... beh. Mel posso usare le tue gambe ancora per un ?

M: certo. Da quel che ha detto Emma mi pagano in base al tempo che passo qua... per cui.. resto tutto il tempo che vuoi!

J: perfetto!

Facciamo altre foto con lo sguardo di Shannon su di noi. Mi irrita che mi fissi in quella maniera! Così faccio una cosa stupida...

M: hey Jay che fai domani sera?

J: nulla perché?

M: ti va di uscire?

S: cosa?

J: ok.

Colpito e affondato! adesso mi guarda arrabbiato! Pensava che mi sarei data alla castità?

Finiamo le foto. Poi mentre Jared continua il servizio io vado a cambiarmi...

*toc toc*

M: un attimo non sono vestita...

S: ho già visto tutto!

M: hey ma che cazzo!

S: oh ma per favore! Mio fratello? Cosa vuoi fare?

M: uscire? Divertirmi un po’?

S: oh certo.

M: senti Shan perché ti da tanto fastidio?

S: non mi da fastidio!

M: allora perché sei qui?

S: perché è mio fratello! Sei arrabbiata con me, ok ci può stare... ma mio fratello? Credevo fossi una persona migliore!

M: oh ma per favore. Proprio tu parli? Prima mi chiedi di diventare la tua ragazza e nemmeno una settimana dopo esci già con un’altra?

S: è diverso!

M: no! È uguale!

S: diverso!

Siamo a due centimetri e non so perché ma lo bacio. E lui ricambia e in meno di due secondi sta cercando di sfilarmi le mutandine.

Nulla è più imbarazzante della situazione di silenzio tombale post sesso.  Si riveste e senza dire una parola se ne va. Se ne è andato sul serio. Nemmeno un “ciao”, “ti chiamo”... o anche un “grazie”!! nulla.

Resto seduta a terra due minuti poi decido di lasciar perdere. Non succederà mai più. Ho deciso!

Torno  a casa e la sera dopo esco con jared. È simpatico, divertente... ma non credo potrebbe mai succedere nulla tra di noi! Almeno questa sera... è troppo ubriaco! Così devo riaccompagnarlo a casa. Solo che non so dove sia casa sua, ma so dove vive Shannon, e mettendo da parte il mio orgoglio vado da lui.

*toc toc*

S: chi è  a quest’ora? Melanie?

M: ciao. Ho tuo fratello ubriaco in macchina non so dove viva e non volevo portarlo a casa mia!

S: ah

M: te lo prendi o devo andare da vostra madre?

S: oh no. Meglio di no!

Si prende jared poi me ne vado... o almeno ci provo...

S: mel aspetta.

M: che c’è?

S: per ieri. Hem... mi dispiace. Non succederà mai più.

M: ok. Buonanotte!

S: ‘notte

Torno a casa un po’ delusa e con una gran voglia di piangere. Perché non sono rimasta a NY? Io odio LA!

 

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Capitolo 12
*** .undici ***


mio padre viene a LA! Per la prima volta da quando i miei genitori si sono separati, saremo tutti e tre sotto lo stesso tetto! Ho paura, ansia, vorrei piangere, ma allo stesso tempo sono felice! Tutti e tre sotto lo stesso tetto!

Lo sto aspettando all’aeroporto. Mamma ci aspetta a casa sua.. le ho già parlato e ha promesso che eviterà una competizione tra lei e papà di chi si sia divertito di più in questi anni! Per cui spero vada tutto bene. dopo dieci minuti il suo volo atterra e piano piano vedo i passeggeri uscire….

M: PAPÀ!!!

P: hey! come stai?

M: bene! com’è andato il volo?

P: benissimo. Ho dormito tutto il tempo!

M: com’era la Francia?

P: come al solito. Bella e piena di francesi!

M: mi sembra ovvio! Andiamo dalla mamma!

P: come sta?

M: bene!

P:  ha ancora quella passione per le cose orribili?

M: certo!

P: fantastico!

A dire il vero. non so perché i miei genitori si siano sposati. Veramente non so nemmeno perché si siano messi insieme? Mio padre è un uomo tranquillo, che ama le cose semplici, e adora il suo lavoro. Mentre mia madre è tutto tranne che tranquilla, le piacciono le cose complicate, pacchiane e non ha mai fatto lo stesso lavoro per più di due mesi! Sono uno l’opposto dell’altra!

Arriviamo a casa e non credo ai miei occhi. Mamma ci aspetta sul vialetto con un sorriso a 32 denti! Credo che mi aspetti un week-end terribile!

G: Arthur!

A: Gledis!

G: ti trovo bene.

A: anch’io.

M: entriamo?

Co: Arthur?

A: Costance! Ciao! Vivi sempre qua?

Co: certo!

A: Phil?

Co: abbiamo divorziato due anni fa!

A: mi spiace!

Co: era un idiota! Tu, sempre single?

A: oh no.

G: cosa?

A: beh…  Mel non vel’ha detto?

M: no…

A: oh.. beh… convivo da quasi un anno. Si chiama Celine e l’ho conosciuta in Francia!

G: ah.

M: beh entriamo. Papà sarà stanco!

A: veramente no! ho una sua foto nel portafogli.. aspettate!

G: io vado a controllare la torta in forno.. tu continua pure…

A: ok

M: aiuto la mamma!

Seguo mia madre in casa…

M: mamma

G:  devo solo controllare la torta!

M: volevo dirtelo… è che…

G: non fa nulla… solo che.. non mi aspettavo avesse una compagna!

M:se ti consola.. non è così simpatica!

G: un po’ mi consola!

A: Gledis lo sai che gli anni 80 sono finiti vero?

G: non criticare il mio arredamento!

A: io non critico il tuo arredamento. Ti faccio solo notare che…

M: è vintage!

G: esatto! Vintage!

A: ok… se lo dite voi! Allora Melanie non mi ha parlato molto di quello che ha fatto qui a LA per cui…

M: lavoro in un locale carino… e non so che dovrei dirti…

G: ha già degli amici nuovi!

A: chi?

G: i figli di Costance! Sono sempre qua.

A: devo parlarci!

M: non ho 15 anni!

A: è un peccato!

G: ecco qua. Chi vuole la torta?

M: io!

G: Arthur dopo dobbiamo parlare.

A: riguardo cosa?

G: dell’educazione di melanie!

M: io sono qua! E ho 29 anni!

A: parla…

G: non sa fare la spesa, è un miracolo che non abbia ancora dato fuoco a casa e tutte le sue mutande bianche adesso sono rosa!

A: non è colpa mia.

G: e di chi sarebbe?

A: della tata. È stata lei che non le ha insegnato nulla!

G: era meglio se restava con me!

A: certo, con te e i tuoi mille mariti e magari adesso era una madre single vero?

G: non puoi incolpare me!

M: HEY! io sono qua!

A: vero. il passato è passato.. allora dov’è che vivi?

M: a 3 isolati da qui…

*dlin dlon*

G: vado a vedere chi è… oh ciao!

J: salve. Ho notato la macchina di Melanie.. è qui? Ho bisogno di lei! 

G: certo.. seguimi… c’è Jared!

M: ciao

J: tu lo sai che ti voglio bene e che potrei presentarti a persone molto famose vero?

M: che cosa vuoi?

A: e lui chi è?

G: è jared il figlio di Costance. Dai che te lo ricordi! Il più piccolo… quello che urlava sempre!

A: ahhhhhh l’urlatore!

M: lui è mio padre!

J: oh il signor Walsh. Da quanto tempo!

M: che cosa vuoi Jared?

J: devo andare ad una festa, e devo andarci con qualcuno.. non posso andarci da solo!

M: perché?

J: perché non posso andarci da solo! così tu verrai con me! Ho deciso!

M: ma…

J: è una prima cinematografica Mel…ci saranno attori famosi ovunque, tanti fotografi… ti compro un bel vestito!

G: oh ci sarà.. non preoccuparti!

M: ma

J: Shannon ti verrà a prendere domani mattina per lo shopping!

M: cosa? Perché?

J: devo andare. Ti devo un favore!

M: Jared aspetta.. perché Shannon?

E se ne va… perché Shannon? Cosa centra lui?

 

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Capitolo 13
*** .dodici ***


sto aspettando Shannon… odio dover “aspettare Shannon” non lo voglio vedere! La cosa mi mette imbarazzo, divento rossa, mi agito, la salivazione va a zero e mi manca il respiro. Non voglio vedere Shannon!

*dlindlon*

È arrivato! Vado ad aprire la porta e me lo trovo davanti…

S: ciao

M: ciao

S: andiamo?

M: ok

Non parliamo per tutto il tragitto. Io mi limito a seguirlo in silenzio e lui si comporta come se io non fossi li con lui. Arriviamo davanti ad un palazzo con i vetri oscurati e una porta nera e un tizio enorme in giacca e cravatta ci apre la porta salutando Shannon!

Non sembra un negozio d’abiti! Non ci sono scaffali, commesse, e camerini… percorriamo il corridoio ed entriamo in una stanza.

- buongiorno!

S: salve. Shannon Leto

- lei aspetti qua un mio collega arriverà subito. Signorina mi segua

Guardo Shannon che mi fa segno con gl’occhi di seguirla… io la seguo senza fare domande e mi porta in una seconda stanza dove mi fa sedere su una poltroncina e inizia con le domande!

- che taglia porta?

M: hem… 40

- ok… corto o lungo?

M: cosa?

- l’abito… lo preferisce corto o lungo?

M: non saprei…

- arrivo subito.

Sparisce per poi tornare con un porta abiti pieno di ogni sorta di vestito da sera… lungo, corto, medio, con spalline sottili, grosse, senza, con le maniche lunghe corte.. di pizzo, di raso, di seta.. di tutto.

Mi provo ogni abito… poi dopo aver ristretto la scelta a tre abiti torno nel camerino e quando ne esco c’è Shannon con Jared!

J: wow!

M: cosa.. tu.. come…

S: devi scegliere…. E a noi serve sapere il colore del tuo abito per abbinare gli accessori del nostro!

M: ma…

J: gira in tondo.. fa vedere dietro… wow! Il prossimo! A questo do un 7!

S: io 8!

M: ma…

J: non abbiamo tutta la giornata Mel!

M: ok

Torno dentro mi provo il secondo e anche il terzo.. poi dopo aver scelto l’abito e gli accessori mi accompagnano a casa!

J: domani mattina ti verranno a prendere intorno alle 11.

M: per cosa?

J:beh.. la prima è domani sera.. per cui… ti faranno i capelli, ti truccheranno e poi verrai accompagnata a casa mia.

M: ah

J: a domani sera!

M: ok

S: ciao

M: ciao

Torno a casa e il giorno dopo come detto da jared mi vengono a prendere. Mi truccano e pettinano.. poi alla sera mi portano a casa di jared!

J: sei perfetta!

M: grazie

J: Shannon sarà qui a minuti

M: Shannon?

J: certo.. lui e Jaqueline

M: ah…

J:pensavo fosse finita tra di loro invece… sai non andava benissimo ultimamente. Ma non so cosa sia successo lui è tornato da lei!

M: loro stanno insieme?

J: certo. Sono stati insieme per 4 mesi si sono lasciati, e adesso ci riprovano!

M: ah

J: non te ne aveva parlato?

M: no

J: lei era tornata in brasile da sua madre.. ma è tornata e sembra vada tutto bene…

M: Wow

J: già…

S: siamo qui!

J: ciao! Lei è Jaqueline. Jaqueline lei è Melanie!

Ja: piacere

M: piacere mio!

Lui non mi guarda. Sta guardando il pavimento come se fosse la cosa più bella della casa… poi mi guarda e distoglie subito lo sguardo.

Ho deciso di lasciar perdere. Non ho voglia di disperarmi per lui. Non ne vale la pena!

Andiamo alla prima e dopo una serie di foto, interviste e autografi riusciamo a sederci nella sala e guardare il film… sto bene con jared. Lui è simpatico e un punto a suo favore.. è talmente ingenuo e sincero che credo non mi direbbe mai una bugia. Con lui è facile parlare.. mentre Shannon è il contrario. Non voglio legarmi ad una persona che da un giorno all’altro ti tradisce con una qualsiasi. Voglio qualcosa di stabile e sincero. Per cui niente Shannon!

Appena finisce il film vengo trascinata ad una festa… e senza che me ne accorga mi ritrovo nel bagno delle signore con Jaqueline!

Ja: così sei la figlia di Gladis!

M: già… e tu stai con Shannon!

Ja: si. Beh magari potremmo diventare parenti un giorno.. chi lo sa!

M: cosa?

Ja: beh tra te e Jared cosa…

M: oh no! per carità! È solo un amico.. io sono qui questa sera solo perché mi ha pregato di accompagnarlo… tra di noi non c’è assolutamente nulla!

Ja: ok.

M: e tra te e Shannon? È una cosa seria?

Ja: credo di si..

Torniamo alla festa e per tutta la serata io non faccio altro che evitare Shannon… fino a quando io non faccio per andare verso la zona dei bagni, e lui mi afferra per un polso e mi trascina in uno stanzino!

M: hey ma che…

S: fammi parlare!

M: cosa? Senti fammi uscire!

S: no

M: cosa?

S: tu mi piaci credo sia ovvio.. ma Jaqueline…

M: senti lasciamo perdere ok?

S: no! tu mi piaci…

M: ma stai con Jaqueline!

S: si…

M: e quindi?

S: io non volevo farti soffrire.. insomma non dopo il tuo ex e tutto quello che è successo.. se tu avessi detto che tra di noi poteva.. insomma non sarei mai tornato con  Jaqueline!

M: per cui adesso sarebbe colpa mia?

S: no ma…

M: cosa vuoi da me Shannon?

E mi bacia… però come succede sempre non riusciamo a fermarci…

 

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Capitolo 14
*** tredici. ***


sono passati due giorni.. va tutto bene. cioè nel limite del bene.

A (Arthur il papà ndr): così è qui che vivi?

M: si

A: piccolino

M: mi basta!

A: se vuoi posso farti un prestito…

M: papà va bene questo. È piccolo è vero… ma mi va bene così!

A: ok… ieri sera parlavo con tua madre

M: cosa? Tu. Parlavi con la mamma?

A: si.

M: sta per caso nevicando fuori?

A: Melanie smettila. So che è difficile da credere ma una volta io e tua madre ci amavamo.

M: ok. Va avanti…

A: dunque.. stavamo chiacchierando quando siamo giunti alla conclusione che se vuoi puoi avere accesso al conto in banca che avevamo aperto per te quando sei nata. So che sei già grande e che potevamo darteli prima quei soldi.. ma ci piaceva pensare che era meglio tenerli al sicuro in caso di urgenze mediche, o nel caso di una crisi economica improvvisa.. insomma….

M: per cui…

A: beh…. Ci sono 40000$ dollari sul conto. Per cui fanne buon uso!

M: cosa?

A: beh si… abbiamo versato circa 2000$ all’anno da quando sei nata, in più ci sono i soldi che ricevevi per i compleanni….. sono circa 40000$!

M: oddio

A: già.

M: grazie!

A: sono tuoi!

M: per cui adesso tra te e la mamma va tutto bene?

A: va come sempre.

M: ok

A: ti sei divertita alla festa l’altra sera?

M: lasciamo perdere

A: perché?

M: odio le feste dei VIP!!

A: ok… beh che ne dici se andiamo a prenderci un gelato?

M: ok!

Andiamo a prendere un gelato.. poi due giorni dopo mio padre torna a NY, mentre io sono costretta a rimanere a LA!

Sembra andare tutto bene ora. O almeno sembra.

Sono circa due giorni che mi sento malissimo, ho lo stomaco sottosopra. Devo aver mangiato qualcosa che mi ha dato fastidio.

Così sotto pressione di mia madre vado dal medico e…

Doc: beh signorina va tutto bene.

G: io non credo dottore!

M: la scusi. Mia madre  è un po’ preoccupata. Ho solo mangiato qualcosa che mi ha dato fastidio tutto qua. Vero dottore?

Doc: veramente no.

M: cosa?

Doc: lei è incinta!

G: cosa?

Doc: non ci sono dubbi. Lei è decisamente incinta.

G: cosa?

Io non dico nulla. resto semplicemente ferma sulla sedia a guardare il dottore.  Non voglio crederci! Io non posso essere incinta! Insomma per rimanere incinte si presuppone che… oh no…  sono incinta!

 

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Capitolo 15
*** . quattordici ***


G: chi è il padre?

M: mamma per favore.

Stiamo tornando a casa, mia madre mi fa il terzo grado come se fossi una 15enne idiota e io vorrei solo seppellirmi!

G: mi dici almeno chi è? Oddio non lo sai vero? oddio tuo padre aveva ragione. Sono una pessima madre!

M: no mamma. Non sei una pessima madre. Non è colpa tua ok? È colpa mia. Sono io che sono stupida!

G: allora? Chi è?

M: meglio che non lo sai fidati!

G: come… vuoi abortire?

M: non lo so ok? Io non lo so! Adesso voglio solo andare a casa e dormire un !

G: ok.. però non finisce qua signorinella!

Per fortuna arriviamo a casa. Di mia madre... riesco a chiudermi in camera mia e a restare sola e in silenzio...

Devo pensare a cosa fare. Le opzioni sono due, no 3... potrei anche darlo in adozione dopo tutto.... solo che... che casino.

Adesso non so cosa fare, cosa pensare o cosa dire. Non posso dire a mia madre di chi è il bambino... lo ucciderebbe... non posso nemmeno non dirglielo no? Che faccio?

*toc toc*

G: farfallina...

M: che c’è?!!

G: mi fai entrare?

M: entra...

G: forse ho reagito male...  scusa.. ma... sai cosa ha detto la nonna quando le ho detto che ero incinta?

M: era felice? Tu eri sposata.. è diverso...

G: no. Piccola bugia... non eravamo ancora sposati.. ci siamo sposati dopo due settimane in comune di tutta fretta!

M: cosa?

G: tuo nonno era conservatore e all’epoca non c’era cosa peggiore di avere una figlia incinta non sposata e Hippie anche se gli Hippie non andavano più di moda ormai.. ma per tuo nonno chiunque avesse i capelli un po’ lunghi e portava pantaloni un po’ aderenti era un hippie!

M: oh.. non lo sapevo!

G: chi è il padre...

M: non ti arrabbi vero?

G: no...

M: Shannon!

G: oh... bene

M: cosa?

G: beh... se doveva essere un Leto.. sono felice che sia Shannon. Jared è troppo Jared!

M: e questo cosa vorrebbe dire?

G:  che credo che sotto sotto sia gay!

M: mamma!

G: a parte questo... devi dirglielo! Qualunque cosa decidi di fare!

M: io non so cosa fare!

G: beh... sei grande abbastanza direi...

M: dici!

G: certo! Hai quasi 30 anni!

M: ne ho 29!

G: quasi 30!

M: dici che dovrei...

G: i bambini sono sempre una benedizione dopotutto... e come mi disse il nonno “fa in modo che sia un maschio”

M: cosa?

G: ora capisci perché da piccola ti faceva giocare sempre a hockey e ti regalava aeroplanini!

M: già... per cui per te non è un problema se io.. insomma...

G: certo che no... vorrà dire che sarò una nonna fantastica!

M: grazie

G: beh vado a preparare la cena.. devi mangiare adesso!

M: già

Resto sola a pensare a quello che ho appena deciso... e a pensare a come sarà...

 

 

 

Chiedo scusa se non rispondo ai commenti ma il mio pc fa storie... comunque sappiate che li leggo e li apprezzo molto!!

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Capitolo 16
*** quindici. ***


*sono Shannon non sono in casa lasciate un messaggio dopo il bip*

M: Shan.. sono io.. Melanie. Devo parlarti. Chiamami appena senti il messaggio. Ciao

Sono due giorni che lo cerco... due giorni. Gli lascio messaggi, vado a casa sua  ma nulla. Di lui non c’è traccia!

Poi un giorno.

*toc toc*

M: ciao

S: ho sentito i messaggi.... ero fuori città scusa. Che succede di così importante e urgente?

M: siediti

S: ok

M: come va?

S: bene

M: e con Jaqueline?

S: l’ho mollata... pretendeva che la sposassi!

M: oh

S: cosa dovevi dirmi?

M: io hem... è successa una cosa.

S: ok, e...

M: sono incinta!

S: cosa vuol dire?

M: beh.. vuol dire che sono incinta!

S: ok ma... cioè tu sei... ma come è successo?

M: beh... scientificamente parlando il tuo spermatozoo ha incontrato il mio ovulo, si sono piaciuti e hanno deciso di fondere i nuclei, hanno unito i cromosomi e bidibodibibu si è formato un bambino!

S: cioè sei...

M: si

S: cazzo. Che si fa adesso? Cioè sei già andata in uno di quei posti dove insomma.. sistemano questi casini? Devo firmare qualcosa...

M: io pensavo di tenerlo....

S: oh merda...

M: non ti sto chiedendo nulla.. se tu non vorrai avere nulla a che fare lo capisco.. ritenevo solo giusto informarti...

S: no.. io cioè... ovvio che ti aiuterò... se lo vuoi tenere ti aiuterò.. è che non è così che avevo programmato la mia vita.. cioè adesso sono in obbligo....

M: senti vattene.

S: cosa?

M: non voglio obbligarti a fare nulla... dimenticati di tutto e vattene. Me ne tornerò a casa così non dovrai mai più preoccuparti di questo!

S: ma questa è casa tua...

M: no.. io odio questa casa! Ok?

S: ma...

M: vattene. Ho sbagliato a dirtelo. È ovvio che non sei pronto ad essere padre!

Lo sbatto fuori di casa e mi lascio andare...

Credevo fosse diverso... credevo si sarebbe assunto le sue responsabilità, mentre invece ha detto che è. In obbligo. Come se fosse una cosa che deve fare solo perché deve e non perché ne ha voglia... io non voglio che mio figlio cresca con un padre che sta con lui solo perché deve starci. Voglio che suo padre stia con lui perché vuole starci... perché desidera starci..

Così adesso sono a casa di mia madre a mangiare quantità industriali di gelato e a deprimermi perché  sono già ingrassata di 3 kg in un mese...

G: sai che non ha senso esser depressi perché si ingrassa e mangiare così tanto gelato vero?

M: lo so.. ma non riesco a smettere!

G: ok.. almeno mangia questo... è senza colesterolo ed è gelato di riso.. almeno non ti fa ingrassare come questo!

M: questo sa di plastica!

G: quando non avrai un culo che fa provincia mi ringrazierai...

*dlin dlon*

G: vado io... smetti di mangiare quel gelato... oh ciao.

S: signora Walsh c’è Melanie vero?

G: certo.. oh Constance ciao... non ti avevo vista!

C: ciao Gledis...  possiamo entrare? Sono qui per rimediare all’idiozia di mio figlio...

S: mamma!

C: cosa? Entra e fa silenzio! Ciao cara come ti senti? Perché piangi?

M: sono grassa

C: oh non lo sei ancora tesoro...

S: ciao

M: oh fantastico!

S: te l’avevo detto mamma… non vuole vedermi!

C: certo che non vuole vederti.. nemmeno io vorrei vederti se fossi in lei... veramente se fossi in lei ti avrei già distrutto la macchina con una mazza da baseball!

G: beh... come mai.. cioè...

C: allora. So che mio figlio.. cioè sarebbe corretto dire i miei figli.. ma preferisco risolvere un problema alla volta. Per cui mio figlio è un idiota e si assumerà le sue responsabilità fosse l’ultima cosa che fa.. e ti giuro che lo farà perché come l’ho messo al mondo lo tolgo dalla circolazione se necessario.

M: non serve, lui non vuole non voglio obbligarlo!

C: non lo obblighi tu... lo obbligo io.

M: ma se non vuole prendersi la responsabilità... non lo posso obbligare!

C: Melanie. Sei incinta adesso crederai di potercela fare da sola, di poterlo crescere da sola... ma fidati certe cose è meglio farle in due... ovviamente potresti benissimo farcela, ma fidati se siete in due è meglio! Parlo per esperienza personale.

M: lo so ma...

C: senti. So che non posso obbligarlo a diventare il padre dell’anno ma riconoscerà il bambino e ti aiuterà a mantenerlo almeno economicamente e quando sarà grande depresso e incapace di portare a termine una relazione perché suo padre era assente durante la sua infanzia e non gli ha mai dimostrato l’affetto che meritava, almeno saprà chi deve incolpare!

M: ma....

S: perché dovrebbe essere depresso e incapace...

C: tu sei così... la mela non cade mai lontano dall’albero!

S: ma...

C: chiedi scusa a melanie!

S: scusa

G: Melanie basta gelato!

M: ma...

G: mangia questo...

M: una carota?

G: la verdura fa bene!

C: concordo... dovremmo controllare la tua alimentazione adesso...

E restiamo li... cioè.. io sulla mia sedia, Shannon dall’altra parte della stanza a guardarsi i piedi e le nostre madri che decidono del nostro futuro!

 

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Capitolo 17
*** .sedici ***


J: e io che cosa dovrei fare?

M: mi faresti un enorme favore se lo tenessi lontano da me...

J: ripetimi il perché...

M: tuo fratello non vuole che ci vada

J: ok, ma non credi si arrabbierà quando lo verrà a sapere.

M: devo andarci!

J: ma forse sarebbe meglio.. cioè... può essere pericoloso... per il bambino

M: non è pericoloso!

J: si

M: no.. non mi farebbe mai del male... vuole solo parlare!

J: io non credo dovresti andarci!

M: devo andarci... devo firmare dei documenti!

J: potrebbe mandarteli per posta!

M: sono qui in tournee... è più comodo!

S: cosa è più comodo?

M: nulla

S: tieni!

M: cos’è?

S: l’assegno mensile e l’extra per fare quell’esame che non passa la tua assicurazione...

M: grazie

S: prego... Jay andiamo?

J: dobbiamo proprio?

S: cos’hai di meglio da fare?

J: nulla. Ciao mel

M: ciao

J: mamma?

S: è in cucina...

J: vado a salutarla arrivo subito...

S: sbrigati che arriviamo tardi...

M: dove andate?

S: da un amico...

M: ah...

S: ciao

M: ciao

Freddo è distaccato. La mia vita sarà così.. fredda e distaccata.

Non ci sono molti dialoghi tra noi... si è creata una situazione strana.. non ci guardiamo mai molto in faccia, i nostri dialoghi sono composti da monosillabi e non sono mai molto interessanti!

Devo incontrare Richard, solo perché devo firmare i documenti in cui cedo la mia metà dell’appartamento di NY a lui... nulla di più ci metteremo 10 minuti circa, ma secondo Jared non devo andarci perché sarà pericoloso per il bambino.

Per Jared tutto è pericoloso.

Anche limarmi le unghie è pericoloso!

Così aspetto che Shannon e Jared se ne siano andati e poi esco... direzione: parco urbano. Per incontrare Richard ovviamente!

Arrivo al parco e mi siedo su una panchina e lo aspetto.

La pancia non si vede ancora, cioè si nota. Ma solo se indosso magliette aderenti o sono nuda. Ma dato che non giro mai nuda e non indosso magliette troppo aderenti non si nota!

R: ciao

M: ciao.

R: ti trovo bene!

M: anch’io... i documenti?

R: ah si... ecco... devi mettere una firma qua e una qua...

M: ok...

R: come va?

M: bene. Tu?

R: bene... verrai a vederci domani sera?

M: probabile...

R: potrei riservarti un posto in prima fila...

M: oh no... preferisco sedermi in mezzo alla gente.. la prima fila è fastidiosa!

R: già.. mi ricordo che odi la prima fila...

E poi quando penso che andrà tutto bene...

S: Mel?

M: oh merda!

S: Mel ma che…

J: scusa... ha voluto tagliare da qui a tutti i costi!

M: fa nulla Jay! Perché sei qua?

S: stiamo andando al negozio di fumetti... da qui si fa prima.. tu piuttosto.. che ci fai qui. con lui!

R: salve

M: ho solo dovuto firmare dei documenti....

S: dovresti stare a casa.. a riposarti... fa troppo caldo oggi!

M: senti chi si preoccupa adesso! Cosa ti importa?

S: è mio figlio quello!

M: oh.. adesso è tuo figlio!

R: cosa?

S: lei è incinta e tu cosa diavolo vuoi ancora?

R: cosa? Sei...

M: si lo sono... Shannon che vuoi?

S: voglio che torni a casa dove c’è l’aria condizionata!

M: e io voglio stare qua...

S: Melanie per favore...

J: sentite perché non...

M: per favore? Voglio sapere con quale faccia tosta hai il coraggio di venire qua e darmi ordini!

S: senti...non ho voglia di discutere con te adesso.. per cui torna a casa di tua madre!

M:  no!

S: melanie!

M: non ci torno da mia madre!

J: sentite...

M: me ne vado... non da mia madre... vado a farmi un giro da sola.

S: cosa?

M: ho già firmato le carte per cui. Ciao Richard.. e fan culo Shannon!

S: MEL!

M: fanculo! STRONZO!

E così in preda ad una crisi ormonale pazzesca me ne vado... salgo in auto e guido.

Non so per quanto tempo guido.... ho praticamente girato quasi tutta L.A., è quasi buio.. i primi lampioni iniziano ad accendersi... io sono stanca... così decido di tornare a casa...

*driin*

Sento il cellulare squillare nella borsa, cerco di afferrarlo ma mi scivola così mi piego per prenderlo e...

 

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Capitolo 18
*** diciassette. ***


mi fa male la testa.

Tanto male.

G: Tesorino...

M: mamma... che è successo?

G: oddio tesoro. Stai bene?

M: mi fa male la testa...

G: lo so... hai avuto un incidente e...

M: cosa.. e il

G: non cel’ha fatta tesoro. Mi dispiace...

M: ma..

G: era troppo debole, il dottore ha detto che l’impatto è stato troppo forte per il feto e che non ce l’ha fatta...

M: ma non potevano fare qualcosa?

G: era troppo piccolo... non c’era nulla da fare...

M: ma...

G: lo so...

Non riesco a concepire il pensiero che il bambino non c’è più... non sento nulla... mi sento vuota.

Dopo due ore mia madre se ne va.. così resto sola.. poi però....

S: posso?

M: sei felice?

S: Mel...

M: volevi che me ne liberassi... sei felice?

S: io non volevo dirle quelle cose...

M: ma le hai dette... adesso non sei più “in obbligo” vattene.

S: Melanie io...

M: ho detto vattene...

S: volevo dirti che...

M: VATTENE!

Esce... e mi lascia sola.

Torno a casa tre giorni dopo. Mia madre passa sempre a controllare che sia ancora viva, Constance fa lo stesso e Jared... lui è Jared! Passa per farmi sorridere un po’.

Non esco molto. In primis perché non ho più un auto, e poi perché non mi va di uscire.

Sono a casa seduta in divano a leggere un libro, quando...

*toc toc*

...

*toc toc*

...

Faccio per andare ad aprire, guardo dallo spioncino e ... non gli apro.. resto a sentire la sua presenza dall’altra parte della porta. Non so perché lo faccio, è che... dopo l’incidente non ci siamo più visti né parlati... e io non credo d’esser pronta a rivederlo.... mi fa ancora male vederlo.

*toc toc*

S: Mel...

M: ....

S: lo so che ci sei...

M: ...

S: ho parlato con il portiere del palazzo.. non sei uscita oggi!

M: ...

S: Mel aprimi...

M: ...

S: mel?

E poi l’inaspettato…

S: mel? Mi dispiace. È tutta colpa mia lo so... mel? So di essere uno stronzo bastardo non fate altro che ripetermelo tutti.. è che... io non le volevo dire quelle cose! Io ero spaventato... io non sapevo cosa fare, cosa dire e... mi dispiace!

M:...

S: Mel? Per favore...

M: ...

S: ok. Me ne vado. Ti ho lasciato una cosa davanti alla porta, raccoglila almeno... Ciao

M: ...

E lo sento andare via. Aspetto 10 minuti poi apro la porta e raccolgo i fiori che ha lasciato, li metto in un vaso e mi rimetto in divano a fissare i fiori. Solo che adesso invece di sentirmi male come al solito... mi sento anche stronza!

Nel pomeriggio passa jared e lui come suo solito non fa altro che parlare di gossip, novità musicali.. ma poi...

J: dovresti chiamare Shan!

M: cosa?

J: dovresti chiamarlo! Senti lo so che lo odi, e non ti do torto... lo odierei anch’io se fossi una donna ma... è mio fratello e non ce la faccio a vederlo così.

M: così come?

J: con la barba, i capelli lunghi, l’alito che puzza! E ha anche preso 1 kg credo.. non vuole farsi pesare!

M: la barba?

J: si... è entrato in una fase di abbrutimento credo... nemmeno fosse una ragazzina in pena d’amore!

M: io non voglio parlarci... non ce la faccio!

J: beh.. prima o poi dovete!

M: perché?

J: per il mio bene! Inizio a perdere i capelli per colpa di tutto questo stress... io non posso restare pelato!e poi guarda.. una ruga!

M: non dare la colpa a me se hai le rughe!  Sei vecchio fattene una ragione!

J: non sono vecchio.. sono nel fiore degli anni!

M: a 20-30 anni sei nel fiore degl’anni... a 40 sei vicino alla vecchiaia!

J: donna crudele!

M: è la verità!

J: allora ci parlerai?

M: Jay!

J: please please please please please

M: non lo so ok? Io non...

J: non sei l’unica ad aver perso un bambino! Smettila di fare la vittima.. era anche figlio suo! E che tu ci creda o no... ci teneva a quel bambino! Aveva comprato un orsetto di peluche!

E se ne va... senza darmi tempo di ribattere.. forse ha ragione.. dovrei parlarci.

 

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Capitolo 19
*** .diciotto ***


G: ha chiamato tuo padre e dice di salutarti e di dirti che se vuoi puoi sempre andare  a stare per un po’ con lui!

M: ci penserò!

G: quando inizi a lavorare?

M: tra due giorni

G: devo andare a fare la spesa ti serve qualcosa?

M: il latte!

G: ok! Che bei fiori.. chi te li ha regalati?

M: Shannon

G: oh... avete parlato quindi?

M: no

G: Melanie devi parlargli.. non puoi ignorarlo!

M: lo so.. è  che non ci riesco!

G: beh devi riuscirci.. non puoi far finta che non esista... cosa ti dicevo quando eri piccola e avevi paura di Billy Gable?

M: dagli un calcio in mezzo alle gambe così la smette di rompere?

G: no, ti dicevo che non serve a nulla scappare.. devi affrontarlo!

M: non l’hai mai detto!

G: si

M: no! Tu dicevi di colpire forte e poi cadere a terra così poi davano la colpa a lui e la maestra non mi avrebbe sgridata!

G: non è vero!

M: si invece!

G: oh ok... è vero.. ma il significato profondo era quello! Non puoi scappare in eterno, Billy Gable c’è sempre che tu lo voglia o no! Sai che adesso ha aperto un negozio di souvenir sulla spiaggia?

M: buono a sapersi!

G: comunque devi parlarci!

M: con Billy gable?

G: Melanie!

M: ok ok ho capito.. devo parlare con Shannon!!! Che palle!

G: io vado a casa mia. Ciao!

M: ciao

Due giorni dopo trovo il coraggio di andare da lui.

Vado a casa sua, entro nel palazzo, raggiungo il suo appartamento, busso e...

- ciao... posso esserti utile?

M: hem.. io credo d’aver sbagliato porta, scusa...

S: Annie chi è?

- una che ha sbagliato!

S: Mel

M: io vado.. scusa non volevo disturbare...

S: Mel aspetta.

Mi volto inizio a scendere le scale velocemente ma mi raggiunge e mi obbliga a fermarmi...

S: aspetta

M: non volevo disturbare

S: non è come credi lei è Annie

M: non devi spiegarmi nulla...

S: aspetta. Lei è sposata

M: così vai anche con le donne sposate adesso?

S: no! Lei è sposata con un'altra donna! E hanno un bambino.

M: oh..

S: lei è... come si può dire senza che risulti strano..

M: lascia stare

S: è la mia estetista

M: cosa?

S: anch’io ho i punti neri, e mi rifaccio le sopracciglia, e poi mi aiuta per i trucchi di scena e quelle cose li... insomma viene a casa solo perché mi imbarazza troppo andare in negozio in mezzo a tutte quelle donne. Io non sono Jared.. non mi sento a mio agio a fare le maschere, a farmi fare la manicure....

M: ...

S: di qualcosa!

M: adesso ho capito perché hai delle belle unghie!

S: vieni in casa?

M: ok

Lo seguo... vorrei ridere ma mi trattengo. Entriamo in casa e la tizia sta sistemando delle cose dentro una borsa...

A (annie): io vado!

S: si... grazie.. scusa per...

A: nulla.. tu sei Melanie vero?

M: hem si...

A: sei più carina di come ti ha descritta...

M: grazie...

A: ci vediamo venerdì!

S: ok...

A: di a tuo fratello che mi sono arrivati i trucchi resistenti all’acqua che voleva!

S: ok... ciao!

Se ne va e restiamo soli... mi guardo intorno e mi rendo conto del caos che c’è in questa casa... e poi lo vedo. Piccolo in un angolo dall’aspetto soffice; un piccolo orsacchiotto con un fiocco rosso legato al collo...

M: io hem...

S: mi devo scusare per quello che ti ha detto mio fratello... lui mi ha detto cosa ti ha detto... e parla sempre a sproposito!

M: beh... aveva un po’ di ragione...

S: come ti senti adesso?

M: bene... posso tornare a lavorare!

S: bene!

M: voi quando partite per il tour?

S: tra tre settimane.. stiamo via quattro mesi.

M: è  tanto!

S: si... ma poi ci fermiamo per un po’, registriamo qualcosa per il nuovo cd, Jared deve girare un film...

M: oh... capito... beh io vado.

S: di già?

M: si devo andare hem... in banca! Si in banca. Ciao

Esco e me ne vado... torno a casa e dopo un po’ di tentennamento decido... chiamo papà...

 

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Capitolo 20
*** .diciannove ***


loro stanno per partire... Jared è già venuto a salutarmi.. Shannon.. beh lui non lo sento da un po’.. credo che siamo giunti a quel punto in cui è meglio per tutti e due se facciamo finta di non conoscerci.. ci ingnoriamo semplicemente!

Io invece torno a NY per un po’... almeno è quello che ho detto a mia madre!
non so ancora cosa farò... per adesso vado un po’ da mio padre, cambio aria mi rilasso... poi vedrò cosa fare!

Quando arrivo a NY mio padre viene a prendermi all’aeroporto...

A: Melanie!

M: ciao!

A: come stai?

M: bene... fa freddo qua!

A: non è la california questa!

M: lo so!

A: vieni... andiamo a casa...

La casa di mio padre è sempre uguale, stessi mobili, stesse foto sempre nelle stesse posizioni... non ho mai visto un mobile in un'altra posizione. Mio padre odia i cambiamenti!

A: tua madre?

M: lei sta bene...

A: e con.. coso, Shannon?

M: e lui che c’entra?

A: non so cioè... lo vedrò a natale o probabilmente non lo vedrò mai più?

M: credo che mai più vada bene!

A: ok.

M: papà posso farti una domanda?

A: certo

M: perché hai sposato la mamma?

A: beh... eravamo giovani, c’eri tu, e tuo nonno mi aveva minacciato di morte.. credo che...

M: seriamente!

A: sono serio...

M: allora cosa ti ha fatto innamorare di mamma?

A: lei era strana. Cioè.. tutte le altre ragazze erano normali.. tutte uguali... lei stava tutti i pomeriggi seduta sulla panchina del parco ad ascoltare un tizio che suonava una chitarra per strada... tutti lo ignoravano, ma lei no.. passava i suoi pomeriggi ad ascoltarlo.. e poi portava i capelli sempre legati con un nastrino viola, aveva dei pantaloni strettissimi, e una maglietta con le maniche arrotolate... e aveva quegli occhiali da sole enormi! Mi piaceva... passavo davanti al parco tutti i giorni mentre andavo all’università e lei era sempre li, io non avevo il coraggio di avvicinarmi, lei era una di quelle che mio padre definiva “donnaccie” ma non nel senso di prostitute, per mio padre dovevo sposare una brava ragazza di buona famiglia e che fosse interessata solo alla famiglia e alla casa... e tua madre non era nulla di tutto quello.. lei era interessata a tutto, le piaceva viaggiare, fare esperienze...e...

M: e come ci sei finito insieme?

A: un pomeriggio, stavano facendo dei lavori.. così sono stato obbligato a passare sul sentiero in cui c’era la sua panchina ed ero talmente preso a fissarla che non ho guardato dove ho messo i piedi e sono caduto addosso al tizio che suonava la chitarra... così lei mi è corsa in contro e in modo molto colorito mi ha detto che ero un completo idiota! Io però mi ero fatto veramente male... stavo perdendo sangue, così si è tolta la sua sciarpa e me l’ha legata attorno alla mano da cui stavo sanguinando e mi ha accompagnato fino alla fontanella del parco... mi ha pulito la ferita e poi se ne è andata...

M: e...

A: e poi due giorni dopo sono tornato al parco per ridarle la sciarpa lavata e stirata... così abbiamo fatto amicizia... poi sei arrivata tu...

M: e il tizio che suonava la chitarra?

A: hai presente lo zio Ben? Che torna da qualche misterioso viaggio ogni 3-4 anni circa?

M: si...

A: è lui! Cadendo gli avevo rotto la chitarra.. così gliel’avevo fatta riparare... e poi una cosa tira l’altra.

M: wow

A:perché queste domande?

M: così!

A: se lo ami non dovresti fartelo scappare

M: cosa? Chi?

A: lo sai chi! Avrà anche sbagliato, ma ognuno ha i suoi difetti! Adesso scegli dove andare fuori a cena!

Mentre mio padre va a cambiarsi per uscire io resto seduta in divano a pensare a mia madre, mio padre, Shannon...

 

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Capitolo 21
*** .venti ***


1 mese e mezzo dopo

 

*Shan*

Non ci credo che lo sto facendo!

Veramente non credo nemmeno che tutto questo stia succedendo a me... non so come mi sono fatto convincere a farlo... cazzo fa un freddo cane qua! Ci saranno almeno 10 gradi sotto zero!

Jared ha detto che sono un coglione idiota e che se ci fosse una giornata dedicata ai coglioni io sarei il primo ad esser festeggiato! Così l’ho fatto. Ho preso il primo aereo per NY.

Non so dove viva di preciso suo padre, so che è in un enorme palazzo di vetro... e la via è una cosa come Gray street... per fortuna trovo un taxista gentile che mi aiuta a trovare il palazzo... così arrivo e dopo aver trovato il nome.. suono il citofono...

- si?

S: hem.. c’è Melanie?

- no, la signorina Walsh è a Central park

S: oh.. ok. Grazie

- le devo riferire un messaggio?

S: no no grazie!

Mi incammino verso central parck cercando di ignorare il freddo, la neve, e il fatto che queste scarpe non vanno bene con le due cose combinate!

La cerco tra la gente, ma tutto quello che vedo sono solo anziani, bambini che giocano con la neve matti che hanno il coraggio di fare jogging.. e poi la noto.. seduta su una panchina a guardare il laghetto semighiacciato...

S: ciao

M: Shannon

S: io sono Shannon, posso sedermi?

M: cosa stai facendo qua?

S: è un bel panorama... non mi hai ancora detto il tuo nome...

M: cosa? Sai come mi chiamo!

S: vieni qui spesso?

M: cosa stai facendo? Mi vuoi rispondere e smettere di fare l’idiota?

S: io hem... ho sbagliato tutto... così pensavo che potremmo rincominciare daccapo.

M: cosa?

S: ciao, io sono Shannon

M: Melanie

S: bel nome.

M: grazie...

S: fa freddo qua!

M: non è la california!

S: lo vedo...

M: ma non hai freddo ai piedi con quelle scarpe?

S: si, molto...

M: oddio rischi di congelarti! Vieni con me...

*Mel*

Sono seduta al parco come quasi tutti i giorni.. mi piace vedere il laghetto ghiacciato, guardare i bambini correre... è molto bello e rilassante!

S: ciao

M: Shannon

S: io sono Shannon, posso sedermi?

M: cosa stai facendo qua?

S: è bel panorama... non mi hai ancora detto il tuo nome...

M: cosa? Sai come mi chiamo!

S: vieni qui spesso?

M: cosa stai facendo? Mi vuoi rispondere e smettere di fare l’idiota?

S: io hem... ho sbagliato tutto... così pensavo che potremmo rincominciare daccapo.

M: cosa?

S: ciao, io sono Shannon

E penso che una seconda possibilità potrei dargliela, perché dopotutto a lui ci penso ancora... non ho mai smesso di pensarci...

M: Melanie

S: bel nome.

M: grazie...

S: fa freddo qua!

M: non è la california!

S: lo vedo...

M: ma non hai freddo ai piedi con quelle scarpe?

S: si, molto...

M: oddio rischi di congelarti! Vieni con me...

Lo trascino fino a casa.. entriamo, accendo il caminetto e gli faccio togliere le scarpe...

S: bell’appartamento!

M: è di mio padre

S: così è qua che sei stata per tutto questo tempo!

- signorina Walsh devo preparare la cena per tre?

M: hem... si grazie!

S: avete anche una domestica?

M: si

S: wow

M: sai vero che hai rischiato veramente il congelamento!

S: ne sono consapevole!

M: comunque... non dovresti essere in tour?

S: si

M: allora perché sei qua?

S: è una cosa che dovevo fare...

M: per quanto tempo...

S: due giorni.. poi devo tornare in europa...

M: oh...

S: ma non me ne andrò se non avrò la tua parola..

M: che parola?

S: che possiamo riprovarci... seriamente questa volta

M: ...

S: lo so che probabilmente non ti fidi più di me, e che vedermi ancora era l’ultimo dei tuoi desideri ma... mi dispiace per come sono andate le cose e

A: Sono a casa... e lui che ci fa qua?

M: oh..

S: salve signor Walsh bella casa!

A: si ma... cosa...

M: è venuto a NY per un saluto...

S: già

A: e perché sei senza scarpe?

S: oh beh..

M: si stava congelando i piedi!

A: ah... ok... io vado a cambiarmi.. sarò di ritorno presto!

M: certo!

S: cosa vuol dire con “sarò di ritorno presto”?

M: è un avvertimento!

S: ah

Così ceniamo nell’imbarazzo totale parlando di cose inutili e molto banali.. poi Shannon torna al suo albergo e io resto sola con mio padre!

A: così...

M: dillo e basta

A: cosa vuole?

M: riprovarci!

A: ah... e tu che gli hai detto?

M: non gli ho ancora risposto!

A: ok...

M: cosa devo fare?

A: in questo momento invidio tua madre... a LA totalmente ignara di quello che sta succedendo.. vorrei essere lei!

M: papà! Dimmi cosa devo fare!

A: non posso dirti cosa fare! Devi decidere tu... lo ami?

M: non lo so...

A: ti senti felice, strana, hai l’ansia quando c’è lui?

M: un po’...

A: allora provaci!

M: cosa?

A: hai chiesto il mio parere... te l’ho dato e adesso te ne prego non farmi mai più una domanda del genere! Pensavo d’esser scampato a questa tortura quando hai superato l’adolescenza!

M: ma papà!

A: Melanie.. siete adulti, sapete già praticamente tutto l’uno dell’altra, stavate anche per avere un bambino.. per me non c’è nulla di male nel riprovarci!

M: ma lui...

A: è volato fino a qua solo per farti una domanda che poteva farti benissimo quando saresti tornata a casa o tramite mail... vuol dire che ci tiene...

M: e se poi...

A: e se poi è quello giusto? Non lo puoi sapere fino a quando non c’hai provato!

E con questo mio padre mi lascia sola a pensare a cosa fare...

 

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Capitolo 22
*** .ventuno ***


mi sveglio di buon’ora e raggiungo il suo albergo... chiedo di lui e dopo 15 minuti lo vedo scendere...

S: ciao

M: ciao

S: così...

M: ho pensato.. molto e sono giunta ad una conclusione...  se solo ti azzardi a guardare un'altra donna al di sotto dei 70 anni giuro che ti stacco le mani a morsi!

S: perché tutta questa violenza?

M: hai capito cosa ho detto?

S: certo.. cercavo solo di sdrammatizzare... io hem, ti ringrazio e questa volta andrà diversamente! Lo prometto.

M: non ti darò altre possibilità...

S: ok... cosa ti ha fatto cambiare idea?

M: mio padre...

S: tuo padre?

M: lui ha detto una cosa...  così eccomi qua...

S: ok... senti io hem... ho l’aereo alle 17 per cui se vuoi potremmo farci un giro... hai già fatto colazione?

M: si, ma posso rifarla...

S: ok... vado a prendere la giacca e poi andiamo...

M: ti aspetto

S: torno subito

E nel giro di 10 minuti avevamo dimenticato dissapori e sepellito l’ascia di guerra... forse avevo trovato la via per la felicità!

 

++++++++++++++++++++++++++++++++++++

Sorry per il capitolo cortissimo XD quando l’ho scritto non mi ero accorta fosse così corto!! Sorry sorry.

Beh che dire... il prossimo è l’ultimo, a meno che non abbia un illuminazione improvvisa nel corso della notte e trovi altri fatti da aggiungere a questa storia!

 

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Capitolo 23
*** .ventidue - THE END - ***


 

sto tornando a L.A.

mia madre è tutta felice e d iper agitata per questa cosa con Shannon e anche perché credeva che non sarei più tornata... invece eccomi qua bloccata nel traffico di L.A. come quasi un anno fa.. questa volta però non sto scappando da una relazione finita male e dalla fine disastrosa della mia vita. Questa volta torno semplicemente a casa, da mia madre, dai miei amici e dal mio... ragazzo.

È strano definirlo “ragazzo”. Credo non mi abituerò mai...

Giro l’angolo e la vedo.. la casa di mia madre, con i nani da giardino, i fenicotteri e... babbo natale? Sorvolo su babbo natale e scendo dall’auto pronta a ricevere un abbraccio da mia madre...

G: Milly!! O puffoletta... come è andato il viaggio?

M: bene...

G: come sei pallida... dopo andiamo un po’ sulla spiaggia!

M: oh non lo so...

G: poche storie... sei bianchissima.. qualcuno potrebbe pensare che sei malata!

M: non è vero!

G: si invece!

E poi i miei salvatori...

J: Milly! Finalmente... mi sei mancata!

M: ciao jared!

G: vero che è troppo bianca?

J: naaa va bene così!

E proprio mentre inizio a domandarmi dove sia arriva...

S: chi è troppo bianco?

G: Milly!

S: ciao

M: ciao

S: come è andato il viaggio?

M: bene...

G: beh Jared vieni ad aiutarmi a portare le valigie...

M: faccio io mamma!

G: oh no.. tu resta qua a... fare quello che ti pare...

M: ma...

S: adoro tua madre...

M: tutti adorano mia madre!

S: ti ho preso un regalo in Europa... cel’ho a casa... più tardi te lo porto...

M: cos’è?

S: è un regalo... non posso dirti cos’è!

M: ok... tua madre?

S: sta bene... credo la vedrai più tardi...

M: probabile... così...

S: già...

M: che si fa?

S: un sandwich?

M: ok! Però con il tonno!

S: ok!

E così inizia la mia nuova vita con un sandwich al tonno.

 

***********************

E così anche questa è finita U.U

L’ho fatta finire bene, niente morti! Spero siate contente tutte!

Ringrazio tutti quelli che hanno letto e commentato... in particolare: alice brendon cullen, giugina2004, mgfic84, mylifeabeautifullie, shanna_b, shannonleto, terry 90, anna_freud, ble_moon, Crazy_Me, federikaBis, mondred e pirilla88! Grazie d’aver messo la mia ff tra i preferiti/ffseguite!! :*

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