Un ritorno inaspettato

di Jack83
(/viewuser.php?uid=1008)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un ritorno inaspettato ***
Capitolo 2: *** Viaggi ***
Capitolo 3: *** Arrivi ***
Capitolo 4: *** Spiegazioni ***
Capitolo 5: *** Rivelazioni ***
Capitolo 6: *** Dopo la battaglia ***
Capitolo 7: *** Rotture ***
Capitolo 8: *** Lutto ***
Capitolo 9: *** Scoprirsi ***
Capitolo 10: *** Preoccupazioni ***
Capitolo 11: *** Attese ***
Capitolo 12: *** Separazioni ***
Capitolo 13: *** Informazioni ***
Capitolo 14: *** Attacchi a sorpresa ***
Capitolo 15: *** Cuori ***
Capitolo 16: *** Furano ***
Capitolo 17: *** Discorsi ***
Capitolo 18: *** Canyon ***
Capitolo 19: *** Battaglia nella neve (prima parte) ***
Capitolo 20: *** Battaglia nella neve (seconda parte) ***
Capitolo 21: *** Zuppa ***
Capitolo 22: *** Preparativi per il ritorno ***
Capitolo 23: *** Il concerto ***
Capitolo 24: *** Ciad (Prima parte) ***
Capitolo 25: *** Ciad (Seconda parte) ***
Capitolo 26: *** Il tempio dei generali ***
Capitolo 27: *** Una pausa pre-appuntamento ***
Capitolo 28: *** Pianto ***
Capitolo 29: *** Alleati ***



Capitolo 1
*** Un ritorno inaspettato ***


Sono anni che ho lasciato in sospeso questa Fic e mi sono deciso di riprenderla in mano.
Ho deciso di modificarla in diverse parti tipo alcune coppie, cancellare dei personaggi e inserirne dei nuovi, oltre a cambiare l’arco temporale da dieci a cinque anni dopo la fine della serie.
L’impianto rimarrà lo stesso e forse sarà più oscura rispetto all’idea originale.
Beh che dire si ricomincia
 
 
 
Erano passati cinque anni da quando i tre alieni, Kisshu, Taruto e Pie erano tornati sul loro pianeta con la certezza di portarlo a nuova vita.
Era notte solo la luna e le luci delle strade rischiaravano le tenebre che proteggevano la città di Tokyo, all’interno di un locale molto rinomato chiamato mew mew café, stavano dormendo tre ragazzi, ma uno di loro si risvegliò di soprassalto.
Era un ragazzo biondo e dagli occhi azzurri; si guardo intorno cercando di focalizzare qualcosa nella stanza, poi scosse la testa dicendosi che era stato solo un sogno, chiuse gli occhi per vedere se riusciva a ricordare qualcosa, ma si fermava sempre allo stesso punto, Lui e il suo amico Keiichiro che piangevano disperati sopra otto tombe poste davanti hai ruderi di quello che sembrava una palazzo.
Quando smisero di piangere erano apparse  otto figure tra loro e il sole, impedendo così di vedere chi erano, costringendoli ad andare con loro.
Il suo sogno finiva lì ma non si ricordava l’inizio perché era sicuro che c’era un inizio ben peggiore.
Si volto al suo fianco, e nella tenue luce della luna che filtrava dalle tapparelle, vide lei la cosa più preziosa che aveva nella vita, una ragazza  stava dormendo al suo fianco coperta soltanto da un lenzuolo, i capelli viola scomposti sul cuscino e un dolce sorriso era disegnato sulla bocca.
Il ragazzo vedendo che non riusciva riprendere sonno scese al piano sottostante, dove era posta la cucina e il salone dove accogliere i clienti del café.
Dopo pochi passi entro in cucina e cominciò ad armeggiare con una teiera che poi pose sul fuoco, aspettando che il the fu pronto si sedette su una sedia di un tavolo posto al centro di essa.
Ripenso agli avvenimenti che si erano susseguiti negli ultimi tempi, la morte di Masaya ha causa di una Leucemia, ancora Ichigo a distanza di due anni non si era ancora ripresa del tutto, le battaglie che avevano fatto per la salvezza della terra e poi come un fulmine si ricordò dei tre alieni.
I suoi pensieri vennero interrotti dal qualcuno che lo abbracciava da dietro, e lo baciava teneramente sul collo.
-Zakuro, pensavo che dormissi?-chiese Lui, Lei sorrise –Ryo, ti ho sentito muoverti nel letto, e ti ho lasciato fare, vedendoti uscire dalla stanza ho pensato che andassi in bagno, ma non ti ho più tornare quindi ho immaginato che venissi qui.- Lui sorrise era davvero arguta –Vuoi un po’ di The?- Lei annui soltanto, Ryo quindi verso il contenuto della teiera in due tazze, la ragazza dopo aver bevuto un sorso chiese –Sempre quell’incubo?-
Il ragazzo biondo si limito ad annuire, Zakuro allora osservo preoccupata il suo fidanzato -Speriamo che non siano dei sogni premonitori.-
L’altro osservo la sua tazza con preoccupazione -Speriamo.-
La ragazza allora si alzò dalla sedia e l’abbracciò -Qualunque cosa sia noi l’affronteremo assieme-
Lui la guardò sorridendo e poi la baciò, rincuorato dalle sue parole finirono il The e poi tornarono a dormire.
 
 
-Non sei stufo di questa situazione Pei?- Gridò un ragazzo dai capelli verdi lunghi legati in due codini, con delle orecchie simili a quelli di un elfo, ma in questo caso più grandi e con le punte orizzontali, e dagli occhi dalle iride gialle e con le pupille da gatto a un altro ragazzo, dai capelli viola corti e con un unico codino, seduto di fronte ad una specie di computer
Erano all’interno di una stanza che assomigliava ad un laboratorio molto ben attrezzato.
il primo era visibilmente nervoso mentre il secondo era calmo.   
-Cosa posso farci Kisshu?- Cominciò lui -Il consiglio degli anziani deve ancora decidere il nostro destino- Il tono della voce piatto però tradiva un certo senso di frustrazione da parte di quello che era il più anziano dei due.
-Quei vecchi ci stanno mettendo troppo- fece irritato il più giovane -cinque anni sono cinque anni che stiamo aspettando una loro dannata decisione-
L’altro a quel punto si girò guardandolo malamente -Cosa vorresti che decidessero Kisshu? La pena di morte? Oppure cosa un foglio di via per la Terra?-
L’altro sostenne perfettamente lo sguardo del primo -La seconda opzione mi piace di più, sai vorrei proprio rivedere la mia Koneko-chan-
Il viola si accigliò -non l’avevi dimenticata?-
Il verde sbuffò -Ho mentito ma io almeno sono sincero con me stesso, te invece?-
-Io cosa?- Chiese Pei  che inclinò la testa di lato
-Tu ti sei dimenticato della Mew Verde? Come si chiamava.. Già Retasu?- Kisshu in quel modo sfidò apertamente il suo interlocutore che sembrava imbarazzato sentendo quel nome.
-Non so di cosa parli e anche se fosse lei non deve sapere niente- Ringhio in risposta il più grande.
-Cos’è ti imbarazza essere attratto da una di quelle ragazze?- Chiese sarcastico il verde
Pei sembrava sul punto di esplodere punto sul vivo da quello che era suo fratello adottivo ma non rispose.
L’altro allora scosse la testa -Siamo tutti e tre sulla stessa barca lo sai?-
-So che Taruto è innamorato della scimmietta se è quello a cui ti riferisci-  il viola si intristì
-Allora perché non facciamo qualcosa? Che so rubiamo una navetta e ce ne andiamo sulla terra?- Gridò il minore arrabbiato dalla freddezza del fratello maggiore e dalla sua mancanza di iniziativa.
-Così da rischiare che ci inseguano e scatenare una nuova guerra tra noi e la Terra?-
Il più grande si stava alterando, non capiva come Kisshu potesse essere così avventato da mettere in pericolo non solo loro stessi ma anche le ragazze che avevano contribuito in maniera decisiva alla salvezza del loro pianeta.
Il verde non sapeva cosa rispondere di fronte all’obbiezione di sui fratello maggiore -Anche io vorrei scappare- continuò il più grande -ma dalle mie informazioni che mi sono giunte il consiglio sta per decidere-  
-Perché non l’hai detto subito?- Gridò adirato Kisshu
Pei scosse la testa -Non me l’hai chiesto- L’altro lo guardò sconcertato avrebbe voluto colpirlo con un pugno così da toglierli quello suo sguardo senza emozioni.
Quando sentirono il bussare concitato alla porta, i due a quel punto invitarono ad entrare chi bussava.
Era il più piccolo dei tre alieni che aveva provato a conquistare la terra cinque anni prima, aveva i capelli castani ma rispetto al periodo dell’invasione della terra si era alzato di diversi centimetri e capelli erano legati con una solo codino rispetto a due di anni prima.
Il più piccolo dei tre sembrava affaticato da una corsa e dopo aver preso un profondo respiro cominciò a parlare.
-Il consiglio ha mandato un messaggero-
I due alieni più grandi invitarono con lo sguardo il più piccolo a proseguire -Hanno deciso-
 
Un alieno dai lunghi capelli bianchi, con due baffi lunghi arricciati con uno stile di un cinese antico, il viso era solcato da lunghe rughe e con il suo sguardo serio ed imperturbabile scrutava un secondo alieno dai capelli brizzolati corti, con una cicatrice che solcava la sua guancia destra e una benda a coprire l’occhio sinistro segno che di una vita vissuta sui campi di battaglia.
Il più anziano era seduto su una sedia posta al centro in una grossa sala circolare, sulle pareti erano srotolati vari stendardi ai cui piedi vie erano poste delle sedie intarsiate.
-Ryuga-San- Fece il secondo nervoso e inginocchiato di fronte al primo -Il consiglio ha preso una decisione a dir poco folle, i tre fratelli Ikisatashi dovevano essere giustiziati per tradimento e non inviati sulla Terra come ambasciatori-.
-Akira-San- Cominciò il primo con fare calmo e serio -Il consiglio ha valutato con calma e ha deciso che i tre fratelli hanno fatto la cosa più giusta, inoltre- Puntualizzò il più anziano -il nostro pianeta ora è vivibile appieno e non è più una landa desolata grazie all’acqua mew che i tre hanno portato dalla terra.-
Il suo interlocutore digrignò i denti per il nervosismo -Sarà anche così ma non hanno impedito ma anzi facilitato la morte di Deep Blue, il nostro potente signore-
L’altro inclino la testa -Signore che non avrebbe sanato il nostro pianeta ne ci avrebbe donato la Terra-
Il più giovane strinse gli occhi a due fessure ma non ribatte
-E comunque- continuò l’alieno che si chiamava Ryuga -ci sarà un terrestre che controllerà la situazione.-
A quel punto l’alieno chiamato Akira alzò la testa con gli occhi spalancati -Stai scherzando?-
L’altro non si scompose -No, il consiglio era perfettamente a conoscenza di ciò anzi è stato proprio il consiglio a proporre questa idea-
L’alieno dai capelli grigi spalanco la bocca sorpreso, la sorpresa aumento quando l’altro continuò
-Il terrestre è già qui e avrà sentito tutto il discorso-
Un uomo uscì dall’ombra la sua corporatura era nella media, capelli castano chiari e occhi castani.
Sul viso era disegnata espressione annoiata, vestito con scarponi, jeans e una maglietta nera.
-Cosa ci fa lui qui?- Chiese infuriato Akira -Ha preso i contatti con il consiglio- Fece calmo Ryuga.
-Cosa che non vi compete signor… Akira, giusto?-
Il tono della voce calmo ma annoiato dell’umano fece scattare l’alieno che fece comparire due pugnali.
Ma prima che potesse affondarne uno corpo del suo obbiettivo, questi si sposto e con sgambetto lo fece cadere.
Nella caduta perse le due lame e prima che potesse riprendere una l’umano gli schiacciò la mano e gli puntò una pistola alla testa.
-Sei lento mio caro, pensavo che voi alieni foste più veloci- L’altro urlò dal dolore e dalla rabbia.
-Maledetto la pagherai-  L’umano guardò senza emozioni Akira -Me l’hanno detto in molti e in molti sono rimasti scottati-
L’alieno deglutì e poi sparì appena si liberò dalla presa del piede.
-Marco-San- cominciò l’alieno anziano che per tutto il tempo dello scontro era rimasto in silenzio ed imperturbabile -Mi scuso per il comportamento di Akira-San-
L’umano scosse la testa -Non si preoccupi Ryuga-San, sono cose che succedono-
L’altro annuì poi riprese -Speriamo che Akira non faccia parte dei dissidenti-
Fu il momento di Marco di annuire -Speriamo ma le premesse sono contro di lui e inoltre mi dovete spiegare la questione dei generali.-  
 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Viaggi ***


Taruto era seduto sul letto nella sua stanza dell’astronave che gli stava conducendo verso la Terra.
Una stanza spartana che oltre al letto conteneva un armadio, una scrivania con una sedia e un piccolo comodino con sopra una luce.
Il giovane teneva il viso schiacciato contro l’oblo ed osservava Giove, il gigante gassoso del sistema solare, in tutta la sua magnificenza.
In quel momento non dimostrava assolutamente i sedici anni che aveva ma sembrava che fosse tornato ad averne undici, cioè l’età che aveva quando partecipò alla missione sulla Terra e conobbe una bambina terrestre della sua stessa età e dalla vitalità estrema.
Sospirò a quel pensiero ed estrasse dai suoi pantaloni una caramella avvolta in una carta gialla.
Proprio in quel momento la porta scorrevole della stanza si aprì e una voce allegra lo fece sobbalzare -Ehi piccoletto tutto bene?- Kisshu salutò il castano con il suo largo sorriso
-Non ti hanno insegnato a bussare Kisshu?- Rispose lui arrabbiato l’altro sbuffo in tutta risposta.
Rimasero in silenzio ad osservare il pianeta che stava lentamente passando di fronte a loro.
-Ti manca non è vero?- chiese con  tono serio il verde
Il più piccolo sbuffò ma era arrossito a quella domanda del fratello più grande -No!-
La velocità della risposta del fratello minore convinse ancora di più Kisshu che lui era cotto di quella persona.
-Sai che tu avrai maggiori speranze di conquistarla rispetto a me?- Fece il maggiore con tono triste.
Taruto guardò malinconico il fratello -Si sarà dimenticata di me-
Fu l’ora del verde a sbuffare -Non credo che dopo tutto quello che abbiamo combinato sulla Terra- Fece irritato il giovane -si siano dimenticate di noi, specialmente la pesciolina, la mia gattina e la tua scimietta- non lesinando di sottolineare la parola tua.
-Io però non sono come te Kisshu- il giovane alieno stava per piangere
L’altro alzò un sopracciglio -In che senso?-
-Nel senso che non so come comportarmi con le ragazze-
Kisshu a quel punto rise amaramente -Sì, mi sono comportato benissimo con la mia koneko chan-
A quel punto il verde si fece serio -Forse è meglio che fai tutto il contrario di ciò che ho fatto io.-
Taruto aprì la bocca per rispondere ma il fratello maggiore lo precedette. -Dovresti pensare, maledizione lo sto dicendo per davvero, di comportarti come quel dannato damerino che mi ha portato via Ichigo, cioè devi essere romantico.-
Il castano annui, poi cerco per l’ennesima volta di rispondere o quanto meno ringraziare il fratello; ma non ebbe il tempo di dire niente perché il verde era uscito prima che potesse farlo.
Kisshu si avviò quindi verso la sala di comando dove trovò Pei, intento a controllare la rotta verso la Terra.
Si stravacco sul sedile affianco a quello del fratello maggiore e cominciò a parlare.
-Ho parlato con Taruto di Purin-
Il maggiore grugni per tutta risposta, il mezzano lo guardò malamente serrando gli occhi a due fessure.
-Riuscirai a confessare i tuoi sentimenti alla verde?- Chiese a bruciapelo.
Il viola girò solamente la testa, lo sguardo tra l’innervosito e il triste -No, poi non credo che siano fatti tuoi-
Kisshu non si fece intimorire -Sono pur sempre tuo fratello e quindi è giusto che mi preoccupi-
Pei osservo un attimo il sorriso del fratello, in quel momento gli venne voglia di dargli uno schiaffo ma si tratenne.
-Sai bene come la penso su questa questione- e si girò, infastidito verso la plancia dei comandi.
-Ma almeno dovresti farlo per toglierti un peso- Disse il più piccolo -Almeno così saprà la verità-
Il più grande non rispose ma grugni un qualcosa che era una via di mezzo fra un insulto e una minaccia.
Capita l’antifona il verde si alzo ed uscì dalla stanza dirigendosi verso la cucina.
Lì prese una frutto simile ad una mela, cosa che fino a qualche tempo prima era merce rara e molto preziosa, e ne mangiò.
I pensieri andarono subito alla loro missione.
Qualcosa, si diceva l’alieno, non quadrava.
Vero era felicissimo di poter tornare sulla terra a rivedere quelle ragazze, in particolare una di esse; ma c’era qualcosa che non tornava.
Prese un’altra mela e cominciò a mangiarla con foga.
Gli Anziani, pensava, perché gli avevano ordinato di prendere contati solo con le Mew Mew e non con i governi mondiali.
Vero che erano le uniche a conoscenza della loro esistenza ma perché?
Poi perché dare l’ordine di aiutarle in caso di attacchi da parte di nemici? Lui personalmente l’avrebbe fatto lo stesso anche in caso di ordine contrario.
Forse a lui non avevano detto tutto?
Sì alzo di scatto e corse verso la plancia di comando.
Pei era ancora lì intento a comandare la nave e si girò di scatto quando lui entrò
-Pei- Esordì Kisshu -Anche tu hai il sospetto che il consiglio ci stia nascondendo qualcosa?-
Il viola l’osservò un momento -Sì Kisshu- fece lui seriamente -e sto cercando di scoprire cosa ci nascondono-
 
-è magnifica- Fece una ragazza di non più di quindici anni nel vedere le evoluzioni di una ginnasta che aveva circa diciannove anni.
Capelli rosso mogano, alta ma non troppo, il corpo armonico e flessuoso stretto in un body rosso e con strisce azzurre sui fianchi.
Si stava muovendo su un valzer di Strauss, le sue movenze a volte ricordavano quelle di un gatto.
 -Già- fece un’altra ragazza vicina a lei -
 -Lo sapete che Monomoya-San poteva essere convocata per la nazionale?-
Chiese una terza ragazza
-Sì- fece la prima -ma a quanto sembra a sempre rifiutato dando precedenza agli studi e alla salute del suo ragazzo-
-Parli di Ayoma-Kun?- Chiese la seconda
-Sì- annuì la terza -Ayoma-kun si ammalò di una leucemia poco dopo il loro ritorno dal Londra, dove avevano studiato per un periodo-
La prima sospirò -Ma non riuscì a guarire- La seconda rimase di sasso era a conoscenza del fatto che la ragazza in questione aveva detto di no alla nazionale per questioni di studio, nonostante alcune velate pressioni messe in atto dal preside ma che vennero a cessare quando il padre minacciò di scatenare un putiferio se non fossero smessse.
Ma il loro parlottare venne bloccato da una donna sulla quarantina che tossì alle loro spalle
Capelli castani e occhi azzurro cielo, dal corpo snello e seducente segno di una vita passata nella ginnastica artistica.
-Se volete riuscire a fare almeno la metà di quello che fa Ichigo- le riprese la donna -Prendete i vostri attrezzi e filate ad allenarvi-
Le tre si inchinarono -Ci scusi professoressa Kamijo- poi preso chi un paio di clavette, chi il nastro e chi un cerchio e si diressero verso un’altra zona della palestra dove iniziarono i loro esercizi.
Hikari Kamijo osservò la sua alieva preferita finire l’esercizio e si avvicinò a lei quando essa prese una bottiglietta d’acqua e un asciugamano piccolo per asciugare il sudore.
-Allora Ichigo sei pronta per le gare-
La ragazza si voltò verso l’insegnate con un grosso sorriso -Sì, Kamijo-San-
Lei annuì -Ora vai pure, credo che il tuo lavoro part-time ti aspetta-
Ichigo ridacchio nervosa -Lo so, spero che il mio capo non mi rompa troppo le scatole se arrivo in ritardo-
Hikari rise -Per questo da quando quella tua amica, Purin giusto? Frequenta questo istituto esci sempre con lei per non arrivare in ritardo?-
La rossa annui -Già-
Detto questo prese la sua borsa e corse verso gli spogliatoi a farsi una doccia.
Pochi minuti dopo era pronta per andare assieme alla sua amica, una ragazza di sedici anni da lunghi capelli biondi, gli occhi color miele, pelle leggermente abbronzata, poco più bassa della rossa ma ben proporzionata, entrambe vestivano l’uniforme formata da una gonna marrone, camicia bianca e giacca rossa; verso il locale dove lavoravano.
Quando furono quasi all’entrata del parco che lo ospitava si incontrarono con una ragazza dai capelli verdi, alta come Ichigo, dagli occhi celesti a cui erano accoppiati un paio di occhiali dalla montatura tonda.
-Ciao Retasu Oni Chan- La bionda salutò con foga la verde che, accortasi delle due ricambiò il saluto.
Tutte e tre cominciarono a percorrere la strada che le avrebbe portate verso il loro posto di lavoro, parlarono soprattutto di scuola e del suo andamento.
Fino a chè Purin, tristemente, non fece notare che mancavano pochi giorno all’anniversario della partenza degli alieni.
-Pruin-chan- Chiese seria ma amorevole Retasu -Sei mica innamorata di Taruto?-
La bionda arrosì ed annuì -Non lo so come è successo ma è successo.- poi prese un profondo respiro -Mi manca tanto Taru-Taru-
La rossa scosse leggermente la testa -Dovresti pensare che non gli vedremo più-
-Lo so- Fece la più piccola -Ma lui ha promesso che sarebbe tornato-
Retasu guardo la bionda -Le promesse a volte non si riescono a mantenere, anche a me manca Pei però mi sto lentamente mettendo l’animo in pace-
Ichigo si voltò verso le amiche -Facciamo un patto- disse -Se da qui ad un anno non tornano cercheremo di dimenticarli, va bene?-
Le altre due annuirono ma non capirono perché anche lei si era messa in mezzo a questo patto.
Forse anche lei aveva un debole per Kisshu?
Entrambe pensarono la stessa cosa, in fondo non era cattivo dimostrava il suo affetto in maniera sbagliata ma alla fine aveva dimostrato di amare la loro leader.
 
Mark Evans era un Archeologo di fama mondiale, sapeva delle strane rovine trovate dal padre di Ryo Shirogane e adesso dopo molto tempo, ne aveva trovate di simili nella centro esatto del Sahara, i vari reperti confermavano che era della stessa civiltà, ma qualcosa inquietava la spedizione.
Le persone addette agli scavi parlavano di voci provenienti dalle rovine, ma Evans non ci volle dare credito.
Quella notte avrebbe esplorato uno dei vari cunicoli che il giorno precedente aveva scoperto, le varie scritte in una lingua a lui sconosciuta, non lo aiutavano la fioca luce della lampada posta su casco gli faceva mala pena vedere dove metteva i piedi, l’unico filo che gli impediva di perdersi era la corda metallica della sua jeep che aveva lasciato all’entrata del cunicolo.
Non sapeva dove andare, si spingeva sempre più addentro ha quelle rovine, finche non si senti osservato, continuo per breve tratto finche una voce femminile non lo blocco –Fermati stupido umano, se non vorrai morire prima del tempo- Mark si volto cercando di vedere da dove arrivava la voce, che subito una voce Maschile lo blocco dalla paura –Lascia stare Eye, ormai e morto i nostri signori hanno ordinato di uccidere tutti gli umani che osavano avvicinarsi a queste rovine- Mark non perse tempo e comincio a scappare lungo la corda, ma inciampo in essa e cadde, perdendo il casco –Merda – Boffoncio, si rialzo velocemente ma  adesso era completamente al buio.
Mark ricomincio a correre, ma dopo pochi metri inciampo nuovamente, si guardo indietro per vedere cosa lo avesse fatto cadere, l’urlo che ne derivo echeggio per tutto il cunicolo, il suo braccio destro era stato tagliato di netto, -Cose non hai sentito niente, mio piccolo verme- chiese la ragazza aliena che nel frattempo si era avvicinata
Mark deglutì una grossa goccia di saliva, provo ha rialzarsi ma l’aliena gli taglio la gamba sinistra come aveva fatto per il braccio destro con il suo bastone veloce, un’arma formata da un lungo bastone sormontato da due grosse lame.
Lentamente, si stava avvicinando anche il compagno di Eye –Allora, non lo hai ancora ucciso?- Chiese con un fare seccato. –No, Ringu prima voglio divertirmi un po’.-
Mark, non visto dai due, provo a sgusciare via ma improvvisamente una lancia gli perforò la gamba destra che venne subito dopo tagliata.
Mark non ebbe tempo di gridare dal dolore che anche il braccio sinistro gli venne amputato, adesso era li completamente impotente, guardo i due alieni implorandoli di risparmiarlo, ma le sue preghiere vennero subito stroncate dalla taglio della testa, ora Mark era morto.
-Ehi Ringu, dovresti andare ad eliminare chi era con lui?- Disse Eye con una voce annoiata.
-Lo so, Eye.- Detto questo usci dal cunicolo si porto più in alto dell’accampamento, fece apparire la sua lancia e la lancio al centro di esso gridando –Movimento tellurico.-
In un niente l’accampamento scomparve sotto la sabbia.
-Ora- disse il ragazzo -Occupiamoci delle Mew Mew.-
 
Marco era seduto nella sua poltrona d’aereo a leggere il suo giornale, quando una hostess si avvicinò a lui.
-Signore- al richiamo della donna lui si voltò
-Mi dica- L’uomo sfoderò il suo sorriso migliore ben consapevole che quella donna stava portando lavoro.
-Le ho portato degli opuscoli da leggere assieme delle riviste.- Lui annui e ringrazio prendendo il contenuto della busta che la hostess gentilmente gli porgeva.
Prima di tirare fuori il contenuto Marco tornò a pensare a quello che il consiglio degli anziani di Ghea, il pianeta alieno che aveva visitato pochi giorni prima, gli aveva riferito o meglio non riferito sugli otto generali.
Avevano solo detto che erano solo una leggenda e che, seconda essa, erano i più forti guerrieri di Deep Blue, Il mitico salvatore del loro popolo.
A quel punto tiro fuori otto cartelline di carta marrone con dentro le informazioni sui suoi obbiettivi.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Arrivi ***


Piccolo trivial prima del capitolo.
Nel capitolo precedente ci sono due citazioni, trovatele.
 
 
 
Purin si stava dirigendo verso il cancello della scuola, Ichigo l’aveva avvertita che a causa dell’assenza di un professore lei sarebbe uscita prima per andare al Cafè.
Dunque oggi sarebbe stata da sola.
Per questo un ragazzo dai capelli neri molto corti, occhi nocciola e il viso che alcuni direbbero acqua e sapone, notando che era sola, si convinse che era l’occasione giusta per fare la sua mossa.
Il fisico atletico faceva girare la testa a molte nella sua scuola, a molte tranne che a Purin.
Il ragazzo si mise a chiamarla -Purin!-
Lei a si volto e sorrise amichevolmente inclinando leggermente la testa -Gonda-Kun cosa c’è?-
Il ragazzo, che si era messo a correre, si fermo davanti a lei portandosi una mano dietro la testa, quasi a gesto di scusa.
-Scusa Purin-Chan volevo chiederti una cosa?-
Purin lo guardò in maniera interrogativa -Dimmi?-
Il moro sorrise in maniera seducente -Volevo chiederti se potevamo prendere un gelato assieme uno di questi giorni-
Lei sorrise imbarazzata ma declinò l’invito in maniera decisa -Mi spiace Gonda-Kun ma sono già impegnata.- La bionda conosceva la fama del suo compagno di scuola, una fama da donnaiolo.
-Non l’ho mai visto il tuo ragazzo- Purin dovette inventarsi una scusa al volo ma era una ragazza piena di fantasia ed inventiva dunque fu lesta a rispondere
-Perché è all’estero e ci vediamo solo poche volte all’anno- Lui sembro crederci perché si acciglio.
-D’accordo Purin-Chan- fece lui tra l’imbarazzato e il triste -Se però ti lascia sai dove trovarmi-
La bionda annui -D’accordo Gonda-Kun- dopo di che salutò e si avvio verso l’uscita.
Il ragazzo la osservo finché non scomparve oltre il cancello, sul viso si era però disegnato un espressione irritata -Nessuna- mormorò il moro -Può darmi un due di picche, soprattutto una stupida Gaijin*-
Quindi si incamminò anche lui verso l’uscita progettando qualcosa.
 
La scena era stata però vista da un’ombra sopra un albero, che ascolto tutto ed era rimasta per un momento a pensare.
Quindi scomparve e segui Purin che non si accorse di nulla fino a che non entrò nel parco e, quando fu sotto ad un albero, si ritrovo a tu per tu con la figura che silenziosamente l’aveva seguita.
Velocissima la figura gli poso un bacio sulle labbra e sparì.
La biondina rimase sgomenta ma in qualche modo aveva riconosciuto gli occhi della figura, due occhi furbi e vivaci di un bel colore giallo.
Si porto una mano alle labbra e mormorò un nome -Taru-Taru-
Ci mise ancora un momento per riorganizzare le idee e quando lo fece partì di corsa, salto alcune panchine e spalancò la porta della cucina del cafè.
All’interno trovò uno dei suoi capi, un ragazzo di circa venticinque anni, capelli lunghi neri tenuti in una coda, occhi scuri, alto e dal fisico asciutto.
Lo sguardo dolce dell’uomo si posò sulla giovane -Ehi Purin-Chan- Chiese lui -Hai fatto una corsa?-
Lei rimase sulla porta un attimo ansimando per la corsa, poi lanciò la bomba
-Keiichiro oni-chan- fece lei rossa in viso -Puoi vedere se gli alieni sono tornati-
Il moro alzò un sopracciglio, non era da lei fare una richiesta del genere quindi indagò
-Cosa è successo piccola?- Era preoccupato, le ragazze che lavoravano lì e che avevano vinto quella guerra erano per lui delle sorelle e una di esse qualcosa in più da qualche tempo.
-Ho visto Taru-Taru o almeno credo- Il rossore si era appena accentuato e a Keiichiro si preoccupò che non stesse male.
Per questo la fece sedere e gli diede un bicchiere d’acqua, quindi uscì dalla cucina e andò a chiamare Ryo.
Che lo segui poi nel locale dove Purin si stava riprendendo.
 
A quel punto la ragazza spiegò cosa gli era successo lasciando di stucco i due che, andarono nel laboratorio sotto il locale per indagare.   
Prima di farlo ordinarono alla bionda di non parlare di quello che gli era successo alle altre almeno fino a che non avessero avute risposte certe.
 
In quel momento in un altro luogo Pei stava riprendendo aspramente Taruto per il suo gesto avventato.
-Sei un cretino- Il viola scosse la testa -Non è possibile siamo tornati da poche ore sulla Terra e tu che fai? Fai come Kisshu la prima volta che siamo stati qui.-
-Ehi- Si provò a giustificare il più piccolo -Io stavo facendo quello che mi aveva consigliato lui-
Il più grande spalancò gli occhi -Cosa ti ha consigliato lui?- il castano ebbe un momento di paura di fronte allo sguardo del fratello.
Il minore deglutì per trovare il coraggio e rispose -Mi ha consigliato di fare il romantico-
A quel punto Pei si diede una manata in faccia così forte da lasciare un segno rosso sulla fronte.
-Ma tu sai- chiese lui -Cosa significa romanticismo e soprattutto sai rispettare gli ordini che ti avevano detto?-
L’altro ridacchiò ma arrossì per l’imbarazzo e la vergogna -Volevo vederla e poi sono stufo di stare qui-
Il viola scosse la testa -Non so con chi dovrei prendermela di più se con te o con Kisshu-
Che decise di apparire in quel momento -Ciao a tutti- saluto lui con un sorriso pieno di voglia di vivere.
Pei lo squadrò malamente e il verde non capì perché -E’ successo qualcosa?- Chiese lui con fare innocente.
-E’ successo- cominciò il maggiore -Che il nostro caro Taruto è andato a dire alle Mew Mew che siamo tornati-
Il mezzano si voltò verso il più piccolo che stava cercando di sgattaiolare via -Come?- chiese Kisshu
-Dando un bacio alla scimmietta come hai fatto tu ad Ichigo la prima volta che l’hai vista-
Il verde spalancò gli occhi per lo stupore e poi si voltò di nuovo verso Taruto, che intanto si era fermato e si era rimesso sugli attenti.
-Cavolo uno ti dice una cosa e tu fai il contrario- il piccolo del gruppo si aspettava un’altra lavata di capo -Bravo-
Ghignando Kisshu lascò la stanza prima che Pei cominciasse ad urlargli contro.
 
Marco osservò l’interno dello stabile che gli venne assegnato come base logistica per la sua missione.
Un edificio a tre piani più uno sotterraneo, che come gli avevano riferito i suoi collegamenti durante il viaggio dall’aeroporto a lì, era stato rimesso a nuovo in tempi record.
Avevano anche provato  a chiedere informazioni sulle Mew Mew ma lui aveva detto che erano top secret e che non avevano il livello per ottennerle.
-Allora è di tuo gusto?- Una voce si era fatta sentire nella sua mente.
L’uomo osservo un attimo ancora la stanza e poi annui con una smorfia -Sì, Asia non c’è male.-
La voce riprese a parlare -Allora cosa vuoi fare con la questione generali?-
Il castano ci pensò un momento -La questione puzza, Ryuga mi ha liquidato la questione come una leggenda del su popolo.-
-Non credi alle parole dell’anziano?- Marco scosse la testa.
-Nemmeno se mi raddoppiassero il mio conto in banca, che è già grosso di suo-
L’uomo pensato ciò sbatté le mani -Ora devo prepararmi, fra poco si andrà in scena-
-Ti paleserai- Chiese la voce.
-Certo, sai che il mio modo di fare.- detto ciò sorrise in maniera strana.
 
La giornata al Cafè mew mew era passata in maniera veloce, anche se le cameriere erano preoccupate la più giovane di loro.
Troppo seria e posata, non aveva provato le sue solite buffonesche acrobazie da circo ne sembrava particolarmente vivave.
In pratica non era Purin.
Avevano provato ad indagare ma lei aveva svicolato la questione dicendo che oggi stava poco bene quindi voleva mantenere le energie per la serata.
Cosa al quanto strana visto che, da un anno a questa parte, i suoi “obblighi” familiari erano “ricaduti” sulla sua nuova mamma.
Infatti la maestra di asilo di sua sorella Heika si era sposata con suo padre, cosa che l’aveva riempita di gioia e, nonostante non fosse veramente sua madre, lei chiamava mamma.
Quando era quasi ora di chiusura, un uomo con un gessato scuro si presentò alla porta del locale.
La mew mew che in quel momento si trovava alla cassa/accoglienza sbuffo irritata.
Una ragazza non altissima, più alta di Purin ma leggermente più bassa di Ichigo, dai capelli neri lunghi fino alle spalle e con due occhi scuri.
-Buonasera e benvenuto al cafè mew mew- Fece lei con tono di voce che all’uomo parve aristocratico e ricercato.
-Grazie-Fece lui -So che l’ora è tarda e che voi siete vicini alla chiusura ma su una guida locale è riportato questo locale, quindi perché non approfittarne?- il tono educato e la leggera adulazione verso il cafè fece scemare nella mora l’irritazione.
-Se vuole seguirmi verso quel tavolo- la ragazza indicò un tavolo defilato vicino ad una finestra e lì lo condusse.
Quando si sedette consegnò il menù -Fra poco arriverà una mia collega a prendere l’ordinazione- Quindi fece un leggero inchino e si apprestò a tornare alla sua postazione ma prima che potesse farlo l’uomo la blocco con una domanda -Posso sapere il suo nome? Non voglio assolutamente provarci ma è stata così gentile che vorrei ringraziarla con il suo nome.-
La mora lo guardò indecisa poi annui -Mi chiamo Minto Ayazawa.-
Il castano si alzò e fece un inchino -Grazie Minto per la sua gentilezza e la sua disponibilità-
Minto a quel punto rispose all’inchino per poi tornare indietro.
A prendere l’ordinazione fu Zakuro -Cosa desiderà?-
L’uomo,  che stava leggendo il menù, alzò solamente un occhio -Una mousse al cioccolato con panna e un the earl grey-
La ragazza annui e segno tutto per dirigersi in cucina, dove Keiichiro stava preparando un’altra ordinazione.
Quando senti l’ordine rimase turbato, Zakuro rimase colpità da questa cosa -Tutto bene?-
Lui annuì -Sì, tutto bene- mentì lui
Lei notò la cosa ma non disse nulla prese il bollitore, che per fortuna era stato accesso per un ordinazione precedente, verso l’acqua calda in una teiera di porcellana.
Quindi preparò una tazza e alcune buste di zucchero più una del the richiesto.
Intanto il cuoco aveva preparato un piattino con la mousse e un dose di panna, lo mise sul vassoio.
Fatto ciò la ragazza uscì e servì l’uomo.
Mentre dentro la cucina Keiichiro si lascò cadere su una sedia, speriamo, pensava che non chieda del cuoco.
In quel momento l’avventore si stava godendo la mouse, stava mangiando lentamente per assaporare al meglio il gusto del cioccolato e della panna fresca.
Finita cominciò a bere con calma serafica il the, piccoli sorsi anche lì a gustare con pienezza il liquido ambrato e corroborante.
Deposta la tazza attese pochi secondi prima che una cameriera dai capelli verdi arrivò per togliere il vasellame.
-Desidera altro signore?- Gentilmente pose la questione
L’uomo fece di diniego -No, grazie ho fatto un lungo viaggio quindi meglio stare leggeri-
Disse lui sorridendo poi continuò -Posso conoscere il cuoco vorrei fargli i miei complimenti-
Retasu annui -Ne sarà contento- quindi prese il tutto e si diresse in cucina, dove però si senti il rumore di stoviglie rotte.
Ma a causare la rottura non fu l’impacciata ragazza ma il cuoco del cafè che uscì da lì e si diresse verso il tavolo dell’uomo.
Cercò di mantenere il suo solito sorriso ma quello che ne venne fuori era una specie di mezzo sorriso.
-Sono Keiichiro Akasaka e sono il comproprietario di questo locale nonché cuoco dello stesso-
Il quello momento Kei prego tutti gli dei del cielo per che non sentisse un nome.
-Piacere io sono Marco Massi-
Sul viso del cuoco si dipinse una faccia funerea, per fortuna non vista da nessuna delle ragazze, intente a servire gli ultimi avventori del locale.
-Se vuole- disse il moro -posso farle conoscere l’altro proprietario, Ryo Shirogane.
Marco annuì -Ne sarei onorato-
Quindi Kei fece strada all’uomo verso le scale dove presero quelle che scendevano, cosa che fu notata da Zakuro che cominciò a preoccuparsi
-Tutto bene Zaku-chan?- Chiese Minto al suo idolo da ragazzina
L’altra sorrise -Sì, Minto tutto bene.- mentì lei
Intanto i due uomini erano entrati nel laboratorio segreto del progetto mew.
Ryo si alzo dalla sedia, il suo sguardo sempre serio era per certi versi peggiorato vedendo l’uomo che accompagnava il suo amico nonché tutore.
-Dobbiamo parlare- esordì Marco calmo
-Ormai oggi- fece sarcastico il biondo -è la giornata delle buone notizie-
-Sa com’è- rispose con altrettanto sarcasmo l’altro -le buone notizie non vengono mai sole-
Detto ciò il biondo mostrò un tavolo a cui i tre sedettero.
Intanto al piano superiore il locale si orami svuotato ed erano cominciati i lavori di pulizia
Le ragazze lavorarono, chi più chi meno, di buona lena e una mezz’ora dopo il locale era quasi completamente riordinato.
Quando le porte del locale si aprirono.
Ad avvisare, senza guardare chi fosse, che il locale era chiuso fu Ichigo -Scusate ma il locale è chiuso-
-Ed io che speravo che un qualcosa da mangiare per tre poveri dispersi ci fosse ancora, gattina-
Quella voce e quel vezzeggiativo mai del tutto digerito, si girò di scatto e vide lui, Kisshu che le sorrideva in maniera seducente.
Dietro di lui c’erano un innervosito Pei, che avrebbe voluto strangolarlo: e Taruto, che sembrava intimorito dal locale oppure era la mancanza di qualcuno.
-Voi che ci fate qui?- Urlò la ragazza rossa
-Visita di piacere!?- fece sornione il verde ma l’urlo della rossa aveva richiamato l’attenzione di tutte le ragazza e di chi era sotto.
Tutti erano corsi verso il salone, tranne Marco che con una decise di prendersela comoda.
Erano lì tutte a bocca aperta, tranne Kei e Ryo, quando Purin si riscosse e comincio a correre verso Taruto che cominciò ad avere paura e si pose sulla difensiva, aveva paura che la bionda volesse dargli un calcio in faccia.
Lei invece gli saltò letteralmente addosso e, dopo che era caduti, gli aveva dato un bacio sulle labbra che da casto si era trasformato in pochissimi attimi in passionale,
Il tutto sotto gli sguardi sgomenti dei presenti che non pensavano ad una tale “pazzia” della mew gialla.
I due stavano dando spettacolo i due erano talmente presi da loro che non capirono che era meglio fermarsi ma anzi stavano andando più in la.
Infatti Taruto stava alzando la gonna della divisa della ragazza e proprio quello fece rinsavire Ichigo che, presa il collo della maglietta Purin mise fine allo spettacolo.
Pei fu il secondo ad agire prese un Taruto ancora in piena tempesta ormonale e lo alzo di peso -Ma siete completamente impazziti?- fu l’urlo che riecheggiò nel locale che venne lanciato dalla rossa e dal viola.
Kisshu, quando capì cos’era successo, cominciò a ridere.
Minto scosse la testa dicendo -Pensavo che Purin avesse più autocontrollo-
Retasu era arrossita in una maniera incredibile
Ryo e Zakuro si erano dati uno schiaffo in faccia
Kei stava ridacchiando -Beh la nostra piccola Purin è proprio cresciuta-
Marco, appena arrivato, fece una smorfia, quella missione, pensò, sarebbe stata interessante.  
 
Poco fuori da Tokyo due figure erano sospese per aria, la stavano osservando disgustati, il loro pensieri erano tutti rivolti alla distruzione di essa e non gli sarebbe bastata solo la mattanza fatta qualche giorno addietro, volevano altro sangue, altri corpi da distruggere e altre vite da spezzare.
Ma per far ciò dovevano eliminare delle ragazzine chiamate Mew Mew.
- Ringu, i nostri padroni hanno detto che queste Mew Mew si trovano qui.- Chiese Eye con fare annoiato.
-Sì, Eye per riuscire a trovare con calma il cristallo Mew Mew dobbiamo prima eliminarle, sarà un giochetto vedrai, se sono carine mi ci vorrò anche divertire un po’.-
-Sei schifoso Ringu, vuoi sporcarti con delle umane?- chiese Lei.
Scrollo la testa –Stavo scherzando Eye, mi divertirò a farle vedere i loro ragazzi morire senza che loro possano fare qualcosa.- Eye scoppio a ridere compiaciuta, poi si avvicino a lui e lo bacio.
-L’unica che farai divertire, in quel senso sarò io, vero?- Il ragazzo sorrise e ricambio il bacio.
I due quindi ricominciarono a cercare il “covo” delle Mew Mew.
 
*Gaijin  è un termine giapponese utilizzato per definire, in maniera dispregiativa uno straniero.
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Spiegazioni ***


Silenzio
Un profondo silenzio imbarazzato era calato appena Marco tossì per farsi notare.
Tutti, tranne Keiichiro e Ryo, l’osservavano sconvolti; un po’ perché lui aveva assistito ad uno spettacolo indecoroso ma soprattutto perché aveva scoperto il loro segreto.
-Ragazze- ruppe il silenzio Ryo -vorrei presentarvi Marco Massi, penso che Pei e i suoi fratelli sappiano chi sia o almeno abbiano avuto degli accenni su di lui-
Il più grande degli Alieni annui ritrovando la sua freddezza.
-Ora andiamo a sederci, dobbiamo spiegare alcune cose- concluse Keiichiro.
Tutti si sedettero attorno a quattro tavoli che erano stati avvicinati per formare un grosso quadrato.
Così d’avere tre persone per tavolo con questa disposizione: su un lato c’erano Purin, Taruto e Minto; Su un altro Keiichiro, Pei e una Retasu molto a disagio; Su quello di fronte al primo Ryo, Zakuro e Kisshu; mentre sull’ultimo c’erano Marco e Ichigo che scelse quel posto per trovarsi lontano dall’alieno dai capelli verdi.
Si sentiva a disagio ma era un disagio diverso da quello che provava anni prima e questo la inquietava al quanto.
-Allora- cominciò Ryo -Come potete vedere i nostri “cari amici”- e sottolineo in maniera ironica le parole cari amici, scatenando un -Ehi- infastidito di Kisshu e Taruto -sono tornati.-
-Sì, ma perché sono tornati?- Chiese nervosa la leader delle ragazze
-Se non mi interrompi Ichigo forse lo saprai- Rispose da par suo l’americano. -Dicevo che sono tornati in veste di ambasciatori, lo sappiamo perché qualche giorno fa l’organizzazione per cui lavora Marco, l’U.N.C.I.A., ci ha contattato avvertendoci del loro arrivo e che avrebbe mandato un suo agente a controllare la situazione.-
Tutte guardarono il castano in maniera strana -Scusa- fece Minto -Cosa significa U.N.C.I.A.?-
Marco guardo la mora -United Nations Central Intelligence Agency, in pratica sono una spia-
-Sei come James Bond?- chiese Retasu
Marco fece una strana espressione divertita -Direi di no, anche perché non ho tutto il suo charme e non ammazzo la gente.-
-Allora come fa la tua organizzazione a conoscere il nostro segreto?- stavolta a parlare fu Zakuro che scruto la spia con fare intimidatorio.
Lui rispose con un sorriso -Hanno fatto un paio di indagini e hanno scoperto il  tutto ma non è questo il punto, visto che quelli che ci hanno contattato sono stati gli anziani del consiglio del pianeta dei vostri amici.-
Spiego Marco che trovò una sponda in Pei -Già, i nostri capi hanno deciso di avere rapporti pacifici con i terrestri allora hanno mandato noi-
-Speriamo che non succeda come l’ultima volta- Fece sarcastica Minto
-Il problema sta qui infatti- Marco guardò tutti nella stanza.
-L’UNCIA di questo universo poteva redigere un rapporto in cui diceva sì o no ad un contattato più “ufficiale” ma  non era in grado di affrontare possibili minacce strane, quindi ha chiesto alle organizzazioni sorelle degli universi paralleli possibili soluzioni.-
A quel punto calò il gelo nella stanza -Tu cosa sei?- Chiesero gran parte dei presenti -Un umano ma di un altro universo… Strano che voi non mi crediate visto che qui ci sono nell’ordine tre alieni e cinque ragazze in cui sono stato infuso DNA animale-
L’incredulità generale venne spezzata da Ryo -Io ci credo, ho studiato le informazioni che mi hanno passato sono terribilmente serie.-
Kisshu e Taruto si voltarono verso il maggiore che lì guardo senza nessuna espressione -Anche io posso confermare le sue parole.-
-Ci voleva una persona terza per redigere un rapporto che fosse il più equidistante possibile- disse Keiichiro -quindi Marco era la soluzione migliore.-
-Hai parlato di  minacce strane, quali sarebbero?- Zakuro
-Gruppi di dissidenti alieni- Rispose per la spia Pei con fare laconico -Non vedono di buon occhio la nostra nomina ad ambasciatori.-
-Se per questo nemmeno il fatto che siamo rimasti in vita- disse Kisshu irritato
-Avete rischiato la vita?- chiese Purin preoccupata
-La pena di morte- fu la risposta asciutta di Taruto che abbasso lo sguardo -per alto tradimento-
-La questione Deep Blue- spiegò Pei -Brucia ancora a molti-
Taruto guardò i presenti seriamente, sembrava quasi Pei -Ci hanno tenuto cinque anni in quasi isolamento, vero abbiamo potuto riprende i nostri studi e cose del genere ma eravamo guardati a vista.-
-La nostra vita privata era quasi inesistente, ho provato ad avere una ragazza al mio fianco ma sia a causa della mia situazione e sia a causa della sua famiglia non ha funzionato- racconto Kisshu, che omise di dire che un altro motivo era che non riusciva a dimenticare qualcuno.
Quel qualcuno capì ed arrosi in maniera impercettibile.
-Bene- fece Marco -Ora che la situazione è stata spiegata- tiro fuori delle medagliette simili a quelle dei militari americani utilizzano per il riconoscimento e le lanciò ai tre alieni.
-Voi dovrete avere una parvenza umana per tutto il periodo in cui starete qui, se le indosserete il vostro aspetto esteriore verrà modificato grazie ad un particolare ologramma.-
I tre guardarono i lamierini di metallo, il maggiore in particolare le guardò con interesse -Sono una tecnologia molto avanzata pure per la nostra.. Poi anche il fatto che tu venga da un universo parallelo indica che non viene neanche da questo periodo storico.-
La spia fece un sorriso ironico -Il buon alieno ha vinto il primo premio, vengo anche dal futuro.-
-Non ci sto capendo più niente!- Gridò Minto mettendosi le mani tra i capelli ma si calmò subito quando Keiichiro le mise una mano sulla spalla per farla calmare.
Purin invece sorrideva divertita -Sarà uno spettacolo, abbiamo a che fare con una spia del futuro.
Mi chiedo se siamo finiti in un film di fantascienza-
Taruto scosse la testa alla frase del sua ragazza -Stupida scimmia non siamo mica in un film questa è la realtà!-
Purin si girò verso di lui sorridendo -Già hai ragione- Lui scosse nuovamente la testa ma sorrise.
Tutti risero di fronte alla spontaneità della bionda.
-C’è un un’ultima cosa da fare- Ryo portò l’attenzione su di se  -dobbiamo dare a voi tre una identità “umana” oltre che l’aspetto.-
-Una copertura?- domandò Pei serio
-Sì, e a quanto sembra anche qui la nostra spia ha le risposte- spiegò Keiichiro, la spia alzò le spalle con sufficienza.
-Fa tutto lui?- Chiese sarcastica Minto
Marco guardo la ragazza con una smorfia di sufficienza -Vorresti metterti te? Hai l’esperienza per farlo?-
La mora deglutì, provocando le risatine di molti dei presenti, risatine che provocarono uno sbuffo irritato da parte della ragazza che incrociò le braccia al petto.
Il castano prese delle cartelline e le depose sul tavolo -Qui- spiegò lui -Ci sono le vostre identità “umane”-
I tre presero le cartelline e cominciarono a leggere, notarono che non cambiava molto rispetto alle loro vite aliene.
Per giustificare la loro assenza di cinque anni dal Giappone era stata inventata la scusa che loro tre erano malati di una anemia di origine genetica e che l’unica cura fosse in Italia.*
Così i genitori avevano deciso di trasferirsi in Italia per curare i tre, dove avevano fatto il loro percorso di studi fino al loro rientro in Giappone, addirittura con Pei che si era diplomato e laureato in brevissimo tempo.
Kisshu ad un certo punto spalancò gli occhi ed esclamò -Sarò compagno di classe con la mia micetta-
-Cosa?!- Girdò lei che poi si voltò verso Marco guardandolo irritata -Io non starò in classe con un pervertito-
La spia fece un espressione poco convinta -Non penso che si possa cambiare di classe in questo momento, quindi ti tieni ciò che passa il convento-
A quel punto la rossa si girò verso l’alieno -Fai una sola cosa fuori dal normale, rompi le scatole in qualsiasi modo e giuro che ti cambio i connotati-
-Ma se me li cambiano già- rispose il verde divertito
Alla ragazza a quel punto spuntarono la coda e le orecchie da gatto per l’irritazione e si sedette  nervosa, in attesa che scomparissero.
-Io sarò in classe con Purin- Taruto arrossì a leggere questa informazione che fece sorridere la più piccola delle Mew Mew che abbraccio il più piccolo degli alieni che provò, senza troppa voglia però, di divincolarsi dalla stretta.
-Speriamo che non vogliate dare spettacolo come oggi- Minto ricordò con sarcasmo la scena di prima.
-No, grazie- risposero i due arrossendo
-Tu invece Pei che farai?- domandò Retasu che non riusciva a guardare l’alieno.
Lui guardò la ragazza con uno sguardo strano che sembrava quasi imbarazzato
-Sarò un professore di matematica in prova nel liceo Kodaira-
-Ma è il tuo liceo Retasu- Zakuro notò subito questa coincidenza che alla fine non lo era.
Retasu non ebbe modo di regaire che il biondo americano riprese l’attenzione dei presenti.
-Non pensiate che siano coincidenze- Fece Ryo irritato -La sua organizzazione ha voluto queste cose, contro il mio parere.-
-Perché? Sei mica geloso biondino?- Kisshu guardò con astio il ragazzo
-Non sono geloso- rispose l’altro -Non sono molto convinto che ciò possa essere utile-
-Sarà- fece l’alieno con una alzata di spalle
A quel punto Keiichiro si alzò dal tavolo -Bene- fece lui -Penso che ci siamo detti tutto.
Io e Ryo abbiamo deciso che voi tre possiate rimanere ospiti qua, cosa che fa parte della copertura.-
Pei annui -Ci trasferiremo qui a breve e vi ringraziamo per l’ospitalità- il cuoco sorrise.
A quel punto le ragazze, tranne Zakuro, lasciarono il locale. Kisshu avrebbe voluto andare con Ichigo ma una minaccia della rossa fece cambiare idea, almeno per il momento all’alieno.

Anche Marco lasciò il locale soddisfatto del suo lavoro ma non aveva voglia di rientrare alla sua base.
Quindi decise di cercare un bar o un Pub dove mangiare qualcosa.
Ne trovò uno che gli sembrava adatto, ci penso un attimo, poi decise di entrare.
Guardo il locale, era arredato come un PUB inglese, varie sedie erano in fila davanti al bancone e i tavoli che erano attaccati al muro erano separati tra loro da dei separè di legno.
Il locale sembrava vuoto, guardò l’ora: le nove di sera di venerdì, pensò che fosse strano e che di solito a quell’ora aveva molti più avventori.
Lascio stare i suoi pensieri e si avvicino al bancone. Solo all’ora noto un uomo seduto anche lui al bancone.
Lo guardo un attimo; era un uomo alto, i capelli biondo paglia, la carnagione abbronzata e dalla corporatura muscolosa.
Sul la mano sinistra aveva una piccola voglia e quella mise sull’attenti la spia, che si ricordò di una un particolare sulla scheda di Zakuro.
La ragazza abbandono il mondo della moda e dello spettacolo a causa di un unomo, Nick Nolte, che aveva provato ad avere una storia con lei, arrivando quasi ad aggredirla una volta.
Se non fosse stato per Ryo che la salvò e da quel momento i due cominciarono la loro relazione.
Distolse lo sguardo, non voleva di sicuro cominciare attacar bottone con lui.
Stava bevendo qualcosa, presumibilmente un liquore.
-Akito servimene un altro- Il nome non fece accendere nessun campanello d’allarme in Marco, è un nome comune in Giappone,  solo dopo che ebbe visto il volto comincio a preoccuparsi. –Nick dovresti piantarla di bere.- Akito nel mentre versava l’ennesimo bicchiere -Akito Hayama me ne sbatto dei tuoi consigli.- il barista, non gli rispose abituato al carattere egocentrico del amico.
Merda penso Marco, proprio con l’Akito Hayama di questo universo dovevo capitare.
-Buonasera posso servile qualcosa?- Alzo gli occhi, le coincidenze non erano finite, una ragazza dai capelli castano-rossi e gli occhi castani gli stava chiedendo cosa voleva. La spia stava per fare la sua ordinazione ma Nick si inserì nella discussione. -Lascialo perdere Sana, non vedi che è senza palle.- La ragazza si giro infuriata verso Nick –Sta zitto tu.- Lui scosse la testa –Sei sempre stata molto infantile Sana, troppo civettuola ti vuoi fare ragazzi che non hanno le palle.- Akito si volto di scatto, nero. -Nick sei vuoi un altro Whisky chiudi quella fogna che hai per bocca.- Lui grugni qualcosa di incomprensibile e torno al suo bicchiere. –Cosa vuole allora?- Sana torno da Marco. -Una birra rossa e un Hamburger.- La ragazza annui. –Ehi Akito una cosa volevo chiederti- il ragazza si giro sentendo la voce di Nick –Tua moglie non ti ha sfornato ancora un pargoletto? Sei sicuro di avercelo?- Akito strinse i pugni –Abbiamo deciso di aspettare, il mutuo è ancora lungo da pagare.- Sana difese Akito, stava quasi piangendo a causa delle lingua biforcuta di Nick, lui pero ridacchio –Le solite scuse, per me siete entrambi froci.- Akito si giro di scatto.      – Se sei venuto qui solo per insultare, cosi da sfogare la tua depressione e la tua schifosa mancanza di sesso è meglio che te ne vada.- Nick sorridendo ironicamente alzo gli occhi e guardo Akito.
-Ricordati di quella faccenda, sei stato tu accusato di aggressione non io.- Già Akito rammento la faccenda di quando copri Nick. All’epoca pensava che così potesse cambiare, invece era rimasto tutto come allora.
Nick bevve l’ultimo sorso di liquore, lascio i soldi giusti per pagare le consumazioni ed usci.
Marco scosse la testa, quel uomo era un tipo molto arrogante. –Ci scusi, di solito non fa così- Lo difendevano pure, Akito passo uno straccio sul bancone, mentre Sana lo serviva. Marco continuo ad osservare in silenzio e di tanto in tanto a sorseggiare la birra e a mangiare il suo panino. –Credo, che vi convenga non farlo più entrare.- Dopo un lungo periodo di silenzio Marco esterno il suo pensiero. –Già, sarebbe l’unica soluzione, se non fosse che lui è un nostro socio in affari.- Marco bevve l’ultimo sorso di birra e mangiò l’ultimo boccone di panino, trattenendosi da fare una battuta su quali soci in affari avessero scelto.
Pagò la consumazione ma prima di uscire volle proporre qualcosa ai due -Avete un bel locale, forse posso aiutarvi a fare in modo di avere più avventori.-
I due ragazzi lo guardarono un po’ sospettosi -Dica pure.-
-Ho delle conoscenze nel campo della pubblicità, non dovrete pagare niente lo faccio solo per il gusto di aiutare e per fare in modo che quel tizio debba mangiare un po’ di sana merda.
Se volete posso fare due telefonate, in tempo breve questo locale sarà strapieno e voi dovrete assumere personale per farvi aiutare, che ne dite.-
Akito e Sana si guardarono perplessi ma poi risposero positivamente alla proposta dell’italiano che a quel punto uscì.
I due, ormai soli, tornarono a guardarsi in silenzio.
Silenzio rotto dal biondo–Non hai avuto la strana sensazione di averlo già conosciuto?-
La moglie annui.
 
Durante la guerra tra le Mew Mew e i fratelli Ikistatashi, quest’ultimi avevano creato una dimensione alternativa dove rifugiarsi e pensare ai loro attacchi.
Adesso lì vi erano i due alieni che avevano ucciso, poco tempo prima, Mark Evans.
Ringu controllava un’enorme sfera blu, ove era riposto un chimero di debite proporzioni.
-Sta venendo su bene?- Chiese una voce femminile alle spalle di chi controllava.
-Sì, per domani a mezzogiorno sarà completo-. La notizia fece sorridere malignamente l’aliena.
L’alieno si voltò e la bacio, quella ragazza è sempre stata presente per lui e lui per lei.
-Trovato il posto, dove portare il nostro primo attacco?- I due si scambiarono uno sguardo complice.
-Certo-. Attivo una piantina oleografica della città, con sopra un puntino luminoso. -Qui potremmo fare il nostro attacco.- Indico lei il puntino.
Osservandolo con attenzione, una persona che conoscesse quel posto avrebbe notato che si trovava in un parco, molto vicino al rinomato locale “Cafè Mew Mew”.
-Sai. Molte umane vanno in un locale di quel parco, solo per la bellezza dei gestori-. Un moto di gelosia sembrava, prendere l’alieno. –Ma sarà divertentissimo ucciderli, non trovi.-
Questa precisazione placo l’alieno. –I nostri signori saranno contenti di noi.- Eye annui.
-Solo non capisco il mutamento di piani.- I dubbi della ragazza vennero a galla, ormai erano giorni che si crogiolava nel dubbio, finalmente quella notte ne parlo con Ringu.
-Già, anch’io me lo chiedo. Come mai vogliono prima la distruzione di queste mew mew.- Anche Ringu sembro dubbioso su questo fatto.
-Volete sapere il perché?- una voce profonda e maligna fece voltare di scatto i due alieni, che si inginocchiarono subito.
-Se per i nostri signori non è di troppo disturbo, ovviamente.-
Lentamente anche le altre otto figure apparvero, come sempre non si vedeva il volto.
-E’ giunta l’ora di spiegarvelo, dovete saper che queste cinque ragazzine, cinque anni fa, hanno ucciso il nostro signore supremo. Deep Blu.-
Questa informazione, lascio inorriditi i due. –come è impossibile? Il nostro re ucciso da cinque ragazzine?- Eye era sconvolta. -Allora miei signori sarà ancora più bello distruggerle.- Ringu, rimasto più calmo,ma comunque anche lui irato per la notizia.
-Bene, ora che sapete il perchè del cambiamento dei nostri piani.- Chiuse infine un seconda ombra.
Detto questo sparirono.
I due alieni, rimasti soli si guardarono in modo deciso, l’avrebbero fatta pagare ha quelle ragazzine.
 
 
 
*Citazione dell’istituto Tiget di Milano, che studia e cura malattie genetiche gravissime
  

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Rivelazioni ***


Piccola coincidenza, qualche settimana dopo che ho ripreso in mano questa fic Italia 1 ha deciso di ritrasmettere l’anime di Tokyo Mew Mew.
I casi della vita.
 
 
 
 
Akira stava camminando lungo il porticato del palazzo dove era ospitato il consiglio degli anziani di Ghea.
Un palazzo che assomigliava per stile ad una residenza signorile del rinascimento europeo, con grandi corridoio finemente arredati e affrescati, e con un grande giardino interno con un porticato attorno.
L’alieno ne stava percorrendo uno perso nei suoi pensieri finché la voce di una donna non lo riportò alla realtà.
Si giro e vide la donna: alta, con i capelli neri legati con una coda alta, da cui spuntavano le orecchie, gli occhi nocciola e il viso che ricordava quello di una bambola, vestita con una tuta aderente nera che aveva delle protezione alle spalle, sui gomiti e alle ginocchia.
-Sango-San- esclamò l’uomo sorpreso di vedere la donna lì.
-Akira-San, finalmente ci rivediamo- fece salutando con un inchino
L’alieno sorrise -Beh te tra la famiglia e le missioni non hai mai tempo di venire a trovare un vecchio come me-
La donna ridacchiò colta in fallo -Già, i miei quattro bambini mi rendono la vita difficile, più che le missioni-
L’altro annui e rise di gusto -Miroku ti fa disperare?- chiese curioso lui -Già- rispose lei -Lui è il più infantile di tutta la nidiata- e rise pensando all’uomo che aveva sposato.
I due poi si guardarono un attimo e Sango notò che Akira fosse quantomeno preoccupato.
-Maestro, c’è qualcosa che la turba?- L’alieno guardò seriamente la sua vecchia allieva.
-Avrai sentito che i fratelli Ikisatashi sono stati nuovamente inviati sulla Terra.-
-Sì- rispose lei -Ho sentito la notizia-
-Ho paura Sango- continuò lui -Ho paura per il futuro- detto questo si voltò verso il giardino con fare pensieroso-
-So che vostra figlia era fidanzata con Kisshu- Akira si voltò verso la donna, lo sguardo duro ma era velato da una certa malinconia -Vero, ora è sposata con un ragazzo della riserva, si amano per me questo basta-
Sango però capì che c’era dell’altro -Ha paura della leggenda?- Akira strinse i pugni -Le leggende hanno un fondo di verità e se i dissidenti avessero ragione… Saremmo in grossi guai.-
La donna annui -Gira voce che lei faccia parte di uno di quei gruppi- la notizia fece sbuffare l’alieno più anziano -Io volevo solo eliminare alla radice il problema, mi sembrava- sospirò prima di continuare -che fosse l’unico modo per evitare dei problemi.-
-Non se ne faccia una colpa- provò a confortarlo l’aliena -aveva dei buoni motivi anche se forse erano un po’ esagerati, una leggenda è una leggenda-
L’altro si acciglio -Spero però- continuo lei -che il consiglio degli anziani abbia detto tutto ai nostri alleati-
-Parli dell’umano che mi ha fatto fare la figura dell’idiota davanti a Ryuga?- Il tono di voce di Akira si era alzato, segno che lo scontro con Marco fosse ancora ben caldo nella sua memoria.
Sango fece cenno di sì -Ho paura che non ci sia molta differenza tra i dissidenti e il nostro governo-
L’alieno guardò con preoccupazione la sua allieva -Cosa intendi dire?-
L’aliena si girò verso il giardino ma sembrò guardare oltre -Spero che i miei timori siano infondati ma ho paura che il consiglio e i dissidenti non siano poi così separati come vorrebbero farci credere.-
 
Ichigo era distesa sul suo banco con aria funerea, non aveva chiuso occhio tutta la notte a causa degli eventi accaduti il giorno prima ed ora si sentiva stanchissima.
Due ragazze; entrambe alte più o meno come lei, una bionda a dagli occhi castani mentre l’altra aveva i capelli castani e gli occhi verdi, si avvicinarono al suo banco.
-Ichigo hai sentito la novità?- chiesero all’unisono le due
-Quale novità?- rispose lei con una voce che proveniva più dall’oltre tomba che dal mondo dei vivi
-Da domani ci sarà un nuovo studente in questa classe- risposero in coro le due.
-Sì, lo sentito e sapete chi è? Il tizio che mi veniva dietro cinque anni fa-  
Le due rimasero sconvolte dalla rivelazione -Come fai a saperlo?- gridarono all’unisono
La rossa gemette e alzò la testa, si ricordò della copertura data da Marco a Kisshu e cominciò a raccontare -Il ragazzo in questione si chiama Kisshu Ikisatashi ed è- sospirò per dare più enfasi al racconto -un lontano parente di Ryo, il mio capo, con cui condividono un pessimo carattere.
Inoltre era il tipo che mi stressava cinque anni fa.-
Le amiche che erano di fronte a lei spalancarono gli occhi -Quando lo hai scoperto?- Chiese la bionda -Lo scoperto ieri Moe, inoltre con lui ci sono i suoi due fratelli: Taruto che frequenterà la nostra stessa scuola e sarà in classe con Purin, la mia collega al cafè, e Pai, il più grande, che sarà un insegnante in prova in un’altra scuola.-
-E dicci- chiese Miwa -Ha lo stesso carattere di allora? E’ tornato alla carica? E’ carino? Dove staranno?-
Le domande dell’amica fecero scattare Ichigo che pose le mani avanti per calmarla -Calma Miwa una domanda per volta, posso dirti che non so se ha cambiato carattere se è migliorato oppure no, se è maturato o cosa, è tornato da poco in Giappone- 
-E’ stato via?- Chiese Moe -Sì- rispose la rossa -Sono stati via cinque anni, sono andanti in Italia per farsi curare una malattia genetica di cui erano affetti. Ora sono tornati qui ospiti di Ryo.-
-Perché?- chiese Miwa.
Ichigo ripasso mentalmente la storia che la spia aveva spiegato loro -Perché i loro genitori volevano che almeno Taruto e Kisshu finissero le scuole qua. Pai ha completato gli studi in Italia, diplomandosi in uno dei più apprezzati Licei milanesi, se non sbaglio si chiama Alessandro Volta, e poi ha frequentato l’università lì. Laureandosi  in matematica in pochissimo tempo.-
Le due ragazze di fronte a lei rimasero a bocca aperta, Ichigo intanto continuava la sua spiegazione -Per ora non è tornato alla carica, l’ho minacciato che se lo facesse si sarebbe preso un bel calcio dove non batte il sole-
Le due risero alla minaccia della rossa -Beh dicci almeno se è carino.-
Ecco Ichigo si fermò un attimo a riflettere e solo allora pensò a come cinque anni potessero cambiare una persona.
Kisshu si era fatto più in carne, mettendo su muscoli e allargando ancora di più le spalle.
Doveva ammettere che se prima era carino, forse per certi versi più bello di Masaya, ora lo era ancora di più.
Se solo il carattere fosse migliorato un po’ -Beh diciamo di sì- rispose lei arrossendo leggermente.
-Potresti farci un pensierino però- L’affermazione di Moe fece balzare in piedi Ichigo -Ma che dici è un ragazzo pieno di se, inoltre mi ha assillato per un bel po’ prima che andasse in Italia.-
Prima però mi ha salvato la vita, pensò la ragazza gatto.
-Però-rispose la ragazza bionda -se si scusasse e ti dimostrasse di essere cambiato potresti dargli una possibilità.-
Ichigo si risedette con aria pensosa incrociando le braccia al petto -Vedremo, se si scuserà e mi corteggerà nella maniera corretta forse, e dico forse, gli darò una possibilità-
-Faremo il tifo per te Ichigo- Detto questo le due si allontanarono dalla amica e si diressero verso i loro posti visto che il professore stava per entrare in classe.
 
-Allora vi piacciono le vostre uniformi?- Keiichiro guardò con un sorriso Taruto e Kisshu che erano vestiti con le divise da camerieri uomini del Cafè Mew Mew: Una camicia bianca con farfallino rosso per Kisshu mentre per Taruto il farfallino era verde, pantaloni neri sorretti da delle bretelle nere e ai piedi delle scarpe nere.
I due non sembravano convinti della cosa, anzì erano piuttosto infastiditi, ma Ryo aveva preteso che se dovevano stare lì dovevano rendersi utili in qualcosa.
Marco, che si era presentato al locale per vedere come stava andando la mattinata, aveva lasciato carta bianca al biondo che, dietro il bene placido di Pai, impose ai due di lavorare nel cafè.
Proprio il più grande degli alieni era rimasto stupito del fatto che lì c’era anche Zakuro, subito pensò che la mew lupo si fosse fidanzata con il cuoco.
Ma osservandoli più attentamente capì che fra i due non c’era niente a parte che amicizia mentre con l’americano gli sguardi e i piccoli gesti erano molto più espliciti.
Dunque aveva una speranza con Retasu? In quel momento si accese una piccola luce nei suoi occhi che fu colta da Kisshu.
Il verde si augurò che il fratello si buttasse e cercasse di pescare la ragazza neo focena e che finalmente si liberasse di quella grigiore che da troppo tempo lo attanagliava.
 
La mattinata era passata e finalmente era giunta l’ora di aprire il locale.
Ichigo, Purin e Retasu arrivarono insieme e si andarono subito a cambiare.
Kisshu aspettò che le ultime due uscissero dallo spogliatoio così da avere campo libero con la rossa, aveva pianificato di intavolare una discussione pacifica con lei così da appianare tutte le loro “divergenze” passate.
Non ne aveva avuto tempo quando era partito per tornare su Ghea ma ora poteva farlo.
Si armo dunque del suo sorriso migliore quando vide la porta aprirsi.
-Ciao micetta- eclamò lui
Lei l’osservò con una certo nervosismo -Kisshu cavolo ai combinato?- Chiese la ragazza vedendolo abbigliato nella sua uniforme da cameriere -Un’idea del biondino- rispose il verde sbuffano in maniera irritata -Ha detto- spiegò lui imitando la vice di Ryo -Che se volevo stare qua dovevo guadagnarmi la pagnotta ed inoltre che dovevamo, in qualche modo, ripagare i danni fatti durante i nostri scontri-
Ichigo ridacchiò -Sì, è proprio da lui questo- poi disse una cosa che spiazzo entrambi -Stai bene sai-
Kisshu arrossì -Grazie- balbetto, era la prima volta da che si ricordava che la Mew gatto gli avesse fatto un complimento.
Fino ad allora erano volati solo insulti, quindi l’alieno prese coraggio -Senti- cominciò lui -Vorrei chiederti perdono per ciò che ho fatto cinque anni fa, so di aver sbagliato tutto con te e di avere causato molto dolore, vorrei metterci una pietra sopra, possiamo?-
La ragazza lo squadrò -Come vorresti fare?-
-Beh- disse lui -Perché non ricominciamo dall’inizio? Tipo con le presentazioni?- Quindi lasciando il tono serio che aveva preso da quando aveva cominciato a scusarsi, esibì il tono scanzonato di voce che spesso aveva -Salve, mi chiamo Kisshu Ikisatashi e te bella micetta? Come ti chiami?- intanto che diceva questo il verde porse avanti la mano.
Ichigo guardò seriosa il volto di Kisshu, piegato da un lato con un sorriso da cui spuntava uno dei canini pronunciati dell’alieno.
Gli sembrò sincero, glissò su quel complimento e poi rispose stringendo la mano più grande del ragazzo -Salve, Io sono Ichigo Monomoya ti hanno appena assunto qui?-
Kisshu annuì -Sì, da oggi sarò un tuo collega di lavoro ma forse è meglio sbrigarsi non voglio sentire le lamentele del capo il primo giorno.-
La ragazza annui e si allontano da lui superandolo.
L’alieno fece per seguirla ma una presenza richiamo la sua attenzione.
Da un angolo spunto fuori Zakuro che guardava il ragazzo con fare penetrante.
-Cosa c’è?- Chiese Kisshu irritato.
La ragazza guardò ancora più malamente l’alieno -Se provi a farle del male o a spezzarle il cuore giuro che te la farò pagare.-
-Come posso- fu la risposta del ragazzo che si era avvicinato a lei arrabbiato -Visto che sta assieme a quel damerino che fu Deep Blue? Come posso spezzarle il cuore se devo tenere i miei sentimenti nascosti?-
La mew lupo guardo triste il corridoio dove poco prima Ichigo era sparita -Tu non lo sai ancora?-
Il ragazzo si preoccupò -Che cosa?- Zakuro si voltò verso di lui -Masaya è morto due anni fa a causa di una leucemia-
Kisshu se avesse potuto sarebbe sbiancato ancora di più, non sapeva se esultare oppure piangere per la sua micetta.
La viola continuò -Non dire che sono stata io a riferirtelo se no ne pagherai le conseguenze.-
Detto ciò si allontano dal ragazzo che era rimasto pietrificato.
Non sapeva come prendere la notizia che aveva ricevuto, la sua mente vagava in una strano misto di emozioni.
Alla fine scosse la testa e decise che era meglio non pensarci e che sarebbe stata Ichigo stessa a dirgli come era andata con Masaya.
Forse poteva chiedere dov’era finito dopo il lavoro? Tipo vedendola uscire sola poteva chiedere dove fosse il suo fidanzato? Sì avrebbe fatto così.
 
Eye stava fluttuando sopra al cafè proprio in quel momento, erano circa le quattro ed il mostro si sarebbe schiuso solo fra un’ora.
I due alieni avevano deciso che, per rafforzare ancora di più il chimero l’avrebbero tenuto un po’ di più nel bozzolo.
Un’attesa opprimente per l’aliena, avrebbe voluto attaccare di persona per far saltare fuori quelle Mew Mew, ma come gli aveva detto Ringu, era meglio controllare il posto prima di intervenire, questi stava piazzando il chimero in un luogo nascosto dagli alberi del parco.
Il luogo era abbastanza vicino alla strada e al vialetto d’entrata. Un posto perfetto per un attacco.
Quando ebbe finito volo dalla sua compagna, l’abbraccio da dietro ricevendo in cambio un sorriso malizioso. –Vorresti farlo prima di una battaglia, lo sai che toglie energie utili- lo redarguì lei.
-Potremmo fare qualcosa di veloce, non credi.- Lei si giro e lo bacio. –E’ se lo facessimo dopo aver vinto, una vittoria ti rende più focoso- Un espressione di approvazione fece capolino sul viso di Ringu.
     
La porta si apriva di continuo, per far uscire avventori o per farne entrare, come in questo caso che entrarono una donna e due bambine di sì e no dieci anni.
Una era la copia sputata di Purin quando aveva dieci anni, forse leggermente più alta.
L’altra era una bambina dai lunghi capelli neri, gli occhi nocciola e un sguardo vispo che quando vide Zakuro si aprì in un sorriso gigante
Purin, si accorse anche lei delle nuove clienti, salto giù dall’enorme palla su cui stava eseguendo uno dei suoi innumerevoli esercizi, fiondandosi  verso di loro. –
–Heicha!!! Che gelato vuoi?- La bambina, rimase tranquilla davanti a tanta esuberanza, al contrario di Momoka e della madre di lei che ne rimasero allibite.
-Il solito sorellina, Fragola e Menta- -Vado subito a prenderlo- La MewScimmia, dopo aver accompagnato le tre nuove clienti ad un tavolo libero, corse al banco del gelato e preparo il gelato per la sorella, scordandosi completamente delle altre due.
Zakuro si avvicino allora lei per prendere le ordinazioni –Zakuro-san, come stai?- La ragazza sorrise alla bambina, dopo che cinque anni prima l’aveva conosciuta in circostanze non proprio felicissime aveva tenuto i contatti con lei.
-Io sto bene Momoka. E te che ci fai qui?- La mew lupo si sedette accanto a lei.
-Stiamo accompagnando a casa Heicha. Sai è una mia compagna di scuola-.-
-Già- annui la sorella di Purin che intanto si stava strafogando nel suo gelato. La mew lupo osservo un attimo la sua giovane amica, per giunta una sua ex-fan.
Zakuiro parlò con le bambine e la madre di Momoka del più e del meno, della scuola e le incoraggio entrambe a studiare sodo.
Dall’altra parte del locale Marco stava guardando qualcosa su un portatile, il tavolo ingombro di carte con grafici, bilanci e notizie varie.
Pai si avvicinò e guardò i fogli, per una volta si trovò in difficoltà a capire che cos’erano.
-Sono notizie finanziarie e di borsa- Spiegò la spia -In pratica sulla terra esiste un mercato di parti minuscole di aziende che si possono comprare e vendere a piacimento, una persona può guadagnare moltissimo facendo degli acquisti mirati e poi vendendo queste parti al momento giusto-
L’alieno annuì -Hai anche tu una copertura, quindi- Il castano alzò un sopracciglio -Sì, non posso di certo starmene qui tutto il giorno a guardarvi senza fare niente, darei troppo nell’occhio.-
Il viola annuì di nuovo e si allontano 
Intanto Heicha finì il suo gelato andò alla cassa, dove c’era Taruto, pagò il suo gelato e l’aranciata di Momoka, uscita con la madre nel frattempo.
 
La giornata, fino a quel momento era rimasta calma, troppo calma per i gusti di Marco.
Osservava I giochi di equilibrismo di Purin, Minto che sorseggiava un The, Retasu in difficoltà con pile di piatti sporchi, Zakuro alle prese con dei clienti cosi come Taruto, Kisshu e Ichigo. Mentre Ryo era nella sua stanza, Pei era probabilmente al piano superiore a preparare la prima lezione di matematica che l’indomani avrebbe dovuto fare e Keiichiro stava preparando altri dolci in cucina.
La giornata era noiosa ma c’era qualcosa nell’aria che lo preoccupava, era una sensazione che provava solo quando c’era un pericolo imminente
La preoccupazione si avvero in un secondo, un boato seguito da vetri che andavano in frantumi e lamiere che si piegavano.
Tutti all’interno del locale, si fiondarono all’esterno.
Fumo nero si levava dalla strada davanti a loro, è un verso stridulo fece alzare gli occhi di tutti verso il cielo.
-E’ un dragone- A quella vista ci fu un fuggi fuggi generale.
Le Mew Mew, i tre alieni, Ryo e Keiichiro erano rimasti di sasso ma erano pronti a combattere.
Con unico pensiero: La tranquillità tanto cercata era sfumata, l’unica cosa da fare era fermare quel chimero.
I primi a partire all’attacco furono Kisshu, Pei e Taruto, i loro pensiero era lo stesso, chi diavolo a potuto creare un chimero se loro erano gli unici che potevano farlo.
Le ragazze presero il loro medaglione e gridarono la loro formula:
 
-MewBerry Metamorfosi-
-MewMint Metamorfosi-
-MewPurin Metamorfosi-
-Mewretasu Metamorfosi-
-MewZakuro Metamorfosi-
 
E si gettarono anche loro nella mischia, all’oscuro che tra le macchine coinvolte nell’incidente c’era anche quella con a bordo Hieicha, Momoka e sua madre.
Marco, invece, lasciò perdere la battaglia e andò verso l’incidente, durante il breve tragitto trovò una coperta abbandonata usata come tovaglia per un pic-nic, la gettò nella fontana per usarla come protezione dal calore di un possibile incendio.
Osservo con attenzione le prime tre macchine coinvolte nello scontro, nessuna di loro aveva a bordo delle persone, avvicinatosi alla quarta ebbe un sussulto, tre persone a bordo, ed erano loro.
Sfondo il finestrino posteriore, aprì la porta e controllo subito il polso alle due ragazze, tiro un sospiro di sollievo, erano ancora vive, svenute ma vive.
Adesso doveva portarle fuori da lì, il fuoco era troppo vicino per i suoi gusti.
Prese per prima in spalle Heicha, la porto lontana da quel luogo insicuro, dopo di che fece la stessa cosa con Momoka.
 
Intanto lo scontro era cominciato, i primi attacchi portati da Kisshu, Pei e Taruto sembravano non aver effetto, Il dragone ruggiva e dimenava la possente coda abbattendo alberi , distruggendo la strada e tentando di colpire i suoi aggressori con palle di fuoco.
Erano chiaramente in difficoltà, Kisshu stava cercando la strategia migliore per attaccarlo, ma il chimero fu più veloce di lui e lo colpì con un colpo di coda facendolo schiantare a terra.
-Kisshu!- Pei e Taruto osservarono con terrore il chimero in procinto di schiacciarlo.
Kisshu osserva l’enorme coda piovergli addosso –Addio micetta- mormoro, chiuse gli occhi aspettandosi la fine, -Fiocco d’energia- e la frusta di Zakuro lo trascino via.
Kisshu lancio un’occhiata alla Mew lupo –Ehi, non mi hai ancora mollato un pugno.- Lei non ci fece caso ed attacco il chimero.
L’attacco non sorti l’effetto sperato, il mostro si volto verso Zakuro lanciandogli una palla di Fuoco, lei scanso in tempo, ed essa si andò ad infrangere sulla strada.
-Fiocco d’acqua- Retasu lancio il suo attacco, -Fiocco d’azione- seguita da Minto.
I due attacchi si combinarono provocando grossi danni al chimero.
-La prossima volta aspettateci.- gli rimprovero acida Minto.
-State bene?- Tutti annuirono alla domanda di Retasu.
Il chimero però non era del tutto sconfitto, si stava ancora muovendo e dimenando.
-Fiocco Immobilizza- Il chimero con l’attacco di Purin venne completamente bloccato.
-Aspetta Mew Ichigo- Pei blocco La mewNeko che stava lanciando il colpo finale.
Uno sguardo fece intendere tutto, Pei lancio il suo fuu rai sen, potenziando fiocco di Mew Ichigo per cento.
 
Dall’alto Eye e Ringu erano rimasti sconcertati, i tre traditori avevano aiutato le mew mew a sbaragliare il loro chimero.
I due sparirono, promettendo vendetta.
 
Marco era di nuovo vicino alla macchina, il calore provocato dal fuoco era altissimo.
La donna doveva avere entrambe le gambe rotte.
La spia però non riusciva ad aprire la porta, troppo mal ridotta.
I fumi avrebbero potuto farlo svenire da un momento all’altro, cosi da uccidere anche lui oltre che la mamma di Momoka.
O la va o la spacca, penso.
La sua mano si coloro di una strana aura blu che stranamente passo alla portiera che congelo poi con pugno riuscì a distruggerla totalmente.
Così facendo estrasse la donna dall’abitacolo.
Appena la poso a terra, si senti un nuova esplosione.
 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Dopo la battaglia ***


La tensione era palpabile nel corridoio dell’ospedale dove Momoka, sua mamma e Heicha erano state ricoverate.
Nessuno di loro, tranne Purin e Taruto, sapeva chi aveva trascinato fuori dall’auto le tre, era certo però che con quel gesto le aveva salvato la vita.
Taruto stava stringendo saldamente la mano di Purin per rassicurarla, i quattro fratellini e il padre di lei erano leggermente più distanziati con la matrigna, l’ex maestra d’asilo della sorella.
Il padre desiderava conoscere quel ragazzo che era così legato alla figlia, in  lui era nato un moto di gelosia, che reprimeva.
Il padre di Momoka era in fibrillazione, stava camminando da ore avanti e indietro, la paura di perderle era tanta.
Dopo tanto penare ecco la luce, un dottore si avvicino da prima a Purin e alla sua famiglia, -Voi siete i parenti di…- guardo sulla scheda per ricordarsi il nome.-Heicha Fon?-
-Sì- rispose il padre –Bene, allora Heicha a solo una leggera intossicazione a causa del fumo,  una leggera commozione celebrale che gli ha provocato lo svenimento e qualche contusione. Resterà qui in osservazione per un paio di giorni, il tempo necessario che passi la commozione.- Tutti tirarono un sospiro di sollievo, la notizia era incoraggiante. –Allora possiamo vederla?-  -Non ancora, e sotto sedativi, ma domani potete vederla.- Purin rimase delusa, almeno però sapeva che stava bene.
-Mi scusi come stanno mia moglie e  mia figlia- Il padre di Momoka aveva sentito il discorso fatto per Heicha, era ben augurante però non era una certezza. –Signor Eichi*, Sua figlia ha lo stesso quadro clinico di della signorina Fon, per quanto riguarda sua moglie abbiamo dovuto operarla per ridurre le fratture alle gambe che si è procurata  nell’incidente, dovrà stare qui in ospedale qualche giorno in più delle due ragazzine, ma si riprenderà stia tranquillo.-
Detto questo il dottore si allontano.
-Mi scusi- L’uomo richiamo l’attenzione del dottore. -Sì, mi dica?- -Anche per me vale il discorso che le posso visitare solo domani?- il dottore annui –Mi dispiace ma sono tutte e tre sotto sedativi, devono riposare ora.- il dottore, finita la sua precisazione si allontano definitivamente.
-Purin?- La matrigna si avvicino a Purin e Taruto –E’ meglio che tu vada a casa a riposarti, sei qui da oggi pomeriggio.- Purin scosse la testa –No mamma, voglio rimanere.- La donna osservo Purin, la considerava  veramente sua figlia e lei la considerava veramente sua madre, -Almeno vai al Cafè ad avvertire i tuoi amici che Heicha sta bene.- Purin a questa richiesta non poté che dire di sì.
I due ragazzi si erano alzati dalle sedie della corsia e si stavano allontanando, quando il padre di lei li richiamo. –Purin, quando la situazione si sarà calmata dovrai presentarmi quel tuo amico.- La voce era di un tono a cui non si poteva dire di no. La ragazza annui e spari dietro l’angolo trascinandosi dietro Taruto.
Appena si erano allontanati abbastanza Taruto sospiro –Questa attesa è stata snervante.- -Già- L’abbraccio che Taruto diede a Purin ebbe l’effetto di far sparire le prime lacrime che stavano per scendere sulle guance di lei. –Vuoi che ti porti col teletrasporto?- Lei fece un gesto di diniego –No voglio andare da loro con i metodi “tradizionali”- Il sorriso ricomparve sul viso di Purin. –Lo sai se proprio un bellissima scimmietta quando sorridi.- Purin sbuffo al nomignolo. –Lo sai che non mi
piace.- poi gli tiro un leggero pugno in testa, -Sei manesca lo sai?- Tarato si massaggio la parte offesa ma era contento. –Lo so, ma per farmi perdonare ti do un bel bacio.- Detto questo si avvicino e gli stampo un bacio sulle labbra. –Sei magnifica.- -Lo so-.
Presero l’ascensore e scesero al piano terra, da dove uscirono  e chiamarono un taxi.
 
Marco osservo per l’ennesima volta il braccio sinistro, una parte di esso aveva un colore rosso acceso con delle bolle segno di profonde ustioni, distolse lo sguardo e lascio che Keiichiro ci piazzasse sopra una pomata per curare la parte offesa.
Mentalmente si disse che quella sera una bel passaggio nella vasca di rigenerazione con cellule staminali non l’avrebbe scampata.
-Dovresti andare anche te in ospedale- Disse il cuoco quando finì la medicazione.
La spia guardò la medicazione poi osservò chi l’aveva fatta -Per poi dover dare delle spiegazioni? No, grazie-
Keiichiro capì la cosa intendesse e annuì -D’accordo allora io vado a dare una mano agli altri cervelloni.-
Detto questo uscì e andò nel seminterrato.
Ryo e Pei erano impegnati a cercare una soluzione al grattacapo che era nato, da dove era uscito il chimero.
Nel frattempo Kisshu e le ragazze stavano rimettendo a posto il locale in attesa che Purin e Taruto tornassero dall’ospedale.
Tutti erano nervosi, sapevano che la sorellina di Purin era rimasta coinvolta nello scontro anche se in maniera indiretta.
Non avevano però avuto finora informazioni da lei o da Taruto su come stava, inoltre c’era la questione chimero.
Un pensiero alleggiava nella mente di Minto, gli alieni c’entravano qualcosa nella faccenda.
Alla fine esplose -Kisshu ora basta con questa sceneggiata.- la mew lorichetto lanciò la ramazza contro un muro e si avvicinò pericolosamente all’alieno.
Kisshu spalancò gli occhi -Cosa vuoi uccellino- Rispose lui irritato
-Voglio la verità!- Urlò lei furiosa.
-Non so di cosa tu stia parlando ragazzina- rispose l’altro con calma.
Una calma che irritò ancora di più la mora.
Che prese la sua medaglietta pronta a trasformarsi ed attaccare.
Zakuro però si avvicinò e la bloccò.
-Minto non abbiamo prove che loro centrino qualcosa- fece lei fredda nei confronti dell’amica
-comunque  voi  altri  siete  i  primi  sospettati- continuò  lei  anticipando le possibili rimostranze  di Minto.
-Perfetto- disse il verde allargando le braccia arrabbiato -Siamo rimasti sempre qui da quando siamo tornati sulla terra.-
Poi l’alieno si voltò verso Ichigo con lo sguardò implorante -Ti prego almeno te e la pesciolina ci credete innocenti?-
A questo punto la mew rossa prese un profondo respiro e disse una cosa che lasciò senza parole le altre -Sì, ti credo-
-Ma Ichigo- Provò a protestare Minto.
-Minto- fece la mew rossa -Voglio fidarmi di loro, hanno rischiato la vita per noi l’ultima volta, diamogli il beneficio del dubbio.-
Il verde sospirò -Grazie micetta-
-Bada però- fece la ragazza -Che se siete implicati in qualche maniera nella faccenda giuro che ve la farò pagare.-
Kisshu annuì con un sorriso divertito -D’accordo neko-chan-
-Ma allora chi può essere stato?- Retasu guardò l’alieno che scosse la testa -Non lo so-
-I dissidenti- fece Marco entrando nella sala con il braccio legato al collo -E’ l’unica spiegazione logica-
Tutti si voltarono verso la porta della cucina da cui proveniva la voce.
-I tipi che volevano la testa dei nostri cari ambasciatori?- Chiese Minto nervosa
-Sì- disse solamente la spia
-Ma sono ad anni luce di distanza- obbietto Ichigo nervosa anche lei
Marco inclino la testa con uno sguardo annoiato -Possono aver benissimo inviato qualcuno prima del loro arrivo.-
Kisshu aveva incrociato le braccia nervoso -Come avrebbero fatto? Il nostro governo controlla ampiamente le navette da e per Ghea.-
La spia lanciò uno sguardo anche li poco convinto -Hai mai sentito parlare di complici? Infiltrati o altro?-
L’alieno sbuffo -Certo- rispose lui.
-Quindi tu stai dicendo che qualcuno ha agevolato il possibile arrivo sulla terra di altri alieni?-
Zakuro osservo Marco con fare indagatore
-Sì, qui siamo di fronte a complicità a diversi livelli- Non voleva però palesare tutti i suoi dubbi, voleva prima avere maggiori informazioni e certezze.
-Quindi che facciamo?-Chiese Retasu
-Aspettiamo- rispose Ryo che era appena salito dal laboratorio seguito da Pei e Keiichiro.
-Possiamo dirvi che ci sono altri gheiani in giro ma non sappiamo dove sono- Spiegò l’alieno più grande.
-Comunque- disse Zakuro pensierosa -il chimero mi è sembrato molto più forte di quelli che creavate voi cinque anni fa-
-Cosa intendi?- Chiese Pei
-Niente solo una mia impressione- rispose lei ma anche le altre ragazze concordarono
-Ma anche voi siete molto più forti- osservò Kisshu in un ghigno -La pesciolina e l’uccellino hanno lanciato due attacchi molto potenti-
-Vero- disse Retasu -Sarà perché siamo più grandi-
-Possibile- concordo Ryo
-Ma anche voi siete più forti- Ichigo rammento l’attacco di Pei -Ma per voi sarà stato anche l’allenamento.-
Proprio in quel momento Purin e Taruto rientrarono nel locale, erano stanchi ma sembravano più distesi di quando avevano saputo che Marco aveva salvato Heicha, Momoka e la mamma di lei.
-Allora come stanno?- Chiese Kei
-Sono ferite ma stanno bene, quella messa peggio è la mamma di Momoka. Ha entrambe le gambe fratturate, oltre ad una commozione celebrale e l’intossicazione da fumo.-
Tutti tirarono un sospiro di sollievo.
-Visto che è stata una giornata pesante direi che possiate andare a casa e domani terremo il locale chiuso, siete d’accordo?-
Tutti furono concordi con la proposta di Ryo, specialmente Ichigo che voleva rilassarsi un po’ e anche Minto sembrava essere della stessa idea della amica.
La rossa, appena varcata la soglia del cafè, venne richiamata dalla voce di Kisshu.
-Senti micetta- la ragazza capì subito che l’alieno fosse in imbarazzo -Dov’è finito il tuo dam…cioè fidanzato?-
Ichigo lo guardò stralunata e poi si incupì -Masaya? Non c’è più-
Kisshu la  guardò con fare triste -In che senso?-  Chiese
La mew gatto si morse il labbro inferiore, cercando di cacciare le lacrime indietro -E’ morto-
Il verde sospiro -Sarei un ipocrita a dire che sono triste, visto che ti ha portato via da me-
La ragazza stava per dire qualcosa ma lui gli posò un dito sulle labbra  -Ma sono triste per te, hai perso la persona che ti rendeva felice e per questo mi dispiace-
Lei annuì -Ora- prosegui ancora il ragazzo -Vorrei per una volta comportarmi da bravo ragazzo, quindi- a questo punto riprese il suo sorriso beffardo -Domani visto che saremo tranquilli che ne dici di andarci a divertire? Nulla di strano solo un uscita a due-
Ichigo ricordò ciò che aveva detto alle amiche quella mattina -Ok- si asciugo le lacrime -Che ne dici di andare ad un luna park qui vicino?-
-Luna Park?- Chiese confuso Kisshu
Ichigo rise -Sì, è un posto dove ci si diverte con giostre e giochi di abilità, ci divertiremo, ora però scappo se no i miei si preoccupano. Ciao Kisshu ci vediamo domani a scuola-
E la ragazza andò via di corsa lasciando l’alieno su cui si era dipinto un sorriso di vittoria.
 
  
Eye e Ringu stavano ancora ripensando alla sconfitta subita, nessuno dei due immaginava una tale forza del Team Mew Mew.
Un’altra cosa che gli aveva lasciati esterrefatti era la comparsa dei tre traditori, una fortuna nella sfortuna almeno quella, ma così che non dovevano solamente affrontare 5 ragazzine, anche tre fortissimi gheiani come loro.
Non capivano come potevano tradire il loro popolo per dei terrestri, che ritenevano inferiori in tutto e per tutto.
Non c’era nemmeno la soddisfazione di aver fatto strage di umani, il conto si era fermato ad due soli morti e tre feriti, per di più non gravi.
La cosa stava stretta, quelle tre umane si erano salvate per miracolo, un miracolo che non capivano come fosse accaduto.
La cosa era, per loro, ignominiosa. I loro padroni, lo davano per scontato, gli avrebbero severamente puniti.
Si sentivano frustrati, per loro essere chiamati da quelli che erano considerati poco più che leggende, era un motivo di grande vanto.
Gli anziani avevano sempre escluso la loro esistenza ma loro gli avevano chiamati: I generali di Deep blue.
La cosa gli rendeva pieni di orgoglio, ma anche pieni di paura.
Si diceva che le stesso Deep Blue gli temesse, ancora di più della morte stessa.
Finalmente il momento era giunto la bolla si aprì e loro, in segno di rispetto e di reverenza si inchinarono.
-Salute a voi, Nostri signori.- i due salutarono senza guardarli.
-Eye Ringu- Gli otto osservarono i loro sottoposti -Non credo che le vostre scuse siano bene accette- Comincio una delle ombre –d’altro canto la comparsa imprevista dei tre traditori ci ha colti tutti di sorpresa.- continuo un’altra.
-Sì miei signori- Eye e Ringu risposero simultaneamente
-Non verrete puniti, in quanto non sapevamo che ci fossero anche loro sulla terra.- una terza ombra riprese il discorso.
-Ma badate bene avete poche possibilità.- I due a sentire quelle parole cominciarono sudare freddo.
 
Quella sera Kisshu entrò nella sua stanza con un sorriso di felicità stampato sul volto, sorriso che aveva da quando aveva strappato a Ichigo l’appuntamento per l’indomani.
Pei aveva evitato durante la cena di indagare ma adesso voleva vederci chiaro.
-Allora- disse lui alzando gli occhi da un libro che stava facendo finta di leggere -Cos’hai combinato per essere così contento?- Il viola sapeva della maestria del fratello acquisito di cacciarsi in situazioni assurde o pericolose che lui riteneva divertenti.
-Io niente? Ho solo un appuntamento con la mia gattina? Invidioso?- Rispose lui
Pei non cambiò la sua espressione seria ma dentro di se ammise di essere invidioso del fratello.
-No, Kisshu non sono invidoso.- mentì il più grande -Solo un po’ sorpreso.-
-Anche io lo sono- Ammise il verde -credevo che fosse più difficile ma adesso viene il bello.-
Poi cambio tono ed espressione che divenne più serio, simile a quello che si usa quando su vuol spiegare a qualcosa a qualcuno -Devi buttarti con la pesciolina, smettila di avere freni inibitori e con la timidezza.-
L’altro sbuffo -Devo trovare il tempo-
-Beh  da domani sarai nella sua stessa scuola ne avrai di tempo.- detto questo Kisshu si allontano lasciando Pei a rimuginare sulle sue parole.
Nella mente del maggiore degli alieni cominciò a palesarsi un piano per avvicinarsi a Retasu.
 
Minto arrivata a casa si senti sola come sempre, solo al cafè si sentiva bene perché lì aveva le sue amiche e il suo amore.
Lì invece cosa aveva? Solo la freddezza dei genitori, l’unico conforto era la vecchia governante che riteneva più una nonna.
Seiji era lontano e sarebbe rientrato per la cena che avrebbero fatto da lì a poco.
Quella sera avrebbe dovuto rilevare ai suoi genitori due cose: Che finita la scuola sarebbe andata alla Scuola di ballo della Scala di Milano*, la notizia era ancora ufficiosa ma lei era stata scelta; e che aveva una relazione con Keiichiro.
Solo suo fratello e la sua governante-nonna lo sapevano, solo con loro due si era aperta.
Le sue amiche sapevano solo di lei e Keiichiro mentre per la storia della Scala… Voleva aspettare che fosse ufficiale per fare una piccola festa con loro.
Non voleva però che i suoi genitori dicessero di no.
Anche se l’avessero fatto lei avrebbe puntato i piedi e per una volta avrebbe vinto lei.
 
Marco teneva il braccio offeso dentro un parallelepipedo pieno di uno strano liquido di un color giallo scuro.
Intanto una musica in sottofondo faceva da colonna sonora a i suoi pensieri e ai suoi ragionamenti.
Poi una voce nella sua testa.
-Marco-
La spia alzò gli occhi al soffitto -Sì, Asia- rispose lui mentalmente.
-Ho fatto dei controlli, posso confermare che pochi giorni prima dell’arrivo dei fratelli Ikisatashi è atterrata un astronave gheana.-
Marco fece un espressione di irritazione -Si sono mossi in fretta- commento lui sempre mentalmente
-Tieni i sensori ben accesi, bisogna beccarli il prima possibile e fai un bel controllo nei sistemi informatici del governo di Ghea, non voglio avere sorprese inattese.-
-D’accordo- fece la voce che poi smise di parlare.
Il castano tornò a guardare davanti a se, sperava ardentemente di non dover far fondo alle sue conoscenze ma aveva la certezza che prima o poi avrebbe dovuto farlo.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Rotture ***


Il mattino successivo, quando Minto era scuola, i suoi genitori ritornarono a casa e si misero a parlare di lei.
-Sei sicuro, caro, che non c’è ne vorrà a male? E’ pur sempre stata molto libera su questo fronte.-
La madre di Minto, una donna alta, dai capelli blu scuro ma leggermente velati di grigio, occhi castanu e dal viso elegante e nobile; lancio un’occhiata al marito; un uomo anche lui alto, dal fisico forte ma che denotava ormai la sua mezza età, dagli occhi neri e capelli brizzolati; che era seduto in poltrona a leggere il giornale.
-Cara ne abbiamo già parlato, Minto ormai deve prendere delle decisioni, penso che abbia perso ormai troppo tempo.-
L’uomo depose un attimo il giornale e osservo la moglie che guardava fuori dalla finestra.
-Lo sai che cosa pensa di noi? Ho paura che questa volta ci dica di no, ama troppo la strada che ha prescelto. Rinunciare al balletto e all’opportunità di andare ad una delle scuole più importanti al mondo ci farà odiare ancora di più- La madre amaramente  si sentiva in colpa per il comportamento da loro tenuto nei suoi confronti.
–Spero che comprenda le nostre decisioni.- Il padre, tristemente, riprese a leggere il giornale.
-Sembra quasi che non ti importi di lei- La donna guardò con astio il marito che si accigliò
-Non siamo stati degli ottimi genitori- ammise lui abbassando il giornale -Ma il balletto non la porterà da nessuna parte, deve prendere un’altra strada nella vita.-
 
In quel momento nel liceo di Ichigo, un ragazzo dai capelli verdi stava attraversando il corridoio che l’avrebbe portato alla sua classe con affianco il professore della prima ora.
L’uomo non era molto convinto sulla storia del ragazzo ma non aveva fatto troppe obiezioni.
I presenti nella classe smisero di parlare e andarono ai propri posti quando si accorsero che i due si stavano avvicinando all’aula.
Espletata la formula di rito del capoclasse, il professore cominciò a parlare.
-Bene ragazzi, come avrete già saputo da oggi ci sarà un nuovo compagno di classe, spero che voi vogliate dargli il benvenuto.-
Detto ciò invitò ad entrare il nuovo scolaro che si avvicinò alla cattedra e si fermò alla sinistra di essa, fece un profondo inchino e si presentò -Sono Kisshu Ikisatashi, molto piacere- Il solito sorrisetto stampato sulla faccia.
Molte ragazze fecero un sospiro vedendolo mentre i ragazzi sembravano irritati.
-Bene puoi andare a sederti vicino a Momomiya- la ragazza in questione, che era rimasta anche lei un po’ imbambolata si riscosse e quando Kisshu si avvicinò a lei arrosi, arrossamento che peggiorò quando lui la salutò e gli fece uno strano sorrisetto.
 
In un’altra classe dello stesso istituto la scena si ripete ma il rossore di imbarazzo fu per il ragazzo quando il professore lo invitò a sedersi vicino ad una ragazza dai capelli biondi.
La ragazza in questione sorrideva come una bambina di fronte ad gioco tanto agognato.
Ma qualcuno nella classe notò la scena e pensò bene che doveva riferire tutto a qualcuno.
 
Da un’altra parte di Tokyo qualcuno prese un profondo respiro, per lui quella era la prima volta che doveva affrontare una battaglia del genere, vero aveva affrontato le mew mew e un chimero di Deep Blu.
Nessuno però l’aveva istruito o allenato per quello che stava per affrontare.
Si trattava di ragazzi a cui doveva insegnare nozioni di matematica ed erano per di più umani.
Aveva saputo dal preside che quella classe era ben messa con i programmi, erano al teorema binomiale.
Prese un profondo respiro ed entrò in classe.
Una ragazza si alzò e fece il saluto di rito e Pei potè prendere la parola.
-Bene ragazzi, io mi chiamo Pei Ikisatashi e sarò il vostro professore di matematica fino alla fine dell’anno- Il tono freddo e glaciale colpì tutti ma in maniera differente tra i ragazzi.
Alcuni ne erano intimoriti, altri affascinati mentre per una ragazza dai capelli verdi e dagli occhiali si trattò di imbarazzo.
Imbarazzo che sarebbe aumentato di lì a poco.
-Ora- Fece il professore dopo aver fatto l’appello -Voglio vedere la vostra preparazione.-
Prese il libro di testo, lo aprì a caso ed il suo occhio cadde sul numero della pagina aperta; 310.
Scorse velocemente il registro ma quando lesse il nome ebbe un momento di impercettibile disagio -Midorikawa- chiamò lui -Alla lavagna-
La ragazza si avvicinò alla cattedra decisamente imbarazzata e molti nella classe ridacchiarono per questo.
Un’occhiata gelida di Pei però blocco il tutto e prese mentalmente segno di ogni faccia che avesse riso della situazione.
Probabilmente per dare degli esercizi più difficili a quelle persone appena fosse giunta la loro ora.
Osservo Retasu che abbassò il capo intimorita ma il leggero sorriso del ragazzo la rincuorò
-Fammi questo esercizio- gli dettò un esercizio, che non era né troppo facile né difficile, che la verde risolse in breve tempo, facendo sorridere soddisfatto Pei.
-Bene puoi andare-
La verde si allontanò dalla cattedra tirando un sospiro di sollievo, essere così vicina al suo oggetto dei desideri la rendeva nervosa.
Durante l’intervallo tre ragazze: Una castana, una bionda e una mora; tutte alte più o meno come Retasu, si avvicinarono a lei con fare deciso e non molto amichevole.
-Senti Midorikawa- cominciò quella castana che sembrava essere la leader delle tre -Ci hanno riferito che conosci il nuovo prof di matematica.-
La mew focena guardò le tre leggermente impaurita -Sì, perché?- Rispose lei.
-Vogliamo che ce lo presenti- Disse maleducatamente la mora.
-Già- fece la bionda -Sembra che sia un bellissimo ragazzo-
A quel punto Retasu prese coraggio, coraggio che tirava fuori solo quando era trasformata nella sua contro parte mew.
Guardò irritata le tre e poi rispose -Io non vi presento nessuno, quel ragazzo è mio quindi smammate.-
Le tre spalancarono la bocca, com’era possibile che la piccola e indifesa Retasu avesse tirato fuori le unghie?
-Vedremo- fece la castana -Chi lo farà cadere prima ai suoi piedi-
Su Retasu si dipinse uno strano sorriso, un sorriso che sembrava quasi malvagio -Io lo conosco- spiegò lei -A Pei non interessano delle oche giulive come voi.-
A quel punto le tre rimaste allibite e senza parole si allontanarono mormorando tra di loro che avrebbero trovato altri modi per conoscere il nuovo prof.
Delle compagne che avevano assistito alla scena a quel punto si avvicinarono a lei.
-Da quando hai tutto questo coraggio?- Chiese una
-Non lo so, mi è venuto spontaneo rispondere così- fece lei
-Se lo meritano ma scusa come fai a conoscere il nuovo prof?- chiese un’altra
Retasu fece come Ichigo il giorno prima e racconto la copertura che Marco aveva creato per gli alieni.
Tutte rimasero senza parole.
Una terza però fece la domanda fatale -Ma ti piace?-
La verdina arrossì vistosamente e annuì, la compagna che aveva posto la domanda sorrise -Buttati, sei avvantaggiata rispetto a quelle tre.-
Detto ciò il piccolo gruppetto si sciolse lasciando la mew focena a rimuginare su come fare e subito capì che il modo migliore era accompagnarlo al cafè dopo la scuola.
 
Nel frattempo nella scuola di Purin e Ichigo, un ragazzo dai capelli molto corti si avvicinò a Gonda.
-Allora?- chiese lui -Mi volevi riferire qualcosa-
L’altro annui -Sembra che il nuovo arrivato sia molto vicino a Fon-Chan e si conoscano bene.-
Lui guardò malamente il compagno -Kunai penso che sia il ragazzo di quella stupida gaijin, lei mi ha rifiutato ed io rovinerò la sua relazione.-
L’altro annui -sai dove si trova?-
-Ora come ora sono usciti da scuola- rispose Kunai -ieri la sorellina di Fon-Chan è rimasta coinvolta in un incidente causato dal ritorno degli alieni-
Gonda annui, quello era un degli argomenti più caldi della giornata ed era sulle bocche di tutti.
Al telegiornale ci si chiedeva come mai gli alieni erano tornati e perché ora erano alleati delle Mew Mew.
Scosse la testa a lui queste cose interessavano poco, a lui interessava solo rovinare la vita a Purin ora.
-Se fossi in te però lascerei perdere- gli consiglio Kunai.
Il moro lo guardò male -Perché?-
L’altro prese fiato e rispose -Perché oggi durante la lezione di ginnastica ha letteralmente stracciato tutti a basket, era agilissimo e tutti i palloni che prendeva li metteva nel canestro.
Per non parlare della corsa, era velocissimo-
Gonda non si fece impressionare dal racconto del suo amico.
-Kunai io sono il migliore, non mi faccio spaventare dall’ultimo venuto in questa scuola, se si metterà contro di me avrà pane per i suoi denti.-
-Sarà- rispose l’altro -ma io ho una strana sensazione, ho paura che ci stiamo per cacciare in un mare di guai.-
Detto ciò si allontano lasciando il suo capo a pensare alle prossime mosse.
 
Ringu sfoglio gli archivi delle missione che erano avvenute sulla terra, c’erano archiviate tutti gli attacchi fatti da Kisshu, Taruto e Pei.
Gli guardo e trovatosi di fronte ha una cosa curiosa si soffermo, la controllo e finalmente un lugubre sorriso si apri sul suo volto. Eye notatolo si avvicino sinuosamente al compagno.
.-Cosai scoperto?- l’aliena si comincio a strusciare per farlo cadere a suoi piedi, cosa che avvenne in brevissimo lasso di tempo. –Vedi questa casa, sembra che i nostri traditori l’abbiano attaccata già due volte quando erano ancora fedeli all’immenso Deep Blue.- l’aliena smise di strusciarsi, questo voleva dire che lì le mew mew potevano avere qualcuno che gli era molto caro. –Ringu tu vorresti attaccare subito?- La vocetta languida di Eye diede a Ringu un brivido di piacere. -Sì Eye, attaccheremo stasera, per questo ho già quasi pronti tre chimeri.- detto ciò prese la sua compagna in braccio -ma ora voglio farmi passare la delusione per ieri.- e la trascino nelle loro stanze.
 
Retasu era all’esterno della scuola, imbarazzata come non mai, aveva avvertito a casa che avrebbe tardato perché voleva accompagnare a casa una sua compagna di classe a casa.
Una mezza bugia pur di mettere fine alle sue pene con Pei.
Con Ryo non era andata bene, dopo il dolce con lui poco prima dell’ultima battaglia e qualche uscita aveva capito che tra loro due poteva al massimo esserci amore fraterno.
Per questo aveva gioito quando lui e Zakuro avevano detto a loro che stavano assieme e che stavano pensando di convivere assieme.
Ora voleva provarci con Pei, il glaciale alieno che assomigliava per certi versi al biondo americano.
Proprio in quel momento spunto lui che notò la ragazza, il piccolo sorriso increspo le sue labbra.
-Cosa ci fa qui? Non dovresti essere a casa?- Chiese lui
-Volevo accompagnarti fino al cafè- Rispose semplicemente lei titubante.
L’alieno annui -Allora andiamo- e fece cenno alla ragazza di seguirlo.
I due camminarono fianco a fianco lungo le strade che conducevano al parco e al cafè, in silenzio godendo della reciproca compagnia.
Fino a che Pei ruppe il silenzio poco prima di entrare nel parco. -Sai- comincio lui -Per me questa situazione è nuova e non so molto comportarmi.- Spiego lui
-Non sono un tipo impulsivo come Kisshu, che si fa guidare dai sentimenti o come Taruto che è ancora abbastanza infantile-
Retasu annui imbarazzata -E’ abbastanza chiaro questo-
Lui sorrise amaro -Io non so come comportarmi con questi miei sentimenti, sono nuovi per me.-
Lei arrosi e pensò che non parlasse di lei ma trovò il coraggio di parlare -Dovresti buttarti-
Pei si girò verso di lei, erano sotto un albero di ciliegio in fiore di fronte a uno dei tanti laghetti che il parco aveva.
-Sì, dovrei farlo- detto ciò si abbasso e baciò Retasu che rimase di sale poi ricambio il bacio.
-Ti amo Mew Retasu- disse lui
-Anche io ti amo Pei Ikisatashi- sorrise lei.
Detto ciò i due si avviarono sorridenti verso il caffè mano nella mano.
 
Intanto al cafè Minto aspettava che Keiichiro finisse di preparare alcuni dolci per l’indomani per poi uscire a fare un giro.
Voleva distendere un po’ i nervi prima della lunga serata che l’aspettava con i suoi genitori, l’unico punto a favore era il fatto che Seiji, il fratello a cui era legatissima, era rientrato proprio quella mattina poco dopo i genitori.
Probabilmente voleva farle una sorpresa, almeno quella gradita.
Guardò l’orologio sulla parete e sospiro, quando dalle scale vide palesarsi Kisshu vestito con una maglietta a dolce vita nera aderente che metteva in risalto i muscoli del ragazzo, dei jeans come pantaloni, delle scarpe da ginnastica, un giubbotto di pelle, anch’esso nero e degli occhiali da sole a specchio a completare l’opera.
-Sembra che qualcuno ha del gusto nel vestire- disse lei osservandolo con aria di sufficienza.
-Ti ringrazio del complimento ma dovresti dirlo alla nostra amica spia- rispose lui senza cadere nella provocazione
-Dove te ne vai? Anche se la cosa non mi interessa molto- Punzecchiò di nuovo Minto.
Kisshu fece un piccolo sorriso -Ho un appuntamento con Ichigo-
Lei sbuffò -Ichigo dovrebbe scegliere meglio le persona che frequenta-
Il verde la guardò male e rispose a tono -Già, hai ragione- fece lui -Se continua a stare con te diventerà acida in tua compagnia-
La mew blu si alzò e si avvicinò all’alieno irritata -Cosa sarei io?-
-Una ragazza acida, non l’hai capito? Ora se mi vuoi scusare dovrei andare,  ho cose più interessanti da fare che stare qui a fare la muffa con te-
Detto ciò si allontanò, con Minto che gli gridava che era un buzzurro senza speranze.
Kisshu stava ancora ghignando quando, aperta la porta del retro del locale, si trovò di fronte a Pei e Retasu che si stavano baciando.
-Ehi qualcuno ha preso all’amo la pesciolina oppure è il contrario? E’ la pesciolina che ha catturato l’orso polare?- il verde non potè esimersi dal fare una battuta su quella situazione
Situazione alquanto interessante, per l’alieno mezzano, e alquanto imbarazzante, per Retasu e Pei,  che si staccarono velocemente.
-Ci vediamo domani- Fece il viola cercando di ritrovare la sua compostezza.
-Sì, d’accordo- rispose lei balbettando.
Poi lanciarono uno sguardo torvo a Kisshu e si divisero, con Pei che diede una spallata al fratello e Retasu che scappò a gambe levate da lì.
Il terzo incomodo si segno mentalmente di fare i complimenti al fratello maggiore quando sarebbe rientrato quella sera.
Fatto ciò; cercò un posto tranquillo e si teletrasporto vicino alla casa di Ichigo.
 
Nello stesso momento che accadeva questo evento del bacio, Ichigo si stava cambiando per il suo appuntamento con l’alieno
Alla fine aveva deciso per una gonna nera, una maglietta bianca con un collo aperto a v e un golfino in caso avesse fatto freddo.
Si sentiva pronta, in qualche modo voleva che quella fosse la prima uscita di molte altre.
Quella mattina Kisshu aveva dimostrato di non essere “strano”.
I professori avevano provato a prenderlo in castagna ma lui ne era uscito sempre vincitore; facendo fare, a volte, delle magre figure a chi provava a metterlo in difficoltà.
Il campanello suono e lei andò ad aprire.
-Ciao micetta, sei pronta?- Quando lo vide li davanti con quei vestiti gli spuntarono le orecchie e la coda per l’imbarazzo.
-Sì- balbettò lei
Lui rise -Guarda che sei carinissima anche te ma è meglio che fai sparire le tue orecchie e la tua coda, sono bellissime ma danno nell’occhio-
Lei cacciò un urlo e rientro di corsa in casa, correndo verso il bagno per darsi un rinfrescata, così da calmarsi e far sparire quei pericolosi orpelli.
Quando fu di nuovo pronta, uscì dal bagno e, dopo aver lanciato un sguardo arrabbiato a Kisshu che ridacchio, gli disse che era ora di andare.
-Senti neko-chan- disse Kisshu -Facciamo in modo di arrivare in maniere più celere?-
Ichigo lo guardò in maniera strana -che intendi dire?- Lui sorrise in maniera strana -Adesso vedrai-
Detto cio, visto che erano ancora dentro il giardino di lei lontano da occhi indiscreti, la prese e si teletrasporto a poca distanza dal Luna Park ma sempre in modo tale che nessuno li vedesse.
Ichigo quando si accorse di ciò era ormai arrivata
-Tutto bene?- Chiese Kisshu vedendola un po’ strana
Lei annuì irritata -Sì, anche se potevi avvertirmi-
Lui sorrise sghembo -Allora andiamo?- La rossa sospirò e poi prese per mano il ragazzo che venne trascinato dentro il parco giochi.
 
Marco decise che quella sera avrebbe staccato.
Niente missione, niente alieni, niente ragazze con il DNA modificato o problemi vari.
Aveva fatto un paio di telefonate per quel PUB e aveva concordato con i proprietari le strategie da adottare.
Pubblicità, gruppi che venivano a suonare e altri piccole cose.
Era certo che in breve tempo quel PUB avrebbe fatto il pieno se non di più, permettendo a Sana e Akito di crearsi la famiglia tanto agognata e togliendosi dalle scatole Nick.
Prese di nuovo in mano la locandina pubblicitaria che quel giorno gli avevano messo nella buca delle lettere e sorrise.
Sì, quella sera sarebbe andato a sentire quel gruppo e solo casi eccezionali avrebbero dovuto farlo desistere dal suo intento.
 
Il pomeriggio con Keiichiro aveva l’aveva distesa un po’ ma comunque ora doveva affrontare suo padre e sua madre.
Minto ritorno a casa verso le sette di sera, vestita con una gonna color crema, una camicetta bianca e una giacchetta dello stesso colore della gonna.
Saluto calorosamente suo fratello Seiji mentre e saluto con freddezza i genitori.
I due si amareggiarono di questo trattamento riservato loro dalla figlia, anche se non lo diedero a vedere, ben consci che quello che gli avrebbero chiesto quella sera avrebbe potuto incrinare definitivamente i rapporti con lei.
Gli argomenti della cena, per fortuna di Minto, vennero presi in mano da Seiji che riuscì a tenerli lontani da quelli che i genitori volevano toccare.
Ma alla fine essi dovevano uscire e fu Minto, con coraggio, a tirarli fuori.
-Come ben saprete- Esordì la ragazza -Sono anni che faccio balletto e qualche giorno fa mi è arrivata la comunicazione che l’accademia di ballo del teatro della scala di Milano ha deciso di prendermi.-
Seiji sorrise per il coraggio che la sua sorellina aveva dimostrato.
-Ma tu rifiuterai- Disse netto il padre.
-Che cosa?- rispose indignata Minto, Seiji invece guardò basito il padre.
-Sì, dovrai rifiutare. Non penso che sia una scuola o una vita che faccia per te- spiegò l’uomo
La ragazza si alzò di scatto dalla sedia
-Che ne sia tu della mia vita? Sei sempre stato lontano anni luce da me!-
-Minto cerca di capire è per il tuo bene.- La mew blu si voltò con rabbia verso la madre che aveva appena parlato
-Anche te, cosa ne sai di cosa sia il mio bene! Sempre pronta a correre dietro a questo o quell’evento mondano, piuttosto che stare a guardare tua figlia e dirgli ti voglio bene oppure chiedergli come andata a scuola?-
Una mazzata colpì la donna che rimase bloccata, shock  totale negli occhi del padre.
-Ora se volete scusarmi vado a prendermi una boccata d’aria e comunque io non rinuncerò a quella scuola-
Lascio il tavolo come una furia seguita dal suo cane Miki.
Quando Minto uscì dalla stanza i genitori si riscossero e guardarono Seiji.
Che per tutta risposta gli lanciò uno sguardo furente -Avete veramente toccato il fondo, non pensavo che riusciste a comportarvi peggio di come avete fatto con me ma ci siete riusciti, complimenti-
Il padre a quel punto si alzò di scatto colpito nel vivo -Io ti ho allevato come mio erede e mi vieni a redarguire per questo?-
Anche Seiji si alzò -Sì, perché dovevi allevarmi anche come figlio! Quante volte avrei voluto che fossi te a venirmi a prendere a scuola! Quante volte avrei voluto che fossi te a sgridarmi e non qualche guardia del corpo o professore privato! Molte grazie per l’educazione ma sono stato fortuna ad aver avuto Minto e la nostra tata perché se non ci fossero state loro sarei stato un uomo pessimo.-
Detto ciò si allontano lasciando nello sconforto i due genitori e andò a cercare Minto.
La trovò sotto un albero che giocherellava con il suo cane ma sembrava da un’altra parte, aveva le lacrime agli occhi e singhiozzava.
-Minto, mi spiace- Disse lui e si sedette vicino a lei.
-Non dovevo farlo ma stasera sono esplosa non sono riuscita a non farlo- Disse lei cercando di contenere la tristezza senza successo alcuno
-Hai fatto bene secondo me- Ricominciò a parlare il fratello guardando il cielo -Prima o poi qualcuno doveva metterli di fronte alle loro responsabilità- poi abbassò lo sguardo e continuò a parlare -Forse dovevo farlo io ma tu hai dimostrato molto più coraggio e ti ripeto hai fatto benissimo.-
Minto tiro su col naso e Seiji gli diede un fazzoletto per soffiarselo.
Proprio in quel momento Miky annusò qualcosa e cominciò a ringhiare.
 
I due genitori erano rimasti bloccati dalla reazione di Seiji, di solito così composto ma stasera si era dimostrato molto risoluto.
-Dove abbiamo sbagliato?- si chiese la donna che aveva le lacrime agli occhi
-Forse tutto- rispose il marito amaro
Ed in quel momento Eye e Ringu comparirono fluttuando nella stanza
-Ma chi vedo qui- fece la ragazza osservando i due pieni di terrore -Due piccoli umani pronti per far da esca- continuò il ragazzo
-Chi siete voi? Siete forse quei tipi che hanno cagionato tanto danno qualche anno fa?- Grido il padre di Minto parandosi davanti a sua moglie.
-Siamo ben peggio di loro- rispose Eye che lancio all’attacco il chimero che avvolse i due genitori in una tela.
 
Minto richiamo il suo cane che corse verso la casa ma quando fu quasi dentro un enorme zampa lo scaravento via facendogli perdere i sensi.
La ragazza, che era corsa dietro al cane assieme a suo fratello, rimase sorpresa da tutto ciò e si girò verso Seiji ma non fece in tempo a dirgli di scappare che anche lui era stato catturato da una tela di ragno.
In quel momento capì che non poteva essere altro che un chimero.
Riuscì ad evitare alcuni attacchi nello stupore dei suoi genitori e di suo fratello.
-Allora avevamo ragione- Disse una voce femminile sopra la sua testa -Qui c’è qualcosa di speciale.-
Minto alzò la testa e vide Eye e Ringu che la osservavano in una maniera che metteva i brividi.
-Chi siete?- Minto non voleva di certo fare le presentazioni e di certo sapeva che erano della stessa popolazione di Kisshu ma fu la prima cosa che gli venne in mente di chiedere.
-Io sono Ringu- Fece la figura mascolina -Ed io sono Eye- fece la ragazza.
-Che nomi idioti- fu la risposta di Minto che decise di mandare al diavolo il suo segreto e di trasformarsi davanti ai suoi genitori e a suo fratello.
 
Al mew cafè quando apparirono i due alieni parti una serie di allarmi fecero scattare i presenti nel cafè che, sentendo l’allarme, corsero verso il laboratorio preoccupati per il baccano.
Subito controllarono la situazione ed imprecarono ma le imprecazioni furono subito sostituite dal mutismo di Kei che lanciò uno sguardo spaventato a Ryo che campì subito che il luogo dove stava attaccando era un luogo che aveva a che fare con loro, era la casa di Minto.
A quel punto il biondo prese il telefono e chiamo le ragazze per avvertirle mentre per Zakuro e i due fratelli Ikisatashi non fu il caso, capirono da loro che la situazione era grave.
Zakuro prese la spilla pronta a correre fuori ma venne fermata da Pei -Ti teletrasporto lì ma prima andiamo a prendere Retasu-
Poi si rivolse a Taruto -Tu invece vai a prendere Purin- il castano annui
Ryo guardo i tre preoccupato -Bene, io chiamo le ragazze e le avverto. Facciamo in fretta-
Detto ciò i tre sparirono.
 
In quel momento Kisshu era piegato in avanti, si teneva le mani sulle ginocchia e respirava a grandi boccate
-Ma che diavolo di divertimenti avete voi umani? Vi fate sballottare su quelle cose per cosa? Per farvi prendere degli spaventi immani?-
Ichigo invece rideva di gusto -Il grande Kisshu Ikisatashi ha paura delle montagne russe? Oppure hai le vertigini?-
Kisshu si alzò di scatto punto nel vivo -Dolcezza io non ho paura di niente!- esclamò irritato
Lei lo guardò con fare di sfida -Si vede proprio comunque tocca a te decidere dove andare-
Lui a quel punto fece un piccolo sorriso maligno -Allora andiamo la- ed indicò un’attrazione che si chiamava “Ghosts’ House”
La rossa sbianco -No- si impuntò lei -Chi ha paura adesso?- chiese beffardo il verde che intanto la prese per le spalle e la spinse verso la casa stregata con lei che continuava a scuotere la testa e a dire di no.
Quando ormai erano davanti ai tornelli però il suono del cellulare della ragazza blocco i due.
Lo tirò fuori dalla borsa e lesse sullo schermo il nome di chi stava chiamando.
Un brivido le corse lungo la schiena.
-Sembra che la nostra uscita debba concludersi in maniera diversa da come pensavamo- esclamò Ichigo prima di rispondere.
 
Minto si stava solo difendendo, non riusciva  portare attacchi ai due chimeri che si era trovata davanti.
Perché ogni volta che provava a lanciare i suoi attacchi i due mostri ponevano davanti a se i suoi genitori o il fratello.
-Vedo che sei in difficoltà- Fece sghignazzante l’aliena.
La mew mew avrebbe voluto rispondere ma era troppo concentrata ad evitare gli attacchi e a cercare una strategia.
Fece un balzo all’indietro ma non si accorse che facendo così sarebbe finita contro la tela di un terzo ragno.
-Attenta sorellina!- Solo quando Seiji grido ciò si accorse del pericolo ma ormai era troppo tardi e finì invischiata anche lei nella tela.
-Maledizione- gridò lei arrabbiata
-Ora- fece Ringu -dobbiamo solo aspettare le tue amichette e i tre traditori.-
Minto capì che da quel momento sarebbero state delle esce perfette per le sue amiche e i suoi “alleati”.
-Quindi sei una mew mew- disse Seiji, l’unico che era rimasto vigile.
-Già- rispose lei tristemente -ma ora non è il momento di dare delle spiegazioni-
Poi abbasso lo sguardo -Speriamo che le mie amiche arrivino presto-
Proprio in quel momento la squadra mew e i tre alieni comparvero.
-Vedo che siete arrivati- fece sarcastico Ringu osservando le loro espressioni di sorpresa.
-Ringu- fece Pei freddo -Dovevo immaginarlo che ci fossi te dietro tutto questo-
L’altro alieno alzo le spalle -Carissimo a volte pecchi di poca immaginazione-
Retasu si volse verso Kisshu -Ma conoscete quei due?- il verde guardò la mew focena -Sì, erano nostri compagni di studi e quando siamo tornati hanno giurato che ce l’avrebbero fatta pagare.-
Spiego semplicemente lui
-Quindi siete voi che avete fatto del male ad Heicha-Chan, a Momoka-Chan e a sua madre-
Grido arrabbiata Purin.
-forse- fu la risposta maligna in coro dei due alieni -Ve la faremo pagare- Taruto stava caricando le sue armi pronto ad attaccare
-Liberate subito Mew Minto e la sua famiglia!- Grido Mew Ichigo
-Non ci pensiamo minimante carissima ragazza gatto- rispose Eye -Perché non le liberate voi?- continuo poi con aria di sfida.
-Lo faremo- rispose lei e tutti partirono all’attacco, tutti tranne Zakuro
Sembrava non essere nelle sue solite corde, Mew Zakuro sembrava non volersi trovare lì.
Appena aveva visto quelle tele sembrava essere quasi sbiancata, non appena la sua squadra e gli alieni partirono si palesò il primo Chimero.
Una gigantesca Vedova nera dai colori sgargianti e lì perse il controllo.
Per la prima volta da quando era una Mew mew scappò dal campo di battaglia.
Tutte si voltarono verso la ragazza più grande sconcertate ma prima che potessero fare qualcosa o dire alcunché la Mew Viola si ritrovò anche lei invischiata in una tela di ragno.
A quel punto un secondo ragno gigante, una tarantola nera, si palesò di fronte a lei.
Quello fu il punto di rottura e la povera Mew Lupo svenne lasciando a bocca aperta tutti.
-Se l’avessimo saputo prima-  fece Kisshu
Ichigo prese in mano la situazione -Mew Purin Kisshu voi due liberate Mew  Zakuro- fece lei indicando la ragazza svenuta e poi indicò il chimero -e poi fate fuori quel ragnaccio-
I due annuirono e partirono alla carica poi si volto verso Mew Retasu e Pei -noi invece penseremo ai due gradassi lassù e all’altro chimero-
Che intanto ridacchiavano contenti  -Non sarei così sicuro di potercela fare- disse Eye che in quel momento fece vedere una esamine governante di casa Aizawa.
La poneva di fronte a se come scudo -provate ad attaccarci e lei morirà- i tre rimasero bloccati -Se fosse già morta- grido Pei
-Sta a te scoprirlo- In quel momento la mente di Pei vacillò.
Se fosse stata una situazione normale avrebbe attaccato senza remore alcuna ma ora.
Ora lui non si stava facendo degli scrupoli.
Minto gridava disperata ed arrabbiata, la sentiva dibattersi nel tentativo di liberarsi per andare a liberare la sua nonna.
Adesso che fare? Poteva rischiare tanto? Non voleva morti sulla coscienza nel momento che si chiedeva ciò gli eventi si susseguivano frenetici e due grida lo riportarono alla realtà, una cruda e dolorosa verità
Infatti Mew Purin e  Kisshu avevano privato a liberare Mew Zakuro ma la tela si era dimostrata molto più dura del previsto.
I due imprecarono ma non si accorsero che dietro di loro era apparso un terzo ragno, un ragno delle caverne, apparve dietro di loro e dandogli delle zampate gli scaravento contro la tela imprigionandoli.
-Ora sembra che rimaniate solo voi quattro- Ringu rise a vedere lo stato di impotenza dei due alieni e delle due rimanenti mew mew.
Taruto corse allora verso Mew Purin che, ripresasi dalla botta, gli gridava però di allontanarsi.
L’alieno non ascoltò le grida della fidanzata e provò, tramite delle radici, di attaccare il ragno che però si dimostro agilissimo.
Saltò e atterò dietro di lui e, prima che lui potesse fare qualcosa così come i suoi compagni, venne scaraventato contro la tela dove erano imprigionati i genitori di Minto.
-Ora siete rimasti in tre-
 
Marco stava tranquillamente assistendo allo spettacolo, la tranquillità ecco cosa cercava.
La tranquillità per pensare e organizzare le sue idee ma quando la voce di Asia si palesò nella sua mente capì che il momento della ricreazione era finito.
Sbuffo e si avviò verso l’uscita, guardò ancora una volta il palco dove il gruppo suonava e con fare mesto si avviò al guardaroba per prendere la sua giacca.
Doveva prima passare alla base ma era sicuro che sarebbe arrivato in tempo.
 
Pei non ci vide più parti alla carica per colpire Ringu ma la vedova nera lanciò un tela che lo colpì facendolo cadere a terra, imprigionato.
-Meno due- conto Eye
Retasu corse verso Pei ma Ringu apparve dietro di lei prima che potesse raggiungerlo e la colpì con un calcio facendola rotolare via.
A quel punto il ragno delle caverne la blocco con la tela e così era rimasta solo Mew Ichigo che fino a quel momento non aveva potuto fare molto, così come era successo per i suoi compagni, perché troppo intenta ad evitare le zampate che i ragni lanciavano dandosi velocemente il cambio.
-Ora rimani solo te- .
Mew Ichigo ormai era circondata sui tre lati, provo un salto in aria per cercare di atterrare sul tetto della casa di Minto ma un ragno lancio la sua tela che la imprigionò e la fece cadere dolorosamente a terra.
Oramai erano tutti catturati, sembrava che nessuno potesse venirli a salvare.
Nessun cavaliere blu e nessuno all’orizzonte sembrava potesse salvarli.
-Ora- Gridò Ringu soddisfatto -possiamo cominciare a divertirci che ne dite cari traditori se cominciamo dalle vostre  tre amichette?-
A quel punto l’alieno punto la sua arma verso Mew Ichigo che sbianco mentre Kisshu stava ruggendo come un leone che se avesse potuto avrebbe ucciso con le sue mani Ringu -Potremmo cominciare da lei-
Ma prima che potesse fare qualcosa si cominciò a sentire la voce di un uomo che stava cantando una canzone
-Io voglio vivere, ma sulla pelle mia 
Io voglio amare e farmi male, voglio morire di te
Io voglio vivere, ma sulla pelle mia 
Io voglio amare e farmi male, voglio morire di te-
 
A quel punto i due alieni guardarono nella direzione da dove arrivava il canto e videro una figura dalla cui schiena spuntava una specie di X.

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Lutto ***


L’uomo con la X sulle spalle si porto una mano alle spalle, all’altezza di uno dei bracci della lettera che si rilevo il calcio di un grosso fucile da caccia.
Estrasse l’arma e miro al ragno che minacciava Mew Ichigo che guardava esterrefatta la scena.
Dall’alto i due alieni ghignavano pensando a quell’essere umano e per le sue azioni, il loro chimero, pensavano, è immune alle armi umane… Ma si sbagliavano di grosso.
Non si senti partire il colpo ma le conseguenze per il chimero furono fatali.
Perché salto letteralmente in aria sporcando la guerriera di sangue ed interiora.
-Interessanti le armi del ventesimo secolo aggiornate con le migliori tecnologie del trentesimo-
Fece la figura, guardando il fucile con interesse, che era rimasta in silenzio dopo aver finito di cantare poco prima.
Eye e Ringu erano letteralmente furibondi -Chi sei tu? Cosa diavolo è successo al nostro chimero?-
Fece l’alieno che aveva puntato la sua arma contro di lui mentre sotto Ichigo stava cercando di pulirsi dallo schifo che le era piovuto contro e mentre gli altri componenti della squadra, Seiji e i fratelli Ikisatashi cercavano di capire chi cavolo potesse essere quell’uomo.
-Io- fece l’uomo -Sono il vostro incubo peggiore ma voi potete chiamarmi Marco Massi-
-Sei solo un povero pazzo se pensi di spaventarci- gridò Eye che lancio la vedova nera contro di lui.
Marco osservo il chimero con un leggero stato di ansia ma non si fece sopraffare da essa; con calma mirò e sparò.
Anche questa volta il chimero salto in aria ma stavolta senza sporcare nessuno.
I due Alieni spalancarono gli occhi inorriditi.
Come era possibile? Quei chimeri avevano una corazzatura da far invidia agli animali presenti su Ghea.
Sulle loro facce però comparve un ghigno di vittoria quando alle spalle della spia apparve la tarantola pronta a colpirlo con i suoi denti veleniferi.
-Attento- gridarono Mew Purin e Taruto -Alle tue spalle-
L’uomo non si scompose, fece un salto che solo le mew mew avrebbero potuto fare e con un giro della morte  atterrò dietro il chimero.
Ricarico l’arma e sparò, uccidendo anche quel ragno.
Dopo di che alzò lo sguardo annoiato e irritato verso Eye e Ringu -Dovete sapere- disse lui infastidito -Che dalle mie parti si dice che non bisogna far arrabbiare i tipi calmi e quelli buoni.
Beh voi avete fatto l’errore di aver fatto arrabbiare me, una persona sia calma che buona.
Quindi se non volete farvi male vi consiglio di smammare.-
Ringu non ascoltò il consiglio, troppo infuriato dalla distruzione dei suoi animaletti, e si lanciò in picchiata verso la spia seguito da Eye -Sei morto stupido umano- fu il suo grido di battaglia.
Marco non si scompose, tirò fuori un pistola e sparo verso i due.
Bastò un solo colpo che ferì Ringu al volto per bloccarli.
-Se volete che vi faccia un terzo occhio in mezzo alla fronte ed esattamente sopra il naso ditelo-
I due sbiancarono e decisero che era meglio dileguarsi.
-Ci rivedremo- gridò Eye.
La spia per tutta risposta gli mostrò un dito medio e gridò -Sucate brutti stronzi-
Tutti erano rimasti basiti di fronte a quella breve battaglia, un solo uomo aveva distrutto i tre chimeri in brevissimo tempo e senza nemmeno sforzarsi.
-Ehi- gridò Kisshu -Che ne dici di liberarci?- Che per primo si era ripreso dallo stato di shock e che voleva correre da Mew Ichigo che era stava per avere una crisi di nervi a causa dello sporco che aveva addosso.
Marco guardò l’alieno, poi estrasse il secondo braccio della X, che alla fine era l’elsa di una katana.
-State attenti che rischiate di farvi male- quindi salto e con colpi forti e precisi, tagliò le tele che tenevano tutti intrappolati.
Kisshu una volta a terra si precipitò verso la sua gattina.
Prima che lui potesse dire o fare qualcosa, però, Mew Ichigo mise una mano aperta davanti a se e lo fermò.
Kisshu rimase lì fermo a pochi passi da lei interdetto -Non toccarmi se no ti sporcherai anche te- dopo di che andò verso Marco a passi spediti e decisamente arrabbiata, visto che la coda da gatto aveva i peli irti e si muoveva da una parte all’altra.
-Ehi tu- Gridò lei mentre la spia stava aiutando i coniugi Aizawa a riprendersi -Guarda cosa hai fatto!-
L’uomo si giro verso di lei alzando solamente un sopracciglio -Ti ho salvato la vita.-
Disse lui con calma -Volevi forse che quello sporco fosse causato dalle interiora e dal sangue dei tuoi amici o dal tuo?- Detto ciò si torno ad interessarsi d’altro lasciando la rossa senza parole.
Decisamente, ci pensò su lei, alla fine aveva ragione lui.
Intanto Retasu e Pei si stavano occupando di Mew Zakuro che era si stava riprendendo anche lei ma era decisamente abbattuta per la sua caduta di stile.
Non era da lei avere attacchi d’ansia ma vedere quei ragni l’aveva completamente messa KO.
-Si tratta di aracnofobia- spiego l’alieno con calma  -In molti hanno delle paure così forti da bloccarli in maniera totale.-
Retasu guardò l’amica con fare materno -Riuscirai a superare questa paura, io per esempio avevo paura dell’acqua e non riuscivo ad imparare a nuotare.-
La più grande sorrise ai due -Grazie amici- dettò ciò si alzò e abbracciò i due che arrossirono, Pei perché non era abituato a ciò mentre per Retasu era un misto tra il fatto che era una persona timida ed il fatto che conosceva Zakuro e la sua riluttanza ad esprimere in maniera plateale i suoi sentimenti.
Ma un grido fece voltare tutti verso Minto, lei era corsa verso la sua governante per vedere come stava e l’aveva trovata esamine a terra.
Marco, dopo aver allontanato Minto, controllò subito se aveva battito e se respirava.
-Dannazione- La spia cominciò subito la rianimazione cardiopolmonare -Che sta facendo?- Chiese Taruto -Sta baciando quella vecchia?-
Un pugno gli arrivo in testa da parte di Pei mentre tutti gli altri lo guardarono male, tranne Minto e i suoi familiari troppo presi dalle azioni dell’uomo.
-Che ho detto?- chiese l’alieno più piccolo, massaggiandosi la parte lesa, a Mew Purin -Hai detto una bella cavolata- rispose lei a bassa voce -quello non era un bacio ma una delle manovre di rianimazione artificiale-
Taruto guardò la sua ragazza poi si voltò verso la scena e in quel momento capì che la situazione era molto grave.
-Qualcuno venga qui e mi aiuti porca puttana!-  Marco stava perdendo le staffe nel vedere le belle statuine lì a non fare niente.
Zakuro a quel punto si mosse si mise vicino a lui.
-Cosa devo fare?- chiese lei
-Sai praticare la respirazione bocca a bocca?- Fu la risposta secca dell’uomo.
Lei annuì.
-Bene- fece la spia -Quando ti do il via falla mentre qualcuno di voi ha la buona creanza di chiamare l’ambulanza?-
Detto ciò fece un cenno alla ragazza di praticare la respirazione.
Retasu tirò fuori il cellulare e chiamò il numero di emergenza segnalando che a casa Aizawa la governante aveva avuto un malore.
Tutti tirarono un sospiro di sollievo alla bugia detta dalla verde che segnalava il fatto che stavano già praticando il massaggio cardiaco e la respirazione bocca a bocca.
Intanto le ragazze si erano de-trasformate mentre gli alieni avevano di nuovo indossato le loro medagliette che celavano i loro veri aspetti.
-Qualcuno venga qua e mi sostituisca- Gridò a un certo punto Marco.
-Vengo io- Fece sicuro Pei che prese subito il posto della spia che, da una tasca interna della giacca che aveva, tirò fuori una medaglietta del tutto simile a quelle che avevano i fratelli Ikisatashi.
Appena la indosso i suoi tratti somatici cambiarono completamente e adesso apparivano come quelli di un uomo giapponese.
Guardò la famiglia Aizawa, che era rimasta basita di fronte a questa scena -Signori Aizawa quello che avete visto stasera dovrete tenerlo per voi, nel senso delle identità mia, quelle delle mew mew e quella dei loro amici. Ci siamo capiti.-
Tutti annuirono, capendo che se qualcosa fosse trapelato sarebbero stati grossi guai per tutti.
-Kisshu- chiamò poi la spia -Porta via queste tre armi, portale al cafè e nascondile lì per ora.
Porta con te Ichigo, ha bisogno di una bella doccia-
L’alieno annui e fece come richiesto, sparendo con le tre armi utilizzate da Marco e con una riluttante Ichigo che avrebbe voluto rimanere lì con la sua amica.
L’ambulanza arrivò poco dopo con i paramedici che sostituirono Zakuro e Pei.
Provarono anche con il defibrillatore ma niente, non ci fu verso per i soccorritori di rianimare l’anziana governante.
-Mi spiace- fece il medico lì giunto -Ma la signora è deceduta-
Minto esplose in un pianto dirotto.
Per lei quella non era solo la sua governante ma la sua nonna, la nonnina che tutti volevano.
Seiji la strinse a se, anche lui con le lacrime agli occhi così come i loro genitori e tutti i presenti.
-Dovreste però spiegarci cosa è accaduto, perché vedo che anche voi signori Aizawa siete feriti-
Infatti i paramedici, dopo la constatazione della morte della anziana signora, avevano subito cominciato a medicare la famiglia di Minto.
-Abbiamo subito l’attacco di quelle creature chiamate chimeri- Spiegò Seiji -ma per fortuna le mew mew e gli alieni loro alleati ci hanno salvato- fini il padre lanciando uno sguardo verso Minto.
-Non sono riusciti a salvare tutti però- fece in maniera dura il medico.
Taruto stava per replicare ma venne bloccato da Pei che gli pose una mano davanti alla bocca.
-Voi chi siete?- Chiese poi il medico al piccolo capannello di persone che c’era lì.
-Siamo degli amici di famiglia- Rispose Zakuro -Eravamo qui per una cena con i signori Aizawa ma siamo arrivati poco prima del vostro arrivo- spiego ancora lei.
Il medico alzò le spalle non molto convinto ma lasciò perdere perché in quel momento c’era una persona deceduta.
-Dovreste avvertire la polizia- consigliò l’infermiere.
-Già, perché i poliziotti cosa potrebbero fare? Arrestare questi fantomatici alieni che appaiono e scompaiono come fantasmi? - l’altro infermiere non che autista dell’ambulanza riprese il suo collega.
-Comunque- fece il medico -Dobbiamo trasportare il corpo e voi in ospedale, lì dovrete spiegare cosa è successo.-
I coniugi Aizawa non sapevano cosa fare, quella era stata una serata terribile e dura.
-Andiamo a farci vedere e poi parleremo con la polizia- fece Minto tra un sussulto e l’altro.
Seiji l’abbraccio più forte
-D’accordo chiameremo un’altra ambulanza così che possiate venir trasportati all’ospedale universitario-
Il medico detto ciò prese il microfono della radio e comunicò i fatti che erano successi.
 
Intanto al cafè Ichigo era sotto la doccia mentre Kisshu stava spiegando l’accaduto a Ryo e ad uno stranamente agitato Keiichiro.
-Quindi Marco è apparso di punto in bianco e vi ha salvato?- Chiese un incredulo Ryo
-Sì, biondino è andata così- rispose malamente Kisshu
-Minto come sta?- Chiese ansioso il cuoco
L’alieno guardò con sospetto l’uomo poi sospirò abbassando lo sguardo -Fisicamente abbastanza bene come testa non lo so- rispose lui.
-Ora dobbiamo solo aspettare che ci chiamino e ci dicano dove li hanno portati- provò a rassicurarlo il biondo -Al massimo tracceremo il loro segnale con il computer.- Continuò
-Ok- disse semplicemente Kai che uscì dal laboratorio e salì nel salone principale.
Kisshu a quel punto guardò Ryo con sospetto -Senti ma tra quei due c’è del tenero?-
Ryo lo guardò male -Non ti facevo così perspicace Kisshu ma se vuoi saperlo sì, Minto e Kei sono fidanzati-
L’alieno sorvolò sulla frecciatina dell’americano.
 
Eye e Ringu era infuriati, erano di nuovo stati battuti e la cosa che rendeva quasi impossibile ingoiare il rospo era dettato dal fatto che erano stati vicinissimi alla vittoria.
Mancava poco e i traditori e la mew mew fossero uccise.
Invece era arrivato un terzo incomodo che aveva sbaragliato i loro chimeri e li aveva fatti fuggire.
Ringu poi si era dovuto medicare la leggera ferita al volto e adesso mostrava un grosso cerotto sul volto.
Il silenzio che regnava in quella strana dimensione venne rotto dalla apparizione delle otto figure che comandavano i due alieni.
-Allora? Anche stavolta è stato un buco nell’acqua?- Chiese un prima voce seria
-Sì miei signori. Stavolta è stato un essere umano a fermarci- Spiegò Ringu infuriato
-Vi avevamo però detto di non uccidere nessuno degli umani vicini alla Mew Blu, ve ne siete dimenticati?- Disse un’altra voce
-Abbiamo neutralizzato tutti i servitori di quella tipa ma che potevamo sapere che quella vecchia potesse crepare per il suo cuore di merda- replico acida Eye
-Siete stati fortunati ad avere fatto fuori solo quella persona- Replico con calma la voce che aveva parlato per seconda -Quelle persone potevano crepare in seguito ma in questo momento volevamo solo le mew mew morte.-
Eye e Ringu si chiesero mentalmente perché di questa magnanimità nei confronti di quegli umani ma preferirono tacere.
-Comunque avete fatto un bel lavoro quel tipo si è dimostrato molto forte, dovrete stare attenti a lui- fece una terza voce.
-Lo faremo- I due alieni affermarono sicuri.
-Bene, ora però riposatevi penseremo ad un’altra azione fra qualche giorno- questa volta a parlare fu una quarta voce.
Detto ciò le figure sparirono lasciando Eye e Ringu soli.
-Beh io so come potremmo rilassarci- una maliziosa Eye si avvicino a Ringu e cominciò a baciargli il collo, provocando un fremito all’alieno desideroso di togliersi il peso della sconfitta in qualche modo.
 
All’ospedale dove era giunta, la famiglia Aizawa aveva dovuto spiegare cos’era successo alla polizia che per fortuna aveva creduto alle loro parole.
Forse perché era una famiglia ricca, forse perché erano abbastanza simili ma non uguali, forse perché i genitori avevano detto che erano svenuti poco dopo essere catturati o per altre ragioni.
Fatto sta che i poliziotti avessero deciso che la loro versione era abbastanza veritiera, quindi da non meritare altre indagini in proposito.
Uno aveva solo borbottato qualcosa sul fatto di non essere giunti in tempo per vedere quello schianto di ragazze che combattevano contro quei maledetti chimeri.
La battuta aveva reso più nervoso il padre di Minto ma la sua reazione non ci fu perché l’agente uscì dalla sua stanza e andò via, lasciandolo solo con il figlio.
-Tu lo sapevi che era una Mew Mew?- chiese il padre appena fosse sicuro che non ci fossero orecchie indiscrete nelle vicinanze.
-No, non lo sapevo- Seiji si sentiva indignato per la domanda del padre ma si sentiva anche un po’ tradito dalla sorella che non gli aveva rilevato quel segreto anche se a lui aveva detto di avere un fidanzato.
L’aveva conosciuto ed aveva avuto la sua approvazione… Se centrava anche lui qualcosa con le Mew Mew?
 Pensò Seiji guardando fuori dalla finestra che dominava il suo letto di ospedale, i medici infatti avevano detto loro che per quella notte sarebbero rimasti lì in osservazione.
Entrambi però si chiedevano chi fosse quel uomo che aveva salvato tutti e perché, prima che gli avessero fatti salire in ambulanza, gli avesse detto che dovevano poi parlare.
In un’altra stanza erano invece state ricoverate Minto e sua madre.
Nessuna delle due aveva voglia di parlare ma alla fine la madre ruppe il silenzio.
-Da quanto tempo sei una Mew Mew?-
Minto si girò verso di lei, chiedendosi se sua madre non avesse battuto la testa perché la risposta era semplice, da  quando erano apparse la prima volta.
-Da cinque anni- Rispose le semplicemente -e anche le mie amiche lo sono.-
La madre aprì la bocca per lo stupore -Quei che erano con loro, chi sono?-
La Mew Blu sospiro -Sono gli alieni che ci hanno attaccato la prima volta, ora sono nostri alleati.
La storia è lunga e complicata.- Spiego lei.
-Quel tipo che ci ha salvato c’entra qualcosa con la tua trasformazione?- La donna era quanto meno irritata nel pensare che sua figlia fosse un mezzo mostro.
-No- Fu la risposta secca della ragazza che aveva intuito cosa pensasse la madre di lei  e della sua identità segreta.
-Lui non c’entra nulla con la mia attività da Mew Mew. Lui è una delle varie complicazioni di questa storia.-
Minto stava di nuovo per piangere, invece di chiedere come stava a causa della morte della loro governante si preoccupava della sua identità segreta?
La madre capì finalmente che non era il momento di parlare di identità segrete e di battagle.
-Scusa-
-Cosa me ne faccio delle tue scuse mamma?- Minto ora stava piangendo ed accusò apertamente la madre per la seconda volta in poche ore.
-Hai ragione figlia mia- cominciò lei -vi abbiamo letteralmente abbandonato nelle mani della vecchia Oeyo, a cui va tutto il nostro ringraziamento per avervi cresciuto così bene.-
-Avrei preferito che fossi te a farlo, lo sapeva bene anche lei- Minto guardò male la madre che abbasso lo sguardo
-Lo so piccola- Provò ancora una volta la madre a dare una spiegazione ma non ne trovo -non posso dire niente per farti stare meglio ma una cosa posso fare.-
Detto ciò si alzo e andò verso il letto della figlia e lì l’abbraccio forte.
Minto adesso si sentiva meglio e pianse, finalmente, sulle spalle della madre; lì finalmente si addormento.
 
Ichigo dopo ben tre docce era riuscita a levarsi di dosso la sensazione di schifo e di rabbia che aveva addosso.
Aveva avvertito a casa che era successo un problema a casa di Minto e quindi sarebbe rientrata più tardi a casa del previsto.
Il padre non era stato molto contento della spiegazione ma non indagò oltre, per fortuna della ragazza gatto.
Kisshu ora l’aspettava all’esterno dello spogliatoio, pronto per portarla a casa con il teletrasporto.
-Stai meglio?- chiese lui preoccupato per le sue condizioni.
-Sì, grazie ma come sta Kei?- Ichigo subito si preoccupò per il cuoco che sembrava terribilmente preoccupato per la sua fidanzata.
-Sta bene anche se mi sembra come dire… nervoso?-
-Tutti lo sarebbero-Fu la laconica risposta della ragazza.
Kisshu a quel punto prese la mano della Mew neko e aprì un varco che  li portò vicini alla casa della ragazza.
-Siamo arrivati- disse lui pensieroso
Ichigo notò questa suo problema -Senti c’è qualcosa che non va?-
Lui si girò verso di lei -Sai adesso so come si sentiva quel damerino quando io ti attaccavo quando ci facevamo la guerra-
La rossa era rimasta a bocca aperta mai si sarebbe aspettata che Kisshu fosse diventato così maturo -Ehi ma tu sei il Kisshu che conosco o sei un suo sosia?- 
Il verde guardò malamente la ragazza -Non ti piace il fatto che sia maturato?- sembrava irrirtato
Ichigo scosse la testa -No, non voglio dire questo, mi piace che tua sia maturato. Ti rende più bello solo che è una cosa strana. Ti ho sempre visto come un ragazzo arrogante e superficiale. Scusa-
Lei si sentiva in imbarazzo per aver confessato questa sua manchevolezza -Gattina tu non mi conosci ancora abbastanza e ti farò conoscere tutti i miei pregi-
A quel punto Ichigo tornò a riconoscere il lato malizioso del ragazzo alieno che però adesso, dovette ammettere, le piaceva.
-Diamo tempo al tempo Kisshu- L’ammonì lei con uno sguardo anch’esso malizioso -Siamo solo al primo appuntamento e per ora sei il mio ragazzo in prova.-
-Ragazzo in prova?- chiese lui dubbioso
-Sì, sei un ragazzo in prova- Ormai era davanti alla porta della casa della ragazza -Per ora sei questo diciamo che mi piaci- fece lei rossa in viso -ma se continua così chissà- detto ciò diede un bacio sulla guancia all’alieno che spalancò gli occhi per lo stupore.
-Ciao, Ki-kun ci vediamo domani a scuola- detto ciò lei sparì in dentro casa.
Kisshu si giro su tacchi e si sentiva come quando volava, solo che adesso aveva i piedi ben ancorati per terra.
-La micetta mi ha dato un bacio- ripeteva ad alta voce come se fosse un disco rotto.
Dentro casa però il padre di Ichigo non sembrava molto contento del bacio ed infatti voleva fare delle domande alla figlia su chi fosse quel tipo.
La madre però lo blocco prima che potesse farlo prendendolo per un orecchio e trascinandolo via.
 
Marco arrivò al cafè e vide che tutti erano rientrati.
Lui aveva dovuto mandare un veloce rapporto per i suoi superiori dove esposto la sua idea, ed ora era lì per farla anche Ryo.
-Sei un tipo pieno di risorse- esordì l’americano vedendolo.
-Fin troppe- rispose lui con un certo sarcasmo -Dobbiamo però parlare d’altro, i genitori di Minto sanno che lei e le sue amiche sono le Mew Mew-
Ryo annuì -I nostri ospiti ci hanno avvertiti di questo, siamo in un bel pasticcio sai-
La spia guardò il biondo serio -Per questo dobbiamo mettere una pezza a tutto ciò e poi non penso che questo possa essere l’unico attacco ai familiari delle mew mew.-
L’americano si trovo amaramente di nuovo d’accordo con lui -Questo è poco ma sicuro, dobbiamo proteggere le loro famiglie in qualche maniera, pensi che l’UNCIA possa aiutarci?-
Fu la volta di Marco di annuire -Sì, però ho paura che dovremmo dire del segreto alle famiglie in questione.-
Ryo guardò male il castano ma dovette ammettere che anche in quel caso aveva ragione -Sarà dura ma dobbiamo fare così.- 

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Scoprirsi ***


Ryo guardò Marco -Quando vorresti agire?-
La spia fece una smorfia -Dopo il funerale- Il castano vide l’espressione contrariata del biondo e quindi fini il suo ragionamento -Lo so che se i nostri nemici mantengono la stessa media di attacchi al giorno siamo fregati ma dobbiamo lasciar sedimentare la situazione.-
L’americano non sembrava non molto convinto a quel punto il castano spiego un altro problema -Poi c’è anche un problema tecnico, i tempi di preparazione di luoghi sicuri per tutti-
Ryo a quel punto capi bene il punto -Bisogna avere il tempo per prepararsi-
Marco annuì solamente.
-Quanto ci vorrà per mettere a posto il tutto?- Il biondo osservo bene, con i suoi occhi blu cobalto, la spia prima di chiedere
-Beh una settimana mi sembra il minimo-
-Sarà un’attesa lunga lo sai?- I due si stavano fronteggiando con lo sguardo quando Marco sospirò e si alzò battendo le mani sulle ginocchia.
-Ora riprendo le cose che Kisshu ha lasciato qui e me ne vado- Ryo lo tornò a guardare malamente.
-Mi chiedo perché non gli hai chiesto di portare quelle cose a casa tua.- L’astio era palpabile nelle sue parole ma la spia le lascio scorrere come l’acqua.
-Avrei dovuto spiegar dove stavo e sarebbe stato un casino- Marco prese le armi in mano poi si voltò verso il biondo
-Ma voi americani non siete tutti appassionati di armi?- Ryo sbuffò alla domanda della spia, si sentiva decisamente infastidito dal fatto che tutti lo prendevano per un guerrafondaio solo perché in parte americano.
-Non tutti gli statunitensi sono amanti delle armi come non tutti voi…-
Il biondo osservò il suo interlocutore per un attimo chiedendosi di che nazionalità fosse. -Italiani-
La spia tolse il mistero della sua nazionalità con uno sbuffo.
-E’ vero molti italiani odiano le armi, compreso io- Continuo Marco osservando gli strumenti di morte che aveva in mano. -Ma per mia sfortuna sono strumenti di lavoro indispensabili, dunque le uso.-
Ryo scosse la testa nervoso -Non mi piacciono le armi dunque ti chiedo non portarne più qua-
Il castano alzo un sopracciglio -Non posso promettere niente mio caro, siamo in guerra quindi se sarò costretto dovrò portarle qua.-
Detto ciò usci dal locale lasciando Ryo alla sua irritazione.
 
Pei e Retasu stavano camminando verso casa di Lei, entrambi erano presi dai loro pensieri e dai loro dubbi.
Una certa tensione era calata tra loro due, quella serata aveva lasciato dei segni nella giovane coppia appena nata ed entrambi avevano paura di esprimersi finchè la verde non prese un profondo respiro e parlò.
-Sai- cominciò lei -Dobbiamo tenere nascosta la nostra relazione per un po’-
Pei si fermò e guardò un attimo la sua ragazza -ti riferisci al fatto che io adesso sono un tuo professore?-
La mew focena annui solamente e l’alieno capi cosa intendesse lei
-Sarebbe uno scandalo se venisse fuori una nostra relazione, io verrei cacciato e te marchiata di infamia-
Di nuovo Retasu annui solamente -Su Ghea le cose sono più semplici, se due persone si amano le lasciano in pace basta solo che ciò non implichi problemi.-
-Sarà solo fino agli esami per il diploma poi potremmo dire a tutti che stiamo assieme- La verde arrossì mentre diceva ciò.
Pei sorrise leggermente si avvicinò e la baciò.
-Intanto però le tue amiche e i miei fratelli dovranno saperlo- Disse lui dopo essersi staccato da lei.
-Beh Kisshu e Minto lo sanno già mancano solo Taruto e le altre, non dimentichiamoci di Ryo e Kei.-
Il viola annui e ritornò a baciare le labbra della sua ragazza.
 
Anche Taruto stava accompagnando a casa Purin, entrambi erano scossi per la tata di Minto e non avevano molta voglia di parlare.
La più giovane delle Mew era veramente giù, in pochi giorni erano successe molte cose ma alcune erano veramente pesanti e che le avevano riportato alla mente vecchie cicatrici.
Stavano salendo le scale della casa della bionda quando  videro l’alta figura del padre di lei illuminata dalla luna.
Un uomo alto, dalla carnagione ambrata, i capelli corti neri e degli occhi scuri come la notte, il corpo era asciutto e forte; segno dei lunghi allenamenti per raggiungere la perfezione nel campo delle arti marziali, il viso era piegato in una espressione di severità e serietà quando vide i due a metà delle scale.
-Purin- il richiamo mise sull’attenti la ragazza -Sì, padre?- chiese lei tesa.
Taruto osservò i due,  leggermente impaurito dalla presenza del padre e decisamente in angoscia per la sua ragazza.
-Accompagna dentro il tua amico e presentaci- il tono non era cambiato nella voce del padre che poi guardo dietro di lui e vide i quattro fratellini di Purin spuntare da dietro un albero.
-poi porta a dormire i tuoi fratelli.-
Lei annui solamente, prese per mano il castano e quasi lo trascino all’interno della casa.
Lo portò nel soggiorno, una sala semplice con un tavolino basso e alcuni cuscini attorno ad esso.
Ad un lato di esso c’era un altro tavolino con sopra una foto di una donna bionda, che Taruto pensò fosse la vera madre di Purin, che aveva due bande nere di stoffa che ne ornavano la parte superiore.
-Siedi qua- fece premurosa lei.
Il ragazzo annui preoccupato, osservo lei che spariva dalla porta scorrevole e poi si girò verso il padre di lei, che intanto si era seduto di fronte a lui, che l’osservava con serietà e gravità.
-Allora- cominciò l’uomo -Come ti chiami ragazzo?-
L’alieno deglutì -Taruto, signore, Taruto Ikisatashi.-
L’altro annui -E da molto che conosci mia figlia?- continuò lui
-Sono quasi cinque anni signore- Taruto si sentiva abbastanza in tensione, ripensò a quando lui e i suoi fratelli erano stati interrogati sulla sconfitta di Deep Blue ma non era una tensione paragonabile a quella che stava provando in quel momento.
Il padre di Purin notò che si sentiva a disagio e sorrise leggermente -ti vedo teso ragazzo, rilassati-
Taruto sorrise ma pensò che era più facile a dirsi che a farsi.
-Cinque anni? E’ tanto tempo sai e non mi ha parlato mai di te.-
Lui prese un profondo sospiro -Diciamo che all’inizio non mi sono comportato benissimo con sua figlia- ammise -Ero piuttosto cattivo nei suo confronti, mi piaceva ma non sapevo che mi piaceva, signore.-
Taruto quando finì di parlare si accorse di aver detto troppo e temette che il padre di Purin volesse cacciarlo di casa e impedirgli di vedere ancora la sua scimietta.
Ma notò che lui continuava sorridere
-Ammiro il tuo coraggio Taruto nell’ammettere che ti piace mia figlia e che l’hai tratta male- Il castano alzò un occhio verso il soffitto pensando che l’aveva proprio attaccata e che una volta era andato vicino ad ucciderla ma era meglio non dirlo -ora ti farò un’altra domanda abbastanza pesante-
Taruto sentiva le gambe deboli, aveva paura di che domanda potesse porgergli il suo interlocutore.
-Da quanto state insieme?-
L’alieno tirò in parte un sospiro di sollievo -Da poco signore, nemmeno una settimana- e poi sciorinò anche lui la copertura datagli da Marco.
Il signor Fong annui ma la sua espressione cambio, da sorridente tornò seria, si alzò e andò verso il tavolino basso dove c’era la foto della donna.
-Sono contento che tu sia guarito dalla tua malattia- nel mentre diceva questo accarezzava delicatamente la foto.
-Sai questa è la madre di Purin e dei miei figli, lei non è stata così fortunata ed ha lasciato un pesante vuoto che solo ora, con la mia attuale moglie, siamo riusciti in parte a riempire.-
Il ragazzo aprì la bocca senza parole.
In quel momento Purin entrò nella stanza -Padre, ho messo a letto  Hanacha, Chincha, Lucha e Honcha.-
Lui annuì -Brava Purin, domani pomeriggio dimetteranno Heicha, mi ha chiamato prima Rei dicendomi che questa sarà l’ultima notte che passerà in ospedale.-
Purin esultò alla notizia e strinse forte Taruto che cercò di divincolarsi perché aveva paura della reazione del padre di lei.
Che però si mise a ridere -Purin ho un’ultima richiesta da farti.-
Lei si riscosse, lasciò il povero alieno imbarazzato e si voltò verso il padre -Dimmi padre.-
-Vai a prende del the per piacere, il tuo amico lo vedo un po’ provato-
La biondina annui ed uscì dalla stanza dirigendosi in cucina
Il signor Fong tornò serio ed osservo Taruto che si stava riprendendo dall’abbraccio della ragazza
-Mi scuso da parte sua-
Lui scosse la testa -Non si preoccupi ormai ci sono abituato-
L’uomo sospirò -Sei fortunato ragazzo- ricominciò lui -Purin fino a qualche tempo fa era promessa sposa ad un mio allievo.-
Taruto si ricordò di lui, Yuebin se non ricordava male il nome. -Ma poi ha rotto il fidanzamento, dicendomi che non poteva costringere mia figlia a sposarlo, troppa era la differenza di età e lui la vedeva al massimo come una sorella e non come una sposa.-
Il castano sospirò per il sollievo -Ora ragazzo- continuò ancora il signor Fong -promettimi che proteggerai mia figlia sempre e quando  sarà il momento la sposerai-
-Signor Fong- cominciò serio Taruto -Io le prometto che farò tutto ciò che mi ha chiesto- I due si strinsero la mano con forza a sugellare questo patto.
Purin era rimasta fuori dalla stanza, con in mano un vassoio con sopra una teiera e delle tazze, con un grosso sorriso stampato sulla faccia.
I suoi pensieri erano tutti verso il suo Taru-Taru ed il fatto che adesso erano ufficialmente una coppia di fronte a suo padre.
 
Era tarda mattina quando la famiglia Aizawa si riunì in una saletta per i vip ricoverati lì.
Nessuno aveva voglia di parlare dei fatti a loro successi la notte precedente.
Minto guardava dalla finestra il giardino sottostante, un bel giardino con alberi di ciliegio, molti fiori di mille colori e un bel laghetto con alcuni uccellini che vi facevano il bagno dentro.
Mentre suo fratello e il padre stavano leggendo dei documenti mentre la madre un libro, anche se leggere era una parola grossa, stavano piuttosto guardando ciò che avevano sotto gli occhi.
Il silenzio teso fu rotto da qualcuno che bussava alla porta della loro stanza.
Il signor Aizawa prontamente invitò ad entrare.
Ad apparire furono Marco, Ryo e Keiichiro.
-Buongiorno Signori- fece Marco con serietà e poi fece cenno di chiudere la porta, cosa che Keiichiro fece
-Come avete appreso vostra figlia è una delle Mew Mew- riprese poi la spia sicuro che nessuno potesse origliare la loro conversazione.
-Cosa che avremmo voluto che non fosse mai successa.- disse serio il padre
Ryo sospirò -Nessuno avrebbe voluto creare una tale squadra ma le cose sono andate così signor Aizawa-
L’uomo sbuffo infastidito -Poteva scegliere qualcun altro allora, perché una bambina come mia figlia?- Riprese con più irritazione l’uomo
Ma questa uscita scatenò la reazione di Minto -Piantala papà- il padre si girò verso la figlia con gli occhi spalancati ma lei lo bruciò con lo sguardo -E’ vero potevano fare altre scelte ma è successo ed io sono ben felice che siano successe-
-Ma figliola- provò a rispondere lui -Ti hanno…-
Lei lo bloccò nuovamente -Non sono un mostro sono Mew Minto e sono la guerriera che ha difeso la terra fino ad adesso e continuerò a farlo con o senza il tuo consenso.-
Lo sguardo duro della ragazza mise fine alla invettiva del padre.
Gli altri avevano assistito in silenzio allo sfogo dell’uomo con alterne sentimenti, la madre sembrava appoggiare il marito mentre il fratello guardava con orgoglio la sorella, così come Ryo e Keiichiro ma quest’ultimo sembrava in parte comprendere le parole del padre della sua fidanzata.
Si sentiva in colpa per averla messa in pericolo con questa trasformazione ma ora come ora non poteva tornare indietro.
La spia invece era infastidito per quella che, alla fine dei conti, erano delle scaramucce famigliari e che stavano ritardando cose ben più serie.
-Inoltre papà- riprese la mew blu -Questa cosa mi ha permesso di conoscere delle persone fantastiche come Ichigo, Purin, Retasu, il mio mito Zakuro Fujiwara, Ryo e il mio ragazzo-
Detto ciò si avvicino a Keiichiro, gli strinse la mano e poi si girò verso i famigliari -Keiichiro Akasaka-
La madre e il padre spalancarono la bocca, per l’ennesima volta dovettero ammettere a se stessi che Minto non era più una bambina ma bensì una donna.
-Ora- riprese Marco -che abbiamo scoperto alcuni altarini vorrei tornare al motivo perché siamo qui.-
Detto ciò prese una sedie e si sedette -Come avrete intuito voi siete in pericolo e quindi abbiamo deciso che dovrete essere messi sotto protezione.-
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Preoccupazioni ***


La famiglia Aizawa guardò Marco in maniera strana.
-Sotto protezione?!- Chiese senza troppi preamboli il padre di Minto e Seiji
-Noi dovremmo essere protetti dalle stesse persone che hanno fatto in modo che mia figlia diventasse una guerriera?? Ma dico siamo impazziti!?-
L’uomo era decisamente arrabbiato per le affermazioni della spia ma essa non si scompose più di tanto.
-Padre, sarebbe meglio ascoltare cosa ci dice il signore.-
Seiji fermo il fiume di parole del padre prima che potessero creare dei problemi.
Lui si voltò, capì cosa volesse dire il figlio e si risedette, dato che si era alzato di scatto, accanto alla moglie che lo guardava in silenzio ma che con lo sguardo appoggiava cosa aveva detto.
Marco a quel punto riprese a parlare -Signor Aizawa io non c’entro niente con gli esperimenti al limite dell’etica di altre persone- dicendo ciò lanciò una fugace occhiata a Ryo e Keiichiro che risposero uno sbuffando, Ryo, mentre l’altro, Kei, strinse la mano di Minto che stava fulminando con lo sguardo sia Marco che il padre.
-Così come l’organizzazione a cui appartengo. Essa si farà carico della vostra protezione fino alla fine della questione. Questa protezione verrà anche data alla famiglie delle altre Mew Mew ovviamente e non solo alla vostra.-
La spia a quel punto osservo per bene i presenti.
-spero di essere stato esaustivo- concluse alla fine.
-Nostra figlia verrà sotto protezione con noi- Affermo la madre di Minto che stava per replicare ma Marco alzò la mano davanti a lei per bloccarla.
-Signora Aizawa questa è una decisione che deve prendere Minto, solo lei può decidere.-
-Mia figlia è minorenne- Replico la madre -quindi è ancora sotto la nostra responsabilità.-
-Madre io non verrò con voi.- Minto parlò a bassa voce ma tutti sentirono ciò che disse.
-Ma figliola tu non puoi ri…- Il padre provò a far ragionare la mew blu che però alzò lo sguardo, negli occhi una strana luce che solo Seiji e Marco notarono.
-Padre io sono una Mew Mew e quindi devo difendere la Terra da una minaccia che nessun altro potrebbe affrontare e poi fino adesso sono cresciuta praticamente da sola.-
I genitori di Minto subirono il terzo duro rimprovero nel giro di poche ore e dovettero per l’ennesima volta tacere di fronte alle pesanti verità dette.
La spia si girò verso Ryo e Keiichiro, annuì e si alzò.
-Per ora la vostra protezione avverrà qua, dato che il funerale avverrà solo fra una settimana.
Allora verrette portati in America, visto che lì avete delle proprietà.-
Seiji guardò i genitori, ancora sconvolti dalle accuse della figlia, e poi si voltò verso Marco e i responsabili del progetto Mew -D’accordo- Poi guradò la sorella, sorrise e poi continuò -Sorellina cerca di stare attenta, quei tipi sono pericolosi-
Lei annuì -Lo so fratellone ma ho una bella squadra con me- e poi sorrise al pasticcere che abbraccio di rimando.
Il fratello si acciglio un poco -Keiichiro, la cosa che hai fatto te e il tuo amico è come minimo disdicevole.-
Ryo stava per replicare in maniere dura ma Kei lo fermò -Lo so Seiji e chiedo per questo perdono a te e alla tua famiglia per il grave danno che le ho arrecato- detto ciò si inginocchio e si prostrò davanti a loro.
I genitori di Minto e Seiji spalancarono gli occhi, pensavano che fossero persone prive di scrupoli e che non chiedessero scusa per quello che avevano fatto.
Seiji si avvicinò e aiuto il moro ad alzarsi -Akasaka tu hai fatto ciò che credevi giusto per difendere la terra. Ora cerca di tenere mia sorella lontana dai guai.-
Kei annuì solamente ed uscì seguito da Ryo e Marco che però venne bloccato da Seiji che gli sussurrò qualcosa nell’orecchio.
Il castano guardò il fratello della Mew Blu, sorrise in maniera enigmatica ed uscì.
I genitori di lui e sua sorella chiesero subito cosa avesse detto all’uomo ma lui disse solamente che voleva che tenesse sotto controllo la situazione.
  
Nella grande sala del consiglio degli anziani c’era un grosso brusio, tutti i maggiori esponenti delle varie famiglie erano lì per parlare delle novità arrivate dalla terra.
Novità di cui si sapeva ben poco e in molti si erano sbizzarriti nel fare ipotesi, molte donne avevano pensato che gli ambasciatori avessero lasciato, in maniera romantica o meno, un loro erede sulla terra e che una volta ritornati l’avessero scoperto.
Altri che i tre stessero tornando perché respinti dalle Mew Mew, solo una persona sapeva una parte della verità.
Akira si era seduto al suo posto e non partecipava in alcun modo alle discussioni, troppo preso dai suoi pensieri.
Quella mattina era stato lui a scoprire che una navetta non era al suo posto, cioè nell’hangar di riparazione.
Era solito fare visite a sorpresa ma la sorpresa l’avevano fatta a lui quando, come al suo solito durante i suoi giri di ispezione, aveva chiesto di controllare i vari registri con davanti le navette.
Lì scoprì l’arcano e il sottoufficiale che lo seguiva dovette calmarlo con non poco sforzo.
Calmatosi aveva comunicato subito a Ryuga la sua scoperta che decise, dato il concomitante arrivo del primo rapporto dei fratelli Ikisatashi di indire quella riunione.
Il brusio si arrestò bruscamente quando il Capo dell’assemblea, Ryuga, entrò nella sala.
Si andò a sedere al suo posto e così fecero tutti gli altri convocati.
L’alieno si guardò intorno e, quando tutti si sedettero, prese a parlare.
-Stimati rappresentanti, vi ho convocati qui perché i tre ambasciatori ci hanno comunicato che ci sono state dei gravi problemi sulla terra.-
Un brusio generale si levò a sentire quelle parole, Ryuga fece cenno con la mano di far silenzio e il brusio cessò.
-Sembra che Eye Masamune e Ringu Ryoma siano sulla terra e abbiano attaccato le Mew Mew e i nostri ambasciatori.-
Akira a sentire i nomi dei due storse leggermente la bocca, erano stati suoi allievi ed erano tra i migliori.
A quel punto un alieno si alzò dal suo scranno, teneva gli occhi chiusi e profonde rughe gli segnavano il volto, lunghi capelli bianchi curati e vestito con una maglia a maniche lunghe nera, così come i pantaloni anch’essi lunghi con un gonnellino bianco davanti alla vita e sulle spalle un pesante mantello.
-Miei cari amici e amiche- cominciò a parlare -la situazione è grave, i dissidenti stanno cercando di portare avanti le loro pazze idee e hanno voluto colpire proprio lì dove stavamo cercando di essere più utili.-
Molti applaudirono alle sue parole altri rimasero più tiepidi.
-Sappiamo il valore dei nostri ambasciatori- continuò quando gli appalusi si calmarono -ma credo che bisognerà metterli al corrente delle informazioni che noi abbiamo, cioè della leggenda dei generali di deep blue.-
-Matsumoto-san- Fece Ryuga guardando in maniera seria l’alieno che aveva appena finito di parlare e che aveva creato un certo brusio e qualche lamentela.
-Non credo che tale informazione sia vitale per la loro missione ma visti gli sviluppi credo anche io che sia necessario avvertirli-
In molti rimasero colpiti dalla affermazione del loro capo anche Akira che si ricordò delle parole di Sango su i dissidenti che non erano troppo diversi dal loro governo.
Infatti loro non tenevano sotto stretto controllo le navi che andavano e venivano sul loro pianeta?
Adesso perché Ryuga ritiene giusto informare gli Ikisatashi sui generali?
Poi perché inviare proprio loro sulla Terra? Vero loro avevano intrattenuto dei rapporti con le guerriere mew mew ma forse non era meglio mandare qualcun altro?
Lui aveva sospetti e quella storia che girava nella sua famiglia lo tormentava da tempo, da quando gli Ikisatashi erano tornati la prima volta.
Per questo voleva la morte degli Ikisatashi, non per altro.
Ryuga a quel punto si alzò dalla sua sedia -Chi di voi è d’accordo sul dire agli Ikisatashi della leggenda dei generali alzi la mano.-
Tutti i presenti, compreso Akira, l’alzarono la mano.
-Vedo che siete tutti d’accordo- Fece Ryuga con calma, sorridendo leggermente riprese a parlare
-Bene, visto che per ora non possiamo fare nulla di più dichiaro conclusa la riunione-
Akira rimase seduto al suo posto finche tutti i presenti lasciarono l’aula.
Tutti tranne Ryuga che era rimasto seduto al suo posto come Akira che si alzo e si avvicinò a lui.
A quel punto si inginocchio davanti a lui -Ryuga-San- cominciò lui
L’altro alieno fece cenno di proseguire -Ryuga-San sa benissimo che la storia dei generali è ancora da accertare che sia veritiera ma credo che abbiamo fatto bene ad avvertire gli ambasciatori di ciò.-
Ryuga annui ma guardò seriamente il suo interlocutore -Ma c’è qualcosa che ti turba, non è vero?-
Akira sospirò -Sì, Ryuga-san. Non è solo la questione Ikisatashi, di cui ben sai la mia opinione, ma anche il fatto che all’interno del nostro governo ci possano essere dei dissidenti.-
Ryuga si accigliò un po’ -E’ per la questione della navetta?-
L’altro annui -La faccenda della navetta ho paura che sia solo la punta di un iceberg.-
Il più anziano si alzò dalla sua sedia e si avvicinò a lui -Non preoccuparti Akira-san e torna a casa dalla tua famiglia; ci sono già elementi che stanno indagando sui possibili dissidenti intrufolatisi nel nostro governo.-
Akira si sentì un po’ rincuorato dalle parole del capo degli anziani e si diresse verso l’uscita.
Ryuga lo guardò uscire e poi attese pochi secondi quando apparve un altro alieno più giovane.
Era alto, con lunghi capelli neri raccolti in una coda e ad alcuni ciuffi a contornargli le lunghe orecchie.
Vestito con una giacca blu, una maglietta nera e pantaloni blu che lo facevano assomigliare al nemico sconfitto dalle guerriere terrestri.
Il giovane si portò una mano alla spalla e poi fece un breve inchino. -Ryuga-San sono qui per servirla.-
L’anziano alieno sorrise -Beh mio caro Kastushika dobbiamo fermare qualcuno che sta andando un po’ troppo oltre.-
-Intende Akira-San?- Domandò atono il primo
-Sì, mio caro.-
Detto ciò i due si separarono.
 
Akira giunse alla sua abitazione, una casa posta su unico piano e molto semplice benché ampia.
Nel soggiorno, composto da un ampio tavolo e un grosso focolare davanti al quale le persone potevano scambiarsi lunghe storie trovò sua figlia Tomoe.
Una ragazza dai capelli rossi e il sorriso furbo che in qualche modo ricordava Ichigo.
Di fianco a lei un ragazzo alto e fiero, dai lunghi capelli biondi, il corpo tonico e forte.
Akira appena li vide sorrise -Tomoe! Akechi! Qual buon vento vi porta qua?-
I due sorrisero -Gozen-sama vorrei annunciarle che presto saremo in tre- Fece il ragazzo
Akira scosse la testa non capendo -Scusa cosa avete detto?-
Tomoe sorrise -Stai per diventare nonno.-
Akira pensò che almeno la giornata si era chiusa nei migliori dei modi ed abbraccio i due.
 
Kisshu quella mattina era circondato da decine di ragazzine che lo stavano letteralmente inondato di domande e lui, con suo solito sorrisetto beffardo, rispondeva con calma a tutte.
Si sentiva lusingato da tutte queste attenzioni e queste aumentavano decisamente il suo già grosso ego.
Anche qualcun altro però osservava, con una certa irritazione, la scena.
Ichigo si era detta che avrebbe sopportato anche questo, visto che Kisshu non era il suo ragazzo ma solo il suo ragazzo in prova.
La cosa però le stava dando un fastidio enorme, anche se stava cercando di non darlo troppo a vedere.
Solo Moe e Miwa avevano capito il suo stato d’animo e stavano cercando di tenerla calma… Riuscendoci a malapena.
Per fortuna delle ragazze il professore entrò e tutte le varie ragazze lasciarono Kisshu.
Il ragazzo tirò  un sospiro di sollievo quando se ne andarono.
Si ripromise che avrebbe chiesto scusa ad Ichigo però prima avrebbe potuto fargli una battutina sulla gelosia.
Pensando ciò si volto verso di lei e decise che era meglio evitare battute sulla gelosia, visto che gli aveva riservato uno sguardo che gli lanciava quando erano nemici.
La mattinata passo velocemente e Kisshu decise di prendersi un panino al bar interno, così di aver modo di pensare sulle parole da usare con la sua gattina.
I flussi dei pensiero però vennero interrotti dal richiami di un ragazzo alto quanto lui, dai capelli castani e dagli occhiali tondi.
Fisico minuto ma, come aveva potuto notare Kisshu il giorno prima, con dei polmoni d’acciaio
-Ehi K-Kun, finalmente ti ho trovato-
L’alieno scosse la testa, Tappei Honda, così si chiamava il ragazzo che aveva trovato subito un nomignolo che a lui andava a genio facendo così subito amicizia.
-Ehi Tap che hai da urlare tanto- rispose lui sorridendo
-Volevo solo metterti in guardia- Disse lui finalmente una volta raggiuntolo
Kisshu fecce cenno di seguirlo -Su cosa?-
Il ragazzo lo segui nel bar e poi rispose -Sul fatto che oggi molte ragazze hanno cominciato a farti il filo.-
L’alieno ridacchio -Sei geloso?- L’altro scosse la testa -Di quelle oche? Ho già Moe con me e sono felice-
Il verde però noto lo sguardo serio del suo nuovo amico, prese due panini e ne diede uno a Teppei.
-Allora cosa c’è che non va?-
Teppei si guardò intorno -Sai cosa è successo al fidanzato di Ichigo-chan?- Kisshu annuì seriamente -Mi è stato riferito.-
Teppei apri la carta del panino, l’osservo e si disse che Kisshu aveva gusto -Beh sai benissimo che Ichigo è una ragazza molto carina ma quando lei riuscì a fidanzarsi con Aoyama-Kun ha scatenato varie gelosie.- il ragazzo sospiro -Queste gelosie portarono poi, quando Masaya morì di leucemia ha mettere in giro la voce che lei portasse sfortuna.-
Kisshu strinse gli occhi a due fessure -Per questo non si è più fidanzata.-
L’altro annui -Spero proprio che tu possa sfatare queste stupide battute K-kun-
Il verde sorrise -Contaci Tep.- I due quindi si diressero, mangiando il loro panino, verso il cortile dove trovarono Moe, Miwa e Ichigo… Ancora molto irritata.
Kisshu deglutì a vederla -Ciao Neko chan, stavo cercando proprio te-
Lei sbuffo -Non stavi cercando una di quelle oche che ti faceva il filo oggi?- chiese lei incrociando le braccia e osservandolo malissimo.
-No, stavo cercando proprio te e volevo solo chiederti scusa-
Moe, Miwa e Teppei osservavano la scena ridacchiando.
La rossa allora sembrò calmarsi un poco -Ok, ma oggi dovrai offrirmi qualcosa al cafè.-
Il verde sospirò e annui -Ok, neko chan, tutto ciò che vuoi-
Ichigo si avvicinò a lui e gli bisbigliò all’orecchio -Adesso so cosa provavi quando io ero fidanzata con Aoyama Kun.-
Kisshu a quel punto tornò a sorridere al suo solito modo.
Quando i due si staccarono Teppei si fece serio -Momomiya-chan posso chiederti una cosa?-
La ragazza annui -Dimmi Honda-Kun-
-Ho sentito che ieri sera c’è stato un attacco degli alieni a casa Aizawa, mio padre è medico; li ha visitati in ospedale ed ha scoperto che la loro governante ha perso la vita. Potresti portargli le mie condoglianze.-
Ichigo annuì tristemente -Sarà fatto Honda-Kun.-
A quel punto, da dietro la siepe che costeggiava il cortile dove i ragazzi si erano fermati per riposarsi un po’ prima delle lezioni pomeridiane, saltò fuori una ragazza dai capelli castani legati con due trecce, occhi dello stesso colore sormontati dai degli occhiali dalla montatura quadrata, con un po’ di lentiggini sulle guance.
-Sapete perché casa Aizawa è stata attaccata dagli alieni? Perché è maledetta!- Gridò lei spaventando ancora di più i ragazzi.
Teppei lanciò uno sguardo imbufalito verso la ragazza -Azusa-chan- fece lui -Ci stavi facendo venire un colpo-
La ragazza lo guardò poi fece cenno di non preoccuparsi -Dai Itoko*-Kun non fare così.-
Kisshu si avvicinò a Ichigo -Ma chi è questa pazza?- Bisbiglio
-Si chiama Azusa Mikami ed è una patita di misteri e cose del genere- rispose lei bisbigliando
-Forse perché è figlia di una nota medium- precisò Moe sempre bisbigliando.
-Però c’è una cosa strana- Disse Azusa osservando Kisshu -Gli attacchi sono ricominciati da quando sei tornato in Giappone? Non è che sei un alieno?-
Kisshu e Ichigo ridacchiarono nervosi -Ma come ti saltano fuori certe idee ragazzina?- rispose lui innervosito
-Non è che ricomincerai con la questione che io sia una Mew Mew come le mie amiche del cafè?- Chiese una imbarazzata Ichigo
-No, tranquilla- Fece l’altra -Meglio non sapere chi sono in realtà, così le metterei solo in pericolo-
Per fortuna di tutti la campanella suono e il gruppetto si divise per andare a lezione.
 
 
Il pomeriggio al cafè passò velocemente, per fortuna di tutti.
Così che tutti si poterono riunire nel seminterrato e sentire le novità provenienti da Ghea.
-Il consiglio mi ha mandato un messaggio- Annunciò Pei serio al suo fianco c’erano Ryo e Keiichiro preoccupati.
-Sembra che i dissidenti credano di poter far risorgere Deep Blue oppure di provare che una delle nostre leggende più particolari sia vera.-
Kisshu e Taruto guardarono il fratello seriamente -Intendi quella leggenda?->
Le ragazze osservarono prima il più grande, poi i due fratelli più piccoli e poi nuovamente il più grande -Sì, intendo proprio la leggenda dei generali di Deep Blue- 



* Itoko significa cugino in giapponese

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Attese ***


Ichigo ci mise un attimo a recepire l’informazione su Deep Blue.
-Avete detto che vogliono far rinascere Deep Blue?- La ragazza stava tremando dall’angoscia
-Sì, Mew Ichigo o che vogliono provare l’esistenza dei suoi generali.- Pei osservò la rossa in maniera superficiale.
-Ma non possono- Disse lei scoppiando il lacrime -Masaya è morto come possono farlo?!- a quel punto Kisshu le si avvicinò e l’abbraccio.
Si attaccò a lui -Tranquilla micetta non lo faranno- provò a tranquillizzarla l’alieno -Sì, ha ragione Kisshu.- Rimarcarono Retasu e Zakuro.
A quel punto Marco si alzò da una sedia in leggera penombra -Ichigo, il tuo ex ragazzo che tipo di inumazione ha scelto? È stato messo a terra? Dentro un loculo? Oppure cremato?-
-E’ stato cremato- Rispose lei tra i singhiozzi -Poi i genitori hanno dato seguito ai suoi desideri che le sue ceneri fossero disperse in parte in mare e in parte in un bosco a cui era molto legato.-
Tutti si erano voltati con astio verso la spia ma lui si lasciò scorrere via quegli sguardi con se fosse acqua.
-Tranquilla allora, non potendo avere un corpo non potranno utilizzare Masaya per far tronare Deep Blue.-
-Però Deep Blue potrebbe utilizzare qualcun altro per tornare in vita oppure cercare di creare un fantoccio per farlo- l’ipotesi di Ryo fece sorridere sghembo Pei.
-Non credo Shirogane- attacco il viola -Lo spirito di Deep Blue è stato purificato da Ichigo e dall’acqua cristallo. Quindi non potrà tornare.-
Il biondo guardò con astio l’alieno -Sei sicuro Ikisatashi?-
L’altro rispose allo sguardo dell’americano -Certo- Ryo sbuffo -Contento te-
-Ha ragione Pei, Ryo, senza anima non possono fare alcun che, nemmeno creare un fantoccio.- spiego Marco. -Inoltre avrebbero bisogno delle ceneri di Masaya per creare questo fantoccio.-
-Conosci qualche tecnica per farlo?- Chiese Keiichiro
-Solo una- rispose la spia -Utilizzata da una strega per riportare in vita la custode di una sfera demoniaca.-
Tutti guardarono il ragazzo dubbiosi -E’ capitato prima di una mia missione su un’altra terra.-
-Roba da spie?- Chiese Zakuro incrociando le braccia -In certo qual modo- Rispose l’altro
-Posso dirvi solo centra uno dei paradossi temporali che è divenuto realtà, cioè quello del nonno.-
Taruto guardò Marco non molto convinto -Cioè-
La spia guardò l’alieno più giovane e cominciò a spiegare -In pratica il paradosso del nonno dice che se io vado indietro nel tempo e mi mettessi con mia nonna io sarei il nonno di me stesso, comunque la faccenda sarebbe troppo lunga da spiegare ora.-
Intanto Ichigo sembrava essersi ripresa un po’ e si era staccata da Kisshu che si intristì un poco per questo, avrebbe voluto tenerla a se ancora a lungo.
-Dicevate di otto generali ma chi sono?-
-E’ presto detto micetta- Rispose il verde -Sono i protagonisti di una leggenda che ha due varianti la prima dice che questi erano i più grandi alleati di Deep Blue che, invidiosi del suo potere, decisero di detronizzarlo ma Deep Blue li sconfisse e li esilio in una oscura dimensione-
-Nell’altra- stavolta a parlare fu Taruto -Si dice che fosse Deep Blue ad avere paura dei suoi generali, visto che stavano acquisendo sempre più potere e, prima che potessero detronizzarlo, gli esilio in una dimensione oscura.-
-A questo punto- Keiichiro esternò la sua idea -potremmo avere otto persone che hanno in se questi generali e potrebbero essere vicini a noi-
-Pensi che possa succedere come con Masaya?- Chiese Zakuro
-Perché no?- replico lui -Lo so è molto improbabile ma potrebbe non essere un caso isolato-
Pei stava per obbiettare quando il cellulare di Ryo squillò
-E’ Purin, chiede se possiamo andare ad aprirgli.-
Taruto non perse tempo, si smaterializzerò per poi apparire pochi attimi dopo con la mew bionda che sembrava divertita dal giro in teletrasporto.
-Grazie Taru-Taru- fece lei dandogli un bacio
Poi si rivolse agli altri -Cosa mi sono persa?-
-E’ presto detto Purin-Chan- Rispose Ryo -A quanto sembra i capi del duo che ci ha attaccato siano gli otto leggendari generali di deep blue nella migliori delle ipotesi nella peggiore sia deep blue ritornato per cercar vendetta.-
-Abbiamo paura- puntualizzo Keiichiro -che questi otto abbiano preso possesso di qualche umano e stiano aspettando il momento migliore per saltar fuori.-
-Sempre che esistano- fu l’ulteriore puntualizzazione di Pei
La ragazza si guardò attorno un po’ sorpresa -Scusa Pei oni-chan se conti bene noi mew più Taru-Taru, te e Kisshu oni-chan siamo in otto.-
Il più grande degli alieni guardò male la mew bionda -Mew Purin non dire stupidaggini.-
Anche gli altri guardarono sorpresi la ragazzina -Scusate, volevo solo sdrammatizzare un po’- fece lei intimorita dalle occhiatacce.
Ma Ryo si sentiva ha disagio, perché, si chiedeva lui, quella strana coincidenza?
-Comunque- Fece Keiichiro per cambiare argomento -Come sta la tua sorellina?-
Purin a quel punto torno ad essere quella di sempre -Molto bene grazie- rispose lei -E’ ancora un po’ intontita ma per il resto sta bene, la mamma se la sta coccolando un po’-
Tutti sorrisero con lei, poi di scatto la mew bionda si avvicino a Marco e l’abbraccio, provocando un leggera colorazione rossastra sulle guance della spia.
-Grazie ancora Marco-San- Lui scosse la testa -Per cosa? Per aver fatto una pazzia?-
Lei annui -Heicha ha detto di aver visto un uomo che la tirava fuori dalla macchina e mi ha chiesto di dargli un abbraccio se lo incontravo-
Il castano si grattò la tempia in imbarazzo e poi fece una leggera smorfia -Ok, ma adesso potresti lasciarmi? Ho paura che stai facendo ingelosire qualcuno.-
Infatti Taruto era infastidito dalla scena che stava assistendo e sbuffava vistosamente, cosa che divertiva tutti quanti.
Purin si imbarazzò non poco, si staccò da lui e tornò vicino al suo fidanzato che, dopo avergli lanciato un’occhiataccia, l’abbraccio per un fianco.
-Adesso ci sono altre notizie da darvi- Ryo riprese l’attenzione di tutti tornando a parlare -Visti gli ultimi avvenimenti, in accordo con l’UNCIA, abbiamo deciso di mettere sotto protezione le vostre famiglie.-
Le mew mew presenti e i tre alieni guardarono stupiti il biondo ma la vera bomba stava per essere lanciata da Marco.
-Ciò significa che dovrete rilevare il vostro segreto alle vostre famiglie.-
-Che cosa?!?- fu l’urlo contemporaneo di Retasu, Ichigo e Purin.
-Ma vi siete impazziti?- Gridò Ichigo
-No- fece semplicemente Marco -Renderebbe le cose solo più semplici e inoltre la famiglia di Minto sa già tutto.-
Le ragazze erano sotto shock, come potevano dire alle loro famiglie che loro erano le mew mew? Gli sarebbe come minimo preso un colpo.
Ichigo inoltre pensava che suo padre, notoriamente iperprotettivo, avrebbe dato di matto.
-Fra una settimana Ryo e Keiichiro daranno un piccolo rinfresco al termine della cerimonia funebre della governante della famiglia Aizawa.- Spiegò il castano -Durante il quale spiegheremo loro la vostra doppia identità e che dovranno essere trasferiti in altri paesi per prevenire attacchi da parte dei nostri nemici- Finì Ryo.
-Siamo ancora minorenni, vorranno trascinarci con loro.- Disse con veemenza Ichigo
La spia osservo la rossa -Dobbiamo correre questo rischio ma confido nella mia buona stella.-
Tutti guardarono con occhi spalancati Marco che sorrideva tranquillo dopo questa uscita.
-Ora però- Fece Kisshu che si era ripreso dallo shock   -Parliamo di cose serie. La pesciolina e il mio fratellone non devono dirci qualcosa?-
Tutti guardarono, tranne Retasu e Pei; che stava borbottando qualcosa in una lingua sconosciuta per quasi tutti gli umani tranne che per la spia, interrogativamente l’alieno mezzano.
-Cosa stai dicendo Kisshu-onii Chan?- chiese Purin
A quel punto Pei si avvicinò a Retasu che allungo la mano e la intrecciò a quella dell’alieno più
grande.
Dopo di che si mise al suo fianco -Sta dicendo- disse con calma il viola -Che io e Retasu stiamo assieme.-
Le Purin e Ichigo emisero un gridolino di gioia e andarono ad abbracciare la verde che divenne un pomodoro mentre Zakuro rimaneva distanza ma sorrideva con approvazione.
Invece Taruto, Ryo e Keiichiro si avvicinarono al viola e gli fecero i loro complimenti.
Marco si sedette su una sedia, appoggio un gomito sul tavolo e la testa tra il pollice e l’indice della mano.
Pensando che quella missione si faceva sempre più interessante anche sul suo viso si era aperto ad uno sbuffo di noia.
Ma nuovi dubbi stavano nascendo nella sua testa.
 
Il mattino seguente, nel cortile della scuola di Purin e Ichigo, tre ragazzi stavano passeggiando tranquillamente quando da lontano sentirono un urlo che li richiamava
-Gonda-Kuuuun- Una ragazza mora dai capelli a caschetto si stava avvicinando correndo al ragazzo in questione e ai due suoi amici dai capelli castani.
I tre si girarono a guardare la ragazza, quello in questione con un leggero sorriso di compiacimento.
Gli altri due sembravano infastiditi dall’arrivo della ragazza, la conoscevano fin troppo bene a causa dei suoi modi da prima donna.
-Ciao Ai-Chan- I tre salutarono la ragazza che sorrise in una maniera maliziosa e civettuola.
-Ciao ragazzi- rispose, poi si rivolse a Gonda ridacchiando -Gonda-Kun ho sentito che Purin-Chan ti ha rifiutato-
Il moro sbuffo -Avrà da che pentirsene quella stupida Gaijin- L’altra ridacchio -L’ho vista che è sempre attaccata al tipo nuovo, Taruto… Se non erro si chiama così, per lei sarà una bella botta perderlo-
-Già- rispose il ragazzo con un sorriso malevolo -ma non basta voglio farla soffrire un bel po’-
-Cos’hai in mente?- Chiese la ragazza con lo stesso sorrisetto
Gonda ridacchio -Vedrai vedrai.- Poi la guardo in maniera maliziosa -Stasera sei libera?- l’altra annui -Sì, sono liberissima i miei sono fuori fino a fine a settimana.-
I due amici capirono dove Gonda volesse andare a parare.
Ai era una bella ragazza, un corpo che molte ragazze invidiavano e che, quando era fuori da scuola, non disdegnava di mettere in mostra in abiti abbastanza striminziti.
Con Gonda formava una pessima coppia, nel senso che quando c’era da fare dei danni senza farsi scoprire loro erano i migliori.
Non si capiva bene chi esercitasse la sua pessima influenza su chi, forse erano solo una di quelle coppie di malevole che ogni tanto si trovano.
-Allora ci vediamo stasera, ci vediamo Ai-Chan- Gonda fecce un cenno con la mano e si allontanò dalla ragazza che contraccambiò il saluto e si allontanò anche lei.
 
Eye e Ringu stavano riflettendo sul perché i loro capi non avessero deciso di attaccare di nuovo le mew mew e i traditori.
-Cosa vorranno fare i generali?- Si chiese ad alta voce l’aliena nel mentre massaggiava languidamente le spalle del suo compagno.
-Così facendo i nostri nemici si potranno rafforzare e loro adesso sono deboli anche se hanno avuto un grosso aiuto da quell’umano- confermò l’altro con nervosismo.
In quel momento le otto ombre apparirono di fronte a loro.
-Non ponetevi domande, sappiamo cosa stiamo facendo.- Fece una prima voce
I due si ricomposero subito e si misero in ginocchio di fronte a loro.
-Signori vi chiediamo perdono per la nostra mancanza di fiducia e per i nostri dubbi.-
-Ormai è quasi l’ora del nostro risveglio, non preoccupatevi.- fece un’altra voce.
I due alzarono la testa increduli
-Quando capiterà?-
-Presto, molto presto e sarà una sorpresa per tutti.- fece una terza voce
-Ora- spiego una quarta voce -dovete prepararvi e qui che attaccherete fra nove giorni esatti.-
Su una delle pareti apparve una cartina del Giappone, esattamente dell’isola di Hokkaido e un puntino luminoso al centro di essa, vicino alla città di Sapporo.
 
Taruto era in piedi a braccia conserte vicino al cancello di entrata della scuola che aspettava Purin, Ichigo e Kisshu.
I tre erano stati trattenuti dalle pulizie della loro aula e lui dovette aspettarli per andare al Cafè… annoiandosi a morte.
Quando Gonda si avvicinò a lui, sorridendo sornione.
-Ciao, tu dovresti essere quello nuovo, Taruto giusto?- chiese il moro
L’alieno l’osservo un attimo con aria annoiata -Sì, sono io-
-Quindi tu saresti il grande amore di Fong-Chan?- Chiese lui mellifluo
-Non vedo come a te possa interessare- Rispose lui irritato
L’altro guardò Taruto come se volesse avere di lui pietà -Ma non sai che girano voci strane su di lei? Si dice in giro che passi da un ragazzo all’altro.-
Gonda decise di essere abbastanza diretto con la sua insinuazione.
Il castano alzò solo un sopracciglio -A me sembra che sia tu quello che passi da una sottana all’altra.-
Il moro si irrigidì -Ma che vai a dire, io sono un bravo ragazzo non è colpa mia se le ragazze mi trovano attraente.-
Taruto lo guardò male -Poi perché dovrei credere a te che non ti conosco e non a Purin che la conosco da una vita?-
L’altro deglutì, non aveva pensato che il suo fascino non avesse effetti su di lui, cosa che di solito capitava con tutti.
-Anche se sei stato via anni?- punzecchio il moro che si riprese subito.
L’alieno a quel punto lo fulminò con lo sguardo e una strana luce illuminò i suoi occhi, cosa che fece spaventare un po’ il suo interlocutore.
-Tu non sai che tipo di rapporto c’è tra me e la mia scimmietta, non sai che tipo di collegamento c’è fra noi due; quindi ti consiglio vivamente di non rompere e di non farci irritare altrimenti vedrai cosa ti succederà.-
Gonda si allontanò di un passo a sentire le parole di Taruto, annuì solamente e si allontanò di buon passo.
A quel punto arrivarono i tre ritardatari che videro solo il moro andar via.
-Che voleva quel rompiscatole di Gonda?- Chiese la mew scimmia.
-Niente solo farmi irritare con chiacchere inutili- Rispose l’alieno impassibile
-Sai nanetto sembri proprio Pai con quella espressione.- Ichigo notò l’espressione facciale del castano e quasi rise.
-Ci credo vecchiaccia siamo fratelli.- Rispose lui acido
Ichigo guardo male l’alieno più piccolo ma non rispose di più mentre Kisshu e Purin ridevano sotto i baffi a pensare Taruto in versione Pai. 

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Separazioni ***


Sango osservò con preoccupazione suo marito, un uomo dai capelli corti legati, con addosso dei pantaloni lunghi neri e una maglietta a maniche lunghe nere, il fisico asciutto ma cin muscoli ben delineati e il viso dagli occhi furbi ma in quel momento piegato in una espressione di serietà poco affine al carattere gioviale che la moglie ben conosceva;  e i due ospiti seduti su un divano a due posti con in mano delle tazze ricolme di un ben specificato liquido che a prima vista sembrava the.  
Un uomo con lunghi capelli bianchi, occhi di color miele, sul viso era stampata un espressione di fastidio mista ad incredulità e preoccupazione, con fisico atletico temprato dal duro lavoro, vestito con una maglietta a maglietta a maniche corte  rosse a sbuffo con sopra un gilè bianco chiuso che lasciava scoperto lo stomaco e dei pantaloni corti rossi; al suo fianco c’era una donna dai lunghi capelli neri, il viso dal color porcellano piegato in una espressione preoccupata, dal fisico magro ma flessuoso, con un abito simile alla persona che sedeva vicina lei ma con l’unica differenza che la maglietta era bianca con il gilè verde.
-Secondo te- Esordì l’uomo dai capelli bianchi -Akira-sama, potrebbe, adesso fare qualche idiozia?-
-Non saprei- Rispose Sango -Il nostro maestro è sempre stato ossessionato da quella leggenda.-
-Negli ultimi tempi la cosa si è fatta più preoccupante, in particolare da quando il consiglio a deciso nella direzione di mandare gli Ikisatashi di nuovo sulla terra.-
I tre annuirono alla affermazione del marito di Sango -Miroku secondo te il consiglio ha sbagliato?-
L’uomo interpellato scosse la testa -Kagome- fece lui sospirando -Credo di no, quei tre erano a conti fatti le persone più qualificate per quella missione e anche per la precedente.-
-Ma c’è qualcosa che ti e ci fa pensare che ci sia qualcosa sotto- La voce fredda dell’alieno dai capelli bianchi ritorno a farsi sentire
-Già Inu- annui l’altro -Il consiglio ha sempre spinto per quei tre, anche se erano molto giovani forse troppo per quel tipo di missione.-
-Ma anche le umane che hanno affrontato erano molto più vecchie- Fece notare Sango
Il marito abbozzo un sorriso -Vero, ma potrebbe essere solo una dannata coincidenza-
Inu alzò di scatto nervoso -Io non credo alle coincidenze, i vecchi sanno qualcosa in più.. Forse conosciamo solo una parte delle leggende-
I tre guardarono addolorati l’uomo che prese a stringere i pugni per il nervoso -Mio fratello indagò su ciò poco prima della partenza di quei tre ma qualcuno lo fece fuori, nonostante fosse uno dei guerrieri più potenti di tutta Ghea-
Sessho, il fratellastro maggiore di Inu morì in circostanze misteriose durante una sua visita alla biblioteca antica per delle ricerche.
Venne detto a sua moglie, una ragazza dai capelli neri come la pece e dal carattere pieno di vita, che era stato un crollo ad ucciderlo.
Il fratello e lei non ci avevano mai creduto, Sessho aveva il potere di sentire i minimi scriccioli delle pietre e questo aveva salvato lui e molti altri molte volte.
-Pensi ancora che il crollo non fu accidentale?- Chiese Miroku ben sapendo la risposta.
-Qualcuno l’ammazzato- fece voltandosi con un espressione infuriata verso i suoi interlocutori -e prima o poi scoprirò chi è l’esecutore e chi è il mandante.-
Tutti annuirono alla sua esclamazione perentoria dell’amico -Bisogna muoversi con calma però, ormai abbiamo la certezza che i nostri nemici hanno infiltrati nei più alti livelli se non sono addirittura manovrati dall’alto-
Tutti erano concordi nell’idea espressa da Sango e troppe cose facevano si che quel sospetto fosse una certezza nelle menti dei quattro giovani presenti in quella stanza.
 
La governante di casa Aizawa era di fede buddista e tutta la cerimonia segui il rituale buddista.
Il bonzo che officiava la cerimonia entrò nella sala  mortuaria dell’ospedale e cominciò il rito dando alla salma l’ultima goccia di acqua, chiamata Shinimizu, in seguito cominciò a lavare la defunta dentro una vasca dove dell’acqua calda è aggiunta a quella fredda.
Il lavoro certosino era seguito da Minto e dalla sua famiglia in silenzio, solo loro erano stati accettati dal bonzo, con una certa riluttanza dato dal fatto che non fossero dei veri parenti ma solo i datori di lavoro della defunta.
A quel punto il monaco cominciò a chiudere la bocca ed il naso, le incrociò le braccia al petto, sul volto gli depose un telo bianco e la vesti di un kimono bianco.
Minto durante quel lungo e snervante rituale non trattenne le lacrime che silenzioso cadevano dal suo volto.
Anche il fratello aveva gli occhi lucidi mentre i genitori sembravano molto più composti
Il bonzo lanciò un’occhiata alla ragazza  piena di pietà mentre continuava il rito, girando il volto verso ovest dato che il corpo era già direzionato verso nord, depose una piccola spada sulla governante e su un fianco mise fiori, candele e incenso in segno di offerta.
Quella mattina era già andato alla tenuta Aizawa per recitare il sutra del cuscino, quindi anche quella formalità era stata fatta.
Il corpo a quel punto venne posto nella bara e quattro persone delle onoranze funebri la portarono all’esterno dell’ospedale dove l’attendevano le altre persone.
In prima fila c’era il personale di casa Aizawa, dietro le mew mew, gli alieni, Ryo e Keiichiro.
Dietro di loro ancora persone che conoscevano la famiglia, Marco era mescolato tra la folla in cui c’erano anche i famigliari delle Mew Mew.
Le persone cominciarono a muoversi appena la bara gli superò e si diressero verso un tempio buddista lì vicino, dove si sarebbe tenuto il rito vero e proprio.
Appena arrivati quasi tutti entrarono nel tempio, fra i pochi che restarono fuori c’erano Zakuro e Marco.
La viola si avvicinò alla spia con l’intenzione di scambiare quattro parole -Mi chiedo perché non sei entrato nel tempio.-
La spia alzo appena un sopracciglio da dietro gli occhiali da sole. -Non mi piacciono i funerali- fu la sua semplice risposta.
-E te perché non sei dentro?-Marco sapeva la risposta ma voleva che fosse lei a dirlo ed infatti Zakuro cominciò a passarsi tra le mani un crocefisso.
-Sono cristiana di rito cattolico anche se qui in Giappone non siamo in  molti a seguire questa religione.-
Il castano la guardò un momento -Sai dalle mie parti si dice che in Giappone si nasce shintoista, si vive cristiano e si muoia buddista. All’inizio trovavo questa battuta divertente ma a lungo andare lo trovata un po’ razzista.-
La ragazza annui -Credi in Dio?-
-Io sono uno di quei pochi nel mio tempo che ci crede ancora e sono della tua stessa confessione-
Zakuro increspò le labbra in un sorriso -Sembri uno che si apre poco con gli altri-
-Stessa cosa si potrebbe dire di te Zakuro- entrambi si guardarono seriamente per un attimo -Io almeno ho la scusa del mio lavoro- specifico la spia -Cosa che mi impedisce di aprirmi o addirittura mi porta a mentire su parti della mia vita ma a te cosa è successo? Perché non ti apri di più?-
La voce calma di Marco sembro pungere nel vivo la ragazza.
-Le persone fanno del male e aprirsi troppo può portare solo altro dolore.-
Fu la risposta della viola.
La spia non replicò visto che la cerimonia si stava per spostare al tempio crematorio e i due ripresero a camminare dietro alla bara.
Quando la lunga cerimonia fu conclusa, dopo che la salma venne riposta in una urna cineraria e portata presso il cimitero, le ragazze accompagnarono i genitori al cafè.
Ormai il dado era tratto.
 
All’interno del cafè regnava il silenzio, solo il rumore delle forchette che battevano sui piatti per tagliare un pezzo di torta o il rumore ovattato di qualche liquido che veniva versato in una tazza o in un bicchiere lo rompeva.
Nessuno voleva parlare, o almeno le formalità erano state fatte prima, ora sembrava che qualcuno dovesse rompere questo silenzio.
Cosa che avvenne grazie a uno dei fratellini di Purin.
-Scusa Purin, cosa ci facciamo qui?-
Purin guardò il fratellino nervosa, cosa doveva dirgli? Che adesso doveva partire per una meta misteriosa mentre la sorellona doveva rimanere lì a difendere la terra da una minaccia aliena?
Ryo lanciò un’occhiata verso il suo tutore che sospirò ed annuì.
-Signori siamo qui perché vorremmo farvi un annuncio-
Tutti si voltarono -e credo che tutti voi dobbiate sedere- Le persone lì presenti si guardarono un po’ spaesate, tranne la famiglia Aizawa ben conscia di cosa il biondo stesse per dire.
-Come sapete la governante di casa Aizawa è morta a causa di un attacco alieno.-
Un uomo dai capelli a spazzola, che Ryo riconobbe come il padre di Ichigo cioè Shinataro Momomiya, sbuffò -Già-
Anche il padre di Purin: un uomo non altissimo, dal fisico atletico, i capelli a caschetto, il viso tondo gli donava una certa serietà ma al contempo una certa vivacità grazie agli occhi nocciola furbi; sembrava leggermente preoccupato così come la moglie e i figli.
Ma anche il famigliari di Retasu non sembravano da meno
-Shirogane- Fece una donna dai capelli rossi, che era la madre di Ichigo: Sakura; prese la parola.
-E’ una cosa strana che lei ci abbia invitato qui per questo rinfresco? Mi sto preoccupando non poco e anche gli altri.-
L’americano sospirò -Come saprete cinque anni fa cominciarono una serie di attacchi da parte, prima di un solo alieno e poi di tre alieni, che fecero molti danni ma che non provocarono feriti gravi.-
-Vero- fece un uomo che si sistemo gli occhiali -Ma noi cosa c’entriamo in tutto ciò?-
Shirogane prese un profondo respiro -Come saprete a difendere la terra ci furono cinque ragazze dotate di poteri speciali…-
Il padre di Purin si alzò di scatto e si avvicinò alla figlia, che era seduta ad un tavolo insieme alle altre.
-Purin non mi dire che tu sei una di quelle?- Purin annui solamente terrorizzata per un eventuale sfuriata…
Che non avvenne perché Lui si voltò verso gli altri con gli occhi che sembravano avere delle stelle al posto delle pupille -Ma è magnifico!- Esclamo lui.
Marco che era rimasto sempre nell’ombra assieme ai tre alieni fece una strana espressione mentre Kisshu e Pai trattenevano Taruto che poco prima sembrava volesse partire in difesa della sua fidanzata in caso il padre fosse andato in escandescenza.
Gli altri rimasero esterrefatti, il primo a riprendersi fu il padre di Ichigo che spalancò gli occhi.
-Quindi sei Purin è un Mew Mew anche le altre lo sono-
-Sì, papà sono una mew mew… Sono la leader del gruppo- Fece lei alzandosi in piedi e guardando orgogliosa le amiche.
-Chi ha fatto tutto questo casino?!- Urlo l’uomo -Tu ti trasformi in una specie di donna gatto!- Poi spalanco gli occhi e capi…
Si getto verso Ryo che si mise in una posizione di difesa ma l’impatto non avvenne perché Marco aveva preso il braccio di Shintaro e glielo torse dietro la schiena.
Tutti saltarono sulle sedie gridando vedendo che una persona era saltata fuori dall’ombra e che aveva bloccato in maniera brutale la reazione del padre di Ichigo.
-Ora signor Momomiya le consiglio vivamente di calmarsi e di stare ad ascoltare tutto.-
L’altro protestava e si dimenava dal dolore ma non potè fare altrimenti.
Quando fu libero e seduto vicino a sua moglie, che gli controllò la spalla, guardò con odio la spia
-Chi è lei? Perché mi ha fermato? Cos’è anche lei un complice in tutto ciò?-
Tutti guardarono Marco in attesa delle risposte alle domande poste che non tardarono a venire.
-Mi chiamo Marco Massi, sono Italiano e sono una spia al servizio di ente chiamato UNCIA.
L’ho fermata perché sarebbe stato disdicevole picchiare Ryo anche se un pugno se lo merita per ciò che ha fatto a queste ragazze- Ed indicò le cinque mew mew -Ma ciò non servirebbe a tornare indietro.
Per l’ultima domanda no, non sono complice di alcunché, io sono solo un osservatore su ciò che doveva succedere se non ci fossero stati i nuovi attacchi nei confronti della Terra.-
-Di cosa sta parlando?- Chiese la madre di Retasu, una donna dai capelli verdi lunghi
-Parlo del fatto che i tre alieni che avevano in passato attaccato la terra dovessero prendere contatti con i terrestri per vedere se era possibile avere un rapporto di collaborazione.- Spiegò la spia e poi fece cenno a Kisshu, Pai e Taruto di avvicinarsi.
I tre si tolsero i medaglioni e si fecero vedere nelle loro reali sembianze, facendo spalancare gli occhi a tutti.
-Purin ma il tuo ragazzo a le orecchie da elfo- Fece sbalordita la matrigna di lei.
-E non solo quello- rispose lei senza pensarci due volte non pensando al doppio senso che poteva nascondersi.
Infatti in molti nella sala capirono ed arrossirono, ridacchiarono oppure si indignarono.
Marco invece non se ne interesso così come Ryo che continuò la spiegazione -Signori il problema non è tanto se le vostre figlie si possano trasformare nel mew mew ma nel fatto che voi siate in pericolo.-
-Anche le nostre figlie sono in pericolo.- Gridò il signor Momomiya che si alzò di scatto ma Marco tirò fuori una pistola e la puntò verso di lui.
-Si calmi- fece freddamente la spia -Ora non mi interessa assolutamente se voi siate o meno d’accordo su ciò che sto per dirvi, non mi interessa se proverete a protestare o altro.
So solo che voi qui siete un pericolo quindi la mia organizzazione ha deciso che verrette spostati in posti più sicuri, così da minimizzare le possibilità di altre perdite tra persone care tra le mew mew e prima che possiate dire che le vostre figlie verranno con voi vi dirò che saranno loro a decidere ma penso già di conoscere la risposta.-
Tutti i famigliari delle mew mew si voltarono verso di loro, le ragazze presero un profondo respiro e dissero che sarebbero rimaste li a combattere.

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Informazioni ***


Tutti gli adulti; tranne i famigliari di Minto, Marco, Ryo, Keiichiro e i tre alieni, rimasti stranamente tranquilli, aprirono la bocca per dire qualcosa ma dalle loro bocche non uscì una parola.
Il momento di silenzio venne rotto dal padre di Purin che riuscì ad emettere finalmente un suono:
-Se le cose stanno così, figliola, fatti valere io ti appoggerò-
Tutti si voltarono su di lui e poi sulla più giovane delle mew mew che annui -Ci proverò padre-
La sorellina e i quattro fratellini della mew scimmia, rimasti sotto shock fino a quel momento, corsero verso la sorella maggiore e le diedero un grosso abbraccio, facendole delle raccomandazioni.
Anche la matrigna si risveglio da quel torpore e si avvicino a lei. -Purin- cominciò lei -Cerca di non farti del male.-
Lei annui con gli occhi pieni di lacrime e abbraccio la donna che ricambio l’abbraccio e cominciò ad accarezzagli la testa maternamente.
A quel punto fu la volta del padre di Retasu a parlare -Reta-chan sono sconvolto-
La ragazza abbassò lo sguardo tristemente -Papà io- provo a giustificarsi lei ma il padre la bloccò -Figliola capisco perché tu non ci abbia detto cosa succedeva qua, ormai e tardi ed il danno è fatto.-
Detto questo lanciò uno sguardo pieno di odio verso Ryo e Keiichiro -io non posso fare altro che accettare la tua decisione, sperò però che tu ti ravveda e ci raggiunga ovunque noi saremo spediti.-
Mentre diceva ciò la spia osservò la moglie dell’uomo e il fratello della mew verde che annuiva alle parole del padre.
-Sorellona- fece alla fine del discorso Uri -Fa secchi quei mostri mi raccomando.-
Retasu a quel punto scoppiò a piangere e strinse a se la famiglia.
Ormai c’era solo più la famiglia Momomiya che doveva esprimersi, ormai senza che la spia le puntasse contro la pistola.
Sakura e Shintaro stavano guardando con ripugnanza il castano che era di fronte a loro che con lo sguardo li esortava a parlare.
Alla fine si espressero -Ichigo- fecero i due mentre la ragazza deglutì e tutti gli occhi dei presenti si posarono su di loro.
Il padre sospiro con gravità -Non sei più una bambina ed io me ne accorgo solo ora.
Hai combattuto e combatterai contro esseri che noi possiamo solo immaginare ed hai accettato tutto ciò con una maturità senza eguali.-
La madre annui alle parole dell’uomo -Noi vorremo che tu venissi con noi, siamo preoccupati per te e per ciò che ti potrà capitare.-
Ichigo si avvicinò ai genitori e gli abbraccio con le lacrime agli occhi -Scusate se non vi ho mai detto niente ma avevo le mie buone ragioni.-
I due strinsero ancora di più la figlia a quelle parole.
-Scusate se interrompo questi bei momenti ma è ora che vi informi dove verrete trasferiti.- Fece Marco osservando i presenti che si voltarono verso di lui.
-Allora la famiglia Aizawa sa già dove andrà, New York dove hanno degli affari e dove Seiji studia per il master in economia.-
La famiglia annui solamente rimanendo in silenzio come aveva fatto fino a quel momento.
-Per la famiglia Fong si tratta solo di andare a vivere ad Hong Kong loro paese di origine-
Il signor Fong annui mentre la signora Fong sembrava preoccupata; preoccupazioni che vennero dissipati dal castano.
-Lì signora Fong lavorerà presso un istituto molto noto e so che parla un impeccabile inglese dunque nulla da preoccuparsi visto che lì la maggioranza della popolazione parla anche inglese.-
Lei annuì sollevata.
Marco prosegui -La Famiglia Midorikawa e destinata a San Jose in California, visto che siete entrambi Ingegneri elettronici avrete un posto presso aziende lì stanziate.-
Poi guardò l’ultima famiglia presente, quella di Ichigo -Voi Momomiya andrete in Italia, vicino a Torino.
Visto che la signora Momomiya è una infermiera lì seguirà un corso presso l’istituto di Candiolo per migliorare le sue conoscenze in ambito oncologico mentre il signor Shintaro andrà presso il centro ricerche automobilistiche per una joint venture che la sua azienda ha lì-
Appena finita la spiegazione si senti bussare alla porta del locale.
Ryo guardò l’orologio e sospirò nervosamente.
-Neanche il tempo di salutarsi.- fu il laconico commento dell’americano.
Infatti alla porta erano degli uomini vestiti in maniera elegante che fecero strada alle famiglie verso a delle auto.
I Fratelli Fong ed Uri fecero in tempo a dire alle rispettive sorelle di prendere a calci chi stava minacciando la terra.
Mentre i genitori fecero le ultime raccomandazioni alle rispettive figlie.
Non appena tutto fu più calmo Ryo si avvicino a Marco,  la sua aria non prometteva niente di buono ed infatti mollo un destro in pieno volto alla spia che barcollo un momento.
-Non ti avevo chiesto espressamente di non portare armi qui dentro!?- Fu l’urlo del ragazzo adirato.
Marco si pulì il leggero rivolo di sangue che uscì dal labbro, osservo i presenti che lo guardavano decisamente irritati.
Specialmente Ichigo che non poteva dimenticare ciò che era successo poco prima ma la spia  alzo semplicemente le spalle.
-Forse ho esagerato un po’ con la storia delle pistola ma non ho nulla da rimproverarmi.-
Quindi presa la sua giacca si diresse verso l’uscita del locale -Ci vediamo domani, devo controllare alcune cose e consiglio anche a voi di controllare perché sento puzza di guai.-
Detto ciò alzo la mano in segno di saluto ed usci.
-Non riesco a capire quel tizio è una persona che assomiglia a Pei e a Ryo per certi versi.-
Tutti si voltarono verso Zakuro che fino ad allora era rimasta in silenzio
-Assomigliarci?!- I due diretti interessati alzarono un sopracciglio in risposta.
-Già- fece la mew lupo -E’ un tipo che cerca di non farsi trascinare dalle emozioni e sembra che cerchi di pianificare ogni dettaglio o analizzare ogni possibilità-
I due si guardarono in cagnesco per un momento poi sospirarono.
-Però solo Pei avrebbe puntato un’arma contro i nostri famigliari.-
La mew gatto tirò fuori tutta la sua irritazione in quel momento al punto tale che le erano spuntate le orecchie e la coda.
-Ma a cosa si riferiva la nostra cara spia.-  Chiese Minto
-L’uccellino ha ragione, il nostro amichetto è stato parecchio nebuloso-
La mew bird osservo malamente l’alieno -Conosci la parola nebuloso allora hai un po’ di cultura- fece sarcastica lei.
Il verde gonfiò le guance innervosito -Si da il caso che ero il migliore della mia classe sia prima che dopo la missione qua.- Rispose a tono lui
La mora lo guardò ironica -Cos’era una classe differenziale?- Tutti risero alla battuta della ragazza e allo sguardo incenerente di Kisshu.
-Ora basta- fece da paciere Keiichiro -andiamo di sotto e lo scopriremo.-
Il gruppo allora si diresse verso il seminterrato per capire cosa Marco  intendesse.
 
Marco decise di aver bisogno di mettere qualcosa sotto i denti di sostanzioso ma anche di controllare il suo “investimento”.
Si diresse dunque di buon passo verso il locale di Akito e Sana.
Quando apri la porta vide che era pieno di gente e sorrise.
Si avvicinò al bancone e trovò un posto libero.
-Signor Massi!- Sana lo vide subito e si avvicinò sorridente
Lui annui -Allora come vanno gli affari- chiese lui con fare sornione.
-Beh stanno andando molto bene, questo è il terzo giorno consecutivo di pienone.-
La ragazza sembrava proprio raggiante -Cosa posso portarle?-
-Quello dell’altra volta-
La rossa segno il tutto sopra il taccuino e parti verso la cucina. -Se continua così avremo bisogno proprio di un aiuto.- Urlo lei verso la spia che sorrise.
Sorriso che si trasformò quasi subito in una smorfia di irritazione quando, dalla porta del locale, entrò una zazzera bionda che ormai conosceva bene.
Notò subito che sembrava irritato dal trambusto e che cercava di nasconderlo.
Dopo pochi attimi si avvicinò a grandi falcate al bancone dove si sistemò su una delle poche sedie vuote, proprio accanto a quella occupata dalla spia.
-Sembra che gli affari ti vadano bene amico- La voce dell’uomo che voleva essere in qualche maniera positiva si palesava per quello era, scocciata ed irritata.
-Già- fece Akito con un tono di voce che sembrava quasi dirgli ”ti abbiamo fregato bello” -Devo dire che non c’è male, abbiamo fatto il pienone e sono giorni che sta andando avanti così-
L’altro lo guardò male -Pensi che andrà sempre bene così?-
Il barista non si fece intimorire dal suo interlocutore -Perché no, ormai sembra che abbiamo ingranato.-
Il biondo grugni qualcosa di incompressibile si voltò verso Marco che intanto stava assaporando la sua birra con calma -Ancora il tipo senza palle questo locale è veramente mal frequentato.-
Il castano alzò semplicemente un sopracciglio ma non rispose, aveva capito che voleva rissa ma lui non gli avrebbe dato corda.
Nick guardò malamente Marco che aspettava con pazienza il suo panino -Cosa stai aspettando? Da mangiare? Non ti è bastato quello dell’altra volta?- Akito capì cosa voleva fare il suo socio, voleva rovinare la reputazione del suo locale così che lui potesse tornare alla sua mercè.
-Nick per piacere non cominciare- Chiese lui con vemenza -Non rompere Akito, io sono il tuo socio e certa gente non la voglio nel mio locale- Grido il biondo.
Sana arrivò in quel momento con l’hamburger e quando vide Nick lo fulminò con lo sguardo
-Nick qual buon vento- fece lei non nascondendo affatto la sua irritazione per vedere lì quella persona.
La persona in questione guardò malamente la ragazza che resse perfettamente lo sguardo del tipo in questione, si aggiusto un ciocca di capelli e portò il piatto a Marco sorridendo
-Scusi se stasera ha una pessima compagnia.- fece Sana mortificata
La spia  fece segno di diniego -Non c’è problema.-
Intanto tutti nel locale si erano voltati verso di loro, compresi due uomini che dandosi un cenno si avvicinarono al bancone.
-Scusate ma il signore vi sta dando problemi- Chiese il primo dei due, un ragazzo di non più di trent’anni, di altezza media ma di corporatura atletica a Marco che stava dando il primo boccone al suo panino.
-Diciamo che è tipo una mosca che ti ronza attorno, infastidisce ma non troppo.-
-Sarà ma spesso certi Gaijin sono molto molesti- disse guardando Nick che sentendosi appellare così cominciò a sbraitare e provò ad avvicinarsi al  primo -Ma chi ti credi essere!?- Il secondo uomo, un uomo più vecchio del primo, leggermente più in carne ma più alto, che si era portato alle sue spalle lo blocco.
-Calma signore, lei sta davvero esagerando adesso verrà con noi in  centrale.-
-Cosa?- Nick sbiancò, non poteva crederci stava per essere arrestato.
-Siamo gli agenti Yamada e Chiba, se vuole gentilmente seguirci.-
I due presero sottobraccio il biondo  rimasto senza parole ma il colpo maggiore stava per giungergli a causa di Sana.
-Scusate signori agenti, dovrei dare una cosa al signore che prima si era definito nostro socio-
Gli consegno una busta che lui apri lentamente.
Era una lettera del suo manager che dava l’assenso alla vendita della sua parte del locale ad Akito e Sana, che così erano divenuti i soli ed unici proprietari dello stesso.
In quel momento si ricordò che il locale ricadeva in quei suoi investimenti sui cui aveva lasciato libertà di decisione al suo manager o meglio poteva accettare solo se veniva pagata una determinata cifra.
Com’era possibile che fossero riusciti a pagare quella cifra, in quel momento vide Marco che alzava il suo bicchiere di birra e lo salutava con un sorrisetto.
Ecco chi aveva aiutato Sana e Akito a pagare, quello strano tipo che parlava un giapponese perfetto nonostante si vedesse lontano un miglio che fosse un occidentale.
Stava per ripartire alla carica quando la grossa mano dell’agente Chiba calò su di lui e lo trascinò via.
-Ora ci segua, ci ha già rovinato la serata e non vogliamo altre scartoffie da compilare.-
Sana si girò trionfante verso l’interno del locale -Scusate per il pessimo spettacolo, speriamo che non ripeterà più.-
Un grosso applauso si levò dalla sala, qualcuno fischiò mentre altri gridavano -Sana sei sempre la migliore.-
Marco fini la sua consumazione e si avvicinò alla cassa per pagare.
-Stasera offre la casa- Fece Sana raggiante.
La spia si accigliò -Mi spiace ma insisto.-  e tirò fuori una banconota da 10000 Yen.
La rossa strabuzzo gli occhi di fronte alla somma e provò a protestare.
Ma la spia la blocco -Pago anche la mancia.-
Sana non potè che gonfiare le guance per la stizza ed accettare la cosa, prima di uscire però il castano volle togliersi una curiosità.
-Scusa eri per caso una idol o una cosa del genere?-
Lei annuì -Già, Nick l’ho conosciuto sul set di uno dei miei ultimi lavori… Un vero pianta grane.-
Un lampo di curiosità accese gli occhi della spia -Ho letto qualcosa in merito su una di quelle riviste che si trovano dai parrucchieri in merito, sembra che centri qualcosa Zakuro Fujiwara.-
Sana si rabbuio -Già, Nick voleva avere una storia con lei ma l’ha sempre respinto, non era proprio il suo tipo oltre al problema dell’età.-
Marco fece una smorfia di comprensione -Circa un anno fa, poco prima che lasciasse il mondo dello spettacolo, Nick provò ad aggredirla, per fortuna il ragazzo con cui usciva la salvò.-
-E da lì la sua scelta di lasciare lo star system.- La ragazza annui.
-Ogni tanto ci sentiamo ancora, abbiamo fatto un paio di lavori assieme è una brava anche se un po’ solitaria.-
Il castano ringraziò per le informazioni ottenute, salutò e poi usci.
Aveva capito che Nick era riuscito ad ottenere il silenzio delle autorità grazie a molto denaro o possibili ricatti.
 
Nel frattempo nel laboratorio posto il cafè le ragazze, Kisshu e Taruto stavano osservando i dati che Pai, Keiichiro e Ryo stavano elbaorando.
Erano una serie di cartine della regione di Hokkaido, in particolare della città di Sapporo e delle sue vicinanze.
-Strano- Fece Kei -Ci sono delle temperature fuori dalla norma, troppo fuori dalla norma.-
-Anche le precipitazioni nevose sono troppo fuori dalla norma, troppo localizzate in certe zone, in particolare una.- confermo Pai.
-Pensate alla stessa cosa che penso io?- Chiese alla fine Ryo hai due.
I due annuirono
Ma prima che potessero dire qualcosa fu Kisshu a parlare.
-Allora cervelloni cosa aspettate parlate.-
Ryo e Pai guardarono male i verde mente Keiichiro non potè che sorridere benevolo.
-è presto detto, siamo di fronte ad un possibile attacco alieno.- rispose Ryo
-Quindi ci toccherà una scampagnata a Sapporo?- Chiese Zakuro seria incrociando le braccia al petto.
-A quanto sembra sì Zaku-San- il moro guardò serio i presenti
-Verrà anche la nostra spia preferita?- Chiese sarcastico Taruto
-Ho paura che se non lo invitiamo si autoinviterà.- Rispose con altrettanto sarcasmo Minto.
Pai però noto qualcosa nello sguardo di Retasu, sembrava preoccupata.
-Mew Retasu, stai pensando a qualcosa?- La ragazza chiamata in causa trasalì ed annui.
-Sì, è solo che nessuno di voi trova strano che Marco parli un perfetto giapponese senza nessun tipo di accento? Poi non dimentichiamoci che ci ha aiutati durante lo scontro a casa di Minto, quindi una mano ci servirebbe.-
Ryo a quel punto si alzò dalla sedia con un’aria più seria del solito.
-Questa notizia non deve uscire di qua, la UNCIA mi ha fornito qualche dettaglio in più sul suo passato.-
Tutti prestarono orecchio a quello che si stava per dire -Non vi costringerò a crederci ma non mi sembra una cosa così assurda visto il progetto mew mew.
Marco è stato messo in ibernazione per mille anni, durante i quali hanno provveduto a fargli imparare decine di lingue, arti marziali, armi, veicoli e altre svariati argomenti che potevano essere utili alle sue missioni.-
Tutti guardarono Ryo, tranne Keiichiro e Pai, sbigottiti    
Ichigo si riprese per prima -Una vita abbastanza solitaria ma questo non giustifica che abbia preso la decisione di mandare via le nostre famiglie senza chiedere prima a noi.-
Aveva tenuto dentro quella cosa fino a quel momento ed ora era sbottata.
Tutte furono concordi nello suo sfogo, mentre Kisshu sorrise sornione pensando che quella era la sua gattina.   

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Attacchi a sorpresa ***


Marco osservò l’aereo da trasporto che riposava nell’hangar.
Visto che dovevano andare a nell’Isola di Hokkaido quello era il mezzo più adatto, avrebbe caricato la squadra al completo su un pulmino, poi sull’aereo ed infine di nuovo via terra verso un enorme villa che avrebbero usato come base logistica per il week-end di ricerche.
Ryo avrebbe voluto partire subito ma la spia gli disse che non dovevano dare nell’occhio, quindi meglio attendere il fine settimana per poi andare lì ed investigare meglio.
Lui aveva già fatto una sua scappata là e doveva ammettere che la zona, divenuta metà di decine di scienziati e curiosi, non faceva presagire nulla di buono.
 
Intanto; fuori dalla scuola frequentata da Taruto, Ichigo, Kisshu e Purin, l’alieno più piccolo attendeva l’arrivo degli altri.
Il viso più corrucciato del solito faceva intendere che la mattinata non fosse andata benissimo per lui.
Ogni tanto alzava lo sguardo e lanciava occhiatacce ad altri ragazzi che ridacchiavano appena lo vedevano ma la piantavano nel momento in cui incontravano o sentivano il suo sguardo su di loro.
-Ehi nanetto- il grido di Ichigo lo distolse un momento da i suoi strani pensieri.
-Ehi gattaccia- rispose lui -Sempre in ritardo-
La ragazza rispose solo guardandolo male a come l’aveva chiamata -Sono in anticipo mio caro-
La mew rosa notò qualcosa nei suoi occhi -Ehi tutto bene? Non hai mica litigato con Purin spero?-
L’alieno scosse solamente la testa -No, io e la scimietta non abbiamo litigato solo che non sopporto le gatte morte e non sei te questa gatta morta.-
Ichigo sbatte le palpebre -Cosa intendi?-
-Bah, oggi una ragazzina di nome Ai ha cominciato a strusciarsi contro di me facendomi in sacco di moine e chiedendomi come facessi a stare con una ragazza strana come Purin-
-E te che hai fatto?- chiese leggermente irritata la rossa
-Io le ho detto che Purin non era strana e che lei era solamente una tipa brutta come uno scorfano-
Ichigo rise -Immagino già la sua faccia-
-Purin è arrivata in quel momento, Ai ha provato a dire che l’avevo lasciata per mettermi con lei ma la mia scimietta le ha risposto “ho sentito cosa ti ha detto vecchia ciabatta”-
La rossa rimase a bocca aperta per l’uscita della sua amica -Di solito Purin è molto più tranquilla-
-Già- fece l’altro -a questo punto questa tizia a preso e se ne andata indignata ma Purin è rimasta tutto il giorno imbronciata.-
-Forse a causa del tuo incontro- Ichigo incrociò le braccia al petto e guardò male l’edificio scolastico.
-Non credo vecchiaccia, era già irritata da stamattina.-
-Indagheremo nanetto, indagheremo-
 
Kisshu aveva dovuto fermarsi per raccogliere del materiale per una ricerca che gli era stata assegnata come compito a casa.
Cosa che l’aveva irritato non poco visto che una parte dei prof lo continuava a prendere di punta.
Come se, visto che erano l’ultimo arrivato e con un carattere un po’ ribelle, doveva essere messo alla prova.
Si stava avviando verso l’uscita quando notò che alle sue spalle stava arrivando di gran passo una zazzera bionda che lui conosceva bene.
-Ehi scimietta tutto bene? Ti accompagno da Taru-Taru così sei meno sola-
Lei guardò male l’alieno -No, meglio che facciamo la strada in maniera separata perché non voglio alimentare idiozie sul mio conto-
Lui alzò un sopracciglio -Cosa succede Purin? Tutto bene?-
Lei si fermò si guardò intorno e poi sospirò.
-E da un paio di giorni che mi arrivano strani messaggi sul telefono, prima gli ignoravo e basta ma stanno continuando e la cosa mi sta dando veramente fastidio.-
Il verde guardò la ragazzina con fare interrogativo -Che genere di messaggi?-
-Il genere di messaggi che tu avresti mandato a Ichigo cinque anni fa- Fu l’eloquente risposta della bionda.
Kisshu spalancò la bocca -Se quel nanetto ti ha…-
Purin lo bloccò prima che finisse la frase -No, non è Taru Taru a mandarmi certi messaggi ma altre persone che non conosco.-
-Meno male cioè nel senso che almeno il mio fratellino non è così idiota- fece l’alieno -Comunque sarebbe meglio indagare, non penso che tu sia il tipo di persona che da in giro il numero di cellulare al primo che capita.-
La ragazza annui -Dopo voglio parlarne con Pei, Ryo e Keii Onii-chan, forse loro potranno darmi una mano.-
Il verde annui -Si, quei tre cervelloni sono i più adatti a darti una mano ma credo che anche la nostra spia possa aiutarti.-
-Già- fece lei -Quel tipo potrebbe scoprire chi mi ha fatto questo scherzo di pessimo gusto.-
Detto ciò i due si divisero per arrivare poi insieme al cancello dove Ichigo e Taruto erano in attesa che arrivassero.
Quando lì videro arrivare Ichigo guardò pensierosa Purin
-Tutto bene?-  Chiese lei alla bionda che annui in risposta
-Tranquilla Ichigo One-Chan- fece lei osservando per un attimo un preoccupato Taruto -Dopo ti spiegherò tutto-
La ragazza più grande lanciò uno sguardo a Kisshu che fece cenno di non insistere.
Fu il momento di Kisshu però di notare che il fratello era decisamente pensieroso.
-Taruto non mi diventare come quel musone di Pei- fece lui per stuzzicarlo.
L’altro lo guardò malamente -Di sicuro non voglio diventare come te che viene considerato uno che va dietro a tutte le sottane di questo mondo.-
Il verde alzo solamente un sopracciglio -Cos’è successo?-
-Solamente che c’è qualcuno che cerca di mettersi fra il nanetto e Purin facendo la poco di buono- Ichigo rispose per il castano.
-Già, Ai si è attaccata a Taru Taru è straparlava che mi aveva lasciato per lei ma io mi fido di lui-
Spiego Purin all’alieno più grande che aggrottò la fronte pensieroso.
-Non voglio pensarci più, questa storia mi imbarazza troppo- Proruppe alla fine Taruto che aveva un colorito più roseo del solito.
-Beh almeno hai successo fra le donne- rispose sorridendo Kisshu.
-Preferisco avere successo con una sola ragazza.- detto questo prese la mano di Purin e l’alzò al cielo.
-Se per questo anche io- detto ciò Kisshu diede un leggero bacio sulla guancia di Ichigo che però lo guardava male.
-Ti sei salvato all’ultimo lo sai?- Fece lei
-Lo so- rispose l’altro donandogli uno dei suoi sorrisini.
Taruto sbuffò nel vedere quelle smancerie da parte del fratello.
-E’ meglio muoversi- disse lui -Se non vogliamo sentire quell’oca di Minto starnazzarci contro che siamo in ritardo oppure il biondino-
Dopo di che si appartarono e sparirono grazie al teletrasporto.
Arrivarono giusto in tempo, comparendo proprio nel corridoio che portava allo spogliatoio e proprio quando Minto stava uscendo da lì.
Lei alzò un sopracciglio, incredula del fatto che fossero arrivati per l’ennesima volta in orario.
-Ormai devo farci l’abitudine- constato la ragazza -Non è che siete diventate delle aliene?-
-Ma che cavolo dici!?- Ichigo e Purin si risentirono, come ovvio, alla battuta della ragazza mentre Taruto sbuffò invece Kisshu ridacchio -Cos’è sei invidiosa di noi?-
Minto per tutta risposta guardò male l’alieno -No, non vorrei mai quelle orecchie giganti-
Dettò ciò superò i quattro e si avviò verso la sala.
A quel punto l’alieno castano guardò le due mew mew e disse -Ma è sempre così irritante quella lì-
Le due sospirarono e annuirono -Sì, è fatta così-
 
Marco era chino sui suoi fogli, ormai la gente non faceva più caso a lui e al fatto che avesse preso uno dei tavoli del cafè come un suo ufficio personale, inoltre teneva pochissimo spazio visto che teneva tutto in maniera molto ben ordinata su di esso, così da non occuparlo in maniera completa e permettendo; a chi  aveva il coraggio di chiederlo, di far sedere altri avventori.
Fino ad allora nessuno aveva avuto questo coraggio ma quel pomeriggio qualcuno lo fece.
La spia era china sul suo computer a scrivere chissà cosa quando una voce fredda richiamò la sua attenzione
-Posso sedermi?- Lui alzò semplicemente gli occhi e vide che era Pie e che aveva sottobraccio una pila di foglio.
Il castano teorizzo che fossero dei compiti in classe e fece cenno all’alieno di sedersi.
L’altro annui, si sedette e spiegò i fogli cominciando poi a correggerli.
-Giornata dura?- Chiese il castano senza staccare lo sguardo dal computer.
Pie alzò solamente un sopracciglio ma anche lui non scostò lo sguardo dai fogli.
-In parte- ammise lui -diciamo che poteva andare meglio-
In quel momento arrivò Zakuro che sbatte il vassoio con il The di Marco.
-Ecco a lei- Fece lei freddamente.
Il servito fece un gesto con la testa per ringraziare -Potresti portare una tazza di The verde anche per Pei, per piacere?-
La ragazza annuì e si diresse verso la cucina.
-Zakuro non è il massimo come cameriera- notò Pei
Marco sorrise -Se vogliamo dirla tutta qui l’unica persona che sa fare la cameriera sembra che sia Ichigo-
L’alieno annui -Già- in quel momento sentirono il rumore di stoviglie rotte e una voce che chiedeva a ripetizione scusa
-Retasu non è molto coordinata- constato il viola con fare dolce e la spia annui sorridendo.
-Purin stai attenta!- A quel punto i due si voltarono verso Ichigo e la ragazza in questione, che stava portando dei piatti stando in equilibrio precario un monopattino.
-Purin è più adatta ad un circo- Stavolta fu Marco a notare le stranezze di quel locale.
-Già- fece l’altro alzando semplicemente un labbro.
-Ma il massimo è Minto…- i due si voltarono verso un tavolo dove videro la ragazza che beveva tranquillamente un the -che non fa quasi niente- Pei terminò il pensiero del castano.
-Bisogna però dire una cosa- fece la spia -I tuoi fratelli stanno dando una bella mano a Ichigo.-
Il viola si girò verso di loro e lì vide che stavano lavorando bene, più Kisshu che Taruto.
-Taruto mi sembra un po’ tirato ma non fa pura come Zakuro mentre Kisshu sembra a suo agio-
Pei confermò l’idea che aveva Marco che però notò qualcosa in Pei.
-Scusa ma sembri più serio del solito, c’è qualcosa che non va?-
L’alieno si girò verso il suo interlocutore -Le donne umane sono strane.-
Marco alzò la sua tazza per prenderne un sorso, lo guardò e poi chiese -Perché?-
-Tre ragazze oggi mi hanno abbordato-
In quel momento Zakuro arrivò con la tazza per Pei -Che ragazze?- fece lei.
Il viola guardò la ragazza scrutandola seriamente -Tre ragazze- cominciò a spiegare lui -Una bionda, una mora e una castana, non molto alte e decisamente maleducate-
Marco reputo la descrizione fatta da Pie troppo generica mentre Zakuro sembrò capire a chi si riferisse.
-Forse si tratta di vecchie conoscenze di Retasu- spiegò lei -qualche giorno fa ci ha spiegato che tre sue ex amiche hanno cercato di estorcergli informazioni su di te Pei.-
-Lei ha detto qualcosa?- Chiese lui
-No, ma ci ha detto che ha trovato stranamente il coraggio per mandarle a stendere.-
Pei sorrise a quella notizia mentre Marco sembrò pensieroso ma scosse la testa dicendosi che Retasu voleva rimarcare il suo territorio.
 
Era quasi giunta l’ora di chiudere e anche il castano stava ritirando il suo materiale quando Ryo, Pei e Keiichiro si avvicinarono a lui assieme a Purin.
I tre sembravano abbastanza nervosi mentre la ragazzina imbarazzata.
La spia gli osservò preoccupato -Cosa c’è?-
Ryo fece un cenno a Purin e lei porse il cellulare a Marco.
Lui lo prese e notò che era aperto sulla cartella dei messaggi.
-Scusa cosa dovrei farci?-
La biondina allora prese un respiro -Apri il primo messaggio-
Il castano fece una smorfia e lo aprì, lo lesse una volta poi due.
Passò al messaggio seguente, lo lesse e tutti notarono che si stava irritando.
Prese a scorrere velocemente tutti gli altri messaggi; notò che alcuni erano mandati da mittenti privati, dunque senza che il numero fosse visibile, mentre altri il numero era ben visibile.
-Di idioti ne è pieno il mondo- commento ad un certo punto Marco -Scommetto che vogliate che becchi chi ha mandato questi messaggi e chi ha cominciato tutto ciò.-
-Se per te non è di troppo disturbo- fece serio l’americano
-Sarà un piacere mettere alla berlina certi… maiali- Fu la risposta della spia
-Io preferirei fulminarli, mi fanno ribrezzo certi esseri- Pei sembrava leggermente accaldato
Purin invece guardò con una certa tristezza l’alieno, come ha dirgli non mettersi nei guai.
-Sappiamo dove probabilmente hanno preso il numero di Purin-Chan ma i nostri computer stanno  lavorando al problema di Hokkaido quindi siamo fregati.-
Spiegò Keiichiro.
La spia sospirò poi fece un sorriso leggermente diabolico -Datemi un paio d’ore- fece lui -Scoprirò sia chi ha mandato questi messaggi sia chi ha cominciato il tutto.-
 
Marco si mise subito al lavoro ed i ragazzi decisero di aspettare i suoi risultati dunque fecerò lì i loro compiti.
Quando però, passate le dieci, sembrava che le cose rischiavano di protrarsi Purin decise di andare a casa.
Ad accompagnarla, come sempre da quando era tornato sulla Terra, c’era Taruto.
Di solito percorrevano la strada chiacchierando, o meglio con la bionda che sommergeva di parole l’alieno e con lui ce rispondeva a grugniti e battutine.
Ma quella sera sembrava che il castano fosse più serio del solito o meglio meno vitale.
-Cosa c’è Taru-Taru?- Chiese alla fine lei, stanca dell’insolito silenzio del fidanzato.
L’altro sbuffo e poi la guardò con serietà -Dove dirmelo che ti arrivavano quei messaggi-
Esclamò con gravità
La più giovane delle mew si fece piccola -Non volevo farti preoccupare e non volevo che litigassimo per una cosa del genere- cercò di spiegare lei.
Taruto si guardò attorno e l’abbracciò -Non voglio litigare ma è una cosa che dovevi dirmi-
-Lo so- rispose lei -Ma non volevo farti preoccupare e non volevo che partissi in quarta per andare a picchiare qualcuno-
Il castano sospirò -Ma comunque mi hai fatto preoccupare e per andare a picchiare qualcuno.. beh ho paura che tra il biondino e Pei non riuscirei a farlo.-
Purin rise -Ti bloccherebbero in qualche modo?- l’alieno annui facendo un sorriso sgembo.
A quel punto sentirono una voce femminile sopra di loro.
-Che patetica visione- Eye era appollaiata sopra un lampione mentre Ringu galleggiava vicino a lei sorridendo in maniera pericolosa.
-Cosa volete vo due?- Chiese Taruto minacciosamente
-Noi?- Rispose l’alieno più anziano -Divertirci a farvi fuori-
-Vedremo- fu la contro risposta di Purin che non perse tempo e si trasformò mentre Taruto si tolse le medagli e riacquisì le sue sembianze.
 
Intanto al cafè Marco aveva terminato le sue indagini: scoprendo chi aveva inviato i messaggi, chi aveva cominciato il tutto, facendo in modo che chi provasse a mandare nuovi messaggi idioti a Purin si ritrovasse nella merda, oltre a chi li aveva già mandati e a chi aveva iniziato il tutto ovviamente.
Quando scattarono tutta una serie di sirene.
-Cosa cavolo…?-
-Sembra che i nostri amici ci vogliano dare un preavviso- Fece con sarcasmo Ryo che lanciò uno sguardo poi a Keiichiro che però sbiancò
-Taruto e Purin sono in pericolo!- Esclamò e si girò verso di loro.
Intanto Pei, Kisshu, Zakuro e Minto erano entrati nel locale e videro cosa stava sul monitor.
Pei guardò la Mew lupo che con un cenno di intesa capì cosa stesse per dire il più anziano degli alieni -Io e Zakuro andremo a prendere Retasu, Kisshu tu vai con Minto da Ichigo.-
La mew azzurra guardò indignata prima Pei e poi il mezzano -Se provi ad alzare le mani giuro che…-
Non riusci a finire la frase perché scomparve.
La spia guardò i due scienziati, il suo sguardo diceva tutto -Tipa decisamente interessante-
E prima che i due potessero rispondere anche lui partì.
 
-Ti spacco la faccia- la frase la fini di fronte ad una allibita Ichigo che, preavvertita da Ryo tramite il medaglione, gli stava aspettando.
-Cosa è successo?- Chiese lei -Niente Koneko-chan- rispose Kisshu -Solo che l’uccellino qui pensa che io sia molto più masochista di quanto non lo sia già-
-Conosci il significato di quella parola?- Chiese beffarda Minto
Il verde  sbuffo -fin troppo bene- quindi prese la mano di una attonita Ichigo e si teletrasporto via.
 
Purin e Taruto nel frattempo avevano dato battaglia, non stavano lasciando spazio ai loro avversari per creare chimeri perché ogni volta che ci provavano venivano colpiti dalle loro armi oppure dalle tecniche di Kung Fu della ragazza.
I due nemici si chiedevano come potevano i due ragazzi essere così affiatati, in loro notavano una strana luce negli occhi, una luce quasi diabolica.
Provarono anche con le loro armi ma anche con quelle non riuscivano a fare molto, erano costantemente sotto tiro e non riuscivano a lanciare i loro attacchi speciali.
Finché non arrivò il resto della squadra.
-Alla buon ora- disse Taruto che lì raggiunse assieme a Purin -Lì abbiamo messi sotto fino adesso- disse lei festante.
-Siete stati solo fortunati- Grido Eye -Vai Ringu-
A quel punto il ragazzo, decisamente malmesso come la ragazza, tiro fuori un parassita ed un verme e lì unì.
-Vediamo se vi piace questo chimero- detto ciò si precipitò verso la sua compagna e sparì.
Il mostro che si creò era un verme gigante con dei spuntoni, si era creata una bocca simile a quello di un uccello ma con tre becchi invece che due e; appena esso lo aprì che per emettere un grido stridulo, da cui spuntarono tre lingue che ricordavano dei serpenti.
Questa specie di verme provò subito ad attaccare le mew mew ma prima che potesse farlo Purin lanciò il suo attacco che lo immobilizzò ma qualcosa accadde.
Dall’interno del flan si scaturirono delle scariche elettriche che stordirono il mostro.
-Beh allora è il mio turno- fece Ichigo pronta ad attaccare ma Taruto lanciò il suo attacco prima che lei potesse fare lo stesso.
Dall’arma di Taruto si sprigionò una strana nuvola che trapasso il chimero finendolo.
A Mash non resto che prendere in consegna il parassita e al resto della squadra il solo essere spettatori della vittoria dei due più piccoli.
-A quanto sembra…- Fece Zakuro a bocca paerta.
-Siamo stati battuti dai due nanetti- finì Minto per lei.
Purin stava letteralmente saltando di gioia e abbracciò Ichigo -Hai visto one-chan! Io e Taru Taru abbiamo battuto da soli quel mostriciattolo-
-Abbiamo visto- fece ancora incredula la ragazza
-Beh piccoletto- fece Kisshu dandogli una pacca sulla spalla -Sei stato bravo-
L’altro lo guardò male e si massaggiò la spalla -Cavolo Kisshu mi stavi per far male-
L’altro rise per tutta risposta.
Retasu guardò con preoccupazione i due più piccoli -Hai una brutta sensazione Mew Retasu?-
La ragazza si voltò verso Pei ed annui -Tu no?- Chiese lei
L’altro non rispose ma lo sguardo diceva tutto.  
 
 
Marco aveva deciso di rimanere in disparte, dopo che aveva visto come si   stava evolvendo la situazione ma qualcosa si diceva non quadrava.
I ragazzi sembravano aver vinto con troppa facilità.
 
-Siete due cretini- Fu la voce che i due sentirono da parte di una delle ombre che li comandavano.
-Signori noi- fecero i due decisamente abbattuti.
-Siete stati fortunati, dovete pensare solo al piano originario e non fare azioni a sorpresa.-
I due annuirono avviliti pensavano che attaccando i due più piccoli avrebbero avuto gioco facile ma non era stato così e adesso si dovevano leccare le ferie.

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Cuori ***


Piccola curiosità iniziale.
I miei capitoli vengono spesso ispirati durante l’ascolto di alcune canzoni, in particolare dalle canzoni How to save a life? dei The Fray e What I’ve done dei Linkin Park.
Ma ci sono anche canzoni dei Nomadi, Ligabue, R.E.M., Phil Collins, Green Day e molti altri a darmi spunti e idee.
Non sono vere e proprie idee ma danno il la alla fantasia per spaziare.
Nella idea originale infatti Marco aveva come copertura quella di cantante in una band che doveva fare delle serate nel cafè.
Questa band era formata da lui e da altre tre persone, suoi colleghi che poi dovevano morire durante l’attacco alla casa di Minto adesso sono stati proprio eliminati.
Chi doveva prendere il posto dei tre morti? Indovinate? Beh ovviamente Pei, Taruto e Kisshu; rispettivamente alle tastiere (Pei), batteria (Taruto) e basso/chitarra elettrica (Kisshu).
Ma sto divagando troppo.
 
 
 
 
Yuri Kato era un professore di ginnastica della scuola frequentata da Ichigo e gli altri.
I suoi capelli rosso fuoco avevano spesso attirato l’attenzione dei bulli ma questo non aveva sortito nessuno effetto sul suo carattere allegro e risoluto.
Quando da ragazzo aveva poi scoperto la ginnastica artistica, in particolare gli anelli, era divenuto per tutti il principe rosso.
Poi un grave infortunio l’aveva costretto al ritiro ma non per questo aveva rinunciato alla ginnastica.
In quel pomeriggio però non era impegnato in qualche lezione ma era alla ricerca di qualcuno.
Vide una dei capelli castani legati con coda alta e riconobbe la persona che stava cercando.
-Kamijo-San- cominciò a chiamarla a gran voce.
La diretta interessata si voltò e saluto il suo collega -Buon pomeriggio Kato-San c’è qualcosa che posso fare per lei?- chiese gentilmente la donna.
-Beh! Vede- fece lui -Mi chiedo se conosce il ragazzo che spesso assiste agli allenamenti del club di cui lei è responsabile-
La professoressa Kamijo sbatte un attimo gli occhi -Si riferisce a Ikisatashi-Kun? Beh sì, è in una delle classi in cui faccio lezione oltre ad essere un fan di Momomiya-San.- Spiegò la donna -Perché me lo chiede?-
L’uomo arrossì e si massaggio un lato della testa -Beh come sa- Fece Kato -il club di ginnastica di cui sono responsabile ha dei problemi, gli manca un elemento per partecipare alle ultime gare e ho saputo che Ikisatashi ha dato prova di un notevole talento agli anelli.-
-E quindi voleva proporgli di entrare a fare parte momentaneamente della squadra, anche solo per far numero-
Concluse la professoressa per l’altro che annui.
-Beh può farlo ora visto che sta arrivano adesso con Momomiya-San-
Infatti Ichigo e Kisshu stavano passando in quel momento dal corridoio per uscire dalla scuola parlando fra di loro.
-Sai Kisshu mi stupisce che tu abbia questi notevoli risultati scolastici.-
Il verde ridacchio -Pensate tutti che io sia il più ignorante della famiglia?- La rossa arrossì un po’ per la vergogna -Diciamo che tu potresti essere l’incarnazione dello studente che è intelligente ma non si applica.-
Il verde sorrise sornione -Non è che stai parlando di te?-
Ichigo fulminò l’alieno -Si dà il caso che io, da quando sono tronata dall’Inghilterra, ho migliorato costantemente la mia media ed ora non ho bisogno dei corsi preserali preparatori per l’università!*-
-Allora saremo in due a non doverli fare- Fece il verde ridacchiando -Così potremmo goderci delle serate in pace. -
La rossa guardò male il suo quasi ragazzo che capì l’antifona e specifico -Niente di strano solo farci le coccole, andare a farci dei giri o a vedere un cielo stellato.-
La specificazione rasserenò un po’ la ragazza che, visti i due professori, si fermò e li salutò cosa che fece anche Kisshu.
-Buon pomeriggio signori-
-Buon pomeriggio a voi ragazzi.- risposero i due ma prima che i due ragazzi potessero riprendere il loro cammino il signor Kato lì fermò.
-Momomiya-san? Posso rubarti un minuto Ikisatashi-San?- I due si guardarono interdetti -Certo signore la mia micetta mica è gelosa.- Fu la risposta del verde.
 Il professore sorrise accondiscendente alla battuta del verde, capendo che per la ragazza provava un profondo affetto e notando lo sguardo possessivo verso la ragazza.
-Se vuole può assistere al colloquio Momomiya, è solo una proposta che intendo fare a Ikisatashi-San.-
Kisshu sembrò subito interessato -Che tipo di proposta?-
Il professore sorrise incoraggiato dalla reazione del ragazzo -Voglio proporti di entrare nel club di ginnastica, sai ho sentito che hai talento negli anelli.-
Ichigo ebbe un sussulto e lanciò un strano sguardo al ragazzo che stava sorridendo leggermente imbarazzato.
-Ma va che dice ho avuto solo fortuna… Posso pensarci fino a lunedì? Mi interessa molto la sua proposta- Rispose il verde -Devo vedere se gli allenamenti non rompono troppo le scatole con il mio lavoretto al cafè.-
Il professore batté gli occhi per la sorpresa -Lavori nello stesso cafè di Momomiya?-
-Eh già- fece lei -Il qui presente Kisshu è un cugino del proprietario e da una mano anche lui lì da quando è tornato in Giappone.-
Lui annuì poi prese per mano la rossa -Ora ci scusi siamo di fretta, il mio cuginetto diventa una furia se arriviamo in ritardo specie se ci offre una gita fuori porta tutta spesata- salutarono e scapparono di corsa.
Quando furono lontani Ichigo si fermò e redarguì l’alieno -Kisshu sei stato un cretino! L’altro giorno hai dato troppo nell’occhio!-
Lui ridacchio -Mi sembra che a qualcuno capitò la stessa cosa prima che entrasse nella squadra di ginnastica-
La mew neko approfondì lo sguardo arrabbiato ma sospirò -Questi dannati poteri sono molto utili ma a volte sono delle vere palle al piede ma tu potevi non accettare la sfida di quei deficienti della sezione A.-
Il verde alzò le spalle -Sono troppo pieni di se ed io ho solo voluto abbassargli le penne-
Ichigo sbuffò ma lasciò perdere, conosceva fin troppo bene l’alieno ma; si disse, era anche quello un lato che le piaceva di lui.
Ormai erano in cortile quando cinque ragazze circondarono Kisshu, spintonando via la rossa senza degnarsi di chiedere scusa e facendola cadere a terra sbalordita.
Il ragazzo non ebbe modo di dire niente che fu inondato di complimenti e moine.
Fino a che una non disse una cosa che lo irritò non poco: -Scusa Ki-Chan ma cosa ci trovi in quella porta sfiga di Momomiya?-
Kisshu trattenne il respiro per non saltarle al collo e piantarle una delle sue armi in pieno petto.
-Di sicuro- Fece lui scansando il gruppo e andando ad aiutare Ichigo a rialzarsi -è molto più educata di voi tutte messe assieme e a me a sempre portato fortuna-
Il gruppo, alla reazione del loro oggetto del desiderio, ebbero delle reazioni diverse: Chi rimase senza parole, chi sbuffo e chi fece una faccia indignata.
-Tutto bene Neko-chan- Chiese premuroso l’alieno.
Lei annui -Grazie Ki-Chan sto bene- poi si rivolse verso il gruppetto di ragazze che l’aveva sgarbatamente allontanata da lui.
-Ora è meglio che sparite se non volete che vi cavi gli occhi così da non poter metterli più sul mio fidanzato.-
Il gruppetto ammutolì di fronte alla minaccia di Ichigo ma capì che non aveva nessuna speranza quando lei, mettendo da parte la sua timidezza, prese il colletto mezzo sbottonato della camicia di Kisshu e, tirandolo leggermente a se, lo baciò sulle labbra.
Il verde rimase all’inizio di sale per l’azione della sua koneko-chan ma poi, vedendo che uno dei suoi sogni si stava finalmente realizzando, rispose al bacio,
Il ragazzo spostò un occhio per vedere le reazioni di quelle ragazze e dentro di se sorrise nel vederle.
I due quando si staccarono ripresero la loro strada, lasciando con un pugno di mosce il gruppo di gatte morte.
Quando furono abbastanza lontani da occhi indiscreti, proprio all’interno del parco Inohara, Kisshu bloccò la ragazza, sul viso uno sguardo che era la personificazione stessa della felicità.
-Ho superato la prova? Sono ufficialmente il tuo fidanzato?- Chiese lui a conferma di ciò che aveva sentito e vissuto poco prima.
La rossa stava guardando in basso imbarazzata ma non tanto da far spuntare la sua coda e le sue orecchie da gatto.
-Io- fece lei tremante -direi di sì Ki-chan- poi alzò lo sguardo con un sorriso timido.
Il verde sorrise a suo modo, le prese il mento con un dito e lo alzò -Ora mi tocca darti un bacio anch’io-
Kisshu la baciò con trasporto tale che le caratteristiche feline della rossa spuntarono fuori.
L’urlo di disapprovazione della ragazza però ruppe il momento magico così come il suo pugno, leggero, in testa al ragazzo che ridacchiò -Sei sempre violenta lo sai.-
A quel punto l’alieno la coprì con la giacca che teneva dentro la cartella e si diressero verso il cafè.
Sorridendo però di avere finalmente messo un punto fermo sulla loro storia.
 
Atsushi Kaze era un uomo imponente e lo sguardo arcigno, vestito con un elegante abito su misura dalle cui maniche, se qualcuno era abbastanza attento da notarlo, spuntava una parte di un tatuaggio.
Sul mignolo e sull’anulare della mano sinistra si potevano vedere bene due anelli d’oro.
Kaze stava attraversando i corridoi di un elegante edificio tradizionale.
Arrivato davanti ad una porta, ai cui fianchi c’erano due uomini altrettanto imponenti come lui, che vedendolo l’aprirono e lui entrò.
La stanza non era altro che una palestra al cui interno c’era un uomo alto ma meno grosso di Kaze.
I capelli neri tagliati a caschetto, gli occhi nocciola, il naso piccolo e le labbra da cui non si capiva se vi era disegnato un sorriso oppure se c’era solo indifferenza.
-Yamaguchi-San, le porto delle brutte notizie.- cominciò Kaze -Saionji-San non vuole accettare la nostra offerta di collaborazione-
Soichiro Yamaguchi guardò tristemente il suo collaboratore -Sa cosa vuol dire?- chiese lui
L’altro annui -Sì, ma ha detto che non ha paura della nostra azienda e che con noi non vuole nessun rapporto.-
Il moro sospirò -Va beh, Kaze-san, aspettiamo qualche tempo e lasciamo raffreddare la situazione, poi agiremo di conseguenza.-
L’altro annui -Come vuole Yamaguchi-San, sappiamo molto bene come agire- detto ciò fece un inchino ed uscì, lasciando il suo capo alla sua cyclette.
 
 
Marco stava attendendo la squadra appoggiato con la schiena al pulmino che avrebbe utilizzato per andare fino all’aeroporto e poi lì l’avrebbe caricato sull’aereo.
Così che sarebbe stato utilizzato come mezzo anche nell’isola di Hokkaido.
Sembrava perso nei suoi pensieri ma non era esattamente così.
-Non è una mossa azzardata andare in quella zona?- Chiese una voce dentro la sua testa -E’ molto probabile che sia una trappola.-
La spia non si scompose e rispose mentalmente -Forse Asia ma dobbiamo andare di persona a controllare.-
La voce si rifece sentire -Dovresti pensare alla sicurezza dei tuoi obbiettivi lo sai?-
Marco continuo a rimanere senza espressioni -Asia non penso di riuscire a fermare quel gruppetto, sono molto motivate e poi abbiamo già messo in sicurezza i loro famigliari.-
-Questo era il minimo- rispose la voce -comunque stanno arrivando- detto la ciò la voce si silenziò.
Il castano alzò lo sguardo e vide le mew mew, gli alieni, Ryo e Keiichiro uscire dal cafè con le valigie in mano.
-Scusa l’attesa ma qualcuno voleva portare dieci valigie- fece Ichigo irritata guardando Minto.
-Scusa cara se voglio essere comoda.- rispose lei incrociando le braccia.
Marco alzò solo gli occhi al cielo mentre gli altri sospirarono.
-Carichiamo le valigie e partiamo.- Fece Ryo serio -Siamo quasi in ritardo sulla tabella di marcia e non voglio altre perdite di tempo.-
Il viaggio fino all’aeroporto fu per fortuna veloce.
Ed arrivate all’hangar la squadra, tranne Ryo e Kei, si stupì che la spia caricava il mezzo direttamente sull’aereo.
Scesi dal mezzo si diressero verso il ponte di volo superiore, dove avrebbero preso posto.
-Incredibile- fece Minto -Non pensavo che la nostra spia potesse avere questo tipo di mezzi.-
Il castano recepì una piccola stoccata -Pensavi forse di essere caricata su un aere da trasporto militare?- Rispose lui -Sono troppo lenti quindi ho optato per un aereo da trasporto jet-
Lei guardò male l’uomo ma non  rispose più e andò a sedersi vicino al suo fidanzato.
Marco invece si diresse verso la cabina di pilotaggio lasciando soli le mew mew e i ragazzi.
Durante il rullaggio Zakuro volle togliersi una piccola curiosità -Scusate- fece diretta verso gli alieni -Ma voi siete parenti? Ogni tanto vi sento chiamarvi fratellone o fratellino ma lo siete per davvero?-
I tre si guardarono -Per essere esatti- fece Pei -Solo io e Taruto siamo fratelli di sangue mentre Kisshu è stato adottato**-
-Già- fece ridacchiando il verde -in realtà solo loro cugino.-
-Quindi sei figlio di una sorella o fratello del papà o della mamma di Pei e Taruto?- chiesero all’unisono Retasu e Ichigo.
-Non esattamente- Rispose Kisshu.
-Vedete- spiegò Taruto -Nostra madre, cioè la mamma mia e di Pei, ha sposato il fratello della mamma di Kisshu mentre sua mamma ha sposato il fratello di nostra madre.-
-Una bella famigli di casinisti insomma.- Fece Minto guadagnandosi le occhiatacce di molti.
Purin però sembrava un po’ turbata -Quindi Kisshu onii chan non ha più la mamma come me?-
Kisshu si irrigidì -Piccola su Gea, prima che portassimo la mew aqua, era decisamente semplice che si diventasse orfani o che i genitori perdessero i figli prima del tempo.- Spiegò lui
-I miei genitori sono morti a causa di un crollo di una grotta- Ichigo l’abbracciò -Però hai avuto due zii che ti hanno preso con te e due fratelli adottivi che ti vogliono bene.-
Lui annuì -Si micetta-
Ryo guardò Zakuro, sembrava quasi che avesse intuito la storia dei tre e che volesse fargli vedere che non erano troppo diversi da loro due.
-Senti lupacchiotta.- Fece il verde godendosi l’abbraccio della sua ragazza -Anche te…-
Non finì la frase che la viola annuì -Sì, sono anche io orfana a causa di un incidente stradale ma non mi va di parlarne.-
Proprio in quel momento Marco comunicò di mettersi le cinture di sicurezza per il decollo.
-C’è una cosa che però vorrei sapere io.- Chiese Retasu rivolta a Ichigo -Perché sei così raggiante?-
-Io- fece lei imbarazzata -Beh diciamo che ci sono delle novità-
-Non dirmi che?- chiese indignata Minto
-Già uccellino la mia micetta mi ha promosso da ragazzo in prova a fidanzato ufficiale.-
La ragazza mora sospirò -C’era da aspettarselo-
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
*In Giappone è prassi comune che gli studenti delle superiori frequentino dei corsi pomeridiani e preserali per aumentare le possibilità d’accesso alle migliori università del paese.
 
**Particolare che l’autrice del manga ha rilasciato durante un’intervista.

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** Furano ***


Gonda rientrò in quel momento in casa.
Il collo e la schiena gli dolevano ancora a causa di un compagno di scuola che quella mattina, inviperito dal fatto che  i suoi messaggi verso Purin gli fossero tornati indietro con tanto di avvertimento che sarebbe stato denunciato se avesse continuato.
Il ragazzo in questione, il capitano della squadra di lotta, l’aveva preso e sbattuto contro un muro avvertendolo che quello scherzetto non gli era piaciuto per niente.
Gonda sulle prime aveva sorriso impaurito, dicendo che non capiva di cosa stava parlando ma quando l’altro gli aveva mostrato il messaggio lui non poté che deglutire.
L’avevano beccato, questo era il suo pensiero spaventato.
A quel punto ridacchiò -Avrà smesso, sai come sono le Gaijin.-
Il ragazzo più grande affilo lo sguardo ancora più irritato -Piantala idiota di cercare scuse, sei fortunato che non abbia voglia di darti una ripassata.-
Dopo di che lo lasciò andare -La prossima volta però non sarai così fortunato.- gli disse prima di allontanarsi.
Stava per prendere le scale e salire in camera sua quando una delle cameriere non si avvicinò a lui.
-Scusi signorino- fece lei a mezza voce -suo padre l’attende nel suo studio-
-D’accordo signorina Yomi- a quel punto scese i due gradini che aveva appena salito e si diresse verso la stanza indicata, bussò e attese che da dentro ci fosse l’invito ad entrare.
Cosa che avvenne subito.
Il corvino entro dentro e guardo verso il padre, in piedi dietro la scrivania nel mentre osservava la grande finestra che dava sul giardino, che gli dava le spalle.
-Gonda- fece l’uomo con un tono di voce decisamente contrariato -Cosa ti avevo detto dei Gaijin?-
Lui strabuzzo gli occhi -Di stragli lontano e se dovevo proprio avere dei rapporti con loro di averne il meno possibile.-
Rispose pronto lui
L’uomo però non sembrò convinto della risposta del figlio -Allora perché il preside mi ha comunicato che dal tuo cellulare sono partiti dei messaggi in cui si diceva che una Gaijin era una poco di buono?-
Il ragazzino sbiancò -Ma dai non crederai a quel…-
Il padre si schiarì solo la voce con due colpi di tosse, segno per Gonda che stava perdendo la pazienza -Senti figlio- Cominciò -ho fatto i miei controlli e la cosa che mi ha detto il tuo preside è vera.-
Gonda cominciò a mordersi il labbro inferiore per la rabbia mentre il padre continuava a parlare
-Te lo dico una volta sola tu e i Gaijin non dovete avere nulla a che fare. Se è o non è una poco di buono a te non deve interessare.-
Lui annui nervoso -Inoltre se metti in giro voci infondate su qualcuno tu colpisci l’onore della nostra famiglia sia ben chiaro.
Ho parlato col preside metterà sotto silenzio tutta la faccenda ma prossima volta sarò io stesso ad agire… Hai capito?-
Il padre girò solo il viso verso il figlio -Sì padre- fu la sua laconica risposta.
-Ora puoi andare-
Gonda girò i tacchi ed uscì dallo studio con passo marziale dirigendosi verso la sua camera con un unico pensiero: “Purin doveva pagargli anche quella”. 
 
 
Marco guardava l’aereo fendere tranquillo l’aria.
Sul viso non c’era nessun tipo di espressione, solo concentrazione anche se il velivolo viaggiava con il pilota automatico e lui avrebbe potuto godersi l’oretta di volo in tranquillità.
Finché non sentì la porta della cabina aprirsi, la spia sapeva che quel modello non aveva ancora la porta blindata e con la chiusura automatica apribile solo dall’interno quindi non si preoccupò visto che le uniche persone a bordo erano persone fidate,  e da lì vide spuntare Purin, Taruto e Retasu.
La più giovane delle mew mew sprizzava energie da tutti i pori come il suo solito, mentre l’alieno sembrava abbastanza scazzato invece la mew focena titubante, sembrava quasi nervosa.
La biondina si avvicinò al “pilota” con un largo sorriso
-Scusa Marco-San- fece lei -disturbiamo?-
Il castano scosse la testa -Tranquilla Purin-Chan.- rispose lui -Cosa vi porta qui?-
-Beh- fece lei grattandosi la nuca -mi sarebbe piaciuto vedere la cabina, non lo mai fatto, e anche osservare il volo da qui.-
Taruto sbuffò -Non hai mai volato?- chiese lui.
Lei scosse la testa -Non ho mai preso un aereo prima d’ora tu?-
L’alieno guardò male la fidanzata -Per volare ho volato ma come ben sai non ho mai preso uno di questi trabiccoli.-
Marco e Retasu notarono una certo impaccio nelle sue parole.
-Beh- fece la spia -Com’è volare su un aereo sapendo volare di tuo?-
Il castano deglutì, ci penso un memento o poi rispose -Mi sento strano ecco-
-Hai paura?- chiese senza pensare Retasu
A quel punto l’alieno avvampò imbarazzato ma prima che potesse rispondere la verdina cominciò a chiedere scusa mentre Purin rideva.
Marco fece un piccolo sorriso -Tranquillo Taruto-Kun- fece lui -Ci sono passato anche io.-
L’altro lo guardò male -Che?-
La spia alzò le spalle e poi spiegò -Durante le prime missioni mi sono trovato, a volte, a dovere apprendere nuove tecniche… Beh diciamo che all’inizio ero abbastanza dubbioso su di esse e su me stesso.-
Taruto annuì ma non volle esprimersi di più, forse perché c’erano Purin e Retasu lì presenti.
-Se può esserti d’aiuto questi trabiccoli sono i più sicuri mezzi di trasporto al mondo.-
-Sarà- fece lui -ma non mi piacciono.- Intanto guardava fuori dal finestrino le nuvole che avevano di fronte.
-Rallegrati che con l’aereo ci metteremo solo un’oretta per arrivare sull’isola di Hokkaido.-
-Poi lì?- chiese Retasu
-Poi lì ci sposteremo in una villa attrezzata nel centro dell’aerea di massima criticità e faremo dei cotrolli.-
-Non sarà pericoloso?- Chiese Taruto
-Dai Trau-Taru non sarà più pericoloso della volta che siamo rimasti bloccati sotto il palazzetto che ospitava quel meeting di prestigiatori.- fece Purin allegra
L’alieno ridacchio -Ci siamo messi nei casini quella volta.-
Retasu a quel punto accarezzo la testa dei due.
-Quella volta ci avete fatto prendere un bello spavento.- 
Marco guardo sorridendo la verdina “Sarà un’ottima madre” pensò.
I due più piccoli si annoiarono presto di stare lì e tornarono dagli altri mentre la mew focena rimase assieme alla spia.
-C’è qualcosa che volevi chiedermi Retasu-Chan?- Chiese lui serio
-Sì- fece lei nervosa -Volevo sapere se c’è la possibilità, secondo te, di trovare un accordo con quei due.-
Il castano scosse la testa -Mi spiace Mew Retasu ma la mia esperienza mi dice che sono due pazzi.-
-Ma Kiss…- La ragazza provò a ribattere ma venne interrotta da Marco che si voltò scuro.
-Loro tre erano invaghiti di voi tre, non erano pazzi e in più non avevano la mente così ottenebrata dalla fedeltà a Deep blu; a parte Pei che si è svegliato giusto in tempo, come lo sono quei due.-
Retasu guardò male l’uomo -Non li conosci nemmeno forse se proviamo a parlargli…-
La spia alzò gli occhi al cielo -Hanno ucciso a sangue freddo la governante di casa Aizawa non penso che vogliano ascoltare le nostre proposte.-
La verde a quel punto non potè che annuire -Quindi dobbiamo proprio combattere?-
L’altro torno a guardare davanti a se -Sì, non abbiamo scelta- fu la sua laconica risposta.
A quel punto la ragazza si giro corrucciata e torno da Pei che, appena si sedette al suo fianco, la guardò con severità
-Ti ha detto ciò che ti avevo detto io?- Chiese lui sottovoce
-Già- disse lei annuendo -mi spiace non poter trovare un modo pacifico per dirimere questa questione.-
A quel punto Pei gli strinse la mano per fargli forza e abbozzo un sorriso per lei -Reatsu è questo che amo di te, questa tua sincerità, questa tua limpidezza di pensieri e di parole-
La ragazza avvampò per i complimenti -Grazie Pei-Kun-
I due si stavano per baciare quando Kisshu gli interruppe osservandoli -Ehi non fate caso a me- Fece lui ridendo ma un potente pungo gli piovve sulla nuca da parte di Ichigo che lo trascino via verso il suo posto.
-Dai micetta stavo scherzando- provo a scusarsi lui -Piantala Baka e lascia loro un po’ di priavacy-
I due fidanzati guardarono esterrefatti la scena mentre dietro di loro Minto, Ryo, Zakuro e Keiichiro  scuotevano la testa infastiditi dalla immaturità dell’alieno.
Invece Taruto e Purin, davanti, ridacchiavano per la scena.
In quel momento però il loro “pilota” avvertì loro di allacciarsi le cinture di sicurezza visto che stavano per atterrare all’aeroporto di Sapporo.
Appena atterrati, nel giro di una mezz’ora, li loro aereo era stato sistemato in un hangar appartato dell’aereostazione, il pulmino fatto scendere e posto in direzione Furano.
In poco meno di due ore erano arrivati alla loro destinazione, un enorme casa posta poco fuori l’abitato la città di Furano.
Per raggiungerla dovettero superare dei check point delle forze di autodifesa nipponiche messi per impedire ai curiosi di avventurarsi in zone pericolose e per non disturbare le indagini degli scienziati sui fatti che lì stavano avvenendo, infatti quella zona era piombata in freddo invernale nonostante fosse primavera inoltrata.
Durante il viaggio Marco si premunì di fermarsi poco prima della zona incriminata per far cambiare a tutti gli abiti e mettere qualcosa di più pesante.
-Mah è enorme- fece stupita Ichigo.
-Sembra quasi la mia casa di vacanza vicino a Nagano- chiosò Minto.
-Non ci hai mai detto di avere una casa lì- disse Retasu voltandosi verso l’amica.
L’altra alzò le spalle -Non l’avete mai chiesto e poi io non sapevo che sapeste sciare…Beh almeno su qualcuno sono sicura data la sua naturale pigrizia-
Intanto guardava sottecchi Ichigo che rispose allo sguardo dell’amica affilando lo sguardo -Parli di me?-   
-No, del muro dietro di te.- Fu la replica della Mew Bird ma la loro schermaglia dialettica venne bloccata da due palle di neve che gli piovvero direttamente in testa.
Le due si girarono indigniate per vedere chi era stato, avevano dei sospetti su chi poteva essere ma quando videro che una delle due responsabili del fatto era Zakuro, l’altra era Purin, rimasero a bocca aperta.
-Beh che vi prende?- Chiese la più vecchia delle mew -Non avete voglia di battagliare un po’?-
-E’ stata Zakuro one-chan a dare  l’idea.- Purin stava giocherellando, come un giocoliere, con quattro palle di neve che erano pronte per essere lanciate.
Minto e Ichigo si guardarono, poi guardarono le due e poi tornarono a guardarsi -Tregua!?- fecero all’unisono.
Poi presero un po’ di neve, l’appallottolarono e la lanciarono verso le due mew mew responsabili del loro freddo alla testa.
Retasu guardò le amiche con tanto d’occhi ma la sua attenzione fu presto rapita dai tre alieni che sembravano impauriti dalla neve.
Si accostò a loro guardandoli curiosa -Non avete mai visto la neve?- Chiese lei
I tre scossero la testa -L’abbiamo vista la neve- Fece Taruto
-Solo che- prosegui -Kisshu -Non ci piace molto-
-Per noi la neve è la morte bianca- spiegò Pei osservando titubante le quattro ragazze che si divertivano a lanciarsi la neve.
Ryo, vedendoli così tirati e spinto dal suo ex tutore ed amico, si avvicinò ai tre -Allora dateci una mano a portare dentro i bagagli mentre le bambine giocano.- ed indicò le mew mew con la testa.
Per la prima volta Kisshu sentì di ringraziare il biondo per quello che sembrava più un ordine che una proposta.
I tre presero i bagagli loro e delle loro fidanzate portandoli verso l’entrata dell’edificio.
Un enorme abitazione che dall’esterno assomigliava ad una casa tradizionale giapponese su due piani con un bel camminamento che ne percorreva tutto il perimetro.
Marco usci dall’angolo sinistro e si avvicinò a loro.
-Ho aperto l’acqua per la cucina e i bagni, possiamo entrare.-
-Per il riscaldamento?- Chiese Pei freddo
-Tranquillo per quello è bastato inviare un messaggio con il cellulare e si acceso da se.-
Infatti appena Marco aprì la porta un bel tepore gli investi.
-Le ragazze?- Chiese la spia non vedendole.
-Direi più le bambine- fece Ryo facendo un gesto con la testa
-Dai Ryo si stanno divertendo lasciale fare.- Keiichiro riprese bonariamente il biondo entrando.
Marco guardò i tre alieni un po’ sorpreso -Voi tre invece? Non avete voglia di imitare le ragazze? Posso capire Pei che è un musone ma voi due?-
Taruto guardò male la spia -Storia lunga- disse mente si toglieva le scarpe e si metteva delle ciabatte per stare in casa.
Kisshu e Pei, invece non dissero niente, ma sembravano nervosi.
Il castano scosse le spalle si girò sui tacchi e lasciò entrare Ryo, Retasu e Keiichiro.
Fece un balzo, evitò un palla di neve che aveva poco prima mancato Minto e richiamo le quattro.
Erano visibilmente arrossate e bagnate per la battaglia a palla di neve ma felici.
La spia, a quel punto, accompagno le mew mew, gli alieni e i due scienziati all’interno della casa, mostrandogli i vari ambienti.
Appena entrati si apriva, superato l’ingresso,  l’enorme soggiorno che faceva da sala da pranzo, lì prendevano posto quattro enormi divani che stavano attorno ad tavolino basso, un altrettanto grande tavolo a cui potevano sedere una dozzina di persone.
-Almeno staremo comodi- fu il commento di Purin.
Su una parete era posto una Tv al plasma che ne occupava una grossa fetta con al di sotto un mobile che conteneva una console per videogiochi e per vedere dvd e blue-ray.
Da una delle porte del soggiorno si accedeva ad una sala fitness, con annessa sauna e bagno con doccia, preso subito in ostaggio dalle quattro guerriere della neve che lo utilizzarono per darsi un’asciugata ai capelli.
-Kisshu blocca ogni tuo pensiero sconcio- fu la il pronto avvertimento di Ichigo nei confronti del fidanzato prima di entrare in bagno.
-Ma cosa vai a pensare? Io sono un angioletto- Fu la sua risposta con un sorriso colpevole ma al tempo stesso malizioso di lui.
Quel sorriso fu la conferma di ciò che pensarono tutti, cioè che lui aveva fatto dei pensieri non molto pudici su quella sauna e sulla sua Koneko-chan.
Ritornati in soggiorno, Marco lì condusse prima in un bagno più piccolo, poi in studio con biblioteca, il magazzino ed infine nella cucina che faceva invida a quelle dei Grand hotel.
-Così ti puoi divertire Kei- fu la battuta di Ryo nel vedere quello splendore.
Il tour si concluse al piano superiore, dove le c’erano 6 stanze da letto, con bagno provvisto di doccia e jacuzzi, poste lungo un corridoio.
-Spero che la casa vi piaccia- fece senza troppa enfasi Marco.
-Scusa ma l’UNCIA quanto ha speso per tutto ciò?- chiesero tutti all’unisono.
 
-Niente, questa è una casa confiscata ad un clan della Yakuza e data in gestione al servizio segreto giapponese.
L’UNCIA la solo chiesta in prestito, comunque io direi di riposarci almeno due ore prima di cena-
Tutti sembravano entusiasti della proposta della spia.
-Per le stanze prendete quelle che volete, tranne quella in fondo a destra che è già occupata da me.-
-Beh se le cose stanno così- Fece guardandosi attorno Purin -Io e Taru-Taru prendiamo la stanza vicina alle scale a sinistra.-
Detto ciò la biondina prese per mano il castano e lo trascinò nella stanza, con lui che protestava a gran voce e le ricordava che i loro bagagli erano di sotto.
Solo quando furono all’interno si accorse di questa dimenticanza e, di nuovo, trascinò il giovane alieno verso le stanza inferiori per prendere le valigie.
Tutti guardarono la scena con un leggero sorriso ma solo Minto si azzardò a commentare
-Secondo voi Taruto avrà della braccia di riserva? Perché se continua così Purin gliele staccherà.-
-Beh uccellino Taruto sarà ben contento di perdere le braccia per colpa della scimmietta- fu la risposta divertita di Kisshu.
-Comunque- prosegui lui -Io prenderei quella vicina alla loro, sei d’accordo micetta?-
Ichigo annui solamente
Tutti la guardarono dubbiosi, tranne Marco che si era già ritirato nella sua stanza
-Cos’hai Ichigo? Sembri nervosa?- Chiese Retasu premurosa
-Io!? Niente!- fu la risposta urlata della ragazza rossa come un peperone.
-Non ne che sei imbarazzata dal fatto che dormirai per la prima volta con Kisshu nello stesso letto?-
I due avvamparono dalla battuta maliziosa di Minto.
Fino a quel momento Kisshu aveva sempre scherzato, anche in maniera pesante e senza pensarci su.
Inoltre lo sguardo torvo di Zakuro, Ryo e Pei gli rammentarono di stare tranquillo, soprattutto quello della mew lupo.
-Beh noi andiamo a prendere le nostre valigie e ci sistemiamo.- detto ciò il verde prese per mano la rossa e scesero di sotto, proprio quando i due più piccoli stavano risalendo.
-Ci siamo persi qualcosa?- Chiesero all’unisono di due che avevano notato l’imbarazzo dei due.
-No, nulla- fecero gli altri in coro.
-Zakuro che stanza vuoi?- Chiese Ryo alla sua fidanzata, lei si guardò attorno e poi fece un’alzata di spalle -Sono tutte uguali, quindi vada per l’altra vicina alle scale.-
Il biondo annui e  quindi scese a prendere le valigie mentre Zakuro entrò in stanza.
Keiichiro capì subito che stanza volesse Minto e sorrise -Entra in stanza io vado a prendere i bagagli.-
Lei annui felice, pose un leggero bacio sulle labbra del ragazzo e corse nella stanza di fianco a quella occupata da Zakuro e Ryo.
-Alla fine siamo rimasti noi e non abbiamo molta scelta- fece laconico Pei.
Retasu gli sorrise imbarazzata -Pei-kun mettiamo le nostre cose in stanza e poi si vedrà.-
Lui annui, strinse per l’ennesima volta la mano della sua ragazza per dargli forza, capendo il motivo del suo nervosismo.
-Senti Reta-chan se tu non vuoi non faremo niente stanotte, se vuoi che io dorma di sotto su uno dei divani, io lo farò.-
La verde si voltò verso l’alieno che le stava sorridendo, scosse la testa -No, Pei-Kun tu dormirai con me- fece lei balbettante.
Quando sentirono che gli altri stavano risalendo si staccarono di malavoglia e scesero per prendere le loro valigie.
 
Frattanto nella stanza occupata dai più giovani del gruppo l’atmosfera era cambiata, da allegra e giovale era diventata molto più tesa.
-Lì hai presi- fece balbettante Purin
Taruto annuì -Sì, stupida non voglio fare cavolate- rispose tartagliando anche lui
I due si guardarono rossi in viso tesi, poi la mew scimmia abbraccio con forza il suo alieno e poi gli pose un bacio a fior di labbra.
-Sai che ti voglio- fece lei ancora timida.
-Adesso il coraggio che avevo quando ti ho rivisto è andato a farsi benedire- rispose lui rigido.
-Cerchiamo di farlo tornare allora.- fu la replica di lei che però lasciava trapelare una certa tensione.
-Come?- fu la risposta farfugliata del castano.
La ragazza scosse la testa -Baciami come hai fatto al cafè- fece Purin titubante lei
Taruto deglutì poi prese tra le mani il viso della bionda e gli pose un bacio che lentamente diventò sempre più passionale.
Quando si staccarono per tiare il fiato il sorriso della ragazza diceva che era quello che voleva da lui.
A quel punto fu lei a baciare il ragazzo con passione ma lui dovette staccarsi quasi subito.
-Scusa scimmietta ma se non prendo tu sai cosa rischiamo di fare un errore.-
Lei sbatte gli occhi confusa ma poi capì cosa diceva il fidanzato.
Lo vide armeggiare con la sua valigia e tirare fuori una scatoletta.
-Ora siamo pronti- a quel punto si fiondò di nuovo sulla ragazza baciandola con tutto l’amore e la voglia che aveva.
Le mani di lei cominciarono ad armeggiare con i vestiti dell’alieno per spogliarlo, un brivido di piacere gli attraverso la schiena quando Purin gli bacio il petto nudo e ciò gli fece perdere la testa.
Tolse d’impeto i vestiti della ragazza con uno schiocco delle dita e si lancio su suoi seni, dando così il via alle danze.

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** Discorsi ***


Ichigo e Kisshu, una volta sistemata la loro roba, erano scesi in soggiorno con un libro di testo in mano ma, invece di mettersi vicini per studiare, si erano divisi.
L’alieno su un divano e la ragazza su un altro, quella tensione era percepibile da tutti così che Keiichiro e Zakuro si guardarono un attimo e poi, con tacito accordo, agirono.
La ragazza dai capelli viola salì in camera, prese due grossi asciugamani e due più piccoli, e tornò nella sala.
-Ichigo vuoi farmi compagnia? Ci facciamo una sauna assieme?- propose Zakuro alla sua leader.
La rossa sbatte gli occhi sorpresa, poi annui capendo le intenzioni della amica.
-Certo- quindi si alzò e segui l’amica verso il luogo proposto, non senza prima aver lanciato uno sguardo a Kisshu che rispose con un sorrisetto.
Quando le due furono sparite fu la volta del pasticcere di agire.
-Senti Kisshu- il richiamo gentile fece girare l’alieno -Potresti venirmi a dare una mano? Devo prendere un po’ di roba in magazzino per la cena e da solo non ci riesco-.
-Dov’è il biondino e mio fratello Pei?- Chiese lui non proprio contento
-Stanno discutendo di domani ed io ho preferito lasciarli da soli per preparare la cena.-
Fu la risposta docile del moro.
L’alieno sbuffo, poi si alzò e raggiunse l’uomo.
Intanto nella sauna Ichigo e Zakuro si stavano godendo il calore della stanza.
La più grande delle due guardava in alto pensierosa mentre la più piccola teneva lo sguardo chino.
-Senti Ichigo- fece la mew lupo -sei preoccupata per stasera?-
La schiettezza dell’amica fece sussultare la mew neko -Sì, si nota tanto?- rispose lei
-E’ naturale che sia così, anche perché da quanto tempo non passi una nottata nello stesso letto con il tuo ragazzo? Anni- fece comprensiva Zakuro. -Inoltre so che tu l’hai già fatto e quindi hai paura che questo non faccia piacere a Kisshu.-
Ichigo annui imbarazzata, intanto l’altra continuava -Io non è che mi fidi molto di Kisshu ma negli ultimi tempi lo rivalutato un po’, sembra molto più maturo e poi stasera mi è sembrato anche lui... come dire…-
-Intimidito- fece ridacchiando Ichigo.
Zakuro sorrise -Sì, mi sembra tanto che le sue battute siano tutto fumo e niente arrosto, adesso che ha capito come comportarsi con te lo trovo che sia, giustamente, un po’ contratto.-
La rossa a quel punto lo sguardo verso l’amica -Che devo fare secondo te?-
L’altra sospirò -Se fossi in te cercherei di non correre se non vuoi fare determinate cose non farle ma devi essere chiara fin da subito con lui.
Dovete parlarvi e mettervi d’accordo, poi ho notato che i letti si possono dividere quindi potete dormire in letti separati e non in stanze diverse.-
Ichigo si sentì rincuorata dal discorso della più grande, ringrazio, uscì e andò nella doccia per lavarsi via il sudore.
 
Kisshu stava reggendo la roba che Keiichiro stava prendendo dalla dispensa, lo sguardo serio rivolto verso il cuoco in attesa che lui parlasse.
-Mi sembri un po’ intimidito Kisshu-san- fece il moro mentre controllava alcune scatole.
-In che senso- chiese l’alieno cercando di svicolare la questione.
L’altro sospirò -So cosa provi per Ichigo-chan e so che adesso ti ritrovi in una situazione che fino a poco tempo fa sognavi solo.-
Il verde ci coloro un poco ma cerco di non darlo troppo a vedere -Secondo voi non saprei come comportarmi in certe situazioni?- chiese lui irritato
-Beh- fece accondiscendente Keiichiro -diciamo che i tuoi trascorsi con lei non sono proprio il massimo della positività.-
Kisshu sbuffò -Ero un ragazzino alle prime armi e abbastanza arrabbiato con voi umani, certo che non sapevo come comportarmi!-
Il pasticcere annuì mentre gli passava un’ennesima scatola di cibo -Ammettere questo fa di te un uomo Kisshu-san-
-Ma non mi aiuta di certo con la mia micetta.- rispose l’alieno assottigliando lo sguardo.
-Invece sì, non tutto in una relazione si basa su qualcosa di dolce ma anche sul salato e l’amaro.-
Spiegò il moro -bisogna saper accettare ciò che ci arriva e poi non sempre i dolci o i piatti più buoni  sono quelli facili da fare e subito pronti.
A volte bisogna saper aspettare che la lavorazione sia al punto giusto, che il forno sia alla giusta temperatura…-
Kisshu ridacchiò divertito -Ho capito cosa intendi Akasaka, devo aspettare Ichigo. Ho aspettato cinque anni posso aspettarne altri cinque.-
Keiichiro annuì -Bravo Kisshu-san cerca di non essere il vecchio Kisshu ma nemmeno il Kisshu di adesso, una via di mezzo sarebbe l’ideale-
L’alieno affilò lo sguardo arrabbiato -La fai facile tu-
-Prova a parlarne con lei, apri il tuo cuore e vedrai che non rimarrai deluso.-
Detto ciò i due uscirono dalla dispensa magazzino e andarono in cucina dove trovarono Retasu intenta a tagliare la verdura.
-Ehi pesciolina- salutò la Kisshu appena la vide -Non sapevo che fossi così brava-
L’altra si avvide di lui e sorrise -Ciao Ki-kun si queste è una delle poche attività dove è richiesta una certa abilità dove non faccio danni-
-Mio fratello ne sarà felice allora- disse lui mentre posava il vario scatolame che Keiichiro gli aveva fatto portare lì.
La battuta dell’alieno fece arrossire la ragazza.
-Dai Reta-chan ti sminuisci troppo, in cucina per certi piatti sei molto più brava di me- la incensò Keiichiro.
-Grazie Keiichiro-san- farfuglio lei
-Scusate ora vado- salutò distrattamente Kisshu -devo fare una cosa.- ed uscì dalla cucina quasi scontrandosi con Pei che stava entrando.
-Kisshu dov’è Retasu?- chiese lui
-In cucina con Akasaka- rispose lui
Il viola rispose con un grugnito e al verde parve di vedere un leggero moto di gelosia negli occhi del fratello.
-La mia koneko-chan è tornata dalla sauna?- chiese invece Kisshu
Pei scosse la testa in segno di diniego ed entro in cucina.
Il verde sospirò e si andò a sedere di nuovo sul divano a leggere il suo libro.
Per sua fortuna dovette attendere poco l’uscita delle  due ragazze e quando la vide si alzò in piedi e si avvicinò a lei.
-Dobbiamo parlare- fecero imbarazzati all’unisono
Zakuro annui in modo da farle coraggio -Io vado a cercare Minto, oggi sembra che debba fare da mamma chioccia-
Detto ciò fece un occhiolino ai due e andò al piano superiore.
-Prima tu- invitò Kisshu
-Ok- fece la rossa prese un respiro e poi iniziò a parlare -Senti Kisshu, io stasera voglio dormire con te nello stesso letto ma non voglio, per ora, andare oltre.
Sono ancora un po’… Come dire… contratta dall’idea di andare oltre.-
Dicendo ciò le spuntarono la coda e le orecchie da gatto, cosa che fece ridacchiare l’alieno.
-Sai anche io sono della tua stessa idea, solo che non sapevo bene come dirtelo.- cominciò a rispondere lui.
-Inoltre- continuò -Mi dà fastidio che io non sia il tuo primo uomo anche in quel senso ma è la vita, come tu non sei la mia prima donna in quel senso.
Ma da qui possiamo fare le nostre esperienze e provare.. beh… cose nuove-
Quest’ultima cosa lo disse con una certa malizia e il suo solito sorrisetto.
-Beh- fece lei titubante e muovendo la coda nervosa -cominciamo a dormire assieme poi si vedrà-
Lui annui e poi la baciò.
 
 
Il maggiore degli alieni appena entrato cerco con lo sguardo Retasu e Keiichiro, tirando un sospiro di sollievo mentale quando li vide ben distanziati con uno intento a lavorare ai fornelli mentre l’altra era intenta a preparare i vari ingredienti.
Si fece palesare con un colpo di tosse e i due accorgendosi di lui lo salutarono.
-Finito di discutere voi due?- chiese Keiichiro mentre Retasu rimaneva in silenzio imbarazzata.
Pei annui solamente e tornò ad osservare la verde.
Il moro capì che era di troppo prese una tazza da the, una teiera che aveva dell’acqua calda dentro, delle bustine di the e zucchero ed uscì.
-Lo porto a Ryo, Pei per piacere controlli che non si bruci nulla.-
L’alieno si voltò verso di lui -D’accordo Akasaka-san- e mentalmente lo ringrazio per averli lasciati soli.
A quel punto si avvicinò alla ragazza e le accarezzo gentilmente una guancia.
-Sai- fece lui -non sai quanto vorrei in questo momento darti un bacio-
La verde si blocco a causa del disagio che provava, lei aveva sempre quella timidezza che la attanagliava e solo poche volte si sbloccava.
-Anche io lo sai- fece lei balbettando e tenendo la testa bassa.
-Sembra quasi che tutto sia contro di noi- rispose lui con difficoltà -In questi ultimi tempi tra il mio lavoro, il tuo e la scuola non abbiamo avuto modo di stare un attimo assieme.-
Spiegò con un velo di tristezza.
-Poi quando non ci sono queste cose- continuò lei pulendosi le mani sul grembiule -ci si mette la nostra missione… Come vorrei che non dovessimo combattere ma solo vivere la nostra vita.-
L’alieno notò che la sua ragazza stava quasi per piangere e a questo punto l’abbraccio con forza.
-Non temere Retasu-chan, supereremo anche questa cosa.-
Detto ciò si chinò e la bacò con trasporto e con tutta la passione che poteva trasmettergli.
La mew mew però si staccò dopo poco a malincuore.
-Sarà meglio che tu faccia quello che Akasaka-San ti ha chiesto se no rischiamo di mangiare carbone.-
Pei sbuffò contrariato ma fece come aveva detto la ragazza.
 
Keiichiro intanto aveva portato il the a Ryo che sembrava assorto nei suoi pensieri.
-Ehi Ryo tutto bene?- chiese lui al suo ex tutelato.
Il biondo si girò e guardò l’amico con mestizia -Più o meno Kei- fece lui -Sono preoccupato per la missione, ho paura che sia una trappola.-
Il moro capiva perfettamente le paure dell’altro e gli passo la tazza di the.
-Non possiamo fare altro che vedere gli sviluppi della faccenda ma ricordati che le ragazze e i nostri amici sono molto forti e possono trarsi d’impiccio da qualsiasi problema gli si pone di fronte.-
L’americano guardò pensieroso la tazza ed annuì poco convinto -Speriamo.-
 
Zakuro, dopo essersi messa la giacca e il berretto di lana scese di nuovo in soggiorno dove vide Ichigo e Kisshu seduti vicini a studiare i rispettivi libri.
Sorrise nel vederli di nuovo distessi e quindi uscì sul camminamento.
Ne percorse un breve tratto e finalmente trovò la sua amica, rannicchiata su se stessa che guardava il cielo della sera.
-Cosa ci fai qui fuori al freddo?- Chiese la mew lupo
Minto si voltò verso di lei con gli occhi rossi che fecero intuire alla ragazza più grande che aveva appena smesso di piangere.
-Zaku-sama- fece la mew bird -se desiderassi che la mia nonnina tornasse indietro sarebbe una cosa brutta?-
Lei scosse la testa e andò ad abbracciarla -No, Minto-chan è normale-
-Sai in questi giorni mi sarebbe piaciuto chiedere a Marco-san sarebbe possibile tornare indietro a salvare la mia nonnina- spiegò lei -Ma poi mi hanno riferito gli esiti dell’autopsia.-
La viola guardò interrogativamente l’amica -quali sono stati gli esiti?-
Minto a quel punto esplose di nuovo in un pianto sommesso e si strinse al seno dell’altra -La mia nonnina se non fosse morta a causa dell’infarto provocato dall’attacco di quei bastardi sarebbe morta a breve a causa di un dannatissimo tumore ormai completamente inoperabile e silente.-
La mew lupo massaggio la schiena dell’altra cercando di rincuorarla -Ho paura che Marco-san poco avrebbe potuto fare, ho come l’impressione che non sappia nemmeno lui bene come andrà il futuro o almeno sappia come non deve andare.-
Minto tra un singulto e l’altro annuì -Per questo non voglio chiedere, ho paura della risposta.-
La viola osservò un attimo il cielo -Sai nemmeno io, in questo momento, non so cosa consigliarti ma di una cosa sono sicura.
Dobbiamo impedire che altre persone perdano la vita a causa di quei due e dobbiamo impedire il ritorno dei generali… Sei d’accordo?- fece risoluta lei
la moretta si asciuga la ennesime lacrime della serata e fece di sì con la testa.
-Ora vai a sciacquarti la faccia che fra poco ci tocca fare un briefing per domani.- le consigliò la più
-Ok- detto ciò le due si alzarono e rientrarono in casa.
 
Marco si stava dirigendo verso la doccia  per togliersi l’intontimento del risveglio.
Aprì il getto dell’acqua calda e  lo regolo in modo da non rimanere ustionato.
-Con chi andrai?- chiese la voce di Asia nella sua testa.
-Tirerò a sorte- fece lui sbuffando mentalmente
-non la trovo un’ottima soluzione- lo riprese la voce.
-Lo so- ribatte -ma sappiamo che non è un'unica fonte di energia che produce questi scompensi.-
-Quindi bisogna dividere le forze?- chiese scettica la voce -Sono molto forti i nostri obbiettivi ma potrebbero non farcela stavolta.-
-Lo so- ammise la spia -ma dobbiamo correre dei rischi.-
A quel punto chiuse il getto, si asciugo e tornò in camera dove si rivestì.
Scese quindi in soggiorno dove trovò quasi tutti attorno allo schermo della Tv e fece un cenno di approvazione.
-Mancano solo Purin e Taruto.- constato lui
Minto guardò in alto irritata -Vado a svegliare i due dormiglioni-
 
 
La mew bird salì le scale con un certo nervosismo, i due piccoletti stavano facendo tardi e questo le dava fastidio.
Si avvicinò alla porta e cominciò a bussare con forza. -Ehi voi due sveglia! Stiamo aspettando solo voi-
All’interno Purin si morse un labbro per non far capire alla compagna cosa stava facendo con Taruto che si era bloccato, al sentire il bussare alla porta, durante l’ennesima spinta.
-Sì, arriviamo subito- Grido la biondina balbettando.
L’alieno sospirò e si appoggiò su seni di lei -Potrei abituarmi a questi cuscini- Fece lui sorridendo malizioso.
-Lo spero- rispose Purin con lo stesso sorriso -Mi hai fatto passare le più belle due ore della mia vita-
Taruto si fece serio -Però all’inizio ti ho fatto del male- e guardo il lenzuolo bianco macchiato di sangue.
La mew scimmia scosse la testa -Sciocco Taru-Taru non lo sai che le ragazze, la prima volta che lo fanno, perdono sangue?-
Il castano sbuffò -Speravo che ci fosse un altro metodo per vedere se era la prima volta.-
Lei a quel punto lo baciò -All’inizio faceva male ma poi , per tutti kami. è stato incredibile-
Taruto ridacchio -Anche per me- riprese le labbra della sua fidanzata -ma sarà meglio andare se non quell’uccellaccio viene su e sfonda la porta… E non voglio che ci trovi così.-
Detto ciò si alzò e fece sparire le prove di ciò che avevano fatto e, con uno schiocco delle dita, fece riapparire i vestiti di Purin.
Lei, dopo che si era andata a dare una rinfrescata, si rimise la biancheria e poi abbraccio da dietro Taruto.
-Potremmo sempre riprendere da dove ci hanno interrotto dopo cena.- fece lei con una voce da finta innocente.
-Non mi tentare scimmietta- fu la risposta di lui con voce roca.
A quel punto si giro e le bacio la fronte. -Dobbiamo pensare che domani sarà una giornata lunga-
Lei sbuffò ma si accoccolo al petto di lui -Lo so, peccato però.-
-Già scimmietta un vero peccato.- fece lui sorridendo -Ma almeno avrò il piacere di dormire vicino a questi bei cuscini stasera e domani-
Ed io -rispose lei -vicino a tanto ben di kami- intanto disegnava dei cerchietti sul su petto.
Quando furono pronti scesero nel salone dove tutti gli attendevano.
Nessuno disse niente anche se lo sguardo malizioso di Kisshu sembrava dire che lui aveva capito tutto.
-Bene- fece Marco quando i due si misero vicini a Retasu e Pei. -Come avete visto qui in questa zona c’è stata una anomala variazione del tempo atmosferico.
Dovuta probabilmente all’intervento dei nostri carissimi amici Eye e Ringu-
Tutti annuirono guardando lo schermo della Tv su cui appariva una cartina della zona con al centro di essa la casa.
-Questa è la zona dove concentreremo le nostre ricerche- spiegò Ryo -A quanto sembra ciò che provoca il cambiamento e diviso in quattro sorgenti ben distinte che ruotano attorno a questa zona ben delimitata.-
Il biondo indicò quindi quattro quadranti che avevano al centro la casa.
-Abbiamo pensato- prosegui Keiichiro -di dividerci in quattro gruppetti per battere al meglio le quattro zone.
Ci terremo in contato con dei radiotrasmettitori che Marco ci ha fornito e la localizzazione sarà fornita dalle spille delle ragazze.-
-Sfortunatamente- puntualizzo Pei -Due ragazze dovranno fare coppia da sole ma se ci saranno problemi possiamo sempre spostarci tele trasportandoci per venire a darvi una mano.-
-Beh se devo fare coppia con qualcuno io voglio stare con Taru-Taru- gridò contenta Purin mentre l’altro arrossì.
Minto scosse la testa -Beh mia cara scimmietta penso che le coppie siano tutte decise: tu e il nanetto, Ichigo e l’hentai, Retasu e il ghiacciolo, io e Zakuro.-
A sentire com’erano stati soprannominati Kisshu sbuffò irritato mentre Pei lanciò un’occhiata torva così come  Taruto che nanetto non era più.
Gli altri ridacchiarono all’uscita della ragazza.
-Allora- riprese Marco -Io direi che il quadrante Nord-ovest possa essere assegnato a Minto e Zakuro.
Per voi va bene?-
Le due ragazze si guardarono poi fecero un segno di approvazione
-Quello di Nord-Est a Taruto e Purin- un nuovo cenno di intesa fu fatto dai due interpellati
-Sud-Ovest a Ichigo e Kisshu-
-Per me va bene- fece Ichigo che guardò il verde -Anche per me- che ghigno in assenso
-Sud-Est a Pei e Retasu, state attenti voi due- puntualizzo Marco -In quella zona c’è un canyon con al fondo un fiume… Non vorrei dovervi ripescare.-
-Contaci- Fece serio l’alieno -Se vuoi venire con noi per controllarci.-
La spia osservò l’alieno poi sorrise -Ok- Il viola guardò lo male ma non rispose.
Kisshu e Taruto si misero a ridere -Hai bisogno della tata fratellone- chiesero all’unisono i due guadagnandosi un sguardo di fuoco dall’interpellato.
-Bene- fece Ryo -credo che sia tutto. Ora vediamo di mettere qualcosa sotto i denti e poi cerchiamo di riposarci un po’ visto che domani dobbiamo svegliarci presto.-
-Presto?!- Gridò Ichigo indignata -io voglio dormire!-
-Sei certa che tu voglia solo dormire- fece Minto guardandolo di tralice.
-Sì, Minto voglio solo dormire te invece?- rispose lei imbarazzata.
-Io dormo la notte- ribatte, altrettanto imbarazzata la mew bird.
-Basta voi due state dando spettacolo.- le riprese Zakuro notando che avevano fatto sorridere un po’ tutti.
-Comunque- spiego Keiichiro -prima iniziamo e prima finiamo.-
-Ok ok- fece risentita la rossa.
 
La cena preparata da Keiichiro e Retasu fu molto apprezzata e durante la stessa ci furono vari battibecchi tra Minto e Ichigo, sul fatto che la seconda era una mangiona e che sembrava non avere molte buone maniere; tra, di nuovo, Minto e Kisshu, perché il secondo sembrava fare comunella con la mew neko per mancanza di buone maniere.
Questi piccole scaramucce allietavano la serata che trascorreva tranquilla fino a che Retasu non pose una domanda a Marco.
-Scusa Marco-San- chiese con gentilezza la verde -puoi togliermi una curiosità?-
La spia posò le bacchette e annui -Chiedi pure Reta-chan-
La ragazza deglutì -Vorrei sapere se puoi modificare tutti gli avvenimenti della storia, visto che puoi viaggiare nel tempo.-
La domanda fece calare il silenzio nella stanza e tutti gli occhi furono calamitati sulla figura del castano.
A quel punto si pulì la bocca con il tovagliolo e guardò con serietà tutti i presenti.
-So che questa domanda vi frullava in testa da molto tempo e per una ragione o per un’altra non me l’avete mai posta.-
Alzo il capo per osservare un attimo il soffitto, prese un profondo respiro e poi torno a guardare tutti i presenti.
-Il problema sta nel tempo stesso, ci sono delle cose che non si possono modificare perché tanto accadrebbero comunque perché così devono andare, so cosa state pesando ma posso dirvi che la mia organizzazione ha provato a modificare determinati avvenimenti ma essi sono comunque successi, come la fondazione dell’unità 731* oppure la morte di Yitzhak Rabin per mano di un estremista.
Mentre altri fatti si possono anzi si devono modificare perché ne va della storia stessa.
Voi che siete qui presenti siete uno di quei fatti che devono essere salvati.
Non si sa cosa vi capiterà perché il futuro è oscurato ma si sa che se vi capiterà qualcosa il futuro di questa terra e probabilmente di Gea non sarà rose e fiori.-
Detto ciò Marco prese il bicchiere e bevve un grosso sorso d’acqua.
-Quindi tu non sei qui per dire sì o no all’inizio dei rapporti ufficiali tra noi e la terra?- Chiese Pei con voce fredda e scrutando la spia con rabbia.
-No, io sono qui anche per quello.- spiego Marco affilando lo sguardo -anzi quella all’inizio era la mia missione principale.-
Tutti osservavano Marco con varie emozioni che il castano poteva leggere bene nei loro occhi.
Si andava dal disagio, alla rabbia, alla diffidenza alla…tristezza.
La spia si stupì ma non lo diede a vedere ma quel tipo di emozione non se l’aspettava, di solito sono tutti negativi il massimo della positività era sorpresa, come logico aspettarsi da una notizia del genere ma tristezza mai gli era capitato di leggerlo negli occhi di una persona.
Ma fece quasi subito l’associazione tra chi aveva quella espressione, Minto, e il perché, la morte della sua governante-nonna.
Ichigo a quel punto guardò Pei, Keiichiro e Ryo -Voi ne sapevate qualcosa?- Chiese con una certa irritazione.
-In parte- fece l’americano cercando di trattenere la sua rabbia -sapevamo delle sue missioni passate ma che questa si fosse trasformata non lo sapevamo ma ne avevo il sospetto.-
-Perché non avete detto nulla?- Incalzò Kisshu
Il biondo sbuffò, lanciò uno sguardò furibondo verso Marco e poi tornò a guardare l’alieno.
-Con soli sospetti non potevamo fare nulla e poi abbiamo a che fare con una agenzia di spionaggio.-
Marco sospirò a disagio -Scusate se non ve lo detto prima ma non pensavo che certe cose prendessero una piega così brutta.-
Detto ciò ci alzò -Ci vediamo domani mattina alle sei, così che possiamo cominciare a fare le nostre ricerche per le sette, rientrare per mezzogiorno e riprenderle per l’una e mezza fino alle diciotto.-
Quindi si congedò
 
Quella sera in tutte le stanze non c’era molta voglia di parlare.
Kisshu non fece battute verso il pigiama di Ichigo, anche se voleva farli e in qualche modo fare qualcosa con lei ma, infilatosi nel letto con lei, si limitò a fissare il tetto della stanza.
Nemmeno la mew neko aveva la capacità mentale di essere imbarazzata perché Kisshu dormisse a fianco a lei con i soli boxer ne aveva la voglia di farglielo notare.
-Sei sveglia koneko-chan- chiese ad un certo punto il verde
-Sì- rispose l’altra -sono solo nervosa per la questione-
L’altro ridacchio -Anch’io sono irritato ma non tanto perché Marco non possa cambiare determinati fatti della storia ma perché non l’abbia detto prima.-
Detto ciò si giro verso di lei, piego un braccio e appoggio sopra la mano la testa, in modo da osservala meglio.
-Per me è la stessa cosa e penso che sia così per tutti.- rispose lei
-Sai odio i misteri, già con profondo blu sono rimasto scottato e non voglio che capiti più.- detto ciò si chino sulle labbra di lei e le rapì un bacio, poi un altro e poi un altro ancora.
A malincuore però Ichigo lo allontanò -Dobbiamo pensare a domani.- fece lei
Kisshu sbuffò -Maledetta missione e maledetti ribelli del cavolo.- e si rimise supino.
La rossa lo guardò triste -Posso dormire sulla tua spalla- chiese lei titubante.
Il verde sorrise malizioso e  poi gli fece un gesto con la testa, lei non se lo fece ripetere due volte, poggio la testa sulla sua spalla e si fece avvolgere dal suo abbraccio.
Così si addormentarono
 
Nella stanza di Purin e Taruto non si ebbe il tempo di parlare e, anche a causa dell’attività pomeridiana, i due si addormentarono subito.
 
Retasu sapeva che fare si sentiva tremendamente a disagio e non tanto perché avrebbe dormito con Pei bensì perché aveva paura che lui fosse irritato con lei per la questione Marco.
Se non avesse fatto quella domanda.
-Retasu calmati non ti mangio mica- la voce seria di Pei si fece sentire dal bagno.
-Ma se non avessi fatto quella domanda…- rispose lei pigolando
-L’avrebbe fatta qualcun altro prima o poi- ribatte l’alieno uscendo dalla stanza con addosso un pigiama
La mew verde batté gli occhi nel vederlo in quella mise -Pensavo che… insomma…-
Pei la guardò di tralice -Non sono Kisshu, lui dorme solo con le mutande e al mattino non è proprio uno spettacolo edificante.-
-Povera Ichigo- ridacchio Retasu -La immagino paonazza e con la coda e le orecchie da gatto.-
-A mio fratello farebbe piacere… è proprio un pervertito- detto ciò Pei si sedette vicino alla ragazza e l’abbraccio
-Domani lo terremo d’occhio se la nostra spia fa qualcosa di strano lo prendiamo in consegna, ok?-
Propose il viola
-D’accordo Pei-chan.- sorrise lei dando un leggero bacio al suo amato.
Si stesero e si addormentarono.
 
La stessa aria tesa si respirava nella stanza di Zakuro e Ryo.
-Quel tipo non mi è mai completamente piaciuto- fece Ryo irritato stendendosi nel letto accanto alla sua ragazza.
-E’ una spia casa vuoi? Che ci dica tutto alla prima occhiata?- fece Zakuro senza nascondere la sua rabbia.
-Lo stai difendendo?- Chiese scuro il biondo
-No- ribatte guardandolo male la viola. -Sto solo dicendo che è nella natura del suo lavoro non dare troppe informazioni al riguardo.-
L’americano sbuffò -Questa cosa non ci aiuta di certo- disse lui voltandosi verso di lei.
-Cosa vuoi fargli?- Chiese sentendosi osservata -cavargli le informazioni con una tenaglia?-
-Non sarebbe male come idea- rise Ryo, risata che fece distendere i nervi anche a Zakurto che sorrise lievemente.
-Lo terremo sottocchio. Se lui ci osserva nessuno ci vieta di fare altrettanto.- propose lui
-Già ma ora tu vieni qua e mi coccoli mio caro scienziato- ordinò la viola con un sorriso malizioso.
-Ma domani non hai una esplorazione da fare?- chiese con voce roca lui.
-Sono un lupo e mi basta poco per riprendermi ma per stasera mi basta che tu mi tenga forte e mi riempia di baci.- ribatté la viola osservandolo provocante.
Ryo sorrise e fece come ordinato dalla sua fidanzata.
 
Keiichiro osservo Minto che si stava pettinando i capelli in bagno.
Era pensieroso e aveva capito che la sua ragazza aveva qualche cosa che non andava.
Probabilmente era  la sua nonnina-governante ma fino a quella sera aveva lasciato correre, aveva pensato che sarebbe stata lei a farsi avanti.
Ma quella sera aveva deciso che Maometto va alla montagna.
Quando la vide stendersi nelle letto l’abbraccio per far sentire il suo calore.
-C’è qualcosa che non va?- chiese gentilmente lui -è per via della tua nonnina?-
Lei annui bloccando un singhiozzo -Ne ho già parlato con Zakuro-Sama- rispose lei -e stasera ho avuto la conferma delle mie paure più profonde.-
Il moro abbasso il capo triste -Mi spiace Minto-Chan, se posso fare qualcosa…-
-Amami- chiese lei divincolandosi dall’abbraccio e girandosi verso di lui -Amami come non hai mai fatto-
Keiichiro la guardo serio -Sei sicura?-
Lei annui -è un giorno sicuro ma solo una volta anche se vorrei di più.-
Così dicendo si lascio cullare dalla dolce mano di lui che aveva preso a stimolarla.
 
* L’unità 731 è stata una unità delle forze armate giapponesi, operante in Cina durante la seconda guerra mondiale, responsabile di efferati crimini di guerra.
 
Nuovo capitolo a distanza di poco dall’altro che pensavo di farne uno unico ma c’era tanta carne al fuoco e le idee mi venivano fuori a spron battuto che ho deciso di spezzare anche questo.
Il prossimo sarà un po’ più movimentato e ci sarà un qualcosa che non vi sto a dire

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** Canyon ***


Tomoe attese l’arrivo del padre con un certo nervosismo, non sapeva come avrebbe potuto reagire alla domanda che gli avrebbe posto.
Continuo a guardare la stanza cercando di trovare un modo per calmarsi un po’, osservando per esempio le immagini del pianeta sanato oppure quella di famiglia ma niente, l’ansia rimaneva li ad attanagliarla.
Quando senti scattare la serratura della porta balzo in piedi e si avvicinò ad essa.
Akira quando la vide spalancò gli occhi sorpreso -Tomoe cosa ci fai qui? Non dovresti essere con Akechi?- Chiese lui con fare dolce
La ragazza sorrise imbarazzata -Akechi è ancora al lavoro- rispose lei alla seconda domanda poi, facendosi seria, rispose alla prima domanda -Papà, dove sono gli Ikisatashi?-
L’alieno aggrotto le sopracciglia -Sono partiti- rispose lui -e non so se torneranno presto, perché me lo chiedi figliola?-
L’aliena abbassò il capo -Volevo dargli la notizia della mia gravidanza padre, volevo far sapere a Ki-chan che stavo per diventare madre.-
Akira andò verso la portafinestra e guardò all’esterno -Sai che non ho mai approvato la tua relazione con Kisshu e sai benissimo come la penso degli Ikisatashi-
-Papà- fece Tomoe -E’ una tua fissa questa, loro sono dei bravi ragazzi hai visto cosa sono riusciti a fare! Hanno portato la vita su questa landa desolata! Perché tutto questo astio verso di loro! Poi dove sono andati? Dimmelo?-
L’uomo si voltò verso la sua bambina -Tomoe sono ripartiti per la terra con l’incarico di ambasciatori, forse è vero che quello che penso degli Ikisatashi ed in particolare di loro tre, potrebbe essere solo una mia fissazione ma posso anche avere ragione.-
L’aliena abbassò il capo arrabbiata -Mi chiedo cosa sia questo tarlo che ti rode da tanti anni! Sai perché ho lasciato Ki-Chan? Perché lui continuava a pensare all’umana contro cui combatteva.
Lo sentivo che per lui alla fine ero solo una amica, anche dopo che gli ho donato me stessa e lui si è donato a me.-
Akira aprì la bocca per la sorpresa ma non ebbe il tempo di parlare che la ragazza continuò a parlare -Non ci siamo lasciati solo perché me lo hai imposto ma anche perché volevo che per lui io non fossi una sostituta! Lui doveva amarmi perché ero io, Akechi mi ama perché sono io e non la seconda in qualcosa, mentre con Kisshu sarebbe stato così.-
Tomoe riprese fiato per calmarsi e ricominciare a parlare -Con lui volevo almeno essergli amica, un conforto e volevo che fosse presente quando lui o lei nascerà, per fargli da zio almeno questo.-
Il padre osservò la figlia triste -Quando ho saputo della decisione del consiglio era ormai tardi per opporsi perché quando l’hanno presa ero in missione, mi spiace figliola-
La ragazza a quel punto abbracciò il padre -Scusa padre se sono scoppiata così, Akechi dice che sono i miei ormoni fuori controllo a causa della gravidanza.-
L’uomo ridacchio triste -Sai anche tua madre aveva questi sbalzi quando ti aspettava-
Tomoe strinse ancora di più il genitore e si mise a piangere -Se fosse ancora qua forse saprebbe cosa dirci e consigliarci-
-Molto probabile- rispose lui e così cominciò a cullare la figlia.
 
Marco era già in piedi dentro la cucina ed osservava Keiichiro preparare la colazione per gli altri.
Si era proposto per dargli una mano ma il cuoco-scienziato aveva gentilmente declinato l’offerta fattagli dalla spia.
Aveva comunque preparato la tavola ed ora aspettava che gli altri scendessero, cosa che successe dopo pochi attimi.
Infatti i due sentirono delle voci e dei passi avvicinarsi, così che l’italiano uscì dalla cucina ed entrò nella stanza da pranzo.
Pei, il primo assieme a Retasu a scendere ed entrare nella stanza, quando vide com’era vestito: un pantalone da sci bianco, una maglia bianca dolce vita a maniche lunghe e degli anfibi bianchi, esclamò
-Come diavolo ti sei conciato?- fece l’alieno perplesso, come Retasu, di fronte all’abbigliamento della spia.
-E’ solo una parte della mia tenuta di oggi, visto che siamo in una zona piena di neve e visto che s’è il pericolo di incontrare dei pessimi elementi è mimetica.-
Rispose Marco alzando le spalle.
Intanto era scesa il resto della squadra pronta per fare una lauta colazione.
-Ehi Ichigo- fece Minto quando vide che la rossa stava addentando l’ennesima fetta biscottata con marmellata di fragole -non ti sembra di esagerare?-
-No- rispose lei dopo aver mandato giù il boccone ed essersi pulita la bocca con un tovagliolo -Kei è bravissimo a fare le marmellate-
-Lo so- ribatte la mew bird -ma lasciane anche per gli altri-
Lei sbuffo e bevve un sorso di the.
Per il resto la colazione era trascorsa troppo tranquillamente a causa di una aria di tensione che si respirava dalla sera prima.
-Allora verrai con noi?- Fece Retasu a Marco aveva finito di bere il suo caffelatte.
-Sì, Reatsu perché dovrei tirarmi indietro?- la ragazza arrossi imbarazzata.
La spia poi guardò i presenti con uno sguardo preoccupato -So che le cose che vi ho riferito ieri vi hanno ferito ma il mio lavoro a volte è crudele-
-Se lo dici te- fece sbuffando Kisshu -Ora però è meglio muoverci-
Ryo e Keiichiro annuirono alle parole del verde -Noi staremo qui a monitorarvi- disse l’americano poi si voltò verso l’italiano -Puoi darci le radioline?-
Il castano annui andò verso il magazzino e ne uscì con una valigetta.
La posò sul tavolo, l’aprì e ne estrasse quelli che assomigliavano a dei tappi.
-Questi sono dei comunicatori miniaturizzati basta infilarli nell’orecchio e ci terremo in contatto.-
I tre alieni ne presero uno a testa e lo osservarono con fare perplesso.
-Guardate che i canali uditivi nostri e vostri sono praticamente uguali, quindi non avrete problemi ad utilizzarli- Fece Keiichiro dolcemente
-Al massimo diventerete sordi se terrete il volume troppo alto- fece acida Minto che si guadagno gli sguardi torvi dei tre.
-I punti a voi assegnati sono segnati sui gps dei cellulari quindi potete partire quando volete-. Spiegò Ryo alla squadra
-Intanto che discutete io vado a finirmi di preparare- detto ciò la spia lasciò la stanza e tornò nella sua stanza
-Va bene- fece l’americano poi tirò fuori dalla tasca dei pantaloni quattro oggetti che somigliavano a dei portachiavi -Qui ci sono dei Robot come Mash, così che potrete essere informati da eventuali chimere nella zona.- e gli lancio verso le ragazze che ne erano state fino ad allora sprovviste.
Ognuna aveva un mash di colore diverso: Blu per Minto, Viola per Zakuro, Verde per Retasu e Giallo per Purin.
-Hanno le stesse funzionalità del vecchio mash ma sono miniaturizzati.- spiegò Pei
-Speriamo che non abbiano la stessa pessima abitudine del vecchio mash di saltar fuori quando non doveva.- esclamò Minto
-Beh la colpa era di qualcuno che ci attaccava nei momenti meno opportuni- rispose Ichigo guardando torva i tre alieni, con Kisshu che sorrideva sornione.
-Ok- fece Taruto scettico -Muoviamoci che prima iniziamo prima finiamo-
Purin sorrise alle parole del suo fidanzato -Noi partiamo allora- prese la mano dell’alieno e si catapultò fuori non prima di essersi trasformata.
Zakuro sospirò, guardò Minto che prese la sua spilla, poi il resto della squadra -Sarà meglio andare-
Quindi si trasformò assieme a Minto e si fece portare da Pei al punto a loro assegnato.
-Ok micetta, andiamo?- Fece Kisshu
Ichigo annui e si trasformò -Ok, noi andiamo- fece lei prendendo la mano del suo ragazzo
-Cercate di non fare troppi casini- disse Ryo
La rossa alzo semplicemente un lato della bocca in tutta risposta mentre Kisshu sbuffò alla battuta del biondo, quindi partirono anche loro.
Proprio in quel momento apparve Pei -Siamo gli ultimi a quanto vedo.-
In quel momento Marco scese di nuovo nel soggiorno, addosso aveva una pesante giacca bianca, sopra la testa quella che sembrava un cappello anch’esso bianco e un fucile a tracolla.
-Io sono pronto e voi?- chiese ai suoi compagni
Retasu allora si trasformò, annui  e poi prese la mano dell’alieno che sorrise ma appena vide avvicinarsi la spia si acciglio.
-Immagino che devo prenderti anche io la mano- un sorriso poco convinto di Marco fece capire all’alieno che nemmeno a lui piacesse la situazione.
-Ok andiamo- Pei fece cenno con la testa alla spia di prendere la mano con cui teneva Retasu e poi sparirono per il loro punto di ritrovo.
 
Intanto Ichigo e Kisshu stavano cominciando la loro esplorazione.
La mew rosa sembrava ancora più pensierosa della sera prima e l’alieno l’aveva notato.
-Un soldo per ogni tuo pensiero?- fece il verde
La ragazza lo guardò leggermente sorpresa -Non sapevo che tu conoscessi quel modo di dire.-
Il verde sorrise con fare sbarazzino -Sono una spugna che assorbe tutto mia cara ma dimmi cosa c’è che ti angustia?-
-Se tu potessi modificare il passato cosa vorresti fare?- rispose lei.
-Io- Fece Kisshu -Non so, ci sono tante di quelle cose. Salvare i miei genitori naturali, dire al mio io del passato di non comportarsi come un’idiota… Non so ci sono talmente tante cose. Te invece?-
Ichigo si fermò e guardò il ragazzo -Forse, quando ci hai salvato dal chimero falena di Pei, avrei impedito ai tuoi fratelli di portarti via*.-
Il verde alzò un sopracciglio e ridacchio -Adesso passi te per una hentai- la mew neko a quella battuta fulminò l’alieno -Che hai capito, così avremmo avuto un prigioniero e forse potevamo trovare un modo per raggiungere prima la pace.-
Lui scosse la testa ma annui divertito  -Ok micetta mi hai convinto-
Proprio in quel momento Mash saltò fuori gracchiando -Chimera Animale.- partendo verso una determinata direzione dentro il bosco.
I due si guardarono seri e poi, annuendo all’unisono, partirono dietro al robot.
 
Anche Purin e Taruto erano stavano cominciando la loro esplorazione.
L’alieno continuava ad osservare con interesse il completo da combattimento della ragazza che si sentiva lusingata da questo.
-Ti piace ciò che vedi?- chiese lei con fare sbarazzino.
-Cosa!?- chiese arrossendo il ragazzo -Sì, beh diciamo che mi stavo chiedendo se non hai freddo con quei pochi abiti addosso.-
Purin sorrise -Vorresti scaldarmi ancora un po’?- Chiese di ramando lei.
Taruto divenne simile ad un semaforo -Ma che cavolo dici, pensiamo alla missione che è meglio-
Lei rise alla reazione del fidanzato -Dai Taru-Taru stavo scherzando, comunque stranamente non ho molto freddo e te? Solo con quel gillet e quel gonnellino dovresti morire di freddo.-
A quel punto l’alieno ci penso su un momento -Già, è da quando siamo qua che non sento molto freddo, sarà che sono abituato ai freddi più intensi di Ghea.-
La biondina scrollo le spalle -Forse, comuque volevo chiederti una cosa.-
-Dimmi-
-Vorrei sapere qualcosa dei tuoi genitori? Che tipi sono?-
Taruto guardò attonito la fidanzata per un momento poi parlò
-Sono dei tipi normali, sono degli scienziati- cominciò a spiegare.
-Papà si chiama Shuji e come carattere simile a Kisshu mentre la mamma si chiama Nakano ed più simile a Pei.-
-Tu quindi sei una via di mezzo tra i due- ridacchio la biondina
-Già- borbotto l’alieno -comunque erano molto fedeli a deep blue e quando fummo scelti per la missione sulla terra furono molto felici.-
Purin annuì -Immagino-
-Solo che non abbiamo potuto dirgli nulla al nostro ritorno- Il ragazzo a quel punto si fermò stringendo i pugni e abbassando il capo per la rabbia e la tristezza.
-Perché Taru-Trau?- Chiese la fidanzata
-Perché sono scomparsi misteriosamente poco prima del nostro ritorno ma sono sicuro che sono ancora vivi-
Purin a quel punto si lanciò verso il suo amore per abbracciarlo stretto e fargli sentire il suo calore, cosa che fece calmare il ragazzo.
Quel momento fu però interrotto dal mash giallo della mew scimmia che si attivò e i due capirono che il loro obbiettivo era vicino.
 
Nel quadrante Nord-Ovest Zakuro e Minto stavano anche loro esplorando la loro zona di competenza.
-Zakuro- il richiamo di Minto fece girare la mew lupo verso la compagna.
-Dimmi Mint-Chan?- chiese lei
-Sai non riesco ad avercela con Marco-San per averci nascosto la verità su di lui.-
La ragazza più grande la osservo accondiscendente -Ti capisco, sai- fece lei guardando verso la montagna di fronte a loro.
-Nemmeno io riesco ad essere completamente arrabbiata nei suoi confronti, trovo che sia sincero quando dice che non gli piaccia essere elusivo su certe cose.-
La mew bird sospirò -Lui sembra che si trovi in una situazione simile alla nostra.-
-Cioè?- chiese la ex modella
-Nel senso che sembra che anche lui sia stato costretto a diventare ciò che è ora, intendo una spia.-
Zakuro annuì -Anche a me da questa impressione, non credo che sia piacevole dormire per mille anni, per risvegliarsi in un mondo totalmente diverso, senza aver più nessun tipo di radice ed infine spedito a salvare mondi diversi dal tuo.-
Proprio quando fini la frase i due robot delle ragazze si accesero e partirono verso la montagna facendo scattare di conseguenze le due.
Con Minto che impreco fra i denti.
 
Marco, Pei e Retasu si stavano inoltrando nella loro zona di competenza con i due che osservavano i dintorni cercando qualche segno di chimere o di altra attività strana. 
Nessuno aveva voglia di parlare, troppo concentrati nella ricerca di qualcosa che per ora non saltava fuori fino a quando la spia non fece segno di fermarsi.
-Non notate nulla di strano?- chiese lui senza lasciar trasparire nulla.
-Effettivamente c’è troppa calma- Disse Pei che anche lui aveva notato la troppa calma della zona
-Già- fece Retasu -Non si sente nessun tipo di uccello ne altro animale in giro, sembra che tutti siano fuggiti-
Marco osservò i suoi due compagni di esplorazione e chiese -Andiamo avanti?-
La verde e il viola lo guardarono un momento e poi annuirono.
-Cerchiamo di fare attenzione e speriamo che il robotino faccia il suo dovere-
-Speriamo- fece Retasu in risposta a Pei
Il castano fece un segno con la testa e poi si avviò seguito dai due, ormai erano vicini al canyon quando sia il Mash di Mew Retasu sia Asia si fecero sentire captando qualcosa.
Con il primo che partì verso il fiume mentre la seconda fece sentire la sua voce nella testa di Marco.
-State attenti ci sono tre fonti di energia a poca distanza da qui.-
-Fammi indovinare- rispose mentalmente -Eye, Ringu e qualche tipo di Chimera-
-Già- rispose la voce.
I tre si avvicinarono al canyon con Marco al centro che fece dei cenni a Retasu e Pei di aprirsi ai suoi lati.
La spia si avvicinò con calma al dirupo e quando fu vicino vide due figure fluttuare in cielo.
-Vedo che siete arrivati- Fece Eye che sghignazzava con perfidia.
-Avrei preferito starmene a casa a dormire sai- Rispose il castano puntando l’arma verso i due.
-Ora perché non sparite e vi portare dietro quelle quattro fonti di energia che portano tanti casini-
Ringu si guardò con fare annoiato le unghie e poi rispose -No, vogliamo farvi fuori.-
In quel momento sentì la voce di Reatsu che gridava il nome di Pei che era stato colpito a tradimento e  scaraventato dentro il canyon da un grosso orso polare.
-Retasu non fare cazzate!- Marco si era girato troppo tardi per bloccare la ragazza dal tuffarsi dietro il fidanzato.
Quell’attimo di distrazione fu fatale alla spia che venne colpito anche lui a tradimento dai due alieni e scaraventato all’interno del bosco, distruggendo diversi alberi e finendo la sua corsa contro uno sperone di roccia perdendo i sensi.
 
* Strano che nessuno abbia mai pensato di fare una What if…? Su quell’episodio.
 
Capitolo corto ma fa il pari con gli ultimi due molto corposi, se mi chiedete che fine hanno fatto i genitori di Pei, Taruto e Kisshu beh… Sono scomparsi ma torneranno

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** Battaglia nella neve (prima parte) ***


Scusate se aggiorno solo ora questa fic ma tra il lavoro e il non riuscire a decidermi come iniziare il capitolo non sono riuscito a produrre molto, a parte un nuovo capitolo di Grosso guaio e una One-Shot su Gundam Wing.
Comunque ecco qua il nuovo capitolo e visto che è da tanto che non aggiorno lo dividerò in più parti… Così da aumentare il patos XD
 
Quattro figure stavano correndo lungo le strade della capitale di Ghea.
I loro visi contratti per la preoccupazione e la rabbia di chi sapeva che stava per succedere qualcosa di molto grave e che ogni minuto era prezioso per evitare che succedesse.
-Maledizione quel maledetto di Kastushika è ancora vivo- fece Inu infuriato -Quel bastardo doveva essere morto anni fa durante una spedizione ed invece… E’ stato lui ad uccidere mio fratello.-
Gli altri tre si voltarono verso di lui -Quel che è peggio e che eravamo in missione quando abbiamo scoperto questo, che è tra i ribelli e stasera deve fare un attentato.- Miroku continuò il suo discorso per poi osservare sua moglie.
-Il maestro è in grave pericolo per aver scoperto che Eye e Ringu sono andati sulla terra e quindi i ribelli vogliono vendicarsi… Dobbiamo fare presto.- fece la donna tornando ad osservare la strada.
-La cosa peggiore e che non l’abbiamo trovato a casa quindi sarà da sua figlia… speriamo che non sia successo nulla di irreparabile.- sentenzio Kagome.
-Se Kastushika è lì l’ammazzo, lo taglio a fettine e poi lo brucio.- fece digrignando i denti Inu.
L’alieno era così pieno di rabbia da avere gli occhi rossi e voleva a tutti i costi mettere le mani sul responsabile della morte di suo fratello Sessho.
Non aveva nemmeno avuto il tempo ne la voglia di avvertire Rin della loro scoperta, non voleva metterla in agitazione ben sapendo che la ferità era ancora aperta e che lei doveva badare ai bambini in quel momento.
Infatti I quattro avevano affidato a lei i loro bambini, sapendo bene che li adorava e che così avrebbero fatto compagnia anche a suo  figlio Taisho.
 
Marco aprì gli occhi e vide che si trovava, per l’ennesima volta, in uno spazio bianco e grugni per il disappunto.
-Vedo che si è ripreso signor Massi- fece una voce femminile alle sue spalle
-Dai piccola- la riprese in maniera dolce una voce maschile -la colpa è anche nostra che l’abbiamo convocato qui.-
La spia si girò e vide le due figure
La prima era una donna alta dai capelli viola lunghi fino a metà della schiena, con dei bei occhi gialli, il viso candido, le labbra piccole ed il voltò che ricordava quello di Pei.
L’uomo era alto quanto la donna, i capelli castano corti, il viso leggermente più tozzo della donna, con il corpo tonico ed un sorriso furbo stampato in faccia che ricordava sia Taruto che Kisshu.
L’essere umano osservo i due alieni socchiudendo gli occhi irritato.
-Ho una mezza idea di chi siete voi due ma tanto per togliermi ogni dubbio-
Dicendo ciò Marco si porto una mano alla fronte massaggiandosela -Chi siete voi due?-
-Noi due?- fece sornione l’alieno -Siamo i genitori di quei tre bei ragazzoni che sono giunti sulla terra, piacere io sono Shuji Ikisatashi.-
-Ed io sono Nakano Ikisatashi e per la precisione siamo i genitori naturali di Pei e Taruto e adottivi di Kisshu- Spiego con serietà l’aliena -Ti abbiamo convocato qui perché vogliamo dirti due cose.-
Il loro interlocutore sospirò pesantemente -Dovevate farmi svenire per dirmi queste cose? Non potevate mandarmi non so… Un piccione viaggiatore intergalattico?-
-Costano troppo- rispose divertito Shuji guadagnandosi un’occhiataccia da parte della moglie.
-Siamo prigionieri da anni ormai e solo ora e per poco tempo possiamo comunicare.-
La spia alzò gli occhi -Perché proprio io? Potevate farlo con Ryo oppure i vostri figli?-
-Beh l’umano ha troppe paranoie nei nostri confronti- rispose  
Su questo Marco non poté che essere d’accordo con loro.
-Per quanto riguarda i nostri figli, le mew mew o il loro amico cuoco non siamo riusciti a metterci in contato con loro…
Come se ci fosse un blocco quindi abbiamo optato per lei.-
La voce calma di Nakano illustro il problema avuto
La  spia scosse la testa, abituato a certi modi per essere contattato.
-Ok quali sarebbero i messaggi? Fatemi indovinare che sono in pericolo e che voi siete vivi? Per la prima non c’era bisogno di fare tutta sta manfrina e facendo così mi fate perdere tempo prezioso visto che vostro figlio e quella che molto probabilmente sarà la vostra futura cognata sono in gravissimo pericolo ora.-
Puntualizzò  Marco osservandoli malamente.
-Dovevamo correre il rischio- ribatte Nakano incrociando le braccia al petto -Dovevamo far sapere ai nostri bambini che non siamo spariti senza un perché.-
Il castano annui comprensivo -Ok porterò i messaggi a chi di dovere.-
-Un ultima cosa- Fece Shuji ridacchiando -dite ai miei figlioli di stare attenti non voglio essere nonno prima del tempo, si divertano sì ma con prudenza.-
La moglie si indigno mentre Marco sorrise scuotendo la testa -Va bene riferirò ora scusate ma vorrei tornare in me stesso-
Detto ciò il luogo cominciò a sbiadire davanti a i suoi occhi ma prima che scomparisse del tutto senti la voce rotta di Nakano  che gli diceva -Gli voglio bene digli anche questo e che mi dispiace.-
 
Eye e Ringu avevano cercato Marco per un po’ nella foresta e solo con l’intervento dell’orso chimera erano riusciti a trovarlo, svenuto appoggiato con la schiena alla parete rocciosa dove aveva concluso il suo volo poco prima.
I due appena lo videro sorrisero in maniera malvagia e a quel punto fecero apparire le loro armi con Ringu che si getto verso di lui con l’intenzione di tagliargli la testa.
Ma la lama non riuscì ad intaccargli il collo perché si scontrò con qualcosa provocando un rumore metallico.
A quel punto la spia riaprì gli occhi di scatto facendo indietreggiare i due spaventati
-Ma perché- Chiese lui irritato -la gente non si fa mai una pinta di cazzi propri?-
A quel punto si rialzò con un salto, fece scricchiolare le ossa del collo e poi cercò il suo fucile che non trovò.
Sbuffando alzò verso gli occhi verso i due nemici -Sapete non avevo intenzione di dar fondo alle mie conoscenze ma mi avete costretto a farlo.-
I due alieni e il chimero erano rimasti bloccati per lo stupore, quell’essere umano era molto più difficile da battere del previsto.  
Alla fine Eye si riscosse e lanciò il chimero all’attacco ma Marco lo evitò facendo un balzo all’indietro.
Si tolse i guanti lasciando scoperte le mani su cui si potevano ben vedere due anelli di fattura antica, uno per mano, su cui erano incastonate due pietre di colore blu.
La spia porto le mani una sopra le altre, leggermente distanziate e cominciò a ruotarle che fossero leggermente disassate.
Quasi subito si formò una sfera di elettricità che preoccupò i due alieni -Cosa cavolo è quell’affare che ha tra le mani?-
Si chiesero i due che intanto provarono, dopo che erano rimasti fin troppo inattivi, ad attaccare anch’essi il loro nemico.
Ma il castano evitava i loro attacchi con una semplicità disarmante e quando il chimero provò un ennesima carica lui apri di scatto le braccia.
Dal terreno e dal cielo iniziarono a spuntare delle piccole scintille che quando si trovarono a perpendicolo sul chimero si unirono a formare un fulmine che inceneri il mostro distruggendolo.
Eye e Ringu si voltarono verso la loro creatura ormai ridotta in cenere ma non finì lì perché  il parassita stava volteggiando sopra le ceneri.
Marco scatto e quando si trovo a poca distanza da esso aprì di scatto la mano sinistra da cui partirono varie schegge di ghiaccio che appena colpirono il responsabile della trasformazione lo congelarono creando un grosso cubo di ghiaccio.
A quel punto il castano si volto verso i due alieni con fare irritato -Siete fortunati che ho altro da fare perché avrei voglia di sfogarmi con voi ancora un po’.-
I due capita l’antifona sparirono non prima però di avvertirlo -Forse avrai abbattuto il nostro chimero ma ne rimangono tre e comunque il traditore e la sua amica a quest’ora saranno congelati.-
Marco indurì il viso a quelle parole e disse ad alta voce -Speriamo che non sia così ho qualche possibilità che Retasu, avendo il DNA di un animale abituato ad ambienti molto freddi sia più resistente così come Pei.-
A quel punto smise di ignorare i continui richiami di Ryo -Vuoi parlarmi pezzo di merda? Sei Vivo?-
-Senti un po’ emerito idiota che sta solo dietro la scrivania avevo altro da fare sai?- Rispose a tono lui -ed inoltre so perfettamente che Retasu e Pei sono in gravissimo pericolo quindi calmati e lascia fare al sottoscritto che ne ho già basta per conto mio… Ah già che ci siamo togli un chimero dalla lista.-
Detto ciò cominciò a correre verso il canyon sperando che Asia avesse mandato qualcosa per recuperare i suoi due obbiettivi.
Ed infatti si trovò un elicottero che volteggiava poco sopra il precipizio pronto ad attenderlo con il portellone aperto.
Ci saltò dentro, prese i comandi e cominciò subito la ricerca dei due, non prima di essersi tolto l’auricolare così da non perdere l’udito a causa delle grida rabbiose di Ryo.
 
Retasu che era riuscita a trascinare l’inconscio Pei dentro una grotta che si apriva sul fiume si strinse maggiormente a lui per dare e prendere calore.
Gli auricolari di entrambi erano stati persi durante il bagno nell’ acqua gelida e quindi non poteva comunicare dove si trovavano ne come stavano.
Aveva un grandissima paura di non farcela, di avere fatto il passo più lungo della gamba e il grido di Marco di fermarsi ancora gli rimbombava nelle orecchie ma lei voleva a tutti costi salvare il suo amato costi quel che costi.
-Speriamo- mormorò -Che Marco-San riesca a liberarsi del chimero e di quei due in fretta, non possiamo resistere a lungo.-
I due infatti stavano tremando per il freddo e la temperatura della grotta, nonostante fosse più alta di quella del fiume, era comunque molto bassa e rischiavano di peggiorare la loro ipotermia.
 
Ichigo evitò l’ennesima codata del gatto selvatico, che per dimensioni era più simile ad leone che ad un gatto, che stavano combattendo -Dannazione- Fece Kisshu cercando di colpire l’animale con la sua sfera di energia ma questi la evitò saltando e ringhiando per tutta risposta.
-ehi micetta- Fece il verde verso la fidanzata atterrandogli vicino -Non è che tra le tue abilità c’è anche la possibilità di parlare con questo gatto troppo cresciuto?-
Lei lo guardò male -Anche se potessi- rispose lei -Dubito che avrebbe molta voglia di parlare con noi.-
Detto ciò i due si aprirono per evitare l’ennesima sfera di energia bianca che congelò un albero dietro di loro.
-Se continua così.- Fece la ragazza girandosi verso il punto colpito -congelerà tutta la foresta e con essa noi.-
-Ehi ho notato una cosa- fece l’alieno -Quando ci spara una di quelle sfere ci mette un po’ prima di poterne lanciare un’altra.-
Mew Ichigo lo guardò capendo dove volesse andare a parare evitando un nuovo assalto dell’animale parassitato.
-Allora gli facciamo lanciare una nuova sfera di energia e poi facciamo un attacco combinato?-
Il Verde annui evitando anche lui l’attacco del loro avversario.
-Dobbiamo solo fare in modo che ci spari addosso quella sfera.-
-Mi sta venendo un’idea- fece Ichigo sorridendo furba verso il fidanzato.
-Cosa vuoi fare?-Chiese lui
-Stammi vicino e vedrai- spiego lei
Detto ciò la mew mew fece un balzo si piazzo davanti al gatto bianco e cominciò a sbracciarsi e gridando a più non posso -Lancia la tua sfera brutto gattaccio troppo cresciuto, tanto non ci prendi.-
Il verde vedendo quella scena rimase di sasso e una leggera goccia di sudore gli scese lungo la nuca.
Ma quella che sembrava una strategia infantile e stupida si rilevò perfetta perché il chimero si apprestò a lanciare la sua sfera.
Il duo saltò in aria per evitarla e a quel punto i kisshu lanciò la sua sfera verso l’arma della fidanzata che la riflette verso il mostro abbattendolo e permettendo a Mash di mangiare il parassita.
-Sai micetta- fece Kisshu abbracciandola e poggiando il viso contro il suo collo. -Questa strategia non è male un po’ bislacca ma non male.-
Lei ridacchio -Sarà bislacca demonietto ma è la prima cosa che mi è venuta in mente-
Kisshu alzò di scatto il volto -Ehi dolcezza mi hai dato un nomignolo-
La ragazza arrossì -l’ho detto senza pensarci… Ti piace?-
L’altro sorrise in maniera provocatoria -Io sono stato un demonietto per un po’… Si mi piace-
Detto ciò bacio la ragazza.
-Ehi Ryo abbiamo abbattuto il chimero di questa zona come sta andando dalle altre parti-
Chiese lei appena si stacco dalle labbra del suo amore.
-Siamo nella merda- rispose sgarbatamente il suo interlocutore -Marco sembra KO mentre Retasu e Pei sono finiti nel fiume-
La coppia sentendo quelle parole si spaventò.
-Le altre stanno bene?! Taruto!?- Chiese Ichigo appena si riprese un attimo.
-Loro stanno bene- Fu la risposta di Keiichiro -Stanno combattendo contro i loro chimeri-
A quel punto si senti la voce di Zakuro che gli avvertì di aver abbattuto la loro chimera e subito dopo anche Taruto e Purin informarono di aver fatto altrettanto.
Kisshu a quel punto guardò Ichigo le prese la mano e si teletrasporto da Zakuro e Minto, così da andare verso la zona di competenza degli scomparsi.

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** Battaglia nella neve (seconda parte) ***


 Marco si chiese come poteva trovare i due.
La spia odiava quell’aspetto del suo lavoro cioè quando i suoi obbiettivi si mettevano in guai seri e lui doveva correre a salvarli.
Solo che, non avendo tracce, poteva solo seguire il corso del fiume fino a quando non gli venne un flash.
Ormai aveva visto moltissimi universi e in alcuni di essi gli umani e gli alieni “speciali” emanavano energie che prendevano diversi nomi: Cosmo, Aura, Reminiscenza oppure energia vitale; quindi doveva solo attivare i sensori per quelli e avrebbe trovato i suoi obbiettivi o almeno sperava di riuscirci e che non fosse troppo tardi.
 
Minto e Zakuro guardarono i danni che avevano fatto alla foresta durante la lotta.
I loro poteri non erano mai stati così potenti, in particolare la frusta della Mew lupo, ma adesso erano preoccupate.
Il loro nervosismo, particolarmente accentuato nella Mew Bird, era acuito dalla notizia che Pei e Retasu erano caduti nel canyon.
Zakuro intanto ripensava allo scontro avvenuto poco prima con il chimero, uno lupo bianco dotato di nove code fiammeggianti che potevano ghiacciare come il respiro.
Avevano dovuto sudare per evitare di rimanere ferite, Minto l’aveva dovuta prendere al volo per salvarla da una fiammata del mostro.
Dopo che la sua compagna l’aveva depositata a terra provo lanciargli un ennesimo attacco con la sua frusta che si divise in nove e cominciò che cominciarono ad illuminarsi di una strana colorazione rossastra.
Il chimero dapprima riuscì ad evitare i colpi ma essi, all’impatto col terreno, spararono dei dardi di roccia che lo ferirono.
Lasciando poi lo spazio a Minto di lanciare la sua freccia energetica che, incredibilmente, si divise in tre e assunsero una la sua forma originale, una divenne freccia di fuoco ed una divenne nera come la pece.
Il mostro riuscì ad evitare le prime due ma la terza lo colpì in pieno provocando una ferita che lo risucchio all’interno e lasciando libero il parassita.
Le due rimasero frastornate per un attimo ma poi si riscossero quando sentirono la voce rabbiosa di Ryo inveire contro Marco.
Poi la quella di Ichigo che gli avvertì di aver abbattuto il loro chimero, solo allora Zakuro disse di avere distrutto il loro e subito dopo fu la volta di Purin e Taruto.
La loro forza si era però aumentata di molto.
Un rafforzamento che però non poteva essere spiegato solo con l’allenamento e o la crescita.
Qualcosa le diceva che c’era dell’altro ma cosa?
Si riscosse quando senti che Ichigo che la chiamava e che Kisshu si complimentava, a suo modo, con Minto per la battaglia
-Andiamo? - chiese la sua leader molto preoccupata per i suoi due amici.
Zakuro annui solamente e si avviò con lei verso Minto e l’alieno che aprì il varco e si dopo pochi attimi si ritrovarono nello spiazzo di fronte sopra al canyon.
In contemporanea a loro apparvero Taruto e Purin nervosi per la brutta piega che la vicenda stava prendendo.
-Dove sarà quella cavolo di spia?!- Sbotto Minto
-Spero di non dover recuperare il suo corpo- gli fece eco Kisshu incrociando le braccia.
-Speriamo che Retasu Oni-chan e Pei One Chan stiano bene- Purin, quasi in lacrime, venne abbracciata da Taruto che guardava seriamente un punto distante da lì.
Ichigo lo guardò -Cos’hai da guardare di interessante laggiù nanetto? -
Il più piccolo degli alieni grugni -E’ strano che ci sia uno di quegli affari volanti che voi umani usate gattaccia – Rispose lui
Prima però che la rossa potesse rispondere fu la voce di Marco a parlare.
-Scusate se mi faccio sentire solo adesso ma ero affaccendato in altre faccende-
-Tipo? – Chiese Zakuro
-Tipo trovare i due amanti che si sono fatti un bagno non richiesto in questo fiume gelato senza essere assordato da Ryo. –
-Li hai trovati? – chiese Ichigo per tutti
-Quasi- fece sospirando la spia -Il problema ora e tirarli fuori. –
 
 
 
Retasu si strinse maggiormente a Pei
Aveva paura e stava cercando in tutti modi di non cedere al sonno, cosa che avrebbe potuto portarli alla morte.
Ma un barlume di speranza gli sbocciò nel cuore quando sentì gemere Pei che si rafforzò quando l’alieno cominciò a biascicare qualcosa.
-Retasu- fece lui -Sono qui- rispose lei -Non ti preoccupare sono qui. -
-Perdonami- continuo lui -Perdonami per il male che ti ho fatto e che ho fatto alle tue compagne. –
-Stai tranquillo- fece di nuovo la Mew verde -Ti sei ravveduto –
-Ti amavo già allora – si confidò il viola -Ma ho messo prima la mia missione e poi i sentimenti che provavo per te… O meglio che provavo a scacciare ma non riuscivo. -
Retasu rimase a bocca aperta e, nonostante l’avesse già sentita, arrossì per quella confessione poi deglutì per farsi coraggio
-Sai Pei-chan nessuno è perfetto, forse anche io nelle tue condizioni e con il tuo passato avrei fatto come te. -
L’altro annui -Ho male alla testa ho male in tutto il corpo. –
-Stai tranquillo-fece lei -tutto si aggiusterà- dicendo questo si avvicinò alle sue labbra e lo baciò
-Non dobbiamo sprecare energie-  mormorò Pei che strinse la fidanzata in un abbracciò -Dovrei essere arrabbiato con te per la tua pazzia ma non ci riesco… Ti amo Reta-Chan-
Retasu era paonazza per l’imbarazzo e cominciò a balbettare ok ma al tempo stesso si sistemò meglio sul corpo dell’amante.
 
Marco clicco alcuni comandi sulla console dell’elicottero, attivando così l’autopilota, poi si sganciò le cinture di sicurezza e andò nel grosso vano posteriore.
Si tolse la divisa da combattimento che aveva e indossò una muta adatta alle basse temperature dell’acqua del fiume.
L’elicottero era così grande che poteva tenere due barelle più un’altra, ora doveva solo calarsi con quella che somigliava ad una barella-scialuppa ed andare a prendere i due infortunati.
Si calò col verricello proprio di fronte all’apertura della grotta e poi vi entrò.
Trovò i due in una posizione a prima vista scomoda ma a lui quello non importava.
Uscì dall’acqua e chiamò Retasu -Ehi pesciolina? Tutto bene-
Nessuna risposta Marco a quel punto controllo il polso e il respiro -Ok è solo svenuta-
La prese e l’adagiò vicino a Pei.
A quel punto controllo che le pupille avessero reazione e questo gli fece tirare un sospiro di sollievo.
Poi controllò l’alieno ma storse la bocca quando vide del sangue rappreso dietro la testa
-Ok- si disse -Tu verrai fuori per primo- Detto ciò gli avvolse entrambi in una coperta di alluminio.
Quindi caricò Pei sulla barella zattera e lo condusse all’esterno e poi, tramite il verricello sull’elicottero.
Lì lo assicurò alla barella per poi scendere nuovamente nella grotta e fare la stessa cosa con Retasu.
A quel punto il castano non poté fare altro che comunicare con la “base”.
-Prima di iniziare ad inveire novello dottor Moreau ti consiglio di andare nel seminterrato- cominciò la spia zittendo Ryo prima che iniziasse a parlare.
-ti troverai due porte quella di destra porta al locale caldaie quella di sinistra invece è l’infermeria… è più un miniospedale che un’infermeria. -
Spiegò lui -Accedi le luci e attiva i vari macchinari che ci sono. –
Ryo e Keiichiro sbiancarono -Cosa sta succedendo? - chiesero entrambi
-Succede- rispose Marco -Che abbiamo due casi di ipotermia, oltre a una possibile commozione celebrale per Pei, quindi bisogna agire in fretta. –
Poi si rivolse alla squadra umana-aliena -Invece voi andate dritti alla base non dobbiamo dare ulteriore spettacolo. –
Nessuno obbietto troppo in pensiero per i loro compagni.
 
Il suo viaggio duro molto più a lungo di quello della squadra, come logico che fosse visto che potevano tele trasportarsi.
Marco invece ci mise un paio di minuti e quando atterrò Keiichiro e Ryo corsero subito verso il velivolo pronti a scaricare le due barelle.
La spia si tolse velocemente il casco e, dopo essersi slacciato le cinture e spento il motore, scese da lì pronto a cominciare le terapie.
Quando fu preso per il collo da Taruto che, con uno sguardo pieno di rabbia, lo minacciò -Salva mio fratello e la sua fidanzata. -
Lui non si scompose, tolse la mano del ragazzo dal suo collo per poi guardarlo senza emozioni -Lo farò stai tranquillo. –
Dopo di che osservò le persone presenti sconvolte dalla situazione e dalla reazione del piccolo alieno
-Quando tutto sarà sistemato o comunque la situazione più tranquilla dovremo parlare. –
Quindi dopo avere detto ciò segui i due scienziati nel sotterraneo.
-Allora che facciamo? – Chiese subito Ryo fulminando il castano.
-Cosa facciamo? Primo bisogna controllare che il cuore sia tutto ok e vedo che l’avete fatto. -
Infatti, dopo averli trasferiti dalle barelle ai lettini, erano stari attaccati ad una macchina per il controllo delle funzioni vitali.
-Adesso bisogna cominciare la terapia vera e propria- spiegò Marco -Che consiste nel fargli respirare aria calda e leggermente umida ed utilizzare quei macchinari- ed indicò due macchine che erano apparse dietro di loro.
-Cosa sono? – Chiese Keiichiro -Ma soprattutto come hanno fatto… No, forse ho capito- Fece Ryo -Teletrasporto? –
La spia annui alla richiesta di conferme dell’americano -Sono macchine per riscaldare il sangue in casi come questi. –
Keiichiro si portò una mano al mento e ne capì il funzionamento -Sono come la macchina per la dialisi ma invece di purificarlo lo scalda a 37 gradi. –
-Ok visto che avete capito cosa voglio fare mettiamoci sotto-
Detto ciò i tre si misero al lavoro.
Misero una mascherina per la respirazione di ognuno quindi gli attaccarono alla macchina simil-dialisi.
-Ora bisogna solo aspettare che la loro temperatura si alzi. –
Per l’alieno le cose furono leggermente più complicate, perché oltre all’ipotermia bisognava vedere se avesse subito altri danni.
La spia allora avvicino una macchina per le radiografie mobili e ne fece alcune alla testa del viola dando per certa una cosa… Pei aveva la testa dura e che aveva solo un taglio che si stava già rimarginando.
La tensione, soprattutto fra Marco e Ryo, era palpabile.
-Ora scusate ma io vado a rilassarmi- Fece il castano ai due -Riuscite a tenerli d’occhio? –
Il moro guardò Ryo zittendolo -Vai pure- fece il pasticcere gentile -Penso che, nonostante tutto, te lo sia meritato. -
Il biondo sbuffò contrariato ma non disse nulla ed osservo la causa del suo nervosismo andare via.
Quando fu uscito dalla stanza però riprese l’amico -Deve darci delle spiegazioni, lo sai bene-
L’altro fece un’alzata di spalle -Lo so Ryo- rispose -Ma non pensi che prima meriti un attimo di riposo poi ricordati che abbiamo altre gatte da pelare come la forza inaspettata della squadra. –
 
Marco entrò nel soggiorno e vide che tutti erano lì ad aspettare notizie:
Zakuro e Kisshu in piedi appoggiati ad un muro con le braccia conserte, Ichigo invece passeggiava nervosa per la stanza con Minto che la riprendeva dicendole che avrebbe scavato un fosso se non avesse smesso di farlo ed infine Purin e Taruto che, seduti affianco alla Mew Bird; si tenevano per mano in silenzio.
Quando lo videro entrare tutti alzarono lo sguardo verso di lui che, stancamente, tirò un sorriso.
-Posso dirvi che hanno una ipotermia e che adesso sono sotto terapia ma non so dirvi in quanto tempo potranno riprendersi. –
-Sai già se possiamo vederli? – Chiese Purin
Marco fece segno di no con la testa e poi spiego -Meglio lasciarli in pace per ora, forse stasera ed è meglio che vi andiate a riposare anche voi. –
-Secondo te potremmo riposarci dopo tutto ciò? – Chiese arrabbiata Minto
-Puoi andare a fare una sauna se non vuoi dormire, fallo almeno per Retasu –
-Così ti cuoci a puntino e possiamo serviti come pasto uccellino. -
Fece Kisshu che venne fulminato da Ichigo e Zakuro
-Tu non saresti buono nemmeno così mio caro elfo mal venuto- rispose a tono la ragazza che poi prese e andò nella sua stanza.
A metà della scala però si voltò verso la spia -Seguirò il tuo consiglio. – fece lei per poi riprendere il suo cammino.
-Beh comunque quando si riprenderanno dovranno pur mangiar qualcosa- Fece energica Purin -Ed io ho una certa esperienza con i pasti per i malati. – detto ciò prese per mano Taruto e lo trascino in cucina per farsi dare una mano a preparare i pasti.
-Ok- fece Ichigo guardando malamente Marco -Siamo rimasti noi. -
-Che bella cosa. – Rispose lui in maniera ironica
-Non ti piace la nostra compagnia? – Chiese Kisshu
-Non sto dicendo questo- Rispose lui -Il problema è che le cose che devo riferire non posso riferirle solo a voi ma a tutti. –
-Cosa intendi dire? -  Fece dura Zakuro
-Posso solo dirvi che qualcuno a deciso di comunicare con me per portarvi dei messaggi. –
-Sei diventato un postino? – Chiese Minto mentre scendeva le scale
-Dovrei farci l’abitudine è una cosa quasi normale per me. – Rispose la spia
-Erano i nostri nemici? – Kisshu incrociò le braccia al petto e osservò male l’interlocutore.
-Direi di no anche se a volte li puoi temere con i più temibili dei nemici. – detto ciò Marco si diresse verso la sua stanza
-Dove te ne vai? – Chiese Zakuro ponendosi di fronte a lui
Il castano la guardò annoiato -A riposarmi ed è meglio che lo facciate anche voi come ho detto prima. –
Detto ciò superò la ragazza e se ne andò
-Non sopporto la sua spocchia. – Fece Kisshu
-Ma non ha tutti i torti. – Rispose Zakuro osservando il piano superiore -Riposarci un po’ non ci farà sicuramente male visto che abbiamo avuto una mattinata piena. –
In quel momento sentirono dei rumori provenienti dalla cucina che fecero sospirare Kisshu
-Sarà meglio che vada a controllare il dinamico duo. – Poi lanciò uno sguardo malizioso a Ichigo -Se vuoi puoi andare a riposarti ma non divertiti senza di me. –
Quest’ultima battuta fece arrossire la diretta interessata, scuotere la testa a Zakuro e mormorare a Minto un Hentai.
 
Le otto ombre osservarono i due cristalli verdi che tenevano in animazione sospesa due alieni.
-Sono riusciti a mandare il loro messaggio. – fece una delle otto -Ma alla fine era previsto che lo facessero-
Rispose un’altra -Poi bisognava dargli un contentino a chi ci ha dato una mano a togliere di mezzo il nostro carissimo Deep Blu .-
-Tu dici? – Chiese la prima -Dai- fece giocosa la seconda voce -E’ divertente giocare un po’ con loro, non lo facciamo da… cinque anni. –
L’ombra che aveva cominciato il discorso sospirò e si avvicinò ad un cristallo vuoto poggiando quella che sembrava una mano -Non vedo l’ora che questo discorso si chiuda sono millenni che attendiamo di ritornare e non c’è la faccio più…Voglio di nuovo un corpo… Voglio di nuovo il mio corpo. –
-Lo sappiamo- fece una terza ombra -Ma sai benissimo che è ancora presto tutto ciò ci porterà ad una nuova vita. –
-La fai facile te. – rispose a tono l’altra -Sei sempre stato un tipo fin troppo freddo mi chiedo cosa abbia visto mia sorella in te. –
Quella sbuffo -Tua sorella mia ha donato il dono del sorriso. –
-Sapevi sorridere anche prima ma non riuscivi a farlo vedere. – Fece l’ombra chiamata in causa.
-Bisogna però tenere d’occhio i nostri “amici” da altre parti e nostri “alleati” che tanto sperano in noi facciano la loro parte. – Fece una sesta ombra.
Un’ombra poi si avvinghio all’ultima che parlò -Io avvertirei quell’umano particolare che non potrà far nulla contro di noi. –
-Già- fece l’altra sogghignando -Peccato mi era simpatico. –
 
Akechi prese per mano Tomoe e sorrise poi ad Akira -Spero che Tomoe non l’abbia disturbata troppo. –
Il più anziano ridacchio all’occhiata torva che la figlia lanciò al marito -Akechi mia figlia non disturba mai. –
Quando una voce sinistra interruppe i loro discorsi -Ma che bel quadretto familiare… Peccato ero venuto solo per uno di vuoi ma visto che non devo lasciare testimoni. – e dicendo ciò guardò malvagiamente Tomoe e Akechi
-Dovrò mettermi d’impegno. –
I tre spalancarono gli occhi riconoscendolo -Kastushika- fecero in coro -Dovresti essere morto! -
-Invece sono qui- fece l’altro facendo apparire la sua arma, una falce.
I tre alieni non persero tempo e anche loro fecero apparire le loro armi: dei pugnali per Akira, una spada di fattura occidentale seghettata fino alla metà della lama per Akechi e dei tonfa* per Tomoe.
Akira parti subito all’attacco, mentre Tomoe e Akechi scattarono verso destra e verso sinistra, ma l’avversario evitò abilmente l’attacco e si avvento verso Akechi che portò la sua arma di fronte a sé per difendersi -Pensi davvero di potermi bloccare. –
I due cominciarono a combattere con Akira e Tomoe che dovevano affrontare dei chimeri apparsi dal nulla.
Fino a che il loro nemico non riuscì a disarmare l’alieno e si apprestò a colpirlo.
In quel preciso momento Tomoe si frappose all’attacco ma ciò non fu poté evitare che anche il suo amato venisse colpito mortalmente.
-Maledetto! – Grido Akira che vide la scena al rallentatore.
Kastushika ridacchiò divertito -due patetici idioti in meno- poi si girò verso l’anziano.
-Ora tocca a te- e così piombo su di lui evitando nuovamente i suoi attacchi per poi ferirlo alle braccia.
Ormai Akira sentiva il peso della morte chiuse gli occhi e aspetto la fine mormorando imprecazioni verso gli Ikisatashi.
Ma a quel punto una serie di cristalli colpirono il suo aguzzino al petto che, con le ultime forze, si girò e vide Inu, Kagome, Sango e Miroku pronti a dar battaglia.
-Ucciso dal fratello di Sessho… che beffa del destino. –
Provo ancora ad alzare la falce un’ultima volta ma un fendete di Inu gli taglio la testa ponendo fine alla sua esistenza.
 
-Si stanno riprendendo in fretta- Fece Keiichiro osservando la temperatura corporea di Pei e Retasu tornata a valori normali dopo sole tre ore terapie.
-C’è qualcosa che non va- concordo Ryo guardando i due che dormivano tranquillamente.
-Forse è perché Pei è alieno e Retasu ha i geni della Focena- Ipotizzo il cuoco.
Il biondo sospiro -Forse sarà così- ma qualcosa nella sua mente non tornava e sperava che fosse solo una sua fissazione.
 
Quella sera gli unici che avevano voglia di parlare erano Purin e Taruto che raccontarono il loro scontro con il loro chimero.
Una scimmia delle terme che per la sua agilità era dannatamente sfuggente a detta dell’alieno.
Gli altri presenti li ascoltarono mentre Ryo seguiva il telegiornale in Tv quando la sua attenzione fu catturata da una notizia: l’archeologo Mark Evans era scomparso in Chad da diverse settimane ed anche le notizie secondo cui era stato rapito da gruppi di rivoltosi si erano rilevate infondate.
Ciò aveva portato al biondo e Keiichiro a far scattar loro un campanello d’allarme ma che nessuno notò.
-Ora possiamo andare a vedere come stanno Pei-Oni chan e Retasu – One Chan? -
Chiese Purin a fine pasto.
Marco annui, anche perché prima di cena aveva parlato con i due scienziati che gli avevano riferito i miglioramenti dei due -Penso che tu possa portargli la zuppa che hai preparato oggi basta solo scaldarla un po’-
La ragazzina annui e corse verso la cucina.
-Pei scommetto che vorrà già alzarsi per farsi raccontare da tutti le battaglie che abbiamo avuto- Sbuffo Kisshu
-Sì- fece Ryo -ma prima vorrebbe sapere il messaggio e da parte di chi- Anche il biondo era stato informato del messaggio dalla spia e voleva saperne di più.
-Ora che stanno meglio possiamo scendere e riferire- fu la risposta del castano e quando Purin tornò dalla cucina con la pentola di zuppa seguita da Taruto con un vassoio con delle stoviglie sopra e una brocca d’acqua scesero nell’infermeria.
Dove trovarono di due a letto che parlavano di libri ed in particolare con Retasu che cercava di convincere il suo bello nel leggere alcune saghe fantasy che lei seguiva.
-Vedo che il morale è alto- fece Marco entrando
-Non ti abbiamo ancora ringraziato per averci salvato- Fece Pei semi seduto nel letto e con le braccia incociate al petto.
-Dovere- fece lui
-Ora però dovete mangiare- si intromise Purin che spostò la spia e si fece strada
-Purin si chiede permesso- la riprese Minto ma lo scuotere della testa di Zakuro la fece desistere da ulteriori reprimende mentre la bionda posa su un tavolo la pentola mentre Taruto posava la brocca dell’acqua
-Fratellone è meglio che tu mangi tutto sappiamo come sei fatto- Taruto mise sotto il naso dell’alieno più grande un vassoio con sopra una ciotola con dentro un cucchiaio e un bicchiere.
Quello sbuffo ma non disse
-Spero che questo musone non ti abbia annoiato troppo pesciolina- Ridacchio Kisshu
-Stai tranquillo Kisshu-kun- rispose leggermente rossa lei -Pei è un ottimo oratore. –
-Avrà preso dalla mamma. – fece nostalgico Taruto mentre versava una abbondante dose di zuppa nella ciotola del fratello.
-Vostra madre era un’ottima oratrice? – Chiese Ichigo -Sì abbastanza. – Rispose Pei -Ma nostro padre era ancora meglio. -Puntualizzo Taruto mentre serviva Retasu.
Marco lì osservo un attimo e poi parlò -Allora dovrò fargli i complimenti. – fece a sorpresa lui -Visto che mi hanno fatto svenire per portarvi dei messaggi. –
Pei fece cadere il cucchiaio per terra mentre gli altri si voltarono verso di lui -Mi hanno detto che siete in pericolo, che stanno bene ma sono stati rapiti e che non vogliono diventare nonni prima del tempo. –
-Mamma e papà- fecero i tre alieni in contemporanea -Sono vivi-
 
*I tonfa sono armi giapponesi simili ai dei manganelli.
Nel manga sono le armi di Kisshu

Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** Zuppa ***


Marco alzò lo sguardo ed osservò i presenti, in particolare i tre alieni.
-Non sapevate che i vostri genitori erano scomparsi? – chiese sorpreso la spia
-I nostri- e qui Kisshu fece il segno di due virgolette – “superiori” ci avevano detto che erano spariti in circostanze misteriose. -
Il castano a quel punto sospirò, si portò una mano alla testa e se la massaggiò -Altre cose su cui indagare. –
-Sembri preoccupato spiuccia cara- fece ironico Ryo che rispose fulminandolo con lo sguardo.
-Mamma e Papà sono stati rapiti ma da chi? – chiese Kisshu
-Indovina- fece Pei
-Quei fottutissimi bastardi dei dissidenti. –
-Già- chiuse Pei che riprese il cucchiaio, gli diede un soffio e poi riprese a mangiare osservando le facce sconvolte delle mew mew.
-Quei tipi non si fermano davanti a niente- fece con rabbia Zakuro la prima a dire qualcosa.
Mentre Ichigo e Purin strinsero le mani a Taruto e Kisshu.
-Non ti hanno detto qualcosa dove si possano trovare? – Chiese Taruto scuro in volto
-No- Fece laconico Marco -Diciamo che ero preso da altre cose tipo svegliarmi, battere un cavolo di orso chimero e salvare tuo fratello e la sua fidanzata. -
Il ragazzo si sentì uno stupido e digrigno i denti per il nervoso.
-Ora che facciamo? - Chiese Ichigo -Già- Fece Minto -Facciamo le turiste fino a domani sera? -
-Perché no? – Fece la spia -Voi studenti e la ex modella si rilassano mentre noi cervelloni pensiamo a capire e risolvere i problemi che sono sorti-
-Vi divertirete un mondo. - fece con sarcasmo Minto
-Meglio loro che noi- Rispose Kisshu ridendo che si guadagno un’ occhiataccia da parte di Marco
-Sei fortunato che tu e Ichigo lunedì avete dei compiti in classe allora -
Lui a quel punto deglutì mentre Ichigo si portò una mano alla base del naso e se lo massaggiò -Come fai a saperlo- chiese lui -Sono una spia mio caro, non saprò tutto ma certe cose sono facili da scoprire. – rispose l’altro sorridendo in maniera furba.
L’alieno brontolò sottovoce facendo ridacchiare un po’ tutti.
-Comunque- fece Kei attirando l’attenzione su di sè -i problemi sorti sono molteplici: Dove sono finiti Eye e Ringu? Dove sono i genitori di Kisshu, Pei e Taruto? Possiamo prevenire gli attacchi di quei due? Chi sono i generali? E’ possibile capire se sono umani che hanno scelto degli “ospiti” umani per poi saltare fuori come Masaya? La sparizione di Mark Evan c’entra qualcosa con tutto ciò? -
-Stasera non pensiamoci- fece Marco avvicinandosi ai macchinari che tenevano sotto controllo Reatsu e Pei -Possiamo dire che voi due siete completamente fuori pericolo. – Cosa che fece tirare a tutti un sospiro di sollievo.
-Avete parlato con i vostri genitori? – Chiese Ryo -Posso capire Retasu che ha avuto altro a cui pensare e che abbiamo diverse ore di differenza ma non vogliamo che non informiate i vostri genitori di cosa sta succedendo, ovviamente tralasciando i problemi avuti da Retasu. -
-Stasera non ho avuto modo di farlo- fece ridendo imbarazzata Ichigo mentre Minto scosto lo sguardò senza dire niente
-Io invece ho chiamato Mamma e Papà, gli ho raccontato di come io e Taruto abbiamo messo sotto il nostro chimero e loro ci hanno raccontato la loro giornata fino a quel momento. –
-Diciamo che la loro giornata rispetto alla nostra è stata noiosa- preciso l’alieno più giovane.
Tutti sorrisero alla affermazione del più giovane.
-Per fortuna- fece Kisshu che si era ripreso dalla battuta della spia sui suoi compiti in classe futuri
-Ma vorrei capire perché nostro padre abbia fatto un’uscita del genere… –
A quel punto guardò malizioso Taruto e Pei -Non è che voi due non avete fatto qualcosa con la pescioliona e la scimietta? -
Le due ragazze divennero due bellissimi lamponi maturi mentre Taruto cadde all’indietro per il nervoso e Pei sembrò pronto per uccidere il fratello.
-Tu e Ichigo non avete fatto nulla invece? – Chiese incrociando le braccia Minto
-Non abbiamo fatto nulla- rispose arrabbiata Ichigo bloccata da Zakuro prima che si lanciasse sulla ragazza per picchiarla.
-Qui- rispose il verde osservando malamente la Mew Bird -i maggiori sospettati di aver fatto qualcosa sono loro quattro… Anzì se ci penso bene… –
Ed osservò Purin per bene e anche Taruto che era trattenuto da Keiichiro -Quelli che possono aver combinato qualcosa sono i due giovincelli. –
In quel momento tutti puntarono gli occhi sui due ricordandosi il ritardo della sera prima.
-Voi due! – Fece Minto guardando male Purin e Taruto -Ci dovete delle spiegazioni-
-Sta… Stavamo dormendo giuro! – fece balbettando la mew gialla
-Se dovessimo cercare qualcosa nella vostra stanza non troveremo niente? – Fece Ryo
-Ce.. Certo- Balbetto Taruto -I preservativi li ho nascosti…-
In quel momento si diede dello stupido aveva appena ammesso di averlo fatto con Purin.
-Taruto- fece duro Pei -Cos’avete combinato? –
-Beh… ecco- fece Purin divenuta viola dall’imbarazzo -L’abbiamo fatto- taglio corto arrabbiato il castano -e l’abbiamo fatto protetto vi sta bene! –
Marco scosse la testa, Kisshu rise mentre gli altri erano rimasti leggermente allibiti.
-Che non vi venga in mente di farmi tornare indietro nel tempo per bloccare questi due. -
Avvertì la spia vedendo Minto e Ryo aprire la bocca per dire qualcosa -Anche perché se lo fanno con delle protezioni dimostrano di avere un minimo di sale in zucca. -
-Ma hanno sedici anni. – protesto Pei
-Geloso fratellone? – Chiese Kisshu
-Piantala idiota- fu la risposta di un po’ tutti facendo indietreggiare l’alieno mezzano spaventato
-Vero ma non possiamo mica mettere la cintura di castità a Purin e tagliare l’appendice al giovane virgulto di casa Ikisatashi. –
Taruto si portò le mani al basso ventre a sentire quelle parole della spia e vendendo che sia il biondo americano che il fratello maggiore ci stavano pensando, in particolare alla seconda opzione.
-Quindi il danno è fatto… Ora che facciamo? – chiese Zakuro
Kei sospirò -Direi di lasciare le cose come stanno, hanno dimostrato di amarsi molto e si sono donati l’un l’altro ma con attenzione, quindi lasciamoli fare. -
L’alieno più grande sospiro -Taruto- fece lui guardando male il fratello -Promettimi che utilizzerete sempre le protezioni e che se ci sono dei problemi verrai subito da me oppure da Ryo o Kei… Va bene? –
-Purin- fece Zakuro -Se hai qualche dubbio o perplessità io ci sono, va bene? -
I due ragazzini annuirono imbarazzati.
-Va bene- fece Ryo -Lasciamo riposare Retasu e Pei, saranno fuori pericolo ma è meglio lasciarli riposare un po’-
Il gruppetto salutò i due, con Kisshu da far da cameriere con le stoviglie sporche che poco prima di uscire fece l’occhiolino a Pei e Retasu. lasciandoli così soli.
-Taruto dovrebbe tenersi a freno, mi chiedo da chi abbia preso. – Sospiro l’alieno da capelli viola.
-Forse dalla parte di famiglia di vostro padre. -  ridacchiò la verdina.
-Già- mugolò l’altro -A volte invido un po’ quei due, sono molto più spigliati di me. –
Retasu arrossì un po’ -Posso capirti, anche io invidio le altre in certi frangenti. –
Lui allora guardò preoccupato la fidanzata -Ti sei pentita di non aver… -
Lei scosse la testa paonazza -Assolutamente! – poi prese un respiro -Credo che tutti abbiano i loro tempi. –
Pie sorrise dolce alle parole di Retasu, a quel punto si alzò e si avvicinò al letto della ragazza sedendosi.
Le scostò la frangetta e gli donò un leggero bacio sulla fronte.
-Ti amo Reta-Chan- fece lui roco
Lei rimase così imbambolata dalle parole e dal gesto dell’alieno che ebbe la sola forza di annuire.
A quel punto il ragazzo si rialzò e tornò al suo letto con un leggero sorriso sulle labbra e con un pensiero in testa “tenere sempre un profilattico in tasca quando aveva un appuntamento con Retasu perché non si sa mai…”
-Fo.. Forse è meglio spegnere le luci – disse Retasu cercando di riprendersi da quel dolce gesto del fidanzato.
Che si alzò e andò a spegnere le luci.
 
-Perché Pei non mi ha incluso fra chi deve darti consiglio in casi particolari? – chiese Kisshu ad alta voce mentre tutti erano nel salone a prendere un the.
-Gli daresti dei consigli molto intelligenti suppongo. – Rispose Minto per Taruto dopo averlo visto stringere i denti per il nervoso.
-Cara uccellina sono stato io a consigliare a questo piccoletto. - dicendo prese Taruto a braccetto -di buttarsi con la scimmietta. -
-Abbiamo visto i risultati. - rispose lei sorridendo furba.
-Piantala Minto- Fece Ichigo stringendo la mano a Kisshu per calmarlo un po’ dopo che Taruto si era liberato dalla stretta del fratello.
-Non penso che Kisshu volesse che succedesse ciò…- detto questo si voltò verso il fidanzato scrutandolo -Vero? –
Lui sorrise -Sembrerà strano ma non volevo assolutamente che i nostri piccoletti bruciassero così le tappe. –
-Almeno questo – fece incrociando le braccia Ryo -Non vorrei che tu e Ichigo metteste in cantiere un bambino in questo periodo. –
-ehi- fecero i due rossi in volto -Se dovessimo fare qualcosa lo faremmo protetto anche noi! – dissero all’unisono.
Tutti sogghignarono per l’unisono con cui rispose la coppia ma il suono di un cellulare fece voltare tutti verso Marco che, leggendo il nome di chi chiamava, strinse leggermente gli occhi.
Si alzò ed usci dalla stanza, facendo preoccupare gli astanti.
-Ciao Akito cosa succede? – Chiese la spia calmo
-Ho un grosso problema- rispose il biondo -Fra una settimana non avrò un gruppo per suonare al locale e non so dove sbattere la testa.-
-Perché? I Bleach non vengono più eppure avevano un contratto con voi. –
- sembra che qualcuno gli abbia fatto una proposta indecente e l’agente a cui ci siamo rivolti non ha più gruppi da inviarci… Ho paura che ci sia lo zampino di Nick. –
Marco chiuse gli occhi per riflettere -Penso anche io… Domani vedo di scoprire qualcosa di più e poi ti farò sapere… Spero di non dover mettere in campo il piano B.-
-Che piano B? - Chiese Akito
-Non ti preoccupare- fece lui rassicurante -Il piano B spero di non doverlo mettere in campo ma è sempre meglio di niente… Stai tranquillo non è male come piano. -
Detto ciò i due si salutarono e chiusero la telefonata.
La spia a quel punto aprì di scatto la porta dello studio facendo cadere gli impiccioni tranne Zakuro, Ryo e Keiichiro che erano rimasti leggermente distanziati
-Come spie siete pessimi- fece lui scuotendo la testa
-Chi era? – Chiese Ryo
-Diciamo che è un tuo collega dal punto di vista della somministrazione di bevande. Si tratta di Akito Hayama e di sua moglie Sana, sembra che abbiano di nuovo dei problemi con…-
-Nick Nolte- concluse per la spia Zakuro scura -Come fai a conoscerli? – Chiese ancora lei con un tono indagatore.
-Sono andato a mangiare al loro locale e poi gli ho aiutati a liberarsi di Nick… Tipo interessante come una ameba. – rispose il castano.
-Cosa vorresti fare per aiutarli adesso? – Chiese Keiichiro
Marco sospiro poi guardò Kisshu e Taruto -Nelle schede di voi tre c’è scritto che sapete suonare degli strumenti simili alla chitarra, batteria e tastiera… Se va male abbiamo solo una settimana per imparare a suonare gli strumenti umani e delle canzoni… ve la sentite? –
-Perché tu sai suonare? – Chiese furbescamente Kisshu
-Sono una spia che viaggia nel tempo e nello spazio ed è stata messa dentro una bara criogenica per mille anni… secondo te non so suonare e cantare? – Rispose l’altro
-E’ una sfida? – Ribadì l’alieno mentre Taruto lo stava pregando di non farlo.
-Se vuoi prenderla così…- fece Marco
-Ok io accetto e mettici anche i miei fratelli dentro. –
-Ma perché metti in mezzo anche noi? – Chiese sconsolato Taruto mentre al piano di sotto Pei starnutì capendo che qualcuno da lui ben conosciuto l’aveva messo in mezzo ad una situazione che a lui non sarebbe piaciuta.
-Dai Taru Taru- fece lui ridacchiando -ci divertiremo un mondo…-
-Kisshu tu saprai suonare bene ma sei stonato come una campana. – rispose il più giovane.
-Scusate fece Minto- guardando i due -che strumenti “umani” sapreste suonare? -
-A giudicare dalle immagini che trasmette la televisione io saprei suonare la chitarra, Taruto la batteria mentre il cervellone il pianoforte barra tastiere. -
-Il mio Taru Taru sa suonare!?  Che figo! – Fece Purin saltandogli al collo con lui che si lamentava
Mentre Ichigo si avvicino a Kisshu e l’abbraccio -Beh devo dire che sei sempre più interessante-
-Vedrai quando la pesciolina saprà di Pei andrà in visibilio-
Zakuro, tornata silenziosa come sempre, si avvicinò alla spia -Voglio dare anche io il mio contributo. Posso? –
-Se sarà necessario- fece lui scrutando un geloso Ryo -perché no? -

Ritorna all'indice


Capitolo 22
*** Preparativi per il ritorno ***


Pensavo di fare subito il capitolo sul concerto al locale di Akito e Sana ma mi sono accorto che nel capitolo precedente potevo aggiungere delle scene che avevo già pensato per la precedente versione della mia storia.
Quindi il capitolo è rimandato alla prossima volta.
 
 
Marco si svegliò ed osservò la sveglia posta sul comodino.
Sbuffò leggendo che erano solo le tre di notte e capì che il sonno non sarebbe tornato tanto velocemente.
-Sento che la tua mente sta lavorando- fece la voce di Asia nel suo cervello -dovresti riposare lo sai-.
La spia sospirò -Lo so Asia ma ora come ora devo cercare di rilassarmi- dettò mentalmente ciò si alzò dal letto, si vesti e uscì dalla stanza.
Percorse il corridoio e per fortuna non sentì strani versi provenire dalle stanze.
Scese le scale ed uscì all’esterno della casa dirigendosi verso un piccolo spiazzo dove c’era un cerchio fatto di pietre e una legnaia lì vicino.
Da quella prese della legna di varia dimensione e cominciò ad accatastarla formando un piccolo cono con alla base una generosa quantità di carta che accese una volta terminata la costruzione.
Notò subito una cosa: il fuoco aveva preso fin troppo bene e cominciò ad insospettirsi.
-I miei strumenti stanno captando qualcosa- fece il computer nella sua mente.
-Stai all’erta Asia- rispose lui mentalmente -Avremo delle sorprese stasera-.
 Continuò ad osservare il fuoco con attenzione ed ogni tanto portava avanti le mani per scaldarle quando una voce si levò dal fuoco -Finalmente ci vediamo essere umano-.
-Finalmente vi siete palesati-. Rispose lui con tono di sfida.
 
In quel momento tutti i robot delle ragazze presero a gracchiare all’impazzata -ALIENI-.
Svegliando i malcapitati: Kisshu e Ichigo per lo spavento caddero dal letto con lui sopra di lei che, per un caso fortuito, gli diede una ginocchiata nelle parti intime e questo fece gemere l’alieno dal forte dolore.
Minto che stava sognando di essere la prima prima ballerina di nazionalità giapponese durante o spettacolo dell’otto dicembre del Teatro alla Scala di Milano, cominciò a insultare il robot e gli alieni con Keiichiro che stava cercando di riprendersi dalla sveglia improvvisa.
Zakuro e Ryo, che stavano dormendo abbracciati, si diedero una pesante zuccata e, dopo essersi ripresi, lanciarono dietro al robot qualsiasi cosa trovassero… Mancandolo.
Pei e Retasu, nel momento della sveglia, stavano entrambi parlando nel sonno.
La ragazza stava dicendo qualcosa del tipo: “Pei ti prego ancora” mentre l’alieno qualcosa del tipo: “Retasu sei fantastica continua”.
Quando, a causa del robot, i due si accorsero di cosa stavano dicendo divennero paonazzi perché capirono che tutti e due si stavano sognando in maniera provocante.
Per ultimi Taruto e Purin, con la ragazza che stava dormendo rannicchiata contro l’alieno che si godeva la presenza della sua scimmietta, il risveglio non voluto lì fece saltare in piedi i due e, arrabbiati,  assaltarono il robot nel tentativo di spegnerlo non riuscendoci.
Tutti si accorsero però, quando i loro neuroni furono finalmente connessi, che qualcosa non andava e corsero verso l’esterno, ovviamente dopo essersi vestiti.
 
-Ci stavi aspettando? - chiese un’altra voce dal fuoco
-Diciamo che ormai sono abituato ad avere visite da parte dei miei nemici, quindi sì vi stavo aspettando sicuramente però ne avrei fatto volentieri a meno-. Rispose la spia.
-Sei divertente umano- fece una terza voce -Fastidioso come una pulce ma simpatico-.
Marco sorrise col capo abbassato verso il terreno poi lo rialzò osservando quel fuoco che pareva non voler consumare il legname.
-Vedete il mio sogno da bambino non era sicuramente quello di diventare un novello Abramo o Mosè- fece lui con sarcasmo -Quindi cosa volete? –
-Cosa vogliamo noi?! – una quarta voce si era palesata -presentarci? – adesso era una quinta voce diversa a parlare
Proprio in quel momento arrivò la squadra con i robot che si bloccò a guardare la scena -Presentarci e avvertirvi – Ancora una voce, stavolta la sesta, parlò
-Già che noi torneremo presto e per voi non ci sarà scampo sarete le nostre vittime sacrificali-. Un’ ennesima voce diversa si levò dal fuoco, la settima per la precisione.
A quel punto Marco fece una piccola risata -Ma voi capi tribù di quei due idioti- rispose con un tono ironico -Vi fanno con lo stampino? Sempre pronti a minacciare? Fate pure io sono qui e anche la squadra mew mew con l’aggiunta degli alieni redenti e i due scienziati…- e li si blocco notandoli
-Fai meno lo spiritoso umano- Un’ottava voce parlò dal fuoco -Fa come credi noi siamo potenti e te lo dimostreremo, solo vogliamo darvi un’ultima informazione prima di lasciarvi: Non tutti gli umani si estingueranno alcuni rimarranno in vita e diventeranno Ghaeiani, questo è quanto-.
Poi all’unisono le otto voci salutarono lasciando Marco solo ad osservare il fuoco che, dopo il saluto, si era spento.
A quel punto si voltò verso gli spettatori di quella scena -Interessanti gli otto generali, fatti come altri tizzi che ho incontrato con le manie di grandezza ma interessanti-.
-Erano gli otto generali? – Chiese Ryo
-No, erano otto anime che si erano perse tra il paradiso e l’inferno-. Rispose il castano con un certo sarcasmo -Se siamo qui erano sicuramente loro- fece Pei incrociando le braccia -Ma cosa volevano dire che ci saranno degli umani che diverranno Ghaeiani? –
-Non lo so- rispose Marco
Keiichiro a quel punto, dopo un attimo di silenzio calato fra di loro, alzò la testa e propose la sua teoria
-Mettiamo il caso che ci siano veramente degli umani che sono usati come “involucro” dai generali come lo è stato Masaya per Deep Blue. I generali potrebbero trasformare, in qualche modo, dei terrestri a cui sono legati in alieni-.
Pei lo guardò scettico ma annui -Così da non perdere il loro legame affettivo con loro e…-
-In qualche modo condizionarli anche mentalmente per fargli credere che siano stati sempre Gaheiani? Può essere-. Concluse Ryo.
-Abbiamo però avuto la conferma di una cosa-. Fece Minto -Che i nostri nemici vogliono far rinascere gli otto generali e non deep blue-.
-Non so se definirla una buona o una cattiva notizia questa-. Fece laconico Kisshu che riprendendosi subito sbatte le mani -Ora però torniamo a letto che così domani possiamo ragionare meglio-.
Minto aprì la bocca ma un’occhiata fugace di Ryo e Zakuro la fece desistere.
-Di nuovo buonanotte allora- Salutò a quel punto Ichigo che, scortata dall’alieno dai capelli verdi, tornò in casa seguita poi da tutti gli altri.
 
Quando la Mew Rossa e l’alieno dai capelli verdi furono da soli la ragazza potè emettere un lungo sospiro.
-Questa cosa che sono i generali sono i nostri nemici è l’unica cosa buona di questa sveglia imprevista-.
Il suo compagno la guardò in maniera compassionevole -So a cosa stai pensando, gattina- fece lui -adesso però stendiamoci e rilassiamoci coccolandoci un po’-. Ichigo si voltò verso di lui guardandolo in maniera stramba -Dopo la botta non voluta alle parti basse non credo che tu voglia, in questo momento, utilizzarlo se non vuoi riavere il dispiacere di provare l’ebrezza di una ginocchiata-.
Kisshu a quel punto rise nervoso -No, grazie micetta però ci sono tanti altri modi per coccolarsi e poi sarei io quello che fa pensieri sconci-.
La rossa si colorò -Andiamo a dormire che è meglio- fece lei e l’alieno annuì sornione.
In breve tempo il sonno riprese possesso della casa e tutti presero a sognare.
Chi sogni più piacevoli, chi sogni accaldati e chi, invece, incubi.
Ryo era l’unico rappresentante di quest’ultima categoria ed il suo incubo era sempre lo stesso ma adesso era più chiaro:
Le mew mew e gli Ikisatashi che battagliavano con le otto figure in una parte di Tokyo che sembrava semidistrutta.
Lui e Keiichiro erano dietro ad un brandello di muro del cafè vittima della battaglia ad un certo punto vide il suo amico aprire la bocca ma non udì suono.
Poi guardò avanti Mew Minto era caduta in avanti con il ventre perforato da una freccia scagliata da una delle figure, il suo corpo poi si dissolse in coriandoli di luce.
Ebbe solo il tempo di bloccare il suo amico dal correre verso il luogo dove il corpo dell’amata era sparito che anche Zakuro cadde a causa di una sferzata di quella che sembrava una frusta di luce che l’aveva colpita alla gola, recidendola in gran parte.
La vide girarsi verso di loro, fargli un breve sorriso poi cadere sulle ginocchia e, com’era successo per la compagna, sparire.
Nemmeno il tempo di gridare il suo nome che vide Purin e Taruto colpiti in contemporanea da quello che sembravano una radice e degli anelli di fuoco.
Come per prime due i loro corpi sparirono in coriandoli di luce.
Erano li impietriti, avevano appena visto i più giovani della squadra trapassati da una specie di radice e tagliati in due da un anello di fuoco.
Ma la strage non era finita, infatti Pei abbraccio Retasu nel tentativo di proteggerla ma non riuscì a salvarla perché i loro sfidanti prima gli congelarono e in seguito, dandogli così il colpo di grazia, gli colpirono con un fulmine.
Alla fine, rimanevano solo Mew Ichigo e Kisshu, entrambi provati da ferite che le due ultime figure avevano inferto loro.
Sembrava quasi che i loro due nemici stessero giocando con loro come il gatto col topo ma anche quella sfida termino, con la ragazza colpita da una sfera di luce mentre l’alieno venne colpito da una pugnalata al cuore.
I due si guardarono e, prima di esalare l’ultimo respiro allungarono le mani per toccarsi un’ultima volta per poi sparire.
Ed ecco che la scena finale dove loro due piangevano sulle otto tombe e poi le figure che li spingevano verso un portale.
Ma stavolta una voce di una bambina congelò tutto: -Non succederà nulla di ciò che hai visto- fece la voce
-Lo zio- fece una seconda voce, questa volta di un bambino -non lo permetterà salverà tutti-.
Vide a quel punto due fiammelle di luce fluttuare davanti a lui -Chi siete? – chiese -E chi è lo zio di cui state parlando? –
Le due fiammelle si aprirono e fecero vedere che davanti al portale si era palesato Marco pieno di ferite e con gli abiti, una specie di body, pieno di strappi.
Aveva un braccio che penzolava, era piegato leggermente in avanti e si reggeva in piedi grazie ad un bastone a forma di croce sormontato da un grosso rubino di colore rosso con due spuntoni che lo circondavano quasi completamente.
A vederlo le otto figure provarono ad attaccarlo ma la spia alzò di scatto il bastone puntandolo davanti a sé, con la grossa pietra preziosa che fosse diretta verso gli attaccanti.
Lo vide mormorare qualcosa e poi una nube grigia coprì tutto.
Quando essa si dissipò tutto era tornato alla normalità, con lui in mezzo alla grande sala del cafè dove la squadra stava lavorando con laboriosità assieme a Kisshu e Taruto.
Pei era seduto ad un tavolo che correggeva dei compiti mentre non vide Marco.
-Dov’è lo zio? – domandò alle fiammelle -Tranquillo- dissero all’unisono le due voci -Lui è un tipo tosto ma devi fidarti di lui anche quando tutto sembrerà perduto-
Ryo strabuzzo gli occhi -Cosa volete dire? –
Quelle che sembravano due fuochi fatui cominciarono a danzare davanti di lui -Ci sarà da soffrire Shirogane ma vedrete la luce in fondo alla galleria -.
Detto ciò Ryo sparì e le due fiammelle presero una forma umana.
Il bambino aveva dei capelli corti viola, uno sguardo vispo con due begli occhi celesti pieni di ironia e le labbra piegate in un leggero sorriso.
Mentre la bambina aveva dei cappelli biondi lunghi e un viso pieno di energia con gli occhi di bel colore indaco.
-Secondo te papà seguirà il nostro consiglio fratellone- chiese la bambina -Speriamo- fece lui sospirando.
 
Ryo si svegliò di soprassalto ansimando pesantemente, poi si voltò verso Zakuro che lo guardava preoccupata.
-Mi ricordo tutto il sogno- disse -lo ricordo tutto- a quel punto si butto su di lei e l’abbraccio con forza.
-Ryo va tutto bene è solo un sogno- cercò di rassicurarlo Zakuro massaggiandogli la schiena nel tentativo di calmarlo.
-No- rispose lui -non è solo un sogno ma ho paura che sia un sogno premonitore-.
La ragazza lo strinse con più forza -Sarà meglio che ne parliamo con tutti allora-.
-Non alziamoci ancora- mormoro lui -Stiamo ancora così per un po’-.
Zakuro annui solamente e rimasero così finché qualcuno non venne a bussare.
Segno che tutti erano ormai svegli, di nuovo, e che la colazione era pronta in tavola.
 
-Allora- chiese Keiichiro -programmi per la giornata? A parte ovviamente chi deve studiare e chi risolvere i misteri-
Un grugnito di rabbia si levò dai posti occupati da Ichigo e Kisshu.
-Ci inventeremo qualcosa- fece Minto guardando Zakuro e Retasu -Certamente portandoci dietro Purin-
Aggiunse Zakuro guardando male Taruto che aveva sbuffato mentre la ragazza più piccola arrosi.
-Non avevamo intenzione di farlo- protestò lei.
-Mi volete togliere una curiosità? – Chiese Taruto -Ma chi è Mark Evans, il tipo a cui accennavate ieri sera?–
-Mark Evans- cominciò a spiegare Ryo -E’ un ex collega di mio padre che ha continuato le sue ricerche,
con scarso successo, fino a qualche mese fa. Quando mi ha annunciato che aveva trovato delle rovine in Ciad e stava andando a vedere se fossero come quelle scoperte da mio padre-.
-Speriamo che non sia una vittima di quei due ma ho paura che sia così-. Fece laconico Keiichiro.
-C’è un’altra cosa- riprese il biondo lanciando un’occhiata a Zakuro per cercare la sua approvazione che trovò -Negli ultimi mesi ho fatto spesso un sogno che vi riguarda tutti-.
E cominciò a raccontare il sogno.
-Inquietante- fece solamente Marco mentre, del tutto indifferente, inzuppava un biscotto nel suo caffelatte.
In quel momento tutti lo guardavano con sdegno.
Lui sentì la sensazione di essere mal visto e alzò lo sguardo -Non fraintendetemi ma ne ho viste talmente tante che ormai c’ho fatto il callo ai sogni premonitori-.
Minto sospirò -E dopo la perla di saggezza della nostra spia e i sogni premonitori di morte cerchiamo di passare in tranquillità queste poche ore di relax-.
-Shirogane cerchiamo di non fasciarci la testa prima di rompercela- Ichigo provò ad incoraggiare il suo capo -Come hai detto nel tuo sogno Marco ci salverà, no? –
-Vorrei evitare di arrivare ad un millimetro dalla vostra tomba- rispose la spia
-Anche noi- fecero all’unisono tutti.
Minto a quel punto si alzò e prese sottobraccio Retasu -Ora tu vieni con me, Zakuro, e Purin e andiamo nella sauna, così ci racconterai cosa è successo nella grotta-.
La mew focena, paonazza, ebbe solo la forza di annuire.

Nel pomeriggio tutti prepararono le valigie per la ripartenza quando, nella stanza di Ichigo e Kisshu, qualcosa cadde dalla borsa dell’alieno toccata dalla ragazza gatto.
-Che cos’è questo? – chiese Ichigo tirando su un volumetto -Cosa micetta? – Chiese lui dal bagno
La rossa appena l’osservo bene le spuntarono la coda e le orecchie da gatto per la furia.
Sulla copertina c’erano due ragazze, totalmente nude e avvolte da tentacoli, che si stavano baciando.
Quando Kisshu, rientrato nella stanza, la vide si pietrificò -Ichigo- balbetto lui -Non è mio me l’ha imprestato Tep non l’ho nemmeno aperto-.
Ma un pugno lo colpì in testa con forza e il grido di Ichigo -Sei un pervertito- fece accorrere tutti nella stanza.
-Cos’hai combinato? – Chiese Pei osservandolo male
-Niente- fu la risposta, dolorante del fratello minore ma tutti sospirarono ben consapevoli che, in qualche modo, mentisse.
 

Ritorna all'indice


Capitolo 23
*** Il concerto ***


Ichigo entrò di gran carriera a scuola, aveva sbollito la rabbia nei confronti di Kisshu ma rimaneva comunque irritata per il fatto che qualcuno, chiamato Teppei, avesse avuto la brillante idea di passare al suo nuovo fidanzato una raccolta di doujinshi a sfondo erotico.

Non voleva di sicuro che il Kisshu attuale tornasse il vecchio Kisshu sotto la spinta di quei fumetti per adulti.
Era vero che molti ragazzi nella scuola, di nascosto, leggessero certa roba o meglio osservassero certe immagini tralasciando i dialoghi ma cavolo, pensò la mewneko, che non facessero cadere in tentazione altri ragazzi che, in passato, avevano dato prova di avere dei problemi nel tenere sotto controllo i loro istinti.

Ormai giunta in classe si lasciò cadere sulla sedia in attesa di Kisshu, andato a restituire il giornalino a Teppei con la promessa che gli avrebbe riferito il suo messaggio di non passargli più certa mercanzia, e che le lezioni iniziassero.

-Già arrabbiata di prima mattina? - chiese Moe avvicinatasi con Miwa al suo banco -Non è che Kisshu si è comportato male durante il week end che il vostro capo vi ha offerto in montagna? – chiese l’altra

-No- rispose lei incrociando le braccia e guardando la porta alle loro spalle -Cioè lo ero ma adesso sono arrabbiata con Teppei-kun. – spiegò

-Sembra che il tuo caro fidanzato Moe – continuò lei -ha avuto la brillante idea di passare uno dei suoi fumetti a Kisshu. - 

-Quali fumetti? – chiese lei

-Una serie di doujinshi porno di manga famosi – rispose l’altra guardando male l’amica 

Che ridacchio colpevole -Scusa Ichigo-chan- fece lei -non volevo procurare tutto questo trambusto ma… volevo stuzzicarvi un po’ –

-Guarda che fino a venerdì era solo il mio ragazzo in prova e da quel giorno a passato l’esame per essere il mio fidanzato… Di certo sarebbe stato bocciato o comunque rimandato se avessi scoperto quel dannato fumetto prima- replicò Ichigo -Poi ti ho spiegato che tipo era il mio diavoletto fino a un po’ di tempo fa! E tu che fai? suggerisci al tuo fidanzato di passargli uno di quei fumetti ma sei pazza!? – Chiese la mew neko indignata

-Scusa Ichigo-chan lo so che era una testa calda…  – Fece l’amica con fare mortificato ma poi si accese capendo ciò che la rossa aveva detto poco prima -Scusa come hai detto? Vi siete fidanzati venerdì?! Cosa è successo! Parla!  - Fece lei con Miwa che annuiva con forza -Non ci hai nemmeno chiamato per dircelo adesso parla! – Rimarco quella osservando dura Ichigo che, prendendo un respiro cominciò a raccontare l’episodio che le aveva fatto prendere quella decisione.

-Uao- fecero le due all’unisono -Quindi è veramente attaccato a te… e ci tiene così tanto che non ti ha spinto a fare altro questo week end? –

-No- rispose la rossa -Siamo ancora alle prime fasi e quindi ci siamo dati un po’ di tempo… di sicuro non aiuta quello che hai fatto Moe-chan-

-Scusa ancora Ichigo-chan- fece lei abbassando il capo -Però potresti avere dei suggerimenti per il futuro da quelle storie –

La ragazza aprì la bocca sorpresa -Tu hai? - Moe scosse la testa sorridendo però furba -Non dico nulla ma alcune cose sono interessanti –

-E tu Miwa non le dici niente? – chiese a quel punto all’altra amica -Siamo pur sempre ancora minorenni. –

La brunetta scosse la testa -Ormai ho rinunciato da tempo a capirla specialmente da quando lei e Teppei-kun hanno fatto quel passo si sono molto disinibiti. –

-Dai che non facciamo nulla di male- rispose la biondina facendo la linguaccia alle due.   

Nel frattempo, nel cortile della scuola, Kisshu stava parlando con Teppei cercando di mascherare il suo imbarazzo e la sua irritazione.

-Senti Tep- fece lui cercando essere calmo ma non riuscendoci appieno

-Dimmi K-Kun- fece l’amico guardandolo perplesso -è successo qualcosa? –

-Sì- disse lui incrociando le braccia -La mia micetta ha beccato il giornalino che mi hai prestato e non è stata molto felice di ciò. –

-Ah- fece semplicemente l’altro leggermente teso -non ti ha scorticato vivo? Ovviamente no, visto che sei qua-  

-Sono stato fortunato- rispose il verde incrociando le braccia guardandolo male

-Quindi sei venuto a restituirmelo? –

Kisshu annuì e tirò fuori il fumetto porgendoglielo

Teppei lo prese in mano e lo aprì, facendo scorrere veloce le pagine.

-Alcune cose sono interessanti sai- Disse il ragazzo -Prima o poi io e Moe le metteremo in pratica-

-Grazie per l’informazione- rispose Kisshu sempre fra l’imbarazzato e il nervoso

Teppei lo guardò un attimo perplesso -Moe mi ha riferito che fino a qualche tempo fa eri più spigliato su certe cose-

-Ho messo un po’ la testa a posto- rispose il verde -posso dirti che se si parla di Ichigo tendo ad essere più contenuto-

-Fai bene mio caro- lo supporto l’altro -Non bruciare i tempi e vedrai che tutto andrà bene-

-Grazie per l’incoraggiamento ma sarà meglio entrare in classe, non ho voglia di avere lavoro supplementare dal prof della prima ora- concluse Kisshu che si avviò con l’amico verso l’edifico che gli avrebbe ospitati per le prossime ore.

-Nemmeno io – disse Teppei che lo segui a ruota

 

-Dannazione- Fece Marco al telefono -Mi sta dicendo che i Bleach non vengono più perché hanno trovato un ingaggio migliore? -

Dall’altro capo del telefono il manager del gruppo senti la leggera irritazione del castano ma non se crucciò -Sì, adesso hanno un contratto presso una casa discografica e devono registrare il loro primo disco, non hanno più tempo per questi piccoli concerti-.

-La proposta da chi è stata fatta se posso saperlo? – Chiese il castano cercando di darsi un contegno

-È stato Nick Nolte, sembra che li abbia sentiti e gli siano piaciuti, ha quindi chiamato un suo amico discografico che li ha scritturati-

La spia non fu totalmente convinta della risposta dell’uomo ma decise di non insistere troppo.

-C’è qualche altro gruppo disponibile per quella data? - chiese allora lui ma sapeva che la cosa fosse difficile

dato il breve preavviso.

-no, mi spiace ma se vuole i suoi amici potrebbero fare una serata con degli attori comici, sa se sono interessati? –

Rispose l’altro proponendo una soluzione che Marco ben sapeva non poteva essere accettata da Akito e Sana.
Loro due volevano una serata musicale e, testardi come muli, serata musicale sarebbe stata.

-Ok, ma a nome loro declino l’offerta e la ringrazio ancora per il tempo concessomi-

Chiuse la comunicazione e poi guardò male il telefono.

-Andata male? - chiese Keiichiro da dietro il bancone della cucina

-Già- fece Marco guardandolo -Allora piano B sia… Sperando che Pai non salti addosso a Kisshu o gli lanci qualche suo attacco per ringraziarlo di averlo messo in mezzo a questa mia idea-

Il pasticciere sorrise benevolo -Penso che tu debba informarlo per primo e non aspettare che sia Kisshu a farlo-

-Credo anch’io- fece l’altro -La cosa interessante e che anche le ragazze si siano proposte nel cantare un pezzo pure loro-

-Minto non voleva essere da meno di Zakuro e ha sfidato Ichigo dopo che l’ha presa in giro e lei, permalosa com’è, ha accettato mentre Purin l’ha preso come un gioco mentre per Retasu non so… Penso per solidarietà verso Sana e Akito-

-Penso che per Retasu sia così anch’io- rispose il castano

Solo Retasu era stata informata del piano B, visto che i due erano nell’infermeria quando Marco aveva lanciato l’idea del piano, per la serata del locale di Akito e Sana, dietro la promessa che non ne avesse fatto parola con il fidanzato.

Lei aveva accettato a patto che Pai l’avesse saputo al più presto, quindi entro quel lunedì, cosa avesse combinato Kisshu nei suoi confronti.

Ma in quel momento i due si voltarono verso la porta posteriore che, aprendosi di scatto, vide Kisshu entrare di corsa.

-Qualcuno mi salvi da mio fratello! È imbizzarrito! –

I due adulti si guardarono un attimo poi sospirarono scuotendo la testa.

-Kisshu hai mica detto a Pai del Piano B? –

Il ragazzo si grattò la guancia imbarazzato -Diciamo che ho calcato un po’ la mano nel dirglielo-

-In che modo? – Chiese Marco

-Dicendo che avrei potuto… Fare cose con Retasu- fece imbarazzato Pai entrando di corsa nel locale, puntando poi i suoi ventagli contro il fratello.

-Per piacere Pai-san abbassa l’arma- chiese con condiscendenza Keiichiro nel mentre Marco era scattato frapponendosi tra i due alieni.

-Calma Pai- fece la spia -L’idea è stata mia ma vorrei realmente che voi partecipaste a questa mia piccola pazzia.

Prendila come un modo per conoscere meglio gli esseri umani e per stare assieme a Retasu-

Pai soppeso le parole del castano, osservandolo per un attimo, abbassando poi l’arma

-Ok ma lo faccio solo per lei- detto ciò superò Kisshu, rifugiatosi dietro il bancone e che gli sorrideva nervoso, bruciandolo con lo sguardo.

-Ok- fece Keiichiro ridacchiando preoccupato -questa cosa è andata ora vi toccherà provare-

Marco fece una smorfia -Già-

In quel momento arrivarono di corsa Ichigo, Retasu, Purin e Taruto.

-Dov’è quello scemo del mio fidanzato- chiese arrabbiata la rossa

-Ciao Micetta- fece Kisshu che, ancora rifugiato dietro il bancone, sorrideva sghembo -arrivata presto-

-Eccoti- fece lei avanzando ancora irritata -ma come diavolo ti è saltato in mente di dire certe cose a Pai? Sai che è terribilmente suscettibile su certi argomenti.

Lo so io che non lo conosco bene ma non tu con cui ci vivi assieme? Cosa sei masochista? -

-Sono un tipo a cui piacciono gli scherzi micetta- rispose lui ridacchiando

-Inoltre- fece Purin -Hai messo in imbarazzo Retasu one-chan-

Retasu annui -Già- fece lei ancora leggermente rossa -Io e Pai-kun non siamo tipi molto spigliati lo sai-

-Scusa pesciolina- fece il verde massaggiandosi la nuca -ma a volte non ho filtro tra cervello e lingua, quindi le parole mi escono dirette-

Marco sentendo ciò alzò gli occhi al cielo e scosse la testa mentre Keiichiro ridacchio

Taruto anche lui non ci trovava nulla di divertente nel comportamento del fratello acquisto -Kisshu sei un Baka, sai benissimo che teletrasportare tre persone richiede molta energia-

-Volevi… - ma le parole gli morirono in bocca dopo lo sguardo fulminante della fidanzata -Forse è meglio se ci andiamo a cambiare-

Detto ciò prese per mano Ichigo e la trascino verso il seminterrato seguiti da Purin, Retasu e Taruto, quest’ultimo prima prese una manciata di biscotti appena sfornati per rimettersi in forze dopo lo scherzo di Kisshu.

-A volte mi chiedo- fece Keiichiro appena i ragazzi uscirono -come Kisshu possa passare da momenti molto adulti a momenti in cui sembra un bambino capriccioso ed impulsivo. –

-Si chiama adolescenza mio caro Kei- rispose Marco osservando la porta chiusa -si chiama adolescenza anche da loro-

-Oppure è solo uno scemo senza speranze- Ryo entrò in quel momento nella cucina ed espresse il suo pensiero -Mi chiedo cosa ci trovi Ichigo in lui? –

-Geloso? - chiese Marco

Il biondo alzò un sopracciglio guardandolo scettico -Geloso no, direi piuttosto preoccupato. Voglio bene alle ragazze come se fossero delle sorelline. Ichigo è la sorellina un po’ impacciata, sognatrice e piena di vita che molti vorrebbero… Diciamo che tutte le ragazze sono il prototipo della sorellina perfetta-

Spiegò l’americano pensando alle caratteristiche di Ichigo.

-Mentre Zakuro è il prototipo di ragazza bella ed impossibile? – chiese Marco 

Ryo arrossì; non si sa bene se per la rabbia, la gelosia oppure per l’imbarazzo, guardando male l’uomo ma poi sospirò

-Zakuro usa una maschera. È una donna dolce, forte, gentile, premurosa, caparbia ed intelligente. -

-Mi stai adulando perché hai fatto qualche stupidaggine Ryo-chan? – chiese la mew lupo vestita nell’uniforme da cameriera guardando i tre uomini a braccia conserte ed un sorriso furbo stampato in faccia.

Sentendo la sua voce a Ryo scorse una goccia di sudore lungo la tempia… Di solito teneva la dolcezza per i momenti privati tra loro due mentre in pubblico; anche con le ragazze, Keiichiro ed ora; da quando era cominciata tutta la vicenda della ambasceria, con gli alieni e Marco cercavano di avere un rapporto più formale.

 -Stavamo solo parlando del fatto che Minto, Retasu, Ichigo e Purin sembrino essere il prototipo delle perfette sorelline- lo difese Keiichiro in maniera diplomatica

-Confermo- fece Marco sorridendo sornione

-Beh, anche Kisshu, Pai e Taruto possono anche loto il prototipo dei fratelli perfetti o quasi-

Fece lei rispondendo al sorriso della spia

-In che senso? - Chiese Ryo sbuffando

-Taruto è il fratellino che cerca il suo posto nel mondo ma non sa che strada seguire: quella di Pai, ligio al dovere e serio, oppure quella di Kisshu, più leggera e senza troppi pensieri.

Kisshu è il fratello “pazzo” che cerca di lottare contro l’autorità e fare di testa sua ma sta maturando e sta capendo che a volte bisogna riflettere sulle cose prima di farle.

Pai invece è il prototipo del fratello maggiore che cerca di proteggere i propri fratelli ma a volte esagera e si fa prendere dalla rabbia, facendo anche dei gravi errori, ma a capito che deve lasciar perdere la fredda logica e lasciarsi andare ai sentimenti. -

Spiegò la viola ai tre

-Hai fatto una disamina perfetta di quei tre- fece Keiichiro annuendo

-Tra i tre, come fratello, preferirei avere Taruto- disse Ryo -Kisshu ho paura che rischierei di prenderlo a sberle ogni due per tre per le cavolate che fa e Pai non so lo trovo inquietante-

-Forse perché è molto simile a te Ryo? – chiese Marco osservandolo in maniera furba

Ryo sembrò indignarsi e strinse gli occhi a due fessure -Non dire stronzate-

-Ecco- fece la spia scuotendo la testa sorridendo malizioso -hai avuto una reazione uguale a quella che avrebbe avuto l’alieno maggiore-

Zakuro si portò una mano alla bocca e coprì una leggera risata lasciando basito il fidanzato -Zakuro tu la pensi come lui- ed indicò con la testa il castano.

-In parte sì a differenza di Pai però tu ti sei aperto molto prima e sei più divertente- rispose lei sorridendo

-Kei-san? - chiese al suo vecchio tutore -Anche tu sei d’accordo con loro? -

-Vuoi la verità? Tu e Pai siete molto simili e non ci puoi fare niente sai- fece il pasticciere sospirando.

-Che bello ho un fratello gemello alieno- borbotto l’americano irritato.

-Sempre meglio di avere un fratello come Kisshu no? – fece Marco

-Già meglio Pai o Taruto che Kisshu come fratello – rispose Ryo incrociando le braccia

-Per piacere- fece l’alieno minore entrando dentro la cucina -Già mi bastano quel musone di Pai e quel pazzo di Kisshu come fratelli non aggiungiamoci un altro musone ma la spia e Keiichiro non sarebbero male come fratelli –

I quattro si voltarono verso di lui guardandolo un po’ sopresi ed imbarazzati -Comunque volevo chiedere se possiamo aprire il cafè-

-Certamente Taruto-kun- rispose Keiichiro gentilmente -e non dire nulla di quello che hai sentito per piacere- chiese a conclusione

-per piacere non sono come Kisshu, perché si vanterebbe a tutto spiano di una cosa così idiota-

Detto ciò uscì dalla cucina e andò ad aprire il locale.

-Taruto sarà una bella via di mezzo tra i due – constatò Marco sorridendo

-Speriamo che non prenda i difetti di Kisshu però- Fece Ryo alzando un sopracciglio

-Staremo a vedere come crescerà- fecero Keiichiro e Zakuro sorridendo anche loro. 

 

La giornata al cafè lavorativa giunse rapidamente al termine, anche per Marco che mise vie i documenti che utilizzava le il suo lavoro di copertura.

Poi guardò la squadra, Ryo e Keiichiro -Allora- fece lui -pronti per vedere la mia casa qui? –

-Se proprio dobbiamo- disse Pai irritato

-Dai Fratellone- cercò di rabbonirlo Kisshu -Così potrai far vedere alla tua pesciolina il tuo valore alla tastiera. -

Il maggiore si voltò verso di lui guardandolo in una maniera indescrivibile mentre Retasu arrossì

-Dai Kisshu oni-chan- fece sorridente Purin -smettila di prendere in giro Pai oni-chan-

-Sembra che la piccola abbia più cervello di te Kisshu- fece il viola serio

Kisshu sbuffo solamente -Vogliamo andare? – fece poi per chiudere la questione

-Cos’è? non ti aggrada essere ripreso elfetto? – Chiese Minto

-Se nessuno capisce le mie battute che ci posso fare uccellino – replico il verde

-Se almeno facessero ridere o almeno sorridere- controreplico la mora assottigliando lo sguardo

-Di sicuro non cerco di far sorridere te visto che hai paura delle rughe- rispose nuovamente l’alieno

Ma prima che lo scambio di battute potesse degenerare, visto che Minto si stava avvicinando pericolosamente a Kisshu, fu Marco a parlare

-La piantate di comportarvi come dei neonati e andiamo-

La cosa mise fine allo screzio tra i due ed il gruppo si avviò all’esterno dove presero il pulmino utilizzato nel fine settimana.

Il viaggio fu allietato dalle chiacchere tra le ragazze e i racconti di come fossero andate le lezioni.

-Eccoci- fece la spia fermandosi davanti al cancello automatico dell’edificio che usava come base.

-È grossa come casa- fece Ichigo -molto più piccola di quella di Minto e della casa al mare di Ryo ma pur sempre grossa. -

-Già- fece Minto osservando la casa con fare critico

Scesi dal veicolo Purin, non si sa da dove, tirò fuori un impermeabile grigio ed un cappello borsalino a larga tesa dello stesso colore

-Visto che siamo a casa di una spia ci dobbiamo vestire da spie? –

La situazione lasciò basiti tutti tranne Marco che sorrise benevolo -Scusa ma mi sono mai vestito così? –

La ragazza ci pensò un attimo -No, ti sei sempre vestito in maniera normale, Elegante ma normale- rispose poi.

-Brava Purin ora entriamo dai! Dobbiamo iniziare a provare perché manca pochissimo tempo al concerto e dobbiamo ancora vedere se i miei tre aiutanti sono in grado di suonare gli strumenti umani ed imparare a farlo-

Entrati in casa, superato l’atrio d’ingresso, si trovarono in un’ampia sala dove erano stati piazzati un pianoforte, due chitarre elettriche con amplificatori e una batteria.

Alle pareti c’erano foto di paesaggi alpini e di Marco assieme ad alcune persone.

Zakuro ne notò una e si avvicinò ad essa, osservando che erano Sana e Akito.

In quella foto si vedeva la spia che abbracciava i due mentre: Akito era vestito con la divisa della squadra nazionale di Karate mentre Sana indossava un kimono rosso con motivi floreali di vari colori.

La ragazza accarezzo la foto con nostalgia ma poi distolse l’attenzione dalle foto a causa del richiamo di Marco

-Ecco a voi gli strumenti musicali umani simili a quelli voi suonate sul vostro pianeta- disse la spia mostrando gli strumenti alla squadra.

Pai osservò con serio il pianoforte, si avvicinò ad esso e passo le dita sopra la cassa armonica.

-Sì, ci sono alcune differenze per esempio nello strumento che suoniamo da noi non ci sono tre pedali ma solo due mentre la cassa armonica è inclinata non arcuata… Direi che potrei dare il mio contributo alla causa. -

 Marco annui compiaciuto, intanto anche Kisshu si avvicinò alle chitarre e ridacchiò.

-Dovrei avere meno problemi rispetto del mio fratellone ad abituarmi e a capire come si suona lo strumento umano rispetto al nostro. –

-Perché? – chiese curiosa Ichigo

-Perché mia cara micetta il vostro strumento a solo sei corde mentre il nostro ne ha dieci, per il resto è praticamente uguale e, da quanto ho visto in Tv e sul computer, si suona nello stesso modo. –

Detto ciò accese l’amplificatore, prese una delle chitarre in braccio e la provò dandogli un colpo alle corde.

-Oddio ci mancava solo che il nostro elfetto si lodasse da solo- fece Minto osservando gli strumenti

-Invidiosa passerotta? – chiese l’alieno

-Ma per piacere io…-

Il rumore di un rullante e di una gran cassa suonati con maestria fecero zittire la mew bird che si girò verso Taruto che si era messo a provare lo strumento.

-Bellissimo- fece lui -ci sono solo alcune cose in più ma è praticamente uguale a quella che suono su Ghea-

-Sai quante volte i nostri controllori avrebbero voluto rompertela in testa? – Chiese Kisshu in maniera furba -Un sacco- rispose ridacchiando l’altro -Almeno così mi vendicavo del fatto che ci facessero vivere da semi reclusi-

Ryo e Keiichiro a quel punto si avvicinarono a Marco che stava sorridendo soddisfatto -Sei fortunato amico, forse per sabato sera riuscirai ad imbastire il tuo concerto. – constato l’americano

-Le premesse sono ottime, direi che quello che potrebbe avere più difficoltà a adattarsi allo strumento sia…-

Prima che potesse esprimersi Pai cominciò a suonare alcuni pezzi di una melodia sconosciuta.

Una musica dolce ma tempo stesso molto malinconica.

Tutti si girarono verso il piano e, al termine, del pezzo tutti applaudirono

-Sei bravissimo Pai-kun- fece Retasu avvicinatasi al fidanzato

-Sono un po’ arrugginito e il suono non è lo stesso ma ci farò l’abitudine… Mi piace- fece lui annuendo con forza e sorridendo in maniera convinta.

-Penso che in un paio d’ore potrei essere in grado di addomesticare questa bestia chiamata pianoforte… Però se posso suggerire una soluzione migliore su dove imparare a suonare gli strumenti e a provare per il concerto direi di farlo al cafè e non qua-

Espose il suo pensiero il viola serio dopo un momento di riflessione

-Concordo con Pai Ikisatashi-

Una voce si fece sentire nella stanza facendo sobbalzare Ichigo che, avvicinatasi a Kisshu, gli saltò in braccio farfugliando di fantasmi.

Mentre il resto della squadra si guardò con fare nervoso e preoccupato cercando di capire da dove provenisse quella voce.

-Asia potevi scegliere un altro momento per farti conoscere- Marco era irritato da questa intromissione

-Tu sai di chi è questa voce? – chiese Keiichiro sbalordito

-Sì, la voce è quella di Asia. Il supercomputer che mi aiuta nelle mie missioni e quando viaggio nel tempo e nello spazio a bordo della mia nave spaziale –

Spiego lui ma non tutti avevano capito bene

-Non ci sto capendo molto dunque- fece Minto -Tu hai una nave spaziale? –

-Sì, se arrivo dal 3000 non posso arrivare in monopattino ti pare? – rispose

-Questa nave spaziale ha un supercomputer che ti dà una mano nelle tue missioni e nel viaggio in sé? –

-Sì- fece di nuovo la spia

-Ok, adesso le ho viste proprio tutte- sospiro la mew mew

-Quindi non è un fantasma- chiese ancora spaventata ed avvinghiata al collo di Kisshu, Ichigo

-No, Ichigo Momomiya- rispose Asia

Purin gongolava mentre abbracciava un basito Taruto mentre Retasu sembrava inquietata ma taceva come Zakuro che anche lei era nervosa per la novità.

-Come fai a comunicare con Marco non sembra che siate spesso in comunicazione- Chiese Ryo curioso di saperne di più -E perché ti chiami Asia? –

-Comunico con il vostro contatto tramite un chip nel suo cervello e mi chiamo Asia perché le prime civiltà si svilupparono in quel continente, ai miei creatori e parso giusto onorare così questa zona del mondo. –

Ryo increspo le labbra in una smorfia poco convinta ma non chiese altro

-Perché saresti concorde con Pai-kun? – Chiese Retasu

-Perché così voi non sprechereste tempo dopo la chiusura del locale venendo qui- spiego la voce -Facendo tutto la guadagnereste tempo utile e poi i tre Ikisatashi avrebbero più tempo per provare non trovate? –

Ryo alzò gli occhi al cielo -Dovrò procurarmi dei tappi per le orecchie –

-Udito sensibile Shiroghane? – Chiese Ichigo ridacchiando

-Non sono tutti come te che hai il sonno pesante Momomiya- sbuffò l’americano

-Questo spiega- disse Keiichiro con fare pensieroso -come ha fatto Marco a sapere dell’attacco alla casa di Minto-

-Sì, Akasaka- rispose Asia -è successo proprio così-

Il pasticciere annui poi si rivolse a Ryo

-Dovremmo avere lo spazio nel salone del piano superiore Ryo? Bisogna solo prendere due misure per esserne sicuri e poi bisognerà spostare il tutto al cafè-

-Dovremmo chiedere di far venire una ditta di traslochi qua e far portare tutto al cafè ma non prima di mercoledì e i tempi sono stretti- rispose il biondo

-Possiamo pur sempre farlo noi- parlò Taruto -Uno di noi prende le misure che servono, si teletrasporta al locale, prende le misure e, se è il caso, sistema le cose. Quindi torna qua e porta gli strumenti là no? –

Ryo guardò Keiichiro e poi Marco che disse -Spetta a te decidere Ryo, il cafè è tuo non mio –

-Per me può andare, però uno di noi verrà con chi andrà così da dargli una mano a sistemare il salone-

-Posso andare io- fece Keiichiro -Ho voglia di provare questo varco dimensionale- il cuoco così poté tirare fuori il suo interesse scientifico per quella peculiarità aliena.

-Ok chi va con Kei? – Chiese Marco

-Vado io- fece Pai

I due quindi presero le misure degli strumenti per partire poi alla volta del locale.

-Ok chi vuole un the nel mentre aspettiamo che tornino? – fece Marco facendo strada verso la cucina

-Spero che tu abbia delle buone miscele- fece Minto seguendo il gruppo

 

Eye stava massaggiando languidamente le spalle al suo compagno, ogni tanto dandogli dei baci sul collo o sulle stesse spalle.

I due, dopo la sconfitta subita a Furano, non furono più di tanto ripresi dai generali anzi sembravano quasi contenti per il risultato lasciando sbalorditi i due.

-Strano- fece ad un certo punto l’alieno girando la testa all’indietro per osservare l’aliena -Avrei giurato che ci facessero una lavata di testa monumentale… Invece niente-

Eye bloccò il suo massaggio e si abbassò per baciarlo -Già, veramente strano… Sembra quasi che non vogliano la morte delle mew mew e dei traditori-

-Vorranno giocare come il gatto con il topo – ipotizzo Ringu perplesso

-Chi lo sa? – fece languida Eye -noi continuiamo a servirli al meglio come abbiamo fatto fin ora ed aspettiamo che Kastushika giunga ad aiutarci- Ringu annui serio

-Kastushika non arriverà- fece ad un certo punto una voce

-Ryuga-sama- fecero i due ricomponendosi e inginocchiandosi di fronte alla figura che si era palesata di fronte a loro

-Cos’è successo al nostro compagno? - chiese Ringu

L’anziano alieno sospiro -Durante l’ultima missione prima di partire per venire qua ad aiutarvi e rimasto vittima della vendetta di Inu Hanyo e dei suoi compagni… Una perdita molto grave ma che non ha portato alla scoperta dei nostri legami-

I due sospirarono per il sollievo di non essere stati scoperti

-Cosa doveva fare il nostro compagno durante la sua ultima missione Ryuga-Sama? - chiese Eye  

L’alieno osservò la donna poi annui -Doveva mettere fine all’esistenza di Akira Sanzo che stava mettendo assieme troppi elementi. –

-È riuscito nella sua impresa? – Chiese a quel punto Ringu

Ryuga sospirò -A quanto sembra ha solo gravemente ferito la nostra spina nel fianco e, a quanto sembra, e sotto le cure della moglie di Inu Hanyo… Speriamo che sia fuori combattimento per molto tempo-

-Teme che possa aver capito qualcosa sulla nostra missione? – chiese Eye

L’anziano scosse la testa -Non penso abbia capito tutto ma sicuramente a intuito che ci sono dei nostri compagni all’interno della sezione aereospaziale… che abbiamo spostato ad altra sede per sicurezza.

Dannato Akira e il suo vizio dei controlli a sorpresa-

-Allora la nostra missione continua? – chiesero i due all’unisono

-Sì- fece l’anziano -i nostri signori hanno ancora bisogno di voi ed il loro risveglio e prossimo… Un consiglio guardate al passato di Mew Ichigo ed utilizzatelo a vostro vantaggio. – propose ancora lui prima di scomparire

I due si guardarono perplessi ma annuirono alla richiesta del loro leader

 

Quella sera i tre alieni, dopo che i vari strumenti furono spostati al cafè, cominciarono subito le prove ed in breve si abituarono alle differenze tra quelli che suonavano su Ghea e a quelli umani.

Ichigo era rimasta incantata dalla maestria di Kisshu alla chitarra, sembrava quasi che fosse ritornata quattordicenne che ammirava Masaya da lontano.

Anche Purin guardava con ammirazione Taruto e addirittura chiese al fidanzato di insegnarli le basi della batteria.

Cosa che l’alieno, dopo uno sbuffo iniziale, fu ben lieto di fare.

La biondina si dimostrò da subito di avere talento per quello strumento

-Ho paura- fece Ryo osservandola -che vorrà farsi regalare una batteria per il suo compleanno-

Anche Retasu guardava con interesse Pai suonare sempre meglio il piano.

Aveva presto capito l’utilizzo del terzo pedale e si arrischiò in pezzi sempre più difficili.

La verdina poi prese da parte Ichigo e Purin, facendogli poi una richiesta che le due accettarono.

-Ok- fece Marco guardando l’orologio che segnava ormai le dieci passate -direi che potete staccare anche perché dovete ancora mangiare e penso anche fare i compiti per domani-

-Per fortuna- fece Kisshu -per domani non ci hanno assegnato nulla da fare-

Ichigo annuì -A voi invece? – chiese poi la rossa a Purin, Taruto e Retasu.

-Studiare un po’ di letteratura giapponese e degli esercizi d Matematica- Fece Purin sorridendo

-Che barba la prima, facile ma cavolo cosa ci trova la gente nel leggere tipi astrusi tipo Asai Ryoi me lo devono spiegare-

-Serve- fece Keiichiro docile -A capire come si è sviluppata la cultura in un determinato periodo e serve anche per dare una cornice alla storia del periodo. –

-Sarà- fece il più piccolo degli alieni -ma certe cose non le capisco proprio-

-Io devo studiare un po’ d’inglese e fare anche io un po’ di matematica… devo chiedere a Pai di spiegarmi alcune cose che non mi sono molto chiare quindi per stasera rimanga qui, voi ragazze andate pure a casa. -

-Ok- fece Ryo -Andate pure ragazzi e mi raccomando Taruto, porta Purin a casa e poi torna subito qua. –

-Perché? – Chiese il più piccolo scoccando un’occhiata di fuoco all’americano

-Forse perché hai fatto faville con la scimmietta durante la nostra “vacanza” in montagna? – fece Kisshu ridacchiando e scatenando un rossore in Purin e l’indignazione di tutti gli altri.

-La stessa cosa vale per te Kisshu, non mi fido di voi due quindi tornate subito! – replico Ryo guardandolo con rabbia.

-Come se tu potessi fare qualcosa per costringerci a tornare subito a qui. –

-Lui non potrà farlo- disse nervoso Pai -Ma io di sicuro sì, quindi fai ciò che ti è stato detto e non fiatare-

Kisshu a quel punto sbuffò -Ok, va bene ah mi stavo dimenticando di dire una cosa dovrò fare degli allenamenti da questa settimana, il prof Yuri Kato mi ha chiesto se volevo entrare nella squadra di ginnastica artistica ed io oggi ho accettato-

-Quindi non ti basta volteggiare di tuo ti devi mettere a volteggiare anche con gli anelli o alla sbarra? –

Fece Minto scuotendo la testa

-Anche te però sai volteggiare bene ma non ti vengo mica a dire qualcosa uccellina- rispose lui

-E ci mancherebbe che questo- replico lei

-Forse è meglio che andiate si è fatto tardi- Zakuro intervenne per sedare l’ennesimo litigio tra i due.

-Qualcuno potrebbe pensare che ci sia del tenero fra di voi- constato Marco

-Ma per piacere! – fecero i due all’unisono scatenando le risate di tutti.

 

Quando tutto fu più calmo Pai riprese a suonare il piano e, notando che la designazione delle note fosse uguale a quella usata su Ghea, prese alcuni spartiti che Marco aveva procurato per provare gli strumenti.

Cominciò a suonare alcune melodie di canzoni che avrebbero dovuto fare quel sabato sera.

Alcune volte sbagliava note ma, accorgendosi subito degli errori, si fermava e si correggeva.

-Cosa ci fai dietro la porta Reta-chan- chiese lui chinato sulla tastiera.

La ragazza aprì lentamente la porta -Non volevo disturbare- fece lei timida

-Non disturbi mai lo sai- rispose lui sorridendo

La verde prese una sedia e si avvicinò al pianoforte -Sei molto bravo-

-Grazie- fece lui -Ma te non sei molto brava a mentire, so benissimo che non hai compiti di inglese da fare e che quella parte di matematica l’hai capita benissimo-

Lei abbassò il capo -Volevi stare con me? – chiese lui

La ragazza annui solamente con le gotte leggermente screziate di rosso

-Sai grazie alla tua vicinanza posso esprimermi con più libertà- confessò il viola mentre suonava alcune note

-Ne sono lieta- rispose Retasu

-Qui c’è una canzone che sembra rispecchiare, almeno in parte la nostra relazione o almeno l’inizio di essa-

Pai a quel punto smise di suonare e le passo uno spartito con il titolo scritto in alfabeto latino e in Romanji

-Come Mai- lesse la ragazza -Puoi suonarla? – chiese lei porgendogli lo spartito

Pai annui -l’ho cercata su internet, ho guardato il video ed ho trovato una traduzione in giapponese, perciò posso dire con una certa sicurezza che è simile a ciò che è successo a noi e posso anche provare a cantarla-

La verde strabuzzo gli occhi -come fa? –

Lui a quel punto si sistemò meglio sullo sgabello e cominciò a suonare l’introduzione al piano e poi a cantarla

Al termine il viola vide che Retasu sorrideva in una maniera che trovò bellissimo.

-Sembra quasi che sia la nostra canzone- dettò ciò si avvicinò all’alieno e lo baciò

-Farai faville al concerto- fece lei -Faremo faville- rispose lui osservandola con un sorrisino furbo

-Come? – chiese lei balbettando -Andiamo Retasu ti conosco ormai e so per certo che anche tu vorrai cantare per quei due, sei di buon cuore e quindi ti sei sentita in dovere di aiutarli. –

-Sono così prevedibile? – domandò lei con un leggero sbuffo di tra l’irritato e l’impacciato

L’alieno riprese a suore l’introduzione -In parte ma è una delle cose che amo di te, intendo il tuo essere solidale non la tua prevedibilità-

-Grazie Pai-chan- fece lei.

A quel punto il viola si alzo dallo sgabello e baciò la ragazza -Ti amo Reta-chan sei la cosa migliore che potesse mai capitarmi in tutta la mia vita-

Questa nuova confessione lasciò senza parole la mew verde che abbracciò con forza il suo fidanzato per trasmettergli tutto il suo amore

-Scusate- l’idillio fu però rotto da Zakuro che busso alla porta della sala. -Non volevo disturbarvi ma sarà meglio che vi stacchiate, Kisshu e Taruto sono tornati e non sarebbe intelligente farvi trovare in questa situazione-

I due annuirono alla constatazione della mew lupo.

-Grazie Zakuro- fecero entrambi rossi in volto detto ciò Pai prese per mano Retasu e l’accompagnò a casa.

 

-Ma quella spia è scema! – sbottò Shintaro al telefono con Ichigo -Perdere tempo con questa cosa quando ci sono cose più importanti da fare –

-Papà- fece la mew rossa nel mentre si preparava per andare a scuola -È un modo per non pensare solo alla missione che abbiamo… Poi sarà divertente vedere i nostri tre alleati che suonano. –

-Sarà- fece l’uomo dall’altro capo del telefono -Ma mi sembra comunque idiota che si perda del tempo dietro ad una cosa del genere-

Ichigo sospirò -Te l’ho già spiegato papà se ci fosse un’altra soluzione Marco l’avrebbe attuata –

Il padre digrigno i denti per il nervoso -Cosa c’è tra te e quel tipo dai capelli verdi? – Chiese poi per cambiare discorso

-Chi? Cosa? – sobbalzò la figlia alla domanda

-Sto parlando di quel tipo dalle orecchie da elfo! Come si chiama? È il tuo ragazzo? Sai che per esserlo ha bisogno della mia approvazione! -

La ragazza alzò gli occhi al cielo -Si chiama Kisshu Sì, è il mio fidanzato e non ho bisogno della tua approvazione per uscirci assieme- rispose lei indignata -Ora se vuoi scusarmi devo andare a scuola che Kisshu mi starà aspettando di sotto- così dicendo chiuse la comunicazione sbattendo il telefono.

-Papà deve smetterla di pretendere certe cose- fece lei parlando a Masha -Sono quasi maggiorenne non sono più una bambina-

-Ho paura che semmai avremo una figlia io mi comporterò allo stesso modo- disse Kisshu apparendo nella stanza e abbracciandola da dietro -Credo sia una cosa genetica dei padri –

Ichigo si lasciò coccolare dall’abbraccio -Dici? Allora dovrò tenerti a freno come mia madre-

Lui a quel punto rise -Sì, direi di sì –

A quel punto però la ragazza si girò e guardò male il fidanzato -Hai puntato te tutte le sveglie che ci sono sulla scrivania, sul comodino e detto a Masha di svegliarmi? –

Lui si grattò una guancia con fare indifferente -Forse-

Lei assottiglio lo sguardo -Forse… Andiamo dai- detto ciò i due si teletrasportarono verso la scuola

 

Intanto nella casa che i genitori di Ichigo occupavano in Italia, l’uomo guardava ammutolito il telefono

-Ichigo mi farà impazzire- sbottò poi attirando l’attenzione di sua moglie Sakura.

-Te l’avevo detto non toccare l’argomento ragazzi – fece con tono di biasimo la donna.

-Così non sono riuscita a salutarla-

Shintaro sospirò -Scusa amore e solo che la vorrei qua lontano dai pericoli- rispose lui -Ha un fidanzato e non ci ha detto nulla-

La donna sospirò -l’ultima volta non ti sei comportato molto bene con Masaya-

Il moro abbassò la testa – Ma quel tipo non mi sembra proprio il massimo dell’affidabilità –

La rossa si avvicinò e l’abbracciò -Lei si sa difendere è o non è una mew mew? –

-Sai che preferirei che fosse una ragazza normale? – disse lui serio -Ma su questa cosa non posso farci niente ma hai ragione, lei è una ragazza forte e difenderà la terra come sempre. -

fece lui sospirando -Ma ho uno strano presentimento. –

 

In Giappone intanto Kisshu e Ichigo erano arrivati a scuola.

-Mi chiedo se- cominciò Ichigo che si era seduta sul banco di Kisshu nel mentre lui si dondolava sulla sua sedia con una penna in bilico tra il naso e il labbro superiore.

-c’è bisogno di pubblicità per il concerto e, nel caso, se possiamo invitare i nostri amici-

-Concerto? – Chiese Moe che si avvicinò ai due assieme a Teppei e Miwa

-Sì- rispose la rossa -Una persona che è un cliente fisso del locale… -

-Diciamo che ha preso il locale come un suo ufficio personale Ichigo- specifico Kisshu

-Beh ha chiesto a noi ragazze e a Kisshu e i suoi fratelli se potevamo dargli una mano con un concerto per un locale di una coppia di suoi amici-

-Suoni K-Kun? – Chiese Teppei sbalordito -Sì Tep, suono la chitarra-

-Non me lo hai mia detto- rispose lui -Non me lo hai mai chiesto- replico l’altro ridacchiando

-Canterai Ichigo? - Chiese Miwa -Sì, anche le altre ragazze canteranno un pezzo- rispose lei

-Quando farete il concerto? – chiesero i tre dopo essersi guardati un attimo

-Sabato presso Il Kodomo PUB, verrete? – spiegò Kisshu

-Ci saremo e se vi serve vi faremo pubblicità –

I due fidanzati si scambiarono un’occhiata sorridendo e poi si voltarono verso gli amici -Ci contiamo- fecero all’unisono.

-Ma come farete con il lavoro e con gli allenamenti? – Chiese Miwa

-Già domenica prossima ci sarà la gara a cui dovrete partecipare, inoltre la scuola potrebbe rompere le scatole se non vi fate autorizzare-

Anche Teppei espresse i suoi dubbi.

-Proveremo la sera dopo il lavoro, poi è previsto che possiamo arrivare in ritardo a causa di allenamenti o a causa dello studio al lavoro. -

Spiegò Ichigo

-Inoltre, per l’autorizzazione ci pensa il biondino cioè Ryo- concluse Kisshu.

-Siete molto previdenti- fecero i tre

-Già siamo molto fortunati in questo- sorrisero i due

In quel momento la capoclasse chiese a tutti di andarsi a sedere perché il professore stava arrivando e lezione della prima ora sarebbe iniziata.

 

-Ti sei fatto dare una copia dell’autorizzazione delle scuole al lavoro part-time di Kisshu, Taruto e delle ragazze e per il concerto per tutti, anche per Pai? -

Chiese Keiichiro a Ryo mentre preparava un the per i tre presenti nel cafè

-Sì- rispose l’americano -Marco sospetta che qualcuno possa tirare un tiro mancino a Taruto o Purin, quindi ha chiesto che la scuola fornisse una copia delle autorizzazioni-

-Temete anche voi che la storia dei messaggi sia solo l’inizio di qualcosa contro Purin-chan- chiese Zakuro mentre girava lo zucchero dentro il liquido ambrato

I due annuirono -Meglio essere previdenti non si sa cosa possa succedere in futuro-

-La nostra spia non è ancora arrivata – Notò la mew lupo

-No, ha detto che doveva controllare delle cose a casa- fece scettico Ryo

Marco osservava i marker del DNA di vari soggetti, sul viso un’espressione decisamente preoccupata

-Pensi che ci sia un collegamento tra i nostri obbiettivi e i generali? – Chiese Asia

-Per ora- fece Marco -È solo un sospetto-

Poi punto un dito sullo schermo -Questi marker sono di un umano normale, questi di una mew mew, questi di un alieno normale e questi dei fratelli Ikisatashi-

-Ci sono differenze evidenti tra le mew mew e un umano normale, dovuti in larga parte alla mutazione dovuta al project µ- osservò il computer

-Certo ma come avrai notato durante l’analisi ci sono delle somiglianze tra le mew mew e gli alieni ma ancora di più con i tre Ikisatashi- spiegò la spia

-Sì, vero ci sono somiglianze che si possono spiegare sempre per la mutazione non trovi? –

-Non so, ci sono differenze decisamente strane tra gli Ikisatashi e un gruppo di alieni “normale” può essere una coincidenza o il gruppo di controllo troppo ristretto chissà-

Marco buttò a testa all’indietro poggiandosi sullo schienale della sedia

-Troppe cose puzzano in questa vicenda e i piani alti hanno fatto bene a farmi indagare-

-Pensi ancora che ci sia un collegamento tra Il consiglio degli anziani e i dissidenti su Ghea? - chiese ancora il supercomputer

-Sì, è strano che chi ha “ucciso” il leader supremo del proprio popolo venga graziato così non trovi? Vero hanno portato l’acqua mew sul loro pianeta e dunque l’hanno salvato ma comunque, per quanto odi la pena di morte, il plotone di esecuzione sarebbe stato logico o come minimo la pena sarebbe stata l’ergastolo- Quindi chiuse gli occhi per un attimo di riflessione -Invece li hanno eletti ad ambasciatori… Perché? -

-Pensi che anche Ryo e Keiichiro stiano avendo gli stessi dubbi? – Chiese ancora Asia

-Sì, ma anche Pai sta pensando qualcosa di simile, dobbiamo stare vigili-

 

-La band ha un nome? – Chiese Miwa durante la pausa pranzo

Ichigo strabuzzo gli occhi, ecco c’era qualcosa che nessuno aveva pensato fino a quel momento.
Si girò verso Kisshu che sorrideva tranquillo -Certamente ci chiamiamo i The E.T’s –

-Speriamo che mia cugina quando verrà a saperlo non salti fuori con le sue solite congetture astruse- fece Teppei mangiando un wustel dal suo bento.

-Tua cugina è inquietante sai- notò Moe -certe volte fa delle uscite davvero strane-

-Tipo dire che io sia un alieno? – chiese Kisshu portandosi alla bocca un po’ di riso -Sapete ormai ci sto facendo il callo-

-Già- fece Ichigo guardandolo in maniera strana

-Che c’è? – chiese lui sbattendo gli occhi leggermente a disagio

-Mi chiedo solo come reagirà il nostro “amico” al nome della band- fece lei

-Reagirà benissimo dai- rispose lui con il suo sorriso solito

-La band quindi non aveva ancora un nome? – Fece Moe

-No- rispose Ichigo -Il problema di questo cliente fisso è arrivato del tutto inaspettato e non ha avuto il tempo di pensare ad un nome-

-Cosa canterai? – Chiesero Moe e Miwa estasiate dalla possibilità che la sua amica facesse il suo “debutto” nel mondo dello spettacolo

-Beh- rispose tentennando -pensavo di cantare Beauty and the Beast-

-Bellissima- fecero in coro le due ragazze che poi si avvicinarono a lei per bisbigliare -Ma vuoi raccontare la tua storia con Kisshu con quella canzone-

Lei le guardò e poi, voltando lo sguardo, lanciando un sorriso sornione verso che Kisshu che contraccambio.

 

Gonda arrivo nel cortile sicuro di trovare Purin lì ed infatti la trovò sotto un albero con due bento.

-Ciao Purin-chan- fece lui avvicinandosi a lei -Tutto bene? -

Lei si voltò verso di lui assottigliando lo sguardo -Sì grazie-

Lui sorrise affabile non prestando attenzione allo sguardo della biondina

-Ho saputo che qualcuno ti ha fatto uno scherzo di cattivo gusto, mi spiace-

Esordì lui cercando un modo per attaccar bottone

-Sono cose che possono capitare Gonda-Kun spero che la persona che ha causato tutto ciò se ne sia pentita ma non credo- rispose lei guardandolo sempre con diffidenza

-Speriamo- fece lui che assunse poi un tono serio -Posso chiederti una cosa? Per fare un lavoretto part-time ci vuole una autorizzazione della scuola? -

-Sì, devi passare in segreteria e richiedere i moduli- fece una voce dietro di lui

-Buongiorno Ikisatashi- Gonda salutò il ragazzo sentendosi stranamente a disagio -Ora vado ci si vede-

-Quel ragazzo è più falso di una moneta da 3 yen- sbuffò il castano

-Lascialo perdere- lo rabbonì Purin che gli fece cenno di sedersi vicino a lui -Mangiamo e poi torniamo in classe… Oggi abbiamo una giornata piena-

Taruto si sedette e le passò una bottiglietta di succo alla fidanzata -È una settimana piena Scimietta e quel tipo me la stava per rovinare… Speriamo che non voglia farci qualche scherzo-

-Ho paura che Gonda lo farà di sicuro- sospirò Purin triste

 

-I The ET’s? – Chiese Marco mentre stava accordando la chitarra

-Sì, sarebbe un nome perfetto non trovi – Rispose ridacchiando Kisshu

-Perché? – Chiese Pai guardandolo senza lasciar trasparire emozioni

-Siamo tre alieni più un tizio che viene da un’altra dimensione più extraterrestri di così –

Il castano chiuse un attimo gli occhi per riflettere e poi sorrise -Sempre meglio della mia prima idea: I Ladri di Muletti* - poi si voltò verso Pai e Taruto -Che ne dite? –

Taruto ridacchio -A me piace il nome proposto da Kisshu il tuo ci fa sembrare un gruppo demenziale-

Pai osservò Taruto e annui -Vada per il nome proposto da Kisshu adesso mancano le canzoni-

La spia a quel punto prese una serie di fogli e li porse ai tre.

-Alcune le abbiamo sentite durante il viaggio… scusate se non ho messo pezzi in giapponese ma ho un orecchio formato dalla musica italiana e anglosassone quindi…-

I tre scorsero la lista dei pezzi che Marco aveva proposto, fra i quali c’erano i pezzi che avrebbero cantato le ragazze.

-Sono pezzi molto belli- fece Pai annuendo

-Speriamo che non siano troppo difficili da imparare- grugni Kisshu

-Allora piantiamola di cincischiare e iniziamo – Disse Taruto dando un colpo alla batteria

 

I quattro riuscirono in breve ad avere un ottimo feeling ed impararono le musiche.

Anche le ragazze dimostrarono di saperci fare chi più chi meno.

Ovviamente quelle che ebbero meno problemi furono Minto e Zakuro, abituate al palco o a stare dietro ai riflettori.

Mentre per qualcuno, in particolare Retasu a causa della sua timidezza, le cose non furono perfette si da subito ma con un po’ di buna volontà, battute alla Kisshu e piccoli consigli di Zakuro le cose si risolsero.

 

-Allora- fece Marco quel venerdì sera -Pronti per il miniconcerto di prova? Ci saranno anche Sana e Akito quindi non fatemi sfigurare-

I tre risero -Dovresti essere te a preoccuparti di non farci sfigurare- lo rimbecco Kisshu ridacchiando

-La piantiamo- fece serioso ma sorridendo soddisfatto Pai -Prima cominciamo e prima finiamo- finì Taruto.

L’unico umano del gruppo annui quindi scesero le scale, vestiti tutti allo stesso modo:

Jeans leggermente sdruciti, camicia bianca, giacchetta di pelle nera e occhiali da sole a specchio

 

Intanto di sotto Retasu apriva la porta del locale e Akito e Sana entrarono salutando con un inchino.

La ragazza, quando intravide Zakuro corse da lei -Zakuro-Chan come stai? –

Chiese piena di vita come al solito -Molto bene Sana- rispose lei sorridendo -Come va la vita da sposina? – chiese poi.

-Bene grazie e da un po’ che non ci si vede? -

La viola annui -Siamo tutti un po’ presi nostre nuove vite no? –

La castana sorrise in tutta risposta -Sì, hai ragione poi siamo o non siamo donne sposate o quasi- poi guardò Akito e Ryo che stavano parlando con Keiichiro -con due musoni per giunta- Zakuro rise leggermente alla battuta della sua ex collega poi torno seria -Sai che dovevi dirmi che avevate problemi con Nick-

Sana alzò le spalle -Non volevamo darti pensieri e poi alla fine qualcuno ci sta aiutando con quel… mi vengono solo insulti per definirlo-

La mew lupo concordò con la sua amica. -Andrà tutto bene avrai degli alleati che non ti immagini- poi sorrise enigmatica.

Andandosi poi a sedere ad una delle sedie poste attorno ai agli strumenti posizionati per l’occasione nella sala principale del locale.

Marco, Pai, Kisshu e Taruto presero posto vicino agli strumenti, si tolsero le giacche e poi accordarono velocemente gli strumenti.

-Bene signori- esordì Marco -La prima canzone della serata è intitolata Fantasy* spero che vi piaccia-

 

   Fantasy, fantasy, fantasy, fantasy

When I saw you standing there I knew you see
that you were meat to be the one for me yeah
When I saw you walkin' home alone each day I had to say what I felt girl
so listen now, it's plain to see

Fantasy, yes it's fantasy, and we'll stay together yes together, wait and see
it's only fantasy, always fantasy
oh we'll stay together yes together now
and now you wait and see, yes it's fantasy
you and me, you and me

Fantasy, fantasy, fantasy, fantasy

When I think of all the little things you do
to try and show to let me know you love me
I remember sitting all alone that day as you walk by my heart felt high
I'm glad to say, it's plain to see

Fantasy, yes it's fantasy, and we'll stay together yes together, wait and see
it's only fantasy, always fantasy
oh we'll stay together yes together now
and now you wait and see, yes it's fantasy
you and me, you and me

Al termine dell’esibizione Sana sembrava estasiata e anche Akito sorrideva contento, Nick aveva scelto la persona sbagliata da sfidare questa volta e avrebbe trovato pane per i suoi denti.

 

Quel sabato sera al Kodomo PUB, pieno di ragazzi, era tutto pronto per l’esordio degli “The ET’s”

Marco osservo i tre suoi “compagni”, di nuovo vestiti come la sera prima, e poi fece cenno a Pai di attaccare.

Pai attacco l’introduzione, dopo una trentina di secondi Taruto attacco con la batteria dopo poco anche Marco e Kisshu si unirono.

Dopo poco una canzone rock in inglese echeggio per il locale, da prima sembrava una canzone malinconica ma poi, lentamente, si capiva che parlava di due innamorati che partivano per andare via.

Verso il termine della canzone Kisshu attacco un lungo rift di chitarra, scatenando le urla isteriche di molte ragazzine… Cosa non molto apprezzata da Ichigo

-Buonasera a tutti voi- fece Marco salutando gli spettatori -Il primo pezzo era intitolato The Final Countdown vedo che vi è piaciuto molto-

Una serie di applausi si levò in apprezzamento

-Allora presentiamoci- fece la spia dando un colpo alla chitarra -Io mi chiamo Marco Massi e sono qui assieme ai miei tre colleghi per allietarvi stasera-

Poi con un gesto indicò Kisshu -Alla mia destra Kisshu Ikisatashi suona la chitarra ed il basso-

Il verde sorrise a modo suo e fece un rift per presentarsi

Il castano allora si girò verso sinistra e indico Pai -Alla mia sinistra al piano e alle tastiere Pai Ikisatashi-

Pai, serio come al solito, fece l’intro di Come Mai per presentarsi

-Ed infine- la spia a quel punto si voltò all’indietro -Il più piccolo di tutti noi, Taruto Ikisatashi-

Taruto sorrise e fece un suonare a più non posso la sua batteria, con l’introduzione di Song 2.

 -Bene per stasera c’è una piccola sorpresa per voi-

In quel momento da dietro il palco entrava bella come non mai Zakuro Fujiwara vestita con dei pantaloni neri di pelle, una maglietta bianca senza spalle e una giacca di pelle nera.

La ragazza si avvicinò al microfono pronta per il suo pezzo

Un attimo di silenzio per la sorpresa poi fu un gran baccano, tutti cominciarono ad incoraggiarla e a fargli i complimenti.

La Mew lupo fece un cenno e Kisshu cominciò un rift malinconico a cui si aggiunse Taruto con il suo della batteria e alla fine Marco con la chitarra e Pai con la tastiera.

 

Another head hangs lowly

Child is slowly taken

And the violence caused such silence

Who are we mistaken?

 

Tutti fecero silenzio ascoltando la voce della ex modella cantare un canzone triste e malinconica che parlava di violenza e sopraffazione, sembrava che volesse puntare il dito contro qualcuno.

 

But you see, it's not me

It's not my family

In your head, in your head

They are fighting

With their tanks and their bombs

And their bombs and their guns

In your head, in your head

They are crying

 

Cantava contro la guerra ma Sana e Akito, in quel momento compresero che parlava di Nick e del suo narcisismo.
Stava parlando della loro situazione ma senza farlo comprendere, parlava tra le righe ma loro due compresero ciò che la loro amica stava dicendo loro

Ma anche qualcun aveva letto tra le righe ciò che la viola stava dicendo

 

In your head

In your head

Zombie, zombie, zombie-ie-ie

What's in your head?

In your head

Zombie, zombie, zombie-ie-ie-ie, oh

 

I tre alieni avevano capito che parlava di loro tre quando vennero per la prima volta sulla terra con intenti di conquista e gli stava paragonando a dei mostri senza cervello.

In loro stessi avevano ammesso che non aveva tutti i torti

 

Another mother's breaking heart is taking over

When the violence causes silence

We must be mistaken

 

Se avessero vinto avrebbero fatto un errore perché altre madri avrebbero pianto per i loro figli e figlie.

Questo non era giusto… Violenza, alla fine, chiama altra violenza.

 

It's the same old theme since 1916

In your head, in your head

They're still fighting

 

With their tanks and their bombs

And their bombs and their guns

In your head, in your head

They are dying

 

In your head

In your head

Zombie, zombie, zombie-ie-ie

What's in your head?

In your head

Zombie, zombie, zombie-ie-ie-ie, oh

 

Oh, oh, oh, oh, oh, oh, eh-eh-eh-oh, ra-ra

 

Il finale fu tutto appannaggio di Kisshu e Taruto che diedero sfoggio della loro bravura e alla profondità della musica anche senza le parole.

Quando i due smisero di suonare un boato si levò dalla sala facendo ghignare i due per la soddisfazione.

-Vi ringrazio- fece solo Zakuro che, inchinatasi, scese dal palco e raggiunse al bancone Sana e Akito.

La castana era in lacrime per l’emozione -Zaku-chan non dovevi- fece lei cercando di reprimere i singhiozzi.

-Invece dovevo, Nick ha rovinato troppe persone e questa volta non vincerà- rispose lei allungandosi e asciugando una lacrima che stava scendendo lungo le guance della ex collega.

 

-Mi sembra che stiamo facendo solo canzoni tristi- fece Kisshu tra il serio e il faceto

-Già allora cerchiamo di allietare un po’ la serata con una canzone più allegra- Fece Marco cominciando a strimpellare un paio di accordi seguito poi da Taruto che, in maniera molto leggera, suonava la batteria.

Poi a loro si unì, in maniera più “violenta”, Pai.

La canzone fece sorridere in molti, parlava di quattro ragazzi che, invitati ad una festa, si perdevano per la strada non trovando il posto e alla fine si fermavano in un autogrill trovavano comunque il lato positivo della serata, cioè averla passata assieme.

 

Nick intanto entro nel locale pensando di trovarlo vuote ed invece… era strapieno con il tipo che qualche tempo prima lo aveva preso in giro che cantava allegramente…

Di nuovo lui in mezzo e che appena lo vide gli fece di nuovo quel sorriso canzonatorio.

Uscì di corsa sbattendo la porta infuriato… Quel maledetto bastardo si era messo di mezzo alla sua vendetta ma non sarebbe finita così.

Lui avrebbe vinto ne era convinto.

 

-Scusa Marco ma io non passo in bagno un’eternità**- fece al termine della canzone il verde

-No? – domandò Pai -Ma quando devi uscire con la tua fidanzata invece sì? –

-Ehi io non voglio essere una bestia! - rispose in maniera un po’ stizzita lui

Proprio in quel momento sul palco fece capolino la testa rossa di Ichigo, vestita con un top rosso e dei jeans, che, dopo un breve respiro sentendo le prime note suonate da Pai e Marco, prese a cantare la sua canzone

 

Tale as old as time

True as it can be

 

Ichigo ripenso da subito alla sua storia con Kisshu, non poteva definirla vecchia ma l’amore è antico come il mondo.

Ed era vera si era innamorata di nuovo e si era innamorata del suo ex nemico stalker che adesso invece la sorreggeva e la proteggeva… Se il Cavaliere blu, pensò in quel momento, fosse stato un’emanazione del suo amore in contrasto con la sua missione di cinque anni prima chissà…

 

Barely even friends

Then somebody bends

Unexpectedly

 

Amici? Forse nel periodo in cui l’aveva definito ragazzo in prova ma non adesso che, entrambi, si sono piegati all’amore

 

Just a little change

mall to say the least

Both a little scared

Neither one prepared

Beauty and the Beast

 

“Un piccolo cambiamento?” Penso ancora Ichigo, Kisshu non era solo cambiato ma, da un certo punto di vista, si era rivoluzionato mantenendo comunque quella sua vena selvatica che lo rendeva speciale.

Nessuno era pronto per quell’amore ma entrambi ormai volevano qualcosa di più.

Lei voleva qualcosa di più 

 

Ever just the same

Ever a surprise

Ever as before and

Ever just as sure

As the sun will rise

 

Ever just the same

Ever a surprise

Ever as before and

Ever just as sure

As the sun will rise

 

Con Kisshu c’erano sorprese sia nel bene, come quando ha fatto amicizia con Teppei, Miwa e Moe.

Sia nel male, quando l’aveva trovato con quel giornalino… Ma era Kisshu quindi tutto nella norma

 

Tale as old as time

Tune as old as song

Bittersweet and strange

Finding you can change

Learning you were wrong

 

Ichigo si voltò un attimo verso il suo alieno matto e sorrise dolcemente e lui rispose al sorriso.

“Sì, sei cambiato ma anch’io sono cambiata” pensò la ragazza “E’ vero sbagliavi approccio con me ma alla fine te ne sei accorto e sei cambiato… Ti amo anche per questo”

 

Certain as the sun

Rising in the east

Tale as old as time

Song as old as rhyme

Beauty and the Beast

 

“Adesso sono sicura del nostro amore. Metteremo fine a questa guerra presto e poi… poi vedremo”

Di nuovo sorrise verso Kisshu che continuava ad osservarla con gioia…

Quella canzone l’aveva scelta senza pensarci troppo perché, dopo aver visto quel film, aveva capito che era la loro canzone

 

Tale as old as time

Song as old as rhyme

Beauty and the Beast

 

Ichigo finì la canzone poi si voltò verso Kisshu e gli lanciò un bacio “Non sei una bestia ma il mio diavoletto” pensò lei.

-Applaudiamo tutti Ichigo Momomiya e la sua canzone The Beuaty and the Beast – Disse Marco facendo scatenare gli applausi degli avventori

Ichigo fece un inchino e scese dal palco galvanizzata dalla sua prestazione e andò verso il tavolo che Akito e Sana avevano loro riservato.

-Hai cantato molto bene Ichigo one-chan- fece Purin applaudendo

-Sì, sei stata molto brava- Convenne Minto

Al tavolo tutti spalancarono gli occhi -Grazie Minto- fece Ichigo leggermente a disagio per il complimento della amica.

-Ma Zakuro one-chan lo è stata di più- ecco che doveva metterci il carico ma questa volta Ichigo non rispose perché sapeva bene che lei non aveva l’esperienza della mew lupo nello stare su un palco.

-Chi sarà la prossima? – Chiese Ryo lasciando perdere per un momento il concerto.

-La prossima sarà Purin, poi Minto ed infine Retasu- fece Zakuro mentre ascoltava la canzone che in quel momento stavano eseguendo.

Ad un certo punto Zakuro, Purin, Ichigo e Ryo drizzarono le orecchie perché il pezzo provato differiva leggermente.

-Non è possibile- fece lusingata la rossa -Marco aveva detto che voleva farci una sorpresa ma questa poi***-

-Stai gongolando Ichigo? – Chiese Minto alzando un sopracciglio

-Perché non dovrei? – Rispose l’altra guardandola male

-Dai ragazze- fece Retasu cercando di rabbonirle -Siete sempre a beccarvi cercate di stare calme stasera- Anche Purin diede man forte alla verde.

Minto le osservò e alzò le spalle.

 

-Secondo voi qui c’è una principessa? - fece Marco al termine della canzone ai suoi tre compagni

-Più di una- rispose Pai suonando note a caso

-Romantico stasera fratellone? – chiese Kisshu ridacchiando

-Chi lo sa? – rispose il viola sorridendo in maniera strana

-Se volete c’è una principessa che sta aspettando- Richiamò l’attenzione Taruto facendo cenno a Purin di salire sul palco

Purin aveva messo, per quella sera, una bella gonna color crema e un top nero.

Si sentiva pronta per la sua canzone e sperava che tutto andasse bene.

Osservò per un attimo Taruto che sorrideva incoraggiandola ben conscio che stavolta la canzone era rivolta a lui, perché lui era come quella principessa che non poteva uscire dal palazzo e che doveva seguire un’etichetta ma qualcuno era riuscito a fargli vivere la sua vita in maniera differente.

Arrivata davanti al microfono fece un cenno a Pai che attaccò il pezzo

 

I can show you the world

Shining, shimmering, splendid

Tell me, princess, now when did

You last let your heart decide?

 

Purin aveva sempre visto in Taruto, dietro quella maschera da bulletto e di finta intolleranza verso di lei, un ragazzo come lei cioè un bambino, adesso un ragazzo, che voleva solo un po’ di affetto e di attenzione.

Lui attraverso la sua missione e lei, prima di diventare mew mew, attraverso i suoi giochi da equilibrista.

Per questo da subito aveva cercato di fare amicizia con lui, perché era simile a lei.

 

I can open your eyes

Take you wonder by wonder

Over, sideways and under

On a magic carpet ride

 

Da subito aveva provato a smorzare quella sua aria da sbruffoncello sia tramite la lotta sia con la sua parlantina.

Quando erano rimasti intrappolati sotto il palazzetto dove si svolgeva quel meeting era riuscita finalmente a rompere quel muro e, anche se lui non lo ammetterà mai, era stato in quel momento che avevano fatto amicizia e poi… Poi l’amicizia era divenuta qualcosa di più profondo.

 

A whole new world

A new fantastic point of view

No one to tell us, "no"

Or where to go

Or say we're only dreaming

 

Adesso il mondo era loro, erano assieme e nessuno avrebbe potuto dirgli che non potevano stare assieme perché ex nemici.

Sembrava per entrambi un sogno ma quella era una bellissima realtà.

Si voltò un attimo e poi:

 

A whole new world

A dazzling place I never knew

But when I'm way up here

It's crystal clear

That now I'm in a whole new world with you

(Now I'm in a whole new world with you)

 

Taruto attacco la sua parte, aveva sbuffato all’inizio perché era la parte da femmina ma alla fine aveva accettato perché lui era nella stessa situazione della principessa e grazie ad una scimmietta volante era riuscito a vedere cose che si rifiutava di vedere e a poco a poco si era innamorato di lei.

 

Unbelievable sights

Indescribable feeling

Soaring, tumbling, freewheeling

Through an endless diamond sky

 

Era incredibile come quell’amore l’avesse toccato e durante il periodo di “detenzione” solo quel sentimento l’aveva sorretto e il desiderio di rivederla si faceva sempre più forte.

 

A whole new world

(Don't you dare close your eyes)

A hundred thousand things to see

(Hold your breath; it gets better)

I'm like a shooting star

I've come so far

I can't go back to where I used to be

 

Ed ecco che tornato faceva la follia di baciarla per esprimergli i suoi sentimenti verso di lei, una vera e propria pazzia senza senso ma che ha dato i suoi frutti… Ma come pazzia anche lei non era da meno saltandogli letteralmente addosso per baciarlo quando si erano presentati al cafè

 

A whole new world

(Every turn, a surprise)

With new horizons to pursue

(Every moment, red-letter)

I'll chase them anywhere

There's time to spare

Let me share this whole new world with you

 

Ormai avevano fuso i loro mondi in uno solo ed era stupendo pieno di vita e tutto grazie a Purin e alla sua gioia di vivere.

Gioia di vivere che ormai lo stava contagiando e ne era felice, voleva stare con lei per sempre e non gli importava se sulla Terra o su Ghea voleva vivere con lei per tutta la vita.

 

A whole new world

(A whole new world)

That's where we'll be

(That's where we'll be)

A thrilling chase

(A wondrous place)

For you and me

 

Un nuovo lungo applauso si levò dalla sala al termine della canzone, alcuni avventori fecero anche dei fischi di apprezzamento.

Taruto a quel punto si alzò e andò verso Purin che sorrideva raggiante, si presero per mano e fecero quindi un profondo inchino.

-Ringraziamo tutti Purin Fong per la sua canzone A whole new world- disse Marco sorridendo ai due

-Speriamo che questo nuovo mondo sia migliore di questo- Sospirò Pai

-Già- concordo serio Kisshu -Ho letto che un uomo una volta disse: Lasciate questo mondo un po’ meglio di come l’avete trovato****… Peccato che non tutti gli uomini riescano a farlo-

-Io conto sulle nuove generazioni- fece Marco

A quel punto Pai partì con il piano, poi Taruto con la batteria ed infine Marco e Kisshu attaccarono con i rispettivi strumenti… Ma alla spia quella lunga introduzione fece nascere delle strane immagini nella testa… Dei visi che lentamente cambiavano fisionomia e si alteravano da sereni a un che di diabolico…

Scosse in lievemente la testa e cominciò a cantare il pezzo.

 

Intanto al tavolo il gruppo ascoltava la canzone con attenzione

-Può essere quasi essere eletta a colonna sonora della squadra- Keiichiro a fare quella uscita

-Perché? – Chiese Ryo

-Perché- rispose Zakuro -Parla di farsi un esame di coscienza su come trattiamo il mondo e spetta a noi difenderlo-

-Hai ragione Zakuro one-chan- annui Minto -spesso l’umanità tratta malissimo la sua casa-

Anche Purin e Ichigo annuirono -Vero, noi dobbiamo cercare di far cambiare le cose-

Ryo ci pensò un momento ma concordo con loro -Forse con i nostri alleati si potrà fare qualcosa-

-Sicuramente Ryo- Annui Keiichiro -Alla fine di questa storia chissà cosa possiamo combinare assieme-

Minto, vestita con un paio di fuseaux neri e una camicetta blu, a quel punto si alzò -Tocca a me- e si diresse verso il retro del palco

 

 

-Questa era What I’ve done- gridò Marco contento

-Allora quante volte avete fallito? – Chiese Kisshu

-Bah noi di sicuro un sacco di volte- rispose Pai scuotendo la testa

-Già abbiamo preso talmente tante legnate che potremmo vederle… E tu Marco- Anche Taruto rispose passando la palla a Marco

La spia ci pensò un attimo mentre faceva due o tre accordi a caso -Ho fallito e mi sono rialzato moltissime volte anche io come anche la nostra prossima voce-

Minto si avvicinò quindi al microfono e, dopo aver fatto un cenno al castano, cominciò a cantare.

 

Oh oh oh oh oooh

Oh oh oh oh oooh

Oh oh oh oh oooh

Oh oh oh oh oooh

 

I messed up tonight, I lost another fight

I still mess up but I'll just start again

I keep falling down, I keep on hitting the ground

I always get up now to see what's next

 

Minto pensò a quante volte aveva sbagliato a causa del suo carattere, spesso si chiedeva come Ichigo potesse esserle ancora amica con tutte le cose cattive che le diceva ma lei era lì.

Ma anche nella danza lei cadeva spesso, quanti errori faceva? Moltissimi ma lei cocciuta si rialzava ci riprovava.

Aveva sbagliato a ritenere i tre alieni senza cuore ma anche in quel caso si era rialzata e aveva cambiato il suo pensiero

 

Birds don't just fly, they fall down and get up

Nobody learns without getting it wrong

 

Lei era Mew Minto, la ragazza con i geni del Loricchetto Blu, la ragazza che poteva volare, la ragazza che voleva essere degna della sua famiglia ma nessuno le poteva insegnare tutto ciò quindi avrebbe sbagliato ma si sarebbe rialzata e avrebbe riprovato fino a raggiungere il suo obbiettivo.

 

I won't give up, no I won't give in

Til I reach the end and then I'll start again

No I won't leave, I wanna try everything

I wanna try even though I could fail

I won't give up, no I won't give in

Til I reach the end and then I'll start again

No I won't leave, I wanna try everything

I wanna try even though I could fail

 

Ecco perché non ha ceduto sul fatto di andare a Milano alla scala, ecco perché è andata contro i suoi genitori che avrebbe combattuto questa nuova guerra.

Stava sbagliando? No, questo non era un errore ma la cosa giusta da fare.

Le avrebbe provate tutte per vincere questa nuova battaglia e, assieme ai suoi amici e al suo amore, avrebbe vinto anche questa guerra.

Finita questa storia Milano sarebbe diventata la sua nuova casa per un po’ di tempo ma era felice di ciò.

 

Try everything

Oh oh oh oh oooh

Oh oh oh oh oooh

Try everything

Oh oh oh oh oooh

Try everything

Oh oh oh oh oooh

 

Look at how far you've come, you filled your heart with love

Baby you've done enough that cut your breath

Don't beat yourself up, don't need to run so fast

Sometimes we come last, but we did our best

 

Lanciò poi uno sguardo a Keiichiro lui aveva visto che la sua versione snob era una maschera che era una ragazza sensibile e generosa, si era innamorata di lei e un giorno le aveva chiesto di uscire.

Lei aveva accettato e da lì era cominciata la loro storia, con lui sempre pronto a sorreggerla e a dargli consigli.

 

I won't give up, no I won't give in

Til I reach the end and then I'll start again

No I won't leave, I wanna try everything

I wanna try even though I could fail

I won't give up, no I won't give in

Til I reach the end and then I'll start again

No I won't leave, I wanna try everything

I wanna try even though I could fail

 

I'll keep on making those new mistakes

I'll keep on making them every day

Those new mistakes

 

Avrebbe fatto nuovi errori, come tutti del resto ma lei, come tutti, era pronta come sempre a rialzarsi e a far vedere di che pasta era fatta.

Assieme alle sue amiche e amici si sarebbe rialzata e avrebbe vinto nonostante gli errori.

 

Oh oh oh oh oooh

Try everything

Oh oh oh oh oooh

Try everything

Oh oh oh oh oooh

Try everything

Oh oh oh oh oooh

Try everything

 

-Bravissima Minto One-chan- gridò dal suo posto Purin applaudendo con forza

Minto osservò il tavolo e vide che Zakuro e Keiichiro sorridevano e applaudivano convinti

Ryo sorrideva e annuiva anche Retasu era felice per lei e applaudiva convinta

 

-Ringraziamo Minto Aizawa e la sua Try Everything- Marco fece un cenno e lei si piegò leggermente sulle gambe per salutare il pubblico e scese dal palco andando verso il tavolo.

-Allora come sono andata? – chiese lei

-Molto bene Minto- fece Ichigo

-Sei stata bravissima Minto- disse Zakuro

-Grazie Zakuro one-sama- ringrazio lei scatenando leggera gelosia della rossa

-Sei stata grandiosa Minto-Chan- fece Keiichiro abbracciandola e dondole un bacio

-Grazie Kei-chan-

-Sei stata splendida Minto One-Chan- fece Purin abbracciando entrambi

-Vero hai fatto un figurone- commento Retasu

Lei sorrise -Grazie a tutte voi amiche-

 

Intanto sul palco Marco osservò i tre ragazzi e sorrise -Voi avete mai salvato una vita? -

-Sì, ma possiamo dire anche che la nostra vita è stata salvata diverse volte- rispose per tutti Pai

La spia sorrise vedendo gli sguardi accondiscendenti dei fratelli.

-Già- aggiunse Kisshu -Abbiamo salvato e ci hanno salvato la vita diverse volte… Siamo strani noi altri. -

 -A te Marco? – Chiese Taruto -Hai mai salvato o ti hanno salvato la vita? –

-Non posso confermare o smentire niente Taruto ma… Chi lo sa- Sorrise il castano con fare misterioso.

Intanto che diceva questo Pai cominciò a suonare una musica malinconica al piano.

 

Al bancone del PUB si era avvicinato un uomo dalla capigliatura castano chiara, alto e ben proporzionato.
Vestito con un gessato scuro e sugli occhi un bel paio di Ray Ban neri dalla foggia richiamavano quelli dei Blues Brothers.

-Ehi Rei tutto bene? – Chiese Sana vedendolo arrivare

-Ciao Sana-Chan mi avevano detto che il locale aveva ingranato ma non pensavo così bene- si complimentò l’uomo.

La ragazza annuì -Sì e tutto grazie al tipo che sta cantando- disse lei indicando il palco

-Che strano mi sembra di averlo già visto- mormorò l’uomo che poi scosse la testa -Sì devo ammettere che sono molto bravi e mi stavo chiedendo-

Ma Akito lo fermò subito -Fermati Rei la loro è solo un concerto estemporaneo per tappare un buco-

Spiegò il biondo

-C’è di mezzo Nick? – chiese irritato l’uomo e i due annuirono

-Marco, l’uomo che ci ha aiutato però ha risolto anche questa grana, facendo in modo che Nick non possa più rompere le scatole anche su quel versante-

Racconto Sana al suo ex manager -Ma dimmi di te, come sta Asako-Chan? E le bimbe? –

-Stanno tutte benone- rispose l’uomo -ti portano i loro saluti e Asako si scusa di non essere riuscita a venire ma c’è stata una riunione alla scuola di Megumi e Nora per cui non è potuta venire perché non siamo riusciti a trovare una baby-sitter in tempo-

I due fecero cenno di non preoccuparsi

 

-Questa era How to save a life- spiegò Marco un ennesimo applauso venne fuori dalla sala

Kisshu cominciò a strimpellare due o tre accordi -Sapete devo ringraziare i miei zii, perché quando mi hanno adottato mi hanno protetto e mi hanno fatto smettere di piangere- confessò Kisshu

-Sì, ma mamma e papà non sono riusciti a farti smettere di fare stupidaggini- rise Taruto

-Questo è vero- ridacchio il verde

Retasu si era avvicinata al palco titubante, vestita con una camicia bianca e dei pantaloni grigi, si sentiva a disagio ma lo sguardo incoraggiante di Pai le diede il là per salirci sopra

-Bene perché ora si parla di protezione? – chiese Marco

-Non so- risposero in coro i tre

La spia decise di non indagare troppo visto che Retasu era pronta per il suo pezzo, l’ultimo della loro scaletta.

La verde ascoltò l’introduzione fatta da Kisshu e Marco poi cominciò a cantare

 

Come stop your crying

It will be alright

Just take my hand

Hold it tight

I will protect you

From all around you

I will be here

Don't you cry

 

 Retasu mentre cantava pensò a Pai e alla sua maschera di freddezza ma aveva capito una cosa lui dentro piangeva e quante volte aveva voluto abbracciarlo per dargli il calore che lui cercava.

Il suo cuore piangeva e lei l’aveva intuito e anche per questo non voleva combattere con lui

 

For one so small

You seem so strong

My arms will hold you

Keep you safe and warm

This bond between us

Can't be broken

I will be here don't you cry

 

Lui era forte ma lei voleva comunque abbracciarlo e adesso poteva farlo

Lui era ormai al sicuro nel suo abbraccio e anche lei era al sicuro nel suo e nessuno avrebbe spezzato quel legame che si era creato tra loro

 

'Cause you'll be in my heart

Yes, you'll be in my heart

From this day on

Now and forever more

You'll be in my heart

No matter what they say

You'll be here in my heart

Always

 

Lui era nel suo cuore e anche se qualcuno avesse scoperto il loro amore e ne avesse da ridire lei l’avrebbe amato comunque perché sarà per sempre nel suo cuore

 

Why can't they understand

The way we feel

They just don't trust

What they can't explain

I know we're different

But deep inside us

We're not that different at all

 

Soprattutto se avessero scoperto che lui era un alieno e non solo un professore in prova.
Lei sapeva che erano differenti ma non le importava amava Pai l’avrebbe difeso sempre come lui l’avrebbe sempre difesa

 

And you'll be in my heart

Yes, you'll be in my heart

From this day on

Now and forever more

You'll be in my heart

No matter what they say

You'll be here in my heart

Always

 

 

 

Don't listen to them

Cause what do they know?

We need each other

To have, to hold

They'll see in time

I know

 

 

 

When destiny calls you

You must be strong

I may not be with you

But you've got to hold on

They'll see in time

I know

We'll show them together

 

 

 

'Cause you'll be in my heart

Believe me, you'll be in my heart

I'll be there from this day on

Now and forever more

 

 

 

Oooo, you'll be in my heart

You'll be here in my heart

No matter what they say

I'll be with you

You'll be here in my heart

I'll be there always

Always

I'll be with you

I'll be there for you always

Always and always

Just look over your shoulder

Just look over your shoulder

Just look over your shoulder

I'll be there always

 

 

 

 

 

 

*Questa canzone è la colonna sonora del Film Bomber ed è un riadattamento della sigla di uno dei capisaldi dell’animazione giapponese: Galaxy Express 999.

 

** La canzone è Rotta per casa di Dio e la prima strofa dice:

Si era detto otto e mezzo puntuali al bar 
Però lo sapevamo già 
Che tra una cazzata e l'altra c'è Cisco che 
Passa in bagno un'eternità 

 

Ebbene nella versione cantata dagli The E.T.’s la strofa fa:

 

Che tra una cazzata e l’altra c’è Kisshu che

Passa in bagno un’eternità

 

Che Max Pezzali e Mauro Repetto mi perdonino XD

 

*** la canzone che stanno cantando è It’s my life dei Bon Jovi la strofa in questione in originale fa:

 

 It's for Tommy and Gina who never backed down

 

Marco la modifica in:

 

It's for kisshu and Ichigo who never backed down

 

Forse non suona molto bene, mancherà la metrica etc. ma a me piaceva così

 

Che Jon Bon Jovi mi perdoni anche lui XD

 

**** Citazione di Sir Robert Baden Powell of Giwell fondatore degli scout

Ritorna all'indice


Capitolo 24
*** Ciad (Prima parte) ***


Buongiorno a tutti
Questo è un capitolo più breve rispetto all’ultimo e sarà diviso in due parti.

Piccola richiesta… Commentate
 
 
 
 
Kisshu e Ichigo entrarono in classe e subito furono “rapiti” da Moe, Miwa e Teppei che gli fecero i complimenti per la serata.
-Siete stati fantastici – fece subito Moe
-Già- ribadì Teppei sorridendo -Il vostro amico poi era molto bravo e il locale in cui vi siete esibiti era molto bello e accogliente-
-le canzoni poi erano fantastiche- Sentenziò Miwa -inoltre hai cantato benissimo Ichigo-Chan –
-Grazie- Gongolarono i due
In quel momento la testa rossa del professor Kato fece capolinea nella classe.
-Sei qua Ikisatashi-Kun- fece l’uomo
-Buongiorno Sensei- rispose lui -Mi sarebbe piaciuto rimanere a casa ma mio fratello e quella piattola di mio cugino non me l’avrebbero permesso- 
L’uomo sorrise alla battuta del verde -Anch’io alla tua età non apprezzavo molto la scuola, nonostante avessi buoni voti… Penso che sia una cosa normale-
-Già- fecero in coro i ragazzi
-Qual buon vento la porta qua? – chiese Kisshu vedendo il suo allenatore che l’osservava leggermente mesto
-Devo farti una richiesta- tagliò corto l’adulto -Per la gara devi tagliarti quei due codini… Vanno contro il dress code-
-Cosa!?- fece lui sorpreso poi sbuffò -Se proprio devo-
-Grazie Kisshu-kun- fece il professore -Ti siamo debitori-
-Allora venga al cafè con tutta la squadra e saremo pari- rispose il verde sorridendo sghembo
-D’accordo affare fatto allora- Acconsenti il professore che uscì poi dall’aula salutando i ragazzi.
-Mi farà un po’ strano vederti senza i tuoi codini diavoletto- esordì Ichigo.
-Beh potresti fare un cambio di look anche te micetta- propose il verde.
-Mi dovrei tagliare i capelli? – Chiese lei
-No, ma potresti scioglierti i codini o farne una unica-
-Se ti sciogliessi le code che hai - si intromise Miwa -e ti facessi un taglio a caschetto assomiglieresti a Mew Ichigo sai-
A quel punto Kisshu e Ichigo cominciarono a sudare freddo -Potremmo fare i cosplayer allora- cercò di sdrammatizzare Kisshu.
Ma entrambi stavano pensando che la loro copertura con i loro amici stava lentamente andando a farsi benedire.
Per loro fortuna la capoclasse avvertì che il professore della prima ora stava arrivando e tutti tornarono al loro posto.
 
-Allora come sta il maestro? – chiese Sango a Kagome mentre ella usciva dalla stanza
-È distrutto- fece mesta la donna -Le ferite fisiche sono ormai rimarginate ma la morte dei suoi cari l’ha fortemente provato-
L’altra capì la situazione -Pensi che possa fare qualche idiozia? –
-Del tipo rubare una navicella e andare sulla terra? – chiese in tutta risposta l’amica
-Pensavo proprio quello- rispose Sango
-Possibile come è possibile che possa farsi male in altri modi… definitivi-
-Allora dovremo cercare di sorvegliarlo divina Kagome- In quel momento sopraggiunse Miroku con Inu
-Siete riusciti a comunicare con gli Ikisatashi? – Chiesero le due donne
-Sì- fece asciutto Inu -Pai non l’ha presa molto bene è vero che tra di loro non scorre buon sangue ma ha sempre ritenuto Tomoe una sorellina mancata-
-Spero che Pai abbia l’accortezza di non dire nulla a Kisshu- sospirò Miroku.
-Kisshu potrebbe non reagire benissimo è stata pur sempre la sua prima fidanzata- rimuginò Inu
-Inoltre- fece preoccupato Miroku -Il consiglio ha ricevuto il nostro rapporto e non era molto contento-
Kagome e Sango sospirarono nervose -Come era naturale che fosse- fecero le due all’unisono
-Anche loro pensano che Akira-Sama possa fare delle cavolate e vogliono che lo teniamo sotto sorveglianza-
Spiego Miroku -Hanno anche paura che i chi ha organizzato l’attentato contro il maestro possa puntare contro di noi- Concluse Inu.
 
-Oggi Kisshu e Ichigo sembrano un po’ sottotono- osservò Kei da dietro la porta della cucina
-Speriamo che non abbaino fatto cavolate- Fece Ryo
-Chiediamo cos’hanno e non fasciamoci la testa prima di avercela rotta- rispose Zakuro mentre portava in sala un’ordinazione.
I due annuirono alla affermazione della ragazza e, quando i due entrarono, gli interrogarono.
-Abbiamo paura- fece Kisshu -che i nostri compagni di classe possano cominciare a fare due più due-
-Cosa ve lo fa pensare? – chiese preoccupato Ryo
L’alieno sospirò e, trovato conforto nello sguardo della fidanzata, spiegò il problema
-Quindi i vostri compagni si stanno svegliando? – Fece Marco entrato in cucina seguito da Zakuro
-Cosa vorresti fare? Hai mica conoscenze di cancellazione della memoria in maniera selettiva? -
Chiese con sarcasmo Ryo
-Per tua sfortuna no- rispose lui -Anche perché dovrei cancellare la memoria a mondi interi-
-allora cosa facciamo? – chiese il verde
-Sono persone fidate? – Domandò la spia  
I due si guardarono -Moe e Miwa furono delle mie vittime e non so come potrebbero reagire scoprendo che io sono il responsabile- Spiegò Kisshu
-Mentre Teppei, come Moe e Miwa; potrebbe sentirsi ferito dal fatto che gli abbiamo tenuto nascosto il nostro segreto-
Marco chiuse gli occhi un attimo pensieroso, lanciò uno sguardò agli altri presenti nella stanza e poi parlò
-Ho già avuto modo di affrontare problematiche simili in passato… Però non possiamo fare come con i genitori delle ragazze-
-Quindi cosa proponi di fare? Di aspettare? – Chiese irritato Ryo
-Per ora è l’unica soluzione inoltre anche voi due almeno mettere una mascherina a coprire gli occhi-
Replicò Marco guardandolo e al quel punto Ryo incassò senza fiatare.
-Ha ragione la nostra copertura è durata anni per pura fortuna- rimarcò Ichigo sbuffando con fare gattesco
-Già i nostri nomi da battaglia: Mew più i nostri nomi, non è il massimo come copertura- fece Zakuro guardando male il fidanzato
-Ora è tardi per lamentarsi- fece da paciere Kei -Se ci scopriranno potremmo fargli promettere di non dire niente-
-Se poi non accettano? Cosa facciamo usiamo un chimero per fargli il lavaggio del cervello? –
Proruppe Kisshu irritato
-Direi di no- rispose Marco con il capo chino -Adesso non pensiamoci ma direi che, conoscendoli anche solo distrattamente, i vostri amici possano accettare la cosa. Inoltre- spiegò poi la spia -Sarebbe un buon banco di prova per la mia relazione su i rapporti umano-alieni in questo universo-
Ichigo e Kisshu a quel punto sospirarono -Quindi aspettiamo-
-Mi fa rabbia ammetterlo ma è l’unica cosa da fare- fece Ryo
-Bisogna contare che Kei, Marco e Pai saranno impegnati con la faccenda in Ciad questo fine settimana- Zakuro a quel punto prese la parola e rammento la problematica di Mark Evans.
-Noi invece abbiamo la gara- rammento Ichigo
-Fine settimana pieno- ridacchio il cuoco
-Io dovrò pure tagliarmi i capelli- Kisshu borbotto la cosa che fu però sentita da Ryo
-Sarebbe anche ora- punzecchio lui
-Invidioso del fatto che io stia bene con qualsiasi taglio biondino? – replico l’alieno
-No, ma con quel taglio sei ridicolo- attacco l’americano
-Piantatela- fece perentoria Ichigo -Shirogane non stuzzicare il mio diavoletto e tu Kisshu non dare corda a quel maleducato-
Detto ciò trascino fuori il ragazzo nel mentre Taruto entrava per prendere delle ordinazioni.
-Cosa succede? – chiese lui
-Succede che dobbiamo essere più attenti alle vostre trasformazioni, qualcuno sta mangiando la foglia-
Il più piccolo degli alieni sbatte un paio di volte le palpebre e poi ridacchio -sarebbe anche ora visto i nostri non costumi e per i non nomi da battagla- a quel punto si portò un dito alle labbra per darsi un’aria pensierosa -Mi sono sempre chiesto come due superintelligentoni come Kei ed il biondino non ci avessero pensato-
I due arrossirono per l’imbarazzo all’affermazione di Taruto
-Ma anche gli altri umani che non ci arrivano sono proprio delle cime… Meglio così però-
Fece poi lui uscendo
Marco osservò i due -La voce dell’innocenza- e poi usci con Zakuro che ridacchiava sotto i baffi lasciando i due ad osservare la porta.
I due poi si guardarono un attimo -Anche Taruto ci ha dato degli idioti tra le righe te ne sei accorto? -
Chiese il cuoco al suo ex tutelato -Sì- fece lui incrociando le braccia arrabbiato.
 
Bishamonten Vaisarvana era una bellissima donna dai lunghi capelli biondi e dagli occhi azzurri.
Procuratore speciale contro la Yakuza guidava un piccolo numero di agenti ultra-specializzati nella battaglia contro di essa.
Ad affiancarla nella lotta, come nella vita, c’era un uomo dai tratti gentili, dai capelli castano corti e gli occhi castani incorniciati dai degli occhiali dallo stile classico.
-Kazuma- chiese lei osservando i documenti che gli stava porgendo -Pensi che il clan Yamaguchi possa darci dei problemi? –
-Possibile Bisha-sama- rispose lui accarezzandole leggermente a mano -però i nostri informatori non hanno saputo dirci nulla a riguardo-
La donna sbuffò irritata -So che stanno tramando qualcosa ma cosa…-
In quel momento sentirono bussare alla porta dell’ufficio e due invitarono la persona ad entrare.
Era un uomo alto, dai capelli neri, con due occhi azzurri vispi e lo sguardo pieno di solarità che subito saluto i due
-Ehi sorellona- fece lui -come va il lavoro? –
La donna avrebbe voluto rispondergli male ma si morse la lingua -Yato- fece -sei qui per annoiarmi o per portarmi informazioni? –
L’altro sbuffo mentre Kazuma sorrise per i rapporti tra i due.
Yato Shinki era in miglior agente alle loro dipendenze nonché fratellastro minore di Bishamonten.
L’altro sorrise e si andò a sedere malamente su una delle poltroncine girevoli poste davanti alla scrivania della procuratrice.
-Sempre a parlare di lavoro te sorellona? – sbuffò l’uomo annoiato -Comunque a quanto mi hanno riferito le mie fonti sembra che il clan Yamaguchi stia cercando di entrare in “affari” con la Saionji Zaiabatsu –
I due interlocutori tesero le orecchie sentendo quell’affermazione del loro sottoposto -Se la cosa andasse in porto sarebbe un bel guaio- fece pensieroso Kazuma -quella ditta ha molti agganci politici e una buona fetta del mercato tecnologico-
-Ma al contempo il vecchio Saionji è un tipo tutto di un pezzo- Rispose la donna osservando seria i suoi interlocutori.
-infatti, sorellona- disse Yato -Il vecchio ha risposto picche alle varie offerte di collaborazione che il clan gli ha fatto-
-Forse proveranno a fare qualcosa contro le industrie Saionji? – si chiese Kazuma
-Vedrò di scoprirlo- rispose il corvino
-Mentre tu lavori su questa cosa porta i miei saluti a tua moglie Yori e a Yukine, quel ragazzino non doveva provare a rubarti il portafoglio- La donna ridacchio al pensiero che quel ragazzino, che adesso viveva con il fratello e la moglie incinta di lui, avesse provato a rubargli il portafoglio.
Yato infatti se ne accorse subito e, con una fulminea mossa di ninjutsu l’aveva bloccato.
Quando poi l’aveva portato alla stazione di polizia per interrogarlo aveva scoperto che era scappato di casa e che la sua situazione familiare non era molto rosea.
Quindi, d’accordo con sua moglie, aveva deciso di prenderlo sotto la loro tutela e d’allora rigava dritto.
-Quel ragazzino aveva solo bisogno di un paio di regole che Yori sa bene come farle rispettare- ridacchio lui in tutta risposta
-Avete già deciso il nome della piccola? - chiese poi Kazuma
-Nora- rispose sorridendo il ragazzo
-È un nome strano- fece la donna leggermente incredula
-Non tanto visto i nostri nomi sorellina- rispose con sarcasmo Yato -I nostri genitori sono sempre stati dei gran devoti del Dio della fortuna di cui porti il nome ma anche del dio randagio di cui io porto il nome-
-Già- fece lei sbuffando -L’hanno fatto per una sorta di voto non rammentarmelo-
Non visto dai due Kazuma ridacchiò per la loro sventura ma a lui il nome della donna piaceva da matti.
 
Il mattino dopo Retasu era davanti al computer, prima di andare a scuola, per una videochiamata con i suoi genitori.
-Allora Reta-chan- fece il padre di lei bonario -E’ da un po’ che non ci sentiamo fra il nostro lavoro e la differenza di fuso orario non riusciamo a trovarci-
-Già Papà- fece lei sorridendo nervosa -Qui sono successe tante cose che è difficile farvi un resoconto-
-Beh potresti raccontarci di come va con Pai? – Fece la madre sorridendo
Retasu arrossì e cominciò a balbettare -Bene mamma-
-Sai- fece la donna -da quando hai conosciuto le ragazze e lavori al cafè sei diventata molto più sicura di te-
-Forse centra anche il fatto che sei diventata un’eroina- fece il padre guardandola severamente.
La verde sorrise alle constatazioni dei genitori -Vero le ragazze, Ryo e Keiichiro mi hanno migliorato-
-Pai è un altro dei motivi per cui sei molto più sicura di te- fece il padre ancora severo
-Sai caro che metti in difficoltà Retasu- lo rimbrotto la moglie difronte al rossore della figlia.
-Vorrei conoscerlo mi sembra una cosa naturale- fece l’uomo difendendosi -Sai- fece poi rivolgendosi a Retasu -Sarà stato un tuo nemico ma mi sembra una persona educata e seria… Un ottimo partito-
La mew focena si sentì rinfrancata dalla confessione del padre -Avete già parlato del vostro futuro? - chiese la madre -So che è un po’ tanto presto ma… è comunque un… Alieno anche se di origine terrestre… in qualche modo-
-Io- fece titubante lei -Non lo so ancora ma se lui alla fine di questa vicenda volesse tornare su Ghea io lo vorrei seguire-
Il padre ascolto le parole della figlia poi la guardò male -Retasu se fossi in lui aspetterei che ti laureassi in qualche materia che potrebbe esserti utile anche la, poi se volesse rimanere qua tanto meglio-
La verde spalancò la bocca per la sorpresa poi annui -Hai ragione papà… devo essere più matura e seria… Pai mi direbbe la stessa cosa sai-
-Mi sta sempre più simpatico questo alieno- fece lui -Ora vai che fai tardi a scuola-
-Sì- detto ciò chiuse la comunicazione ed uscì di casa.
 
-Come andremo in Ciad? – Chiese Pai mentre era chino su alcuni fogli.
-Abbiamo più possibilità ma escluderei gli aerei di questa epoca… troppo lenti- rispose Marco guardando i suoi documenti.
-Quindi cosa vorresti usare? – fu la successiva domanda del più grande degli alieni.
-Aereo ScramJet della seconda metà di questo secolo oppure andiamo con la vostra navetta fino in Ciad-
-Se posso direi la navetta- Keiichiro fece capolino al loro tavolo portando del the
-Sì, sono d’accordo con te- fece il viola alzando gli occhi verso di lui e accettando la bevanda.
-Navetta sia allora-annui la spia prendendo la sua tazza.
-Partiremo quando il nostro prof arriverà da scuola e in un paio d’ore saremo là- spiegò poi il castano dopo avere bevuto un sorso di the -e dovremmo atterrare in una ex base militare francese ormai in disuso, per poi dirigerci verso il luogo dove Mark Evans è scomparso in elicottero-
-Ti sei già organizzato? – chiese Pai sorridendo placido
L’altro annui sorridendo sornione
-Quindi andremo là ed indagheremo- concluse Keiichiro
-Abbiamo già delle informazioni provenienti da satelliti per l’osservazione terrestre e controllo ambientale-
Spiegò poi Marco -A quanto sembra, in una zona prossima a quella ex base, sembra che ci sia stato un forte cambiamento nella disposizione delle dune di sabbia-
A Pai si accese una lampadina -è possibile che a causare quel cambiamento sia stato Ringu… Ha il potere, grazie alla sua lancia, di creare terremoti anche se finora non l’ha fatto e nemmeno Eye con le sue lame di vento-
-Meglio non pensarci adesso- fece Keiichiro -come è meglio non pensare a quello che ci hai detto prima-
-Vero- chiosò Marco -Akira potrebbe essere una spina nel fianco prossimamente ma è meglio pensarci se e quando ci saranno problemi con lui-
Pai annui ma dalla sua espressione si potevano notare preoccupazione, tristezza e rabbia
-Questi dannati dissidenti e i loro deliri hanno fatto delle ennesime vittime… Speriamo che siano le ultime-
-Lo speriamo tutti- concluse Keiichiro dandogli una pacca sulla spalla.
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 25
*** Ciad (Seconda parte) ***


Taruto guardò Ichigo schifato al tal punto che esclamò indignato -Vecchiaccia stai sbavando-
La ragazza si girò verso di lui per replicare ma Purin stava ridendo sotto i baffi -Ichigo One-Chan Taru-Taru ha ragione stavi sbavando nel vedere Kisshu oni chan-
Infatti, i tre erano andati a vedere gli allenamenti del verde prima di andare al lavoro e la rossa era rimasta letteralmente incantata nell’osservare il fidanzato volteggiare agli anelli.
Ichigo a quel punto sospiro arrabbiata -Sarà meglio andare- e quindi si diresse verso l’uscita.
-Era da un po’ che non si comportava così- fece la biondina verso il suo fidanzato
-Da quando stava con quel tipo giusto? – Chiese lui scettico
Lei annui -Già, dovevi vederla quando andava a vedere gli allenamenti di Kendo di Masaya oni-chan rimaneva incantata per ore intere-
Il castano scosse la testa ma poi sorrise verso di lei in maniera furba -Ed io ti faccio lo stesso effetto quando gioco a basket? –
Purin avvampò ma annui -Sì, devo ammettere che sbavo abbastanza nel vederti giocare-
Lui rise per la confessione della ragazza -Ed io devo ammettere che sbavo quando ti vedo nel tuo costume o nella tua uniforme da cameriera-
-Sbaviamo un po’ troppo facilmente- disse ridacchiando la fidanzata in tutta risposta
Detto ciò i due raggiunsero Ichigo che era uscita dalla palestra imbarazzata.
Al di sotto due ragazzi si erano accorti della scenetta appena successa e la stavano commentando
-ma quella non era Momomiya la porta sfortuna? – chiese uno
-sembra di sì… Chi sarà lo sfortunato di cui si sarà innamorata-
Kisshu si avvicinò a loro sorridendo in una maniera al quanto irritata
-Di me miei cari- fece lui palesandosi -Ora se non vi caga non è colpa mia ma se la insultata ancora una volta ve la faccio vedere-
I due si spaventarono e cominciarono a fare vari inchini di scuse -Kisshu-san non sapevamo- dicendo poi sparirono.
Il verde sospirò rassegnato quando sentì avvicinarsi il professor Kato -Ancora queste storie su Momomiya-chan? – chiese lui
L’alieno annui irritato -Ichigo non si merita queste voci è una ragazza splendida-
L’adulto sospirò -Sai l’essere umano è un animale idiota… Sai a volte mi chiedo se le Mew Mew non abbiano sbagliato a salvarci-
Kisshu si voltò a guardarlo sorpreso -Lei pensa che dovevano essere gli alieni a vincere? –
Il professore lo guardò serio -Non proprio, sono grato a quelle ragazze di aver fermato quei tre ma al tempo stesso mi chiedo se l’uomo non imparerà mai dai suoi errori-

-Hai qualche dato un più- chiese Ryo a Marco che osservava un’immagine su uno dei computer del laboratorio posto al di sotto del cafè.
-Sì, i satelliti hanno fatto dei passaggi in più rilevando una costruzione posta sotto la sabbia-
E lui indico quello che sembrava un lungo corridoio che, dopo una svolta, portava ad un’ampia sala con delle colonne in mezzo.
-Sembra quasi un tempio o un mausoleo- fece il biondo
-Già ha tutta l’aria di esserlo in più è posto proprio dove c’è stato il cambiamento di disposizione delle dune-
-Pensi che Mark abbia trovato questa costruzione e abbia provato ad entrarci? –
Chiese l’americano.
La spia annui -Sì, è una cosa logica non trovi? Sono un archeologo, trovo un nuovo tempio e provo ad entrarci-
-Farei così anche io- ammise Ryo
-Probabilmente- fece Marco -il ritrovamento a cui si riferiva Mark era quello nella mail che ti aveva inviato-
-Sì, mi aveva detto di aver trovato delle rovine tramite delle ricerche su dei documenti che mio padre gli aveva lasciato- rispose Ryo accigliato
-Ora dobbiamo solo più andare a vedere- concluse la spia sospirando
In quel momento Pai entrò nella stanza leggermente irritato
-Ancora quelle tre? - chiese il biondo americano con uno sguardo pieno di compassione
-Non avrei mai pensato che ci fossero ragazze più irritanti di Minto oppure Ichigo ma devo ricredermi-
Confessò lui -Quelle tre sono ossessive nel chiedere spiegazioni extra dopo le lezioni oppure nel mettere in mostra le loro grazie-
-Per fortuna non sanno nulla di te e Retasu- Constatò Ryo
-Vero, se lo sapessero quelle tre cercherebbero di ricattarmi…  È irritante non poterle fulminare come meriterebbero-
Marco a quella affermazione di Pai rise sotto i baffi -Come la gran parte del genere umano verso chi gli sta antipatico-
Il viola lo guardò stranito -Perché non lo fate allora? -
-Perché dovremmo sterminarci- ribatte divertito Ryo
-Sopporta ancora un paio di settimane e poi quelle tre non le vedrai mai più- Fece accondiscendente la spia.
-Stavate pensando a quel tipo? – chiese l’alieno per cambiare il discorso.
-Sì, stavamo parlando di quello. Ci sono giunte delle novità dai satelliti- spiegò Marco che poi mostrò l’immagine con la possibile ubicazione del tempio.
-Un tempio? – Chiese ad alta voce il viola incrociando le braccia con fare pensieroso
-A quanto sembra- rispose Ryo -Sai qualcosa in merito? Cioè storie oppure leggende o qualcosa del genere dal tuo popolo? –
Pai chiuse gli occhi e ci pensò su -È possibile che sia uno dei tanti templi che, quando il mio popolo abitava la terra, erano dedicati a deep blue –
Marco e Ryo si guardarono ed annuirono approvando l’ipotesi del viola.

Le tre ragazze, dette le tre Aye, che cercavano inutilmente di flirtare con Pai stavano passando il loro tempo in un bar vicino alla loro scuola.
-Uff Il prof. Ikisatashi non ci vuole proprio dare corda- fece la Aya bionda infastidita
-Già ma il suo carattere così distante e altero lo rende così figo- rispose quella castana.
-Poi è così bello-disse quella mora -Speriamo che non sia Gay-
In quel momento una donna castana le si avvicinò con fare serio -Voi tre- cominciò -Siete in ritardo col presentare la ricerca da me richiesta per gli esami-
Le tre alzarono gli occhi scocciate -Professoressa Azumane- fece quella bionda -la ricerca la portiamo domani-
La donna però capì subito che non sarebbe successo -Guardate che se non mi portate quella ricerca entro domani sarò costretta e mettervi un pessimo voto che farà media, precludendovi così la possibilità di accedere a delle ottime università-
Le tre sbiancarono leggermente -Ora vi consiglio di andare in una biblioteca a fare la ricerca da me richiesta-
Detto ciò la donna si allontanò prese il cellulare, scrisse un messaggio e lo inviò.

In quel momento Pai era alle prese con la preparazione di un test quando il suo cellulare cominciò a vibrare.
Lo prese e lesse il messaggio:

Prof Ikisatashi stia attento alle tre Aye potrebbero fare delle cavolate contro di lei

L’alieno sospirò irritato quando senti una dolce mano posarsi sopra la sua spalla e che lui strinse.
-Anche la prof. Azumane è preoccupata per te? – Chiese Retasu preoccupata
-Sì- rispose il viola -Quella donna mi ha preso in simpatia-
-Quella donna- fece la verdina -prende sempre sotto la sua ala protettrice i nuovi prof.-
-Spero che si sia innamorata anche lei di me- sbuffò l’alieno
La ragazza rise -Tranquillo- fece lei -La prof. Azumane ha un marito e due figli che adora-
Pai si girò verso di lei sorridendo -Cosa vuoi che fare dopo le superiori? – chiese per cambiare discorso
Retasu lo guardò imbarazzata -Sai- cominciò -Ieri io e i miei genitori abbiamo parlato di questa cosa…-
L’alieno notò la titubanza della fidanzata e con un gesto gli disse di proseguire -Vedi io vorrei proseguire i miei studi su qualcosa che possa essere utile anche sul tuo pianeta- fece lei
Lui fece un piccolo sorriso -Reta-chan- iniziò lui -Qualsiasi cosa studierai sarà utile-
Lei scosse la testa -Non credo che Filosofia, economia oppure lingue straniere possano essere utili ma bensì ingegneria, fisica, matematica o cose del genere-
Il viola ridacchio -Vero ma con la tua fantasia tutto potrà essere utile-
La verde sorrise leggermente poi a malincuore tornò al lavoro.

-Niente è impossibile entrare- fece un ragazzo castano verso Gonda che rispose con uno sguardò irritato.
-Di solito entri in due secondi nel computer della scuola Eri- Fece lui
-Lo so Gonda- rispose l’altro -Ma sembra che per entrare in questi file abbiano messo delle sicurezze aggiuntive… Provo ancora una volta-
Il ragazzo si rimise a battere ancora una volta velocemente sulla tastiera quando un sorriso si dipinse sul suo volto
-Siamo…- cominciò a dire ma sullo schermo si materializzò un superdefomred con il volto di Ryo che diceva -Ah! Ah! Ah! Ah! Non hai detto la parolina magica Ah! Ah! Ah! Ah! -  e intanto faceva un segno di diniego con il dito.
I due strabuzzarono gli occhi -Chiudi quella cavolata! – fece il moro ancora più irritato ma quando Eri provò a chiudere la pagina un pop up si apri e partì un video con Keiichiro -Salve a te, visto che hai provato a rubare dei dati sensibili abbiamo provveduto a scaricare sul tuo pc un bel virus che lo formatterà completamente.
Passa una buona giornata o serata o nottata-
Detto ciò il video si chiuse, si aprì il timer che, arrivato a zero, spense il computer rendendolo completamente inutilizzabile.
Gonda aprì e chiuse più volte la bocca -Il mio computer- fece lui sconvolto
Eri lo guardò spaesato -Per tua fortuna ieri ho fatto una copia di backup quando mi hai chiesto di installarci quella nuova scheda video… Ma chi cavolo sono quei due! –
-Non lo so- rispose il suo “capetto” -ma di certo Purin-chan mi pagherà anche questo scherzetto- minacciò alla fine.

Minto osservava con malinconia Keiichiro preparare la valigia per il suo viaggio.
-Quando partirete? – chiese lei
Il pasticcere si girò e la guardò serio -venerdì mattina così che, quando saremo arrivati là potremo cominciare subito le ricerche-
La ragazza sbuffò -Così non potrò salutarti visto che sarò a scuola- Lui sospirò -Lo so ma pensa quando dovrai andare in tournée con La Scala ed io non potrò seguirti a causa del lavoro -
La ballerina si rassegnò a quella affermazione del fidanzato che diceva alla fine la verità.
Il castano lasciò perdere un attimo la valigia e abbracciò la mew bird.
-Ti amo piccola andrà tutto bene lo sai, sarà solo una toccata e fuga per vedere bene cosa sia successo lì-
Minto mise però il broncio -Potevano andare solo la spia venuta da chissà dove e la cometa di Pai però-
Keiichiro rise alla punzecchiatura su Pai -Hai ragione ma forse un paio di occhi e un cervello in più non può che far bene… Non trovi? –
La ragazza lo guardò male -Odio la tua logica quando hai ragione-
-Lo so- fece lui sornione -ma è una delle cose che ami di me-
Lei annui sbuffando -Come adoro i tuoi pasticcini light che fai solo per me… Sai forse potresti farti perdonare il fatto che mi lasci sola se stasera me ne porti un vassoietto di quelli speciali-
L’uomo arrossi leggermente perché capì che la fidanzata alludesse anche ad altro -Ok un vassoietto di pasticcini speciali solo per te-
La ragazza sorrise maliziosa -Adoro quando mi coccoli così-
Keiichiro contraccambio il sorriso -Lo so- detto ciò si avvicinò e le diede un bacio
-Stasera voglio di più- disse Minto quando si staccarono

-Perché odia tanto i tre Ikisatashi? – Chiese Inu ad un Akira ancora convalescente nel letto.
-Perché nella mia famiglia c’è una storia che si tramanda- cominciò l’anziano
-Quando tre guerrieri fratelli ma non fratelli si leveranno al di sopra di guerrieri più anziani essi saranno la causa della caduta di Ghea-
L’alieno dai capelli bianchi sbuffo -Solo perché i tre Ikisatashi sono stati scelti come i nostri campioni da mandare sulla terra non vuol dire che faranno cadere Ghea-
-Come è stato possibile scegliere tre ragazzini per questa missione Inu? Quando potevano inviare tuo fratello assieme e qualcun altro? –
-Vero- rispose l’ex allievo -ma rimane il fatto che essi erano sempre i migliori, dei veri e propri talenti naturali-
-Talenti naturali un crono! – grido lui -C’è qualcosa in loro che è terribilmente sbagliato! –
Inu indietreggio per lo spavento -Non si agiti maestro-
L’altro alieno si placò -Inu so benissimo che ti stanno simpatici quei tre perché erano amici di tuo fratello Sessho-
Inu sospirò -Per certi versi ha ragione nel dire che quei tre erano troppo giovani per fare quella missione ma alla fine ci sono riusciti no? Hanno portato la vita su questa landa desolata no? -
Akira sospirò -Vero, quei tre hanno dato un motivo di speranza per il nostro popolo ma al contempo hanno distrutto il nostro signore. –
-Che si è però rilevato un truffatore- replico Inu -Ci aveva illuso e quei tre assieme a quelle ragazzine lo hanno sconfitto –
-Hai ragione Inu ma poi anche i terrestri a scegliere delle ragazzine… Troppe domande e troppi misteri, non trovi? –
L’altro annui imbronciato -Maestro la prego però di non fare cavolate so che ne è capace-
Detto ciò uscì
Quando fu solo Akira osservo la porta -Mi spiace Inu ma ormai ho preso la mia decisione e non torno indietro- mormoro prima di fare un gesto con la mano e sparire.

-Alla fine, questo è il Ciad? – Chiese Pai coprendosi gli occhi con una mano gli occhi per proteggerli dalla luce del sole.
L’alieno, come anche gli altri umani, era ricoperto da crema solare e in testa calzavano un cappello a falde larghe.
-Già- fece sospirando Marco -Un grosso scatolone di sabbia… almeno questa parte-
-Scusatemi mi spiace interrompervi ma prima finiamo qui e prima torniamo- fece uno stranamente impaziente Keiichiro.
-Hai ragione Akasaka- fece Pai -Andiamo a vedere questo dannato tempio o qualsiasi cosa esso sia e torniamo a Tokyo, la volta scorsa non è stata una cosa rosa e fiori-
-Speriamo che il cambio di clima, da freddo e umido a caldo e secco possa aiutare- aggiunse la spia.
-Non so- disse il pasticcere -Ma non so come ho un brutto presentimento-
-Siamo in due sia per qui che per chi è rimasto a Tokyo- aggiunse il viola
-Mi devo grattare? – chiese il castano ai due lanciando loro uno sguardo torvo -Sono abbastanza abituato a certe cose ma almeno qui non vorrei dover tirare fuori le armi e poi sparare-
I due lo guardarono leggermente scuri -Ci stai dicendo che il nostro atteggiamento porta sfortuna? – Chiese scettico il viola
Marco lo guardò un attimo e poi, con un tono canzonatorio, replico -No, sto dicendo che il vostro atteggiamento è del tutto positivo-
-Molto divertente- rispose duro Pai che ritorno all’interno della navicella per prendere del materiale assieme a Keiichiro.
-Andrà tutto bene? - chiese Asia
La spia sospirò -Asia- fece lui mentalmente -Se siamo fortunati troveremo solo scorpioni e serpenti-
-Se invece siamo sfortunati? – chiese il computer
-Chimieri chimeri ovunque e lì dovrò far vedere che frecce ho al mio arco-

-Domenica sera usciamo assieme? – Fece Kisshu prima a Ichigo prima di iniziare a lavorare
-Perché no? Tanto lunedì la scuola rimarrà chiusa per una assemblea dei professori quindi perché non approfittarne- rispose lei
-Sai già dove potarmi? - chiese poi
Il verde annui -Sì, sarà una sorpresa- e la rossa sorrise raggiante -Io adoro le sorprese-
-Lo so- ridacchiò lui -Poi così potremmo anche festeggiare la mia prima gara come ginnasta e la tua eventuale vittoria nella tua-
La mew neko sorrise -Vero ma potremmo poi festeggiare in un altro… Modo no- concluse poi imbarazzata lei
Ma anche Kisshu apparve imbarazzato -Perché no… Su dai andiamo a lavorare che poi ci organizziamo-
Ichigo annui e insieme lui entrò nel salone per iniziare a sgobbare.

In un ambiente lucente dieci fiammelle si riunirono in cerchio
-Dobbiamo avvertire lo zio? – fece la prima
-Sorellina- fece una seconda -Lo zio sta già sospettando qualcosa-
-Ma se l’avvertissimo in tempo…- chiese una terza voce
-Non potrebbe fare molto fratellino- chiuse una quarta
-Perché? – replico la terza voce
-Perché cuginetto- fece una quinta voce -lui deve agire senza conoscerci ancora-
-sai bene che quando sarà l’ora sarà lui stesso a chiamarci- fece una settima voce
-Lui sa bene come difendersi e difendere i nostri genitori- disse un’ottava voce
-Se lo dite voi- sospirò la terza voce ancora -Io non però non voglio crescere con quei due-
-Nemmeno noi con i nostri falsi genitori- fecero in coro le altre voci in maniera triste.

Ritorna all'indice


Capitolo 26
*** Il tempio dei generali ***


Pasquetta con un nuovo capitolo e spero che vi piaccia assai perché ho messo un po’ di carne al fuoco.
Se vi va commentate.
P.s. a breve comincerò il prossimo capitolo di Red Passions quindi state pronti.





Minto si svegliò appena la radiosveglia cominciò a suonare, si portò una mano agli occhi e cominciò a massaggiarseli.
-Che strano sogno- mormorò
Detto ciò si alzò e andò verso il bagno dove si lavò la faccia per poi dirigersi verso la sbarra per gli allenamenti dove, dopo aver fatto un po’ di riscaldamento, fece un breve sessione di allenamento.
Al termine di esso una signora di mezz’età, vestita da cameriera, entrò spingendo un carrellino.
-Buongiorno signorina- fece lei -ben alzata-
Minto sorrise leggermente -Buongiorno a lei signora Yukawa e grazie per aver portato la colazione-
La donna annui -Mio dovere ma adesso vada a farsi una doccia prima che la colazione si freddi-
La mew bird annui alla premura della nuova capocameriera che per lei era paragonabile ad una zia acquisita.
-Come sta il signorino Akasaka? – Chiese la donna prima che Minto entrasse in bagno.
-Bene, anche se è dovuto partire per questioni d’affari e studio- rispose la mora triste.
Ma alla signora Yukawa sembrava aver intuito che c’era anche dell’altro -Ha dormito bene? La vedo come dire… un po’ strana stamattina-
Minto alzò le spalle -Stia tranquilla signora Yukawa- fece lei posata come al solito -Dormire ho dormito bene e solo che stanotte ho fatto un sogno strano tutto qui-
La donna si sentì sollevata -Come capita a tutti del resto, si fanno dei sogni strani che poi si dimenticano-
-Già- fece la mew bird che però, nel suo intimo, pensava che quel sogno fosse in qualche maniera familiare e angosciante allo stesso tempo.
Si ricordava solo di una ballerina in un tutu nero che le somigliava ma che era al contempo diversa.
Non capiva in cosa differisse ma c’era qualcosa che, nel suo aspetto, la rendeva al tempo stesso familiare ed inquietante.
Scosse la testa sotto l’acqua della doccia così da togliersi quei pensieri dalla testa.
Ma un altro pensiero fece capolino nella sua mente ed era quello che era successo il giorno in cui Keiichiro le aveva portato ii dolcetti e di come le avesse lavato per bene la schiena.
Arrossi leggermente ma era felice di quelle piccole attenzioni che il suo amore donava solo a lei.
Una volta finita la doccia, fece colazione, si cambiò ed iniziò la sua giornata.

-Allora sono partiti ieri mattina presto per il Ciad? – Chiese Purin a Taruto poco prima di entrare nel cafè
-Sì- rispose lui -Il viaggio sarà durato al massimo quattro ore ma prima dovranno smaltire il cambiamento di fuso orario inoltre quando saranno arrivati là sarà stata notte fonda-
-Mi preoccupa un po’ il fatto di non averli sentiti ma ci avrebbero avvisati in caso di problemi- affermò la biondina
Il fidanzato annui -Già-
-Pensi che riescano ad arrivare per la gara di Ichigo one-chan e Kisshu oni-chan? – Chiese di nuovo
-Che ne so- rispose l’altro con fare un po’ brusco poi sospirò vedendo lo sguardo triste della mew scimmia
-Non credo che ci riusciranno… Pai mi ha detto che spera che né la né qua ci siano casini-
-Come quella volta durante il meeting di magia? – chiese lei osservandolo male
-Già- ridacchio lui nervoso -però devi ammettere che senza quel casino non avremmo potuto avvicinarci- detto ciò le posò un veloce bacio sulle labbra.
-Vero- sorrise poi Purin -Comunque Kisshu nii chan sta bene senza le codine-
-Sì, bisogna ammettere che sta bene però non diciamolo troppo forte perché sarebbe in grado di fare il figo tutto il tempo poi mi ha detto che la nostra cara spia gli ha consegnato un braccialetto per celare la sua vera identità-
-Perché? – chiese la ragazza
-Perché- rispose Taruto -C’è il rischio che durante i volteggi possa perdere la medaglietta e quindi salta la copertura e sai che casino -
-Già- ammise sospirando Purin
Detto ciò i due andarono a cambiarsi per iniziare a lavorare.
    
In Ciad i tre stavano controllando che tutto fosse in ordine e che i chimeri talpa creati da Pai per creare un varco per entrare nel tempio facessero per bene il loro lavoro.
I tre erano all’interno di una struttura che Marco aveva fatto paracadutare lì vicino e che era paragonabile ad un grosso container provvisto di tutto il necessario.

Una delle cose che avevano trovato aveva però, durante la loro ispezione prima che i chimeri iniziassero il loro lavoro, sconvolto Keiichiro: i corpi del team di Mark coperti da un leggero velo di sabbia.
Al contrario Marco e Pai non sembravano turbati dalla cosa.
Forse, si disse tra sé e sé il pasticcere, sono abituati a vedere tali scene ma lui dovette aspettare un momento prima di riuscire ad essere di nuovo operativo.
-Forse- fece la spia vedendolo molto turbato -è meglio che tu vada dentro alla stazione mobile a riprenderti.
Qui ci pensiamo io e Pai a sistemare il tutto-
Lui annuì ed entrò
Poco dopo che era entrato un secondo grosso container arrivò dal cielo come se fosse una meteora ed atterò poco distante da lì sollevando una nuvola di sabbia.
-Hai fatto in fretta- fece Pai osservando la seconda struttura
-Dobbiamo dare a questa gente una degna sepoltura non trovi? – Rispose lui sospirando
-Hai comunicato con il tuo super computer? – chiese l’alieno
-Sì, ed ho chiesto l’invio di una struttura frigo-
-Come l’altro prende energia da un piccolo reattore ad antimateria? – chiese il viola
Marco annui -Adesso non perdiamoci in chiacchere e portiamo i corpi la dentro ma se il Team è stato massacrato vorrà dire che anche Mark ha avuto un pessimo incontro. -
Pai sospirò -Poco ma sicuro-
I due allora presero i corpi del team di ricerca e, caricati su delle barelle, li trasportarono nella seconda struttura.
Keiichiro all’interno della prima cominciò a prende a pugni la porta d’entrata per la frustrazione e la rabbia.
Tra i corpi aveva visto una ragazza che sarà stata poco più grande di Minto ed era morta a causa di un gruppo di pazzi che voleva ammazzarli tutti.
Non voleva che la sua ragazza combattesse ma se non lo avesse fatto tutti avrebbero rischiato l’osso del collo.
Si sentiva responsabile di quella situazione, lui e Shirogane l’avevano trascinata assieme alle altre in una cosa più grande di loro ma al contempo se non l’avessero fatto le possibilità di incontrarla sarebbero state nulle… Maledetto deep blue e i suoi generali pensò alla fine il pasticcere mentre si accasciò lungo la porta.

Eye e Ringu si inginocchiarono appena le otto ombre apparirono
-Signori- fecero i due con riverenza
-Domani- cominciò una delle otto ombre -attaccherete qui- davanti a loro apparve un’immagine della palestra dove Kisshu e Ichigo avrebbero dovuto fare la loro gara.
-Signori sarà fatto ma ci chiediamo a cosa serva però? – Fece Ringu
-Serve ad aumentare la nostra forza- rispose una seconda ombra
-Ormai ci siamo quasi per la nostra rinascita- riprese una terza
-Quando uno di noi ritornerà gli altri seguiranno uno dopo l’altro ed allora riporteremo il nostro popolo agli antichi fasti-
I due sorrisero maligni e salutarono le ombre quando esse sparirono
Quando si rialzarono i due videro che Akira era apparso anche lui.
-Bene vedo che i generali stanno assorbendo sempre più potere- fece l’anziano
-Sì, signore- fecero in coro i due -Spero che l’aiuto che abbiamo richiesto stia arrivando- chiese poi Ringu
-Certamente- fece Ryuga sorridendo -Dovrebbe essere già arrivata-
Da una zona in ombra usci fuori un alieno che aveva un’aria familiare.
-Spero che ti abbiano detto cosa dovrai fare- chiese Eye
-Certo- fece quello guardandoli un po’ male -mi fa un po’ schifo dover prendere le sembianze di un umano ma se serve alla causa-
-Tranquillo Mirai- fece Ringu -tutto ciò ci porterà alla vittoria-
I tre quindi sorrisero in maniera maligna.
-Allora pronti? – Chiese Marco hai due sue compagni
-Sarebbe stato meglio se andassi io la sotto- fece serio Pai -Sono pur sempre rovine del mio passato-
-Lo so mio caro- rispose la spia -Ma devo anche valutare il tuo lavoro in team con un umano anche se sei facilitato che Keiichiro sia molto più… accomodante di Shirogane-
Il viola sbuffo mentre il pasticcere sorrise benevolo -Speriamo che vada tutto bene- disse lui cercando di stemperare la tensione.
-Comunque mi chiedo- fece ancora l’alieno indicando tre fucili mitragliatori e quello che sembrava un cannoncino -Perché tu abbia tirato fuori quelle armi-  
-Per il semplice fatto- rispose il castano -Che qui ci sono gruppi di fondamentalisti islamici… Cose che capitano in fin troppi universi-
Il viola guardò in maniera scettica i due -Marco intende dire che ci sono dei gruppi di violenti che vogliono imporre la loro visione della religione-
A quel punto Pai alzò un sopracciglio -Un po’ come noi con Deep Blue o i dissidenti con i generali-
-Sì- fece semplicemente Keiichiro.
-Per questo ho tirato fuori le armi… nel caso ci sia bisogno di difendersi… Ok io vado là sotto… speriamo in bene e, nel caso ci fossero dei problemi a Tokyo andremo subito là –
I due interlocutori strabuzzarono gli occhi -Non arriveremo mai in tempo-
-Voi dite? - Sorrise furbo Marco -Viaggiare più veloci della luce ha i suoi vantaggi sapete-
Keiichiro sospiro -Jat lag portaci via-
Detto ciò la spia, prese uno dei fucili e si diresse verso l’apertura fatta dal chimero e cominciò ad esplorare la cavità.

Kisshu osservò Ichigo nella sua tenuta da gara e si trovò a desiderare due cose: Una doccia e i suoi tridenti.
Una doccia per calmare i suoi bollenti spiriti e suoi tridenti per uccidere o, almeno, spaventare chi stava guardando con fare lupesco la sua gattina.
-Cavolo ed io la guardo allo stesso modo- esclamò lui ad alta voce facendo spaventare leggermente i suoi compagni di squadra.
-Nervoso elfetto? – Chiese con Minto osservandolo male
-E tu che ci fai qui passerotta- chiese in sgarbato lui
-Mi ha mandato Ichigo- rispose lei sbuffando -voleva sapere come stavi ma si vede bene che sei nervoso-
-Non è tanto la gara se vuoi saperlo- spiegò il verde -Bensì il fatto che ci siano ragazzi che stanno letteralmente sbavando su Ichigo-
La mora si voltò e notò che molti ragazzi la osservavano ammirati -Mi ricorda qualcuno- fece lei-
-Non infierire uccellino lo so da me- fece Kisshu sbuffando
-Mi piace infierire su di te lo sai- sorrise la Mew Bird malefica -Ehi comunque sembra che tu ammetta che con Ichigo  tu sia andato un po’ oltre-
Il verde roteo gli occhi all’indietro -Sì va bene!? Con lei ho un po’ esagerato in passato e quelli che la guardano in maniera strana mi danno fastidio-
-Il nostro elfetto è geloso- rispose l’altra sorridendo ironica -Non è che prima non lo eri ma adesso ne hai tutte le ragioni-
-Piantala Minto perché rischi di vederti volare addosso qualcosa la prossima volta-
Minaccio lui alla fine
La ragazza, capita l’antifona, salutò non prima di avergli fatto gli auguri e ritorno da Ichigo.
-Allora come sta? - chiese la ragazza
Minto ridacchio -Diciamo che ricorda il vecchio Kisshu-
-In che senso- chiese la rossa
-Nel senso che è un po’ geloso del fatto che tu sia ammirata da molti ragazzi- e dicendo questo fece un gesto ad indicarne alcuni che la osservavano di soppiatto dall’altra parte della palestra.
-È così puccioso non trovi? – fece la mew neko sorridendo
La mora scossa la testa -Ok, adesso torno dalle altre… cerca di non fare casini-
-Grazie- rispose irritata l’altra per poi fargli una linguaccia

Intanto sugli spalti Zakuro osservava il tutto con fare pensieroso
-Tutto bene? – Chiese Taruto
La ragazza si voltò verso il giovane alieno -Ho una strana sensazione… quasi un déjà-vu-
Il castano alzò un sopracciglio e poi sospirò -Non so cosa significhi ma anche io mi sento inquieto-
-Pensi anche te che ci possano attaccare? – Chiese la viola
-Spero di no- fece l’altro sbuffando -non ho voglia di andare sotto questa struttura, di nuovo, rischiando di rimanerci-
-Potrebbero pur sempre attaccarci dall’esterno- replico l’altra increspando le labbra in un sorriso al ricordo di come lui attacco il meeting di magia e di come, in seguito, salvò Purin e rimise a posto la situazione.
-Già vero comunque teniamo gli occhi aperti non si sa mai-

Eye e Ringu osservavano dall’alto la struttura con fare annoiato
-I nostri amici- fece Ringu -si sono riposati fin troppo… vediamo di riscaldare un po’ l’ambiente-
Eye ridacchio con fare sadico -Mi piace il tuo piano- concordo la sua compagna che poi si avvicinò e lo baciò.
-Ti voglio- affermò l’altro portando abbracciandola e baciandola a sua volta -Forse anche questa volta sarà un buco nell’acqua ma… Dopo ti voglio-
-Anche io ti voglio- fece lei languida -Il mio corpo freme nel volerti ma prima il dovere-
-Già- fece Ringu -Dobbiamo farci notare un po’- detto ciò lanciò la sua arma provocando un sommovimento che danneggio la struttura.

-Che succede!? – Gridarono Retasu e Zakuro che, per non cadere si strinsero alla balaustra nel mentre sotto uno dei ragazzi che stava facendo uno degli esercizi mancò la presa e cadde sui materassi
-Sembra un terremoto- fece Taruto che abbracciò d’istinto Purin
-Non credo- rispose prontamente la Mew Lupo -Da quando Ryo ci ha infuso il DNA degli animali red data io, Ichigo e Purin riusciamo a prevedere i terremoti con qualche minuto di anticipo ma questa volta…-
-Non abbiamo percepito nulla- concluse Purin che si strinse maggiormente al fidanzato
-Inoltre, questa scossa è stata violenta ma molto limitata nel tempo- affermo Minto che si stava intanto rialzando da terra
-Allora…- Stava per chiedere Retasu quando un grido di terrore si levò dal basso e portò alla fuga di tutti gli atleti e gli allenatori verso le uscite di sicurezza.
Tutti tranne Kisshu e Ichigo che si misero, anche se non trasformati, in posizione d’attacco per fronteggiare un chimero che spunto dal pavimento.
-Ricorda un Garydos- disse la mew neko quando lo vide apparire
-Quella specie di dragone che appare ogni tanto in quel cartone che guardavi quando venni qui la prima volta? - chiese Kisshu
-Sì- rispose la ragazza evitando un getto d’acqua che provocò un nuovo grosso danno al pavimento.
-Sai diavoletto questa cosa mi ricorda qualcosa-
-Quando qualcuno di nostra conoscenza fece quel casino al meeting di magia? – chiese il verde alla fidanzata
-Già- rispose lei -i problemi adesso sono tre: salvare tutta quella gente, trovare un posto tranquillo dove trasformarci e…-
Non fini la frase che Ringu la prese da dietro e gli punto la sua arma alla gola.
-Io fossi in te ragazzina non ci spererei tanto-
Kisshu sbianco e si catapultò verso di lui venendo colpito però da Eye che lo fece volare verso il gruppo di persone che si era bloccato per la paura.
-Bastarda- mugugno per il dolore
-Sai verdino- fece l’aliena -Siete divertenti ma adesso…-
Prima che potesse completare la frase una freccia le sfiorò il viso
-Sembra che la cavalleria sia arrivata- Ghigno Kisshu
Le mew mew più Taruto si misero davanti a lui per difenderlo -Ti consigliamo di andare a trovarti un posto tranquillo- Fece seria Zakuro -I civili non sono ben accetti- rincarò la dose Minto
 -Il chimero per ora non è un problema ma…- affermò Purin -A salvare la vecchiaccia ci pensiamo noi- concluse Taruto
-Va- Retasu dicendo ciò indicò un via di fuga che lei aveva aperto poco prima con un Retasu Rush e da dove la gente stava defluendo ma che dava accesso anche agli spogliatoi.
-Grazie salvate la mia fidanzata- disse solo lui con un ghgno poi guardò in direzione di Ichigo e gridò -Torno subito micetta-
Il Garydos infatti non riusciva più ad attaccare perché delle liane e un grosso flan ne impedivano i movimenti.
Ma Eye bloccò di nuovo le uscite facendo sorgere dal basso delle rocce
-No no- disse lei -Da qui non si scappa anzi… si muore- così lanciò un fendete con le sue armi verso le persone ancora chiuse all’interno.
Ma uno venne distrutto da un electro siluro ed un altro si andò a schiantare contro una parete invisibile
-Sembra che siamo arrivati in tempo- fecero ansanti Marco e Pai all’unisono.
-Cosa? Come? – Si chiesero Eye e Ringu ma prima che l’alieno potesse dire altro Ichigo approfitto del fatto che il suo “rapitore” tenesse le gambe leggermente divaricate dandogli così l’occasione di sfregargli una dolorosa quanto efficace tallonata nelle parti basse liberandosi e potendo così fuggire verso i suoi amici.
-Non scappi- l’alieno che un momento prima la teneva in ostaggio però si riprese quel che basta per riprende la sua lancia e lacciargliela contro ma la spia alzò una ma e gridando -Orion Shield- creò una barriera davanti alla ragazza che bloccò l’arma.
La cosa lasciò attoniti tutti tranne Pai che ghigno -Immaginavo che avresti lasciato a bocca aperta pure loro- ridacchio poi verso la spia che lo guardò male -Le spiegazioni a più tardi- rispose lui cercando aria.
Kisshu arrivò in quel momento prese Ichigo e la portò in salvo giusto nel momento in cui il chimero si liberò.
-Micetta sai cosa devi fare- disse lui -noi prendiamo un po’ di tempo con loro e con quel mostriciattolo-
Detto ciò lanciò uno sguardò incenerente verso Ringu che, ripresosi, ghignava in maniera sadica
-Io quel tipo l’ammazzo, trovo un modo per resuscitarlo e l’ammazzo di nuovo- Sbraito quindi
-Prima però- fece Zakuro affiancandolo dobbiamo distruggere quel chimero.
Detto ciò la squadra parti per affrontare il mostro che stava fluttuando in aria cominciando mentre Kisshu, Pai e Marco affrontavano Eye e Ringu.
-Voi due- fece Eye puntando la sua arma verso di loro -Dovreste essere ancora alle prese con Sui-
-Quel tipo- fece Marco evitando un colpo lanciato dalla aliena -Starà bruciando all’inferno-
I due nemici spalancarono gli occhi all’affermazione della spia -Cosa? -
Il castano sorrise sghembo ed intanto che lottava ripensava a ciò che era successo solo un’ora prima.

Marco si stava addentrando all’interno del corridoio del tempio illuminato dalla torcia frontale che aveva in testa e da quella posta in punta al fucile.
Osservava il tutto con meticolosità -Notate nulla di strano? –
Chiese ad un certo punto lui -No, per ora non vediamo nulla di strano – rispose Keiichiro
-Strano che sulle pareti non ci siano degli affreschi o cose del genere- concordo Pai
-Io intanto ho trovato delle cose più inquietanti- comunico loro la spia
-Resti umani- fecero all’unisono i due all’esterno
-Quelli di Mark Evans- rispose Marco mentre li studiava con fare critico -Tagliati perfettamente…-
-Eye- mormoro il viola -È l’unica che potrebbe fare una cosa del genere-
-Bella notizia- fece con sarcasmo Marco che poi riprese a camminare ma qualcosa gli disse di fermarsi.
Si tolse lo zaino che aveva, prese da lì una maschera antigas e se la infilò per poi proseguire.
-C’è qualcosa che non va? – Chiesero Pai e Keiichiro
-Ho una strana sensazione- Nel momento che diceva quello degli allarmi cominciarono a gracchiare
-C’è una alta concentrazione di una tossina mortale- fecero allarmati i due all’esterno
-Dovrebbe essere normale dentro un tempio così antico ma…- sospirò Marco
-Ma questa non è una tossina terrestre- fece Pai osservando l’analisi fatta dal computer.
-È di Ghea? Chiese sempre più preoccupato Kei ed il viola annui -So anche chi può averla prodotta-
Nel momento che lo diceva Marco entrò nella grande sala del tempio ed una voce lo accolse
-Eye e Ringu mi avevano avvertito che tu fossi un umano fastidioso-
La spia alzò la testa e vide un alieno dai capelli arancioni che fluttuava in alto con le braccia incrociate.
-Grazie per il complimento- Rispose l’altro puntando poi il fucile
-Sui! - grido Pai -Stai attento Marco è un soldato molto forte-
Marco cominciò a sparare ma l’alieno evitò con grazia i colpi.
-Dannazione- fece il castano saltando dietro una colonna per proteggersi visto che il suo avversario aveva tirato fuori la sua arma un Kyoketsu-shoge, una specie di pugnale che grazie ad una lunga corda poteva essere lanciato per poi essere ripreso.
-Sei veloce umano- fece Sui vedendo che Marco aveva evitato un ennesimo attacco -Ma solo ad evitare in miei attacchi e non tanto per riuscire a colpirmi con la tua arma-
La spia non poté che assentire silenziosamente all’affermazione del suo avversario ed era a corto di proiettili, senza la possibilità di ricaricare e con la maschera che stava esaurendo la sua ricarica… Doveva agire così chiuse gli occhi, lasciò andare il fucile e tra le sue mani comparve un lungo bastone che aveva su una estremità un teschio intarsiato che sorreggeva una sfera di colore rosso*.
-Cosa vuoi fare piccolo umano- fece con fare di scherno Sui -Fermarmi con quell’insulso bastone-
Marco, da dietro la maschera, fece un piccolo sorriso poi alzò il bastone e fece partire delle sfere di energia che, sulle prime Sui evitò, ma esse poi si indirizzarono contro di lui uccidendolo.
-Mai mettersi con un tizio che viaggia per gli universi- mormoro la spia.
Fuori Pai e Keiichiro erano rimasti senza parole ma si ripresero appena Marco gli parlò -Scusate se non vi ho detto nulla sui miei poteri ma voglio sempre tenermi degli assi nella manica da utilizzare al momento giusto-
I due si guardarono attonito poi non poterono che esclamare un -Giusto-
-Ora scusate ma qui è pieno di geroglifici della lingua di Pai che potreste tranquillamente tradurre-
Il viola e il pasticcere cominciarono a leggerli -Allora a quanto sembra Deep Blue mise alla prova i generali:
Per prima cosa impose a due di essi di smetterla di insegnare al popolo la bellezza del ballo e della recitazione- disse Pai.
-Poi ordinò a due di essi di non continuare ad aiutare il popolo con l’agricoltura e di smetterla di insegnare giochi vari ai fanciulli- lesse Keiichiro
-In seguito, impose ad altri due di non motivare la popolazione nella scienza ed in altre arti- continuo il viola
-Ma alla fine, l’ultima prova, voleva imporre ad un generale di lasciare la sua amata a lui ma essi si rifiutarono e, assieme agli altri lo attaccarono… provocando il cataclisma che ci ha portato a fuggire dalla terra. – lessero poi all’unisono i due.
-Ora si spiegano molte cose- ma appena disse queste cose un allarme partì e fece capire a tutte e tre che c’era bisogno di loro a Tokyo perché Asia aveva captato la presenza di Eye, Ringu e di un chimero sotto il palazzetto dove si stava svolgendo la gara.
-Speriamo di fare in tempo- grido Marco mentre correva verso l’esterno.

-fiocco di luce! Massimo splendore! – Mew Ichigo sconfisse il chimero e così facendo mise fine all’attacco di Eye e Ringu che però non sembravano troppo innervositi dalla cosa.
-Ci rivedremo- fecero i due evitando gli ultimi attacchi dei loro avversari
Marco a quel punto si giro verso di loro, sorrise, e poi crollo a terra con Pai che lo segui subito dopo.
Spaventando il team che si avvicinò ma che sentendogli russare si sentirono rincuorati.





* L’arma che Marco sta utilizzando è il Bloodscrouge.
Appare nel gioco HeXen: Beyond Heretic ed è l’arma finale del personaggio definito mago

Ritorna all'indice


Capitolo 27
*** Una pausa pre-appuntamento ***


Marco appena si svegliò il mattino dopo subito blocco il polso di Ryo che si stava avvicinando con una siringa.
-Prova a modificarmi il DNA- lo minacciò la spia bruciandolo con lo sguardo -e ti giuro che ti ritroverai ad avere grossi problemi nel ritrovare la strada di casa-
L’americano fece una smorfia e sostenne, in qualche modo, lo sguardo dell’altro -Ci devi delle spiegazioni e non avevo intenzione di modificare nulla di te-
Il castano a quel punto fece un rapido giro della stanza dove si trovava e capì diverse cose;
che era nell’infermeria del cafè e che tutti lo osservavano in una maniera strana, tranne Pai e Keicchiro con il primo che ghignava e il secondo che con lo sguardo lo invitava a parlare.
-Ok- fece Marco -Avete visto una mia piccola particolarità-
-Chiamala particolarità- fece irritata Ichigo -Hai creato dal nulla una barriera-
-Già cos’altro ci nascondi che so che sai sparare raggi dagli occhi? - chiese Kisshu incorniciando le braccia al petto.
-Oppure che anche tu sei un alieno… Aspetta anche tu sei un alieno tecnicamente- fece Minto.
La spia si mise a sedere nel letto e guardò i presenti nella stanza.
-Come vi ho già spiegato vengo da un altro universo-
-D’accordo fino a questo punto ci siamo e sappiamo che esistono altri universi che tu sembra abbia già visitato- Fece timida Retasu
Il castano annui -Bene, in molti di questi universi come in questo, la fisica permette di “piegare” l’ambiente circostante alle proprie esigenze…-
-In pratica permette di avere dei poteri come i nostri o quelli dei nostri alleati- affermò Zakuro
Marco fece cenno di sì -Già… come si dice ho messo in pratica il detto: Prendi l’arte e mettila da parte-
-Quindi anche tu hai dei poteri? – Chiese Purin con tanto d’occhi.
-Ho qualche asso nella manica diciamo- Sorrise in maniera furba lui.
-Quindi in pratica tu puoi creare scudi così dal nulla? – chiese nervoso Kisshu
-Creare scudi, far apparire bastoni per concentrare sfere di energie autocercanti, tagliare in due la gente con il braccio a mo’ di spada… cose del genere-
-Non ci sto capendo niente- Taruto portò la mano alla fronte e se la massaggio -Quindi tu puoi fare tutto ciò ma perché non le usi subito? –
-Perché sono molto dispendiose dal punto fisico e mentale- rispose l’altro -inoltre preferisco andare per gradi… In guerra non si usa subito la bomba atomica ma la si usa come estrema misura. -
Ichigo si avvicinò a lui e, guardandolo dritto negli occhi, lo minacciò -Spero vivamente che tu sia stato completamente sincero con noi altrimenti… -
Marco non si scompose molto -Ichigo io sono una spia e la sincerità non è propriamente una qualità apprezzata nel mio lavoro ma posso dirti che sono stato sincero su questo punto. –
Lei si staccò e tornò dagli altri.
-Bene visto che siete tutti qui posso dirvi che la missione in Ciad è stata movimentata ma coronata dal successo-
-Trovare tutti quei morti è stato un successo? – Chiese Ryo scuro in volto.
-Non avevo molte speranze di trovare persone vive dopo tutto il tempo trascorso senza dare notizie- rispose a tono Marco
L’americano scosse la testa ma decise di non rispondere
-Comunque abbiamo avuto delle risposte però voglio valutare assieme ai Pai, Keiichiro e a Ryo le informazioni che abbiamo ottenuto. – spiegò poi la spia.
-Cosa avete capito? –
-Che le leggende sugli otto generali erano vere entrambe- Disse Pai grave rispondendo alla domanda di Kisshu
-Cioè che Deep Blue temeva i suoi stessi generali e fece in modo che lo attaccassero-
-Questa battaglia è molto probabile che sia la causa della fuga del vostro popolo dalla terra Kisshu- finì poi Keiichiro.
-Maledetto Bastardo- sibilo il verde -In pratica generazioni di Gheani hanno vissuto come topi solo perché lui non voleva concorrenti? –
La rivelazione sconvolse tutti, nei loro occhi si poteva leggere frustrazione, rabbia ma anche tristezza per le conseguenze che quella guerra, scatenata millenni prima, aveva causato.
Era vero, pensò Retasu, che essa aveva in qualche modo agevolato l’evoluzione dell’essere umano ma dall’altro canto essa aveva portato alla cacciata del popolo di Pai dalla Terra.
Se essa non fosse mai successa? Forse lei e le sue amiche non sarebbero mai nate oppure… Oppure sarebbero sì terrestri ma dall’aspetto come quello di Pai e del suo popolo.
Sarebbe stata una aliena ma contempo sarebbe stata una terrestre, si immagino con le fattezze di un’aliena e sorrise leggermente dicendosi che non sarebbe stata male.
La voce della spia però la destò da questi pensieri.
-A quanto sembra- fece alzando le spalle Marco -Ora se volete scusarmi io dovrei cambiarmi e studiare queste cose con gli altri… quindi smammate-
Tutti uscirono tranne Kisshu che sembrava nervoso.
-Allora? – Chiese la spia
-Siamo due maschi- rispose l’alieno -non ti vergognerai per caso-
Marco osservo il verde -Problemi in paradiso? – Chiese poi
-Diciamo- replico l’altro -E che non so dove portare Ichigo a cena stasera-
-Chiedi consigli a me? – domandò l’unico umano nella stanza assottigliando gli occhi
-Non ho molta scelta e poi non ho voglia di chiedere un consiglio al biondino che mi sta sulle scatole per partito preso oppure a quel iceberg di mio fratello che, rimanga fra noi, a molta meno esperienza di me- rispose l’altro
-Allora chiedi ad Akasaka-san- replico il castano
-Per piacere non voglio andare in luoghi iperschiccosi anche se il pasticcere non mi sembra il tipo da darmi consigli del genere e di sicuro non chiederò consigli a Taruto perché rischio di essere preso per i fondelli a lungo-
La spia sospirò, vide dove avevano messo i suoi pantaloni, e tiro fuori il portafoglio da cui trasse un biglietto da visita che porse all’alieno.
-Questo è un ottimo ristorante che fa pesce a un buon prezzo e, mi raccomando, vestiti elegante ma non troppo… Direi di nero-
Kisshu prese il biglietto da visita, se lo girò un attimo per le mani ma poi annui ed usci.
Dopo poco entrarono di nuovo Pai, Ryo e Keiichiro che subito chiesero di cosa avessero parlato i due
Marco alzò le spalle -Diciamo che oggi pomeriggio dovrete mettere in chiaro le cose con Kisshu-
-In che senso? – Chiese Ryo
-Nel senso che io, come vi ho già detto, non mi occupo dei fatti privati più privati… Portatevi dietro Taruto e la sua scorta di profilattici da dargli- rispose l’altro e questo fece capire ai tre di cosa avessero parlato.
 
Intanto nel salone Ichigo guardò le amiche, alle prese con un the, con fare incerto -Sentite- chiese poi lei nel mentre si stava torturando le mani dal nervoso
-Oggi pomeriggio verreste a casa mia? –
-Non sai cosa metterti per l’appuntamento di stasera con quell’elfetto? – chiese Minto che sorrideva beffarda da dietro la tazza.
La rossa incenerì con lo sguardo l’amica ma poi annui -Già ci saranno anche Moe e Miwa-
-Perché no? - affermò dolcemente Retasu -Tanto non abbiamo niente da fare- Purin sorrise e poi guardò Zakuro che annui complice -Ti tireremo a lucido per il tuo appuntamento e così non penseremo ai nostri problemi-
-Grazie ragazze- fece la loro leader raggiante.
Minto osservò le altre poi esclamò -Allora shopping! – prese sottobraccio Ichigo e, alzandola dalla sedia, gli impose di chiamare le sue amiche per fare con loro un giro di compere pre-appuntamento.

-Maledizione- Gridò infuriato Inu -Quello stupido è scappato! Per andare poi? Sulla Terra! Non si è ancora del tutto ripreso dalle ferite oltretutto! -
-Calma Inu- Fece Miroku ma pure lui, anche se non lo dava a vedere, era arrabbiato con il loro maestro -Urlare non risolverà la situazione ora possiamo solo eseguire gli ordini del consiglio e andare sulla Terra a fermarlo prima che commetta qualche pazzia –
L’altro osservò l’amico poi prese un lungo respiro
-Non mi va di lasciare i miei cuccioli alla sola Rin… deve pensare già a Touga-
-Lo so- rispose l’altro -Ma sai come sono fatti i vecchi: le missioni vengono prima della famiglia-
-Questa cosa però- disse Sango che era appena entrata nella sala di comando dell’astronave -andava bene nel passato quando vivevamo nel sottosuolo…-
-Sai com’è però amica mia- rispose Kagome anch’ella appena entrata -Le abitudini sono dure a morire-
Inu sbuffò -Noi quattro siamo i responsabili della sua sparizione e a tutti e quattro è stato ordinato di andare sulla terra… Sento puzza di imbroglio-
-Pensi che il consiglio…- Chiese Miroku
-Non lo so amico- rispose Inu -Ma troppe cose sono strane in questa faccenda… Troppe-
-Forse non tutto il consiglio è coinvolto- mormorò Kagome -Forse solo una piccola parte del consiglio ha dei legami con i ribelli-
-Infiltrati ad alti livelli? Sessho la pensava anche lui così- Annuì pensierosa Sango.
-Ora però non pensiamo a questa cosa… dobbiamo riportare indietro il nostro maestro prima che faccia pazzie-
 
-Allora- cominciò Ryo osservando i presenti -ricapitoliamo ciò che sappiamo-
-Che i generali sono otto, che le due leggende su di loro sono entrambe vere e che la guerra scatenatasi con Deep Blue ha portato alla fuga del mio popolo dalla Terra- Pai fece un primo elenco veloce delle cose conosciute poi tocco a Kei proseguire.
-Che loro otto erano delle specie di divinità: Chi proteggeva le arti e le insegnava ai Gaheiani, chi proteggeva le scienze e le insegnava anch’esse e chi coordinava il tutto sotto l’attento occhio di Deep Blue –
-Fino a che- stavolta a parlare fu Marco, stravaccato su una sedia ad osservare il soffitto -Deep Blue, in un moto probabilmente di gelosia verso i suoi generali, non decise di mettergli alla “prova” ordinandogli di rinunciare alle loro attività-
-Cosa che fecero- disse Pai guardando male la spia -ma i due leader si rifiutarono di rinunciare al loro amore reciproco scatenando così la sua rabbia. -
-Più che altro fece scattare il pretesto per attaccarli e distruggerli – Puntualizzò l’italiano osservando i presenti
-Vero- ammise Ryo incrociando le braccia al petto -Ma alla fine anche loro sono rimasti addormentati per secoli come Deep Blue-
-Questo significa, anche se lo sospettavamo già, che qualcuno ha al suo interno, inconsciamente, i germi dei generali che aspettano solo il momento propizio per rinascere-
Kei riprese la parola e ricordò a tutti la cosa.
-Il problema è capire dove sono- fece il biondo americano -Ci sono 7 miliardi di persone sulla terra che possono nascondere in loro stessi questi dannati generali-
-Senza contare i gaheiani- puntualizzò Pai
-Sarà come cercare un ago in un pagliaio- sospirò Keiichiro
-Non so ma la mia esperienza personale- fece Marco -mi dice che se siamo “fortunati” ci troveremo i generali sotto il naso-
-Potrebbero quindi essere persone che noi conosciamo? – Chiese scettico Ryo
-Pensaci- fece la spia -Masaya era il cavaliere blu ed era al contempo Deep Blue oltre ad essere il fidanzato di Ichigo ma ciò non vuol dire che una persona come lui sia per forza il contenitore di una forza maligna-
-Cosa vuoi dire? – Chiese Pai intuendo cosa volesse dire l’altro
-Ciò che voglio dire- spiegò meglio la spia drizzandosi sulla sedia -E che in quel caso era una persona si vicina ma che non poteva dar sospetti in quanto “positiva” ma se fosse una persona “negativa” cioè una persona che è vicina a noi ma che ci fa dei “dispetti” oppure una persona “neutrale” ma sempre vicina a noi? -
-D’accordo ma comunque Masaya aveva dato degli indizi e quando abbiamo fatto uno più uno lui è saltato fuori-
Spiegò a quel punto Keiichiro
-Giusto ma se il cavaliere blu non fosse stata la parte “buona” di Masaya che, prendendo forza dall’acqua mew, si è fatta reale per proteggere Ichigo bensì in qualche modo Ryo, per esempio a causa di qualche suo esperimento oppure addirittura Kisshu che, un po’ come il visconte dimezzato di Italo Calvino, combattuto fra l’amore per la sua micetta e l’amore per il suo popolo si è diviso in due? Mettendosi così a combattere contro la sua parte “favorevole” al suo popolo? –
I tre rimasero in silenzio un attimo meditando sulle parole dell’italiano che poi riprese a parlare
-Questo implica che questi segnali potrebbero esserci come non esserci, dobbiamo stare all’erta e non farci influenzare dal passato-
-Quindi dobbiamo aspettarci di tutto? – Ryo esterno il suo pensiero e nuovamente una strana sensazione lo pervase.
-Già- fece il suo interlocutore -E non dimentichiamo che molto probabilmente chi vuole la loro rinascita ha, probabilmente, degli agganci nelle alte sfere Gaheiane. –
-Questo significa che il nostro essere ambasciatori non è stata una trovata estemporanea-
-Direi di no- rispose Marci all’affermazione di Pai -e la cosa mi puzza anche perché bisogna chiedersi: Perché mandare tre adolescenti a combattere quando potevano mandare degli adulti molto più qualificati?
-
-Questo è vero- disse Keiichiro incrociando le braccia poi si diresse verso il computer e cominciò a digitare alcune parole chiave
-Poi ci sono delle cose che da un po’ mi frullano in testa… Perché poi anche la “nostra” scelta è ricaduta su 5 ragazze adolescenti? Vero avevano un DNA abbastanza stabile da non aver problemi ma… qualcosa mi sfugge-
-Siamo ad un punto morto- fece sospirando Ryo -Facciamo alcuni passi avanti ma siamo sempre lontani dal dipanare tutti i misteri –
-Vediamo di riprendere il filo dall’inizio e rivedere se qualcosa ci è sfuggito- concluse Pai guardando tutti con fare critico
-Inoltre, sono dubbi che covo ormai anche io da molto tempo quelli che la nostra spia ha esternato –
Gli altri guardarono l’alieno più anziano annuendo
-Questi dubbi e quesiti sono duri da risolvere… Mettiamoci sotto e vediamo di fare un po’ di luce su di essi-
Ryo batté le mani e rimise tutti sugli attenti.
 
-Allora- fece la Aya bionda osservano le altre due sedute al tavolo di un bar -Siamo quasi agli esami e non abbiamo ricavato un ragno da un buco con il prof. Ikisatashi –
-Non si fa avvicinare- sospiro quella bionda – e tutte le volte che ci proviamo svicola come un’anguilla-
-In più quella stronzetta di Retasu sembra che sia sempre attaccata a lui all’uscita da scuola… D’accordo che lei lavora dove il prof abita ma… -
-Dai- fecero le altre due in coro – non penserai che miss perfettina possa avere una relazione con il prof? –
-Quella volta ha tirato fuori le unghie solo per un caso- disse poi la mora
-Ma se così non fosse- fece la bionda bevendo un sorso della bibita che aveva davanti -la rovineremo… Sai che scandalo se saltasse fuori? -
 
-Posso farti una domanda? – chiese ad un certo punto Pai, sollevando gli occhi dal computer, a Marco che stava controllando delle carte del padre di Ryo.
-Dimmi- fece la spia senza staccare gli occhi da esse
-Mi piacerebbe sapere dove hai effettuato la tua ultima missione prima di questa? Sono curioso di sapere un po’ del tuo passato -
Ryo e Keiichiro puntarono gli occhi su Marco che, sentendosi osservato, alzò gli occhi dai documenti.
-In un mondo dove si è andati molto vicini all’Armageddon-
-Spiegati- fece Pai che, incuriosito, lo invitò a proseguire
-È stata una missione in cui ho rischiato veramente il fallimento… L’intera umanità ha rischiato di essere assorbita, nel vero senso della parola, in una specie di brodo primordiale –
-Te come sei sfuggito a questa fine? Perché eri di un altro universo forse? – Chiese Ryo interessato
-Sì, ero un’anomalia che destò l’interesse di due angeli… Angeli nel senso autentico del termine-
I tre lo guardarono non troppo convinti
-La mia missione in quell’universo era all’inizio evitare quella “fusione” ma, grazie alla scelta di un ragazzino, la cosa si è evitata da sé e l’umanità tornò al suo stato “solido” –
-Allora è stata un successo- affermò Keiichiro
-No, i miei obbiettivi mutarono e dovetti salvare la vita a due adolescenti e, se ci riuscivo, ai loro genitori adottivi. –
-Non ci sto capendo molto- fece Pai scuotendo la testa e incrociando le braccia al petto.
Marco apri le braccia e tornò a spiegare -Mai visto un anime o un telefilm Mecha? Beh in quell’universo degli adolescenti furono selezionati per affrontare degli esseri definiti Angeli ma ciò era solo una copertura per una élite di persone per distruggere l’umanità o meglio farla evolvere nel modo che più le aggradava-
-Fammi indovinare trasformandola il un brodo primordiale comune? – Chiese scettico il biondo.
-A queste cose ormai ho fatto il callo mio caro- rispose il castano -comunque non penso che il loro fine ultimo fosse realmente quello non ho mai voluto indagare di più – Ma i tre capirono che il loro interlocutore mentiva ma lasciarono stare.
-Comunque, questi adolescenti affrontarono con successo queste creature e le sconfissero ma, questa èlite, fece in modo che l’ONU di quell’universo attaccasse la base dove lavoravano e provocando quello che, in quell’universo, è chiamato third Impact. –
-Third Impact? – Pai aggrotto la fronte
-sì, in tutti gli universi o quasi l’estinzione dei dinosauri è stata causata dall’impatto di un asteroide sullo Yucatan ed in quell’universo quell’evento è stato definito first impact-
-Il second allora? - incalzò Keiichiro
-Il second impact è stato l’arrivo del “primo” angelo cioè la prima creatura sulla quella terra che provocò la fusione dei ghiacci antartici e un conseguente sconvolgimento climatico… Ma la cosa fu venduta come l’impatto di un altro asteroide sulla terra -
-Sempre a causa di quella èlite? – chiese Pai
-Già, comunque questi ragazzi hanno contrastato questo attacco ma l’attacco stesso ha provocato il third impact ma al contempo il suo fallimento-
Marco si fermò un attimo a bere un po’ di the freddo per poi riprendere a parlare
-Dei cinque ragazzi designati tre sopravvissero, per la precisione due di essi in pratica non scese mai in campo: Uno perché rimase ferito durante un test di attivazione andato a farsi benedire a causa di uno di questi angeli che, prendendo possesso di questo mecha, ha attaccato gli altri mentre l’altro era lui stesso un angelo-
-Scommetto inviato da questa èlite per provocare il third impact- sbuffò Ryo
-Sì- confermò la spia che riprese -i due ragazzi, alla fine di tutto, sì ripresero vennero adottati dai loro tutori e da lì in poi, tralasciando il fatto che hanno dovuto riaffrontare una lunga serie di battaglie, sono riusciti a vivere una vita normale… Non voglio però aggiungere di più-
 
-Scusa Minto perché stai osservando quella coppietta da cinque minuti buoni- chiese Retasu che aveva notato che la mora aveva puntato due adolescenti: un ragazzo dai capelli neri corti vestito con una camicia bainca e pantaloni neri mentre la ragazza aveva dei lunghi capelli rossi ed vestita con una salopette a gonna azzurra con camicia bianca, seduti ad un tavolo del bar dove si erano fermate per prendere qualcosa durante il loro giro poco distante da loro.
-Quel ragazzo… Mi pare di conoscerlo come la ragazza- fece l’altra sottovoce
A quel punto Ichigo si sporse a guardare anche lei
-Il ragazzo non lo conosco ma la ragazza sono sicura che sia Asuka Soryu Langley Katsuraghi-
-la Idol emergente? – mormorò Purin
-Allora se quella è Asuka l’altro è suo fratello Shinji Ikari Katsuraghi, il famoso violoncellista che due mesi fa si è esibito con il maggio fiorentino qui a Tokyo- esclamò Minto
-Ma perché hanno tutti quei cognomi? – chiese Moe
-Perché i loro genitori, cinque anni fa morirono in un incidente aereo mentre stavano andando ad un convegno a Pechino- spiegò Zakuro
-Avrebbero potuto esserci anche loro ma Asuka è rimasta a Tokyo per un’ influenza mentre Shinji doveva studiare per l’esame di ammissione al conservatorio… In quel incidente persero oltre ai genitori i loro due fratelli Kaworu Langley e Rei Ikari… furono poi adottati da due allievi dei genitori Misato e Rioji Katsuraghi a cui erano soliti affidargli quando non potevano portarli con loro durante i loro viaggi. –
Spiegò la più anziana del gruppo.

NdA: Ho voluto inserire quest’ultima parte a causa della questione Cannarsi Vs. Mondo e un po’ perché, da qualche giorno, mi frulla in testa, diciamo che in parte era già stata buttata giù in forma scritta, una fic su Eva dove Asuka e Shinji a causa di un attacco di un angelo vengono ringiovaniti fino a diventare dei bambini di 6/7 anni e credono che i loro reali genitori sono Rioji e Misato.

Ritorna all'indice


Capitolo 28
*** Pianto ***


Kisshu e Ichigo entrarono nel cafè abbracciati e sorridenti
-Allora- fecero all’unisono i due -Questa colazione? –
Ryo scosse la testa sorridendo mentre Keiichiro gli porto al delle brioche calde
-Avete fatto buon uso di quello che vi abbiamo dato? – Chiese Taruto sorridendo maligno
I due interpellati annuirono sorridendo maliziosi -Sì nanetto- fece Ichigo mentre Kisshu, dopo essersi preso un sorso di te, diede man forte alla fidanzata -Credo che saranno utili anche in seguito-
Minto guardò il soffitto, facendo finta di essere contrariata, ma poi sorrise.
-L’importante è aver fatto tutto con amore-
Zakuro e Retasu concordarono con la ballerina.
-Sapete ragazze- fece Purin tenendo le braccia dietro la testa -Già mi immagino i nostri figli-
Taruto la guardò spaventato -Tranquillo Taru Taru- fece lei notando il suo disagio -Per ora non voglio avere dei bambini-
-Meno male- fece lui ma tutti erano a disagio tranne Marco che, seduto ad un tavolo continuava a leggere un giornale economico.
-Scommetto che te l’immagini con delle orecchie da elfo- fece ridacchiando Minto
La biondina annuì con forza -Sì, ma mi sono immaginata anche i figli di Pai oni chan e di Retasu One -
I due sussultarono e si guardarono imbarazzati con Ryo e Zakuro che ridacchiavano -Uno con i capelli verdi e una con i capelli viola ma entrambi con gli occhi di Pai Oni chan-
-E i nostri? – fece sogghignando l’alieno dai capelli verdi osservando una imbarazzata Mew Neko che lo stava bruciando con lo sguardo.
-Beh- fece la ragazzina -Non me li sono ancora immaginati -
Ed un sorriso si dipinse sul viso di tutti.
-Direi che la ricreazione sia finita ragazzi – fece Marco chiudendo il giornale e avvicinandosi a loro.
-Che noia- sbuffo Taruto -non ci basta la scuola e gli esami ma anche la questione generali. –
La spia aprì le braccia con un’espressione che diceva “non è colpa mia”.
-Ieri abbiamo analizzato un po’ di dati e diciamo che sono saltate fuori un po’ di cose –
-Del tipo? – Chiese Ichigo
-Del tipo che voi eravate geneticamente predisposte a ricevere i geni red data senza subire grosse controindicazioni –
-Se per grosse controindicazioni intendi lo spuntare le caratteristiche da gatto stiamo a posto-
Replico Ichigo a Ryo sbuffando
-Potevate rimanere completamente trasformate mia cara- rispose il biondo
-Già mi capita- ribatte lei
-Come succede a me mia cara- fu la contro replica dello scienziato
-Dai basta- fece Keiichiro prima che lo scontro si facesse più pesante.
 -In qualche maniera anche noi siamo diversi dai nostri fratelli- spiegò Pai al resto della squadra
-Cosa vorresti dire fratellone? – chiese Taruto
-Che voi è le mew mew avete una forte somiglianza genetica ma non sappiamo se questo è un bene o un male-
Fu la spiegazione di Keiichiro.
-Come è possibile? – Chiese ancora Retasu
-I dati che sono in nostro possesso- spiegò Marco -Ci indicano questo: Che terrestri moderni normali e quelli antichi normali, parlo dei Gaheiani come terrestri antichi, hanno in comune un novantanove percento del DNA e questa similitudine si estende anche alla posizione dei geni nei cromosomi. –
Le facce stralunate delle ragazze e di Taruto e Kisshu indicava che non ci avessero capito niente.
-Per spiegarvi meglio la cosa: i geni sono uguali a quasi tutti gli esseri viventi terrestri ma bastano un paio di cambiamenti di posizione nei cromosomi o se sono attivi o meno fa cambiare il tutto rendendo, per esempio un uomo un gatto oppure una salamandra un topo-
-Ma cosa c’entriamo noi? – chiese spazientito Kisshu
-Voi altri e le ragazze avete un pool genetico ancora più simile, siete vicini al novantanove virgola cinque per cento- spiegò placido Keiichiro
-Se vorrete avere dei figli, inoltre, sarebbero anche fertili e non sterili come un qualsiasi ibrido- specifico ancora meglio Marco. –
-C’era questa possibilità? – Chiese Retasu
Pai annui solamente ma poi gli donò un leggero sorriso rassicurante che fece arrossire la mew focena.
-Scusate se vi interrompo- fece la voce di Asia -Ma ci sono delle novità-
-Quali Asia- chiese serio Marco
-Ho la conferma che la settimana scorsa una navetta civile Gaheiana è arrivata sulla terra e altre due arriveranno a breve-
La cosa fece sbiancare il team -quanti alieni sono in arrivo? – chiese la spia freddamente
-Posso dire che sono in arrivo da un minimo di tre alieni ad un massimo di trenta -
-Tempi? – Chiese Ryo nervoso
-Da un minimo di due giorni per la più vicina ad un massimo di quattro, per la seconda da un minimo di quattro ad un massimo di otto –
-Sono i tempi medi per un viaggio da qui a Ghea- fece pensieroso Kisshu
-Altri nemici in arrivo… Questi maledetti dissidenti! – Minto esclamò nervosa per la notizia
Ichigo si portò le mani nei capelli -Altri casini! Ma cavolo ma i vostri compatrioti non volevano la pace? – chiese poi nervosa a Kisshu.
L’alieno la guardò un attimo triste -Sì che la vogliamo ma non tutti hanno messo da parte i sentimenti di odio verso gli umani ricordati dei dissidenti-
-Questa è una cosa normale- sospirò Retasu
-Dobbiamo prepararci al peggio… Forse se gli anticipiamo attaccandoli nello spazio… - rifletté Zakuro
-Non abbiamo armi sulla nostra navetta e non possiamo tele trasportarci all’interno di esse sono schermate lupacchiotta – Spiego Kisshu osservando male le persone presenti -Ma forse la nostra spia…-
-Non faccio atti di guerra, io devo rimanere il più possibile neutrale e questa cosa di attaccare per primo farebbe cadere la mia neutralità-
Tutti gli sguardi si spostarono sulla spia che continuò -Già lo spiare le attività da e per Ghea non depone a mio favore… Non devo far sapere che gli controllo-
Ryo strinse i denti per il nervoso -Il dilemma di come utilizzare le informazioni senza far bruciare la fonte da dove arrivano-
Il castano annui scuro in volto.
Ma prima che qualcuno potesse ancora replicare Asia si fece nuovamente sentire -C’è una comunicazione da Ghea in arrivo-
In quel momento l’ologramma di Ryuga apparve al centro della stanza.
Subito Pai, Kisshu e Taruto si inginocchiarono di fronte a lui ma sembravano nervosi mentre il team mew mew era rimasto a bocca aperta mentre l’unico calmo era Marco.
-Ryuga-san- fece lui con un leggero inchino.
-Marco-San mi spiace disturbare la vostra missione- fece lui con fare serio
-Mew Mew lui è Ryuga Itou il capo del consiglio degli anziani – Fece Pai alzando solamente la testa
-Signore- fece poi Kisshu trattenendo a stento il nervoso -Loro sono il team mew mew-
-Cosa la porta a comunicare con noi e le nostre alleate? – chiese infine Taruto.
-Volevo avvertivi che Akira Danzo sta giungendo sulla terra sembra che sia impazzito del tutto e che voglia uccidervi- La notizia che l’anziano portò mise in allarme Taruto e Pai, con il team che mormorava con preoccupazione mentre la spia rimaneva in silenzio ma preoccupata, ma allarmò soprattutto Kisshu che balzò in piedi.
-Cosa è successo? – Chiese con enfasi lui
-Figliolo- fece con tristezza l’anziano -Tomoe, la figlia di Akira e tua ex compagna, è morta durante uno scontro… Mi spiace ragazzo-
Kisshu si senti svuotato e distrutto ma la notizia aveva sconvolto anche i suoi fratelli e messo in allarme Ichigo, che rimase pietrificata dalla reazione del fidanzato, e le altre persone presenti -Chi? – chiese il ragazzo sentendo uno strano misto tra rabbia e tristezza dentro di sé -Chi l’ha uccisa? –
Ryuga osservò per bene il mezzano -È stato Yoshiaki Katsushika ad ucciderla assieme a suo marito ma- fece l’anziano vedendo fremere dalla rabbia il giovane -È morto anche lui, è stato Inu Sangoku a ucciderlo a quanto sembra Kastsushika era il responsabile della morte di Sessho, il fratello maggiore di Inu –
Pai a sentire quello si senti sollevato ma rimaneva il problema di Akira -Signore- fece lui sempre tenendo la testa bassa -la ringrazio per averci avvertito dell’arrivo di Akira, proveremo a fermarlo in qualche maniera-
-No- fece con serietà Ryuga facendo scattare tutti verso di lui -Non dovete fare nulla! Abbiamo mandato una squadra per catturarlo –
Ryo lanciò uno sguardo bruciante verso Ichigo che stava per parlare e questo la blocco
-Chi sta arrivando? – Chiese Taruto mentre guardava Kisshu con compassione -I coniugi Sangoku e Taijiya -
A sentire quei nomi i tre alieni sussultarono
-Si metteranno in contatto con noi Ryuga-san? – Chiese Marco a quel punto
-Hanno avuto questo ordine Marco-San –
La spia osservò i tre e poi la squadra -Va bene la ringrazio per le informazioni che ci ha dato-
-Di dovere Marco-San e mi dispiace aver conosciuto queste eroine in tali circostanze e per non poter parlare con voi più a lungo ma sa i collegamenti. –
Detto questo si accomiatò e chiuse la comunicazione
Kisshu a quel punto corse verso la sua stanza imprecando e Ichigo gli corse dietro.
-Quindi questa Tomoe è stata la fidanzata di Kisshu prima di Ichigo? – Chiese triste Retasu
-Sì- fece semplicemente Pai
-Un po’ le assomigliava diciamo che era più dolce – spiegò Taruto triste
-Spero vivamente che Ichigo riesca a risollevarlo un po’- fece Zakuro guardando con tristezza le scale
-Per ora lasciamo che se la sbrighino da soli- Disse Ryo
-Mi spiegate però una cosa voi due? – Fece poi Minto osservando i due alieni presenti, con Purin che aveva abbracciato Taruto per infondergli un po’ di affetto per la notizia della morte della ex di Kisshu
-Ma tenervi i vostri nemici pazzi a casa vostra no? Passino i dissidenti ma pure quelli che si vogliono vendicare di voi-
L’alieno più grande la guardò malamente per poi rispondere -Mew Minto Akira-San è un uomo che non ha mai sopportato la nostra famiglia e non so per quali ragioni ma non ha mai cercato di farci del male… Fino ad oggi –
 
Ichigo entro nella stanza che Kisshu e i suoi fratelli usavano al cafè.
Era buia a causa delle imposte chiuse e per la luce spenta ma grazie alle capacità da gatto riuscì a vedere Kisshu rannicchiato per terra al fondo del letto.
Si avvicinò con cautela e gli si strinse ancora di più il cuore sentendolo singhiozzare.
-Diavoletto- fece lei
Lui alzò lo sguardo ma lo distolse cercando di asciugarsi le lacrime -Sai micetta- fece lui -Solo due volte ho pianto tanto: quando sono morti i miei genitori e quando tu ti rifiutasti per l’ennesima volta di venire con me dopo che ti avevo salvato dai miei fratelli-
Lei a quel punto si sedette di fianco a lui e lo strinse a sé -Ma adesso io sono qui-
-Perché? – chiese lui mentre l’abbracciava e piangeva tra i suoi seni -Perché devo perdere le persone che amo-
-Non lo so- rispose la ragazza -Si dice che sia la vita… Sai quanto ho pianto per Masaya… Un sacco e fino a che tu non sei tornato c’erano delle notti che mi svegliavo in lacrime per lui… Per un periodo ho pure pensato di raggiungerlo… non l’ho mai detto a nessuno-
Kisshu la guardò sconvolto -Tu hai pensato di…? –
Lei annuì triste -Sì, diavoletto ma un certo alieno dalle orecchie strane faceva capolino nella mia mente e mi diceva: “Combatti!” e sai io combattevo contro quel pensiero-
Lui a quel punto ridacchio -Vorrà dire che una certa micetta mi starà a fianco? –
Ichigo annui e gli prese il voltò fra le mani -Ora ci sono io al tuo fianco- detto ciò lo bacio
I due si staccarono e si guardarono negli occhi -È meglio non esagerare- disse lei -se ci sentissero…-
-Sono noiosi… come se loro non facessero certe attività- sorrise furbescamente lui
-Stiamo così diavoletto… Senza secondi fini solo noi due- replico lei
Kisshu la strinse di più a sè -Grazie micetta… Ora in qualche modo mi sento più vicino a te… Anche se avrei preferito farlo in un altro modo-
-Un modo ci sarebbe- disse lei -Lo faremo fra qualche anno… che dici di un bel cucciolotto con i tuoi capelli e i miei occhi? Oppure una cucciolotta con i miei capelli e i tuoi occhi? -
-Sì, mi piace come idea- disse lui ascoltando il battito accelerato di lei -Sai e se gli chiamassimo Tomoe e Masaya? –
-Stiamo facendo progetti a lungo termine eh? - ridacchio la rossa -Ma sì mi piacciono come nomi così saremo legati anche ai nostri ex –
Ma la cosa non venne sentita dall’alieno che si era addormentato e a quel punto Ichigo gli accarezzo la testa con fare materno.
-Dormi diavoletto che abbiamo bisogno della tua forza- poi gli diede un bacio sulla testa e lentamente si addormentò anche le lei.
 
Al di sotto il team, Marco e i tre alieni stavano cercando di trovare una soluzione per il problema Akira.
Pai e Taruto escludevano che Akira potesse provare ad attaccare subito appena arrivato.
-È una persona programmatica- spiegò loro il maggiore dei tre alieni -Preferisce studiare con calma i nemici per trovarne i punti deboli e poi attaccarli-
-Pensi che possa essere anche lui appartenere ai Dissidenti? – Chiese Marco pensieroso
L’altro guardò la spia per poi scuotere la testa -Lo escludo. Akira era, per così dire, un sostenitore critico di Deep Blue…-
Taruto guardò un attimo la scala e poi accarezzo la testa di Purin che continuava a stringerlo a sé
-Diciamocelo Pai non sopportava proprio il credere ciecamente di molti di noi in Deep Blue… Compresi noi-
Il maggiore sospiro e poi annui -Hai ragione Taruto… Sembrava quasi un apostata-
-È qualcosa di grave? -  chiese Retasu
-Retasu le popolazioni terrestri non vedevano di buon occhio chi abbandonasse la religione della maggioranza della popolazione per abbracciarne una nuova oppure, peggio ancora, si dichiarava ateo.
Ed ho paura che sia la stessa cosa con il popolo di Ghea-
Spiegò Keiichiro triste
-Così lontani ma così vicini- sospirò con serietà Zakuro
-Di solito nella fantascienza le popolazioni aliene sono enormemente evolute… invece- Minto scosse la testa.
Taruto guardò male la ragazza ma ammise a sé stesso che avesse ragione.
-Per ora possiamo solo aspettare- Ryo guardò tutti poi lanciò uno sguardo verso Marco che aveva chiuso gli occhi per riflettere.
-Puoi capire chi sono i quattro che sono stati mandati a prendere questo Akira? Senza farti scoprire ovviamente-
La spia osservo malamente lo scienziato
-Certo che posso farlo ma penso che Pai possa darci lui le informazioni che cerchiamo-
L’alieno guardo i due con serietà poi cominciò a parlare -I coniugi Sangoku e Taijiya sono guerrieri molto forti, ognuno con delle proprie particolarità. –
Quindi spiegò come Sango potesse, utilizzando la sua arma, creare nuvole di veleno molto potenti e che fosse una stratega molto intelligente.
Come Miroku il utilizzasse il suo bastone sia come arma che per creare potenti illusioni tramite il suono che esso produceva.
Di come Inu fosse tra i quattro quello più forte ed agile ma il più portato ad attacchi frontali, anche perché la sua arma, una katana enorme, avesse la capacità di attacchi molto variegati: spostamenti d’aria taglienti, richiamare cristalli che venivano lanciati come proiettili ed aprire degli squarci che potevano aspirare gli avversari.
Ed infine parlò di Kagome e della sua maestria nell’utilizzo dell’arco e di come potesse sentire la presenza dei nemici a distanza.
Il team registrò la cosa come poteri normali tra gli alieni ma Marco, sentendo la descrizione fisica dei quattro e dei poteri che avevano sembrò in qualche modo a disagio.
Cosa che fu notata da Ryo e Zakuro.
-Scusate- fece poi lui al termine della descrizione -Vado a prendermi una boccata d’aria-
Detto ciò usci dal locale
-Ti pareva… Mi devo beccare altri doppi dopo Akito e Sana- sbottò poco fuori la porta
-Di cosa stai parlando? – Chiese Zakuro che l’aveva seguito con Ryo
La spia osservò i due poi sorrise nervoso
-Akito e Sana già gli conoscevo o meglio conosco gli Akito e Sana di un altro universo… Il problema è che molto probabilmente i quattro che stanno arrivando sono quattro miei ex obbiettivi di una mia missione passata-
-Cioè? – chiese sconcertato Ryo
-Come spiegarlo… In pratica essendo gli universi paralleli ci sono paralleli esseri umani… In altri universi ovviamente voi non siete mew mew oppure non avete creato il progetto a capo di tutto.
Le coppie sono diverse o altre cose del genere –
I due strabuzzarono gli occhi -Quindi ci sono altri noi in questi universi-
Marco annui solamente
 

Ritorna all'indice


Capitolo 29
*** Alleati ***


Eccomi qua dopo tanto tempo con un nuovo capitolo.
Vero ho pubblicato molte fic diverse ma non ho messo giù nulla su ritorno.

Chiedo venia ma l’ispirazione per questa latitava, alcune idee c’erano ma non riuscivo a legarle.

Ora che ci sono riuscito ecco a voi il tutto, posso dirvi che da qui in poi è… tutta discesa.

 

ALLEATI

 

Kisshu era nervoso, stare all’erta nel caso che Akira si facesse vedere lo stava lentamente consumando.

Vero che c’erano Mash e gli altri robottini ma sapeva che Akira avrebbe tenuto in considerazione questa difficoltà.

Era la sua metodologia: studiare il suo avversario, snervarlo fino a renderlo disattento e poi attaccare il suo punto debole oppure quando non aveva più energie.

Il ragazzo sospirò, probabilmente, pensò, avrà già capito che il suo punto debole fosse Ichigo e quindi doveva tenerla d’occhio.

Questo implicava la mancanza di concentrazione sui suoi doveri di studente e di cameriere.

Abbassò la testa sul banco per cercare di rilassarsi un momento quando sentì una mano dargli uno scossone e lui saltò su.

-Ehi K-Kun!? Tutto bene? Mi hai spaventato! – Esclamò Teppei che scartò all’indietro per evitarlo

-Scusa- fece Kisshu -Sono un po’ nervoso-

-Uhmm… Non ne che l’hai fatto con Ichigo-Chan? –

-Cosa!?- chiese lui sconvolto

-Beh! sì, un ragazzo può essere nervoso, dopo averlo fatto con una ragazza, per due ragioni: Ha un ritardo oppure non è stato abbastanza bravo -

Kisshu scosse la testa sorridendo mellifluo e si inventò una storia -Tep non ti dirò nulla ma posso solo dirti che se l’avessimo fatto l’avremmo fatto protetto. Sono solo preoccupato per gli esami. -

L’altro annui -Anche io lo sono- rispose serio -Moe vuole fare farmacia mentre io andrò a fare medicina come mio padre. Te invece? Hai scelto la facoltà? –

-Ingegneria Ambientale- rispose sicuro il verde.

-Buona scelta- replico Teppei -Sai cosa vuole fare Ichigo? –
I due si voltarono verso la ragazza che aveva la testa appoggiata sul banco

Kisshu scosse la testa -No, per ora non ha scelto… Diciamo che è uno dei suoi tanti pensieri che ha al momento-

-A noi ha parlato di Veterinaria- disse Moe avvicinandosi con Miwa ai due portando dei panini per tutti.

-Sarà dura ma credo che possa farcela- annui pensieroso Teppei.

-Già- fece Miwa -ma sai che negli ultimi anni è migliorata molto nello studio-

-Vero e adesso ha di nuovo qualcuno al suo fianco e questo è un bene- sorrise il ragazzo umano guardando Kisshu che gongolava.

-Sarà meglio però svegliare la mia micetta perché se no rischia di saltare il pranzo- Dettò ciò il verde si alzò,  si avvicinò a Ichigo e gli diede un bacio sulla guancia.
Lei aprì lentamente gli occhi e sorrise lieve -Grazie diavoletto- dettò ciò si stiracchiò come un gatto e prese poi il panino che il fidanzato le porgeva.

I due si sedettero ed iniziarono a mangiare.

Ichigo osservò il fidanzato con fare triste -So come ci si sente- gli bisbiglio

Kisshu alzò gli occhi e la guardò con uno sguardo vacuo -Vorrei fare tante cose ma so che non si possono fare-

-Tipo tornare indietro nel tempo e salvarla? - chiese lei

-In un certo senso- sospirò

-Anch’io a volte penso la stessa cosa su Masaya- replico lei

-Siamo stati innamorati di due persone troppo buone- rise amaramente

Ichigo annuì tristemente -Cerchiamo di non pensarci ok… se vuoi stasera ti faccio un massaggio-

Kisshu sorrise -Sai che ha un doppio significato-

Lei ridacchiò -Forse lo cogli solo te-

-Ehi- i due vennero interrotti da Tep -Non fate gli asociali e venite qua-

I due si guardarono e, annuendo, andarono verso gli amici.

 

-Come vedete i logaritmi non sono poi così complicati- enunciò Pai indicando una formula sulla lavagna

-In questo caso, sapendo che il logaritmo tre di cento è uguale a C e volendo sapere quanto vale il logaritmo in base tre di trenta, usando le proprietà e la definizione di logaritmo- continuo a spiegare lui -la soluzione sarà che il logaritmo in base tre di trenta è uguale a uno più il logaritmo in base tre di dieci che è uguale a uno più c/2-

Si voltò e vide molti visi dei suoi allievi completamente presi dalla sua spiegazione mentre alcuni sembravano perplessi.
C’erano solo tre volti, invece, più interessati al suo fondoschiena che alla spiegazione e lui era decisamente irritato da ciò.

-Voi tre- fece freddamente puntando l’indice sulle sue “vittime” che si alzarono in piedi spaventate -Spero vivamente che abbiate capito la mia spiegazione, visto che non sembravate così attente e che domani mi riportiate questi esercizi aggiuntivi fatti e, soprattutto, corretti-

Detto ciò, scrisse alla lavagna alcune formule, abbastanza complicate, sulla lavagna.

-Gli esercizi per il resto della classe sono quelli dal numero 50 al numero 60 di pagina 200 del manuale. – Fece poi serio ma meno duro rispetto a prima quando il suono della campanella mise fine alla lezione pomeridiana liberando così gli studenti.

-Arrivederci- salutò gli studenti che uscivano.

Le tre arpie lo guardarono stranamente senza dire niente facendo solo un gesto con la mano per salutarlo.

Lui sospirò e si stravaccò sulla sedia della cattedra scuotendo la testa.

Odiava quelle tre o meglio odiava come lo guardassero lascive e desiderose di una cosa che non gli concederebbe mai.
Lui si era concesso solo a Retasu e lei si era concesso solamente a lui.
Quel pensiero non lo stava lasciando fino a che la porta dell’aula non si aprì

-Professor Ikisatashi-

In quel momento la professoressa Azumane entrò nell’aula -Tutto bene? -

Lui la guardò benevolo ed annui -Solo le tre…-

-Quelle tre- rispose la donna interrompendolo -Sono note per essere delle ragazze difficili o meglio superficiali non sono cattive ma sono…-

-Maleducate? Poco Corrette? Maligne? – chiese l’alieno guardandola scettico

-Malignità è un sinonimo di cattiveria, lo sa? – rise lei -Ma direi che il termine poco corrette sia calzante ma lei… Cerchi di stringere i denti ancora per un po’-
-Grazie- rispose lui alzandosi -Adesso devo andare a sistemare delle cose per poi andare a casa-

-L’accompagna Midorikawa-chan? – chiese la professoressa con un leggero sguardo di rimprovero

-No- rispose lui senza farsi intimidire dallo sguardo -Dovrebbe essere già andata al cafè poi le assicuro che tra me e…-

La donna scosse la testa -Con me non deve mentire- replico -Lei è abbastanza giovane da per poter uscire con le studentesse dell’ultimo anno.
Il problema è che, se lo facesse, dovrebbe essere il più discreto possibile e che, in tale evenienza, la cosa venisse fuori dopo gli esami. -
Pai annuì -Sì, se avessi una relazione con lei farei proprio così-

-Comunque- gli confidò la donna sorridendo -Voi due fareste una bella coppia, lo sa? -

Il viola arrossì trattenendo il fiato. -Grazie- sussurrò alla fine per poi uscire assieme a lei parlando di cose inerenti alla scuola.

 

Taruto si sentiva stanco.

Tra gli studi e la faccenda di Akira gli stavano prosciugando le forze.
Lanciò uno sguardo a Purin, più avanti che stava cercando, anche lei, di non soccombere al sonno.

Quando ecco la campanella della fine delle lezioni salvarli.

-Scimmietta… Tutto bene? – Chiese lui avvicinatosi al suo banco

-Datemi un litro di caffè! Non ne posso più! – si lamentò lei appoggiando la testa al banco.

Lui sospirò e le scompiglio i capelli -Servirebbe anche a me… Senza contare che abbiamo anche il nostro lavoretto-

-Non me lo ricordare- borbottò guardandolo male

-Andiamo se no il biondino rompe- rispose lui prendendogli la cartella e porgendogliela così che lei vi ritirasse le sue cose.

Con un sospirò prese la cartella e iniziò mettere via i libri, i quaderni e il portapenne.

-Andiamo- disse poi prendendogli la mano e tirandolo verso la porta della classe.

I due vennero visti da Gonda e dalla sua compagnia.

-Quei due- disse -Me la pagheranno-

-Gonda- fece Eri -Io cercherei di rimandare il tutto… Ho la strana sensazione che abbiano amici molto… come dire… potenti-

-Pensi che io non gli abbia! - rispose lui irritato

-Non dico questo! - si difese lui -Ma… Ho fatto un controllo dopo che abbia provato a fare tu sai cosa e… Beh… Molti loro dati sono ultradifesi… Quasi…-

-Dovrò rivolgermi a mio padre- sbuffò l’altro in replica alle cose dette dall’amico.

L’amico lo guardò ma aveva ancora quella strana sensazione addosso.

 

Minto si massaggio la fronte.
Era stanca e stressata a causa degli avvenimenti che l’avevano coinvolta negli ultimi mesi.

-Minto-San? – una delle sue compagne si avvicinò a lei con un certo timore perché sapeva che quando era in queste condizioni perdeva la sua classica calma da signorina di buona famiglia.

La mew bird si voltò verso la compagna osservandola con sufficienza per poi distendersi in sorriso che cercava di essere dolce ma non lo era del tutto.

-Dimmi Ayukawa-San-

-Ci chiedevamo se volessi venire con noi a fare shopping… Così che tu possa rilassarti un po’-

Minto sospirò -Mi spiace ma devo andare al cafè ma vi ringrazio per il pensiero-

La ragazza annuì dispiaciuta

-Sai che con me puoi parlare o se vuoi sfogarti-

Lei annuì all’offerta della compagna -Grazie Ayukawa San-

La ragazza finì di sistemare la sua roba nella cartella ed uscì dalla scuola.

Ad attenderla all’esterno, sotto gli occhi estasiati ed invidiosi delle compagne e dei compagni, c’era Zakuro.

Che notò il suo stato

-Tutto bene? - le chiese

-Secondo te? -Rispose lei con un tono irritato e stanco pentendosi subito dopo per essere stata così diretta con il suo idolo

La ragazza più grande la guardò con serietà ma anche con dolcezza

-Non bene come tutti noi del resto-

La più piccola sospirò triste

-Tutte noi siamo stressate, la cosa che mi dà più fastidio è sentirmi come una foglia nel vento-

Zakuro non poté che essere d’accordo con lei.

Le due non si accorsero di essere osservate e nemmeno i loro Mash segnalarono nulla.

 

-Lei è il mio obbiettivo…-

 

 

-Oggi non apriamo? – chiese Ichigo sorpresa della decisione di Ryo.

-No, siete troppo stanchi e stressati.
La storia di Akira vi sta mettendo troppo sotto pressione, quindi meglio evitare ulteriori fonti di stress-

-Allora cosa facciamo? Non possiamo stare qui a fare muffa- Replico Minto osservandolo assottigliando gli occhi

-Studierete e vi allenerete mi sembra ovvio- rispose lui incrociando le braccia

-Su questo il biondino a ragione- fece con un sospiro Kisshu -anche se preferirei riposarmi…-

-Sappiamo come vorresti riposarti- fece sarcastico Taruto

Il verde non rispose limitandosi a guardarlo male al contempo Ichigo arrossì e si trattenne a stento dal colpire il fratello del fidanzato.

-Non ho visto il nostro controllore aveva qualcun altro da controllare? -
Chiese con sarcasmo Minto

-Marco- rispose seccamente Ryo -Ha detto che doveva fare ulteriori ricerche e poi doveva aspettare l’arrivo dei compatrioti di Pai, Kisshu e Taruro-

Ma non disse cosa aveva rilevato a lui e a Zakuro.

 

Marco era nella sua base osservando con attenzione i DNA delle Mew Mew e dei tre alieni.

Continuava a chiedersi come possibile che fossero così simili fra di loro.

Inoltre, le cartelle cliniche delle ragazze erano… strane… Tutte avevano qualcosa in comune…Ma che non sembrava esserlo.
Si alzò dalla poltrona e scosse la testa

-Mi sto incartando- la spia sospirò dalla frustrazione

Scese quindi nel sotterraneo dove aveva un poligono.

Andò quindi verso un armadio blindato e ne trasse alcune armi

Cominciò quindi a sparare per allenarsi.

Quando senti una presenza dentro casa, sicuramente una o più presenze non invitate.

Fece un sorrisetto, prese la pistola e iniziò ad esplorare l’edificio con calma.

Fino a che non la puntò verso un angolo oscuro dell’ultimo piano.

-Vi siete decisi a farvi vedere-

-Ti pregheremmo di abbassare quella stupida arma umana-

Riconobbe quella voce… Miroku ed abbassò l’arma mentre le quattro figure uscirono allo scoperto.

-Sapete che siete un po’ in ritardo e non è molto consigliabile entrare nelle case altrui di soppiatto-

-Avete già trovato il nostro maestro? - chiese Kagome preoccupata ignorando le sue parole anche se doveva ammettere che avesse ragione

-No, anche se suppongo che Akira sia nei paraggi e stia utilizzando qualche artificio per non farsi captare dai nostri strumenti- spiegò loro Marco

-Quindi siamo in un vicolo cieco? - sbuffò irritato Inu

-Sicuramente Akira vi starà osservando per capire chi colpire per primo-

Marco non disse nulla ma pensò che Sango avesse detto una banalità

-Sango cara credo che Pai li abbia avvertiti delle tattiche di Akira san-

Fece Miroku intuendo ciò che pensava il padrone di casa

-Giusto- sospirò la donna

La spia a quel punto scosse la testa stufo di essere fermo nel sottotetto a fare le radici.

-Posso offrirvi un te? Così da poter capire cosa fare con Akira–

I quattro lo guardarono per poi annuire e dirigersi verso la cucina.

-Penso che dobbiate farvi vedere dalla squadra-

-Ci accoglieranno bene o male? Sono pur sempre delle umane e i fratelli Ikisatashi sono gli unici a cui danno fiducia tra di noi-

Obbiettò Inu che, incrociate le braccia si sedette con malagrazia su una delle sedie.

-Hai letto i rapporti che ci ha inviato Marco-San? – Fece irritara Kagome

Il marito sbuffò -Non ne ho avuto il tempo- replicò lui

-Per farla breve Inu- lo redarguì Miroku -Le ragazze sono disposte a dare fiducia al nostro popolo basta solo dimostrare buona volontà-

-Presentarci a loro, quindi, spiegando cosa siamo venuti a fare dovrebbe deporre a nostro favore- concluse Sango.

-Quindi che si fa? – replicò il primo tenendo lo stesso tono sprezzante -Andiamo alla loro base e gli diciamo siamo qua!? –

-Io ho fatto così in pratica- gli rispose Marco lanciandogli un’occhiataccia mentre distribuiva le tazze ed aspettando che il bollitore scaldasse l’acqua.

-La fai così facile- ribatté Inu

-Io la faccio facile- replicò la spia -perché questa è la parte facile la parte difficile è quella di scovare Akira-

Il giovane dai capelli bianchi sbuffò capendo di aver perso.

-Penso che il modo migliore per trovarlo sia quello di controllare la squadra e capire se il nostro maestro le stia pedinando-

-Provare non costa nulla visto che gli apparecchi elettronici hanno fallito- Disse quindi la spia mentre versava l’acqua calda nelle tazze e dando ad ognuno una bustina di tè.

-Credo che dovremmo dirglielo che verranno controllate da noi- propose Miroku

La cosa fece sbuffare Inu e guadagnarsi una occhiataccia da parte della moglie e di Kagome.

-Tu vuoi conoscere quelle ragazze- sentenziarono i tre

Il quarto ridacchiò, colto sul fatto, mentre Marco non disse nulla ma la sua espressione denotava che anche quel Miroku era un donnaiolo come quello che aveva conosciuto.

-Direi che in fin dei conti Miroku abbia ragione anche perché sono tutti abbastanza stressati da questa storia-

Ammise il padrone di casa che prese il cellulare e chiamò Ryo.

-Dimmi- rispose l’americano con un tono poco conciliante.

-Sono arrivati e vorrebbero conoscere la squadra- rispose l’italiano neutro

-Ok, mi sembra giusto- replico l’altro.

Marco a quel punto guardò i quattro, si scambiarono un cenno di intesa e poi tornò da Ryo

-Ok, arriveremo il più presto possibile- quindi chiuse la chiamata

-Adesso- fece poi rivolgendosi a loro -Dobbiamo cercare di farvi passare inosservati-

-Perché? Non va bene se andiamo così da loro? – Domando con una certa arroganza Inu

La spia scosse la testa mentre Kagome diede uno scappellotto al marito

-Se ci facessimo vedere con questi vestiti gli umani capirebbero chi siamo-

-Forse non solo per gli abiti- osservò Miroku con un certo fastidio passandosi le mani affusolate sulle orecchie pronunciate.

-Cosa facciamo allora? – Chiese Sango preoccupata

-Ci penso io- gli tranquillizzò il padrone di casa che, dopo essersi allontanato per prendere qualcosa, gli portò quattro ciondoli simili a quelli che avevano KisshU, Pai e Taruto.

-Questi quattro ciondoli servono a rendere i vostri tratti somatici simili a quelli umani- spiegò loro

-Mentre per i vestiti dovreste dirmi le vostre taglie-

-Taglie?!- chiesero i quattro confusi

Marco scosse la testa, a quel punto apparve un piccolo drone che scansiono i quattro leggermente inquieti nel vedere tale apparecchio e che stampò un foglio dandolo alla spia.

-Cosa ci ha fatto? – chiesero preoccupati

-Vi ha semplicemente preso le misure per dei vestiti- spiegò loro l’italiano.

-E adesso? - chiese indispettito Inu

-Aspettiamo che arrivino i vestiti- rispose lui

 

Minto si andò a sedere, a peso morto, sulla poltroncina del suo tavolo preferito.

-Sono stravolta- esclamò mentre Keiichiro gli porgeva una tazza di tè.

-Cercate di riposarvi, avete fatto un buon lavoro- la rassicurò lui stringendole la mano

-Diciamolo apertamente i chimeri di Pai, Taruto e Kisshu sono molto più forti di quelli di Eye e Ringu- affermò Zakuro mentre si sedeva vicino a Minto

-Decisamente- annuì Ichigo lanciando uno sguardo di tralice ai tre -Vi siete scatenati a farli-

Kisshu sorrise sghembo -Non sarebbe stato un allenamento se non fossero stati all’altezza-

-Comunque, vecchiaccia- replicò Taruto mentre massaggiava le spalle a Purin -Li avete distrutti tutti-

-Era anche un allenamento Taruto, quindi non dovevano farle del male- gli ricordò Pai guardando con dolcezza Retasu che arrossì

-Ci hanno messo sotto ma non siamo andate male no- fece Purin sorridente

-Avete fatto un ottimo lavoro ragazze- si complimentò Ryo

-Domani farà brutto! Ci hai fatto un complimento! – Se ne uscì Ichigo guardandolo in maniera stanca.

Il biondo sbuffò decidendo di non rispondere anche perché sentirono che alla porta di servizio.

Keiichiro andò ad aprire e sorrise preoccupato nel vedere Marco con quattro persone sconosciute.

-Ciao ragazzi- fece la spia entrando nella sala -vedo che qualcuno vi ha messo sotto-

-Puoi dirlo- rispose Minto -Scommetto che tu abbia subodorato la giornata e ti sia dato alla macchia-

La spia la guardò con un piccolo sorrisetto -Non scappò di sicuro da un buon allenamento ma a volte bisogna fare altro tipo studiare-

La ballerina decise di non andare oltre.

-Comunque, sono arrivati degli… ospiti…che attendevamo- li avvertì lui

I tre alieni drizzarono, letteralmente, le orecchie.

I quattro entrarono anche loro e un caldo sorriso apparve sul viso dei fratelli Ikisatashi.

-Miro! Sango! Inu! Kagome! Siete arrivati- fecero loro entusiasti

-Ragazzi! È da un po’ che non ci vediamo! – fecero Kagome e Sango andando ad abbracciarli

-Ehi! Ragazzi- esclamò Miroku guardandosi attorno -Ci avevate detto che le mew mew fossero delle belle ragazze! Ma non ci avevate detto che fossero così splendide! Dovevate arrendervi subito ed unirvi a loro contro Deep Blue! –

La battuta lasciò perplessi e sbigottiti le ragazze e i due capi della squadra.

A quel punto sei pesanti pugni calarono sulla testa del nuovo arrivato spiattellandolo a terra.

Marco guardò la scena con uno sguardo tra l’affranto e l’ho sconcertato, chiedendosi come mai certe cose fossero fisse.

La cosa venne notata dalla squadra mew e Zakuro, che con Ryo sapeva di certe dinamiche, gli bisbigliò -Ma il Miroku di quel mondo è simile al Miroku di questo mondo? -

Lui guardò il gruppetto di alieni, sei in piedi e uno a terra, sconfortato per poi guardare l’ex modella

-Sì-

 

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3639026