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di Obli__vion
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** London ***
Capitolo 2: *** Ready to go ***
Capitolo 5: *** Belfast ***



Capitolo 1
*** London ***


Sento bussare alla porta, non so nemmeno che ore siano, ma fuori c’è il sole.
Ancora mezza addormentata prendo il telefono, che ho posato sul comodino la sera prima, sono le 14:30.
Abbiamo decisamente dormito parecchio, continuano a bussare alla porta in modo insistente.
Mi alzo dal letto ancora mezza rincoglionita camminando un po’ a destra e un po’ a sinistra fino ad arrivare davanti ed aprirla.
Non so se sto sognando o meno ma mi ritrovo Shannon ed Antoine davanti
“Siete reali?” domando, no perché non vorrei essere presa da allucinazioni
“Certo, siamo solo venuti a svegliarvi e a rompervi le scatole cosa pensavi... No scherzo, ma ti abbiamo per caso svegliato?” domanda Shannon. No ma va conciata così non mi sono appena alzata no ma va
“Ehm si, ma Charlie dorme ancora.. quindi fate piano” dico andando a sedermi, come non detto uno fa una cosa e Shannon va e ne fa un’altra.
Avvicinandosi piano piano al lato del letto dove Charlie dorme, inizia a fissarla, lei dormendo di gusto giustamente non si accorge.
Di solito ti senti osservato anche quando dormi e ti svegli, ma lei proprio zero continua a dormire.
Per svegliarla prende e inizia a farle il solletico ai piedi e di colpo si sveglia e non facendo apposta a Shannon gli arriva una pedata sul fianco e cade a terra scoppiando a ridere.
Charlie lentamente inizia a svegliarsi come si deve e si accorge che non sta sognando nemmeno lei e si fionda sotto le coperte
“Ma voi due che cosa ci fate qui?”
“Cos’è che hai detto? Se esci da sotto le coperte forse si sente leggermente meglio” Shannon ridendo
E vedi lei sbucare da sotto le coperte, stropicciandosi gli occhi
“Ho detto, che cosa ci fate voi due qui, in questo preciso momento” sempre lei, mentre Shannon si rialza e si siede sul letto
“Ecco noi volevamo farvi una sorpresa, per quello siamo venuti, ma dovete fare le valigie e darvi una sistemata perché dobbiamo prendere un aereo, quindi raccattate tutto senza lasciare niente di vostro qui” ci spiega Shannon
“Ma noi non abbiamo i biglietti ecc” dico
“Per quello non vi dovete preoccupare.. noi adesso usciamo, voi mettete tutto in valigia, vi cambiate e fate quello che dovete fare e noi due vi aspettiamo di sotto” e senza dire nient’altro escono dalla stanza
“Ora mi fanno paura e non poco quei due” dico, intanto Charlie si è alzata dal letto e recupera le valigie, mettendomi la mia davanti così da poterla riempire senza dimenticare nulla, lasciando fuori qualcosa da metterci per vestire.
Io leggings e un top nero che lascia un po’ la schiena scoperta, mentre Charlie dei leggings e una maglia un po’ oversize per lei, ci guardiamo intorno per vedere se abbiamo lasciato qualcosa in giro ma è tutto a posto.
Ora tocca solo darci una ripulita e basta, non dobbiamo nemmeno metterci un’infinità di tempo prima di fare tardi, la prima a farsi la doccia è Charlie che dopo venti minuti esce e poi entro io.
Dopo altri venti minuti esco anche io, e mi cambio e mettiamo le ultime cose in valigia per poi chiuderla definitivamente, ci lasciamo i capelli bagnati, tanto con i 30° che fanno si asciugano in fretta anche.
Ci infiliamo le scarpe, prendiamo le nostre borse e valigie, ci mettiamo gli occhiali da sole e usciamo dalla stanza.
Andiamo sempre verso l’ascensore, dove entriamo e schiacciamo piano terra, a quell’ora in hotel non c’è anima viva, sono tutti in giro
“Chissà che cos’hanno in mente quei due” dico
“Ah boh, la cosa è leggermente spaventosa ma allo stesso tempo curiosa.. poi voglio dire...”
“Si ho capito che vuoi dire.. Direi che sì, ci sta fare una cosa così”
“Ecco, quindi si va e vediamo che succede poi” risponde e nel frattempo arriviamo al piano della hall ed usciamo. Loro fermi alla reception ci fanno cenno con una mano per far vedere dove sono e li raggiungiamo
“Pronte?” domande Antoine
“Ovviamente, sempre pronte... solo che dobbiamo ridare la chiave e farci ridare i documenti”
“Ah si giusto.. forse è meglio se vi aspettiamo fuori allora” conclude poi Shannon e noi facciamo cenno di si con la testa.
Poco dopo arriva il receptionist
“Avete bisogno?” domanda, no vabbè se siamo qui non è che facciamo i gioppini voglio dire
“Si, le restituiamo la chiave della stanza e paghiamo il conto perché abbiamo avuto un contrattempo e partiamo prima... se ci può ridare i documenti per favore” dice Charlie
“Ah mi dispiace, spero che vi siate comunque trovate bene qui.. certo i vostri nomi e cognomi prego”
“Sisi ci siamo trovate bene.. Allora io sono Chloe Miller e lei Allison Smith”
“Ok, un momento che controllo” e passa a rassegna tutti i documenti fino a trovare i nostri che ci porge e ci dà anche il conto così paghiamo anche.
“Grazie mille, speriamo di tornare presto.. arrivederci” diciamo in coro salutando, prendendo le valigie ed uscendo.
Fuori, i ragazzi ci aiutano a mettere le valigie sul taxi, per poi salire e dirigerci verso l’aeroporto.
Durante il tragitto non vola una mosca, io ho bisogno decisamente del mio caffè mattutino, ma in testa ho solo in mente dove possono portarci.
Arrivati all’aeroporto, scendiamo e scarichiamo le valigie ed entriamo
“Ora che siamo dentro ecc.. potete dirci dove siamo diretti?” domanda Charlie, io mi guardo in giro per vedere dove poter prendere un caffè
“Non riuscite proprio a resistere.. Abbiamo preso 4 biglietti per Londra” Shannon risponde.
Io da che sono assorta dalla ricerca del mio caffè da prendere, mi giro
“Cosa? Cioè oddiooo” dico, Charlie è tipo spiazzata, come incredula alla cosa
“Si, Londra.. il volo parte tra un’ora.. quindi se avete da fare ecc avete un’ora” sempre Shannon
“Oddio, grazie.. cioè non sappiamo che dire” stavolta a rispondere è Charlie
“ Io andrei a prendere un caffè, tanto per iniziare.. Poi non so voi” dico
“Te se non bevi un caffè almeno al giorno, non ti toglie il medico di torno né..” mi dice Charlie
“Tzè scusa ma il caffè è caffè” rispondo e scoppiamo a ridere, e ci dirigiamo al primo bar che troviamo.
Al bar ordiniamo tre caffè e un the freddo ai frutti di bosco, dopo averli ritirati e pagati, andiamo a prendere qualcosa da mangiare e qualche giornale, poi andiamo a sederci, aspettando che annuncino il nostro volo.
Mentre aspettiamo, io faccio come al mio solito.
Avanti e indietro irrequieta, sembra essere un routine ogni volta che prendo un aereo.
Sta fobia prima o poi deve passare, gli altri invece sono belli tranquilli, a volte mi guardano in modo strano, tranne Charlie che sa che ho paura
“Ellie tutto bene?” mi domanda Shannon un po’ turbato
“ Si cioè no, non lo so... è sempre così quando prendo un aereo, ho il terrore che cada” rispondo
“Ah... ma stai tranquilla che non succederà nulla” dice, beh a dirlo è un conto visto che qui sono tutti tranquilli tranne io, che anche se sono sopra una grata per dire il cuore mi va in gola a momenti
“Si spera..” dico mettendomi poi seduta e cercando di stare tranquilla.
Charlie e Shannon ritornano poi a parlare tra di loro e lei appoggia la sua testa sulla sua spalle, mentre Antoine ritorna ad ascoltarsi la musica e io faccio lo stesso guardando gli aerei che partono e inizio a pensare dove posso essere diretti.
Si sono il controsenso fatto a persona.
L’ora passa e chiamano il nostro volo, Shannon da a me e Charlie i nostro biglietti, poi prendiamo le nostre valigie e andiamo al nostro gate, dove percorriamo poi il corridoio, mostriamo biglietti e passaporto, e poi saliamo definitivamente, andando ai nostri posti.
Shannon e Charlie hanno i posti vicini, lei vicino al finestrino e lui a lato del corridoio. Io invece sono vicino ad Antoine.
Lato del finestrino per me e corridoio per lui.
Dopo aver poggiato il mio leggiadro sedere alla poltrona, mi sistemo per bene e mi metto comoda, questo si fa sempre per dire naturalmente, prendo le cuffie e il telefono dalla borsa, contemporaneamente, il comandante annuncia che stiamo per decollare e di allacciarci le cinture di sicurezza.
Dopo averle allacciate, l’aereo inizia a muoversi, piano piano saliamo, decido di prendere le cuffie e metterle nelle orecchie e far partire la musica, chiudendo gli occhi anche.
Più l’aereo sale più mi sale l’ansia, cosa normale all’inizio, poi tutto tranquillo e lentamente riapro gli occhi.
Il volume della musica non è  nemmeno tanto alto che sento la hostess che annuncia che il volo è diretto, e non dura molto.
Grazie a Dio.
Alzo il volume, appoggio la testa al finestrino e inizio a guardare fuori.
Le varie città, i boschi, le case sono così minuscole vedendole dall’alto, le nuvole che coprono a volte anche la visione del panorama, decido di fare una foto, per ritrarre il paesaggio, e ne faccio anche altre come ricordo del viaggio insieme agli altri.
Ci stiamo divertendo e questa cosa mi fa stare bene.
Dopo un’ora e venti di volo, tra il ridere, fare le foto, anche a tradimento.
Perché ad un certo punto Shannon e Charlie si sono addormentati uno appoggiato all’altro, se sa solamente che le ho fatto questa foto, probabilmente prima mi mangia e poi mi abbraccia, e anche Antoine che a momenti con la faccia tocca l’appoggia braccio.
Ci siamo fatti un bel paio di risate.
Il comandante ci dice che stiamo per atterrare e di allacciarci nuovamente la cintura di sicurezza, e chi l’ha mai tolta se non per fare le foto.
Piano ma non proprio in modo delicato,l’aereo atterra.
Quando finalmente si ferma, ci slacciamo tutti quanti la cintura, prendo la borsa e ci infilo il telefono con le cuffie e quant’altro, idem fanno gli altri e in fila indiana scendiamo dall’aereo, passando poi sempre per il corridoio ed entriamo in aeroporto.
In aeroporto, attendiamo l’arrivo delle nostre valigie sul nastro trasportatore, che in men che non si dica le vediamo arrivare e le recuperiamo al volo così poi, ci avviamo alle scale mobili che ci permettono di andare al piano di sotto e uscire definitivamente.
Fuori dall’aeroporto, attendiamo il nostro taxi, c’è un caldo che nemmeno all’ombra puoi stare.
Tutto ad un tratto, sentiamo il telefono di uno di noi suonare, apro la borsa per vedere se è il mio, ma lo schermo è nero, Charlie fa lo stesso ma non è nemmeno il suo
“Ehm Shannon ti sta suonando il telefono” dice di punto in bianco Antoine, Shannon tira fuori il telefono dalla tasca dei jeans
“Pronto...” e poi si allontana per parlare
“Scusate la domanda... ma noi dove alloggiamo? No perché andare in giro con le valigie è leggermente scomodo” dico
“Si.. ecco, non lo sappiamo nemmeno noi, o meglio Shannon ha visto alcuni Hotel, ma poi non so che cos’abbia deciso o fatto”
“Ah quindi... decidiamo all’ultimo se non sa nemmeno lui dove andare” subito dopo Charlie
“Esatto.. Ora aspettiamo che finisca di parlare al telefono e chiediamo a lui direttamente.. è più per voi anche”
“Si sarà anche più per noi.. ma è più per le valigie, sono abbastanza ingombranti quando si va in giro..” concludo, nel frattempo Shannon ha chiuso la chiamata e torna verso di noi
“Chi era?” domanda Antoine, magari pensava fosse qualcuno che li vuole ingaggiare
“Era mio fratello –da che stavo cazzeggiando guardandomi in giro, mi giro verso di lui-  ha detto che è in viaggio e non ho capito bene, dove sia diretto”
“Ah come il suo solito direi.. comunque vorremmo sapere, dove alloggiamo, almeno per posare le valigie e andare a fare un giro poi”
“Ah si giusto, di certo non organizzavo tutto senza scegliere un posto dove dormire, alloggiamo al Royal hotel, è uno degli hotel dove alloggiamo quando vengo qui con la Band” concludendo in risposta.
Nel frattempo il taxi è arrivato, carichiamo le valigie, saliamo e partiamo subito senza perder tempo.
Il tragitto dura più o meno una mezz’ora, arrivati scendiamo prendendo le valigie.
Saliamo la piccola rampa di scalini che ci divide dall’entrata, poi entriamo nella porta girevole che ci permette di entrare direttamente.
Entrati, io e Charlie restiamo leggermente a bocca aperta.
La hall è immensa, stile moderno, la reception è divisa in tre parti con dei computer per le prenotazioni, in mezzo un tavolo rotondo con un vaso enorme di rose rosse e dei petali poi sparsi in esso, con poi delle sedie e tavolini per l’attesa anche.
Shannon sventola una mano davanti alle nostre facce per richiamare la nostra attenzione
“Scusate se vi disturbo nell’ammirare l’hotel, ma avrei bisogno dei vostri documenti per registrarvi”
“Ah si giusto aspetta” gli risponde Charlie, tiriamo fuori il portafoglio e gli diamo la carta d’identità e va da uno dei tre ragazzi che ci sono lì per assistere, mentre noi ci andiamo a sedere in uno dei tavolini a disposizione e attendiamo.
Dopo aver compilato le varie scartoffie, e aver dato le diverse chiavi, Shannon torna verso di noi
“Sono tutte stanze matrimoniali per tutti quanti con vista naturalmente, il piano è il 5.. direi che stasera possiamo andare a mangiare qualcosa e andare a bere qualcosa poi in un bar, anche perché l’uomo qui presente domani deve volare via a New York, che ne dite?” domanda
“Per me va bene, penso anche per Ellie – io annuisco facendo anche il pollice- anche perché ormai sono quasi le 17, ora che facciamo tutto ecc si fanno come minimo le otto e Antoine si deve svegliare presto ”
“Si per me non ci sono problemi, come serata tranquilla va bene” conclude Antoine dicendo poi la su.
Ci alziamo dalle sedie, prendiamo le valigie e andiamo verso l’ascensore, dove attendiamo che arrivi al piano terra dal terzo piano.
Facendo un paio di fermate al secondo e primo piano, finalmente arriva e le porte si aprono e saliamo.
Schiacciamo il 5, le porte si chiudono e l’ascensore inizia a salire di piano in piano, fino ad arrivare al 4 e fermarsi, le porte si aprono, noi ci stringiamo come sardine, perché è entrata un bel po’ di gente che deve scendere, per poi richiudersi e arrivare finalmente al nostro piano.
Le porte si riaprono nuovamente, noi chiediamo permesso e con grazia o almeno ci proviamo per farci spazio, e finalmente usciamo.
Le stanze dei ragazzi sono più o meno a metà corridoio, mentre la nostra è in fondo, lo percorriamo, la chiave c’è l’ha Charlie
“Charlie che stanza è la nostra?” le domando
“È la numero -prendendo e guardando la chiave- 459”
“Allora siamo arrivate, è questa qui” dico, Charlie prende la chiave magnetica inserendola nella fessura e la porta di colpo si apre.
Io con la mano apro del tutto la porta, ma rimaniamo ferme li, come se avessimo timore ad entrare per vedere com’è.
Quando ci sentiamo prendere sottobraccio e portarci dentro in camera, ci giriamo ed è Shannon che
“Ma che cosa ti salta in mente, ho perso 12345679 anni di vita” dico mentre metto la valigia stesa a terra vicino al letto, idem Charlie
“Beh non volevo farvi spaventare, ma siete rimaste fuori per non so quanto tempo, che quando sono uscito per scendere per andare al bar a prendere un caffè vi ho viste e pensavo che vi servisse una spinta per entrare –alla faccia della spinta direi-.. allora come vi sembra la stanza?” domanda buttandosi sul letto. Noi intanto apriamo le valigie che sono finite vicino al letto
“È a dir poco stupenda”  dico.
La camera con vista sulla città, le pareti bianche, il letto ampio e matrimoniale con doppi cuscini, dietro una parete di legno di color nero dove appese ci sono delle lampade piccole, a entrambi i lati dei comodini.
In uno c’è il telefono per chiamare se si ha bisogno, sotto i finestroni grandi con delle tende nere e una lampada nel lato opposto dal letto in fondo, ci sono due poltrone e un tavolino piccolo rotondo, davanti al letto una scrivania grande con un’altra sedia, e attaccata al muro un televisore al plasma.
Mentre dal lato del comodino con il telefono c’è un enorme armadio con specchiera.
Il bagno è appena si entra sulla sinistra; finito di sistemare le cose ci sediamo un momento sulle poltrone
“Non sappiamo veramente come ringraziarti Shan, non è da tutti fare una cosa del genere diciamo, anche perché ci siamo conosciuti 48h fa per dire, anche se vi abbiamo seguiti da tutta una vita in pratica... Grazie veramente” dice Charlie anche da parte mia, Shannon rimane li per li colpito, probabilmente nessuno glielo dice spesso
“Ecco non so che dire... io l’ho fatto perché siete state le prime persone –guarda specialmente Charlie- che avete trattato me come una persona normale e non come il membro di una band e basta, mi siete state simpatiche e spero che possa nascere anche una buona amicizia tra di noi, ma penso che questa sia già nata oltre al fatto che di me sapete un bel po’ di cose.. ma ora vi lascio che dovete prepararvi e io devo fare lo stesso..A tra poco” e con un cenno di mano saluta ed esce poi dalla porta.
Noi, più di me Charlie, rimaniamo colpite dalle sue parole.
Ci ha definite sue amiche, io ancora sono incredula a questa cosa, vedo Charlie sorridere ed è un sorriso sincero e felice e  viene da sorridere anche a me, solo che è leggermente immersa nei suoi pensieri
“Charlie, Charliiie? Allison chiama Charlie ci sei?”
“Eh si si scusa, stavo pensando a quello che ha detto Shannon prima... Ci sono rimasta, ma, mi fa anche piace aver sentito quello che ha detto”
“Avevo immaginato che eri immersa nei tuoi pensieri, si ci sono rimasta anche io, è stato molto gentile e carino nel dire quelle parole, e soprattutto ci considera sue amiche”
“Si cioè, oddiio non mi sembra nemmeno vero guarda... cioè è capitato tutto così dal nulla” dice buttandosi nel letto
“Nemmeno a me, ma lo è... io comunque, vado a farmi una doccia che ne ho bisogno” e vado verso il bagno.
Anche il bagno è stile moderno, la doccia con vetro trasparente e l’appoggia asciugamani appesa, la vasca con idromassaggio con sopra di essa uno specchio grande.
Un lavandino enorme di granito e sopra uno specchio altrettanto enorme, dopo aver ammirato tutto questo, inizio a spogliarmi.
Afferro la maniglia della doccia e la apro, la parete scorre ed entro dentro.
Apro poi il getto dell’acqua calda, chiudo la doccia ma lasciandola un pochino aperta in modo tale che il vapore esca e non si crei una cappa.
Il getto è talmente rilassante che ci sto sotto per non so quanti minuti, poi inizio a lavarmi i capelli e infine il corpo; rimango ancora un paio di minuti sotto l’acqua e poi la chiudo.
Riapro la doccia, prendo uno dei tanti asciugamani appesi grandi e lo avvolgo intorno al corpo, poi ne prendo uno più piccolo e faccio lo stesso avvolgendoci i capelli.
Apro la porta del bagno ed esco
“Finalmente, alla buon ora dire... c’hai messo quasi un’ora!” esclama Charlie
“Tzè mi sono rilassata e me la sono presa un po’ comoda” dico guardandola e alzando gli occhi
“Eh ho notato gioia... ora vado io così poi, mi preparo e finalmente poi possiamo andare” dice dirigendosi e sparendo poi dentro al bagno.
Vado verso il comodino al lato del mio letto, prendendo un completo intimo di pizzo bianco, mi asciugo e poi lo metto. Dopo di che vado verso l’armadio lo apro, tiro fuori dei Jeans skinny strappati sulle ginocchia neri, una maglia bianca a maniche a tre quarti, ricamata fino a sopra il seno che prende anche dietro la schiena, per poi scendere liscia normale.
Inizio a mettermi i jeans, rimanendo solo con reggiseno, e prendo il phone e inizio ad asciugarmi i capelli.. nel frattempo Charlie esce dal bagno e va dritta a prendere le cose posizionate sul letto, preparate prima mentre io ero in doccia e ritorna in bagno a cambiarsi.
Finito di asciugarmi i capelli, attacco la piastra e attendo che si scaldi un attimo, per tirare via quel poco di volume e gonfiore che hanno assunto i capelli dopo averli asciugati e lasciandoli poi sciolti.
Dopo di che mi metto la maglia e mi trucco.
Metto del fondotinta, la matita e il mascara e infine del rossetto rosso.
Charlie intanto è uscita dal bagno
“Beh che dici, può andare?” domanda per essere sicura.
Indossa un paio di pantaloncini eleganti a vita alta blu scuro con delle stampe medio-grandi di fiori.
Penso peonie color magenta, con delle tasche.
Poi ha una maglia a fascia sempre blu scuro con le stesse stampe dei pantaloni che scende morbida lasciando travedere un filo di torace e i suoi tatuaggi
“ Può andare eccome. Sei stupenda.. ma che scarpe ti metti però? Tacco o no?”
“La solita esagerata, ma stai bene anche tu.. avevo pensato a dei sandali marroni e ci abbino anche la pochette di quel colore”
“ Io non esagero mai.. comunque grazie, volevo stare comoda più che altro”
“Lo avevo notato –mettendosi a ridere– forse è meglio che ci muoviamo” dice Charlie mentre si allaccia i sandali.
Io prendo le mie Vans nere Old School con la linea bianca, recuperiamo entrambi le nostre borse, la chiave della stanza ed usciamo.
Ripercorriamo il corridoio fino ad arrivare davanti all’ascensore, dove saliamo e stavolta arriviamo direttamente al piano terra ed usciamo.
Percorriamo la hall pensando di trovarli già giù che ci aspettano ma non è così, abbiamo fatto prima noi di loro.
Decidiamo di andare al bar dell’hotel ad aspettarli.
Dopo circa dieci minuti, e il tempo di due coca-cola li vediamo arrivare.
Antoine è il primo che si vede.
Vestito con una maglia scura e un paio di jeans chiari e delle converse, poi vediamo arrivare Shannon, jeans neri, maglia a maniche corte molto probabilmente sotto e un blazer nero sopra, con le Oxford nere come scarpe.
Charlie quando lo vede rimane come si può dire rapita per com’è vestito e lui quando alza lo sguardo e intravede gli occhi blu di lei lo stesso.
Quei due si sono presi un bel colpo di fulmine.
Tutti quanti insieme, decidiamo di andare a piedi al ristorante.
L’hotel è poco distante dal centro di Londra.
Usciti dall’hotel ci incamminiamo.
Camminiamo per le strade di Londra in cerca di una pizzeria o anche un ristorante per poter mangiare, ma o sonoo troppo piene o c’è d’aspettare, così continuiamo a camminare.
Quando notiamo una piccola pizzeria “Bravi ragazzi” in fondo alla strada, non è molto affollata e non bisogna aspettare tanto, e decidiamo di andare li.
Apriamo la porta della pizzeria ed entriamo uno alla volta. Lo stile è molto moderno.
Ad accoglierci è una ragazza 
“Buonasera, per quattro?”
“Buonasera.. Si”
“Prego da questa parte” ci dice, noi la seguiamo, ci fa sistemare in un posto abbastanza isolato e con poca confusione, noi ci sediamo e lei va a prendere quattro menù che ci posiziona poi sul tavolo.
“Sono indecisa su che pizza prendere...c’è ne sono troppe” dico in preda all’indecisione
“Esatto troppe, anzi c’è ne sono troppe che non abbiamo nemmeno mai provato o sentito sinceramente.. ma per non sbagliare vado sulla mia solita wurstel e patatine e ciao” dice Charlie 
“Come tagliare la testa al toro – rido- mi sa che faccio anche io così” dico chiudendo il menù, i ragazzi se la stanno ridendo sotto i baffi senza farsi troppi problemi, intanto la ragazza torna
“Avete scelto?” domanda
“Ehm si.. Allora una pizza wurstel e patatine –ride-, una al prosciutto crudo, una salame piccante e infine una ai frutti di mare” risponde Shannon
“Ok, mentre da bere?” 
“Io direi.. quattro birre medie, o preferite altro?” sempre Shannon che domanda, noi facciamo cenno come per dire che va bene, la ragazza prende i menù portandoli via.
Mentre attendiamo il bere e le pizze naturalmente, chiediamo a loro 
“Com’è suonare e lavorare insieme, ed essere sempre in movimento e vedere posti nuove e le persone che incontrano?” il primo a rispondere è Antoine dicendoci
“È  un’esperienza veramente unica decisamente ed emozionante per di più, suonare  gli è sempre piaciuto anche comporre e mixare musica” nel mentre è arrivata la birra
“Facendolo per mestiere è ancora più bello, i posti che visitiamo ne valgono veramente la pena di essere visti, riescono a darti un sacco di emozioni e un segno interiormente, la gente e le persone sono sempre molto accoglienti, poi suonare davanti a tutte quelle persone ti rende e ti fa stare davvero bene con te stesso perché sai che stai facendo qualcosa che ti appassiona, qualcosa in cui hai sempre creduto sin da ragazzo e che non puoi farne veramente a meno.. la musica è veramente qualcosa che non potrai mai lasciare” concludendo poi Shannon e nel frattempo sono arrivate anche le pizze e iniziamo a mangiare.
Mentre ceniamo, Shannnon ruba dei wurstel a Charlie il che lei fulmina lui per scherzare, ridiamo e scherziamo
“Scusate se mi intrometto, non saranno affari miei.. ma come mai domani devi partire?” domanda Charlie
“Ma va tranquilla, non ti mangio mica per avermelo chiesto... Ho un altro evento a New York domani, mi dispiace lasciarvi perché mi state simpatiche nonostante ci conosciamo appena, ma il lavoro chiama e devo andare” risponde
“Si lo so.. ma non a tutti fa piacere quando si domandano certe cose personali alla fine... Aaah eh beh si non farmici pensare va.. forse è meglio continuare a mangiare” dice Charlie, e continuiamo a mangiare le nostre pizze, ridendo e scherzando.
Talmente erano grandi che per finirle ci abbiamo messo un po’, ci rilassiamo stiracchiandoci un attimo
“Sono leggermente piena” dico
“Non dirlo a me, penso che esco dal locale rotolando” dice Shannon, rimaniamo ancora seduti per un po’ per poi alzarci, e andare a pagare... Shannon sta per ripagare un’altra volta
“FERMO! Questa volta offriamo noi, voi andate fuori ad aspettarci” dice Charlie, lui povero si spaventa e con fare un po’ colpevole rimette via il portafoglio ed esce insieme ad Antoine, dopo aver pagato li raggiungiamo anche noi e ci rimettiamo in marcia.
Londra di sera è stupenda, con tutte le luci e lucine che illuminano i vari quartieri e le strade, il London bridge anche esse illuminato, la ruota panoramica altrettanto,  non puoi che non essere rapito da quanto fosse bella di sera Londra, che a momenti non guardando dove cammino sto inciampando in una panchina e per fortuna che nessuno sta guardando se no avrei fatto una gran figura di merda plateale e continuo a camminare come se  nulla fosse.
Continuiamo a camminare per le strade di Londra, quando ci fermiamo improvvisamente
“Che ne dite se entriamo qui a bere qualcosa?” domanda Antoine
“Mmmh si dai, almeno facciamo qualcosa” risponde Shannon, ed entriamo tutti quanti.
Dentro, c’è un marasma di gente, non c’è nemmeno un posto a sedere, la musica è alta ma non troppo, e si può parlare senza urlare, così ci fiondiamo dritti al bancone.
Per richiedere l’attenzione dei barman, abbiamo dovuto urlare e muovere diverse volte le mani fino a quando uno dei due  non ci ha notati.
Finalmente cioè come fai a non notare delle persone che a momenti ti fanno un’insegna luminosa con scritto ‘HEI SIAMO QUI’ in grande
“Cocktail per tutti?” ci domanda
“Mmmh si, una caipiroska alla fragola, una vodka alla fragole e red bull, un long Island e un OldFashioned” dico, ci mettiamo a parlare del più e del meno, finché non si avvicina da nulla questa ragazza che si mette vicino a Shannon che inizia a provarci con lui.
Lui sembra starci e iniziano a parlare e a flirtare tra di loro.
Nel frattempo i nostri cocktail sono pronti e iniziamo a berli, a parlare e a ballare un po’ sul posto, Shannon non ci ha quasi calcolati diciamo, Charlie ha balbettato qualcosa
“Charlie che hai detto?” le domando
“Niente... Anzi no, ho detto se quella cretina, doveva venire qui a rompere le palle a noi... vedi te come se la mena poi”
“Sbaglio o sei gelosa?”
“Chi ioo? Ma va cosa stai dicendo, dico solo che potrebbe mandarla a fanculo e stare con noi come stava facendo fino a prima che questa non si presentava”
“Si sei gelosa e lo diventi quando qualcuno t’interessa o ci tieni, e in questo caso direi entrambi... si lui di certo così non sta migliorando la situazione, a meno che non vuole vedere se sei gelosa o meno.. non so”
“No per niente... boh non lo so guarda è meglio che non guarda va” dice finendo il suo cocktail, ma fa apparire che è tutto a posto ai ragazzi, come fa a volte non me ne capacito.
Siamo qui da un bel paio d’ore e Antoine si avvicina dicendo che dobbiamo andare. Prendo Charlie per una mano ed usciamo, Shannon finalmente smolla quella tipa, Charlie passa davanti a lui, senza nemmeno dargli retta o conto ed usciamo.
Fuori, ci incamminiamo per tornare in hotel.
Antoine, io, Charlie e Shannon,tutti fila stile Sex and the City per le strade di New York.
Nessuno parla al momento, ma vedo che Shannon a volte cerca Charlie per darle un abbraccio o anche solo prenderle la mano, ma lei fa per scansarsi, come se non dovesse nemmeno prendere e guardarla.
Poi lui si avvicina e ritenta e lei si scansa una seconda volta, a vedere la scena mancavano solo i pop corn in quel momento, io mi metto a parlare con Antoine dei vari impegni che hanno nei mesi a venire e dal nulla 
“Ma la vuoi piantare di prendere e venire qui e rompere.. Perché non vai a farlo a quella con cui stavi parlando prima così, voglio ricordarti che siamo solo amici, quindi stai un attimo nel tuo, grazie!” dice Charlie leggermente irritata e incazzata. Shannon ci rimane un pochino male e si ammutolisce di colpo e sta nel suo. L’aria non è più delle migliori, meno male che l’hotel non è molto distante e manca poco, se no la vedo molto dura.
Siamo finalmente arrivati, l’ultimo pezzo è stato a dir poco imbarazzante e teso, nessuno ha parlato e si è calcolato più di tanto.
Entriamo dentro, ognuno va per i fatti propri, Shannon non prende l’ascensore insieme  
con noi, e va su per le scale, ci aggiungerei anche che voglia di farle a quest’ora e Antoine va con lui.
In ascensore non vola una mosca.
Conoscendo Charlie quand’è così incazzata vuole stare per i fatti suoi per un po’ e sbollire un attimo e poi parla tranquillamente per sfogarsi.
Mi suona il telefono  e lo tiro fuori.
E’ una notifica di Instagram di qualcuno che ha messo mi piace ad una foto, così poi mi metto a vedere qualche post qua e là fino a quando l’ascensore arriva al nostro piano.
Usciamo, giriamo il piccolo angolo e vediamo che le porte dei ragazzi si chiudono contemporaneamente, noi continuiamo ad andare dritte fino ad arrivare davanti alla nostra stanza ed aprirla.
Dentro, appoggiamo le nostre cose sul letto, poi Charlie va in bagno e si strucca, io mi metto a guardare fuori dalla finestra per qualche istante
“Beh come serata non è stata tutto male in fin dei conti...” dico stanca del silenzio, alzando lievemente il volume della voce per farmi sentire
“Mh se.. diciamo che poteva anche andare meglio alla fine..” dice tornando in camera
“Né vuoi parlare che dici?”
“Eh dirti cosa? Che se potevo a quella l’avrei fatta evaporare in cinque nano secondi e a lui gli avrei preso la testa e sbattuta sul bancone.. non c’è l’ho con te scusa.. è che mi ha dato fastidio come ha fatto per tutta la sera e dopo per tornare in hotel... li mi ha fatto girare ancora di più”  sbottando di colpo
“Si al bar poteva avere un altro tipo di atteggiamento... non ci ha praticamente cagato di striscio.. e poteva evitare di fare il lecchino diciamo, dopo che stavamo tornando... è normale che ti sei incazzata”
“Si grr se solo ce l’avessi davanti lo prenderei a sberle... puoi dirmi gelosa o meno ma.. ma mi ha dato troppo fastidio.. anzi lasciamo stare e andiamo a letto che ne parliamo poi domani che almeno con una sana dormita sempre se mi viene da dormire, il nervoso passa” dice mettendosi il pigiama e infilandosi a letto.
Io intanto vado in bagno, dove mi strucco e lavo la faccia e torno poi in camera, dove mi metto il pigiama e mi infilo a letto anche io, nemmeno il tempo di toccare il cuscino che io mi addormento di colpo.
Non so che ore sono, ma sento Charlie che continua a muoversi e infine una porta chiudersi, ma non do molta importanza e continuo a dormire.
Mi sveglio di botto, grazie al telefono che è in camera che continua a suonare, girando la testa a lato del posto di Charlie vedo che lei non c’è.
Preoccupata la chiamo al telefono ma non risponde, vedo se magari è in bagno ma nemmeno, a piedi scalzi prendo ed esco dalla camera ancora in pigiama.
Busso alla porta di Antoine
“Scusa la tenuta, ma per caso Charlie è qui da te?”
“No non è qui, aspetta però” dice tutto mezzo addormentato ancora e torna in camera ed esce di nuovo
“Shannon” busso ma niente “Shaaannon!” ribusso di nuovo
“Ellie che c’è? Hai una faccia a dir poco turbata”
“C’è che Charlie non si trova, non è che è qui con te?” io e le mie domande idiote mattutine dopo quello che è successo ieri
“Come non si trova? E comunque non penso che dopo ieri sera, le sarebbe venuto in mente di venire qui... Hai provato a chiamarla?” mi domanda
“Beh si effettivamente incazzata com’era... Si più e più volte ma non mi risponde, entra la segreteria”
“Riproviamo, dammi il numero” mi dice, così senza pensarci gli dico il numero, ma dalla sua faccia non penso che abbia risposto
“Niente... esce la segreteria... forse è meglio che ci cambiamo e andiamo a cercarla”
“Si anche perché in giro per Londra in pigiama non è il massimo” dico ed esco insieme ad Antoine dalla stanza e dirigendoci nelle rispettive nostre.
In camera, mi infilo un paio di pantaloni della tuta neri e una maglia bianca a maniche corte, vansslipon nere, poi vado in bagno dove mi lavo faccia e denti e mi raccolgo i capelli facendomi la coda alta. Prendo la borsa e la chiave ed esco.
Trovo i ragazzi già fuori,e scendiamo tutti insieme.
Una volta al piano della hall chiediamo alla reception ma dicono di non averla vista, così usciamo e andiamo in giro per Londra a cercarla.
Ci dividiamo ma dandoci comunque sia un punto di riferimento per ritrovarci evitando di perderci. Passo a rassegna le stradine, un paio di quartieri ma niente.
Provo a richiamarla al telefono ma niente, tra l’altro il tempo non promette nemmeno bene oggi.
A momenti inizia a piovere.
Riprovo per l’ennesima volta ma ancora niente, messaggi ma nessuna risposta, nel tornare indietro al punto di ritrovo ha iniziato a piovere.
Fantastico devo dire, e chiamiamo un taxi per tornare in hotel.
Tornati in hotel continuo a pensare dove possa essere andata a finire, probabilmente si sarà svegliata perché non riusciva a dormire o ha dormito male, ma non è nemmeno possibile che non si trovi da nessuna parte... decidiamo di andare al bar dell’hotel.
Li ordiniamo due caffè e un cappuccino, poi prendiamo anche qualcosa da mangiare e ci andiamo a sedere in uno dei tavolini che ci sono, parliamo e tiriamo fuori varie idee di dove poteva essere
“Forse o meglio è colpa mia.. diciamo che potevo evitare, non doveva sembrare che ci stessi provando perché ci stavo solo parlando. Alla fine era solo una che parlava tanto e basta.. ho decisamente dato l’impressione più sbagliata” dice Shannon
“Eeehm l’impressione è stata quella, più che altro a lei le ha dato fastidio il modo, e da li si è incazzata e poi è scoppiata... ma queste cose le devi dire a lei se solo la trovassimo o rispondesse al telefono” dico, mentre Antoine se ne sta zitto e sorseggiando il cappuccino si guarda in giro, io e Shannon continuiamo a parlare
“Ragazzi.. Ragazzi... RAGAZZI!” dice Antoine richiamando la nostra attenzione
“Che c’è?” in coro io e Shannon
“Eccola lì..Charlie” indicando in un tavolino abbastanza isolata mezza addormentata che faceva colazione, così ci alziamo e andiamo verso di lei
“Charlie! Oddio finalmente ti abbiamo trovata, ti abbiamo cercato ovunque, in hotel, in centro a Londra.. Ci hai fatto prendere un colpo e 34567 anni di vita a tutti, ti ho chiamata ma entrava sempre la segreteria” dico
“Scusa.. Anzi scusatemi, ma non sono riuscita a dormire stanotte così ho preso il telefono e sono scesa al bar. Poi sono tornata di sopra ma mi sono chiusa fuori perché la chiave l’ho lasciata dentro e non volevo svegliarti, così sono scesa di nuovo qui al bar e ho iniziato a trafficare con il cellulare che si è scaricato. Per quello non rispondevo e infine mi sono addormentata qui... davvero scusate” dice con una faccetta triste
“L’importante è che ti abbiamo trovato e ora siamo tutti più tranquilli.. e io vorrei chiederti anche scusa per ieri...” dice Shannon precedendomi.
Io guardo Antoine e con un solo sguardo capiamo che dobbiamo lasciarli da soli per chiarire la cosa e torniamo nel nostro tavolino a finire di fare colazione.
Lui finisce di bere il suo cappuccino e io finisco di mangiare la mia brioches al cioccolato e intanto guardiamo quei due che si stanno chiarendo.
A volte Shannon ha la faccia che gli dispiace e che ride e Charlie la stessa cosa
“Non stanno male insieme secondo me.. Shannon... Shannon non ha  mai fatto così per nessuno” dice dal nulla Antoine e a me il caffè va un po’ di traverso per la notizia
“No per niente.. Aaah i colpi di fulmine.. capitano ma non se ne accorgono subito”dico finendo poi il caffè, e vediamo che loro due ci raggiungono al tavolo e noto che se la stanno ridendo di gusto
“Tutto a posto avete chiarito?” domanda Antoine
“Sisi tranquillo” dice Shannon e Charlie mi fa accenno che mi spiega tutto dopo
“Bene, allora io vi lascio e vado a prepararmi per andare in aereoporto” dice Antoine 
“Aspetta tanto qui abbiamo finito e veniamo a darti una mano e Charlie si cambia” Shannon rivolgendosi a lui, ci alziamo e andiamo a prendere l’ascensore.
Arriviamo, Shannon va ad aiutare Antoine e io e Charlie in camera nostra, così lei mi può dire cosa si sono detti.
Apro così la porta ed entriamo, lei va dritta in bagno che fa quello che deve fare, mentre io mi metto seduta su una delle due poltrone
“Beh allora? Che vi siete detti?” le domando curiosa
“Ha iniziato a parlare, dicendomi che gli dispiaceva per come ha fatto ieri sera... perché ha fatto capire l’opposto e che non è quello da “se non ci stai ne trovo un altra”.. e io gli ho detto che mi scusavo per il tono e come mi sono rivolta ma, mi aveva fatto veramente incazzare e che vedrà che non ricapiti più” dice finendo di vestirsi e sistemarsi
“Sono contenta che abbiate chiarito. Si è dato anche la colpa perché non ti trovavamo più… Pensa un po’”
“Si me l’ha detto e io gli ho detto che se non sono riuscita a dormire era un po’ colpa sua ma che ora è passata... e che ora può stare tranquillo” nel frattempo bussano alla porta e lei va ad aprire
“Volevamo dirvi che noi siamo pronti”
“Ah ok.. stavamo per uscire comunque e scendere” risponde. Dalla voce è Shannon, Charlie si gira, io mi alzo dalla poltrona ed usciamo.
Per l’ennesima volta, riprendiamo l’ascensore e scendiamo.
Antoine recupera i suoi documenti, salda il conto e restituisce la chiave, ed usciamo.
Stavolta non c’è il taxi ma bensì la macchina che ci porterà in aeroporto.
Diamo una mano ai ragazzi passando le valigie di Antoine, poi saliamo e la macchina parte.
Durante il tragitto, parliamo e scherziamo.
Non ci accorgiamo nemmeno di essere arrivati a destinazione, scendiamo e scarichiamo le valigie e ci addentriamo dentro all’aeroporto.
Dentro attendiamo che chiamino il volo per New York.
L’attesa sembra infinita.
Anzi sembra che il tempo non passi più.
Ma finalmente annunciano il suo volo, lo salutiamo e pian piano lo vediamo scomparire tra la gente.
Dopo aver salutato Antoine, ci dirigiamo all’uscita dove saliamo in macchina, per tornare finalmente in hotel.
Arrivati in hotel, la macchina ci lascia all’entrata, dove noi iniziamo a correre perché il tempo è peggiorato.
La pioggia è aumentata, anche se ci siamo comunque mezzi lavati, siamo finalmente dentro e iniziamo a ridere per come siamo messi, e attraversiamo la hall quando Shannon si gira notando una persona famigliare
“Jared ma che diavolo ci fai tu qui?!” domanda
"Ciao Shannon, sono felice anch’io di vederti... Volevo farti una sorpresa"  risponde Jared.
Io rimango di sasso.
"No non è che mi dispiaccia,ma non me l'aspettavo tutto qui... Il solito permaloso!"
Non so cosa dire.
Non ti capita tutti i giorni di incontrare Jared Leto o che ti si presenti.. passati i primi due piani nessuno parla.
Lui ha tirato fuori il telefono ed è andato in uno dei tanti social che ha.
Io mi guardo in giro.
Bisogna spezzare questo silenzio imbarazzante o meglio, questo silenzio che può essere evitato
“State già lavorando a nuova musica?” gli domando, proprio poco invadente come pochi
“Si, abbiamo già qualcosa di scritto e stiamo scrivendo altra musica anche... tu invece studi, lavori, insomma che fai nella vita?” mi domanda
“Non vedo l’ora di sentirla allora –come non fargli intuire che sono Echelon-.. Io lavoro, sono una fotografa... anche per me l’arte da che era una passione è diventata il mio lavoro”
“Un’altra artista quindi... Diciamo che l’arte è un modo come un’altro per esprimere chi si è veramente.. Poi c’è chi trasforma la sua passione nel proprio lavoro.”
“Esatto, come avete fatto voi insomma..”
“Eh si, quando senti qualcosa di tuo come l’arte non puoi mai farne a meno.. Charlie invece che lavoro fa?” mi domanda
“Esatto, ne vuoi sempre di più insomma... Charlie lavora nel campo della moda invece, è una stilista”
“Siete entrambi nel mondo dell’arte, tu in un modo lei in un altro” dice e nel frattempo siamo arrivati al nostro piano
“Si esatto.. la sua è una passione fin da piccola anche” dico
“E’ bello che entrambe abbiate portato avanti questa passione, per poi averne fatto il vostro futuro anche” dice fermandosi davanti alla porta della sua stanza, mentre io annuisco facendo si con la testa
“Vabbè io sono arrivato.. grazie per la chiacchierata e anche per la compagnia.. magari se dopo cambi idea scendi giù e ci raggiungi” dice, come puoi dire no a quegli occhi blu
“Figurati, comunque vedrò, ma penso di sì” rispondo
“D’accordo.. ehm ciao”  lui entrando dalla porta
“Già.. Ciao” dico di conseguenza e vado verso la mia stanza sentendo la sua chiudersi.
Apro la porta della mia stanza, lasciandola chiudere da sola mentre io mi lancio sul letto e inizio a contemplare il soffitto.

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Capitolo 2
*** Ready to go ***


“Ellie, Ellie, ELLIE!” sento la voce di Charlie chiamarmi.
Ancora mezza rimbambita dal sonno guardo la sveglia le 04:00, mi stropiccio gli occhi e mi tiro su dal letto e vedo lei, buttarsi addosso già vestita e truccata
“Non dirmi che ti sei dimenticata che oggi dobbiamo partire per andare a Belfast. Abbiamo organizzato questo viaggio da mesi!” esclama strattonandomi per farmi alzare
“Oddio me n’ero dimenticata che fosse oggi sono svampita in questi giorni... Forse è meglio se mi alzo e mi do una mossa prima che facciamo tardi per colpa mia” così lei si scansa e io scendo dal letto
“Si forse è meglio che muovi.. Come dire il culo ciccia” ribatte Charlie ridendo
“Ah ahah, simpatica, vado che è meglio” rispondo ridendo.
Esco dalla stanza e vado in bagno.
Entrata dentro, apro l’acqua del rubinetto mettendola tiepida,prendo il sapone e inizio a insaponarmi la faccia per poi sciacquarla ed asciugarla con l’asciugamano, prendo il mio spazzolino e il dentifricio e inizio a lavarmi i denti.
Ancora mezza addormentata con gli occhi un po’ gonfi risciacquo e asciugo la bocca, ritorno in camera, nel frattempo Charlie è scesa a preparare il caffè.
Apro l’armadio per vedere che cosa mettere, prendo dei jeans skinny strappati sul ginocchio, una maglia a maniche corte bianca più corta davanti e lunga dietro, mi levo il pigiama e inizio a cambiarmi.
Una volta vestita, prendo le mie All Stars bianche basse e me le infilo, da sotto Charlie
“Allison,sei pronta? Il caffè è già uscito”
“Si, devo solo truccarmi dammi un attimo e scendo” le rispondo alzando la voce in modo che mi senta
“Si ma sbrigati, non voglio perdere l’aereo perché te la sei presa comoda” intanto inizio a mettermi la base di fondotinta, poi mi metto un po’ di matita e del mascara, finito prendo la trousse e la metto nella borsa, recupero anche quella insieme alla valigia e scendo le scale.
Scese le scale, mi dirigo in cucina
“Eccomi sono pronta... Il mio caffè?” le domando
“Oh finalmente! Tieni è qui” passandomi la mia tazza, mentre lei sorseggia il suo thè ai frutti di bosco
“Grazie booboo... A che ora abbiamo prenotato il viaggio?” domando sorseggiando il caffè
“ Lo abbiamo alle 07:30 e il check-in mezz’ora prima, ora che arriviamo in aeroporto sono le sei visto che sono già le cinque... quindi direi di muoverci anche a caricare le nostre cose in macchina e partire” dice sorseggiando l’ultima goccia di the e per poi sciacquare la tazzina,mentre io ci metto qualche minuto in più perché il caffè è bollente.
Dopo averlo finito lavo entrambe le tazzine e le metto via.
 Insieme andiamo a recuperare le valigie che abbiamo messo vicino alla porta d’entrata.
Prendiamo le borse e i giubbini, le chiavi dell’auto e Charlie apre la porta.
È la prima ad uscire così do a lei le chiavi dell’auto, così da tirarla fuori dal garage mentre, io chiudo la porta d’entrata.
Dopo aver chiuso la porta, percorro il piccolo vialetto, alzo la testa e Charlie è già fuori davanti al cancelletto.
Arrivata alla fine del vialetto esco chiudendo e lasciando il cancello alle mie spalle, apro il portabagagli e carico la valigia per poi chiuderlo e salire in macchina.
Una volta seduta, allaccio la cintura
“Bene ora possiamo partire! Abbiamo anche fatto abbastanza in fretta” esclama Charlie mettendo in moto
“Siiii, vacanza stiamo arrivando” e ci mettiamo ad agitare le braccia in aria e poi tornando serie lasciamo il nostro vialetto alle spalle.
Durante il tragitto per andare in aeroporto, ci mettiamo a parlare di quello che si potrebbe fare a Belfast. Ci sono un sacco di cose da vedere, poi ci mettiamo a cantare qualsiasi canzone che passano alla radio a squarcia gola.
Siamo ferme in colonna e alla radio hanno smesso di trasmettere musica e dar spazio alle notizie, così decido di prende un cd senza guardare, il primo che tiro fuori è l’S/T dei ThirtySeconds to Mars.
Quell’album è pura adrenalina, la prima canzone che parte che parte è Capricorn, appena Charlie la sente la base la riconosce, si gira verso di me sorride e inizia a picchiettare le dita sul volante e a cantare, io faccio lo stesso picchiettando sulle gambe con le mani.
Il  traffico sgorga, e per arrivare in aeroporto non manca molto, noi continuiamo a cantare a squarcia gola tutto l’album, fino a quando non ci fermiamo di nuovo perché si è fermato ancora un po’ di traffico.
Parte il ritornello di End of the Beginning e iniziamo a ballare come pazze e a cantare e ridere come pazze, fino a quando non sentiamo quello dietro che suona il clacson come per dire di muoverci e torniamo serie, Charlie inserisce la marcia e ripartiamo.
Dieci minuti dopo, finalmente siamo arrivate in aeroporto, parcheggiamo l’auto, non c’è nemmeno voluto tanto per trovarlo, Charlie spegne la macchina e tira via le chiavi, slacciamo le cinture di sicurezza e scendiamo. Apro il portabagagli e tiro fuori le valigie, chiudo il portabagagli e Charlie la macchina e andiamo verso l’entrata dell’aeroporto.
Siamo dentro all’aeroporto, guardo il telefono è ancora presto prima che ci chiamassero per il check-in.
Insomma sono solo 06:15 del mattino, entrambe continuiamo a sbadigliare.
Faccio un ultimo sbadiglio e mi giro verso Charlie con ancora la mano davanti alla bocca prima che qualcuno faccia un’ispezione sulla mia gola, per poi toglierla
“Senti ciccia, visto che è ancora presto, io direi che ci possiamo andare a prendere due caffè che dici? Anche perché tra me e te non so chi sia quella che stia dormendo di più”
“Beeeh direi che ci sto alla grande, continua anche a sbadigliare, io penso che mi prendo un cappuccino piuttosto, il caffè sappiamo tutti che effetto mi fa” detto fatto ci dirigiamo a uno dei tanti bar.
Percorriamo il corridoio, fino ad arrivare al bar
“Cappuccino o caffè?” domando
“Sei un po’ storna gioia mia, cappuccino ti ho detto”
“Sono ancora mezza addormenta e il mio cervello connette a tratti anche tze”
“Se se prendi sempre scuse, io mi vado a sedere intanto che è meglio”
“Mmmh si, io intanto vado al bancone” rispondo e mi dirigo verso la cassa.
Arrivata alla cassa mi metto in fila, c’erano solo tre persone prima di me, non sapendo cosa fare tiro fuori il cellulare e inizio a guardare Twitter, giusto per passare un po’ il tempo prima che tocchi a me
“Si mi dica?” dice il ragazzo alla casa
“Si scusi, allora un caffè espresso e un cappuccino per favore e anche un muffin al cioccolato”
“Basta così? – faccio cenno con la testa di si - Sono 6 dollari” prendo il portafoglio della borsa e tiro fuori dieci dollari e li porgo al ragazzo che nel frattempo mi da il resto e lo scontrino per andare poi al banco.
Metto via il resto dei soldi nel portafoglio e poi anche esso e chiudo la borsa tenendo in mano lo scontrino e mi sposto al bancone e nel mentre un uomo mi viene anche addosso.
E’ abbastanza di fretta  e in quella stessa fretta mi chiede scusa guardandomi negli occhi, e io rimango impressionata da quegli occhi azzurri come il ghiaccio e io con modo tranquillo gli dico di non preoccuparsi e piano piano sparisce.
Boh a volte mi domando perché la gente sia di fretta.
Il barista mi chiede che cosa voglio, così gli pongo lo scontrino e inizia a porgermi inizialmente il muffin e poi dopo un paio di minuti é pronto sia il caffè che il cappuccino, cercando di non far cadere niente raggiungo Charlie che mi da una mano prendendo il suo cappuccino
“Grazie, almeno ho evitato di far danni facendo cadere tutto.. ah e ti ho preso anche un muffin al cioccolato”
“ Aaaw grazieee ciccia.. Non c’è di che, sapendo come sei ho preferito evitare che rovesciassi qualcosa” Ride e poi continua
“ Ho visto che stavi parlando con un ragazzo, lo conoscevi o lo hai incontrato li per caso?”
“Come hai fatto a vedere?  Ma non fa niente in che modo.. Comunque no , mi è venuto addosso accidentalmente perché a quanto pare era di corsa e mi ha chiesto scusa e poi è scappato via a quanto pare”
“Ah cioè solo questo? Io pensavo ben altro, cioè che stavate conversando non che “Oddio scusa, addio” che razza di personaggio. E’ meglio che mi beva il mio cappuccino e mangio il muffin” e iniziamo a ride tutte e due, specialmente per il modo in cui Charlie ha detto la cosa e rimaniamo li belle tranquille, a bere le nostre bevande calde e a mangiare il muffin.
Tra una chiacchiere e l’altra il tempo è volato, tanto che hanno  chiamato il nostro volo, ci alziamo dal tavolo, prendiamo le nostre valigie e andiamo a fare il check-in.
Facciamo il check-in mostriamo i nostri passaporti per i vari controlli e intanto mettiamo le nostre valige sul nastro trasportatore per farle imbarcare.
Dopo di che ci dirigiamo verso il metal detector dove facciamo ulteriori controlli, infine andiamo al Gate e ci sediamo per aspettare d'imbarcarci.
 Siamo sedute da venti minuti  che aspettiamo che chiamano il nostro volo per poterci finalmente imbarcare, io sono molto agitata nel mentre, soffrendo di vertigini ogni volta che prendo un aereo sono sempre abbastanza agitata e infatti continuo a muovere la gamba
“Ellie vuoi stare tranquilla, non è la prima volta che prendiamo un aereo”
“Si lo so Charlie, ma non è mai rassicurante per me visto che soffro di vertigini, anche se volessi non ci riesco a star tranquilla” alzandomi e faccio avanti e indietro
“Si lo so, ma non serve a niente farsi prendere dal panico e soprattutto fare avanti e indietro”
“Si lo so, ma le paure dell’aereo che precipita è sempre fissa in testa, sai com’è” dico facendo corna e rimettendomi a sedere
“Facciamo una serie di corna che non finiscano più, e poi devi stare tranquilla, se no io prendo e me ne torno a casa se non ti dai una calmata– dice sotto forma di ricatto – e poi non è la prima volta che lo prendiamo  ed è sempre andato, quindi stai tranquilla per favore” dice prendendomi e abbracciandomi
“No tu non vai da nessuna parte e io mi do una calmata che è meglio... Grazie comunque” le rispondo posando la mia testa sulla spalla, guardando poi gli aerei che decollano.
Dopo altri venti minuti, finalmente chiamano il nostro volo, ci alziamo e andiamo ad imbarcarci, attraversiamo il corridoio mostrando i biglietti e ci andiamo a sedere ai nostri posti.
Scorriamo piano piano i vari posti per trovare il 70-71 fino a trovarli
“Finestrino o corridoio?” domando a Charlie
“Finestrino, tu ti becchi il corridoio sta volta”
“Pff, al ritorno mi ci metto io vicino al finestrino però” detto ciò ci sediamo e ci sistemiamo in tal modo da essere anche comode, intanto la hostess dal microfono pronuncia
“Tra pochi minuti, l’aereo decollerà, per favore allacciate le cinture di sicurezza” e così facciamo e non passano nemmeno dei minuti che l’aereo inizia a decollare.
L’ansia mi sta salendo, Charlie lo nota e mi prende una mano senza lasciarla e inizio a tranquillizzarmi.
Meno male che c’è lei sennò non saprei come fare, piano piano l’aereo inizia a salire sempre di più fino a far vedere un certo distacco dalla terra.
Dopo un bel paio di minuti ed essermi tranquillizzata, Charlie mi lascia la mano per prendere la borse e porgermi la bottiglia d’acqua e ne bevo un po’, intanto lei ne approfitta anche per prendere il libro che ha iniziato a leggere ‘Un regalo da Tiffany ’ di Melissa Hill.
Io dopo aver bevuto e chiuso l’acqua controllando che sia chiusa bene girandola verso il basso, prendo la mia borsa e la metto dentro per prendere poi le cuffie, le inserisco nel jack e poi vado sulla palylist del telefono, inserisco riproduzione casuale e mi parte Burn It Down dei Linkin Park, appoggio la testa sulla spalla di Charlie e sarà il sonno e la stanchezza che mi addormento.
Sento la voce di Charlie che mi chiama “Ellie.. Ellie, svegliati” non so se sto sognando o meno ma Charlie mi sta strattonando per svegliarmi
“Che succede? STIAMO PRECIPITANDO??!! LO SAPEVOO, FATEMI SCENDEREE” dico in preda al panico e Charlie intanto ride di gusto
“Ma tu sei fusa di brutto, dio non facevo una risata così da un sacco di tempo – e continua a ridere – Comunque no non stiamo precipitando siamo solo arrivate a Londra dopo 13 ore di volo che dobbiamo fare lo scalo” ride ancora di più
“Io prima o poi ci lascio le penne lo so, mi hai fatto morire, pensavo fosse successo qualcosa per avermi strattonato così” e inizio a ridere anche io e il cuore a momenti mi parte anche fuori dal petto.
Prendo la mia borsa e tiro fuori l’acqua e ne bevo un po’ e la rimetto via, nel frattempo l’aereo è atterrato, prendiamo le nostre borse, scendiamo e ci dirigiamo per prendere l’altro.
Raggiunto l’altro aereo, facciamo il controllo del passaporto e saliamo,  per fortuna mancano solo tre ore prima di arrivare a Belfast e andare in hotel a sistemarci e magari riposare su un letto decente e andare poi a fare qualche cosa.
Sull’aereo ci mettiamo sedute ai nostri rispettivi posti 94 e 95, ci allacciamo le cinture, Charlie prende di nuovo il libro e io le cuffie.
Nel mentre inizio a scattare anche foto per immortalare il viaggio in aereo, facciamo facce buffe, sorridenti, terrorizzate e molte altre, non mi sono nemmeno accorta che l’aero è decollato.
Quando me ne accorgo decido di fare alcune foto del panorama che si vede dal finestrino, insieme a anche a una mia e di Charlie che lo indichiamo sorprese.
Poco dopo Charlie chiude il libro e lo mette via dandomi una gomitata, tirando via una cuffia per sentire che ha da dire
“Mi dai una cuffia? Non mi va più di leggere” così prendo una cuffia e lei la mette all’orecchio e iniziamo ad ascoltare la musica insieme, come canzone che è iniziata da un po’ è Smell Like Teen Spirit dei Nirvana, e ogni volta che parte il ritornello sia io che lei teniamo il tempo con i piedi e picchiettiamo le mani sulle cosce, e a bassa voce cantiamo, a volte gesticoliamo anche.
Probabilmente le persone che abbiamo vicino a noi nei posti opposti ci avranno scambiate per pazze, ma poco importa, continuiamo ad ascoltare la canzone fino a quando non finisce.
Piuttosto che scegliere ogni volta una canzone metto la riproduzione casuale cosicché siamo a posto per le poche ore di volo prima di arrivare a Belfast.
Dopo un’ora circa, Charlie si addormenta, così abbasso il volume della musica per non disturbarla per le prossime due ore che ci restano. E’ abbastanza stanca per essersi addormentata di sasso, io non avendo sonno, continuo ad ascoltare la musica e a pincionare con il telefono a volte.
Le due ore passano in fretta, tanto che annunciano di allacciare le cinture di sicurezza per l’atterraggio, piano piano strattono Charlie, la quale si sveglia, e mezza addormentata le dico di allacciarsi la cintura di sicurezza che a breve saremmo atterrate.
Pochi minuti dopo, l’aereo atterra, ci slacciamo la cintura di sicurezza, recuperiamo le nostre borse e quant’altro e in fila indiana scendiamo dall’aereo.
Dopo la nostra uscita, percorriamo il corridoio che ci porta al nastro trasportatore per recuperare le nostre valigie.
Attendiamo li per un paio di minuti fino a quando, non compaiono le nostre, le prendiamo e ci dirigiamo all’uscita dell’aeroporto.
Fuori, ci dirigiamo verso il taxi, carichiamo le valigie e saliamo definitivamente, Charlie da il nome dell’hotel al taxista che mette in moto e parte.
Il tragitto fino a metà strada sembra essere abbastanza tranquillo, a volte ci appisoliamo, ma è anche abbastanza normale essendo sotto jet leg anche, e a svegliarci a volte sono i dossi che il taxista prende con un filo più di velocità.
Di punto in bianco, ci fermiamo  da che sono con la testa appoggiata al finestrino la tiro su per vedere cosa sta succedendo.
Siamo fermi nel traffico e a giudicare non scorrerà facilmente.
Charlie si è addormentata  quindi non la sveglio fino a quando non siamo arrivate in hotel, prendo le cuffie e le attacco al telefono  inizio a far partire la riproduzione casuale mio telefono mettendomi a guardare fuori dal finestrino... dopo un po’ il traffico sgorga e iniziamo a muoverci di nuovo.
Finalmente, siamo arrivate al nostro hotel; delicatamente sveglio Charlie, la quale si sveglia stropicciandosi gli occhi e leggermente spaesata, rimanendo ferma per riprendersi un attimo dall’essersi svegliata.
Io intanto scendo e tiro giù le valigie, con l’aiuto del taxista, la portiera di Charlie si apre e scende venendo a recuperare la sua valigia e rimanendo li ferma, mentre io pago il taxista e lo salutiamo.
Come hotel è molto ampio e alto, con so quanti piani perché non mi soffermo a contarli, percorriamo il pezzo di stradina che ci separa dall’entrata ed apriamo la porta.
Aperta la porta, sono la prima ad entrare, seguita da Charlie che si lascia la porta alle spalle, percorriamo la hall per arrivare reception
“Buongiorno, avevo chiamato qualche settimana fa a nome di Allison Smith” dico, nel frattempo il ragazzo apre il registro delle prenotazioni e inizia a scorrere l’indice fino ad arrivare al mio nome
“Camera matrimoniale per due giusto?- io accenno a un si- camera 473” ci risponde dandoci le chiavi, che prende Charlie mentre io gli do i miei documenti che poi mi restituisce.
Andiamo verso l’ascensore, attendiamo che arrivi, arrivato entriamo trascinando le valigie.
Arrivate al nostro piano, usciamo dall’ascensore, andiamo verso la nostra camera; davanti alla porta, prendo la chiave magnetica e apro ed entriamo.
La stanza è bellissima, ha un letto matrimoniale con due comodoni a entrambi i lati con sopra delle abatjour e in quello a destra oltre ad essa anche il telefono, c'è una poltrona nell’angolo vicino alla finestra, di colore rosso con dietro una lampada.
Uno specchio gigante davanti al letto, una scrivania con un’altra abatjour, il televisore  e una cassettiera e l’armadio.
Ringraziamo il ragazzo che ci ha accompagnato alla stanza, chiudiamo la porta e iniziamo a sistemarci. Charlie prende il lato di fianco alla finestra, mentre io quello opposto e ci sdraiamo per un paio di minuti
“Devo dire che come posto non è affatto male, il ragazzo al reception è stato anche molto cordiale e carino” dico
“Si è vero è stato molto gentile, speriamo di trovarci bene” risponde Charlie facendo uno sbadiglio.
Mezze addormentate iniziamo a svuotare le valigie mettendo tutto nell’armadio e nei cassetti, lasciando fuori i vestiti per domani e il pigiama per dopo.
A turno andiamo in bagno per fare la doccia per rinfrescarci un attimo, visto le varie ore di volo ci vuole proprio
“Che dici servizio in camera o ristorante dell’hotel stasera?” domando
“Andiamo giù al ristorante e quando abbiamo finito torniamo in camera, che di sicuro appena tocchiamo il cuscino ci addormentiamo”
“Va bene... beh di sicuro e domani sarà una lunga lunghissima giornata poco ma sicuro” dico buttandomi sul letto e lei anche.
Prendo il telecomando e accendo la Tv per tenerci sveglie visto che è pomeriggio.
Ma non aiuta molto, mi sto per addormentare e Charlie mi da una piccola gomitata per svegliarmi, bisogna trovare qualcosa per tenerci sveglie.
Prendo la macchina fotografica e iniziamo a fare foto, almeno sappiamo che ci avrebbe occupato del tempo e ci avrebbe anche tenute sveglie.. finito con le foto guardiamo un po’ i social giusto per passare il tempo ma ci stanchiamo.
Mi viene in mente che ho portato dietro le carte da scala 40 e iniziamo a giocare.
Siamo prese a giocare che non ci siamo accorte che si sono fatte le 20 così smettiamo, riordiniamo e scendiamo di sotto al ristorante.
Scendiamo le tre rampe di scale ed entriamo ci sediamo a uno dei tanti tavoli prendendo il menù in mano ed arriva il cameriere
“Buonasera, avete già scelto?”
“Buonasera, si.. delle scaloppine e delle patate lesse.. e da bere dell’acqua naturale”
“Per me lo stesso grazie” dico ... mentre il cameriere porta la comanda in cucina e tornando a portarci l’acqua.
Torna dopo una ventina di minuti con la nostra cena dove lo ringraziamo e iniziamo a mangiare.
Finito di cenare, ci alziamo e torniamo in camera.
Di nuovo in camera, ci andiamo a lavare i denti e poi ci mettiamo il pigiama sdraiandoci poi sul letto sotto le coperte.
Charlie prende il telecomando e accende la Tv, giustamente non vogliamo fare come le galline che vanno a letto alle 21, mettendo su cinema dove stava iniziando un film.
Io intanto ho impostato la sveglia per domani mattina.
Iniziamo a guardare questo film ma non per molto gli occhi continuano a chiudersi da soli a tutti e due, così spengo la tv e ci mettiamo a dormire
“Notte Charlie”
“Notte Ellie” e morfeo ci ha preso con lui.



*Eccomi sono ritornata con un'altra storia sui nostri cari e amati Mars.. Spero che vi possa piacere come l'altra, ringrazio la mia migliore amica per avermi dato una mano con idee e correzzione anche love u <3
Che dire buona lettura e al prossimo capitolo belli ;) *

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Capitolo 5
*** Belfast ***


L’indomani mattina la sveglia suona, io mezza addormentata cerco a vuoto il telefono per spegnerla.
Una volta trovato la spengo, vedo se Charlie è sveglia ma sta ancora dormendo così a sua insaputa prendo il telefono e le scatto delle foto mentre dorme, poi per svegliarla del tutto le faccio il solletico al naso e inizia a muoverlo così continuo fino a quando non si sveglia del tutto
“Buongiorno mostro” e mi guarda e in men che non si dica mi salta addosso con un sacco di patate “Buongiorno a te vipera a cui piace dar fastidio mentre una persona dorme” e inizia a farmi il solletico e inizio a muovermi
“Basta ti presto Charlie non lo farò più” continuando a ridere
“Seee tu che non lo fai più ci credo si” dice ridendo anche lei per poi smettere
“Beh si effettivamente è poco credibile”
“Esatto fin troppo poco credibile... su va è meglio prepararci che dobbiamo andare” così si alza di dosso e dal letto e io lo stesso, andiamo in bagno per lavarci faccia e i denti e poi vestirci.
Una volta pronte, prendiamo le nostre borse ed usciamo dalla stanza e prendiamo l’ascensore per arrivare al bar giù e fare colazione, finalmente berrò del caffè.
Finito di fare colazione usciamo dall’hotel, prendiamo di nuovo un taxi che ci porta a Belfast.
Arrivate a Belfast, scendiamo dal taxi e iniziamo finalmente a visitare la città.
“Che ne dici se andassimo a prendere un caffè che ne ho bisogno, prima di continuare il giro turistico? Almeno da sederci un secondo che ho i piedi che sono un po’ indolenziti” domando a Charlie girandomi verso di lei
“Direi che è un’ottima idea, io magari prendo un caffè freddo invece... Eh si non vedo l’ora di sedermi anche io, ho i piedi che chiedono aiuto” risponde ridendo
“ C’è uno Starbucks qui vicino – dice Charlie alzandosi – dai su alzati che andiamo” prendendomi per le mani mi tira su e ci incamminiamo per andare li.
Giriamo vicoli, stradine perdendoci anche alcune volte, ma alla fine siamo arrivate ed entriamo.
Non c’è nemmeno tanta fila, si e no tre – quattro persone, per fortuna così aspettiamo in fila in nostro turno.
La fila da quando siamo arrivate è leggermente aumentata e quelli davanti a noi sono più indecisi di quando sono entrati probabilmente che ci hanno impiegato secoli per ordinare alla fine due cappuccini freddi, finalmente tocca a noi
“Buon pomeriggio ragazze, ditemi pure”
“Salve, allora per me un caffè grande e per lei un caffè freddo medio per favore”
“Basta così? – e io faccio cenno di si con la testa- sono £ 15 sterline” apro la borsa, prendo il portafoglio, lo apro e tiro i soldi e glieli pongo, nel frattempo lui stascrivendo i nostri nomi sui bicchieri che poi ci pone e che prende Charlie mentre io metto via il resto che poi mi ha dato
“Bene ora dove ci sediamo? E’ praticamente tutto pieno” mi domanda Charlie
“Beh direi li.. Quella coppia se ne sta andando” ci facciamo strada e andiamo a sederci al tavolo
“Finalmente sedute, non ne potevo più di stare in piedi, i piedi mi chiedevano pietà” dico
“A chi lo dici, penso che rimaniamo qui per un bel paio di minuti... A proposito, fa vedere le foto che hai fatto che sono curiosa” con cura mi tolgo la macchina fotografica dal collo e gliela pongo in modo che può vedere le foto.
“Alcune foto non si possono vedere per quanto facciano ridere.. ma sono stupende lo stesso, e a proposito di foto, ne faccio una così la posto” ridandomi la macchina fotografica, prende il suo telefono e fa la foto ai nostri caffè e la posta su Instagram
“Visto che hai il telefono sotto mano, puoi andare su Maps e vedere quanto dista il Botanic Garden da qui?”
“Si, certo.. Aspetta” così chiude Instagram e apre Maps
“Allora da qui sono esattamente 9 minuti a piedi.. ma direi che prima di alzare il culo da qui ci stiamo ancora un po’... Mi sta piacendo davvero tanto Belfast, è molto bella e ci sono un sacco di cose da fare e visitare!” esclama Charlie
“Si non posso darti torto... È stupenda e poi c’è tanta di quell’arte in questa città, per non parlare dei giardini botanici che ci sono, quello che andremo a vedere dopo è enorme e da quello che ho letto e visto su Google dev’essere si stupendo”
Passa una bella mezz’ora e abbiamo anche parlato di tutto e di più
“Bene direi che possiamo anche andare, se no non ci sbrighiamo più a vedere il Garden e io ora sono curiosa di vederlo” dice Charlie, così ci alziamo dal tavolo prendendo le borse, percorriamo quel piccolo tratto per arrivare alla porta dove l’apriamo e usciamo, incamminandoci per andare al Garden.
Giriamo varie vie, chiediamo anche indicazioni alle persone perché ci siamo perse di nuovo.
Le vie sembrano tutte uguali, invece di impiegarci 9 minuti c’è ne abbiamo impiegate bensì il doppio.
Arrivate davanti al cancello, lo varchiamo e siamo dentro.
Rimaniamo stupite.
Ci sono un sacco di fiori ovunque, dalle margherite, alle peonie, ai tulipani, ai girasoli, alle rose ecc, e un sacco di prati dove in essi ci sono anche delle serre molto grandi e ampie con delle aiuole con vari tipi di fiori e delle panchine sparse un po’ovunque, dove potersi sedere.
Iniziamo a girare per vedere tutti i vari tipi di fiori, prendo la macchina fotografica e inizio a fotografare qualsiasi fiori guardiamo.
E’ stupendo, i fiori che ci sono lì lo sono altrettanto.
C’è un profumo immenso, ogni profumo si mischia ad un altro nell’aria, decidiamo di fermarci a vedere le rose, così inizio a fare un paio di foto
“Charlie mettiti li e annusa una rosa, che ti faccio una foto” e così fa.
Gliene scatto un paio per poi fargliele vedere, poco dopo due ragazzi si avvicinano a noi, uno si mette di fianco a Charlie e rivolgendosi a lei
“Le rose sono il simbolo dell’amore, passione, gelosia e tradimento, l’amore a prima vista di una persona verso un’altra... Scusa, probabilmente non te fregherà più di tanto ma le rose sono il mio fiore preferito e poi ho notato il tuo tatuaggio sul polso”
Io nel frattempo ho riconosciuto la persona con cui sta avendo una conversazione, ma non voglio rovinarle la sorpresa e non dico niente e cerco di mantenere la calma
“Diciamo che ho imparato qualcosa in più... Si a quel tatuaggio sono molto affezionata, rappresenta il mio gruppo preferito e il componente a cui sono più legata diciamo” e nel frattempo alza lo sguardo e rimane di sasso a momenti potrebbe avere un collasso, ma riesce a mantenere la calma e diventa leggermente rossa in faccia
“Mi piacerebbe proprio conoscere questo gruppo e il membro a cui sei affezionata.. magari se hai voglia puoi descriverlo, magari lo conosco -ride- comunque a parte questo, da quanto tempo segui noi e la nostra musica?”
“Eeehm, beh sarei curiosa anche io ma lo sto guardando in questo momento direi – ride e diventa leggermente ancora più rossa dall’imbarazzo, così prendo e senza che nessuno dei due se ne accorga scatto foto e ne faccio un bel po’- comunque vi seguo da ben 8 anni, la vostra musica mi ha subito colpito e di conseguenza anche voi, mi avete incoraggiata a fare quello che mi piaceva di fare ed è diventato poi il mio lavoro, con i vostri insegnamenti sono riuscita a superare molte cose, ho anche conosciuto moltissima gente tra cui quest’essere di fianco a me, che è anche lei Echelon ed è la mia migliore amica e compagna d’avventure”
“Piacere Allison” intervengo così dal nulla
“ Sono contento che abbiamo avuto quest’effetto su di te e su molte persone, ci mettiamo anima e corpo in quello che facciamo, se parlo per me, metto e anima e corpo quando suono, per me suonare è un modo per dire ciò che provo, scarico adrenalina, la musica ha sempre fatto parte di me, ed è quella parte di cui avrò sempre bisogno finché vivrò, è stata un’ancora di salvezza.. Ma tornado a noi, sono contento che i miei, insieme agli insegnamenti di tutti noi, ti abbiano aiutata ad affrontare un sacco di cose e realizzare quello che ora è il tuo lavoro, che a proposito è?”
“Sentire queste cose dal vivo fa un effetto che nemmeno io so spiegare al momento, cioè io amo il modo in cui suoni, mi porta sempre in un mondo parallelo e rimango li estasiata da tanta bellezza e diversità nel suonare... comunque io sono una stilista emergente”
“Uh grazie per il complimento è sempre bello sentir dire che quello che faccio è ben accetto.. Spero che le cose andranno bene e tienimi da conto come modello.. È stato bello parlare con  te dal nome sconosciuto ma che vorrei tanto sapere”
“Si è stato un piacere, eh posso abbracciarti? Comunque io mi chiamo Charlotte, ma tutti mi chiamano Charlie”
“Certo che puoi - – e nel momento che lo abbraccia finisco di parlare con Antoine e scatto un’altra foto- piacere mio Shannon ma questo lo sapevi già e lui è Antoine ma sapevate già anche questo.. Ora dobbiamo proprio andare, grazie per la chiacchierata è stato bello parlare” dice guardandola negli occhi
“Lo è stato anche per me.. Buona continuazione a presto”
“Ciaoo ragazzi” dico io per essere gentile
“ Bene penso che se non sei collassata nell’ultima mezz’ora mi collassi tra poco”
“Oddio io che ho parlato con Shannon Leto senza morire ho bisogno di aria”
“Hey Charlie – lei si gira e lui ritorna verso di noi- stasera suoniamo allo StiffKitten se vi va di venire”
“Certo, molto volentieri.. A stasera allora”
“ A stasera” risponde lui tornando da Antoine e allontanandosi piano piano
“Bene direi che ora andiamo a fare shopping per stasera!!” esclama Charlie prendendomi per un braccio e trascinandomi di corsa all’uscita
“Si ma vai con calma che a momenti cado” dico ridendo, e camminando di corsa arriviamo all’uscita.
Chiamiamo un taxi che ci porti in centro per iniziare lo shopping.
Arrivate in centro, facciamo metà per il taxi e scendiamo.
Iniziamo a camminare, ci guardiamo intorno per vedere in quali negozi possiamo entrare per iniziare; decidiamo poi di entrare a Bershka, iniziamo a tirare fuori vestiti su vestiti tutte e due e andiamo a provarli in camerino.
In camerino ognuno entra nel suo
“Sei pronta? Al mio tre usciamo... Uno... Due... Tre!” esclamo e di colpo usciamo ci guardiamo e scoppiamo a ridere.
Abbiamo preso vestiti improponibili per entrambe da provarci, lo facciamo la maggior parte delle volte che andiamo a fare Shopping
“Beh direi – continuando a ridere- che questo vestito ti sta d’incanto proprio!” esclama Charlie
“Ma sai che, penso lo stesso anche del tuo vestito, cioè è proprio fatto su misura direi” concludo e continuiamo a ridere
“Su forza vediamo gli altri, anche perché non abbiamo molto tempo se dobbiamo andare li stasera” dice Charlie tornando seria, così prendiamo e ci andiamo a cambiare.. Man mano che ci proviamo i vestiti decidiamo cosa prendere o meno.
Finito di provare i capiti, io decido di tenere una gonna di pelle nera e una camicia, mentre Charlie un vestito e un paio di boyfriend, il resto lo lasciamo li appoggiato su un banco insieme ai vestiti degli altri clienti che non hanno acquistato e ci dirigiamo alla cassa.
Per fortuna che non c’era fila così facciamo in fretta entrambi per pagare.
Una volta che abbiamo pagato, ringraziamo, salutiamo ed usciamo, in cerca di altri negozi.
Passiamo a rassegna di un bel paio di negozio, tra i quali Terranova, Tezenis, Zara e molti altri, l’ultimo che ci manca è H&M, magari li riusciamo a trovare ciò che cerchiamo
“Bene speriamo di trovare qualcosa per stasera almeno” dice Charlie
“Lo spero anche io, perché i miei piedi ne stanno risentendo e ho bisogno di un caffè se solo ci fosse tempo, ma lo prenderò in Hotel” rispondo ed entriamo.
Dentro, ci guardiamo un attimo in giro; giriamo per i vari reparti per vedere qualcosa che ci interessa... Io ho trovato un vestito che non è niente male, così vado a provarlo per vedere come mi sta, mentre Charlie si sofferma a vedere delle tute intere.
In camerino, appendo il vestito e inizio a togliere i vestiti che ho addosso per provare poi esso... Una volta indossato, mi guardo allo specchio per vedere come mi sta e non mi sta così male... A un certo punto, sento la voce di Charlie
“Ellie sei qui?”
“Si sono qui, mi stavo provando un vestito, tu hai trovato qualcosa?” le domando
“Si e lo sto andando a provare, aspettami qui fuori però, non svanire nel nulla come poco fa che poi devo venire in cerca per trovarti”
“Tzè, avevo visto che eri indaffarata per trovare qualcosa e non volevo disturbarti... Comunque non preoccuparti ti aspetto qui fuori” le rispondo e sento la porta del suo camerino chiudersi e io esco dal mio e aspetto.
Dopo una decina di minuti esce
“Beh, hai trovato quello che cercavi?” domando
“Si si e diciamo che è azzeccato, tu?”
“Si si anche io”
“Bene allora possiamo andare a pagare e tornare in hotel, così ti prendi anche il tuo amato caffè e poi si va di corsa a prepararsi” detto ciò, prendiamo e andiamo alle casse dove troviamo un po’ di coda e attendiamo il nostro turno.
Passano un paio di persone e finalmente tocca a me, prendo il vestito e lo poso sul tavolo, il ragazzo toglie l’antitaccheggio e passa il prezzo $34, così prendo e dal portafoglio tiro fuori i soldi e glieli pongo e lui mi da il resto; poi tocca a Charlie che fa lo stesso e usciamo.
Chiamiamo un taxi, il quale ci porta al nostro hotel.
Scese dal taxi, ci dirigiamo verso l’entrata, Charlie, essendo davanti a me apre la porta ed entra e io subito dopo di lei
“Allora facciamo che tu, vai al bar e ti prendi il caffè se no ti addormenti come pochi, e io prendo e vado a farmi una bella doccia bollente così, poi la fai tu e non devi aspettare 5789 anni per farla”
“Va bene.. Si appunto, almeno ci avvantaggiamo anche un po’.. Allora io vado di qui e tu di sopra, a dopo gioia” e così io vado verso il bar e lei sale le scale.
Arrivata al bar, mi siedo su uno dei tanti sgabelli che ci sono li sotto al bancone
“Buonasera, cosa le posso servire?”
“Buonasera, per favore dammi pure del tu... Comunque volevo un buon caffè..”
“E caffè sia.. Giornata pesante?”
“Grazie... Abbastanza, tra le varie visite e lo shopping, non mi sento più i piedi e se non prendo questo caffè, c’è il rischio che mi addormento, ancora prima di salire le scale”
“Eh di che.. beh immagino specialmente per lo shopping, anche perché poi per i posti ne vale la pena camminare tantissimo e avere i piedi doloranti”
“Beeeeh diciamo di si, cioè niente da dire sui posti – intanto mi porge il caffè – perché sono stupendi, ma i miei poveri piedi ne risento”
“Touchè..  Avete visto l’giardino botanico?”
“Sisi l’abbiamo visto.. Anzi è stato l’ultima cosa prima dello shopping che abbiamo visto, è veramente bellissimo, un posto veramente magico”
“Eh si, lo è.. è uno dei posti più belli da visitare qui a Belfast”
“Si lo è.. Comunque è meglio che vada, se no faccio tardi.. Grazie per la chiacchierata e per il caffè”
“Figurati, anzi buona serata”
“Altrettanto” dico alzandomi dallo sgabello e andando verso l’ascensore.
Ho un male ai piedi che le scale sono proprio l’ultima soluzione che possa prendere; per fortuna lo trovo vuoto, entro, schiaccio il piano e le porte si chiudono e l’ascensore inizia a salire.
L’ascensore si ferma , le porte si aprono ed esco.
Percorro il corridoio, fino ad arrivare davanti alla porta della stanza, busso sperando che Charlie abbia già finito di farsi la doccia, busso di nuovo e aspetto, poco dopo la porta si apre e mi ritrovo Charlie con una sottospecie di turbante in testa che le raccoglie i capelli bagnati
“Alla buon ora... ma come mai sei in tuta?”
“ Dovrei dirlo io, tra minimo tre ore dobbiamo uscire... Poi ho su la tuta perché, per ora voglio rimanere comoda” io intanto entro chiudendo la porta alle mie spalle
“Si lo so, ho perso la condizione del tempo.. mi sono messa a parlare giù al bar.. visto che non abbiamo molto tempo, è meglio se vado a farmi la doccia.. così tu ti prepari”
“Direi che è un’ottima idea tesoro” così prendo e vado verso il bagno ed entro.
Faccio scorrere l’acqua calda, intanto mi inizio a togliere i vestiti di dosso, e mi fiondo sotto il getto dell’acqua calda, il getto bollente riesce a rilassarmi tanto che a momenti mi potrei anche addormentare.
Inizio a insaponarmi i capelli con lo shampoo per beh due volte, faccio poi lo stesso con il balsamo e infine prendo la spugna e inizio a insaponarmi il corpo per poi risciacquarmi.
Dopo essermi risciacquata, prendo l’asciugamano li di fianco e me lo avvolgo intorno al corpo, poi prendo quello più piccolo e ci raccolgo i capelli ed esco.
Vado verso il mobile e prendo il mio intimo, apro l’anta dell’armadio e prendo una maglia lunga e torno in bagno, mi tolgo l’asciugamano e inizio ad asciugarmi un po’ e mettere poi l’intimo preso e mettermi la maglia e riordinando un attimo e così poi mi asciugo i capelli.
Finito ciò esco.
Di nuovo in stanza, vedo che Charlie sta iniziando a truccarsi, nel frattempo vado a prendere la borsa contenente il mio vestito e mi cade l’occhio sul vestito di Charlie che è steso sul letto
“Ma è un vestito stupendo” dico-
E’ una tuta intera corta di color aragosta, con le maniche a tre quarti e una scollatura lungo il seno
“Grazie mille, appena l’ho visto non ho potuto fare a meno di prenderlo per stasera”
“ Hai fatto più che bene, è stato un buon acquisto”.
Intanto, tiro fuori il mio vestito dal sacchetto, tiro via la maglia lunga che indosso e al suo posto mi metto il vestito appena comprato.
E’ di color nero, con una scollatura a cuore  con una fascia che si lega al collo per sorreggere il vestito che arriva al ginocchio.
Dopo essermi vestita chiedo l’aiuto a Charlie per sistemarmi i capelli visto che, lei essendo una macchinetta, è già quasi che bel pronta.
“Allora miss universo come li vuole i capelli?”
“Direi che si potrebbe provare con i boccoli”
“Ogni suo desiderio è un ordine”
“Ma piantala scema!” così ridendo inizia
Piano piano, prende diverse ciocche di capelli e li gira intorno alla piastra per i boccoli, e fa così anche con altre ciocche
“Mamma mia, ma quanti capelli hai, sembra che non finiscono più”
“Eeehm, direi un bel po’, ma è rilassante quando qualcuno me li fa.. Quiiindi continua” dico facendo spallucce e alzando gli occhi
“Oooh lo so bene, è già tanto se non ti sei ancora addormentata conoscendoti” e continua a far boccoli.
Dopo un’infinità di tempo, finalmente i miei capelli sono pronti e vado a vedermi allo specchio
“Beh.. come ti sembrano? Ti piacciono?”
“Mmm..” la tengo sulle spine, guardandola allo specchio
“Mmm cosa”
“Mmm, ecco..”
“Ecco cosa, ma ti vuoi muovere a dirmi come ti sembrano” e mette le braccia conserte e picchietta le dita
“Ecco, semplicemente... Semplicemente li adori, ti sono usciti veramente bene.. Grazieee” le dico andandola ad abbracciare
“Prima o poi, ci rimango secca quando fai così, ne sono sempre più convinta.. comunque prego vipera, però ora truccati così poi possiamo anche andare”
“Beh se è per quello, quando mi fai prendere colpi per me vale lo stesso tzè.. Ora si mi trucco così possiamo andare, e per di più siamo anche un filo in anticipo” mentre prendo la trousse dei trucchi
“Beh a dirla tutta un orario preciso non c’è l’ha dato.. ma è sempre meglio fare un’entrata di scena” e io inizio a ridere finendo di mettermi il fondotinta e poi la matita
“Mi fai morire giuro, quando te ne esci così”  prendendo il mascara e mettendolo su e infine prendo il rossetto e metto anche quello.. et voilà sono pronta
“Beh lo so cara.. bene ora che sei pronta e bellissima, possiamo si andare”
“Si ora che sono pronta possiamo andare... e per dirla tutta sei bellissima anche tu, e lui ci rimane secco appena ti vede.. Bastava vedere oggi pomeriggio, ti stava mangiando con gli occhi mentre parlavate” e automaticamente diventa rossa
“Forse è decisamente meglio andare!” esclama, prendiamo le nostre borse e la chiave della stanza ed usciamo; percorriamo il corridoio fino ad arrivare all’ascensore e salirci sopra e scendere al piano terra.
Arrivate al piano terra, l’ascensore si apre e noi usciamo, attraversiamo la hall Charlie va avanti e si ferma alla porta, mentre io mi fermo alla reception e do le chiavi della stanza e raggiungo Charlie che nel mentre poi ha aperto la porta e usciamo pronte per la serata  e il taxi è già fuori che ci aspetta.
Saliamo e ci dirigiamo in centro.
Durante il tragitto siamo abbastanza nervose, io perché in una discoteca non ci metto piede più di tanto, lei perché avrebbe rivisto Shannon e non si è mai tranquilli quando vedi il tuo idolo, specialmente se ti invita nel posto dove suona
“Stai tranquilla” le dico prendendole la mano
“Fosse facile Ellie..”
“Lo so, non lo è per niente se mi trovassi davanti Jared probabilmente nemmeno due nano secondi e collasso... Ma se non mi sei morta oggi che ce l’avevi a due centimetri da te, stasera andrà alla grande”
“Mmh.. forse e dico forse hai ragione”
“Ecco.. pensa piuttosto che ti divertirai” e si mette a ridere, nel frattempo siamo arrivate nel posto che ci avevano detto, paghiamo la corsa e scendiamo
“Bene CI SIAMO” sottolinea lei
“Si sente fin da qui la musica, rimani tranquilla pensa che ora ti scateni piuttosto” dico e prendendola per la mano la trascino dentro.
Nemmeno il tempo di varcare le porte, e vediamo che c’è un sacco di gente che sta saltando, bevendo e addirittura cantando.
Io sono“more like spaesata”, così decidiamo di prendere e farci strada tra spintoni e gente che ti viene addosso senza fare apposta, cercando di arrivare almeno sotto la console o quasi.
Io mi guardo in giro e per quel poco che riesco a vedere come posto non è affatto niente male, alla mia destra c’è il bar con un bancone bello lungo e delle sedie, una zona dove ci sono dei divanetti anche attaccati al muro, Charlie si guarda intorno per vedere se beccava magari Shannon o addirittura Antoine ma per il momento nulla.
Quando una mano prende quella di Charlie che la trascina e vengo trascinata anche io con essa da qualcuno che ci fa strada, fino ad arrivare sotto la console
“Ma sei matto a prendermi così dal nulla? Ci hai anzi, mi correggo, visto che era la mia di mano, fatto prendere uno spavento, che a momenti se ne avevo la possibilità facevo retro fronte”
“Beh scusami, ma da qui sopra eravate come dire un po’ spaesate quindi era l’unica soluzione.. e sono contento che sei cioè siete venute stasera”
“ In effetti non hai tutti i torti, ma lo stesso non farlo così all’improvviso anche perché ci rimetto i miei anni.. E si siamo qui come avevamo promesso perché... Mantengo sempre le promesse” dice avvicinandosi di più a  lui per concludere la frase
“Direi che è ottimo se le mantieni, e lasciatelo dire, vestita così sei uno schianto decisamente!” dice diventando rosso come un peperone e lei idem
“Eeehm ok cioè grazie anche tu...”
Io da dietro rido nel vedere entrambi che sono nel bel mezzo dell’imbarazzo e per di più sto facendo il terzo in comodo tzè
“Solo che c’è Antoine che ti sta facendo gesto di salire sul palco, forse dovresti andare” continua poi Charlie
“Oddio nemmeno mi ero reso conto, vado ma voi non sparite e buon divertimento” dice con un pizzico di malizia guardando specialmente Charlie e sale sul palco.
Quando Shannon sale sul palco, la musica parte a tutto volume e si spengono anche le luci.
Antoine in console mixa musica di vario genere, mentre Shannon da il meglio si se alla batteria, seguendo il ritmo che gli dà il suo amico.
Noi rimaniamo li ferme imbambolate, vedendo tutti gli altri che si muovono e ballano come non mai. Sembrano tutti a loro agio come se avessero la possibilità di essere lì tutti i giorni, ad ammirare e sentire questa meraviglia.
Seriamente noi siamo ferme in prima fila imbarazzate a primo impatto, perché più che altro non riusciamo a muoverci perché prendiamo solo gomitate dalle altre persone.
Stanche di prendere gomitate, decidiamo che è ora d’ iniziare a muoverci, anche perché non abbiamo voglia di ritrovarci lividi ovunque, o gente che ti si butta addosso, così iniziamo a saltare e a muoverci anche noi.
Gettiamo le braccia in aria muovendo anche le mani a ritmo delle canzoni e della batteria.
Continuiamo a scatenarci a ballare come non mai, a volte prendiamo e cantiamo le parole delle basi che Antoine mette e iniziamo anche a ridere, a volte alziamo anche lo sguardo per vedere cosa facciano loro sul palco e a volte Shannon lascia la batteria e si mette a ballare.
A vederlo ti mette a ridere perché è un po’ impacciato anche lui, ma poco importa noi continuiamo a scatenarci.
Charlie urlando mi dice che si sente un po’ osservata così faccio cenno con la testa, come per dire guarda, lei si gira alzando lo sguardo e vede che Shannon la sta guardando, come attratto da lei tanto da non staccargli gli occhi di dosso nemmeno un secondo.
Poi decide di scendere dal palco e anche lui tra una gomitata e un’altra ci raggiunge e inizia a ballare insieme a noi.
Poco dopo, lui prende e si avvicina ancora di più a Charlie e iniziano a ballare uno appiccicato all’altro senza lasciarsi.
Lui la prende e inizia a farle ondeggiare i fianchi, poi prende e si stacca e le prende una mano e iniziano a saltare e urlare qualcosa che naturalmente non si capiva.
Ridono fino a quando la musica non è finita e lui le dice qualcosa nell’orecchio e torna sul palco e riprende a suonare la batteria, lanciando comunque occhiate per tenere sott’occhio Charlie e me, ma principalmente Charlie.
Non pensavo di dirlo, ma questa serata mi sta piacendo parecchio.
Passano due- tre ore molto probabilmente, che ci stavamo divertendo che nemmeno abbiamo dato molta importanza all’ora; e i ragazzi stanno suonando l’ultima canzone.
Finita la canzone i ragazzi ringraziano dicendo che è stata una serata meravigliosa e che si sono divertiti un sacco a suonare li e che sarebbero tornati presto, per poi e andare via.
Le luci si accendono, io guardo l’orario e sono le 4:00 del mattino.
Pian piano tutte le persone che ci sono nel locale stanno uscendo.
Io sto per fare lo stesso quando Charlie mi prende un braccio e mi spinge di fianco a lei
“Ma dove pensi di andare scusa?”  mi domanda
“ A dire la verità stavo uscendo, visto che qui è tutto finito”
“Ehm no, dobbiamo aspettare i ragazzi.. prima mentre stavo ballando con Shannon, mi ha chiesto se li aspettavamo al bar del locale che andavamo a mangiare insieme qualcosa... Solo che era leggermente impossibile potertelo dire essendo vicine al palco”
“Ah, ma tranquilla.. anzi hai fatto bene a prendermi per un braccio, prima che mi perdevo e ti lasciavo qui.. ma comunque tu e Shannon, c’è feeeeeelllliiing tra voi a quanto pare”
“ Di questo ne riparliamo quando siamo in hotel.. ma comunque posso dirti anzi accennarti che c’è feeling si... ora però prima di fare una figura di merda è meglio se ci andiamo a sedere al bancone del bar e li aspettiamo, magari ci prendiamo anche qualcosa da bere”
“Si, anche perché ho sete” e ci incamminiamo, con i piedi doloranti al bancone, dove poi ci sediamo sugli sgabelli e li aspettiamo
“Ragazze... Voi volete ancora qualcosa? Perché stiamo per chiudere il bar”
“Eehm si, giusto perché dobbiamo aspettare i ragazzi che hanno suonato e perché lei ha sete..”
“Cocktail o no?” domanda, io penso ma che razza di domande fai se sei in una discoteca
“Cocktail, cocktail... Io una Caipiroska alla fragola e per lei Vodka alla fragola e red bull grazie”
Cosi inizia a fare su i cocktail, per il mio non ci vuole molto, infatti è il primo che fa e mi pone e poi inizia a fare quello di Charlie che subito pochi secondi è pronto
“Salute... Alla buona serata direi”
“Direi... Salute” dico in risposta e iniziamo a bere.
Tra un sorso e l’altro finiamo i nostri cocktail e ci mettiamo a parlare della serata, di come ci siamo divertite, e penso che per me non sarà l’ultima volta che metterò piede in una discoteca mi sa.
Passano ben si quindici minuti e dei ragazzi ancora non c’è traccia, secondo me si sono persi nei camerini peggio di una donna
“Ma quanto ci mettono... io inizio ad avere fame..” dico
“ Ah non lo so.. spero che arrivino tra poco, perché inizio ad avere fame anche io..” nemmeno il tempo di continuare la conversazione che li vediamo sbucare fuori
“Scusate, ci abbiamo messo un pochino di più perché abbiamo sistemato e riordinato il camerino.. bene bevete qualcosa oppure volete andare a mangiare?” domanda Shannon
“Noi abbiamo bevuto due cocktail qualche minuto fa... sinceramente avremmo fame” dico
“Beh allora è meglio andare a mangiare qualcosa... non vorrei farvi morire di fame” continua poi Antoine, così scendiamo dagli sgabelli con ancora i piedi abbastanza doloranti e usciamo dalla discoteca.
Fuori dalla discoteca iniziamo a incamminarci per capire un attimo dove poter andare a mangiare, ma a quest’ora gli unici locali aperti sono i fastfood, ma nessuno dice nulla e continuiamo a camminare senza che nessuno sa dove stiamo andando, questa cosa fa abbastanza ridere, dispersi nelle strade di Belfast
“Allora.. vi siete divertite?” domanda Antoine
“ Si parecchio... non ho ballato così da sempre tipo” dico
“ Per dirlo lei dovete crederle sulla parola... non è una che va spesso e volentieri in discoteca... e mi sono divertita anche io, MOLTO” si intromette Charlie
“ Beh sono contento dai...  ho visto che ballavate come pazze e poi Shannon vi ha raggiunto facendo le sue mosse anche ” conclude Antoine e scoppiamo tutti a ridere.
Continuiamo a camminare, Charlie a un certo punto mi guarda con uno sguardo dolorante ed io anche.
Abbiamo i piedi che non li sentiamo più, così ci fermiamo lasciando andare avanti i ragazzi che poco dopo si fermano e ci guardano mentre ci togliamo le scarpe
“FINALMENTEEE!” esclamo alzando un po’ la voce
“ Non c’è la facevamo più, i nostri piedi indolenziti ci hanno abbandonato e poi questo girare a vuoto non aiuta... ma almeno sappiamo dove andare a mangiare?”
“ No vi possiamo capire tranquille... comunque a parte il girare a vuoto, sapevamo che qui nelle zone c’era un McDonald’s, ma a quanto pare ne io ne Shannon ci ricordiamo dove sia” dice Antoine che prende fuori il cellulare andando su Maps e cercandolo
“ È a 14 minuti da qui, abbiamo allungato la strada di qualche minuto” dice e ci rincamminiamo di nuovo.
Nemmeno a metà strada Charlie ed io ci fermiamo, tanto comode quanto scomode le scarpe che ci siamo messe che ci hanno distrutto i piedi, così i ragazzi gentilmente ci hanno preso in spalla e ci siamo rimessi in cammino per andare a mangiare.
Dopo un’altra bella passeggiata che doveva durare poco è durata quasi il doppio,non sapendo le varie strade da prendere ci siamo anche persi un paio di volte, ma è anche normale, finalmente siamo arrivati.
Scendiamo dalle loro spalle e ci rimettiamo le scarpe.
Shannon da gentiluomo ci apre la porta ed entriamo lasciando poi che si chiuda da sola.
Dentro, ci mettiamo in fila, davanti a noi c’era un bel po’ di gente.
Probabilmente gente che è stata in discoteca o a delle feste.
Dal nostro posto bene o male il tabellone si riesce a vedere, così da vedere cosa poter prendere.
Io vado sul sicuro prendendo il mio solito, mentre i ragazzi sono leggermente indecisi.
La fila scorre abbastanza in fretta per fortuna, il mio stomaco ha iniziato a brontolare e anche quello di Charlie a quanto pare a ruota
“No ma non avete fame voi due” se ne esce fuori Shannon ridendo
“Chi noi?? Nooo, ma vaa solo un pochino tanto direi,e i vostri stomaci non sono da meno visto che hanno appena brontolato anche loro” in risposta Charlie ridendo
“Ragazzi, tocca a noi dopo di loro... avete scelto?” domando intromettendomi
“ Io si il solito, Mc Chicken con la coca- cola e il ketchup”
“Per me invece... mmh, un Big TastyChicKen  e coca-cola” poco convinto all’inizio ma alla fine si decide Shannon
“ Per me invece un Crispy Mc Bacon e coca cola” conclude Antoine, appena in tempo diciamo visto che i ragazzi davanti a noi hanno appena ritirato i loro vassoi
“Buon.. Ciao ragazzi cosa volete ordinare?”
“Ciao! Allora un Big Mac  menù, un Mc Chicken menù, Un Big Tasty menù e infine un Crispy Mc bacon menù e da bere coca-cola per tutti”
“Ok, volete altro?” domanda il ragazzo
“Mmmh no, per ora no è tutto grazie”
“Ok.. sono in totale 30£” nemmeno il tempo di dirlo che Shannon tira fuori la carta di credito e paga lui, e intanto attendiamo.
Il ragazzo nel frattempo inizia a preparare le coca cole e mettercele poi sul vassoio insieme ad un paio di tovaglioli, poi prende e prepara le patatine e mette anche esse nel vassoio e infine prende i panini e fa lo stesso con quello.
Prendendo e dandoci poi il vassoio che prendo in mano, ci giriamo e tutti quanti guardiamo dove poterci mettere, Charlie vede un tavolino abbastanza isolato e lo indica e ci andiamo a sedere li.
Tutti quanti si siedono, io appoggio il vassoio sul tavolo e mi siedo anche io, ognuno prende quello che ha ordinato e iniziamo a mangiare
“Finalmente...” dando poi un morso al panino e continuando poi a mangiare, nessuno parla, siamo troppo impegnati a mangiare, ma anche questo silenzio è abbastanza noioso e a spezzarlo è Charlie
“Domani suonate in qualche altro locale?”
“Domani... domani.. no qui nel Regno Unito abbiamo finto.. Questa era l’unica data, la prossima sarà il 7 ottobre a Los Angeles... voi invece quando ripartite?”domanda Shannon guardandola
“Aaaah, tra due mesi in pratica... noi dobbiamo tornare a Los Angeles tra tre giorni..”
“Il rientro dalle ferie non è mai piacevole”
“No per niente, specialmente se poi vieni sommersa dal lavoro e se è pure arretrato”
“Quello è ancora peggio... Ma non ci voglio anzi è meglio se non ci pensiamo proprio.. è meglio se mi godo questi ultimi giorni”
“Si direi che è meglio” dico io intromettendomi, continuando poi “ E’ meglio pensare a come concludere la vacanza e divertirsi”
“Allison ha ragione... Sapete o avete già in mente cosa fare domani, o meglio oggi visto che sono le 5 quasi” sempre Shannon
“ Poco ma sicuro io dormo” dico
“Io penso la stessa cosa, ma come tutti penso.. poi non lo so, appena sveglie vedremo che fare.. voi invece? Ripartite subito?” risponde e domanda Charlie
“No, abbiamo l’hotel prenotato fino a domani tecnicamente... quindi passiamo la giornata a dormire anche noi e a cazzeggiare domani” risponde poi Antoine precedendo Shannon pronto a rispondere.
Si è fatto abbastanza tardi, tra una chiacchiera e l’altra e aver mangiato.
A me sta venendo sonno, così ci alziamo, Antoine prende il vassoio per svuotarlo, mentre noi prendiamo e usciamo e lo aspettiamo fuori, dove ci raggiunge per poi chiamare un taxi per portarci in hotel.
Ci mettiamo seduti sul marciapiede ad aspettare il taxi e a chiacchierare ancora un po’, ci domandiamo qualcosa di noi anche per conoscerci meglio, e dopo una ventina di minuti il taxi arriva, saliamo e do il nome dell’hotel.
Quindici minuti dopo, siamo arrivati al nostro hotel
“Grazie mille per la serata, mi sono divertita un sacco.. Buonanotte” dico e salutando di nuovo scendo dal taxi, pagando la tratta
“Grazie mille per tutto, la serata... voi siete stati strepitosi come sempre.. grazie ancora, non passavo una serata così da un bel po’ di tempo, e mi avete anche aiutato a portare Ellie in discoteca per di più –ride- ora vi lascio andare a riposare.. Buonanotte” conclude Charlie chiudendo la portiera, e ci incamminiamo alle porte, quando si sente il finestrino che si abbassa
“Siamo noi che vi ringraziamo, per  la serata e perché ci avete trattati come gente normale... quindi grazie, ci siamo divertiti parecchio.. buonanotte” a parlare è stato Shannon per entrambi che lancia un occhiolino a Charlie. Lei ricambia con un sorriso e il finestrino si alza.
Il taxi riparte e la macchina piano piano si allontana e noi entriamo definitivamente in hotel.
Entriamo e  andiamo alla reception dove il responsabile gentilmente ci pone la nostra chiave magnetica e ci dice di fare piano, per rispettare le persone che alloggiano lì e che stanno dormendo.
Questo probabilmente avrà pensato che rientrando a quest’ora abbiamo fatto baldoria e siamo ubriache, ma poco importa ho bisogno di un letto e di dormire.
Ci avviamo, attraversando la hall, fino ad arrivare all’ascensore per prenderlo e salire fino al nostro piano.
In ascensore sono più gli sbadigli che la conversazione in sé.
Non so chi stia dormendo in piedi di più, se io o Charlie.
L’ascensore si ferma e noi usciamo, percorriamo il piccolo tratto di corridoio, tiro fuori la chiave, apro la porta della stanza, Charlie corre diretta buttandosi poi sul letto, io chiudo la porta e faccio lo stesso.
Ci togliamo le scarpe e ci infiliamo sotto le coperte senza nemmeno struccarci e mettendoci il pigiama, tempo di toccare il cuscino che Morfeo ci ha accolte a braccia aperte.
L’indomani mattina la sveglia suona, io mezza addormentata cerco a vuoto il telefono per spegnerla.
Una volta trovato la spengo, vedo se Charlie è sveglia ma sta ancora dormendo così a sua insaputa prendo il telefono e le scatto delle foto mentre dorme, poi per svegliarla del tutto le faccio il solletico al naso e inizia a muoverlo così continuo fino a quando non si sveglia del tutto
“Buongiorno mostro” e mi guarda e in men che non si dica mi salta addosso con un sacco di patate “Buongiorno a te vipera a cui piace dar fastidio mentre una persona dorme” e inizia a farmi il solletico e inizio a muovermi
“Basta ti presto Charlie non lo farò più” continuando a ridere
“Seee tu che non lo fai più ci credo si” dice ridendo anche lei per poi smettere
“Beh si effettivamente è poco credibile”
“Esatto fin troppo poco credibile... su va è meglio prepararci che dobbiamo andare” così si alza di dosso e dal letto e io lo stesso, andiamo in bagno per lavarci faccia e i denti e poi vestirci.
Una volta pronte, prendiamo le nostre borse ed usciamo dalla stanza e prendiamo l’ascensore per arrivare al bar giù e fare colazione, finalmente berrò del caffè.
Finito di fare colazione usciamo dall’hotel, prendiamo di nuovo un taxi che ci porta a Belfast.
Arrivate a Belfast, scendiamo dal taxi e iniziamo finalmente a visitare la città.
“Che ne dici se andassimo a prendere un caffè che ne ho bisogno, prima di continuare il giro turistico? Almeno da sederci un secondo che ho i piedi che sono un po’ indolenziti” domando a Charlie girandomi verso di lei
“Direi che è un’ottima idea, io magari prendo un caffè freddo invece... Eh si non vedo l’ora di sedermi anche io, ho i piedi che chiedono aiuto” risponde ridendo
“ C’è uno Starbucks qui vicino – dice Charlie alzandosi – dai su alzati che andiamo” prendendomi per le mani mi tira su e ci incamminiamo per andare li.
Giriamo vicoli, stradine perdendoci anche alcune volte, ma alla fine siamo arrivate ed entriamo.
Non c’è nemmeno tanta fila, si e no tre – quattro persone, per fortuna così aspettiamo in fila in nostro turno.
La fila da quando siamo arrivate è leggermente aumentata e quelli davanti a noi sono più indecisi di quando sono entrati probabilmente che ci hanno impiegato secoli per ordinare alla fine due cappuccini freddi, finalmente tocca a noi
“Buon pomeriggio ragazze, ditemi pure”
“Salve, allora per me un caffè grande e per lei un caffè freddo medio per favore”
“Basta così? – e io faccio cenno di si con la testa- sono £ 15 sterline” apro la borsa, prendo il portafoglio, lo apro e tiro i soldi e glieli pongo, nel frattempo lui stascrivendo i nostri nomi sui bicchieri che poi ci pone e che prende Charlie mentre io metto via il resto che poi mi ha dato
“Bene ora dove ci sediamo? E’ praticamente tutto pieno” mi domanda Charlie
“Beh direi li.. Quella coppia se ne sta andando” ci facciamo strada e andiamo a sederci al tavolo
“Finalmente sedute, non ne potevo più di stare in piedi, i piedi mi chiedevano pietà” dico
“A chi lo dici, penso che rimaniamo qui per un bel paio di minuti... A proposito, fa vedere le foto che hai fatto che sono curiosa” con cura mi tolgo la macchina fotografica dal collo e gliela pongo in modo che può vedere le foto.
“Alcune foto non si possono vedere per quanto facciano ridere.. ma sono stupende lo stesso, e a proposito di foto, ne faccio una così la posto” ridandomi la macchina fotografica, prende il suo telefono e fa la foto ai nostri caffè e la posta su Instagram
“Visto che hai il telefono sotto mano, puoi andare su Maps e vedere quanto dista il Botanic Garden da qui?”
“Si, certo.. Aspetta” così chiude Instagram e apre Maps
“Allora da qui sono esattamente 9 minuti a piedi.. ma direi che prima di alzare il culo da qui ci stiamo ancora un po’... Mi sta piacendo davvero tanto Belfast, è molto bella e ci sono un sacco di cose da fare e visitare!” esclama Charlie
“Si non posso darti torto... È stupenda e poi c’è tanta di quell’arte in questa città, per non parlare dei giardini botanici che ci sono, quello che andremo a vedere dopo è enorme e da quello che ho letto e visto su Google dev’essere si stupendo”
Passa una bella mezz’ora e abbiamo anche parlato di tutto e di più
“Bene direi che possiamo anche andare, se no non ci sbrighiamo più a vedere il Garden e io ora sono curiosa di vederlo” dice Charlie, così ci alziamo dal tavolo prendendo le borse, percorriamo quel piccolo tratto per arrivare alla porta dove l’apriamo e usciamo, incamminandoci per andare al Garden.
Giriamo varie vie, chiediamo anche indicazioni alle persone perché ci siamo perse di nuovo.
Le vie sembrano tutte uguali, invece di impiegarci 9 minuti c’è ne abbiamo impiegate bensì il doppio.
Arrivate davanti al cancello, lo varchiamo e siamo dentro.
Rimaniamo stupite.
Ci sono un sacco di fiori ovunque, dalle margherite, alle peonie, ai tulipani, ai girasoli, alle rose ecc, e un sacco di prati dove in essi ci sono anche delle serre molto grandi e ampie con delle aiuole con vari tipi di fiori e delle panchine sparse un po’ovunque, dove potersi sedere.
Iniziamo a girare per vedere tutti i vari tipi di fiori, prendo la macchina fotografica e inizio a fotografare qualsiasi fiori guardiamo.
E’ stupendo, i fiori che ci sono lì lo sono altrettanto.
C’è un profumo immenso, ogni profumo si mischia ad un altro nell’aria, decidiamo di fermarci a vedere le rose, così inizio a fare un paio di foto
“Charlie mettiti li e annusa una rosa, che ti faccio una foto” e così fa.
Gliene scatto un paio per poi fargliele vedere, poco dopo due ragazzi si avvicinano a noi, uno si mette di fianco a Charlie e rivolgendosi a lei
“Le rose sono il simbolo dell’amore, passione, gelosia e tradimento, l’amore a prima vista di una persona verso un’altra... Scusa, probabilmente non te fregherà più di tanto ma le rose sono il mio fiore preferito e poi ho notato il tuo tatuaggio sul polso”
Io nel frattempo ho riconosciuto la persona con cui sta avendo una conversazione, ma non voglio rovinarle la sorpresa e non dico niente e cerco di mantenere la calma
“Diciamo che ho imparato qualcosa in più... Si a quel tatuaggio sono molto affezionata, rappresenta il mio gruppo preferito e il componente a cui sono più legata diciamo” e nel frattempo alza lo sguardo e rimane di sasso a momenti potrebbe avere un collasso, ma riesce a mantenere la calma e diventa leggermente rossa in faccia
“Mi piacerebbe proprio conoscere questo gruppo e il membro a cui sei affezionata.. magari se hai voglia puoi descriverlo, magari lo conosco -ride- comunque a parte questo, da quanto tempo segui noi e la nostra musica?”
“Eeehm, beh sarei curiosa anche io ma lo sto guardando in questo momento direi – ride e diventa leggermente ancora più rossa dall’imbarazzo, così prendo e senza che nessuno dei due se ne accorga scatto foto e ne faccio un bel po’- comunque vi seguo da ben 8 anni, la vostra musica mi ha subito colpito e di conseguenza anche voi, mi avete incoraggiata a fare quello che mi piaceva di fare ed è diventato poi il mio lavoro, con i vostri insegnamenti sono riuscita a superare molte cose, ho anche conosciuto moltissima gente tra cui quest’essere di fianco a me, che è anche lei Echelon ed è la mia migliore amica e compagna d’avventure”
“Piacere Allison” intervengo così dal nulla
“ Sono contento che abbiamo avuto quest’effetto su di te e su molte persone, ci mettiamo anima e corpo in quello che facciamo, se parlo per me, metto e anima e corpo quando suono, per me suonare è un modo per dire ciò che provo, scarico adrenalina, la musica ha sempre fatto parte di me, ed è quella parte di cui avrò sempre bisogno finché vivrò, è stata un’ancora di salvezza.. Ma tornado a noi, sono contento che i miei, insieme agli insegnamenti di tutti noi, ti abbiano aiutata ad affrontare un sacco di cose e realizzare quello che ora è il tuo lavoro, che a proposito è?”
“Sentire queste cose dal vivo fa un effetto che nemmeno io so spiegare al momento, cioè io amo il modo in cui suoni, mi porta sempre in un mondo parallelo e rimango li estasiata da tanta bellezza e diversità nel suonare... comunque io sono una stilista emergente”
“Uh grazie per il complimento è sempre bello sentir dire che quello che faccio è ben accetto.. Spero che le cose andranno bene e tienimi da conto come modello.. È stato bello parlare con  te dal nome sconosciuto ma che vorrei tanto sapere”
“Si è stato un piacere, eh posso abbracciarti? Comunque io mi chiamo Charlotte, ma tutti mi chiamano Charlie”
“Certo che puoi - – e nel momento che lo abbraccia finisco di parlare con Antoine e scatto un’altra foto- piacere mio Shannon ma questo lo sapevi già e lui è Antoine ma sapevate già anche questo.. Ora dobbiamo proprio andare, grazie per la chiacchierata è stato bello parlare” dice guardandola negli occhi
“Lo è stato anche per me.. Buona continuazione a presto”
“Ciaoo ragazzi” dico io per essere gentile
“ Bene penso che se non sei collassata nell’ultima mezz’ora mi collassi tra poco”
“Oddio io che ho parlato con Shannon Leto senza morire ho bisogno di aria”
“Hey Charlie – lei si gira e lui ritorna verso di noi- stasera suoniamo allo StiffKitten se vi va di venire”
“Certo, molto volentieri.. A stasera allora”
“ A stasera” risponde lui tornando da Antoine e allontanandosi piano piano
“Bene direi che ora andiamo a fare shopping per stasera!!” esclama Charlie prendendomi per un braccio e trascinandomi di corsa all’uscita
“Si ma vai con calma che a momenti cado” dico ridendo, e camminando di corsa arriviamo all’uscita.
Chiamiamo un taxi che ci porti in centro per iniziare lo shopping.
Arrivate in centro, facciamo metà per il taxi e scendiamo.
Iniziamo a camminare, ci guardiamo intorno per vedere in quali negozi possiamo entrare per iniziare; decidiamo poi di entrare a Bershka, iniziamo a tirare fuori vestiti su vestiti tutte e due e andiamo a provarli in camerino.
In camerino ognuno entra nel suo
“Sei pronta? Al mio tre usciamo... Uno... Due... Tre!” esclamo e di colpo usciamo ci guardiamo e scoppiamo a ridere.
Abbiamo preso vestiti improponibili per entrambe da provarci, lo facciamo la maggior parte delle volte che andiamo a fare Shopping
“Beh direi – continuando a ridere- che questo vestito ti sta d’incanto proprio!” esclama Charlie
“Ma sai che, penso lo stesso anche del tuo vestito, cioè è proprio fatto su misura direi” concludo e continuiamo a ridere
“Su forza vediamo gli altri, anche perché non abbiamo molto tempo se dobbiamo andare li stasera” dice Charlie tornando seria, così prendiamo e ci andiamo a cambiare.. Man mano che ci proviamo i vestiti decidiamo cosa prendere o meno.
Finito di provare i capiti, io decido di tenere una gonna di pelle nera e una camicia, mentre Charlie un vestito e un paio di boyfriend, il resto lo lasciamo li appoggiato su un banco insieme ai vestiti degli altri clienti che non hanno acquistato e ci dirigiamo alla cassa.
Per fortuna che non c’era fila così facciamo in fretta entrambi per pagare.
Una volta che abbiamo pagato, ringraziamo, salutiamo ed usciamo, in cerca di altri negozi.
Passiamo a rassegna di un bel paio di negozio, tra i quali Terranova, Tezenis, Zara e molti altri, l’ultimo che ci manca è H&M, magari li riusciamo a trovare ciò che cerchiamo
“Bene speriamo di trovare qualcosa per stasera almeno” dice Charlie
“Lo spero anche io, perché i miei piedi ne stanno risentendo e ho bisogno di un caffè se solo ci fosse tempo, ma lo prenderò in Hotel” rispondo ed entriamo.
Dentro, ci guardiamo un attimo in giro; giriamo per i vari reparti per vedere qualcosa che ci interessa... Io ho trovato un vestito che non è niente male, così vado a provarlo per vedere come mi sta, mentre Charlie si sofferma a vedere delle tute intere.
In camerino, appendo il vestito e inizio a togliere i vestiti che ho addosso per provare poi esso... Una volta indossato, mi guardo allo specchio per vedere come mi sta e non mi sta così male... A un certo punto, sento la voce di Charlie
“Ellie sei qui?”
“Si sono qui, mi stavo provando un vestito, tu hai trovato qualcosa?” le domando
“Si e lo sto andando a provare, aspettami qui fuori però, non svanire nel nulla come poco fa che poi devo venire in cerca per trovarti”
“Tzè, avevo visto che eri indaffarata per trovare qualcosa e non volevo disturbarti... Comunque non preoccuparti ti aspetto qui fuori” le rispondo e sento la porta del suo camerino chiudersi e io esco dal mio e aspetto.
Dopo una decina di minuti esce
“Beh, hai trovato quello che cercavi?” domando
“Si si e diciamo che è azzeccato, tu?”
“Si si anche io”
“Bene allora possiamo andare a pagare e tornare in hotel, così ti prendi anche il tuo amato caffè e poi si va di corsa a prepararsi” detto ciò, prendiamo e andiamo alle casse dove troviamo un po’ di coda e attendiamo il nostro turno.
Passano un paio di persone e finalmente tocca a me, prendo il vestito e lo poso sul tavolo, il ragazzo toglie l’antitaccheggio e passa il prezzo $34, così prendo e dal portafoglio tiro fuori i soldi e glieli pongo e lui mi da il resto; poi tocca a Charlie che fa lo stesso e usciamo.
Chiamiamo un taxi, il quale ci porta al nostro hotel.
Scese dal taxi, ci dirigiamo verso l’entrata, Charlie, essendo davanti a me apre la porta ed entra e io subito dopo di lei
“Allora facciamo che tu, vai al bar e ti prendi il caffè se no ti addormenti come pochi, e io prendo e vado a farmi una bella doccia bollente così, poi la fai tu e non devi aspettare 5789 anni per farla”
“Va bene.. Si appunto, almeno ci avvantaggiamo anche un po’.. Allora io vado di qui e tu di sopra, a dopo gioia” e così io vado verso il bar e lei sale le scale.
Arrivata al bar, mi siedo su uno dei tanti sgabelli che ci sono li sotto al bancone
“Buonasera, cosa le posso servire?”
“Buonasera, per favore dammi pure del tu... Comunque volevo un buon caffè..”
“E caffè sia.. Giornata pesante?”
“Grazie... Abbastanza, tra le varie visite e lo shopping, non mi sento più i piedi e se non prendo questo caffè, c’è il rischio che mi addormento, ancora prima di salire le scale”
“Eh di che.. beh immagino specialmente per lo shopping, anche perché poi per i posti ne vale la pena camminare tantissimo e avere i piedi doloranti”
“Beeeeh diciamo di si, cioè niente da dire sui posti – intanto mi porge il caffè – perché sono stupendi, ma i miei poveri piedi ne risento”
“Touchè..  Avete visto l’giardino botanico?”
“Sisi l’abbiamo visto.. Anzi è stato l’ultima cosa prima dello shopping che abbiamo visto, è veramente bellissimo, un posto veramente magico”
“Eh si, lo è.. è uno dei posti più belli da visitare qui a Belfast”
“Si lo è.. Comunque è meglio che vada, se no faccio tardi.. Grazie per la chiacchierata e per il caffè”
“Figurati, anzi buona serata”
“Altrettanto” dico alzandomi dallo sgabello e andando verso l’ascensore.
Ho un male ai piedi che le scale sono proprio l’ultima soluzione che possa prendere; per fortuna lo trovo vuoto, entro, schiaccio il piano e le porte si chiudono e l’ascensore inizia a salire.
L’ascensore si ferma , le porte si aprono ed esco.
Percorro il corridoio, fino ad arrivare davanti alla porta della stanza, busso sperando che Charlie abbia già finito di farsi la doccia, busso di nuovo e aspetto, poco dopo la porta si apre e mi ritrovo Charlie con una sottospecie di turbante in testa che le raccoglie i capelli bagnati
“Alla buon ora... ma come mai sei in tuta?”
“ Dovrei dirlo io, tra minimo tre ore dobbiamo uscire... Poi ho su la tuta perché, per ora voglio rimanere comoda” io intanto entro chiudendo la porta alle mie spalle
“Si lo so, ho perso la condizione del tempo.. mi sono messa a parlare giù al bar.. visto che non abbiamo molto tempo, è meglio se vado a farmi la doccia.. così tu ti prepari”
“Direi che è un’ottima idea tesoro” così prendo e vado verso il bagno ed entro.
Faccio scorrere l’acqua calda, intanto mi inizio a togliere i vestiti di dosso, e mi fiondo sotto il getto dell’acqua calda, il getto bollente riesce a rilassarmi tanto che a momenti mi potrei anche addormentare.
Inizio a insaponarmi i capelli con lo shampoo per beh due volte, faccio poi lo stesso con il balsamo e infine prendo la spugna e inizio a insaponarmi il corpo per poi risciacquarmi.
Dopo essermi risciacquata, prendo l’asciugamano li di fianco e me lo avvolgo intorno al corpo, poi prendo quello più piccolo e ci raccolgo i capelli ed esco.
Vado verso il mobile e prendo il mio intimo, apro l’anta dell’armadio e prendo una maglia lunga e torno in bagno, mi tolgo l’asciugamano e inizio ad asciugarmi un po’ e mettere poi l’intimo preso e mettermi la maglia e riordinando un attimo e così poi mi asciugo i capelli.
Finito ciò esco.
Di nuovo in stanza, vedo che Charlie sta iniziando a truccarsi, nel frattempo vado a prendere la borsa contenente il mio vestito e mi cade l’occhio sul vestito di Charlie che è steso sul letto
“Ma è un vestito stupendo” dico-
E’ una tuta intera corta di color aragosta, con le maniche a tre quarti e una scollatura lungo il seno
“Grazie mille, appena l’ho visto non ho potuto fare a meno di prenderlo per stasera”
“ Hai fatto più che bene, è stato un buon acquisto”.
Intanto, tiro fuori il mio vestito dal sacchetto, tiro via la maglia lunga che indosso e al suo posto mi metto il vestito appena comprato.
E’ di color nero, con una scollatura a cuore  con una fascia che si lega al collo per sorreggere il vestito che arriva al ginocchio.
Dopo essermi vestita chiedo l’aiuto a Charlie per sistemarmi i capelli visto che, lei essendo una macchinetta, è già quasi che bel pronta.
“Allora miss universo come li vuole i capelli?”
“Direi che si potrebbe provare con i boccoli”
“Ogni suo desiderio è un ordine”
“Ma piantala scema!” così ridendo inizia
Piano piano, prende diverse ciocche di capelli e li gira intorno alla piastra per i boccoli, e fa così anche con altre ciocche
“Mamma mia, ma quanti capelli hai, sembra che non finiscono più”
“Eeehm, direi un bel po’, ma è rilassante quando qualcuno me li fa.. Quiiindi continua” dico facendo spallucce e alzando gli occhi
“Oooh lo so bene, è già tanto se non ti sei ancora addormentata conoscendoti” e continua a far boccoli.
Dopo un’infinità di tempo, finalmente i miei capelli sono pronti e vado a vedermi allo specchio
“Beh.. come ti sembrano? Ti piacciono?”
“Mmm..” la tengo sulle spine, guardandola allo specchio
“Mmm cosa”
“Mmm, ecco..”
“Ecco cosa, ma ti vuoi muovere a dirmi come ti sembrano” e mette le braccia conserte e picchietta le dita
“Ecco, semplicemente... Semplicemente li adori, ti sono usciti veramente bene.. Grazieee” le dico andandola ad abbracciare
“Prima o poi, ci rimango secca quando fai così, ne sono sempre più convinta.. comunque prego vipera, però ora truccati così poi possiamo anche andare”
“Beh se è per quello, quando mi fai prendere colpi per me vale lo stesso tzè.. Ora si mi trucco così possiamo andare, e per di più siamo anche un filo in anticipo” mentre prendo la trousse dei trucchi
“Beh a dirla tutta un orario preciso non c’è l’ha dato.. ma è sempre meglio fare un’entrata di scena” e io inizio a ridere finendo di mettermi il fondotinta e poi la matita
“Mi fai morire giuro, quando te ne esci così”  prendendo il mascara e mettendolo su e infine prendo il rossetto e metto anche quello.. et voilà sono pronta
“Beh lo so cara.. bene ora che sei pronta e bellissima, possiamo si andare”
“Si ora che sono pronta possiamo andare... e per dirla tutta sei bellissima anche tu, e lui ci rimane secco appena ti vede.. Bastava vedere oggi pomeriggio, ti stava mangiando con gli occhi mentre parlavate” e automaticamente diventa rossa
“Forse è decisamente meglio andare!” esclama, prendiamo le nostre borse e la chiave della stanza ed usciamo; percorriamo il corridoio fino ad arrivare all’ascensore e salirci sopra e scendere al piano terra.
Arrivate al piano terra, l’ascensore si apre e noi usciamo, attraversiamo la hall Charlie va avanti e si ferma alla porta, mentre io mi fermo alla reception e do le chiavi della stanza e raggiungo Charlie che nel mentre poi ha aperto la porta e usciamo pronte per la serata  e il taxi è già fuori che ci aspetta.
Saliamo e ci dirigiamo in centro.
Durante il tragitto siamo abbastanza nervose, io perché in una discoteca non ci metto piede più di tanto, lei perché avrebbe rivisto Shannon e non si è mai tranquilli quando vedi il tuo idolo, specialmente se ti invita nel posto dove suona
“Stai tranquilla” le dico prendendole la mano
“Fosse facile Ellie..”
“Lo so, non lo è per niente se mi trovassi davanti Jared probabilmente nemmeno due nano secondi e collasso... Ma se non mi sei morta oggi che ce l’avevi a due centimetri da te, stasera andrà alla grande”
“Mmh.. forse e dico forse hai ragione”
“Ecco.. pensa piuttosto che ti divertirai” e si mette a ridere, nel frattempo siamo arrivate nel posto che ci avevano detto, paghiamo la corsa e scendiamo
“Bene CI SIAMO” sottolinea lei
“Si sente fin da qui la musica, rimani tranquilla pensa che ora ti scateni piuttosto” dico e prendendola per la mano la trascino dentro.
Nemmeno il tempo di varcare le porte, e vediamo che c’è un sacco di gente che sta saltando, bevendo e addirittura cantando.
Io sono“more like spaesata”, così decidiamo di prendere e farci strada tra spintoni e gente che ti viene addosso senza fare apposta, cercando di arrivare almeno sotto la console o quasi.
Io mi guardo in giro e per quel poco che riesco a vedere come posto non è affatto niente male, alla mia destra c’è il bar con un bancone bello lungo e delle sedie, una zona dove ci sono dei divanetti anche attaccati al muro, Charlie si guarda intorno per vedere se beccava magari Shannon o addirittura Antoine ma per il momento nulla.
Quando una mano prende quella di Charlie che la trascina e vengo trascinata anche io con essa da qualcuno che ci fa strada, fino ad arrivare sotto la console
“Ma sei matto a prendermi così dal nulla? Ci hai anzi, mi correggo, visto che era la mia di mano, fatto prendere uno spavento, che a momenti se ne avevo la possibilità facevo retro fronte”
“Beh scusami, ma da qui sopra eravate come dire un po’ spaesate quindi era l’unica soluzione.. e sono contento che sei cioè siete venute stasera”
“ In effetti non hai tutti i torti, ma lo stesso non farlo così all’improvviso anche perché ci rimetto i miei anni.. E si siamo qui come avevamo promesso perché... Mantengo sempre le promesse” dice avvicinandosi di più a  lui per concludere la frase
“Direi che è ottimo se le mantieni, e lasciatelo dire, vestita così sei uno schianto decisamente!” dice diventando rosso come un peperone e lei idem
“Eeehm ok cioè grazie anche tu...”
Io da dietro rido nel vedere entrambi che sono nel bel mezzo dell’imbarazzo e per di più sto facendo il terzo in comodo tzè
“Solo che c’è Antoine che ti sta facendo gesto di salire sul palco, forse dovresti andare” continua poi Charlie
“Oddio nemmeno mi ero reso conto, vado ma voi non sparite e buon divertimento” dice con un pizzico di malizia guardando specialmente Charlie e sale sul palco.
Quando Shannon sale sul palco, la musica parte a tutto volume e si spengono anche le luci.
Antoine in console mixa musica di vario genere, mentre Shannon da il meglio si se alla batteria, seguendo il ritmo che gli dà il suo amico.
Noi rimaniamo li ferme imbambolate, vedendo tutti gli altri che si muovono e ballano come non mai. Sembrano tutti a loro agio come se avessero la possibilità di essere lì tutti i giorni, ad ammirare e sentire questa meraviglia.
Seriamente noi siamo ferme in prima fila imbarazzate a primo impatto, perché più che altro non riusciamo a muoverci perché prendiamo solo gomitate dalle altre persone.
Stanche di prendere gomitate, decidiamo che è ora d’ iniziare a muoverci, anche perché non abbiamo voglia di ritrovarci lividi ovunque, o gente che ti si butta addosso, così iniziamo a saltare e a muoverci anche noi.
Gettiamo le braccia in aria muovendo anche le mani a ritmo delle canzoni e della batteria.
Continuiamo a scatenarci a ballare come non mai, a volte prendiamo e cantiamo le parole delle basi che Antoine mette e iniziamo anche a ridere, a volte alziamo anche lo sguardo per vedere cosa facciano loro sul palco e a volte Shannon lascia la batteria e si mette a ballare.
A vederlo ti mette a ridere perché è un po’ impacciato anche lui, ma poco importa noi continuiamo a scatenarci.
Charlie urlando mi dice che si sente un po’ osservata così faccio cenno con la testa, come per dire guarda, lei si gira alzando lo sguardo e vede che Shannon la sta guardando, come attratto da lei tanto da non staccargli gli occhi di dosso nemmeno un secondo.
Poi decide di scendere dal palco e anche lui tra una gomitata e un’altra ci raggiunge e inizia a ballare insieme a noi.
Poco dopo, lui prende e si avvicina ancora di più a Charlie e iniziano a ballare uno appiccicato all’altro senza lasciarsi.
Lui la prende e inizia a farle ondeggiare i fianchi, poi prende e si stacca e le prende una mano e iniziano a saltare e urlare qualcosa che naturalmente non si capiva.
Ridono fino a quando la musica non è finita e lui le dice qualcosa nell’orecchio e torna sul palco e riprende a suonare la batteria, lanciando comunque occhiate per tenere sott’occhio Charlie e me, ma principalmente Charlie.
Non pensavo di dirlo, ma questa serata mi sta piacendo parecchio.
Passano due- tre ore molto probabilmente, che ci stavamo divertendo che nemmeno abbiamo dato molta importanza all’ora; e i ragazzi stanno suonando l’ultima canzone.
Finita la canzone i ragazzi ringraziano dicendo che è stata una serata meravigliosa e che si sono divertiti un sacco a suonare li e che sarebbero tornati presto, per poi e andare via.
Le luci si accendono, io guardo l’orario e sono le 4:00 del mattino.
Pian piano tutte le persone che ci sono nel locale stanno uscendo.
Io sto per fare lo stesso quando Charlie mi prende un braccio e mi spinge di fianco a lei
“Ma dove pensi di andare scusa?”  mi domanda
“ A dire la verità stavo uscendo, visto che qui è tutto finito”
“Ehm no, dobbiamo aspettare i ragazzi.. prima mentre stavo ballando con Shannon, mi ha chiesto se li aspettavamo al bar del locale che andavamo a mangiare insieme qualcosa... Solo che era leggermente impossibile potertelo dire essendo vicine al palco”
“Ah, ma tranquilla.. anzi hai fatto bene a prendermi per un braccio, prima che mi perdevo e ti lasciavo qui.. ma comunque tu e Shannon, c’è feeeeeelllliiing tra voi a quanto pare”
“ Di questo ne riparliamo quando siamo in hotel.. ma comunque posso dirti anzi accennarti che c’è feeling si... ora però prima di fare una figura di merda è meglio se ci andiamo a sedere al bancone del bar e li aspettiamo, magari ci prendiamo anche qualcosa da bere”
“Si, anche perché ho sete” e ci incamminiamo, con i piedi doloranti al bancone, dove poi ci sediamo sugli sgabelli e li aspettiamo
“Ragazze... Voi volete ancora qualcosa? Perché stiamo per chiudere il bar”
“Eehm si, giusto perché dobbiamo aspettare i ragazzi che hanno suonato e perché lei ha sete..”
“Cocktail o no?” domanda, io penso ma che razza di domande fai se sei in una discoteca
“Cocktail, cocktail... Io una Caipiroska alla fragola e per lei Vodka alla fragola e red bull grazie”
Cosi inizia a fare su i cocktail, per il mio non ci vuole molto, infatti è il primo che fa e mi pone e poi inizia a fare quello di Charlie che subito pochi secondi è pronto
“Salute... Alla buona serata direi”
“Direi... Salute” dico in risposta e iniziamo a bere.
Tra un sorso e l’altro finiamo i nostri cocktail e ci mettiamo a parlare della serata, di come ci siamo divertite, e penso che per me non sarà l’ultima volta che metterò piede in una discoteca mi sa.
Passano ben si quindici minuti e dei ragazzi ancora non c’è traccia, secondo me si sono persi nei camerini peggio di una donna
“Ma quanto ci mettono... io inizio ad avere fame..” dico
“ Ah non lo so.. spero che arrivino tra poco, perché inizio ad avere fame anche io..” nemmeno il tempo di continuare la conversazione che li vediamo sbucare fuori
“Scusate, ci abbiamo messo un pochino di più perché abbiamo sistemato e riordinato il camerino.. bene bevete qualcosa oppure volete andare a mangiare?” domanda Shannon
“Noi abbiamo bevuto due cocktail qualche minuto fa... sinceramente avremmo fame” dico
“Beh allora è meglio andare a mangiare qualcosa... non vorrei farvi morire di fame” continua poi Antoine, così scendiamo dagli sgabelli con ancora i piedi abbastanza doloranti e usciamo dalla discoteca.
Fuori dalla discoteca iniziamo a incamminarci per capire un attimo dove poter andare a mangiare, ma a quest’ora gli unici locali aperti sono i fastfood, ma nessuno dice nulla e continuiamo a camminare senza che nessuno sa dove stiamo andando, questa cosa fa abbastanza ridere, dispersi nelle strade di Belfast
“Allora.. vi siete divertite?” domanda Antoine
“ Si parecchio... non ho ballato così da sempre tipo” dico
“ Per dirlo lei dovete crederle sulla parola... non è una che va spesso e volentieri in discoteca... e mi sono divertita anche io, MOLTO” si intromette Charlie
“ Beh sono contento dai...  ho visto che ballavate come pazze e poi Shannon vi ha raggiunto facendo le sue mosse anche ” conclude Antoine e scoppiamo tutti a ridere.
Continuiamo a camminare, Charlie a un certo punto mi guarda con uno sguardo dolorante ed io anche.
Abbiamo i piedi che non li sentiamo più, così ci fermiamo lasciando andare avanti i ragazzi che poco dopo si fermano e ci guardano mentre ci togliamo le scarpe
“FINALMENTEEE!” esclamo alzando un po’ la voce
“ Non c’è la facevamo più, i nostri piedi indolenziti ci hanno abbandonato e poi questo girare a vuoto non aiuta... ma almeno sappiamo dove andare a mangiare?”
“ No vi possiamo capire tranquille... comunque a parte il girare a vuoto, sapevamo che qui nelle zone c’era un McDonald’s, ma a quanto pare ne io ne Shannon ci ricordiamo dove sia” dice Antoine che prende fuori il cellulare andando su Maps e cercandolo
“ È a 14 minuti da qui, abbiamo allungato la strada di qualche minuto” dice e ci rincamminiamo di nuovo.
Nemmeno a metà strada Charlie ed io ci fermiamo, tanto comode quanto scomode le scarpe che ci siamo messe che ci hanno distrutto i piedi, così i ragazzi gentilmente ci hanno preso in spalla e ci siamo rimessi in cammino per andare a mangiare.
Dopo un’altra bella passeggiata che doveva durare poco è durata quasi il doppio,non sapendo le varie strade da prendere ci siamo anche persi un paio di volte, ma è anche normale, finalmente siamo arrivati.
Scendiamo dalle loro spalle e ci rimettiamo le scarpe.
Shannon da gentiluomo ci apre la porta ed entriamo lasciando poi che si chiuda da sola.
Dentro, ci mettiamo in fila, davanti a noi c’era un bel po’ di gente.
Probabilmente gente che è stata in discoteca o a delle feste.
Dal nostro posto bene o male il tabellone si riesce a vedere, così da vedere cosa poter prendere.
Io vado sul sicuro prendendo il mio solito, mentre i ragazzi sono leggermente indecisi.
La fila scorre abbastanza in fretta per fortuna, il mio stomaco ha iniziato a brontolare e anche quello di Charlie a quanto pare a ruota
“No ma non avete fame voi due” se ne esce fuori Shannon ridendo
“Chi noi?? Nooo, ma vaa solo un pochino tanto direi,e i vostri stomaci non sono da meno visto che hanno appena brontolato anche loro” in risposta Charlie ridendo
“Ragazzi, tocca a noi dopo di loro... avete scelto?” domando intromettendomi
“ Io si il solito, Mc Chicken con la coca- cola e il ketchup”
“Per me invece... mmh, un Big TastyChicKen  e coca-cola” poco convinto all’inizio ma alla fine si decide Shannon
“ Per me invece un Crispy Mc Bacon e coca cola” conclude Antoine, appena in tempo diciamo visto che i ragazzi davanti a noi hanno appena ritirato i loro vassoi
“Buon.. Ciao ragazzi cosa volete ordinare?”
“Ciao! Allora un Big Mac  menù, un Mc Chicken menù, Un Big Tasty menù e infine un Crispy Mc bacon menù e da bere coca-cola per tutti”
“Ok, volete altro?” domanda il ragazzo
“Mmmh no, per ora no è tutto grazie”
“Ok.. sono in totale 30£” nemmeno il tempo di dirlo che Shannon tira fuori la carta di credito e paga lui, e intanto attendiamo.
Il ragazzo nel frattempo inizia a preparare le coca cole e mettercele poi sul vassoio insieme ad un paio di tovaglioli, poi prende e prepara le patatine e mette anche esse nel vassoio e infine prende i panini e fa lo stesso con quello.
Prendendo e dandoci poi il vassoio che prendo in mano, ci giriamo e tutti quanti guardiamo dove poterci mettere, Charlie vede un tavolino abbastanza isolato e lo indica e ci andiamo a sedere li.
Tutti quanti si siedono, io appoggio il vassoio sul tavolo e mi siedo anche io, ognuno prende quello che ha ordinato e iniziamo a mangiare
“Finalmente...” dando poi un morso al panino e continuando poi a mangiare, nessuno parla, siamo troppo impegnati a mangiare, ma anche questo silenzio è abbastanza noioso e a spezzarlo è Charlie
“Domani suonate in qualche altro locale?”
“Domani... domani.. no qui nel Regno Unito abbiamo finto.. Questa era l’unica data, la prossima sarà il 7 ottobre a Los Angeles... voi invece quando ripartite?”domanda Shannon guardandola
“Aaaah, tra due mesi in pratica... noi dobbiamo tornare a Los Angeles tra tre giorni..”
“Il rientro dalle ferie non è mai piacevole”
“No per niente, specialmente se poi vieni sommersa dal lavoro e se è pure arretrato”
“Quello è ancora peggio... Ma non ci voglio anzi è meglio se non ci pensiamo proprio.. è meglio se mi godo questi ultimi giorni”
“Si direi che è meglio” dico io intromettendomi, continuando poi “ E’ meglio pensare a come concludere la vacanza e divertirsi”
“Allison ha ragione... Sapete o avete già in mente cosa fare domani, o meglio oggi visto che sono le 5 quasi” sempre Shannon
“ Poco ma sicuro io dormo” dico
“Io penso la stessa cosa, ma come tutti penso.. poi non lo so, appena sveglie vedremo che fare.. voi invece? Ripartite subito?” risponde e domanda Charlie
“No, abbiamo l’hotel prenotato fino a domani tecnicamente... quindi passiamo la giornata a dormire anche noi e a cazzeggiare domani” risponde poi Antoine precedendo Shannon pronto a rispondere.
Si è fatto abbastanza tardi, tra una chiacchiera e l’altra e aver mangiato.
A me sta venendo sonno, così ci alziamo, Antoine prende il vassoio per svuotarlo, mentre noi prendiamo e usciamo e lo aspettiamo fuori, dove ci raggiunge per poi chiamare un taxi per portarci in hotel.
Ci mettiamo seduti sul marciapiede ad aspettare il taxi e a chiacchierare ancora un po’, ci domandiamo qualcosa di noi anche per conoscerci meglio, e dopo una ventina di minuti il taxi arriva, saliamo e do il nome dell’hotel.
Quindici minuti dopo, siamo arrivati al nostro hotel
“Grazie mille per la serata, mi sono divertita un sacco.. Buonanotte” dico e salutando di nuovo scendo dal taxi, pagando la tratta
“Grazie mille per tutto, la serata... voi siete stati strepitosi come sempre.. grazie ancora, non passavo una serata così da un bel po’ di tempo, e mi avete anche aiutato a portare Ellie in discoteca per di più –ride- ora vi lascio andare a riposare.. Buonanotte” conclude Charlie chiudendo la portiera, e ci incamminiamo alle porte, quando si sente il finestrino che si abbassa
“Siamo noi che vi ringraziamo, per  la serata e perché ci avete trattati come gente normale... quindi grazie, ci siamo divertiti parecchio.. buonanotte” a parlare è stato Shannon per entrambi che lancia un occhiolino a Charlie. Lei ricambia con un sorriso e il finestrino si alza.
Il taxi riparte e la macchina piano piano si allontana e noi entriamo definitivamente in hotel.
Entriamo e  andiamo alla reception dove il responsabile gentilmente ci pone la nostra chiave magnetica e ci dice di fare piano, per rispettare le persone che alloggiano lì e che stanno dormendo.
Questo probabilmente avrà pensato che rientrando a quest’ora abbiamo fatto baldoria e siamo ubriache, ma poco importa ho bisogno di un letto e di dormire.
Ci avviamo, attraversando la hall, fino ad arrivare all’ascensore per prenderlo e salire fino al nostro piano.
In ascensore sono più gli sbadigli che la conversazione in sé.
Non so chi stia dormendo in piedi di più, se io o Charlie.
L’ascensore si ferma e noi usciamo, percorriamo il piccolo tratto di corridoio, tiro fuori la chiave, apro la porta della stanza, Charlie corre diretta buttandosi poi sul letto, io chiudo la porta e faccio lo stesso.
Ci togliamo le scarpe e ci infiliamo sotto le coperte senza nemmeno struccarci e mettendoci il pigiama, tempo di toccare il cuscino che Morfeo ci ha accolte a braccia aperte.

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