Racconti delle quattro stagioni.

di Querdenker
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Primavera. ***
Capitolo 2: *** Estate. ***
Capitolo 3: *** Autunno. ***
Capitolo 4: *** Inverno. ***



Capitolo 1
*** Primavera. ***


Racconti delle quattro stagioni. - Primavera.
 
 

Per secoli gli esseri umani si sono cimentati nello spiegare cosa fosse l’amore. In quella fresca giornata di aprile, Ranma Saotome – alla veneranda età di 18 anni - si era posto lo stesso quesito.
Amore, amore, amore.
Ma perché le persone si dovrebbero dannare così tanto per una cosa inspiegabile? Non riesco a capire” pensò infastidito il ragazzo.
Sdraiato sul tatami da più di un’ora non riusciva a darsi pace.
Tutta colpa di Akane che – visto che trovava sempre il modo di farlo dannare – gli aveva chiesto di spiegarle cosa fosse quel maledetto sentimento.
«Voglio che tu mi spieghi cosa è per te l’amore!» aveva detto in tono categorico la ragazza qualche ora prima.
Così, di punto in bianco, senza un apparente motivo.
Ovviamente Ranma non si era potuto rifiutare.
Se si metteva d’impegno a quella parola associava molte cose. Suo padre (perché in fondo gli voleva bene), le arti marziali, Akane…
Già, Akane.
Quando Ranma pensava alla ragazza sentiva un formicolio percorrere tutto il corpo, la voglia di andare in fiamme quando lei sorrideva, la gelosia – perché lui non l’avrebbe ammesso neanche sotto tortura, ma era tremendamente geloso di Akane Tendo – che provava quando qualcuno flirtava con lei.
Forse è questo il tipo di amore che lei intendeva
La tremenda voglia di unire le sue labbra con quelle di Akane, rosee ed invitanti, il desiderio di abbracciarla ogni ora del giorno e della notte, di dormire insieme a lei e affrontare insieme quella sua sciocca paura del buio, di vederla sempre felice.
In fondo, mica provo lo stesso tipo di amore per lei e per mio padre
Perché non era assolutamente vero che Akane aveva il sex-appeal di un cetriolo.
Nella sua innocenza era tremendamente sensuale e ciò causava a Ranma scompensi non indifferenti, quando indossava qualche vestito troppo corto, che lasciasse scoperte le sue gambe perfette. Ogni volta che poi indossava qualche camicetta troppo scollata, il ragazzo non poteva fare a meno di deglutire e girarsi da un’altra parte.
Non che avesse problemi con la nudità femminile, per ovvi motivi, ma pensare ad Akane sotto una luce diversa lo faceva sentire in subbuglio.
La desiderava sia dal punto di vista sentimentale che fisico.
Amava i suoi difetti, il suo essere poco femminile, o gelosa, o irascibile.
Amava la sua rara, ma genuina, gentilezza, la sua determinazione, la sua forza.
Sospirò rassegnato: le avrebbe mai detto tutto ciò? Certo che no.
 
 
 
 
“E venne un momento in cui il rischio di rimanere chiusi in un bocciolo
era più doloroso del rischio di sbocciare.”




 
Nota dell'autrice:
Buonasera a tutti! Giustamente vi starete chiedendo chi sia questa autrice fuori di testa che ha osato deturpare due personaggi splendidi come Ranma ed Akane!
Che dire, sto rileggendo il manga e mi è venuta voglia di scrivere qualcosina su loro due.
Appena potrò pubblicherò gli altri tre racconti, spero possiate apprezzarli!
Critiche costruttive e recensioni sono SEMPRE ben accette.
Alla prossima,
Mezzosangue230

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Capitolo 2
*** Estate. ***


Racconti delle quattro stagioni - Estate.
 
 
Ranma Saotome aveva imparato ad apprezzare i temporali estivi.
Perché come è vero che il Sole sorge ad est, Akane Tendo era terrorizzata dal buio e gli acquazzoni di luglio avevano come conseguenza dei black-out epici in tutta Nerima.
Non aveva imparato a gradirli per sadismo nei confronti di Akane, assolutamente.
Erano l’occasione per tenerla sempre vicina, per avere il suo profumo ad inebriarlo.
Ogni abbraccio stava a significare qualcosa di troppo grande per essere spiegato a parole.
L’assurda voglia di proteggerla, di farsi carico dei suoi timori più grandi.
L’esserci sempre con lei. E per lei.
Erano seduti sul letto di Akane, con solo indosso delle canottiere, vista l’afa insopportabile.
«Ranma – aveva sussurrato lei anche quella volta – grazie»
Il suo tono di voce così dolce lo aveva portato a baciarla con trasporto, come se si volessero fondere in un unico essere.
E il desiderio di qualcosa di più si era fatto prepotentemente largo nel suo cuore.
Le labbra di Akane, gonfie di baci, erano state sostituite dal collo che Ranma aveva preso a torturale visti i mugolii di piacere che la ragazza emetteva.
Guidato da un istinto che per molto tempo aveva negato, aveva infilato una mano sotto la magliettina di lei, che aveva sussultato, senza però arrabbiarsi.
Anzi, nei suoi occhi Ranma aveva scorto il permesso, il desiderio.
Lentamente, lui si era sfilato la maglietta e Akane delicatamente, aveva iniziato a tracciare dei cerchi invisibili su tutto il torace, sulle braccia, sulle spalle.
Kami, l’avrebbe fatto impazzire.
Aveva trattenuto il respiro, quasi per bloccare il tempo, quando lei dolcemente si era sfilata la maglietta.
In modo timido si era coperta i seni e aveva iniziato a balbettare parole sconnesse: «Sì, ecco, io… insomma, non sono un granché»
Aveva abbassato la testa, aspettandosi una frecciatina da parte di Ranma, ma questi delicatamente aveva scostato le sue mani e aveva preso a baciare il suo petto, mandando il viso di Akane in fiamme.
«Sei meravigliosa maschiaccio» aveva sussurrato tra un bacio e l’altro.
Poi si erano spogliati del tutto, gli occhi carichi di desiderio, e il ragazzo si era posto sopra Akane, sussurrandogli all’orecchio: «Ne sei davvero convinta?»
Per tutta risposta lei si era sporta a baciarlo, mentre la sua mano lentamente scivolava verso il collo, il petto, l’addome…
Ciò che succedette dopo venne definito da Ranma come la prima volta in cui raggiunse il paradiso.
 
 
 
 
“Estate. Un’estate è sempre eccezionale,
sia essa calda o fredda, secca o umida.”


 

Nota dell'autrice:
Sono tornata, tadaaaan!
Vorrei semplicemente ringraziare chiunque abbia letto la precedente flashfic o magari l'abbia recensita.
Vi ricordo che le critiche e le recensioni sono sempre ben accette!
Mezzosangue230

 

 

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Capitolo 3
*** Autunno. ***


Racconti delle quattro stagioni - Autunno.
 
 

Akane prima o poi avrebbe ucciso sua sorella Nabiki, era chiaro a qualsiasi abitante sul pianeta Terra tranne alla diretta interessata. Stava tranquillamente bevendo un succo alla pesca, mentre era seduta nel giardino di casa Tendo.
«Akane – aveva detto la sorella – devi prendere una relazione esattamente come un viaggio»
Lei e Ranma avevano appena litigato, causa la solita mancanza di tatto di lui.
Imperterrita, Nabiki aveva continuato: «Non importala meta, importa che la facciate insieme. Mi pare che tu a volte ti focalizzi sul come e non sul con chi, non so se mi spiego»
La piccola Tendo aveva fatto finta di non capire. Era assolutamente vero. Spesso dava più importanza ad un complimento rispetto al fatto che Ranma, nonostante la sua timidezza, si dedicasse più ai fatti che alle parole, cosa che Akane spesso gli rimproverava con un sonoro “certo che potresti sprecarti con qualche apprezzamento”
E anche in quel 10 ottobre Saotome non si era smentito. Lei si era voluta agghindare un po’ più del solito, probabilmente per colpa dell’insolito caldo, mentre il ragazzo alla sua vista si era semplicemente – come ogni maledettissima volta – girato dall’altra parte, quasi non la volesse vedere. Akane si era ovviamente arrabbiata tantissimo e si era recata da sua sorella Nabiki che le aveva parlato quasi fosse colpa sua, piantando in asso il fidanzato.
«Ma insomma, da che parte stai tu?» le stava chiedendo con un diavolo per capello.
«Dalla tua sorellina, fidati di me. Sai meglio di me che Ranma non è tipo da complimenti, nonostante ciò qualche volta si sforza, dovresti apprezzarlo»
Akane sapeva già tutto quello che sua sorella le aveva appena detto, eppure non poteva fare a meno di pensare che il suo fidanzato non fosse mai sceso a compromessi con il suo carattere, orgoglioso e allo stesso tempo timido, per lei.
La ragazza invece aveva imparato a controllare i suoi istinti violenti, o la cocciutaggine – anche se era molto complicato.
Nabiki emise una risata soffocata e rispose a quella tacita domanda: «Solo perché non lo dimostra palesemente non significa che anche lui non stia cambiando un po’ per te. Tu stessa Akane, non sei tipo da scendere a compromessi. In effetti si può dire che siate complementari.»
Akane non poté fare a meno di pensare che forse non avrebbe ucciso sua sorella. Non quella volta almeno.
 
 


“In autunno, il dubbio è nel posto giusto.
Il mondo sembra deperire un po', giusto per fare una prova.” 

 


Nota dell'autrice:
Buonasera! Sono tornata con la penultima flashfic, stavolta incentrata su Akane!
Spero l'apprezzarete... vi ricordo inoltre che mi farebbe davvero piacere una recensione da parte vostra, ma grazie anche a chi legge soltanto!
Alla prossima
Mezzosangue230

 

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Capitolo 4
*** Inverno. ***


Racconti delle quattro stagioni - Inverno.
 


Akane aveva per la prima volta in vita sua alzato il gomito, colpevole la mancanza di Ranma.
Il 31 dicembre non si era fatto attendere, e le sue sorelle l’avevano costretta a andare a passare l’ultimo dell’anno insiemi agli amici di sempre, quelli del liceo Furinkan e non solo.
Ovviamente, Ranma era partito da più di un mese per continuare ad allenarsi – tipico del ragazzo – e le conversazioni telefoniche si erano fatte sempre più sporadiche, causando la costante malinconia della ragazza.
La cosa ironicamente sorprendente della situazione era che Akane Tendo si rifiutava categoricamente di apparire debole o nostalgica di Ranma Saotome, nonostante nessuno la pressasse in alcun modo.
Quella notte però, la ragazza aveva mandato a far benedire la dignità e mentre tutti ballavano, chi a suon di arti marziali, chi normalmente, lei si era recata verso gli alcolici e aveva iniziato a bere come una spugna e versare silenziose lacrime, alternate da risate isteriche e incontrollate per qualsiasi cosa succedesse.
«Non mi chiamerà neanche per farmi gli auguri, lo so» borbottava con voce impastata mentre osservava il grande orologio appeso. Erano le 11:45.
«Su su, non essere tragica» le rispose pazientemente il barista.
Akane scosse la testa in segno di diniego, rassegnata.
Incredibile come quel maledetto potesse alterare con la sua semplice presenza il suo umore.
Ormai Ranma era diventato la costante nella sua vita: la sua mancanza permanente avrebbe causato scompensi emotivi alla giovane Tendo non indifferenti.
Le 11:55.
Persino Ryoga, con il suo scarso senso dell’orientamento, era riuscito ad arrivare in tempo per l’inizio della festa.
«Okay ragazzi – stava strillando Nabiki – mancano solo 5 minuti!»
Maledetto Ranma Saotome.
E mentre tutti si apprestavano a raggiungere i partner o i gli amici più cari, la giovane Tendo stava bevendo l’ennesimo sorso di sakè.
«Akane» la chiamò una voce sicura alle sue spalle. Lentamente, la ragazza si voltò e riconobbe, nonostante l’alcool in circolo, la figura di un ragazzo alto e muscoloso con un inconfondibile codino.
«Ranma, scemo!» si era alzata di scatto con le lacrime agli occhi e gli era corsa incontro con tutta la forza che aveva.
Cinque.
L’aveva stretta tra le sue braccia e aveva affondato il viso nell’incavo del collo sussurrando: «Scusami, avrei voluto chiamarti»
Quattro.
«Sei uno scemo, uno scemo!» stava strillando lei, stringendolo sempre più forte.
Tre.
Si scostarono delicatamente dall’abbraccio, mentre si fissavano intensamente. Ranma le asciugò le lacrime.
Due.
All’improvviso, Akane che tanto aveva agognato quel contatto, si sporse verso le labbra di lui per unirsi in un bacio dolce, che sapeva di nostalgia e sakè. Il ragazzo la strinse a sé ancora più forte, per intensificare quel contatto.
Uno.
 
 


“Come deve essere freddo l’inverno
per coloro che non hanno ricordi caldi.”



 
Nota dell'autrice:
Eccoci qui con l'ultimo capitolo di questa piccola raccolta.
Vorrei semplicemente ringraziare chiunque abbia letto i miei piccoli deliri, chi li ha recensiti e chiunque li abbia messi tra preferiti o ricordati.
Spero di poter pubblicare ancora su questa sezione.
A presto,
Mezzosangue230

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