Come creare un eroe

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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Se un anno fa qualcuno mi avesse detto che avrei salvato il mondo probabilmente gli avrei riso in faccia. L’unica cosa che volevo era continuare a vivere in piena tranquillità, ma il destino aveva altre cose in serbo per me, o meglio qualcuno.
Mi chiamo Jason Baker e questa è la storia di come sono diventato un eroe e di come ho conosciuto la persona che mi ci ha fatto diventare.

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


Essere popolare non mi è mai interessato. Tutto quello che mi serviva per avere una vita tranquilla era essere nella norma, insomma né  un  genio, né uno sfigato, né un ragazzo popolare. Certo, essere amico d’infanzia di una delle ragazze più popolari della scuola aiuta a essere lasciato in pace, ma probabilmente me la sarei cavata comunque.
Tutti i miei problemi sono cominciati con l’insorgere delle mie nuove capacità.
Ormai sono passati vent’anni da quando sono spuntati i primi supereroi e con loro i primi supercattivi, persone dotate di abilità fuori dal comune come la vista a raggi x per esempio o leggere nel pensiero. Tutto ciò che prima era solo pura finzione che si trovava solo nei fumetti o in qualche film era diventato realtà. Ci sono voluti quindici anni per raggiungere un nuovo equilibrio: la gente aveva paura di ciò che era nuovo e fuori dal loro controllo ma per fortuna tutto si è sistemato grazie alla Lega degli Eroi fondata a Heaven City.
La Lega ha sempre fatto parte della mia vita, come la presenza di persone dalle capacità sovraumane, visto che ho solo 16 anni; ma per gente come i miei genitori non è stato facile adattarsi a questa nuova realtà.
Quello che non mi aspettavo era di diventare io stesso fuori dal comune. Avevo passato tutta la mia vita a cercare di essere il più normale possibile ma a quanto pare il destino ha deciso di prendermi in giro rendendomi tutto tranne che normale.
Tutti sanno che gli scompensi causati dall’adolescenza producono cambiamenti sul corpo e sull’umore degli adolescenti ma ora, se sei fortunato ( o sfortunato a seconda dei punti di vista) può anche avvenire lo sviluppo di superpoteri.
È bastata quella che sembrava una banale influenza a cambiarmi la vita. Un giorno sei un ragazzo normale e quello dopo sei in grado di sentire cadere uno spillo a un miglio di distanza, e non solo. A quanto pare tutti i miei sensi avevano subito un estremo aggiornamento di sistema.
Vedevo meglio, sentivo meglio, ero più forte e più veloce.
E non volevo che nessuno lo venisse a sapere.
Era una fredda mattina di novembre ed io mi stavo recando a scuola. Ero finalmente riuscito ad ottenere un controllo decente dei miei poteri dopo due settimane di allenamento quindi il mio umore era decisamente buono quel giorno.  Davanti all’ingresso della Riverside High mi stava aspettando la mia amica Faye Fujiwara e la sua espressione mi diceva che non era per niente contenta della temperatura.
“ Lo sai che potevi aspettarmi dentro, vero? Lo so quanto detesti il freddo” le dissi.
“ Si, così sparisci come al solito. Ma perché ti ostini tanto a non farti vedere in compagnia dei ragazzi popolari? Non ti capisco proprio. E dire che ci conosciamo dall’asilo” mi disse.
“ Gli altri ragazzi non fanno altro che spettegolare su di te se sei popolare e per chi desidera la tranquillità come me non è per niente l’ideale” le risposi.
“Sarà, ma oggi non mi scappi” mi disse con un sorriso a trentadue denti per poi cambiare completamente espressione ed indicare la scena che si stava svolgendo nel parcheggio.
Ethan Pines, riconosciuto da tutti come il bullo della scuola, aveva appena finito di torchiare il malcapitato del giorno e nell’allontanarsi aveva spinto una povera ragazza sulla sua strada senza fermarsi.
Faye non perse tempo ed andò subito a controllare che la ragazza ed il povero malcapitato stessero bene, ed io la seguii mio malgrado.
“ Tutto bene?” chiese Faye alla ragazza per terra porgendole la mano, mentre io mi occupavo dell’altro.
“ Sì , niente di rotto per fortuna” disse la ragazza dopo aver controllato il contenuto del suo zaino.
“ Non ti ho mai vista. Sei una nuova studentessa?” le chiese Faye.
“ Esatto. Mi sono appena trasferita qui da Heaven City.”
“ Da Heaven City? Caspita, vieni dalla città più fantastica di tutte. Comunque, bulli idioti a parte, benvenuta a Bloomville”
“ Grazie ” Le due ragazze si sorrisero.
“ Ma che modi che ho, non mi sono nemmeno presentata. Io sono Faye e quello  che sta cercando di scappare è Jason” disse improvvisamente indicandomi.
La ragazza nuova mi guardò. Aveva lisci capelli neri di media lungezza ed occhi azzurro ghiaccio. Per un attimo mi parve di scorgere una strana espressione sul suo volto, come se mi avesse già visto, anche se ero sicuro di non averla mai incontrata prima; ma riportò subito il suo sguardo su Faye.
 “ Allora siamo in due” le disse “ io mi chiamo Evelyn Sparks e non ho la minima idea di dove sia l’aula di chimica”
Evelyn tirò fuori dallo zaino un foglio con gli orari delle lezioni.
“ Prima sono passata a prendere i miei orari dalla segreteria e poi sono uscita a prendere una boccata d’aria prima delle lezioni per poi finire per terra dove mi avete trovata”
“ Ti posso aiutare io” le disse Faye “ comunque ti consiglio di tenerti alla larga da quel tipo che ti ha spinta. Ultimamente il suo già pessimo carattere sembra essere peggiorato, e credevo fosse impossibile”
“ Va bene, farò attenzione” le rispose Evelyn “ ma adesso è meglio se mi fai vedere dov’è l’aula di chimica. Non voglio fare brutta figura proprio il primo giorno”
“ Ok. Che ne dici poi di pranzare assieme così ti presento ai miei amici? Scommetto che non vedono l’ora di ascoltare qualche pettegolezzo su Heaven City e i suoi eroi.” le chiese Faye.
“ Certo” le disse sorridendo Evelyn e poi mi guardò.
“ E tu Jason? Vieni con noi?”
Preso in causa le risposi “No, io passo. Ho storia e l’aula è dalla parte opposta di quella di chimica. Ed il professor Howell odia i ritardatari”
“ Ok. Ci vediamo a pranzo allora?” mi chese.
Faye mi precedette “ Non credo. Jason preferisce pranzare in tutta tranquillità e diciamo che il tavolo in cui mangiano cheerleaders e sportivi non è il massimo della tranquillità”
“Sei una cheerleader?” disse Evelyn sinceramente stupita.
“ Già” le rispose Faye per poi rivolgersi a me. “Allora noi andiamo. Ci vediamo dopo Jason”
“ Ok ” le dissi riluttante.
Sapevo che non mi avrebbe lasciato in pace per tutta la giornata ma Evelyn per lo meno l’avrebbe distratta abbastanza a lungo.
Evelyn.
Mi dava una strana sensazione. Come se dovessi tenermi lontano da lei.
Con questi  pensieri mi recai a lezione appena in tempo per evitare una punizione.
 
xxx
 
Il resto della mattinata trascorse tranquilla e finalmente arrivò l’ora di pranzo.
Dopo aver riempito il mio vassoio con quello che mi pareva più edibile nel menù di oggi mi sedetti ad un tavolo e cominciai a mangiare. Poco dopo vidi Faye entrare in mensa con Evelyn ed entrambe, preso il pranzo, fecero per sedersi al tavolo dei ragazzi popolari, ma prima di sedersi Evelyn riuscì  a trovarmi con lo sguardo in mezzo a tutte le persone in mensa e mi salutò con la mano sorridendomi.
Ancora quella sensazione.
Io feci finta di non averla vista e Faye, che si era accorta di tutto, mi guardò malissimo.
Ero fregato. Me l’avrebbe fatta pagare.
Le due ragazze finalmente cominciarono a mangiare e mentre io stavo pensando a come riuscire ad evitare qualunque cosa Faye avesse in serbo per me, e conoscendola poteva essere qualsiasi cosa, si sentì provenire uno scoppio dall’altra parte della mensa rispetto a dove mi trovavo.
All’inizio pensavo fosse scoppiata una tubatura o qualcosa del genere, ma poi mi accorsi che il muro lì vicino aveva segni di bruciatura e in piedi a pochi passi dal muro si trovava Ethan, con uno sguardo furente rivolto verso un altro ragazzo. Non era la sua espressione ciò che mi preoccupava davvero, ma il fatto che dalla sua mano destra scaturissero delle fiamme ed Ethan non ne veniva scottato.
Ethan aveva dei superpoteri ed era l’ultima persona nell’intera scuola che, a mio avviso, avrebbe dovuto possederne.
Ecco perché era più nervoso del solito. Tutti quegli sbalzi di umore. Lui stava passando quello che stavo passando io, solo che non se la cavava molto bene con l’autocontrollo a quanto pare.
Improvvisamente si levarono urla per tuta la mensa. Gli altri ragazzi si erano accorti di  quello che stava succedendo e si scatenò l’inferno.
Tutti scappavano dalla mensa verso i corridoi e le più vicine uscite di emergenza, così io decisi di unirmi alla folla, sperando di trovare Faye una volta fuori da lì.
Sì, lo so. Molto eroico. Ma avevo già preso la decisione che se mi fossi mai trovato in una situazione del genere avrei lasciato che se ne occupassero le autorità competenti.
Una volta fuori riuscii a trovare Faye, ma il mio sollievo fu di breve durata perché era sull’orlo delle lacrime.
“Jason! Per fortuna stai bene” Faye mi strinse in un abbraccio stritolante “ho perso Evelyn. Non la trovo da nessuna parte. Ti prego, aiutami a cercarla”
“Non ti preoccupare, la troveremo” le dissi io.
Faye cominciò a spostare freneticamente lo sguardo ovunque e non si accorse che da un’uscita d’emergenza era appena apparso il ragazzo con cui Ethan era arrabbiato. Io corsi verso di lui e lui mi afferrò subito un braccio.
“ Ti prego devi aiutarla” mi disse concitato.
Io non avevo idea di che cosa stesse parlando “ Aiutare chi?”
“Una ragazza. Capelli neri, occhi azzurri. Lei ha distratto Ethan per permettermi di scappare, ma adesso è lei quella in pericolo.”
Vuoi vedere che è proprio Evelyn mi ritrovai a pensare.
“ Resta qui” gli dissi e corsi verso la mensa.
Siccome non c’era nessuno nei corridoi decisi che potevo anche permettermi di usare la mia velocità e appena arrivai all’ingresso della mensa quello che vidi mi fece venire i brividi.
Era davvero Evelyn la ragazza che aveva aiutato quel ragazzo ed ora era a terra con la mano sinistra a tamponare una ferita sanguinante sul braccio destro.
“ Così impari a fare l’eroina!” le stava dicendo Ethan.
Per fortuna lui non si era accorto di me com’era concentrato sulla sua nuova vittima.
Ethan materializzò un’altra fiamma sulla sua mano ed era intenzionato a colpire Evelyn.
Nessuno avrebbe potuto salvarla. Nessuno a parte me.
Così feci l’unica cosa che mi ero giurato di non fare e mi scagliai contro Ethan.

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2
 
Successe tutto molto in fretta. Ethan neanche si rese conto di cosa l’aveva colpito.
Sfruttai nuovamente la mia velocità e lo misi fuori combattimento colpendolo con un pugno in faccia, cercando di controllare la mia forza per non fargli troppo male.
Quando fui sicuro che Ethan non fosse più una minaccia rivolsi la mia attenzione su Evelyn, che invece aveva visto perfettamente la scena, e consapevole che ora qualcuno sapesse di me.
Lei mi guardò per un po’ ma non disse niente. Ci fissavamo e basta, nessuno dei due sapeva cosa dire.
Quando finalmente Evelyn mosse la bocca per parlare sentimmo delle sirene provenire dall’esterno della scuola. Ero talmente scioccato da ciò che era successo che neanche mi ero accorto del rumore delle sirene della auto della polizia in avvicinamento prima che fossero già davanti alla scuola. Come avere il super udito e non sfruttarlo.
Decisi che era il caso di allontanarsi dalla scena così, senza dire una parola, presi Evelyn per mano e ci incamminammo verso l’esterno.
Quando uscimmo all’aria aperta il ragazzo che mi aveva detto che Evelyn era in pericolo corse subito verso di me.
“ Per fortuna state bene! Cosa è  successo là dentro? Dov’è Ethan?”
La polizia scelse proprio quel momento per avvicinarsi ed io mi bloccai.
“ Agenti! Presto! Lei è la ragazza di cui vi ho parlato, quella che mi ha permesso di scappare. E lui è il ragazzo che è corso dentro a salvarla” disse il ragazzo.
I poliziotti che si erano avvicinati ci guardarono.
“ Ragazzi, diteci cosa è successo là dentro, presto”
Evelyn non perse tempo. “Ethan, il ragazzo che ha manifestato capacità piro cinetiche in mensa, adesso non è più un problema. È fuori combattimento”
“ Fuori combattimento? E chi è stato a fermarlo?” chiese uno dei due agenti.
In preda al panico presi la parola prima che Evelyn potesse compromettermi più di quanto già  non fossi.
“ Quando sono arrivato in mensa Ethan era già a terra svenuto e accanto a lui c’era una persona in costume. Quando si è accorto di me è semplicemente sparito, quindi presumo che chiunque fosse quella persona fosse in grado di tele trasportarsi o qualcosa del genere. Poi mi sono avvicinato ad Evelyn e l’ho portata fuori. Non è così, Evelyn?”
La guardai e sperai che avesse colto dallo sguardo che le rivolsi di coprirmi.
Lei mi fissò e infine disse “ è andata proprio così, agenti”
Fissai i poliziotti e sperai che ci avessero creduto. Ero nel panico e stavo cercando in tutti i modi di non darlo a vedere.
Finalmente uno dei due agenti disse “ Va bene. Ragazzo, come ti chiami?”
“Jason” risposi prontamente.
“Ok, Jason. Andate verso i miei colleghi laggiù” disse indicando il punto in cui un’ambulanza e  due auto della polizia erano parcheggiate con accanto altri due agenti “loro si occuperanno di raccogliere le vostre dichiarazioni. Inoltre la tua amica avrà bisogno di un medico.
Parker, andiamo dentro” e vidi l’agente tirare fuori un bracciale ed entrare nella scuola con il suo collega.
Era la prima volta che vedevo un bracciale bloccante. Utili per bloccare qualsiasi potere possieda la persona che lo indossa, ma con una grossa pecca. È noto che l’effetto del bracciale duri solo per qualche ora, per poi esaurire la carica di energia necessaria a farlo funzionare e dover essere ricaricato. Ma per allora la persona con indosso il bracciale avrebbe dovuto già  essere stata trasferita in una struttura adeguata in grado di contenerla.
Era ciò che sarebbe toccato ad Ethan per aver perso il controllo e aver messo in pericolo l’intera scuola. Non lo invidiavo per niente.
Evelyn scelse quel momento per barcollare. La afferrai appena in tempo. Non volevo dare nell’occhio muovendomi troppo in fretta ma neanche farla cadere a terra.
Era pallida. Stava ancora sanguinando dal braccio ferito così, con l’aiuto dell’altro ragazzo che era rimasto lì accanto a noi, ci avvicinammo all’ambulanza dove un paramedico cominciò subito ad occuparsi di lei.
“Grazie di tutto” mi disse il ragazzo “ per essere andato a cercarla. Non tutti lo avrebbero fatto”
“Non ho fatto niente” dissi, restando fedele alla mia versione dei fatti “ha fatto tutto il tizio in costume”
“ Ah già. Finalmente Bloomville ha un eroe” disse “ comunque, grazie Jason. Io mi chiamo Tyler, per la cronaca”
“Piacere di conoscerti Tyler”
In quel momento arrivò Faye, che si era fatta largo tra tutti gli altri studenti.
“Per fortuna stai bene. Ed Evelyn?” mi chiese.
“Evelyn è ferita” le dissi e, vedendo la sua espressione cambiare da preoccupata a in preda all’ansia, aggiunsi “non è grave. I paramedici si stanno occupando di lei”
“ È tutta colpa mia ” si intromise Tyler, e cominciò a raccontarle quello che io ed Evelyn avevamo riferito alla polizia.
Mentre Faye e Tyler erano occupati a parlare dell’accaduto, io andai a controllare come stesse Evelyn.
La trovai seduta sulla barella dell’ambulanza con il braccio fasciato ma all’apparenza  completamente lucida.
“ Per fortuna sembri stare meglio. Ma sei ancora pallida” esordii.
“ Non so se l’hai notato ma io sono sempre pallida. Ho una carnagione molto chiara” mi sorrise.
Mi avvicinai a Evelyn e le dissi sottovoce, per farmi sentire solo da lei“ Comunque grazie per avermi coperto”
“ Ho visto che eri a disagio e non volevi che qualcuno sapesse di te. Ma non credere che sia finita qui. Ne riparleremo presto” poi tirò fuori da una tasca dei pantaloni il suo cellulare e protese la mano.
“Passami il tuo telefono” mi disse.
“Perché?”
“Così posso darti il mio numero, no?”
Feci come mi aveva chiesto e, una volta scambiati i numeri, mi restituì il telefono.
“È meglio se ora vai a parlare con gli agenti. Io devo restare in osservazione ancora un po’”
“Ok. Allora ci vediamo” le dissi e mi avvicinai agli agenti.
 
xxx
 
Dopo aver parlato con gli agenti fui libero di andare.
I professori convennero che la giornata scolastica si sarebbe conclusa prima ed io e gli altri studenti tornammo a casa.
I miei genitori erano molto preoccupati ma riuscii a tranquillizzarli.
Una volta in camera mia mi buttai sul letto. Non volevo pensare più a niente e riposare soltanto. Avevo rischiato di farmi scoprire e non sapevo se Evelyn avrebbe continuato a coprirmi, la conoscevo soltanto da un giorno in fondo.
Perso nei miei pensieri non mi resi conto dello scorrere del tempo ed era già tardo pomeriggio quando il rumore proveniente dal mio telefono mi riscosse.
Era un messaggio da parte di Evelyn in cui mi chiedeva di incontrarci in un parco che guarda caso era proprio vicino a casa mia.
Così mi misi la giacca ed uscii, preoccupato da quello che avrebbe potuto dirmi.
La trovai a dondolarsi sull’altalena e, appena si accorse di me, mi invitò a raggiungerla.
“ Di cosa mi volevi parlare?” chiesi subito.
“ Neanche si saluta?” mi rinfacciò con un sorrisetto sghembo.
“ Ciao. Di cosa mi volevi parlare?”
“ Vuoi andare subito al sodo vedo. Allora saltiamo i convenevoli.
Come ben sai io vengo da Heaven City, la città degli eroi. Ne ho visti di tutti i tipi e tutti i nuovi supereroi vengono addestrati all’accademia istituita dall’eroe più grande e popolare di tutti, Captain Storm”
“Già, chi non lo conosce Captain Storm. Se non fosse stato per lui ora non ci sarebbe nessuna accademia e nessun eroe. Lui e la squadra di eroi che ha creato hanno cambiato l’opinione pubblica sui super ed è grazie a loro se adesso i ragazzi che scoprono di avere capacità fuori dal comune non devono temere di essere perseguitati. A meno che non si scelga la strada del male, ovvio” presi la parola io.
“ Esatto. E come saprai ci sono delle persone specializzate ad addestrare gli eroi di domani”
“Sì, e allora?”
Non sapevo dove voleva andare a parare ma sapevo che non mi sarebbe piaciuto comunque.
Lei si fece seria e mi guardò risoluta.
“Io voglio diventare un’addestratrice di eroi”
“Cosa?”
Io non seppi come rispondergli se non nel modo più stupido possibile, ovviamente.
Lei distolse lo sguardo e sospirò per poi alzare la testa di scatto e tornare a fissarmi di colpo, facendomi sobbalzare.
“ Non capisci? Diventare addestratrice è praticamente impossibile. È un lavoro molto in voga ora e molti ci provano senza neanche crederci veramente, solo per la gloria di essere chi ha portato alla luce un determinato eroe. La lista di aspiranti addestratori è lunga e non escludo che il sistema sia probabilmente corrotto.
Io non sono così. Non voglio farlo per la gloria ma perché ci credo veramente.
Ma per farmi notare dalla Lega degli eroi e quindi dall’Accademia ho bisogno di addestrare un eroe ed è qui che entri in gioco tu.
Devo ammettere che non mi aspettavo di trovare dei super quando mi sono trasferita qui ma…”
“Frena un attimo!” la interruppi io di colpo “Pensavo fosse chiaro che io non voglio avere niente a che fare con l’essere un supereroe. Voglio solo una vita tranquilla. Trovati qualcun altro” feci per andarmene ma lei mi afferrò un braccio.
“ Fosse facile trovare un super che non venga subito reclutato dall’Accademia. Sei la mia unica speranza”
Mi liberai dalla sua stretta “ Mi pareva di essere stato chiaro un attimo fa”
“Allora perché mi hai salvata oggi? È stato il gesto di un eroe, molti non avrebbero avuto il coraggio di fare quello che hai fatto tu”
“ È stato solo un caso isolato. Non mi metterò più in una situazione del genere”
La guardai un’ultima volta prima di girare i tacchi per andarmene.
Avevo fatto solo pochi passi quando lei parlò “ Pensi che mi arrenda così facilmente?”
Mi voltai a fissarla.
“Riuscirò a convincerti ad aiutarmi che tu lo voglia o no o non mi chiamo più Evelyn Sparks. Adoro le sfide” disse risoluta.
“ Auguri allora, perché io non te lo permetterò”
“ Vedremo Jason, vedremo” e mi sorrise divertita.
Ancora non sapevo di cosa fosse capace ma lo avrei presto scoperto a mie spese.


Salve a tutti, sono lost in books.
Volevo avvisare che, siccome sto scrivendo anche un'altra storia, ho deciso di dare la priorità a quella. Questo vuol dire che questa storia riprenderà quando avrò completato l'altra. Si tratta di una storia di genere fantasy, se foste interessati.
Forse aggiungerò un'altro capitolo prima di mettere temporaneamente in pausa questa storia, che proseguirà sicuramente. La trama è già delineata.
A presto!

 

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