Scelte.

di fulmineo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Friends & lovers. ***
Capitolo 2: *** Incontro. ***
Capitolo 3: *** Arrivo. ***
Capitolo 4: *** What do you feel? ***
Capitolo 5: *** Rabbia e timore. ***
Capitolo 6: *** L'imboscata. ***
Capitolo 7: *** Corsa contro il tempo. ***
Capitolo 8: *** Consapevolezza. ***
Capitolo 9: *** Pensieri... ***
Capitolo 10: *** Il matrimonio. ***
Capitolo 11: *** Tutto bene. ***
Capitolo 12: *** Sentimenti. ***
Capitolo 13: *** Step by step. ***
Capitolo 14: *** Pensieri e progetti. ***
Capitolo 15: *** Gioia e dolore 1. ***
Capitolo 16: *** Gioia e dolore 2. ***
Capitolo 17: *** Verso casa. ***
Capitolo 18: *** Rincontrarsi. ***
Capitolo 19: *** Scoperte e sospetti. ***
Capitolo 20: *** Confronti e sofferenza. ***
Capitolo 21: *** Scioccante scoperta. ***
Capitolo 22: *** La rivelazione. ***
Capitolo 23: *** Preservare il segreto. ***
Capitolo 24: *** Under attack 1. ***
Capitolo 25: *** Under attack 2. ***
Capitolo 26: *** In bilico. ***
Capitolo 27: *** Bisogno di risposte. ***
Capitolo 28: *** La battaglia è vinta. ***
Capitolo 29: *** Piccoli gesti. ***
Capitolo 30: *** Our first kiss. ***
Capitolo 31: *** Saper scegliere. ***



Capitolo 1
*** Friends & lovers. ***


Era una bellissima giornata a Seattle ed alcune ragazze di sedici anni, da sempre amiche, condividevano il grande sogno di studiare Medicina e lavorare insieme. Ma alcune avevano appena ricevuto risposta positiva per andare al fronte ed essere medici da campo in zone di guerra e sarebbero partite l'indomani.

Le partenti, ovvero Lucia Bossolani, Robyn de Keyzer, Berens Tomsen, Caterina Bossolani, Valentina Argenti, Klaus Mirren, Yann Sovlov, Yria Zaryanov e Carolina Aguirre detta Sole, avrebbero passato tutta la giornata a preparare il rispettivo bagaglio, ovvero un borsone col minimo indispensabile e le cose personali, senza scordare i documenti.

Invece le altre volevano organizzare alle amiche una bella festa, che si sarebbe tenuta a casa di Natalia Gonchev e Natalie Marchev, fidanzate rispettivamente di Yria e Yann. Le due quasi omonime, infatti, erano cugine e vivevano in una grande villa poco fuori città.

"Ho scritto loro che la festa inizia alle sette..." Disse Milena Rayzen.

"Ottimo! Intanto si festeggia anche il compleanno di Mimì... E Klaus sarà felice di festeggiarlo con lei, anche se ci siamo noi!"

"Ehi! Io sono qui." Sorrise Mirthy Schwill, soprannominata Mimì.

"Oggi compi sedici anni... Festeggia a dovere, mi raccomando! Domani parte." Scherzò Nadia Centotto.

La giovane, alta un metro e settantacinque come Lucia e Klaus, si sedette "Lo so... Ma non voglio pensarci! E poi, scommetto che anche voi festeggerete..."

"Minimo!" Ammise Eliza Valòn "La mia Berens..."

Presto arrivarono le sette e le ragazze erano andate a turno a farsi la doccia nei due bagni e poi a cambiarsi e farsi belle per la rispettiva amata e, all'ora precisa, le festeggiate arrivarono "Ciao!" Avanzò Natalie, aprendo la porta ed abbracciando la sua Yann.

"Sorpresa!!" Gridarono le altre, accendendo la luce del soggiorno.

Le coppie s'unirono ciascuna in un abbraccio, ma per Lucia e Carmen Torreira la cosa fu ardua, perché il sentimento c'era ed era molto forte, ma i genitori di Carmen le avevano già trovato un promesso sposo "Stai bene, vestita così."

"Grazie... Anche tu." Disse solo Lucia, che preferì andare da Mimì a farle gli auguri.

"Cate!" Chiamò Nadia "Come ci si sente ad essere la sola quindicenne del gruppetto diretto al fronte?"

"Bene... Anche perché li compirò il mese prossimo..."

"E non saremo insieme!" Disse la sua Raphaela Falcetti e subito la castana dagli occhi azzurri, che somigliava molto a Robyn, l'abbracciò, rubandole un bacio molto dolce.

Le giovani avevano ordinato sei pizze e stuzzichini più bibite ad una pizzeria lì vicino e divisero il conto, godendosi poi la festa, cantando il -tanti auguri- per Mimì e poi, verso le dieci, Lucia se ne andò, baciando sulle guance le amiche che non sarebbero partite e rammentando alle altre che per le otto dovevano trovarsi in aeroporto.

La ragazza dai corti capelli castani ricciolini e gli occhi ricchi e scuri arrivò a casa sua, che distava cento metri e si preparò per mettersi a letto, ma qualcuno suonò il campanello e la ragazza aprì dopo aver guardato dallo spioncino "Ciao..."

"Carmen... Come mai qui? Dovresti essere a casa."

"Ho detto ai miei che mi fermavo da Natalia e Natalie..."

"Perché? Dovevi rimanere da loro... Se venissero a cercarti?"

"No no, tranquilla." Sorrise la bionda dagli occhi verdi, alta poco più di un metro e ottanta "Volevo stare qui, con te... Stai per partire e non so quanto starai via. E poi, in zona di guerra, non si può mai sapere..."

"Accidenti! Certo che hai una capacità di agitare le persone incredibile."

Carmen sorrise appena "I-Io l'ho detto perché tu sei sempre calma e... E..." Iniziò senza finire la bionda, singhiozzando, fiondandosi tra le braccia della castana, stringendola a sé e Lucia le carezzò piano la schiena.

"Ssssh, tranquilla... Va tutto bene. Tornerò, te lo prometto!"

"Si... Si, lo so!" Rispose Carmen, puntando i suoi occhi in quelli della ragazza che tanto le piaceva e, prima che potessero rendersene conto, erano unite in un bacio molto dolce.

Nonostante la statura, Lucia era forte e prese in braccio Carmen, dirigendosi verso la camera da letto ma, quando ebbe steso la bionda sul materasso, rimase sopra di lei a fissarla "Abbiamo solo sedici anni. Sei sicura di voler oltrepassare quella linea? Non sono il tuo promesso sposo, non potrai più tornare indietro..."

"Io voglio te! Solo te." Ribadì decisa la bionda e Lucia, guardandola negli occhi, sorrise ed amò la coetanea. Si amarono con tutte loro stesse, senza risparmiarsi.

Sapevano però, come tutte, che il giorno dopo avrebbero dovuto salutarsi e coloro che sarebbero partite ben sapevano che il rischio di non tornare a casa dalla rispettiva amata era molto alto.

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Capitolo 2
*** Incontro. ***


Il giorno dopo, all'aeroporto, le nostre ragazze erano tutte puntuali e si ritrovarono alla biglietteria, un po' tese ed un po' emozionate per la partenza imminente e stavano parlottando tra loro mentre aspettavano il loro volo, quando quattro persone s'avvicinarono loro.

"Ciao!" Salutò un uomo alto, dai corti capelli castani come la lieve barba e gli occhi azzurri "Scusate, ma io ed i miei amici abbiamo sentito che siete dirette al fronte per diventare medici da campo... Ovvero dei Chirurghi d'urgenza."

"Esatto." Rispose Robyn "Ma voi chi siete?"

"Io sono Nathan Riggs e loro i miei amici Owen Hunt e sua sorella Meghan e lei Teddy Altman."

Le ragazze si presentarono "Andare al fronte a sedici anni... Ammirevole!"

"Noi siamo Chirurghi affermati." Disse Owen "Permetteteci di insegnarvi... Voi, così come altri aspiranti Chirurghi in giro per il mondo, siete il futuro della Medicina!"

Ovviamente le giovani non riuscivano a credere alle loro orecchie ed accettarono la proposta del rosso poi, quando dall'altoparlante vennero chiamati i passeggeri del loro volo, si diressero assieme verso il loro gate.

Una volta sull'aereo, le ragazze ed i quattro adulti presero posto e Robyn andò a sedersi accanto a Lucia, mise il suo I-Pod nelle orecchie e si appisolò, mentre la ricciolina sospirava "Stai bene?" Chiese Klaus, seduta alla destra dell'amica.

"Si... Stavo solo pensando..."

"A Carmen?" Tentò la castana dai corti capelli scuri, come i suoi occhi.

Lucia la fissò e sorrise appena, perché lei e Klaus erano amiche, si dicevano tutto e si leggevano come libri aperti "Pensavo a cosa troveremo laggiù, non solo a lei."

"Anch'io penso a cosa troveremo al nostro arrivo... Ma sono certa del fatto che pensi a Carmen!"

Nuovamente Lucia sorrise "Io e lei... La scorsa notte..."

Anche Klaus sorrise, felice "Davvero?? Tu e lei...? Grande!"

"Si, però gliel'ho chiesto... Se era sicura, intendo, altrimenti non avrei mai fatto nulla." Iniziò la castana "E lei ha detto di volere solo me..."

"Non sembri molto convinta... Carmen potrebbe averti detto questo solo per soddisfare il suo desiderio di amarti."

La castana sospirò "Proprio a questo pensavo. Sarebbe... Doloroso..."

"Hai tutta la mia comprensione." Sorrise Klaus, posando la mano sulla spallas dell'amica, che apprezzò molto il tenero gesto.

Mentre le giovani chiacchieravano tra loro, come a godersi gli ultimi attimi di spensieratezza, i quattro Chirurghi affermati le guardavano "Sai, Owen, non avrei mai pensato che potessi fare loro quella proposta..." Disse Teddy.

"Vedi... Ho visto tanti aspiranti Chirurghi, sia al lavoro che al fronte. Tanti ce l'hanno fatta ed altri no... Ma sono certo del fatto che queller giovani hanno talento."

"Lo vedremo su il campo, fratellone!" Disse Meghan.

Riggs diede ragione all'amico, ma anche a Meghan. Per lui le ragazze avevano talento, ma andava dimostrato soprattutto sul campo.

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Capitolo 3
*** Arrivo. ***


Le quattordici ore di volo passarono, con le nostre ragazze ed i quattro Chirurghi che atterrarono all'aeroporto di Baghdad in perfetta puntualità e lì trovarono due soldati ad attenderli "Benvenuti!" Li salutò uno di loro "Da questa parte."

Fuori dal terminal, i nostri videro un tipico camion militare e tutti salirono nel retro di esso ed i due soldati davanti, con uno dei due che mise in moto il mezzo "Siete pronte?"

"Più o meno... Direi tesa, soprattutto!" Rispose Sole.

"La tensione fa bene, ma senza esagerare!" Disse Meghan.

Il tragitto non durò molto, circa mezz'ora, quindi il mezzo venne fermato e le ragazze scesero, a seguito dei quattro Chirurghi "Le vostre tende sono queste." Indicò loro uno dei due militari, mentre un altro uomo, dall'aria fiera e severa, avanzava.

Benvenuti. Sono il Colonnello Harold Mitchell... Sistemate i vostri bagagli e andate nella tenda medica, ovvero quella con la croce rossa!" Indicò ed il gruppetto subito la notò.

L'altogradato se ne andò ed i nostri entrarono nelle due tende, posarono a terra il rispettivo borsone e si recarono subito nella tenda medica ma, appena videro com'erano ridotti alcuni soldati ed alcune tracce di sangue fresco ed incrostato a terra, tutte le giovani uscirono a dare di stomaco "State bene?" Chiese Teddy, raggiungendole.

Tutte annuirono col capo ed uscì anche Riggs "Ne vedrete anche di peggio... Ci farete l'abitudine! Coraggio, oggi imparerete a salvare vite e lo farete al meglio, per il bene dei vostri pazienti... Anche se non si può salvare tutti. Imparatelo subito!"

Le giovani si fecero allora coraggio e presero dei respiri profondi, tornando nella tenda e si divisero tra i quattro Chirurghi, ammirando la loro calma e maestría nel curare i pazienti ed intervenire quando necessario.

Purtroppo un soldato morì e questo riuscì ad abbattere le giovani che, un paio d'ore dopo, nella tenda adibita a mensa, non toccarono cibo "Cosa succede? State bene?" Chiese Meghan.

"Si, ma... Quel soldato..." Sussurrò Berens.

"È la vita." Rispose Owen "Non si può salvare chiunque, anche se si fa del proprio meglio!"

Le ragazze sapevano che il rosso aveva ragione, ma la cosa era sempre difficile, specie per loro che erano alla prima esperienza ed erano assai giovani "Mangiate qualcosa..."

"Ascoltate il consiglio di Teddy, poi andrete a riposare."

"È... Difficile..." Rispose Cate.

"Vedere qualcuno morire davanti ai tuoi occhi..." Avanzò Yria.

"Esatto. Da domani inizieremo ad insegnarvi veramente e voi farete anche pratica!" Disse Owen e le giovani deglutirono, sapendo che avrebbero dovuto compiere quel passo, prima o poi, visto quale era il loro sogno.

Nella loro tenda, le ragazze guardarono il rispettivo telefono per vedere se vi erano chiamate o mail e, dopo aver risposto a queste ultime, visto che non avevano ricevuto telefonate, s'addormentarono.

Non immaginavano che avrebbero dovuto fare pratica già da subito, ma erano certe del fatto che i quattro Chirurghi sarebbero stati dei grandi insegnanti.

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Capitolo 4
*** What do you feel? ***


Passò una settimana e le nostre ragazze al fronte stavano imparando molto dai quattro Chirurghi, anche se Meghan non amava molto insegnare e stava per conto suo.

Invece le altre rimaste a Seattle proseguivano i loro studi e pensavano alla rispettiva amata lontana, anche se Carmen non doveva farsi scoprire dai genitori o dal fidanzato mentre scriveva a Lucia, altrimenti avrebbe passato dei guai.

"Non glielo dirai?" Rivolse Francesca a Carmen, fissandola.

"Come faccio a dirglielo?"

"Hai avuto una settimana, per pensarci..."

"Si, ma ho anche scuola e studio, come voi!" Ribadì la bionda dagli occhi verdi "E poi è difficile... Non sono cose da dire a cuor leggero!"

"Lei sa che hai un promesso sposo... Devi solo parlare."

Carmen chinò il capo, posando il proprio panino sul tavolo esterno alla scuola, uno dei cinque, al quale il mini gruppetto di amiche solitamente passava l'intervallo "È difficile..."

"Perché??" Chiese Milena, alzando appena la voce.

"Perché la sera prima della partenza, dopo la festa, io e Lucia... Noi..." Sussurrò con lieve imbarazzo.

Le amiche non credettero alle loro orecchie "Cosa? Voi due, davvero...?" Tentò Nadia.

"Si... Ero andata da lei, abbiamo parlato un po' e... E prima che potessimo rendercene conto, ci stavamo baciando."

"Wow..." Sorrise Mimì.

"Allora non ci ho dato dentro solo io." Ammise Francesca.

"E poi? Continua!" La esortò Nadia, incuriosita dalla rivelazione.

"Beh... Mi ha presa in braccio e portata a letto ma, prima di continuare, mi chiese se ero sicura... Ed io ho detto di volere solo lei e nessun'altra o altro."

Prima che si potesse dire altro, suonò la campanella e le giovani entrarono nella scuola con altri studenti e studentesse, ma Milena e Mimì s'avvicinarono a Carmen "Dimmi..." Iniziò la prima "Tu cosa provi, per lei?"

"Cosa... Provo?" Ripetè Carmen "Che domande fai?"

"Rispondi e basta..."

"Beh, Lucia mi piace moltissimo... Se non mi piacesse, non mi sarei mai concessa a lei."

"Lei ti piace e non vuoi perderla, ma non vuoi neanche dire ai tuoi genitori che non ami Andreas..."

"Devi decidere chi è cosa vuoi." Disse Mimì "Lucia è la migliore amica di Klaus, non devi spezzarle il cuore."

Carmen sapeva che le amiche avevano ragione "Io... Non lo so. Non voglio perderla..."

"Non la vuoi perdere e magari non accadrà, però sbrigati a fare chiarezza nei tuoi sentimenti perché, per come la vedo io, non sai nemmeno tu cosa vuoi realmente!"

La bionda rimase colpita dalle parole di Mimì "Concordo." Disse solo Milena, prima di entrare in classe e Carmen rimase a riflettere.

Doveva parlare con Lucia e lo avrebbe fatto quella sera, ma in cuor suo sapeva chi avrebbe scelto.

Quando terminarono le altre tre ore di scuola, Carmen si congedò dalle amiche per andare a casa sua e tutte capirono il motivo, così la salutarono e andarono a mangiare qualcosa senza di lei.

La bella villa di Carmen non era molto lontana e la giovane, arrivata dopo due fermate d'autobus, salì in camera sua, chiudendosi dentro ed accese il suo pc, aprendo il programma per le chiamate.

Lucia, dal fronte, ci mise quasi dieci minuti per rispondere "Ciao..."

"Ciao a te. Come mai mi hai chiamata?"

"Io... Volevo parlarti."

"Non ho molto tempo. Dimmi..."

Carmen chiuse gli occhi, prendendo respiri profondi e cercò di trovare le parole giuste "Ecco, io... Io..."

"Tu cosa?" Chiese la castana.

"Io... I-Io... Io mi sposerò il prossimo Marzo..."

Lucia non parlò, la sua espressione era fredda ed impassibile "Sai che novità... Me lo aspettavo."

"Come?" Domandò quasi interdetta la bionda.

"Hai un promesso sposo, me lo aspettavo. E comunque non chiamarmi più per queste sciocchezze! Io ho da fare qui, non ho tempo da perdere dietro pettegolezzi come questo."

"Cosa?" Chiese Carmen, colpita dalla freddezza della castana. Quella che vedeva dal monitor del pc quasi non sembrava più la sua amica, la dolce ragazza che amava con tutta sé stessa, ma che il Destino le stava proibendo per via del prestigio della sua famiglia. La Lucia che conosceva pareva essersi smarrita chissà dove, il fronte e la durezza della guerra erano riuscite a cambiarla. O forse no, il problema era un altro.

"Sii felice e non chiamarmi più." Disse semplicemente la castana, chiudendo poi la chiamata.

E Carmen scoppiò in un pianto disperato, sapendo di aver appena commesso il più grande sbaglio della sua vita.

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Capitolo 5
*** Rabbia e timore. ***


Passarono tre mesi ed arrivò Febbraio, coi Chirurghi e le ragazze, che ormai erano delle abilissime Chirurghe d'urgenza, che continuavano a salvare vite, anche se, purtroppo, non riuscivano a salvare tutti. Ma per Owen quelli non erano giorni felici.

Meghan era morta dopo essere salita su un elicottero con due soldati ed un paziente, ma il velivolo venne abbattuto e non vi furono superstiti. Il rosso s'arrabbiò non poco con Riggs, ritenendolo responsabile, visto che doveva esserci lui in volo.

"Povero Owen... Ormai è passato un mese dalla morte di Meghan, ma non se ne fa una ragione..."

"E non è nemmeno colpa di Riggs... Era un paziente di Meghan e lei l'ha seguito fino alla fine. È giusto così!"

"Stanno arrivando dei pazienti." Disse Teddy, entrando nella tenda delle ragazze "Servirà l'aiuto di tutti!"

Le giovani annuirono e si prepararono, seguendo la bionda Cardiochirurga nella grande tenda medica "Si sa quanti sono?"

"Mi hanno detto una decina." Rispose la bionda, fissando Lucia "Stai bene, vero? Perché è da un po' che ti vedo strana..."

"Sono come sempre. Faccio del mio meglio..."

"Ok, a me basta che tu sia al massimo della condizione psico-fisica, perché hai un grandissimo futuro come Cardiochirurga!"

La castana sorrise appena "Farò del mio meglio sempre."

Anche Teddy sorrise, ma sapeva che, da quando la sua allieva prediletta aveva ricevuto l'ultima chiamata da Carmen, tutto era cambiato ed i sorrisi erano molto rari. Sul suo viso aleggiava sempre un'espressione fredda e pungente.

"Invece tu, Valentina? Se non sbaglio, la tua ragazza ti aveva detto di essere in dolce attesa..."

"Si!" Arrossì la bionda dagli occhi grigio-verdi "La prossima settimana entrerà nel terzo mese!"

"Il nostro periodo di stanza qui dura un anno, poi torneremo a casa... Abbiamo ancora sei mesi!"

Le giovani, ovviamente tranne Lucia, non vedevano l'ora di tornare a casa ma, ad interrompere la conversazione, ci pensarono i tre camion militari, sui quali erano stati adagiati i feriti.

Nella loro tenda, Riggs stava cercando di convincere Owen ad uscire per dare il suo contributo "Coraggio, dai... Fa male anche a me la morte di Meghan! Era la mia ragazza."

"Non nominarla..." Sibilò con durezza il rosso "Non solo è colpa tua se Meghan è morta, visto che ti stavi facendo un'infermiera, ma hai avuto anche la faccia tosta di venire a Seattle, al suo funerale!"

"L'amavo molto. E poi mi dispiace... Mi dispiace tantissimo, ok? Farò ammenda tutta la vita, ma voglio essere ancora tuo amico! E fuori c'è bisogno di noi... Teddy e le ragazze hanno bisogno di noi!"

Owen lo fissò, poi s'alzò per prendere la sua giacca ed uscire per dare una mano. Non operava da quando era tornato dal funerale di Meghan, tenutosi a Seattle, ove era andato con Riggs "Forse un giorno ti perdonerò, ma fino ad allora stammi lontano!"

Il castano annuì col capo e seguì l'amico, deciso ad aiutare Teddy e le loro allieve, oltre che gli altri dieci medici da campo "Guardate..." Disse Robyn e tutte sorrisero quando videro arrivare Owen e Riggs.

"Era ora... Finalmente vi siete decisi!" Sorrise Teddy.

"Scusate il ritardo..."

Riggs abbozzò un timido sorriso ed insieme si misero all'opera.

Nel mentre, a Seattle, le altre ragazze attendevano che uscissero i risultati dell'esame di ammissione che avevano sostenuto per l'Università di Medicina "Sono tesa..."

"Hai la mia comprensione!" Sorrise Nadia, abbracciando Francesca "Tu, poi sei anche incinta..."

"E non vedo l'ora che il piccolo o piccola nasca!"

Tutte parlottavano tra loro, ma Carmen pareva essere sovrappensiero "Tutto bene?" Chiese Milena.

"Si si... Stavo solo pensando..."

"A diverse cose... Soprattutto ad una in particolare..."

"A Lucia?" Tentò la mora dagli occhi scuri.

La bionda sospirò "Penso sempre a lei ed a ciò che ho perso... Ma sto pensando anche ad altro. E non sono le nozze, per quello stanno facendo tutto i miei genitori e quelli di Andreas."

"Ed allora a cosa?" Chiese Natalie.

"Ecco... Sono in ritardo anche questo mese. In quel senso..." Percisò, sottolineando l'ultima parte.

Tutte capirono subito a cosa alludesse l'amica "Pensi... Di essere incinta?" Chiese Raphaela.

"Non saprei... Oggi ho l'appuntamento dalla Ginecologa."

"Vuoi che vengo con te?" Offrì Mimì e la bionda accettò.

"Se per caso lo fossi... Sarebbe di Andreas?" Chiese Nadia, ma a tale domanda la mora dagli occhi blu non ebbe risposta.

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Capitolo 6
*** L'imboscata. ***


Trascorsero altri due mesi e le ragazze facevano grandi progressi come Chirurghe, anche se la vita era difficile negli ultimi giorni, visto che avevano subìto due perdite tra i colleghi ed alcuni soldati a causa di un attentato avvenuto circa una settimana prima poco lontano dal loro campo.

"Dottori, ci sono altri feriti!" Avanzò un soldato "Poco fuori dalle nostre mura amiche, direzione Sud..."

"Servono un paio di medici volontari che vadano a valutarne le condizioni!" Disse il Maggiore Hendrix.

"Vado io, Signore!" Offrì Lucia.

"È pericoloso..." Disse Owen.

"Non m'importa. Non ho nulla da perdere... Lasciatemi andare! Ormai ho deciso."

"Ok." Sospirò il rosso "Verrò con te."

"Bene!" Avanzò il Maggiore "Andate! Due convogli vi stanno aspettando... Sarete protetti mentre visiterete i feriti!"

I due annuirono e, non solo Teddy e Riggs, ma anche le ragazze ed il Maggiore stesso augurarono ai due buona fortuna.

Saliti ciascuno su un camion militare con quattro soldati, che si diressero verso il punto stabilito, in mezzo al deserto "Strano..."

"Cosa?" Rivolse un giovane soldato a Lucia "Hai visto qualcosa?"

"Dovremmo essere già sul posto, ma non si vede nulla... Solo sabbia! Qui non c'è nessuno..."

La ragazza comunicò i sospetti anche ad Owen tramite la trasmittente "Hai ragione... Tutto troppo calmo!"

La giovane notò poi qualcosa che confermò i suoi sospetti "È una trappola! Torniamo subito indietro!!" Gridò.

Ma solo il camion con a bordo Owen e quattro soldati riuscì a fare manovra, quello su cui stavano Lucia ed altri quattro militari finì su una mina ed esplose "No!!!" Gridò disperato il rosso.

Il camion su cui viaggiava non tornò indietro, ma Owen scorse comunque una jeep che andava verso i resti del mezzo militare.

Proprio lì, Lucia aprì a fatica gli occhi, sentendo un forte dolore alla testa e vide un soldato ferito ma vivo accanto a lei, ma nessuna traccia degli altri due e del soldato che guidava.

Vide avvicinarsi tre uomini armati, con uno che venne ucciso dal soldato ferito, prima che gli sparassero e Lucia riuscì ad ucciderne un altro usando il mitra del commilitone "Maledetta!" Sibilò il nemico rimasto, puntandole contro il kalashnikov.

La ragazza venne salvata dall'imprudenza del tizio, che calpestò una seconda mina; Lucia provò ad alzarsi, ma non ci riuscì, poi perse i sensi, proprio nell'attimo in cui arrivavano una decina di soldati alleati in suo aiuto, assieme ad Owen.

"Lucia... Lucia, mi senti?" La chiamò, ma fu tutto inutile.

Il rosso capì subito che era molto grave guardando le ferite e, con delicatezza, si fece aiutare a stenderla nel retro di una delle due jeep, dirigendosi poi al campo base.

Per la giovane era letteralmente iniziata una vera e propria corsa contro il tempo. Le sue condizioni erano più che disperate.

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Capitolo 7
*** Corsa contro il tempo. ***


Il camion militare su cui viaggiavano Owen ed i quattro soldati di scorta, arrivò al campo base e subito il rosso saltò giù dal mezzo "Teddy, Riggs, ragazze, aiutatemi! Lucia è gravemente ferita!"

Subito tutte uscirono dalla tenda medica e le giovani non credettero ai loro occhi. Lucia era malconcia, priva di conoscenza e Owen la prese con delicatezza in braccio, portandola nella tenda medica e stendendola su uno dei lettini liberi.

Tagliati i suoi vestiti, lasciatala in intimo, i tre Chirurghi e le giovani videro che la gamba sinistra ed il braccio destro erano quasi staccati "Mio Dio..." Sussurrò Klaus.

"Cos'è successo?" Chiese il Maggiore, entrando "Hunt?"

"Una trappola. Non c'era nessun ferito ed il camion su cui stavano Lucia e gli altri quattro soldati è saltato su una mina... Una macchina si è avvicinata, sono scesi degli uomini e poi non so... Quando siamo ritornati erano tutti morti meno Lucia!"

A loro s'avvicinò Hiroki Yarai, un giovane soldato per metà americano e metà giapponese "Se posso permettermi... Mio padre è un Chirurgo in Giappone e potrebbe aiutare la nostra amica."

Tutti lo fissarono "Cosa ne sai tu?" Chiese Riggs.

"Quando vado in Giappone da mio padre, visto che i miei sono separati, ho visto molti casi come il suo. Posso contattarlo se volete..."

"Chiamalo." Disse Robyn, quando tutte le ragazze e soprattutto Cate, che era l'ultimo membro della famiglia di Lucia, furono d'accordo.

Il ragazzo dai tratti orientali annuì col capo e prese il suo tablet, videochiamando il padre oltreoceano e l'uomo non ci mise molto a rispondere "Hiroki Chan! Come stai? Hai qualche problema?"

"Si. Una ragazza qui al fronte, è ridotta molto male e credo che un braccio ed una gamba le vadano amputati."

"Fammi vedere, gira il tablet." Richiese l'uomo sulla cinquantina ed il ragazzo obbedì. Le ragazze ed i tre Chirurghi erano tesissimi per il verdetto "Hai ragione, figliolo. La gamba sinistra ed il braccio destro vanno amputati! Vi mando subito un'eliambulanza del mio ospedale all'aeroporto di Baghdad, ci vorranno tredici ore... Tenetela in vita, mi raccomando!"

"Rientro anch'io con lei, padre. A presto!" Salutò Hiroki, chiudendo la chiamata.

"Io vado con loro, Maggiore!" Avanzò Klaus "È la mia migliore amica, non la lascio sola."

"Anch'io vado con loro. Sono mie allieve!" Offrì Teddy.

"Ed io cosa faccio? È mia sorella!" Disse Cate, in lacrime, disperata.

T-Tu... Tu torni a Seattle..." Sussurrò a fatica Lucia, che si era svegliata, visto che, comunque, Teddy e Riggs le avevano prestato subito le prime cure.

"Lucia!" Disse la castana, che somigliava molto a Robyn "Io... Devo tornare a casa?"

"Si... M-Ma... Non dire nulla alle altre... A nessuno..."

""Scusate, ma dobbiamo fermare un'emorragia." Fece notare Riggs e tutti si misero all'opera.

Lucia venne sedata ed iniziò la corsa contro il tempo per salvarle la vita.

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Capitolo 8
*** Consapevolezza. ***


L'intervento di Lucia durò ben sette ore, dato che si erano verificate un paio di complicazioni, ma la giovane non si era ancora svegliata.

"Tra meno di sei ore arriverà l'eliambulanza mandata dal padre di Hiroki... Deve farcela!"

"E ce la farà! Non può morire."

Cate le teneva la mano sinistra e Klaus le stava accanto "Sorellona mia..." Sussurrava continuamente la castana, tra le lacrime.

"Fatti forza... Ce la farà. È forte, lo sai." Tentò Klaus e Cate annuì col capo.

"Ieri ci hanno consegnato una fornita scorta di farmaci e bendaggi, oltre ad altre cose." Iniziò Owen, deciso "Non la faremo morire e s'imbarcherá per Tokyo! Abbiamo già perso Meghan... Non perderemo un'altra compagna!"

"È la mia allieva migliore, assieme a Klaus e Robyn. Come loro, ha un grande futuro come Cardiochirurga..."

"Come faremo a non dire nulla, una volta a Seattle?" Chiese Yria.

"Non so... Ma è una sua volontà e staremo zitti!" Ribadì Riggs.

Entrò poi nella tenda medica il Maggiore "Come sta?"

"Abbiamo fermato due forti emorragie interne." Spiegò Teddy "È ancora molto grave, però è stabile... Le prossime settantadue ore saranno decisive!"

"Ho qui i vostri visti per il Giappone." Disse l'altogradato, consegnandoli a Teddy e Klaus, con costei che ricevette anche quello di Lucia "Andate a preparare il vostro bagaglio."

Le due se ne andarono, dovevano preparare il rispettivo borsone più quello di Lucia "Grazie..."

"Per cosa, Klaus?" Chiese Teddy.

"Perché vieni con noi... Non tutti l'avrebbero fatto."

"Io non sono tutti e poi tengo molto alle mie allieve predilette!"

Klaus sorrise e, dopo diversi minuti, tornarono nella tenda medica, ove videro tutte le ragazze più Owen e Riggs attorno a Lucia e subito temettero il peggio "Cos'è successo??"

"Una crisi respiratoria." Spiegò Owen "L'abbiamo ventilata a mano ed ora l'abbiamo intubata. Fortuna che ieri hanno riparato il generatore, altrimenti non sarei riuscito a procedere..."

E le ore passarono, coi tre Chirurghi che rimasero un po' in disparte per poter concedere alle allieve di stare con la loro amica ed anche altri medici e soldati vennero a trovare la ragazza che, nonostante la timidezza, aveva un grande cuore ed un sorriso per tutti, sempre.

"È ora." Disse solo il Maggiore ed i nostri sistemarono delicatamente Lucia su una lettiga e la immobilizzarono per il viaggio e, una volta fuori, videro i militari divisi in due file ordinate che esibivano il saluto militare e gli altri medici che applaudivano la loro coraggiosa collega, augurandole col pensiero di sopravvivere.

Poi, a seguito della lettiga e di tre soldati di scorta, Teddy, Klaus ed Hiroki salirono sul camion che li avrebbe portati all'aeroporto.

La sagoma del mezzo che s'allontanava al tramonto portò consapevolezza nei cuori delle giovani, che piansero come mai avevano fatto.

Avevano appena visto per l'ultima volta Lucia, Klaus e Teddy e chissà quanto tempo sarebbe dovuto passare prima di rivederle ancora. Anche se ciò che tutte volevano era la salvezza di Lucia, perché lei doveva tornare da loro, aveva tutta la vita davanti.

Ma soprattutto doveva tornare per combattere la sua battaglia personale. Tornare a Seattle e riprendersi Carmen.

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Capitolo 9
*** Pensieri... ***


All'aeroporto, i nostri video l'eliambulanza, dalla quale scese un uomo sui trent'anni, che salutò Hiroki "Ciao, fratellino. Ti trovo bene!"

"Anch'io, Keiichi!" Sorrise il diciannovenne al fratello maggiore di trent'anni "Yuki e Kaname?" Chiese il giovane, riferendosi alla gemella ed alla sorella maggiore, di venticinque anni.

"Kaname è sul volo e sta preparando il necessario per controllare lo stato degli arti lesi, Yuki è rimasta in Giappone con papà."

Il giovane annuì col capo ed aiutò Teddy e Klaus con la lettiga "Non c'è tempo da perdere!" Disse la Cardiochirurga, con autorità "Ha avuto un'altra crisi respiratoria mentre venivamo qui!"

"Non ha subìto altri interventi? Solo quelli agli arti?"

"Si... Ha avuto due forti emorragie."

"Quindi tutto il sangue che vedo sul suo corpo... Da dove viene?"

"Non lo sappiamo, non ha altre ferite a parte qualche graffio."

Keiichi annuì col capo e, una volta sull'eliambulanza, Kaname abbracciò il fratello minore e poi dedicò tutta la sua attenzione a Lucia "È molto grave, povera ragazza... Quanti anni ha?"

"Diciotto. Deve compierne diciannove..."

"Povero tesoro... Faremo tutto il possibile, per salvarla." Disse, prendendo poi il metro, misurando i due arti integri ed annotando poi diverse cose sulla sua agendina.

"Cosa fa tua sorella?" Sussurrò Klaus a Hiroki.

"Lei è laureata in Ingegneria Robotica... Le ha preso le misure per farle degli arti perfetti. È molto brava!"

Quelle parole colpirono Klaus stessa e Teddy. Quindi dovevano per forza amputarle gamba e braccio e, se fosse sopravvissuta, avrebbe dovuto imparare nuovamente ad operare, perché un braccio meccanico non era come l'arto naturale.

Il volo della speranza era appena iniziato e già Teddy e Klaus sapevano che parecchie cose sarebbero cambiate.

Intanto, a Seattle, le altre ragazze avevano iniziato da un paio di giorni il tirocinio al Seattle Grace Mercy West, dotato di un ottimo programma di specializzazione in Chirurgia "Mi sembra un sogno..."

"Già! A chi lo dici..." Sorrise Mimì "Il nostro sogno si sta realizzando, passo dopo passo."

Le ragazze erano d'accordo con lei, poi arrivarono Milena e Carmen "Dannato traffico..." Ringhiò la prima.

"Tranquilla, non si sono ancora visti gli strutturati!" Disse Ben Warren, marito della severa e temuta Miranda Bailey, sempre gentile coi nuovi arrivati.

"Per fortuna..." Sospirò Natalie.

"Allora... Domani ci siete?" Chiese Carmen, quasi speranzosa.

"Si, sappiamo che domani ti sposi. Non mancheremo!"

La bionda sorrise ma, da un paio di giorni, si sentiva strana "Tutto bene?" Chiese Mimì.

"Si si, grazie... Tutto bene!"

"Con la gravidanza come va?"

"Bene." Sorrise la ragazza, carezzandosi il ventre "Però Andreas non lo vuole, perciò lo crescerò io, coi miei soldi!"

"Sai già che sarà maschio?"

"Si, ho fatto l'ecografia ieri con la dottoressa Montgomery... Mi ha detto che è un maschietto e che non ha alcun problema!"

Mimì sorrise "Ne sono felice! Congratulazioni."

"Grazie!" Sorrise Carmen ed anche le altre amiche, Ben, Heather Brooks e Jo Wilson l'abbracciarono.

"Posso farti una domanda?" Chiese Jo stessa e Carmen annuì col capo "Ma... Se non è del tuo quasi marito, di chi è il bambino?"

"Di una persona speciale." Iniziò la bionda dagli occhi verdi, carezzandosi il ventre "È l'amore della mia vita... O meglio, lo era, perché ho rovinato tutto. Non ho saputo decidere, ho commesso il grave errore di scegliere Andreas... Me ne pentirò a vita!"

I presenti erano dispiaciuti "Mi dispiace..." Disse Brooks.

"Vedrai che tornerà, ovunque questa persona sia."

Nuovamente Carmen sorrise, però con una punta di malinconia "Non c'è cosa che desidero di più al mondo!" Dichiarò.

Ma non sapeva che l'amore della sua vita rischiava seriamente di non tornare più da lei. Tutto era nelle mani del Fato.

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Capitolo 10
*** Il matrimonio. ***


L'eliambulanza atterrò sul tetto dell'ospedale di Tokyo, ove li attendeva il dottor Hironase Yarai e parte della sua équipe, che subito notò le gravi condizioni in cui versava la ragazza "Fate preparare subito la sala operatoria!"

Fu Keiichi ad allontanarsi di corsa, mentre Kaname andò nel suo laboratorio per creare le protesi "Quanto ci metterà?" Chiese Klaus.

"Due giorni! Mia figlia è molto brava e scrupolosa, nel suo lavoro..."

"D'accordo... Fate il possibile!"

L'uomo annuì col capo, correndo dietro alla lettiga, seguito da Teddy, Klaus e Hiroki. Infatti costui aveva un debito nei confronti di Lucia perché, un mese prima, gli aveva salvato la vita.

In sala operatoria, Hironase iniziò le operazioni di conservazione di tendini e nervi, per poi procedere all'amputazione dei due arti "Tieni, padre!" Disse Kaname, entrando in sala con indosso camice pulito, guanti e mascherina "Le protesi provvisorie."

"Perfetto! Sai il gruppo sanguigno della ragazza?"

"Zero Negativo!" Rispose Kaname "La dottoressa Altman me lo ha detto mentre eravamo in volo."

Saputa la cosa più importante, il Chirurgo diede l'ordine di portarne ben tre unità per una trasfusione; fuori, Klaus mandò un messaggio a Cate per informarla di tutto, poi arrivò Teddy.

"Vieni, possiamo andare in galleria ad osservare l'intervento." Disse e la ragazza alta come Lucia dai corti capelli castano scuro come i suoi occhi, la seguì.

Nel mentre, a Seattle, le nostre ragazze erano in Chiesa ad aspettare l'inizio del matrimonio di Carmen con gli altri specializzandi e strutturati ed Andreas, ovviamente, era già sull'altare ad attendere la bionda.

"Lo odio..." Sussurrò Amelia Shepherd, Neurochirurga come il fratello Derek, seduto tra lei e la moglie Meredith Grey.

"Dai, Ami, non fare così... Vedrai che non è così terribile."

"Spero che non abbia mai bisogno di un intervento di Neurochirurgia, perché altrimenti..."

"Taci, Piccola Shepherd!" Disse la Bailey "Tu lo odi, la Piccola Grey lo mangia con gli occhi... Smettetela!"

Le due si misero buone buone e videro poi Carmen percorrere la navata con indosso un abito molto sfarzoso e, dietro di lei, Milena e Mimì vestite da damigelle.

La cerimonia iniziò e, quando arrivò poi il momento del bacio, che le nostre ragazze faticarono a metabolizzare, ai più acuti osservatori non sfuggirono due cose. Primo, la ragazza non ci aveva messo un minimo di passione, era completamente disinteressata e, secondo, piccole lacrime lasciarono i suoi occhi verdi.

Infatti Carmen si sentì violata nel profondo, come quando lui la costringeva a fare sesso perché, come sempre le diceva, non c'era amore nemmeno da parte sua, però voleva divertirsi sotto le lenzuola.

E la sola cosa che la faceva andare avanti era il pensare a quell'unica notte con Lucia, quella in cui aveva ricevuto la sua gioia più grande.

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Capitolo 11
*** Tutto bene. ***


L'intervento su Lucia proseguì fino alle prime luci dell'alba e durò quasi dieci ore, visto che le procedure erano molto delicate e non andava commesso il minimo errore "Devo dare la notizia alle sue amiche... Dove sono?"

"In sala ristoro, padre." Rispose Keiichi "Hiroki ha dovuto convincerle a riposare perché non volevano."

"Loro molto fedeli e leali... Questa è una grande qualità!"

Keiichi sorrise al padre e lasciò la sala operatoria assieme a Kaname, andando in sala ristoro e lì vide le due dottoresse addormentate, così le svegliò, toccandole sul braccio destro e fu Teddy la prima a svegliarsi "Keiichi... Cavolo, ci siamo addormentate... Klaus, sveglia!"

Anche la castana aprì a fatica gli occhi "Come sta?" Fu il primo pensiero della ragazza.

"L'intervento è perfettamente riuscito. Tra due giorni le metteremo le protesi definitive ed inizierà la riabilitazione!"

Le due lo abbracciarono felici e fecero lo stesso anche con Hironase e Kaname "Grazie." Dissero insieme.

"Di nulla... È stata portata nella stanza 9. State pure con lei e chiamate, se avete bisogno!"

Optarono però per darsi una rinfrescata e Hiroki le accompagnò allo spogliatoio femminile, ove avrebbero potuto fare una bella doccia e mangiare qualcosa dai distributori automatici.

Intanto, nella sua stanza, Lucia si era appena svegliata e cercò di capire ove fosse "Ciao... Ben svegliata..." Disse piano una ragazza alta quasi come lei, dai lunghi capelli mori e gli occhi scuri.

"D-Dove sono...?" Chiese in un sussurro.

"In ospedale a Tokyo. Non affaticarti... Tieni, un po' d'acqua..."

Lucia sorseggiò piano dalla cannuccia e fissò poi la giovane "Come... Ti chiami?"

"Yuki Yarai, sono la sorella di Hiroki."

La ragazza fece per dire altro, ma vide arrivare Teddy, Klaus, Hiroki ed altre tre persone "Ehi... Ben svegliata!"

"Ci siete... A-Anche voi..."

"Si. Le altre sono rimaste al fronte, così da tornare a casa tra due mesi..." Rispose Klaus "Ho scritto a Cate che stai bene e di non dire nulla a nessuno, quando saranno a Seattle."

Lucia notò presto che aveva due protesi al posto del braccio destro e della gamba sinistra "Li ho... Persi davvero?"

"Si." Rispose Hironase "Ma mia figlia Kaname, tra due giorni, ti metterà delle protesi definitive, nuove di zecca! Sono d'acciaio ed in fibra di carbonio e titanio... Sono molto pesanti e resistenti, perciò dovrai fare molto lavoro di potenziamento ed imparerai nuovamente ad operare!"

La ricciolina sapeva che sarebbe stato doloroso e difficile, ma non si sarebbe arresa "Lo farò!" Dichiarò decisa "Ma... C'è un neonato Q-Qui intorno...?"

"No, nessun bambino... Perché?"

"Mentre ero priva di sensi... Mi sono vista in un mondo bianco e mi guidava il pianto di un neonato..."

"Non ci sono bambini, comunque." Sorrise Hironase "Adesso riposa, devi recuperare le forze."

Lucia annuì col capo e chiuse gli occhi, con Yuki che si sedette sulla sedia accanto al letto per stare con lei.

Fuori dalla stanza, Teddy e Klaus osservavano la loro amica dal vetro "Quella ragazza si è subito affezionata a Lucia..."

"Già!" Sorrise Klaus "Ma quando ha detto del bambino... Sai, mi è venuta in mente una cosa ma è stupida..."

"E sarebbe?"

"La mia Mimì mi ha detto che Carmen è incinta..."

"Carmen... Colei che Lucia ha tanto amato?"

"Esatto! E... Magari ha sentito il pianto di quel bambino..."

"Non è  ancora nato, se ho ben capito... Perché tu..." Iniziò senza finire Teddy, sgranando gli occhi "Oh!"

Klaus sorrise, visto che Teddy aveva capito. Ora stava tutto nella forza di volontà di Lucia, che avrebbe condizionato la loro permanenza nella Terra del Sol Levante.

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Capitolo 12
*** Sentimenti. ***


I due giorni passarono e Kaname aveva terminato di costruire le protesi definitive per Lucia ed andò nella sua stanza col padre e Keiichi, pronta a mettergliele. Da quando le era passato l'effetto dell'antidolorifico, la ricciolina sentiva dolori lancinanti e, fuori dalla stanza, Teddy e Klaus sentivano le grida di dolore dell'amica, perché faceva davvero male il cambiare le protesi, specie quando andavano collegati tendini e nervi.

"Povera... Quanto soffre..."

"È straziante e non ci si abitua mai, al dolore!"

Quella che era letteralmente una tortura finì circa mezz'ora dopo "Lei pronta. Statele accanto, il male sarà insopportabile e da domani la faremo alzare."

Le due annuirono col capo e, entrate nella stanza, videro Yuki mentre passava un panno umido sulla fronte di Lucia, prendendosi amorevolmente cura di lei "Starai bene, tranquilla... Tutto passerà."

"Le sei così affezionata, eppure la conosci appena..."

"Lei molto carina. A me piace, anche solo averla come amica... Perché io, che sono malata di cancro, non trovo nessuno che mi ami e ho solo la mia famiglia."

"Mi dispiace..." Disse Klaus.

"Voi andate pure a fare una bella doccia e cambiatevi, mangiate qualcosa... Resto io, con lei."

"Non vogliamo arrecarti disturbo..."

"Sono infermiera, lo faccio volentieri! Non preoccupatevi e andate..."

Vista tanta insistenza, le due andarono, anche per darsi una sistemata e Yuki rimase accanto a Lucia, che si svegliò diversi minuti dopo "L-L'intervento..."

"È finito, tranquilla. Hai le protesi definitive, mia sorella ha fatto un grande lavoro!"

La ricciolina guardò i suoi arti ed ancora non le sembrava vero "Non so... S-Se riuscirò ad abituarmi..."

"Ce la farai! Tu sei forte ed io ti starò accanto."

Lucia la fissò nei suoi dolci occhi a mandorla "Perché l-lo fai? Nemmeno mi conosci..."

"Io guardo te negli occhi e vedo che sei una bella persona."

"Grazie... Ma dimmi..." Iniziò la ricciolina, prendendo respiri profondi per via del dolore "T-Tu... Cos'hai? Porti... La bandana..."

"Ho un cancro allo stomaco, domani sarò operata..."

"Mi dispiace. S-Se riuscirò a muovermi poi verrò a trovarti."

Yuki sorrise "Sei dolce... Mi piaci davvero tanto!"

Lucia esibì un sorriso tenero e stanco "Grazie."

"Grazie a te." Rispose felice Yuki, baciando la Chirurga sulla guancia destra con una dolcezza tale che Lucia non sentiva da quell'unica notte vissuta con Carmen.

Carmen che le mancava, pur sapendo che si era sposata ed aveva scelto Andreas e non lei. Ma al cuore non si comandava e, anche se mai l'avrebbe ammesso, non riusciva a dimenticare quella loro notte d'amore, pur portandole rancore e provando rabbia nei suoi confronti.

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Capitolo 13
*** Step by step. ***


Il mattino seguente, Yuki venne preparata per l'intervento e Hiroki l'accompagnò sino alla sala d'aspetto e poi rimase seduto lì ad attendere notizie per riferirle alle nostre tre ragazze, che volevano sapere come andava.

Invece Hironase e Kaname erano andati proprio da Lucia perché, dopo la leggera colazione, doveva alzarsi e provare a fare qualche passo "Coraggio, piano... Riesci a metterti seduta?"

"Si... Ma a fatica. Fa davvero male!"

"Lo so, però stringi i denti."

"Già lo sto facendo. Non ho intenzione di mollare!"

Teddy e Klaus sorrisero a sentire tali parole e videro Lucia in piedi, ma la ricciolina cadde in avanti "Presa!" Disse proprio Klaus.

"Accidenti... Credo di aver perso il baricentro."

Kaname rise "Devi riuscire a trovare il giusto equilibrio."

Lucia cercò allora di stare in piedi da sola, staccandosi pian piano da Klaus "Ce la fai?"

"Si... Ecco." Rispose la castana, facendo talvolta smorfie di dolore.

"Molto bene, adesso cammina. Stare in piedi è solo primo passo!" Disse Hironase.

Infatti Lucia sentì molto male a camminare e si fermò dopo pochi passi "Yuki... Si sa qualcosa?"

"Ancora no. È presto..."

"Dov'è la sua stanza?"

"Non ce l'ha." Rispose Hironase, mentre Kaname controllava le protesi, che andavano benissimo "Ma dopo questo intervento gliene sarà assegnata una."

"Capisco... Voglio raggiungerla."

"È troppa strada." Disse Teddy, che ben sapeva quanto fosse dura camminare troppo "Tendini e nervi potrebbero risentirne."

"Tranquilla. Se si stanca le prendo una sedia a rotelle e potrà comunque andare da mia sorella."

E la ricciolina ebbe presto bisogno presto della sedia a rotelle perché, arrivata all'ascensore in fondo al corridoio, s'appoggiò al muro e gridò di dolore "Ci sono! Ti tengo..."

Lucia si strinse alle spalle di Klaus ed un infermiere portò la sedia a rotelle, mentre Kaname le fece un'iniezione di antidolorifico "Andrà meglio, devi farci l'abitudine..."

Arrivarono poi alla stanza ove sarebbe stata portata Yuki e dovettero aspettare un paio d'ore prima che la portassero in camera "È andato tutto bene..." Sorrise Hiroki e le nostre ragazze erano contente.

E Lucia volle ricambiare la gentilezza della mora, rimanendo accanto a lei fino al suo risveglio, anche se avrebbe dovuto stare seduta sulla sedia a rotelle.

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Capitolo 14
*** Pensieri e progetti. ***


Passarono due mesi e le nostre ragazze rimaste al fronte erano pronte a tornare a Seattle con Owen e Riggs, visto che avrebbero lavorato con loro e la rispettiva fidanzata al Seattle Grace Mercy West Hospital, richieste dal Primario Richard Webber.

"Noi avremo il lavoro... Ma come faranno Teddy, Lucia e Klaus?" Chiese Valentina.

"Bisogna vedere se e quando torneranno..." Rispose Owen "Inoltre... Non sappiamo se Lucia potrà operare ancora."

Robyn, Yria, Sole, Cate e Valentina si rattristarono "Deve farcela... È sempre stato il nostro sogno..."

"Anche noi speriamo che ce la faccia, è molto promettente come Chirurga." Disse Riggs, mentre decollavano.

"Riposiamo... Abbiamo tredici ore di volo davanti, più uno scalo." Avanzò Owen e, in pochi minuti, si lasciarono alle spalle Baghdad e tutto ciò che avevano vissuto in quel lungo anno, pur sapendo che non avrebbero dimenticato nulla.

Nel mentre, in Giappone era quasi sera e Lucia aveva fatto molti progressi, visto che ora camminava senza problemi, a parte dei piccoli dolori ed ogni giorno faceva quattro ore di palestra ed una di camminata, inoltre Hironase e Kaname le stavano insegnando ad operare, visto che aveva un arto naturale ed una protesi e la ragazza le insegnava anche come fare la manutenzione, cosa che impararono a fare anche Teddy e Klaus.

Ma Klaus stessa e Lucia vollero imparare anche ad operare solo mani e piedi e fu Keiichi, abile Chirurgo della Mano, una sorta di rarità nel campo chirurgico, ad istruirle, ma seguivano anche interventi di Pneumo e Cardiochirurgia, imparando tecniche nuove ed innovative.

"Ciao!" Avanzò Yuki, raggiungendo Lucia nella palestra dell'ospedale "Ciao Kaname!"

"Ciao, sorellina." Sorrise la Chirurga "Abbiamo quasi finito."

Yuki annuì col capo e si sedette a guardare Lucia, tanto le piaceva e glielo aveva pure detto, mentre la ricciolina le stava accanto, dopo l'intervento che aveva visto l'asportazione di una piccola parte di stomaco per rimuovere il suo tumore.

Pochi minuti e Lucia andò a fare la doccia, per poi uscire in calzoncini e camicia a mezze magnifiche "Stai benissimo!"

"Grazie." Sorrise la ricciolina "Andiamo... A domani, Kaname!"

La donna le salutò e le due, a braccetto, se ne andarono per pranzare insieme, come ogni giorno, prima delle lezioni di Chirurgia pomeridiane "Mi piace tanto stare con te."

"Anche a me." Sorrise Lucia "Come stai?"

"Bene, anche se non riesco a mangiare ancora i cibi solidi... E tu?"

"Io sto bene, spero di riprendere appieno le mie facoltà operatorie."

"E dentro? Come stai?"

Lucia corrugò la fronte "In che senso?"

"Qualche volta ti vedo pensierosa... Pensi a tua sorella ed alle tue amiche? A... Quella ragazza che hai lasciato a Seattle?"

Yuki e Lucia si erano confidate tutto, da grandi amiche quali erano diventate e l'infermiera sapeva di Carmen e dell'unica notte d'amore che lei e Lucia avevano vissuto assieme.

"Non particolarmente a lei, dopotutto ha un marito. Però oggi mia sorella, le mie amiche, Owen e Nathan partivano da Baghdad per tornare a casa..."

"Ci tornerai anche tu?"

"Quando starò meglio sicuramente. E ti porterò con me, se vorrai."

Yuki sorrise, arrossendo un poco "Sei gentile... Grazie! Spero solo di stare bene."

"Ma certo! Sii positiva." Disse la ricciolina, prendendole le mani tra le proprie e Yuki arrossì molto, perché mai nessuno le aveva trasmesso forza ed amore con una semplice stretta di mani.

E pranzarono, perse nei rispettivi pensieri, con Lucia che sperava di poter tornare a casa il più presto possibile per continuare con le amiche il loro sogno di diventare famose Chirurghe e salvare vite.

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Capitolo 15
*** Gioia e dolore 1. ***


Atterrati a Seattle, i due Chirurghi e le ragazze presero due taxi per andare al SGMWH e, una volta lì, vennero accolti da Webber "Benvenuti! Sono il Primario di Chirurgia Richard Webber. Prego, vi mostro la struttura e vi presento i colleghi."

"Grazie." Rispose Owen e conobbero alcuni colleghi e specializzandi, poi le ragazze rividero le amiche e fidanzate.

"Milena!!" Disse subito Robyn, baciandola.

"Amore mio..."

"Francesca, piccola..."

"Quanto mi sei mancata! Tra una settimana nascerà il nostro piccolo Derek... Sono emozionata."

"Anch'io!" Sorrise la biondina "La ginecologa aveva sbagliato e, per fortuna, la dottoressa Montgomery è molto meglio."

Anche Yria, Cate e Sole abbracciarono rispettivamente Natalia, Raphaela e Nadia, mentre Carmen le salutò con un abbraccio e Mimì, che aveva fatto altrettanto, ma pensava alla sua Klaus.

"Al lavoro, matricole!" Tuonò la severa dottoressa Miranda Bailey e subito tutte la seguirono, mentre Richard fece concludere il giro dell'ospedale ai nuovi Chirurghi.

"Se posso permettermi una domanda..." Tentò Robyn, alzando la mano "La dottoressa Altman e le nostre due amiche..."

"Conosco la situazione e non ne farò parola con nessuno, tranquilla. Inoltre avranno un posto, anche perché mi sento con la dottoressa Altman e mi ha assicurato che la ragazza ferita potrà continuare ad operare!" Rivelò e questo regalò sorrisi a tutti.

Invece, in Giappone, Yuki e Lucia erano uscite assieme a cena dopo le lezioni di Chirurgia e la giovane Nipponica era al culmine della gioia "Mi piace molto uscire con te..."

"Posso dire lo stesso." Sorrise la ricciolina.

Le due avevano cenato e poi avevano optato per una passeggiata, ma Yuki si fermò "Lucia..."

"Ehi... Tutto bene?"

"M-Mi... Mi sento..." Iniziò senza finire, visto che perse i sensi e subito la ricciolina chiamò i soccorsi e poi Hironase e Hiroki, oltre che Teddy e Klaus.

Aveva subito capito che alla coetanea era successo qualcosa di grave, perché dalle sue labbra usciva un rivolo di sangue ed era diventata pallida.

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Capitolo 16
*** Gioia e dolore 2. ***


L'ambulanza che avrebbe portato Yuki in ospedale arrivò subito e, una volta lì, il dottor Tsuruchi, l'Oncologo che l'aveva operata, la portò subito in sala operatoria.

In galleria ad osservare, Lucia era accanto a Teddy e Klaus e vi erano anche Hironase, Kaname, Hiroki e Keiichi, oltre a Kari, la madre dei quattro fratelli.

La ricciolina era molto tesa "Sono preoccupata..."

"Stai tranquilla. Sai come ci si comporta, in questi casi..." Avanzò Teddy, severa "So che siete molto unite..."

"Mi ama ed anche a me piace." Ammise la castana "Spero di riuscire a dirglielo. Non voglio vivere con un rimpianto!"

Teddy e Klaus sgranarono gli occhi "Ti piace perché... Come carattere ed un po' come aspetto somiglia a Carmen?"

Lucia fissò le due amiche "Non... Non ci avevo mai pensato..." Rivelò e, pensandoci, Yuki somigliava molto a Carmen, se non fosse per i lunghi capelli mori ed i tipici occhi a mandorla "Non saprei... Forse... Ma io non provo più nulla per Carmen."

"Si, sappiamo come la pensi." Disse Klaus.

Poi l'attenzione di tutti quelli in galleria fu per il continuo suonare delle macchine dei parametri vitali e per il muoversi concitato dei Chirurghi e personale di sala presenti all'interno.

E tutti capirono quanto accaduto quando il dottor Tsuruchi tolse guanti e mascherina. Yuki non ce l'aveva fatta e non solo i suoi parenti, ma anche le nostre ragazze piansero, specie Lucia.

Poi, quando il corpo di Yuki venne portato in sala autopsie, i famigliari e le tre ragazze attesero di poterla vedere per l'ultima volta prima che arrivassero gli impresari funebri.

Ovviamente prima entrò la famiglia, poi Klaus e Teddy e Lucia per ultima "Mi mancherai, Yuki... Sappi che anche tu mi piacevi tantissimo." Disse solo, prima di andarsene.

Teddy e Klaus, quando passò loro accanto, videro le sue lacrime, che non venivano più allo scoperto dal giorno della partenza da Seattle, quando era venuta a sapere che Carmen non sarebbe stata mai sua.

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Capitolo 17
*** Verso casa. ***


Passarono sei mesi e Lucia, dopo aver metabolizzato la morte di Yuki, aveva continuato a lavorare con la fisioterapia e ad esercitarsi per imparare ad operare con le protesi ed altre tecniche operatorie.

Ma arrivò il giorno di partire per tornare a Seattle e Lucia, il giorno prima, era andata a fare visita alla tomba di Yuki per portarle un mazzo di gigli bianchi, i suoi preferiti; all'aeroporto vi erano Hiroki e la sua famiglia "È il grande giorno..." Disse Hironase.

"Si... Arigatou Sensei." Rispose Lucia, prima di lasciare spazio ad abbracci e commozione.

Poi le tre ragazze salirono sull'aereo e, quando passeggeri e bagagli furono a bordo, il boeing decollò.

"Saranno sedici ore di volo..."

"Già..." Sospirò Klaus "Io un riposino lo faccio..."

"Anch'io." Sorrise Teddy, notando poi Lucia "Pensierosa?"

"Abbastanza..."

La giovane diciannovenne non aveva quasi più sorriso di cuore dopo la morte di Yuki, era sempre pensierosa e triste, si era buttata a capofitto nella fisioterapia e nelle lezioni di Medicina, le conversazioni lunghe erano a dir poco rare.

"Pensi a come sarà tornare a casa?"

"Si... Avevo venduto il vecchio appartamento e ne ho preso un altro settimana scorsa."

"Lo so, hai fatto tutto online tramite l'agenzia immobiliare."

"Devo passare a ritirare le chiavi ed i documenti."

"Luce, acqua e gas sono collegati?"

"Si e c'è anche la rete Wireless."

"Perfetto allora!" Sorrise Teddy, prima di alzarsi per andare al bagno.

Pochi minuti e le hostess passarono per prendere le ordinazioni del menù "Salve! Vuole ordinare?"

"Si... Insalata ed acqua minerale." Rispose Lucia.

"Io prendo un tramezzino con bacon e pomodoro." Disse Teddy.

"Perfetto... La vostra amica che dorme?"

Lucia, con un paio di pacche poco dolci sulla spalla destra, svegliò Klaus "Ehi... Siamo arrivate?"

"No, signorina... Vuole ordinare il pranzo?"

"Ehm... Insalata ed acqua, grazie."

La hostess se ne andò e Klaus si stiracchiò "Dormito bene?"

"Insomma... Sono tutta indolenzita, specie il collo!"

"Ok... Hai detto a Mimì che torni?"

"No, voglio farle una sorpresa! L'ho detto alle altre ma non a lei, chiedendo di tenere tutto segreto."

La bionda sorrise e, quando il pranzo venne servito, mangiarono in silenzio, prede dei rispettivi pensieri, specialmente Lucia.

Infatti per lei sarebbe stato più complicato il ritorno a casa, perché avrebbe dovuto vedere Carmen ed il fatto di dover lavorare con lei non avrebbe sanato la ferita ancora aperta nel suo cuore.

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Capitolo 18
*** Rincontrarsi. ***


Le sedici ore passarono ed il boeing atterrò all'aeroporto e, dopo aver ritirato il rispettivo bagaglio, le tre Chirurghe presero un taxi per farsi accompagnare al SGMWH.

Ma lungo il tragitto trovarono un brutto incidente stradale ed il taxi rimase imbottigliato nel traffico "Chiami i soccorsi!" Disse Teddy al tassista e l'uomo subito obbedì "Poi ci porti i bagagli all'ospedale!"

L'uomo annuì e le tre scesero dall'auto e raggiunsero di corsa il luogo dell'incidente, presentandosi ai Paramedici e collaborarono con loro; intanto, al Seattle Grace, i Chirurghi e gli specializzandi erano stati avvisati da Webber dell'imminente arrivo delle ambulanze coi feriti dell'incidente.

Ed enorme fu la sorpresa di Owen e Riggs quando videro scendere Teddy dalla prima ambulanza "Teddy!" Dissero assieme ed anche Robyn, Valentina, Cate, Yria e Sole andarono da lei.

"È stupendo rivedervi, ma rimandiamo tutto a dopo..."

"Teddy, allora..." Tentò Owen ed il sorriso della bionda lo fece sorridere a sua volta. Voleva chiederle se Lucia era completamente guarita e quel sorriso era la risposta che desiderava.

Arrivò un'altra ambulanza con a bordo Klaus che, appena scese, non vide Mimì, che aveva seguito Owen, Teddy, Yria e la specializzanda Jo Wilson.

Dalla terza, quando i Paramedici portarono giù la lettiga, scese Lucia, che montò sulla barella per praticare il massaggio cardiaco al paziente "Forza, andiamo! Preparate una sala operatoria."

"Ma...??" Tentò il Chirurgo Plastico Jackson Avery, colpito dall'autorità delle tre sconosciute.

"Sono le tre Chirurghe che aspettavamo." Disse Webber "Tranquillo, Avery... Sono dei nostri!"

"Oh... Ok! Ecco l'ultima ambulanza."

Durante il tragitto in sala operatoria, Lucia era riuscita a rianimare il suo paziente "Un Neurochirurgo!" Disse, una volta in sala "Subito!"

Una delle infermiere le chiamò un Neurochirurgo ed arrivò Amelia "Eccomi! Sono la dottoressa Shepherd."

"Dottoressa Lucia Bossolani. Gli guardi le pupille..."

"D'accordo e dammi pure del tu."

Amelia aveva appena finito un intervento e si era precipitata subito in sala per aiutare Lucia ed assieme operarono il paziente, riuscendo a salvarlo.

Poi si lavarono ad intervento concluso ed Amelia fissò la ricciolina "Perché mi guardi?"

"Nulla... Solo che finalmente conosco colei di cui ho tanto sentito parlare negli ultimi otto mesi..."

"Davvero?"

"Assolutamente si!" Sorrise Amelia "E... Sei stata grande, là dentro."

"Anche tu sei stata molto brava."

Poi le due se ne andarono, anche se Lucia non aveva lavato la mano robotica e si era limitata a dare un secondo le spalle ad Amelia per mettere un guanto bianco.

Ma fuori in corridoio, Lucia si fermò, vedendo davanti a sé Carmen, che la fissava colpita e con occhi pieni di lacrime, ma la ricciolina trovò la forza di passarla come se niente fosse.

Carmen si sentì ferita, ma sapeva che non poteva pretendere chissà cosa dopo quel che aveva fatto.

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Capitolo 19
*** Scoperte e sospetti. ***


I pazienti reduci dall'incidente superarono il rispettivo intervento e Lucia andò con Amelia e la specializzanda Stephanie Edwards a seguire il decorso post operatorio di Dean Rodas, il loro paziente "Grazie per aver salvato mio marito!" Disse subito Lena, la moglie.

"Abbiamo fatto solo il nostro dovere!" Ribadì Amelia "Comunque suo marito sta bene. Deve ringraziare il tempestivo arrivo ed intervento della dottoressa Bossolani!"

La donna sorrise a Lucia, che fece altrettanto e rimase lì Stephanie, mentre le due strutturate se ne andarono "Non devi lodarmi..."

"Non ti lodo, ma è stata la tua perseveranza a salvarlo! Sei stata grande, dal massaggio cardiaco a tutto l'intervento."

"Abbiamo fatto il lavoro in due. C'eri anche tu!"

Amelia fece per rispondere, ma un bambino, trotterellando, andò contro Lucia e proprio costei lo prese in braccio "Questo è..." Iniziò Amelia senza finire, notando l'arrivo di Carmen.

"Drew!" Lo chiamò la bionda, sgranando gli occhi quando vide che era in braccio a Lucia, che subito lo mise giù "Non... Non vi ha dato fastidio, vero?"

"No no, vai tranquilla!"

"Ehm... P-Posso parlarti?"

"No. Non abbiamo nulla da dirci!"

Lucia fece per andarsene, ma il piccolo teneva stretti i suoi pantaloni dell'uniforme nella manina e fissava la ricciolina coi suoi occhioni verdi e la Chirurga s'inginocchiò innanzi a lui e gli mise al collo le sue piastrine, poi se ne andò.

"Sei stata molto carina, con Drew."

"È... Figlio suo?"

"Si." Sorrise Amelia "Ha poco più di un anno ed è dolcissimo. Lei va sempre a prenderlo al nido all'ora di pranzo e lo porta in mensa con sé... È molto bravo."

La ricciolina chinò il capo "Capisco... Ma non voglio parlarne."

Amelia, vedendo la sua reazione, diede ragione alle voci che aveva sentito in ospedale, circa la storia tra Lucia e Carmen, anche se non sapeva tutti i dettagli "Ti accompagno allo spogliatoio e poi andiamo in mensa... Che ne dici?"

"D'accordo. Grazie!"

E la castana dagli occhi azzurri portò Lucia nello spogliatoio e le diede un camice azzurro e poi il classico bianco "Hai la cuffietta?"

"Si, ho la mia." Disse, mostrandogliela. Era rosa, col suo nome cucito sopra in blu.

"Molto bella! Dai, andiamo a mamgiare..."

Arrivate in mensa, Lucia salutò Teddy e Klaus, entrambe in camice e quest'ultima era seduta accanto alla sua Mimì, che aveva da poco ritrovato. Al tavolo con loro vi erano la Bailey, Callie, la sua ragazza Penny ed April Kepner.

Andarono a sedersi allora ad uno libero nell'angolo, dopo aver preso un vassoio a testa ed averci messo sopra ciò che il buffet offriva; ad un tavolo poco lontano, Meredith guardava spesso la sorellastra Maggie Pierce, ottima Cardiochirurga come Teddy e Cristina Yang "Ma non sta bene?" Chiese Alex Karev.

"Sto cercando di scoprirlo... Non saprei!"

"È strana forte." Disse Lexie ed Alex se la rise sotto i baffi.

Ma presto Meredith capì cosa, o meglio, chi fosse l'oggetto dello sguardo di sua sorella e decise d'indagare a fondo per confermare i suoi sospetti che, se si sarebbero rivelati fondati, c'era da prepararsi ad una vera e propria bufera famigliare.

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Capitolo 20
*** Confronti e sofferenza. ***


Passò una settimana e le nostre ragazze si erano integrate perfettamente coi colleghi, specialmente Lucia, che aveva comprato una casa fuori città, a pochi metri da quella di Meredith e Derek, poi continuava ad evitare Carmen ed aveva stretto una bella amicizia con tutti, soprattutto con Amelia.

Lei e la Neurochirurga si dicevano proprio tutto e lo stesso facevano Carmen e Maggie, visto che la specializzanda voleva appunto specializzarsi in Cardiochirurgia. Ma Maggie doveva anche fare i conti con Meredith, che aveva ben capito i sentimenti della sorellastra e decise che era il momento buono per parlarle.

"Maggie..." La chiamò la sorellastra "Posso parlarti?"

"Certo! Dimmi."

Meredith la portò nell'ufficio di Webber, che era libero e chiuse la porta "Volevo parlare di te."

"Di me? Non capisco..."

La sorella maggiore si fece seria "Maggie... A te piace Amelia, vero?"

Maggie deglutì ed arrossì "Come... Come l'hai capito?"

"Sono sposata e certe cose le capisco. E poi non fai altro che guardarla sia qui che a casa... Alla fine chiunque se ne accorge."

"So che non dovrei... È sorella di Derek e..."

"Non è innaturale." La calmò Meredith, mettendole le mani sulle spalle "Stai tranquilla. Devi solo farti coraggio, ma spera solo che non ti respinga perché non ha tendenze saffiche!"

Invece Lucia, che aveva appena terminato di operare con Riggs, incrociò Carmen, la quale stava per andare in sala operatoria con Cristina che, assieme a Teddy e Maggie, insegnava sia a Carmen stessa che a Shane Ross.

"Lucia..." Tentò la ragazza.

"Smettila. Non abbiamo nulla da dirci!"

"Per favore... Ti chiedo solo di parlare." Iniziò Carmen, cingendo la vita della strutturata da dietro "Mi sei mancata così tanto, in due anni... Tanto tanto."

"Ti sono mancata così tanto che ti sei sposata e hai avuto un figlio!" Rispose Lucia, voltandosi di scatto nell'abbraccio della bionda, con lieve veemenza "Io volevo veramente passare la mia vita con te, poi mi dici che ti sposi e... E quando torno scopro che hai un figlio!"

"Non è come pensi... Ascoltami per favore..."

"Vivi la tua vita e lasciami in pace!" Ringhiò la ricciolina.

Da lontano, Webber e Miranda erano pronti ad intervenire con Mark in caso di lite ma Amelia, uscita dalla sala operatoria due con Stephanie, li anticipò e, sorprendendo tutti, prese tra le mani il viso della Chirurga Generale e la baciò "Sono le tre, amore... Dobbiamo fare la nostra solita ora di ginnastica!"

"Hai ragione... Andiamo, che è meglio."

Carmen ci rimase davvero male e, su consiglio di Webber, che l'aveva raggiunta, se ne andò e Milena la sostituì; nel mentre, Lucia andò a prepararsi per la fisioterapia e ringraziò Amelia per la scenetta, ma Minnick non sapeva che era tutta una farsa "Amelia, ma... Davvero? Tu e Bossolani Senior??"

"Era una finta... Nulla di serio."

"Sappi che hai spezzato due cuori e non parlo del mio... Uno è della Torreira, l'altro devi scoprirlo tu."

Amelia corrugò la fronte "Di chi parli?"

"Devi capirlo tu, io non posso dirti nulla! E... Gran bel bacio, comunque!"

"Hah! Se le avessi dato un vero bacio, uno dato a modo mio, ora le servirebbe un Cardiochirurgo! Io sono una superstar dei baci!"

Minnick se ne andò sorridendo divertita e, quando Lucia uscì, Amelia andò con lei a fare la fisioterapia, trovando già Teddy e Klaus nella sala. Infatti Amelia, a parte Teddy, Owen, Riggs, Webber e le ragazze che erano con loro al fronte, era la sola a sapere che Lucia aveva due protesi robotiche a braccio destro e gamba sinistra e manteneva il segreto egregiamente.

Invece in un sala ristoro, Carmen stava piangendo per la disperazione assieme a Maggie, che aveva assistito al bacio stando ben nascosta dietro la porta della sala operatoria quattro e le raggiunse Arizona "Oh mio Dio... Vengo per un caffè e trovo due amiche in lacrime..." Iniziò, sedendosi tra le due e cingendo le loro spalle con le braccia "Cos'è successo?"

"L-Lucia ed Amelia..."

"Si sono b-baciate..." Risposero prima Carmen e poi Maggie "È... È stata dura vederle..."

"Mi dispiace... Ma non rassegnatevi, non è tutto perduto!"

"Come puoi dirlo?"

Arizona si fece seria e fissò prima Carmen "Allora... Tu non devi dubitare di Lucia. Ti voleva, ma tu hai scelto Andreas ed ora è arrabbiata con te, lo sarei anch'io... Cerca di capirla." Disse decisa, fissando poi Maggie "E tu non pensare che Amelia non provi qualcosa per te... È etero, non puoi cambiarla. A meno che non provi anche amore per le donne... Questo non lo so. Ma non disperate! L'amore arriva sempre."

Le due la ringraziarono e la biondina sorrise loro, prima di andarsene. Ora stava alle due Chirurghe capire cosa fare, se continuare ad inseguire l'amore o cambiare strada.

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Capitolo 21
*** Scioccante scoperta. ***


I rapporti continuavano ad essere tesi in ospedale, ma tutti continuavano a fare il loro mestiere finché, due giorni dopo quello in cui Amelia aveva baciato per finta Lucia, al SGMWH non arrivò Andreas "Ehi!" Disse, un tantino alterato "Hai scordato di stirarmi la camicia stamani... Devo essere sempre presentabile!"

"Mi dispiace... Non accadrà più..." Tentò Carmen, indietreggiando e deglutendo spaventata "Scusa..."

Lui la schiaffeggiò "Non ti ho sposata per essere trascurato! Non mi consideri, non abbiamo mai fatto sesso da quando stiamo insieme... Cambia o ti cambio i connotati!"

La colpì ancora, finché non arrivarono Lucia, Nathan e Derek, che chiamò la sicurezza e la Polizia "Non toccarla."

"La mia ex rivale in amore..." Rise lui "Credevo fossi morta."

"Spiacente di deluderti." Rispose calma Lucia.

Aveva capito che era alterato ed ubriaco già alle undici di mattina e decise di prendere la situazione con le pinze "Ho voglia di spaccarti la faccia."

"Vuoi spaccarmi la faccia? Non credo che tu possa riuscirci."

"Lei non viene a letto con me per colpa tua!" Gridò lui, mentre arrivavano due guardie di sicurezza ed altrettanti poliziotti "So che siete state a letto insieme... Non sono stupido!"

Lucia era spiazzata e, prima che potesse parlare, lui fece per colpirla e schivò il suo attacco, ma un poliziotto lo bloccò ed ammanettò "Vuole denunciarlo?" Chiese l'altro poliziotto a Lucia.

"Si, anche se non mi ha aggredita... Ma ha schiaffeggiato la mia collega e sono preoccupata, perché hanno un bambino piccolo."

Allora l'uomo sui quarant'anni fissò Carmen, che si era alzata, sorretta da Sloan e Ben "Cosa vuole fare, signorina?"

"Si... A-Anche perché... Lui cerca d-di picchiare anche mio figlio..."

"Ci deve raccontare tutto. Dove possiamo parlare?"

"Nel mio ufficio." Offrì Webber "Prego, da questa parte!"

"Voi restate qui fuori a disposizione. Mi servono le vostre deposizioni."

Owen raggiunse subito Lucia assieme a Yann e Robyn "Come stai?"

"Bene, non mi ha aggredita." Rispose la ricciolina, prendendo un profondo respiro "Mi ha fatto male sapere che quel verme ha tentato di picchiare un bambino innocente..."

"Spero marcirá in galera!" Disse Yann.

"Già... E poi mi piacerebbe sapere come ha fatto a capire che io e Carmen abbiamo vissuto l'avventura di una notte."

"Credo che lo scoprirai presto."

Il rosso e le altre due strutturate se ne andarono, mentre arrivava Amelia di corsa, che abbracciò subito la sua amica "Ehi... Ho saputo! Come stai?"

"Io bene, quel verme ha schiaffeggiato Carmen diverse volte."

"Spero lo denunci... Non è la prima volta. Ed anche Drew..."

Lucia fissò l'amica "Cosa?"

"Andreas la picchia abitualmente e lei non si ribella e non denuncia... Poi lui aveva provato a soffocare Drew con un cuscino. Lo capimmo quando lei stessa portò qui il piccolo, che non riusciva a respirare e Addison trovò una piuma nella sua gola."

La ricciolina non riusciva a crederci. Se era un tale pazzo, perché non lo aveva denunciato subito? Ovviamente le avrebbe chiesto spiegazioni ad interrogatorio finito.

Avrebbero avuto quella chiacchierata che Carmen tanto desiderava.

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Capitolo 22
*** La rivelazione. ***


I poliziotti interrogarono Carmen ed i Chirurghi che avevano assistito all'aggressione che Andreas aveva portato alla specializzanda, con la Bailey ed Addison che mostrarono ai tutori della Legge le cartelle cliniche della collega e di suo figlio.

Andreas sarebbe stato incriminato per aggressione e tentato infanticidio nei confronti del piccolo Drew.

"Ci sono novità?" Chiese Derek a Richard, che aveva assistito a tutti gli interrogatori dei colleghi.

"Si. Quel tizio sarà incriminato per aggressione e tentato infanticidio... Dubito vedrà presto la luce del sole!"

"Per fortuna..." Sospirò Mimì, mentre arrivava Arizona di corsa.

"Scusate se interrompo il tutto, ma stanno arrivando delle persone ferite ed ustionate a causa di un incendio scoppiato in città!"

"Andate pure. Se ci sarà bisogno, sarete chiamati."

Invece Lucia fermò Carmen "Dobbiamo parlare..."

"Non aspettavo altro." Rispose la bionda, con gli occhi lucidi ed entrarono nella stanza del medico di guardia.

"Credo che tu mi debba le spiegazioni e scusa se non ho voluto parlare prima..."

"Non preoccuparti. Però... La prima cosa che devi sapere è che non sono mai andata a letto con lui..."

"Ho sentito mentre lo diceva. E devo scusarmi..."

"Non potevi saperlo..." Rispose Carmen, chinando poi il capo per fissare colei che amava dopo pochi secondi "E poi Drew... Lui... Lui è tuo figlio... Nostro figlio..."

E questo scioccò profondamente Lucia "N-Non... Non è possibile... In tutti i sensi! Com'è possibile?"

"Non lo so. È successo e basta..."

Lucia si portò le mani sul viso "Devo... Devo realizzare il tutto... Scusami." Disse, prima di andarsene.

Carmen sospirò, sapendo che le aveva detto una cosa davvero grande. Ma dopotutto loro avevano un bambino assieme, potevano essere una vera famiglia se solo Lucia l'avesse voluto, perché lei lo desiderava davvero tanto.

Se ne andò così in Pronto Soccorso, perché ora era lì che serviva maggiormente ed avrebbe lasciato a Lucia tutto il tempo che le serviva per pensarci.

Ora che era libera da Andreas, poteva aspettare con più tranquillità la sua amata, anche se vi era un altro ostacolo da affrontare. I suoi genitori, che mai avrebbero accettato la sua omosessualità.

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Capitolo 23
*** Preservare il segreto. ***


Passarono un paio di giorni e Lucia ancora faticava ad accettare il fatto di avere avuto un figlio con Carmen, anche se spesso era andata al nido dell'ospedale a trovarlo, o meglio, a vederlo da lontano "Perché non entri?" Chiese Amelia.

"Non... Non mi sento pronta..."

"Stavolta non puoi sfuggire." Sorrise Klaus "Ti ha vista!"

Infatti, dall'interno della struttura, il piccolo lasciò il cubo di gomma con cui stava giocando e trotterellò verso di lei con le manine alzate e si strinse ai suoi pantaloni.

"A guardarvi bene... Vi somigliate davvero tanto..." Tentò Minnick "Ha i capelli ricciolini come i tuoi e gli occhi verdi di Carmen..."

Lucia lo prese in braccio, notando che portava ancora le piastrine che gli aveva regalato e lui subito le cinse il collo con le braccia "Tao!" La salutò il bimbo, togliendo il ciucciotto di bocca.

"Ciao bellissimo... Stavi giocando?"

"Shi!" Rispose lui, indicando alcuni giocattoli e Lucia notò diversi peluche e le venne un'idea.

"Ti piacciono i peluche?"

"Shi!! Peuss!"

La ricciolina e le altre tre Chirurghe lo trovarono adorabile poi, quando i loro cercapersone suonarono, Lucia lo riportò dentro, affidandolo alla ragazza che lavorava lì.

Le quattro Chirurghe dovevano controllare diversi pazienti e la ricciolina, quando arrivò la pausa pranzo, se ne andò in un vicino negozio di giocattoli con Amelia "Vuoi fare un regalo a Drew?"

"Perspicace..."

"Ne approfitterò anch'io. Non ho mai fatto un regalo a Zola, Bailey ed Ellis... Un peluche ciascuno andrà bene!"

Lucia sorrise ed optò per un orsacchiotto nero, ma la ricciolina sentì all'improvviso delle fitte alla pancia "Cavolo..."

"Di nuovo le fitte?" Chiese preoccupata Amelia.

"Si... Sono sempre più forti e frequenti."

"Torniamo in ospedale." Disse la Neurochirurga.

Se ne andarono e, ritornate all'ospedale, Lucia perse i sensi e venne prontamente sorretta da Riggs "Ehi... Che succede?"

"Non so... Ha delle fotte da un paio di giorni..."

Riggs la visitò, mentre Klaus e Cate s'avvicinavano "Ha l'addome rigido... Prenotate una sala operatoria, andiamo!" Disse autorevole, stendendo piano Lucia su una barella ed andando di corsa in sala operatoria, lasciando il suo sacchetto ad Amelia.

La Neurochirurga diede le sue tre buste a Meredith, spiegandole che erano per i suoi figli, rimise il camice bianco ed andò verso le sale operatorie per sapere cos'avesse Lucia.

"Dottoressa Shepherd!" Chiamò Carmen e la castana si voltò.

"Torreira... Cosa succede?"

"Ho saputo di Lucia... Sta bene?"

"Sto andando a vedere. Poi ti faccio sapere... Tu vai da tuo figlio, questo è un regalo che lei gli ha preso."

"Voglio che sia lei a darglielo..." Rispose, asciugandosi le lacrime "La prego, mi faccia sapere!"

Amelia sorrise appena e se ne andò, raggiungendo le sale operatorie e trovò Teddy fuori da una di esse "Stai andando a vedere come va l'intervento su Lucia?"

"A sapere cos'ha, soprattutto!"

"Riggs mi ha detto peritonite. Ha sopportato il dolore e la febbre..."

"Già... Spero non entri nessuno. Non si deve scoprire il suo segreto!"

Teddy annuì col capo e chiuse la porta della galleria per impedire l'accesso e preservare il segreto sulla collega.

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Capitolo 24
*** Under attack 1. ***


Passarono un paio di giorni e Carmen non aveva avuto occasione di andare a trovare Lucia perché c'era stata una sparatoria che aveva visto contrapposte due bande rivali e c'erano molti feriti.

Ma i guai stavano per iniziare. Infatti i membri restanti delle due gang entrarono in ospedale decisi ad eliminare i rispettivi rivali e Webber, dal suo ufficio, se ne accorse e chiamo la Polizia.

Pazienti e parenti vari si chiusero nelle stanze e chi poteva si nascose "Dove sono quei bastardi dei Mings??" Chiese un tizio minaccioso con uno stuzzicadente in bocca a Jo, che aveva una gran paura e cercava la forza di rispondere.

"C-Ce ne sono due in sala o-operatoria... Tre i-in Radiologia... E q-qualcuno è in stanza..."

"C'è sorveglianza?"

"S-Si..." Riuscì a dire Jo, con un coltello puntato alla gola, prima che il tizio la facesse cadere a terra con una spinta.

Spararono ad un'infermiere e la stessa cosa fecero i quattro dell'altra banda, i Killers, che avevano ottenuto informazioni da Stephanie. Ed iniziò la sparatoria appena s'incontrarono, tra il fuggi fuggi generale e la paura prese il sopravvento.

Due entrarono in sala operatoria e, per fortuna, Amelia aveva detto alle infermiere e a Miranda di staccare i macchinari "È morto..."

"Uno in meno!" Disse uno di loro, sparando alla Neurochirurga.

Uscirono e si diressero all'altra sala, ove Robyn e Cate erano in ginocchio, come tutto il personale di sala e, credendo che anche quello fosse morto, se ne andarono ma senza sparare.

Passarono davanti al nido, ma Arizona e Minnick, con la forza delle parole, li fecero desistere dal commettere violenze innanzi ai piccoli, mentre Carmen era rimasta bloccata in un angolo con Drew stretto a sé.

"Carmen... È tutto finito. Tutto finito." Sussurrò Arizona, abbracciandola forte per calmarla.

"Ma dov'è la Polizia??"

"Arriveranno... Abbi fede..."

"Lucia..." Disse ad un certo punto Carmen "È in camera... Se la trovano... Se le fanno del male..."

Scattò poi fuori dalla stanza, lasciando Drew alle due strutturate, con Arizona che inutilmente la chiamava per farla tornare indietro.

Nella sua stanza, Lucia sentì gli spari e le urla, così tolse flebo e catetere ed uscì, mettendo i pantaloni e la maglia del camice blu, poi quello bianco e cercò di capire cosa stesse succedendo.

"Ehi, tu! Dove credi di andare?" Le chiese con aggressivitá un tizio, puntandole la pistola contro.

"Non sono fatti tuoi!"

"Ti ammazzo!" Ringhiò, ma non si era accorto di avere l'arma scarica così, dopo aver sparato un colpo a vuoto, la buttò a terra e si scagliò contro la ricciolina, che non ci mise molto a metterlo ko, dimostrando una buona tecnica di combattimento.

La Chirurga, temendo per la vita delle colleghe e colleghi e, soprattutto, per Carmen e Drew, se ne andò per cercarli, sperando che la Polizia arrivasse in fretta.

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Capitolo 25
*** Under attack 2. ***


La Polizia arrivò e fece evacuare l'ospedale, partendo dai pazienti più gravi, mentre Mark aveva trovato in corridoio Amelia, notando subito la ferita al fianco destro e le raggiunsero anche Bailey, Callie e Meredith, che avevano con sé un uomo ferito, trovato in ascensore "Dio, Amelia!" Disse subito Meredith.

"La ferita sembra essere molto profonda... Dobbiamo farle un'ecografia per localizzare il proiettile!"

"Già... Non c'è il foro d'uscita!"

Le raggiunsero anche Derek e Maggie, assieme a Carmen, con la Cardiochirurga che s'inginocchiò subito accanto alla castana "Amelia! Ehi, mi senti?"

"M-Maggie... Maggie..."

"State giù!" Gridò Derek, notando un tizio armato, ma qualcuno lo mise ko prendendolo alle spalle e sferrandogli un pugno secco in pieno viso.

Era Lucia e tutti erano rimasti a bocca aperta, avendo finalmente capito perché Teddy, Owen, Riggs e le altre strutturate che erano state con loro al fronte impedivano a chiunque di vederla ed avevano anche capito il perché del guanto bianco.

"Andiamo. Dovete portarla subito in sala operatoria!"

"Ma... Ma tu...?"

"Ne parliamo dopo, dottoressa Bailey. Dobbiamo pensare ad Amelia!"

Gli strutturati e la specializzanda la seguirono, con Derek e Mark che portavano Amelia tenendola per spalle e piedi, sistemandola poi su un lettino, arrivando in sala operatoria tre senza problemi.

Lucia fece per andarsene, ma Carmen la fermò "Aspetta... Non puoi andare! È pericoloso."

"Devo andare... Ci sono altre persone da portare in salvo!" Riuscì a dire la ricciolina, prima che uno degli uomini armati le sparasse un colpo di pistola alla gamba sinistra e nel fianco della stessa parte.

Ma, prima che facesse fuoco, quattro poliziotti lo freddarono "State bene?" Chiese uno di loro.

"Abbiamo due ferite gravi... Tutti noi stiamo bene."

"Curatele, restiamo qui a sorvegliarvi."

Restarono in sala solo le Chirurghe necessarie, mentre le altre andarono in galleria, con Derek che aveva trascinato a fatica Carmen via da Lucia aiutato da Mark.

"In sala due dovrebbero esserci de Keyzer e Bossolani Junior... Chiamatele." Ordinò Miranda "Noi opereremo Senior e loro Amelia!"

Lo fece Callie e le due strutturate arrivarono di corsa, comunicando prima ai poliziotti di guardia e poi alle colleghe che il loro paziente era morto.

Portata Lucia nell'altra sala operatoria, i due interventi iniziarono. In galleria, Derek ricevette la chiamata di Owen e lo mise al corrente di tutto, ma ricevette una bella notizia. Tutti gli uomini armati erano stati uccisi o arrestati.

Pian piano chi di dovere portò via i cadaveri e fecero i dovuti rilevamenti, poi il tutto venne pulito e sistemato e vennero fatti rientrare tutti, dai pazienti ai Chirurghi.

Ora il tutto doveva tornare alla normalità, ma chiunque sapeva che ci sarebbe voluto moltissimo tempo.

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Capitolo 26
*** In bilico. ***


L'intervento su Lucia da una parte e su Amelia dall'altra stava procedendo e tutti i colleghi erano preoccupati, ma non potevano stare loro accanto per il momento, visto che i poliziotti dovevano interrogarli e poi c'erano i pazienti da seguire.

Maggie e Carmen piangevano nella stanza del medico di guardia, visto che la rispettiva amata lottava tra la vita e la morte. Già, perché la Cardiochirurga era cotta di Amelia e, per quanto non se lo spiegasse neanche lei, sentiva che i sentimenti per la castana erano molto forti.

"Eccovi..." Disse Arizona, aprendo la porta "Vi disturbo?"

Le due scossero il capo "Hai saputo qualcosa?"

"Stanno ancora operando." Rispose la bionda, sedendosi tra loro e carezzò sul capo Drew, che riposava dietro di loro.

Arrivò anche Meredith che, a sorpresa, abbracciò Maggie, sedendosi alla sua sinistra "Amelia ce la farà, vedrai... Sappiamo quanto è forte. Perché nella sua fragilità lo è."

"C-Come... Come l'hai capito?"

"I tuoi sguardi, soprattutto." Sorrise appena Meredith "Sono sposata e certe cose le capisco. Guardi Amelia come io guardavo Derek e fidati, anche lei ti guarda!"

"Beata te, Maggie..." Disse Carmen, carezzandole la spalla.

"Non piangerti addosso! A Lucia piaci, avete un figlio insieme e non è una cosa da poco." Avanzò Arizona "Vieni, prendiamoci un thè."

Carmen seguì la bionda, lasciando lì il figlio addormentato e Meredith guardò Maggie "Sai... Qualche anno fa, un uomo che voleva vendicarsi per la morte di sua moglie, entrò qui armato e sparò a Derek e poi anche ad Alex..."

Maggie la fissò incredula "Davvero?"

"Si. Gary Clarke... Non lo dimenticherò facilmente. Ero incinta e, mentre ero in sala operatoria, ebbi un aborto spontaneo."

"Mi... Mi dispiace..."

"Queste esperienze ti rendono forte. Ti rendono un Chirurgo ancora più migliore... Insegnano sempre qualcosa."

"Sono d'accordo... Ma non voglio perdere Ami. È troppo importante."

"Posso capire... Noi Grey facciamo un certo effetto sugli Shepherd!"

Maggie sorrise appena, asciugandosi le lacrime "Hai ragione! Per fortuna Lexie ha Mark."

"Lei non ha sentito il fascino Shepherd." Sorrise appena Meredith, con lieve malizia "Adesso basta piangersi addosso. Andiamo a vedere come procedono gli interventi!"

Insieme lasciarono la stanzetta, ma ad ogni passo aumentavano la preoccupazione e la paura, sentimenti che erano più forti quando, in bilico tra vita e morte, c'è qualcuno di cui si è innamorati.

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Capitolo 27
*** Bisogno di risposte. ***


Meredith andò in galleria con Maggie a seguire l'intervento su Amelia, mentre Arizona e Carmen, col suo Drew in braccio, videro la Bailey e due infermieri portare fuori il lettino su cui era sistemata Lucia, ancora priva di conoscenza "Come sta?"

"L'intervento è andato bene. Ora sta a lei combattere!" Disse la Bailey "E visto ciò che ha passato, sono certa che ce la farà!"

"Posso venire con voi?"

"Certo, Torreira! Andiamo."

"Porto Drew al nido... Penso sia ritornato operativo." Offrì Arizona e Carmen le passò il figlioletto, baciandolo sulla fronte.

Lucia venne sistemata in una stanza doppia e, diversi minuti dopo, mentre la Bailey controllava i parametri vitali, venne portata lì anche Amelia da Robyn, Cate ed Owen, andato ad aiutarle in caso di bisogno. Al loro seguito Meredith, Maggie, Derek e Lexie.

"È andato tutto bene?" Chiese preoccupato Derek.

"Benone!" Sorrise Robyn "Ma abbiamo dovuto rimuoverle parte del fegato, lesionato dal proiettile e ha perso molto sangue."

"A me basta che si rimetta presto."

"Posso restare con lei?" Chiese Maggie, che teneva la mano alla castana "Lei, da quando sono arrivata, è stata la sola ad avermi trattata da adulta e mi ha considerata per quello che sono, come io ho fatto con lei... Per favore..."

"Ma certo, non devi nemmeno chiedere!" Disse Derek, col solito sorriso "Gli Shepherd ed i Grey se s'incontrano sono destinati a stare insieme! Ci sono delle eccezioni, ma ci passiamo sopra..."

Lexie capì che parlavano di lei e sorrise, così come fece Maggie "Grazie... Per me è importante."

"Lo so! Prenditi cura di quella testa dura."

"Non vedo l'ora di poterlo fare!"

Derek se ne andò con Meredith ed anche la Bailey e gli altri tre strutturati fecero altrettanto, lasciando Maggie e Carmen da sole, con la rispettiva amata che ancora lottava per sopravvivere e coi loro pensieri.

Maggie cercava il giusto modo per dichiararsi, perché Amelia avrebbe dovuto prenderla sul serio e non pensare che scherzasse, mentre Carmen aveva così tante domande da porre a Lucia...

Voleva sapere di come aveva perduto braccio e gamba e di come aveva ottenuto quelle protesi perfette d'acciaio.

Entrambe avevano bisogno di risposte e dovevano riuscire ad ottenerle.

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Capitolo 28
*** La battaglia è vinta. ***


Il giorno seguente, alle prime luci dell'alba, mentre Murphy era nella stanza ad alzare le tapparelle e Stephanie controllava le loro condizioni, Lucia aprì gli occhi "Dottoressa Bossolani!" Disse proprio Stephanie, felice "Leah, chiama subito la Grey o la Bailey!"

"Vado!" Rispose la bionda, uscendo di corsa dalla stanza ma, visto che nessuna delle due era arrivata, chiamò Riggs, che arrivò immediatamente a visitare l'ex commilitone ed ora valida collega.

Riggs la visitò con scrupolo e cura "Bentornata!" Sorrise il castano e Lucia, seppur debole, gli diede il cinque.

"Le... Protesi?"

"Sono integre! Prova a muoverti... Senti dei problemi?"

"No..." Sussurrò la ricciolina "Ho... Sete..."

Lo strutturato le passò un bicchiere d'acqua con la cannuccia e Lucia la sorseggiò piano "Vuoi che chiami Torreira?"

"Si... Dov'è? Sta bene, vero? I-Il bambino...?"

"Stanno tutti bene." Sorrise Riggs, facendosi poi serio "A parte lei..."

"Ami... Era ferita al fianco..."

"Hanno dovuto toglierle parte del fegato e ha perso molto sangue."

Lucia chiuse gli occhi e sospirò, sperando che l'amica e collega potesse rimettersi presto, mentre Nathan se ne andò per chiamare Carmen e darle la bella notizia.

Pochi minuti ed arrivò Maggie, che subito salutò Lucia e le chiese come stava, poi si sedette accanto ad Amelia, carezzandole la guancia destra, piangendo "N-Non bisognerebbe farsi coinvolgere... Ma... Ma..."

"Quando si ama è così. I-Io ti capisco..."

Maggie era inconsolabile e solo la sopraggiunta Meredith, appena arrivata, parve consolarla "Coraggio... Ce la farà!"

"Si... D-Devo andare, ho un intervento..."

Meredith andò con la sorellastra, dopo aver salutato Lucia e, finalmente, Riggs accompagnò una Carmen incredula e felice "Lucia!!" Se ne uscì, raggiungendo il lettino ed abbracciandola "Sei viva... Stai bene..."

"Sto bene..." Rispose la ricciolina, sorprendendosi quando si ritrovò a corrispondere l'abbraccio.

"Uccia!" Chiamò il piccolo Drew, di mano a Riggs.

La ricciolina vide il piccolo, il suo piccolo, avanzare trotterellando verso il lettino e Carmen lo prese in braccio, mettendolo seduto accanto alla Chirurga e subito il braccio robotico attirò la sua curiosità "Non toccare e fai il bravo..."

"Tranquilla." Sorrise la strutturata, carezzando i riccioli del bimbo "Ti voglio bene, piccolo mio."

Carmen la fissò "Vuoi... Dire che tu...?"

"Pian piano, ok? Io ti voglio bene, ma... Con calma..."

"Certo..." Rispose commossa la bionda, abbracciando ancora la ricc, facendo piano "Vorrei baciarti, sai? È da tanto che..."

"Arriverà il momento. Lo prometto..."

Poi la loro attenzione fu per i macchinari dei parametri vitali collegati ad Amelia, che iniziarono a suonare, ma non perché la castana era in arresto cardiaco, bensì perché lei stessa li aveva staccati, seppur a fatica.

Carmen chiamò subito qualcuno degli strutturati, mentre Lucia chiamava la sua amica, che presto aprì gli occhi, con fatica.

Quello era un gran giorno da ricordare, perché due delle più abili strutturate del SGMWH avevano vinto la loro battaglia, sopravvivendo al rispettivo intervento.

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Capitolo 29
*** Piccoli gesti. ***


Dopo aver trascorso il pomeriggio tra visite ed analisi varie ed i colleghi strutturati o le specializzande che andavano a trovarle, Lucia ed Amelia tirarono un profondo sospiro di sollievo.

"Accidenti... Finalmente un po' di pace!"

"Già! Non ho più visto tornare Maggie..."

"Avrà avuto degli interventi lunghi e complicati." Rispose la castana che, evidentemente, avrebbe voluto avere la Cardiochirurga accanto almeno cinque minuti "Veramente era qui stamattina?"

"Si... Io mi ero appena svegliata."

Amelia respirò profondamente, chiudendo un secondo gli occhi e guardando poi il soffitto "Ok..."

"La vorresti qui?"

"Io la vorrei a prescindere!" Sospirò la Neurochirurga "Forse la voglio da quando l'ho conosciuta..."

Lucia sorrise "Ti confesso che anch'io vorrei Carmen!"

"Tu devi solo portarla a letto quando starai bene! Io devo fare tutto, invece... Soprattutto la dichiarazione!"

La ricciolina era imbarazzata, ma riuscì a sorridere divertita "In questo sei più brava di me!" Disse, mentre un'infermiera portò loro una gelatina a testa come cena ed entrambe ringraziarono.

"Forse... Ma ora, più che fame, ho sonno!"

Entrambe però mangiarono la gelatina, seppur controvoglia, poi Amelia si addormentò, dando la buonanotte all'amica e collega.

Verso le dieci arrivò Maggie "Cavolo..." Disse piano.

"Ti ha aspettata tutto il pomeriggio..."

"Lucia! Pensavo dormissi... Scusami!"

"Tranquilla... Fai pure. Come se non ci fossi!"

Maggie le sorrise e si sedette sulla sedia accanto al letto di Amelia e le prese la mano destra tra le proprie, sussurrandole molte parole dolci, forte del fatto che la castana aveva il sonno pesante.

Si addormentò poi lì dov'era, con la mano destra dell'amata tra le proprie, decisa ad essere lì con lei il mattino seguente, tanto era di turno quella notte.

Arrivò poi anche Carmen "Ciao..."

"Ciao! Drew?" Chiese Lucia, entrambe parlando a bassa voce.

"Arizona mi da sempre un passaggio. È in macchina con lei, si è addormentato poco fa..."

"Capisco... Buonanotte allora. A domani!"

Carmen arrossì "I-Io in realtà... Ehm... Vorrei... Un bacio... Posso dartelo?" Domandò con imbarazzo, rossissima.

Lucia le fece cenno di avvicinarsi e si perse in quei bellissimi occhi verdi, poi la tirò piano a sé e Carmen sentì dapprima il freddo metallo della protesi e poi il calore che il contatto con le labbra del suo ritrovato amore le propagò in tutto il corpo.

"Va bene così?"

"Wow... Più che bene..." Sorrise Carmen "A domani..."

"A domani. Bacia Drew da parte mia!"

Carmen annuì col capo e, ancora stordita dal bellissimo bacio, entrò felice in ascensore.

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Capitolo 30
*** Our first kiss. ***


Il mattino seguente, quando Amelia aprì gli occhi, sentì la mano destra stretta in qualcosa e, voltatasi, vide Maggie ancora addormentata al suo fianco. Era lei a stringerle la mano.

"Ehi, bella addormentata... È ora di svegliarsi!" La chiamò piano perché, pur volendo continuare ad ammirarla mentre dormiva, sapeva che doveva andare a casa.

Lucia si era già svegliata e mise il suo I- Pod nelle orecchie per concedere loro privacy, visto che Maggie aveva appena aperto gli occhi "Amelia!"

"Sei rimasta qui tutta la notte?"

"Si... Ieri sono arrivata alle dieci, ma già dormivi..."

"Ultimamente ho sempre sonno."

"Sarà... Ma sono felice di vedere che stai bene! Non so che avrei fatto se tu..."

"Non dirlo!" Replicò Amelia "L'importante è che sto bene, no?"

"Certo!" Sorrise Maggie, notando che Amelia stava cercando di mettersi seduta "No, ferma! Rimani stesa..."

"Allora credo proprio che tu debba abbassarti..."

Maggie aveva capito ove volesse arrivare la castana e le si avvicinò, sorridendo con lieve imbarazzo, mentre l'espressione maliziosa della Neurochirurga era bellissima "Amelia..."

"Buongiorno, dottoresse! Come state?" Disse Brooks, aprendo di scatto la porta della stanza e, dietro di lei, vi erano Leah, Shane, Stephanie, Jo, DeLuca e stavano arrivando Derek e Webber.

Le due si allontanarono all'istante "Fuori!! Ma non vi hanno insegnato a bussare??" Gridò la castana, lanciando loro un cuscino, che Brooks prese al volo e, dopo averlo passato a Derek, se la diedero a gambe.

"Buongiorno, Ami... Ciao, Maggie!"

"Prima poteva essere un buongiorno!" Ringhió la castana.

"Può esserlo ancora... Torniamo più tardi." Disse Derek, sistemando il cuscino dietro la testa della sorella ed andandosene poi con Richard, facendole l'occhiolino.

"Accidenti a loro..."

"Dove eravamo rimaste?" Chiese Maggie in un sussurro e ciò bastò a far tornare il sorriso ad Amelia.

"Proprio qui." Rispose la castana, sporgendosi appena verso la Cardiochirurga, rubandole così un tenero bacio.

"Bellissimo..."

"Il mio primo bacio ad una ragazza..."

"Spero il primo di una lunga serie!"

"Questo è certo!" Ribadì Amelia, baciandola ancora.

Lucia le fissò per pochi secondi e sorrise, felice che le due amiche fossero finalmente riuscite ad aprire il rispettivo cuore l'una all'altra. Ora mancava solo lei.

Doveva trovare il modo giusto per dire a Carmen ciò che provava per lei.

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Capitolo 31
*** Saper scegliere. ***


Dopo una settimana, Amelia e Lucia vennero dimesse e la prima si si dedicò al suo totale recupero per tornare ad operare il prima possibile e, soprattutto, a Maggie, mentre la ricciolina cercava ancora le parole giuste per aprire il proprio cuore a Carmen.

Amelia andò ad assistere ad un intervento cuore-polmoni di Maggie e Teddy "Durerà ancora per circa tre ore se non ci sono complicazioni..." Disse Meredith "Vai a riposare, poi te la mando."

"No no, voglio aspettare qui!"

"Come vuoi... Ma prendi le medicine!"

"Si... Non ho tre anni."

"Aspettiamo tutti il matrimonio! Ed i confetti... Al cioccolato!" Avanzò Cristina ed Amelia per poco non si strozzò con la caramella che aveva appena messo in bocca.

Dopo tre ore abbondanti, l'intervento finì e Maggie, stanchissima, si concesse totalmente all'abbraccio che Amelia le stava offrendo "Che bella sensazione..."

"Ti amo." Disse la castana e la Cardiochirurga le sorrise e poi la baciò, stringendosi a lei.

"Anch'io! Tanto." Rispose Maggie ed Amelia fu felicissima di quella risposta che, se avesse potuto, l'avrebbe sposata in quel momento.

Intanto, a casa sua, Carmen aprì la porta quando sentì suonare "Lucia! Non ti aspettavo..."

"Sono solo passata per un saluto e... Per parlarti."

"Vieni, entra." Disse Carmen "Aspettavo da tanto di poterti parlare..."

"Anch'io." Sorrise la ricciolina.

"Uccia!" La salutò felice il piccolo Drew.

"Ciao, amore mio!" Rispose subito Lucia, prendendolo in braccio e baciandolo sulla fronte.

"Vai a giocare, amore."

Drew se ne andò per tornare alle sue macchinine e Carmen si sedette accanto a Lucia "Senti..."

"Dimmi."

"Carmen, io sono stata un'idiota incredibile ed un'egoista. Io... Io voglio stare con te e riconoscere Drew come figlio mio!"

"Tu... Sul serio?" Chiese incredula.

"Si! Voglio stare con te, se riuscirai a perdonarmi... Io ti amo!"

"Ti amo anch'io! Immensamente."

Si abbracciarono e poi, perdendosi nel rispettivo sguardo, si scambiarono un bacio che presto si fece coinvolgente ed appassionato.

Sia Amelia che Lucia, dopo timore

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