L'isola degli zombie

di WhiteLight Girl
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'isola degli zombie ***
Capitolo 2: *** Giorno uno ***
Capitolo 3: *** Il labirinto degli orrori ***
Capitolo 4: *** Ombre nel bosco ***
Capitolo 5: *** Secondo giorno ***
Capitolo 6: *** Risvolti ***
Capitolo 7: *** Insieme in soffitta ***



Capitolo 1
*** L'isola degli zombie ***


L’ISOLA DEGLI ZOMBIE

Chiuse la valigia lentamente, facendo attenzione a non spiegazzare i vestiti appena stirati, poi si voltò a guardarsi verso lo specchio. I capelli mossi e castani le ricadevano sulle spalle incorniciandole il viso, si tirò dietro l’orecchio una ciocca che le dava fastidio e storse il naso.
Erano passati cinque anni da quando era finita l’avventura con le carte di Clow e dopo la partenza di Shaoran aveva deciso di cambiare look e si era fatta crescere i capelli, senza esagerare, ora le arrivavano fino alle spalle. Ormai Sakura aveva compiuto diciassette anni ed era diventata davvero una bella ragazza, seguita e corteggiata da molti ragazzi, che lei abitualmente rifiutava; il suo cuore apparteneva ancora a Li Shaoran. L’estate era alle porte e il pomeriggio stesso aveva un aereo per “L’isola degli Zombie” famosissimo parco dei divertimenti a tema situato su un isola nell’Oceano Pacifico. Poche settimane prima aveva vinto un biglietto omaggio per il parco che le permetteva di portare altre cinque persone oltre lei a soggiornare al parco per due settimane.
Diede un ultimo ritocco al trucco e afferrò la valigia trascinandola pesantemente giù per le scale, sistemandola accanto all’ingresso, poi si occupò degli ultimi preparativi. Più tardi Touya la aiutò a caricare il bagaglio in macchina, poi partirono per accompagnarla all’aeroporto.

Guardò l’orologio, erano già le sei quando scese dalla macchina, il suo aereo partiva alle otto. Attraversarono l’aeroporto, Touya e suo padre la seguirono fino alla sala d’aspetto, dove la aspettavano i suoi compagni di viaggio: l’immancabile Tomoyo con la sua inseparabile telecamera, Yamasaki, Chiharu, Rika e Naoko. Corse incontro al gruppo e li salutò allegramente, non era esageratamente spaventata all’idea di dover passare un’intera settimana in un parco dove ovunque si fosse girata avrebbe trovato mostri, scheletri e zombie; con il passare degli anni era diventata molto più coraggiosa; anche se non esageratamente.
Appena gli altri si distrassero ad osservare il cartellone del parco Sakura prese Tomoyo da parte e le chiese: -Novità? Dov’è l’appuntamento?-
Tomoyo arrossì: -Al porto, dove partono le navi per l’isola.-
-Fantastico!- Commentò Sakura sorridendo, era tanto che non vedeva Eriol ed era contenta per la sua amica che da qualche anno era la sua fidanzata, lei invece pregava ancora in silenzio per il ritorno di Shaoran, anche se ormai aveva perso la speranza e si era abituata alla sua assenza tanto che non piangeva più anche la notte per la sua assenza.

Dopo una mezz’ora si imbarcarono.
La conversazione tra Sakura e Tomoyo continuò in aereo.
-Credo che Eriol stia progettando qualcosa.- Disse Tomoyo ad un certo punto.
-Davvero? Che cosa?- Domandò Sakura curiosa.
-Non saprei, è stato molto misterioso, credo che centri… no, impossibile!- Si bloccò a metà frase e scoppiò a ridere.
-Cosa?- Insistè Sakura in preda alla curiosità.
Tomoyo la guardò e le fece un primo piano con la telecamera chiedendole:
-Credi che sia l’estate giusta per trovarti un ragazzo?-
Sakura arrossì di botto e balbettò:
-M-Ma… Che domande fai? C-Come puoi chiedermi di tradire Shaoran?-
Tomoyo spense la telecamera e sorrise dolcemente all’amica.
-Shaoran non c’è più, è partito cinque anni fa, e non è più tornato. E poi non sei la sua ragazza.-
-Per come hai detto che non c’è più sembra che sia morto.- Rise Sakura, poi sospirò.
-Quando Eriol mi ha detto che c’era una sorpresa ho avuto tutta l’impressione che centrassi tu, magari ha contattato Shaoran.-
Sakura scosse la testa e sorrise:- Sarebbe troppo bello per essere vero, comunque, se è vero domani si vedrà.- Inforcò gli occhiali da sole, ormai inutili dato che fuori era buio, chiuse gli occhi e si addormentò.
L’aereo atterrò in orario, alle quattro del mattino; era ancora buio ma all’orizzonte si intravedeva già uno spiraglio di luce chiara.
Scesero dall’aereo con le borsette a tracolla, c’era molto vento e faceva freschetto, tanto che appena furono dentro tirarono fuori dai bagagli a mano delle giacchette e le indossarono; il secondo passo fu quello di andare in bagno a darsi una sistemata, le ragazze si sistemarono il trucco e si pettinarono i capelli.
Sakura sospirò, scosse un po’ i capelli tentando di sistemarli e poi si ripassò la matita sugli occhi e si mise il un po’ di cipria per coprire le occhiaie che le erano venute dopo quella notte trascorsa in aereo, sistemò la maglietta e si spaventò quando, girandosi, si ritrovo con la telecamera di Tomoyo ad un palmo dal naso. Uscirono dal bagno dopo una decina di minuti e andarono a recuperare i bagagli che giravano sul nastro trasportatore sotto l’occhio vigile di Yamasaki, che si era occupato di scaricare anche quello delle ragazze e ora si trovava sommerso di bagagli; ognuno recuperò il suo e si avviarono all’uscita dall’aeroporto.
L’area attorno all’aeroporto era piena di alberi e di pullman; ne presero uno per arrivare al porto.

Sakura salì sul traghetto trascinandosi la valigia a rotelle, poi la lasciò agli amici e, da sola, salì sul ponte cercando il punto più alto della nave, aprì il vasetto delle bolle di sapone ed espose la forma circolare al vento in modo che si facessero da sole. Rimase a guardarle sorridendo come una bambina mentre il vento le scompigliava i capelli; ormai il sole era sorto.
Si vide sfrecciare affianco un cappellino di paglia rosso e sussultò quando anche un braccio le passò affianco rapido per afferrarlo. Per l’improvviso spavento le cadde di mano il contenitore delle bolle rovesciandosi per terra e bagnando il pavimento.
Quando incrociò lo sguardo con quello del ragazzo che le stava affianco il suo cuore si fermò. Occhi castani, capelli dello stesso colore, il viso dal taglio cinese; non poteva essere che lui, Shaoran.
Distrattamente le si chinò affianco per raccogliere il vasetto delle bolle ormai vuoto e lei si abbassò con lui per aiutarlo ancora senza parole.
-Scusa.- Disse lui. –A una mia amica è volato il cappello, non volevo farti cadere le bolle di sapone.-
A sentire quella voce Sakura sorrise; era proprio lui.
-Figurati, capita.-
Sentendo quella voce anche lui sorrise, alzando gli occhi piacevolmente sorpreso, per poi porgere a Sakura il contenitore e il suo tappo.
-Che ci fai qui?- Le chiese senza smettere di sorridere.
Sakura arrossì: -Vacanza estiva.-
Rispose semplicemente distogliendo lo sguardo e alzandosi di scatto imbarazzata.
-Tu invece?- Gli domandò.
-Mi ci ha costretto Eriol!- Sorrise lui impacciato alzandosi.
-L’avevo immaginato.-Commentò Sakura prima di scoppiare a ridere.
-Quello che non mi spiego è perché tu, proprio tu, stia andando in un parco dell’orrore senza tremare già a questa distanza.- Osservò poi Shaoran pensieroso.
.Non sono poi così fifona.- Esclamò lei arrossendo. Poi Shaoran le porse la mano dicendo:
-Ci vieni con me? Meilin sarà felicissima di rivederti.- Sakura afferrò titubante la sua mano, era felice, ma non poté fare a meno di chiedersi se lui lo fosse altrettanto e se provasse ancora qualcosa per lei.
Non poté fare a meno di iniziare a sperare e a sognare un bacio che forse non sarebbe mai arrivato.


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Cara gente, io lo so che ho altre 3 ff incomplete (delle quali una è ferma da un bel po’ al penultimo capitolo) Ma cercate di comprendere, arrivano gli esami e avevo voglia di recensioni. Quindi, mi sa che questa la lascio come one-shot forse, a seconda delle recensioni che mi arrivano. Se volete sapere come potrebbe procedere fatemelo sapere perché la trama ce l’ho pronta, ma è probabile che non aggiornerò più per un po’, causa esami. A proposito di questo, perché io scema sto qui a vaneggiare invece di studiare? Ah già… Carenza di recensioni.
P.s. e se Shao fosse un demone? Non dico però di quale delle mie ff parlo. Recensite, vi supplico!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Ma si, in fondo credo che prima o poi la continuerò, se questo dovesse succedere sarebbe sull'horror, romantica, fantasy, misteriosa il più possibile e spero spaventosa. Si vedrà. Povera Sakura cosa le tocca...

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Capitolo 2
*** Giorno uno ***


SORPRESA!!!!!!!! HO FINITO GLI ESAMI E FESTEGGIO COSI’!! QUESTA FANFICTION LA CONTINUERO’ ASSOLUTAMENTE!!! (SPERO SOLO CHE PIACCIA)

GIORNO UNO

Lo sbarco sull’isola fu per Sakura meno tranquillo del viaggio. Ma a chi voleva darla a bere? Sebbene non avesse più tanta paura quando ne aveva da bambina non poteva certo dire di non sentire l’ansia coglierla o un leggero tremolio che le risaliva la schiena e, in parte, era causato dalla presenza di Shaoran al suo fianco. Afferrò il trolley, mentre allungava una mano per afferrare anche il borsone ma Shaoran la precedette sollevandolo al posto suo.
-Lascia, questo è pesante, te lo porto io.- Sakura arrossì e balbettò un ringraziamento imbarazzata notando l’espressione corrucciata di Shaoran rivolta verso il porto.
-Che succede Shaoran?- Il ragazzo non rispose subito.
Sakura lo riscosse afferrando esitante la manica della sua maglia leggera.
-Qualcosa non mi convince.-
Disse rivolgendosi preoccupato a Sakura.
-Qualcosa tipo cosa?- La ragazza si preoccupò della sua espressione.
-Ho una brutta, bruttissima sensazione.-
Sakura sospirò: -C’e sempre qualcosa che non ti convince allora. Non sarà nulla, o al massimo sarà come con la signorina Mizuki ed Eriol, non sarà nulla.-
Shaoran aprì la bocca per ribattere ma si bloccò, -Può darsi, ma per precauzione non ti allontanare da me-, la frase fece sobbalzare ed arrossire Sakura,- è meglio se teniamo d’occhio anche gli altri.-
-Certo.- Annuì Sakura un po’ delusa.
-Allora ragazzi!- Trillò Meilin alle loro spalle, -Scendete o no?-
I due si scambiarono un sorriso prima scendere sul porticciolo.
Il mare era leggermente mosso e le onde si infrangevano sugli scogli brontolando mentre i ragazzi si avviavano verso il centro dell’isola.
C’erano più alberghi sull’isola, tutti rigidamente dall’aspetto terrificante e non troppo distanti l’uno dall’altro.
I ragazzi si diressero verso il loro, rigidamente lo stesso prenotato da Eriol e Tomoyo.
Alla reception presero le chiavi delle stanze che avevano prenotato e salirono a portare i bagagli.
Le camere erano tutte vicine. Sakura, Tomoyo e Meilin erano sistemate nella stessa stanza; Rika, Naoko e Chiaru erano nella stanza accanto, confinante. Shaoran, Eriol e Yamazaki in quella di fronte.
Shaoran entrò nella camera delle ragazze per scaricare il borsone di Sakura e subito dopo si rivolse a Tomoyo dicendole:
-Dopo che vi sarete sistemate potrei parlarti in privato? E’ una cosa importante.-
Il tono serio con cui Shaoran fece quella richiesta bastò a preoccupare non poco l’attenta Tomoyo e a impensierire Sakura che, seppur non lo dette a vedere, guardò il ragazzo con la coda dell’occhio fino a che lui non fu uscito dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle.
Appena rimasero sole le due ragazze si guardarono preoccupate. Tomoyo riuscì a scorgere una punta di preoccupazione nello sguardo della sua amica.
-Tomoyo… Secondo te…- Inizio timorosa nel porgere la domanda, ma l’altra intuì subito.
-Sinceramente? Non lo so, non mi è parso avesse fatto i salti di gioia quando ti ha vista, e non si è neanche imbarazzato a parlarti come di solito faceva qualche anno fa…-
-Credi che io abbia speranze con lui?-
Fu Meilin, appena uscita dal bagno a rispondere a questa domanda:
-Certo che ne hai! Sveglia Sakura! Ti ha portato il borsone!! Anche se è più freddo e meno timido di come lo ricordi è ancora perdutamente innamorato di te!! Te lo dico seriamente, ho visto com’è cambiato in questi anni e la ragione è stata di certo la tua lontananza.- Poi si voltò verso Tomoyo sbalordita, -E tu che fai? Non la incoraggi? Questi due sono sempre gli stessi, i soliti imbranati!- Sospirò, strappando a Sakura un sorriso. –Se non ci impegniamo noi non risolveranno nulla.-
Anche Tomoyo annuì convinta.
-Lascia fare a noi!-
-Ne siete sicure?- Domandò la ragazza preoccupata. Le altre annuirono per poi dire tranquille:
-Ora prepariamoci che tra mezz’ora al ristorante si pranza, e tu dovrai essere bellissima per fare colpo.- Sakura non poté fare altro che accettare, anche se con titubanza.

Nella stanza dei ragazzi Shaoran stava affacciato al balcone con la schiena poggiata al corrimano e lo sguardo rivolto verso la stanza, all’interno della quale Yamazaki si affaccendava a mettere in ordine la sua roba.
Eriol gli venne incontro, chiudendosi la porta a vetri alle spalle e iniziando a fissare la montagna centrale dell’isola.
-Allora? Piaciuta la sorpresa?-
Shaoran sospirò, -Posso essere sincero?-
-Devi.- Lo incitò l’altro.
-Non lo so.-
-Non sei contento di aver rivisto Sakura dopo tutto questo tempo?- Domandò Eriol strabiliato.
-E’ che non so più cosa provo per lei…- Mentì il ragazzo.
Eriol lo guardò serio per un istante, poi gli batté una pacca sulla spalla e gli disse sicuro:
-Risolverai questo tuo dubbio prima di quanto immagini.- E si avviò verso l’interno della stanza.
-Secondo te lei cosa prova per me?- Domandò all’improvviso senza riuscire a trattenersi.
-Chiedilo a lei.- Rispose sicuro Eriol lasciandolo solo con il balcone.
Shaoran avrebbe voluto parlare con Tomoyo ma preferì aspettare. Entrò per ultimo sotto la doccia e mentre l’acqua tiepida gli scorreva addosso provò a riflettere ancora una volta sui sentimenti che provava per Sakura.
Anche dopo tutto quel tempo non poté negare neanche a sé stesso che quando i loro occhi si erano incontrati era stato percorso da un brivido e aveva dovuto faticare non poco per resistere alla tentazione di baciarla. Quindi la soluzione era molto più facile di quanto non sembrasse; era di certo ancora innamorato di lei. Questo però non gli semplificò molto le cose.
Una domanda lo tormentava dal giorno in cui aveva lasciato Tomoeda qualche anno prima. Sakura cosa provava per lui? Avrebbe voluto chiederlo a Tomoyo ma si rese conto che sarebbe stato ingiusto nei confronti di Sakura, quindi aveva deciso di chiedere a Tomoyo soltanto alcune informazioni che potessero mettergli l’animo in pace o dargli qualche speranza. Voleva sapere se Sakura era fidanzata, se lo era stata o se era in cerca di qualcuno. Quelle domande parevano stringerlo in una morsa d’acciaio congelandolo. Dopo essersi asciugato per bene e aver indossato una maglia aderente nera e un paio di Jeans semplici si decise a scendere a pranzo.
Appena arrivato nella sala Yamazaki si sbracciò dalla parte opposta della stanza per attirare la sua attenzione. Il ragazzo li raggiunse notando immediatamente l’assenza delle ragazze, mentre gli altri avevano già preso posto al loro tavolo.
-Dove sono le signore?- Chiese ironico Shaoran.
-Pare che abbiano un piano.- Annunciò Eriol con fare quasi cospiratorio.
Shaoran non fece in tempo a chiedersi cosa volesse dire che Yamazaki esclamò:
-Eccole! Stanno arrivando!!- I ragazzi si voltarono in contemporanea e, mentre Eriol sorrideva a Tomoyo, Shaoran puntò gli occhi su Sakura sentendo il fiato mozzarglisi in gola.
Per un istante gli parve di vedere un’aura luminosa attorno alla sua figura, come un angelo evanescente che andava dritto verso di lui tentando quasi disperatamente di non incrociare il suo sguardo. O meglio, notò Shaoran, Stava venendo verso il loro tavolo, perché naturalmente non poteva avere nessuna ragione plausibile per dirigersi verso di lui.
Sospirò, quasi rassegnato, mentre abbassava lo sguardo per riflettere. Cos’avrebbe potuto avere lui che piacesse a Sakura? Fu la voce della ragazza stessa a ridestarlo, mentre salutava tutti.
-Ciao ragazzi, come va? Passata la fatica del viaggio?- Domandò curiosa sviando lo sguardo di Shaoran che si era di nuovo puntato insistentemente su di lei.
Il ragazzo la scrutò bene mentre lei parlava animatamente con Eriol e Tomoyo. Aveva i capelli lunghi fino alle spalle, legati in due treccine sbarazzine, un cappello in testa stile cow girl e indossava una maglia scollata con sopra un gilet abbinato al cappello. Aveva una minigonna di jeans non troppo corta e un paio di stivaletti che richiamavano il Far West. Era incantevole, decisamente incantevole secondo lui.
Durante il pranzo non ebbero molte occasioni per parlare. Appena dopo il dessert Il ragazzo fece in modo da avvicinarsi a Tomoyo per rammentarle la richiesta che le aveva fatto qualche ora prima. Si ritrovarono sul balcone, dove lui si rivolse a lei immediatamente:
-Sai di cosa ti vorrei parlare?-
-Sakura, giusto?-, il suo era più che un azzardo.
Il ragazzo annuì e la mora gli disse solo:
-Invitala a fare una passeggiata, studia la tua prossima mossa.-
Si girò per andarsene sotto lo sguardo incerto del ragazzo, ma prima di rientrare si girò dicendo sicura: -Ti conviene muoverti, scommetto che in questo momento sta pregando per l’arrivo di un supereroe che la salvi.-
Shaoran buttò un’occhiata all’interno. Ciò che vide lo mandò in bestia. Un ragazzo della loro età stava troppo vicino, per i suoi gusti, a Sakura. Un moto di gelosia gli risalì su per le vene. Prese a misurare a grandi falcate la stanza in quella direzione e si parò quasi inconsciamente tra Sakura e il ragazzo, che da quello che Shaoran aveva capito le aveva appena chiesto il numero di telefono.
-Sakura-, disse sicuro, quasi nervoso – Ti va di venire a fare una passeggiata con me?-
La ragazza gli sorrise, sollevata dal suo arrivo repentino. Non poté però evitarsi di arrossire.
-S… si, certo.-, balbettò imbarazzata. Il ragazzo le porse la mano e lei la afferrò per poi sollevarsi dalla sedia. Shaoran la guidò fuori, mentre in silenzio si avviavano verso il porto sul quale erano sbarcati.
-Allora-, iniziò lei per rompere il ghiaccio – com’è andata in Cina? Cos’hai fatto di bello in questi anni?- Il ragazzo si sforzò di sorridere, poi rispose evasivo:
-Nulla di che, è ricominciata la mia vita prima delle carte di Clow- “Solo un po’ più vuota, senza di te” Si permise di aggiungere a mente.
-Hai continuato ad allenarti?- Gli domandò lei.
-Certo, sempre-, rise lui, – Mi sono anche irrobustito.- Disse il ragazzo ridendo mentre le mostrava il braccio muscoloso. Sakura arrossì, mentre tentava di sopprimere la sua improvvisa voglia di vederlo in costume da bagno, o comunque senza maglietta.
Poi Shaoran si fermò all’improvviso fissando il molo corrucciato.
-Che c’è? Che hai visto?- Gli domandò premurosa la ragazza tentando di individuare il punto esatto in cui lui stava guardando.
Il molo era pieno di persone che stavano per imbarcarsi, pronte per il ritorno a casa per il termine delle loro vacanze.
Erano lì, fermi in fila in una maniera quasi innaturale per dei ragazzi della loro età.
-Shaoran?- Sakura tentò di attirare la sua attenzione, ma solo dopo un secondo richiamo il ragazzo si voltò. -Tu non noti qualcosa di strano?- Le domandò.
-Qualcosa tipo cosa?-
-Sono tutti fermi immobili, non è normale…- Sakura li scrutò, poi il ragazzo continuò.- Non sento le loro auree, è come se non esistessero, come se fossero illusioni…-
Sakura deglutì e provò a concentrarsi. Per un istante le sembrò tutto normale, poi si rese conto che, davvero, alcuni di loro erano come irreali.
-Shaoran, non spaventarmi ti prego.- Lo supplicò con le gambe che le tremavano.
Shaoran la guardò intenerito, nonostante tutto era rimasta sempre la stessa Sakura; la sua Sakura.
Per un istante si fissarono negli occhi intensamente.
Per un istante sembrò ad entrambi che fosse il momento giusto per sistemare un conto in sospeso da troppo tempo. Purtroppo qualcuno non era di questo spesso parere. Un frisbee arrivò spedito dalla spiaggia e colpì Sakura dritta in testa. La ragazza gemette leggermente dal dolore, portandosi una mano tra i capelli, dato che aveva lasciato il cappello al ristorante.
Shaoran si voltò a fulminare con lo sguardo quel lanciatore così idiota da colpire qualcuno proprio nel momento sbagliato. Una ragazza si stava avvicinando con espressione colpevole e imbarazzata.
Shaoran strinse Sakura a sé quasi inconsciamente iniziando a massaggiarle la testa nel punto in cui era avvenuto l’urto. La ragazzina, una quindicenne a dire dall’aspetto, si inchinò chiedendo di scusa e dopo aver recuperato il suo frisbee si allontanò correndo.
-Ti fa male?- Domandò premuroso Shaoran a Sakura. Lei annuì, poi, ancora troppo vicini, tornarono a rivolgersi verso il molo. Si resero conto che le persone delle quali non sentivano la presenza erano tutte rivolte verso di loro. E sorridevano maligne mentre chi si stava imbarcando sul battello gli passava attraverso.
Sakura si strinse spasmodicamente a Shaoran, che la strinse a sua volta con fare protettivo. Un furgoncino carico di bagagli passò davanti a loro mentre il sole batteva forte. E quando la visuale fu di nuovo libera delle persone che li avevano fissati non c’era più traccia.


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Spring Thunder: Capito cosa?
Dany92: Borsa di Mary Poppins? Non saprei, escono così XD Si fa sempre bene a pretendere molto! E’ vero però! Resta sempre Sakura, si nota?
Spunka: Qualcosa mi dice che non leggerai oltre.
MeilingLi: Io invece voto per Shao/Saku, ma non odio Meilin, comunque non mi piace vederla con Shao, sarà l’abitudine ^^.
Revelaton80: Ma se non ha un ruolo difficile non mi esce la storia!! Deve essere avvincente XD Non ti preoccupare, in fondo è sempre la stessa Sakura, magari non tremerà a sentire la parola fantasma, ma se si trovasse da sola al buio con rumori sospetti… beh…
Sakura Bethovina: E’ vero, meglio non svelare troppe cose. Ma fare la misteriosa è più forte di me!! E mi piace troppo!!!

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Capitolo 3
*** Il labirinto degli orrori ***


IL LABIRINTO DEGLI ORRORI

I due ragazzi si diressero spediti verso il loro albergo. Trovarono i loro amici in piscina. Le ragazze prendevano il sole, Yamazaki ed Eriol non c’erano.
-Dov’è Eriol?- Domandò Shaoran agitato.
-E’ andato con Yamasaki a prendere da bere.- Disse Rika sollevando appena gli occhiali da sole.
-Lo raggiungo un secondo.- Disse serio rivolto a Sakura. La ragazza annuì e, mentre lui prendeva a strada del bar, lei si diresse vero la sdraio di Tomoyo.
Si sedette ai piedi dell’amica, con espressione grave, che richiedeva attenzione.
-E’ andata male?- Domandò Tomoyo spaventata.
-C’è qualcosa di strano in quest’isola.-
-Qualcosa tipo cosa?- domandò Tomoyo stranita.
Sakura si avvicinò all’amica in modo che nessun altro potesse sentire:
-Siamo stati al molo, lì io e Shaoran abbiamo visto una cosa terribile-, a quel punto la voce iniziò a tremarle, -c’erano… c’erano delle persone al molo. Erano come irreali, di hanno guardati, ma sono svaniti… come fantasmi…-
-Calmati!- la incitò Tomoyo. –sei certa che fossero fantasmi?-
-Si! Sono svaniti!- L’ansia stava corrodendo Sakura, e dal suo viso e dalla sua voce trapelavano paura e timore.
Tomoyo la guardò con espressione corrucciata, ma preoccupata.
-Ragazze!- esordì Yamazaki avvicinandosi a loro carico di lattine di the freddo. Le distribuì alle ragazze e poi disse gioviale: -Iniziamo a visitare il parco?-
Meilin e Chiharu saltarono in piedi estasiate, Sakura si irrigidì, mentre Tomoyo cercava Shaoran ed Eriol con lo sguardo.
-Dove sono gli altri?- Domandò.
-Arrivano subito, Shaoran ha detto che doveva parlare in privato con Eriol. Intanto la volete sapere la storia di quest’isola? Se non la volete sapere non importa, io la racconto comunque!- E iniziò a parlare, ma Sakura non gli prestò attenzione, si alzò e si diresse a passo svelto verso i due ragazzi che, con aria preoccupata, si stavano avvicinando.
-Allora?- Domandò ansiosa.
-Allora cosa?- Le chiese Eriol scrutandola. –Se vuoi sapere se abbiamo novità non credo sia possibile, ma temo che dovremmo indagare.-
Sakura sospirò, ormai rassegnata. –Credete che sarà pericoloso? Che ci saranno i fantasmi?-
Shaoran sorrise intenerito, Eriol scosse la testa rassegnato.
-Vagare per il parco sarà un buon modo per iniziare.- Osservò Shaoran sicuro.
-Allora, ragazzi, lo facciamo questo giro?- Meilin era entusiasta, Sakura rassegnata. Eriol si scrutava intorno attento, Shaoran non distoglieva gli occhi da quelli di Sakura. Gli altri bevevano le loro bibite inconsapevoli mentre Tomoyo metteva via gli occhiali da sole.
-Si, andiamo. Da dove si comincia?- Chiese Shaoran serio.
Sakura lo fissò con espressione supplichevole. Chiedeva clemenza. Il ragazzo le passò affianco per raggiungere gli altri.
-Tranquilla, andrà tutto bene.- Ma la ragazza non ne era così certa.

Dieci minuti dopo i ragazzi erano in coda per entrare nel percorso dell’orrore. Dovevano salire a coppie su dei vagoncini scuri distanziati da almeno tre metri. Ma una volta dentro la distanza aumentava.
Sakura avanzò, mentre Rika e Naoko salivano subito dietro a Chiaharu e Yamazaki.
-Ok- disse Eriol, - Io vado con Tomoyo, voi due salite insieme dietro di noi, attenti ad ogni dettaglio.- Si raccomandò.
I due non persero tempo e salirono sul loro vagoncino, impedendo a Sakura e Shaoran di protestare. Non poterono fare altro che ubbidire e si sedettero l’uno vicino all’altro, dietro ai loro amici appena partiti.
-Shaoran?- Disse Sakura esitante richiamando il ragazzo che sedeva accanto a lei.
-Dimmi- la incitò lui a parlare.
-Non mi piacciono le cose riguardanti l’orrore…-
-Mi era sembrato di capire che non fossi più così fifona.- Osservò il ragazzo.
-Io non sono fifona, insomma, ora non tremo alla sola parola “fantasmi”, ma entrare in un…- esitò - … in un coso degli orrori!-
Shaoran rise, poi fece il verso alla ragazza.
-“Un coso degli orrori”- Lei gli fece la linguaccia.
Il vagoncino partì e, inaspettatamente, Shaoran tese la mano a Sakura che, stupita, la afferrò. Entrarono attraverso una porticina buia, che si richiuse poco dietro di loro lasciandoli completamente al buio.
-Ok, occhi e orecchie aperti, se avverti qualcosa dimmelo; io farò lo stesso.-
-Per ora avverto solo un nodo di tensione in fondo allo stomaco- avanzavano mentre il loro mezzo di trasporto traballava. Shaoran sollevò un braccio e attirò la ragazza a se, abbracciandola.
-Tieni i nervi ben saldi, stai attenta solo a ciò che ti circonda e potrebbe essere sovrannaturale.-
La ragazza deglutì con il cuore in gola, e non solo per la paura che la attanagliava, ma per la vicinanza con il corpo di Shaoran che le avrebbe di certo impedito di ragionare lucidamente.
-Non c’è un po’ troppo buio qui dentro?- Domandò poi il ragazzo incerto.
-In effetti si, queste robe qui dovrebbero essere spaventose, con mostri che spuntano dappertutto… Io non vedo niente, neanche il percorso che stiamo facendo…-
Entrambi smisero di parlare per stare attenti a ciò che li circondava e percepire ogni minimo rumore, ma l’unica cosa era il ronzio del trabiccolo su cui erano seduti. Dopo una ventina di secondi un botto li fece sobbalzare. Sakura si strinse a Shaoran che ricambiò la stretta, ma dopo quel botto ci fu ancora silenzio.
Poi un ronzio si fece strada nel corridoio; un cigolio sinistro fece intuire l’apertura di una porta, ma l’oscurità impediva la visuale ai ragazzi. Continuarono ad avanzare, passarono affianco alla fonte del ronzio e, in poco tempo, lo lasciarono alle spalle. Un altro cigolio fu seguito da un tonfo. Qualunque fosse la porta che si era aperta prima si era appena richiusa alle loro spalle.
Sakura era immobile e tratteneva in fiato. Poi le luci attorno a loro lampeggiarono per un istante per poi spegnersi, poi ancora e ancora; iniziarono a lampeggiare rendendo visibili le pareti. Strane statue umane dalle posizioni inquietanti si illuminavano a tratti di luce rossa.
Si sentì un altro tonfo prima che le luci si accendessero completamente e la stanza si rivelò vuota e circolare. A distanza di circa cinque metri l’uno dall’altro si affiancavano dei piccoli portoncini coperti da una tenda ciascuno. Il veicolo che trasportava i ragazzi prese a girare non troppo velocemente su se stesso, per poi iniziare ad avanzare lateralmente, seguendo uno qualunque dei binari che stavano sul pavimento. Imboccò una delle porte laterali e proseguì dritta fino ad oltrepassare la tenda scura. Si ritrovarono in un corridoio dalle luci rosse soffuse, le pareti grondavano di quello che doveva essere sangue e andava ad accumularsi sui binari.
Sakura evitò di sporsi per accertarsi della vera natura del liquido e deglutì trattenendo il fiato.
-Se non respiri finirai per soffocare-, disse Shaoran afferrando la ragazza per la nuca e costringendola ad affondare il viso nel suo petto in modo che non potesse guardarsi attorno ulteriormente.
Sakura arrossì, rendendosi conto solo in quel momento di trovarsi tra le braccia del ragazzo che tanto le piaceva.
-Ancora niente mostri?- Domandò con voce flebile e alquanto speranzosa.
-No, niente mostri, tu tieni gli occhi chiusi e non riaprirli per nessuna ragione.- Le raccomandò.
La ragazza annuì, Shaoran si guardava attorno con il cuore che gli batteva a mille, più per la vicinanza della ragazza che per la paura in verità. Sulle questione fantasmi, presenze e labirinto degli orrori era riuscito a mantenere un certo sangue freddo, ma questo con la “sua” Sakura proprio non gli riusciva.
Mentre avanzavano nel percorso uno strano odore si fece largo nell’aria arrivando ai loro nasi che iniziarono a pizzicare, accompagnato da un macabro borbottio che scendeva giù per la spina dorsale come un brivido.
-E’ solo un nastro, un nastro registrato, tranquilla.- Disse il ragazzo sicuro per tranquillizzare la ragazza. Poi il vagoncino ebbe un sobbalzo e Sakura si staccò da Shaoran per sorreggersi meglio. Fu in quel momento che il percorso degli orrori divenne davvero spaventoso. Almeno per Sakura.
Le luci iniziarono ad accendersi con combinazioni scelte appositamente per mostrare i mostri, gli zombie e i fantasmi presenti attorno a loro. Il primo, un uomo dai vestiti stracciati e il volto deturpato e ustionato, spuntava esattamente dal lato in cui era seduta Sakura. Lei naturalmente strillò e indietreggiò finendo addosso a Shaoran. Lui senza esitazione la afferrò e la strinse a se. Poi un’altra donna-zombie spuntò dalla parte del ragazzo che, pronto, si parò tra lei e Sakura.
Poi furono troppi per essere evitati e per tutto il resto del tragitto Sakura restò accucciata tra le braccia di Shaoran tentando di non guardarli.
Quando tornarono alla luce Sakura tirò un sospiro di sollievo, ma non ebbe il coraggio di staccarsi dalla stretta dolce e protettiva in cui si era rifugiata.
-Sakura-, la richiamò Shaoran, -è finita, si scende, sei salva…-
-Incredibile!- Esclamò Tomoyo al loro fianco. -E’ ancora viva!- I ragazzi sobbalzarono saltando giù dal loro mezzo imbarazzati.
Sakura fece per ribattere, ma la sua attenzione, come quella di Shaoran, Eriol e Tomoyo, fu focalizzata su una ragazza che, uscita appena dopo di loro, stava lamentandosi con una guardia di una cosa alquanto fosca.
-Ve lo giuro! Era seduto affianco a me! E’ apparso uno zombie e l’ha portato via!!-
L’uomo dava segni di non crederle; la ragazza batté un piede per terra, con le lacrime agli occhi, ma quello fu irremovibile e la mandò via.


********************************************************************************
Dany92: Ce n’è voluto di tempo, ma alla fine ho vinto! Visto? Voti sempre per la parte finale? XD
Kairi_92: Si, probabile che la storia sia quella XD …
Sakura Bethovina: C’è parecchia suspance?

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Capitolo 4
*** Ombre nel bosco ***


In una vecchia casetta tutta bianca viveva un tempo la piccola Rosinka, e nel silenzio segreto della stanza improvvisava i passi di una danza!

OMBRE NEL BOSCO

Tomoyo batté frenetica tre colpi sulla porta del bagno. Dove Sakura si era rinchiusa da circa un quarto d’ora.
-Sakura! Sbrigati ad uscire! Sembra che tu stia facendo i capricci.-
-Non sono presentabile!- Rispose la ragazza da dentro. Ma Tomoyo capì subito che non era esattamente quello il problema.
-Credi che se qui ci fossero davvero degli zombie in bagno saresti al sicuro?-
Sakura non rispose, Tomoyo decise di giocare il suo Jolly vincente.
-Sakura, per favore, Shaoran ti sta aspettando e non vede l’ora di proteggerti dagli zombie!-
Alle spalle di Tomoyo Meilin era piegata in due dalle risate, era scivolata per terra dal letto su cui era seduta e stava tentando di prendere fiato.
Sakura spalancò la porta con una foga tale da spaventare addirittura Tomoyo.
-Lo credi davvero?- Le domandò speranzosa, -Io non so se Shaoran prova ancora qualcosa per me…- Mormorò poi abbassando la testa.
A questo punto Meilin smise di ridere e si alzò andandole incontro. Le puntò un dito sul naso dicendo severamente:
-Tu non puoi pensare una cosa simile! E’ che ora come ora non sei in grado di capire neanche il perché ti comporti in un certo modo! Ora tu vai a bussare alla sua camera e vi andate a fare una romantica passeggiata da qualche parte! E stai ben attenta ad osservare il modo in cui ti guarda e si comporta con te, poi cerca di capire il perché! Non fare la scema ne la tonna.-
Avrebbe continuato con le raccomandazioni se Sakura non l’avesse bloccata domandando:
-Dovrei andare da qualche parte al buio? Il sole è già tramontato… e gli zombie…-
-Avanti Sakura! Sei la cattura carte! Ce le hai le carte di Clow, vero?-
La ragazza annuì poco convinta, Tomoyo infilò una mano nella valigia di Sakura per estrarre il libro. Meilin afferrò un paio di scarpe con un tacco basso che si abbinavano con in vestito attillato che l’amica indossava e gliele diede in mano.
Poi entrambe le ragazze la afferrarono per le spalle spingendola fuori dalla porta. Appena fuori si trovò faccia a faccia con il ragazzo che aveva cercato di abbordarla a pranzo.
-Ciao,- le disse lui, -è una fortuna che ci siamo incontrati, così adesso so qual è la tua stanza e posso venire a trovarti!-
Sakura, sconvolta e per niente contenta, si infilò le scarpe appoggiandosi alla parete con una mano e gli disse frettolosa:
-Scusa, devo andare.- E si precipitò alla porta della stanza dei ragazzi. Bussò con foga finché non le aprirono.
-Posso entrare?- Domandò a Yamazaki ansiosa.
-Prego!- La invitò lui facendole cenno di accomodarsi.
Lei entrò in fretta chiudendosi la porta alle spalle. Vi si appoggiò e sospirò sollevata.
-Chi era quello?- Domandò Yamazaki.
-Quello chi?- Chiese Shaoran con una nota d’ansia nella voce. Sakura non rispose, appena l’aveva notato si era sentita ribollire.
-Allora?- Insistette.
-Non lo so… non lo conosco…- Rispose balbettando, incapace di distogliere lo sguardo dal corpo del ragazzo, che aveva solo un paio di pantaloni. Deglutì, e quando Shaoran si accorse del motivo dell’imbarazzo di Sakura si affrettò ad indossare la maglia verde a maniche corte.
-E cosa voleva da te?- Domandò ancora.
Sakura decise di dar retta a Meilin e tentò di interpretare il suo atteggiamento. Per ora le sembrava geloso. Le scappò un sorriso.
-Voleva un appuntamento credo…-
Gli occhi di Shaoran si ridussero a due fessure.
-Non ho nessuna intenzione di uscire con lui!- Si affrettò a dire impacciata sventolando le mani davanti a se.
Shaoran sospirò di sollievo, poi domandò premuroso:
-Ti serviva qualcosa o qualcuno in particolare?-
Sakura prese coraggio, poi azzardò balbettando:
-Dovrei fare un giro, ma non ho nessuna intenzione di andarci da sola… Volevo sapere se ti andava di venire con me.-
Il ragazzo arrossì, poi aprì un cassetto e ne tirò fuori i suoi strumenti magici. Afferrò una giacca e seguì fuori dalla stanza la ragazza senza esitazione.
-Dove andiamo?- Le domandò.
-Non lo so, tu cosa proponi?- Sakura cominciava preoccuparsi.
-Vaghiamo un po’.- Affermò poi il ragazzo.
La porta della camera affianco a loro si aprì e ne sbucò fuori la testa di Chiharu:
-Ragazzi, vi aspettiamo al ristorante per le nove e mezza.-
I ragazzi annuirono e si avviarono all’uscita dell’hotel.
All’esterno il cupo giardino era deserto. L’atmosfera macabra.
Sakura si strinse a Shaoran che si irrigidì quando lei gli si aggrappò al braccio.
-Alziamo il passo.- Ordinò trascinandola dietro di se.
Ci misero appena cinque minuti per raggiungere una giostra serale. Un mago stava giocando con delle fiamme attorno a cui roteavano quelli che parevano spiriti. Attorno a lui un gruppo di giovani spauriti.
Fu una sensazione orrenda quella che per qualche istante colpì i due ragazzi, che si voltarono verso il bosco lì affianco all’unisono.
Sakura affondò le unghie nel braccio del ragazzo che gemette dal dolore per un istante appena.
Della sagome parvero muoversi tra le foglie per poi correre svelte verso l’interno del bosco. Shaoran si liberò della stretta della ragazza e le ordinò cupo:
-Resta qui!- E si lanciò temerario nel bosco.
Sakura lo vide allontanarsi mentre il cuore le rimbombava forte in petto. Ignorò il suo ordine lanciandosi all’inseguimento dietro di lui.
Lo chiamò a gran voce, ma già non riusciva a scorgerlo, un po’ per il buio, un po’ per la velocità del ragazzo.
-Shaoran!- Chiamò ancora. Ben presto si rese conto che si era persa, non sapeva dove andare né dove fosse Shaoran.
Il bosco si fece ancora più minaccioso di quanto le era sembrato prima. L’aria fredda la fece rabbrividire.
-Shaoran!- Chiamò ancora. Gli occhi le si riempirono di lacrime. Le gambe le tremavano, ogni singolo rumore la faceva sobbalzare e la visibilità era scarsissima.
Si preparò a chiamarlo ancora una volta quando si sentì afferrare per le spalle. Sobbalzò e si voltò di scatto pronta a sferrare un possente calcio.
-Calma! Sono io!- Le disse Shaoran per tranquillizzarla.
Lei sospirò. Poi si lanciò tra le braccia di lui singhiozzando.
-Non lo fare mai più!- Singhiozzò. Lui la strinse confuso.
-Ti avevo detto di restare lì, saresti stata al sicuro…-
Lei scosse la testa, ma non disse nulla.
-Vieni, andiamo via.- Le disse sicuro. Poco dopo si ritrovarono nello spiazzo da cui erano partiti, si stupirono che non ci fosse più nessuno.
-Dove sono finiti tutti?- Domandò Sakura ansiosa.
-Saranno andati a mangiare.- Disse Shaoran scrollando le spalle. Ma Sakura non ne era molto convinta, e fu felice di essersi lanciata in corsa dietro Shaoran.


******************************************************************************** Dany92: Vuoi sapere la verità? Ho progettato si e no i primi cinque capitoli di questa fan fiction… o sette… Da un certo punto in poi ho un buco nero… Non so neanche come andrà a finire…
Kairi_92: Quando trovi una plausibile soluzione alla storia me la suggerisci?
Nanami: Anche tu, se hai sospetti su chi possano essere dillo senza problemi, perché io non lo so ancora.
DenaDena: Credo che Shao non sappia cosa poter fare per conquistarla, e magari il suo orgoglio maschile gli impedisce di buttarsi ai suoi piedi e supplicarla di amarlo, non sa cosa lei provi e questo lo blocca. Chissà, forse pensa che essere rifiutato sia molto peggio che restare nel dubbio.
Phedra: E’ di sicuro ispirata a Scooby Doo XD l’idea mi è venuta l’anno scorso mentre lo guardavo… Quel’isola nasconde qualcosa di davvero orrendo, mi è appena venuta in mente una possibile fine! XD Certe cose mi vengono in mente così, all’improvviso!

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Capitolo 5
*** Secondo giorno ***


SECONDO GIORNO

Sakura si svegliò di soprassalto quella mattina. Tomoyo e Meilin dormivano ancora. Nonostante le serrande fossero ancora chiuse l’ansia che l’attanagliava le impediva di riprendere sonno. Così decise di alzarsi; fece una doccia fredda e si vestì. Quando uscì dal bagno, pronta per la colazione, si rese conto che era davvero troppo presto; mancava ancora mezz’ora alla colazione.
Si sedette ai piedi del suo letto disfatto ed iniziò a riflettere.
Era incredibile quante cose erano successe da quando era partita per quella vacanza; prima Shaoran, poi i misteri di quell’isola. Iniziò a chiedersi se ce l’avrebbe fatta a superare tutto; ma soprattutto, Shaoran l’amava ancora? Cosa doveva fare? Andare da lui e dichiararsi? Sarebbe stato un salto nel vuoto.
Ma ciò che più la opprimeva era il dubbio di ciò che sarebbe successo al termine di quella vacanza. Shaoran sarebbe dovuto tornare in Cina, e poi? Sarebbe tornato in Giappone solo per lei? Qual’era la cosa peggiore? Sapere da lui che non provava più nulla o restare nel dubbio? In entrambi questi casi non l’avrebbe rivisto più, e ne sarebbe morta.
Doveva tenersi dentro quello che sentiva? No, ne era certa, era giusto che lui lo sapesse.
Prese il libro con le sue carte e lo infilò in uno degli zainetti che aveva portato; legò i capelli in una coda alta e uscì decisa in corridoio. C’era un cupo ma normale silenzio nell’aria, tutti dormivano ancora; ma il vento freddo che vagava lento per il corridoio non pareva affatto normale. Sakura strinse la chiave del sigillo che aveva al collo, fermandosi davanti alla porta della camera di Shaoran.
Uscire non era stata proprio un’idea geniale; Shaoran stava dormendo sicuramente, e non era l’ora giusta per bussare e disturbare anche gli altri due ragazzi.
Sospirò, chissà se aveva intuito che lei era dall’altra parte della porta; chissà se sentiva la sua energia.
Poi le venne un’idea.

Shaoran stava dormendo sogni agitati. Aveva in mento solo la scena in cui Sakura si era fiondata tra le sue braccia quando l’aveva ritrovata nel bosco. La rivedeva a ripetizione da ore ormai.
Alla fine ci aveva pensato, era certo che lei avesse fatto bene a seguirlo, aveva tentato di rassicurarla, ma aveva avuto una pessima impressione quando tornati sullo spiazzo l’avevano trovato deserto.
Fu svegliato da un’aura potente che quasi lo chiamava dall’altra parte della porta. Era l’aurea più calda e amorevole che avesse mai sentito; la conosceva bene.
Si alzò di colpo e, con solo un paio di pantaloncini addosso e una canottiera, corse ad aprire.
Davanti a lui, qualche spanna più in basso, incrociò gli occhi verdi e stanchi della sua Sakura.
-Tutto bene?- Le chiese.
Lei gli sorrise; -Come sapevi che ero qui?-
Lui arrossì. – Ho sentito la tua energia…-
Lei si lasciò scappare una lieve risata, - Allora ha funzionato…- osservò imbarazzata.
-Mi chiamavi?-
-Devo parlarti, lo so che è presto… ma è un po’ urgente.- Gli disse impacciata.
-Mi cambio e sono subito da te, ok?- Le chiese preoccupato.
Lei annuì e lui tornò dentro lasciando la porta socchiusa. Eriol stava seduto sul letto e sorrideva come un ebete; - Pare sia arrivato il momento della verità.- Gli chiese.
Shaoran gli sorrise teso, poi afferrò i vestiti ed entrò in bagno, aprendo l’acqua della doccia.
Eriol guardò verso il letto di Yamazaki, e si stupì nel non vederlo lì. “Forse è già sveglio e da qualche parte con Chiharu…” Pensò.

Quando Shaoran la raggiunse in corridoio aveva ancora i capelli bagnati e gocciolanti. Sakura si soffermò ad osservare per qualche istante di troppo le goccioline d’acqua che gli gocciolavano giù per il collo fino ad arrivare a bagnare la maglietta leggera che indossava.
-Tutto bene?- Le chiese Shaoran per la seconda volta quella mattina.
Lei annuì voltandosi, poi lo afferrò per il polso trascinandolo su un balcone poco distante. Uscirono, e a Sakura il freddo non sembrò più così attanagliante.
-Di che si tratta?- Domandò Shaoran curioso.
-Devo farti una confessione.- Shaoran infilò le mani nelle tasche dei Jeans corti e si fece attento.
-Io…- , iniziò col cuore che le batteva all’impazzata pompando sangue alle sue guance, - da quando sei partito mi sei mancato tanto… Ci ho pensato molto, e ho capito che…-
Non riuscì a terminare la frase; affianco a loro due era arrivato il ragazzo seccante del giorno prima che esordì con un:
-Ciao! Che bello vederti! Deve essere un segno del destino che ci incontriamo sempre! Ti va di fare colazione con me? Parlo della colazione di domani in verità, cena sta sera e colazione domani, ti va?- Domandò ammiccando.
Sakura sospirò, le lacrime agli occhi per il suo tentativo di dichiarazione fallito. Il suo unico destino, forse, era quello di tacere ancora un po’ i suoi sentimenti, non di certo di passare la notte con quel ragazzo nel modo che lui intendeva.
-MA SI PUO’ SAPERE CHE CAVOLO VUOI TU?- gridò Shaoran alterato all’improvviso, con tanto impeto che perfino Sakura sobbalzò.
-SEGNO DEL DESTINO UN CORNO! LEI NON USCIRA’ CON TE, MI RIFIUTO! STA ALLA LARGA DALLA MIA SAKURA!- gridò ancora.
Sakura arrossì fino alla punta dei capelli; non poteva credere alla sue orecchie; Shaoran l’aveva definita la sua Sakura, non avrebbe potuto essere più felice in quel momento.
Il ragazzino sconosciuto indietreggiò un poco, a Shaoran pareva uscire il fumo dalle orecchie per la furia e la gelosia.
-Sparisci.Dalla.Mia.Vista.- Scandì poi fremendo.
-Riproverò a pranzo.- Disse il ragazzo, e prima che Shaoran potesse prenderlo a pugni se ne andò. Gli occhi dei due ragazzi, di nuovo soli, si intrecciarono imbarazzati. Shaoran ripensò a ciò che aveva detto e volle sprofondare.
Sakura gli sorrise; - Grazie.- Disse semplicemente, non solo per aver cacciato quel tipo difendendola a quel modo, ma soprattutto perche con quel gesto le aveva fatto capire che la amava ancora.
La ragazza tese le braccia verso di lui, poggiandogli lievemente le mani sulle guance, poi si alzò sulle punte dei piedi e poggiò un lievissimo bacio sulle labbra di lui.
Shaoran rimase basito; ebbe solo il tempo di portare la mani alla vita della ragazza, prima che il cellulare che aveva in tasca iniziasse a suonare.
I due dovettero separarsi, anche se a malincuore; Shaoran portò il cellulare all’orecchio e rispose.
-Che fine avete fatto? Che state facendo?- Domandò Eriol all’altro capo del telefono.
Shaoran non rispose.
-Ho chiamato nel momento sbagliato?- Si preoccupò poi.
-In effetti si… che ti serve?- Sospirò Shaoran.
-Tomoyo e Meilin sono preoccupate; si sono svegliate e non hanno trovato Sakura in camera, ma lei è con te; è Yamazaki che non si trova… Chiharu è preoccupata…-
-Yamazaki non si trova?- Domandò di rimando.
Sakura si voltò verso di lui; gli occhi sgranati e le guance ancora rosse.


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Dany92: Ha fatto abbastanza scena la scenata? Sei un genio!
SakuraBethovina: Quale isola ti ricorda?
Nanami: Dal prossimo capitolo dovrebbe iniziare a fare paura un po’ di più.
Ciel88: Non so quando arriverà, il finale.
Phedra: Temo che ci metterò un po’ per gli aggiornamenti.
Kairi_92: Un finale, intendo, io non ho ancora capito come finisce… Purtroppo temo che in una delle mie ff non staranno insieme, alla fine… Sinceramente non so perché scrivo solo su questo Anime, abitudine forse, mi piacerebbe scrivere anche di Digimon però, chissà, forse quest’anno lo faccio; però mi sono ripromessa che finisco le fic in corso e poi smetto… Voglio dedicarmi a scrivere libri…
Sakurahime949: Quei due non cambieranno mai XD. Ormai da quando la fic mi è venuta in testa hanno fatto Scooby Doo in tv almeno 6 volte; su Boing o su Italia uno, e parlo solo del primo film.
Laurettachan96: Stai tranquilla, presto farà più paura di quanto lo fa il film di scooby doo e la trama di distaccherà, nemici diversi e scopi diversi, ma ciò che conta è che quei due si amano ancora XD

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Capitolo 6
*** Risvolti ***


6 - RISVOLTI

La ragazza tese le braccia verso di lui, poggiandogli lievemente le mani sulle guance, poi si alzò sulle punte dei piedi e poggiò un lievissimo bacio sulle labbra di lui.
Shaoran rimase basito; ebbe solo il tempo di portare la mani alla vita della ragazza, prima che il cellulare che aveva in tasca iniziasse a suonare.
I due dovettero separarsi, anche se a malincuore; Shaoran portò il cellulare all’orecchio e rispose.
-Che fine avete fatto? Che state facendo?- Domandò Eriol all’altro capo del telefono.
Shaoran non rispose.
-Ho chiamato nel momento sbagliato?- Si preoccupò poi.
-In effetti si… che ti serve?- Sospirò Shaoran.
-Tomoyo e Meilin sono preoccupate; si sono svegliate e non hanno trovato Sakura in camera, ma lei è con te; è Yamazaki che non si trova… Chiharu è preoccupata…-
-Yamazaki non si trova?- Domandò di rimando.
Sakura si voltò verso di lui; gli occhi sgranati e le guance ancora rosse.

Cercarono per tutto l’albergo ma di Yamazaki non c’era traccia.
Chiharu era preoccupatissima e faticava a mettere due parole sensate in fila. Verso mezzogiorno, dopo ore di ricerche che non avevano portato a nulla, Sakura, Tomoyo, Eriol e Shaoran si incontrarono in camera delle ragazze per discutere.
-Come è possibile che non abbiamo percepito nulla? Non un segno, non un movimento sospetto, nulla!- Stava dicendo Shaoran agli altri.
Sakura, poco distante da lui, teneva lo sguardo basso e restava in silenzio, tentando di percepire un qualche potere alla stessa maniera con cui fino a qualche anno prima percepiva le carte di Clow.
Lei e Shaoran, in un comune accordo muto, avevano deciso di non parlare di quello che era successo sul balcone tra loro qualche ora prima.
-E se mandassimo in giro le carte di Sakura a cercare Yamazaky? – Propose Meilin entrando nella stanza.
-Non saprei, potrebbe essere pericoloso per le carte e per Sakura. – Commentò Eriol preoccupato.
-Se è pericoloso come dici allora non lo faremo. – Affermò Shaoran convinto lanciando un occhiata cupa a Sakura.
La ragazza, sentendosi chiamata sempre più in causa si sedette sul letto. – E se telefonassimo a Kerochan? –
-Non credo che Kerochan possa capire una cosa che neanche io comprendo.- Disse Eriol mortificato. – Intanto comincia a prendere le carte. – Propose.
Sakura annuì, allungando la mano verso il cassetto del comodino in cui le aveva infilate quella mattina.
Infilò la mano nel cassetto in cerca del libro, comprendendo, sempre con più terrore, che non ve n’era traccia.
Scattò in piedi spaventata frugando tra la carta da lettere e alcuni appunti di storia che aveva infilato nella borsa per caso, poi fu costretta ad ammetterlo ad alta voce:
-Il libro non c’è.-
-Come sarebbe? – Chiese Meilin ansiosa, lanciandosi verso il cassetto e iniziando a cercare. Sakura fece qualche passo indietro, con le gambe tremanti. – Giuro che l’avevo messo lì! –
-Ne sei sicura? – Eriol le si avvicinò quasi nervoso, perdendo l’espressione calma che lo contraddistingueva.
-L’ho vista io mentre ce lo infilava! – Assicurò Meilin.
-Si, e poi siamo andati a cercare Yamazaki, nessuna di noi è tornata qui dopo! – Affermò Tomoyo.
Sakura sentiva un groppo alla gola. Le sue amate carte erano scomparse, qualcuno le aveva rubate, e chissà cosa ne avrebbe fatto. Portò una mano alla bocca per soffocare i singhiozzi.
Sentì una mano poggiarsi dolcemente sul suo braccio e si abbandonò nella stretta confortante di Shaoran, piangendo sulla sua spalla.
-Lo ritroveremo. – La rassicurò lui all’orecchio.
-Potrebbero averlo preso le cameriere. – Suggerì Tomoyo speranzosa.
-sarebbe furto, perché avrebbero dovuto farlo? – Ragionò Meilin.
-Andiamo dagli altri. – Disse Eriol aprendo la porta.

Raggiunsero gli amici, scoprendo che Yamazaki era ancora disperso e che, ora, anche Chiharu non si trovava più.
Sakura strinse forte la mano di Shaoran, che non si allontanava da lei neanche per salire le scale o sedersi.
-Dov’è stata l’ultima volta che l’avete vista? –
-Vicino al bosco, ha detto di aver visto Yamazaki, gli è corsa dietro, sempre se l’ha visto davvero.- Rispose Naoko a Meilin.
-Ok, allora non dobbiamo più separarci, li ritroveremo, vedrete.- Affermò Shaoran convinto tentando di rassicurarli, mentre con lo sguardo teneva d’occhio ogni minimo movimento della ormai sconvolta Sakura.

Arrivò la sera, e l’ansia aumentò. I ragazzi restarono insieme in albergo. La cena fu consumata in silenzio, poi si recarono tutti nella sala degli spettacoli. Rika, Meilin e Naoko andarono con gli altri, sperando che Yamazaki e Chiharu tornassero all’improvviso dicendo che era tutto uno scherzo.

-Sicuro che sia stato saggio lasciarli da soli? Insomma, separarci? – Domandò Tomoyo ad Eriol preoccupata, camminando affianco agli altri due.
Quasi senza rendersene conto Sakura aveva tenuto per tutto il giorno la mano intrecciata a quella di Shaoran.
-Assieme a Yamazaki e Chiharu sono spariti altri ragazzi, e tutti si erano allontanati dal gruppo, erano soli, sono spariti solo ragazzi che erano rimasti soli. Stando a coppie dovremmo essere al sicuro. –
-Ora che facciamo? Qual è il piano? – Domandò Shaoran.
-Io e Tomoyo raggiungiamo le ragazze, voi due fatevi un giro, credo che dobbiate parlare di certe cose. –
Sakura e Shaoran si scambiarono un’occhiata imbarazzati, allontanandosi di colpo, ma prima che potessero ribattere Tomoyo ed Eriol avevano già voltato loro le spalle.
-Non dovremmo separarci… - Borbottò Sakura.
-Staranno bene, vieni con me, dobbiamo parlare davvero. – La interruppe il ragazzo trascinandola dietro di se su per le scale.
La porta della terrazza si aprì subito, e i due uscirono all’aria aperta.
-Ok, parliamo. – Sakura si appoggiò alla parete alle sue spalle, stringendo le braccia al petto.
-Hai freddo? – Le chiese Shaoran premuroso.
-Non importa. – Rispose lei scuotendo la testa seccata.
-Shaoran, loro, Rika e Naoko, credono che potrebbe essere tutto architettato dall’hotel e che loro siano da qualche parte a divertirsi, e che magari ci stiano osservando in qualche modo. –
-Ma noi sappiamo che non è così. – Osservò Shaoran a sguardo basso. Non era di questo che gli premeva parlare.
-C’è qualcosa qui, e dobbiamo scoprire cosa. –
-Non dobbiamo parlare di questo, Sakura. – Si scambiarono un’occhiata, e la ragazza arrossì.
-Qual è il problema allora? – Chiese.
-Questa mattina, sul balcone… - Azzardò lui rosso in viso, ma con gli occhi puntati nei suoi. Sakura sobbalzò, arrossendo a sua volta a quello sguardo serio.
-Non c’è nulla di cui parlare. – Mormorò Sakura, terrorizzata dal dubbio di poter essere respinta. Amava Shaoran, ma non sapeva se lui, dopo tutti quegli anni provasse ancora le stesse cose per lei.
-Sakura, tu mi hai baciato! Dobbiamo parlarne eccome! –
Shaoran stesso si stupì della facilità con cui l’aveva detto.
-Non c’è niente di cui parlare. – Ripeté Sakura sperando di essere convincente. Poi si raddrizzò, pronta a raggiungere la porta, dando le spalle al ragazzo.
-Forse hai ragione, non c’è nulla di cui parlare. – Disse Shaoran a denti stretti afferrando la ragazza per un polso e spingendola di nuovo verso la parete.
Forse fu un gesto un po’ avventato, ma non aveva davvero voglia di parlare. Sapeva solo di dover fare capire tutto a Sakura.
Senza pensare alle possibili conseguenze o a tutti i problemi che li circondavano, con una risolutezza quasi programmata, la baciò.

La porta della sala era spalancata. I ragazzi all’interno ridevano e chiacchieravano mentre lo spettacolo di magia, sul palco, proseguiva.
Tomoyo ed Eriol non riuscivano ad individuare le ragazze.
Il mago, sul palco, sfilò un coniglio dal cappello, per poi poggiare entrambi sul tavolino e farli scomparire sotto il mantello.
-Ora mi servirebbero tre volontari. – Annunciò poi rivolto verso il pubblico.
Due ragazzi ed una ragazza si fecero avanti e l’aiutante del mago, che indossava un succinto costume da strega, li fece entrare in delle grandi scatole che aveva portato.
-Ragazzi, siete venuti! – Esclamò Meilin spuntando alle loro spalle.
-Che fai qui? – Le domandò Tomoyo, - Senza le altre? Da sola? –
-Ho pensato che non mi servisse la scorta per andare in bagno! – Spiegò lei come se nulla fosse. – Ecco le altre. – Disse poi tranquilla indicando un tavolo in seconda fila.
I ragazzi videro finalmente le loro amiche, ma l’attenzione di Eriol fu presto richiamata da una potente aura malvagia che proveniva dalle scatole in cui erano entrati i ragazzi.

Erano ormai diversi minuti che, su quel tetto, Shaoran la baciava incessantemente. Se non fosse stata così tanto impegnata a rispondere ai baci e a rabbrividire Sakura si sarebbe data della stupida per aver avuto così tanti dubbi. Soprattutto ora che la mano del ragazzo si era infilata sotto la sua camicetta, perché sapeva che Shaoran non avrebbe osato se non l’avesse amata davvero, se non fosse stata una cosa seria.
Il ragazzo iniziò a baciarle il collo trepidante e lei, incapace di reggere il suo stesso peso, scivolò giù, finendo con il sedere poggiato per terra.
Shaoran tentò di sorreggerla come poteva, ma inevitabilmente finì a terra con lei.
-Che fai? – Le chiese. Ma lei non rispose, afferrandolo per il colletto e impossessandosi di nuovo delle sue labbra.
Poi le urla si riversarono all’esterno dell’albergo, e una moltitudine di esplosioni fecero saltare alcune finestre al piano terra.


********************************************************************************
Dany92: Certo che, se quella scenata ha fatto scena, questa scena, beh… Uao! XD (L’opzione P era Parlare, la B era Baciare!) XD
DenaDena: Eriol… Perdendo colpi… Forse si, se servisse alla storia… Ci penserò.
Ciel88: Qualcuno morirà. Il povero Eriol ha perso pochi colpi per fortuna, se non li avesse mandato lassu a “parlare” sai dove sarebbero adesso? Lo so io! A guardare ciò che c’è dopo lo spettacolo di magia! E non è una bella cosa!
Laurettachan: Credi che il finale di questo cap sia meglio di quello dello scorso? Io credo di si…
Kairi_92: Non preoccuparti se non recensisci da tanto, l’importante è che da ora in poi tu lo faccia! XD Vorrei tanto sapere di questi tuoi flash!

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Capitolo 7
*** Insieme in soffitta ***


7 – Insieme in soffitta

Eriol spinse Tomoyo in uno sgabuzzino. Si erano allontanati dallo spettacolo appena in tempo, prima che dalle scatole del mago venissero fuori quelle creature che ora, inesorabilmente, stavano facendo prigionieri tutti i ragazzi che riuscivano ad afferrare. Mentre questi ultimi provavano a fuggire e a nascondersi inutilmente. Meilin era con loro, ma Naoko e Rika erano state prese. Nella confusione pareva che nessuno si fosse accorto della loro scomparsa e, sicuramente, era meglio così.
-Spero che Sakura e Shaoran stiano bene… - Mormorò Meilin stringendo la mano di Tomoyo.
-Erano andati sul tetto, se Shaoran è furbo, e di sicuro lo è, avranno tutto il tempo per nascondersi. – Affermò Eriol convinto.
-Cosa facciamo adesso? – Chiese Tomoyo terrorizzata.
-Non possiamo fare altro che restare qui e sperare. – Disse a denti stretti Eriol. – Aspettiamo, il resto lo vedremo poi. –

Sakura si affacciò per guardare di sotto. Il giardino era gremito di ragazzi che fuggivano, inseguiti da veloci creature pallide che parevano semiumane. Tremò, pronta a mettersi a strillare dal terrore. L’avrebbe fatto se solo la voce le fosse uscita dalla gola.
A Shaoran bastò un occhiata. L’istinto lo guidò subito. Afferrò Sakura prima che potessero vederla la riportò verso la porta. Entrarono, ma invece di scendere Shaoran tentò di trovare un nascondiglio accessibile e sicuro. Sakura, con la mano stretta nella sua, non riusciva a fiatare.
Poco distante dalla porta da cui erano entrati ce n’era un’altra, che conduceva in una piccola mansarda. Shaoran ci entrò sicuro, trascinandosi dietro la ragazza, e solo quando si fu chiuso la porta alle spalle strinse forte Sakura a se. La ragazza tratteneva a stento i singhiozzi e tremava.
-E’ tutto organizzato dall’hotel e dal parco vero? Ti prego! Ti prego, dimmi che è così! –
Ma Shaoran non poteva dirle proprio nulla, perché l’aura di cui ora era intriso quel posto la diceva chiara su tutto.
-Devo andare a cercare gli altri. – Mormorò consapevole, immaginando sua cugina da sola in mezzo alle creature, indifesa.
Sakura alzò lo sguardo in preda al panico. – Non puoi andare la fuori, non puoi! Li hai visti quelli! Li hai visti? –
Il suo tono rasentava l’isterico.
-Ascoltami, Meilin, Tomoyo ed Eriol sono là sotto, e anche Rika e Naoko, non possiamo lasciarli là! –
Sakura scosse la testa, stringendo forte due lembi della maglia di lui. – Non voglio andare là sotto, non ci voglio andare! –
Shaoran le prese la testa tra le mani e la baciò. – Tu devi restare qui, io vado a cercarli e torno con loro. – La rassicurò.
Lei scosse la testa testarda. – Non lasciarmi di nuovo! – Supplicò.
Lui la guardò negli occhi, capendo che si riferiva alla sua ultima partenza. Ma non poteva tirarsi indietro.
-Devo andare, tu resta qui, e non muoverti. – La costrinse a separarsi da lui e uscì dalla stanza, scendendo le scale per raggiungere il piano in cui sapeva esserci stato lo spettacolo. Più vi si avvicinava, più sentiva il male corrodere le pareti e l’aria.

Eriol sbirciava di continuo dal buco della serratura.
-Sembra che se ne siano andati. – Disse.
-Mi dispiace tanto per i ragazzi che hanno preso… - Osservò Tomoyo abbattuta.
-Chissà cosa faranno a Rika e Naoko, e chissà che hanno fatto a Yamazaki e Chiharu. –
Eriol fece un cenno a Meilin, che si zittì. Un rumore di passi rimbombò per il corridoio davanti a loro. Tutti e tre trattennero il fiato.
Poi, sotto lo sguardo terrorizzato delle ragazze, Eriol spalancò la porta.

Shaoran si girò di scatto, alla sua destra, dietro ad un alquanto scomposto Eriol, c’erano Meilin e Tomoyo, terrorizzate.
Meilin si buttò tra le braccia del cugino. – E’ stato… Terribile… - Mormorò.
Shaoran non si lasciò distrarre. – Andiamo subito via da qui. – Ordinò.
-Dov’è Sakura? – Chiese Eriol ansioso.
-Di sopra, sta bene. – Rispose l’amico.
Li guidò su per le scale, e aprì di soppiatto la porta della mansarda. Di Sakura sembrava non esserci più traccia. Shaoran si guardò attorno ansioso per un paio di secondi, finche la voce della ragazza non lo riscosse.
-Shaoran… - Mormorò uscendo da dentro un armadio impolverato. – Sono passati qui davanti, ma non mi hanno trovata… - Si avvicinò piano al ragazzo, e lui la abbracciò.
-Dobbiamo creare una barricata. – Disse sicuro Eriol.
Shaoran annuì, ed insieme spostarono, più silenziosamente che poterono, i mobili davanti alla porta. In un angolo della stanza c’era un grosso letto matrimoniale vecchio di una settantina d’anni. Meilin riuscì a recuperare da dentro un vecchio scatolone alcune coperte non troppo ammuffite e ne stese una sul materasso cigolante.
-Dobbiamo dormire. – Disse Eriol facendo cenno alle tre ragazze di stendersi nel letto.
-Voi dove dormirete? – Chiese Tomoyo apprensiva.
-Per terra. – Rispose semplicemente Shaoran. – Dovremmo fare dei turni di guardia. – Disse poi rivolto verso Eriol, che annuì grave.
Sakura allungò una mano e afferrò quella di Shaoran, che la strinse forte. Meilin e Tomoyo si scambiarono un occhiata; sapevano che probabilmente non era il momento, ma dovevano tirarsi su in qualche modo, ed evitare di pensare a ciò che era successo.
-Avete poi parlato? – Chiese Tomoyo con un lieve sorriso.
Sakura e Shaoran si scambiarono un’occhiata imbarazzata.
-No. – Risposero all’unisono.
-Come sarebbe? – Meilin sbuffò.
-Non c’era nulla da dire. – Disse semplicemente Sakura, tentando di far cadere il discorso.
Meilin sospirò. – Voi due siete impossibili. Siete stati a guardarvi per tutto questo tempo? Così? Impassibili? – Chiese esasperata.
Sakura scosse la testa nervosa, Shaoran arrossì fino alla punta dei capelli.
-Lasciate perdere, abbiamo altro a cui pensare. – Affermò Shaoran. – Comincio io il turno di guardia, poi toccherà ad Eriol. –
-E noi ragazze? – Chiese Meilin ansiosa.
-Voi dormirete. – Tagliò corto Eriol.


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Dany92: E che mossa poi! XD
Paperella96: Ormai Chiharu e Yamazaki si sono portati dietro anche Rika, Naoko e tutti gli altri, chissà poi dove…
Nii94san: Quei due sanno essere davvero tonti, si, se poi qualcosa si aggiunge a complicare la faccenda sarebbero capacissimi di passare una notte intera a distogliere lo sguardo l’uno dall’altra! Spero che continuerai a seguire la fic, magari anche le altre che ho scritto.
Laurettachan: Se si baceranno decentemente lo vedremo, comunque speriamo!
Hermy95: L’idea mi è venuta una volta che l’hanno fatto in tv, da allora tra boing e italia uno l’hanno fatto almeno 8 volte, se non di più. La scena delle vetrate è più o meno la stessa. Hanno portato via quasi tutti, e pian piano prenderanno anche gli altri. Non so cosa gli facciano esattamente… Sto improvvisando da qualche capitolo… Sono aperta a suggerimenti. Spero che continuerai a seguirmi.

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