Il demone in me

di Alieno Disperso
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1-Problemi in casa Anderson ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2-I primi sospetti ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3-La visita ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1-Problemi in casa Anderson ***


- AAAAHHHH LASCIATEMI, NON VOGLIO LASCIATEMI!! -
- Megan sto cercando di aiutarti -
- FANCULO!!! -
Questa era Morgan Anderson, una bambina di 12 anni che viveva in una cittadina del Texas, atea e senza padre, o meglio la figura paterna l'aveva ma lo odiava da quando lui le recise il braccio in un momento di pura follia omicida e in un momento della sua vita da lui definita "la morte della morte"... giuro' di uccidere la bambina un giorno. La madre, Frankie, si prese sempre cura della piccola e la crebbe da sola con sulle spalle tutti i problemi e complicazioni che porta un figlio moltiplicato per 2; il solo aiuto di cui disponeva era la sua amica, anzi ormai sorella, Martha Jennings che, nel periodo piu' cupo di quegli anni, sostenne la donna come nessuno aveva mai fatto prima. Ma torniamo qualche giorno indietro, esattamente a un calssimo 23 Agosto. Megan, che aveva da poco compiuto 12 anni, era andata a divertirsi con alcune amiche in un parco vicino casa sua; di ritorno verso le 5 di pomeriggio, decise di riposarsi un poco, prima di andare a cena da alcuni parenti; gli incubi le turbarono quei momenti di riposo rendendole quel sonno il piu' brutto della sua vita... per un momento credette di impazzire. Arriva l'ora di cenare e Megan con la madre si dirigono in una piccola casa a pochi isolati dalla loro abitazione, in un prestigioso quartiere famoso per l'ottima pulizia. Scese dall'auto, un freddo intenso le avvolse e Megan si senti' osservata, come se in quella zona ci fosse una presenza, invisibile ma la cui malvagita' era terribilmente e facilmente percepibile... un gufo passatole davanti la fece sussultare ma non presto' piu' attenzione a quanto appena successo; la serata passo' tranquilla. Tornate a casa, erano le 11, la madre mise a letto la piccola e iniziarono a parlare qualche minuto circa il da farsi dei giorni seguenti... Megan quasi svenne dal sonno. Addormentatasi, la madre le chiuse la porta della stanza e scese le scale che la separavano dall'atrio; arrivata in cucina un urlo, proveniente dalla camera della figliae fece gelare il sangue e nn riusci' a muoversi per qualche momento - MAMMA AIUTO, LUI E' QUI VUOLE ME, MAMMA HO PAURA!!! -

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Capitolo 2
*** Capitolo 2-I primi sospetti ***


Ripresasi dallo shock del momento, Frankie salì più in fretta che poteva la rampa di scale che separavano la cucina dalla camera della figlia e arrivò ansimante davanti la porta della cameretta di Morgan che smise immediatamente di urlare.
La donna aprì la porta e trovò la piccola sotto le coperte che tranquillamente veniva cullata da un profondo e piacevolissimo sonno... non volle svegliarla pensando che quell'urlo fosse stata una sua pazzia momentanea e che in relatà la figlia non aveva minimamente aperto bocca... tornò sui proprio passi e si diresse alla propria camera da letto incurante di quanto appena successo.
Il giorno dopo Morgan sembrava incredibilmente stanca, come se non avesse dormito tutta la notte, ma non c'era tempo di pensare a questo, la bambina doveva andare a scuola a la madre la accompagnò verso l'istituto distante pochi chilometri dalla loro abitazione.
Verso le 11 della stessa mattinata, la preside della scuola telefona a Frankie spronandola a passare al più presto possibile a prelevare la figlia, sospesa per aver morso il braccio di un proprio compagno di classe per due volte... la madre della piccola non riusciva a credere a quanto successo e decise di parlare faccia a faccia con Morgan.
Tesoro c'è qualcosa che devi dirmi? -
- Riguardo cosa mamma? -
Ultimamente ti stai comportando in maniera un po strana, tralasciamo ciò che è successo ieri sera, me lo devo essere sognato io... ma perchè hai morso il braccio al tuo compagno oggi? -
- Non lo so veramente, avevo solo voglia di carne, una voglia matta di carne, un desiderio che mi bruciava dentro e ho goduto da morire mentre lo stavo mo... -
 Non potè finire la frase che Frankie le diede uno schiaffo in faccia urlandole - FILA IN CAMERA TUA!!!! - ... non se lo fece ripetere due volte e ubbidì; salendo le scale iniziò a canticchiare una canzone sconosciuta e saltava ora su un piede ora sull'altro.
Chiusa la porta della camera, la madre rimase sbalordita di fronte a quel comportamento e alle assurde risposte della figlia e decise di passare all'azione...

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Capitolo 3
*** Capitolo 3-La visita ***


Frankie, un po preoccupata, un po impaurita, non trovò altra soluzione che chiamare la sua migliore amica Martha, così da consultarsi con lei.
Si misero d'accordo e portarono la piccola Megan da uno psicologo, ma la visita prese una piega del tutto inaspettata; durante l'esame, il dottore e la bambina era da soli e uno strano alone di pura oscurità cominciava a delinearsi alle spalle di Megan; l'uomo, pensando fosse solo una sua illusione, si tolse gli occhiali, si stropicciò gli occhi e diede un'altra occhiata... quando li riaprì, la piccola era davanti a lui, il suo sguardo incrociava quello dell'uomo. Quest'ultimo urlò in preda al panico, costringendo la madre e l'amica della giovane a fare breccia nella stanza... lì trovarono Megan e lo psicologo seduti, nella stessa posizione nella quale li avevano lasciati, la bambina felicemente sdraiata e lui con le spalle alle finestra, anche se con un viso, a dir poco, pallido
- Capito di cosa parlavo Martha? Lo hai sentito anche tu stavolta - riferendosi alle strane grida... l'amica non disse nulla, piombata in un preoccupante silenzio
- Tttto bene dottore? - chiese - S-si signora, c-ci lasci un attimo da soli - rispose lui.
Uscirono, tornarono in sala d'attesa e rimasero entrambe a fissarsi i piedi, incrociando nervosamente i pollici... centinaia di pensieri affollavano le loro menti, uno soprattutto le turbava; "Cosa sta succedendo?".
Prima della fine della seduta il dottore, irreparabilmente scosso da quanto successo prima, si sentì dire con voce "profonda" da Megan
- Scappa se tieni alla tua pellaccia puerile umano... sarai il prossimo - ... il giorno dopo il suo studio chiuse del tutto, lasciandolo momentaneamente senza lavoro.
La famiglia tornò a casa dove, ad aspettarli, trovarono il padre della bambina, Bob... la piccola salì in camera così come ordinatole dalla madre e chiuse la porta.
Dalla sua stanzetta sentiva tutto l'incredibile litigio che stavano portando avanti i suoi genitori, mentre la povera Martha, impotente, rimaneva a guardare
- Secondo te potranno mai andare d'accordo? - chiese Megan al muro Uno strano sibilo si udì nell'aria, facendo sorridere la ragazza per alcuni secondi
- Si hai ragione... non potranno mai cambiare, sono adulti; sono stupidi -
Continuava a parlare apparentemente allo specchio della sua camera... che si fosse trovata un amico? Magari lo stesso che aveva terrorizzato a morte lo psicologo poco prima? La sua ultima risposta fu un compiaciuto "si".
Una strana ombra avanzo' verso di lei, lentamente, mentre dei versi ansimanti riempivano quel silenzio.
La piccola si vide sollevarsi dal letto di diversi centimetri, apri' le braccia e piego' la testa all'indietro.
Qualcosa le strappo' la maglietta, le graffio' la pancia disegnandole una croce all'altezza dello sterno e, dopo un lampo accecante, cadde in un profondo sonno; ma qualcuno aveva assistito a tutta la scena...

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