ONE LOVE

di baby dark
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** una giornata come tutte le altre...almeno così credevo... ***
Capitolo 2: *** un bacio tormentato e l'inizio del cambiamento ***
Capitolo 3: *** la rottura del cuore di una piccola bambina ***
Capitolo 4: *** un incontro inaspettato. ***
Capitolo 5: *** un amore troppo ipocrita. ***
Capitolo 6: *** spiegazioni... ***
Capitolo 7: *** stupido sogno di una notte di mezza estate ***
Capitolo 8: *** l'amore è... ***
Capitolo 9: *** due anime, un unico grande sentimento. ***
Capitolo 10: *** una giornata dallo strano sapore a Londra ***
Capitolo 11: *** un ritorno inaspettato ***
Capitolo 12: *** strano il destino... ***
Capitolo 13: *** I'm very happy because you are with me now ***
Capitolo 14: *** specchi del passato infranti. ***
Capitolo 15: *** LOVE WILL FIND A WAY ***
Capitolo 16: *** PENSIERI NELLA NOTTE ***
Capitolo 17: *** I believe in my Heart ***
Capitolo 18: *** risveglio da un sogno ***
Capitolo 19: *** MY HAPPY ENDING ***



Capitolo 1
*** una giornata come tutte le altre...almeno così credevo... ***


Un bacio a tutti! Sono Strafelice di essere qui, perché vuol dire che ho finalmente cominciato a scrivere la mia fiction dopo averne lette tante ( e devo dire che siete tutte bravissime). Allora: la mia storia parla della coppia Ryan+Strawberry…nella storia ci ho messo anche alcuni testi musicali che rispecchiano i sentimenti del personaggio a cui sono riferiti. Poi che dire… commentate, altrimenti vi sgozzo…grazie! Cominciamo allora con la storia…

ONE LOVE

Capitolo 1°: una giornata come tutte le altre.

Era una giornata di fine Maggio…l’aria calda dell’estate si faceva già sentire, nonostante fuori fossero soltanto le sei del mattino. Strawberry si svegliò improvvisamente, doveva aver fatto un brutto sogno, ma non riusciva proprio a ricordarselo. Abbandonò il sogno e tentò di riadormmentarsi. Si rigirò molte volte nel letto, senza però prendere più sonno…aveva a dosso uno stato d’angoscia legato sicuramente al sogno che aveva fatto…uscì dalla camera e controllò se i suoi genitori fossero svegli, ma li vide che stavano ancora letto, d’altronde erano ancora le sei.

Scese al piano di sotto e si preparò la colazione ma non riusciva né a bere né a mangiare poiché quello stato in cui era le aveva provocato un forte senso di nausea…decise di vestirsi ed andare a scuola appena possibile…in quel momento Strawberry tornò con i piedi per terra…

S: OGGI DEVO FARE LULTIMA PROVA D’ESAME: IL COLLOQUIO CON I DOCENTI!!! Al solo pensiero di dover parlare davanti ai docenti le si strinse lo stomaco…ma era preparata, avrebbe superato anche questa prova, come aveva superato anche lo scritto.

Si vestì e andò a scuola sicura di sé perché, come le diceva sempre Ryan, doveva avere una grande faccia tosta e il giusto grado di autostima…ripensò al biondino…le era stato vicino durante la preparazione degli esami…forse più di Mark… ma anche Mark doveva preparare gli esami quindi gli fu meno vicino, ma gli aveva dato quel consiglio sull’autostima che sicuramente le sarebbe servito…

In torno alle 2 e mezzo uscì da scuola, non voleva andare a casa…pensò di cominciare a dirigersi verso il caffè…

Aprì il grande portone di mogano e con sua grande sorpresa non vide nessuno…

S: certo avrei dovuto aspettarmelo, è prestissimo…

La ragazza prese una sedia e cominciò a comporre un numero sulla tastiera del cellulare…e quel numero non era di certo quello di Mark…

S: Pronto Ryan? Ci sei?

Senza che Strawberry se ne accorse una sagoma le stava dietro le spalle…

R: si! Che vuoi?

S: potresti rispondere meglio al telefono…

Strawberry sentì che la voce di Ryan si sentiva male…

S: “sarà colpa del cellulare è caduto tante volte a terra…”

R: arriviamo al dunque come è andato l’esame?

S: io te lo dico se tu mi dici dove sei adesso, perché al caffè non ci sei…

R: e chi te lo dice?

S: semplice io sono al caffè e non c’è nessuno…

R: sai, dovresti imparare a guardarti le spalle…

S: che significa… Ryan? RYAN?

R: BHO!

S: AAAAAAAAAAAHHHHHHH!

S: MA CHE CAZZO TI SALTA IN MENTE? VUOI FARMI VENIRE UN INFARTO??!!!

Ryan non riusciva a rispondere perché era piegato in due dalle risate..

S: smettila di ridere!!

R: va bene! E il ragazzo si calmò.

S: sai sorridi più spesso da quando abbiamo chiuso il progetto Mew…

R: casa?!!

S: niente và…

R: bè allora come è andato l’esame…

S: è andato…

R: hai preso la sufficienza?

S: ma che cazzo dici? 110 ti sembra la sufficienza???

In preda all’euforia i due ragazzi si abbracciarono per attimi che sembrarono ore…

R: sono fiero di te…chi l’avrebbe mai detto che questa testolina avrebbe preso un 110? E li scompigliò i capelli con la mano?

S: il prossimo passo…L’UNIVERSITA’.

R: ti auguro molta fortuna

S: che significa? Io avevo in mente un'altra cosa!

R: cioè?

S: andremo all’università tutti e due, insieme così ci sosterremo a vicenda!

Ryan non riusciva a credere alle proprie orecchie…Strawberry voleva che lui andasse all’università con lei? Non ci aveva mai pensato…ricominciare gli studi non sarebbe stato poi tanto male…per giunta con Strawberry…questo avrebbe rotto la promessa che si era fatto tre anni fa…

INIZIO FLASHBACK

Erano tornati tutti a casa…d’altronde poche ore prima avevano salvato il mondo dalla minaccia aliena…

R: IO LO SAPEVO CHE SAREBBE ANDATA A FINIRE COSì…LO AVREI DOVUTO SAPERE…LA PRINCIPESSA VIENE SALVATA SEMPRE DAL PRINCIPE AZZURRO, NON DAL COMUNE CONTADINO…O ANZI IN QUESTO CASO DAL CATTIVO…SI, perché IO IN QUESTA STORIA SONO IL CATTIVO CHE VUOLE PERSUADERE LA PRINCIPESSA!!! Così dicendo, Ryan, sferro un pugno alla credenza e tutti i piatti caddero a terra rompendosi…vedendo quelle schegge appuntite, Ryan pensò di fare una cosa bruttissima, che sicuramente avrebbe fatto se proprio in quel momento non fosse arrivato Kail che, sentendo i rumori provenienti dalla cucina si era precipitato a controllare cosa fosse successo, appena in tempo per udire le parole di Ryan e capire le sue intenzioni mentre guardava le schegge sul pavimento…

K: se farai quello che io penso che vorresti fare, avrai perso la battaglia prima ancora di averla combattuta…anzi pensando soltanto si poter mettere fine alle tue sofferenze suicidandoti dimostri soltanto di essere quello che hai cercato di non essere per tutta la vita: UN PERDETE!

R: hai perfettamente ragione…sono un perdente…anzi, mi sono illuso di poter essere qualcuno ma in verità non sono nessuno…sono soltanto un ragazzino ricco, che però non si gode la vita…che vive come un’ottantenne. Questo perché ? Anzi, per chi? Per una ragazzina che lo ha fatto innamorare…ma sarebbe troppo facile se lei lo ricambiasse, lei è anche fidanzata con il principe azzurro! E secondo tè suicidandomi starei peggio…posso stare solo meglio…non posso stare più male di quanto non stia già!

Kail li si avvicinò e li tirò uno schiaffo…

R: perché lo hai fatto?

K: così almeno le rotelle che erano uscite fuori ritornano al loro posto. Adesso mi devi promettere che non tenterai più di fare quello che volevi fare stasera, ma anche di non fare niente che possa turbare Strawberry…PROMETTILO!

R: Lo sai che non lo farei mai, non farei mai del male a lei…

K: credevo anche di sapere che non avresti tentato il suicidio per una delusione d’amore…invece lo stavi facendo…

R: e va bene lo giuro…

FINE FLASHBACK

R: “ Ma io non sto facendo niente che possa turbare Strawberry…andare all’università con lei certo le sarà più di aiuto che di intralcio.” Se questo è quello che vuoi, allora domani andremo a dare le nostre iscrizioni.

S: sono felicissima…e così li diede un bacio sulla guancia e lo abbracciò forte…

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Sono consapevole che il primo capitolo è noioso e brutto…ma come in tutte le storie ci deve essere…quindi continuate a leggere e vi stupirò…commentate, anche le critiche sono ben accette. Un bacio…al prossimo capitolo.

P.s. voi preferireste una fiction che finisce male e poi il continuo che finisce bene o direttamente una fiction che finisce bene? Scrivetelo nei commenti. Ho bisogno di aiuto.

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Capitolo 2
*** un bacio tormentato e l'inizio del cambiamento ***


Bentornati con un nuovo capitolo! Credo che questa storia sarà ancora lunga. Ho fatto del mio meglio per rendere questo capitolo accettabile, ma non è facile scrivere una storia d’amore quando la tua è finita da poco e con le interrogazioni di latino e greco, (è difficile mantenere la media del 9). Comunque spero che questo capitolo vi piaccia! Devo ringraziare le mie muse ispiratrici: le canzoni dei Blue…un bacio a quei quattro figazzi. Buona lettura… ONE LOVE 2°capitolo: un bacio tormentato e l'inizio del cambiamento. S: Ma guarda cosa hai combinato? R: cosa ho combinato? S: spostati un attimo…ecco la vedi quella pozzanghera di caffè? R: si e che ho appoggiato la tazza sul mobile e mi è caduta… S:va bè…dai non fa niente…ci penso io! Così dicendo la ragazza prese lo strofinaccio e cominciò a pulire. R: mi dispiace…ti faccio lavorare anche il tuo giorno libero. S: questo ti costerà un aumento lo sai vero? R: cosa???!!! Da qua che faccio io, se no mi costi un mutuo! I due ragazzi intrapresero una lotta per avere lo strofinaccio…quando quest’ultimo cadde a terra…allora sia Strawvberry che Ryan si piegarono per raccoglierlo contemporaneamente…la mano del ragazzo si andò a posare sulla mano di lei e ormai lo strofinaccio era l’ultimo dei loro problemi…tutti e due erano fortemente attratti dall’altro e lottavano contro i propri istinti per non fare qualcosa di male… In un attimo Strawberry tolse la mano da sotto quella di Ryan e, prendendolo per il collo della camicia, lo tirò a se e lo baciò…Ryan non capì cosa stesse succedendo ma la sua lingua già stava ricambiando il bacio della ragazza. Tutti e due erano coscienti che quello che stavano facendo era sbagliato, ma questa motivazione non fu abbastanza forte da farli smettere…poiché quando c’è l’amore tutto è più debole e passa immediatamente in secondo piano…ma soprattutto quando insieme all’amore c’è anche passione allora quel fuoco che si è acceso non può più essere spento… R: ma che cazzo stimo facendo? Continuando a baciare la ragazza S: non lo so! Anche lei non accennava a smettere. R: ma è una cosa sbagliata! Senza staccarsi dalle labbra di lei. S: allora fermiamoci! Ma continuò a baciare il ragazzo senza mettere in pratica quello che aveva detto. R: fermiamoci! Questa volta la volontà di Ryan riuscì a fermarli. S: hai ragione! Fermandosi anche lei. scusami è stata tutta colpa mia! Scusami! E con queste ultime parole se ne andò dal caffè lasciando il ragazzo a terra con i suoi pensieri. ( la scena del bacio si svolge tutta per terra NdA) “ cosa potevo aspettarmi! Soltanto un atto di debolezza e niente di più…solo questo l’ ha portata a baciarmi…è inutile stare qui e illudermi con parole come: “ forse”, “magari” o “ma”…devo cancellare dalla mia mente ciò che è accaduto…ricordarlo mi farà solo male e porterà dolore anche a lei e questo non lo voglio assolutamente… Però devo riconoscere che il destino è strano…prima fa incontrare due persone, poi le fa diventare amiche, poi le illude e infine le separa…se oggi dovrei essere processato per qualcosa sarebbe sicuramente per l’amore che provo verso di lei…allora si che sarei colpevole… If it’s wrong to tell the truth * se è sbagliato dire la verità What am I supposed to do * allora cosa dovrei fare ? When all I want to do is speak my mind.* Quando tutto quello che voglio è liberare la mia mente. If it’s wrong to do what’s right* Se è sbagliato fare quello che è giusto fare I’m prepared to testify* sono pronto a provare. If loving you with all my heart’s a crime* Se amarti con tutto il mio cuore è un crimine I’m guilty. *Sono colpevole. (Guilty- Blue) ( le frasi in blu, sono quelle tradotte e sono separate da quelle in inglese dall’asterisco. NdA) Intanto la ragazza era tornata di corsa a casa e fu ben lieta di notare che i suoi genitori non c’erano. Salì in camera sua e si lasciò cadere sul letto cominciando a piangere…ormai non sapeva più come fermarle quelle lacrime che indisturbate le rigavano il volto… “ ma che cazzo mi è saltato in mente. Sono una bambina stupida che non sa quel che vuole. Anzi il mio problema e che ascolto troppo il mio cuore, e questo mi mette in casini del genere…adesso basta…da oggi in poi giuro davanti a Dio che prima di seguire il cuore consulterò il cervello, sperando che anche lui non mi tradisca… Si alzò dal letto e andò ad osservarsi allo specchio che si trovava in camera sua… “ da oggi si cambia vita cara Strawberry…adesso si cambia radicalmente… cominciò a sciogliersi i codini, si scompigliò la chioma rossa e armata di spazzola e phon cambiò pettinatura…portò tutti i capelli all’indietro e li lasciò cadere sulle spalle, poi aggiunse un po’ di crema e con la piastra se li stirò…adesso aveva più un aspetto maturo e questo fu solo il primo dei cambiamenti… uscì dal bagno in tempo per sentire il telefono squillare… S: pronto? M: ciao Strawberry! Sono Mark! S: oh…ciao! Che c’è ? M: come mai così euforica? S: e che sono appena tornata dal parrucchiere, e il mio nuovo look mi piace molto. M: allora vuoi cogliere l’occasione di mostrarmelo stasera? S: in che senso? M:riformulo la domanda: vuoi venire a cena con me stasera? Dovrei dirti una cosa importante. S: certo! Con molto piacere. Mentì spudoratamente. Dopo quello che era successo con Ryan non se la sentiva di guardare negli occhi il ragazzo che diceva di amare e mentirli, o peggio dicendoli la verità, che si era baciata con Ryan e le era pure piaciuto…anzi nel momento in cui stava baciando il biondino, crebbe in lei un forte desiderio di andare oltre…si, avrebbe voluto farlo lì, per terra, al caffè…era la prima volta che ci pensava…ma la voce di Mark la interruppe… M:Strawberry ci sei? Allora ti passo a prendere alle 20.00 ok? S: va benissimo…a stasera. M: ciao! Dopo circa due ore Strawberry iniziò a prepararsi. Indossò una gonna a pieghe di jeans e un topo nero con delle paiettes argentate…poi diede un ultimo tocco ai capelli e passò al trucco. Non ne usò molto, si mise soltanto la matita nera e un leggero ombretto rosa. Alla fine si guardò allo specchio e si piacque molto…ma un pensiero attraversò la sua mente come un fulmine a ciel sereno…” ma sono proprio sicura di fare la cosa giusta?” Quella situazione era difficile per tutti, e riconosceva che si stava comportando da bambina piccola…era come indecisa tra due giocattoli…ma Ryan e Mark non erano dei balocchi, erano degli esseri umani, e come tali avevano dei sentimenti, e lei, facendo così, li stava calpestando…ma non stava calpestando solo i sentimenti dei ragazzi, ma anche i suoi…DRIIIIIN! DRIIIIIN! S: un attimo. Arrivo. La ragazza aprì la porta…non si trovò davanti la persona che si aspettava… S: RYAN!!!! R: sorpresa! S: cos…cosa ci fai qui? Quello che più fece salire la pressione della ragazza non fu la presenza del bel biondo in se…quanto a come era quel meraviglioso ragazzo…portava dei jeans della Rich né troppo larghi né troppo stretti, con dei disegni tribali dietro le gambe e sul fondoschiena, portava una polo blu notte con gli stessi disegni del jeans…era stupendo… R: non sono il ragazzo che ti aspettavi vero? Ma a dire la verità neanche tu sei la ragazza che mi aspettavo… Strawberry fu percorsa da una sensazione molto forte all’udire quella frase…era forse gelosia…”no, ma cosa vado a pensare” pensò la ragazza. R: hei! vedi che stavo scherzando, volevo dire che non sei la solita Strawberry… S: ho fatto qualche piccolo cambiamento. R: parliamo dei cose serie…allora domani le ragazze hanno deciso di organizzare una festa per festeggiare i vostri esami, quindi ci incontriamo tutti al caffè, sono passato per sapere se possiamo contare sulla vostra presenza Signora. S: Shirogane non prendermi per il culo…comunque si, verrò! R: ok…allora alle 20.00 al caffè… Con una strana speranza nascosta nel cuore Strawberry chiese a Ryan… S: non devi dirmi nient’altro? R: hai ragione, me ne stavo dimenticando… Il ragazzo si avvicino a lei con un espressione maliziosa stampata sul volto…prese il viso della ragazza che era rimasta impassibile…(almeno all’esterno), con due dita… R: sei bellissima. E detto questo si allontanò…poi all’improvviso si voltò… R: Lory ha già avvisato Mark quindi non preoccuparti. S: ok! Ciao, ciao! La ragazza chiuse la porta e si lasciò scivolare su di essa e si rannicchiò continuando a fare quei pensieri che prima lo stesso Ryan aveva interrotto. Intanto Ryan si stava dando la testa vicino ad un palo a pochi metri da casa di Strawberry. “come ho potuto fare una cosa del genere? Adesso la farò soffrire…ma cosa dico, l’unico che sta soffrendo sono io…lei si sarà soltanto un po’ confusa, ma non appena vedrà Mark non ci penserà più… **************************************************************************** Spero che questo capitolo vi sia piaciuto…recensite e recensite! Cercherò di aggiornare il prima possibile, comunque rispondete per favore alla mia domanda che ho anche messo sul 1°capitolo: preferite una storia a lieto fine o due storie collegate di cui una non è a lieto fine e una a lieto fine? Rispondete per favore altrimenti non riesco a procedere. Un bacio a tutti quelli che stanno leggendo la mia storia e la stanno recensendo, anche se sono consapevole che sino a questo punto non sia un gran che. Vi prometto che nella prossima ci saranno molti colpi di scena… arrivederci a presto.

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Capitolo 3
*** la rottura del cuore di una piccola bambina ***


ONE LOVE 3° capitolo: La rottura del cuore di una piccola bambina. Ciò che Ryan pensò non fu del tutto giusto, infatti Strawberry non aveva smesso un attimo di pensarlo, tranne quando il campanello suonò: DRIIIN!DRIIIIN! S: SI UN ATTIMO! Aprì la porta e come previsto si ritrovò davanti Mark…il panico si impossessò di lei…non sapeva come fare…”e se avrebbe scoperto ciò che era successo tra lei e Ryan poche ore prima…” Era questo il pensiero perenne di Strawberry, era come un martello che non smetteva di battere, batteva e batteva, sino a che Mark non parlò e questo sciolse i suo pensieri che ormai si erano annodati nella sua mante. M: ciao! Tutto bene? mi sembri scossa! S: si, si. Tutto bene e solo che sono sorpresa di vederti così presto… mentì la rossa. M: bé, non credo di essere così tanto in anticipo. Comunque stai davvero bene con i capelli. S: grazie. Un tempo sarebbe arrossita, ma adesso non erano due anni fa, doveva guardare in faccia la realtà, doveva stare con Mark perché così aveva deciso di fare, si ripeteva sempre: “ è la cosa migliore!”. Se lo ripeteva sempre, quasi a voler convincere se stessa.In effetti era proprio questo il suo scopo: convincersi che quello che stava facendo era la cosa più giusta,la prima che aveva fatto da tanto tempo. M: allora, andiamo. E le porse il braccio. S: certo! Si stampò una maschera di falsa felicità in volto da cui non faceva trasparire ciò che sentiva. Forse era proprio questo il cambiamento a cui aspirava…non far notare agli altri ciò che pensava…forse stava davvero cambiando…ma non sapeva se in meglio o in peggio, si convinse che sicuramente quel cambiamento non le avrebbe portato che vantaggi… Arrivarono al ristorante. Era un luogo molto elegante e poco affollato dato il giorno della settimana. Il locale era collocato all’ultimo piano di uno dei grattaceli più alti della città. Stawberry fu ben lieta di notare che il loro tavolo era posizionato vicino alla finestra, dalla quale si poteva avere un panorama spettacolare. Le luci sembravano, da lassù ,tante piccole lucciole estive e da quell’ altezza tutti i suoi problemi le apparvero infinitamente piccoli ed insignificanti,ma qualcosa la fece tornare con i piedi per terra…infatti arrivati al dessert … M: sai, tutto quello che ho fatto stasera aveva uno scopo. S: cioè? Domandò timorosa… M: vedi, oggi mi hanno chiamato in ufficio da Londra, per discutere di lavoro. S: DAVVERO? Strawberry era così emozionata all’idea di sentire che il suo ragazzo era stato chiamato da Londra per lavoro che non si accorse dell’aria estremamente seria che il ragazzo aveva assunto. M: in effetti. Cavolo è difficile dirlo… Strawberry scese dalle nuvole e notò che Mark era davvero preoccupato per ciò che voleva dirle. M: proverò a dirlo tutto d’un fiato. Mi hanno proposto di andare a lavorare lì. S: COSA??????????!!!!!!!!! M: aspetta! Fammi finire. Mi hanno selezionato tra oltre 3.000 professionisti tra cui gente che ha sicuramente ha molta più esperienza di me nel campo dell’ingenieria genetica. S: quindi vorresti andare nel regno unito per studiare gli organismi geneticamente modificati? Domandò la ragazza calmandosi e cercando di essere più comprensiva possibile. M: è praticamente quello che sogno si da piccolo. E quello per cui ho fatto sacrifici enormi. Strawberry notò che gli occhi di Mark si erano illuminati di una strana luce, quella stessa luce che compariva ogni volta che lui parlava dei suoi obbiettivi. M: ma non è tutto. In verità questa sera volevo chiederti se vorresti venire con me a Londra sino a che non avrò terminato ciò per cui mi hanno chiamato. “Ecco” pensò Strawberry che ormai era diventata una lastra di ghiaccio, “ era chiaro, ogni volta che trovo un equilibrio c’è qualcosa o qualcuno che me lo rovina, prima era il mio cuore che mi ha fatto baciare Ryan, adesso questa difficile scelta a cui dovrò prima o poi rispondere. “Restare con Mark e quindi partire verso Londra lasciandomi tutto alle spalle o rimanere qui e dare libero sfogo ai miei sentimenti con Ryan?” ogni cosa che io faccia o che penso mi riporta sempre ad un’unica e sola domanda: Ryan o Mark? È il mio quesito amletico, del tipo “ essere o non essere” o quello che si domanda se è venuta al mondo prima la gallina o l’uovo. È uno di quelle domande la cui risposta è nascosta nel profondo del mio cuore e sta a me cercarla e accettarla, ma inevitabilmente, qualsiasi sia la mia decisione, qualcuno soffierà. Ma in questo caso non si tratta solo di Ryan o Mark, ma ciò che io penserò di me fra un anno guardandomi allo specchio ripensando a ciò che ho fatto questa sera. Perché tutto dipenderà da quello che io stasera risponderò a Mark…forse la risposta io l’ ho già trovata ma adesso il difficile sta ad accettarla…la risposta che io ho trovato nel mio cuore è quella di non partire con Mark ed essere finalmente felice con la persona che amo veramente…ma appunto per questo, questa sera, io Strawberry Momomyna farò esattamente l’opposto di quello che il mio cuore mi dice di fare… anche perché io ho deciso da tempo che non ascolterò mai più il mio cuore. S: ok Mark, partirò con te per Londra. Queste parole echeggiarono nella sala come una sentenza, un’amara sentenza di morte per il cuore della piccola Strawberry…

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Capitolo 4
*** un incontro inaspettato. ***


Questo è un capitolo di transizione, quindi non è molto lungo, ma spiega quello che Strawberry prova veramente dopo aver accettato la proposta di Mark ************************************************************ One love 4° capitolo: un incontro inaspettato. Non aveva chiuso occhio per tutta la notte, erano le 5.00 del mattino ed era ancora intenta a raggirarsi nel letto, tormentata da uno strano stato d’animo, paura, angoscia, senso di colpa, non sapeva neanche lei definire ciò che, dall’altra sera, si era stabilito nel suo corpo, nella sua mente, in ogni fibra del suo essere , sapeva soltanto che tra meno di dieci ore doveva dire a le sue amiche e a * lui* che sarebbe partita per Londra e forse non sarebbe più tornata. “e se mi chiedono il perché di questa mia decisione? Cosa gli rispondo, che amo Ryan e per non far soffrire nessuno faccio la cosa che tutti si aspettano da me, la cosa più giusta per tutti.” Infatti, era la cosa giusta per tutti, meno che per lei. Non ci poteva far niente…c’era sempre quella parte di cuore che proprio non riusciva a tenere a bada . Era come se la sua coscienza la seguisse dappertutto. Non la lasciava un attimo da sola. Era sempre lì a ricordarli che partendo avrebbe lasciato la persona che amava, che non era Mark come lei cercava di convincersi…ma era Ryan. Partendo avrebbe lasciato tutto quello che da piccola sognava, il grande amore. Quello che una sola volta nella vita si può provare. Quello che arriva come un fiume in piena, come un fulmine a ciel sereno…quello che se ti fermi, lo ascolti e lo accetti, non ti da che felicità, ma se sei troppo superficiale per poterlo accettare, lo rimpiangerai per sempre. Ma d'altronde cosa poteva fare? Stava facendo la cosa giusta, quella più sicura. Non era certa che Ryan la ricambiasse, in fondo era stata lei a baciarlo al caffè…ma questa era solo una scusa. Lei sapeva benissimo di ciò che il ragazzo provava, lo aveva sentito mentre si stavano baciando…ma continuava a non accettarlo… Presa dall’irrequietezza, si alzò dal letto, si fece una doccia per far scivolare via i pensieri covati durante la notte insonne. Si vestì e uscì. Non aveva una meta ben precisa. Stava vagabondando per le strade di Tokio quando davanti ai suoi occhi comparve una persona che non vedeva da tempo…Kique ( non so come si scrive NdA) K: come va Micina? E da tanto tempo che non ci vediamo! S: oh…ciao. L’alieno era l’ultimo dei suoi problemi adesso che il progetto Mew era stato concluso. K: mi aspettavo un’accoglienza più cordiale ma va bene così. S: mi dispiace…e che… “ ma che cosa faccio?! Racconto i miei problemi ad un alieno?! K: si…continua. Deve essere qualcosa di molto importante per turbarti così. S: in effetti…però bada bene che non lo devi dire a nessuno! K: va bene, però adesso parla che sono curioso. S: allora: Mark è stato chiamato da Londra dove li hanno proposto un lavoro. Lui però dovrà andare lì per avere quell’incarico. Lui però ha chiesto se volevo andare con lui a Londra. K: e lì sicuramente li avrai detto di no così si sarà incazzato e vi siete lasciati! S. anzi, tutt’altro…li ho detto di si. K: COSA!!!???? S: vedi, qualche giorno fa mi è successa una cosa…che mi ha fatto cambiare… K: deve essere una cosa molto importante per averti portato a fare una cosa simile… S: in effetti…vedi…ho baciato Ryan! K: lo sapevo che tra te e il biondino ci sarebbe stato qualcosa… S: quindi ero l’unica a non sapere di questa eventualità? K: SI! S: il problema e che adesso devo dirlo a Ryan… K: non preoccuparti…se ti ama veramente, anche a costo della sua felicità, ti lascerà andare senza obbiettare, senza tentare neanche di fermarti. Come ho fatto io. Strawberry fu invasa da un senso di colpa verso l’alieno che non credeva di poter provare… K: adesso non fare quell’aria triste…ho rinunciato a te con la rassegnazione nel cuore e finalmente ti ho dimenticata…se no non starei qui a darti consigli su di un altro ragazzo. Adesso vai, corri da lui e dirli quello che è successo. S: grazie. E così dicendo corse via verso casa a prepararsi per la festa che ci sarebbe stata al caffè Mew tra poche ore. Kique la guardò mentre correva…” adesso ti ho dimenticata per sempre. Ti auguro di fare quello che il tuo cuore ti dice di fare, solo così potrai essere felice.”

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Capitolo 5
*** un amore troppo ipocrita. ***


Sono tornata con un nuova capitolo che spero vi piaccia…non è molto lungo ma ha la funzione di preparare il campo per il prossimo capitolo in cui ne succederanno di cose…quindi ho scritto questo cap. per evitare di rendere il prossimo più lungo e scocciante. Detto questo buona lettura… ************************************************************ ONE LOVE 5° capitolo: un amore troppo ipocrita. Per le strade congestionate di Tokio spiccava,tra le tante persone che passeggiavano per le vie della città giapponese, la figura di una ragazza sui 18 anni che correva come se stesse inseguendo qualcosa…o meglio qualcuno… “ speriamo che a quest’ora sia ancora aperto”. È incredibile come tutti i problemi che una ragazza possa avere passino in secondo piano quando si tratta di fare Shopping ( io sono la prima, comprare mi scarica i nervi NdA). Strawberry si fermò di scatto davanti ad un negozio dall’aria molto elegante e sontuosa e ci entrò. Ne uscì dopo circa un’ora con due gradi buste e un aria soddisfatta stampata sul volto. “ almeno sarò presentabile quando dovrò darli la notizia”. Quell’aggettivo, “presentabile”, era un po’ troppo riduttivo per descrivere il vestito che la rossa aveva acquistato: era un vestito, di Gucci color rosa, formato da una gonna che arrivava appena sopra le ginocchia, un bustino a bretelline che dietro alle spalle andava allacciato, scendeva sulla gonna in modo da formare un unico capo. Ovviamente aveva dovuto acquistare anche la poscet e le scarpe coordinate. Arrivata a casa si chiuse in camera e solo dopo circa due ore uscì. Era bellissima. Aveva sciolto i capelli e aveva portato la frangia all’indietro e fermata con un fermaglio a forma di farfalla con brillantini, i quali aveva cosparso , anche, su parte della chioma. Scese appena in tempo per sentire il telefono squillare… S: si. Pronto? M: Strawberry, sono Mark. S: oh…ciao. È successo qualcosa? M: in effetti…vedi, al laboratorio c’è stato un incidente…è saltato il computer su cui avevo tutto il materiale che dovevo portare a Londra. Quindi se vogliamo partire domani dovrò passare tutta la notte a salvare il materiale, quindi non potrò venire alla festa al caffè…mi dispiace. Quella frase aveva riportato Strawberry con i piedi per terra…” se vogliamo partire domani”. Se ne era completamente dimenticata che l’indomani mattina sarebbe dovuta partire per Londra. Non poteva più rimandare, ormai, doveva dire ai suoi amici la verità e affrontare a testa alta la sua decisione. Come aveva deciso di fare…niente e nessuno l’avrebbe fermata. S: mi dispiace molto, ma se è necessario, vuol dire che sarà per un’altra volta, tanto a Londra ci saranno molte altre occasioni. Allora ci vediamo alle 10.00 davanti all’aeroporto, giusto? M: certo! A domani! Un bacio! S: ciao! “ e adesso come faccio ad andare alla festa? Non posso moca andare a piedi con queste scarpe…è l’ultima cosa che avrei voluto fare ma è necessario…prese il cellulare e chiamò… R: si pronto? S: ciao, sono Strawberry! Dovrei chiederti un favore… R: ho capito vengo a prenderti tra un quarto d’ora. Ciao! Strawberry rimase ancora con il cellulare appoggiato all’orecchio…come cazzo faceva a sapere che voleva essere accompagnata alla festa…lui sapeva sempre tutto, o meglio sapeva tutto quello che lei aveva in mente non appena lei lo aveva pensato…il loro legame era molto forte proprio per questo: l’uno sapeva ciò che passava per la mente dell’altro prima ancora che esso l’avesse esposto verbalmente…ma lui era sempre stato più bravo di lei in questa specie di gioco… DRIIIIN! DRIIIIN! “ è già arrivato?”. La ragazza aprì la porta. I due ragazzi rimasero a fissarsi per più di qualche secondo, che a loro parvero come interminabili ore. Strawberry si ritrovò davanti un Ryan completamente diverso da quello che era abituata a vedere tutti i giorni…indossava un vestito nero di D&G con il risvolto del collo e i polsi di un nero più scuro. Il vestito risaltava perfettamente e incredibilmente gli occhi stupendi che il ragazzo possedeva. I loro sguardi furono assenti per un po’, quando Ryan decise di sciogliere l’imbarazzo e fece il primo passo… R: sei davvero stupenda…mentre le diceva questa frase Strawberry si accorse che improvvisamente gli occhi del ragazzo brillavano di una luce strana, era forse felicità o adolescenziale imbarazzo?…la ragazza non seppe darsi una risposta. S: anche tu sei bellissimo. e così dicendo, rivolse al ragazzo uno di quei sorrisi che solo una persona innamorata è capace di fare: pieno di affetto, di sincerità, ma soprattutto di amore…quel pizzico “speciale” che serve per sfuggire alla solita monotonia della vita quotidiana, quello che ti dà la forza di andare avanti e abbattere mille ostacoli anche se solo per vedere un sorriso della persona amata appunto. R: Allora, andiamo? E così il ragazzo le porse il braccio. S: certo! La ragazza prese la poschet e si “aggrappò” al ragazzo. Ryan condusse la ragazza vicino ad una Porshe… R: preferisci andare a piedi o andiamo con la macchina? S: vorresti dire che questa è tua? R: e di chi se no? S: sei proprio un ricco fighetto che non si fa scrupoli a spendere una fortuna per un auto! Le parole della ragazza congelarono completamente Ryan che avvertì il disprezzo nelle parole della ragazza. Strawberry se ne accorse e si affrettò a chiarire l’equivoco. S: vedi che stavo scherzando, stupido! R: allora sarei io lo stupido, non tu che dici cose che non pensi. Vero? Il tono era un misto tra il beffardo e lo sfidante. I due ragazzi si guardarono negli occhi e, dopo qualche secondo di silenzio, scoppiarono contemporaneamente a ridere… R: allora andiamo con la macchina? S: sarebbe meglio. Con i tacchi non posso camminare tanto… R: allora è deciso andiamo con il Porshe! E con un gesto fece andare in aria le chiavi della vettura e le riprese, dando prova di immensa felicità, più per la presenza di Strawberry che per la scelta che la stessa aveva fatto. I due salirono sulla vettura e Ryan ingranò la quinta, dando gas all’auto e facendola partire a tutta velocità. Strawberry ebbe appena il tempo di allacciarsi la cintura di sicurezza che si dovette trattenere per la velocità a cui il ragazzo andava…tuttavia non disse niente per non fare la figura della bambina. Ma Ryan se ne accorse e rallentò, stupendosi del fatto che la ragazza non aveva detto nemmeno una volta di rallentare…questo piccolo dettaglio…quell’insignificante dettaglio fece capire a Ryan che qualcosa in Strawberry era cambiato, e che sicuramente era collegato al bacio che pochi giorni prima si erano scambiati al caffè… S: Ryan! Siamo arrivati! Il ragazzo scese dalle nuvole e, senza dare l’impressione di qualcuno che aveva un problema grande quanto una casa, fermò l’auto. Da vero gentiluomo, scese e aprì la portella dalla parte di Strawberry, aiutando la ragazza a scendere. La rossa fu sorpresa da tale comportamento ma non lo diede a vedere. Ormai tra i due ragazzi regnava la freddezza reciproca. La paura di svelare all’altro i propri sentimenti rendeva il loro rapporto ipocrita e meschino, poiché la reciproca indifferenza logorava i loro animi …e avrebbe continuato sino a che essi non avessero deciso di essere sinceri l’uno con l’altro. ******************************************************************************************************* Spero che questo capitolo vi sia piaciuto! Colgo l’occasione per ringraziare tutti quelli che stanno leggendo questa storia e che stanno recensendo…CONTINUATE! Un bacio a tutti e spero di aggiornare presto.

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Capitolo 6
*** spiegazioni... ***


Sono tornata con un nuovo cap. che ha il preciso compito di introdurre il prossimo in cui….vabbè adesso leggete questo e commentatelo! *-**************************************************************************** I due ragazzi entrarono nel caffè. Strawberry rimase di stucco quando vide in che modo il posto era stato decorato per l’occasione. C’erano mazzi di fiori di campo ovunque, mentre al centro del salone vi era un tavolo con otto posti “ evidentemente quello doveva essere il posto di Mark”pensò Strawberry . Non era ancora arrivato nessuno quello sarebbe stato il momento giusto per dire a Ryan della partenza… S: Ryan? Vieni un attimo. Dovrei dirti una cosa importante… R: dimmi! Il ragazzo fu sorpreso da quanta tristezza traspariva da gli occhi della ragazza. S: vedi…io… K: siamo arrivati! S: “ cazzo!” R: dai! Su dimmelo! S: non era niente di importante! Andiamo da gli altri! E cos’ dicendo la ragazza si congedò con un falso sorriso spensierato che lasciò perplesso il ragazzo. S: “ ci saranno altre occasioni” si rincuorò la rossa.” Ciao ragazzi! DOPO CIRCA DUE ORE……. Era tutta la serata che aveva quell’odioso sorriso stampato in volto…non ce la faceva più. Era come se una miccia dentro di lei si era appena accesa e c’era solo un modo per liberarsi la coscienza che ormai era pesante come un macigno. Strawberry si alzò dalla tavola e richiamò l’attenzione di tutti… S: ragazzi, dovrei fare un annuncio importante. L: dicci tutto! S: so che è da due anni che sopportate i miei ritardi, i guai che combino sempre…insomma sopportate tutto di me…ma è giunto il momento che tolga il disturbo! R: C..O…S…A? COSA VUOL DIRE? VUOI LICENZIARTI? S: non è proprio così, ma in fondo centra anche questo. M: perché ti vuoi licenziare? S: perché domani, alle 11.00, mi aspetta un aereo per Londra! Tutti: COSA!!!!!!!!!!!!!!!!!??????????????? S: Mark è stato chiamato da un laboratorio di Londra e io andrò con lui. L’ira s’impadronì della mente e del corpo di Ryan che, bruscamente, si alzò da tavola e si allontanò senza dare spiegazioni a nessuno…solo Strawberry capì il vero motivo ma si guardò bene dal renderlo noto. La ragazza si accorse che Kail la cercava con lo sguardo e le fece segno di seguirlo in cucina… K: non preoccuparti per Ryan, li passerà. Piuttosto, spiegami perché hai deciso di partire, così, dalla sera alla mattina. Delle lacrime cominciarono a rigare il volto della ragazza. Doveva sfogarsi, altrimenti sarebbe scoppiata. Prese il coraggio a due mani e, con le lacrime agli occhi cominciò a raccontare… S: la verità Kail, e che io lo amo troppo. Lo amo più della mia stessa vita. lo amo come si può amare una persona soltanto nella vita. Domani partirò proprio per questo. Questa situazione, andando per le lunghe, renderà infelici tutti e due. È meglio che io parta e sia infelice per conto mio. Lui mi dimenticherà. K: ne sei proprio sicura? Sei proprio sicura che basterà non vederti, non sentirti,per dimenticarti. Quello che Ryan prova per te è come quello che tu provi per lui. S: ormai ho deciso e non intendo tornare indietro. Sono sicura che Ryan mi dimenticherà. K: non sarò certo io a fermarti ma ,se è permesso dirtelo, secondo me stai sbagliando tutto, e non mi riferisco soltanto alla decisione di partire, quella è la conseguenza del cambiamento che tu ti sei posta. S: tu non puoi capire Kail! Il mio cambiamento è necessario per sopravvivere lontano da lui! K: non ci crederai, ma mi ricordi tanto Ryan. Quando sono morti i suoi genitori ha voluto cambiare proprio come adesso stai facendo tu. Devi capire che per lui i suoi genitori erano come un appiglio a cui si poteva appoggiare e quando sono venuti a mancare non ha voluto contare più su nessuno. Tu invece sei cambiata per non appoggiarti più a lui come amica perché sai che se lo facessi l’amore prenderebbe il sopravvento e non riusciresti mai più a guardarlo con gli occhi con cui lo guardi adesso. S: hai perfettamente ragione, tranne che su un punto. Io non voglio più vederlo per il semplice fatto che io non lo considero più un mio amico. Prima era tutto ciò che io non ero e che non sarei mai voluta diventare ma adesso rappresenta tutto quello per cui ho combattuto e tutto quello che sognavo sin da piccola: l’amore. K: adesso sarà meglio andare di là e andarcene in modo che possa restare da solo. È l’unica cosa che possiamo fare per adesso. Così dicendo uscirono dalla cucina. Finalmente, quella sera, Strawberry era riuscita a tirare tutto fuori. Tutto quello che aveva covato in quei giorni le era uscito di bocca come un fiume in piena. Era riuscita ad essere sincera con Kail, ma soprattutto con se stessa. Quello che sarebbe accaduto dopo non le importava più, adesso, la sua mente, era sgombra da qualsiasi pensiero, ma ben presto avrebbe pagato caro quegli attimi di apparente serenità.

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Capitolo 7
*** stupido sogno di una notte di mezza estate ***


ED ECCO A VOI IL CAPITOLO CHE STAVATE APETTANDO. NON VI DICO NIENTE, SOLO LEGGETE E RECENSITE IN NUMEROSI! **************************************************************************** 7°capitolo: stupido sogno di una notte di mezza estate Kail rientrò nella sala da pranzo, seguito da un Strawberry svuotata ed enormemente triste. Non voleva dare spiegazioni alle sue amiche, era una questione troppo personale e non era sicura che l’avrebbero capita… “ecco ci risiamo! Non mi fido di loro. Sono diventata solo un egoista! Penso sempre che nessuno mi possa capire ma è soltanto una scusa! La verità è che se le mie amiche sapessero cosa ho combinato e cosa sto ancora combinando probabilmente non mi guarderebbero più in faccia, perché sono un mostro! Sono un mostro che fa soffrire le persone a cui vuole bene! Meno male che domani parto, così non dovrò dare più spiegazioni a nessuno e potrò iniziare una nuova vita dimenticando il passato. Anche se questo mi farà del male, devo farlo, devo superare queste ultime ore in Giappone il più serenamente possibile…almeno cercherò…” M: cosa è successo?perché Ryan è andato via? S: em …veramente… K: si è sentito poco bene! P: forse sarebbe meglio se noi ce ne andassimo… M: hai ragione. Magari vuole stare da solo. L: e se avesse bisogno di qualcosa? K: non preoccuparti Lory, resterò io qui! L: allora andiamo! Vieni Strawberry? S: certo! Era l’unica cosa da fare. Prima se ne sarebbe andata da quel luogo e prima l’avrebbe dimenticato. Le ragazze uscirono tutte insieme dal locale. Pam e Mina salutarono le altre tre e salirono a bordo della limusine che le stava aspettando appena fuori dal caffè. In seguito Paddy salutò Strawberry e Lory e si diresse verso casa sua. Dopo poco anche Lory dovette abbandonale la rossa… L: sappi Strawberry che in qualunque posto andrai saremo sempre amiche! Ne abbiamo passate troppe per fermarci davanti ad un ostacolo così insignificante. Promettimi che ci sentiremo spesso! S: te lo prometto! Improvvisamente un idea le balenò nella mente! Forse quello che stava per chiedere all’amica l’ avrebbe fatta soffrire molto ma era la decisione più saggia che avesse fatto in tutta la sua vita… S: Lory! Adesso dovrei chiederti io una cosa: L: dì pure. S: bada che per me è molto importante…vedi dovresti stare accanto a Ryan. Per favore non chiedermi il perché, dimmi se accetti o no! Lory arrossì e mosse il capo in cenno affermativo… L: lo farò! Addio allora! S: arrivederci! Così le due ragazze si separarono. Strawberry non si pentì affatto di quello che aveva appena fatto… “ Lory lo ama veramente, e si saprà prendere cura di lui. Lei non lo farà soffrire io invece non ho fatto nient’altro. Mi dispiace, ma spero che col tempo capirà…” Appena giunta davanti al cancello di casa sua il senso di colpa invase la sua mente… “ però potevo anche cercare di spiegare il perché abbia deciso di partire con Mark…forse avrebbe capito…potevo anche salutarlo in fondo prima che accadesse tutto questo eravamo amici…appunto “eravamo”. L’ ho tradito. Mi sono comportata da egoista con lui. Lui mi ha raccontato la sua triste infanzia, mi ha raccontato cose che non ha raccontato mai a nessuno. Ed io invece non ho saputo dirli altro che bugie su bugie…ma…forse se lo salutassi per l’ultima volta, come amica, non credo che crollerebbe il mondo…dopo tutto lui non sa che sto partendo solo perché lo amo e che quindi non voglio farlo soffrire. Andrò da lui e li dirò quello che ho detto a gli altri, così lo potrò vedere un ultima volta. Sentire il suo profumo per l’ultima volta, vedere i suoi occhi per l’ultima volta e accarezzare i suoi capelli per l’ultima volta…adesso basta! Ho deciso! Andrò da lui adesso! E lo saluterò come si deve, da amica ad amico! Strawberry prese il coraggio a due mani e cominciò a correre nella direzione da cui era appena tornata… INTANTO AL CAFFE’……… “ cosa ho fatto di male per meritarmi questo! Cosa ho fatto di male per amare…perché se questo vuol dire amare io non lo voglio. Non voglio stare così male per una ragazza che manco mi guarda, che non mi considera minimamente…anzi è peggio mi considera come il suo migliore amico. Per molto tempo mi sono consolato al pensiero di essere una persona speciale per lei, certo non il suo ragazzo, ma poterli essere amico era come un premio di consolazione, ce l’ hai ma ti lascia lo stesso l’amaro in bocca. Ma poterla vederla, anche se da lontano, da dietro un angolo. Poterla osservare quando è buffa o quando è seria. Quando arrossisce, quando è felice o quando è triste. L’ ho osservata così, sempre da lontano, come una cosa preziosa che è a un palmo da te ma lo stesso è così enormemente irraggiungibile…” K: Ryan? Una voce rauca, di chi non ha più la voglia di parlare, proveniente dal terrazzo del piano superiore dell’edificio rosa, rispose… R: SI? Dimmi Kail! K: ho mandato via le ragazze con la scusa che stavi poco bene…ti serve qualcosa? Kail sapeva quanto il suo amico amasse Strawberry ed era preoccupato per lui. R: no! Non preoccuparti, mi passerà! Se vuoi puoi andare a casa! K: ho paura a lasciarti qui da solo! Rispose il ragazzo con voce ferma. R: se ti riferisci a quello che volevo fare due anni fa, stai tranquillo che non cercherò di riprovarci. Ma adesso vai. Vorrei stare un po’ da solo. K: ok! Ma domani mattina chiamami quando ti svegli! R: ok! Buonanotte. Kail scese le scale e uscì dal locale, dirigendosi verso la propria casa con un po’ d’ansia per l’amico. Dalla strada opposta a quella che stava percorrendo Kail, una ragazza correva disperata verso l’edificio rosa situato poco lontano da lei. Tutta trafelata, Strawberry, bussò al grande portone di legno che vi era posto all’ingresso, ma nessuno rispose. La ragazza ci riprovò e questa volta una voce stanca le rispose… R: un attimo! Il ragazzo aprì la porta e si ritrovò davanti la persona che meno avrebbe voluto vedere in quel momento, ma era nello stesso tempo l’unica persona che voleva. R: che ci fai qui? Rispose, cercando di far sembrare il suo tono il più normale possibile. S: passavo di qui e… R: dai su entra! La ragazza accettò l’invito e entrò nel locale ormai buio. R: vuoi una cioccolata calda o del caffè? S: la cioccolata grazie! Il ragazzo cominciò a trafficare con i fornelli. Si vedeva che non era esperto…e continuò a trafficare sotto l’occhio divertito di Strawberry… Alla fine venne fuori una cioccolata niente male, anzi era buonissima… R: allora, perché sei venuta a quest’ora? S: in verità volevo salutarti. Prima non ne habiamo avuto l’occasione, ti sei alzato all’improvviso da tavola che… Il ragazzo non rispose. Dentro di lui avvertiva una rabbia che premeva contro ogni fibra del suo essere per uscire fuori, ma dopo tutto non aveva alcun diritto di arrabbiarsi con lei…non lo aveva mai illuso, aveva sempre saputo che lei amava Mark, lui stesso che si era illuso, quella volta, quando in quella stessa stanza lei lo aveva baciato. Aveva sempre saputo che era stato un gesto istintivo e privo di alcun intento. Ma qualcosa dentro di lui continuava a dirgli che forse quella ragazzina dalla chioma scarlatta provava qualcosa per lui. S: sai volevo anche scusarmi per quello che ho fatto. Avrei dovuto avvisarti prima della mia partenza, mi dispiace… All’udire quell’ultima frase, il ragazzo non ce la fece più… spinse la ragazza contro il muro e la bloccò con le braccia… R: IO NON VOGLIO LA TUA COMMISERAZIONE! Strawberry vide emanare dal biondo, una rabbia mai vista, ed era tutta causa sua. Delle lacrime le rigarono il volto e altre le succedettero… Il ragazzo se ne accorse ma non la lasciò andare, era più forte di lui… S: mi dispiace. Queste furono le uniche parole che Strawberry riuscì a pronunciare con appena un filo di voce. R: A SI, TI DISPIACE! ANCHE A ME! E così dicendo il ragazzo le voltò le spalle cominciando a camminare verso la porta. Un istinto inrefrenabbile costrinse la ragazza a raggiungere Ryan…lo prese per il braccio e lo costrinse a guardarla negli occhi… S: HO DETTO CHE MI DISPIACE! COSA VUOI CHE FACCIA DI Più? R: hai ragione! Non devi fare nient’altro! E poi perché mi vuoi dare spiegazioni? Non te le ho chieste mica! Sei grande abbastanza per decidere cosa è giusto e cosa è sbagliato da sola! La ragazza abbassò lo sguardo. S: proprio non capisci! Proprio non lo capisci che IO TI AMO e che lasciarti mi fa male! Il ragazzo non credete alle sue orecchie. Proprio la ragazza che per oltre tre anni aveva amato senza essere ricambiato, adesso era lì, davanti a lui e, con le lacrime agli occhi li stava dicendo che lo amava… La ragazza non curante delle sue azioni corse verso il ragazzo e lo baciò. Un bacio così tenero e pieno d’amore che sostituì le mille parole che i due ragazzi volevano dirsi… R: ti prego, almeno questa notte, rimani a dormire con me… S: non ho desiderato altro da quando ti ho conosciuto… E così, Ryan le si avvicina e la prende in braccio, per portarla poi nella sua stanza al piano di sopra, dove una volta giunti, adagiò la ragazza, delicatamente sul letto. Strawberry aveva dimenticato tutto, i suoi propositi, le sue paure, i suoi scrupoli. Pian piano si lasciò togliere i vestiti , per poi spogliare il ragazzo a sua volta. Ryan scivolò delicatamente sopra di lei, Strawberry aprì gli occhi e fece capire al ragazzo che non aveva nessun rimpianto di quello che stava facendo. Lui le sorrise e le passò una mano tra i capelli, rassicurandola. Lei chiuse nuovamente gli occhi, trattenendo il respiro, improvvisamente rapita da quell’emozione incredibile, da quel dolore d’amore, da quel magico diventare sua per sempre. Alza il viso verso il soffitto della camera, sospirando, aggrappandosi alle sue forti braccia e abbracciandolo così forte da dimostrarli tutto il suo amore… Più tardi, tra le lenzuola… R: allora, ti sei pentita di aver fatto l’amore con me? S: affatto! È la cosa più bella che abbia mai fatto da tempo. Forse l’unica. R: promettimi che rimarrai con me e che domani non partirai! La ragazza si era aspettata una domanda del genere, la cui risposta risiedeva nel suo cuore. Però non la condivise con Ryan, si limitò a baciarlo appassionatamente e a dirgli un semplice, ma ugualmente complicato TI AMO.******************************************************** SPERO VI SIA PIACIUTO! RINGRAZIO TUTTI QUELLI CHE MI RECENSISCONO E SPERO CHE A LE MIE LETTRICI QUESTO CAPITOLO SIA PIACIUTO! ARRIVEDERCI AL PROSSIMO!

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Capitolo 8
*** l'amore è... ***


Ciao!!!!!!!! Scusate per il ritardo. Comunque ne valeva la pena, ho dato il meglio di me per questo capitolo, comunque sta a voi decidere com’è. Un solo consiglio: preparate i fazzoletti! “””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””” ONE LOVE 8° capitolo: l’amore è… Un flebile raggio di sole penetrò dalla finestra ed andò ad illuminare il volto del ragazzo che dormiva sul letto. Accecato da quel raggio birichino, il ragazzo si destò. Guardò l’orologio, segnava le 9.00. Ripensò alla notte precedente. Neanche nei suoi sogni più spinti, se l’era immaginata così…aveva fatto l’amore, non con una delle tante sgualdrine che li giravano in torno, ma l’aveva fatto con lei, con l’unica persona che aveva amato e amava tuttora con tutto il suo animo, con ogni fibra del suo essere…decise di voltarsi e svegliarla. Si girò, ma accanto a lui non c’era alcuna traccia della presenza di Strawberry, a dire la verità non c’era alcuna traccia di lei in tutta la stanza. A testimoniare la sua presenza vi era solo il suo profumo…inebriante e dolce. “ possibile che mi sia sognato tutto? Eppure è stato così reale, così tenero, così…” L’attenzione del ragazzo fu catturata da qualcosa di rosso che risaltava da sotto le lenzuola…le spostò e vide una lettera avvolta in un nastro rosso, probabilmente era uno dei suoi fermagli… Aprì la lettera e la lesse…dopo aver finito di leggerla rimase seduto sul letto per alcuni secondi, o forse per minuti, o addirittura per ore, il tempo si era fermato insieme al suo cuore…colto da una irrefrenabile rabbia ma allo stesso tempo foga di vederla, si alzò dal letto e, più veloce possibile, si fece una doccia e si vestì. Scese dalle scale come una mandria di bufali imbizzarriti, tanto da far spaventare Kail, che nel frattempo era arrivato… K: Ryan, cosa è successo? R: sai a che ora parte il volo di Strawberry? K: credo alle 11.00. perché? R: niente. Grazie. Così dicendo uscì dal locale e dopo poco si udì lo sgommare della sua moto che partiva a razzo. Kail intanto notò che Ryan aveva lasciato sul tavolo dove aveva appoggiato pochi prima le mani,per chiederli del volo di Strawberry, una lettera. Preso dalla curiosità, il cuoco l’aprì… Caro Ryan, credo, a giudicare da come dormivi quando me ne sono andata, che quando troverai questa lettera, probabilmente io sarò già partita per Londra. Ieri sera, quando sono ritornata al caffè, non ero venuta solo per salutarti, ma ero venuta per aprirti il mio cuore, per dirti tutto ciò che non ti ho detto in tre anni. In parte ci sono riuscita, ma credimi, quello che avrei dovuto dirti sarebbe stato molto più lungo e complicato di quello che ti ho detto ieri sera. Ma è anche vero che per dimostrare ad una persona che si ama i propri sentimenti, non occorrono grandi parole, basta anche solo uno sguardo, una stupidissima parola, anzi due, come TI AMO. Due parole troppo piccole per contenere un tale sentimento. Eppure tu sei riuscito a comunicarmi i tuoi sentimenti anche con quegli sguardi che rivolgevi solo a me, con quelle battutine acide che facevi solo a me, ma sono stata troppo ceca e sorda per udire ciò che volevi sussurrarmi al cuore, o meglio me ne sono accorta troppo tardi. Ma mi rendo conto che questa è solo una scusa. La verità è che sono una vigliacca. Si, la verità è che ho avuto paura di quello che provavo per te. Lo vedevo così forte e impetuoso da distruggere tutto quello per cui ho sempre lottato. Ma a ripensarci mi viene da ridere. Come si può aver paura dell’amore. L’amore è ciò che di più positivo e bello c’è al mondo. Se non ci fosse stato l’amore, è vero, non ci sarebbero state molte guerre, molte morti, ma è ugualmente vero che, se non ci fosse stato l’amore, molto probabilmente non saremmo nati, o peggio ancora, avremmo vissuto senza quelle sfumature, che l’amore dà, alla vita. Quindi, scusa per non aver lasciato tutto e tutti ed essere rimasta con te, su quel letto, per l’eternità. Scusa per non averti detto prima del fatto che sarei partita. La verità è che non ne ho avuto il coraggio. Quello che ti ho scritto in questa lettera avrei dovuto dirtelo di persona, ma non ci sono riuscita. Però una cosa di giusto l’ ho fatta, quella di essere cambiata, di aver capito veramente il mio vero posto. Sono stata troppo tempo dietro le quinte della vita di tutti perché era pasticciona e combinavo sempre guai. Ma la mia unica colpa è quella di aver seguito il mio cuore, quello di aver agito sempre di istinto. Ieri sera è stata l’ultima volta in cui, nella mia vita, ho seguito quella strada. Quindi adesso capirai perché ho scelto di partire con Mark, piuttosto che rimanere con te. Ho fato la tipica scelta da codarda, ho dimostrato la mia vera natura. Ho fatto quello che tutti si aspettavano da me perché non avevo il coraggio di compiere le mie scelte da sola. Spero che avrai capito quello che ho fatto e perché lo fatto. Ma una cosa in tutta questa faccenda e vera. Quella che io passerò ogni singolo secondo della mia vita a pensarti e a maledirmi per quello che ti ho fatto. Perché ti ho mentito e ti ho fatto soffrire, tutto questo perché ti amo. Non ti chiedo di perdonarmi o di capire le mie scelte, anche perché non le capisco neanche io, ti chiedo solo di non pensarmi più e di trovarti una ragazza che possa darti quello che io non ti ho saputo dare. Ma ricorda, che io ti amerò, anche se tu tra qualche settimana non proverai più quello che hai provato per me, anche se avrai un’altra ragazza a canto, io ti amerò sino a quando non diventerò cenere… sempre tua Strawberry. Kail non avrebbe mai pensato che la ragazza della lettera era la stessa ragazza per cui il suo migliore amico aveva perso la testa da tre anni e per la quale aveva pensato a farla finita per sempre. Intanto all’aeroporto………… Ryan era appena arrivato davanti all’entrata principale dell’ aeroporto. Cercò di scorgere, tra le mille teste, quella di Strawberry, controllò l’orologio: erano le 10.45. Aveva già perso le speranze quando la vide, seduta ad un sedile ( quelli che si trovano all’aeroporto NdA), che stava piangendo. Quando, anche lei, alzando lo sguardo e lo vide. Si asciugò le lacrime con le mani e li sorrise, come si sorride al sole la mattina quando ti svegli. Si guardarono per attimi interminabili, quando Ryan prese il cellulare e scrisse un sms, che spedì alla ragazza che li era a pochi metri. Strawberry lesse il messaggio,dove vi era scritto: “ciò che il destino divide, l’amore unisce.” Così il ragazzo la guardò sorridere per l’ultima volta, prima che Mark arrivò e, tutti e due si avviarono verso l’imbarco del loro volo. “Now I’ve pictures in the distance “ Adesso ho immagini nella distanza even though it seems a million miles anche se sembrano un milione di miglia but there’ll be no space between us non ci sarà distanza tra noi I’ll be there every time you close your sarò lì ogni volta che chiuderai I tuoi occhi Eyes, yes I will.” Io ci sarò” Ryan uscì dall’ edificio e respirò l’aria a pieni polmoni. Non era felice di aver lasciato andare la ragazza che amava con un altro, ma era contento di essere stato sincero con lei e di averla vista sorridere, forse, per l’ultima volta. Perché sapeva che tutti e due avrebbero sofferto molto l’uno lontano dall’altra. “””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””” SINGH…SINGH…SINGH…SONO INCAZZATA CON ME STESSA PER AVER FATTO QUESTO CAPITOLO COME E’. COMUNQUE AVEVO PENSATO DI TERMINARE LA MIA STORIA QUI, MA PER LA VOSTRA GIOIA E LA MIA, HO DECISO DI CONTINUARLA, MA TEMO CHE ANDRà PER LE LUNGHE, COMUNQUE RECENSITE, ALTRIMENTI NON CONTINUO! SKERZO, V.V.T.B!!!!!!!!!!!! P.S: per tutte quelle che vogliono contattarmi, anche se non per la storia, ma per diventare amiche e tenerci in contatto, il mio indirizzo e-mail è : ilarialopez@libero.it Vi aspetto! Contattatemi !

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Capitolo 9
*** due anime, un unico grande sentimento. ***


Io sono la prima a dire che questo capitolo non è bello, né ho scritti di meglio, comunque è importantissimo per la comprensione del resto della storia. E comunque se leggete bene, vi troverete anche frasi in cui ci ho messo il cuore! Spero che vi piaccia! Recensite miraccomando! Baci baci belle!!!!!( mi sono appena fumata una canna, scusate!) p.s. le frasi di Strawberry tra virgolette (" ") è ciò che dice la voce che sente. tutto chiaro? spero di si! bye bye! *************************************************************************** ONE LOVE capitolo 9°: due anime, un unico grande sentimento Londra, una donna, di circa 25 anni si sveglia improvvisamente nel cuore della notte urlando… S: è sempre quel sogno, o dovrei dire un incubo! La ragazza si voltò e notò con gran sollievo che il suo ragazzo non c’era, “ sarà rimasto a lavorare sino a tardi” pensò. “ almeno non dovrò spiegarli del motivo per cui stavo urlando nel sonno”. Stawberry, tentò di riaddormentarsi, ma, ormai ne era abituata, non ci riuscì. Così decise di alzarsi. Si sorprese di tale decisione. Una volta. Neanche un cannone sarebbe riuscito a farla alzare, invece adesso era lei stessa a volersi alzare. Ormai ci aveva fatto l’abitudine. Era più forte di lei, faceva sempre paragoni su come era prima e come è diventata adesso. Sorrise. Un sorriso causato, tutt’altro che dal divertimento, più tosto era la dimostrazione di un amara consapevolezza. La consapevolezza di essere destinata all’eterna infelicità, causata da quella, forse difficile e stupida, decisione. Soffocata dai pensieri decise di prendere una boccata d’aria, così si affacciò alla finestra che dava proprio su Trafalga Square. E’ buffo come una così grande città, vista nel pieno del suo splendore, possa lasciarti quell’amaro in bocca. Quel senso di profonda solitudine che sfocia ben presto nella tristezza. Una tristezza così grande per essere conosciuta da una così giovane creatura. Una creatura perseguitata dal ricordo del passato. I rimpianti le invadono il cuore, e la tristezza le annebbia la mente. Così, quando si ritrova sola, riflette su quello che ha fatto e su quello che ne è succeduto, ma anche su quello che sarebbe stato se solo non fosse stata così codarda, così insensibile, da non ascoltare il suo cuore. D'altronde cosa aveva da rimproverarsi, aveva seguito il suo ragazzo sino a Londra, era diventata un’avvocatessa di prestigio, aveva molti amici lì in quel nuovo mondo. Ma scomparsa l’ euforia dei primi tempi, le cose che aveva guadagnato andandosene dal Giappone erano state ben poche: lei e il suo ragazzo non stavano quasi mai insieme, aveva solo una vera amica, la quale sapeva tutto di lei, con la quale aveva un rapporto più che d’amicizia, fraterno, e infondo al suo cuore, vi era anche un'altra ragione forse, la più importante e angosciante, quella vera per la quale era partita. Ma, non osava neanche menzionarla, poiché ricordarla avrebbe significato ricordare anche ciò che lei aveva fatto, e di cui non ne era molto fiera. Con i ricordi, che le si proiettavano davanti come un film, decise di tornarsene a letto, forse nel mondo dei sogni avrebbe trovato conforto, un conforto che sembrava non poterle dare nessuno. Così si addormentò e dormì profondamente per altre tre ore. DRIIIN!DRIIIIIIIN!!!! Strawberry si girò di scatto e buttò a terra la sveglia che aveva appena interrotto il suo sonno. Guardò l’orario, erano le 7.30. come una furia si lavò e si vestì, ma una cosa la fermò. L’unica cosa che odiava più di ogni altra cosa: la sua immagine. Stava lì, come se stesse in trance, davanti allo specchio che si guardava con uno sguardo severo misto di un profondo disgusto per l’immagine riflessa, per se stessa. Con crudele ironia abbozzò un sorisetto beffardo e si guardò nuovamente nello specchio….e una voce, all’inizio muta, senza alcun suono, ma che pian piano cominciava a prendere voce diventando quasi un sibilo sinistro. S: “Ecco che inizia un’altra giornata. Hai intenzione di fare del male ad altre persone? Ormai sai fare solo quello! Non è tornato il tuo adorato Mark ieri sera. Sei rimasta sola, come è giusto che resti: sola come un verme viscido, che continua ad infettare la società con la sua presenza. Sono felice nel vedere che hai fatto la scelta giusta. Brava. Vedo che sei soddisfatta della tua nuova vita, che poi tanto nuova non è perché sei qui da tre anni.” Adesso la devi smettere! Non puoi continuarmi a perseguitare, VATTENE! “ sarebbe troppo facile, e poi anche se volessi non potrei lo stesso. Perché tutto quello che ti dico è ciò che in verità tu pensi davvero. E poi sei stata tu a volermi, adesso sopporta le conseguenze!” Sconvolta, Strawberry uscì di casa e si diresse verso il suo ufficio nel pieno centro della City. New York ore 3.00 Ryan era appena tornato da lavoro. Stanco si spogliò e stava per andare a letto, quando qualcosa fuori dalla finestra attirò la sua attenzione. La luna splendeva alta nel cielo, quella notte. Aveva sempre pensato da piccolo che la luna stesse lì, in alto, per vegliare sui sogni degli uomini. Quando raccontava questa versione a sua madre, lei rideva sempre, ma una volta li disse dolcemente, con il tono che solo una madre può avere, “ ricorda sempre, figlio mio, che a volte gli uomini si abituano così tanto a vedere una cosa che con il passare del tempo non ricordino più il perché essa stia lì. La vera ricchezza interiore di uomo non dovrebbe essere limitata al sapere tutto ciò che c’è da imparare sui libri, ma quella di sapersi fermare dalla quotidianità di tutti i giorni e analizzare tutto ciò che lo circonda, così da riscoprire le verità che la vita ci mette davanti, ma che a volte siamo troppo ciechi per vedere”. Quelle parole erano impresse ancora a fuoco nel cuore del ragazzo. Continuò ad osservare quell’enorme palla bianca mentre una tenera brezza li accarezzò il viso. Era la prima volta che guardava la luna da quando era partito tre anni fa dal Giappone. FLASH BACK Uscito dall’aeroporto aveva bisogno di sfogarsi. Saltò in sella alla sua moto e partì senza meta sulla strada. Decise di fermarsi vicino al mare, voleva camminare a piedi scalzi sulla sabbia, quel contatto lo rilassava. Camminò per parecchio e di tanto in tanto un onda galeotta lo bagnava. Stanco, decise di fermarsi e così si sedette sulla spiaggia. Pensò a ciò che in poche ore li era successo, la sentiva sempre di più: la voglia di spaccare il mondo, se solo fosse stato possibile, forse avrebbe potuto calmarlo, la consapevolezza di aver perso la persona più importante della sua vita, l’unica che avesse mai amato e l’unica che sarà amata da lui.Forse aveva trovato la cosa più giusta da fare, sebbene fosse la più vigliacca, d’altronde non era stato l’unico a farne una del genere quel giorno . Si alzò dal suo giaciglio di sabbia e corse verso la moto, vi salì e diede gas, così da portarla al massimo della velocità, aveva paura che se non avrebbe fatto ciò che aveva deciso, subito non ne avrebbe avuto più il coraggio. Arrivò al caffè mew come una furia e chiamò Kail. K: cosa è successo? Il ragazzo notò che l’amico era solo e capì cosa fosse successo senza che il biondo aprisse bocca. K: è partita, vero? Ryan abbassò lo sguardo e strinse i pugni. Per la prima volta nella sua vita avrebbe voluto piangere. Avrebbe voluto abbandonare quella maschera di fredda perfezione e piangere, così da liberare tutto il dolore che lo dilaniava dentro. R: ho preso una decisione! Disse con gli occhi lucidi. R: ritornerò in America. K: cosa???!!!!! R: ormai non c’è più motivo per cui io rimanga qui. Farei del male solo a me stesso. Ogni cosa mi ricorda lei e ogni cosa mi fa pensare a cosa sarebbe successo se fosse rimasta qui con me. Ma dopo tutto, lei ha preso la sua decisione, adesso io prenderò la mia. Non posso vivere di sogni. Non posso vivere di “ma”, “se”, “forse”. L’unica cosa che mi faceva vivere veramente é partita per Londra e io sono rimasto a guardarla andare via come un coglione e passerò il resto della mia schifosa vita a rimpiangermelo, ma è giunto il momento per me di andare. L’unica cosa che voglio sapere da te è se verrai con me oppure no . K: veramente io vorrei restare. Mi dispiace! R: non importa, so cavarmela anche da solo non preoccuparti”. FINE FLASCHBACK “ E così, dopo due giorni sono salito sul primo volo per New York come una carogna che trascina la sua carcassa da un luogo all’altro”. Adesso Ryan era diventato un esperto nel campo delle ricerche biogenetiche e aveva aperto una serie di laboratori in tutto il mondo. Visto da un occhio estraneo poteva risultare un uomo ricco sfondato, realizzato e solo. In effetti nessuno poteva dire il contrario, ma qualcosa li mancava, sempre. Non era un qualcosa di materiale, era più come se la sua anima fosse stata divisa in due e lui ne portasse con sé solo una piccola parte. E lui sapeva bene dove fosse l’altra metà. Si domandò se Strawberry potesse ammirare quella meravigliosa luna. Sorrise. Non l’aveva dimenticata. Nella lettera, che conservava ancora gelosamente, diceva che avrebbe passato il resto della sua vita a rimpiangere il fatto di non essere rimasta con lui, ma soprattutto vi era nero su bianco un unico grande concetto: lei lo amava, e anche lui la amava. Era buffo pensare come due anime che hanno bisogno l’una dell’altra per sopravvivere, potessero essere divise da così tanto tempo. “forse si sarà pentita di aver fatto l’amore con me. Forse si sarà resa conto che era Mark il ragazzo che amava in fondo. Ormai tutte queste preoccupazioni non mi fanno né caldo né freddo. Ho vissuto troppo a lungo un amore non corrisposto, ho imparato a vivere del mio solo amore. Mi basta sapere che lei esiste. Questa sola, è la mia linfa vitale. “ Il biondo andò a dormire non sapendo che una ragazza a Londra era del suo stesso parere, l’unica sua linfa vitale, quella che le dava ogni mattina la forza di alzarsi e ogni sera quella di andare a dormire, era quella di sapere che , da qualche parte nel mondo, un angelo dalla chioma dorata l’ aveva amata, ma la cosa più importante era che lei lo amava ancora, senza sapere se il ragazzo provasse ancora quel sentimento per lei. Dopo tutto, se due persone sono innamorate, non importa il luogo, il tempo e il motivo, sono destinate, anche involontariamente, a pensare all’unisono, come se fossero una cosa sola. *********************************************************************** scusate il ritardo, ma non sapevo proprio come scrivere questo capitolo che neanche mi è venuto un granché, comunque spero di aver spiegato chiaramente i vari concetti. Al prossimo in cui accadrà qualcosa di molto importante a Strawberry che, come tre anni fa, si troverà di fronte ad un'altra scelta difficile, cosa farà? Adesso che vi ho dato anche l’anticipazione, mi aspetto tante recensioni, ok? TANTISSIMI BACI A TUTTI!!!!!!!!!

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Capitolo 10
*** una giornata dallo strano sapore a Londra ***


So che dopo aver letto questo capitolo mi ucciderete

So che dopo aver letto questo capitolo mi ucciderete, ma vi giuro che alla fine mi ringrazierete,ovviamente non in questo capitolo ma già dal prossimo. Questo cap. comincia da quando Strawberry si sveglia . Un bacione a tutti! E rensite!

P.S. per la gioia di molti ho imparato a usare l’HTLM, spero che così molte più persone potranno leggere la mia storia con più facilità!

 

 

 

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ONE LOVE

 

10° capitolo: una giornata dallo strano sapore a Londra.

 

“Ecco, un'altra notte se ne va e un sole nuovo e raggiante viene alla luce. Ma per me ogni notte è uguale, perché non posso passarla con te, perché non posso vederti, non posso toccarti, perché non posso sentire il tuo odore inebriante che sa di vaniglia. Tuttavia ho paura, ho paura di cancellare il tuo viso dalla mente, ho paura di alzarmi una mattina, come faccio adesso, e non ricordare più i tratti angelici del tuo volto. Sarebbe troppo facile così, dimenticarti, dopo tutto quello che ti ho fatto. Perciò ogni mattina sforzo la mia mente e cerco di immaginarti, come se tu fossi lì, seduto sul mio letto e mi sorridi. Sai, da quando me ne sono andata ogni notte ti sogno, ogni notte sogno il tuo viso…

And  every time I try to fly

I fall  without my wings

I feel so small

I guess I need you baby

And every time  I see your face, it’s

Haunting me

I guess  I need you baby.

 

E ogni  volta che cerco di volare

Io cado senza le mie ali

Mi sento così piccola

Credo di aver bisogno di te baby

E ogni volta che ti vedo

Nei miei sogni

Vedo il tuo viso, mi perseguita

Credo di aver bisogno di  te baby

Everytime – Britney Spears

 

Così, risvegliandosi dai pensieri, Strawberry, notò che era ora di andare a lavoro. Si vestì ed uscì di corsa.

Dopo una giornata pesantissima, decise di andare a fare shopping con Linsday ( questa è l’amica di cui ho parlato nell’altro capitolo Nd), così decise di chiamarla. Ma proprio in quel momento il cellulare squillò, ma, al posto del numero della sua amica, comparve quello di un'altra persona…

S: si, pronto Mark?

M: ciao tesoro! Cosa facevi?

S: sono appena uscita da lavoro, e tu?

M: io purtroppo no, comunque ti ho chiamato per invitarti a cene stasera, verrai?

S: certo! A che ora?

M: facciamo alle 8.00?

S: va benissimo, ma è successo qualcosa?

M: in verità è successa, ma te ne parlerò stasera. Allora ci vediamo alle otto. Ciao!

S: ciao!

“ chi sa cosa vorrà dirmi, era così serio e perplesso, non lo vedo molte volte così.” E con questo enigma nella mente se ne tornò a casa, a meditare e a prepararsi visto che erano già le 7.00.

 

Verso le 7.45, Strawberry era già pronta e, puntuale come sempre alle 8.00, Mark passò a prenderla.

Durante il tragitto in macchina il ragazzo non aveva spiccicato una parola, e aveva una faccia così tesa, che Strawberry cominciò a temere sul perché quella sera, così di punto in bianco, aveva deciso di uscire solo con lei, poiché di solito uscivano sempre con i suoi amici e le mogli che tra latro non sopportava.

Giunti al ristorante si accorse che era molto elegante, e non c’erano molte persone, solo due coppie che parlottavano tra di loro. Una volta entrati, presero posto e iniziarono a parlare del più e del meno, come se non si vedessero da chi sà quanto tempo, in effetti non parlavano molto da quando erano arrivati a Londra, per cui per entrambi fu un occasione per rendere l’altro partecipe della sua vita.

Giunti al dessert, l’atmosfera si fece più tesa…Mark non sapeva come dirlo, ma alla fine cominciò a parlare…

M: senti Strawberry,ho organizzato tutta questa serata per dirti, anzi per chiederti, un'unica cosa. Sai, ci ho pensato a lungo e mi sembra la cosa più bella che noi due potessimo fare…

Il ragazzo prese una scatoletta color porpora dalla tasca dei pantaloni e la porse alla ragazza, si alzò e si inginocchiò ai piedi di Strawberry.

M: tu, Strawberry Momomyna, vorresti sposare questo poveraccio a cui stai facendo venire un infarto?

Strawberry venne presa alla sprovvista. “un’altra volta! Un’altra volta la stessa cazzo di situazione, ma adesso, a differenza di tre anni fa, so cosa fare, ormai sono in ballo, allora devo ballare!

S: certo, altrimenti ti devo portare in ospedale e sinceramente mi scomodo di meno a dirti di sì!

Stranamente, era soddisfatta della sua scelta, questa volta non aveva rimpianti, poiché colui che, tre anni fa le li aveva  fatti nascere, adesso poteva essere in qualsiasi parte del mondo, e forse non la pensava neanche più.

D'altronde, Mark era un bravo ragazzo e sicuramente sarebbero stati bene insieme.

Sino ad a quel momento tutto filò liscio, ma qualcosa nella mente di Strawberry scattò, quando Mark pronunciò una frase…

M: credo che ci sposeremo in Giappone visto che è la nostra terra d’origine , vero?

S: certo! Sono molto contenta di potermi sposare lì.

M: allora credo che vorresti andarci, per informare i tuoi genitori e i miei, ma anche per organizzare il matrimonio?

Il sangue della ragazza si raggelò. Andare di nuovo lì, lì dove tutto le ricordava lui,forse questo l’avrebbe aiutata a cancellare il passato. O almeno così credeva.

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NON COMENT! DICO SOLO RECENSITE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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Capitolo 11
*** un ritorno inaspettato ***


CIAO A TUTTI

CIAO A TUTTI!!!! Sono strafelice! Questo capitolo mi piace un casino. Ho dato un più  spazio alla descrizione del paesaggio e delle sensazioni di Ryan. Spero che vi piaccia!

------ “ di questo colore sono i pensieri di Ryan

-------- “ di questo le volte in cui Ryan cita Strawberry

“----------“ di questo le volte in cui menziona la fidanzata ignota

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ONE LOVE

 

 

11° CAPITOLO: Un ritorno inaspettato

 

Megafono:AVVISO PER I PASSEGGERI! IL VOLO 54 NEW YORK – TOKIO E APPENA ATTERRATO!

Dopo qualche minuto dall’annuncio, un ragazzo stava uscendo dall’aeroporto con due valigie a mano.

Una volta fuori dall’edificio, Ryan cominciò a guardare il mondo che tre anni fa aveva abbandonato, quello stesso mondo che, anche adesso, li ricordava sempre e solo lei. Il ragazzo decise di togliersi quei pensieri dalla testa. Una voglia di recarsi in un certo posto prese il sopravvento sui suoi impegni ,per cui era ritornato lì.

Lasciò i bagagli all’autista che lo stava aspettando e entrò in macchina, dando precise indicazioni all’uomo di dove avrebbe dovuto portarlo.

“Il sole è ancora alto, quando arrivo, ma sta tramontando…le luci disegnano linee calde attorno alla città. Prediamo una strada provinciale, verso il mare dove all’orizzonte il tramonto è ancora più emozionante, il fiato, quasi, mi manca nell’osservare la sua estrema bellezza. Ma questo momento di paradisiaco collegamento tra due mondi, quello della luce e quello delle tenebre, giunge presto a termine. Sta arrivando la sera.

La macchina si ferma. Scendo e osservo il mare. È tutto come me lo ricordavo, anzi più bello, perché non è solo frutto della mia mente, è reale.

Percorro da solo la strada che scende a picco sulla scogliera. Arrivo sulla spiaggia. Mi tolgo le scarpe. Voglio camminare a piedi nudi e sentire la sabbia fredda.  Ieri deve aver piovuto, uno di quei temporali improvvisi che cadono in questa stagione. Scorgo una similitudine tra le mia vita e quei temporali. Quando sembro trovare la felicità, qualcosa di impetuoso e inaspettato me la strappa via.

Guardando ancora la sabbia umida mi viene da sorridere. Penso che in questo periodo il tempo è un po’ pazzo, si diverte a tirare secchiate d’acqua quando meno te lo aspetti. Un attimo prima il cielo è più azzurro del mare che ho davanti. L’estate mi ricorda l’amore: non sai mai cosa aspettarti. Ma io so che presto il sole sarà lì, su quel mare, a sorridere come solo lui sa fare…”

 

That's all I'm breathing for
 tell me why
Oh won't you tell me why
I can't dream yet another dream
Without you lying next to me
There's no air

 

 

Io... non riesco a respirare facilmente
non riesco a dormire la notte
finché tu non sei al mio fianco
perché non riesco a respirare facilmente
non riesco a sognare un altro sogno
senza te sdraiata al mio fianco
non c'è aria
non c'è aria

 

( Breathe Easy-Blue )

 

 

Li sembrò di stare lì per ore. Ed in effetti era passata un ora da quando si era allontanato dalla macchina. Si rimise le scarpe e raggiunse la vettura. Diede all’autista l’indirizzo dell’albergo dove avrebbe dovuto alloggiare e di distese comodamente sui comodi sedili in pelle dell’auto.” Si vede che è nuova. Si sente. L’odore della pelle è ancora molto forte. Mi piace” e con questo pensiero si addormentò come un bambino.

Ryan venne svegliato una ventina di minuti dopo dall’autista che lo informò di essere arrivati a destinazione.

Dopo aver firmato le solite scartoffie burocratiche, entrò in possesso della chiave che apriva la porta della suit in cui avrebbe dovuto alloggiare per la prossima settimana. Vi entrò. Nella stanza avvertì un intenso profumo di fragola e sul letto, per profumare le lenzuola, vi era un cestino contenente delle fragole secche che emanavano un profumo che a lui risultò paradisiaco.

Fu destato dalla trance in cui era caduto dallo squillo del telefono.

Albergatore: Sig. Shirogane, ha trovato la stanza di suo gradimento?

R: certo!

A: ci tenevo a dirgli che l’idea delle fragole è stata della sua fidanzata, ci aveva detto che le gradiva particolarmente.

R: “dovevo aspettarmelo da lei” certo! Grazie, a domani!

Ryan si ritrovò ancora una volta, ad ammirare il cielo…

“È bello poter guardare il cielo che tante volte ha guardato anche lei. È un po’ come aver una minima traccia della sua presenza. So che è sbagliato continuare a pensarle. So che non lo devo a lei. È una situazione bruttissima. È come avere il cuore diviso a metà. Da una parte c’è lei, dall’altra il ricordo di Strawberry è ancora vivo nella mia mente, come un marchio a fuoco.

Adesso  capisco come si deve essere sentita Strawberry. Ma basta ricordare il passato. Devo andare a letto. Domani mi aspetta una giornata faticosa.”

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Chi sarà la ragazza misteriosa? Lo scoprirete solo se leggerete i prossimi capitoli. Intanto leggete e recensite questo! Un bacio a tutti! V. 1.k.d.b

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Capitolo 12
*** strano il destino... ***


Eccomi di nuovo qui

Eccomi di nuovo qui. Innanzi tutto vorrei ringraziare tutti quelli che mi recensiscono. Allora questo capitoluccio l’ ho fatto giusto per r5accontare l’arrivo di Strawberry e farvi soffrire un po’. Spero che vi piaccia! Un big kiss a tutti perché siete mitici. 

 

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ONE LOVE

 

12° capitolo: strano il destino…

 

Aeroporto di Tokio

 
“Papa, starà già sclerando perché ho fatto tardi. Ma non è colpa mia se quelli non volevano darmi il bagaglio”. Strawberry stava correndo come un’ossessa verso l’uscita. Uscendo dall’edificio scorse, nel parcheggio, i suoi genitori che le stavano facendo segno di avvicinarsi.

Appena gli fu davanti, la ragazza lasciò cadere le valigie per terra e abbracciò sua madre, e poi fece lo stesso anche con suo padre.

S: sono contentissima di essere qui! Però adesso andiamo a  casa che bisogna lasciare le valigie.

Papa: ma quanta roba ti sei portata?

S: il necessario!

Papa: e per tè è questo il necessario? Sembra che rimarrai qui per un anno,

S: punti di vista. E così congedò il padre entrando in macchina.

 

Dopo circa quaranta minuti si ritrovò nella sua casa natia. Era bellissimo poter rivedere i ricordi che avevano caratterizzato la sua infanzia. E prima di uscire da quella stanza ne passò di tempo.

“ Chi sa se…” come se colpita da un fulmine, abbandonò i peluche che stava armeggiando, prese la borsetta e uscì come una furia da casa, lasciando allibiti i genitori che scoppiarono in una fragorosa risata costatando che in fin dei conti la loro bambina non era molto cambiata…

Mamma: “il lupo perde il pelo, ma non il vizio”

 

Nel frattempo, una ragazza correva per le strade di Tokio. Quello che stava per fare era molto più importante di ciò che poteva apparire…

Stava andando incontro a ciò che aveva abbandonato

Stava correndo verso i ricordi che la affliggevano da quando era partita.

Stava lottando contro il destino infame che l’aveva messa in quella situazione.

Ma più di ogni altra cosa,

stava correndo verso lui.

lo stesso ragazzo che aveva abbandonato

lo stesso ragazzo che aveva amato da sempre

lui, semplicemente e solamente lui.

Raggiunse il posto e rimase a guardare sconvolta ciò che si ritrovò davanti…

Il caffè mew mew era deserto, appariva come un edificio abbandonato. Il tempo aveva fatto anche lì il suo corso. Tutto l’edificio era ricoperto da erbacce e la costruzione era trasandata. Evidentemente nessuno ci metteva piedi da molto tempo.

“ e così se ne andato anche lui.

avrei dovuto aspettarmelo.

Non potevo pretendere che stesse qui ad aspettarmi.

Chi sa dove sarà in questo momento.

Forse sarà tornato in America.

È probabile.

 

Strano il mio destino

Che mi porta qui.

A un passo dal tuo cuore,

senza arrivare mai.

Chiusa nel silenzio,

sono andata via.

Via dagli occhi

Dalle mani

Da te.

 

( strano il mio destino- Giorgia)

 

 

Intanto, fuori dal caffè un ragazzo stava osservando, anch’egli il triste scenario che li venne proposto davanti.

“Sapevo che Kail era partito ma non che aveva lasciato in queste condizioni il locale.”

Il ragazzo si voltò e ripercorse la strada che lo aveva portato sino a quell’edificio malconcio.

Nello stesso momento Strawberry uscì da quello stesso edificio ma prese la strada opposta a quella del ragazzo.

Ma si sa, il destino gioca brutti scherzi…

Infatti a Strawberry cadde la borsetta e fu costretta a voltarsi.

Lo vide.

Si stropicciò gli occhi.

Era come un miraggio.

“È  sicuramente frutto della mia immaginazione.

Non può trovarsi qui.

Non può essere lui.”

In preda al panico raccolse la borsa e cominciò a correre verso casa.

Arrivata si buttò sul letto.

“sarà colpa del fuso orario.

Sono stanca e devo essermelo immaginato.

Adesso basta pensarci. Io devo sposare Mark e non lo devo pensare più”.

Dicendo così, sapeva di mentire al suo cuore. Ma ormai era abituata. Aveva imparato a convivere con il passato, ma adesso evidentemente non bastava più. Doveva cercare di rimuoverlo completamente dalla sua mente.

 

Comunque, ciò che il destino divide, l’amore unisce.

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spero che vi sia piaciuto. Nel prossimo cosa accadrà? Vi darò una piccola anticipazione; si incontreranno, ma in una situazione abbastanza strana. Adesso basta altrimenti vi dico tutto! Ciao ciao!

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Capitolo 13
*** I'm very happy because you are with me now ***


Sono qui a scrivere questo capitolo

 

 

Sono qui a scrivere questo capitolo. In questi giorni penso che pubblicherò tanti capitoli poiché sono bloccata a casa con la febbre.spero che vi piaccia. Un bacio a tutti!!!!!!!!!!!

“ ----------------“  pensieri di Ryan

 

“------------------“ pensieri di Stawberry

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ONE LOVE

 

 

 

13° CAPITOLO: I’m very happy because you are with me now

 

“tutti i poeti, grandi e meno grandi, ci fanno conoscere l’amore facendoci capire che esso non si rinnova continuamente in tutto il suo splendore, come la natura. Descrivendolo, invece, come avviene realmente sarebbe banale.”

 

Un ragazzo stava camminando per le strade di Tokio…sembrava essere solo un fantasma, che in cerca della sua anima, vaga senza conforto…

 

I walk this empty street

On the Boulevard of Broken

Dreams

Where the city sleeps

And I’m the only one and I walk

Alone.

 

My shadow’s the only one that

Walks beside me

My shallow heart’s the only

Thing that’s beating

Sometimes I wish someone out

There will find me

‘Til then I walk alone. 

 

 

Percorro questa strada vuota

Lungo il viale dei sogni infranti

Dove la città dorme

E l’unico sono io e cammino

Da solo.

 

La mia ombra è l’unica cosa

Che cammina accanto a me

Il mio cuore è leggero e l’unica cosa che sta battendo

Ogni tanto spero che qualcuno là fuori mi trovi.

E fino ad allora cammino da solo.

 

( boulevard of broken dreams – Green day)

 

“chi sa se era davvero lei. È impossibile.

Perché mi illudo sempre;

perché mi prendo in giro da solo.

Sarà stato solo il riflesso dei miei pensieri.

Perché continuo a pensare a lei.

Ogni angolo mi ricorda lei.

Mi sembra quasi di vederla.

È lì che volta l’angolo tutta trafelata perché è in ritardo.

Ma poi ritorno alla cruda realtà.

Tu non volterai mai quell’angolo,

e non arriverai tutta trafelata al caffè con la consapevolezza di essere di nuovo in ritardo.

La dura e triste verità e che io non rivedrò mai più.

Non rivedrò più i suoi occhi,

non avrò più l’opportunità di vederli felici o tristi.

Non rivedrò più il suo viso,

non rivedrò più le sue labbra.

Sono stato maledetto.

Non so da chi.

Non so per che cosa.

So solo che la mia condanna è stata quella di averla mia, per una notte, e non averla più, per il resto della vita.”

 

I pensieri di Ryan furono interrotti da un urlo proveniente da uno dei vicoli vicini…

 

Intanto nel vicolo…

 

Uomo: di dimeni brutta puttanella?

S: ma cosa vuole da me?

Uomo: immagina…

S: cosa!!!!!!!!!!?????????? Lei è solo un lurido porco!

Uomo: io sarò anche un porco ma tu sei un troia. Una piccola troia che se ne và a spasso di notte.

Così dicendo, il butto ceffo strappò i vestiti a Strawberry che tremava come una foglia al vento.

La ragazza rimase soltanto con la biancheria a dosso. L’uomo stava per spogliarla completamente se non fosse stato fermato da un pugno che lo fece cadere per terra dolorante.

Strawberry aprì gli occhi, che aveva chiuso per la paura precedentemente, e poté vedere in pieno volto colui che l’aveva salvata…

S: “no…non…può essere…LUI!!!!!!!!?????????

R: lurido porco, ringrazia soltanto il fatto che devo accompagnare la mia amica, perché è mezza nuda, grazie a tè. Altrimenti, se solo le avessi torto un capello, prima ti avrei massacrato e poi ti avrei portato dritto diritto al fresco.

Così dicendo, Ryan, raccolse gli indumenti di Strawberry e la prese in braccio e uscirono da quel vicolo buio.

Durante il tragitto, nessuno dei due spiccicò una parola. Lei perché messa in imbarazzo dalla posizione in cui era, e lui per averla di nuovo tra le braccia.

Fu appunto il ragazzo a rompere il ghiaccio.

R: stai bene? Quel maniaco ti ha fatto qualcosa?

S: no! Non ti preoccupare, sto bene. Rispose la ragazza con un filo di voce.

R: forse hai freddo. Tieni! E le appoggiò sulle spalle la sua giacca.

S: °////° gra…graz…grazie!

R: di niente!

I due ragazzi risprofondarono in quel muto imbarazzo. Ma nessuno dei due sapeva il perché.

R: vediamo un po’…forse è meglio che ti accompagni in albergo. Così ti vesti e ti riaccompagno a casa.

S: non vorrei dare  troppo fastidio!

R: ma scherzi? È un piacere. E poi che sono un estraneo? Sono o non sono  tuo amico.

S: certo! Allora, se non ti dà noia, potrei anche approfittare dell’invito.

R: ah, eccola! La mia macchina è là.

Strawberry si ritrovò davanti una Mercedes SLK nera.Doveva essere nuova.

S: vedo che non hai perso le manie di grandezza.

R: è solo un regalo che mi sono fatto. Dai entra!

S: vedo che anche quel sorisetto beffardo ti accompagna sempre.

R: lo riservo solo per le persone che lo meritano.

Zittita, Strawberry, incrociò le braccia in segno di protesta,e mise su un’aria imbronciata.

Ryan l’ammirò senza che lei se ne accorse. Li era sempre piaciuta da morire quell’atteggiamento. Ma  notò nei suoi occhi un aria strana. Non brillavano di quella luce che l’aveva fatto innamorare quattro anni prima. I suoi occhi, anzi, avevano un aria glaciale. Li parve di guardare in uno specchio. Poteva vedere il suo aspetto dopo la morte dei suoi genitori. Poteva osservare come era prima che la incontrasse.

Stava per chiederli il motivo, ma si accorse di essere arrivato all’ingresso dell’ ’hotel e non ci pensò più.

I due ragazzi scesero dalla vettura e entrarono in quel lussuoso edificio.

Ryan andò alla recepsion dove chiese la chiave.

Lo sguardo dell’albergatore andò dal ragazzo che li era davanti alla ragazza mezza nuda, che evidentemente era assieme al Sing. Shirogane.

Ryan se ne accorse.

R: qualche problema?

Albergatore: assolutamente.

R: bene. E si voltò gettando un ultimo sguardo glaciale all’uomo.

 

I due ragazzi salirono in camera. Strawberry si distese sul letto, mentre Ryan comunicò che stava per andarsi a fare una doccia e che al suo ritorno l’avrebbe accompagnata a casa.

Quando il ragazzo chiuse la porta dietro di sé, i pensieri presero il totale dominio della testa di Stawberry.

“È più sereno.

Le lo leggo in volto.

Avrà trovato la felicità.

Sono contenta per lui.

Si merita tutto ciò che di più bello c’è al mondo.

L’ ho fatto soffrire tanto.

Sono felice che abbia trovato la serenità che non avuto da piccolo.

Però, sono contenta anche che adesso sia qui con me.

Sono davvero felice…”

Pensando, la ragazza si era addormentata sul letto del ragazzo.

Dopo pochi minuti, il ragazzo uscì dal  bagno e la vide.

“ sembra quasi un angelo.

È sceso sulla terra per me?

Adesso come adesso non mi importa.

L’unica cosa che conta è che adesso sia qui.

Solo questo.”    

Il ragazzo si avvicinò alla ragazza. Li accarezzò amorevolmente i capelli. Notò che erano cresciuti.

“È un peccato svegliarla.”

Così dicendo, la coprì con il lenzuolo e preso dalla foga, vi si sdraiò accanto. Sentendo quel contatto, anche Stawberry si abbracciò, nel sonno, a Ryan.

Evidentemente, stava sognando. Ma Strawberry, ancora tra le braccia di Morfeo, pronunciò alcune parole che il ragazzo non udì perché addormentato anch’egli.

“Ryan, ti amo.”

 

“Si dice, però, che nei sogni si dica ciò che non si ha il coraggio a dire nel mondo reale.

Forse è vero.”

 

++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++

spero di essere stata brava, poiché ho scritto questo capitolo tra un antibiotico, un antibiotico e pillole varie. Spero di guarire presto. Recensite e recensite anche perché visto che in questi giorni non andrò a scuola e quindi non avrò un cazzo da fare, controllerò le recensioni e spero per voi che siano molte, altrimenti….vi lascio pensare alla mia minaccia. Intanto vi mando un bacio!

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Capitolo 14
*** specchi del passato infranti. ***


Sono guarita

Sono guarita!!!!!Ed eccomi qui con un nuovo capitoluccio. Spero vi piaccia!!!!

LEGGETE E RECENSITE!!!!!!!!!!!!!

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ONE LOVE

14° capitolo: specchi del passato infranti.

Il sole stava sorgendo e alcuni raggi birichini, penetrarono attraverso la tenda posta dinanzi alla finestra di un lussuoso hotel.

Per colpa di quei raggi, Ryan si svegliò. Si ritrovò abbracciato a lei. Lei che dopo tre anni era lì. Al suo fianco. Avrebbe voluto che il mondo si fermasse, in modo da poter far durare quel momento per sempre. Ma purtroppo questo, si sa, non è possibile.

Le persone cambiano, fanno le loro scelte e poi ne devono pagare le conseguenze. E anche se all’esterno non si notava, non era trascorso un solo attimo, di quei tre anni, in cui non avesse pensato a lei.

“È  meschino. Lo so.

Ma cosa ci posso fare se è sempre lei che voglio.

L’unico modo per stare con lei è quando è così. Indifesa e vulnerabile.

Sono un egoista. Perché sto ferendo molte persone.

Credo di essere ancora innamorato follemente di lei.

Credo di non aver cessato di amarla neanche quando è partita.

E quando mi sono fidanzato con l’altra, era solo perché me la ricordava.

Sono solo un piccolo capriccioso. Non so neanche io cosa voglio veramente.

O forse è proprio questo il problema.

Voglio ciò che non posso avere.

Voglio ciò che non sarà mai mio.

Mi è rimasta soltanto la laconica solitudine.

Mi è rimasta solo la tristezza.

Mi è rimasto solo il mio orgoglio.

Quello che mi impedisce di prenderla e fare l’amore con lei.

Ma a pensarci bene. Mi è rimasta anche un'altra cosa.

Mi è rimasta una piccola fiammella d’amore che galleggia in un oceano di indifferenza.”

S: Ryan…chiamò, assonnata la ragazza.

R: si che c’è?

S: buon giorno!

R: ah…si…buon giorno anche a te.

S: che ne dici se oggi stiamo un po’ insieme? “sarà una buona occasione per dirli del matrimonio”

R: certo! Con piacere! “e ,come tutti i giorni indosso la mia maschera di indifferenza. Continuando a fingere.”

S: adesso ci alziamo e facciamo colazione però.  “e ,come tutti i giorni indosso la mia maschera di indifferenza. Continuando a fingere.”

Dopo circa due ore, i due ragazzi, stavano passeggiando sulla spiaggia.

Il sole estivo era forte, ma a bilanciare il caldo, vi era un fresco venticello che rendeva la giornata stupenda.

S: sai…-esordì la ragazza- è tanto che sto a Londra…

R: si lo so. Perché mi dici questo?

S: sto cercando di dirti che tra tre settimane io…ecco…mi sposo.

“Ecco fatto.

I miei sono stati infranti, come uno specchio.

Si sono sgretolati come sabbia.

Si sono sciolti come neve al sole.

Sapevo che questo giorno sarebbe arrivato.

Era preparato.

Ma viverlo veramente è un'altra cosa.

Perderla veramente è un'altra cosa.

Comunque, se è questo quello che vuole,

non posso che farle i miei più sinceri auguri.

Mi limiterò a guardarla da lontano.

Come ho sempre fatto.”

S: Ryan? Ryan?

R: si?

S: stai bene?

R: certo. Stavo solo pensando a ciò che mi hai detto. È buffo sai…volevo dirti anch’io un cosa del genere. Quando sono arrivato in America, ho incontrato una ragazza. Sul momento non l’ ho riconosciuta, ma poi, parlandoci, mi sono accorto che già la conoscevo. Abbiamo continuato a frequentarci, e così, alla fine, ci siamo messi insieme.

Quelle parole furono, per Strawberry, delle lame che le infilzarono ogni fibra del suo essere.

“non avrei mai pensato che questo poteva accadere.

Sono stata una sciocca.

Come potevo pretendere che mi aspettasse in eterno.

Io sono voluta andare a Londra, è giunto il momento che ne paghi le conseguenze.

È giunto il momento che mi assumi le mie responsabilità.

Devo rompere definitivamente con il passato.

Devo smetterla di pensarlo.

Ma cosa posso pretendere una cosa simile da me stessa.

Come posso dimenticarlo?

Come posso dimenticare la persona  che ho amato, che amo, e che probabilmente amerò per il resto della mia inutile vita?

Sono felice per lui.

Probabilmente la ragazza con cui sta può amarlo come io non ho saputo fare.

Posso solo augurarli tutta la felicità possibile.

Non importa che io soffrirò.

L’importante è che lui sia felice.

Perché amare è sostanzialmente questo:

desiderare e impegnarsi ad ottenere la felicità assoluta della persona amata.”

R: che ne dici se andiamo a cena insieme stasera. Così festeggiamo.

S: ok!

R: ti verrò a prendere alle 20.30

S: a stasera, allora.

Così i due presero strade diverse. Era buffo come l’amore sia avvolte così masochista. Ma se non si soffre non si può dire di aver amato davvero.

 

 

Lord knows I'm gonna make it.
To brighter days I'm on my way.
I dreamed before and saw the way that I was misbehaving.
Now I'm standing face to face.

To my reflection I can't see it.
My vision's blinded by the pain.
('Cause that's how I feel)

My mirror's broken.
I've been cursed with seven years of bad luck.
Will the sorrow ever change.


So now my soul's in debt.
I must regret.
I die and live another lonely day.
Tell me how a man's supposed to change.

So now my souls in debt.
I must regret.
I die and live another lonely day.
Tell me how a man's supposed to change.
How's a man supposed to change?
Tell me

My fear is growing old unhappy.
Without my loved ones next to me.
Ink on my skin has nearly faded.
Incarcerated for my sins.

To my reflection I can't see it.
My vision's blinded by the pain. (by the pain y'all)

My mirror's broken.
I've been cursed with seven years of bad luck.
Will the sorrow ever change.
That's right, by the pain


So now my soul's in debt.
I must regret.
I die and live another lonely day.
Tell me how a man's supposed to change.

So now my soul's in debt (soul's in debt)
I must regret.
I die and live another lonely day.
Tell me how a man's supposed to change



How a man's supposed to change

How am I supposed to change



So now my souls in debt.
I must regret.
I die and live another lonely day.
Tell me how a man's supposed to change

So now my soul's in debt.
I must regret.
I die and live another lonely day.
Tell me how a man's supposed to change

How's a man supposed to change y'all?

Tell me how a man's supposed to change
Tell me how a man's supposed to change
Tell me how a man's supposed to change

So now my soul's in debt.
I must regret.
I die and live another lonely day.
Tel me how a man's supposed to change
So now my soul's in debt.
I must regret.
I die and live another lonely day

 

 

Il signore sa che lo faro

Sono sulla strada verso giorni più felici.

Prima ho sognato e mi sono accorto del modo in cui mi stavo comportando male.

Ora ci sono faccia a faccia.

Riflettendoci non riesco a rendermene conto.
La mia vista è accecata dal dolore.
Perché è così che mi sento.
Il mio specchio si è rotto.
Sono stato maledetto con sette anni di sfortuna.
La tristezza si trasformerà mai?
Quindi ora la mia anima è in debito.
Devo dispiacermene.
Muoio e vivo un altro giorno malinconico.
Ditemi come un uomo dovrebbe cambiare.
Quindi ora la mia anima è in debito.
Devo dispiacermene.
Muoio e vivo un altro giorno malinconico.
Ditemi come un uomo dovrebbe cambiare.
La mia paura sta invecchiando tristemente.
Senza i miei cari vicino a me.
L’inchiostro sulla mia pelle si è quasi sbiadito.
Incarcerato per i miei peccati.
Riflettendoci non riesco a rendermene conto.
La mia vista è accecata dal dolore.
Il mio specchio si è rotto.
Sono stato maledetto con sette anni di sfortuna.
La tristezza si trasformerà mai?
È proprio così, dal dolore.
Quindi ora la mia anima è in debito.
Devo dispiacermene.
Muoio e vivo un altro giorno malinconico.
Ditemi come un uomo dovrebbe cambiare.
Quindi ora la mia anima è in debito.
Devo dispiacermene.
Muoio e vivo un altro giorno malinconico.
Ditemi come un uomo dovrebbe cambiare.
Come un uomo dovrebbe cambiare?
Come dovrei cambiare?
Ditemi come un uomo dovrebbe cambiare.
Ditemi come un uomo dovrebbe cambiare.
Ditemi come un uomo dovrebbe cambiare.
Quindi ora la mia anima è in debito.
Devo dispiacermene.
Muoio e vivo un altro giorno malinconico.
Ditemi come un uomo dovrebbe cambiare.
Quindi ora la mia anima è in debito.
Devo dispiacermene.
Muoio e vivo un altro giorno malinconico.

 

How’s A Man Supposed To Change?

Blue

 

++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++Non so cosa centra questa canzone con il capitolo, o forse centra. Comunque mi piace e non sapevo dove metterla così ho deciso di metterla qui perché in questo non c’erano altre canzoni. Spero vi sia piaciuto. So che non è il massimo, ma ho dovuto scriverlo di fretta perché domani ho il compito di greco. Comunque nel prossimo ce ne saranno delle belle…vi dico solo: RECENSITE E RECENSITE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

 

 

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Capitolo 15
*** LOVE WILL FIND A WAY ***


Ben tornati

Ben tornati. Sono strafelice ma non so perché, sarà l’estate…comunque non cazzeggiamo sempre! Ecco a voi un nuovo capitolo, sono sicura che vi piacerà!!!

Recensite se no mi incavolo come una bestia!!!!!!! V. v.1.m.b

Di questo colore vi sono i pensieri di Strawberry

Di questo quelli di Ryan

++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++

 

One love

 

15° capitolo: Love will find a way

 

Il sole era ormai tramontato, ed una ragazza, guardava ,dalla finestra della sua camera, scomparire gli ultimi raggi violacei e le tenebre incombere nel cielo.

“non so se sto facendo la cosa giusta.

Anzi sono sicura che sto sbagliando.Ne sono certa.

Ma ogni volta che lui posa quegli occhi su di me,

il cuore mi comincia a battere, mi viene la pelle d’oca e dei piccoli brividi mi percorrono la schiena.

Sembro quasi una ragazzina alla sua prima cotta.

Dimentico facilmente che tra meno di tre settimane mi devo sposare.

Ma non è colpa mia se lui mi fa questo effetto.

È, invece, soltanto colpa mia, è inutile che continuo a mentire a me stessa.

So fare soltanto del male alle persone a cui tengo.

Sono una piaga per qualunque persona.

Tutte le certezze che ho costruito pian piano in questi anni, sono crollate.

Tutto il mio passato, che avrei dovuto dimenticare, riappare nitido nella mia mente.

Non posso fare altro che ricordare.

Stare lì e ripercorrere le infamie che ho compiuto.

Tutto di quella notte è nitido.

I profumi, i suoni, e soprattutto lui.

L’unica persona, che io abbia amato con tutta me stessa.

La stessa che , con spontanea crudeltà, ho cacciato via dalla mia vita.

Ferendolo e ferendomi.

In questi anni avevo imparato a convivere con questi ricordi.

Ma quando hai davanti a te la prova vivente di ciò che hai fatto e che hai voluto dimenticare,

allora, non è tanto facile andare avanti. Alzarsi è sorridere al mondo.

Non sono stata più capace di sorridere al mondo, dopo la mia partenza.

È difficile vivere sapendo che ciò che fai, anche il più minimo ed insignificante gesto, è il frutto della sofferenza della persona che ami.

Non credo che riuscirò mai a sorridere al mondo, perché il mondo sarà il primo a voltarmi le spalle.”

 

I’d love to be one of those colorful early summer days
When everybody is happy that you came
Everybody smiles back at you as soon as your eyes cross their eyes
But something has to happen first
I know winter has to come before it blossoms

So it’s broken broken
Something got broken like stolen
Stolen, like if it was stolen
And hurting hurting
I have been hurting and now
Only time will tell

 

cause it’s broken broken
Something got broken like stolen
Stolen, like if it was stolen
And hurting hurting
I have been hurting and now
Only time will tell
Time will heal

 

Mi piacerebbe essere uno di quei primi giorni d’estate pieni di colore

Quando tutti sono contenti del tuo arrivo

Quando tutti ti sorridono nel momento in cui i tuoi occhi incrociano i loro

Ma qualcosa deve succedere prima

So che deve arrivare l’inverno prima che fiorisca.

 

Così si è rotto, rotto

Qualcosa si è rotto, come rubato

Rubato, come se fosse rubato

E ho sofferto

Ed ora…

Solo il tempo lo dirà

Perché si rotto,rotto

Qualcosa si è rotto, come rubato

Rubato, come se fosse rubato

E ho sofferto

Ed ora…

Solo il tempo lo dirà

Solo il tempo lo potrà curare.

(Broken- Elisa)

 

Un ragazzo, intanto, stava per suonare alla porta…

DLIIIIN DLONNNN!!!!!!

S: un attimo! Arrivo!

Strawberry aprì la porta e dinanzi a lei vi era il ragazzo che ormai occupava ogni suo pensiero, più bello che mai.

R: ciao! Sei bellissima.

S: anche tu!

I due ragazzi si avviarono al ristorante scelto da Ryan. Non era molto distante da casa di Strawberry, per cui vi andarono a piedi.

La ragazza fu stupita nel vedere che quel ristorante, era lo stesso, in cui Mark aveva le aveva proposto di partire per Londra. Decise comunque di non dire niente a Ryan. Avrebbe capito la sua infelicità, e questo non lo voleva assolutamente.

Nonostante gli sforzi della ragazza,Ryan capì che qualcosa non andava.

R: tutto bene?

S: si, certo. Perché?

R: no, niente. È che ti sto vedendo assente.

S: la verità è che in questo ristorante, Mark mi ha chiesto di partire con lui per Londra. Tutto qui.

Ryan capì lo stato d’animo di Strawberry e decise di aiutarla come meglio poteva.

R: vieni con me!

La prese per il braccio e la condusse fuori da quell’edificio.

S: ma cosa….

R: ti porto da un'altra parte. Possibilmente, che non ti ricordi nulla.

I due, girarono in lungo e in largo la città, alla ricerca di un ristorante, ma erano tutti pieni.

Alla fine si ritrovarono davanti ad un Fast Food.

R: che ne dici? Ci fermiamo qui?

S: …certo! Anche perché sto morendo di fame!

R: allora cosa prendi?

S: quello che prendi tu!

R: ne sei proprio sicura?

S: e perché non dovrei esserlo?

R: no…niente.

Ryan congedò così la ragazza ed entrò nel locale.

Dopo circa venti minuti ne uscì con due vassoi strabordanti di ogni schifezza possibile ed immaginabile.

S: dovremmo mangiare tutta questa roba?

R: lo hai detto tu!

S: cosa!!!???

Ma dopo qualche patatina con Kecap ( non so se si scrive così Nd)  tutte i buoni propositi di Strawberry svanirono e al loro posto si fece largo la fame…e fu così tanta che sia lei che Ryan riuscirono a mangiare tutta quella roba…

S: credo che non mangerò più per almeno una settimana.

R: anch’io!

Camminando, camminando, i due ragazzi si ritrovarono dinanzi al quello che rimaneva del caffè mew.

Quell’edificio rappresentava ciò che loro avevano voluto cancellare, ma, per quanta volontà e determinazione ci avessero messo, lui, stava lì. Era sempre stato lì. Un po’ malconcio, certo, ma sempre presente. Come il loro amore. Nascosto, odiato, respinto, ma pur sempre vivo, reale, ma troppo prezioso per essere rivelato…

R: quanti ricordi legati a questo posto…esordì il ragazzo con tono nostalgico.

S: già…rispose Strawberry con tono laconico.

R: sai, ho pensato, per tutti questi anni, che quella notte fosse stato tutto uno sbaglio.

S: cosa?

R: questa ipotesi si faceva sempre più probabile man mano che ci pensavo. Ma quando ti ho rivista…quando ho rivisto il tuo viso, le tue labbra e i tuoi meravigliosi occhi ho capito, che fare l’amore con te è stata la cosa più giusta e bella che io abbia fatto in tutta la mia vita.

La ragazza fu sorpresa da tale dichiarazione.Era strano che proprio lui le stava parlando di ciò con tale spontaneità e naturalezza. Anche lei ci aveva pensato a lungo…ma mai le era passato per la mente che quello fosse stato uno sbaglio.

“devo dirglielo.

Devo dirgli che lo amo ancora.

Ho bisogno di essere felice.

Di non rimpiangere questo momento per il resto della mia vita come ho fatto per questi tre anni.”

Così la ragazza prese il coraggio a due mani e parlò…

S: invece, non mi è mai passato per la mente, neanche per un attimo, che fare l’amore con te fosse stato uno sbaglio. Tre anni fa, nonostante tutto, pensai che fosse stata la cosa più bella che io abbia mai fatto, e lo penso tuttora. E ancora di più quando ti ho rivisto. Non sai quante notti l’ ho sognato.

Sognavo il tuo volto.

I tuoi occhi.

Ti potevo toccare, baciare.

Poi, però, tutto finiva.

Aprivo gli occhi e non c’eri al mio fianco.

Ho odiato il sorgere del sole per questo.

Avrei voluto che non sorgesse mai.

Avrei voluto sognare per sempre.

Così, anche se per finta, potevo vederti e starti accanto.

La ragazza sorrise. Un sorriso di timida rassegnazione. Di colei che ammette la sua sconfitta.

S: la verità è che mi sono illusa.

Mi sono illusa di poter cambiare.

Mi sono illusa di poter essere felice.

Mi sono illusa di non amarti più.

Ma, hai  mè, sono stata sciocca.

La verità è che io ti amo. Ti amo Ryan.

Il suo viso venne rigato da dolcissime lacrime. Quasi contemporaneamente, cominciò a piovere.

Ryan rimase lì. Come una statua.

“non è possibile che lei mi ami.

Non è possibile che a sentire queste parole il mio cuore palpiti ancora.

Forse la amo ancora.

Ma che dico. Non ho mai smesso di amarla.”

R: cara Strawberry, non sei stata l’unica ad essere ingannata dal fato.

Anch’io ho perso.

Mi sono arreso.

Sono un vinto.

Ho creduto che andandomene non ti avrei mai più pensato.

Mi sono illuso che l’amore che provo per te, potesse essere cancellato dalla lontananza e dal tempo.

Ci siamo illusi entrambi.

Il destino ci ha separati. Ma adesso lo stesso ci da un'altra possibilità. Adesso sta a noi sfruttarla o dirci addio per sempre.

Strawberry non ci pensò neanche un secondo. Si avvicinò al ragazzo, e cingendoli il collo, lo baciò. Un bacio sognato e desiderato da quando quelle labbra si sfiorarono per l’ultima volta, tre anni addietro.

I due ragazzi rimasero a baciarsi sotto la pioggia per minuti che parvero secoli…ma quando le gocce di pioggia cominciarono ad essere più insistenti, Ryan, senza staccarsi dall’abbraccio, prese in braccio Strawberry e la condusse all’interno dell’edificio rosa dinanzi a loro.

Giunti all’interno, il ragazzo posò Strawberry sul tavolo e i loro respiri cominciarono ad essere sempre meno regolari.

Abbandonarono ogni traccia del passato. Poiché l’unica cosa che lo rendeva assillante era il loro amore, il desiderio dell’uno verso l’altra. Ma, adesso che i loro sogni erano diventati realtà, non c’era più motivo di sognare. Adesso il più bel sogno che potevano fare era vivere quel momento sino alla fine, poiché non sarebbe finito se loro non lo avessero voluto. E così si abbandonarono all’amore, di nuovo.

Cosa sarebbe successo dopo, non importava. Adesso c’erano solo loro due e l’amore che li legava…

 

 

No the rain wont last forever
Find a way to make it better
Long as we can stand together
Love will find a way
Gonna make a new tomorrow
Say good-bye to tears and sorrow
Better listen when I say
Love will find a way

 

 

No, la pioggia non durerà per sempre
trova una lunga strada per fare meglio
dove noi possiamo stare insieme
l'amore troverà una strada
sta per arrivare un nuovo domani
dico addio a lacrime e dolore
meglio ascoltare quando dico
l'amore troverà una strada


(Love will find a way – Cristina Aguilera)

 

 

++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++

Bello, vero? Spero vi sia piaciuto. La canzone finale, non l’ ho mai sentita, ma le parole calzavano a pennello per l’occasione.

Detto questo, recensite e recensite!!!!!!!!!!!!!!

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Capitolo 16
*** PENSIERI NELLA NOTTE ***


Lo so che questo capitolo è piccolo ma ho deciso di farlo per poi evitare di rovinare il prossimo con queste cazzate che sono pur

 

 

Lo so che questo capitolo è piccolo ma ho deciso di farlo per poi evitare di rovinare il prossimo con queste cazzate che sono pur sempre necessarie per la storia. Infatti il prossimo capitolo sarà una song-fiction ma ancora non ho scelto la colonna sonora. Quindi leggetevi questo capitoluccio sfornato in un momento di assoluto cazzaggiamento. 

Che dire, recensite se vi va . ma credo proprio che vi andrà ( sguardo omicida).

+++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++

 

16° capitolo: Pensieri nella notte.

Era ancora buio quando Ryan si svegliò. Si voltò nel letto e la vide…bella come mai. Il suo viso era illuminato dalla fiocca luce lunare. I capelli erano riversi all’indietro e dormiva come un angelo.

Il ragazzo decise di non svegliarla e con delicatezza si alzò dal letto.

Andò alla finestra e la aprì. Tutto taceva ancora. Profondamente assopito nelle tenebre. Osservò quell’ammasso argenteo sospeso in quell’oceano di oscurità…

“il mio sogno si è avverato.

Ho sempre sognato di osservare la luna dallo stesso punto in cui anche lei la può osservare.

Mi domando, adesso, qui, se quello che ho fatto è giusto.

Se facendo così non ho ferito nessuno.

Ma certo che l’ ho fatto.

Anche lei lo ha fatto.

Siamo diventati due peccatori.

Il nostro peccato è soltanto quello di amarci.

Ma mi chiedo se questo può essere ritenuto un peccato.

Certo, la nostra felicità è a discapito di quella di altre persone.

Cosa è la vita senza l’amore?

Me lo chiedo da quando l’ ho incontrata.

Da sempre lei ha messo in dubbio tutto quello in cui credevo ciecamente.

Ha fatto crollare il mio muro di certezze.

Ma adesso ho capito.

Ho finalmente appreso che lei lo ha fatto per dimostrarmi che quello in cui credevo era sbagliato.

O meglio era egoista.

Pensavo soltanto a me stesso.

Ma adesso è tutto cambiato. -il ragazzo si voltò verso la ragazza-

Adesso mi prenderò cura io di te.

Ho sempre saputo che quella partenza ti ha fatto soffrire.

Ma mai avrei pensato così tanto.

Così tanto da cancellare quel meraviglioso luccichio nei tuoi occhi che li rendeva unici.

Ma stasera, l’ ho rivisto quel luccichio.

Ho rivisto il tuoi occhi illuminarsi di nuovo. Ma la cosa più bella è quella che quello sguardo pieno d’amore era per me.

Solamente per me.

A questo punto vorrei sapere se sono degno di tale dono.

Sarà l’amore a decidere…comunque, dal mio umile posto all’interno del mondo,

posso affermare di essere l’unico a meritarlo, poiché sono l’unico che può ridarle quell’amore

nella stessa quantità e con la stessa intensità…

Due gracili braccia, all’improvviso, li cinsero la vita, da dietro. Lui sorrise.

S: a cosa pensavi?

R: a niente. Solo che forse non mi merito tanto amore.

S: strano, anch’io pensavo la stessa cosa. Ma io sono giunta alla conclusione che posso donarlo soltanto a te, poiché tu lo doni a me con la medesima forza.

R: sono lusingato da tale dichiarazione.

S: Dopodomani arriverà Mark. Vorrà sapere dei preparativi del matrimonio. Anche perché dovrebbe essere gia tutto pronto visto che la cerimonia è tra due settimane. Comunque  non è questo il punto. Volevo dirti che appena arriverà, lo dirò. Li dirò che non lo sposerò perché non lo amo. Lui capirà.

R: sei sicura di quello che fai. Guarda che se decidi di far finta che questo non sia mai  successo, io non dirò niente. Ma, in tal caso, dovrai provarmi che sarai felice.

S: potrei essere veramente felice soltanto con una persona. E tu lo sai!

R: ok. Anche io stavo pensando che dovrò lasciare la mia ragazza.

S: allora, affronteremo tutto questo insieme.

R: come sempre. Basta, pensare solo a se stessi. Dovremo darci forza a vicenda.

S: adesso però torniamocene a letto.

R: in che senso. Rispose il ragazzo con tono malizioso.

S: ma, non saprei…

R: io si. Ryan prese di peso Strawberry e la buttò sul letto dove si baciarono per il resto della notte.

 

 

It's funny how it starts, just how it all begins.
You get your sights on dreams, and man a thousand different things.
You are on for yourself , you're chasing cool desire.
You get addicted fast, but man you're playing' with fire.

Then there's a day that comes to you.
When you get all you want, but there's a space inside that's still as empty as it was.
'Till an angel comes your way and man she's falling fast.
You know she's so in need but she is to afraid to ask.

So you hold on out your hands and catch her best you can.
And in giving' love you feel a better man.

*And the gift is what you get by giving' more than you receive.
And you're learning' fast that maybe this is how you'll be happy.
'Cause in taking' everything you lost, the air you need to breath.
But in giving' it away, you found the precious thing you seek.


 

È buffo come tutto inizia, come tutto comincia.

Hai le tue visioni sui sogni,

e amico,su migliaia di altre cose diverse.

Sei concentrato su di te, e insegui un bel desiderio.

Ti ci appassioni, ma amico, stai giocando con il fuoco.

 

Arriva un giorno quando si avvera

Quando tutto quello che vuoi lo ottieni ma

C’è uno spazio dentro che è ancora vuoto come prima

Fino a che un angelo viene sulla tua strada, e amico,

cade velocemente in picchiata.

Sai che lei ha bisogno di aiuto

Ma ha troppa paura per chiedertelo

 

Quindi tiri fuori le mani e afferri più che puoi

E donando amore ti senti un uomo migliore.

 

Il dono è quello che ottieni dando più di quello che ricevi

E stai imparando velocemente che forse questo è il modo in cui potrai essere sempre felice

Perché è proprio nel prendere raccogliere tutto quello che hai perso

Che c’è l’aria di cui hai bisogno per respirare ma è

Nel donare che hai trovato la cosa più preziosa che cerchi.

 

( the gift- Blue)

+++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++

visto che gli altri lo fanno, lo faro anche io visto che adesso ho tempo. Vorrei ringraziare: Pfepfr, Ran_ pyon, Anna e Super Gaia. Vorrei ringraziare queste 5 persone perché recensiscono ogni capitolo. Poi vorrei fare un ringraziamento generale a tutti gli altri che non sono da meno, ma di cui non ricordo i nick e a quelli che non recensiscono ma leggono e apprezzano la mia storia. Un bacione a tutti

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Capitolo 17
*** I believe in my Heart ***


Ciao

Ciao! Allora, questo capitolo è un song. La canzone, come si può capire dal titolo, è “I believe in my Heart”  di Duncan James. Che dire, buona lettura e commentate, poiché a questo capitolo ci tengo particolarmente.

In questo colore i pensieri di Ryan

In questo quelli di Strawberry

In questo parole della canzone che dice Ryan

In questo parole della canzone che dice Strawberry

In questo parole canzone che dicono insieme

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17° Capitolo: I believe in my heart 

 

Il sole stava tramontando sulla costa, e colorava le nuvole circostanti di un misto tra viola e arancio. Mentre, all’orizzonte, la notte faceva capolino.

Proprio in quel momento della giornata, così speciale perché così ricco di colori, un ragazzo stava passeggiando a piedi nudi sulla sabbia…

Dopo aver camminato un po’, Ryan si sedette ad ammirare quello spettacolo mozzafiato.

 

 

“Quando ti chiesi se eri sicura di quello che stavamo facendo tu mi sorridesti e mi dicesti che senza di me non saresti stata mai felice.

 

Whenever I see your face the world disappears, All in a single glance so revealing

Quando guardo il tuo viso,tutto il mondo scompare in un tuo singolo sguardo rivelatore.

 

Io sono condannato a crederti. A pendere dalle tue labbra. Ad amarti…

 

You smile and I feel as though I have know you for years.

Tu sorridi ed io mi sento come se ti conoscessi da anni,come se io conoscessi la verità su cosa sto provando per te.

 

Sappiamo entrambi che scappare non risolve i problemi. Li ritarda soltanto.

Non sono mai scappato nella mia vita. Ho affrontato tutto sempre, di petto. Ho sempre odiato chi scappava. Ma oggi io l’ ho fatto.

Sono scappato da te… ma non per sempre…

 

Sono scappato dai tuoi baci, dalle tue carezze, dai tuoi occhi, dalla tua voce. Dalla tua voce che mi dice ti amo…

Mi sembra quasi un sogno.

Tu che mi dici ti amo. E, con solo queste parole, riesci e toccare il mio cuore, nel profondo.

 

Sono venuto qui, oggi, perché avevo bisogno di riflettere. Di pensare a quello che ho fatto e a quello che sto facendo.

Il mio animo è diviso in due parti: una che mi dice di prenderti e scappare insieme, via da tutto e da tutti. Ma l’altra mi dice che comportarmi così sarebbe sbagliato. Anzi sarebbe da egoista.

Ma adesso so a quale parte dare retta. Cosa fare con ciò che sento…



I believe my heart, What else can I do?

Io credo al mio cuore,cos'altro posso fare?

 

When every part of every thought leads me straight to you. I believe my heart. There is other choice, For now whenever my heart speaks, I can only hear your voice

Quando ogni parte di ogni pensiero mi guida dritto a te,io seguo il mio cuore,non ci sono altre scelte,per ora tutte le volte che il tuo cuore parla io posso solo sentire la tua voce.

 

Ho finalmente capito che seguire il proprio cuore è difficile, ma in questa situazione è la cosa più giusta da fare, al contrario di ciò che comporta seguire la ragione, poiché in amore, chi la usa, è destinato a soffrire. Ed io l’ ho usata per troppo tempo. Ho vissuto nella tristezza e nel rimpianto a lungo, troppo a lungo…

Adesso voglio solo essere felice…

 

Intanto in città, una ragazza era ferma davanti alla porta della casa del suo fidanzato tornato da poche ore da Londra…

 

“ dirlo è una cosa, farlo è un'altra.

Come posso guardarlo negli occhi e dirli che da quando ci siamo messi insieme non ho fatto altro che fingere e mentirli?

Come faccio a dirli che non lo voglio più sposare a poche settimane dalla celebrazione?

L’unica cosa che mi da la forza di fare tutto questo è l’amore…

L’amore che provo per Ryan è troppo per un verme come me. Perfino io stessa mi domando se non sia troppo… ma, quando guardo i suoi occhi tutto mi appare più chiaro e nitido.

Lui ha sofferto tanto. E la maggior parte delle volte a causa mia. Ma adesso tocca a me renderlo felice. Tocca a me rendere felice, anche, quella parte di me che lo ha amato sin dal primo giorno in cui l’ ho visto…tocca a me essere finalmente felice.

 

The life-time before we met has faded away. How did I live a moment without you. You don’t have to speak at all, I know what you say.
And I know every secret about you.

 

Ogni attimo della mia vita prima che ci incontrassimo è svanito,come quando vivo i momenti senza te. Non hai assolutamente bisogno di parlare,io conosco cosa tu pensi e io conosco ogni segreto su di te.

 

La ragazza oltrepassò il cancello d’entrata e si ritrovò faccia a faccia con ciò che era il suo passato e il suo presente.

 

“ho sempre dubitato dei miei sentimenti. Mi ritenevo superficiale.

Ma adesso, riesco ad ascoltare ciò che il mio cuore mi sussurra.

Sento che sarà la chiave per essere nuovamente felice…         


 
 
I believe my heart. It believes in you. It believes in you.  It’s telling me that what I see is completely true.
I believe my heart. How can it be wrong? It says that what I feel for you I will feel my whole life long.

 

Io credo al mio cuore,lui crede in te,mi sta dicendo che quello che vedo è completamente vero,io credo al mio cuore,come può sbagliare?

 

Strawberry suonò il campanello e ad aprirla venne proprio Mark, lei lo guardò e li disse tutto…

 

Nello stesso momento, Ryan, era in macchina. Voleva raggiungerla e dirli veramente ciò che provava…

Giunto vicino al parco, il ragazzo, la vide. Stava osservando gli alberi e le persone che passavo lungo la strada. Fu sorpreso. Non sembrava essere triste. Forse non aveva detto di loro a Mark. Forse ci aveva ripensato…

 

“ Mark è davvero un ragazzo speciale. Ha capito tutto e mi ha trattata come se fossi sua sorella. Forse ciò che ci legava, non era amore come pensavamo, ma un profondo affetto.”

La ragazza voltò la testa e vide il suo vero amore…Ryan. Ma cosa ci faceva qui? Ryan le corse in contro e anche lei fece lo stesso.

Si abbracciarono e si baciarono.

Ryan capì da quel bacio che finalmente sarebbero potuti essere felici…

 

I believe in my Hart

It believe in you.

It’s telling me that what I see is completely true.
And with all my soul
I believe my heart.
The portrait that it paints of you is a perfect work of art.


Io credo al mio cuore.

Lui crede in te.

Esso dice cosa sento per te qualcosa che sentirò per tutta la mia vita.

Io credo al mio cuore,lui crede in te,mi sta dicendo che tutto quello che vedo è completamente vero e con tutta

la mia anima,io credo al mio cuore,il ritratto che ho dipinto di te è un perfetto capolavoro.

 

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 godetevi questi attimi di felicità perché dal prossimo cominciano i problemi grossi ehehhehehehehehehehehe ( risata satanica). Comunque credo che mancheranno due o tre capitoli alla conclusione, ma sono indecisa sul finale…. Bè ci vediamo alla prossima!!!!!!! Ciao ciao!

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Capitolo 18
*** risveglio da un sogno ***


Allora

 

Allora. Calme. So che dopo questo capitolo mi ucciderete. Ma devo farlo. Comunque è raccontato in prima persona da Ryan nella parte scritta in nero. Invece la parte scritta in blu viene raccontata in prima persona da Strawberry.

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18° capitolo: il risveglio da un sogno.

Mi sveglio. È mattina. Anzi il sole non è ancora al massimo del suo splendore.

Mi volto nel letto. Ti vedo. Stai dormendo. Sorrido.

Come sei bella mentre dormi. Sembri quasi un angelo che riposa dopo un lungo volo. Forse sto sognando.

Forse ho sognato per tutta questa settimana. È successo tutto così velocemente.

Tu che mi hai detto che mi hai sempre amato. Abbiamo fatto l’amore. Hai lasciato Mark per me. E adesso che mi sveglio  tu sei qui al mio fianco. Possibile che abbia sognato tutto? Se è così, allora, prego chi mi ha fatto fare questo sogno, di non svegliarmi mai.

Sorrido di nuovo. Vedo che mentre dormi muovi il naso in modo strano. Decido di alzarmi. Vado davanti alla finestra e sposto leggermente la tenda.  È l’alba. L’unico momento in cui tenebre e luce possono incontrarsi.

Credo che noi siamo così. Io la notte, tu il sole.

Così vicini ma ugualmente così distanti. Ma è giunta finalmente l’alba. Ci siamo incontrati. Spero che questo momento duri per sempre…

Vengo interrotto dal vibratore del mio cellulare. Corro a prenderlo primi che svegli Strawberry. Un messaggio. Lo leggo: “sono nella hall dell’albergo. Scendi e vienimi a prendere”.

E adesso cosa faccio? Mi vesto velocemente. Scendo le scale e ti trovo davanti.

Un gran senso di colpa si impadronisce di me. Osservo i tuoi occhi verdi. Vedo che rispendono di un enorme affetto. Mi sento un verme, ma devo farlo. Lei lo ha fatto. Adesso tocca a me.

Mi avvicino. E prima che possa aprire bocca mi baci.

Non avrei dovuto mai permetterlo. Anche perché mi accorgo che Strawberry, che nel frattempo era scesa e adesso era scoppiata in lacrime sulle scale, ci aveva visti. Per fortuna tu no, non l’avevi vista.

La vedo che con coraggio, si asciuga gli occhi bagnati di lacrime e ci viene incontro e con un amaro sorriso ti saluta…

S: ciao Lory! Ben tornata in Giappone!

L: fa un certo effetto essere di nuovo tutti qui, vero? Mentre disse questa frase, si abbracciò a me.

L: ma non sai che questo bel giovanotto è diventato il mio ragazzo?

Questo per Strawberry fu troppo. Le lacrime volevano uscire, ma con un ultimo atto di coraggio le trattenne il tempo necessario per risponderle.

S: sono davvero felice per voi. Adesso, però devo andare. È stato un piacere rivendervi.

L: Strawberry, aspetta!!!

Ma la ragazza era già scappata via in lacrime.

Adesso era il momento di reagire a quella situazione di merda. Ero stato in silenzio come un coglione per tutto questo tempo. Devo inseguire il mio vero amore…devo essere felice!

Mi staccai dall’abbraccio di Lory e feci per correre dietro a Strawberry,ma la ex mew verde mi fermò di nuovo.

L: cosa succede? Perché le stai correndo dietro? Il suo sguardo era languido.

R: mi dispiace. Fu tutto quello che riuscii a dire, ma non le bastò.

L: di cosa ti dispiace?

R: Lory, io amo lei. La amo, capisci? Lasciami andare!

La ragazza sbigottita lasciò la presa e mi fece correre verso la mia felicità.

Uscii dall’albergo e vidi che Strawberry era appena entrata in un taxi. Presi una moto che era parcheggiata poco più avanti e inseguii quell’autovettura gialla. Dopo qualche minuto si fermò e lei scese. Anch’io fermai la moto e scesi. Ero sul punto di correrle dietro e dirle che avevo lasciato Lory, ma vidi in quale casa entrò e chi le aprì la porta. A vedere quella scena mi si raggelò il sangue.

Ecco fatto. Avevo rovinato tutto. L’avevo ributtata tra le braccia di quello smidollato.

Di nuovo il fato ci aveva diviso. Ma questa volta non credo che avremmo un'altra possibilità.

Siamo condannati all’infelicità. O almeno, io sonno condannato. Anche se lontano da me, spero che sia felice. Mi limiterò a guardarla essere felice da lontano. Come ho sempre fatto.

 

Stavo piangendo ormai da due ore. Non riuscivo a smettere. Il mio viso poggiava sulla maglia, ormai umida, di Mark.

Avrei voluto smettere. Ma le lacrime scendevano senza controllo.

Il dolore che mi lacerava l’anima mi faceva troppo male.

La mia anima era nera. Piena di dolore, odio e tristezza. Anzi ,a pensarci bene, ciò che si era impadronito della mia anima era un’immensa tristezza. Solo tristezza e più nulla.

Avrei voluto scomparire.

Avrei voluto morire più tosto che rimanere in quelle condizioni.

Improvvisamente le lacrime cessarono di scendere.

M: come ti senti?

S: male!

Mi accorsi che c’era anche lui. povero Mark. Prima li dico che non voglio più sposarlo e poi vengo a piangerli a dosso per lo stesso ragazzo per cui l’ ho lasciato.

S: scusami. Non sarei dovuta venire.

M: ma cosa dici? Ricorda che io ci sarò sempre per te. In qualunque momento.

Saranno state le parole che il ragazzo disse. O forse lo stato d’animo in cui ero. Che lo baciai.

Non provavo amore nei suoi confronti. Solo un profondo affetto. Ma, baciandolo, sentii che lui mi amava ancora.

Forse avevo sbagliato tutto nell’ultima settimana. 

Forse l’amore non era tutto.

Forse basta vivere bene non amando, che vivere soffrendo amando.

Presi una decisione.

S: Mark?

M: si.

S: vuoi ancora sposarmi?

M: certo. Ma dimmi una cosa. Non è che adesso ti senti sola e mi vuoi sposare solo per non esserlo più?

Il ragazzo aveva colpito nel segno. Era quello che aveva pensato. Non lo avrebbe mai fatto. Ma adesso aveva bisogno di qualcuno con cui essere serena e Mark era la persona giusta.

S: credimi, non l’ ho mai pensato. Con Ryan è stato tutto uno sbaglio. Solo adesso me ne rendo conto.

M: in tal caso sarò onorato di sposarti.

I due ragazzi si abbracciarono.

Avevo mentito troppo. Avevo detto  talmente tante falsità che mi facevo schifo da sola. Ma era forse un crimine non voler restare sola?

Verso le tre del pomeriggio uscii dalla casa di Mark. Dovevo andare a provarmi il vestito da sposa.

Arrivai al negozio e la commessa me ne fece provare così tanti che dopo circa due ore mi venne mal di testa. 

Quando ormai avevo perso ogni speranza di trovare quello che volevo, lo vidi. Era splendido. Dietro a tutti quei merletti e pizzi, vi era un vestito bianco, formato da un corpetto con sopra dei fiori fatti con le paiette nella parte desta.  E questo motivo continuava anche sulla parte destra della gonna che era larga e principesca. Lo prese e se lo provò.

Mentre lei si ammirava allo specchio, fuori dal negozio, un ragazzo la stava ammirando estasiato. Ryan ebbe la conferma dei suoi più forti timori. Ma una strana sensazione di serenità lo avvolse. Anche se non con lui, sarebbe stata finalmente felice.

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allora la fila per uccidermi è da quella parte. rispettate la fila prego. comunque, anche se non vi è piaciuto scrivetemi una recensione. tanto per la cronaca il prossimo capitolo sarà l'ultimo sinh...singh...singh queste cose mi fanno commuovere!!!!!!! 

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Capitolo 19
*** MY HAPPY ENDING ***


Nuova pagina 1

 

Comincio con il precisare che questo capitolo l’ ho scritto in spiaggia con l’aiuto della mia amica Ilaria. Poi, il titolo non centra assolutamente con la canzone di Avril Lavigne, vuol dire soltanto: il mio lieto fine. Quindi a voi l’ardua sentenza. Se è possibile, nei commenti, ditemi anche come vi è sembrata la storia in generale, tutta intera. Buona lettura e recensite.

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19° capitolo: My Happy Ending 

Era finalmente giunto il grande giorno.

Tutti erano, ormai, arrivati nella chiesa e stavano prendendo posto. I parenti di Mark nella parte sinistra e i miei in quella destra.

La navata della chiesa era disseminata di mazzi di rose bianche che si trovavano dappertutto. Era tutto perfetto, come sempre lo avevo immaginato.

Fui felice di vedere, prima che entrassi nel camerino a prepararmi, le mie amiche e Kail. Fui lieta di appurare che Kail e Pam stavano insieme e vivevano a New York, ma erano tornati apposta per questo giorno speciale. Mina venne accompagnata dal fratello, con cui viveva a Parigi. Fu sorpresa nel vedere quanto fosse cresciuta la piccola Paddy, che poi tanto piccola non lo era più. La tristezza mi avvolse quando vidi, anzi non vidi Lory.

Probabilmente, dopo che una settimana fa me ne sono andata via in quel modo, avrà chiarito con Ryan e adesso staranno insieme.

Pensando a questa eventualità il cuore mi si strinse in una morsa di silenzioso dolore.  Un dolore lancinante. Che non aveva niente a che vedere con un malore fisico. Era più che altro interiore e spirituale. Pensai che fosse dovuto alla mancanza della mia migliore amica.

Aggrottai le spalle tra me e me.

Controllai l’orologio. Era tardissimo. Congedai i miei amici con un affettuoso saluto e dicendoli che ci saremmo rivisti a cena. Così dicendo mi avviai verso il camerino.

Stavo per aprire la porta, quando qualcuno mi afferrò il braccio. Era Pam.

Aveva la solita aria burbera, ma questa volta, guardandola bene negli occhi, notai che aveva qualcosa di diverso. Non era rabbia, era più che altro tristezza.

S: che c’è Pam?

P: dovresti saperlo.

S: cosa dovrei sapere?

P: perché adesso sono qui! Perché?

S: Perché cosa?

P: perché ti stai sposando con Mark?

S: perché lo amo. Mi sembra chiaro?

P: a me no! Sai ho incontrato Lory ieri all’aeroporto…

Un brivido mi percosse la schiena. Adesso sapevo dove Pam voleva andare a parare.

S: a si. Cosa ti ha detto?

P: che Ryan l’ ha lasciata perché ti ama. Adesso, il problema non è quello che prova Ryan. Che era innamorato di te si sapeva sin dal progetto mew.

Quelle nuove rivelazioni furono una novità per me. Pensavo che Ryan mi amava dalla conclusione del progetto, quando abbiamo fatto l’amore. Ma non sapevo che invece lo era addirittura da prima.

P: il problema è quello che provi tu. Lo ami?

Un fiume di dubbi mi travolse in piena. Cosa provavo io veramente? Non me lo domandavo da quando l’avevo rincontrato. Il resto è successo con tale velocità che non ho avuto il tempo di rendermene conto.

P: secondo me, per quanto poco il mio parere possa contare, tu lo ami. Ma sei troppo orgogliosa per ritornare su tuoi passi, mi riferisco al matrimonio con Mark, e ammetterlo.

Così dicendo si voltò, ma prima di andarsene si voltò di nuovo verso di me e mi disse:

P: credo che in questo momento sia all’aeroporto, per prendere il prossimo volo per Washington.  Così dicendo si voltò nuovamente e ne andò.

tutta la mia determinazione, tutto un tratto, scomparì non ero più tanto sicura di ciò che stavo facendo.forse era perché io amavo Ryan ma, come ha detto Pam, sono troppo codarda per ritornare su i miei passi. Ho sbagliato, e adesso è giunto il momento di pagare il mio debito con la vita.

In circa un ora, con l’aiuto di mia madre e di mia zia, fui pronta. Prima di andare alla porta per entrare, decisi di sbirciare gli invitati seduti in chiesa. Feci capolino dalla tenda che separava la sacrestia dalla navata. Vidi che accanto a Pam era seduta Lory. La ragazza, voltando la testa, mi vide e sorridendomi mi salutò come se non fosse accaduto niente. Fui contenta e affrontai l’idea di ciò che mi aspettava più serena, certa di non aver perso

un’ amica.

Cominciai a passeggiare su e giù per il corridoio della sacrestia. Ero tesissima. Solo adesso sentivo il peso delle mie azioni.

Forse era anche il fatto, che, mentre io mi sto facendo la cazzata più grande della mia vita, il ragazzo che veramente amavo sta partendo per Washington.

Finalmente quell’attesa snervante finì, perché mia madre mi venne a chiamare per dirigermi verso l’entrata principale. Qui trovai mio padre, più teso e nervoso di me, se mai ciò fosse stato possibile.

Vidi davanti a me Mark che mi aspettava sull’altare, era davvero contento. Dal suo viso traspariva sempre ciò che provava, a differenza di qualcun altro…ma perché? Perché devo sempre pensare a lui?

Quello che stavo facendo era decisamente una svolta. Un taglio netto con il passato, il presente e anche il mio futuro, perché non sarei stata felice. Serena, certo, ma non felice, non innamorata. Non credo che lo sarò mai più.

Intanto due lacrime mi rigarono il volto. Nel frattempo ero già giunta sull’altare.

M: qualcosa che non va?

S: stai tranquillo. Sono lacrime di gioia.Mentii

Il prete, dopo aver celebrato la messa,come d’abitudine, cominciò a celebrale il matrimonio. Ormai, avevo smesso di piangere e rimuginare sul passato, ormai non esisteva più.

Prete: tu, Mark Ayoama, vuoi sposare la qui presente Strawberry Momomyna, promettendo di onorarla e rispettarla, in salute e malattia, in ricchezza e povertà , sin che morte non vi separi?

Mark mi guardò e li sorrisi, incoraggiandolo.

M: si, lo voglio!

Prete: bene. E tu, Strawberry Momomyna, vuoi sposare il qui presente Mark Ayoama, promettendo di onorarlo e rispettarlo, in salute e malattia, in ricchezza e povertà , sin che morte non vi separi?

Esitai…stavo per rispondere quando le porte della chiesa si spalancarono, come se ad aprirle fosse stata una mandria di bufali imbizzarriti…

R: fermi tutti!

Tutti gli invitati si voltarono e si sorpresero di ciò che stava accadendo.

Kail si alzò e andò vicino all’amico …

K: ma sei impazzito? Come ti salta in mente di irrompere nel bel mezzo del matrimonio?

R: non sono mai stato così bene. E non hai mai visto i film americani? Queste cose sono all’ordine del giorno. Non preoccuparti! So quello che faccio!

K: sarà…a Kail, quella risposta non convinse per niente, ma fu sufficiente per farlo risedere.

Prete: può uscire per favore? Siamo nel bel mezzo di un matrimonio.

R: lo so bene, ma se me ne vado lascio qui l’unica ragione per me di vivere. Disse voltandosi verso Strawberry.

S: Strawberry, ascoltami e stai zitta per una volta nella tua vita! Lo so bene che ho sbagliato! Ho sbagliato tutto con te. Ma adesso stiamo parlando di ciò che veramente proviamo l’uno per l’altra.

Guardati intorno. Questo è bel sogno, senza ombra di dubbio, ma devi svegliarti prima o poi e allora il sogno finirà. Io, invece, ti posso offrire la realtà, che è molto più bella dei sogni, perché reale, anche perché, se lo vogliamo, la vita,può diventare un sogno stupendo, ma senza di te, sarà un incubo! Adesso che sai tutto, ti prego di prendere la tua decisione.

Il mio sguardo balzò dallo sguardo angosciato e lunatico di Ryan a quello sbalordito e curioso di Mark mi cominciava a girare la testa. Ero confusa.

Poi, il mio sguardo si posò su Pam, seduta. Lei mi sorrise e mi fece segno al petto. Capii il suo suggerimento: seguire ciò che mi suggeriva il cuore.

Improvvisamente, grazie a quel consiglio, tutti i miei dubbi ebbero risposta.

Guardai Mark

S: mi dispiace. Fu solo quello che riuscii a dire, prima di scendere i cinque scalini che innalzavano l’altare.

E mi buttai tra le braccia di colui che il mio cuore aveva scelto.

Nella chiesa, gli invitati, cominciarono ad applaudire fragorosamente, e i paggetti ci buttarono a dosso i petali di rosa bianchi che vi erano nei loro cestini di paglia.

Davanti alla soglia della chiesa trovai mio padre.

Papa: hai fatto la scelta giusta. E a te giovanotto, abbi cura di mia figlia.

R: può stare tranquillo signor Momomyna.

Così dicendo, Ryan mi prese in braccio e mi uscimmo dalla chiesa.

Più avanti, vi era una moto, una BMW rossa fiammante. Lui me la indicò.

S: un altro dei tuoi regali?

R: certo!

Mi sedette sul sellino e poi salì anche lui.

Ci allontanammo, fino a scomparire nell’immensi colori del tramonto…

Quello che sarebbe successo, non aveva più importanza. Adesso ero finalmente pronta a vivere il sogno più bello che avrei potuto mai fare: la vita. Una vita piena di amore e di Ryan.

 

Its kind of funny
How life can change
Can flip 180 in a matter of days

 
Sometimes love works in
Mysterious ways
One day U wake up
Gone without a trace

 
I refuse to give up
I refuse to give in
Your my everything
I don't want to give up
I don't want to give in
So everybody sing

One love for the mother's pride
One love for the times we cried
One love got to stay alive...I will survive

One love for the city streets
One love for the hip hop beats
One love oh I do believe
One love is all we need

 
Late at night I'm still wide awake
Feeling this is one more than I can take

 
I thought my heart could
Never break
Now I know that's one big mistake

 
I refuse to give up
I refuse to give in
Your my everything
I don't want to give up
I don't want to give in
Everybody sing

 
One love for the mother's pride
One love for the times we cried
One love got to stay alive...ohhhh I will survive

One love for the city streets
One love for the hip hop beats
One love oh I do believe
One love is all we need

Baby just love me love me love me
Baby just hold me hold me hold me
Ooooh love me love me love me
Oh yeah .one love
Baby just love me love me love me
Baby just hold me hold me hold me
Ooooh love me love me love me

One love for the mother's pride
One love for the times we cried
One love got to stay alive...ohhhh I will survive

One love for the city streets
One love for the hip hop beats
One love oh i do believe
One love is all we need

One love for the mother's pride
One love for the times we cried
One love got to stay alive...ohhhh I will survive

One love for the city streets
One love for the hip hop beats
One love oh I do believe
One love is all we need


E’ quasi divertente vedere
come la vita può cambiare,
come può arrivare fino ai 180km/h
in un po’ di giorni.

A volte l’amore
vive in modi misteriosi, un giorno ti svegli
e ti ritrovi che te ne sei andato
senza lasciare tracce.

Mi rifiuto di arrendermi,
mi rifiuto di cedere,
Tu sei tutto ciò che ho.
Non voglio arrendermi,
non voglio cedere,
quindi che tutti cantino…

Un amore, per l’orgoglio di una madre
Un amore, per le volte in cui abbiamo pianto,
un amore, devo essere vivo, sopravviverò.

Un amore, per le strade della città,
un amore, per il ritmo hip hop
un amore, oh io credo che
un amore è quello di cui abbiamo bisogno

la notte tardi, svegliarsi ancora selvaggiamente
penso che questo sia più di quello che
posso prendere, pensavo che il mio cuore
non potesse mai spazzarsi, adesso so
che era un grande sbaglio.

baby amami, amami, amami…
baby stringimi, stringimi, stringimi...

 

E’ quasi divertente vedere
come la vita può cambiare,
come può arrivare fino ai 180km/h
in un po’ di giorni.

A volte l’amore
vive in modi misteriosi, un giorno ti svegli
e ti ritrovi che te ne sei andato
senza lasciare tracce.

Mi rifiuto di arrendermi,
mi rifiuto di cedere,
Tu sei tutto ciò che ho.
Non voglio arrendermi,
non voglio cedere,
quindi che tutti cantino…

Un amore, per l’orgoglio di una madre
Un amore, per le volte in cui abbiamo pianto,
un amore, devo essere vivo, sopravviverò.

Un amore, per le strade della città,
un amore, per il ritmo hip hop
un amore, oh io credo che
un amore è quello di cui abbiamo bisogno

la notte tardi, svegliarsi ancora selvaggiamente
penso che questo sia più di quello che
posso prendere, pensavo che il mio cuore
non potesse mai spazzarsi, adesso so
che era un grande sbaglio.

baby amami, amami, amami…
baby stringimi, stringimi, stringimi...

( One Love-Blue) 

 

***The end ***

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queste cose mi fanno piangere…singh…singh…singh. Con il tempo, mi sono affezionata anch’io a questa ff e adesso che è finita un po’ mi dispiace. Comunque, scrivetemi tantisssssssssimmmmissssssssime recensioni. Ci vediamo alla mia prossima ff che  vedrete prestissimo nel sito. Un bacione a tutti!

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