Mi manchi-ritrovarsi-

di Ran 4hever
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ritorno ad Osaka ***
Capitolo 2: *** Finalmente ci rivediamo... ***
Capitolo 3: *** Si può ricominciare da capo? ***
Capitolo 4: *** Un ragazzo difficile ***
Capitolo 5: *** Vecchie amicizie ***
Capitolo 6: *** L'appuntamento perfetto...o forse no... ***
Capitolo 7: *** Best friends forever ***
Capitolo 8: *** Sfogo e rivelazioni ***
Capitolo 9: *** Lettera ***
Capitolo 10: *** La festa di beneficenza ***
Capitolo 11: *** Decisioni ***
Capitolo 12: *** Ricordi e partenza ***
Capitolo 13: *** SCUSATEMI.... ***
Capitolo 14: *** Io ti amo... ***
Capitolo 15: *** Aiutatemi... ***



Capitolo 1
*** Ritorno ad Osaka ***


                    RITORNO AD OSAKA

 

Guardo fiuori dal finestrino e riesco a vedere i contorni della mia città, in cui dopo 7 lunghi anni ho deciso di ritornare.

Finalmente potrò rivedere i miei genitori, i miei amici e anche...Heiji.

Anche dopo tutti questi anni, dopo la tristezza che ho provato quando il giorno della mia partenza lui non si è degnato di venirmi a salutare, il mio cuore cerca ancora il suo.

Ho provato a dimenticarlo, con tutta me stessa, ma non ci sono riuscita continuo ad amarlo interrottamente. La lontananza non ha fatto altro che rafforzare il mio amore per lui.

Ma tanto so che io per lui non conto niente visto che non è venuto a salutarmi, eppure credevo...

Una lacrima mi solca il viso senza che io possa fare niente, e appoggio la testa al finestrino.  "Preghiamo ai signori passeggeri di allacciare le cinture, presto atterreremo ad Osaka" la voce del comandante mi riporta alla realtà, e mi rendo conto che sono arrivata, finalmente tornerò a casa.

Prendo in mano la mia valigia e scendo dall'aereo, avviandomi all'uscita dell'aereoporto. Una volta fuori mi guardo intorno con sguardo malinconico, e mi rendo davvero conto di quanto mi sia mancata la mia amata città.

"BAMBINA MIAAA" mi giro e vedo mia madre che mi corre incontro con le lacrime agli occhi, lascio cadere la valigia per terra e corro verso di lei piangendo, la raggiungo e l'abbraccio forte scoppiando a piangere mentre lei mi accarezza la testa, poco dopo ci raggiunge anche mio padre che si unisce all'abbraccio.

Dopo esserci staccati mia madre mi accarezza il viso sorridendo   "come sei cresciuta" mi dice e io le sorrido,  "adesso sei una vera donna" mi dice mio padre  "mi siete mancati  tanto" dico non smettendo di piangere,  "anche tu, non sai quanto" dicono entrambi mente io mi asciugo le lacrime. Mio padre prende la mia valigia e ci dirigiamo alla macchina.

"Allora tesoro, come va il lavoro? io e tuo padre siamo felicissimi che tu abbia realizzato il tuo sogno" mi dice mia madre, quando siamo in macchina,  "benissimo, qundo realizzo le mie opere mi sembra di essere in un altro universo, quando prendo in mano il pennello mi sento serena, non potrebbe andare meglio" dico con un sorriso a 32 denti,  "siamo felici per te" dice mia madre,  "ma adesso come farai con il lavoro?" mi chiede mio padre,  "beh per un pò darò lezione in una scuola d'arte, ma sarà per poco, per due o tre settimane" dico  "e dopo? cosa farai?" mi domanda mia madre,  "dopo mi fermerò un pò, mi prenderò per così dire una vacanza" dico.

Porto il mio sguardo fuori dal finestrino e guardo le srade scorrermi davanti agli occhi,  "sei mancata tantissimo a tutti sai?" mi dice mia madre, costringendomi a voltare lo sguardo verso di lei,  "soprattutto a Heiji" sgrano gli occhi ma non parlo, e riporto il mio interesse alla strada.  Io gli sono mancata? ma che assurdità, se a me teneva davvero sarebbe dovuto devinire a salutarmi.  molte cose sono cambiate in me da quel giorno, non sono più la Kazuha di un tempo, ad esempio non porto più i capelli legati da uno di quei nastri colorati che un tempo adoravo, ma li poirto semplicemente sciolti.

Dopo essere scesa dall'auto prendo la mia valigia e mi avvio all'entrata di quella che un tempo era casa mia, mia madre apre la porta e mi conduce dentro. Mi guardo intorno e noto che è cambiato qualcosa da quando me ne sono andata, i mobili sono disposti in modo diverso e il divano non è lo stesso,  "sono cambiate un bel po di cose qui" dico con malinconica,   "abbiamo cambiato un po l'arredamento" mi dice mia madre,  "vieni tesoro, andiamo in camera tua" dice poi, prendo la mia valigia e con mia madre mi dirigo verso la mia camera.  Apro la porta e noto con felicità che qui invece non è cambiato niente.  "E' tutto uguale a 7 anni fa" dico posando la valigia e sedendomi sul letto  "non ho voluto toccare niente" mi dice sedendosi sul letto con me,  "quando mi mancavi venivo qui, mi aiutava a sentirti un po più vicina a te" mi dice con un sorriso triste,  "oh mamma" sento che le lacrime stanno per uscire, ma le ricaccio subito indietro e l'abbraccio,  "mi dispiace" gli dico stringendola forte  "non dirlo neanche per scherzo, tu hai solo seguito il tuo sogno" mi dice sciogliendosi dall'abbraccio,  "beh ora vado ti lascio da sola" mi dice baciandomi la testa per poi uscire.

Prendo i vestiti dalla valigia, li piego e li metto nell'armadio. Porto il mio sguardo su una fotografia sulla mia scrivania, riprende me e Heiji da bambini alla festa di Kyoto, la prendo in mano e la osservo. Qualcuno bussa alla porta e io torno alla realtà,  "avanti" vedo la porta aprirsi e una ragazza entrare nella stanza,   "KAZUHAA" urla abbracciandomi,  "AIKOO"  urlo ricambiando l'abbraccio,   "mi sei mancata tanto amica mia" mi dice con le lacrime agli occhi  "anche tu" dico sciogliendo l'abbraccio,  "sei stupenda" dico guardandola, Aiko è una ragazza dolce e solare, ha capelli lunghi castano chiaro, gli occhi di un marrone nocciola ed è magra e alta più o meno come me.  "Mai quanto te, sei meravigliosa" dice guardandomi dalla testa ai piedi,  "ma dai non esagerare" gli dico arrossendo  " non esagero affatto" mi dice per poi scoppiare a ridere e io con lei. 

Dopo aver disfatto i bagagli con l'aiuto di Aiko, andiamo in cucina per mangiare qualcosa e parlare un pò.

Arrivate in cucina apro il frigo, "che cosa preferisci coca cola o succo d'arancia?" gli chiedo  "succo d'arancia" mi risponde sedendosi, "ok" dico prendendo il succo e appoggiandolo sul tavolo, faccio per prendere i bicchieri ma il bussare del campanello mi blocca,  " chi sara?" dico andando ad aprire la porta, ma quando la apro rimango immobile nel vedere la persona davanti a me.  "kazuha"...

 

 

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Sono sul mio letto a leggere un giallo, quando sento bussare alla porta della mia camera  "avanti" dico e vedo entrare mio padre con una busta in mano,  "Heiji mi faresti un piacere?, andresti da Toyama a portargli questi documenti per favore?" mi chiede mio padre e io annuisco, prendo la busta ed esco di casa.

Mentre cammino per strada la mia testa si sofferma su un pensiero che non mi abbandona da 7 anni ormai, Kazuha...

E' da tanto che non la vedo e mi manca tantissimo, sono stato un idiota a non salutarla il giorno della sua partenza, e a non rivelarle prima i miei sentimenti.  In questi anni ho frequentato poco la casa dei Toyama, se non per conto di mio padre, perché quando entravo in quella casa la tristezza si impossessava di me, portandomi alla mente tutti i momenti che io e la mia rompiscatole abbiamo passato insieme.

Arrivato alla casa dei Toyama busso il campanello e aspetto che qualcuno mi venga ad aprire.  Ma quando la porta si apre il mio cuore fa una capriola all'indietro e comincia a battere forte come se volesse uscire dal petto, mi trovo davanti una ragazza con capelli castani lunghi e due occhi verdi come smeraldi, quegli occhi..."Kazuha"...

 

 

 

 

NOTE DELL'AUTRICE

 

Ciao a tutti, spero che abbiate passato delle buone feste, ma purtroppo come tutte le cose belle, sono finite T-T.

Spero che questa storia vi piaccia, il fatto è che l'idea di lasciare quei due così non mi piaceva per niente, beh ditemi che ne pensate. Per chi ha letto le altre due storie collegate a questa, sarà più facile capire la stotia.

Bacioni.

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Capitolo 2
*** Finalmente ci rivediamo... ***


              FINALMENTE CI RIVEDIAMO...

Rimango ferma sulla soglia della porta, fissandoti negli occhi, quegli stessi occhi che credevo di non rivedere mai più, quegli occhi di cui sono follemente innamorata, ma che mi hanno fatto versare tante lacrime.

Mi fissi cono occhi sbarrati come se avessi davanti a te un fantasma. Non credevi di rivedermi eh.  I tuoi occhi mi scrutano dal basso verso l'alto, accorgendoti di quanto sono cambiata in questi 7 anni. Come ho già detto, non sono più la ragazza di un tempo, la ragazza che ti stava sempre fra i piedi e con cui litigavi di continuo, quella ragazza che era la dipendente di uno stupido ma grande  detective, ma che infondo si volevano bene. Ma forse quel grande detective non si era accorto di aver rotto, pestato, distrutto, più volte il cuore della sua dipendente. 

"Kazuha perche resti sulla porta?...oh" Aiko ci raggiunge e quando nota Heiji rimane impalata, Aiko sa dei miei sentimenti per Heiji e sa che per lui ho sofferto molto.  In quel momento trovo il coraggio di parlare  "che ci fai qui?" gli chiedo non guardandolo negli occhi, sarebbe troppo doloroso.  "S...Sono venuto a portare questi documenti a tuo padre" dice non distogliendo lo sguardo da me.  "Mio padre è alla centrale" lo informo  "ah" dice abbassando lo sguardo, hai capito che averti vicino adesso mi fa male... 

"Quando sei tornata?" mi domanda lui all'improvviso,  "stamattina" dico senza espressione,   "perche non mi hai avvisato?" mi chiede, e quello che dice mi fa arrabbiare, pretendeva pure che lo avvisassi.  "Perche mai avrei dovuto farlo? Non ti è interessato la mia partenza, perche ti sarebbe dovuto interessare il mio ritorno?" sbotto all'improvviso e sia lui che Aiko mi guardano sorpresi.  Lui abbassa lo sguardo, sa che ho ragione, non può pretendere che io dimentichi quello che mi ha fatto. 

"Kazuha" mi chiama ma in questo momento il mio nome che esce dalle sue labbra mi fa infuriare ancora di più.  "Darò io i documenti a mio padre quando torna, ora vai" dico trattenendo le lacrime, "ma..." prova a dire ma io lo interrompo  "vai" perche deve succedere questo?...

Lui senza aggiungere niente mi porge i documenti e poi se ne va a sguardo basso. Chiudo la porta e mi volto verso Aiko che mi guarda comprensiva.  

Io la guardo negli occhi per poi scoppiare a piangere, non ce la facevo più a trattenerle, e lei mi si avvicina e mi abbraccia. 

Siamo sedute sul mio letto e io sono ancore in lacrime.  "Dai kazuha, basta piangere" mi dice la mia migliore amica tenendomi stretta a se,  "non ne vale la pena" mi dice accarezzandomi la testa,  "beh il mio cuore non la pensa come te" dico non smettendo di piangere.  "Allora perche sei stata così dura con lui?" mi domanda sciogliendo l'abbraccio,  "perche vederlo mi fa male, mi ricorda il dolore che ho provato quando quel giorno all'aereoporto non l'ho visto arrivare, quando il mio cuore ha smesso di battere" dico guardando il vuoto sempre con le lacrime agli occhi.  "Oh amica mia" Aiko mi fa un sorriso triste che io ricambio,  "io sperai, credetti, che fosse possibile un futuro per noi, come più di semplici amici ma mi sbagliavo" . 


Sono in cucina ad aiutare a preparare la cena, Aiko se ne andata da un paio di ore.

Sto tagliando le verdure mentre la mamma mette a bollire l'acqua, sentiamo il rumore della serratura della porta  e una voce   "sono a casa" papà entra in cuciana e ci saluta  "ciao papà" lo saluto io dandogli un bacio sulla guancia  "ciao tesoro" ricambia il saluto lui.

Ci mettiamo a tavola e incominciamo a mangiare,  "ah Kazuha mi ha detto Hattori che oggi è venuto suo figlio" dice e l'acqua che stavo bevendo quasi vi va di traverso, "si, è venuto a portarti dei documenti, sono nel tuo studio" gli dico cercando il modo di cambiare argomento.  "Davvero? E che ha fatto quando ti ha visto? E tu che hai fatto? Sarà tanto felice che tu sia ritornata" mia madre quando comincia a parlare non la finisce più, almeno quando si tratta di me e Heiji, sorrido costatando che questo non è cambiato.  "Non fargli tutte queste domande insieme, e poi è ovvio che Heiji sia felice che Kazuha sia tornata, vero tesoro?" mio padre mi distoglie dai miei pensieri e annuisco. Si,felice come no. 

Dopo aver mangiato mi dirigo in camera mia, il mio sguardo cade di nuovo sulla foto sulla mia scrivania e la prendo in mano. Eravamo davvero felice una volta, eravamo inseparabili, migliori amici...mi butto sul letto, già migliori amici solo quello...

Ogni tanto ripenso a quei giorni in cui il sorriso non ci abbandonava mai, quando credevo di aver capito tutto dell'amore...e invece l'ho capito solo dopo. L'amore può renderti la vita felice o triste; può farti battere il cuore o fartelo spezzare in minuscole scoglie di vetro talmente piccole che non puoi più rimetterle insieme.


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Cammino per le vie di Osaka anche se è sera, ho bisogno di liberare la mente. Non riesco ancora a credere che Kazuha, la mia Kazuha sia finalmente tornata. Rido la mia Kazuha, non ho il diritto di usare questo appellativo, non più ormai. Abbasso lo sguardo e mi siedo su un muretto. Non vuole vedermi, mi odia, e anche se non l'ha detto chiaramente me l'ha fatto capire  ' Non ti è interessato la mia partenza, perche ti srebbe dovuto interessare il mio ritorno?' ha perfettamente ragione, non mi sono interessato di andarla a salutare con il rischio di non rivederla più, è normale che ora mi odi, l'ho ferita lo so bene, ma non avrei mai voluto farlo.

Allora è vero  quando si dice che ti accorgi di amare una persono quando la perdi, questo è quello che è successo a me, mi sono accorto di amarla, di non poter vivere senza di lei, quando ormai era troppo tardi per rimediare...

 

 

 

NOTE DELL'AUTRICE

Ciao a tutti, ecco a voi un nuovo capitolo spero che vi piaccia. Fatemi sapere che ne pensate, e se devo migliorare qualcosa, accetto le critiche ;) ma per favore siate buoni.

Bacioni.

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Capitolo 3
*** Si può ricominciare da capo? ***


                                       Si può ricominciare da capo?

 

Sento la sveglia suonare e controvoglia mi alzo dal letto.

Scendo le scale e sento subito un buon odorino. Arrivo in cucina e noto sul tavolo un ciambellone a cioccolato, il mio preferito. 

"Buongiorno tesoro" mi saluta  mia madre mentre mi siedo a tavola,  "giorno" ricambio il saluto io,  "papà?" chiedo non vedendolo  "è in centrale" mi dice e io annuisco.

"Oggi hai da fare?" mi domanda mia madre,  "beh in verità dovrei andare a parlare con il preside della  scuola d'arte  'Bijutsu gakko'* " dico  "verso che ora?" mi chiede, ma perche tutto questo interesse?  "ci dovrò andare alle 10:00, ma perche" gli chiedo confusa dal perche mi abbia fatto queste domande,  "per curiosità" mi dice per poi fare un sorriso a 32 denti. Non so perche ma ho un brutto presentimento.


Prendo dall'armadio un jeans blu scuro e una camicetta bianca semplice, delle converse dello stesso colore dello jeans. Mi pettino i capelli, mi metto un po di mascara e del lucidalabbra, mi spruzzo del di profumo alla vaniglia e sono pronta. 

Scendo le scale di corsa e apro la porta, "MAMMA IO ESCO" le urlo per poi uscire di casa.

Cammino per la strada diretta alla scuola dove insegnerò per un po di tempo, e non faccio altro che guardarmi intorno.  Mi vengono in mente tanti ricordi. Quante volte io e Heiji abbiamo percorso questa strada scherzando e prendendoci in giro come al solito.  Abbasso lo sguardo costatando che non faccio altro che pensare a lui, che non riesco a dimenticarlo. Infondo abbiamo passato tutta la nostra vita insieme fin da bambini, e non è facile dimenticare tutto quello che abbiamo passato insieme, i momenti felice e i momenti tristi.  

Persa nei miei pensieri mi accorgo di essere arrivata solo quando vedo la grande insegna della scuola davanti a me, scuoto al testa ordinandomi di non pensare più a quelle cose ed entro.

Mi avvicino a quello che presumo essere il bidello per chiedergli informazioni,  "mi scusi, mi può dire dove si trova la segreteria?" gli chiedo e lui si volta sorridendo, è un uoma anziano, ha i  capelli grigi e sorriso dolce.  "Ma certo signorina, salga le scale che troverà in corridoio, è l'ultima porta a sinistra" mi dice indicandomi il corridoio dove si trovano le scale,  "la ringrazio".

Mi guardo attorno, ci sono pareti super colorate e dai lunghi corridoi.

Arrivo davanti alla porta della segreteria e busso, un 'avanti' mi giunge alle orecchie e apro la porta.  

"Buongiorno signor preside, sono la sostituta dell'insegnante d'arte, insegnerò qui  fin quando l'insegnante non guarirà" dico entreando, e ricordandomi che  l'insegnate che c'era prima ha l'influenza.

"Oh certo entri pure signorina Kazuha Tiyama giusto?" mi chiede indicandomi la sedia,  "si sono io" gli rispondo sedendomi.  "Bene signorina lei insegnerà per 3 settimane, è il tempo di ferie che si è presa l'insegnate d'arte" mi informa e io annuisco.  "Dovrà insegnare nella 3A" mi dice scrivendo qualcosa che io non riesco a leggere su un foglio.  "Non c'è problema, da quando posso iniziare?" gli chiedo sorridendo,  "da domani stesso " mi dice ricambiando il sorriso   "da domani allora" dico non smettendo  di sorridere.  "Aspetti a cantar vittoria" mi dice all'improvviso e il mio sorriso si spegne,  "che intende dire?" gli domando non capendo  "nella 3A c'è un ragazzo un po particolare" mi dice e io alzo un sopracciglio,  "nel senso che è un ragazzo senza voglia di studiare, svogliato e non perde tempo a fare confusione" mi dice e io capisco subito,  "il solito bulletto?" gli chiedo e lui annuisce. "Non si preoccupi direttore, farò del mio meglio con quel ragazzo e con tutta la classe, ma come si chiama il bulletto" chiedo  "Benkei Tanaka".

Sto ritornando a casa è ho ancora quella strana sensazione, mi sembra di aver già sentiti il cognome di quel ragazzo, ma non so dove...

Apro la porta con le chiavi che avevo in borsa  "SONO A CASA" urlo per farmi sentire da mia madre  "ciao tesoro" mi saluta lei più raggiante che mai,  "come mai cosi felice?" le chiedo seguendola in soggiorno.

"Ho una bellissima notizia da dirti" mi dice non smettendo di sorridere  "che notizia?" gli domando incuriosita,  "stasera andremo a  cena dagli Hattori" mi dice e io sgrano gli occhi e il mio cuore inizia a battere forte, alto che bella notizia...

"Ma perche?" domando,  "beh ho detto ai genitori di Heiji che sei tornata, e loro non veevano l'ora di rivederti" mi dice e a questa frase sorrido involontariamente. Ho sempre voluto molto bene ai genitori di Heiji, li considero da sempre dei secondi genitori e iop per loro sono come una figlia, e mi rende felice sapere che non vedono l'ora di rivedermi. Da una parte non vedo l'ora di correre lì ad abbracciarli, dall'altra parte invece non ho voglia di rivedere Heiji.  Sorrido a mia madre e salgo le scale sotto il suo sguardo confuso.

Ora ho solo voglia di liberarmi la mente, e ho un ottrimo modo per farlo...dipingere.

Quando dipingo posso esprimere su tela tutte le mie emozioni, questo mi perette di sfogarmi.


 

************************


Sono appena tornato dalla centrale di polizia con mio padre, dopo finita l'università ho cominciato a lavorare con lui.

Sento il buonissimo odorino di riso al charry provenire dalla cucina dove io e papà ci dirigiamo.

"Bentornati" ci saluta mia madre dando un bacio a papà e sorridendo a me.  "Scommetto che siete affamati" ci dice porgendoci i nostri piatti che prendiamo e cominciamo subito a mangare.

Noto un rorriso felice sul volto di mia madre che mi insospettisce, no che non sia contento che lo sia ma mi sembra strano, è come se avesse ricevuto una bella notizia. 

"Mamma che succede? Ti vedo piuttosto felice" decido di dare voce ai miei pensieri e sia lei che papà mi guardano.  "Beh si sonop molto felice" ci confessa   "perche? cos'è che ti rende tanto felice?" domanda mio padre incuriosite e sia lui che io guardiamo la mamma aspettando che risponda. 

"Beh vedete..." dice con un sorriso e noi ci facciamo sempre più attenti,  "prima mi ha chiamata la moglie di Toyama..." dice guardando prima mio padre e poi me,  "mi ha avvisato...che...che la mia Kazuha è tornata" dice con le lacrime agli occhi, e io appena sento quel nome il mio cuore comincia a battere forte.  "Davvero?" chiede mio padre evidentemente felice e mia madre annuisce anche lei sorridendo.

Kazuha è come una figlia per i miei genitori, gli sono molto affezzionati, per questo sono felici in questo momento. Hanno sofferto molto quando Kazuha ha deciso di andarsene soprattutto mia madre che sperava che noi due ci mettessimo insieme così da poterla avere come nuora.

"Heiji tu lo sapevi?" mi domanda ad un tratto mio padre  "beh ecco io veramente...si" dico e vedo mi madre sgranare gli occhi,   "COSA? E SI PUò SAPERE PERCHE NON CI HAI AVVERTITI?" urla mia madre infuriata, "ecco perche..." mormoro io impaurito  "lascialo stare, non importa adesso se lo sapeva o no, la cosa importante è che Kazuha sia tornata" dice mio padre salvandomi e io tiro un sospiro di sollievo quando vedo mia madre calmarsi.  "Già hai ragione, per questo li ho invitati a cena stasera" ci informa mia madre e io alzo lo sguardo verso di lei sorpreso,  "hai fatto bene" dice mio padre. Il pranzo continua con i discorsi di mia madre che dice che non vede l'ora di potrer riabbracciare Kazuha.

Osservo il soffitto della mia camera da 10 minuti ormai. 

Non faccio altro che pensare a Kazuha, e che stasera la rivedrò. Non sopporto questa situazione, questo distcco che c'è tra me e lei, ma infondo è tutta colpa mia.

 

 

***********************

 

 

"Hai capito Aiko?" chiedo alla mia amica attraverso il telefono mente scelgo i vestiti dal mio armado.  "Si ho capito, dai che sono sicura che ce la farai" mi risponde,  "no invece non posso farce, non riuscivo guardarlo negli occhi figurati a cenarci insieme" dico sull'orlo della disperazione.

"Puoi farcela invece, si tratta solo di una cena, di un paio d'ore, e poi magari troverete il modo di chiarire" mi dice  "ne dubito" rispondo prendendo in mano una camicetta rossa e guardandola, "beh per qualsiasi cosa io sono qui" mi dice e io sorrido,  "lo so, ora devo andare ci sentiamo domani" gli dico e dopo che lei mi ha salutata con un  'ciao a domai' riattacco e scelglo i vestiti da indossare. Opto per un vestitino rosa confetto semplice a maniche lunghe, delle calze color carne e delle ballerine dello stesso colore del vestito. Ho lasciato i capelli sciolti come sempre, e dopo essermi truccata e profumata un po scendo al piando di sotto.

"Siete pronte?" ci chiede mio padre e io e la mamma annuiamo, prendiamo le noste borse e usciamo da casa seguita da mio padre.

Siamo arrivati a casa Hattori e il mio cuore non vuole finire di battere, scendiamo dall'auto  avviandoci  alla porta e mio padre bussa il campanello. Ad aprirci con un sorriso è la signora Hattori, entrano prima i miei genitori per poi entrare io.  La signora Hattori appena mi vede si mette a piangere e apre le braccia aspettando che io l'abbracci. Non passa neanche un secondo che mi trovo tra le sue braccia a piangere,  "mi sei mancata tanto Kazuha" mi dice accarezzandomi la testa,  "anche lei, non sa quanto" dico, poco dopo ci raggiunge anche il signor Hattori che mi accarezza la guancia.  "Ben tornata Kazuha" mi dice e io sorrido, giro lo sguardo e vedo Heiji che scende le scale e si avvicia a noi.  "Ciao Kazuha" mi saluta sorridendomoi,   "ciao" rispondo  non guardandolo negli occhi e lui abbassa lo sguardo.  "Bene venite che la cena si raffredda" ci dice la signora Hattori non accorgendosi del nostro comportamento, e ci dirigiamo tutti in cucina.

"Ti sei trovata bene a New York?" mi chiede la signora Hattori e io annuisco,  "si benissimo, le persone lì sono molto gentili, e ho fatto delle amicizie all'università" dico sorridendo mangiamdo una polpetta di riso.

"E ora cosa farai visto che sei qui?" mi domanda il signor Hattori,  "per un po lavorerò in una scuola d'arte ma sarà per poco, poi chi sa" dico sempre sorridendo. La cena si svolse così, loro che mi chiedevano delle cose sul mio lavoro e io che rispondevo, ma mi sentivo sempre gli occhi di Heiji addosso.

Dopo la cena ci siamo diretti in soggiorno bevendo una tazza di cioccolata.

"E a voi come va il lavoro?" domando sia a papà che al signor Hattori,  "molto bene, soprattutto ora che con noi lavora anche Heiji" mi dice mio padre e io per un attimo incrocio lo sguardo di Heiji,  "e cosi ora lavori con loro" dico sempre guardandolo  "già" risponde.

Mente i mie genitori e i signori Hattori parlavano tra loro io mi ero diretta in giardino per prendere un po d'aria. 

Non riuscivo più a stare in quella stanza con Heiji che non mi toglieva gli occhi di dosso. Cammino per il giardino guardando le stelle, amarti fa male, lo so, ma io continuo a pensarti. 

"Kazuha" mi volto e incrocio i suoi occhi blu come l'oceano. Si avvicina a me e mi sorride, ma io non riesco a farlo, ho solo voglia di piangere. Gli do le spalle e ricomincio a camminare,  "Kazuha aspetta" dice fermandomi un polso,  "aspettare cosa Heiji?" gli chiedo voltandomi verso di lui con le lacrime agli occhi, e lui quando mi vede susulta.

"Dobbiamo parlare" mi dice piano ma senza lasciare la presa sul mio braccio, "non ho nulla da dirti" dico cercando di strattonarmi via, ma è tutto inutile, è sempre stato più forte di me.

"Allora vuol dire che parlerò io" mi dice  "ma io non voglio ascoltarti" dico non smettendo di piangere,  "e invece mi ascolterai" dice convinto e io mi zittisco aspettando che parli. Lui capisce che può parlare e mi lascia il polso,  "mi dispiace" dice e io alzo lo sguardo guardandolo,  "mi dispiace, sono stato un vero idiota a non venire a l'aereoporto quel giorno, ma ti prego perdonami" mi dice e io ricomincio a piangere,  "non puoi nemmeno immaginare come mi sia sentita, ti aspettavo ma tu non sei venuto, anche sapendo che avresti potuto non rivedermi più" dico piangendo sempre di più,  "lo so Kazuha, so che sono stato un verme ma ti prego perdonami" mi dice con sguardo triste.   "Sono sicura che non sei venuto per risolvere un altro dei tuoi stupidi casi, infondo sono sempre stai più importanti di me" dico e lui alza lo sguardo su di me. "No Kazuha te lo assicuro non stavo risolvendo nessun caso, e poi tu sei molto più importante" dice arrossendo e io lo guardo sorpresa.  "E allora perche non sei venuto?" gli domando asciugandomi la lacrime, lui abbassa lo sguardo  "perche non volevo vederti andare via" dice e io sgrano gli occhi,  "come?" domando sorpresa.  "Hai capito benissimo, anche se non te l'ho mai dimostrato o detto, io ti voglio bene" dice arrossendo e io mi sento mancare.  "Eri e sei la mia migliore amica, e ti vorrò sempre bene" mi dice e io sorrido. Anche se per lui sono solo un'amica, ha detto che mi vuole bene ed è questo che conta. Non posso obbligarlo a provare i miei stessi sentimenti, e mi va bene così.

"Mi perdoni?" mi domanda speranzosa e io sorrido,  "ma certo che ti perdono, infondo l'ho sempre fatto" dico ricordandomi delle innumorevoli volte che lui mi faceva arrabbiare ma poi io lo perdonavo subito.

Lo vedo sorridere di gioia e questo mi riscalda il cuore,  "possiamo ricominciare da zero? Come se nulla fosse successo? Ritornando gli Heiji e Kazuha di una volta?" mi chiede lui  "ci possiamo provare" rispondo sorridendogli felice, e vedo nei suoi occhi che anche lui è felice.

Forse si può ricominciare da capo.

*scuola d'arte in giapponese

 

 

 

 

                       NOTE DELL'AUTRICE

Ciao a tutti, spero che questo capitolo vi piaccia.

Che cosa accadrà ora tra i due tonni ora che si sono chiariti?...Boh lo vorrei sapere anch'io ;)

Ci sentiamo ai prossimi capitoli, e mi raccomando recensite.

Bacioni.

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Capitolo 4
*** Un ragazzo difficile ***


                                UN RAGAZZO DIFFICILE  

Sento la sveglia suonare e contovoglia apro gli occhi, mi sporgo un po per spegnerla. Mi stiracchio per poi guardarmi attorno con sguardo assonnato.

Prendo in mano il cellelare per vedere se ho ricevuto dei messaggi, e in effetti ne ho ricevuto uno, lo apro e il mio cuore comincia a battere, e di Heiji...

Apro il messaggio e lo leggo "Buongiorno Kazuha, volevo dirti in bocca al lupo per oggi" involontariamente sorrido, è vero, oggi sarà il mio primo giorno come insegnante alla scuola d'arte, è stato cosi carino a scrivermi per incoraggiarmi. Spero vivamente che il nostro rapporto ritorni quello di un tempo,con qualche inclinatura in più questo è certo, ma spero che ritorneremo i migliori amici che eravamo. Già solo migliori amici, ho capito di non avere nessuna possibilità con lui, quindi mi basta essergli amica anche se devo reprimere i miei sentimenti per lui.

Gli rispondo con un "buongiorno, e grazie per l'incoraggiamento^_^" per poi uscire dalla mia camere per andare a fare colazione.

Dopo aver mangiato una sana ma abbondante colazione, mi dirigo di nuovo in camera mia per prepararmi. Scelgo di mettermi un pantaloncino rosa salmone, una maglia bianca con dei fiorellini rosa salmone e verde acqua, delle scarpe con il tacco dello stesso colore del pantalone e una bordetta verde acqua (https://goo.gl/images/PWECqp).

Mi metto un po di trucco e lascio i capelli sciolti e poi esco di casa per dirigermi alla scuola.

Entro nella Bijutsu gakko e mi dirigo diritta dal preside.  Busso alla porta e quando lui mi da il permesso per entrare apro la porta   "buongiorno signor preside" lo saluto   "ah è lei signorina Toyama buongiorno, prego si accomodi" mi dice sorridendo mentre io mi siedo.  "Allora questo è l'elenco degli allunni della classe 3A" dice porgendomi l'elenco  "grazie" dico sorridendo,  "la 3A si trova in fondo al corridoio a destra, buona fortuna" mi dice e io lo saluto, per poi uscire dal suo ufficio.

Vedo la targetta sulla porta dell'aula che dice '3A' e agitata apro la porta ed entro. Guardo i ragazzi che sono seduti ai loro posti e mi guardano sorridendo, tutti tranne uno, un ragazzo con i capelli sul castano chiaro e gli occhi marroni guarda un punto indefinito fuori dalla finmestra.

"Buongiorno" dico sorridendo a mia volta  "buongiorno prof." dico alzandosi, che strana sensazione essere chiamata prof.  "Seduti ragazzi" dico avvicinandomi alla cattedra,  "mi chiamo Kazuha Toyama e da oggi sostituirò la vostra insegnante d'arte che è ammalata" dico guardandoli   "per quanto tempo resterà con noi di preciso?" mi chiede una ragazza  "3 settimane" le rispondo, "ma quanti anni ha? mi sembra giovane" dice un'altra ragazza "in effetti ho 24 anni, sono piuttosto giovane" dico  "e anche carina" dice un ragazzo in fondo e io rido e con me tutta la classe,  quel ragazzo che guardava fuori dalla finestra, ora mi guarda senza interesse, come se fosse scocciato della mia presenza.

"Bene ragazzi ora per conoscervi di più vi va di dirmi qual'è il vostro sogno?" dico guardandoli,  "cominciamo da te" dico indicando una ragazza con i capelli neri e gli occhi verdi,  "ecco io...vorrei poter fare tantissime mostre d'arte da grande" mi dice e io sorrido,  "molto bello, sono sicura che ci riuscirai" dico,poi mio sguardo si posa su quel ragazzo   "e tu invece?" dico guardandolo, lui mi guarda sorpreso poi fa uno sguardo annoiato  "io non ho un sogno" quello che dice mi sorprende,  "certo che ce l'ha, tutti hanno un sogno, anche tu ne hai uno solo che devi ancora capire qual'è" dico  "come ti chiami?" gli chiedo poi   "Benkei Tanaka" mi risponde ed io capisco che si tratta del ragazzo di cui mi ha parlato il preside,  "beh Benkei io sono sicura che prima o poi capirai qual'è il tuo sogno" dico sorridendo,  "le ripeto che io non ho nessun sogno e ora mi lasci in pace per favore" dice arrabbiato e io lo guardo sconcertata, ma poi foccio un mezzo sorriso e mi rivolgo alla classe,  "bene, ora prendete i pennelli e i colori voglio vedere cosa sapete fare" dico sorridendo, un ragazzo alza la mano e io gli do il permesso di parlare,  "che cosa dobbiamo disegnare?" mi chiede e io sorrido,  "dovete fare un disegno in base a quel'è il vostro sogno" dico e tutti mi guardano confisi,  "mi spiego meglio, l'arte non è solo disegnare, è anche esprimere i propri sentimenti, mettere su carta le vostre emozioni. Pensate ai vostri sogni e disegnate quello che vi viene in mente pensando a quel sogno" dico sorridendo e noto che tutti mi guardano sorpresi, ma poi sorridono e si mettono a disegnare, tutti tranne uno. Mi avvicino a Benkei che si è di nuovo a guardare fuori dalla finestra,  "forza Benkei disegna anche tu" dico guardandolo  "non so disegnare" mi dice scocciato e mi sorprende per la seconda volta  "provaci, forza dai"dico incoraggiandolo  "senta, apprezzo lo sforzo che lei sta facendo per farmi partecipare alle lezioni, ma a me l'arte non piace quindi mi lasci stare" dice e io sgrano gli occhi,  "ma se l'arte non ti piace, perche ti sei iscritto ad una scuola d'arte?" gli domando confusa,  "questi non sono affari suoi" mi dice e io decido di lasciar perdere, e mi faccio un giro per la classe per controllare come stanno venendo i disegni.

"Molto bello complimenti" dico alla ragazza che è seduta al primo banco che mi sorride, le sorrido anch'io per poi continuare il mio giro d'ispezione, mi fermo vicino ad un ragazzo  "molto bello, ma secondo me devi calcare di più il colore rosso in questo punto" gli dico mostrandogli il punto mente lui annuisce e sorride,  "prof può venire un attimo?" mi chiede una ragazza e io annuisco mentre mi avvicino,  "di cosa hai bisogno?" le domando  "mi potrebbe consigliare come posso migliorare il disegno?" mi dice e io guardo il disegno,  "beh potresri mettere un po di più i colori chiari, ma molto bello comunque" le dico e lei mi sorride.

Dopo che ho finito di quardare i disegni di tutti mi siedo alla cattedra, ma una cosa devo costatarla, questi ragazzi sono davvero molto bravi e sono sicura che lo è anche Benkei, bisogna solo che si impegni.

Quando la campanella che segna la fine delle lezioni suona, prendo tutta la mia roba e esco.  Una volta fuori accendo il mio cellulare e noto che mi è arrivato un messaggio, è di nuovo Heiji. Il mio cuore comincia a battere forte, di nuovo, non posso credere che solo leggere il suo nome mi faccia quest'effetto. Apro il messaggio e lo leggo  "ci incontriamo al bar LUNA per un caffe?" sorrido e gli rispondo con un semplice 'ok' per poi dirigermi al bar.

 

 

 

**************************

 

 

 

Sto mettendo in ordine dei documenti e mi sto annoiando a morte. In questo periodo non si sta verificando nessun delitto, nemmeno una rapina, no che io voglia che muoia qualcuno o che una banca venga svaligiata questo sia chiaro, ma è così noioso stare chiusi qui dentro.

Io voglio sentire quel brivido che ti sale lungo la schiena quando ragioni su un caso e quell'adrenalina che si prova quando lo risolvi, e vedere tutte quelle facce sbalordite, no ordinare fascicoli di casi vecchi cinquant'anni.

Prendo il cellulare e mando un messaggio a Kazuha chiedendole di incontrarci al bar dove andavamo sempre dopo la scuola.

Stamattino gli ha mandato un messaggio dove le davo il buongiorno e le auguravo in bocca a lupo per oggi. Chi sa come sarà andata la sua prima lezione.  Il cellulre vibra, è Kazuha che ha risposto con un 'ok' al mio messaggio, così prendo la giacca e con un sorriso esco dalla centrale.

Cammino per la strada, e come succede spesso ormai, mi immergo nei miei pensieri.

Per fortuna Kazuha mi ha perdonato, non so come avrei fatto senza di lei, devo trovare il modo di farle capire i miei sentimenti ma sono troppo orgoglioso per rivelarglieli.  Ho capito di amarla il giorno stesso in cui se ne andata, cioè 7 anni fa, me ne sono accorto troppo tardi e ne ho dovuto subire le conseguenze, non voglio sprecare quest'occasione.

Perso nei miei pensieri non mi accorgo di essere arrivato,   "HEIJIII" sento Kazuha che mi chiama e la vedo seduta ad un tavolino più bella che mai.

Mi avvicino e lei si alza per salutarmi, e dopo esserci abbracciati, in segno di saluto si intende, ci sediamo. 

"Allora? perche mi hai fatto venire qui?" mi chiede e io faccio un sorriso malinconico,  "perche questo era il bar in cui venivamo sempre" dico e lei mi guarda sorpresa ma poi sorride,  "sono contenta che mi abbia invitata" mi dice, e questa volta quello che si sorprende sono io,  ma poi sorrido anch'io.  "Com'è andata la tua prima lezione?" gli chiedo interessato,  "bene i ragazzi sono molto bravi e si vede, ma..." dice e io inarco un sopracchiglio,  "ma cosa?" gli chiedo curioso   "c'è un ragazzo che praticamente non fa niente se non guardare fuori dalla finestra assorto nei suoi pensieri" dice "beh gli sfaticatoi stanno in ogni classe" dico per poi ridere,  "no, non hai capito, mi ha anche detto di non avere sogni e che larte non gli piace" dice e io la guardo confuso  "ma allora perche si è iscritto ad una scuola d'arte?" gli chiedo e lei sospira  "non lo so" dice triste, mi fa male vederla così. 

Decido di prendere coraggio,  "beh che ne dici se per tirarti un po su, questo sabato andassimo al cinema?" dico guardandola speranzoso, lei alza lo sguardo e mi guarda sorpresa ma poi sorride  "mi farebbe molto piacere" mi dice e io faccio un sorriso a 32 denti e il mio cuore inizia a battere forte ,  "allora facciamo sabato  alle 19:30?" gli chiedo e lei annuisce per poi guardare l'orologio   "Heiji scusa ma ora devo propri andare, ho promesso ad Aiko di andare da lei" dice mortificata alzandosi dalla sedia  "non proccuparti" dico alzandomi a mia volta   "ci vediamo" dice corredo via e salutandomi con la mano. 

 

 

 

*************************

 

 

 

"Hai capito Aiko? Mi ha invitata ad uscire ci credi?" dico andando avanti e indietro per la camera della mia migliore amica che mi guarda ridendo.

"Si ci credo, ma ti confesso che sono rimasta un po sorpresa quando mi hai detto che avevate fatto pace,non  mi aspettavo che l'avresti perdonato" mi dice Aiko, io mi siedo sul letto accanto  a lei e la guardo sorridendo   "e che mi sembrava così pentito, che non ce l'ho fatta ad arrabbiarmi con lui" dico e tutte e due scoppiamo a ridere.

"Io non vorrei rovinarti la festa, ma ti consiglio di non sperarci tanto, lo sai com'è fatto Heiji" mi dice  "lo so com'è fatto, ma non ti proccupare" dico non smettendo di sorridere,   "comunque per qualsiasi cosa, puoi contare sempre su di me" mi dice  "lo so"dico per poi abbracciarla.

Prendo le chiavi dalla borsetta e le infilo nella serratura  ed entro   "SONO A CASA"  urlo e  dopo aver sentito la risposta di mia madre salgo in camera mia.

Appoggio la borsa sul letto e quando il mio sguardo si posa su mio computer noto che ho un messaggio di videochiamata, mi avvicino e noto che la videochiamata e di...RAN. 

Mi siedo alla scrivania e accetto la videochiamata e Ran mi appare sullo schermo del PC   "ciao Ran" dico sentendo le lacrime agli occhi   "Kazuha amica mia, ho saputo che sei tornata in giappone" mi dice anche lei sull'orlo delle lacrime   "si da poco, come stai?" gli chiedo  "bene, mi sei mancata tanto" dice sorridendo  "anche tu, tantissimo" dico sorridendo di rimando  "che ne dice se in questi giorni io e Shinichi veniamo ad Osaka e ti veniamo a trovre?" dice e io faccio un sorriso a 32 denti  "sarebbe magnifico" dico e anche lei sorride. Dopo aver parlato del più e del meno ci salutiamo e io chiudo la videochiamata.

Ran è un'alta mia carissima amica che vive a Tokyo.  Quando Kudo è riuscito a ritornare adulto ha raccontato la verità a tutti, e lui e Ran si sono messi insieme.

Sono felice per loro se lo meritano, sono fatti l'uno per l'altra, no come io e Heiji.

 

 

                         NOTE DELL'AUTRICE 

Ciao a tutti, spero che questo capitolo vi piaccia, e recensite per favore.

Bacioni.

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Capitolo 5
*** Vecchie amicizie ***


                                                          VECCHIE  AMICIZIE

Sto scendendo le scale per andare a fare colazione, è passata esattamente una settimana dal mio primo giorno alla scuola d'arte, in questa settimana ho imparato a conoscere tutti i miei alunni e quindi ho capito che c'è qualosa che tormenta Benkei e sono intenzionata a capire di cosa si tratta.

Arrivata in cucina vedo mamma impegnta a preparare la colazione  "buongiorno mamma" la saluto sedendomi al tavolo  "buongiorno tesoro" dice lei porgendomi un piatto con la colazione,  "grazie"  dico cominciando a mangiare.  

Dopo aver fatto colazione decido di farmi una bella doccia, tanto oggi è venerdi e ho lezione coni i ragazzi  quindi posso prendermela comoda e restare sotto la doccia quando voglio.  Amo stare sotto la doccia, il rumore del getto d'acqua mi rilassa e mi libera la mente. Esco da sotto la doccia e dopo essermi asciugata, decido di indossare un semplice jeans e una maglietta.

Dopo essermi rinfrescata mi chiudo in camera mia a dipingere, accendo lo stereo e comincio a strisciare il pennello sulla tela. 

Mi piace dipingere ascoltando la musica, perché sia l'arte che le canzoni tirano fuori emozioni che possono essere l'amore, l'odio,la rabbia, la felicità o qualsiasi altra cosa, ed è bellissimo lasciarsi andare a queste emozioni per poi trasmetterle su tela.

Domani sera andrò al cinema con Heiji, mi sembra un sogno, tra noi le cose ora vanno bene forse potremo ricominciare davvero da capo. 

All'improvviso sento bussare alla porta "avanti" dico e Aiko entra in camera mia  "è permesso?" dice e io mi alzo dalla sedia su cui ero seduta e mi avvicino a lei  "ciao amica mia" dico per poi abbracciarla "hei come mai sei così felice?" dice lei sciogliendo l'abbraccio "niente sono solo di buon umore" dico, non so perche ma oggi mi sento felice.

"Secondo me è perche stavi pensando a domani sera" dice con un ghigno malizioso ed io arrossisco  "ma che diciii?" dico più rossa di un pomodoro e lei ridacchia, poi sentiamo qualcuno bussare alla porta  "avanti" dico per la seconda volta in meno di 10 minuti. Mia madre entra con un sorriso  "tesoro di sotto c'è qualcuno che ti cerca" dice e io la guardo sorpresa, ma chi mai potrà essere, Aiko è qui con me, Heiji è alla centrale di polizia come tutte le mattine e non uscira prima di mezzogiorno quindi lui non può essere, penso mentre scendo le scale. Quando arriva all'entrata mi trovo davanti una ragazza alta, con dei capelli lunghi e castani e degli occhi azzurro-lilla che mi guarda con un sorriso a 32 denti,   "RANNN" urlo correndole incontro e abbracciandola  "Kazuha mi sei mancata tanto amica mia" dice cominciando a piangere,  "anche tu Ran tantissimo" dico sciogliendo l'abbraccio,  "ciao Ran" Aiko ci raggiunge e saluta Ran,  "ciao Aiko da quanto tempo" dice Ran, loro si sono conosciute molto tempo fa, quando Ran un giorno mi venne a trovare e restò qui una settimana...la settimana prima della mia partenza. 

Ripensando a quei giorni sento un peso enorme sul cuore e la tristezza mi avvolge. Ho dovuto rinunciare a molte cose quando decisi di andare all'estero, certo l'ho fatto per inseguire i miei sogni ma ad un prezzo. Per molto tempo non ho visto ne sentito la mia famiglia, le mie migliori amiche, e più di tutti Heiji. A volte parlavo a telefono con mamma, papà e facevo delle videochiamate con Ran e Aiko, certo duravano pochi minuti ma almeno le sentivo, con Heiji invece è stato diverso, per 7 lunghi anni non ho saputo niente di lui e questo mi faceva sentire ancora più triste.  

"Zuha, Kazuhaa" mi risveglio dai miei pensieri e noto Ran che mi sventola una mando davanti al viso "va tutto bene?" mi domanda e io annuisco, poi porto lo sguardo alle spalle di Ran e  solo ora mi accorgo che con lei c'è anche Shinichi,  "ciao Kudo" lo saluto con la mano e faccio un sorriso che lui ricambia,  "bentornata Toyama" mi dice venendo verso di noi  "grazie" dico con un sorriso,  "sai per caso dov'è Hattori?, vorrei salutarlo" mi dice  "è alla centrale di polizia, sono sicura che sarà felicissimo di rivederti" dico e lui annuisce,  "beh allora io vado, ci vediamo dopo ragazze, ciao amore" dice dando un bacio sulle labbra a Ran per poi uscire.

Siamo in camera mia sedute sul letto   "vedo che le cose tra te e Kudo vanno alla grande" dico maliziosa e lei arrossisce,  "a quanto pare avete risolto, complimenti siete una bella coppia" dice Aiko ,  "grazie ragazze, e a voi come va?" dice Ran sorridendo furbetta,   "già Aiko come va con Seiji?" gli domando io.  Seiji è il ragazzo per cui la mia migliore amica ha una cotta, è un grande amico di Heiji, l'abbiamo conosciuto grazie a lui visto che anche Seiji fa kendo nella stessa palestra di Heiji.

"Beh ecco io...veramete..." dice Aiko imbarazzata e io e Ran scoppiamo a ridere contagiando anche lei,  "Ma ti sei dichiarata?" le domando e lei arrossisce ancora di più,  "non ancora, ho paura che lui non ricambi i miei stessi sentimenti" dice abbassando la testa,   "ma che dici?, sono sicura che anche tu gli piaci" dice Ran incoraggiandola e lei sorride. "approposito di dichiarazioni, come va con Heiji?" mi domanda Ran, e io arrossisco  "domani hanno un appuntamemto" dice Aiko maliziosa,  "davvero?" chiede e mi guarda sorridendo,  "non è un appuntamento, andiamo solo a vedere un film" le ragazze mi guardano came a dire  'e secondo te questo non è un appuntamento?'   "allora vuol dire che le cose tra voi vanno bene, ne sono felice" dice Ran con un sorriso dolce che io ricambio.

 

 

 

 

*********************

 

 

 

 

Sto sistemando la mia scrivania, è un disastro, quando sento bussare alla porta  "avanti" dico senza alzare lo sguardo   "da detective a donna delle pulizie, sei caduto proprio in basso Hattori" alzo lo sguardo di scatto e mi trovo il fantomatico detective dell'est davanti a me  "Kudo" dico guardandolo sorpreso  "che ci fai qui?" gli chiedo  "è così che saluti un vecchio amico?" mi dice sorridendo,  "scusa è che non mi aspettavo di vederti qui, come stai?" gli dico alzandomi   "bene, da quando l'organizzazione è stata sconfitta la mia vita è ritornata alla normalità, e questo anche grazie a te" mi dice e io lo guardo sorpreso ma poi sorrido. "Da quando sei diventato così dolce eh Kudo?" gli domando ridacchiando guadagnandomi un occhiataccia da lui,   "io cerco di essere gentile e lui mi offende, ma guarda tu" dice mettendo il broncio e io rido ancora di più,  "comunque credo mi abbia contagiato Ran, da  quando sto con lei sono più smielato" dice sorridendo per poi sedersi sulla sedia difronte alla mia scrivania,  "hai risolto parecchi casi in questi anni?" gli domando sedendomi difronte a lui,  "beh si parecchi, anche se devo combattere ogni giorno con Goro" dice e io ridacchio, quando Kudo e io sconfiggemmo l'organizzazione e lui  si mise con Ran, Mori disse che visto che ora erano inparentati dovevano collaborare e che quindi dovevano lavorare insieme.  

"Tu invece?" mi domanda e sorrido  "io ne ho risolti tantissimi, di sicuro molti più di te" dico con un sorriso,   "io non direi proprio ne ho risolti di più io sicuramente" dice facendo un ghigno e guardandoci con sfida.

Devo ammettere che mi mancava tutto questo, da quando kazuha partì Kudo e Mori non sono più venuti ad Osaka, forse perche a Mori faceva male ricordare che una delle sue migliori amiche era partita e che forse non l'avrebbe più rivista.

Quando Kazuha partì non uscì di casa per 2 settimane, non volevo accettare il fatto che lei se ne era andata via, e forse per sempre. Mi davo continuamente dello stupido per non essere andato a salutarla, e sapevo anche che mi odiava per questo ma io non ho avuto il coraggio di vederla salire su quel maledetto aereo che l'avrebbe portata via da me, come non ho avuto il coraggio di dichiararle i miei sentimenti, forse se l'avessi fatto prima tutto questo non sarebbe successo, lei non sarebbe andata via per 7 anni e saremmo stati felici insieme, ma da una parte ero felice di non averlo fatto perche così lei ha potuto realizzare il suo sogno, lei è la cosa più importate, la mia di felicità viene dopo.

 

 

 

*************************

 

 

 

 

 

Sono affacciata alla finestra di camera mia, è notte fonda ormai, le ragazze sono rimaste a dormire qui, e mentre loro erano cadute in un sonno profondo, io non riuscivo a dormire.

 

Continuo a pensare a domani sera, e a quello che potrà accadere. Chiudo gli occhi e scuoto la testa, ma a cosa sto pensando è assolutamente ovvio che non accadrà niente, andremo solo a vedere un film non può accadere assolutamente niente di niente, ma vorrei con tutta me stessa che fosse così.

Anche se ho capito che ormai non ho nessuna possibilità con lui, il mio cuore continua a batte ogni volta che sento pronunciare il suo nome, ogni volta che mi immagino il suo sorriso strafottente o i suoi occhi, ogni volta che ricordo che non ha mai smesso di battere in questi 7 anni.

L'ho continuato ad amare incondizionalmente con tutta me stessa, anche dopo tutto quello che mi ha fatto, certo ora mi ha chiesto scusa, ma allora non era così, e non avrei mai potuto dimenticarmi quello che mi ha fatto, come non potevo dimenticarmi di tutto quello che ho passato con lui e di quello che provavo.

Porto il mio sguardo al cielo che stasera è pieno di stelle, e sorrido, il passato è passato, e ora stiamo ricominciando da capo, e sono certa che tutto andrà bene. Porto un  ultimo sguardo al cielo prima di rientrare e chiudere la finestra, si andrà tutto bene...

 

 

 

 

 

 

 

 

                        NOTE DELL'AUTRICE

Ciao a tutti, spero che questo capitolo vi piaccia e speriamo che vada davvero tutto bene, il fatto e che non so cosa possa escogitare la mia mente, ma speriamo bene.  

Recensite per favore.

Bacioni. 

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Capitolo 6
*** L'appuntamento perfetto...o forse no... ***


             L'APPUNTAMENTO PERFETTO... O FORSE NO...

Io,Ran e Aiko stiamo girando per negozi alla ricerca di qualcosa da indossare stasera al cinema, o meglio loro stanno cercando qualcosa per me per stasera mentre io cerco di dissuaderle.   "Ragazze non ho bisogno di qualcosa di nuovo, mettero un jeans e una maglietta" dico cercando di fermarle prima che entrino in un negozio   "ma scherzi? hai un appuntamento con il ragazzo che ti piace da tempo e vuoi indossare i vestiti di tutti i giorni?" mi domanda Aiko mentre lei e Ran mi guardano sbalordite,  "voi state esagerando, andiamo solo al cinema mica ad una cena romantica" dico io esasperata,  "lo sappiamo ma vogliamo che tu sia meravigliosa" dice Ran per poi prendermi per il braccio e trascinarmi all'interno del negozio.

 Siamo nel negozio da più di mezz'ora, le ragazze stanno girando tra i vestiti alla ricerca di quello più carino,   "che ne dici di questo?" mi domanda Aiko mostrandomi un vestito rosa con la gonna lunga fino alle ginocchia e dei strass sul petto  "andiamo a vedere un film, non ad un galà" dico scuotendo la testa   "e questo?" mi chiede Ran mostrandomi un jeans strappato sulle ginocchia e con una maglietta abbinata estremamente scollata,   "ma siete pazze? non uscirò mai con quella maglietta" dico e loro abbassano la testa sconsolate  "sentite usciamo di qui, torniamo a casa" dico ma loro non mi ascoltano, i loro acchi sono concentrati su qualcosa dietro di me. Mi giro e vedo un meraviglioso completo con una gonna bianca con la cintura nera, e top a maniche lunghe che fascia il seno a forma di X bordò,  e scarpe con il tacco nere.  "E' bellissimo" dico e le ragazze mi sorridono prendendo il completo e avvicinandosi alla cassa per pagare, e io le raggiungo sorridendo a mia volta. 

Pago il completo e insieme alle ragazze ci dirigiamo verso l'uscita,  "è veramente troppo carino" dice Aiko sorridendomi mentre Ran annuisce,  "ma voi siete sicure che vada bene per stasera?" domando  "certo andra beni..."   "AAAAHHHHHH"  un urlo terrificante interrompe Ran e ci giriamo verso i camerini, dove si sta radunando un sacco di gente,  corriamo a vedere cos'è successo passando in mezzo a tutta quella gente,  e quando finalmente riusciamo ad arrivare davanti al camerino strabuzziamo gli occhi, una ragazza e a terra senza vita uccisa con un coltello.  "Ran chiama la polizia" dico e Ran annuisce prendendo il telefono, io e Aiko facciamo allontanare tutta quella gente dal camerino,  "vi prego di allontanarvi" dice Aiko mentre io chiudo le tende del camerino.

Siamo sedute su un divanetto nel negozio aspettando che arrivi la polizia, quando vediamo Heiji e Kudo entrare,  "che è successo?" ci chiede Heiji mentre noi ci alziamo,  "siamo venute per fare compere, ce ne stavamo andando quando abbiamo sentito un urlo e ci siamo precipitate nel camerino" dico io guardando Heiji,  "e nessuno ha toccato il corpo?" domanda Kudo  "no, nessuno" dice Ran  "bene allora andiamo a interrogare il personale" dice mio padre che è appena entrato mentre Heiji e Kudo annuiscono.  Mio padre si dirige nel camerino  "voi rimanete qui, finiremo presto" ci dice Heiji sorridendoci e noi annuiamo.

 

Guardo l'orologio e mi accorgo che sono le 18:00, il film inizierà tra un'ora e mezza e noi siamo ancora qui, il caso si è rivelato più difficile del previsto, spero tanto che Heiji risolvi il caso in tempo,  "perche non glielo vai a chiedere?" mi domanda all'improvviso Ran,  "cosa?"  dico non capendo, com'è possibile che abbia capito a cosa stavo pensando?  "hai la stessa espressione che facevo io quando aspettavo che Shinichi finisse di risolvere un caso" dice sorridendomi e facendo sorridere anche me, così mi alzo dal divanetto e mi dirigo verso il  camerino.

Mi sto dirigendo verso il camerino e vedo Heiji che discute  con Kudo degli indizi che hanno  trovato, e il mio cuore comincia a battere forte,  glielo devo chiedere? e se ricevessi una risposta negativa? o se...     "Kazuha, che ci fai qui?" alzo la testa di scatto e mi ritrovo Heiji che mi guarda interrogativo   "ecco io...volevo..." avanti Kazuha diglielo, tanto non puoi tornare indietro, e poi ci tieni tanto a questo appuntamento, avanti diglielo. Faccio un sospiro profondo e lo guardo negli occhi mentre lui mi guarda senza capire,  "io volevo chiederti se risolverai il caso in tempo per il film" dico diventando rossa, lui mi guarda prima sorpreso ma poi sorride   "ti prometto che farò in tempo, perche tu e le ragazze non tornate a casa e ti prepari, voi ragazze ci mettete sempre tanto a prepararvi" dice e io sorrido rassicurata e annuisco per poi dirigermi verso le ragazze.

Siamo in camera mia e le ragazze mi stanno preparando,  Aiko mi stira i capelli mentre Ran mi trucca  "Ragazze vi ringrazio per tutto quello che state facendo per me" dico e loro sorridono   "ma figurati per te questo e altro" dice Aiko e io sorrido  "domani chimami, voglio sapere come sarà andata la serata" dice Ran, è vero lei e Kudo stasera tornano a Tokyo   "lo farò" dico io sorridendo  "ecco fatto" dicono Ran e Aiko all'unisono, io mi guardo allo specchio e sgrano gli occhi  "avete fatto un lavoro stupendo" dico con un sorriso a 32 denti.

Scendiamo le scale e ci dirigiamo alla porta  "io vado a casa ci vediamo domani, ciao Ran" dice Aiko salutandoci con la mano  "vado anch'io, Shinichi mi ha mandato un messaggio dicendomi che mi aspetta in stazione" dice Ran  "quindi hanno risolto il caso?" gli chiedo e Ran annuisce per poi salutarmi con la mano e andare via.  

 

 

 

 

 

 

********************

 

 

 

 

Siamo riusciti a risolvere il caso, il colpevole era l'ex fidanzato della vittima che l'aveva lasciato per un altro, stiamo per dirigerci ad un bar per festeggiare  "Kudo vieni con noi?" gli domando ma lui scuota la testa  "mi dispiace Hattori ma devo tornare a Tokyo, ho gia mandato un messaggio a Ran per dirle di aspettarmi alla stazione" dice e io annuisco  "ok allora ci si vede" dico dandogli il cinque poi lui esce dal negozio e si dirige alla stazione, mentre io raggiungo gli altri poliziotti   "bel lavoro Heiji" mi dice mio padre   "sei sicuro di voler venire, se vuoi torna a casa" mi dice  "no, vengo con voi, tanto non ho niente da fare" dico lui sorride e riprende a camminare mente io lo seguo. Però ho la sensazione di aver dimenticato qualcosa...

 

Siamo ol bar da almeno un'ora ormai,  "stai diventando un detective eccezionale Hattori, proprio come tuo padre" mi dice il signor Toyama e io sorrido  "la ringrazio" dico. La musica è talmente forte che non si riesce a sentire niente, devo fare uno sforzo enorme per sentire.

Ho sempre la sensazione di aver dimenticato qualcosa...o qualcuno...

Strabuzzo gli occhi capendo che cosa avevo dimenticato, accidenti Kazuha...

Mi sono dimenticato del nostro appuntamento, devo sbrigarmi, mi devo scusare. Guardo l'orologio e noto che sono le 21:00   "cavolo!!" che guaio adesso Kazuha mi odierà per davvero.

Prendo la mia giacca ed esco dal bar per dirigermi al cinema...speroche mi perdoni.


 

 

 

 

************************

 

 

 

 

 

 

 Sto cominciando a preoccuparmi seriamente, sono le 20:30 e Heiji deve ancora arrivare, ma Ran mi ha detto che avevano risolto il caso, ma allora che fine ha fatto. E se gli fosse successo qualcosa? No, è impossibile.

Prendo il cellulare per provare a chiamarlo, ma mi accorgo di una cosa,  io non ho il suo numero, l'avevo cancellato dalla rubrica molto tempo fa anche se lo ricordo a memoria ancora oggi, di sicuro l'ha cambiato.

Decido di tornarmene a casa e di chiamare a casa sua per farmi dare il numero da sua madre.

Arrivata a casa busso il campanello e mia madre mi apre  "tesoro, com'era il film?" mi chiede mia madre facendomi entrare  "non l'ho visto Heiji non è venuto, sono proccupata per lui hanno risolto il caso da tempo ma non mi ha raggiunta, ho paura che gli sia successo qualcosa"  dico allarmata  "forse è andato al bar con gli altri" dice mia madre e il mio cuore perde un battito "bar?" chiedo sperando di aver capito male,  "si, tuo padre e gli altri poliziotti sono andati in un bar per festeggiare la risoluzione del caso, forse Heiji è andato con loro" dice e il mio cuopre smette di battere, salgo velocemente le scale e mi chiudo in vcamera mia.

 

Mi lascio scivolare contro la porta e le lacrime cominciano ad uscire, non posso credere che mi abbia dato buca per andare ad un bar, credevo davvero che avremmo ricominciato da capo, mi sono illusa,ancora,di contare qualcosa per lui, ma mi sono sbagliata. Penso mentre le lacrime non smettono di uscire. 

 

 

 

 

 

 

*********************

 

 

 

 

 

 

 

Sto correndo a perdi fiato tra le vie di Osaka per arrivare al cinema il più infretta possibile.  Finalmente arrivo ma Kazuha non c'è, se ne deve essere tornata a casa. Adesso non mi vorrà più vedere, gli avevo promesso che sarei venuto, sono un idiota.

Mi siedo su una panchina la vicino, e alzo gli occhi al cielo. Kazuha ti prego perdonami...

 

 

 

 

 

                             NOTE DELL'AUTRICE

Ciao a tutti, spero che questo capitolo vi piaccia (lo so sono ripetitiva;))

Lo so cosa state pensando in questo momento  "ma che diamine è successo?" lo so, ma volevo rendere la vita a questi due difficile (lo so sono cattiva;)  spero che vi piaccia, e recensite per favore. 

P.S sto cercando di aggiornare ogni sabato, ma se dovessi fare qualche ritardo vi prego di scusarmi.

Bacioni.

XXX

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Capitolo 7
*** Best friends forever ***


                           BEST FRIENDS FOREVER

I primi raggi del sole filtrano dalla finestra illuminando la stanza, sono ancora appoggiata contro la porta non mi sono mossa da qui per tutta la notte. Le lacrime si sono fermate  già da qualche ora ormai, e il miop cuore insieme a loro.

Guardo l'ora e noto che sono le 7:35 di domenica mattina, di sicuro sono l'unica in tutta la città sveglia a quest'ora.

Non faccio altro che pensare a Heiji e al fatto che ha ritenuto andare al bar con i suoi amici più importanti di me...di che mi lamento...è sempre stato così...

Mi chiedo perchè i momenti di felicità devono passare così in fretta, perché in queste occasioni il tempo ha fretta di correre. E perché il dolore sta sempre lì e il tempo non vuole passare, è talmente lento da farti sentire il dolore che provi all'infinito.

Finalmente decido di alzarmi e scendere in cucina per mangiare qualcosa visto che ieri non ho cenato, ma prima mi do un'occhiata allo specchio. Sono orribile! Indosso ancora i vestiti di ieri sera, ho soltanto una scarpa, i capelli sono tutti scombigliati, per non parlare degli occhi sono gonfi e rossi e ho delle occhiaie da paura, ma non mi importa più di tanto ed esco dalla stanza.

Arrivata in cucina non vedo nessuno e così penso che i miei genitori stiano ancora dormendo.

Prendo il pentolino e comincio a scaldare il latte, poi prendo i cereali e li metto nella ciotola e una volta scaldato il latte comincio a fare colazione.

Mi perdo a fissare i cereali che galleggiano nel latte, e non posso fare a meno di pensare che siano proprio come me, fanno di tutto per non annegare ma tanto è inutile e annegano lo stessa anche dopo tutta quella fatica che hanno fatto per restare a galla.

 "Come mai già sveglia?" alzo lo sguardo e noto mia madre che mi guarda per poi sbadigliare   "non avevo più sonno" dico pensando  di poter toglier il 'più' visto che non ho dormito affatto.  "Tutto bene?" mi domanda all'improvviso  "si, tutto bene" dico non guardandola negli occhi, perché so che se lo faccio capirebbe che cosa mi succede e non voglio, non voglio che si accorga che sto soffrendo ancora per amore, non voglio ritornare la Kazuha adolescente che si piange sempre addosso.

Mia madre mi guarda con un sorriso triste   "lo sai che con me puoi parlare di tutto" mi dice  sedensosi difronte a me   "si lo so mamma, ma va tutto bene te lo assicuro" dico per poi alzarmi, posare la ciotola nel lavandino e tornare in camera mia.  Ma prima che possa uscire dalla cucina mia madre mi dice:"una volta parlavi sempre con me, che fine ha fatto la Kazuha di un tempo" mi fermo appena pronuncia quelle parole, mi volto verso di lei e gli faccio un sorriso triste poi senza rispondere alla sua domanda salgo le scale e mi chiudo in camera mia.

'La Kazuha di un tempo' quella Kazuha non esiste più, e ho faticato parecchio per cacciarla via e non la farò ritornare così facilmente.

Il mio cellulare inizia a squillare e mi chiedo chi sia, in un primo momento ho sperato che sia lui ma poi mi sono data della sciocca vedendo il nome sul cellulare  'Aiko' , premo il tasto e avvicino il telefono all'orecchio.   "Pronto?" chiedo facendo finta di non sapere chi sia  "hei Kazuha come va?" mi domanda Aiko allegra  "benissimo" mento  "a te?" chiedo poco dopo,  "alla meraviglia amica mia, ma dimmi com'è andato l'appuntamento con Hattori?" mi chiede e io mi fermo, "Aiko ora devo proprio andare ci sentiamo più tardi" dico velocemente chiudendo la chiamata.

Fisso il cellulare con sguardo perso a chiedermi perché non gio ho detto la verità.  Lei è la mia migliore amica da quando avevamo 5 anni, siamo cresciute insieme, allora perche non gli ho raccontato come mi sento?.

Metto il cellulare sulla scrivania e mi butto sul letto e le lacrime ricominciano ad uscire, ma non so bene il perché sto piangendo,  ma quel peso che prima avevo sul cuore sembra si sia moltiplicato e ho solo voglia di piangere.

 

 

 

 

 

 

*********************

 

 

 

 

Dopo essermi fatto una doccia rinfrescante e con i capelli ancora umidi mi chiudo in camera mia, oggi non ho voglia di vedere nessuno.

Apro l'armadio e comincio a cercare una maglia pulita, visto che indosso solo un pantalone e una canottiera.

Apro un cassetto e una cosa cattura la mia attenzione, c'è un libro che, chiaramente, non è mio.  Leggo il titolo del libro 'Fino a l'ultimo battito di cuore'* e capisco che è di Kazuha, mi ricordo ancora quando tanto tempo fa lo comprammo insieme in libreria, io comprai un poliziesco mente lei scelse questo. Mi assillava con questo libro dicendomi che era una storia bellissima. Se lo deve essere dimenticata qui e mia madre deve averlo messo nel mio cassetto. Mi sembra strano che fino ad adesso non ci ho mai fatto caso, ma forse era seppellito sotto la mia roba e non me ne sono accorto e ora scavando l'ho notato.

Dopo aver indossato la maglietta prendo il libro e mi stendo sul letto. Chissà di cosa parla, so soltanto che Kazuha adorava questo libro e diceva che era romanticissimo.   'è una storia d'amore bellissima, anche a me piacerebbe viverne una così'  è questo quello che diceva, non so come sia questa storia d'amore ma so che mi sarebbe piaciuto viverla con lei.  Chissà se mi vorrà ancora vedere, l'ho delusa e ferita lo so, ma spero che riesca a perdonarmi.  Non potrei vivere ancora senza di lei, in questi 7 lunghi anni l'ho capito ma forse l'ho capito troppo tardi.

Non so cosa sarebbe successo se l'avessi fermata in tempo, come mi sarei comportato, ma so che ora non rifarei di nuovo lo stesso errore.

Apro il libro e comincio a leggere questo stupido libro, cosa ci troverà mai di interessante in questi libri?

 

 

 

 

 

*************

 

 

 

 

La sveglia sul mio comodino suona annunciando un nuovo giorno, oggi è lunedì e ho lezione con i ragazzi quindi devo sbrigarmi a prepararmi.

Scelgo di mettermi un fuson marrone scuro con una maglia lunga marrone chiaro, un ciondolo a forma di mezza luna dorato, borsa nera e scarpe nere.  Dopo essermi vestita scendo a fare colazione.

"Buongiorno tesoro" mi salutano mia madre e mio pade all'unisono,  "giorno" dico io e mi siedo con loro.  "Tutto bene?" mi chiede mio padre e io annuisco, ma perche le persono mi devono chiedere sempre se sto bene? . Finita la colazione esco di casa per dirigermi a scuola. 

Le strade sono già affollate, persone che vanno a lavoro, mamme che accompagnano i loro bambini a scuola, ragazzi che si dirigono a scuola. Mi fermo a guardare quesi ragazzi che così felici si stanno dirigendo a scuola, e non posso fare a meno di pensare che anche io e Heiji eravamo così. Così felici, uniti, scherzavamo ridevamo, ci facevamo i dispetti, ma tutto questo ormai è finito. Forse è stato tutta colpa mia, se non me ne fossi andata per inseguire i miei sogni forse non avrei perso tutto questo.

I miei occhi finiscono per caso sull'orologio e sgranando gli occhi ricomincio a camminare più veloce, se non mi muovo rischio di fare davvero tardi.

Arrivo in classe noto che sono tutti presenti  "buongiorno" dico "buongiorno" dicono tutti in coro, sono ragazzi veramente speciali, mi sono affezzionata a tutti loro, anche se devo ancora riuscire a sciogliere il cuore di Benkei, e mi dispiace veramente che questa sia la mia ultima settimana con in questa scuola.

"Allora ragazzi oggi faremo un autoritratto, cercherete di disegnare voi stessi, il vostro volto o un disegno di voi che fate una determinata cosa collegata al vostro sogno, ad esempio un vostro disegno su un palco che cantate e altre cose, mi sono spiegata?" domando e tutti annuiscono e cominciano a disegnare, con mio grande stupore anche Benkei prende il pennello e comincia a disegnare, e un sorriso appare sul mio volto.

Cammino tra i ragazzi per vedere come va il loro lavoro, sono tutti disegni eccezionali. Mi avvicino a Benkei curiosa di vedere che ha disegnato ma il suono della campamnella che segna la fine delle lezioni mi ferma, tutti si alzano e cominciano a prepararsi    "chi non ha finito il disegno se lo può portare a casa o può rimanerlo qui e lo continua la prossima volta" dico e alcuni prendono il quadro per portarselo a casa mente alcuni lo rimangono in classe. 

Prendo la mia borsa ed esco dalla classe, ma prima di andarmene prendo un caffè alla macchinetta. Dopo aver bevuto il caffè butto il bicchiere nel cestino e faccio per andarmene quando sento una bellissima melodia, "sembra un pianoforte" dico cominciando a guardarmi intorno. Alla fine capisco che la musica arriva da una classe infondo al corridoio. Mi avvicino alla classe curiosa di sapere chi sta suonando "chissà cosa ci fa un pianoforte in questa scuola?" chiedo a me stessa, apro piano la porta e sgrano gli occhi nel vedere la persona seduta a suonare. "Benkei" dico, lui si ferma e alza gli occhi su di me "che ci fai qui?" chiedo, però devo ammettere che è davvero bravo, sembra a suo agio quando suona. "Ecco io...veramente..." dice cominciando ad arrossire, "sai che sei davvero bravo?" dico camminando verso di lui, ho un presentimento, non è che...no non è possibile. "Mi scusi ma ora devo andare" dice e si avvia verso la porta ma io lo fermo per un braccio "perché non ti confidi con me, sono la tua insegnante" dico, vorrei capire che ha, perché si comporta così, che cosa nasconde. "Lei non capirebbe" dice per poi sottrarsi alla mia presa e sedersi su un divanetto, "beh potrei provarci" dico sedendomi anche io "vede ha presente quando tu hai un sogno e lo vuoi realizzare, ma te lo impediscono?" dice guardandomi negli occhi "ma tu non avevi detto di non avere sogni?" gli chiedo con un sorrisetto, "veramente uno ce l'ho avrei" dice arrossendo "e quale?" dico curiosa, ma credo di aver già capito. "Mi piacerebbe diventare un...un pianista" dice e io sgrano gli occhi sorridendo "davvero?" gli chiedo e lui annuisce. A questo punto mi sorge un dubbio "ma perché frequenti una scuola d'arte se vuoi studiare musica?" dico dando voce ai miei pensieri, lo vedo rabbuiarsi all'improvviso "il fatto è che...i miei genitori sono entrambi artisti e loro vogliono che lo diventi anch'io" mi dice triste, ecco dove avevo sentito il suo cognome, i signori Tanaka sono due artisti che compongono le loro opere sempre insieme. "Ma non possono obbligarti a fare quello che non vuoi" dico mentre lui guarda il pavimento. "Ascolta, è molto importante inseguire i propri sogni, ti fa stare bene con te stesso. Dovrai rinunciare a molte cose questo è vero, ma ne guadagnerai altrettante, questo te lo dico perché ci sono passata anch'io e quindi nessuno meglio di me può capirti" dico ripensando ai giorni precedenti alla mia partenza, a quando ho dovuto dire addio alle persone che amavo anche se non è stato proprio un addio, e a come mi sono sentita quando sono salita su quell'aereo sapendo che non avrei rivisto quelle persone per molto tempo. Guardo Benkei e gli sorrido per poi alzarmi e uscire dalla classe.

Tornata a casa mi chiudo in camera mia e mi butto sul letto, povero Benkei non può realizzare i suoi sogni per colpa dei suoi genitori. Qualcuno bussa alla porta  "avanti" dico e Aiko entra nella stanza.  Mi alzo di scatto dal letto, ho cercato di evitarla per tutta la giornata rifiutando tutte le sue chiamate, non volevo parlargli perché so che mi avrebbe chiesto di me e di Heiji e io non avevo voglia di parlare di lui.

"Aiko, che ci fai qui?" gli chiedo facendo finta di niente   "mi chiedi che faccio qui? non hai risposto a nessuna delle mie 25 telefonate e mi chiedi che ci faccio qui?" Aiko sembra arrabbiata e ha ragione   "mi dispiace è che..." non finisco la frase e abbasso lo sguardo  "ero preoccupata per te" mi dice poi, e io comincio a piangere  "lo so scusami" dico piangendo, no! non voglio piangere, non voglio tornare la Kazuha di una volta.  "oh amica mia,vieni sediamoci" mi dice prendendomi per mano e facendomi sedere sul letto.  "L'appuntamento con Heiji è andato così male?" mi chiede accarezzandomi un bracio, ma io non rispondo, non ho il coraggio.  "Kazuha lo sai che puoi confidarti con me, l'ho hai sempre fatto, forse non mi consideri più la tua igliore amica?" mi chiede triste e io mi giro di scatto verso di lei   "ma che dici? tu sarai sempre la mia migliore amica" dico guardandola  "allora perché non mi racconti tutto? lo sai che di me puoi fidarti" dice e io capisco che forse sfogarmi con lei non può farmi altro che bene   "non c'è stato nessuno appuntamento" le dico abbassando la testa  "eh?" chiede Aiko confusa  "che vuoi dire?"  mi chiede ancora   "che Heiji non si è presentato, ha preferito andare in un bar con i suoi amici piuttosto che stare con me" dico piangendo più forte, Aiko si avvicina a me e mi abbraccia   "ci sarò sempre per te ricordatelo" dice sorprendendomi   "se hai bisogno di un posto dove fuggire...se hai bisogno di una spalla sulla quale piangere, io sarò sempre la tua migliore amica" dice e io l'abbraccio più forte   "grazie amica mia" dico restando abbracciata alla mia migliore

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

*è un libro che sto leggendo in questo periodo ed è molto bello.

                         NOTE DELL'AUTRICE

  Ciao a tutti, spero che abbiate passato un buon San Valentino, e spero che questo capitolo vi piaccia.

Vi prego recensite.

Bacioni.

XXX

 

 

 

 

 

 

 

 

 

                                         

 

 

 

 

 

 

 

 

                                           

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Capitolo 8
*** Sfogo e rivelazioni ***


  Ciao a tutti, volevo solo informarvi che ho fatto delle piccole modifiche al capitolo precedente. In particolare quando Kazuha scopre il segreto di Benkei, non so se qualcuno di voi ha gia letto le modifiche visto che le ho fatte qualche giorno fa, ma volevo avvisarvi. Buona lettura. 

 

 

                                 SFOGO E RIVELAZIONI

 

Aiko se ne appena andata, sono felice che le cose tra me e lei siano tornate come un tempo.

Lei è la mia migliore amica da anni, tanti anni, e mi è mancato confidarmi con lei. Mi è mancato per tutti i 7 anni che sono stata lontana dal giappone, in America mi sentivo tremendamente sola, certo ho fatto amicizia nell'università che ho frequentato ma nessuno sarebbe mai stato come gli amici che avevo qui. Loro sono insostituibili, con loro ci sono cresciuta, con loro ho passato tanti momenti felici e tanti momenti tristi, e ci sono sempre stati per me quando ne avevo bisogno.

Non avrei mai potuto sostituirli con nessuno, era impensabile, loro erano e sono unici. 

Pensando a tutto questo mi tornano in mente i momenti in cui mi mancavano da morire, a quando piangevo la notte per non aver potuto vedere per l'ultima volta Heiji, a quando mi ripetevo che ero stata una stupida a non rivelargli i miei sentimenti. Ma mi ripetevo sempre che forse era meglio così, che doveva andare così, che era destino e che dovevo farmene una ragione.

Mi siedo sullo sgabello e comincio a dipingere, pensare a tutto questo mi ha messo addosso una stristezza che mi opprime il cuore e ho bisogno di sfogarmi. 

 

Il sole che che filtra dalla finestra mi infastidisce gli occhi e mi fa svegliare, guardo la sveglia e vedo che sono le 8:20. Potevo dormire ancora visto che oggi a scuola entro alle 10:00, ma mi alzo dal letto e mi affaccio alla finestra. 
E'  una giornta fantastica, il sole splende e l'aria è fresca. Prendo un grosso sospiro e mi perdo a guardare il cielo azzurro,  non riesco a capire come sia potuta cambiare così tanto la mia vita. Ero una semplice ragazza di 17 anni che andava a scuola e usciva con le amiche. E come tutte le ragazze della sua età era innamorata, il suo cuore batteva per una persona speciale che gli metteva sempre il sorriso ma che a volte la faceva anche piangere. Gli scherzi e i dispetti che si facevamo, le risate che ci caratterizzavano, ora invece è cambiato tutto. 
Non ci sono più quegli scherzi e quei sorrisi, è tutto finito, è tutto finito da quel giorno. Da quando sono stata accettata alla  Tisch School of the Arts la mia vita è cambiata, ma non so dire se in meglio o in peggio. Ho realizzato i miei sogni questo si, ma ho dovuto rinunciare alla mia vecchia vita.

Forse è meglio non pensare a queste cose, chiudo la finestra per poi fiondarmi in bagno sotto la doccia.  Dopo essermi rinfrescata decido di mettermi un jeans blu con una maglia bianca, e sopra una maglia nera aperta larga con una borsa nera e scarpe nere. Prendo le chiavi di casa ed esco, visto che ho ancora un'altra ora di tempo decido di fare una passeggiata. 

Arrivo nei pressi del parco, alberi piene di foglie e fiori colorati, il laghetto in cui nuotano le papere, i bambini che giocano tutto uguale insomma,  mi siedo sulla panchina di fronte al laghetto. Io e Heiji ci venivamo spesso qui dopo la scuola, ci sedevamo sotto un albero a leggre, paelare, scherzare e cose così. Era un momento speciale della giornata, senza nessuno a disturbarci e senza nessun omicidio. 

Sento il mio cellulare squillare, lo prendo dalla borsa e leggo il nome di Aiko sul display  "amica mia buongiorno" dico sorridendo  "buongiorno a te" mi risponde felice  "hai bisogno di qualcosa?" le domando curiosa di sapere perché mi abbia chiamato.  "Veramente si" conferma lei e io divento ancora più curiosa   "di cosa si tratta?" le domando  "oggi potresti venire da me? devo dirti una cosa" mi chiede elettrizzata  "certo, sono proprio curiosa di sapere che mi devi dire" dico  "se vuoi puoi anche dormire da me" mi propone  "volentieri" le rispondo felice.  E' da tempo che non facevamo questi pomeriggi tra amiche,  "bene allora a stasera" mi saluta lei  "a stasera" le rispondo chiudendo la chiamata. 

Varco il cancello della scuola e salutando il bidello mi dirigo in classe, ma passando camminando per il corridoio tra il preside e il vicepreside  'lei che ne dice signor preside?'  sento dire   'che forse è meglio chiudere la scuola'  mi fermo di botto spalancando gli occhi, chiudere la scuola? ma perché? . Volendone sapere di più mi avvicino a loro  "cos'è questa storia di voler chiudere la scuola?" domando, i due sorpresi si voltano verso di me e mi guardano sorpresi  "signorina Toyama" esclama il preside   "non sono affari che la riguardano" dice invece il vicepreside, un uomo, a mio parere arrogante.  "La prego mi risponda" dico senza scompormi mentre i sue si scanbiano un'occhiata d'intesa   "vede signorina la scuola non ha più fondi per pagare le spese, e quindi riteniamo che sia meglio chiudere la scuola" dice il preside dispiaciuto   "ma non pensa a tutti i ragazzi che ci sono in questa scuola? non pensa al fatto che ci rimarranno malissimo e che così distrugge i loro sogni?" sbotto arrabbiata,  "la prego si calmi" dice il vicepreside facendomi entrare in presidenza e chiudendo la porta.   Io li guardo ancora più arrabbiata  "no che non mi calmo! soprattutto se penso al futuro di quei ragazzi" dico seria  "signorina io la capisco, sono il preside di questa scuola da più di 10 anni sono affezzionato a questi ragazzi, ma purtroppo non possiamo fare niente" dice il preside abbassando la testa dispiaciuto.  Ha ragione, non possiamo fare niente se i fondi per le spese non ci sono, forse ci dobbiamo davvero rassegnare.  I miei guai non finiscono mai, arrivano sempre l'uno dopo l'altro. Avevo ragione quando dicevo che i periodi di tristezza non finiscono mai, che sono interminabili e che invece i momenti di felicità passano velocemente, forse troppo veloce. 

Mi giro verso la porta e faccio per andarmene ma la voce del preside mi ferma  "signorima, visto che lei in poco tempo si è guadagnata l'affetto dei ragazzi, portebbe dirglielo lei ai suoi alunni?" mi domanda, so che ha dato a me l'incarico di direlo ai ragazzi perché lui non ha il coraggio di farlo, ma annuisco ugualmente per poi usire dalla presidenza.  Cammino piano per il corridoio fino a quando non arrivo di frone all'aula, come farò a dire ai ragazzi che la scuola sta per chiudere? Sbuffo, prima Heiji e poi questo, sono perseguitata dalla sfortuna.

 

 

 

 

 

 

*******************

 

 

 

 

 

 

 

Cammino per i corridoi dell centrale di polizia per dirigermi nel mio ufficio , mentre cammino saluto un paio di polizziotti.   Entrato nello studio mi chiudo la porta alle spalle e mi siedo alla scrivania, le giornate qui in centrale sono diventate molto noiose. Me ne sto qui seduto dalla mattina alla sera, in questo periodo non si sta verificando nessun omicidio, non dico di essere felice se la gente muore questo è ovvio, ma le giornate qui non passano mai.   Apro un cassetto e ne estraggo un paio di documenti cominciando a leggerli, ma non presto molto attenzione a quello che c'è scritto, penso a Kazuha. Non so né come né il perché mi sono messo a pensare a lei.  L'unica cosa che so è che vorrei solo correre da lei e scusarmi per non essere andato a quell'appuntamento visto che non l'ho ancora fatto. Ma ho paura che lei mi possa odiare, che mi possa cacciare via da casa sua e dalla sua vita, che possa scoppiare a piangere. Odio vederla piangere, lo odiavo in passato e lo odio tutt'ora. 

Poso i fogli nel casetto, prendo la giacca ed esco dalla centrale di polizia, ho bisogno di prendere una boccata d'aria.

Camminando arrivo di fronte alla scuola elementare  di Osaka, quella che abbiamo frequentato io e Kazuha da bambini. Decido di entrare nel giardino, mi dirigo verso un albero, che quando io frequentavo questa scuola era un alberello.  Arrivo vicino all'albero e noto un'incisione che mi fa sorridere   'H e K x sempre' , tocco quella scritta continuando a sorridere.  Quando abbiamo fatto quest'incisioni abbiamo fatto una promessa, abbiamo promesso che saremo stati sempre insieme e che niente e nessuno ci avrebbe diviso, Promessa che poi non è stata mantenuta. Esco dal cancello e decido di andare a casa a riposarmi un po.

Salgo le scale e mi dirigo in camera mia, una volta dentro chiudo la porta e mi tolgo la giacca che butto sul letto.  Sulla scrivania vedo il libro di Kazuha e lo prendo in mano osservandolo.  Forse dovrei riportarglielo, sarebbe anche una buona scusa per parlargli.  

Quando Kazuha se ne andò, per un breve periodo non ne volevo sapere niente dicasi di omicidio, non mi interessava essere il migliore.  Non volevo diventare nessuno.  Non me ne fregavo un cazzo.  Io avevo solo la spietata e dolce voglia  di rivedere quegli occhi e di tenerli ancora un po con me, ma questo era impossibile.  Ne avevo avute tante di occasioni  per rivelargli i miei sentimenti, ma le ho sprecate. 

Non ci si abitua mai all'assenza della persona che si ama. Si impara a sopravvivere ma non è la stessa cosa.  Non si può essere sempre felice, la vita è un'altalena sempre in movimento. 

Mi stendo sul letto guardando il soffitto, forse dovrei andare da lei per scusarmi, spiegargli cosa è  successo, o forse se lo facessi si arrabbierebbe ancora di più. Ridacchio piano ripensando a come si arrabbiava quando facevo tardi ad un appuntamento o quando non mi presentavo per risolvere un caso. Non so cosa devo fare , se andare da lei o no.  Alla fine decido di andarci, prendo il libro e la giacca ed esco di casa. 

 

 

 

 

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Apro la porta di casa e sbuffando entro e mi chiudo la porta alle spalle. I ragazzi l'hanno presa malissimo, persino Benkei era dispiaciuto. Anche se non è l'artista quello che vuole fare da grande, è comunque affezzionato a quella scuola. Noto della posta sul tavolino che c'è all'ngresso, e vedo che c'è una lettera per me   'alla signorina Kazuha Toyama' c'è scritto. La prendo e salgo in camera mia appoggiandola sulla scrivania.

Non ne posso più sta andando tutto storto, credevo che le cose stessero andando meglio, che avrei potuto dimenticare il passato e guardare il futuro, ma mi sono sbagliata.  Soprattutto con Heiji, le cose con lui invece di migliorare sono peggiorate, non lo vedo da un paio di giorni e forse è meglio così. Io non riesco ancora a capire come possa il mio cuore battere ancora per lui, beh infondo l'amore può toccarci una volta e durare tutta la vita. Ma quest'amore mi sta distruggendo,  fa troppo male amare e sapere di non essere ricambiati.  Se ti dicono che l'amore è un sogno, sogna pure ma non stupirti se ti svegli piangendo.  

Ci sono persone che dicono che l'amore sia la cosa più bella del mondo, e in parte sono d'accordo. Ma che ne sanno loro...che ne sanno delle notti in cui ti svegli all'improvviso con il cuore che batte all'impazzata e tu vorresti solo fermarlo ma non ci riesci...il buio fa riemergere i tuoi ricordi e ogni pensiero è una lama che li travololge tutti quanti...la tua stanza diventa una discoteca muta dove ballare i lenti con i tuoi dolori nascosti che ti sussurrano all'orecchio tutti i loro migliori racconti...che ne sanno di come ti senti se non indossano prima i tuoi momenti? 

Seduta sul letto guardo il soffitto fino a quando non sento la porta di camera mia aprirsi, e il mio cuore inizia a battere veloce vedendo chi è la persona appena entrata..."Heiji"...

 

 

 

 

 

 

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Cammino per le strade di Osaka diritto verso la casa di Kazuha, sono deciso più che mai a chiarire con lei e a rivelargli i miei sentimenti. 

Svolto a sinistra e finalmente mi trovo la casa di dei Toyama davanti, ma all'improvviso mi blocco. Non ho il coraggio di entrare, e se lei non ricambiasse i miei sentimenti ?  e se mi sbattesse la porta in faccia?  Faccio un lungo sospiro per poi prendere dalla tasca una chiave, è la chiave della casa di Kazuha me l'ha data lei molto tempo fa, e io l'ho sempre custodita.  Metto la chiave nella serratura ed entro, non vedo nessuno in casa e quindi deduco che la signora Toyama sia uscita. Salgo le scale per dirigermi in camera di kazuha sperando che ci sia, apro la porta e la vedo sdraiata sul letto che guarda il soffitto, ma quando gira lo sguardo verso di me sgrana gli ochhi   "Heiji" .

Lei mi guarda sbalordita e si alza dal letto mente iochgiudo la porta,  "come sei entrato?" mi domanda e io gli mostro la chiave  "me l'hai datatu non ricordi?" gli domando, lei allumnga la mano e mi guarda seria   "ridammela" dice e io sgrano gli occhi   "come?" chiedo   "hai caoito bene" la guardo negli occhi e vedo che non sta scherzando. 

Cerco di avvicinarmi ma più ci provo più lei si allontana   "ascolta Kazuha..." provo a dire ma mi interrompe  "no ascolta tu, ti ho aspettato per più di un'ora" dice guardandomi arrabbiata   "e non è questa la cosa che mi ha fatta arrabbiare, perché in fondo non saresti tu se non ti dimenticassi un'appuntamento, ma il fatto che tu hai preferito andare a festeggiare piuttosto che stare con me" dice abbassando lo sguardo cominciando a singhiozzare, questa è la cosa che odio di più al mondo, vederla piangere e soprattutto per colpa mia.  

Provo a dire dire qualcosa ma lei ricomincia a parlare   "so che per te il tuo lavore è più importante di tutto, ti capisco in fondo anch'io ho una passione, ma potevi avvisarmi almeno non mi sarei preoccupata" continua a piangere  "dopotutto mi avevi chiedto tu di ricominciare da capo, e sei stato sempre   tu a chiedermi di andare al cinema, e sei stato tu il primo a rovinare tutto" dice puntando i suoi occhi pieni di lacrime mnei miei.  

"Kazuha ti prego ascoltami, mi dispiace tanto ma io..." provo a dire e la vedo scuotere la testa ripetutamente   "non me ne frega nieente delle tue scuse" dice, io rimango muto incapace di dire una parola    "sono stanca di soffrire a causa tua" comincia a piangere più forte e io non posso fare niente per fermare le sue lacrime "sono stanca" ripete, io cerco di avvicinarmi ma lei me lo impedisce allontanandosi   "Kazuha" dico soltanto.  Ero venuto qui per rivelarle i miei sentimenti e me ne sto qui muto mentre lei piange.

Lei alza per un momento gli occhi ma li riabbassa subito dopo    "ma ti continuo a scegliere nonostante abbia il cuore spezzato. E lo sai perché? Perché nonostante tutto io sono ancora follemente innamorata di te" dice e il mio cuorew comincia a battere forte,  no non è possibile, devo aver sentito male...non può essere...

 

 

 

 

 

 

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Finalmente l'ho detto, gli ho rivelato quello che sento per lui, ma avrei preferito farlo in un altro momento,   "Kazuha" ripete per la millionesima volta lui incredulo. Adesso che l'ho detto  non mi posso fermare qui, prendo coraggio e continuo   "quando mi sono accorta di provare qualcosa per te ho creduto, davvero, che il vero amore esistesse ma poi mi sono dovuta ricredere" alzo finalmente gli occhi puntandoli nei suoi che mi guarda incredulo.  "Kazuha..." cerca di dire ma io lo interrompo  "no ti prego fammi finire" dico e lui si ammutolisce   "ogni notte nei miei sogni ti vedevo, ti sentivo; è per questo che sapevo che ti amavo ancora, nonostante tutto" dico piangendo. Che strano!  ho pianto così tanto nella mia vita che credevo di aver finito le lacrime. Voglio smetterla di soffrire  "a volte credevo, anzi speravo, che tu ricambiassi i miei sentimenti, ma mi ripetevo che non era possibile. A volte era talmente tanta la curiosità che volevo chiederti  'è davvero amore , quello che ho visto nei tuoi occhi. O era solo il riflesso del mio?'  ma non ho mai avuto il coraggio per paura di sentire la risposta" dico asciugandomi le lacrime, ma più le asciugo e più continuano ad uscire. 

"Kazuha mi dispiace per tutto quello che ti ho fatto, io..." ricomincia a scusarsi e questo fa salire ancora di più la mia rabbia  "SMETTILA DI SCUSARTI"  urlo  "TANTO TU NON PUOI CAPIRE" urlo ancora   "sai che cosa significa, quandfo una persona ti vuole un bene dell'anima e farebbe di tutto per te? cosa significa sognarti tutte le notti, desiderare di poterti abbracciare e stare insieme a te per l'eternira? No, evidentemente non lo sai, perchè tu non sai cos'è l'amore Heiji" lui alza di botto lo sguardo guardandomi incredulo.   "Kazuha questo non è vero io..." prova a dire ma io lo interrompo   "adesso hai anche la faccia tosta di negare? per te io non esistevo, a te interessavano solo i tuoi casi, loro erano più importanti di tutto, talmente importanti da non accorgerti vhe la tua migliore amica provava qualcosa per te, che soffriva per te. Quindi non venirmi a dire che sai cos'è l'amore" dico in preda alla rabbia, e lui abbassa lo sguardo.  "Mi sono solamente illusa...mi sono illusa di poterti stare vicino e potert caoire più di chiunque altro, mi sono illusa in un futuro per noi non più come semplice amici ma come coppia, ma era solo un'illusione, una maledetta ill'usione"  dico guardandolo in volto   "ma io credo che il cuore vada avanti, prima o poi e che riuscirò a dimenticarti una volta per tutte" . 

Mi sono sfogata, finalmente ho liberato tutti i pensieri che mi angosciavano.  Heiji guarda il pavimento, non si aspettava che gli dicessi tutto questo e, sinceramente, neanche io.  "Vattene" dico poco dopo guardandolo, lui alza la testa di scatto  "ma Kazuha"  dice, ma è tutto inutile, voglio che te ne vada    "ti prego vai via, esci da casa mia e...e dalla mia vita" l'ultima frase l'ho sussurrata quindi non so se l'abbia sentita. Mi porge un libro che io all'inizio non riconosco   "l'hai dimenticato a casa mia tempo fa" dice dandomelo e uscendo dalla mia camera.  Leggo il titolo del libro  'fino a l'ultimo battito di cuore' io credo che il mio abbia smesso di battere proprio adesso...

 

 

 

 

 

 

 

                                                     NOTE  DELL'AUTRICE

 

Ciao a tutti, la nostra cara Kazuha si è finalmente dichiarata anche se non come avrebbe voluto. E adesso che cosa sucederà?  Spero che questo capitolo vi sia piaciuto.

Bacioni.

XXX

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 9
*** Lettera ***


 

                                                                                 LETTERA

 

 

 

Sapete quando avvertite una bruttissima sensazione dentro di voi? Quando avete la sensazione che dentro di voi si sia spezzato qualcosa? Beh è una sensazione insopportabile, e vi dirò di più, quella cosa che si è rotto,spezzato, frantumato non si potrà rimettere insieme.  Possiamo provare a rincollare insieme i pezzi, ma non sarà più come prima, tu non sarai più come prima.  E questa consapevolezza ti uccide dentro.

Ma io ci sono abituata a queste sensazioni, in particolare da quando il mio cuore ha cominciato a battere per il mio amico d'infanzia. 

Ho sempre tenuto dentro di me i sentimenti che provavo per lui, ho sempre sofferto in silenzio. Ma prima non c'e l'ho fatta a stare zitta, sono esplosa. Sono stanca di fare sempre la parte della vittima, volevo che lui provasse, almeno per una volta, quella bruttissima sensazione che io ho sempre provato a causa sua. Forse sono stata un po crudele lo so, ma non sono riuscita a tenermi tutto dentro ancora una volta. 

Io sono cambiata moltissimo, mi sono allontanata tanto da quella che ero tanto tempo fa, forse proprio a causa di quella sensazione di vuoto che senti dentro. 

In che cosa sono cambiata? Molto semplice, non mi confido più con le persone a me più care come una volta, i sorrisi che faccio sono quasi sempre finti e dentro di me sento un vuoto che so che non posso colmare, come se quel qualcosa che si è rotto si fosse stancato di essere rimesso insieme, pezzo per pezzo. 

Mi asciugo le lacrime che da tempo stanno scendendo dai miei occhi, prendo la giacca e mi dirigo all'ingresso. Mi fermo un attimo per buttare nella spazzatura quel maledetto libro per poi uscire di casa e dirigermi dalla mia migliore amica. 

Busso al campanello e un Aiko tutta sorridente mi apre la porta  "ciao amica mia" mi accoglie abbracciandomi  "vieni accomodati" dice facendomi entrare per poi salire in camera sua.  Entro nella sua camera e mi guardo attorno, non mi sembra cambiata molto dall'ultima volta che sono stata qui. C'è sempre quel letto singolo vicino alla finestra che ti fa vedere il suo giardino e con le tende rosa, la scrivania posta al lato opposto della finestra che è di colore bianco e l'armadio rosa e bianco che si trova a destra della scrivania. 

Ci sediamo entrambe sul letto "allora? cosa dovevi dirmi?" gli domando ricordandomi che mi doveva dire una cosa  "beh ecco vedi..." dice cominciando ad arrossire e io mi incuriosisco   "cosa?" gli domando  "ecco Seiji..." arrossisce ancora di più e io credo di aver capito perché,  "Seiji cosa?" gli domando  e lei abbassa lo sguardo imbarazzata    "luimihachiestodiuscire" dice così velocemente che faccio fatica a capire ma la capisco lo stesso e l'abbraccio felice per lei  "ma è meraviglioso" dico continuando ad abbracciarla, almeno una di noi sarà felice con il suo principe azzurro.

Ci sogliamo dall'abbraccio e io abbasso la testa triste. Sono felice per lei, ovvio sono la sua migliore amica, ma sono un po invidiosa. Anch'io vorrei che il mio sogno con il mio principe azzurro si realizzasse ma tra noi sta andando tutto a rotoli. Una lacrima mi scende involontariamente ma la asciugo velocemente sperando che Aiko non se ne accorga. 

Ma sembra che il mio sforzo sia inutile visto che mi guarda triste  "Kazuha cos'hai?" mi domanda infatti   "niente non preoccuparti" dico non alzando la testa, ma lei sembra non demordere.  "Kazuha  si vede lontano un chilometro che hai qualcosa" dice e io alzo la testa cominciando ma resto muta  "sai che puoi fidarti di me" dice accarezzandomi un braccio e io scoppio a piangere. Lei mi abbraccia accarezzandomi la testa  "si tratta di Heiji vero?" mi domanda e io annuisco continuando a piangere, è sempre stato così, lei riesce a capirmi subito, è come se mi leggesse nel pensiero per questo è la mia migliore amica.   "Che cosa è successo questa volta?" mi chiede dolcemente   "oggi lui...lui è venuto a casa mia e...e " cerco di dire singhiozzando  "e?" mi invita a continuare lei,  "e io ho cominciato a...a urlargli contro" dico asciugandomi le lacrime  "poi cos'è successo?" mi domanda lei impaziente che continui ,  "gli ho rivelato i miei sentimenti per lui" dico ricominciando a piangere e lei sgrana gli occhi  "ma è fantastico" dice lei poco dopo sorridendomi    "no che non lo è" dico e lei semba confusa  "eh?" chiede infatti lei,  "gli ho detto di uscire dalla mia vita" dico abbassando la testa  "e perche?" mi domanda sbarrando gli occhi,  "perché non voglio più soffrire" dico abbassando la testa  "oh Kazuha" dice per poi abbracciarmi di nuovo. 

Dopo esserci staccate Aiko mi passa un fazzoletto per asciugarmi le lacrime e io gli sorrido grata  "non è tutto vero?" mi domanda all'improvviso sorprendendomi ma poi gli sorrido triste   "la scuola in cui insegno sta per chiudere" gli dico e lei mi guarda stupita   "non hanno abbastanza fondi per pagare le spese".  Mi dispiace per tutti quei ragazzi vorrei aiutare in qualche modo ma non so come, forse è davvero finita.  Guardo Aiko triste fino a quando lei non fa un sorriso, uno di quei sorrisi che fai quando hai avuto un idea geniale   "ho un'idea" infatti, io la guardo stranita e curiosa allo stesso tempo    "che idea?" gli domando, se può aiutare la scuola ben venga.  "Sai l'ultimo piano di quel grattacielo che sarà usato come centrale di polizia?" mi domanda sempre sorridendo   "si mio padre me ne ha parlato, mi ha detto che alcuni dei suoi agenti verranno spostati lì, ma questo che centra?" gli domando non capendo,  "beh verrà inagurato tra una settimana, potresti chiedere a tuo padre se potresti fare una festa di beneficenza proprio quel giorno in quel posto" mi dice e io sorrido   "ma certo potremo usare la festa d'innagurazione come festa di beneficenza" Aiko ha avuto un'idea strepitosa.  Mi alzo dal letto di scatto e mi avvicino alla porta   "andiamo da mio padre per chiedergli il permesso, a quest'ora sarà in centrale" dico e lei annuisce e usciamo per dirigerci in centrale. 




*************************




Prendo dal borsone l'asciugamano e mi asciugo le gocce di sudore che mi scendono dal viso, mi siedo sulla panchina posta fuori agli spogliatoi e guardo il pavimento con il fiatone. Non appena sono uscito da casa di Kazuha mi sono precipitato in palestra, facendo kendo mi sono distratto un po.  Ma il pensiero costante rimane sempre lei. Mi ama e soffre per me da tutti questi anni e io non mi sono reso conto di niente, che idiota che sono. Mi sento un idiota per non essermi accorto di niente, per non aver capito prima di amarla e perché con il mio comportamento l'ho persa, e forse per sempre.

Vedo Seiji entrare in pelestra e sorridendomi mi viene vicino   "hei heiji, come stai amico?" mi domanda battendomi il cinque   "potrei stare meglio"  gli rispondo  mentre lui si siede accanto a me,   "perché? che ti succede?" mi domanda io gli faccio un sorriso  "niente di che non preoccuparti, e tu invece? come te la passi?" gli domando e lo vedo fare un sorriso enorme  "benissimo, non potrebbe andare meglio di così" lo guardo curioso  "come mai così felice?" gli domando, lo vedo arrossire leggermente   "ho chiesto ad Aiko, l'amica di Toyama, di uscire e lei ha accettato" mi dice con un sorriso a 32 denti. Lo guardo sorridendo felice per lui  "sono felice per te amico, ora scusami de devoi andare in centrale è da stamattina che manco" gli dico prendendo in spalla il borsone  "d'accordo ci vediamo" mi dice mentre io esco dalla palestra.

Arrivato in centrale mi dirigo subito nel mio ufficio dove trovo mio padre con uno sguardo arrabbiato  "Heiji ma che fine avevi fatto?" mi domanda venendomi vicino   "ho dovuto sbrigare delle faccende e no sono potuto venire prima" gli mento, lo vedo sbuffare e sedersi sulla mia sedia.  La porta si apre e il signor Toyama entra con una cartella in mano  "Hattori abbiamo in mano un nuovo caso" dice poggiando la cartella sulla scrivania   "di che si tratta?" domando io   "si tratta diun serial killer che negli ultimi due mesi ha ucciso 5 donne che avevano tutte i capelli scuri e gli occhi chiari, inoltre avevano tutte e 5 della stessa età e lavoravano per la stessa agenzia immobiliare" dice il signor Toyama mentre io e mio padre lo ascoltiamo attenti,  "se volete saperne di più andiamo nel mio ufficio ho altre informazioni " dice per poi uscire dall'ufficio con noni dietro.

Appena entriamo il signor Toyama si fionda sul cassetto dove tiene tutti i fascicoli dei criminali   "nel suo fascicolo c'è scritto anche la sua età, la statura e altre informazioni" dice continuando a cercare in tutti quei fascicoli. All'improvviso la porta dello studio si apre e tutti ci giriamo verso di essa  "papà devo chiederti..." sgrano gli occhi vedendo la persona che ha appena aperto quella porta,  Kazuha non termina la frase e mi guarda con occhi sorpresi e tristi allo stesso tempo.  Ci guardiamo per secondi che a me sembrano ore, poi lei abbassa lo sguardo "scusatemi non volevo interrompervi"  dice sempre a sguardo basso   "non preoccuparti tesoro, dimmi pure" dice il signor Toyama andando verso di lei con un sorriso. Lei finalmente alza lo sguardo e lo punta dentro quello del padre  "devo chiederti un favore" dice lei diventando seria all'improvviso, noto Aiko solo quando si avvicina a Kazuha e da il buongiorno a tutti.  "Dimmi pure, di che favore si tratta?" chiede il signor Toyama   "beh vedi hai saputo che la scuola in cui insegno sta per chiudere no?" dice e il padre annuisce, non sapevo che la scuola in cui insegnasse stesse per chiudere e la guardo stupito   "ecco io ho saputo che farete una festa di inagurazione per la nuova centrale di polizia, e io vorrei che quell'inagurazione fosse di beneficenza per raccogliere un po di soldi per la scuola" dice e io la guardo e un sorriso mi nasce spontaneo. E' sempre stata così, farebbe di tutto per aiutare gli altri anche, a costo di rimetterci lei stessa   "per voi è un problema?" chiede poi, ci guarda con suppilica mente mio padre e il signor Toyama si scambiano sguardi,  "mi sembra un'idea geniale" dice mio padre   "davvero?" chiede lei contnta. I suoi occhi splendono quando è felice, e a me piace vedere quella luce nei suoi occhi, ma sembra che a causa mia quella luce si stia spegnendo.  "Certo tesoro conta su di noi per qualsiasi cosa, per te va ben vero Heiji?" mi chiede il signor Toyama interrompendo i miei pensieri, porto lo sguardo su di lei che non mi guarda, tiene lo sguardo basso  "no no, non è un problema anzi" dico abbassando lo sguardo a mia volta,  "bene, vi ringrazio infinitamente ora vado a parlare con il preside di quest'idea, grazie ancora" dice felice uscendo dall'ufficio.

Sospiro affranto per poi sedermi su una sedia, ma com'è possibile che le cose tra noi siano peggiorate cosi...




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Non pensavo di trovarlo lì, immaginavo che fosse in centrale, ma non credevo che fosse nell'ufficio di mio padre.  Sbuffo mentre cammino per strada, Aiko se ne tornata a casa. Maledetto il giorno in cui mi sono innamorata di lui, dei suoi occhi, del suo sorriso sfrontato e dell'atteggiamento che assumeva quando doveva risolvere un caso, maledetto quel giorno.  Arrivata difronte la scuola, salgo le scale e mi dirigo nell'ufficio del preside per parlargli della mia idea. 

Qualche ora dopo aver parlato con il preside e aver organizzato tutto, mi dirigo nella mia classe per parlare della mia idea agli alunni. Busso alla porta e la preofessoressa di storia dell'arte mi da il permesso di entrare  "buongiorno" dico e tutti ricambiano il mio saluto "come sapete tutti la scuola ha deciso di chiudere per mancanza di fondi" dico e tutti annuiscono tristi  "bene vedete, io ho pensato di fare una festa di beneficenza per raccogliere i soldi, non saranno molti però almeno sono qualcosa" dico suscitando sguardi perplessi da tutti,  "che festa?" mi domanda la prof    "vedete mio padre lavora in polizia, e visto che sabato prossimo deve inagurare un oiano di un grattacielo in centro, ho chiesto se potessimo fare li la festa di beneficenza e lui ha accettato" dico e i volti di tutti si accendono di speranza. Dopo aver raccontato i particolari anche ai ragazzi decido di tornare a casa.

Appena entro in casa mi fiondo in camera mia e mi butto sul letto. Non mi trovo qui da neanche un mese e sono successe tante di quelle cose. Mi metto a sedere sul letto e mi perdo a fissare il muro, e il mio cervello ritorna al suo pensiero costante, Heiji.

L'amore è un fuoco. Ma non si può mai dire se vi riscalderà il cuore o se vi brucerà la casa.  Ma in fondo l'amore non fa male...ma può far male amare. Ma io non sono nessuno per definire pienamente che cos'è l'amore, io non lo so. Pochi anni fa credevo di saperlo ma mi sbagliavo.  la gente  pensa che la cosa peggiore sia perdere una persone a cui si vuole bene. Si sbaglia. La cosa peggiore è perdere se stessi mentre si vuole troppo bene a qualcuno, dimenticarsi che anche noi siamo importanti. Mi alzo dal letto e mi avvicino alla scrivania con l'intento di fare una videochat con Aiko,  ma mi accorgo che la lettere indirizzata a me sta ancora li sopra chiusa. Spinta dalla curiosità decido di aprirla e inizio a leggere  'Cara signorina Kazuha Toyama, volevamo invitarla a partecipare e a far esporre una delle sue opere alla mostra d'arte che ci sarà tra sei mesi nella nostra sede che si trova a Los Angeles.  Se dovesse accettare la preghiamo di partire qualche mese prima, per definire i particolari della mostra. Il prezzo che le proponiamo per una sua opera è di 35.000 yen.  Speriamo che lei ci sia.'  rimango sconvolta quando finisco di leggere la lettera, 35.000 yen? con questi soldi, più i soldi della festa di beneficenza, potrei risolvere i problemi della scuola che non dovrebbe chiudere. Ci andrò dopo la festa, ma non so come la prenderanno la mamma e i papà, Aiko e Heiji. Sempre che a lui importi. Magari se me ne vado, anche se per poco, potrei cercare di dimenticarlo. Sorrido perché so che non ne sarò capace, ma forse allontanarmi un po da qui dopo quello che è successo è la cosa migliore...

 

 

 

 

 

 

                                              NOTE DELL'AUTRICE 

Ciao a tutti, finalmente soro riuscita a pubblicare questo capitolo. Vi chiedo scusa per il ritardo ma la scuola in questo periodo mi sta portando via un sacco di tempo. Spero che il capitolo vi piaccia, anche se non è molto.

Bacioni.

XXX

 

                 

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Capitolo 10
*** La festa di beneficenza ***


                                         
                                   
                                                            LA FESTA DI BENEFICENZA 
Appoggio la lettera sulla scrivania per poi dirigermi in bagno a fare una doccia. Non voglio pensare più a niente, voglio solo rilassarmi solo il getto di acqua calda per poi fare una bella dormita. Voglio, solo per un momento, fare finta che questi problemi non esistono. Fare finta che io abbia ancora 17 anni e che tutto questo tempo non sia mai passato. Ma purtroppo la realtà è ben diversa dalla fantasia, e purtroppo il tempo passa.
Esco dalla doccia e mi copro con l'asciugamano per poi cominciare ad ascugarmi i capelli.  Dopo essermi vestita rientro in camera e mi siedo alla scrivania e accendo il computer. Apro alcuni vecchi file e ci trovo ricerche, video e foto. Per curiosità apro il file delle foto e ci trovo di tutto: foto mie da bambina, mie e di Aiko, le foto dell'ultima gita  scolastica che ho fatto, foto mie e di Heiji. Guardo quelle foto malinconica, vorrei tanto tornare alla mia vecchia vita, quando non avevo queste preoccupazioni e questi problemi. Più passa il tempo e più ho la sensazione di non appartenere più a questa città, forse è perché sono mancata per molto, non lo so di preciso, ma so solo che da quando sono ritornata non faccio altro che soffrire e piangere. Ed è per questo che forse è meglio che me ne vada, sarà meglio per tutti. 
Il giorno dopo mi prendo un permesso da scuola per organizzare la festa, mio padre mi ha accompagnata e mi ha fatto visitare un po il piano. Devo dire che è veramente bello e molto grande, il posto perfetto per una festa. Comincio a vedere dove potrei posizionare i tavoli con le bevande, scegliere i vari stuzichini e altre cose.  Dopo aver scelto tutte queste cose e averle trascritto su carta decido di chiamare Aiko per farmi aiutare, così prendo il cellulare e mi dirigo in terrazzo. Ma prima che io possa muovere un passo vedo le ante dell'ascensore aprirsi e vedo entrare Heiji che quando mi vede si ferma e ci guardiamo intensamente. Vedo Yumi spuntare alle spalle di Heiji e prima mi guarda come se volesse incenerirmi ma poi mi sorride.  Yumi è una ragazza che ha più o meno la nostra età bionda con occhi marroni, altra e magra. Fa la polizziotta e lavora nella centrale di mio padre, è assegnata ai casi di furto. Sinceramente non l'ho mai sopportata, primo perché non faceva altro che stare appiccicata a Heiji, secondo perché è antipatica e viziata. Yumi si stringe al braccio di Heiji che la guarda confuso.  



*******************



Sto andando a visitare la nuova centrale di polizia, parcheggio la macchina difronte l'ingresso, faccio per entrare ma sento una voce familiare chiamarmi  "Heijiiii" mi giro e vedo Yumi venirmi incontro. Mi raggiunge e mi sorride  "hei heiji anche tu qui" mi dice prendendosi i capelli fra le dita, non l'ho mai sopportata ma facciamo finta. Le sorrido "si sono venuto a visitare la centrale" dico facendo per entrare ma lei mi ferma per un braccio  "che coincidenza anch'io se vuoi la visitiamo insieme" dice, annuisco e entrambi saliamo sull'ascensore. La centrale è all'ultimo piano. 
Quando le ante dell'ascensore si aprono ci ritroviamo davanti Kazuha e io strabuzzo gli occhi sorpreso. Ma che ci fa qui? Ci guardiamo negli occhi per minuti interminabili fino a quando Yumi non si stringe al mio braccio, la guardo sorpreso, ma che sta facendo? 
 "Ciao Toyama da quanto tempo" la saluta lei con tono che sembra infastidito. Yumi non ha mai sopportato Kazuha ma non so il perché.  "Già è da molto tempo che non ci vediamo" dice lei a sguardo basso  "come mai qui?" chiede Yumi e Kazuha alza lo sguardo  "devo preparare l'inagurazione" dice semplicemente  "intendevo come mai sei ritornata in Giappone, ti mancava la tua città?" chiede Yumi e Kazuha sembra infastidita da questa domanda ma le risponde ugualmente  "molto" dice per poi entrare nell'ascensore  "io ora devo andare, è stato un piacere rivedervi" dice  "anche per me" le risponde Yumi, io invece rimango muto. Le porte dell'ascensore si chiudono e io abbasso lo sguardo. Non gli ho nemmeno rivolto la parola, sono proprio un idiota.  


********************




E' passata esattamente una settimana da quell'incontro con Heiji e Yumi, e la festa di beneficenza è stasera. Con l'aiuto di Aiko sono riuscita a preparare tutto in tempo. Adesso siamo in giro per negozi in cerca dell'abito da indossare questa sera.  Ma in tutti i negozi in cui siamo state non c'era nulla che mi piacesse. Entriamo nell'ennesimo negozio e giriamo tra i vari vestiti. E dopo minuti di ricerca trovo il vestito adatto per me, semplice ma elegante. E' di color indaco, lungo fino alle caviglie e dal seno fin sopra la vita è ricoperto di brillantini.  "E' bellissimo" esclamo e Aiko annuisce,  "sono sicura che ti starebbe benissimo" mi dice sorridendo  "lo compro assolutamente" dico avviandomi alla cassa. Dopo aver pagato i nostri abiti  torniamo ognuno alle proprie abitazioni, dandoci appuntamento ad oggi pomeriggio per prepararci insieme. 
Prendo le chiavi dalla borsa ed entro in casa, poso le chiavi sul mobiletto che c'è all'ingresso e mi dirigo in cucina. Con mia grande sorpresa vedo la signora Hattori seduta al tavolo della cucina che parla allegramente con mia madre ma si ferma quando mi nota e mi sorride.  La signora Hattori è sempre stata così, dolce e amorevole, mi ha sempre trattato come una figlia. Quando sto con lei è un po come stare con mia madre.  "Ciao tesoro, come stai" mi domanda sorridendo   "salve signora, bene grazie. Come mai qui?" gli domando sedendomi al tavolo con loro,  "mio marito e mio figlio sono venuti per parlare con tuo padre e così sono venuta anch'io per  chiacchierare un po con la mia carrissima amica" dice sorridendo.  Ma il mio cuore si ferma e abbasso lo sguardo, Heiji si trova qui, e solo questo pensiero mi fa sentire tanto triste , ma nonostante questo, il mio cuore ha cominciato a battere all'impazzata.  Mi alzo dalla sedia e mia madre e la signora Toyama mi guardano stupite,  "scusate ma ora vado in camera mia, con permesso" dico per poi sparire dietro la porta della cucina. Salgo le scale a sguardo basso intenzionata a chiudermi in camera mia, ma vado a sbattere contro qualcosa, o meglio qualcuno. Alzo la testa e mi scontrocon due occhi azzurri come il cielo e mi ci perdo dentro.  Io e Heiji rimaniamo a fissarci stupiti per qualche minuto finché lui non rompe il silenzio che si è creato intorno a noi.  "Kazuha..." cerca di dire ma io lo interrompo   "scusami ma ho un sacco di cose da fare" dico e ricomincio a salire le scale e mi chiudo in camera mia. 
Finalmente la sera è arrivata e io ed Aiko stimo in camera mia a preparaci. Dopo aver indossato il mio vestito con sotto delle scarpe con il tacco argentate, decido di farmi i boccoli e di truccarmi un po, mi metto un po di blush, un filo di eyeliner e un lucidalabbra rosa.  Mi guardo allo specchio soddisfatta del risultato   "sei bellissima Kazuha" mi dice Aiko e io arrossisco un po,  "grazie ma anche tu non scherzi " indossa un abito rosa barbie senza spalline lungo fino alle ginicchia e una striscia di sbaroschi sulla vita, scarpe con il tacco dello stesso colore del vestito, i capelli lisci e sciolti che le ricadono sulle spalle ed un trucco leggero. 
Scendiamo al piano di sotto dove ci aspettano i miei genitori,  "cavolo ragazze siete bellissime" ci dice mia madre e noi le sorridiamo grate del suo complimento. Entriamo in macchina e ci dirigiamo all'inagurazione.
Dopo circa 10 minuti siamo a destinazione, entriamo nell'enorme edificio e ci dirigiamo verso gli ascensori.  Arriviamo al piano dove c'è la festa e appena entriamo nella sala noto subito alcune opere realizzate dai ragazzi della scuola, e questo non può farmi altro che sorridere. Il fatto che ci sia una possibilità per questi ragazzi mi riempie il cuore di gioia,  e con i soldi che riceverò una volta che il mio lavoro a Las Angeles sarà finito, la scuola potrà davvero avere un'alta possibilità. Noi e i miei genitori ci dividiamo, loro vanno a salutare alcuni colleghi di mio padre, mentre io e Aiko ci facciamo un giro per la sala.

******************

Dopo  aver salutato un poio di agenti e colleghi mi fermo a guardare i quadri esposti per la sala. Devo ammettere che sono davvero bellissimi, quei ragazzi hanno fatto un ottimo lavoro e si vede che hanno talento, è un vero peccato che la scuola abbia deciso di chiuere. Ma Kazuha ha avuto un'ottima idea a fare questa festa di beneficenza. Lei non si è arresa e ha lottato per questi bambini,si vede che vuole bene a quei ragazzi, e lo dimostra tutto lo sforzo che ha fatto per organizzare questa festa.   Cammino per la sala guardandomi attorno finché non vedo la ragione della mia vita camminare in tutta la sua bellezza per la sala. E' davvro bellissima, quando vorrei stringerla fra le braccia e confessarle i miei sentimenti, ma non posso farlo, lei ora mi odia e non vuole più vedermi. La vedo uscire fuori in terrazza e così decido di seguirla, voglio parlarle almeno per un secondo. E' girata di spalle e si gode il panorama che vede da qua sù. Anche di schiena è bellissima, sembra una principessa con questo vestito, ma che dico lei lo sembra sempre.  Avanzo verso di lei  "Kazuha" la chiamo e lei si gira piano, il vento le fa ondeggiare i capelli e io la trovo meravigliosa,  "Heiji"  dice guardandomi negli occhi   "sei meravigliosa" gli dico senza riflettere, lei arrossisce e abbassa lo sguardo   "grazie" dice solamente per poi alzare lo sguardo e puntarlo nei miei occhi.  Io mi perdo in quei suoi occhi verde come smeraldi,  "Kazuha ascolta, io volevo dirti che..." dico guardandola negli occhi  "che?" mi incita a continuare lei     "che mi dispiace, mi dispiace per averti fatta soffrire" dico, la vedo abbassare lo sguardo per poi girasi e darmi le spalle.  Rimaniamo in silenzo per alcuni minuti finché lei non lo interrompe  "ti ho amato in silenzio per tanti anni, piangendo per te quando mi trattavi male o quando mi facevi capire che per te non ero alto che una semplice amica" dice e io abbasso lo sguardo   "continuavo a sperare di riuscire a diventare per te qualcosa di più, anche dopo tutte le delusioni che avevo ricevuto. Mi facevi soffrire inconsapevolmente, avevo capito che per te tutto era più importante di me, soprattutto i tuoi casi, ma facevo finta di niente sorridendodavanti a te" dice per poi girasi veso di me e io noto che sta piangendo, e questo è un colpo al cuore, odio vedrla piangere soprettutto per me.   Mi guarda con un sorriso triste e le lacrime che gloi scendono dagli occhi   "ma adesso basta Heiji, io non e posso più. Il mio cuore ha ricevuto troppe batoste, tu non sai cosa significa credere in un amore che in realtà sai che non è corrisposto" dice e io alzo lo sguardo verso di lei, ti sbagli Kazuha il tuo amore è corrisposto pienamente, ma sono troppo stupido e me ne sono accorto troppo tardi.   "Continuavo a ripetermi che dovevo dimenticarti, che tu non mi avresti mai amato come ti amavo io, ma il mio cuore non voleva smettere di battere per te, quando sentivo il tuo nome, quando sentivo la tua voce, quando guardavo i tuoi occhi, quando mi sorridevi e quando mi stavi vicino, non voleva smettere e io non potevo farci niente, ti amavo e non sarebbe cambiato niente anche se continuavo a ripetermi che per te non ero niente" dice continuando a piangere,  "Kazuha..." provo a dire qualcosa ma delle voci ci interrompono   "signorina Kazuha " ci giriamo verso l'entrata della terrazza e vediamo dei ragazzini che salutano con la mano Kazuha.  "Ora scusami ma devo andare" dice Kazuha asciugandosi le lacrime per poi rientrare dentro. 

********************
Mi avvicino ai ragazzi per salutarli, ci sono proprio tutti e sono felice che sia così.  Quando li raggiundo tutti mi abbracciano felici, felici perchè sanno che c'è una speranza per la loro scuola. Non ho ancora detto a nessuno della mia decisione di ripartire, erano tutti felici per la festa che non volevo rovinare la loro felicità. Parlerò a tutti della mia decisione dopo la festa, ma non so se dirlo a Heiji e sono ancora più confusa dopo avergli parlato in terrazza pochi minuti fa. Come una bambina mi sono messa a piangere di nuovo, ma almeno mi sono sfogata.   Vedo mio padre che mi si avvicina felice  "Kazuha che ne dici di fare un discorso" mi dice e io sgrano gli occhi  "eh un discorso? ma perché?" domando  "ma come perché, la festa l'hai organizzata tu e a tutti sono piaciuti i quadri, forza andiamo" dice per poi prendermi per mano e farmi salire sul palco. un po imbarazzata mi avvicino al microfono e comincio a parlare  " ciao a tutti, sono felice che siata qui. Grazie a voi i sogni di molti ragazzi si potranno realizzare,  quando ho cominciato a lavorare in quella scuola ho subito notato del potenziale in questi ragazzi. Avevano tutti dei sogni da realizzare, e tutti intenzionati a farlo. E io creo che per realizzare i propri sogni bisogna andare contro tutto e tutti, per questo ho deciso di aiutare questi ragazzi a realizzare i loro sogni" dico e la sala si riempie di applausi, dopo aver ringraziato tutti sendo dal palco e mi avvicino alla mia migliore amica. 
                             NOTE DELL'AUTRICE

Ciao a tutti, scusatemi per il ritardo ma sono stata molto impegnata questo periodo e non ho potuto aggiornare prima. 
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto.
Alla prossima.
Bacioni.
XXX 

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Capitolo 11
*** Decisioni ***


p;                   
                                   DECISIONI 
                                           
                                             
                                                          
La festa si è conclusa nel migliore  dei modi, abbiamo guadagnato un bel po di soldi con i quadri esposti.  Adesso sono in camera mia che mi metto il pigiama. Domani sarà una lunga giornata, dovrò annunciare a tutti la mia decisione di partire per Los Angeles. Non sarà per tanto tempo, solo per i prossimi sei mesi, ma dovrò comunque andare via di nuovo.  Chissà come la prenderà Heiji quando lo verrà a sapere, non ho ancora deciso se glielo dirò. E' vero che sono arrabbiata con lui ma sarebbe crudele andare via senza salutarlo, però anche lui 7 anni fa non è venuto a salutarmi il giorno della mia partenza, quindi non vedo perché io debba dirglielo. E poi sono sicura che, anche se glielo dicessi, non gli importerebbe niente. Decido di non pensarci più e di dormire, così spengo la luce e mi metto sotto le coperte.
La mattina dopo mi sveglio alle 7:30,  anche se i miei giorni da insegnante in quella scuola sono finiti, voglio salutare i ragazzi prima di partire. Scendo le scale e mi dirigo verso la cucina per fare colazione, dove trovo mia madre intenta a scaldare del latte.  Quando mi vede sedermi al tavolo mi sorride e appoggia davanti a me la tazza di latte caldo  "buongiorno tesoro" mi saluta sedendosi difronte a me  "buongiorno" ricambio il saluto   "come mai sveglia a quest'ora? Non devi lavorare più nella scuola" mi dice curiosa  "lo so, ma volevo salutare per l'ultima volta i ragazzi" dico senza dargli molti particolari, dirò ai miei genitori che devo partire quando anche papà sarà presente.  Finisco di bere il latte e metto la tazza nel lavandino  "io vado a prepararmi" le dico e lei annuisce.  Oggi ho deciso di mettermi un vestitino nero a fiori rossi, delle ballerine rosse e una borsetta rossa,  i capelli sciolti , un filo di trucco e sono pronta. Indosso il giacchettino nero ed esco di casa. 
Oggi è proprio una bellissima giornata, il sole spicca in alto nel cielo. Prendo il cellulare dalla mia borsa e decido di mandare un messaggio ad Aiko  "Buongiorno amica mia, oggi possiamo incontrarci al parco? Devo parlarti. Baci Kazuha."  Dopo aver inviato il messaggio rimetto il cellulare nella borsa. 
In pochi minuti sono fuori alla scuola, entro e saluto il bidello per poi dirigermi verso la classe dei ragazzi. Busso alla porta e dopo aver sentito  'avanti' apro la porta ed entro. I ragazzi appena mi vedono sorridono e si alzano per darmi il buongiorno, in classe c'è la professoressa che ho sostituito per questi giorni. Avrà all'incirca 40 anni o forse un po di più. Dopo averla salutata ed essermi presentata mi rivolgo ai ragazzi   "ragazzi sono venuta a salutarvi prima di partire" dico e tutti fanno una faccia sorpresa  "partire? e per dove?" mi chiede infatti un'alunna   "Los Angeles, starò lì per un po, parteciperò ad una mostra d'arte e i soldi che riceverò andranno come fondi alla scuola" dico ricordandomi di aver parlato con il preside ieri sera alla festa, anche a lui è sembrata un'ottima idea.  "Ma ritornerete?" mi domanda all'improvviso Benkei e io sorrido involontariamente, all'inizio quel ragazzo non mi degnava di una parola, adesso invece si preoccupa se ritornerò o no. Mi ci sono veramente affezzionata a questo ragazzo, forse mi macherà più di tutti.  "Certo, ritornerò fra un paio di mesi, e vi verrò a trovare di nuovo" dico e tutti sorridono felici  "bene ragazzi ora devo andare, è stato meraviglioso  lavorare qui e avervi conoscuto" dico sorridendo un po triste di dovermi separare da questi ragazzi  "anche per noi" dicono in coro sorridendo, saluto la prof e poi esco dalla classe, scendo le scale, saluto di nuovo il bidello e esco dalla scuola.  

*****************

Sto aiutando gli agenti a portare gli scatoloni e roba simile alla nuova centrale di polizia, il signor Toyama, mio padre, io e alcuni agenti ci siamo trasferiti qui, mentre altri agenti sono rimasti alla vecchia centrale di polizia.  Appoggio lo scatolone sulla scrivania che c'è nel mio nuovo ufficio per poi aprirlo e tirare fuori alcuni fascicoli per sistemarli nei vari cassetti.  All'improvviso qualcuno bussa alla porta  "avanti" dico, la porta si apre lentamente e vedo entrare Kazuha con un sorrido, e io spalanco gli occhi nel ritrovarmela davanti. Ma poco dopo l'immagine di Kazuha scompare e appare quella di Yumi che mi guarda stranita,  "Heiji cos'hai?" mi domanda, io scuoto la testa e la guardo facendo un sorriso forzato  "nulla, ma dimmi come mai sei qui?" dico cercando di cambiare argomento.  Ma che mi è preso? Sono così pazzo di lei che la vedo dovunque? Mi sa che sto impazzendo.   "Niente sono solo venuta a vedere come avete sistemato qui" dice Yumi riportandomi alla realtà   "ah" dico semplicemente. Non ho per niente voglia di parlare con lei in questo momento, l'unica persona che vorrei fosse qui non mi vuole nemmeno vedere, e credo che le cose siano peggiorate dopo ieri sera.   "Ha avuto proprio una bella idea Toyama vero?" dice e io alzo subito lo sguardo su di lei, solo sentir parlare di Kazuha vado in tilt   "come?" chiedo  "dico che ha avuto una bella idea nel organizzare la festa di beneficenza per raccogliere i fondi per quella scuola" dice e io annuisco    "mi chiedo perche sia tornata " dice e io la guardo confuso   "che intendi?" le domando e lei fa un sorriso che direi essere strafottente   "che dopo che ha passato 7 anni in America poteva benissimo starsene lì" dice e io sgrano gli occhi, quelle parole mi hanno fatto talmente arrabbiare che mi trattengo dal urlargli contro. Senza degnarle di uno sguardo esco dall'ufficio. 
Mi serviva proprio un po di aria fresca, e soprattutto dovevo sbarazzarmi di quella lì. Non riesco a capire il perché odia così tanto Kazuha, eppure lei non gli ha fatto niente.  Infondo Kazuha non può far male ad una mosca è troppo buona, anzi, pur di non far soffrire gli altri è disposta a soffrire lei stessa.  E' una buona confidente, lei è la persona migliore con cui confidarti, sa come consolarti e se può fare qualcosa per aiutarti lo fa senza pensarci due volte.  E' dolce e gentile con tutti, certo quando si arrabbia  diventa un mostro ma se non succedesse non sarebbe Kazuha. E poi è bellissima, talmente bella da far invidia ad una dea, è fatta così la mia Kazuha.   

****************


Il parco è il posto in cui preferisco andare quando devo schiarirmi le idee.  E' così tranquillo e poi questi ciliegi in fiore creano un'atmosfera magica. In questo parco ci giocavo da bambina, in questo parco andavo quando volevo stare sola, quando volevo piangere, in questo parco io e Heiji abbiamo riso e scherzato, in questo parco noi due ci siamo promessi di essere amici per sempre. Abbasso la testa sconsolata, ancora una volta ho pensato a Heiji. Ma è mai possibile che non si voglia togliere dalla testa?...E dal cuore?...
"KAZUHAA" vedo Aiko correre verso di me sorridendo, io mi alzo dalla panchina su cui ero seduta e  la raggiungo,  "hei Aiko tutto bene?" gli chiedo   "benissimo, ma dimmi come mai mi hai fatto venire qui?" mi chiede mentre ci sediamo sulla panchina.  "Vedi io ho preso una decisione, non l'ho ancora detto a nessuno, tu sei la prima a cui lo dico" lei mi guarda curiosa  "quale decisione?" mi chiede volendone sapere di più,    "vedi qualche giorno fa mi è arrivata una lettera in cui mi chiedevano di partecipare ad una mostra d'arte con una mia opera" dico e lei sorride  "ma è una cosa meravigliosa" dice felice per me, io abbasso lo sguardo sulle mie gambe triste e lei sembra notarlo  "non è tutto vero?" mi chiede infatti. Io alzo lo sguardo verso di lei  "la mostra è a Los Angeles" dico e lei sgrana gli occhi,  "la mostra è tra 6 mesi, ma mi è stato chiesto di partire qualche mese prima" dico e lei mi guarda in silenzio,  "e tu che hai deciso?" mi chiede all'improvviso   "ho deciso di andarci, e vorrei partire tra qualche giorno" dico e lei fa uno sguardo triste ma sorride lo stesso e mi guarda   "fa come meglio credi amica mia" dice e io faccio un sorriso malinconico, questa scena mi sembra la stessa di 7 anni fa quando le dissi che sarei andata a studiare in America.  Però  anche se era triste del fatto che me ne sarei andata, mi ha appoggiata e continua a farlo tutt'ora, a volte mi chiedo che cosa ho fatto per avere un'amica come lei.  Faccio un enorme sorriso e d'istinto l'abbraccio e lei ricambia subito. Ci stacchiamo pochi minuti dopo e ci sorridiamo   "ma tornerai?" mi chiede sempre sorridendo  "appena finisce la mostra" le dico   "voglio solo allontanarmi da qui e schiarirmi le idee" le dico e lei annuisce accarezzandomi un braccio.  
Apro la porta di casa e dopo essere entrata me la chiudo alle spalle, io e Aiko ci siamo salutate qualche minuto fa. Sono felice che mi abbia appoggata, adesso devo dirlo ai miei genitori. Poso le chiavi di casa sul mobiletto dell'ingresso e mi dirigo in soggiorno dove trovo papà che legge dei documenti e mamma che guarda la TV,   "oh bentornata tesoro"  mi dice mamma appena mi vede  e io le sorrido,  "com'è andata la giornata?" mi chiede mentre io mi siedo sulla poltrona difronte al divano, dove sono seduti loro, senza risponderle.  Entrambi mi guardano confusi   "tesoro tutto bene?" mi domana mio padre e io faccio un respiro profondo prima di parlare  "devo parlarvi" dico e loro moi guardano ancora più confusi.  "Dicci tutto bambina" dice mio padre, io decido di essere franca, senza giri di parole   "ho deciso di partire per Los Angeles" dico e mi guardano sorpresi   "ma come?..." sussurra mia madre,  "per quale motivo?" mi chiede invece mio padre  "ho ricevuto una lettera in cui mi è stato chiesto di partecipare ad una mostra che si terrà a Los Angeles tra 6 mesi, ma mi è stato chiesto di partire qualche mese prima" dico guardandoli.  Li vedo scambiarsi un sguardo per poi voltarsi entrambi verso di me e sorridermi  "ormai sei grande tesoro, non sei più una bambina quindi se tu vuoi andarci beh vai" mi dice mio padre e io li guardo confusi  "davvero?" chiedo e loro annuiscono   "e poi si tratta solo di qualche mese" dice mia madre sorridendo e io sorrido con lei. 
Sono in camera mia, durante la cena abbiamo deciso che partirò tra 2 giorni.  Ora sono sotto le coperte e non riesco a dormire, non ho ancora deciso se dire a Heiji della mia partenza o no. Ma tanto anche se non gielo dicessi a lui non importerebbe ne sono sicura. 

*************

Sono nel letto a leggere un giallo, orami è notte fonda ma io non riesco a dormire. Avverto dentro di me una brutta sensazione, come se stesse per succedere una cosa bruttissima che io non riuscirei a sopportare.  Mi giro verso il comodino e faccio per posare il libro nel cassetto ma una cosa cattura la mia attenzione. La prendo e un sorriso malinconico mi nasce sul volto appena capisco cos'è.  E' un album di fotografie, dentro ci sono tutte le foto mie e di Kazuha, nessuno sa che ho questo album. Lo apro e la prima foto ritrae me e Kazuaha da piccoli alla festa di Kyoto, è da li che è cominciato tutto, è da li che mi sono innamorato di lei.  Scorro le pagine ed e come scorrere tra i miei ricordi, tra i momenti passati tra me e Kazuha.  Ed arrivo all'ultima foto, ritrae me e Kazuha alla festa di fine liceo, l'ultima foto che ho fatto con lei, l'ultimo momento felice con lei, l'ultima foto che abbiamo scattato prima che lei se ne andasse e la mia vita diventasse un inferno. L'ultimo attimo di felicità prima dell'inferno.  Forse se avessi capito prima di amarla, ora saremmo felici uno tra le braccia dell'altro. Mi ripetevo in continuazione quanto fossi stato stupido a non andare quel maledetto giorno all'areoporto e a fermarla prima che salisse su quel maledetto aereo, che l'ha portata lontana da me. Ma non si può tornare indietro nel tempo purtroppo. Poso l'album sul comodino per poi appoggiare la testa sul cuscino e chiudere gli occhi. 



               NOTE DELL'AUTRICE 
Ciao a tutti ecco il nuovo capitolo di questa storia, ditemi che ne pensate.  
Bacioni.
XXX

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Capitolo 12
*** Ricordi e partenza ***


                                                                            RICORDI E PARTENZA 
                                                  
Il sole che filtra dalla finestra mi sveglia e un po controvoglia mi alzo dal letto, mi affaccio alla finestra e noto che è una bella giornata. Guardo i grattacieli di fronte a me con malinconia, mi sono mancati tanto in questi 7 anni che sono stata lontana, e ora mi ritrovo a partire di nuovo.  Mi viene in mente quel giorno in cui ho ricevuto la lettera che confermava la mi iscrizione alla scuola d'arte.......

Flashback 
Apro la porta di casa entrando per poi chiudermela alle spalle, salgo le scale ed entro in camera mia. La festa di fine liceo si è appena conclusa e con essa anche i nostri giorni al liceo. Ormai siamo diventati grandi, è ora che ogn'uno segua la propria strada. Mi dispiacerà non vedere più i miei amici e mi mancheranno molto, ma so che li porterò sempre nel mio cuore. Tutti gli alunni non vedono l'ora che finisca la scuola, ma poi qundo finisce, che sia per 3 mesi o per sempre, vorremmo ritornarci, perche ci mancano i nostri amici e le risate che ci facevamo all'interno di quelle quattro mura. 
Scendo in cucina per prendere un bicchiere d'acqua ma la mia attenzione cade su una lettera che c'è sul tavolo. La prendo in mano e sgrano gli occhi vedendo scritto "Tisch School of the Arts" la apro velocemente e quasi piango nel vedere scritto  "Kazuha Toyama ammessa". Non ci posso credere SONO STATA AMMESSA, i miei occhi cominciano a riempiersi di lacrime, lacrime di felicità. Non credevo si riuscire ad entrare in questa scuola, visto che  è molto difficile e anche perche milioni di ragazzi fanno domanda per entrare. Mi chiedo come la prenderanno i miei genitori quando lo sapranno, come la prenderanno i miei amici e come la prenderà Heiji...
fine flashback 

All'ora non avrei mai pensato che sarebbe successo tutto questo, ero talmente felice per essere stata ammessa  che non avevo pensto alle coseguenze, a quello che avrei dovuto lasciare una volta preso quell'aereo. Non avrei mai pensato che la persona a cui sono andata a dirlo per prima, alla persona che speravo saebbe stata felice fer me, alla persona più importante della mia vita,  mi avrebbe fatto soffrire così tanto. Ma purtroppo non si può tornare indietro nel tempo per riparare ai nostri errori. 



********************


Scendo le scale per arrivare in cucina dove trovo mia madre che prepara la colazione e mio padre seduto al tavolo che legge il giornale  "buongiorno tesoro" mi saluta mia madre  "giorno" dico sbadigliando e sedendomi al tavolo mentre mia madre ci serve la colazione. Ieri notte non ho fatto altro che pensare a Kazuha, rivoglio il nostro rappoto di prima, ma forse voglio che lei sia più di una semplice amica.  Non riesco a capire perché sia così difficile anche solo parlarle. In questi 7 anni che è stata lontana il mio unico desiderio era quello di rivederla, e ora che è tornata non faccio altro che ferirla, rendendo ancora più grande la distanza che si è creata tra noi. Quella distanza che si è creata dal giorno in cui mi disse di voler partire....

flashback 
  Mi sto dirigendo a casa di kazuha, ha detto che aveva una cosa importante da dirmi. Arrivato suono il campanello e ad aprirmi è proprio kazuha  "heiji, entra"  mi dici con tono triste, che c'è? che mi devi dire kazuha?   "siediti" mi dici ed io ubbidisco  "perche mi hai fatto venire qui?" chiedo io  "beh...vedi heiji, tra poco finiremo il liceo e quindi...ho deciso di andare all'università" mi dice   "davvero? ma è fantastico" dico contento per lei  "aspetta, non ti ho detto ancora una cosa....l'università in cui ho deciso di iscrivermi....si trova a...a new york" rimasi senza parole  "ho gia fatto il test di ammissione, mi hanno accettata, dovrò partire dopodomani" continua e a questo punto parlo  " kazuha....sei davvero sicura che...." non mi lascia neanche finire che parla "si heiji sono sicura, questo è il mio sogno" io ammutolisco "ok kazuha,buon viaggio" dico e senza aggiungere altro me ne vado. 
Sono arrivato fino al parco, non ci posso credere, ha fatto tutto senza dirmi niente. E mi definisce il suo migliore amico, tutte cazzate!!!!  Però questo è il suo sogno e io non posso mica impedirgli di realizzarlo, anche se questo comporterà non vederla più, non poter più litigare, ridere, scherzare con lei, non poterla chiamare più 'piccola rompiscatole'. Lei mi ha sempre sostenuto e appoggiato quando dicevo di voler diventare un detective e ora tocca a me. Forse è meglio che non le dica cio che provo per lei o potrebbe decidere di restare, o forse lei non ricambia i miei stessi sentimenti.  So di essere per così dire 'un'attrazione' per le ragazze, ma lei non è come le altre, lei è diversa e forse è proprio questo che mi ha fatto innamorare di lei. Spero che tu sia felice a New York e spero che riesca a realizzare il tuo sogno. Ti amerò per sempre Kazuha non dimenticarlo mai...
 fine flashback 

Non andai a salutarla il giorno della partenza perche non avevo il coraggio di vederla salire su quell'aereo, e sapevo che se fossi andato l'avrei fermata impedendogli di realizare il suo sogno, e questa è una cosa che non mi sarei mai perdonato.  "Hei Heijiiiii" la voce di mia madre mi riporta alla realtà   "si può sapere cos'hai?, da un po di giorni a questa parte che ti vedo strano" mi dice guardandomi seria,  "non ho niente mamma, comunque dicevi?" dico cercando di cambiare argomento   "dicevo che da quando Kazuha è tornata non avete più lo stesso rapporto di prima, è successo qualcosa tra voi per caso?" la guardo incapace di parlare, questa domanda non me la doveva proprio fare. Se è successo qualcosa tra noi? mi viene da ridere, tra noi sono successo tante di qelle cose. Finalmente trovo il coraggio di parlare  "no mamma non è successo niente, è che in questo periodo siamo entrambi molto occupati. Ora scusatemi ma devo andare" dico, e senza avere una sua risposta mi alzo e esco di casa.


******************


Mi sto dirigendo a casa dei signori Hattori, nonper vedere Heiji sia chiaro, ma per avvisarli della mia partenza. Sono  le 19:30 quindi credo che il signor Hattori sia a casa, e con lui anche Heiji. Alla fine ho deciso di dirglielo, mi sembrava troppo meschino non farlo.  
Arrivo di fronte alla porta e busso al campanello, e ad aprirmi è proprio Heiji che quando mi vede sgrana gli occhi.  "Ciao Heiji, mi fai entrare?" chiedo e lui si riprende dallo shock    "oh certo entra pure" dice per poi spostarsi facendomi entrare.   Quando entro la signora Hattori mi viene subito incontro   "ciao tesoro" mi saluta lei felice, non sa ancora di quello che sto per dirle...
Vedo Heiji sedersi sul divano e non guardarmi  "buonasera" dico rivolgendomi anche al signor Hattori che mi sorride,    "come mai qui?" mi chiede la signora Hattori.  Prendo un bel respiro per poi cominciare a parlare   "sono venuta a salutarvi" Heiji mi guarda comfuso ma poi gira subito lo sguardo  'come abbiamo potuto ridurci così?'  anche la signora Hattori mi guarda confusa   "in che senso a salutarci cara?" io la guardo per poi fare un sorriso triste   "domani partirò per Los Angeles"  Heiji alza di scatto la testa e mi guarda con occhi spalancati, mente i suoi genitori rimangono muti sorpresi dalla notizia.  Il silenzio che si era creato viene interrotto da Heiji  "c...cosa?" dice soltanto e io lo guardo con sguardo triste. Un tempo eravamo così uniti che nemmeno un criminale spietato ci avrebbe potuto separare, mentre ora a malapena ci guardiamo, alla fine siamo stati noi a separarci, ad allontanarci, a mettere fine a quel magico rapporto che ci caratterizzava, quel rapporto che solo noi avevamo, anche se litigavamo ogni secondo ci volevamo un bene infinito. Ora tutto questo è finito ed è tutta colpa nostra.    "Perche te ne vai tesoro?" mi domanda la signora Hattori triste   "mi hanno chiesto di partecipare ad una mostra che si terrà lì " dico semplicemente   "e...e quando r...resterai lì?" mi domanda heiji     "non lo so" mento, non so neanche io perche ho mentito ma l'ho fatto. Heiji si alza dal divano per poi salire le scale e andarsene    "Heiji" lo rimprovera la madre ma lui fa finta di non sentire e se ne va.   

Sto aspettando il taxi che mi porterà in areoporto, o meglio 'stiamo'. I miei genitori, quelli di Heiji e Aiko sono qui con me per salutarmi,ci sono tutti tranne lui...
Ho chiesto che non mi accompagnassero fin in areoporto, loro anchese un po straniti hanno acconsentito. In realtà non ho voluto che mi accompagnassero per non rivivere i momenti di 7 anni fa, sarebbe troppo doloroso. 
Finalmente il taxi arriva e mente mio padre aiuta l'autista a caricare i bagagli saluto gli altri.  "Mi raccomando stai attenta" mi raccomanda mia madre e io annuisco per poi abbracciarla,   "dai il meglio di te tesoro" mi dice la signora Hattori mente l'abbraccio  "ci conti" dico per poi abbracciare il signor Hattori   "buon viaggio Kazuha" mi dice invece lui   "grazie" rispondo.  Poi arrivo alla mia migliore amica l'abbraccio strettissima   "mi mancherai, torna presto" dice, è la stessa frase che mi ha detto 7 anni fa  "certo" le rispondo.  Per ultimo abbraccio mio padre che mi tiene strettissimo a se  "ciao tesoro" mi saluta  "ciao papà" dico. Salgo nel taxi che mette in moto e parte, mentre io saluto tutti con la mano. 
Sono arrivata in aereoporto e sto aspettando il mio volo.  Non faccio altro che guardarmi intorno, perche in cuor mio sto ancora sperando che lui venga, proprio come quella volta...

flashback 
Siamo Tutti in aereoporto, il giorno della mia partenza per New York finalmente è arrivata e sono tutti qui per salutarmi. O meglio 'quasi' tutti, manca la persona che ci speravo ci fosse a salutarmi, quella che vorrei con tutta me stessa che fosse qui, la persona più importante pe me, la persona che vorrei vedere prima di partire e forse per sempre, la persona che sto cercando con lo sguardo aspettando che esca da quella folla di persone.    "Sono sicura che arriverà" mi dice Aiko accorgendosi del mio sguardo    "e se invece avesse deciso di non venire?" dico agitata e triste allo stesso tempo   "ma che dici? come potrebbe non venire?" dice cercando di tranquillizarmi, benché non ne è sicura anche lei.  Sono passati altri 10 minuti, il mio volo parte tra poco e lui non è ancora arrivato, e credo che non arriverà.   "Il volo della linea 112 diretto a New York decollerà tra 5 minuti, preghiamo ai gentili passeggeri di salire a bordo" la voce dall'autoparlante annuncia il mio volo e io prendo in mano le valige per poi salutare tutti, i signori Hattori mi abbracciano così come fanno i miei genitori a differenza che loro stanno piangendo. Poi abbraccio la mia migliore amica e anche lei ha le lacrime agli occhi  "mi mancherai, torna presto" mi dice per poi staccarsi  "contaci" le dico e poi comincio a dirigermi sull'aereo. Non è venuto, non mi è venuto a salutare. Una lacrima cade dai miei occhi, la millesima  causa sua, ma questa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.  Mi siedo al mio posto e appoggio la testa al finestrino cominciando a piangere a più non posso.   "Chiediamo ai gentili passeggeri di spegnere cellulari o PC e di allacciare le cinture, l'aereo sta per decollare" l'aereo comincia a decollare mentre il mio cuore cessa del tutto di battere.
fine flashback 

E ora si sta ripetendo la stessa situazione, e io come una stupida continua a soffrire   "Chiediamo ai gentili passeggeri di salire a bordo dell'aereo, stiamo per decollare" la voce dall'autoparlante mi riporta alla realtà, afferro la mia valigia e comincio a camminare verso l'aereo...

******************

Sono disteso sul mio letto e guardo il soffitto, se ne sta andando di nuovo, e forse questa volta per sempre. Forse è meglio così, almeno lei non soffrirà più.  Sento il campanello suonare così scendo al piano di sotto e apro la porta.  E sgrano gli occhi appena vedo chi è, ma che ci fa qui? non dovrebbe essere in aereoporto? 
Aiko mi guarda  e io finalmente trovo il coraggio di parlare   "ma che ci fai qui?" le chiedo   "sono venuto a dirti di andare in aereoporto e fermare Kazuha, non l'hai fatto 7 anni fa ma fallo ora" mi dice e io sgrano gli occhi.   "E perche mai dovrei farlo?" le chiedo e lei sorride triste  "perche voi due vi amate, io lo so, si vede dagli sguardi che vi lanciate, dai vostri occhi quando vi vedete, si illuminano. Per questo di dico, vai là e fermala" mi dice e io sono sorpreso dalle sue parole. Però è vero, io e Kazuha ci amiamo, anchese lei non sa ancora che io ricambio i suoi sentimenti e questo credo sia il momento di rivelarglieli. Esco fuori di casa e comincio a correre più veloce che posso per arrivre in aereoporto sperando che non sia troppo tardi. 
Mi faccio spazio tra la folla, infatti urto un paio di persone ma non mi importa poi tanto.  Arrivo in Aereoporto ma appena arrivo vedo l'aereo decollare e mi fermo di colpo. E' troppo tardi, non è possibile   "NO NO NO NOOOO" urlo facendo voltare un paio di persone ma non me ne frega  "NON E' POSSIBILE, PERCHE?"  dico accasciandomi a terra cominciando adare pugni al terra  "PERCHE NON POSSIAMO ESSERE FELICI? PERCHE NON TI HO FERMATO 7 ANNI FA PERCHE?" delle goccie d'acqua cadono sulle mie mani ancora poggiate a terra, solo ora mi accorgo di star piangendo.  Piangendo per la persona che fa battere il mio cuore...



                   NOTE DELL'AUTRICE 
Ciao a tutti ecco a voi il nuovo capitolo. Mi dispiace per la lunga attesa ma sono molto occupata con la scuola e non ho potuto aggiornare prima. 
Spero che vi piaccia.
Bacioni.
XXX

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Capitolo 13
*** SCUSATEMI.... ***


Ciao a tutti, volevo scusarmi con voi per non aver aggiornato in questo periodo. Ma il fatto è che sono molto impegnata con gli esami , stamattina infatti ho cominciato. Scusatemi ancora e spero che mi capiate. Vi prometto che appena potrò aggiornerò. Scusatemi. :(

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Capitolo 14
*** Io ti amo... ***


                                                                                  IO TI AMO...
Sono ancora inginocchiato a terra, per me il mondo che mi circonda è scomparso, ci sono solo io e queste lacrime che non la smettono di solcare le mie guancie.  E' tutta colpa mia, perche non sono arrivato in temopo, perche ho fatto di nuovo l'errore di 7 anni fa, quello di lasciarla andare via. Al tempo mi dicevo che avevo fatto bene a lasciarla andare, che così lei avrebbe potuto realizzare i suoi sogni. Avevo fatto un grande errore, sarei dovuto essere più egoista, avrei dovuto fermarla. 
Piano piano mi alzo e mi asciugo le lacrime, strano no! uno come me che piange, IO che piango e per una ragazza poi. Ma lei non è una semplice ragazza, lei è la ragazza che amo. Con passo lento mi avvio verso casa. Una volta arrivato mi chiudo in camera mia, oggi sono solo, i miei genitori sono rimasti a casa dei signori Toyama, e per fortuna, oggi non ho voglia di vedere nessuno. 
Che idiota che sono, non finirò mai di ripetermelo. Mi ero ripromesso che non avrei mai più fatto l'errore di 7 anni fa, e come un coglione l'ho fatto di nuovo. Sento il campanello bussare, così contro voglia scendo le scale per andare ad aprire. Ma chi può essere adesso? Non ho voglia di ricevere visite con l'umore che ho. Apro la porta e rimango fisso a guardare la persona che mi trovo davanti, ho quasi paura che sia un sogno...


************

Sto per salire sull'aereo qualcosa dentro di me mi blocca, mi dice che non è la cosa giusta, che non devo andarmene. Sento il vento alzarsi e l'aereo decollare e io lo guardo con occhi sbarrati. Perché non sono partita? Perché sono rimasta qui ferma come un'idiota? Forse perché in realtà non è quello che voglio, io non voglio andarmene. Se me ne andassi quel pezzo del mio cuore rimarrebbe sempre qui, in possesso di quella persona che mi fa tanto soffrire. Perché in fondo è la verità, anche se mi fa tanto soffrire io lo amo e lo continuerò ad amare. 
Faccio per uscire dall'aereoporto quando sento qualcuno urlare, e io questa voce l'ho già sentita.  Mi giro e vedo Heiji inginocchiato a terra, e sta...sta piangendo. In tutti gli anni che conosco Heiji non l'ho mai visto piangere, possibile che ora stia piangendo per me? Decido di andare da lui per dirgli che non sono partita, che rimarrò qui con lui ma qualcosa mi blocca di nuovo e rimango ferma a guardarlo andarsene.  
Sono fuori dalla porta di casa sua, non so neanche che ci faccio qui ma i miei piedi si sono mossi da soli. Sono qui fuori da almeno 10 minuti e non mi decido a suonare al campanello. Perche? perche non busso? di cosa ho paura? di essere rifiutata ecco di cosa. Dopo alti 5 minuti mi decido a suonare e il mio cuore comincia a battere fortissimo. Vedo la porta aprirsi e lui appena mi vede mi guarda come se io fossi un'illusione. Ci guardiamo per diversi minuti mentre stiamo entrambi in silenzio, è come se volessimo comunicare con lo sguardo. All'improvviso mi prende il polso e mi tira a sè, e mi abbraccia forte. Io comincio a piangere silenziosamente e lo stringo a mia volta, è da 7 anni che non ci abbracciamo così e mi è mancato molto.  Mi fa entrare e ci sediamo sul divano senza staccarci. 
Poco dopo ci stacchiamo e ci guardiamo negli occhi  "perche non sei partita?" mi chiede dolcemente mettendomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio,  "non lo so, ma non ci sono riuscita" dico guardando i suoi occhi blu come il mare  "e perche sei venuta qui?" mi chiede   "non lo so, forse perche ti ho visto in aereoporto e così..." dico non terminando la frase,  perche in fondo non so perche sono venuta qui, so solo che mi ha guidata il cuore e l'amore che provo per lui. Vedo che arrossisce e abbassa lo sguardo forse perche è imbarazzato dal fatto che l'ho visto piangere.  "Perche sei venuto in aereoporto?" adesso è il mio turno di fare le domande, alza la testa e mi guarda con uno sguardo indecifrabile  "non sarei dovuto venire?" mi chiede con quello sguardo. Non riesco a sostenere il suo sguardo cosi mi alzo dal divano camminando avanti e indietro per la stanza   "beh 7 anni fa non sei venuto" dico di scatto senza pensarci, lo vedo alzarsi e venirmi vicino, e io più lui sia avvicina mi allontano. Non so neanche io perche, infondo sono venuta io da lui, ma ricordare quel giorno mi ha fatto perdere un battito.  Lui mi raggiunge di nuovo  "ti ho già spiegato il motivo" dice "mi avevi detto che mi avevi perdonato" dice e io lo guardo negli occhi   "ti ho perdonato ma non ho dimenticato" dico e lo vedo sbuffare   "e non ho dimenticato neanche quella sera, quando ha peferito andare a festeggiare con i tuoi amici e mi hai lasciata ad aspettarti come una cretina" dico e lui si mette la mano nei capelli e mi da le spalle camminando per la stanza   "è stato un'errore, me ne sono dimenticato" dice girandosi verso di me   "va sempre a finire così Heiji, io vengo sempre per ultima, prima viene il tuo lavoro, poi i tuoi amici, e alla fine io. Vengo sempre dimenticata" dico inizziando a piangere.  Le lacrime scorrono senza costa sulle mie guancie, credo che siamo proprio arrivati alla resa dei conti.  "Oh andiamo adesso non cominciare a piangere" mi dice e io comincio a piangere più forte   "scusami tanto, se ti danno fastidio le mie lacrime tolgo il disturbo. Non sarei mai dovuta venire qui"  dico e cerco di andarmene ma lui mi ferma per il polso   "dove vai ora ?" mi chiede con tono scocciato ,  "vado via" dico decisa, lui sospira e si passa la mano tra i capelli.    Ho fatto un grande errore a venire qui, il problema è che il mio cuore non vuole sentire ragioni e anche se so benissimo che lui non ricambia il mio amore, in me c'è ancora una piccola speranza. 
Lui ora è girato di spalle mentre io lo guardo continuando a piangere in silenzo, come ho sempre fatto. E anche in questa situazione non posso fare a meno di pensare a quanto sia bello. Ha una bellezza che mi ha sempre colpita fin da bambina. Ora mi viene quasi da ridere pensando a per quanto tempo sono riuscita a tenermi tutto dentro, a non fiatare, a piangere in silenzio mentre lui ci provava con le ragazze in mia presenza. 
All'improvviso lui si gira a guardarmi  "come siamo finiti a questo?" mi chiede, io faccio un sorriso triste. Me lo chiedo spesso anche io e non ho mai trovato la risposta a questa domanda. Ci guardiamo negli occhi per diversi minuti, poi io sposto lo sguardo. Guardarlo mi fa male, ora voglio solo andarmene. Così senza dire niente mi avvio alla porta, la apro ed esco. Ma prima che io potessi allontanarmi dalla casa Heiji mi prende per un polso e mi ferma   "mi dici perche te ne vai? sei venuta tu da me" mi dice e non aveva tutti i torti   "guardami negli occhi" dice ma io non sposto il mio sguardo di un millimetro,  "guardami" mi ripete   "non voglio" dico cercando di trattenere le lacrime  "per quale motivo?" mi chiede,     "PERCHE GUARDARTI MI FA MALE, PERCHE TI AMO E IL PENSIERO DI CHE TU NON PROVI LO STESSO MI DISTRUGGE" urlo guardandolo, finalmente, e scoppiando a piangere. Lui mi guarda stupito ma poi mi lascia il braccio e si mette a ridere. Ma è una risata strana piena di dolore. Io lo guado confusa cercando di capire il motivo della sua risata. 
"Si può sapere perche ridi adesso?" chiedo, lui alza lo sguadro e mi guarda con uno sguardo freddo. Rabbrividisco, non mi aveva mai guardato con uno sguadro così.   "Perche vai sempre a conclusione, fai tutto tu" dice e io non capisco    "non ti ho mai detto che non ricambio i tuoi sentimenti" dice e il mio cuore perde un battito   "che...che intendi?" lui mi guarda negli occhi e poi fa un sorriso triste    "intendo dire che ti amo, ti ho sempre amata fin da bambino, infatti eri tu la bambina di cui mi ero inamorato da piccolo. Ho provato a dirtelo, più di una volta ma non ci sono mai riuscito.  Quella volta a casa tua ero venuto a confessarti tutto ma tu mi hai aggredito non lasciandomi parlare" dice e io sgrano gli occhi. Non è possibile, come ho potuto essere così ceca ? .   "i...io" provo a dire ma lui mi interrompe   "non preoccuparti, vuol dire che era destino" dice per poi girarsi e andandosene.  
Che cosa ho combinato?...



                NOTE DEL'AUTRICE
Ciao a tutti, eccomi finalmente ;) Mi scuso per la lunga assenza ma sono stata molto impegnata con gli esami. 
Spero che il capitolo vi piaccia anche se non è molto, mi farò perdonare con il prossimo ;) 
Bacioni.
XXX

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Capitolo 15
*** Aiutatemi... ***


Ciao a tutti, allora questo non è un capitolo. Volevo innanzitutto scusarmi del fatto che in questo periodo non sto aggiornando , ma sono in vacanza e non ho molto tempo. Poi volevo chiedervi se per caso sapete dove trovare l'autobiografia di Michael Jackson in italiano, sapete io oltre ad amare gli anime e i manga solo una moonwalk sfegatata. Se sapete dove posso trovarla in italiano me lo potreste dirlo? Grazie se lo farete e scusatemi ancora.

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