Coinquilini

di lele06
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitol 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 + Extra ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


                                                            CAPITOLO 1

< Sono proprio stanca > esclamò una ragazza dagli occhi bianchi come la luna, dopo aver poggiato sul pavimento l’ultimo scatolone. Si asciugò le piccole gocce di sudore sulla fronte con la manica della maglia per poi prendere un piccolo respiro, iniziando ad osservare il minuscolo monolocale, nel quale avrebbe vissuto per tutto il periodo universitario.
Aveva deciso di essere indipendente, in quanto non voleva gravare ancora sulle spalle della madre, la quale si doveva concentrare sulla carriera da idol della sorella minore. Quando aveva avvertito la madre che sarebbe andata a vivere da sola, inizialmente fu contraria, ma alla fine accettò la sua scelta. Voleva solo essere indipendente, consentendo alla madre di concentrare tutte le sue energie sulla sorella minore. Aveva deciso di trovarsi un piccolo lavoro part-time, grazie al quale avrebbe potuto sostenere le piccole spese, come ad esempio l’affitto e altre cose.
Aveva scelto di andare a vivere in quel monolocale, in quanto era situato vicino la sua università, ma la cosa più importante, la quale la fece decidere all’istante, fu il fitto molto basso. Questo fu un fattore determinante per la sua scelta. All’inizio non riusciva a comprendere il motivo dell’affitto così basso, ma appena mise piede nel locale, capì da cosa fosse giustificato: appena si entrava si trovava un piccolo corridoi, grande quanto una scatola di scarpe, dove si potevano sistemare le proprie calzature. Oltre si entrava nella stanza principale, al centro della quale si trovava un piccolo tavolino, dove si poteva mangiare e studiare. Nell’angolo della stanza si trovava il letto. Di fronte al piccolo tavolo era situata una porta che portava nella minuscola cucina, nella quale c’erano un piccolo frigo, il piano cottura ed un impercettibile lavello, ma quello che la colpì fu il bagno, nel quale era situata una vasca, talmente piccola che appena la vide non riuscì a credere ai suoi occhi. Pensò che molto probabilmente non sarebbe riuscita a lavarsi in quella cosa, nonostante non fosse molto alta. Osservando tutto ciò, in quel momento capì il perché l’affitto fosse molto basso. Nonostante ciò, a lei questo andava bene, in quanto credeva che nella vita si dovessero fare molti compromessi e questo era una di quello.
< Vedo che hai finito > esclamò il proprietario, fermo all’ingresso, notando che la ragazza avesse portato tutti gli scatoloni da sola nel suo appartamento.
< Signor Kakashi > disse voltandosi sorpresa di vederlo lì
< Ti avevo detto che ti avrei aiutato io a salire le scatole > osservo incrociando le braccia
< Non si preoccupi, non volevo disturbarla > disse, in quanto non voleva già creare fastidio al proprietario dell’immobile
< Non ti devi preoccupare per questo. Io sono qui per essere d’aiuto a tutti voi > la informò sorridendo, anche se questo non si vedeva in quanto le labbra erano coperte da una mascherina. Appena la vide, Hinata pensò che molto probabilmente la indossasse perché fosse raffreddato, ma quando gli parlò notò che Kakashi stesse bene. Non mostrava nessun sintomo di influenza. Era stata tentata molte volte di chiedergli il motivo di quella mascherina, ma alla fine optò per farsi gli affari proprio, in quanto pensava che ognuno era libero di indossare ciò che preferisse.
< Lo terrò a mente > ricambiando il sorriso, avvicinandosi alla finestra, appena Kakashi chiuse la porta lasciandola sola, per far passare un po’ di aria ma anche per far illuminare la stanza dal sole.  Rimase qualche secondo, fuori al piccolo balcone, recuperando le forze, utilizzate per salire i pacchi nell’appartamento.
< Adesso è meglio sistemare tutto > affermò piena di energia, tornando dentro, avvicinandosi ad un preciso scatolone, dal quale, una volta aperto, estrasse una cornice con all’interno una foto, che rappresentava la sua famiglia. Si guardò intorno, cercando di individuare un posto adatto per posizionarla.
< Credo che qui vada bene > alzandosi ed avvicinandosi al mobile su cui posizionò la cornice, iniziando ad osservarla, ripensando al giorno in cui l’avevano scattata.
 
*Inizio flashback*
< State attente > urlò una donna, dai capelli lilla legati a coda di cavallo, verso le figlie, le quali stavano giocando a rincorrersi nel giardino di casa
< Lasciale divertite > disse con voce dolce l’uomo, seduto al fianco della donna, osservando le figlie giocare beatamente.
< Se continuano in quel modo, molto probabilmente potrebbero farsi male > fece notare, stizzita dalle parole del marito, voltandosi verso l’uomo, incredula di aver ascoltato quelle parole uscire dalla sua bocca, in quanto sapeva che l’uomo fosse iper protettivo verso le figlie
< Ci preoccuperemo quando accadrà > affermò sorridendo, facendo rimanere di stucco la moglie, incredula a quella frase. Pensò che forse molto probabilmente sarebbe venuta la fine del mondo, in quanto credeva una cosa impossibile che il marito avesse detto delle parole come quelle
< Per caso hai la febbre? > domandò poggiando la mano sulla fronte dell’uomo, sorpreso da quello che la moglie avesse detto. Credeva di non aver detto niente di male. Il fatto era che si stava divertendo un mondo osservando le figlie giocare e voleva solamente che continuassero, senza che nessuno le interrompesse
< Mai stato meglio > rispose sorridendo, riportando nuovamente lo sguardo verso le bambine, le quali si stavano ancora rincorrendo, noncuranti dell’avvertimento della madre, la quale iniziò ad insospettirsi del comportamento del consorte, il quale nell’ultimo periodo sembrava agire in modo diverso. Pensò che fosse dovuto quasi sicuramente all’avanzare dell’età.
< Bambine > urlò attirando l’attenzione delle figlie, che fermarono la corsa volgendo lo sguardo sul padre < Che ne dite se scattiamo una bella foto ricordo? > propose
< Sii > risposero entusiaste le bambine iniziando una corsa verso il padre, contento di quella risposta
< Aspettate qui. Vado a prendere la macchina fotografica > le informò la donna alzandosi dalla sedie per entrare in caso e prendere l’oggetto. < Mettetevi in posa > esclamò la madre raggiungendo il marito e le figlie, posizionando l’apparecchio sul tavolo impostando il timer, raggiungendoli e collocandosi di fianco al marito
< Mi raccomando fate un bel sorriso > le informò l’uomo sorridendo, mostrandone uno che non aveva mai esibito prima d’ora
*Fine Flashback*

Ricordava quell’avvenimento più unico che raro, in quanto quella fu l’ultima foto scattata di famiglia, poiché il padre dopo tre mesi morì a causa di un tumore. Non aveva informato nessuno della sua malattia. Piccole lacrime scesero dai suoi occhi ricordando quell’avvenimento. Istintivamente le asciugò con il pollice continuando ad osservare la foto, venendo interrotta dal suono del telefonino. Estraendolo dalla tasca, sorridendo leggendo il nome sullo schermo
< Mamma > disse
< Com’è andato il trasloco? > domandò subito
< Bene, ma è stato faticoso portare tutte le scatole nella camera > rispose sospirando al solo pensiero della faticata che avesse fatto poco prima
< Non ti ha aiutato nessuno? > chiese con voce indignata, non credendo possibile che nessuno avesse soccorso una ragazza.
< Non c’era nessuno libero > rispose mentendo, in quanto il proprietario dell’immobile si era offerto, ma nonostante ciò aveva deciso che era molto meglio fare da sola, non volendo scomodare Kakashi dai suoi doveri.
< È una cosa inaccettabile > fece notare sospirando, pensando che ormai oggi giorno la galanteria fosse morta
< Dai non dire così > disse < Com’è Kyoto? > chiese cambiando discorso
< È davvero bellissima, anche se non abbiamo avuto nemmeno il tempo di visitarla > rispose entusiasta per quella domanda < Spero che domani avremmo un po’ di tempo per dare un’occhiata in giro > aggiunse, augurandosi che il giorno seguente le riprese della figlia terminassero ad un orario decente per permettere loro di fare una visita veloce di Kyoto
< Inviatemi qualche foto > la informò curiosa di vedere se veramente Kyoto fosse bella come le persone dicevano
< Non ti preoccupare, ti manderò talmente tante foto da riempirti la memoria > disse in modo scherzoso la madre, spaventando Hinata, in quanto sapeva che la madre sarebbe stata capace di fare una cosa del genere
< Mi bastano solo due o tre foto > la informò < Non esagerare > aggiunse sperando che la madre capisse quel semplice concetto
< Uffa > disse < Comunque com’è l’appartamento? > chiese curiosa di sapere come fosse il posto in cui la figlia avrebbe vissuto da lì in poi. Sentendo ciò Hinata diede una piccola occhiata intorno a se
< In una sola parola > iniziò < Piccolo > rispose credendo che quella semplice parole potesse descrivere adeguatamente il suo appartamento
< Se non ti trovi bene, puoi sempre tornare a casa > la informò
< Ti ho detto mille volte, che non ti devi preoccupare di questo > disse < Mi troverò benissimo > aggiunse cercando di tranquillizzare la madre
< Ok > affermò sospirando credendo che la figlia quando si impuntava su una cosa, era davvero dura farle cambiare idea
< Adesso è meglio che mi metta a sistemare tutto > la informò < Ciao > la salutò attaccando la chiamata e riponendo nuovamente il telefonino nella tasca della tuta, pregando che la madre la smettesse di dirle sempre le solite cose. Aveva deciso di andare a vivere da solo, perché in questo modo il suo genitore avrebbe avuto più tempo da dedicare alla carriera della sorella ed inoltre perché la sua casa era molto distante dall’università che aveva scelto. La sua attuale situazione era molto più conveniente.
                                        
Dopo aver ordinato tutti gli oggetti presenti nelle scatole, decise di stendersi qualche minuto sul letto per riprendersi dalla fatica. Appena poggiò la schiena sul materasso, dovette ammettere che era molto comodo, anche se non sapeva se questo fosse dovuto al fatto che fosse stanca oppure che il letto fosse veramente confortevole. Prese dei grandi respiri, beandosi del silenzio che regnava nella sua stanza, per poi alzare di poco il capo e vedere che di fianco al letto fosse posizionato uno specchio. Più lo guardava e più credeva che doveva cambiargli posizione. Controvoglia si alzò, dirigendosi vicino allo specchio, afferrandolo ai lati per poi piazzarlo di fianco alla finestra. Guardò soddisfatta di quello che avesse fatto, credendo come lo specchio stesse meglio lì che di fianco al letto. In quel momento pensò che dove prima si trovasse lo specchio, avrebbe potuto appende un’altra foto di famiglia. Immediatamente prese il martello ed un piccolo chiodo, avvicinandosi alla parete pronta ad inchiodarlo, per poi fermandosi notando una piccola fessura nel muro. Curiosa si abbassò per osservare dalla piccola apertura, notando che da questa si potesse vedere nella stanza di fianco alla sua. Pensò che sicuramente dovesse essere di un ragazzo, in quanto era in un totale stato di caos. Vestiti e indumenti intimi sparsi per tutta la stanza, inoltre riconobbe scatole di ramen istantaneo sul pavimento. Pensò che al ragazzo non dovesse importare molto la pulizia, in quanto la sua stanza era in un totale disordine. Allontanò l’occhi dalla piccola fessura incredula da quello che avesse visto, in quanto non credeva possibile poter lasciare una stanza in quello stato. Già il fatto di aver notato delle scatole di ramen istantaneo per terra, le fece intuire che il ragazzo non mangiasse in modo sano. Pensò che molto probabilmente avrebbe fatto bene a preparare qualcosa e darglielo, in modo da fargli mangiare qualcosa di sano e nutriente. Facendo così si sarebbe anche presentata. Trovò quell’idea una cosa da attuare, così prese un giubbino leggero e scese di casa pronta ad andare in un supermercato per comprare gli ingredienti. Ma prima di fare ciò ritené opportuno di girare per qualche negozio per chiedere se a qualcuno servisse qualche lavoratore part-time.
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< Uffa > sospirando uscendo dall’ennesimo locale. Non poteva credere che nessuno cercasse personale. Era entrata in moltissimi locali, ma ogni volta che chiedeva se cercassero personale, ogni volta i proprietari dicevano sempre le stesse parole “Adesso non ci serve nessuno”.
< Uffa > disse sbuffando nuovamente al pensiero di non essere riuscita ancora a trovare nessun lavoro. Era riuscita a trasferirsi grazie ai suoi risparmi, ma questi, a causa del trasloco e dell’affitto erano molto pochi, quindi l’unica cosa che gli era rimasta da fare, era quella di trovare al più presto un nuovo lavoro, che le permettesse anche di studiare, altrimenti avrebbe trovato difficoltà con l’università.
Estrasse il telefonino per controllare che ore fossero, impallidendo notando che fossero le otto di sera, in quanto non solo fosse tardi ma non avesse ancora fatto la spesa. Iniziò a correre verso il supermercato che aveva visto precedentemente, prima che questo chiudesse. Se avrebbe trovato abbassate le serrande, quella sera avrebbe fatto digiuno in quanto il suo piccolo frigo era completamente vuoto. Pensò che al massimo poteva chiudere al suo vicino una porzione di ramen istantaneo, anche se l’idea di mangiarlo non le piaceva, poiché preferiva mangiare sempre cose fresche e non confezionate anche se delle volte queste ultime le avevano salvato la vita. Nonostante ciò non le andava minimamente di mangiarlo in quanto sapeva che non era sano sfamarsi con quel cibo. Di solito li utilizzava solo in casi di emergenza.
Arrivata di fronte al supermercato, si fermò poggiando le mani sulle ginocchia, prendendo fiato a causa della corsa. Anche se era giovane, non era una persona atletica a differenza della sorella minore molto brava negli sport.  Alzò il capo, dopo aver ripreso fiato, abbassandolo nuovamente scuotendolo, notando la saracinesca chiusa.
< Adesso come faccio? > si chiese sospirando, pensando che molto probabilmente avrebbe dovuto chiudere aiuto al suo vicino, sperando che quest’ultimo le avrebbe donato una ciotola di ramen istantaneo. Sconsolata da ciò, si diresse verso casa a passi lenti con capo chino, pensando che l’inizio della sua vita da ragazza indipendente non fosse iniziata nel migliore dei modi.

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< Capo > urlò un ragazzo dai capelli biondi e occhi azzurri verso il suo datore di lavoro < Ho finito, ci vediamo domani > aggiunse salutandolo
< Grazie per oggi > disse l’uomo salutando il ragazzo, il quale uscì dal negozio con in mano una busta della spesa con all’interno quattro porzioni di ramen istantaneo. Non vedeva l’ora di arrivare a casa e di godersi il suo pasto. Pregustava quel momento da tutto il giorno. Iniziò a correre in quanto non voleva perdere altro tempo prezioso. Solo pensare che tra poco avrebbe mangiato il suo adorato ramen, gli fece venire l’acquolina in bocca, quindi decise di aumentare ancora di più il passo.
Appena aprì la porta di casa, rimase spaventato dal disordine presente nella camera. Pensò che in suo assenza fosse aumentato, in quanto trovò altri boxer, i quali credeva di aver perso, sul pavimento.
< Credo che dopo deve mettere un po’ in ordine > disse sospirando in quanto non gli piaceva molto pulire. Credeva che fosse inutile in quanto prima o poi la stanza si sarebbe sporcata di nuovo. Poggiò la busta, contenente la sua cena, sul tavolo dirigendosi verso il bagno. Si svestì velocemente per poi buttarsi sotto la doccia per levarsi il sudore di dosso causato dalla corsa che avesse appena fatto. Dopo neanche cinque minuti chiuse l’acqua, credendo che per oggi potesse anche bastare così, per poi uscire dalla doccia afferrando l’asciugamano, poggiato sul lavandino, stringendoselo alla vita. Decise che prima di asciugarsi, avrebbe mangiato così quando si sarebbe asciugato lo avrebbe fatto meglio in quanto il suo stomaco era pieno. Credeva che qualunque cosa si facesse, si facesse meglio a stomaco pieno. Quando aveva detto ai suoi amici questo suo pensiero, loro lo presero in giro per giorni affermando continuamento che il loro amico fosse davvero un baka. Nonostante ciò, lui continuava a credere fermamente alle sue idee.
Estrasse dalla busta le quattro porzioni di ramen, per poi dirigersi in cucina, dove mise sul fuoco una piccola pentola con all’interno dell’acqua. Proprio quando stava per accendere sotto il tegame, per far scaldare l’acqua, sentì dei piccoli colpi vicino la sua porta. Sorpreso da ciò, si diresse immediatamente ad aprire, curioso di sapere chi fosse a quell’ora poiché non aspettava nessuno. Quando aprì la porta, fu meravigliato di vedere di fronte a lui, una ragazza bellissima, il cui volto divenne subito rosso alla sua vista
< Chi sei? > domandò non riuscendo a ricordare chi fosse
< S-sono la tua nuova vicina di casa > rispose balbettando distogliendo lo sguardo da lui < S-scusa potresti vestirti > chiese balbettando nuovamente con il viso in fiamme. Sentendo ciò il ragazzo abbassò lo sguardo, rimanendo sconvolto da ciò che vide. L’asciugamano che prima teneva legato alla vita, adesso si trovava ai suoi piedi. Imbarazzato si coprì il suo uccello chiudendo la porta all’istante per poi correre verso l’armadio e prendere un paio di boxer, un pantalone ed una maglietta
< Scusa per prima > disse, aprendo nuovamente la porta, grattandosi il capo con fare imbarazzato < Comunque piacere sono Naruto Uzumaki > continuò porgendo la mano
< Sono Hinata Hyuga, piacere di conoscerti > stringendo la mano del ragazzo
< Ti sei trasferita oggi? > domandò Naruto
< Si, precisamente stamattina > rispose la ragazza, riuscendo a guardare negli occhi, per la prima volta, il ragazzo < Ti potrei chiedere un favore? > domandò con tono pacato abbassando il capo
< Dimmi > rispose
< S-sai > iniziò balbettando < Questa mattina sono stata impegnata a sistemare e a trovare un lavoro. Non mi sono resa conto di che ora fosse e quando sono andata al supermercato per comprare qualcosa, questo era chiuso. Visto che non ho molti soldi per andare a mangiare fuori, per caso non è che puoi offrirmi qualcosa? > chiese imbarazzata, da quello che avesse detto, torturando il bordo della maglia
< Se ti va ho del ramen istantaneo > rispose Naruto
< Va benissimo > affermò alzando il capo < Appena trovo un lavoro, te ne comprerò dieci > aggiunse
< Non ti preoccupare, non devi > disse il ragazzo < Prego entra > aggiunse premettendo alla ragazza di entrare, ma appena questa si avvicinò alla porta, Naruto le impedì di entrare, ricordandosi in quel momento che la sua camera fosse in un totale caos.
< Che ne dici se li porto da te? > propose
< Ok > rispose Hinata non capendo il motivo del perché il ragazzo le avesse impedito di entrare nella sua stanza
< Allora dammi due minuti e sono da te > affermò il ragazzo chiudendo la porta
 
Quando Hinata tornò nel suo appartamento, si diede un piccolo pizzicotto sulla gambe, per rendersi conto se tutto quello che avesse visto prima fosse reale. Quando sentì dolore, capì che sfortunatamente quello accaduto poco prima non lo avesse sognato. Non poteva credere di aver visto il suo vicino completamente nudo. Di sicuro adesso non sarebbe stato facile avere una conversazione normale con lui. Questi pensieri vennero interrotti dai rintocchi provenienti dalla porta. Voltandosi aprì la porta senza chiedere chi fosse, in quanto già sapeva chi si celava al di fuori di essa. Senza dire nessuna parola, fece spazio per permettere al ragazzo di entrare, il quale, senza dire niente, si addentrò nell’appartamento della ragazza. Hinata pensò che molto probabilmente anche lui dovesse essere imbarazzato per quell’avvenimento di poco prima.
< Poggio qui? > chiese indicando il piccolo tavolo
< Si > rispose Hinata osservando Naruto estrarre dalla busta quattro porzioni di ramen istantaneo < Perché ne hai portate quattro? > chiese non capendo perché il ragazzo ne avesse portate così tante
< Due sono per me e due per te > rispose come se fosse una cosa normale mangiarne due
< A me basta anche solo una > lo informò sconvolta da quelle parole
< Sei sicura? > domandò inclinando il capo non riuscendo a credere che alla ragazza bastasse mangiarne solo una
< Sono serissima > rispose meravigliando Naruto
< Allora vuol dire che la mangerò io > affermò contento di mangiare una porzione in più
< Non credo che sia una cosa saggia la tua > lo avvisò volendo fargli capire di non esagerare
< Non ti preoccupare alle volte ne mangio anche cinque o sei > disse sorridendo fiero di quello che avesse detto, mentre sul volto di Hinata faceva largo un’espressione schioccata. Non poteva credere alle parole dette dal ragazzo
< Per caso mi stai prendendo in giro? > chiese con voce tremante, iniziando a credere che molto probabilmente quello che il ragazzo avesse detto poco prima fosse la verità, in quanto appena aveva finito di porgli la domanda, il suo viso assunse un’espressione seria
< Sono serissimo > rispose < Una volta ho fatto una sfida con un mio amico. In quell’occasione ne ho mangiate sei > aggiunse, mentre Hinata scuoteva il capo non credendo a quello che avesse appena sentito < Se non mi credi posso anche chiamare il mio amico e fartelo dire per telefono > le propose vedendo il volto di Hinata incredulo alle sue parole
< Ti credo, ti credo > si affrettò a dire prima che Naruto chiamasse veramente il suo amico. Lo aveva appena conosciuto e poteva già affermare che il suo vicino era alquanto strano.
< Dove sono le pentole? > domandò il ragazzo incamminandosi in cucina
< Sono nel mobile > rispose Hinata < Non ti preoccupare sei un mio ospite > aggiunse raggiungendo il ragazzo, intuendo che quest’ultimo volesse cucinare lui
< Non se ne parla proprio > disse scuotendo il capo < Questa sera ti farà assaporare una mia specialità > continuò sorridendo, mentre Hinata pensò che molto probabilmente quella sera avrebbe avuto mal di stomaco < Quindi vai nell’altra stanza e lascia il mago dei fornelli da solo > aggiunse cacciando dalla cucina la ragazza, alquanto titubante di voler lasciare Naruto da solo ai fornelli. Nonostante ciò si sedette al tavolo, notando però che subito dopo Naruto ritornò nella stanza, estraendo dalla busta che aveva portato una bottiglia di vino.
< A-a cosa ti serve? > domandò balbettando spaventata da ciò
< Per cucinare > rispose Naruto come se fosse una cosa normale
< Sei sicuro di quello di fai? > chiese
< Fidati di me > rispose Naruto lasciando nuovamente la ragazza, sola seduta al tavolo, la quale sentiva l’agitazione crescere in lei.
 
< Tutto bene? > domandò a voce alta, sentendo sfrigolare l’olio, non capendo a cosa servisse in quanto per mangiare il ramen istantaneo serviva solo scaldare un po’ d’acqua
< Tutto ok > rispose il ragazzo aprendo la bottiglia di vino rosso, pronto per versarla nella pentola. Quando lo versò, questo provocò una grande fiamma e una grande quantità di fumo che fecero scattare i rilevatori nella stanza
< Cosa hai fatto? > domandò Hinata correndo in cucina, appena vide entrare in funzione i rilevatori di fumo
< Ho solo aggiunto un po’ di vino > rispose non riuscendo a credere a quello che fosse successo, mentre la ragazza pensò che ne avesse aggiunto una bella quantità
< Apri la finestra, così il fumo uscirà > gli comunicò, mentre lei posizionò la pentola nel lavandino per poi aprire l’acqua, nel tentativo di spegnere il fuoco.
Dopo mezz’ora i rilevatori di fumo fortunatamente si spensero, ma sfortunatamente in quel poco lasso di tempo avevano fatto un bel danno. L’appartamento della ragazza era completamento rovinato: le pareti ed il pavimento erano entrambi bagnati. Sicuramente non avrebbe potuto alloggiarci per un bel po’ di tempo.
< Scusa > disse Naruto abbassando il capo, consapevole che quello che fosse successo fosse tutta colpa sua
< Non ti preoccupare > affermò Hinata notando che il ragazzo fosse veramente dispiaciuto per quello che avesse fatto < Il problema è che adesso non sa dove andare > aggiunse afflitta da ciò, in quanto non solo non aveva soldi per affittare un altro appartamento, ma non ne aveva neanche per pagare nuovamente un altro trasloco
< Mi è venuta una grande idea > la informò Naruto, attirando l’attenzione della ragazza, la quale appena vide la sua espressione, pensò che quasi sicuramente si sarebbe trattata di una pessima idea < Divideremo il mio appartamento > continuò, mentre Hinata pensò sul fatto che avesse proprio ragione sul suo presentimento
< Non possiamo farlo > gli comunicò
< Non ti devi preoccupare di niente. È solo colpa mia se è accaduto tutto ciò, quindi l’unica cosa che posso fare è quella di ospitarti nel mio piccolo e confortevole appartamento > affermò
< Davvero non …. > iniziò Hinata
< Adesso vado ad avvisare Kakashi > disse interrompendo la ragazza, uscendo dalla porta per informare il proprietario dell’immobile della sua idea.
Hinata rimase immobile, pensando che i giorni a seguire sarebbero stati tutto all’infuori che tranquilli.
 
Note autore:
Salve a tutti. Sono tornato con una nuova storia, la quale mi era già venuta in mente mentre stavo scrivendo la storia precedente. Visto che non mi piace avviarne una nuova mentre sono impegnato nel scriverne già una, appena ho finito la precedente, mi sono subito messo all’opera su questa. Spero che il primo capitolo sia stato di vostro gradimento. Mi scuso per eventuali errori grammaticali.
Alla prossima.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


                                                                  CAPITOLO 2

< Kakashi > urlò Naruto bussando alla porta del proprietario dell’immobile. Notando che dopo cinque minuti, l’uomo non venne ad aprire la porta < Kakashi > tentò nuovamente alzando ancora di più il suo tono di voce, sperando che l’uomo apparisse dinnanzi a lui in un periodo breve di tempo. Trascorsi altri cinque minuti, pensò che molto probabilmente il proprietario stesse già dormendo in quanto, in quel lasso di tempo non venne ad aprirgli la porta. Nonostante ciò pensò che fosse arrivata l’ora di passare alle maniere forti. Prese un bel respiro mentre avvicinava il pugno alla porta
< Kakashi, Kakashi, Kakashi, Kakashi > urlò tutto d’un fiato battendo la mano alla porta, fermandosi un secondo per prendere nuovamente un po’ d’aria per poi continuare, fermandosi all’apertura della porta, venendo fulminato dall’uomo infastidito da tutto quel baccano
< Cosa vuoi? > domando, scandendo bene le parole, con tono aggressivo, in quanto si infastidiva molto facilmente quando lo svegliavano per delle stupidaggini. Sperò che Naruto avesse un buon motivo per averlo fatto alzare a quell’ora, altrimenti lo avrebbe ucciso seduta stante.
< E-eh > iniziò balbettando, impaurito dal volto dell’uomo < è accaduto un piccolo imprevisto nell’appartamento di Hinata > lo informò calmandosi, distraendosi dal notare la mascherina sul volto dell’uomo, chiedendosi il perché la stesse indossando anche quando dormisse.
< Di cosa si tratta? > chiese sperando che il ragazzo non lo facesse perdere altro tempo, poiché voleva tornare nuovamente a dormire, sempre dopo aver ucciso il ragazzo dinnanzi a lui.
< Il problema è che l’appartamento è inutilizzabile, in quanto le pareti ed il pavimento sono tutte bagnate > rispose, vedendo mutare l’espressione sul volto di Kakashi, passata da infuriata a meravigliata, non capendo come avessero fatto a far diventare la camera inagibile
< Aspetta un attimo qui > lo informò chiudendo la porta, uscendo qualche secondo dopo. Naruto appeno lo vide, iniziò a ridere di gusto, mantenendosi la pancia dalle troppe risate. < Cosa c’è di così divertente? > chiese inclinando il capo, vedendo che il ragazzo non riuscisse neanche a respirare a causa del troppo ridere
< Q-quello > rispose indicando, mettendosi in posizione eretta asciugandosi le lacrime, il cappello di Kakashi
< Non ci trovo niente di divertente nel mio cappello rosso > affermò non riuscendo ancora a comprendere il divertimento causata dal suo cappello
< Non è il cappello in se > disse Naruto < Ma il fatto è che questo si addice più ad un giovane e non ad un vecchio come te > aggiunse ridendo nuovamente osservandolo. Non poteva farci niente, in quanto più lo guardava e più non riusciva a trattenersi. Kakashi con quell’indumento era troppo bizzarro. Non riusciva a credere che l’uomo era stata capace di comprarselo da solo.
< Quindi stai dicendo che non posso indossare questo splendido cappello, perché sono vecchio? > chiese cercando di capire se avesse individuato la causa di tutto il divertimento di Naruto
< Esatto > rispose subito, pentendosene amaramente, poiché l’espressione del volto di Kakashi divenne furente. Iniziò a temere alla sua stessa vita. Il solo guardare gli occhi dell’uomo lo fecero gelare sul posto.
< Naruto > lo chiamò una ragazza, ancora sulle rampe di scale che portava al piano inferiore
< Hinata > disse voltandosi verso di lei, meravigliato e allo stesso tempo confortata dalla sua vista. Sicuramente la ragazza sarebbe riuscita a calmare il padrone di casa, il quale indubbiamente lo avrebbe ucciso se non fosse arrivata in suo soccorso Hinata.
< Cosa ci fai qui? > domandò, credendo che la stesse aspettando ancora nel suo appartamento, in quanto le aveva detto che ci avrebbe pensato lui ad informare Kakashi
< Mi stavo preoccupando non vedendoti tornare > rispose < Così sono venuta a controllare > aggiunse raggiungendolo
< Hinata > la chiamò l’uomo attirando la sua attenzione < Trovi anche tu che questo cappello non mi stia bene? > le chiese indicandolo, conscio del fatto che sicuramente la ragazza lo avrebbe trovato adorabile. Hinata alzò lo sguardo per osservarlo e quando vide il cappello che indossava Kakashi, gli venne istintivamente di ridere. Cercò di mascherare la risata ponendo le mani davanti alla bocca, con scardo risultata in quanto l’uomo la fulminò con lo sguardo, intuendo che anche lei lo trovasse non adatto ad una persona della sua età.
< Ok, ho capito > li informò < Credo che me ne tornerò di nuovo a dormire visto che non è accaduto niente di importante > continuò voltandosi per tornare nuovamente nel suo appartamento
< No, no > urlarono entrambi allarmati da quelle parole < Fermò lì > aggiunsero bloccando Kakashi, il quale voltò il capo
< Se dite che il mio cappello è carino vi ascolterò > affermò. Naruto ed Hinata si guardarono negli occhi, capendo che se volessero risolvere il loro problema dovevano fare solo una cosa
< È un cappello davvero fantastico. Ti sta alla perfezione > dissero, mentendo, all’unisono anche se pensavano altro, avevano intuito che per risolvere il problema avrebbero dovuto compiacere l’uomo dinnanzi a loro, anche se quest’ultimo ormai non fosse più un bambino.
< Sono contento che sia di vostro gradimento > affermò sorridendo, anche se questo non si poteva vedere in quanto coperto dalla maschera < Ora andiamo nel tuo appartamento a vedere cosa è successo > aggiunse incamminandosi verso le scale seguito dai ragazzi.

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Appena Hinata aprì la porta del suo piccolo appartamento, sul volto di Kakashi si fece largo un’espressione sbalordita, a causa di quello che vide. In tanti anni che aveva comprato quell’edificio, era la prima volta che gli capitava una cosa del genere
< Allora > iniziò entrando per osservare meglio la situazione in cui verteva la camera, la quale guardandola attentamente, capì che in quella Hinata non potesse più abitare. Il problema era che lui non aveva altri appartamenti liberi, quindi l’unica soluzione possibile era quella che la ragazza trovasse una nuova abitazione < Credo proprio che dovrai trasferirti, in quanto non ho appartamenti da affittarti > continuò voltandosi verso i ragazzi, i quali erano già consapevoli delle parole che Kakashi avesse detto
< Io veramente avrei un’idea > disse Naruto facendosi avanti
< Dimmi > incrociando le braccia pronto ad ascoltare quello che il ragazzo volesse proporre
< Visto che è tutta colpa mia, vorrei che ci permettessi di dividere il mio appartamento > disse Naruto avanzando questa richiesta, sperando che Kakashi la trovasse un’ottima situazione. L’uomo inclinò prima il capo verso destro per poi inclinarlo verso sinistra pensando alle parole di Naruto, la cui idea non era affatto male. L’unico problema era se la ragazza fosse d’accordo, in quanto se a lei quella sistemazione andava bene allora il problema era risolto, ma se non le andava di dividere l’appartamento con il ragazzo allora doveva trovare da sola una soluzione, poiché lui non poteva fare assolutamente niente per aiutarla.
< Per me non c’è nessun problema se dividerete il tuo appartamento > li informò, rassicurando Naruto < Ma devi vedere se Hinata è disposta a farlo > aggiunse guardando la ragazza, la quale non era per niente d’accordo su questo, poiché credeva che la convivenza con Naruto sarebbe stata molto movimentata a causa del ragazzo. Doveva anche dire che non poteva permettersi né un nuovo trasloco né affittare un nuovo appartamento. L’unica soluzione era quella di accettare la gentile proposta di Naruto, il quale era il responsabile del suo problema.
< Accetto > affermò controvoglia, poiché non le andava per niente di condividere un appartamento con un ragazzo disordinato come lui. Purtroppo questa era l’unica soluzione, quindi anche se non era felice, doveva per forza accettare anche se a malincuore, in quanto non poteva fare altrimenti.
< Vedrai che sarà uno spasso > disse sorridendo Naruto posando una mano sulla spalla della ragazza, la quale iniziava già a pentirsi della sua scelta.
< Ok, visto che il problema è risolto, io torno di nuovo a dormire > li informò uscendo dalla stanza < Domani chiamerò una ditta per far riparare l’appartamento > aggiunse voltandosi verso di loro per poi ritornare nella sua camera.

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Una volta che Kakashi scese al piano di sotto, i due si guardarono
< Credo > iniziò Naruto guardandosi introno < Che dovremmo portare le tue cose da me > disse supponendo che fosse la prima cosa da fare, prima che anche gli indumenti della ragazza si potessero rovinare.
< Hai ragione > avvicinandosi al letto, sotto al quale estrasse una grande valigia. La posizionò su di esso per poi aprirla. < Non dovresti sistemare la tua camera? > domandò ricordandosi la confusione della stanza accanto. Se non avesse messo, almeno un po’, in ordine la sua valigia non sarebbe entrate nella camera
< Si hai perfettamente ragione > rispose dove averci pensato un po’ su, ricordandosi il caos che regnava nella sua stanza. Rimase Hinata, intenta a preparare la valigia, nella sua stanza, correndo velocemente nella sua. Aprì la porta, rimanendo sconvolto da quello che vide. Sicuramente Hinata avrebbe impiegato poco tempo per sistemare le sue cose, mentre per lui ci sarebbe voluto circa un’ora per riordinare tutto. Anche se sapeva che fosse impossibile, doveva riuscire a pulire in un tempo record. Appena chiuse la porta, tirò su le maniche della maglietta per poi recarsi in bagno, dove prese una bacinella, dentro la quale iniziò a mettere gli indumenti da lavare. Sfortunatamente la bacinella si riempì quasi subito. Naruto non riusciva a crederci a ciò. Pensò che ne avesse solo un’altra e non sapeva se questa bastasse. Non perdendosi d’animo, portò la bacinella piena in bagno, sostituendone con una vuota continuando a riempirla, trovando maglie di cui si era scordato l’esistenza. Quando anche questa si riempì la riportò in bagno. Appena la poggiò a terra, sentì dei piccoli colpi provenienti dalla sua porta, velocemente si avviò ad aprirla
< Prego entra > lasciando lo spazio per permettere alla ragazza di addentrarsi nella stanza.
< Permesso > disse avanzando guardandosi intorno, rimanendo sorpresa di non vedere più nessun indumento del ragazzo in giro, anche se aveva scordato di togliere i contenitori dei ramen istantanei. Nonostante ciò doveva ammettere che in quel poco tempo era stato capace di riordinare la stanza, anche se molto probabilmente questo avvenne solo perché la stanza in questione era piccola e facile da riordinare. Nonostante questo rimase colpita da ciò.
Posizionò la busta, che precedentemente Naruto aveva portato nella sua stanza, sul piccolo tavolino al centro della stanza
< Dove sistemo le mie cose? > domandò voltandosi verso il ragazzo
< Dove vuoi > rispose < Apri tutti i cassetti e se sono vuoti riempili con le tue cose > aggiunse estraendo dalla busta le porzioni di ramen istantaneo
< Fermo lì > gli ordinò bloccandogli il la mano < Questa volta cucino io > aggiunse impaurita da quello che Naruto stesse facendo. Di sicuro non gli avrebbe mai più permesso di cucinare.
< Sistemo prima le mie cose e poi preparerò subito la cena > lo informò lasciando andare la mano del ragazzo, il quale dovette acconsentire anche se moriva di fame.
Hinata poggiò la valigia sul letto del ragazzo, il quale si era seduto ai piedi del tavolo osservando la ragazza estrarre dalla sua valigia i suoi indumenti, rimanendo sorpreso di osservare gli indumenti intimi di Hinata. Doveva ammettere che erano alquanto carini. Una volta estratto tutto e sistematolo sul letto, Hinata si avvicinò all’armadio aprendo le ante per poi abbassarsi ed aprire il primo cassetto. Quando vide che quest’ultimo fosse pieno, subito lo richiuse quindi decise di aprire direttamente l’ultimo sperando che questo fosse vuoto. Appena lo stava aprendo
< NOOOOOO > urlò Naruto spaventandolo e facendola voltare sconvolta verso di lui, non capendo cosa avesse fatto di male. < Li non puoi > si affrettò a dire raggiungendola, frapponendosi tra lei ed il cassetto
< Cosa c’è di così importante lì dentro? > chiese indicandolo curiosa di capire da cosa fosse dovuto tutto quel nervosismo da parte del ragazzo
< Niente di che > rispose distogliendo lo sguardo < Perché prima non ti fai una bella doccia rilassante? > le propose sperando che la ragazza accettasse quell’idea. Sentendo ciò, Hinata ci pensò su per qualche minuto, credendo che fosse davvero una bella idea.
< Ok > disse prendendo dal letto gli indumenti che le servivano per poi recarsi in bagno. Quando la porta del bagno si chiuse, Naruto abbassò il capo tirando un sospiro di sollievo. Si voltò verso il cassetto aprendolo, dandosi del baka per non essersi ricordato prima di ciò che ci fosse al suo interno. Tolse velocemente dal suo interno tutte le riviste, posizionandole sul tavolino. Rimase a guardarle per cinque secondo, riflettendo su dove potesse nasconderle. Non voleva privarsi delle sue preziose riviste che gli tenevano compagnia nei suoi giorni bui. Più rifletteva e più non riusciva a trovare un giusto nascondiglio, fino a quando il suo occhio cadde su una rivista che non ricordava di avere. Si sedette iniziando a sfogliarla, imprimendosi nella mente di non dimenticarsi mai più di lei. Mentre la sfogliava, sentì dei stani movimenti nelle sue parti basse. Pensò che questo non andasse bene in quanto non era solo in casa. Alzò lo sguardo verso la porta del bagno, sentendo ancora il rumore dell’acqua, quindi pensò che se avesse fatto una cosa veloce, la ragazza non si sarebbe accorta di niente. Convinto di ciò, abbassò la cerniera dei pantaloni iniziando a giocare con il suo uccello.
Intanto in bagno, dopo essersi levata la schiuma dal suo corpo, Hinata chiuse l’acqua uscendo e prendendo l’asciugamano, che precedentemente aveva poggiato sul lavandino, iniziando ad asciugarsi. Aveva deciso di fare una doccia veloce, in quanto moriva di fame. L’unica cosa che voleva era quella di mangiare e dopo addormentarsi. Finì di asciugarsi velocemente per poi vestirsi ed aprire la porta del bagno. Quando uscì si bloccò notando ciò che Naruto stesse facendo. Non poteva credere che il ragazzo stesse facendo una cosa del genere con un’altra persona nell’appartamento. Di sicuro non si imbarazzava per cose del genere. Fece dei piccoli colpi di tosse cercando di attirare l’attenzione di Naruto, il quale alzò il capo, rimanendo sconvolto nel vedere la figura della ragazza vicino la porta del bagno. Istintivamente coprì le sue parti intime con il giornale e le mani, guardandosi intorno non sapendo cosa fare. Vedendo ciò Hinata pensò di concedendogli altri minuti per finire ciò che stesse facendo
< Io torno di nuovo in bagno, quando finisci avvisami che esco > lo informò, con le gote rosse per l’imbarazzo di quella situazione, chiudendo la porta, riflettendo sul fatto di aver visto per ben due volte l’uccello del suo vicino in solo un giorno. Pensò che quello fosse solo il primo di tanti giorni. Il solo pensare ciò, brividi di freddo percossero la sua schiena, non potendo immaginare cosa gli potesse capitare.

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< Puoi venire > urlò Naruto appena finì di giocare con il suo uccello. Sentendo ciò Hinata aprì la porta, attraversandola ad occhi chiusi per paura di poter vedere nuovamente le parti basse del ragazzo
< Posso aprire gli occhi? > chiese avanzando lentamente cercando di non urtare contro niente
< Li puoi aprire > rispose il ragazzo distogliendo immediatamente lo sguardo quando Hinata aprì i suoi occhi rivolti verso di lui. Pensò che di sicuro quella giornata fosse stata la più imbarazzante della sua vita. Non solo la ragazza lo aveva visto come madre natura lo aveva fatto, ma l’aveva visto anche mentre si dilettava con il suo uccello.
Notando l’imbarazzo di Naruto, la ragazza pensò che fosse meglio non parlare di quello appena accaduto, anche se doveva ammettere che il ragazzo avesse impiegato davvero poco tempo. Una volta quando aprì la porta della camera del cugino, anche lui come Naruto stava guardare appassionatamente quel genere di riviste, dovette aspettare almeno quindici minuti prima che finisse. Mentre questa volta, fortunatamente, il tempo di attesa fu molto più breve.
< Mangiamo? > domandò in quanto stava morendo di fame
< Certo > rispose entusiasta Naruto riportando lo sguardo sulla ragazza, la quale lo abbassò osservando le riviste sul tavolino
< Credo che queste le dovresti toglie da lì > lo informò indicandole. Naruto pensò che avesse ragione, in quanto se non avesse liberato la tavola, loro non avrebbero potuto mangiare. Il problema era che non avesse trovato ancora un nuovo nascondiglio. Proprio in quel momento, gli venne una brillante idea. Si alzò dirigendosi al piccolo armadio, dove aprì un cassetto dal quale estrasse una chiave. Raccolse tutte le riviste presenti sul tavolo ed uscì dall’appartamento senza informare Hinata su dove andasse. La ragazza rimase sorpresa di ciò. Non aveva capito cosa fosse successo al suo coinquilino. Nonostante ciò, decise di iniziare a mangiare in quanto non sapeva quanto avesse impiegato Naruto a tornare, decidendo che avesse iniziato a mangiare senza di lui. Si diresse in cucina in cerca di una pentola ed una volta trovata mise dell’acqua al suo interno e la collocò sul fornello, sperando che l’acqua al suo interno si scaldasse presto.
Dopo cinque minuti tolse la pentola dal fornello ed inserì l’acqua nelle porzioni di ramen istantaneo. Una volta fatto, riportò la pentola in cucina per poi ritornare nella stanza principale, dove si sedette ai piedi del tavolo aspettando che passassero tre minuti prima di iniziare a mangiare. Quei minuti sembravano non passare mai, ma quando furono trascorsi, aprì la porzione di ramen afferrando le bacchette, pronta ad assaggiare quella pietanza. Avvicinò le bacchette alle sue labbra, ma proprio quando stava per assaporare il cibo, la porta si aprì facendo apparire Naruto con in mano un sacco a pelo.
< Finalmente si mangia > urlò euforico il ragazzo buttando a terra quello che aveva in mano, fiondandosi vicino al tavolino, aprendo la sua porzione di ramen istantaneo, cominciando a mangiare come se non mangiasse da giorni interi.
< È davvero buono > affermò dopo aver divorato la sua parte, guardando Hinata, intenta ancora ad assaporare il suo primo boccone. La ragazza rimase esterrefatta dalla velocità impiegata da Naruto nel finire il suo ramen istantaneo. Non aveva mai conosciuto nessuno capace di mangiare a quella velocità.
< Certo che sei molto rapido a mangiare > fece notare osservando il ragazzo, intento ad aprire una nuova porzione di ramen
< Di solito non sono così veloce > osservò infilando le bacchette nella pietanza < Oggi sono molto affamato, per questo sono stato così rapido > aggiunse mangiando velocemente.
Appena finirono di cenare, Hinata portò tutte le porzioni di ramen in cucina, mentre Naruto si sdraiò a terra grattandosi la pancia. Pensò che forse avesse sbagliato a mangiare in quel modo, in quanto adesso il suo stomaco era gonfio.
< Dove lo hai preso? > chiese Hinata, ritornata, indicando il sacco a pelo
< Dall’appartamento di un mio amico > rispose dopo averlo osservato
< D-dove hai lasciato quelle cose? > domandò balbettando arrossendo appena
< Nel suo appartamento > rispose in modo disinvolto Naruto < Ma tra due giorni le devo andare a riprendere perché se scopre che le ho nascoste da lui, mi ucciderà > aggiunse volendo evitare quell’ultima cosa
< Perché? > chiese
< In quanto divide la camera con la sua ragazza > rispose sedendosi come una persona normale. < Quindi per la mia incolumità devi assolutamente ricordarmi di andarle a riprendere > continuò con espressione serie in volta, in quanto sapeva perfettamente cosa sarebbe successo se i suoi amici avessero trovato quelle riviste nel loro appartamento.
< Ok > affermò Hinata non capendo il motivo di tanta preoccupazione da parte del ragazzo. Pensò che se forse gli avesse spiegato la situazione, molto probabilmente non avrebbero detto niente.
< Scommetto che non hai chiesto nemmeno il permesso di prendere questo > osservò prendendo il sacco a pelo
< Esatto > disse sorridendo < Non dobbiamo preoccuparci per questo, in quanto loro non lo usano più > aggiunse alzandosi < Comunque questo è mio > continuò prendendolo dalle mani della ragazza
< In che senso? > chiese non intuendo cosa volesse dire Naruto
< Nel senso che sarà il mio letto finché il tuo appartamento non sarà riparato > rispose stringendoselo a sé
< Cosa > urlò meravigliata Hinata non riuscendo a credere alle sue orecchie. Quando lo aveva visto, pensò che quasi sicuramente il ragazzo lo avesse preso per non farla dormire sul pavimento
< Hai capito bene. Tu dormirai sul letto, mentre io userò questo > la informò
< Non se ne parla proprio > afferrando il sacco a pelo, il quale Naruto strinse ancora più forte di prima, come se fosse una cosa preziosa per lui
< Ti ho detto che lo userò io > disse scandendo bene le parole, cercando di convincere la ragazza
< Non lo posso permettere > gli comunicò non tollerando quella cosa, in quanto l’appartamento era di Naruto quindi lui doveva dormire nel letto e non lei che era un ospite.
< Certo che sei proprio cocciuta > affermò il ragazzo non credendo a quello che la ragazza stesse dicendo. Pensò che quasi sicuramente altre ragazza avessero accettato di buon grado la sua idea, mentre lei continuava ad insistere di voler usare un semplice sacco a pelo per dormire.
< Io non sono testarda > disse infastidita dalle parole del ragazzo, anche se sapeva che alle volte lo era, ma quella volta era nel giusto per questo stava insistendo
< Invece lo sei > osservò Naruto facendola infuriare ancora di più < Se fossi una ragazza normale, avresti accettare senza controbattere > aggiunse iniziando a leccare il sacco a pelo < Lo vuoi ancora? > domandò dopo aver finito di leccarlo convinto che la ragazza fosse disgustata da ciò
< Ok è tutto tuo > alzando le mani in segno di resa. Non lo avrebbe più toccato dopo quello che il ragazzo avesse appena fatto. Questo era una cosa certa.
< Bene > affermò sodisfatto di se Naruto stendendo il sacco a pelo di fianco al letto < Ora vado a cambiarmi > aggiunse prendendo le sue cose e dirigendosi in bagno.
Quando la porta si chiuse, Hinata decise che si sarebbe cambiata anche lei e dopo avrebbe iniziato a sistemato le sue cose nel cassetto che Naruto le aveva liberato.
Naruto appena uscì dal bagno, notò la ragazza organizzare i suoi indumenti nell’armadio
< Ti basta un solo cassetto? > domandò
< Non ti preoccupare è più che sufficiente > rispose Hinata portando lo sguardo su di lui, rimanendo alquanto affascinata da Naruto, che indossava una semplice canottiera arancione e dei pantaloncini da basket. Doveva ammettere che lo trovava alquanto sexy vestito così.
< È meglio andare a dormire > affermò cancellando quell’ultimo pensiero chiudendo il cassetto e le ante dell’armadio
< Hai ragione > disse il ragazzo entrando nel sacco a pelo < Buona notte > aggiunse appena Hinata si era sistemata nel letto
< Notte > riflettendo sul fatto che non potesse far pensieri del genere sul suo coinquilino.
 
Note autore:
Salve a tutti. Ecco il secondo capitolo. Spero che questo capitolo sia stato di vostro gradimento. Mi scuso per eventuali errori grammaticali.
Vorrei ringraziare Kurama09 e itzmadh per aver commentato il capitolo precedente.
Anna_mia, coniglietto 94, Dark_Angel_love, Itacina, itzmadh, kaede93, Kurama09, startfire5, untizioqualsiasi per aver aggiunto la storia tra le preferite; frisifia per averla inserita tra quelle da ricordare;
Dark_Angel-love, frisifra, Gabrielle Delacour Piton, kaede93, milan94, untizioqualsiasi per averla aggiunta tra le seguite.
Alla prossima

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


                                                                      CAPITOLO 3

La luce del sole che filtrava dalla finestra fece svegliare Hinata, la quale coprì i suoi occhi con il braccio destro, svegliandola controvoglia. La sera prima, appena poggiò il capo sul cuscino cadde in un sonno profondo. Pensò che quel materasso fosse davvero comodo, ma molto probabilmente non fu dovuto alla sua morbidezza bensì alla giornata frustante che avesse trascorso. Oltre al trasloco, il quale le aveva prosciugato molte energie, aveva anche fatto conoscenza con il suo vicino, il quale le aveva dato il colpo di grazia.
Scostò il braccio dagli occhi, volendosi abituare lentatamene alla luce del sole, ma quando vide questa chiuse istintivamente gli occhi notando quanto fosse forte la luminosità del sole quel giorno. Si spostò sul lato pensando che forse sarebbe andata meglio e quando aprì un occhi, vide la figura di Naruto, ancora dormiente, ai piedi del letto. Alla sua vista, sul suo viso nacque un piccolo sorriso, notando come il ragazzo non stesse dormendo nel sacco a pelo, bensì al suo esterno in una posizione alquanto buffa. Naruto aveva le gambe poggiate sul tavolino mentre le braccia alzate come se un poliziotto gli avesse intimato di alzare le mani per controllare se avesse qualcosa di sospetto addosso. Nonostante trovasse quella posizione buffa, lo trovò alquanto carino. A quel pensiero, le sue guance si tinsero di un leggero rossore per quella semplice riflessione.  Immediatamente distolse lo sguardo dal ragazzo, il quale continuava a dormire beatamente, cominciando a riflettere su ciò che avesse appena pensato. Doveva ammettere che Naruto era un ragazzo attraente. Su questo non aveva nessun dubbio, in quanto possedeva degli occhi azzurro cielo che ti incantavano, inoltre aveva un fisico asciutto ma allo stesso tempo anche muscoloso al punto giusto, proprio come piaceva a lei. Non poteva assolutamente affermare che fosse un brutto ragazzo, perché se lo avesse fatto avrebbe detto una grossa bugia. Riportò lo sguardo, ormai abituato alla luce del sole, sul ragazzo steso ai piedi del letto, iniziando a guardarlo più attentamente. A causa della posizione in cui dormiva, la canottiera che indossava si era leggermente alzata, mostrando un addome piatto e molto sensuale per gli occhi di Hinata, la cui mano scese senza che lei desse il consenso nelle sue parti bassi iniziando a stimolarsi, facendo produrle piccoli gemiti di piacere. Più continuava a toccarsi e più il suo tono di voce aumentava, infatti cercò di attenuarli ponendo la mano, che prima stava stuzzicano il capezzolo, diventato ormai turgido, davanti alla bocca. Iniziò ad aumentare la velocità della mano, pensando di doversi sbrigare in quanto non sapeva Naruto quanto si sarebbe svegliato. Proprio quando stava giungendo all’estati del piacere, sentì bussare alla porta. Estrasse immediatamente la mano dai pantaloni del pigiama per poi scendere dal letto ed andare ad aprire la porta, trovandosi la figura di Kakashi difronte.
< Tutto bene? > chiese notando il volto accaldato della ragazza
< Si, tutto bene > rispose Hinata non capendo il perché di quella domanda, in quanto prima di aprire la porta avesse controllato che non avesse niente fuori posto
< Dov’è Naruto? > domandò allungando il capo all’interno della camere per trovare la figura del ragazzo
< Dorme ancora > rispose indicandolo, ma quando si voltò rimase sorpresa nel vedere i suoi occhi aperti. Pensò che proprio un attimo fa stesse dormendo. Era impossibile che adesso fosse sveglio. Si bloccò a quella riflessione, iniziando a preoccuparsi per quello che sta facendo poco prima. Pregò tutti i santi che Naruto non si fosse reso conto di quello che stesse facendo perché se non era così, avrebbe lascito quell’appartamento seduta stante in quanto non sarebbe riuscita più a guardarlo negli occhi.
< Comunque > iniziò Kakashi < Per sistemare la tua stanza ci vogliono circa due mesi > la informò sperando di tranquillizzare la ragazza, la quale quando ascoltò quella notizia pensò che molto probabilmente non avrebbe resistito per quel tempo. Sperava che gli operai impiegassero meno tempo nel sistemare la sua camera. Sospirò pensando che non potesse farci niente. Doveva solo resistere e stare attenta.
< Grazie Kakashi > disse chinando leggermente il capo in segno di ringraziamento
< Non ti preoccupare > la informò sorridendo anche se questo non si vedeva a causa della maschera davanti alle sue labbra < Comunque se non mi sbaglio, cerci un lavoro vero? > aggiunse domandando
< Si > rispose Hinata abbassando il capo, in quanto il pomeriggio della giornata precedente l’avesse trascorso alla ricerca di un lavoro part-time, senza però trovare niente. < Ieri sono andata a chiedere in molti negozio ma nessuno cercava nuovo personale > continuò sospirando avvilita da ciò, in quanto se non avesse trovato a più presto un lavoro avrebbe finito tutti i suoi risparmi.
< Qui ti sbagli > le comunicò Kakashi facendo scattare verso l’alto il capo della ragazza sorpresa da quelle parole < Un mio amico ha un piccolo negozio di alimentari. Proprio questa mattina mi ha informato che una sua dipendente ieri ha lasciato il lavoro e quindi mi ha chiesto se io conoscessi qualcuno interessato al lavoro. Mi sono permesso di fare il tuo nome > aggiunse sorridendo.
A quella notizia, sul volto di Hinata sorse un sorriso a trentadue denti. Abbracciò di slancio Kakashi, rimasto sorpreso da ciò, non riuscendo ancora a credere alle sue orecchie
< Grazie, grazie infinite > disse stringendo la presa sull’uomo, il quale pensò di dover fare molto più spesso azioni come questa
< È ancora presto per ringraziarmi. Io ho solo messo una buona parola per te > affermò posando le mani sulle spalle della ragazza < Adesso tocca a te farti assumere > aggiunse certo che la ragazza sarebbe tornata da lui con buone notizie
< Certo > disse sorridendo
< Se vai a cambiarti, ti faccio vedere dove si trova il negozio > le comunicò in quanto la ragazza non potesse sapere dove si trovasse il negozio del suo amico
 < Sarò pronta in un lampo > correndo verso l’armadio, dal quale prese i vestiti per poi chiudersi in bagno.
Appena chiuse la porta , Kakashi volse il suo sguardo verso Naruto , ancora steso sul pavimento , non capendo ciò che stesse succedendo
< È meglio che fai qualcosa per quello > lo informò indicando le sue parti basse.
Naruto abbassò lo sguardo, coprendo immediatamente la parte indicatagli da Kakashi, arrossendo leggermente per quella figuraccia fatta difronte all’uomo che lo conoscesse da quando era nato. Non era certo colpa sua se si trovasse in quella situazione, anche se appena svegliati la maggior parte dei ragazzi ha il cosiddetto “alza bandiera”, quello non era assolutamente un alza bandiera mattutino ma era stato provocato da Hinata. Quando aveva intuito cosa la ragazza stesse facendo non poteva credere ai suoi occhi. Non credeva possibile che una ragazza come Hinata, anche se l’aveva conosciuta da neanche un giorno aveva capito che si trattava di una ragazza per bene, quindi per lui era inimmaginabile che potesse fare una cosa del genere, in più con un ragazzo nella stessa stanza. Quando aveva sentito i gemiti provenire dal letto, aprì leggermente gli occhi, cercando di non farsi vedere, notando la ragazza muoversi. Curioso si era spostato di poco per osservare meglio e quando aveva visto Hinata stimolarsi, il suo uccello decise autonomamente di svegliarsi. A causa della sua scelta ora si trovava in quella situazione. Fortunatamente pensò ce Hinata non si fosse accorta di quello, altrimenti sarebbe stato troppo imbarazzante perfino parlarle.
< Lo so anche io > affermò Naruto guardando negli occhi Kakashi, il quale sospirò iniziando a preoccuparsi per la convivenza tra i due.
< Cerca di controllarti > gli suggerì
< Certo > disse anche se credeva che fosse difficile se la ragazza la mattina facesse quel genere di cose
< Sono pronta > urlò Hinata interrompendo la loro conversazione < Naruto ci vediamo dopo > aggiunse uscendo di casa insieme a Kakashi.
Quando quest’ultimo chiuse la porta, Naruto scattò in piedi decidendo di provvedere al suo problema. L’incognita era che non sapesse se la ragazza sarebbe tornata, quindi ipotizzò che la sua stanza non fosse un luogo sicuro. In quel momento pensò che lui possedesse anche la chiave di un’altra stanza, dentro la quale non c’era nessuno. Felice per quella cosa, prese dal cassetto dentro l’armadio le chiavi dell’appartamento del suo amico, correndo velocemente al suo intento, pronto a risolvere il suo problema.

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< Devi prendere quella strada > la informò Kakashi indicando la direzione che Hinata dovesse prendere < Non devi camminare molto. Il negozio si trova sul lato sinistro > continuò < Capito? > domandò per capire se alla ragazza fosse tutto chiaro
< Si, devo andare in quella stradina e dopo poco troverò questo negozio sul lato sinistro > rispose
< Brava > disse sorridendo 
< Allora io vado > iniziando ad incamminarsi per poi bloccarsi e voltarsi < Grazie ancora > chinando il capo
< Ti ho già detto che devi ringraziarmi dopo, non adesso > la informò salutandola sapendo già che al suo ritorno lo avrebbe informato di essere stata presa
< Ok > disse sorridendo riprendendo il suo cammino verso il negozio dell’amico di Kakashi.
Durante il piccolo tragitto, pensò a quello che avesse fatto quella mattina. Il solo ricordare le fece arrossire le gote, in più il solo pensiero che Naruto avesse sentito cosa lei stesse facendo la faceva imbarazzare fino alla morte. Non sapeva perché si fosse comportata in quel modo. Di solito riusciva a controllarsi, ma vedere il ragazzo, sdraiato ai piedi del letto, dormire beatamente come un dolce bambino, gli fece scattare qualcosa non riuscendo a trattenersi. Pensò che questo fosse dovuto al fatto di non aver rapporti da un po’, in quanto da quando si era lasciata in terza superiore, non aveva più trovato nessun ragazzo interessante. Sospirò a quel pensiero, riflettendo sul fatto che quello adesso fosse un problema secondario in quanto il principale era quello di trovare un lavoro part-time che riuscisse a permetterle di studiare e di risparmiare qualche soldo nell’eventualità le servisse qualcosa.
Mentre ragionava su ciò, giunse difronte il minimarket. Prese un bel respiro ed entrò.
< Buon giorno > disse un uomo, sorridendo, dietro la cassa
< Giorno > guardandosi intorno, notando come il negozio non fosse molto grande, ma nonostante ciò avesse molti scaffali con moltissime cose sopra. Solo osservando ciò pensò che quel minimarket fosse molto fornito
< Cosa desidera? > domandò l’uomo quando la ragazza fu difronte lui
< D-dovrei chiedere delle informazioni al proprietario > rispose balbettando un pochino
< Dimmi tutto > disse sorridendo
< Mi hanno detto che siete alla ricerca di un nuovo dipendente > affermò estraendo dalla borsa un foglio di carte per poi porgerlo all’uomo, il quale iniziò a leggerlo notando che quello fosse il curriculum della ragazza
< Per caso tu sei Hinata Hyuga? > chiese alzando lo sguardo dal foglio
< Si sono io > rispose non capendo a cosa servisse quella domanda, in quanto sul suo curriculum ci fosse scritta quell’informazione
< Kakashi mi ha parlato di te > la informò < Leggendo il tuo curriculum noto che non hai mai lavorato in un minimarket, ma solo in bar e come babysitter > aggiunse
< È vero > disse Hinata < Imparo subito > aggiunse cercando di convincerlo in quanto aveva notato sul suo volto un’espressione perplessa
< Sicura? > domandò dopo aver letto nuovamente il foglio tra le sue mani
< Al cento per cento > rispose senza alcuna incertezza.
< Ok, sei assunta > affermò porgendogli il suo curriculum < Inizierai da domani. I tuoi turni saranno di pomeriggio insieme ad un’altra persona > aggiunse
< Grazie > disse chinando il capo
< È ancora presto per dirmelo > le comunicò < Oggi sarà il tuo giorno di prova. Nello spogliatoi troverai un’uniforme. Indossala e poi raggiungimi, così inizierò a spiegarti come funzionano le cose qui > aggiunse sorridendo
< Ok > disse per poi dirigersi nella stanza indicatagli dall’uomo
< Comunque > iniziò, bloccando la ragazza pronta ad entrare nello spogliatoi < Il mio nome è Iruka, piacere di conoscerti > affermò
< Il piacere è tutto mio > disse Hinata per poi chiudere la porta e cambiarsi.

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< Ci voleva proprio > pensò una volta pulitosi. Mentre osservava il soffitto della camera, iniziò a riflettere sul fatto che se Hinata ogni mattina facesse quelle cose, forse sarebbe stato meglio che il suo amico non fosse tornato dalla sua breve vacanza perché altrimenti non avrebbe avuto un posto sicuro in cui risolvere il suo problema mattutino. Tiratosi su i pantaloncini, scese dal letto pronto per tornare nella sua camera per farsi una bella doccia e per prepararsi per andare al lavoro, ma quando scese dal letto trovò l’inquietante figura dell’amico, immobile vicino la porta d’ingresso, fermo ad osservarlo con un’espressione furente
< Cosa stai facendo? > chiese scandendo bene le parole, poggiando sul pavimento il suo borsone chiudendo la porta con il gomito
< S-Sasuke > esclamò balbettando Naruto, sorpreso di vederlo, iniziando a preoccuparsi, in quanto l’espressione sul volto dell’amico non prometteva niente di nuovo < Cosa ci fai qui? > chiese
< Rispondi prima alla mia domanda, baka che non sei altro > replicò facendo piccoli passi verso Naruto, il quale arretrò inconsapevolmente
< Sai > iniziò guardandosi intorno, ringraziando il cielo che in quella stanza non ci fossero oggetti contundenti < Sono successe molte cose nei giorni in cui tu e Sakura siete stati assenti > disse preoccupandosi del fatto che nonostante le sue parole, l’amico continuasse ad avanzare verso di lui
< Illuminami > disse con sguardo assassino < Ma prima di segnare la tua condanna a morte, dimmi cosa stavi facendo sul mio letto > aggiunse volendo sapere il perché era sdraiato sul suo prezioso letto, sul quale riposava e faceva altre cose con la sua ragazza
< Ieri è arrivata una nuova ragazza. Il problema è che io ho distrutto il suo appartamento, così ho deciso di ospitarla e da gentiluomo le ho ceduto il mio letto, per questo ho dormito sul pavimento. Ora stavo solo cercando di riposarmi qualche secondo prima di andare a lavoro > lo informò sperando che il ragazzo credesse a quelle parole
< Questo non spiega il perché ti stessi sistemando i pantaloncini e il perché hai dei fazzolettini nella mano sinistra > fece notare
< Credo che non vorresti saperlo cosa ho fatto con questi > lo informò stringendo la mano
< Hai proprio ragione, perché so perfettamente per cosa li hai usati > disse avvicinandosi all’armadio ed estraendo una katana* di legno, facendo preoccupare Naruto, il quale si spaventò alla vista della spada, sapendo che Sasuke fosse molto bravo ad usarla. Purtroppo non ebbe nemmeno il tempo di pensare come difendersi, che il suo amico gli sferrò un colpo sulla gamba destra facendolo crollare sul pavimento in preda ad un dolore atroce
< Ma sei un coglione > urlò senza mezze misure massaggiando la parte lesa, la quale gli doleva moltissimo
< Per caso ne vuoi anche un’altra? > propose sperando che il ragazzo accettasse la sua offerta
< No, no e ancora no > scuotendo il capo preoccupandosi per le sue gambe
< Allora > iniziò poggiando la katana vicino il letto < Perché stavi facendo quella cosa nella mia stanza? > domandò sedendosi accanto a Naruto
< Perché la ragazza che vive con me, ieri sera mi ha visto mentre giocherellavo con il mio uccello e per evitare che succedesse nuovamente, ho pensato che forse era meglio venire nella tua stanza poiché era vuota > rispose
< Una mossa intelligente la tua, tranne per il fatto di esserti fatto scoprire da una ragazza mentre facevi quel genere di cose > osservò
< Per questo sono venuto qui, per non essere scoperto di nuovo teme > affermò < Ma piuttosto come mai siete tornati primi? > chiese < Vi aspettavo tra due giorni > aggiunse
< Sono accadute delle complicazioni, per questo siamo tornati prima > rispose
< Sakura dove sta? > domandò non vedendo la fidanzata del suo amico
< È andata a portare a Kakashi il souvenir che abbiamo comprato per lui > rispose alzandosi
< Ne avete portato uno anche a me? > chiese euforico a quell’idea
< Certo che no > rispose, mentre il volto di Naruto si imbronciava. Proprio quando stava per mandarlo a quel paese, la porta dell’appartamento si aprì mostrando la figura della fidanzata di Sasuke
< Naruto > esclamò vedendolo sdraiato a terra < Cosa ci fai qui? > domandò
< Niente di che, stavo mostrando a Sasuke che non ho combinato nessun casino nella vostra camera > rispose sorridendo alzandosi
< Infatti sono sorpresa da ciò > affermò Sakura guardandosi intorno meravigliata di vedere la loro camera proprio come l’avessero lasciata. Quando lasciarono le chiavi a Naruto, pensò che quest’ultimo avesse organizzato qualcosa nella loro stanza durante la loro assenza, mentre invece fortunatamente non lo aveva fatto. Questo diede qualche punto in più al ragazzo.
< Ora vi lascio soli > li informò alzandosi < Un ultima cosa > avvicinandosi all’orecchio di Sasuke < Ho nascosto nell’armadio delle riviste sconce. Verrò a riprendermele al più presto > lo informò a bassa voce per poi correre fuori a quell’appartamento prima che Sasuke lo uccidesse sul serio questa volta
< NARUTO > sentì urlare il suo amico appena chiuse la porta, pensando che avesse fatto la miglior cosa svignandosela a gambe levate da lì.

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< Grazie per il tuo duro lavoro > esclamò Iruka dopo aver calato la saracinesca del negozio, osservando Hinata
< È stata una giornata molto costruttiva, grazie alla quale ho imparato molte cose > affermò sorridendo, anche se in quel momento volesse una sola cosa ovvero il suo letto, anzi quello di Naruto
< Domani sarà sicuramente più semplice > la informò < Visto che oggi hai già imparato la maggior parte delle cose da sapere. In più ti presenterò anche il ragazzo che farà il turno con te > aggiunse
< Ok. A domani > disse chinando il capo in segno di saluto per poi prendere la strada di casa con in mano una busta contente la sua cena e quella di Naruto.
Il proprietario del negozio, le aveva regalato delle porzioni di ramen istantaneo. Aveva accettato di buon grado quel regalo in quanto visto che avesse passato tutta la giornata nel minimarket, non aveva pensato a cosa cucinare la sera. Fu molto rincuorata dal gesto dell’uomo, grazie al quale sapeva cosa cucinare per cena. In più era a conoscenza di far felice Naruto, in quanto dalla sera precedente avesse intuito che il ramen fosse una pietanza molto gradita al ragazzo.
Arrivata di fronte alla porta dell’appartamento di Naruto, inserì la chiave, datale da Kakashi quella mattina prima di recarsi al minimarket, aprendo la porta notando la luce accesa nella camera
< Sono a casa > disse come se fosse una cosa normale quella di trovare un’altra persona ad attendere il suo ritorno
< Bentornata > esclamò Naruto, sporgendo di poco la testa, salutando la ragazza con un gran sorriso < Cos’hai nella busta? > domandò indicandola
< Secondo te? > ribatté alzandola, curiosa di sapere se Naruto indovinasse cosa ci fosse al suo interno. Il ragazzo incrociò le braccia al petto, inclinando leggermente il capo verso destra iniziando a pensare cosa potesse contenere la busta portata dalla ragazza.
< Posso toccarla? > chiese allungando il braccio, convinto del fatto che se avesse tastato l’oggetto al suo interno molto probabilmente avrebbe intuito cosa contenesse
< Non se ne parla proprio > rispose Hinata stringendo la busta al petto, immaginando che se Naruto avesse tastato la busta, sarebbe stato molto più semplice indovinare per lui
< Non è giusto così > affermò abbassando sconsolato il capo. Vedendo ciò sul viso di Hinata sorse un piccolo sorriso, quindi decise di dargli un piccolo consiglio
< È una cosa che ti piace e che abbiamo mangiato ieri sera > gli suggerì, notando il capo della persona di fronte a lei alzarsi di scatto, intuendo dai suoi occhi che molto probabilmente avesse individuato ciò che contenesse la busta che avesse portato dal lavoro
< Così è un gioco da ragazzi indovinare > affermò sorridendo al pensiero di mangiare il suo piatto preferito per due giorni consecutivi < In quella busta c’è del ramen > continuò certo di aver fatto centro
< Ben fatto > disse sorridendo estraendo una porzione di ramen, porgendola al ragazzo insieme alla busta < Poggiale sul tavolino, io intanto preparo la pento con l’acqua > aggiunse
< Si, signora > affermò facendo il saluto militare battendosi la fronte con la confezione di ramen, facendo sorridere Hinata, la quale pensò che sicuramente con lui, in quei due mesi di convivenza, si sarebbe divertita.
 
Appena il ramen istantaneo fu pronto, i due lo aprirono ed una volta afferrate le bacchette
< Buon appetito > dissero all’unisono immergendole nella pietanza, iniziando a mescolarla
< Cosa hai fatto questa mattina? > chiese Hinata dopo aver mangiato il primo boccone, notando che la domanda appena fatta a Naruto, lo avesse al quanto sorpreso
< Eh > iniziò grattandosi il capo, iniziando a pensare a cosa dire in quanto non potesse assolutamente informarla di quello che avesse fatto realmente poiché sarebbe stato troppo imbarazzante < Niente di importante. Appena sei andata via, mi sono rimesso nuovamente a dormire per poi essere svegliato da un amico. Il proprietario dell’altro appartamento su questo piano > disse informandola
< Non dovevano tornare tra due giorni? > domandò ricordandosi che la sera precedente Naruto le avesse comunicato che i suoi amici sarebbe ritornati tra due giorni
< È quello che gli ho chiesto anche io > rispose contento che la ragazza si ricordasse di un particolare simile, in quanto questo voleva dire che aveva prestato a sentire alle sue parole, mentre la maggior parte delle volte, le ragazze con cui aveva una conversazione non prestavano nessuna attenzione a ciò che lui dicesse < Mi ha detto solo che sono tornati qualche giorno prima a causa di qualche complicazioni > continuò < In più non mi hanno portato nemmeno un souvenir > aggiunse sbuffando
< Forse te lo hanno portato, ma non hanno avuto l’occasione per dartelo > fece notare cercando di tirargli su il morale, in quel momento a pezzi
< Non credo proprio. In più oggi al lavoro è stata una giornata massacrante > affermò sospirando nuovamente
< Che lavoro fai? > domandò non essendo a conoscenza che anche lui avesse un lavoro
< Lavoro in un minimarket > rispose alzando il capo < Il problema è che il proprietario non fa nulla dalla mattina alla sera > continuò < Devo fare tutto io, in quanto ha solo me come dipendente, visto che ha licenziato quello che faceva il turno con me > aggiunse
< Posso capirti come ti senti > osservò < Oggi anche per me è stata una giornata tosta. Il mio datore di lavoro mi ha dovuto spiegare ogni cosa che io non sapessi > aggiunse
< Lo so, anche io rimasi di stucco quando iniziai a lavorare lì. Non credevo che ci fossero tutte quelle cose da imparare > affermò, finendo di mangiare il suo rame ed aprendo un’altra confezione
< Ne mangi ancora un’altra? > domandò Hinata notando cosa stesse facendo il ragazzo. Sapeva che fosse il suo piatto preferito, ma prenderne un’altra era troppo, in quanto non faceva bene alla sua salute mangiarne così tanto
< Normale, questa porzione mi ha soltanto solleticato il mio stomaco > rispose come se fosse una cosa normale per lui mangiarne un’altra
< Fa come vuoi > disse scuotendo il capo, credendo di dover fare ancora l’abitudine a quanto Naruto mangiasse.
 
Una volta finito di mangiare, Hinata fu la prima a farsi un bagno caldo. Appena uscì, fu il turno di Naruto, il quale quando tornò nella stanza, ancora una volta in canotta e pantaloncini di basket, si diresse immediatamente vicino al sacco a pelo, preparatole da Hinata, la quale prima di toccarlo, lavò le parti dove Naruto avesse leccato la sera precedentemente
< Buona notte > disse una volta posizionatosi al suo interno
< Notte > spegnendo la luce per poi sistemarsi nel letto.
 
Note autore:
Eccomi con un nuovo capitolo. Come vi sembra? Vi è piaciuto?
Una piccola domanda per voi: secondo voi chi sarà il collega di Hinata?
Vorrei ringraziare Kurama09 e starfire5 per aver commentato il capitolo precedente; Hima_chan e _Edward_ per aver aggiunto la storia tra le seguite.
Alla prossima
*Katana: spada giapponese ed è formato da quattro       stecche di bamboo tenute insieme da parti in pelle.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


                                                              CAPITOLO 4

< La lezione è finita, potete andare > esclamò l’insegnante, afferrando la borsa sulla scrivania, uscendo dall’aula prima che i suoi alunni bloccassero l’uscio nella fretta di allontanarsi il più velocemente da quell’aula infernale, in quanto tre ore di letteratura giapponese non erano facili da sopportare per nessuno, in più con solo quindici minuti di pausa. Hinata, seduta al suo posto, notò un ammasso informe davanti alla porta, per questo pensò di prendersela con comodo, in quanto già aveva dovuto fare i salti mortali per essere puntuale quella mattina a lezione, a causa di un ragazzo dai capelli biondo. Anche se la sera precedente, avessero inserito quattro sveglie sui loro telefonini, questo non era servito a svegliarli.

*INIZIO FLASCBACK*
Un suono fastidioso gli fece aprire lentamente gli occhi, iniziando ad identificare da cosa fosse provocato quell’effetto acustico seccante, che avesse interrotto il suo sonno. Si guardò intorno non riuscendo però ad identificare nessun oggetto da cui potesse venire un suono così irritante, ma decise comunque di controllare anche sul pavimento e quando individuò i telefonini, uno vicino l’altro, suonare, si alzò di scatto ricordandosi il perché stessero producendo quel suono irritante per le sue orecchie. Non riuscì a credere che Naruto continuasse a dormire in modo beato, per modo di dire in quanto ogni mattina lo trovasse in una posizione diversa, ad esempio quella mattina come sempre si trovava non più all’interno del sacco al pelo ma al suo esterno con le gambe sotto al letto, mentre la testa sotto al tavolino. Il problema era che più lo guardava e più credeva che quella non fosse una buona posizione per riposare, poiché visto che il tavolino era basso, c’era poco spazio tra questo e la testa del ragazzo, il quale rischiava seriamente di farsi male se si sarebbe svegliato di colpo. Considerò però che molto probabilmente si fosse meritato di sbattere la testa contro il tavolo, in quanto anche se si trovasse vicino ai telefoni, dormiva ancora come se non ci fosse un domani. Sapeva anche che molto probabilmente la testa del suo coinquilino non avesse riportato nessun danno se avesse battuto causalmente la tavola in quanto avesse la testa dura come il marmo. Non era ancora stata capace di fargli smettere di mangiare le porzioni di ramen istantaneo. Anche quando cucinava qualcosa, con ingredienti freschi, Naruto appena terminava la sua porzione, pretendeva di mangiare anche il suo adorato ramen istantaneo. Anche se lei non era d’accordo su ciò, non poteva far altro che guardare in silenzio poiché il ragazzo non volesse sentire nessuna ragione, in quanto affermava che il ramen era la sua unica ragione di vita.
Vedendolo dormire beatamente, fece innervosire un tantino Hinata, la quale pensò di svegliarlo in un modo particolare. Scese dal letto raggiungendo il tavolino per poi abbassarsi ed avvicinarsi più possibile all’orecchio del ragazzo. Quando pensò che quella distanza potesse bastare, prese un gran bel respiro
< Naruto > urlò nell’orecchio del ragazzo, il quale alzò di scatto il busto, sbattendo il capo contro il tavolino, il quale si spostò a causa dell’urto, ritornando nuovamente nella posizione in cui si trovasse poco prima che Hinato urlasse il suo nome, iniziando a contorcersi dal dolere
< Perché mi hai fatto questo? > chiese, con entrambe le mani sulla fronte, voltandosi verso la ragazza impegnata a ridere < Vedo che vuoi il mio male > osservò notando che Hinata non smettesse di ridere
< Non è vero > disse asciugandosi le lacrime agli occhi < è solo che ti meritavi questo genere di risveglio > aggiunse
< Cosa ho fatto di male da meritarmi un risveglio così doloroso? > chiese leggermente incavolato da quell’affermazione della ragazza
< Ieri sera avevi detto che mi avresti svegliata tu > rispose incrociando le braccia al petto gonfiando le guance < Hai talmente insistito che mi hai costretta a posizionare i telefoni vicini a te > continuò. Sentendo ciò Naruto non poté controbattere, in quanto Hinata aveva ragione. Lui aveva tutte le buone intenzioni di svegliarla, ma non poteva farci niente se a lui piaceva dormire, in più quella mattina non aveva nessuna lezione che iniziasse alla prima ora, quindi anche se aveva sentito la prima sveglia suonare, aveva deciso di ignorarla e continuare a dormire poiché si fosse scordato quello che avesse promesso ad Hinata la sera prima.
< Scusami > disse con espressione triste, che quando Hinata la vide pensò che forse avesse esagerato con lui
< Non ti preoccupare. La colpa è anche mia > affermò alzandosi < Bè è meglio che mi sbrighi > aggiunse prendendo i primi indumenti che trovò nel cassetto dall’armadio per poi chiudersi in bagno.
Notando che Hinata lo avesse perdonato, Naruto tirò un piccolo sospiro di sollievo in quanto non gli piace quando la ragazza tenesse il broncio nei suoi confronti. Prima di tornare a dormire, pensò che molto probabilmente avrebbe fatto bene a togliersi da sotto il tavolino, per poi riflettere che in quel momento il letto fosse libero. Sorrise pensando a quello, credendo che lo potesse usare in quanto ad Hinata non servisse più. Senza riflettere più di tanto, si posizionò al suo interno, coprendosi con le coperte ed appena chiuse gli occhi, benedì colui che ebbe inventato il materasso, in quanto credeva che fosse un’ideazione magnifica.
Hinata appena uscita dal bagno, si meravigliò non trovando Naruto steso a terra. Non credeva possibile che il ragazzo si fosse già alzato, in quanto era a conoscenza del fatto che non avesse lezioni alla prima ora. Pensò che forse si era alzato per par condicio nei suoi confronti
< Naruto > lo chiamo a bassa voce, volendosi accertare che si fosse svegliato, non volendolo far spaventare come avesse fatto prima.
< Mmmm > sentì in risposta provenire dal letto. Quando portò lo sguardo lì, non riuscì a credere ai suoi occhi. Naruto stava continuando a dormire beatamente nel letto. Non fu quest’ultima cosa a darle fastidio, poiché il letto era suo, ma il fatto che stesse continuando a dormire.
< Lo sai > iniziò cercando di attirare la sua attenzione sapendo già che con solo quelle parole non ci fosse riuscita < Stamattina ho trovato un ragno nel letto > aggiunse aumentando il tono di voce sulla parola “ragno”, essendo a conoscenza che Naruto avesse paura dei ragni. Quando notò gli occhi del ragazzo spalancarsi davanti a quell’informazione, sul suo viso nacque un piccolo sorriso, constatando che Naruto fosse davvero un credulone
< È vero quello che hai detto? > domandò muovendo il capo prima verso sinistra poi verso destra per vedere se avesse degli animali vicino la testa
< Tutto vero > rispose cercando di non ridere < Ne ho trovati due > lo informò < Uno sono riuscita ad ucciderlo, mentre l’altro mi è scappato. Credo che stia ancora nel letto > aggiunse, vedendo Naruto uscire immediatamente dal letto appena finì di dire quelle parole.
< Come prima cosa dobbiamo disinfettare queste lenzuola > le comunicò disfacendo il letto, riducendole in una grande palla
< Io non posso farlo, in quanto devo andare, altrimenti farò tardi > lo informò, mostrando un’espressione di finto dispiacere
< Non ti preoccupare, lo farò io così mi assicurerò che di quel ragno non ci sarà più nessuna traccia > affermò recandosi in cucina, da dove prese una scopa
< Cosa devi farci con quella? > chiese non capendo a cosa servisse, in quanto aveva pulito la sera prima, appena finirono di cenare
< La userò per uccidere il ragno > rispose voltandosi verso Hinata come se fosse una cosa normale usare la scopa per quel genere di cose, iniziando a colpire la palla fatta di lenzuola con la scopa, senza lasciare il tempo alla ragazzo di fermalo. Dopo questa scena Hinata pensò che forse era meglio uscire da quella casa prima che assistesse a qualche altro casino combinato da Naruto
< Io vado, ci vediamo stasera > affermò aprendo la porta
< Ciao > la salutò senza neanche voltarsi continuando a colpire le lenzuola, urlando di tanto in tanto “Muori animale schifo”.
*FINE FLASHBACK*

Ripensando a quello accaduto quella mattina, sul volto di Hinata nacque un piccolo sorriso. Doveva ammettere che la settimana appena trascorso in compagnia di Naruto era letteralmente volata. Anche se era abituata a vivere da sola, poiché la madre andava sempre con la sorella minore quando si trattava di servizi fotografici oppure quando doveva registrare una pubblicità, lei non rimaneva mai del tutto sola a casa, in quanto suo cugino e la sua fidanzata andavano sempre a trovarla, facendole di conseguenza anche compagnia. Alcune volte rimanevano addirittura a dormire da lei. In pratica non ha mai praticato l’esperienza di vivere sola in una cosa, però nonostante questo tra due mesi, ovvero quando i lavori nel suo appartamento sarebbero terminati, doveva cercare di abituarsi e se mai non ci fosse riuscita, sarebbe sempre potuto andare a trovare il suo vicino di appartamento, sperando che quando sarebbe tornata nel suo appartamento, quello del ragazzo non ritornasse come la prima volta che lo vide. Tremò a quell’idea, in quanto era rimasta scioccata quando vide in che condizioni si trovasse la camera di Naruto, il quale fortunatamente adesso, almeno nella settimana trascorsa, grazie al suo aiuto era riuscito a non creare tanto caos nella stanza.
Guardò verso la direzione della porta, tirando un sospiro di sollievo notando questa libera. Raccolse le sue cose, posandole nella borsa, per poi alzarsi ed uscire dall’aula, diretta verso il minimarket in cui lavorava. Quel giorno doveva andare un po’ prima, poiché doveva aiutare il signor Iruka a sistemare i prodotti che arrivavano quella mattina. Sfortunatamente il nuovo impiegato non era potuto venire la settimana precedente a causa di un piccolo contrattempo e a causa di questo Hinata dovette fare anche la sua parte di lavoro. Fortunatamente per lui, quel giorno avrebbe conosciuto il nuovo impiegato, il quale l’avrebbe alleggerita di alcuni incarichi. Felice di questo, in quanto era stanca di tornare a casa sempre senza forze, uscì dall’aula con un bel sorriso sul volto.

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< Capo > urlò Naruto, interrompendo la mansione affidatagli dal proprietario, attirando l’attenzione di quest’ultimo
< Ti ho detto che non devi urlare > rimproverandolo scuotendo capo, non capendo il perché il ragazzo dovesse fare sempre l’opposto di quello che lui dicesse < Se gridi disturbi i clienti > continuò sospirando, iniziando a pensare che forse il ragazzo fosse la causa del calo delle vendite.
< Ma non c’è nessuno qui > affermò dopo aver dato una veloce occhiata intorno a se, non vedendo nessuna traccia di un cliente < Secondo me deve fare qualcosa per attirarne di più > aggiunse iniziando a riflettere su come potesse aiutare il suo capo, in quanto non voleva che quest’ultimo fosse costretto a chiudere il negozio, poiché se questo sfortunato avvenimento dovesse accadere, lui avrebbe dovuto mettersi alla ricerca di un nuovo lavoro e non ne aveva proprio nessuna voglia
< Lo so anche io questo > lo informò l’uomo dietro il bancone. Anche lui era giunto alla sua stessa conclusione, infatti aveva già inserito sul giornale locale un inserto con su scritto “Si cerca dipendete di sesso femminile anche senza nessuna esperienza lavorativa”. Il problema era che ancora nessun candidato si era presentata. Aveva pensato che forse con una bella figura femminile in negozio, le vendite sarebbero potute aumentare grazie allo sharm della ragazza che avrebbe assunto, cercando di attirare l’attenzione degli uomini, che andrebbero a spendere nel suo minimarket solo per parlare o osservare la ragazza sexy che avrebbe assunto. Purtroppo per lui, questa ragazza non si era ancora presentata. Sospirò nuovamente riflettendo sul fatto di non poter andare avanti in quel modo.
< Non si preoccupi capo > disse Naruto notando l’espressione avvilita sul volto dell’uomo < Sono sicuro che prima o poi mi verrà una bella idea che ci aiuterà ad attirare moltissimi clienti > aggiunse sorridendo, riprendendo ciò che stesse facendo prima, cercando di trasmettere un po’ di ottimismo all’uomo, il quale credeva una cosa impossibile che la mente di Naruto potesse partorire una buona idea, come quella di preparare il ramen con il vino rosso. Quando Naruto lo aveva informato di aver provato a cucinare il ramen utilizzando il vino, l’uomo non riuscì a credere alle sue orecchie. Non credeva possibile che un essere umano con un po’ di sale in zucca, provasse quella combinazione in quanto il ramen non avesse niente a che fare con il vino. Prima che gli venisse un esaurimento nervoso nel ricordare tutte le stupidità che il ragazzo gli avesse raccontato da quando lo avesse assunto, decise che fosse molto meglio se andasse nel suo piccolo studio per controllare se dovesse ordinare altra merce.
< Appena finisci di pulire, puoi anche andare a casa > disse guardando Naruto
< Ok >.
Quando finì di pulire, si recò nello spogliatoi per cambiarsi per poi uscire pronto per tornare a casa per farsi una bella dormita.
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< Sono tornato > urlò Naruto appena aprì la porta, venendo inondato da un buon profumo, il quale lo fece pensare che quella sera avrebbe mangiato un’altra ottima pietanza cucinata da Hinata. Da quando quest’ultima aveva iniziato a condividere con lui il suo appartamento, solo per le prime due sere avevano mangiato ramen istantaneo, mentre gli altri giorni la ragazza aveva sempre preparato qualcosa usando ingredienti sani. Nonostante questo, lui non poteva far a meno di mangiare il suo adorato ramen, infatti appena terminava di mangiare ciò che Hinata avesse preparato per lui, subito iniziava a scaldare l’acqua per il ramen ed ogni volta la ragazza lo rimprovera dicendo che non era sano mangiarlo ogni giorno, ma nonostante i suoi avvertimenti, lui non poteva far a meno di mangiarne almeno una porzione.
< Bentornato > ponendo il coperchio sulla pentola ed abbassando la fiamma per farla cuocere a fuoco lento < Come mai hai fatto così tardi oggi? > domandò, poggiando la spalla al muro, un po’nervosa dal suo ritardo poiché ogni qual volta che lei tornava dal lavoro, lo trovava sempre a casa mentre quando era rincasata poco prima, gli sembrò alquanto strano non trovare nessuno.
< Ho incontrato un amico > rispose lanciando il giubbino sul letto per poi sedersi, sperando che la cena fosse pronta in quanto avesse come sempre una fame da lupi.
< Un tuo compagno di università? > chiese
< No, un ragazzo che abita anche lui in questo palazzo > rispose
< Ci sono altre persona che vivono qui? > domandò sconvolta da ciò, in quanto non credeva che ci fossero altre camere lì. In più non aveva avuto neanche modo di presentarsi ai vicini di Naruto, poiché troppo occupata tra lezioni universitarie e lavoro part-time. Infatti si era ripromessa che prima o poi sarebbe andata a fare conoscenza.
< Certo > rispose Naruto credendo che la ragazza fosse a conoscenza di quella cosa < Oltre a noi tre su questo piano, c’è ne sono altre tre al piano di sopra > aggiunse, meravigliando Hinata da quella notizia, in quanto anche se avesse notato che le scale non si fermavano al loro piano ma continuavano a salire, non credeva che sopra ci fossero altri appartamenti. In conclusione non doveva solo presentarsi alle persone presenti al suo stesso pianerottolo, ma anche ad altre tre. Abbassò il capo sconsolata da ciò, pensando che se non si fosse presentata al più presto avrebbe fatto una pessima figura. Ritornò in cucina, dove spense il fuoco per poi prendere la pentola e portarla al centro del piccolo tavolino, precedentemente preparata da lei.
< Finalmente si mangia > urlò Naruto, appena Hinata sollevò il coperchio della pentola facendo uscire il vapore, afferrando immediatamente il piatto per poi allungandolo verso la ragazza, la quale glielo riempì fino all’orlo.
< È un piatto che mi ha imparato mia madre > disse la ragazza prendendosene anche lei un po’ < Spero che ti piaccia > aggiunse iniziando a soffiare, cercando di far raffreddare un po’ la pietanza. Naruto, invece, non riuscendo più a trattenere la sua fame, in più dopo quello che la ragazza avesse detto, moriva dalla voglia di assaggiarlo. Trascurando il calore che provenisse dal piatto, immerse il cucchiaio per poi portarselo alla bocca
< Bruciaa > urlò appena deglutì afferrando la bottiglia di acqua e riempendosi il bicchiere fino all’orlo. Vedendo che la semplice acqua non facesse alcun effetto sperato, in quanto anche lei calda, si alzò recandosi in cucina dove aprì la fontana rimanendo attaccato ad essa per circa cinque minuti. < Ora sto meglio > affermò sedendosi nuovamente a tavola, osservando Hinata mangiare tranquillamente come se non fosse successo niente di grave
< Cosa c’è? > domandò sentendo gli occhi del ragazzo che la scrutavano
< Niente niente > rispose, vedendo nuovamente Hinata mangiare tranquillamente < Veramente una cosa c’è > aggiunse facendo bloccare la mano della ragazza < Sembra che non ti sia proprio preoccupata per me > osservò incrociando le braccia al petto
< Dopo una settimana, mi ci sono abituata a questo genere di situazioni > affermò, mentre Naruto rimase un po’ dispiaciuto da quelle parole, in quanto le prime volte che avesse fatto una cosa del genere, Hinata si accertava sempre se stesse bene, mentre adesso le reputava cose normale.
< Ma ... > iniziò venendo interrotto, in quanto sentirono bussare alla porta. Naruto, controvoglia, si alzò per andare a vedere chi fosse a quell’ora ma soprattutto chi avesse interrotto la sua cena.
< Cosa ci fate voi qui? > chiese sorpreso di vedere davanti a lui tutte le persone che abitassero in quella palazzina
< Sorpresa > urlò sorridendo una ragazza dai capelli biondi con in mano due bottiglie di sambuca < Siamo venuti per conoscere la povera ragazza che dovrà sopportarti per due mesi > aggiunse rispondendo alla domanda del ragazzo, il quale ancora non riusciva a credere ai suoi occhi
< Permesso > aprendo di più la porta per riuscire ad entrare, in quanto Naruto appena aveva visto tutte quelle persone davanti alla sua porta, l’aveva quasi chiusa del tutto non volendo far entrare tutta quella gente nella sua camera, pensando che sicuramente sarebbero morti soffocati se li avesse autorizzati a mettere piede nel suo piccolo appartamento.
< Certo che ora questo posto è davvero pulito > fece notare una ragazza dai capelli rosa guardandosi intorno una volta entrare, rimanendo sorpresa da ciò, in quanto la prima ed unica volta che mise piede nell’appartamento del ragazzo, dovette stare attenta a dove appoggiasse i piedi, nemmeno se fosse un campo di battaglia.
< Sicuramente è tutto merito della sua coinquilina > osservò un ragazzo robusto con in mano una busta di patatine
< Sono d’accordo con te Choji > un ragazzo dopo aver sbadigliato
< Almeno copriti la bocca, scostumato > sottolineò la ragazza dai capelli biondi scuotendo il capo, non riuscendo a capire il perché ogni qualvolta il ragazzo sbadigliasse non coprisse mai la bocca con la mano. Questa era una cosa che la mandava in bestia
< Non sei mia madre, quindi non scocciare Ino > disse il ragazzo, facendo innervosire la ragazza pronta ad attaccarlo, ma fortunatamente per lui, Ino fu afferrata da Choji prima che questa potesse colpirlo.
In tutto questa confusione, Hinata rimase spiazzata di vedere tutte quelle persone nella loro camera. Non riusciva a comprendere il motivo della loro presenza lì, inoltre non conosceva nessuno di loro. La ragazza dai capelli rosa, notando l’espressione alquanto disorientata della ragazza seduta al piccolo tavolino, decise di porre fine a quel litigio tra i due
< Scusali fanno sempre così > avvicinandosi e sedendosi attirando l’attenzione dei presenti, i quali si voltarono verso di lei, meravigliati di vedere una così bella ragazza seduta al tavolo < Comunque io sono Sakura Haruno, piacere di conoscerti > aggiunse
< Piacere mio. Sono Hinata Hyuga > stringendo la mano che la ragazza avesse allungato poco prima
< Scusaci per questa specie di imboscata > affermò voltandosi verso i suoi amici, i quali si spaventarono notando lo sguardo assunto da Sakura
< Chiediamo perdono > disse all’unisono chinando il capo, credendo che fosse giunto il momento di smettere di litigare prima che Sakura li avrebbe uccisi.
< Non vi preoccupate > affermò sorridendo Hinata < Sedetevi > aggiunse alzandosi e liberando la tavola, permettendo così ad Ino di poggiare le bottiglie che avesse portato.
< Mi volete spiegare cosa state facendo qui? > chiese Naruto, appena Hinata li raggiunse, incrociando le braccia in attesa di una giusta giustificazione
< Siamo venuti a presentarci a questa povera ragazza che dovrà sopportarti per due interi mesi > rispose Ino
< Certo che potevate venire anche prima > osservò Naruto ricevendo un piccolo schiaffo da parte di Sakura
< Grazie > disse ringraziando l’amica per quel piccolo colpo inferto al ragazzo < Se non ci siamo fatti vedere prima, significava che stavamo tutti impegnati > aggiunse < Visto che oggi nessuno era impegnato, abbiamo deciso di farti questa sorpresa > continuò
< Una trovata non gradita > lì informò a voce bassa, in quanto per colpa loro non avesse potuto finire di mangiare ciò che Hinata avesse preparato per lui
< Hai detto qualcosa? > chiese Sakura avendo percepito le inadeguate parole dette dal biondino, il quale spaventato dall’espressione della sua amica, scosse il capo in risposta alla sua domanda
< Molto bene > affermò sorridendo, per poi fare dei colpi di tosse attirando l’attenzione di tutti
< Io mi sono già presentata, ora tocca a voi > li informò
< Ok, inizio io > disse la ragazza bionda facendosi avanti per prima < Mi chiamo Ino Yamanaka, piacere di conoscerti > continuò
< Io sono Choji Akimichi > aprendo la busta di patatine
< Sasuke Uchiha > alzando la mano
< Shikamaru Naru > imitando Sasuke
< Piacere mio, sono Hinata Hyuga >
< Ora che tutti ci siamo presentati, è ora di giocare > urlò Ino estraendo dalla busta che aveva con se, sia le carte di Uno e i bicchierini per bere. Appena li poggiò sul tavolo, aprì la prima bottiglia di sambuca, con la quale riempì i bicchieri < Un brindisi alla nuova arrivata > urlò nuovamente, allungando il braccio verso il centro del tavolo, seguita anche dagli altri ed appena poggiarono i bicchieri vuoti, Ino estrasse dallo scatolo le carte iniziando a mischiarle
< Allora Hinata > iniziò visto che era l’unica che non sapesse come loro giocavano a quel gioco < Sai giocare ad Uno vero? > domandò accertandosi che almeno sapesse come giocare al gioco base
< Si, ci giocavo sempre con le amiche di mia sorella > rispose
< Bene > disse Ino iniziando a dare le carte ad ogni partecipante < Visto che sai giocare non dobbiamo spiegarti come funzione. Quindi la cosa importante è non perdere perché se perdi dovrai bere > continuò
< Ok > afferrando le carte per controllare cosa avesse in mano. Di sicuro non avrebbe voluto perdere, in quanto non solo non le piaceva molto la sambuca ma soprattutto perché non riusciva a reggere molto bene i cicchetti.
< Inizio io > urlò Naruto euforico di rigiocare a quel gioco, in quanto era da un po’ di tempo che non si divertiva insieme ai suoi amici.
< Aspetta > lo fermò Ino prima che il ragazzo poggiasse la carte sul tavolo < Shikamaru non giochi? > chiese voltandosi verso il ragazzo disteso sul letto, impegnato nel mandare un messaggio
< Non ho voglia di giocare. Ho sonno > rispose sbadigliando continuando a non coprirsi la bocca con la mano
< Cosa sei venuto a fare, se non giochi? > domandò Ino
< Sono qui solo per controllare che non facciate nessun danno > rispose, poggiando il telefonino sul petto, osservando la ragazza voltandosi indignata da quelle parole, in quanto loro non avevano bisogno di un babysitter. Potevano cavarsela anche da soli.
< Adesso basta. Iniziamo a giocare > annunciò Naruto adagiando sul tavolo una carta dal colore giallo, che quando Hinata la vide pensò che l’inizio non era proprio come se l’era aspettato in quanto pensava già di poter sistemare una carta a terra ed invece era costretta a pescare, poiché in mano non aveva nessuna carta gialla e neppure una per cambiare colore
< Pesco > allungando la mano per prenderne una dal mazzetto, ma quando la vide abbassò tristemente il capo < Passo > aggiunse pensando che se il buon giorno si vede dal mattino per lei era iniziato davvero male.
< Di già? > domandò meravigliato Naruto voltandosi verso la ragazza < è possibile che non hai nessuna carta di colore giallo oppure una con lo stesso numero? > chiese
< Le sto conservando per dopo > rispose in modo sarcastico
< A cosa ti servono dopo? > domandò non avendo capito l’ironia nelle parole di Hinata, la quale si stupì della stupidità del ragazzo
< Certo che sei proprio un cretino > rispose Ino al posto di Hinata < Se le avesse, sicuramente l’avrebbe mostrata > continuò sospirando non ancora abituata del tutto alla stupidità di Naruto
< Non farci caso > la informò Sakura, seduta al suo fianco < Lui è solo molto fortunato in questo gioco > aggiunse
< Si, ma io lo sono di più > fece notare Ino sorridendo
< Davvero? > domandò Hinata ridendo, ma queste non erano risate di felicità, piuttosto erano di paura in quanto lei nei giochi di carte era davvero molto sfortunata
< Si > rispose Naruto < La maggior parte delle volte vince sempre lei > la informò, mentre Hinata sentendo quelle parole pensò che molto probabilmente il giorno dopo si sarebbe svegliata con un grande mal di testa. Mentre rifletteva su ciò, gli altri ripresero a giocare e quando toccò nuovamente a Naruto, il ragazzo la punì con una carta, grazie alla quale la maggior parte delle volte si pone fine alle amicizie
< Sei proprio insensibile > osservò Ino notando la carta usata da Naruto
< In guerra non si deve essere misericordiosi con il nemico > affermò fiero di quella sua mossa
< Sto iniziando ad odiarti > disse Hinata dopo aver pescato altre quattro carte
< Cosa!! > urlò Naruto allarmato da quelle parole
< Se vuoi ancora che ti prepari qualcosa da mangiare, comportati bene > gli comunicò, sperando che quella piccola minaccia potesse servire a qualcosa
< Sei cattiva > osservò abbassando il capo, iniziando a pensare a cosa fare nel prossimo giro. Se avesse continuato così, sicuramente alla fine della serata Hinata dai giorni successivi non gli avrebbe più cucinato nessuna buonissima pietanza. Questa cosa lo stava facendo titubare un pochino in quanto la ragazza era davvero brava in cucina e lo stava abituando davvero bene. Quindi decise che per il bene del suo stomaco avrebbe dovuto darsi una calmata.

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< Sono tutti crollati > esclamò Shikamaru notando la maggior parte delle persone presenti in quella stanza dormire
< Non è giusto > urlò Naruto dando un piccolo calcio al tavolino facendo cadere per terre le due bottiglie vuote di sambuca < Ho perso sempre > aggiunse abbassando tristemente il capo
< Non fare cosi > disse Hinata posando una mano sulla sua spalle cercando di tirargli su il morale < Anche io ho perso di continuo > aggiunse credendo di aver un po’ esagerato col bere quella sera
< È tutta colpa tua > fece notare Naruto < Se non mi avessi minacciato, forse avrei vinto anche io qualche partita > continuò scrollando la spalla allontanando la mano di Hinata, la quale abbassò il capo pensando che molto probabilmente Naruto avesse ragione
< Scusa > disse ancora con il capo chinato < Lo sai quando lavoravo come babysitter, avevo un metodo infallibile per tirar su il morale dei bambini > gli comunicò < Lo vuoi vedere? > chiese alzando il capo. Sentendo ciò Naruto si voltò verso di lei curioso di vedere di cosa si trattasse. Quando vide il volto di Hinata avvicinarsi al suo, pensò che non potesse trattarsi di quello che stesse pensando, in quanto la ragazza gli aveva detto che lo usava con bambini piccoli
< Chiudi gli occhi > gli ordinò con un piccolo sorriso. Immediatamente Naruto obbedì, preparandosi già alla sua ricompensa, ma quando sentì grattarsi sotto il mento spalancò gli occhi non credendo a quello che la ragazza stesse facendo. Anche se avrebbe preferito di gran lunga un bacio, anche quello non era affatto male. Molto probabilmente era dovuto alla troppa sambuca presente nel suo corpo, ma nonostante questo gli stava piacendo da morire, infatti iniziò anche a battere il piede sul pavimento a causa della felicità che stava provando.
Hinata vedendo che stesse funzionando, tirò un sospiro di sollievo. Non voleva che Naruto provasse rancore nei suoi confronti. Solo l’idea la rendeva triste. Non voleva una cosa del genere. Desiderava vedere sempre sul volto di Naruto un grande sorriso, come quello che stava facendo in quel momento. Un sorriso che ti scalda il cuore e ti fa pensare sempre in positivo. In quel momento sentì il suo cuore perdere un battito percependo la felicità sul volto del ragazzo.
< Esco un attimo fuori > disse, interrompendo quello che stesse facendo, con il volto leggermente rosso non a causa dell’alcol. Aprì la finestra uscendo sul piccolo balcone, iniziando a prendere piccoli respiri, cominciando a riflettere su quello che avesse appena pensato. Doveva ammettere che Naruto era un ragazzo di bell’aspetto, ma l’unico problema era che fosse un tantino tonto ma quella sua stupidità la faceva sempre ridere ed ogni volta che passava del tempo con lui, sembrava quasi che questo trascorresse molto velocemente. Giunse alla conclusione che la sua stupidità era un suo punto di forza, molto di più della sua bellezza.  Mentre rifletteva su ciò, sentì aprire la finestra e voltandosi rimase sorpresa di vedere Naruto con in mano un piccolo plaid  
< Tieni > disse poggiandolo sulle spalle della ragazza < Fa proprio freddo stasera > aggiunse cercando di scaldarsi le mani
< Un po’ > stringendosi, nella coperta portatele da Naruto, sentendo il suo cuore aumentare di battito. Si voltò verso di lui, notando che fosse uscito solo con una maglietta a manche corte. Immediatamente gli offrì una parte della coperta
< Non ti preoccupare sto bene così > la informò iniziando a togliersi una parte del plaid che la ragazza avesse poggiato sulla sua spalle
< Non dire bugie > affermò < Con me non devi mentire, in più questa coperta è molto grande e riesce a coprirci entrambi > aggiunse sorridendo, alla vista del quale il cuore di Naruto perse un battito credendo che fosse il sorriso più bello che avesse mai visto
< Ti devo ringraziare > disse tutto d’un tratto Hinata, interrompendo il silenzio che si era creato tra di loro
< Per cosa? > domandò non capendo il perché gli dovesse esprimere gratitudine. Al massimo era lui che doveva ringraziarla per non farlo mangiare più solo ramen, anche se una porzione di ramen al giorno era d’obbligo.
< Come prima cosa, per avermi permesso di condividere il tuo appartamento, in quanto se non fosse stato per te non sapevo proprio come avrei fatto. Inoltre è davvero piacevole vivere con te. Il tempo passa molto velocemente. Quindi grazie > rispose sorridendo
< Prego > disse colpito da quelle parole non riuscendo a trovare nessun altra parola da dire, rimanendo stupito da quello che la ragazza fece poco dopo
< Questo è un piccolo ringraziamento > disse dopo avergli dato un piccolo bacio sulla guancia per poi tornare dentro, mentre Naruto rimase fermo lì ad osservare la figura di Hinata sdraiarsi sul pavimento, con la mano sulla sua guancia, sentendo il suo cuore che batteva al massimo della sua potenza.
 
Note autore:
Ecco il quarto di capitolo di questa storia. Come vi sembra? Spero che sia stato di vostro gradimento. Mi scuso per eventuali errori grammaticali.
Vorrei ringraziare Kurama09 per aver commentato il capitolo precedente; Lizilu_moo per aver aggiunto la storia tra le seguite. Un grazie anche a tutti i lettori silenziosi.
Alla prossima.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


                                                   CAPITOLO 5

< Sono proprio carini > esclamò Ino osservando Naruto ed Hinata dormire uno vicino l’atro
< Non credi che li dovremmo svegliare? > chiese Choji, in quanto non credeva cortese andarsene senza aver salutato il padrone di casa
< Ma anche no > rispose Ino infastidita dalla domanda posta da Choji, il quale si spaventò a causa del tono usato dalla ragazza, secondo la quale non era necessario essere educati in quel momento non volendo disturbare i due, trovandoli troppo adorabili.
< Credo che Ino abbia ragione > intervenne Sakura in aiuto della sua amica, la quale la ringraziò con un semplice sguardo eloquente
< Fortunatamente in questo gruppo c’è una persona sana di mente > osservò Ino sollevata dalla presenza di Sakura, la quale, la maggior parte delle volte, appoggiava i suoi pensieri < Choji puoi darmi un attimo il telefonino? > chiese allungando la mano per prendere il cellullare del ragazzo
< Cosa devi farci? > replicò estraendolo dalla tasca dei pantaloni per poi poggiarlo sulla mano dell’amica
< Una foto > rispose sorridendo, sorprendendo i presenti, i quali non capirono il perché la ragazza dovesse fare una foto in quel momento, in quanto erano ancora presenti i segni della sera precedente. Si sentirono sollevati quando notarono Ino voltarsi verso i due belli addormentati, intuendo in quel momento che Ino non volesse fare una foto con tutti loro, ma avesse solo intenzione di scattare una foto a Naruto ed Hinata. Anche se avessero captato cosa frullava nella mente di Ino, non erano ancora riusciti a spiegarsi il perché di quel comportamento da parte della ragazza
< Dopo aver fatto la foto, cosa hai intenzione di fare? > domandò Sakura volendo comprendere l’atteggiamento di Ino
< Tranquilli > rispose voltandosi cercando di tranquillizzare i presenti < Non voglio fare niente di scandaloso con questa semplice foto > continuò informandoli notando i volti dei presenti tranquillizzarsi < Li trovo adorabili in questa posizione. Soltanto per questo voglio scattargli la foto > aggiunse riportando lo sguardo sui ragazzi distesi a terra, mentre gli altri cominciarono a pensare che molto probabilmente ad Ino non fosse ancora passata la sbornia della sera precedente. Quindi decisero di lasciarla fare, riflettendo sul fatto che prima Ino scattasse quella benedettissima foto e prima loro tornavano nei loro appartamenti.
< Ok possiamo andare > li informò, voltandosi sorridendo soddisfatta per quel che avesse fatto, ridando il telefonino a Choji per poi uscire tutti dall’appartamento di Naruto, il quale appena sentì la porta chiudersi aprì leggermente gli occhi disorientato da quel rumore. Alzò lievemente il capo per dare un’occhiata in giro per poi ritornare nella stessa posizione di prima, a causa dei giramenti di testa
< Credo che ieri ho esagerato un pochino > disse, tra se e se, sospirando coprendosi gli occhi con il braccio, pensando che fosse un bene il fatto che quella mattina non dovesse seguire nessuna lezione. Grazie a questo avrebbe potuto recuperare la sbronza presa il giorno prima e recarsi a lavoro in tranquillità. Decise di farsi una bella doccia in quanto la sera prima non aveva potuto lavarsi, poiché i suoi amici avevano fatto irruzione nel suo appartamento ed in più credeva che grazie a questa avrebbe potuto riprendersi. Cercò di alzarsi, ma non riuscì nella sua intenzione in quanto sentiva il suo braccio schiacciato su qualcosa ed in più percepiva qualcosa di pesante sul suo torace. Abbassò lo sguardo non capendo da cosa fosse dovuto ciò, per poi rimanere sorpreso da cosa fosse generata la sua immobilità. Hinata aveva poggiato il capo sul suo petto mentre teneva stretto il suo braccio. Naruto si ricordò che quando si sistemò accanto a lei la sera prima, loro non erano posizionati in quel modo, anzi c’era un bel po’ di distanza tra di loro. Quindi non riuscì a capire il perché adesso la ragazza fosse stretta a lui. Questo non gli dispiaceva affatto, infatti sentiva il generoso seno della ragazza toccare il suo fianco. Pensò che questa non era una cosa cattiva, il problema era che appena aveva intuito ciò, le sue parti bassi avevano iniziato a formicolare. Sicuramente non poteva farsi trovare in quella situazione quando Hinata si sarebbe svegliata. Doveva fare assolutamente qualcosa per quel problema. Chiuse gli occhi, poiché in questo modo si sarebbe concentrato meglio, cominciando a riflettere su cosa potesse fare, scartando immediatamente l’idea di giocherellare con il suo uccello in quanto in quel momento sarebbe stato molto pericoloso farlo. Doveva trovare un modo semplice ma allo stesso tempo efficace. Spalancò gli occhi avendo trovato la giusta soluzione per quella maledetta complicazione, iniziando a ricordarsi di quando era bambino ...

*INIZIO FLASHBACK*
< Mamma mi compri i chupa-chups? > chiese un bambino, alzando il capo, tenendo la mano della madre, mentre si recavano a fare spesa
< Vediamo > rispose la donna sorridendo, poiché era a conoscenza che al figlio piacessero davvero tanto i chupa-chups
< Uffa > disse gonfiando le guance cercando di intenerire il cuore della madre con la sua espressione da cucciolo bastonato, sapendo che con quell’espressione la madre cedeva sempre appena la vedeva
< E va bene, però solo uno > lo informò vedendo spuntare sul volto del figlio, uno dei suoi più bei sorrisi. Purtroppo doveva ammettere che il figlio aveva scoperto il suo punto debole, per questo ogni volta che voleva qualcosa bastasse che facesse l’espressione da cucciolo bastonato per avere qualsiasi cosa volesse. Alcune volte riusciva a desistere, ma purtroppo la maggior parte delle volte l’aveva sempre vinta il bambino.
< Buongiorno > esclamò sorridendo appena entrò nel piccolo minimarket, notando che il figlio non stesse più al suo fianco ma bensì dietro di lei, incollato alla sua gamba. Sembrava quasi che avesse paura di farsi vedere da qualcuno
< Non mi avevi detto che saremmo venuti qui > la informò guardandosi intorno
< Siamo qui, perché è vicino casa. Di conseguenza è più comodo > disse la donna non capendo perché al figlio non piacesse quel minimarket. Di solito quando lui veniva con lei, andavano sempre in grandi supermercati, ma quella volta aveva optato per andare lì in quanto doveva comprare solo pochissime cosa. Quindi non conveniva per niente recarsi in un grande supermarket.
< Salve signora > esclamò la proprietaria del negozio quando notò la loro presenza. In quel momento la donna ricordò il motivo del perché al figlio non piacesse andare in quel minimarket. Ogni qualvolta andassero lì, la proprietaria, la quale era anziana, maltrattava il bambino, secondi il suo punto di vista mentre per la madre, l’anziana donna mostrava solo il suo apprezzamento per il figlio. < Ogni volta che ti vedo, sei sempre più carino Naruto > continuò avvicinandosi per poi abbassarsi per guardare meglio il bambino, il quale stinse ancora di più la presa sulla gamba della madre, terrorizzato da quello che potesse fargli la donna. Nonostante avesse aumentato la forza sull’arto inferiore della madre, l’anziana donna riuscì a staccarlo anche se aveva dovuto ricorrere ad una forza maggiore rispetto all’ultima volta
< Sei proprio carino > disse allungandogli le guance paffute per poi dandogli dei piccoli baci sulle gote, ancora doloranti. Infine gli diede il colpo di grazia abbracciandolo forte a se
*FINE FLASHBACK*

Il solo ricordare questo, gli provocò dei brividi di freddo, ma fortunatamente aveva notato che le sue parti basse si erano calmate, tirando un sospiro di sollievo. Cominciò ad osservare il volto dormiente di Hinata, trovandolo adorabile. Pensò che poteva rimanere tutta la giornata ad osservarla dormire e sicuramente non si sarebbe stancato. Istintivamente la mano libera inizio ad accarezzarle i capelli. Quella mossa fece uscire un “mmm” dalle labbra di Hinata, la quale si strinse ancora di più vicino Naruto. Il cuore di quest’ultimo aveva iniziato ad aumentare di velocità trovando adorabile il suo volto addormentato. Decise che molto probabilmente avrebbe fatto meglio a distogliere lo sguardo per evitare altri problemi alle parti bassi, optando che la doccia potesse anche aspettare. Chiuse gli occhi decidendo di dormire nuovamente, ma quando chiuse le palpebre, sentì un telefonino squillare costringendolo a riaprirle nuovamente. Oltre a lui, a causa del rumore anche Hinata si svegliò. La ragazza riconobbe la suoneria del suo cellullare, quindi decise di alzarsi per controllare chi la stesse chiamando ma quando alzò il capo, subito lo riportò alla posizione di partenza a causa dei giramenti di testa
< Credo che ieri ho bevuto troppo > disse a voce bassa, sicura che gli altri stessero ancora a dormire
< Immagino che sia vero > le confermò Naruto curioso di vedere il comportamento di Hinata, appena avrebbe capito in che posizione stessero.
La ragazza alzò il capo osservando il volto di Naruto, leggermente arrossato. Lo abbassò nuovamente non capendo da cosa fosse dovuto il rossore sul volto del ragazzo. Pensò che fosse impossibile che fosse ancora ubriaco dalla sera precedente. Finì di riflettere su ciò, per cominciare a pensare al fatto che il pavimento non era affatto freddo come si ricordasse. Doveva dire che fosse abbastanza caldo, diversamente dalla sera prima. Decise di toccare il pavimento con la mano per vedere se avesse ragione, ma quando la poggiò, subito la ritrasse. Doveva ammettere che era abbastanza freddo, quindi non riusciva a capire il perché il suo capo fosse poggiato su una superfice calda. Lo alzò quel tanto che bastava per farle controllare, intuendo subito il motivo del caldo.
< Mi dispiace > disse con capo chino per non far vedere le gote arrossare, allontanatasi dal ragazzo
< Non ti preoccupare non è successo niente > la informò
< Ed invece sì. Ti ho usato come cuscino per tutta la notte > disse stendendosi sul pavimento poggiando il capo sul pavimento, cominciando a riflettere sul fatto che il petto di Naruto fosse molto più confortevole e caldo. Il suo volto diventò una lampo di fuoco con quel pensiero < Per colpa mia, non hai riposato in un modo adeguato > aggiunse, mentre Naruto iniziò a riflettere sul fatto che la ragazza si sbagliasse, in quanto doveva dire che non aveva mai dormito così bene in vita sua. Di solito quando si svegliava aveva ancora sonno, mentre quella mattina era pieno di energie. Decise di tener per se questo, poiché non credeva che ad Hinata importasse sapere questa cosa, quindi optò per cambiare discorso
< Ti fa ancora male la testa? > domandò guardando verso di lei
< Un pochino > rispose < In più sento la bocca come se fosse impastata > aggiunse
< Immagino > disse poiché anche per lui era così. Pensò che era da parecchio tempo che non beveva così tanto < Era da molto che non bevevi? > chiese curioso di sapere se anche per la ragazza ero lo stesso
< L’ultima volta che mi sono sbronzata è quando il mio ragazzo mi ha lasciata > rispose < Ricordo che quel pomeriggio tornai a casa e mi diressi immediatamente verso il mobile dove mio padre aveva gli alcolici > continuò < Ho mischiato di tutto quella volta > aggiunse scuotendo il capo ricordandosi di quell’avvenimento poco gradevole da rammentare.
< Tuo padre non ti ha detto niente quando si è accorto che hai usato i suoi liquori? > domandò non credendo a quello che la ragazza gli avesse raccontato. Non immaginava che Hinata fosse una ragazza che si buttasse nell’alcol per una semplice rottura con un ragazzo
< Non poteva in quanto è morto > rispose con voce tremante
< Mi dispiace, non lo sapevo > affermò Naruto dandosi dell’idiota per aver introdotto quell’argomento
< Non ti preoccupare. Non potevi saperlo > lo informò sorridendo < Però scommetto che sicuramente sarebbe andato insieme al fratello gemello ed al figlio di quest’ultimo a dare una bella lezione al mio ex > continuò certa che il padre si sarebbe comportato in quel modo. Anche se era una persona rigida con le sue figlie, le voleva un mondo di bene ed avrebbe fatto tutto quello che era in grado di fare pur di renderle felici.
< Che tipo era? > chiese curioso di sapere se la ragazza fosse simile al genitore.
< Era una persona riservata, diciamo di poche parole. Lui preferiva osservare gli altri piuttosto che parlare. > rispose dopo averci riflettuto un po’ su < Inoltre era molto severo nei confronti miei e di mia sorella minore, ma nonostante ciò ci voleva molto bene. Se si comportava in quel modo era solo per il nostro bene > aggiunse sorridendo sentendo gli occhi inumidirsi, quindi pensò che fosse meglio cambiare discorso altrimenti avrebbe pianto davanti a Naruto e quest’ipotesi non gli piaceva affatto in quanto non voleva farsi vedere da lui mentre piangeva. < I tuoi genitori come sono? > domandò sperando che il ragazzo non avesse continuato a fare domando su suo padre
< Mio padre è una persona molto razionale, cioè prima di fare qualsiasi cosa pensa sempre alle conseguenze che queste potrebbero causare, al contrario di mia madre che è una casinista ed agisce senza pensare > rispose sorridendo al fatto che i suoi genitori erano l’uno l’opposto dell’altro, ma nonostante questo si amavano sempre come se fosse il primo giorno che si fossero incontrati.
< Scommetto che tu hai preso il carattere di tua madre > ipotizzò Hinata da quello che Naruto le avesse detto
< Esatto > disse sorridendo < Mia madre si lamenta sempre per questo fatto, poiché preferiva che io assomigliassi di più a mio padre. Purtroppo per lei, l’unica cosa che ho preso da mio padre sono i capelli biondi e gli occhi azzurri > continuò
< Io credo che vai bene così come sei > affermò per poi arrossire di colpo ripensando alle parole, le quali sorpresero il ragazzo incredulo a quello che la ragazza avesse appena detto, in quanto la maggior parte delle ragazze affermavano che lui era insopportabile ed un combina guai. < In tua compagnia non ci si annoi mai > aggiunse convinta al cento per cento di quello che avesse appena detto. Anche se si sentiva in imbarazzo a causa delle sue parole, non poteva negare il contrario poiché stare in sua compagnia era davvero divertente, anche se delle volte combinava qualche casino.
< Lo puoi dire forte > disse sentendosi sollevato del fatto che Hinata non lo reputasse una cattiva persona, nonostante avesse un carattere esuberante. Questo gli colmò il cuore di gioia.

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< Grazie per il vostro duro lavoro > esclamò Iruka dopo aver abbassato la saracinesca del minimarket per poi lasciare soli i suoi impiegati
< Oggi mi hai davvero aiutato tanto > disse Hinata voltandosi verso il ragazzo di fianco a lui
< Non ho fatto niente di che > osservò pensando che fosse normale aiutare una ragazza nel portare oggetti pesanti
< Sono proprio fortuna ad averti come collega > affermò sorridendo, riflettendo sul fatto che fosse semplice per lei parlare con lui. Da quello che aveva potuto intuire in quei giorni in cui avessero lavoro assieme, sia lei che il suo collega erano molto simili caratterialmente. Infatti entrambi non parlavano molto di se stessi. Se non fosse per Iruka, il quale li stimolava ad aprirsi, molto sicuramente loro sarebbero stati tutto il tempo in silenzio. Grazie al comportamento dell’uomo, era riuscita a scoprire che anche il ragazzo condividesse un piccolo appartamento con un suo amico di liceo di nome Kiba, il quale ogni sera lo aspettava fuori al minimarket per tornare insieme a casa. Vedendo questo, Hinata aveva pensato che tra i due ci potesse essere qualcosa oltre l’amicizia. Aveva anche provato a chiedere qualcosa al ragazzo, ma ogni volta aveva lasciato stare in quanto credeva che non erano cose che potesse aver qualche valore per lei, poiché non aveva un rapporto tale da poter chiedere questo tipo di informazione.
< Stano > iniziò guardandosi intorno < Kiba non si trova qui > fece notare, iniziando a preoccuparsi poiché il ragazzo era sempre puntuale
< Mi ha avvisato dicendomi che faceva qualche minuto di ritardo > la informò il ragazzo per niente allertato da quella notizia
< Per caso aveva qualcosa da fare? > chiese Hinata credendo che almeno si fosse informato sulla causa del ritardo del suo amico.
< No > rispose senza pensarci nemmeno un attimo su < Gli ho detto semplicemente “OK” > aggiunse mentre la ragazza non poteva credere alle sue orecchie. Se fosse capitato a lei, sicuramente avrebbe chiesto il motivo del ritardo essendo al corrente del fatto che il ragazzo non tardasse mai, anzi era quasi sempre in anticipo. In quel momento pensò che il suo collega fosse veramente un ragazzo di poche parole. Mentre rifletteva su ciò, sentì urlare il nome del ragazzo al suo fianco. Entrambi si girarono verso la direzione della fonte del suono, notando un ragazzo correre verso la loro direzione
< Scusami per il ritardo Shino > esclamò appena li raggiunse prendendo fiato. Quando lo vide, Hinata pensò che molto probabilmente avesse corso pe tutto il tragitto. Questa cosa la intenerì, in quanto questo comportamento da parte sua voleva dire che teneva davvero molto a Shino. Questa tesi la fece ritornare a riflettere sul fatto che molto probabilmente il loro rapporto andava più in là di una semplice amicizia. Decise che se avesse avuto occasione avrebbe chiesto informazioni direttamente al diretto interessato, in quanto se avesse ragione voleva esprimergli tutta la sua approvazione per la loro relazione, poiché sapeva che nella società in cui vivevano, due persone dello stesso sesso che si amano non sono visti di buon occhio. Lei non era per niente d’accordo su quelli che la pensassero così, poiché lei riteneva che qualsiasi persona era libera di innamorarsi di chiunque volesse, anche se erano persone dello stesso sesso.
< Potevi anche non venire > lo informò Shino senza mezzi termini, sconvolgendo l’amico, il quale aveva corso come un matto per non farlo attendere troppo
< Non dire così Shino > lo rimproverò Hinata, pronta ad aiutare il povero Kiba, il quale stava ancora riprendendo fiato < è da apprezzare il comportamento di Kiba > aggiunse
< Se era impegnato potevamo vederci direttamente a casa. Non serviva che venisse qui per forza > la informò
< Lo sai benissimo che dobbiamo tornare a casa insieme > disse appena si riprese, mentre Hinata inclinò il capo non capendo il perché dovessero ritornare per forza insieme.
< Lo so, lo so ed ogni volta questo è una gran scocciatura > disse sospirando, mentre Hinata non riusciva a comprendere ciò che stessero dicendo i due non essendo a conoscenza dei fatti
< Sii paziente > affermò Kiba supportando il ragazzo. Vedendo ciò, Hinata sorrise pensando che i due formassero davvero una bella coppia.
< Io devo andare > li informò attirando la loro attenzione, in quanto i due si erano completamente dimenticati della sua presenza, nonostante era intervenuta per sostenere Kiba < Ci vediamo domani Shino > aggiunse salutandolo ed incamminandosi verso casa, mentre i due osservavano la sua figura allontanarsi lentamente. Quando scomparì dalla loro vista
< Ti sei informato su quella cosa? > domandò Kiba appena la sagoma della ragazza
< Non ho avuto occasione > rispose Shino, facendo innervosire Kiba al suono di quelle parole, in quanto era da una settimana che affermasse sempre la stessa cosa
< Ogni giorno è sempre la stessa solfa > disse incrociando le braccia al petto infastidito dal comportamento del suo amico, il quale vedendo l’espressione sul volto del ragazzo pensò che molto probabilmente avrebbe dovuto, al più presto, chiedere ad Hinata quell’informazione che Kiba gli avesse chiesto.
< Dammi un altro po’ di tempo > affermò sperando che il ragazzo gli concedesse altro tempo. Sentendo ciò Kiba sospirò pensando che avrebbe dovuto lasciare carta bianca a Shino, il quale era molto più intelligente e capace di lui.
< Ok, ma questa sera mi offri una bella cena > lo informò
< Va bene > disse Shino iniziando ad incamminarsi verso la loro prossima destinazione.

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Arrivata difronte alla porta di casa, Hinata sentì delle voci provenire dal suo appartamento. Non riuscì a capire di cosa stessero discutendo, ma nonostante questo intuì che stesse succedendo qualcosa, in quanto percepì Naruto e l’atra persona discutere animatamente. Allarmata da ciò, inserì subito le chiavi nella serratura aprendo la porta
< Oh > esclamò con espressione meravigliata da ciò che apparì davanti alla sua vista. Disteso sul pavimento c’era Choji, mentre Naruto era posizionato a cavalcioni su di lui ed entrambi avevano le mani su un cellullare < Scusate il disturbo, torno dopo > aggiunse una volta ripresasi dallo stupore, in quanto non aveva intuito per niente che tra i due ci fosse quel tipo di rapporto. Anzi la sera in cui giocarono a carte, aveva saputo che Choji era felicemente fidanzato da un anno. Non poteva credere che tradisse la sua fidanzata. Anche se lo conosceva da pochi giorni, aveva potuto capire che fosse una persona per bene con sani principi.
< Hinata > urlarono entrambi sconvolti alla vista della ragazza < Non è come sembra > aggiunsero con lo stesso tono con cui la chiamarono < Possiamo spiegarti tutto > continuarono bloccando la ragazza, la quale aveva iniziato a chiudere la porta con l’intenzione di concedergli un po’ di privacy.
< Sicuri che non vi ho disturbato? > chiese aprendo di più la porta, mostrando solo il suo viso
< Non è come credi > rispose Naruto non volendo che Hinata fraintendesse quella situazione alquanto bizzarra nella quale si trovasse. Non stavano facendo niente di quello che lei stava pensando. In più a lui piacevano le ragazze e non i ragazzi. < Ti prego lascia che ti spieghiamo > la supplicò, tirando un sospiro di sollievo vedendo Hinata rientrare nell’appartamento tirandosi la porta alle sue spalle.
< Sono disposta ad ascoltare quello che avete da dirmi > disse < Però come prima cosa dovete sedervi come persone normali > aggiunse notando che i due stessero ancora nella stessa posizione in cui li aveva trovati. Sentendo ciò Naruto subito scese da Choji sedendosi in modo normale, venendo imitato subito dopo anche dall’altro ragazzo.
*INIZIO FLASHBAK*
< Naruto > urlò Choji sbattendo il proprio pugno sulla porta per essere sentito dal ragazzo all’interno dell’appartamento. Vedendo che nessuno andasse ad aprirgli la porta, pensò di riprovare urlando ancora più forte, in quanto sapeva che l’amico si trovasse lì al cento per cento < Naruto apri, ti devo far vedere una cosa sensazionale > continuò aggiungendo qualche parolina magica, sapendo già che grazie a quelle avrebbe suscitato interesse in Naruto. Quindi anche se quest’ultimo stesse impegnato a fare qualcosa di importante, avrebbe sicuramente lasciato tutto, andando ad aprire la porta. Infatti non appena finì di dire quelle parole, aspettò solamente due secondo prima che la porta davanti a lui si aprì, mostrandogli la figura nuda di Naruto. Se sapeva che il ragazzo lo avrebbe aperto in quelle condizioni, sicuramente avrebbe continuato a dire soltanto il suo nome, senza far incuriosire Naruto, il quale quando udì che Choji fosse a conoscenza di qualcosa di sensazionale, non capì più niente. Uscì dal bagno senza ne asciugarsi e vestirsi, sentendo la curiosità crescere in lui.
< Cosa devi dirmi? > domandò non riuscendo più a trattenersi dal non sapere
< Come prima cosa fammi entrare > rispose < E cosa numero due, ma molto più importante della prima, vestiti immediatamente > aggiunse inorridito
< Non fare il bambino Choji > osservò Naruto facendolo entrare < Siamo entrambi grandi per essere imbarazzati > aggiunse chiudendo la porta, appena l’amico entrò
< Non mi interessa niente.  A me fa una certa sensazione vedere i genitali delle altre persone > lo informò distogliendo lo sguardo. Vedendo ciò, Naruto si avvicinò verso Choji leggermente preoccupato per questo, intuendo già che molto probabilmente il ragazzo dai capelli biondi avrebbe fatto qualcosa che lo avrebbe fatto arrabbiare molto.
< Choji, Choji guarda guarda > lo chiamò facendolo voltare verso di se < L’elicottero > aggiunse sorridendo iniziando a roteare il suo uccello, mentre Choji sospirò. Era certo che Naruto avrebbe fatto qualcosa di questo e nonostante ciò si era voltato. Pensò che alle volte anche lui era proprio un sempliciotto.
< Se non la finisci, ti castro > affermò scandendo bene le parole stringendo forte il pungo pronto per essere usato. Quando sentì ciò, il ragazzo si bloccò pensando che forse avesse esagerato come suo solito
< OK > disse bloccandosi < Vado a vestirmi e torno subito > aggiunse dirigendosi in bagno, nel quale aveva già tutto il necessario. Intanto Choji si alzò recandosi in cucina in cerca di qualcosa da mettere sotto i denti. Sapeva già che non avrebbe trovato niente, in quanto era a conoscenza del fatto che Naruto si nutrisse solo con porzioni di ramen istantaneo. Quando aprì la piccola credenza, rimase sorpreso di varie buste di patatine. Ne afferrò uno dopodiché tornò nuovamente in camera non riuscendo a credere che Naruto avesse comprato degli snack.
< Vedo che come sempre ti sei servito da solo > osservò Naruto, notando Choji con in mano la busta delle patatine che Hinata aveva comprato qualche giorno prima. Sentendo ciò l’amico volse lo sguardo verso di lui sorridendo < Comunque di cosa volevi dirmi di così sconvolgente? > domandò raggiungendo Choji
< Ho scoperto una cosa sensazionale > rispose poggiando le patatine sul tavolo ed estraendo il telefonino < Comunque sono sorpreso del fatto che nella tua dispensa ci sia la presenza di snack > continuò colpito da quell’avvenimento, in quanto ogni qualvolta andava a trovarlo ed apriva il mobiletto, quest’ultimo era sempre vuoto.
< È tutta opera di Hinata > lo informò, pensando che non solo quello fosse opera della sua coinquilina, ma anche la pulizia e l’ordine del suo appartamento erano opere sue.
< Da quando ha iniziato a vivere qui, questo appartamento è cambiato completamente > osservò Choji guardandolo, notando con piacere la mancanza di indumenti a terra
< Lo so. In più ogni sera prepara sempre qualcosa di diverso. Tutto quello che cucina è sempre ottimo > lo informò sorridendo, iniziando a pregustarsi la cena che la ragazza avrebbe preparato appena sarebbe tornata dal suo lavoro part-time
< Davvero? > domandò Choji iniziando a sentire un certo appetito
< Al cento per cento > rispose Naruto
< Allora una sera di queste devi invitarmi a cenare con voi, così potrò gustare anche io le pietanze cucinate da Hinata > gli comunicò Choji morendo dalla voglia di controllare con i suoi occhi
< Ma anche no > affermò Naruto, in quanto non voleva assolutamente che l’amico mangiasse con loro poiché sapeva che Choji avesse un appetito ancora più grande del suo. Se gli avesse permesso di cenare con loro, sicuramente non avrebbe potuto fare tutti i bis che avrebbe voluto, poiché li avrebbe dovuti dividere con lui e quest’idea non lo allettava a fatto.
< Sei proprio un ingordo > affermò indignato Choji
< Io lo faccio solo per il tuo bene > disse Naruto
< Non dire cavolate. Sei soltanto un ingordo > fece notare il ragazzo incrociando le braccia al petto in segno di protesta. Vedendo ciò Naruto sospirò pensando che ogni qualvolta che si parlasse di cibo con Choji, il ragazzo si trasformasse in un bambino
< D’accordo > disse sospirando < Ma soltanto una volta > continuò vedendo nascere sul volto paffuto del ragazzo un sorriso < e comunque cosa dovevi dirmi? > domandò cercando di ritornare all’argomento principale
< Giusto > disse Choji ricordandosi del perché si trovasse lì < Grazie a te ho conosciuto l’idol Lollilop > aggiunse
< Questo lo so > invitandolo a continuare, in quanto sapeva che fosse vero
< Guardando in rete, ho trovato le sue nuovissime foto in costume da bagno > lo informò afferrando il cellulare e mostrandole a Naruto, il quale non poteva credere ai suoi occhi. Erano foto che non si trovavano ancora su nessuna rivista
< Come hai fatto? > domandò continuando a guardare lo schermo del telefonino, ancora incredulo dalla scoperta dell’amico
< Tanta passione e perseveranza > rispose soddisfatto del suo operato
< Sei un grande amico > disse Naruto abbracciandolo di slancio sorprendendo il ragazzo, il quale si ritrovò steso sul pavimento con Naruto sopra di lui
< Inviamele subito > gli ordinò Naruto
< Neanche per sogno > affermò Choji < Se le vuoi devi farmi venire a mangiare da te per una settimana intera > continuò sorridendo, iniziando a pregustare i piatti preparati da Hinata. Anche se non avesse ancora provato la sua cucina, sapeva che doveva essere buona, in quanto Naruto lo aveva detto e visto che anche lui era una persona a cui piacesse mangiare, non poteva certo dire bugie sul cibo. Quindi decise di credergli sulla parola, nonostante non avesse ancora provato lui stesso.
< Non se ne parola proprio > lo informò indignato dalle parole del ragazzo. Una volta era più che sufficiente, ma una settimana intera era come un suicidio.
< Allora niente foto > disse il ragazzo
< Non fare così > affermò afferrando il telefonino dell’amico, il quale cercò di toglierlo dalle mani di Naruto cominciando una lotto con trofeo finale il suo telefonino con all’interno le foto della idol Lollilop. Erano talmente impegnati con il loro duello che non sentirono neanche la porta aprirsi
< Oh > udirono voltandosi verso la direzione del suono, sorpresi di vedere la figura di Hinata vicino la porta con sguardo meravigliato
< Scusate il disturbo, torno dopo >. Sentendo ciò i due si guardarono, rendendosi solo allora della posizione in cui si trovassero. Preoccupati del fatto che la ragazza potesse intendere qualcosa di sbagliato avendoli visti in quella posizione, entrambi urlarono < Hinata, non è come credi >
*FINE FLASHBAK*
< Questo è quello che è accaduto > affermò Naruto appena finì di raccontare
< Quindi fatemi capire bene > iniziò Hinata cercando di riordinarsi le idee < Tutto questo è accaduto solo perché Choji non ti ha voluto inviare le foto dell’idol Lollilop? > domandò per vedere se avesse afferrato il concetto di quella lite
< Esatto > risposero colpevoli abbassando il capo. Sentendo quella parola, Hinata sospirò non riuscendo a credere che due ragazzi universitari potessero comportarsi in quel modo, ovvero come due adolescenti in calore.
< Naruto > lo chiamò < Desideri veramente avere così tanto quelle foto? > chiese sapendo già cosa avrebbe fatto con quelle immagini. Sperava solo che facesse quel genere di cose quando lei non era presente in casa, poiché era stata già abbastanza partecipare una volta.
< Si > rispose non capendo a che cosa volesse arrivare Hinata, la quale udendo quella semplice parole, decise ciò che avrebbe fatto
< Choji mangerai con noi per una settimana, ma dovrai contribuire minimamente alla spesa per preparare la cena > lo informò < Accetti? > chiese
< D’accordo > rispose felice di ciò il ragazzo, non vedendo l’ora di assaporare la cucina della ragazza
< Hinata sei una santa > affermò Naruto alzandosi e abbracciandola. Tra le sue braccia Hinata sentì la testa girarle dall’imbarazzo. Non pensava che per Naruto quelle foto significassero così tanto. Riflettendo su ciò, sentì il cuore stringersi.  < Adesso mandamele > ordinò a Choji una volta allontanatosi da Hinata, la quale rimase ferma ad osservare il ragazzo, il quale fremeva dall’attesa.
< Vuoi vederla anche tu, Hinata? > domandò Choji
< Non mi interessa > rispose scuotendo il capo per far scomparire quel sentimento di tristezza che stava provando in quel momento
< Dai non dire così > disse il ragazzo dalle guance paffute mostrando la foto alla ragazza anche se quest’ultima avesse rifiutato la sua gentile offerta < Si tratta di una giovane idol, la quale ultimamente sta riscuotendo un notevole successo grazie ai servizi fotografici e pubblicità. Non si sa quale sia il suo vero nome. Il suo pseudonimo è Lollipop. > aggiunse mentre sul volto di Hinata si faceva largo un’espressione sorpresa. L’idol che piaceva a Naruto non era altro che sua sorella minore, la quale non le aveva mai detto che si facesse chiamare in quel modo. Non l’aveva informata perché le aveva detto che il nome da lei scelto era molto imbarazzante. Adesso comprendeva il motivo del perché la sorella minore non le avesse detto il suo nome d’arte, in quanto era un nome osceno. Pensò che il quel momento quello non fosse tanto una cosa importa, la questione principale era che a Naruto piacesse sua sorella? Il solo riflettere su ciò, sentì il cuore dolergli. Non le accadeva da quando il suo ex-ragazzo l’aveva lasciata.
< Tutto bene Hinata? > chiese Naruto, interrompendo i pensieri nella testa della ragazza
< Si > rispose sorridendo < Adesso è meglio che vada a preparare > aggiunse superandoli. Naruto sentendo ciò, non la infastidì oltre, ma aveva intuito che Hinata gli avesse mentito, poiché aveva visto la sua espressione sorpresa quando osservò la foto fattela vedere da Choji. Decise che appena quest’ultimo sarebbe andato via, le avrebbe chiesto maggiori informazioni.
 
Note autore:
Salve a tutti. Ecco il quinto capitolo. Come vi è sembrato? Vi è piaciuto? Vi sta piacendo la storia fin qui?
Mi scuso per eventuali errori grammaticali.
Vorrei ringraziare startfire5 per aver commentato il capitolo precedente; Rulloo_ e Rain25 per aver aggiunto la storia tra le seguite; Kat92 per averla inserita tra le preferite; un grazia anche a tutti i lettori silenziosi. Alla prossima.

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


                                                                         CAPITOLO 6

< Ti devo fare davvero i miei complimenti Hinata > esclamò Choji appena finì di mangiare < Naruto aveva proprio ragione ad affermare che la tua cucina fosse ottima > aggiunse stendendosi massaggiandosi soddisfatto lo stomaco cercando di far passare il mal di pancia causato dal troppo cibo ingerito. Da solo pulì la pentola usata dalla ragazza per preparare il curry che aveva preparato. Era talmente buono che ad un certo puntò avvicinò la pentola, mangiando direttamente da quest’ultima ed ogni qualvolta che Naruto avesse tentato di riempirsi di nuovo il piatto, regolarmente si voltava verso di lui con sguardo assassino. Grazia a questo riuscì a far desistere Naruto dal prendersi un’altra porzione, in quanto l’Uzumaki era molto affezionato alla sia vita.
< Dai così mi imbarazzo > disse abbassando il capo cercando di nascondere le gote leggermente arrossate a causa dei complimenti del ragazzo, anche se doveva ammettere che l’aver saputo da Choji che Naruto reputasse deliziosa la sua cucina, le sollevò di molto il morale e la rese ancora più felice dei complimenti ricevuti da Choji. Le sarebbe basta solo quella per chiudere la giornata in bellezza.
< Adesso capisco perché Naruto è ingrassato > fece notare osservando il diretto interessato, il quale sentendo quelle parole inclinò il capo incrociando le braccia cominciando a riflettere sul fatto che Choji avesse appena detto qualcosa di cattivo su di lui.
< Cosa vorresti dire? > chiese non avendo seguito il discorso tra Choji ed Hinata, in quanto la presenza del ragazzo lo stava un tantino infastidendo, non tanto perché avesse fatto i complimenti alla ragazza per la sua cucina, ma per il fatto di non aver potuto fare nemmeno una volta il bis a causa sua. Per colpa sua era riuscito a mangiare solo una ciotola del prezioso curry preparato da Hinata. Quando cercava di prenderne un altro mestolo, l’amico si voltava verso di lui con espressione demoniaca facendolo desistere dal fare il bis. Per colpa sua adesso aveva una gran fame ed era costretto a mangiare non una porzione di ramen istantaneo ma bensì due. L’idea non lo attirava molto, in quanto aveva notato che da quando Hinata avesse iniziato a condividere con lui il suo appartamento e di conseguenza anche a cucinare, il ramen istantaneo che tanto amava non era più buono. Preferiva di gran lunga le pietanze preparate dalla ragazza. Ogni qualvolta, infatti, mangiava il ramen istantaneo non lo riusciva più a finire. Questo all’inizio gli sembrò un sacrilegio, poiché per lui il ramen è sacro ma notò che ad ogni boccone di ramen, il buon sapore della pietanza cucinata da Hinata scompariva e questa cosa non era di suo gradimento.
< Da quando Hinata ha iniziato a vivere qui, tu hai preso qualche chilo > rispose sorridendo. Aveva notato il leggero aumento di peso già la sera delle presentazioni, ma quando lo vide nudo aveva avuto la conferma di ciò. < Non lo pensi anche tu? > domandò voltandosi verso la ragazza, la quale alzò il capo sentendosi interpellata. Si voltò per guardare meglio Naruto, il quale per dimostrare che l’amico si sbagliasse, si alzò sollevandosi la maglietta, facendo diventare il volto della ragazza bordò per l’imbarazzo
< Credo che Naruto sia in ottima forma > rispose distogliendo immediatamente lo sguardo appena vide il fisico del ragazzo sentendosi a disagio per poi poggiare la mano sul cuore ed ascoltando quest’ultimo aumentare di battito. Pensò che se il solo aver visto il suo corpo avesse provocato questo, allora se l’avesse baciato il suo cuore sicuramente non avrebbe retto. Si bloccò su quella riflessione, ragionando sul fatto che lei volesse essere baciata dal ragazzo, facendola giungere all’ovvia conclusione che lei molto probabilmente provasse qualcosa per quest’ultimo. In quel momento immaginò il colorito del suo volto, certamente di un rosso acceso per aver pensato ciò. Il problema era che a Naruto piacessero ragazze minute come l’idol Lollipop, ovvero ragazze come sua sorella e non come lei con un seno abbondante. Questo la incupì, riflettendo sul fatto che se forse non avesse avuto quella taglia di seno forse avrebbe avuto qualche possibilità con lui.
< Hai visto! > disse Naruto felice del fatto che Hinata avesse smentito Choji < Non sono per niente ingrassato. Anzi sono in perfetto forma > aggiunse sorridente < Secondo me dovresti andare da un ottimo oculista > continuò sedendosi nuovamente
< L’ultima volta che sono andato a farmi la visita, mi ha detto che i miei occhi non hanno nessun problema > lo informò
< Mai dire mai nella vita > lo avvisò, anche se a causa delle parole dell’amico aveva deciso che il mattino seguente sarebbe andato a correre per evitare qualsiasi problema.
< Cosa vuoi mangiare domani Choji? > chiese Hinata ponendo fine al quasi litigio tra i due, mentre Naruto mise il broncio, in quanto a causa di questo non avrebbe potuto riempirsi lo stomaco come faceva solitamente
< Veramente per tre giorni sarò assente > rispose il ragazzo < Devo fare una piccola vacanza con la mia fidanzata > continuo sorridendo. Appena quelle parole arrivano all’orecchio di Naruto, sul suo viso nacque un piccolo sorriso.
< Mi dispiace tantissimo non averti a cena con noi > affermò, poggiando la mano sulla spalla del ragazzo, mostrando un’espressione di falso dispiacere, infatti dentro di se stava esultando come quando la sua squadra del cuore vinse il campionato di baseball
< Anche se dici così, non credo minimamente a quello che hai detto > lo informò Choji leggermente risentito dalle parole del suo amico
< Perché non dovresti credermi? > chiese Naruto leggermente indignato da ciò, allontanando la mano dalla spalla del ragazzo
< Semplice > rispose Choji < Perché sul tuo viso è stampato un grande sorriso > continuò. Naruto sentendo ciò si voltò verso Hinata e quando quest’ultima fece cenno di “si” con il capo
< Merda > affermò abbassando il capo, mentre gli altri due iniziarono a ridere di gusto giungendo alla conclusione che il biondino non sapesse mentire per niente.
< Sei proprio un pessimo bugiardo > osservò Choji continuando a ridere, mentre Naruto iniziò a riflettere sulle parole che Hinata disse poco prima, alzando di scatto il capo e osservandola
< Perché hai chiesto il parere di Choji su cosa preparare domai, mentre a me non lo domandi mai? > chiese leggermente triste da questo, poiché si era sentito un tantino offeso dal suo comportamento
< Semplicemente perché Choji è il nostro ospite, quindi è molto importante per me la sua opinione > rispose < In più so che per te va bene qualsiasi cosa > aggiunse sorridendo, mentre Naruto pensava che da un lato avesse ragione, in quanto era di suo gradimento tutto quello che preparasse Hinata, ma dall’altro lato volva che ogni tanto la ragazza chiedesse anche la sua opinione su cosa preparare. Notando il volto triste di Naruto, Hinata decise che il giorno successivo gli avrebbe preparato qualcosa di suo gradimento. Sicuramente appena l’avrebbe visto gli avrebbe mostrato uno dei suoi migliori sorrisi, quelli che le riscaldavano il cuore. Arrossì a quel pensiero, riflettendo sul fatto che forse era meglio iniziare a mettere in ordine prima che avrebbe pensato altre cose imbarazzanti come quella. Cominciò con portare le ciotole, usate per mangiare il curry, in cucina dove le collocò nel lavandino. Proprio quando stava ritornando nella stanza principale, vide Choji raggiungerla portando con se la pentola
< Non dovevi > lo informò abituata al fatto che Naruto non l’aiutasse mai nei servizi di casa < Sei nostro ospite, quindi rilassati > aggiunse
< È il minimo che possa fare > disse collocando la pentola nel lavandino ormai pieno
< Grazie > lo ringraziò aprendo l’acqua ed iniziando a pulire, pensando che la sua fidanzata doveva essere proprio una ragazza fortuna ad essersi innamorata di uno come lui. Sicuramente si doveva trattare di una ragazza con una fortuna sfacciata per aver trovato un fidanzato come Choji, proprio l’esatto opposti di lei che era sempre sfortunata per quanto riguardava i ragazzi. Sospirò riflettendo su ciò, pensando che anche con l’ultimo ragazzo verso cui forse provasse qualche sentimento era così. Quando terminò di sistemare il tutto, Choji salutò i ragazzi tornando nel suo appartamento, mentre i due andarono a dormire.

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  < Hinata svegliati > urlò Naruto scuotendola nel tentativo di svegliarla. Per una volta tanto che si era svegliato prima che la sveglia suonasse, voleva essere lui a svegliarla in quanto era sempre lei che si occupava nel farlo alzare e a farlo arrivare puntuale alle lezioni. Pensò che se non ci fosse stata Hinata con lui, sicuramente avrebbe fatto sempre ritardo alle sue lezioni universitarie. Rifletté sul fatto di dover trovare un metodo per svegliarsi presto quando la ragazza sarebbe tornata ad abitare nel suo appartamento. A causa di questo avrebbe dovuto rinunciare anche alla sua cucina. Quest’idea lo rese triste, in quanto non voleva tornare a mangiare continuamente ramen istantaneo. Anche se era uno dei suoi piatti preferiti, le pietanze cucinate da Hinata erano molto più buone e salutare in quanto utilizzava sempre ingredienti freschi. Giunse alla conclusione che fosse molto meglio se i lavori nell’appartamento di fianco al suo sì interrompessero per un tempo indefinito. Decise che se avesse incontrato Kakashi gli avrebbe chiesto di sospendere temporaneamente la ristrutturazione in corso nell’appartamento di Hinata. Pensò che quasi sicuramente avrebbe acconsentito alla sua richiesta in quanto lo conoscesse fin da quando era piccolo.
< Dai alzati > disse continuando a scuoterla cercando di farle aprire gli occhi
< Cosa vuoi? > domandò con voce piena di sonno, mentre Naruto sorrise nell’aver raggiunto il suo scopo
< È tardissimo > rispose con voce serie, consapevole del fatto che quelle parole l’avrebbero svegliata del tutto, poiché era a conoscenza del fatto che alla ragazza non piacesse arrivare tardi alle lezione, proprio il suo opposto. Notò gli occhi di Hinata spalancarsi appena captò le sue parole per poi alzarsi di scatto dal letto
< Che ore sono? > chiese con voce tremante, preoccupata dalla risposta di Naruto, il quale cercava di trattenersi dal non ridere, in quanto trovava l’espressione sul suo volto alquanto divertente
< Le sette > rispose non riuscendo più a trattenersi dal ridere, quando vide il volto di Hinata rimanere a bocca aperto dalla stupore, non riuscendo ancora a credere che Naruto l’avesse presa perfettamente in giro. < Non guardarmi in quel modo > aggiunse dopo essersi asciugato le lacrime, osservando l’espressione sul volto della ragazza trasformarsi da sorpresa ad infuriata < L’ho fatto per farti arrivare puntuale alla tua preziosa lezione > continuò sperando che quello avrebbe contribuito a farla calmare. Fortunatamente per lui, Hinata dopo aver sentito quella pessima bugia, si calmò in quanto anche se si trattava di una menzogna, grazie a Naruto quella mattina non avrebbe dovuto fare nessuna corsa.
< Per questa volta te la faccia passare liscia > lo informò, osservando il coinquilino riprendere nuovamente fiato. Più lo guardava e più credeva che qualcosa non andasse, infatti iniziò a squadrarlo da capo a piedi notando che indossasse delle scarpe da ginnastica che non aveva ancora mai visto < Devi andare da qualche parte? > chiese curiosa di sapere se il ragazzo avesse qualche impegno quella mattina.
 < Faccio una piccola corsetta > rispose iniziando a fare un po’ di stretching. Nonostante la sera precedente Hinata lo avesse rassicurato sulla sua forma, lui non voleva rischiare di metter su qualche chilo di troppo, in quanto se avesse continuato a mangiare in quel modo quasi sicuramente sarebbe ingrassato. Quindi per non correre il pericolo, aveva deciso di cominciare a fare un po’ di sport, anche se non sapeva fino a quando l’avrebbe fatto, poiché anche le altre volte aveva iniziato sempre con buone intenzioni per poi porre fine al terzo giorno. Questa volta si augurava di resistere qualche giorno in più.
< Ok > raggiungendo il bagno, credendo che le parole dette da Choji riguardo il suo peso lo avessero segnato in modo negativo, nonostante lei avesse contraddetto il loro amico, questo non era bastato per convincere del tutto Naruto. Questo la rese un tantino triste, in quanto voleva dire che il ragazzo non si fidava delle sue parole, ma nonostante ciò pensò che alla fin fine non fosse un male che Naruto facesse un po’ di attività fisica, poiché non voleva essere lei la causa della perdita della perfetta forma del suo coinquilino. Mentre rifletteva su ciò, finì di prepararsi per poi uscire di casa ed avviarsi verso l’università. Molto probabilmente quando sarebbe giunta in aula, lei sarebbe stata l’unica persona presente poiché quel giorno si era anticipata di un bel po’ di minuti. Questo l’avrebbe aiutata a prepararsi psicologicamente per le tre ore consecutive di storia giapponese, le quali le sembravano non passare mai.

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 < Sono sfinito > esclamò Naruto lasciandosi cadere sul morbido materasso. Era appena rientrato dall’allenamento mattutino e subito dopo aver aperto la porta, si lanciò sul letto senza forze. Aveva corsa per solo un’ora, ma sembrava che avesse percorso la maratone dei cento chilometri. Gli facevano male tutte le ossa del suo corpo. Pensò che quasi sicuramente l’indomani non sarebbe riuscito a far niente. Fortunatamente non doveva lavorare, in quanto il proprietario del negozio gli aveva dato due giorni liberi poiché in negozio i clienti continuavano a mancare ed a causa di questo l’uomo riusciva a gestire da solo la sua attività. Anche se fu contento di avere due giorni liberi tutti per se, questo era anche un male in quanto se le cose continuavano in quel modo, quasi sicuramente a breve avrebbe dovuto incominciare a trovarsi un nuovo lavoro ed a lui quest’idea non piaceva proprio. In fin dei conti si trovava abbastanza bene nel minimarket quindi decise che lo avrebbe salvato a qualsiasi costo. Spostò il capo di lato osservando l’orologio, notando che fossero passati quindici minuti da quando era tornato. Pensò che dovesse farsi assolutamente una doccia altrimenti ci sarebbe voluta una settimana per far scomparire il cattivo odore che stesse emanando. Riuscì a sedersi, dopo tanti tentativi, sul letto notando una grande chiazza di sudore sulle lenzuola
< Cazzo > disse tra se e se. Quando si era catapultato sul letto non aveva pensato minimamente che avrebbe sporcato le lenzuola. Sapeva che se non le avesse cambiate, sicuramente Hinata si sarebbe accorta che lui avesse usato il letto. Anche se fosse a conoscenza del fatto che alla ragazza questo non avrebbe importato molto, a lui dava fastidio in quanto gli aveva detto che in quel momento quello era diventato il suo di letto. Quindi era inconcepibile che lui lo potesse usare, in più ora le lenzuola emanavano anche un cattivo odore. Giunse alla conclusione di doverle sostituire immediatamente, prima che Hinata fosse tornata a casa, poiché non voleva farle sapere che emanasse un cattivo odore dopo aver fatto sport. Alzatosi dal letto, si diresse in bagno per farsi una bella doccia rinfrescante, sperando che con questo sarebbe riuscito a recuperare le forze perduta a causa della corsa mattutina.
 
< Uffa > sbuffò chiudendo la porta del bagno scuotendo il capo, in quanto le gambe gli dolevano ancora. Pensò che la doccia con acqua fredda non fosse servito proprio a niente. Rimase deluso da ciò, poiché confidava in quell’idea per riprendersi, ma purtroppo per lui la sua brillante idea non diede risultati soddisfacenti. Cominciò a riflettere sul fatto che se anche il secondo giorno si sarebbe sentito in quel modo, quasi sicuramente non sarebbe andato più a correre. Avrebbe riuscito a sopportare qualche chilo in più, poiché appena muoveva un solo piede gli doleva tutto e questo non si poteva sopportare. Pensò che li avrebbe potuti nascondere comprando qualche maglietta più larga.
< Sono proprio un genio > disse tra se e se per aver trovato quell’ottima soluzione. Adesso doveva solo escogitare qualcosa per salvare il suo posto di lavoro.  Decise che prima di dedicarsi a questo, doveva cambiare le lenzuola del letto altrimenti Hinata appena si sarebbe stesa sarebbe morta a causa della puzza che queste emanassero. Rabbrividì a quel pensiero, sfilando le lenzuola del letto, appena lo raggiunse, portandole in bagno e ponendole nella cesta, piena di suoi indumenti, delle cose da lavare. Proprio quando stava per sistemare quelle pulite sentì bussare alla porta. Abbassò lo sguardo per vedere se fosse vestito, in quanto non voleva fare altre figuracce poiché in quel periodo ne aveva fatte già parecchie, avvicinandosi alla porta. Quando l’aprì rimase di stucco notando la persona ferma davanti alla sua porta. Si strofinò gli occhi, non riuscendo a credere a ciò che stesse accadendo
< Ciao > disse la persona di fronte a lui sorridendo < Sai per caso se l’inquilina di questo appartamento è in casa? > domandò indicando la porta accanto alla sua. Naruto sentendo ciò, rimase ancora più sorpreso in quanto non poteva credere che Hinata conoscesse quella persona così famosa. Non gli aveva detto niente a riguardo e non riusciva a capirne il motivo.
< Eh > rispose non sapendo cosa dire, poiché non credeva essere vero che di fronte a lui si trovasse proprio la sua idol preferita < Adesso è a lezione > continuò trovando le parole, le quali fecero scomparire il sorriso presente sul viso della ragazza
< Uffa > affermò sospirando abbassando il capo, non comprendendo il fatto che la sorella maggiore non l’avesse avvisata di non essere presente in casa. Quella mattina le aveva mandato persino un messaggio, in cui l’aveva avvisata della sua piccola improvvisata. < Per una volta che ero libera > continuò incrociando le braccia al petto gonfiando le guance < Le aveva persino mandato un messaggio > aggiunse non potendo credere che la sorella non lo avesse nemmeno visto
< Veramente lo ha dimenticato a casa > la informò Naruto indicando l’aggeggio poggiato sul piccolo mobile presente all’ingresso.
< COSA > urlò la ragazza incredula dinanzi a quelle parole. Non poteva credere che la timida sorella maggiore avesse dimenticato il suo telefonino nell’appartamento di un ragazzo < Per caso sei il suo fidanzato? > chiese sperando che il ragazzo rispondesse velocemente a quella sua domanda, in quanto sentiva in se la voglia di conoscere al più presto la risposta
< No > rispose non comprendendo il motivo di quella domanda da parte della ragazza < Siamo semplicemente coinquilini > aggiunse vedendo sorgere sul volto della ragazza un’espressione super sorpresa da quella scioccante notizia. Quella che il ragazzo le avesse appena rivelato, era la notizia del secolo poiché non avrebbe mai immaginato la sorella condividere l’appartamento con un ragazzo qualsiasi. Pensò che dovesse assolutamente conoscere il motivo che spingesse la sorella ad abitare lì.
< Tu chi saresti? > chiese Naruto volendo sapere il perché avesse mandato il messaggio ad Hinata
< Sono la sorella minore di Hinata > rispose < Mi chiamo Hanabi Hyuga > aggiunse risentita dal fatto che la sorella non l’avesse menzionata neanche una volta
< COSA > urlò non credendo alle parole della ragazza. Sapeva del fatto che Hinata avesse una sorella più piccola di lei, ma non aveva minimamente immaginato che sua sorella minore fosse la famosa idol Lollilop < Non ci posso credere > aggiunse , mentre Hanabi inclinò il capo non capendo a cosa si riferisse il ragazzo , in quanto non poteva immaginare che al ragazzo sembrasse strano che in una famiglia ci fosse più di un figlio < Non posso credere che la famosa Lollilop sia la sorella di Hinata > continuò , facendo sospirare Hanabi , la quale capì il perché delle parole precedenti del ragazzo
< Come sai chi sono io? > chiese.
 Nonostante nell’ultimo periodo la sua fama come idol stesse aumentando, non credeva possibile che anche gli universitari continuavano a seguire le idol, soprattutto quelle minorenni
< Sei la mia idol preferita > rispose Naruto entusiasta di ciò, mostrando uno dei suoi migliori sorrisi che fecero rabbrividire la ragazza, la quale pensò che il ragazzo somigliasse ad un gran pervertito. < Entra > aggiunse. Hanabi titubò un attimo riflettendo sul fatto che non fosse molto saggio entrare in quell’appartamento, ma non potendo aspettare l’arrivo della sorella fuori al pianerottolo, optò per accettare l’invito del ragazzo solo dopo aver tastato la borsa, individuando dove fosse posizionato lo spray al peperoncino datole da sua madre.

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< Ci vediamo domani signor Iruka > lo salutò uscendo del minimarket con una busta aprendola per controllare se avesse preso tutto il necessario per preparare la cena per la sera. Sorrise soddisfatta accertandosi di aver comprato tutti gli ingredienti necessari per poi avviarsi verso casa con un gran sorriso sulle labbra felice del fatto che quella giornata fosse iniziata davvero molto bene, in quanto in primis stava tornando molto presto a casa, ma cosa più importante quella mattina gli avevano data la notizia più bella del mondo, ovvero l’assenza dell’insegnate di storia giapponese. Quando la informarono di ciò si sentì rinata, contenta di poter tornare a casa molti prima del previsto. Sperava solo di non trovare Naruto fare qualcosa di altamente imbarazzante.
Appena salì l’ultimo scalino che portasse al suo appartamento, voltandosi verso la sua porta, notò la presenza di fronte quest’ultima di un ragazzo. Vedendolo ipotizzò che avesse la stessa età di sua sorella, quindi immaginò che dovesse frequentare ancora le superiori.
< Chi cerchi? > chiese quando si avvicinò spaventandolo, infatti il ragazzo si voltò con un’espressione terrorizzata in volta con la mano sul petto. Hinata ipotizzò che il ragazzo non avesse minimamente sentito i suoi passi avvicinarsi
< Naruto Uzumaki, sono suo fratello > rispose il ragazzo. Sentito ciò, sul volto di Hinata si fece largo un’espressione di stupore in quanto il suo coinquilino non l’aveva informata di avere un fratello minore. Da quello che aveva potuto intuire, credeva che Naruto fosse figlio unico.
< Hai già bussato? > domandò informandosi se il ragazzo avesse già visto se suo fratello fosse in casa.
< Lo stavo per fare, ma poi sei comparsa tu spaventandomi a morte > rispose, mentre Hinata sentì un leggero senso di colpa per averlo impaurito.
< Scusa > disse abbassando il capo, avvertendo un certo sconforto dalle parole del ragazzo, in quanto era la prima volta che le dicessero che avesse terrorizzato qualcuno.
< Non ti preoccupare > la informò sorridendo
< Tu chi sei? > chiese
< Sono Hinata Hyuga > rispose < Sono la coinquilina del tuo fratellone > aggiunse facendo rimanere a bocca aperto il ragazzo di fronte a lei
< COSA > urlò incredulo innanzi a quella notizia bomba
< Prima che cominci a pensare a qualcosa di inappropriato, non è come immagini > lo informò notando tornare normale l’espressione del ragazzo < A causa di alcune circostanze, ho iniziato a dividere l’appartamento con Naruto > aggiunse inserendo la chiave nella serratura aprendola, ipotizzando che Naruto fosse in casa in quanto la porta non aveva nessuna mandata
< Sono a casa > disse entrando seguita a ruota dal ragazzo, il quale chiuse la porta una volta addentratosi, andando a sbattere sulla schiena della ragazza rimasta immobile
< Ahia > toccandosi la fronte, in quanto aveva urtato sul gancio del reggiseno < Perché ti sei fermata all’improvviso? > domandò mettendosi al suo fianco guardando verso il centro della stanza, stupito di vedere con chi fosse suo fratello
< Cosa ci fai qui? > chiesero all’unisono lui ed Hinata indicando la ragazza di fianco all’Uzumaki, rimasto altrettanto sorpreso di vedere Hinata, rientrare così presto dall’università, ma ancora di più meravigliato di vedere il suo vicino di casa in compagnia della sua coinquilina
< Cosa ci fate voi qui? > controbatterono i due seduti al tavolino.
< Lo abbiamo chiesto prima noi > li informò il ragazzo
< Non mi interessa se sei stato a dirlo per prima, Konohamaru > gli comunicò sorprendendo sia Naruto che Hinata, i quali non erano a conoscenza del fatto che i due si conoscessero < Sputa il rospo > aggiunse
< Non prendo ordini da te miss Lollilop > affermò incrociando le braccia al petto < Non sono come i nostri compagni di classe che appena apri bocca cadono ai tuoi piedi > aggiunse < Io ho ancora un po’ di dignità > continuò, irritando la sua compagna di classe, la quale stava per controbattere ma saggiamente Hinata la bloccò in tempo
< Fermi un attimo > disse attirando tutti gli sguardi su di se, mettendo fine al piccolo litigio tra i compagni di classe < Come mai sei qui Hanabi? > domandò
< Visto che abbiamo terminato le riprese un giorno prima, ho pensato di venirti a trovare > rispose incrociando le braccia irritata dal fatto che la sorella avesse fatto parlare per prima lei
< E tu Konohamaru? > chiese Naruto
< Poiché è l’anniversario della scuola, abbiamo due giorni di festa. Quindi ho pensato di venire a fare un salto da te, fratellone > rispose sorridendo iniziando ad immaginare i casini che avrebbero fatto in quei due giorni
< Non è tuo fratello > osservò Hanabi, ricevendo un’occhiata d’odio profondo da parte del ragazzo, il quale diceva continuamente in giro di avere un fratello più grande
< E tu cosa ne sai? > chiese Hinata sentendosi alquanto confusa su quell’argomento, in quanto non stava capendo più niente
< Perché hanno due cognomi differenti > rispose come se la cosa fosse ovvio. Sentendo ciò, Hinata pensò che anche se avessero due cognomi differenti, questo non voleva dire che non fossero fratelli, in quanto poteva darsi che i genitori di Naruto fossero divorziati e forse adesso frequentavano altre persona.
< Konohamaru è il mio vicino di casa. Lo conosco da quando è nato > li informò Naruto rimuovendo ogni dubbio su una possibile parentela tra i due < Sin da quando era piccolo, è stato sempre con me per questo mi vede come un fratello maggiore > aggiunse
< Vedi cretino > affermò guardando Konohamaru < Quindi smettila di chiamarlo fratellone > aggiunse
< Hanabi > l’ammonì la sorella < Anche se non hanno un legame di sangue diretto, entrambi considerano il loro rapporto più grande di un’amicizia. La trovo molto carina come cosa > aggiunse venendo abbracciata all’istante da Konohamaru, felice di aver sentito quelle parole. Doveva ammettere che Hinata fosse davvero molto diversa dalla sorella minore. Pensò che questo fosse un bene.
< Cosa stai facendo? > chiese irritata Hanabi
< Gli sto solo dimostrando la mia gratitudine per quello che ha appena detto > le rispose con un linguaccia, la quale fece innervosire ancora di più Hanabi che si avvicinò verso il ragazzo pronta ad allontanarlo a qualsiasi costa dalla sorella, ma proprio quando stava per afferrargli il braccio, vide Konohamaru scaraventato dall’altro lato della stanza. Sorpresa da ciò, si voltò per osservare chi avesse fatto una cosa del genere, rimanendo alquanto sorpresa di vedere Naruto al suo fianco. L’Uzumaki quando vide il ragazzo stringere Hinata, si alzò immediatamente, nonostante le gambe gli dolevano ancora, senza pensarci su più di tanto. Sentì una strana gelosia verso Konohamaru. Pensò che suo fratello non dovesse minimamente permettersi di abbracciare la ragazza, in quanto per lui era off-limits.
Vedendo ciò Hanabi scoppiò a ridere di gusto, mentre Hinata rimase sorpresa da quello che vide, ma anche felice per quel gesto di Naruto poiché pensò che forse avesse qualche piccola speranza con il ragazzo
< Zitta ragazza piatta > affermò Konohamaru alzandosi toccandosi i glutei doloranti
< Cosa hai detto? > domandò con sguardo minaccioso
< R-a-g-g-a-z-z-a  p-i-a-t-t-a > ripeté scandendo bene le parole per farle sentire meglio
< Tappo stai al tuo posto > replicò < Dov’è Konohamaru? Non lo vedo da nessuna parte > aggiunse alzandosi sulle punte muovendo il capo prima verso destra e poi verso sinistra per trovare la figura del ragazzo, il quale si avvicinò con aria minacciosa verso Hanabi
< Sei alta solo due centimetri più di me > affermò < Non c’è poi tutta questa grande differenza > aggiunse
< Ah > esclamò sorpresa < Sei qui! > continuò sorridendo posandogli la mano sulla testa < Non ti trovavo da nessuna parte > aggiunse sorpresa
< Sedere piatto > fece notare dopo essersi abbassato ad osservare i glutei di Hanabi, la quale in primis rimase sorpresa dall’atteggiamento di Konohamaru per poi innervosirsi sentendo la sua osservazione sui suoi adorati glutei.
Vedendo il comportamento dei due, Naruto si avvicinò all’orecchio di Hinata
< Sono proprio carini insieme > osservò a voce bassa, spaventando Hinata, la quale stava guardando attentamente il battibecco tra i due ragazzi, i quali continuavano a scambiarsi insulti a vicenda
< Sono proprio d’accordo > disse, voltandosi verso Naruto, sorridendo concordando assolutamente con lui. Pensò che quei due insieme formassero davvero una bella coppia
< Per caso siete fidanzati? > domandò Naruto catturando la loro attenzione, venendo fulminato all’istante dagli sguardi dei diretti interessati
< Non potrei mai innamorarmi di un tappo come lui > affermò incrociando le braccia al petto dando le spalle a Konohamaru
< Ed io non potrei mai provare qualcosa per una piatta come lei > disse imitando Hanabi. Guardando ciò sia Naruto che Hinata pensarono che fosse davvero bello essere giovani.

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 < Tutti a tavola > esclamò Hinata uscendo dalla cucina con in mano una grande pentola, la quale la poggiò al centro del tavolo
< Cosa si mangia? > chiese Konohamaru leggermente affamato. La lite con Hanabi gli aveva prosciugato più energia del solito.
< Ramen > rispose sorridendo voltandosi verso Naruto, il quale non credeva alle sue parole. Non immaginava che Hinata avesse cucinato il suo piatto preferito. Nonostante la sera precedente avesse detto che non chiedesse mai il suo parere perché sapeva che a lui piacesse tutto, aveva cucinato il suo piatto preferito. Quel piccolo gesto fatto dalla ragazza, riscaldò il cuore di Naruto.
< È ottimo > disse appena assaggiò un boccone, pensando che quel ramen lo avrebbe potuto mangiare ogni singolo giorno della settimana senza mai stancarsi del suo delizioso sapore.
< Mi fa piacere > affermò sorridendo Hinata osservando il volto felice del ragazzo, pensando che molto probabilmente avrebbe dovuto preparare più spesso il ramen per renderlo felice.
Appena terminarono di mangiare, tutti, tranne Hinata, si sdraiarono toccandosi soddisfatti la pancia piena.
< Adesso vado a comprare un attimo il gelato e torno > li informò alzandosi ed uscendo di casa. Nessuno dei tre si offrì di farle compagnia, in quanto erano troppo pieni per camminare.
 
Uscita dal minimarket, sperò che i gelati che avesse preso avrebbero resistito fino al suo arrivo a casa, ma una volta giunta di fronte la palazzina notò Sakura seduta sulle scale.
< È successo qualcosa? > chiese dopo essersi avvicinatasi, notando il volto triste della ragazza, la quale alzò il capo osservando l’espressione preoccupata di Hinata. Pensò che nonostante si conoscessero da pochissimo tempo, lei già si preoccupava di una sconosciuto come lei. Immaginò che dovesse essere davvero una brava ragazza. Si spostò di poco per liberare un po’ di spazio per permetterle di sedersi. Hinata intuendo ciò, si posizionò al suo fianco poggiando la busta contenente i gelati a terra, decidendo che adesso la sua priorità era quella di stare lì. Notando che Hinata non avesse nemmeno detto una parola da quando si era seduta, Sakura pensò di dover almeno rispondere alla domanda che Hinata gli aveva precedentemente posto. Anche se era un argomento molto delicato di cui parlare, pensò che forse con lei avrebbe potuto sfogarsi.
< Sono incinta > rispose tutto d’un fiato andando direttamente al nocciolo della questione.
 
Note autore:
Ecco il sesto capitolo. Come vi sembra? Vi è piaciuto?
Mi scuso per eventuali errori grammaticali.
Vorrei ringraziare starfire5 per aver commentato il capitolo precedente; orgufattolo e sabrinapesamosca per aver aggiunto la storia tra le preferite; un ringraziamento a tutti i lettori silenziosi. Alla prossima.

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


                                                    CAPITOLO   7

 < Sono incinta > esclamò a voce bassa, ma nonostante ciò, Hinata riuscì a sentire quelle semplici parole forte e chiaro.  Di certo non poteva chiedere se fosse una gravidanza prevista, in quanto dall’espressione di Sakura, poteva capire come fosse una cosa inaspettata. Quindi prima di dire qualche stupidaggine, decise di riflettere su cosa dire, altrimenti avrebbe complicato ancora di più le cose per la ragazza.
Notando che Hinata non avesse dato di matto sentendo quella notizia scioccante, Sakura si voltò verso la ragazza, osservando quest’ultima con lo sguardo concentrato. Da ciò ipotizzò che molto probabilmente non avesse sentito quello che avesse detto poco prima. Aveva optato per usare un tono di voce basso, in quanto non voleva che qualcun’altro la sentisse, ma non aveva considerato il fatto che forse la sua interlocutrice non avesse compreso la sua scioccante notizia. Proprio quando stava per ripetere le precedenti parole, Hinata si voltò verso di lei sorprendendola poiché non si aspettava una cosa del genere
< Non so proprio cosa dire > affermò meravigliando Sakura con quelle parole, in quanto la ragazza come minimo si sarebbe aspettata qualcosa di più rispetto a quelle semplici parole. Se avesse informato Ino con una notizia del genere, quasi sicuramente la sua amica avesse iniziato a dare di matto. Pensò che fosse stata davvero fortunata nell’incontrarla, poiché in quel momento le servisse tranquillità e non certo caos. < Scusa > aggiunse abbassando tristemente il capo, conscia del fatto che quelle parole non fossero servite ad un bel niente. Sakura sentendo ciò, sorrise pensando che Hinata in quel momento fosse davvero tenere.
< Non ti preoccupare > la informò poggiando una mano sulla sua spalla < Quando mi hanno informato di ciò, sono rimasta sconvolta. Non credevo alle parole del medico. Infatti ho insistito nel ripetere le analisi un’altra volta, ma quando il responso era uguale a quello precedente, ho capito che quello che avesse detto il medico fosse vero > continuò < Adesso non mi resta che informare di ciò Sasuke > aggiunse sospirando in quanto non sapeva la reazione che il suo fidanzato avesse avuto a quel sconvolgente annuncio. Il solo pensare ciò, aveva timore nel rincasare poiché non sapeva proprio come introdurre quell’argomento. Quello che la intimoriva di più non era tanto parlare di quella cosa, ma soprattutto l’atteggiamento di Sasuke. Sapeva che fosse un ragazzo mite, ma il più delle volte erano proprio quelli con quel genere di carattere da tenere d’occhio. Inoltre avrebbero dovuto comunicare quella notizia anche ai loro genitori. Questo la impauriva molto di più, poiché a detta di Sasuke, suo padre era una persona con cui era difficile parlare.
< Quando hai iniziato a sospettare di essere incinta? > chiese Hinata
< Da quando siamo tornati dalla nostra piccola vacanza, avevo continuamente le nausee mattutine. Questo mi ha insospettito, così questa mattina sono andata in ospedale per un controllo > rispose Sakura, ripensando ai giorni di vacanza trascorsi con Sasuke. Molto probabilmente la sera in cui festeggiarono il loro anniversario, era stata la sera in cui restò in cinta. Di quella notte aveva pochissimi ricordi a causa della grande quantità di alcol ingerito. Da quel minimo che ricordasse, poteva dire con certezza che durante quella sera lei e Sasuke si erano dati un gran bel da fare. Questa informazione decise di tenersela per se, poiché non credeva che ad Hinata interessasse sapere come avessero passato la mini vacanza lei e Sasuke.
< Sai già come informare Sasuke su ciò? > chiese Hinata, mentre Sakura pensò che quella posta dalla ragazza fosse davvero una bella domanda.
< Non ancora > rispose abbassando tristemente il capo. Non aveva pensato ancora a come informare il suo ragazzo. Voleva evitare che quest’ultimo andasse in escandescenza per quella notizia. Il suo unico timore era quello.
< Credo che qualunque cosa dirai, lui ti resterà accanto > la informò sorridendo < Quando siete venuti da noi, ho notato che nonostante non foste seduti vicino, lui continuava a guardarti, tenendoti d’occhio > aggiunse < Quindi credo che qualsiasi decisione prendi, lui ti starà vicino > continuò con voce dolce, conscia del fatto che Sasuke amasse veramente la sua fidanzata. Anche se non lo conoscesse molto bene, poteva affermare ciò poiché da quello che avesse potuto vedere quella sera, Sasuke amava veramente molto Sakura. Quindi non poteva credere che per una notizia del genere potesse dare di matto. Anzi era sicura del fatto che se avesse detto una cosa del genere a Naruto, quest’ultimo sicuramente non avrebbe retto a quella notizia. Sentì le guance diventare leggermente rosse per quella riflessione, poiché non solo non erano ancora fidanzati, ma addirittura lei stava già immaginando di avere un figlio con lui. Pensò che fosse ancora presto per pensare a quello, in quanto non erano ancora una coppia.
< Stai bene? > chiese Sakura avendo notato le gote lievemente arrossate della ragazza al suo fianco
< Si, tutto bene > rispose muovendo convulsamente le mani cercando di convincere Sakura di quello. Di certo non poteva dirle di aver pensato di informare Naruto di una sua possibile gravidanza. Sarebbe stato troppo imbarazzante per lei. 
Sakura fece finta di credere alle sue parole, ipotizzando che molto probabilmente Hinata avesse pensato a qualcosa di impuro. Abbassò il capo sospirando credendo che adesso non avesse tempo per dedicarsi ai problemi degli altri, poiché la questione più importante la doveva affrontare proprio lei.
< Sei andata a fare compere? > domandò notando una busta ai piedi di Hinata
< Sono andata a prendere una vaschetta di gelato > rispose < Oggi abbiamo ricevuto delle visite inaspettate > continuò pensando che molto probabilmente il gelato che avesse appena comprato, si fosse totalmente sciolto. Rifletté sul fatto che questo non fosse un grande problema, in quanto non era certa che i suoi ospiti, più Naruto, sarebbero riusciti a mangiarlo poiché si erano già riempiti con il ramen cucinato da lei. Diciamo che lo avesse preso per sicurezza.
< Scusa > disse sentendosi in colpa per averla fatta perdere tempo < Se avessi saputo che avevate degli ospiti non ti avrei trattenuto così tanto > aggiunse abbassando tristemente il capo
< Non ti preoccupare > la informò sorridendo dolcemente < Non si tratta di nessuno di importante > continuò < Sono solamente mia sorella minore e il vicino di casa di Naruto > aggiunse cercando di tirarle su il morale, poiché pensava che il suo problema fosse una questione molto più urgente, riguardo a mangiare un gelato. Sentendo ciò, Sakura giunse alla conclusione che Hinata fosse davvero una brava ragazza su cui poter fare affidamento.
< Mi sento molto meglio dopo averne parlato con te > affermò alzandosi stiracchiandosi le braccia < Non voglio far perderti altro tempo > aggiunse salendo le scale per tornare nel suo appartamento. Hinata vedendo ciò, si mise anche lei in piedi pronta a salire le scale, nonostante fosse ancora preoccupata per Sakura. Decise che dopo sarebbe nuovamente andata a vedere come stesse realmente, in quanto aveva percepito che in quel momento stesse fingendo. Immaginò che avesse detto quelle parole solo per tranquillizzarla per farla rincasare serenamente, però non aveva riflettuto sul fatto che comportandosi in quel modo, non aveva fatto altro che turbarla ancora di più.
 
< Vedo che state ancora come vi ho lasciato > esclamò appena entrata nell’appartamento, osservando i presenti sdraiati a terra, intenti ancora a toccarsi in modo soddisfatto la pancia
< Evviva il gelato > urlarono i tre, notando la figura della ragazza con in mano la busta contenente il prezioso gelato, alzando il busto pronti per il secondo round. Vedendo ciò Hinata scosse il capo, meravigliandosi del fatto che i tre avessero ancora fame. Da Naruto e Konohamaru poteva aspettarsi quel genere di comportamento, ma rimase sorpresa del fatto che anche sua sorella avesse ancora dello spazio per il gelato. Pensò che di solito le ragazze mangiassero molto meno rispetto ai ragazzi, ma quello di Hanabi era un caso a parte. Cominciò a riflettere sul fatto che quella non fosse l’unica differenza tra di loro, ma una delle tante come ad esempio il carattere, in quanto Hanabi riusciva a stringere molto più velocemente amicizia rispetto a lei. Decise che in quel momento non dovesse pensare ciò, quindi estrasse dalla busta la vaschetta di gelato poggiandola sul tavola per poi andare in cucina a prendere dei bicchieri puliti, sperando che il gelato non si fosse sciolto. Quando ritornò nella stanza con tutto l’armamentario, immaginò che la sua paura si fosse realizzata, poiché i tre osservavano tristemente il contenuto della vaschetta.
< Per caso è sciolto? > domandò chiudendo gli occhi, cominciando a temere per la risposta
< Esatto > rispose tristemente Naruto, il quale non aspettava altro che concludere il pranzo mangiando un buonissimo gelato. Sentendo quella parola, Hinata riaprì gli occhi, osservando i volti deprimenti dei presenti. Pensò che fosse un po’ eccessivo quell’atteggiamento. Non credeva che per un gelato potesse deprimerli a tal punto.
< Per caso sei andata a prenderlo in Italia? > chiese ironicamente Hanabi
< Ok > rispose < Ho capito > continuò chiudendo la vaschetta del gelato stringendolo a se
< Cosa stai facendo? > chiese Naruto rimasto perplesso dal suo comportamento, in quanto non credeva possibile che Hinata se la fosse presa per la domanda della sorella minore
< Lo sequestro > rispose con espressione seria in volto, mentre i tre non riuscivano a credere a quello che sentirono < Si mangerà direttamente stasera dopo cena > aggiunse avviandosi in cucina per metterlo nel congelatore per farlo tornare nella sua forma originale.
< NOOO > urlarono i tre desiderosi di mangiarlo anche se dovevano berlo in quanto era totalmente sciolto
< Ormai ho deciso, quindi non cambierò idea > li informò, notando che sia Naruto che gli altri due abbassarono sconsolatamente il capo al suono di quelle parole. Le sembrò di essersi trasformata in una madre cattiva, la quale sequestra il giocattolo preferito al figlio quando quest’ultimo commette qualche marachella delle sue. Vedendo i loro volti tristi, stava per rimettere sul tavolino il contenitore del gelato per poi fermarsi e pensare che se lo avesse fatto, quasi sicuramente avrebbe perso qualsiasi potere persuasivo su di loro. Se gli avrebbe ridato il gelato, sicuramente la prossima volta non la sarebbero stata a sentire, quindi decise di farsi coraggio, non pensando ai loro volti tristi, continuando in quello che stesse facendo.
< Non fate così > disse dopo aver sistemato il gelato nel congelatore, tornando nella stanza riscontrando ancora espressioni tristi sui volti dei tre < Lo mangerete stasera > aggiunse sperando che quella notizia potesse sollevargli leggermente il morale. Doveva ammettere che fosse colpa sua se il gelato si fosse sciolto. Sapeva che comportandosi in quel modo stava sbagliando, ma la domanda ironica posta dalla sorella minore la fece innervosire. Solo per questo aveva decise di usare il pugno di ferro, per far veder loro chi comandasse veramente.
< Cosa ci prepari di buono per cena? > domandò Konohamaru sollevando il capo, cominciando a sentire l’acquolina in bocca per quello che avrebbe cucinato Hinata quella sera. La ragazza iniziò a riflettere sul fatto che quello che avesse cucinato a pranzo, altro non era che la loro cena per la sera. Questo voleva dire che non avesse niente da preparare.
< Mangeremo ramen istantaneo > rispose dopo un’attenta riflessione, notando il volto di Konohamaru incupirsi dinanzi a quella notizia. Hinata osservando ciò, giunse alla conclusione che il ramen istantaneo non fosse di suo gradimento. Nonostante ciò, non poteva fare altrimenti, poiché la spesa per quella giornata era stata già fatta e non potevano permettersi di comprare altri ingredienti per preparare qualcosa di buono. < Lo so che non ti piace come idea, ma considera che dopo potrai mangiare un buonissimo gelato > aggiunse auspicandosi che con quelle parole avesse risollevato il morale di Konohamaru, in quanto le doleva il cuore vedere quell’espressione triste sul suo volto.
< Questa sera posso dormire con te? > chiese tutto d’un tratto, sorprendendo Hinata con quella domanda, mentre sia Naruto che Hanabi si voltarono verso di lui con fare omicida
< Non credo che possa accontentarti su questo > rispose Hinata, ancora meravigliata da ciò, in quanto non pensava che il ragazzo rimanesse a dormire da loro
< Non se ne parla proprio che tu dormi con Hinata > affermò Naruto con espressione furente. Quando aveva sentito ciò che Konohamaru avesse proposto, aveva sentito un forte desiderio di uccidere il suo vicino di casa. Non sapeva da cosa fosse dovuto, ma quella sua proposta, lo fece davvero irritare
< Sono d’accordo con il biondino > disse Hanabi concordando con Naruto, in quanto non avrebbe permesso a nessun ragazzo di dormire con la sua adorata sorellona.
< Per caso vi stata coalizzando contro di me? > domandò Konohamaru rivolgendosi a Naruto ed ad Hanabi
< Si > rispose in modo secco all’unisono i due, facendo gonfiare le guance a Konohamaru per quella risposta, mentre Hinata pensò che in quel momento Konohamaru fosse davvero carino. Cosa più importante, fu felice del fatto che Naruto si oppose alla proposta del ragazzo. Questo le fece ipotizzare che almeno l’Uzamaki tenesse un tantino a lei.
< Se permetti, dormirò io con mia sorella > li informò Hanabi
< Per caso avete intenzione di fermarvi anche per la notte? > chiese Hinata preoccupandosi per la possibile risposta a quella domanda
< Certo > risposero all’unisono come se fosse la cosa più ovvia del mondo sostare lì per la notte. Sentendo ciò, sia sul volto di Hinata che di Naruto si manifestò un’espressione di stupore davanti a quella notizia, poiché non credevano che i due sarebbero rimasti anche la notte. Questa era una cosa che li aveva particolarmente spiazzati. < Ho anche avvertito mamma > aggiunse Hanabi informando la sorella
< Anche io > affermò Konohamaru volendo far notare che anche lui avesse avuto il consenso di poter rimanere lì, anche se i suoi non sapevano del fatto che Naruto dividesse l’appartamento con una ragazza. Se li avesse informati di ciò, quasi sicuramente la madre lo avrebbero costretto a tornare a casa con la forza. Quindi decise di tenere per se quella piccolissima ed insignificante notizia.
< Scusa > disse Hanabi attirando l’attenzione di Konohamaru < Come hai fatto ad informare mia madre di questo? > domandò perplessa da ciò, poiché non riusciva a credere che il ragazzo conoscesse il suo genitore. Ascoltando ciò, Konohamaru rimase perplesso dalle parole della ragazza, in quanto non sapeva a cosa volesse riferirsi con quello che avesse appena detto. Anche Naruto ed Hinata rimasero leggermente spiazzati dalla domanda di Hanabi.
< Veramente io ho avvisato mia madre, non certo la tua > rispose come se la cosa fosse ovvia anche ad un bambino di cinque anni. Hanabi sentendo ciò divenne rossa a causa dell’imbarazzo, credendo che proprio in quel momento avesse fatto una pessima figura.
< Lo avevo capito persino io che sono un baka > osservò Naruto, consapevole del fatto di essere alle volte un tantino tardo riguardo certe cose, ma per quanto riguardava quello aveva intuito all’istante.
< Vorresti dire che sono una cretina? > chiese leggermente irritata da ciò
< No, no > rispose Naruto, spaventato dall’espressione della ragazza, muovendo convulsamente le mani
< Ed invece si > affermò Konohamaru, irritando ancora di più Hanabi, la quale era già pronta ad avventarsi contro di lui per poi essere fermata dalla sorella maggiore
< Invece di litigare, pensiamo ad un modo per sistemare questo problema > fece notare cercando di calmare gli animi < Per quanto riguarda Hanabi, lei dormirà con me nel letto > aggiunse risolvendo il primo problema. Adesso bisognava trovare solo una sistemazione per Konohamaru, il quale rimase male a causa delle parole di Hinata, mentre Naruto si sentì un tantino sollevato da ciò. L’idea che i due dormissero nello stesso letto, uno accanto all’altro, non gli piaceva proprio. Immaginare ciò lo agitava.
< Ho trovato una soluzione > esclamò Naruto sorridendo, soddisfatto per l’idea che gli fosse appena venuta, attirando l’interesse delle altre persone, le quali erano curiose di sapere cosa avesse elaborato la mente del ragazzo
< Illuminaci > disse Hanabi invitandolo a continuare
< Eh, eh > iniziò grattandosi il naso soddisfatto della sua idea. Osservando ciò, Hanabi pensò che Naruto fosse davvero pieno di se per quell’idea che avesse trovato. Questo suo atteggiamento la stava infastidendo, poiché sapeva che alla fin fine Naruto non fosse altro che un emerito cretino, proprio come il suo amico d’infanzia Konohamaru. < Ci faremo prestare un altro sacco a pelo da Sasuke > continuò sorridendo, mentre Hanabi rifletté sul fatto che non ci volesse tutta questa intelligenza per pensare ad un’idea del genere. Ascoltando quelle parole, Hinata pensò che quella potesse essere una buona occasione per parlare nuovamente con Sakura, quindi decise che sarebbe andata lei a chiedere se potessero prestargli un altro sacco a pelo, sperando che ne avessero ancora un altro.
< Vado a verificare se ne hanno un altro > disse per poi voltarsi < Tu > indicando Naruto, sorpreso da ciò < Controlla che i bambini, qui presenti, non bisticcino nuovamente > aggiunse per poi aprire la porta uscendo di casa, sorridendo nel sentire la frase “Noi non siamo bambini, ma solamente adolescenti problematici”. Doveva ammettere che su un lato avessero ragione nell’affermare che loro fossero adolescenti, in quanto frequentavano ancora il liceo. Il problema era che solo esteriormente fossero adolescenti, mentre interiormente erano rimasti ancora bambini.

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< Hinata > esclamò sorpresa di vedere la ragazza, la quale quando aveva bussato non aveva detto chi fosse, fuori la sua porta. Sakura credeva che si trattasse di Sasuke, pensando che quest’ultimo avesse bussato perché si fosse dimenticato di portare con sé le chiavi di casa < Entra > aggiunse spalancando la porta in modo per agevolare l’ingresso del suo ospite, il quale rimase sorpresa dall’arredamento della stanza dei due ragazzi. La disposizione dei mobili era la stessa della loro stanza, tranne per il fatto che il letto fosse più grande per permettere a due persone di dormire comodamente. Inoltre di fianco al mobile dove ipotizzò che i due ponessero i loro indumenti puliti, era affiancato un altro mobile ad un anta. Con solo queste due modifiche l’appartamento era diventato ancora più piccolo di quello che fosse in realtà. Immaginò che per quello non facessero mai feste lì, ma sempre in quella di Naruto, almeno a detta di quest’ultimo.
< Scommetto che stai pensando che è uguale alla tua, vero? > domandò dopo aver chiuso la porta e raggiunto la sua ospite, la quale si voltò verso di lei sentendo quelle parole
< Si, ma con l’unica differenza che questa è molto più piccola > rispose guardandosi intorno, pensando che i due stessero fin troppo stretti lì dentro.
< Tutto vero > affermò sorridendo < è così perché abbiamo fatto delle piccole modifiche, come il letto più grande e l’aggiunta di un altro armadio ad un’anta > aggiunse indicando quest’ultimo, pensando che questo fosse stata davvero un’ottima aggiunta, poiché senza di esso non sapeva dove sistemare i suoi vestiti puliti. Guardando meglio l’appartamento, rifletté sul fatto che quando il bambino sarebbe nato, avrebbero dovuto fare nuovamente dei cambiamenti, altrimenti non sarebbero potuti rimanere lì. Abbassò tristemente il capo immaginando ciò, poiché lei stava già programmando di stravolgere il loro appartamento senza neanche sapere l’opinione di Sasuke a riguardo. Meditò di ritornare dai suoi nell’eventualità Sasuke non volesse il bambino. L’idea di abortire non era nei suoi pensieri, poiché anche se fosse troppo presto per lei avere un bambino, questo rappresentava il frutto dell’amore che lei e Sasuke provavano l’uno nei confronti dell’altro. Lei pensava che avere un figlio dalla persona amata, fosse la cosa più bella del mondo. Per questo non avrebbe abortito né mo’ né mai, neanche se la minacciassero con dei mitra avrebbe acconsentito a ciò. Aveva deciso di portare avanti quella gravidanza appena il dottore le aveva comunicato di essere incinta.
< Sei sola? > domandò Hinata guardandosi intorno non vedendo la figura di Sasuke
< Sasuke sta all’università > rispose < Io non sono andata perché sono dovuta andare in ospedale > aggiunse raggiungendo il letto e sedendosi sopra di esso, venendo imitata subito dopo da Hinata
< Hai già preso una decisione? > domandò tutto d’un tratto Hinata
< Riguardo cosa? > controbatté Sakura non intuendo a cosa volesse riferirsi la ragazza
< Hai intensione di abortire oppure vuoi continuare la gravidanza? > chiese cercando questa volta di formulare in modo appropriato la domanda
< Non sarei mai in grado di abortire > rispose con espressione seria in volto, grazie alla quale Hinata capì che Sakura fosse davvero motivato a portare avanti quella gravidanza. Tirò un sospiro di sollievo a quelle parole, in quanto anche lei, se si sarebbe trovata nella stessa sua situazione, avrebbe continuato la gravidanza poiché non lo avrebbe visto come una disgrazia, ma piuttosto come una benedizione.
< Lo sai > iniziò ottenendo l’attenzione di Sakura < Quando frequentava ancora il liceo, anche una mia amica rimase incinta. Questa prese la tua stessa decisione > la informò sorridendo
< Adesso se né pentita? > chiese Sakura preoccupata dalle possibili parole di Hinata
< Neanche per sogno > rispose con un sorriso dolce < è più felice che mai > aggiunse < Anche se mi ha informato che il periodo dopo il parto è stato molto stancante, in quanto dormiva davvero poco a causa del bambino, ma mi ha detto che lo avrebbe fatto anche altre dieci volte se necessario, in quanto ogni qualvolta vede il figlio, il senso di stanchezza che aveva gli passa > continuò
< è proprio fortunata > osservò Sakura leggermente allarmata da quello che Hinata avesse appena detto, poiché non sapeva se fosse in grado di non dormire mai ed alzarsi continuamente per controllare il neonato. Sapeva solo che si sarebbe trattata di una bella prova, sicuramente da vincere.
< Come mai sei venuta qui? > chiese Sakura, intuendo che il motivo principale fosse quello di parlare ancora con lei del suo piccolo problema, ma alla base di quella visita doveva esserci qualche atra motivo
< Veramente, io e Naruto, ci chiedevamo se aveste un altro sacco a pelo > rispose
< Per caso state organizzando di andare in campeggio? > domandò, non convinta neanche lei della sua domanda, in quanto era a conoscenza del fatto che Naruto odiasse campeggiare
< No, no > rispose agitando le mani < La questione è che mia sorella e l’amico di Naruto hanno deciso di dormire qui. > aggiunse, mentre Sakura capì il motivo della sua richiesta, poiché gli era sembrata strana l’idea che Naruto andasse a fare un campeggio. Lei e Sasuke lo avevano invitato numerose volte, ma ogni volta lui diceva che ne avrebbe fatto a meno.
Si alzò recandosi fuori al balcone per prendere quello che alla ragazza servisse. Quando tornò lo poggiò sul letto di fianco alla ragazza, la quale quando vide il sacco a pelo tirò un sospiro di sollievo, poiché se i due non lo avevano, rimaneva il problema di dove sistemare Konohamaru per la notte. Sicuramente avrebbe dovuto farlo dormire con lei e la sorella, in quanto non lo avrebbe lasciato riposare sul pavimento, altrimenti l’indomani avrebbe avuto dolori dappertutto. Anche se l’idea di dormire in tre su di un letto singolo non le piacesse molto, pian piano stava abituandosi a quell’idea, ma adesso che aveva il sacco a pelo tutto era risolto.
< Mi hai salvato Sakura > affermò sorridendo Hinata afferrandolo
< Non dirlo neanche per scherzo > l’informò < Tra vicini ci si aiuta, anzi tra amici ci si dà sempre una mano > aggiunse correggendosi, poiché anche se la conoscesse da pochissimo tempo, Sakura la considerava già un’amica con cui poter parlare di tutto.
< Sei gentilissima Sakura > disse Hinata abbracciandola sorprendendola. Di certo la ragazza non si sarebbe aspettata una cosa del genere solo per averle dato in prestito un semplice sacco a pelo.
< Grazie a te per aver sentito quello che dovevo dire > informò stringendo con più forza il loro abbraccio < Ora > allontanandosi da Hinata < Ti conviene di tornare nel tuo appartamento prima che Konohamaru e Naruto distruggano anche l’appartamento di quest’ultimo > continuò spaventando la ragazza con quelle parole, ma fu anche sorpresa di sapere che Sakura conoscesse l’amico d’infanzia di Naruto.
< Anche tu conosci Konohamaru? > domandò
< L’ho incontrato il giorno in cui Naruto si trasferì qui. > rispose < Fece cadere quasi tutti gli scatoli che cercava di portare nell’appartamento, facendo arrabbiare puntualmente Naruto> aggiunse < Pensa che Sasuke per non essere più disturbato dal baccano di quei due, scese a dare una mano anche lui, nonostante non li conoscesse. > continuò, mentre Hinata pensò che quello fosse proprio un comportamento tipico di lui.
Le parole dette precedentemente da Sakura, stavano agitando Hinata, la quale iniziò a pregare tutti i santi per trovare l’appartamento come lo avesse lasciato appena avrebbe aperto la porta di casa. Notando l’apprensione di Hinata, Sakura pensò che molto probabilmente l’aveva agitata avvertendola di rincasare presto, prima che Naruto e Konohamaru distruggessero il piccolo appartamento dell’Uzumaki. Si sentì in colpa per quello, ma proprio quando stava per tranquillizzarla
< Allora io vado. Grazie ancora per l’aiuto che ci avete dato > affermò aprendo la porta, per poi bloccarsi e voltarsi < Se ha bisogno di parlare di qualsiasi cosa, sai dove abito. Quindi vieni ogni qualvolta desideri > aggiunse chiudendo la porta, mentre Sakura pensò di aver trovato un’amica dal cuore tenero.

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< Fortunatamente ne avevano anche un altro > esclamò dopo aver chiuso la porta, cominciando a sentire salire l’agitazione poiché prima che aprisse la porta, aveva sentito provenire dall’appartamento delle urla, mentre appena aprì la porta queste svanirono. Questo fattore la misero in allerta. Aveva paura di sporgersi per vedere in che condizioni fosse la stanza principale della casa. Vedendo che da questa non venisse nessun rumore, decise di essere lei a fare la prima mossa, iniziando a muoversi per raggiungerli. Rimase di sasso per come trovò la stanza: il tavolino , prima al centro della camera , adesso era capovolto e situato vicino alla porta della cucina; il materasso del letto , senza coperte ,in bilico tra le doghe del letto ed il pavimento; Naruto con la schiena poggiato alla finestra con un’espressione terrorizzata sul volto , ma quello che la sorprese di più fu osservare Hanabi strangolare Konohamaru , il quale quando notò la presenza di Hinata tirò un sospiro di sollievo , riflettendo sul fatto che grazie a lei , la sua vita fosse salva.
< Cosa sta succedendo? > domandò scandendo bene le parole, pronta ad ascoltare quello che i presenti gli avessero raccontato.
 
*INIZIO FLASCBACK*
< Cosa stai facendo Konohamaru? > chiese Hanabi dopo che il ragazzo si sdraiò sul letto, appena Hinata chiuse la porta
< Sto verificando che il letto sia comodo > rispose sorrise voltandosi verso di lei, la quale iniziò ad irritarsi osservando quel sorriso, il quale secondo lei era un tantino da pervertito
< è inutile che controlli, tanto tu non dormirai lì > lo informò aggrottando la fronte
< Tu stai zitta > disse ricambiando lo sguardo < Non decidi tu. Ti ricordo che in questa casa sei un’ospite proprio come me > aggiunse usando un tono di voce più alto, quando pronunciò la parola “ospite” irritando ancora di più Hanabi, la quale pensò che se si trovassero in quella situazione fosse colpa di Naruto. Se quest’ultimo non avesse danneggiato l’appartamento di sua sorella, adesso non dovevano affrontare quel problema.
< è tutta colpa sua > affermò indicano Naruto sorpreso di quell’accusa, poiché pensò che proprio in quel frangente non stesse facendo proprio niente.
< Il fratellone non ha nessuna colpa > fece notare ingenuamente Konohamaru, inconsapevole del fatto che se Hinata vivesse lì, era tutto per colpa di Naruto.
< Se il deficiente di tuo fratello non avesse distrutto l’appartamento di mia sorella, adesso non avremmo nessunissimo problema > lo informò lanciando un’occhiata minacciosa verso Naruto, il quale indietreggiò a causa della paura, cominciando a pensare che quando la ragazza apparisse in tv era totalmente differente da come comparisse tutti i giorni.
< Davvero hai danneggiato l’appartamento di Hinata? > domandò voltandosi verso il ragazzo, il quale fece “si” con la testa. Vedendo ciò, Konohamaru rifletté sul fatto che sua fratello fosse veramente un genio. < Hai la mia stima fratellone > affermò allungando la mano per dare il cinque a Naruto, il quale anche se non avesse capito il perché, diede lo stesso il cinque a Konohamaru, mentre Hanabi rimase esterrefatta dalle parole di quest’ultimo, poiché chiunque sano di mente avesse sentito la storia che Naruto le avesse raccontato, avrebbe detto che quest’ultimo fosse un vero idiota patentato. Accecata dall’ira, si fiondò su Konohamaru cominciando una lotta con lui.
*FINE FLASHBACK*

< Ed ecco perché la stanza si trova in queste condizioni > la informò Hanabi ancora con le mani strette al collo di Konohamaru.
< Capito > disse poggiando sul pavimento il sacco a pelo < Adesso mi aiuterete a rimettere tutto in ordine > aggiunse < E cosa più importante, lascia stare il collo di Konohamaru > continuò rivolgendosi alla sorella, la quale allentò la presa ascoltando il suggerimento della sorella maggiore, permettendo al ragazzo di respirare normalmente, per poi raggiungere la sorella in cucina.
< Pensavo di morire > affermò Konohamaru toccandosi il collo dolorante, voltandosi verso Naruto, il quale si avvicinò verso il suo orecchio
< Se domani mattina ti trovo nel letto insieme ad Hinata, io ti uccido > gli sussurro con voce bassa per non far sentire quelle parole alle ragazze in cucina. Sentendo ciò Konohamaru decise che quella sera avrebbe dormito molto volentieri nel sacco a pelo.
 
Intanto nell’appartamento di fianco al loro, Sakura, con il capo abbassato, stava aspettando Sasuke seduto al tavolo. Aveva deciso che quando quest’ultimo sarebbe rincasato, lo avrebbe informato riguardo alla sua gravidanza. Sollevò il capo sentendo la porta aprirsi
< Sono a casa > esclamò Sasuke chiudendo subito dopo la porta, entrando nella stanza e notando la ragazza, con espressione seria sul volto, seduta al tavolo < è successo qualcosa? > domandò, cominciando a preoccuparsi
< Sasuke > iniziò < Devo dirti una cosa > continuò
 
Note autore:
Ecco il settimo capitolo. Come vi sembra? Come reagirà Sasuke alla notizia?
Spero che sia stato di vostro gradimento. Mi scuso per eventuali errori grammaticali.
Vorrei ringraziare starfire5 per aver commentato il capitolo precedente; adatur per aver aggiunto la storia tra le preferite; Faith1993, heidi81_love, lobunny21 per aver aggiunto la storia tra le seguite.
Alla prossima.

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


                                                                    CAPITOLO 8
 
< Sasuke > esclamò alzando il capo guardandolo fisso negli occhi < Dobbiamo parlarti di una cosa importante > aggiunse prendendo dei respiri profondi, sperando che grazie a questi il suo nervosismo cessasse. Sentendo ciò, Sasuke iniziò a preoccuparsi, poiché non aveva mai visto la sua ragazza con quell’espressione seria sul volto. Si sedette difronte a Sakura pronto ad ascoltare cosa quest’ultima dovesse dirgli. Stava cominciando ad crescere in un lui un po' di tensione, nonostante non avesse fatto niente di male.
< Ti piacciono i bambini? > chiese tutto d’un fiato, sorprendendo Sasuke con quella domanda, infatti quest’ultimo si aspettava come minimo una scenata di gelosia per il fatto che nuovamente Karin, una ragazza che frequenta il loro stesso corso di studi, stava ricominciando un’altra volta a ronzare intorno a lui, nonostante fosse a conoscenza del fatto che lui e Sakura stessero insieme. Malgrado ciò continuava continuamente ad aggirarsi intorno a lui, non solo quando stava solo ma anche quando stava in compagnia di Sakura. Puntualmente ogni qualvolta che accadeva ciò le due iniziavano a litigare. Credeva che quella sera la sua fidanzata volesse parlare su come risolvere quel problema, ma rimase spiazzato da quella domanda. Se dovesse rispondere sinceramente, allora doveva informarla sul fatto che a lui non piacessero tanto i bambini, poiché questi ultimi quando sono piccoli piangono sempre, sfinendo i genitori costretti ad alzarsi a qualsiasi orario della notte per controllare se i pargoletti stessero bene. In più dovevi cambiare il pannolino quando quest’ultimo fosse sporco ed il solo pensiero gli faceva rivoltare lo stomaco. Questo era solamente l’inizio dei problemi, perché poi questi non avrebbero fatto altro che aumentare una volta che il bambino sarebbe cresciuto. Sasuke pensò che i bambini fossero solamente una fonte permanente di problemi. Nonostante questo anche lui un giorno desiderava averne uno, ma in un giorno molto ma molto lontano.
< Se devo essere sincero, non è che vado pazzo per i bambini > rispose sinceramente, in quanto pensava di non voler mentire alla sua fidanzata, la quale sentì una stretta al cuore quando quelle parole giunsero al suo orecchio. Avrebbe preferito che il ragazzo le avesse mentito spudoratamente invece di essere onesto. Doveva ammettere che quelle parole l’avessero spiazzata. Adesso non sapeva se dovesse confessare di essere incinta oppure costudire ancora il segreto, ma era a conoscenza del fatto che prima o poi lo avrebbe dovuto informare, poiché altrimenti se ne sarebbe accorto da solo che lei fosse incinta.
< Adesso cosa centrano i bambini con il problema Karin > osservò non riuscendo a capire la domanda posta poco prima da Sakura, la quale incrociò le braccia al petto inclinando leggermente il capo meravigliata di sentire nominare la ragazza dai capelli rossi. Adesso non aveva più tempo per dedicare alla questione Karin, poiché doveva destinare le sue attenzioni al suo bambino. Istintivamente portò le mani al grembo pensando che in quel momento dentro di lei si stesse sviluppando un essere umano. In quel momento gli venne in mente un’idea che avrebbe potuto esserle utile per quanto riguardava il problema Karin
< E se facessimo pensare a Karin che io fossi incinta? > propose < Credo che sapendo questo, la faremo desistere da possibili attacchi > aggiunse sperando che Sasuke la vedesse come un’ottima idea. Il ragazzo iniziò a riflettere sull’idea della sua fidanzata, pensando che forse non era un’idea da scartare, in quanto credeva che molto probabilmente avrebbe potuto funzionare.
< Ritengo che sia un’ottima idea > affermò sorridendo, mentre Sakura, nonostante quell’idea fosse sua, non sapeva ancora se fosse giusto non dire la verità al suo ragazzo. Non le piaceva avere dei segreti con lui, poiché lei lo informava su qualsiasi cosa, brutta o bella che fosse, quindi era ancora combattuta su ciò. Pensò che la cosa migliore da fare fosse quella di sputare subito il rospo. Quindi optò per dirgli tutta la verità, prima che potesse accadere qualche inconveniente.
< S-Sasuke > iniziò con voce tremante, la quale fece nuovamente preoccupare il ragazzo, il quale non stava capendo cosa stesse succedendo alla sua ragazza quel giorno < Sai la cosa di cui ti devo parlare è un argomento un tantino delicato > lo informò abbassando il capo non avendo il coraggio di guardarlo dritto negli occhi
< Sakura > la chiamò con voce dolce stringendo la mano della ragazza, la quale sussultò per poi rialzare il capo osservando l’espressione preoccupata sul viso di Sasuke. Si diede della stupida. Pensò che in quel momento lo stesse turbando più del necessario. < Puoi parlare di qualunque cosa con me. Te l’ho detto moltissime volte, qualunque cosa succeda io non ti lascerò mai > le comunicò. Sentendo quelle parole dagli occhi della ragazza cominciarono a scendere calde lacrime. Era felice per quello che Sasuke avesse appena detto, ma anche spaventata in quanto non sapeva se dopo averlo informato di quel problema, il ragazzo avrebbe continuato a stare al suo fianco. Vedendo le lacrime della ragazza, Sasuke si alzò per poi posizionarsi al suo fianco per abbracciarla. Sakura poggiò il capo sulla spalla del ragazzo beandosi delle carezze fatte da quest’ultimo. Pensò che per chi non lo conoscesse, Sasuke apparisse come un ragazzo freddo, ma in realtà era l’esatto opposto. Un ragazzo gentile che riempiva di attenzioni la sua ragazza, anche se si comportava in quel modo solo quando stavano soli.
Respirare il profumo del suo uomo la calmò. Voleva che quel momento non finisse mai, in quanto non sapeva se dopo averlo informato avrebbero avuto altri momenti come quelli. Quindi decise di rimanere così ancora per un po'
< Ti amo > disse con voce dolce. In risposta a ciò, Sasuke l’abbracciò ancora più forte. Comportandosi in quel modo fece intuire a Sakura che anche per lui fosse lo stesso. Questo la calmò e le fece pensare che forse non sarebbe accaduto niente tra di loro quando avrebbe informato Sasuke. Prese un gran respiro appena si allontanò dal torpore delle braccia del ragazzo, il quale intuì dall’espressione della sua fidanzata che fosse pronta a dirgli cosa la stesse turbando.
< Oggi mi sono recata in ospedale per dei semplicissimi controlli > lo informò abbassando il capo
< Stai bene? > domandò allarmato < Se me lo avessi detto, sarei venuto anche io insieme a te > aggiunse non capendo il perché la ragazza non lo avesse informato su una cosa così importante.
< Non ti preoccupare. Si trattava semplicemente di normalissimi controlli di routine > rispose sorridendo sollevando il capo, appena sentì il tono leggermente allarmato del suo fidanzato, il quale non si era reso conto che Sakura non stesse bene in quel periodo. < Purtroppo durante questi accertamenti mi hanno informato di una cosa > continuò guardando dritto negli occhi il ragazzo, il quale credeva che la ragazza stesse girando intorno al problema invece di andare dritto al punto < Mi hanno detto che aspetto un bambino > aggiunse tutto d’un fiato, osservando l’espressione sul volto di Sasuke passare da preoccupata a sconvolta.
Quando le parole appena dette da Sakura raggiunsero le sue orecchie, gli sembrò che il tempo si fosse fermato in quell’istante. Non poteva credere alle sue orecchie. Pensò che sicuramente la ragazza lo stesse prendendo in giro. Non poteva essere vero quello che avesse appena detto, in quanto ogni qualvolta che avessero avuto un rapporto aveva sempre usato le giuste precauzioni. Quindi giunse alla conclusione che fosse impossibile che fosse accaduta una cosa del genere.
< N-Non è possibile > affermò con voce tremante allontanandosi leggermente da Sakura, la quale pensò che molto probabilmente il ragazzo stesse ancora metabolizzando quella notizia. Anche lei quando il dottore la informò, non volle crederci infatti gli fece ripetere nuovamente le analisi, per poi rassegnarsi anche quando l’esito del secondo esame fosse uguale al primo.
< Anche io non voleva crederci quando il dottore me lo ha comunicato > lo informò sperando che con quelle parole riuscisse a calmarlo. Purtroppo notò che quello che avesse appena detto non arrivò minimamente all’orecchio del suo ragazzo, il quale aveva iniziato a scuotere il capo, ancora sconvolto da quella notizia a causa della quale avrebbe dovuto modificare totalmente la sua vita. Con l’arrivo di un bambino, avrebbe dovuto trovare un lavoro, altrimenti non avrebbe potuto sostenere la sua famiglia. Questo avrebbe comportato al suo abbandono dell’università, per trovare lavoro presso un qualunque ufficio che accettasse personale non laureato. Avrebbe dovuto fare qualcosa che avesse sempre odiato, poiché il suo sogno era quello di diventare un dottore. Pensò che non avrebbe mai potuto amare quel bambino, in quanto a causa sua avrebbe dovuto sopprimere tutti i suoi sogni. Sapeva che ogni volto che lo avrebbe visto, lo avrebbe guardato con disprezzo.
< N-Non è possibile > ripeté scuotendo nuovamente il capo. Sakura sentendo quelle parole sentì il cuore dolergli, in quanto aveva intuito che Sasuke non avesse preso molto bene quella notizia. Anche se si aspettava una reazione come quella, non era per niente preparata a ciò. < Stai mentendo > aggiunse < Sono stato sempre attento ogni volto che abbiamo avuto qualche rapporto. È impossibile che sia accaduta una cosa del genere > continuò non riuscendo ad accettare quella sconvolgente notizia che Sakura gli avesse detto. La ragazza poggiò la mano sulla gamba del ragazzo con l’intento di calmarlo, ma quest’ultimo l’allontanò in malo modo per poi alzarsi ed uscire immediatamente di casa. Sakura rimase incredula d’innanzi a quel comportamento. Non si aspettava minimamente quell’atteggiamento, in quanto poco prima Sasuke l’aveva informata dicendole che “qualunque cosa sarebbe successa, lui sarebbe stato sempre al suo fianco”. Calde lacrime cominciarono a bagnare le su guance, mentre il cuore le doleva come mai in vita sua. Pensò che se le cose dovevano andare in quel modo, allora sarebbe stato meglio non informarlo di ciò. Se avesse fatto ciò, in quel modo, quasi sicuramente Sasuke sarebbe stato ancora al suo fianco. Adesso non sapeva proprio cosa sarebbe successo.
< Non ti preoccupare, io non ti abbandonerò mai > disse a voce bassa con le mani sul grembo, mentre dagli occhi scendevano calde lacrime. Pensò che avrebbe sormontato qualsiasi ostacolo per il bene del suo bambino, anche se questo l’avrebbe costretta a combattere contro il mondo intero. Sapeva che avrebbe vinto a qualsiasi costo quella sfida più grande di lei.

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< Dammene un’altra > disse scuotendo la bottiglia vuota di birra per poi poggiare la guancia sul freddo bancone, ripensando nuovamente alle parole dette da Sakura. Non riusciva ancora a credere che la sua ragazza aspettasse un figlio. Era una cosa che non avevano per niente programmato. Lui pensava che si dovesse fare solo quando si avesse già una stabilità economica ed un buon lavoro. Non come loro che frequentavano ancora il primo anno di università. Era una cosa totalmente sbagliata quella. Ancor più di quello, anche lui aveva commesso un grande errore andandosene in quel modo, ma quando Sakura lo informò che aspettasse un figlio, non aveva capito più niente. Era andato totalmente nel pallone. Per questo uscì di casa senza dire neanche una parola. Appena chiuse la porta di casa, si era già pentito di quel suo comportamento, ma nonostante ciò non ebbe il coraggio di ritornare all’interno e discutere con calma con Sakura su quell’incidente. Quindi decise di andare in un bar e bere fino a scoppiare.
< Ecco a te > disse il cameriere sostituendo la birra vuota con una nuova < Credo che faresti meglio a bere questa e poi a tornare a casa > aggiunse
< Stai zitto Suigetsu > alzando il capo guardando il ragazzo di fronte a lui, il quale non capiva il motivo del perché Sasuke stesse bevendo in quel modo quella sera. Solitamente era un tipo che prendeva massimo due birre e poi si fermava, ma quella sera ne aveva bevute addirittura sei.
< È successo qualcosa? > chiese non riuscendo a comprendere il motivo del perché si stesse riducendo in quel modo. In quel momento pensò che molto probabilmente avesse avuto qualche discussione con la sua ragazza. Di solito quando accadeva ciò, non si riduceva mai in quel modo. Quindi immaginò che quella volta si dovesse trattare di un litigio davvero pesante.
< Sono cose che non ti riguardano > rispose in modo acido per poi prendere un sorso di birra. Sentendo ciò, Suigetsu sospirò rassegnandosi al fatto che Sasuke non gli avrebbe mai detto ciò che gli stesse accadendo, in quanto fosse una persona che si tenesse per se i propri problemi senza chiedere aiuto o consigli a nessuno.
< Ok > disse per poi lasciarlo solo con i suoi pensieri.
Appena Suigetsu si allontanò, Sasuke prese un altro sorso di birra per poi sospirare pensando che forse avesse esagerato poco prima con Suigetsu, il quale era solo preoccupato per lui, ma in quel momento voleva restare solo avvolto nei suoi pensieri. Non sapeva ancora cosa fare riguardo a quel problema. In più non era neanche a conoscenza dell’opinione di Sakura a riguardo. Si diede dell’idiota per essersene andato ed aver lasciato la sua ragazza sola in un momento delicato come quello. Poggiò la birra sul bancone, prese dal portafoglio i soldi che poggiò di fianco alla birra per poi andarsene. Uscito dal locale estrasse dalla tasca dei pantaloni il telefonino e quando vide che ora fosse, pensò di aver fatto davvero un casino. Aveva numerose chiamate e messaggi da parte di Sakura. Pensò che quest’ultima fosse davvero preoccupata per lui in quel momento, ma nonostante questo non aveva il coraggio per affrontarla. Rimise nuovamente il telefonino nei pantaloni, ma quando mosse il piede perse l’equilibrio cadendo a terra
< Ho proprio esagerato questa sera > disse tra se e se per poi sospirare. Pensò che quella sera stesse sospirando più del solito.
< Sasuke > esclamò sorpresa una persona, notando il ragazzo seduto a terra vicino all’entrata del locale. Il ragazzo sentendo chiamare il suo nome, alzò il capo per vedere a chi appartenesse quella voce. Quando notò la sua figura avvicinarsi, rifletté sul fatto che quella sera non potesse andare peggio di così
< Karin > disse abbassando subito dopo il capo
< Tutto bene? > domandò la ragazza accovacciandosi di fronte a lui, il quale sollevò il capo guardandola negli occhi, notando una certa preoccupazione in quest’ultimi
< Ho bevuto troppo ed adesso non riesco a rimanere in piedi > rispose distogliendo lo sguardo. Sentendo ciò, Karin si avvicinò mettendo il braccio del ragazzo introno al suo collo per poi alzarsi < Ma che combini? > chiese Sasuke sorpreso da ciò
< Ti do una mano a camminare > rispose voltandosi verso di lui, come se fosse la cosa più ovvia da fare < Casa mia si trovo qui vicino, quindi per questa sera mi dispiace ma non tornerai a casa dalla tua ragazza > aggiunse sorridendo nell’immaginare di poter trascorrere un’intera nottata con Sasuke, il ragazzo verso cui aveva una cotta. Sasuke notò il sorriso presente sul volto della ragazza. Cominciò a pensare che quella di andare a casa sua fosse una pessima idea. Purtroppo rimaneva il problema del fatto che in quel momento non avesse nessuna voglia di tornare a casa ed avere una discussione con Sakura, poiché non sapeva proprio cosa dirle. Quindi decise di non opporsi a ciò, pensando che una volta giunti nell’appartamento di Karin, sarebbe andato direttamente a dormire.
 
< Siamo arrivati > affermò Karin aprendo la porta dell’appartamento per poi entrare con Sasuke, il quale venne poggiato delicatamente sul letto, mentre lei chiudeva la porta, poiché aveva deciso come prima cosa di sistemare il ragazzo. Appena fu collocato sul letto, Sasuke iniziò ad osservare la stanza, giungendo alla conclusione che fosse molto più grande della sua. Questo perché loro avevano aggiunto un letto più grande ed in più anche un’altra anta dell’armadio. A causa di queste modifiche le dimensioni della sua camera erano diminuite drasticamente. Pensò che con l’arrivo di un bambino avrebbero dovuto stravolgerla nuovamente, rendendola ancora più piccola di quello che già fosse.
Si sdraiò sul letto, riflettendo sul fatto che in quel preciso momento non volesse pensare ciò, in quanto aveva un mal di testa tremendo. Avrebbe pensato su cosa fare quando quest’ultimo gli sarebbe passato.
< Fa come se fossi casa tua > lo informò Karin < Io vado a cambiarmi > aggiunse chiudendosi in bagno. Sasuke chiuse gli occhi beandosi del silenzio presente nell’appartamento della ragazza. Pensò anche che quest’ultima non fosse poi tanto male come avesse immaginato precedentemente. Una volta uscita dal bagno, Karin si avvicinò al letto notando che Sasuke stesse dormendo. Pensò proprio che avesse davvero un’espressione carino. Senza riflettere più di tanto, avvicinò il suo volto al suo, dandogli un bacio a stampo trovando le labbra di Sasuke davvero morbide.
< Cosa stai facendo? > domandò Sasuke guardando Karin, la quale si spaventò poiché credeva che il ragazzo stesse dormendo
< Secondo te? > controbatté dopo essersi ripresa dallo stupore
< Non saprei, illuminami tu > rispose lasciando la parola a Karin, la quale si innervosì per quello appena detto da Sasuke, poiché quest’ultimo sapeva perfettamente lei cosa provava per lui.
< Non fare il finto tonto. Sai perfettamente cosa provo per te > affermò < Credo di essere più adatta io come tua ragazza che Sakura > aggiunse poggiando le mani sui fianchi
< Cosa ti fa credere ciò? > chiese Sasuke
< Io non ti avrei fatto ridurre in questo stato > rispose sapendo già che la colpa fosse di Sakura se lui era ridotto in quello stato < Io non ti farei mai del male > continuò, mentre Sasuke pensò che neanche Sakura glielo avrebbe fatto. Anzi era fin troppo gentile con lui, assecondando ogni sua richiesta. Colui che la stesse facendo soffrire in quel momento era proprio lui. < Quindi mi prendo ciò che è mio > aggiunse fiondandosi su di lui e baciandolo in modo passionale. Quel bacio fece scattare qualcosa in Sasuke, il quale pensò che molto probabilmente fosse dovuto alla presenza di troppo alcol nel suo corpo. Senza riflettere sulle possibili conseguenze rispose a quel bacio, donandogliene uno altrettanto passionale che fece infuocare ancora di più Karin, la quale non vedeva l’ora che accadesse quello che avesse sempre sognato da quando avesse incontrato Sasuke.

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L’indomani Sasuke venne svegliato a causa della sveglia impostata la sera precedente da Karin. Aprì lentamente gli occhi sentendo la testa dolergli. In quel momento si rammentò di non bere mai più. Osservò la stanza non riconoscendola, in quanto era leggermente diversa dalla sua. In più sentiva un peso sul suo petto. Abbassò il capo per controllare da cosa fosse dovuto ciò e quando notò Karin poggiata sul suo petto rimase meravigliato da ciò. In quel momento si sforzò di ricordare quello che successe la sera prima. Riuscì a ricordare di aver incontrato Karin all’esterno del bar in cui era andato a bere. Dopo di che, Karin lo portò a casa sua. Mentre lui stava riflettendo sul da farsi riguardo al suo problema, notò una certa pressione sul suo labbro. Quando aprì gli occhi vide il volto di Karin allontanarsi lentamente dal suo. Da quello capì che la ragazza lo avesse appena baciato. Non fu l’unico bacio, poiché ne seguì un altro ed un altro ancora. Purtroppo dopo quella sequenza bacio, non riuscì a ricordare più niente. Aveva il vuoto totale. Quindi decise di alzare leggermente le coperte per vedere se la ragazza indossasse qualche indumento, ma quando vide che entrambi fossero totalmente nudi, intuì che la sera prima non si fossero solo fermati a dei semplici baci, ma fossero andati fino in fondo. Si diede dell’imbecille da solo, poiché fin dal principio non doveva accettare l’invito di Karin. Sapeva che ogni qualvolta beveva molto non riusciva a controllare le sue azione. Ricordò che la stessa cosa accadde anche quando andò in gita con Sakura per festeggiare il loro anniversario. Quella sera si diedero un gran bel da fare. Entrambi diedero il cento per cento, anzi anche di più. Si bloccò a quel pensiero, ricordando sommariamente che quella sera avessero bevuto davvero molto, quindi non poté essere certo di aver usato tutte le dovute precauzioni. Perciò se quella sera non era certo di aver usato le giuste protezioni, ipotizzò che fu a causa di quello che Sakura rimase in cinta.
< Buon giorno > esclamò Karin osservando il volto di Sasuke, il quale abbassò lo sguardo verso di lei, interrompendo i suoi pensieri < Ieri sera sono stata proprio bene > continuò stringendosi ancora di più al ragazzo, il quale si sentì leggermente imbarazzato da ciò, poiché lui non ricordava quello accaduto. Anzi rammentava solo fino ad un certo punto.
< Cosa avremmo fatto di preciso? > chiese, iniziando ad agitarsi per la possibile risposta a quella domanda
< Abbiamo fatto l’amore > rispose con sguardo sognante < è stato magnifico > continuò, mentre Sasuke pensò di essersi cacciato davvero in un grosso guaio. < Non vedo l’ora di informare Sakura di ciò > aggiunse, catturando l’attenzione del ragazzo
< Lei non deve sapere niente di tutto questo > la informò < Quello di ieri sera è stato solo un’incidente di percorso > aggiunse, mentre Karin sentendo quelle parole sentì crescere rabbia dentro di se
< Ieri sera mi hai detto che l’avresti lasciata per poterti mettere con me > urlò alzandosi poggiando le mani sui fianchi. Sasuke sentendo ciò, non riuscì a credere alle sue orecchie. Era impossibile che avrebbe detto una cosa simile, poiché non aveva minimamente intenzione di lasciare Sakura. In più non aveva nessuna voglia di intraprendere nessuna relazione con lei.
< Se l’ho detto, l’ho fatto solo perché parlava l’alcol al mio posto. Se fossi stato lucido non avrei detto minimamente quelle parole. > la informò scendendo dal letto, afferrando il pantalone sul pavimento. Ascoltando ciò, Karin si sentì come un vulcano pronto ad esplodere
< Lo sai > disse catturando la sua attenzione < Appena abbiamo finito di fare l’amore, ho mandato un messaggio alla tua cara fidanzata > aggiunse sogghignando notando l’espressione meravigliata di Sasuke, il quale non poté credere a ciò. Preoccupato di quello che Karin avesse detto, estrasse velocemente il telefonino dai pantaloni, aprendo la cartella dei messaggi, premendo sull’ultimo inviato per poi leggerlo
< Perché hai fatto una cosa del genere? > domandò con sguardo omicida, non potendo credere a quello che avesse letto
< Semplice, perché ti voglio tutto per me > rispose Karin.
Sentendo ciò, Sasuke raccolse anche la maglietta uscendo di corsa da quella casa. Dall’orario che aveva visto sul telefonino, le lezioni all’università non dovevano ancora essere iniziate, quindi se si sbrigava poteva raggiungere la facoltà in tempo per chiarire quel malinteso con Sakura prima dell’inizio delle lezioni. Il pensiero di poter perdere la ragazza gli strinse il cuore. Non gli importava più il fatto che lei fosse in cinta. Sicuramente avrebbero trovato un modo per risolvere quella situazione. L’unica cosa che non voleva che accadesse, era che Sakura lo lasciasse. Se sarebbe accaduto ciò, non sapeva cosa avrebbe fatto. Immaginare ciò lo spinse a correre ancora più veloce, poiché non voleva vivere una vita senza Sakura.
 
Giunto all’ingresso della loro facoltà, notò la figura di Sakura ferma al cancello. Appena la vide, pensò che fosse la ragazza più bella del mondo. Rifletté sul fatto di esser stato proprio uno scemo nell’averla ferita in quel modo. Rallentò il passo avvicinandosi lentamente verso di lei, poiché voleva bearsi della bellezza della sua adorata ragazza. L’immagine della sua vita senza di lei, gli aveva fatto capire l’importanza di quest’ultima. Senza di lei non sarebbe riuscito ad essere nessuno. Al massimo poteva diventare solo un guscio completamente vuoto.
< Sakura > la chiamò, facendole sollevare il capo, sorridendo alla vista della sua espressione di stupore quando lo vide < Sei bellissima > aggiunse allungando la mano per carezzarle la morbida guancia
< È vero quello che ha scritto Karin? > chiese prima che Sasuke la toccasse. Quando aveva sentito quella domanda, il suo braccio si bloccò istintivamente
< Si > rispose abbassando il capo, poiché sfortunatamente quello che Karin avesse scritto in quel messaggio era totalmente vero, ritraendo il braccio. Sakura sentì una stretta al cuore quando ascoltò quella parola. Avrebbe preferito mille volte che Sasuke le avesse mentito. Ma sapeva che il ragazzo non lo avrebbe mai fatto, in quanto era una persona troppo onesta per raccontare bugie. Decise che in quel momento non avrebbe pianto, nonostante stesse sentendo i suoi occhi inumidirsi. Non voleva mostrarsi debole dinanzi a Sasuke. Lo avrebbe fatto quando sarebbe stata solo, in modo che nessuno la vedesse in quello stato < Non l’ho fatto perché lo volevo. È accaduto perché era troppo ubriaco > continuò cercando di discolparsi per quel tradimento.
< Saresti sempre potuto tornare a casa > lo informò abbassando il capo < Ho aspettato il tuo ritorno fino a tarda sera. In più ti ho chiamato e mandato una miriade di messaggi, ai quali non hai risposto > continuò sollevando il capo guardando negli occhi Sasuke, il quale sapeva perfettamente di essersi comportato in malo modo. Non aveva nessuna scusante per aver agito così, ma nonostante ciò voleva a tutti i costi che Sakura lo perdonasse perché lui l’amava alla follia.
< Lo so. Ho sbagliata a non risponderti > affermò < Ero troppo sconvolto per parlare con te, per questo me ne sono andato > aggiunse
< Questo non voleva dire che dovevi fare quel genere di cose con Karin > lo ammonì. Anche se Sakura non avesse detto l’azione che lui avesse compiuto con Karin, Sasuke capì perfettamente cosa volesse intendere con quelle parole. Non riuscì a controbattere a quell’affermazione, in quanto sapeva che qualunque cosa avesse detto, era consapevole di stare nel torto. Abbassò tristemente il capo, poiché non voleva che tra loro due finisse in quel modo. Doveva pensare a qualcosa per sistemare quell’incomprensione tra loro, ma proprio quando iniziò a riflettere su ciò
< Ti sei divertita ieri sera? > chiese con tono aggressivo, sentendo crescere in lei la rabbia, poiché la ragazza che avesse di fronte aveva palesemente approfittato di un momento di smarrimento del suo ragazzo per approfittarsi di lui. Sasuke sentendo quella domanda rialzò il capo, voltandosi notando la presenza di Karin, la quale quando il ragazzo lasciò di fretta il suo appartamento lo seguì velocemente non volendosi perdere lo spettacolo del litigio con Sakura.
< Tantissimo > rispose sorridendo < Devo dire che Sasuke è davvero molto bravo a letto > aggiunse divertendosi nel notare l’espressione di Sakura in quel momento < Lo sai cosa mi ha detto mentre lo facevamo? > continuò domandando volendo infierire ancora di più
< Cosa > rispose volendo conoscere quella risposta
< Mi ha informato che ti avrebbe lasciato per mettersi con me > la informò sorridendo, restando estremamente soddisfatta dall’espressione sconvolta e triste sul volto di Sakura, la quale non si aspettava minimamente quella risposta dalla domanda di Karin. Pensò che questo volesse dire che ormai Sasuke avesse preso una decisione definitiva riguardo sia lei sia il loro bambino. Sentì il cuore dolergli riflettendo su ciò. Inoltre intuiva che avrebbe pianto se sarebbe rimasta ancora lì, quindi decise che la cosa migliore da fare fosse quella di andarsene.
< Sasuke > lo chiamò, facendolo voltare verso di lei, per poi avvicinarglisi < Credo che la soluzione migliore sia quella di lasciarci. Mi dispiace che la situazione sia finita in questo modo, ma penso che ormai non si possa più tornare indietro > affermò con tono basso, sentendo scendere le prime lacrime sulle sue guance, sorpassandolo per avvicinarsi a Karin < è tutto tuo > continuò iniziando a correre in modo di non permettere al ragazzo di poterla fermare.
< Finalmente se n’è andata > osservò Karin soddisfatta di ciò, avvicinandosi a Sasuke abbracciandolo da dietro. Quando il ragazzo vide le mani della ragazzo intorno a lui, pensò che fosse tutta colpa.
< Cosa stai facendo? > domandò scandendo bene le parole
< Abbraccio il mio ragazzo > rispose Karin come se fosse una cosa normale quella per due persone innamorate. Sentendo ciò, Sasuke non capì più niente. Ormai aveva raggiunto il limite della sopportazione. Allontanò con forza le mani di Karin, voltandosi verso di lei con espressione davvero irritata
< Allora non hai capito proprio niente > la informò con occhi pieni d’ira < Io non potrò mai amarti, poiché il mio cuore appartiene solamente a Sakura > aggiunse
< Ma ieri sera hai detto che l’avresti lasciata per metterti con me > fece notare con voce tremante a causa dell’espressione del ragazzo, la quale la mise una certa paura
< Quello è accaduto solo perché era ubriaco fradicio > affermò < Stai certa che se fossi stato in condizioni ideali, non avrei mai detto quelle parole > continuò dandole il colpo di grazia. Infatti sentendo ciò, Karin sentì il suo cuore spezzarsi in mille pezzi a causa del dolore. Non aveva nessuna speranza nonostante li avesse fatti lasciare. Non si aspettava minimamente una cosa del genere.
Dopo averla informata di ciò, Sasuke la superò lasciandola solo con i suoi pensieri. Non aveva nessuna voglia di seguire le lezioni universitarie, quindi decise di tornare a casa, sperando che Sakura si trovasse lì.

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Giunto di fronte la porta del loro appartamento, prima di inserire la chiave all’interno della serratura, prese un gran respiro, sperando di trovare Sakura al suo interno. Purtroppo quando aprì la porta notò l’oscurità regnare all’interno. Accese la luce perché altrimenti non avrebbe visto niente. Una volta premuto il pulsante, vide che l’appartamento era vuoto. Non c’era nessuna presenza della ragazza. Sconsolato entrò nella camera principale per poi sedersi al tavolino sospirando, pensando di averla combinata davvero grossa quella volta. Iniziò a guardarsi in giro notando come quell’appartamento senza la presenza di Sakura fosse davvero grande. Anzi troppo grande. Portò lo sguardo sul tavolo, notano la presenza di un foglio poggiato su di esso. Quando lo afferrò rimase sorpreso di leggere su di esso “X Sasuke”. L’aprì frettolosamente curioso di sapere cosa ci fosse scritto al suo interno:
                                                          “Caro Sasuke!
                              Ho deciso che tornerò a vivere dai
                             miei genitori, poiché non riuscirei
                             a resistere in questo appartamento
                            pieni di ricordi insieme a te. Ogni
                          volta che ripenso al tempo trascorso
                 qui con te, il mio cuore aumenta sempre di
               battito. Lo so che adesso penserai che sono
              una stupida, ma purtroppo non ci posso fare
             niente. Ogni qualvolta ripenso al sorriso, che
             mostravi solamente a me, in questo piccolo
            appartamento , il mio cuore perde
           un battito ed io mi innamora ancora di te più
          di prima. So anche che se siamo giunti a questo
         è tutta colpa mia, in quanto se non fossi rimasta
          in cinta, tutto questo non sarebbe successo.
         Nonostante questo, ho deciso che porterà
        avanti la gravidanza. Il bambino presente nel mio
       grembo è il risultato del nostro amore ed io non
       ho il coraggio di negargli la vita.
                                                           Addio. Spero che
                                                 sarai felice con Karin!
     P.S. Ti amerò sempre!”
 
Quando finì di leggere la lettera, sentì il suo cuore dolergli, riflettendo sul fatto di non meritarsi completamente una ragazzo dolce come Sakura. Nonostante l’avesse fatta soffrire, lei l’aveva informato del fatto che sarebbe stata sempre innamorata di lui. Questa informazione lo rese felice, in quanto significava che se avesse agito in modo corretto, forse aveva ancora una piccola possibilità di farsi perdonare.  
Estrasse dalla tasca dei pantaloni per poi digitare il numero di casa della ragazza, sperando che sarebbe stata proprio quest’ultima a rispondere a quella telefonata
< Pronto > disse la voce all’altro capo. Ascoltando quel tono di voce, Sasuke intuì che quella non appartenesse alla sua ragazza, ma bensì a sua madre
< Salve signora, sono Sasuke > esclamò < Per caso Sakura è in casa? > domandò
< Perché dovrebbe stare qui, quando vivete insieme > rispose, sorprendendo Sasuke a quelle parole. Aveva chiamato casa sua, poiché aveva immaginato che avesse informato i genitori di star tornando a vivere con loro. Il comportamento della ragazza gli sembrò strano, poiché a lui aveva lasciato scritto che sarebbe tornata a vivere dai suoi, mentre la madre non era a conoscenza di questo.  Riattaccò il telefono pensando di dover sbrigarsi a ritrovare Sakura, in quanto pensò che la parola “addio” scritta nella lettera, volesse significare che potesse porre fine alla sua vita e a quella del loro bambino. Non voleva immaginare ciò, in quanto il solo pensarlo sentiva il cuore ridursi in mille pezzi. Uscì immediatamente dal suo appartamento, bussando come un ossesso alla porta di fianco alla sua. Dopo pochi secondi apparì alla sua vista una ragazza molto simile ad Hinata
< Chi sei? > domandò con sguardo interrogativo
< Chi sei tu? > controbatté la ragazza infastidita da quella domanda
< Sasuke > rispose spostandola entrando nella casa, in quanto non avesse tempo da perdere < Naruto, hai per caso visto Sakura? > chiese una volta entrato. Il biondino distolse lo sguardo dal telefonino per rivolgerlo su Sasuke
< No > rispose < è accaduto qualcosa? > domandò notando l’espressione preoccupata sul volto dell’amico
< Niente di particolare > rispose uscendo velocemente di casa, correndo verso un posto che sia per lui che per Sakura rappresentasse molto.
< Chi era quello lì? > chiese Hanabi non avendo ancora capito cose stesse succedendo
< È l’inquilino dell’appartamento di fianco al nostro > la informò Naruto riportando nuovamente lo sguardo sul telefonino
< Era davvero carino > osservò, sconvolgendo Konohamaru, steso sul pavimento riprendendosi dalle botte appena ricevuta dalla ragazza
< Qual è il tuo tipo d’uomo ideale? > chiese tutto d’un tratto il ragazzo, sorprendendo Hanabi, la quale non si aspettava minimamente quel genere di domanda da Konohamaru
< Vediamo > disse iniziando a pensarci su < Deve essere un ragazzo di bell’aspetto, simpatico e non deve essere permaloso > continuò
< Allora ti piace un tipo come me! > esclamò Konohamaru. Sentendo ciò, il volto di Hanabi divenne rosso come un peperone
< È impossibile una cosa di questa > affermò lanciandosi nuovamente a dosso a Konohamaru, il quale questa volta non si fece trovare impreparato. A Naruto il volto rosso della ragazzo non passò inosservato. Pensò che stesse dimostrando i suoi sentimenti a Konohamaru in un modo non troppo brillante. Decise che prima che se ne sarebbe andata avrebbe parlato con lei di quell’argomento.
 
Sasuke, intanto, aveva raggiunto la sua destinazione finale, dove era certo di trovare Sakura. Si trattava della scuola superiore frequentata da loro, nella quale si trovava il loro posto preferito, ovvero il luogo dove Sakura si dichiarò per la prima volta a Sasuke. Il ragazzo ricordava benissimo quel giorno, il quale era impresso permanentemente nella sua mente. Se avrebbe trovato la ragazza, aveva deciso di informarla sulla sua decisione riguardo al bambino. Si diresse velocemente nel loro posto prezioso ed una volta giunto lì, sentì il cuore più leggero appena vide la figura di Sakura.
 < Sakura > urlò facendola voltare verso di lui.
 
Note autore:
Eccoci all’ottavo capitolo. In questo capitolo i protagonisti sono Sasuke e Sakura, mentre gli altri hanno fatto semplicemente una piccola comparsa. Mi scuso per eventuali errori grammaticali.
Come vi è sembrato il capitolo? È stato di vostro gradimento?
 
Un ringraziare speciale a starfire5 per aver commentato il capitolo precedente; Argento95 per aver aggiunto la storia tra le seguite; un ringraziamento anche a tutti i lettori silenziosi.

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Capitolo 9
*** Capitol 9 ***


                                                                CAPITOLO 9
 
< SAKURA > urlò Sasuke attirando l’attenzione della ragazza, la quale sentendo dire il suo nome a voce alta si voltò con un’espressione sorpresa vedendo la figura del suo ex-ragazzo, in quanto nella lettera che gli aveva lasciato non aveva specificato che si sarebbe recata in quel posto. Appena si girò verso di lui, Sasuke notò gli occhi arrossati della ragazza. Strinse istintivamente i pugni, in quanto era a corrente del fatto che se Sakura aveva pianto, la colpa fosse soltanto sua. Si era comportato peggio di un bambini delle elementari. Durante il tragitto per arrivare lì, aveva pensato a numerosi discorsi di scuse da porre a Sakura, ma appena l’aveva vista, aveva dimenticato ogni singola parola. Voleva solo abbracciarla. Tenerla stretta tra le sue braccia e non farla andare via da lui.
< Fermo lì > esclamò la ragazza, notando Sasuke cominciare lentamente ad avvicinarsi. Quell’affermazione fece bloccare quest’ultimo, il quale si aspettava una cosa del genere. Inizialmente si fermò, però dopo pochi secondi iniziò nuovamente ad avvicinarsi alla ragazza, la quale vedendo questo iniziò ad indietreggiare. Pensò che fosse inutile intimargli nuovamente di fermarsi, in quanto sapeva perfettamente che Sasuke questa volta non si sarebbe fermato. Nonostante ciò, lei non voleva che lui la vedesse in quello stato. Aveva gli occhi arrossati a causa del troppo pianto, inoltre, visto che la sera precedente non riuscì a dormire bene, poiché preoccupata dall’assenza di Sasuke, aveva un aspetto orribile. Non aveva nessuna intenzione di farsi vedere dal ragazzo conciata in quel modo. In più non voleva che si avvicinasse poiché aveva deciso di porre una pietra sul loro rapporto, in quanto ora non era più il suo Sasuke, ma era il Sasuke di Karin. Il solo riflettere su questo, sentì gli occhi nuovamente inumidirsi. Non credeva che da questi potessero uscire altre lacrime, poiché durante quella giornata aveva pianto davvero molto. Iniziò a credere che avesse infinite lacrime.
< Perché sei qui? > domandò notando che Sasuke si stesse avvicinando molto velocemente. In più lei non poté più arretrare, in quanto bloccata dal uro alle sua spalle
< Voglio solo parlare con te >
< Non abbiamo niente su cui discutere > osservò, in quanto pensò che avessero parlato di tutto già quella mattina fuori all’università. In quell’occasione aveva avuto la certezza del tradimento di Sasuke. Questo era più che sufficiente per lei.
< Invece dobbiamo risolvere questa situazione a tutti i costi > la informò raggiungendola < Perché io non voglio privarmi di te > aggiunse mostrandole un sorriso dolce. Quando vide quel sorriso il cuore di Sakura perse un battito. Pensò che il ragazzo stesse barando, poiché sapeva perfettamente che ogni qualvolta mostrasse quel sorriso, lei non riuscisse mai a dirgli di no
< Stai barando > gli fece notare < Non si fa così > continuò distogliendo lo sguardo, cercando di far calmare il suo cuore. Purtroppo Sasuke non le permise ciò, in quanto afferrò dolcemente il suo mento, riportando nuovamente il suo sguardo su di lui. Sapeva perfettamente che stesse barando, ma pensò che questo fosse l’ultimo problema, poiché gli premeva di più farsi perdonare da Sakura.
< Ho letto la lettere > la informò < Non voglio che tu esca dalla mia vita. Ti prego resta ancora con me > aggiunse abbassando il capo
< Certo che hai proprio una bella faccia tosta per dire ciò > affermò irritandosi alle parole dette da Sasuke. Il batticuore che aveva poco prima, ritornò un battito normale al suono di quell’affermazione. Non lo aveva ancora perdonato per il tradimento con Karin, quindi era una cosa improbabile quella di ritornare insieme.
< Lo so che ho sbagliato > ancora con il capo chino < Quella sera non dovevo uscire, ma dovevo rimanere vicino a te. Anche accettare l’invito di Karin è stato un grandissimo errore > continuò, mentre Sakura fu pienamente d’accordo su quest’ultima cosa < Purtroppo quella sera era ubriaco fradicio. Tu lo sai come divento quando sono in quello stato. Sono convinto che se fossi stato in me, non avrei mai fatto una cosa del genere, perché la persona che amo sei tu > aggiunse sollevando, il capo guardando Sakura dritta negli occhi, con espressione triste. Quando la notò, alla ragazza salì un leggero senso di colpa. Nonostante lei non avesse fatto niente di sbagliato, provò un minimo di compassione nei suoi confronti. Sapeva che se Sasuke non fosse stato ubriaco, avrebbe rifiutato Karin al cento per cento, anzi al duecento per cento in quanto notava che quando Karin stava vicino a loro, sul volto di Sasuke si faceva largo un’espressione di indulgenza. Rifletté sul fatto che se quella sera Sasuke non fosse uscito, tutto questo non sarebbe accaduto. Si bloccò a quel pensiero, cominciando a riflettere sul fatto che se quella sera il ragazzo uscì velocemente di casa era stato perché lei lo aveva informato di aspettare un bambino. Quindi anche se lei pensava che non avesse nessuna colpa, alla fin fine era stata lei la causa di tutto. Se non avesse raccontato tutto a Sasuke, quest’ultimo sarebbe rimasto a casa con lei. Non avrebbe incontrato Karin e cosa principale non sarebbero successi tutti questi problemi.
< Scusa > con tono bassa, ma nonostante questo Sasuke riuscì a sentire molto bene la voce di Sakura. Non riuscì a capire il perché la ragazza si stesse scusando. Quello che doveva farsi perdonare non era lei, ma bensì lui che non si era comportato in modo adeguato. < Se è accaduto tutto questo, è solo colpa mia > continuò sentendo scendere le prime lacrime. Sasuke sollevò dolcemente il mento della ragazza, dandosi del cretino quando notò che Sakura stesse nuovamente piangendo. Quella giornata l’aveva vista troppe volte piangere. Ogni volta che accadeva sentiva una stretta al cuore, quindi decise che da quel momento in poi non l’avrebbe mai più soffrire.
< Non dire così > asciugando le lacrime che scendevano sulle sue guance con il palmo della mano
< Invece si > disse < Perché se non fossi rimasti incinta, adesso non sarebbe accaduto tutto questo casino > aggiunse mentre le lacrime continuavano a scendere. Sasuke vedendo che le sue parole non stessero avendo l’effetto sperato, decise che forse quello fosse il momento adatto per fare quella cosa che avesse pensato. Prese un gran respiro
< Sakura > iniziò < La colpa non è assolutamente tua, ma di entrambi in quanto queste cose si fanno in due > la informò guardandola negli occhi < Non bisogna vederla come una disgrazia, ma come una benedizione di dio > continuò sorridendo notando come le lacrime di Sakura si fermarono quando disse quelle parole < Sai ho riflettuto a lungo su questa situazione e sono giunto alla conclusione che non voglio vivere senza te. So di certo che riusciremo a superare ogni difficoltà, ogni ostacolo senza nessun timore. Sono sicuro di ciò, perché ogni difficoltà che si mostrerà sul nostro cammino, noi l’affronteremo insieme > aggiunse per poi poggiare un ginocchio a terra, afferrando la mano di Sakura ed alzando il capo per poterla guardare negli occhi. Quest’ultima non riuscì a credere che il ragazzo stesse facendo una cosa del genere. Anzi non riusciva ancora a credere delle parole che avesse appena sentito. Ormai aveva perso ogni speranza che Sasuke avesse accettato quella gravidanza ed invece si era totalmente sbagliata.
< Sakura Haruno > cominciò < Vuoi sposarmi? > domandò osservando l’espressione sorpresa di Sakura, la quale non credeva possibile una cosa del genere < Ti giuro che mi prenderò cura di te e del bambino che nascerà. Non vi farò mancare niente. Lavorerò come un matto per far sì che questo accada. > aggiunse sperando di averla convinta con quelle ultime parole
< Si > rispose la ragazza. Sentire quella semplice risposta riempì il cuore di Sasuke di massima felicità. Si alzò pronto a baciarla < Però, devi promettermi che non ti ubriacherai mai più > continuò
< Lo giuro > affermò per poi fiondarsi sulle labbra morbide di Sakura, la quale accolse molto volentieri quel bacio passionale del ragazzo che amasse.
Si dovettero allontanare per poter riprendere fiato, altrimenti avrebbero continuato all’infinito quel bacio.
< Per quanto riguarda l’anello, te ne comprerò uno appena troverò un lavoro > la informò
< Non mi serve > gli comunicò sorridendo < L’unica cosa che mi importa, è che non mi lascerai mai e poi mai > continuò. Sentendo ciò, Sasuke la strinse a se. Da quell’abbraccio Sakura capì che il ragazzo non l’avrebbe mai abbandonata.
< Lo giuro > le sussurrò all’orecchio stringendola ancora di più a se.
                 
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Quando vide il signore Iruka tirar giù la serrando, Hinata tirò un gran sospiro di sollievo. Quella giornata a lavoro era stata davvero stancante. Erano stati sempre impegnati. Non avevano avuto nemmeno un minuto per riposarsi. Aveva pensato addirittura di morire, poiché appena un cliente usciva dal negozio, un altro entrava, senza un attimo di tregua. Non riusciva ancora a spiegarsi quell’avvenimento, in quanto era la prima volta che accadesse una cosa del genere. Generalmente lei e Shino riuscivano a prendersi delle piccole pause, ma quel giorno non fu possibile. Si voltò verso il ragazzo, notando anche sul suo volto un’espressione sfinita. Rifletté sul fatto che fortunatamente per lui, quando sarebbe tornato a casa si sarebbe potuto rilassare, mentre lei non avrebbe potuto fare ciò, poiché avrebbe dovuto fare i conti con la confusione creata da Konohamaru ed Hanabi, la quale ogni qualvolta che il ragazzo la prendesse in giro dava di matto. Non aveva ancora capito la causa di questo comportamento. Immaginò di dover parlare da sola con la sorella per farsi spiegare per bene il motivo del perché si comportasse in quel modo con Konohamaru. In più sperava che si comportasse in quel modo solo con quest’ultimo, anche se un po' le dispiaceva per il ragazzo. Il problema era che se non fosse così, avrebbe trovato molte difficoltà a trovare un possibile fidanzato, in quanto credesse che a nessun ragazzo potesse piacere una ragazza manesca come sua sorella. Pensò che dovesse parlare di questo quella sera stessa, poiché immaginò che dopo aver mangiato, sia la sorella che Konohamaru, sarebbero tornati alle loro rispettive case. Sospirò riflettendo su ciò, poiché quella sera non avesse nessuna voglia di fare niente di stressante. Voleva solamente tornare a casa, farsi un bel bagno, sperando che quest’ultimo le eliminasse totalmente la stanchezza di dosso, mangiare qualcosa di semplice e subito dopo andare a dormire, in quanto l’indomani sarebbe stata un’altra giornata faticosa.
< Sei stanca? > chiese Shino, accortosi del sospiro della ragazza al suo fianco.
< Un pochino > rispose voltandosi verso di lui < Il problema è che adesso che tornerò a casa sicuramente ci sarà il finimondo > aggiunse abbassando tristemente il capo, pensando che quella sera la sua voglia di tornare a casa fosse pari a zero. Era la prima volta che accadesse una cosa del genere da quando divideva l’appartamento con Naruto. Solitamente ogni qualvolta tornava a casa era sempre felice. Ma quella sera, la sola idea di risentire le urla di Hanbi e Konohamaru, le facevano venir voglia di andare in albergo. Facendo così si sarebbe risparmiata di vedere l’ennesimo litigio tra i due.
< I tuoi ospiti sono rumori? > chiese cercando di informarsi su quell’argomento. Sentendo ciò, Hinata cominciò a pensare a come potesse rispondere in modo corretto a quella domanda
< Non sono rumorosi > rispose dopo averci riflettuto un attimo su < Sono semplicemente dei rompi balle > aggiunse sorprendendo Shino, il quale non si aspettava da Hinata l’uso di quelle ultime parole dette da quest’ultima. Da quello che avesse potuto intuire, Hinata era una ragazza dai modi di fare gentile e tranquilli. Quindi rimase un tantino sconcertato da quell’osservazione < Non fanno altro che litigare. Il problema è che quando attaccano briga urlano sempre. Se lo farebbero con un tono pacato, non avrei nessuna obiezione a riguardo, ma purtroppo ogni qualvolta bisticciano alzano il loro tono di voce. Questa è una cosa che mi infastidisce tanto > continuò sentendosi un tantino meglio dopo il suo sfogo. Doveva dire che tenersi le cose dentro non era affatto un bene. Era una cosa che danneggiava la salute.
< Basta avvisarli di abbassare il tono della voce > le suggerì il ragazzo, il quale non capì come questa semplice soluzione non fosse venuta in menta ad Hinata che Shino reputava una persona intelligente.
< Tu la fai semplice > disse < Ma appena li sgridi, terminano il litigio, per poi continuarlo dopo pochi secondi > continuò. Aveva provato mille volte a cercare di porre rimedio, ma purtroppo non aveva trovato nessuna soluzione per sistemare il loro rapporto
< Se è così, allora non posso esserti di alcun aiuto > la informò dispiacendosi per lei
< Non ti preoccupare > disse felice del fatto che il ragazzo avesse voluto aiutarla < Fortunatamente questa è l’ultima sera che rimangono a casa > continuò contenta che l’indomani avrebbe avuto la casa tutta per se. L’appartamento in cui alloggiava con Naruto era già troppo piccolo per due persone, con l’aggiunta di altre due era diventato minuscolo. Non riuscivano a muoversi. Era diventato impossibile vivere lì, inoltre la situazione non migliorava con i continui litigi tra Hanabi e Konohamaru.
< Grazie per il vostro duro lavoro > disse Iruka dopo aver sistemato il catenaccio per poi salutare i suoi dipendenti avviandosi verso casa.
< Spero che domani non sarà come oggi > osservò Shino appena il signor Iruka si allontanò
< Concordo > disse Hinata guardandosi intorno, rimanendo sorpresa di non vedere la figura dell’amico del suo collega
< Se cerchi Kiba, oggi non viene > la informò subito Shino, notando Hinata guardarsi intorno alla ricerca del ragazzo < Ha detto che sarebbe andato dritto a casa > aggiunse
< Per caso è successo qualcosa? > domandò allarmatasi da quelle parole. In più aveva notato l’espressione triste sul volto di Shino quando l’aveva informata dell’assenza del ragazzo
< Diciamo che c’è stato un piccolo battibecco > rispose < Ma niente di preoccupante > continuò cercando di tranquillizzare Hinata, prima che quest’ultima chiedesse qualcosa in più
< Se vuoi parlare, basta che me lo dici > lo informò < Sono sempre disponibile > aggiunse
< Ti ringrazio. Lo terrò a mente > affermò sorridendo pensando che fosse stato davvero fortunato nell’aver trovato Hinata come sua collega. < Beh, allora io vado. A domani > aggiunse salutandola
< A domani > cominciando ad incamminarsi verso casa, pregando di non trovare nessun macello appena avesse aperto la porta.

                                       -----------------

< Sono a casa > esclamò subito dopo aver aperto la porta
< Ehi > disse l’altra persona. Solamente da questo, Shino intuì che Kiba stesse ancora mantenendo il broncio nei suoi confronti. Questo perché non aveva ancora chiesto a Hinata quella piccola informazione. Ma purtroppo non aveva ancora trovato la giusta occasione, in più ogni giorno erano super impegnati al lavoro. Sembrava come se il loro supermarket fosse continuamente sotto assedio.
Raggiunse il ragazzo, seduto al tavolo intento a leggere una rivista, abbracciandolo da dietro
< Cosa stai facendo? > domandò seccato da quel comportamento
< Sto semplicemente abbracciando il mio fidanzato > rispose come se la cosa fosse ovvia. In più cercò di dargli un bacio sulla guancia, ma Kiba intuendo ciò allontanò di poco il viso quando Shino si avvicinò a lui
< Ti ricordo che io e te siamo ancora bisticciati > lo informò < Finché non chiederai ad Hinata quella cosa, da me non avrai nessun bacio ed in più niente sesso > aggiunse sperando di allarmarlo con quelle ultime parole, in quanto sapeva che Shino tenesse molto a quell’ultima cosa.
< COSA > urlò indignato da quelle parole. Solo adesso aveva capito che a causa di quel litigio non potesse fare tutte le cose che gli interessassero di più < Non è giusto > aggiunse incrociando le braccia al petto, assumendo uno pseudo broncio. Kiba si voltò, leggermente felice vedendo il suo fidanzato in quello stato. Pensò che fosse quello che si meritasse, visto che non aveva ancora chiesto quella cosa ad Hinata
< Qui ti sbagli mio caro > lo informò < è giunto il momento che ti muovi > continuò < Finché non chiederai quella cosa, non faremo niente > aggiunse sorridendo, osservando l’espressione sorpresa di Shino, la quale si trasformò in seria
< Ok > disse utilizzando un tono responsabile, il quale mise in leggera allerta Kiba < Voglio proprio vedere fin quando riesci a resistere > continuò alzandosi e recandosi in cucina.
Kiba rimase esterrefatto da quelle parole, in quanto non si aspettava di sentire ciò, al massimo credeva che il suo fidanzato sarebbe corso all’instante da Hinata. Invece aveva lanciato una sfida che molto probabilmente lui stesso avrebbe perso, poiché lui era molto più voglioso di Shino. Pensò che avesse sbagliato a stabilire quelle stupide condizioni, in quanto adesso non sapeva se fosse riuscito a rispettarle.
< Cazzo > disse tra se e se stringendo i pungi
 
Intanto Hinata giunta difronte alla porta di casa, busso sbattendo il piede contro quest’ultima, poiché aveva le mani occupate a reggere i cartoni di pizza. Visto che non le andava di cucinare quella sera, pensò che la soluzione più semplice a quel problema fosse quello di comprare delle pizze. Almeno appena sarebbe tornata a casa, avrebbe mangiato immediatamente. Ma cosa più importante non avrebbe dovuto cucinare. Quella sera non ne aveva proprio voglio, nonostante a lei piacesse molto stare ai fornelli. A causa della stanchezza aveva optato per la pizza, anche se questa non fosse molto salutare secondo lei, ma pensò che per una volta non sarebbe stata la fine del mando mangiarne un po’.
Dopo pochi secondi, notò la porta aprirsi vedendo il volto di Naruto illuminarsi quando gli occhi di quest’ultimo si accorsero cosa avesse in mano Hinata
< Viva la pizza > urlò euforico contento di mangiare quella pietanza
< Ti prego non urlare > lo informò, in quanto già avesse un gran mal di testa. Se ci si metteva anche Naruto forse molto probabilmente sarebbe stata la sua fine. Notando il volto esausto di Hinata, il ragazzo prese i cartoni delle pizze dalle mani della ragazza, la quale arrossì appena per la gentilezza mostrata da Naruto per poi ritornare a pensare che in fin dei conti fosse solo un bambino, poiché appena prese i scatoli urlò “Stasera si mangia pizza” per informare anche Konohamaru ed Hanabi per quanto riguardava la cena di quella sera. Anche questi ultimi esultarono a quella notizia. Hinata pensò che avesse sbagliato a comprare la pizza. Se sapeva che avesse causato tutta quella confusione avrebbe comprato qualche altra pietanza.
< Come si sono comportati oggi? > chiese dopo essersi seduta al tavolo prendendo un trancio di pizza. In quel frangente pensò di somigliare ad una madre che appena tornata da lavoro, chiede informazioni riguardo i suoi figli. Sorrise a quella riflessione, in quanto i suoi presunti figli non erano piccoli, ma bensì adolescenti.
< Come sempre hanno fatto casino > rispose sospirando, pregando che quella sera i due tornassero alle loro rispettive case. Due giorni in loro compagnia era stato più che sufficiente per la sua pazienza. Anche a lui piaceva fare baldoria, anzi era il primo a cominciare, ma loro due insieme erano davvero insopportabile < Non mi hanno fatto riposare nemmeno un po' > aggiunse sospirando nuovamente. Rifletté sul fatto che per una volta tanto che avesse avuto due giorni liberi non aveva potuto fare niente di divertente. Questo era accaduto solo perché avesse dovuto badare a Konohamaru ed Hanabi.
< Non dire scempiaggini > osservò Konohamaru < Non incolpare noi se non hai potuto riposare > aggiunse indignato dalle parole del suo fratellone
< Giusto > ribadì Hanabi < Inoltre hai trascorso tutta la giornata sul letto a guardare riviste sconce > continuò facendo strozzare Naruto, il quale aveva chiesto ai ragazzi di non riferire ciò ad Hinata.
< Avevate promesso che non avreste detto niente su questo > li informò dopo aver preso un sorso di acqua < Siete dei traditori > aggiunse per poi voltarsi verso Hinata, rimasta sorpresa da quella notizia, in quanto credeva che il ragazzo avesse buttato le sue preziose riviste < Non è come pensi Hinata > aggiunse muovendo convulsamente le mani
< Spero solo che non hai fatto niente davanti a loro due > fece notare
< Cosa avrebbe dovuto fare? > domandò ingenuamente Hanabi non capendo a cosa si riferisse sua sorella
< Certo che sei proprio una pivella > osservò Konohamaru, il quale aveva perfettamente intuito ciò che Hinata avesse detto < Quando si guardano quelle riviste, l’uomo comincia a giocare con il suo uccello > aggiunse rispondendo alla domanda della ragazza, il cui viso divenne rosso capendo perfettamente a cosa si riferisse Konohamaru
< Sei un pervertito > urlò disgustata da ciò < Hinata prendi il mio posto > continuò alzandosi, in quanto stava seduto di fianco a Naruto < Non riesco a stare seduta di fianco ad un pervertito come lui > continuò sedendosi al posto della sorella, la quale non era per niente sconvolta come la sorella minore, poiché avesse assistito in diretta al divertimento del ragazzo.
< Perché non sembri scossa come questa qui? > domandò Konohamaru, indicando Hanabi, incuriosito dalla pacatezza mostrata da Hinata, la quale non riuscì a dire niente, poiché Naruto intervenne al suo posto
< Questo perché lei è più grande di voi > rispose prima che la ragazza potesse dire qualcosa di altamente imbarazzante, voltandosi verso la ragazza sperando che quest’ultima gli desse corda
< Ha ragione lui > affermò prendendo un morso della pizza, riflettendo sul fatto che fosse molto meglio porre fine a quell’argomento, poiché altrimenti la serata poteva finire male.
< Ok > disse Konohamaru, il quale decise di non continuare, nonostante sentisse che sia Naruto che Hinata gli stessero nascondendo qualche informazione importante.
< Si prega di non parlare di quest’argomento mentre stiamo mangiando. Altrimenti potrei vomitare > li informò Hanabi ancora inorridita da quello che Konohamaru avesse detto poco prima
< Queste sono cose naturali, mia cara santarellina > fece notare usando un tono più alto quando disse l’ultima parola
< Non sono una santarellina > lo informò irritata da quel commento < Sono semplicemente una ragazza pura, differentemente da te che sei un pervertito > aggiunse avvicinandosi minacciosa verso Konohamaru, il quale non si tirò indietro. Anzi si fece anche lui avanti, meravigliando Hanabi, la quale credeva che il ragazzo si sarebbe spaventato. Invece l’aveva sorpresa comportandosi in quel modo.
< Adesso basta > disse Hinata ponendo fine ad un nuovo possibile battibecco < Mangiate e poi tornatevene ognuno a casa vostra > continuò avendo raggiunto la sua soglia di sopportazione. Naruto, in quel momento, non poteva che essere d’accordo con lei. Anche lui voleva che loro sloggiassero da lì, poiché non li sopportava più.
< Veramente io rimarrò qui anche questa sera > li informò Konohamaru mangiando un pezzo di pizza
< Anche io > sorridendo Hanabi.
Sentendo ciò, sia Naruto che Hinata volevano sprofondare all’inferno. Non potevano credere di doverli ospitare per un’altra notte. Quella notizia fu davvero dura da mandar giù, poiché entrambi credevano che quella sera sarebbero potuti stare nuovamente loro due da soli. Invece i ragazzi avevano rovinato tutto.
< Siamo davvero contenti di ciò > dissero entrambi mostrando un finto sorriso, il quale non scappò all’ottima osservazione dei due giovani
< Si vede proprio dalla vostra espressione che siete felicissimi della nostra permanenza > osservarono entrambi leggermente risentiti dal comportamento dei due. Infatti credevano che sentendo ciò avrebbero festeggiato come matti. Invece sembrava che gli avessero appena dato una bruttissima notizia.
< Se lo avete capito, che ne dite di andarvene e togliervi dalle scatole > propose Naruto avendo tutto il sostegno da parte di Hinata
< Mi rifiuto > urlarono in coro i due, dopo essersi scambiati una fugace occhiata. Sentendo ciò sia Naruto che Hinata presero dallo scatolo le restanti fettine di pizza, ponendole nei rispettivi piatti, meravigliando i due di quel comportamento. Hanabi pensò che in quel momento quella che si stesse comportando da bambina fosse la sorella e non certo lei. Allungò il braccio per cercare di prendere dal piatto della sua sorellona un’altra fetta di pizza, ma proprio quando afferrò il cornicione Hinata gli diede un piccolo schiaffo sulla mano facendogliela allontanare all’istante
< Cattiva > disse mettendo il broncio, massaggiandosi la parte lese
< Pussa via > controbatté Hinata soddisfatta del suo comportamento. Sentendo ciò Hanabi sentì crescere in lei una grande rabbia verso la sorella maggiore, mai provata in vita sua. Quindi decise di tentare nuovamente la precedente mossa, ricevendo un’altra volta uno schiaffo sull’altra mano
< Perché ti stai comportando così? > domandò gonfiando le guance < Lo so benissimo che non le mangerai tutte, quindi è un peccato rimanerle > aggiunse, in quanto volesse mangiare ancora poiché aveva molta fame
< Le ho prese per Naruto > rispose sorridendo < Devi sapere che questo ragazzo mangia molto, quindi è mia premura che il suo stomaco sia bello pieno > aggiunse voltandosi verso Naruto, il quale gli mostrò un’espressione di profonda ammirazione per quello che avesse appena detto. Quando lo notò, il cuore di Hinata perse un battito, iniziando a pensare di doversi comportare in quel modo con Naruto molto più spesso. Intanto Konohamaru notando che i presenti fossero distratti, tentò la stessa strategia usata da Hanabi sperando che funzionasse. Proprio quando aveva afferrato due tranci, cominciò a riflettere sul fatto che fosse stato davvero un gioco da ragazzo
< Semplice come rubare le caramelle ad un bambino indifeso > disse tra se e se sorridendo, ma quando alzò il capo per controllare se Naruto fosse ancora distratto, notò gli occhi del suo fratellone puntati su di lui. Quando incrociò lo sguardo con lui, sentì un brivido percorrergli la spina dorsale che gli fece intuire di lasciare immediatamente i due tranci, se avesse voluto avere ancore le mani intatte.
< Bravo bambino > affermò Naruto una volta che Konohamaru riportò le mani sotto il tavolo.
< Siete proprio dei cavernicoli > osservò Hanabi notando ciò che Naruto avesse fatto al povero Konohamaru.
< E voi siete dei rompiscatole > ribatté Hinata < Se volete ritornare ancora qui, dovete comportarvi come persone serie e non agire come bambini delle elementari > aggiunse. I due abbassarono il capo colpevoli, intuendo che molto probabilmente avessero esagerato
< Dai su non fate quelle facce > esclamò Naruto posando nel piatto di Konohamaru due tranci di pizza < Questo è un incentivo per farvi comportare bene > aggiunse sorridendo. Vedendo ciò Hinata sospirò osservando l’ingenuità del ragazzo, ma rimase anche colpita da quel suo gesto gentile. Honohamau ed Hanabi sentendo quelle parole cordiali uscire dalle labbra di Naruto, alzarono di scatto il capo mostrandogli la loro espressione di felicità, per poi saltargli addosso abbracciandolo
< Aspettate, aspettate > urlò Naruto, steso con i due sopra di lui, sconcertato da quel comportamento
< Cosa c’è? > domandò Hanabi non riuscendo a capire il motivo di tutto quell’allarmismo da parte del biondino, in quanto non gli stavano facendo niente di male. Gli stavano semplicemente mostrando una manifestazione di affetto nei suoi confronti.
< Il trancio di pizza potrebbe cadere a terra > rispose indicandolo con la mano libera. I presenti sentendo quelle parole, rimasero alquanto scioccati da quest’ultime
< Sei proprio un ingordo > osservò Hinata distogliendo lo sguardo dai tre
< Ha ragione la sorellone > concordarono sia Hanabi che Konohamaru, i quali ritornarono ai lo posti.
Naruto non capì perché Hinata avesse detto quelle parole. Proprio quando stava per chiedere qualche informazione, sentirono bussare alla porta. Si alzò per andare a vedere chi fosse, portandosi con se il trancio di pizza, in quanto aveva paura che se lo avesse lasciato sul tavolo al suo ritorno non lo avrebbe trovato più. Quando aprì la porto, si trovò quasi tutti i condomini davanti alla sua porta.
< Ciao > esclamò per poi richiudere nuovamente la porta, lasciando di stucco i ragazzi che non si aspettavano minimamente quel genere di comportamento da parte del ragazzo
< Chi era? > domandò Hinata notando la velocità di Naruto nel ritornare da loro. Sentendo quella domanda, il ragazzo si voltò verso di lei
< Soltanto Ino e Shikamaru > rispose come se la cosa non fosse molto importante
< Cosa volevano? > domando Hinata
< Non lo so. Appena li ho visti, ho chiuso subito la porta > rispose finendo di mangiare il trancio di pizza, mentre Hinata rimase altamente sconcertata da quel comportamento. Non riuscì a credere che Naruto non avesse nemmeno chiesto il motivo della visita ai suoi amici. Si alzò di scatto, raggiungendo la porta, in un niente, aprendola constatando che fortunatamente sia Ino che Shikamaru fossero rimasti ancora lì fuori.
< Scusatelo > esclamò Hinata imbarazzata < Non so proprio cosa gli sia passato per la testa per comportarsi in quel modo > continuò permettendo ai ragazzi di entrare
< NARUTO > urlò Ino, quando raggiunse la camera principale dell’appartamento < Sei proprio un maleducato > continuò poggiando le mani sui fianchi, non potendo ancora credere come il ragazzo si fosse comportato nei loro confronti.
< L’ho fatto per un semplice motivo > disse voltandosi verso la ragazza, la quale non riusciva a credere al fatto che Naruto volesse discolparsi < La stanza è piccolo e con l’aggiunta di voi due lo sarebbe diventa ancora di più. Quindi ho optato nel lasciarvi fuori. > aggiunse come se fosse la cosa più semplice del mondo. Sentendo ciò, Ino pensò che fosse una scusa senza nessun significato. Proprio quando stava per controbattere, diede un’occhiata ai presenti non trovando ne Sasuke ne Sakura. Rifletté che fosse strano, poiché era stata proprio la sua amica ad informarla di andare nell’appartamento di Naruto, poiché doveva metterli a corrente su un argomento importante.
< Dove sono Sasuke e Sakura? > chiese dimenticandosi per il momento di far una bella lavata di capo a Naruto
< Non lo so. In più non mi interessa più di tanto sapere dove sono quei due > rispose non voltandosi nemmeno
< A noi hanno detto di venire qui, perché ci dovevano informare su una cosa importante > gli comunicò Shikamaru dopo aver sbadigliato
< COSA > urlò Naruto incredulo dinnanzi a quella notizia, non riuscendo a capire il motivo del perché dovessero sempre riunirsi nella sua stanza
< Forse … > iniziò Hinata riflettendo sul fatto che molto probabilmente i due volessero informare anche loro sulla gravidanza di Sakura. Posizionò le mani davanti la bocca, prima che fosse lei ad informare i presenti su quel delicato argomento. Purtroppo quel comportamento risultò sospetto ai presenti, i quali diressero tutta la loro attenzione su di lei. Notando ciò, Hinata iniziò a pentirsi di aver parlato.
< Per caso tu sai già di cosa devono parlarci? > chiese Ino avvicinandosi piano verso la ragazza, la quale scosse la testa dopo aver sentito quella domanda. Purtroppo per lei, Ino non abboccò alla sua piccola bugia, quindi continuò ad avvicinarsi verso di lei, mentre quest’ultima indietreggiasse.
< Deve sicuramente sapere qualcosa > urlò Naruto vedendo il comportamento sospetto di Hinata
< Prendetela e fatele il solletico > suggerì Hanabi conoscendo il punto debole della sorella maggiore, la quale iniziò a preoccuparsi seriamente per la sua incolumità dopo aver ascoltato le parole della sorella minore. Decise che avrebbe dovuto nascondersi fino al momento in cui Sasuke e Sakura fossero giunti lì. Quindi corse in bagno chiudendo la porta a chiave, poggiando la schiena su di essa.
< Adesso cosa facciamo? > domandò Ino guardando i presenti, tutti riuniti davanti la porta del bagno
< Semplice > rispose Naruto attirando l’attenzione di tutti su di se < Rompiamo la porta > continuò, mentre sia Konohamaru che Hanabi pensarono che quello fosse un comportamento da vero irresponsabile.
< Lo sai che dopo dovrai aggiustarla di tasca tua > osservò Shikamaru, il quale sapeva che il ragazzo non avesse i soldi necessari per ripararla
< Ne sono consapevole, ma voglio sapere assolutamente cosa nasconde Hinata > disse afferrando la maniglia aiutato da Ino, la quale era curiosa anche più di Naruto. Proprio quando stavano cominciando a tirare, sentirono bussare alla porta d’ingresso. Appena udirono ciò, corsero immediatamente ad aprire la porta, felici di vedere Sasuke e Sakura, mano nella mano, dinnanzi a loro.
< Finalmente siete arrivati > urlò Naruto per avvertire Hinata della comparsa dei loro amici. Comportandosi in questo modo, pensò che la ragazza da lì a poco sarebbe uscita dal bagno.
< Adesso entrate e sputate subito il rospo > affermò Ino non riuscendo più a resistere dal non sapere.
< Ok > dissero i due entrando e chiudendo la porta.

Note autore:
Salve a tutti. Ecco il nono capitolo. Come vi sembra? Spero che sia stato di vostro gradimento. Mi scuso per eventuali errori grammaticali.
Ringrazio Mary Evans ed lunakiss per aver aggiunto la storia alle seguite.
Alla prossima.

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


                                                     CAPITOLO 10

Erano trascorsi circa dieci minuti da quando si erano seduti tutti intorno al tavolo al centro della stanza. Né Sasuke né Sakura avevano pronunciato una sola parola. Nella stanza aleggiava un silenzio inquietante, in quanto tutti stavano aspettando che Sasuke oppure Sakura desse inizio alla conversazione, poiché se si trovavano in quella situazione era tutta colpa loro. Naruto diede un’occhiata in volto a tutti i presenti, leggendo la tensione sui loro volti, soprattutto su quello di Hinata. Anche se non ne conoscesse il motivo del quale la ragazza si trovasse in quelle condizioni, era alquanto preoccupato per lei. Aveva intuito che molto probabilmente, quel suo stato d’animo d’agitazione, fosse dovuto alla notizia che dovessero dare Sasuke e Sakura. Quindi pensò che prima i suoi amici sputassero il rospo, prima Hinata si sarebbe calmata, per questo decise che fosse giunto il momento di entrare in azione
< Che ne dite di informare tutti di quello che sta succedendo > cominciò Naruto, attirando su di se gli sguardi dei presenti < Questo silenzio mi sta uccidendo > disse < Quindi siete pregati di dirci tutto quello che volete > continuò. Sentendo ciò Sakura afferrò la mano di Sasuke, stringendolo dolcemente, prendendo un grande respiro.
< Abbiamo deciso di sposarci > affermò Sasuke anticipando la sua fidanzata, la quale sollevò il capo guardando con stupore il volto del suo fidanzato, poiché non credeva che Sasuke avesse avuto il coraggio di informare i suoi amici riguardo quell’argomento. Aumentò la stretta alla mano del ragazzo, poiché notò un certo tremore in quest’ultima. Facendo in quel modo, sentì terminare all’istante il tremolio. Sorrise a ciò per poi riportare lo sguardo sui presenti, i quali avevano assunto tutti le medesime espressioni, ovvero un misto di meraviglia e sconvolta. L’unica che avesse un’espressione normale era Hinata, la quale sapeva perfettamente il motivo che li avesse spinti a prendere quella drastica decisione.
< Aspettate un attimo > disse Ino non riuscendo ancora a credere a quella scioccante notizia. < Voi due state per sposarvi? > chiese indicando prima il ragazzo e poi la sua amica, ancora incredula che quest’ultima stesse facendo di già il grande passo.
< Si > rispose sorridendo questa volta Sakura, anticipando il suo ragazzo. Sentendo ciò Ino non era ancora in grado di capire il motivo che li spingesse a fare quel passo, in quanto pensava che fossero ancora giovani per sposarsi. Sapeva che si amassero molto, ma questo non voleva di certo dire che dovessero sposarsi alla loro giovane età.
< Dobbiamo festeggiare > fece notare Shikamaru alzandosi, sconvolgendo i presenti non riuscendo a capire se il ragazzo stesse facendo sul serio. Quelle parole misero in allerta sia Sasuke sia Sakura, poiché sapevano che il ragazzo avesse un grande intuito. Quindi pensarono che molto probabilmente avesse intuito il motivo del perché della loro scelta, a differenza di Ino e Naruto.
< Non ho nessuna bevanda per poter festeggiare > li informò Naruto guardando Shikamaru
< Vado a prendere una bottiglia nel mio appartamento > disse raggiungendo la porta ed aprendola < Torno subito > aggiunse uscendo socchiudendo la porta.
< Qualcuno sa cosa gli è preso? > domandò Ino, sorpresa dall’atteggiamento del suo amico d’infanzia, guardando i presenti sperando che tra di loro qualcuno avesse intuito cosa fosse accaduto al ragazzo
< Non ne ho la più pallida idea > rispose Naruto alzando le spalle, completamente ignaro su cosa stesse riflettendo la geniale mente di Shikamaru. Da quando quest’ultimo lasciò la stanza, calò nuovamente il silenzio tra i presenti, in quanto tutti stavano riflettendo sul motivo del perché Shikamaru avesse avuto quell’atteggiamento difronte quella scioccante notizia. Mentre Ino e Naruto non avevano la più pallida idea, Sasuke e Sakura speravano che il ragazzo non avesse intuito il motivo di quella scelta affrettata. Se le loro paure fossero state fondate, avrebbero dovuto informare i presenti di tutti. Nonostante i due fossero convinti in quello che stessero facendo, avevano deciso che li avrebbero messi al corrente solo sul matrimonio, mentre per quanto riguardava la gravidanza avevano deciso di tenerli ancora all’oscuro su quest’ultima cosa. Sebbene Sakura avesse comunicato a Sasuke che Hinata fosse a corrente di quella notizia, il ragazzo aveva optato di non dire ancora niente ai loro amici, in quanto sapeva che se gli avrebbero comunicato di quella cosa, avrebbero iniziato a dare di matto. Questo era una cosa che voleva evitare a qualsiasi costo, poiché sicuramente appena avrebbe avvisato i suoi genitori, quest’ultimi sarebbero andati in escandescenza. Questi pensieri furono interrotti dall’apertura della porta, dalla quale apparì la figura di Shikamaru con una bottiglia di sakè.
< Potresti prendere dei bicchieri Hinata > chiese una volta raggiunti gli altri ed aver poggiato la bottiglia sul tavolo. Sakura cominciò a preoccuparsi alla vista del liquore, in quanto nelle sue condizioni era assolutamente vietato bere qualsiasi bevanda alcolica. Strinse con forza la mano di Sasuke, il quale intuì che quello fosse un segnale d’aiuto da parte della ragazza. Di conseguenza cominciò a pensare a come risolvere quel piccolo inconveniente venutosi a creare a causa di Shikamaru.
< Bevono tutti? > domandò Hinata alzandosi, guardando verso Sakura
< Si > rispose subito Shikamaru non dando tempo a qualcuno di rispondere il contrario
< Ok > disse la ragazza andando in cucina per prendere i bicchieri, tornando subito dai suoi ospiti, posizionando davanti ad ognuno un bicchiere piccolo
< Perché io no? > domandò Konohamaru alquanto risentito da ciò
< Sei ancora minorenne, cretino > rispose Naruto guardando verso il suo amico d’infanzia. Sentendo quelle parole, Konohamaru abbassò il capo senza controbattere, in quanto sapeva perfettamente che non ci sarebbe stato nessun modo per convincere Naruto di fargli provare quel liquore.
Appena Shikamaru finì di riempiere i bicchieri, riposizionò il sakè al centro del tavolo per poi afferrare ed alzando il bicchiere, imitato da tutti i presenti, tranne Konohamaru ed Hanabi che per quella volte potettero solamente guardare.
< Kanpai > dissero all’unisono tutti bevendo la bevanda tutto d’un sorso. Sakura poggiò solamente il bicchiere alle labbra, facendo finta di bere, per poi posizionare il suo bicchiere davanti a Sasuke, mentre quest’ultimo mise il suo dinnanzi alla sua ragazza. Si guardarono con la speranza che nessuno avesse visto quello che avessero fatto. Proprio quando credevano che l’avessero fatta franca
< Sakura non ha bevuto > fece osservare Konohamaru, indicando la ragazza, la quale si voltò verso di lui con sguardo omicida. Sentendo ciò, sul volto di Shikamaru sorse un piccolo sorriso. Cominciò a riflettere che molto probabilmente avesse intuito il motivo del motivo delle nozze affrettate. L’unica cosa che non riusciva a spiegarsi era il perché non li avessero informati di quell’altra cosa.
< È vero > affermò Hanabi confermando le parole del ragazzo. Sentendo ciò, Sakura sospirò.
< Sei proprio furbo > disse voltandosi verso Shikamaru, il quale sorrise sentendo ciò, poiché sapeva che la ragazza avesse intuito che molto probabilmente lui avesse intuito tutto
< Non ti senti bene, Sakura? > chiese Ino preoccupata per l’amica, in quanto Sakura non aveva mai rifiutato un bicchiere di sakè.
< Effettivamente > cominciò abbassando il capo < Non vi abbiamo detto proprio tutto > disse continuando a tenere il capo chino < La verità è che abbiamo deciso di sposarci perché sono incinta > aggiunse preparandosi alle urla dei presenti.
< Sei un cretino > urlarono contemporaneamente Ino e Naruto voltandosi furiosamente verso Shikamaru, sorpreso di quella reazione nei suo confronti. Credeva che sarebbero stati più scioccati da quello che avesse appena detto Sakura, che dal suo comportamento. < Se avevi capito tutto, non avresti dovuto farla bere > continuò Ino < è pericoloso se ingerisce liquori nelle sue condizioni > aggiunse avvicinandosi con aria minacciosa verso Shikamaru, il quale stava iniziando a pentirsi nell’essersi comportato in quel modo verso Sakura. Se avrebbe saputo che Ino l’avrebbe presa in quel modo, non avrebbe fatto niente, come suo solito.
< Scusami Sakura > disse auspicandosi che grazie a quelle, la rabbia di Ino sarebbe svani. Purtroppo per lui, Ino continuò ad avanzare imperterrita verso di lui < Scusami, Sakura > ripeté nuovamente usando un tono più alto del solito. Sentendo ciò, la ragazza alzò il capo non capendo cosa stesse succedendo, poiché appena aveva detto ai presenti che fosse incinta, aveva chiuso gli occhi, isolandosi completamente da quello che sarebbe potuto accadere da lì in poi
< Cosa > guardandosi intorno non capendo il motivo del quale qualcuno si stesse scusando con lei
< Il nostro caro Shikamaru, ti ha chiesto scusa > la informò Ino voltandosi verso di lei < Questa sera è stato un bambino cattivo, quindi merita una bella punizione > aggiunse schiacciando le dite, mentre Konohamaru, Hanabi e Naruto si posizionarono dietro ad Hinata, per paura che l’ira della ragazza bionda potesse colpire anche loro, nonostante non avessero fatto niente. Perciò pensarono che fosse stato meglio stare al sicuro.
< Ino non fare quello che stai pensando > affermò Sakura allarmata < Forse dovrei ringrazia Shikamaru, perché se non si fosse comportato in quel modo, non sarei mai riuscita a darvi questa notizia > continuò abbassando il capo. Sentendo ciò, Ino bloccò la sua avanzata per poi raggiungere ed abbracciare Sakura
< Sei proprio una stupida > osservò la binda stringendo forte Sakura, la quale ricambiò l’abbraccio < Con me puoi parlare di qualsiasi cosa. Non devi farti nessun problema > continuò, mentre Shikamaru tirò un sospiro di sollievo vedendo quella scena, in quanto pensò che molto probabilmente avesse scansato una bella punizione da parte di Ino.
< Detto ciò > cominciò Sasuke attirando l’attenzione di tutti < Noi andiamo > disse alzandosi, venendo imitato anche da Sakura quando quest’ultimò finì di abbracciare Ino
< Vado anche io > li informò Shikamaru alzandosi ed avviandosi velocemente verso la porta prima che Ino continuasse quello che stava facendo poco prima che Sakura la fermasse
< Ci vediamo domani > li salutò Ino seguendo i suoi amici, uscendo dalla porta e chiudendo quest’ultima lasciando Hinata e Naruto soli con i loro ospiti.
Quando furono solo loro, Hanabi uscì allo scoperto da dietro la schiena della sorella, imitata anche da Konohamaru e Naruto
< Devo dire che siete davvero coraggiosi voi due > osservò incrociando le braccia
< Cosa vorresti dire? > chiese Konohamaru, anche se avesse afferrato perfettamente quello che la ragazzo avesse voluto intendere con le sue parole
< Vi siete nascosti come due femminucce > rispose < Per di più anche dietro una povera ragazza > aggiunse non riuscendo a credere a quello che avessero fatto i due, in quanto lei credeva, che da che mondo e mondo, i ragazzi avrebbero dovuto difendere le ragazze. Invece in quell’occasione si era verificato esattamente l’incontrario.
< Dici così, solo perché non hai mai visto Ino infuriata > la informò Naruto, il quale non si vergognava per essersi nascosto dietro ad Hinata. < Quando Ino si arrabbia, l’unica cosa che puoi fare è quella di scappare > aggiunse, tremando al solo immaginare ciò.
< Adesso dovete solo andare a dormire > fece notare Hinata afferrando la bottiglia di sakè, portando quest’ultima in cucina lontano da Konohamaru, prima che il ragazzo si versasse un bicchiere di liquore. Pensò che fosse meglio nasconderla, altrimenti Konohamaru, appena loro si sarebbero addormentati, avrebbe assaggiato il liquore, nonostante Naruto lo avesse informato del fatto che non fosse adatto per lui.
< Vado prima io in bagno > urlò Hanabi fiondandocisi, anticipando Konohamaru
< Uffa > borbottò il ragazzo < Non è giusto che vado sempre lei per prima > disse voltandosi verso Naruto, cercando in lui, qualcuno che appoggiasse ciò che avesse detto
< Se vuoi essere il primo a lavarti, l’unica cosa che puoi fare è quella di anticiparla > affermò facendo abbassare tristemente il capo a Konohamaru, il quale sospirò alle parole dette dal suo fratellone. < È inutile che metti il broncio > continuò alzandosi < Questo non ti aiuterà affatto ad essere il primo la prossima volta > aggiunse afferrando i bicchieri portandoli in cucina, spaventando Hinata quando poggiò questi nel lavandino. La ragazza si voltò verso di lui, meravigliandosi nel vederlo aiutare. Solitamente lui non faceva questo genere di cose, in quanto dopo mangiato stava sempre stese, intento a grattarsi soddisfatto lo stomaco
< Sorpresa? > domandò Naruto, con un piccolo sorriso sul suo viso, avvicinando quest’ultimo a quello della ragazza
< Un tantino > rispose Hinata abbassando il capo per non far vedere le gote leggermente arrossate a causa della vicinanza di Naruto. Quel suo comportamento l’aveva alquanto sorpresa, in quanto di solito il ragazzo non si era mai avvicinato in quel modo. Pensò che forse fosse tutto dovuto al sakè che avessero da poco ingerito.
< Non ti senti bene? > domandò preoccupato, notando il volto della ragazzo leggermente rosso, avvicinandosi ancora di più per controllare che la ragazza non stesse per avere un mancamento
< Si, si > rispose allontanandosi, in quanto non poteva dirgli che il colorito del suo volto fosse dovuto alla sua vicinanza. Rifletté che fosse stato troppo imbarazzante dire una cosa del genere. Inoltre dicendo così, avrebbe ammesso a se stessa di cominciare a provare qualcosa per il suo coinquilino. < Sono un po’ stanca. A lavoro è stata una giornata molto stressante > continuò cercando di tranquillizzarlo con quelle parole. Fortunatamente quelle semplici parole ebbero l’effetto sperato, in quanto appena Naruto le sentì, l’espressione di preoccupazione che aveva assunto poco prima, tornò quella normale, la quale faceva perdere un battito al suo cuore.
< Se me lo avresti detto dall’inizio, ti avrei aiutata > affermò Naruto, sorprendendola da quelle parole. Non riusciva a credere alle sue orecchie. Non credeva possibile che il ragazzo le stesse dicendo quello. Solitamente non faceva quasi niente in casa. L’unico suo compito era quello di lavare e sistemarsi i suoi indumenti, poi al resto pensava lei.
< O-ok > disse balbettando non sapendo cosa altro dire, in quanto lo stupore era ancora troppo grande.
< Bene > sorridendo < Ora è il mio turno > continuò, dopo aver sentito Konohamaru dire “Il bagno è libero”, uscendo velocemente dalla cucina per fiondarsi in bagno, mentre Hinata rimase immobile a ripensare a quello che Naruto le avesse appena detto.
 
Appena uscì dal bagno, notò con suo grande stupore che tutti stessero già dormendo. Era una cosa rara quella, in quanto la sera precedente non era stato affatto facile far andare a dormire Hanabi e Konohamaru. Disse a se stessa di non pensare a quello, in quanto credeva che l’importante fosse che in quel preciso momento stessero dormendo. Le premeva solamente quello, il resto era soltanto una cosa secondaria. Silenziosamente si avvicinò al letto, alzando dolcemente le lenzuola, cercando di far meno rumore possibile per non svegliare la sorella, la quale stranamente dormiva profondamente, per poi stendersi anche lei al suo fianco, chiudendo gli occhi sperando al più presto di addormentarsi, in quanto da quando era tornata a casa, il suo solo pensiero era stato quello di andare a dormire. A causa di qualche in convenevole non era riuscita ad attuare il suo piano, ma pensò che questo non fosse più di tanto un problema, poiché il giorno successivo fortunatamente non aveva lezione presto, quindi poteva recupera qualche ora di sonno arretrato. Nonostante fosse stanca, non riusciva ad addormentarsi. Infatti stava rigirandosi convulsamente nel letto nella ricerca della giusta posizione, ma nonostante questo non riusciva a prendere sonno. Quindi pensò che per non svegliare la sorella, poiché se avrebbe continuato in quel modo quasi sicuramente si sarebbe svegliata, avrebbe fatto meglio ad alzarsi. Scese dal letto, dirigendosi all’armadio dal quale estrasse una felpa per poi aprire lentamente la finestra ed uscire sul balcone. Appena mise piede fuori, strinse la felpa a se, poiché la colpì una piccola folata di vento, la quale le fece pentire di aver preso quella decisone. Poggiò i gomiti sul corrimano per poi alzare il capo iniziando ad osservare il cielo, cominciano a pensare a cosa avrebbe fatto lei nella stessa situazione di Sakura. Sicuramente anche lei avrebbe continuato la gravidanza, poiché per lei l’aborto non era una soluzione per quello. In più aveva sempre desiderato di sposarsi giovane, in quanto voleva una famiglia numerosa, poiché non le piaceva quando la casa era silenziosa. Questo perché a causa del lavoro della sorella, quest’ultima e la madre, che le aveva iniziato a fare da manager, erano sempre in giro per lavoro, mentre lei rimaneva sola a casa. In quel periodo aveva deciso di avere un nucleo familiare numeroso, poiché pensava che mangiare da soli fosse veramente una cosa orrenda. Inoltre avendo numerosi bambini, questi in ogni momento di difficoltà, avrebbero potuto sempre fare affidamento sui proprio fratelli. Sospirò riflettendo sul fatto che prima di pensare a ciò, dovesse trovare qualcuno con cui creare una famiglia. Chiuse gli occhi prendendo piccoli respiri, cominciando ad immaginare il suo ideale di ragazzo. Spalancò gli occhi, con le gote arrossate, appena nella sua menta si materializzò il volto sorridente di Naruto. Aveva intuito che lei stesse iniziando a provare qualcosa per il suo coinquilino. Ogni qualvolta che si comportava gentilmente con lei, il suo cuore accelerava oppure quando le mostrava il suo bellissimo sorriso, il suo cuore perdeva un battito. Inoltre pensò che una vita intera passata con Naruto sarebbe stata sicuramente divertente, poiché da quando aveva iniziato a condividere l’appartamento con lui, le sembrò che le giornate passassero troppo velocemente.
< Come mai qui fuori? > domandò Naruto spaventando la ragazza, la quale non si era accorta che qualcuno avesse aperto la finestra
< Non riuscivo a dormire, così sono uscita a prendere un po' di aria > rispose girandosi verso il ragazzo che chiuse la finestra lentamente in modo da non far rumore < E tu? > chiese incuriosita dal fatto che il ragazzo fosse ancora sveglio. Solitamente una volta che si posizionava nel futon, crollava all’istante senza sé e senza ma. Vedendolo lì fuori, ma soprattutto ancora sveglio, le sembrò qualcosa di insolito.
< Una certa persona si muoveva in continuazione nel letto. Per colpa sua mi sono svegliato > rispose mostrando un piccolo sorriso, mentre Hinata sentendo ciò abbassò il capo, sapendo perfettamente che la persona che lo avesse svegliato fosse lei
< Scusa > ancora con il capo chino, che rialzò di scatto quando sentì il ragazzo ridere < Sei cattivo > disse incrociando le braccia al petto gonfiando leggermente le guance. Quando notò la sua espressione, Naruto cominciò a ridere ancora di più. Posizionò la mano davanti la bocca per attutire il rumore che stesse facendo. Quando aveva visto l’espressione di Hinata, la trovò troppo buffa per non ridere.
< Dai non dire così > affermò dopo essersi calmato < Ti stavo solo prendendo un po' in giro > continuò avvicinandosi, mentre Hinata fece un passo indietro urtando contro il corrimano del balcone < Attenta > preoccupato, allungandosi afferrandole la mano. < Devi prestare più attenzione > le disse allarmato per la sua incolumità
< Mi dispiace > si scusò abbassando il capo, con il cuore che le batteva a mille per la vicinanza del ragazzo. Adesso che aveva capito i suoi sentimenti, stava notando come si sentisse agitata quando stava vicino a lui. Se non voleva che Naruto scoprisse tutto, avrebbe dovuto imparare a destreggiarsi con quella situazione, poiché non sapeva come si sarebbe potuto comportare il ragazzo alla notizia che lei provasse qualcosa per lei. Avrebbe anche potuto decidere di porre fine a quella convivenza. Questo era una cosa che lei non voleva che accadesse. Se sarebbe successo non avrebbe più potuto trascorrere interi pomeriggi con lui, oppure non avrebbe potuto cenare con il ragazzo ed non avrebbe potuto osservare il suo sorriso pieno di soddisfazione che il ragazzo le mostrava quando terminava di mangiare quello che lei preparava. Queste erano cose che voleva vedere sempre, anche quando i lavori nel suo appartamento sarebbero terminati. Il solo pensare ciò, la rendeva triste.
Naruto osservando il suo sguardo malinconico, provò l’istinto di confortarla con un forte abbraccio. Doveva ammettere che quella non fu la prima volta che avvertì quel genere di situazione con Hinata. L’aveva avuto più e più volte ed ogni volta era riuscito a contenersi, ma quella sera non pensava di farcela. Non sapeva se fosse dovuto a quel poco di sakè che avesse bevuto prima, oppure perché le piacesse di più quando Hinata sorrideva. Sapeva solo che non voleva vedere un’espressione come quella che la ragazza gli stesse mostrando. La tirò verso di se, sorprendendo Hinata, la quale non stava capendo cose stesse accadendo in quel momento, abbracciandola forte
< Non ti preoccupare, andrà tutto bene > la informò stringendola forte. Sentendo ciò, Hinata non sapeva cosa dire, in quanto non aveva ancora intuito a cosa si riferisse il ragazzo. In più non aveva capito il motivo di quell’abbraccio, anche se doveva ammettere a se stessa che le braccia del ragazzo fossero davvero confortevoli. Avrebbe potuto rimanere in quella posizione anche fino al mattino seguente senza stancarsi. < Vedrai che Sasuke e Sakura riusciranno ad affrontare ogni difficoltà > aggiunse credendo che la ragazza sesse triste per la situazione accaduta ai suoi amici. Quelle parole fecero nascere sul viso della ragazza un piccolo sorriso, in quanto pensò che fortunatamente il ragazzo non avesse indovinato il motivo della sua angoscia, altrimenti sarebbe stato un danno per lei. Rifletté sul fatto che ora dovesse trovare un modo per far capire a Naruto i suoi sentimenti verso di lui. Pensò che dovesse impegnarsi molto in quella cosa, poiché il ragazzo non era un tipo sveglio, anzi per fargli comprendere qualcosa glielo si doveva spiegare con parole molto semplici, proprio come lo si faceva ad un bambino.
< Sono consapevole del fatto che quei due riusciranno a risolvere qualsiasi problema > disse respirando il profumo di Naruto che fece aumentare notevolmente i suoi battiti, già veloci a causa dell’abbraccio del ragazzo < Ma non posso far altro che preoccuparmi > aggiunse mentendo, in quanto in quel momento era molto più preoccupata sul fatto che il ragazzo potesse udire il suo cuore battere all’impazzata.
< Lo so che non puoi far altro che essere in pensiero per loro, ma ogni qualvolta che hai dei pensieri negative, riferiscile a me così cercherò di confortarti > la informò poggiando la guancia sui capelli della ragazza, inalando il profumo di quest’ultimi. Doveva ammettere che fosse il più bel profumo che avesse mai sentito. Inoltre anche se quella posizione era leggermente imbarazzante, non voleva allontanarsi da Hinata. Sarebbe potuto rimanere fermo così, fino al sorgere del sole. Non capiva ancora il motivo del perché di quel comportamento, sapeva solo che non voleva vedere espressioni tristi sul bellissimo volto di Hinata. Si allontanò da quest’ultima, appena pensò che la ragazza avesse un bellissimo volto
< È meglio che rientriamo, altrimenti potremmo prendere un raffreddore > suggerì aprendo la porta ed entrando per primo, mentre Hinata rimase alquanto spiazzata da quel comportamento di Naruto, in quanto non aveva capito il motivo del perché avesse messo fine all’abbraccio. Rimase alquanto delusa da ciò, infatti avrebbe voluto stare un altro po' tra le sue confortevoli braccia. Sospirò pensando che avesse molto lavoro da fare per far notare a Naruto cosa lei provasse per lui. Finita questa riflessione, entrò anche lei in casa, sperando che questa volta appena si sarebbe sistemata nel letto, si sarebbe addormentata.

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La mattina seguente, quando Hinata si svegliò, constatò che in casa ci fosse solo lei e quando puntò lo sguardo sul tavolo, notò la presenza su di esso di un piccolo foglio di carta. Si alzò per prenderlo e quando lo lesse, tirò un sospiro di sollievo. Da quel giorno in poi in casa ci sarebbero stati solamente lei e Naruto, infatti sul foglio stava scritto che Konohamaru ed Hanabi avevano fatto ritorno a casa, in quanto quella mattina sarebbero dovuti ritornare a scuola. Nonostante questo, appena lesse il “p.s” digrignò leggermente i denti, poiché i ragazzi la informarono che sarebbero tornati a trovarli appena avrebbero avuto qualche giorno libero. Ripose il foglio sul tavolo per poi recarsi in bagno per prepararsi alla faticosa giornata che avrebbe dovuto affrontare. Appena finì di vestirsi, afferrò la borsa vicino la porta per poi uscire di casa, avviandosi verso l’università.
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Appena finirono le lezioni, Naruto buttò, in modo confusionario, tutte le sue cose nella borsa, uscendo velocemente dall’aula, in quanto se non avrebbe corso non avrebbe fatto in tempo ad arrivare in orario al lavoro. In più quella mattina il suo datore di lavoro gli aveva mandato un messaggio con scritto di arrivare qualche motivo prima, poiché lo doveva informare di un avvenimento importante. Quando lesse il messaggio, Naruto sperò che non si trattasse del fatto che il suo capo volesse chiudere il negozio. Lo poteva anche capire se avesse voluto fare quello, ma se ciò accadesse lui avrebbe dovuto cominciare a trovarsi un nuovo impiego. Quest’idea non gli piaceva tanto, poiché avrebbe voluto significare che sarebbe stato senza soldi fino a quando non sarebbe riuscito a trovare un impiego. Aumentò il passo curioso di apprendere la notizia del suo capo. Una volta arrivato di fronte il negozio, rimase qualche secondo fuori per riprendere fiato, in quanto quella corsa lo aveva alquanto stancato. Pensò che sarebbe stato meglio se avesse continuato con il suo jogging mattutino, altrimenti il suo fisico sarebbe caduto a pezzi.  
< Salve capo > urlò entrando nel negozio
< Perché devi urlare ogni volta? > chiese il suo capo, seccato dal comportamento del suo dipendente
< Perché sono fatto così > rispose sorridendo, mentre l’uomo pensò che il ragazzo fosse fatto in modo sbagliato < Di cosa doveva parlarmi? > domandò
< Da oggi avrai un nuovo collega > rispose soddisfatto di aver trovato una persona giusta da affiancare all’esuberante Naruto
< Davvero! > urlò sorpreso da quello, in quanto non credeva possibile che l’uomo sarebbe riuscito a trovare un'altra persona con il salario che offrisse. < Dov’è? > chiese guardandosi intorno alla ricerca del suo nuovo collega
< Alle tue spalle > rispose sorridendo indicando la porta, che in quel momento si era aperta mostrando la figura del nuovo dipendente. Sentendo ciò, Naruto velocemente si voltò curioso di conoscere il suo nuovo collega, ma quando mise a fuoco la figura che si ergeva dinnanzi a lui, rimase alquanto sorpreso di vedere quella persona lì.
< Ciao Naruto > lo salutò sorridendo
< Vi conoscete? > chiese sorpreso il loro capo
< Si > rispose la persona < Siamo stati compagni di liceo > aggiunse sorridendo ricordando i momenti felice della scuola superiore.
< Ottimo, allora non devo fare nessuna presentazione > osservò < Naruto > lo chiamò < Spiega a Ruka tutto quello che c’è da sapere > continuò per poi recarsi nel suo piccolo ufficio.
Appena rimasero soli
< Ti trovo in forma, Naruto > osservò felice di quel fatto
< Lo stesso vale per me, Ruka > disse Naruto, ripresosi dalla stupore nel rivedere la sua amica di liceo. < Come mai sei qui? > domandò curioso di conoscere il motivo della sua presenza in città, in quanto appena finito il liceo, la ragazza lo informò che sarebbe andata a studiare all’estero.
< Alla fine non sono più andata a studiare all’estero. Ho preferito continuare gli studi qui, in questo modo possiamo continuare quello che avevamo interrotto > rispose sorridendo in modo provocante. Sentendo ciò Naruto sorrise, ricordando ciò che facessero loro due al liceo. Non uscivano insieme, ma nonostante questo andavano a letto insieme. A causa di questo, la sua fidanzata lo lasciò, ma anche dopo questo lui e Ruka continuavano ad avere rapporti occasionali. Si erano definiti “amici di letto”. Sfortunatamente per lei, ora Naruto non voleva avere più nessun rapporto con lei, in quanto aveva messo la testa a posto e non voleva più avere più quel tipo di relazione con nessuno. Volevo solamente trovare una brava ragazza con cui avere una normale, ovvero quello che c’è tra un fidanzato ed una fidanzata.
 < Mi dispiace, ma nono sono più quel tipo di ragazzo > la informò, felice di osservare lo stupore sul volto della ragazza, la quale non si aspettava minimamente quelle parole. Credeva che appena Naruto l’avrebbe rivista, sarebbe stato proprio lui a proporle di continuare quello che avessero   terminato al liceo.
< Per caso esci con qualcuno? > domandò
< No > rispose in modo diretto, in quanto quella fosse la dura verità. Non aveva trovato ancora qualcuno con cui uscire, ma ci stava lavorando.
< Allora non vedo nessun problema se continuiamo quello che abbiamo interrotto > lo informò sorridendo avvicinandosi lentamente < Che ne dici se lo facciamo solo per una volta? > propose al suo orecchio con voce suadente. Naruto cominciò a pensare al fatto che fosse da parecchio che non avesse un rapporto con una ragazza. Quindi decise, anche se controvoglia, di accettare la sua proposta
< Ok > rispose < Dopo il lavoro andremo da me > aggiunse
< Ottimo > disse sorridendo per poi dirigersi nell’ufficio per cambiarsi.
Intanto Naruto cominciò a riflettere sul fatto che molto probabilmente si fosse dimenticato di una questione importante.
< Beh, ci penserò dopo > disse tra se e se andando anche lui a cambiarsi.
 
Note autore:
Ecco il decimo capitolo. Come vi sembra?
È stato di vostro gradimento?
Mi scuso per eventuali errori grammaticali.
Vorrei ringraziare ele1direction per aver recensito il capitolo precedente; Concitony per aver aggiunto la storia tra le preferite; sabrinapesamosca per averla aggiunta tra le seguite.
Alla prossima.

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


                                                                                  CAPITOLO 11
 
< Hinata > la chiamò Iruka < Se vuoi, puoi anche andare via prima oggi > le comunicò, visto che quel pomeriggio non ci fossero molti clienti nel negozio. Di conseguenza l’uomo pensò di concederle un po' di relax, in quanto i giorni precedenti avevano dovuto lavorare davvero molto. Quindi pensò di poter sfruttare quell’occasione per far riprendere un po' di energie ai suoi dipendenti. Quel giorno avrebbe fatto tornare prima a casa Hinata, mentre il giorno seguente sarebbe stato il turno di Shino, sempre se il negozio non fosse stato pieno di clienti.
< Davvero? > chiese la ragazza incredula dinnanzi a quella notizia. Non poteva credere di poter tornare a casa così presto. Immaginò che grazie a quello avrebbe potuto preparare qualcosa di gustoso per Naruto.
< Si > rispose Iruka sorridendo < è meglio approfittarne adesso che non abbiamo molti clienti > continuò < Se domani si presentasse la stessa situazione, toccherà a te Shino > aggiunse voltandosi verso il ragazzo, posizionato dietro la cassa, rimasto alquanto spiazzato da quella notizia, poiché a causa della decisione di Iruka non avrebbe potuto chiedere quella piccola informazione ad Hinata. Per questa piccolissima cosa, il suo fidanzato aveva imposto lo sciopero di baci, carezze e rapporti. Era trascorso solo un girono da quando Kiba avesse imposto quelle regole e lui già non riusciva più a sopportare quella situazione. L’unica cosa che lo consolasse, era che per il suo fidanzato fosse anche peggio, poiché era una persona molto più espansiva di lui, quindi non sapeva dire fin quando avrebbe resistito.
Sentendo quelle parole, Hinata posizionò sullo scaffale l’ultima bottiglia di pelati per poi correre nello spogliatoi a cambiarsi, non riuscendo ancora a credere a quello che fosse accaduto quel giorno. Pensò che sicuramente quello dovesse essere un giorno molto fortunato per lei.
< Perché quella faccia da funerale? > chiese Iruka osservando l’espressione depressa di Shino < Per caso preferivi essere tu quello che se ne fosse andato prima? > domandò, associando quella sua espressione al non essersene potuto tornare prima a casa, in quanto lui aveva deciso che quel giorno sarebbe toccato ad Hinata
< Niente del genere > rispose sospirando Shino abbassando il capo. Rifletté sul fatto che se si sarebbe trattato di quello, sarebbe stato molto più facile da risolvere.
< Allora da cosa è dovuto il tuo stato d’animo? > chiese Iruka poggiando la schiena vicino al bancone
< Questioni sentimentali > rispose il ragazzo alzando il capo
< Problemi con Kiba? > domandò l’uomo sorprendendo il ragazzo
< Si > rispose abbassando nuovamente il capo per poi sospirare, pensando che se non avrebbe risolto al più presto quel problema, sarebbe uscito pazzo.
< Per questo motivo ieri non è venuto a prenderti? > chiese
< Affermativo > poggiando la guancia sul freddo bancone, osservando il muro dove solitamente trovava Kiba ogni giorno all’orario di chiusura
< Beh, vedi di far pace con lui. Non mi piace vederti in queste condizioni > lo informò
< È quello che voglio anche io > affermò < è solo che non riesco mai a chiedere ad Hinata di quella cosa > aggiunse maledicendo il suo carattere. Sentendo ciò, Iruka inclinò il capo non riuscendo a capire cosa centrasse Hinata con i suoi problemi con Kiba. In quel momento udì aprirsi la porta degli spogliatoi, dalla quale apparì la figura della ragazza. Pensò che fosse sbucata proprio nel momento giusto.
< Hinata > la chiamò facendogli segno di avvicinarsi < Shino deve chiederti una cosa > la informò allontanandosi all’istante, non volendo disturbare i due. Sentendo ciò, la ragazza osservò il ragazzo, il quale alzò all’istante il capo precedentemente chino, spiazzato dalle parole del suo capo. Nonostante lo avesse preso alla sprovvista, grazie a lui avrebbe potuto chiedere quella piccola cosa ad Hinata. In questo modo sarebbe stato capace di far pace con Kiba, ma cosa più importante avrebbe potuto fare tutto quello che fosse di suo gradimento con il suo fidanzato.
< Cosa devi chiedermi? > domandò inclinando di poco il capo, curiosa di sapere cosa gli dovesse dire Shino, il quale prese un gran respiro, durante il quale cominciò a pensare alle parole da usare
< Io e Kiba viviamo in un appartamento davvero minuscolo > iniziò guardando la ragazza dritta negli occhi < So che dove abiti tu, all’ultimo piano è presente una mansarda > le comunicò, mentre Hinata non aveva ancora capito dove il suo collega vollese arrivare con quelle parole, ma ancora di più rimase sorpresa dal fatto che dove lei abitasse ci fosse anche una mansarda < Prima di prendere in affitto l’appartamento dove abitiamo attualmente, abbiamo chiesto informazioni al proprietario del palazzo dove vivi, principalmente per la mansarda > continuò < L’uomo ci disse che all’ora la stava ristrutturando , ma ci informò che i lavori erano quasi terminati. Alla fine di questi, ci avrebbe chiamati per vedere se fossimo ancora interessati ad affittarla. > aggiunse < Il problema è che fino ad adesso, non ci ha chiamato, quindi volevo chiederti se potessi chiedere qualche notizia sui lavori su quella mansarda per conto mio >
< Certamente > affermò Hinata, mentre Shino si sentiva più leggero, come se si fosse tolto un peso di dosso < Ma veramente all’ultimo piano è collocata una piccola mansarda? > chiese meravigliata da quella notizia.
< Si > rispose Shino, non riuscendo ad intuire se la domanda di Hinata fosse sarcastica.
< Non ne avevo proprio idea > lo informò sorridendo < Appena torno a casa, la prima cosa che farò sarà quella di informarmi su questo argomento > continuò rassicurando Shino, il quale appena sarebbe rincasato avrebbe informato Kiba degli sviluppi di quell’argomento, credendo che quello potesse bastare per porre fine al suo sciopero.
< Grazie > chinando leggermente il capo in segno di gratitudine
< Non essere così. Lo faccio con piacere> aggiunse sorridendo. Sentendo ciò, Shino sollevò il capo pensando che se non fosse stato omossessuale sicuramente si sarebbe innamorato di una ragazza come Hinata.
< Allora appeno ho qualche novità ti informò > gli comunicò per poi recarsi verso gli scaffali prendendo gli ingredienti con i quali avrebbe fatto sicuramente felice Naruto. < Ci vediamo domani > lo salutò dopo aver pagato uscendo velocemente dal negozio, non vedendo l’ora di vedere l’espressione sorpresa di Naruto quando avrebbe visto sul tavola il suo piatto preferito.
 
Intanto nel negozio del biondino, quest’ultimo pensò che la scelta del capo di assumere Rukia fosse stata davvero una mossa perfetta da parte sua. Grazie all’arrivo della ragazza, il negozio era affollatissimo non concedendo neanche un attimo di pausa al ragazzo. L’unico problema era che tutti i clienti erano uomini. Se precedentemente la maggior parte delle persone che si recavano lì erano donne, in quel momento la situazione si era capovolta. Tutti gli acquirenti erano ragazzi oppure uomini di mezza età attratti dalla bellezza di Rukia, una ragazza alta, con capelli mori ed un abbondante petto, il quale veniva messo inevidenza da una maglietta scollata.
< Ci sa proprio fare > osservò il capo dopo essersi avvicinato a Naruto, il quale era perfettamente d’accordo con lui. Conosceva bene Rukia e sapeva che era molto abile ad incantare gli uomini. Quando frequentavano il liceo, anche lui cadde nella sua trappola. Per quel piccolo errore la sua fidanzata di quel periodo lo lasciò. In quel momento decise di continuare ad avere rapporti occasionali con Rukia, in quanto non aveva più niente da perdere. Ma adesso aveva desiderava avere una relazione stabile. Era giunto a questa conclusione quando Sakura e Sasuke lo avevano informato del loro imminente matrimonio. Ambiva anche lui nel trovare una ragazza con cui trascorrere il resto della vita insieme, con la quale poter mettere su una famiglia. Aveva accettato la proposta di Rukia, per il semplice motivo che era da un bel po' di tempo che non avesse un rapporto con una donna. In questo modo aveva preso due piccioni con una fava. Aveva anche deciso che quella sarebbe stata l’unica volta che avrebbe avuto quel genere di rapporto con lei, in quanto dal giorno successivo si sarebbe messo alla ricerca della ragazza giusta per lui.
< Non battere la fiacca > lo ammonì l’uomo, notando come Naruto stesse guardando Rukia con espressione da imbambolato. < Vai a lavorare che fortunatamente oggi abbiamo molti clienti > continuò sorridendo, soddisfatto di aver assunto una ragazza come Rukia. Era consapevole che grazie al suo aiuto avrebbero evitato il fallimento.

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< Grazie per il vostro duro lavoro > li ringraziò dopo aver posizionato il lucchetto alla serranda, per poi andarsene, lasciando soli i due ragazzi, i quale si guardarono
< Da questa parte > disse Naruto, indicandole la direzione da seguire per giungere al suo appartamento, cominciando ad incamminarsi imitato dalla ragazza. Durante il tragitto verso casa, nessuno dei due parlò fino a quando Rukia decise di porre fine a quell’inusuale mutismo. Ricordava che ogni qualvolta stesse con Naruto, quest’ultimo parlava sempre non dando un attimo di tregua alle sue orecchio. Quindi le sembrò alquanto strano quel silenzio da parte sua.
< È grande l’appartamento dove vivi? > domandò per rompere il ghiaccio
< Per niente > rispose < è minuscolo, inoltre con l’arrivo … > continuò bloccandosi dal continuare, poiché proprio in quel momento stava per dirle che condivideva l’appartamento con una ragazza. Si diede dell’imbecille da solo per non essersi ricordato di una cosa così importante, prima di accettare la proposta di Rukia. Adesso doveva trovare un modo gentile per impedire che la ragazza entrasse a casa sua.
< Cosa stavi dicendo? > chiese resasi conto nell’osservare il ragazzo che qualcosa non andasse nella sua espressione
< Mi sono appena ricordato che questa sera non possiamo > rispose voltandosi verso di lei
< Perché? > domandò Rukia
< Perché mia madre doveva venirmi a trovare > rispose mentendo
< Puoi sempre mandarle un messaggio, dicendole che hai un impegno importante a cui partecipare > gli suggerì
< Se lo facessi, sicuramente si arrabbierebbe > la informò < è da un po' che non ci vediamo > aggiunse sperando che con quelle parole avrebbe fatto desister là dal continuare
< Puoi sempre vederla un'altra volta > affermò afferrando il suo braccio, mostrandogli un’espressione da cucciola bastonata, la quale fece sospirare Naruto che pensò che prima avrebbe fatto quello e prima non avrebbe più avuto a che fare con lei.
< Ok, ho capito > disse sospirando nuovamente, mentre Rukia lasciò andare la presa al braccio del ragazzo, poiché così sarebbe stato molto più semplice per lui prendere dalla tasca dei pantaloni il telefonino.
< Possiamo andare > le comunicò, dopo aver scritto il messaggio ed aver rimesso in tasca il telefonino, riprendendo il cammino verso il suo appartamento con la speranza che Hinata leggesse in tempo il messaggio, altrimenti si sarebbe ritrovato in grossi guai.
Intanto nell’appartamento, Hinata spense il fuoco sotto la pentola. Appena era tornata a casa, la prima cosa che avesse fatto era stata quella di preparare la cena per la sera. Senza neanche cambiarsi, si era fiondata in cucina prendendo tutto il necessario, precedentemente comprato al negozio, mettendosi subito all’opera non vedendo l’ora che Naruto rincasasse per vedere la sua espressione piena di stupore alla vista del suo piatto preferito. Alzò il coperchio, immergendo un cucchiaio per assaporare come fosse il sapore della zuppa
< Ottima > esclamò soddisfatta del gusto. Doveva dire che si era impegnata tantissimo nel prepararla. Aveva optato per quel piatto non solo perché fosse il preferito da Naruto, ma anche per festeggiare l’assenza di Konohamaru ed Hanabi. Grazie a questo avrebbero potuto vivere nuovamente da soli in quel piccolo appartamento. Riposizionò il coperchio sulla pentola per poi recarsi nella stanza principale per cominciare a sistemare la tavola. Quando finì di apparecchiare quest’ultima sentì vibrare il suo telefonino. Lo prese con la speranza che non fosse nuovamente sua madre che le mandasse altre foto di Kyota. Quando l’aveva informata di inviargli, il giorno del trasloco, delle foto della città di Kyoto, sua madre non faceva altro che inviargli foto. A causa sua aveva riempito la memoria del telefonino. L’aveva avvisata innumerevoli volte di porre fine a ciò, ma nonostante questo la donna continuava imperterrita a mandarle. Rimase alquanto sorpresa quando vide che il messaggio appena arrivatole, non fosse di sua madre, ma da parte di Naruto. L’aprì all’istante iniziando a sentire crescere in lei l’ansia, poiché era raro che Naruto le mandasse un messaggio. Cominciò a pensare che forse fosse capitato qualcosa al ragazzo. Il solo immaginare ciò, sentì crescere ancora di più la tensione in lei, ma questa scomparì quando lesse il messaggio inviatogli da Naruto
                   “Hinata devo chiederti un grande favore. Sono vicino casa in compagnia di un amica. Lei non sa che condivido
                  l’appartamento con un’altra persona, soprattutto con un ragazza. Lo so che è una cosa improvvisa da chiedere,
                 ma potresti lasciarmi l’appartamento libero per questa sera?

                p.s.  Mi farò perdonare, lo giuro”
Lo rilesse più volte, in quanto non riusciva a credere al contenuto di quel messaggio. Intuì soltanto che per quella sera, la sua presenza lì non fosse gradita. Questo la rese un tantino triste, in quanto lei sperava di trascorrere la serata in modo piacevole sola con Naruto. Purtroppo per lei il ragazzo aveva già altri impegni. Dopo aver preso il giubbino uscì di casa, guardando in direzione della strada. A detta di quello che avesse scritto il ragazzo, quest’ultimo non era molto distante da lì. Quindi se non volesse farsi vedere dalla ragazza in sua compagnia doveva andarsene il prima possibile. Sfortunatamente per lei, mentre pensava ciò, notò avvicinarsi al loro palazzo una coppietta composta da un ragazzo dai capelli biondi ed una ragazza bruna. Appena li vide, capì all’istante che si trattasse di loro. Il vederli parlare amichevolmente, le strinse il cuore, in quanto il sorriso che mostrava sempre a lei lo stava mostrando anche ad un’altra. Osservare ciò, la fece cominciare ad andare in panico non sapendo cosa fare. Se avrebbe sceso le scale in quel momento, li avrebbe incontrati e non voleva incrociarli per nessun motivo, altrimenti non sapeva come si sarebbe potuta comportare. Lanciò uno sguardo alla porta accanto a quella di Naruto. Fiondò la mano nella borsa alla ricerca delle chiavi del suo appartamento. Appena le trovò le estrasse velocemente dalla borsa e sempre velocemente aprì la porta del suo appartamento, chiudendolo all’istante. Poggiò la schiena alla porta abbassando il capo per poi rialzarlo ed osservare che i lavori nel suo appartamento fossero ancora a zero. Era tutto come lo aveva lasciato la sera che si trasferì da Naruto. Notò che anche la crepa nel muro era ancora presente. Ricordò il giorno in cui scoprì quella crepa. Curiosa diede una piccola occhiata, constatando grazie a quest’ultima della confusione presente nella stanza di fianco alla sua. In quel momento sentì chiudersi la porta dell’appartamento di Naruto. Istintivamente si fiondò vicino la crepa cercando di vedere cose stessa accadendo. Quando vide i due baciarsi, in modo molto appassionato, si allontanò dal buco non riuscendo a credere a quello che avesse visto, iniziando a riflettere sul fatto che il ragazzo non gli avesse mai detto di essere fidanzato. Sicuramente se avrebbe avuto una fidanzata, quest’ultima non gli avrebbe permesso di condividere un appartamento con lei, nonostante la colpa era totalmente sua se lei si era ritrovata senza una casa. Si ricordò però che gli avesse detto di aver avuto una fidanzata ai tempi del liceo, ma niente di niente su una nuova possibile fiamma. Appena sentì un gemito di piacere, si avvicinò lentamente nuovamente alla crepa, non credendo che quello che stesse facendo fosse la cosa giusta da fare. Nonostante ciò, la curiosità era troppo per desistere. Quando intravide quello che stessero facendo, si pentì di aver dato una sbirciata, in quanto intravide la figura della ragazza sul letto. Dai movimenti che stesse facendo, Hinata intuì subito cosa stessero facendo i due. Vedendo ciò sentì il cuore dolergli, inoltre percepì qualcosa sulla sua guancia. Portò la mano su quest’ultima sorprendendosi di constatare che la sua guancia fosse bagnata. Si allontanò dalla crepa, recandosi in bagno dove si posizionò davanti allo specchio, notando scendere dai suoi occhi lacrime. Non si era resa minimamente di aver iniziato a piangere. Asciugò le sue lacrime con le maniche del giubbino per poi guardare dritto nello specchio, il quale rifletteva il suo riflesso.
< Lo sapevo che non dovevo innamorarmi di lui > disse aggiungendo “idiota” alla fine. Si domandò se Naruto si fosse reso conto della tavola preparata e del buon profumo che si sentisse appena aprivi la porta. Pensò che molto probabilmente non avesse notato nessuna delle due cose, in quanto appena aveva chiuso la porta si era fiondato immediatamente sulla ragazza. Sentì il cuore stingersi immaginare ciò. Pensò che forse non avrebbe avuto nessuna possibilità con Naruto neanche se gli avesse confessato i suoi sentimenti. L’unica cosa che potesse fare in quel momento era quello di nascondere al ragazzo ciò che provasse per lui e continuare la loro convivenza fino a quando i lavori nel suo appartamento non fossero terminati. Sperando che sarebbero cominciati al più presto, visto che fossero ancora in alto mare.
Uscì dal suo appartamento, in quanto non volesse stare lì dentro e sentire i gemiti di piacere provenienti dall’appartamento di fianco. Quella era l’ultima cosa che non volesse ascoltare. Voleva solo andare in un posto lontano da quello. Prese il cellullare dalla borsa, chiamando, dopo averlo sbloccato, una persona alla quale doveva dire qualcosa di importante.
< Pronto > disse la persona dall’altro capo del telefono
< Shino, sono Hinata > affermò < Disturbo? > chiese preoccupandosi che forse avrebbe disturbato il suo amico visto l’ora
< Per niente > rispose
< Ho chiesto informazione a Kakashi per quanto riguarda la mansarda > lo informò auspicando che conoscesse il nome del proprietario dell’immobile < Se per te non è un problema vorrei dirti di persona ciò che mi ha detto > gli propose
< Certo > affermò Shino spiegando ad Hinata come arrivare al suo appartamento per poi chiudere la chiamata.

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< Buonasera > esclamò appena Shino aprì la porta, facendo apparire la sua figura
< Ciao > disse notando qualcosa di strano nella ragazza < è accaduto qualcosa? > domandò osservando gli occhi leggermente arrossati di Hinata, la quale scosse la testa come risposta al ragazzo. Vedendo che Hinata non volesse confidarsi con lui, Shino non insistette facendola entrare in casa. Quando oltrepassò la porta, Hinata rimase alquanto sconvolta dalla grandezza di quell’appartamento, in quanto non poteva considerarsi neanche un appartamento, ma era semplicemente una camera. Dove abitava lei era molto più grande di quel posto. Pensò che Shino avesse veramente ragione quando gli comunicò che il posto dove vivesse fosse minuscolo. Notò che non avessero neanche il tavolo per mangiare, quindi ipotizzò che ogni sera cenassero sul letto. Osservando lo stupore sul volto di Hinata, Shino immaginò che molto probabilmente la ragazza non avesse creduto a quello che avesse detto riguardo il suo appartamento. Sorrise a quel pensiero, poiché a chiunque aveva parlato della sua casa, gli rispondevano che non potesse essere come dicesse lui. Ma quando glielo mostrava rimanevano a bocca aperta
< Scommetto che non ti aspettavi che fosse così piccolo > ipotizzò il ragazzo sorridendo. Hinata si volto verso di lui ancora con un’espressione meravigliata, incredula che quello che il ragazzo le avesse detto quel pomeriggio era tutto vero. L’appartamento in cui viveva era una reggia in confronto a quello dove abitavano Shino e Kiba. L’unica cosa utile che individuò fu il letto di una piazza e mezzo, ma per il resto non si salvava niente.
< Hinata > urlò Kiba, uscito dal bagno, felice di vedere lì la ragazza raggiungendola velocemente per poi abbracciandola < Come mai da queste parti? > chiese sorpreso da quella visita.
< Vi dovevo informare di una cosa molto importante > rispose voltandosi verso Shino, il quale sperò che la ragazza portasse con se buone notizie, poiché nonostante avesse informato Kiba sul fatto di aver chiesto ad Hinata, il suo fidanzato aveva detto che sarebbe stato ancora in sciopero fino a quando Hinata non lo avrebbe informato sulla risposta di Kakashi.
< Sputa il rospo > affermò Kiba facendole segno di accomodarsi sul letto, mentre lui si accomodò ai piedi di quest’ultimo, mentre Shino accanto alla ragazza
< La prima cosa che ho fatto una volta ritornata a casa è stata quella di parlare con Kakashi > gli comunicò < Lui mi ha detto che i lavori della mansarda non sono ancora terminati > continuò osservando l’espressione di Kiba intristirsi per quella notizia < Ma mi ha detto che mancano solo alcuni ritocchi come la tinteggiatura delle pareti ed altre piccole cose > aggiunse notando con compiacere che l’espressione di Kiba cambiò in felice
< Quindi? > chiese Shino non capendo dove volesse arrivare Hinata con quelle parole. La ragazze sentendo quella domanda si voltò verso il ragazzo
< Mi ha informata del fatto che la ditta a cui aveva affidato il lavoro ha abbandonato il progetto perché è fallita, quindi mi ha detto che se volete affittare la mansarda dovete terminare voi quei piccoli lavori che mancano al suo completamento > rispose sorridendo notando con piacere nascere sul volto di Shino un grande sorriso. Ascoltando quella bellissima notizia datale da Hinata, il ragazzo accanto a lei l’abbraccio di slancio, imitato anche dal suo fidanzato
< Noto con piacere che siete felici di questa notizia > fece notare, riflettendo sul fatto che almeno qualcuno, quella sera, fosse contento, poiché lei non lo era per niente. In quel momento gli venne in mente la scena di Naruto parlare amichevolmente con la ragazza al suo fianco. Scosse la testa dicendo tra se e se “Non devo pensare a questo. Non devo pensare a questo”, in quanto aveva già deciso che avrebbe tenuta per se i sentimenti che provasse per il suo coinquilino.
< Tutto bene Hinata? > chiese Kiba notando il volto triste della ragazza, la quale ritornò in sé se ascoltando quelle parole
< Certo > sorridendo, mostrandogli un sorriso forzato, il quale non passò inosservato a Kiba che decise di non insistere poiché aveva intuito che Hinata non avesse intenzione di raccontargli cosa la stesse turbando. < Come avete intenzione di risolvere la questione della mansarda? > domandò cerando di cambiare argomento. Questo non passo inosservato sia a Kiba sia a Shino
< Me ne occuperò io > rispose alzandosi in piedi Kiba fiero di ciò, mentre Hinata si voltò con sguardo perplesso verso Shino, poiché non credeva possibile che il ragazzo sapesse aggiustare una casa
< Non ti preoccupare. Con i lavori manuali è molto bravo > la informò Shino tranquillizzando la ragazza < Devi sapere che il padre di Kiba ha una ditta edile. Fin da quando era piccolo è sempre stato in un cantiere, quindi in queste cose è davvero affidabile. > continuò
< Adesso la prima cosa da fare è quella di informare Kakashi che accettiamo la sua proposta > fece notare Kiba afferrando il giubbino posto sul letto
< Dove hai intenzione di andare? > chiese Hinata
< Dal tuo proprietario di casa > rispose come se fosse la cosa più semplice del mondo
< Non serve > gli comunicò < Quando mi ha fatto quella proposta, mi sono permessa di accettarla per voi > aggiunse sorridendo facendo rimanere di stucco i due ragazzi, i quale non riuscirono a credere alle loro orecchie
< Sei una grande > urlò Kiba fiondandosi verso la ragazza per abbracciarla
< Secondo me è ancora presto per festeggiare > disse < Poiché non so ancora quali lavori bisognano fare > continuò
< Ti ho detto che questo è l’ultimo dei problemi > la informò sorridendo < Se si dovrebbe fare qualcosa di complicato chiederò aiuto a qualcuno della mia famiglia > aggiunse afferrando la mano della ragazza, la quale rimase alquanto sorpresa da ciò, per poi tirarla ed uscire velocemente di casa, non dando nemmeno il tempo ad Hinata di chiedere dove stessero andando
< Shino muoviti > urlò Kiba euforico, scendendo le scale trascinando con se Hinata, la quale non stava capendo cosa fosse accaduto a Kiba.
Il ragazzo non aveva dato nessuna informazione al suo fidanzato su dove stesse andando, in quanto sapeva che Shino avesse intuito la sua destinazione, infatti Kiba si era avviato poiché non riusciva più resistere dal vedere la mansarda dove avrebbe vissuto insieme a Shino, mentre quest’ultimo se la prese comoda conoscendo la destinazione finale. Mentre veniva trascinata con la forza da Kiba, Hinata intuì dove il ragazzo la stesse portando quando intravide l’insegna del supermercato dove lavorasse con Shino. Si preoccupò vedendola, in quanto quello era l’unico posto dove lei non volesse tornare. Le sarebbe andato bene qualsiasi posto, tranne quello. Giunti alla destinazione, Kiba allentò la presa alla sua mano, per poi poggiare le sue sulle ginocchia intento a riprendere fiato, mentre Hinata si diresse verso le scale desiderosa di sedersi su di esse, in quanto a causa di quella corsa aveva tutte le gambe indolenzite. Decise che appena si sarebbe ripresa, Kiba avrebbe fatto i conti con lei, in quanto se avrebbe saputo dove il ragazzo l’avrebbe portata, non lo avrebbe seguito per niente al mondo.
< Spero che Kakashi non stia dormendo > osservò Kiba voltandosi verso la ragazza, intenta a riprendere fiato
< Perché? > domandò con quel poco fiato che avesse recuperato
< Vorrei farmi dare le chiavi, prima che vada a dormire > rispose
< Per questo motivo hai corso? > chiese sentendo crescere in lei tanta rabbia verso il ragazzo
< Si > rispose. Sentendo ciò, Hinata se avesse avuto un po' di energia nel suo corpo lo avrebbe ucciso, in quanto l’aveva fatto correre per un motivo inutile, poiché le chiavi della mansarda non le aveva Kakashi, bensì lei. Quando aveva comunicato all’uomo che i suoi amici accettavano la sua proposta, l’uomo aveva consegnato a lei le chiavi. In questo modo se avessero voluto andare a dare un’occhiata sarebbero potuti andare.
< Certo che sei proprio un’idiota > affermò
< COSA! > urlò Kiba risentito da ciò che avesse appena detto la ragazza
< Le chiavi non le ha Kakashi, ma io > lo informò estraendole dalla borsa, mostrandole al ragazzo, il quale a quella vista sentì ritornare tutta l’energia che aveva usato per correre. Kiba si avvicinò nuovamente ad Hinata, afferrandole un’altra volta la mano. La ragazza allarmata da ciò
< Se hai intenzione nuovamente di correre, sappi che ti ucciderò > lo informò avvisandolo che se l’avesse fatta correre di nuovo, lui avrebbe fatto una brutta fine. Sentendo quelle, all’istante Kiba lasciò la sua mano, temendo per la sua vita. < Bravo bambino > disse la ragazza alzandosi e seguendolo.
Quando arrivarono al suo piano, il suo sguardo andò sulla porta dell’appartamento di Naruto. Pensò che molto probabilmente in quel momento stessero mangiando quello che avesse preparato al ragazzo. Al solo pensiero sentì il cuore stringersi, poiché avrebbe voluto essere lei la persona insieme al ragazzo in quel momento. Se avesse saputo che le cose fossero andate in quel modo, quella sera per cena non gli avrebbe preparato il ramen. Anzi non avrebbe cucinato niente per lui.
< Hinata > la chiamò Kiba dopo essersi voltato, vedendo che la ragazza fosse rimasta immobile sulle scale con lo sguardo rivolto verso una porta < Muoviti > urlò per poi continuare a salire le scale
< Vengo > affermò portando lo sguardo sulla schiena di Kiba, pensando che forse sarebbe stato molto più difficile di quel che pensasse sopprimere i suoi sentimenti per Naruto.

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< Fantastico! > esclamò Kiba appena entrò nella mansarda, contento del fatto che non sarebbero serviti molti interventi. Da quella prima occhiata, pensò che bisognava dipingere solo le pareti per adesso.
< Credo che dipingerò le pareti di bianco > affermò guardandosi intorno, notando con piacere che quella stanza fosse grande quanto il loro attuale appartamento, con l’unica differenza che avevano anche una cucina separata dalla stanza principale.  Kiba ed Hinata cominciarono a dare un’occhiata in giro per controllare se si dovessero aggiustare altre cose, aspettando che anche Shino li raggiungesse.
< Fortunatamente non si devono fare molti interventi > fece notare Kiba, compiaciuto da ciò. Grazie a questo, avrebbero potuto trasferirsi molto presto, in quanto oltre ad una tinteggiata bisognava montare soltanto un tubo sotto al lavello. Pensò che molto probabilmente che tra tre giorni avrebbero anche potuto trasferirsi.
< Se ti serve una mano per tinteggiare, io sono disponibile > propose Hinata
< Sicura? > domandò
< Si > rispose sorridendo, contenta nell’aiutarli
< Grazie > disse sorridendo, felice di aver anche l’aiuto della ragazza. In questo modo avrebbero potuto traslocare anche prima, in quanto mentre Shino ed Hinata avrebbero pittato lui avrebbe montato il tubo e dato una controllata, in modo più dettagliato, in giro per controllare che tutto fosse stato installato nel modo giusto.
< È enorme questo posto! > esclamò Shino, attirando l’attenzione dei due che si voltarono per poi ridere osservando l’espressione di meraviglia sul volto del ragazzo, il quale non immaginava che quel posto fosse così grande. < Hai controllato cosa si deve fare? > domandò Shino dopo essere ripreso dallo stupore
< Bisogna fare piccole cose > rispose < L’unico problema è che possiamo lavorarci solo di notte > continuò seccato da ciò, poiché se avesse potuto lavorare anche durante il giorno avrebbero potuto finire molto prima. Purtroppo l’università e il lavoro part-time li costringevano a lavorare solo la sera, rallentandoli
< Beh, adesso è meglio ritornare a casa > fece notare Shino dopo aver guardato l’ora sul suo telefonino, uscendo dalla mansarda seguito da Hinata e Kiba. I due ragazzi se ne andarono, mentre Hinata andò nel suo appartamento, in quanto non poteva entrare in quello di Naruto. Nonostante non volesse rimanere lì, dovette farlo in quanto non avena nessun altro posto in cui andare.
Intanto nell’appartamento del ragazzo
< È davvero buono questo ramen > affermò Rukia assaporando la pietanza, sorpresa da ciò, in quanto ai tempi del liceo il ragazzo la informò del fatto che la madre non fosse molto brava ai fornelli. Ma assaporando quel ramen, Rukia ipotizzò che molto probabilmente il problema non fosse la cucina della madre, ma piuttosto le papille gustative del ragazzo.
< Sono d’accordo con te > disse Naruto sorridendo appena deglutì. Doveva ammettere che quel ramen fosse ancora più buono di quello che avesse mangiato qualche giorno fa. Aveva tutto un altro sapore. L’unica parola che gli venisse in mente per descrivere quella pietanza era “deliziosa”. Appena aveva messo piede in casa, era stato accolto da un profumo gradevole grazie al quale capì che Hinata quella sera avesse preparato qualcosa di ottimo. Appena intuito ciò, la prima cosa che volesse fare era quello di mangiare, ma Rukia non era della stessa opinione. Infatti appena chiuse la porta subito si fiondò sulle sue labbra costringendolo a dover mangiare dopo aver fatto sesso. Mentre lo facevano, l’unico suo pensiero era quello di scoprire cosa ci fosse nella pentola al centro della tavolo, infatti decise di finire molto presto senza dilungarsi troppo, in quanto gli premeva di più mangiare quello che Hinata avesse preparato piuttosto che fare quello con Rukia.
< Certo che tua madre è davvero brava a cucinare > fece notare Rukia guardando Naruto, il quale inclinò di poco la testa verso destra non riuscendo a capire cosa centrasse sua madre. Notando l’espressione confusa sul volto del ragazzo < Non lo ha preparato tua madre questo delizioso ramen? > domandò per accertarsi di ciò
< Certo, l’ha cucinato mia madre > rispose mostrando un sorriso un tantino forzato, poiché si era già scordato che le avesse detto che quella sera dovesse cenare con la madre. Dall’atteggiamento del ragazzo, Rukia intuì che molto probabilmente Naruto le stesse nascondendo qualcosa.
Dopo aver cenato, senza neanche sparecchiare Rukia si buttò sul letto, toccandosi la pancia. Pensò che non avesse mai mangiato così tanto in tutta la sua vita. Solitamente era una persona che mangiasse poco, ma quella sera aveva davvero esagerato. In due avevano ripulito una pentola enorme. Tutto ciò era accaduto perché quel ramen era davvero delizioso. Era il ramen più buono che avesse mai mangiato.
< Cosa stai facendo? > chiese Naruto voltandosi verso la ragazza, rimasto alquanto sorpreso dall’atteggiamento di Rukia, in quanto pensava che appena finito di fare sesso ed aver mangiato se ne sarebbe andata. Se si fosse comportata come lui immaginasse, avrebbe potuto mandare un messaggio ad HInata informandola di poter tornare a casa.
< Sto prendendo posizione > rispose sorridendo con voce provocante
< Hai intenzione di rimanere qui, stanotte? > domandò leggermente stizzito da ciò
< Certo > rispose facendo segno al ragazzo di raggiungerla nel letto in modo da poter fare il secondo round, in quanto il primo era durato non molto tempo per i suoi gusti. Ai tempi del liceo ogni qualvolta si incontrassero, i loro rapporti perduravano molto tempo, mentre quella volta le sembrò come se Naruto avesse voluto intenzionalmente porre fine a quello che stavano facendo il prima possibile. < Non vieni? > domandò. Sentendo ciò, Naruto sospirò poiché non avesse nessuna voglia, ma pensò di assecondare la ragazza poiché quella fosse la prima ed ultima volta che avrebbe fatto quelle cose con lei. Si alzò sdraiandosi accanto alla ragazza, la quale sorrise compiaciuta del fatto che il ragazzo avesse accolto nuovamente la sua richiesta. Si fiondò sulle sue labbra, proprio come fece appena entrarono in casa, vedendo con piacere che Naruto rispose positivamente al suo bacio per poi fare quello che avessero fatto appena arrivati a casa.

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Il giorno seguente, Hinata appena aprì gli occhi ringraziò il signore che avesse fatto sorgere il sole. Si alzò toccandosi la schiena, la quale le doleva. Aveva passato una pessima nottata, durante la quale non era riuscita ad addormentarsi poiché si domandava perennemente se l’amica di Naruto fosse rimasta a dormire da loro. Più ci pensava e più credeva che la ragazza fosse rimasta da loro, poiché se fosse accaduto il contrario, Naruto sicuramente l’avrebbe avvertita. Aveva trascorso tutta la serata aspettando un messaggio da parte sua, ma purtroppo il ragazzo non le mandò niente, neanche una chiamata per informarsi delle sue condizioni. Si alzò dirigendosi in bagno per lavarsi con acqua fredda il suo viso. Guardò il suo riflesso nello specchio, pensando che quella mattina avesse davvero una brutta cera. Rifletté sul fatto che sarebbe stato meglio lavarsi nuovamente il viso, sperando che grazie a questo il suo volto si sarebbe ripreso da una notte insonne.  Nonostante avesse tentato più volte, la stanchezza dal suo volto non scomparì. Sospirò constatando ciò, pensando che non potesse far altro che rinunciare ad avere un’espressione decente quella mattina. Con un umore non tanto buono uscì di casa sperando che quella giornata appena cominciata potesse essere migliore di quella appena passata, ma quando aprì la porta incontrò l’amica di Naruto uscire dall’appartamento di quest’ultimo. Appena la vide pensò che se il buongiorno si vedesse dal mattino, quella giornata fosse iniziata davvero male.
< Salve > la salutò sorridendo
< Salve > controbatte Hinata chiudendo la porta a chiave, venendo superata dalla ragazza che scese le scale velocemente, imitandola ma non adoperando la sua stessa velocità, in quanto le gambe le dolevano per la corsa della sera precedente. Si annotò mentalmente di dover fare un piccolo schiaffo a Kiba per quello che le avesse costretto a fare la sera precedente. Rifletté sul fatto che ci avrebbe pensato quella sera, adesso l’unica cosa su cui si doveva concentrare era cercare di seguire con attenzione le lezioni universitaria di quella mattina.
Appena finirono di lavorare, Hinata e Shino, il quale quel pomeriggio non aveva potuto andarsene prima dal negozio, poiché sfortunatamente per lui quel giorno il negozio era stato molto affollato, raggiunsero velocemente la mansarda dove trovarono Kiba ad aspettarli
< Stavo per diventare vecchio a furia di aspettarvi > esclamò quando li vide arrivare < Su, mettiamoci a lavorare > continuò sollevandosi le maniche della maglia.
< Ok > dissero all’unisono Hinata e Shino raggiungendo il ragazzo all’interno della mansarda pronti ad iniziare a dipingere.
Quando finì il suo turno, Naruto scappò velocemente prima che Rukia gli avrebbe proposto di rifare quello che avessero fatto il giorno prima, in quanto quella mattina appena si svegliò notò la presenza di un foglio sul tavolo al centro della stanza. Quando lo prese, notò scritto un numero di telefonino. Vedendo ciò, ipotizzò che Rukia gli avesse lasciato il suo numero per un’eventuale ripetizione, ma sfortunatamente per la ragazza a Naruto non interessava minimamente replicare. Infatti accartocciò il foglio per poi buttarlo nell’immondizia. L’unica cosa che gli premeva veramente era quella di scusarsi adeguatamente con Hinata. Quindi appena il suo capo li congedò, immediatamente si incamminò verso casa senza neanche salutare l’uomo e Rukia. Durante il tragittò sperò che quando avrebbe visto Hinata, quest’ultima non fosse molto arrabbiata per quello accaduto la sera precedente. In più gli avrebbe dovuto fare i complimenti per il ramen cucinato. La doveva informare del fatto che quello fosse stato il ramen più buono che avesse mai mangiato. Sapeva che con quelle parole avrebbe reso molto contenta la ragazza, la quale ogni qualvolta lui si complimentava con lei gli mostrava sempre un sorriso che faceva perdere un battito al suo cuore. Si era pentito di aver accettato la proposta di Rukia, in quanto per colpa di quest’ultima la sera precedente non aveva potuto godere di quella splendida vista. Pensando ciò, aumentò il passo non vedendo l’ora di incontrare Hinata e passare una serata in sua compagnia.
Quando giunse di fronte alla porta del suo appartamento inserì velocemente la chiave dentro la serratura, cominciando a girarla per poi fermarsi in un secondo sentendo la voce di Hinata provenire dal piano di sopra. Salì le scale incuriosito dal fatto di vedere il perché la ragazza si trovasse lì. Raggiunto l’ultimo piano, si nascose osservando Hinata parlare con un ragazzo che non avesse mai visto prima d’ora. Vedere la ragazza discutere e divertirsi con un altro ragazzo, lo infastidì non poco. Pensò che i due stessero troppo vicini. Stava per raggiungerli e dividerli, ma non lo fece in quanto pensò che quel suo comportamento avrebbe potuto infastidire la ragazza. Nonostante gli desse fastidio, non poteva comportarsi come aveva immaginato poiché non aveva nessun diritto di fare ciò. Dopo aver riflettuto su questo, scese lentamente le scale ripensando ancora ad Hinata di fianco a quel ragazzo. Sentì il cuore dolergli e crescere dentro di lui un odio verso quella persona. Nonostante non lo conoscesse per niente, a prima vista poteva dire che quel ragazzo fosse una persona malvagia. Quindi decise che avrebbe protetto Hinata a qualsiasi costo.
 
Note autore:
Eccoci arrivati all’undicesimo capitolo. Come vi è sembrato? Spero che sia stato di vostro gradimento.
Vorrei ringraziare sabrinapesamosca, starfire5, tayly06, ele1direction per aver commentato il capitolo precedente; ele1direction, enrico1996 e tayly06 per aver aggiunto la storia tra le preferite.
Alla prossima.

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


                                                                      CAPITOLO 12
 
< Credo che per questa sera possa bastare! > esclamò Kiba raggiungendo i ragazzi nella stanza principale, rimanendo alquanto depresso nel constare che i due non avessero fatto nessun passo in avanti da quando li avesse lasciati soli. Mentre lui aveva montato il tubo sotto al lavello della cucina e controllato che in bagno fosse montato tutto nel modo corretto, Hinata e Shino non avevano completato neanche una parete. Pensò che se continuassero di questo passo, il loro trasferimento sarebbe slittato di parecchi giorni, rispetto a quello che lui avesse preventivato. Kiba credeva che avrebbero potuto traslocare entro quattro giorni, ma vedendo la lentezza nel tinteggiare del suo fidanzato e della ragazza, pensò che avrebbero impiegato parecchi giorni nel terminare il lavoro. In quel momento gli venne in mente che una sera, Shino gli raccontò che Hinata condividesse l’appartamento con un ragazzo, quindi pensò che la ragazza potesse chiedere un suo aiuto. Immaginò che grazie a questo, avrebbero potuto traslocare nei tempi da lui preventivati, poiché dal giorno seguente anche lui avrebbe dato una mano a imbiancare le pareti poiché aveva già montato e controllato tutto quello che necessitava di essere ispezionato.
< Hinata > la chiamò attirando la sua attenzione < è vero che condividi l’appartamento con un ragazzo? > domandò Kiba
< Si, è vero > rispose non capendo il perché Kiba avesse chiesto quell’informazione che non aveva niente a che fare con quello che stessero facendo. In più rimase sorpresa che il ragazzo fosse a conoscenza di quello. Pensò che molto probabilmente Shino gli aveva parlato della sua situazione.
< Mi domandavo se questo ragazzo potesse darci una mano con i lavori > propose sperando che anche per Hinata quella fosse una grande idea
< Non saprei > affermò scoraggiando Kiba, il quale si aspettava altre parole e non quelle appena dette dalla ragazza. Credeva che Hinata gli avrebbe comunicato che lo avrebbe costretto con la forza a collaborare ai lavori, invece non aveva detto niente del genere.
< Credo che in tre siamo più che sufficiente > fece notare Shino non intuendo il perché il suo fidanzato avesse avanzato quella proposta.
< Con l’aiuto di un’altra persona, il lavoro procederebbe in modo più spedito > affermò Kiba irritato da quello che il suo fidanzato avesse detto, in quanto non credeva possibile che quest’ultimo non si fosse accorto che in quel primo giorno di lavori non avessero fatto nessun passo in avanti.
< Non sentire quello che dice, Hinata > disse Shino voltandosi verso la ragazza, la quale non voleva che i due litigassero per una sciocchezza come quella < Se non te la senti, non sei costretta di accettare la proposta di questo imbecille > aggiunse voltandosi verso Kiba, alquanto irritato da come Shino si fosse rivolto nei suoi confronti.
< Cercherò di convincerlo > li informò intromettendosi prima che Kiba inveisse contro Shino. Non voleva che per colpa sua i due bisticciassero. Quella era l’unica cosa che non volesse che accadesse.
< Sei sicura? > chiese Shino
< Certo > rispose Hinata sorridendo, anche se non sapeva ancora come avrebbe fatto in quanto non aveva ancora visto o sentito Naruto da quando quest’ultimo l’aveva informata di dover abbandonare l’appartamento. Anzi non sapeva neanche se dovesse mostrarsi arrabbiata nei suoi confronti, poiché tra di loro non c’era nessuna relazione. Pensò che per il momento fossero solo amici e niente più. Inoltre solo lei provava qualcosa di più verso Naruto, mentre per quest’ultimo, lei era soltanto una qualunque amica.
< Ottimo > esclamò soddisfatto di ciò Kiba, nonostante il suo fidanzato avesse cercato di mandare all’aria la sua brillante idea. Ascoltando ciò Shino sospirò, riflettendo sul fatto che Kiba non avesse notato che Hinata avesse accettato per non provocargli un dispiacere. Dalla sera prima, aveva intuito che qualcosa non andasse nella sua amica. Pensò che molto probabilmente fosse accaduto qualcosa tra i due che Hinata non volesse raccontargli. Decise che per far in modo che Hinata si confidasse con lui, doveva essere lui per primo a mettersi a nudo davanti a lei. Per questo si avvicinò a Kiba, intento a sistemare gli attrezzi in un angolo
< Cosa c’è? > domandò vedendo Shino vicino a lui per poi alzarsi e guardandolo dritto negli occhi. In quel momento gli venne una voglia matta di baciarlo, ma resistette a quell’impeto in quanto doveva mantener fede alle regole da lui stesso imposte. Nonostante Shino avesse chiesto quella informazione ad Hinata, Kiba non aveva ancora posto fine al suo sciopero di baci e sesso, poiché al suo fidanzato doveva fungere da punizione in quanto Kiba credeva che grazie a questo, la prossima volto Shino avrebbe chiesto qualcosa a qualcuno all’istante senza lasciar trascorrere settimane intere.
< Hinata > urlò facendo voltare la ragazza, la quale rimase leggermente spiazzata da quello che vide. Doveva dire che avesse intuito qualcosa, ma guardarlo in diretta era tutto un’altra storia
< Cosa fai? > domandò Kiba allontanando Shino dalle sue labbra, meravigliato dal comportamento del suo fidanzato. Quest’ultimo lo aveva colto alla sprovvista. Si sarebbe immaginato di tutto, tranne quello. Se avesse intuito ciò che aveva intenzione di fare Shino, Kiba si sarebbe coperto le sue labbra, nonostante quel bacio rubato gli fosse piaciuto. Il problema era che ora voleva qualcosa di più. Non si sarebbe accontentato di quel semplice bacio. Pensò che al ritorno a casa, Shino avrebbe fatto i conti con lui.
< Semplice > rispose < Bacio il mio fidanzato > continuò come se fosse una cosa qualunque da fare con il proprio partner
< Quindi voi due state insieme? > chiese Hinata volendo avere una certezza, anche se quel bacio aveva dato prova di ciò
< Esatto > rispose Shino voltandosi verso di lei, per poi girarsi verso Kiba avvicinandosi nuovamente verso le sue labbra con l’intenzione di dare conferma alle sue parole. Sfortunatamente per lui, questa volta Kiba intuì le sue intenzioni. Prontamente coprì le labbra con la mano, nonostante avesse voglia anche lui di approfondire quel bacio di poco prima. Il problema era che se avesse accettato anche quello, non sapeva se fosse riuscito a trattenersi. Sicuramente avrebbe fatto qualcosa che avrebbe spaventato Hinata. Per questo motivo decise di interferire con quello che Shino stesse architettando. < Sai, ti ho mostrato questo perché con te voglio essere sincero e spero che anche tu lo sarai altrettanto con me > continuò voltandosi nuovamente verso Hinata, la quale capì perfettamente dove il ragazzo volesse arrivare usando quelle parole, ricordandosi cosa Shino le disse appena la vide la sera precedente. Sospirò pensando che forse se ne avesse parlato con qualcuno, molto probabilmente si sarebbe sentita meglio.
< Non so se è il caso di chiedere aiuto al mio coinquilino > li informò abbassando il capo
< Per caso è accaduto qualcosa tra di voi? > chiese Shino volendosi accertarsi che tra di loro non fosse avvenuto niente di irreparabile.
< Nulla di particolare > rispose sollevando il capo < Il problema sono io. Ho capito di essermi innamorata di lui, ma sfortunatamente credo che abbia già una fidanzata > aggiunse sentendo stringersi il cuore pronunciando solamente quelle parole.
< Per caso hai qualche prova per dimostrare questa tua supposizione? > domandò Kiba interessatosi all’argomento
< Beh, ieri mi ha inviato un messaggio informandomi di lasciare l’appartamenti perché stava rincasando con una ragazza > rispose ricordandosi la scena dei due camminare felici verso il loro complesso residenziale.
< Che figlio di puttana > esclamò Kiba non credendo che quel ragazzo si fosse comportato in quel modo. Non credeva possibile che avesse chiesto ad Hinata una cosa del genere, senza preoccuparsi minimamente di dove la povera ragazza avrebbe trascorso la notte
< Modera il linguaggio > lo ammonì Shino, nonostante credesse che Kiba avesse usato parole appropriate per descrivere il coinquilino della ragazza
< Non è colpa sua. È tutta colpa mia > affermò cercando di discolpare Naruto
< Non dire assurdità > disse Kiba < Tu non hai commesso nessun sbaglio. L’unico cretino è il tuo coinquilino> aggiunse avvicinandosi ad Hinata ed abbracciandola, cercando di consolarla.
< Ormai ho già deciso di sopprimere questi sentimenti > li informò appena allontanatasi da Kiba. Sentendo ciò, i due non riuscirono a capire il motivo di quelle parole
< Secondo me, fai un grandissimo errore se ti comporti in questo modo > osservò Shino
< Sono d’accordo con lui > concordò Kiba dando ragione al suo fidanzato
< Quindi secondo voi dovrei dichiararmi? > chiese
< Certo > risposero all’unisono spaventando Hinata con quella semplice risposta, poiché non sapeva se fosse stata in grado di poter reggere ad un rifiuto da parte di Naruto. Inoltre se quest’ultimo l’avesse respinta, non avrebbe più potuto restare nell’appartamento del ragazzo. Questo significa non poter più trascorrere le serate con lui. Il solo immaginare le conseguenze di una sua possibile dichiarazione, la terrorizzava.
< È meglio andare > affermò aprendo la porta della mansarda non volendo discutere su quell’argomento delicato per lei, ma quando aprì la porta rimase sorpresa di vedere difronte a lei la figura di Naruto. Restò alquanto meravigliata da ciò, in quanto non lo aveva informato del fatto che lei si trovasse in mansarda. Quindi si domandò come mai il ragazzo si trovasse lì. Quest’ultimo rimase spiazzato da quell’evoluzione degli avvenimenti, poiché lui era salito in mansarda, con in mano un bicchiere di vetro, per cercare di intuire cosa stesse accadendo all’interno della mansarda. Quell’evento aveva scombussolato i suoi piani e a causa di questo non sapeva come giustificare la sua presenza lì. Abbassò lo sguardo, notando il bicchiere nella mano destra che portò dietro la schiena prima che Hinata potesse vedere ciò che avesse in mano. Se lo avrebbe scoperto non sapeva proprio come giustificarsi.
< Naruto > disse
< Ti stavo cercando, Hinata > la informò, mentendo, alzando il capo poiché sapesse già dove si trovasse la ragazza, ma quest’ultima fu felice di sentire quelle parole in quanto quello voleva dire che Naruto fosse preoccupato per lei.
< Scusa se non ti ho avvisato > affermò sentendosi in colpa per non aver avvertito il ragazzo che quella sera avrebbe fatto tardi.
< Salve > disse Kiba, apparendo alle spalle della ragazza, anticipando Naruto, ponendo una mano sulla spalle di Hinata. Quella mossa gli fece guadagnare un’occhiataccia da parte di Naruto, il quale vedendo ciò cominciò a sentir un certo prurito alle mani < Scusaci un attimo > continuò spingendo la ragazza dentro per poi chiudere la porta, lasciando Naruto perplesso fuori al pianerottolo.
< Cosa stai facendo? > chiese guardando Kiba, non riuscendo a comprendere il suo atteggiamento
< Dovrei farti la stessa domanda > rispose leggermente arrabbiato da ciò che avesse visto poco prima, incrociando le braccia al petto. Hinata inclinò leggermente il capo non intuendo cosa volesse dire Kiba. Notando ciò, Shino immaginò che sarebbe dovuto intervenire per spiegare il comportamento del suo fidanzato
< Kiba ti vuol far notare che il tuo atteggiamento verso il tuo coinquilino è stato completamente sbagliato > le fece notare, mentre Kiba dava ragione al fidanzato con un leggere cenno del capo < Ti vuole far notare che non dovevi essere tu a scusarsi, ma doveva essere lui a farlo > aggiunse
< Esatto > affermò Kiba < Da adesso in poi dovrai comportarti in modo diverso nei suoi confronti > continuò
< Mi stai dicendo che non dovrei più preparargli il pranzo? > chiese
< Bingo > rispose contento per quella domanda, mentre Hinata sperava di aver capito male poiché lei era felice quando preparava la cena per loro due. Inoltre grazie a questo poteva osservare il magnifico sorriso di Naruto, quando quest’ultimo degustava la pietanza da lei preparata. < Da questo momento devi mostrarti indifferenti nei suoi confronti > gli suggerì, sapendo che comportandosi in quel modo avrebbe attirato l’attenzione di quel ragazzo verso di se.
< Non so se ne sarò capace > lo informò, abbassando tristemente il capo, essendo a conoscenza del fatto che quasi certamente non sarebbe riuscita a seguire il suggerimento di Kiba, poiché lei non era quel tipo di persona.
< Invece devi riuscirci > la ammonì Kiba arrabbiandosi sentendo le parole della ragazza. Vedendo ciò, Shino pensò che fosse meglio intervenire prima che il suo fidanzato se la sarebbe presa con la povera Hinata, la quale non aveva nessunissima colpa.
< Credo che sia meglio per noi due di tornare a casa > li informò attirando la loro attenzione < In più abbiamo lasciato di fuori quel ragazzo > aggiunse credendo che quest’ultimo fosse giunto alla conclusione che al suo fidanzato non funzionassero tutte le rotelle presenti nel suo cervello.
< Scusalo > disse aprendo la porta, trovando ancora di fronte quest’ultima, il ragazzo con sguardo confuso. Osservando ciò, rifletté sul fatto che fosse rimasto sorpreso di vedere la presenza di un'altra persona lì dentro. Lo superò venendo imitato da Kiba, il quale quando transitò di fianco a Naruto si girò verso di lui, lanciandogli un’occhiata infuriata, che Naruto ricambiò con un’altra altrettanto irritata. Non capiva perché il ragazzo lo avesse guardato in quel modo. Anzi credeva che quello che dovesse essere infuriato doveva essere lui e non certo quel tipo. Si calmò riportando lo sguardo sulla figura di Hinata, vicina la porta
< Scendiamo? > chiese
< Si > rispose chiudendo la porta della mansarda per poi seguire Naruto fino al loro appartamento.
Giunti lì, la prima cosa che fece fu quella di recarsi in bagno. Aveva urgentemente bisogno di una doccia. Appena uscì dal bagno, vide Naruto seduto ai piedi del tavolo. Le sembrò che stesse attendendo che lei portasse al centro del tavolo quello che avesse preparato per quella sera.
< Hai cenato? > domandò volendosi accertare su ciò che avesse riflettuto
< Non ancora > rispose alzando il capo voltandosi verso di lei < Stavo aspettando te per mangiare > aggiunse
< Mi dispiace, ma io ho già cenato > lo informò. Non gli stava dicendo una bugia, in quanto appena lei e Shino raggiunsero Kiba, quest’ultimo gli diede un bento preparato da lui. Non aveva potuto rifiutare poiché le sarebbe sembrato scortese nei confronti di Kiba, ma vedendo l’espressione triste di Naruto le fece pensare che forse avrebbe dovuto rifiutare il pranzo preparatole da Kiba.
Sentendo ciò Naruto abbassò tristemente lo sguardo, poiché sperava che quella sera avrebbe potuto cenare con lei, in quanto la sera precedente non fu possibile farlo a causa di Rukia. Appena aveva finito di lavorare era corso velocemente a casa solo per poter cenare e passare una tranquilla serata con Hinata, ma purtroppo non era riuscito a fare nessuna di quella cosa, in quanto la ragazza avesse già cenato
< Cosa ci facevi in mansarda? > chiese, alzando il capo, curioso di conoscere il motivo del perché Hinata avesse trascorso l’intera serata lì
< Sto aiutando un mio amico a tinteggiare > rispose, riflettendo sul fatto che quello, molto probabilmente, fosse un ottimo momento per chiedergli se anche lui volesse aiutare con i lavori. Nonostante Shino gli avesse comunicato che non doveva chiedere il suo aiuto, Hinata pensò che un’altra persona sarebbe potuta servire.
< Per caso vi serve un aiuto? > domandò, credendo che fosse una buona scusa per osservare il comportamento dei ragazzi verso Hinata. Pensò che se avessero fatto qualche mossa sbagliata, gli avrebbe dato una bella lezione. Non sapeva da cosa fosse dovuto quel suo comportamento, ma quando aveva visto Hinata parlare tranquillamente con un ragazzo, che non fosse lui, aveva provato una grande rabbia verso quel ragazzo. Se non avesse riflettuto bene sul da farsi, sicuramente li avrebbe raggiunti e si sarebbe messo tra di loro, poiché credeva che i due stessero un po' troppo vicini. Sentendo la domanda di Naruto, Hinata non poté credere che lo stesso ragazzo si fosse proposto per aiutarli. Pensò che non dovesse farsi scappare quell’opportunità. Nonostante avesse dette che non avrebbe chiesto l’aiuto del suo coinquilino, le era dispiaciuto per Kiba, il quale sperava di traslocare il prima possibile. Rifletté che per il momento la cosa più importante era la felicità di Shino e Kiba.
< Un aiuto in più serve sempre > rispose sorridendo, osservando sorgere sul volto di Naruto un sorriso pieno di felicità che le fece perdere un battito. In quel momento si diede dell’idiota da sola poiché il suo cuore non doveva comportarsi in quel modo. Aveva deciso che avrebbe seppellito quello che provasse per lui. Quindi era una cosa inaccettabile che il suo cuore avesse perso un battito. Era vietato anche che il suo battito accelerasse. < Domani sera, appena termini di lavorare, vieni su in mansarda > continuò informandolo < Ci servirà sicuramente il tuo aiuto > aggiunse pensando che grazie a Naruto avrebbero potuto terminare i lavori nel termine prestabilito da Kiba. Lo sapeva perfino lei che quel primo giorno di lavoro fosse stato un fiasco totale. Lei e Shino non erano neanche riusciti a terminare una parete. Rifletté sul fatto che se avrebbero continuato in quel modo, il suo amico non avrebbe traslocato neanche trascorso un mese. Quindi giunse alla conclusione che servissero altre due braccia, se avessero voluto accelerare il lavoro. Abbassò lo sguardo per osservare le braccia di Naruto, notando che non fossero niente male. Senti le guance arrossire, per questo distolse lo sguardo
< Cazzo > disse tra se e se per poi dirigersi verso l’armadio, sperando che quando si sarebbe voltata verso Naruto il rossore fosse scomparso, estraendo il futon dall’armadio. Osservando ciò, Naruto non capì il perché Hinata lo stesse facendo lei, in quanto solitamente era lui stesso a sistemarselo. Immaginò che quel comportamento della ragazzo fosse davvero sospetto
< Cosa fai? > le chiese
< Mi preparo per la notte > rispose poggiando sul pavimento il futon, mentre Naruto inclinò il capo non avendo capito cosa stesse accadendo. Solitamente era lui che usasse il futon, quindi gli sembrò strano che Hinata si stesse sistemando nel sacco a pelo.
< Scusa > iniziò < Perché stai nel futon? > domandò volendo sapere il motivo di quella scelta
< Perché questa sera ho deciso così > rispose, riflettendo che non avrebbe dormito mai più nel letto dove Naruto aveva fatto sesso con quella ragazza. Preferiva morire piuttosto che riposarsi lì.
< Esci da lì > affermò Naruto alzandosi
< Te lo puoi scordare > muovendosi cercando di trovare la giusta posizione nel sacco a pelo
< Non comportarti da bambina ed esci di lì > gli intimò il ragazzo alquanto infastidito dal comportamento di Hinata. Non riusciva a credere che anche lei potesse essere testarda, ma nonostante questo non gliela avrebbe data vinta per nessuna ragione.
< Ti ho già detto che non ho nessunissima intenzione di dormire nel letto > lo informò, guardandolo dritto negli occhi < Il letto è tutto tuo > aggiunse con sguardo serio. Sentendo ciò, Naruto sospirò pensando che molto probabilmente Hinata fosse ancora arrabbiata per quello accaduto il giorno prima.
< Fai come vuoi > disse recandosi in bagno per cambiarsi e cominciando a pensare qualcosa per come farsi perdonare da Hinata.
 
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< Grazie per il vostro duro lavoro > esclamò Iruka voltandosi verso i due di fronte a lui < Ci vediamo domani > continuò incamminandosi verso la direzione di casa, mentre i due si diressero in direzione dell’appartamento di Hinata, la quale quella sera era di ottimo umore poiché il giorno seguente Iruka le aveva dato la giornata libera. Grazie a questo, appena terminate le lezione all’università, si sarebbe potuta dedicare alla tinteggiatura della mansarda. In questo modo pensò che era in grado di portarsi avanti con il lavoro, permettendo ai suoi amici di trasferirsi il più in fretta possibile, visto che Kiba non aspettasse altro.
< Non dovevi coinvolgere anche Naruto nei lavori, se non te la sentivi > la informò Shino, interrompendo il silenzio
< Veramente si è offerto spontaneamente lui > disse voltandosi verso il ragazzo, il quale non riuscì a credere alle sue orecchie.
< Se è così, non ho nessuna obiezione al riguardo > affermò < Spero solo che non ci rallenti > aggiunse augurandosi che con l’aiuto del ragazzo avrebbero potuto velocizzare i lavori, poiché la sera precedente quando rincasarono, Kiba lo rimproverò per la sua lentezza. Non volendo subirsi ancora altre lavate di capo dal fidanzato, sperava che con l’aiuto di Naruto la velocità dei lavori sarebbe potuta aumentare. Se non fosse stato così, doveva rassegnarsi all’idea di dover subire l’insoddisfazione di Kiba. Sospirò a quel pensiero, poiché Kiba quando si lamentava fosse davvero pesante da sopportare.
< Qualcosa non va? > chiese Hinata avendo percepito il sospiro del ragazzo al suo fianco
< Spero che Naruto ci sia d’aiuto > rispose
< Credo che ti sorprenderà > lo informò sorridendo, mentre Shino si augurava che Hinata avesse ragione, poiché altrimenti sarebbe giunta la sua fine.
Arrivati al complesso, salirono le scale fino ad arrivare all’ultimo piano dove era collocata la mansarda. Quando giunsero lì, videro Naruto e Kiba vicino la porta, guardarsi in cagnesco. I due non capirono il perché di quell’atteggiamento.
< Salve > esclamò Shino attirando l’attenzione dei due, i quali si voltarono cambiando espressione notando la presenza dei due. Quando Kiba vide Shino sorrise, mentre Naruto fece la medesima cosa appena vide Hinata
< Perché siete sempre in ritardo? > chiese Kiba leggermente infastidito da ciò, poiché lui appena terminava di lavorava, si recava velocemente lì per iniziare il più presto possibile a lavorare, mentre il suo fidanzato se la prendeva sempre comoda, come se la cosa non lo tangesse affatto.
< Perché noi camminiamo lentamente > rispose non capendo il perché il suo fidanzato focalizzasse l’attenzione su quell’inutile cosa. Non fosse accaduta nessuna catastrofe anche se avrebbero iniziato con qualche minuto di ritardi. Sfortunatamente per lui, Kiba non riusciva a comprendere questo piccolo, ma importante dettaglio. < Comunque io sono Shino, piacere di conoscerti Naruto > aggiunse portando lo sguardo sul biondino, il quale rimase leggermente sorpresa dal fatto che il ragazzo sapesse il suo nome.
< Piacere mio > disse
< Ok, adesso possiamo finalmente cominciare > affermò euforico Kiba, aprendo la porta, sentendo scorrere una grande quantità di energia nel suo corpo, la maggior parte di questa pensò di usarla per i lavori e conservare una piccola parta da utilizzare con Shino appena sarebbero tornati nel loro appartamento. Quando Naruto entrò rimase colpito dalla grandezza di quel posto, in quanto immaginava che fosse più piccolo del suo appartamento. Si guardò intorno notando che si dovesse veramente solo tinteggiare le parete. Pensò che se avessero lavorato bene avrebbero potuto terminare i lavori in due giorni.
< Allora > cominciò Kiba attirando gli sguardi su di se < Voi vi occuperete di questa stanza > indicando Shino e Naruto < Mentre io ed Hinata del bagno > continuò prendendo l’occorrente e dirigendosi insieme ad Hinata in bagno
< Aspetta > disse Naruto fermando i due che si voltarono sentendo quella parola
< Cosa c’è? > chiese Kiba curioso di sapere cosa il biondino non avesse capito delle sue indicazioni
< Vorrei stare io con Hinata > rispose sperando che la ragazza fosse d’accordo con lui, in quanto non si fidava di Kiba
< Non se ne parla proprio > lo informò < Tu devi aiutare lui con questa stanza > aggiunse indicando il suo fidanzato come se fosse una persona non molto pratica con il lavoro manuale.
< Non mi riguarda quello che dici > controbatté avanzando verso di lui con aria di sfida, la quale Kiba accettò molto volentieri. Da quando lo aveva visto la sera prima, aveva sognato di potergli dare una bella lezione, in quanto non poteva credere che si fosse comportato in quel modo con una ragazza dolce come Hinata. Pensava che si meritasse davvero una bella punizione. Hinata sentì crescere in lei una certa apprensione osservando lo sguardo di Naruto, in quanto pensava che quest’ultimo fosse leggermente stizzito dall’atteggiamento di Kiba. Quindi decise di porre fine a quella piccola faida
< Andiamo Kiba > disse afferrando il braccio del ragazzo, il quale fu letteralmente sorpreso da ciò, poiché si sarebbe aspettato che la ragazza fosse intervenuta per tranquillizzare Naruto e non certo lui. Kiba sorrise notando lo stupore sul volto del biondino, il quale rimase scioccato da quell’avvenimento, in quanto non si sarebbe immaginato quello. Pensava che Hinata sarebbe andata da lui e non certo da quel ragazzo. Quel suo comportamento lo spiazzo, ma allo stesso tempo lo rese triste, in quanto aveva immaginato di poter passare un po' ti tempo insieme con lei. Non aveva ancora trovato il modo di farsi perdonare, ma trascorrere del tempo con lei, lo avrebbe aiutato a trovare qualcosa di utile per la sua causa. Mentre osservava i due dirigersi insieme in bagno, sentì nascere in lui una certa gelosia.
< Naruto > lo chiamò Shino, il quale nel frattempo che Naruto e Kiba avevano perso a discutere, lui aveva preparato tutto l’occorrente per lui ed il biondino. Sentendosi chiamare, Naruto si voltò verso il ragazzo che gli pose il pennello. Afferrò quest’ultimo iniziando a tinteggiare.
 
Di tanto in tanto Shino portava lo sguardo su Naruto, il quale anche se muoveva il pennello, aveva lo sguardo verso la porta del bagno. Notando ciò, sul viso di Shino nacque un piccolo sorriso pensando che molto probabilmente Hinata avesse ancora qualche piccola possibilità con lui, in quanto da quando avevano iniziato, lo sguardo di Naruto era sempre stato rivolto verso la porta del bagno e mai sulla parete che stesse tinteggiando.
< Preoccupato? > chiese voltandosi verso Naruto, che sentendo ciò si girò verso di lui, leggermente sorpreso per quella domanda
< Per niente > rispose mentendo, in quanto non volesse far sapere a Shino che in realtà fosse molto preoccupato per quello che stesse accadendo in quella stanza. Immaginare i due soli lo inquietava.
< Ok > disse Shino avendo intuito che il biondino avesse mentito.
Intanto in bagno, Kiba ed Hinata stavano lavorando in totale silenzio, poiché entrambi erano persi nei loro pensieri. Kiba non riusciva ancora a credere a quello che la ragazza avesse fatto, mentre quest’ultima immaginò che molto probabilmente avesse sbagliato nel comportarsi in quel modo con Naruto, il quale voleva lavorare con lei.
< Mi hai sorpreso > esclamò Kiba, interrompendo il silenzio, voltandosi verso Hinata < Mi complimento con te > aggiunse sorridendo, mentre Hinata non capiva il perché il ragazzo si stesse congratulando con lei. Per quanto riguardava quel fatto, lei la pensava molto diversamente rispetto a lui, poiché considerò di aver sbagliato completamente scegliendo lui. Notando che Hinata non fosse d’accordo con quello che avesse appena detto < Sono sicuro che comportandoti in questo modo, attirerai la sua attenzione > la informò sorridendo, mentre Hinata sperava, anche se non lo avesse fatto per il motivo dettole da Kiba, che le parole di quest’ultimo fossero vere.
Nel frattempo, nella stanza principale della casa, Naruto continuava a fissare la porta del bagno, mentre Shino tinteggiava tranquillamente la sua parte di parete, voltandosi di tanto in tanto nella direzione del biondino, sorridendo ogni qualvolta vedesse il capo di quest’ultimo rivolto da tutt’altra parte. Immaginò che il comportamento della ragazza lo avesse spiazzato, in quanto Naruto credeva che Hinata si sarebbe schierata dalla sua parte, mentre la sua amica lo aveva stupito scegliendo Kiba. Aveva notato, anche se stesse preparando l’occorrente, che l’espressione sul volto di Naruto, in quel momento, fosse piena di meraviglia poiché non aveva minimamente ipotizzato quello scenario.
< Hinata mi parla sempre di te > lo informò
< Davvero? > domandò voltandosi all’istante, appena percepì quelle parole, non riuscendo a credere a quello appena detto da Shino
< Si > rispose < Mi racconta che mangi tutto quello che ti prepara > aggiunse notando diminuire la felicità sul volto di Naruto < Per questo motivo, ogni qualvolta che cucina per te è sempre felice di farlo, in quanto tu gradisci quello che lei prepara > continuò osservando un piccolo sorriso sul viso del ragazzo, contento del fatto che Hinata mettesse tutta se stessa ogni qualvolta cucinasse per lui
< Non lo sapevo > disse abbassando il capo volendo nascondere il sorriso sorto sul suo viso
< Ogni qualvolta che fa la spesa, sceglie accuratamente gli ingredienti. Questo è accaduto anche due giorni fa, quando ha selezionato accuratamente gli ingredienti per prepararti il ramen > affermò. Sentendo ciò, Naruto sollevò immediatamente il capo, notando una certa ostilità nello sguardo di Shino. Immaginò che molto probabilmente Hinata gli avesse raccontato quello che fosse accaduto.
< Per caso Hinata ti ha riferito qualcosa riguardo due giorni fa? > chiese volendo averne la certezza
< Si > rispose senza mezze misure < Quella sera è venuta a casa mia e ti assicuro che non aveva una bella cera > lo informò. Al suono di quella notizia, Naruto percepì una piccola stretta al cuore, in quanto il pensiero che Hinata fosse triste a causa sua, lo rattristiva. Rifletté sul fatto che si fosse comportato in scorretto nei suoi confronti, poiché a causa sua, Hinata era stata costretta a lasciare il loro appartamento. Per tutta la serata era stato in pensiero per lei, in quanto non sapeva dove la ragazza avesse alloggiato. Sfortunatamente per lui, non aveva potuto contattarla, in quanto non voleva farsi scoprire da Rukia.
 < Lo so che ho sbagliato > disse abbassando tristemente il capo < Sto cercando un modo per farmi perdonare > aggiunse sperando che Shino potesse aiutarlo. Sentendo ciò, Shino sospirò giungendo alla conclusione che tutto sommato Naruto non fosse poi un cattivo ragazzo, in quanto da quello che avesse appena visto, Naruto era veramente dispiaciuto per quello che fosse accaduto. Quindi decise che gli avrebbe dato un piccolo suggerimento
< Ad Hinata piacciono molto i fiori > gli suggerì per poi riportare lo sguardo sulla parete
< Grazie > disse Naruto avendo capito cosa Shino gli stesse suggerendo.
 
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< Sono distrutto! > esclamò Naruto stendendosi sul letto
< Anche io! > asserì Hinata imitando il ragazzo, il quale voltò il capo osservandola. < Cosa c’è? > chiese girando il capo verso quello del ragazzo, sentendo lo sguardo di quest’ultimo su di se. I due rimasero per pochi secondi a guardarsi negli occhi. In quel momento Hinata rimase esterrefatta dalla bellezza degli occhi di Naruto. Pensò che non si sarebbe mai stancata di ammirarli.
< Hai la punta del naso sporca di pittura > rispose sorridendo percependo l’imbarazzo sul volto di Hinata, diventato completamente rosso
< Non ridere > lo ammonì dandogli un piccolo schiaffo sulla gamba
< Ahia > disse massaggiandosi la parte lesa
< Lo so che non ti sei fatto niente > affermò alzandosi dal letto, mostrandogli la lingua per poi dirigendosi in bagno per lavarsi. In quel momento Naruto posò la mano sul petto, notando il suo cuore battere veloce. Quando Hinata si era voltata verso di lui, aveva pensato che avesse degli occhi bellissimi. Osservare quest’ultimi gli fecero scomparire qualsiasi traccia di stanchezza. In più l’aveva trovata adorabile quando era diventata rossa per le sue parole. Decise che l’indomani sarebbe andato a comprare quello che Shino gli aveva consigliato, sperando che con quello Hinata lo avrebbe perdonato.
La mattina seguente, Hinata fu la prima ad uscire, poiché aveva lezione all’università alla prima ora, mentre Naruto rimase ancora nel letto, poiché lui quel giorno aveva lezione al pomeriggio. Nonostante le numerose suppliche da parte di Naruto, anche la sera precedente Hinata volle dormire nel futon. Il ragazzo pensò che se avrebbe continuato così, il fisico di Hinata non avrebbe retto, in quanto era molto scomodo dormire nel sacco a pelo. Non voleva che si ammalasse per colpa sua. Quindi dopo aver fatto una bella doccia, uscì di casa con una sola destinazione in mente, sperando che ad Hinata sarebbe piaciuta come idea.

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Appena terminate le lezioni, Hinata sistemò i quaderni nella borsa per poi correre velocemente fuori dall’aula, in quanto voleva arrivare rapidamente a casa. In questo modo si sarebbe portata avanti con i lavori, ma prima di recarsi in mansarda, sarebbe andata a posare la borsa nel suo appartamento, ma soprattutto si sarebbe cambiata altrimenti avrebbe sporcato i vestiti buoni.
Aprì velocemente la porta, chiudendola nello stesso modo per poi lanciare la borsa sul letto e dare un’occhiata in giro, in quanto da quando aveva messo piede in casa aveva percepito un buon odore. Quando il suo sguardo si posò sul tavolo al centro della stanza, spalancò la bocca dalla stupore vedendo al centro del tavolo un grande bouquet di rose rosse. Si avvicinò per osservarle e respirare il meraviglioso profumo che emanassero.
< Sono davvero belle > disse tra se, cominciando a chiedersi il perché nel suo appartamento ci fossero delle rose. In quel momento, notò un piccolo bigliettino sul tavolo con scritto “X Hinata”. Lo aprì all’istante curiosa di sapere chi le avesse mandato quel splendido bouquet
                             
                            “So perfettamente di essermi

                             comportato come un’idiota
                           qualche giorno fa. Spero che
                         grazie a questi fiori mi perdonerai.
                                                               Naruto”
 
Hinato lo rilesse più e più volte, proprio come il messaggio che qualche sera fa le mandò Naruto, non riuscendo a credere a quello che stesse leggendo. Non poteva credere che il ragazzo avesse fatto una cosa del genere per lei. In quel momento aveva il cuore colmo di felicità. Si avvicinò nuovamente ai fiori per respirare ancora la dolce fragranze che emanassero. Il solo pensare che Naruto avesse fatto una cosa come quella per lei, le riempì il cuore di felicità, quindi decise che quella sera avrebbe ricambiato anche lei, preparandogli qualcosa che fosse di suo gradimento.
 
Note autore:
Ecco il dodicesimo capitolo. È venuto leggermente più corto rispetto ai precedenti. Mi scuso per questo, ma scriverlo è stato davvero dura. Spero che sia di vostro gradimento. Mi scuso per eventuali errori grammaticali.
Ringrazio tayly06, starfire5 e ele1direction per aver commentato il capitolo precedente; MichelaTheStrange per aver aggiunto la storia tra le seguite; Naruhinax per aver aggiunto la storia tra le preferite.
Alla prossima.

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


                                                                       CAPITOLO 13
 
< Shino > esclamò, appena udì il ragazzo accettare la sua chiamata < Devo chiederti un piccolo favore > lo informò sperando che al ragazzo non desse fastidio aiutarla
< Certo > disse lui, mentre Hinata sorrise felice per poi comunicargli cosa gli dovesse portare, quando avrebbe terminato il suo turno. Appena chiuse la telefonata, Hinata poggiò sul tavolo il telefonino, guardando nuovamente il bouquet che Naruto le avesse regalato. Non riusciva ancora a credere che il ragazzo avesse fatto una cosa come quella per scusarsi. Doveva ammettere però che quel suo gesto, l’aveva resa molto felice. Pensò che li avrebbe dovuti mettere nell’acqua, altrimenti se li avesse rimasti in quel modo non sarebbero durati molto. Volendoli conservare al più al lungo possibile, andò in cucina dove prese dalla busta dell’immondizia una bottiglia di acqua. Riempì la parte inferiore della bottiglia, dopo averla tagliata poco prima, per poi ritornare nella stanza principale, dove posizionò il bouquet nella bottiglia sistemandola al centro della tavola. Indietreggiò di poco, osservando soddisfatta ciò che avesse fatto. Pensò che in quel modo i fiori sarebbero potuti durare qualche giorno in più. Pensò che l’ultima cosa da fare fosse quella di bruciare le lenzuola del letto, queste ultime, le stesse della sera che Naruto portò a casa la sua amica. Quella volta il ragazzo, dopo aver fatto attività fisica con l’amica, non aveva cambiato le lenzuola. Per questo, Hinata rifletté sul fatto che avrebbe dovuto bruciarle, in quanto anche se le avrebbe lavate non sarebbe riuscita a riusarle di nuovo.  Prima di occuparsi del letto, andò velocemente in cucina, dove aprì l’anta di un mobile dal quale estrasse uno scatolo dal quale prese due guanti in lattice, in quanto non voleva toccare niente che avesse maneggiato quella ragazza. Una volta fatto ciò, ritornò nella sala principale dove si avvicinò con aria minacciosa al letto per poi tirare in modo violento le coperte da questo, buttandole sul pavimento.
Dopo aver sistemato il letto con lenzuola pulite, decise di dar una bella sistemata all’appartamento, in quanto erano trascorsi due giorni che non lo puliva. Nonostante la sua intenzione iniziale era quella di tinteggiare la mansarda, aveva optato di mettere in ordine l’appartamento suo e di Naruto, decidendo che quella sera si sarebbe fermata di più dei ragazzi. In questo modo avrebbe potuto recuperare quello che non avesse fatto il pomeriggio. In più non poteva salire su, in quanto aspettava Shino che gli doveva consegnare le cose che gli aveva chiesto di portarle dal supermercato. Sperava solo che non la facesse attendere troppo.   
 
Appena chiusero il minimarket in cui Naruto lavorava, il ragazzo salutò il suo capo e Rukia per poi incamminarsi velocemente verso casa.
< Naruto > urlò Rukia interrompendo la sua corsa < Aspetta un attimo > continuò muovendosi velocemente per raggiungerlo
< È successo qualcosa? > chiese voltandosi, non capendo il perché la ragazza lo avesse fermato
< Veramente, mi chiedevo se potessimo avere un replay di quello accaduto qualche giorno fa > rispose stringendo le bracca per mettere in risalto l’enorme scollatura della maglia. Pensò che con quella mossa, avrebbe convinto il ragazzo, il quale le sembrò avere un comportamento diverso di quando andavano al liceo insieme. A quei tempi, era sempre Naruto a chiederle di farlo, mentre questa volta, dopo quell’occasione il ragazzo non si era fatto più avanti. Questo suo comportamento le sembrò strano, quindi decise di dover capire il perché. Sentendo ciò, Naruto sospirò in quanto gli era sembrato molto strano che fino a quel momento Rukia non gli avesse chiesto di fare il bis. Sfortunatamente per lei, questa volta non ci sarebbe stato nessun replay.
< Mi dispiace, ma sono molto impegnato in questo momento > la informò, notando l’espressione sorpresa della ragazza, la quale rimase letteralmente esterrefatta da quelle parole, poiché non si aspettava minimamente ciò da Naruto. Neanche la sua scollatura aveva funzionato.
< Ok > disse abbassando tristemente il capo, mentre Naruto riprese il cammino verso casa, lasciando Rukia ferma lì. Durante il tragitto, sperò che la ragazza non gli proponesse più di fare quello che avessero fatto qualche giorno prima, in quanto a lui quella situazione non stava più bene, poiché voleva avere una relazione seria e non più la cosiddetta “botta e via”. Ora l’unica cosa che gli importasse davvero di vedere, era sapere se ad Hinata fosse piaciuta la sua sorpresa. Immaginò che molto probabilmente gli avrebbe mostrato un bellissimo sorriso, proprio come quando gli comunicava che il cibo da lei preparato era ottimo. Un sorriso che gli riscaldava il cuore. Pensare ciò, gli fece venir ancora più voglia di osservarlo. Di conseguenza decise di correre per arrivare il più velocemente possibile al loro appartamento, sperando che lei si trovasse già lì al suo arrivo. Sfortunatamente per lui, quando entrò in mansarda, rimase alquanto deluso dal non trovarla. Erano presenti solo Kiba e Shino, mentre di Hinata nessuna traccia.
< Se cerchi Hinata, lei non è qui > lo informò Kiba notando il suo arrivo e di come il ragazzo si stesse guardando intorno cercando la ragazza
< Dov’è? > domandò credendo che i due sapessero dove si trovasse
< Chi lo sa > rispose mentendo Kiba, sollevando di poco le spalle.
< Stai mentendo > affermò Naruto avvicinandosi con aria minacciosa, non capendo il perché i due non volessero dirgli dove si trovasse Hinata. Questo loro comportamento, lo stava iniziando ad infastidire.
< È meglio che tu non lo sappia > disse Shino voltandosi verso il ragazzo, il quale rimase alquanto sorpreso da quelle parole, in quanto non si aspettata una cosa del genere dal ragazzo, il quale la sera prima gli aveva dato un consiglio su cosa regalare alla ragazza per farsi perdonare.
< Perché? > chiese volendo conoscere il motivo di ciò
< È stata Hinata a dirci così > rispose Shino, notando un certo stupore sul volto di Naruto, il quale non aveva immaginato una cosa del genere. < Non ti preoccupare, vedrai che tra un po' sarà qui > lo informò volendolo tranquillizza rare, ma quelle parole non arrivarono al suo orecchio, in quanto stava pensando che molto probabilmente Hinata fosse ancora arrabbiata con lui. A questo pensiero, sentì il cuore dolergli. Quindi decise che sarebbe andato alla ricerca della ragazza ed appena l’avrebbe trovata, si sarebbe messo in ginocchio chiedendo il suo perdono. Si voltò verso la porta, mentre Kiba e Shino lo osservarono finché quest’ultimo non capì cosa avesse intenzione di fare Naruto. Istintivamente si alzò correndo vicino la porta d’ingresso, in moda da non permettere al biondino di lasciare la mansarda.
< Spostati > gli ordinò scandendo bene le parole, cercando di farle intuire al ragazzo di fronte a lui
< Non se ne parla proprio > affermò incrociando le braccia al petto e scuotendo il capo, disobbedendo a quello che avesse appena detto Naruto. Kiba osservava i due divertito dall’atteggiamento del suo fidanzato, in quanto era la prima volta per lui che lo guardava con un atteggiamento da macho. Doveva dire che era sexy da morire.
< Perché ti comporti così? > chiese avvicinandosi verso Shino.
< Lo sto facendo perché è stata Hinata a dirmelo > rispose < Se aspetti qui, vedrai che riceverai una bella sorpresa > aggiunse incuriosendo Naruto con quelle ultime parole, ma nonostante questo il biondino voleva vedere la ragazza per scusarsi in modo adeguato. Rifletté sul fatto che sarebbe stato meglio se si fosse scusato fin dall’inizio.
< Ti ripeto di spostarti > affermò con tono di voce minaccioso, il quale mise in allerta Kiba. Infatti quest’ultimo raggiunse il suo fidanzato, posizionandosi al suo fianco guardando dritto negli occhi Naruto con sguardo intimidatorio. I due rimasero in quella situazione per cinque minuti e proprio quando Naruto stava per dargli un bel pungo, sentirono bussare alla porta. Quando l’aprirono rimasero sorpresi nel vedere di fronte a loro Hinata con in mano un grande pentolone.
< Finalmente sei salita > esclamò Shino contento nel vedere la sua amica prima che fosse accaduto qualcosa tra Naruto ed il suo fidanzato, in quanto era certo che se Hinata non avesse bussato in quel preciso momento, i due avrebbero cominciato a pestarsi. Tirò un sospiro di sollievo intuendo cosa la ragazza avesse preparato. Nonostante la pentola fosse coperta dal coperchio, riusciva a sentire il buon odore provenire dalla pentola. Riuscì persino ad intuire cosa la ragazza avesse preparato. Sperò che grazie a questo, Naruto si sarebbe calmato. Si voltò verso il ragazzo per osservare l’espressione che avesse sul volto, sorridendo nel notare un’espressione da ebete patentato stampata sul viso del biondino, il quale non era più infuriato con Kiba, ma era sollevato nel vedere Hinata.
< Scusate per il ritardo > affermò < Se andate a prendere i piatti al piano di sotto, possiamo anche cominciare a mangiare > aggiunse vedendo correre Naruto e Kiba al piano di sotto
< Non capisco il perché quei due non si sopportino > osservò Schino, non riuscendo ad intuire il motivo del perché i due non andassero d’accordo.
< Non saprei > disse Hinata alzando di poco le spalle per poi entrare in casa < Scusa se ti ho fatto terminare il turno prima oggi > aggiunse una volta poggiata la pentola in cucina
< Di niente > affermò sorridendo < Se ti serve un favore basta chiedere > continuò avvicinandosi ad Hinata per poi abbracciandola.
< Scommetto che se Kiba ci vedesse così, sarebbe geloso > fece notare Hinata ancora stretta a Shino, il quale sorrise alle sue parole, poiché nonostante Kiba sapesse che fosse omossessuale ogni qualvolta lo vedeva abbracciare una ragazza mostrava segni di gelosia.
< Sono d’accordo con te > affermò ridendo coinvolgendo anche Hinata, la quale immaginò che Kiba si comportasse in quel comodo semplicemente perché tenesse davvero al suo amico.
< Cosa state facendo voi due? >. Sentendo quella domanda i due si allontanarono, voltandosi lentamente verso la porta, osservando lo sguardo furente di Kiba e Naruto, il quale non poteva credeva di aver assistito a quella scena. Vedere i due abbracciati, lo aveva rattristato ed allo stesso tempo aveva sentito il suo cuore stringersi.
< Veramente …. > iniziò Shino cercando di spiegare ciò che stesse accadendo. Purtroppo Kiba appena sentì quella parola superò il suo fidanzato recandosi in cucina dove posò le ciotole di fianco alla pentola, per poi ritornare nella camera principale ed avvicinandosi con aria minacciosa verso Shino. Quest’ultimo pensò che molto probabilmente Kiba avesse frainteso la situazione. Kiba afferrò il braccio di Shino, sorprendendo quest’ultimo, il quale si aspettava come minimo una scenata di gelosia, tirandolo verso di se per poi abbracciarlo
< Lui è mio > affermò, abbracciando Shino leggermente imbarazzato da ciò, scandendo bene le parole guardando dritta negli occhi Hinata, la quale stava facendo una fatica incredibile per non ridere.
< Capito > disse Hinata
< Aspettate un momento! > esclamò Naruto non capendo quello che stesse accadendo. Sentendo ciò Shino sospirò, decidendo di mostrare anche al ragazzo il piccolo segreto che avesse mostrato ad Hinata.
< Naruto > lo chiamò attirando la sua attenzione < Guarda attentamente > aggiunse girandosi fissando dritto negli occhi Kiba, il quale aveva capito perfettamente cosa Shino avesse intenzione di fare. Nonostante ne fosse al corrente, decise di non interferire, quindi diede un dolce bacio al suo fidanzato per poi guardare l’espressione esterrefatta di Naruto, il quale non si aspettava minimamente quello. Anzi credeva che a Kiba piacesse Hinata. Osservando ciò, pensò che si sbagliasse. Sentì il cuore più leggero sapendo che Kiba non fosse interessato alla sua coinquilina
< Ok, adesso possiamo mangiare > affermò Shino recandosi in cucina, seguito da Hinata, la quale non aveva ancora intuito il motivo del perché Shino avesse mostrato quello anche a Naruto.
< Non credevo che tra te e Shino ci fosse quel tipo di relazione > fece notare Naruto, leggermente imbarazzato da quell’argomento
< Nessuno sa della nostra relazione > affermò < Anzi, solo tre persone ne sono a conoscenza > aggiunse correggendosi
< Chi sono? > domandò
< Mia sorella, Hinata e tu > rispose Kiba indicando Naruto < Non mi chiedere il motivo del perché Shino abbia voluto mostrare anche a te questa cosa. Non saprei proprio cosa risponderti > aggiunse intuendo che Naruto gli stesse chiedendo il perché gli abbiano mostrato ciò
< Ok > disse iniziando a credere che molto probabilmente Kiba avesse qualche potere, visto che avesse predetto la sua domanda
< Posso chiederti una cosa? > domandò Kiba sentendo una certa curiosità in lui
< Certo > rispose Naruto
< Quando hai visto me e Shino baciarci, per caso hai sentito il cuore più leggero? > chiese, mentre Naruto si spaventò da quelle parole, poiché era vero che avesse sentito il cuore più leggere sapendo che nessuno dei due fosse interessato ad Hinata.
< Si > rispose, osservando nascere sul volto di Kiba un gran sorriso < Per caso hai dei poteri paranormali? > domandò volendo accertarsi di questa cosa
< No > rispose sorridendo a quella domanda infantile < è semplice intuito > aggiunse sorridendo, lasciando Naruto immerso nei suoi pensieri, raggiungendo Shino ed Hinata in cucina per aiutarli a portare le ciotole nella stanza principale, contento per Hinata. Quando lui e Naruto avevano visto Shino ed Hinata abbracciati, Kiba si era voltato verso Naruto, spaventandosi dall’espressione di quest’ultimo. Per farlo calmare, aveva deciso di mostrargli che sia lui che Shino non avessero nessun interesse per Hinata, nonostante questa fosse una bellissima ragazza.
                                      
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< Tutto squisito > esclamò Kiba poggiando la ciotola sul pavimento
< Voglio assolutamente la ricetta > disse Shino voltandosi verso Hinata
< Certo > sorridendo. Si sentì sollevata dal fatto che anche a loro due fosse piaciuto il suo ramen, ma stava aspettando con ansia il verdetto di Naruto, il quale non aveva parlato per l’intera cena. Questo suo atteggiamento le sembrò strano, poiché il ragazzo, ogni qualvolta mangiassero, parlava in continuazione senza darle un attimo di tregua. Quel suo silenzio la stava preoccupando.
< Davvero buono > affermo soddisfatto Naruto stendendosi sul pavimento osservando il soffitto ripensando alla domanda di Kiba di poco prima. Rifletté sul fatto che avesse ragione a dire che si fosse sentito sollevato dal sapere che i due non provassero niente per Hinata.
 “Cosa vuol dire questa sensazione?” si domandò tra se e se non riuscendo a capire quel senso di conforto da quella notizia. Pensò che molto probabilmente fosse dovuto al fatto che Hinata non corresse nessun pericolo. Considerò che il suo sollievo fosse dovuto a questo e niente di più. Portò lo sguardo verso Hinata, intenta a parlare con Shino, sentendo il suo cuore aumentare leggermente di battito. Scosse la testa per mandare via quest’emozione che stesse provando in quel momento
< Che ne dite di lavorare, ora > propose alzandosi, pensando che grazie a questo, sarebbe potuto distrarsi
< Si, credo che hai ragione > concordò Kiba, nello stupore generale in quanto era la prima volta che il ragazzo fosse d’accordo con il biondino, sollevandosi venendo imitato anche da Shino ed Hinata, la quale collocò le ciotole dentro la pentola.
< Come ci organizziamo? > chiese Shino guardando il suo fidanzato, il quale pensò che le coppie della sera precedente non andassero bene, di conseguenza decise di cambiarle
< Io e te ci occupiamo della cucina, mentre Hinata e Naruto del piccolo ingresso > rispose considerando il fatto che con queste nuove coppie, Hinata e Naruto potevano stare insieme e di conseguenza potevano parlare tranquillamente, senza essere disturbati.
< Perfetto > disse Shino soddisfatto della scelta del suo fidanzato, credendo che Kiba avesse avuto una bellissima idea.
 
Dopo essersi divisi, Naruto ed Hinata lavorarono in silenzio totale. Di tanto in tanto, la ragazza si voltava ad osservare l’Uzumaki, il quale anche lui si girava a guardare la figura della Hyuga, la quale a causa di quell’atmosfera stava sentendo nascere in lei una certa agitazione. Prese un piccolo respiro per calmarsi
< Grazie > disse a voce bassa aumentando la stretta al manico del pennello. Sentendo ciò, Naruto si voltò verso la ragazza, intuendo perfettamente a cosa lei si riferisse. Fu sollevato dal sapere che alla ragazza fosse piaciuta la sua idea. Lo aveva intuito dal fatto che Hinata gli preparò il ramen, ovvero il suo piatto preferito
< Mi fa piacere che siano stati di tuo gradimento > gli comunicò, sforzandosi di usare un tono basso di voce non volendo far sentire a Kiba e Shino ciò che lui ed Hinata stessero discutendo
< È impossibile non innamorarsi di quei fiori > osservò voltandosi verso di lui, guardandolo dritto negli occhi, sentendo il suo cuore accelerare < Li ho sistemati nell’acqua, sperando che durino più a lungo possibile > aggiunse desiderando che ciò accadesse. Naruto rimase sorpreso dalle parole della ragazza, in quanto non riusciva a credere che per lei, quel semplice bouquet fosse così importante. Quel suo atteggiamento, lo toccò
< Se si seccheranno, te ne regalerò un altro > affermò senza pensare
< Davvero? > domandò Hinata meravigliata da ciò, non riuscendo a credere alle sue orecchie
< Si > rispose sentendo un leggero calore al petto, osservando il volto sorridente di Hinata, contenta per quella semplice parola. In quel momento Naruto pensò di dover stare molto attento a come avrebbe speso i soldi del suo lavoro part-time, in quanto se non stava attento non poteva mantenere la promessa fatta ad Hinata.
< Invece di un intero bouquet, mi va bene anche una semplice rosa > lo informò non volendo che il ragazzo sperperasse tutto il suo stipendio per comprare i fiori per lei
< Sei sicura? > chiese, anche se quelle parole lo tranquillizzarono un pochino
< Sicurissima > rispose sorridendo, riflettendo sul fatto che anche una sola rosa ricevuta da Naruto, avrebbe migliorato la sua giornata. Osservandola riprendere il lavoro, il ragazzo pensò che Hinata fosse davvero una ragazza da sposare. Si bloccò a quel pensiero in quanto non era da lui farne. Nonostante avesse deciso di instaurare una relazione seria con una ragazza, non aveva mai preso in considerazione la sua coinquilina, poiché non voleva rovinare il rapporto che avessero istaurato. Scosse la testa, credendo che per il momento dovesse solo pensare al lavoro.

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  < Grazie per il vostro aiuto! > esclamò Kiba soddisfatto di aver terminato la tinteggiatura della mansarda. Non sapeva ancora se volesse dare una seconda mano di pittura. Questo lo avrebbe deciso solo l’indomani dopo aver controllato come fossero venute le pareti.
< L’ho fatto con piacere > disse facendo sorridere Shino e Kiba con quelle parole, venendo abbracciata dai due, i quali ricevettero un’occhiataccia da parte di Naruto leggermente infastidito dal comportamento dei due ragazzi.
< A domani > li salutarono dopo essersi allontanati da Hinata ed osservare tornare normale l’espressione sul volto di Naruto. Questa piccola cosa fece nascere sul loro volto un piccolo sorriso, in quanto credevano che quel suo atteggiamento fosse una cosa del tutto positiva.
< Certo che non hanno nessun senso del pudore quei due > disse a voce bassa Naruto appena i ragazzi scesero le scale
< Cosa? > chiese Hinata voltandosi verso di lui, allarmandolo da quello, in quanto credeva che la ragazza non lo avesse sentito
< Niente di importante > rispose agitandosi sperando che Hinata lo credesse
< Ok > disse avviandosi verso le scale, portando la pentola con all’interno le ciotole, mentre Naruto tirò un sospiro di sollievo, poiché se Hinata avesse sentito quello che avesse detto, doveva spiegargli il motivo di quelle parole. Il problema era che neanche lui conoscesse l’origine di ciò.
Arrivati al loro pianerottolo, trovarono una persona davanti la loro porta.
< Choji > ipotizzò Hinata non riconoscendo la persona, in quanto non vedesse il suo viso. Sentendo la voce di qualcuno, il ragazzo davanti la porta si voltò mostrandosi
< Sono contento di vedervi > disse sorridendo
< Io no > affermò Naruto scherzando, ricevendo una piccolo gomitata nello stomaco da parte di Hinata, la quale trovò le sue parole alquanto indelicate < Per caso sei venuto per riscuotere la tua ricompensa? > chiese allarmatosi da ciò, poiché il ragazzo avesse mangiato da loro soltanto una sera.
< Non ti preoccupare, non sono qui per questo > rispose Choji tranquillizzando Naruto, il quale pensò che grazie a questo avrebbe potuto comprare un altro bouquet ad Hinata, appena si sarebbe seccato quello che le aveva regalato quel giorno
< Per caso non ti senti bene? > domandò Hinata leggermente allarmata, in quanto pensava che il ragazzo fosse lì per cenare
< Sono in formissima > rispose sorridendo < Sono qui per salutarvi, poiché mi trasferisco > aggiunse
< Cosa > urlarono i due all’unisono increduli davanti a quella notizia inaspettata
< Io e la mia fidanzata abbiamo deciso di andare a vivere insieme > li informò < In questo modo è più facile trascorrere del tempo insieme > continuò, mentre i due pensassero che il ragazzo avesse ragione su quella questione.
< Sai per caso se Akashi ha già affittato il tuo appartamento? > chiese Hinata, in quanto nell’eventualità non lo avesse fatto, aveva pensato di poter chiedere al suo padrone di casa di potersi trasferire lì per il momento. Almeno fino a quando il suo non fosse riparato
< Sfortunatamente si > rispose < Mi dispiace > aggiunse osservando l’espressione triste sul volto della ragazza < Il nuovo coinquilino si è già trasferito > continuò informandoli di quel piccolo dettaglio. Sentendo ciò, Naruto ed Hinata si guardarono decidendo, senza dire neanche una parola, di andare a conoscere il nuovo coinquilino.
Dopo aver salutato Choji ed aver sistemato la pentola nel lavandino, i due uscirono velocemente dall’appartamento per dirigersi al piano superiore per conoscere la persona che avesse preso il posto di Choji. Giunti alla porta dell’ex appartamento del loro amico, Naruto busso aspettando pazientemente che qualcuno aprisse la porta. Notando che nessuno andasse ad aprire, il ragazzo bussò nuovamente, questa volta mettendoci più forza
< Non esagerare > disse Hinata
< Non ci posso far niente se è sordo > osservò Naruto incolpando il nuovo coinquilino. Dopo pochi secondi, la porta si aprì mostrando loro la figura della persona che prese il posto di Choji. Si trattava di un ragazza dai capelli ed occhi di color arancione
< Salve > disse sorridendo
< Ciao > affermò Naruto < Noi siamo Naruto ed … > aggiunse venendo interrotto dal ragazzo, il quale finì la frase del biondino sorprendendolo < … Hinata >. La ragazza non poteva credere a ciò.
< Vi conoscete? > domandò Naruto voltandosi verso Hinata, la quale fece di “si” con il capo sorprendendo il biondino, il quale non capiva come i due si conoscessero
< Siamo stati compagni di liceo > lo informò sorridendo < Inoltre sono il suo ex fidanzato > continuò guardando la ragazza, la quale distolse lo sguardo.
< È stato un piacere conoscerti, ci vediamo > disse Naruto notando che Hinata fosse disorientata da quello che fosse accaduto
< Tu puoi anche andare > affermò il ragazzo < Ma Hinata resta qui > aggiunse cercando di afferrare la mano della ragazza, la quale l’allontanò velocemente non permettendo al suo ex di afferrarla.
< Lei viene via con me > gli comunicò mettendosi tra i due, mostrando uno sguardo irritato dal comportamento che il ragazzo stesse riservando ad Hinata, la quale si sentì sollevata dalla presenza di Naruto lì in quel momento.
< Chi sei tu? > chiese curioso di conoscere cosa fosse il ragazzo per Hinata
< Un suo amico > rispose
< Allora puoi anche andartene > osservò facendo segno con la mano. Questo comportamento irritò non poco Naruto, il quale si stava trattenendo dal prendere a pugni il ragazzo. Si stava contenendo soltanto perché Hinata fosse lì con lui, altrimenti sarebbe saltato addosso al ragazzo e lo avrebbe pestato a sangue.
< Non abbiamo niente di cui discutere, Ichigo > gli comunicò Hinata guardandolo dritto negli occhi, mentre il ragazzo strinse i pugni a causa delle parole della ragazza, in quanto lui voleva solamente che lei sentisse le sue spiegazioni.
< Non è vero > urlò con sguardo pieno di rabbia che spaventò Hinata, la quale fece qualche passo indietro, impaurita dal comportamento del suo ex. Capendo ciò, Naruto si posizionò davanti alla ragazza dando origine ad uno scudo.
< Togliti dalle palle > affermò scandendo bene le parole, in modo che fossero recepite da Naruto, il quale nonostante il suggerimento di Ichiho, non si mosse di un solo passo. Anzi gli mostrò un’espressione davvero furente che fece spaventare Hinata, la quale era abituata a vedere sempre uno splendido sorriso sul suo volto. Non poteva credere che Naruto potesse fare anche quel tipo di espressione.
< Neanche per sogno > disse cominciando a pensare che dovessero andarsene da lì, prima che sarebbe accaduto qualcosa di rischioso.
< Ti ripeto per la milionesima volta > cominciò per poi prendere un piccolo respiro < Che te ne devi andare > urlò pieno di rabbia, sferrando un gancio destro verso Naruto, il quale lo schifò facilmente per poi contraccambiare con la stessa monete. L’unica differenza era che mentre l’ex di Hinata avesse puntato al suo viso, lui aveva optato per il suo stomaca. Fu una scelta azzeccata, in quanto Ichigo crollò dolorante a terra, non riuscendo a credere che quel ragazzo lo avesse steso così facilmente. Quando lo aveva visto, aveva ipotizzato che fosse una mezza calzetta nel combattimento ed invece doveva ammettere che sapesse il fatto suo.
< Se ti avvicini nuovamente ad Hinata > disse abbassando lo sguardo per guardarlo negli occhi < Sei un uomo finito > aggiunse per poi afferrare Hinata e poggiarla sulla sua spalla, come se fosse un sacco di patate < Un’ultima cosa > voltandosi verso il ragazzo steso ancora a terra < Lei è mia > aggiunse raggiungendo le scale per giungere il loro appartamento.

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Nonostante avesse Hinata su una spalla, Naruto riuscì ad aprire la porta dell’appartamento per poi chiederla con il piede.
< Puoi mettermi anche giù > lo informò Hinata, sentendosi leggermente a disagio in quella posizione. Inoltre le ultime parole dette da Naruto le ronzavano ancora in testa. Non aveva capito a cosa si fosse riferito il ragazzo con quel “lei è mia”. Le aveva fatto piacere sentire ciò, infatti al suono di quelle parole il suo cuore, come un ebete, aveva cominciato a battere velocemente, nonostante non sapesse cosa Naruto volesse dire con ciò.
< Certo > disse Naruto poggiando delicatamente i suoi piedi sul pavimento
< Sicuramente avrai la spalla tutta indolenzita in questo momento > ipotizzò Hinata, poiché il ragazzo aveva percorso due rampe di scale con lei sulla spalla.
< Per niente > disse Naruto < Anzi sei molto leggera. Credevo che fossi più pesante > aggiunse sorridendo, mentre Hinata, leggermente infastidita da ciò, gonfiò le guance per poi incrociare le braccia al petto
< Cosa hai detto? > domandò sperando che il ragazzo avrebbe corretto le sue parole. Naruto sentendo ciò, si diede del baka da solo, in quanto sapeva perfettamente che non bisognava fare osservazioni sul peso di una ragazza. Purtroppo per lui, ogni qualvolta aprisse bocca non rifletteva mai. Diceva sempre la prima cosa che pensasse. Questo, purtroppo per lui, era un suo piccolo difetto.
< Io ... > cominciò sentendo crescere in lui l’agitazione, non riuscendo a trovare le parole giuste per scusarsi
< È meglio che corri a lavarti > gli suggerì Hinata cercando di mantenere ancora il broncio, poiché quando aveva visto Naruto agitarsi, stava quasi per ridere in quanto la sua espressione era troppa buffa.
< Agli ordini > disse recandosi velocemente in bagno, mentre Hinata aprì l’armadio dal quale prese il sacco a pelo che sistemò sul pavimento per poi recarsi in cucina per lavare la pentola e le ciotole che avessero usato per mangiato.
 
< Il bagno è libero > urlò Naruto uscendo dal bagno, notando con stupore il futon presente nella stanza. Guardandolo sperava che quella sera, Hinata gli consentisse di dormire lì, mentre lei avrebbe usato il letto.
< Hai fatto presto > fece notare la ragazza raggiungendolo nella camera principale
< Come sempre > disse sorridendo, poiché non impiegava molto tempo sotto la doccia. Doveva ammettere che anche Hinata, nonostante fosse una donna, non stava troppo tempo in bagno. Era molto veloce nel lavarsi, a differenza di altre ragazze che impiegavano anno.
< Ok, allora adesso è il mio turno > avviandosi verso il bagno, mentre Naruto pensò che quel momento fosse l’ideale per sistemarsi nel sacco a pelo. In questo modo, Hinata sarebbe stata costretta ad usare il letto. Si piazzò nel futon cercando di trovare la giusta posizione. Doveva ammettere che il letto fosse molto più comodo. Non lo aveva usato soltanto per qualche giorno, ma a causa di questo aveva perso l’abitudine a stare al suo interno. Pensò che forse avrebbero potuto comprare un materasso più grande, proprio come avevano fatto Sasuke e Sakura. In questo modo lo avrebbero potuto usare entrambi e dormire insieme, uno accanto all’altro. Spalancò gli occhi riflettendo per bene su quello che avesse pensato. Non poteva credere di aver considerato quell’evenienza. Scosse il capo cercando di far scomparire quella stupida idea dalla sua testa.
Intanto in bagno, Hinata stava pensando che l’arrivo del suo ex fosse stato un avvenimento grave, in quanto da adesso in poi sicuramente l’avrebbe tormentata. Questa cosa la impauriva, ma nonostante questo non voleva lasciare quel posto. Non solo perché lì ci fosse Naruto, ma anche perché aveva trovato altri amici. Doveva cercare di mettere in chiaro la situazione con Ichigo. L’unico problema era che aveva paura ad affrontarlo da sola. Quando si arrabbiava il suo ex, diventava una persona molta violenta e sfortunatamente, lei era a corrente di ciò in quanto molte volte era stata la balia delle sue sfuriate. Scosse il capo non volendo ricordare quell’orribile periodo. Pensò che la cosa più importante da fare, era quella di chiarire la situazione con il suo ex, sperando che quest’ultimo accettasse le sue condizioni, auspicandosi che non si sarebbe infuriato quando le avrebbe sentite.
Uscita dal bagno, notò che Naruto si fosse già sistemato nel futon. Sorrise osservandolo, immaginando il ragazzo collocarsi velocemente nel sacco a pelo appena lei avesse chiusa la porta del bagno. In questo modo lei avrebbe per forza dovuto usare il letto. Si avvicinò vero Naruto, per controllare che dormisse, in quanto voleva fare una cosa che non sarebbe mai riuscita a fare se il ragazzo fosse sveglio
< Dorme > disse tra se e se contenta che il ragazzo dormisse già. Poggiò le sue ginocchia sul pavimento per poi baciare dolcemente la fronte del ragazzo
< Grazie > disse a voce bassa < Sono contenta di essermi innamorata di un ragazzo come te > aggiunse con il volto in fiamme. Pensò che se Naruto fosse stato sveglio, non sarebbe stata in grado di dire quelle parole. Si alzò lentamente, cercando di fare meno rumore possibile, posizionandosi nel letto sentendo il suo cuore molto più leggero. Doveva ammettere che l’aver detto quelle parole, l’avevano rasserenata. Non sentendo più nessun rumore, Naruto aprì gli occhi, chiusi precedentemente quando percepì che Hinata stesse uscendo dal bagno. Aveva ipotizzato che se la ragazzo si fosse accorta che lui non stesse dormendo, avrebbe potuto dirgli che toccava a lei dormire nel sacco a pelo. Quindi aveva deciso di far finta di dormire, ma non si aspettava che Hinata dicesse quelle parole. Queste lo avevano spiazzato, poiché non era a conoscenza che Hinata provasse qualcosa per lui. Sia quando gli aveva baciato la fronte e sia quando gli aveva comunicato i suo sentimenti, il suo cuore aumentò di battito. Anche in quel momento, il suo organo batteva all’impazzata. Poggiò la mano sul petto, volendo accertarsi di questo, in quanto pensava che fosse tutto frutto di un sogno. Sfortunatamente per lui, era tutto vero, infatti il battito del suo cuore era ancora accelerato
< Cosa vuol dire questo? > si domandò tra se e se

Note autore:
 Ecco il tredicesimo capitolo. Nonostante sia più corto del precedente (mi scuso per questo. Non ho ancora capito il motivo del perché siano sempre più brevi) spero che sia stato di vostro gradimento.
Vorrei ringraziare starfire5, tayly06 e ele1direction per aver commentato il capitolo precedente; kureiji13 per aver aggiunto la storia tra le preferite; missredlights per averla aggiunta tra le seguite.
Alla prossima.

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


                                                                               CAPITOLO 14
 
< Grazie per il vostro duro lavoro > esclamò Iruka guardando i due davanti a lui con espressioni stanche, in quanto quel giorno il negozio fu preso d’assalto tanto da non farli riposare neanche un attimo. Per cercare di affrontare tutta quella folla, dovette chiamare anche sua moglie per un piccolo aiuto. < Ci vediamo domani. Mi raccomando riposatevi questa sera > aggiunse lasciando i due da soli, i quali non avevano più un briciolo di forza. Quella giornata era stata massacrante. Fortunatamente per i due, quella sera non dovevano recarsi in mansarda per tinteggiare, in quanto Kiba doveva controllare se si dovesse dare la seconda mano di pittura. Casomai il ragazzo credesse che bisognasse fare un’altra passata, l’avrebbero fatta il giorno seguente.
< Eri a conoscenza che Iruka fosse sposato? > domandò Shino voltandosi verso Hinata, credendo che quest’ultima molto probabilmente sapesse ciò in quanto lavorasse lì da prima di lui
< Per niente > rispose spiazzando Shino con quelle parole, poiché lui fosse certo del contrario < Il nostro capo è molto riservato sulla sua vita privata > aggiunse pensando che fosse un giusto comportamento da utilizzare, poiché anche a lei piaceva essere molto discreta riguardo la sua vita privata.
< Sono proprio stanco > osservò Shino sospirando abbassando il capo, credendo di non riuscire a raggiungere il suo appartamento. Sicuramente sarebbe svenuto privo di forze, prima di giungere a casa ed aver preparato la sorpresa per Kiba.
< Sei sicuro che riuscirai a preparare quella cosa? > domandò Hinata leggermente preoccupata per il suo amico, in quanto era la primissima volta che preparasse quello. Nonostante la sera prima, gli avesse spiegato sommariamente come fare, non era del tutto sicura che Shino avesse recepito ogni cosa. Quindi voleva sapere se gli fosse tutto chiaro, in quanto se fosse stato il contrario glielo avrebbe nuovamente rispiegato.
< Certo > rispose sorridendo < Spero solo di arrivare a casa e non svenire durante il tragitto > aggiunse sospirando ritenendo che potesse accadere ciò. Sentendo ciò, Hinata cominciò a ridere di gusto
< È inutile che ridi > la informò Shino alzando velocemente il capo appena percepì cose stesse facendo l’amica < Tu sei fortunata ad abitare qui vicino > aggiunse < La mia casa è molto lontana da qui > continuò, mentre Hinata non riusciva più a smettere di ridere < Vabbè ho capito, ci vediamo domani > la salutò
< No, aspetta > disse Hinata pensando di aver esagerato < Se non ricordi qualcosa, basta che mi chiami ed io ti spiegherò come si fa > continuò
< OK > cominciando a camminare
< Buona passeggiata > affermò Hinata ridendo, sapendo che con quelle parole avrebbe irritato Shino
< Ti odio > urlò il ragazzo senza neanche voltarsi verso Hinata, la quale sorrise conoscendo il vero significato di quelle parole. Ovvero non erano “Ti odio”, ma “Ti voglio bene”. Dopo ciò, si incamminò anche lei verso casa, ma prima di fare questo, prese dalla borsa il suo telefonino, poiché doveva informare Naruto di fermarsi a prendere delle pizze, in quanto quella sera non sapeva cosa cucinare. In più non aveva molta voglia, in quanto era davvero molto stanca.
             “Naruto, prima di rincasare, compra due pizze”
Spinse il tasto invio per poi riprendere il cammino verso casa, con la speranza che il ragazzo leggesse il messaggio, altrimenti non sapeva cosa avrebbero mangiato in quanto le scorte di ramen istantaneo di Naruto erano terminate. Quindi quella sera o avrebbero mangiato pizza, altrimenti sarebbero stati a digiuno. Questa era una cosa che volesse evitare poiché aveva un certo appetito, quindi decise che appena sarebbe rincasata, avrebbe telefonato Naruto per avvertirlo di prendere le pizze, sempre se il ragazzo non fosse tornata a casa prima di lei. Se così fosse, lo avrebbe mandato a comprarle, in quanto lei era distrutta. Pensò che fosse veramente una fortuna che quella sera non dovessero lavorare in mansarda, in quanto non sapeva se sarebbe riuscita a tinteggiare se fosse accaduto l’opposto.
 
Appena salì l’ultimo scalino che la portasse al suo pianerottolo, Hinata pregustava già la morbidezza del cuscino del letto. Si sarebbe lanciata su questo appena avrebbe chiuso la porta dell’appartamento, ma purtroppo il suo piano fu mandato a monte da una certa persona, appoggiata con la schiena alla sua porta
< Ichigo > lo chiamò attirando la sua attenzione < Cosa ci fai qui? > chiese sapendo già cosa avrebbe risposto il ragazzo, ma nonostante ciò voleva averne la certezza da lui stesso
< Stavo aspettando te > rispose staccando il piede dalla porta ed avvicinandosi ad Hinata, la quale sospirò sentendo ciò poiché non era ancora pronta ad affrontarlo. Nonostante avesse deciso di spiegargli tutto, non era ancora de tutto pronta a farlo. In più, in quel momento era anche sola.
< Sei bellissima > fece notare dopo averla raggiunta ed accarezzatole dolcemente la guancia < Noto con piacere che sei sola adesso > aggiunse sorridendo, felice di non vedere di fianco alla ragazza, il ragazzo della sera precedente
< Se ti riferisci a Naruto > disse < Tra poco sarà qui > aggiunse credendo che con quelle parole lo avrebbe spaventato. In quel momento si pentì di aver mandato quel messaggio a Naruto, poiché a causa di ciò non sapeva quando il ragazzo sarebbe rincasato. Sentendo ciò, Ichigo tirò un sospiro di sollievo, credendo che in pochi minuti avrebbe potuto convincere Hinata a rimettersi con lui, in quanto sapeva essere molto persuasivo quando voleva.
< Mi farò bastare questi pochi minuti > le comunicò mostrandole un sorriso che mise in soggezione Hinata, la quale ipotizzò che quel sorriso sorto sul suo viso non promettesse niente di buono.
< Come sei venuto a conoscenza del mio nuovo indirizzo? > chiese cercando di perdere tempo, sperando che Naruto non avesse notato il suo messaggio sul telefonino
< L’ho chiesto a tua madre > rispose, mentre la ragazza maledì mentalmente il suo genitore, ignare del vero carattere del suo ex, in quanto quest’ultimo ogni qualvolta avesse incontrato la madre, si era sempre comportato come un ragazzo amorevole, dolce e soprattutto innocuo. < È stata molto contenta quando mi ha visto > continuò sorridendo. Sentendo ciò, Hinata pensò che il comportamento di sua madre fosse dovuto al fatto che non fosse a conoscenza della sua vera natura. Altrimenti non gli avrebbe mai dato il suo indirizzo attuale. Anzi appena lo avrebbe visto, lo avrebbe evitato senza neanche guardarlo. < Non sono qui per parlare di tua madre, ma piuttosto vorrei discutere con te di noi > aggiunse
< Non abbiamo niente di cui parlare noi > lo informò Hinata
< Invece sì, perché io ti amo ancora e vorrei riprendere da dove avevamo terminato > disse sperando che anche per la ragazza fosse lo stesso
< Mi dispiace > affermò guardandolo dritto negli occhi, cercando di tener testa al suo sguardo < Io non provo più niente per te > continuò dicendogli la verità, in quanto in quel momento il suo cuore batteva per un’altra persona, più precisamente per un ragazzo dai capelli biondi con dei bellissimi occhi azzurri ed un sorriso più splendente del sole.
< Stai mentendo > osservò non volendo credere alle parole della ragazza, la quale sospirò sentendo ciò, poiché era al corrente del fatto che sarebbe stata dura convincere il suo ex ragazzo del contrario, in quanto quest’ultimo fosse una persona molto cocciuta.
< Ti ho detto semplicemente la verità > lo informò < Ed ora scusami, ma ho delle cose da fare > aggiunse, aspirando che Ichigo non continuasse ad insistere. Cercò di superarlo, ma fu bloccata dal braccio del ragazzo, il quale le impediva di proseguire
< Quali sarebbero queste cose importanti da fare? > chiese non spostando il braccio, in modo tale da non farla rincasare
< Devo preparare la cena > rispose mentendo, poiché quella sera avrebbe mangiato la pizza, ma questo piccolo dettaglio Ichigo non lo sapeva, quindi pensò che sarebbe andata bene come scusa.
< Può attendere > disse < Abbiamo cose più importanti da fare che mangiare > aggiunse con tono serio, mostrandole uno sguardo leggermente irritato da come si stesse sviluppando quella faccenda.
< Ti ho detto che non abbiamo niente su cui discutere, quindi lasciami passare > lo informò abbassandosi volendo passare sotto al braccio di Ichiho, il quale intuendo cosa volesse fare la ragazza, le impedì di oltrepassarlo calando il suo braccio. Osservando ciò, Hinata sospirò. Quest’ultimo non passò inosservato ad Ichiho, il quale sentì crescere in lui una certa rabbia verso di lei.
< Per caso ti sto infastidendo? > chiese, pensando di non star facendo niente di male. Hinata lo guardò con sguardo basito non riuscendo a credere alle parole del suo ex. Fortunatamente in quel momento, sentì squillare il suo telefonino. Aprì velocemente la borsa, estraendo da quest’ultima il suo cellullare sperando che fosse Naruto che la stesse chiamando, ma quando lesse il mittente pensò che anche quella persona potesse esserle d’aiuto, nonostante non abitasse vicino a lei.
< Shino > disse accettando la chiamata del suo amico, sapendo il perché l’avesse telefonata. Molto probabilmente gli serviva qualche piccolo consiglio per il ramen che stava preparando per Kiba.
< Tutto bene Hinata? > chiese il ragazzo percependo dal tono della sua amica che qualcosa la stesse spaventando
< Chi è che ti ha telefonata? > domandò urlando Ichigo infuriato per il comportamento che la ragazza gli stesse riservando
< È soltanto un amico, a cui serve un piccolo consiglio > rispose spaventata Hinata, riflettendo sul fatto che la situazione stesse peggiorando.
< Mi stai mentendo > urlò strappandole il telefonino dalla mano per poi spingerla a terra. Quando poggiò il cellulare al suo orecchio, Ichigo sentì una voce maschile dire “Hinata tutto bene? Cosa sta accadendo? Ti prego dimmi qualcosa”. Ascoltando ciò, la sua sopportazione arrivò al limite
< Hinata, in questo momento non può rispondere > disse per poi buttare il telefonino a terra calpestandolo in modo che nessun’altro potesse interrompere la loro conversazione. Ichigo portò lo sguardo sulla ragazza, ancora adagiata a terra, toccarsi la schiena. Pensò che molto probabilmente avesse esagerato nello spingerla, quindi decise di aiutarla a rialzarsi. Allungò la mano verso Hinata, la quale la scostò, leggermente infastidita dal comportamento del ragazzo, il quale si infuriò ancor di più nel notare che Hinata non avesse accettato il suo aiuto. Preso dall’ira, diede un ceffone, che rimbombò per tutto il pianerottolo, sulla guancia di Hinata, la quale portò la mano verso la parte lesa, pensando che la situazione stesse prendendo una brutta piega.
< Cosa sta accadendo qui? > domandò una persona sulla rampa di scale.

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Nello stesso momento, da un altro parte della città, in una casa, più precisamente la casa paterna di Sasuke si stava tenendo una cena tra i membri della famiglia del ragazzo più la fidanzata di quest’ultimo. Da quando avevano cominciato a mangiare, nessuno dei presenti aveva aperto bocca, anzi l’aprivano solo per degustare le pietanza preparate dalla madre di Sasuke. Tra i presenti scorreva un’atmosfera pesante, tutto a causa del padre del ragazzo, che di tanto in tanto lanciava delle occhiatacce alla fidanzata del figlio minore, la quale in quel momento non si sentiva del tutto a suo agio.
< Vi trovate bene all’università? > chiese il fratello maggiore di Sasuke, cercando di rompere il ghiaccio, in quanto se non avesse cominciato lui una conversazione avrebbero finito di cenare senza scambiarsi neanche una parola
< Le lezioni sono un po' pesanti, ma in cambio sono molto interessanti > rispose guardando Itachi, il fratello maggiore del suo fidanzato, il quale sorrise sentendo ciò
< Bando alle ciance > esclamò il padre, seduto a capotavola, attirando gli sguardi di tutti i preseti su di se < Perché siete qui? > domandò come se la presenza di Sasuke e di Sakura fosse un evento raro lì
< Sono semplicemente venuto a passare del tempo con la mia famiglia > rispose Sasuke, cercando di convincere il padre con quelle parole, in quanto non era convinto del fatto che quello fosse il momento più adatto per informare i suoi della gravidanza della sua fidanzata, poiché la bottiglia di vino al centro del tavolo era ancora piena. Appena sarebbe terminata, li avrebbe informati di quella notizia.
< Cazzate > affermò < Da quando non vivi più qui, questa è la prima volta che sei venuto a trovarci > fece notare < Per questo credo che ci sia qualcosa che ci stai nascondendo > aggiunse giungendo alla conclusione che quella visita del figlio fosse dovuta a qualcosa che il ragazzo avesse paura di comunicargli.  Sentendo quelle parole, Sasuke si irrigidì, intuendo che il padre avesse intuito qualcosa. Sakura si voltò verso il suo fidanzato, notando che quest’ultimo fosse stato messo alle strette dal genitore, quindi decise di intervenire. Afferrò la mano di Sasuke, il quale si girò verso di lei guardandola negli occhi, per poi stringergli dolcemente la mano, sperando di riuscire a calmarlo con quella mossa. Fu felice quando percepì scomparire la tensione sull’espressione di Sasuke, il quale grazie al comportamento di Sakura, era riuscito a tranquillizzarsi. Nonostante credesse che quello non fosse il momento opportuno per dare una notizia come quella che stesse per dare lui, poiché il tasso alcolico del genitore era ancora troppo basso, decise di dire tutta la verità alla sua famiglia.
< Hai ragione > disse guardando il padre dritto negli occhi < Non sono qui solo per mangiare il delizioso pranzo preparato dalla mamma > continuò voltandosi verso questa, la quale gli mostrò un sorriso di gratitudine per le sue parole < Ma anche per informarvi di una piccola cosa > aggiunse voltandosi verso Sakura, la quale fece di “si” con il capo, invitandolo a finire il discorso < Volevo informarvi che molto presto diventerete nonni > disse tutto d’un fiato , osservando gli sguardi dei suoi familiare esterrefatti davanti a quella notizia, non riuscendo a credere alle loro orecchie. Sasuke e Sakura li guardavano, consci del fatto che per loro quella fosse stata una notizia non troppo facile da digerire, diversamente dai genitori della ragazza, i quali quando vennero a conoscenza di ciò, esultarono di gioia nel sapere di diventare nonni.
< Ma è fantastico > esclamò Itachi alzandosi, andando ad abbracciare Sakura e Sasuke, rimasti alquanto sorpresi da ciò, poiché credevano che il fratello maggiore li avrebbe ammoniti < Non posso credere che tra poco diventerò zio > continuò felice per quella notizia
< Per caso sei ubriaco? > domandò il padre non riuscendo a concepire il comportamento del figlio maggiore
< No > rispose guardando verso di lui < Ti ricordo che sono astemio > aggiunse
< Allora perché sei così felice? > chiese
< Perché diventerò zio > rispose sorridendo non riuscendo ancora a credere che tra qualche mese avrebbe stretto tra le sue braccia il suo primo nipotino. < Tu non sei contento di diventare nonno? > domandò non riuscendo a comprendere il motivo del perché il padre non fosse contento a quella notizia
< Per niente > rispose senza mezze misure < Sono ancora troppo giovani > aggiunse guardando i due, i quali erano già a conoscenza di questo piccolo dettaglio, ma nonostante ciò sapevano che qualunque ostacolo avessero incontrato lo avrebbe superato senza nessuna difficoltà.
< Avete già pensato a come affrontare tutto questo? > chiese la madre del ragazzo
< Certo > rispose Sasuke, sperando che la madre appoggiasse la loro decisione < Come prima cosa troverò un lavoro part-time retribuito meglio rispetto a quello di adesso. Inoltre continuerò a seguire i corsi all’università, in più i genitori di Sakura hanno detto che ci daranno anche loro una mano nel gestire il tutto > continuò
< Ok > disse la donne < Allora anche noi faremo la nostra parte > aggiunse percependo che i due avessero le idee chiare
< Non se ne parla proprio > urlò il marito battendo un pugno sul tavolo < Sakura deve abortire > aggiunse
< È una cosa che non possiamo fare > lo informò Sasuke, stringendo ancora la mano della ragazza < Abbiamo deciso di portarla avanti costi quel che costi > continuò, irritando il padre con quelle parole
< Se non abortisci, ti diserederò > gli comunicò, credendo che con quella minaccia avrebbe convinto il figlio nel prendere la giusta decisione
< Fai come meglio credi > disse Sasuke guardando il padre fisso negli occhi
< Se questa è la tua decisione l’accetto > affermò < Quindi ti prego di uscire da casa mia > gli ordinò. Sentendo ciò, Sasuke si alzò mostrando alla sua famiglia la sua mano stretta a quella della ragazza, la quale imitò il suo fidanzato, incamminandosi verso la porta d’ingresso
< Fugaku > lo chiamò la moglie sperando che cambiasse idea
< Sati zitta, Mikoto > le intimò il marito, rimanendo fermo alla sua decisione, mentre la moglie con sguardo triste guardava il figlio chiudere la porta di casa, non riuscendo a credere al comportamento del marito.
< Questa volta hai sbagliato di grosso > affermò Mikoto alzandosi da tavolo per poi salire al piano di sopra
< Concordo con la mamma > concordò Itachi, il quale prese dal divano il suo giubbino, precedentemente sistemato lì < Ci vediamo. Salutami la mamma > disse uscendo dalla porta di casa, intravedendo fuori al portoncino di casa la figura del fratello e della fidanzata. Si avvicinò lentamente per sentire su cosa stessero discutendo.
< Sicuro che ti vada bene questa cosa? > chiese Sakura
< Certo > rispose < Anche se mio padre, mi diserederà potrò sempre contare su mio fratello e su mia madre > continuò sperando che con quelle parole avrebbe tranquillizzato la sua fidanzata < E poi, ti ho già detto un milioni di volte che le due cose più importanti per me in questo momento, siete tu ed il bambino che porti in grembo > aggiunse poggiando la mano sulla pancia di Sakura, volendo che quei mesi trascorressero il più velocemente possibile, in modo da permettergli di stringere tra le braccia il suo piccolo bambino.
< Sicuro, sicuro? > chiese volendo accertarsi ancora una volta che fosse così.
< Si > rispose per poi avvicinare il suo viso a quello della ragazza, donandole un dolce bacio a fior di labbra < Adesso torniamo a casa > aggiunse incamminandosi, imitata da Sakura.
Sentendo le parole dei due, sul volto di Itachi nacque un piccolo sorriso. Decise che nei giorni a seguire sarebbe andato a trovare il fratello per informarlo che si sarebbe schierato dalla sua parte. Inoltre lo avrebbe informato del fatto che potevano contare sempre su di lui, qualunque cosa sarebbe accaduto. Di sicuro non avrebbe mai potuto abbandonare il suo fratellino.

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< Cosa sta accadendo qui? > domandò una persona ferma sulle rampe di scale, leggermente infastidita da quello che avesse appena visto. Sentendo quella voce, Hinata tirò un sospiro di sollievo, perché quella persona l’avrebbe potuto aiutare.
< Non sono cose che ti riguardano > rispose Ichigo voltandosi verso quella persona, per poi spaventarsi notando un certo ragazzo, con uno sguardo pieno d’ira, alle spalle di quest’ultimo. Proprio quando stava per controbattere, la persona sentì poggiare sulla sua spalla una mano. Si voltò curioso di sapere a chi appartenesse, ma una volta voltatosi rimase meravigliato dall’espressione sul volto del ragazzo difronte a lui
< Kiba > disse porgendo le due scatole, contenenti le pizze, alle cura del ragazzo, in quanto, in quel momento, le mani gli servivano per far ben altro < Mi raccomando, non mangiarle > continuò avendo una fame da lupi quella sera
< Certo, Naruto > venendo superato da quest’ultimo, pensando che per il ragazzo che avesse schiaffeggiato Hinata stesse arrivando la sua fine, poiché Naruto era letteralmente incazzato nero. Provò una certa pena per quel ragazzo, poiché non avrebbe voluto trovarsi nella sua stessa situazione. Se fosse stato in lui, se la sarebbe data a gambe, prima che Naruto facesse la sua prima mossa.
< Non ti avvicinare > urlò Ichigo, vedendo il biondino avvicinarsi sempre di più, con sguardo terrorizzato. In quel momento pensò che sarebbe stato meglio andare nel suo appartamento a parlare con Hinata. In questo modo nessuno avrebbe assistito a quello accaduto.
Nonostante avesse intimato di non avvicinarsi, Naruto continuava lentamente a farsi sempre più vicino. Vedendo ciò, Ichigo istintivamente fece dei passi indietro, urtando contro qualcosa. Abbassò lo sguardo per controllare cosa fosse. Quando notò ai suoi piedi Hinata, sorrise pensando che forse avesse trovato un modo per uscire incolume da quella situazione.
< Fermati > gli ordinò sperando che quella parola arrivasse all’orecchio di Naruto, ma purtroppo per lui, in quel momento, nella testa del biondino c’era soltanto una cosa: ira, la quale lo aveva estraniato da tutti i rumori superflui, per farlo concentrare solamente sul suo unico obbiettivo. Vedendo che le sue parole non ebbero nessun effetto, Ichigo decise di passare alle maniere forti. Abbassò il capo per controllare che Hinara fosse ancora lì. Sorrise quando notò la sua presenza ai suoi piedi. Si calò di poco afferrando i capelli della ragazza, dalle cui labbra uscirono dei suoni di dolore, i quali attirarono l’attenzione di Naruto che immediatamente portò lo sguardo su di lei. Vedere il suo viso dolorante, gli strinse il cuore. Non voleva guardare quell’espressione, ma piuttosto quella solare e felice.
< Lasciala andare > disse sentendo scomparire l’ira che prima scorreva in tutto il suo corpo. Quando aveva visto che Ichigo avesse preso la ragazzo a mo’ di ostaggio, aveva pensato che la prima cosa da fare era quella di allontanare Hinata da Ichigo. Quest’ultimo sentendo ciò, sorrise pensando che il punto debole del ragazzo fosse Hinata, nonostante la sera prima avesse detto che fossero soltanto semplici amici. Questo lo infastidiva, poiché quello che gli riferirono la sera prima non era affatto vero, in quanto non si è preoccupati fino a quel punto per una semplice amica. Ichigo pensò che i due gli stessero nascondendo qualcosa.
< Vuoi che la lascio andare? > chiese dando uno strattone ai capelli di Hinata, la quale urlò di dolore
< Si > rispose
< Se ti allontani, la libero > disse sorridendo compiaciuto del fatto che al suono di quelle parole, Naruto fece qualche passo indietro. Con uno strattone fece alzare Hinata, la quale aveva un’espressione dolorante, in quanto Ichigo aveva usato molto forza per metterla in piedi.
< Stai fermo lì > gli intimò, avendo notato che il biondino avesse fatto qualche passo in avanti. Sentendo ciò, Naruto si bloccò, stringendo i pugni a causa della frustatine in quanto si sentisse impotente in quella situazione. Pensò che non sarebbe stato molto difficile stendere il ragazzo, ma rifletté sul fatto che quest’ultimo avrebbe potuto usare la ragazza come scudo per proteggersi. In questo modo avrebbe potuto ferire Hinata. Se lo avesse fatto non se lo sarebbe potuto perdonare per niente al mondo. Quindi pensò che la cosa migliore da fare fosse quella di assecondarlo. Quando avrebbe lasciato andare Hinata, gli avrebbe impartito una lezione che non avrebbe scordato per molto tempo.
Osservando che il biondino si fosse fermato, sul viso di Ichigo sorse un sorriso appagato. Pensò che in quel momento lo avesse in pugno. Cominciò a camminare costringendo Hinata a seguirlo, in quanto sapeva perfettamente che senza la ragazza fosse in grave pericolo. Affiancò Naruto, il quale gli rivolse un’espressione irritata a causa del suo comportamento, in risposta lui gli sorrise facendolo innervosire ancora di più. Lo superò per poi raggiungere la rampa di scale, dove Kiba si spostò per permettere ai due di passare.
< Grazie > disse Ichigo guardando Kiba, il quale in quel momento lo avrebbe pestato molto volentieri, in quanto stava facendo soffrire la dolce Hinata, la quale non si meritava di essere protagonista di una situazione come quella.  Dovevano accadergli solo cose belle, ma purtroppo non era così.
Salirono la rampa di scale, venendo seguiti a distanza da Naruto e Kiba, fino ad arrivare alla porta dell’appartamento di Ichigo, il quale dopo averla aperta spinse, con molta forza, Hinata vicino al corrimano rischiando di farla cadere per poi chiudere velocemente la porta per evitare che i due ragazzi si fiondassero lì cercando di non farla chiudere, in quanto aveva intuito perfettamente che appena avrebbe lasciato andare la ragazza, i due si sarebbero fiondati su di lui. Per evitare questo, escogitò questo piccolo stratagemma che funzionò alla perfezione, in quanto una volta chiusa la porta, guardò nello spioncino osservano i due vicini ad Hinata, la quale pregò il signore che fosse tutto finito.
< Stai bene? > domandò Naruto con un’espressione preoccupata sul volto
< Adesso si > rispose la ragazza tirando un sospiro di sollievo
< Lo lasciamo andare così? > chiese perplesso Kiba, in quanto se una persona si fosse comportata in quel modo con Shino, avrebbe buttato giù la porta a calci per poi fiondarsi su quella persona e riempirla di pungi, col solo scopo di mandarlo in ospedale e farlo restare lì per molto tempo.
< Per adesso si > rispose irritato da quella situazione, in quanto fosse stato per lui avrebbe abbattuto la porta per poi fiondarsi sul ragazzo senza dargli un attimo di tregua, ma decise che non lo avrebbe fatto poiché adesso la cosa che gli premesse di più, era quella di controllare che Hinata non fosse ferita, ma soprattutto voleva calmarla. Cercò di prendere la mano della ragazza, la quale nonostante fosse sollevata dal fatto che fosse tutto finito, era ancora scossa per quello appena accaduto. Infatti quando sentì qualcosa toccare la sua mano, istintivamente la attrasse a se. Vedendo ciò, Naruto si siede dell’idiota, in quanto pensò che molto probabilmente avesse fatto qualcosa che avesse turbato ulteriormente la ragazza. Questa era una cosa che non volesse che accadesse, poiché l’unica sua intenzione, in quel frangente, era quella di cercare di calmarla.
< Scusa > disse abbassando il capo, non riuscendo a sostenere lo sguardo impaurito della ragazza, la quale sentendo ciò guardo il ragazzo, riflettendo sul fatto che l’unica a doversi scusarsi fosse lei, in quanto Naruto non avesse fatto niente di male. Anzi doveva ringraziarlo per aver messo fine a quello. Sapeva che Naruto si era comportato in quel modo solo perché lei si trovava tra lui ed Ichigo, in quanto se non ci fosse stata lei, il ragazzo avrebbe dato una bella lezione al suo ex.
< Non devi scusarti > lo informò, facendo alzare il capo al ragazzo, guardandolo dritto negli occhi, grazie ai quali percepì una certa preoccupazione < Tu non hai fatto niente di male > continuò < Anzi dovrei ringraziarti per quello che hai fatto > aggiunse afferrando la mano di Naruto, sorpreso da ciò, per poi stringerla. In quel momento, il biondino rimase stupido dal comportamento della ragazza, in quanto Hinata si stava dimostrando una ragazza molto forte, nonostante la situazione in cui si era ritrovata. Sicuramente un’altra persona al suo posto, in questo momento starebbe in preda al panico.
< Non ho fatto niente di rilevante > disse credendo che Hinata stesse esagerando, poiché alla fin fine lui non avesse fatto proprio niente per proteggerla. Anzi era stato costretto a seguire gli ordini del suo ex. Il solo ricordare ciò, sentiva scorrere nel suo corpo un’incredibile rabbia verso il ragazzo. Sicuramente se lo avrebbe incontrato nuovamente, non l’avrebbe passata liscia. Sfortunatamente per lui, avrebbe dovuto affrontare la sua furia.
< Invece si > controbatte sorridendo, mostrando tutta la sua gratitudine in quel sorriso, il quale fece perdere un battito al cuore di Naruto, sorpreso da ciò, non riuscendo ancora a capire il perché il suo cuore si comportasse in quel modo quando stava vicino ad Hinata. La stessa cosa era accaduta la sera prima, quando sentì pronunciare alla ragazza “Sono contenta di essermi innamorata di un ragazzo come te”. Al suono di quelle parole, il suo cuore aumentò di battito, senza che lui ne avesse intuito il motivo. Aveva trascorso tutta la notte a riflettere su ciò, senza riuscire a trovare nessuna risposta.
< Scusate > disse Kiba attirando l’attenzione dei due, i quali si voltarono verso di lui, con in mano ancora le scatole delle pizze < Per me niente ringraziamenti? > chiese leggermente risentito da ciò.
 < Cosa avresti fatto? > domandò Naruto, irritando Kiba con quelle parole
< Purtroppo a causa tua niente > rispose infastidito da ciò, mostrando i cartoni delle pizze.
< Per questo motivo non hai ricevuto nessun ringraziamento > disse Naruto sorridendo prendendosi gioco di Kiba, il quale per vendicarsi di ciò, aprì un catone delle pizze, mentre Naruto inclinò di poco il capo non riuscendo a credere che il ragazzo stesse facendo quello che stesse pensando. < Fermò > gli ordinò vedendolo afferrare un trancio, il quale lo avvicinò lentamente alla sua bocca per poi mangiarlo tutta in un boccone, sotto lo sguardo incredulo di Naruto
< Ti ammazzo > affermò decretando con quelle parole la fine di Kiba, il quale fu spaventato da quelle parole, in quanto in quel momento gli venne in mente l’espressione di Naruto appena Hinata fu colpito dallo schiaffo. Pensò di aver fatto una mossa sbagliata di aver mangiato quella fettina di pizza. Proprio quando si stava scusando per il gesto sconsiderato, vide Hinata afferrare il braccio di Naruto, impedendo a quest’ultimo di avvicinarsi a lui. Notando ciò, tirò un sospiro di sollievo, appuntandosi di ringraziare Hinata, in quanto senza di lei se la sarebbe vista brutta.
Naruto si voltò verso la ragazza, la quale lo guardò dritto negli occhi, non capendo il perché lo avesse fermato, in quanto a causa di Kiba, adesso aveva un trancio in meno di pizza.
< Grazie anche a te Kiba > disse girandosi verso il ragazzo < Se vuoi puoi anche mangiare un altro pezzo di pizza > gli propose
< COSA > urlò Naruto non riuscendo a credere alle parole della ragazza, in quanto non solo Kiba non avesse fatto niente, ma adesso stava anche mangiando la sua pizza.
< Non comportarti come un ingordo > lo ammonì Hinata, la quale notò subito il cambiamento dell’espressione sul volto di Naruto < Se hai ancora fame, puoi prendere anche la mia parte > aggiunse < Tanto non sarei mai in grado di finirla tutta > continuò venendo abbracciata da Naruto, il quale volle mostrarle tutto il suo affetto con quell’abbraccio.
< Corriamo a mangiare > urlò afferrando la mano della ragazza, contenta del fatto che grazie alle sue parole il ragazzo avesse ritrovato entusiasmo, per poi correre al piano di sotto, non vedendo l’ora di mangiare la pizza, ormai fredda.
 
Giunti al loro piano, i ragazzi rimasero meravigliati dal vedere davanti la loro porta, la figura di Shino, il quale stava colpendo la porta con violenti pugni.
< Cosa ci fai tu qui? > chiese Naruto, attirando l’attenzione del ragazzo, il quale si voltò lentamente fulminando con lo sguardo il suo fidanzato che si nascose prontamente dietro ad Hinata, consapevole del fatto che Shino non lo avrebbe attaccato.
< Tu > indicando il suo fidanzato < Cosa dovevi fare? > domandò volendo sapere se Kiba ricordasse cosa avesse dovuto fare
< Chiamarti > rispose nascondendosi meglio dietro ad Hinata
< Perché non lo hai fatto? > chiese indispettito da ciò. A causa suo era stato in pensiero. Vedendo che Kiba non lo informasse su cosa fosse accaduto ad Hinata, aveva deciso di andare anche lui a controllare.
< Beh, sono accadute un po' di cose che non mi hanno dato la possibilità di telefonarti ed informarti della questione > rispose auspicandosi che grazie a queste parole il suo fidanzato si fosse calmato.
< Come reggere le pizze? > chiese
< Esatto > rispose Kiba venendo fuori dalle spalle di Hinata < Quando stavo per intervenire, Naruto mi ha fermato per poi darmi questo compito ingrato > aggiunse mostrando gli scatoli delle pizze
< È tutto vero > lo informò Naruto, in quanto aveva notato anche lui che se lui non fosse stato lì, Kiba sarebbe intervenuto a salvare Hinata. Secondo lui, il ragazzo gli avrebbe dato una bella lezione seduta stante.
< Ok > disse Shino volendo credere alle parole del suo fidanzato
< Adesso tutti a mangiare > urlò Kiba, il quale si voltò verso Naruto, aspettandosi da quest’ultimo un “no”, ma stranamente il biondino non fu contrario a quello, in quanto doveva chiedere un favore ai due. Quindi pensò che come minimo gli avrebbe dovuto offrire la cena.

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Appena finirono di mangiare
< È meglio che noi andiamo > esclamò Shino alzandosi dal tavolo
< Si > concordò Kiba
< Aspettate un attimo > disse Naruto < Devo chiedervi un piccolo favore > aggiunse, facendo crescere la curiosità nei due che tornarono ai loro posti.
< Vorrei che da domani accompagnaste Hinata a casa > affermò, in quanto non voleva che la situazione di quella sera si ripetesse un’altra volta.
< Lo avrei fatto anche se non c’è lo avresti chiesto > lo informò Kiba
< Non serve > disse Hinata attirando tutti gli sguardi su di se
< Invece si > affermò Kiba, poiché pensava che per la ragazza non fosse sicuro tornare dal lavoro da sola, in quanto se avesse incontrato nuovamente quel ragazzo, non sapeva cosa le avrebbe potuto fare quest’ultimo. Quindi aveva deciso che dal giorno seguente lui e Shino l’avrebbero scortata fino alla porta di casa.
< Sono d’accordo con lui > concordò Shino, il quale nonostante non fosse a conoscenza degli avvenimenti, credeva che il suo fidanzato avesse ragione, poiché se aveva insistito voleva dire che ci fosse una buona ragione per farle compagnia nel ritorno a casa.
< Non serve che mi accompagnate fin qui > insistette Hinata, non volendo essere un fastidio per i due < Credo che Ichigo non farà più niente > aggiunse sperando di averli convinti con quelle ultime parole
< Non puoi essere certa di ciò > osservò Kiba. Sentendo ciò, Hinata pensò che per una volta tanto il ragazzo avesse ragione, ma nonostante ciò non voleva ancora che i due l’accompagnassero.
< Hinata > la chiamò Naruto, attirando la sua attenzione, facendola voltare verso di se < Se so che loro staranno con te, io sarò più tranquillo > disse < Quindi ti prego di accettare il loro aiuto > aggiunse guardando dritto negli occhi la ragazza, la quale percepì da questi preoccupazione.
< Ok > affermò
 
Note autore:
Ecco il quattordicesimo capitolo. Come vi sembra? Spero che sia stato di vostro gradimento. Mi scuso per eventuali errori grammaticali.
Vorrei ringraziare tayly06 e starfire5 per aver commentato il capitolo precedente; conan99 per aver aggiunto la storia tra le seguite.
Alla prossima.

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


                                                                          CAPITOLO 15
 
< Grazie per il vostro duro lavoro! > esclamò Iruka sorridendo guardando Hinata e Shino, compiaciuto del fatto di aver assunto due persone come loro, le quali erano dei grandi lavoratori. Nonostante erano stanchi, continuavano a darsi da fare fino all’orario di chiusura. Solitamente quando aveva avuto, negli anni passati, giornate come quelle, ovvero frenetiche senza un attimo di pausa, a fine giornata i suoi dipendenti si licenziavano, costringendolo a trovare altri collaboratori. Fortunatamente questa volta, aveva scelto due eccellenti collaboratori. Decise che quando gli avrebbe dato lo stipendio, avrebbe dovuto fare in modo di trovare un modo per gratificarli, in quanto i due meritassero un piccolo premio. < Ci vediamo domani > aggiunse salutandoli, prendendo la via di casa, mentre i due osservavano l’uomo allontanarsi.
< A domani, Shino > disse Hinata voltandosi, prima che il ragazzo avesse sottolineato il fatto che dovesse accompagnarla lui. Nonostante la sera prima avesse accettato la proposta di Naruto di farsi accompagnare dai due ragazzi, lei non era del tutto convita di ciò. Aveva acconsentito solo perché guardando gli occhi di Naruto, aveva percepito da questi la preoccupazione del suo coinquilino. Di conseguenza per cercare di tranquillizzarlo, aveva optato di acconsentire alla sua proposta, nonostante credesse che quella protezione fosse un po' esagerata, sebbene all’idea di avere due ragazzi al suo fianco la faceva sentire più tranquilla. Il problema principale era che Hinata non voleva essere di disturbo per Kiba e Shino, conoscendo il fatto che i due abitassero molto lontano da dove si trovasse il suo appartamento. Se dovevano accompagnarla a casa, questo voleva dire che i due sarebbero tornati a casa molto tardi.
< Aspetta > affermò Shino poggiando la sua mano sulla spalla della ragazza, bloccandola lì, non permettendola di camminare < Per caso hai dimenticato quello che abbiamo deciso ieri sera? > chiese, sapendo perfettamente che Hinata ricordasse alla perfezione ciò che avessero stabilito la sera precedente con Naruto. Sentendo ciò, Hinata sospirò, credendo d aver perso l’unica possibilità di poter sgattaiolare.
< Scusa > disse voltandosi abbassando il capo per poi sollevarlo quando sentì una piccola carezza osservando il sorriso sul volto di Shino, il quale aveva intuito perfettamente le sue intenzioni.
< Appena viene Kiba, ci avviamo > la informò guardandosi interno non capendo il perché il suo fidanzato non fosse ancora lì. Era certo del fatto di scorgere la sua figura appena sarebbe uscito dal negozio, invece una volta fuori da quest’ultimo, del suo fidanzato nessuna traccia. Pensò che fosse strano, in quanto quel giorno Kiba non era neanche andato al lavoro poiché era impegnato per il trasloco.
< Come mai non è ancora qui? > chiese Hinata preoccupandosi di ciò, in quanto la sera precedente le aveva detto che sarebbe stato lì quando loro avrebbero chiuso il minimarket.
< Non lo so > rispose Shino guardando verso la direzione del loro nuovo appartamento per poi estrarre dalla tasca dei pantaloni il suo telefonino per controllare se il suo fidanzato gli avesse mandato un messaggio con il quale lo informasse che avrebbe fatto ritardo. Proprio quando sbloccò il telefonino, sentì un “EHI” che attirò la sua attenzione. Quando condusse lo sguardo verso la direzione in cui avesse sentito urlare, osservò il suo fidanzato correre verso di loro.
< Scusate il ritardo > esclamò poggiando le mani sulle ginocchia, esausto a causa della corsa fatta. L’attenzione di Hinata e di Shino si pose sul vestiario di Kiba, il quale per quell’occasione aveva deciso di indossare un abito adatta al compito assegnatogli da Naruto. Aveva optato per un completo nero con l’aggiunta di una camicia bianca ed una cravatta nera. In più aveva deciso di indossare un paio di occhiali scuri, tipico oggetto dei bodyguard.
< Perché la scelta di questo vestiario? > domandò Hinata, perplessa nel vedere Kiba conciato in quel modo. A differenza della ragazza, Shino trovava il suo fidanzato dannatamente sexy con quella tenuta. Se non fossero stati in strada ed in compagnia di Hinata, sicuramente gli sarebbe saltato addosso. Decise di imprimersi mentalmente di farlo vestire nuovamente in quel modo, la prossima volta che avrebbero avuto un rapporto, in quanto con quel completo lo trovava dannatamente sexy.
< Perché sono il tuo bodyguard personale > rispose, alzando di poco il capo per guardare Hinata, come se fosse una cosa normale quella.
< Non serviva indossarlo > lo informò credendo che fosse un tantino esagerato il suo modo di fare, in quanto era certa che anche il suo normale vestiario sarebbe andato bene per quel compito.
< Invece si > disse Shino attirando gli sguardi dei due su di se, i quali non riuscirono a credere a quello che il ragazzo avesse appena detto, in quanto entrambi credevano che anche lui sarebbe stato d’accordo con Hinata. Invece sorprendentemente era in disaccordo con la ragazza.
< Cosa hai detto? > chiese Kiba, ancora sorpreso da quello che avesse appena sentito, poiché era certo che appena il suo fidanzato lo avrebbe visto conciato in quel modo gli avrebbe dato dell’idiota. Invece stranamente si sbagliava, in quanto sembrava che Shino gradisse molto come fosse vestito.
< Niente di importante > rispose distogliendo lo sguardo dal suo fidanzato, preoccupato del fatto che quest’ultimo potesse accorgersi che avesse mentito.
< Sicuro? > domandò
< Certo > rispose guardandolo negli occhi con sguardo non troppo convinto di quello che avesse appena detto, in quanto non poteva informarlo in quel momento di dover indossare gli stessi abiti quella sera quando i loro ospiti sarebbero andati via dal loro appartamento. Pensò che fosse molto imbarazzante informarlo di ciò, quindi aveva deciso che una volta che i loro ospiti avessero abbandonato il loro appartamento, di sistemare sul letto il completo che Kiba stesse indossando. In quel modo il suo fidanzato avrebbe intuito sicuramente qualcosa, poiché quando si trattava di cose sconce Kiba capiva immediatamente, senza che nessuno dovesse spiegarglielo. Sentendo ciò, ma soprattutto osservando l’atteggiamento del ragazzo, Kiba intuì che Shino stesse mentendo.  Scrutò attentamente il volto del suo fidanzato, il quale sentendo i suoi occhi su di se, distolse velocemente lo sguardo prima che Kiba potesse comprendere i pensieri poco puri che avesse fatto appeno lo aveva visto. Osservando ciò, sul volto di Kiba sorse un piccolo sorriso in quanto aveva percepito agitazione negli occhi di Shino, nonostante quest’ultimo si fosse voltato velocemente. Ogni qualvolta si comportava in quel modo, significava che Shino avesse pensato a qualcosa di poco puro. Abbassò lo sguardo osservando il suo completo, ricordandosi del fatto che una volta Shino gli raccontò che trovasse molto sexy le persone che indossassero completi. Si avvicinò verso di lui
< Questa sera, il tuo bodyguard personale ti farà passare una notte molto movimentata > disse, con voce suadente, all’orecchio di Shino, il quale sgranò gli occhi sentendo quelle parole, in quanto significava che Kiba avesse intuito tutto. Per dare conferma di ciò, Kiba diede un piccolo schiaffo sul gluteo di Shino < Questo è mio e di nessun altro > aggiunse, infiammando il suo fidanzato, il quale non vedeva l’ora che arrivasse il post serata per saltare addosso a Kiba.
< Avete finito di flirtare? > domandò Hinata con le mani davanti agli occhi, attirando l’attenzione dei ragazzi, i quali si erano completamente dimenticato della loro missione.
< Non stavamo flirtando > rispose all’unisono con i volti completamenti rossi
< Certo > disse con voce ironica Hinata, la quale scostò le mani dagli occhi, sorridendo osservando i volti imbarazzati dei suoi amici, i quali non sapevano dove posare i loro sguardi, in quanto erano troppo imbarazzati per guardare negli occhi Hinata.
< Meglio rientrare > affermò Kiba incamminandosi venendo imitato da Hinata, la quale si posizionò alle sue spalle, mentre Shino alle spalle della ragazza, la quale non sapeva perché stessero comminando in fila indiana. Nonostante questo decise di non chiedere il motivo di ciò, in quanto era certa del fatto che i due volessero tornare a casa il più in fretta possibile per dedicarsi a cosa più importanti.
 
< Naruto > lo chiamò Rukia, facendo voltare il ragazzo alquanto seccato dai continui tentativi della ragazza di essere portato a letto. Pensava che stesse diventando leggermente ridicola davanti ai suoi occhi. Credeva che se avesse continuato in quel modo, prima o poi l’avrebbe mandata a quel paese, in quanto non riusciva più a sopportarla.
< Cosa vuoi? > domandò con tono alquanto piccato voltandosi, osservando l’espressione sorpresa di Rukia, la quale non si aspettava un comportamento come quello da parte di Naruto. Doveva ammettere che il ragazzo non era lo stesso di quando frequentava il liceo. Prima era sempre pieno d’energia, ogni qualvolta gli proponesse qualcosa acconsentiva sempre, senza rifiutare mai una volta. Adesso invece sembrava come se la sua presenza gli desse fastidio. Questo era una cosa che non riusciva a sopportare. Nonostante sapesse che Naruto avrebbe rifiutato nuovamente la sua idea, pensò che avrebbe tentato lo stesso
< Ti andrebbe di andare a mangiare qualcosa insieme? > propose credendo che appena avrebbe sentito la sua idea, il ragazzo avrebbe accettato all’istante in quanto era un gran mangione.
< Mi dispiace ma non posso, sono impegnato > rispose
< E dai > disse Rukia con tono supplichevole afferrando la mano del ragazzo < Lo so che hai una gran fame > aggiunse sorridendo, sentendo un piccolo brontolio proveniente dallo stomaco del ragazzo. Sembrava quasi che il suo stomaco avesse acconsentito a quella proposta. Ma il responso dello stomaco non era lo stesso di quello di Naruto, il quale non aveva nessunissima voglia di trascorrere la serata in compagnia di Rukia. Anzi non vedeva l’ora di tornare a casa e passare una tranquilla serata insieme ad Hinata, mangiando la deliziosa cena preparata da quest’ultima. In più voleva rincasare il più velocemente possibile, in quanto voleva accertarsi che Hinata stesse bene. Nonostante avesse affidato la sicurezza della ragazza a Kiba e Shino, non riusciva a calmarsi. Era stato tutta la giornata con una certa preoccupazione. Aveva anche chiesto al capo se poteva staccare prima. In questo modo avrebbe aspettato Hinata fuori dal suo posto di lavoro per poi ritornare insieme a casa. Purtroppo il suo capo aveva declinato la sua richiesta, in quanto aveva bisogno di lui al negozio. A causa di ciò, aveva trascorso tutta la giornata con una certa ansia addosso. L’unica cosa che volesse veramente in quel momento era tornare a casa e controllare che ad Hinata non fosse accaduto niente.
< Mi dispiace, ma una persona aspetta il mio ritorno > la informò, sperando che con quelle parole Rukia avrebbe smesso di infastidirlo
< Puoi fare come l’altra volta > gli suggerì, ricordandosi che anche qualche giorno fa Naruto gli disse una cosa simile. Sfortunatamente questa volta, le sembrava che il ragazzo non avesse nessuna intenzione di agire come la volta scorsa.
< Questa volta non posso > disse, decidendo in quel momento di dover mettere fine a ciò < Questa volta non si tratta di mia madre, ma della mia fidanzata > aggiunse, osservando lo stupore nascere sul volto di Rukia, la quale non si aspettava minimamente una notizia del genere. < Ci vediamo domani > la salutò voltandosi ed incamminandosi verso casa, mentre Rukia rimase ferma lì sconvolta da quella notizia. Dopo pochi minuti si riprese, decidendo che dovesse accertarsi che il ragazzo le avesse detto la verità. Quindi optò per verificare lei stessa, recandosi a casa del ragazzo. Nonostante fosse andata lì una solo volta, fortunatamente ricordava ancora la strada.

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< Arrivo a destinazione completato! > esclamò Kiba, guardandosi intorno per accertarsi che non ci fosse nessuna traccia del ragazzo della sera precedente, appena giunsero difronte la porta dell’appartamento di Hinata e Naruto.
< Volete cenare con noi? > domandò credendo che quello fosse un buon modo per sdebitarsi con i due
< No > rispose Shino sorprendendo Hinata, la quale era certa di ricevere una risposta affermativa < Sarete voi a cenare da noi > aggiunse informandola di quel piccolo dettaglio. Sentendo ciò, Hinata non riuscì a capire il perché di quella scelta. Se avrebbero dovuto mangiare da loro, sarebbe stato più saggio andare direttamente al loro appartamento.
< Sai > iniziò Kiba, il quale aveva intuito la confusione di Hinata a causa della parole del suo fidanzato < Visto che oggi abbiamo terminato il trasloco, abbiamo pensato di organizzare una festa > disse
< Avete già terminato? > domandò non riuscendo a credere a quelle parole
< Certo > rispose Kiba pieno di soddisfazione per quello < Appena ho informato la mia famiglia che oggi dovevo trasferirmi in un altro appartamento, si sono subito offerti di aiutarmi. > aggiunse sorridendo, mentre Hinata pensò che la famiglia di Kiba dovesse essere molto numerosa per terminare un trasloco in così poco tempo.
< La sua è una famiglia molto unita > fece notare Shino
< Grazie a questo, questa sera possiamo inaugurare la casa > affermò Kiba voltandosi verso Shino, il quale capì all’istante il significato delle parole del suo fidanzato. A lui andava bene, soprattutto se indossava quel completo.
< Adesso l’unica cosa che devi fare è quella di farti una bella doccia rilassante, poi indossi qualcosa di elegante ed infine salire su in mansarda > le comunicò Shino, credendo che avrebbe fatto colpo se Naruto l’avrebbe vista con qualcosa di elegante addosso.
< Nessun mio abito è elegante > disse Hinata, in quanto lei non dava molto credito a ciò, soprattutto perché per lei era molto importante la comodità rispetto all’eleganza. Infatti la maggior parte dei suoi vestiti erano sempre una taglia più grande rispetto la sua, poiché in quel modo erano molto più funzionali.
< Sapevo già che avresti risposto così > dichiarò Shino, meravigliando Hinata, la quale non credeva di essere così prevedibile < Aspetta qui > continuò ordinandole di restare lì < Fai in modo che non entri dentro > aggiunse voltandosi verso Kiba
< Non si preoccupi > disse facendo il saluto militare, al quale Shino ricambiò per poi salire le scale recandosi nel suo appartamento, dove aveva una piccola sorpresa per Hinata, la quale stava diventando un tantino nervosa a causa del comportamento dei due. Notando ciò, Kiba pensò che forse avrebbe dovuto fare in modo di calmarla.
< Stai tranquilla > disse attirando l’attenzione della ragazza, la quale aveva lo sguardo sulla rampa delle scale < Grazie a lui, questa sera Naruto non ti toglierà mai gli occhi di dosso > continuò sorridendo, mentre Hinata si preoccupò ancora di più in quanto non sapeva cosa aspettarsi dai due.
< Mi sto preoccupando > osservò Hinata, la quale era a conoscenza che l’intento di Kiba fosse quello di tranquillizzarla. Sfortunatamente per lui, non era riuscito nel suo scopo, in quanto la ragazza era ancora più agitata di prima, poiché grazie alle parole dette da Kiba, aveva intuito cosa Shino le stesse portando. Purtroppo per lui, non era certa del fatto di poter indossare un abito scelto da un’altra persona, in quanto lei era molto pignola sulla scelta dei vestiti.
< Finalmente sta scendendo > esclamò Kiba, sentendo il rumore di passi sulle scale, volendo assolutamente vedere il vestito che il suo fidanzato avesse comprato. Avevano deciso di fare un regalo, perché Hinata li aveva aiutati tantissimo, non solo a chiedere a Kakashi se l’appartamento fosse terminato, ma anche nel tinteggiare. Quel piccolo pensiero era più che meritato. L’unico problema era che Shino era andato da solo a comprarlo, in quanto lui quella mattina era stata impegnato con il trasloco.
< Questo è per te > affermò Shino, appena ritornò dai due, porgendo una busta alla ragazza, la quale la prese volendo dare un’occhiata al suo interno, ma proprio quando stava aprendo la busta per guardare cose ci fosse all’interno di questa
< Non puoi > disse Shino, bloccando Hinata, la quale lo guardò negli occhi, non riuscendo a capire il perché non potesse vedere cosa ci fosse all’interno della busta
< Perché? > domandò
< Perché lo scoprirai quando lo indosserai > rispose, mentre Hinata da quelle parole intuì che nella busta ci fosse un vestito che lei non avrebbe mai comprato
< È semplice oppure appariscente? > chiese sperando che Shino avrebbe detto la prima opzione
< Segreto > rispose sorridendo nel constatare che Hinata fosse alquanto preoccupata < Mi ha aiutato a sceglierlo mia sorella, quindi devi stare tranquilla > aggiunse, in quanto anche sua sorella aveva gli stessi gusti di Hinata. L’unico problema era che quest’ultima non era a corrente di questo piccolo dettaglio.
< Adesso vai a farti un bel bagno rilassante e poi raggiungici sopra > la informò Kiba < Mi raccomando, vieni insieme a Naruto > aggiunse per poi salire le scale venendo imitato da Shino.
Dopo ciò, Hinata entrò in caso, poggiò la busta sul letto e successivamente andò in bagno.

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< Sono a casa > urlò, come solito, Naruto appena aprì la porta dell’appartamento per poi chiuderla con il piede. Poggiò il telefonino e le chiavi di casa sul piccolo mobiletto posto all’ingresso per poi recarsi nella stanza principale della casa, dove si bloccò osservando la creatura più bella del mondo. Al centro della stanza, Hinata stava sistemando, i fiori da lui regalatogli, sul tavolo. Pensò che molto probabilmente avesse cambiato acqua ai fiori, ma quello che lo colpì non fu quello, bensì il vestito che la ragazza stesse indossando. Era completamente diverso rispetto agli abiti che indossasse solitamente, ovvero molto grandi rispetto alla sua taglia. Quello invece le stava alla perfezione. Era aderente al punto giusto, in più quando si voltò verso di lui, notò la profonda scollatura che metteva in risalto il suo seno. Inoltre il colore del vestito richiamava quello dei suoi occhi. Vestita in quel modo avrebbe steso chiunque l’avrebbe vista.
< Bentornato > disse Hinata sorridendo, notando l’espressione spaesata di Naruto < Tutto bene? > domandò volendo accertarsi che non fosse accaduto niente di grave. Sentendo ciò, Naruto si riprese dallo shock
< Come mai indossi questo vestito? > chiese volendo conoscere il motivo del perché la ragazza fosse così elegante. Pensò che forse dovesse andare ad un appuntamento con qualcuno. Immaginare ciò gli fece provare una certa agitazione, in quanto non voleva che Hinata andasse ad un appuntamento con un ragazzo.
< Stasera Kiba e Shino danno una piccola festa > rispose Hinata < è stato Shino a darmi questo vestito > aggiunse abbassando il capo per osservare l’abito che il ragazzo le avesse consegnato. Doveva ammettere che era bellissimo, ma il problema principale era che se fosse stata lei al posto dell’amico non lo avrebbe mai comprato. Quando lo aveva estratto dalla busta, aveva pensato di riportarlo a Shino, per poi ripensarci in quanto non le sembrasse un comportamento adeguato, poiché quello era un regalo. Di conseguenza decise di indossarlo per rendere felici i suoi amici. < Hanno detto che dobbiamo andare su da loro per festeggiare il loro trasferimento > continuò, mentre Naruto si appuntò di dover fare i complimenti a Shino riguardo ai suoi gusti per i vestiti. Nonostante credesse che il ragazzo avesse dei bei gusti, doveva ammettere che non voleva far uscire di casa Hinata vestita in quel modo, in quanto sicuramente sarebbe stata al centro dell’attenzione, poiché vestita così era impossibile non posarle gli occhi su di lei. Rifletté sul fatto che se qualcuno non lo avesse fatto, quella persona o persone avevano sicuramente problemi di vista
< Viene vestita così? > domandò indicando il vestito
< Si > rispose < Shino mi ha chiesto di indossarlo questa sera > continuò
< Ok > disse Naruto, decidendo in quel momento che alla festa sarebbe stato sempre vicino ad Hinata, impedendo in questo modo l’avvicinarsi di persone non gradite. < Vado a cambiarmi, così raggiungiamo gli altri > aggiunse prendendo dei vestiti dall’armadio per poi dirigersi in bagno, mentre Hinata si sistemò sul letto alzando il capo osservando il soffitto. Pensò che dovesse ringraziare Shino per averle preso quel vestito, in quanto aveva notato che Naruto fu molto colpito da quello. Nonostante non fosse il suo genere, avrebbe potuto fare un’eccezione per una sera. In quel momento sentì bussare alla porta. Si alzò avvicinandosi a passi lenti, in quanto indossava delle scarpe con un tacco troppo alto per i suoi standard. Quando aprì la porta, rimase di stucco nel vedere quella persona difronte a lei. Fu sorpresa di notare che anche lei avesse un’espressione come la sua. Pensò che molto probabilmente non si aspettasse la presenza di una ragazza in quella casa.
< C’è Naruto Uzumaki? > domandò, appena si riprese dallo shock iniziale
< In questo momento è in bagno > rispose Hinata, sentendo crescere in lei una certa rancore verso quella persona, la quale era la stessa che vide qualche giorno prima tornare a casa con Naruto.
< Posso aspettare > la informò spostando Hinata, la quale non era stata in grado di resistere a causa dei tacchi, altrimenti non le avrebbe permesso di entrare in casa. Appena la persona prese posto sul letto, in quel momento si aprì la porta del bagno
< Sono pronto, Hinata > urlò raggiungendo la stanza principale, rimanendo alquanto sorpreso nel vedere quella persona seduta sul suo letto < Cosa ci fai qui, Rukia? > domandò con un’espressione sorpresa
< Sono venuta a trovarti > rispose accavallando le gambe
< Purtroppo devi andartene > la informò leggermente irritato da quella visita inaspettata < Sono impegnato in questo momento > aggiunse afferrando il suo braccio per poi sollevarla dal letto
< Hai per caso un appuntamento con questa? > domandò, lievemente irritata, indicando la ragazza al suo fianco.
< Si > rispose sorprendendo entrambe le ragazze < è la mia ragazza, è normale avere un appuntamento con la propria fidanzata > aggiunse, sperando che con quella piccola bugia Rukia la smettesse di infastidirlo. Sentendo ciò, Rukia si voltò verso Hinata mostrandogli un’espressione alquanto irritata, a causa della notizia dettale da Naruto. Nonostante il ragazzo l’avesse informata di essersi fidanzato, lei non aveva creduto alle sue parole.
< Non credo per niente a quello che hai detto > lo informò, incrociando le braccia al petto, voltandosi verso il biondino, il quale sospirò al suono di quelle parole. Pensò che forse se gli avrebbe dato una piccola dimostrazione, avrebbe creduto a quella piccola bugia. Sperava solamente che Hinata non si sarebbe arrabbiata per quello che avesse intenzione di fare.
Avanzò con passo lento verso Hinata, la quale non riusciva a capire cosa stesse accadendo in quel momento, in quanto non si aspettava che il ragazzo affermasse che lei fosse la sua ragazza. Quando arrivò difronte alla ragazza, le sollevò dolcemente il mento, guardandola negli occhi, rimanendo sorpreso di constatare che fossero di una bellezza unica. Pensò che potesse osservarli per sempre senza mai annoiarsi. Avvicinò lentamente il suo volto a quella della ragazza, sentendo il cuore cominciare ad aumentare di battito, per poi dare un dolce bacio a stampo alla ragazza, la quale pensò che quello fosse il momento più bello della sua vita. Il suo cuore in quel momento batteva come un martello pneumatico. Sperò che Naruto non sentisse il suo cuore, altrimenti sarebbe stato molto imbarazzante. D’altro canto, Naruto quando si allontanò dalle labbra della ragazza, aveva avuto l’istinto di fiondarsi nuovamente su quelle morbide labbra. Quando aveva posato le sue labbra su quelle di Hinata sentì una scossa percorrergli tutto il suo corpo. Non era mai accaduto una cosa del genere in tutta la sua vita. Aveva baciato numerose ragazze, ma con nessuna di loro aveva provato una sensazione come quella.
< Che schifo > esclamò Rukia interrompendo quel magnifico momento, attirando gli sguardi alquanto irritati di Naruto ed Hinata su di se. Osservando ciò, Rukia pensò di informare la fidanzata di Naruto su un piccolo dettaglio < Naruto è venuto a letto con me qualche giorno fa > affermò, rimanendo alquanto sorpresa dal non vedere nessuna reazione sul volto di Hinata, la quale rimase impassibile difronte a quella notizia, che per altro già sapeva, in quanto stava ripensando al bacio datole da Naruto poco prima.
< Non mi interessa quello che è accaduto qualche giorno fa > disse Hinata, anticipando Naruto < L’importante è quello che accadrà da adesso in avanti > aggiunse prendendo la mano di Naruto, alquanto sorpreso di aver sentito quelle parole, in quanto non si aspettava una cosa del genere.
< In più ci siamo fidanzati solo ieri > affermò Naruto < Quindi ti prego di andartene immediatamente da casa mia > aggiunse
< Sei diventato noioso ed un buono a nulla > disse Rukia < Al liceo eri una persona con cui ci si poteva divertire > continuò avviandosi verso la porta
< Aspetta > disse Hinata facendo voltare Rukia, la quale non aveva più nessunissima voglia di stare in quella casa < Ritira subito quello che hai appena detto > aggiunse alquanto indispettita da quello che avesse detto nei confronti di Naruto.
< Cosa hai detto? > domandò Rukia non riuscendo a credere che la ragazza avesse dette quelle parole
< Ti ho chiesto di ritirare quello che hai detto nei confronti di Naruto, in quanto non merita di essere trattato in questo modo > rispose avanzando controvoglia in quanto a causa di questo aveva dovuto lasciare la presa alla mano di Naruto. < È un ragazzo dolcissimo anche se mangia in modo sproporzionato. È una persona che è sempre disposta ad aiutarti in momenti di difficoltà, inoltre il suo dolcissimo sorriso rende migliore ogni giornata > aggiunse non riuscendo a credere di star dicendo ciò < Non sei degna di Naruto > continuò. Sentendo ciò Rukia sentì crescere in lei tanta rabbia. Non riusciva a concepire che una persona come Hinata le avesse detto quello. Pensò quindi di fare qualcosa che l’avrebbe sistemata per un po'
< Certo > sorridendo alzando la mano per dare uno schiaffo ad Hinata. Fortunatamente per lei, Naruto aveva intuito ciò ed aveva afferrato il polso di Rukia prima che quest’ultima colpisse la guancia di Hinata
< Se le fai qualcosa, ti frantumo ogni ossa del tuo corpo > affermò con tono serio e sguardo pieno di rabbia, i quali fecero pentire all’istante di aver agito in quel modo, in quanto a causa di quel comportamento Naruto si era arrabbiato di brutto. Non lo aveva mai visto così. Pensò che molto probabilmente tenesse davvero tanto alla sua nuova ragazza. Notando che il ragazzo non avesse ancora lasciato il polso della ragazza, Hinata pensò che avrebbe dovuto fare qualcosa, in quanto il ragazzo stesse stringendo la presa intorno al polso ed a causa di questo, sul volto di Rukia stava sorgendo un’espressione sofferente
< Naruto > lo chiamò attirando la sua attenzione. Quando si voltò vero di lei, Hinata osservò gli occhi di Naruto pieni di rabbia. Rifletté sul fatto che quella non fosse la prima volta che li avesse visti in quel modo. Anche quando avevano avuto a che fare con Ichigo, dagli occhi di Naruto aveva percepito la rabbia del suo coinquilino. Più li guardava e più sentiva crescere in lei tristezza, in quanto amava molto di più quando dagli occhi di Naruto riusciva a percepire la gioia di vivere, la sua felicità, non certo quando avvertiva rabbia. Si avvicinò al ragazzo, sentendo le gambe tremare in quanto non poteva credere di star facendo quella cosa che avesse pensato. Sperava solo che le gambe gli avrebbero retto. Posò la sua mano su quella del ragazzo per poi avvicinare le sue labbra alle sue donandogli un piccolo bacio a stampo, credendo che grazie a questo avrebbe calmato Naruto. Quando sentì allentare la presa sul polso di Rukia, tirò un sospiro di sollievo
< Siete due pazzi > affermò la ragazza aprendo velocemente la porta, uscendo da quella casa di matti.
Sia Naruto che Hinata non si accorsero che Rukia se ne fosse andata ne tantomeno quello che avesse detto, in quanto erano impegnati a guardarsi l’un l’atro. Ad entrambi non bastava più un semplice bacio a stampo. Volevano entrambi approfondire quel bacio. In quel momento Naruto aveva il cuore che gli batteva velocemente. Pensò che quella fosse la prima volta che pulsava in quel modo.  Rimasero a guardarsi l’uno negli occhi dell’altro per un tempo indefinito per poi avvicinare nuovamente le loro labbra, ma questa volta non ci fu un bacio a stampo, ma uno un po' più passionale, grazie al quale Naruto portò le mani sui morbidi fianchi di Hinata, mentre quest’ultima passava le mani tra i soffici capelli di Naruto. Dovettero porre fine a ciò, solo per poter riprendere fiato, altrimenti avrebbero continuato all’infinito. Quando ritornarono a guardarsi, Naruto capì che Hinata era la persona che stava cercando ed ora che l’aveva trovata non se la sarebbe lasciata scappare.
< Dobbiamo raggiungere gli altri in mansarda > lo informò Hinata, sperando con tutto il cuore che a Naruto non importasse di andare a quella festa, ma gli interessasse di più trascorrere la sera sola con lei.
< Vero > disse ricordandosi in quel momento che dovevano recarsi in mansarda per festeggiare l’arrivo di Kiba e Shino. Nonostante non volesse andare, in quanto preferiva restare solo con Hinata a continuare quello che stessero facendo. Poteva continuare a baciare Hinata per tutta la sera senza mai annoiarsi, però pensò che non potevano mancare alla festa, quindi decise che avrebbero continuato un’altra volta. Prima di fare ciò però doveva dichiararsi ad Hinata < Andiamo altrimenti si preoccupano non vedendoci arrivare > aggiunse prendendo la mano di Hinata, uscendo di casa per poi salire le scale per raggiungere la mansarda.

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< Qualcuno conosce il motivo dell’assenza di Naruto ed Hinata? > chiese Ino guardando i presenti, supponendo che qualcuno fosse a conoscenza della loro assenza
< Sicuramente è colpa di Naruto > rispose Sakura, incolpando il ragazzo, il quale non era mai puntuale. Ogni qualvolta organizzavano un’uscita di gruppo, lui arrivava sempre in ritardo, nonostante gli ricordavano di essere puntuale.
< Intanto che aspettiamo loro per iniziare la festa > esclamò Shino attirando su di se gli sguardi dei presenti < Cominciamo col presentarci > disse, poiché sia Naruto che Hinata sapevano già loro chi fossero
< Io sono Kiba, mentre lui è Shino > affermò indicando il suo fidanzato posizionato al suo fianco
< Io sono Sakura, piacere di conoscervi > disse la ragazza sorridendo < Mentre lui è il mio fidanzato Sasuke > aggiunse indicando il ragazzo al suo fianco
< Io sono Ino, mentre lui è Shikamaru > affermò osservando attentamente i nuovi inquilini. Più li guardava e più credeva che i due ragazzi gli stessero nascondendo qualcosa. Quindi pensò di chiedere direttamente ai due interessati < Per caso siete omossessuali? > domandò tutto d’un tratto, sorprendendo non solo Kiba e Shino, i quali non si aspettavano minimamente una domanda del genere, ma anche gli altri ragazzi, i quali non potevano credere che Ino avesse chiesto un’informazione del genere a due persona appena conosciute.
< Si > rispose Kiba congiungendo la sua mano con quella di Shino, il quale non riusciva ancora a credere che Ino fosse arrivata a capire ciò, solamente con un’occhiata
< Come lo hai capito? > chiese Shino curioso di capire come la ragazza avesse intuito ciò
< Ho un certo sesto senso per questo > rispose dopo averci pensato su < Comunque sono contenta di avere degli amici omossessuali > continuò felice di ciò avvicinandosi a Kiba stringendosi al suo braccio < Se vuoi qualche volta possiamo andare a fare shopping insieme > propose con sguardo dolce
< Se viene lui, vengo anche io > affermò Shino tirando verso di se Kiba, facendo ridere i presenti per quel comportamento
< Cosa sta accadendo qui? > domandò Naruto, fermatosi all’ingresso, non riuscendo a capire il perché Ino stesse attaccata al braccio di Kiba, nonostante Shino lo stesse stringendo a se
< Finalmente siete arrivati > esclamò Sakura voltandosi verso il ragazzo, rimanendo alquanto sorpresa di vedere i nuovi arrivati mano nella mano. Questo non sfuggì a nessuno dei presenti, i quali pensarono che molto probabilmente tra i due fosse fiorito qualcosa.
< Quello che sta accadendo tra noi non è importante > rispose Ino alla domanda posta precedentemente da Naruto < Piuttosto come mai questo? > chiese indicando le mani dei ragazzi, i quali abbassarono il capo, non riuscendo a capire a cosa Ino si riferisse. Quando notarono le loro mani, le separarono all’istante, diventando entrambi rossi per l’imbarazzo.
< Adesso non pensiamo a questo > affermò Kiba cercando di cambiare argomento, avendo intuito l’imbarazzo in Naruto ed Hinata < Divertiamoci > urlò accendendo lo stereo, facendo partire la musica. Grazie a questo, i presenti non prestarono più attenzione ai due ritardatari, i quali potettero rilassarsi.
< Grazie > disse Naruto affiancandosi a Shino, al quale gli venne quasi un infarto poiché non si aspettava una cosa del genere, poiché era uscito fuori al balcone per prendere un po' d’aria
< A buon rendere > affermò, nonostante non avesse capito a cosa si riferisse Naruto con quel “grazie”. Rinunciò a domandargli il perché, in quanto notò che quella sera fosse molto felice. Da ciò ipotizzò che quel “grazie” fosse dovuto al fatto che grazie a lui avesse capito qualcosa di importante. Sperava con tutto il cuore che fosse così, soprattutto per il bene di Hinata.
 
 
                Note autore:
Ecco il quindicesimo capitolo. Come vi sembra? È stato di vostro gradimento? Spero di sì J.
Mi scuso per eventuali errori grammaticali.
Vorrei ringraziare starfire5, tayly06 e ele1direction per aver commentato il capitolo precedente; LadyLalla365 e mattia12 per aver aggiunto la storia tra le seguite; CiUffEttA e mattia12 per aver aggiunto la storia tra le preferite.
Alla prossima

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 + Extra ***


                                                       CAPITOLO 16 + EXTRA
 
< Tutto bene, Naruto? > chiese Kiba raggiungendo il ragazzo poggiato con la schiena alla muro che delimitava il balcone della mansarda. Era piuttosto preoccupato per lui, in quanto osservandolo aveva intuito che avesse la testa da tutt’altra parte. Da quando aveva dato inizio alla festa, aveva visto che Naruto si fosse diretto immediatamente sul balcone con sguardo rivolto verso una certa persona, la quale aveva attirato molta attenzione tra i presenti. Nonostante non fosse all’interno della casa, non staccava gli occhi di dosso da quella persona, soprattutto quando arrivarono alla festa gli amici di Kiba e Shino. Nonostante sapesse che questi fossero omosessuali, non era al corrente del fatto che anche i loro amici lo fossero. A causa di ciò, aveva dovuto far uso del suo self control per non allontanare con la forza i ragazzi, i quali si fiondarono su una determinata persona. Ora che aveva capito ciò che provasse per la sua coinquilina, provava un certo fastidio nel vedere altri ragazzi parlare tranquillamente con lei. Abbandonò l’idea di entrare ed informare che Hinata fosse sua, per non creare problemi ai suoi amici ed in più anche perché nonostante avesse capito che Hinata fosse la ragazza giusta per lui, non si era ancora dichiarato. Sebbene poco prima si fossero baciati, non era certo del fatto che Hinata avrebbe dato una risposta affermativa alla sua confessione. Per far sì che la ragazza accettasse di diventare la sua fidanzata, aveva pensato che avrebbe dovuto trovare un modo unico per dichiararsi. Facendo così, secondo lui, Hinata non avrebbe potuto far che accettare. Il problema principale era che purtroppo non riusciva a pensare niente di sensazionale. Stava pensando e ripensando fin da quando era uscita fuori al balcone. Aveva pensato che forse un po' di aria fresca lo avrebbe aiutato a riflettere meglio. Sfortunatamente, fino adesso, non c’era stato nessun cambiamento.
< Naruto > lo chiamò Kiba posandogli una mano sulla spalla < Tutto bene? > domandò manifestando una certa preoccupazione, in quanto non aveva mai visto il ragazzo in quelle condizioni. Nonostante lo avesse chiamato precedentemente, Naruto non si era neanche reso conto della sua presenza, talmente era concentrato per identificare una dichiarazione singolare.
< Si > rispose voltandosi verso Kiba, notando una certa preoccupazione negli occhi dell’amico.
< A me non sembra proprio > lo informò incrociando le braccia al petto, esaminando il volto di Naruto, il quale distolse lo sguardo, in quanto credeva che se Kiba avrebbe continuato avrebbe sicuramente scoperto che stesse nascondendo qualcosa. Purtroppo per lui, il suo comportamento fece intuire a Kiba che il ragazzo avesse qualche problema. < Per caso c’è qualcosa che ti turba? > domandò sperando che questa volta Naruto avrebbe risposta in modo sincero. Sentendo ciò, Naruto pensò che molto probabilmente Kiba avesse intuito che poco prima avesse mentito. Nonostante non volesse consigli altrui, in quanto aveva deciso che quella volta doveva essere tutta farina del suo sacco. Proprio quando stava per rispondere, cercando il suo aiuto, pensò che avrebbe potuto domandare a Kiba come si fosse dichiarato a Shino. Rifletté sul fatto che molto probabilmente ascoltando la sua storia, questa l’avrebbe potuto aiutare.
< In che modo hai confessato il tuo amore a Shino? > chiese tutto d’un fiato, meravigliando Kiba, il quale rimase alquanto colpito dalle parole del ragazzo, in quanto non si aspettava una domanda del genere. Nonostante volesse aiutarlo, non aveva nessunissima intenzione di informarlo di quell’avvenimento, poiché era molto imbarazzante. Non glielo avrebbe raccontato neanche sotto tortura.
< Mi dispiace, ma si tratta di informazioni top secret > rispose con tono deciso, incrociando le braccia al petto, in modo da far percepire al ragazzo che non avrebbe ceduto per nulla al mondo. Sentendo ciò, Naruto decise di utilizzare la sua espressione segreta, grazia alla quale riusciva sempre a farla franca quando commetteva qualche marachella.
< Non funziona questa tua tecnica > affermò Kiba osservando l’espressione da cucciolo bastonato usata da Naruto, il quale sospirò comprendendo che il suo piano non avesse funzionato.
< Sei cattivo > disse assumendo un’espressione imbronciata, la quale fece sorridere Kiba, poiché pensò che in quel momento Naruto si stesse comportando proprio come un bambino di dieci anni, anzi di sette anni.  
< Perché ti incuriosisce tanto sapere questo? > domandò volendo conoscere il motivo del perché di tutta quella curiosità per la sua dichiarazione a Shino.
< Beh > cominciò, cercando di pensare a qualche scusa plausibile, grattandosi con un dito la guancia < Per una semplice curiosità > rispose dopo pochi secondi < Devi sapere che sono un patito delle dichiarazioni. Ogniqualvolta conosco qualche coppia di fidanzati, non posso far a meno di chiedere come abbiano confessato il loro amore > aggiunse auspicandosi che con quella piccola bugia, avesse convinto Kiba a raccontargli tutto. Sentendo ciò, il ragazzo incrociò le braccia al petto per poi inclinare di poco il capo osservando l’espressione di Naruto, il quale credeva di averlo convinto al raccontargli quell’avvenimento importante della sua vita. Sfortunatamente per lui, Kiba non aveva nessunissima intenzione di parlare di quello, in quanto preferiva che rimanesse segreto. Neanche le parole usate da Naruto riuscirono a convincerlo, poiché Kiba aveva capito perfettamente che si trattasse di una bugia, volta ad intenerirlo. L’unica cosa che avesse intuito era che Naruto volesse confessarsi a qualcuno e forse conosceva anche la persona. Infatti aveva notato perfettamente che i due entrarono nel loro appartamento mano nella mano, in più da quando la festa era iniziata Naruto non aveva tolto un attimo gli occhi di dosso da Hinata, nonostante lui si trovasse fuori al balcone.
< Mi dispiace ma non posso colmare la tua curiosità > lo informò osservando Naruto abbassare sconsolatamente il capo. A quella vista sospirò, decidendo che gli avrebbe dato solo un piccolissimo indizio < Ho usato un metodo che si utilizzava alle scuole elementari > aggiunse osservando scattare all’insù il capo di Naruto che grazie a quella piccola informazione, aveva pensato ad un modo per dichiararsi ad Hinata.
< Sei il mio salatore > affermò abbracciandolo, sorprendendo Kiba, il quale non riusciva a comprendere il motivo di tutta quella felicità, in quanto non aveva compreso se Naruto avesse veramente capito come avesse fatto lui a dichiararsi a Shino. < Ti devo chiedere un favore > aggiunse, appena si allontanò da lui, guardandolo negli occhi. Quando era entrato in casa, aveva guardato che in un angolo c’era un oggetto che potesse tornargli comodi. Sperava solo che Kiba fosse d’accordo nell’aiutarlo.
< Cosa dovrei fare? > domandò sperando che non si trattasse di qualcosa di complicato
< Ok, ascoltami bene > rispose per poi metterlo a corrente dell’idea che gli fosse venuta in mente
< Allora anche tu alle volte fai funzionare il cervello > esclamò Kiba appena Naruto terminò di raccontargli ciò che avesse pensato. Doveva ammettere che avesse avuto un’idea geniale e romantica. Fu sorpreso che dalla sua mente fosse uscita una cosa del genere, in quanto credeva che il suo amico fosse un cretino cronico.
< Mi offendi se dici così > osservò incrociando le braccia al petto, alquanto risentito dalle parole di Kiba, in quanto era consapevole del fatto che non avesse una grande intelligenza, ma quando serviva era in grado di ideare cose incredibili.
< Dai non fare così > disse Kiba poggiando la mano sulla spalla di Naruto < Vedrai che domani andrà tutto liscio > aggiunse sorridendo
< Come fai ad esserne così sicuro? > domandò Naruto, curioso di sapere perché Kiba mostrasse tanta sicurezza per la risposta affermativa di Hinata alla sua dichiarazione
< Lo scoprirai domani > rispose facendogli l’occhiolino per poi entrare in casa, prima che Naruto chiedesse altre informazione.

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< Stanca? > domandò Shino porgendo un bicchiere contenente una sostanza analcolica. Nonostante la festa fosse cominciata da non molto tempo, aveva osservato Hinata sedersi sul letto e massaggiarsi le gambe. Pensò che molto probabilmente dovessero dolergli a causa dei tacchi che indossasse. Da questo intuì che la ragazza non indossasse quasi mai scarpe come quelle, quindi rifletté sul fatto che casomai gli avrebbe dovuto fare un regalo avrebbe dovuto optare per scarpe comode. In questo modo avrebbe fatto contenta Hinata, in quanto le avrebbe potuto usare per tutti i giorni e non solo per determinati avvenimenti.
< Un po' > rispose alzando il capo guardando negli occhi Shino, prendendo il bicchiere che questo le avesse gentilmente portato.
< Certo che i miei amici ti hanno riempito di domande > osservò leggermente divertito per quello. Appena erano arrivati, dopo aver salutato i padroni di casa, si erano fiondati vicino ad Hinata riempiendola di complimenti.
< È stato molto imbarazzante > disse prendendo un sorso della sostanza nel bicchiere, volendo scordare l’imbarazzo che avesse provato poco prima. A causa loro era stata per più di mezz’ora in piedi ed ora gli dolevano i piedi, non essendo abituata a portare scarpe con i tacchi alti.
< Ti chiedo scusa io da parte loro > affermò chinando leggermente il capo < Erano soltanto curiosi di conoscerti, in quanto gli abbiamo parlato tanto di te > aggiunse sorridendo osservando lo stupore sul volto di Hinata, la quale non si aspettava una cosa del genere, poiché ritenesse che non avesse fatto niente di così rilevante da spingere Shino e Kiba a parlare di lei ai loro amici. Portò lo sguardo su quest’ultimi, sentendo crescere in lei una certa curiosità
< Posso chiederti una cosa? > domandò augurandosi che Shino avesse risposta affermativamente alla sua richiesta
< Certo >
< Anche i tuoi amici sono omossessuali? > chiese tutto d’un fiato a voce bassa per non farsi sentire dai presenti.
< Non tutti > rispose sedendosi accanto alla ragazza per poi guardare l’intera stanza con l’intento di individuarli. < Quelli che si stanno servendo al tavolo sono omossessuali > la informò indicandoli consapevole del fatto che non sarebbe stato scoperto, in quanto i due fossero troppo presi dal buffet per accorgersi di lui < Mentre quello che sta conversando con Ino è etero > aggiunse puntando lo sguardo verso il ragazzo intento a parlare con Ino , la quale stava flirtando con questo , poiché man mano che conversavano Hinata vedeva che la ragazza si avvicinava sempre di più al ragazzo che indietreggiava , mantenendo una certa distanza con la sua amica.
< Credo che Ino non abbia nessuna speranza con Omoi > fece notare Shino, il quale aveva intuito anche lui che Ino ci stesse provando con il suo amico.
< Perché? > chiese Hinata voltandosi verso l’amico, non riuscendo a capire il perché Ino non avesse nessuna chance con quel ragazzo, in quanto credeva che la sua amica era davvero una bellissima ragazza. Riteneva che Ino fosse in grado di sedurre qualsiasi uomo senza nessun problema.
< Semplicemente perché Ino non è il tipo di ragazza che Omoi gradisce > rispose Shino come se fosse la cosa più semplice del mondo.
< Come mai? > domandò sentendo crescere in lei la curiosità
< Perché Omoi preferisce di più le ragazze introverse > rispose < Non conosco il motivo di questo, quindi è inutile che me lo chiedi > aggiunse velocemente avendo intuito dall’espressione di Hinata che quest’ultima gli stesse chiedendo anche il perché di quello. Quindi per evitare ciò, aveva deciso di anticiparla. La sua curiosità nel sapere queste informazioni, fece pensare a Shino che Omoi avesse attirato l’attenzione di Hinata.
< Per caso sei attratta da lui? > chiese Shino inclinando di poco il capo, osservando con molta attenzione l’espressione di Hinata appena questa avesse sentito le sue parole.
< Sai perfettamente che sono già interessata a Naruto > rispose senza mezze misure, alquanto irritata per quella domanda da parte dell’amico, il quale sorrise al suono di quelle parole, in quanto da quello aveva capito perfettamente che i sentimenti che Hinata provasse verso Naruto erano molto forti.
< Volevo solamente averne una conferma > la informò sorridendo, ma nonostante questo non riuscì a capire il motivo di quelle domande sui suoi amici < Per quale motivo mi hai chiesto dei miei amici? >
< Ho notato che mentre stavo parlando con loro, Naruto ci stava osservando. Ho percepito che non avesse una espressione tranquilla. Quindi mi sono voluto unicamente informare per la loro incolumità. > rispose per la salute degli amici di Shino, in quanto sapeva che se Naruto si fosse arrabbiata, per i ragazzi sarebbe arrivata la loro fine. Sentendo ciò, Shino dedusse che tra i due fosse accaduto qualcosa di positivo per far dire ciò ad Hinata, la quale altrimenti non si sarebbe mai sbilanciata in quel modo.
< Per caso c’è stata un progresso tra voi? > domandò sentendo crescere in lui una certa curiosità per le parole che Hinata avrebbe detto
< Beh > cominciò ripensando a quello accaduto prima che giungessero alla festa dei loro amici. Neanche lei credeva che i fatti accaduto fossero reali. Infatti per controllare che non avesse immaginato il tutto, mentre percorreva le scale mano nella mano con Naruto, si diede un piccolo pizzicotto. Quando percepì doloro, spalancò gli occhi per lo stupore, in quanto quello accaduto poco prima era stato tutto reale. Non si trattava di un’immaginazione come avesse supposto. Ricordò il dolce bacio datole da Naruto per confermare le parole che avesse detto a Rukia. Quando le labbra del ragazzo toccarono le sue, sentì una scossa lungo la colonna vertebrale. Nonostante fosse stato un bacio a stampo, le aveva fatto comprendere che lei amasse veramente Naruto. Quindi decise che si sarebbe dichiarata, in quanto sicuramente dopo quel bacio non sarebbe stata più in grado di nascondere ciò che provasse per lui. Il problema principale era trovare un modo unico per dichiararsi al ragazzo. Credeva che un semplice mi piace non sarebbe basto per convincere Naruto ad accettare la sua proposta, perciò doveva escogitare qualcosa di unico nel suo genere. La difficoltà maggiore era proprio questa, anche se aveva pensato a qualcosa che avrebbe potuto funzionare. Gli rimaneva soltanto una cosa da fare, ovvero quello di chiedere un parere ad un amico. Se questo gli avrebbe comunicato che avrebbe funzionato, allora si sarebbe adoperata per architettarlo al più presto, mentre se avrebbe bocciato la sua idea, avrebbe pensato a qualcosa di nuovo.
< Allora > disse Shino, il quale non riusciva più a resistere dal non sapere. Sentendo ciò, Hinata si riprese dai suoi pensieri
< È accaduto qualcosa > rispose abbassando il capo per nascondere le gote arrossate. < Ho bisogno di un tuo parere su una questione delicata > lo informò alzando il capo con ancora il volto leggermente arrossato, il quale intenerì Shino che vedendo ciò si sentì pronto a tutto per soddisfare Hinata.
< Qualsiasi cosa > disse. Ascoltando ciò, Hinata sorrise per poi spiegargli la sua idea. < Non male, davvero non male > affermò appena la ragazza avesse terminato di illustrargli la sua idea. Doveva ammettere che non fosse affatto male come idea. Sicuramente era migliore rispetto al modo in cui Kiba gli dichiarò i suoi sentimenti per lui.
< Sicuro che vada bene? > chiese Hinata
< Certo > rispose sorridendo, osservando la ragazza tranquillizzarsi con quella parola.
 
Quando la festa finì, appena gli ospiti avevano lasciato la mansarda Shino e Kiba iniziarono a pulire
< Ho una notizia sensazionale per te > esclamò Kiba buttando un bicchiere di plastica nella busta.
< Anche io > gli comunicò Shino sorridendo, voltandosi verso il fidanzata rimasto alquanto sorpreso da ciò, in quanto pensava che non ci fosse niente di più straordinario della sua notizia
< Illuminami > disse Kiba
< Prima tu > controbatte Shino non essendo intenzionato a comunicare la sua notizia per primo
< Ok > disse Kiba < Al mio tre entrambi riveliamo quello a nostra conoscenza > aggiunse credendo che Shino avrebbe accettato ciò
< Bene >
< Uno, due, tre ………………. Naruto/Hinata vuole dichiararsi a Hinata/Naruto > urlarono tutto d’un fiato per poi guardarsi con sguardo meravigliato.
< Non posso credere che abbiano detto alla medesima cosa > esclamò stupefatto Kiba, anche se rifletté sul fatto che la proposta ideata da Naruto avesse qualcosa in più rispetto a quella di Hinata. Quindi considerò il fatto che fosse quella di Naruto la più adatta da realizzare. < Quando avrebbe intenzione di dichiararsi Hinata? > domandò Kiba
< Non me lo ha detto > rispose Shino
< Ok, allora dobbiamo concentrare tutte le nostre forze su Naruto > lo informò < In quanto mi ha detto che lui ha intenzione di dichiararsi domani > aggiunse osservando la confusione sul volto del suo fidanzato, il quale non aveva capito il perché dovessero dedicarsi a Naruto < Ed ha chiesto il nostro aiuto, soprattutto il tuo > continuò comunicandogli quel piccolo dettaglio
< Cosa dovrei farei? > chiese Shino, non comprendendo come potesse aiutare l’amico.
< Se Hinata accetta la sua dichiarazione e noi sappiamo che lo farà, devi usare quella > rispose indicando l’oggetto nell’angolo per poi estrarre dei fogli dalla tasca dei pantaloni, porgendoli verso Shino, il quale quando lesse ciò che stesse scritto sorrise, non riuscendo a credere che Naruto potesse conoscere una cosa del genere.
< Si può fare > affermò sentendo crescere in lui una certa adrenalina. Non vedeva l’ora che arrivasse la sera dell’indomani, in quanto desiderava assolutamente vedere Hinata felice.
< Mentre io andrò a prendere Hinata a lavoro, tu aiuterai Naruto a sistemare qui > lo informò
< Ok > disse

                                      --------------------------

< Grazie per il tuo duro lavoro > esclamò Iruka voltandosi verso Hinata, la quale era più stanca del solito poiché quel pomeriggio Shino non era venuto a lavoro. A causa di questo, aveva dovuto fare anche la sua parte. Nonostante fosse stanza, aveva deciso che dopo essersi fatta una doccia, si sarebbe recata su in mansarda per vedere se fosse accaduto qualcosa a Shino, in quanto era molto strano che il ragazzo non si fosse recato a lavoro. Solitamente era una persona seria riguardo questo. Quindi se quel giorno aveva preso un giorno libero, voleva significare che gli fosse accaduto qualcosa di grave.
< Certo che non ti lasciano mai sola > osservò Iruka sorridendo osservando Kiba correndo verso di loro. Sentendo ciò Hinata si voltò vedendo il fidanzato del suo amico avvicinarsi velocemente. Rimase un tantino sorpresa nel vederlo, in quanto credeva che non essendoci Shino, quella sera non sarebbe venuto neanche Kiba. Però questo non fu una cosa negativa, poiché grazie a questo avrebbe potuto chiedere del perché Shino non si fosse recato al lavoro.
< Scusa per il ritardo > affermò appena li raggiunse
< Non dovevi venire > gli comunicò Hinata
< Dovevo assolutamente venire, in quanto questa sarà l’ultima volta > la informò sorridendo, mentre Hinata inclinò il capo non capendo cosa avesse voluto dire Kiba con quelle parole. < Adesso dobbiamo andare > aggiunse afferrando la mano della ragazza, cominciando ad incamminarsi verso casa
< Perché tutta questa fretta? > domandò Hinata non comprendendo il motivo del perché stessero camminando con passo veloce. Solitamente se la prendevano sempre comoda nel rincasare, in quanto erano sempre stanchi quando terminavano di lavorare. Purtroppo sembrava che quella sera Kiba volesse rientrare il più presto possibile a casa.
< Boh > rispose alzando di poche le spalle, mentre Hinata era certa del fatto che Kiba le avesse appena mentito. Sicuramente era a conoscenza di quello che stesse accadendo, ma sfortunatamente per lei non voleva comunicarglielo.
 
Quando giunsero alla porta del suo appartamento, Hinata rimase stupita nel vedere Kiba aprirla, ma rimase ancora più colpita nel vedere sul letto posizionato il vestito, usato la sera precedente per la festa, con accanto un biglietto con su scritto “X Hinata”. Lo afferrò aprendolo leggendo il contenuto
                       
                                       “Ti aspetto su in mansarda”          
            
 
< Cosa sta accadendo? > chiese voltandosi verso Kiba, sperando che quest’ultimo le desse delle spiegazioni plausibili per ciò.
< Appena raggiungerai la mansarda lo saprai > rispose sorridendo per poi uscire dalla porta per permettere ad Hinata di cambiarsi. Intanto che la ragazza si preparasse, Kiba finì di sistemare gli ultimi preparativi.
Dopo essersi fatta una doccia veloce, Hinata indossò lo splendido abito presogli da Shino. Fortunatamente questa volta trovò scarpe comode e non scarpe con tacco improponibile. Quando aprì la porta rimase colpita di vedere tutto buoi, ma ancora di più quando abbassò lo sguardo vedendo una striscia di candele illuminare il percorso, in più adagiate sul pavimento si trovavano petali di rose rosse. Le sembrò quasi che fosse un tappeto che le indicasse la strada da percorrere. Si incamminò precorrendo il percorso, il quale la portò come già sapeva in mansarda, dove trovò la porta aperta.
< Permesso > disse introducendo titubante la testa nella casa per controllare se ci fosse qualcuno. Vedendo che nessuno avesse risposto, decise di entrare in quanto aveva notato che il tappeto di petali di rose rosse continuava fino alla finestra, anch’essa aperta. Quando la raggiunse rimase stupita dal vedere steso sul pavimento del bancone un lenzuolo con su scritto

                          “VUOI ESSERE LA MIA VERA FIDANZATA?”
 
Con due caselle, in cui stava scritto “SI e NO”. In più di fianco ai piedi del lenzuolo c’era un pennarello che serviva per sbarrare la scelta di Hinata, la quale sapeva perfettamente chi avesse architettato tutto ciò. Lo aveva intuito appena avesse letto la scritta sul lenzuolo. Nonostante la maggior parte delle persone avrebbe potuto pensare che una dichiarazione del genere fosse infantile, lei invece riteneva che fosse una cosa meravigliosa.
Dopo aver preso il pennarello da terrò, tolse il tappo abbassandosi nuovamente, avvicinandosi vicino alla casella dove fosse scritto “SI” ponendo su di esso una grande X, in più sotto ad essa aggiunse altre due parole che pensò potessero rendere Naruto molto contento quando questo le avrebbe viste. Si alzò tappando il pennarello, voltandosi osservando dinnanzi a lei la figura sorridente di Naruto con in mano una rosa
< Grazie > disse con le gote leggermente arrossate, prendendo la rosa dalle mani di Naruto, per poi spostarsi di lato per permettere al ragazzo di guardare come avesse risposto alla sua dichiarazione. Quando Naruto osservò che la ragazza avesse posto la “X” sulla casella del “SI” tirò un gran sospiro di sollievo, in quanto non era certo del fatto che Hinata avrebbe accettato la sua proposta, ma fu sorpreso ancora di più nel leggere da quello che fosse scritto sotto questa. Appena lesse, si volto verso Hinata, notando ancora un leggero rossore delle gote di quest’ultima. In quel momento pensò che fosse davvero stupendo. Non solo era una ragazza gentile, affidabile, ma era anche una ragazza bellissima. Di slanciò l’abbracciò, volendola ringraziare con quell’atteggiamento di aver scelto come fidanzato una persona come lui, il quale non meritava di stare con una ragazza come lei.
< Dovrei essere io a ringraziare te > la informò sorridendo specchiandosi negli occhi della ragazza, la quale perse un battito osservando gli occhi color cielo del suo fidanzato. Proprio quando stava per rispondergli, sentì un suono provenire dalla stanza. Si voltò per osservare cosa stesse accadendo al suo interno, rimanendo sorpresa nel guardare Shino suonare la chitarra, intonando la canzone Your Song di Elton John. Rimase colpita dal fatto che il suo amico sapesse suonare uno strumento musicale, ma ancora di più dalla scelta della canzone che era una delle sue preferite.
< Mi permetti questo ballo? > domandò Naruto poggiando un ginocchio a terra, afferrando dolcemente la mano di Hinata, la quale non riuscì a credere che quello che stesse accadendo in quel momento fosse vero.
< È un sogno questo? > chiese guardandosi intorno non riuscendo a intuire se tutto quello fosse reale. Sentendo ciò, Naruto sorrise. Pensò che dovesse mostrare ad Hinata che tutto ciò era reale. Di conseguenza si alzò, avvicinando il suo viso a quello della ragazza, donandogli un dolce bacio a stampo, grazie al quale Hinata intuì che tutto quello accaduto fin lì non fosse un sogno, ma fortunatamente era tutto reale. Strinse la mano del ragazzo per poi buttarsi tra le sue braccia poggiando li capo sul petto di Naruto, sentendo il battito accelerato di quest’ultimo, iniziando a ballare sulle note della canzone scelta dal ragazzo, il quale sentì crescere l’imbarazzo in lui, in quanto non riusciva a calmare il suo cuore. Credeva che se continuasse così potesse venirgli un infarto, poiché il battito del suo organo non faceva altro che aumentare sempre di più. Mentre Naruto si preoccupava di ciò, Hinata credeva che quel suono fosse il più bello del mondo, anche più bella della canzone suonata da Shino. Anche quando questo terminò la canzone, i due continuarono a ballare, mentre il loro amico aveva optato per andarsene. Potevano continuare all’infinito. Non si sarebbero stancati mai di stare uno vicino all’altro.
< Hinata > la chiamò guardandola negli occhi < Ti amo > disse avvicinando il viso a quello della ragazza, baciandola dolcemente.
< Anche io > baciandolo nuovamente, con la luna unico spettatore del loro nascente amore.
 
Note autore:
Eccoci arrivati al sedicesimo ed ultimo capitolo di questa storia. Come vi sembra? è stato di vostro gradimento? Spero che vi sia piaciuto come ho concluso questa storia. Non andatevene perché c’è una sorpresa per voi.
                                                     
                                                      EXTRA
 
< Sei nervoso? > chiese Itachi osservando il volto del fratello alquanto preoccupato
< Un po' > rispose picchiettando il dito sul tavolo
< Vedrai che tra poco Sakura rientrerà > lo informò cercando di tranquillizzarlo. Sfortunatamente quelle parole non servirono a niente, in quanto Sasuke prese nuovamente il telefonino componendo ancora una volta il numero di Sakura.
< Cazzo > urlò sbattendo il cellulare sul tavolo < Perché ha il telefono spento? > domandò voltandosi verso il fratello maggiore, il quale non aveva nessuna risposta da dargli a quella domanda. Doveva ammettere che si stava preoccupando anche lui, in quanto non solo Sakura era una persona puntuale, ma soprattutto per il fatto che fosse al nono mese di gravidanza. Nelle sue condizioni non doveva fare nessun sforzo, ma purtroppo la fidanzata del fratello minore era una ragazza con un carattere forte, il quale non fece altro che aumentare durante la gravidanza. A causa di ciò, aveva deciso di recarsi da solo all’università per consegnare un documento in segreteria. Il problema era che non fosse ancora rientrata. Solitamente avrebbe dovuto impiegare una mezz’oretta in quanto fortunatamente l’università si trovava vicino al loro appartamento. Il problema era che fosse passata un’ora e di Sakura non c’era nessuna traccia. Proprio quando stava cercando di calmare nuovamente suo fratello minore, sentì squillare il telefonino di Sasuke, il quale lo afferrò velocemente, rispondendo all’istante senza neanche vedere chi lo stesse telefonato
< Pronto > disse sperando di udire la voce di Sakura provenire dall’altro capo telefonico
< Sasuke, devi venire immediatamente in ospedale > lo informò la voce, la quale il ragazzo la identificò con quella di Karin. Sentendo ciò, staccò immediatamente la chiamata, alzandosi per poi voltarsi verso il fratello, il quale sperava che Sasuke gli avrebbe spiegato quello che stesse accadendo
< Dobbiamo andare velocemente in ospedale > gli comunicò correndo verso la porta, mentre Itachi rimase ad elaborare le parole appena dette da Sasuke. Quando capì cose stesse accadendo in ospedale, raggiunse come un lampo il fratello minore, già posizionato vicino la macchina
< Ti porterò in un lampo > affermò Itachi aprendo la macchina per poi entrare, imitato da Sasuke
< Lo spero > disse voltandosi verso di lui. Sentendo ciò, sul volto di Itachi sorse un piccolo sorriso e senza farselo ripetere nuovamente accese l’auto partendo a razzo.
 
< Karin > la chiamò appena entrò nella sala d’attesa < è accaduto qualcosa a Sakura? > domandò raggiungendo la ragazza seduto in compagnia di un ragazzo che non avesse mai visto prima d’ora
< In questo momento è in sala parto > rispose alzando il capo, osservando lo sguardo agitato di Sasuke, il quale non poteva credere che da lì a qualche ora sarebbe diventato padre.
< Siediti > disse Itachi poggiando una mano sulla spalla del fratello, il quale seguì il consiglio del fratello maggiore < Vado un attimo a fare una telefonata, torno subito > aggiunse incamminandosi verso l’uscita dell’ospedale. Appena giunse lì, estrasse dalla tasca dei pantaloni il telefonino. Lo sbloccò per poi comporre un numero in particolare.

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< Adesso potete entrare > esclamò l’infermiera entrando nella sala d’attesa. Sentendo ciò, Sasuke si alzò e velocemente raggiunse l’infermiera, la quale lo accompagnò nella stanza di Sakura. < Potete stare solo pochi minuti > li informò aprendo la porta, permettendoli di entrare.
< Scusa > disse Sakura quando vide la figura di Sasuke, il quale corse verso di lei, abbracciandola
< Grazie > affermò donandole un bacio sulla fronte < Mi hai reso l’uomo più felice del mondo > aggiunse mostrando uno dei più bei sorrisi che Sakura avesse mai visto.
< Devi ringraziare anche loro > gli comunicò Sakura indicando Karin ed il ragazzo al suo fianco < Senza il loro aiuto non sarei mai riuscita ad arrivare qui > aggiunse. Ascoltando ciò, Sasuke si voltò verso di loro
< Vi ringrazio > affermò abbassando il capo
< Non ti preoccupare > si affrettò a dire Karin < Adesso vi lasciamo soli > continuò stringendo la mano del ragazzo al suo fianco per poi uscire dalla stanza. Appena i due uscirono, entrò l’infermiera con imbraccio la loro bambina. Quando la vide, Sasuke pensò di essere l’uomo più fortunato del mondo, anzi dell’universo.
< È bellissima > disse strofinando il dito contro la guancia della bambina, la quale sorrise a quel contatto. In quel momento, entrarono nella stanza altre persone. Mentre Sasuke non si accorse di questo, in quanto troppo impegnato ad osservare la figlia, Sakura percepì la presenza di altre persone. Quando notò di chi si trattasse, rimase alquanto meravigliato nel guardare quella certa persona lì.
< Volete vedere vostra nipote? > chiese facendo voltare il capo a Sasuke, il quale volle controllare a chi si stesse rivolgendo Sakura
< Mamma, papà > disse meravigliato non tanto nel vedere la madre lì, ma il padre
< Mi hanno costretto > gli comunicò Fugaku avvicinandosi al letto insieme alla moglie, la quale prese imbraccio sua nipote
< Avete già scelto il nome da darle? > chiese guardando verso i due mentre cullava la bambina
< Si > rispose Sasuke < Si chiamerà Sarada > continuò
< È un nome bellissimo > affermò Mikoto sorridendo osservano sua nipote. In quel momento si ricordò di aver dimenticato il regalo in macchina, quindi senza neanche pensarci affidò la bambina al marito, alquanto sorpreso da ciò
< È magnifica > disse osservandola. Istintivamente il suo dito le carezzò la guancia. Questo non solo fece sorridere la bambina, ma questa afferrò il dito del nonno. Quel gesto, scosse il cuore dell’uomo, il quale pensò che da quel momento in poi avrebbe protetto quella bambina a cosato della vita.
< Mi dispiace, ma dovete andarvene > li informò l’infermiera. Sentendo quelle parole, Fugaku si voltò verso la donna, la quale fece un passo indietro intimorita dall’espressione dell’uomo
< Dove starà mia nipote? > domandò
< In questo reparto con gli altri bambini > rispose la donna non capendo il perché l’uomo gli avesse chiesto quella informazione
< Ci sarà qualcuno nella stanza? > chiese
< No > rispose < Ma abbiamo le telecamere ed i baby monitor > aggiunse < Quindi stia tranquillo > continuò avvicinandosi verso l’uomo per prendere la bambina
< Itachi > disse voltandosi verso il figlio maggiore, il quale aveva intuito già cosa gli avrebbe chiesto il padre < Torna a casa e preparami la borsa > aggiunse < In più porta con te una sedia pieghevole > continuò stupendo tutti i presenti
< Non può fare una cosa del genere > lo informò a donna avendo capito che l’uomo voleva passare lì a notte
< Senta > disse l’uomo infastidito dalle parole dell’infermiera < Io non lascerò mia nipote alle sue cure. Mi occuperò io di lei > continuò
< Torno in un attimo > li informò Itachi uscendo dalla stanza, venendo imitato dall’infermiera, la quale pensò di chiedere aiuto al direttore, sperando che ameno lui avrebbe convinto l’uomo ad andarsene.
< Cos’è accaduto? > domandò Mikoto entrando nella stanza guardandosi intorno sperando che qualcuno gli avrebbe spiegato cose stesse accadendo. Quando vide il marito seduto sulla sedia con imbraccio la bambina, capi istintivamente cosa fosse successo
< Per caso ha intenzione di rimanere qui stanotte? > chiese voltandosi verso il figlio
< Si > rispose Sasuke, il quale era rimasto alquanto sorpreso dal comportamento del padre, in quanto di certo non si sarebbe mai aspettato un atteggiamento del genere da lui. Sentendo ciò, Mikoto sorrise riflettendo sul fatto che il marito non si smentisse mai
< Si è comportato allo stesso modo quando siete nati tu ed tuo fratello > lo informò
< Auguri Sasuke, Sakura > urlò un biondino entrando nella stanza
< Naruto > lo ammonì la ragazza al suo fianco
< Naruto, Hinata > disse Sakura sorridendo alla vista dei suoi amici. Da quando si erano fidanzati, i due facevano qualsiasi cosa insieme.  Non si separavano mai. < Sono contenta di vedervi > aggiunse sorridendo
< Dov’è la bambina? > chiese Naruto guardandosi introno, curioso di osservarla per la prima volta
< Lì > rispose Sasuke indicando verso la direzione del padre. Sentendo ciò, il ragazzo si avvicinò per osservarla
< È bellissima > affermò per poi voltarsi e guardare verso Hinata, la quale percepì in quel momento che qualcosa di inappropriato stesse frullando nella testa del fidanzato.
< Hinata > disse avvicinandosi lentamente verso la ragazza, la quale sentiva crescere in lei una certa agitazione < Facciamo anche noi un bambino >
< È ancora troppo presto > lo informò < Inoltre non siamo ancora laureati > aggiunse
< Quindi appena mi laureo, avremo anche noi un bambino tutto nostro? > domandò volendosi accertare di questo piccolo dettaglio
< Si > rispose Hinata
< Ok > disse sorridendo per poi afferrare la mano della fidanzata < Noi andiamo. Ciao > aggiunse salutando i presenti
< Andate già via? > domandò Sakura
< Si > rispose Naruto voltandosi verso di lei < Devo andare a studiare, così anche noi presto avremo un figlio > continuò sorridendo lasciando la stanza
< Credo che Naruto si laureerà molto presto > fece notare Sasuke sorridendo
< Sono d’accordo con te > disse Sakura, convinta che il ragazzo avrebbe dato il meglio di se nello studio. Infondo quando aveva un obbiettivo in testa non lo fermava nessuno.
 
Note autore:
Con questo extra la storia è terminata. Spero che questo extra sia stato di vostro gradimento.
Vorrei ringraziare starfire5 e tayly06 per aver commentato il capitolo precedente; Kula per aver inserito la storia tra quelle da ricordare; Ice dragon per averla aggiunta tra le preferite; Nerbo_Akatsuki_09 per averla inserita tra le seguite. Un ringraziamento a tutte le persone che hanno letto la storia.

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