Secret Agents.

di fulmineo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Missione. ***
Capitolo 2: *** In volo... ***
Capitolo 3: *** L'inizio della missione. ***
Capitolo 4: *** Mission end. ***
Capitolo 5: *** Felicità. ***
Capitolo 6: *** Berens, Cate e Raphaela. ***
Capitolo 7: *** Imbarazzo. ***
Capitolo 8: *** On mission. ***
Capitolo 9: *** Due ragazze misteriose 1. ***
Capitolo 10: *** Due ragazze misteriose 2. ***
Capitolo 11: *** Decisione. ***
Capitolo 12: *** Il risveglio. ***
Capitolo 13: *** Shopping! 1. ***
Capitolo 14: *** Shopping! 2. ***
Capitolo 15: *** Matthew. ***
Capitolo 16: *** Realtà e ricordi. ***
Capitolo 17: *** Una misteriosa ragazza. ***
Capitolo 18: *** Il Killer Bianco. ***
Capitolo 19: *** Ritrovarsi. ***
Capitolo 20: *** Conforto e soddisfazione. ***
Capitolo 21: *** Pericolo in vista. ***
Capitolo 22: *** Realizzare. ***
Capitolo 23: *** Love. ***
Capitolo 24: *** Before the storm. ***
Capitolo 25: *** La trappola. ***
Capitolo 26: *** Dichiarazione. ***
Capitolo 27: *** Scioccante rivelazione. ***
Capitolo 28: *** Empty. ***
Capitolo 29: *** Oltre l'amore. ***
Capitolo 30: *** Fiera di stare con te. ***
Capitolo 31: *** Pensiero al futuro. ***
Capitolo 32: *** Back home. ***
Capitolo 33: *** Ready to love. ***
Capitolo 34: *** Finally! ***
Capitolo 35: *** In attesa delle feste. ***
Capitolo 36: *** Perdono. ***
Capitolo 37: *** Proposals. ***



Capitolo 1
*** Missione. ***


Era una bella sera a Washington e, nella stanza di un hotel, qualcuno si stava amando intensamente sotto le lenzuola, dalle quali fecero poi capolino due ragazze, una castana ed una bionda "Dio, Kelly... Sei stupenda!" Disse quest'ultima.

"Per me il sesso è un'arte. E non lascio mai nulla a metà!"

"Allora usa questo..." Sorrise Jenna "Sarà più appagante!"

"Adesso capisco perché hai scelto questo hotel... Nei cassetti dei comodino si trovano oggetti interessanti..."

"Il proprietario di questo hotel è un amico e gestisce anche un bordello. Per questo ha giochini per il sesso... Se non ha qualcosa, basta chiamare e li procura. Tiene molto ai clienti!"

"Specialmente a quelli più affezionati come te."

La bionda sorrise e ribaltò le posizioni, sedendosi sulla castana "Esatto."

"Non mi piace stare sotto." Disse la castana ma, prima che potesse fare qualcosa, il suo cellulare squillò e si scostò dalla bionda, avvolgendosi un lenzuolo attorno al corpo per poter rispondere "Pronto. OK, arrivo subito."

"Che succede? Hai un'altra?"

"Lavoro." Rispose la castana, piuttosto fredda "Non abbiamo legami, è solo la cosa di una notte. Quindi vattene..."

La bionda uscì dal letto adirata, raccolse le sue cose e si vestì, andando poi via imprecando, mentre la castana entrò in bagno e si fece una doccia rilassante, poi si vestì e prese il telefono, lasciando la stanza.

Alla reception le chiamarono un taxi e la ragazza si fece accompagnare in centro, pagò il tassista e s'avviò verso un palazzo molto alto, dirigendosi però al parcheggio sotterraneo, aprì il suo SUV e mise in moto, partendo a tutta velocità.

Si fermò dopo una buona mezz'ora innanzi ad un museo, ove ci era il parcheggio sotterraneo e ci entrò posando il pollice destro su uno scanner "Impronta riconosciuta!" Disse la voce elettronica ed il cancello s'aprì.

La ragazza di diciannove anni, alta poco più di un metro e novanta, dai lunghi capelli castani, gli occhi azzurri ed un bel fisico atletico, parcheggiò il suo SUV e poi s'avviò verso un'ascensore, entrò e premette il solo pulsante presente, arrivando in una grande sala buia piena di opere d'arte e quadri, andò sul retro e posò il pollice destro su un altro scanner ed una porta blindata s'aprì.

"Eccoti, Robyn!" Disse un uomo alto e smilzo, brizzolato e con la lieve barba "Buonasera."

"Ciao Colthrand." Salutò la ragazza, notando poi le tre colleghe.

Carolina Aguirre detta Sole, alta quasi un metro e novanta, lunghi capelli castani come i suoi occhi e fisico muscoloso come quello di Yria Zaryanov, vicina ai due metri e simile alla collega, anche se di lei si notava l'accento Russo. E tale accento apparteneva anche a Natalia Gonchev, dai lunghi capelli mori e gli occhi verdi, alta appena più di Robyn ed innamoratissima della sua Yria.

"Ehilà! Eri impegnata?" Chiese Sole, facendole l'occhiolino.

"Ovvio! Cos'altro potrei fare?" Ribadì Robyn.

"Fare come me e trovati una ragazza." Sorrise Yria.

"Tu e Natalia lavorate insieme, spero non siate gelose." Disse e le due si guardarono "Come immaginavo. Siete gelose!"

"Non è vero! Noi..." Tentò Natalia, ma un colpo di tosse di Colthrand attirò la loro attenzione.

"Se volete accomodarvi, avrei intenzione di illustrarvi il caso." Iniziò, accendendo un grande monitor "Andrete a Barcellona, ove questo tizio, Xavier Esperanto, deruba i clienti della banca presso cui lavora e poi non si sa come li impieghi..."

"Ci ha assunti la banca?" Chiese Sole.

"Esatto. Il nostro jet parte tra un'ora, fate buon viaggio." Sorrise l'uomo "Prendete le armi necessarie. Sul jet troverete informazioni e l'indirizzo dell'appartamento preso per voi, oltre che ai vostri falsi documenti!"

Le quattro annuirono e se ne andarono, uscendo tutte dal parcheggio sotterraneo con la rispettiva auto per andare a preparare il necessario per il viaggio, poi sarebbero andate in aeroporto con un taxi.

La vita dell'Agente Segreto era davvero dura, da un lato, ma dall'altro era emozionante, piena di brivido ed avventurosa.

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Capitolo 2
*** In volo... ***


Dopo aver fatto i bagagli ed essere salite sul jet privato dell'agenzia, le quattro ragazze stavano studiando la rispettiva falsa identità che avrebbero dovuto utilizzare con Xavier Esperanto, per poter riuscire a recuperare i soldi delle persone derubate.

"Che bello! Come al solito Colthrand mi affida identità divertenti..."

"Cioè? Non dirmi che..."

"Esatto!" Sorrise Natalia "Farò la ballerina nel locale di Esperanto!"

Yria sospirò "Accidenti! Lo sapevo."

"Vedi che sei gelosa?" Chiese Robyn "A questo punto è meglio fare come me..."

"Senza offesa, ma quello che tu fai è sbagliato!" Ribadì Sole "Rischi malattie veneree e cose simili... Ma sai quanti rischi? Trovati una brava ragazza e metti su famiglia!"

"Per fare come Berens, che si è fatta prendere in ostaggio per amore? No, grazie!" Rispose, riferendosi alla loro quinta collega, ovvero Berens Tomsen che, dopo aver salvato in una missione la sua amata Eliza Valon, avevano iniziato a frequentarsi, si erano poi messe insieme e poi erano andate a convivere dopo sei mesi.

Attualmente Berens era a casa perché, dopo l'ultima missione a Berlino, il criminale le aveva rotto il braccio sinistro.

"Anch'io aspiro a questo..."

"Hai Nadia... Quindi forza e coraggio!"

"Beh, non so cosa ne pensa di me... Glielo chiederò!"

"Quella ragazza aspetta solo di saltarti addosso, fidati!"

Sole sorrise a Robyn "Se scoprirò di piacerle, non mi sottrarrò... Mi perderò volentieri nei suoi occhioni blu!"

"Io riposo... Abbiamo davanti tredici ore di volo."

Natalia si stese sul piccolo lettino monoposto accanto ai finestrini "Non vuoi una tazza di thé?" Chiese Yria.

"No, amore mio... Voglio riposare. Appena atterrate avrò il tempo di smontare il borsone e poi dovrò andare a ballare."

"OK... Come vuoi..."

"Però un bacio lo accetto volentieri!" Sorrise la mora dagli occhi verdi e Yria si sedette accanto alla compagna, facendola sedere sulle sue gambe e rubandole così un bacio appassionato.

"Fai la brava, al locale..."

"Certo! Ma tanto sai che amo solo te... Inoltre prenderò delle belle mance!"

"Potrebbe essere denaro sporco..." Disse Robyn.

"Tranquilla. Nel camerino controllerò le banconote una ad una... Ho uno scanner coi codici delle banconote rubate memorizzati... Le metterò in disparte e controllerò le impronte!"

"Mi raccomando... Se hai bisogno chiama!" Avanzò Sole.

Natalia sorrise "Ovvio! Adesso riposo... Svegliatemi, mi raccomando!"

Tutte annuirono col capo ed anche le altre decisero di riposare un po', ma non Robyn. Infatti costei sentiva molto le varie missioni e cercava di restare sempre concentrata per fare un ottimo lavoro e salvare la pelle.

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Capitolo 3
*** L'inizio della missione. ***


Atterrarono all'aeroporto di Madrid ed andarono poi a piedi alla vicina stazione per prendere un treno per Barcellona e, come sempre, fingevano di non conoscersi per evitare sospetti.

Il viaggio non fu molto lungo e, con quattro taxi, raggiunsero l'appartamento della loro agenzia, intestato ad un'identità fittizia e non rintracciabile "Finalmente..." Disse Natalia "Sono stanchissima!"

"Ma se in volo hai dormito?" Ribadì Sole.

"Già... Smontò il borsone, riposo un'oretta e poi devo andare al locale..."

"Ma come sei stata assunta?"

"Sono andata su un sito che frequenta Esperanto e ho scritto un annuncio, dicendo che cercavo lavoro..." Iniziò la mora "Lui mi gas contattata, mi ha chiesto un video e l'ho fatto. Un paio di minuti e sono stata assunta!"

"Che balletto hai fatto?" Domandò Yria che, anche se mai l'avrebbe ammesso, era gelosa.

"Ehm... Ecco, io ho..."

"Una lap dance, sicuro!" Rispose Robyn "Almeno, io ti chiederei quel ballo!"

"Esatto... Sicura di non avermi assunta tu?" Avanzò la mora e la castana scosse il capo, con Yria che fece un gran sforzo per non esternare la sua gelosia. Avrebbe riempito di botte quel tizio alla prima occasione.

Poi Robyn e Sole che, sotto copertura anche fuori dalle missioni erano rispettivamente guida del Museo di Storia Antica e guardia di sicurezza, motivo per cui la loro base era nascosta nei sotterranei di un museo, andarono separatamente a fare un giro, così da vedere i tre locali di Esperanto. Il quarto era quello in cui avrebbe ballato Natalia.

Le ragazze portavano tutte degli orecchini diamantini ed avevano un auricolare che permetteva di comunicare tra loro e proprio Robyn vide il loro uomo "L'obiettivo è entrato nel suo locale in centro."

"Perfetto. Io mi sto preparando..." Rispose Natalia "Sto per muovermi."

"Io sono entrata adesso in un altro locale." Disse Sole.

"Ed io... Mio Dio, sto ammirando qualcosa di bellissimo." Concluse Yria, con le altre due che capirono subito che la castana stava ammirando la sua compagna.

Proprio Natalia s'avvicinò a Yria con indosso una minigonna, stivali alti neri, maglietta e giacca a concludere il tutto, con uno zainetto sulle spalle "Allora io vado..."

"Stai attenta, amore mio! Tieni gli occhi aperti."

"Non mi distrarrò, promesso! Anche perché tu sei la mia unica distrazione."

Al dolce sussurro seguì un bacio pieno di passione e Yria strinse a sé la sua amata, che fece altrettanto, prima di andare, poi lei stessa chiuse l'appartamento, tanto tutte loro avevano una copia delle chiavi, andandosene a piedi verso il locale nel quale vi era Sole, per darle il cambio, visto che costei sarebbe andata nel terzo locale. Per fortuna distavano tutti trecento metri l'uno dall'altro.

"Megalomane... Ha costruito i locali tutti vicini..."

"Così può tenere tutto sotto controllo."

"Ragazze, ho sentito dire che sta venendo qui..."

"Tienilo d'occhio, mi raccomando!"

"Certo, state tranquille!" Sorrise Natalia. Ovviamente tutte parlavano a bassa voce, con circospezione, per non farsi scoprire.

"Si sta facendo sera ed io cerco compagnia..." Avanzò Robyn "E cercherò di prendere informazioni!"

"Sei incorreggibile!" Rispose subito Yria.

"Anche tu, gelosona!" Scherzò la castana "Ci vediamo domani."

Robyn chiuse le comunicazioni e andò verso una ragazza bionda, che subito le sorrise e la castana sapeva che quella sconosciuta sarebbe uscita da quel locale con lei.

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Capitolo 4
*** Mission end. ***


Il mattino seguente, Robyn si svegliò nella camera di uno dei tanti hotel assieme alla ragazza bionda che aveva sedotto la sera prima e notò che era avvinghiata a lei, così se la scansò di dosso per andare a fare la doccia.

Una volta vestita, girò la mini rotellina che era il retro del l'auricolare ed aprì le comunicazioni con le tre colleghe "Ragazze, io mi sto muovendo. Com'è la situazione?"

"Ehilà!" Rispose Sole "Come va, rubacuori?"

"Rubacuori? Sai che per me è solo sesso e basta."

"Lo sappiamo." Avanzò Yria "E Natalia si è appena svegliata. Ha ballato fino all'una di notte ed ora sta facendo la doccia."

"Io sono al suo secondo locale... E tu? Hai novità?"

"Si." Sorrise Robyn "La biondina che ho adescato conosce benissimo Esperanto, è una delle sue ragazze ed è così vicina a lui che mi ha dato il codice del PC del bastardo."

"Wow!" Esclamò Natalia, uscita dalla doccia "Dammelo, così gli lancio un potente malware irrintracciabile, ma prima restituisco i soldi rubati, tanto Colthrand ha i numeri di conto delle persone derubate."

"Perfetto! Noi sistemiamolo e poi facciamo una chiamata anonima alla Polizia!"

Tutte furono d'accordo con Robyn e proprio costei si ritrovò al secondo locale di Esperanto, ove costui passava la maggior parte del suo tempo "Come lo prendiamo?"

"Io proporrei di pestarlo a sangue!"

"Perché ha visto Natalia ballare mezza nuda?"

Yria colse la provocazione di Sole, chiuse gli occhi e serrò le mascelle "È vero, sono gelosa! Ma lo sono perché amo Natalia alla follia ed ogni giorno ho paura di perderla, in qualsiasi modo!"

La mora, rimasta nel loro appartamento, sentì le parole della compagna e si commosse "Non ti lascerò mai, Yria! Te lo prometto."

"Mi fa piacere, piccola! Posso colpirlo, allora?"

Natalia ridacchiò divertita "Sai... Ieri sera mi guardava il sedere."

La castana di origini Russe sgranò gli occhi "OK... Non lo riconoscerà nessuno da come lo ridurrò!" Ringhiò, entrando nel locale.

"Meglio seguirla, prima che ammazzi tutti."

Tutte e tre avevano dei passamontagna sul viso e, una volta entrate nel locale con le pistole in mano, i clienti vari uscirono spaventati, gridando ed arrivarono un paio di uomini di Esperanto "E voi chi siete?"

Le ragazze non risposero a parole, ma si limitarono a colpire e difendersi oppure a sparare, quando altri tre tizi iniziarono a sparare ed uno di loro colpì Sole, per fortuna sul giubbotto antiproiettile.

Yria, visto che l'amica stava bene, nonostante il colpo subíto e, salite al piano superiore, mentre Robyn e Sole stessa facevano uscire i vari occupanti delle sette stanze del piano, Yria andò direttamente all'ufficio di Esperanto, che si era appena accorto di avere tutti e tre i suoi conti bancari svuotati.

"E tu chi sei?? Hai rubato i miei soldi??"

Yria non rispose e si limitò a mettere un paio di guanti in pelle nera, spaventando a morte il delinquente, gli si avvicinò e gli sferrò un potente pugno sui denti ed uno in pieno stomaco, facendolo svenire, poi digitò col telefono del tizio il numero della Polizia di Barcellona e, con una voce alterata e registrata, fece la soffiata anonima.

Le tre si ritrovarono poi sul retro e riuscirono ad andarsene prima che la Polizia arrivasse, tornando al loro appartamento e, una volta lì, Natalia saltò in braccio a Yria, baciandola con passione "Amore... Hai fatto la brava, vero?"

"Si, piccola... Gli ho dato solo due pugni!"

La mora sorrise e baciò la sua ragazza "Hai mandato le prove alla Polizia?"

"Si, fatto! Non sottovalutare le mie abilità di hacker." Rispose Natalia, facendo l'occhiolino a Sole, mentre Robyn era andata a preparare i suoi bagagli. Non amava perdere troppo tempo.

"Non vedi l'ora di tornare a casa?"

"Esatto... Mi manca il mio letto!"

"Oppure ti mancano le ragazze da portarci dentro?" Scherzò Natalia.

"Nessuna ha mai visto il mio letto e mai nessuna lo vedrà!" Ribadì la castana ed anche le tre colleghe iniziarono a preparare i loro bagagli, con Sole che chiamò Colthrand affinché mandasse il loro jet.

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Capitolo 5
*** Felicità. ***


Il jet privato con a bordo le quattro Agenti Segreti atterrò all'aeroporto di Washington alle due di notte e le giovani lasciarono il terminal con un taxi, che le lasciò a pochi metri dal quartiere in cui vivevano.

"Ognuna a casa propria?"

"Certo, Sole! Noi due sicuro..." Disse Natalia, baciando Yria sul collo "Dobbiamo trovare l'intimità di coppia che in missione ci manca sempre. Non so se mi spiego..."

"Ti spieghi! Buonanotte."

Yria e Natalia andarono verso la loro villetta, a pochi metri da lì, mentre Robyn e Sole s'incamminarono, abitando distanti dalle due colleghe "Che bello camminare insieme ogni tanto..."

"Già, ma... Come mai hai scelto di accompagnarmi?"

"Stiamo camminando, non ti sto accompagnando." Precisò Sole "Voglio vedere con che criterio scegli le ragazze."

Robyn sorrise appena, quasi divertita "Nessun criterio, le scelgo a caso, cerco di capire se ci stanno."

"Sono per caso delle...?"

"No, non sono prostitute." Disse la castana "Vado nei locali, solitamente."

Anche Sole sorrise "OK OK... Dimmi, ti va un caffè?"

"Certo, molto volentieri!"

Entrarono allora assieme in un locale aperto tutta la notte ed ordinarono entrambe un caffè, sedendosi al bancone e, mentre attendevano di essere servite, Robyn si guardò attorno.

"Stai cercando la tua preda?"

"Devi saper cacciare con attenzione... Poi, se hai fortuna, la preda verrà da te."

"Come quella rossa che si sta avvicinando sculettando?"

Robyn si voltò appena, sorseggiando il suo caffè e vide la ragazza in questione "Ciao!" Salutò la rossa.

"Ciao a te..." Rispose Robyn.

"Senti... Ti va di andare altrove?"

"D'accordo, ci sto!"

Robyn fissò poi Sole e le fece l'occhiolino, con l'altra castana che le sorrise "Ci vediamo domani al lavoro. Non fare tardi!"

"Tranquilla... Sarò puntuale."

La castana prese il suo borsone, salutò l'amica e collega e se ne andò con la rossa; intanto, a casa loro, Yria e Natalia stavano facendo il bagno assieme "È così bello poterlo fare nella nostra casa..."

"Hai ragione! La nostra intimità prima di tutto."

Natalia sorrise e si sedette in braccio alla compagna, che le carezzò la nuda schiena "Ti amo!"

"Ti amo anch'io! Tantissimo."

Si baciarono con passione, poi uscirono dalla vasca e Yria prese in braccio la compagna, portandola a letto e lì, sotto le lenzuola, ripresero a baciarsi e raggiunsero insieme l'apice del piacere.

"Sai... Dobbiamo aiutare Robyn a trovare una ragazza!"

"Non conosciamo i suoi gusti. E poi, secondo me, anche lei la cerca e va con tutte perché noin trova quella giusta!"

"Sono d'accordo!"

"Per fortuna ho te, amore mio..."

"Posso dire lo stesso!" Sorrise Natalia e, dopo un ultimo bacio, si addormentarono l'una tra le braccia dell'altra.

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Capitolo 6
*** Berens, Cate e Raphaela. ***


Il giorno seguente, Robyn si svegliò nella stanza di un motel e, guardandosi attorno, non vide la ragazza rimorchiata qualche ora prima nel bar in cui era andata con Sole e liberò un profondo respiro, visto che, per una volta,  non era lei a dover piantare la tipa di turno.

Andò allora a farsi la doccia e poi si vestì, prese il suo borsone e se ne andò direttamente al Museo di Storia e Scienze Naturali per iniziare il suo lavoro di copertura, visto che lei e le tre colleghe erano guide ed accompagnavano molti visitatori e turisti ogni giorno, a meno che non avessero missioni, perché il museo era chiuso in quei giorni.

Arrivò un'ora prima dell'apertura per mettere la sua uniforme, un completo giacca-pantalone blu con camicetta bianca e fiocco rosso, più una targhetta col suo nome e lì trovò le tre colleghe "Buongiorno!"

"Ciao, Sole. Ciao a voi." Sorrise la castana.

"Allora? Com'è andata la tua nottata?"

"Molto bene! Anche se, poco fa, lei era già sparita prima che mi svegliassi."

Le tre sorrisero "Almeno non è stata scaricata." Disse Natalia.

"Nemmeno io!" Avanzò sicura Robyn "Sapete che sono solo avventure di una notte e basta. È solo divertimento, non ci sono legami seri... Ci si scarica se si è impegnati in una vera storia!"

"Concordo!" Disse Colthrand "Buongiorno, ragazze!"

"Buongiorno!" Risposero assieme, entrando nell'edificio, ove vennero raggiunte poco dopo da Berens Tomsen, la quinta Agente Segreta che aveva però scelto di svolgere attività di hacker o lavori al PC per stare lì a Washington con compagna e figli e, dietro di lei, vi era una ragazza dai lunghi capelli castani e gli occhi azzurri come Robyn, alta poco più di un metro e ottanta.

"Oh, eccoti..." Disse il boss, fissando poi le cinque Agenti Segreti.

"Ciao, zio! Sono arrivata in tempo."

"Zio?!" Chiesero le cinque, insieme e Colthrand sorrise.

"Esatto! Lei è Caterina Bossolani, mia nipote."

"Potete chiamarmi Cate." Sorrise la giovane diciottenne, stringendo la mano alle colleghe, che si presentarono a loro volta, con Yria che sottolineò la sua relazione con Natalia.

"Cambiatevi e andate a lavorare... Se ci saranno missioni, vi chiamerò!"

Allora le ragazze andarono negli spogliatoi a cambiarsi, poi entrarono in sala e Colthrand, dalla sala operativa con Berens, aprì il museo ed entrarono tre mini gruppetti di persone.

Arrivò poi una ragazza alta poco più di Cate, dai lunghi capelli mori e gli occhi verdi "Scusa... L'ufficio del direttore?"

"Prendi l'ascensore e sali al primo piano." Indicò Natalia, esibendo il suo sorriso.

Robyn, congedato il suo gruppo, s'avvicinò a Natalia "Chi è quella ragazza? È di una bellezza..."

"Non dire altro!" Avanzò proprio la mora compagna di Yria "Non so chi sia, cercava Colthrand... Magari è un'altra nipote!"

"Avrebbe una famiglia davvero interessante..."

Natalia sorrise, sapendo che l'amica non resisteva alle belle ragazze "La tua affermazione non mi stupisce! Vai adesso, su... Hai giusto il tempo per un caffè prima che arrivi una classe di ragazzini in gita scolastica."

Robyn sospirò ed ascoltò il consiglio dell'amica, andando a prendere un caffè; intanto, nell'ufficio di Colthrand, la ragazza era stata accolta dall'uomo "Benvenuta! Sono felice di vedere che hai accettato la mia offerta di lavoro."

"Berens mi ha detto che serviva una mano in più e non potevo dire no alla mia migliore amica!"

L'uomo sorrise mentre Berens, lì nell'ufficio, abbracciò la ragazza, poi Colthrand stesso chiamò le cinque operative nel suo ufficio e le giovani arrivarono e si trovarono davanti la bella mora "Ragazze, sarò breve... Questa è Raphaela Falcetti ed è un'abile hacker! Lavorerà insieme a Berens o si alternerà a lei."

La mora sorrise e fece la conoscenza delle altre cinque operative, che andarono poi a svolgere il loro lavoro. Ma tutte speravano presto in una nuova missione, perché pur guadagnando anche come guide nel Museo, preferivano di gran lunga il lavoro sul campo.

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Capitolo 7
*** Imbarazzo. ***


Dopo un paio di giorni passati a lavorare al Museo, Colthrand chiamò le sue Agenti nel suo ufficio perché, per la loro gioia, era arrivata una missione "Dove andiamo, zio?"

"In Serbia!" Rispose l'uomo, accendendo lo schermo "Questa donna è Vinka Oric e ci ha contattati, segnalando la scomparsa di sua figlia Iulia e di altre due ragazze da un paesino vicino a Belgrado."

"Si sa chi le abbia rapite?" Chiese Sole.

"No... Per questo una di voi andrà in incognito nel loro paese. Ho già preso accordi con Vinka... Colei che verrà scelta sarà sua nipote che viene da un altro paesino vicino a Belgrado..."

"Posso farlo io." Offrì Cate "Ho diciotto anni e voi diciannove."

"Tutte abbiamo diciotto anni, tranne Yria, Sole e Berens!" Affermò Natalia.

Cate non credette alle sue orecchie, perché in quei giorni non avevano avuto molto tempo per conoscersi e le sole cose che aveva saputo delle colleghe riguardavano solo i sentimenti, nient'altro.

"Anch'io ho pensato a te." Disse Colthrand "Mi raccomando, non fare pazzie però!"

La castana annuì col capo e poi tutte se ne andarono, prendendo il rispettivo borsone e, lasciato il Museo, presero due taxi per andare all'aeroporto, lasciando con Colthrand solo Berens e Raphaela "Posso farti una domanda?" Rivolse Cate a Yria, mentre erano in auto.

"Certo! Cosa vuoi sapere?"

"Veramente tu, Berens e Sole siete le uniche diciannovenni?"

"Esatto! Robyn quasi... Compirà gli anni a Maggio, tra due mesi."

"Wow... Sai, mi spiace che non abbia una ragazza."

"Lei adora divertirsi. Tutte le sue storie sono solo avventure di una notte, nulla di serio." Spiegò Natalia "Non ti sarai innamorata di lei, spero! Raphaela non sarebbe d'accordo..."

La castana arrossí moltissimo "P-Perché lei?"

"Abbiamo visto in questi due giorni come vi guardate." Sorrise Yria "Noi siamo fidanzate, certe cose le capiamo subito!"

Cate non fece in tempo a dire altro, in quanto erano appena arrivate all'aeroporto e, dopo avere pagato i due taxi, le giovani entrarono nel terminal e poi raggiunsero il jet privato dell'agenzia.

Una volta a bordo, le cinque sistemarono il rispettivo borsone, poi il jet decollò "Io riposo, abbiamo tredici ore di volo davanti."

"Io voglio altro..." Sussurrò Natalia, sedendosi in braccio a Yria, iniziando subito a baciarla.

"Anch'io ti voglio!"

Cate si coprì gli occhi con le mani "Non sarai in imbarazzo?" Le chiese Robyn "Cos'hai, tre anni?"

"Io mi imbarazzo facilmente..."

"Se vuoi un consiglio... Sbrigati a saltare addosso a Raphaela!"

La castana arrossí maggiormente "Perché lo sapete tutte?"

"Siamo Agenti Segreti e, a modo nostro, siamo esperte di sentimenti!"

"Perfetto... Ehm... Io riposo! Buonanotte!"

Cate si coprì, tirandosi la sua coperta fin sopra gli occhi e Robyn sorrise divertita, coprendosi e mettendo le cuffiette, accendendo l'mp3. Di certo sarebbe stato molto divertente lavorare con la novellina.

Divertente come metterla in imbarazzo.

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Capitolo 8
*** On mission. ***


Le tredici ore di volo passarono ed il jet atterrò all'aeroporto di Belgrado e le ragazze, che mentre erano in volo si erano camuffate con parrucche e lenti a contatto colorate così com'erano sui loro falsi documenti, si diressero al paesino in autobus.

Una volta lì, Vinka le riconobbe subito e s'avvicinò loro, invitandole a casa sua e, per fortuna, non vi era nessuno nei dintorni "Eccoci a casa mia." Disse la donna, in Inglese perfetto.

"Parla Inglese... Perfetto. Noi eravamo pronte col Serbo." Disse Yria, indicando sé stessa e Natalia che, essendo per metà Russe, conoscevano bene le lingue dell'Est Europa.

La donna annuì, poi prese delle foto "Questa è mia figlia Iulia, queste Maria e Yanne, le altre due ragazze rapite."

"OK... Ma lei sa chi le ha prese?"

"Mikahill Brawkov, un perfido uomo d'affari che ha rapito molte ragazze Serbe per usarle come schiave del sesso!"

"Noi abbiamo optato per una missione sotto copertura. Lei fingerà di essere sua nipote!" Disse Robyn, indicando Cate.

"Lo so, il vostro capo mi ha informata un paio d'ore fa."

"Allora noi ci mettiamo al lavoro." Disse Sole e tutte misero una piccola auricolare nell'orecchio destro, invece Cate si fece indicare ove fosse il bagno ed andò a prepararsi lì dentro.

Le altre, invece, si sarebbero sistemate in punti strategici, ovvero in una casa vuota lì vicino di proprietà di Vinka con strumenti di spionaggio e poi in riva ad un piccolo fiume con una tenda, fingendosi pescatori, quindi travestite da uomini. Il primo compito toccava a Natalia e Sole, il secondo a Yria e Robyn, visto che Cate aveva già il suo compito.

Le ragazze avevano detto a Vinka di comportarsi con naturalezza e, all'imbrunire, una barca a remi con tre persone a bordo, scivolava sulle calme acque del fiume e gli occupanti notarono le ragazze travestite ma non immaginarono che erano Agenti Segreti "Sono loro..." Disse Robyn e la sentirono anche le altre alle auricolari e, ovviamente, sentivano tutto anche Colthrand, Berens e Raphaela.

"Mettono le ragazze su quella bagnarola..."

"Non è grandissima, ce ne staranno due o tre al massimo..."

"Già... Vediamo che succede." Concluse Yria e, circa mezz'ora dopo, videro la barca in lontananza e proprio l'Agente di origini Russe prese un fucile spara-localizzatori e, premuto il grilletto, fece centro "Perfetto!"

"Già! Hai visto? Fra le tre ragazze rapite c'è anche Cate."

"Eh si... La novellina è dentro!" Affermò Yria.

"Ehi, mia nipote non è una novellina." Disse Colthrand, visto che poteva sentire tutto grazie al sistema di comunicazione collegato ad uno dei computer e la castana dagli occhi scuri si scusò.

Robyn si diresse verso la tenda ed iniziò a smontarla e, qualche minuto dopo, arrivarono Natalia e Sole su un'altra barca e le due salirono a bordo "Ricevete il segnale?" Chiese Robyn.

"Forte e chiaro!" Sorrise Natalia, che controllava il tablet e dava indicazioni a Sole che, aiutata dalle altre due, remava, stando attenta a non farsi scoprire dai rapitori. Nel mentre, Colthrand informava Vinka del buon proseguo dell'operazione.

"Chissà dove staranno andando..."

"Lo scopriremo presto." Disse Sole "Guardate, si stanno dirigendo verso quella diga..."

"Cavolo! Un codice... Uno di quei tizi sta digitando un codice!"

"Ragazze, c'è un altro accesso a quello che sembra un castello?"

"Si." Rispose subito Berens "Dovrete passare per le fogne..."

Natalia liberò un gemito di frustrazione "Per le fogne? Davvero?"

"Si... Mando la mappa sui vostri telefoni."

"Ci sono più accessi, se volete intraprendere un'azione diversiva..." Tentò Raphaela.

"Certo. Manda la mappa, Berens... Faremo proprio una bell'azione diversiva!" Disse Robyn, mentre tutte mettevano il passamontagna e, pistola in una mano e torcia elettrica nell'altra, si divisero per salvare Cate e le ragazze rapite.

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Capitolo 9
*** Due ragazze misteriose 1. ***


Le quattro ragazze seguirono la mappa inviata loro da Berens e fecero il giro del palazzo, Yria sollevò un tombino e, quando tutte furono dentro, si divisero per i condotti vari, sbucando in punti diversi della costruzione "Siamo dentro!" Dissero tutte e quattro.

"Perfetto... Buona fortuna!"

"Da ora siete sole... Trovate quelle ragazze!"

Subito le ragazze spensero le torce elettriche, visto che dentro la luce c'era ed aprirono ogni singola stanza che trovavano sulla loro strada, lasciando che Natalia portasse fuori le ragazze che trovavano.

"Ma dove sarà quel bastardo?" Chiese Sole.

"Il suo ufficio è al terzo piano... Lo riconoscerete subito, ha la porta d'oro!"

"Che megalomane..." Rise ironica Robyn, facendosi poi seria "Vado io, a prenderlo!"

Intanto Cate, nella stanza ove era stata portata con le altre ragazze prese, notò subito Iulia, Maria e Yanne che, come tutte, piangevano ed avevano paura "Ehi... Calme, non piangete. Vi porto via di qui!"

Le giovani fissarono subito Cate "Lui... Ci ucciderà!"

"Fidatevi di me!" Sorrise la castana "È stata Vinka, ad ingaggiarci. Farò tutto per salvarvi e così anche le mie compagne!"

Subito Iulia, Maria e Yanne sgranarono gli occhi "Mia madre?" Disse la prima e Cate annuì col capo.

"Andiamo." Avanzò decisa l'Agente, prendendo una pistola di piccolo calibro che aveva nascosto nel reggiseno ed aprì piano la porta e, visto che in corridoio non c'era nessuno, uscì con le giovani al seguito.

Sul suo palmare aveva la mappa col percorso segnato per raggiungere Natalia, che stava portando altre ragazze al sicuro, così la seguì e presto trovò la collega "Eccoti." Disse la mora, senza togliere il passamontagna "Ho chiamato la Polizia e presto arriveranno."

"Le altre? Hanno liberato i piani superiori?"

"Si. Resta solo da prendere Brawkov... Noi andiamo. Il nostro l'abbiamo fatto!"

Le due se ne andarono con le ragazze salvate, perché al pianterreno erano tenute le giovani prigioniere e quindi non vi era più nessuno; intanto, al terzo piano, Robyn aveva trovato l'ufficio di Brawkov e la convinzione che si era fatta circa la megalomania dell'uomo si rivelò esatta, ma nulla le impedì di buttare giù la porta con un calcio "E tu chi sei?"

"A te non importa. Voglio solo dirti che sei in arresto!"

"Non mi avrai mai!" Gridò lui, prendendo una pistola dalla scrivania innanzi a lui, ma Robyn fu più veloce e gli sparò una volta alla mano destra ed una alla gamba medesima, facendolo cadere a terra e lui gridò di dolore puro.

"Le ragazze che hai fatto rapire sono già in salvo."

"N-Ne sei certa...?" Rise appena lui, prima di perdere conoscenza.

Robyn si guardò attorno, cercando un possibile passaggio segreto "Una stanza deve esserci sicuramente, stando alle planimetrie." Disse Raphaela all'auricolare "Allora... Stando alla disposizione dei mobili, direi dietro la libreria!"

La castana s'avvicinò subito, ma non riuscì ad aprire nessun passaggio, finché non notò un telecomando sulla scrivania, lo prese e premette il bottone al centro di esso e s'aprì la parte sinistra della libreria.

Robyn entrò e la scena che si presentò innanzi ai suoi occhi era a dir poco raccapricciante. Due ragazze erano legate al muro polsi e caviglie con delle catene, ferite e prive di conoscenza "Mi serve una di voi, subito!" Disse la castana all'auricolare.

"Sono subito da te!" Disse Yria, correndo su per le scale, dal primo piano.

Ed anch'ella deglutí innanzi a quella scena cruenta "Cosa succede?" Chiese Colthrand e Robyn gli spiegò tutto ciò che vedeva, poi l'uomo sospirò "Come hai intenzione di procedere?"

"Sono entrambe vive. Le porterò a casa con noi!"

"Allora partite subito e, in prossimità dell'atterraggio, chiamatemi. All'aeroporto troverete due ambulanze!"

"D'accordo. Grazie!" Rispose la castana, quindi lei e Yria ne presero in braccio una a testa dopo averle liberate e scesero le scale, fuggendo per le fogne e, in quel momento, arrivò la Polizia, che fece irruzione.

Robyn e Yria, ritornate al paesino, trovarono un'auto ad aspettarle con un vecchio amico di Colthrand alla guida, che le avrebbe portate all'aeroporto di Belgrado, mentre le altre andarono a riaccompagnare Iulia dalla madre Vinka e, con lei, tutte le altre ragazze salvate.

Dopo i ringraziamenti, le nostre Agenti recuperarono le loro cose ed anche i bagagli di Robyn e Yria, pronte ad andare anche loro all'aeroporto di Belgrado per prendere il loro jet e tornare a casa.

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Capitolo 10
*** Due ragazze misteriose 2. ***


Sul jet, le ragazze sistemarono le due giovani sui due piccoli divani e Robyn si sedette accanto alla mora, Sole alla bionda, mentre Cate, Natalia e Yria presero posto normalmente, mettendo le cinture di sicurezza.

"Non si sono riprese?" Chiese Natalia.

"No... Sono ancora prive di conoscenza."

"Chissà cos'hanno subìto da quel bastardo... E magari non solo da lui!"

Tutte diedero ragione a Robyn e speravano che le due ragazze potessero farcela, viste le tredici ore di volo innanzi a loro, anche se il pilota aveva ricevuto l'ordine di andare a tutta velocità.

"Sono così giovani... Avranno pressapoco la nostra età..."

"Già, ma più che tutto direi che sono bellissime." Ammise Robyn "E voi sapete che me ne intendo."

"Lo sappiamo, ma tieni giù le mani! Non approfittarti di loro, sono svenute e non sappiamo cos'abbiano."

"Ehi, ho solo espresso un'opinione..."

"Conosciamo le tue opinioni... Anche ciò che viene dopo!" Scherzò Natalia, facendole l'occhiolino e la castana le sorrise, mettendo poi il suo I-Pod, appisolandosi.

Anche Sole seguì il suo esempio, sistemandosi per terra, accanto al divano sul quale era stesa la ragazza bionda e Robyn aveva fatto lo stesso, ma vicina alla ragazza mora.

Invece Cate s'addormentò felice, visto che la sua prima missione era andata molto bene, col criminale di turno fatto arrestare, ragazze rapite fatte ritornare a casa e due di cui non si conosceva l'identità. E poi le sue colleghe erano molto abili e le piacevano tanto.

Invece Natalia aveva slacciato la cintura per sedersi in braccio alla sua Yria, baciandola con passione, ovviamente corrisposta e la castana l'accarezzò, perché entrambe, durante le missioni, sentivano la mancanza d'intimità e recuperavano sempre il tempo perduto a lavoro concluso "Amore..."

"Yria... Non vedo l'ora di essere a casa nostra..."

"Anch'io. Voglio fare l'amore con te..." Disse piano la castana, posando lievi baci tra i seni della compagna, dopo che questa ebbe tolto la camicetta e Natalia le carezzò la nuca.

"Ti amo tantissimo!"

"Ti amo anch'io, piccola... Più della mia vita!"

Si scambiarono altri baci molto intensi e passionali, per poi addormentarsi così, l'unas tra le braccia dell'altra, come facevano sempre.

Ma, una volta a Washington, la loro priorità era rappresentata dalle due misteriose ragazze, che andavano portate in ospedale e curaste, mentre Raphaela e Berens cercavano di scoprire la loro identità.

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Capitolo 11
*** Decisione. ***


Il jet atterrò a Washington dopo le consuete tredici ore di volo e lì trovarono due ambulanze provenienti da un ospedale molto celebre della Capitale, il cui proprietario era amico di Colthrand.

Robyn e Sole presero in braccio una ragazza ciascuna ed i Paramedici andarono loro incontro. Le Agenti cercavano di capire cos'avessero le due e fu Yria ad avanzare "Insomma, cos'hanno?"

"Innanzitutto faremo loro tutte le vaccinazioni necessarie." Rispose uno dei medici "Poi, da quel che possiamo vedere, hanno fratture, lividi, contusioni e vedremo se hanno malattie facendo loro tutte le analisi. Non tralasceremo nulla."

Detto questo, l'uomo salì su una delle ambulanze, che partirono a tutta velocità, mentre le nostre videro Raphaela con un SUV, venuta apposta a prenderle e Yria caricò i borsoni di tutte le colleghe.

"Ciao! Avete fatto buon viaggio?" Chiese la mora.

"Si, ma eravamo preoccupate per le due ragazze." Rispose Natalia "Avete scoperto chi sono?"

"No, non abbiamo trovato nulla."

"Allora sono incensurate, sono ragazze comuni... Se ce la faranno, parleremo con loro."

Tutte furono d'accordo con Robyn e l'Analista guidò verso l'ospedale, ma rimasero imbottigliate nel traffico, mentre le ambulanze riuscirono a passare, per fortuna.

"Accidenti al traffico..." Bofonchiò Cate.

"Capita... Ho scritto a Berens, chiedendole di andare all'ospedale e mi ha risposto, dicendo che sarà lì in cinque minuti."

"Ottima idea, Robyn. Ti vedo preoccupata..."

"Lo sono, Natalia. Sono preoccupata per quelle due ragazze..."

"Poi sono entrambe bellissime, vero?" Chiese Raphaela, facendole l'occhiolino e la castana sorrise.

"Assai! Sono stupende, anche se preferisco la mora..." Sorrise la ragazza, facendosi poi seria "Tornerei a Belgrado per uccidere quel verme... Maledetto!"

"Ti capisco..." Disse Yria.

"Ho deciso che le terrò a vivere con me, se ce la faranno. Non voglio che stiano sole in una terra per loro sconosciuta..."

Tutte la fissarono "Noi ci siamo state a malapena, a casa tua... E ospiteresti due sconosciute? Sicura?"

"Si, Sole. Non scordare che so cavarmela!"

"Lo so, lo so... Così come so che hai di certo un secondo fine!"

Nuovamente tutte sorrisero "Non è vero! Una persona non può essere gentile??"

Il traffico riprese a scorrere e presto arrivarono in ospedale, Raphaela parcheggiò e poi entrarono tutte, andando al quarto piano e lì trovarono Berens e Colthrand "Ciao, zio!"

"Ciao, Cate e ciao a voi. Bentornate!"

Le ragazze lo salutarono e poi Robyn avanzò "Si sa qualcosa?"

"Stanno facendo la TAC ad entrambe, ma hanno già provveduto a fare loro un prelievo di sangue per le analisi."

Robyn annuì col capo e poi si sedette, come fecero il suo capo e le colleghe, in attesa di notizie, che non tardarono ad arrivare.

Un medico uscì dalla stanza in cui erano state portate al termine della TAC e fu Colthrand ad avanzare "Come stanno le ragazze?"

"La mora riporta la frattura della gamba destra e di tre costole, oltre a diverse escoriazioni, mentre la bionda ha riportato la frattura del piede sinistro e del polso destro, ed anche lei ha diverse escoriazioni ma, a differenza dell'altra giovane, è incinta!"

Tutte non credettero alle loro orecchie "Incinta?" Ripetè Cate "La ragazza bionda è incinta?"

"Esatto. Adesso le infermiere si prenderanno cura di loro, visto che il nostro Ortopedico ha già messo loro il gesso, poi potrete vederle."

"Si sono svegliate?"

"Ancora no e, se lo faranno mentre siete dentro, avvisatemi. Voglio avere la certezza che non hanno subìto danni cerebrali."

Il medico poi se ne andò e le ragazze, quando le infermiere uscirono, entrarono nella stanza ove le due giovani riposavano "Robyn, ora che hai sentito che la bionda è incinta, vuoi ancora farle vivere con te?"

"Non potrai più portarti le tipe che abbordi a casa..." Dissero prima Sole e poi Natalia.

"Non le ho mai portate a casa mia. E si, ora più che mai voglio prendermi cura di entrambe finché non potranno farlo da sole."

Colthrand sorrise "E così sia. Quando sapremo la loro identità, faremo una ricerca su di loro per appurare che non abbiano precedenti, poi Berens o Raphaela entreranno negli archivi dello Stato e le faremo domiciliare al tuo indirizzo!"

Robyn annuì col capo e non vedeva l'ora che le due si svegliassero, così da poter finalmente scoprire la loro identità.

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Capitolo 12
*** Il risveglio. ***


La prima delle due ragazze a svegliarsi fu la mora e le nostre Agenti, rimaste nella loro stanza a controllarle dopo che Colthrand e Raphaela erano andati via, le si avvicinarono "Vado a chiamare il medico!" Disse Sole, lasciando la camera.

La castana ritornò dopo qualche minuto con la dottoressa Sheffren, che visitò la mora "Sono la dottoressa Sheffren... Come si chiama, signorina?"

"M-Milena Rayzen... Ho diciassette anni..." Rispose a fatica.

Yria inviò il nome a Berens con un messaggio per farle cercare informazioni, mentre la dottoressa le faceva altre domande "Perfetto! Nessun problema cerebrale..."

"Carmen... D-Dov'è?"

"Guardi se è la ragazza accanto a lei."

Milena fece quanto richiesto e gli occhi si fecero subito lucidi "Si... Come sta?"

"Bene! Oh guardi... Si sta svegliando."

La donna visitò anche Carmen, che rispose a sua volta ad alcune domande e Yria scrisse a Berens di fare un controllo anche su Carmen Torreira, ma la bionda Analista le rispose che entrambe non avevano precedenti, ma erano sole al mondo.

"Sentite..." Iniziò Robyn "So che vi siete appena svegliate e siete in un grande Paese straniero, ma che ne dite di venire a vivere con me?"

Le due ragazze la guardarono commosse "Grazie..." Dissero insieme e la castana dagli occhi cerulei sorrise.

Poi le altre decisero di andarsene e solo Robyn rimase lì con le due giovani a tenere loro compagnia ma, prima di andare, tutte si erano presentate "Riposate se volete, resto io con voi."

"Sei gentile... Ma io sono incinta..."

"A me non importa, vivrai con me ugualmente."

"Grazie..." Sorrise la bionda dagli occhi verdi e Robyn fece altrettanto, annuendo col capo.

"Noi non abbiamo nulla... Quando siamo state rapite ci hanno bruciato la casa ed abbiamo solo i nostri documenti e qualche foto... Nient'altro."

"Ho un buonissimo lavoro e nessun problema economico. Quando starete bene andremo a comprare ciò che vi serve!"

"Come faremo a sdebitarci?"

"Siete vive, avete l'occasione di iniziare una nuova vita... Va bene così! Non voglio nulla in cambio."

Le due chiesero ed ottennero un abbraccio da parte della castana, che non vedeva l'ora d'iniziare a vivere con loro.

Intanto le altre Agenti erano ciascuna a casa loro, con Sole che era la l'unica ad essere uscita con Nadia Centotto, la ragazza che tanto le piaceva e che lavorava in una grande gelateria in centro "Sono felice di essere con te..." Disse la mora dagli occhi verdi, alta quasi come l'Agente Segreto.

"Anch'io! Vediamo se c'è una tavola calda... È decisamente tardi!" Rispose la castana e Nadia le prese la mano destra, stringendola.

Cate era l'unica da sola ed aveva preferito andare nel suo appartamento a dormire un po', mentre Yria e Natalia si stavano amando come loro solito.

"Non vedevo l'ora, sai?" Domandò la mora "Il non poterti baciare o accarezzare è la sola cosa che odio delle missioni..."

"Vale lo stesso per me. Ti amo!"

"Ti amo anch'io!" Rispose Natalia, stringendosi alla sua castana preferita, che le baciò il collo, lasciando poi un lieve marchio rossastro.

"Sono curiosa di vedere come si gestirà Robyn tra quelle due ragazze, il lavoro e le sue avventure amorose..."

"Sa cavarsela e per me ce la farà!"

Yria sorrise "Si, sicuro! Ma adesso vieni qui!" Disse, prendendo per i fianchi la compagna e stendendola sotto di sé, baciandola e pronta ad amarla di nuovo.

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Capitolo 13
*** Shopping! 1. ***


Passò una settimana e le due ragazze si stavano riprendendo pian piano, con Robyn e le altre Agenti, che si erano presentate loro come guide del Museo di Storia e Scienze Naturali, tenevano loro compagnia e, finalmente, vennero dimesse.

"Mi mancano le missioni..." Disse Sole, mentre erano al distributore automatico.

"Si... Ti capisco!" Accordò Cate.

"La cosa buona è che ti sei messa con Nadia!" Sorrise Natalia "Era ora! Quella povera ragazza ha avuto una gran pazienza."

"Hai ragione! Mi piace tantissimo."

Mentre parlavano, arrivò Robyn "La dottoressa Sheffren ha portato i fogli di dimissione..."

Tutte tornarono nella stanza delle due giovani, quasi loro coetanee "Pronte ad andare a casa?" Chiese Yria e le due annuirono, intimorite, visto che Washington non era il loro paesino vicino a Belgrado e dovevano adattarsi a molte cose.

Entrambe erano su una sedia a rotelle e scesero tutte in ascensore, con Milena che, spesso, fissava Robyn. Indubbiamente le piaceva molto, era davvero bella.

"Andiamo insieme a fare shopping?" Propose Natalia "Verranno anche Nadia, Raphaela, Berens ed Eliza!" Disse, riferendosi ad Eliza Valòn, moglie di Berens stessa, che avrebbe di certo portato i loro due gemellini Drew e Kate.

Milena e Carmen le avevano conosciute tutte, trovandole molto simpatiche e speravano di diventare loro amiche "Ve la sentite di fare un po' di shopping?"

"Si." Rispose Milena, con un lieve sorriso.

"Va bene." Accordò anche Carmen così, salite su due auto, una di Robyn ed una di Yria, si diressero verso i grandi magazzini e lì trovarono le altre quattro ragazze.

"Fortuna che Colthrand ci ha dato due giorni liberi..." Sussurrò Sole e tutte furono d'accordo con lei.

Per prima cosa, una volta dentro, Robyn comprò una brioche ed un succo di frutta ciascuna alle due ragazze e poi tutte si divisero. Robyn e Cate, che spingevano le sedie a rotelle, assieme a Raphaela, erano andate in ascensore al primo piano, ove vi erano diversi negozi di vestiti "Direi che possiamo iniziare da qui..."

"Sono d'accordo!" Ammise Cate ed assieme entrarono nel negozio, pronte per iniziare gli acquisti.

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Capitolo 14
*** Shopping! 2. ***


Le due ragazze si guardavano attorno ed avevano già preso un paio di cose ciascuna e, anche se erano sulla sedia a rotelle, non avevano problemi a trovare ciò che più piaceva loro.

"Sono apposto..." Disse Milena.

"Anch'io." Sorrise Carmen, guardando poi i due gemellini, che stavano seduti ciascuno su un braccio di Berens, ben stretti al suo collo o alla maglietta.

Più o meno tutte avevano comprato qualcosa "Andiamo nel negozio di scarpe?" Chiese Raphaela.

"Certo!" Rispose subito Nadia.

"Io vado con loro a prendere qualcosa nel negozio per bambini..." Avanzò Berens e si allontanò coi figlioletti.

Le altre entrarono in quello di scarpe e le due ragazze puntarono i calzini e poi scarpe comode e sportive ed anche stivaletti. Nel precedente negozio, le due ragazze avevano scelto anche l'intimo assieme ad Eliza e Nadia.

Comprate anche tre paia di scarpe ed uno di stivaletti ciascuna, oltre ai calzini, le ragazze si ricongiunsero a Berens "Possiamo andare a fare la spesa!" Disse Eliza.

"Concordo!" Sorrise Cate.

"Noi siamo apposto... Andiamo a casa. Ci vediamo!" Se ne uscì Yria "Ci si vede."

"Ciao ciao!" Salutò Natalia e se ne andarono con le loro due borse di acquisti, portate da Yria, tenendosi per mano.

Tutte le salutarono, ma Berens notò che Carmen era sovrappensiero "Tutto bene?"

"Si... Ecco... So che mancano ancora due mesi, più o meno, ma... Ecco... Volevo vedere le tutine per il mio bimbo o bimba..."

"Ma certo! Andiamo... Se vuoi ti accompagno!"

"Grazie, Eliza." Sorrise la bionda dagli occhi verdi.

La ragazza, dai capelli castano chiari, seguì l'amica nel negozio di articoli per neonati e lì guardarono assieme tutine che potevano andare bene per maschietti e femminucce ed anche i peluches.

Tutte le altre facevano compere "Scegli ciò che più ti piace! Anche per Carmen, se conosci i suoi gusti..."

"Certo!" Sorrise Milena "Ti ringrazio."

Anche Robyn sorrise, annuendo col capo; si riunirono ad Eliza e Carmen una decina di minuti dopo, terminando il giro di acquisti con un cellulare a testa per le due ragazze con numero, ovviamente.

Ed inutile fu dire quanto Milena e Carmen fossero grate a Robyn per la sua gentilezza. Entrambe sapevano, dentro di loro, che avrebbero dovuto ricambiare in qualsiasi modo.

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Capitolo 15
*** Matthew. ***


Passarono quindici giorni e le due ragazze avevano tolto il rispettivo gesso e, grazie all'aiuto di Robyn e delle sue amiche, si stavano ambientando molto bene nella Capitale.

Proprio Robyn e le altre Agenti, meno Natalia, erano andate in missione a Calcutta da tre giorni per salvare la figlia di un diplomatico molto amico di Colthrand, rapita assieme alle tre amiche mentre era lì in vacanza "Come mai non sei andata al corso di aggiornamento?" Chiese Nadia, senza sapere che un qualsiasi corso era solo una copertura.

"Da un paio di giorni non sto bene... Ieri ho fatto le analisi ed il medico mi ha raccomandato di stare a casa."

"Capisco..." Disse la mora, guardando poi Carmen, che sembrava sofferente "Ehi... Stai bene?"

"S-Si, ho... Ho solo delle fitte..."

"Delle fitte?" Ripetè Eliza, che teneva per mano i suoi gemellini.

La bionda si sedette su una vicina panchina e si accarezzò il ventre rigonfio "Carmen..." Disse Milena.

"Sento... Sento il bisogno d-di spingere..."

Dopo tale ammissione, tutte sgranarono gli occhi "Aspetta... Vuoi dire che..." Tentò Nadia, deglutendo.

"Si... Esatto." Rispose a fatica la bionda, mentre respirava profondamente e subito Nadia stessa prese il cellulare per chiamare un'ambulanza, mentre Natalia scrisse a Yria e stava, nel mentre, accanto alla bionda, come faceva Milena, visto che Eliza doveva pensare ai suoi bambini.

Per fortuna l'ambulanza arrivò in pochissimi minuti e scesero due paramedici, una dei quali donna, che subito s'avvicinarono loro. Intorno vi erano dei curiosi e la donna mandò il collega a tenere tutti lontani "Sono la dottoressa Boyd... Dato che mi sembra prossima al parto e per i miei gusti ci sono troppi curiosi, riesce a stendersi sulla lettiga?"

Carmen annuì col capo e, aiutata da Milena e Natalia, si stese sulla lettiga che i due paramedici sistemarono sul mezzo e fu Nadia ad andare con lei, le altre le avrebbero raggiunte in macchina.

E, in ambulanza, quasi in prossimità dell'ospedale, Carmen diede alla luce un bellissimo maschietto che urlava al mondo tutta la sua voglia di vivere "Matthew..." Sussurrò felice la stremata ragazza.

"È un bellissimo nome, complimenti! Adesso faremo tutte le visite del caso ad entrambi."

"È stupendo! Ti somiglia..." Disse emozionata Nadia.

"Grazie..." Sorrise Carmen, mentre l'ambulanza si fermava nel posteggio riservato innanzi al Pronto Soccorso e la bionda, che teneva il piccolo tra le braccia, venne aiutata a stendersi su un lettino e lì, ad aspettarla, vi era un'Ostetrica con due infermieri, che subito si presero cura di entrambi.

Finalmente il piccolo era nato e Carmen aspettava con ansia il ritorno delle Agenti per condividere con loro la sua più grande gioia.

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Capitolo 16
*** Realtà e ricordi. ***


Arrivate in ospedale, le altre ragazze trovarono Nadia, che andò loro incontro tutta felice, mettendo il telefono in tasca "Allora? È nato?" Chiese Eliza.

"Si, mentre eravamo in ambulanza! Non sono riuscita a dirvelo, ero troppo emozionata..."

Tutte erano felici, poi il telefono di Natalia squillò "Pronto?"

"Ciao, Natalia..." Disse Robyn e la mora, chiamate le amiche in sala d'aspetto, mise il vivavoce "Come stanno Carmen ed il piccolo?"

"Non lo sappiamo ancora, siamo appena arrivate..."

"Ok, fatemi sapere!" Disse la castana e Natalia notò che Milena sembrava avere qualcosa da dire.

"Aspetta, credo che Milena debba dirti qualcosa!"

La mora dagli occhi scuri deglutì, arrossendo molto "Dimmi! È successo qualcosa?"

"E-Ecco, io... Io volevo... V-Volevo chiederti quando torni..."

"Molto presto, piccola! Ti scrivo quando sarò all'aeroporto di Washington, ok?"

"Si... Ti voglio bene. Buon lavoro!"

"Grazie, Mile! Adesso devo andare, date un bacio a Carmen ed al piccolo da parte mia." Disse, riattaccando.

Poi uscì la dottoressa Boyd "Siete parenti della ragazza che ha partorito in ambulanza?"

"Veramente noi siamo sue amiche... Non ha alcun familiare."

"Capisco... Comunque sia lei che il piccolo Matthew stanno bene. Li terremo qui un paio di giorni!"

Le ragazze erano tutte felici della notizia e la dottoressa le accompagnò alla stanza della giovane, che stava tenendo in braccio il figlioletto "Ciao..."

"Ciao!" Rispose Raphaela "Che bello... Ti somiglia molto!"

"Grazie..." Avanzò la bionda, poi Berens baciò l'amica ed il bimbo sulla fronte "Da parte di Robyn. Vi saluta!"

Carmen sorrise e poi si preparò per concedere a Matthew il suo primo pasto "Che dolce..." Disse Nadia.

"Mi ricordi tu, amore, quando sono nati i nostri piccoli..." Rivelò Berens, che teneva i figlioletti seduti su ciascun braccio ed Eliza le sorrise, le cinse il collo con le braccia e la baciò.

E Natalia, vedendo la dolce interazione tra le amiche, desiderò che Yria fosse lì perché i loro momenti di dolcezza le mancavano moltissimo. Poi le suonò il cellulare, era il suo medico.

Uscì dalla stanza per rispondere e ricevette una notizia inattesa.

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Capitolo 17
*** Una misteriosa ragazza. ***


Dopo due giorni, Carmen e Matthew vennero dimessi di pomeriggio e fu Berens ad andare a prenderla, assieme a Nadia "Stasera vieni in palestra?" Chiese la mora "Facciamo un po' di esercizio..."

"È solo per un'ora, giusto? Perché non vorrei che Matt disturbasse le altre persone..."

"Andremo alle otto, non ci sarà molta gente."

Carmen accettò e Berens le lasciò innanzi al Palazzo nel quale era ubicato l'appartamento di Robyn e le due lo raggiunsero in ascensore "Ciao!" Salutò Milena, abbracciando l'amica.

"Ciao a te! Vado a cambiarlo... Vuoi aiutarmi?"

"Volentieri!"

Le due andarono in bagno e Natalia portò loro pannolino e tutina pulita, sorridendo quando vide il bimbo "Ecco... Ho portato quanto richiesto."

"Ti ringrazio!" Sorrise Carmen "Tu come stai?"

"Bene, grazie... Io vado a casa a prepararmi. Sono le sei e mezza, ci vediamo tra un'ora per andare in palestra..."

Natalia se ne andò e le ragazze decisero di uscire a cena ed optarono per una trattoria vicina alla palestra, nella quale il menù fisso comprendeva pesce ed insalata, poi frutta e sorbetto al limone o alla panna.

Carmen ordinò e poi abbassò di poco la maglietta scollata per poter allattare il piccolo, che succhiò avidamente e, dopo il ruttino, s'appisolò tra le braccia della madre.

Vennero servite e mangiarono in tutta tranquillità, con Eliza che diede consigli a Carmen ed anche Nadia, Milena e Raphaela l'ascoltarono con attenzione.

Pagarono poi il conto e lasciarono la trattoria e, salite sull'auto di Eliza, si diressero verso la palestra e lì fuori trovarono Natalia "Ciao! Entriamo..."

La palestra era di proprietà dell'Agenzia per cui Colthrand e le nostre ragazze lavoravano, perciò vi erano soprattutto militari, poliziotti e tutori della legge in generale.

Matt fu bravissimo e dormì per tutta l'ora in braccio alla madre poi, dopo che tutte ebbero fatto la doccia, uscirono dal retro della palestra. Ma, dopo pochi passi, videro un gruppetto di ragazzi avvicinarsi loro con intenzioni tutt'altro che innocenti.

"Belle, siete sole? Perché non venite a farvi un giretto?"

Natalia avrebbe voluto e potuto sistemarli, ma le sue condizioni non glielo permettevano. Sapeva che in un'ora le colleghe sarebbero finalmente ritornate da Calcutta, ma ci avrebbero messo troppo, così scrisse a Berens, certa che li avrebbe messi ko.

"Allora? Venite o no?" Chiese un altro, prendendo per il braccio destro Carmen e, per fortuna, Matt era in braccio a Nadia "Non verremo mai con voi, c'è anche un bambino!" Disse Eliza.

I tipi s'avvicinarono lo stesso e tre di loro tirarono fuori un coltello "Allora??" Continuavano ad insistere.

"Vi hanno detto di no, siete sordi?"

Tutti si voltarono, vedendo una figura di bassa statura, ma non troppo, in parte nascosta dall'oscurità avanzare piano ma con passo deciso. Uno dei tizi andò contro la misteriosa figura, che lo mise ko con un solo pugno.

"Ehi, tu, piccolo verme! La pagherai."

Ma la misteriosa figura li stese tutti e sette, avvicinandosi poi a Carmen, rimasta a terra e le tese galantemente la mano, aiutandola a rialzarsi "Stai bene?"

"S-Si... Grazie..." Rispose Carmen, arrossendo appena, scorgendo lievemente i tratti di quella che si era rivelata essere una ragazza alta sul metro e settantacinque.

"Mi fa piacere! Sii prudente... Addio."

Se ne andò e le altre la raggiunsero, con Berens che arrivò pochi minuti dopo ed Eliza, abbracciandola, le raccontò tutto e decisero di andare tutte a casa Tomsen-Valòn, ma prima lasciarono Natalia sotto casa sua, visto che Yria era tornata e doveva dirle una cosa molto importante.

In casa, Natalia chiuse la porta e vide Yria, che le corse incontro, abbracciandola e baciandola "Dio, quanto mi sei mancata Yria..."

"Anche tu, amore! Ma mi hai scritto di dovermi dire una cosa importante... Sarebbe?"

"Ecco... Ricordi che non sono partita perché non stavo bene?" Iniziò e la compagna annuì col capo "Ebbene... Tre giorni fa..."

"Amore, mi stai facendo morire! Non tenermi sulle spine."

"Yria, io... Io sono incinta di tredici settimane!"

La castana sbattè un paio di volte le palpebre, colpita e, passato lo stupore, issò tra le braccia l'amata "Davvero?? È stupendo! Non vedo l'ora."

"Ti amo tanto!"

"Anch'io, piccola! Tantissimo." Rispose Yria, baciandola con passione, pronta ad amarla con tutta la passione che aveva dentro.

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Capitolo 18
*** Il Killer Bianco. ***


Il mattino seguente, Yria e Natalia erano ancora strette nel loro caldo abbraccio e si stavano scambiando dolci baci, ancora felici per la gravidanza della mora "Ti amo, piccola..."

"Anch'io, Yria!" Rispose Natalia, godendo poi dei baci della compagna sul suo ventre "Cavolo, non resisto ai tuoi baci..."

Yria scivolava sempre più verso il basso e presto la mora raggiunse il culmine del piacere "Sei bellissima quando urli il mio nome..."

"Sei splendida anche tu, amore!"

"Qualcosa ti preoccupa?" Chiese la castana, carezzando la schiena della compagna e regalandole bacetti sulla fronte.

"La ragazza che ha salvato ieri sera Carmen..." Iniziò la mora "Avresti dovuto vederla... È stata molto abile!"

"Dopo dobbiamo andare da Colthrand per fare rapporto... Gli chiederemo di quella giovane!"

Infatti, dopo circa mezz'ora, le due innamorate si fecero la doccia e si vestirono, chiusero il loro appartamento e se ne andarono con la loro auto verso il museo, entrando in sala operativa grazie all'impronta del loro pollice destro e lì trovarono tutte le colleghe.

"Buongiorno, futura mamma!" Disse Sole, abbracciando Natalia, come fecero tutte e lei ricambiò il tenero gesto anche al boss.

"Allora... Ho saputo grandi linee da Berens e Robyn quanto successo ieri sera..."

"Io ho chiesto a Carmen di descrivermi la ragazza." Disse Robyn, prendendo un foglietto di carta dalla tasca destra dei pantaloni.

"Descrivimela." Offrì Raphaela "Metterò i suoi dati nel computer ed elaborerò il suo viso col mio programma!"

Robyn annuì col capo ed iniziò la sua descrizione, ma Colthrand e Cate sgranarono presto gli occhi "Non è possibile..." Sussurrò il boss, colpito.

"La conosci?" Chiese Sole.

"È mia nipote... Lucia Bossolani. O meglio, il Killer Bianco!"

Le altre non credettero alle loro orecchie "Cosa???"Chiesero tutte assieme "Il Killer Bianco è tua nipote??"

Colthrand annuì col capo "Si ed è la sorellastra di Cate. Dobbiamo trovarla..."

"Non è necessario." Disse Berens "Guarda... Ci ha già trovati!"

La ragazza era nella sala principale e guardava dritta in camera, così Colthrand fece aprire le porte e presto lui e le Agenti se la trovarono davanti.

"Da quanto tempo." Disse solo lei, avanzando con passo fermo e deciso, fermandosi a pochi metri dalle presenti.

"Ti trovo bene, Lucia."

"Forse perché sto bene... Zio." Rimarcò lei, con durezza.

"Lucia... Sorellona..."

Fu allora che un piccolo sorriso si dipinse sul viso della ragazza alta sul metro e settantacinque, dai corti capelli ricciolini castani e gli occhi ricchi e scuri "Cate! L'unica vera componente della mia famiglia..."

Le due si abbracciarono "Mi sei mancata! Credevo che..."

"Invece no." L'interruppe l'altra "Sono viva, come puoi vedere!"

"Cosa ti porta qui?" Chiese allora Colthrand.

Le altre, sapendo che era una questione di famiglia, scelsero di starne fuori "Sono qui per il caso di Calcutta, che coinvolgeva Mistruas Kooskas... Anch'io ero sulle sue tracce!"

"Quel tizio... Non è stato difficile farlo arrestare..." Disse Sole.

"Fa parte di un Impero criminale più grande, cui fa capo Borges Linsaam! È lui che cerco." Sibilò a denti stretti, serrando con rabbia la mascella.

"Perché lo cerchi?" Chiese Robyn.

"Perché mi ha portato via ciò che di più prezioso avevo nella mia vita!" Ribadì decisa, mentre la rabbia e l'astìo si manifestavano chiaramente da quella ragazza rimasta fino a quel momento calma ed impassibile come il cielo sereno e l'oceano di una giornata priva di vento.

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Capitolo 19
*** Ritrovarsi. ***


Le ragazze rimasero al museo a lavorare, visto che non avevano missioni ed era appena finita quella di Calcutta, durata una settimana e, in sala operativa con le Analiste, Colthrand cercava di capire perché alla nipote interessasse Borges.

"Allora non vuoi dirmi nulla? Facciamo il gioco del silenzio?"

"Non ho nulla da dirti." Rispose la ragazza, che stava facendo manutenzione alla sua pistola, smontandola e pulendola con l'apposito olio "Hai sempre voluto stare fuori dalla mia vita, quindi non entrarci adesso!"

Colthrand chinò il capo, sapendo di essere colpevole "So che quando mia sorella e suo marito ti hanno voltato le spalle non ti sono stato accanto, ma potresti rispondere..."

"Ripeto... Non ho nulla da dirti." Rispose ancora, scegliendo di evitare completamente lo zio.

Terminato il turno, alle sette, tutte si ritrovarono un sala operativa "Ho deciso che Lucia lavorerà con noi, se siete d'accordo." Iniziò e tutte annuirono "Tu che ne dici?"

"Va bene, non ho problemi a lavorare in squadra. Anche per il museo non ho problemi!"

"Bene... Con le lingue te la cavi?"

"Ne parlo sette, soprattutto orientali. Contento?"

Colthrand sospirò e Cate sorrise "Cavolo... Oltre a Spagnolo, Inglese e Tedesco hai fatto ulteriori studi?"

"Si. Ho dovuto... Per cause di forza maggiore."

"Qualcuna di voi può ospitarla, mentre trova un posto tutto suo?"

"Può stare da me." Offrì Robyn "Il mio loft è molto spazioso, c'è posto anche per lei. Basta solo che ti fai mettere la residenza presso il mio domicilio!"

"A quello penso io." Disse Berens, mettendosi al computer.

"Grazie. Devo prendere le mie cose in albergo... Mi lasci il tuo indirizzo?" Chiese e Robyn glielo scrisse su un foglietto.

Poi tutte se ne andarono e Lucia andò per la sua strada "È strana, ma sarà una valida Agente!"

"Concordo. Il Killer Bianco che lavorerà con noi... Wow!"

"La mia sorellona... Dev'esserle successo qualcosa."

"Che intendi dire?" Domandò Yria.

"Ha gli occhi tristi... Non ho visto quel bellissimo fuoco che li ha sempre animati." Disse Cate.

"Magari parlerà, prima o poi. Adesso vado... Devo dirlo a Milena e Carmen." Avanzò Robyn.

"Carmen... Si ritroveranno, a quanto pare!" Sorrise Natalia.

"Già! Vediamo cosa succederà."

"Ma... I tuoi incontri occasionali?" Chiese Sole "Non sei più uscita con una ragazza da ancor prima di andare a Belgrado..."

"Adesso non ne sento il bisogno. Devo andare a casa! A domani."

Tutte rimasero a bocca aperta, perché mai e poi mai Robyn avrebbe rinunciato a del sesso con la prima che abbordava.

Una volta a casa, circa un quarto d'ora dopo, aprì la porta e Milena fece capolino dalla cucina, sorridendole ed abbracciandola subito "Bentornata!" Disse, baciandola sulla guancia destra.

"Grazie, piccola. Carmen?"

"Sta dando da mangiare a Matt... È in cucina."

Robyn vi si diresse e salutò la bionda, carezzando piano Matt sulla nuca "Sentite... Verrà a vivere qui una mia collega... Che ne dite?"

"Nessun problema. A me va bene!"

"Anche a me... Dopotutto è casa tua, se va bene a te..." Aggiunse Carmen, sorridendo.

Milena tornò alla cena e, pochi minuti dopo, suonò il campanello e Robyn aprì "Eccomi." Disse appena Lucia "Permesso."

"Accomodati. Posa pure il borsone..."

Lucia mise il bagaglio a terra e poi arrivò Milena, che si presentò, poi Carmen con Matt in braccio, che specchiò i suoi occhi verdi in quelli scuri dell'altra "Sei tu..." Sussurrò.

"Ehi... Come stai?"

"Bene e solo grazie a te..."

E la ricciolina notò il piccolo tra le braccia della bionda "Allora il bimbo è tuo, non dell'altra ragazza."

"Si è mio... Nadia non ha figli."

"Vieni, noi stavamo per metterci a tavola!"

"D'accordo." Rispose la ragazza, fermandosi però a fissare le tre coinquiline che si allontanavano.

Aveva già capito che l'atmosfera era bella e l'ambiente era quello famigliare, anche se credeva che tra le tre non vi erano legami particolari.

Ma di certo le sarebbe piaciuto vivere con loro.

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Capitolo 20
*** Conforto e soddisfazione. ***


Dopo aver cenato, le ragazze guardarono la televisione e Carmen andò a fare il bagnetto a Matt e cambiarlo per metterlo a letto, poi Milena fece la doccia "È bella l'atmosfera, qui..."

"Grazie. Dopo ciò che hanno passato, mi piace pensare che abbiano l'occasione di vivere in un bel posto."

"Carmen ha un figlio... E un compagno?"

"No. A Belgrado lei e Mile erano usate come schiave sessuali..."

"Ho sentito qualcosa a riguardo e so anche quel che si dice di te." Sorrise appena Lucia "Vedendole posso capire perché ti sia passata la voglia di avere rapporti occasionali..."

Robyn sorrise appena "Il Killer Bianco che parla di sentimenti... Wow!"

"Non sono un robot, anch'io ne provo." Rivelò ed i suoi occhi si fecero tristi, come aveva detto Cate e parve distaccarsi dalla realtà per rifugiarsi in un qualche ricordo lontano.

"Stai bene?"

"Mh? Si si, sono solo stanca... Vado a riposare."

La castana sorrise e guardò la ricciolina sparire dietro la porta che conduceva alla camera che avrebbe diviso con Carmen. Vedendo il lettino di Matt, la ragazza sorrise amaramente e gli occhi le divennero lucidi e molto tristi.

Non passò molto prima che Lucia sentì il letto abbassarsi di poco a causa di Carmen, che si era stesa dopo aver messo a nanna il figlioletto.

Ma nel cuore della notte Lucia si svegliò di soprassalto ed uscì piano dal letto, scegliendo di andare a sedersi sul divano in soggiorno. Rimase diversi minuti con le mani sul volto, preda dei suoi pensieri, finché non sentì una mano sulla spalla destra "Tutto bene?" Chiese una preoccupata Carmen.

Lucia si soffermò pochi secondi sulle lunghe gambe della bionda dagli occhi verdi, lasciate scoperte da una camicia da notte di raso rosso che poco lasciava alla fantasia, visto che era corta.

"Si si, sto bene... Grazie."

Carmen sapeva che non era così e non voleva costringere una persona che conosceva appena ad aprirsi con lei, però non voleva lasciarla sola "Volevo prepararmi del thè... Ne vuoi?"

"D'accordo... Grazie." Sorrise appena la ricciolina, alta sul metro e settantacinque, dai capelli castani come i suoi occhi.

La bionda sorrise e preparò la calda bevanda, sedendosi poi accanto alla ragazza quando fu pronta, porgendole il bicchiere.

E Robyn, alzatasi per andare in bagno, rimase ad osservare il tutto con una certa soddisfazione, perché aveva capito fin da subito che tra le due poteva forse nascere qualcosa d'importante, visto che Lucia apprezzava la vicinanza della bionda, oltre che quella della sorellastra Cate.

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Capitolo 21
*** Pericolo in vista. ***


Il giorno dopo, verso le sei, il piccolo Matt si svegliò piangendo e Lucia subito si svegliò, s'avvicinò al lettino e lo prese in braccio, delicatamente, cullandolo piano "Ssssh, amore... Vieni con me. Facciamo il bagnetto, ci cambiamo e poi andiamo a mangiare."

Il piccolo si calmò pian piano e la ricciolina lo portò in bagno, iniziando a fargli il bagnetto, poi lo stese sul fasciatoio per mettergli il pannolino ed una tutina pulita, quindi lo riprese in braccio e scese in cucina, pronta a preparargli il biberon.

Quando fu pronto, attese che fu a temperatura ambiente e poi si sedette sulla poltrona reclinabile, pronta a farlo mangiare. Carmen si era svegliata alle tre per dargli da mangiare ed ancora dormiva.

"Ciao! Sei già... Oh." Disse Robyn, entrando in cucina e notando Lucia con Matt in braccio "Ti ha svegliata?"

"Non proprio. Io, di genere, mi sveglio presto e ci siamo svegliati assieme!"

Robyn sorrise e le porse una tazza di caffè e si fece seria "Ho notato, ieri sera, i tuoi occhi tristi ed anche Cate li aveva notati al lavoro. Vuoi... Parlarne?"

"No." Rispose subito Lucia "Non voglio parlarne."

"Ok, come vuoi. In caso tu voglia parlare, sono qui... Tutte noi ci siamo. Ricordalo!"

"Grazie. Non lo dimenticherò!"

Arrivarono poi Milena e dopo Carmen "Buongiorno!"

"Ciao..." Salutò invece Carmen, notando il figlioletto in braccio a Lucia "Oddio, ti ha svegliata?"

"No, tranquilla, ero già sveglia. L'ho lavato, cambiato e dato il biberon..." Spiegò, passandoglielo.

"Ti ringrazio." Ribadì, baciandola sulla guancia destra e poi si allontanò imbarazzata "Scusami..."

"Nessun problema. Vado a fare la doccia..." Rivolse a Robyn, che annuì col capo.

Quando tutte furono pronte, le due Agenti Segrete andarono al lavoro, ignorando che qualcuno, ben nascosto nell'ombra, le stava fotografando, ghignando poi con soddisfazione e prese poi il cellulare "L'ho trovata, signore. Si, ne sono certo... È il Killer Bianco. Certo, aspetterò il suo arrivo e continuerò a seguirla... Anche se ora le ho perse di vista!"

Si congedò dal suo capo, chiunque fosse, accese una sigaretta e rimase a controllare il palazzo.

Per le nostre Agenti il pericolo era in agguato e quelle misteriose persone erano pronte a colpire Lucia in primis. Ma si sa che, quando si tocca un membro della famiglia, gli altri si attivano per prestare a costei l'aiuto di cui ha bisogno.

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Capitolo 22
*** Realizzare. ***


Al lavoro, le Agenti Segrete accompagnarono in visite guidate gruppi di turisti, gente del luogo ed anche scolaresche e Colthrand ammirò la professionalità di Lucia, alle prese con un gruppetto di turisti cinesi "È bravissima..."

"Si, lo è." Sorrise l'uomo, dalla sala operativa "E parlando qualche lingua Orientale ci risolverà molti problemi!"

"Per fortuna!" Disse Raphaela.

Al termine della giornata lavorativa, le ragazze lasciarono il museo assieme "Andiamo a mangiare qualcosa?"

"Io vengo volentieri!" Disse Cate e Raphaela le sorrise.

"Noi abbiamo la nostra intimità da perseguire... Finché possiamo, perché tra qualche mese saranno solo baci..." Sussurrò Yria, abbracciando Natalia da dietro, carezzandole il ventre.

La mora sorrise e baciò la compagna "Andiamo, amore."

"Certo... A domani!" Salutò la castana, salendo sulla sua auto con Natalia per dirigersi verso casa loro.

"Anch'io passo!" Avanzò Robyn "Mile e Carmen avranno preparato di certo una cenetta da leccarsi i baffi..."

"Passo anch'io. Vado a casa!" Disse Lucia.

"Robyn, mi deludi!" Intervenne allora Sole, sbracciandosi "Le ragazze di Washington impazziranno all'idea di non averti più nei loro letti..."

"Pazienza! Non ci crederai, ma... Non ne sento il bisogno!"

Sole, Cate, Berens e Raphaela la guardarono allontanarsi "Che intendi dire?"

"Si è innamorata." Concluse Lucia con un lieve sorriso, salutandole e salendo sull'auto di Robyn, lasciando tutte di sasso, meno Berens.

Il breve tragitto verso casa fu tranquillo e, dopo aver parcheggiato, entrarono nel palazzo e raggiunsero in ascensore il quindicesimo piano "Sono a casa!" Esordì la castana, aprendo la porta, chiusa a chiave da Lucia e dalla cucina fece capolino Milena, che andò incontro a Robyn col suo bel sorriso, abbracciandola "Bentornata!" Disse, baciandola sulla guancia destra "Ciao Lucia."

"Ciao a te." Sorrise la ricciolina, andando in cucina.

"Bentornata!" La salutò subito Carmen, che stava allattando Matt "Scusa se non mi alzo ma..."

"Non devi scusarti. Mi hai salutata... Va bene così. È profumo di spezzatino quello che sento?"

"Esatto. Milena lo prepara spesso perché Robyn lo adora... A te?"

"A me cosa?"

"Hai un piatto preferito?"

"No... Io mangio di tutto, non c'è una pietanza che preferisco."

Carmen sorrise e, quando la cena venne finalmente servita, la bionda lasciava cadere il suo sguardo su Lucia ma, quando costei la guardava a sua volta, gli occhi si posavano altrove.

Invece Robyn, guardando Milena seduta di fronte a lei, capì il motivo per cui non avvertiva più la voglia di fare sesso con la prima che capitava com'era solita fare. Si era invaghita della bella mora dagli occhi scuri.

Le piaceva tutto, di lei, dagli occhi alle labbra, dal seno ai fianchi e le lunghe gambe... Sapeva guardare le ragazze e Milena era un pezzo da novanta, così come lo era Carmen.

Ed anche Milena, dal canto suo, si era presa una gran bella cotta per la castana, che l'aveva attratta fin da subito.

Ma ciò che le due non sapevano era che Lucia, che le conosceva da solo due giorni, l'aveva capito prima di loro.

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Capitolo 23
*** Love. ***


Il giorno dopo, Colthrand diede alle ragazze la giornata libera, visto che il museo andava tinteggiato e tutte rimasero a casa propria, dandosi appuntamento per uscire insieme a cena.

Alla fine l'uscita a cena divenne un'uscita a quattro, con Yria, Natalia, Sole e Nadia che andarono al ristorante, Cate e Raphaela al cinema, Berens badava ai due figlioletti in quanto Eliza era influenzata e Robyn rimase a casa con le tre coinquiline.

"Io vado a riposare..." Disse Lucia.

"Certo! Buonanotte." Sorrise Robyn.

"Arrivo tra poco... Prima devo fare il bagnetto a Matt."

"Fai con calma, non devi seguirmi ovunque."

Carmen lo sapeva, ma Lucia l'attraeva come una calamita e non riuscita a starle molto lontana. Le piaceva davvero tanto e voleva anche starle accanto perché era certa del fatto che ci fosse qualcosa di triste, nella sua vita e voleva starle vicina.

Quando Carmen fu andata a dormire, Robyn raggiunse Milena sul balcone. Le era sembrata pensierosa tutta la sera e voleva provare ad aiutarla "Una moneta per i tuoi pensieri?"

"Nulla di particolare..." Rispose la mora, sentendo il cuore batterle impazzito quando la castana si poggiò totalmente a lei, cingendole la vita da dietro.

"Davvero? Perché i battiti del tuo cuore dicono il contrario..."

"Mi piaci..." Sussurrò la mora, voltandosi poi nell'abbraccio dell'Agente "Mi piaci tantissimo!"

Robyn la fissò con dolcezza e sorrise "Mi piaci tantissimo anche tu!" Dichiarò e strinse a sé la mora, sfiorandole le labbra con le proprie e subito Milena le lasciò libero accesso.

Il loro primo bacio lasciò entrambe senza fiato e Milena si sedette sull'inferriata, cingendo la vita di Robyn con le gambe, mentre la castana le baciava il collo, spogliandola pian piano "Ehi... Spogliati anche tu..." Sorrise la mora.

"Spogliami." Ribadì la castana e Milena non se lo fece ripetere due volte e, non appena tolse la maglietta alla castana, le accarezzò con desiderio gli addominali scolpiti.

Poi Robyn la prese in braccio e la portò in camera loro, chiuse la porta e la stese poi sul letto, ove si baciarono con passione e si spogliarono completamente, coprendosi e la castana prese uno dei suoi giocattoli erotici dal comodino per prendere la sua amata "Sul serio? Usi questi aggeggi?"

"Si, sono i miei preferiti! Perché la prima volta sia speciale..."

"Però è la prima volta per me... Tu..."

"Non aprire anche tu il capitolo sulla mia vita sessuale." Rise la castana e Milena con lei "Ora ho te e non voglio nessun'altra. Non vorrò mai più nessuna... Sono a letto col mio amore!"

"Anch'io ti amo!"

Ed un bacio molto languido suggellò il tutto, con la castana che prese la mora, portandola oltre l'apice del piacere.

Invece la persona che le seguiva continuava a stanziare sotto il condominio ogni sera. Presto avrebbe rivelato la sua identità.

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Capitolo 24
*** Before the storm. ***


Il mattino seguente, Robyn si svegliò presto e subito carezzò le spalle di Milena, stesa davanti a lei e stretta nel suo caldo abbraccio, baciandole le scapole "Buongiorno anche a te!"

"Buongiorno, meraviglia..." Sorrise la castana, baciandola subito, pronte ad andare oltre, desiderose di stare insieme.

Intanto, in soggiorno, Lucia era stata nuovamente svegliata dal pianto di Matt e, dopo avergli preparato il biberon, si sedette sulla poltrona reclinabile per farlo mangiare e, quando ebbe fatto, passeggiò pochi minuti per fargli fare il ruttino, per tornare poi a sedersi e cullare il piccolo.

Essendo tranquillo col ciuccio in bocca, la ricciolina lo teneva poggiato a sé e prese poi qualcosa che teneva nella tasca interna destra della giacca di pelle e lo fissò, baciandolo. Era un anello, un bellissimo solitario in oro bianco.

"Ciao!" Salutò Carmen e subito Lucia mise via l'anello "Perdonami... Ti ha svegliata ancora?"

"In realtà mi sono svegliata prima io... Non devi preoccuparti, te l'ho già detto."

"Ok... Ma dimmi... Quei vestiti..."

"Si. A quanto pare Robyn e Milena si sono dichiarate..."

"Grandioso! A Milena piace tantissimo Robyn."

Lucia sorrise appena "Il sentimento è reciproco."

Anche Carmen sorrise di cuore "Senti... Posso ricambiare la tua gentilezza in qualche modo?"

"No. Guardo volentieri a Matt..."

"Per favore... Anche se vuoi qualcosa di particolare per colazione..."

"Ok, hai vinto." Disse la ricciolina e Carmen sorrise felice "Un bel thè caldo... Che ne dici?"

"Perfetto!" Rispose la bionda, entrando in cucina e Lucia baciò poi Matt sulla fronte, teneramente.

"Sai, cucciolo, se lui fosse ancora vivo ora..." Iniziò ma s'interruppe subito quando vide arrivare Robyn e Milena in accappatoio.

"Buongiorno!" Dissero insieme e le due amiche risposero.

Dopo la colazione, Robyn andò a vestirsi, visto che Lucia si era già preparata e poi se ne andarono assieme.

E la misteriosa figura, quando se ne furono andate, chiamò l'altrettanto misterioso capo, che gli diede il permesso di agire, così l'uomo s'avviò verso il condomino ove era ubicato l'appartamento di Robyn, nel quale erano appena entrate le altre ragazze.

Qualcosa stava per succedere.

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Capitolo 25
*** La trappola. ***


Le Agenti, arrivate alla loro base, attesero l'arrivo di Colthrand e, quando il boss le raggiunse, tutte notarono la sua espressione "È successo qualcosa?" Chiese Natalia, saltando i convenevoli.

"Berens, scarica questo video che mi è arrivato poco fa!"

La bionda prese il telefono del boss, lo collegò al pc e poi mandò il filmato sul monitor. Il video partì e le giovani videro un gruppo di uomini armati e le amiche sedute sul divanetto di un jet privato, con armi automatiche puntate contro, Matt piangente in braccio a Carmen, i figlioletti di Berens in braccio ad Eliza.

Inutile dire che le nostre erano sul piede di guerra, compresa Yria, anche se la sua Natalia non era in pericolo, ma le altre erano sue amiche "Salve. Sono Mistruas Kooskas..."

"Bastardo maledetto..." Sibilò Lucia, con rabbia e tutte la fissarono.

"È il tizio che cerchi, giusto?"

"Si..."

Lo sguardo della ricciolina era di ghiaccio ed aveva stretto i pugni così tanto che le nocche le erano diventate bianche "Come vedete, abbiamo qui le vostre compagne e quattro mocciosi..." Continuò Kooskas "Voglio invitarvi a partecipare ad un gioco."

"Un gioco?" Ripetè Sole "Quello è pazzo!"

"Venite in Vietnam. Se sopravviverete e riuscirete a trovarmi, riavrete donne e mocciosi! E poi, Killer Bianco, non vedo l'ora di rivederti... Mi divertirò con la tua donna, mentre ti aspetto!"

Il ghigno che ne seguì fece infuriare maggiormente Lucia che, alzatasi di scatto, sollevò la sedia e la lanciò contro il monitor "Bastardo maledetto!!"

"Calmati!" Disse Yria "Dove vai?"

"E me lo chiedi?!"

"Aspetta." Avanzò serio Colthrand "Dicci perché ti conosce."

"Non serve, vedrete che lo farà lui."

"Sii prudente, tesoro."

Lucia fissò Colthrand "Non devi preoccuparti per me. So cavarmela!"

"Lo so, ma sei pur sempre mia nipote... Ho il diritto di preoccuparmi!" Ribadì l'uomo.

"Fai come credi, ma non perdiamoci in chiacchiere!"

Colthrand le lasciò andare ed anche Berens sarebbe tornata in missione, col boss che si sarebbe occupato della parte informatica.

Prima di lasciare il museo, le Agenti andarono nei sotterranei, ove vi era l'armeria e fecero scorta di armi e munizioni d'ogni tipo, più qualche granata.

Misero il tutto in quattro borsoni e se ne andarono, con il boss stesso che le accompagnò all'aeroporto, al punto ove partiva il loro jet privato, che decollò subito quando tutte furono a bordo.

Intanto, in un punto imprecisato del Vietnam, il jet di Kooskas era atterrato ed il perfido uomo, coi dieci di scorta, scese e fece tenere le ragazze ed i bimbi sotto minaccia delle armi e salirono su un camion militare "Vi divertirete, signore. Parola mia!" Ghignò.

"P-Perché ci fa questo?" Chiese Raphaela, rimasta a casa per una visita dal dentista "Non le abbiamo fatto nulla..."

"Voi no, ma il Killer Bianco si."

Il lieve ghigno divenne presto una fragorosa risata "Cosa? Noi non conosciamo nessuno con quel nome..."

"Voi no, ma lei si." Disse, indicando Raphaela "Ed anche le altre amichette non sono quello che dicono di essere."

"Vuole rovinare loro la sorpresa, capo?" Chiese divertito il tipo che le aveva sempre pedinate in quindici giorni.

"Sarà divertente ed il viaggetto sarà lungo..." Iniziò il tipo "Questo Killer Bianco altri non è che la vostra amica Lucia e quella mora dai sensuali occhi verdi è un'Agente Segreto, come le vostre dolci metà! Vi racconterò qualcosa di molto interessante..."

E già questo scioccò parecchio le ragazze. Kooskas stava progettando una trappola a regola d'arte per le nostre Agenti.

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Capitolo 26
*** Dichiarazione. ***


Il volo parve interminabile per le nostre Agenti e, quando atterrarono all'aeroporto distante qualche chilometro da quello ove era atterrato il net di Kooskas.

"Andiamo a prendere quel bastardo!" Ringhiò Yria, mentre Lucia, mitra in mano e con un caricatore ed una cintura di granate alla vita, s'incamminò nella boscaglia.

"Dove vai?" Chiamò Robyn "Non sappiamo dove andare!"

"Io si." Rispose la ricciolina "Avevo un indizio su questo posto... Venni qui lo scorso anno!"

"Cosa ci facevi qui?"

"Davo la caccia a quel bastardo... Adesso muoviamoci!"

Le altre volevano sapere il perché lei conoscesse il posto, ma lei non pareva avere intenzione di parlarne.

Intanto, in una costruzione nel fitto della foresta, Kooskas e le sue due guardie del corpo erano con le ragazze ed i tre bambini "Vediamo... Potrei farvelo raccontare da loro oppure darvi le prove che, quando erano in missione, non vi erano corsi vari nei posti ove dicevano di andare!"

Le giovani lo fissarono "A me non importa! Io voglio bene a Lucia!"

"Carmen, per la miseria... Taci!" Disse Nadia, molto spaventata "Lei e le altre, pure Raphaela qui presente, ci hanno sempre mentito!"

"E allora?? Io le voglio bene lo stesso."

Kooskas rise di gusto "Da quanto non sentivo tali parole d'amore nei confronti del Killer Bianco... Chissà perché, ma nonostante le sue bugie trova sempre qualcuno che le vuole bene!"

"Io l'amo! E continuerò ad amarla anche se fosse il peggiore essere umano sulla faccia della terra!"

Le altre vennero colpite molto dal carattere di Carmen, ma Kooskas non ne pareva impressionato "Si si, qualcuno lo disse prima di te, anche se non proprio in questo modo..." Disse lui, accendendo un sigaro "Tanto vedrai che getterà via anche te!"

Tra le risate di Kooskas e la paura delle ragazze, le nostre Agenti arrivarono all'aeroporto ove era atterrato il jet di Kooskas "Occhio... Ci sono uomini armati ovunque!"

"Farò saltare il loro cervello prima che se ne accorgano."

"Tu riposa." Disse Yria, facendo sedere Natalia "Ricorda che sei incinta... Andiamo noi."

E Natalia, da lontano, sentì le grida e gli spari sia delle colleghe che dei tizi, colti di sorpresa dalle ragazze, che ritornarono da lei diversi minuti dopo e Lucia ne stava trascinando uno tenendolo per il colletto della camicia.

"Parla! Dov'è Kooskas?"

"N-Non lo prenderete mai... Il suo survival sarà durissimo per voi..."

"Lo vedremo! Mandagli un messaggio e digli che deve godersi gli ultimi istanti di vita..."

"Direzione?" Chiese Sole.

"N-Nord... C'è una costruzione nella foresta..."

Quando ebbe mandato il messaggio, Lucia gli sparò "Non ci si mette mai contro il Killer Bianco... Grave errore."

"No!" Rivadì sicura Lucia "Il suo secondo errore è stato rapire Carmen!"

"Ed il primo qual è stato?"

"Avermi portato via tutti gli affetti!" Rivelò e Cate non capì a cosa si riferisse la sorellastra, visto che lei e Colthrand erano vivi e la stessa cosa valeva per i loro genitori.

Non riusciva davvero a capire.

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Capitolo 27
*** Scioccante rivelazione. ***


Le ragazze, attraversata la foresta, videro una grande costruzione sorvegliata da molti uomini e capirono che era il rifugio di Kooskas "Io vado a prenderlo, voi fate fuori tutti quei bastardi!"

"Perché vuoi entrare da sola?" Chiese Yria.

"Non vai da nessuna parte finché non ci racconti tutto!"

"Volete provare a fermarmi?"

Le Agenti Segrete erano pronte a scontrarsi, ma avanzò Cate "Nessuno si picchierá o altro! Per favore, sorellona, parla..."

Lucia le fissò e sospirò, perché non voleva affrontare coloro che erano diventate sue amiche "Kooskas... Mi ha portato via gli affetti più cari che avevo. Per favore, non fatemi dire tutto... Fa davvero male!" Rispose e le altre videro il dolore dipinto sul suo viso, scaturito da qualcosa che era meglio non raccontare facilmente.

"D'accordo... Fai attenzione!" Disse allora Sole e tutte si divisero, tanto si sarebbero tenute in contatto tramite le auricolari.

E per Lucia non fu difficile penetrare nella sala principale, dopo aver sparato a quattro uomini e pugnalato un quinto e trovò le ragazze ed i bambini "Lucia!" La chiamò subito Nadia.

"Ha preso Carmen..." Disse Milena.

"Dov'è quel bastardo??"

"Sono qui." Avanzò Kooskas, entrando dalla stanza vicina tenendo Carmen per la gola, minacciandola con un coltello.

"Verme... Ignobile..."

"Ti ricorda qualcosa, vero?" Rise il tizio "Ma stavolta voglio giocare con te... Affronta le mie cinque guardie del corpo. Se vinci affronterai me e se avrai la meglio, ti darò la pupetta!"

Subito Lucia si disarmò e tolse la maglia mimetica a manica lunga ed i cinque le andarono subito contro. E le ragazze capirono che Kooskas non aveva mentito circa le rispettive amiche e fidanzate, con la sola Raphaela che conosceva l'abilità delle colleghe.

E Lucia li colpì e tramortì tutti a calci e pugni, incassando qualche colpo, ma sferrando ogni attacco con rabbia "Solo io c-credo che abbia delle fratture...?" Chiese piano Eliza.

"Non solo tu..." Accordò Milena "Credo le dita..."

"Fa effetto vederla con macchie di sangue addosso..."

Kooskas rise divertente "Grande! Grandiosa..." Disse, dando poi una spinta a Carmen, che cadde rovinosamente accanto a Raphaela, che teneva Matt in braccio "Adesso te la vedrai con me."

"Non chiedo di meglio."

Iniziarono a scontrarsi e Lucia vide innanzi agli occhi ciò che Kooskas aveva fatto un paio d'anni prima e la rabbia prese il sopravvento, tanto che picchiò senza curarsi delle fratture "Si, così... Che occhi stupendi hai, quando sei furente!"

"Ti strapperò il cuore sadico bastardo!"

"Come ho fatto con la tua Kayra? Solo che io non le ho tolto il cuore, ma altro..."

Questo gli costò un secco pugno in faccia "Non nominarla. Non hai il diritto di nominarla!"

Le ragazze presenti e le Agenti, tramite auricolare, sentirono tutto e quel nome attirò la loro attenzione. Chi era Kayra?

"Invece la nomino quanto voglio! Perché ho ucciso io la tua sposa... Il grande amore della tua vita!"

Lucia lo colpì con tutta la forza che aveva e lo scaraventò a terra, sedendosi a cavalcioni su di lui "Tu hai ucciso mia moglie ed il nostro bambino, che portava in grembo!!"

La ragazza lo colpì e le Agenti, arrivate in quel momento, rimasero di sasso, basite, specialmente Cate. Mai avrebbe immaginato che Lucia si sarebbe sposata, non glielo aveva mai detto.

Fu Robyn, con coraggio, ad andare a togliere Lucia di peso dal corpo ormai senza vita di Kooskas "Basta... È morto..."

Lucia si vincolò dalla presa di Robyn singhiozzando, cercando di calmarsi e Cate le posò una mano sulla spalla sinistra "Mi dispiace..." Riuscì solo a dire, con gli occhi lucidi.

"Lucia!!" Disse invece Carmen, fiondandosi tra le braccia della ricciolina che, quando ritornò in sé, la strinse piano, date le dita rotte ed altre escoriazioni.

"Stai bene? Ti ha fatto qualcosa?"

"No... S-Stiamo bene... Anche i bambini..."

Se ne andarono poi, per tornare al jet e, quando vi arrivarono circa un'ora dopo, le Agenti sapevano che avrebbero dovuto passare la maggior parte del volo a spiegare tutto alle amiche e fidanzate, visto che Kooskas aveva rivelato loro ogni cosa, sperando di cuore che capissero che non avevano detto nulla solo per tenerle al sicuro.

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Capitolo 28
*** Empty. ***


Sul jet, le ragazze erano sedute tutte insieme nella parte centrale del velivolo, coi bambini che riposavano in braccio alla rispettiva madre. Solo Lucia, pur essendo vicina alle altre, si era posta in disparte e si era stesa.

"Dev'essere dura, per lei..." Disse Robyn.

"Tu ne sapevi nulla?"

"No, niente..." Rispose Cate, fissando la sorellastra "Non sapevo che si era sposata e che stesse addirittura per diventare madre."

"Non oso immaginare come si sia sentita in questi due anni... Io non so se sarei sopravvissuta a tanto dolore."

Milena notò che Carmen guardava Lucia e si sedette accanto a lei "Passami Matt... Così puoi andare da lei."

"Grazie."

"Figurati... Di nulla."

Carmen passò il bambino alla migliore amica e s'alzò, per andare a sedersi vicina a Lucia e ciò che vide la paralizzò letteralmente.

Non solo era coperta di sangue, ma i suoi occhi erano vuoti ed inespressivi, la sua mente lontana, rifugiata in chissà quale ricordo "Ehi..." Sussurrò piano Carmen, spostando una ciocca di capelli della ricciolina dalla fronte "Riesci a sentirmi? Lucia... Lucia, mi senti?" Chiamava, con gli occhi lucidi.

Non ottenne parole, ma la ricciolina roteò gli occhi verso di lei, allungando la mano destra verso il suo viso e posandola sulla guancia della bionda, che lasciò libere le lacrime che stava trattenendo "Carmen..."

"Ehi..." Sorrise la bionda, posando a sua volta la propria mano su quella dell'Agente Segreto.

Subito l'attenzione delle altre fu tutta per loro, visto che Lucia non aveva parlato per sette ore e dovevano passarne ancora sei prima di arrivare a Washington "Provi... Disgusto...?"

"No. Non potrei mai provarne per te!"

"Nonostante... Ciò che ho fatto? Ciò che sono...?"

"Si! Si... Perché mi piaci. Mi piaci tantissimo!" Sorrise appena Carmen "Mi salvasti quando Matt era appena nato, viviamo insieme e... E mi hai salvata ancora oggi. Magari è prematuro, ma... Ma io ti amo. Tantissimo!"

"Ti amo anch'io... Sempre." Riuscì solo a dire, prima di perdere i sensi.

"Sorellona!" Disse Cate.

"Tranquilla... Ha solo perso conoscenza." Rispose Sole, dopo averle sentito il polso "La fatica ed i diversi tipi di dolore l'hanno messa ko, ma è viva."

La castana tirò un sospiro di sollievo. Ora dovevano solo attendere di arrivare a Washington poi, una volta all'aeroporto, Colthrand sarebbe venuto a prelevarle.

E poi, grazie alle comunicazioni aperte tramite le auricolari, anche lui aveva sentito quanto accaduto alla nipote, quindi chissà come avrebbe reagito.

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Capitolo 29
*** Oltre l'amore. ***


Atterrate all'aeroporto di Washington, le Agenti vennero prelevate da Colthrand, mentre un'ambulanza proveniente dalla clinica diretta dal suo amico medico prese a bordo Lucia.

"Voglio andare con lei!"

"Ci andrà Cate, noi la raggiungeremo in auto e andremo in ospedale direttamente."

"Io... Preferisco andare a casa coi bambini..."

"Certo, amore." Disse Berens, sfiorandole le labbra con un tenero bacio "Io vado a sentire come sta e poi ti raggiungo. Tieni, per il taxi..."

"Grazie..." Rispose appena Eliza, prima di andarsene con Natalia, che era piuttosto affaticata.

"Vado a casa anch'io, fatemi sapere." Avanzò Nadia.

Arrivate in ospedale, le ragazze e Colthrand andarono all'accettazione "Mi scusi..." Rivolse l'uomo all'infermiere alla reception "Lucia Bossolani... Dov'è stata portata?"

"Subito in sala operatoria." Rispose l'uomo, controllando sul computer "Due costole rotte e tutte le dita delle mani fratturate, quindi il Chirurgo ha predisposto subito l'intervento."

"La ringrazio. Possiamo aspettare qui?"

"Certo. Laggiù c'è la sala d'aspetto." Indicò l'infermiere.

Lì le ragazze e Colthrand trovarono Cate, accanto alla quale si sedette Raphaela "Stai bene?"

"Si si... Sono solo preoccupata per mia sorella."

"Lo siamo tutte, soprattutto lei." Rispose la mora, notando la preoccupazione dipinta sul volto di Carmen, mentre allattava il suo piccolo Matt.

"Esatto... Si sono dichiarate, ma ora bisogna vedere come si evolverà il tutto." Sussurrò piano la castana.

"Starebbero davvero bene, insieme."

"Si." Sorrise Cate "Voglio rivedere Lucia sorridere e credo che Carmen sia la persona giusta per lei!"

Passarono circa tre ore ed uscì il Chirurgo dalla sala operatoria "Come sta?" Chiese subito Colthrand.

"La signorina Bossolani ha riportato la frattura di due costole e delle dieci dita delle mani, tutto sistemato chirurgicamente. Dovrà stare molto a riposo e niente lavoro per quindici giorni!"

"La ringrazio..." Rispose l'uomo.

Tranne Cate e Colthrand, tutte vennero mandate a casa e le Agenti si prepararono ai confronti con la rispettiva compagna, anche se le sole Yria e Natalia si sarebbero dedicate ad altro.

"Eccomi a casa!" Disse Berens, chiudendo la porta alle sue spalle.

"Dimmi che tu non fai quelle cose... Insomma, so che siete dalla parte della Giustizia, ma io sono contro la violenza..."

"Lo so, amore." Sorrise la bionda, abbracciando la compagna e baciandole il collo "Ho fatto quelle cose, ma da quando mi sono sposata con te e sono nati i nostri figli, ho lasciato il lavoro sul campo e faccio l'Analista, come Raphaela."

"Dici sul serio?"

"Sai che non sono capace di mentirti."

Eliza scorse la sincerità negli occhi della compagna "Lo so." Disse piano, stringendosi a Berens e baciandola, con la bionda che la prese in braccio per portarla a letto.

Nadia e Sole, invece, stavano risolvendo la questione stando già sotto le lenzuola, con la mora che si fece promettere più volte dalla compagna di non lasciarla mai sola.

La stessa cosa, ma per abitudine, la facevano Yria e Natalia, mentre Milena poteva finalmente stringere a sé Robyn tra le mura di casa mentre Carmen, andata in camera sua, si era addormentata con Matt accanto, sentendo la mancanza di Lucia al suo fianco.

"Ho avuto paura..."

"Lo so, posso capire."

"Non lasciarmi mai... Promettilo."

"Te lo giuro! Io ti amo e non ti lascerò mai." Ammise Robyn e la mora la baciò, decisa a non lasciarla andare.

Il desiderio delle varie coppie di stare insieme andava ben oltre ciò che facevano le Agenti ed alla rispettiva compagna importava solo che loro fossero sane e salve. Nient'altro.

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Capitolo 30
*** Fiera di stare con te. ***


Il mattino seguente, Lucia si svegliò e cercò di capire dove fosse, notando poi Cate e Colthrand seduti su due sedie accanto al letto "Lucia!" Disse subito la prima.

"Ehi... Dove sono?"

"Alla clinica di Brissoux." Rispose Colthrand "Come ti senti?"

"Bene... Sento solo un lieve dolore alle mani."

"Avevi tutte le dita fratturate, te le hanno sistemate chirurgicamente. Dovrai stare a riposo per quindici giorni..."

Lucia chiuse gli occhi "Sarà tremendo stare tutti quei giorni a casa."

"Devi farcela. Poi potrai tornare..."

Verso le nove arrivarono Nadia e Natalia con Milena e Carmen che, ovviamente, aveva portato con sé il piccolo Matt "Lucia!" La chiamò subito la bionda, passando il figlioletto a Milena per poter abbracciare l'amata "Come stai?"

"Meglio, grazie... E voi? State bene?"

"Si, anche se l'aver scoperto tutto è stato uno shock..." Rispose Nadia "Però capisco che avete taciuto tutto per proteggerci..."

"Esatto." Sorrise Natalia "La vostra sicurezza è una nostra priorità."

"Allora ci riteniamo molto fortunate!"

Tutte sorrisero poi, notando l'imbarazzo di Carmen, Cate ebbe un'idea "Andiamo a fare una bella colazione al bar..."

Nadia capì subito "Passami Matt... Lo portiamo con noi!"

"Ed io? Volevo fare colazione..."

"Ti portiamo un succo ed una croissant... A dopo!"

Rimaste sole, Carmen e Lucia non seppero cosa dirsi, finché quest'ultima non vide il rossore sulle guance della bionda "Vieni... Siediti accanto a me..."

Carmen obbedì e posò piano le proprie mani su quelle della ricciolina "Mi dispiace tanto... È stata colpa mia..."

"No! Non è stata colpa tua. E non lo sarà mai."

"Ho detto di amarti e... E ti ho messa i-in pericolo..."

"Voi eravate in pericolo. E poi il pericolo è il mio mestiere..." Ribadì seria e decisa Lucia "Anch'io ti amo. E sarei venuta a salvarti anche in capo al mondo!"

Carmen s'avvicinò molto a Lucia, posando la propria fronte contro quella della ricciolina "Vorrei darti un bacio..."

"Fallo. Io non te lo impedisco di certo!"

La bionda non credette alle sue orecchie e si specchiò in quegli occhi scuri che tanto amava, avvicinandosi e posando le proprie labbra su quelle della ricciolina, che corrispose e ricambiò il bacio, rendendolo molto dolce e languido "Wow..." Sussurrò Carmen quando si allontanò.

"È stato un bacio bellissimo."

"Lo è stato davvero!" Sorrise Carmen, arrossendo.

"Quando le mie mani guariranno, ti tratterò ed amerò come meriti."

"Già lo fai... E sono fiera di stare con te!"

"Lo sono anch'io." Ammise, prima di rubarle un nuovo e tenero bacio.

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Capitolo 31
*** Pensiero al futuro. ***


Lucia rimase ricoverata una settimana e, pian piano, le mani guarivano e non vedeva l'ora che arrivasse il dottor O'Neil per l'ultima visita prima di essere dimessa "Buongiorno!" La salutó l'uomo sui quarant'anni "Come ti senti oggi?"

"Il dolore è appena percettibile... Quindi tutto bene!"

"Mi fa piacere. Vediamo."

Il medico iniziò a controllarle le mani, chiedendole di stringere "Così fa un po' male..."

"So che è doloroso, ma dovrai fare dei piccoli esercizi. Hai ancora le palline antistress?"

"Si." Rispose, mostrandole e stringendole piano.

"Ecco, dovrai fare esercizio tutti i giorni per una settimana, ovvero fino alla prossima visita. Se la passerai potrai usare gli appositi manubri..."

La ricciolina annuì e, quando il medico vide che tutto era apposto, le diede i fogli di dimissione, che la giovane firmò a fatica, poi l'uomo se ne andò lasciandole la prescrizione degli antidolorifici e la salutò; pochi minuti ed arrivò Berens.

"Ciao! Come ti senti?"

"Bene e pronta ad andare." Rispose la ricciolina e la bionda amica l'aiutò a togliere il pigiama e a mettere jeans e maglietta, poi un paio di scarpe da ginnastica comode.

Lasciata la clinica, salirono sull'auto della bionda, che guidò in direzione dell'appartamento di Robyn "Cosa farai ora?"

"In che senso?"

"Beh... Hai ucciso Kooskas e vendicato la tua sposa ed il vostro bambino. Non hai più uno scopo..."

"Ti sbagli." L'interruppe decisa Lucia "Adesso ho Carmen e Matt. Ho ritrovato Cate e proverò a perdonare almeno mio zio, poi ci siete tutte voi... Siete la mia famiglia!"

Berens sorrise "Quindi resterai con noi?"

"Certo che si! Ci sono ancora molti criminali che dobbiamo prendere e persone da aiutare..."

'Hai ragione!"

"E poi... So fare solo questo, nient'altro. Sono solo capace di combattere e uccidere... Cosa potrei fare? Dove potrei andare?"

"Ti capisco... Beh, noi siamo felicissimi di averti nella squadra."

"Ed io sono felice di esserci!"

Dopo tale ammissione, calò il silenzio e Lucia pensò al futuro, perché ora che aveva assolto al suo compito, poteva pensare a Carmen ed al piccolo Matt.

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Capitolo 32
*** Back home. ***


Arrivate all'appartamento di Robyn, Berens aiutò Lucia a scendere dall'auto vista la fatica che faceva a causa delle mani doloranti e salirono in ascensore "Chi si vede!" La salutò Yria "Come stai?"

"Meglio, grazie... E Natalia?"

"Bene! Tra poco vado a prenderla per andare a fare l'ecografia del quarto mese... Non vedo l'ora!"

"Ti capisco, so come ci si sente!" Sorrise Lucia, mentre Milena aprì la porta in accappatoio.

"Ciao!" Sorrise, abbracciando Lucia e salutò le due amiche, facendole entrare.

Dentro, Robyn riabbracciò felice la coinquilina e prese il sacchetto con le medicine che Yria le aveva portato, visto che lei e Milena erano entrambe influenzate e Carmen non si fidava ad uscire da sola dopo l'aggressione subìta la sera in cui aveva poi conosciuto Lucia.

Proprio Carmen arrivò dalla sua stanza con Matt in braccio e lo passò un secondo a Yria "Lucia... Mi sei mancata tantissimo!"

"Anche tu!" Rispose la ricciolina ed entrambe si abbracciarono.

Yria se ne andò poi per accompagnare Natalia a fare l'ecografia e le quattro coinquiline tornarono alla loro routine, con Lucia che prese i suoi antidolorifici e si stese poi sul letto e Carmen accanto a lei, con Matt poggiato sul suo petto addormentato e col ciucciotto in bocca "Vuoi qualcosa da bere?"

"No, grazie...Riposo un po'. Quei farmaci mettono sonnolenza..."

"Come vuoi. Posso restare qui con te? Tanto Robyn e Milena andranno di certo a dormire... Io ho messo la sveglia al cellulare, così dopo preparo il pranzo."

Lucia sorrise e le sfiorò la guancia con una lieve e dolce carezza "Sei una ragazza fantastica... Non solo ti prendi cura di Matt, ma anche di noi."

"Siete la mia famiglia..." Riuscì a dire, prima che Lucia si addormentasse e si sporse verso di lei, baciandola sulla fronte "Tu sei la mia famiglia, assieme a Matt..."

La baciò anche sulla guancia destra, scegliendo di non baciarla sulle labbra, perché voleva farlo solo quando la sua amata era sveglia poi, felice di riaverla accanto, si appisolò accoccolata a lei e col figlioletto in braccio.

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Capitolo 33
*** Ready to love. ***


Passarono un paio di settimane e, dopo aver scoperto che Yria e Natalia sarebbero diventate madri di un maschietto, le altre Agenti dovettero tornare al lavoro per una missione in Niger.

Ma Natalia stessa e Lucia sarebbero rimaste a casa, facendo solo le guide al Museo "Allora? Com'è andata la visita dal medico?"

"Bene! Ancora una settimana a casa e poi posso tornare in missione..."

"Sono contenta! E con Carmen come va?"

"Lei deve pensare a Matt... E poi confesso che non sono mai stata una che prende l'iniziativa..."

"Dovresti farlo!" Ammise Natalia "Tu sei una Femmina Alpha come Yria, Robyn, Sole... Berens... Ed anche Cate lo è."

"E con ciò?"

"Alle ragazze come me e Carmen piace essere corteggiate... Perciò fatti avanti! Avete fatto mezzo passo... Vi manca l'altra metà!"

Lucia sorrise appena "So a cosa alludi. Sai che avevo le mani fratturate."

"Ora stanno bene..." Sussurrò Natalia, sfiorando le mani dell'amica con le proprie, avvicinandosi "Perciò falle lavorare... Anche quei movimenti possono essere considerati riabilitativi."

"Ci proverò... Lo prometto."

"Bene... Andava dal pediatra con Matt, insieme a Milena e Nadia... Starà per tornare."

Infatti, dopo pochi minuti, le due ragazze ed il bimbo, che aveva aperto gli occhietti, rivelandoli verdi, tornarono e si salutarono, con Natalia che se ne andò. Ma Carmen aveva notato la mora Agente troppo vicina alla sua Lucia.

Sapeva che era innamoratissima di Yria, ma non voleva lo stesso che stesse troppo appiccicata al suo amore "Robyn sta tornando... Ci vediamo all'aeroporto, poi usciamo a cena."

"D'accordo... Divertitevi..."

Milena se ne andò e, non appena Carmen ebbe dato il biberon a Matt, lavato, cambiato e messo a letto, tornò da Lucia "Dorme?"

"Si. È proprio bravo, non posso lamentarmi..."

Lucia s'alzò, rammentando le parole di Natalia, anche se non servivano, perché sapeva cosa fare e raggiunse la bionda in cucina "È successo qualcosa?"

"No... Volevo solo dirti una cosa..."

"E sarebbe?" Chiese Carmen, arrossendo quando Lucia le sfiorò la guancia destra con una lieve carezza.

"Ti amo!" Sussurrò Lucia a fior di labbra, rubandole un bacio pieno di tenerezza. Fu così intenso che Carmen arrossì, rimanendo senza fiato, piacevolmente sorpresa.

"Anch'io... Anch'io ti amo!" Rispose, baciando la sua amata e lasciando perdere la cena.

Carmen le cinse il collo con le esili braccia, saltandole letteralmente in braccio e Lucia la portò in camera loro.

Finalmente anche loro erano pronte ad amarsi e lasciarsi andare all'amore racchiuso nei loro cuori.

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Capitolo 34
*** Finally! ***


Il mattino seguente, Lucia si svegliò e mise un accappatoio per andare da Matt che, alle cinque, faceva sentire a tutti la sua voce "Buongiorno, piccolino." Sussurrò la ricciolina, prendendolo in braccio e lo portò in cucina, ove gli preparò il biberon.

Si sedette sulla poltrona reclinabile e lo fece mangiare poi, a ruttino fatto, andò a fargli il bagnetto e lo cambiò. Gli diede il ciucciotto e lo stese nel lettino, accanto al suo orsacchiotto, quindi tornò in camera, ove Carmen si era svegliata.

"Ciao..." Sorrise la bionda.

"Ciao a te!" Rispose Lucia, sedendosi accanto a lei e baciandola.

"Questo è un buongiorno perfetto."

"Sono d'accordo con te!"

Andarono a fare la doccia, poi Carmen andò a prendere Matt ed infine raggiunsero la cucina per la colazione.

Alle nove tornarono Robyn e Milena "Ciao! Tutto bene?"

"Benissimo!" Risposero assieme le neo amanti.

"Sai, Mile, credo che si siano divertite anche loro!"

Entrambe arrossirono e la mora abbracciò Carmen, che era come una sorella, per lei "È vero?"

"Si... Si!" Rispose felice la bionda.

"Sono contenta per te!"

"Brava! Sai... Pensavo fossi più veloce." Sorrise Robyn "Il feeling tra voi era palpabile."

"Avevo le mie faccende da sistemare, prima."

"Lo so... L'importante è aver aperto il tuo cuore!"

"Hai ragione!"

"Adesso il matrimonio!" Avanzò la castana.

"Tu corri troppo..."

"Non vuoi sposarla?" Chiese Milena e Lucia fissò Carmen.

"Lo voglio più di ogni altra cosa! Ti sposerei anche ora ma, se per te va bene, voglio aspettare il momento giusto!"

"Sono d'accordo." Rispose Carme, baciando la sua amata.

"Grande!" Avanzò Robyn.

Lucia sorrise, dando il cinque a Robyn, guardando Carmen e Matt. Ora che aveva aperto il suo cuore a Carmen, si sentiva più leggera e con Kooskas sotto terra, non aveva più alcuna preoccupazione e poteva iniziare a vivere la sua vita.

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Capitolo 35
*** In attesa delle feste. ***


Passarono quindici giorni e si entrò nella settimana che avrebbe portato al Natale e le nostre Agenti Speciali erano tornate dall'ultima missione a Lisbona prima delle meritate vacanze.

E le nostre ragazze si erano divise per prendere gli ultimi regali, visto che, il giorno della Vigilia, sarebbero andate tutte a cena da Colthrand.

Il mini gruppetto più problematico era composto da Robyn, Berens, Lucia e Cate "Allora... Perché mi avete trascinata con voi?"

"Vedi, Berens, tu sei sposata... Io vorrei prendere l'anello a Milena..."

"Anch'io lo prendo a Raphaela! Non hai un po' di buongusto?"

"Si, ma sono anche molto indecisa..."

"Io lo prendo a Carmen, però ho già un'idea su come sarà."

Robyn subito la fissò "E cioè?"

"Sarà un anello classico con un piccolo smeraldo incastonato. Invece le fedi nuziali, se accetterà, le sceglieremo insieme!"

Le tre ragazze erano incredule "Sai proprio ciò che vuoi, sorellona!"

"È che sono esperta, di questo..."

"Dimenticavo... Beh, lì c'è una gioielleria! Entriamo." Disse Berens e le tre la seguirono.

Il commesso le salutò e, quando le quattro dissero di voler vedere gli anelli di fidanzamento, il giovane mostrò loro due intere teche "C'è molta scelta..."

"Io ho trovato quel che cerco!" Disse Lucia, che si fece impacchettare un anello proprio come lo cercava, dopo aver detto la ragazzo la misura dell'anulare della sua amata.

La scelta per Cate e Robyn fu ardua e la povera Berens sudò le classiche sette camice, mentre Lucia, dopo aver pagato, uscì per rispondere al telefono. Era la sua Carmen.

"Ciao, amore... Senti, cosa ti piacerebbe ricevere per Natale?"

"Ho te... Sei il regalo più bello che potessi desiderare."

Carmen, che era con Milena e Nadia, arrossì "Sei dolcissima... Allora lo scelgo io?"

"Certo, scegli tu. Ho totale fiducia in te!"

"D'accordo! Ci vediamo stasera a casa... A dopo!" Salutò la bionda e Lucia fece altrettanto, riattaccando poi la chiamata.

"Hai chiamato?" Chiese Nadia.

"Si, ha detto che posso scegliere io il regalo."

"Perfetto! Ci divertiremo allora!"

"E tu? Hai preso solo un golfetto per Sole..." Disse Milena.

"Perché il regalo più grande è qui." Rivelò la mora dagli occhi blu, accarezzandosi il ventre e le due amiche, avendo capito, l'abbracciarono felici.

Dopo Eliza e Carmen, che madri lo erano già, Natalia lo sarebbe diventata presto ed anche Nadia avrebbe dato alla luce un bimbo o bimba.

Il Natale si sarebbe rivelato molto interessante e c'era chi lo attendeva con ansia.

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Capitolo 36
*** Perdono. ***


Arrivò il giorno della Vigilia e le ragazze, per le nove, si dovevano ritrovare a casa di Colthrand per cenare tutte insieme. Le prime ad arrivare furono Berens ed Eliza coi loro tre figlioletti "Prego! Benvenute." Le salutò l'uomo.

"Ciao!" Risposero le due, assieme e, dietro di loro, vi erano Yria e Natalia, che salutarono a loro volta.

Dopo pochi minuti fu il turno di Sole e Nadia "Abbiamo portato il gelato!" Esordì quest'ultima.

"Il gelato d'inverno?" Chiese Natalia.

"Ogni stagione è buona per il gelato!"

"Sono d'accordo!" Avanzò la sopraggiunta Robyn, arrivata con Milena, Lucia, Carmen, il piccolo Matt, Cate e Raphaela.

"Ciao, zio." Lo salutò Cate.

"Ciao a te!" Rispose l'uomo, fissando poi Lucia "Ciao..."

"Buonasera. Tieni... Carmen ha fatto un paio di torte!"

"Grazie... Non dovevate disturbarvi."

Pochi minuti e la cena iniziò, con Colthrand che servì anatra all'arancia e patate al forno, insalata di frutta ed un ottimo tiramisù a cui s'aggiunsero il gelato e le torte.

La serata passò in totale allegria e s'intonarono i canti di Natale, oltre che guardare i classici film, ma la cosa che colpì tutte fu il vedere che Lucia non sapeva i tipici canti natalizi "Sul serio non li sai?" Chiese Yria.

"Già... Non ho mai festeggiato quando ero da sola. Con Kate festeggiavo, ma lasciavo che fosse lei a cantare..."

"Beh, allora direi che qui urgono delle lezioni!" Se ne uscì tutta entusiasta Nadia.

Lucia sgranò gli occhi, incredula "Lezioni?"

"Si si! Dai..."

Allora le ragazze iniziarono a cantare e, pian piano, Lucia accennò a qualche parola e Colthrand fissò la nipote. Si sentiva in colpa, perché era anche colpa sua se la nipote si era persa così tanto delle feste e, quando era riuscita a trovare almeno una gioia nella vita con l'amore e la sfiorata maternità, si era messo un criminale a portarle via tutto.

Ora c'era Carmen col piccolo Matt e sperava che potesse avere la famiglia che tanto desiderava con loro due.

"Colthrand... Perché piangi?" Chiese Raphaela.

"Io... Nulla. Sto bene..."

"Non devi piangere durante queste bellissime feste." Disse proprio Lucia, alzandosi ed abbracciando a sorpresa lo zio "So che ti senti in colpa. Ma non devi... In fondo ho sempre saputo che mi volevi bene. Quindi stai tranquillo!"

L'uomo abbracciò la nipote e, tra qualche lacrimuccia generale, la serata volse alla fine con la consegna dei regali.

Ma coloro che avevano comprato l'anello di fidanzamento, lo avrebbero consegnato alla rispettiva amata l'indomani.

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Capitolo 37
*** Proposals. ***


Il mattino seguente, dopo essere tornate ciascuna a casa propria, le ragazze erano pronte per fare la proposta alla rispettiva fidanzata e le più mattiniere furono Robyn e Milena.

La mora dagli occhi scuri trovò l'anello nel muffin che aveva appena rotto a metà "Wow... Robyn..."

"Mile..." Iniziò la castana, prendendo il prezioso dalla mano della fidanzata "Confesso di essere stata poco presente e di aver spesso guardato i fondoschiena delle altre ragazze, ma vorrei che tu accettassi di sposarmi..."

"Accetto! E... Sorvolo la parte ove dici di aver guardato le altre."

Robyn sorrise e baciò la ragazza poi, nella loro stanza, anche Lucia e Carmen si stavano scambiando dolci baci "Senti... Ci sarebbe una cosa che vorrei dirti..."

"Dimmi!"

La ricciolina prese una scatolina di velluto blu dal comodino e l'apri, mostrando il contenuto a Carmen, che si portò le mani sul viso, commossa "Carmen, tu sei stata la luce nella mia buia vita... Sei tutto per me. Vorresti essere mia moglie?"

"Si! Tutta la vita si... Ti amo!"

"Ti amo tanto anch'io!" Sorrise Lucia, mettendo l'anello all'anulare destro della ragazza.

Intanto, a casa loro, Sole e Nadia si stavano baciando felici, visto che quest'ultima aveva trovato l'anello nel comodino e Sole allora le aveva fatto la proposta, subito accettata.

Per Cate, invece, la situazione era piuttosto difficile, visto che sentiva l'imbarazzo avere la meglio su di lei "Dai, parla liberamente... Coraggio!" La esortò Raphaela.

"Ehm... Ecco... I-Io... Volevo chiederti s-se vorresti sposarmi..."

Raphaela sorrise felice e si strinse al collo dell'amata "Si si e si! Si... Vorrei sposarti tutta la vita! Anche adesso."

"Credevo di non farcela..."

"Invece ci sei riuscita! E ne sono felice."

I matrimoni vennero celebrati due mesi più tardi, di Maggio, lo stesso giorno e, dopo altri quattro mesi, Natalia diede alla luce la piccola Yulia.

Le ragazze continuavano ovviamente a svolgere il loro lavoro, ma ora con la consapevolezza di avere qualcuno a casa che le aspettava.

Anche se, qualche volta, ci scappava qualche livido.

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