The other side of my life

di bella94
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** -the beginning- ***
Capitolo 2: *** -I'm feeling like a Barbie's doll- ***
Capitolo 3: *** -ps: i love you- ***
Capitolo 4: *** -I definitely hate my agent- ***
Capitolo 5: *** -afraid of something impossible- ***
Capitolo 6: *** -broken hearted girl- ***
Capitolo 7: *** -I don't need a fucked Ventolin for feeling better- ***
Capitolo 8: *** -I go if you go- ***
Capitolo 9: *** -stupid english boy- ***
Capitolo 10: *** -my family's organization- ***
Capitolo 11: *** -i don't know, makin' sex?- ***
Capitolo 12: *** -i'm goin' to freak out- ***
Capitolo 13: *** -something bad is goin' on- ***
Capitolo 14: *** -unhappy ending- ***
Capitolo 15: *** -an angel- ***
Capitolo 16: *** -race aganist the time- ***
Capitolo 17: *** -they look so good, don't you think so?- ***



Capitolo 1
*** -the beginning- ***


Titolo: The other side of my file
Traduzione del titolo: L'altra faccia della mia vita
Protagonisti: Kristen Stewart, Robert Pattinson e eventuali menzioni del cast di TW e/o NM.
Pov: Kristen Stewart
Raiting: Giallo
Tipo di fiction: Long fic
Status: In scrittura
Capitoli: Da stabilire
Copyright: story (c),vogue, for the character I don't own nothing, tag fic is made by
liveinlove-(c)

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A Federica F.,
per essere una di quelle persone che
entrano nella tua vita per caso e che, ci restano per sempre.

-

image

The other side of my life

-the beginning-

Ogniuno di noi fa delle scelte, durante quell'arco di tempo chiamato vita.
E io avevo fatto le mie.
Non avevo mai avuto rimpianti. I rimpianti, per me, non esistevano.
Quel che è fatto è fatto. Semplice.
Eppure, non è sempre così.
Tutt'altro.
Avevo abbandonato chi mi era sempre stato vicino. Chi mi amava. Avevo perso tutto.
...e avevo capito che i rimpianti esistono, anche per me.
Quel che è fatto è fatto, ma nulla è detto...non ancora.

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Capitolo 2
*** -I'm feeling like a Barbie's doll- ***


Titolo: The other side of my file
Traduzione del titolo: L'altra faccia della mia vita
Protagonisti: Kristen Stewart, Robert Pattinson e eventuali menzioni del cast di TW e/o NM.
Pov: Kristen Stewart
Raiting: Giallo
Tipo di fiction: Long fic
Status: In scrittura
Capitoli: Da stabilire
Copyright: (c),vogue [alias Nadia]
Note dell'autore: Storia nata da una stramaledetta discussione nel topic Robsten. Ragazze io decisamente vi odio. Se non l'avessi letta adesso non sarei quì a postare l'ennesima storia scritta male ecc ecc. Che dirvi? Spero che sia di vostro gradimento. Accetto critiche, purchè siano costruttive.
xoxo, N.
ps: non riletta, segnalatemi eventuali errori, thk.

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The other side of my life

-I'm feeling like a Barbie's doll-
1

“…non provare a fare niente di sconsiderato. Non lo accetterebbero, e non hanno la minima intenzione di venirti incontro una seconda volta. Ricorda che si tratta del tuo futuro. Fai il tuo gioco.”
Spengo il tasto per chiudere la chiamata e inspiro profondamente. Mi sembra strano che quel gesto non mi arrechi sollievo, ma che, mi faccia sentire come se avessi della benzina in bocca, pronta per sputar fuoco.
Sono seduta sul letto immacolato del mio hotel, a Vancouver. Non è una suite, ma solo una camera con tutti i comfort che una ragazza di diciannove anni possa desiderare. E’ troppo grande per i miei gusti, e i muri di quel bianco assoluto mi mettono una strana sensazione di angoscia, come se temessi che da un momento all’altro quella purezza innaturale possa venir macchiata.
Forse sono troppo stanca. Sto pensando troppo. Io di solito non mi concedo mai a questo tipo di sfogo mentale.
Si può dire che la mia mente sia sempre troppo occupata per concedersi la libertà di pensare.
Ormai sono solo un guscio. Un’attrice che deve fingere sullo schermo, e anche nella vita.
Mi dicono sempre cosa fare, come farlo, quando farlo, con chi farlo.
Mi dicono chi devo essere.
Mi passo le mani sul volto, abbandonando il telefonino sul comodino di fianco al letto.
I miei pensieri tornano alla piccola –se vogliamo sminuire- discussione tenutasi poco fa con Greg, il mio agente. Uno stronzo colossale. La tipica persona che non fa niente per niente, e che se ne sbatte altamente degli altri. Greg Michol è lo stronzo per antonomasia. Se non fosse il mio agente potrebbe fare solo lo strozzino.
Si da al caso che Greg sia in rapporti molto intimi con il presidente della Summit, e siccome il lavoro sporco è ciò che gli riesce meglio, è lui che mi chiama tre volte al giorno per sapere dove sono, con chi sono e via dicendo, e soprattutto per accertarsi che io non sia su un aereo per Londra con Robert.
Diciamo che la Summit da otto mesi a questa parte ha cambiato business. Adesso si occupa di come celare le relazioni clandestine tra star hollywoodiane. In primis la mia, di relazione.
La fottuta, stupenda, incasinata relazione che ho con un inglese dagli occhi verdi e i capelli ribelli.
Robert Pattinson. Il mio collega che da collega è diventato amico e che da amico è diventato compagno. Compagno di una vita incasinata e censurata.
Al mondo non è permesso di sapere che io e Robert stiamo insieme. O meglio, il Dio Summit non lo permette. Io devo girare per Vancouver mano nella mano con una persona che per me non è niente di più che un amico, e devo farmi prendere in braccio da lui, devo farmi baciare da lui, devo farmi incasinare la vita da lui. Michael, il mio dannato ex, quel cretino che non riesce ancora a ficcarsi in testa che, ora, lui fa parte della lista di coloro che erano -e ora non sono più- indispensabili.
Dio, io adoro Michael. Ma se non fosse per lui e la sua faccia da bravo ragazzo sfigato io adesso non sarei sommersa dalla merda. Io ora vivo nella merda! Posso aver miliardi e miliardi di dollari sul mio conto bancario, ma resto nella merda.
Almeno non sono sola, penso, sollevata.
Già, non sono sola.

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Capitolo 3
*** -ps: i love you- ***


Titolo: The other side of my file
Traduzione del titolo: L'altra faccia della mia vita
Protagonisti: Kristen Stewart, Robert Pattinson e eventuali menzioni del cast di TW e/o NM.
Pov: Kristen Stewart
Raiting: Giallo
Tipo di fiction: Long fic
Status: In scrittura
Capitoli: Da stabilire
Copyright: (c),vogue [alias Nadia]
Note dell'autore: Ohohoh, non immaginavo minimamente di riscuotere tutto questo successo! Ragazze grazie grazie grazie. Avete recepito il messaggio? Bene, andiamo avanti, questo è un capitolo ''morto'', fa semplicemente da ponte, tra il primo e il terzo. Non mi soddisfa il risultato finale, spero che per voi non sia così. E' corto, l'ho fatto apposta.
Adieu -N.

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The other side of my life

-ps: i love you-
2

"Mhm..." gemo, sentendo il fastidioso trillo della sveglia. Mi alzo di malavoglia e ciabattando per la stanza accendo una sigaretta. Dopo neanche un minuto la sto schiacciando nel posacenere. Non mi reggo in piedi, sono stanca, triste e insoddisfatta. E i miei non sono assolutamente capricci da ''Rich girl"!
Mi siedo sul letto e dopo essermi passata una mano tra i capelli e essermi massacrata a morsi un labbro, alzo la cornetta e compongo il numero della reception.
"Miss Stewart" risponde Carlo, il centralinista.
"Salve, Carlo mi passa la stanza di Mr Pattinson?" gli domando atona, reprimendo uno sbadiglio.
"Certo".
Parte quell'odiosa musichetta che ti mette in attesa. E io aspetto.
"Sono le sei e mezzo, santo Dio!" risponde Robert, dopo qualche minuto.
"Buongiorno anche a te, amore" dico, ridacchiando.
"Oh, Kris...". E' rinsavito! Miracolo! "Che cosa è successo? Tutto bene?".
"Eh sì certo, calmati, ti volevo solo informare che oggi non ci sono."
Un attimo di silenzo. "...e dove?" domanda, confuso.
"Al Castello! Dio, Robert! Dove sennò?", o è lui tardo o sono io acida.
"Ah...sì, scusa, ma sai com'è, sono le sei e non ricordo quanto, e io sono stanco," mi informa, e lo sento sbadigliare.
"Be', quindi ci si vede," dico e sto per riattaccare quando sento la sua voce che grida: "Aspetta!"
"Dimmi..."
"Perchè non ci sarai? Sei arrabbiata con me? No perchè se è così io non ricordo di averti fatto niente".
Immaginandomi la sua faccia da bimbo, mentre mi chiede se ha fatto qualcosa di sbagliato, non posso fare a meno di ridere.
"No, Rob non hai fatto niente. Sono solo tremendamente stanca. Ieri sera ho discusso animatamente con Greg, poi non riuscivo a prendere sonno. Tutto bene, direi".
"Sì, certo, una favola. Kris, ti va di parlarne?", mi domanda e sento dalla sua voce che è abbastanza lucido da poter tenere un discorso intelligente con me. Ma sono io a non averne voglia.
"No, per niente. E poi non c'è niente da dire. Sempre le solite cose", rispondo fingendo che sia tutto davvero a posto.
Silenzio. "Okay, tra mezz'ora sono da te, giusto il tempo di farmi una doccia, così ne parliamo."
Sospiro. Niente, si vede che ormai non so neanche più recitare.
Ah, Kristen, Kristen, Kristen, finirai sotto un ponte.
"Okay" rispondo, "ti aspetto..."
"A dopo".
"Ah, Rob aspetta!" grido, sperando che non abbia riattaccato.
"Ehi, dimmi" risponde subito.
"Passi da Starbucks a prendermi un cornetto e un maxi cappuccino?", gli domando.
Lo sento ridere. "Certo, a dopo...o c'è altro?".
Rido anche io. "No, niente...ah, sì, ti amo".
"Ti amo anche io, stella".

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Capitolo 4
*** -I definitely hate my agent- ***


Titolo: The other side of my file
Traduzione del titolo: L'altra faccia della mia vita
Protagonisti: Kristen Stewart, Robert Pattinson e eventuali menzioni del cast di TW e/o NM.
Pov: Kristen Stewart
Raiting: Giallo
Tipo di fiction: Long fic
Status: In scrittura
Capitoli: Da stabilire
Copyright: (c),vogue [alias Nadia]
Note dell'autore: Ohohoh! Here it is! Eccovi il terzo capitolo della mia fan fiction! Allora graziegraziegrazie a tutte per i complimenti <3
Secondo me siete di parte, e anche tanto, ma va bien.
Dicevamo, questo capitolo non so manco io se mi piace o meno. Perchè nella mia mente era tutto figurato benissimo, e ho paura di non aver reso su carta (in questo caso non so su cosa xD).
Di nuovo grazie a tutte. Ora capisco cosa provano i vip quando vengono venerati a codesto modo. Ah, mi sento tanto Zac Efron *w*
xoxo, N-

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The other side of my life

-I definitely hate my agent-
3

So che il “sono subito da te” di Robert corrisponde a un “mezz’ora e sono lì”, pertanto ne approfitto per farmi una doccia calda e per rendermi presentabile.
E’ come se la consapevolezza di averlo tra poco qui con me mi faccia sentire meglio. Robert ha lo strano potere di sciogliere il nodo che mi tiene legata a un masso troppo pesante. Quando sono con lui mi sento bene. Robert non è solo il mio ragazzo, ma è prima di tutto il mio migliore amico, il mio confidente. E’ sempre pronto ad ascoltarmi e a rassicurarmi, e altrettanto vale per me.
Mentre l’acqua calda scivola sulla mia schiena nuda sento la porta della mia camera d’hotel chiudersi.
“Kris?” mi chiama Rob, ad alta voce.
Cazzo. Altro che mezz’ora. “Ehm…sono sotto la doccia, un secondo solo” grido chiudendo il getto d’acqua e prendendo l’accappatoio.
“Fai con comodo”, risponde e sento le tv che si accende, mentre voci sconosciute riempiono la mia stanza.
Mi metto la biancheria intima pulita, uno shorts bianco e una maglia verde e, con i capelli ancora umidi, esco dal bagno.
Ad accogliermi c’è Robert, con il suo sorriso migliore.
“Ciao” gli dico sorridendo e avvicinandomi per baciarlo.
“Buongiorno” mi dice lui sfiorando le mie labbra con le sue.
“Ti ha visto qualcuno?”, gli chiedo aprendo la busta del cornetti e prendendo il mio cappuccino mentre lui spegne la tv.
Socchiude gli occhi. “No. Almeno credo”.
Gli porgo il suo cornetto, rigorosamente farcito con cioccolato fondente. Lui lo afferra e mi sorride.
Mentre mangio il mio, mi avvicino alla finestra e dopo aver riavvolto tutto la tapparella chiudo le tende color sabbia. Solo in quel momento, con la luce del mattino che riempie la stanza, noto i cerchi scuri sotto gli occhi di Robert.
Mi siedo sul divano accanto a lui e gli sfioro delicatamente le occhiaie. ‘’Non hai dormito’’ noto.
Lui scrolla le spalle e beve un po’ del suo cappuccino. “No, ho dormito. Tranquilla”, mente talmente male che non mi è difficile notarlo.
Alzo gli occhi al cielo. “Sì, certo.”
Lui si gira verso di me con aria interrogativa. “A proposito, cosa ti sconquassa?” mi domanda inarcando un sopracciglio.
“Sconquassa? Ma come parli?” gli domando ridendo. “Sembri la signore Bennett in ‘Orgoglio e pregiudizio’” aggiungo.
Lui assume un’aria offesa. “Io? Come osi!” esclama. “Ma tu sai chi sono? Hai le benché minima idea di chi sia la persona con cui ti stai cibando?”. Sta scherzando, lo capisco dalla luce strana che si accende nei suoi occhi.
“Se la smetti di parlare come un cerebrolabile ti dico cosa mi sconquassa”. Adoro scendere a compromessi.
Lui si ricompone e fingendosi serio dice: “Perfetto, ci sto. Quindi riformulo: cosa c’è che non va?”
Gli sorriso e abbasso lo sguardo sul coperchio di plastica del mio cappuccino.
“Te l’ho già detto, niente che tu non sappia già. Greg sembra sguazzarci in questo schifo. Io invece sono stufa di dover vivere tutto di nascosto. Non ti capita mica sempre di trovare la persona giusta, quella davvero importante, e quando succede vorresti far vedere al mondo intero che sei felice. Invece noi siamo costretti a vivere tutto di nascosto, come degli adulteri dell’epoca Romana,” mi fermo un attimo e alzando lo sguardo noto quanta dolcezza ci sia nei suoi occhi, “non sai quando desidero poter passeggiare mano nella mano con te, e non con Michael. Sei tu la mia ’persona speciale’, è te che amo.”
Faccio una pausa sentendo che la mia voce si incrina pericolosamente e che la vista si annebbia.
“Oh cielo, sto per piangere” noto alzandomi di scatto dal divano e correndo in bagno. Non so il tipo da piangere davanti alla gente, soprattutto davanti a Rob. Sento i suoi passo che mi seguono, e non cerco di fermarlo. Tanto è inutile.
Entro in bagno e cerco di asciugarmi gli occhi, ma sembra che le lacrime non vogliano frenarsi. “Ultimamente non faccio altro che piangere. Piango se vedo un film, se leggo un libro, se penso a te, se vedo una nostra foto, se parlo con mamma, se sento Jella che abbaia al telefono, se vedo un gatto che somiglia a Jeff, se vedo una coppia per strada che passeggia felice, e per tante altre cretinate. Oddio mi sento così stupida!”.
Mentre continuo imperterrita a asciugarmi gli occhi, sento la mani di Robert sui miei fianchi, che cercano delicatamente di farmi voltare verso di lui.
Quando i miei occhi incontrano i suoi noto quanto siano tristi e dolci.
“Si risolverà tutto” sussurra accarezzandomi il volto.
Sorrido senza entusiasmo. “Sì, certo…” mormoro e allontanandomi da lui torno in salone.
Dopo qualche minuto mi raggiunge anche lui e restiamo in silenzio.
Continuo a bere il mio cappuccino –ormai freddo- senza incrociare il suo sguardo. Il telefono improvvisamente squilla facendomi sobbalzare.
Rispondo al terzo squillo. “Pronto?”
“Parlo con la signorina Kristen Stewart?” mi domanda una voce sconosciuta.
Corrugo la fronte. “Sì, lei chi è?”
“Sono Amanda Luken, la nuova pr della Summit. La chiamo perché il direttore desidera poterla vedere al più presto.”
Mi passo una mano tra i capelli e solo in quel momento mi accorgo di Robert, che in tutta la sua altezza, è davanti a me.
“Chi è?” mima con le labbra.
Muovo la mano in aria a mo’ di ‘’nessuno’’.
“Sì, senta signorina –come ha detto che si chiama?- Luken, ultimamente sono parecchio impegnata, e il nostro caro direttore dovrebbe saperlo. E comunque, anche se non avessi i minuti programmati, avere un incontro con lui sarebbe l’ultimo dei miei pensieri. Detto questo, la saluto,” e riattacco.
Rob mi sfiora una mano. “Chi era?”
“Una tizia per conto del direttore della Summit” rispondo atona.
“E cosa voleva?” insiste lui.
“Niente. Semplicemente farmi capire che c’è qualcosa che non va.”
Evviva la monotonia.

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Capitolo 5
*** -afraid of something impossible- ***


Titolo: The other side of my file
Traduzione del titolo: L'altra faccia della mia vita
Protagonisti: Kristen Stewart, Robert Pattinson e eventuali menzioni del cast di TW e/o NM.
Pov: Kristen Stewart
Raiting: Giallo
Tipo di fiction: Long fic
Status: In scrittura
Capitoli: Da stabilire
Copyright: (c),vogue [alias Nadia]
Note dell'autore: Nuovo capitolo! Eccovelo, appena sfornato. Avevo l'ispirazione, e ho colto l'attimo. Carpe diem, babes. Allora, spero che vi piaccia e siccome non l'ho riletto ditemi se ci sono degli errori grammaticali e via dicendo.
xoxo, N-

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The other side of my life

-afraid of something impossible-
4

"E cosa non dovrebbe andare?" mi domanda Rob, con innocenza.
Alzo gli occhi al cielo e stizzita gli rispondo: "che io e te stiamo insieme, no?"
Lui mi guarda serrando la mascella e cerca il suo telefonino nelle tasche dei pantaloni.
"Che diavolo stai facendo?" gli domando allarmata. Conoscendolo è più che capace di chiamare quella Luken e di mandarla alle Hawaii. Ironicamente parlando.
"Chiamo Ashley" risponde lui, senza staccare gli occhi dallo schermo dell'i-phone. Probabilmente sta cercando il numero nella rubrica.
"E perchè mai dovresti chiamarla?" insisto, irritata.
"Perchè ho da dirle una cosa".
"Wow...notevole."
Ma quanto sono acida oggi?
Comincio a vagare per la stanza mentre il mio ragazzo-bradipo esplora le insidiose segrete della rubrica telefonica.
"Ash, sono Rob. Sìsì, tutto bene, te?".
Oh, ha trovato il numero. Apocalisse.
"Be' sì, immagino. Eh, niente, senti io e Kris oggi non veniamo, sì, no no, stiamo bene, sì, è solo che abbiamo da discutere di alcune cosuccie, va bene, tranquilla. Un bacio, ciao".
Ashley sa della nostra relazione come noi sappiamo della sua con il rocker. Ah, il rocker è Jackson, noi -io e Robert- lo chiamiamo così per i capelli.
Torno con lo sguardo a Robert.
Lui sorride come un stupido.
"Robert, potresti dirmi perchè hai chiamato Ashley?" gli domando, irritata, "sempre se la tua ebetaggine non te lo impedisce," aggiungo, acida.
Lui ride. "Kris, oggi sono tutto tuo", mi informa, con una voce talmente dolce da far sciogliere chiunque.
E io -per la cronaca- mi sto sciogliendo.
Sorrido. "Ah...capisco. E che programmi hai?" domando andandogli vicino. Lui mi tira a se, abbracciandomi.
"Uhm...allora, possiamo chiamare quella che ti ha chiamato..."
"La signorina Luken".
"Sì, quella, e dirle che se non la smettono di romperci le palle ci facciamo una foto mentre ci baciamo e la mettiamo sul web, sarebbe forte, e la Summit se lo prenderebbe in quel sacro posto, oppure, possiamo passare la giornata quì..." si interrompe, con una strana luce negli occhi.
"A far co-" sto per domandargli, ma le sue labbra sono più veloci e la mia mente capisce cosa sta per succedere.
Oh Dio, vado anche a scoppio ritardato.

-

Tre ore, venti minuti, e sedici secondi dopo sono nel mio letto, come mamma mi ha fatta, e sto cercando di far capire a Robert che se Brad (il ragazzo della sorella di Rob) ha tradito Victoria (la sorella di Rob) è perchè è un coglione che non sa porre limiti ai suoi istinti animali e non che lo ha fatto solo perchè era un po' brillo.
Rob tira su col naso mentre mi accarezza la schiena.
"Secondo me lui la ama" sentenzia.
"Sì, come gli italiani amano la pasta al pomodoro. Robert, sii ragionevole. Brad è un animale! Ha il cervello di un mulo e la faccia da topo, e Vic, invece, è uno schianto, ed è anche inglese. E gli inglesi hanno un fascino senza eguali."
Rob sorride, facendo lo spaccone.
"Eh, sì. E io ne sono la prova vivente" dice.
Scoppio a ridere e tenendomi su con un gomito lo guardo negli occhi senza proferire parola.
Lui ricambia lo sguardo, serio ma dolce.
Potrei restare così per ore, non mi stancherei mai di quegli occhi verde acqua.
Robert allunga una mano verso il mio volto per accarezzarlo.
"Pensavo che non ti avrei mai incontrata," sussurra.
Per un attimo non capisco, ma poi mi è tutto chiaro. Robert aveva paura di non trovare la persona giusta, la sua anima gemella, di non trovare me.
Sento che gli occhi mi si inumidiscono.
Una calda lacrima mi scende giù per la guancia. Robert l'asciuga con un dito.
"...e adesso ho paura di perderti," aggiunge, con voce flebile.
Io resto a guardarlo, senza parole.
Ma poi, non so come, ho l'impulso di rispondergli, senza troppi giri di parole, ho l'impulso di dirgli la verità.
"Non puoi perdere ciò che ti appartiene, Robert."

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Capitolo 6
*** -broken hearted girl- ***


Titolo: The other side of my file
Traduzione del titolo: L'altra faccia della mia vita
Protagonisti: Kristen Stewart, Robert Pattinson e eventuali menzioni del cast di TW e/o NM.
Pov: Kristen Stewart
Raiting: Giallo
Tipo di fiction: Long fic
Status: In scrittura
Capitoli: Da stabilire
Copyright: (c),vogue [alias Nadia]
Note dell'autore: Bene, questo capitolo è nato da un mio pensiero costante: la left scene di NM. Ogni singola volta che penso a quella scena e a Rob e Kris che la girano, non posso fare a meno di vedere uno di loro (presumendo che stiano insieme, da brava robstenina quale sono ù__ù) soffrire perchè immedesimato a tal punto nel personaggio da non riuscir più a scindere la realtà da quella che dovrebbe essere finzione. E quindi, here it is. Spero che vi piaccia. Il nome della truccatrice è quello vero, l'ho letto sul libro del backstage. Spero davvero con tutta me stessa che sia di vostro gradimento. L'ho scritto in un quarto d'ora, perciò non ho la minima idea di come possa risultare.
PS: in tutti i capitoli farò in modo che R e K siano dolci l'un l'altro, ma che la nostra lady sia anche acida, quando è giusto ò__ò R dopotutto mi sembra un tipo che fa innervosire è_è

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The other side of my life

-broken hearted girl-
5

Ventitré aprile, ore 6.30, Vancouver, set di New Moon.
Come mi sento? Più morta che viva.
Oggi abbiamo da filmare una delle scene più importanti di New Moon. Quella nella quale Edward, senza troppi giri di parole, mi molla al mio destino di stupida fragile umana con problemi di equilibrio e coordinamento occhio-mano. Ah, che vita ingiusta.
Mentre io sono sul set a morire di freddo, Robert è ancora sotto tortura. A quanto pare ha preso un po’ di sole nell’ultima settimana.
Un po’ di sole. Be’ non è che sia proprio così. E’ semplicemente diventato un po’ più roseo, di un colorito normale, umano. Comunque, resta il fatto che appena Van Phue l’ha visto ha cominciato a bestemmiare in tutte le lingue a lei conosciute e ha ad usare del fondotinta di due toni più chiaro. Povero Robert, la parte del vampiro è alquanto limitante.
Per quanto riguarda me, invece, non ci sono problemi. Anzi, sì. Devo inciampare, essere sbadata e farmi sempre male perché in ogni libro qualcuno mi vuole uccidere. Ad esempio in New Moon prima c’è Jasper (Dio, che pezzo di idiota! È anche mio cognato!), e poi c’è Victoria, e poi ancora ci sono quelli scalmanati del Volturi, con quella pazza di Jane. Sinceramente tra me e Robert non so decretare chi stia messo peggio.
Mentre fumo una sigaretta e mi lascio andare ai miei pensieri, una voce molto familiare mi riporta alla realtà.
“Kristen…” mi chiama Chris Weitz, il nostro nuovo super mitico regista. Mi giro verso di lui e sputo fra i denti un’imprecazione. Chris odia vedermi fumare.
Butto la cicca per terra e la calpesto, poi, schiarendomi la voce dico: “Ehi, Chris, buongiorno”.
Lui aggrotta la fronte. “Piccola, ti ho vista”.
Sbuffo. “Chris, sono maggiorenne”.
Lui ride, senza entusiasmo. “Sì, ma hai solo diciannove anni. E per giunta da meno di un mese”.
Sorriso annuendo. “Okay, ti prometto che appena mi sentirò meno sotto pressione smetterò”. Bugia.
Ricambia il sorriso e mi dice, toccandomi una spalla che è ora di andare.

-

Mentre ci avviamo in un mega suv bianco verso la foresta che ci ospiterà durante le riprese della left scene, Robert –che è seduto davanti con l’autista- comincia a cambiare stazione radiofonica senza sosta. Dio, giuro che se entro un minuto non ci da un taglio gli tiro una scarpa in testa.
Chris –che invece siede di fianco alla sottoscritta- sta leggendo da un taccuino non so cosa.
Robert sembra continuar a non tener contro che con lui ci sono altri tre poveri cristi e che, sentir ogni secondo una stazione radiofonica diversa non fa di certo bene.
“Robert, potresti…?” lascio la frase in sospeso, sperando che lui afferri il concetto.
“Eh?”.
Alzo gli occhi al cielo. “Niente, niente, dormi”.
Mi lascio andare lungo il sedile caldo di pelle del suv e chiudo gli occhi, cercando di rilassarmi. A un certo punto Rob smette di cambiare convulsamente stazione e io involontariamente apro gli occhi. Aprendoli noto che lui mi sta guardando. E’ girato verso di me e mi fissa con una tale intensità da farmi credere che voglia informare i presenti (cioè Chris, visto che all’autista penso non possa interessare) che io e lui abbiamo una relazione, perché per quanto mi risulti un’amica non la si guarda in quel modo, cioè come se la si volesse…mangiare. Oh, cazzo. Okay, so che può sembrare strano e controproducente, ma Robert fa sempre così. Forse ci tiene a mettermi, anzi, a metterci nei casini, e a quanto pare una parte del suo cervello non ha ancora capito che io e lui non dovremmo neanche sfiorarci per sbaglio. Va bene, ma cosa sto pensando? Mi serve una vancanza.
Io alzo un sopracciglio e con un movimento impercettibile della testa gli faccio segno di girarsi.
Lui obbedisce. Bene, adesso posso riposarmi.
La macchina si ferma improvvisamente. “Eccoci arrivati”.
Ah, perfetto. Quando avrò anche solo un po’ di pace?

E adesso sono Bella Swan.
Bella è appoggiata al tronco di un albero e guarda Edward.
“Perché adesso? Avevi detto che avremmo aspettato la fine dell’anno scolastico”, rammenda sempre più confusa.
“Carlisle deve dichiarare trentatré anni, e ne dimostra a mala pena trenta. Ci siamo trattenuti qui per troppo tempo…” dice Edward, con voce piatta.
Bella è spiazzata. E’ come se si fosse appena trovata davanti una persona che non riconosce.
Lo guarda confusa, impaurita…non è Robert, Kristen, non è Robert.
“Aspetta…ma quando dici che…” comincia lei, mentre una strana sensazione di terrore le si sparge lungo il corpo.
“Intendo io e la mia famiglia, sì” conclude lui, anticipandola.
“Va bene”, sussurra lei, “ io vengo…vengo con te”, conclude infine.
Edward sospira. “No, Bella, il mio mondo non è fatto per te. Io…non sono la persona giusta per te”.
Lei lo guarda sbigottita. “Cosa? Edward smettila di dire stupidaggini! Sei la cosa più bella che mi sia mai cap-“
“Bella, non voglio che tu venga con me”, sentenzia Edward, glaciale, senza esitazione. Deciso.
E in un secondo smetto di essere Bella, e torno ad essere Kristen. Guardo Robert terrorizzata.
“E stoooop!” grida Chris venendoci incontro.
“Diamine ragazzi era perfetta! Kristen, tesoro, che hai?” mi domanda, accorgendosi della mia espressione e avvicinandosi, premuroso.
Io non stacco gli occhi da quelli ora dorati di Robert.
“Ho bisogno di una pausa”, sussurro e vado via.

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Capitolo 7
*** -I don't need a fucked Ventolin for feeling better- ***


Titolo: The other side of my file
Traduzione del titolo: L'altra faccia della mia vita
Protagonisti: Kristen Stewart, Robert Pattinson e eventuali menzioni del cast di TW e/o NM.
Pov: Kristen Stewart
Raiting: Giallo
Tipo di fiction: Long fic
Status: In scrittura
Capitoli: Da stabilire
Copyright: (c),vogue [alias Nadia]
Note dell'autore: Odio questo capitolo! NON SA DI NIENTE! E' scritto male...e non mi piace. Non so se si è capito ù_ù
Bene, spero di aver reso anche solo in parte decentemente quello che prova Kris e che lei vede in Rob. Oddio non so scrivere. Adieu.
PS: il Ventolin è un affare che serve agli asmatici, e che io uso XD

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The other side of my life

-I don't need a fucked Ventolin for feeling better-
5

Con la mente disperatamente vuota e stringendomi nella leggera giacchettina che indosso, cammino velocemente verso una panchina, non molto lontana dalla location.
Mi siedo e passandomi velocemente una mano tra i capelli, cerco di respirare piano.
Ho l’affanno. Perché ho l’affanno?
Ci sono due ipotesi, o sto impazzendo tanto da compromettere anche il mio lavoro, o ho l’asma –ipotesi da scartare, io non sono asmatica. Almeno quello.
Mi sdraio in orizzontale sulla panchina e comincio a pensare, cerco di ricordare perché sono qui, perché fatico a respirare normalmente, perché mi sento così strana. Nella mia mente tanti piccoli pezzi si ricompongono, come in un puzzle.
Foresta. Bella. Edward. Addio. Robert. Kristen.
Eravamo nella foresta per girare la scena dove Bella viene lasciata da Edward…e poi?
Poi…poi io improvvisamente non ho più visto Edward davanti a me, ma Robert. Ho smesso di recitare, di essere Bella, sono tornata a essere Kristen e ho pensato che Robert mi stesse lasciando.
O mio Dio. Ma quanto sono stupida da uno a dieci? Undici.
Mi alzo a sedere e sospiro, riaprendo gli occhi.
“Aaaaaaah!” grido a squarcia gola.
Robert subito mi abbraccia. “Kris, Kris, amore, sono io, scusa non volevo spaventarti”, sussurra baciandomi i capelli.
Il mio cuore riprende a battere normalmente.
Robert però non accenna a lasciarmi. “Mi dispiace…” sussurra, invece.
Io, che fino a un secondo prima credevo di essere rinsavita, ricordando cosa mi fosse successo, mi ritrovo a non capire di nuovo più in cazzo.
“Ti dispiace per cosa?”, gli domando, scioccamente, be’…d’altro canto non so davvero per cosa si stia scusando.
Lui sospira. “Sono stato troppo freddo, non volevo farti paura…”
Io lo allontano un po’ da me e lo guardo diritto negli occhi. “Cosa hai detto?”
Lui aggrotta le sopracciglia. Visibilmente confuso. “Non volevo farti paura…” sussurra. “Kris, io…”
Lo zittisco. “Tu pensi davvero di avermi spaventata?”, gli domando, sconcertata.
Lui annuisce, sempre più confuso, e io -con mio grande stupore- esordisco in una gran risata.
“Oh, Robert…nono, non mi hai…” rido talmente tanto da non riuscire a respirare. Ecco, ci risiamo.
Quando infine mi calmo, torno a guardarlo negli occhi. Lui sembra ancora –se possibile- più confuso. “Non mi hai fatto…paura” sussurro, e mi sento più leggera vedendo le rughe della sua fronte distendersi.
“Ah…e allora…perché sei andata via?” mi domanda, dolcemente.
Distolgo il mio sguardo dal suo e gli prendo le mani. Lui è inginocchiato davanti a me, mentre io continuo a essere seduta sulla panchina, fredda, come se non bastasse.
“Io…non lo so cosa mi è preso, so solo che due minuti prima ero Bella, recitavo, e due minuti dopo ero tornata a essere Kristen, e tu eri Robert…e mi stavi lasciando…” a questo punto la mia voce si incrina pericolosamente. Oh, merda, Kris non piangere, non piangere, è un ordine.
Oh Dio grazie. Non sto piangendo. Mi sento fiera di me.
Alzo lentamente lo sguardo per incrociare quello di Robert. Appena i miei occhi scivolano nei suoi mi sento pervadere da un opprimente sensazione di gelo.
Lo sguardo di Robert è triste, assente, ha gli occhi lucidi, sembra che stia lui per piangere.
“Robert” dico allarmata accarezzandoli il viso. “Robert, era solo una mia sensazione, sono troppo stressata, lo sai…Robert ti prego, guardami” la mia voce è piena di panico, come gli occhi di Rob.
Con una lentezza snervante il suo sguardo torna ad essere vigile.
“Robert…” mormoro abbracciandolo e il cuore mi si riempie di gioia quando lui mi stringe a se’.

-

“Mamma, dì a Cameron che se mi uccide anche un solo pesce rosso è morto. E digli anche che se lo fa e poi me ne ricompra uno nuovo, lo sgamo comunque”.
Sono al telefono con la mia mammina. Dio, ma perché divento così sdolcinata quando parlo di lei? Ugh.
“Certo, certo, consideralo fatto” mi rassicura –prendendomi per il culo.
Sbuffo. “Mamma, sì, però diglielo, è di vitale importanza!” protesto e la sento ridere.
“Okay, okay, lo farò. Amore, parlami di te invece, come va con Mike? Uscite ancora come dei vampiri?” mi domanda, alludendo al nostro modo di parlare in codice, infatti è probabile che la Summit tenga sotto controllo la mia rete telefonica, e si da al caso che io non sia paranoica. Comunque, ‘’Mike’’ è Rob (mica nella realtà, eh) e ‘’uscite ancora come dei vampiri’’ sta per: ‘’uscite ancora di nascosto?’’.
E se non si fosse capito, mamma sa tutto. Tutto. Be’ sì, tutto quello che una mamma può sapere.
“Sì, purtroppo. E io ho bisogno di una vacanza, immediatamente. Sono stressantissima, non riesco a lavorare, ho crisi di pianto…oh mamma, ho bisogno di te!” piagnucolo.
“Oh amore mio!” esclama la mamma e dal tono della sua voce capisco che è agitata.
“Sì, mamma ma non ti preoccupare, eh! Ho tanto di quel da fare io…tanto che la maggior parte delle volte neanche ci penso, allo stress, intendo” dico, cercando di rimediare, da quanto in qua non so più mentire?
Troppo tardi. “Amore, allora, ascoltami…ho un’idea geniale, perché non vieni da noi per un po’? Dai, piccola, torna a Los Angeles e resta con noi per una settimana, papà ne sarebbe felicissimo, tu potresti tenere sotto controllo Cameron e i pesci, e poi c’è Taylor che ha una voglio matta di raccontarti non-so-cosa”.
“Cosa?”, chiedo, trasformandomi in una vecchia comara.
“Oh, io non so niente. Se vieni lo saprai. Amore, ascolta la mamma che brutti consigli non ti da. Torna a casa”.
“Okay, mamma, ti chiamo dopo” dico tagliando corto e cercando di non farglielo capire.
“Torna a casa, a dopo, ciao amore, ti voglio bene.”
“Sì, anche io”.
Perfetto, per una volta che ho la possibilità di rendere la mia vita meno monotona non sono neanche d’accordo. Certo che sono strana, eh.

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Capitolo 8
*** -I go if you go- ***


Titolo: The other side of my file
Traduzione del titolo: L'altra faccia della mia vita
Protagonisti: Kristen Stewart, Robert Pattinson e eventuali menzioni del cast di TW e/o NM.
Pov: Kristen Stewart
Raiting: Giallo
Tipo di fiction: Long fic
Status: In scrittura
Capitoli: Da stabilire
Copyright: (c),vogue [alias Nadia]
Note dell'autore: Eccovi il sesto capitolo! Oddio ne ho scritti già sei? Mamma mia ò_ò
Bene, questo capitolo è fondamentale. Lo capite? FONDAMENTALE. Bene, andiamo avanti, spero che vi piaccia e che ci capiate qualcosa.
Grazie a tutte per i mille complimenti ♥
Siete di una dolcezza insostenibile.
xoxo, N-

-

The other side of my life

-I go if you go-
6

“Kristen, non mi stai ascoltando”
Faccio cadere con un odioso tintinnio il cucchiaio -con cui poco prima stavo girando il mio caffè- al suono della sua voce, presa alla sprovvista.
“Scusa…” abbozzo un sorriso.
“Sì, certo. Si può sapere cos’hai?” insiste lui alzandomi il volto con le dita. “E –per favore- guardami” aggiunse.
Detto fatto. Tenendomi il volto con una mano mi metto a fissarlo con la faccia più stupida che il mio volto può fare. Tutto pur di cambiar discorso. Tanto è inutile parlarne. Già.
Vedo le sua mascella contrarsi, come le sue sopracciglia, e poi tutto si rilassa, e lui sorride.
“Oh, ma come facciamo bene i seri oggi!” esordisco, per farlo ridere.
Robert sghignazza e si porge verso di me –nonostante un tavolo ci divida.
“Kristen, mi permetti di entrare nella tua testa per un solo secondo?” mi domanda, con dolcezza.
Sgrano gli occhi. “Oddio, oddio. Sei l’Enigmista! Vuoi entrare nella mia testa! AIUTO!” grido, e meno male che siamo nella mia stanza d’albergo e che nessuno ci sente.
Lui mi tappa la bocca con una mano. “Kristen! Ma ti sei fatta una canna?!” mi domanda, spiazzato.
Arriccio le labbra. “No, ma è nella lista delle cose che voglio fare prima di morire” rispondo, ridendo.
E lui si unisce alla mia risata. “Questa era bella, sappilo” ansima tra le risate.
Spalanco la bocca, fingendomi offesa. “Senti bello, ne ho mai detta una brutta, io?” gli domando, alzandomi dalla sedia e sedendomi sulle sue gambe.
Lui mi guarda di sottecchi. “No, e non potresti mai,” sussurra con una voce talmente sexy da mandarmi in tilt, per un attimo, ovvio.
“Ahaha, bene” dico alzandomi dalle sue gambe per tornare a sedere sulla mia sedia.
Ma la stretta della sua mano mi trattiene per un polso. Mi giro, con un sorriso stralunato dipinto sul volto, e gli domando: “che c’è?”
Lui sorride e mi tira a se senza il benché minimo sforzo.
“Umh…pensavo che, viste le circostanze e la tua non predisposizione a dirmi che ti passa per la testa, potremmo scendere a compromessi”.
Sento puzza di bruciato. In senso figurato.
Lo guardo stringendo le palpebre. “Ah…uhm…se io ti dico cosa mi passa per la testa tu che fai? Sentiamo” lo incito, sinceramente curiosa.
Lui mi tira ancora di più a se’. “Be’…si possono fare tante cose…servizio completo?”
Che è il servizio completo? Colazione, pranzo e cena?
“Che sarebbe? Un menù?” gli domando, accigliata.
Lui ride e poi sbuffa. “Certo Kris che te sei scema, eh”
Cosa? Io scema? Sono due parole che non possono coesistere nella stessa frase.
“Ah, bene, se la metti così, altro che compromessi…” dico alzandomi e cercando di arrivare alla mia sedia il più veloce possibile.
Ma niente. La mia è sfiga, altro che stupidaggine.
Ci ritroviamo punto a capo. Io sulle sue gambe, praticamente attaccata a lui come una cozza al suo scoglio.
“Allora, dicevo…” cerca di riprendere il filo della conversazione.
“Non dicevi un bel niente. Io ti ho chiesto cos’è il servizio completo!” lo correggo, scocciata.
“Ah, sì, vero. Allora…sarebbe…anzi è…sesso” dice sorridendo come un cretino.
Inorridisco a quelle parole. “Oddio, tu sei disposto a prostituirti!” esclamo.
“Ssssh! Se ci sentono travisano!” mi rimprovera.
“Non c’è da travisare un bel niente! Tu vuoi fare la puttana!” quasi grido, divertita.
Robert sbuffa. Ah, adoro irritarlo, diventa più sexy. Sì, va bene, ho davvero gli ormoni sotto sopra.
“Kristen, le prostitute si fanno pagare, io lo farei gratuitamente…per te, ovvio” mi spiega.
“Oh che gesto carino!” dico, dandogli uno schiaffo leggero sulla nuca. “E si da al caso che io ti pago, bello mio. Ti dico cosa mi passa per la mente, o non rimembri?” gli chiedo, trionfante.
Lui sospira. “Okay, sono una prostituta. Va bene, ma torniamo al nocciolo della questione: mi dici che ti passa per la testa, o no?” mi domanda, evidentemente esasperato.
“Uhm…sì, no, perché due più due non fa tre…”.
“Sì, la conosco la battuta, sai com’è, la dico io”.
“La dicevi tu”, lo correggo.
“Sì, quello”.
“Okay, allora, mamma mi ha detto che secondo lei per curare il mio stress devo andare a Los Angeles per una settimana. Il che è completamente assurdo, visto che non posso chiedere le ferie. E ci sono arrivata solo adesso, come le scema che sono. Pensa un po’, ieri sera ho chiamato anche mamma per dirle che se vengo tu vieni con me, e lei ha anche detto che sarebbe fantastico, mia madre ti ama, giusto per informarti…”
“E chi non mi ama?”
“Spaccone. Dicevo, io ci voglio andare, tu verresti con me, mamma è pienamente d’accordo…ma, perché c’è sempre un fottuto ma, non so come fare per le riprese!” mi lamento.
Robert sembra davvero coinvolto nella faccenda, e senza farmi scendere dalle sue gambe, non che io stia scomoda, certamente, comincia a riflettere.
“Uhm…secondo me ce la puoi fare.”
Lo guardo confusa. “Io non ci vado se non ci vieni anche tu, pensavo fosse chiaro”.
Lui mi guarda con dolcezza. “Amore, è chiaro…ma come la metteremmo con i paparazzi? E poi io ho ancora da girare. E sei tu quella stressata fino all’osso del collo.”
“Be’…è vero. Ma non avrebbe senso!” piagnucolo.
Lui sorrise apprensivo. “Invece sì. Avresti l’occasione per stare con la tua famiglia…dai chiama Chris e chiedigli se puoi prenderti una settimana”, mi incita facendomi scendere dalle sue gambe e spingendomi verso il telefono.
“No,” dico decisa, incrociando le braccia al petto.
“No Robert, non parto” aggiungo, imbronciata.
Lui scoppia a ridere per la mia battuta, ma poi torna serio. Alza la cornetta e me la porge.
“Chiamalo”, mi ordina.
Resto immobile. Niente da fare.
“Fallo per me…” aggiunge guardandomi in un modo talmente…supplichevole da farmi cambiare idea.
“Argh, ti odio!” esclamo, componendo il numero di Chris, mentre Robert mi cinge i fianchi e mi bacia il collo.

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Capitolo 9
*** -stupid english boy- ***


Titolo: The other side of my file
Traduzione del titolo: L'altra faccia della mia vita
Protagonisti: Kristen Stewart, Robert Pattinson e eventuali menzioni del cast di TW e/o NM.
Pov: Kristen Stewart
Raiting: Giallo
Tipo di fiction: Long fic
Status: In scrittura
Capitoli: Da stabilire
Copyright: (c),vogue [alias Nadia]
Note dell'autore: Questi ragazzi sono la mia ancora di salvezza. Adoro scrivere su di loro, ho sempre l'ispirazione (bene, ecco perchè scrivo queste merdine). BTW, eccovi il capitolo, babes, spero che vi piaccia. Come ben sapete Kris ha due fratelli: Cameron (quì citato come Cam) più grande di lei, e Taylor più piccolo. E poi c'è mamma Stew che è in love con Robby e papà Stew che sembra uno dei Beatles nel loro hippy periodo, ah che bella famiglia x°D
Okay, bando alle ciance, buona lettura tesori (L)
xoxo, N-
PS: spero di aver reso anche solo minimamente la tristezza di R e K. Sono negata, lo ammetto.

-

The other side of my life

-stupid english boy-
7

Una confezione di aspirina (volare a volte mi fa venir mal di testa), un pacco di assorbenti (sono una donna, giusto per la cronaca), dei fazzolettini per il naso (ho il raffreddore), dei costumi da bagno (chissene che ho firmato un contratto dove garantisco di non espormi al sole), delle infradito.
Okay, direi che ho preso tutto.
“Kris? Sbrigati il taxi è arrivato”.
Mi informa Robert, mentre mi infilo la giacca di jeans e allaccio le scarpe.
“Sì, arrivo”, rispondo gridando.
Esco dal bagno e mi precipito nel salottino-ingresso della mia camera d’albergo, dove Rob mi aspetta, ancora in pigiama.
Appena mi vede mi sorride.
“Mi mancherai…” sussurro abbracciandolo e stringendomi forte a lui.
“Anche tu, da morire. Chiamami ogni giorno, tutte le volte che puoi, quando vuoi. Prometti”.
“Sìsì, prometto”, sussurro schiacciando la testa contro il suo petto profumato.
Come cavolo si fa a dire che Robert Pattinson, il MIO ragazzo, puzza? Vorrei tanto poter far sentire a quei coglioni come questo ragazzo profuma di pulito, di bucato appena fatto, di caffe’…
“Fai buon viaggio, prendi l’aspirina appena ti fa male la testa e ricordati di spegnere il cellulare…” mi rammenda, passandomi la sacca blu che ho adoperato come mio unico bagaglio.
Annuisco senza prestare troppa attenzione a quel che mi dice. Non posso crederci.
Sto partendo senza di lui. Sto andando dai miei genitori senza di lui. Passerò quasi due settimane senza di lui. Dormirò senza di lui. Farò colazione senza di lui. Oh Dio, vivrò senza di lui. Interessante e decisamente masochista.
“Kris…” dice prendendomi il volto tra le mani e costringendomi a guardarlo.
“Non essere triste…” sussurra, “sai che ci ho provato, ma non ho giorni liberi…non avercela con me…vai dalla tua famiglia e goditi questa vacanza, okay?”
“Sì…okay…tranquillo” dico, atona.
“Sicuro un bel niente. Ti prego non essere arrabbiata, non posso lasciarti partire sapendo che ce l’hai con me…” confessa, mortificato.
“E allora fingerò ancora di esserlo tutto pur di costringerti a non farmi partire…” ammetto.
Lui sorride, ma non è felice. Dopotutto anche io gli mancherò. E Dio solo sa quanto.
“Ti amo…” mi dice baciandomi dolcemente.
“Ti amo anch’io” rispondo uscendo dalla mia stanza d’albergo e dirigendomi verso l’ascensore.
Già…ti amo anch’io, Robert.

-

“Vado io…” sento gridare da dietro la porta della mia villa.
La porta di apre mostrandomi Taylor, il mio fratellino.
“O mio Dio!” grida abbracciandomi. “Mamma! Kris è qui! Oddio, non ci posso credere! Non ci speravamo più! Ehi, aspetta, e il gran fusto dov’è?” mi domanda, rabbuiandosi, perplesso.
Mi passo una mano tra i capelli, entrando in casa e buttando a terra la sacca blu.
“Non è potuto venire…” lo informo, atona.
Lui mi è subito vicino e con sguardo indagatore mi domanda: “ma va tutto bene, vero? Tra te e lui intendo…”
Rido pensando a quanto Taylor sia terribilmente dolce. “Sì, tranquillo. Non è potuto venire solo perché non aveva ferie, se così possiamo chiamarle. Dov’è Cam?” gli chiedo, accorgendomi della non-presenza del mio fratellone.
“E dove dovrei essere, baby?” domanda una voce roca alle mie spalle.
“Ah! Caaam!” grido saltandogli addosso. “Dio, quanto mi sei mancato!”
“Ciao, piccola,” mi saluta con un bacio sulla guancia dopo avermi rimessa a terra.
“Sei uno schianto…” dice con un fischio di approvazione. Gli mollo un leggero schiaffo sulla testa.
“Ma va, dai” mi schermisco.
Lui ride e mi fa cenno di levarmi la giacca. “Baby sei a casa tua, o dimentichi?”.
“Nono, so di essere qui…è solo che…mi sembra terribilmente strano, ci siamo tutti vero? Mamma e papà dove sono?” domando guardandomi intorno e mettendo la mia giacca su una sedia.
“Sono su, credo…a far qualcosa che non vorrei sapere” dice Taylor ridendo. Io e Cam ci uniamo alla sua risata.
“Ehi, piccola, e Robby dov’è?” mi domanda Cam.
Sospiro afflitta. Preferirei che loro non mi ricordassero, ogni minuto, –anche se involontariamente- che Robert non è qui.
“Niente ferie” risponde Taylor al mio posto.
“Ah…” annuisce Cam.
Sentiamo dei passi veloci scendere le scale.
“Amore mio!” grida mamma abbracciandomi.
“Ciao mamma,” la saluto ricambiando l’abbraccio e toccandomi un orecchio, non ci sento più.
“Papà!” esclamò abbracciando anche lui, dopo essermi liberata di quella cozza di mamma.
“Ciao Kristen…come stai? Ti trovo bene!” dice lui, con la sua solita voce cavernosa.
“Bene bene, grazie” rispondo un po’ imbarazzata.
La mamma ci guarda tutti, con gli occhi a cuoricino. Immagino che bel quadretto familiare. Ugh.
“Oh, i miei bimbi, tutti insieme!” trilla, felice.
“Eh sì, mamma, niente smancerie…” l’ammonisce Cam.
“Oh, suvvia non essere rude…” lo rimprovero, scherzando.
“Uhm…amore e Robert?” mi chiede mamma. E ci risiamo. Dio che palle.
“A Vancouver, non aveva giorni liberi e noi non abbiamo litigato, okay? Oh scusate, mi squilla il telefonino…” dico uscendo in giardino.
“Pronto?”
“Ehi, com’è andato il viaggio?” mi domanda la sua voce dolce e , allo stesso tempo, triste.
“Mi manchi. Mi manchi già da morire e sei un cretino” dico ignorando la sua domanda.
Mi giro verso la veranda che si affaccia sul giardino e vedo Taylor e Cam intendi a origliare. In risposta mostro loro il mio ditino medio, scatenando le risate generali.
“Dai Kris, non sono mica indispensabile”, dice lui.
“Ah, ma allora sei scemo davvero!”, esclamo.
“Ma che ne sai tu se sei indispensabile o meno!”, aggiungo stizzita.
Lo sento ridere. “Dai, acida, ti lascio alla tua famiglia…divertiti e ricordati di me, una tantum”.
“Mamma mia che spiritoso!”, sarcasmo perfetto. Brava Kris.
Ride di nuovo. “A presto…” dice e riattacca.
Va’ a quel paese, idiota.

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Capitolo 10
*** -my family's organization- ***


Titolo: The other side of my file
Traduzione del titolo: L'altra faccia della mia vita
Protagonisti: Kristen Stewart, Robert Pattinson e eventuali menzioni del cast di TW e/o NM.
Pov: Kristen Stewart
Raiting: Giallo
Tipo di fiction: Long fic
Status: In scrittura
Capitoli: Da stabilire
Copyright: (c),vogue [alias Nadia]
Note dell'autore: Ragazze vi volevo informare -notevolmente in ritardo- che i capitolo sono corti non perchè mi rompo a farne di lunghi ma perchè credo che siano più belli così, e Ash me l'ha confermato, thk u honey. BTW, questo è il mio preferito ù_ù
Spero che vi piaccia polle mie. xoxo, N-

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The other side of my life

-my family's organization-
8

Sono a Los Angeles da ormai una settimana.
In quest’arco di tempo non ho fatto altro che andare a mare, fare il bagno, pranzare, chiamare Robert, leggere, fare uno spuntino, mandare una mail a Robert, vedere un film, mandare un sms a Robert, cenare, chiamare Robert per la buona notte e dormire.
Una vita perfettamente programmata. In poche parole una palla.
Non che a me non piaccia stare a casa con i miei, ma quando sono con loro è sempre tutto troppo perfetto, organizzato, è tutto impeccabilmente giusto. Non ci sono imprevisti, litigate, niente, non succede mai niente. Ora sì che capivo quella povera martire di Bella, per lei, vivere con Charlie equivaleva, per me, a vivere con mia madre, mio padre e i miei due fratelli. Solo che Bella poi ha Edward come distrazione, mentre io ora non ho neanche Robert. Che merda.
Adesso sono in camera mia. Sdraiata sul letto intenta a fissare il soffitto. Cosa alquanto interessante, indubbiamente.
Il telefono prende a squillare. Io faccio finta di niente. So già che non è per me. Robert e compagnia bella, quando mi chiamano, lo fanno sul mio cellulare.
Al quinto squillo il telefono cessa di trillare.
“Kristen! E’ per te!” grida mia mamma.
Per me? E chi sarà mai?
Lentamente mi alzo dal letto e mi dirigo verso la scrivania di vetro dove vi è il cordless.
Apro la chiamata e ritorno sul mio amato lettone.
“Sì?”
“Ehi, sono io.”
Robert?
“Robert?” domando, stupidamente.
“No, Babbo Natale”, risponde lui.
“Sei in ritardo, è maggio” lo informo, improvvisamente felice di sentire la sua voce.
“Oh, be’…per quanto ne so io non è mai abbastanza tardi per un regalo”, mi dice, alludendo a qualcosa che non so.
Rimango perplessa. “Ah, capisco. Che genere di regalo?”, gli domando, adesso notevolmente interessata.
“Uhm…be’…non saprei…”.
“Senti, non fare lo scemo e dì” sbottò, ansiosa.
Prima che Robert possa rispondere sento un rumore acuto. Copro il ricevitore con una mano e urlo a mia madre: “che cosa era?”. Oddio non ci saranno mica i ladri. Dio, Kristen, non è neanche mezzogiorno.
“Boh, non lo so, niente comunque, tranquilla” risponde lei, gridando.
Va bien. “Dicevi” riprendo, sempre più ansiosa di sapere.
“Non dicevo niente, in realtà”, risponde lui, divertito.
“Senti, Robert, meno lo scemo e ti prego dim-“.
Di nuovo quello strano rumore. Sembra provenire dalla finestra. Forse Jella (il mio gatto) è rimasta intrappolata su l’enorme ciliegio che si trova nel giardino, e che si erige –in tutta le sua maestosità- proprio davanti alla finestra della mia stanza, dopotutto per Jella non sarebbe la prima volta. Quel gatto è davvero scemo.
“Robert, aspetta un attimo…” gli dico mollando il cordless sul letto e andando verso la finestra.
Senza aprirla guardo fuori e noto che di Jella non c’è neanche l’ombra.
Mi rigiro e mentre sto per tornare sul letto risento quel rumore. Comincia a darmi i nervi.
Senza pensarci due volte ritorno velocemente alla finestra e la spalanco.
I miei occhi non possono credere a quel che vedono.
“Oh mio Dio!” grido uscendo di corsa dalla mia stanza e correndo in giardino, dove ho la prova che non sto impazzendo, ma che Robert è davvero a casa mia, finalmente con me.

-

“Non ci posso credere!” grido saltandogli addosso. Lui lascia cadere la sacca da viaggio per terra e mi stringe a se’.
Incurante della presenza dei miei genitori (che non so come si sono materializzati in giardino) alzo la testa e lo bacio con tutta la passione che ho in corpo. Lui subito ricambia. Dio, come mi è mancato.
“E’ assurdo, oddio, Robert!” continuo a gridare avvinghiandomi con le gambe a lui e stringendolo forte a me.
Lo sento ridere, spensierato.
“Davvero, non ci posso credere…” ripeto. Non mi sarei mai e poi mai aspettata una cosa del genere. Mai.
“Mi mancavi terribilmente e perciò ho fatto di tutto per girare le ultime scene in una settimana e raggiungerti”, dice, raggiante.
“Ti amo, ti amo, ti amo, ti amo!” gli dico, baciandolo di nuovo.
Spesso mi chiedo come sia possibile che Robert sia capitato proprio a me.
Be’…questo è uno di quei momenti.

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Capitolo 11
*** -i don't know, makin' sex?- ***


Titolo: The other side of my file
Traduzione del titolo: L'altra faccia della mia vita
Protagonisti: Kristen Stewart, Robert Pattinson e eventuali menzioni del cast di TW e/o NM.
Pov: Kristen Stewart
Raiting: Giallo
Tipo di fiction: Long fic
Status: In scrittura
Capitoli: Da stabilire
Copyright: (c),vogue [alias Nadia]
Note dell'autore: Mentre scrivevo questo capitolo ridevo come una scema, mi sono immaginata tutto alla perfezione, e spero che anche voi ci riusciate. Cam è unico. Io lo adoro. Già dalla faccia che ha si capisce che è un grande. Niente di nuovo, il risultato finale non mi soddisfa. Spero comunque che vi piaccia ragazze mie.
xoxo, N-

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The other side of my life

-i don't know, makin' sex?-
9

“E’ pronto!”, grido dalla cucina posando l’ultimo piatto sulla tavola.
Sono orgogliosa di me. Ho cucinato –e sì, io so cucinare, e anche bene-, e ho apparecchiato una tavola stupenda con rose rosse, ferma tovaglioli d’argento e piatti di porcellana finissima, ovviamente bianca. La tovaglia è rosso cremisi, in perfetto abbinamento con le rose.
Ah, quanto sono brava, mi rammendo, felice.
Robert è il primo ad entrare in cucina. Mi sembra ancora strano vederlo vagare per la mia casa di Los Angeles, vederlo giocare con Cam alla play station, e sentirlo parlare con mio padre di calcio e cinema. Con Taylor non ha ancora avuto modo di parlare, cioè, non tanto quanto con Cam, visto che, il mio adorato fratellino, adesso ha una fidanzata, e quindi poco tempo da dedicarci. Chi se lo sarebbe mai aspettato.
Robert appena entra mi si fa vicino e mi stampa un bacio sulla spalla nuda. Indosso una canotta viola su degli shorts neri. E sto letteralmente morendo di caldo nonostante il condizionatore sparato a mille.
“Uhm…che hai preparato di buono?” mi domanda, sedendosi a tavola.
“Spaghetti!” esclamo, raggiante.
Robert e io amiamo gli spaghetti Italiani. A ottobre dell’anno scorso siamo andati in Italia per una première e per il festival del cinema, tenutosi a Roma, e in quell’occasione ci siamo pazzamente innamorati della cucina locale e del posto. Infatti se c’è un momento delle riprese che agogniamo è quello di Volterra, o meglio Montepulciano.
Lui sgrana gli occhi, entusiasta. “Non ci posso credere”, dice ridendo.
Io annuisco, orgogliosa. “Oh, e invece è vero. E gli spaghetti sono Italiani, ho fatto in modo che Cam ne comprasse in abbondanza quando è andato con i suoi amici a Venezia”.
Robert mi sorride. “Sei fantastica”, sussurra. Gli faccio la linguaccia e in quel momento entra Cam, a torso nudo, visto che anche lui, come me, muore di caldo.
Si copre la faccia con le mani e esclama: “Oddio, state facendo sesso o robe simili?”.
Robert scoppia a ridere e risponde. “No, però ci hai interrotti sul più bello”.
“Robert!” esclamo, indignata.
Cam ride e mi da una pacca sul sedere, passandomi accanto. Io sono ancora intenta a rigirare gli spaghetti da non dargli credito, e dopotutto, è mio fratello, lui può farlo tranquillamente.
“Ohohoh, che odorino!” esclama papà, entrando in cucina con la mamma.
“Brava tesoro!” dice lei sedendosi a tavola.
Io sorrido a tutti loro e, dopo aver versato gli spaghetti in un piattone enorme, lo poggio al centro della tavola.
Mamma si alza accingendosi a riempire lei i piatti.
“Nononono,” la riprendo, “faccio io.”
Lei mi sorride, grata.
“Rob, quanti ne vuoi?”, gli domando.
“Tanti,” risponde lui.
“Ecco fatto”, dico dopo avergli riempito il piatto sino all’orlo.
Mercì”, mi dice, in francese.
“E poi tu saresti quello che parla il francese come uno di tre anni,” sbotta Cam, scherzoso.
Robert lo guarda confuso mentre io riempio l’ultimo piatto, il mio.
“Lo hai detto in un’intervista”, gli rammenda Cam.
“Ah,” dice Rob, senza ricordare comunque in quale intervista e quando.
Bien, bon appetit”, esclama Rob, sempre in francese.
Mia mamma gli rivolge un sorriso compiaciuto. Lei ama Robert, ama il suo charme inglese, il suo accento francese –soprattutto quando dice: buffon- e ama soprattutto il modo in cui mi guarda. Infatti, la mia cara mammina sostiene fortemente che Robert mi guardi con adorazione quasi religiosa. Be’, io sono atea. Resta a voi immaginare.
“Altrettanto”, rispondiamo in coro.
Cam si butta con bramosia sul suo piatto di spaghetti e con la bocca piena borbotta: “nel galateo dicono che è maleducazione dire ‘buon appetito’ a tavola, si dovrebbe dire ‘buon pranzo’, quindi Robert, sei un cafone”, conclude, sfottendolo.
Robert reprime una risata e dice: “nel galateo c’è scritto anche che non si parla mentre si mangia. E comunque, Cam, io non ho detto ‘’buon appetito’’, ma ‘’bon appetit’’, suona diverso, no?”
Tutti, Cam compreso, scoppiamo a ridere per la sua risposta.
“Be’, è vero” ammette Cam, ridendo.
“Uhm, dov’è Tay?” domando, accorgendomi –in ritardo- che non è con noi.
“E’ da Lavinia,” mi informa mamma. Lavinia è la sua nuova ragazza.
“Ah” sospira Rob, malizioso.
“Secondo me quei due stanno bruciando troppo le tappe,” esordisce Cam, di nuovo con la bocca piena.
Agitando la forchetta in aria aggiunge: “può anche darsi che, adesso mentre noi mangiamo, quei due stiano facendo sesso”.
Io quasi mi strozzo con il vino. “Eh?” strillo.
Robert mi guarda e scoppia a ridere. “Sei cianotica”, mi informa.
“Eh tante grazie, per questo cretino –dico indicando Cam- quesi mi strozzavo”, replico.
“Embè? Che ho mai detto di tanto scandaloso?”, mi domanda lui, innocentemente.
“Che forse Taylor e Lavinia in questo momento…oh, lascia stare”, mi interrompo in soggezione. Non è proprio il massimo parlare a tavola con i propri genitori di sesso e cose simili.
“Ah, ho detto che forse stanno facendo sesso,” finge di ricordare Cam. Mamma e papà alzano gli occhi al cielo, ormai esasperati.
Io divento rossa come un peperone, odio quando fa lo sfacciato.
“Dai Kris,” mi canzona lui, “come se tu non l’avessi già fatto con Robby!”.
Se prima ero rossa, adesso sono bordeaux.

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Capitolo 12
*** -i'm goin' to freak out- ***


Titolo: The other side of my file
Traduzione del titolo: L'altra faccia della mia vita
Protagonisti: Kristen Stewart, Robert Pattinson e eventuali menzioni del cast di TW e/o NM.
Pov: Kristen Stewart
Raiting: Giallo
Tipo di fiction: Long fic
Status: In scrittura
Capitoli: Da stabilire
Copyright: (c),vogue [alias Nadia]
Note dell'autore: Premetto che non ho la minima idea di quello che succederà in RM, non so neanche se ci saranno scene di quel tipo tra E e R (se ci sono faccio la pazza ò_ò); Kris ha tagliato i capelli ieri e gli ha tinti oggi, ma nella mia fiction ha fatto tutto in un giorno; adoro Dakota a prescindere dal fatto che lei sia Jane, la stimo come attrice e vorrei essere lei (dio, ha solo quindici anni ed è perfetta) quindi lei ci sarà ù_ù; il termine ‘Hell’ significa ‘inferno’ e Hell A si pronuncia come L.A. XD; ah, ultima cosa, cominciano i problemi. Eggià. La vita dopotutto non è sempre tutta rose e fiori, amici miei.
Non odiatemi XD
xoxo, N-

-

The other side of my life

-i'm goin' to freak out-
10

E’ passato più o meno un mese dalla mia –inizialmente- e –successivamente- nostra vacanza a Hell A.
Sì, Hell A. La mia città, la città che ho sempre amato con tutta me stessa, adesso è diventata per me, per Robert e per la nostra dannata storia che storia non è, un inferno. Un fottuto caldo inferno.
Robert è a New York, ha degli incontri con i tizi della crew di ‘Remember Me’. Mentre io sono a Hell A. Stiamo concludendo la pre-produzione di ‘The runaways’. E’ abbastanza divertente, ti truccano, ti fanno provare tantissimi vestiti e ti tagliano-tingono i capelli, quello che faranno oggi solo con me, visto che Dakota non se la sente ancora di abbandonare i suoi lunghi capelli biondi.
‘Remember me’. Ricordati di me. Bah, vai a vedere che cazzo di film uscirà fuori. Lui è quella Emily dovranno baciarsi, dichiararsi amore eterno e forse anche fare sesso. O Cristo santo, sesso? No, impossibile.
Mentre guido per le strade di Hell A, un pensiero alquanto sconcio si fa spazio nella mia mente.
Robert che fa sesso con quella.
O mio Dio. Io il film non lo vedo. Io alla première non ci vado. Io…io…
Compongo sulla testiera del mio cellulare il numero tanto familiare in un secondo.
“Pronto?”.
“Dormi?”, gli domando, svelta.
“Kristen, sono le otto e sono già a lavoro, quindi no. Dimmi, che c’è?”, mi domanda un po’ irritato.
“Rispondimi sinceramente. Hai capito? Sinceramente, con sincerità, okay? Nello script c’è una scena di sesso con Emily?”, sputo fra i denti, mentre parcheggio.
Silenzio. “Robert?”, la mia voce suona stridula anche a me.
“…no”, risponde infine.
Ah ah ah, bella questa. Lentamente mi faccio prendere dal panico. “Allora, Robert, nell’ultimo millennio non c’è neanche un film senza una scena di sesso, okay? Non li finanziano, lo capisci?”, strillo.
“Kristen, ti dai una calmata? Ci sentiamo dopo, vado di fretta”, taglia corto.
“ROBERT RISPONDI ALLA MIA DOMANDA!”, grido, e solo in quel momento mi accorgo che il mio agente e la crew di “The runaways”, mi guardano, dalla parte opposta della mia macchina, sbigottiti. E’ vero che sono in macchina, ma porco Giuda, sto urlando come una lavandaia! Però anche loro! Farsi i cazzi proprio no, eh?
“Sì, ce ne sono due”, risponde lui, sospirando.
“Perfetto”, sbotto e chiudo la chiamata.
Fingendomi disinvolta scendo dall’auto e mi avvicino a Greg.
“Kristen, cosa cavolo ti sta prendendo?”, mi sibila in un orecchio.
“Niente, e anche se fosse non te ne fregherebbe niente. Sei il mio agente, non mia madre, Greg”, gli rispondo mentre saliamo la scale dello studio.
Lo sento ridere senza entusiasmo. “Kristen, il direttore della Summit mi ha detto che hai rifiutato un suo invito…” accenna, fingendosi indifferente.
“Ah, sì…e con questo? C’è la pena di morte?”, gli domando, sussurrando un ‘grazie’ a un tizio che mi ha aperto la porta dello studio. Proseguo per il lungo corridoio senza voltarmi verso Greg, andasse all’inferno…ah, dimenticavo, ci siamo già tutti.
“Be’, Kristen, diciamo che…” comincia, tentennando.
“Cosa? E’ incazzato? Perfetto, non me ne può fregare di meno. E per la cronaca Greg, oggi non è giornata. Scusa ma ho da fare,” dico entrando nell’enorme sala trucco e chiudendomi la porta alle spalle.
“Ciao tesoro! Come gli facciamo questi capelli?”, di domanda Bobby, il parrucchiere.
Ma che vuole da me questo?
“Come Joan Jett o sbaglio?”, domando stizzita, incrociando le braccia al petto.
Ah, si prospetta davvero una bella giornata.

-

Okay, contieniti, tranquilla.
“Oh mio Dio”, sussurro guardandomi allo specchio.
Bobby, per non rovinare la sorpresa, mi ha fatto sedere su una sedia senza specchio davanti, precludendomi, in questo modo, la possibilità di controllare cosa stesse facendo ai miei poveri capelli, di potermi alzare dandogli del deficiente e ordinandogli di ritingermeli e di mettermi delle extencions, seduta stante.
“Cosa? Non ti piacciono?”, mi chiede lui, sinceramente preso dal panico.
“No, io…oh cazzo. Sono stupendi!” grido e sento sghignazzare Dakota, dall’altra parte della stanza.
“Be’, sì…ti stanno davvero bene. Sei identica a Joan”, di dice, sorridendo.
“Sono davvero fantastici”, ripeto, toccandomi i capelli ormai neri e corti. Dio, li amo!
Bobby sorride felice, e io gli faccio l’occhiolino.
“Ottimo lavoro, come sempre” gli dico.
“Grazie”, risponde, imbarazzato.
Sentiamo bussare alla porta.
La testa di Mark, il supervisore del trucco e parrucco del film, sbuca dalla porta semichiusa.
“Kristen, Dakota, è ora, la macchina vi aspetta giù” ci informo e va via.
“Legati i capelli”, mi ordina Bobby. “Giù ci sono un casino di paparazzi, non vorrai rovinare loro la sorpresa?” mi domanda, sospettoso.
“Non me ne frega un fico secco di rovinar loro la sorpresa. Semplicemente voglio evitare che mi facciano ancora più foto del previsto”, dico stizzita, legandomi i capelli.
Dakota mi cinge la vita con un braccio.
“L’inferno non m’è mai piaciuto, neanche quello di Dante”, dice, ironizzando.
“Be’ a me Hell A prima piaceva”, ammetto, scoraggiata.
Se proprio devo andare all’inferno…

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Capitolo 13
*** -something bad is goin' on- ***


Titolo: The other side of my file
Traduzione del titolo: L'altra faccia della mia vita
Protagonisti: Kristen Stewart, Robert Pattinson e eventuali menzioni del cast di TW e/o NM.
Pov: Kristen Stewart
Raiting: Giallo
Tipo di fiction: Long fic
Status: In scrittura
Capitoli: Da stabilire
Copyright: (c),vogue [alias Nadia]
Note dell'autore: diciamo che sono un po' tanto in crisi: odio questo capitolo, e rileggendo l'altro non c'ho capito un'acca. quindi, da questo posso dedurre che la carriera di scrittrice non è fatta per me, e che se non voglio diventare la Moccia al femminile non ci devo neanche provare. mi dispiace di avervi deluse con questa nuova piega schifosa della fic. è come se ogni cosa che scrivo non sia più decente. mi dispiace davvero tanto, pardon me.
xoxo, N-

PS: forse non aggiornerò per un po'...

-

The other side of my life

-something bad is goin' on-
11

Mentre torno a casa una strana sensazione di disagio o tristezza si fa spazio in me.
Ho litigato con Robert. Magari non in modo esplicito, eppure io sono arrabbiata con lui.
Per qualcosa di assurdo. Dannazione, anche io sono andata a letto con Jesse Eisenberg per Adventureland, vabbè era stato semplicemente uno schifo, lo ammetto, un totale schifo, ma prima di tutto era stato lavoro. Punto.
Robert non mi aveva fatto scenate di gelosia o roba simile.
Come sempre tra i due sono io quella che si deve far distinguere per la stupidità.
Mentre apro la porta di casa prendo dalla tasca dei jeans il telefonino e chiamo Robert.
Al secondo squillo risponde.
“Kristen!”, quasi grida.
“Mi dispiace,” sussurro, buttandomi sul letto.
“Amore, tranquilla” mi dice, e mi sento subito meglio.
“Non sei arrabbiato con me?” gli domando, confusa.
“No, amore, tranquilla, era più che prevedibile la tua reazione”, mi rassicura.
“Sì, prevedibile. Proprio. Io oserei stupida, più che altro”, borbotto.
Lui ride piano. “Dai, non è vero.”
“Ma tu non mi hai fatto scenate quando l’ho dovuto fare con Jesse”, sbiascico, di nuovo demoralizzata.
“Perché ho piene fiducia in te” risponde.
“E quindi io di conseguenza non ne ho in te per quello che ho fatto?”, strillo.
“Kristen, non gridare che mi rompi il timpano. E comunque, tu hai fiducia in me, non ne hai in Emily!”, esclama, esasperato.
“Mah! Ci mancherebbe altro! Sta divorziando dal marito perché molto probabilmente l’ha tradito!”, ribatto, sdegnata.
“A dir la verità è stato lui…ma vabbè”.
“Wow, questo sì che mi fa sentir meglio”, borbotto.
“Ehi, giuro che mollo tutto e vengo da te”, minaccia.
“No, non ce n’è bisogno. Va tutto bene. Ah, lo sai che ho tagliato e tinto i capelli? Sono bellissimi!”, lo informo, cambiando di proposito argomento.
Lui sospira, ha capito dove voglio andare a parare. “Ah, davvero?” mi domanda.
“Mmh mmh,” confermo, levandomi con i piedi le scarpe.
“Kristen?”, mi chiama.
“Sì?” rispondo.
“Non mi vuoi mollare vero?”, mi domanda, così, su due piedi.
“Eh?”, domando inorridita.
“No, niente, lascia stare.”
“Robert, che cavolo stai pensando?”, gli domando, agitata.
“Kristen, mi vuoi lasciare, vero?”, ripete.
La testa comincia a girarmi. “No! Robert, no, per l’amor del cielo! E’ assurdo quello che pensi!” esclamo.
Lo sento ridere. “Okay, okay. Volevo soltanto sentirmelo dire”, si giustifica.
“Be’ la prossima volta dimmelo senza troppi preamboli e mi risparmi un colpo”, lo informo, ancora scossa. Perché me l’ha chiesto? Cosa diavolo gli sta succedendo?
“Senti, ci sentiamo dopo. Un bacio”, gli dico.
“Okay, a dopo, ti amo”, mi saluta.
“Sì”, dico e riattacco.
Sì? Ma che razza di risposta è mai? Oddio, non sta succedendo niente. Assolutamente niente. Siamo solo entrambi un po’ stanchi, va tutto a gonfie vele.
Perché cazzo mi ha chiesto se lo sto per mollare? Dannazione, non lo so. E’ assurdo e…non lo so.
Mi rigiro sul letto cercando una posizione comoda. Perché me l’ha chiesto? Sto facendo qualcosa che glielo faccia, anche solo lontanamente, pensare? Oppure è lui che mi vuole mollare?
Sta succedendo qualcosa. Ci metterei una mano sul fuoco, ci giurerei, che sta succedendo qualcosa. Me lo sento.
Kris, smettila, adesso stai davvero esagerando., sembri una stupida adolescente alle prese con il primo ragazzino che la vuole scaricare. Dio, ma io sono un’adolescente!
Mi strofino il volto con le mani, schiaccio per bene il cuscino sotto la testa, e mi addormento, dimenticandomi per un po’ di tutto quello che mi spaventa.

-

Mi sveglio di soprassalto. Ho appena avuto un incubo. E non mi ricordo assolutamente niente.
La radiosveglia segna le tre di notte. Ho l’affanno.
Mi alzo a sedere e mi accorgo di essere ancora vestita. La mia mente torno indietro nel tempo e ricorda cosa è successo poche ore prima. Ho chiamato Robert, lui era strano, mi sono addormentata.
Sospiro alzandomi dal letto e spogliandomi.
Mentre mi avvicino all’armadio per prendere il pigiama urto, con il piede, qualcosa.
Al buio mi chino e prendendola in mano riconosco il mio cellulare.
La scritta sullo schermo mi avverte che c’è un nuovo messaggio.
Strofinandomi gli occhi, spingo il tasto destro e leggo:
Torno a L.A.
Parto il prima possibile. Tranquilla, non è successo niente, non ti far prendere dal panico, è solo che mi sei sembrata strana oggi, al telefono, e penso che ci sia di sicuro qualcosa sotto. Dobbiamo parlarne, subito. A presto, Robert.
PS: non venirmi a prendere dall’aeroporto, ci saranno di sicuro i paparazzi, prendo un taxi e sono da te.

Lasciando cadere il telefono di nuovo a terra, mi passo una mano tra i corti capelli, e, più scoraggiata che mai, mi ricordo di quello che avevo pensato prima di addormentarmi: sta succedendo qualcosa.
Con il cuore a mille, torno a letto dove mi giro e rigiro per non so quanto tempo.
Sino a che, improvvisamente, nella mia mente sbarca un ricordo: l’incubo che mi ha fatta svegliare.
Lo rivivo tutto, di nuovo, nei minimi dettagli, e adesso più che mai mi sembra reale.
E poi cercando con tutta me stessa di restare calma, mi addormento, ritrovando per non so quanto quella spensieratezza che non è più mia.

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Capitolo 14
*** -unhappy ending- ***


Titolo: The other side of my file
Traduzione del titolo: L'altra faccia della mia vita
Protagonisti: Kristen Stewart, Robert Pattinson e eventuali menzioni del cast di TW e/o NM.
Pov: Kristen Stewart
Raiting: Giallo
Tipo di fiction: Long fic
Status: In scrittura
Capitoli: Da stabilire
Copyright: (c),vogue [alias Nadia]
Note dell'autore: questo capitolo è il più brutto di tutta l'ff. è quello scritto peggio. ed è anche il più triste. ragazze a me la storia sembra piena di buchi, di cose date per scontato. avevo in mente qualcosa di unico, mozzafiato, e invece sono riuscita a partorire solo una schifezza. esistono corsi per la scrittura? be' se sì mi ci iscrivo. mi dispiace davvero tanto di non poter rendere giustizia all'imput iniziale dell'ff. davvero, mi dispiace tantissimo. ma a volte è davvero difficile mettere su carta tutto quello che si ha in testa. grazie per il supporto, siete le fans (XD) migliori al mondo, e anche le più belle ù_ù
buona lettura, and remeber: big girls don't cry ;D
this is the way you left me, i'm not pretending, no hope, no love, no glory, no happy ending...
xoxo, N-

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The other side of my life

-unhappy ending-
12

Dopo sì e no tre ore di sonno, mi alzo dal letto.
La testa mi fa un male atroce, e così, cercando di non svegliare i miei che dormono nella stanze accanto alla mia, scendo giù in cucina per prendere un’aspirina e fare colazione.
Mentre giro i cornflackes nella tazza, comincio a riflettere su tutto quello che sta succedendo nella mia vita. Ho finito da parecchie settimane le riprese di New Moon (Montepulciano compreso), sono tornata a Los Angeles, vivo di nuovo con la mia famiglia, Robert è partito per New York, tutto entusiasta del suo nuovo film, e io sto ultimando, con la crew del film, la pre-produzione di ‘’The runaways’’.
Non ho una vita pallosa. Questo è vero.
In un mese però è successo di tutto. E’ sempre strano dover abbandonare un personaggio a me caro. Io odio e amo interpretare Bella Swan. E adesso, nonostante so che tra due mesi ricomincerà tutto da capo con le riprese di Eclipse, mi sento strana. Mi sembra strano non svegliarmi più alle quattro, non vedere più Ashley, Taylor, Kellan, Jackson, Peter, Elisabeth e il resto del cast ogni giorno, mi sembra ancora più assurdo non pranzare più con Robert, non uscire di nascosto con lui, non avercelo più accanto…
Prendendo la prima cucchiaiata di cereali, cerco di reprimere il magone che ho dentro.
Dormirci su non è servito a niente. Ho addosso un ansia assurda.
Mentre lavo la tazza sento squillare il mio telefonino. Pertanto, la mollo senza troppe cerimonie nel lavello e mi precipito su.
Ricordo perfettamente dov’è il mio cellulare. A terra. Vicino al mio armadio. Lo raccolgo e leggo l’sms.
Sono appena arrivato
Sospirando vado in bagno, e dopo essermi fatta una doccia fredda e essermi vestita, scendo giù. Apro la porta d’ingresso e dopo averla socchiusa alle mie spalle, siedo sui gradini di essa e mi accendo una sigaretta.
Una volta fumata tutta resto comunque lì. Mamma e co. stanno ancora dormendo, e quindi è meglio evitare che Robert suoni il campanello e li svegli tutti. E poi se –come dice lui- dobbiamo parlare, possiamo farlo tranquillamente nella dependance, o non farlo proprio, cosa che mi aggrada molto di più.
Dopo un po’ di minuti, un auto scura si ferma davanti al cancello di casa. Io resto lì, immobile a fissare la figura snella e aggraziata che mi si fa sempre più vicina. Nonostante l’ansia e la paura, il mio cuore si riempie di gioia quando scorgo il suo sorriso stanco.
“Ehi…”, mi saluta, prendendomi per mano e aiutandomi ad alzarmi.
“Ciao Robert”, sussurro dimenticandomi dell’orrenda sensazione di abbandono, e sorridendogli, felice.
Lui si china per baciarmi. Un bacio lungo, ma dolce, passionale ma cauto. Uno di quei baci che significano più di mille parole.
Poggiando la sua fronte alla mia, inspira il mio odore. “Mi sei mancata tantissimo”, sussurra sulla mia pelle.
“Anche tu,” soffio, sfiorandogli il volto perfetto.
Poi, presa da un improvviso bisogno, lo abbraccio forte e scoppio a piangere.
Ci sono cose che non hanno bisogno di spiegazioni, ne’ di perché. Succedono e basta, e tu le prevedi, le percepisci…sai che accadranno, e in qualche modo non hai neanche la forza per combattere.
Lui ricambia l’abbraccio e mi accarezza i capelli.
“E’ un addio, vero?”, domando tra le lacrime.
Lui resta in silenzio, stringendomi ancora di più a lui.
Restiamo così per non so quanto tempo. Incuranti della gente che ci potrebbe vedere.
Restiamo lì, abbracciati talmente tanto da poter sembrare una cosa sola.
Restiamo lì, sapendo quello che succederà. Sapendo che è un addio.
E’ finita. E’ finita e io in cuor mio l’ho sempre saputo. E’ finita perché siamo lontani. Perché viviamo tutto all’ombra. E’ finita perché il nostro amor è talmente grande da potersi sacrificare.
“Il vero amore non ha un lieto fine, perché il vero amore non finisce mai. Lasciar andare e’ solo un modo di dire ti amo”.
Lentamente Robert si stacca da me. Mi prende il volto tra le mani e solo in quel momento noto le lacrime sulle sua guance e i suoi occhi lucidi.
“Ti amerò sempre e comunque. Ti aspetterò fino alla fine. Sono destinato a te. Spero solo che con il tempo stare insieme non sia più così difficile. Stavamo vivendo una favola, Kristen, una favola piena di colpi di scena, piena di antagonisti e ostacoli, piena d’amore…questo non è un addio, lo è solo se lo desideri, ma sappi che io ti amerò sempre, sempre e comunque. Qualunque cosa tu decida io ci sarò sempre. Sono destinato a te, Kristen, non dimenticarlo mai.”
E dopo aver sfiorato con le labbra umide di lacrime le mie, si gira…e va via.

-

Sono sdraiata sul letto della stanza di Cam.
“Hai visto il nuovo film di Transformers?”, mi domanda lui, tutto preso.
“No, non è ancora uscito, pezzo di idiota”, rispondo, tirando la pallina anti stress contro il muro, e riprendendola.
“Ah, è vero, lo andiamo a vedere insieme?”, insiste.
“No.”
Lo sento sbuffare, e in incurante di ciò continuo a giocare con la mia pallina.
“Kristen, sei davvero una buon’ a nulla”, sbotta, adirato.
Mi lascio scivolare l’offesa addosso, come se fosse olio. “Kristen!”, grida lui, esasperato.
Lascio cadere la pallina a terra e mi giro verso di lui.
“Che cavolo vuoi!?” grido, stizzita.
“Perché non fai nulla? Perché? Non fai altro che piangerti addosso. La scelta era tua ed hai fatto finta di niente. La vita è tua e te ne freghi. Lui ti ama e non t’importa!”, strilla, rosso in volto.
Mi alzo dal letto con uno scatto, impazzita.
“Credi che a me non importi niente di Robert? Dio, Cam, sei un cretino! Come puoi anche solo pensare che non me ne freghi niente? Se l’ho lasciato andar via, senza proferir parola è perché so cosa cazzo è meglio per lui! Robert si merita qualcun altro. Qualcuno con cui poter avere una vita normale! Lo capisci? Con me non l’ha mai avuta. Non l’ha avuta nessuno dei due! Dovevamo sempre nasconderci dal mondo intero. Dovevamo fingere di essere solo amici. Non potevamo vivere una storia come milioni di coppie invece possono! Io lo amo, con tutta me stessa, giuro. Lo amo in un modo assurdo. Incoerente, egoista…struggente. Lo amo come non ho mai amato nessuno. Dio, ti è tanto difficile capire che amore significa anche sacrificio? Avrei potuto dirgli semplicemente che avremmo trovato una soluzione, e che tutto sarebbe tornato come prima, e invece non l’ho fatto, perché so che sarebbe stato impossibile. Sono arrivata al punto di digiunare, per quanto mi mancava! L’ho chiamato e gli ho fatto una scenata quando ho saputo di alcune scene del suo nuovo film, e poi l’ho richiamato chiedendogli perdono. Non ne facevo una buona, lo capisci? Gli ho semplicemente rovinato la vita. L’ho rovinata a lui, a Michael, alla mia ex-migliore amica, e anche a me”, dico con gli occhi lucidi e in volto in fiamme.
“Sappi che Robert è ancora qui. L’ho visto io ieri sera. L’ho salutato e abbiamo fatto due chiacchiere come due vecchio buoni amici. Resterà qui fino a sabato. Hai cinque giorni a tua disposizione. Secondo me gli hai rovinato la vita lasciandolo, non potrai mai immaginarti che faccia aveva. Hai ragione, Kris…non ne fai una buona”.

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Capitolo 15
*** -an angel- ***


Titolo: The other side of my file
Traduzione del titolo: L'altra faccia della mia vita
Protagonisti: Kristen Stewart, Robert Pattinson e eventuali menzioni del cast di TW e/o NM.
Pov: Kristen Stewart
Raiting: Giallo
Tipo di fiction: Long fic
Status: In scrittura
Capitoli: Da stabilire
Copyright: (c),vogue [alias Nadia]
Note dell'autore: Penultimo capitolo! dopo di questo ci sarà l'ultimo e poi l'epilogo. Oddio, ho portato a termine un'altra ff! Sono soddisfatta ù_ù
Oh ragazze, so che non ve ne può fregar di meno, ma DIO MIO, la mia pagella è andata benissimo! tutti sette otto nove e due soli sei *arrrg*
Bene, vi lascio alla lettura del nuovo capitolo.
Have fun (=
PS: l'angelo è Micke (sseeh)
XOXO, N-

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The other side of my life

-an angel-
13

Dicono che con il tempo tutto passi.
Be’ io penso che, invece, non passi un bel niente, anzi. Semplicemente ci si rassegna.
E allora perché non mi rassegno? Perché?
Sento che una parte di me combatte con tutta se stessa per evitare che accada.
Già. Una parte di me. Sì, esattamente. Perché devo continuare a prendermi in giro? Perché semplicemente non ammetto di esser stata una stupida e torno da lui con la coda tra le gambe? Perché?
Perché, perché, perché.
Il mio telefonino vibra sul comodino accanto al mio letto.
Allungando una mano verso di esso, premo il testo verde e rispondo.
“Sì?”, sbiascico.
“Wow, che voce. Allora è vero.”
Ehi, no. Rewind. Cosa? Come? Michael?
“Micke?”, domando, sorpresa.
“In persona”, risponde lui, e lo sento ridere.
“Ciao. Come stai?”, chiedo educatamente, visto che, se vogliamo essere sinceri, in questo momento lui potrebbe anche essere in procinto di morte, e non me ne fregherebbe niente comunque.
Che stronza, penso con rabbia. La solitudine rende pazzi e maligni. Ora lo so.
“Bene, te? Anzi, no, aspetta. Giurerei che tu stai male. Parecchio, aggiungerei.”
“Centro”, sussurro guardando il soffitto della mia stanza che è ormai diventata per me una sorta di rifugio. Non faccio altro che stare lì. Come un essere in stato catatonico. Come una stupida adolescente senza una fottutissima vita. Quadro perfetto, no?
“So tutto”, mi informa con voce apprensiva.
“Ah, perfetto. Ora mi dirai ‘te l’ho detto’, vero?”, domando rassegnata.
“No.”
Stupita mi alzo dal letto e passeggiando su e giù per la stanza domando: “e perché mai?”.
Lui esita per qualche secondo, poi, con voce sicura, risponde: “Perché l’amore rende ciechi.”
Ecco perché nonostante tutto continuo ad adorare Michael. Il fatto che lui deve (anzi, doveva) fingere la parte del mio ragazzo anche dopo che tra noi era finita, non l’ha comunque reso odioso ai miei occhi. E’ rimasto il mio migliore amico. E’ strano, ma è come se fosse tornato ad essere quel che era prima di diventare il mio ragazzo. Se non fosse che lo ritengo completamente assurdo, penserei che anche Robert potrebbe tornare a esser per me quel che era prima, proprio come Micke. Ma anche se fosse possibile, cos’era Robert prima, per me? Un pensiero fisso, risponde la mia mente. Punto a capo.
Noi non potremo mai tornare a essere quel che eravamo. Semplicemente perché siamo destinati a essere innamorati l’uno dell’altro, e non solo semplici amici.
“Già”, mormoro, reprimendo le lacrime che minacciano di rendere tutto ancora più difficile.
“Stai per piangere”, dice Micke.
“No,” nego spudoratamente, “cosa te lo fa pensare?”.
“Quando sei sull’orlo delle lacrime la tua voce si incrina in un modo assurdo. Forse tu non ci fai caso, ma io ti conosco troppo bene per non notarlo.”
Sorrido senza esser per niente felice. “Hai fatto centro di nuovo,” ammetto.
Lui ride piano, con garbo, come se non volesse mancare di rispetto al mio umore.
Restiamo in silenzio e comincio a temere che Micke mi domandi perché è finita. Sapendo di potermelo permettere, lo prego: ‘’Non mi chiedere perché l’ho lasciato, per favore.”
“Tranquilla, Kris. Se non fosse che lo so già, non te lo chiederei comunque.”
“Cosa? Chi te l’ha detto?”
“Tua fratello. Ieri mi ha chiamato, era agitatissimo e mi ha pregato di venirti a trovare. Io ho pensato che non era il caso di venir a romperti le palle in questo momento…difficile, e perciò ti ho chiamata.”
Ecco, ora sì che mi sento ancor peggio. Sempre se possibile.
“Oh, Micke. Sei uno stupido,” piagnucolo.
“Può anche darsi che io lo sia. Il problema, comunque, non è questo.”
“E quale sarebbe?”
“Ho visto Robert.”
Serro la mascella, irrigidita. “Ah, e che vi siete detti?”.
“Be’ a dir la verità lui non mi ha neanche visto. Sono stato io a veder lui, come ti ho detto.”
“Ah, bene. Però continuo a non capire dove vuoi andare a parare,” ammetto, confusa.
“Kristen, ero in un bar e lui è arrivato, da solo. Era al telefono e quando si è seduto al tavolo dietro il mio non ho potuto fare a meno di sentir cosa stesse dicendo.”
Okay, giuro che da un momento all’altro mi prende un colpo. Non sono più padrona delle mie emozioni, e semplicemente immaginandomi la scena appena sentita, ho il cuore che batte a mille.
“E…e cosa diceva?”, domando, cauta.
“Era al telefono con una certa Lizzy. Hanno parlato di come stessero alcune persone e poi lui è rimasto in silenzio per un po’. E prima di riagganciare ha detto: ’E’ completamente inutile. Spettava a lei scegliere e lo ha fatto. Non faccio più parte della sua vita, e non ci posso far niente,’ poi è rimasto di nuovo in silenzio e infine ha detto: ’no, Liz, è inutile. Non potrei mai farlo. Se lei non mi ama più, non posso davvero fare niente, te l’ho detto. Io…ho deciso...Liz…torno a casa.’ Ed è uscito dal bar.”
Resto in silenzio, mentre il mio cervello metabolizza tutto quello che Robert ha detto. Ogni singola parola mi fa male come una coltellata in pieno petto. Mi sembra che il mio cuore si stia spezzando, e per colpa mia, solo per colpa mia.
“Micke, grazie, ci sentiamo,” dico e riattacco.
Subito cerco nella rubrica telefonica un numero fino ad allora inutilizzato. Un numero che tenevo lì sono per le emergenze, e per mettermi in contatto con Robert, qualora il suo telefonino fosse morto. E quando lo trovo provo una gioia immensa e mi ringrazio per non averlo cancellato.
Avvio la chiamata, e il telefono del ricevitore in quel momento inizia a squillare, dall’altra parte del mondo.
“Pronto?”
“Tom, sono Kristen. Sai per caso a che ora Robert ha l’aereo per Londra? E’ urgente.”

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Capitolo 16
*** -race aganist the time- ***


Titolo: The other side of my file
Traduzione del titolo: L'altra faccia della mia vita
Protagonisti: Kristen Stewart, Robert Pattinson e eventuali menzioni del cast di TW e/o NM.
Pov: Kristen Stewart
Raiting: Giallo
Tipo di fiction: Long fic
Status: In scrittura
Capitoli: Da stabilire
Copyright: (c),vogue [alias Nadia]
Note dell'autore: sono di poche parole...è finita ç_ç *pensa all'epilogo ma resta triste*, vi adoro <3

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The other side of my life

-race aganist the time-
14

Mezz’ora. Venticinque minuti. Venti.
Ma perché c’è tutto questo traffico a Los Angeles?
Suono il clacson nuovamente, con rabbia. Avrei voglia di abbassare il finestrino e di urlare alla gente che sono Kristen Stewart, e che vado di fretta. Anzi, di frettissima.
Finalmente il semaforo diventa verde e, pigiano con forza sull’acceleratore, sorpasso un camion che mi bloccava la strada.
L’aeroporto di Los Angeles è uno dei più grandi al mondo. Una volta mi ci sono persa.
E’ talmente grande che –di media- per arrivare dall’altra parte ci impieghi venti minuti.
E io, invece, ne ho venti solo per arrivarci, trovarlo e far quel che devo fare.
Mi squilla il telefono, e senza staccare gli occhi dalla strada, lo cerco con la mano sul sedile anteriore.
“Pronto?”, sputo tra i denti, nervosa.
“Dove sei?”.
“A un kilometro dall’aeroporto. Ce la faccio. Ce la faccio, okay?”
“Kristen, il volo parte tra un quarto d’ora, probabilmente adesso stanno salendo sull’aereo.”
“Tom, non rompermi. Ho da fare,” sbotto e chiudo.
Mi ci voleva proprio questa bella dose di pessimismo. Grazie Tom. Davvero.

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LAX. Non sono mai stata felice come adesso di vedere quella scritta a caratteri cubitali.
Grazie al cielo non ci sono né paparazzi, né fans urlanti. Ho la strada libera.
Mentre cammino verso l’entrata do un’occhiata all’orologio da polso: cinque minuti.
Automaticamente comincio a correre, e presa dal panico ho subito l’affanno.
Tenendo a mente le informazioni di Tom, cerco il check-in e il volo per Londra.
L’aeroporto è semi vuoto. Eppure non riesco a vedere niente, non c’è nessuna traccia di Robert.
Un’ hostess, vedendo la mia faccia cianotica mentre corro, mi ferma e mi chiede:
“Signorina, chi sta cercando?”.
“La prego vado di fretta. Cerco il signor Pattinson, partiva con l’aereo delle cinque e mezza, tra tre minuti!”, esclamo, nel panico, tenendomi una mano sul petto.
Sento che le lacrime minacciano di scendere copiose, e faccio di tutto per frenarle.
L’hostess prende dalla tasca della giacca un palmare e controlla le persone che fino a quel momento sono state imbarcate sul volo della British Airlines.
Corruga le sopracciglia e mi guarda confusa: “signorina, è sicura che partiva con questo volo?”.
“Sì, dannazione, sì!”, impreco, con il cuore a mille.
“Be’, la porta d’imbarco del volo è questa. Ma fino ad ora per quanto mi risulta, il signor Pattinson non è stato ancora imbarcato.”
“Quindi, è in ritardo?”, domando, provando un’improvviso sollievo.
“A quanto pare,” dice, lei.
“Okay, la ringrazio,” le dico, cominciano a camminare su e giù davanti a lei.
“Di niente,” e torna accanto alla porta d’imbarco.
So che il pericolo di aver perso la mia ultima opportunità di parlargli non è più tale, ma adesso, mentre cerco il suo volto, tra i pochi che ho davanti, un’angoscia ancor più potente di diffonde in me, e se non viene? Se non parte più? E se…se…se…
“Kristen?”, mi chiama una voce terribilmente familiare, alle mie spalle.
Sussulto e il mio cuore perde alcuni battiti. Piano mi giro verso di lui e quando il mio sguardo incrocia il suo mi sento morire. Ho Robert davanti a me.
“Che ci fai qui?”, chiede stupito.
Lo guardo, e ignorando la sua domanda gli dico: “non andare.”
La sua espressione diventa improvvisamente dura. “Non sei nessuno per impedirmelo”, sibila, cercando di aggirarmi per raggiunger l’imbarco.
Improvvisamente sento un dolore assurdo propagarsi nel mio petto. Mi sposto e lo lascio passare.
Non sono nessuno per impedirlgielo.
Robert non mi ama più. Sento che lo shock è ancora più forte di quanto avessi potuto mai immaginare, e ormai nel panico, gli dico: “quel giorno mi hai detto che mi avresti amata sempre, che eravamo destinati l’uno all’altra, e che…e che mi avresti sempre aspettata.”
Le lacrime che fino a poco prima minacciavano di rompere la mia maschera, adesso scorrono copiose sulle mie guancie.
Lui si ferma, a qualche metro di distanza da me, senza però voltarsi.
Prendo un bel respiro. “Dimmi che non mi ami più, e giuro che questa è l’ultima volta che mi vedi.”
Lui resta in silenzio, continuando a darmi le spalle. Rabbiosa mi asciugo le lacrime e mi arrendo al volere del destino.
“Addio Robert”, sussurro, tornando sui miei passi.
“Aspetta!”, lo sento gridare. Rimango immobile, fino a che non sento una sua calda mano prendermi per un polso, costringendomi a girami verso di lui.
“Non andare”, dice, ripetendo le mie parola di poco prima.
Sorrido senza entusiasmo. “Avrei dovuto dirtelo prima: io non voglio che tu parta. Perché io…io ti amo Robert, ti amo con tutta me stessa. E, e il solo pensiero di averti lontano, dall’altra parte del mondo, mi fa impazzire. In queste settimane ho continuato la mia vita, perché sapevo che tu eri qui, a qualche kilometro da me, e perché sapevo…dio, perché ero convinta che tu mi amassi ancora…ma..ma, se non è così lascia stare. Vai, è la tua vita.”
E con uno strattone mi libero della sua mano sul mio polso.
“Kristen…io…Kristen…” mormora, con voce roca.
“Cosa, ti dispiace? Lascia stare…” dico, rabbiosa.
“No…io…” sussurra, combattuto.
“Lascia stare, Robert, davvero, lascia stare…” mormoro, senza però andar via. I miei piedi non sembrano aver la minima volontà di spostarsi da lì.
Poi, piano, in modo tale che io possa prevedere i suoi movimenti, Robert avvicina il volto al mio.
“Io ti amo”, sussurra, scandendo ogni parola.
Lentamente le sue labbra trovano le mie. Subito lo stringo a me, bramosa di sentirlo vicino, bramosa di respirare il suo odore. Mi bacia a lungo, carezzandomi il viso, sussurrando il mio nome, e facendomi capire che mi ama, sì, Robert mi ama, e così sarà per sempre.

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Capitolo 17
*** -they look so good, don't you think so?- ***


Titolo: The other side of my file
Traduzione del titolo: L'altra faccia della mia vita
Protagonisti: Kristen Stewart, Robert Pattinson e eventuali menzioni del cast di TW e/o NM.
Pov: Kristen Stewart
Raiting: Giallo
Tipo di fiction: Long fic
Status: Finita
Capitoli: 15
Copyright: (c),vogue [alias Nadia] tag epilogue made by me(c)
Note dell'autore: eccovi l'epilogo. ragazze, grazie per il continuo supporto, grazie per avermi sempre incoraggiata, grazie per i continui complimenti, grazie per aver letto questa storia.
GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE

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The other side of my life

-they look so good, don't you think so?-

E dopo gli ultimi avvenimenti della mia vita incasinata, adesso sono al David Letterman Show, per rispondere a alcune domande. Mi chiedesse quel che gli pare, sono disposta a rispondere a tutto.
“Kristen, i tabloids di tutto il mondo hanno in prima pagine delle foto esclusive di lei e Robert Pattinson all’aereoporto di Los Angels, lo sa, vero?”, ecco la sua prima domanda.
“Ce ne sono talmente tante di foto mie di Robert al LAX”, rispondo,vaga, anche se dopotutto quel che ho detto è vero.
“Sì, ma io mi riferisco a quelle che vi ritraggono in atteggiamenti intimi…”.
“…ah, e quali? Niente di indecente, vero? Ah ah.”
“Risalgono alle cinque e trentacinque pomeridiane di tre giorni fa, eccovele”, mi spiega porgendomi delle foto mie e di Robert che ci baciamo, uuh, ora sì che ricordo.
“Uh, sì, ricordo…non trova anche lei che siano venute bene? Dio, non avrei mai immaginato di essere tanto fotogenica”, dico divertita e spensierata.
"Sì, lo penso anche io. Ma, l'unica cosa che mi domando è: perchè uscire allo scoperto così tardi?"
"Be'...questo lo chieda al mio agente, oops, ex agente."
Greg, e adesso chi è nella merda? Dai, che ti voglio bene.

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