Ninmu
no ato
L'ultima
missione era andata decisamente bene e il gruppo aveva deciso di
uscire per festeggiare il colpo.
Dopotutto
non vi erano motivi per non prendersi una serata libera.
Si
trovavano tutti all'interno di una delle sale più tradizionali del
Fioria: quadri alle pareti, divanetti rossi, porta a vetri per
assicurare maggiore intimità e una piacevole musica di sottofondo.
All'inizio
si erano seduti tutti in modo molto composto, in completo silenzio,
poi i più sfacciati si erano messi a parlare ma limitandosi a
parlare delle future missioni.
Dopo
una ventina di minuti la situazione era drasticamente cambiata.
Avevano
bevuto tutti col tradizionale brindisi: ogni componente doveva
finirsi un bicchiere del liquore che portava il suo nome in codice.
Poi
avevano continuato chi bevendo altre bevande chi renendo fede al
proprio nome.
Non
tutti reggevano bene l'alcool. Anzi guardando meglio tutti loro erano
più o meno ebbri.
Rye
a metà serata aveva cominciato a fare avanti ed indietro per la
stanza come un furetto poi si era attaccato al telefono: parlava col
topolino da ormai dieci minuti.
<<
No, non ci sono spogliarelliste... no, nemmeno ballerine. No ti giuro
che non faccio tardi... Si tua sorella è qui. Solo mezzo bicchiere
di Sherry. No no tranquilla sta bene. Sta bene giuro... >>
Gin,
con grande sorpresa, sembrava aver ceduto all'alcool.
Il
tagliatore di teste del MIB si aggirava intorno alla figlia
dell'angelo con fare fin troppo evidente sussurantole all'orecchio
frasi decisamente inappropriate.
Perchè
teneva in mano un tamburello rosso?
Mistero,
comunque sembrava non volerlo mollare.
Sherry
sarebbe sembrata perfettamente lucida se non fosse stato per il viso
rosso e gli occhi velati.
Sembrava
molto a disagio dalla presenza di Gin: più volte aveva cercato di
scampare alle sue attenzioni spostandosi da un divanetto a l'altro,
ma alla fine si era arresa e adesso si limitava a distogliere lo
sguardo.
Teneva
in mano una maracas quasi come fosse un oggetto contundente.
Kir
aveva preso di mira un nuovo agente che non sembrava gradire
particolarmente le sue attenzioni, o forse più semplicemente aveva
ancora un minimo di lucidità per capire le complicazioni che una
scelta sbagliata potrebbe comportare.
<<
Eddai bello vieni qui, mamma vuole le coccole... >>
<<
Kir-sama la prego non gattoni sui divanetti >>
Vodka
era stramazzato su uno dei divanetti e adesso russava in modo molto
rumoroso, con un rivolino si saliva che gli scivolava da un lato
della bocca.
<<
Rooonf... torta al formaggio... zzz >>
Vermout
chiacchierava con Curacao, tutto normale se non fosse per il volume
della voce troppo alto e decisamente troppo stridulo, il che
comportava dei fortissimi mal di testa alla sua interlocutrice.
<<
Questo rossetto non dura più di due ore! Mi rende nervosa! >>
Gracchiava mentre guardava un punto indefinito del tetto.
<<
Ti prego abbassa la voce... >>
Bourbon
aveva preso in mano il microfono con fare eclatante e cantava da
venti minuti la stessa canzone: un qualcosa che ricordava una
versione piuttosto discutibile di "urami bushi"
supportato da Scotch
che rideva in modo incontrollato da più di mezz'ora.
<<
Yume yo Miren to, Warawareteee... Samete-misemasu, Mada
Same-kirenu.
On'na,
on'na! On'na-gokoro no... Urami-bushiii...
>>
Chianti
sembrava apprezzare lo spettacolo che il biondo offriva: Aveva preso
a ballare seguendo quel ritmo finchè non si accorse di Gin così
vicino a Sherry, a quel punto si era messa a digrignare i denti
stringendo il pugno con fare violento.
Rido
mentre apro una lattina di birra.
Certo
che i miei uomini sanno essere propro degli
idioti a volte.
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