Greg House,James Wilson and Lawrence Kutner sull'sola di Lost. di Castiel Who (/viewuser.php?uid=37175)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Tutto nero... ***
Capitolo 2: *** il mio buonismo ***
Capitolo 3: *** Charlie Pace e Desmond Hume ***
Capitolo 4: *** L'Oceanic 6 ***
Capitolo 5: *** Ancora ***
Capitolo 6: *** Un bacio ***
Capitolo 7: *** Ritorno ***
Capitolo 8: *** Voglio iniziare una storia ***
Capitolo 9: *** Scappare ***
Capitolo 10: *** Nella notte ***
Capitolo 11: *** Senza paura ***
Capitolo 12: *** Jacob ***
Capitolo 13: *** Mare ***
Capitolo 14: *** Ti amo ***
Capitolo 15: *** Complicazioni ***
Capitolo 16: *** Fiducia ***
Capitolo 17: *** La Roccia Nera ***
Capitolo 1 *** Tutto nero... ***
Perdo pian piano il controllo
dell’aereo….intorno a me è tutto buio…..perdo sempre più quota…stiamo per
morire tutti e tre…ormai non ci sono più speranze per noi….vedo il mare
avvicinarsi a me…e poi….tutto buio.
Flashback di House:
il paziente muore lentamente
e non riesco a trovare quella maledetta malattia che gli collassa pian piano il
cuore,nella lista trapianti l’unico cuore disponibile è a Sidney. La Cuddy non
vuole mandarci nessuno,dice che non c’è tempo,ormai il paziente è spacciato. Al
diavolo! Vuole dire che ci andrò io! Dopotutto so pilotare un elicottero no?
Ho bisogno di qualcuno che mi
accompagni,posso chiedere a Wilson, ma ho bisogno anche di uno del mio team.
Tredici è esclusa, non
violerebbe mai i voleri della Cuddy. Idem per Taub. L’unico che può seguirmi in
questa impresa oltre a Wilson forse è Kutner.
Prendo dalla tasca della mia
giacca il cercapersone e chiamo Kutner.
Nel giro di 5 minuti arriva
da solo per fortuna, evidentemente Tredici e Taub sono rimasti con il paziente
a tenergli compagnia nelle sue ultime ore,forse giorni di vita.
Mi rivolge la parola con una
nota di impazienza,-mi hai chiamato?- si… la sua curiosità e il suo senso del
rischio si legge nei suoi occhi,in quel momento mi ricordo perché lo ho
assunto. Sfilo dalla tasca della giacca il flacone di vicodin e prendo in mano
una pillola.- si,devi venire con me e Wilson a Sidney senza che la Cuddy sappia
niente-.
Mi guarda con aria da una
parte stupita e da una parte lusingata e mi risponde,-credo che verrò,ma posso
sapere perché proprio io?-. Questa domanda me la dovevo aspettare.- sei l’unico
del mio team che ha il coraggio di rischiare e lo ammiro.-
Annuisce con il
capo,probabilmente sa che io conto su di lui –vai sul tetto dell’ospedale io e
Wilson ti raggiungiamo subito.- Annuisce ancora e esce dall’ufficio.
Guardo la pillola in mano e
la ingoio. Wilson sarà facile da convincere. Prendo il bastone e con una
smorfia di dolore mi alzo dalla sedia del mio ufficio diretto alla porta.
Fine flashback di House
Apro gli occhi,sono sdraiato
a terra. Davanti a me ci sono degli alberi fittissimi,riesco a intravedere a
malapena una luce filtrare tra essi. Il mio pensiero passa subito a Wilson e
Kutner,erano vivi?se si,stavano bene?
Invaso da quelle domande mi
guardo la gamba,che stranezza non sento dolore. Cerco di alzarmi sulle
ginocchia e ci riesco come se la gamba non mi avesse mai fatto male. Mi guardo
intorno:davanti a me l’elicottero,le eliche girano ancora piano,evidentemente siamo
appena caduti,già….ma dove? Alla mia sinistra trovai Kutner e Wilson a terra
come ero io prima.
Mi alzo in piedi senza
difficoltà e per la prima volta dopo anni riesco a camminare senza sentire il
dolore alla gamba, mi avvicino a loro.
Guardo Kutner,è ancora
svenuto,ma per fortuna vedendo il suo respiro regolare mi rendo conto che sta
bene. Mi avvicino a Wilson, o mio dio,il suo braccio sta perdendo moltissimo
sangue!
Mi abbasso verso di lui e
prendo tra le mie mani il suo braccio,una ferita profonda provocata chissà da
cosa perde sangue. Probabilmente se non fermo il sangue morirà entro poco.
Prendo dalla tasca un
fazzoletto e lo premo sulla ferita aperta. Funziona, soddisfatto del risultato lego
il fazzoletto attorno al suo braccio facendo attenzione e mi rialzo.
Non mi ero reso conto che era
passato del tempo e che Kutner si era svegliato. Mi guarda e con un misto di
stupore e di preoccupazione,deve aver visto il sangue di Wilson e la mia
postura senza il bastone.- cosa…è successo?-bella domanda,lo vorrei sapere
anche io,ma mi ricordo molto (per non dire niente) di quello che è appena
accaduto.
-non lo so,so solo che non
siamo a Sidney - . La sua espressione si fa cupa,inevitabile.- che è successo a
Wilson?- wow, l’unica cosa a cui posso rispondere con certezza al
momento…-qualche cosa gli ha ferito il braccio,ma è vivo.- una pausa,
-capisco.-
È preoccupato,per tutto. È
impossibile non vederlo,mi volto verso di Wilson,si sente gia meglio.
Flashback di House:
Apro la porta su cui è
scritto “James Wilson” senza bussare come al mio solito ed entro. Wilson alza
lo sguardo dai fogli che compilava prima della mia venuta. –so che nella tua
testa non si usa mai bussare, ma a volte cambiare le abitudini non fa male
sai?- Accenno un sorriso,è tipico di Wilson dire così, -le persone patetiche
cambiano e io non sono patetico.-
Le mie parole non lo sfiorano
di un millimetro,ormai è abituato alle mie risposte. –vado a Sidney a prendere
quel cuore per il trapianto, viene anche Kutner,ti aggreghi a noi?- mi guarda e
mette da parte i fogli. –sai che la Cuddy quando torneremo ci ucciderà vero?-
Inarco un sopracciglio divertito. –sono pronto al rischio e tu lo sai,so anche
che devo prendere la tua risposta come un si.-
Annuisce con il capo e
insieme ci avviamo verso l’ascensore per andare incontro a Kutner,sperando di
non trovare la Cuddy o gli altri lungo il tragitto.
Fine flashback di House
Continua….
salve a tutti!questa è la
prima fic seria che faccio e spero vi sia piaciuta perché ci sto mettendo
l’anima!
Spero che i personaggi siano
tutti IC,scusate se non ho messo le solite battutine di House, ma credo che una
situazione come quella sia drammatica anche per il suo sarcasmo…..
Bhe ditemi che ne pensate^^
ve ne sarò riconoscenti!!!^^
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Capitolo 2 *** il mio buonismo ***
Salve a tutti!!! Volevo dire che in questo capitolo il pod è cambiato
da House a Wilson e che mano a mano che scriverò i capitoli cambierà
probabilmente ogni volta.
Cosa sta succedendo? House sta perdendo il controllo
dell’elicottero?
Stiamo perdendo quota, Kutner accanto a me è terrorizzato.
Una botta e sbatto contro una parte dell’elicottero. Mi taglio di profondo il
braccio e il dolore mi invade, acuto e bruciante. Non ho nemmeno la forza di
urlare: svengo.
Perché House si ostina
a voler fare il trapianto a un paziente ormai in fin di vita?
Ieri magari poteva
ancora, è stato chiamato l’elicottero per il trasporto del cuore e ora è qui,
ma ora è entrato in coma: è questione di ore prima che muoia. Certamente non
partirà.
Spero che House non
voglia fare una delle sue solite follie perché se mi chiedesse aiuto nel farle
io non saprei dirgli no, non voglio lasciarlo solo.
Sono nel mio ufficio e
compilo i fogli di una paziente con il cancro. La porta si apre e sulla soglia
compare House con un’aria da “ti- devo-parlare- e- so -già- quello- che- dirai”
-So che nella tua
testa non si usa mai bussare, ma a volte cambiare le abitudini non fa male
sai?- sorride, mi aspetto già quello che sta per dirmi. –Le persone patetiche
cambiano e io non sono patetico-. Una pausa, continua a guardarmi –Vado a
Sidney a prendere il cuore per il trapianto,viene anche Kutner,ti aggreghi a
noi??-
Come volevasi
dimostrare…-Sai che la Cuddy quando torneremo ci ucciderà vero?-.
È un si, House lo sa –Sono
pronto al rischio e tu lo sai, so anche che devo prendere la tua risposta come
un si.-
Annuisco e insieme
usciamo dal mio ufficio diretti all’ascensore.
Sento delle voci; apro gli occhi e mi ritrovo davanti House
e Kutner che mi guardano: House sembra sorpreso, ma allo stesso tempo
impassibile. Kutner guarda fisso il mio braccio. Ora ricordo meglio: eravamo
precipitati; siamo ancora vivi, che sia un miracolo?
-Che cosa è successo?-. Kutner guarda da me all’elicottero.
–Siamo precipitati, ma non sappiamo dove-. Mi giro verso House che continua a
guardarmi impassibile e mi accorgo che si regge in piedi da solo, prima che
potessi chiedergli alcunché mi rivolse la parola: -Hai un taglio profondo sul braccio
e hai perso molto sangue, mi sorprende che tu sia già sveglio.-
Mi guardo il braccio e con una smorfia mi alzo in piedi. –Non
fa tanto male….-
House non risponde, ma Kutner si gira di scatto verso di noi
come spaventato da qualche cosa: -Non mi piace questo posto, dobbiamo andarcene
di qui e subito!-. House si rivolge a lui scettico, -Che c’è? Hai visto un
fantasma?-
Una botta, un boato…. Kutner prende uno scossone. – O mio
Dio SCAPPIAMO!-
Continua…..
Ringraziamenti:
Nike: a te devo due ringraziamenti: (pensa che onore….no dai
scherzo) prima di tutto grazie per i
tuoi consigli, mi sono tornati utili e spero continuerai a darmeli perché ne ho
molto bisogno. Spero di aver fatto chiarezza riguardo all’elicottero e di aver
descritto meglio il personaggio di Wilson. Per quanto il seguito mi impegnerò a
descrivere meglio possibile gli aspetti dei personaggi dell’isola e l’isola in se
in modo che tutti possano seguire senza problemi la storia.
Il secondo ringraziamento è per l’e-mail: Grazie per quei
piccoli consigli che mi hai scritto come “lasciare uno spazio oltre i punti di
sospensione”. Inoltre ci tenevo a dire che non me la sono affatto presa, ma ci
hai visto bene riguardo al fatto che mi voglio migliorare. Spero continuerai a
seguirmi….
Psychogirl_Silarthebest: sono contentissima che ti piaccia
anche Dr House (ma soprattutto che tu sei una Hilson *_*) Grazie per lo
splendido commento e per aver messo la mia storia tra i preferiti ^_^ alla
prossima!
Lily Blak: Vedere che qualcuno guarda oltre a House anche
Lost mi fa felicissima! Quando ho letto il tuo nome fra i commenti mi sono
quasi messa a saltellare di gioia perché te leggi tutte le mie storie e io sono
onorataaa! *_* Grazie!
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Capitolo 3 *** Charlie Pace e Desmond Hume ***
Che casino. Fuori dal finestrino è buio e sento che stiamo
perdendo quota. Stiamo per morire, lo ammetto sono terrorizzato… Sento una
botta e mi giro verso Wilson: sta perdendo sangue… Un’altra botta questa volta
più forte. Perdo i sensi.
Sono con Tredici e
Taub nella camera del paziente a
tenergli compagnia nelle sue ultime ore. Ha perso la speranza: si capisce dalle
sue parole… Mi suona il cercapersone: è House. Lascio Tredici e Taub con il
paziente e corro da House, lo ammetto: sto morendo di curiosità. Perché non ha
chiamato anche Tredici e Taub? Vuole che faccia per lui qualche cosa di
importante? Bhe…almeno lo scoprirò presto dato che sono arrivato… Apro la porta
e entro.
Eccolo lì. Impassibile
come sempre, probabilmente in attesa che io sia il primo a parlare. –Mi hai
chiamato?- L’ansia cresce… spero non si noti tanto. –Si devi venire con me e
Wilson a Sidney senza che la Cuddy sappia niente.- Cosa? House mi sta chiedendo
di accompagnarlo con Wilson in una delle sue pazzie?! Come posso dire no?per me
questo…è una sorta di onore!
-Credo che verrò, ma
posso sapere perché proprio io?- Probabilmente penserà che la mia curiosità non
ha limite, ma dopotutto devo saperlo. –Sei l’unico del mio team che ha il
coraggio di rischiare e lo ammiro.- Capisco, chissà perché davanti a quelle
parole mi torna in mente i guai che ho causato con il defibrillatore…
Annuisco col capo
convinto –Vai sul tetto dell’ospedale io e Wilson ti raggiungiamo subito-
Annuisco ancora e esco.
Mi sveglio, sono sdraiato su un lato a terra. Davanti a me
vedo House rivolto verso Wilson... Mi alzo in piedi, non si è accorto di me, è
troppo occupato a... tamponare il braccio di Wilson?! Mi ricordo: Wilson si era
ferito sbattendo contro l’elicottero! Dopo poco si rialza girandosi dalla mia
parte. Ma... dove è il suo bastone?! Ok probabilmente siamo morti e ora siamo
in paradiso… Ma perché voglio prendere in giro me stesso??
-Cosa... è successo?- La prima domanda che mi è venuta in
mente: probabilmente non lo sa nemmeno lui. –Non lo so, so solo che non siamo a
Sidney.- Appunto, non lo sa nemmeno lui: voglio rompere questo silenzio però
–Che è successo a Wilson?- bhè io in parte lo saprei... –Qualche cosa gli ha
ferito il braccio, ma è vivo.- una pausa. –Capisco.- House si gira verso Wilson
per poi rigirarsi verso me e mi accorgo che Wilson sta riprendendo i sensi.
–Hei guarda!- indico Wilson e House si avvicina a lui come se fosse stato
illuminato.
Apre gli occhi e ci guarda con fare sorpreso e allo stesso
tempo sollevato, deve essere ancora un po’ stordito... –Che cosa è successo?-
Mi giro verso l’elicottero per poi tornare su Wilson. –Siamo precipitati, ma
non sappiamo dove.-
È la verità. Perché mentirgli? Sembra che voglia dire
qualche cosa ma non fa in tempo che House prende parola. –Hai un taglio
profondo sul braccio e hai perso molto sangue, mi sorprende che tu sia già
sveglio.- Con una smorfia si alza in piedi –Non fa tanto male...-
Sento venire dagli alberi dei sussurrii, sicuramente non sono
ne House ne Wilson, ma allora chi è? –Non mi piace questo posto, dobbiamo
andarcene di qui e subito!- House si rivolge a me scettico: -Che c’è? Hai visto
un fantasma?-
Una botta,un boato… prendo uno scossone. –O mio Dio
SCAPPIAMO!-
Iniziamo a correre nella foresta scostando le fitte piante
al nostro passaggio. La paura, l’angoscia cresce sempre di più. Quella cosa ci
insegue e noi corriamo il più velocemente possibile... Vedo un raggio di Sole
filtrare nella foresta e continuo a correre. Sento come se non ci arriverò mai,
non ce la faccio più, mi sento malissimo. È sempre più vicino e finalmente
arrivo a quella che sembra l’uscita di questo incubo.
Il rumore di “quella cosa” che ci inseguiva ha cessato, mi
fermo di scatto e mi piombano addosso prima Wilson e poi House di cui non ho
idea di come abbia fatto a correre e scappare... –Per cortesia, vi potete
togliere di dosso?- Pian piano ci ricomponiamo e mi guardandomi intorno mi
accorgo che due uomini ci stanno guardando piuttosto stupiti.
Il primo, un uomo sulla trentina di statura media e con i
capelli biondi si gira verso il secondo, che al contrario del primo era
piuttosto alto e con i capelli castani. Si avvicinano e il biondo si rivolge ad
House che li guarda anche egli curioso. –Voi chi siete?-
Conoscendo House
parlerà per tutti e tre. –Io sono il Dr Gregory House e loro sono il Dr
James Wilson e il Dr Lawrence Kutner... ma ora mi farebbe piacere sapere chi
siete voi…- -Io sono Charlie Pace e lui è Desmond Hume.-
Continua...
Ringraziamenti:
Nike87:Che bello
sapere che non mi abbandonerai!!! (ti prendo sulla parola eh!). Dunque…
riguardo alla lunghezza dei capitoli spero che questo sia abbastanza lungo
perché sono costretta a farli così a causa del cambiamento del pod… per i
puntini di sospensione ho fatto tesoro (addirittura) di quello che mi hai detto
e spero di aver corretto la mia piccola lacuna.. ^-^ questi
due nuovi personaggi appartengono a Lost ma farò in modo di descriverli tutti
per bene in modo che tutti quelli che non lo guardano possano capire i loro
caratteri. Grazie!!
PsYcHoGIRL_SYLARtheBEST:
Scusa se ci ho messo un po’ anche questa volta ad aggiornare, ma sono nei tuoi
stessi problemi!!^^ Lo so scrivere jimmy con il braccino sanguinante per me è
stata una sofferenza!!ç_ç Per quanto riguarda Kutner credo che tu abbia capito
cosa abbia visto... Ah credo che sarai felice ora per l’inserimento del nostro
amorino Charlie!!^^(spero di si... incrocio le dita…) bhe dimmi che ne pensi di
questo chappy!!Ps: non vedo l’ora di leggere la tua storia Hilson!!!^^Grazie
mille!
Lemnia: Cara Lemnia
sono contentissima che la mia storia ti piaccia!! Credo che si... tu possa
sperare in una House/Wilson…(oddio ti ho spoilerato una parte del continuo…XD).
Leggere che il mio stile ti piace sempre mi commuove!!ç_ç non me lo ha mai
detto nessuno anche perché credo che ho ancora molto da imparare!! Al prossimo
Chappy!!^^
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Capitolo 4 *** L'Oceanic 6 ***
Guardo i due sconosciuti davanti a me: questi Charlie Pace e
Desmond Hume. È strano, ma ho come la sensazione di aver già visto Charlie.
Forse in tv o forse solo per strada, ma sono sicuro di aver già visto la sua
faccia da qualche parte.
-Come siete arrivati sull’isola?- Chiede Desmond a Wilson.
Ottima domanda, peccato che lui sappia solo il 50% della
risposta. Non che io ne sappia molto di più perché anche se ero io a pilotare
l’elicottero, non ho idea del motivo per cui sia precipitato.
-Eravamo su un elicottero…e siamo precipitati.- Spiega
Wilson.
-Capisco... ma perché correvate? Avete per caso visto
qualcosa?- Domanda ancora Desmond.
No non abbiamo visto nulla, o almeno io non ho visto nulla:
ho sentito solo una botta seguita subito dopo da un boato e il rumore di
“quella cosa” che si avvicinava.
-Non lo so di preciso, abbiamo sentito degli strani rumori e
qualche cosa che ci inseguiva.- Cerca di spiegare ancora Wilson
-Il fumo nero.- interviene improvvisamente Charlie guardando
verso Desmond.
Cosa? Venivamo inseguiti da del fumo? Cosa è questo fumo
nero? Mi giro verso Wilson che a sua volta si è girato verso me e mi guarda con
una faccia da “o- era - un’allucinazione- o- siamo diventati matti.”
-Il fumo nero? Cosa è il fumo nero?- domanda nervosamente Kutner
a Charlie.
- E’ il mostro dell’isola... Desmond dobbiamo portarli
subito da Jack.-
Cosa è il mostro dell’isola? Siamo su un’isola? Chi è Jack?
Quanti sono loro? Giuro che in tutta questa storia non ci capisco niente.
- Chi diavolo è Jack?- Chiedo io. Voglio sapere non posso
restare nel dubbio, non io.
- E’ il nostro capo, un dottore come voi. Dovete parlare
subito con lui.- Risponde Charlie.
E così hanno un capo, mi fa pensare che sono tanti gli
abitanti di questo posto. Un dottore, wow mi chiedo in cosa è specializzato.
Che sia…
30 giorni fa
Sono nel mio ufficio,
a guardare General Hospital sul mio microscopico televisore in santa pace. Wow
l’infermiera è andata a letto con il primario e il loro capo gli ha scoperti. E
ora che succederà? Improvvisamente quello che guardo viene sostituito dal
telegiornale. Maledizione, non posso mai guardare il mio programma preferito in
santa pace.
- interrompiamo il
programma per trasmettere una notizia dell’ultimo minuto: è andato disperso
l’aereo Oceanic 6 in volo da Sidney.
Pare che sull’aereo ci fosse stato il celebre chirurgo spinale dr. Jack
Shepard, l’assassina Kate auston e la rockstar Charlie Pace. Non c’è traccia ne
dell’aereo ne dei passeggeri, dei sottomarini intanto stanno setacciando
l’intero oceano, ma per il momento non hanno avuto nessun risultato. È tutto
per oggi, buon proseguimento del film.-
Intanto passano le
foto di queste tre persone che si sapeva che erano sull’aereo, chissà quante
altre persone c’ erano sull’aereo.
Però wow… ho sentito molto
parlare di Jack Shepard, è un ottimo chirurgo spinale invidiato in tutto il
mondo. A quanto ho sentito nell’ospedale, è figlio di un altro chirurgo spinale
morto a Sidney da poco. Probabilmente era andato laggiù a prelevare il suo
corpo per portarlo a essere seppellito in America.
Ecco che ricomincia
General Hospital, mi sistemo sulla sedia e riprendo a guardarlo da dove l’ho
lasciato.
Seguiamo lungo la spiaggia Charlie e Desmond, non vedo l’ora
di conoscere Jack e scoprire se è quello che penso, sicuramente lui saprà darmi
delle risposte alle mie domande che tanto mi tormentano.
Kutner parla con
Desmond chissà di che cosa mentre Wilson mi viene vicino, sicuramente è
sorpreso nell’avermi visto correre prima nella foresta. Bhè ora sto anche
camminando senza il bastone e non prendo vicodin, i dubbi li vengono
naturali...
–Cosa credi ti sia successo? Cioè... non ti fa male la
gamba?- mi chiede. Come volevasi dimostrare...
-Non ne ho idea, davvero. Mi sono svegliato e non mi faceva
più male.- gli rispondo sincero io. È vero non ne ho idea ed è strano, quanti
zoppi si svegliano improvvisamente con la facoltà di camminare di nuovo? Lui
guarda in basso, dove i nostri piedi camminano sulla sabbia biancastra per poi
parlare.
- Lo so che ti sembrerà assurdo e irrazionale, ma secondo me
è successo qualche cosa. Quando stavamo precipitando sono finito contro una
parte tagliente dell’elicottero e il braccio mi faceva così male che non avevo
neanche la forza di urlare, poi mi sono svegliato in questa che se ho capito
bene è un’isola e mi sento bene. Come me lo spiego?-
- E’ una cosa assurda.- rispondo semplicemente io. Già...
Assurda quanto vera...
- Lo so, lo so, ma pensaci: la tua gamba a quanto vedo, non
ti da il tormento e a me non fa male il braccio che, ti ricordo mi faceva male
da impazzire. Non è strano?- ribatte lui.
- Ci sono un sacco di cose insensate e assurde, come il
perché dobbiamo fidarci di questi due, o cosa è questo mostro dell’isola.
Credimi voglio sapere quanto te.- cerco di spiegargli io. Sono serio, è raro
che io lo sia, di solito sparo le mie solite battute sarcastiche, ma ora sono
troppo concentrato sulle mie domande. Non riesco a non essere estremamente
serio.
- Siamo arrivati.- Annuncia la voce di Charlie. Sembra
allegro, come è possibile essere allegri in un momento come questo? Lui e
Desmond la sanno più lunga di tutti e noi tre messi insieme sicuramente.
Sposto il mio sguardo da Wilson a dove indica Charlie, e
vedo un accampamento tra la spiaggia e la foresta, dalle dimensioni sembra possa
contenere un massimo di 50 persone circa. Continuiamo a camminare verso
l’accampamento che mi viene spontaneo di domandare quanti sono in tutto e se
sono le uniche persone qui perché se così fosse allora saremmo in un’isola
desertica e questa è l’ultima cosa che vorrei, ma mi trattengo dal farlo.
Preferisco sapere tutto da questo famoso Jack.
Intanto siamo arrivati nell’accampamento e, mentre passiamo
la gante guarda da noi tre a Charlie e Desmond, alcuni con un’aria che sembra
incolparli di aver portato la peste bubbonica nel loro rifugio e altri con
un’aria interrogatoria verso tutti e cinque.
- Aspettate qui. Vado a chiamarlo.- Dice Charlie prima di andare verso un tizio
intento a parlare con un altro di loro. Vedo Charlie dirgli qualcosa a bassa
voce, è probabile che non vuole che gli altri individui di questa piccola
comunità lo senta. Vedo l’altro annuire e venire verso di noi senza Charlie.
Deve averlo congedato.
30 giorni fa
La Cuddy mi ha
chiamato nel suo ufficio con il cercapersone. Dannazione, oggi è stato deciso
che non devo vedere General Hospital? Sbuffo e estraendo il flacone di Vicodin
dalla tasca della mia giacca mi avvio verso il suo ufficio. Lascio la tv accesa
per quando torno e mentre vado mando giù una pillola. Cosa diamine avrà da dirmi
oggi? Vai in clinica a curare le povere vecchiette con il raffreddore di
anticipo? O solo rimproverarmi per qualche cosa che ho fatto e non mi ricordo
minimamente?Apro la porta del suo ufficio e la trovo sulla sua sedia, turbata.
- Hei che ti succede?
È morto Wilson per caso?- Chiedo sarcastico io.
- Non fare lo
spiritoso House, è successa una cosa terribile.- Ribatte fredda lei.
- Umm… devo pensare
che Wilson sia morto veramente?- Continuo io.
- Smettila. Hai sentito del disastro aereo?- Mi
chiede lei.
- Certo che ho
sentito! Hanno fermato General Hospital per parlarne! Dovrei protestare.-
- House smettila! Uno
di quelli che erano sull’aereo era un mio amico.- continua sempre fredda lei.
- Wow…fammi indovinare: era Wilson!!- scherzo
ancora io. Ma ho un limite alla stupidità?
- No! Non era Wilson!
Perché dovrei soffrire solo per Wilson??- Domanda sempre più acida.
- Ah non lo so, sei stata te a dire che
soffri... e comunque mio caro raggio di sole, se continui a essere così freddina dovremo accendere il riscaldamento
in pieno Agosto!-
- Jack Shepard, il
chirurgo spinale di cui avrai sentito parlare per fama, era sull’Oceanic 6. era
mio amico.- Mi spiega lei tornando più tranquilla.
- E perché lo vieni a
raccontare a me? Mica lo conoscevo io. Era amico tuo non mio.- dico io. Cosa mi
dovrebbe interessare se un amichetto della Cuddy ha avuto un incidente aereo?
- Ma non capisci?
Forse il dottor Shepard si sarebbe trasferito in questo ospedale. Non capisci
la perdita che abbiamo avuto? Non solo io come sua amica. Ma l’intero ospedale?
È giusto che tu sappia House.- E’ esasperata. Sta soffrendo per la perdita del
suo amico, non dell’ospedale e me ne vado, lasciandola sola.
Quando è abbastanza vicino da poterlo esaminare mi accorgo
che è lui, Jack Shepard. Certo, è incredibilmente diverso da come lo avevo sentito
descrivere, ma è sicuramente lui. Ne sono certo.
- E così dei nuovi
naufraghi eh?- Fa per salutarci lui.
- Già... e immagino che tu sappia spiegarci un bel po’ di
cose...- inizio io, non voglio aspettare altro.
- Sono il Dr. Jack
Shepard, so che avrete un sacco di domande che necessitano delle risposte, ma è
tardi e ci vuole del tempo per spiegarvi tutto quindi spero non vi dispiaccia
se le vostre domande attenderanno ancora il nuovo giorno.- Cosa?? Dovrei
aspettare ancora? Per quanto diavolo dovrei aspettare ancora? Prima che potessi
ribattere Wilson prende parola.
- Certo. Le domande possono benissimo aspettare.- Ma come fa
a reggere la curiosità così? Mah.... avvolte mi sembra l’immagine della
perfezione.
- ok. Sentite. In questa piccola comunità diciamo che bhe...
non piacciono i nuovi arrivi, non sto parlando né per me né per Charlie o Desmond,
ma molti sono sempre sospettosi. Abbiamo una tenda e un posto libero con John
Locke. Due di voi dovranno dormire lì mentre uno con lui. Tranquilli gli
piacciono le novità... è solo un po’ strano, ci farete l’abitudine. Per stasera
restate nella tenda, ci sono dei problemi con il convincere tutti ok?- Si
espone Jack.
- Se Kutner và nella tenda con il tizio strano a me va bene
tutto.- Dico io. Non ci voglio dormire vicino ai tipi strani, e per strani
intendo anche Kutner.
- Cosa? Hei!- Cerca di protestare invano Kutner.
- Non ho idea di chi sia Kutner ma va bene. La tenda di
Locke è in fondo a sinistra, Desmond puoi accompagnarlo?- Chiede Jack rivolto a
Desmond.
- Certo, vieni Lawrence. Da questa parte.- dice Desmond a
Kutner facendogli il gesto di seguirlo con la mano. Hei come è che qui si usa
di chiamare la gente per nome come se ci conoscessimo da un tempo immane?
- Mentre voi due,- Continua Jack. – Dovete andare fuori
dall’accampamento, il tipo che abitava era piuttosto solitario, mi dispiace.-
Spiega Jack
- O a me no... chiunque egli sia io sono più solitario di
lui.- Dico io dando un’ occhiata di sfuggita
a Wilson.
- Non credo sia possibile... bhe... ora devo andare il
dovere mi aspetta. E credo che mi aspetterà anche domani per spiegarvi il
tutto. Che dire... Buonanotte? –
- Si. Buonanotte.- Dice Wilson e Jack ci indica la strada
per poi dileguarsi. Io e Wilson seguiamo le sue istruzioni e troviamo una tenda
in mezzo al nulla dove entriamo.
È piuttosto piccola e per dormire c’è un grande telo a terra
con sopra delle coperte. L’escursione termica qui deve essere forte. Al posto
del cuscino c’è una coperta raggomitolata lunga quanto quello che si può
definire “letto”.
Wilson si siede da una parte del letto
- E così questa sarà casa nostra da ora in poi?- Dice lui.
- Che bella casa...- Dico io cercando di essere ironico. Sono
stanco da morire e mi infilo subito sotto le coperte anche se a giudicare dalla
posizione del sole fuori è tardo pomeriggio, probabilmente le 7:00 o giù di lì.
Wilson fa lo stesso infilandosi sotto le coperte accanto a me. Inizia a fare
freddo, avevo ragione qui l’escursione termica è forte. Mi avvicino di più a
Wilson e rannicchiato vicino a lui mi addormento.
Ciao a tutti gente!! Come
potete vedere i primi misteri iniziano a emergere per i nostri cari dottorini...
Bhe... spero che questo capitolo abbia soddisfatto il desiderio House/Wilson
(anche se le leggero) di Lemnia!^^
Ringraziamenti:
Nike87: ma io sono
contentissima che tu sia di nuovo qui!!!*_* bando alle ciance!! (che cretina
che sono XD). Ho cambiato i dialoghi come mi hai suggerito e se devo essere
sincera mi torna più scorrevole la lettura della storia thank’s you! Spero questa volta di averlo fatto abbastanza lungo il
Chappy!! Altri due nuovi personaggi che sono di lost… bhè Jack credo che tu
abbia capito come è mentre Locke ti dico poco perché nei prossimi capitoli
probabilmente ci sarà u_u. dunque... lui prima di arrivare sull’isola era un
paralitico che ha donato un rene al padre che, (senti come è riconoscente) lo
aveva buttato da un palazzo di 20 piani circa (tranquilla è vivo). È andato in
Australia a ritrovare se stesso dopo la paralisi e... ti puoi immaginare il
continuo no? ^-^ Al prossimo Chappy! Spero che questo ti piaccia
PsYcHoGIRL_SYLARtheBEST:
Ma anche io ti adoro!^^ Come potevo non mettere Charlie?? COME??? (ok non
delirare Lady House…) Sei contenta che la storia prenda una piega Hilson? Bhe…
sarà molto lenta la piega ad arrivare tenendo conto che questo è già il 4
capitolo… Per la mia storia nuova che ho messo rossa, non ti preoccupare la ho
messa arancione. Ora la puoi leggere. Dimmi che sei contenta su ^^. Per quanto riguarda
la tua fic ti prego, sbrigati ad aggiornare perché potrei finire in
astinenza!!! (sono drogata dalla tua fic pensa ganzo a parte gli scherzi fra
poco ci finisco per davvero in astinenza da Greg e Jimmy)*-*
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Capitolo 5 *** Ancora ***
È mattina e mi sveglio. Sento il corpo caldo di qualcuno
rannicchiato accanto a me,House. Incredibile pensare che si sia addormentato
appiccicato a me, non è da lui. Cerco di uscire da quella specie di letto e
subito dopo sento un mugolio venire da House che sta mettendo il braccio dove
poco prima c’ero io. Apre gli occhi.
- Buongiorno.- Dico io. House fa una smorfia e mi guarda
male. – Hei, ma che hai?-
- Perché mi hai svegliato?- Chiede lui.
- Non è colpa mia se ti sei svegliato. Io mi sono solo
alzato…- “E dato che mi eri appiccicato ti sei svegliato pure tu” Continuo
nella mente.
- Ti sei alzato con la tua solita delicatezza da elefante
immagino…- ribatte lui. Faccio una smorfia e mi avvio verso l’uscita della
tenda facendogli segno di uscire.
- Aspetta Wilson!- Mi chiama House. Mi volto e mi siedo sul
letto. Cosa avrà da dirmi?
- Dimmi.-
- Ho notato qual…- House si interrompe subito. Sento delle
voci venire verso di noi. Qualcuno apre la tenda, Charlie.
- Buongiorno. Come è andata la notte? Immagino avete avuto
freddo.- Davanti alle parole di Charlie mi giro verso House che teneva il
broncio.
- Già… In effetti un po freddo faceva. – Dico io a Charlie.
- Sentite… Jack è dovuto partire verso l’accampamento degli altri, non abbiamo idea di quando
tornerà… Mi dispiace. – Annuncia Charlie. Mi aspetto una reazione non molto
amichevole da parte di House, ma per fortuna non arriva.
- Chi sono gli altri? – Domanda invece.
- Non lo so di preciso… so solo che non sono per niente
amichevoli.-
- E Kutner?- Domando io. Strano che non sia venuto qui con
Charlie.
- Lo vorrei sapere anche io. Lui e Locke sono spariti.- Afferma Charlie. Cosa? Allora quando House ha
detto che Kutner non è tanto normale aveva ragione!.
- Sentire… Jack non è ancora riuscito a placare le acque.
Credo che finche non torna dovrete stare lontani dall’accampamento.- Questa non
ci voleva.
- Fa niente.- Rispondo io prima che House parta con una
delle sue.
-Intanto potete fare un giro. Io non posso venire con voi,
la mia ragazza mi aspetta all’accampamento e Desmond è a pescare con Jin, un’
altro dei nostri.- Spiega Charlie. Ci saluta con la mano e se ne va. House
attacca subito.
- E’ quello che stavo per dirti! Kutner è partito con il
cervello, e solo una notte nella tenda di un pazzo è bastata per seguirlo
chissà dove!-
- In effetti…, ma che possiamo farci?-
- Andarlo a cercare, ecco cosa!- Andarlo a cercare? È con un
presunto pazzo e lo vuole andare a cercare? Forse devo credere che sia
impazzito pure lui, ma non posso lasciarlo andare da solo. Tanto so che ha
preso una decisone e ora è irremovibile.
- Andiamo
allora.- Apro la tenda e faccio
uscire House seguito da me.
- Ok, ma da dove iniziamo? Chissà quando è grande
quest’isola!-
- Dalla foresta, non avrebbe senso cercarli lungo la spiaggia.
Risponde House.
Entriamo nella foresta. È come me la ricordavo, fitta e
piuttosto buia. Camminiamo per diverse ore senza una meta precisa. Inizio a
pensare che ci siamo persi, non capisco più quale sia il nord e quale sia il
sud. Sposto lo sguardo intorno a me e riesco a vedere della luce filtrare tra
le piante.
- Hei, di qua.- Dico a House andando verso la luce.
Sento di nuovo il boato. Di scatto prendo il braccio di
House e lo strattono all’uscita. Quando arriviamo fuori lo strano rumore si
placa. Non siamo finiti alla spiaggia. Questo posto sembra un campo da golf. Mi
fermo di scatto voltandomi verso House. Lui non se ne accorge e mi finisce
addosso. Ha il fiatone, lo sento su di me. Hei, ma… si è addormentato sopra di
me! Meglio non svegliarlo. Chiudo gli occhi e mi addormento anche io. Forse è
la stanchezza generale, forse è che sono 2 giorni che non mangiamo, forse è che
ci sto bene così, ma lo ho fatto. Sono sfinito. Istintivamente poggio una mano
sulla schiena di House e dormo.
Continua…
Ringraziamenti:
Nike87: Grazie per i né… ci avevo pensato anche io e avevo
chiesto un parere a una mia amica che mi ha detto di metterli senza accento…
Ora la boccio… -_- Per la lunghezza di
questo capitolo credo rimarrai un po delusa, ma ho voluto creare suspense ( e
magari non ci sono nemmeno riuscita XD). Sugli spoiler invece avrei abbastanza
da dire, ma posso dire che ho visto quella puntata e devo ammettere che la
morte di Amber mi ha reso la giornata felice! (Ora penserai che io sia un
essere senza cuore^^). Inoltre ho letto uno spoiler che dice: “ House farà
qualcosa di notevole e Wilson lo perdonerà”. Il mio cervello è già altrove *O*
. Spero non mi abbandonerai dopo questo capitolo con suspense… Ciaooo
PsYcHoGIRL_SYLARtheBEST: Eh… anche io vorrei essere uno dei due… *lady House inizia
a sbavare e sognare ad occhi aperti, ma poi si ricompone* Spero che l’H/W si noti
di più in questo Chappy!! *.* Mi dispiace se ci ho messo tanto ad aggiornare, ma
ho i tuoi stessi motivi ç_ç. Dimmi che ne pensi di questo chappy!! ^^ ps: Ho visto
che ti piace Heroes… anche a me!! Solo che non mi piace Sylar… Il mio preferito
è Hiro! *.* Forse un giorno scriverò anche su Heroes… XD ( E povera te!!XD) Ciaooo!!
Lemnia: Ma se non è perfetto Jimmy chi è perfetto?? *O* Wow…
grazie non credevo di essere così IC… sono realizzata! Io che ho sempre paura di
cadere nell’OCC… ç_ç Non vedo l’ora di leggere il prossimo chappy della tua storia.
Mi ha affascinata è più forte di me!XD Ciaooo!
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Capitolo 6 *** Un bacio ***
Sento delle voci. Delle voci che stanno discutendo. Non
riesco a muovermi, ma sento delle voci che non ho mai sentito fin ora. Non
capisco perché sono finito addosso a Wilson, ma non sto dormendo,no sono in
catalessi. Immobilità assoluta, non riesco nemmeno ad aprire gli occhi,e a
quanto pare non sono l’unico in questo stato. Sento Wilson immobile sotto di
me, come se qualche cosa ci abbia colpito all’improvviso senza che noi ci fossimo
accorti di nulla. Cosa è successo? Chi o
che cosa diavolo è stato a farci questo?
- Era proprio necessario Ben?- Chiede la prima voce, una
voce maschile che non ho mai sentito.
- Non potevamo sapere se era uno di loro o no. - Risponde la seconda voce di rimando alla
prima; un’altra voce maschile che fin’ora non ho mai sentito.
A quanto pare chi ha
risposto di Chiama Ben, ma chi è questo Ben? E’ solo il secondo giorno che
passo su quest’isola, ma non ho sentito nominare da nessuno questo Ben. Qui o
si è ottimisti o si è pessimisti, non ci sono molte alternative. Potrebbe essere
uno dei tanti che vivono all’accampamento sulla spiaggia se si vuole essere
ottimisti, ma potrebbe essere uno di quelli che Charlie ha chiamato “Gli altri”
se si vuole essere pessimisti.
- Non credi di aver esagerato?- Chiede di nuovo la prima
voce.
- No, la prudenza non è mai troppa. Inoltre non ricordo di
averli mai visti questi due.- Risponde di nuovo la voce di Ben.
- Sono due miei colleghi. Eravamo sullo stesso elicottero,
non sono loro.-Risponde per la prima
volta la voce di Kutner?
Che ci fa Kutner con questi due che ci hanno fatto chissà
cosa? E chi sono “loro”? Sono stanco di
tutti questi misteri. Non mi piacciono e tanto meno mi piace il fatto
che Kutner ora faccia parte di essi. È una sensazione strana: credevo mi
potessi fidare di lui,ma a quanto pare si è messo dalla parte di opposta alla
nostra. Non gli importa per niente se siamo finiti in catalessi o se siamo
appena fuggiti da quella cosa che ci rincorreva nella foresta; anzi, a quanto
pare non prova il minimo interesse verso di noi e parla come se fossimo quasi a
lui estranei… “Sono due miei colleghi.” .
Non siamo solo due semplici colleghi, io sono il suo capo
accidenti! Mentre Wilson è pur sempre un suo superiore! La cosa mi da alquanto
fastidio dato che non ha dato peso a quello che siamo io e Wilson… Che sia
stato questo posto a cambiarlo? Mi sembra assurdo. Che questo Ben e il suo
amico gli abbiano fatto il lavaggio del cervello? Improbabile… eppure è
successo qualcosa…
- Va bene, ma ricordati una cosa: ogni persona che è finita
in quest’isola c’è finita perché ha un preciso compito da svolgere per essa e
tu sei uno di loro. Probabilmente puoi vedere Jacob, è stato lui a volere il
tuo arrivo. Proprio come questi due. Per cui anche se li conosci non possono
venire con noi. Non è il loro destino, e so che lo vuoi anche se non me lo hai
ancora chiesto. Chiaro?- Risponde con prontezza Ben.
Chi è Jacob? Di cosa sta parlando questo qua? O sono finito
in una sottospecie di manicomio o sto diventando pazzo o… c’è qualcosa di
sensato in tutto questo. No, di sensato non c’è niente in questo posto. Da
quando siamo precipitati sono successe un mucchio di stranezze inspiegabili, a
partire dalla gamba che non mi fa più male a finire con questo Jacob che a
quanto pare solo in pochi possono vederlo. Chissà a cosa starà pensando Wilson
in questo momento. Probabilmente la sta pensando come me o probabilmente sta
cambiando come Kutner. Non voglio perderlo, non lui.
- Si, chiaro.- Risponde Kutner di rimando a Ben.
- Dobbiamo muoverci ora, avremo tutto il tempo per le
chiacchiere lungo il cammino. Abbiamo molta strada da fare.- Annuncia la voce
di cui ancora non conosco il nome del proprietario.
- Si, è meglio se ci sbrighiamo. A Jacob non piace
aspettare.- Risponde Ben.
Sento i passi dei tre uomini che sia allontanano verso
chissà che direzione e rimango sopra di Wilson immobile. Non che mi dispiaccia
stare sopra Wilson così, anzi mi fa sentire stranamente bene, la sua vicinanza
provoca in me una strana sensazione… anche se mi potessi muovere sento che non
vorrei interrompere questa specie di contatto, il che è una cosa stranissima.
Non l’ho mai provata una cosa simile verso Wilson prima.
Sento di poter muovere di nuovo le punte delle dita e con un
certo sforzo apro gli occhi e davanti a me vedo Wilson che tiene ancora gli
occhi chiusi. Vedendolo così da vicino mi rendo conto di quanto sia bello nella
sua semplicità, so di essere un uomo,ma cavolo non posso negare in nessun modo
quant’ è bello. Quei lineamenti che lo fanno sembrare un santarellino, un uomo
piuttosto timido e indifeso. Se si trovasse in mezzo a un omicidio chiunque non
lo incolperebbe al solo guardarlo. Nessuno ha mai visto oltre quell’aspetto
esteriore se non io , che posso vantarmi di averlo visto lottare contro le
difficoltà senza arrendersi mai davanti a niente, nemmeno davanti alla
prospettiva di finire in prigione per colpa mia durante il caso Tritter.
Nessuno è perfetto,è vero, ma Wilson nella sua imperfezione sa essere
incredibilmente perfetto.
Vedo Wilson fare una smorfia e poi aprire gli occhi. Dio
quanto sono belli, di quel marrone autunnale che riesce a scaldare il cuore di
chiunque. Profondi,sinceri, assolutamente perfetti. Non è l’aspetto di Wilson
perfetto, è lui nel complesso che è
perfetto, tutto in lui è perfetto.
Wilson fa per parlare, ma io poggio le mie labbra sulle sue
con forza. Cosa diamine sto facendo? Sto baciando veramente Wilson o sto solo
sognando? Mio dio, mi piace questa sensazione, ma lui come la prenderà la cosa?
Se non ricambia i miei sentimenti non so se vorrà essere ancora mio amico. Non
lo avrei mai detto, ma io, Gregory House ho paura della reazione che avrà James
Evan Wilson davanti a questa sottospecie di bacio.
Sento le labbra di Wilson spingersi sulle mie con la lingua
e io le schiudo senza opporre resistenza. La mia lingua contro la sua,
scaturisce in me una marea di emozioni che non riesco a controllare. Metto le
mie braccia vicino a lui in modo che possa abbracciarmi e spingermi
maggiormente a se palpandomi. Ci stacchiamo per respirare, le sue mani ancora
sul mio sedere e il mio corpo completamente disteso sul suo.
- G-Greg… - Cerca di dire Wilson che pare non sia per niente
pentito di quello che è appena successo. Forse è un po’ imbarazzato, ma non
pentito, lo capisco perfettamente, anche per me questo è una sorta di “novità”.
- Dimmi Jimmy…- Dico io cercando di essere il meno
imbarazzato possibile.
- …-
- Ti è piaciuto?- Chiedo io. ma da dove le tiro fuori queste
domande? Certo che gli è piaciuto! Altrimenti perché avrebbe dovuto rispondere
al mio bacio?
- Io… si. – Mi risponde lui sempre più imbarazzato.
- Cosa dice il tuo cuore?-
Chiedo ancora io e Jimmy arrossisce. So cosa dice il suo cuore.
- Allora ascoltalo. – Dico io prima di baciarlo di nuovo.
Continua…
Ringraziamenti:
H W: Bhe… se ti è piaciuta la fine del cap prima mi immagino
questa XD Kutner rimarrà un mistero per un bel po ancora…ma spero di aver reso
dove sia in qualche modo “finito” Spero il chappy ti sia piaciuto!!^^’
PsYcHoGIRL_SYLARtheBEST: Spero non averci messo troppo ad
aggiornare anche questa volta…, ma ho da scrivere anche l’altra e come se non
bastasse sono in progetto di un’altra long su di loro… credo morirò… xD Spero
questo chappy ti sia piaciuto e di non essere caduta nello sdolcinato con le
ultime paroline finali… Per Heroes non so perché ma Sylar mi è diventato incredibilmente
simpatico…com’è questa cosa?? Un’amante di Nathan e Hiro che gli piace Sylar?? O
mamma…. ( Eh si ora mi piace anche Nathan.. xD) Che ne pensi del chappy?
Nike87: Accidenti… speravo di aver ingannato tutti, ma te
non ci sei cascata riguardo all’ultimo pezzo finale… xD Brava hai avuto un buon
intuito. Spero la continuazione ti sia piaciuta. Grazie, sono felice di essere
migliorata nella scrittura… Pensare che all’inizio facevo un sacco di errori! (
stai a vedere che ora ne ho fatti una marea…) Per gli spoiler… li trovo
prevalentemente su “spoilerati” (inoltre oggi in quel sito c’erano dei “dolci”
spoiler sulla prima puntata della 5 stagione ^__^) Non vedo l’ora di sapere che
ne pensi!
Kagura92: mi dispiace per le battute di Greg…ci soffro un
sacco quando mi trovo costretta a non scriverle credimi…ç___ç Spero questo
chappy ti abbia risollevato anche senza le mie amate battute sarcastiche ^^’
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Capitolo 7 *** Ritorno ***
L’abbiamo appena fatto? Cioè… mi sono appena baciato con
House? Con il mio migliore amico? Lui? Impossibile… Eppure è successo.
D’altronde di cose impossibili negli ultimi giorni ne ho viste fin troppe.
È strano… Baciarlo ha scaturito in me
sensazioni che non ho mai provato in tutta la mia vita. Sensazioni che non ho
provato con nessuna delle mie tre ex mogli, mi sentivo, e mi sento tutt’ ora
che sono sotto di lui amato.
Lo guardo negli occhi perdendomi in quel mare di ghiaccio infinito
e mi ci perdo come non ho mai fatto prima. Anche lui mi guarda, curioso. Mi ha
chiesto cosa diceva il mio cuore e il mio cuore mi dice di stare con lui. Di
amarlo.
Con una mano mi carezza delicatamente la guancia destra, non
lo avrei mai creduto così prima d’ora. Con la mia mano sulla sua schiena lo
stringo più a me baciandolo di nuovo, ma vengo interrotto da degli strani
rumori che pare vengano dalla collina più bassa e che pian piano risalgono
verso di noi. Non sono le stesse di prima. Queste son ben distinte.
Riprendo l’uso completo di me stesso in un baleno e spingo
House ad alzarsi da sopra me, non vorrei che qualcuno ci faccia tornare
catalettici di nuovo! Già… Ed è stato Kutner a farlo, mi sento profondamente
tradito dal suo comportamento. Non so se ha farlo è stato questo posto con
tutte le sue stranezze al seguito o se lui è sempre stato un bastardo
traditore, ma l’ha fatto! E questo è inaccettabile da parte sua.
Li vedo arrivare, sono in tre. Due uomini e una donna. Il
primo alto, biondo e con un’aria che non ispira neanche un briciolo di
simpatia. Il secondo è il suo esatto contrario: non molto alto, di 110 chili
minimo, e i capelli castani. La donna invece di un altezza normale, con i
cappelli mossi e castani e una pistola nella tasca dei pantaloni.
Immagino che anche il primo ne abbia una da qualche parte.
- Hei e voi due chi siete?! – Urla contro di noi l’uomo
biondo estraendo dalle tasche posteriori dei pantaloni una pistola come quella
della donna. Io e House alziamo le mani e House risponde subito.
- Siamo due dei tre naufraghi caduti ieri con l’elicottero!
- Urla di rimando.
- Coso, credo siano quelli di cui parlava Jack lasciali
andare. –
- No, non ci credo. – Insiste tenendo ancora la pistola
puntata su di noi.
- E’ vero Sawyer, sono loro puoi abbassare la pistola. Li ho
visti all’accampamento. – Cerca di
convincerlo la donna.
- Come vuoi tu lentiggini, ma sappi che non mi fido
comunque. La gente parla, il loro amichetto si è dato all’avventura con Locke –
Ribatte ancora prima di abbassare la pistola e riporla nella tasca.
- Lui, non loro e comunque se l’altro è andato con Locke è
perché ne aveva un motivo. –
- Ti fidi di Locke? –
- No, mi fido di Jack. –
- Hei noi siamo ancora qui! Possiamo sapere chi siete voi?
No perché non vorrei che ci addormentaste anche voi come hanno fatto gli altri.
- Esordisce House.
- Gli altri chi? –
- Non avete risposto alla mia domanda. Chi siete? – Chiede di nuovo House e prima che Sawyer
possa ribattere l’altro parla per lui.
- Io sono Hugo Reyes, per gli amici Hurley, lui è James
Sawyer (Chiamatelo Sawyer se non volete rogne) e lei è Kate Austen. -
- … Ora diteci chi sono questi altri! – Ribatte acido
Sawyer.
- Il nostro amico, un certo Ben e… - Comincio io, ma vengo
interrotto dalla voce di Kate.
- Ben?! Come è possibile? –
- Te lo spiego io lentiggini, Locke e Ben sono sempre stati
d’accordo! E ora che sbucano dal nulla questi qua ecco che uno di loro si
unisce a loro. –
- Tutto questo non ha un senso. Ben cerca di ucciderci
tutti. Perché li avrebbe lasciati vivi? –
- Per il semplice fatto che c’èra il loro amichetto con
loro. Sapevo che non dovevamo fidarci.
- No… Se fosse come dici tu a quest’ ora invece a essere in
due quelli scomparsi sarebbero in quattro e uniti a Ben cinque. –
- Riportarli da jack non è una buona idea vero? – Chiede
Hurley calmo.
- Si che lo è. È l’idea migliore. - Risponde Kate sollevata da quella domanda
improvvisa.
- Bene, - Dice Sawyer estraendo nuovamente la pistola e
puntandola verso di noi. – Ma voi due starete in testa al gruppo. – finisce
facendoci cenno di muoverci.
43giorni fa
Come tutte le sere in
cui non ho turno in ospedale mi guardo il Tg nel mio piccolo appartamento.
Niente di interessate… Solo qualche incidente, qualche rapina, ma niente di
rilevante. Che noia…
- Ma passiamo ora a un
omicidio. Pare che la trentenne Kate Austen abbia fatto esplodere la casa del
patrigno: Sam Austen nell’ Iowa. Denunciata dalla madre ora l’FBI la sta
cercando per tutto il territorio statunitense.
È tutto per questa
sera vi lascio al film “Harry Potter E L’ordine Della Fenice” buonasera. –
Non che questo sia
chissà che… una ragazza a fatto esplodere la casa dove abitava il suo patrigno.
Magari c’è un motivo. Sicuramente è meglio Harry Potter di Questa roba.
- Eccovi! – Ci chiama Jack. – Ma dove siete stati? Sawyer
abbassa la pistola. –
- Ora te la vedi tu con loro “dottorino” – Detto questo
Sawyer se ne andò facendo cenno a Hurley di seguire il suo esempio.
- Dunque eravamo andati a cercare Kutner… - Racconto tutta
la storia. È incredibile come Jack mi ispiri fiducia… forse perché è un dottore
come noi. O forse solo perché lì è un po’ il “capo”. House tace guardandomi
raccontare.
Con lui dovrò parlare dopo, e di cose più importanti. Per un
attimo sono felice che Kutner se ne sia andato con Ben e (se ho capito bene)
Locke.
Finite le spiegazioni Jack ci rassicura riguardo a Kutner e
dopo averci dato qualcosa per la cena ci riaccompagna alla tenda.
- Dovete stare attenti, nemmeno io so cosa è il fumo nero. Cercate
di starne il più lontano possibile. È meglio. Riguardo a Kutner… Non cercatelo
più, so che è vostro amico, ma Ben è pericoloso. –
- Ormai non è più nostro amico. – Lo informa House prima di
entrare nella tenda.
- Buonanotte Jack, grazie. – Lo saluto io prima di seguire
House.
- Ciao. –
Continua…
Ringraziamenti:
Nike87: Dopo tanto sono finita un po nello sdolcinato… ç__ç
Immagino che anche la parte iniziale di questo capitolo lo sia un po’, ma non
sapevo in quale altro modo interpretare il loro primo bacio su quest’isola
misteriosa dispersa nell’oceano… Mi son fatta capire vero? *Lady House incrocia
le dita* Sono
contenta che il capitolo
ti sia piaciuto e riguardo ai misteri… se devo essere totalmente
sincera
nemmeno io so le risposte… cioè alcune come “Chi
è Ben?” si, ma altre come “Cos’è
il fumo nero?” non ne ho idea… aspetto che il telefilm me
lo dica (sperando che
lo faccia presto ç__ç)
Ti è piaciuto questo chappy?
PsYcHoGIRL_SYLARtheBEST: Sono contenta che ti sia piaciuto l’ultimo
pezzo :D *Lady House saltella sul posto come una matta* Nuooo io adoro le
parentesi!!! Le faccio di contino!! xD Per quanto riguarda Sylar… si mi è
simpatico, ma Hiro rimarrà sempre la mia icona di Heroes u_u * Lady House si crogiola nella pazzia urlando
“Yatta, New York!”* xD Spero tu torni presto!!
H W: Allora ti godrai i cari momenti House/Wilson per un po’
xD Tranquilla, Kutner non è diventato in alcun modo “il cattivo”, solo che
scomparirà per un bel po’ xD La curiosità del tuo gradimento di questo capitolo
come immaginerai è altissima!! :D
Lily Black90: Che billoooo dopo tanto tempo eccoti qui
*_______* Sono contenta matta che la mia
storia per quanto sta diventando lunga ti piaccia!! E l’ultimo pezzo poi!! :D Immagino
che ora ti aspetterai chissà che in quella tenda xD Attendo parere ^______^
|
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Capitolo 8 *** Voglio iniziare una storia ***
- Ricapitolando, Kutner è andato all’avventura con questi Locke e Ben? –
- Si. –
- E ognuno di noi tre ha un compito preciso da fare su
quest’isola. –
- Esatto. –
- Ma è assurdo!! Come può un isola chiamarci e darci dei
compiti da fare? –
- E come può del fumo rincorrerci per tutta l’isola per
ucciderci o fare chissà cosa? –
- Ok, basta. Sto avendo un incubo. Qualcuno mi svegli o
rischio di impazzire. –
Lo guardo scettico. In effetti però ha ragione. È assurdo
tutto questo.
Mi siedo sul letto e continuo a guardarlo. Voglio capire,
dopo quel bacio provo un forte bisogno di proteggerlo. Ma perché c’è stato quel
bacio? Non che mi sia dispiaciuto, anzi vorrei baciarlo di nuovo.
Questo non mi sembra strano, ma buffo: mai mi sarei sognato
di baciare un uomo, poi lui! Si siede vicino a me con una mano sul viso e
l’altra per terra. E’ confuso. Anche io lo sono, molto.
Sento una morsa allo stomaco e senza nemmeno pensarci
stringo con la mia mano la sua. Wilson toglie l’altra dal viso e le guarda stringendo la mia a sua
volta.
Le dita intrecciate e il mio palmo sul suo dorso. Alzo lo
sguardo e i nostri occhi si incontrano per non mollarsi più. Caldi, amichevoli,
mi attirano come una calamita sempre di più finché le mie labbra non si
poggiano sulle sue per un bacio a fior di pelle.
Chiude gli occhi dischiudendo le labbra lentamente e lo
faccio anche io. Le nostre lingue a sfiorarsi piano per poi acquistare
sicurezza andando più a fondo. La sua mano sul mio collo e il mio cervello che
ha perso quel poco di razionalità che gli era rimasta.
Ci separiamo e lentamente riapriamo gli occhi. Il tuo
sguardo imbarazzato che si rispecchia nel mio sicuramente anch’esso
imbarazzato.
- Sai, sto iniziando a prenderci gusto. –
Dico spontaneamente. È vero, ci sto veramente prendendo
gusto. Aspetto una sua risposta, non so che altro aggiungere a quello che ho
appena detto.
- Sai? Non lo avrei mai detto. –
- Non che tu non stia facendo lo stesso, o mi sbaglio? –
- Non ti sbagli per niente. –
Posa di nuovo le sue labbra sulle mie e lo abbraccio sui
fianchi spingendolo a me. Di risposta mette la mano libera intorno alla mia
schiena e io continuando a baciarlo lo faccio venire sopra di me.
- Stai iniziando a prenderci fin troppo gusto. –
Sussurro quando ci stacchiamo. Lui parendo offeso si
acciglia un attimo.
- Se vuoi che smetta dimmelo subito. –
- Non mi pare di averti detto di smettere. Anzi, se continui
mi fai solo piacere. Molto piacere. –
- Il tuo obbiettivo è scoparmi? –
Un colpo basso, sicuramente. E ora che li rispondo? Lo voglio come non lo voglio. Insomma, ci
conosciamo da anni e ora pare sia scoppiata una scintilla. Mi son voluti 10
anni per capirlo, il sesso può anche aspettare, ma lo desidero tantissimo in
questo momento.
- In che senso hai formulato questa domanda? Perché non so
se l’ho compresa a pieno. –
- Ok riformulo, vuoi solo scoparmi o iniziare una storia? –
Ok, questa domanda è parecchio imbarazzante. Facile dire
“scoparti” ma difficile dire la verità “Voglio iniziare una storia con te”, non
posso dirlo così all’acqua di rose!
- Perché tu cosa vuoi? –
- Prima rispondimi tu. –
E’ ancora sopra di me e attende una risposta e io cerco di
prendere tutto il coraggio che ho.
- Sono disposto a iniziare una storia, ma se tu non vuoi non
sei obbligato a farlo. –
- E se ti dicessi che è troppo presto per il sesso, tu come
reagiresti?
- Capirei e aspetterei, ma so che non lo pensi e che tu vuoi
farlo senza il bisogno di aspettare. -
- In effetti, mi conosci fin troppo bene e praticamente sai
leggere i miei pensieri e il mio stato d’animo come un libro aperto. –
- Pensa, è una delle mie più grandi qualità, e comunque
anche tu riesci a leggermi come un libro aperto, non posso avere un segreto che
tu lo sai. –
- E ti rompe questo? –
- No. –
Ghigna un attimo prima di rompere le distanze con un bacio
profondo. Le sue mani che percorrono il mio corpo con l’intento di spogliarmi e
le mie che rispondono senza il bisogno di sentirselo dire dalla ragione.
I baci continuano l’uno dietro l’altro e dopo poco sento il
suo corpo nudo posarsi nuovamente sul mio provocandomi eccitazione mista al
desiderio più profondo.
Mi bacia sul collo e chiudo gli occhi per riaprirli quando
si stacca tornando alla mia bocca. Non lo credevo così frenetico a letto, ci
credo che ha avuto 3 mogli e svariate amanti!
- Ti prego Jimmy… - Mormoro sulle sue labbra.
- Siamo intraprendenti oggi dr House? –
- Vuoi uccidermi oggi dr Wilson? –
Detto ciò scende lentamente fino ad arrivare dove tanto
desideravo e posa delicatamente le sue labbra sulla pelle sensibile anche al
solo tatto. Quando la sua lingua si mi tocca gemo debolmente.
La sento muoversi sicura, calda. Perdo completamente la
cognizione dello spazio e del tempo aprendo maggiormente mentre un’ondata di
emozione mi travolge i pensieri.
- Jimmy, credo di… -
Cerco di dire cercando di regolare il mio tono il più
normale possibile. Li basta per capire e staccarsi velocemente e tornare alla
mia bocca.
- Se stai per venire devo dichiararmi assurdamente bravo per
essere la prima volta. –
Lo attiro a me per un bacio come per dirgli si prima di
venire. Non è bravo, è bravissimo. Si stacca lentamente da me mettendosi alla
mia destra e poggiando la testa sul mio petto.
- Questa ti va bene come risposta alla domanda di prima? –
- Quale? –
- Cosa voglio. –
- Da quello che mi hai dimostrato la tua risposta sembra
“scoparmi” –
- Ti sbagli, non voglio solo fare sesso, voglio iniziare una
storia come te. –
Passo il braccio attorno alla sua schiena come risposta e
dopo poco mi addormento continuando a pensarlo. A pensare come la nostra vita
cambierà ora.
Continua…
Salve a tutti!!
Dunque, ringrazio tutti quelli che continuano a seguirmi.
Vorrei scusarmi per il ritardo, ma sto scrivendo molte long e mi è difficile
stare sempre dietro a tutte. Per quello che è successo in questo capitolo siate
clementi, è la prima volta che scrivo scene di questo genere e mi c’è voluto un
po’ prima di finire il capitolo. Spero di non esser stata banale o sdolcinata
con questo chappy, se è così scusatemi, ma non lo credevo così difficile
scrivere certe scene ç___ç Con questo questa volta ringrazio tutti e al
prossimo chappy!! ^__^
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Capitolo 9 *** Scappare ***
Il fuoco è ancora acceso davanti a me. Lo vedo far luce
nella notte. Lo guardo da sotto le coperte e aspetto il momento giusto per
scappare. Non avrei mai immaginato che
questo è il mio destino. No, ognuno deve scegliere il proprio, non deve
essere imposto da due pazzi incontrati su un’isola deserta.
Il mio non è quello che dice Locke, il mio è di andarmene da
qui e per farlo devo ritornare da House e Wilson. Accidenti, sono stato un
povero stupido!! Perché mi son lasciato trascinare da i racconti di questo
povero strampalato??
Credo che sia il momento. Dovrebbero dormire spero. O questi
due non dormono nemmeno?? Che domande stupide! Credo di impazzire.
Mi alzo lentamente scostando la coperta mi avvicino senza
far rumore agli alberi. Cammino per un pochino di tempo accompagnato dalla
flebile luce del piccolo falò finché non la vedo sparire. Sento degli strani
rumori vicino a me, come dei sussurri.
Mi fermo nel buio completo e mi volto in tutte le direzioni,
ma è troppo buio. Non vedo niente e nessuno. Poi un boato. Oh merda…
Prendo a correre con le mani davanti a me andando nel panico
totale. Cazzo non vedo niente, le piante, gli alberi mi colpiscono ovunque. Ho
paura che quella cosa mi prenda. Prendo svariati rami in faccia, ma il dolore
al momento può aspettare e corro senza sapere dove vado.
- Sai Lawrence
quest’isola in qualche modo ci rende speciali. –
- In che senso? –
- Prima di arrivare
qui ero un paralitico, non potevo andare da nessuna parte senza la sedia a
rotelle. –
- Come House? Lui era
zoppo. –
- Si proprio come lui
più o meno. –
- Che significa più o
meno? –
- Significa che la
nostra storia qui sull’isola è diversa. Il nostro destino è diverso. E’ Jacob a
scegliere il nostro destino. Quello che… succede qui dipende da lui solo da lui
e quando prendiamo delle scelte lui sa cosa comportano.–
- Non ti seguo. –
- In pochi possono
vedere Jacob e chi ha questa fortuna come me e Ben la utilizziamo per
chiedergli cosa è più giusto da fare in determinate situazioni. Sono successe
un sacco di cose qui e non puoi nemmeno immaginartele. –
- Sono morte molte
persone non è vero? –
- Si. Era inevitabile
che morissero. Sai io avevo un come dire “compagno di avventure” con cui
cercavo di scoprire e risolvere le stranezze di questo posto si chiamava Boone
ed era proprio come te. –
- Cosa è successo a
Boone? –
- E’ morto Lawrence.
Era il suo destino. –
Vedo una luce tra la vegetazione e velocizzo ancora di più
il passo per raggiungerla.
Continua…
Ringraziamenti:
Nike87: Sempre felice che tu mi rompa con i tuoi consigli!!
Dunque… Lo so che i capitoli cono corti, ma a ogni scena ho bisogno di cambiare
il personaggio ( e di lasciare suspense come nel telefilm XD). Credevo fosse il
momento di rimettere mano su Kutner che in seguito spiegherà un bel po di cose.
xD Per la scena del capitolo precedente… Ho paura che sia stata un abominio
>.<. Ero tutta concentrata nelle scene e non ho badato molto alla grammatica
e allo scorrimento delle frasi ç__ç. [ E’ la prima volta ho bisogno di compassione!!
XD] Per la tua reputazione… si si tranquilla
ti capisco ;) Spero di non essere stata noiosa con questo capitolo ç_ç
H W: Grazie!! *Me commossa* . Spero che anche se non è né su
House né su Wilson questo capitolo ti sia piaciuto comunque!! Dopotutto è sul nostro
amato Kutty!!! XD
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Capitolo 10 *** Nella notte ***
Greg dorme, ma io sono sveglio e guardo la luna attraverso
la stoffa della tenda. E’ bellissima.
Greg ancora abbracciato a me russa lievemente.
E’ tutto così tranquillo… Così perfetto.
Sento un rumore inaspettato. Come un boato. Mi giro verso il
rumore e sveglio Greg.
- Ma che… -
- Shhh!-
- Jimmy che diavolo…?! -
Non dico niente e mi rimetto i vestiti addosso davanti a lui
che era rimasto a guardarmi imbambolato.
- Che c’è? –
- Niente. – Si limita a rispondermi e si veste pure lui.
- Vieni. – Dico
uscendo dalla tenda.
- Ma che ti prende? –
- Ho sentito un boato. –
- Potrebbe essere stato solo il verso di un gufo. –
- Greg, qui non ci sono gufi. –
Un altro rumore. Questa volta diverso dal precedente e più
vicino. Ci giriamo entrambi verso le piante e vediamo una sagoma scura uscirne.
Un uomo che sta guardando dietro di sè.
- Hei tu! – Lo chiama Greg.
L’individuo si gira e riesco a riconoscerne i lineamenti
illuminati dalla luna. Kutner.
- House, Wilson!! – Urla correndoci incontro.
Io e Greg siamo abbastanza vicini che Kutner ci abbraccia
tutti e due in una volta sola. Ha il fiatone, quanto avrà corso?
- Tu… - Mormora Greg.
- Vi prego. Non arrabbiatevi con me. Posso spiegare tutto. –
- Anche io ho un paio di cose da dire. Tipo, siamo andati a
cercarti nella foresta, subito dopo siamo stati inseguiti da un mostriciattolo
e senti un po’? Ci hai drogato! –
- Non sono stato io. E’ stato Ben. –
- Non mi importa chi è stato! Tu eri con lui! –
- E’ vero, ma quando ho visto quello che fanno alle persone
ho chiesto spiegazioni a Locke e lui… ha detto che il nostro destino non è per
niente roseo. – Racconta velocemente,
nervoso.
- Perché dovremmo crederti? –
- Perché sono scappato House!! Ho paura delle cose che ha
detto! –
- Cosa ti ha detto? –
- Che un suo amico è morto semplicemente perché “era il suo
destino”. E’ pazzo! –
- Mi sembra sincero House. – Li interrompo io chiamando Greg
come ho sempre fatto.
- Qui i pazzi mi sembrano più di uno. – Risponde un po più
calmo Greg.
- Stai parlando di me non è vero? –
- No. Tu sei solo stato un’idiota. –
- Grazie. –
- E’ vero Kutner. Sei stato un vero idiota. Locke ti avrà
raccontato qualche cazzata e tu lo hai seguito subito come un cagnolino. –
- Ha detto che quest’isola ci rende speciali e che ognuno di
noi ha un compito preciso qui. –
- Cazzate! – Esclama subito Greg davanti a quelle parole a
dir poco assurde. Assurde ma vere.
Eppure so che una parte di lui ci crede. Mi basta guardare
la sua gamba per rendermene pienamente conto.
Kutner rimane zitto.
- Kutner… Forse è meglio se ora vai da Jack e gli racconti
l’accaduto. Ok? – Dico io mantenendo la calma.
- Non dobbiamo fidarci di Jack. –
- E questa cos’è? Un’altra cazzata che ti ha raccontato il
tuo caro Locke? Dimenticati quello che ti ha detto! Ti ha preso per il culo lo
vuoi capire? Nessuno è contro Jack non vedo perché noi dovremmo esserlo! – Greg non riesce a restare calmo come me.
- Forse hai ragione. – Ammette Kutner.
- No io HO ragione. – Lo corregge e poi continua. – E ora
vai da Jack. –
Annuisce e si avvia a ovest seguendo il mare verso
l’accampamento non molto lontano. Lo vedo ancora agitato, ma credo che abbia
capito di essere perdonato.
Quando sparisce sento i palmi delle mani di Greg sulla mia
pancia e subito dopo sento il suo corpo attaccato al mio da dietro. Mi giro
lievemente verso di lui cercando le sue labbra e lo bacio.
Lui risponde con dolcezza e mi sciolgo dal suo abbraccio
girandomi completamente. Metto le mie mani sulle sue guance e cerco nuovamente la
sua lingua che lui mi offre volentieri.
Le sue mani finiscono sulle mie gambe e inaspettatamente mi
solleva da terra tenendomi in braccio.
Metto le braccia intorno al suo collo per rimanere
aggrappato.
Non so di preciso cosa ci sta succedendo ma mi piace.
- Non pensavo tu fossi così leggero. – Sussurra.
- Greg però sono stanco morto. E’ meglio se andiamo a
dormire. –
Continua…
Ringraziamenti:
H W: Tranquilla… Nessuno vuole uccidere il nostro amato Kutner.
(Spero) XD Grazie!! Rieccoci a Jimmy!! =) Che ne pensi di questo chappy?
Nike87: Bhe sicuramente non avrei mai abbandonato Kutner. Dopotutto
la storia si incentra anche su di lui no? Sicuramente non mancherà tra le varie
parti di House e Wilson. E’ un personaggio che ammiro molto (difatti è diventato
uno dei miei preferiti) mi piace il suo modo di fare! Spero questo capitolo sia
stato di tuo gradimento. ^_^
Lily Black 90: L’importante è che la mia fic ti piaccia no? Per
la tua fic… Che dire?? Forse…. E’ BELLISSIMAAAAAA!!! Mi piace un sacco!!
Soprattutto le parti in cui sono soli soletti… Aww… *____* Sei… troppo brava!! Tutte
le volte mi fai rimanere così: [ *ççç* ].
Non vedo l’ora che tu aggiorni! Sta diventando “La storia
Vicodin”. XDXD Solo… perché hai cambiato il titolo? o.O
Ciao a tutti!!! Spero commentiate! Sia in bene che in male!
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Capitolo 11 *** Senza paura ***
Mi sveglio con James abbracciato a me, non voglio svegliarlo è così bello quando dorme. Sembra così indifeso, come se la sua vita dipendesse tutta da me e da nessun’altro. I suoi lineamenti dolci che ricordano quelli di un bambino, il suo respiro regolare e la sua espressione serena, mi fanno capire che ormai non sono più solo. Ne sono totalmente felice, ma ho paura d’amare.
Ho paura che poi mi ferisca come aveva fatto Stacy, da quando se ne è andata ho sempre avuto e tutt’ora ho paura d’amare. Perché? Sento di potermi fidare ciecamente di James senza nessuna eccezione, non so perché, ma sono incondizionatamente innamorato di lui. Sono disposto ad amarlo con tutto me stesso. Conoscerà un mio lato che non ha mai conosciuto, sono certo che anche io conoscerò il suo.
Non lo avrei mai detto: io amo James e voglio amarlo senza paure.
Sento che si sta svegliando e lo guardo mentre apre lentamente i suoi occhi marroni.
- Buongiorno. – Dice con la voce ancora assonnata.
Non faccio in tempo a rispondergli che mi bacia e cedo completamente alle sensazioni fregandomene della maschera di cinismo che ho costruito in tanti anni. Rimango comunque lucido e mi ricordo che non siamo soli su quest’isola.
- Jimmy… - Cerco di dire interrompendo quel magnifico bacio.
- C’è qualcosa che non va? –
- Non possiamo. –
- Che hai intenzione di dire? –
- Non qui, Jimmy se ci vede Kutner… -
- Scusa. – Dice prima di darmi un bacio leggero e alzarsi.
Lo seguo e gli cingo i fianchi per avvicinarlo a me e lui mette le sue braccia dietro la mia schiena.
- Dopo faremo tutto quello che vogliamo, ce ne andiamo da soli da qualche parte ok ? -
Annuisce e poso le mie labbra sulle sue.
- E’ permesso? -.
Ci stacchiamo rapidamente al suono della voce di Kutner e rispondo.
- Vieni pure. –
- Ciao, vi ho portato la colazione. – Dice entrando a testa bassa.
- Kutner, grazie! Non importava. –
- Non importava? Io morivo di fame e non importava?? -
Alla mia battuta James e Kutner ridono spontaneamente e avverto un sorriso nel vedere James ridere così. Mi viene naturale, che cosa posso farci?
- Volevo chiedervi se vi andava di accompagnarmi a prendere quelle poche medicine che ci sono sull’elicottero per Jack? -
- C… -
- Certo che no, non ho voglia di ritornare là grazie. Non è divertente scappare da un mostriciattolo perennemente per un ex zoppo sai? –
- Ok, chiederò a Charlie o Desmond. –
- Ecco bravo, vai. –
Kutner così esce e si dirige nuovamente verso l’accampamento..
- Vuoi passere dei momenti felici con me o li vuoi passare con Kutner?? –
- No ma Greg… -
- Cosa, vuoi una cosa a tre? Tu chiedi troppo!! Non ho avuto molta attrazione per gli indiani. Certo se mi metti davanti Foreman corro subito fra le braccia di Kutner… -
- Greg la vuoi piantare? –
- No, mi diverto troppo! –
- Non cambierai mai vero? –
- No James, l’isola non cambia le persone. L’ho sempre detto, “La gente non cambia mai.” Siamo noi a voler credere che sia così Jimmy. –
Mi guarda come dire “lo so.” E rompe subito il silenzio creato fra noi.
- Allora dove mi vuoi portare? -
- Che ne dici di andare a fare un bel bagno? –
- Dico che è un ottima idea. –
Continua…
H W: Bhe certo! Ok forse sei rimasta così -> O.O per la battuta di House… Tranquilla non voglio trasformare la storia in una OT3! Anche se credo che alla fin fine non ti dispiaccia eh?? XD Dimmi che ne pensi!
Lily Black 90: Bhe la storia del Vicodin in senso che la tua storia mi ha dato dipendenza e se non la continui presto andrò in astinenza e mi taglierò le vene!! xD Che dire, grazie! Spero ti sia piaciuto anche questo chappy!
PsYcHoGIRL_SYLARtheBEST: Ma lo sai che appena ho letto il tuo nome mi è venuto un sorrisone che non finiva più e la faccia a ebete?? Sono felicissima che la mia storia ti piaccia!!
Ladyevil1: Mi dispiace per il tuo cuore Huddy, ma d’altra parte il mio è 100% Hilson pure!! Piangerà ancora, i momenti Hilson che ho programmato in questa storia sono tanti, mi dispiace. Comunque sono felicissima che nonostante tutto la mia storia ti piaccia e spero continuerai a seguirmi comunque!! Che ne pensi di questo chappy? |
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Capitolo 12 *** Jacob ***
Spero
di non essermi perso. Questa non mi sembra la strada che avevo percorso nella
fuga con House e Wilson. Questa foresta è schifosamente tutta uguale, gli
alberi uguali, i cespugli uguali, pure i sassi sono uguali!
Sento
un rumore alquanto strano. Ok, devo stare calmo, non era niente di cui
preoccuparsi. Forse è stato uno scoiattolo o un uccellino...
Di nuovo i sussurri che
avevo sentito prima di scappare per la prima volta dal fumo nero. Mi guardo
intorno intimorito e intravedo qualcosa di scuro fra la fitta vegetazione. Deve
essere sicuramente l’elicottero. Mi dirigo verso quella stana macchia scura tra
il verde e quando scanso l’ultima pianta al posto dell’elicottero vedo una casa
vecchissima a giudicare dalle condizioni esterne.
Più che una casa sembra
un piccola baracca abbandonata, chissà cosa c’è dentro, sicuramente andare a
vedere non fa male a nessuno no?
Mi avvicino lentamente
alla porta, chissà quanto tempo è che questa casa è qui. Prendo una piccola lanterna
appoggiata vicino alla porta e l’accendo con dei fiammiferi trovati vicino ad
essa.
Con una mano spigo
piano la porta e con l’altra tengo la lanterna in mano con ansia crescente. Non
so da dove viene, mi piacerebbe molto saperlo, ma quella strana casa
abbandonata mi mette timore in una maniera mai provata.
La porta si richiude da
sola non appena varco la soglia e la fievole luce emanata dalla lanterna
illumina un tavolo con una sedia a dondolo che... cavolo, come fa a muoversi da
sola?! Un lieve sussurro.
- Lawrence. – Oddio,
ora sto perdendo la calma. Rimango zitto.
- Non avere paura. –
- C-chi sei?? – Domando
voltandomi in tutte le direzioni.
- Il mio nome è Jacob.
–
Jacob, non sarà quel
Jacob di cui mi parlava Locke in seguito a tutte le cose sul destino morte
eccetera? Ora le opzioni sono due: o sono pazzo come Locke o quello che mi ha
detto è tutto vero. E se ci forse una terza opzione? House ha detto che quello
che quello che dice Locke sono tutte bubbole perché è pazzo ok, ma se nessuno
dei due avesse torto?
Se entrambi avessero
ragione allora io potrei morire ascoltando quello che mi dice Jacob, perché se
ho ben capito tutto quello che fanno Locke e Ben è stato comandato da lui.
Perché non potremmo essere finiti su quest’isola per puro e semplice caso?
Questa è la domanda che mi tortura più di tutte al momento.
Non ci capisco proprio
niente di tutta questa faccenda, è come una ragnatela: troppi fili che si
intrigano l’uno con l’altro.
Infondo devo
riflettere: Quale sarebbe il nostro compito qui? Siamo solo tre dottori niente
di più. Nessuno di noi tre è in grado di scalare montagne, uccidere bestie
feroci o alcunché. Almeno credo. E se fosse tutto diverso? Se noi fossimo
quello che non dovremmo essere? Se dentro di noi si cela un istinto di cui
nessuno ne ha mai sentito la presenza?
Devo smettere di darmi
il tormento, o rischio di diventare pazzo a tutti gli effetti. Forse fuggire
dalla realtà è la cosa migliore, non posso tenermi tutte queste complicazioni
solo per me. Devo scappare, di nuovo.
Afferro la maniglia
della porta e esco più in fretta possibile lanciando la lanterna dove l’avevo
trovata ed essa si spenge all’istante. E corro, non so dove sto andando e non
mi importa più di tanto, la cosa più importante è che mi allontani da quella
baracca al più presto, senza guardarmi dietro.
Prima di uscire
riconosco la parola “Aiutatemi”, sempre quel bisbiglio inquietante. Forse è una
ragione valida per girarsi, ma non lo faccio e continuo a correre finché non
inciampo su qualcosa di duro, un pezzo dell’ elicottero.
Mi alzo velocemente e
mi volto in direzione di dove sono arrivato per vedere se sono stato seguito da
qualcosa o qualcuno. La mia testa è sempre più incasinata, cosa voleva dire
quell’aiutatemi? Può essere stata solo un’allucinazione? Perché se non lo fosse
allora perché parlava al plurale? Ero solo cavolo!
Già e anche ora sono solo, forse è meglio se faccio
quel che dovevo fare e tornarmene da dove son venuto, e a questo punto si
formula un nuovo problema: come cacchio faccio a ritrovare la strada da cui son
venuto??
Dove sono House e
Wilson quando servono?? Aspetta... “Aiutatemi”, non stava per caso parlando di
noi tre vero?! Poco importa, di qualsiasi cosa voleva aiuto non tornerò di
certo indietro e tantomeno ci porterò loro due. Già ci volessero venire in giro
con me.
Se fossero venuti
sarebbe stato tutto sicuramente più semplice. Il buon senso di Wilson non ci
avrebbe fatti andare in quella baracca, ma House avrebbe insistito così tanto
da convincerlo e probabilmente mi sarei sentito meglio con qualcuno invece che
con una sedia a dondolo che si muove da se e una voce nella mia testa.
Prendo quello che mi
serve e mi avvio verso il punto estremo della foresta sperando fortemente che
sia la spiaggia. Se la trovo sarà più facile tornare indietro.
Continua
Grazie a tutti e scusate per il ritardo, ho avuto problemi di Adsl ^^'
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Capitolo 13 *** Mare ***
Il
sole del mattino non è ancora spuntato del tutto. Le onde del mare si muovono
silenziose sulla sabbia, il silenzio assoluto. Greg è già a torso nudo e porta
una mano sul mio fianco per togliermi la maglietta mentre ammiro il mare aperto
davanti a me.
Non
oppongo resistenza e alzo le braccia aiutandolo nella sua impresa e tolta la
maglietta mi giro verso di lui mettendo entrambe le mie mani sui suoi fianchi.
Mi bacia e mi lascio andare mentre lui prende in mano la situazione. Mi toglie
il resto dell’indumenti e mi prende in collo per...
-
Ehi, ma cosa diavolo stai facend... –
Mi
lascia andare in acqua con il suo solito ghigno divertito stampato in faccia e
in un batter d’occhio mi raggiunge e mi bacia con decisione. Intanto io come la
prima volta, perdo ogni briciolo di razionalità che ho in corpo e rispondo con
voga.
Appoggia
tutto il suo corpo sul mio, in acqua sembra più eccitante che all’asciutto. Lo
bacio sul collo e lui stringendosi più forte a me ondeggia il bacino sul mio
facendo gemere entrambi di piacere. Cerca le mie labbra e gliele offro con
entusiasmo.
Ci
stacchiamo per riprendere fiato e lui posa delicatamente le sue mani più e più
volte sul mio membro facendomi gemere
ogni volta più forte. Faccio scivolare le mie braccia attorno al suo
collo per non cadere a terra.
Mi
bacia dietro l’orecchio fino a scendere sulla mascella per tranquillizzarmi,
ottenendo l’effetto contrario. Il mio corpo si irrigidisce e Greg toglie una
mano dal mio membro e mi carezza un fianco, questa volta funziona abbastanza
bene.
-
G-Greg... – Cerco di dire debolmente tra un gemito e l’altro.
Prima
che potessi dire altro mi zittisce con un bacio profondo. La mia lingua e la
sua che si muovono in una sintonia perfetta
-
Non c’è bisogno di chiedermelo Jimmy, sono già tuo. –
Come
al solito ha già capito tutto. Rilasso
il mio corpo fra un respiro spezzato e l’altro e lui si mette alle mie spalle
baciandomele dolcemente. Lo sta per fare, me lo sento, sta per penetrarmi e io mi
sento assolutamente pronto a ciò.
Le
sue braccia scivolano sul mio petto stringendomi forte e le sue labbra si
posano sul mio orecchio.
-
Dimmelo se ti faccio male ok? –
Annuisco
piano e lui mi penetra con spinte di volta in volta più forti e il suo respiro
diventa affannoso come il mio.
Non
ce la faccio più, vorrei gridare più forte che mai il suo nome e riuscire a
descrivergli il piacere che mi sta facendo provare, ma le parole mi muoiono in
bocca. Quando si ferma esausto mi posa un lieve bacio sul collo prima di uscire
dal mio corpo e venire molto di ritardo rispetto a me.
Gli
carezzo una guancia e lo bacio sulle labbra con tenerezza rilassandolo.
-
Andiamo dentro, sei esausto. –
Lui
annuisce e rivestendoci torniamo nella tenda. E’ appena mattina e sono già
esausto, mi metto sul letto seguito da Greg e chiudo gli occhi pensando a
quanto è appena successo.
E’
esausto pure lui e si mette al mio fianco facendomi appoggiare la testa sul suo
petto e accarezzandomi la guancia con l’indice e il pollice con una delicatezza
in associabile alla persona che è Greg.
-
Hai sentito dolore? –
-
L’unica cosa che ho sentito è stato il piacere alla massima potenza. –
Sussurro.
Si
lascia andare un sorriso e mi bacia i capelli.
-
Però c’è una cosa che mi dispiace... –
-
Quale? –
-
Beh ecco... forse farlo su un letto vero anziché in acqua o qui sarebbe... un
po’ più comodo ecco. –
Greg
questa volta scoppia in una risata sonora che non mi sarei mai immaginato di
vedere da lui, mi stupisce ogni secondo di più.
-
Chi lo sa... forse il tuo desiderio si avvererà Jimmy. –
Sento le voci di un uomo e di una donna e mi
stacco da Greg per tentare di riconoscere le voci.
-
Ancora non riesco a capire perché ti fidi così cecamente di quei tre Jack,
possono essere spie degli altri non credi? -
La voce di Kate Auston.
Jack
tace e quando arriva alla tenda si ferma per un attimo prima di andare oltre.
-
Voglio crederci. – Sussurra quasi a se stesso, per poi aprire.
-
Ciao Jack, a giudicare dalla faccia non porti buone notizie. –
Irrompe
Greg. A quanto pare a Kate l’osservazione che ha fatto non le è piaciuta molto.
-
Gli altri hanno catturato Lawrence, uno di loro è venuto all’accampamento e ha
detto che vogliono anche voi due. –
Silenzio
assoluto, Greg posa un attimo lo sguardo su di me e si volge di nuovo verso
Jack.
-
Che dobbiamo fare? –
Jack
estrae dallo zaino due pistole e ce le porge.
-
Liberarlo e fare due chiacchiere con Ben. Gli altri hanno già ucciso molti di
noi, e non vogliamo che succeda un’altra volta. Loro vogliono voi tre e per
avervi non vi uccideranno, ma non posso garantivi che non vi faranno del male. –
Greg
prende in mano una pistola e la mette a un lato dei Jeans.
-
Tu resta qui. – Cerca di impormi Greg mentre si dirige fuori.
Come
può solo sperare che io gli dia retta? Afferro
l’altra pistola nella mano di Jack e trattengo Greg per un braccio mettendo la
pistola al suo posto nei Jeans.
-
Greg, non se ne parla nemmeno! –
-
Jack ora andiamo, lasciali decidere da soli. –
Jack
annuisce a Kate e se ne vanno dando un “Buona Fortuna” a entrambi.
-
Jimmy, no. Non verrai con me. –
-
Perché no, Greg? Perché dovrei starmene qui mentre tu rischi la vita? –
-
Perché non voglio che ti succeda qualcosa, ecco perché! –
-
Greg, se credi che qui stia al sicuro ti sbagli di grosso. Io vengo con te! –
-
Sognatelo! –
-
No grazie, preferisco la realtà. –
-
Jimmy, lo sai che tanto vinco io, perché ti ostini? –
-
Ti ho sempre lasciato vincere, la cosa è diversa. Quindi vengo con te. Punto e
basta, fine della storia. –
Greg
abbassa lo sguardo sconfitto. C’è rimasto male, ma io so essere testardo quando
voglio e ora voglio andare con lui a qualsiasi costo.
-
Grazie. – Sussurro prima di baciarlo.
Continua...
Mio
dio... ho superato me stessa, che lungo! Spero di non essere stata OCC con loro
due e... ve l’aspettavate una scena così all’inizio vero?? XD Scusatemi vi
supplico per il ritardo e per la mia assenza nel recensire le vostre storie.
ç.ç
Ringrazio:
HW: Ebbene... il problema di collegarmi ha
internet si era ripresentato! ç___ç Spero che il problema non si ripeti,
comunque sia di questi tempi se sparirò sarà una cosa del tutto normale!* Me
piange disperatamente.*
Sono
contentissima che il capitolo precedente ti sia piaciuto e spero che questo
dati i fatti e i soggetti ti sia piaciuto ancora di più! xD
So
che pensavi che Kutner fosse arrivato alla spiaggia ecc... beh ci sarebbe
arrivato se non fosse stato per gli altri...
Lo so forse sono un po’ cattiva con Kutner su questa storia, ma tranquilla non
succederà niente di gravissimo al
nostro Lawrence. Ok non posso dire più di tanto! (suvvia mi capisci no? xD) Cavolo
io con la quinta serie mi sono fermata al terzo episodio mi pare... e al
momento non li posso nemmeno cercare, sono curiosissima!! Dimmi che ne pensi di
questo! =)
Lily
Black90: Tesora!! Sono contenta che continui a piacerti!! Lo so, Jacob fa
sempre il suo effetto... poi nel telefilm vero e proprio quando si vede... o.o
Spero che ti sia piaciuto anche questo chappy, dimmi che ne pensi!!
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Capitolo 14 *** Ti amo ***
Sono
un ora e mezza buona che camminiamo fra le piante. Sto iniziando seriamente
pensando che abbiamo sbagliato strada, a
quest’ora dovremmo essere già arrivati! I raggi del sole filtrano tra gli
alberi e illuminano tutta l’immensa e foresta che
pullula di verde ovunque... James cammina al mio fianco senza dire niente.
Chissà a cosa sta pensando, forse a noi, forse al nostro destino, forse a
come sarebbe stata la vita a casa se avessimo iniziato una storia lì, e se sarebbe mai
iniziata...
-
Greg hai sentito? –
-
Sentito cosa? –
-
Un rumore. Sembrava un... bramito. – La sua voce assume un tono più preoccupato
ora.
Sposto
leggermente la mano verso la pistola nei miei pantaloni fino a sfiorarla mentre
Jimmy rimane immobile con lo sguardo fisso sugli immensi cespugli che ha
davanti. Il fruscio di qualcosa che si muove tra la vegetazione sempre più
vicino.
-
Jimmy credo... –
Non
faccio in tempo a finire la frase iniziata che qualcosa di grosso e bianco che
riconosco subito come un orso spunta dalle foglie proprio davanti a James.
Succede tutto rapidamente, l’orso emette un potete bramito alzandosi sulle
zampe posteriori a pochi decimetri da James. Prima che riesca ad attaccarlo due
proiettili provenienti dalla mia pistola lo colpiscono in pieno petto facendolo
ricadere su un lato privo di vita.
Sono
colto dalla paura e sparo altri colpi anche se son consapevole che ormai l’orso
è morto. Aveva... quasi ucciso James e non me ne capacito seppur sia nella sua
natura. Solo al quinto colpo quando mi rendo conto che devo smettere e rimettendo
la pistola al suo posto mi precipito da James che è rimasto immobile.
-
Stai bene?? – Chiedo con una nota cupa nella voce.
-
S-si... sto bene. –
Li
cingo le spalle con il braccio e lo stringo a me. Lui appoggia la testa sulla
mia spalla. Osservo l’animale a terra davanti a noi; La folta pelliccia bianca
macchiata di sangue dove i proiettili sono penetrati, le grosse zampe possenti
sporche di terra e la bocca aperta che mostrava le zanne bianche e appuntite. Non
ho il minimo dubbio su che razza di orso sia.
-
Un orso polare... – Sussurra James.
-
Già, ma che ci fa qui un animale come questo? –
-
Di certo questo non è il suo habitat, l’indole
è comunque quella di tutti gli orsi della sua razza. –
-
Deve esserci un motivo logico... –
-
No Greg, non c’è. Per certe cose un motivo logico non c’è. –
-
C’è sempre un motivo a tutto. –
-
Forse a casa. Su quest’isola niente ha un motivo, pensaci Greg quante cose
insensate sono successe fin ora?? –
-
Fin troppe. –
Una
pausa in cui stiamo entrambi muti. L’unici suoni che sento sono il sibilo del
vento fra gli alberi, il cinguettio di qualche uccellino nelle vicinanze e il
nostro respiro ora di nuovo regolare.
-
Jimmy... –
James
si stacca dal mio abbraccio e mi guarda negli occhi pronto ad ascoltarmi. Il
suo viso non cela alcuna emozione o sentimento. Paura, ansia... sarebbero tutte
comprensibili, ma i suoi occhi fissi sui miei non ne mostrano alcuna.
Le
mie mani vanno automaticamente sulle sue spalle immobili.
-
Dobbiamo andarcene da quest’isola e dobbiamo trovare un modo a tutti i costi
hai capito?? –
-
Dobbiamo... –
-
Lo so, salvare Kutner... – Cerco di essere evasivo o almeno dare poca
importanza alla faccenda.
-
Greg come puoi... Abbandonarlo così?? E’ nostro amico! Non possiamo lasciarlo
solo! –
-
James ascol... –
- No! –
-
Non abbiamo alternative!! Quella che stiamo intraprendendo è una missione
suicida! –
-
Se tu fossi in pericolo Kutner verrebbe a salvarti, come puoi non fare lo
stesso con lui?? Dov’è finito il tuo cuore che credevo avessi?? -
-
Ma proprio non capisci??!! Io voglio salvarti Jimmy!! -
-
Greg io so badare a me stesso! E’ Kutner che... –
-
Ah certo infatti a quell’orso che stava per ucciderti gli hai sparato tu vero??
–
James
non dice nulla e probabilmente non c’è rimasto nemmeno bene. Credo di aver
esagerato un po’...
Lui
mi spinge via e si questa volta nei suoi occhi leggo rabbia e delusione. Si
volge dalla nella direzione in cui stavamo andando e prosegue da solo,
lasciandomi di stucco e solo. Mi
riprendo quasi subito e lo raggiungo di corsa per fermarlo.
-
James!! –
-
Lasciami andare, se vuoi andare vai. Io vado a fare quel che devo fare. –
-
Tu non vai da nessuna parte senza di me! –
-
E perché mai??? –
-
Perché ti amo. – L’ho ammesso. E’ stata dura ma ce l’ho fatta e spero di non
dovermene pentire.
Silenzio...
Improvvisamente non sento più nessun rumore se non il battito accelerato del
mio cuore e i nostri respiri. L’unica cosa che conta è solo lui e sento che
tutto il mio mondo ruota intorno a noi. Non esiste niente altro, nessuna
preoccupazione, nessun timore. Solo noi e basta. Ho finalmente scoperto il
senso della mia esistenza: amarlo incondizionatamente come non ho mai fatto
prima.
Lasciarlo
solo? Mai! Da ora in poi non lo lascerò mai più solo, qualunque sia la sua
risposta. Diventerò la sua ombra, lo proteggerò sempre, a qualunque costo. Sono
tutte cose strane che non ho mai provato e credo che non le ammetterò a James.
Non riuscirò mai a trovare il coraggio di dirglielo, pensare che il coraggio
non mi è mai mancato.
-
Ti amo anche io. –
La
risposta che aspettavo. Le 4 famose parole che aspettavo. Lo abbraccio più
forte che mai e lo bacio con tutta la passione che ho in corpo, come non aveva
mai baciato Gregory House.
Continua...
Grazie
per chi continua a seguirmi e per le magnifiche recensioni!! Mi fanno
tantissimo piacere e mi tirano un po’ su dato che Internet va solo quando gli
pare ormai... Scusate per il ritardo. Appena avrò un po’ più tempo mi dedicherò
a rispondere alle recensioni individualmente. Grazie ancora, siete fantastici
spero continuerete a seguirmi e non abbandonarmi!!
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Capitolo 15 *** Complicazioni ***
Lo ha appena detto, ha appena detto di amarmi. Quello che
desideravo sentire più di qualsiasi altra cosa.
- Ti amo anche io – Rispondo con naturalezza, so che non me
ne pentirò perché è vero, amo Greg. Lo amo intensamente, lo ho sempre amato,
peccato che me ne sia accorto solo ora. Quanto tempo ho perso a cercare l’amore
della mia vita quando è sempre stato sotto i miei occhi.
Sento le sue braccia che mi abbracciano e le sue labbra
subito dopo si posano sulle mie in un bacio diverso da quelli che mi ha dato in
precedenza. Sento sentimenti che non credevo Greg potesse provare verso
qualcuno. Quelli più nascosti, celati dalla sua solita maschera di arroganza
sono allo scoperto solo per me, non c’è cosa che mi possa rendere più felice.
- Salveremo Kutner... e poi cercheremo subito un modo per
andarcene. Chiaro? –
Annuisco e intreccio le dita della mia mano con le sue e
tengo lo sguardo basso, la stampa della sua maglietta completamente fradicia di
sudore è improvvisamente interessante. Lo è per il semplice fatto che non
riesco a guardarlo negli occhi ora, è un momento troppo importante, troppo
imbarazzante. Per lui è tutto più semplice, non se ne fa di questi problemi, ma
io invece si, e non ho idea di cosa dirgli. Di solito ho sempre avuto le parole
pronte per lui, ma mai per una cosa simile, perché deve essere tutto,
dannatamente complicato?
Una sua mano lascia la mia e mi solleva il mento con
delicatezza, facendomi riflettere nei suoi meravigliosi occhi azzurri.
- D-Dobbiamo andare... –
Mi volto nella direzione presa un attimo fa e iniziamo a
incamminarci, ma nessuno dei due lascia la mano dell’altro. Con Gregory House è
molto più facile agire che parlare, soprattutto quando si scopre che in ballo
ci sono i veri sentimenti più profondi. Farci sesso è un conto, ammettere di
amarlo un altro.
Sento nuovamente un rumore, non faccio in tempo a dire o far
niente che non sento più i muscoli del mio corpo, mi sento paralizzato e
lasciando la mano di Greg cado a terra incapace di muovermi mentre una strana
stanchezza mi prende.
Sento anche Greg cadere a terra inerme. Chiudo gli occhi
preso da un sonno improvviso.
Apro gli occhi lentamente. Mi sento stordito, come se avessi
dormito per 12 ore di fila. Mi alzo leggermente con le braccia e guardo davanti.
E’ solo una mia impressione, o sono in una gabbia?!
Sento qualcosa muoversi accanto a me, lo riconosco dal suono
della sua sottospecie di grugnito, Greg. Ok meglio riformulare: E’solo una mia
impressione, o siamo in una gabbia?!
Mi volto verso di lui e lo vedo mentre si alza a sedere a
gambe incrociate, si volta verso di me con sguardo interrogativo. Non sono solo
io a capire sempre meno di questa situazione, e chi capirebbe??
Ricordo solo che stavamo camminando e improvvisamente...
Siamo stati entrambi paralizzati e addormentati. Chi può essere stato? Forse
un’altra volta Ben? Forse il rapimento Kutner era solo una trappola per
rinchiuderci qui?
So che le mie domande non avranno risposta facilmente e mi
limito a essere contento che Greg sta bene ed è con me. Niente può sollevarmi
di più, la consapevolezza che sta bene è la cosa più bella che io possa
provare. Lo amo troppo per perderlo, per separarmi da lui. Preferirei la morte
piuttosto, ma lui deve esserci. Chissà come è per lui, chissà se ammetterebbe
mai queste cose, chissà se Greg House riuscirà mai a mostrare il suo piccolo
lato sensibile.
Mi avvicino a lui senza proferir parola, metto una mano
sulla sua spalla per avvicinarlo a me e sfioro le sue labbra con le mie. Lui
porta una mano sul mio fianco e schiude le labbra tirandomi a sé. Le sue dita
percorrono il mio fianco delicatamente, sono io o Greg sta veramente diventando
dolce? La sua lingua tenta di schiudere le mie labbra e io non esito nemmeno.
La mia lingua incontra la sua e si muovono insieme sensuali
trasmettendo tutto il desiderio di uno all’altro. Sento la sua mano entrare
nella maglietta e accarezzare prima i fianchi poi la schiena e io lo lascio
fare finché...
- Greg... –
Nessuna risposta, solo baci continui, come se non mi avesse
nemmeno sentito e raggiunge il suo obbiettivo che è proprio in mezzo alle mie
gambe.
- Greg!!-
- Che c’è Jimmy? Non ti piace? – Mormora malizioso nel mio
orecchio prima di baciarmi il collo con insistenza.
- Si che mi piace, ma... – Vengo zittito dalle sue labbra che
tornano sulle mie, ma non demordo.
- Non possiamo Greg, siamo in una gabbia... – La sua mano mi
tocca un’altra volta e in un baleno mi ritrovo sotto di lui. Cavolo quell’uomo
è testardo da morire!
- Se vengono quelli che ci hanno catturato... Ma porca
miseria... – La sua mano questa volta mi tocca in un altro punto ancora più
eccitante del precedente. Per quanto terrò la ragione e non mi lascerò andare?
- Greg... Oh, ma chi sene frega! – Ecco la risposta... addio
ragione!
- Bravo... -
Porta la mano alla mia cintura e inizia ad aprirmela frenetico mentre con
quell’altra apre la sua. Io gli tolgo la maglietta e lui mi fa subito alzare un
poco per sfilare la mia e continuare il suo lavoro.
La mia schiena tocca il freddo ferro della gabbia e provo un
leggero brivido. Continuiamo a baciarci mentre trionfante porta a termine il
suo lavoro e si distende sopra di me. Questa volta il brivido che sento è di
pura eccitazione.
Le sue labbra e la sua lingua umida mi baciano il collo
mentre il suo bacino si muove sensuale sul mio. Apro gli occhi che avevo chiuso
un attimo prima e vedo di sfuggita una lucina rossa che cattura subito la mia
attenzione. Perché ha l’aria di essere una... telecamera?!
- Oh cavolo! – Esclamo prima di spingere Greg via da me e
rivestendomi in tutta furia.
- Ehi ma che diavolo fai? –
Tiro su la cerniera dei jeans e indico la telecamera
scoccandogli uno sguardo severo.
- Ah... – Il suo tono di voce è colpevole, probabilmente si
sente in colpa.
- Rivestiti dai. -
Rimane zitto e inizia a vestirsi, si un po’ si sente
sicuramente in colpa, e a me dispiace un casino perché avrei dovuto fermarlo.
Avrei dovuto farlo perché è così che andiamo noi due, lui è l’irresponsabile
che non far altro che ascoltare i suoi desideri e io il responsabile che deve
dargli freno. Forse è anche per questo che andiamo così d’accordo, l’uno non
può fare a meno dell’altro: Greg ha bisogno di qualcuno che freni la sua ego
smisurata e io ho bisogno di qualcuno di cui prendermi cura con il mio senso di
responsabilità.
Un rumore di passi mi distrae dai miei pensieri. Sono passi
affrettati, lunghi, di una persona sola che a quanto pare ha molta fretta. Una
donna compare dalla vegetazione di corsa, sta scappando da qualcosa o qualcuno,
non c’è dubbio.
- Ehi tu! – Esclama
Greg prima che la donna passi davanti a noi. Si ferma e in un attimo apre il
nostro cancello con delle chiavi come se fosse venuta solo per questo.
- Ecco, scappate prima che arrivino! – Detto ciò riprese la
sua corsa e andò in direzione dei cespugli. E’ un attimo, Greg mi afferra per
il braccio e usciamo dalla gabbia puntando dove la vegetazione è più fitta.
Buon modo per nascondersi.
Corro, con Greg che mi tira per il braccio, ma come cavolo fa a essere più
veloce di me se pochi giorni fa era zoppo? Bah...
Greg vede qualcosa e si china dandomi uno strattone verso di
lui. Finiamo nell’incavo di un albero, wow ci entriamo tutti e due benissimo,
mica piccolo quest’albero.
- Chi era le... – Greg mi tappa la bocca con una mano e con
l’altra mi fa cenno di stare zitto.
Ci sono passi di due persone nella foresta, voci di due
uomini, devono essere quelli che rincorrevano la misteriosa donna di prima che
ci aprisse la gabbia. Greg toglie la mano dalla mia bocca e io la stringo con
la mia.
In un baleno mi torna in mente il motivo per cui siamo qui,
Kutner. Sbaglio o dovevamo salvarlo invece di nasconderci dagli altri? Il
casino si fa sempre più grande, come se di problemi non ne avessimo già
abbastanza!
Sembra si siano arresi perchè dopo un po’ non sento più voci
o passi, potrebbero anche essersi semplicemente allontanati però. Rimango zitto
e questa volta è Greg a rompere il silenzio.
- Non ne ho idea di
chi sia, ma ci ha liberati, non so perché, ma lo ha fatto. –
- E ora che facciamo? –
- Io... Non lo so. –
- Dobbiamo trovare un maledettissimo modo per liberare
Kutner. –
- Forse non hai tenuto conto di alcuni piccoli dettagli
come: “Non sappiamo dove sia.” o “Come cavolo facciamo a liberarlo se non
sappiamo nemmeno dove diamine è!” –
- Potrebbe essere rinchiuso da qualche parte dagli altri. –
- Complimenti, hai scoperto l’acqua calda. Ora potresti
tirare fuori una delle tue perle di saggezza e dirmi dove sono stabiliti gli
altri? -
- E che ne so io? –
- Qui non caviamo un ragno dal buco. –
- Forse è meglio se torniamo da Jack e ci informiamo meglio
prima di tornare là. -
- Si. –
Mi scocca un bacio sulle labbra e insieme usciamo
dall’albero. Dopotutto... la vita è più eccitante ora no?
Continua...
Finalmente... Internet è tornato! Ora dovrò mettermi in pari
con tutti e leggermi tutte le storie e sbrigare parecchie cose insieme ai
compiti di scuola, ma sarò più presente. Credo... Spero... Ok, lo sarò!! XD
Grazie per le recensioni, siete unici come al solito!! Io adoro i miei 5 o 6
lettori!! =D
Vi prego ditemi se vi è piaciuto il capitolo... ;)
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Capitolo 16 *** Fiducia ***
La stanza è semibuia, la luce riesce a filtrare solo tra dei
buchi sulla porta. Ricordo solo che stavo tornando alla spiaggia e... tutto il
resto buio totale. Cosa è successo? Dove sono precisamente?
Forse una soluzione c’è, forse Ben mi ha catturato usando
uno dei suoi metodi assai poco gentili. Come aveva fatto con House e Wilson...
già ma loro dove sono ora? Sanno che sono qui?
Ok, non devo essere ridicolo. Le due persone di cui sono più
sicuro di potermi fidare non sanno che qualcuno mi ha rinchiuso in una stanza
al buio. Perché sono sempre io quello che si caccia in queste situazioni? Se
quei due fossero con me ne parlerei con loro, ma non ci sono, quindi devo
tenermi tutto dentro. Speriamo che quella porta si apra presto.
Appoggio la schiena a una parete e mi lascio scivolare per
terra. Sento il rumore di una sirena di allarme e mi guardo attorno anche se
non posso vedere niente. Sembra diventata un film dell’orrore questa
situazione. Appena quel suono assordante cessa qualcuno bussa alla porta.
- Lawrence. – La voce di Ben, non c’è ombra di dubbio.
- Ben? – Chiedo anche se so benissimo chi è alla porta.
- Sto per aprire la porta, ma non sono armato, voglio solo
parlare pacificamente. –
Rimango in silenzio e la porta si apre scoprendo un po’ di
luce che di primo impatto mi da noia agli occhi. Compare la figura di Ben seria,
da quando l’ho visto la prima volta ha mantenuto la solita espressione
apparentemente assente e ingannevole.
- Perché non ti vuoi fidare di me Lawrence? –
- Sono affari miei. Ho già qualcuno di cui fidarmi. –
- Dici davvero? E come fai a esserne così sicuro? –
- Lo sono e basta. –
Ben mi squadra per un attimo poi mi fa cenno di alzarmi.
- Facciamo un patto, io ti lascio fare quello che vuoi. Puoi
andartene o rimanere, sei tu a decidere, ma prima c’è una cosa che devi vedere.
Accetti? –
Sono piuttosto confuso. C’è qualcosa sotto a tutta questa
storia. Vorrei non accettare, ma la curiosità si sta impadronendo di me
incredibilmente.
- Va bene. –
- Vieni. -
Apre maggiormente la porta e mi fa segno di uscire. Senza
prima legarmi o puntare contro una pistola. Come può essere così fiducioso con
me che non sto dalla sua parte?
Lo seguo in corridoi piuttosto stretti e illuminato da delle
lampadine sul soffitto. In questo posto c’è l’elettricità allora. Si ferma
davanti a una porta e dopo essersi girato verso di me la apre facendo entrare
per primo me.
La stanza è ben illuminata e la prima cosa che colpisce la
mia attenzione sono dei monitor sparsi davanti a una grossa scrivania piena di
comandi.
- In questa stanza, possiamo vedere vari parti dell’isola
che ci interessano e registrarle. –
- Tutto qui? Volevi farmi vedere una stanza piena di
monitor? –
- No Lawrence. – Ben risponde con la stessa intonazione di
voce senza emozioni, distaccata. – Accomodati, quello che devi vedere è in una
delle registrazioni. –
Mi siedo su una delle due sedie alla scrivania seguito da
Ben. Il monitor davanti mostra... Una gabbia vuota in mezzo alla foresta.
- E allora? –
- Aspetta prima di commentare. Non ho ancora mandato
indietro la registrazione della telecamera. –
Mi faccio più serio e comincio a preoccuparmi mentre
schiaccia un pulsante per mandare indietro il filmato. Sembra così convinto,
una convinzione innaturale.
Lascia il pulsante e ricompare la stessa schermata, solo che
a differenza della prima dentro la gabbia ci sono due uomini che sembrano in
catalessi. Oddio, House e Wilson! Che ci fanno lì?!
- Cosa... – Dico prima di chetarmi e avvicinarmi
maggiormente al monitor.
Pare che si stiano svegliando dato che Wilson si è alzato a
sedere e House pure. Non dicono nulla, siamo sicuri che ci sia l’audio in
questo video?
Si guardano l’un l’altro. Che strana l’espressione di quelli
sguardi. Wilson intanto si avvicina ad House, magari ora scoprirò se si sente
quello che dicono.
Che strano... E’ una mia impressione o si sta avvicinando
trop... oh mio dio! Lo sta baciando! E House... risponde?! E come risponde...!
Intravedo anche una sua mano che...
- Greg! –
La voce di Wilson, significa che posso sentire quello che
dicono, ma non mi importa più particolarmente. Voglio smettere di vedere questa
roba e subito.
-Che c’è Jimmy? Non ti
piace? –
Anche la vocina maliziosa ci voleva..
- Basta, spegnilo! –
Ben preme un altro pulsante e la schermata torna quella
iniziale.
- Ogni commento è superfluo Lawrence. Sono scappati
comunque. – Una pausa. – Allora, di chi ti fidi ora? –
Di nessuno.
Continua...
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Capitolo 17 *** La Roccia Nera ***
Siamo nuovamente tornando al campo, ma senza Kutner che di
norma e regola sarebbe dovuto essere con noi. E mi chiedo che cosa ci stia
suggerendo la via da seguire per raggiungere la nostra meta, dato che io sto
seguendo Greg a ruota e so benissimo che non sa nemmeno lui da che parte sia.
Come se non bastasse, ho una nettissima impressione che non
stiamo passando dalla stessa parte dell’andata.
Non che questa foresta abbia tratti molto diversi a seconda
di dove ci si trova; le piante sono sempre della stessa razza e gli alberi
pure. Tuttavia spesso ci sono dei piccoli spazi vuoti dove si può vedere meglio
grazie alle piante che crescono basse e libere dagli alberi che coprono il sole
su di loro. Una sorta di piccole radure insomma.
Strano che non mi facciano male i piedi dopo tutto questo
tempo che camminiamo senza sosta, Greg davanti e io dietro. Lui che fa strada e
ogni tanto si gira verso me che lo seguo e gli faccio cenni che stanno a dire
“Tutto ok”.
Mi pare una gran monotonia tutto questo sinceramente, ho una
gran voglia di fermarmi e perdere ogni mio pensiero di preoccupazione, di
paura, curiosità avendo anche solo un bacio con Greg.
Si ferma immobile guardando un punto indefinito davanti a
sé. Mi avvicino e lui scosta delle piante per far vedere pure a me.
Davanti a noi si presenta una vasta radura colma di arbusti,
rovi e c’è anche... la cosa più improbabile che potevamo trovare. Una
gigantesca nave pirata interamente nera e rovinata dal tempo. Dalle parti più
rovinate fuoriescono piante rampicanti di vario tipo. Una cosa meravigliosa da
vedere.
Pare di essere in un film di Indiana Jones, dove si trova
posti abbandonati da tutto tranne che dal loro mistero. Greg fa un passo in
avanti e mi prende la mano incitandomi a seguirlo. Lo seguo cauto, non posso
negare di essere curioso, d’altra parte la curiosità è ciò che distingue l’uomo
dall’animale.
Come c’è finita qui? Sembra si sia arenata almeno cento anni
fa, ma qui vicino c’è tutt’altro che il mare e fino a prova contraria, le navi
non volano.
- Come è arrivata qui? –
Chiedo nella speranza di sentire qualche idea.
- Non ne ho la più pallida idea. –
Si avvicinò ulteriormente e questa volta strinsi la mano.
- No, potrebbe essere pericoloso. –
- Ti ricordo che abbiamo fatto fuori un orso bianco. –
- Avevamo le pistole. –
- Anche ora. –
Lo guardo intontito. Lui fa un ghigno e con mia grandissima
meraviglia, tira fuori dalle tasche posteriori dei jeans due pistole.
- Prese dal nostro eroico salvatore. Sono cariche. –
Spiegò prima che io potessi fare domande. Ne porge una a me
ed io prendo l’arma senza esitazione facendola scivolare prontamente dove stava
prima che me la prendessero.
- E lui lo sa? –
- Ovviamente no. -
Prova a convincermi tirandomi per un braccio, ma io resto
irremovibile.
- No, non ci deve interessare. –
- Dai! Non sei curios... –
- Si, sono curioso, ma quando c’è in gioco la vita no, non
lo sono più. –
- Cosa vuoi che ci sia di pericoloso in una nave
abbandonata? –
- Gli stessi pericoli che ci sono nella foresta e che alla
spiaggia non abbiamo! –
- Non... –
Non riesce a finire la frase che viene zittito da dei rumori
provenienti dalla foresta, sembrano passi. Prendo immediatamente la pistola e
aspetto con Greg al mio fianco che ha fatto lo stesso. I passi si fanno sempre
più vicini finché dalla foresta non compare un uomo mulatto con il fiato corto.
Kutner?!
Come ha fatto a fuggire? Ha il fiatone, lo stava rincorrendo
qualcuno? Tutte le domande mi balenano in testa, ma una sola certezza mi viene
incontro. Ora siamo tutti uniti e possiamo iniziare a cercare un modo per
andarcene da qui.
- Kutner! –
Diciamo io e Greg all’unisono. Ci guardiamo per un attimo.
Rimane zitto, ma ci fulmina con lo sguardo prima di
ricominciare a correre allontanandosi da noi.
- Ehi ma dove cavolo vai?! –
La voce di Greg è a metà fra l’arrabbiato e il confuso.
Automaticamente, partiamo alla rincorsa di Kutner che corre
alla cieca sembrando preso dal panico.
- Kutner fermati! –
Urliamo entrambi, ma questa volta in momenti diversi.
Dopo un po’ decide di fermarsi bruscamente e voltandosi ci
urla contro.
- Lasciatemi stare! –
Sembra arrabbiato, e nemmeno poco. Ma perché?
- Cosa abbiamo fatto eh? Siamo venuti a cercarti e ci
ringrazi così? –
Greg lo guarda male, se Kutner è arrabbiato, lui è peggio.
- Oh, niente. Semplicemente non mi fido di voi. Non mi fido
di nessuno! –
- Cosa ti è improvvisamente preso contro di noi?! Non abbiamo fatto un accidente! –
- Appunto perché non avete fatto un accidente! Vi siete
risparmiati pure di informarmi! –
- Di cosa dovremmo informarti?! Di cosa diavolo stai
parlando?! –
Io rimango zitto, ma Greg si sta scaldando più che mai.
- Di voi! Ecco di cosa! Che cosa è? Una relazione? Sesso? Da
quanto va avanti? Da sempre?!–
- Come fai a... –
Questa volta sono io a parlare dato che Greg è rimasto di
stucco per una volta nella sua vita.
- Vi ho visto ok? Ho visto che... vi baciavate ok? –
Improvvisamente mi balena un ricordo vivido di quando
eravamo nelle gabbie: La telecamera
- Non ti deve interessare. –
Risponde secco Greg risparmiando un silenzio alquanto
imbarazzante.
- Si che... –
- Non sono affari che ti riguardano. E’ una cosa fra me e James e basta. –
Calca particolarmente il mio nome, evidentemente vuole
dimostrare qualcosa a Kutner. Non cambierà mai...
Continua...
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