Demons of the sea

di Harry Fine
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La leggenda ***
Capitolo 2: *** Missione di massima priorità ***
Capitolo 3: *** La scelta ***
Capitolo 4: *** Incontri singolari ***
Capitolo 5: *** Battaglia col botto ***
Capitolo 6: *** Incontro sfortunato ***
Capitolo 7: *** Sistemazioni complicate ***
Capitolo 8: *** Dubbi ***
Capitolo 9: *** Indecisione ***
Capitolo 10: *** Una scelta non proprio saggia ***
Capitolo 11: *** Barbabianca e Ikuto. Storia di famiglia ***
Capitolo 12: *** Che spavento ***
Capitolo 13: *** L'imboscata di Barbanera ***
Capitolo 14: *** Legami di sangue ***
Capitolo 15: *** In un mare di guai ***
Capitolo 16: *** Piacere, il mio nome è Tsurara ***
Capitolo 17: *** Arrivo turbolento ***
Capitolo 18: *** Una proposta particolare ***
Capitolo 19: *** Decisione presa ***



Capitolo 1
*** La leggenda ***


Un tempo nei mari più remoti e pericolosi del mondo navigavano terribili navi guidate da uomini ribelli e coraggiosi, bramosi di trovare e saccheggiare i tesori di ogni terra che incontravano, accumulando fama e ricchezza. Di questi uomini e donne esperti nell’arte della spada e del rubare, si raccontavano innumerevoli leggende su come fossero passati alla storia con le loro azioni, ma le leggende più grandi non parlavano solo delle loro incredibili avventure per mare e le loro conquiste, ma anche dei loro tesori più grandi, qualcosa di assolutamente senza prezzo. La capacità di piegare le regole del nostro mondo a loro piacimento. Gli antichi raccontano che esistessero, in luoghi nascosti dalla furia dell’oceano, dei frutti molto particolari e potenti, progenie dei demoni del mare, capaci di donare il potere immenso a chiunque li mangiasse, ma facendo gravare su di loro una terribile maledizione. Negli anni si susseguirono vari racconti su queste persone tanto speciali in grado di fare cose che nessuno avrebbe mai immaginato, ma quello più famoso, è il mito che narra delle avventure di Barbanera e Barbabianca, navigatori esperti, guerrieri pronti a combattere e, soprattutto, possessori dei frutti determinati più di ogni altro a ricoprire la carica più alta per qualsiasi navigatore. Volevano essere re dei pirati. Negli anni si combatterono battaglie su battaglie, viaggiando per terra e per mare senza mai fermarsi, ma mai nessuno prevalse, fino a che qualcosa di improvviso e oscuro accadde, distruggendo il pirata tinto di bianco, permettendo al suo avversario in nero di ricoprire quella carica tanto ambita. Da allora, ogni tentativo di ribellione fu stroncato sul nascere dal terribile potere del pirata tinto di nero e di rosso, ma, chissà, magari ci sarà, un giorno, qualcuno in grado di fare la differenza e incidere il suo nome nella storia come nuovo re dei pirati.

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Capitolo 2
*** Missione di massima priorità ***


Su un’isola gigantesca completamente ricoperta da una fitta vegetazione nera, situata nel bel mezzo dell’oceano indiano, otto ragazzi tra i diciassette e i quindici anni stavano camminando per i corridoi di una struttura molto imponente che fungeva loro da casa. Questa era una costruzione simile ad una torre alta venti piani completamente fatta di metallo scuro, che si trovava dentro un’enorme foresta di mangrovie in via di decomposizione. Quando arrivarono di fronte ad un imponente portone metallico, si fermarono e attesero. Poi, la porta si spalancò e loro entrarono, sedendosi su delle sedie preparate apposta per loro. Subito dopo, un’imponente figura maschile si avvicinò. Era un uomo sui cinquant’anni altissimo e decisamente corpulento, con pancia e petto quasi completamente coperti di pelo incolto, messi in vista dal cappotto rosso aperto. La sua pelle era cotta dal sole e un lungo naso leggermente a punta spiccava sulla sua faccia leggermente rugosa. Aveva degli ispidi capelli ricci e neri e una barba uguale, la bocca era segnata da un ghigno che faceva vedere l’evidente mancanza di diversi denti. Portava delle brache bianche e degli stivali neri sulle gambe. Lui era il famigerato pirata Barbanera, terrore dei sette mari e attuale re dei pirati, nonché capo supremo della marina mondiale. Rivolse ai ragazzi un sorriso decisamente orribile a causa della mancanza di denti. 《Ragazzi miei. È un vero piacere vedervi qui. Come ben sapete, vi ho chiamati qui per svolgere per me una missione della massima importanza. È un grande onore per voi, sappiatelo, ma prima di dirvi di che si tratta vi devo fare una domanda. Siete tutti disposti ad accettarla?》《Chieda, e noi faremo tutto ciò che è in nostro potere per aiutarla maestro.》 Replicò prontamente una ragazza del gruppo, quella che stava davanti a tutti gli altri. Dimostrava a malapena diciassette anni, ed era molto graziosa. Il suo fisico era minuto e aggraziato, con forme ancora poco accennate, ma comunque visibili. I capelli, che raggiungevano i fianchi, erano rosa confetto e gli occhi erano grandi e dorati, ma esprimevano una decisione quasi ossessiva e una serietà che non si addicevano alla sua giovane età. Il suo sguardo era affilato come un coltello. Tutto in lei, dalla posa rigida allo sguardo penetrante, aveva un che di intimidatorio e tagliente, nonostante l’aspetto apparentemente innocuo. Il pirata le sorrise. 《Bene Amu. Non mi aspettavo niente di meno da te, figlia mia. Ma non è da te che voglio la risposta, la voglio dai tuoi compagni.》 Disse lui, rivolgendosi agli altri ragazzi. Il primo aveva la stessa età dell’altra ragazza, i suoi capelli erano biondissimi e avevano un ciuffo che cadeva di fronte agli occhi cremisi. La pelle era molto chiara e lui era piuttosto mingherlino per un ragazzo della sua età. 《Io sono Tadase Hotori e sono pronto a partire per la missione.》 Disse, leggermente incerto. La seconda e il terzo, che dimostravano entrambi diciassette anni, erano sicuramente una coppia di gemelli. Entrambi avevano dei lunghissimi capelli viola, legati in una coda alta per la ragazza è lasciati sciolti per il ragazzo, che arrivavano alla vita, condividevano gli stessi occhi castani ed entrambi sembravano agili e precisi nei movimenti, con un fisico snello e ben fatto come quello dei ballerini, ma il fratello aveva la caratteristica di essere completamente privo di braccia. 《Noi siamo Nagihiko e Nadeshiko Fujisaki. E anche noi accettiamo.》 Dissero in coro. Il quarto sembrava essere il più giovane del gruppo, dato che esprimeva solo quattordici anni. Aveva i capelli verde smeraldo, occhi azzurri e estremamente freddi e seri coperti da un paio di occhiali ed era un pochino più alto di Amu, nonostante la giovane età. 《Io sono Kairi Sanjo. E rispetterò qualunque ordine mi venga dato.》 Sentenziò in tono piatto. La sesta, una ragazza di sedici anni, aveva i lineamenti vagamente francesi, gli occhi erano azzurri e i capelli biondo limone erano arricciati sulle punte e le forme erano più evidenziate rispetto ad Amu. Anche lei era pallida di pelle e sembrava piuttosto altezzosa 《Io sono Lulù DeMorcef Yamamoto. Adempirò al mio compito.》 Disse con decisione. La sesta era una ragazza estremamente bassa e minuta per la sua età, che si aggirava attorno ai quindici anni. Aveva dei lunghissimi capelli biondi e mossi che arrivavano alle ginocchia e gli occhi, simili a quelli di un cerbiatto, erano color caramello. Ma anche in lei c’era un che di intimidatorio. 《Io sono Rima Mashiro. La missione sarà portata a termine da me.》 Commentò. Infine, la settima era la ragazza più alta del gruppo. Dimostrava diciassette anni ed era molto affascinante. Il fisico a clessidra era formoso e invitante con la pelle leggermente abbronzata. I capelli castano chiaro piuttosto mossi arrivavano ai fianchi e gli occhi dalle lunghe ciglia erano molto scuri. 《Io sono Reika Kurumi e completerò il mio incarico.》 Disse in tono deciso. Il gigantesco pirata sorrise. 《Bene. Allora, direi che prima vi devo spiegare il motivo per cui ho deciso di affidare a voi questo incarico. Come ben sapete, per arrivare dove sono ora, il re dei pirati e capo indiscusso di questo mondo, ho dovuto superare innumerevoli prove. La più ardua è stata senza dubbio dover battere Barbabianca, il mio unico rivale per il titolo di sovrano. Anche lui, come potrete ovviamente immaginare, era un uomo dotato di immensi poteri e aveva dalla sua parte eserciti, navi, marinai e guerrieri che si fidavano ciecamente di lui, ma dopo che io l’ho ucciso, il suo impero si è disgregato completamente. Solo alcune persone hanno deciso di continuare a contrastarmi, in onore del loro signore caduto. Per anni me ne sono occupato io stesso, distruggendo tutti quegli stupidi uno per uno, ma non sono mai riuscito a catturare i più fastidiosi. Un equipaggio di ragazzini che navigano su una bagnarola chiamata “Black Lynx” e che sperano di rovesciare il mio dominio solo con le loro misere forze.》. Questo ultimo commento lasciò piuttosto interdetti i ragazzi. 《Ma se sono solo dei ragazzini, come mai lei, che è così potente, non è mai riuscito a catturarli? Ha a disposizione tutte le truppe del mondo.》 Osservò Reika, dando prova di tutta la sua sfacciataggine. Barbanera le scoccò un’occhiata irata, ma si calmò quasi subito. 《Semplicemente perché quei mocciosi hanno mangiato i frutti del diavolo. Acquisendo i poteri dei demoni del mare.》 Disse sputando le parole con tutto il ribrezzo che aveva. I ragazzi rimasero nuovamente a bocca aperta. 《I frutti del diavolo!?》《Io credevo che fossero spariti tutti moltissimi secoli fa.》 Disse Tadase. 《Purtroppo no. Barbabianca non era un folle. Sapeva che non avrebbe mai potuto sconfiggere il mio enorme esercito con le sue truppe. Quindi, diede ad alcuni dei suoi guerrieri più affidabili dei frutti, affinché ne usassero i poteri contro di me. E adesso, quei mocciosi vogliono dare dimostrazione della loro forza e della loro fedeltà verso quel perdente con questo atto suicida, affrontandomi e rischiando la vita in ogni modo pur di vendicare il loro capo. Ormai hanno sabotato diverse mie operazioni, saccheggiando ogni banca che hanno visitato, uccidendo diversi uomini della marina e restituendo tutto il bottino al popolo e guadagnandosi il suo favore. Continuerei a dare loro la caccia senza il minimo problema, ma, sinceramente, ne ho abbastanza di inseguirli. Infatti, ho deciso di assegnare a voi la cattura dei membri della Black lynx. Siete giovani come loro, e siete altrettanto abili in combattimento. E poi, non credo che vi fareste corrompere col denaro o altre fonti di denaro. Non penso di poter affidare ad altri una missione come questa.》 Disse, mettendo di nuovo in mostra la sua orribile dentatura. I ragazzi si guardarono un secondo, perplessi. 《Ma, signore, se loro hanno mangiato quei frutti, noi non saremo mai in grado di catturarli.》 Disse Tadase, beccandosi una doppia gomitata nelle costole da Amu e Lulù. Anche stavolta Barbanera non si scompose. 《Ma non ho certo intenzione di farvi partire senza la debita preparazione. Voi siete tutte reclute con un talento spiccato per le arti marziali fin da quando vi ho arruolato da bambini. Avete saputo sopperire alle vostre mancanze e siete riusciti a diventare guerrieri letali e pronti ad ogni evenienza. Ma adesso, io vi offrirò qualcosa che cambierà le vostre vite. Qualcosa che vi darà il potere per fare tutto ciò che volete.》. Schioccò le dita, e otto uomini incappucciati entrarono nella stanza. Ognuno trasportava un vassoio su cui era posato uno strano frutto. Erano tutti decisamente giganteschi e avevano tutti dei motivi spiraleggianti sulla buccia. Ognuno dei ragazzi ne ricevette uno. Amu aveva di fronte una grossa ananas rosa con dei ciuffi verde acceso in cima. Tadase stava osservando una grossa zucca giallo oro con dei viticci smeraldini sulla punta. Nagihiko teneva sulle ginocchia una grossa anguria di colore indaco con un picciolo verde lime. Nadeshiko, invece, teneva in mano una grossa pera fucsia vagamente cuoriforme con un picciolo verdastro in cima. Kairi teneva di fronte a sé un grosso avocado verde smeraldo con un picciolo marrone. Lulù teneva in mano un grosso melograno completamente bianco con dei semi trasparenti al suo interno. Rima aveva di fronte a sé un grosso frutto del drago vagamente simile ad una fiamma di colore arancione brillante. Infine, Reika teneva in mano un enorme durian di colore blu elettrico con delle spine sulla buccia ancora più grosse del normale. 《Maestro… ma questi sono…?》 Iniziò a chiedere il ragazzino con gli occhiali. 《Esatto. Sono gli ultimi frutti del diavolo rimasti sulla terra. Se deciderete di mangiarli, andrete in missione per catturare l’equipaggio della Black lynx, specialmente il suo capitano, altrimenti… non credo che sarò molto contento di voi.》 Disse lui con un’espressione inquietante sul viso. 《Aspetterò la vostra risposta alle sette di domani sera. Potete andare.》 Disse mentre i ragazzi se ne andavano.

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Capitolo 3
*** La scelta ***


Amu, Nagihiko, Nadeshiko, Kairi, Rima, Tadase, Lulù e Reika, dopo il loro incontro con Barbanera, si erano ritirati tutti insieme nella sala comune del palazzo, dove normalmente tutti gli altri militari si riunivano per bere, mangiare e parlare tra loro, naturalmente attirando tutti gli sguardi su di loro a causa dei frutti che portavano con sé. Quando si sedettero, sapevano benissimo che tutte le orecchie e tutti gli occhi degli altri membri della marina di Barbanera erano tesi al massimo per carpire più informazioni possibili sulla loro missione, ma non gliene importava nulla. 《Che cosa facciamo adesso quindi?》 Chiese Nadeshiko, rompendo il pesante silenzio che aleggiava nella stanza. 《Non lo so. Una cosa del genere… non me la sarei mai aspettata. È qualcosa che va oltre il nostro addestramento e le nostre conoscenze.》 Disse Tadase, guardando con nervosismo il frutto del diavolo destinato a lui. 《Che cosa c’è di tanto strano o incomprensibile? È una missione come un’altra. E io ho letto di questi frutti in alcuni tomi. A quanto mi risulta siamo di fronte ai frutti Kopi kopi no Mi, Goru goru no Mi, Mosa Mosa no Mi, Idro idro no Mi, Mera mera no Mi, Dia dia no Mi, Kama kama no Mi e Toge toge no Mi. Ma non so altro, se non che sono indispensabili per la missione.》 Ribatté Kairi col solito tono calmo. Lulù lo guardò come se gli fosse spuntata di colpo una seconda testa. 《Questa missione è qualcosa di veramente grosso. Non è un compito facile e ordinario. Soprattutto, se siamo costretti a mangiare questi cosi per poterla compiere, vuol dire che i nostri avversari sono pericolosi tanto quanto questi affari. Come fai ad essere così calmo in una situazione come questa!?》《Già. Questi frutti non sono cose con cui si possa scherzare. I libri dicono che racchiudono dentro di loro l’essenza dei demoni del mare. Potentissimi esseri che, a causa dei loro crimini, furono banditi per sempre nelle profondità più oscure degli abissi grazie ad una maledizione. Se un umano mangia questi frutti, nati dal sangue di quelli stessi esseri demoniaci, acquisisce all’istante dei poteri inimmaginabili, ma subisce a sua volta la maledizione e perde irrimediabilmente la capacità di rimanere a galla nell’acqua, che è una dote importantissima per chi va per mare.》 Disse Nagihiko. 《Ma avete sentito anche voi quello che ha detto Barbanera. Se non accettiamo sarà “deluso da noi”. E lo sappiamo tutti che chi si tira indietro non farà una bella fine. Siamo comunque obbligati a farlo se non vogliamo rimetterci la pelle.》 Si intromise Rima. 《Già. Era ovvio che cosa ci sarebbe successo se avessimo rifiutato. E io non ci tengo affatto a venire fucilata e ridotta come un pezzo di groviera.》 Commentò Reika. Alla fine, Amu si decise. 《Beh, io di certo…》《Dovreste lasciare questo compito a chi sul serio se lo merita, ragazzini.》 La interruppe una voce. Era sicuramente di uno dei tanti militari lì presenti. Era un uomo abbronzato con i capelli brizzolati e una cicatrice sulla tempia. 《Che cosa vorresti dire con questo?》 Chiese la ragazza con i capelli rosa in tono tagliente. 《Che voi siete solo dei mocciosi, mentre noi siamo al servizio di Barbanera da anni. Non siete ne degni ne capaci di controllare i poteri di quei frutti. Quello è pure uno storpio. Sareste completamente inutili se ve lo portante dietro.》 Ribatté lui, indicando Nagihiko con disprezzo. La ragazza dagli occhi dorati, di fronte a quell’offesa sulla mancanza delle braccia del suo amico, era già pronta e mettere mano al suo pugnale da lancio, perfettamente nascosto nei suoi pantaloni, ma si fermò quando quel tipo tentò di prendere il frutto destinato a lei. In un secondo, gli aveva già preso il braccio e glielo stava torcendo dietro la schiena con una forza che nessuno si sarebbe aspettato da una ragazza tanto magra, minacciando quasi di romperlo. 《Ascoltami bene idiota, la missione e i frutti sono stati affidati e a noi e soltanto a noi. Noi saremo a capo della missione. Noi cattureremo la ciurma della Black lynx. Noi renderemo fiero Barbanera. E se tu non vuoi fare una brutta fine, pagliaccio, ti consiglio di levarti dai piedi all’istante.》. Subito dopo, afferrò il grosso ananas e gli diede un profondo morso, continuando a mangiarlo fino a che non rimasero solo le foglie. I suoi amici e tutto il resto dei presenti la stavano fissando con aria strabiliata e allibita, fino a quando, dalla faccia che la ragazza stava facendo, non iniziò a dilagare il panico. 《Che cosa ti succede Amu?》 Chiese Tadase, andando vicino a lei. 《Si starà trasformando a causa del potere del frutto?》 Chiese Lulù. Ma poi, la ragazza riuscì a deglutire ed esclamò solamente 《È disgustoso!》. Seguì un momento di silenzio sbalorditi, poi tutti urlarono 《È L’UNICA COSA CHE HAI DA DIRE!?》《Ma è veramente disgustoso.》 Ribatté lei. 《E questo è veramente il tuo unico commento!? Ma vuoi prenderci in giro!?》 Strepitò Rima. 《Beh, adesso che hai mangiato quel frutto, fai qualcosa con i tuoi nuovi poteri.》 La incitò Nagihiko, curioso come non mai. L’altra cercò di darsi un contegno. 《Io, sinceramente, non sento niente di diverso da prima.》 Gli rispose lei, cercando di non rimettere per il disgusto. Gli altri, nonostante la reazione che aveva avuto Amu poco prima, decisero, finalmente, di dare il loro parere su quella faccenda. 《Dato che Amu ha già deciso cosa fare, noi non la lasceremo andare da sola per questa missione.》 Dissero tutti insieme per poi prendere i frutti e portarseli alla bocca. Appena affondarono i denti nella polpa, sulle facce di tutti si dipinse l’espressione di chi sta per dare di stomaco, ma continuarono comunque a mangiarli fino a terminarli. 《Avevi ragione.》 Dissero tutti rivolti ad Amu con aria disgustata. 《Fanno proprio schifo!》. Per la prima volta, tutti scoppiarono a ridere. Ma poi tornarono seri. 《Bene. Direi che è il momento di prepararci tutti e di riposare un po’. Domani Barbanera vorrà le nostre risposte. E visto che abbiamo chiaramente accettato, dobbiamo essere pronti a partire.》 Disse saggiamente Reika. Tutti annuirono e si ritirarono nelle loro stanze. Oltre ai diversi indumenti, alcuni componenti di pronto soccorso e scorte di cibo, ognuno prese un’arma o dei piccoli oggetti personali a cui più teneva, per portarle con sé in viaggio. Amu prese i suoi molteplici coltelli da lancio e un anello, più precisamente una fede d’oro, e se lo mise al dito, dandogli un lieve bacio. Tadase decise di portare una sorta di distintivo d’oro che appuntò sul petto e anche il lungo flagello che, un tempo, apparteneva ad una persona per lui molto importante. I gemelli presero entrambi dei ciondoli complementari e la ragazza si armò con una coppia di ventagli taglienti, tramandatele da sua madre. Rima prese una lunghissima mazza di legno. Kairi prese le sue due lunghe catane giapponesi, un ricordo di suo padre. Lulù prese anche lei un pendaglio con una pietra preziosa e se legò al collo, nascondendo accuratamente poi una rivoltella tra le pieghe del suo vestito corto. E Reika prese un piccolo ciondolo portafoto, in cui erano conservate una sua foto da bambina e quella di un altro ragazzino un po’ più grande, oltre che ad armarsi con due pistole. Dopodiché, tutti si misero a letto, chiedendosi che cosa sarebbe accaduto dalla mattina dopo in poi. Il giorno dopo, erano tutti pronti a partire. Attesero con nervosismo la sera, allenandosi con le armi per tutto il tempo, e quando giunsero le sette, si recarono nuovamente verso gli appartamenti di Barbanera. Quando lui li vide, il suo orribile sorriso sdentato comparve di nuovo sul suo volto ispido. 《Allora, ragazzi miei, qual è la vostra risposta? Andrete in missione per me?》《Si. Abbiamo deciso di andare tutti quanti mio signore.》 Risposero all’unisono tutti. 《Bene. Avete già mangiato i frutti del diavolo non è vero?》《Si signore.》《Ottimo. Adesso, Amu, tu sarai il capitano della spedizione e tu e i tuoi compagni salperete stasera stessa su una delle migliori navi della marina, in direzione nordovest. Sembra che quei ragazzini siano stati avvistati su una delle piccole isole di quel luogo. Per pura e semplice formalità, sarete anche accompagnati da alcuni uomini più anziani durante il viaggio. Non credo che vi serviranno a molto in una battaglia contro i poteri della ciurma della Black lynx, specialmente contro quelli del capitano, Ikuto Tsukyiomi, ma è sempre utile avere dei mozzi che tengano la nave in buone condizioni. E poi, non importa dove o in che modo, ma voglio che quelli stupidi mocciosi siano eliminati. Assicuratevi solo di portarmi la testa di Tsukyiomi al vostro ritorno qui. Sarà il mio trofeo. E poi, naturalmente, ci spartiremo le taglie che pendono su quegli sfrontati.》 Commentò con una risata baritonale che fece accapponare la pelle ai ragazzi. Un’ora dopo, si trovavano già sul porto dell’isola, in compagnia di altri dodici uomini. Quando tutti furono pronti, salirono sulla nave già attraccata di fronte a loro. Poi, sciolsero gli ormeggi e iniziarono a muoversi, mentre tutti guardavano verso il mare, chiedendosi cosa sarebbe accaduto. Il loro viaggio era appena cominciato, e nessuno poteva minimamente immaginare quali sorprese gli avrebbe riservato il futuro.

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Capitolo 4
*** Incontri singolari ***


Amu e la sua ciurma stavano navigando in quelle acque ormai da diversi giorni, sfidando anche le terribili correnti dell’oceano indiano, seguendo la direzione che era stata indicata loro da Barbanera, senza però incontrare la minima traccia di terra o altre imbarcazioni all’orizzonte, e anche il vento sembrava essersi dileguato di colpo, rallentando ulteriormente la loro ricerca. Insomma, avevano tutto contro. La ragazza si era ritirata nella sua cabina e stava consultando da ore la cartina degli oceani con aria crucciata per trovare la via più veloce da cui passare per accorciare il tragitto per arrivare ad una delle isolette più piccole su cui si erano probabilmente nascosti i membri della Black lynx, ma senza eccessivo successo. Sapeva perfettamente come navigare in quei mari e anche dove si trovassero le diverse isole, non era certo una povera e sprovveduta principiante, ma sembrava che non ci fosse modo di arrivare abbastanza in fretta. Con quel ritmo, la ciurma che avrebbero dovuto catturare se la sarebbe svignata con tutta calma senza neanche sapere di essere braccati da qualcuno. E poi, tanto per aggiungere altri elementi di frustrazione, decisamente quell’equipaggio era il più irritante che lei e i suoi amici avessero mai avuto la sfortuna di incontrare. Quegli uomini spedivano costantemente occhiatacce astiose a lei, a Tadase e a tutti gli altri componenti del suo gruppo. Quasi pensassero che gli avessero rubato il posto di comandante, quando in realtà era stato Barbanera ad affidare a lei, oltre al compito di catturare Tsukyiomi e i suoi seguaci, anche il ruolo di capitano di quella nave e uno dei frutti del diavolo, che era risultato essere il Kopi kopi no Mi. Di colpo, però, Nadeshiko si catapultò nella stanza, distraendola dai suoi pensieri. 《Capitano, mi scusi per il disturbo, ma finalmente è stata avvistata un’isola!》 Annunciò la giovane. 《Davvero Nade?》 Chiese la ragazza coi capelli rosa, illuminandosi. 《Si. Dovremmo arrivarci in poco tempo, se il vento si alzerà un po’.》《Bene. E, comunque, non serve usare un tono così formale con me. Sei una dei miei migliori amici. Tu e tutti gli altri potete chiamarmi solo Amu. Ok?》 Chiese con un sorriso. 《Certo.》 Rispose l’altra. Quando le due uscirono sul ponte, la ragazza con gli occhi dorati iniziò a svolgere il suo ruolo di capitano. 《Mi hanno riferito che è stata avvistata un’isola. Dobbiamo essere pronti nel caso si tratti di quella dove si sono nascosti i membri della Black lynx. Ammainate subito tutte le vele e filate sottocoperta a prendere i remi. Metteteci tutta la vostra forza e cercate di non andare contro le correnti, sarebbe uno spreco inutile di energie. È obbligatorio compensare con l’olio di gomito questa improvvisa mancanza di vento.》. Subito i militari si misero ai loro posti. Le vele bianche col simbolo della marina, una grande “M” stilizzata di colore blu, si richiusero completamente, mentre i marines scendevano sottocoperta e i lunghissimi remi venivano calati in mare da loro e iniziando a muoversi, accelerando di molto l’andatura della nave. 《Bene. Secondo i miei calcoli, arriveremo a destinazione entro stasera.》 Sentenziò Kairi con il suo solito tono calmo. E la sua predizione si rivelò esatta. Quella stessa sera, poterono finalmente calare gli ormeggi. 《Ottimo. Finalmente siamo arrivati. Voi rimanete a bordo. Dovete tenere alta la guardia. Se quei tipi si trovano qui, è molto probabile che tenteranno di fuggire con la loro nave una volta che verranno scoperti. Assicuratevi anche che i fucili siano ben carichi. Noi andremo a chiedere delle informazioni in più.》 Disse Amu ai marines, che annuirono di malavoglia, mentre lei, Tadase, i gemelli, Lulù, Reika, Kairi e Rima scendevano a terra. L’isola su cui si trovavano non sembrava particolarmente interessante o insolita. Le abitazioni non erano altro che piccole baracche di legno immerse nella vegetazione. Sembrava che non ci fossero persone lì in giro. L’unico elemento di spicco sembrava essere un grosso pub nel bel mezzo del villaggio con un’insegna sgargiante che diceva “Il vitello ubriaco”. 《Io direi di iniziare a fare delle domande lì dentro. Se troviamo qualcuno con la lingua abbastanza sciolta dall’alcol, potremmo ricavare delle buone informazioni per la nostra missione.》 Disse Reika indicando l’edificio. Tutti gli altri annuirono e si avvicinarono alla costruzione. Appena entrati, una tremenda puzza di vecchio vino bollito e stantio fece contorcere i loro stomaci. Nonostante avessero mangiato qualcosa di disgustoso come i frutti del diavolo, anche quell’odore non era esattamente gradevole. 《Cavolo. Qui dentro si muore di asfissia.》 Commentò Lulù tappandosi il naso. 《Restiamo concentrati. Parlate con quelli che non sembrano nemmeno in grado di reggersi in piedi e tirategli fuori tutto ciò che sanno. Se non riceveremo niente da questa tappa, continueremo a cercare quei tipi da qualche altra parte.》 Disse Amu con praticità. 《Subito capitano.》 Risposero gli altri all’unisono. Ognuno di loro si diresse verso i tavoli, cercando di trovare le fonti giuste tra le persone che si trovavano lì per bere, suscitando diversi fischi di apprezzamento per il loro aspetto dagli uomini e dalle donne seduti ai tavoli. Di colpo, però, la ragazza coi capelli rosa si sentì afferrare con forza per un polso e strattonata indietro. 《Vieni con me di sopra bellezza? Ti assicuro che ti farò divertire come nessun altro.》 Le disse il tipo che l’aveva afferrata, un uomo pelato e ovviamente più che brillo, che doveva avere almeno sessant’anni più di lei e con un fiato che puzzava di grappa in maniera spaventosa. La ragazza, reprimendo sia il ribrezzo che l’impulso di piantargli uno dei suoi coltelli nella tempia, dato che non era il caso di mettersi a dare spettacolo lì dentro, cercò di divincolarsi, ma quel tipo, nonostante l’evidente sbronza, era decisamente più forte di lei e non mollava la presa. Lui, vedendo i suoi tentativi di liberarsi, si mise addirittura a ridere. Amu si guardò intorno, cercando di trovare i suoi compagni e chiedere aiuto, ma non riuscì a scorgerli in mezzo a tutta quella gente. Intanto, quel tipo continuava deliberatamente a farsi beffe di lei, dicendo 《No no, cara mia. Davvero credi di poter scappare via da me proprio adesso? Una ragazza carina come te non me la faccio sfuggire tanto a buon mercato.》 Disse prendendo il suo viso tra le dita ruvide, avvicinandolo con forza al proprio. A quel punto, la giovane gli rifilò un bel calcio dritto sul cavallo dei pantaloni, utilizzando tutte le sue forze. Approfittando del momento in cui lui aveva allentato la presa, la ragazza sgusciò via, ma non aveva ancora fatto i conti con l’estrema cocciutaggine di quel tizio. Infatti, imprecando come non mai a causa del dolore, lui si mise ad inseguirla. 《Dove credi di andare tu, razza di sguald…》. Non Terminò la frase perché il pugno di qualcuno lo aveva centrato con forza in piena faccia, mandandolo a sbattere contro la parete opposta. La ragazza alzò lo sguardo e vide che un altro uomo, un ragazzo più o meno sulla ventina, si era piazzato di fronte a lei. Poteva vedere da dietro solo che era mostruosamente slanciato, dato che probabilmente era più alto di lei di almeno due spanne, aveva una corporatura, sottile, ma muscolosa, simile a quella di un felino, una chioma color blu notte piuttosto spettinata che gli copriva le orecchie e uno strano tatuaggio nero a forma di testa di gatto stilizzata con due grandi occhi stampato sul suo collo diafano. 《E tu chi diamine saresti moccioso!?》 Chiese il tipo che era finito contro la parete, mentre cercava di ignorare il dolore alla guancia, che era diventata subito viola e molto gonfia. L’altro gli sorrise in maniera sardonica. 《Diciamo solo che sono uno a cui non piace vedere le belle ragazze maltrattate.》 Commentò con una voce tanto sensuale, da sembrare quasi di velluto. La ragazza coi capelli rosa si ritrovò ad arrossire fino alla punta delle orecchie dopo quella frase, lasciando perdere per un attimo il suo solito modo di fare distaccato e sicuro. Quel ragazzo, che neanche conosceva, le aveva appena fatto un complimento? L’aveva davvero definita bella? Si chiese, sentendosi stranamente lusingata, ma non ebbe molto tempo per pensarci, visto che il vecchio aveva tirato fuori una Pistola dalla tasca. 《Ti consiglio di levarti dai piedi ragazzino. Tanto, è solo una notte. Domani potrai averla tu per tutto il tempo. Ora fatti da parte.》 Disse con spavalderia, puntando l’arma contro di lui. Il problema era quello tipo che non aveva fatto i conti con qualcos’altro. Con uno scatto impressionante, veloce come quello di un felino, il giovane dai capelli blu gli era arrivato di fronte e lo aveva colpito al petto con un altro pugno. Questo gli fece perdere tutto il fiato che aveva nei polmoni. Cercò di sparargli, ma lui era comunque troppo rapido. Con un calcio, lo mandò a sbattere contro uno dei tavoli, per poi spedirlo lungo disteso con una poderosa ginocchiata nel suo punto più sensibile, che aveva ricevuto due colpi in meno di cinque minuti. Lui si accasciò per terra, gemendo di dolore, e lo sconosciuto si voltò verso Amu per aiutarla, mostrando un paio di impressionanti occhi blu ametista che la fecero arrossire ancora di più, ma l’altro uomo, molto scorrettamente, ne approfittò per impugnare la sua spada per cercare di trafiggerlo, ma il ragazzo si voltò di colpo. Accadde tutto in un attimo. Dalle sue nocche spuntarono dei lunghi e affilatissimi artigli, apparentemente di metallo, e glieli piantò nel collo con una rapidità incredibile. Il tipo crollò a terra, rantolando e sanguinando. 《Ma chi diavolo sei tu?》 Chiese a fatica. L’altro sorrise. 《Io sono il custode del frutto del diavolo Neko neko no Mi. Il pirata noto anche come “Lince nera”. Ikuto Tsukyiomi.》 Gli disse con fierezza e spavalderia, mentre l’altro spirava. Quel nome fece scattare qualcosa nella testa di Amu. Subito si alzò in piedi, pronta a lanciare i suoi fidati coltelli. L’altro la guardò e sorrise sornione. 《Ma guarda. Il bel confettino non vuole nemmeno ringraziare il suo salvatore?》. L’altra ci rimase di sasso. 《Confettino?》《Non so il tuo nome, e hai visto i tuoi capelli. Quindi, ti chiamerò confettino da oggi. Ritieni ti fortunata. Non do soprannomi così a tutti.》 Rispose lui a mo’ di spiegazione con il suo solito sorrisetto. L’altra, arrossì di nuovo, però si alzò comunque, richiamando con quel gesto anche Tadase, Lulù, Reika, Kairi, Rima e i gemelli, che avevano assistito a tutto lo scontro. 《Non dovresti prendere in giro quelli che ti cattureranno. Preparati a combattere gattino, perché tra poco, tu e la tua ciurma finirete al fresco.》 Disse Amu.

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Capitolo 5
*** Battaglia col botto ***


Nei vari che seguirono all'incontro con la ciurma della Black lynx, sulla nave di Amu, ora diventata estremamente silenziosa a causa della mancanza assoluta dei marines, l’equipaggio non era per niente rilassato. La tensione era talmente evidente, che si poteva quasi toccare con mano. 《Non ci posso credere! Quei ragazzi hanno praticamente la nostra stessa età, ma ci hanno battuti come se noi fossimo solo dei semplici principianti. E hanno ucciso in un colpo solo pure la nostra ciurma. Non ne è rimasto nessuno.》 Disse Reika, alquanto seccata per la recente sconfitta. 《Nemmeno i poteri dei frutti del diavolo ci sono serviti contro di loro.》 Commentò Nagihiko. 《Il problema è che non abbiamo idea di come attivarli. Avete visto quel ragazzo che le ha suonate a Tadase? Utilizzava delle strane frasi per evocare tutte quelle mani.》 Disse Rima. 《Beh, adesso non serve stare qui a lamentarci o a pensare ai loro poteri. Barbanera ha affidato a noi il compito di catturare Tsukyiomi e i suoi compagni e noi non possiamo fallire. Sapete perfettamente che cosa ci succederà se torneremo a mani vuote. I poteri dei frutti dobbiamo scoprirli pian piano, ma comunque dobbiamo cercare di combattere contro di loro. Ne va del nostro onore.》 Ribatté Amu. Gli altri annuirono. Poi, di colpo Kairi, che aveva ricoperto il ruolo di vedetta, Urlò 《Ci sono due navi davanti a noi. Non si capisce se sono nemiche o meno. Facciamo attenzione.》. Subito tutti si voltarono verso la direzione indicata, scorgendo appunto una coppia di navi. Sembrava che fosse tutto normale, ma poi si sentì il rumore di un colpo di cannone e le due navi iniziarono a muoversi quasi in circolo, in evidente stato di combattimento. La più grande sembrava essere una nave della marina, dato il logo che spiccava sulle vele, mentre l’altra, che sembrava un pochino più piccola e dalla forma leggermente più allungata, ma molto più veloce, era decisamente diversa. Era realizzata con un legno molto scuro quasi nero, con le vele candide su cui spiccava il logo della testa di un gatto nero stilizzato con due grandi occhi. Alla ragazza dai capelli rosa quel simbolo ricordava vagamente qualcosa, anche se non capiva molto bene cosa. Poi però, Amu, guardando attraverso il cannocchiale, vide, sul ponte della seconda nave, un ragazzo con una spettinata chioma blu notte. 《È TSUKYIOMI! ANDIAMO SUBITO A PRENDERLO! STAVOLTA NON CI SFUGGIRÀ. CERCATE DI UTILIZZARE I VOSTRI POTERI IN OGNI MODO!》 Urlò rivolta ai suoi compagni, che subito annuirono. Le loro vele furono subito issate al massimo, facendo in modo di arrivare rapidissimi verso le due navi. Più si avvicinavano, più i suoni di esplosioni e colpi di Pistola si intensificavano. Di colpo, si sentì la voce di Ikuto. 《Ora Tsuyo! Abbordala!》. Dalla fiancata della Black lynx spuntarono due braccia gigantesche che si attaccarono con forza alla balaustra e tennero ferma l’imbarcazione, mentre Ikuto, Utau, Kukai, Yaya e Shuraia ci salivano sopra percorrendo i due arti. Una volta arrivati sul ponte nemico, la ragazzina dodicenne evocò dalle sue mani quelli che sembravano essere dei fantasmi biancastri. 《Negatibu horō!》 Urlò lei. Subito tutti gli uomini cercarono di sparare contro quegli affari, ma questi vennero semplicemente attraversati dai proiettili, per poi passare attraverso tutti i membri dell’equipaggio, che si accasciarono a terra, piangendo disperati come mai prima di allora e dicendo frasi ricolme di negatività. 《Bene. Adesso direi che possiamo…》 Iniziò a dire Utau, però venne interrotta da un grosso aculeo che arrivò vicinissimo alla sua tempia sinistra, slacciando uno dei codini. 《Adesso voi potete seguirci in prigione.》 Disse Reika, con la mano ancora alzata. A quel punto, Ikuto sorrise. 《Ciao confettino. È un vero piacere rivederti. I tuoi amichetti sono qui per un secondo Round?》 Chiese con il suo solito sorrisetto. 《Esatto. E io ho intenzione di prendermi la mia rivincita su quel tipo “evoca mani” da strapazzo!》 Urlò Tadase, interrompendo Amu prima che iniziasse a parlare. Di colpo, sentì una mano gelata poggiarsi sulla sua spalla. 《Va bene. Io sono proprio qui.》 Disse Tsuyo, facendo fare al biondo un salto per lo spavento, prima di ricevere un terribile pugno in piena faccia, che lo spedì contro l’albero maestro. Subito i gemelli corsero in suo aiuto, ma Utau e Shuraia erano già pronti per riceverli. La ragazza bionda stava per utilizzare di nuovo i suoi poteri sonori per mandarla al tappeto, ma la ragazza coi capelli viola non aveva intenzione di lasciarglielo fare un’altra volta. 《Se lo mi batti una volta, vergognati. Se mi batti due volte mi vergogno io. Quindi, non ti permetterò di fregarmi di nuovo in questo modo .》 Disse, mentre il suo corpo aveva inspiegabilmente iniziato a muoversi con i movimenti precisi e aggraziati delle antiche danze giapponesi, che lei aveva studiato per tutta la sua vita. Subito dalle assi di legno del ponte eruppero tantissime liane verdi che avvolsero Utau da capo a piedi e le tapparono tempestivamente la bocca, impedendole di usare i suoi poteri sonori. 《Green prison.》 Esclamò lei, mentre le piante si stringevano sempre di più. Il ragazzo indiano cercò subito di aiutarla, lanciando verso le piante una lunga lama di sabbia. 《Non ti azzardare mocciosa. Non ci sconfiggerai con qualche ciuffo d’erba troppo cresciuto. Sand sword!》 Urlò, mentre L’attacco diventava sempre più tagliente. Ma nemmeno Nagihiko aveva intenzione di restare con le mani in mano. Dai punti in cui avrebbero dovuto esserci le sue braccia, eruppero due lunghissimi tentacoli d’acqua che crearono una sorta di muro che bloccò la sabbia, trasformandola in semplice fango, e creò una sorta di scatola liquida attorno a Shuraia, che non sembrava in grado di liberarsi. 《Idro wall!》 Urlò il ragazzo con gli occhi castani, mentre la tecnica si serrava sempre di più attorno al suo avversario, che era sempre più impedito nei movimenti. Intanto, Tadase, notando che i due compagni di Ikuto erano in difficoltà, decise di attaccare con il suo flagello, ma Tsuyo gli arrivò addosso all'istante insieme ad Hikaru. 《Prendi questo razza di ossigenato. Dosufurūru. Spank!》. Due mani emersero dalle spalle del ragazzo, lasciandolo nuovamente di stucco, e poi iniziarono a rifilargli una valanga di ceffoni sulla faccia. Però, dai palmi del ragazzo biondo partirono di colpo due getti d’oro liquido che colpirono in pieno l’addome del ragazzo castano, che era stato colto di sorpresa, bloccandolo per terra. 《Tsuyo!》. Hikaru si precipitò verso di lui. 《Non riesco a muovermi.》 Disse il ragazzo, mentre l’oro diventava durissimo e gli impediva qualsiasi movimento. 《Bene. Direi che è il momento di finirla qua. Soprattutto perché io e te, Tsuyo, dobbiamo discutere di qualcosa di estremamente importante.》 Commentò Reika. Tutti guardarono in alto. Era seduta sulla punta dell’albero maestro. Poi, di colpo, si alzò in piedi e si gettò verso di loro a peso morto. 《Ago ago trap!》 Urlò, mentre tutto il lato frontale del suo corpo si ricopriva interamente di affilatissimi aculei. Se qualcuno non l’avesse fermata, avrebbe ridotto a brandelli i due ragazzi della Black lynx. Però, il bambino biondo non era disposto a diventare uno spiedino. 《Ice wave!》. Dalla sua mano sinistra eruppe un’onda congelante che prese in pieno la ragazza. Nonostante la sua notevolissima resistenza, venne comunque colpita e buttata a terra, ma si stava comunque rialzando, dando priva della sua forza nonostante il sottile strato di ghiaccio che ricopriva i suoi vestiti. E anche Utau, Shuraia e Tsuyo si erano finalmente liberati dalle loro prigioni, ed erano pronti a combattere ancora. Intanto, anche tutti gli altri stavano combattendo con foga. Lulù, infatti, era riuscita ad attivare i suoi poteri ed il suo corpo era diventato completamente di Diamante, compresi i suoi abiti. Scintillava sotto il sole in una maniera impressionante e si stava scontrando grazie a lunghe lame brillanti e durissime con Yaya, che al contrario si aveva assunto una consistenza intangibile pari a quella di un fantasma, facendo in modo che nessuna delle due potesse colpire l’altra e creando una situazione di stallo nello scontro. Kairi, invece, aveva in qualche modo attivato il suo frutto del diavolo attraverso le sue spade, trasformando le lame in vento, utilizzandolo per sferrare potentissimi colpi molto precisi e veloci verso Kukai, che però si muoveva praticamente alla stessa velocità della luce, schivandoli tutti, senza eccessiva difficoltà. E anche Rikka e Rima ci stavano dando dentro, lanciandosi reciprocamente contro fulmini e fiamme come due forsennate, appiccando inavvertitamente il fuoco a diverse vele e obbligando l’equipaggio, che si era nascosto per evitare di essere coinvolto nella loro battaglia, a gettarsi in mare per salvare la pelle. Ma i più scatenati del gruppo erano senza dubbio Ikuto e Amu. Avevano entrambi gli artigli snudati e tutti e due stavano menando e parando terribili fendenti e schivandosi l’un l’altro con un’agilità e un’eleganza impressionante fin dall’inizio dello scontro, e, anche se appariva evidente che nessuno dei due avrebbe potuto continuare per molto con quel ritmo velocissimo e sfiancante, entrambi erano troppo cocciuti per cedere la vittoria all’altro. Poi, però, il ragazzo disse 《Beh, sei una ragazza molto tenace. Mi piacciono molto quelle come te e sono lieto di avere un’avversaria tanto capace. Ma, esattamente, posso sapere che cosa ti ho fatto per essere braccato in questo modo da te?! Non che mi dispiaccia essere inseguito da una come te, ma farei volentieri a meno delle lotte. Dopotutto, nemmeno ti conoscevo fino a due giorni fa! So che molte donne ucciderebbero per avermi, ma nessuna ha mai provato ad uccidere me!》 《Il mio padrone Barbanera mi ha ordinato di catturarvi tutti quanti, ed è quello che farò.》 Ribatté lei. A quel punto, Ikuto assunse un’espressione sconcertata. 《Quindi, io tu ho salvata da quel balordo che voleva farti chissà cosa alla locanda, sono stato cortese con te facendoti anche un sacco di complimenti, ti ho anche dato un gran bel soprannome, mentre tu hai attaccato me e la mia ciurma, nonostante non conoscessi nessuno di noi, se non di fama, solo perché quel babbeo barbuto ti ha detto di farlo!? Sei una grande maleducata, lo sai confettino?》 Chiese lui con il suo solito ghigno in faccia. Amu arrossì nuovamente. Quel soprannome le dava veramente sui nervi. E poi, non aveva idea del perché, ma quel tipo, anche con la sua sola presenza, la faceva sempre sentire estremamente nervosa o come una ragazzina inesperta e perennemente sul punto di combinare un disastro dietro l’altro. E le dava anche la brutta sensazione di essere sempre due i passi avanti a lei. Di non essere in grado di tenergli testa. Cosa che aveva sempre detestato. E poi, l’ultima frase aveva per di più toccato un tasto dolente per lei. Era vero. Ne lei ne i suoi amici avevano mai visto nessuno dei membri della Black lynx, che per di più non si erano mostrati ostili nei loro confronti all’inizio, ma li avevano attaccati lo stesso. Ci aveva già pensato più volte, ma si era sempre ripetuta che doveva farlo per riuscire a soddisfare Barbanera, ma non poteva comunque negare di sentire un certo senso di colpa per aver attaccato a testa bassa quei ragazzi. Quando li aveva incontrati, aveva visto una scintilla di protezione guizzare costantemente negli occhi di tutti loro, che sembravano pronti a tutto pur di difendersi l’uno con l’altro. Poi, però, questi pensieri vennero interrotti dalla voce di Tadase che urlava loro di spostarsi. Nessuno dei giovani pirati si era accorto che le fiamme e i diversi danni causari dai loro scontri avevano indebolito alcuni punti ti dell’albero maestro, che adesso stavano cadendo verso di loro, rischiando per altro di schiacciare i due capitani, che si erano spostati all’istante, evitando di essere ridotti in briciole, ma facendo in modo che i componenti di legno fiammeggianti sfondassero il ponte e cadessero sottocoperta, appiccando velocemente il fuoco anche alla parte interna della nave. E quando tutti videro il carico che trasportava, il colore defluì all’istante dai loro volti, mentre la paura si dipingeva su di essi. 《POLVERE DA SPARO!》 Urlarono tutti in coro poco prima che l’esplosione avvenisse. I barili si erano accesi subito ed erano saltati in aria. Tutti cercarono di tenersi stretti alle balaustre per evitare di essere sbalzati in mare dalla terribile onda d’urto, ma comunque la situazione rimaneva disperata. Un vortice di fuoco e fumo stava avvolgendo il legno e lo stava lentamente divorando. 《Ragazzi, cerchiamo di tornare alla nave! Se ne siete in grado, aiutatevi tra di voi.》 Urlarono simultaneamente Amu e Ikuto verso i loro compagni. Tutti annuirono. Tsuyo prese Hikaru e Rikka con sé, mentre evocata il suo potere. 《Cien furūru. Tsubasa!》. Cento mani emersero subito dalle sue scapole, intrecciandosi tra di loro per creare due grandi ali. Subito lui si mosse verso la loro nave, seguito da Yaya, che aveva aperto un parasole e lo stava utilizzando per fluttuare rapidissima grazie ai suoi poteri da fantasma, e si stava portando dietro anche uno sconcertato Kairi. Subito dopo, Kukai prese in braccio Utau, sorprendendo decisamente molto quest’ultima, che cercò di nascondere il rossore delle sue gote, e utilizzò i suoi poteri di super velocità per arrivare in un secondo alla loro destinazione, venendo subito seguiti dai gemelli, che avevano utilizzato le liane e i tentacoli d’acqua come delle enormi fionde, arrivando anche loro a bordo della Black lynx. Nello stesso istante, Shuraia prese per un braccio Lulù e Reika, creando una tremenda tempesta di sabbia attorno a loro, facendoli sollevare in breve da terra e portandoli tutti e tre dagli altri. Subito dopo, Rima prese Tadase per il colletto e fece partire delle tremende fiammate dalle piante dei suoi piedi, facendo in modo che agissero come dei propulsori e li portassero tutti e due a destinazione. Infine, Amu si sentì prendere in braccio a mo’ di principessa da Ikuto, che le fece l’occhiolino, dicendo 《Non preoccuparti confettino. Il tuo bellissimo pirata è pronto a salvarti.》. Inutile dire che la ragazza dai capelli rosa era di nuovo diventata bordeaux. Il ragazzo dai capelli blu, poi, con un solo salto arrivò sulla sua nave, allontanandosi in fretta da quel posto, in modo che tutti e sedici potessero osservare l’imbarcazione esplodere definitivamente, incendiando anche la seconda nave. Le due navi della marina erano ormai avvolte completamente da lunghe lingue di fuoco e colarono lentamente a picco per colpa di quest’ultime. 《Bene.》 Commentò il capitano della Black lynx rivolto a tutti i presenti. 《A quanto pare siamo diventati compagni di viaggio.》.

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Capitolo 6
*** Incontro sfortunato ***


Ikuto, dopo quella frase, rimase un attimo spiazzato, poi cominciò a ridere fragorosamente, arrivando quasi alle lacrime. 《Si può sapere che cosa ci trovi di divertente!?》 Chiese Amu, piccata e piuttosto irritata dalla reazione di ilarità del ragazzo. 《Scu… scusa, ma… ma chi è che dovrebbe catturare me e la mia ciurma? Voi!? Ahahahahah! Mi dispiace confettino, ma ti hanno spedita in una missione suicida, o quanto meno impossibile.》 Disse lui, ricominciando di nuovo a ridere come un pazzo. 《Piantala, razza di pirata che non sei altro! Non siamo dei semplici ragazzini come pensi tu! E devi smetterla di parlare così al nostro capitano!》 Si intromise Tadase, tirando fuori il suo lungo flagello. Il ragazzo dai capelli blu, osservando l’arma, sorrise. 《Lo sai ragazzina, non dovresti andartene in giro con una cosa come quella attaccata alla cintura.》《Guarda che sono un ragazzo!》 Ribatté lui rosso in faccia. Quel tipo aveva la capacità di farli infuriare tutti anche solo con la sua presenza. 《Comunque, confettino, forse dovresti ringraziare chi ti ha salvata, non insultarlo. Ti ricordo che non staresti esattamente bene in questo momento se non fosse stato per il sottoscritto. Però, forse avrei dovuto farci un pensierino anche io. Come ho già detto, sei molto bella.》. La ragazza diventò di nuovo rossa come un pomodoro. 《Tu… razza di… brutto gattaccio pervertito! E il mio nome è Amu! Capito? Amu!》 Urlò a pieni polmoni. 《Però. Sei molto focosa per essere una ragazzina.》《Guarda che ho diciassette anni!》《Davvero? Sembri più una di dodici anni visto quanto sei piatta.》. Arrossendo di nuovo, e dandosi mentalmente della stupida per il suo poco autocontrollo, oltre che facendosi delle serie domande sul modo di fare bipolare nei suoi confronti del ragazzo, la ragazza dai capelli rosa diede subito l’ordine. 《Prendiamolo.》. Lui sorrise di nuovo in maniera sorniona e attivò nuovamente i poteri del suo frutto del diavolo. Una lunga coda e delle orecchie da gatto dello stesso colore dei suoi capelli gli comparvero sul corpo e lui tirò fuori i suoi artigli. 《Mi dispiace confettino. Mi piacerebbe continuare a chiacchierare, ma sono venuto qui solo per rifornirmi un po’. Quindi, vi consiglio di levarvi di torno prima di costringermi a fare qualcosa di brutto a te o ai tuoi amichetti.》. A quel punto, Rima agì d’impulso. Sulla sua mano prese forma un grosso proiettile di fuoco che lei lanciò subito contro Ikuto, che, colto di sorpresa, venne colpito in pieno e scaraventato fuori dal pub. 《Cavolo. Gran bel colpo Rima.》 Si complimentò Nagihiko, scioccato tanto quanto gli altri. 《Deve essere questo il potere del frutto Mera Mera no Mi.》 Commentò la quindicenne, fissandosi il palmo. Intanto, fuori dal locale, Ikuto si era rialzato. Si diede una rapida occhiata. Era un po’ bruciacchiato, ma sommariamente stava bene. 《Accidenti. Non avevo idea che anche quella nanerottola avesse mangiato un frutto del diavolo.》 Commentò. Poi, vide uscire gli otto ragazzi dal pub e venirgli incontro di corsa. 《Bene. Ho capito che avete intenzione di fare sul serio. E io vi accontenterò.》 Disse, partendo a razzo contro di loro. Era pronto a colpire Rima coi suoi artigli, ma venne colto per la seconda volta alla sprovvista. Le dita di Reika, tutto a un tratto, erano diventate degli affilati aculei e avevano bloccato i suoi artigli con facilità. 《Quindi, anche tu hai mangiato un frutto del diavolo. Bene. Non mi farò piegare in ogni caso. Farsi rinchiudere in galera non è nei miei programmi.》 Disse, utilizzando il contraccolpo causato dallo scontro per respingerla, ma un coltello mancò di poco il suo orecchio. Era stata Amu. 《Non sono state solo Rima e Reika a mangiare i frutti del diavolo. Il nostro signore sapeva che tu e i tuoi compagni eravate in possesso di queste capacità spettacolari e ci ha dato i mezzi per combattere con voi alla pari e potervi catturare.》 Gli disse con un sorriso vittorioso la ragazza. 《Oh, allora combattiamo sul serio alla pari.》 Ribatté lui con la sua stessa espressione, producendo un lungo fischio. Di colpo, sette ombre arrivarono al suo fianco, rivelandosi come quelli che, probabilmente, erano gli altri membri della ciurma della Black lynx. La prima era una ragazza splendida. La pelle era eterea, gli occhi erano color ametista, aveva dei lunghissimi capelli biondi, legati in due codini, che raggiungevano i fianchi, e il corpo era paragonabile a quella di una modella. Accanto a lei, c’era un ragazzo, anche lui piuttosto carino, con una capigliatura color rame estremamente spettinata, due allegri occhi verdi, la pelle leggermente abbronzata e un sorriso che irradiava simpatia dappertutto. Poi, al suo fianco stava un ragazzo molto molto alto, almeno quanto Ikuto, ma sembrava più giovane e anche un po’ più possente rispetto a lui. Neanche lui era brutto, anzi, era piuttosto attraente. Amu ebbe anche la strana sensazione che somigliasse molto a Reika, che a sua volta guardava spiazzata per l’aspetto del ragazzo. I suoi capelli erano castano scuro, tendenti al nero, e gli occhi erano di un bel color nocciola, mentre la pelle era piuttosto pallida, ma il suo aspetto, apparentemente caldo e gentile, era rovinato dalla sua espressione, che era apatica e leggermente fredda. Poi, vicino a lui c’erano due ragazzine molto più giovani che erano tutto il contrario. La più grande, che sembrava avere dodici anni, aveva i corti capelli rame raccolti in due piccoli codini, un paio di occhi castani e un sorriso simile a quello di una bambina dell’asilo. La seconda, invece, che doveva avere al massimo dieci anni, aveva degli spettinati e corti capelli porpora, gli occhi oliva e anche lei sembrava essere una tipa tutto pepe come l’altra. Poi, accanto a loro c’era un ragazzo sui diciotto anni scuro di pelle dai lineamenti indiani, corti capelli neri, i suoi occhi erano cremisi come quelli di Tadase, ma la sua espressione era molto più arrogante e strafottente rispetto alla sua. Infine, c’era anche un bambino di otto anni con un caschetto di capelli biondi e due grandi occhi azzurri, che se ne stava praticamente attaccato alla gamba del ragazzo dagli occhi castani. Anche la sua espressione era leggermente apatica, ma mai come quella del ragazzo, che sembrava proteggerlo come se fosse stato suo padre. 《Vi presento il resto della mia ciurma. Utau, Kukai, Tsuyo, Yaya, Rikka, Shuraia e Hikaru.》 Disse Ikuto indicandoli uno ad uno. 《Se siete qui per catturarci, dovrete combattere, ma non ci faremo sconfiggere da voi.》 Disse la ragazza con i codini, quella chiamata Utau. Subito lei si avventò su Nadeshiko, mentre l’indiano, ovvero Shuraia, prendeva di mira Nagihiko. Poi, Tsuyo, ovvero il colosso, si lanciò a tutta birra verso Tadase, mentre il bambino, che doveva essere Hikaru, si dirigeva verso Rima. Intanto, Kukai, il ragazzo con gli occhi verdi, si era schierato di fronte a Reika, Yaya, la dodicenne con i capelli rame, di fronte a Lulù, e Rikka, la bambina con i capelli porpora, di fronte a Kairi. Solo Amu e Ikuto erano rimasti fermi dov’erano. 《Vi manda Barbanera non è vero?》 Chiese il ragazzo con aria seria. 《Non sono informazioni che ti riguardano. Te lo dirò solo se mi sconfiggerai.》 Rispose lei. Lui, allora, partì subito contro di lei, ma la ragazza, approfittando della dia stazza minuta, sgusciò via e gli toccò appena un orecchio. Quando lo fece, una lunga coda e delle orecchie da gatto del colore dei suoi capelli comparvero sul suo corpo, esattamente come dei artigli metallici, identici a quelli di Ikuto. Quest’ultimo sorrise. 《Hai mangiato il frutto Kopi kopi no Mi.》 Commentò il ragazzo. 《Esatto.》 Rispose lei, menando un tremendo fendente con i suoi artigli, ma che venne bloccato da quelli di Ikuto. Continuarono così per molto tempo, parando e schivando i reciproci attacchi grazie alla loro agilità felina, ma poi Amu si fermò quando sentì un urlo di Tadase. Gli altri componenti del gruppo di Amu sembravano essere stati in parte sopraffatti, ma lui e Tsuyo stavano ancora combattendo con grande veemenza, ma poi il ragazzo più alto incrociò le mani davanti al petto e disse 《Cuarenta no furūru. Kuatoro mano.》. Quattro mani molto grandi comparvero attorno al biondo e gli afferrarono gli arti, impedendogli di muoversi. 《Ma che razza di frutto ha mangiato!?》 Esclamò Lulù. Neanche un attimo dopo, una pioggia di proiettili luminosi lanciata da Kukai travolse tutto, per poi essere seguita da una tremenda onda di energia sonora, creata dalla voce di Utau, che stava cantando una nota altissima, che fece praticamente volare via tutti. Infine, una specie di enorme tempesta di sabbia evocata da Shuraia travolse tutto, scacciando Amu e i suoi compagni come se fossero stati delle zanzare. Gli otto ragazzi si stavano per rialzare, ma poi sentirono moltissimi passi, quelli dei marines che erano venuti con loro. 《Oh no! Cosa vogliono fare quelli stupidi?》 Chiese Reika, mentre gli uomini si schieravano di fronte ad Ikuto e alla sua ciurma. 《Se li catturassimo, il nostro signore Barbanera darà fiero di noi e ci renderà ricchissimi.》 Dissero tutti insieme. I loro avversari alzarono un sopracciglio davanti a quell’attacco improvvisato. 《Non serve nemmeno perdere tanto tempo contro questi pagliacci della marina. Ikuto, Tsuyo, Rikka, Kukai, a voi l’onore.》 Sentenziò Utau. I tre annuirono. 《Cominci tu fratellone?》 Chiese Kukai al castano. Lui annuì e incrociò nuovamente le braccia. 《Mirufurūru. Kan po de furoresu.》. Dal terreno spuntarono, per l’appunto, mille mani che afferrarono le caviglie dei soldati, facendoli cadere malamente per terra. Dopodiché, tutti loro vennero rapidamente feriti ed indeboliti dagli artigli e dai terribili calci dal ragazzo gatto, che colpì in modo preciso, ma senza mai uccidere. Poi, il ragazzo dagli occhi verdi sferrò il suo attacco. 《Meteor hamming!》. Una pioggia di meteore luminose travolse tutti i soldati, facendone a pezzi diversi e rischiando di distruggere gli altri, che si salvarono probabilmente per miracolo. Poi, la bambina coi capelli porpora appoggiò le mani sul terreno e disse 《Shock shock.》. Una poderosa ondata elettrica attraversò il terreno e fulminò tutti gli uomini, che caddero a terra in preda agli spasmi muscolari. Però, l’assalto di quei tre non era ancora finito. Quei pochi che erano ancora vivi, vennero afferrati per il collo dalle mani che spuntavano dal terreno. 《Kuratchi!》 Ordinò Tsuyo. Ci fu un rumore orribile, e tutti i marines caddero a terra, immobili. Subito dopo, gli otto pirati scapparono verso una nave, probabilmente la famosa Black lynx, e ci salirono a bordo. 《Spero di rivederti presto confettino.》 Disse Ikuto, salutando Amu prima che l’imbarcazione si allontanarsi veloce.

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Capitolo 7
*** Sistemazioni complicate ***


Dire che le facce di tutti i ragazzi presenti non avevano prezzo, era senza dubbio riduttivo. Erano tutte deformate da smorfie tremende per la terribile sorpresa nelle espressioni più strane che si fossero mai viste. 《Che cosa!?》 Urlarono tutti insieme in coro. 《Non possiamo viaggiare con loro sulla stessa nave. Sono dei cacciatori di taglie! Hanno cercato di catturarci per conto della marina di Barbanera per darci in pasto al loro capo! E quei due hanno quasi fatto fuori due dei miei fratelli maggiori!》 Asserì Utau puntando il dito niveo verso Amu e Tadase. 《Come? Ikuto e Tsuyo sono tuoi fratelli?》 Chiesero i due, con evidente sorpresa. 《Esatto. E se osate di nuovo attaccarli, vedrete quanto posso diventare spaventosa quando mi arrabbio.》 Ribatté lei in maniera leggermente altezzosa. Per molti dei presenti sembrò un commento un pochino teatrale, ma quando si accorsero che Kukai era leggermente impallidito di paura, e che anche Ikuto e Tsuyo avevano sbarrato gli occhi, dovettero ricredersi. Soprattutto perché quella ragazza non aveva proprio l’aria di una che promette a vuoto. 《E poi, noi non siamo cacciatori di taglie. E anche se lo fossimo, a quanto potrebbero mai ammontare le taglie piazzate sulle teste di otto ragazzini?》 Chiese Rima. 《Scusa tanto nanerottola, ma tutti noi siamo praticamente della stessa età.》 Le rispose Shuraia. L’altra, più che mai piccata per quel commento, stava per tentare di arrostirlo con i suoi poteri, ma poi Yaya prese dei fogli e glieli passò, interrompendola. Appena tutti videro che erano i loro ritratti da ricercati, rimasero di sasso. 《Qui ci deve essere per forza un errore. C’è scritto: Utau Tsukyiomi. La cantante ladra. Per la sua cattura duecento milioni di danari!?》 Urlò Nadeshiko, decisamente scioccata. 《E questo allora? Kukai Soma. Il fante pirata. Per la sua cattura duecentocinquanta milioni di danari!》 Ribatté Kairi, perdendo per la prima volta la sua aria tranquilla di fronte a quella cifra esorbitante. 《Poi, Shuraia Patil. Principe della truffa. Per la sua cattura centottanta milioni di danari!》 Lesse Nagihiko con aria sconvolta, osservando i numeri. 《Non ci credo. Qui si dice: Yaya Yuiki. Bimba fantasma. Per la sua cattura centocinquanta milioni di danari.》 Osservò Lulù con gli occhi sgranati. 《Ok. Anche questo è impressionante. Hikaru Ichinomiya. Furia gelata. Per la sua cattura cento milioni di danari. È solo un bambino di otto anni, come cavolo fa ad avere già una taglia così alta sulla testa?!》 Esclamò Reika. 《Anche questa non scherza proprio. Rikka Hiiragi. La figlia dei fulmini. Per la sua cattura centoventi milioni di danari.》 Disse Rima guardando il foglio a bocca aperta. 《Anche quest’altra taglia è impressionante. Tsuyo Kurumi. Figlio del demonio. Per la sua cattura trecento milioni di danari!》 Urlò Tadase con gli occhi sbarrati. Ma la più sorpresa di tutti era Amu. 《Qui… qui c’è scritto… Ikuto Tsukyiomi. Lince nera. Per la sua cattura… quattrocento milioni di danari!》. Era probabilmente una delle taglie più alte tra tutti i pirati del mondo. E lui non doveva essere nel giro da molto tempo, vista la giovane età sua e della sua ciurma.《Sorpresa confettino? Sono sicuro che adesso ti andrebbe di passare più tempo in mia compagnia visto che oltre che splendido, valgo anche una fortuna.》 Disse con il suo solito sorrisetto malizioso. L’altra arrossì di nuovo. 《Piantala di chiamarmi in quel modo! E non mi interesserai mai da quel punto di vista! Neanche se la tua taglia fosse di un miliardo di danari! Tu, razza di… di… di brutto gattaccio pervertito!》. L’altro battè le palpebre e scoppiò subito a ridere. 《Bru… brutto… brutto gattaccio pervertito? Ma da dove li tiri fuori questi insulti tanto fantasiosi confettino?》《Ti ho già detto che mi chiamo Amu!》 Urlò lei, sempre più rossa per la rabbia e l’imbarazzo. Quella dannata sensazione di nervosismo che le comunicava la presenza di quel tipo era una cosa orribile per lei. La faceva sentire debole e scoperta. Come una bambina. E se c’era una cosa che lei non avrebbe mai voluto mostrare era proprio la sua insicurezza, specialmente di fronte ad un tizio tanto strafottente ed arrogante come lui. Ad un certo punto, una mano la toccò sulla coscia, risvegliandola dai suoi pensieri. Stava per mollare uno schiaffo a chiunque si fosse avvicinato così tanto a lei, ma si accorse che la mano era spuntata dal suo polpaccio e anche tutti i suoi compagni avevano subito lo stesso destino. 《Ma che cosa stai facendo!?》 Urlò Rima rivolta a Tsuyo, l’ovvio responsabile della situazione. 《Mi dispiace, ma è meglio assicurarsi che non abbiate armi nascoste con cui potreste ucciderci nel sonno. Preferirei rimanere vivo.》 Ribatté lui, mentre le mani prendevano ogni arma che loro avevano addosso. 《Infatti. Noi non ci fidiamo affatto degli uomini di Barbanera come lo siete voi. Quindi non vi lasceremo nessuna arma da usare. E vi faremo fuori se proverete ad utilizzare i vostri poteri vi uccideremo con i nostri.》 Dissero Shuraia e Utau con aria dura. 《Ottimo. Ora che abbiamo chiarito le regole che ci sono sulla nave, dovremmo informarli che qui ci sono solo otto camere e che sette sono occupate. Quindi, dovranno dormire con noi fino a quando non li lasceremo sulla prossima isola.》 Disse Kukai, cercando di alleggerire la tensione, ma facendo cadere inavvertitamente la mascella a tutti i componenti del gruppo di Amu. 《Co… come!? Condividere le camere con voi!?》 Chiese Lulù senza parole. Non ci potevano credere. Quei tipi ragionavano in una maniera impressionante. Prima combattevano contro di loro con tutte le forze, rischiando di farli a fette, poi li salvavano dall’esplosione della loro nave, poi affermavano di non fidarsi di loro, e ora gli avevano offerto di restare con loro a dormire. 《Ma poi… perché una camera è libera?》 Chiese di colpo Nadeshiko, la prima ad essersi ripresa. 《Perché io dormo con Tsuyo.》 Disse Hikaru, sempre vicino alla gamba del castano, rimediando una strana occhiataccia da Reika. 《Bene. Allora direi che dovrete sistemarvi da voi.》 Commentò Utau con il suo solito tono leggermente astioso. 《Io allora dormo con te.》 Commentò la ragazza castana, cogliendola di sorpresa. 《Allora direi che io posso stare con te.》 Disse Nagihiko a Kukai. 《Per me va bene.》 Rispose lui con un sorriso allegro. 《Noi dormiamo insieme?》 Chiese Nadeshiko a Yaya. Lei annuì. 《Tadase e Kairi prenderanno la camera libera.》 Disse Amu spiccia. 《Ok. Allora io posso stare con te.》 Disse Rima rivolta a Rikka. Anche lei sembrava contenta della scelta. 《Ok. Spero non ti dispiaccia se io dormo con te.》 Disse Lulù a Shuraia, anche se con una certa riluttanza. Lui non sembrava eccessivamente turbato. 《Per me va più che bene.》 Rispose semplicemente. A quel punto, Amu, notando lo sguardo malizioso che il capitano della Black lynx le stava lanciando, si rese conto di una cosa cruciale. Ovvero che lei sarebbe stata costretta a dormire proprio con Ikuto fino a quando le due ciurme non si sarebbero separate. 《Oh no. E adesso che cosa faccio?》 Sussurrò a bassa voce, sbiancando di colpo. 《Però dovete fare attenzione a come vi sistemate. C’è solo un letto per camera.》 Li avvertì Hikaru. Ad Amu ci volle un minuto per elaborare l’informazione. Dire che le era appena venuto un mezzo infarto era sicuramente riduttivo. Non potè fare a meno di immaginare se stessa nello stesso letto di Ikuto, praticamente incollata al suo corpo, con lui che la teneva stretta a sé e magari avrebbero anche potuto essere.... Inutile dire che, era arrostita fino alla punta dei capelli. Se non si fosse data una controllata, sarebbe sul serio morta di vergogna. Non sapeva se tutta quella sfortuna che le era capitata fosse dettata da chissà quale malata volontà del fato, ma sapeva che doveva assolutamente mantenere il controllo di se stessa, in ogni occasione, altrimenti quel ragazzo l’avrebbe fatta impazzire sul serio. Tutti navigarono fino a sera, aiutandosi a vicenda e cercando di avvistare un’isola il più in fretta possibile, così da potersi separare. Però, nonostante l’apparente calma che regnava sulla nave, nessuno di loro aveva mai smesso di guardare tutti gli altri con un misto di sospetto e simpatia. Ma si vedeva che c’era qualcosa di strano nell’aria. Qualcosa che si preannunciava essere di vitale importanza per tutti loro. Anche se nessuno di loro aveva ancora colto i segni. E quando scese la notte, tutti si ritirarono nelle cabine, dopo aver lasciato Tsuyo e Nagihiko a fare il primo turbo di guardia. Quando Amu e Ikuto entrarono sotto le lenzuola del letto nella cabina del capitano, la prima era in preda al nervosismo e all’imbarazzo più nero, data l’estrema vicinanza che c’era tra di loro, ma cercava di non darlo a vedere, mettendo su la sua solita facciata calma e scontrosa, mentre il secondo non poteva che essere euforico, proprio per il fatto di essere praticamente incollato alla ragazza, ma anche lui cercava di darsi un contegno. Altrimenti, probabilmente, sarebbe finito a dormire sul pavimento. Ad un certo punto, però, la ragazza coi capelli rosa lo colse di sorpresa, dicendo 《Ti ringrazio, comunque. Per aver salvato me e tutti i miei amici da quell’esplosione e per averci accolti sulla tua nave. Non mi fido assolutamente di te o della tua ciurma, ma ti ringrazio ugualmente.》. Lui sorrise, leggermente intenerito. 《Per me è stato un enorme piacere confettino. Dopotutto, ti ho già detto una volta che non lascerei mai che una bella ragazza si faccia del male. Non ti avrei mai lasciata lì a morire, nonostante tu abbia cercato più volte di farmi fuori》. Per la seconda volta, le aveva fatto un complimento, facendola arrossire. Lei stava per dire qualcos’altro, ma poi sentì che il ragazzo si era addormentato di botto, respirando in maniera regolare e rilassata. Anche lei, dopo un po’, si lanciò prendere dalle braccia di Morfeo, senza avere la minima idea di ciò che presto sarebbe accaduto.

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Capitolo 8
*** Dubbi ***


La mattina dopo, quando Amu si svegliò, a causa della luce solare, sentì qualcosa di forte, caldo, e lungo stringersi attorno a lei in maniera quasi possessiva, ma molto piacevole. All’inizio, dato che era ancora intontita dal lungo sonno, non capì di che cosa si trattasse, e non comprese nemmeno cosa fosse la superficie morbida e compatta su cui era sdraiata, ma quando finalmente realizzò che non erano altro che le braccia e il petto di Ikuto, arrossì fino alla punta dei capelli. Cercò più volte di staccarsi da lui, ma il ragazzo la teneva con una forza tale, da impedirle di muoversi. “Cavolo! E adesso che diavolo faccio!?” Si chiese, nel panico più totale. Sperò vivamente che quel tipo non si fosse svegliato, altrimenti, visto la posizione in cui stavano e gli abiti che indossavano, gli avrebbe servito su un piatto d’argento l’occasione di fare di nuovo le sue stupide battutine maliziose. Alzò timidamente lo sguardo verso il viso del ragazzo, vedendo che dormiva ancora come un sasso, tenendo le orecchie e la coda da gatto, che stranamente erano comparse durante il sonno, rilassate tanto quanto i suoi lineamenti. “Meno male, sta ancora dormendo. Ho ancora una speranza di salvarmi dall’imbarazzo e dalle battute.” Pensò la ragazza sollevata. Poi, però, osservando quelle morbide orecchie di pelo, non resistette alla tentazione di toccarne una, spinta da una certa curiosità. Al suo tocco, si piegavano gentilmente, facendo in modo che il loro proprietario ridacchiasse, come se gli stessero facendo un piacevole solletico, nonostante non si fosse ancora svegliato. “Ok. Lo ammetto. È veramente adorabile quando fa così.” Pensò, per poi arrossire di nuovo, dandosi della stupida per l’ultimo pensiero, ma continuando comunque ad accarezzare le orecchie. Di colpo sentì che lui era arrivato al punto di emettere delle fusa dalla sua gola, proprio come un gatto vero. 《Confettino…》 Disse lui in tono vagamente cantilenante, ma lei pensò che stesse solo balbettando nel sonno. 《Da quando sei diventata così audace?》. La ragazza ci mise due secondi per capire che lui era sveglissimo. Amu aveva la faccia in fiamme. 《Da… da quanto tempo sei sveglio?》 Chiese lei, al massimo della vergogna. 《Da abbastanza tempo.》 Rispose lui in modo vago, ma, dal suo sorrisetto malizioso, si poteva capire perfettamente che aveva visto tutto, e che si era pure goduto le carezze della ragazza. Quest’ultima era sul punto di tirargli un coltello, ma poi si ricordò che non aveva più nessuna arma, e adesso non aveva nemmeno un insulto adatto alla situazione. Il ragazzo, invece, uscì con tutta calma dal letto e si diresse sul ponte. Un attimo dopo, la diciassettenne gli stava dietro, ancora meditando sulla sua vendetta. Una volta lì, videro che tutti i loro compagni erano già tutti presenti e stavano facendo colazione su un tavolo apparentemente improvvisato. Di colpo, però, Ikuto tirò fuori dal nulla una sorta di scatola bianca e disse 《Hey, Tsuyo, Yaya, ho qualcosa che sicuramente vi piacerà.》. Subito i due si fecero avanti e videro che dentro il contenitore c’era una splendida torta alla crema. Amu si sarebbe aspettata di tutto, ma non la reazione che ebbero i due. Con gli occhi scintillanti di felicità, abbracciarono il ragazzo, ringraziandolo tantissime volte e buttandosi a capofitto sul dolce, esattamente come tutti gli altri membri della Black lynx, ridendo e scherzando tutti insieme, mentre l’equipaggio di Amu guardava scioccato la loro reazione. Quelli non sembravano affatto i componenti di una terribile ciurma, tutt’altro. Gli pareva di avere davanti una semplice famiglia, dove i fratelli maggiori si prendevano cura dei minori. E tutti quanti sembravano in qualche modo diversi. Si vedevano lontano un miglio che erano Uniti in una maniera incredibile. 《Beh? Che aspettate? Venite anche voi a mangiare. È tutto squisito.》 Disse Kukai rivolto a tutti loro con il suo solito sorriso frizzante sul volto. Gli otto ragazzi si guardarono a vicenda per un attimo, alquanto confusi. 《Volete mangiare o no?》 Chiese allora Utau con il suo solito tono lievemente astioso. Subito tutti si sedettero con loro. E per loro fu incredibile. Chiacchieravano con quei ragazzi, che All’inizio erano stati i loro bersagli, come se li conoscessero da anni. Erano talmente diversi da come si erano mostrati inizialmente. Soprattutto Ikuto, che si dimostrava molto simile ad un padre che farebbe qualsiasi cosa pur di proteggere i suoi figli. E, da come tutti stavano parlando tra di loro, sembrava quasi che fossero tutti amici di vecchia data. Dopo aver mangiato, tutti tornarono alle loro posizioni, ma Tsuyo si avvicinò ad Amu. 《Non ti aspettavi che fossimo così fuori dalle battaglie, non è vero?》. L’altra fu obbligata a dissentire. 《Assolutamente no. Insomma, il nostro signore vi ha descritto come una delle poche ciurme che non è riuscito a sterminare. Il che implica che siate forti, pericolosi, potenti e astuti, in pratica delle macchine da guerra, ma poco fa sembravate dei ragazzi normalissimi. Ragazzi che non hanno mai praticato la pirateria, ragazzi che non hanno mai mangiato i frutti del diavolo e ragazzi che non hanno mai combattuto rischiando la vita.》. L’altro sorrise sotto i baffi. 《Non dovresti giudicare le persone solo in base a quello che vedi la prima volta o a quello che ti dice qualcun altro. Specialmente Ikuto. Lui devi conoscerlo molto bene prima di poterlo bollare come mascalzone. E ti assicuro che lui è tutto fuorché questo.》《Che vuoi dire?》 Chiese lei. 《Che è stato lui ad aiutarmi e salvarmi quando ero un ragazzino. E io gli sarò per sempre grato per questo. Vedi, io ho mangiato il mio frutto, l’Hana hana no Mi, quando avevo solo quattro anni. Questo fece si che tutti mi allontanassero e mi definissero mostro a causa dei miei poteri alquanto singolari. Più che altro, ero sempre rimasto da solo, e accettai quel frutto così da potermi in qualche modo vendicare di chi mi prendeva in giro attraverso le capacità che ne avrei ricavato. E lo facevo spesso, spaventando a morte tutti quelli che mi deridevano o mi prendevano in giro. Solo che, dopo un qualche anno, i pesci lasciarono improvvisamente quel tratto di mare e il sacerdote del villaggio Disse che era successo perché L’isola era stata maledetta dalla presenza di alcuni individui in possesso dei poteri dei frutti del mare. Anche se avevo solo dieci anni all’epoca, lui e alcuni dei suoi confratelli cercarono subito di catturarmi, perché pensavano di poter estrarre il mio potere e distruggerlo e richiamare in qualche modo il pesce. Per due anni mi nascosti come un criminale, ritrovandomi costretto a dover lasciare su due piedi i miei genitori e mia sua sorella minore pur di non farmi trovare. Ma, alla fine, dopo due anni, quei maledetti scoprirono dove mi nascondevo e cercarono di prendermi. Io ero ancora inesperto nell’uso delle mie abilità, visto che non ero capace di far spuntare più di venti mani per volta, ma poi altri tre ragazzi vennero in mio aiuto. Erano Ikuto, Utau e Kukai. Compresi subito che anche loro avevano i poteri dei frutti del diavolo dalla loro parte e decisi di combattere al loro fianco. Riuscimmo a sconfiggerli e loro mi Chiesero cosa fosse successo. Io, nonostante quelli fossero solo degli sconosciuti, raccontai tutto, dicendo tutto quello che era successo per filo e per segno. Da quel momento in poi, rimanemmo insieme per i tre anni seguenti, vivendo spesso di ruberie varie, ma io ero comunque contento e mi sentivo anche parecchio fortunato. Ikuto era il fratello maggiore che non avevo mai avuto, mentre Utau e Kukai erano probabilmente le persone più divertenti che avessi mai conosciuto. Eravamo sempre pronti a fare di tutto l’uno per l’altro. E, senza che nemmeno me ne accorgessi, loro tre diventarono la mia famiglia. Le uniche persone che amassi davvero. Ci prendevamo cura gli uni degli altri e, quando decisero di prendere il mare per diventare pirati, li seguì con gioia. Accettai perfino di farmi un tatuaggio, pensa te.》 Disse con un sorrisetto. 《Ormai, è passato talmente tanto tempo che non facciamo più neanche caso all’assenza di legami di sangue tra noi quattro. Siamo fratelli punto è basta. E quindi, direi che Ikuto è molto diverso da come può apparire fuori. Altrimenti mi avrebbe semplicemente lasciati da solo a morire. È una delle persone a cui voglio più bene.》. La ragazza rimase decisamente sorpresa. 《Sul serio ha fatto tutto questo per te, per Utau e per Kukai?》 《Esattamente. Ti consiglierei di riconsiderare le tue teorie su di lui. È un po’ pervertito, lo ammetto, ma è comunque una persona speciale. Qualcuno degno di fiducia.》 Disse lui. La ragazza ci pensò su un attimo. Forse, visto tutto quello che era stato disposto a fare per i suoi fratelli, non era una persona malvagia nonostante il lato da pervertito. “Forse si merita una possibilità.” Pensò. Poi, però, le sorse una domanda. 《Ah, Tsuyo, ti posso fare una domanda?》 《Certo.》《Che cosa è successo a quei sacerdoti?》. L’altro rise. 《Oh. Di loro mi sono vendicato ben quattro anni fa. Poco prima di lasciare la mia isola. Utilizzai i miei poteri e li presi uno ad uno. Il loro capo per ultimo, per fargli sapere che stavo arrivando, ma preferii non sporcarmi le mani con un tipo insignificante come quello. Così, scelsi un metodo più raffinato. Facevo comparire continuamente mani e occhi dentro le sue stanze monastero, che sembravano pronti a catturarlo e fargli del male, facendolo lentamente impazzire dalla paura. Gli impedivo di dormire E anche di mangiare, materializzando tutti ciò di cui disponevo. E quando arrivò al limite della follia, in cui ormai farneticava paranoico e urlava come una bestia contro tutti, si impiccò per non vedere più quelle presenze inquietanti.》. Il tono in cui lo disse fece rabbrividire leggermente Amu, nonostante lei al sangue e alle morti ci fosse abituata, dato che vivevano nel quartiere generale di uno come Barbanera, però scoprì che le piaceva parlare con quel ragazzo. Era particolare, ma simpatico. E sembrava non provare alcun risentimento nei suoi confronti, anche se lei è i suoi amici avevano cercato di catturarlo insieme al resto della sua ciurma, e di certo non le metteva addosso la sensazione di essere una bambina inesperta come invece facevano Ikuto e Utau. Voleva chiedergli qualcos’altro sul conto del ragazzo coi capelli blu, ma Kukai, che al momento stava svolgendo il ruolo di vedetta, iniziò ad urlare 《Terra in vista a Tribordo!》

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Capitolo 9
*** Indecisione ***


Appena arrivati sull’isola avvistata da Kukai, che era decisamente più simile ad uno scoglio visto le esigue dimensioni e la sua scarsa vegetazione, uno strano e sgradevole pensiero colpì la mente di tutti. Ovvero che il loro breve viaggio tutti insieme a bordo della Black lynx sarebbe presto finito e che ognuno sarebbe andato per la sua strada e probabilmente non si sarebbero più visti, o si sarebbero ritrovati di nuovo a combattere su fronti opposti. Ovviamente, nessuno di loro si aspettava che sarebbe durata quella loro strana alleanza. Ma, nonostante le loro precedenti battaglie e l’astio iniziale che li aveva pervasi, si erano comunque aiutati a vicenda e avevano addirittura iniziato a intrecciare dei veri rapporti tra di loro e adesso tranviaria non faceva piacere a nessuno. Amu si voltò verso Ikuto e Tsuyo. Non sapeva perché, ma non voleva lasciare il primo, di cui voleva assolutamente capire la vera natura, visto che aveva iniziato a sospettare che cosa fosse qualcos’altro in lui, oltre alle battute maliziose, i sorrisetti e quella irritante facciata di superiorità, e voleva ancora chiedere qualcosa al secondo, che si era comunque aperto con lei e le aveva fatto capire che, forse, tutti loro non fossero solo un gruppetto di ragazzini in cerca di fama e gloria. E anche gli altri avevano qualcosa che la spingeva, per un motivo o per l’altro, a voler rimanere con loro. I sorrisi di Kukai, l’allegria di Yaya e Rikka, l’affetto che Hikaru dimostrava al ragazzo dai capelli castani, che sembrava senza dubbio più simile ad un padre per lui, e anche la presenza sicura di Shuraia e Utau le sarebbe mancata, nonostante le loro continue facce diffidenti e scontrose. 《Beh, direi che questo è un addio.》 Disse Il ragazzo Dai Capelli rame di colpo, ma senza il suo solito sorriso effervescente sul volto. 《Già.》 Rispose Lulù mestamente. Sembrava che neanche gli altri membri del gruppo di Amu fossero felici di doversi separare da quei ragazzi. 《Sentite, per ringraziarvi del vostro aiuto, non diremo a nessuno della vostra posizione è non vi daremo più la caccia.》 Dissero i gemelli in modo sincero a tutti i membri della Black lynx. 《Ma… che cosa vi succederà se non porterete a termine la missione che vi ha affidato Barbanera?》 Chiese Utau, per una volta preoccupata della sorte degli otto ragazzi. 《Senza un mezzo di navigazione, non possiamo fare molto. Diremo che ci avete distrutto la nave in un’imboscata quando siamo arrivati su quest’isola.》 Disse Reika. Lo sapevano tutti che non era una scusa esattamente credibile, soprattutto se rifilata ad uno come Barbanera, ma non avevano il coraggio di dirlo ad alta voce. 《Beh, addio confettino. È stato bello dormire con te. Spero di poter ripetere l’esperienza.》 Disse Ikuto con un sorriso malizioso e quasi nostalgico, mentre lui e la sua ciurma iniziavano ad allontanarsi. Amu non fece in tempo ad arrossire per quell’ultima frase, che si sentì un rumore forte e secco e qualcosa di piccolo e rapidissimo passò accanto al suo orecchio e si conficcò nella spalla del ragazzo dai capelli blu. Una macchia rossa iniziò ad allargarsi sul tessuto candido della sua camicia, facendolo accasciare per terra per il dolore, e tutti capirono di cosa si trattava. Una pallottola. Si voltarono simultaneamente verso il punto da cui era partito lo sparo, mentre Utau, Kukai e Tsuyo si avvicinavano al fratello maggiore per proteggerlo da ulteriori attacchi a sorpresa. Un manipolo di almeno cinquanta marines occupava la piccola strada in maniera alquanto minacciosa. 《Capitano Hinamori! Allora state bene! È un sollievo. E anche le reclute Fujisaki, DeMorcef, Kurumi, Mashiro, Hotori e Sanjo sono illese!》 Urlò quello che doveva essere il capo. Era un tipo di mezza età con i capelli grigi e bianchi e una lunga cicatrice che gli attraversava la faccia, segnata di piccole rughe. In mano, aveva ancora la Pistola fumante dai cui era partito il colpo diretto a ventunenne. 《Cosa diamine…!?》 Chiese Amu, anche a scioccata, come tutti gli altri, per quell’attacco a sorpresa ai danni di Ikuto, che era ancora a terra, tenendosi la mano sulla ferita. 《Io sono Akai Masaya. Sono il comandante di una delle flotte minori del nostro signore Barbanera. Abbiamo scoperto dal alcuni superstiti dall’esplosione che c’è stata due giorni fa che voi tutti eravate stati tutti catturati dalla ciurma della Black lynx. Temevano per la vostra vita. Pensavamo che quei fuorilegge vi stessero torturando per ottenere informazioni, ma per fortuna state tutti bene.》 Disse lui, ignorando completamente Ikuto e i suoi compagni. Hikaru corse subito verso il suo capitano per congelare la sua ferita e cercare di dargli un po’ di sollievo, ma l’uomo sparò anche contro di lui. Per fortuna, il proiettile venne bloccato da una massa di sabbia generata da Shuraia. 《Tu, un misero umano senza poteri, vorresti sfidare noi? Ma non farmi ridere. Le armi da fuoco sono inutili contro di me.》 Disse l’indiano con la sua solita spavalderia e fierezza. In un istante, tutti i compagni di Ikuto si erano schierati di fronte a lui per proteggerlo. 《Toglietevi di mezzo mocciosi. Io voglio far fuori il vostro capitano, il vero ostacolo per il mio signore. Voi siete solo dei pesci piccoli e deboli.》. Neanche a dirlo, un attimo dopo Utau gli aveva piazzato una tremenda ginocchiata nello stomaco, facendogli cadere la Pistola di mano. Lui si accasciò a terra, gemendo per il dolore. 《Tsk. Sei patetico. E ti permetti di dare a noi dei deboli? Tu sei solo spazzatura. Esattamente come il tuo capo e come tutti quelli che ci sono affiliati.》 Disse con freddezza, guardandolo con malcelato disgusto. Poi, lei e tutti gli altri si recarono dal loro compagno ferito, ma tutti si accorsero c’era qualcosa che non andava. La sua pelle era più pallida del normale, fin troppo, la fronte imperlata di sudore, il respiro accelerato e irregolare. Un’intuizione balenò subito nella mente di Yaya e Hikaru, facendoli sbiancare di colpo. 《Non è possibile.》 Dissero entrambi, per la prima volta seriamente preoccupati, tagliando la camicia e scoprendo la ferita. Ma anche questa aveva qualcosa di molto singolare. Era livida. 《Oh no. È come sospettavo. Il proiettile era avvelenato.》 Disse subito la ragazzina. 《Cosa!?》 Urlarono tutti, inclusi Amu e i suoi compagni. 《Che cosa gli hai fatto!?》 Chiese la ragazza dai capelli rosa all’uomo. Lui mise su un sorriso decisamente macabro. 《Io sono uno scienziato. E ho sempre amato particolarmente lo studio degli insetti, i rettili e le meduse più velenosi di questo mondo, e ho iniziato a elaborare il modo di creare un antidoto ad ogni veleno conosciuto, anche il più letale. Ma, quando credetti di aver finalmente trovato la soluzione, i miei progetti furono tutti sbeffeggiati dalla comunità scientifica. Quindi, decisi di iniziare ad utilizzare i miei veleni per uccidere gli altri, diventando uno dei migliori combattenti di Barbanera, che mi aveva assoldato in precedenza e mi aveva anche donato i poteri che mi servivano per diventare così potente. E anche adesso compirò il volere della mio signore. Ho intinto i miei proiettili nel miscuglio velenoso più potente che io abbia mai creato. Questo entra subito in circolo e distrugge tutto ciò che incontra fino ad arrivare al cuore. Nessuno potrebbe salvarsi, nemmeno il famoso Lince nera.》 Disse, mentre il suo corpo iniziava lentamente a mutare. I capelli erano diventati viola scuro, la pelle estremamente emaciata, le labbra livide e sembrava che tutto in lui, eccetto le mani e la testa, fosse diventato una grossa nuvola velenifera dalla forma lievemente antropomorfa. 《Anche lui ha i poteri di uno dei frutti del diavolo!》 Urlarono all’unisono tutti i ragazzi presenti. 《Esatto. Quando sono entrati al servizio di Barbanera, ho mangiato il Gasu gasu no Mi. E ho acquisito l’abilità di trasformare il mio corpo in qualsiasi tipo di gas. In particolare quello velenoso.》 Rise lui, stirando le labbra livide in un sorriso folle. Poi, rivolse il suo sguardo verso Ikuto, sempre più pallido e senza energia. Un sorriso crudele fece la sia comparsa sulla sua orribile faccia. 《Quel ragazzo non ci impiegherà molto a morire. Anche con tutte le forze e le abilità che ha ottenuto tramite il frutto Neko Neko no Mi, il mio veleno è studiato apposta per distruggere le difese immunitarie di chiunque ne venga in contatto, anche degli utilizzatori dei frutti del diavolo. Ma sarà comunque un piacere dare la possibilità di dargli il colpo di grazia al capitano Hinamori. Dopotutto, eliminare il capitano della Black lynx era il suo compito, non il mio.》 Disse, porgendo alla ragazza un coltello con un inchino cerimonioso. 《Ecco mia cara. Questo pugnale è stato intinto nella stessa miscela del proiettile. Sarebbe un grado di tagliare in due perfino l’aria.》. Lei lo prese, scatenando subito l’ira dei membri della ciurma di Ikuto. 《Razza di traditrice! Noi vi abbiamo aiutato quando tu e i tuoi compagni avevate bisogno di aiuto e voi ci ringraziate così!?》 Urlò Utau. Tutti stavano per colpire la ragazza dai capelli rosa, ma una massa di fumo estremamente denso li paralizzò tutti. 《Non interferite voi! Vi farò fuori io stesso, ma prima voglio che assistiate alla morte del vostro beneamato capitano》 Disse loro Akai. Amu si rigirò il coltello in mano e prese la mira, ma esitò un attimo. Non sapeva perché, ma Sentiva che non era giusto farlo. Sapeva con non lo era. E non lo era, perché quel ragazzo l’aveva aiutata. Era stato pronto a correre un grave pericolo senza la minima esitazione per salvare lei, quella che, tecnicamente, gli stava dando la caccia per farlo fuori. Ma poi si ricordò che terribile pena ci sarebbe stata per lei e i suoi amici se non avesse eseguito gli ordini di Barbanera. Se non avesse ucciso Ikuto e i suoi amici, sarebbero stati loro ad essere fatti a pezzi. Al momento era fin troppo combattuta per la strada da prendere, ma, nel profondo, sapeva già qual era la cosa giusta da fare per lei. E non le importava se avrebbe subito la terribile vendetta dei suoi alleati. Lo avrebbe fatto comunque. Quindi, prese bene la mira e lanciò il pugnale con tutte le sue forze.

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Capitolo 10
*** Una scelta non proprio saggia ***


Nessuno poteva credere ai propri occhi. Soprattutto Ikuto e la sua ciurma. Il coltello aveva attraversato l’aria con un sibilo e si era conficcato tra le sopracciglia di uno dei sottoposti di Akai. Questo crollò per terra, morto, sotto gli sguardi scioccati di tutti, mentre il sangue scendeva copioso dalla sua ferita. 《Ma che cosa hai fatto Amu!?》 Chiesero i suoi amici tutti insieme. Lei non rispose, si limitò sorridere con fare enigmatico e a toccare la spalla di Reika, copiandone i poteri grazie al frutto che aveva mangiato. Trasformò all’istante le Sue mani in due mazze chiodate con lunghissimi agi e partì alla carica verso Akai. 《Ma che diavolo combini Amu?!》Urlò di nuovo Lulù, cercando di bloccarla con la sua pelle di Diamante, ma lei la salto con agilità, lasciandola con un palmo di naso, e ricominciando poi a correre a tutta velocità verso l’uomo dai capelli viola. 《Non lascerò che questi idioti mettano le mani addosso ad Ikuto e ai suoi compagni. Solo io posso farlo. Soprattutto perché loro hanno usato dei metodi alquanto scorretti per prenderli di sorpresa e ucciderli a tradimento, e io voglio batterli in maniera leale.》. L’uomo, quando capì che la ragazza stava facendo sul serio, sbarrò gli occhi di colpo per il terrore. 《A-aspetti capitano Hinamori. Non… non faccia stupidaggini. Si fermi! Qualcuno la farmi accidenti!》 Urlò ai suoi sottoposti con aria terrorizzata. Loro subito cercarono di afferrare la ragazza, che però utilizzava a suo vantaggio il suo essere bassa e minuta per schivarli tutti e colpirli senza pietà con gli aculei prima che potessero accorgersene. Non sapeva perché, ma era veramente furibonda per quello che era successo. Non le importava nemmeno di tutti i buchi che gli aculei stavano provocando sui suoi vestiti o il sangue che la imbrattava. Voleva solo prendere quel viscido pezzente da quattro soldi a sberle con le sue mazze chiodate. Era quasi arrivata di fronte all’uomo dai capelli viola, ed era anche pronta ad infilzarlo come uno spiedino, quando uno dei suoi sgherri le si parò di fronte con in mano una lunghissima spada. La ragazza si ricoprì di lunghissimi e resistenti aculei acuminati da capo a piedi, attaccando con forza ed agilità, e procurandogli diverse ferite, ma comunque quel tipo la stava mettendo in difficoltà, vista soprattutto la lunghezza della spada e la mole di muscoli spropositata che aveva addosso. Poi, di colpo, tre lunghe paia di braccia spuntarono dal nulla e perforarono il suo stomaco, facendogli sputare sangue sulla faccia di Amu, e spezzarono letteralmente in due il suo corpo in un attimo. Dietro il suo cadavere diviso a metà, l’imponente figura di Tsuyo fece la sua comparsa con aria soddisfatta. 《Ti serve forse una mano Amu?》 Chiese lui con un sorriso lievemente inquietante, ma comunque gentile, sul volto dai lineamenti mediterranei, aiutandola ad alzarsi. 《Certo, ma… perché adesso mi aiuti in questo modo? Non mi consideri una tua nemica?》 Chiese lei, ancora sorpresa, ma anche decisamente grata, dal suo tempestivo intervento. 《No. Non l’ho mai fatto. E poi, Chiunque Voglia proteggere i miei fratelli e i miei amici avrà sempre le mie abilità dalla sua parte. Non importa chi esso sia.》《La stessa cosa vale per noi due.》 Commentarono Kukai e Utau, che erano arrivati in quel momento. 《Shuraia! Tu, Hikaru, Rikka e Yaya proteggete Ikuto, riportatelo a bordo della nave e cercate di espellere il veleno che ha in corpo. A questi pagliacci ci pensiamo noi.》 Disse la ragazza coi codini biondi. L’indiano, seppur di malavoglia, annuì e tutti e quattro tornarono sulla nave con il loro capitano sulle spalle, anche se, purtroppo, lui era sempre più pallido e debole. 《Ottimo, adesso che Ikuto è al sicuro sulla nave, possiamo scatenarci come si deve. Pronto ad aiutarci Tsuyo?》《Sono nato pronto Kukai. Mirufurūru! Gigantesco Mano!》. Come diceva il nome dell’attacco, un paio di gigantesche mani apparvero dal nulla sotto i piedi del ragazzo dai capelli rame e della sua compagna di squadra, che vennero portati in alto, sopra il campo di battaglia. 《Ok. Entriamo in scena Utau?》《Certo che si. Questi idioti la pagheranno per quello che hanno fatto a nostro fratello!》 Rispose lei con foga. Utilizzando le dita come dei trampolini, i due saltarono giù e atterrarono proprio in mezzo al campo di battaglia. Un attimo dopo, grazie a loro si era scatenato l’inferno. Suoni di altissima potenza e raggi di luce esplosiva sembravano arrivare da tutte le parti, centrando con letale precisione ogni soldato che si trovava lì vicino e iniziando a sbaragliare ogni singolo marine che si ritrovavano davanti. Kukai stava correndo come un razzo, per l’appunto alla velocità della luce, con Utau stretta sulla schiena che urlava a gola spiegata. 《Tu non partecipi?》 Chiese Amu al ragazzo dai capelli castano-neri. Lui sorrise. 《No. Sono i miei fratellini. Voglio lasciare loro un po’ di divertimento. Dopotutto, devono fare anche un po’ di esercizio. Non vorrei mai che perdessero la mano.》. Subito dopo, un’ondata luminosa seguita da uno scoppio pari a quello di una bomba travolse tutto, dando segno che Kukai non si era proprio risparmiato con i suoi micidiali attacchi luminosi. Di colpo, però, una gigantesca nuvola gassosa avvolse tutto ed iniziò a diventare dura come cemento, rischiando di stritolare tutte le persone ancora vive. Era stato Akai. 《Voi, razza di brutti mocciosi della Black lynx! Cosa avete fatto al rispettabile capitano Hinamori!? Lei era una delle più leali guerriere del mio signore Barbanera! Non ci avrebbe mai tradito così e mai mi avrebbe attaccato! Quindi, visto che tutto quello che è successo è colpa vostra, vi ridurrò in pezzi tutti quanti e la farò tornare sulla retta via!》 Urlò lui, mentre la massa gassosa che lo componeva aumentava lentamente di volume fino a farlo diventare cinque volte più grosso rispetto a prima. 《Oh, cavolo! Tsuyo! Stritolalo prima che ci possa attaccare!》 Urlò Amu, cercando di tirare fuori Utau e Kukai da quella situazione problematica prima che potessero morire soffocati dalla massa gassosa. Lui annuì subito e incrociò le mani di fronte al suo petto. 《Cien furūru! Kuratchi!》. Le cento mani da lui evocate fecero la loro comparsa sul corpo gassoso dell’uomo e tentarono di prendere il suo collo e la sua schiena dell’uomo spezzarli, ma la loro presa strinse solamente aria. 《Cosa!?》 Urlarono tutti i presenti con aria scioccata. Akai notò il loro sbigottimento e si mise subito a ridere in maniera sguaiata. 《Davvero credevate che il potere di un semplice Paramisha come il vostro amico potesse sconfiggere me, un Rogia? Quelli che hanno mangiato un frutto del diavolo della categoria Rogia sono tutti in grado di trasformare il proprio corpo nell’elemento che controlla e, di conseguenza, acquisisce anche l’abilità di rendersi intangibili, quindi sono immuni a tutti gli attacchi fisici. E visto che i frutti della categoria Paramisha donano abilità fisiche, i poteri di quel ragazzino sono inutili.》. Iniziò subito a spandere di nuovo il suo gas velenoso dappertutto, probabilmente per confermare quello che aveva detto. Amu, Tsuyo, Utau e Kukai cercarono di non respirare per evitare di essere intossicati, ma era decisamente complicato combattere senza respirare. 《Visto? Nessuno di voi può fare nulla contro di…》. Un calcio di Kukai mise a tacere Akai. Il ragazzo aveva utilizzato il suo potere di correre alla velocità della luce per arrivarci davanti al volto e lo aveva centrato. Quando l’uomo perse la concentrazione, il gas velenoso venne riassorbito nel corpo dell’uomo. 《Come hai fatto a fare questo!?》 Chiese lui toccandosi la parte lesa. 《Anche io ho mangiato un frutto del diavolo della categoria Rogia. Il frutto Pika pika no Mi. Posso manipolare la luce e muovermi alla sua stessa velocità, poiché il mio corpo è pura luce.》 Disse lui con fierezza. L’altro fece per saltargli addosso in preda alla collera per essere stato giocato, ma una poderosa scarica di acqua lo centrò in pieno, annullando subito i suoi poteri e facendolo immediatamente ritornare alla sua forma solida, nonché alle sue normali dimensioni. 《Nagihiko?》 Disse Amu al massimo della sorpresa, quando vide il suo amico utilizzare i suoi tentacoli d’acqua come due idranti contro Akai. Accanto a lui c’erano anche tutti gli altri membri del suo gruppo. 《Non ti lasceremo da sola Amu. Questa storia del voler proteggere Ikuto e la sua ciurma e Andare contro il volere di Barbanera è una follia bella e buona, lasciatelo dire, ma tu sei il nostro capitano e sei la nostra migliore amica. Non ti abbandoneremo in nessuna situazione.》 Disse Rima. Intanto, Akai stava venendo ancora innaffiato per bene dal gemello. 《Finiscila ragazzino!》 Urlò lui, tirandogli un coltello. L’effetto che ottenne? Proprio nessuno. Il corpo del ragazzo dai capelli viola si era fatto di colpo semi trasparente e fluido come se fosse stato interamente costituito da acqua e la lama lo aveva attraversato senza fargli niente. Akai, però, riuscì a liberarsi dal getto e a riacquistare la sua forma gassosa. 《Questa volta non la passerete liscia razza di idioti!》 Urlò lui, mentre il gas che lo costituiva diventava quasi rossastro. Un attimo dopo, ne lanciò un po’ verso di loro. Il gas esplose come una granata e loro riuscirono a scappare per un soffio, ma l’uomo ne approfittò per colpire Nagihiko con il suo gas esplosivo, procurandogli una dolorosa scottatura sulla parte destra del torace. Appena Rima vide il ragazzo cadere per terra, la sua faccia assunse una colorazione nera di collera, mentre i suoi lunghissimi capelli biondi diventavano lingue di fuoco rapide e guizzanti. 《Questa non avresti dovuto farmela idiota! Forse non lo sai, ma anche io ho mangiato un frutto del diavolo della categoria Rogia. Per essere precisi il Mera mera no Mi! E adesso che sono io la tua avversaria, ti arrostirò a puntino, capito pallone gonfiato!?》. Senza aspettare risposta, si lanciò a tutta velocità verso di lui, avvolta da un’aura fiammeggiante. L’altro, preso un’altra vota dal terrore, ordinò ai suoi sottoposti di fermarla, ma Reika e Kairi si misero in mezzo. 《Sei un codardo. Non meriti nemmeno di essere guardato dai miei meravigliosi occhi. Adesso, tu e i tuoi amichetti vedrete di cosa sono capace. Ago ago sasori!》 Disse la castana con tono di superiorità. Le sue mani divennero due spessi e affilati aculei, per l’appunto simili ai pungiglioni degli scorpioni, e iniziò a menare rapidissimi colpi a destra e a sinistra, riducendo molti dei suoi avversari come dei colabrodo, mentre il ragazzo dai capelli verdi ne affettava altrettanti con l’ausilio delle sue spade. In un attimo, anche Tadase e Nadeshiko si unirono, creando delle lunghe catene di piante e oro che bloccarono tutti quelli rimasti in piedi, facendo così in modo che Reika, Kairi, Lulù, che era entrata in campo proprio in quel momento, Utau e Kukai potessero dar loro il colpo finale. Intanto, Rima e Akai stavano ancora combattendo con grande veemenza. La ragazzina stava lanciando proiettili di fuoco a tutta velocità, ma lui li evitava ogni volta con rapidità, schernendola pure sulla sua mira e per la sua esigua altezza. Alla fine, la ragazza, stufa come non mai delle sue continue prese in giro, si ricoprì interamente di fiamme ardenti. 《Sai, non dovresti giocare col fuoco. Non ti hanno mai detto che il gas è altamente infiammabile?》. Il suo corpo era diventato un enorme vortice fiammeggiante, che avvolse Akai completamente. Lui cercò di nuovo di diventare gas esplosivo. Mai scelta fu più sbagliata. Il suo corpo, essendo per l’appunto costituito da gas, esplose letteralmente con un urlo di dolore da parte dell’uomo, ma l’onda d’urto venne completamente assorbita dalle fiamme e Akai venne completamente consumato dal calore del fuoco. Quando tutto finì, al posto dell’uomo e dei suoi sgherri, c’erano solo un mucchio di cenere con sopra quello che sbrana essere un frutto del mare simile ad una gigantesca ciliegia biancastra con i classici motivi spiraleggianti sulla buccia e una distesa di cadaveri mutilati. Rima prese subito in mano il frutto. 《Direi che qui abbiamo finito. Ma che ci facciamo con questo?》 Chiese la ragazza bionda indicandolo. 《Direi di tenercelo. Sarà il nostro trofeo. Per questa battaglia.》 Ribatté Reika. Un attimo dopo, però, Rikka, grazie ai suoi poteri, arrivò a tutta velocità verso di loro. 《Ragazzi! È un disastro! Ikuto sta morendo!》

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Capitolo 11
*** Barbabianca e Ikuto. Storia di famiglia ***


Tutti corsero verso la nave con il cuore in gola. Quando entrarono, Amu, Tsuyo, Utau, Kukai e gli altri videro il corpo di Ikuto, pallido come un morto e sudato come non mai, lungo disteso su un letto di fortuna che i loro compagni avevano costruito sul momento, e con una pezza umida sulla fronte bollente di febbre, con Hikaru, Rikka, Shuraia e Yaya che correvano ovunque, tirando fuori ogni tipo di medicina contro il veleno, rovistando dappertutto. I tre ragazzi della sua ciurma iniziarono subito ad aiutare i loro compagni, facendo in modo che tutti i medicinali e gli strumenti medici di cui disponevano fossero pronti all’uso pur di salvare il loro capitano. 《Che cosa possiamo fare per aiutarlo?!》 Chiese la ragazza bionda preoccupata, accarezzando il volto bollente del fratello. 《Non ne abbiamo idea. Il veleno nel suo organismo è troppo e non è stato estratto subito, e questo ha reso quasi del tutto inefficaci molti dei rimedi che abbiamo provato. Stiamo cercando di capire come fare a salvarlo e forse ci siamo quasi. Voi impeditegli di addormentarsi.》 Rispose Hikaru. Il ragazzo dai capelli blu stava iniziando a sentire freddo e caldo tutto insieme, ma anche uno sgradevole gusto molto amaro in bocca, oltre che una sensazione di grande debolezza nelle sue membra. Una debolezza che gli faceva sentire un bisogno estremo di dormire e riposarsi, nonostante le raccomandazioni degli altri sul non farlo. Di colpo, però, sentì la mano di Amu poggiarsi sulla sua spalla, che lo fece desistere subito dall’addormentarsi. L’avrebbe riconosciuta tra mille la sua mano, specialmente grazie a quel particolare e lieve profumo di salsedine e spezie che la ragazza emanava. 《Hey, confettino. Com’è andata la battaglia contro il gassoso? Avete vinto contro quel tipo alla fine?》 Chiese, aprendo gli occhi leggermente appannati. 《Si. E abbiamo anche recuperato il frutto del diavolo di Akai. Rima lo ha fatto letteralmente saltare in aria e ridotto in cenere.》 Rispose lei. 《Ottimo. Avete… fatto un ottimo lavoro voi altri. Tu, soprattutto, hai dimostrato una…. quantità di grinta davvero notevole per… una nanerottola. Non è da tutti opporsi agli ordini di Barbanera, l’uomo più lunatico e fuori di testa di questo mondo, in un modo tanto… convinto... Mi hai sorpreso... confettino.》 Disse lui, ridacchiando. L’altra arrossì di botto, ma il ragazzo dai capelli blu non aveva ancora finito. 《Mi è piaciuta particolarmente… la parte in cui hai detto ”non vi lascerò mettere le mani su Ikuto”. Sei stata troppo forte. E questo dimostra che, alla fine… nonostante tutto, ci tieni a me.》 Disse col suo classico sorriso sghembo e soddisfatto sul volto madido di sudore, sempre usando quel suo tono canzonatorio. Dal suo modo di comportarsi, infatti, Sembrava quasi che non fosse stato gravemente avvelenato. L’altra era tentata di prenderlo a sberle dopo quel momento, ma poi notò che le sue condizioni non erano affatto buone come lui voleva far credere. La ragazza allora si ricordò che non doveva assolutamente lasciare che si addormentasse, altrimenti il veleno avrebbe avuto la meglio, quindi gli chiese la prima cosa che le venne in mente. 《Senti… perché hai deciso di allearti con quel pirata… Barbabianca giusto? Perché hai voluto far parte della sua flotta insieme ai tuoi compagni? E perché, anche dopo la sua morte, tu hai scelto di continuare ad opporti a Barbanera?》. L’altro, sforzandosi di rimanere lucido e anche piuttosto sorpreso da quella domanda, Rispose 《Perché Barbabianca era l’unico che veramente si meritava di diventare il re dei pirati e del mondo. Lo so che può sembrare strano, ma lui non aveva mangiato il frutto Gura gura no Mi solo per avere il potere di generare terribili terremoti e battere i suoi nemici, così come non aveva deciso di diventare il nostro sovrano solo per…. il gusto di sottomettere gli altri o per sentirsi importante. No. Lui voleva dimostrare…. che il potere, se usato bene e misto alla compassione e alla voglia di aiutare gli altri a migliorare se stessi, sarebbe stato il modo di trovare la vera pace. Io mi sono unito a lui perché…. era qualcuno che credeva veramente nelle sue idee e che rispettava tutti. Ha accolto me, Tsuyo, Utau e Kukai nella sua flotta quando siamo stati aggrediti durante i nostri primi viaggi per, ed eravamo solo dei ragazzini che non erano all’altezza degli altri suoi pirati, come dicevano gli altri membri della sua nave, ma lui…. ripeteva sempre che anche noi eravamo suoi figli, tanto quanto loro. E noi eravamo davvero dei figli per lui. Tsuyo ha ereditato da lui l’istinto paterno che esprime con Hikaru. E quella situazione per noi era veramente strana, perché…. si comportava con noi come avrebbe fatto il nostro vero padre. Era gentile, buono e anche saggio, oltre che pronto a perdonare i nostri errori e ad insegnarci come correggerli. Era in grado di dare consigli e lezioni, ma sapeva rivelarsi anche severo e testardo come un mulo, anzi, anche peggio. E se qualcuno disobbediva troppo, lo punica anche severamente, ma lui continuava ad amare tutti noi. E noi eravamo arrivati a volergli bene con tutto il nostro essere, proprio come se fossimo stati veramente i suoi figli. Sotto la sua guida, io e i miei fratelli ci siamo sentiti veramente tali. Finalmente Uniti da un legame anche più forte di quello di sangue. Non eravamo più quattro ragazzini che erano scappati da un’isola che li considerava mostri. Eravamo diventati quattro membri della potentissima flotta di Barbabianca. Ed eravamo fieri di esserlo. Ed è sempre merito suo se siamo diventati ciò che siamo adesso. Da lui e dai suoi pirati, che dopo un po’ si erano affezionati a noi, abbiamo…. appreso tutto. Come combattere con le armi, come cucinare, come utilizzare al massimo i poteri dei nostri frutti del diavolo, come guarire le nostre ferite, e lui ripeteva sempre che ogni male ha la sua cura dentro, e anche come mangiare in modo smisurato per sostenere gli allenamenti. E sono sicuro che tu saresti rimasta decisamente sorpresa di quanto cibo riuscisse a ingurgitare Barbabianca prima di sentirsi sazio. Mi ricordo che una volta era arrivato a mangiare un pasto da cinquecento chili, e non era ancora del tutto soddisfatto.》. Questo ultimo commento li fece ridere tutti e due. 《Davvero riusciva a ingurgitare tanto cibo in un solo pasto senza vomitare?》 Chiese la ragazza tra le risate. 《Eccome. E anche noi della sua ciurma. Grazie a lui, abbiamo sviluppato tutti uno stomaco di ferro》《E come facevate a non ingrassare se mangiavate in quel modo esagerato? Insomma, tu, Utau, Kukai e Tsuyo sembrate dei modelli!》. Negli occhi di Ikuto balenò nuovamente la loro caratteristica malizia. 《Quindi, mi trovi anche attraente eh confettino? Sapevo che nemmeno tu eri… immune al mio fascino. Non è che vorresti vederlo tutto questo corpo da modello?》 Chiese lui. L’altra si battè una mano sulla fronte. 《Secondo me Rikka ha esagerato prima quando ci ha detto che stavi morendo! Non sembri affatto un povero micio triste e moribondo! Sei solo il brutto gattaccio pervertito di sempre!》 Disse lei, più rossa di un pomodoro. L’altro, per tutta risposta, le rise in faccia. 《Sei sempre… tenerissima quando fai così.》. E questo commento la fece diventare viola. 《Comunque, noi mangiavamo così tanto perché ci sottoponevamo a continui e durissimi allenamenti sulla nave di Barbabianca. Dovevamo imparare alla perfezione più tecniche possibili da usare con i poteri dei nostri frutti del diavolo e dovevamo anche essere capaci di maneggiare un’arma come si deve, per essere preparati alle occasioni in cui non ci fosse stato possibile utilizzare le nostre abilità demoniache. E abbiamo vissuto in questo modo per tre anni. Combattendo insieme alla sua flotta per affermare il potere dei pirati di Barbabianca, mangiando tutti insieme, scherzando, divertendoci e ricevendo l'amore di un padre esemplare come solo il nostro capitano poteva essere. Tre anni che io e i miei fratelli abbiamo amato davvero. Tre anni in cui abbiamo vissuto davvero. Tre anni in cui avevamo una vera famiglia attorno a noi. Una famiglia grande e allegra, con un padre che ci amava a tal punto da farsi chiamare “papà” da noi. Abbiamo anche contributo ad allargarla… quando abbiamo portato con noi anche Shuraia, Hikaru, Rikka e Yaya. Io e i miei fratelli ci siamo presi cura di loro, visto che erano poco più che bambini quando li abbiamo conosciuti, in particolare Tsuyo. Non so perché, ma lui mi ricorda sempre di più mio padre. E lo rivedo anche in…. Utau, in Kukai, e anche negli altri. Tutti abbiamo vissuto solo per vederlo diventare re dei pirati ed essere fieri di lui e d’essere parte della sua famiglia. E mai saremmo stati più felici che vederlo finalmente onorato di quel titolo, che avrebbe realizzato il suo sogno di pace, ma poi… arrivò quel maledetto di Barbanera.》. A quel punto Amu trattenne il respiro, sapeva che quella storia avrebbe preso una brutta piega. 《Lui era un pirata di grande fama, quasi quanto nostro padre, e con lui condivideva anche il progetto di diventare re, ma lui voleva diventare il sovrano dei pirati solo per…. vedersi ricoperto di denaro e gloria, infischiandosene degli altri e di chi avrebbe dovuto uccidere pur di ottenere ciò che voleva. Insomma, tutto l’opposto di Barbabianca. E lui diceva sempre che lui non avrebbe mai chiamato figlio un pirata tanto spregevole e senza scrupoli come quello. E noi ce ne rendemmo subito conto. Da quando lo incontrammo la prima volta, ci sfidò continuamente con la sua flotta di mercenari, che volevano solo mettere le mani sui nostri tesori. E andò avanti così per tanto tempo. Combattemmo per almeno sei mesi per terra e per mare con loro in maniera ininterrotta, fino a che non ci ritrovammo tutti insieme…. su un’isoletta pressoché deserta.》 Fece una piccola pausa, colto da un giramento di testa, mentre Amu osservava che tutti gli altri ragazzi si stavano prendendo cura del loro capitano, ma che avevano le orecchie tese per ascoltare quella storia. A quel punto Ikuto riprese a raccontare. 《La battaglia che avvenne lì, fu senza dubbio…. la più terribile che si fosse mai vista. Fu talmente violenta, da mandare letteralmente in pezzi il campo di battaglia. Non rimase nulla di quel posto a scontro finito. E Barbabianca e Barbanera erano i più decisi nel duello. Combattevano con una forza sufficiente per scuotere gli oceani. Ma poi, accadde qualcosa di terribile. Uno dei nostri, uno di quelli che facevano parte della sua ciurma da più tempo, colpì mio padre, anzi nostro padre, a tradimento. Quel vigliacco si era fatto corrompere da Barbanera, che lo uccise subito dopo aver mantenuto la sua parte dell’accordo. Lui non aveva subito così tante ferite, perché, da bravo codardo, si era nascosto nelle retrovie, quindi attaccò il nostro capitano in maniera alquanto scorretta visto che lui era ancora in forze. Io, i miei fratelli, Shuraia, Hikaru, Rikka e Yaya cercammo di difendere Barbabianca con tutte le nostre forze, ma alla fine fu proprio quel dannato grassone ad avere la meglio su di noi ed era pronto a finirci. Nostro padre, però, si mise in mezzo e… ovviamente fu colpito in pieno al posto nostro. Morì sul colpo, però non cadde a terra. Non si sarebbe mai inchinato di fronte a quel maledetto, che aveva distrutto la sua ciurma e aveva voltato le spalle al suo onore, nemmeno da morto. Per questo ho deciso di essere…. Io il prossimo re dei pirati. Così da realizzare il sogno di mio padre e sconfiggere… chi lo ha ucciso.》. Dopo queste parole, che furono altamente scioccanti per Amu e i suoi amici, visto che non avevano mai ritenuto Barbanera come un uomo tanto meschino, Ikuto iniziò a sentire le palpebre pesanti e il corpo intorpidito, mentre i suoi sensi si annebbiavano sempre di più. La ragazza coi capelli rosa se ne accorse quasi subito, essendo la più vicina a lui, e cercò di non farlo addormentare, suscitando un lieve panico e facendo capire a tutti che il veleno stava vincendo contro il suo fisico. Tutti loro cercarono di aiutarlo a rimanere cosciente, ma sembrava non esserci nessun modo, fino a quando Nadeshiko non ebbe un’idea. 《Rima, il frutto di Akai!》. La bionda glielo lanciò e la ragazza dagli occhi castani lo passò al suo capitano. Lei subito sentì il suo potere entrare in lei, e comprese che cosa aveva pensato la sua amica. Si volse verso Ikuto e appoggiò le mani sul suo petto.

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Capitolo 12
*** Che spavento ***


Il corpo della ragazza dai capelli rosa era diventato improvvisamente inconsistente e composto quasi di uno strano gas violaceo sotto gli occhi di tutti i presenti, mentre le sue mani, sempre premute sul petto del ragazzo, sentivano una sorta di scossa elettrica. Amu non aveva la più pallida sul perché, ma aveva l’impressione di sapere perfettamente che cosa avrebbe dovuto fare per salvare Ikuto. Sembrava quasi che il frutto Gasu gasu no Mi la stesse guidando nelle sue azioni, spiegandole come usare il suo potere al meglio per raggiungere il suo scopo. La giovane si concentrò sul veleno all’interno del corpo di Ikuto, circondandolo con una sorta di spirale di gas, sentendolo scorrere inesorabile nel suo flusso sanguigno, facendo in modo di trovarlo tutto, fino all’ultima goccia. Era incredibilmente complicato e ci voleva una tremenda volontà e concentrazione. Doveva percepire ogni fibra del corpo di Ikuto come se fosse stata sua, fino all’ultimo capillare, senza tralasciarne nemmeno una, per poi iniziare ad assorbire lentamente il liquido mortifero, mentre gli altri continuavano ad osservare, pronti ad intervenire se la situazione fosse peggiorata. 《Se credi che ti permetterò di andare all’altro mondo in questo modo tanto patetico, gattaccio, allora sei più un idiota che un pervertito. Solo io ti sconfiggerò. Solo io sarò quella che te le suonerà fino a farti passare la voglia di fare quelle tue makedette battute da maniaco. Soprattutto perché tu mi devi ancora uno scontro come si deve. Quindi, resterai vivo! È chiaro!?》 Disse con grande veemenza, continuando ad assorbire il veleno, che stava fuoriuscendo lentamente dal corpo del ragazzo dai capelli blu attraverso la sua bocca sotto forma di volute di fumo violaceo, che si univano a quelle che componevano il suo corpo, che pian piano stavano diventando verdi. Era un lavoro veramente faticoso, e dominare il potere di un Rogia era tutto fuorché semplice, come invece si sarebbe aspettata. La ragazza, da come Nagihiko, Kukai, Shuraia e Rikka usavano i loro poteri senza porsi troppi problemi, non si sarebbe mai aspettata che fosse tanto complicato tenere sotto controllo tutta quell’energia. Credeva che fosse facile come usare il potere del suo Kopi kopi no Mi. Ma era una sensazione completamente diversa. Le sembrava quasi di essere diventata un tutt’uno con l’aria stessa. Era come se il suo corpo fosse stato di colpo senza peso. Ma non si fece distrarre da quella sensazione di potenza e leggerezza che la stava pervadendo. Si obbligò a concentrarsi comunque sul suo lavoro, nonostante lo sforzo mentale che stava subendo. Non si sarebbe arresa tanto facilmente. Non si era di certo conquistata un posto di spicco tra i pirati di Barbanera per nulla. La sua testardaggine era qualcosa che l’aveva contraddistinta maggiormente nel suo periodo di addestramento, esattamente come tutti gli altri membri del suo gruppo. Intanto, gli altri componenti della Black lynx, soprattutto Utau, Kukai e Tsuyo, la stavano guardando con aria preoccupata e fiduciosa allo stesso tempo. Amu vide che, anche se lentamente, la pelle di Ikuto stava riprendendo colore e che il respiro si era fatto più regolare. Era il segno che l’intervento della ragazza stava funzionando. Questo la fece sorridere. 《Bene. Devo resistere ancora un po’.》 Disse la giovane pirata, mentre goccioline di sudore cominciavano a scendere dalla sua fronte. Era veramente impressionante quanta concentrazione e fatica ci volessero per far fare al suo temporaneo potere ciò che lei voleva. Shuraia se ne accorse e le disse con un sorrisetto 《Non è tanto facile tenere sotto controllo la forza elementale di un Rogia vero Amu?》 Chiese, probabilmente cercando di allentare la tensione. 《Direi di no. Ma come fate voi quattro!?》 Disse lei con la stessa espressione rivolta a lui, Kukai, Rikka e Nagihiko, mentre il veleno continuava ad uscire dalla bocca del Ragazzo dai capelli blu. A quel punto, si intromise Utau. 《Appena quel babbeo si sveglia, giuro che lo appendo per la coda all’albero maestro! Non mi può far preoccupare così!》 Urlò lei con un’espressione talmente arrabbiata, da risultare quasi comica. 《Tranquilla Utau. Ikuto è un tipo tosto. Vedrai che si sveglierà. E dopo che si sveglierà andremo tutti insieme a mangiare una torta magnifica con crema e panna!》 Esclamò Yaya con la sua tipica espressione da bimba golosa, ricevendo un segnale positivo da Tsuyo, che si era inconsapevolmente laccato le labbra, pregustandosi i dolci. 《Si. E anche tanto Ramen. Ramen a palate! Ramen a cascate!》 Continuò Kukai con l’acquolina in bocca, accompagnato da un’entusiasta Rikka. Anche Hikaru e Shuraia sembravano apprezzare l’idea di quella mega scorpacciata. Utau si mise a ridere. 《Ikuto, in un modo o nell’altro, riesce sempre a farci ridere, Perfino Quando è incosciente.》 Commentò la bionda. 《Non ti devi preoccupare Utau. Riuscirò a farlo ritornare in sé.》 Le assicurò Amu, continuando ad assorbire il veleno. 《Bene. Ma anche se lo salverai, non credere di avere alcun diritto di proprietà su di lui. Ikuto, Tsuyo e Kukai sono i MIEI fratelloni. E nessun’altra donna si deve azzardare a toccarli…o farli soffrire. Altrimenti… subirà la mia tremenda vendetta.》. Lo Affermò con una tale serietà, che la ragazza dagli occhi dorati non faticò ad immaginarla pronta a far fuori chiunque potesse fare soffrire quei tre. La ragazza dai capelli rosa annuì. Nel breve tempo in cui aveva visto la bionda in azione, aveva imparato che quella ragazza poteva sembrare una bambolina all’apparenza, vista soprattutto la sua bellezza eterea, ma in realtà era peggio del demonio in persona se qualcuno la faceva arrabbiare. Ed era anche maledettamente gelosa dei suoi tre fratelli maggiori. Anche se aveva visto Reika scoccare una strana occhiata obliqua alla bionda per la sua ultima affermazione, Amu non aveva tempo di pensarci. La vita di Ikuto era ancora appesa ad un filo. Sentiva che il veleno era uscito in gran parte dal suo organismo, ma non era ancora abbastanza. 《Mi dovrai offrire un’intera fornitura di barili di sakè per questo. Sappilo gattaccio.》 Disse, cercando di mantenere il controllo ancora per il tempo che bastava per salvare il ragazzo dai capelli blu, ma Sentiva che il potere che aveva assorbito dal frutto Gasu gasu no Mi si stava affievolendo. Le forze iniziavano a mancarle. 《Dannazione.》 Disse tra i denti. Ovviamente, come una sciocca, non aveva mai considerato il fatto che la sua abilità di copiare i poteri e le abilità altrui avesse della limitazioni, come per esempio un tempo limite. Ma visti i brevi combattimenti che aveva sostenuto, non ci aveva mai riflettuto. Questo le mise ancora più agitazione. Lei era l’unica a poter risucchiare tutto quel veleno e se non avesse fatto in tempo, avrebbe perso quell’abilità e non sarebbe più stata in grado di aiutare il giovane capitano della Black lynx. Cercò comunque di mantenere il controllo di sé stessa. Avrebbe continuato ad estrarre il veleno per tutto il tempo che le sarebbe rimasto. Magari non era molto, ma non si sarebbe di certo fermata di fronte alla prima difficoltà. Concentrò tutta l’energia che le era rimasta per tirare fuori una grossa quantità di veleno dal suo organismo, ma subito dopo senti il potere che aveva preso dal frutto Gasu gasu no Mi svanire del tutto, Lasciandola a terra, ansante e affaticata. Subito Tadase si precipitò ad aiutarla, trattandola con il suo solito riguardo. Ma lei non se ne curò poi molto. Stava ancora fissando il corpo del ventunenne, ancora immobile. Di colpo, però, lo sentì tossire e aprire gli occhi di scatto. 《Che… sta succedendo!? Cosa… cosa ci faccio in questo letto!?》 Chiese a fatica, cercando di tirarsi su. Neanche un secondo dopo, Kukai, Utau, Tsuyo, Rikka, Hikaru, Shuraia e Yaya si erano precipitati da lui a razzo. 《Risparmia le energie per ora capitano. Hai subito ingenti danni a causa di quel veleno.》 Dissero, costringendolo a stendersi un’altra volta. 《Che cosa è successo? Ho una grande confusione nella testa.》 Disse il ragazzo, massaggiandosi le tempie doloranti. 《È stato incredibile Ikuto! Tu sei crollato avvelenato per terra sul campo di battaglia a causa di quel tipo gassoso e noi ti abbiamo portato qui per estrarti il veleno dal corpo prima che ci lasciassi la pelle, e poi abbiamo cercato di non farti tirare le cuoia per una buona mezz’ora, e ci siamo riusciti soprattutto grazie ad Amu e alla sua ciurma, che volevano sapere di nostro padre Barbabianca. Poi tu ti sei fatto un altro bel sonnellino, e sempre questa signorina qui ti ha salvato le penne, un’altra volta, anche Grazie all’aiuto dell’idea di Rima e Nadeshiko sull’uso dei poteri del frutto Gasu gasu no Mi.》 Disse Yaya a razzo, gesticolando e mimando ogni azione con grande enfasi, e mettendo Amu di fronte a lui con il suo solito sorriso da bimba. La ragazza coi capelli rosa, neanche un secondo dopo, era già diventata bersaglio dello sguardo soddisfatto del ragazzo. 《È così… alla fine ci tieni a me e confettino?》《Fila a dormire e basta gattaccio. Non ho più energia per bisticciare con te.》 Disse lei, andando verso la sua cabina, ma cercando di nascondere un sorriso. Quando si stese nel letto, L’ultima cosa che pensò prima di addormentarsi fu “Speriamo che non ci siano altre brutte sorprese”. Ma non sapeva ancora quanto tremendi sarebbero stati gli avvenimenti futuri.

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Capitolo 13
*** L'imboscata di Barbanera ***


Sulla sua isola, Barbanera stava camminando nervosamente per tutta la sua enorme camera da letto. Nonostante fosse notte fonda, gli era impossibile dormire. Aveva da poco ricevuto la notizia che Akai, uno dei suoi subordinati più capaci e per di più in possesso di un frutto del diavolo della categoria Rogia, era stato ucciso insieme a tutti i suoi compagni e che, cosa più importante, il Gasu gasu no Mi di quell'uomo era stato trafugato. Uno di quei preziosissimi frutti che lui si era dannato a trovare negli angoli più remoti del mondo gli era stato sottratto praticamente sotto il naso. E tutto quel disastro era stato compiuto niente meno che da Amu Hinamori e il suo gruppo, che si erano ovviamente alleati con la ciurma della Black lynx e il loro capitano. Questi avvenimenti erano qualcosa che non aveva assolutamente previsto quando aveva deciso di affidare quella missione ai suoi giovani allievi. Il gigantesco pirata battè con rabbia il pugno sullo stipite della porta. 《Sono stato un idiota! Credevo che quei mocciosi non si sarebbero fatti abbindolare da Tsukyiomi e dai suoi compagni tanto facilmente grazie alla paura e al rispetto nei miei confronti. Non avrei dovuto donargli tutto quel potere. Ho commesso un'imprudenza indicibile consegnando addirittura otto frutti del diavolo a quei ragazzini. Sono abili e intelligenti, è vero, ma non erano adatti a servirmi con i poteri dei frutti. E adesso si sono pure uniti ad altri otto individui dotati di abilità demoniache. Se non faccio qualcosa per eliminarli tutti quanti… rischiano di diventare una vera seccatura per la loro stupida intenzione di strapparmi il titolo di re dei pirati.》 Esclamò l'uomo, afferrando una grossa carta geografica e srotolandola di fronte a sé, sfregandosi il mento. 《Secondo i miei calcoli… dato che mi è stato detto che Tsukyiomi è stato gravemente ferito da Akai, quei mocciosi avranno rallentato moltissimo il loro viaggio per poterlo curare, quindi… dovrebbero trovarsi più o meno qui.》 Disse, indicando un punto presso una delle isole più piccole del suo dominio. Barbanera tirò di nuovo fuori il suo orribile sorriso e si concentrò. La sua mano diventò di colpo nera e nebulosa come un'ombra e il punto sulla mappa che lui stava indicando venne coperto da una specie di grossa macchia nera e perfettamente sferica. Il pirata rise. 《Non avrei mai creduto di dover ricorrere a questa mia abilità per distruggere una sola nave, per di più con a bordo un equipaggio di semplici ragazzini, ma adesso quei mocciosi non hanno più scampo. Gli manderò un paio di amici a fargli una bella sorpresa. Finiranno tutti quanti in fondo al mare insieme a quella bagnarola e io potrò recuperare i loro frutti. Unirò l'utile al dilettevole.》 Disse, sedendosi finalmente per rilassarsi un po'. Intanto, nel bel mezzo dell'oceano Pacifico, la Black lynx stava navigando normalmente sulle acque mi, mentre i membri della ciurma svolgevano ognuno i propri doveri. Ikuto Si stava riprendendo rapidamente, nonostante fosse ancora costretto a letto a causa dei resti del veleno nel suo organismo, e tutto sembrava andare per il meglio. Solo che Tadase, da esperto navigatore, guardando il cielo Sopra di loro, notò un accumulo preoccupante di improvvise nuvole nere nel cielo scuro e un calo nella pressione atmosferica decisamente impressionante. Tutto questo avrebbe potuto sembrare una semplice perturbazione, ma il tutto era stato troppo veloce ed improvviso per essere un evento casuale, il che fece insospettire il biondo. 《Ragazzi… temo che stia per arrivare una tempesta! E anche forte.》 Disse, lievemente allarmato. 《Che cosa!? Non è possibile. Anche io sono un navigatore esperto e le condizioni atmosferiche erano perfette per navigare fino ad un attimo fa.》 Affermò Shuraia, per poi sentire una goccia d'acqua cadergli sulla testa. Ad essa ne seguirono altre. Tante tante altre che ben presto, da lievi spilli liquidi, si trasformarono nell'acquazzone più potente che si fosse mai visto in quelle acque, ormai mosse da correnti sempre più anomale e pericolose, cogliendo di sorpresa i quindici ragazzi sul ponte. E il vento, che aveva iniziato a soffiare di colpo in maniera impetuosa, gettando la pioggia direttamente nei loro occhi, non aiutava di certo a vedere meglio la situazione. Erano letteralmente precipitati in un tifone. 《Accidenti! Presto ragazzi! Ammainate le vele prima che queste raffiche le spezzino!》 Urlò Utau, cercando di sovrastare l'ululato di quella specie di uragano che si era scatenato. Subito Kukai, Tadase, Rima, Reika, Yaya e Nadeshiko, ignorando la pioggia che li martellava, si precipitarono alle cime, chiudendo le vele prima che venissero seriamente danneggiate dai venti. Improvvisamente, però, qualcosa di molto grosso che si agitava sotto il pelo dell'acqua assestò un poderoso colpo alla fiancata dell'imbarcazione, facendola sbilanciare verso sinistra. La nave si stava inclinando pericolosamente, soprattutto a causa dei continui scontri con le onde sempre più alte che agitavano la superficie ormai nera del mare, mentre Tsuyo, impegnato al timone, cercava di mantenerla dritta e di non farla ribaltare. 《Che cosa è stato quel colpo di prima!?》 Chiese Rikka spaventata, cercando di scorgere qualcosa in tutto quel caos. 《Di sicuro non era uno scoglio. Lo avremmo visto. Sembrava qualcosa di vivo.》 Sentenziò Amu, che si stava mantenendo in piedi appoggiandosi alla balaustra. Di colpo, tutti gli altri alzarono lo sguardo e assunsero un'espressione atterrita. La ragazza dai capelli rosa, seguendo il loro sguardo, comprese il perché. Un gigantesco serpente ricoperto di squame biancastre e un paio di enormi e minacciosi occhi neri incombeva con la sua enorme mole Sopra di loro con le fauci irte di denti veleniferi spalancate. 《Un… un mostro Marino! Credevo che questi cosi fossero solo storielle per bambini!》 Esclamò Rima con gli occhi sbarrati. 《Beh, questo qui è verissimo. E non sembra avere intenzioni pacifiche.》 Affermò Hikaru, stretto alla gamba del ragazzo dagli occhi castani. E aveva perfettamente ragione. Infatti il mostro cerco di avventarsi sui ragazzi, ma Nagihiko utilizzò i suoi poteri idrocinetici per trasformare le gocce di pioggia in delle acuminate frecce liquide, che però vennero evitate dal loro bersaglio, che si immerse di nuovo con uno scatto, causando tremende onde che si riversarono sul ponte. 《Non fatevi colpire dall'acqua di mare! È la sostanza più pericolosa per noi utilizzatori dei frutti del diavolo, perché neutralizza le nostre abilità demoniache! Se perdessimo i nostri poteri adesso, diventeremo carne morta nella pancia di quell'affare!》 Si raccomandò Amu, mentre cercava, copiando i poteri di Kukai, di colpire insieme a lui il rettile con dei raggi luminosi, però lui era talmente veloce da impedire loro anche solo di prendere la Mira. 《È inutile. Non riusciamo a colpirlo! È troppo veloce.》 Esclamò frustrato il ragazzo dagli occhi verdi. Intanto il gigantesco rettile continuava a menare tremendi colpi di coda allo scafo dell'imbarcazione, cercando in tutti i modi di farla colare a picco. 《Lasciate fare a me. Mirufurūru! Gigantesco mano! Horudo!》 Disse Tsuyo. Due enormi braccia emersero dalla fiancata destra della nave e afferrarono il serpente proprio mentre stava riemergendo, cercando di tenerlo fermo, nonostante lui si divincolasse con forza. 《Sembra quasi come stringere in mano una saponetta. Sbrigatevi a farlo fuori!》 Disse il castano. A quel punto si fece avanti Reika. 《Ci penso io. Stringer head!》Esclamò, utilizzando il suo potere per trasformare i suoi lunghi capelli in altrettanto lunghi e affilati aculei. Sembrava quasi un riccio di mare in quel modo. 《Dammi una bella propulsione Kairi!》 Disse al ragazzino dai capelli verdi. Lui annuì e utilizzò i movimenti delle sue spade per generare una corrente d’aria potentissima che fece schizzare la ragazza verso la testa del serpente veloce come se fosse stata una cannonata. Il suo attacco perforò la testa del serpente da parte a parte come se fosse stata di burro. Quando atterrò sul ponte, stava per esultare per la vittoria appena conquistata, ma qualcosa la bloccò. E quel qualcosa fu un sibilo molto più forte ed inferocito di quello emesso dal serpente appena morto. Tutti guardarono in alto, osservando un mostro dal corpo composto da lunghissime spire identico in tutto e per tutto alla carcassa dell'altro, che ora galleggiava inerme sul mare burrascoso, ergersi minaccioso con tutta la sua imponenza sopra di loro, solo che questo era almeno tre volte più grosso, e sembrava anche abbastanza furioso. 《Ehm… io scommetto tutto il sakè del mondo che questa qui è mamma serpente... E sembra anche parecchio arrabbiata.》 Disse Shuraia, pallido come non mai per il terrore. 《Se quello era solo un cucciolo…. Ora capisco perché i marinai preferiscono credere che questi cosi siano solo racconti di fantasia!》 Esclamò Lulù, con la sua stessa espressione stampata in faccia. A quel punto, il serpente, probabilmente per confermare quella teoria, si avventò su di lei, che attivò subito i poteri del suo frutto. Quando le zanne si chiusero sulla sua pelle di diamante si sentì il rumore di qualcosa che va in frantumi, e tre denti caddero spezzati dalla bocca del mostro, accompagnati da del sangue verdastro. Questo, dipinse sul volto della bionda un'espressione soddisfatta. 《Beccati questa sgorbio!》 Gli urlò, mentre Reika faceva allungare le sue unghie a dismisura e le lanciava come frecce contro il corpo del rettile. L'altro, per tutta risposta, tornò alla carica, ma di colpo delle lunghissime catene d'oro e delle spesse piante lo bloccarono, costruendo una sorta di museruola di fronte alle sue fauci. Erano stati Tadase e Nadeshiko. Dopodiché, fu Yaya a fare la sua mossa, generando un grosso fantasma che si incollò al muso del mostro. A questo conseguì una terribile deflagrazione che lo lasciò alquanto intontito. A quel punto, intervennero anche Tsuyo, Rikka e Hikaru. Tantissime mani spuntarono sul corpo del serpente, tenendolo fermo, mentre una ventata di vento ghiacciato ricopriva la sua pelle squamosa di uno spesso strato di brina, che poi venne percorso da un'intensa scarica elettrica. Amu osservò con sorpresa il ragazzino biondo. 《Anche tu sei un Rogia?》《Esatto. Lo Hie hie no Mi è la fonte del mio potere.》 Rispose semplicemente lui. Poi, Rima e Nagihiko crearono una sorta di vortice di acqua e fiamme, accompagnato da una lama di sabbia di Shuraia, le ondate luminose di Kukai e le scariche sonore di Utau, mentre Kairi menata fendenti con i suoi poteri sul vento. Il serpente, però, non sembrò preoccuparsene e ripartì all’attacco. A quel punto, un’ombra munita di artigli, orecchie e coda da gatto schizzò rapidissima verso di lui, superando tutti gli altri. 《Neko neko killer!》. Neanche due secondi dopo, il corpo del gigantesco serpente era stato tagliato di netto in due in maniera perfetta. I quindici ragazzi non poterono fare a meno di spalancare gli occhi e le bocche. Ikuto atterrò, come di suo solito, con eleganza sul ponte. 《Come fareste senza il vostro capitano?》.

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Capitolo 14
*** Legami di sangue ***


Sulla sua isola, Barbanera era nuovamente in preda ad un attacco di Collera. Prendeva a calci e pugni praticamente qualsiasi cosa gli capitasse a tiro o gli intralciasse il cammino. Era stato umiliato e sbeffeggiato da quei mocciosi come se fosse stato un semplice principiante. Un'altra volta! Perché aveva scoperto, in un modo alquanto singolare, che, non solo la ciurma della Black lynx e quei traditori dei suoi ex sottoposti erano sopravvissuti alla tremenda tempesta che gli aveva lanciato contro, ma avevano anche fatto fuori i serpenti marini che aveva evocato affinché li uccidessero. Era veramente sul punto di esplodere dalla rabbia per quell'affronto, quando una ragazza con indosso un lungo mantello azzurra fece la sua entrata nella stanza, facendogli recuperare un minimo di calma. 《Bene, finalmente sei arrivata. Stavo aspettando proprio te ragazza. Mi occorre che tu e i tuoi commilitoni andiate a fare un certo lavoretto per me》 Disse con il suo orribile sorriso sul volto. Anche la sua interlocutrice sorrise. 《Per me sarà un piacere, mio signore. Vedrà che ci riuscirò. Finalmente potrò far vedere a tutti che sono migliore di Amu Hinamori!》 Affermò lei con la sua voce petulante. 《Bene.》 Disse Barbanera, prendendo un carta geografica e indicando il punto che lui aveva fatto diventare nero. 《Dovrete dirigervi qui dove è segnato in nero. E assicuratevi che non resti nulla di ciò che troverete. Non accetterò un fallimento da parte vostra. Chiaro?》《Chiarissimo.》 Rispose la ragazza osservando la cartina e sfregandosi le mani. Intanto, nel tratto di mare che il gigantesco pirata aveva indicato sulla mappa, Ikuto stava in piedi sulla balaustra della sua nave come se niente fosse, con il suo solito sorrisetto enigmatico di fronte alle bocche spalancate di tutti gli altri. Un attimo dopo, però, un doppio pugno da parte di Utau e Amu lo aveva raggiunto in piena testa. 《Razza di idiota! Tu dovresti startene a letto!》 Lo rimproverò la ragazza dai capelli rosa. 《Hai idea di quello che abbiamo dovuto fare per salvarti le chiappe!? Se facessi un’altra delle tue stupidaggini manderesti all'aria tutto il lavoro e ti metteresti inutilmente in pericolo! Non ti azzardare mai più a fare una cosa del genere! Chiaro!?》 Proseguì lei. 《Quindi ora ti preoccupi per me confettino?》 Chiese lui con aria vittoriosa e soddisfatta, facendola arrossire di nuovo di imbarazzo e frustrazione. 《Mai e poi mai! Mi preoccupo di più per quei serpenti mostruosi di quanto non faccia per te!》 Urlò lei, mentre l'altro le rideva bellamente in faccia per il rossore delle sue gote. Utau, davanti a quello spettacolo, sospirò, rassegnata di fronte al fatto che quei due non avrebbero mai finito di litigare. Sembravano quasi una vecchia coppia di sposi, ma evitò di dirlo a voce alta, ovviamente per evitare altre scene. 《Beh, l’importante è che ce la siamo cavata tutti. E anche piuttosto bene, visto che la nave ha solo qualche scalfittura. Anche se dobbiamo fare attenzione che non si allarghino.》 Commentò invece, esaminando lo scafo dell’imbarcazione, osservando anche che le nuvole tempestose erano di colpo svanite nel nulla. 《Non ho mai visto una perturbazione simile del genere arrivare e passare talmente velocemente. Anzi, non avevo direttamente mai visto una perturbazione simile.》 Esclamò Tadase. 《Perché quella tempesta non aveva niente di naturale biondino. Dato che è stata creata dal vostro adorato signore Barbanera.》 Commentò il ragazzo dai capelli blu. In un attimo, otto paia di occhi si concentrarono su di lui. 《Come!?》 Esclamarono Amu e i suoi compagni. 《Ma sul serio non ci avevate mai pensato!? Secondo voi, come ha fatto Barbanera a sconfiggere quasi tutta la flotta di Barbabianca? Gli ha tirato contro delle margherite?》 Chiese Shuraia in tono di sarcastica ovvietà. 《Comunque, adesso non importa. Fratellone, io credo che dovremmo scendere a terra comunque anche se la nave non ha bisogno di grandi riparazioni.》 Disse Utau riemergendo dalla cambusa insieme ad Hikaru e Kairi. 《Le scorte di cibo sono state tutte spappolate dai colpi di quei mostri.》 Sentenziò il ragazzino. 《COOOME!?》 Urlarono Yaya e Rikka all'unisono. 《Moriremo di fame! Moriremo di fame! Moriremo di fame! Moriremo di fame!》 Si misero a strepitare le due come ossesse, correndo avanti e indietro sul ponte veloci come un razzo. Tsuyo E Kukai, di fronte a quella scena, si misero a ridere. 《Non moriremo di fame ragazze. Dobbiamo solo scendere a terra e fare qualche acquisto.》 Disse il ragazzo dagli occhi verdi cercando di reprimere le risate. Ikuto si rivolse a sua sorella. 《Quanto dista la prossima isola?》《Non molto. Siamo finiti fuori rotta a causa del tifone, ma non siamo troppo lontani dalla costa.》 Disse lei, osservando una carta geografica insieme all'indiano. 《Ma dobbiamo fare attenzione. Ci siamo ritrovati fuori dalla rotta, ritrovandosi molto più vicini del previsto al continente, e questo lo abbiamo già capito, ma il vero problema è che la prossima isola è un punto abbastanza sorvegliato dalle navi di Barbanera, proprio perché si trova vicina alla costa continentale. Tsuyo, puoi farmi il favore di far comparire diversi occhi ovunque sulla nave? Dobbiamo tenere d'occhio tutti i lati.》. Il castano annuì. 《Come potrei rifiutare una richiesta di mia sorella?》. Stava per attivare i suoi poteri, quando Reika, sorprendendo tutti, scattò, fumante di rabbia, . 《No! Adesso basta! Finiscila! Ne ho abbastanza di questa storia!》《Che ti prende ora?》 Le chiese lui con un tono stizzito e aspro. Gli altri quattordici ragazzi li osservarono con curiosità e sconcerto, visto che nessuno dei due aveva mai avuto uno scatto d'ira simile nei confronti dell'altro, anche se, tecnicamente, non si erano quasi mai rivolti la parola da quando avevano iniziato a viaggiare tutti insieme. 《Che mi prende!? Mi prende che tu tratti tre sconosciuti come se fossero tuoi fratelli! E mi prende anche che che chiami quella biondina da quattro “sorella”!》《Per tua informazione, loro sono miei fratelli. E Utau è mia sorella.》《No! Non è vero. Non c'è alcun legame di sangue tra voi!》《A me non interessa un fico secco! Per me, loro tre e tutti gli altri membri della ciurma della Black lynx sono la mia famiglia.》《Questo è falso. Non lo sono. L'unica persona tra di noi che puoi davvero ritenere parte della tua famiglia sono io!》《No. È qui che ti sbagli. Tu non fai più parte della mia vita da tantissimo tempo.》 Ribatté lui, tagliente. 《Qui si che si fa interessante!》 Mormorò Ikuto all'orecchio di Amu, ancora sbigottita per la piega che stava prendendo la situazione. In effetti, Nessuno dei due ci stava capendo niente di tutta quella discussione, esattamente come tutto il resto della ciurma, ma erano sicuri che presto avrebbero capito il motivo di quel bisticcio. 《Ah davvero? Io non faccio più parte della tua vita!? Quindi hai dimenticato anche mamma e papà? Dopotutto, che te lo chiedo a fare? È ovvio che di loro non ti importa. Li hai anche rimpiazzati con quel pirata di nome Barbabianca! Lo chiamavi “padre”. E ti facevi chiamare “figlio” da lui!》 Ripartì alla carica Reika i tono sprezzante. 《Tienili tutti e tre fuori da questa storia! Non c’entrano nulla!》 Ribatté Tsuyo, furente. 《Ammetti che ti mancano i tuoi veri genitori, però.》《Fai silenzio mocciosa. Non parlare di cose che non conosci. Io me ne sono andato semplicemente perché non ho trovato nessuno che mi aiutasse su quella dannata isola. Preferivate escludermi e chiamarmi mostro.》《Potevi evitare di mangiare quel frutto del diavolo quindici anni fa! Nessuno di noi due avrebbe avuto tutti questi guai se non lo avessi accettato da quel tipo strano quando te lo ha offerto! E nessuno dei due sarebbe diventato un pirata. Io sono entrata a far parte della marina di Barbanera proprio per recuperarti e ficcarti un po' di sale in zucca! Tu non Sei fatto per essere un pirata!》《Sei tu quella che manca di sale in zucca. Non mi importa nulla se sei venuta qui per riportarmi indietro. E poi, direi che come pirata sono molto più abile della gran parte dei componenti della marina di Barbanera. E poi, oltre ai vari “crimini” che ho commesso contro il tuo ex padrone, ormai ho una taglia che vale milioni sulla testa e insieme ai miei compagni ho fatto parte della flotta di Barbabianca nelle battaglie contro quel pallone gonfiato, e ancora oggi noi gli mettiamo i bastoni tra le ruote. Secondo te, potrei vivere normalmente? E poi, io mi sono lasciato indietro la mia vita di prima da tanto tempo. Sono cambiato. Sono diventato più forte. E adesso non sono più il ragazzino ansioso e solo di quattro anni fa, ma sono finalmente diventato una persona indipendente e libera che può fare quello che vuole. E non mi importa che legame di sangue ci sia tra noi. Io sono Tsuyo Kurumi, fratello e fedele compagno di Ikuto, Utau e Kukai. Nient’altro》《Quindi per loro arriveresti anche a ripudiare la tua unica e vera sorella!?》 Gridò Reika, rossa di rabbia. A quel punto, tutti gli altri sgranarono gli occhi. 《VOI SIETE FRATELLI!?》. Gli altri due li guardarono con la stessa espressione condiscendente. 《Davvero non lo avevate capito?》 Chiesero, in tono di ovvietà, cogliendoli di sorpresa. In effetti, adesso che ci pensavano, avevano entrambi molte similitudini fisiche. Entrambi molto alti e slanciati, entrambi avevano occhi e capelli scuri e anche i lineamenti erano piuttosto simili. 《TU SAPEVI CHE TUO FRATELLO È UN PIRATA DA TRECENTO MILIONI DI DANARI FIN DALL'INIZIO?! PERCHÉ DIAMINE NON CE LO HAI MAI DETTO!?》 Scoppiò Tadase. 《Semplicemente perché le mie questioni personali non sono affari tuoi.》 Ribatté lei tagliente. 《Beh, lasciamo stare questa faccenda per ora. Dobbiamo rimanere in guardia in questo tratto di mare, altrimenti…》 Iniziò a dire Kairi, ma il suono di qualcosa che piombava pesantemente in acqua lo interruppe. Osservando la superficie dei flutti vide una palla di cannone che stava affondando rapidamente. Appena tutti e sedici si guardarono intorno, videro che la loro nave era stata letteralmente circondata da tutti i lati da tante altre imbarcazioni ben più grandi e robuste e ben armate con molti più cannoni rispetto alla loro. Sulle vele risaltavano delle enormi M di colore blu. 《Oh, cavolo!》 Esclamarono tutti in coro.

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Capitolo 15
*** In un mare di guai ***


I sedici ragazzi erano completamente bloccati. Ovunque guardassero, vedevano solo navi nemiche. 《Maledizione. La marina di Barbanera ci ha trovati.》 Affermò Rima. 《Scappiamo! Kairi, crea più vento possibile nelle vele per farci allontanare! Utau, Reika, Tadase e Nadeshiko, ai cannoni. Cercate di abbattere più navi possibile! Tutti gli altri, meno Hikaru, Rikka, Shuraia e Lulù, vengano con me. Ci lanceremo all'arrembaggio. Quelli che resteranno a bordo, occupatevi di sfruttare la via di fuga che vi creeremo e eliminate tutti quelli che saliranno sulla nave. Non dovete risparmiarvi.》 Disse Ikuto. Tutti annuirono, mentre le vele si gonfiavano e la nave iniziava a muoversi. Subito, il ragazzo dai capelli blu, seguito da Amu, Tsuyo, Kukai, Yaya, Nagihiko e Rima, utilizzò una delle tante cime per catapultarsi sulla nave più vicina. 《Bene. Dopotutto sono felice di questo imprevisto. Era da tanto che non prendevo a calci i cagnolini di Barbanera.》 Commentò il ventunenne, facendo scrocchiare le nocche prima di attaccare. L'equipaggio nemico Non fece nemmeno in tempo a capire cosa stesse succedendo, che già tre quarti dell'imbarcazione erano stati distrutti dai giovani pirati e ora stava colando a picco, costringendo gli uomini a buttarsi in mare. Questo fu il segnale di inizio dello scontro. I cannoni cominciarono a sparare a più non posso, risuonando ovunque come tuoni, mentre le navi della marina, di colpo confuse per il colpo a sorpresa, cercavano di bloccare il passaggio della Black lynx, che sfrecciava rapidissima sull'acqua grazie ai poteri del ragazzo dai capelli smeraldo e alla sua forma allungata, utilizzando più vento possibile di quello che era stato creato attraverso le vele. 《Bene. Direi che è il momento di cominciare sul serio il nostro spettacolo! Mini horo!》 Esclamò Yaya con il suo fedele parasole in mano. Subito dal suo corpo iniziarono ad emergere moltissimi Piccoli Fantasmi bianchi e rotondeggianti, che presero subito a vorticare in aria fino a quando, allo schioccare di dita della ragazzina, non esplosero come tanti petardi, generando vari danni alla nave su cui lei si era diretta, separandosi dagli altri, evitando ogni colpo di pistola degli uomini a bordo grazie alla sua forma immateriale. 《Peccato! Mi avete Mancata! Ma non preoccupatevi, adesso faccio a tutti voi una bellissima sorpresa di consolazione.》 Disse con il suo solito sorriso allegro da bambina. Il suo corpo immateriale iniziò di colpo a crescere a dismisura, fino a diventare almeno venti volte più grande del normale e quasi completamente traslucido e trasparente. Sui palmi delle sue mani, poi, emersero due enormi fantasmi biancastri e rotondeggianti che iniziarono a fluttuare in mezzo al campo di battaglia. 《Ecco a voi, signore e signori, la celeberrima Kamikaze rap!》 Esclamò la ragazzina, schioccando nuovamente le dita. A quel segnale, i Due fantasmi scoppiarono, generarono delle enormi esplosioni, che scossero il mare con forza, alzando poderose onde salate, che inghiottirono irrimediabilmente le cinque navi della marina che erano rimaste coinvolte nelle esplosioni. Approfittando dell'apertura improvvisa nella difesa nemica, Lulù, che aveva preso temporaneamente il ruolo di timoniere, con il timone portò la loro nave verso quella direzione, giusto in tempo per far assistere tutti i presenti al seguente attacco dei loro compagni. Una colonna di fiamme e una di acqua dolce emersero di colpo vicine alle due fiancate della nave, mentre Rima e Nagihiko ne venivano fuori di colpo, avvolti da fiammelle e gocce scintillanti, che li circondavano completamente, conferendo loro un’aura impressionante di potere e forza. Poi, entrambi sorrisero con fare leggermente ironico. 《Yaya ha già fatto la sua parte.》《E adesso tocca a noi dare spettacolo. Soddisfare il pubblico è il nostro obbiettivo.》 Dissero i due ragazzi, mentre i loro corpi diventavano rispettivamente un vortice di fuoco e uno di acqua. 《High tide!》《Empress of fire.》 Gridarono all'unisono. Una tremenda mareggiata, seguita da una gigantesca tempesta di fiamme, si scatenarono in un secondo in tutta la loro potenza, ribaltando e bruciando impietosamente tutte le navi che incontravano. Ad attacco finito, i due ragazzi, seppur ansanti per lo sforzo, andarono dalla ragazzina coi capelli rame e tutti e tre tornarono sulla Black lynx. 《Ottimo lavoro ragazzi.》 Affermò Reika, sparando, insieme a Tadase, l'ennesimo colpo di cannone, centrando in pieno la fiancata di una nave nemica. Stavano per ripartire verso la fuga, ma poi tutti notarono che alcuni uomini, sette per la precisione, si stavano calando nella nave oltre il parapetto. 《Ora non avete più scampo ragazzini! Senza il vostro capitano siete inutili.》 Disse uno di loro, con la testa rasata e un fucile in pugno. La ragazza dai riccioli Bruni sospirò con sarcasmo. 《Ma per favore.》 Disse, prima di sferrargli un rapidissimo e tremendo calcio alla testa e schiacciandola sotto la suola della scarpa con aria disgustata. 《Quelli come te non sono nemmeno degni di baciarmi i piedi. Figurati se mi faccio battere da un tale idiota.》 Affermò, con la sua solita aria di elegante superiorità, prima di fracassargli il cranio in due secondi con i suoi aculei. A quel punto, fece appena in tempo a evitare una scarica di sabbia gettata da Shuraia. 《HEY! Fai più attenzione a dove miri!》 Disse rivolta al ragazzo indiano. 《Guarda che ti stavo aiutando.》 rispose lui in tono acido e iniziò a far mulinare la sabbia intorno agli uomini che aveva catturato. Quando il vortice dorato si interruppe, i presenti sentirono un brivido di disgusto scendere lungo le loro schiene. I tre uomini erano irriconoscibili. La pelle, il busto e gli arti erano diventati talmente sottili e secchi da sembrare sul punto di spezzarsi in due al minimo alito di vento. Gli occhi fuori dalle orbite, le labbra spaccate e le lingue arse dalla sete, come le gole. Erano diventati praticamente un trio di mummie, che precipitò in mare grazie ad un colpo di Rikka. 《Ma che cosa gli avevi fatto?》 Chiese Nadeshiko. Il ragazzo dalla pelle scura le sorrise. 《Questo è il potere più pericoloso del mio frutto del diavolo. Quello di disidratare completamente qualsiasi cosa o persona venuta in contatto con la mia sabbia. E nessuno gli può sfuggire.》 Affermò con fierezza. Un attimo dopo, una catena d'oro afferrò due dei tre uomini rimasti, che, colti di sorpresa, non riuscirono a fare nulla per impedire a Tadase di scaraventarli in mare con forza, mentre l'ultimo uomo rimasto, che si era sottratto per miracolo alla stretta del biondo, si era avventato su Hikaru con un grosso bidente tra le mani. E lui, senza nemmeno battere ciglio, lo aveva congelato completamente mentre era ancora a mezz'aria, per poi frantumarlo in mille pezzi con un solo calcio, permettendo così a Lulù di riprendere la fuga. Intanto, Ikuto, Amu, Tsuyo e Kukai si stavano occupando delle navi restanti. Dopo l'assalto di Nagihiko e Rima, i loro nemici sembravano essere piombati nel caos più totale, muovendosi a casaccio senza la più pallida idea di che cosa fare, fornendo ai quattro un'occasione d'oro. Dopo aver lanciato un'occhiata di intesa ai suoi fratelli minori, il ragazzo dai capelli blu aveva tirato fuori i suoi artigli, esattamente come la giovane dagli occhi dorati, e si era avventato sui marines al suo fianco, muovendosi entrambi con una rapidità e un'agilità tali da impedire ai loro nemici di vederli fino a quando non era ormai troppo tardi. Avevano mietuto vittime su vittime in pochissimi attimi, tagliando e squarciando la carne di qualsiasi soldato gli si parasse di fronte, mentre gli altri due provvedevano alle navi lasciate, ormai, senza alcun equipaggio. Grandi comete luminose si abbattevano velocissime sugli scafi, mentre delle gigantesche mani smembravano ciò che ne rimaneva. Appena si furono creati un’apertura abbastanza ampia per far passare la loro nave senza che potesse essere colpita da qualche palla di cannone vacante, tutto l'equipaggio si riunì sul ponte. 《Abbiamo fatto un lavoro perfetto!》 Esultò Rikka con un sorriso a trentadue denti. Ma la sua espressione si spense quando vide l'ennesima nave nemica arrivare verso di loro. Solo che questa era molto diversa dalle altre. Era molto più grande e minacciosa Le vele erano nere con un jolly Roger composto da tre teschi attaccati insieme. Oltre al fatto che si muoveva velocissima. Infatti, in un attimo si era affiancata alla Black lynx. Dalla balaustra scesero tre individui abbastanza singolari che atterrarono sul ponte senza scomporsi. La prima era una sedicenne dal fisico snello e alquanto prosperoso nelle forme, capelli rossi raccolti in vezzosi boccoli, un paio di grandi occhi smeraldini e una vistosa cicatrice sulla sua coscia sinistra, in parte coperta dalla mantella blu che portava. Il secondo era un uomo allampanato sulla trentina dai capelli castano caramello, un sigaro in bocca e un pizzetto nero sul mento. Anche lui aveva una cicatrice alquanto visibile, ma la sua era situata sulla fronte. E il terzo uomo era un vero e proprio gigante. Sui quarant'anni, Alto si e no tre metri e pesante chissà quanto, con un fisico così corpulento e rotondeggiante da farlo sembrare una palla da demolizione, ricoperto di pelo dalla testa ai piedi e con una lunga, disordinata e incolta barba bionda, lo stesso colore dei ricci scompigliati e crespi sul suo cranio. 《Io sono il vice ammiraglio della terza divisione principale dei pirati di Barbanera, Saaya Yamabuki. Arrendetevi fin da subito senza combattere, pirati della Black lynx, e non vi sarà fatto alcun male da noi.》 Affermò la ragazza. 《Certo certo. Ma hai mai sentito parlare di veri pirati che si sono arresi solo perché una semplice sciacquetta glielo ha chiesto?》 Chiese retoricamente Reika. Le sue dita diventarono aculei che erano pronti a conficcarsi nella faccia della ragazza, ma arrivò l'ennesima sorpresa sgradita. Le dita del trentenne con la cicatrice in fronte si allungarono di colpo, diventando delle specie di lunghissime corde di ferro, che avvolsero la ragazza e la bloccarono sul posto, tappandole anche naso e bocca. 《Quello è…》《Un utilizzatore del frutto del diavolo!》 Affermarono Kairi e Utau. 《Esatto ragazzini. Il mio nome è Shinsei. Faccio parte della terza divisione dei pirati di Barbanera insieme a Saaya e Machivise, e ho mangiato il frutto Ori ori no mi. Ogni parte del mio corpo può diventare una corda d'acciaio dalla cui presa è impossibile scappare.》 Affermò lui, stringendo sempre di più la presa sul corpo della ragazza. 《Lascia andare la nostra amica!》 Ordinò Lulù con fare imperioso, mentre le sue braccia diventavano di diamante. Lui, per tutta risposta, allungò un'altra corda, cercando di bloccare anche lei, ma Shuraia lo bloccò con la sua sabbia. 《Stai lontano da lei. Non sei il suo tipo.》 Disse, insinuandosi anche nella prigione della castana, liberandola. Intanto, Saaya stava fronteggiando, insieme all'altro uomo, Amu, Utau, Ikuto, Tsuyo e il resto della ciurma. Però sembrava che la rossa fosse particolarmente interessata alla ragazza dai capelli rosa. Infatti, stava prendendo di mira solo lei e Utau, lasciando ai suoi compari l'ingrato compito di vedersela con i loro amici, che li stavano mettendo in evidente difficoltà. 《Ci rivediamo, Hinamori.》 Affermò lei in tono sprezzante e con dei coltelli in mano. 《Con mio grande rammarico, Yamabuki.》 Ribattè l'altra a tono. 《Mi domando sinceramente che cosa ti abbia spinto a tradire il nostro signore. Dopotutto, per noi è stato come un padre.》 Insinuò lei. 《Semplicemente ho trovato qualcosa di meglio su questa nave. Ed è qualcosa che desidero molto di più che ritrovarmi a servirlo come una sguattera per tutto il resto della mia vita.》 Affermò lei. A quel punto, si fece avanti la bionda. 《Adesso basta parlare! Fatti sotto mocciosa da due soldi.》 Disse con la sua solita aria sprezzante. Saaya non se lo fece ripetere due volte, scattando rapidissima verso di loro, ma la gamba della più alta fermò il suo coltello, per poi ingaggiare uno scontro a suon di calci. E poi, quando si fermarono, la diciassettenne sorrise. 《È il momento di metterti al tuo posto. Sonic sword!》. Una poderosa onda sonora nacque dalla sua bocca e fendette l'aria come una lama, solo che la rossa la evitò per un pelo. 《Modo modo!》 Recitò, facendo comparire una strana sfera rosata e nebulosa sulla sua mano. Questa prese in pieno lo stomaco di Utau. Subito anche lei fu avvolta da quello strano alone, cominciando a rimpicciolire rapidamente, fino a che di lei non rimase altro che il suo vestito. 《UTAU!》 Urlarono sconvolti tutti i suoi compagni. Kukai, addirittura, digrignò i denti. 《Tu! Come hai osato fare questo alla mia Utau?!》. Con uno scatto alla velocità della luce superò l'uomo barbuto e si avventò su di lei, che, però, essendosi già preparata a saltare, riuscì a colpirlo alla nuca con un'altra sfera, facendo rimpicciolire all'istante anche lui. 《KUKAI!》 Esclamarono Tadase, Reika e Nadeshiko, che erano stati completamente bloccati da Shinsei e le sue corde. Approfittando di questo, e anche del fatto che gli altri componenti della Black lynx erano bloccati da Machivise, arrivò davanti a loro. 《Non ti avvicinare. Stacci lontana! Vattene!》 Ordinò Tadase in tono atterrito, cercando inutilmente di liberarsi dalla corda di metallo. 《Che peccato. Sei talmente carino. Mi dispiace farti questo.》 Commentò la rossa, prima di usare il suo potere anche su di lui. Ma prima che potesse farlo anche con le due ragazze, Tsuyo si parò davanti a lei. 《Seis fururu!》. Le sei mani evocate spuntarono subito sulla schiena della rossa, bloccandola nella loro stretta. 《Anche tu sei un'utilizzatrice del frutto del diavolo vero? Che cosa hai fatto ai miei compagni?》 Chiese il ragazzo. Proprio in quel momento, dallo scollo del vestito di Utau spuntò fuori una bimba di pressappoco cinque anni, con due occhioni viola e una cascata di capelli. E appena vide la posizione di Saaya, si rivolse al castano in tono d'urgenza. 《Tsuyo! Smetti di usare i poteri dello Hana hana no Mi, presto!》 Disse con la voce di Utau. E quando il ragazzo si rese conto che quella effettivamente era sua sorella e dell'errore che stava commettendo, era ormai troppo tardi. La mano della loro avversaria aveva già toccato una delle braccia che spuntavano dalla sua schiena. Subito il ragazzo, esattamente come i suoi compagni prima di lui, sentì la brutta sensazione che tutto si stesse ingrandendo, mentre i suoi vestiti diventavano di colpo enormi, e anche lui cambiò. I lineamenti tornarono dolci e paffuti come quelli di un bambino di sette anni, la sua altezza diminuì considerevolmente, i muscoli e i peli sul suo corpo svanirono, lasciando il posto a delle membra morbide, rotondeggianti e quasi del tutto glabre. E nella stessa situazione si trovavano anche Utau, Tadase e Kukai. La ragazza dagli occhi verdi, di fronte al loro nuovo aspetto, sorrise 《Io ho mangiato il frutto Modo modo no Mi. E adesso sono in grado di far regredire qualsiasi cosa io voglia di dodici anni ogni volta che la tocco. Tu dovresti avere circa sette anni ora. E adesso, voi tutti svanirete tra le onde insieme a questo relitto. MACHIVISE!》. A quel segnale, l'uomo saltò in alto e iniziò di colpo a fluttuare nell'aria come se non pensasse nulla. 《Ten tons press!》 Urlò poi, gettandosi in una caduta libera velocissima. 《Vi farò assaggiare tutta la potenza del Ton ton no Mi!》. Ikuto cercò di colpirlo per fermarlo, ma qualcosa lo precedette. Una figura femminile dai lunghi capelli ed estremamente minuta arrivò in volo rapidissima e si interpose tra loro, bloccando l'uomo all'ultimo secondo.

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Capitolo 16
*** Piacere, il mio nome è Tsurara ***


Una ragazza al massimo di quattordici anni, dopo aver allontanato Machivise con un calcio, era atterrata in piedi nel bel mezzo del ponte con aria alquanto noncurante. Nonostante il profilo del suo corpo minuto fosse quasi completamente longilineo, magrissimo e sottile in una maniera impressionante, era decisamente graziosa. I lunghi capelli mossi le superavano le spalle, arrivando a circa a metà schiena, ed erano di un bel castano cioccolato, ma la parte di dietro era in parte tinta di un fantastico blu, simile a quello dei capelli di Ikuto. Due occhi scuri spiccavano sul viso pallido dai lineamenti delicati e quasi felini. E, nonostante la sua statura alquanto esigua, molto simile a quella di Yaya, che contribuiva a darle un'immagine di grande delicatezza e fragilità, sembrava comunque emanare un'aura di forza e carattere che la faceva apparire inarrestabile. E doveva esserlo sul serio, soprattutto perché aveva spostato Machivise, un uomo in grado di pesare più di diecimila tonnellate grazie al suo frutto del diavolo, con un semplicissimo calcio e uscirne illesa come se niente fosse. 《Maledizione! Siete Ancora voi!? Ma non vi togliete mai da mezzo i piedi!? Perché non andate a rompere qualcun altro dall'altra parte del mare!?》 Esclamò Saaya con aria alquanto seccata. L'altra mise su un'espressione vagamente beffarda. 《Semplicemente perché Adoriamo perdere tempo combattendo con voi galoppini dj Barbanera. È un ottimo allenamento.》. Tutta la ciurma della Black lynx, anche se ogni suo componente era rimasto abbastanza sorpreso per quella sua entrata in scena, non potè che trovarla immediatamente simpatica per questo suo bel caratterino. 《Smettiamola di preoccuparci così tanto per niente. È solo una di loro. Il resto del loro esercito non c’è. Ed è pure una nanerottola magra come uno stecchino. La ridurrò in briciole in un colpo solo insieme a questa patetica nave e al suo equipaggio. Non deluderò il nostro signore.》 Esclamò il quarantenne biondo, alquanto irritato per essere stato colto di sorpresa in quel modo dalla nuova arrivata poco prima. Riprese all'istante a fluttuare in cielo pronto a buttarsi di nuovo in caduta libera, ma dei fantasmi tempestivamente generati da Yaya lo attraversarono, trasmettendogli subito una terribile disperazione e impedendogli di attaccare all'ultimo secondo. 《Vorrei morire all'istante. Non ho mai combinato nulla nella mia vita. Vorrei rinascere come una larva.》 Affermò lui, tornando a terra e mettendosi quasi a piangere. Allora Saaya invocò il suo potere e cercò di usarlo sulla nuova arrivata, ma lei non si lasciò cogliere di sorpresa. Anzi, fu lei a prendere alla sprovvista la sua avversaria. Le sue braccia si ricoprirono di colpo di stupende piume fiammeggianti, ma queste erano azzurre e dorate, facendo diventare pian piano i suoi arti due possenti ed eleganti ali, mentre le gambe dal ginocchio in giù diventavano di un sorprendente colore ceruleo, per poi farsi molto più coriacee e robuste, mentre le dita dei piedi si trasformavano in affilati artigli da uccello. Dalla fine della sua spina dorsale emerse una lunga coda delle stesse bellissime piume fiammeggianti azzurre e dorate. Tutti ci rimasero di sasso. 《Quello è il potere di un frutto zoo zoo mitologico! Sono rarissimi! E donano dei poteri enormi!》 Esclamò Tadase, non riuscendo a smettere di guardare la ragazza con meraviglia, esattamente come tutti gli altri. Anche gli uomini di Barbanera erano rimasti impressionati da quel cambiamento, ma provarono comunque a colpirla. Lei, per tutta risposta, li evitò con grazia, muovendo appena le sue possenti ali, arrivando alle spalle di Saaya, rifilandole una sberla potentissima, che la spedì addosso a Shinsei, facendogli perdere l'equilibrio, per poi iniziare a volare in circolo, ricoprendosi con le sue fiamme da capo a piedi e colpendoli tutti e due insieme a Machivise con una successione calci e colpi d'ala sferrati ad una velocità tale da risultare quasi invisibile e mandandoli tutti a sbattere contro l'albero maestro senza lasciargli il tempo di fare alcunché per potersi difendere. A quel punto, si fece avanti Ikuto. 《Voi tre siete solo un gruppo di idioti. Non dobbiamo sprecare altro tempo con voi.》 Affermò col suo solito ghigno sghembo, mentre anche lui iniziava lentamente a cambiare. Il corpo si ricoprì completamente di morbido pelo blu e bianco maculato, creando una sorta di collare di pelo candido a due punte sotto il mento, la sua lunga coda e le orecchie feline fecero la loro comparsa, le gambe si arcuarono e mutarono in zampe artigliate e possenti, esattamente come le braccia, sviluppando subito molti più muscoli sul suo corpo, tutti elastici e guizzanti, esattamente come il resto del suo corpo possente. Infine, il volto diventò un muso, mentre i denti si affilavano considerevolmente e la sia figura si allungava parecchio. E in meno di un minuto, al suo posto c'era una lince dal manto blu notte maculato di nero e con la pancia bianca, grossa almeno tre volte più della sua forma originale. L'animale ruggì con forza, facendo segno ai tre di farsi avanti. Saaya, Shinsei e Machivise, di fronte a quello spettacolo di affascinante e spaventosa eleganza, sentirono un brivido scendere lungo le loro schiene. Ed era più che giustificato. Quella trasformazione era molto più intimidatoria e selvaggia di quella della ragazzina castana. Infatti il gigantesco felino saltò rapidissimo verso di loro, con gli artigli sguainati. La ragazza dai capelli rossi e il trentenne provarono a bloccarlo con i loro poteri, ma lui li evitò con estrema noncuranza e riservò ad entrambi una zampata sufficiente a spedirli con forza contro la balaustra della nave. 《Wow. Quel gattone è veramente fantastico.》 Commentò la ragazzina che li aveva salvati dal colpo di Machivise con aria ammirata, osservando la lince fronteggiare il quarantenne senza mai accusare fatica o problemi a colpirlo e schivare. 《Già. Il nostro fratellone è fantastico quando combatte. Ma anche tu lo sei stata, signorina! Sei veramente impressionante!》 Affermarono Utau, Kukai e Tsuyo con i loro occhioni scintillanti di meraviglia, facendo sobbalzare tutti i presenti, visto che i loro corpi erano diventati quelli di tre bambini, esattamente come quello di Tadase, ma le loro voci non erano cambiate affatto, rimanendo adulte. Quindi, il tutto era un risultato alquanto inquietante. Ma comunque la ragazza apprezzò il complimento, rivolgendo ai tre un lievissimo sorriso. A quel punto, la lince ritornò da loro con passo felpato, mostrandosi orgogliosa in tutta la sua grandezza, specialmente di fronte ad Amu, per la vittoria appena riportata. 《Si si. Sei stato molto bravo, gattaccio pervertito.》 Commentò lei con un sorrisetto, passando la mano in mezzo al soffice pelo della sua testa e del suo collo, ottenendo in cambio una valanga di fusa soddisfatte da parte della lince. Sembrava solamente un tenerissimo gatto fuori taglia in quel momento. 《E poi, ti dirò che così sei anche più sopportabile del solito.》 Affermò poi la ragazza dai capelli rosa ridacchiando, meritandosi un'occhiataccia fintamente offesa dal gigantesco felino. Nessuno, però, si era accorto che Shinsei si era rialzato fino a quando lui non urlò all'equipaggio della sua nave 《Fate fuoco subito! Affondate questa nave! Non lasciate che questi fuorilegge si salvino!》. Un attimo dopo, dei lunghi artigli felini gli squarciarono la guancia destra, imbrattandola di rosso e facendo perdere definitivamente i sensi al suo proprietario, ma ormai era troppo tardi. Ci fu un gran rumore e una palla di cannone colpì in pieno la chiglia della nave, seguita da tante altre che centrarono la fiancata e la ridussero a brandelli di legno, generando un danno troppo esteso per essere riparato, anche utilizzando i poteri dei frutti del diavolo, e iniziando a far riempire d'acqua salata la stiva dell'imbarcazione. La nave iniziò subito a muoversi pericolosamente, appesantita e ormai sbilanciata dal peso supplementare, dando l'occasione ai tre uomini di Barbanera per scappare via, aggrappandosi a delle cime di sicurezza che gli erano state lanciate dai loro sottoposti e risalendo sulla loro imbarcazione, fuggendo via veloci dal ponte. Solo che nessuno della ciurma della Black lynx se ne curò minimamente. Subito dopo, Ikuto tornò normale, ma mantenne comunque i suoi denti affilati digrignati per la rabbia. 《Maledizione! L’ultima nave della flotta di nostro padre sta…》 Disse con gli occhi umidi di frustrazione, lasciando a metà il discorso. La stessa espressione che avevano i suoi compagni. 《Presto Ikuto. Dobbiamo fuggire da qui. Se cadiamo in acqua siamo fritti!》 Affermò però Shuraia, scuotendo il suo capitano per le spalle, esattamente come tutti gli altri. 《Ma dove diavolo sono finiti Yito e il resto dei suoi sottoposti!?》 Commentò allora la ragazzina di quattordici anni, cercando di mantenersi calma, anche se dalla sua voce traspariva chiaramente una parvenza di panico, ma anche una lievemente seccata. 《Questa volta mi sentirà quel pirata artista narcolettico da strapazzo! Avrebbe dovuto essere qui da un pezzo!》 Disse, ma poi si sentì tirare per il lembo dei pantaloni. Si ritrovò davanti Kukai e Utau. 《Vieni via! Presto! Dobbiamo fuggire subito!》 Dissero i due in allarmi. La ragazza non fece una piega. Sapeva che Yito sarebbe arrivato. Infatti, Continuò a guardare febbrilmente l'orizzonte, fino a quando non scorse una grande sagoma scura avvicinarsi. 《Eccolo lì! Perfetto! Sentite, chi di voi sa volare?》 Chiese, rivolta ai membri della ciurma. Yaya, Shuraia, Rima, Kukai e Rikka sollevarono la mano. 《Accidenti. Siete troppo pochi. Va bene. Allora saltate tutti su!》 Disse, mentre il suo corpo mutava ulteriormente. Anche il petto, la schiena e le coscie si ricoprirono di piume azzurre e dorate, esattamente come il collo, che si era decisamente allungato, e come la testa, mentre il naso e la bocca si fondevano in un becco duro e lungo, simile a quello di una gru, i capelli mutavano in una sorta di cresta di fuoco e il suo corpo diventava almeno tre volte più grande e robusto. In pratica, la ragazza si era appena completamente trasformata in una maestosa fenice. I ragazzi salirono subito sul suo dorso e lei prese il volo rapidissima. 《A proposito, io mi chiamo Tsurara.》 Affermò la fenice, attraversando il cielo grazie alle sue possenti ali, mentre Ikuto e i suoi compagni osservavano la loro nave affondare lentamente nel mare cristallino.

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Capitolo 17
*** Arrivo turbolento ***


Mentre Tsurara volava veloce nel cielo, i ragazzi sul suo dorso si erano chiusi in un persistente mutismo dettato dalla disperazione e dalla frustrazione. Specialmente Ikuto, Utau, Kukai, Tsuyo, Yaya, Shuraia, Hikaru e Rikka. Amu e i loro compagni lo avevano capito fin da subito e avevano rispettato il loro silenzio, cosa di cui i loro compagni gli erano profondamente grati. Era chiaro che stessero male. Quella nave era l'unica sopravvissuta tra le navi della flotta di Barbabianca dopo la strage che essa e i suoi componenti avevano subito da parte di Barbanera. Quella nave era per loro un ricordo dell'uomo che avevano sempre ritenuto un padre. Quella nave era la loro casa. E ora stava affondando nell'acqua, svanendo insieme all'ultimo ricordo di un pirata che aveva quasi cambiato la storia e che era stato il loro salvatore. Ed era esattamente quello che tutti stavano pensando in quel momento con amarezza, mentre la fenice dalle piume blu e dorate scendeva lentamente di quota, fino ad atterrare dolcemente sul ponte di una nave veramente molto grande, e soprattutto corazzata da delle placche di metallo, sotto gli occhi sbarrati dell'equipaggio. 《Macché…!? Intrusi! Accoliti di Barbanera! Prendete subito le armi! Uccideteli tutti!》 Urlarono alcuni dei ragazzi presenti sul ponte. Subito, tutti i presenti presero le loro Attrezzature da battaglia e le puntarono contro Ikuto e gli altri. Loro non fecero minimamente una piega. 《Sai, noi abbiamo bisogno di sfogarci fratellone. Ci dai il permesso di suonarle a questi idioti?》 Chiese Utau. Nonostante il suo attuale aspetto da bambina di cinque anni, aveva comunque un'espressione talmente seria e spaventosa da far gelare il sangue. Sembrava quasi una bambola assassina. Il ragazzo dai capelli blu annuì con un mezzo sorriso. Gli altri membri della Black lynx si gettarono nella mischia e subito dopo si scatenò l'inferno. Suoni, luci, catene di braccia, fantasmi esplosivi, vortici di sabbia, schegge di ghiaccio e fulmini si abbatterono con forza sui marinai insieme ai loro creatori, impedendogli anche solo di reagire. E per quanto loro si impegnassero con spade e fucili, non riuscivano nemmeno a vedere i loro avversari o i loro attacchi, data la loro agilità impressionante, venendo rapidamente stesi da essi, lasciando anche il ponte in condizioni pressoché pietose, nonostante il rivestimento metallico che lo ricopriva. E, in mezzo a tutto quel putiferio di armi e corpi svenuti sparsi ovunque, loro erano perfettamente calmi. Sembrava quasi che si stessero divertendo. Non avevano nemmeno il fiatone, anche se il gruppo che avevano “affrontato” era decisamente numeroso. 《Bene. Se ci hai portati qui per farci sfogare, Tsurara, direi che ci sei riuscita lievemente.》 Affermò Shuraia, facendo scroccare le nocche. La ragazza stava per dire qualcosa, ma, a quel punto, probabilmente a causa di tutto quel baccano, si fecero avanti sul ponte tre persone alquanto singolari. Sembravano diversi dagli altri che avevano incontrati. Molto più forti. Il primo che sembrava essere il più anziano, oltre che il più alto, era un uomo sulla sessantina completamente pelato e con una barba nera, ispida e lunghissima, ma aveva un corpo talmente alto e muscoloso da sembrare un gigante e incutere timore anche solo con la sua presenza, nonostante l'espressione placida e tranquilla sul volto segnato da profonde rughe. Accanto a lui, invece, c'era una donna decisamente procace sui quarant'anni con dei lunghissimi e arricciati capelli azzurri, che raggiungevano la metà delle cosce, e incorniciavano il viso dai tratti raffinati. Gli occhi, che si potevano intravedere attraverso le sottili lenti degli occhiali da vista, erano castano caramello come quelli di Rima, ma erano affilati, indagatori e sospettosi. Emanavano un'aria pericolosa e calcolatrice. Infine, l'ultimo componente del terzetto era un ragazzo lievemente più alto della donna. La pelle pallida era spruzzata di efelidi sugli zigomi e il naso, i capelli erano corti e castani rame, con un ciuffo che scendeva lievemente sull'occhio destro e gli occhi erano celesti. Il viso era lievemente infantile, nonostante dimostrasse almeno diciannove anni, e anche lui non sembrava uno da prendere tanto sottogamba. 《Si può sapere voi chi siete e cosa volete?》 Chiese la donna con tono perentorio e freddo. 《Noi siamo i pirati della Black lynx.》 Rispose prontamente Yaya. Subito i due componenti maschi del terzetto si guardarono per un secondo e poi iniziarono a sganasciarsi dal ridere per quell'affermazione, lasciando i ragazzi a bocca aperta per lo sconcerto. 《Si può sapere che avete da ridere voi due!?》 Chiese Tsuyo con aria seccata. Se c'era una cosa che odiava era essere preso in giro. 《Vo… vo… voi sareste i famosi pirati della Black lynx? L'unica componente della flotta di Barbabianca ad essere ancora intera? Quelli che hanno sulla testa delle taglie a dir poco favolose? Bhuahahahaha!》 Rise il ragazzo, tenendosi la pancia. 《Si. È così.》 Ribattè Utau, con gli occhi che dardeggiavano pericolosamente. 《Ma non farmi ridere piccina. Tu e i tuoi amichetti eravate praticamente dei neonati quando c'è stata la guerra tra Barbanera e Barbabianca.》 Disse l'anziano con fare accondiscendente, indicando lei, Kukai, Tsuyo, Tadase, Hikaru e Rikka. 《Non siamo dei bambini! Una dei soldati di Barbanera ci ha ridotti così con i poteri di un frutto del diavolo!》 Affermò il bambino dagli occhi cremisi. 《Oh certo certo, e, sentiamo, ora mi direte che anche voi avete dei frutti del diavolo, nanetto?》《Io mi chiamo Tadase! E si. Anche noi abbiamo dei frutti! Perché non ci credete!?》 Chiese lui con i lucciconi, di fronte alle nuove risate dei due. Anche la donna, nonostante si fosse data un contegno, sembrava alquanto scettica riguardo quell'informazione. Alla fine, però, anche Rima, stufa di tutte quelle prese in giro, intervenne. 《Piantatela voi due! Non ci credete? Bene, allora vi sfidiamo. Tutti e tre. Vediamo un po' se dopo riderete ancora.》 Affermò lei con fierezza. 《Lo sai, piccola, siete davvero adorabili quando cercate di fare i grandi. Comunque, il mio nome è Motoharu e loro sono Kurumu e Yito. E adesso, tornatevene a casa.》 Disse l'uomo anziano. Quella fu la proverbiale goccia che ha fatto traboccare il vaso. Ikuto e Amu sguainarono i loro artigli e gli si avventarono addosso. I tre, non aspettandosi un attacco diretto, se li ritrovarono vicinissimi al collo. 《Ci credete o no adesso?》 Chiese la ragazza dai capelli rosa con freddezza. Subito i tre si risvegliarono dalla sorpresa. 《Beh, se questi ragazzini vogliono combattere, accontentiamoli.》 Affermò l'uomo più anziano, mentre la sua espressione mutava, diventando bellicosa e battagliera. La donna annuì e tirò fuori una lunghissima frusta ricoperta di spine, mentre sulle mani del ragazzo apparivano delle nuvolette multicolore. 《Ha un frutto.》 Affermò il giovane dai capelli blu, avvertendo implicitamente gli altri di fare attenzione. Subito lui e tutti gli altri suoi alleati andarono verso i tre nuovi avversari sotto lo sguardo attento di Tsurara. Kurumu attaccò per prima, mulinando la sua frusta spinata verso Reika. Lei si limitò a ricoprire il suo braccio sinistro di aculei e lasciare che l'arma si attorcigliasse attorno ad esso con nonchalance. 《Interessante come arma la tua. Ma, come vedi, anche io sono una tipa alquanto spinosa.》 Affermò, tirandola e rischiando di farle perdere l'equilibrio. La donna resistette in ogni caso, ma il calcio della ragazza castana la raggiunse in pieno stomaco, lanciandola direttamente verso Yaya, che lanciò i suoi fantasmi negativi ed esplosivi verso di lei. La donna dai capelli azzurri, però, li evitò con grazia e la frustò su un fianco, per poi mirare al suo collo, ma la lama di una catana fermò l'arma mentre stava tornando indietro. 《Stai lontana da lei.》 Affermò Kairi, tagliente come le sue lame, muovendo lievemente la spada. Subito una scarica di vento scaraventò Kurumu contro la fiancata della nave. La donna si girò, tirando a tradimento verso i due ragazzi una sfilza di coltelli da lancio, ma dei lunghissimi rovi spinosi e dei tentacoli d'acqua li afferrarono appena in tempo. 《Non ti hanno insegnato che voltare le spalle al nemico è molto pericoloso in battaglia?》 Affermarono le voci dei gemelli proprio dietro le sue spalle. Prima che lei potesse anche solo voltarsi verso i suoi nuovi avversari, questi legarono la donna, impedendole di scappare. 《E questa è stata sistemata. Grazie ragazzi.》 Disse la castana a Nadeshiko e Nagihiko. 《Non c'è problema.》 Risposero in coro. Intanto, Rima, Hikaru, Rikka, Kukai e Utau stavano fronteggiando Motoharu. Nonostante l'età avanzata, quel tipo era ancora forte come un toro, se non di più. Infatti, caricava i ragazzi come in una corrida e senza mai stancarsi, seppur la forza dirompente che ogni volta utilizzava. 《È il momento di congelare i tuoi bollenti spiriti.》 Affermò il ragazzino biondo, mentre il freddo intorno a loro aumentava. 《Ice ball!》 Esclamò, generando una tremenda ventata di aria congelante e rinchiudendolo in un grosso blocco di ghiaccio. 《Gran bel colpo Hikaru!》 Esclamò la ragazzina con i capelli porpora. Solo che poi si sentì uno scricchiolio. La sfera gelata esplose in mille pezzi e l'uomo arrivò addosso al suo piccolo avversario con la stessa potenza di una valanga. Gli altri quattro fecero appena in tempo a vedere lo scatto, che già il loro compagno era andato a sbattere contro l'albero maestro ed era stato mandato fuori gioco nonostante i suoi poteri di Rogia. 《HIKARU!》 Urlarono loro. Subito dopo, con uno sguardo furente si rivolsero di nuovo verso il loro avversario. 《La pagherai cara per questo!》 Affermò Utau, iniziando a cantare con forza. Un gigantesco vortice di suoni si intrecciò attorno a lei e travolse l'uomo, tormentandolo con un suono percussivo e persistente da cui non poteva scappare. Ma non era ancora finita. 《Hikari no toso!》 Disse Kukai, materializzandosi di fronte a lui, iniziando a colpirlo da ogni lato alla velocità della luce. Grazie ai suoi poteri lui superava la velocità del suono, quindi lui non stava risentendo del colpo di Utau. Quando, poi, i due completarono il loro attacco combinato, Motoharu venne travolto in piena faccia da una potente fiammata generata da Rima, che, per quanto il sessantenne provasse a fermare, lo centrava sempre. Lo svantaggio dell'uomo era soprattutto il fatto di essere tanto possente rispetto ai suoi avversari e, di conseguenza, più goffo. Infatti, quando Rikka, con un'espressione talmente furiosa da fare spavento in volto, gli fu addosso, non riuscì minimamente a spostarsi. 《Goro goro doragon!》 Evocò la ragazzina, avvolta da un'aura di saette. Un gigantesco drago di fulmini si intrecciò intorno al corpo di Motoharu, generando una tempesta elettrica talmente potente Da lasciarlo a terra, con gli occhi fuori dalle orbite e con addosso un raccapricciante odore di carne umana bruciata. Ormai, solo Yito era rimasto in piedi, osservando con sorpresa i suoi compagni sconfitti. 《Accidenti. Avremmo dovuto fare più attenzione.》 Disse tra i denti. 《Tu dici?》 Chiese retoricamente Lulù, mentre, con la sua forma di diamante, menava calci tremendi verso di lui. Il ragazzo saltò in alto, reggendosi alle sartie della nave, e sorridendo lievemente. 《È un vero peccato. Con bellezze come te e la tua amica in giro, mi sarebbe piaciuto molto passare un po’ di tempo tutti insieme e “conoscerci meglio”.》 Affermò lui in tono allusivo rivolto alla bionda e ad Amu. E, neanche un attimo dopo, rischiò di essere travolto da un vortice di sabbia. 《Fai attenzione a come le parli depravato!》 Gli urlò Shuraia. Il castano si limitò a sorridere di nuovo, ma un calcio di Ikuto lo mandò a sbattere con la faccia sul ponte. Ora, lui, Tadase e Tsuyo incombevano su di lui. 《Ricordati, stupido moccioso, che Confettino è mia e mia soltanto. I gatti sono molto gelosi di ciò che gli appartiene, quindi astieniti dal fare certi apprezzamenti su di lei.》 Affermò il ragazzo dai capelli blu. L'altro, per tutta risposta, sgusciò via e saltò di nuovo sulle sartie, mentre le sue mani si illuminavano di luce colorata. 《Ora vedrete.》. Stava per lanciare l'attacco, ma due catene d'oro si avvolsero attorno alle sue gambe e lo tirarono verso il basso e gli fecero perdere l'equilibrio. Solo che, a quel punto, lui lanciò il suo attacco. 《Art wave!》. Dalle sue mani proruppe una nuvola multicolore che si diresse verso i sei. Solo che Ikuto, Amu e Tsuyo la evitarono per un pelo, ma gli altri tre, che erano troppo vicini, no. Tutti li videro cambiare di colpo. Ogni singola curva dei loro corpi si era letteralmente appiattita, mentre i loro vestiti erano solo un'accozzaglia di colori fin troppo sgargianti. La testa e gli arti di Tadase erano addirittura diventati cubici, esattamente come i suoi occhi e la bocca, che adesso avevano una forma rettangolare. Lulù, invece, aveva una linea che le attraversava il viso dalla fronte al mento, disegnando il suo profilo bidimensionale sul volto ormai ridicolmente mutato, dato che anche gli occhi e la bocca avevano una forma orribilmente stilizzata. Infine, Shuraia sembrava una figura da quadro cubista, con l'occhio sinistro messo in verticale, mentre il destro in orizzontale sulla pelle di un nuovo e tremendo rosso cupo, la bocca a forma di mezza luna e delle ciglia a dir poco pacchiane. 《CHE COS'È QUESTO OBBROBRIO!?》 Urlarono tutti e tre con orrore dopo essersi visti. Yito ridacchiò. 《Io ho mangiato il frutto Ato ato no Mi. Ogni cosa o persona che viene travolta dalle mie nubi d'arte diventa a sua volta un pezzo d'arte, neutralizzando i suoi eventuali poteri.》 Affermò. 《Beh, facci tornare normali!》 Ordinò la bionda, che stava avendo gravi difficoltà a muoversi conciata in quel modo. L'altro scosse la testa. 《Ora non mi resta che abbattere gli altri.》. Subito generò un’altra nuvola, ma gli altri tre la scansarono per un pelo. Così iniziò una sorta di tiro al bersaglio in cui Ikuto, Amu e Tsuyo erano i bersagli, nonostante i colpi non li centrassero mai. Alla fine, il ponte, già semi distrutto dai precedenti scontri, somigliava parecchio ad una tela di colori messi a casaccio. Yito digrignò i denti. 《Stavolta non vi salverete dalla mia arte.》 Affermò. Stava per lanciare una nuova nube di colore, ma Ikuto e Amu gli arrivarono addosso e iniziarono a malmenarlo senza riserve, lasciandolo a terra con aria alquanto rintronata per le botte, poi una mano spuntò fuori dalla sua spalla, rifilandogli una valanga di ceffoni, mentre tante altre gli bloccavano i polsi, le gambe e le braccia. 《Non dovresti mai sottovalutare chi ti sta davanti.》 Affermò Amu. Intanto, Tsurara era di colpo scoppiata a ridere. 《Tu che hai da ridere si può sapere!? Dovresti aiutarci piuttosto! Questi tipi sono alleati di Barbanera!》 Sbraitò Kurumu, perdendo la pazienza per la prima volta. 《Esatto!》 Esclamò a fatica Motoharu. 《Piuttosto che attaccarli e ridergli in faccia, avreste dovuto credergli. Sono sul serio i membri della Black lynx. Li ho portati qui per farli parlare con il capo.》 Rispose la ragazza dagli occhi castani con calma quasi fredda, nonostante la nota divertita del suo tono di fronte alla situazione. Ad un certo punto, però, si sentirono dei passi e una voce maschile esclamare 《Ma si può sapere che cosa è accaduto qui!?》. Yito, Kurumu e Motoharu sbiancarono. 《Capitano!》.

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Capitolo 18
*** Una proposta particolare ***


Un uomo molto alto e slanciato era in piedi sul ponte con un’aria talmente sorpresa, da sfociare addirittura nello scioccato. Aveva i capelli color castano chiaro con un ciuffo che cadeva di fronte agli occhi viola. Il volto era spigoloso e dal profilo aguzzo e mostrava solo qualche accenno di rughe attorno agli occhi. Non avrebbe potuto avere più di cinquant'anni, ma il suo corpo muscoloso e lo sguardo calmo sembravano emanare un'intensa aura di saggezza, forza e intelligenza che ispirava rispetto in chiunque lo guardasse. Anche se in quel momento, data la sua espressione comicamente sorpresa, era solamente ridicolo da vedere. E di certo non era difficile immaginare il perché di quella faccia, dato che la maggior parte del ponte della sua nave era ridotta ad un grumo di legno e metallo accartocciato e tagliato in vari punto e i suoi tre sottoposti strano stati battuti e legati come salami. 《Cosa diavolo è successo qui!? Chi diavolo siete voi!? Che cosa avete fatto alla mia nave e ai miei uomini!?》 Urlò lui di colpo con la faccia deformata dalla collera, mentre una sciabola legata al suo fianco mandava uno scintillio minaccioso. Kurumu, Motoharu e Yito provarono a spiegarsi, ma nessuno di loro riuscì a parlare per la vergogna. A quel punto, visto che le parole non sembravano essere adatte a risolvere la situazione, Kairi si fece avanti con le sue lame in pugno, mentre Nagihiko, Hikaru e Shuraia, nonostante lui sembrasse ancora una figura da quadro cubista, si mettevano in posizione di attacco accanto a lui, e anche gli altri erano tutti vigili e pronti all’ennesimo scontro, ma Ikuto li fermò. 《Aspettate ragazzi. Lasciate che ci pensi io a lui.》 Disse con aria sicura. Grazie a quella frase, i suoi compagni sembrarono rilassarsi subito, seppur rimanendo attenti. 《Ikuto, fai molta attenzione. Quel tipo sembra molto più forte degli altri.》 Sussurrarono, infatti, Amu e Utau. Lui mise in mostra il suo solito sorrisetto malizioso. 《Non preoccuparti Confettino. Starò benone》 Affermò con calma rivolto verso la ragazza dai capelli rosa, per poi concentrarsi sull'uomo davanti a sé. 《Noi tutti siamo la ciurma della Black lynx. Io sono il loro capitano, Lince nera. Siamo stati portati qui da Tsurara, che suppongo faccia parte dei tuoi uomini, dopo che gli sgherri di Barbanera ci hanno attaccato. E se i tuoi compagni e la nave sono ridotti così, è semplicemente perché quegli stupidi non hanno voluto ascoltarci quando gli abbiamo fatto questo stesso discorso e ci hanno attaccati. E se adesso vuoi combattere anche tu per riscattarli… accomodati.》 Affermò con strafottenza e sguainando gli artigli. Il suo interlocutore rimase un attimo in silenzio, poi successe qualcosa che nessuno dei presenti si sarebbe aspettato. Un sorriso felicissimo ed emozionato degno di un bambino si fece largo sul suo volto. 《Siete davvero i pirati della Black lynx!? Insomma, QUEI pirati della Black lynx!? Gli unici membri rimasti al mondi della flotta di Barbabianca!?》 Chiese ai limiti del contento e con gli occhi sgranati e scintillanti. Nonostante quella reazione lo avesse momentaneamente spiazzato, Ikuto annuì. 《WWAAAWW! Voi siete i miei idoli! Siete dei pirati fantastici e veramente famosissimi, seppur la vostra giovanissima età! Siete potentissimi, da far invidia a degli eserciti, e le avete suonate ai commilitoni di Barbanera chissà quante volte grazie alle vostre abilità combattive e demoniache quando Barbabianca era vivo e anche adesso. Io Yasuka Hoshimoto, il capitano di questa nave, la Iron phantom, e della rivolta contro quel pallone gonfiato e senza denti. Per me è un onore e un piacere conoscervi. E anche i vostri nuovi componenti. Sono lieto che anche voi vi opponiate a quel dittatore da strapazzo.》 Affermò lui afferrando la mano del ragazzo dai capelli blu e iniziando ad agitarla con forza e sorridendo con fare paterno ad Amu, Tadase, Kairi, Reika, i gemelli e Rima, che arrossirono, soprattutto a causa dell'ultima parte del discorso. Dire che ormai la sorpresa era ormai palese sul volto del ventunenne e su quelli dei suoi amici era un eufemismo. Una reazione simile non se la sarebbero mai aspettata. Soprattutto non dal capo supremo di una rivoluzione di quella portata, che, indipendentemente da tutto, sembrava un combattente formidabile e anche un tipo sufficientemente carismatico e autoritario da riuscire a convincere delle persone a seguirlo nella sua battaglia e a fidarsi di lui come capitano. 《E voi tre!》 Disse poi l'uomo rivolgendosi ai suoi tre sottoposti con un tono furibondo. 《Come vi siete azzardati ad attaccarli così!? Non solo perché sono i pirati della Black lynx, ma soprattutto perché, se Tsurara li ha portati qui, significa che non sono malintenzionati. Vi rendete conto che questi ragazzi e i loro poteri potrebbero essere la nostra unica carta vincente!? Non possiamo permetterci di farci scappare un'occasione come questa, ve l'ho pure detto, e voi agite in questa maniera tanto sconsiderata!? Soprattutto tu Yito. Come hai potuto ridurre quei tre ragazzi in quel modo!?》 Urlò, indicando l'aspetto alquanto ridicolo di Shuraia, Lulù e Tadase e il modo ridicolo in cui erano conciati, ma occhieggiando anche la borsa che Rima teneva a tracolla con un bizzarro interesse. Il ragazzo castano era rosso di vergogna, esattamente come i suoi compagni. 《Ma capitano, gli uomini che erano sul ponte li hanno attaccati e noi pensavamo che....》 Provò a giustificarsi Kurumu, ma la ragazzina fenice la fermò. 《Non accampare scuse. Quando vi hanno parlato e spiegato chi fossero e cosa facessero qui, prima gli avete riso in faccia e poi li avete attaccati. Quindi, direi che vi siete meritati la batosta. Non è forse vero?》 Affermò con calma glaciale e un sopracciglio alzato, ricevendo un ringhio infastidito da parte della donna. 《Sentite, basta che ci sleghiate e vi prometto che annullerò il potere del mio frutto del diavolo.》 Affermò il ragazzo castano, prima che le due, tra le quali palesemente non correva buon sangue, cominciassero a bisticciare. A quel punto l'uomo dagli occhi viola si avvicinò alla corda che li bloccava e la tagliò con un coltello, intimando con lo sguardo al ragazzo di procedere. Una volta ritrovata la posizione eretta, il ragazzo puntò i palmi verso Tadase, Lulù e Shuriaia e una nuvola bianca li travolse, facendoli tornare normali all'istante, con loro sommo sollievo. 《Benissimo. Ora, seguiteci.》 Disse Motoharu, invitandoli ad entrare all'interno della nave. Seppur con sospetto, i sedici giovani pirati vi entrarono. Anche se non sembravano esserci altri potenziali pericoli o avversari, era meglio continuare a mantenersi vigili. Ma, nonostante tutto, ne approfittarono ugualmente per dare un'occhiata in giro. Anche all’interno della nave, tutto era costruito con legno e rivestito da un sottile strato di metallo. Come facesse quella imbarcazione a non colare a picco per il troppo peso era ancora un mistero per tutti. Ed era anche gigantesca. Molto molto più grande rispetto alle navi normali. Infatti, un'altra cosa che tutti si stavano chiedendo era come facessero Tsurara e gli altri a non perdersi in quel labirinto di corridoi e stanze che componeva quel posto, muovendosi anche con sicurezza e senza esitazione. 《Dove ci state portando si può sapere?》 Chiese Reika, sempre più nervosa per il pesante silenzio che regnava lì dentro. Non che quel posto avesse alcunché di spaventoso o allarmante, ma i corridoi relativamente stretti e i piccoli oblò non offrivano alcuna via di fuga attendibile o lo spazio sufficiente per uno scontro, nel caso si fosse rivelato necessario ricorrere alla forza. 《Stai tranquilla ragazza. Non vi succederà niente di male qui dentro. Come ha detto il capitano, non è nostra intenzione nuocervi.》 Disse Motoharu. Solo che nessuno di loro, specialmente Ikuto e Amu, ne erano convinti, almeno non dopo l'attacco ricevuto sul ponte. I cinque li condussero in un'ampia stanza simile ad una sala per le riunioni e con in mezzo un lungo tavolo dove tutti loro presero posto. 《Allora, cosa volete dirci?》 Chiese Rikka a bruciapelo. Tutti i presenti erano mortalmente seri e anche lei, Kukai e Yaya non avevano più il solito sorriso allegro che li contraddistingueva. Yasuka sospirò. 《Come vi ho già detto, io sono a capo di questa rivoluzione contro Barbabera. Sto cercando di fare qualcosa contro di lui fin da quando ha distrutto i membri del governo mondiale ed ha portato via il titolo di Re dei pirati a Barbabianca. Ormai sono più di vent'anni che io e i miei compagni tentiamo di difendere le isole e i mari circostanti dalle continue angherie ed incursioni degli uomini di quel pazzo. Così facendo abbiamo accumulato molto nuovi sostenitori e tantissimi uomini si sono uniti a noi per aiutarci anche fisicamente. Nelle nostre file abbiamo anche dei combattenti veramente molto valenti e grazie a loro e alle loro doti siamo stati in grado di creare una flotta molto potente. Purtroppo, però, nonostante i nostri continui sforzi, non siamo mai riusciti a collezionare delle vittorie molto significative contro quel pazzo. Abbiamo ucciso molti dei uomini, ma lui sembra non essere mai a corto di nuove schiere.》《Non credo che riuscirete a batterlo. Se non nostro Padre non ne è stato capace con tutta la sua flotta al seguito, nemmeno voi potrete.》 Lo interruppe Tsuyo con calma glaciale, con un segno di assenso da parte di Hikaru. Yasuka non sembrava essere molto contento per quell'affermazione. 《Voi avete combattuto da soli contro le sue schiere fin dalla morte di Barbabianca!》 Replicò infatti. 《Ma voi non avete poteri! E ti assicuro che non avete un minimo dell'allenamento che ci ha dato nostro Padre!》 Rispose a tono Ikuto. E a quel punto, un lampo passò negli occhi viola dell'uomo. 《Ed è per questo che voglio farvi un'offerta. Per favore, entrate a far parte della nostra flotta.》.

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Capitolo 19
*** Decisione presa ***


Ikuto, Amu e le loro ciurme rimasero di stucco per un momento. Una proposta simile non se la sarebbero aspettata dopo l'accoglienza non proprio gentile che gli avevano riservato. 《Perché dovremmo farlo?》 Chiese Lulù. Yasuka sembrò a sua volta sorpreso da quella domanda. 《Perché così potremmo combattere tutti insieme e sconfiggere finalmente Barbanera. Non era questo il vostro obbiettivo?》《Certo che si. Ma cosa vi fa credere che ci uniremo a voi e alla vostra flotta?》 Chiese Utau secca. 《Perché non dovreste farlo?》 Si intromise Yito. Shuraia gli rivolse un'occhiataccia. 《E ce lo chiedi anche?! Tu hai ridotto me, Lulù e Tadase a quadri da due soldi con le gambe!》 《E i vostri uomini hanno provato a buttarci fuori bordo appena siamo arrivati qui!》 Risposero lui e Reika. Anche Lulù, Hikaru, Tadase e Rima si dissero d'accordo, e tutti gli altri non potevano fare altro che assentire. Il ragazzo incassò il colpo. 《E poi, senza offesa, ma sembrate anche alquanto scarsi nel combattimento. Gli unici uomini che mi sono sembrati validi sono Yito, Tsurara e qualche altro. Non ritengo che possediate una potenza sufficiente per battere Barbanera.》 Rincarò Kairi con calma gelata, e a quel punto tutti dovettero ammettere che aveva ragione. Dire che Yasuka e i suoi sottoposti, eccetto Tsurara, erano scioccati era un eufemismo. Avevano seriamente sperato che quei pirati tanto famosi si unissero a loro, ma, nonostante l'apparente coincidenza dei loro obiettivi, sembrava che loro non ne volessero sapere proprio niente. 《E soprattutto, non ci possiamo unire alla vostra flotta perché noi facciamo già parte di quella di Barbabianca. Che lui non sia più vivo non è qualcosa di cui ci importa, noi seguiremo sempre e solo lui. Gli saremo fedeli fino alla nostra morte.》 Affermò Ikuto con risolutezza. A quel punto, tutti i membri della Black lynx si dissero d'accordo in maniera assoluta. Per quanto la loro flotta fosse stata ormai distrutta da anni, non avrebbero mai accettato di fare parte di un'altra. Per loro sarebbe stato un tradimento nei confronti dei loro compagni originali. Amu lo capì solo osservando i loro sguardi. Esprimevano tutto l'amore, la fedeltà e la malinconia che solo il ricordo del loro padre adottivo e dei loro vecchi amici e alleati poteva suscitare. Era uno sguardo che nessuno dei suoi amici aveva mai mostrato ripensando al loro precedente signore. C'era sempre reverenza, paura, ma anche eccitazione per averlo tradito. Ma mai amore o rispetto. Si chiese per un attimo come sarebbe stato se la loro vita fosse stata diversa. Se magari anche loro fossero diventati dei “figli” di Barbabianca quando erano ancora ragazzini. Da come ne parlavano gli altri, era stato per loro un padre da amare e rispettare, non solo un capitano. Forse, se anche loro avessero fatto parte di quella grande famiglia, sarebbero stati felici come lo erano stati i loro nuovi compagni in quegli anni. E forse anche il loro rapporto con Ikuto e gli altri sarebbe stato diverso. Si domandò se Reika e Tsuyo avrebbero potuto essere normali fratelli, se magari lei, Lulù, Nadeshiko e Rima sarebbero state confidenti per Utau, Yaya e Rikka, forse Kairi e Nagihiko sarebbero stati più aperti con gli altri. Magari anche lei avrebbe saputo com'era essere una ragazza felice, trovando anche una persona da amare. Pensandoci, si rese conto che era una visione assolutamente meravigliosa, ma che le suscitava una sensazione piuttosto strana all'altezza dello stomaco. Ma, prima che potesse darle un nome, venne riscossa da quei pensieri dalla voce di Yito. 《Sentite, ormai Barbabianca non c'è più e il vostro giuramento nei suoi confronti se n'è andato con lui e le sue navi! E ora, sia noi che voi abbiamo bisogno di allearci. Altrimenti verremo tutti spediti a marcire in fondo al Mare da Barbanera e le sue forze marittime!》 Disse con veemenza, per poi ricevere una gomitata nelle costole da parte della ragazza dai capelli tinti di blu. Lei lo aveva capito che quell'approccio non sarebbe servito a convincerli. Semmai a farli arrabbiare, visto i tasti che stava toccando lui. E infatti, questa affermazione non parve suscitare grande piacere tra i giovani pirati. Perfino Kukai, Yaya e Rikka assottigliarono lo sguardo in maniera irritata. 《Che nostro padre sia morto o no, non ha importanza! Noi consideriamo quel giuramento ancora valido. E sarebbe come tradire lui e tutti gli altri se ci unissimo a voi.》《Già. Noi non sanciremo nessuna alleanza con voi. Grazie per averci aiutato, giuro che ve ne siamo grati, ma non dobbiamo per forza sostenervi.》 Affermarono Tsuyo e Utau con freddezza. 《Ma aiutereste anche voi stessi! Voi state cercando di vendicarvi di Barbanera da quattro anni e lo combattete da oltre otto! Adesso avete l'occasione e i mezzi per portare a termine i vostri propositi e vorreste mollarla così?!》 Urlò Kurumu. A quel punto, Kukai si fece avanti, e senza il suo caratteristico sorriso, cosa che mise in allarme i presenti. 《Noi non molliamo proprio niente. Semplicemente non ci piace essere usati. Credete che non lo abbiamo capito?》 Chiese con una smorfia arrabbiata che stonava sul suo attuale volto di bambino. 《Già. Voi sapete di non poter vincere una guerra contro Barbanera senza un aiuto da parte nostra, e mascherate la cosa come se foste voi a fare un favore a noi!》 Lo sostenne Reika. Colto in fallo, Yito cercò comunque di non farsi sfuggire di mano la situazione. 《Che la mettiate in un modo o nell'altro, in ogni caso ne trarremmo tutti vantaggio! Noi libereremmo i mari dal suo dominio e voi vi vendichereste. Quindi, perché non la piantate di fare i principini e accettate l'offerta!?》 Chiese Lui infatti, mentre le sue nuvole multicolori prendevano forma per la sua frustrazione, mentre Kurumu e Motoharu si affiancavano a lui. Questo fece reagire i giovani pirati, che si misero tutti in posizione d'attacco. Non avevano intenzione di farsi bacchettare da quel tipo. Tsurara, che aveva mantenuto un'espressione tranquilla per tutto il tempo, capì che la situazione stava degenerando e infatti spiegò le sue grandi ali e si mise in mezzo, proprio mentre il suo commilitone più vecchio e Reika partivano all'attacco. I due furono subito respinti indietro e lei prese la parola, cercando di placare gli animi. 《Sentite ragazzi, lo so che voi facevate e fate tutt'ora parte della Flotta di Barbabianca e che non lo tradireste mai per un’altra, ma avete ragione. Abbiamo bisogno del vostro aiuto. Avete visto da voi che le abilità nel combattimento di molti di noi sono... abbastanza scadenti. È imbarazzante ammetterlo, ma dopotutto, erano tutti abitanti delle classi più basse. Contadini, pastori, minatori e schiavi oppressi che si sono ribellati per riavere la loro libertà. Sono tantissimi e animati da forti intenzioni, ma non sono molto capaci in battaglia. Anche se si impegnano al massimo negli allenamenti, i soldati di Barbanera li ucciderebbero tutti senza porsi il minimo problema. E purtroppo, tra tutti i componenti delle nostre schiere, solo io ed Yito possediamo un frutto del diavolo e questo crea una situazione impari, visto che la flotta nemica e piena di utilizzatori di abilità demoniache. Quindi, capirete che ci serve il vostro aiuto in maniera disperata. E poi… nessuno di noi vi costringerebbe a rimanere tra le nostre file contro la vostra volontà quando lo scontrò finirà.》 Affermò la ragazza. 《Esattamente. Si tratta solo di un'alleanza temporanea, valida solo fino alla morte di Barbanera. Una volta sconfitto lui e il suo esercito, i mari saranno liberi e non servirà più combattere insieme. Ci saluteremo semplicemente e ognuno andrà per la sua strada. Può andare bene per voi?》 Chiese Yasuka con il suo tono pacato. I giovani pirati non si mossero, mantenendo la loro posizione di battaglia, ma comunque dovettero riflettere su quanto aveva detto. Erano ancora dell'idea che sarebbe stato sbagliato allearsi con una nuova flotta, ma avevano un debito enorme nei confronti di Tsurara per averli salvati e lei e il suo capitano Avevano ragione. Se avessero potuto contare anche su di loro, sarebbero riusciti a vincere contro quel tiranno. E poi, se si fosse trattato di una semplice alleanza a tempo determinato, nessuno di loro avrebbe potuto lamentarsi. Ikuto stava per parlare, quando la porta della stanza si aprì di colpo e due figure, un ragazzo e una ragazza, arrivarono a rotta di collo. 《Ci perdoni capitano, siamo in ritardo tremendo!》 Urlo il giovane, prima di inciampare e finire lungo disteso letteralmente ai piedi di Reika. 《Ehm… ti senti bene?》Chiese la castana. 《Si. Scusa tanto.》 Disse lui, alzando la testa verso la giovane. Lei non potè evitare di trovarlo adorabile. Non poteva avere più di diciannove anni, visti i lineamenti fini e spigolosi vicini all'età adulta. Ma, per quanto si vedesse che era una persona anche abbastanza intelligente e calma, la sua zazzera bionda e spettinata gli dava un’aria sbarazzina, esaltata dai sottili occhiali posti sugli occhi nocciola. E di certo neanche lui era rimasto indifferente alla bellezza da amazzone di lei. Quella ragazza era senza dubbio un sogno per lui. Restarono in quella posizione per un bel pezzo, solo che poi si sentì un'esclamazione deliziata che li distrasse dalla contemplazione reciproca. La compagna del biondo, una graziosa ragazza dai lunghissimi capelli neri che dimostrava si e no diciassette anni, aveva afferrato Tsuyo e lo aveva preso in braccio, dimostrando una notevole forza, e lo stava accarezzando come un peluche. Lei non era molto alta, ed era esile di corporatura, nonostante le forme sode, e proprio non riusciva a staccare i grandi occhi azzurri dal ragazzo, ancora intrappolato nel suo corpo di sette anni. E la scena era veramente particolare. Soprattutto perché il giovane pirata, normalmente sempre molto controllato, mostrava una faccia alquanto beata mentre le braccia lo stringevano. 《Quanto è adorabile!》 Esclamò lei, prima di notare gli sguardi di tutti puntati su di loro. Anche Tsuyo era di colpo diventato rosso ciliegia per l'imbarazzo. Yasuka sospirò divertito. 《Benvenuta Hitomi. Benvenuto Luka. Vi presento i pirati della Black lynx. I due capitani, Amu e Ikuto, con le rispettive ciurme. Io e gli altri avevamo chiesto loro di unirsi temporaneamente a noi. Ragazzi, loro sono due dei nostri guerrieri migliori, Hitomi e Luka.》 Li presentò rapidamente. 《Quindi loro sono i famosi pirati figli di Barbabianca? E che cosa hanno risposto? Ci aiuteranno o no?》 Chiese il biondo, occhieggiando speranzoso Reika. L'uomo pose la stessa domanda con gli occhi ai pirati. Loro si scambiarono uno sguardo reciproco e alcuni annuirono. A quel punto, Ikuto e Amu presero la parola. 《E va bene signor Yasuka. Faremo parte del vostro esercito.》

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