L'ultima goccia...

di DanieldervUniverse
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La nuova minaccia? ***
Capitolo 2: *** Avalanche, cinque idioti in un seminterrato... ***
Capitolo 3: *** Missione Segreta ***
Capitolo 4: *** Fuga mancata ***
Capitolo 5: *** La resistenza del generale ***
Capitolo 6: *** La forza dei Turks ***
Capitolo 7: *** Responsabilità ***
Capitolo 8: *** Passaggi ***
Capitolo 9: *** Zack, sei un genio del male... ***
Capitolo 10: *** Al salvataggio! ***
Capitolo 11: *** Tecniche psicologiche ***
Capitolo 12: *** Filarsela ***
Capitolo 13: *** Fare la guardia ***
Capitolo 14: *** Piano brillante ***
Capitolo 15: *** FFVIII? ***
Capitolo 16: *** Infiltrazione successo! ***
Capitolo 17: *** La morte di Shinra ***
Capitolo 18: *** Uscita col botto ***
Capitolo 19: *** I dolori dell'anziana Lucrecia ***
Capitolo 20: *** Ospite inatteso ***
Capitolo 21: *** Scosse di assestamento ***
Capitolo 22: *** Complicare faccende già complicate... ***
Capitolo 23: *** La Mary Sue ***
Capitolo 24: *** Questioni di responsabilità ***
Capitolo 25: *** L'autore è impazzzziitrtjrie ***
Capitolo 26: *** La gang riesce ancora ad entrare in ascensore anche se in cinquanta ***



Capitolo 1
*** La nuova minaccia? ***


Autore\Nota: Se qualcuno si chiede se io sia masochista ad osare qualcosa del genere qui la risposta è no, sono solo uno che apprezza divertirsi e sfottere alla grande. E chi di meglio dei soggetti che ho scelto?

Daniele II\N: Se fossi credente in qualche modo pregherei per loro.

A\N: Ma perché devi sempre rovinare tutto?

DII\N: Credevo ci fossi abituato.


-Ancora.

La registrazione si riavvolse e riprese, non più di dieci minuti.

Gli occhi assassini di Tseng la ripercorsero, dettaglio dopo dettaglio.

Suoni, voci, immagini, volti.

Quei volti...

-Senpai, mi si stanno incrociando gli occhi. Possiamo finire?- domandò Elena, con la testa abbandonata sulla spalla del superiore.

-Elena! Andiamo stai ancora guardando quella roba?- la chiamò Reno.

-Senpai ha detto che lo dobbiamo fare quindi lo faremo!- esclamò lei in risposta.

-Sorellina quanto sei ingenua- replicò la maggiore, Emma, nome in codice Gun.

-Ragazzi ho trovato Midgaropoli!- esclamò Cissnei sbucando da una botola nascosta nel divano.

-Non ci credo, pensavo fosse sparito quando ero bambino!- esclamò Veld, intento a leggere il giornale con un sigaro in bocca.

Spento.

Ma la cosa non toccò minimamente Tseng, che continuava a fissare le riprese con rabbia, il viso chinato in avanti e le mani incrociate davanti alla bocca.

Ogni istante di quello che vedeva lo irritava nel profondo.

-Senti pivello- disse Veld, alzandosi e facendo scattare sull'attenti tutti i Turk -A volte proprio non ti capisco.

Il veterano raggiunse il nuovo leader, e come da programma il resto della truppa ricominciò a farsi i fati propri, pulendo le armi o tirandosi in testa i dadi di Midgaropoli, esclusa Elena che era rimasta sull'attenti affianco al suo Senpai.

-Cosa c'è di così oscuro in queste riprese da farti tenere il broncio?- continuò l'uomo, protendendosi sulla spalla di Tseng.

Per tutta risposta il tipo interruppe la riproduzione ad un fotogramma preciso, dove un uomo dai fluenti capelli d'argento passava trafelato davanti alla telecamera, seguito da un ragazzo dai capelli biondi, e nell'atto travolgeva un ragazzo dai capelli dritti e neri sotto lo sguardo sconvolto di un uomo con la capigliatura più lunga e di un altro tipo vestito con un impermeabile rosso, che teneva un libretto in mano.

-Mmmhhh, vedo- annuì Veld -E questi chi sarebbero?

-Avalanche- ringhiò Tseng.

-SUL SERIO!?- esclamarono tutti, piombando addosso ai due e schiacciandoli sotto il loro peso, riuscendo a resistere per quasi dieci secondi prima che Veld e Tseng li sparassero in ogni angolo della stanza con delle letali mosse di Karate.

-Senpaaaiiii!- non riuscì a trattenersi Elena, con gli occhi che brillavano e la bava alla bocca.

-Avalanche? Cioè quella Avalanche? Quelli che vi sgusciano tra le dita ogni volta?- si ricompose il più anziano, prendendo un altro sigaro e rimpiazzando quello distrutto per terra.

-Proprio loro- sibilò il nuovo comandante dei Turks, minacciando di masticarsi la lingua per la rabbia.

-E allora?

-Allora?- rispose enfatico Tseng, prima di richiamare alcuni profili classificati sullo schermo del computer -Ecco cosa!


A\N: Già, non credo che le rivelazioni su chi siano i membri di Avalanche siano eccessivamente necessarie.

DII\N: Buona fortuna ragazzi, vi auguro di arrivare vivi infondo alla faccenda. Non voi lettori, dico i personaggi.

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Capitolo 2
*** Avalanche, cinque idioti in un seminterrato... ***


A\N: Il magico secondo capitolo in cui la chiudiamo con i misteri inutili e altre baggianate.

DII\N: Sei inutile quando apri i capitoli con queste dichiarazioni...


-RAAAHHHH!!!!- Sephiroth fece per balzare al collo del biondo, ma le mani d'acciaio di Angeal gli afferrarono i polsi, per quanto possibile.

-Lo sapevo che Cloud avrebbe mandato tutto a puttane- mormorò Genesis tra i denti.

-Io non ho fatto niente di male- protestò questi, pacato.

-Esatto ragazzi, alla fine ne siamo usciti tutti vivi e la missione è stata un successo- provò a mediare Zack, prima di beccarsi Angeal in testa.

Sephiroth, una volta liberatosi dall'impedimento, afferrò Cloud per il bavero con gli occhi di fuoco -Maledetto idiota, ci hai quasi ammazzati tutti!

-Mani a posto!- replicò quello, spingendo indietro il super SOLDIER -Non è colpa mia se il timer della bomba è impazzito.

-Qualcuno si da una calmata?! Sto cercando di leggere!- protestò Genesis.

-Come se fossi capace di fare altro...- si fece scappare Zack, massaggiandosi la mascella.

-Chiedo scusa!?- esclamò il SOLDIER più anziano, chiudendo il libro di botto.

-Genesis cuccia- lo fermò Angeal -E voi due- continuò rivolto a Cloud e Sephiroth, prossimi ad estrarre le spade -Vi sconsiglio dal distruggere tutto.

La camera segreta nascosta sotto il bar “Seventh Eaven” era già stretta di suo, e se quei due avessero cominciato a darci dentro sul serio avrebbero fatto crollare l'intero edificio.

Riluttante l'argenteo inspirò profondamente e allontano le mani dalla Masamune, imitato dopo qualche attimo dal biondo.

-Ringraziamo la nostra fortuna che tutto è finito bene- disse, più rilassato -Ora vediamo cosa ha intenzione di fare la Shinra.

-Dirà a tutti che si è trattato di un attacco terroristico ma che i Turks hanno già una chiara idea di chi sia il colpevole, come al solito- fece scocciato Genesis, tornando a dedicarsi alla lettura.

-Francamente mi sorprende che non ci abbiano ancora beccati- osservò Angeal, aiutando Zack a rimettersi in piedi.

-Vero. Ci conoscono tutti fin troppo bene- aggiunse il ragazzo, massaggiandosi le spalle.

-Tu ti aspetti che i Turks abbiano il cervello per riconoscersi l'un l'altro senza indossare il tesserino?- replicò Sephiroth, strappando una risata a tutti tranne che a Cloud.

-Andiamo amico non fare l'apatico, oggi sei stato grandioso- disse Zack, cingendogli le spalle con un braccio.

-Ceeeerto- commentò sarcastico Genesis, beccandosi un occhiata di astio del resto del gruppo.

-I Turks non mi preoccupano, è il presidente a darmi grattacapi- cominciò Sephiroth, andando a sedersi sul divano sfondato, incrociando le gambe -Quella vecchia volpe prima o poi ci farà uno dei suoi soliti scherzi. È molto bravo a complottare nell'ombra.

-Andiamo Seph, siamo cinque First Class, cosa mai potrebbe farci?- intervenne Zack, andandoglisi a sedere affianco.

-Momento momento da quando Cloud è stato promosso SOLDIER?- chiese Genesis -Questo scemo è solo un Fante...

Fu costretto ad interrompersi perché il biondo gli strinse il collo con un braccio tentando di soffocarlo, finché Angeal non intervenne, separandoli con qualche difficoltà.

-Brutto...- cominci con rabbia il rosso ma Sephiroth s'intromise, mettendolo a tacere con la sua tipica occhiata da leader.

-Genesis, smettila. E Cloud, ritira gli artigli.

-Coraggio, sono sicuro che un paio di drink e una notte di riposo gli ridaranno il sorriso, vero, Cloud?- intervenne di nuovo Zack, prendendo l'amico in disparte.

-Allora andate a fare compagnia a Tifa di sopra ragazzi, noi vi raggiungiamo tra un attimo- li incoraggiò Angeal.

-Scusatemi, ma mi era stato promesso un pagamento- replicò invece Cloud, sgusciando dall'abbraccio dell'amico e rivolgendosi direttamente agli tre, con le braccia incrociate.

-A fine incarico ragazzo. Abbiamo appena cominciato- rispose Sephiroth, mellifluo.

-Fantastico...- mormorò a mezza voce il biondo, mentre Zack lo accompagnava di sopra.

-Cosa è andato storto, ce lo vuoi dire?- domandò Angeal, una volta che i due furono fuori portata.

-Non lo so neanche io, abbiamo avuto l'interferenza di un Robot, ma niente di più- rispose l'argenteo, frustrato.

-Qualcosa è successo, altrimenti non vedo ragione del tuo comportamento al reattore e poi di nuovo qui. Che ha combinato il biondino?- incalzò Genesis.

-Ho detto che non lo so. Qualcosa non ha funzionato- li liquidò, mettendo fine alla discussione -Adesso vediamo dove colpire la prossima volta.


A\N: Anche se siete cinque SOLDIER First Class non tutto può riuscire.

DII\N: Diciamo che è anche colpa tua, no?

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Capitolo 3
*** Missione Segreta ***


A\N: E abbiamo già una terza avventura.

DII\N: Quanto sei sveglio.


-Ripetimi che stiamo facendo- sussurrò Zack, ma Sephiroth lo ignorò, passando all'altro tetto con un silenzioso balzo.

Il ragazzo gli tenne dietro, ma con meno maestria.

-Fai troppo rumore Zack.

-Ehi, non sono un super SOLDIER come te- replicò il ragazzo, vagamente risentito.

-Abbiamo una sola chance di scoprire cosa combinano quei pazzi della Shinra con questo nuovo dispiegamento di forze- gli ripeté per la trecentomiliardesima volta il leader -È una missione stealth. Mi aspettavo di meglio da te, se i miei ricordi del Wutai sono corretti.

-Siamo SOLDIER, carichiamo a testa bassa contro il fronte nemico. Le missioni di spionaggio le fanno i Turks, non noi- replicò Zack.

-Parlando del diavolo- disse in quel momento Sephiroth, sporgendosi dal tetto -Che ci fanno qui?

-Fanno da scorta alla nuova arma?- ipotizzò Zack, affiancandolo -O magari liberano la strada.

-Hai ancora il numero di quella rossa con lo shuriken gigante?

-Si perché?

Per tutta risposta Sephiroth indicò Cissnei che si aggirava per la via sottostante, guardinga come i suoi colleghi.

-Oh, capisco.

Qualche secondo dopo...

-Pronto?

-Cissnei? Sono io, Zack- fece il ragazzo, chinato per terra assieme a Sephiroth, tenendo le orecchie accostate al cellulare.

-Ehi Zack. Guarda un po chi si degna di richiamare.

-E lo so scusa, ho avuto da fare.

-Ho saputo. Allora, quando mi passi a trovare?

-Eh, appena posso. Ma non temo sarà tanto presto- replicò lui, fingendo un tono triste.

-Perché? Troppo occupato a farti riprendere dalle telecamere?

Zack e Sephiroth si lanciarono un occhiata preoccupata.

-Ehm, lo sai, sono uno a cui piace farsi pubblicità- replicò lui, cercando di dissimulare.

-Facendo esplodere reattori a Mako?

L'argenteo si passò una mano sugli occhi a mo di Lo-sapevo.

-Credo che tu mi confonda con Avalanche. Io mi trovo a Gongaga al momento...- cercò di svagarsi Zack, sudando freddo.

-Che coincidenza credevo che fossi sul tetto sopra di me.

-Forse hai una fantasia troppo sviluppata...

Sephiroth ruotò gli occhi al cielo, prima di alzarsi in piedi e urlare a tutta la città -Abitanti di Midgard! Voi uomini e donne e bambini e bambine! Ascoltatemi! Il mio nome è Seph...!

BANG

Una mezza dozzina di spari lo interruppe, costringendolo a tornare al riparo dietro il parapetto.

-Dannati cecchini- esclamò l'ex-generale, sbuffando.

-Sicuro che siano cecchini?- domandò Zack, estraendo la sua spada pesante dalla schiena.

-Tutti i Turks con un arma sono cecchini- replicò con un ringhio Sephiroth.

-Ecco, non credo sai?- insisté il giovane, ma l'occhiata che segui lo fece rabbrividire fin nell'anima.

-Sephiroth! Fair!- esclamò un Turk sbucando dalle ombre del tetto, seguito a ruota da alcuni compagni -Siete in arresto per ordine della Shinra, senza possibilità di attenuante!

-Buongiorno anche a te Tseng- rispose Zack, mentre Sephiroth scattava come un fulmine, disarmando lui, Reno, Rude, Elena, Emma, Balto (Katana) e Alvis (Rod) con un taglio netto della sua Masamune.

I Turks fissarono sgomenti le proprie armi cadere a pezzi (tranne l'arma di Balto, che era la Muramase), prima di ricomporsi e prepararsi al combattimento corpo a corpo; ma anche così si ritrovarono tutti i pantaloni abbassati.

-Ehi!- esclamò Tseng, rosso come un peperone -Come osi!?

-Come se spiegartelo ti aiutasse a capirlo- replicò serafico il SOLDIER, dandogli le spalle e preparandosi a saltare via.

Ma proprio quando sperava di filarsela Freyra (Shotgun) gli comparve davanti, impallinandogli lo stomaco.

-Brutta...- gli scappò, prima di stramazzare al suolo.

-Preso ragazzi- fece con orgoglio la donna, venendo raggiunta da Cissnei dopo pochi attimi.

-Ehm, ci sarei ancora io sapete?- fece Zack, alzandosi in piedi attirandoseli tutti addosso.

-O magari no, fate come se non ci fossi- riformulò, saltando oltre il brodo del tetto e atterrando con qualche difficoltà.

-Auch, questa ha fatto male.

-Fermo lì- lo gelò Rulfus (Two Guns), mentre assieme a Mary (Knife), a Maur e Judet (Martial Art) e a Linus (Nunchaku).

-Cazzo- gli sfuggì, costretto ad alzare le mani.


A\N: Finale incasinato lo so, ma...

DII\N: Non dire altro, è molto meglio se stai zitto.

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Capitolo 4
*** Fuga mancata ***


A\N: Allora, dov'è che avevamo lasciato? Ah si...


-Conosco voi SOLDIER. Zack non provare a fare il furbo- minacciò Cissnei, atterrandogli alle spalle -Abbiamo il tuo amichetto lassù, quindi non sei nelle condizioni di negoziare o opporre resistenza.

-Amichetto?- replicò Zack, con gli occhi sgranati -Ma quello è Sephiroth! Andiamo, non puoi...!

-Grazie per averlo gridato ai quattro venti ZACK!- urlò il suddetto, ancora sul tetto.

-Ma se stavi per farlo tu non meno di dieci secondi fa!- fu la secca risposta.

-Quello che faccio io lo decido io, non tu!

-Ma per favore è da quando abbiamo lasciato il Se...!
-ZITTO! Quella lingua lunga usala con le tue fangirls!- sbraitò il Sephiroth, seguito da un grido di terrore mentre Reno andava a schiantarsi sul marciapiede.

-Ma Freyra non gli aveva piantato una schioppettata nello stomaco?- domandò Mary, lanciando un occhiata confusa a Linus.

-Quello è Sephiroth, ci vuole un RPG per tirarlo giù- intervenne Rulfus, mentre anche Alvis seguiva il destino di Reno.

-Ma non sono in dieci la sopra?- chiese a quel punto Judet, cominciando a sentirsi inquieta.

-Si, ma tutti con i pantaloni abbassati- fece presente Cissnei.

-Sul serio?- domandò Linus, a cui scappò un sorriso.

-Ehm, potreste decidere se arrestarmi o lasciarmi andare per favore?- chiese Zack, imbarazzato.

-Scusa cocco stiamo parlando non vedi?- lo rimbeccò Cissnei.

-Ah beh allora...- replicò con una scrollata di spalle il SOLDIER, mentre Elena si schiantava sul marciapiede con un -SENPAAAAIIIII!

-Non sarebbe il caso di andare su a dare una mano?- domandò Linus.

-Idea geniale biondino, andiamo su a farci massacrare tutti- lo rimbeccò Rulfus.

-Andiamo, non fare il duro con lui, teppista- replicò Mary.

-Ehm, ragazzi e signore- intervenne Maur -Il SOLDIER sta scappando.

Zack, che tra tutti lì era quello meno scemo, aveva pensato bene di non fare presente la propria fuga, e quindi era riuscito a sgattaiolare sotto il naso del gruppo, o quasi.

-Ehm, ehi...- disse, da bravo fuggisco, fermandosi di botto in mezzo alla strada e voltandosi verso di loro -... vedo che avete molto da fare quindi... ci vediamo! Addio!

I coltelli e i colpi di pistola che seguirono la sua frase non furono necessari a fargli mettere il turbo.

-Torna qui maledetto!- gli gridò dietro Cissnei, imitando la voce di un'amante ferita, mentre lo inseguivano.

-Solo se mi dai un bacio!- replicò il ragazzo, cercando di migliorare la sua situazione.

-Ti darò quello e anche di più!- esclamò in ritorno la ragazza.

-Sul serio!?- esclamò Zack, abboccando e girandosi verso di loro.

-NOOOOOO!!!!- replicò Cissnei, tirandogli lo Shuriken dritto nelle chiappe.

-YAAAGH!

Zack mise un piede in fallo, andando lungo disteso e facendosi mezzo metro di faccia sull'asfalto, permettendo ai Turks di raggiungerlo in tutta tranquillità.

-Allora buffone, niente mosse false, ormai ti abbiamo- gli sussurrò Rulfus in un orecchio.

-E chiedi scusa alla signora per le tue insinuazioni- aggiunse Maur.

-Eddai- sospirò Judet, scocciata dal comportamento galante del suo partner.

In quel momento il rombo di una moto irruppe nelle orecchie di tutti, e nel giro di pochi istanti Zack fu libero.

Cloud, a bordo della sua Fenrir, sbucò da dietro l'angolo ad una velocità folle, e agitando la sua Fusion Sword sopra la testa disperse i Turks.

-Ancora quel biondo dei miei stivali- masticò Cissnei.

Cloud si arrestò dopo una brusca frenata, balzando giù dalla moto e attaccando immediatamente.

Rulfus aprì il fuoco, mentre Judet schivava l'ampio fendente della spada del biondo, che andò ad infrangersi sul terreno con uno schianto.

Mary scagliò alcuni coltelli, che l'immensa arma respinse, assieme ai proiettili delle due pistole che gli erano puntate contro.

Rulfus esaurì i caricatori, e a quel punto Maur partì all'attacco, provando a travolgere Cloud con un colpo al volto, mentre Linus si avvicinava dall'altro lato.

Chiuso nell'assalto a tenaglia, Cloud scivolò sotto l'attacco dei due, usando la Buster Sword per parare il nunchaku, mentre con la gamba colpiva l'altro Turk allo stomaco, spedendolo a terra dolorante.

Zack si riebbe in quel momento, colpendo Mary al volto con un pugno, per poi trovarsi a fronteggiare Cissnei.

-Ti prego non voglio che succeda un'altra volta- provò a negoziare Zack, ma lei non replicò e partì all'attacco.

Il giovane parò l'assalto con la propria spada, disarmando la ragazzo con un colpo, ma ricevendo in cambio un tacco sullo stivale.

Ma non si arrese e la bloccò contro un palo, scambiando un breve ma passionale bacio.

-Ci rivediamo alla fine va bene?- le disse, prima di tornare al combattimento.

Cloud era riuscto a sconfiggere anche Linus, ma adesso era intento a farsi massacrare da Judet, per colpa di quella sua galantuosità verso le donne, mentre Rulfus era di nuovo carico e pronto a far fuoco.

Zack gli mollò una spallata, spedendolo a terra e contro un lampione, stordendolo, prima di correre in soccorso dell'amico.

Fermò la mano di Judet quando era prossima a colpire di nuovo, facendola voltare verso di lui -Chiedo scusa ma questo non si fa.

Cloud chiuse il discorso mollandole una testata nello stomaco.

-Oh, amico, ti sei deciso eh?- fece Zack, con una punta sollievo -Se tardavi un altro po mi avrebbero ridotto a fettine. Dove eri finito?

-Abbiamo avuto un contrattempo- rispose quello, rimettendosi in piedi.

-Abbiamo?- domandò, prima che Angel volasse attraverso a strada sfondando una vetrina.

-Bene bene bene- mormorò Veld, sbucando da dietro l'angolo con al seguito un tipo con dei capelli castano chiaro e lucidi e degli occhiali da sole, anche lui con in bocca un sigaro.

Acceso però.

-Dunque questa è Avalanche, deduco.


A\N: E qui arrivano le botte.

DII\N: Assicurate. Credo proprio che noi personaggi dovremmo farci una polizza assicurativa contro gli infortuni per mano degli autori.

A\N: E piantala, posiamo curarvi con una parola.

DII\N: Allora fallo.

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Capitolo 5
*** La resistenza del generale ***


A\N: Non ci arrendiamo mai, noi autori.

DII\N: Per la sfortuna di noi personaggi.


Sephiroth fissò minaccioso il gruppo davanti a lui.

Emma ricambiava il suo sguardo con i denti digrignati, e una sana voglia di farlo a pezzi; dietro di lei, Balto aveva recuperato la Murasame e lo guardava da dietro gli occhiali, che brillavano di luce spettrale; Freyra, dalla parte opposta rispetto agli altri due, aveva i capelli scompigliati, ma era eccitata, sentendo la sfida farsi interessante; Rude e Tseng gli stavano di fronte, essendo i due esperti della situazione, oltre che quelli più esperti in fatto di combattimento corpo a corpo.

L'unico punto di fuga era saltare giù dal tetto, ma in quelle condizioni non sarebbe stato in grado di scappare a lungo per le vie della città dopo l'atterraggio.

-Maledetti Turks, voi e la vostra ipocrisia- ringhiò sottovoce Sephiroth, disarmato a sua volta poiché la Masamune era finita chissà dove dopo la fucilata allo stomaco.

-Ora basta, terrorista! Stavolta non ci scapperai!- lo minacciò il leader, con lo sguardo duro.

-Questo se io mi faccio prendere- li sfidò l'argenteo.

Freyra gli balzò addosso, pensando di sorprenderlo, e Tseng non riuscì a fermarla in tempo: Sephiroth l'afferrò al volo e le diede una ginocchiata al mento, lasciandola cadere inerme al suolo.

A quel punto anche Emma passò all'attacco, e lo stesso leader dovette intervenire.

Sephiroth riuscì a liberarsi della ragazza scostandosi di lato e facendole lo sgambetto, ma Tseng lo colpì lì dove c'era ancora la ferita sanguinante, facendolo boccheggiare, mentre Rude gli carpiva i polsi, provando a fermarlo.

Il SOLDIER reagì dando una potente testata, che mirava a colpire il leader nemico, ma quello si abbassò in tempo, esponendo però il pettorale di Rude all'assalto.

Mentre il gigante cadeva all'indietro mezzo morto, Balto passò all'offensiva, colpendo Sephiroth alla spalla con un preciso fendente, seguito da un calcio alla nuca di Emma, che intanto si era ripresa.

Sephiroth si accasciò a terra, stordito.

La ferita si era quasi del tutto rimarginata, ma i danni subiti nel frattempo lo mettevano in difficoltà.

A quel punto Tseng tornò vicino ai propri calzoni per riprendere la radio, chiamando a rapporto i suoi uomini.

-Turks qui Tseng, mi ricevete?- domandò, mentre gli altri continuavano a pestare Sephiroth per evitare che si rialzasse.

-Cissnei? Rulfus?- continuò a chiamare i propri luogotenenti.

-Qui Veld.

-Veld? Che cosa ci fai con...- fece sorpreso il Turk, prima di essere bruscamente interrotto.

-Ti sto parando le chiappe, pivello. Hai fatto un casino, e se non c'ero io a raccogliere i pezzi sarebbe finita molto male- si sentì in sottofondo l'esplosione di una granata o simile.

-Com'è la situazione?- chiese autoritario l'uomo, cercando di darsi contegno.

-Niente, io e il vecchio babbeo qui ci stiamo occupando dei SOLDIER che ti mancavano- alcune grida di lotta risuonarono in sottofondo, interrompendo momentaneamente la comunicazione.

-Tu e chi?

-Concentrati ragazzo, sto combattendo qui!

-Sephiroth è stato immobilizzato. La situazione è tranquilla- comunicò, rimettendosi in piedi e avvicinandosi al suddetto, che rantolava a terra coperto di lividi.

-E il Rosso?

-Rosso?- domandò perplesso l'uomo, prima che una cascata di fiamme investisse in tetto, facendo un gran baccano e spedendo tutti a gambe all'aria.

Poi Genesis atterrò in perfetto equilibrio in mezzo a quell'inferno, la spada tranquillamente riposta nel fodero e l'amato Loveless in mano.

-E Genesis arriva al salvataggio. Cosa farebbero i ragazzi senza di me?

-GENESIS!- ringhiò Sephiroth agguantandolo per il collo con una mano -STA CERCANDO DI ARROSTIRMI!? DILLO CHE MI VUOI MORTO DILLO!!


A\N: Sembra che TURKS e SOLDIERS ne avranno ancora un bel po prima di rimettersi in pace.

DII\N: Chissà di chi è la colpa.

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Capitolo 6
*** La forza dei Turks ***


A\N: Dopo il maldestro tentativo di Genesis di assassinare Sephiroth credo ci interessi sapere cosa sta facendo Veld agli altri tre...


Cloud calò la spada dall'alto con un ampio movimento, ma l'avversario si limitò a schivare con un semplice balzo laterale, prima di scagliargli contro una bomba.

Il biondo riuscì a proteggersi dall'esplosione con il proprio spadone, ma il risultato fu andare a schiantarsi contro una vetrina dall'altro lato della strada.

Nel frattempo Zack aveva attaccato l'ex-leader dei Turks, menando un fendente laterale ma venendo intercettato dal braccio meccanico del avversario.

-Sorpreso ragazzo? Perché credi che non sia ancora in pensione?- disse orgoglioso l'uomo, prima di disarmarlo.

Zack era riuscito a sottrarsi ad un eventuale contromisura dell'avversario, ma mentre il Turk scagliava via la spada tornò all'attacco, provando il corpo a corpo.

Invece ebbe una brutta sorpresa in quanto con un fluido movimento Veld gli intrappolò il braccio destro dietro la schiena per poi schiacciarlo a terra.

-Ci hai provato ragazzo, ma adesso è ora che tu saldi il tuo conto con la società che stai danneggiando- disse, facendo per ammanettarlo.

-Bene allora. Facciamolo- fece Angeal con voce profonda, afferrando il Turk per il capo e scagliandolo con una giravolta contro un portone, che si sfondò con un sonoro schianto.

-Ehi gigante! Veditela con me!- lo richiamò l'altro combattente, scagliando un altra bomba contro il SOLDIER più anziano.

Questi corse incontro all'ordigno, deviandolo con un colpo della spada e lasciandolo esplodere in aria.

Il Turk Leggendario riuscì a schivare il successivo fendente, rotolando abilmente fuori dalla portata dell'immensa arma.

-Sei veloce per uno così grosso.

-Sei lento per uno così esperto.

-Chiedo scusa?- replicò quello, un attimo prima di essere travolto da una spallata di Cloud che lo spedì gambe all'aria.

-Voi maledetti mostri...- ringhiò Veld, uscendo con un taglio alla fronte dall'atrio.

-Signore!- gridò Cissnei, correndo a sostenerlo -State bene?

-Non pensare a me, pensa alla missione. Dobbiamo impedirgli la fuga- rispose il combattente, rimettendosi in equilibrio con qualche difficoltà.

-Ma signore, così non ce la faremo mai. Ci servono rinforzi- insisté la ragazza, tirandolo per la giacca nel tentativo di farlo ragionare.

-Fossi in voi l'ascolterei- intervenne Zack, recuperando la spada ed ignorando il pestaggio che stava avvenendo alle sue spalle.

-Fa silenzio dannato...

Zack chiuse la questione con un tornante al mento, facendo crollare l'anziano combattente al suolo.

-Assicurati che nessuno si faccia male- ordinò poi a Cissnei, facendo per voltarsi e tornare da Cloud e Angeal, ma la ragazza lo gelò con una frase -Questo dipenderà da voi.

Il SOLDIER si strinse nelle spalle e tornò dai suoi compagni, senza replicare.

-E anche questa è fatta. Adesso pensiamo a trovare Sephiroth e Genesis prima che ne combinino una delle solite- disse Angeal, assicurandosi che l'ultimo Turk fosse finalmente svenuto.

-Perché non li uccidiamo?- domandò Cloud, fissandolo.

-Perché non siamo mostri, Cloud- lo gelò Angeal, rimettendosi in piedi -Forza muoviamoci.

-Non necessario- intervenne Sephiroth, trascinando per un piede Genesis lungo la strada.

-Che è successo?- domandò Angeal, avvicinandosi confuso.

-Niente, routine- replicò Sephiroth, lasciando andare l'arto del compagno -Possiamo andare?


A\N: Riprenderemo più tardi con la guerra civile dei nostri amici.

DII\N: Non sai fare a meno di torturarli?

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Capitolo 7
*** Responsabilità ***


A\N: E così, ritorna brevemente la pace

DII\N: Se questa è pace io sparo fiori invece che proiettili...



Cissnei strinse le spalle fissando il pavimento, muovendo nervosamente un piede.

-Allora...- fece Veld, avvolto dalla nuvola di fumo del suo sigaro acceso, segno che era decisamente alterato -... tu sei sfuggita incolume allo scontro?

-Si signore- rispose con calma la ragazza, cercando di inspirare meno fumo possibile.

-Il soggetto Cloud Strife ti ha ignorato...

-Si signore.

-Il soggetto Angeal Hawley ti ha ignorato...

-Si signore- replicò tesa, cominciando a sentire l'ansia crescere.

-Il soggetto Sephiroth Crescent ti ha ignorato...

-Si signore- deglutì, sentendo il sudore bagnarle il retro della giacca nera.

-Il soggetto Zack Fair ti ha baciato...

-Si sign...!- dovette interrompersi per l'imbarazzo, assumendo un colorito scarlatto.

-E vorresti dirmi che non sei una spia sotto cop...?- stava iniziando a dire Veld, esalando un altra boccata di fumo, prima che lei potesse sbattere con forza le mani sulla scrivania.

-Non è stata colpa mia!- esclamò -Non ho fatto niente! Zack mi ha baciata, e allora!? Come può essere questo colpa mia!?

Allungò un braccio verso il suo precedente comandante, prendendolo per il bavero della camicia.

-Cosa ho fatto di male!? Ero lì, eseguivo gli ordini! Perché adesso è colpa mia!?

Senza darle tempo di dire altro Veld l'afferrò al collo con il braccio meccanico, stringendo senza pietà, per poi alzare lo sguardo verso i Turks dietro di lei.

-Prendetela e sbattetela fuori dal mio ufficio.

-Il TUO ufficio Veld!?- ringhiò Tseng entrano in quel momento, scoccando un occhiataccia al suo vecchio comandante.

-A cuccia pivello- replicò l'uomo più anziano, prima di ricevere una gomitata allo zigomo che lo fece barcollare a terra, mentre il leader Turk riprendeva il suo legittimo posto alla scrivania.

Cissnei ebbe appena modo di rialzarsi, massaggiandosi il collo, prima che Tseng le buttasse davanti una pistola.

-Oggi sei di guardia. Dato che nessuno dei nostri membri sembra essere in condizione di muoversi- e con queste parole accese la luce, illuminando la fila di Turks feriti, fasciati e alcuni anche confusi dagli anti-dolorifici che stava dietro di lei.

-Di guardia?- domandò esitante la rossa -Dove? E perché la pistola?

-La pistola è perché l'ho deciso io- minacciò il leader -Devi recarti alla chiesa diroccata nei bassifondi dove teniamo la Cetra.

-Aerith!?- esclamò Cissnei, con un improvviso balzo, avendo un rapido flash della reazione che avrebbe avuto quella appena avesse scoperto che aveva baciato il suo fidanzato.

-Fuori- ordinò perentorio Tseng, e la ragazza non ebbe altro da fare se non inchinarsi fino a toccare terra e indietreggiare strisciando fuori della porta.

-Pi...vello...- rantolò Veld provando a tirarsi su.

-Sta zitto, idiota. Se quella lì ci ha veramente traditi lo sapremo presto, mettendola nelle condizioni giuste- disse Tseng, minaccioso -Quanto a voi altri, se vi azzardate a fare una figuraccia come quella dell'altro giorno vi ammazzo tutti a mani nude, è chiaro?

Il silenzio agghiacciante che accolse quelle parole, rotto solo dai singhiozzi di Elena che venivano attutiti dalla fasciatura attorno al volto, segnalò che quelle parole avevano colpito nel segno.

Tseng stava per dirsi segretamente soddisfatto quando Reno mandò tutto all'aria.

-Mi dai una caramella?

Ci fu un secondo di silenzio seguito da un secco -No- del leader.

-Eddai!

-No!

-Solo una!

-No!

-Tseng, molla le caramelle!

-Sono mie!- esclamò il suddetto, afferrando un contenitore cilindrico sulla scrivania e stringendolo al petto.

-Molla!

-No!
-TSEEEENG!- esplose Reno, saltandogli addosso -DAMMI LE CARAMELLEEEEE!!!

-MAIIIIIII!!!!!



A\N: Caramelle e amore. Mai quanto il cioccolato ma almeno è un motivo valido per litigare no?

DII\N: Sembrano bambini dell'asilo.

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Capitolo 8
*** Passaggi ***


A\N: Alla riscossa Turks... no alla riscossa no. Scusate non faccio testo, sono fuori quanto la storia... Daniele dove sei?



Cissnei scese dall'auto, gli occhi rassegnati e il portamento fiacco, come il suo umore.

I fanti di guardia alla struttura fecero immediatamente il saluto militare, lasciandola passare.

-Come sta?

-Al solito- rispose il responsabile -Sta lì dentro, cura i fiori, canticchia, ogni tanto fa le fusa...

-Che?- domandò la ragazza, alzando le sopracciglia.

-È sempre di buon umore- si corresse quello, imbarazzato -Ma nessuno di noi ha mai osato guardare dentro!- finì, ricomponendosi.

-Tutto qui?- chiese la Turk, tanto per scrupolo.

-Si signora.

-Bene. Riprendete a pattugliare il perimetro.

Cissnei fece per avviarsi dentro la cattedrale ma si fermò di colpo voltandosi verso i soldati -E NON vi azzardate a sbirciare mentre sono dentro chiaro?

-Aaaawww!- esclamarono quelli, delusi.

Sbavoni. Poi chissà cosa si immaginano su me e Aerith” pensò la Turk, entrando nell'edifico con un sospiro.

La Cetra era proprio lì, al solito posto, vicino a quel misero straccio di prato che spuntava dal pavimento sfondato.

L'ultimo in tutto il pianeta, si diceva.

-Hm? Oh Cissnei- fece la ragazza non appena alzò lo sguardo verso la porta -Che sorpresa. Credevo non saresti tornata più.

-È solo per oggi- replicò professionale l'altra.

-Peccato. Gli altri sono simpatici e sanno cantare bene ma avere una ragazza a farmi compagnia ogni tanto è meglio- continuò tranquilla Aerith, passando tranquillamente una mano sul terreno fresco, assaporando la terra.

Fissando il volto dell'altra a Cissnei tornò in mente il bacio di Zack è divenne scarlatta, sentendo un brivido scivolarle lungo la schiena.

Già, perché fare la guardia alla fidanzata del tipo che ti ha appena baciato non è esattamente salutare per i nervi.

-Cissnei?

-S-s-s-s-s-si?- rispose con un groppo alla gola la rossa.

-Puoi darmi una mano?

-Ehm...- Cissnei strinse convulsamente le proprie dita, cercando una soluzione per tirarsi d'impaccio -Sai non dovrei nemmeno essere qui...

-Coraggio, hai l'aria di qualcuno che si sta stressando parecchio.

-D-davvero? Non mi dire.

-E poi mi devi un favore.

La Turk deglutì, rassegnata.

-S-solo per dire...- fece, avvicinandosi mentre arrotolava le maniche -Per la storia del polline.

-Reno mi ha raccontato. Il naso di Judet non è mai stato così grosso- finì Aerith, facendosi scappare una risatina.

La combattente di arti marziali aveva sempre avuto da ridire sul comportamento materno di Cissnei, così una piccola vendetta non aveva guastato.

Peccato che il debito fosse stato riscosso proprio in quel momento.

La Turk s'inginocchiò tremando come una foglia, tenendo lo sguardo basso e il volto coperto dai riccioli rossi.

-Cissnei? Sei sicura di stare ben?

-S-s-s-s-s-s-s-s-sto pensando- replicò, poggiando una mano sulla terra fresca.

Il piacere del contatto si diffuse con una rapidità incredibile.

La paura rimase ma i tremori rallentarono, godendo di quel balsamo naturale ormai quasi estinto nel mondo della Shinra.

Cissnei avrebbe sorriso volentieri, fosse stata distesa.

-Ehi!- esclamò Aerith, forzandosi nel suo campo visivo con una contorsione -Cos...

La ragazza s'interruppe, come se avesse colto uno strano odore, ma nel mentre Cissnei balzò all'indietro con un grido isterico.

-Aertih anf anf anf anf non anf anf anf anf non farlo mai più.

L'altra le lanciò un occhiata indagatoria, prima di chinarsi repentinamente ad annusarle le labbra.

La Turk si pietrificò, sentendo l'istinto da predatore della Cetra risvegliarsi.

Era terrorizzata, non sapeva cosa stesse cercando ma sapeva che non appena avesse scoperto il bacio con Zack si sarebbe infuriata e l'avrebbe appesa per i piedi al sole, o sepolta viva, o riempita di bolle con i pungiglioni nascosti, o l'avrebbe vampirizzata, insomma tutte quelle cose che le aveva raccontato Veld sui Cetra da bambina.

Cissnei stava per farsela sotto, o magari l'aveva già fatto e non se n'era accorta, o peggio lo stava facendo e non pot...

-YAY!- esclamò Aerith stampandole un bel bacio sulle labbra.

Un bacio lungo, eeeestenuante.

Una volta finito la ragazza crollò a terra bianca come un cencio, mentre l'altra si rimise in ginocchio sorridendo radiosa.

-Mmmhhhh, che carino. Mi ha mandato un bacio!

La Turk esalò un -Chi?- usando tutte le sue forze, facendosi quasi scappare l'anima dalla bocca.

-Zack no? Sapeva che saresti venuta qui da me e ti dato un bacio da passarmi! Uuhhhh! Ricordati di dargli il mio quando lo rivedi.

Aerith riprese a canticchiare tutta allegra un motivetto mentre Cissnei si chiese se non le conveniva filare a Costa del Sol con una nuova identità.



A\N: E niente Daniele si è dato alla macchia. Domani gli esami ommiodio! Finalmente la tragedia volge al tramonto e io potrò essere tutto per voi mentre finisco le storie in sospeso.

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Capitolo 9
*** Zack, sei un genio del male... ***


A\N: Rieccomi dieci secondi. Scusate l'attesa, avevo Yuna's Guardians - L'Adunata da finire, ma sembra che avremo una piccola pausa di un giorno. Se siete interessati andate pure in FFX a le...

DII\N: Genio? Questi sono fan di FFVII, non gliene frega niente del X: è concorrenza. E comunque l'hanno già letta tutti quelli su EFP che la potrebbero leggere.

A\N: Ah, lascia perdere. Se no facciamo l'introduzione più lunga della storia.


-Zack?

-...

-Zack.

-...

-Zack!

-...

-ZACK!

-...

STAB

-AHIO! Sephiroth!- si lamentò il ragazzo, sfilandosi la Masamune dal fianco -Non c'è un modo più gentile?

-Si, prenderti a calci in culo- replicò il generale.

-Che maniere- sbuffò Zack, tornando a sedersi sullo sgabello vicino al bancone.

-Cosa stavi sognando?- chiese Tifa, finendo di pulire il bicchiere che Cloud aveva appena svuotato.

-Oh, la mia ragazza- replicò il moro, con voce sognante.

-Quella fioraia dei bassifondi, nella chiesa?- chiese Angeal, rizzando le orecchie, seduto ad un tavolo poco lontano assieme a Genesis.

-Si- continuò il ragazzo, sempre sognante.

-I Turks sanno che è la tua ragazza?- chiese Sephiroth, con la sua solita freddezza.

-Certo che si, le fanno la guardia...- Zack si interruppe a fine frase, realizzando con orrore di essersi dimenticato di quel piccolo particolare.

-Zack, sei un genio del male. Davvero. Come puoi lasciare la tua ragazza...?- commentò Genesis, prima che Zack potesse passargli sopra la faccia con i piedi, balzando fuori dal Seventh Heaven.

-Uff. Andiamo a dargli una mano- sospirò Sephiroth, facendo segno ai compagni di muoversi, mentre recuperava il fodero della Masamune.

Ma quanto stava per uscire si accorse che Cloud era ancora seduto al suo posto.

-Intendo anche te, Cloud- disse, malevolo.

-Non sono interessato- rispose il biondo -Non mi paghi abbastanza per questo lavoro.

-Oh Cloud, che insensibile che sono- replicò teatralmente il SOLDIER più anziano, andando a sussurrare all'orecchio del compagno.

-Vuoi che raddoppi il profitto? Perché sai, avrei ancora un paio di Miliardi di guil, rubati alla Shinra, in giro. Se vuoi posso...

Ebbe appena il tempo di battere le ciglia prima di sentire il rombo della Fenrir in cortile.

-Capito Tifa? Prova a prendere esempio, riuscirai a convincere quel biondo a fare qualsiasi cosa.

La mora arrossì fino alla punta delle unghie, e scagliò il proprio bicchiere in testa a Sephiroth, che era già largamente fuori portata.


A\N: Alla prossima. Ciao!

DII\N: Guastafeste. Pensi di silenziarmi così!?

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Capitolo 10
*** Al salvataggio! ***


A\N: Facciamo un bel giro di rissa. Abbiamo tutto sotto controllo.
DII\N: Eccolo che ricomincia. Ma in una raccolta di storie demenziali tu ci vai a mettere una rissa?
A\N: Mi sottovaluti grandemente, amico.
DII\N: Non. Chiamarmi. Tuo. Amico.

Cissnei rimase immobile a fissare Aerith, che fischiettava allegramente.
-Allora? Come sta Zack?- chiese la fioraia, facendo sobbalzare la Turk per la sorpresa.
-Ehm... Eh... bene- rispose la rossa, con voce quasi stridula.
-Mangia? Ha preso un po’ di tintarella?- continuò tranquillamente la castana.
-Ecco... credo di sì. Cioè, sì e no... credo?
-Gli stai dando la caccia?- finì la Cetra, a bruciapelo.
-NO! Cioè sì! No! Forse! Controllo sull'agenda!- strillò Cissnei, agitando le mani in giro.
-Ma certo che non mi sta dando la caccia, tesoro- intervenne Zack, facendole girare entrambe.
-Mi stava dicendo dove trovarti- finì il SOLDIER, appoggiato allo stipite dell’ingresso con le braccia conserte, un sorriso furbo, e la testa inclinata in avanti.
-Co-co-co-co-co-co-co-che?- balbettò la rossa, spalancando la bocca, mentre il secondo battente cadeva, rivelando Cloud, Sephiroth, Angeal e Genesis, con le guardie svenute ai loro piedi o in spalla.
-Zack! Prendi!- esclamò Aerith, afferrando Cissnei e lanciandola contro il ragazzo, che la prese al volo.
-Cosa?- chiese, confuso.
-È un bacio indiretto. Tu l'hai mandato a me, io lo mando a te!- esclamò la ragazza.
-Ah, okay- rispose Zack, arrossendo per il senso di colpa, prima di riprendersi con una scrollata.
Baciò Cissnei con buona grazia, per poi sollevarla di nuovo e puntarla verso Aerith.
-Bacio indiretto in arrivò- gridò, lanciandola.
La fioraia aprì le braccia, piegando la bocca per ricevere il messaggio, ma Sephiroth si mise prontamente in mezzo, bloccando il proiettile umano con entrambe le mani ed evitando alla ragazza (anzi, ad entrambe) di farsi inutilmente molto male, ma finendo per ritrovarsi le labbra di Cissnei in bocca.
Zack sbiancò, Genesis divenne verde d'invidia, Angeal arrossì girando la testa, Cloud rimase impassibile, e Cissnei si riempì di cuoricini, prima di essere lasciata cadere a terra senza tanti complimenti.
-Io dico se sei scemo, Zack- commentò gelido il SOLDIER.
-Possiamo andare ora?- chiese Cloud, imperturbabile.
-Abbiamo una Turk svenuta di cui preoccuparci- osservò Sephiroth
VROOOOM
-E anche del resto del gruppo- aggiunse Angeal.
-Oh, lasciate fare a me. Ho un'idea perfetta- intervenne Genesis, sfregandosi le mani.
A\N: Perfetto. Lasciamo al lavoro il genio di Genesis.
DII\N: A me sembra che quello che stai facendo sia geneticamente impossibile.
A\N: Alla prossima. Ciao.

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Capitolo 11
*** Tecniche psicologiche ***


A\N: Okay, che ci siamo... quasi.
DII\N: Diciamo tipo per niente.
A\N: Diciamo che lo decido io questo “niente”.
DII\N: Diciamo che fin ora non sei stato capace di niente.
A\N: Diciamo che...

-Voglio una squadra sul retro, con mitragliatrici e lanciafiamme!- ordinò Tseng, coordinando l'esercito fuori dalla chiesa.
-Gli elicotteri pronti a demolire questo posto in caso di resistenza!
-Si signore!
-La squadra che sfonderà l'entrata principale deve avere arieti da sfondamento e bazooka!
-Ma le porte sono già sfondate!
-E allora carichiamo tutti e basta!
-Si signore!
-Le spogliarelliste metteteli sui fianchi! Non voglio perdite civili.
-Chiedo scusa- intervenne Veld, mettendo una mano sulla spalla del collega -Cosa c'entrano le spogliarelliste?
-Conosco quegli idioti da quando eravamo tutti cadetti. Fidati, so come prenderli per le palle.
-Letteralmente...- commentò Balto, senza farsi sentire, rigirandosi la sua katana in mano, facendo sorridere Freyra, intenta a ripulire il fucile a pompa affianco a lui.
-Turks, pronti!- gridò Tseng con il megafono, e la squadra speciale si mise in posizione sui blocchi di partenza, pronti a scattare.
-Partenza!- continuò il leader, al che i suoi sottoposti stesero le proprie gambe, in tensione.
-VIA!
-YUPPIEEEE!
-AVALANCHE SEI TUTTI NOI!
-URRAAHHHH!
-SEPHIROTH! AMAMI!
-ZACK! MI DEVI DUE SETTIMANE A COSTA DEL SOL!
-CLOUD! FATTI VEDERE NUDO!
-VIA LA SHINRA DA CASA NOSTRA!
-LIBERTÀ! EQUALITÀ! FRATERNITÀ!
-GENESIS! SEI IL MIO IDOLO!
-ALANCHE ESEMPIO PER TUTTI!
Tseng sbiancò alla vista della sua squadra trasformarsi in una banda di Hooligans senza motivo apparente, inneggiando ai propri nemici, come se non bastasse.
-Reno, spiegami che state facendo- balbettò l'uomo, sentendo le gambe ridursi a gelatina, tanto che dovette reggersi alla macchina per non stramazzare a terra.
-Non credo che possano sentirti- commentò Veld, impassibile alla cosa, prima di prendere il microfono e gridare -TURKS, IN RIGA!
-Si signore!- esclamò l'intera unità all'istante, fermandosi sull'attenti, lasciando che pon-pon, bandierine, striscioni e trombette cadessero a terra senza fare rumore.
-Che idea è mai questa!?- chiese Veld, con occhio inquisitore.
-Se usiamo tecniche psicologiche di alta portata convinceremo AVALANCHE ed abbassare la guardia!- risposero quelli in coro.
L'uomo abbassò il megafono lentamente, sul punto di mettersi a piangere.
-E vi aspettate davvero che un'idiozia del genere funzioni?
-Prego prego niente autografi- disse in quel momento Genesis, uscendo dalla chiesa con le braccia alzate in trionfo -Lo so che se avessi voluto ci sarei riuscito un giorno. Ebbene ce l'ho fatto, sono un eroe!
I Turks si voltarono al gran completo verso Veld e Tseng, sorridendo da un orecchio all'altro.
Poi una trave di legno, di dimensioni ragguardevoli, centrò in pieno la nuca del SOLDIER, facendolo stramazzare al suolo; al corpo contundente seguì un Sephiroth inferocito che, sciorinando insulti conosciuti e altri ancora sconosciuti alle masse, afferrò il moro per un piede e se lo ritrascinò dentro senza fermarsi a riflettere.
-E nessuno li ferma?- chiese Veld, sbalordito.
-Signore, se utilizziamo tecniche psicologiche...!
-NON ME NE FREGA NIENTE SE AVETE DUE NEURONO IN CROCE DA QUANDO SIETE STATI CONCEPITI! SHINRA CARICA!- esplose Tseng, guidando la carica con la pistola alzata, sparando all'impazzata.
A\N: C'è da chiedersi se siano più stupidi i Turks o i SOLDIERs.
DII\N: Tutto quello che posso dire è che hanno un ottimo concorrente.
A\N: Davvero? Chi?
DII\N: Indovina.
A\N: … Alla prossima. Ciao.

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Capitolo 12
*** Filarsela ***


A\N: Andiamo di corsa altrimenti poi mi interrompo di nuovo e voi non vi date pace perché questi capitoletti sono troppo corti.
DII\N: …

L'esercito della Shinra irruppe nella chiesa starnazzando e saltellando in giro come esaltati: i Fanti sparavano in aria con i fucili, alcuni lanciavano persino i loro caschi in giro; le spogliarelliste, non capendo bene cosa ci facevano lì, improvvisarono un numero di danza classica, attirando l'attenzione di molti; la banda musicale, invitata per dare supporto dal presidente in persona, sfilava imperterrita in mezzo alla calca, suonando a pieni polmoni.
I petardi e i fumogeni si diffusero nell'ambiente con rapidità incredibile, nascondendo la vista del soffitto, mentre qualcuno di molto simpatico accese una luce psichedelica, così da dare l'impressione di essere finiti in mezzo ad una discoteca.
In tutto quell'ambaradam, Tseng cominciò a sbraitare ordini tutt'attorno, fuori di sé, deciso a trovare i SOLDIER.
Ma poi, mentre si girava attorno, finì per urtare qualcosa, o qualcuno, con la faccia.
In mezzo a tutto quel marasma, dove i Fanti si erano ormai scordati cosa erano venuti a fare lì e si erano messi a ballare assieme alle spogliarelliste, alcuni spogliandosi a loro volta, il capo dei Turks si rese conto di aver urtato un paio di piedi sospesi nel vuoto.
Alzando gli occhi si ritrovò Cissnei, nuda, cruda e appesa ad una rudimentale croce di legno per mezzo di grosse catene, con appeso al collo un cartello che citava Genesis è stato qui.
Mentre i restanti Turks si fermavano a guardarla sconvolti, Tseng prese in mano il megafono e gridò con tutto il fiato possibile -AVALANCHEEEEEEEE!!!!!!!
-Io mi chiedo se si può essere più idioti di così- imprecò Sephiroth, trascinando sempre Genesis per un piede su una delle travi del soffitto, invisibile ai nemici.
Dietro di lui seguiva Cloud, con la Fenrir sulle spalle, e dietro di lui Angeal, che portava Zack con in braccio Aerith, intenti a fare naso naso.
-Ma dico, cosa a fare te l'ho salvata la vita con quella trasfusione genetica? Sei capace di fare qualsiasi idiozia. Hai pure appeso il cartello con il tuo nome a quella cosa.
-Quella cosa ha un nome- puntualizzò Angeal.
-COSA!?- sbraitò Sephiroth.
-Niente- deglutì l'altro.
-Sephiroth?- chiese Cloud.
-CHE VUOI!?
-I miei soldi.
Il generale piantò un calcio in faccia al biondo, che in risposta gli scaricò la Fenrir in testa, facendoli precipitare di sotto con uno schianto.
Angeal rimase immobile a fissare la trave spezzata, con Genesis che, per ironia della sorte, era rimasto appeso per l'impermeabile, dondolandosi nel nulla.
-Torniamo indietro, bambini- disse il SOLDIER più anziano, facendo dietrofront, mentre da sotto di loro le grida di morte e dolore, assieme al rombare della moto e qualche gemito di piacere, risuonavano in piena potenza.
-Ma non dovremmo andare a salvare Sephiroth e Cloud?- chiese Zack, essendosi perso l'ultima parte perché doveva dire ad Aerith di che colore erano i suoi occhi.
-È quello che stiamo facendo- rispose Angeal -Filiamocela prima che si accorgano che li stiamo lasciando qui.
A\N: Se che non fa molto senso, ma Angeal lo sente lontano un miglio quando è ora di filarsela.
DII\N: Non ha senso è basta. Cosa stai scrivendo?
A\N: Ignorante. Alla prossima. Ciao.

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Capitolo 13
*** Fare la guardia ***


A\N: Non abbiamo ancora finito. Siamo con le spade alzate!
DII\N: E i pantaloni abbassati.

-E mi raccomando, nessuno deve avvicinarsi a quella porta.
-Ricevuto- comunicò Freyra, alla radio, sentendo l'ordine di Tseng.
-E per nessuno intendo nemmeno gli uccelli.
Freyra si fermò un attimo a rimirare un piccione che si era posato sulla ringhiera della scala al quarantesimo piano della torre della Shinra.
Dopo un attimo gli puntò contro il fucile e fece fuoco.
-Si signore, comprendo. Passo- disse la ragazza.
-Ottimo. Passo e chiudo.
La bionda abbassò la radio e la assicurò alla cintura, prima di scuotere la fluente coda di cavallo, agitando i capelli biondi.
-Saremo al quarantesimo piano ma fa un’afa...- commentò la Turk, voltandosi a fissare la sua partner per la guardia.
Cissnei stava appoggiata al muro, in silenzio, evitando lo sguardo dell'altra.
-Allora...- fece maliziosa Freyra, avvicinandosi abbastanza da poter vedere le gocce di sudore sul volto della compagna -Tu hai baciato Sephiroth.
La rossa arrossì all'istante.
-NON L'HO FATTO APPOSTA! PERCHÉ VI DIVERTITE TUTTI A PRENDERMI IN GIRO!?- piagnucolò quella, agitando le braccia senza posa.
La bionda batté una mano sul duro acciaio, vicino al volto della collega, e la intrappolò contro il muro.
-Ascoltami bene, cocca- minacciò -Io so che quei maledetti SOLDIER ti hanno violentata o chissà cosa in quella chiesa, ma se scopro che ti sei avvicinata al generale anche solo per sbaglio giuro che...
In quel momento gli occhi delle due scattarono in alto, attirati da un suono metallico, e videro Sephiroth bellamente appeso a testa in giù davanti a loro.
-Buh!- fece, mentre le Turks lo fissavano imbambolate.
Poi Freyra sollevò il fucile, minacciosa -Fai una mossa falsa e ti sparo.
-E tanti auguri al tuo tesorino...- sussurrò Cissnei, estraendo il suo Shuriken e affiancandosi alla compagna, mentre Sephiroth atterrava di fronte alle due, alzando subito le mani.
-Mi arrendo- disse, lasciando le due a bocca aperta.
-C-c-c-c-c-c-c-c-cosa?- chiese Freyra, arrossendo appena -È perché sai che non puoi sconfiggermi?
-Si.
La bionda sorrise a trentadue denti, sollevando il fucile in aria sotto lo sguardo allibito di Cissnei.
-Dopo quella notte sul tetto hai imparato la lezione, eh? Oh, sapevo che era destino- declamò la bionda, piena di sé, mentre la bocca della rossa raggiungeva il pianterreno, centrando in pieno Rulfus, che stava lucidando le sue pistole seduto sui gradini, mentre era di guardia con Emma.
-Ah! Il mio lato sadico era tutto per te, quando mi hai lanciato quello sguardo addolorato!- fece Feryra, arrossendo pesantemente e chiudendo gli occhi, come se fosse un'adolescente che parlava con il suo primo amore.
Cissnei sgranò gli occhi così tanto che praticamente il resto della faccia era invisibile.
-Fa caldo quassù- disse Sephiroth, con finta innocenza -Posso togliermi qualcosa?
-Si si fai pure. Tanto ormai...- rispose Feryra, un attimo prima di fermarsi alla vista del petto nudo del SOLDIER, che scaricò la sua casacca addosso a Cissnei.
-M-m-m-ma...- provò a protestare la bionda, mentre l'argenteo si sfilava gli stivali.
-Hai detto che potevo- rispose con calma il SOLDIER, togliendosi i pantaloni.
Alla vista del tanga nero, il cervello di Freyra cominciò a fumare, fino ad esplodere quando anche quelli scomparirono.
-Whaaaaaaa....- fece in giubilo la bionda, con un’espressione di puro estati in volto, sbavando.
Sephiroth si chinò a baciarla passionalmente, il che risulto nella Turk che prese a girare come una ballerina per aria, contornata da una scia di cuoricini.
-Bene, adesso che siamo soli- riprese il SOLDIER, liberando Cissnei dalla sua casacca per poi intrappolarla contro il muro con le braccia -Comincia a parlare.
-C-c-c-c-cc—c...- fece la rossa, cercando di controllare inutilmente l'ecchimosi.
-Perché siete di guardia quassù? Cosa sta preparano la Shinra?- chiese con insistenza e dominanza il leader di AVALANCHE, pur restando seducente e rassicurante.
-Ma cosa ti fa credere che te lo dirò!!!???- esclamò, agitando le braccia più per l'imbarazzo che per fermarlo.
-Perché se non lo farai sai cosa ti farò io- sussurrò nel suo orecchio, facendole vibrare tutta la schiena.
-N-n-n-non te p-p-p...
-Si che lo farai. Andiamo, ce l'hai scritto in faccia. Tu sei l'eroina che innamorerà del cattivo senza pensarci due volte.
-Mmmhhhh...- fece Cissnei, tremando, cercando di soffocare i gemiti con le dita, ma senza successo.
-Cosa sta preparando la Shinra?
-Un’audizione p-p-per i nuovi m-m-membri dei Turks. V-v-v-vuole s-selezionarli p-p-personalmente...- riuscì a dire la ragazza, cercando di trattenersi.
-Molto interessante- fece il SOLDIER, facendosi indietro, mentre la ragazza crollava in ginocchio, ansimando.
-Molto brava Cissnei- disse Sephiroth, facendole alzare lo sguardo verso di lui -Meriti una ricompensa.
A\N: Quasi red, quasi. Non che mi vanti, ho pubblicato già la mia prima Red, quindi non faccio altro che procurarmi materiale per le altre.
DII\N: Pervertito, maniaco, criminale, despota e anche infame. Quanto ci vorrà prima che vai in prigione?
A\N: A volte un ragazzo segue il suo istinto! E non sto agitando le braccia come una donnetta! Alla prossima. Ciao.

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Capitolo 14
*** Piano brillante ***


A\N: Una dedica a tutti quelli che mi stanno seguendo, perché mi sto rendendo conto di star pubblicando troppo in fretta.
DII\N: Non fatevene una colpa, è un super cretino. Non c'è da sorprendersi che non se ne curi.
A\N: Adesso ci meniamo, mentre voi leggete.

-La Shinra sta reclutando altri Turks- esclamò Sephiroth, entrando al Seventh Heaven a piena carica -È la nostra occasione! Andiamo a...!!!
Tifa si stava esibendo su un tavolo, reggendo una bottiglia sul naso, mentre restava in equilibrio su un'altra bottiglia con un piede.
Ovviamente Genesis stava con le braccia appoggiate al tavolo e il mento appoggiato alle braccia, guardando in alto (sotto la sua gonna), mentre Zack, Cloud e Aerith applaudivano.
Angeal era ancora appeso alla parete, da quando ce l'avevano appiccicato perché li aveva mollati in mezzo all'esercito Shinra.
-AVALANCHE!- esclamò l'argenteo, facendo sobbalzare tutti e facendo cadere Tifa in testa ad Aerith, dolorosamente per entrambe (specialmente perché il bastone di Aerith era rivolto verso l'alto).
-Vi pare questo il modo di salvare il mondo!?- continuò lo spadaccino, sputando per l'enfasi.
Genesis (l'unico a non averlo beatamente ignorato) si alzò, con sguardo spento, prima di rizzarsi a molla e andare ad annusare il collo del collega, venendo allontanato con schifo.
-Che fai? Sei un cane adesso?- chiese sprezzante Sephiroth.
-È rossetto quello?- replicò Genesis, indicando le labbra del collega.
-Non è di questo che ho bisogno di parlare- rispose quello, pulendosi.
-Hai detto che i Turks reclutano?- chiese Cloud, ignorando beatamente Tifa in lacrime e Aerith svenuta tra le braccia di Zack.
-Si- riprese Sephiroth, soddisfatto che qualcuno stesse prendendo seriamente la cosa -Abbiamo la possibilità di infiltrarli, finalmente.
-Non sono interessato- rispose Cloud, facendo precipitare la bocca del SOLDIER attraverso il pavimento.
-E poi ci riconoscerebbero a due miglia di distanza- rifletté Genesis, cercando una soluzione.
-TRAVESTIAMOCI!- esclamò Aerith, riprendendosi talmente in fretta che la testata che ricevette Zack fu sufficiente a fargli urtare il fianco di Cloud, che si piegò in due dal dolore.
-Prego?- chiese Sephiroth, fissando intensamente gli occhioni da cerbiatto della castana.
Aerith si alzò a sussurrargli nell'orecchio la sua idea.
A\N: Scusatemi, ho deciso di trattare egualmente male tutti i personaggi perché questa storia la legge sia chi odia Cloud, sia chi odia Sephiroth, sia chi odia Tifa, sia chi odia Zack, sia chi odia Aerith (persino), quindi per accontentare tutti e nessuno, li massacro con ignoranza e basta.
DII\N: Sei un grandissimo pezzo di merda.
A\N: Noi due dovevamo fare a botte, vero?
DII\N: Assolutamente. Alla prossima. Ciao.

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Capitolo 15
*** FFVIII? ***


DII\N: Come già annunciato, ne sarebbe rimasto solo uno. E ovviamente, se si viene alle mani, posso vincere solo io. Non uso “Guardiano” come pseudonimo solo per gioco. Ma purtroppo sono solo un personaggio e non posso cancellare quello che ha creato l'autore. Eccovi il continuo di questo scempio.

-Sorprendente che sia Cissnei che Feryra siano state ricoverate per overdose all'ospedale- fece Linus, seduto alla reception della torre della Shinra, accogliendo i candidati alla Turk.
-Quello non è un ospedale, è il centro ricerche della Shinra- lo corresse Balto, in piedi affianco a lui, con la katana di traverso tra le gambe.
-E che differenza fa?- chiese il novellino al compagno.
-Che all'ospedale ti salvano. Al centro ricerche ti condannano- rispose il Turk, con il taglio di capelli e la cicatrice sul volto che gli davano un tono ancora più lugubre.
Il giovane biondo abbassò lo sguardo, affranto.
-Significa che non vedremo più Cissnei e Freyra?- balbettò il ragazzo.
-Se Hojo ci mette le mani sopra, sì, sarà l'ultima volta che le vedremo- rispose con tono rassegnato l’altro.
-Ti ho sentito- disse questi, entrando nell'edificio con il solito rumore di scarpe che imitava il verso delle rane, viscido come non mai -Non osare mai mettere in discussione il mio lavoro. Io cerco di salvare vite.
-HOJO!- gridò Rulfus, entrando ad armi spiegate e crivellandogli la testa a furia di pallottole.
-Whew, salvi- commentò il samurai mancato, mentre la bocca di Linus si spalancava del tutto.
-M-m-m-m...
-Quelli come lui non muoiono mai, ragazzino- spiegò Balto, mentre Rulfus afferrava il cadavere per i piedi e lo trascinava via -Quel tipo è inestimabile alla Shinra, ma è anche diventato immortale. Due mesi dentro un suo contenitore e sarà di nuovo pronto per farsi ammazzare. È un sistema di difesa che usiamo noi Turk per evitare che crei altri demoni come Sephiroth o quel chocobo mancato del suo schiavetto.
-Chiedo scusa?- intervenne una voce gentile, facendoli voltare entrambi.
Una ragazza con un lungo abito azzurro e una gonna blu, e dei lunghi capelli lisci e neri, si era fermata davanti alla reception, sorridendo -Siamo qui per applicarci come candidati Turks.
Il gruppo che la seguiva era piuttosto peculiare: un ragazzo di altezza notevole, con dei corti capelli bruni e una cicatrice sul volto, vestito con pantaloni e giubbotto nero, ripieno di cinture, e una specie di... gunblade sulla spalla; poi veniva un coattissimo biondo con un ciuffo in testa e un tatuaggio sul lato della faccia, che vestiva di blu e rosso; quindi una ragazza dai lunghi capelli biondi raccolti in uno chignon, vestita con un attillata tuta color pesca, dal collo fino agli stivali neri, e con un seno da record; subito dietro di lei c’era un ragazzo dai lunghi capelli castani, un cappello da cowboy, un lungo impermeabile e un fucile sulla spalla, che fissava tutti con sguardo seducente; quindi veniva un altro omaccione, con un impermeabile bianco e dei corti capelli biondi, il volto strafottente attraversato da una cicatrice identica a quella del bruno in testa; per ultima veniva una ragazza con i capelli castani rivolti all'insù, un vestitino giallo che copriva a malapena le cosce, e un immenso Nunchaku attorno al collo.
-Subito- rispose Linus, prendendo l'elenco dei partecipanti -Nomi?
-Rinoa Heartilly- si presentò la ragazza, per poi passare agli altri -Squall Leonhart, Zell Dincht, Quistis Trepe, Irvine Kinneas, Seifer Almasy, e Selphie Tilmitt.
-Prego, passate pure. I vostri cartellini vi saranno dati di sopra. Quarantesimo piano- spiegò Linus.
-Grazie- sorrise Rinoa, prendendo il braccio di Squall e incamminandosi verso gli ascensori, seguita dagli altri.
-Wow, quella Trepe aveva davvero un seno da record- disse il biondo, sorridendo come uno scemo.
-Non mi convince- disse invece Balto, fissando il gruppo che si allontanava.
-Cosa?
-Primo, perché il tipo bruno con la cicatrice  aveva la mora attaccata al braccio, se quella continuava a fissare il Cowboy?- spiegò il samurai mancato -Secondo, perché le gambe della Tilmitt sembravano così mascoline?
DII\N: Vorrei spezzare una lancia per questi personaggi: smettetela di odiarli, per fare, perché di tutto quello che avete detto non trovo una giustificazione ragionevole per farlo. Alla prossima. Ciao.

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Capitolo 16
*** Infiltrazione successo! ***


DII\N: Ancora io, quello lì si sta succhiando il ditone perché l'ho picchiato male.
-Visto, quanto è stato facile?- disse Aerith, travestita da Rinoa, tutta allegra, una volta in ascensore.
Sephiroth, travestito da Squall, sbuffò.
-E brava lei- fece Zack, travestito da Irvine, andando a baciarla con il massimo charme.
-Questo vestito prude- disse infastidita Tifa, travestita da Quistis, grattandosi dietro la schiena.
-Non credo di poter fare il gonzo ancora a lungo- mormorò Angeal, travestito da Seifer, assumendo uno sguardo contrito e sofferente.
-Tutti che vi lamentate. E IO CHE DOVREI DIRE!?- esclamò Genesis, travestito da Selphie, indicando i propri pettorali che minacciavano di ridurre il vestito a brandelli.
-...- fece Cloud, travestito da Zell.
-Dobbiamo solo arrivare di fronte al presidente a farlo a pezzi- disse Sephiroth, cercando di sedare gli animi.
-Non ci arriveremo davanti al presidente di questo passo- replicò Genesis, fumante di rabbia, nonostante Angeal gli stesse facendo vento con una Materia.
-Coraggio. Ancora poco e saremo vincitori- disse Zack, fiducioso del piano della sua ragazza e del suo idolo.
-...- aggiunse Cloud, espressivo come un muro (chissà perché Squall dice a tutti di andare a parlare con il muro).
Quando il portone dell'ascensore si aprì, Sephiroth, Genesis, Angeal, Zack e Cloud uscirono (in quest'ordine) a passo marziale, in una scena a dir poco patetica, seguiti da Aerith che rideva di gusto a vedergli fare il passo dell'oca, e da Tifa che si grattava in continuazione.
Janet e Maur, addetti a consegnare i tesserini, rimasero a fissare il gruppo che si avvicinava con una smorfia di incredulità negli occhi.
Cosa che non impedì al gigantone castano di esibirsi in galanti e rispettosi baciamani nei confronti di tutte le ragazze (Genesis fu sul puntò di appenderlo al muro, ma la pressione dello stivale di Sephiroth sul piede e delle mani di Angeal sulle sue spalle, furono sufficienti a farlo desistere), esasperando per l'ennesima volta la povera lottatrice dai capelli verdi, stanca dei suoi modi eccessivamente cortesi.
Alla fine i sei arrivarono nell'atrio principale, mischiandosi alla folla.
Non erano molti alla fine, un altro paio di decine di candidati.
Sopravvivergli non sarebbe stato difficile.
-IN FILA TURKS!- abbaiò Tseng, comparendo in cima ad un palco allestito alla bene e meglio- DA QUESTO MOMENTO LE VOSTRE VITE APPARTENGONO A ME!
-Voglio vedere quanto duri- mormorò Sephiroth, ghignando di sfida.
-Con più garbo, Tseng- intervenne il presidente Shinra in persona, arrivando ad affiancare il suo fido.
-SENTITO VERMI!?
-Sono piuttosto fiero che tutti voi vi siate applicati per questo ruolo. È di vitale importanza avere dei Turks volenterosi e capaci a proteggere questa struttura, specie da quando i nostri orgogliosi SOLDIER di Prima Classe ci si sono rivoltati contro. Ma vedete, solo uno ce la farà a diventare Turk, tra tutti voi, uomini e donne. E gli esami che dovrà superare saranno estremi e crudeli.
-Sento già la musica cambiare- ghignò Genesis, lanciando un’occhiata di sfida a Sephiroth, pronto a duellare con lui ancora una volta.
-E iniziano proprio qui, in questa stanza- riprese il presidente.
-Aerith, forse è meglio se ti ritiri- sussurrò Zack.
-Ma che scherzi? Sarà divertentissimo- rispose quella.
-SPOGLIATEVI! NUDI!- ordinò Tseng, freddando tutti tranne il presidente e Tifa.
-Evviva, finalmente posso togliermi questa COSA!?- esclamò quella, realizzando.
D\II: Purtroppo il mio mitico commento è andato perduto, ma non disperate, le cose non cambieranno. Alla prossima. Ciao.

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Capitolo 17
*** La morte di Shinra ***


A\N: Eccomi, eccomi. Non vi dimentico mai.
DII\N: Ma dare una tregua a quei personaggi?
A\N: Mai! Voglio godermeli mentre soffrono le pene dell'inferno.
DII\N. Ho due pistole puntate al tuo culo, sai?
A\N: Certo...
BANG! BANG! BANG!
A\N: AAAAAAHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!!

-Non vi mostrate sorpresi, è il lavoro di un Turk mostrare fedeltà assoluta. Vero Tseng?
-CERTO SIGNOR PRESIDENTE, SIGNORE!
-Bene, spogliati.
-SONO GIÀ NUDO, SIGNORE!
-Senpaiiiiiiiii!!!!!- si sentì dagli altoparlanti.
-Visto? Questo è un vero Turk. Obbedienza assoluta.
-Si signore!- esclamò la sala, con la sola eccezione di Avalanche, che fissava impassibile il pallone gonfiato.
Sephiroth stava meditando se sgonfiarlo piano piano, aprendogli lo stomaco con la Masamune, o se farlo esplodere con un pugno all'addome.
Cloud pensava se aprirlo in due con un colpo netto alla testa, o se farlo a pezzi con l'Omnislash.
Genesis si chiedeva se poteva portare la mora con la coda di cavallo, davanti a lui, al bar, e farla diventare un membro di Avalanche.
Angeal si chiedeva se poteva andare a casa..
Tifa stava pregando in Turko che il presidente scherzasse.
Aerith si chiedeva se indossava un paio di mutandine rosa.
Zack si chiedeva se la sua ragazza indossasse un paio di mutandine rosa.
-Tseng, stai fermo- disse il presidente.
-SI SIGNOREUGH!
Il presidente gli piantò un pugno in pieno addome, facendo impallidire il Turk all'istante, per poi sollevare la mano incriminata, ricoperta da un pugno di ferro con degli artigli delle dimensioni di un dito medio.
-Nessuna pena. Nessuna resa. Nessuna supplica. Un Turk è capace di resistere alle peggiori torture, e sa riprendersi in meno di un secondo. Vero Tseng?
A sottolineare le sue parole, il Turk cadde all'indietro con uno schianto sonoro, e giacque immobile.
-SENPAIIIIIIIII!!!!!!
-E così i Turks sono solo esseri umani con problemi mentali- commentò Genesis, ghignando appena.
Meno di un istante dopo i vestiti degli aspiranti Turks volarono per ogni dove, al grido -VIVA LA SHINRA! PACE E GLORIA ALLA SHINRA!
La mente dello spadaccino rosso andò in bianco e svenne alla vista del didietro della ragazza con la coda davanti a lui.
Tifa tirò la zip del suo vestito così in alto che non le si vedeva più nemmeno la faccia.
Sephiroth fu l'unico a non perdersi d'animo e in un attimo (nonostante le molteplici cinture che Aerith l'aveva costretto ad indossare) i suoi abiti da Squall caddero al suolo con un semplice tonfo.
-VIVA LA SHINRA! PACE E GLORIA ALLA SHINRA!
Il presidente lo fissò dritto negli occhi, sorridendo compiaciuto.
-Sembra che il topo abbia addentato il formaggio.
-Sephiroth- sussurrò Angeal -La parrucca.
Il Generale si diede un ceffone in faccia, capendo di esserci cascato come un cretino.
-Turks! Prende...!
-VENITE!
-Aaaaahhhhhhh!!
-Ooohhhhh!
-Uuuuhhhhh!
L'intera sala crollò in ginocchio, travolta dall'ordine del generale, in un’ondata di estasi.
-C'è mancato poco...- sussurrò Angeal, rosso e un poco eccitato.
-Avverti prima!- esclamò Genesis, che teneva la mora in grembo con fare protettivo.
-C-c'è mancato poco- sussurrò Zack all'orecchio di Aerith, che annuì in risposta.
L'attacco del generale li aveva lasciati entrambi a tremare, abbracciati.
-Sephirothhhhh...- biascicò Tifa -Divinohhhh...
Il leader venne percorso da un brivido, e con un balzo fu in aria, sollevandosi fino al soffitto, proprio sopra il presidente, e con un’improvvisa forza si precipitò sulla sua forma tonda, la Masamune sguinata.
-Da dove l'hai tirata fuori!?- gridò Genesis.
-Non vuoi saperlo!- rispose Sephiroth, trafiggendo l'odiato nemico e sfondando il pavimento, continuando a cadere.
E di nuovo.
Di nuovo.
Ancora.
Sotto la furia del SOLDIER, il presidente stava precipitando verso la morte certa, attraversando tutti i piani della Shinra, fino a schiantarsi dolorosamente al livello dei laboratori di Hojo.
-Finalmente sei morto, maledetto bastardo- esalò con voce malvagia lo spadaccino, pronto ad esibirsi in una diabolica risata di vittoria, quando una voce inaspettata lo interruppe.
-Tu?
Sephiroth si volse, strabuzzando gli occhi.
-Mamma?
A\N: Ahiooo.
DII\N: De. Fi. Cen. Tehhh! Alla prossima. E niente ciao perché odio voi autori. PERSONAGGI, RIBELLATEVI!

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Capitolo 18
*** Uscita col botto ***


DII\N: Si, davvero, quello lì è finito di nuovo a soffrire in silenzio. Ma a me tocca mandargli avanti la storia. Che dannato imbecille.

-Genesis, mettila giù.
-No.
-Genesis, mettila giù.
-No.
-Genesis...
-Noooo.
-Gen...
-Mamma ti prego.
-Non chiamarmi così!
-Allora sta zitto- finì il SOLDIER rosso, costringendo Angeal a chiudere la bocca.
Il primo reggeva ancora tra le braccia la mora di prima, addormentata, e aveva un ghigno lungo quanto la distanza tra Midgard e Junon.
Quanto agli altri...
Sephiroth era sprofondato assieme al presidente nel pavimento, e così il resto del gruppo aveva derubato gli aspiranti Turk dei loro abiti, si erano cambiati e se l'erano filata in ascensore, massacrando di botte i Turks effettivi che avevano provato a tendergli un’imboscata all'interno.
Sul serio, chi si fa arrestare in ascensore?
Ma l'avete visto Capitan America – The Winter Soldier?
Ah già, quando è uscito FFVII, ancora non c'era.
Comunque, l'ascensore raggiunse il piano terra con un ding, e quando le porte si aprirono, i corpi di Balto, Reno, Rude e Janet crollarono a terra, coperti di sangue, e la squadra ci passò sopra senza problemi, tranne Angeal che camminò in punta dei piedi per evitare di fargli male.
-E adesso ce ne andiamo, e nessuno ci potrà fermare- disse orgoglioso Genesis, lieto di potersi godere il suo amore meritato.
SMACK
-AUUUUUUUHHHHHHH!!!!!
Sephiroth andò a schiantarsi contro la porta, scivolando, sul pavimento, con le ginocchia e il volto, mettendo in mostra il suo sederone non più candido e attraversato da diverse manate rosse.
-Chi...?!- balbettò Zack sbiancando.
-Ingrato! Indegno! Scansafatiche! Figlio degenere!- esclamò una scienziata con il camice bianco mentre attraversava a grandi passi l'atrio, facendo rimbombare il ticchettio dei suoi tacchi.
Raggiunto il super SOLDIER, lo sollevò in aria per i capelli e lo guardò fisso negli occhi -Ti sembra questo il modo di trattare tua madre!?
-SUA MADRE!?- esclamò Avalanche, facendo schizzare bocca e occhi fuori dalle orbite, con l'eccezione di Cloud che stava finendo di scolarsi il sangue dei Turks in tutta tranquillità.
-E voi compagni degeneri!- esclamò di rimando Lucrecia Crescent, lasciando andare il figlio e puntandoli minacciosamente da dietro gli occhiali.
-Io... avrei una notte di sesso, pizza e birra ad aspettarmi. Se volete scusarmi- disse Genesis, provando a filarsela, ma il tacco della donna lo centrò in pieno nell'orifizio anale, facendolo crollare a terra in preda a degli spasmi e un trauma cerebrale di prima rata.
-WHAAAAAAA!!!- iniziò a piangere Angeal, riversando una pioggia di lacrime su Zack, Cloud, Tifa e Aerith.
-Non è giusto! Perché loro devono fare i cattivi e io ne devo subire le conseguenze!? Basta, vado a casa a fare il bravo bambino! Andiamo Zack, lasciamoli qui!- esclamò il SOLDIER, caricandosi il suddetto sulle spalle e uscendo in lacrime dall'edificio, lasciando Tifa, Cloud e Aerith a fissarlo confusi.
-Noi saremmo i bambini cattivi?- fece la fioraia, indicandosi.
-Oh non importa- rispose Lucrecia, assumendo uno sguardo improvvisamente inquietante -Per quello ho la soluzione.
-Io me ne vado- dichiarò Cloud, superando la scienziata con sdegno, almeno finché questa non si sfilò un tacco e glielo piantò nella nuca, abbattendolo all'istante.
-Così impari, Chocobo. Oh, mi chiedo se posso usare il suo DNA per creare un ibrido umano-chocobo. Voi avete una qualche idea di come...- riprese Lucrecia, cominciando a parlare a vanvera, prima di realizzare (troppo tardi) che le due ragazza del gruppo erano tutt'altro che intenzionate a farla continuare.
Il bastone di Aerith le sfondò i denti senza tanti complimenti, mentre un calcio di Tifa non la spedì in orbita, con un record mondiale.
-È così che si fa signora- rimarcò la pugile.
DII\N: Dovrei dire “Alla prossima. Ciao” ma non ne ho alcuna intenzione. Adesso che quella piaga è fuori dalle palle, qui comando io.

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Capitolo 19
*** I dolori dell'anziana Lucrecia ***


DII\N: … Leggete.
-Mi hanno spedito in orbita, capisci?- fece Lucrecia, con il braccio destro ingessato appeso al collo, una benda sull'occhio sinistro, seduta su una sedia a rotelle, e con la gamba sinistra sempre ingessata.
-Non c'è più rispetto per una signora come me. Voglio dire, dovrei essere una decrepita sessantenne, ma grazie alla mia insaziabile botta di culo e il fatto che sono una scienziata matta, spregiudicata e pure infame... dicono (se li prendo...), ho ancora il bel volto che avevo da trentenne. Ma guarda tu. Mi capisci vero, Hojo?
La scienziata appoggi il capo contro la gigantesca provetta da laboratorio che ospitava il corpo decapitato di Hojo, lentamente in ricostruzione.
-Certo che non mi capisci- sbuffò dopo qualche secondo, allontanandosi sdegnosa -Tu sei tutto scemo, pensi solo all'immortalità, alla tua insaziabile sete di virilità... MA MAI UNA VOLTA CHE HAI PENSATO A ME!
Lucrecia si liberò dei bendaggi vari senza farsi tanti problemi, e una volta rimessa in piedi, afferrò la sedia a rotelle e la lanci contro il congegno, ammaccando il vetro.
-“Faremo grandi cose insieme. Rivoluzioneremo la vita stessa insieme. La Shinra sarà ai nostri piedi se saremo assieme”. Trent'anni. Trenta. Maledettissimi. Anni. E tutto quello che hai ottenuto è un corpo semi-immortale a cui sparano un giorno si e l'altro pure. Dico, hai idea di quello che fa nostro figlio!?- riprese la signora impazzita, andando ad armeggiare al quadro comandi.
-Va in giro. È disoccupato. Fa il ladro, il terrorista, l'assassino! Ed è pure mentecatto! E tu non hai fatto niente!- con un pugno deciso, la donna fece scattare il sistema di autodifesa, distruggendo i parametri di sicurezza del laboratorio.
Lucrecia lanciò un ultimo sguardo assassino al corpo di Hojo, prima di dirigersi decisa verso due grossi portelli incavanti nella parete, aprirli con una sequenza che comprendeva un codice di sicurezza, le impronte digitali, l'esame della retina, e altre cose che non vi dico, e tirare fuori un semplice trolley nero.
Quindi la scienziata si avviò ancheggiando, come nuova, verso l'uscita, scoccando uno sguardo d'odio verso Hojo, prima di arrestarsi di botto in mezzo alla stanza, che cominciava a saltare in aria pezzo dopo pezzo, e portare una mano alle labbra, sconvolta.
Abbandonò il trolley, tornò correndo da Hojo, posò le mani sul vetro del barattolo-che-non-mi-ricordo-come-si-chiama-quella-provetta-gigante-in-cui-curi-le-persone, fissò il corpo dell'amato scienziato con gli occhi sbarrati... e con un calcio ben assestato spedì il caro scienziato tra le fiamme dell'inferno, gridando con furia selvaggia.
Quindi si lanciò verso i portelloni di prima, ancora aperti, e con forza erculea tirò fuori quella cosa piena di liquido in cui era contenuto Vincent, coperta di segni di rossetto.
Si, da quando i Turks hanno cominciato ad usare il protocollo anti-SOLDIER con Hojo, Lucrecia passava un'infinità di tempo da sola.
Troppo tempo.
-Tieni duro Vince, adesso che non c'è più quell'idiota possiamo passare un po’ di tempo assieme, che ne dici?- chiese la donna al corpo in stasi, che non rispose.
-Ah, ma che vado a pensare- replicò poi lei, adagiando l'oggetto sopra al trolley e ricominciando a portarselo dietro, con tutte le esplosioni a rallentatore attorno, che le davano tranquillamente il tempo di farsi un caffè rima di andarsene e uscirne indenne comunque.
-La prossima volta me ne prendo uno ricco, meglio che uno sveglio. Quelli ricchi li ammazzi con un goccio di radiazioni un anno dopo che vi siete sposati, e tutti ti prendono per la povera vedova. Vediamo, chi mi prendo stavolta? Ho sentito dire che il figlio del presidente sia un idiota. Passa tutto il giorno con le cuffie nelle orecchie ad ascoltare musica...
DII\N: Sarà una mia impressione, ma il figlio del presidente mi ricorda tanto un certo idiota...

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Capitolo 20
*** Ospite inatteso ***


DII\N: Si, il coglione sta in catalessi. Far in modo che resti così il più a lungo possibile. Di più non posso fare.

-Mamma, mi compri una katana nuova?
-Mamma, mi regali il ciuccio?
-Mamma, perché papà ride come uno scienziato pazzo?
-Mamma, perché mi schiaffeggi il culetto?
-Mamma, dici a Zack di non tirare i capelli a Genesis?
-Mamma, dici a Cloud che Tifa deve lavorare?
-PIANTATELA!- esclamò Sephiroth, esasperato.
Da quando Lucrecia l'aveva preso a sculaccioni, il SOLDIER era rimasto in un angolo, con le gambe raccolte al petto, succhiandosi il dito e mugolando quando dormiva.
L'unica azione che compiva era alzarsi per andare in bagno (ma neanche tanto, era largamente stitico, specie se non mangiava e beveva), e ogni tanto infilzare Angeal, che era stato crocifisso di nuovo perché aveva voluto fare il buono, mollandoli come un ingrato tra le grinfie della Shinra.
-Sono ore che lo fate! Lasciatemi in pace! Chiedo troppo!?- esclamò fuori di sé il SOLDIER, dando un pugno a caso in testa a Tifa, che stava andando a calmarlo, abbattendola all'istante.
-Oh beh, non puoi farcene una colpa- replicò Genesis, intento a strangolare Zack, che gli stava tirando i capelli (i suoi bellissimi capelli) con tutto sé stesso -Ti sei offerto volontario.
-Ripeti un po'?- lo sfidò il super SOLDIER, puntandogli la spada alla gola.
-Sephiroth, vuoi provare il costume da Conan?- gli chiese Aerith, tirando fuori una sagoma di pelle che ritraeva fedelmente Arnold Schwarzenegger nei panni del guerriero barbaro.
Sephiroth sputò con così tanto disgusto che la sua saliva divenne acido e disciolse il costume.
Aerith si salvò dal giocarsi i vestiti solo perché Cloud alle ragazze ci teneva, e si fece disciogliere la tenuta da SOLDIER al posto suo (e so benissimo che più di qualcuna avrebbe dato tutta sé stessa per godersi la scena).
Ma, proprio in quell'istante, la “cosa” che conteneva Vincent planò all'interno del bar e travolse Sephiroth, schiantandosi nella parete.
-Grazie tesoro, mettimelo da qualche parte- disse Lucrecia, entrando in grande stile (cioè infilandosi gli occhiali da sole, che non si era messa per tutto il tragitto, mentre entrava), e andando diretta su per le scale, che portavano all'appartamento sopra il bar, tirandosi dietro il suo immancabile trolley.
-Ma è lei?- fece Genesis, incredulo.
-Temo di sì- rispose Zack, anche se non era interpellato, per cui Genesis riprese a strangolarlo, prima di rendersi conto che quello non era Zack ma Angeal.
Il giovane aveva voluto proteggere il maestro e si era sacrificato al suo posto (perché Zack a volte sembra pure più scemo di Cloud, e sappiamo tutti che è umanamente impossibile essere più scemi di Cloud. Devi essere Vincent, o Tidus, e a quanto mi risulta, nessuno dei due è propriamente umano, no?).
-Oh mamma...- rantolò Tifa, fissando Cloud, che si muoveva per la stanza come un Chocobo, a causa di una crisi d'identità.
DII\N: Non prendetevela con me. Ma proprio non ci provate, quell'infame pezzo di merda ha fatto tutto da solo!

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Capitolo 21
*** Scosse di assestamento ***


DII\N: Abbiamo appena avvistato la punta dell'iceberg. Questo matto non riusciva a fermarsi. Forse l’ho rallentarlo, ma non durerà in eterno. FERMATE L'AUTORE!

-Ci mancava la mamma matta- commentò Genesis, assicurandosi di aver assicurato Angeal alla parete in modo ottimale (stavolta Zack era legato in un angolo).
-Mhhh, però...- si fermò a riflettere il SOLDIER rosso -... farmi la mamma di Sephiroth sarebbe un ottima vendetta.
-Ma è immorale- piagnucolò Angeal.
-Mi sono già fatto la mamma di Stilfer, farmi la mamma di Sephiroth non sarà così difficile- replicò Genesis, ignorando che il suddetto era proprio dietro di lui con il naso schiacciato (che fa molto Voldemort, ma noi amiamo Darth Vader perché fa molta più paura), e stava già pregustando il piacere di perforargli il petto con le mani e continuare a spingere in entrambe le direzioni finché non fosse saltato in due con uno schiocco.
-Adesso cosa dovremmo farci con questo tizio?- chiese intanto Tifa, fissando Vincent ancora addormentato.
-Lo mettiamo in soffitta?- suggerì Aerith.
-Ottimo piano. Cloud!- chiamò la ragazza, e quello arrivò vestito da cowboy sexy, con la pistola in bella vista.
Mentre Tifa andava giù dissanguandosi dal naso, Aerith tirò la campana, facendo rinsavire il poveraccio, e gli regalò un altro completo da SOLDIER per dargli un minimo di dignità.
-Cloud, sai cosa farne di questo?- chiese poi ingenuamente la fioraia, e in un attimo il ragazzo sfondò il vetro a pugni, facendo fuoriuscire il liquido acquitrinoso, e restando a guardare Vincent fisso, finché il moro non aprì gli occhi.
Dimostrandosi più alto di Cloud, l'uomo uscì dai cocci e si fermò di fronte al SOLDIER, ricoprendosi dei suoi abiti rossi a comando.
Il biondo indicò la porta del bar dietro di se -Vattene.
-Vattene tu- replicò l'ex-Turk, senza battere ciglio.
-Bene, un'altra bocca da sfamare- esalò Sephiroth, infilzando la parte superiore del cranio di Genesis su un palo (perché quella inferiore era ancora attaccata al corpo ed emetteva dei gorgoglii strani).
-Ehi ragazzi- esclamò Lucrecia, scendendo con Marlene in braccio -Perché non mi avete detto che c'era una bambina così adorabile in questa casa?
-Mamma! Mettila giù!- esclamò il SOLDIER argenteo, dimenticandosi di Genesis, che fu lesto a riprendersi il maltolto e rimettersi la testa a posto (si spera).
-Oh andiamo tesoro, è adorabile!- esclamò la donna, facendo naso naso con Marlene, che se la rideva tranquilla -Lo sai che mi piacciono tanto i bambini.
-È proprio quello che mi preoccupa- ribadì Sephiroth, memore della propria infanzia traviata.
-Ma piantala- lo freddò la donna, con disinvoltura
–Perché non fai vedere il tuo bel giocattolino?- continuò la scienziata, rivolgendosi a Marlene.
-Mamma…?- riprese Sephiroth, preoccupato, prima che Genesis potesse fiondarsi letteralmente a interromperlo.
-Se vuole vedere il mio sono ben disponibile.
La bambina, con sorriso malevolo che andava da un orecchio all’altro, tirò fuori dalla gonnellina… un fucile.
-Wow, che bel fucilone- fece Lucrecia, con gli occhi che brillavano.
-Arma primordiale- commentò Vincent, estraendo la sua pistola gigante a tre canne.
-Vogliamo paragonare le dimensioni?- lo sfidò Cloud, estraendo la Fusion Sword in tutta la sua fulgida lunghezza.
-Come lo usi?- insisté Lucrecia, approfittando del fatto che Sephiroth e Genesis erano intenti a sbranarsi a vicenda.
Marlene ghignò, prese la mira (nell’indifferenza quasi generale) e sparò, centrando in pieno la testa di Tifa che saltellava in giro delirando al pensiero della pistola di Cloud.
A quel punto gli occupanti del bar si pietrificarono sul posto, fissando con occhi sgranati Marlene che reggeva la sua arma con orgoglio.
Mantenendo un volto piatto e apparentemente compiaciuto, Lucrecia si allontanò dalla sua nuova pupilla, e, con passo lento e cadenzato, andò a nascondersi dietro a Vincent.
-Correte- commentò Sephiroth.
Se vi volete immaginare la scena successiva, mettete il can can in sottofondo, e figuratevi i personaggi che corrono in modo scomposto, schivando i colpi e travolgendosi a vicenda.
DII\N: Visto?

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Capitolo 22
*** Complicare faccende già complicate... ***


A\N: Evviva, sono vivo, sono tornato, non sono morto.
DII\N: La prossima volta potresti non essere così fortunato.

A\N: Ma tanto non puoi uccidermi.
DII\N: E chi lo dice?
A\N: …


Per fortuna di Tifa il sottoscritto le ricompose la faccia e la lasciò svenuta in mezzo ai tavoli… con Cloud che le faceva rianimazione, completo di trattamento bocca a bocca.
Sospetto che lo stesse facendo apposta a stare svenuta, ma comunque…
Il fucile a canne mozze di Marlene (che in realtà era di Barret ma chissene) non sembrava finire in alcun modo i colpi, e anzi insisteva a crivellare tutto il locale.
Genesis, Angeal, Zack e Aerith si erano nascosti dietro al flipper, rovesciato per offrire uno strato più spesso di difesa.
Invece, Sephiroth, Vincent e Lucrecia si erano rifugiati dietro ad un tavolo, che veniva demolito colpo dopo colpo.
-Dobbiamo fare qualcosa!- gridò la scienziata.
-Non l’avrei mai immaginato!- rispose il SOLDIER
-Qualche idea!?
-La cazzata l’hai fatta tu!
-VINCENT, RISPONDI AL FUOCO!
L’ex-Turk fece come richiesto, ma Sephiroth riuscì a fermarlo dopo pochi colpi.
-FERMO CRETINO! È LA FIGLIA DEL PROPRIETARIO! MA NON FACCIAMO CAZZATE!
-E a noi che ci frega del proprietario?- replicò il ganzone figherrimo mangia-pupe-e-pupi.
-È IL CAPO DI AVALANCHE!
-MA CREDEVO FOSSI TU IL CAPO DI AVALANCHE!- replicò Lucrecia.
-SÌ, PERCHÉ L’HO GAMBIZZATO! MA È UNA QUESTIONE DI RISPETTO! NON FATE CAZZATE!
-Cattiva bambina!- intervenne una voce femminile, a cui seguì un immediato e totale silenzio.
Pochi attimi dopo il fucile planò dritto in braccio a Vincent, che balzò in piedi all’istante, imitato da Sephiroth, pronto a fermarlo.
-Cattiva cattiva cattiva- stava dicendo una donna, o meglio giovane donna, con una lunga coda di cavallo mora, a Marlene: era chinata in avanti e stava agitando un dito davanti alla faccia della bambina.
-Non si fa. Non si fa! Si spara solo ai cattivi!
-Ma loro sono cattivi!
-No, loro sono i buoni e lo sai. Stai solo facendo i capricci: quella donna ti ha ingannato- continuò imperterrita la misteriosa persona, indicando Lucrecia con il dito chiaro -Adesso vai di sopra che dopo vengo a portarti il carro armato.
-DAVVERO!?
-Sì.
-Che spara i confetti?
-Sì.
Marlene schizzò su per le scale alla velocità della luce, senza nemmeno ringraziare.
-Che bambina viziata- commentò la mora -Ma non c’è da temere, le insegnerò io come essere una donna rispettabile.
-E questa sarebbe…?- chiese Sephiroth, fissandola con occhi spalancati.
-Ah, è la ragazza con la coda che mi sono portato dietro dall’esame Turk alcuni capitoli fa, ricordate?- intervenne Genesis, mettendole un braccio attorno alle spalle.
-Ah…
Adesso che era vestita, era più facile darle un’identità: aveva degli eleganti stivali da battaglia che arrivavano al ginocchio, una giacchetta attillata piena di tasche, aperta sulla scollatura (in modo piuttosto generoso), rivelando la maglia a rete tipica dei ninja, una pelle ambrata da una leggera abbronzatura, e un seno che poteva rivaleggiare tranquillamente con quello di Tifa; portava una fascia bianca attorno alla testa, due bastoncini di legno spuntavano dall’acconciatura dei capelli, e dulcis in fondo portava dei pantaloncini che arrivavano a mezza coscia.
-Qual è il tuo nome?- chiese Sephiroth, capendo che, con sua madre in giro, l’unica che poteva controllare Marlene era probabilmente lei.
Vincent, dal canto suo, cominciò a cantare fortuna.
“Di che sei Yuffie, di che sei Yuffie, di che sei Yuffie, di che sei Yuffie...”
-Mary Sue.
“CAZZO! Dovrò sopportarmi quella piaga per il resto della mia esistenza!”.
“Cazzo, lo sapevo che solo una Mary Sue poteva tenere in ordine una come Marlene manipolata da mia madre!”.


DII\N: Sei proprio tu. A questo giro ti farò molto più male!
A\N: Ah, non serve sai, eh? Alla prossima. Ciao.

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Capitolo 23
*** La Mary Sue ***


A\N: Abbiamo ufficialmente aggiunto la Mary Sue al cast. Ci siamo quasi tutti.
DII\N: Parla per te.


Genesis esultò senza darsi tanto contegno, vittorioso di avere per se la donna migliore di tutto il cast, una Mary Sue pura.
-Gradirei che l’eroe si astenesse da eccessivi comportamenti lusinghieri, sono solo una umile Mary Sue- disse la ragazza, arrossendo imbarazzata.
“Umiltà e Mary Sue non vanno bene assieme” pensarono all’unisono Lucrecia, Vincent, Sephiroth, Tifa e Aerith.
-Esatto: io sono l’eroe! FINALMENTE!- replicò Genesis, ancora più estatico.
-Significa che lo farai diventare un bravo bambino?- chiese Angeal con le lacrime agli occhi, filando ad inginocchiarsi davanti a lei e stringendole l’orlo dei pantaloncini.
In risposta, Mary si mise ad accarezzargli la testa, iniziando ad irradiare una luce di pura santità.
Genesis, che in fondo era un bambino cattivo, stava per colpire l’amico in un accesso di gelosia, ma poi la ragazza (dato che doveva avere tra i 18 e i 20 anni per essere una Mary Sue pura) si mise ad accarezzare anche la sua testa.
I due si misero a sorridere come cretini, avvolti in un’aria di beatitudine, e meno di un attimo dopo si ritrovarono a saltare allegramente la corda con la loro dea (dato che lei, al contrario della media delle altre fanciulle nella base, superava il metro e ottanta buono).
Sephiroth, Vincent e Lucrecia rimasero immobili a fissarli, impassibili.
-Vedo un prato fiorito…- dissero con voce estatica Zack e Aerith, e in un batter d’occhio anche loro, Tifa e Cloud (che mena, ma alla fine è un bambinone, e di sicuro, se non resiste all’influenza di Sephiroth, non resiste nemmeno a quella di una Mary Sue) erano intenti a saltare tutti allegri, nella parvenza di un pacifico prato pieno di fiori e colori, e con un sole luminoso e brillante.
Poi Vincent tirò fuori un pistola mille volte più grande della sua tipica arma, e fece fuoco, spedendo tutti gambe all’aria.
-EHI!- gridò Mary, alzandosi in piedi quasi dubito (dato che, come caratteristiche, le rimbalzavano il 100% dei danni casuali) -Non potete uccidere l’eroe all’inizio della storia.
-Siamo ancora all’inizio?- chiese Vincent.
-Ma che ne so- replicò Sephiroth -Senti bella, al massimo l’eroe sono io. Non certo quell’invidioso di Genesis…
-DAVVERO!?- esclamò la ragazza, teletrasportandosi davanti a lui in una frazione di secondo, con la faccina più brillante e romantica che le riuscì, stringendo le mani del SOLDIER tra le proprie.
Lucrecia e Vincent inorridirono, vedendo il volto di Sephiroth mutare piano piano, e l’ex-Turk lo colpì in pieno con testa con una mazzata degna di lui.
-OKAY!- esclamò il super SOLDIER, riprendendosi di scatto -Okay, l’eroe effettivo in realtà è Cloud…
In meno di un istante dopo la ragazza era già dal biondo (a cui abbono un effetto costituzione che respinge il 90% dei danni casuali perché è il protagonista e il preferito di Devil), ma quello la respinse con un pugno a piena forza, sparandola dall’altra parte della stanza.
-Cloud!- esclamarono tutti.
-Riflesso spontaneo- spiegò lui -Sentivo che mi avrebbe chiesto di sposarla.
Tifa crollò a terra, sentendo che il biondo l’aveva appena rifiutata senza che nemmeno riuscisse a fare la proposta.
-Insomma, chi è l’eroe qui!?- sbottò Mary, stanca di dover fare la spola tra una parte e l’altra.
-Nessuno!- intervenne Sephiroth -Nessuno. Non ci sono eroi, solo soggetti altamente disfunzionali che cercano vendetta.
-Altamente disfunzionista ci sarai tu!- replicò Genesis, acido come pochi.
-Impara la grammatica prima, demente!
-Uffa- commentò Mary, andando a sedersi al bancone con un atteggiamento davvero poco elegante -Due vodka martini, agitati e con tequila al posto del vodka.
-Uno per te e uno per me?- chiese Genesis, piovendo al suo fianco con un bel salto.
-Due per me. Devo dimenticare- replicò Mary, lasciandolo a bocca asciutta.
-Il carro armato!- gridò Marlene dal piano di sopra.
Senza dire parola, la ragazza sfilò una riproduzione in piccolo di un vero carro e quella filò da solo al piano superiore appena toccò il pavimento.
-Come hai…?- chiese Angeal.
-Sono laureata in Fisica, Meccanica, Ingengeria, Chimica, Architettura, Archeologia, Matematica, Biologia, Scienze dell’Occulto e anche in Educazione Fisica. Sono una tuttofare. Ma avere i miei servigi vi costerà un uomo a serata- spiegò la donna, scolandosi entrambi i bicchieri in un colpo solo.
-Ma io non ti basto?- interrogò Genesis.
-No- rispose lei, lasciandolo di sasso -Voi maschi vi stancate di una donna dopo un po’, e allo stesso modo io mi stanco di voi uomini. Mi pare giusto.
-MARY! Come funziona?!- chiese Marlene dal piano di sopra.
-Premi il pulsante sopra.
-Quello rosso!?
-Sì, quello.
-MARLENE NON…!- ma con un SKATATRAARSACH accadde il danno.
-COSA CI FA UN CARRO ARMATO IN CAMERA MIA!?- urlò Barret, infuriato.
-EVVIVA! È A GRANDEZZA NATURALE!
-La prossima volta che Genesis porta una ragazza a casa, assicuriamoci che sia lei a portarsi a casa lui- disse Sephiroth a Vincent, e quando Angeal fece per protestare lo infilò a forza dentro la scollatura di Mary, dove rimase fino al prossimo capitolo.


A\N: Meglio un morto in casa che una Mary Sue all’uscio.
DII\N: Concordo.
A\N: Alla prossima. Ciao.

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Capitolo 24
*** Questioni di responsabilità ***


A\N: Abbiamo un esercito di capitoli ancora da scrivere.

DII\N: Vuoi dire “hai”, dato che l’unico coglione che scrive questa storia sei tu.

A\N: Sia come sia, ANDIAMO AVANTI MUTANDE!!!!


-Allora, porco zoppolo! Mi spiegate che problema avete tutti!?- esclamò Barret, rotolando giù per le scale, con la sedia a rotelle su cui Sephiroth l’aveva confinato quando aveva preso il comando di AVALANCHE (e cacciato via i vecchi membri) -Che vi salta in mente a portare un carro armato in casa mia!?
-ECCHISSENEFREGA BARRET! Stai in camera tua, piuttosto!- replicò Sephiroth, che si era seduto a sua volta al bancone, bevendo qualcosa di più duro e potente di una tequila, con sommo disappunto di Mary, che pensava di avere la più grande resistenza all’alcool di tutto il gruppo.
-Dobbiamo pensare a tirare giù la Shinra, piuttosto- riprese l’argenteo, mentre Angeal, Aerith e Zack cercavano di rimettere in piedi Barret.
-L’ultima volta hai sedotto le Turks per entrare…- commentò Genesis.
-Dobbiamo trovare un altro modo per entrare stavolta.
-Nah, scommetto che riesco a sedurre tutti i Turks per farci entrare di nuovo- intervenne Mary, facendo calare il silenzio nella sala.
-Metà sono donne- commentò Sephiroth.
-Mai stato un problema.
-Scommetto che posso sedurne di più io.
-Metà sono uomini.
-E da quando in qua è un problema?
I due si fissarono male, trangugiarono un intero miscuglio di whisky e rum, e se la filarono fuori della porta, guardandosi male.
-Voi altri non fate i cretini mentre siamo fuori- avvertì Sephiroth..
Appena lui e Mary superarono la soglia, il carro armato di Marlene venne giù per le scale, demolendo tutto nel suo passaggio.
Barret, che era rimasto sulla traiettoria, si mise di lena buona a fare forza con le braccia per scappare al mantice, finendo presto per filare in autostrada, inseguito dall’ignara figlia.
-E adesso chi li riprende più?- commentò Cloud, una volta tanto che diceva qualcosa.
-La mamma resta a proteggere il fortino, voi bambini andate fuori a giocare- disse Lucrecia incoraggiante.
-Allora Genesis resta a farle compagnia- commentò il SOLDIER, scatapultandosi affianco a lei, alzando le sopracciglia in modo visibilmente seducente.
-Potresti servirci la fuori…- opinò Zack.
-Andiamo, i bravi bambini restano sempre a proteggere la mamma- rispose Genesis, cingendo i fianchi di Lucrecia.
-Guarda che è un offerta da cui non puoi tirarti indietro- rispose quella, tastandogli il deretano.
-Bleah, andiamo- rischiò di vomitare Tifa, tirandosi dietro Angeal e Zack.
-Cloud! Ci serve la tua moto…!- stava urlando la ragazza, ma il biondo le sfrecciò davanti sul suo bolide, con Aerith aggrappata alla sua schiena e Vincent a quella della ragazza.
La pugile rimase di sasso a fissare il vuoto davanti a se, mentre gli altri tre se la filavano.
-Non fate male ad Aerith. Ha promesso di portarmi a vedere un fiore speciale più tardi!- gridò Zack, mentre un lampione che si reggeva precariamente gli cadeva in testa, perché il suo coefficiente di sfiga dava il 70% in più dai danni casuali.


A\N: Andiamo in strada a fare casino! AVANTI TUTTA!

DII\N: Se ti prendo….

A\N: AIUTOOOOOHHHHH!!!!

DII\N: Alla prossima. Ciao. TORNA QUI IMMEDIATAMENTE!

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Capitolo 25
*** L'autore è impazzzziitrtjrie ***


A\N: Troviamo un paio di donnole inumane per giocare agli scoiattoli e poi prendiamo in prestito le mutande per girare il trattore rumboloso del Gran Sasso.

DII\N: E addio, è uscito.


-Assumono ancora nuovi Turks, sembra che la figuraccia dell’ultima volta gli bruci ancora- annunciò Sephiroth, entrando nel bar, e staccandosi nel contempo una Freyra sbavosa dalle chiappe.

-Vorrei vedere- replicò Mary, calciando via Rulfus con un colpo ben assestato -Cavolo, stavo per diventare la Turk del secolo: perché ci siete cascati…?

-STRONZOOOOOHHHH!!!- gridò Genesis, piombando giù dal piano superiore della casa e puntando il dito medio contro Sephiroth -MI SONO SCOPATO TUA MADRE, INFAMEEEHHHH!!!

Il super SOLDIER gli posò una mano sulla spalla -Ho cercato di fermarti per impedirti di finire così.

-Genesissss, la mamma qui ti aspetta.

-ARRIVOOOOOOHHHHH!!!!!

-MA ANCHE NO!- esclamò Sephiroth, prendendolo per la collottola e annodandogli mani e pedi in un unico intrico -Dove sono tutti?

-Qui nell’angolo- lo richiamò Mary, indicando Barret in lacrime con attorno Zack, Tifa, Angeal e Aerith che lo accarezzavano, mentre Cloud e Vincent erano a limonare sulle disgrazie altrui sulla panca lì affianco.

-Che è successo?- chiese il SOLDIER, incrociando le braccia.

Per tutta risposta, Cloud e Vincent s’intorcinarono in modo da premere il pulsante d’accensione della televisione.

Apparve il telegiornale della Shinra.

-...E siamo lieti di annunciare ai nostri cittadini che siamo riusciti a catturare la figlia del famigerato leader scomparso di AVALANCHE Barrett Wallace: Marlene Wallace.

L’immagine di Marlene apparve sullo schermo.

-LA MIA BAMBINAAAAHHH!!!

-Come diavolo è successo?- chiese Sephiroth, incredulo -Mi ero raccomandato…

-In questo momento il neo-presidente della Shinra sta interrogando personalmente la prigioniera. Eccovi alcune riprese esclusive…

-...E così ho cominciato a bere il tè tutte le mattine- recitò in falsetto Rufus, inquadrato con una parrucca di riccioli rossi.

Sephiroth sentì qualcosa dentro di lui che si ghiacciava.

-Come mai, se posso chiedere, signora?- chiese Marlene, seduta di fronte a lui.

La videocamera allargò il campo, rivelando i due seduti ad un tavolo da tè con tanto di servizio e biscottini prelibati… nello studio del defunto presidente Shinra (a proposito, non si è sgonfiato quando Sephiroth l’ha trafitto con la Masamune).

La televisione si spense perché Cloud e Vincent decisero di smettere di fare i fanservismi per le fangirls e si rimisero in sesto, come due statuine lugubri.

-Se quella bambina avesse 10 anni di più, sarebbero la coppia perfetta- commentò Lucrecia, scendendo di nuovo vestita e preparata.

-LA MIA BAMBINAAAAAAHHH!!! ME L’HANNO ROVINATA, PEZZI DI INFAMI!- esclamò Barret fuori di sé, così fuori di sé che rischiava di mitragliare tutti senza nemmeno accorgersene.

-E va bene, la andiamo a salvare. Ma come facciamo ad entrare senza che ci riconoscano a vista?- rifletté Sephiroth.

-Come abbiamo fatto l’altra volta, no?- rispose Aerith, senza accorgersi di star pestando Barret a sangue con il suo bastone (non che l’artiglio di Vincent, il pugno di Tifa, il piede di Cloud, il gomito di Zack o la bocca di Angeal stessero facendo meno danni).

-Ma se usiamo gli stessi costumi ci beccheranno comunque- opinò Genesis, anche lui rivestito ed operativo.

-Ma no, con me non vi riconosceranno mai- ribatté Mary.

“In effetti, le Mary Sue non le beccano mai così. A meno che non sia per fare tragic-drama, però per fortuna in questa storia finirebbe solo per essere grottesco” rifletté Sephiroth.

-E poi- aggiunse la ragazza -Siccome siamo di più ho aggiunto alcuni personaggi, sempre sotto consiglio di Aerith…


A\N: E poi ci metti sopra algebra, monkey, ziritiritiolologirololoroitolo, meskoli attentanmente e fai attenzione che non faccia Kenshiro all’ennesima potenza.

DII\N: Questa storia deve finire…

A\N: CAVALIERI CARICAAAHHHHHHHH!!!! Alla prossima. Ciao.

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Capitolo 26
*** La gang riesce ancora ad entrare in ascensore anche se in cinquanta ***


A\N: ABABABABABABABABABBABABAOEBOEBOBAOABOFBAOFU...

DII\N: Tranquilli, è svenuto.


Janet, al servizio “Segreteria e Accettazione” con Maur, alzò lo sguardo critico sul branco di idioti che era appena entrato dalla porta.

-Non vi avevamo sgamato già l’ultima volta?

Una donna dai lunghi capelli neri, vestita da ninja, calò dal soffitto e le passò una mano davanti alla faccia -Questi non sono i SOLDIER che state state cercando.

Come per magia, Janet si dimenticò di quello che stava dicendo.

E anche Maur.

-Siete qui per il reclutamento?- chiese, mentre la ninja scompariva non vista in mezzo alla compagnia.

-Sì- rispose il tizio con la cicatrice davanti a tutti.

-Nomi, prego.

-Squall Leonhart

-Rinoa Heartilly

-Zell Dincht

-Quistis Trepe

-Irvine Kinneas

-Selphie Tilmitt

-Seifer Almasy

-Laguna Loire

-Cid Kramer figli di…

-Edea Kramer.

-Grazie, potete salire- rispose noncurante Janet, tornando ad ignorarli, mentre Maur faceva da usciere alle signore, anche se sembrava che Selphie lo volesse uccidere ogni volta che la guardava.

Alla fine il gruppo entrò tutto in ascensore.

-Tutto in ordine?- chiese Tseng, passando in quel momento con Elena attaccata alle spalle.

-Sembra che sia così…- rispose Janet, prima di essere interrotta da una tonante voce dentro l’ascensore.

-PERCHÉ CAZZO DEVO ESSERE IO LA VECCHIA!?


-Mamma, porca miseria, non urlare- la rimproverò Sephiroth, sempre vestito da Squall.

-DITEMI PERCHÉ! CI HO MESSO TANTA FATICA A RESTARE GIOVANE! PERCHÉ NON POSSO ESSERE GIOVANE!?- protesto Lucrecia.

-Perché sei la mamma, ed Edea ti si addice molto- provò a rassicurarla Aerith (sempre Rinoa), beccandosi una puntura alla base della spina dorsale.

-E PERCHÉ DEVO ESSERE DI NUOVO SELPHIE!?- insisté Genesis.

-Va bene ora BASTA!- gridò Sephiroth, implorando pietà -Mary! Travestiti da Selphie: puoi farlo?

-Certo. So fare anche la Waifu- replicò lei, spogliando Genesis e cambiandosi in poche frazioni di secondo.

-Bene. Genesis, fammi un favore e vestiti da Seifer- ordinò Sephiroth, spendendo qualche momento di troppo a rimirare il corpo atletico di Mary.

-Oh, evviva!- replicò quello, spogliando Angeal con uno strattone.

-E tu, gigantone, prendi questi abiti e fai la parte di Ward.

-Ma non sono registrato all’ingresso- provò a protestare Angel, rosso come un peperone per la sua evidente nudità.

-Abbiamo una Mary Sue dalla nostra…- iniziò a spiegare Sephiroth.

-LA! Mary Sue- intervenne Mary, puntualizzando e sottolineando.

-È uguale. Niente ci può fermare!- declamò il leader di Avalanche.

Quando l’ascensore si aprì di nuovo, il gruppo si era riordinato.

Sephiroth, Cloud, Aerith, Zack e Tifa avevano ancora i vecchi ruoli, e a parte i cambi in ascensore, Barret si stava atteggiando duramente nel ruolo di Cid, sempre fiero sulla sedia a rotelle, e Vincent si era travestito da Laguna.

Ma una mezza ottantina di fanti e SOLDIER di seconda classe puntarono le armi sul gruppo appena si aprirono le porte dell’ascensore.


A\N: Puro dolore assassino! SIAMO NEI GUAI!

DII\N: Speravo riuscisse a restare svenuto ancora un po’

A\N: Alla prossima. Ciao.

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