Poems from the inside di Andromeda_Blackwood (/viewuser.php?uid=863741)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I ***
Capitolo 2: *** II ***
Capitolo 3: *** III ***
Capitolo 4: *** IV ***
Capitolo 5: *** V ***
Capitolo 1 *** I ***
DISCLAIMER: la raccolta "Poems from the inside" è presente
anche sul mio profilo 20lines (linkato nella mia sezione Bio).
I
C'è
sporco
sulla tela
dove dipinsi i nostri caratteri
con te,
con la leggerezza
degli inizi
e uno sfacciato, incosciente inchiostro:
bei
tempi...
Incido in me
gli stessi segni
che l'infame macchia
copre.
Li ricordo ancora
mentre vesto il dolore di rosso.
Sale
la nebbia,
il tuo nome addosso.
Vertigini,
Ultimo
Sollievo
che spegne la mia rabbia.
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Capitolo 2 *** II ***
II
Briglie sciolte,
freni
rotti,
vento in faccia,
volto in fiamme.
Incendiario
il
tuo sguardo
nei miei occhi
prima dello schianto.
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Capitolo 3 *** III ***
Un
breve esercizio stilistico del mio personaggio di Dungeons &
Dragons - una graziosa umana con i doni del canto, della musica e
della poesia - nato da un'epica avventura nel deserto e da una passione
tanto intensa quanto silenziosa.
Arihalla ed io vi ringraziamo per la visita e speriamo che i frutti del
suo lavoro vi siano graditi.
Buona lettura a voi, che siete avventurieri di carta, esploratori di
pagine e incantatori armati di penna!
III,
o “Canto d'amore e fuoco”
Languidi raggi piovono,
gentili e ardenti,
dal disco dorato sulle dune bollenti.
Torrida l'aria, ma assai più roventi
i tuoi occhi di cenere.
Così
questa fiamma lenta m'infuoca,
mentre la bocca, ormai d'arsura
roca,
cerca sollievo al tormento, il tuo nome invoca.
E nel
cuore è incendio.
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Capitolo 4 *** IV ***
IV
Tratta il suo
cuore
Non come pietra,
diamante,
o freddo acciaio.
Trattalo
invece
come fosse cristallo,
o il delicato frutto
di un
dente di leone.
Trattalo come se anche il vento
col suo più
dolce soffiare
potesse distruggerlo,
incrinarlo.
Potrai
entrarvi con discrezione,
dal più remoto angolo,
toccandone le
corde
con piccoli e prudenti passi;
o potrai irrompere nelle
sue stanze,
improvviso e inatteso,
quasi spavaldo,
alterando
ogni equilibrio.
Il pavimento sotto di te
è come ghiaccio
fine,
sottile lastra che ti separa
da un più profondo abisso.
___________________________________
Cari lettori,
ho deciso di spezzare le catene della mia timidezza ancora una volta e
di far sentire la mia voce non soltanto nei versi che ho scelto finora
di condividere con voi, ma anche attraverso questo piccolo spazio (che
aggiungerò alle mie poesie ogni volta che lo
riterrò necessario). Vedo
il numero delle vostre visite aumentare e di questo vi ringrazio
tantissimo. Attendo con ansia anche i vostri commenti, che - posso
garantirvelo - accoglierò con lo stesso entusiasmo, a
prescindere dalla loro natura. Sapere di incontrare i vostri gusti o
trarre dal vostro giudizio uno o più spunti per migliorare
sarebbe per me un'immensa soddisfazione. Vi invito quindi a condividere
con me le vostre impressioni ogni volta che lo desiderate.
Fatemi anche delle domande, se ne avete:
sarò lieta di rispondervi!
Per ora è tutto. Non mi resta che darvi appuntamento al
prossimo capitolo di questa raccolta e ricordarvi che potete leggere i
miei lavori anche sul mio profilo 20lines (il link lo trovate nella mia
sezione Bio).
Un abbraccio virtuale, ma carico di gratitudine.
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Capitolo 5 *** V ***
V, o “La
battaglia
del 26/03”
A mia nonna A.
Forse
troppo,
forse troppo poco,
ma sempre più che potevo,
io ti
ho protetta.
Mi sono aggrappata alla tua esistenza
con le
unghie e con i denti,
col mio terrore trasformato in rabbia,
con
quella forza che invece
avresti dovuto avere
ma non hai mai
avuto tu.
Attenta a ogni segnale
e ad ogni insidia,
tenevo
alta la guardia.
Forse troppo,
forse troppo poco,
ma sempre
più che potevo,
per oppormi al tuo destino.
Vana resistenza,
la mia
ma inevitabile,
in nome di un amore
che ti
dimostravo
forse troppo,
forse troppo poco,
ma sempre più
che potevo.
Orgoglio, miti e convinzioni, crollano:
è resa
ai
piedi di una tragedia,
non importa quanto attesa.
Posso contare
il tempo che ci resta.
O posso far sì che valga
e sia
qualcosa di diverso
dall'attesa della Fine.
Quella parte,
allora,
se la prenda pure il mio nemico!
Il resto sarà nostro
e ne faremo
ciò che più vorremo:
io lo difenderò.
E se
un giorno la Dama Nera
bussasse alle porte del cuore
insinuando
il rimorso e il dubbio,
associando, sibilante, il negoziato alla
sconfitta,
risponderò decisa che ho lottato
forse
troppo,
forse troppo poco,
ma sempre più che potevo.
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