A Legend About The Origin

di Al Virgil
(/viewuser.php?uid=930421)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'incontro ***
Capitolo 2: *** Il Viandante ***



Capitolo 1
*** L'incontro ***


C'era una volta una giovane ragazza che stava correndo per la grande pianura. Si stava dirigendo verso la sua altura preferita che non era tanto lontano da casa sua. Da lì sarebbe riuscita a vedere tutta la grande distesa e in lontananza anche la sua casa. Grazie alla quercia poteva anche riposarsi all'ombra. Continuava a correre e non vedeva l'ora di ammirare di nuovo quello splendido paesaggio.  

Una volta giunta sulla collina vide un'altra persona sotto l'albero, un bambino che non aveva mai visto 

Si avvicinò e incominciò a osservarlo attentamente, senza che i suoi splendidi occhi azzurri si staccassero da quella figura. Notò che indossava una tunica di un azzurro molto chiaro che si avvicinava al grigio, con una cintura e degli scarponi in pelle. I capelli erano lunghi e di un grigio molto chiaro. Gli coprivano anche parte del volto perciò la bambina si avvicinò e lo salutò: 

— Ciao, tu chi sei?   

Il giovane ragazzo rimase molto colpito della sua presenza, oppure rimase abbagliato dalla candida veste bianca della bambina o dai suoi lucenti capelli biondi. 

 C-Ciao...  il giovane rispose al saluto con un tono di voce bassissimo e molto insicuro. 

 Ma sei diventato tutto rosso?!  

 C-Cosa?! Bugiarda!  

 Sei rosso come un caldoperoneAhahah! Comunque ti ho chiesto chi sei, è da maleducati non rispondere sai? Chi ti ha insegnato l'educazione?  

 Non sono affari tuoi! Ti basta sapere che sono un viandante  

 Cosa?! Un viandante?! Ma tu sei troppo piccolo per esserlo, sei anche più basso di me...  

 Non è vero! Scommetto che ho più anni di te. Inoltre tu chi sei per dirmi cosa devo fare  

 Io ho già 11 anni, cosa credi!  

 C-Cosa?! 11?! Ne hai due in più di me?!  

 Ah-ah, io sono più grande!  

 Stai zitta, non prendermi in giro...  Sentendosi offeso, il bambino incominciò a piangere ma in silenzio, senza farsi notare troppo. 

 Perché piangi? Guarda che stavo scherzando...  La giovane ragazza si sedette accanto a lui e continuò a guardarlo finché non finì di lacrimare. 

 Adesso va meglio?  

 S-Sì, grazie  e la ragazza sorridendo: 

 Non mi hai ancora detto come ti chiami  

 Io non ho un nome, la mia mamma mi ha abbandonato. Ricordo solo questo...  

 Oh capisco, allora ti dirò il mio. Io mi chiamo Hylia, tanto piacere!  

Angolo Autore
Salve! Prima di tutto vi ringrazio di aver letto questo primo capitolo. Scusatemi se in alcuni punti magari non sono molto chiaro o per vari errori grammaticali. Per questo accetto molto volentieri qualsiasi consiglio mi diate. 
Vi ringrazio ancora,
Al

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Il Viandante ***


 Hy-Hylia? È un bel nome...   

 Ti ringrazio! Ma ora dobbiamo scegliere un nome per te   

 N-No, non credo che ne abbia biso...   ma Hylia lo fermò poco prima della fine della frase prendendolo per mano e trascinandolo con se giù dall'altura. 

 Ti porto a casa mia, così, mio caro viandante, potrai riposarti e mia madre potrà aiutarci a darti un nome   

Il povero bambino diventò completamente rosso per l'imbarazzo, ma continuò a seguire la sua nuova conoscente.  

Dopo svariati minuti di camminata giunsero alla casa di Hylia. Si presentava bene anche se era piccola, ma sembrava accogliente. Appena entrato, il giovane viandante rimase colpito, non aveva mai visto niente del genere: vedeva un bel tavolino in legno ben tagliato circondato da tre sedie, anch'esse in legno, e la stanza era illuminata da una finestra alla sua sinistra. C'era un bel calduccio dovuto dal camino e un buon profumino. Probabilmente la madre di Hylia stava incominciano a cucinare.  

 Madre sono tornata! Ho portato un amico!   

Hylia andò a cercarla al piano di sopra e lasciò il ragazzo ad ambientarsi. Il giovane si avvicinò al camino dove stavano cuocendo nel pentolone varie pietanze. Riconobbe l'odore della carne e delle carote. Dopo essersi guardato intorno un paio di volte per la prima volta nella sua vita si sentiva al sicuro.  

Dopo qualche minuto di attesa ritornò a udire delle voci, ma oltre a quella di Hylia sentiva quella della madre: 

 Come hai detto? Un bambino che fa il viandante? Ma questo è impossibile Hylia...   

Appena scese le scale si scambiarono uno sguardo intenso accompagnato da qualche secondo di silenzio. La madre assomigliava fisicamente molto alla figlia. Stessa corporatura e stesso volto. Anche lei indossava una bella tunica candida e gli occhi erano di un azzurro più scuro rispetto a Hylia. I capelli erano di un blu abbastanza chiaro, ma probabilmente erano illuminati dalla luce della finestra. 

 Per il coraggio di Farore! Ma tu sei...   

La donna rimase molto colpita dal bambino, come se lo avesse già visto. 

 Madre lo conosci?   

 No Hylia, ma il suo sguardo mi ricorda molto una persona da me tanto amata...   

 Lo sai che non ha un nome. Non è strano per una persona?   

 Hylia, non fare la maleducata! Non c'è bisogno di ricordarglielo  

 Allora glielo scegliamo noi il nome, vero mamma?     

 Volentieri! Ma prima sarebbe meglio mangiare, non credete bambini?   

 Se do fastidio posso anche andarmene...   

 Ma figurati piccolo! Non crei alcun disturbo! Forza, siediti a tavola con noi, non avere timore  

Il giovane viandante si ritrovava in una situazione di imbarazzo. Non aveva mai mangiato con qualcuno in una casa così accogliente, ma si sedette ugualmente a tavola. 

Mentre la donna serviva il brodo, incominciò a domandare al bambino: 

 Quindi, da dove vieni piccolo?   

 Non lo so. Mi sono risvegliato in una grotta qualche settimana fa e da quel giorno non ho fatto altro che camminare. Ricordo solo che mia madre mi abbandonò e il giorno in cui sono nato   

 Ah, strano. E dimmi piccolo, quando sei nato?   

 Durante la prima luna crescente di nove anni fa  

La madre si stupì e per sbaglio fece cadere il pentolone. Fortunatamente aveva già servito a tutti. 

 Madre stai bene?    

 Sì tranquilla Hylia   e continuò come se non fosse successo niente  Che fortunato! Quello è un giorno davvero speciale sai? Invece Hylia è nata durante l'ultima luna piena. E dimmi per tutto questo tempo cosa hai fatto?   

 Ho camminato finché non mi sono fermato sotto un albero e ho trovato Hylia   

 Beh, veramente sono io che ti ho trovato ha riposare sotto il mio albero preferito!   

 S-Sì hai ragione, scusami...   

Dopo questo breve discorso e aver finito di pranzare il giovane viandante aiutò a portare i piatti al fiume per pulirli insieme alla signora e a Hylia. 

 Madre ma quindi il nome per questo giovane viandante?   

Il bambino rimase in silenzio e ritornò ad essere tutto rosso. Non gli piaceva stare al centro del discorso, era molto riservato e timido. 

 Tu che nome hai pensato Hylia  

 Ehm... non saprei. Forse... Rob  

 Non credi che sia un po' troppo comune? Io pensavo più a L...   

 No, lasciate perdere... non ne ho bisogno   

La donna rimase colpita. Non si aspettava una risposta così improvvisa. 

 Lo chiederò a mia madre quando la ritroverò  

La madre di Hylia rimase molto colpita e sorridendo disse: 

 Allora ti auguro di ritrovarla un giorno   

 La ringrazio, signora...   

 Tranquillo, chiamami pure Nayru   

Angolo Autore
Salve! Vi ringrazio per la lettura. Spero che vi stia piacendo, anche se per ora è successo praticamente poco o niente. Fatemi sapere cosa ne pensate e datemi pure tutti i consigli che volete, li accetto molto volentieri.
Vi ringrazio ancora per la lettura,
Al

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3651980