La ragazza dai capelli viola

di _DragonHeart_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Chapter 1 ***
Capitolo 3: *** Chapter 2 ***
Capitolo 4: *** Chapter 3 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Il mondo è pieno di cose magiche, pazientemente in attesa che i nostri sensi si acuiscano.
(William Butler Yeats)


In un mondo in cui fantasia e magia convivono con la normalità e la quotidianità, vive Faye, una ragazza di 20 anni, cresciuta dallo zio, burbero e scontroso, e dalla sua balia, amorevole e talvolta autoritaria, che l'ha educata alla perfezione.
Allontanata dalla sua città natale all'età di 6 anni, dopo la morte dei genitori, Faye passa le sue giornate nella tenuta dello zio, leggendo e studiando le arti magiche, dono che la giovane ha di natura, come i suoi bellissimi capelli viola e gli incantevoli occhi colore grigio-viola.



*SPAZIO AUTRICE*
Buongiorno a tutti o buon pomeriggio o buona sera,
questa è la mia prima storia su EFP, spero vi piaccia.
Ho iniziato a scriverla a scuola su un quadernoe  adesso voglio pubblicarla
per capire se piaccia anche a voi, fartemi sapere con un commento
o anche metttendo la storia tra le preferite.
Un bacio,
Federica xxx

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Capitolo 2
*** Chapter 1 ***


 

Tutto è magia, o niente 
Cit. Novalis

«Faye non è così che si fa, la magia non è un gioco lo sai, è...»
«È un arte molto antica che si tramanda da secoli, non bisogna sottovalutarla... Lo so, Miss Robinson» la interruppe Faye.
«Sei proprio come tua madre, cocciuta... E sai che puoi chiamarmi Isobel» disse la sua balia, guardandola con un sorriso amorevole.
Faye odiava questi esercizi di postura del bastone, frasi magiche e arti difensive; preferiva di più gli allenamenti fisici e di lancio degli incantesimi o semplicemente stare su uno degli alberi della tenuta dello zio a leggere i suoi libri ricchi di avventure.
Assomigliava molto a sua madre, per carattere e aspetto, ma aveva anche l'impulsività del padre.
«È ora di pranzo, ritira il bastone». Miss Isobel Robinson si alzò e cominciò a dirigersi verso l'entrata della grande e antica villa.Faye odiava q

uel posto. Viveva lì da quando aveva 6 anni,, dopo la morte dei suoi genitori. Arrivata lì per essere protetta, si trovò a convivere con uno zio che aveva visto forse 3-4 volte e che anche se in quei momenti era stato amorevole con lei, quando giunse il momento di vivere insieme, la ragazza trovò un uomo diverso: freddo, burbero e scontroso.
Faye ritrasse il bastone, che con un piccolo cenno della mano divenne grande quanto una penna. Lo mise in tasca e raggiunse Miss Robinson.
Quando entrarono nella grande sala da pranzo trovarono la tavola già apparecchiata e lo zio seduto ad attendere, al solito posto: capotavola.
«Buon pomeriggio, zio» disse Faye, sedendosi alla destra dell'uomo.
«Buon pomeriggio, Signor Hayward» disse Miss Robinson, sedendosi alla sinistra.
Il pranzo procedette come sempre: il silenzio regnava nella stanza, solo il rumore delle posate che entravano in contatto con i piatti smorzavano per qualche secondo quest'atmosfera.
«Zio, vorrei uscire dalla tenuta. Credo di essere abbastanza grande, ho imparato come difendermi e come attaccare, sono in grado di badare a me stessa e...»
«No» la interruppe l'uomo, sorseggiando del vino dal suo bicchiere adornato da alcune pietre preziose.
Faye provò di nuovo:«ma zio, non può tenermi qui in eterno. Non può impedirmi di uscire e fare esperienze e...»
«Ho detto di no, Faye. Non discutere. Ho promesso ai tuoi genitori che ti avrei protetta, anche a costo di tenerti segregata in casa per sempre» disse Oswald alzando la voce. «Vai nella tua stanza»
Senza protestare e con sguardo triste, Faye obbedì allo zio e si ritirò nella sua stanza. Ad attenderla, come sempre, c'era Merlin. Acciambellato al centro del sottile materasso nella nicchia che la ragazza chiamava "l'angolo lettura', teneva il musetto sotto la grossa coda. 
"L'angolo lettura" era un posto nella camera che lei stessa aveva ristrutturato allungando la mensola sotto la finestra mettendoci sopra un materasso e alcuni cuscini, la finestra era al solito posto e lateralmente aveva incastrato una libreria, così come aveva fatto sotto il prolungamento della mensola per avere maggiore sostegno. In questo piccolo paradiso, Merlin, il gatto che Faye aveva trovato cucciolo nella tenuta dello zio, dormiva beato.
Il micio viveva con lei da 3 anni. La sua pelliccia era di colore rosso-arancione acceso; le zampe, il ventre, petto,muso e punta della coda, invece, erano bianchi; il naso rosato e gli occhi di un blu intenso, ipnotico e magnetico.
Appena sentí la porta sbattere, il micio si svegliò stiracchiandosi e sbadigliando, raggiunse la ragazza in lacrime che stava sul letto a una piazza e mezza posto alla parete opposta.
«Non piangere Faye» disse il gatto strusciando il muso sul dorso della mano della ragazza.
«Lui non capisce, Merlin» rispose Faye asciugandosi le lacrime e prendendo in braccio l'animale: «non so niente dell'Isola di Asuka, vorrei vederla, almeno ancora una volta. I miei genitori amavano quel posto, dove le creature straordinarie come te, me, le fate, gli elfi, vivono insieme...». Lo sguardo di Faye si perse oltre la visuale della finestra. Uno dei tanti doni che possiede è quello della théa aetós, ovvero poter guardare molto lontano.
«Cosa vedi, Faye?» Merlin la fissava preoccupato.
«C'è qualcuno o qualcosa tra gli alberi della tenuta... Non è un animale ne sono sicura. Vado a vedere» così dicendo controllò di avere con sé il bastone e si diresse verso la porta della camera, ma la trovò sbarrata dal grosso gatto arancione «potrebbe essere pericoloso, resta qui».
Sentendo queste parole, Faye, sentì la rabbia crescerle dentro: perché nessuno credeva nelle sue capacità?
Senza dire una parola spostò il gatto con un piede e uscì dirigendosi al piano di sotto e poi alla porta sul retro che dava sul giardino. Da qui continuò a camminare verso il punto che aveva visto poco prima. Quando fu vicina prese il bastone e con il piccolo gesto della mano lo fece tornare grande. Faye si mosse talmente veloce che il suo bastone arrivò proprio davanti al naso dell'intruso, che fino a quel momento non si era neanche accorto della ragazza dai capelli viola che si stava avvicinando.

Il ragazzo, colto di sorpresa, di primo impatto si spaventò, spalancando gli occhi, ma subito dopo tornò impassibile e spostò il bastone dal suo naso.
«Cosa credi di fare? Picchiarmi come fanno le vecchiette? Con un bastone?» chiede serio.
«Non è solo un bastone» Faye cominciava a illuminare il suo corpo, come succedeva sempre quando utilizzava la magia. «Posso folgorarti con un solo colpo. Cosa sei e cosa ci fai qui?».
Il ragazzo la guardò confuso, poi capì: «sei una fatina? Io sono un ragazzo normale. Vengo spesso in questo bosco e tu? Cosa ci fa una ragazza come te qui?».
Faye non sapeva cosa rispondere: ci vivo? Mio zio mi tiene nella sua tenuta per proteggermi? O ancora meglio: vivo qui perché i miei sono morti e mio zio, uomo freddo e burbero, ha promesso loro di proteggermi e non posso uscire da questa tenuta.
Ma forse non era il caso di rivelare tutta la mia misera vita ad uno sconosciuto.
Abbassò il bastone e disse: «sei nella tenuta di mio zio, vattene, non vorresti avere a che fare con Oswald Hayward».
Faye mise il bastone in tasca dopo averlo rimpicciolito e tornò verso il giardino dietro casa, dove trovò Merlin con lo zio e la balia.
«Faye Kim Hayward» disse Oswald arrabbiato. Quando si infuriava la chiamava con il suo nome completo, ormai anche quando si presentava da sola agli altri utilizzava tutto il suo nome.
Con sguardo furente Faye guardò il gatto, che si stava rifugiandosi dietro le gambe dello zio: «Merlin» disse a denti stretti.
«Faye, cosa è successo?» chiese la balia amorevolmente.
«C'era un ragazzo nella tenuta, l'ho mandato via».
«Farò fare un giro di perlustrazione. Nel mentre, Miss Robinson, credo che Faye debba allenarsi» detto ciò Oswald tornò in casa con al seguito il gatto arancione.



SPAZIO AUTRICE

Buonsalve gente
Finalmente l'aggiornamento, qui sotto vi lascio le foto di Merlin e dell'angolo lettura di Faye
Baci 
Fedexxx
P.S. lasciate qualche commentuccio per farmi capire se vi piace la storia o no 😁

 

 lasciate qualche commenti ciò per farmi capire se vi piace la storia o no 😁

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Capitolo 3
*** Chapter 2 ***



L'intuito non mente, allorché
ci bisbiglia​: non sei polvere,
Tu sei magia!
(Richard Bach)

Oswald era ormai da ore fuori, Faye aveva fatto i suoi, a parere suo, noiosissimi esercizi ed ora stava in camera sua, nell' “angolo lettura„ a legere. O meglio, guardava quel libro che la madre le aveva regalato prima della battaglia. Era molto vecchio, la copertina era di un blu scuro con alcune incisioni dorate e il titolo "L'isola di Asuka" con sotto una picca dedica: "alla nostra Faye, che tu possa un giorno tornare e ricordare che non sarai mai sola. Mamma e Papà".
Simile ad un album dei ricordi, quando Faye lo apriva le immagini uscivano dalle pagine. Figure che rappresentavano la sua casa sull'isola, lei da piccola, i suoi genitori...
«Mi mancate tanto» disse Faye.
Spesso parlava a quelle immagini anche se sapeva che non le avrebbero mai risposto.
Faye fissava quelle foto e piangeva; nessuno dovrebbe crescere senza i genitori.
Odiava quell'uomo che era suo zio, odiava quella che era diventata casa sua, odiava il suo aspetto che a tutti ricordava la madre. Voleva uscire da quella prigione troppo grande che a lei andava stretta. 
Faye si affacciò alla finestra e utilizzando la sua théa aetós, vide lo zio che parlava con un uomo alto più o meno quanto lui, capelli scuri, carnagione abbronzata, portava un cappotto lungo fino al ginocchio. Molto strano dato che siamo in estate pensò Faye.
L'abbigliamento dello strano individuo era tutto rigorosamente nero o comunque di colore scuro, come le scarpe che erano marroni.
Oswald e l'uomo si scambiarono qualcosa tra le mani, guardandosi intorno per vedere se qualcuno fosse in ascolto.
Mentre Faye era impegnata ad osservare, entrò Merlin un po' titubante. La ragazza non si accorse del gatto finché questo non si strusciò sulle sue gambe.
La giovane sussultò, quando si accorse chi fosse spostò l'animale bruscamente: «traditore» disse solo.
Sì girò per osservare di nuovo l'individuo e lo zio, ma gli uomini erano scomparsi.
«Merda» disse Faye a denti stretti.
«Faye!» gridò il gatto dal letto, dove si era rifugiato dopo il rifiuto della ragazza.
Intanto che Faye era in camera sua, lo zio era rientrato con in mano una piccola botticcetta.
«Bentornato, signor Hayward» salutò Miss Robinson, prima di inquadrare l'oggetto che l'uomo teneva. «Cos'è quello?» chiese sospetta.
«Miss Robinson, dobbiamo parlare ».
«Merlin, non sei mio padre, neanche lo zio lo è, voi non potete dirmi cosa fare» Faye urlava a squarciagola.
«Smettila di lanciare incantesimi» Merlin scappava per non essere preso dai colpi d'incantesimo che la giovane stava lanciando.
Ovviamente di sotto si sentivano rumori assordanti e il tetto tremare, mentre Miss Robinson e Oswald parlavano.
L'uomo lasciò la piccola bottiglia sul tavolo e si diresse verso la camera di Faye, furente.
«Faye Kim Hayward!» gridò spalancando la porta con forza.
Faye si bloccò e fece cadere il bastone: «zio, io... Posso spiegare...» cercò di dire balbettando.
Oswald, rosso di rabbia, raccolse il bastone e se ne andò senza lasciare il tempo alla ragazza di rispondere.
Faye, incredula di aver appena evitato una sfuriata, rimase a fissare la porta.
Ripresasi dallo stupore, guardò Merlin, che era altrettanto stupito.
«Cos'è appena successo?»
«Non ne ho la più pallida idea» rispose l'animale.
«Devo riprendermi il bastone».
Faye si sistemò i capelli viola, prendendo le ciocche che di solito le ricadevano ai lati del volto e fermandole dietro la testa con il fermaglio che suo padre le regalò per il suo quarto compleanno.
«ricordati di brillare come la luna» le disse prima di darglielo.
Il fermaglio era una mezzaluna con una pietra in quarzo come pendente.
Faye ci era molto affezionata, non solo perché era un regalo del padre, ma anche perché lo aveva fatto lui stesso appositamente per la figlia. Non ne esistevano di uguali in tutto il mondo, sia magico che dei norumari.

Faye scese al piano di sotto, con Merlin al seguito. Entrambi si fermarono alla fine dell'imponente e antica scala sentendo un brusio provenire dalla sala da pranzo. Si avvicinarono lentamente per sentire. Oswald e Miss Robinson stavano discutendo.
«Deve berlo per il suo bene» disse l'uomo.
«Per il bene di Faye o per il SUO di bene, Signor Hayward?!» rispose a tono l'anziana donna, scandendo bene il "suo".
Faye non riusciva a capire, poi notò la piccola bottiglietta nelle mani dello zio. Un'ampollina con un etichetta che non riusciva a leggere e dentro uno strano liquido verdastro, che poteva sembrare solo una cosa: pericolo imminente.
Mentre risaliva di corsa le scale senza farsi sentire pensava questo doveva essere colui che mi avrebbe protetta?!
Velocemente entrò nella sua stanza e si diresse verso l'angolo lettura.
Nel ripiano che toccava terra aveva tutti i libri che le servivano per studiare magia e tutto ciò che la riguardava: storia, pozioni, incantesimi.
Prese il grosso libro rosso con la scritta a caratteri cubitali POZIONI.
La ragazza sfogliò velocemente le pagine finché non apparve l'immagine dell'ampolla, identica a quella che aveva visto.
«L'Aníschyros è una pozione molti oscura, solo i maghi e gli stregoni più esperti e potenti possono prepararla senza rischi. Questo intruglio se bevuto può fare perdere i poteri alla persona». Continuò a leggere sempre più sconvolta, finché non guardò Merlin con le lacrime agli occhi.
«Vuole togliermi i poteri» disse mentre qualche lacrima scendeva.
Il gatto era senza parole, non poteva credere alle sue orecchie.
Faye si asciugò di fretta le lacrime e tornó al piano di sotto, non facendosi sentire entrò nello studio di suo zio e lì vide il suo bastone, in forma tascabile, davanti ad una foto. Avvicinandosi l'immagine si fece sempre più nitida: una compagnia, i genitori della ragazza, lo zio e molte altre persone che non conosceva o che non ricordava. Prese in mano la foto e la osservò con attenzione. Un uomo alto, un po' più degli altri, stava vicino alla madre di Faye, lo sguardo di suo padre geloso. Fissò l'immagine e poi ricordò una storia che Ayla, sua mamma, le raccontava.
«Devi sapere, Faye, che una volta c'erano due uomini molto amici che s'innamorarono della stessa donna. Uno era tuo padre e l'altro era il mio migliore amico, Nikandros» ricordò la giovane con i capelli viola.
Nikandros...
Ripeté il nome più volte, ma non riusciva a ricordare nessuna persona che si chiamasse così.
Posò la foto e prese il bastone, si voltò e tornò nel corridoio, dove c'era Merlin ad aspettarla con a fianco uno zaino.
«Ho trovato solo quello di tuo padre».
Faye lo ringraziò. Dentro ci mise qualcosa da mangiare, i libri d'incantesimi e pozioni, qualche abito di ricambio e infine il libro dei ricordi. Chiuse lo zaino e uscì di casa salutando Merlin e rassicurandolo.
In quel pomeriggio di inizio estate Faye varcò il cancello delle mura della grande tenuta. Con passo incerto mise piede all'esterno. Adesso era libera.
Con tanta emozione da non poterla contenere, la giovane iniziò il suo cammino per trovare l'Isola di Asuka e nascondersi dalla'uomo che avrebbe dovuto proteggerla ma che ora era deciso a toglierle i poteri.

Intanto nella immensa tenuta tutto procedeva come al solito. Gli abitanti, che avevano deciso di trasferirsi in questa terra circoscritta da mura, continuavano le loro faccende inconsapevoli.
Nella grande e antica villa di Oswald Hayward, invece, c'era un aria di tensione. L'uomo e Miss Robinson avevano appena finito di litigare.
«Se permette, vado da Faye, deve fare lezione» così dicendo, Isobel si alzò dalla sedia e si diresse verso la camera della ragazza. Quando la donna aprì la porta, trovò la stanza vuota, notò subito gli spazi dei libri mancanti. Scese le scale e si diresse alla porta che dava sul giardino, convinta di trovarla lì. Purtroppo neanche nello spazio verde vide la ragazza.
Panico.
Di corsa si diresse verso Oswald.
«Faye.... Non è qui».
L'uomo la guardò preoccupato. Senza dire niente uscì velocemente dirigendosi verso le sue guardie.
«Percorrete le mura, altri la foresta, altri ancora all'interno. Trovate mia nipote!» diede gli ordini con impeto, ma dietro quella rabbia Isobel scorse la preoccupazione dello zio che veniva a trovare l bambina dagli occhi grigio-viola e i capelli viola.

Faye stava camminando su un sentiero con un bosco sul lato desto e un piccolo torrente sul lato sinistro, guardandosi intorno curiosa e felice.
Ad un tratto sentì dei colpi, urla di dolore e una voce femminile.
Usò la sua thèa aetós e inquadrò una ragazza dai capelli neri che combatteva abilmente contro alcuni mostri che Faye aveva visto solo sui suoi libri.
All'improvviso la giovane dai capelli scuri venne colpita. Faye si precipitò in suo soccorso anche se era un po' distante. Scoprì un nuovo potere: tachytita.
Prima di arrivare di corsa nel luogo dello scontro, le apparve Merlin davanti per sbarrarle la strada.
«

Merlin?» chiese Faye incredula.
«Dovevo proteggerti Faye» disse il gatto guardandola «non potevo lasciarti da sola, anche se sei bara, ci sono persone che ti vogliono fare del male e sono pronte a tutto».
Faye non rimproverò il gatto, al contrario gli diede una carezza sulla testa e lo prese in braccio prima di ricominciare a correre.
Quando furono di fianco alla ragazza dai capelli corvini, Merlin si rifugiò su un albero, mentre Faye ingrandì il bastone e con scatti agili e veloci, colpì i nemici e li obbligò alla fuga.
Merlin fissava la scena impassibile.
Faye si girò.
«Tutto bene? Sei ferita?» chiese preoccupata.
La ragazza era in stato di shock e cercava di allontanarsi.
«Ei che succede?»
Merlin affiancò la padrona e fissò la giovane dai capelli corvini.
«Mi chiamo Faye e lui è il mio gatto, Merlin» si presentò indicando prima se stessa e poi il gatto.
«Tu... Sei morta...» disse ancora impaurita.
«Lei è Faye... L'hai scambiata per un'altra persona. Potresti almeno ringraziare».
Gli occhi della giovane si spostarono sul gatto.
«Tu? Cosa ci fai in questo luogo» 
Merlin e la corvina si guardarono intensivamente, quasi come se comunicassero. L'aria divenne tesa e Faye si insospettí.
Merlin conosceva la ragazza?
Lei sapeva qualcosa?
Da dove veniva e perché era lì?
 

*SPAZIO AUTRICE*
Buonasera ragazzuole
Allora aggiornò dolo ora perche il mio telefono si è impallato e io piangio
Anyway spero vi piaccia, fatemi sapere 
Un bacio 
Fedexxx 

P.S. qui sotto vi metto l'immagine con il fermaglio di Faye

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Capitolo 4
*** Chapter 3 ***


La magia tiene sempre la porta aperta. Davvero, sempre. Trovarla dipende solo da noi.
-Banana Yoshimoto

Faye era ancora immersa nelle domande che le frullavano per la testa, quando la ragazza si alzò e ripose la spada nel fodero. Si spostò i capelli neri dietro l'orecchio rivelando la forma allungata e a punta.
《Sei un elfa》scattò Faye avvicinandosi per vedere meglio《wow... mia madre mi parlava spesso di voi. Diceva che siete persone umili e gentili, forti combattenti, ma allo stesso tempo aggraziati. Non avevo mai incontrato un elfo》parlò spedita.
《Giovane dai capelli viola, io sono Calien, principessa degli elfi guerrieri delle terre del Sud dell'Isola di Asuka. Per avermi aiutata ti offro i miei servigi fino a quando non estinguerò il mio debito》 disse con voce solenne inchinandosi davanti a Faye.
《No, no figurati. Per favore alzati, mi metti in imbarazzo》rispose.
Calien si alzò barcollando lentamente.
《Attenta》Faye accostó la ragazza.
Questa svenne tra le sue braccia.
《Adesso cosa faccio?》chiese guardando Merlin.
《Puoi usare la magia e andare a casa》suggerì l'animale.
《Farà male, ma proverò》
Faye si avvicinò meglio a Calien, Merlin si sedette accanto alla gamba della padrona. Quest'ultima si concentrò e disse solo una parola: TILEMETAFORÁ.
Un ondata di luce sì allargò intorno alle ragazze e all'animale, poi scomparvero.
Si materializzarono dentro le terre della tenuta. Faye guardò Merlin e sorrise prima di svenire anche lei.

《L'ho trovata》gridò una delle guardie di Oswald. 
Subito una massa di soldati si riunirono intorno alla ragazza e alla nuova arrivata.
《Dobbiamo portarle a casa》disse Merlin in fretta.
Le guardie presero Faye e Calien e le portarono alla grande villa dove, sulla soglia, vi erano Isobel,  che tirò un sospiro di sollievo, e Oswald, intento a nascondere il sollievo nel vedere la nipote.
《La principessa degli elfi guerrieri?》
《Cosa ci fa qui?》chiese Oswald. 
 

Faye si svegliò nella sua stanza con Merlin acciambellato.

《Merlin ho fatto un sogno strano》cominciò mentre il gatto alzava la testolina per guardarla.《C'eri tu e una ragazza, eravamo fuori dalla tenuta... ho anche fatto una magia complicata》
Il gatto rise sotto i baffi. 
《Cosa c'è da ridere?》
Prima che il gatto potesse rispondere, Isobel fece capolino dalla porta.
《Finalmente ti sei svegliata》 disse con un sorriso.
《Isobel ho fatto un sogno bellissimo. Ero fuori dalla tenuta e ho incontrato un elfa e ho usato il teletrasporto》disse Faye tutto d'un fiato.
Miss Robinson ridacchiò.
《Faye, tutto questo é successo davvero. Calien, principessa delle terre del Sud,  sta mangiando in giardino》
Faye spalancò gli occhi e la bocca, segno di stupore. Balzò giù dal letto e corse al piano di sotto e poi in giardino.
Trovò Calien con Oswald. 
《Buongiorno, giovane dai capelli viola》
《Faye, Faye Hayward 》
Calien sorrise. 《I tuoi genitori erano guerrieri valorosi. Se avessi studiato sull'isola, nei nostri libri di storia si parla di loro  di come hanno salvato Asuka nella battaglia di Kalahar》
《Ti sei spaventata perché credevi  fossi mia madre?》chiese.
La principessa annuì. 

Per l'ennesima volta il ricordo dei suoi genitori era lì.
Faye non disse niente e sorridendo si allontanò andando nel bosco e arrampicandosi sul suo albero preferito.
L'albero era una quercia secolare, sulla quale poteva stare una casetta. Faye, infatti, pensava spesso di costruirne una.
A seguirla, Calien, silenziosa.
《Perché mi segui?》chiese la giovane dai capelli viola ridacchiando.
《Ho promesso di proteggerti》
《Che ne dici se costruissi una casa su quest'albero?》chiese Faye, cambiando discorso.
《Io vivo sugli alberi. Il mio intero villaggio è sviluppato sugli alberi. Ti posso aiutare》
《Parlami del tuo villaggio, ti prego》
Calien sorrise e cominciò a raccontare: descrisse il suo amato villaggio sospeso e collegato con reti di ponti tra gli alberi, la brezza che soffiava gentile, gli uccellini che cantavano.
《Come mangiate? Non coltivate?》
《Faye abbiamo poteri anche noi, solo che li usiamo per la natura. Come posso spiegarti...》ci pensò un po' su. 《Allora le nostre piantagioni sono sospese, come il villaggio. Le proteggiamo con una cupola d'energia》
Faye era sempre più affascinata.
Le ragazze scesero all'albero e si incamminarono chiacchierando.
《Mi insegni a fare crescere le piante curative?》 Chiese ad un tratto Faye.
Calien  si fermò e di conseguenza anche la ragazza dai capelli viola.
L'elfa si chinò tirando con se Faye.
《Visualizza la pianta che cresce》disse mentre posava le mani di entrambe sul terreno.
《Devi visualizzare quello che vuoi che cresca. Qui nel bosco non servono semi》
Faye provò e con l'aiuto di Calien riuscì a fare crescere un bellissimo fiore dalle sfumature lilla e verso l'interno accenni di indaco.
Mentre le ragazze ammiravano il loro operato, un ragazzo alto dai capelli castani e gli occhi neri arrivò alle loro spalle 
《Carino》disse.
Calien si girò di scatto, ponendosi davanti a Faye e puntó la spada sotto il mento del giovane castano.
《Ferma Calien, non è cattivo》disse veloce la maga dai capelli viola.
《Io lo conosco... Cioè non so il suo nome, ma...》
《Blake, Blake Walker 》
《Faye... Faye Hayward e lei è...》
《Calien, principessa degli elfi guerrieri delle terre del Sud dell'Isola  di Asuka》disse l'elfa tenendo ancora la spada.
《L'isola di che?》
Calien rispose la spada《norumari 》disse a denti stretti sibilando.
《Come mai di nuovo qui? Pensavo di essere stata chiara riguardo mio zio》
Blake la guardò, poi distolse lo sguardo.
《Sei la prima persona che mi parla dopo mesi》
Le ragazze si guardarono.
《Perché? 》 chiese di nuovo?
《Perché... perché si》disse lui.
《Perché?》insistette.
《Basta con i 'perchè', è così e basta!》sbottó esasperato.
Faye cominciò a ridacchiare con Calien per l'esasperazione del ragazzo, ma subito si immobilizzarono e aprirono leggermente la bocca sgranando gli occhi in stato di shock.
Blake aveva corrunciato la fronte poi seguì con lo sguardo quello delle ragazze.
Dietro di lui, Oswald Hayward era lì con sguardo furente. 
《Cosa ci fai nella mia proprietà?》
Blake sbarrò gli occhi.
《Ecco... Io... signore》
《È un mio amico, zio. Gli ho chiesto io di venire, per presentargli Calien》si affrettò a dire Faye in difesa del ragazzo 《Blake, questo è mio zio, Oswald Hayward, uno degli stregoni più potenti dell'Isola di Asuka 》
《Molto piacere》fece per tendere la mano all'uomo. 
Oswald guardò la mano protesa sdegnato e si girò. 《Faye devi andare a studiare》
Senza controbattere Faye si avviò verso casa con Calien al seguito. Lo zio fermò quest'ultima e le sussurrò all'orecchio 《affido la sua protezione a te》
Blake forse via e quando l'uomo si girò del ragazzo non vi era traccia.
《Calien, vieni?》gridò Faye.
《Inizia ad andare, arrivo》rispose l'altra.
《Signor Hayward, possiamo parlare?》
Oswald annuì e condusse la giovane elfa all'interno del bosco.

《Calien, ce ne hai messo di tempo. Dove tu eri cacciata?》chiese Faye, mentre l'elfa si avvicina al tavolo del giardino dove la ragazza e Isobel avevano molti libri aperti.
《Tuo zio mi ha sgridata ed ha ragione dovevo tenerlo ancora sotto tiro. Poteva fare qualche mossa sbagliata》
Faye rimase sbalordita da queste parole. Oswald Hayward aveva plagiato anche lei.
Finita la sessione di studi e di pratica magica, arrivò l'ora di cena.
Riunitesi a tavola Faye e Isobel bisbigliavano fra loro.
《Cosa devi dirmi, Faye?》chiese lo zio, posando il bicchiere sul tavolo e appoggiando la mano sulla fronte sospirando.
《Io... niente》rispose e ricevendo in cambio una gomitata da Isobel, allora si decise a continuare 《domani vado al mercato grande con Miss Robinson》
《Va bene. Calien verrà con voi.》
La risposta scioccò Isobel e Faye, mentre lasciò indifferente Calien.
《Bene. Possiamo mangiare》 Oswald battè le mani e la servitù posò delicatamente nei piatti le pietanze.
Faye non ci aveva mai fatto caso alle persone che vivevano lì, ma osservando meglio la cameriera che le era di fianco notò che si trattava di un folletto. Ovviamente solo adesso si soffermava a guardare i dettagli: non molto alti, forse un metro e quaranta, orecchie a punta come quella di Calien, occhi luccicanti che si illuminavano alla vista dell'argenteria.
《Zio, i folletti non sono creature allegre, che amano fare scherzi e stra vedono per gli oggetti preziosi?》chiese Faye.
《Si, cosa c'entra?》
《Perché la nostra servitù è composta da folletti?》
《Giovane signorina Hayward, mi chiedevo quando avrebbe fatto questa domanda》
Un anziano folletto uscì dalla porta dove arrivavano i camerieri con le portate. 
《Saggio Auredhir, prego si segga》
Oswald si alzò e deve sedere il vecchio al suo posto.
Faye guardò lo zio incredula.
Chi poteva essere quest'uomo da fare alzare Oswald Hayward dal suo posto?


 

*SPAZIO AUTRICE*
Buonasera a tutte
Allora si sono in stra ritardo
Perdonatemi 
Un bacio,
Fedexxx

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