Nati per essere Felici- Anna la food-blogger

di GanzoBello
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 0:00 ***
Capitolo 2: *** 1:00 ***
Capitolo 3: *** 2:00 ***
Capitolo 4: *** 3:00 ***
Capitolo 5: *** 4:00 ***



Capitolo 1
*** 0:00 ***


La voce strideva tra i denti. Rumore bianco usciva dalle sue labbra.

Il led rosso della telecamera, scandiva i secondi, accendendosi e spegnendosi interrottamente.

Un occhio di un predatore che scruta la sua preda indifesa di fronte a se. 

Non era mai stata a suo agio di fronte alle persone, figuriamoci di fronte ad un obbiettivo come quello. Era il terzo ciac che girava senza riuscire a parlare. 

Come presentarsi? Come salutare? Bisogna inventarsi un sopranome? Meglio usare il vero nome? E se riuscissero a rintracciarla? Se il video non piacesse? 

Troppe domande, poche risposte. Tutti i pensieri avevano accelerato i suoi battiti. 

Le dita le stringevano le pliche semilunari contemporaneamente le davano un minimo di sollievo dalla testa che pulsava. 

Quarto ciac.

La voce raschiava le corde vocali, gracidando qualche parola riuscì a dire parole confuse dal senso ambiguo. 

-Le persone ascolteranno solo quello che tu riuscirai a fargli capire. Devi parlare bene, scandire le parole, io non ho fatto nascere una figlia muta!-

Le parole della madre  riecheggiavano nella mente. 

Il predatore, i dubbi e la madre. Esiste miglior terna che provochi il silenzio.

Gli ingredienti di fronte a lei iniziavano a stemperarsi, da lì a poco le uovo sarebbero diventate troppo calde per la ricetta, lei lo sapeva, doveva solo trovare il coraggio di aprire la bocca e di fare uscire le parole magiche. 

Sforzò i polmoni al limite della loro portata, era l'inspiro più lungo della sua vita. 

Un unico flusso di parole tutte attaccate tra loro fu l'unica cosa che ne risultò. 

Almeno ora il ghiaccio era stato rotto.

Ora toccava la parte più difficile, mostrare la ricetta mentre la si commenta. 

Aveva scelto il tiramisù, un dolce a cui era molto legata e di cui conosceva a memoria la preparazione. 

Per prima cosa separò gli albumi, ma le mani erano così emozionate da far cadere piccole parti del tuorlo, un errore banale che poteva però compromettere seriamente l'effetto finale del dolce.

-Mano ferma, non sei mica qui per far gli oggetti a terra, se continui così rimarrai sola a vita.-

La crema al mascarpone fu più semplice, riuscì cremosa abbastanza da sembrare veramente gustosa, la ricetta era quasi finita mancava solo l'assemblaggio. 

Prese una pirofila in vetro trasparente, scelta saggia per fare vedere al meglio la stratificazione di biscotti e crema che stava creando. Ad ogni biscotto sentiva svanire la pressione che il video esercitava su di lei...

Era quasi libera gli ultimi due biscotti e ad avrebbe finito, la tortura era finita, mettiamolo in frigo e stacchiamo la registrazione, peso fra se e se, non ce la posso fare, ma chi me l'ha fatto fare aggiunse... 

Esatto chi gliel'aveva fatto fare? Quella domanda risuonava nella testa così forte che quasi le faceva cadere la pirofila dalle mani. Per fortuna però riuscì a concludere. 

Era finito, esultò per la felicità. Spense la telecamera e l'occhio del predatore si addormento, non vedeva l'ora di vedere il risultato finale, era così curiosa che decise di vederlo subito. 

La qualità del video era ottima tutti i passaggi si vedevano benissimo, mentre gli errori commessi per l'ansia sembravano essere smarriti. L'unico problema era uno .

Si era scordata di continuare a parlare .... 

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Capitolo 2
*** 1:00 ***


Il cucchiaio carico di cioccolato e panna, le stava stretto stretto tra i denti.
Digrignava, stringeva, ingoiava e ripeteva. 
Digrignava, stringeva, ingoiava e ripeteva. 
Una sequenza di azioni ricorsive che l'aiutava a distrarsi dallo stress di dover sentire la sua voce registrata.

"Se nella volontà di dio fosse stata compresa anche la vanità, non penso proprio che avrebbe reso così sgradevole la voce dell'individuo alle proprie orecchie. Questo è un suo chiaro segno. Dobbiamo stare ad ascoltare, non a parlare!"

Digrignava, stringeva, ingoiava e ripeteva. 

Il video era quasi finito, doveva solo aggiustare la sigla finale e mandare il tutto in rendering. 
Non era la prima volta che si occupava di video, in fondo nel suo passato, la nostra piccola Anna era stata una piccola movie-maker, ma forse sapere che per una volta era lei la protagonista la rendeva parecchio nervosa. 

Digrignava, stringeva, ingoiava e ripeteva.

Mangiare per consolarsi era sempre stata la cura per ogni suo problema, fin da piccola la madre gliel'aveva detto spesso e volentieri.
Il cibo sapeva ascoltare bene, infondo lui non aveva bisogno di parlare, il cibo non è vanitoso.

Digrignava, stringeva, ingoiava e ripeteva.

A breve il video sarebbe stato pronto, l'avrebbe solo dovuto caricare e poi l'attesa.

Attesa, così la chiamavano nei blog. 

Era famosa in tutto l'internet, era considerata la grande belva dai denti bianchi, dicono che ti sbrana dall'interno. 

Digrignava, stringeva, ingoiava e ripeteva.   

I primi morsi erano allo stomaco, poi al petto e alla fine al cuore. Si dice che nei casi più estremi possa portare anche alla morte dell'anima. L'anima creativa. 

"Tentare è la prima mossa per fallire! Ricordati che peccare di presunzione porta solo a grandi errori!"

Digrignava, stringeva, ingoiava e ripeteva.   

Le domande che vengono in mente alle ragazze nei momenti di panico le differenziano le una dalle altre. Chi razionalmente, chi irrazionalmente ognuno pensa. Certe volte può essere utile, certe volte può essere inutile. 

"Le ragazze che pensano troppo non sono mai contente, lo sai?"

Digrignava, stringeva, ingoiava e ripeteva.
Digrignava, stringeva, ingoiava e ripeteva.   

"Tutti odiano le ragazze che sanno troppo, quelle che pensano troppo sono sempre quelle che non sorridono mai, le riconosci fumatrici incallite dal perenne broncio"

Digrignava, stringeva, ingoiava e ripeteva.
Digrignava, stringeva, ingoiava e ripeteva.
Digrignava, stringeva, ingoiava e ripeteva.   

L'ultimo morso fu solamente un morso al freddo cucchiaino, il sapore metallico sovrastò quello del cioccolato. 

Un urlò scaturì dalla bocca.

Un urlò secco, freddo e pieno di rabbia.... fendeva l'aria e apriva gli occhi. 

Liberatorio.

Ma non durò a lungo. 

Una notifica. 

Qualcuno aveva commentato il suo primo video....

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Capitolo 3
*** 2:00 ***


-Carino in alcuni tratti , tipo la parte in cui cucini, ma per il resto il video è Moscio!- SempreFalcone

-Senz'anima-Giovannino32

-Noioso-Asdrubale20120120

-La ragazza per fortuna è carina e il cibo sembra buono, ma per il resto è tutto una palla!-Banana33

-Ma li avete gli occhi? Vi pare carina? Ma tale sti morti ... venite nel mio canale per vedere na bedda carusa vah!1!1! A i primi 300 iscritti mando un mio selfie hotto!1!1!-FragolinaXoXo

I commenti ora si perdevano a vista d'occhio. 

Moscio, brutta, senz'anima ... E non finiva così,  i messaggi variavano dalle ragazze che insultavano agli uomini che chiedevano prestazioni sessuali di vario genere, per finire con quelli che solamente si lamentavano della noiosità globale del video.

"noiosità" è veramente un termine si chiedeva la nostra Anna ...

-Ma 'nvedi sti stronzi!- disse fra sé e sé - Ma cosa si aspettavano da un video sulla cucina, esplosioni? Donne nude? Che se ne andassero tutti da "FragolinaXoXo"- 

La reazione poteva sembrare, ad un pubblico di sconosciuti, molto esagerata, ma per vi posso assicurare che la nostra Anna, anche se molto complessata per colpa della sua madre "molto affettuosa" , era tutto fuor che una persona dalle reazioni molto normali. Infondo il lavoro di movie-maker era finito proprio per questo.

"Quando sei nervosa non ti fermare mai a riflettere! Quelli che dicono il contrario non li ascoltare mai, sono milioni di anni che l'uomo si affida al proprio istinto, pensi che gli antichi romani usassero il cervello quando uccidevano tutti i vari francesi come Brad Pitt, che facevano la guerra di Troia?"

I consigli della mamma sono sempre incoraggianti vero Anna?

Che fare? Ascoltare la saggezza di una mamma e rispondere di getto o decidere di non dedicare attenzioni a certi individui. Infondo "i mi piace" erano di più dei dislike. Sarebbe stato facile ignorare quelle piccole voci in mezzo alla folla.

-Anna conta fino a dieci! Respira. Ripensa allo scorso lavoro, non puoi perdere pure questa possibilità...-

Che fare? 

"Nei momenti più disparati affidati alle monete, il destino ti aiuta sempre a decidere cosa fare. Pensa che è stato lui a dirmi di tenerti!"

/*Questa traumatizza pure me che racconto la storia*/

-Una moneta, ecco cosa fare, testa pubblico un vlog! Croce ignoro tutto ...-

Il lanciò sembro durare un'eternità, vedeva i volteggi descrivere cerchi perfetti nell'aria. Lo scintillare del metallo, si accentuava ad ogni nuovo giro. La ricaduta invece fu fulminea, talmente veloce da sfuggire dalle sue dita. La moneta ruzzolò giù sotto al tavolo. 

Bell'idea affidare il proprio futuro ad una moneta scivolosa come il sapone...

Ripresa la moneta la scelta era stata fatta...era tempo di accendere la videocamera. 

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Capitolo 4
*** 3:00 ***


La vita è assai strana, un giorno ti odia, l'altro ti ama.

Anna ancora non lo sapeva però. 

La monetina aveva parlato chiaro, un po come Anna nel suo vlog. 

Nessuna la conosceva dentro, nessuna la poteva criticare in quella maniera. 

Chi erano lor per aver criticato in quella maniera il suo povero video?

La rabbia spargeva guizzi di incertezza e frenesia nella sua voce.

Sgranava gli occhi ad ogni ricaricamento della pagina bianca, ma nessun commento era apparso. 

- Prima dopo pochi minuti avevano commentato ora stavano in silenzio? Il gatto aveva mangiato così tante lingue?- 

Aspettare le stava facendo perdere la testa. 

Chi l'avrebbe detto che lanciare una pietra produceva effetti così lenti? 

Eppur anche se Anna non lo sapeva il suo video aveva già fatto parecchio scalpore. Esso, infatti, girava contornato da varie diciture diverse, tramite le condivisioni di un noto social network. 

C'era chi la definiva un'idiota, chi la definiva un eroina, chi iniziava ad apprezzare il suo primo video per quel che era.  Anna non lo sapeva ma molti fan iniziavano a crescere nel fondo delle loro stanze buie illuminate solo da luci bianche cariche di neon.

L'indomani tutto era a galla, alla luce del sole. Tanto da permettere ad Anna di poterlo vedere.

Il contattore degli iscritti ne segnava ben 40 000 mila iscritti. 

Un numero esorbitante da aver fatto  pensare alla stessa Anna che fosse uno scherzo. 

Ma il numero era là, che la fissava. Splendido e tondo, sprigionava la forza delle innumerevoli persone che aveva pigiato su quel pulsante.

 Com'era stato possibile? Com'era possibile sovrastare quella sensazione di euforia che circolava nelle sue vene?

Come riusciva a vivere la gente senza quella sensazione? 

Lei la provava da meno di un'ora e già sapeva che senza di essa non poteva più vivere. 

Ora era finalmente qualcuno.

Ora lei era la donna dai 40 000 mila iscritti.

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Capitolo 5
*** 4:00 ***


Galeotto chi pensò il primo giorno che l'amor dato dagli sconosciuti potesse valere quanto quella di una persona cara! 

Chissà se questa storia avrebbe avuto finale diverso.

 Avevamo lasciato il nostro racconto della nostra Anna, con lei euforica per i suoi 40 000 iscritti. 

Bé ora dopo due mesi la nostra situazione è ben cambiata. 

I capelli di Anna denotano il cambio più grave, il moro naturale aveva lasciato il posto ad un rosa shocking dalle punte blu. I suoi vestiti dai colori tranquilli erano stati rimpiazzati da colori sgargianti, quali il verde elettrico, ma più di tutti la cosa che era cambiata era il numero degli iscritti che ora possedeva. I suoi adorati 40 000 iscritti finalmente erano aumentati a ben il doppio. 

80 000. 

L'adoravano, dipendevano dalle sue labbra. 

Diceva qualcosa e loro lo facevano. Non avevano più una loro volontà dipendevano solo da lei e questa sensazione le faceva sentire come un dio.

Si sentiva come il sole della loro terra. 

Finalmente aveva raggiunto il posto che meritava e tutti lo riconoscevano tanto da offrirle anche la possibilità di fare tante varie pubblicità.

Ancora non aveva accettato di farne neanche una, aveva altro a cui pensare.

Lei era Anna, non aveva tempo da buttare soprattutto oggi, infatti non era un giorno come tutti gli altri oggi era il giorno in cui l'avrebbe rincontrata. Doveva solo prima dedicarsi alle risposte da dover dare ai suoi fan e poi sarebbe andata da lei.

"Cara Anna sono una tua grande fan, seguo sempre i tuoi video infatti quando hai annunciato questa tua nuova rubrica mi sono subito affrettata a scriverti. Sono fidanzata con un ragazzo che fa un lavoro ben pagato in america, sembra simpatico e bravo nello scrivere, ma in quest ultimo periodo mi sembra un po depresso? Il dottore gli ha prescritto le pillole, ma lui non le prende facilità che posso fare? 
Saluti dalla tua amica May"

-Cara May la risposta è semplice, controllalo, fagli prendere quelle pillole a forza e se anche solo un giorno sgarra digli che deve scegliere fra te e la sua pazzia, fidati di me, i pazzi vanno curati tutti!
Baci dalla tua Anna food-blogger-

"Ciao Anna, sono una giovane ragazza innamorata del suo migliore amico. Lui non sembra neanche notarmi è sempre e solo dedito alla "preghiera", per via di un lutto che ha subito. Ora io lo vedo sempre e solo dedito a questo dolore che lui prova, non riesco mai a farlo interessare a me. Come posso fare? Baci Méloée. "

-Cara Méloée, grazie per lo stupendo selfie che mi hai mandato, non avevo  mai visto la Senna di sera.  Per il tuo ragazzo ho solo due semplici parole. Falla Finita. Non puoi continuare a farlo soffrire in quel modo. Prova a usare metodi non convenzionali e fammi sapere cosa ne esce fuori. Tua Anna.-

Il grosso delle domande era già andato via, il resto le porto solo alcune ore. Oggi era giornata perfetta e nessuna doveva toglierle la possibilità di vivere bene quel 14 di Aprile. 

Doveva vederla, doveva avere la possibilità di sbattergli in faccia quello che era diventata. 

Eccola lì, di fronte alla porta che sempre l'aveva terrorizzata, neanche la nuova Anna riusciva a superare quel trauma.

-Madre sono a casa-

-Sei dimagrita ed hai cambiato i capelli, che ti è successo?-

-Ci sono riuscita, sono diventata famosa, mamma, come volevi tu, ora mi vuoi bene Mamma?-

-Anna, anna, anna- la testa della madre, veniva scossa lentamente di qua e di là. -Anna, pensi che diventando famosa saresti diventata simpatica ai miei occhi? Esci da questa casa Anna e torna quando avrai ben altro-

-Ma sono anche ricca Mamma, sto per fare le pubblicità, mi hanno promesso un libro di ricette e un film sulla mia storia, perché non riesci a volermi bene?-

-Esci da qui Anna torna, quando avrai capito-

Con gli occhi pieni di lacrime uscì da quella casa. Scappò nella limousine e con la voce rotta dal pianto chiamò l'ultimo numero che l'aveva contattata.

-Ci sto alla condizione che mi trasmettano in ogni radio, televisione e giornale che esista in questa cazzo di nazione. Voglio che sia vista da tutti. Voglio un cartellone pubblicitario di fronte allo studio multimediale della mia famiglia e lo voglio ben illuminato in modo che sia ben visibile anche di notte.-

"Quindi signorina Anna le va bene sponsorizzare i nostri psicofarmaci giovanili?"

-Si è perfetto!-

Ed è così che Anna iniziò la sua ascesa. Tutto il suo percorso da artista riuscì a sfociare in quello. In lei che posava su una sdraio al mare con la scritta:

Perché essere amati quando si può essere felici? 

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