Il maggiordomo, protettivo

di elfanika2
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** In the morning: il maggiordomo, astuto ***
Capitolo 2: *** At night: il maggiordomo, colpito ***



Capitolo 1
*** In the morning: il maggiordomo, astuto ***


In the morning

Ciel riposa tranquillo sotto le pesanti coperte. Non ce ne sarebbe bisogno visto che il clima si sta facendo più mite, ma freddo inverno inglese screpola la sua pelle di porcellana e si insinua nelle sue giovani ossa. Sono giorni che il ragazzo non riposa, Sebastian lo sa, come sa che non dirà mai nulla al riguardo. È il momento di andare in cucina e preparare la colazione al giovane conte. Ciel non sente le morbide e pesanti tende aprirsi, ma la luce dorata del giorno taglia come una lama la fresca e rassicurante oscurità che lo circonda. La prima cosa che sente, come ogni giorno è il rumore del piattino che viene sollevato assieme ad una tazza da the vuota e poi la voce di Sebastian che bassa e carezzevole come sempre annuncia: “ Giovane padrone, è ora di svegliarsi – sente la teiera che viene sollevata e il tè che viene versato nella tazza – per colazione sono serviti toast con marmellata e burro o frutta fresca, frittelle dolci, latte e cereali .” Ciel apre gli occhi e la prima cosa che vede alzando la testa è uno svolazzo nero, la livrea nera del suo maggiordomo demoniaco che sparisce davanti ai suoi occhi, mentre l'uomo si dirige verso l'armadio. Sceglie i vestiti del giovane conte mentre parla di nuovo: “ Questa mattina in programma avete un incontro con la regina, che ha richiesto immediatamente la vostra presenza. Ho fatto preparare la carrozza che vi porterà da lei non appena sarete pronto” con calma e lentezza si inginocchia davanti a Ciel che con un movimento si è seduto sul bordo del letto e sta allacciando la benda sull'occhio destro. L'occhio azzurro si è fissato su un punto nello spazio e si è per un attimo perso nei suoi pensieri. Un basso sgabello è sistemato sotto ai suoi piedi e la sabbia nella clessidra scorre veloce. Con due dita Sebastian scioglie il fiocco che tiene su la bianca camicia da notte di seta, che scivola con un morbido fruscio tra le coperte. Con mano esperta fa scorrere sulla pelle candida la maglia a righe, sulla quale allaccia un panciotto color blu intenso. Passa poi a mettere i pantaloni neri, corti sulle snelle gambe del ragazzo e le calze. Ecco il momento che personalmente preferisce. Prende un nastro di raso anch'esso blu scuro e lo passa attorno al collo del ragazzo, per poi annodarlo e fare un fiocco perfetto. Le dita del maggiordomo sono libere, per qualche istante, di accarezzare la stoffa della maglia e percepire il calore del fragile corpo al di sotto. Infila al conte scarpe e giacca, gli porta i guanti e gli anelli di famiglia e sposta la clessidra che si svuota in quel momento. Il giovane infila i guanti e gli anelli, poi prende la tazza di tè e con una calma che s'addice solo ai nobili che hanno tutto il tempo del mondo, sorseggia la bevanda ambrata. Sebastian rimane un passo indietro, in piedi e tenendo gli occhi socchiusi, in un'espressione tipicamente rilassata, anche se il demone afferma di non conoscere emozioni simili. Il giovane Phantomhive con naturalezza esce dalla porta e getta all'indietro la tazza da te e il piattino. Attende di sentire il rumore di porcellana che va in frantumi, ma come previsto nessun colpo ovattato giunge alle sue orecchie e gira appena la testa per vedere Sebastian che con rapidità sorprendente ha afferrato tazza e piattino e li sta poggiando sul lucido vassoio d'argento.
“ Un comportamento non degno di voi giovane conte, rischiavate di rovinare il pavimento.”
“ Solo se tu fossi stato tanto incapace da lasciarlo cadere”

Sebastian con un sorrisetto mette il soprabito al giovane conte e gli porge il bastone nuovo, l'orlo intarsiato d'oro. Ciel si avvia verso l'uscita della tenuta, Sebastian lo segue mantenendo una distanza rispettosa. Apre la porticina della carrozza mentre il cocchiere trattiene i cavalli scalpitanti e lascia che il conte si sieda per poi mettersi di fronte a lui.

“Sapete perfettamente che la regina ha qualche dubbio sul nostro operato dalla volta in cui abbiamo bruciato la villa e fatto sparire quei bambini. Dunque, come desiderate comportarvi?”

“ La regina ci affiderà di certo un caso complicato, forse persino sgradevole, è opportuno quindi agire con cautela e cercare di rispettare i suoi desideri in modo da non farla adirare ancora, se ciò fosse possibile.”

Sebastian annuisce, mentre il giovane Phantomhive assume un'espressione strana e si strofina un occhio.

“ Qualcosa non va padrone?”

“ Non è nulla... devo avere qualcosa nell'occhio.”
“ Lasciatemi vedere” prima che ciel possa rispondere, con un movimento sinuoso Sebastian si sporge in avanti e con una mano guantata solleva il viso del giovane, avvicina il proprio volto al suo e scruta con quegli occhi color sangue l'altro. Pochi centimetri di distanza li separano e il respiro caldo di Ciel gli accarezza la pelle. Quegli occhi di fuoco si fermano a scrutare il suo sguardo azzurro per un attimo. Poi il pollice del maggiordomo scorre sulla sua guancia fino ad arrivare alla rima inferiore dell'occhio. Ciel sente il fastidio scomparire e Sebastian si tira indietro lentamente. Ciel con un piccolo sbuffo lascia uscire il respiro che non si era accorto di trattenere, rivolge subito un'occhiata truce al demone e con voce seccata dice: “ Non ce n'era affatto bisogno. Piuttosto di al cocchiere di rallentare, siamo quasi arrivati.”
Sebastian si sporge e dice qualcosa al cocchiere che immediatamente rallenta fino a fermarsi davanti alla residenza della regia e spalanca di nuovo la porticina, scende e si assicura che il suo padrone non cada. Ciel lo supera con regale sdegno e si dirige verso la stanza del trono dove la regina di solito lo attende per l'udienza. Trova invece le porte di pesante legno chiuse a chiave e due guardie che attendono. Ciel tende la mano per provare ad aprire la porta, ma le guardie gli sbarrano l'ingresso e qualcuno gli afferra il braccio. Un giovane poco più grande di lui, chiaramente un messaggero di fiducia, ma certamente non un nobile. Il giovane conte reprime l'impulso di sfilare la pistola e fa un cenno a Sebastian che ha già fatto un passo avanti. Il ragazzo davanti al nobile Phantomhive fa un piccolo inchino e poi parla in fretta: “ La regina mi ha chiesto di farvi sapere che non può al momento ricevervi per questioni urgenti di stato e che sarà un suo emissario ad affidarvi una lettera e le istruzioni per il vostro incarico.”
“Molto bene. Conduceteci allora da questo messaggero.” nessuno tranne il demone nota che Ciel stringe le dita a pugno e che la sua rabbia è evidente nel modo in cui cammina, seguendo il servo. Non tollera di essere trattato come un burattino, ma non può dire nulla a meno che non voglia trovarsi in guai più seri e in situazioni ancora più sgradevoli, per questa ragione sta mettendo a tacere parte del suo orgoglio.

È il carattere del suo padrone a intrigarlo ogni volta, il suo modo di fare scontroso e collerico, stemperato dalla dolcezza e dalla mitezza che a volte dimostra, tipici di un'anima giovane come la sua. É raro che Ciel riveli la bontà che si cela nel suo cuore e che tende a mascherare con un carattere davvero impossibile.

L'uomo nominato dal servo è un signore di mezza età, capelli brizzolati pettinati con estrema cura e abbigliato in modo elegante e semplice, l'orologio d'argento sistemato nel taschino.

“ Conte Phantomhive. Siete arrivato dunque, la regina purtroppo ha dovuto risolvere un urgente problema all'ultimo minuto. Mi ha pregato pertanto di consegnarvi la lettera e di illustrarvi personalmente il vostro incarico e le ragioni che l'hanno indotta a chiamarvi” porge la busta chiusa al giovane che spezza con un gesto il sigillo di ceralacca e sfila la pergamena dal suo involucro. La calligrafia sinuosa che scivola sulla pagina è ben riconoscibile e l'occhio azzurro di Ciel, abituato a vagliare ogni singola parola, scorre tutti i vocaboli, salta i convenevoli e legge brevemente il suo compito. Sebastian a quel punto dovrebbe già essere dietro di lui, con la testa sopra la sua spalla a leggere da uno spiraglio ciò che può, ma Ciel nota distrattamente un particolare; non sente la presenza del suo maggiordomo come al solito. Il demone è a diversi passi di distanza alla sua destra e non sta osservando la lettera o l'uomo, ma sta guardando lui. Il giovane conte o il suo interlocutore non notano gli occhi scarlatti dell'uomo farsi più cupi mentre osserva il volto concentrato del ragazzo e si chiede in cosa lo trascinerà stavolta.

È la voce del piccolo conte a spezzare il silenzio: “ Dateci dunque queste informazioni, per cortesia.”

Fa un cenno con la mano che il maggiordomo interpreta correttamente, prendendo la lettera e leggendola, mentre con orecchio attento ascolta.

“ A sua maestà sono arrivate voci riguardanti la sparizione di diverse giovani debuttanti dell'alta società. Figlie di conti, marchesi e importanti magnati sono svanite senza lasciare traccia, tutte nell'ultimo mese a distanza di tre giorni l'una nell'altra e le sparizioni non sembrano sul punto di fermarsi. L'ultimo è avvenuto proprio stamattina alle prime luci dell'alba, quindi avete un paio di giorni al massimo per trovare il colpevole se volete fare bella figura. Nessun corpo per il momento è stato ritrovato, perciò la sovrana vuole conoscere lo stato in cui le giovani vertono e l'ordine è quindi trovarle e salvarle se è ancora possibile. Si raccomanda inoltre di evitare di infastidire troppo le famiglie delle nobildonne e di mantenere l'assoluto riserbo sulla faccenda.”
“ Ma certo. In caso ci siano sviluppi dobbiamo rivolgerci a lei?”
“ Sarò a vostra completa disposizione se avrete bisogno di delucidazioni o più semplicemente per prendere in consegna il vostro rapporto. Date e luoghi sono sulla seconda pagina della lettera di vostra maestà. Ora signori perdonatemi ma urgenti questioni mi portano ad abbandonarvi”
Detto questo l'uomo rivolge un cenno di saluto verso Ciel, ignora Sebastian e si allontana. Il conte con tono irritato si rivolge al servo: “ Forza, torniamo alla magione, lì esamineremo con cura questo caso. Non sopporto quasi più questo luogo.” esce mentre Sebastian si appoggia una mano sul petto e fa un piccolo inchino per poi seguirlo oltre la porta. La carrozza sta ancora aspettando e Ciel non perde tempo, si fionda dentro e si siede. La sua espressione è stizzita e il suo comportamento normale per i soliti standard, ma è il suo colorito cereo a mettere in allerta il demone che nota con una certa perplessità che il suo maestro è anche più pallido del solito.

Tuttavia, si esime dal fare domande e si limita ad osservare il giovane che da ordine al cocchiere perché lo porti a casa.

“ Chiedo perdono, my lord, perché stiamo tornando alla magione? Non sarebbe più saggio dirigerci direttamente sul luogo del primo crimine? Temo che se perdiamo altro tempo potremmo non trovare indizi utili”
“ Ci avevo già pensato sebastian ma abbiamo un problema fondamentale. Non possiamo disturbare le famiglie né interrogarle senza che questo ci crei dei problemi. Trovo dunque più utile cercare indizi quando sarà calato il sole. Per te non è un gran problema vedere al buio no?”
“ Certamente no, padrone.”
“ E poi, se avessero dovuto rimuovere ogni traccia sarebbe già successo visto che la servitù è più attiva di giorno che di notte. Escluderei la possibilità di trovare qualcosa nelle abitazioni delle prime giovani state colpite e mi occuperei dei rapimenti più recenti, iniziando da quello di stamattina.”

Il breve tragitto sembra spossare enormemente il conte che scende dalla carrozza e con un certo affanno si reca nella sala da pranzo dove seduto a capotavola, da solo. Sistema davanti a se ordinatamente una cartina e un foglio dove ha trascritto con una splendida calligrafia, merito di Sebastian e delle interminabili lezioni nelle quali sbagliare significava una bacchettata sulle dita, tutti i luoghi dove sono stati commessi i crimini sopracitati. Il respiro di Ciel è ancora irregolare e ogni volta che inspira, il movimento sembra costargli una certa fatica. Lascia che si palesi questo suo problema solo perché il maggiordomo è in cucina a preparare la cena e lui è completamente solo nella stanza. Mentre cerchia i luoghi interessati sulla carta, un ricordo gli strappa un sorrisetto dalle labbra. Dopo che il patto tra lui e Sebastian era stato stretto e la mansione era tornata in perfetto stato, Ciel aveva dovuto imparare e insegnare. Imparare come usare un fucile, come andare a caccia o tradurre un testo dal latino, insegnare al suo nuovo servo come cucinare, come liberarsi degli intrusi senza fare rumore. Una cosa che Sebastian gli ha insegnato, forse la più importante tra le altre, è lasciare che qualcuno ti aiuti di tanto in tanto. Lasciare che Sebastian lo sollevi dalle macerie e dalla miseria quando lui non ha la forza è più difficile di quanto non si fosse aspettato. Diventare davvero un conte e un maggiordomo ha richiesto sforzi da entrambe le parti anche se ora non sembra possibile vederli in altro modo che questo. Non lo ammetterà mai davanti al diretto interessato, ma fino al giorno della sua morte, Sebastian sarà la cosa più vicina ad un familiare che gli sarà possibile avere, perché il semplice fatto che lui sia immortale lo rende felice. Non dovrà mai preoccuparsi di vederlo morire davanti ai propri occhi o di vederlo sparire se non per un suo ordine, né di sentire menzogne lasciare le sue labbra. Perso così nei suoi pensieri, con lo sguardo che fissa il tavolo senza realmente vederlo, non si accorge che il demone è entrato in assoluto silenzio. Il maggiordomo osserva in silenzio, con il vassoio in mano, il suo piccolo padrone mentre, respirando affannosamente, fissa la carta. È evidente che sta pensando a qualcos'altro e Sebastian pensa bene di fargli uno scherzo. Gli sistema il cibo davanti e si avvicina al suo viso fino a che non è a un soffio di distanza. Ciel si accorge del piatto e si gira per chiedere al maggiordomo le posate, ma non appena volta il viso nella direzione dove presumibilmente si trova l'uomo, si trova il suo viso a pochi centimetri. Gli occhi del diavolo che lo fissano intensamente, quel sorrisetto sempre stampato in viso gli toglie quel poco fiato che ha. Si riprende spostandosi indietro mentre l'altro gli dice: “ Spero che il pranzo sia di vostro gradimento, mi dica se c'è qualcosa che posso migliorare”
“ E per dire questo devi starmi così vicino?! Spostati Sebastian!” il giovane è adirato e parla così forte che quasi si ritrova ad urlare. Il sorriso del maggiordomo diventa ancora più marcato, soddisfatto e si sposta per portargli le posate. Il giovane gliele strappa in malo modo di mano e si porta una forchettata di riso alle labbra. Il sorriso del demone si incrina quando nota la mano del più giovane tremare e il respiro farsi più veloce. Ansima per diversi minuti senza quasi riuscire a prendere fiato. Quando tossisce, Sebastian sente qualcosa, un emozione che somiglia terribilmente a paura o preoccupazione agitarsi nel suo petto, perché vede i guanti di Ciel sporcarsi di sangue. Il piccolo fa finta di nulla e nonostante la tosse si faccia via via più frequente, continua a mangiare il cibo prelibato che il demone prepara sempre con tanta cura. Ad un certo punto però la tosse e il fiato corto gli impediscono di portare a termine il suo pasto e istintivamente Ciel cerca con lo sguardo Sebastian che immediatamente si avvicina, appena in tempo per sentire una mano stringergli la giacca e la testa del giovane poggiarsi sul suo petto mentre sviene. Il corpo del conte finisce abbandonato contro il suo, mentre il maggiordomo lo solleva e tenendolo tra le braccia lo porta nelle sue stanze, poi gli sfila gli abiti e gli rimette la camicia con la quale di solito dorme, la lascia sbottonata fino all'altezza dello stomaco e avvisa un medico, che si precipita subito alla magione del conte. In un ora o poco più il ragazzo è stato visitato e la conclusione del dottore è che Ciel abbia avuto un attacco d'asma, anche se la presenza di sangue è alquanto preoccupante. Il dottore si raccomanda e consiglia vivamente al maggiordomo di non farlo alzare finché la tosse non si sarà calmata. Esprime la sua preoccupazione anche per il fatto che ancora il ragazzo non si è svegliato, quando il diretto interessato apre gli occhi e anche se con vista appannata riesce a distinguere le due figure attorno al suo letto. Gli altri servitori sono fuori per delle commissioni, quindi è tutto nelle mani di Sebastian. Sebastian. Gli occhi di Ciel si fissano sul servitore che sta in piedi accanto al suo letto e lo osserva, lo sguardo gentile. Il conte odia quando lo guarda così, lo fa sentire debole.

“ Non sto morendo Sebastian, puoi evitare di fare quella faccia soddisfatta. Dottore può andare, ho intenzione di riposare e di non alzarmi.”

Il medico scuote la testa: “ Siete uno dei pazienti più indisciplinati che io abbia avuto nel corso della mia carriera, non vi lascerò solo stanotte.” infatti per rispecchiare quelle parole si siede ad una certa distanza dal letto e Ciel piuttosto rassegnato, fa cenno al demone di avvicinarsi ancora. Il maggiordomo china il capo e avvicina l'orecchio alle labbra del giovane: “ Questo è un ordine, va sulle scene del crimine e ispeziona le case senza farti vedere da nessuno. Raccogli tutte le prove che trovi e cerca di tracciare un profilo dell'aggressore. Ispeziona solo le case delle ultime quattro vittime a cominciare da quella di stamattina, ma va su tutte le scene e segna i posti sulla carta con i nomi. Servirà a capire se ci sono collegamenti aggiuntivi o un area in comune. Voglio tutti i dettagli domattina.”

“ Si, padrone”. Sebastian esce in silenzio dalla stanza dopo aver fatto un breve inchino. Prima di allontanarsi dalla porta, sente il respiro di Ciel farsi regolare e profondo, segno che si è finalmente addormentato. Con il candeliere in mano cammina nei corridoi bui della magione. Un enigmatica figura nera che si muove nella notte. È ironico come nessuno faccia caso ad un uomo in nero che sotto la luce pallida della luna si aggira in una magione altrimenti deserta, come uno spettro o un demone in cerca di vendetta. Il solo pensiero fa spuntare un sorriso sulle labbra dell'uomo, oltre a un certo appetito che però dovrà aspettare per essere appagato. Come gli è stato ordinato posa il candeliere su un mobile all'ingresso e si reca con una mappa sui luoghi dell'aggressione. Introdursi in casa di un nobile di questi tempi è una passeggiata per un uomo normale, figuriamoci per una creatura dalle straordinarie abilità come è in effetti il demone in questione. Passa di magione in magione ispezionando ogni cosa con cura, ma senza trovare alcun indizio utile, finché nell'ultima abitazione, una splendida villa con delle rose bianche veramente formidabili, qualcosa non cattura la sua attenzione. Passeggiando nell'immenso viale circondato da archi fioriti, Sebastian al chiaro di luna scorge con i suoi occhi demoniaci qualcosa di strano tra i rovi. Allunga la mano guantata e libera dalle spine un brandello di stoffa di color blu scuro, ottima fattura e qualcos'altro. Su una delle rose è caduta una goccia di sangue. Potrebbe essere di chiunque ma decide di fare un tentativo. Recide con un gesto il fiore e poi lecca via dai petali una minima parte del liquido rosso. I suoi occhi pulsano per un momento e diventa chiaro ora che il colpevole debba essere un demone, perché quel sangue può appartenere solo ad una creatura infernale. È quasi sorto il sole e per il maggiordomo è giunta l'ora di tornare alla villa e svegliare il suo padroncino.

 

Quando la luce penetra nella stanza e illumina il suo viso, Ciel Phantomhive si agita nel letto dando le spalle al sole, cercando in vano di rimanere addormentato. La nottata è stata piuttosto difficile e non ha alcuna voglia di alzarsi, ma come sa bene, le cose sgradevoli arrivano immediatamente. Si siede dunque appoggiato ai cuscini e il viso di Sebastian è, come sempre, la primissima cosa che vede al mattino.

“ Spero la tua nottata sia stata producente e che tu non sia stato a fare una passeggiata dimenticandoti dei miei ordini”
“ Ovviamente ho eseguito i vostri comandi alla lettera”
“ Bravo cagnolino”
“ Personalmente preferisco essere considerato una tigre ammaestrata”
“ Tu e la tua fissa per i gatti, proprio non la capisco. Allora il tuo rapporto e il mio tè mattutino dove sono?”
“ Per oggi dovreste bere latte caldo e miele, evitando il té come vi ha consigliato diligentemente il vostro medico”
“ Sciocchezze, portami un earl grey e dimmi cos'hai scoperto”

Sebastian si inchina e prende dal vassoio che ha in mano una tazza di tè dal profumo divino e la porge al suo signore.

Ciel fa un verso stizzito nell'afferrare la tazzina, perché il demone ha immaginato la sua risposta e la cosa non gli piace. La battaglia mattutina è iniziata con un punto a favore dell'altro e la cosa non gli va a genio, ma se tutto procede come previsto, presto potrebbe essere Sebastian quello che rimane inevitabilmente ferito.

“ Ho tracciato sulla mappa i luoghi in cui le giovani sono sparite, sempre dalle loro abitazioni che appartengono a ricchi magnati o a nobili, tutte personalità di spicco e molto ricche. Ho cercato in ogni casa, senza che nessuno si accorgesse di me ma ho trovato ben pochi indizi rilevanti. Ho visitato anche le magioni in cui i crimini sono stati commessi all'inizio del mese, senza nessun risultato soddisfacente. Quello che è certo è che il criminale si è introdotto in casa senza rompere nulla, vale a dire che quasi certamente è in grado di scassinare la serratura. Ha preso la fanciulla direttamente dalla sua stanza ed è uscito senza fare alcun rumore, infatti dalle voci che ho sentito, gli occupanti delle ville, che fossero i proprietari o i vicini, non hanno udito nulla che facesse sospettare un crimine in corso. Pensavo di essere arrivato ad un punto cieco, quando mi sono accorto di questo, impigliato nel roseto dell'ultima abitazione che ho visitato.” porge al giovane il pezzo di stoffa e la rosa.

“ La stoffa è pregiata, chiaramente viene da un abito costoso, probabilmente di un nobile. Il sangue sulla rosa, cosa puoi dirmi?”
“ Quella è stata una sorpresa effettivamente. Pensavo di essere difronte a un comune essere umano, ma quel sangue appartiene ad un demone, senza alcuna ombra di dubbio”
“Un demone? Sei sicuro?” Persino Ciel sembra sorpreso da questa affermazione. Sembra riflettere qualche secondo, poi sgrana entrambi gli occhi e guarda Sebastian con un espressione così concentrata che il demone non osa ricordargli che non ha ancora rimesso la benda e che lo sta guardando con un occhio azzurro e uno marchiato. Ciel se ne accorge e poggia la mano su quello martoriato e prende la benda, mentre la sta allacciando, sussulta.

“ Ma certo, un demone! Passami la cartina Sebastian”

Il maggiordomo obbedisce prontamente e porge mappa e pennino affinché il conte possa mettere in atto ciò che sta frullando nella sua mente. Ciel unisce i punti che stanno ad indicare la posizione in cui si trovano le case delle vittime e quello che appare chiaro ora è un marchio demoniaco. Somiglia ad un triangolo inscritto in un cerchio, ma manca ancora un punto. Ciel chiude il simbolo e indica la casa.

“ Presto Sebastian, vestimi. Dobbiamo andare a vedere se in quel punto si trova la villa di qualcuno. Se così fosse sappiamo chi è la prossima vittima.”

Il maggiordomo veste il conte con una certa fretta, anche se ciò gli toglie la possibilità di gustarsi il momento come fa di solito. Si affretta a portare il giovane nel luogo prestabilito e come il ragazzo supponeva, c'è una villa lussuosa nel punto tracciato sulla mappa. Basta dare un'occhiata al cognome sulla targhetta posta accanto alla porta per sapere chi è il padrone della casa.

“ Dobbiamo ancora trovare un modo per scoprire quale demone e di conseguenza quale padrone ha voluto commettere questa serie di rapimenti. Anche se fossimo a guardia della casa, sarebbe troppo rischioso lasciare che il demone entri e porti via la lady in questione.”
“ Se la ragazza è l'obiettivo, dobbiamo spostarla da qui, ma anche portarla nella vostra magione, dove di certo sarebbe al sicuro potrebbe risultare complicato. Dovremmo spiegare perché solo lei dovrebbe seguirci, quando la maggior parte dei londinesi dabbene non conosce il vostro incarico presso la regina”
“ Per questo non devi preoccuparti. Mi è appena venuta un'idea che farà proprio al caso nostro.”
“ Suppongo di dover iniziare a preoccuparmi dunque”
Ciel sorride malizioso e Sebastian sospira, immaginando che quello che sta per sentire non gli piacerà affatto.

“ Daremo una festa danzante alla magione e inviteremo le personalità di spicco, compresa la ragazza che abita qui e la sua famiglia. Ricordo il suo nome tra quelli che mi ha citato Elizabeth un tedioso pomeriggio di qualche mese fa, quindi devono essere quantomeno conoscenti.”
“ Per far si che i personaggi più importanti partecipino però, dovete dare un tema importante alla festa e per ora ne siamo sprovvisti”

“ Al contrario, abbiamo la soluzione perfetta. Quest'oggi è l'anniversario di fidanzamento mio e di Elizabeth, avrei dovuto in ogni caso organizzare qualcosa che la mettesse di buon umore. Se devo soffrire intrattenendola tutta la sera, almeno non dovrò essere l'unico, dico bene.”
“ Quanto poco riguardo verso i vostri ospiti, my lord”
“ Non stavo accennando ai miei ospiti. Elizabeth ti adora Sebastian e più di te adora rendere tutto stomachevolmente carino secondo i suoi standard. La aiuterai con i preparativi.”

Sebastian è più che certo che questo sia perché gli ha giocato uno o due scherzetti durante gli ultimi giorni. Mantiene il suo contegno mentre rientrano alla villa e inizia subito a coordinare i servitori di casa perché sia tutto impeccabile, mentre Ciel scrive gli inviti e li fa recapitare da Sebastian. Elizabeth arriva nel mezzo dei preparativi, come avevano tutti previsto. Non appena mette piede in casa, corre verso il giovane conte e gli getta le braccia al collo: “ Ciel mi sei mancato tanto!”
“ Elizabeth finalmente sei arrivata. Ti stavamo tutti aspettando, temevo che saresti arrivata troppo tardi per vedere la sorpresa che ti ho preparato.”
“ Oh davvero, una sorpresa? Che cos'è? Dai, dai rispondi!”
“ Ho organizzato una festa danzante per questa sera, ma visto che non ho potuto, per ovvie ragioni, darti un preavviso, mi sono preso la libertà di farti un regalo. Sali al piano di sopra, è nella tua stanza”
La ragazza tutta felice corre di sopra e spalanca la porta, quando vede la sorpresa sul letto lancia un urletto e si affaccia, appoggiata al parapetto lo guarda: “Ciel è carinissimooooo. Come hai fatto a scegliere una cosa così adorabile?”
“ Ho tirato ad indovinare. Sebastian ti assisterà e se lo desideri ti aiuterà ad indossare il vestito. Non trattenerlo troppo però, deve ultimare i preparativi per la festa e occuparsi anche di me.”
Elizabeth tutta contenta fa cenno a Sebastian di salire al piano di sopra e di aiutarla. Sente la ragazza protestare più di una volta non appena la porta si chiude e un sorrisetto gli incurva le labbra. Un punto per lui. 

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Capitolo 2
*** At night: il maggiordomo, colpito ***


Quasi un ora dopo Sebastian esce dalla stanza, con i nervi visibilmente a fior di pelle e una Elizabeth al seguito sprizzante di gioia. Indossa un abito color crema con diverse balze rosa chiaro e uno scollo a barca che la fa somigliare a un bicchiere di champagne ma che nonostante questo le dona molto. Ciel si è già rinchiuso nelle sue stanze e fa suonare la campanella affinché il maggiordomo si occupi anche di lui. Piuttosto stizzito il demone entra nella stanza del ragazzo, sapendo che deve svestirlo e rivestirlo. La sorpresa che lo aspetta è invece molto più interessante, una cosa che distende immediatamente i suoi nervi. Qualcuno ha preparato il bagno al conte e il ragazzo è immerso nell'acqua calda.

“ Ci hai messo parecchio. L'acqua si sta quasi raffreddando e ancora non sono riuscito a fare un bagno decente. Vieni qui e lavami.” il giovane ragazzo ha facilitato il lavoro al maggiordomo perché per quanto sia insopportabile, sa che Liz può esserlo mille volte di più, in un tempo molto più ridotto per giunta.

Sebastian fa un inchino e si avvicina. Ciel chiude l'occhio azzurro e lascia che il maggiordomo si sfili la giacca e i guanti e si occupi di lui. Sebastian è piacevolmente colpito da questa piega degli eventi, si rilassa anche lui nel prendersi cura del suo padrone, in questi momenti riesce quasi a sentire l'anima del suo giovane protetto vibrare e riesce persino sfiorarla per un'istante. Una cosa che lo rinvigorisce immensamente e sospetta che Ciel ne sia a conoscenza o quantomeno immagini che abbia questo effetto su di lui perché ogni volta che si sente particolarmente nervoso, il ragazzo gli ordina di fargli un bel bagno caldo.

Quando ha finito, porge la mano al giovane e lo aiuta ad uscire dalla vasca da bagno e gli avvolge un telo bianchissimo di spugna attorno ai fianchi, poi lo asciuga e gli infila immediatamente la camicia bianca. Ora può godersi i lunghi preparativi mentre, dopo essersi infilato i guanti bianchi, gli infila un paio di pantaloni lunghi fino al ginocchio blu elettrico, infila la camicia sotto di essi e sistema un gilet in tono. Poi sistema un fiocco attorno al collo di Ciel, del colore della neve e così pure le calze e la giacca lunga. Gli infila le scarpe blu e gli porge gli anelli, mentre con mano esperta si occupa di sistemare perfettamente il capello, su cui sono cucite farfalle bianche su delle rose blu, come la base del cilindro.

Quando alza lo sguardo sull'opera complessiva è impressionato da quanto il suo giovane protetto sembri un angelo in queste sembianze. Un angelo con il cuore di tenebra e le mani macchiate di sangue. Un quadro perfetto. Il demone si rimette la giacca nera, ma Ciel scuote la testa.

“ Non ti do il permesso di scendere alla festa in questo modo. Per stasera dovrai fare a meno della tua livrea da maggiordomo classica e indossare quella delle occasioni speciali. Vedi di non stropicciarla e soprattutto di non sporcarla, non ho intenzione di ricomprarla.”
Piegato con cura, sicuramente non dal signorino, e sistemato sulla sedia c'è un completo bianchissimo.

“ Le tue stanze sono troppo lontane, cambiati qui o gli ospiti arriveranno prima di noi ed è una cosa davvero disdicevole.”

“ Si padrone”

Ciel si siede sulla sua poltrona, accavalla le gambe e appoggia la testa sulla mano con fare annoiato e l'occhio azzurro socchiuso ma in realtà ha fatto tutto perché è interessato alla reazione di Sebastian. Serve tutto a metterlo a disagio anche se per ora non sembra funzionare. Il demone gli volta le spalle e lascia scivolare a terra un capo dopo l'altro con assoluta calma. Per un breve momento Ciel può osservare il fisico marmoreo e splendidamente scolpito del suo maggiordomo, poi con la stessa ostentata indifferenza continua a guardare mentre la stoffa candida scivola sulla sua pelle e lo avvolge come un guanto. Quando ha infilato pantaloni, camicia, gilet e giacca, si volta verso il suo padrone. Gli occhi rossi brillano come due rubini, cupi e tentatori. Ciel a quel punto si alza dalla poltrona proprio mentre l'uomo si sta allacciando la cravatta e gli fa cenno di sedersi sul letto. Poggia il bastone e si posiziona davanti al suo maggiordomo, mentre questo esegue i comandi. Con due dita gli slaccia la cravatta e la lascia scivolare a terra, poi con movimenti lenti e studiati fa scivolare fuori dalle asole i primi tre bottoni, lasciando una piccola porzione del petto scoperta.

“ Ci serve l'attenzione delle signore e credo che questo basterà ad attirarla. Tutte le dame vorranno vedere cosa si cela nel tuo cuore, non sapendo che non ne hai uno.”

sente le dita di Ciel scivolargli sulla pelle e la cosa, senza alcun preavviso, gli da un brivido che scivola inesorabile lungo la sua schiena. Poi il conte si sposta e riprende il suo bastone.

“ Andiamo. Ci staranno sicuramente già attendendo” Sebastian lo segue, chiedendosi quali altre sorprese si celino sotto quel sorriso innocente.

La sala è ancora vuota, fatta eccezione per Elizabeth e prima di arrivare alle scale, Ciel si gira e guarda Sebastian: “ Va ad aprire la porta e assicurati che la ragazza che abbiamo invitato entri e che ti guardino tutte bene prima di venire verso il centro della sala”

“ Si padrone” si avvicina alla porta e gli ospiti iniziano ad arrivare. Ciel prende sottobraccio Elizabeth e attende gli ospiti, mentre la ragazza già inizia a riempirgli le orecchie di notizie. La sala dopo quasi mezz'ora è gremita di persone e la coppia di fidanzati è obbligata a parlare con tutti e a intrattenere gli invitati. Su un tavolo sono sistemate le coppe di champagne e non appena le persone che interessano a Ciel sono arrivate, Sebastian può spostarsi dalla porta e servire agli ospiti bevande e cibo. Gli sguardi di tutte le signore lo seguono per la sala mentre si sposta, la sua bellezza torna utile in questi casi. Il servitore avvisa il conte che la giovane è entrata e lui va ad accoglierla. Poi con un sorrisetto annuncia: “ Signori, credo sia mio dovere aprire le danze per festeggiare questo anniversario di fidanzamento” con un fluido movimento si libera del bastone e attira a se Elizabeth, conducendola mentre inizia a suonare un meraviglioso valzer. Sebastian dovrebbe continuare a servire, ma sebbene con la coda dell'occhio stia tenendo sotto sorveglianza la ragazza in pericolo, non riesce a staccare gli occhi di dosso dal conte e la sua ragazza. Il modo in cui volteggiano nella sala gli ricorda solo come lui e il giovane ballavano nelle stanze del ragazzo provando e riprovando o quando il signorino si era dovuto mettere un abito da ragazza e hanno dovuto ballare per quella che era sembrata un eternità. Una gelosia completamente inaspettata prende il sopravvento e per quanto sia consumato nell'arte della recitazione, gli riesce davvero difficile non far trasparire il fastidio che quella visione gli provoca. Si avvicina un uomo alla giovane e la cosa rende improvvisamente felice Sebastian, gli da una scusa per attirare l'attenzione di Ciel e di trascinarlo via da quella ragazzina.

“ Sono spiacente per l'interruzione, ma questioni di estrema importanza richiedono la nostra presenza altrove. Non impiegheremo molto per risolvere la cosa non temete.” porta Ciel lontano da Liz e poi gli indica con un cenno il ragazzo che si è avvicinato.

“ Quello potrebbe essere un sospetto.”
“ Scorta fuori la ragazza, io mi occupo di controllare il salone. Ti chiamerò quando avrò trovato il responsabile.”
“ Come volete. Devo essere delicato con la ragazza immagino”
“ Non mi interessa, usa un po' del tuo charme e portala fuori senza attirare troppo l'attenzione” I due si dividono e a Sebastian bastano un paio di minuti per convincere la malcapitata a seguirlo. Ciel vaga per la sala, finché un giovane non si avvicina un po' troppo e gli sussurra all'orecchio: “ Ciel Phantomhive presumo. Prego mi segua, se non vuole ritrovarsi pieno di fori di pallottola. Le sto appoggiando la canna della pistola sulla schiena in questo esatto momento.”

Il giovane conte lascia scorrere lo sguardo sulla folla, ma Sebastian è così efficiente che è gia uscito. Sa che lo troverà non appena si accorgerà che è sparito, quindi annuisce all'uomo che ha dietro e si lascia trascinare fuori dal salone. Viene spinto fuori, in giardino, dove viene immediatamente legato e imbavagliato, poi il giovane rivela la sua natura demoniaca e con naturalezza sfila dalla caviglia un pugnale.

“ Ciel Phantomhive. Mi è stato ordinato di eliminarti e mi hai offerto il modo perfetto. Sapevo che solo tu e Sebastian avreste capito qual'era il mio obiettivo. Purtroppo l'oggetto delle mie attenzioni non è affatto quella insulsa ragazza ma un bocconcino molto più appetitoso. Conosco il tuo caro maggiordomo e penso che quando mi vedrà capirà chi sono. Per fortuna il tuo sangue è prezioso quasi quanto la tua anima e molto più facile da ottenere e per tua sfortuna ho l'abitudine di giocare con il cibo prima di mangiarlo.” lo sistema steso su un basso cespuglio, curato e il pugnale, affilato cala subito dopo su di lui. La lama si posa sul suo viso, poi traccia dei segni sul petto e sulle braccia del signorino. Il sangue che ne sgorga macchia i vestiti del ragazzo e poi, senza preavviso ecco le labbra del demone posate sulle sue ferite, lecca via il sangue e passa le dita sul suo corpo. Lascia indugiare le mani sui suoi fianchi e le sue labbra sul suo collo, il respiro caldo che gli accarezza la pelle e la sensazione di calore, sgradevole, che lo pervade. Se potesse liberarsi, lo ucciderebbe solo per aver pensato a una cosa simile, ma non riesce a muovere un muscolo e neppure ad urlare per il dolore o la rabbia. In un batter d'occhio, il demone si alza e gli fa un sorrisetto.

“ La vostra ora è giunta suppongo. Vorrei godere della vostra compagnia ancora a lungo, ma rischierei di incappare nel vostro maggiordomo che sembra comparire dal nulla sempre al momento sbagliato. Non posso perdere l'occasione di colpire ora che siete completamente in mio potere, anche se mi chiedo come mai il vostro demone non abbia già goduto di questi piaceri in prima persona. Sono più che certo che apprezzi la carne tenera e giovane.” gli sfila il bavaglio dalla bocca con un sorrisetto ironico dipinto sulle labbra.

Più veloce del pensiero, spinge Ciel a terra e gli pianta il pugnale nello stomaco. Il ragazzo sente il respiro mozzarglisi in gola e un lamento lascia le sue labbra mentre una rosa di sangue si allarga sotto il suo corpo minuto. Gli viene rimossa la benda e spalanca entrambi gli occhi per guardare in alto, verso il cielo stellato e terso. La consapevolezza che mai giungerà in paradiso lo colpisce, come il pensiero che se Sebastian non consumerà la sua anima, quella rimarrà intrappolata sulla terra alla ricerca della vendetta che non ha ancora avuto.

In quel preciso istante, Sebastian si porta una mano all'addome e sussulta impercettibilmente. Con la solita grazia, ma con evidente fretta riporta la ragazza in mezzo alla folla e poi si guarda intorno cercando la figura minuta e snella del suo padrone, invano. Percepisce che la situazione è grave e che deve assolutamente sbrigarsi, quindi cerca la prima uscita per il giardino, così esce all'esterno. Ciel è steso a terra quando Sebastian lo trova e la scena è quasi surreale. Tra le rose bianche e il verde degli arbusti, giace il conte, la pelle cerea, il volto stretto nel bianco sudario della morte. Ha gli occhi, entrambi, spalancati e vitrei che fissano le stelle, senza però vederle davvero. Una pozza scura di sangue si allarga sotto al suo corpo, il terreno ne è già impregnato e l'aria è carica di questo odore pungente. La macchia deturpa gli abiti bianchi, lì sul fianco, dove la ferita più grave è stata inferta, ma gli occhi del maggiordomo individuano con facilità anche da una certa distanza le ferite che solcano la pelle chiara e pura del suo padrone. Ciò non gli impedisce di sembrare un angelo, etereo e immobile. Le labbra sono socchiuse, impigliata c'è ancora un ultima parola. Le mani sono già giunte, come se non ci fosse null'altro da fare che seppellirlo. Un rumore riporta il demone alla condizione attuale, ricordandogli il luogo in cui si trova e il motivo. Un altro demone si fa avanti con un ghigno feroce sul viso ma Sebastian si limita a fissarlo perché smetta di ridere e assuma un'espressione seria. “ Che aria truce, mio impavido Sebastian, cosa c'è la scena ti disturba? Speravo fosse di tuo gradimento invece, visto il grande impegno che ho profuso in tutto il mio piano per una risoluzione soddisfacente.”
“ Suppongo sia stato tu ad attaccare il signorino”
“ Mh, ovviamente. Devo dirti che mi aspettavo un insulso ragazzino, invece mi ha sorpreso il sapore del suo sangue. Davvero appetitoso anche se ovviamente non posso assaggiare la portata principale perché quella spetta a te.”

Sebastian sfila dalla tasca i coltelli e li lancia verso il demone, le lame si conficcano proprio accanto a lui.

“ Che modi sono? Dopo che mi sono fatto in quattro per te mi ripaghi così?”
Il combattimento tra i due inizia ed da subito serrato. Entrambi sono alla pari in velocità, agilità e bravura, ma una cosa li differenzia. Sebastian infatti ha lo sguardo di chi vuole fare a pezzi il proprio nemico, secondo dopo secondo e che non accennerà a fermarsi per nessun motivo.

“ Sei stato tu a rapire e ad uccidere quelle ragazze, perché sono tutte morte.”
“ Onestamente? Ero affamato e ho dovuto nutrirmi in qualche modo mentre preparavo la trappola per te. Non fare quella faccia, è ovvio che il mio interesse è rivolto a un essere interessante come te. Sai. Tra i demoni girano strane voci sul vostro legame, si dice che non sia solo più un contratto di lavoro. Il vero motivo per cui sono qui però, non è dettato da sciocchi pettegolezzi. Voglio stapparti la sua anima come tu hai preso quella della mia vittima, facendomi soffrire per la rottura del patto. Anche se, devo essere sincero, speravo che il giovane Phantomhive, tanto decantato, mi avrebbe fatto divertire molto di più. È caduto pateticamente, sussurrando il tuo nome in un ultimo richiamo.” questo è ciò che il ragazzo non avrebbe mai dovuto dire, è una cosa che fa ribollire il sangue di Sebastian e che lo porta a combattere così ferocemente che ogni singolo colpo va a segno. Il demone che ha difronte inizia a sanguinare e per quanto sappiano bene entrambi che le armi comuni non servono ad uccidersi a vicenda, l'essere colpiti fa male.

“ Forse non te ne sei accorto, ma non stai nemmeno considerando i tuoi sensi. Come demone puoi percepire un essere umano semplicemente entrando in una stanza o in un abitazione. Non hai bisogno di vederlo, ti basta percepirlo . Ora invece non lo stai facendo. Stai misurando tutto con qui ridicoli parametri che usano gli esseri umani, chiamati emozioni. Fino a poco tempo fa, non eri così intossicato dalla presenza dell'uomo e nessun umano ha mani intaccato la tua essenza demoniaca. Cosa ti spinge ad andare contro un tuo pari che nonostante tutto non ha intenzione di rubartelo? Il tuo desiderio per quest'anima cresce a ogni luna, la tua fame è così profonda che sembra insaziabile, eppure davanti all'opportunità di cibarti, mi attacchi. Perché Sebastian, cos'ha di tanto speciale questo ragazzino? Non provare a giustificarti soltanto con il pretesto di un anima pura perché non funziona. Non è questo a spingerti ora.”

“ Pensi troppo. Sto solo eseguendo un ordine.”. Il demone è ridotto ad un colabrodo, anche se non in pericolo di vita preferisce ritirarsi, intuendo che insistere porterebbe solo a conseguenze sgradevoli. Desidera compiere la sua vendetta, ma per ora dovrà attendere una distrazione da parte del maggiordomo o un qualsiasi problema che gli dia una seconda chance.

Non appena il giovane sparisce, Sebastian si inginocchia accanto al giovane conte. Persino con i guanti sente che è freddo e percepisce ora il suo cuore battere lentamente, il respiro flebile ma c'è. È vivo. Un sollievo travolgente lo investe, il dolore sordo al petto svanisce come fumo. Lo solleva, prendendolo tra le braccia, dove ancora una volta si stupisce nel notare quanto è piccolo e minuto, nonostante per tutto il tempo in cui gestisce i suoi affari non lo sembri affatto. Lascia che le dita sue dita si intreccino ai capelli color antracite, l'altra appoggiata su suo viso. Con un movimento se lo stringe al petto e gli sussurra all'orecchio: “ Padrone”
Sembra che questo smuova il signorino perché i suoi occhi tornano presenti e vivi, rivolge uno sguardo stanco al maggiordomo e le sue labbra si muovono, la voce ridotta a poco più di un soffio: “ Se- Sebastian”

“ Perchè non mi avete chiamato? Desideravate farvi uccidere?” Ciel stancamente indica con un piccolo cenno il bavaglio accanto alla pozza di sangue e abbassa le palpebre, quasi fino a chiudere gli occhi.

“ Dovete rimanere sveglio. Non urlate, questo farà male.” la mano di Sebastian scivola fino al fianco del ragazzo e poi preme con forza per fermare almeno in parte la perdita di sangue. Il ragazzo istintivamente schiude le labbra per urlare, ma poi ci ripensa e si morde il labbro, fino a farselo sanguinare.

“ Smettila di passare quelle mani ovunque. Già ne ho avuto abbastanza di demoni che si prendono troppe libertà”
“Cosa vi ha fatto, se posso chiedere?”
“ Ha approfittato della mia impossibilità nel muovermi e si è dato il permesso di giocare.”
“ Non pensavo l'avreste lasciato fare a qualcuno” C'è un istante di pausa in cui Sebastian ha la sensazione che il giovane si stia trattenendo dal rispondere, preferisce invece ribattere cambiando discorso e lasciando per ora cadere la questione.

“ Per quanto dovrai tenere quella mano pigiata sulla ferita? Non è affatto piacevole”
“ Se non volete morire dissanguato, è meglio che mi lasciate fare”
“ Allora renditi utile e fa qualcosa per attenuare questo dolore. Distraimi.”
“ Come dovrei farlo esattamente?” Sebastian assume quell'aria furba che ha di solito quando lo sta prendendo in giro, quel sorrisetto provocatorio e volutamente sexy.

“ Fa come vuoi, basta che ti sbrighi”

“ Si, padrone” inaspettatamente, Sebastian si sporge in avanti, tenendo una mano sul suo fianco, si aiuta con l'altra, già incatenata ai suoi capelli per sollevargli il capo e poi in un attimo unisce le loro labbra. Il bacio è inaspettatamente delicato, per dare la possibilità al più giovane di spostarsi o di spingerlo via in qualsiasi momento, ma Ciel non lo fa. Invece, passa una mano tra i capelli del maggiordomo e la posa sul suo collo, mentre apre gli occhi e dopo un attimo d'esitazione, schiude le labbra.

Il demone lo prende per un chiaro invito. Prima di baciarlo ancora gli lecca le labbra e fa un sorrisetto, poi gli morde con i canini appuntiti le labbra, giocandoci un po'. Pensa solo poi di approfondire il bacio non pensando di incontrare resistenza, la sua lingua invece incontra quella dell'altro e iniziano una folle danza, entrambi troppo presi da questa lotta per preoccuparsi di tutto il resto. Si separano solo quando per Ciel respirare diventa indispensabile. Il suo petto si alza e si abbassa in fretta mentre gli passa le braccia attorno al collo.

“ Ti avevo detto di non sporcare la divisa. Se la macchia non se ne va puoi anche girare senza vestiti, non intendo comprarne un altra”
“ Le piacerebbe vero?”
“ Smettila e portami nella mia stanza. Devi ancora curarmi e cambiarmi, non ho intenzione di andare in giro come un fantasma in cerca di vendetta”
“ Il ruolo vi si adatterebbe alla perfezione” mentre parla però ha già iniziato a correre veloce ed eccolo che salta sulla finestra del piano superiore che è quella della stanza del padroncino. La apre con un gesto e gli sfila giacca e camicia per iniziare a medicarlo.

“ Vedi di non arrivare più in ritardo e soprattutto vedi di evitare che un pervertito qualsiasi metta le mani dove non deve”
“ Credetemi, bocchan, non correrete ancora questo rischio”

L'aria della sera entra fresca ad accarezzare la pelle di Ciel mentre la ferita viene risanata. Con il pretesto di distrarsi, il ragazzo bacia il demone ancora e ancora, senza che gli sembri mai abbastanza.

“ Sei ancora interessato solo alla mia anima?”
“ Suppongo di no, bocchan. Immagino lo scopriremo presto”

Ciel si appoggia al maggiordomo e chiude gli occhi, pensando che per ora, lui non andrà da nessuna parte. Il suo demone rimarrà fedele fino alla fine, come più volte gli ha promesso e il conte ha la sensazione che questo giorno sia ancora lontano. 

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