Nostalgia

di Chiaaa17
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Who we were before ***
Capitolo 2: *** Then and now ***



Capitolo 1
*** Who we were before ***


Blaine non aveva mai creduto nel destino. Eppure, a distanza di qualche anno da uno dei giorni più importanti della sua vita, proprio non sapeva a chi (o a cosa) dovesse essere tanto grato. Kurt, invece, preferiva pensare che ciò che avevano se lo erano guadagnato, con le unghie e con I denti, ma soprattutto non lo dovevano a nessuno. Si trovavano nel loro appartamento a New York, in un attimo di tranquillità che comportava il fatto che uno dei due avesse rinunciato ad una lezione alla NYADA, o che semplicemente fosse notte. Ormai erano talmente tanto impegnati che non riuscivano più ad incastrare I loro orari come agli inizi, quando tutto sembrava ancora una passeggiata e nessuno si era ancora pentito dell'idea della convivenza. Ciò però non cambiava il fatto che erano sempre loro, nonostante tutto, nonostante le liti e I battibecchi e tutto quello che affrontavano ogni singolo giorno, alla fine sapevano che c'era sempre un posto per l'uno nelle braccia dell'altro. Ora erano distesi sul letto, tenendosi per mano, entrambi lo sguardo soffermato su un punto impreciso del soffitto. -sai,- cominciò Blaine, voltando la testa verso il suo ragazzo- ieri stavo pensando alla prima volta che ci siamo incontrati- -ci diamo alla nostalgia eh?- rispose l'altro con un sorriso appena accennato, non prima di girarsi con tutto il corpo verso Blaine, sempre però tenendo stretta la mano del ragazzo nella propria. -stavo guardando alcune vecchie foto. In realtà non so neanche perchè le ho ritirate fuori, ma poi mi sono messo a pensare. Alla fine sono passate almeno un paio d'ore prima che rimettessi a posto quegli album.- Ogni tanto anche Kurt aveva bisogno di rivedere qualche vecchia foto: della sua famiglia, quando c'era ancora sua mamma, del glee club, di quando ne era membro e di quando invece era uno degli insegnanti.. così, tanto per avere la conferma che non si fosse inventato nulla, era successo tutto realmente. -ti capisco perfettamente- disse quindi - capita anche a me di voler rivedere qualche vecchia foto ogni tanto. Quali sono le tue preferite?- Blaine sapeva che a Kurt non sarebbe piaciuta per niente la sua risposta, ma non aveva alcuna intenzione di mentirgli per delle banalissime foto. - non ce ne è una in particolare, ma credo che quelle che preferisco sono quelle che ho con il gruppo degli Usignoli; sai, prima di incontrarti.- Al che il più grande ritrasse la mano, in un gesto quasi fulmeneo, si alzò con la schiena fino a sedersi a gambe incrociate, sempre sul letto, in modo da riuscire a guardare negli occhi l'altro. -spiegazione?- anche Blaine si era tirato su: ora era quasi seduto, appoggiato alla schiena del letto, riusciva a captare tutte le indecifrabili occhiate che Kurt gli lanciava. -Kurt, non ho finito- ora era lui ad avere un sorriso accennato, se lo sentiva sul viso, ma la differenza era che il suo ragazzo, in quel momento quel sorriso lo percepiva più come un smorfia. -non credo di aver mai davvero apprezzato gli Usignoli come avrei dovuto. Non credo che nessuno dei due lo abbia mai fatto.- A Kurt facevano quasi male gli occhi per quanto li aveva sbarrati dopo ciò che aveva appena sentito. -ma sei impazzito? Ti hanno quasi cecato, non ricordi? Ci avevano persino rubato il trofeo delle nazionali. E tu ora mi vieni a dire che dovremmo essergli grati?- -vedi Kurt, io la vedo in un altro modo. È vero, sono stati orribili con noi. Ma ieri stavo pensando che se io non fossi stato parte di loro, una volta, noi ora non saremmo qui.- Kurt era d'accordo solo su parte del discorso di Blaine. -io invece penso che se siamo qui è perchè in un modo o nell'altro dovevamo esserci. Potevamo incontrarci in un comune bar di Lima, o alla NYADA, ma in qualche modo ci saremmo trovati comunque- -magari hai ragione tu, l'importante è che ora siamo qui, no?- e dicendolo, Blaine riprese con decisione la mano del proprio ragazzo, si avvicinò e gli stampò un veloce bacio sulla guancia. -e dunque,- proseguì Kurt, tornando a stendersi accanto a Blaine -spero che non abbiamo ancora finito di ricordare I vecchi tempi, perchè io ho ancora molte cose da dire- A Blaine non dispiaceva parlare del loro passato, sia prima che dopo il loro incontro. A dirla tutta, a Blaine non dispiaceva parlare di nulla, se ad ascoltarlo c'era Kurt. -ricordi che mi avevano mandato li alla Dalton in veste di spia?- continuò l'ultimo. -perfettamente.- ma non potè fare a meno di ridere, ricordando quanto fosse stato terribile in quel ruolo. -se non sbaglio, eri stato talmente maldestro da riuscire a farti notare tra decine e decine di persone, ancora non capisco come tu abbia potuto fare- Blaine non si sbagliava in effetti. Kurt ricordava quanto poco aveva impiegato per decidere come avrebbe fatto a intrufolarsi alla Dalton, tra gli Usignoli soprattutto. -sono sempre stato io, impossibile non notarmi.- il sorriso dell'altro cresceva ogni parola che Kurt pronunciava.- poi sono quasi certo che tu continuavi a guardarmi, e di certo questo non aiutava- Lui però non se ne era mai reso conto, che lo fissava. Forse anche allora, appena incontrato, era talmente naturale che neanche ci aveva fatto molto caso. -sai cos'è che ricordo come fosse ieri, invece, sempre di quel giorno?- Blaine continuò, senza aspettare la risposta dell'altro. -ricordo che eravamo sulle scalinate, tu non capivi perchè ci fosse tanta confusione. Cercavi qualcuno a cui chiedere..- -e ho trovato te- di nuovo il viso di Kurt era illuminato da un sorriso, stavolta però vi si poteva scorgere un accenno di malinconia. Erano tornati alla posizione iniziale: stesi sul letto, voti con il corpo l'uno verso l'altro. Tra di loro c'era davvero poca distanza, ma andava bene. D'altra parte, in quel momento si sentivano vicini anche emotivamente, come da un po' di tempo non lo erano. -e hai trovato me- ripetè Blaine, passando lentamente una mano tra I capelli del ragazzo. -sai, non so davvero cosa mi fosse preso quando ti ho preso la mano all'improvviso, trascinandoti per I corridoi di mezza scuola. Voglio dire, non ti avevo mai visto, ci eravamo appena incontrati- Kurt si era più volte fatto la stessa domanda: come aveva potuto lasciare che uno sconosciuto si avvicinasse in tal modo, così velocemente? Non era da lui lasciarsi andare, non così. Eppure, chissà perchè, non si era mai pentito di aver dato confidenza a quel ragazzo. -mi hai letteralmente spiazzato, con quel gesto. Probabilmente se non fossi stato così scosso, mi sarei ripreso la mia mano.- La mano di Kurt era ancora gelosamente stretta in quella di Blaine. L'ultima frase del maggiore fece sorridere prima Blaine, e di conseguenza Kurt stesso. -ti ho trascinato fino all'aula magna, se ricordi.- -eccome se ricordo. Dicesti che gli Usignoli si stavano per esibire. Non avevo idea che tu fossi il loro capitano.- Blaine era stato il capitano, sì, ma non aveva mai dato troppa importanza alla cosa nel corso dei suoi anni alla Dalton; d'altronde, era solo uno studente al secondo anno, non era una carica tanto importante se si considerava tutto ciò che gli altri facevano più di lui. -ricordi la canzone che cantammo?- aveva un sorriso speranzoso, era molto importante per lui sapere che il suo ragazzo ricordava ogni singolo particolare del giorno del loro primo incontro, come faceva lui. -come dimenticare. Ancora non ho capito se amo o odio questa canzone. Avete cantato "Teenage Dream", o meglio dire, tu hai cantato e il resto del gruppo ti ha fatto da coro.- -ora non essere cattivo- stava ridendo, in fondo sapeva che c'era un fondo di verità in quello che si era appena sentito dire. -sei stato davvero bravo. Me lo ricordo perfettamente- ora era Kurt a passare lentamente la mano tra gli indomabili capelli di Blaine.- mi hai colpito per questo.- Di nuovo Blaine sorrise. Non poteva davvero fare altrimenti.

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Capitolo 2
*** Then and now ***


Si tenevano ancora per mano. L'unica cosa che illuminava la stanza buia era la tenue luce che Kurt aveva acceso sul suo comodino, dal momento che le persiane chiuse non permettevano alle luci che illuminavano fuori di farsi strada anche nella stanza. Erano sdraiati nella solita posizione, si guardavano negli occhi, con I nasi che quasi si sfioravano dalla vicinanza. Fu Blaine ad interrompere il silenzio: -se ci pensi bene, è cominciato tutto dal bacio di Karofsky- disse, come continuando ad alta voce I suoi pensieri. -cominciato tutto in che senso?- Kurt amava parlare del suo passato insieme a Blaine, ma c'erano alcuni argomenti che non gli piacevano particolarmente. -ricordi? La prima volta che sono venuto al McKinley è stato perchè tu mi avevi chiamato, quasi in lacrime, dicendomi che avevi finalemente capito perchè quell' "uomo di Neanderthal" non ti lasciava in pace un secondo. -me lo ricordo, meno di un'ora dopo eri già arrivato, pronto ad ascoltarmi e asciugarmi le lacrime. Mio eroe. Blaine sorrise. Alla fine non gli ci era voluto molto per decidere che aiutare Kurt era molto più importante di due ore di economia domestica. Era semplicemente uscito prima da scuola sperando che il primo autobus passasse in tempo per raggiungerlo prima della fine delle sue lezioni. Kurt continuò: -ci conoscevamo appena, persino il messaggio che poco prima mi avevi inviato non era necessario... voglio dire, non che non avessi apprezzato. Quel "coraggio" è finito per diventare a lettere capitali una decorazione del mio armadietto insieme alla tua foto, ma ci eravamo incontrati... da quanto? Un paio di giorni forse?- -credo di non avere una spiegazione. È capitato tutto molto in fretta, a cominciare da quando ti ho preso per malo la prima volta, sulle scale della Dalton. È sempre stato così. Come fai a ricordarti tutti questi dettagli, comunque? L'armadietto, il messaggio...- non che Blaine non ricordasse dalla prima all'ultima cosa che avevano condiviso, semplicemente voleva sentire la risposta. -sei stato tu a tirare fuori il discorso, non fingere che tu non ricordi I dettagli delle nostre peime uscite ora! -Kurt rideva- e poi sai benissimo che ricordo ogni piccolo particolare perchè già dal nostro primo incontro avevo un'enorme cotta per te. Peobabilmente avrei tenuto il conto anche di quante volte mi sorridevi in un giorno se ne avessi avuta la possibilità.- Blaine sorrise. Non I stancava mai di sentir parlare Kurt dei propri sentimenti nei suoi confronti. Annullò la distanza che li separava e lo baciò per un secondo, e quando si allontanòper guardarlo negli occhi, I suoi erano appannati, nel ripensare a tutto ciò che avevano passat per ritrovarsi li, su quel letto, in quel preciso istante. Si asciugò in fretta le lacrime per non far notare nulla a Kurt, dopodichè proseguì: -stavamo parlando della mia prima volta al McKinley, dico bene?- nel dire ciò si tirò su fino a sedersi sul letto, e con un gesto della mano invitò Kurt a fare lo stesso. -volevamo aiutare Dave, chissà cosa speravamo di ottenere. Lui mi è venuto addosso come una furia quando ho cercato di parlargli. Tu mi hai difeso, per quanto potevi. In quel momento, sei stato tu il mio eroe. Kurt non sapeva cosa dire. Non si ricordava il dettaglio dell'aggressione, neanche ora che Blaine lo stava aiutando a ripercorrere l'accaduto. Ciò che invece gli era ben rimasto impresso era invece ciò che era successo appena dopo: -eravamo seduti sulle scale antincendio, io ero sconvolto per quel bacio. Mi offristi il pranzo. È incredibile come in un attimo riuscisti a farmi cambiare umore.- - dovevo pur fare qualcosa per tirarti su di morale, no? Andammo al Bel Grissino, fu la nostra prima uscita. Parlammo di Patti Lupone e Lady Gaga, Vogue e probabilmente molte altre cose- -io ricordo bene invece- lo interruppe Kurt- che io parlai di tutte queste cose, tu ascoltavi pazientemente sorridendo, senza neanche sembrare troppo disinteressato in effetti. Probabilmente avevo cominciato a parlare acon macchinetta come faccio quando sono nervoso, e neanche me ne ero accorto.- Blaine aveva di nuovo gli occhi lucidi, stavolta accompagnati da un'espressione di pura malinconia e distacco, come se si fosse perso in qualche ricordo lontano anni. Kurt si avvicinò e gli strinse entrambe le mani nelle sue.-Blaine, tutto bene? Che succede?- Blaine non riusciva a trovare le parole adatte, era un concetto quasi troppo astratto per essere espresso a voce. Ci provò comunque: -te lo ricordi cosa ho detto, al nostro matrimonio, quando ci scambiammo le promesse?- Kurt era ancora perplesso, ma forse cominciava a capire.- hai detto che non avresti mai pensato di riuscire a trovare il vero amore. Ma guardami,- gli lasciò una mano per posarla delicatamente sul suo viso. -sono qui, e ti amo.- Una lacrima percorse il viso di Blaine. -lo so, ti amo anche io. Sei l'amore della mia vita Kurt, non mi stancherò mai di ripetertelo. Ed è per questo che fa quasi male tornare indietro a quando eravamo solo amici o non ci conoscevamo affatto, sembra tutto così vuoto. Per non parlare del fatto che mi sento in colpa, quasi, nel sentirti parlare dei sentimenti che provavi nei miei confronti sin dall'inizio, sapendo che io non li ricambiavo. E so che è una cosa stupida, confrontare il presente con il passato, ma non posso che sentirmi l'uomo più fortunato della terra, perchè ho te accanto, e mai avrei immaginato che una cosa così bella potesse accadere proprio a me.- Anche Kurt aveva gli occhi lucidi, ma al contrario di Blaine, lui sorrideva, ed era uno dei sorrisi più sinceri che qualcuno gli avesse strappato, per lo meno nell'ultimo periodo. -Blaine, il passato è passato, lo stiamo ricordando per ridere e commuoverci, non di certo per rattristarci. In più, ciò che eravamo prima non conta, importa solo ciò che siamo adesso, e I sentimenti che proviamo l'uno per l'altro. Se può contare, io ho sempre pensato che sarei rimasto a vivere con mio padre innumerevoli gatti fino al giorno in cui lui mi avrebbe cacciato di casa. Neanche io avrei mai potuto immaginar tutto questo, te, eppure eccoci qui, e di certo non dovremmo rattristarci pensando a quelli che avremmo potuto essere.- Blaine stava sorridendo. Si allungò verso Kurt e lo strinse in un lungo abbraccio.- ti amo così tanto- -ti amo anche io-

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