Salvezza

di Diana Abigail
(/viewuser.php?uid=21705)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Uno ***
Capitolo 2: *** Due ***
Capitolo 3: *** Tre ***
Capitolo 4: *** Quattro ***
Capitolo 5: *** Cinque ***
Capitolo 6: *** Sei ***



Capitolo 1
*** Uno ***


Salvezza


Uno




Quasi sei anni erano passati da quando erano andati via i Volturi.
Nessie, ormai, sembrava una sedicenne. Tutti sapevano che la sua maturità sarebbe stata imminente e la sua crescita si era rallentata molto rispetto la sua nascita, però non c'erano dubbi che lei fosse più speciale delle altre ragazze.
E così che inizia questa storia...
Renesmee frequentava la seconda nel liceo di Forks. Per ovvie ragioni il suo nome si era trasformato in "Renesmee Masen", perchè "Cullen" e "Swan" avrebbero fatto sospettare qualcosa.
Nessie si stava recando al suo armadietto. Aveva cinque minuti esatti per andare dall'aula di informatica al suo armadietto, cambiare i libri per poi scappare verso l'aula di chimica.
Ormai erano passati almeno tre minuti. Aprì l'armadietto: al suo interno tutte le cose erano in ordine e avevano una posizione specifica. I libri a destra, i quaderni a sinistra, i documenti sopra la piccola mensola. Nell'anta c'erano delle foto: Jacob, Jacob con lei quando era piccola e lei e Jacob qualche mese prima.
"E' troppo rischioso che tu ti porta questa foto a scuola" le aveva detto sua madre prendendole di mano la foto sua e di Jacob quando sembrava che lei avesse appena 4 anni.
"Figurati! Devi stare un po' più tranquilla! Se faranno domande dirò che è mia cugina" le aveva risposto lei.
"Si certo, e da quando le cugine si somigliano così tanto?" le aveva detto sua madre.
"Da oggi. E' un discorso inutile. Sai meglio di me che la porterò lo stesso" e così aveva fatto.
Sorrise ripensando a quel battibecco. Lei era una che obbediva sempre, però se c'era di mezzo Jacob, anche in una minima parte, tutto cambiava, doveva essere come voleva.
Si diresse verso l'aula di chimica e quando si accorse che era in ritardo, corse su per le scale e arrivò in classe con il fiatone.
«Mi scusi professore
» disse Nessie entrando in classe.
«Non si preoccupi signorina Masen» rispose il suo insegnante.
Renesmee si sedette vicino a Julie, la sua compagna per il progetto di chimica.
«
Ciao» le disse Julie.
«
Ciao» rispose Nessie ancora affanata.
«
Allora, ragazzi» iniziò il professore.
«
presto ci sarà il ballo per le feste di Natale e lo capisco, però vi ricordo che finirà anche il trimestre, quindi vorrei vivamente che i preparativi della festa non influiscano nella preparazione del vostro progetto. Quindi: al lavoro.>> conluse l'insegnante andandosi a sedere.
«
Bene. Siamo ancora in alto mare» disse Julie sospirando.
«Si, mi dispiace di non esser potuta venire la scorsa volta» si scusò Nessie. La ragazza, infatti, quel giorno era andata a caccia.
«Ma si, non ti preoccupare, l'importante è che ci mettiamo subito al lavoro» rispose Julie con un sorriso.
Julie era la migliore in chimica e nella maggior parte delle altre materie, era dolce e aveva un cuore d'oro. Era sempre pronta ad aiutare chi se lo meritava davvero, però gli altri la isolavano, anche se Nessie ne ignorava il motivo.
Il primo giorno che Nessie ebbe chimica, l'anno prima, addocchiò subito il posto accanto a Julie e le chiese se poteva sedersi lì e lei, naturalmente annuì, così da allora divennero ufficialmente compagne di corso e di progetti.
Julie e Nessie si misero subito a lavorare e presero delle fialette con liquidi colorati e iniziarono degli esperimenti che avrebbero costituito il loro progetto di scienze.
Così, le ultime due ore della giornata scolastica, passarono. Quando la campanella suonò, Nessie e Julie avevano già riposto ogni cosa e avevano già messo via i libri. Le ragazze si salutarono e Renesmee scappò verso il suo armadietto.
Dopo pochi minuti vide che la Volvo di suo padre era parcheggiata fuori dalla scuola e si precipitò verso la macchina. Alcuni suoi compagni del corso di informatica e di giornalismo la salutarono, ma lei gli rivolse solo un cenno distratto.
Entrò nella Volvo tirata a lucido e diede un bacio a suo padre.
«
Tutto a posto?» chiese Edward.
«
Si, quasi. Mi serve aiuto in chimica» disse lei.
Edward sorrise e annuì alla figlia. Non doveva chiederle più nulla perchè lei stava già ricordando momento per momento la mattinata trascorsa a scuola. Questo era il genere di conversazioni che piacevano a Nessie e che facevano sorridere Edward.
Si assomigliavano molto quei due. Anche Nessie era un po' introversa come suo padre, in più aveva i suoi capelli e la sua velocità. I "poteri" di Renesmee erano dimezzati rispetto a quelli degli altri vampiri, lei, infatti, poteva correre velocemente ma non distruggere le cose. Certo, era sempre più forte di una comune sedicenne. Quando Edward scoprì che la figlia non era forte come gli altri si allarmò un poco. Aveva già deciso che tipo di macchina acquistarle appena avesse avuto l'età anagrafica necessaria.
Arrivarono a casa dei Cullen, quella comune, e Nessie entrò raggiante.
«
Ciaooooo» aveva urlato Renesmee metre saliva le scale.
«
Ehy, buongiorno» l'aveva salutata la zia Rosalie dandole un bacio.
Nessie salutò gli altri membri della famiglia: un bacio al nonno Carlisle, un bacio e un abbraccio a nonna Esme, un abbraccio affettuoso da parte di Jasper e un abbraccio anche ad Alice, mentre Emmett la prese in braccio e lei lo abbracciò.
Per ultima salutò Bella che le diede anche lei un bacio.
Tutti i Cullen adoravano Renesmee. Rosalie l'adorava ancora prima della sua nascita, Alice voleva bene a tutti e poi Nessie non faceva storie se Alice la usava come bambola cambiandola ogni volta, Jasper quasi si emozionò quando lei lo chiamò per la prima volta zio e da allora aveva fatto breccia nel suo cuore, Carlisle ed Esme erano affascinati da lei e poi lei era la prima e l'unica nipote che sarebbe potuta nascere ed erano grati che fosse proprio di Edward, Emmett, invece, si trovò subito a suo agio con Renesmee e si divertiva un sacco ad andare nel bosco con lei per giocare, ma ben presto la piccola si trovò a passare meno tempo con lui e più con Jacob. Ad Emmett dava fastidio. E non poco.
Jacob. Oh, si proprio Jacob.
«
Oggi devo vedere Jacob!» esclamò all'improvviso Nessie esultante.
Rosalie ed Emmett fecero una smorfia di disapprovazione. Erano gli unici Cullen che non si erano ancora abituati a Jacob. La gelosia nei confronti di Renesmee non aiutava.
«
Amore, non potete uscire un altro giorno? Oggi avevamo pensato di andare a caccia» disse Bella alla figlia.
Lo sguardo di Nessie cambiò in una faccia stupita.
Ma che dice???
Renesmee si voltò verso Edward.
«
Se per un giorno non lo vedi non cadrà il mondo» le disse Edward abbastanza tranquillo.
Renesmee si irrigidì. Ma che passava nella testa di quei due?
Ma cosa dite? Io lo DEVO vedere! Capisci?? No! Non ho bisogno ancora di cacciare, posso resistere ancora per un po'!
Nessie stava comunicando col padre e se gli altri non avessero capito che lei parlava col padre avrebbero detto che Nessie aveva la faccia di qualcuno che sta per avere una congestione. Infatti la sua faccia da stupita si fece arrabbiata e poi isterica.
«
Lo sapevate che oggi dovevo vedere Jacob! Lo fate apposta!!!» Renesmee si stupì quando si accorse che stava parlando ad alta voce.
«
Ma Nessie, tu vedi Jacob quasi tutti i giorni, capisci che ciò che dici non ha molto senso?» Bella cercava di far ragionare la figlia.
Nessie, però rimase zitta. Si fece rossa in viso per la rabbia, prese lo zaino e si lanciò dalla finestra per correre verso casa sua.
Ma che cosa gli prende? Sembra quasi che non mi vogliano far vedere Jake!
Bella ed Edward, come il resto dei Cullen, rimasero attoniti per il comportamento di Renesmee.
«
Ma che le prende?» chiese Bella un po' stupita e un po' preoccupata.
«
Non lo so, non capisco questa reazione esagerata e, soprattutto, questo cambio d'umore» rispose Edward guardando la moglie negli occhi.
«State tranquilli» disse Carlisle sorridendo.
«Non è difficile da capire. E' un'adolescente e queste reazioni sono naturali» spiegò Carlisle ad Edward e Bella.
«
Tu credi?» chiese Edward.
«
Si, assolutamente. Mi stupisce il fatto che queste, chiamiamole "crisi", le siano venute così in ritardo, cioè non riesco a stabilire una logica nei suoi tempi. Penso proprio che in tutto ciò non ci sia nulla di logico» Carlisle concluse con un sorriso per rassicurare i due "neo" genitori. Anche se Renesmee aveva già otto anni, Bella ed Edward non avevano avuto la possibilità di maturare come genitori, perchè la loro "bambina" non dava tempo loro di poter ragionare su come reagire alle situazioni o poter fare degli errori per imparare.
«
Forse è meglio che io vada a parlarle» disse Bella agli altri.
«
Non per turbarvi, ma in questo momento penso che abbia bisogno più di Jacob che di qualcun'altro» s'intromise Carlisle serio.
Bella si offese. Era la sua bambina. Perchè c'era sempre qualcuno che serviva più di lei? Perchè non poteva andare da sua figlia e godersi altre scenate da adolescente? Il tempo passava in fretta e Bella si accorse ben presto che tutti i momenti persi con la figlia non sarebbero più tornati e questo la turbava e la rattristava.
«
Scusami Carlisle, ma essendo mia figlia, mi sento in dovere di parlare con lei. Magari Jacob lo vedrà un'altra volta» disse Bella decisa.
Edward si accorse dell'umore della moglie e fulmineamente l'abbracciò. Spesso i gesti di Edward non avevano bisogno di spiegazioni.
Bella baciò il marito e poi seguì le orme della figlia lanciandosi dalla finestra.
«
Carlisle penso proprio che le dia fastidio non poter reagire come qualunque madre. Tu glielo impedisci ogni volta» disse cautamente Edward a Carlisle.
«
Si, penso tu abbia ragione. Però ti prego di capirmi, non sappiamo bene come gestire tutto questo» si scusò Carlisle.
Edward annuì e poi tornò a guardare oltre il vetro della finestra pensando alla moglie.

Ciao!!!  
Ed eccomi qui con una nuova fic su Twilight.
Devo dire a mia discolpa che questa fic l'ho scritta sei mesi fa e l'ho solo corretta, perciò spero di non deludere nessuno! Dico in anticipo che la fanfiction l'ho completata oggi, perciò non ci saranno problemi con l'aggiornamento! Spero, in ogni caso, che qualcuno la commenterà oppure seguirà, mi farebbe piacere! (a chi non lo farebbe? xD)
Bene, al prossimo capitolo. Un bacione.


P.s. Lasciate anche commenti negativi, non ho intenzione di offendermi! xDDDD

Erika <3

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Due ***



Due





Bella entrò in casa sua e sentì dei singhiozzi: Renesmee stava piangendo.
Era seduta a terra con il telefono in mano e singhiozzava sonoramente.
«Nessie che succede?» chiese Bella preoccupata.
«Oh, mamma!» Nessie si alzò e corse ad abbracciare sua madre.
«Perché piangi?» chiese Bella accarezzando la testa della figlia.
«S-si t-tratta di Billy. E' s-stato m-male stanotte e J-Jake stava piangendo quando l'ho chiamato» Renesmee finì la frase e scoppiò nuovamente in lacrime.
Bella non sapeva se l'imprinting comprendeva condividere le stesse emozioni o gli stessi umori. Non ci credeva, piuttosto era sicura che la figlia avesse reagito così più per lo spavento di sentire Jacob in quello stato.
«Dai, cambiati che ti porto all'ospedale» disse Bella alla figlia.
Dopo i primi anni di Renesmee, i Quileute si trovarono in unanimità nella decisione di scindere la tregua con i Cullen, infatti il divieto rendeva difficili gli spostamenti di Renesmee in caso di pericolo o nel caso in cui Jacob stesse davvero male.
Dopo pochi minuti, Renesmee si era cambiata ed erano già nel garage dei Cullen.
«Vengo anche io» disse Edward.
Alice aveva avuto una visione ed Edward capì di doverci essere in quel momento.
Le ragazze, che non sapevano nulla della visione, salirono sulla Volvo, la macchina meno appariscente della famiglia, e lui mise in moto.
A Renesmee quel viaggio parve più lungo del previsto, probabilmente a causa della sua agitazione e del suo malessere. Pensava al suo comportamento e si sentì una stupida ragazzina e decise che appena possibile avrebbe chiesto scusa ai suoi genitori. Un volta arrivati all'ospedale scesero dall'auto tutti un po' nervosi, Nessie era anche spaventata. Chiesero ad un'infermiera dove si trovava il signor Black e gli indicarono il secondo piano, cardiologia.
«Ha avuto un infarto?» azzardò Bella
«Si» rispose Edward inespressivo. Lui, infatti, sentiva ciò che provava la figlia, ma sopratutto sentiva cosa provava Jacob.
Nessie era nervosa e i pochi secondi che ci mise l'ascensore per salire le sembrarono dei minuti interminabili.
Usciti dall'ascensore li videro tutti lì: Jacob, Charlie, Sam, Sue, Leah, Quil, Seth ed Embry.
Jacob aveva gli occhi gonfi stava parlando con Leah. Anche lei aveva paura per le sorti di Billy.
Renesmee vide Jacob in quello stato e le si strinse il cuore. Non era sicura che avrebbe retto vedendo Jake in quello stato. Era innamorata di lui, non aveva più dubbi al riguardo e, in fondo, non ne aveva mai avuti. Sentiva la paura di Jacob e la sua tristezza e capì che non era colpa dell'imprinting, più che altro era sesto senso.
Jacob alzò gli occhi e rimase sorpreso di vedere i tre Cullen, si scusò con Leah e li raggiunse.
Ad ogni passo di Jacob, il cuore di Renesmee sembrava accellerasse di colpo e le faceva quasi male.
Che mi prende? pensò Nessie, naturalmente rivolta al padre.
«Jacob» Bella abbracciò Jacob senza pensare a legami di natura, senza fare caso al contatto della loro pelle, ritornando ai tempi in cui Jacob era stato un punto di riferimento per lei.
Jacob fece lo stesso e l'abbracciò chiudendo gli occhi. Aveva una paura tremenda e vederli tutti così vicini lo faceva sentire meno solo.
«Stai tranquillo» gli disse Bella sciogliendo l'abbraccio. E poi lo sguardo di lei incroiò quello di un'altra persona: Charlie.
Erano anni che non si vedevano e lui rimase a bocca aperta quando notò lei e Renesmee. Una non era cambiata e l'altra era cambiata troppo.
Bella guardò Edward e si diresse verso suo padre. Doveva assolutamente parlargli.
Edward abbracciò Jacob, un abbraccio veloce, un po' freddo, ma sicuramente d'aiuto.
«Fatti forza» gli aveva detto Edward prima di seguire sua moglie.
Jacob annuì all'affermazione di Edward e poi guardò Renesmee.
Il cuore di lei batteva troppo velocemente e le faceva male. Si guardarono negli occhi e poi lei lo abbracciò. Jacob la strinse forte a sè e la alzò da terra. Dopo pochi istanti entrambi iniziarono a singhiozzare e Jake fece scendere Nessie, senza mollare la stretta.
Rimasero così per un po', mentre loro si dimostravano il loro affetto, Bella era con Charlie ed Edward.
«Ciao Charlie» disse Edward stringendo la mano del suocero.
«Ciao Edward» salutò Charlie.
«Papà che cosa è successo?» chiese Bella.
«Billy ha avuto un infarto stanotte» disse affranto Charlie.
Bella vide il volto del padre in una smorfia di dolore interno. Billy era praticamente il migliore amico di suo padre e lei capì la sua paura di vederlo morire.
«Che cosa dicono i dottori?» chiese Bella.
«Che la sua età non lo aiuterà a riprendersi» disse Charlie con una morsa allo stomaco.
Bella abbracciò il padre. «Ti voglio bene» gli disse all'orecchio. Charlie contraccambiò l'abbraccio e rispose che anche lui le voleva bene e che le era mancata.
Nessie, intanto, stava guardando Jacob: non lo aveva mai visto in quello stato.
«Ho paura» le disse lui.
Lo stomaco di lei si contrasse e una lacrima le scese dall'occhio destro.
Non sapeva cosa dire, così si allungò e lo baciò. Il loro primo bacio. Un bacio vero, come due ragazzi qualunque, l'unico gesto che poteva far capire cosa provavano veramente entrambi.
Edward si voltò a guardarli, così come Quil, Embry, Leah, Seth e Sam. Tutti sapevano come sarebbe andata a finire e che Jacob aveva bisogno principalmente di Renesmee.
Jacob allontanò il viso da Renesmee e poi la guardò: era arrossita. Lui sorrise e per un momento si dimenticò di tutto: suo padre, la loro diversità, gli altri che li guardavano. C'era soltanto lei.
Lei contraccambiò il sorriso e poi arrivò il dottore.
Era un uomo di cinquant'anni circa, aveva un'aria un po' stanca e straziata. Mentre si avvicinava al gruppo di persone, Jacob e Nessie raggiunsero gli altri.
Il cuore di Jacob batteva all'impazzata, la sua paura era visibile a tutti; strinse più forte la mano di Renesmee.
Nessie guardò il dottore e poi Jacob; si accorse della stretta alla mano e strinse anche lei un po' di più.
«Signori, scusatemi, ma devo dirvi che l'orario delle visite è concluso» disse il dottore immediatamente.
Il cuore di Jacob rallentò. Era convinto che il dottore gli avrebbe detto qualosa su suo padre, invece nulla.
«Mi scusi» disse Jacob avvicinandosi al dottore, ma senza lasciare la mano di Nessie.
«Si?» chiese il dottore
«Non è possibile rimanere qui?» chiese lui.
«No, assolutamente. Il reparto di cardiologia è particolare, non funziona come gli altri. Mi dispiace ma dovete tornare domani» rispose il dottore.
Jacob rimase deluso. Nessie lo guardò preoccupata. Jacob si voltò a guardarla, e lei si appoggiò a lui.
«Jacob, caro, puoi venire da noi. Non c'è nessun problema ad ospitarti» disse Sue, la madre di Leah e Seth.
«No, Sue, non ti preoccupare» disse Jacob volgendole un sorriso.
Edward si avvicinò a Jacob.
«Forse è meglio che tu venga con noi» gli disse lui.
«No, non voglio allontanarmi troppo dalla riserva» disse Jacob in tono di scuse.
«Grazie comunque dell'offerta»
«
Forse è meglio che Renesmee rimanga qui con te» s'intromise Bella.
«Penso proprio che faccia bene a tutti e due se passate un po' di tempo insieme» concluse.
Edward la guardò. Non approvava la scelta di sua moglie, ma capiva anche che era un' idea furba. Avrebbe fatto bene anche a Renesmee.
«Davvero posso?» chiese Nessie.
Tutti e tre guardarono Edward. Lui esitò un attimo e poi rispose: «Si, certo»
Renesmee abbracciò Edward e poi Bella. Anche Jacob abbracciò Bella, poi lei andò a salutare Charlie.
Dopo poco i due vampiri uscirono dall'ospedale e si diressero verso la Volvo.
Un volta in macchina, Edward partì sgommando e poi sfrecciò per l'autostrada.
«Sei sicura che sia una buona idea?» chiese Edward alla moglie.
«Assolutamente» rispose lei.
«Ti senti bene?» chiese lui ripensando alla visione di Alice.
«Uhm? Riguardo a cosa?» chiese Bella cadendo dalle nuvole.
«Riguardo a Charlie» spiegò Edward.
«Ah. Si, va tutto bene» concluse Bella.
La vampira voltò il suo sguardo verso il finestrino.

Mi dispiace tanto papà. Non dovevi meritarti nulla di tutto questo.

Se fosse potuto succedere, le sarebbe scesa una lacrima.

Ciao!
Come annunciato ecco il secondo capitolo!!! =)

Ringraziamenti:

Per i preferiti:

mikelina
noe_princi89
Padfoot_07
thsere

Per le seguite:
acqua1879 
lally88


Per i commenti:

Uchiha_chan: Ti ringrazio ancora! Mi ha fatto piacere che l'idea ti sia piaciuta, ma ti anticipo che i prossimi capitoli saranno tutti "abbracciosi"!

noe_princi89: Ti ringrazio! Eccolo qui^^

lory_lost_in_her_dreams: Ma grazie! Visto, non c'era bisogno dell'ansia! La fan fiction è praticamente finita, quindi non dovrete aspettare per gli aggiornamenti!

Al prossimo Chap! Erika <3



Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Tre ***



Tre



«Sarà meglio andare» disse Jacob prendendo la mano di Renesmee.
Avevano appena finito di salutare tutti i presenti all'ospedale, quando Jacob portò Renesmee verso l'uscita.
Jacob non ebbe modo di salutare Billy perchè lui stava dormendo e questo lo incupì ancora di più.
Renesmee salì sull'auto di Jacob; ora lui poteva guidare, mise in moto e partì un po' controvoglia, però ormai il sole stava tramontando ed era meglio rincasare, soprattutto per Renesmee.
Una volta nella vettura, Renesmee guardava Jacob: aveva le occhiaie e gli occhi gonfi, per colpa del troppo piangere, e aveva anche un'aria stanca, probabilmente era da un po' che non dormiva.
L'ospedale era vicino alla casa di Billy, perciò il viaggio non durò molto, però in quel tratto entrambi rimasero in silenzio, forse per l'imbarazzo o forse per la paura.
Jacob parcheggiò di fronte la casa e scese, Renesmee lo imitò.
«Vieni» le disse Jacob porgendole la mano.
Renesmee l'afferrò e immediatamente fu invasa dal calore che le trasmetteva la sua mano.
Entrarono in casa e Jacob prese la giacca di Renesmee e l'appoggiò sull'appendiabiti.
Jacob stava per chiedere a Nessie se voleva qualcosa ma poi capì che era una domanda un po' stupida.
Nessie se ne accorse e arrossì. La situazione in generale era imbarazzante, eppure Renesmee era sempre stata sola con Jacob, aveva passato intere giornate con lui, avevano dormito sempre insieme, però quella volta era diverso. Ora Renesmee era più grande, era una ragazza, non più una bambina, quindi le cose erano cambiate. Jacob aveva preso un po' le distanze da quando lei era cresciuta. Non avevano più dormito insieme, non si vedevano tutti i giorni, non giocavano più insieme.
Renesmee all'inizio non capì il motivo di quel distacco, ne aveva parlato con Bella e lei le aveva spiegato tutto.
«Guardiamo la tv?» chiese Jacob a Renesmee che rimaneva impalata vicino la porta.
«Si, certo» rispose lei.
Si avviarono verso il salotto e si sedettero sul divano, poi Jacob prese il telecomando e accese la tv. Aveva bisogno di distrarsi, sperò solo di non addormentarsi.
«Cosa vuoi guardare?» le chiese Jake.
«Va bene tutto. Lo sai che non la guardo mai la tv» gli disse sorridendo.
Era vero. A Renesmee non piaceva la tv e lui lo aveva dimenticato. Allora perchè lei aveva detto che le andava bene guardarla? Ah, si certo, perchè sapeva che lui stava male. Per caso lui le faceva pena?
Jake, ma cosa stai pensando? Ma che dubbi ti vengono? Stupido, stupido, stupido!
Jacob scosse la testa, come per liberarsi da quei pensieri un po' idioti. Renesmee lo guardò spaventata.
Jacob si accorse di quello che aveva fatto e guardò Renesmee.
«Scusa, brutti pensieri si scusò Jake.
Renesmee si tranquillizzò. «Okay» gli disse.
Renesmee stava guardando la tv, ma pensava ad altro.
«Jake, si vede che hai sonno» disse lei un po' spazientita quando vide che lui cercava di non addormentarsi.
«Ma no, cioè si ho sonno, però non ti preoccupare» le disse Jacob.
Renemsee si alzò dal divano, lo aiutò ad alzarsi e lo portò in camera sua.
Jacob si mise nel letto e guardò Nessie.
«Vieni qui» le disse lui.
«Aspetta. Abbiamo lasciato la tv accesa»
Renesmee tornò nel salotto per spegnere la tv e Jacob si adagiò nel letto.
Quando Renesmee tornò in camera di Jacob vide che lui era riuscito a non prendere sonno.
Renesmee si levò le scarpe e si sdraiò nel letto con Jake. Si accoccolò tra le sue braccia e si rese conto di non provare freddo, nonostante non avesse le coperte.
Eh certo, sei con Jake, ricordi?
«Ti voglio bene Nessie» le disse lui dandole un bacio sulla testa.
Lei alzò la testa per guardarlo, poi si allungò un poco e lo baciò.
«Anche io» gli disse lei sorridendo.
Poi si adagiò di nuovo tra le braccia di Jake.
«Buona notte piccola» aggiunse lui.
«'notte Jake» concluse lei sorridendo a se stessa.
Dopo pochi istanti entrambi entrarono nel mondo dei sogni.
Fu una notte tranquilla, nessuno dei due sognò qualcosa in particolare, dormirono tranquilli senza essere scombussolati, finchè Renesmee non si svegliò verso le 10:00.
«Buongiorno» le disse Jacob.
Lei si spaventò e guardò Jake.
«Ehy, ti faccio paura per caso?» disse Jake sghignazzando.
Lei gli sorrise e lo colpì dolcemente alla testa con un pugno.
«No che non mi fai paura, scemo. Buongiorno anche a te» gli disse lei.
Jacob, stufo che fosse sempre lei a prendere l'iniziativa, abbassò un poco la testa verso Nessie e la baciò.
Lei contraccambiò il bacio e quando si allontanarono arrossirono entrambi.
Rimasero per un po' così abbracciati e poi Nessie appoggiò la sua mano sulla guancia di Jacob e lui venne catapultato immediatamente nei pensieri di Nessie.
Renesmee ricordò quando si accorse che Jacob si stava lentamente allontanando da lei, quanto ci era stata male. Poi ricordò quando aveva parlato di lui a Julie, della litigata con i suoi genitori il giorno prima e poi quando lei lo chiamò il giorno prima e quando lo sentì così sconvolto.
Nessie spostò la mano dalla guancia di Jacob e lui tornò a vedere camera sua.
Ripensò a ciò che gli aveva appena fatto vedere Nessie, a quanto aveva pianto, a come era contenta quando parlava di lui con le compagne e a come lei stesse male quando stava male lui.
Jacob la guardò negli occhi e la strinse a sè.
«Scusami Nessie» disse lui.
Lei lo abbracciò e chiuse gli occhi.
«Stai tranquillo» lo rassicurò lei.
Dopo pochi secondi tornarono a guardarsi e poi la pancia di Jacob fece uno strano suono.
«Mi sa tanto che ho fame» disse lui sghignazzando.
Lei si mise a ridere e scese dal letto.
«Jake a che ora si può entrare in ospedale?» chiese Nessie.
«All'una. Ora è meglio che chiami Bella e le dici che sei riuscita a non mangiarmi» disse lui ridendo, ricordandosi una chiacchierata tra lui e Bella, in cui lei era preoccupata che Nessie, da grande, non sarebbe riuscita a trattenere gli istinti quando era con lui.
Renesmee non capì la battuta, ma prese comunque il telefono e compose il numero.

***

Edward parcheggiò la Volvo davanti a casa Cullen.
Lui e Bella scesero dall'auto ed entrarono nella casa, salendo il primo piano trovarono gli altri.
«Ehy, com'è andata?» chiese Alice ad Edward.
«Come se non lo sapessi» le disse lui sorridendole.
Lei sghignazzò e andò verso camera sua a chiamare Jasper, mentre Bella guardava di storto Edward.
«Mi nascondi qualosa?» gli chiese lei seria.
«Ne parliamo dopo» le disse lui dandole un bacio e prendendola per mano per portarla in cucina.
Lì trovarono Esme che lucidava il lavandino, Emmett che alzava i mobili per far si che pulisse anche lì sotto e Rosalie che puliva i vetri dei quadri.
«Ciao» li salutò Edward.
«Ehy, ciao» salutò Emmett appoggiando a terra il tavolo.
Rosalie si voltò a guadarli e si accorse di una cosa. Balzò giù dalla scala e si trovò davanti a loro.
«Dov'è Renesmee?» chiese seria.
«L'abbiamo lasciata con Jacob» rispose Bella
Rosalie ed Emmett di irrigidirono mentre Esme si avvicinò a loro.
«L'avete lasciata con il lupo?» chiese Rosalie digrignando i denti.
«Si, certo, non ci abbiamo visto niente di male» rispose Bella ignorando l'atteggiamento di Rosalie.
Rosalie li guardò sconvolta.
«E se quel cane le facesse qualcosa? Ma che genitori siete?» Rosalie stava avendo una specie di crisi.
Bella automaticamente le ringhiò. Emmett prese Rosalie, mentre Edward prese Bella.
«Calmati» dissero all'unisono i due Cullen alle loro consorti.
Loro, in risposta si agitarono ancora di più e il ringhio di Bella si fece più sonoro.
In quel momento arrivarono Alice, Jasper e Carlisle.
«Che succede?» chiese Alice.
Edward guardò Alice senza mollare Bella.
«Rosalie ha messo in dubbio la nostra capacità di essere genitori perchè abbiamo lasciato Renesmee da sola con Jacob» spiegò Edward.
Alice rimase sorpresa. Si portò davanti a Rosalie e porse le spalle a Bella.
«Rosalie, Renesmee non è tua figlia. E poi come puoi dubitare di Jacob? Oh, avanti, sarebbe più probabile che Emmett facesse del male a te, piuttosto che Jacob a Renesmee! Forse non hai veramente capito come funziona l'imprinting, è qualosa di speciale, che va oltre gli istinti. Capisci quello che voglio dire? Jacob, ormai ha dimistichezza con le sue capacità di lupo e Renesmee non è fragile, quindi, di cosa ti preoccupi?» concluse Alice pacata.
Bella si era calmata e aveva ascoltato le parole di Alice, così come il resto dei Cullen che rimasero tutti un po' sorpresi da Alice, perchè sapevano che aveva ragione, ma nessuno era riuscito a spiegarlo a Rosalie.
Jasper avvertì lo stato d'animo di Rosalie, non era arrabbiata, bensì ferita, quindi non dovette agire in nessun modo.
Edward, come Jasper, sapeva che Alice aveva offeso Rosalie, ma non seppe come agire, così tutti rimasero fermi, in attesa di una reazione di Rosalie.
Il tempo passava e tutti rimanevano impassibili. Bella era sorpresa, spaventata, arrabbiata, però anche lei aspettava una risposta di Rosalie.
Finalmente Rosalie decise di reagire.
«Lo so che Renesmee non è mia figlia e non sono stupida, ho capito come funziona l'imprinting, ho solo detto che secondo me è pericoloso lasciare Renesmee con Jacob. Tutto qui. Non c'era bisogno di essere così cattiva, Alice» disse Rosalie.
Alice si avvicinò a Rosalie e l'abbracciò. La sorella esitò, ma poi contraccambiò l'abbraccio.
«Però hai anche fatto capire che secondo te Bella ed Edward non sono dei bravi genitori» disse Alice sciogliendo l'abbraccio.
Rosalie sospirò e poi aggiunse: «Scusatemi».
Bella si tranquillizzò ed Edward guardò la sorella.
Rosalie si precipitò fuori dalla stanza, seguita da Emmett, dirigendosi verso il salotto al piano di sotto.
Edward abbracciò Bella e lei chiuse gli occhi. Si sentiva in colpa per aver combinato quel pasticcio.
«Andiamo a casa?» chiese Bella ad Edward.
Lui annuì. «Aspettami, vado a cercare Rose» disse Edward uscendo dalla cucina.
Esme abbracciò Bella.
«Stai tranquilla, non è la prima volta che bisticciano» le disse Esme.
Bella rimase un po' colpita da quello che aveva detto Esme, non pensava che Alice e Rosalie avessero bisticciato prima.
«Alice e Rosalie sono solite a bisticciare?» le chiese Bella.
«Oh, si. Sai, sono molto diverse, quindi se Rosalie non è d'accordo con qualcosa iniziano a bisticciare, però non litigano mai per più di qualche giorno. Si vogliono bene e ci stanno male quando non si parlano!» le spiegò Esme.
Bella parve un po' più sollevata. Guardò l'orologio dei Cullen e constatò che erano già le 22:00.
«Ma com'è passato in fretta il tempo» disse distrattamente Bella.
«Oh, già» disse ridacchiando Esme.
Bella pensò a Renesmee e a Jacob.
Conoscendoli staranno sicuramente dormendo. Almeno spero che stiano dormendo.

Ciao!!!
Ed ecco pure il terzo capitolo. Ma quanto mi sono divertita a scrivere la litigata? Ricordatevi sempre che la fan fiction è sotto OOC, sempre meglio specificare.
E la parte di Nessie e Jake? Li avevo io gli occhi a cuoricino! Ahahahah!!! Ok, che tonta! Vi anticipo che manca un pezzo della parte Bella/Edward, infatti non doveva finire così ma sarebbe stata troppo lunga, perciò domani scoprirete la visione di Alice! 

I ringraziamenti!

Per i preferiti:
alexz18 
arowen47 
gli 
mikelina 
NessieBones 
noe_princi89 
Padfoot_07
thsere

Per le seguite:
acqua1879
lally88

Per i commenti *.*:

Uchiha_chanè inutile, io adoro il tuo linguaggio pure nei commenti *.* ad ogni modo (xD) aspetta di leggere i prossimi capitoli per vedere il "lupacchiotto" alle prese con i propri sentimenti. Povero piccolo! Ahahahah!!! In questo capitolo c'erano i cuoricini!!! Ahahahah!!! Ti ringrazio, alla prossima.

lory_lost_in_her_dreams: Ciao! Ti ringrazio! Per Jacob, beh poverino davvero, nei prossimi capitoli (ANTICIPAZIONE!xD) piangerà come una fontana... Che perfida che sono, ma altrimenti la storia non avrebbe senso. Spero commenterai anche questo capitolo! Un saluto, ti ringrazio!

noe_princi89Che ne dici della loro dolcezza in questo capitolo? Mi è piaciuto trooooooppo! Che tonta, l'ho scritto io! Ahahahah! In ogni caso: ma che domande mi poni? Renesmee e Jacob sono la mia coppia preferita in ASSOLUTO! Altro che Bella ed Edward...Sto scherzando =) io adoro Jacob e i lupacchiotti! Alla prossima!

thsereOh, ma quanti complimenti *.* uhm, a me fanno andare fuori di testa i complimenti, vivrei solo di quelli (uhauhauha!xD). Ti dico che la penso come te su Jacob e Renesmee, sono veramente stupendi e l'imprinting da un che di magico ad entrambi! Se ti paice la mia scrittura, ti posso dire di leggere altre mie fan fiction, quelle su Renesmee e Jacob^^ grazie, le descrizioni dei sentimenti sono la cosa più difficile e più bella da scrivere, secondo me. Le descrizioni fisiche, invece, proprio non mi riescono! Ahahahah!!! Per Billy e Jacob: beh, sarebbe successo, prima o poi!

Al prossimo Capitolo!!! =)

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Quattro ***



Quattro




Bella sospirò. Edward arrivò un po' nervoso, ma facendo finta di nulla la baciò e la prese per mano.
«Andiamo a casa?» le chiese lui.
«Certo»rispose lei guardandolo preoccupata.
Edward e Bella salutarono Esme, Carlisle, Jasper e Alice, poi uscirono dalla villa per dirigersi verso la loro casetta nel bosco.
Edward iniziò a correre, ma Bella lo fermò.
«Camminiamo. Ho voglia di parlare un po'» gli disse Bella.
Lui, preso alla sprovvista, si fermò e tornò dalla moglie.
Lei gli sorrise e lui la baciò.
«Tutto quello che vuoi, amore mio» le disse lui.
Lei si avvinghiò al suo braccio e camminarono nel bosco, in piena serata.
«Allora, cos'è che mi nascondi?» chiese Bella.
Lui sorrise al fatto che lei non lo avesse dimenticato.
«Alice aveva avuto una visione che, però, non si è avverata» spiegò Edward.
«Di che visione si tratta?» chiese Bella.
«Una visione su Charlie e su di te«» rispose Edward.
«Non sono sicura di voler sapere che cosa diceva questa visione. Era negativa?» chiese nuovamente Bella.
«Si» rispose secco Edward.
Le si agitò immediatamente. Che cosa poteva dire quella visione? Per caso Charlie sarebbe stato male come Billy? Oppure Charlie avrebbe scoperto il suo segreto? O che cos'altro?
Edward si accorse che Bella era diventata rigida.
«Stai tranquilla, non si è avverata» le disse Edward.
«Ma potrebbe! Raccontamela, perfavore» lo implorò lei.
«Okay. Tu era di fronte a Charlie, nello spiazzo di fronte all'ospedale e lui era sconvolto e ti urlava che lo avevi abbandonato, come aveva fatto tua madre, e che gli nascondevi troppe cose e che aveva paura. Paura di te» spiegò Edward prevedendo la reazione di Bella.
Lei si portò una mano alla bocca. Così suo padre aveva paura di
lei. Suo padre credeva veramente che lei lo avesse abbandonato e, probabilmente, pensava ancora a Renee.
Edward l'abbracciò cercando di consolarla.
«Ma hai visto anche tu che non è successo. Stai tranquilla» continuava a ripeterle Edward.
«Edward, ma non capisci? Anche se lui effettivamente non mi ha parlato come nella visione, non vuol dire che non le abbia pensate!» disse istericamente Bella.
«Ci sono cose che vengono dette sul momento e che, in realtà, non si pensano. Potrebbe esser stata una di queste. Ti ho detto che tuo padre pareva sconvolto, può darsi che Billy non ce la faccia» disse Edward incupendosi.
Magari Edward aveva ragione sul fatto che fosse parole dette tanto per dire, ma poteva aver ragione sulla morte di Billy? E se Billy fosse morto, come avrebbe reagito Jacob? Sarebbe andato via? Si sarebbe allontanato da Renesmee? E Renesmee come avrebbe reagito?
«Dici c-che Billy potrebbe m-morire?» chiese Bella in un sussurro.
«Si, potrebbe» disse cupo Edward.
«E se succedesse? Jacob? E Renesmee? E Charlie?» Bella tornò ad essere isterica.
«Ce ne preoccuperemo se succederà Bella. Prima o poi moriranno, questo devi mettertelo in testa» disse triste Edward.
Bella avrebbe voluto piangere. Ma non poteva. Non più. Dubbi su dubbi le riempivano la testa.
«Andiamo a casa» gli disse prendendolo per mano.
Passarono la notte abbracciati nel loro letto. Senza dire nulla, senza scambiarsi sguardi, senza accenare un movimento.
Quando il sole fece capolino nella loro stanza Bella decise che era ora di alzarsi. Sciolse l'abbraccio di Edward e si avviò verso la cabina armadio della sua stanza.
Oggi ho proprio voglia di cambiare.
Guardò nella parte dei vecchi vestiti che Alice aveva scelto per lei e prese un vestito con il corpetto rigido e ricami argentati e la gonna morbida, fatta di cotone e pizzo e qualche brillantino argentato. Non era vistoso come gli altri vestiti che aveva scelto Alice, era elegante e giovanile. Quella mattina le piaceva particolarmente quel vestito.
Edward era in cucina, seduto su una sedia a guardare la finestra. Sembrava una statua. Bella, dopo aver indossato il vestito, si voleva far vedere dal marito, però rimase colpita dalla sua bellezza, quando lui si accorse che la moglie era entrata nella stanza si voltò e rimase senza fiato. Era bellissima. Il vestito che faceva notare le sue forme fino a metà corpo e poi ti lasciavano immaginare, con i capelli lunghi sotto le spalle e lo smalto nero alle unghie. Bella rimase immobile, compiaciuta dalla faccia di Edward. Lui si alzò e lentamente di diresse verso di lei. Lei gli sorrise maliziosamente e lui la baciò.
«Sei bellissima» le disse lui.
«Anche tu» rispose lei.
Edward la prese in braccio e in quel momento squillò il telefono.

***

«Mamma? Mi senti?» chiese Renesmee al telefono.
«Nessie? Si ti sento. Tutto bene?» rispose Bella dall'altro capo.
«Si, mamma. Tutto a posto, e voi?»
«
Ehm...Tutto bene anche noi. Vuoi che ti veniamo a prendere?» chiese Bella.
«No, mamma. Vorrei rimanere qui ancora un po', posso?»
«
Si, certo. Stai tranquilla. Ci sentiamo più tardi, okay?»
«
Okay. Vi voglio bene. Un bacio»
«
Anche noi, amore» concluse Bella riattaccando.
Renesmee raggiunse Jacob in cucina.
«Non hai intenzione di mangiare cibo umano vero?» le chiese lui.
«Uhm..Sinceramente no» disse lei imbarazzata.
«Ma ti fa proprio schifo?» chiese lui sedendosi a tavola.
«Diciamo che preferisco altro» disse lei sedendosi.
Lui le sorrise e iniziò a mangiare. Renesmee lo fissava ammaliata. Lui, dopo poco, si accorse di essere fissato.
«Che s-cè?» chiese lui con la bocca piena, sputacchiando qualcosa. Renesmee scoppiò a ridere. Jacob, imbarazzato, masticò il suo boccone e arrossì.
«E dai..Non mi prendere in giro» disse lui un po' offeso.
«Ma sei bellissimo!» esclamò lei sghignazzando.
Lui arrossì ancora di più e continuò a mangiare. Renesmee si riprese da quella risata e poi le venne in mente un'idea.
«Jake, dopo aver visto Billy, mi accompagneresti a Phoenix?» chiese Renesmee.
«A Phoenix? Va bene, ma che cosa devi fare?» chiese lui un po' sorpreso.
«Compere» disse lei sorridendo.
Lui annuì e finì di mangiare. Lei, intanto, pensava ai regali che doveva fare. Aveva a disposizione almeno 15 giorni, però aveva già in mente qualcosa da regalare ad ognuno.
Jacob si alzò per sparecchiare e Renesmee smise di pensare ai regali.
«Mi devo fare la doccia» disse Jacob all'improvviso.
«Vai, intanto io posso lavari i piatti?» chiese Nessie.
«Ma va. Li lavo io stasera, però la doccia è meglio che la faccio subito» disse Jacob andando in camera sua.
Renesmee sorrise e pensò a Billy. Si sarebbe ripreso? E come avrebbe reagito Jacob in caso contrario? Lei si rabbuiò pensandoci.
«Nessie puoi venire un'attimo?» urlò Jacob dalla sua stanza.
Renesmee quasi si spaventò.
«Arrivo» disse alzandosi e diregendosi nella stanza di Jacob.
«Che c'è?» chiese lei entrando nella stanza. Jacob indossava solo i pantaloncini e aveva appoggiato sul letto alcuni vestiti. Jacob si voltò a guardarla e vide che lei era rossa in viso, ma non ci fece caso.
«Mi aiuti a cercare un vestito decente?» chiese lui quasi implorandola. Lei sghignazzò e si avvicinò a Jacob.
«Mmm...vediamo» disse lei iniziando a squadrare i vestiti di Jacob. Ne prese un paio in mano, ma poi scosse la testa.
«Non c'è proprio nulla?» chiese lui rabbuiandosi.
Lei esitò un attimo, ma poi le uscì un gridolino di gioia.
«Trovato!» disse lei sorridendo. In mano aveva una camicia bianca e un paio di jeans bucati al ginocchio. Jacob si illuminò.
«Metti questi» disse lei allungandoli.
«Okay. Grazie» disse Jacob e poi si abbassò per darle un bacio sulla guancia. Lei, naturalmente arrossì.
«Possibile che ti vergogni sempre?» chiese lui notando le sue guance.
«Si, mi capita spesso ultimamente» disse lei abbassando lo sguardo.
«Lo so io perchè. Sei cresciuta e stai diventando maliziosa. Beh, vado a farmi la doccia và» disse lui prendendo l'accappatoio.
«Okay» disse lei a bassa voce e poi tornò in cucina.
Jacob aprì l'acqua della doccia e Renesmee si avviò verso i piatti. Aprì l'acqua del lavandino e sperò che l'impianto non prevedesse il cambio di temperatura nel caso si aprissero due rubinetti. Aspettò un'eventuale urlo di Jacob, ma non arrivò nulla.
Prese la spugna e il detersivo e iniziò a lavare i piatti.
Jacob ha ragione. E' la stessa cosa che mi ha detto mamma. Non ho più l'innocenza dei bambini che avevo prima, ecco perchè arrosisco. Non ci credo, sono rossa anche ora.
Renesmee scosse la testa e continuò a lavare i piatti, assorta in mille pensieri. Quando finì di mettere a posto le ultime stoviglie, si asciugò le mani e si sedette in una sedia.
Ma l'ho portata la carta di credito? Sennò hai voglia di fare i regali... Sì, sì ce l'ho. Mmm...Che portafoglio ho preso? Sì, sì quello azzurro.
Pensando ai fatti suoi non si accorse che Jacob era uscito dal bagno. Lui entrò in camera sua e iniziò a vestirsi. Quando si allacciò le scarpe, uscì da camera sua e raggiunse Renesmee in cucina.
«Già fatto?» chiese lei sorridendogli. Lui voltò lo sguardo verso il lavandino e si accorse che i piatti erano spariti.
«Sei proprio incredibile» disse lui scuotendo la testa e sorridendo.
«Andiamo? Si sta facendo tardi» disse lei alzandosi.
Jacob guardò l'orologio. Renesmee aveva ragione, erano in ritardo.
Renesmee prese la giacca e la borsa dalla camera di Jacob, poi si appiattì i ricci bronzei e tornò in cucina.
«Andiamo» disse lui prendendo le chiavi. Renesmee uscì e si avviò verso la macchina.
Qualche minuto dopo stavano per arrivare all'ospedale.
Jacob venne preso alla sprovvista da un attacco di panico. E se suo padre fosse peggiorato? E se non fosse riuscito a parlargli? Renesmee se ne accorse e gli sfiorò la mano.
Lui si voltò a guardarla e vide che era un po' spaventata. Lui le sorrise, ma lei non ne era convinta.
«Stai tranquilla» le disse lui prendole la mano per baciargliela. Lei annuì e si mise comoda sul sedile.
Quando arrivarono all'ospedale trovarono Charlie e Sue.
«Ciao ragazzi» li salutò Charlie.
Sue, invece, li baciò entrambi e rivolgendo uno sguardo in più a Jacob.
«Novità?» chiese Jacob.
Charlie abbassò lo sguardo e Jacob e Renesmee si preoccuparono. Sue li guardò.
«No. Nessuna novità, però ha dormito per tutta la notte e sta ancora dormendo» disse Sue.
«E' un brutto segno?» chiese Jacob.
«Beh, molto positivo non lo è. Di solito fa male dormire più di dodici ore» rispose il dottore alle spalle di Jacob. Lui e Renesmee si voltarono a guardarlo. Era lo stesso dottore del giorno prima. Jacob si innervosì e prese la mano di Renesmee.
«Ci può dire se possiamo sperare o meno?» chiese Jacob supplichevole.
«Signor Black, la speranza è l'ultima a morire, o almeno così dice il detto. Suo padre è stabile, ma non si sa ancora per quanto. Se vuole sapere se ci vorrà un miracolo per suo padre, beh, si» disse il dottore.

Muahahah! Ed eccomi qui pure stasera! 
Allora? Che mi dite dei fanciulli che sembrano una coppietta? Ma in fondo lo sono, no?
Okay, sembro pazza, ma ormai vi sarete abituate! Ih ih, allora fatemi sapere cosa ne pensate, d'accordo? Un bacione

Ringraziamenti:


Per i preferiti:
alexz18 
arowen47 
gli 
mikelina 
NessieBones 
noe_princi89 
Padfoot_07
thsere

Per le seguite:
acqua1879
lally88

Per i commenti *.*:

thsere: Ti ringrazio! Ahahahah, sinceramente neanche io ci avevo pensato sul serio, ma alla fine anche se sono vampiri è logico che avendo la propria personalità non vadano d'accordissimo, no? E poi, per la solidarietà...Beh, hai ragione, infatti si sono chiarite subito! Beh, in ogni caso non che i vampirelli cullenini siano delle pesti! Ma perché cinque? Io sono rimasta a 4! A meno che Esme non nasconda qualcosa! Ihihih! Ciauuu! Baci

lory_lost_in_her_dreams: visto? che ne pensi? kiss!

noe_princi89: la penso come te! Però io Rosalie non è che la mandi proprio giù, ecco. Perciò la parte da acida gliela dovevo far fare e poi dovevo farla litigare! Magari nella prossima la faccio attaccare pure con Emmet...Ahahah!!! 

Allora, io ti posso dire che fino all'uscita di Eclipse odiavo Jacob Black perché era un ficcanaso sfascia famiglie (xD) però in BD era semplicemente meraviglioso! Tutto amorevole con Nessina.. *.* ok ho perso una rotella per la via di casa!xD no, no mi fanno impazzire a me quei due! Infatti non per niente scrivo ff solo su di loro! Bacio, alla prossima.

Uchiha_chan: Ahahah!!! Mi piacciono i tuoi aggettivi! "zuccherissimo" xD e questo? Io li trovo adorabili nella scelta del vestito *.* da notare che l'ho scritto io >.< (appello per tutte, conoscete uno psicanalista veramente bravo in Torino? Ahahahah). Per Rose la penso anche io così, infatti l'avrei scannata in Breaking Dawn quando faceva l'avvoltoio con Bella! Ciao!

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Cinque ***


Il cuore di Jacob accellerò e Renesmee riuscì a percepirlo. Lei si agitò e Jacob si voltò a guardarla. Si accorse che lei faceva fatica a trattenere le lacrime e lui l'abbracciò.
Il dottore venne chiamato da un'infermiera e si allontanò, mentre Jacob cercava di tranquillizzare Renesmee.
Sue e Charlie li guardavano, ma anche loro erano agitati. Dopo qualche minuto Renesmee si tranquillizzò un poco e si andò a sedere in un sedile della sala d'aspetto. Jacob camminava distrattamente, mentre Charlie e Sue iniziarono un discorso tra di loro.
A Jacob faceva piacere che tutti quanti tenessero a suo padre e a lui, però gli dispiaceva anche che Sue, Leah e Seth in qualche modo pensassero a Harry.
Jacob si ricordò di Seth e Leah quando morì Harry. Erano letteralmente distrutti e Leah non poteva più contare nemmeno su Sam, mentre Seth restava ore chiuso nella sua stanza senza reagire. Per fortuna si represero abbastanza in fretta. Jacob non riusciva ad immaginare a come avrebbe reagito nel caso Billy non ci fosse stato più. Non ci voleva pensare, aveva paura. Chi gli rimaneva se non suo padre? Non sapeva se le sue sorelle si sarebbero occupate di lui, comunque lui non voleva dipendere dagli altri, gli sarebbe piaciuto poter scappare ed andare via, lontano da tutto e tutti. Ma non poteva. Qualcosa gli impediva di poter scappare un'altra volta. Adesso c'era Renesmee e non riusciva a pensare di poter stare anche senza di lei.
Charlie si sedette accanto a Renesmee.
«Ehy...Come va?» chiese dolcemente Charlie. Renesmee si voltò a guardarlo e le lacrime le inondarono gli occhi. Charlie l'abbracciò e Jacob e Sue si voltarono a guardarli. Renesmee lasciò Charlie e si asciugò le lacrime mentre singhiozzava. Jacob prese la mano di Renesmee e la fece alzare in piedi.
«Noi usciamo un'attimo» annunciò Jacob agli altri due.
Charlie annuì e Jacob uscì dall'ospedale con Renesmee.
Una volta fuori Renesmee aveva finito di singhiozzare e si asciugava le lacrime.
«Mi dici che ti prende?» le chiese Jacob. Renesmee lo guardò.
«C-che vuoi dire?» chiese lei.
«Voglio dire che a casa eri tranquilla e spensierata e adesso piangi come una fontana» disse lui un po' brusco.
Renesmee rimase perplessa. pensava fosse scontato perchè piangeva.
«
Perchè ho paura» disse infine lei.
«Paura di cosa?» continuò Jacob.
Renesmee sentì di nuovo le lacrime pizzicarle gli occhi. Perchè Jacob le chiedeva quelle cose?
Renesmee appoggiò la sua mano sulla guancia di Jacob. Lui venne nuovamente catapultato nei pensieri e nei ricordi di Renesmee.
Il ricordo che vide Jacob era quello di Renesmee seduta su una sedia nella sua cucina pochi minuti prima.
Billy. Chissà come sta. Sara peggiorato? E come reagirà Jacob? E se decidesse di scappare? E se facesse qualche cazzata?
Poi la scena cambia. Renesmee che tiene per mano Jacob. La sensazione di provare le stesse emozioni di Jacob. Paura, agitazione, nervoso. E poi tristezza, depressione e stanchezza.
Renesmee tolse la mano dalla guancia di Jacob.
«Capisci ora?» gli chiese lei. Jacob si sentì sprofondare. Renesmee stava male perchè lui stava male. Adesso erano gli occhi di Jacob a pizzicare.
«Scusami» disse Jacob. Lei si tranquillizzò e lo abbracciò. Lui sprofondò il viso nei capelli di lei. Rimasero così per qualche secondo, poi Charlie uscì dall'ospedale e li chiamò allarmato.

***

Edward e Bella erano nuovamente nella Volvo per dirigersi all'ospedale.
Renesmee li aveva chiamati in lacrime, dicendo che Billy era peggiorato.
«Edward, era sconvolta. Speriamo che Jacob non stia troppo male, altrimenti non so come reagirà Nessie» disse Bella angosciata.
«Come reagiresti se tuo padre stesse per morire?» le chiese Edward.
Bella aveva uno strano senso di nausea. Da quando era diventata una vampira ci aveva pensato spesso a come avrebbe preso la morte dei suoi genitori.
Arrivarono all'ospedale e trovarono Nessie tra le braccia Jacob, Charlie che fissava il pavimento seduto su una seggiola, mentre Sue parlava con i figli.
«Mamma, papà» disse Renesmee allontanandosi da Jacob.
Nessie abbracciò entrambi i genitori che le asciugarono le lacrime. Poco dopo, Bella diede un ultimo bacio alla figlia e poi andò dal padre e lo salutò.
«Ciao papà» disse Bella avvicinandosi. Charlie alzò lo sguardo.
«Ciao Bella» disse lui alzandosi. Si abbracciarono e Bella percepì un piccolo singhiozzo da parte del padre.
«Cosa è successo?» chiese Bella.
«Ha avuto una complicazione, ma non ci hanno detto di cosa si tratta. Ora è in sala operatoria>> spiegò Charlie.
Bella assunse un'aria affranta. Edward l'abbracciò e lei lo lasciò fare.
Renesmee guardava i genitori e sorrise, con le lacrime che le rigavano le guance.
«Dai, basta piangere» le disse Jacob abbracciandola nuovamente. Lei singhiozzò.
Jacob la strinse a sè e chiuse gli occhi. Nuovamente una sensazione di panico lo invase. Renesmee se ne accorse e lo abbracciò più forte.
Charlie ed Edward parlavano di Billy e Bella se ne stava accoccolata tra le braccia di Edward. Seth e Leah si avvicinarono a Jacob e a Renesmee.
«Ehy, Jake tutto a posto?» chiese dolcemente Seth.
«Si, Seth tranquillo» rispose Jacob mentendo.
Leah sorrise. Quello era il suo meglio. Le venne in mente suo padre, ma cercò di scacciare via il ricordo. Non poteva essere triste anche lei in quel momento.
«Jake...Puoi contare su di noi fino alla fine» disse Leah decisa. Si era affezionata a Jacob e vederlo in quello stato la faceva star male.
Jacob lasciò Renesmee e si avvicinò a Leah. Le sorrise e poi l'abbracciò. Anche Jacob si era affezionato parecchio a Leah. Anche se Leah non provava particolare simpatia per Renesmee, quando bisognava proteggerla lei c'era sempre e Jacob lo teneva presente ogni momento. Leah ricambiò l'abbraccio e inevitabilmente le scese una lacrima.
Renesmee li guardò e le venne una lieve fitta di gelosia.
Edward si voltò e sua figlia lo guardava malinconica.
Papà, è sbagliato vero? Lei non è e non sarà mai niente per lui, giusto? Eppure, perché mi sento così? Perché mi prende questa cosa allo stomaco?
Edward guardava la figlia incapace di fare qualcosa. Nessie era alle prese con le prime emozioni.
Jacob sciolse l'abbraccio e continuò a parlare con Seth e Leah, Renesmee, sentendosi di troppo, raggiunse i genitori e Charlie che discutevano a bassa voce.
«Bisognerà essere forti e stargli vicino, tutto qui» disse Charlie.
Quindi stavano pensando già al peggio. Renesmee si bloccò sentendo quella frase. Si stava avverando, quindi? Billy era destinato alla stessa sorte del padre di Seth e Leah?
Bella si voltò verso la figlia e intuì ciò che stava pensando.
«Vieni qui, piccola» le disse Bella scendendo dalle gambe del marito.
Renesmee si avvicinò e prese il posto della madre sulle gambe di Edward.
«Non ti devi preoccupare, Nessie» le disse Charlie.
Renesmee, nonostante tutto, non riusciva a rimanere tranquilla del tutto, ancora era preoccupata per come sarebbe andata a finire.
Jacob si accorse che Renesmee non era più vicino a lui e la cercò con gli occhi: era con i suoi genitori.
Aveva gli occhi gonfi, le occhiaie e si soffiava il naso, eppure era stupenda. Un essere meraviglioso che riusciva a fargli battere il cuore ad ogni sguardo e lo ammaliava con i suoi movimenti leggeri e sensuali.
Jacob la guardava intressato: Renesmee ormai era cresciuta e stava diventando pian piano una donna e lui per poco non se ne accorgeva nemmeno.
Anche se, a ripensarci, Jacob si accorse del periodo in cui si allontanarono perché lei stava crescendo, ci era stato molto male, ma alla fine non poteva imporre le sue volontà, perciò era riuscito ad abituarsi.
Jacob si sedette nella sala d'aspetto e ripensò al bacio del giorno prima e una fitta gli strinse il cuore. Era stata lei a darglielo, era un segno, anzi il segno, che aveva fatto capire a Jake che era ora di riavvicinarsi perché lei era pronta.
Era pronta per amarlo davvero, per dargli il suo cuore e iniziare a vivere la loro eternità.
Ma Jake era pronto? Se lo era chiesto spesso nel periodo di leggera lontananza. La sua risposta era senza dubbio si, ne aveva avuto parecchio di tempo per prepararsi.
Jake era così preso dai suoi pensieri che non si accorse del dottore entrato in sala.
«Uno per volta e cambiatevi con la divisa che trovate nel camerino» spiegò il dottore per poi scomparire.
Jake alzò la testa e si accorse di non aver capito molto.
«Che cosa devo fare?» chiese Jake cadendo dalle nuvole.
Renesmee fece un passo avanti, ma Leah la precedette prendendo per un braccio Jake per portarlo al camerino.
La piccola ne rimase ferita, avrebbe preferito starci lei vicino a Jake in un momento del genere.
Edward appoggiò una mano sulla spalla di Nessie e lei si voltò a guardarlo.
«Voglio andare a casa» disse Nessie abbassando lo sguardo.
Bella la guardò stupita e preoccupata. Voleva lasciare da solo Jacob?
«Amore, ma ne sei sicura?» chiese Bella.
«Si...» disse lei sospirando.
«Aspetta almeno che Jake esca dalla sala...» disse Bella delusa.
Nessie annuì e attese paziente.

NOOOOOOOOOOOOO! Gente! Ciaooo!!! Devo darvi una brutta notizia: il prossimo capitolo sarà l'ultimo!!! Non ve lo aspettavate, vero? Manco io a dire il vero! Mi dispiace essermene accorta un po' tardi! Ad ogni modo ho una notizia ancora più sconvolgente: dovrete aspettare lunedì per il finale! Ah-ha! Vi chiedo di perdonarmi!!! (:P sono un po' montata, vero? Come la pannaaaaaaaa!!xD) però se vi può interessare, forse lunedì posterò una one shot originale drammatica. *.* speriamo in bene =)
Ah, mi scuso per non aver aggiornato ieri, ma ero stanchissima! =P
Ringraziamenti:

Per i preferiti:
alexz18 
arowen47 
gli 
mikelina 
NessieBones 
noe_princi89 
Padfoot_07
thsere

Per le seguite:
acqua1879
lally88

Per i commenti *.*:

noe_princi89ti ringrazio dei complimenti, beh non so in realtà quale sia il vero messaggio, ma penso che in una condizione di drammaticità ci si aggrappa sempre alle cose più semplici per non sprofondare, perciò faccio "sorreggere" Jake a Renesmee e alle sue prime esperienze da adolescente! Un bacione^^

thsere: Muhahahahah!!! Ma noooo!!! Povero Carlisle!!! xDDDD cornutooooooooooooooo!!! Ahahahah!!!Ti ringrazio per i complimenti al capitolo! Kiss

Uchiha_chan: cuoricinissimo? xDDD stupendoooo!!! Ti ringrazio e ti dico che Renesmee me la sono immaginata sempre come una che sta al suo posto, un po' come tutti gli altri Cullen a dire il vero, ma nonstante la sua riservatezza ad Edward e Bella non può nascondere niente perciò lei dice tutto di sua spontanea volontà, pronta a farsi aiutare nel momento del bisogno dai due Vampirelli ^^ alla prossima! =)

lory_lost_in_her_dreams: Ciaaaaaaaaaaaaaaaao! xD Eh si, povero Jake, non se lo meritava proprio, ma è lì che entra in ballo Nessina^^ ti ringrazio per i complimenti! Un bacione

A lunedì!!!!!!!!!!!!


Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Sei ***



Sei




Jacob era nel camerino insieme a Leah, doveva indossare la divisa per entrare nella stanza di suo padre, una delle precauzioni contro le epidemie e poi perché i pazienti erano troppo deboli.
«Leah, sinceramente, come pensi che finirà?»
«Jake, non illuderti e inizia a prepararti al peggio» disse Leah, sincera.
Jake la guardò tormentato.
«Leah, cosa farò quando non ci sarà più?» chiese lui, triste.
Leah scosse la testa. Non poteva saperlo.
«Jake, posso solo dirti di non fare cazzate, qualcuno potrebbe soffrire davvero e non parlo solo di Renesmee» disse Leah, seria.
«Lo so. Ora è meglio che vada» disse lui infilandosi il berretto.
Leah scoppiò in una fragorosa risata.
«Sei buffo, sai?» disse lei più per smorzare la tensione che per vero divertimento.
Jake l'accarezzò e poi uscì nel corridoio.
Una folta che fu davanti alla porta della camera di suo padre, il cuore accelerò i battiti.
In che condizioni lo avrebbe trovato? Era sveglio? Poteva parlare? Jacob si stufò e decise che era ora di scoprirlo.
Aprì la porta e ciò che vide gli fece stringere lo stomaco.
Suo padre aveva le occhiaie, il volto marcato e scavato, respirava a fatica ed era inerme: sembrava già un cadavere.
«Billy? Papà, mi senti?» chiese Jacob avvicinandosi e prendendogli la mano.
Billy emise un grugnito e cercò di stringere la mano di Jacob.
«Ja- Jacob?» chiese Billy in un sussurro.
«Si, sono io. Jacob» disse lui, distrutto.
«Mi fa piacere che tu sia qui. Non credo di poter resistere ancora molto, perciò Jacob, stammi bene a sentire, d'accordo?» disse Billy, affaticandosi.
«No, no papà. Smettila. Devi riposarti, parleremo quando starai meglio» disse il ragazzo.
«No, Jake. È finita, lo sento. Perciò, ti chiedo di non interrompermi o potrei non riuscire a finire ciò che ti voglio dire» disse Billy, con difficoltà.
Jacob, silenziosamente, iniziò a piangere.
Billy aprì gli occhi e lo vide.
«No, no, figlio mio. Non ne vale la pena. Pensa che noi abbiamo anche la fortuna di poterci salutare. Lo sapevi che prima o poi sarebbe successo. Ma ora ascoltami: di a tutti, soprattutto a Charlie, che gli ho voluto bene. Di ai ragazzi del branco che fanno un lavoro veramente buono a chiedi loro di non dimenticare mai i nostri valori e la nostra cultura anche ai loro figli. Di alle tue sorelle che sono dispiaciuto di non poter conoscere i loro figli e che, nonostante tutto, le adoro. Di a Charlie che è stato un grande amico, di essere forte e di stare vicino a Sue perché lei ne avrà bisogno.
Di ai Cullen di rispettare il patto anche se ufficialmente non esiste più. E tu, figlio mio, non abbandonarla mai, nemmeno quando sentirai il disperato bisogno di stare da solo, perché lei la tua unica salvezza. Non abbandonare mai nel momento del bisogno chi hai amato e non dimenticare mai quello che gli altri hanno fatto per te. Non avere paura del tuo futuro, né del passato, viviti la tua vita tenendo sempre a mente i valori e i tuoi affetti.
Combatti, Jake, se senti che è per la cosa giusta, difendi ciò che ritieni importante e ama ciò che ne è davvero degno. Sappi che sono fiero di te e che sono sicuro sarai un magnifico maschio Alfa. Jake ti ringrazio davvero per tutto quello che hai fatto per me. Ti voglio bene, figlio mio...» Billy chiuse gli occhi.
«Anche io papà» disse Jacob vedendolo esalare l'ultimo respiro.
Jacob rimase in quella posizione: stringendo la mano di suo padre e piangendo lacrime per un lutto anticipato.
Si sentiva vuoto, con una strana nausea; voleva gridare, piangere, sfogarsi e, magari, sradicare anche qualche albero.
Jake, distrutto, uscì dalla stanza per poi tornare nel camerino e togliersi quella divisa, ormai, inutile.
Si sedette sulla panca e mise la testa tra le mani: non era sicuro di sapere cosa avrebbe dovuto fare.
Uscì, poi, dalle porte del reparto entrando automaticamente nella sala d'aspetto.
Non aveva voglia di parlare e guardò le facce dei presenti: tutti erano tesi in attesa di una sua reazione. Solo un viso non lo guardava ed era l'unico che avrebbe dovuto farlo.
Guardò negli occhi Sam e lui capì. Si avvicinò a Jacob e lo abbracciò. Un abbraccio da fratello, un abbraccio sentito, un abbraccio di consolazione.
Prima che tutti potessero iniziare a piangere suo padre, comunicò con Edward:
Edward, posso prendere con me Renesmee? Non - non posso restare qui, non voglio vederli in quello stato, non ce la farei.
I due ragazzi – uomini si guardarono negli occhi. Il vampiro annuì e sospirò.
Renesmee, finalmente, alzò lo sguardo verso di lui e poi guardò Leah. Jacob capì che aveva frainteso i loro gesti ed era gelosa.
Si avvicinò e la prese per mano.
«Vieni con me» le disse con la voce rauca, guardandola negli occhi.
Renesmee si alzò dalle gambe del padre e lo seguì fuori dall'ospedale, ma si fermarono nel parcheggio.
«Jake, va tutto bene?» chiese lei a bassa voce.
Non aveva capito cos'era successo. A Jacob si strinse il cuore.
«Non c'è più...» disse lui con il magone.
Nessie si portò una mano alla bocca e iniziò a piangere, silenziosa.
Il ragazzo inspirò e si voltò a guardarla.
«Mi dispiace» le disse prendendole il volto tra le mani. Lei, però, scosse la testa e singhiozzò.
«Sta-stai tranquillo. È solo che non credevo succedesse subito, cioè così. Inaspettato. Ecco» disse lei, triste.
Lui le diede un leggero bacio e poi la strinse a se: non era giusto che lei stesse così.
«Lo pensavo anche io. Ma è meglio così, almeno non ci ha dato false speranze. Voglio chiederti una cosa, ma non voglio che pensi che io voglia correre. Spero tu abbia capito cosa intendevo dire» disse Jacob, in difficoltà.
«Jake, chiedimelo e basta. Non devi darmi spiegazioni» disse Renesmee tirando su con il naso.
«Vo-vorrei che tu venissi via con me. Non so dove, so solo che deve essere lontano da qui. Non per molto, te lo prometto, solo il tempo di provare ad abituarmi alla mia nuova vita, quella che mi aspetterà, quella che sarà solo per te» confessò Jacob, guardandola negli occhi.
Renesmee, commossa accettò, ma solo nel caso che Edward e Bella fossero d'accordo.
«Non ti preoccupare di quello. Vieni»

***

«Ed, ma sei sicuro?» chiese Bella, a bassa voce.
«Fidati di me Bella, ne ha bisogno. Io leggo la sua mente, so che non farebbe mai niente che la possa mettere in pericolo. Non c'è modo di preoccuparsi» Edward cercava di convincere Bella.
Charlie, apparentemente calmo, uscì fuori dall'ospedale e Bella decise di seguirlo.
Edward fu invaso dal panico: doveva fermarla ma non poteva. Il tempo doveva fare il suo corso e Edward non poteva intervenire sempre e Bella era costretta a crescere, prima o poi.
Charlie si trovava nello spiazzo di fronte all'ospedale, quello che si trovava un po' prima rispetto al parcheggio. Il suo amico era morto e lui era semplicemente sconvolto.
«Papà! Papà!» Bella era uscita dall'ospedale per rincorrerlo.
«Cosa vuoi Bella?» rispose quasi urlando Charlie. Piangeva.
Bella rimase pietrificata. Si trattava della visione di Alice, alla fine si avveravano quasi tutte.
«Pa-Papà mi dispiace» di Bella in un sussurro.
«Anche a me Bella. Mi dispiace veramente tanto! E sai cos'altro mi dispiace? Che mia moglie mi abbia abbandonato e che mia figlia abbia seguito le sue orme senza dare nemmeno un segnale! La vuoi sapere un'altra cosa Bella?» chiese urlando Charlie.
Era una domanda retorica, ma Charlie si aspettava lo stesso una risposta. Bella voleva piangere, voleva poter chiedere scusa, ma ormai era troppo tardi, ormai aveva scelto la sua vita e non poteva tornare indietro.
«Di-Dimmela» balbettò Bella.
«Mi fai paura! E come te, mi fa paura tua figlia, perché non ci sono dubbi che lo sia! Lei, però, gli occhi li ha castani, dove sono finiti i tuoi occhi Bella? Perché Nessie è così grande? Non dovrebbe avere sette anni? Ah, ma certo, dimenticavo! E i nove mesi di gravidanza? Avevi nascosto anche quelli? Non so cosa mi nascondi Bella, ma non voglio saperlo. Già sapere che Jacob Black può diventare un animale è stato shockante! Prova a metterti nei miei panni, Bella!» si sfogò Charlie.
E rimasero così. Senza dire più nulla. Guardandosi negli occhi, quelli che Charlie trovava incomprensibili ma che, in realtà, un significato ce l'avevano ma era troppo anche per lui.
Un segreto inconfessabile, un segreto da custodire per migliaia di anni, finché l'unica cosa di cui non puoi avere paura ti trova: la morte. L'unico vero modo per liberti di quegli occhi e di quel segreto.
Poi la disperazione fece tutto il resto. Un padre e una figlia, che misero da parte la loro natura, i loro occhi, i loro segreti per tornare ad essere, in un momento, solamente padre e figlia, come alle origini.
«Ti voglio bene anche se hai gli occhi dorati» disse Charlie.
«Anche io, papà»

***

Nessie e Jake si trovavano in una radura, nel bel mezzo dei boschi canadesi, accoccolati, mentre parlavano dolcemente.
«Perché hai scelto di portarmi con te?» chiese Nessie, sussurrando, come se la tua dolce voce melodiosa avrebbe potuto disturbare chissà quale entità superiore.
«Me lo ha detto lui, in un certo senso. Mi ha detto che nel momento in cui avrei sentito il disperato bisogno di stare da solo, non avrei dovuto abbandonarti perché sei la mia unica salvezza» concluse Jacob dandole un bacio.

Ma noooo!!! E' finita =( =( =(
Però ora tocca a voi, mie fidate lettrici (xD) a dirmi cosa ne pensate! Il primo finale era un po' diverso da questo, nel senso che lasciava troppe cose a metà, anche se alla fine qualcosa l'ho trascurato anche con questo (ad esempio le reazioni delle altre persone). Un po' corto, vero? Sono sadica, potevo scriverlo prima, ahahahah!!!
In ogni caso vi ringrazio immensamente per avermi seguita (e sono veramente felice di ritirare questo Oscar, che era il mio unico e vero obiettivo. Grazie!)
Dai, mi perdonate la pazzia, vero? Domani ho gli scritti degli esami di qualifica perciò me la sto facendo un po' sotto! Ahahahah!!!
Un bacione,
Erika <3

P.S. Spero leggerete anche le altre mie fan fiction!!!^^

Ringraziamenti:

Per i preferiti:
alexz18 
arowen47 
gli 
mikelina 
NessieBones 
noe_princi89 
Padfoot_07
Tenlove
thsere

Per le seguite:
acqua1879
lally88
butterfly 85
LadyEl

Per i commenti *.*:

lory_lost_in_her_dreams: Oh, ti ringrazio davvero tanto! Alla fine ci ha pensato Jacob a tirarla su di morale! Mi fai sapere che cosa ne pensi? Un bacione e grazie ancora^^

thsere: Ahahah!!! Me la vedo!!! Ma più di tutti mi vedo Jacob al guinzaglio! Se mai farò una fic demenziale la userò sicuramente!!! Ahahahah! Mi fa piacere la fic ti sia piaciuta! Un salutone enorme^^

Uchiha_chanTi ringrazio! Anche qui ho provato a descrivere i sentimenti, ma non so perché ho la strana sensazione che mi sia venuto meglio la parte con Bella e Charlie. Che ne dici? Ti ringrazio per aver seguito la fic fino alla fine! Un bacione, alla prossima!

noe_princi89Beh, Nessie si comporta così perché si sente messa un po' da parte. E' un comportamento un po' da vittima, è vero, ma in certe situazioni non si sa mai come potremmo reagire^^ non credi? Mi dispiace, ma veramente non avrei saputo che altro inventarmi, e poi sarebbe caduta sul patetico. In ogni caso grazie per aver seguito la fic! Un bacione.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=365934