Salvezza di Diana Abigail (/viewuser.php?uid=21705)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Uno ***
Capitolo 2: *** Due ***
Capitolo 3: *** Tre ***
Capitolo 4: *** Quattro ***
Capitolo 5: *** Cinque ***
Capitolo 6: *** Sei ***
Capitolo 1 *** Uno ***
Salvezza
Uno
Quasi
sei anni erano passati da quando erano andati via i Volturi.
Nessie,
ormai, sembrava una sedicenne. Tutti sapevano che la sua
maturità
sarebbe stata imminente e la sua crescita si era rallentata molto
rispetto la sua nascita, però non c'erano dubbi che lei
fosse
più speciale delle altre ragazze.
E
così che inizia questa storia...
Renesmee
frequentava la seconda nel liceo di Forks. Per ovvie ragioni il suo
nome si era trasformato in "Renesmee Masen", perchè
"Cullen" e "Swan" avrebbero fatto sospettare
qualcosa.
Nessie
si stava recando al suo armadietto. Aveva cinque minuti esatti per
andare dall'aula di informatica al suo armadietto, cambiare i libri
per poi scappare verso l'aula di chimica.
Ormai
erano passati almeno tre minuti. Aprì l'armadietto: al suo
interno tutte le cose erano in ordine e avevano una posizione
specifica. I libri a destra, i quaderni a sinistra, i documenti sopra
la piccola mensola. Nell'anta c'erano delle foto: Jacob, Jacob con
lei quando era piccola e lei e Jacob qualche mese prima.
"E'
troppo rischioso che tu ti porta questa foto a scuola"
le aveva detto sua madre prendendole di mano la foto sua e di Jacob
quando sembrava che lei avesse appena 4 anni.
"Figurati!
Devi stare un po' più tranquilla! Se faranno domande
dirò
che è mia cugina" le
aveva risposto lei.
"Si
certo, e da quando le cugine si somigliano così tanto?"
le aveva detto sua madre.
"Da
oggi. E' un discorso inutile. Sai meglio di me che la
porterò
lo stesso" e
così
aveva fatto.
Sorrise
ripensando a quel battibecco. Lei era una che obbediva sempre,
però
se c'era di mezzo Jacob, anche in una minima parte, tutto cambiava,
doveva essere come voleva.
Si
diresse verso l'aula di chimica e quando si accorse che era in
ritardo, corse su per le scale e arrivò in classe con il
fiatone.
«Mi
scusi professore»
disse Nessie entrando in classe.
«Non
si preoccupi signorina Masen»
rispose il suo insegnante.
Renesmee
si sedette vicino a Julie, la sua compagna per il progetto di
chimica.
«Ciao»
le disse Julie.
«Ciao»
rispose Nessie ancora affanata.
«Allora,
ragazzi»
iniziò il professore.
«presto
ci sarà il ballo per le feste di Natale e lo capisco,
però
vi ricordo che finirà anche il trimestre, quindi vorrei
vivamente che i preparativi della festa non influiscano nella
preparazione del vostro progetto. Quindi: al lavoro.>>
conluse
l'insegnante andandosi a sedere.
«Bene.
Siamo ancora in alto mare»
disse Julie sospirando.
«Si,
mi dispiace di non esser potuta venire la scorsa volta»
si
scusò Nessie. La ragazza, infatti, quel giorno era andata a
caccia.
«Ma
si, non ti preoccupare, l'importante è che ci mettiamo
subito
al lavoro» rispose
Julie con un sorriso.
Julie
era la migliore in chimica e nella maggior parte delle altre materie,
era dolce e aveva un cuore d'oro. Era sempre pronta ad aiutare chi se
lo meritava davvero, però gli altri la isolavano, anche se
Nessie ne ignorava il motivo.
Il
primo giorno che Nessie ebbe chimica, l'anno prima,
addocchiò
subito il posto accanto a Julie e le chiese se poteva sedersi
lì
e lei, naturalmente annuì, così da allora
divennero
ufficialmente compagne di corso e di progetti.
Julie
e Nessie si misero subito a lavorare e presero delle fialette con
liquidi colorati e iniziarono degli esperimenti che avrebbero
costituito il loro progetto di scienze.
Così,
le ultime due ore della giornata scolastica, passarono. Quando la
campanella suonò, Nessie e Julie avevano già
riposto
ogni cosa e avevano già messo via i libri. Le ragazze si
salutarono e Renesmee scappò verso il suo armadietto.
Dopo
pochi minuti vide che la Volvo di suo padre era parcheggiata fuori
dalla scuola e si precipitò verso la macchina. Alcuni suoi
compagni del corso di informatica e di giornalismo la salutarono, ma
lei gli rivolse solo un cenno distratto.
Entrò
nella Volvo tirata a lucido e diede un bacio a suo padre.
«Tutto
a posto?»
chiese Edward.
«Si,
quasi. Mi serve aiuto in chimica»
disse lei.
Edward
sorrise e annuì alla figlia. Non doveva chiederle
più
nulla perchè lei stava già ricordando momento per
momento la mattinata trascorsa a scuola. Questo era il genere di
conversazioni che piacevano a Nessie e che facevano sorridere Edward.
Si
assomigliavano molto quei due. Anche Nessie era un po' introversa
come suo padre, in più aveva i suoi capelli e la sua
velocità.
I "poteri" di Renesmee erano dimezzati rispetto a quelli
degli altri vampiri, lei, infatti, poteva correre velocemente ma non
distruggere le cose. Certo, era sempre più forte di una
comune
sedicenne. Quando Edward scoprì che la figlia non era forte
come gli altri si allarmò un poco. Aveva già
deciso che
tipo di macchina acquistarle appena avesse avuto l'età
anagrafica necessaria.
Arrivarono
a casa dei Cullen, quella comune, e Nessie entrò raggiante.
«Ciaooooo»
aveva urlato Renesmee metre saliva le scale.
«Ehy,
buongiorno»
l'aveva salutata la zia Rosalie dandole un bacio.
Nessie
salutò gli altri membri della famiglia: un bacio al nonno
Carlisle, un bacio e un abbraccio a nonna Esme, un abbraccio
affettuoso da parte di Jasper e un abbraccio anche ad Alice, mentre
Emmett la prese in braccio e lei lo abbracciò.
Per
ultima salutò Bella che le diede anche lei un bacio.
Tutti
i Cullen adoravano Renesmee. Rosalie l'adorava ancora prima della sua
nascita, Alice voleva bene a tutti e poi Nessie non faceva storie se
Alice la usava come bambola cambiandola ogni volta, Jasper quasi si
emozionò quando lei lo chiamò per la prima volta
zio e
da allora aveva fatto breccia nel suo cuore, Carlisle ed Esme erano
affascinati da lei e poi lei era la prima e l'unica nipote che
sarebbe potuta nascere ed erano grati che fosse proprio di Edward,
Emmett, invece, si trovò subito a suo agio con Renesmee e si
divertiva un sacco ad andare nel bosco con lei per giocare, ma ben
presto la piccola si trovò a passare meno tempo con lui e
più
con Jacob. Ad Emmett dava fastidio. E non poco.
Jacob.
Oh, si proprio Jacob.
«Oggi
devo vedere Jacob!»
esclamò all'improvviso Nessie
esultante.
Rosalie
ed Emmett fecero una smorfia di disapprovazione. Erano gli unici
Cullen che non si erano ancora abituati a Jacob. La gelosia nei
confronti di Renesmee non aiutava.
«Amore,
non potete uscire un altro giorno? Oggi avevamo pensato di andare a
caccia»
disse Bella alla figlia.
Lo
sguardo di Nessie cambiò in una faccia stupita.
Ma
che dice???
Renesmee
si voltò verso Edward.
«Se
per un giorno non lo vedi non cadrà il mondo»
le disse
Edward abbastanza tranquillo.
Renesmee
si irrigidì. Ma che passava nella testa di quei due?
Ma
cosa dite? Io lo DEVO vedere! Capisci?? No! Non ho bisogno ancora di
cacciare, posso resistere ancora per un po'!
Nessie
stava comunicando col padre e se gli altri non avessero capito che
lei parlava col padre avrebbero detto che Nessie aveva la faccia di
qualcuno che sta per avere una congestione. Infatti la sua faccia da
stupita si fece arrabbiata e poi isterica.
«Lo
sapevate che oggi dovevo vedere Jacob! Lo fate apposta!!!»
Renesmee si stupì quando si accorse che stava parlando ad
alta
voce.
«Ma
Nessie, tu vedi Jacob quasi tutti i giorni,
capisci che ciò che dici non ha molto senso?» Bella
cercava di far ragionare la figlia.
Nessie,
però rimase zitta. Si fece rossa in viso per la rabbia,
prese
lo zaino e si lanciò dalla finestra per correre verso casa
sua.
Ma
che cosa gli prende? Sembra quasi che non mi vogliano far vedere
Jake!
Bella
ed Edward, come il resto dei Cullen, rimasero attoniti per il
comportamento di Renesmee.
«Ma
che le prende?»
chiese Bella un po' stupita e un po'
preoccupata.
«Non
lo so, non capisco questa reazione esagerata e, soprattutto, questo
cambio d'umore»
rispose Edward guardando la moglie negli
occhi.
«State
tranquilli»
disse Carlisle sorridendo.
«Non
è difficile da capire. E' un'adolescente e queste reazioni
sono naturali»
spiegò Carlisle ad Edward e Bella.
«Tu
credi?»
chiese Edward.
«Si,
assolutamente. Mi stupisce il fatto che queste, chiamiamole "crisi",
le siano venute così in ritardo, cioè non riesco
a
stabilire una logica nei suoi tempi. Penso proprio che in tutto
ciò
non ci sia nulla di logico»
Carlisle concluse con un sorriso
per rassicurare i due "neo" genitori. Anche se Renesmee
aveva già otto anni, Bella ed Edward non avevano avuto la
possibilità di maturare come genitori, perchè la
loro
"bambina" non dava tempo loro di poter ragionare su come
reagire alle situazioni o poter fare degli errori per imparare.
«Forse
è meglio che io vada a parlarle»
disse Bella agli
altri.
«Non
per turbarvi, ma in questo momento penso che abbia bisogno
più
di Jacob che di qualcun'altro»
s'intromise Carlisle serio.
Bella
si offese. Era la sua
bambina. Perchè c'era sempre qualcuno che serviva
più
di lei? Perchè non poteva andare da sua figlia e godersi
altre
scenate da adolescente? Il tempo passava in fretta e Bella si accorse
ben presto che tutti i momenti persi con la figlia non sarebbero
più
tornati e questo la turbava e la rattristava.
«Scusami
Carlisle, ma essendo mia figlia, mi sento in dovere di parlare con
lei. Magari Jacob lo vedrà un'altra volta»
disse Bella
decisa.
Edward
si accorse dell'umore della moglie e fulmineamente
l'abbracciò.
Spesso i gesti di Edward non avevano bisogno di spiegazioni.
Bella
baciò il marito e poi seguì le orme della figlia
lanciandosi dalla finestra.
«Carlisle
penso proprio che le dia fastidio non poter reagire come qualunque
madre. Tu glielo impedisci ogni volta»
disse cautamente Edward
a Carlisle.
«Si,
penso tu abbia ragione. Però ti prego di capirmi, non
sappiamo
bene come gestire tutto questo»
si scusò Carlisle.
Edward
annuì e poi tornò a guardare oltre il vetro della
finestra pensando alla moglie.
Ciao!!!
Ed eccomi qui con una nuova fic su Twilight.
Devo dire a mia discolpa che questa fic l'ho scritta sei mesi fa e l'ho
solo corretta, perciò spero di non deludere nessuno! Dico in
anticipo che la fanfiction l'ho completata oggi, perciò non
ci saranno problemi con l'aggiornamento! Spero, in ogni caso, che
qualcuno la commenterà oppure seguirà, mi farebbe
piacere! (a chi non lo farebbe? xD)
Bene, al prossimo capitolo. Un bacione.
P.s. Lasciate anche commenti negativi, non ho intenzione di offendermi!
xDDDD
Erika <3
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Capitolo 2 *** Due ***
Due
Bella
entrò in casa sua e sentì dei singhiozzi:
Renesmee
stava piangendo.
Era
seduta a terra con il telefono in mano e singhiozzava sonoramente.
«Nessie
che succede?»
chiese
Bella preoccupata.
«Oh,
mamma!»
Nessie si
alzò e corse ad abbracciare sua madre.
«Perché
piangi?»
chiese
Bella accarezzando la testa della figlia.
«S-si
t-tratta di Billy. E' s-stato m-male stanotte e J-Jake stava
piangendo quando l'ho chiamato»
Renesmee finì la frase e scoppiò nuovamente in
lacrime.
Bella
non sapeva se l'imprinting comprendeva condividere le stesse emozioni
o gli stessi umori. Non ci credeva, piuttosto era sicura che la
figlia avesse reagito così più per lo spavento di
sentire Jacob in quello stato.
«Dai,
cambiati che ti porto all'ospedale»
disse Bella alla figlia.
Dopo
i primi anni di Renesmee, i Quileute si trovarono in
unanimità
nella decisione di scindere la tregua con i Cullen, infatti il
divieto rendeva difficili gli spostamenti di Renesmee in caso di
pericolo o nel caso in cui Jacob stesse davvero male.
Dopo
pochi minuti, Renesmee si era cambiata ed erano già nel
garage
dei Cullen.
«Vengo
anche io»
disse
Edward.
Alice
aveva avuto una visione ed Edward capì di doverci essere in
quel momento.
Le
ragazze, che non sapevano nulla della visione, salirono sulla Volvo,
la macchina meno appariscente della famiglia, e lui mise in moto.
A
Renesmee quel viaggio parve più lungo del previsto,
probabilmente a causa della sua agitazione e del suo malessere.
Pensava al suo comportamento e si sentì una stupida
ragazzina
e decise che appena possibile avrebbe chiesto scusa ai suoi genitori.
Un volta arrivati all'ospedale scesero dall'auto tutti un po'
nervosi, Nessie era anche spaventata. Chiesero ad un'infermiera dove
si trovava il signor Black e gli indicarono il secondo piano,
cardiologia.
«Ha
avuto un infarto?»
azzardò Bella
«Si»
rispose Edward inespressivo. Lui, infatti, sentiva ciò che
provava la figlia, ma sopratutto sentiva cosa provava Jacob.
Nessie
era nervosa e i pochi secondi che ci mise l'ascensore per salire le
sembrarono dei minuti interminabili.
Usciti
dall'ascensore li videro tutti lì: Jacob, Charlie, Sam, Sue,
Leah, Quil, Seth ed Embry.
Jacob
aveva gli occhi gonfi stava parlando con Leah. Anche lei aveva paura
per le sorti di Billy.
Renesmee
vide Jacob in quello stato e le si strinse il cuore. Non era sicura
che avrebbe retto vedendo Jake in quello stato. Era innamorata di
lui, non aveva più dubbi al riguardo e, in fondo, non ne
aveva
mai avuti. Sentiva la paura di Jacob e la sua tristezza e
capì
che non era colpa dell'imprinting, più che altro era sesto
senso.
Jacob
alzò gli occhi e rimase sorpreso di vedere i tre Cullen, si
scusò con Leah e li raggiunse.
Ad
ogni passo di Jacob, il cuore di Renesmee sembrava accellerasse di
colpo e le faceva quasi male.
Che
mi prende? pensò
Nessie,
naturalmente rivolta al padre.
«Jacob»
Bella abbracciò Jacob senza pensare a legami di natura,
senza
fare caso al contatto della loro pelle, ritornando ai tempi in cui
Jacob era stato un punto di riferimento per lei.
Jacob
fece lo stesso e l'abbracciò chiudendo gli occhi. Aveva una
paura tremenda e vederli tutti così vicini lo faceva sentire
meno solo.
«Stai
tranquillo»
gli
disse Bella sciogliendo l'abbraccio. E poi lo sguardo di lei
incroiò
quello di un'altra persona: Charlie.
Erano
anni che non si vedevano e lui rimase a bocca aperta quando
notò
lei e Renesmee. Una non era cambiata e l'altra era cambiata troppo.
Bella
guardò Edward e si diresse verso suo padre. Doveva
assolutamente parlargli.
Edward
abbracciò Jacob, un abbraccio veloce, un po' freddo, ma
sicuramente d'aiuto.
«Fatti
forza»
gli aveva
detto Edward prima di seguire sua moglie.
Jacob
annuì all'affermazione di Edward e poi guardò
Renesmee.
Il
cuore di lei batteva troppo velocemente e le faceva male. Si
guardarono negli occhi e poi lei lo abbracciò. Jacob la
strinse forte a sè e la alzò da terra. Dopo pochi
istanti entrambi iniziarono a singhiozzare e Jake fece scendere
Nessie, senza mollare la stretta.
Rimasero
così per un po', mentre loro si dimostravano il loro
affetto,
Bella era con Charlie ed Edward.
«Ciao
Charlie»
disse
Edward stringendo la mano del suocero.
«Ciao
Edward»
salutò
Charlie.
«Papà
che cosa è successo?»
chiese Bella.
«Billy
ha avuto un infarto stanotte»
disse affranto Charlie.
Bella
vide il volto del padre in una smorfia di dolore interno. Billy era
praticamente il migliore amico di suo padre e lei capì la
sua
paura di vederlo morire.
«Che
cosa dicono i dottori?»
chiese Bella.
«Che
la sua età non lo aiuterà a riprendersi»
disse Charlie con una morsa allo stomaco.
Bella
abbracciò il padre. «Ti
voglio bene»
gli
disse all'orecchio. Charlie contraccambiò l'abbraccio e
rispose che anche lui le voleva bene e che le era mancata.
Nessie,
intanto, stava guardando Jacob: non lo aveva mai visto in quello
stato.
«Ho
paura»
le disse lui.
Lo
stomaco di lei si contrasse e una lacrima le scese dall'occhio
destro.
Non
sapeva cosa dire, così si allungò e lo
baciò. Il
loro primo bacio. Un bacio vero, come due ragazzi qualunque, l'unico
gesto che poteva far capire cosa provavano veramente entrambi.
Edward
si voltò a guardarli, così come Quil, Embry,
Leah, Seth
e Sam. Tutti sapevano come sarebbe andata a finire e che Jacob aveva
bisogno principalmente di Renesmee.
Jacob
allontanò il viso da Renesmee e poi la guardò:
era
arrossita. Lui sorrise e per un momento si dimenticò di
tutto:
suo padre, la loro diversità, gli altri che li guardavano.
C'era soltanto lei.
Lei
contraccambiò il sorriso e poi arrivò il dottore.
Era
un uomo di cinquant'anni circa, aveva un'aria un po' stanca e
straziata. Mentre si avvicinava al gruppo di persone, Jacob e Nessie
raggiunsero gli altri.
Il
cuore di Jacob batteva all'impazzata, la sua paura era visibile a
tutti; strinse più forte la mano di Renesmee.
Nessie
guardò il dottore e poi Jacob; si accorse della stretta alla
mano e strinse anche lei un po' di più.
«Signori,
scusatemi, ma devo dirvi che l'orario delle visite è concluso»
disse il dottore immediatamente.
Il
cuore di Jacob rallentò. Era convinto che il dottore gli
avrebbe detto qualosa su suo padre, invece nulla.
«Mi
scusi»
disse Jacob
avvicinandosi al dottore, ma senza lasciare la mano di Nessie.
«Si?»
chiese il dottore
«Non
è possibile rimanere qui?»
chiese lui.
«No,
assolutamente. Il reparto di cardiologia è particolare, non
funziona come gli altri. Mi dispiace ma dovete tornare domani»
rispose il dottore.
Jacob
rimase deluso. Nessie lo guardò preoccupata. Jacob si
voltò
a guardarla, e lei si appoggiò a lui.
«Jacob,
caro, puoi venire da noi. Non c'è nessun problema ad
ospitarti»
disse
Sue, la madre di Leah e Seth.
«No,
Sue, non ti preoccupare»
disse Jacob volgendole un sorriso.
Edward
si avvicinò a Jacob.
«Forse
è meglio che tu venga con noi»
gli disse lui.
«No,
non voglio allontanarmi troppo dalla riserva»
disse Jacob in tono di scuse.
«Grazie
comunque dell'offerta»
«Forse
è meglio che Renesmee rimanga qui con te»
s'intromise Bella.
«Penso
proprio che faccia bene a tutti e due se passate un po' di tempo
insieme»
concluse.
Edward
la guardò. Non approvava la scelta di sua moglie, ma capiva
anche che era un' idea furba. Avrebbe fatto bene anche a Renesmee.
«Davvero
posso?»
chiese
Nessie.
Tutti
e tre guardarono Edward. Lui esitò un attimo e poi rispose:
«Si,
certo»
Renesmee
abbracciò Edward e poi Bella. Anche Jacob
abbracciò
Bella, poi lei andò a salutare Charlie.
Dopo
poco i due vampiri uscirono dall'ospedale e si diressero verso la
Volvo.
Un
volta in macchina, Edward partì sgommando e poi
sfrecciò
per l'autostrada.
«Sei
sicura che sia una buona idea?»
chiese Edward alla moglie.
«Assolutamente»
rispose lei.
«Ti
senti bene?»
chiese
lui ripensando alla visione di Alice.
«Uhm?
Riguardo a cosa?»
chiese Bella cadendo dalle nuvole.
«Riguardo
a Charlie»
spiegò
Edward.
«Ah.
Si, va tutto bene»
concluse Bella.
La
vampira voltò il suo sguardo verso il finestrino.
Mi
dispiace tanto papà. Non dovevi meritarti nulla di tutto
questo.
Se
fosse potuto succedere, le sarebbe scesa una lacrima.
Ciao!
Come annunciato ecco il secondo capitolo!!! =)
Ringraziamenti:
Per i preferiti:
mikelina
noe_princi89
Padfoot_07
thsere
Per le seguite:
acqua1879
lally88
Per i commenti:
Uchiha_chan:
Ti ringrazio ancora! Mi ha fatto piacere che l'idea ti sia piaciuta, ma
ti anticipo che i prossimi capitoli saranno tutti "abbracciosi"!
noe_princi89: Ti
ringrazio! Eccolo qui^^
lory_lost_in_her_dreams: Ma
grazie! Visto, non c'era bisogno dell'ansia! La fan fiction
è praticamente finita, quindi non dovrete aspettare per gli
aggiornamenti!
Al prossimo Chap! Erika <3
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Capitolo 3 *** Tre ***
Tre
«Sarà
meglio andare»
disse
Jacob prendendo la mano di Renesmee.
Avevano
appena finito di salutare tutti i presenti all'ospedale, quando Jacob
portò Renesmee verso l'uscita.
Jacob
non ebbe modo di salutare Billy perchè lui stava dormendo e
questo lo incupì ancora di più.
Renesmee
salì sull'auto di Jacob; ora lui poteva guidare, mise in
moto
e partì un po' controvoglia, però ormai il sole
stava
tramontando ed era meglio rincasare, soprattutto per Renesmee.
Una
volta nella vettura, Renesmee guardava Jacob: aveva le occhiaie e gli
occhi gonfi, per colpa del troppo piangere, e aveva anche un'aria
stanca, probabilmente era da un po' che non dormiva.
L'ospedale
era vicino alla casa di Billy, perciò il viaggio non
durò
molto, però in quel tratto entrambi rimasero in silenzio,
forse per l'imbarazzo o forse per la paura.
Jacob
parcheggiò di fronte la casa e scese, Renesmee lo
imitò.
«Vieni»
le disse Jacob porgendole la mano.
Renesmee
l'afferrò e immediatamente fu invasa dal calore che le
trasmetteva la sua mano.
Entrarono
in casa e Jacob prese la giacca di Renesmee e l'appoggiò
sull'appendiabiti.
Jacob
stava per chiedere a Nessie se voleva qualcosa ma poi capì
che
era una domanda un po' stupida.
Nessie
se ne accorse e arrossì. La situazione in generale era
imbarazzante, eppure Renesmee era sempre stata sola con Jacob, aveva
passato intere giornate con lui, avevano dormito sempre insieme,
però
quella volta era diverso. Ora Renesmee era più grande,
era una ragazza, non più una bambina, quindi le cose erano
cambiate. Jacob aveva preso un po' le distanze da quando lei era
cresciuta. Non avevano più dormito insieme, non si vedevano
tutti i giorni, non giocavano più insieme.
Renesmee
all'inizio non capì il motivo di quel distacco, ne aveva
parlato con Bella e lei le aveva spiegato tutto.
«Guardiamo
la tv?»
chiese Jacob
a Renesmee che rimaneva impalata vicino la porta.
«Si,
certo»
rispose lei.
Si
avviarono verso il salotto e si sedettero sul divano, poi Jacob prese
il telecomando e accese la tv. Aveva bisogno di distrarsi,
sperò
solo di non addormentarsi.
«Cosa
vuoi guardare?»
le
chiese Jake.
«Va
bene tutto. Lo sai che non la guardo mai la tv»
gli disse sorridendo.
Era
vero. A Renesmee non piaceva la tv e lui lo aveva dimenticato. Allora
perchè lei aveva detto che le andava bene guardarla? Ah, si
certo, perchè sapeva che lui stava male. Per caso lui le
faceva pena?
Jake,
ma cosa stai pensando? Ma che dubbi ti vengono? Stupido, stupido,
stupido!
Jacob
scosse la testa, come per liberarsi da quei pensieri un po' idioti.
Renesmee lo guardò spaventata.
Jacob
si accorse di quello che aveva fatto e guardò Renesmee.
«Scusa,
brutti pensieri si scusò Jake.
Renesmee
si tranquillizzò. «Okay»
gli disse.
Renesmee
stava guardando la tv, ma pensava ad altro.
«Jake,
si vede che hai sonno»
disse lei un po' spazientita quando vide che lui cercava di non
addormentarsi.
«Ma
no, cioè si ho sonno, però non ti preoccupare»
le disse Jacob.
Renemsee
si alzò dal divano, lo aiutò ad alzarsi e lo
portò
in camera sua.
Jacob
si mise nel letto e guardò Nessie.
«Vieni
qui»
le disse lui.
«Aspetta.
Abbiamo lasciato la tv accesa»
Renesmee
tornò nel salotto per spegnere la tv e Jacob si
adagiò
nel letto.
Quando
Renesmee tornò in camera di Jacob vide che lui era riuscito
a
non prendere sonno.
Renesmee
si levò le scarpe e si sdraiò nel letto con Jake.
Si
accoccolò tra le sue braccia e si rese conto di non provare
freddo, nonostante non avesse le coperte.
Eh
certo, sei con Jake, ricordi?
«Ti
voglio bene Nessie»
le disse lui dandole un bacio sulla testa.
Lei
alzò la testa per guardarlo, poi si allungò un
poco e
lo baciò.
«Anche
io»
gli disse lei
sorridendo.
Poi
si adagiò di nuovo tra le braccia di Jake.
«Buona
notte piccola»
aggiunse lui.
«'notte
Jake»
concluse lei
sorridendo a se stessa.
Dopo
pochi istanti entrambi entrarono nel mondo dei sogni.
Fu
una notte tranquilla, nessuno dei due sognò qualcosa in
particolare, dormirono tranquilli senza essere scombussolati,
finchè
Renesmee non si svegliò verso le 10:00.
«Buongiorno»
le disse Jacob.
Lei
si spaventò e guardò Jake.
«Ehy,
ti faccio paura per caso?»
disse Jake sghignazzando.
Lei
gli sorrise e lo colpì dolcemente alla testa con un pugno.
«No
che non mi fai paura, scemo. Buongiorno anche a te»
gli disse lei.
Jacob,
stufo che fosse sempre lei a prendere l'iniziativa, abbassò
un
poco la testa verso Nessie e la baciò.
Lei
contraccambiò il bacio e quando si allontanarono arrossirono
entrambi.
Rimasero
per un po' così abbracciati e poi Nessie appoggiò
la
sua mano sulla guancia di Jacob e lui venne catapultato
immediatamente nei pensieri di Nessie.
Renesmee
ricordò quando si accorse che Jacob si stava lentamente
allontanando da lei, quanto ci era stata male. Poi ricordò
quando aveva parlato di lui a Julie, della litigata con i suoi
genitori il giorno prima e poi quando lei lo chiamò il
giorno
prima e quando lo sentì così sconvolto.
Nessie
spostò la mano dalla guancia di Jacob e lui tornò
a
vedere camera sua.
Ripensò
a ciò che gli aveva appena fatto vedere Nessie, a quanto
aveva
pianto, a come era contenta quando parlava di lui con le compagne e a
come lei stesse male quando stava male lui.
Jacob
la guardò negli occhi e la strinse a sè.
«Scusami
Nessie»
disse lui.
Lei
lo abbracciò e chiuse gli occhi.
«Stai
tranquillo»
lo
rassicurò lei.
Dopo
pochi secondi tornarono a guardarsi e poi la pancia di Jacob fece uno
strano suono.
«Mi
sa tanto che ho fame»
disse lui sghignazzando.
Lei
si mise a ridere e scese dal letto.
«Jake
a che ora si può entrare in ospedale?»
chiese Nessie.
«All'una.
Ora è meglio che chiami Bella e le dici che sei riuscita a
non
mangiarmi»
disse lui
ridendo, ricordandosi una chiacchierata tra lui e Bella, in cui lei
era preoccupata che Nessie, da grande, non sarebbe riuscita a
trattenere gli istinti quando era con lui.
Renesmee
non capì la battuta, ma prese comunque il telefono e compose
il numero.
***
Edward
parcheggiò la Volvo davanti a casa Cullen.
Lui
e Bella scesero dall'auto ed entrarono nella casa, salendo il primo
piano trovarono gli altri.
«Ehy,
com'è andata?»
chiese Alice ad Edward.
«Come
se non lo sapessi»
le disse lui sorridendole.
Lei
sghignazzò e andò verso camera sua a chiamare
Jasper,
mentre Bella guardava di storto Edward.
«Mi
nascondi qualosa?»
gli chiese lei seria.
«Ne
parliamo dopo»
le
disse lui dandole un bacio e prendendola per mano per portarla in
cucina.
Lì
trovarono Esme che lucidava il lavandino, Emmett che alzava i mobili
per far si che pulisse anche lì sotto e Rosalie che puliva i
vetri dei quadri.
«Ciao»
li salutò Edward.
«Ehy,
ciao»
salutò
Emmett appoggiando a terra il tavolo.
Rosalie
si voltò a guadarli e si accorse di una cosa.
Balzò giù
dalla scala e si trovò davanti a loro.
«Dov'è
Renesmee?»
chiese
seria.
«L'abbiamo
lasciata con Jacob»
rispose Bella
Rosalie
ed Emmett di irrigidirono mentre Esme si avvicinò a loro.
«L'avete
lasciata con il lupo?»
chiese Rosalie digrignando i denti.
«Si,
certo, non ci abbiamo visto niente di male»
rispose Bella ignorando l'atteggiamento di Rosalie.
Rosalie
li guardò sconvolta.
«E
se quel cane le
facesse qualcosa? Ma che genitori siete?»
Rosalie stava avendo una specie di crisi.
Bella
automaticamente le ringhiò. Emmett prese Rosalie, mentre
Edward prese Bella.
«Calmati»
dissero all'unisono i due Cullen alle loro consorti.
Loro,
in risposta si agitarono ancora di più e il ringhio di Bella
si fece più sonoro.
In
quel momento arrivarono Alice, Jasper e Carlisle.
«Che
succede?»
chiese
Alice.
Edward
guardò Alice senza mollare Bella.
«Rosalie
ha messo in dubbio la nostra capacità di essere genitori
perchè abbiamo lasciato Renesmee da sola con Jacob»
spiegò Edward.
Alice
rimase sorpresa. Si portò davanti a Rosalie e porse le
spalle
a Bella.
«Rosalie,
Renesmee non è tua figlia. E poi come puoi dubitare di
Jacob?
Oh, avanti, sarebbe più probabile che Emmett facesse del
male
a te, piuttosto che Jacob a Renesmee! Forse non hai veramente capito
come funziona l'imprinting, è qualosa di speciale, che va
oltre gli istinti. Capisci quello che voglio dire? Jacob, ormai ha
dimistichezza con le sue capacità di lupo e Renesmee non
è
fragile, quindi, di cosa ti preoccupi?»
concluse Alice pacata.
Bella
si era calmata e aveva ascoltato le parole di Alice, così
come
il resto dei Cullen che rimasero tutti un po' sorpresi da Alice,
perchè sapevano che aveva ragione, ma nessuno era riuscito a
spiegarlo a Rosalie.
Jasper
avvertì lo stato d'animo di Rosalie, non era arrabbiata,
bensì
ferita, quindi non dovette agire in nessun modo.
Edward,
come Jasper, sapeva che Alice aveva offeso Rosalie, ma non seppe come
agire, così tutti rimasero fermi, in attesa di una reazione
di
Rosalie.
Il
tempo passava e tutti rimanevano impassibili. Bella era sorpresa,
spaventata, arrabbiata, però anche lei aspettava una
risposta
di Rosalie.
Finalmente
Rosalie decise di reagire.
«Lo
so che Renesmee non è mia figlia e non sono stupida, ho
capito
come funziona l'imprinting, ho solo detto che secondo me è
pericoloso lasciare Renesmee con Jacob. Tutto qui. Non c'era bisogno
di essere così cattiva, Alice»
disse Rosalie.
Alice
si avvicinò a Rosalie e l'abbracciò. La sorella
esitò,
ma poi contraccambiò l'abbraccio.
«Però
hai anche fatto capire che secondo te Bella ed Edward non sono dei
bravi genitori»
disse Alice sciogliendo l'abbraccio.
Rosalie
sospirò e poi aggiunse: «Scusatemi».
Bella
si tranquillizzò ed Edward guardò la sorella.
Rosalie
si precipitò fuori dalla stanza, seguita da Emmett,
dirigendosi verso il salotto al piano di sotto.
Edward
abbracciò Bella e lei chiuse gli occhi. Si sentiva in colpa
per aver combinato quel pasticcio.
«Andiamo
a casa?»
chiese
Bella ad Edward.
Lui
annuì. «Aspettami,
vado a cercare Rose»
disse Edward uscendo dalla cucina.
Esme
abbracciò Bella.
«Stai
tranquilla, non è la prima volta che bisticciano»
le disse Esme.
Bella
rimase un po' colpita da quello che aveva detto Esme, non pensava che
Alice e Rosalie avessero bisticciato prima.
«Alice
e Rosalie sono solite a bisticciare?»
le chiese Bella.
«Oh,
si. Sai, sono molto diverse, quindi se Rosalie non è
d'accordo
con qualcosa iniziano a bisticciare, però non litigano mai
per
più di qualche giorno. Si vogliono bene e ci stanno male
quando non si parlano!»
le spiegò Esme.
Bella
parve un po' più sollevata. Guardò l'orologio dei
Cullen e constatò che erano già le 22:00.
«Ma
com'è passato in fretta il tempo»
disse distrattamente Bella.
«Oh,
già»
disse
ridacchiando Esme.
Bella
pensò a Renesmee e a Jacob.
Conoscendoli
staranno sicuramente dormendo. Almeno spero che stiano dormendo.
Ciao!!!
Ed ecco pure il terzo capitolo. Ma quanto mi sono divertita a scrivere
la litigata? Ricordatevi sempre che la fan fiction è sotto
OOC, sempre meglio specificare.
E la parte di Nessie e Jake? Li avevo io gli occhi a cuoricino!
Ahahahah!!! Ok, che tonta! Vi anticipo che manca un pezzo della parte
Bella/Edward, infatti non doveva finire così ma sarebbe
stata troppo lunga, perciò domani scoprirete la visione di
Alice!
I
ringraziamenti!
Per i preferiti:
alexz18
arowen47
gli
mikelina
NessieBones
noe_princi89
Padfoot_07
thsere
Per le
seguite:
acqua1879
lally88
Per i commenti *.*:
Uchiha_chan: è
inutile, io adoro il tuo linguaggio pure nei commenti *.* ad ogni modo
(xD) aspetta di leggere i prossimi capitoli per vedere il
"lupacchiotto" alle prese con i propri sentimenti. Povero piccolo!
Ahahahah!!! In questo capitolo c'erano i cuoricini!!! Ahahahah!!! Ti
ringrazio, alla prossima.
lory_lost_in_her_dreams:
Ciao! Ti ringrazio! Per Jacob, beh poverino davvero, nei
prossimi capitoli (ANTICIPAZIONE!xD) piangerà come una
fontana... Che perfida che sono, ma altrimenti la storia non avrebbe
senso. Spero commenterai anche questo capitolo! Un saluto, ti ringrazio!
noe_princi89: Che
ne dici della loro dolcezza in questo capitolo? Mi è
piaciuto trooooooppo! Che tonta, l'ho scritto io! Ahahahah! In ogni
caso: ma che domande mi poni? Renesmee e Jacob sono la mia coppia
preferita in ASSOLUTO! Altro che Bella ed Edward...Sto scherzando =) io
adoro Jacob e i lupacchiotti! Alla prossima!
thsere: Oh,
ma quanti complimenti *.* uhm, a me fanno andare fuori di testa i
complimenti, vivrei solo di quelli (uhauhauha!xD). Ti dico che la penso
come te su Jacob e Renesmee, sono veramente stupendi e l'imprinting da
un che di magico ad entrambi! Se ti paice la mia scrittura, ti posso
dire di leggere altre mie fan fiction, quelle su Renesmee e Jacob^^
grazie, le descrizioni dei sentimenti sono la cosa più
difficile e più bella da scrivere, secondo me. Le
descrizioni fisiche, invece, proprio non mi riescono! Ahahahah!!! Per
Billy e Jacob: beh, sarebbe successo, prima o poi!
Al
prossimo Capitolo!!! =)
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Capitolo 4 *** Quattro ***
Quattro
Bella
sospirò. Edward arrivò un po' nervoso, ma facendo
finta
di nulla la baciò e la prese per mano.
«Andiamo
a casa?»
le chiese
lui.
«Certo»rispose
lei guardandolo preoccupata.
Edward
e Bella salutarono Esme, Carlisle, Jasper e Alice, poi uscirono dalla
villa per dirigersi verso la loro casetta nel bosco.
Edward
iniziò a correre, ma Bella lo fermò.
«Camminiamo.
Ho voglia di parlare un po'»
gli disse Bella.
Lui,
preso alla sprovvista, si fermò e tornò dalla
moglie.
Lei
gli sorrise e lui la baciò.
«Tutto
quello che vuoi, amore mio»
le disse lui.
Lei
si avvinghiò al suo braccio e camminarono nel bosco, in
piena
serata.
«Allora,
cos'è che mi nascondi?»
chiese Bella.
Lui
sorrise al fatto che lei non lo avesse dimenticato.
«Alice
aveva avuto una visione che, però, non si è
avverata»
spiegò Edward.
«Di
che visione si tratta?»
chiese Bella.
«Una
visione su Charlie e su di te«»
rispose Edward.
«Non
sono sicura di voler sapere che cosa diceva questa visione. Era
negativa?»
chiese
nuovamente Bella.
«Si»
rispose secco Edward.
Le
si agitò immediatamente. Che cosa poteva dire quella
visione?
Per caso Charlie sarebbe stato male come Billy? Oppure Charlie
avrebbe scoperto il suo segreto? O che cos'altro?
Edward
si accorse che Bella era diventata rigida.
«Stai
tranquilla, non si è avverata»
le disse Edward.
«Ma
potrebbe! Raccontamela, perfavore»
lo implorò lei.
«Okay.
Tu era di fronte a Charlie, nello spiazzo di fronte all'ospedale e
lui era sconvolto e ti urlava che lo avevi abbandonato, come aveva
fatto tua madre, e che gli nascondevi troppe cose e che aveva paura.
Paura di te»
spiegò Edward prevedendo la reazione di Bella.
Lei
si portò una mano alla bocca. Così suo padre
aveva
paura di lei. Suo
padre credeva veramente che lei lo avesse abbandonato e,
probabilmente, pensava ancora a Renee.
Edward
l'abbracciò cercando di consolarla.
«Ma
hai visto anche tu che non è successo. Stai tranquilla»
continuava a ripeterle Edward.
«Edward,
ma non capisci? Anche se lui effettivamente non mi ha parlato come
nella visione, non vuol dire che non le abbia pensate!»
disse istericamente Bella.
«Ci
sono cose che vengono dette sul momento e che, in realtà,
non
si pensano. Potrebbe esser stata una di queste. Ti ho detto che tuo
padre pareva sconvolto, può darsi che Billy non ce la faccia»
disse Edward incupendosi.
Magari Edward aveva
ragione sul fatto che fosse parole dette tanto per dire, ma poteva
aver ragione sulla morte di Billy? E se Billy fosse morto, come
avrebbe reagito Jacob? Sarebbe andato via? Si sarebbe allontanato da
Renesmee? E Renesmee come avrebbe reagito?
«Dici
c-che Billy potrebbe m-morire?»
chiese Bella in un sussurro.
«Si,
potrebbe»
disse cupo
Edward.
«E
se succedesse? Jacob? E Renesmee? E Charlie?»
Bella tornò ad essere isterica.
«Ce
ne preoccuperemo se succederà Bella. Prima o poi moriranno,
questo devi mettertelo in testa»
disse triste Edward.
Bella
avrebbe voluto piangere. Ma non poteva. Non più. Dubbi su
dubbi le riempivano la testa.
«Andiamo
a casa»
gli disse
prendendolo per mano.
Passarono
la notte abbracciati nel loro letto. Senza dire nulla, senza
scambiarsi sguardi, senza accenare un movimento.
Quando
il sole fece capolino nella loro stanza Bella decise che era ora di
alzarsi. Sciolse l'abbraccio di Edward e si avviò verso la
cabina armadio della sua stanza.
Oggi
ho proprio voglia di cambiare.
Guardò
nella parte dei vecchi vestiti che Alice aveva scelto per lei e prese
un vestito con il corpetto rigido e ricami argentati e la gonna
morbida, fatta di cotone e pizzo e qualche brillantino argentato. Non
era vistoso come gli altri vestiti che aveva scelto Alice, era
elegante e giovanile. Quella mattina le piaceva particolarmente quel
vestito.
Edward
era in cucina, seduto su una sedia a guardare la finestra. Sembrava
una statua. Bella, dopo aver indossato il vestito, si voleva far
vedere dal marito, però rimase colpita dalla sua bellezza,
quando lui si accorse che la moglie era entrata nella stanza si
voltò
e rimase senza fiato. Era bellissima. Il vestito che faceva notare le
sue forme fino a metà corpo e poi ti lasciavano immaginare,
con i capelli lunghi sotto le spalle e lo smalto nero alle unghie.
Bella rimase immobile, compiaciuta dalla faccia di Edward. Lui si
alzò e lentamente di diresse verso di lei. Lei gli sorrise
maliziosamente e lui la baciò.
«Sei
bellissima»
le disse
lui.
«Anche
tu»
rispose lei.
Edward
la prese in braccio e in quel momento squillò il telefono.
***
«Mamma?
Mi senti?»
chiese
Renesmee al telefono.
«Nessie?
Si ti sento. Tutto bene?»
rispose Bella dall'altro capo.
«Si,
mamma. Tutto a posto, e voi?»
«Ehm...Tutto
bene anche noi. Vuoi che ti veniamo a prendere?»
chiese Bella.
«No,
mamma. Vorrei rimanere qui ancora un po', posso?»
«Si,
certo. Stai tranquilla. Ci sentiamo più tardi, okay?»
«Okay.
Vi voglio bene. Un bacio»
«Anche
noi, amore»
concluse
Bella riattaccando.
Renesmee
raggiunse Jacob in cucina.
«Non
hai intenzione di mangiare cibo umano vero?»
le chiese lui.
«Uhm..Sinceramente
no»
disse lei
imbarazzata.
«Ma
ti fa proprio schifo?»
chiese lui sedendosi a tavola.
«Diciamo
che preferisco altro»
disse lei sedendosi.
Lui
le sorrise e iniziò a mangiare. Renesmee lo fissava
ammaliata.
Lui, dopo poco, si accorse di essere fissato.
«Che
s-cè?»
chiese
lui con la bocca piena, sputacchiando qualcosa. Renesmee
scoppiò
a ridere. Jacob, imbarazzato, masticò il suo boccone e
arrossì.
«E
dai..Non mi prendere in giro»
disse lui un po' offeso.
«Ma
sei bellissimo!»
esclamò lei sghignazzando.
Lui
arrossì ancora di più e continuò a
mangiare.
Renesmee si riprese da quella risata e poi le venne in mente un'idea.
«Jake,
dopo aver visto Billy, mi accompagneresti a Phoenix?»
chiese Renesmee.
«A
Phoenix? Va bene, ma che cosa devi fare?»
chiese lui un po' sorpreso.
«Compere»
disse lei sorridendo.
Lui
annuì e finì di mangiare. Lei, intanto, pensava
ai
regali che doveva fare. Aveva a disposizione almeno 15 giorni,
però
aveva già in mente qualcosa da regalare ad ognuno.
Jacob
si alzò per sparecchiare e Renesmee smise di pensare ai
regali.
«Mi
devo fare la doccia»
disse Jacob all'improvviso.
«Vai,
intanto io posso lavari i piatti?»
chiese Nessie.
«Ma
va. Li lavo io stasera, però la doccia è meglio
che la
faccio subito»
disse
Jacob andando in camera sua.
Renesmee
sorrise e pensò a Billy. Si sarebbe ripreso? E come avrebbe
reagito Jacob in caso contrario? Lei si rabbuiò pensandoci.
«Nessie
puoi venire un'attimo?»
urlò Jacob dalla sua stanza.
Renesmee
quasi si spaventò.
«Arrivo»
disse alzandosi e diregendosi nella stanza di Jacob.
«Che
c'è?»
chiese lei entrando nella stanza. Jacob indossava solo i pantaloncini
e aveva appoggiato sul letto alcuni vestiti. Jacob si voltò
a
guardarla e vide che lei era rossa in viso, ma non ci fece caso.
«Mi
aiuti a cercare un vestito decente?»
chiese lui quasi implorandola. Lei sghignazzò e si
avvicinò
a Jacob.
«Mmm...vediamo»
disse lei iniziando a squadrare i vestiti di Jacob. Ne prese un paio
in mano, ma poi scosse la testa.
«Non
c'è proprio nulla?»
chiese lui rabbuiandosi.
Lei
esitò un attimo, ma poi le uscì un gridolino di
gioia.
«Trovato!»
disse lei sorridendo. In mano aveva una camicia bianca e un paio di
jeans bucati al ginocchio. Jacob si illuminò.
«Metti
questi»
disse lei allungandoli.
«Okay.
Grazie»
disse Jacob e poi si abbassò per darle un bacio sulla
guancia.
Lei, naturalmente arrossì.
«Possibile
che ti vergogni sempre?»
chiese lui notando le sue guance.
«Si,
mi capita spesso ultimamente»
disse lei abbassando lo sguardo.
«Lo
so io perchè. Sei cresciuta e stai diventando maliziosa.
Beh,
vado a farmi la doccia và»
disse lui prendendo l'accappatoio.
«Okay»
disse lei a bassa voce e poi tornò in cucina.
Jacob
aprì l'acqua della doccia e Renesmee si avviò
verso i
piatti. Aprì l'acqua del lavandino e sperò che
l'impianto non prevedesse il cambio di temperatura nel caso si
aprissero due rubinetti. Aspettò un'eventuale urlo di Jacob,
ma non arrivò nulla.
Prese
la spugna e il detersivo e iniziò a lavare i piatti.
Jacob
ha ragione. E' la stessa cosa che mi ha detto mamma. Non ho
più
l'innocenza dei bambini che avevo prima, ecco perchè
arrosisco. Non ci credo, sono rossa anche ora.
Renesmee
scosse la testa e continuò a lavare i piatti, assorta in
mille
pensieri. Quando finì di mettere a posto le ultime
stoviglie,
si asciugò le mani e si sedette in una sedia.
Ma
l'ho portata la carta di credito? Sennò hai voglia di fare i
regali... Sì, sì ce l'ho. Mmm...Che portafoglio
ho
preso? Sì, sì quello azzurro.
Pensando
ai fatti suoi non si accorse che Jacob era uscito dal bagno. Lui
entrò in camera sua e iniziò a vestirsi. Quando
si
allacciò le scarpe, uscì da camera sua e
raggiunse
Renesmee in cucina.
«Già
fatto?»
chiese lei sorridendogli. Lui voltò lo sguardo verso il
lavandino e si accorse che i piatti erano spariti.
«Sei
proprio incredibile»
disse lui scuotendo la testa e sorridendo.
«Andiamo?
Si sta facendo tardi»
disse lei alzandosi.
Jacob
guardò l'orologio. Renesmee aveva ragione, erano in ritardo.
Renesmee
prese la giacca e la borsa dalla camera di Jacob, poi si
appiattì
i ricci bronzei e tornò in cucina.
«Andiamo»
disse lui prendendo le chiavi. Renesmee uscì e si
avviò
verso la macchina.
Qualche
minuto dopo stavano per arrivare all'ospedale.
Jacob
venne preso alla sprovvista da un attacco di panico. E se suo padre
fosse peggiorato? E se non fosse riuscito a parlargli? Renesmee se ne
accorse e gli sfiorò la mano.
Lui
si voltò a guardarla e vide che era un po' spaventata. Lui
le
sorrise, ma lei non ne era convinta.
«Stai
tranquilla»
le disse lui prendole la mano per baciargliela. Lei annuì e
si
mise comoda sul sedile.
Quando
arrivarono all'ospedale trovarono Charlie e Sue.
«Ciao
ragazzi»
li salutò Charlie.
Sue,
invece, li baciò entrambi e rivolgendo uno sguardo in
più
a Jacob.
«Novità?»
chiese Jacob.
Charlie
abbassò lo sguardo e Jacob e Renesmee si preoccuparono. Sue
li
guardò.
«No.
Nessuna novità, però ha dormito per tutta la
notte e
sta ancora dormendo»
disse Sue.
«E'
un brutto segno?»
chiese Jacob.
«Beh,
molto positivo non lo è. Di solito fa male dormire
più
di dodici ore»
rispose il dottore alle spalle di Jacob. Lui e Renesmee si voltarono
a guardarlo. Era lo stesso dottore del giorno prima. Jacob si
innervosì e prese la mano di Renesmee.
«Ci
può dire se possiamo sperare o meno?»
chiese Jacob supplichevole.
«Signor
Black, la speranza è l'ultima a morire, o almeno
così
dice il detto. Suo padre è stabile, ma non si sa ancora per
quanto. Se vuole sapere se ci vorrà un miracolo per suo
padre,
beh, si»
disse il dottore.
Muahahah! Ed eccomi qui pure
stasera!
Allora? Che mi dite dei fanciulli che sembrano una coppietta? Ma in
fondo lo sono, no?
Okay, sembro pazza, ma ormai vi sarete abituate! Ih ih, allora fatemi
sapere cosa ne pensate, d'accordo? Un bacione
Ringraziamenti:
Per i preferiti:
alexz18
arowen47
gli
mikelina
NessieBones
noe_princi89
Padfoot_07
thsere
Per le
seguite:
acqua1879
lally88
Per i commenti *.*:
thsere: Ti
ringrazio! Ahahahah, sinceramente neanche io ci avevo pensato sul
serio, ma alla fine anche se sono vampiri è logico che
avendo la propria personalità non vadano d'accordissimo, no?
E poi, per la solidarietà...Beh, hai ragione, infatti si
sono chiarite subito! Beh, in ogni caso non che i vampirelli cullenini
siano delle pesti! Ma perché cinque? Io sono rimasta a 4! A
meno che Esme non nasconda qualcosa! Ihihih! Ciauuu! Baci
lory_lost_in_her_dreams: visto?
che ne pensi? kiss!
noe_princi89: la
penso come te! Però io Rosalie non è che la mandi
proprio giù, ecco. Perciò la parte da acida
gliela dovevo far fare e poi dovevo farla litigare! Magari nella
prossima la faccio attaccare pure con Emmet...Ahahah!!!
Allora, io ti posso dire che fino all'uscita di Eclipse odiavo Jacob
Black perché era un ficcanaso sfascia famiglie (xD)
però in BD era semplicemente meraviglioso! Tutto amorevole
con Nessina.. *.* ok ho perso una rotella per la via di casa!xD no, no
mi fanno impazzire a me quei due! Infatti non per niente scrivo ff solo
su di loro! Bacio, alla prossima.
Uchiha_chan:
Ahahah!!! Mi piacciono i tuoi aggettivi! "zuccherissimo" xD e
questo? Io li trovo adorabili nella scelta del vestito *.* da notare
che l'ho scritto io >.< (appello per tutte, conoscete uno
psicanalista veramente bravo in Torino? Ahahahah). Per Rose la penso
anche io così, infatti l'avrei scannata in Breaking Dawn
quando faceva l'avvoltoio con Bella! Ciao!
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Capitolo 5 *** Cinque ***
Il
cuore di Jacob accellerò e Renesmee riuscì a
percepirlo. Lei si agitò e Jacob si voltò a
guardarla.
Si accorse che lei faceva fatica a trattenere le lacrime e lui
l'abbracciò.
Il
dottore venne chiamato da un'infermiera e si allontanò,
mentre
Jacob cercava di tranquillizzare Renesmee.
Sue
e Charlie li guardavano, ma anche loro erano agitati. Dopo qualche
minuto Renesmee si tranquillizzò un poco e si
andò a
sedere in un sedile della sala d'aspetto. Jacob camminava
distrattamente, mentre Charlie e Sue iniziarono un discorso tra di
loro.
A
Jacob faceva piacere che tutti quanti tenessero a suo padre e a lui,
però gli dispiaceva anche che Sue, Leah e Seth in qualche
modo
pensassero a Harry.
Jacob
si ricordò di Seth e Leah quando morì Harry.
Erano
letteralmente distrutti e Leah non poteva più contare
nemmeno
su Sam, mentre Seth restava ore chiuso nella sua stanza senza
reagire. Per fortuna si represero abbastanza in fretta. Jacob non
riusciva ad immaginare a come avrebbe reagito nel caso Billy non ci
fosse stato più. Non ci voleva pensare, aveva paura. Chi gli
rimaneva se non suo padre? Non sapeva se le sue sorelle si sarebbero
occupate di lui, comunque lui non voleva dipendere dagli altri, gli
sarebbe piaciuto poter scappare ed andare via, lontano da tutto e
tutti. Ma non poteva. Qualcosa gli impediva di poter scappare
un'altra volta. Adesso c'era Renesmee e non riusciva a pensare di
poter stare anche senza di lei.
Charlie
si sedette accanto a Renesmee.
«Ehy...Come
va?»
chiese dolcemente Charlie. Renesmee si voltò a guardarlo e
le
lacrime le inondarono gli occhi. Charlie l'abbracciò e Jacob
e
Sue si voltarono a guardarli. Renesmee lasciò Charlie e si
asciugò le lacrime mentre singhiozzava. Jacob prese la mano
di
Renesmee e la fece alzare in piedi.
«Noi
usciamo un'attimo»
annunciò Jacob agli altri due.
Charlie
annuì e Jacob uscì dall'ospedale con Renesmee.
Una
volta fuori Renesmee aveva finito di singhiozzare e si asciugava le
lacrime.
«Mi
dici che ti prende?»
le chiese Jacob. Renesmee lo guardò.
«C-che
vuoi dire?»
chiese lei.
«Voglio
dire che a casa eri tranquilla e spensierata e adesso piangi come una
fontana»
disse lui un po' brusco.
Renesmee
rimase perplessa. pensava fosse scontato perchè piangeva.
«Perchè
ho paura»
disse infine lei.
«Paura
di cosa?»
continuò Jacob.
Renesmee
sentì di nuovo le lacrime pizzicarle gli occhi.
Perchè
Jacob le chiedeva quelle cose?
Renesmee
appoggiò la sua mano sulla guancia di Jacob. Lui venne
nuovamente catapultato nei pensieri e nei ricordi di Renesmee.
Il
ricordo che vide Jacob era quello di Renesmee seduta su una sedia
nella sua cucina pochi minuti prima.
Billy.
Chissà come sta. Sara peggiorato? E come reagirà
Jacob?
E se decidesse di scappare? E se facesse qualche cazzata?
Poi
la scena cambia. Renesmee che tiene per mano Jacob. La sensazione di
provare le stesse emozioni di Jacob. Paura, agitazione, nervoso. E
poi tristezza, depressione e stanchezza.
Renesmee
tolse la mano dalla guancia di Jacob.
«Capisci
ora?»
gli chiese lei. Jacob si sentì sprofondare. Renesmee stava
male perchè lui
stava male. Adesso erano gli occhi di Jacob a pizzicare.
«Scusami»
disse Jacob. Lei si tranquillizzò e lo abbracciò.
Lui
sprofondò il viso nei capelli di lei. Rimasero
così per
qualche secondo, poi Charlie uscì dall'ospedale e li
chiamò
allarmato.
***
Edward
e Bella erano nuovamente nella Volvo per dirigersi all'ospedale.
Renesmee
li aveva chiamati in lacrime, dicendo che Billy era peggiorato.
«Edward,
era sconvolta. Speriamo che Jacob non stia troppo male, altrimenti
non so come reagirà Nessie»
disse Bella angosciata.
«Come
reagiresti se tuo padre stesse per morire?»
le chiese Edward.
Bella
aveva uno strano senso di nausea. Da quando era diventata una vampira
ci aveva pensato spesso a come avrebbe preso la morte dei suoi
genitori.
Arrivarono
all'ospedale e trovarono Nessie tra le braccia Jacob, Charlie che
fissava il pavimento seduto su una seggiola, mentre Sue parlava con i
figli.
«Mamma,
papà»
disse Renesmee allontanandosi da Jacob.
Nessie
abbracciò entrambi i genitori che le asciugarono le lacrime.
Poco dopo, Bella diede un ultimo bacio alla figlia e poi
andò
dal padre e lo salutò.
«Ciao
papà»
disse Bella avvicinandosi. Charlie alzò lo sguardo.
«Ciao
Bella»
disse
lui alzandosi. Si abbracciarono e Bella percepì un piccolo
singhiozzo da parte del padre.
«Cosa
è successo?»
chiese Bella.
«Ha
avuto una complicazione, ma non ci hanno detto di cosa si tratta. Ora
è in sala operatoria>> spiegò
Charlie.
Bella
assunse un'aria affranta. Edward l'abbracciò e lei lo
lasciò
fare.
Renesmee
guardava i genitori e sorrise, con le lacrime che le rigavano le
guance.
«Dai,
basta piangere»
le disse Jacob abbracciandola nuovamente. Lei singhiozzò.
Jacob
la strinse a sè e chiuse gli occhi. Nuovamente una
sensazione
di panico lo invase. Renesmee se ne accorse e lo abbracciò
più
forte.
Charlie
ed Edward parlavano di Billy e Bella se ne stava accoccolata tra le
braccia di Edward. Seth e Leah si avvicinarono a Jacob e a Renesmee.
«Ehy,
Jake tutto a posto?»
chiese dolcemente Seth.
«Si,
Seth tranquillo»
rispose Jacob mentendo.
Leah
sorrise. Quello era il suo meglio. Le venne in mente suo padre, ma
cercò di scacciare via il ricordo. Non poteva essere triste
anche lei in quel momento.
«Jake...Puoi
contare su di noi fino alla fine»
disse Leah decisa. Si era affezionata a Jacob e vederlo in quello
stato la faceva star male.
Jacob
lasciò Renesmee e si avvicinò a Leah. Le sorrise
e poi
l'abbracciò. Anche Jacob si era affezionato parecchio a
Leah.
Anche se Leah non provava particolare simpatia per Renesmee, quando
bisognava proteggerla lei c'era sempre e Jacob lo teneva presente
ogni momento. Leah ricambiò l'abbraccio e inevitabilmente le
scese una lacrima.
Renesmee
li guardò e le venne una lieve fitta di gelosia.
Edward
si voltò e sua figlia lo guardava malinconica.
Papà,
è sbagliato vero? Lei non è e non sarà
mai
niente per lui, giusto? Eppure, perché mi sento
così?
Perché mi prende questa cosa allo stomaco?
Edward
guardava la figlia incapace di fare qualcosa. Nessie era alle prese
con le prime emozioni.
Jacob
sciolse l'abbraccio e continuò a parlare con Seth e Leah,
Renesmee, sentendosi di troppo, raggiunse i genitori e Charlie che
discutevano a bassa voce.
«Bisognerà
essere forti e stargli vicino, tutto qui»
disse
Charlie.
Quindi
stavano pensando già al peggio. Renesmee si
bloccò
sentendo quella frase. Si stava avverando, quindi? Billy era
destinato alla stessa sorte del padre di Seth e Leah?
Bella
si voltò verso la figlia e intuì ciò
che stava
pensando.
«Vieni
qui, piccola»
le disse
Bella scendendo dalle gambe del marito.
Renesmee
si avvicinò e prese il posto della madre sulle gambe di
Edward.
«Non
ti devi preoccupare, Nessie» le disse Charlie.
Renesmee,
nonostante tutto, non riusciva a rimanere tranquilla del tutto,
ancora era preoccupata per come sarebbe andata a finire.
Jacob
si accorse che Renesmee non era più vicino a lui e la
cercò
con gli occhi: era con i suoi genitori.
Aveva
gli occhi gonfi, le occhiaie e si soffiava il naso, eppure era
stupenda. Un essere meraviglioso che riusciva a fargli battere il
cuore ad ogni sguardo e lo ammaliava con i suoi movimenti leggeri e
sensuali.
Jacob
la guardava intressato: Renesmee ormai era cresciuta e stava
diventando pian piano una donna e lui per poco non se ne accorgeva
nemmeno.
Anche
se, a ripensarci, Jacob si accorse del periodo in cui si
allontanarono perché lei stava crescendo, ci era stato molto
male, ma alla fine non poteva imporre le sue volontà,
perciò
era riuscito ad abituarsi.
Jacob
si sedette nella sala d'aspetto e ripensò al bacio del
giorno
prima e una fitta gli strinse il cuore. Era stata lei a darglielo,
era un segno, anzi il segno, che aveva fatto capire a Jake che era
ora di riavvicinarsi perché lei era pronta.
Era
pronta per amarlo davvero, per dargli il suo cuore e iniziare a
vivere la loro eternità.
Ma
Jake era pronto? Se lo era chiesto spesso nel periodo di leggera
lontananza. La sua risposta era senza dubbio si, ne aveva avuto
parecchio di tempo per prepararsi.
Jake
era così preso dai suoi pensieri che non si accorse del
dottore entrato in sala.
«Uno
per volta e cambiatevi con la divisa che trovate nel
camerino»
spiegò il dottore per poi scomparire.
Jake
alzò la testa e si accorse di non aver capito molto.
«Che
cosa devo fare?» chiese Jake cadendo dalle nuvole.
Renesmee
fece un passo avanti, ma Leah la precedette prendendo per un braccio
Jake per portarlo al camerino.
La
piccola ne rimase ferita, avrebbe preferito starci lei vicino a Jake
in un momento del genere.
Edward
appoggiò una mano sulla spalla di Nessie e lei si
voltò
a guardarlo.
«Voglio
andare a casa» disse Nessie abbassando lo sguardo.
Bella
la guardò stupita e preoccupata. Voleva lasciare da solo
Jacob?
«Amore,
ma ne sei sicura?» chiese Bella.
«Si...»
disse lei sospirando.
«Aspetta
almeno che Jake esca dalla sala...» disse Bella delusa.
Nessie annuì
e attese paziente.
NOOOOOOOOOOOOO! Gente!
Ciaooo!!! Devo darvi una brutta notizia: il prossimo capitolo
sarà l'ultimo!!! Non ve lo aspettavate, vero? Manco io a
dire il vero! Mi dispiace essermene accorta un po' tardi! Ad ogni modo
ho una notizia ancora più sconvolgente: dovrete aspettare
lunedì per il finale! Ah-ha! Vi chiedo di perdonarmi!!! (:P
sono un po' montata, vero? Come la pannaaaaaaaa!!xD) però se
vi può interessare, forse lunedì
posterò una one shot originale drammatica. *.* speriamo in
bene =)
Ah, mi scuso per non aver aggiornato ieri, ma ero stanchissima! =P
Ringraziamenti:
Per i preferiti:
alexz18
arowen47
gli
mikelina
NessieBones
noe_princi89
Padfoot_07
thsere
Per le
seguite:
acqua1879
lally88
Per i commenti *.*:
noe_princi89: ti
ringrazio dei complimenti, beh non so in realtà quale sia il
vero messaggio, ma penso che in una condizione di
drammaticità ci si aggrappa sempre alle cose più
semplici per non sprofondare, perciò faccio "sorreggere"
Jake a Renesmee e alle sue prime esperienze da adolescente! Un bacione^^
thsere:
Muhahahahah!!! Ma noooo!!! Povero Carlisle!!! xDDDD
cornutooooooooooooooo!!! Ahahahah!!!Ti ringrazio per i complimenti al
capitolo! Kiss
Uchiha_chan:
cuoricinissimo? xDDD stupendoooo!!! Ti ringrazio e ti dico che Renesmee
me la sono immaginata sempre come una che sta al suo posto, un po' come
tutti gli altri Cullen a dire il vero, ma nonstante la sua riservatezza
ad Edward e Bella non può nascondere niente
perciò lei dice tutto di sua spontanea volontà,
pronta a farsi aiutare nel momento del bisogno dai due Vampirelli ^^
alla prossima! =)
lory_lost_in_her_dreams:
Ciaaaaaaaaaaaaaaaao! xD Eh si, povero Jake, non se lo
meritava proprio, ma è lì che entra in ballo
Nessina^^ ti ringrazio per i complimenti! Un bacione
A lunedì!!!!!!!!!!!!
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Capitolo 6 *** Sei ***
Sei
Jacob
era nel
camerino insieme a Leah, doveva indossare la divisa per entrare nella
stanza di suo padre, una delle precauzioni contro le epidemie e poi
perché i pazienti erano troppo deboli.
«Leah,
sinceramente, come pensi che finirà?»
«Jake, non
illuderti e inizia a prepararti al peggio» disse Leah,
sincera.
Jake la guardò
tormentato.
«Leah, cosa
farò quando non ci sarà
più?» chiese lui,
triste.
Leah scosse la
testa. Non poteva saperlo.
«Jake, posso
solo dirti di non fare cazzate, qualcuno potrebbe soffrire davvero e
non parlo solo di Renesmee» disse Leah, seria.
«Lo so. Ora è
meglio che vada» disse lui infilandosi il berretto.
Leah scoppiò
in una fragorosa risata.
«Sei buffo,
sai?» disse lei più per smorzare la tensione che
per
vero divertimento.
Jake l'accarezzò
e poi uscì nel corridoio.
Una folta che fu
davanti alla porta della camera di suo padre, il cuore
accelerò
i battiti.
In che condizioni lo
avrebbe trovato? Era sveglio? Poteva parlare? Jacob si stufò
e
decise che era ora di scoprirlo.
Aprì la porta
e ciò che vide gli fece stringere lo stomaco.
Suo padre aveva le
occhiaie, il volto marcato e scavato, respirava a fatica ed era
inerme: sembrava già un cadavere.
«Billy? Papà,
mi senti?» chiese Jacob avvicinandosi e prendendogli la mano.
Billy emise un
grugnito e cercò di stringere la mano di Jacob.
«Ja- Jacob?»
chiese Billy in un sussurro.
«Si, sono io.
Jacob» disse lui, distrutto.
«Mi fa piacere
che tu sia qui. Non credo di poter resistere ancora molto,
perciò
Jacob, stammi bene a sentire, d'accordo?» disse Billy,
affaticandosi.
«No, no papà.
Smettila. Devi riposarti, parleremo quando starai meglio»
disse
il ragazzo.
«No, Jake. È
finita, lo sento. Perciò, ti chiedo di non interrompermi o
potrei non riuscire a finire ciò che ti voglio
dire»
disse Billy, con difficoltà.
Jacob,
silenziosamente, iniziò a piangere.
Billy aprì
gli occhi e lo vide.
«No, no,
figlio mio. Non ne vale la pena. Pensa che noi abbiamo anche la
fortuna di poterci salutare. Lo sapevi che prima o poi sarebbe
successo. Ma ora ascoltami: di a tutti, soprattutto a Charlie, che
gli ho voluto bene. Di ai ragazzi del branco che fanno un lavoro
veramente buono a chiedi loro di non dimenticare mai i nostri valori
e la nostra cultura anche ai loro figli. Di alle tue sorelle che sono
dispiaciuto di non poter conoscere i loro figli e che, nonostante
tutto, le adoro. Di a Charlie che è stato un grande amico,
di
essere forte e di stare vicino a Sue perché lei ne
avrà
bisogno.
Di ai Cullen di
rispettare il patto anche se ufficialmente non esiste più. E
tu, figlio mio, non abbandonarla mai, nemmeno quando sentirai il
disperato bisogno di stare da solo, perché lei la tua unica
salvezza. Non abbandonare mai nel momento del
bisogno chi hai
amato e non dimenticare mai quello che gli altri hanno fatto per te.
Non avere paura del tuo futuro, né del passato, viviti la
tua
vita tenendo sempre a mente i valori e i tuoi affetti.
Combatti, Jake, se
senti che è per la cosa giusta, difendi ciò che
ritieni
importante e ama ciò che ne è davvero degno.
Sappi che
sono fiero di te e che sono sicuro sarai un magnifico maschio Alfa.
Jake ti ringrazio davvero per tutto quello che hai fatto per me. Ti
voglio bene, figlio mio...» Billy chiuse gli occhi.
«Anche io
papà» disse Jacob vedendolo esalare l'ultimo
respiro.
Jacob rimase in
quella posizione: stringendo la mano di suo padre e piangendo lacrime
per un lutto anticipato.
Si sentiva vuoto,
con una strana nausea; voleva gridare, piangere, sfogarsi e, magari,
sradicare anche qualche albero.
Jake, distrutto,
uscì dalla stanza per poi tornare nel camerino e togliersi
quella divisa, ormai, inutile.
Si sedette sulla
panca e mise la testa tra le mani: non era sicuro di sapere cosa
avrebbe dovuto fare.
Uscì, poi,
dalle porte del reparto entrando automaticamente nella sala
d'aspetto.
Non aveva voglia di
parlare e guardò le facce dei presenti: tutti erano tesi in
attesa di una sua reazione. Solo un viso non lo guardava ed era
l'unico che avrebbe dovuto farlo.
Guardò negli
occhi Sam e lui capì. Si avvicinò a Jacob e lo
abbracciò. Un abbraccio da fratello, un abbraccio sentito,
un
abbraccio di consolazione.
Prima che tutti
potessero iniziare a piangere suo padre, comunicò con Edward:
Edward,
posso prendere con me Renesmee? Non - non posso restare qui, non
voglio vederli in quello stato, non ce la farei.
I due ragazzi –
uomini si guardarono negli occhi. Il vampiro annuì e
sospirò.
Renesmee,
finalmente, alzò lo sguardo verso di lui e poi
guardò
Leah. Jacob capì che aveva frainteso i loro gesti ed era
gelosa.
Si avvicinò e
la prese per mano.
«Vieni con me»
le disse con la voce rauca, guardandola negli occhi.
Renesmee si alzò
dalle gambe del padre e lo seguì fuori dall'ospedale, ma si
fermarono nel parcheggio.
«Jake, va
tutto bene?» chiese lei a bassa voce.
Non aveva capito
cos'era successo. A Jacob si strinse il cuore.
«Non c'è
più...» disse lui con il magone.
Nessie si portò
una mano alla bocca e iniziò a piangere, silenziosa.
Il ragazzo inspirò
e si voltò a guardarla.
«Mi dispiace»
le disse prendendole il volto tra le mani. Lei, però, scosse
la testa e singhiozzò.
«Sta-stai
tranquillo. È solo che non credevo succedesse subito,
cioè
così. Inaspettato. Ecco» disse lei, triste.
Lui le diede un
leggero bacio e poi la strinse a se: non era giusto che lei stesse
così.
«Lo pensavo
anche io. Ma è meglio così, almeno non ci ha dato
false
speranze. Voglio chiederti una cosa, ma non voglio che pensi che io
voglia correre. Spero tu abbia capito cosa intendevo dire»
disse Jacob, in difficoltà.
«Jake,
chiedimelo e basta. Non devi darmi spiegazioni» disse
Renesmee
tirando su con il naso.
«Vo-vorrei che
tu venissi via con me. Non so dove, so solo che deve essere lontano
da qui. Non per molto, te lo prometto, solo il tempo di provare ad
abituarmi alla mia nuova vita, quella che mi aspetterà,
quella
che sarà solo per te» confessò Jacob,
guardandola
negli occhi.
Renesmee, commossa
accettò, ma solo nel caso che Edward e Bella fossero
d'accordo.
«Non ti
preoccupare di quello. Vieni»
***
«Ed,
ma sei
sicuro?» chiese Bella, a bassa voce.
«Fidati di me
Bella, ne ha bisogno. Io leggo la sua mente, so che non farebbe mai
niente che la possa mettere in pericolo. Non c'è modo di
preoccuparsi» Edward cercava di convincere Bella.
Charlie,
apparentemente calmo, uscì fuori dall'ospedale e Bella
decise
di seguirlo.
Edward fu invaso dal
panico: doveva fermarla ma non poteva. Il tempo doveva fare il suo
corso e Edward non poteva intervenire sempre e Bella era costretta a
crescere, prima o poi.
Charlie si trovava
nello spiazzo di fronte all'ospedale, quello che si trovava un po'
prima rispetto al parcheggio. Il suo amico era morto e lui era
semplicemente sconvolto.
«Papà!
Papà!» Bella era uscita dall'ospedale per
rincorrerlo.
«Cosa vuoi
Bella?» rispose quasi urlando Charlie. Piangeva.
Bella rimase
pietrificata. Si trattava della visione di Alice, alla fine si
avveravano quasi tutte.
«Pa-Papà
mi dispiace» di Bella in un sussurro.
«Anche a me
Bella. Mi dispiace veramente tanto! E sai cos'altro mi dispiace? Che
mia moglie mi abbia abbandonato e che mia figlia abbia seguito le sue
orme senza dare nemmeno un segnale! La vuoi sapere un'altra cosa
Bella?» chiese urlando Charlie.
Era una domanda
retorica, ma Charlie si aspettava lo stesso una risposta. Bella
voleva piangere, voleva poter chiedere scusa, ma ormai era troppo
tardi, ormai aveva scelto la sua vita e non poteva tornare indietro.
«Di-Dimmela»
balbettò Bella.
«Mi fai paura!
E come te, mi fa paura tua figlia, perché non ci sono dubbi
che lo sia! Lei, però, gli occhi li ha castani, dove sono
finiti i tuoi occhi Bella? Perché Nessie è
così
grande? Non dovrebbe avere sette anni? Ah, ma certo, dimenticavo! E i
nove mesi di gravidanza? Avevi nascosto anche quelli? Non so cosa mi
nascondi Bella, ma non voglio saperlo. Già sapere che Jacob
Black può diventare un animale è stato shockante!
Prova
a metterti nei miei panni, Bella!» si sfogò
Charlie.
E rimasero così.
Senza dire più nulla. Guardandosi negli occhi, quelli che
Charlie trovava incomprensibili ma che, in realtà, un
significato ce l'avevano ma era troppo anche per lui.
Un segreto
inconfessabile, un segreto da custodire per migliaia di anni,
finché
l'unica cosa di cui non puoi avere paura ti trova: la morte. L'unico
vero modo per liberti di quegli occhi e di quel segreto.
Poi la disperazione
fece tutto il resto. Un padre e una figlia, che misero da parte la
loro natura, i loro occhi, i loro segreti per tornare ad essere, in
un momento, solamente padre e figlia, come alle origini.
«Ti voglio
bene anche se hai gli occhi dorati» disse Charlie.
«Anche io,
papà»
***
Nessie
e Jake si
trovavano in una radura, nel bel mezzo dei boschi canadesi,
accoccolati, mentre parlavano dolcemente.
«Perché
hai scelto di portarmi con te?» chiese Nessie, sussurrando,
come se la tua dolce voce melodiosa avrebbe potuto disturbare
chissà
quale entità superiore.
«Me lo ha
detto lui, in un certo senso. Mi ha detto che nel momento in cui
avrei sentito il disperato bisogno di stare da solo, non avrei dovuto
abbandonarti perché sei la mia unica salvezza»
concluse Jacob dandole un bacio.
Ma noooo!!! E' finita =( =( =(
Però ora tocca a voi, mie fidate lettrici (xD) a dirmi cosa
ne pensate! Il primo finale era un po' diverso da questo, nel senso che
lasciava troppe cose a metà, anche se alla fine qualcosa
l'ho trascurato anche con questo (ad esempio le reazioni delle altre
persone). Un po' corto, vero? Sono sadica, potevo scriverlo prima,
ahahahah!!!
In ogni caso vi ringrazio immensamente per avermi seguita (e sono
veramente felice di ritirare questo Oscar, che era il mio unico e vero
obiettivo. Grazie!)
Dai, mi perdonate la pazzia, vero? Domani ho gli scritti degli esami di
qualifica
perciò me la sto facendo un po' sotto! Ahahahah!!!
Un bacione,
Erika <3
P.S. Spero leggerete anche le
altre mie fan fiction!!!^^
Ringraziamenti:
Per i preferiti:
alexz18
arowen47
gli
mikelina
NessieBones
noe_princi89
Padfoot_07
Tenlove
thsere
Per le
seguite:
acqua1879
lally88
butterfly 85
LadyEl
Per i commenti *.*:
lory_lost_in_her_dreams:
Oh, ti ringrazio davvero tanto! Alla fine ci ha pensato Jacob
a tirarla su di morale! Mi fai sapere che cosa ne pensi? Un bacione e
grazie ancora^^
thsere:
Ahahah!!! Me la vedo!!! Ma più di tutti mi vedo Jacob al
guinzaglio! Se mai farò una fic demenziale la
userò sicuramente!!! Ahahahah! Mi fa piacere la fic ti sia
piaciuta! Un salutone enorme^^
Uchiha_chan: Ti
ringrazio! Anche qui ho provato a descrivere i sentimenti, ma non so
perché ho la strana sensazione che mi sia venuto meglio la
parte con Bella e Charlie. Che ne dici? Ti ringrazio per aver seguito
la fic fino alla fine! Un bacione, alla prossima!
noe_princi89: Beh,
Nessie si comporta così perché si sente messa un
po' da parte. E' un comportamento un po' da vittima, è vero,
ma in certe situazioni non si sa mai come potremmo reagire^^ non credi?
Mi dispiace, ma veramente non avrei saputo che altro inventarmi, e poi
sarebbe caduta sul patetico. In ogni caso grazie per aver seguito la
fic! Un bacione.
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