La venditrice di sale

di Atenah
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


~LA VENDITRICE DI SALE~

FALSUM MORTEM 



Aprile 28 a.C.
Lentamente le fiamme delle candele consumarono anche la cera rimanente delle due candele ai fianchi dell’altare e infine con uno sbuffo di fumo si spensero.
Cleopatra Tea Filopatore o semplicemente Cleopatra, come le piace piaceva essere chiamata, la regina dei re e delle regine, figlia di Iside, Faraone dell’alto e basso Egitto era inginocchiata davanti ad un imponente altare decorato con oro e pietre preziose. Mentre si alzava osservò ancora per un’ultima volta il nome inciso su una piastra di ottone al centro dell’altare, ora difficile da leggere per la scarsa luce, non più prodotta dalle candele, che si erano spente. Me lei non aveva bisogno di leggere le parole incise nell’ottone, le sapeva a memoria: Sacrum Dei Gaius  Iulius Caesar.
Roma lo aveva dichiarato Dio dopo la sua morte e perciò meritava un altare, lo meritava comunque pensava Cleopatra. Era stato un uomo di straordinaria intelligenza e grandezza.
Lei lo aveva amato, probabilmente, tanto che dal loro amore era nato un figlio: Tolomeo Cesare. Erano già passati ben quindici anni da allora e ora Tolomeo Cesare studiava le scienze e la medicina, la sua grande passione, e dimostrava un’intelligenza tale quasi quanto suo padre.
La relazione tra la sovrana d’Egitto e l’imperatore di Roma era stata diversa da qualunque altra relazione che un uomo e una donna avrebbero potuto avere.
Lei diciassettenne, con un carattere impetuoso e con ancora molte cose da imparare. Lui già quarantacinquenne, saggio e potente.
Prima che lui morisse Cleopatra aveva litigato violentemente con lui e aveva difeso suo figlio che aveva fatto riconoscere da Cesare in pubblico con uno stratagemma.
Due giorni dopo morì, assassinato, andò al funerale, ma non ebbe mai la possibilità di chiedergli perdono per quel litigio. Ora anche se dopo ben 15 anni, ancora talvolta Cleopatra si ritirava a pregare per lui nel suo altare.
Non che non amasse suo marito Antonio, anzi lo amava infinitamente, ma portava rispetto per l’ormai defunto Cesare.
Cleopatra era cambiata nell’ultimi, ora trentaduenne, il suo carattere era diventato più calmo era diventata madre di altri tre figli: Cleopatra Selene, chiamata sempre solo con il suo secondo nome, Alessandro Helios e Tolomeo Filadelfo, chiamato amorevolmente Filo. 
Lentamente si diresse verso l’uscita dell’altare che si trovava comodamente nel palazzo, camminò attraverso il stretto e, ora buio, corridoio ornato da grandi colonne bianche.
Passò la penultima colonna… ad un certo punto una forte mano le tappò la bocca. Distinto la regina inizio a divincolarsi e a calciare intorno a sé, non riuscendo a urlare.
“Ferma.”. Cleopatra si bloccò di scatto e raggelò nelle braccia del rapitore. La voce. Era lui. Sentì la mano che le chiudeva la bocca abbassarsi, ma non ebbe il coraggio di parlare, la sua gola era come cucita.
“Cesare.” parlò con una voce che non riconobbe come sua. La sovrana era consapevole del fatto che il rapitore era proprio lui: Caio Giulio Cesare. Aveva riconosciuto subito la sua voce, ma continuò a non girarsi per paura di vederlo.
Ma lei era la regina d’Egitto e non aveva paura di niente. Si girò. La sua mano destra andò ad appoggiarsi nel mura per sostenersi, per paura di cadere svenuta.
Osservò i suoi occhi castani. I capelli erano rimasti grigi ed era invecchiato, ma questo dava a lui un’aria solo ancora più saggia e solenne.
“Non volevo spaventarti.” disse Cesare.





Ecco il primo capitolo della mia storia! Vi dico subito che la date non coincidono con la realtà, dato che Cleopatra morì già nel 30 a.C., ma solo così la mia storia ha senso.
Mi farebbero piacere delle recensioni!
Baci
Detective ♤


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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


LA VENDITRICE DI SALE 

NOTIZIE DA ROMA



Cleopatra non era mai stata una donna che aveva avuto difficoltà a parlare, lo stesso in quel momento, non riuscì che a fare una sola domanda: “Che ci fai qui?” Cesare le lasciò andare il braccio: “Ho paura di essere arrivato prima del messaggero che ho mandato.”. La regina non capiva: “Che messaggio doveva portare?” l’imperatore osservò la donna che, l’ultima volta che l’aveva vista, era ancora una ragazzina. Era una vera e propria sovrana ora, saggia e potente: “Il messaggio era che Cesare non è morto e che ora ha ripreso il controllo su Roma.”.
“Vieni.” disse Cleopatra: “Andiamo ad avvisare Antonio.” fece a Cesare segno di seguirla. Camminavano affrettati lungo i lunghi corridoi del palazzo, quando sentirono passi veloci venirli incontro.
“Cleopatra! È appena arrivato un messaggio da Roma! Cesare è vivo e…” disse Antonio quando svolto correndo nel corridoio e vide sua moglie, ma subito si bloccò come gelato, quanto scorse la persona che seguiva la sua amata.
Cleopatra si avvicinò al suo sposo e gli appoggiò una mano sul braccio per calmarlo: “Anch’io ho ricevuto queste notizie.”.
Si avvicino allora anche Cesare: “Sono felice di vederti Antonio. Soprattutto sono lieto a vedere che in confronto al mio pronipote tu abbia scelto una strada giusta.” non vedendo alcuna reazione in Antonio, Cesare lo strinse in un caloroso abbraccio, come tra vecchi amici: “Suvvia Antonio, non credevo ti spaventassi così tanto!”. 
Finalmente l’ex generale recuperò la lucidità: “Anch’io sono felice di vederti Cesare.” disse sorridendo quando i tue ex compagni sciolsero l’abbraccio.
“Sarai affamato. Che ne dici di un buon pasto e un po’ di vino, mentre ci racconti tutto?” chiese allora la sovrana, mentre si dirigevano in un comodo salotto in stile orientale. 
La notizia doveva essersi diffusa in fretta nel palazzo per tutte le guardie e i servitori si i chinavano con rispetto al passaggio dell’imperatore. 
Seduti comodi e con cibo e vino servito, Cesare incominciò: “Non fui io ad essere ucciso quell’anno alle Idi di Marzo. L’uomo che è morto era mio cugino che si stava dirigendo in senato e, disgraziato lui, assomigliandomi molto è stato scambiato per me e ucciso. Da quel momento però io seppi che non ero più al sicuro, e sfruttai la situazione fingendomi morto. Ci vollero ben quindici anni fino a quando, io e i miei alleati, fummo in grado di riprendere il potere a Roma. Il nostro piano è riuscito ma Ottaviano se l’è data alle gambe ed è scappato al nord nel l’ultima lingua dell’impero romano circondato da territorio barbaro. Loro lo hanno visto, ne siamo sicuri. Ma se ci sposteremo nel territorio dei barbari loro penserebbero che si tratti di un attacco e non vogliamo conflitti. Abbiamo bisogno di qualcuno che, oltre a conoscere la loro lingua abbia anche modo di convincerli a darci informazioni. C’è una sola persona in grado di aiutarci e vive qui in Egitto: si tratta di una ex prigioniera che vive però come persona libera, è la figlia di un capotribù dei barbari ed è nota come venditrice di sale che vende il sale più puro di tutto Egitto.”.
Cleopatra annuì: “Ne ho sentito parlare di lei e mi pare che sono stati comprati carichi di sale suo varie volte dalla cucina. Credo che vivi a Sais e se c’è una persona che può aiutare è proprio lei.”.
Marco Antonio si alzò e si diresse verso all’uscita della stanza: “Vado ad avvertire il comandante che per domani mattina vogliamo la nave reale pronta a scendere per il Nilo.” disse mentre usciva: “E… magari sarebbe il caso di far conoscere a Tolomeo suo padre…” aggiunse e uscì definitivamente.
Cleopatra sorrise e si rivolse a Cesare: ”Sì. Credo che farebbe piacere a entrambi.” l’imperatore sospirò e si alzò: “Molto piacere.”.
“Tolomeo? “ Cleopatra bussò alla porta della stanza dove di solito suo figlio passava il tempo libero, o a studiare o a giocare a senet con Selene, la sua sorella più piccola di soltanto un anno.
“Avanti.” si sentì la voce ovattata di Tolomeo provenire a dentro alla stanza, la regina d’Egitto aprì la porta e come si era aspettata si trovò davanti una scena non insolita. “Hai barato!” diceva Selene in quel momento “Non è vero!” le rispose suo fratello, i due si bloccarono quando videro entrare la loro madre, accompagnata da un ricco estraneo.
“Madre.” salutarono i due litiganti e abbassarono leggermente il capo in segno di rispetto, cosa che facevano solo se Cleopatra era in compagnia di estranei. Solitamente la sovrana era chiamata dai suoi figli semplicemente “ma”.
“Vorrei che faceste conoscenza con quest’uomo.” disse la regina, quando ebbe l’attenzione di Tolomeo e Selene, “Il suo nome è Giulio Cesare ed è l’imperatore di Roma.”.
Selene con i suoi quattordici anni era una ragazza sveglia e capì al volo la situazione in cui si trovava: una presentazione tra padre e figlio che non si erano mai visti.
“Madre, posso chiedere il permesso di ritirarmi nella biblioteca per studiare?” chiese per non disturbare suo fratello, Cleopatra acconsentì: “Vai pure.”.





Ecco qui il prossimo capitolo! Devo avvertire tutti i lettori che gli avvenimenti sono completamente inventati da me.
Spero vi piaccia!
Lasciatemi qualche recensione
Detective 

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