Due anime

di Blunder
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'estate del diploma ***
Capitolo 2: *** La festa ***
Capitolo 3: *** Il giorno dopo ***
Capitolo 4: *** L'appuntamento ***
Capitolo 5: *** Amour au clair de lune ***
Capitolo 6: *** Tre giorni dopo ***
Capitolo 7: *** Il peso delle scelte ***
Capitolo 8: *** Dubbi ***
Capitolo 9: *** La fuga ***
Capitolo 10: *** La verità di Mamoru ***
Capitolo 11: *** Domenica sera ***
Capitolo 12: *** A casa di Mamoru ***
Capitolo 13: *** Ritorni ***
Capitolo 14: *** Pace ***
Capitolo 15: *** Il compleanno ***
Capitolo 16: *** Amore ***
Capitolo 17: *** Avviso ***



Capitolo 1
*** L'estate del diploma ***


Image and video hosting by TinyPic Piccola premessa, ho modificato leggermente la struttura del testo cercando di migliorarne la leggibilità e ho corretto alcuni errori, ma non ho alterato la trama. I personaggi di Sailor moon non mi appartengono e le immagini utilizzate non sono di mia proprietà


Tokyo 2015

L'estate del diploma era appena iniziata, i ragazzi felici per aver terminato finalmente la scuola dell'obbligo non vedevano l'ora di  godersi le meritate vacanze, tra tutti spiccavano 4 ragazze, all'apparenza completamente diverse e incompatibili tra loro, che si avvicinavano alla parete dei quadri con i voti finali del diploma.
<< permesso...scusate, ehm insomma volete fare spazio!!! >>  tutti si erano voltati verso la biondina che aveva appena urlato
<< Minako ma ti sembra il modo di urlare? >> a parlare era stata Ami una ragazza dai corti capelli blu, imbarazzata dal comportamento sempre esuberante dell'amica
<< e poi non abbiamo fretta,Usagi come al solito è in ritardo >> sbuffò Rei facendo ondeggiare i lunghi capelli neri
<< eh già, sicuramente sta arrivando, quindi Mina, rilassati >> disse Makoto sistemandosi la sua coda castana.
<< ma si, aspettiamo, tanto resta sempre una tortura e Usagi la sta solo prolungando >> piagnlucolò Minako << ..e scusatemi per la figuraccia >>.
Dopo qualche minuto le ragazze sentirono un urlo e dei passi che conoscevano fin troppo bene e voltandosi videro arrivare l'uragano biondo con i due buffi codini << piiiiiistaaaaa!!! >>.
<< ti sembra il modo e l'ora di arrivare??? >> ringhiò Rei
<< scusatemi ragazze ma mi ero fermata da Motoki a bere qualcosa di fresco >> disse sorridendo imbarazzata
<< sei la solita, invece di aspettarci per andare al bar, ci vai da sola >> disse Minako
<< ma dai dopo aver visto i risultati ci torneremo tutte insieme >> disse Makoto facendo l'occhiolino alle altre,
<< così potrai vedere il tuo bel Motoki eh Mako? >> disse maliziosa Minako, l'imbarazzo di Mako fu interrotto da Ami
<< ragazze andiamo, ora possiamo arrivare tranquillamente ai quadri >>
le 5 si avviarono e dopo alcuni minuti di silenzio....
<< complimenti Ami 100/100, io Mina e Mako 80....e tu Usagi sei la solita...65 >> disse sconsolata Rei
<< ehi è già tanto che ci sono riuscita, e dopo questa tortura...andiamo a festeggiare con un bel gelato! >> disse Usagi saltellando, le altre prese dall'entusiasmo dell'amica la seguirono al Crown.

Dopo poco le ragazze arrivarono al Crown dove un sorridente Motoki le accolse. Motoki era il proprietario del Crown, un locale dove le ragazze si intrattenevano spesso e volentieri dopo la scuola, Motoki era un ragazzo alto, carino, dai capelli biondi e gli occhi nocciola, un ragazzo gentile e cortese, il classico bravo ragazzo insomma.
<< ciao ragazze, Usagi già di ritorno? beh allora si festeggia? >> chiese il ragazzo 
<< ciao Motoki >> dissero le ragazze
<< beh direi che finalmente possiamo rilassarci, festeggiare, andare in vacanza e magari trovare l'amore >> disse sognante Usagi
<< ehm Usagi ti vorrei ricordare i test di ammissione per la Todai >> disse seria Ami
<< ma Ami almeno questa settimana prendiamocela di relax >> sbuffò Minako 
<< infatti stasera verrete ad una festa con me >> disse Motoki con un sorriso a 32 denti,
<< cooooosa? >> un coro urlante diretto al povero ragazzo
<< ehm si,c'è la festa di laurea di Reika e la mia fidanzata mi ha chiesto di invitarvi >>
a quella frase lo sguardo di Makoto divenne più spento e le amiche notarono il cambiamento
<< ehm vedi Motoki noi stas.. >> ma Usagi fu interrotta da Makoto
<< certo che ci saremo, anzi vorremmo partecipare al regalo se è possibile >> disse Makoto cercando di nascondere il velo di tristezza dei suoi occhi.
Le ragazze furono sorprese dalla risposta dell'amica, Makoto aveva una cotta per Motoki da 5 anni,ossia da quanto frequentavano il Crown, ma lui faceva coppia 
fissa con Reika da 8, infatti Motoki e Reika avevano 23 anni, mentre le ragazze circa 20
<< beh si, certo...allora stasera ci vediamo al Nirvana, alle 22 ragazze, puntuali eh? >> disse con un tono d'imbarazzo il biondo.

Le ragazze annuirono e salutarono il ragazzo senza aver festeggiato la maturità come avevano programmato poco prima,una volta lontane:
<< Makoto ma che ti è preso? accettare l'invito di Reika??? vuoi torturarti stasera? >> urlò Minako
<< Mina per favore, tra me e Motoki è una storia impossibile, poi per colpa mia dovete negarvi una festa di universitari? >>
dopo qualche minuto di silenzio Rei prese la parola
<< Bene, stasera alle 20 tutte da me, ci prepareremo insieme e avvisate a casa che dormirete da me, stasera si festeggia! >>
la proposta della mora risollevò gli animi, una volta arrivate al solito incrocio dove si dividevano le 5 si salutarono e si diedero appuntamento per la serata.

<< Mammaaaa sono a casa >> urlò Usagi
<< Beh allora? dimmi che hai superato gli esami.... >> chiese speranzosa Ikuko
<< si mamma, un misero 65 ma almeno sono fuori e si mamma dalla prossima settimana studierò per il test per la Todai >> Usagi anticipò la domanda della madre che spalancò i suoi occhi castani alla risposta della figlia
<< ma Usagi, io... >>
<< mamma vado a riposare e stasera siamo tutte da Rei, faremo un pigiama party per festeggiare >> disse Usagi frettolosamente cercando di mascherare la menzogna,
<< va bene, vi meritate un po' si svago >> disse Ikuko serenamente.

Una volta in camera, Usagi si buttò sul letto a peso morto e con sguardo pensieroso fissava il vuoto,
'povera Mako, chissà come sta male per Motoki...in fondo io che ne posso capire dell'amore? il mio ultimo e unico fidanzato fu un certo Alex, un paio di anni più grande ma con fin troppa esperienza alle spalle, un anno insieme, ma pieno di incomprensioni,di liti e di poco amore, mi lasciò per una più esperta di cui non so nemmeno il nome, da allora, niente di serio, frequentazioni occasionali ma prive di interesse, dalla storia con Alex sono passati 5 anni, ma io Usagi Tsukino, non credo più all'amore, non per la delusione per Alex, ma perchè ormai credo che io non sia in grado di amare e farmi amare...', il suono del cellulare aveva interrotto i pensieri della bionda, che prese il cellulare e sbuffò alla vista del nome, in quel momento non voleva sentire nessuno, ma rispose ugualmente con voce pigra,
<< pronto? dimmi Mina >>
<< Usaaaaaa, sono in crisi, tu cosa metti stasera??? >>
Usagi allontanò il cellulare per l'urlo della sua più cara amica, si lei e Minako erano praticamente gemelle, sia di carattere che fisicamente, però Usagi aveva degli occhi particolari, simili al cielo in primavera,
<< non lo so Mina, ci penserò dopo un riposino >> rispose Usagi sbadigliando
<< uffa Usa! ma ti rendi conto che stasera andremo ad una festa di universitari??? chissà quanti ragazzi carini!! >>
<< si Mina, ma non guarderanno noi, quindi rilassati e vestiti normalmente >> rispose spenta Usagi,
<< Usa tu si che sei positiva! ci vediamo dopo da Rei...puntuale!!!! ti voglio bene testona >>
<< anche io Mina, a dopo >>.
Chiuso il telefono Usagi si mise distesa sulla schiena e incominciò a ripensare alle parole di Mina, i ragazzi, già, chissà se prima o poi qualcuno avrebbe fatto breccia nel cuore spento e triste di Usagi, anche se all'esterno era sempre vivace e allegra, da sola era sempre malinconica,come se non si sentisse completa, con questi ultimi pensieri si addormentò.

driiiiiin driiiiiin driiiiin
il suono ovattato del cellulare penetrò nel sonno di Usagi, che prese il cellulare ad occhi semichiusi senza guardare lo schermo,
<< ma che....pronto? >>
<< ma ti rendi conto???? sono le 20.30 e tu stai ancora dormendo??? non cambierai mai! >> urlò Rei 
<< oddio Rei! arrivo arrivo faccio il più in fretta possibile! >>
Usagi chiuse il telefono senza dare il tempo all'amica di rispondere e iniziò a rovistare nell'armadio per trovare qualcosa di decente, quel maledetto vestito nero a fiorellini con la scollatura a cuore e le maniche corte non si trovava, dopo interminabili minuti di ricerca...
<< eccolo! >> disse entusiasta Usagi, e teneva in mano il vesito come un trofeo, dopo una corsa in bagno e una veloce preparazione del borsone con tutto l'occorrente Usagi si precipitò in strada e mentre correva diede un occhiata al cellulare e si bloccò di colpo
<< cooooosa??? 19.50??? ma quelle....mi hanno chiamata di proposito per non farmi fare tardi, ma appena le vedo le strozzo! >>
Giunta a casa di Rei, un tempio shintoista, Usagi che stava ancora sbuffando per lo scherzo subito, salì con calma i numerosi scalini, arrivata in cima si trovò di fronte Yuri,aiutante del nonno di Rei e stracotto della giovane miko, Yuri era alto,con lunghi capelli castani sulle spalle spettinati, barbetta incolta e sorriso sempre presente.
<< ehi Usagi! sei puntuale oggi! >>
<< ciao Yuri, a proposito di questo, di addio alla bella Rei >> rispose Usagi con tono alterato,il ragazzo non capendo la minacca celata, sorrise alla buffa biondina.

Giunta dietro la porta Usagi sentiva le voci felici delle amiche e le loro risate, e tutti i pensieri negativi svanirono all'istante, compresa la sete di vendetta e con il sorriso aprì la porta.
<< pronte per festeggiare?! >>
le 4 si voltarono e sorrisero alla loro amica.

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Capitolo 2
*** La festa ***


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Le 5 ragazze erano prese dai preparativi, Rei si spazzolava i lunghi capelli neri, Minako si sistemava il fiocco rosso tra i capelli dopo aver truccato leggermente il viso, Ami dopo aver indossato un semplice vestito azzurro con allacciatura alla nuca si era sistemata sul letto di Rei per leggere un libro,
<< Ami ma ti pare il momento di pensare ai libri? e poi? non metti un po' di trucco? sono mesi che non andiamo ad una festa su... >> disse dolcemente Minako,
<< e va bene Mina, ma solo per stasera >> detto questo Ami si spostò dal letto per prendere la borsa, tirare fuori la pochette e si passò un po' di blush sul viso e un velo di mascara sugli occhi , Makoto nel frattempo si sistemava l'aderente vestito verde dopo aver acconciato i capelli nella solita coda.
L'attenzione delle 4 fu richiamata dalla porta del bagno da cui spuntò una splendida Usagi, i soliti codini erano spariti, lasciando spazio a dei bellissimi e lunghissimi capelli sciolti leggermente mossi, la ragazza imbarazzata si rivolse alle amiche,
<< ehm ma che avete? ah giusto i codini, beh volevo sembrare più adulta, in fondo andiamo ad una festa di universitari no? >> disse Usagi ancora a disagio per gli sguardi su di lei, indicandosi la testa,
<< Usa ma sei bellissima... >> disse Rei spalancando gli occhi
<< io??? Rei ma ti sei vista??? con quel vestito rosso a tubino farai girare la testa a tutti i ragazzi! >> - << e poi guarda Mina con il suo vestito arancione a fascia...per non parlare di Ami e Mako, voi si che siete bellissime... >>
le ragazze si avvicinarono ad Usagi e ci fu un bell'abbraccio di gruppo interrotto da Minako << beh Usa,ma tu sei davvero, come posso dire...ecco.. regale, un ultimo tocco e sarai perfetta... >> Minako prese blush, eyeliner, mascara e rossetto e con fare materno in 2 minuti trasformò Usagi in una donna << bene, ora che Usa è pronta...possiamo andare >> concluse Minako facendo un'occhiolino alle altre.

Dopo una bella camminata le 5 ragazze arrivarono al Nirvana, il Nirvava era un cocktail bar in stile indiano,molto alla moda.
<< e ti pareva che una come Reika non scegliesse un posto assolutamente 'in'come questo >> disse infastidita Minako
<< ma è bellissimo, chissà dentro.... >> disse timidamente Usagi
<< beh entriamo no? >> domandò Rei decisa, le altre annuirono ed entrarono.

Il Nirvana era il top dei locali del quartiere residenziale di Tokyo, stile indiano, tende decorate, incensi profumati, l'arredamento era nei toni del rosso, arancio, giallo e viola, una volta entrati, oltre le scale, si presentava questo spettacolare e rilassante arredamento, la prima cosa che si notava all'ingresso era il lungo bancone decorato e il giovane barman che sorrideva a tutti,
poi spostandosi a sinistra si potevano ammirare dei piccoli privè con tende dai toni cupi e cuscini e pouf al di sotto di esse.
Le ragazze erano piacevolmente stupite dal rinomato locale e si guardavano intorno con aria sognante.
Nello stesso momento qualcuno era molto meno entusiasta della situazione
<< ehi Mamoru! che faccia! ma che hai? è la festa di Reika su, cerca di divertirti... >>
<< Motoki, sai che odio le feste, sono venuto solo per te cuginetto...sai che io e Reika non andiamo molto d'accordo... >>
<< lo so, ma Mamo io la amo...e so che per questo astio tra voi io e te non ci vediamo praticamente mai e comunque.... >>
le parole di Motoki erano ormai lontane,Mamoru Chiba, aveva ormai perso il controllo del suo corpo a quella visione...i lunghi capelli biondi, quel corpo minuto e invitante, le gambe snelle, i piedi piccoli e intrappolati in sandali neri dal tacco alto, ed era solo di spalle, poi improvvisamente si girò, gli occhi...oddio quei occhi, così azzurri da farlo imbambolare, e la bocca, un bocciolo, ma chi era quella visione?
poi impovvisamente tutto tornò normale,lei si era allontanata e la voce di Motoki era tornata a farsi sentire
<< Mamoru mi ascolti???? ehi Mamo??? mi senti? vabbè, vado da Reika >> disse Motoki scocciato
<< si Motoki mi ero perso in un sogno, chi è la biondina con il vestito a fiori? >>
<< sogno? fiori? che hai bevuto? >> Motoki si guardò intorno cercando di capire il cugino e si accorse della presenza di Usagi e delle altre, sorrise,
<< chi la piccola Usa? vieni che te la presento! >> cosi dicendo Motoki trascinò Mamoru verso il gruppetto disorientato.

Nel frattempo
<< uffa ma che ci facciamo qui non conosciamo nessuno >> piagnucolò Usagi
<< dai Usa guardati intorno...è tutto bellissimo, quando ci ricapita >> disse Minako entusiasta
<< Usa ha ragione ,Mina, e poi pensa, dopo questa festa ricominceremo a studiare >> disse seria Ami
Le ragazze si guardarono e iniziarono a ridere.
Usagi sentiva un peso su di lei, due occhi, si girò lentamente, quasi con paura e lo vide...capelli neri, alto, bello, no, bellissimo,e due occhi blu intenso in cui voleva annegare, era talmente agitata che si voltò di scatto verso le altre,
<< Usa che hai? sei tutta rossa! >> chiese preoccupata Makoto e poi vide i due giovani avvicinarsi a loro e si bloccò
<< Ciao ragazze finalmente siete arrivate >> disse sorridendo Motoki
<< Ciao Motoki >> dissero le 5
<< Wow come siamo belle stasera,ma Usagi sei splendida! senza i codini sembri più grande, più donna >>
Usagi divenne un peperone alle parole di Motoki e poi lo vide accanto al biondo, i suoi occhi....
<< Lui è Mamoru Chiba mio cugino >> - << Mamoru loro sono Ami, Rei, Minako, Makoto e Usagi >> indicandole
'Mamoru'...pensò Usagi
<< piacere mio ragazze.... >>
'che voce calda' continuò Usagi
<< PPPiacere Mamoru >> disse Usagi balbettando
'oddio che vocina incantevole e il mio nome detto da lei suona così bene'
<< piacere Mamoru >> dissero poi le altre
<< beh io ora vado a cercare Reika, divertitevi ragazze >> e Motoki si allontanò dal gruppo
<< andiamo a prendere da bere? >> chiese Rei alle amiche e le altre annuirono, cosi si allontanarono dai due che rimasero soli in silenzio,
<< ehm io ecco, io vado dalle altre, scusami >> disse indecisa Usagi
Mamoru rimase fermo senza dire una parola ma continuando a guardarla.

Giunte al bancone le ragazze cercavano di farsi spazio
<< ehi barman perchè non prepari qualcosa a queste donzelle assetate? >> cinguettò Minako
<< ditemi tutto ragazze sono a vostra completa disposizione >> rispose ammiccante il ragazzo
<< 5 tequila sale e limone >> li interruppe Makoto << Mina sei la solita gattamorta, pure il barista! >>
<< Ma Mako è così caaaarino >> disse con voce stridula la bionda
<< ecco a voi bellezze! >>
cosi iniziò il lungo giro di shots delle ragazze, fino a quando......
<< ahhhhhhh la nostra canzone, andiamo andiamo!!! >> urlò Minako trascinandosi Usagi in pista, troppo brilla per fermare l'amica
Sulle note di Living on my own le due bionde iniziarono a scatenarsi, attirando parecchi sguardi, sopratutto quello di Mamoru.
Le altre 3 guardavano divertite le loro amiche e le raggiunsero, nel frattempo iniziò un lento e si formarono le coppie tra le amiche, Ami con Makoto e Mina con Rei, Usagi intanto era tornata al bar per bere un bicchiere d'acqua visto che nel frattempo si era ripresa. Nonostante le richieste delle amiche di restare in pista
<< non ti facevo così scatenata >> soffiò una voce calda e mascolina all'orecchio di Usagi, al suono di quella voce Usagi sussultò e fece quasi cadere il bicchiere, voltandosi lo vide, più vicino e ancora più bello, nonostante l'abbigliamento semplice, una camicia bianca e un pantalone nero, era molto affascinante,
<< cciao Mamoru... >>
<< Usagi balleresti con me? >>
La ragazza annuì senza dire una parola, ma era un fascio di nervi 'che mi succede...chi sei Mamoru Chiba e perchè mi fai quest'effetto....', 'oddio io che invito una ragazza a ballare...chi sei Usagi...mi stai stregando....' i pensieri dei due ragazzi accompagnavano i loro gesti durante il ballo.

Con I don't want to miss a thing degli Aereosmith in sottofondo Usagi e Mamoru si erano isolati in un mondo tutto loro...
Usagi sentiva le mani calde di Mamoru sui fianchi e la sensazione di benessere attraversò tutto il suo corpo, come poteva un ragazzo che nemmeno conosceva trasmetterle tali emozioni?
Mamoru sentiva il corpo di Usagi vicino al suo e le mani di lei sul suo collo, si sentiva bene, benissimo, completo.

Nel frattempo sdraiati sui pouf vi erano Reika e Motoki
<< guarda tuo cugino...balla con una bimbetta...26 anni e balla con una neodiplomata...tsk...se lo vedesse... >>
<< Reika basta così! Mamoru è libero di ballare con chi vuole e frequentare chi vuole, dopo la sua storia con tua cugina >> rispose aggressivo Motoki
e scese il silenzio tra la coppia
' e io che vorrei chiederle di sposarmi...ma sarò davvero felice con lei?  ultimamente è così acida, così scontrosa...aspetterò il momento giusto, magari è solo un periodo' pensò il biondo

Nello stesso momento nella pista da ballo 4 ragazze osservavano la coppia che ballava
<< ehi ma avete visto Usagi e Mamoru???? lui è proprio figo... >> disse Rei con un pizzico d'invidia 
<< chissà se la piccola Usa tornerà a casa con noi o con lui... >> ammise maliziosa Minako
<< beh dopo Alex non ha avuto una storia e si meriterebbe qualcuno accanto... >> disse Makoto 
<< già, basta che non le rubi tempo nello studio pero'! >> ammise seria Ami
<< Ami ma ti pare il momento? >> sbuffò Rei
<< ehm, scusate... >> rispose imbarazzata Ami
e le ragazze tornarono a guardare la coppia,dopo poco la musica cambiò e Usagi e Mamoru si destarono dal loro sogno ad occhi aperti, Usagi si staccò delicatamente e controvoglia dal ragazzo,
<< ehm io torno dalle ragazze... >>
<< aspetta Usagi...ecco io...prendiamo qualcosa da bere? >>
la bionda annuì poco convinta e seguì il moro al bar
<< 2 rum e cola grazie >> disse sicuro Mamoru, poi si rese conto della situazione << oh scusami Usagi...per te va bene o preferisci altro? che sbadato >> disse imbarazzato
<< no va benissimo, anzi è uno dei miei preferit i>> rispose Usagi sorridente
<< ti va se ci spostiamo sui pouf? >> propose incerto il ragazzo
<< ehm ecco io...devo raggiungere le altre...stasera dormiamo da Rei e... >>
<< Usagi, non voglio rapirti...voglio solo scambiare due chiacchiere... >>
Usagi si sentiva strana, cosa le faceva questo ragazzo? non aveva mai provato sensazioni del genere...ma un calore proveviente dal cuore le diceva di fidarsi,
<< ok Mamoru andiamo di la' >> e seguì il ragazzo.

Raggiunto il piccolo privè Usagi cercò di sistemarsi al meglio, a causa del vestito abbastanza corto, ma la posizione lasciava troppo in vista le gambe e Mamoru non riusciva a distogliere lo sguardo da quelle meraviglie, Usagi nel frattempo richiamò la sua attenzione,
<< Mamoru...quindi tu sei il cugino di Motoki....come mai non ti abbiamo mai visto al Crown? >>
Mamoru ci mise qualche secondo a connettere e guardando estasiato quel bel viso rispose
<< beh...io e Reika abbiamo un rapporto difficile e quindi evito spesso e volentieri i posti dove potrei incontrarla...ma stasera ho fatto un sacrificio per Motoki...e direi che il destino mi ha ripagato di questo sacrificio.... >>
Mamoru guardava intensamente Usagi negli occhi pronunciando queste parole e la ragazza stava per rispodergli ma furono interrotti...
<< Chiba...alla fine sei venuto,speravo di non vedere per molto altro tempo la tua faccia...e a quanto vedo...perdi tempo con le ragazzine... >>
<< Reika...congralutazioni per la tua laurea e ora levati dalle scatole.... >>
<< Mamoru, Reika...siete alle solite a quanto vedo...e tu cara potevi evitare questa sparata >> disse Motoki infastidito, le 4 ragazze stavano assistendo alla scena, in quanto il volume della conversazione si stava alzando attirando l'attenzione generale,
<< Usagi andiamo? non voglio tornare tardi altrimenti svegliamo il nonno... >> si intromise Rei, avvicinandosi, sperando di togliere l'amica dalla situazione che si era creata.
Usagi guardava Mamoru, che mortificato ricambiava lo sguardo e nel frattempo si era alzata, ma una mano forte e calda la stava trattenendo, lo stesso calore che aveva sentito durante il ballo,
<< Usagi aspetta...dammi un attimo >>
Detto questo Mamoru prese il cellulare dalla borsa di Usagi e dopo qualche secondo restituì il tutto alla proprietaria,
<< almeno ora so come e dove trovarti >> disse Mamoru sorridendo,Usagi lo guardava ma inizalmente non capiva, poi collegò i gesti di Mamoru e sorrise.
<< ora devo andare...ciao a tutti, e ancora auguri Reika >> detto questo le 5 ragazze lasciarono la festa,ma prima di uscire Usagi si voltò e scambio un ultimo sguardo con Mamoru che la guardava andare via.

Lungo la strada le 5 amiche rimasero in silenzio, poi arrivate da Rei,si prepararono per la notte e Minako interruppe il silenzio
<< allora Usa....non ci racconti nulla?... >>
<< ehm...cosa dovrei raccontarvi? >>
<< oh ma del bel Mamoru no? >> intervenne Rei
<< siete le solite impiccione gelose >> disse Makoto ridendo lanciando un cuscino che colpì Rei, la quale rispose colpendo per sbaglio Ami,
<< ehi ma io cosa ho fatto? >> rispose Ami lanciando di risposta un cuscino che colpì Minako, cosi inziò la guerra dei cuscini e Usagi ne approfittò per allontanarsi sulla veranda con il cellulare e trovò un messaggio di Mamoru,
'Usagi, sono Mamoru, scusa per stasera, spero di poter rimediare prima o poi, buonanotte...'
Usagi sorrise e non perse tempo a rispondere
'Ciao Mamoru, figurati, è stata tutta colpa di quell'acida di Reika...spero di rivederti...buonanotte...'
e sorridendo tornò dalle amiche che aspettavano il ritorno della bionda per proseguire l'interrogatorio
<< beh allora??? ci racconti qualcosa o no??? >> disse Minako
<< mmmmm...fammi pensare...no...ma grazie per avermi salvato da quella strega di Reika... >> rispose Usagi
<< non capisco cosa ci trova Motoki in una cosi... >> disse Rei
<< già...>> sospirò triste Makoto
<< ragazze cerchiamo di dormire su...si è fatto tardi e domani si studia >> disse Ami,
le altre guardarono l'amica con sguardo perplesso.
<< Usa per stasera ti sei salvata ma prima o poi voglio sapere tutto, anche i messaggi che vi siete scambiati in veranda...buonanotte >> disse Minako con tono saccente,
<< ma..come...sei la solita Mina..buonanotte >> rispose Usagi divertita,dopo essersi augurate la buonanotte in mezzo a vari sbadigli le amiche si addormentarono, ma Usagi era ancora sveglia, ripensava a Mamoru, al suo sguardo, al suo calore, alle sensazioni provate e si addormentò con un sorriso e con una nuova serenità dentro di lei.

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Capitolo 3
*** Il giorno dopo ***


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La mattina arrivò troppo presto per Usagi che non aveva dormito molto per le emozioni provate il giorno prima, si stropicciò gli occhi e vide Rei sulla porta
<< ben svegliata principessa...la colazione è pronta >> disse sorridendo la mora,
Usagi si trascinò in cucina e trovò le altre impegnate in colazione e chiacchiere
<< ...Ami ti dico che è così! lo sai che le mie indagini portano sempre a risultati concreti! >> disse Minako sottovoce
<< di cosa parlate? ma siete già vestite! >> urlò Usagi
<< parlavamo del tuo dottorino Usa... >> disse maliziosa Minako
<< il mio cosa? chi? >> chiese Usagi
<< Mamoru studia medicina e Mina l'ha scoperto tramite Jack il barista >> rispose annoiata Makoto mentre girava pigramente il cucchiaino nella tazza
<< Scusaci Usa, lo sai che Mina è una gran impicciona... >> intervenne Ami
<< ma lo facciamo per il suo bene, noi ci proteggiamo a vicenda no? >> si difese Minako
<< no Mina tu sei impicciona e Usagi sa badare a se stessa >> disse Rei colpendo Minako alla testa
<< impicciati pure, tanto non mi interessa...>> rispose incerta Usagi
<< e allora perchè sei tutta rossa? >> chiese Rei
<< beh perchè....oddio sono le 11? devo tornare immediatamente a casa! vado a prepararmi! >> disse Usagi correndo in camera, sperandodi sfuggire alle altre,
<< facendole pressione non si confiderà mai...diamole tempo, magari non sa se le interessa davvero...sapete tutte l'opinione di Usagi sulle relazioni e l'amore >> disse con tono materno Rei, le altre annuirono e continuarono la colazione.

Intanto in camera Usagi sistemava la borsa meccanicamente con sguardo pensieroso 'chissà se la smetteranno di farmi pressione per sapere...in fondo cosa c'è da dire...niente, un bel niente...' ,preparandosi Usagi diede uno sguardo al cellulare che segnava un messaggio, lo aprì e rimase piacevolmente sorpresa:
'buongiorno Usagi,ti va di vederci uno di questi giorni?'
<< oddio Mamoru vuole vedermi??? e ora cosa rispondo??? ci penserò dopo, ora sono in ritardo >> disse a bassa voce,
Usagi infilò il pantaloncino di jeans e la canotta rosa, si sistemò i codini e raggiunse le altre all'ingresso,
<< ...allora ci vediamo per le 17 al Crown? così programmiamo i pomeriggi di studio >> disse Ami
<< eccomi... >> disse Usagi
<< allora Usa oggi ci vediamo al Crown...puntuale... >>  disse minacciosa Rei
<< si si tranquilla... >> rispose Usagi spaventata
<< bene direi che è ora di andare...grazie Rei, ci vediamo dopo al Crown >> disse Ami
<< figuratevi, a più tardi >> rispose sorridente la mora.

Dopo aver salutato Rei le ragazze si avviarono in strada, dopo qualche minuto Minako ruppe il silenzio
<< ragazze ma secondo voi tra Reika e Motoki va tutto bene? ieri ho notato una strana tensione... >>
<< per me Reika può andare al diavolo, non merita un bravo ragazzo come Motoki >> sbuffò Makoto incrociando le braccia
le altre guardarono la bruna e spalancarono la bocca
<< Ma..makoto...cioè sapevamo della tua cotta per Motoki ma parlare di Reika in questo modo.... >> intervenne Ami
<< Mako ha ragione, anche Mamoru ha definito Reika una strega >> disse Usagi senza pensare
<< Mamoru??? >> urlarono le amiche
<< beh si, ecco Mamoru mi ha detto che non frequenta il Crown per il pessimo rapporto che ha con Reika, ma non fatevi strane idee, non abbiamo parlato di altro... >>
'Purtroppo...' pensò Usagi,le ragazze proseguirono la strada non accorgendosi di essere seguite,
<< ehi ma quelle sono le amiche di Motoki...ma Usagi?...e quella ragazzina con gli odango chi sarebbe? ma...ma è lei! Usagi! certo che vestita così e con i codini dimostra i suoi anni, forse anche meno...ma è talmente bella...oddio Mamoru ma che ti prende...ora che ci penso non ha risposto al mio messaggio...forse non è interessata..però quasi quasi... >>
Qualche metro più avanti le amiche si separarono,
<< ragazze io giro qui, ci vediamo dopo al Crown >>
<< ok Usa, a più tardi e puntuale >> dissero le amiche
<< certo certo >> rispose la bionda imbarazzata, dopo un paio di minuti Usagi sentì dei passi dietro di lei 'oddio e ora? chi è che mi segue...meglio che mi sbrigo...che paura...' con questi pensieri Usagi accelerò il passo,
<< Usagi aspetta! non correre testolina buffa >> Usagi riconobbe la voce e si fermò voltadosi e vide Mamoru andarle incontro,
<< Mamoru! ciao...ah ma come mi hai chiamata scusa? >> disse Usagi infastidita
<< Testolina buffa, per i codini e perchè non rispondi ai miei messaggi...sai che non ti avevo riconosciuta? >> disse Mamoru affiancandola
<< ehm...si il messaggio...ecco...ho il cellulare scarico e...si comunque...accetto! >> rispose Usagi visibilmente imbarazzata
<< bene, andiamo ora da qualche parte così riprendiamo la chiacchierata? >>
<< veramente stavo tornando a casa...ti va di vederci domani? >> Usagi si sorprese di se stessa e della sua sicurezza,
<< domani sono in biblioteca...mmm...ci prendiamo un caffè li vicino domani...ok? 16 va bene? >> propose il ragazzo,
<< perfetto! >> - << beh ora vado...ciao Mamoru! >> disse Usagi accelerando il passo, ma Mamoru l'affiancò velocemente,
<< aspetta Usagi...ti accompagno, posso? >> chiese Mamoru 
<< si certo...o-ook Mamoru >> Usagi tornò nel suo imbarazzo, 'ma cosa mi prende? perchè sono così timida in sua compagnia? oddio...non sarà che mi sto prendendo una bella cotta???' il silenzio accompagnava i due ragazzi che si isolarono per pochi secondi, ognuno con i propri pensieri, 'come sei bella Usa...sei così timida e innocente...vorrei tanto baciarti...' pensava Mamoru guardandola.

Dopo diversi minuti in silenzio Usagi si fermò davanti casa sua, 
<< beh, ecco qua, siamo arrivati...grazie Mamoru >>
<< che villetta carina...beh, ora so anche dove abiti, allora a domani Usagi.. >> così dicendo Mamoru si avvicinò pericolosamente ad Usagi, che nel frattempo era rimasta immobile, 'oddio che vuole fare? no ti prego non farlo non...', Mamoru diede un leggero bacio sulla guancia calda di Usagi e quel bacio provocò una scarica in entrambi i ragazzi,
<< a domani Usagi... >> disse Mamoru staccandosi lentamente sorridendo
<< a a do-domani Mamoru >> rispose Usagi che nel frattempo era arrossita, e per l'imbarazzo entrò di fretta in casa non voltandosi,
<< Usa sei rientrata, cambiati che tra poco si pranza >> disse Ikuko non accorgendosi dello strano atteggiamento della figlia,
<< si mamma arrivo >> rispose frettolosamente Usagi mentre si fiondava in camera,appena entrata chiuse subito la porta, si mise seduta sul letto e si toccò la guancia...era calda...come la bocca di Mamoru, come le sue mani..'perchè reagisco così con lui? come può un semplice bacio sulla guancia trasmettermi tante emozioni? no, non posso perdere la testa per lui, ai suoi occhi sono una ragazzina...e domani cosa faccio? e se gli dicessi che ho da fare? no basta, ci andrò e mi comporterò con distacco...ho deciso' i pensieri di Usagi si contrapponevano al suo sguardo ancora sognante per l'accaduto di poco prima.

Il pomeriggio arrivò in fretta e così Usagi raggiunse le amiche al Crown e superò le porte scorrevoli,
<< ciao motoki! come va? >> chiese sorridente Usagi
<< ah ciao Usa, le ragazze ti aspettano al solito tavolo... >> rispose Motoki con aria afflitta
<< ehm ok... >> rispose Usagi poco convinta notando lo strano comportamento del ragazzo,
<< Usa siamo qui! >> urlò Minako agitando il braccio
<< ciao ragazze, ma avete visto Motoki...cosa gli prende? >>
<< avrà discusso con la stregaccia >> disse Minako
<< Mina! >> un coro riprese la bionda
<< beh è una mia ipotesi...sicuramente sarà quello il motivo >> affermò Minako
<< cambiamo discorso...allora Usa ho fatto delle schede per tutte con i programmi di studio, gli esami di ammissione sono alle porte e dobbiamo impegnarci, inizialmente studieremo da sole e poi nel fine settimana ci confronteremo con una simulazione dei quiz >> disse con tono serio Ami,ma Makoto era presa da altro, guardava Motoki con aria triste e non ascoltava le amiche...
<< Mako...ci stai ascoltando? >> chiese Ami
<< si Ami...ho capito...studiare..studiare e studiare...ma secondo voi avrò una speranza con Motoki prima o poi? >> chiese Makoto sospirando,le altre guardarono Makoto con aria triste,
<< Mako...se Motoki si lascia sfuggire una come te per quella stregaccia di Reika è un vero idiota >> disse Minako poggiando una mano sulla spalla dell'amica
<< oh Mina... >> disse triste Makoto abbracciandola, il pomeriggio delle ragazze proseguì tra un gelato e delle chiacchiere,
<< ragazze film da me stasera?mia madre ha il turno di notte stasera.. >> propose Ami, la mamma di Ami lavora in ospedale,
<< solo se prendiamo le pizze >> disse con un sorriso Usagi
<< per me va bene >> disse Rei
<< anche per me >> dissero Minako e Makoto
<< perfetto, alle 20.30 da me >> concluse Ami sorridendo e si avviò all'uscita e fu seguita dalle altre,
<< ragazze vado in bagno >> disse Usagi
<< allora a stasera Usa >> disse Rei salutandola
<< a stasera >> rispose la bionda, dopo alcuni minuti Usagi uscì dal bagno e sentì involontariamente un discorso
<< ....insomma Motoki, quante altre volte hai intenzione di farti trattare così da Reika? non ti ho mai visto così giù...si può sapere cosa ti ha fatto? >>
<< Mamo sai le mie intenzioni con lei...io vorrei fare il grande passo...ma lei è cambiata ultimamente... >>
<< è sempre stata così Motoki! evidentemente te ne stai rendendo conto solo ora! >> - << poi hai ancora 23 anni, hai tanto tempo per pensare a queste cose...e Reika a mio parere non può renderti felice.. >> 
il rumore della porta dei bagni interruppe il discorso tra i due
<< Usagi ciao... >> 
<< ciao Mamoru >> rispose la bionda imbarazzata.

Dopo qualche minuto i due si trovavano in strada diretti a casa di lei come poche ore prima,
<< ...e questo è tutto...Motoki non aprirà mai gli occhi su Reika se continua cosi >> disse Mamoru con tono serio
<< capito...ma Mamoru...come mai mi hai detto tutto questo? >>
<< beh Usagi, era palese che tu avessi sentito parte della conversazione...e poi mi fido di te...quindi ho sentito che parlare con te e confidarmi era la cosa giusta da fare... >>
<< ma ci conosciamo appena... >>
<< ma tu conosci Motoki da anni e so che gli vuoi bene..e sei una brava ragazza...ehm..stasera che fai? >> chiese Mamoru 
<< ehm...film con le ragazze... >>
<< capisco...allora per domani è confermato? >>
<< si Mamoru...ora devo andare però...tra poco ho appuntamento con le altre >> Usagi tagliò corto e rispose freddamente a Mamoru che si era accorto della distanza presa dalla ragazza,
<< va bene...buona serata Usagi >> anche Mamoru rispose in tono freddo, 
<< ciao Mamoru >>,Usagi rientrò in casa, salutò velocemente la mamma, avvisandola della serata e salì in camera a prepararsi, arrivata in camera si mise a terra e iniziò a piangere...
<< perchè piango? perchè mi sento vuota solo per averlo salutato freddamente? perchè Mamoru mi fa quest'effetto? io non voglio soffrire...io...io ho paura ad innamorarmi di lui...come posso parlare di queste cose se lo conosco appena? ma cosa mi prende? basta devo calmarmi...stasera sarò con le mie amiche e tutta questa tristezza non ci sarà >>. 

L'appuntamento arrivò velocemente e alle 20:30 le 4 si trovarono sotto casa di Ami con le pizze,
<< saliamo? >> chiese Rei, le altre annuirono e si avviarono all'appartamento, Usagi era dietro di loro persa nei suoi pensieri, 'chissà se devo dire alle altre della questione Motoki/Reika, ma poi capirebbero che ero con Mamoru e darebbero il via all'interrogatorio e non ho proprio voglia di parlare di lui',
<< benvenute ragazze, accomodatevi >> Ami aprì la porta sorridente.

Una volta sistemate le ragazze discutevano sul film da vedere...
<< che ne dite di questo? >> propose Minako sventolando un dvd
<< le pagine della nostra vita...per me va bene >> rispose Rei, le altre annuirono e si sistemarono chi sul divano chi a terra su grossi cuscini, guardando il film Usagi si perse nuovamente nei suoi pensieri, 'chissà se esiste questo tipo di amore nella realtà...chissà se sono capace di amare così qualcuno...ma perchè penso a queste cose e immagino Mamoru...Usagi smettila...non sei una bambina...queste cose succedono solo nei film...',una vibrazione proveniente dalla sua tasca interruppe i pensieri di Usagi,
<< ehm vado in bagno...continuate pure senza di me >> ,ma le sue amiche erano troppo prese dal film e dal piagnucolare per la storia d'amore,
<< ma quando ti ricapita un figo come lui!!! >> - << Allie cosa aspetti!!! >> gridava Minako,nel frattempo Usagi si era chiusa in bagno, prese il cellulare e vide il messaggio di Mamoru, con il batticuore lo aprì,
'ciao testolina buffa...scusa per oggi...non voglio sembrare insistente...ma vedi, tu mi piaci, scusami ancora'
altro messaggio
'volevo dirti che alla festa eri bellissima, ma al naturale sei stupenda...buonanotte Usagi...a domani spero'
lette queste parole Usagi ebbe un tuffo al cuore e una sensazione nuova, un calore mai provato
<< ha detto che gli piaccio...ha detto che gli piaccio... >> , correndo in salone urlò << ragazze Mamoru mi ha scritto che gli piaccio!!! >>
Minako mise il film in pausa e si fece seria << bene Usagi...ora ci racconterai tutto dopo questa sparata? o possiamo tornare al film? visto che ultimamente fai scena muta? >>
Usagi sorrise, prese posto tra le amiche per raccontare gli ultimi incontri con Mamoru, saltando la questione Motoki/Reika,
<< ....e quindi domani pomeriggio ci vediamo... >> concluse Usagi, 
<< Usa...ma lui ti piace? >> chiese Rei
<< non lo so Rei...quando sono con lui mi sento strana, diversa, viva... >>
<< amica mia tu sei cotta >> aggiunse Minako
<< anche secondo me...poi alla festa eravate tanto carini... >> disse Makoto con aria sognante
<< Usa io credo che per scoprirlo devi continuare a frequentarlo...il tempo risponderà ai tuoi dubbi >> disse Ami rassicurando l'amica,
<< già... >> disse pensierosa Usagi, poco dopo le amiche lasciarono l'appartamento di Ami e ritornarono a casa.

Nel frattempo nell'appartamento di Mamoru,
<< perchè Usagi non mi risponde...lo sapevo...era meglio non scrivere nulla...ma vedi come mi sono ridotto...ho perso la testa per una ragazzina...io Mamoru Chiba, scontroso e solitario che mi espongo così tanto con una sconosciuta...che mi succede? Usagi...perchè mi sei entrata così tanto nella testa e nel cuore? io non posso innamorarmi di te...non posso... >> le parole di Mamoru furono interrotti da un bip, 'ciao Mamoru, scusami tu, sono stata una maleducata oggi...spero che mi perdonerai...a domani...buonanotte'
Mamoru non perse tempo a risponderle,mandando al diavolo le parole di poco prima,
'non vedo l'ora di vederti Usa...'
dopo poco un secondo bip 
'anche io Mamo...sogni d'oro'
Mamoru sorrise alla vista di quel diminuitivo e cercò di dormire, ma la felicità nel suo cuore era troppa.

Intanto a casa di Usagi
<< oddio mi sono spinta troppo...chissà cosa avrà pensato Mamoru...stupida Usagi...però ha scritto che non vede l'ora di vedermi...chissà... >> , la biondina sorrise al pensiero del suo appuntamento e si addormentò cullata da una nuova e bellissima sensazione.

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Capitolo 4
*** L'appuntamento ***


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Quel giorno Usagi si svegliò prima del solito, l'attesa dell'incontro con Mamoru non la fece dormire molto.
<< Maledetta me...proprio oggi dovevo dormire poco e male? Avrò un aspetto orribile >> disse sconsolata
Con questi pensieri scese in cucina a fare colazione, 
<< Usa tesoro stai bene? Come mai sei già sveglia? >> chiese Ikuko preoccupata
<< mamma sto benissimo, solo che...ma dove sono papà e Shingo? >> , Shingo è il fratello minore di Usagi,
<< sono andati a pesca, lo sai che tuo fratello assillava tuo padre da mesi con questa storia...e visto i buoni risultati ottenuti a scuola è stato accontentato >>
<< capisco...a proposito di scuola...torno in camera a studiare...Ami ci ha preparato uno schema per le varie materie per prepararci al test.... >> disse poco convinta la bionda,
<< oh Usagi...sono così fiera di te e delle tue amiche, Ami è una ragazza d'oro >> disse con oroglio Ikuko,
<< già...faccio il bagno e poi studio, a dopo >> rispose con poco entusiasmo Usagi e risal' di sopra, una volta in bagno Usagi si fissò allo specchio poco soddisfatta dall'aspetto che le aveva lasciato la notte precedente e il poco sonno,
<< Come mi presento oggi? Mi trucco? Acqua e sapone? E i capelli???ahhhhh sono nel pallone >> ,sconsolata Usagi tornò in camera e seduta sul letto ripensó alle parole di Mamoru '...al naturale sei splendida...' e sorrise, quel ragazzo le scaldava il cuore, e decise di andare a farsi un bel bagno rilassante.

Dopo il bagno Usagi si dedicò allo studio o almeno cosi pensava, la vibrazione del cellulare interruppe il suo tentativo di studiare,
<< ciao Mina dimmi >> rispose distratta,
<< Usaaaaa sei pronta per l'appuntamento con il bel dottore? >> urlò l'amica,
<< Mina cosa urli, non sono sorda...comunque si, no, non lo so! Non so come comportarmi, non so cosa dire, non so nulla...sono nervosa... >> rispose scoraggiata Usagi,
<< Usa....devi essere semplicemente te stessa e tu sei bellissima, dentro e fuori e ti meriti di essere felice.... >> - << non so se Mamoru sia il ragazzo giusto per te, ma in caso non lo sia, noi siamo qui lo sai, come sempre... >> disse Minako rassicurandola,
<< Oh Mina...ti voglio bene...grazie, vi adoro... >> rispose felice Usagi,
<< Anche io testona....e stasera ci vediamo da Rei...vogliamo sapere tutto eh! >>
<< Sei la solita impicciona....va bene a stasera >>, Usagi chiuse il telefono e si sdraiò sulla moquette pensierosa, si mise a fissare il soffitto e mille pensieri attraversavano la sua mente, ripensava alle sue esperienze, alle storie andate male e a quelle mai iniziate, alle delusioni ricevute e quelle inferte... 'Chissà con quante ragazze è stato Mamoru...chissà se ha avuto qualche delusione anche lui...impossibile...è talmente bello che nessuna può averlo rifiutato, però...magari una chiacchierata con Motoki potrebbe chiarire i miei dubbi...è ancora presto e un giretto al Crown non può fare male' , spinta dalla curiosità Usagi si preparò in fretta e scese in salone,
<< mamma torno tra poco >>
<< Usa e lo studio? >>
<< ehm...ho fatto già qualcosa tranquilla... >> cercò di giustificarsi Usagi, ma Ikuko era poco convinta e guardò la figlia con sguardo minaccioso,
<< Usa vedi di impegnarti per il test...chiaro?? >>
<< si mamma... >> rispose sconsolata Usagi e uscì di casa diretta al Crown.

Una volta al Crown Usagi trovò un Motoki più tranquillo rispetto al giorno prima e sorrise, 
<< ciao Usa, tutta sola oggi? Che ti porto? >>
<< ciao Motoki, si avevo bisogno di prendere aria, un frappé al cioccolato va benissimo grazie... >>
'oggi  è più sereno...chissà...avrà chiarito con Reika...dovrei chiedergli qualcosa?...' pensò la bionda,
<< senti Motoki...da quanto ci conosciamo io e te? >>
<< eh? mmmm...da 6 anni mi pare...perchè? >> chiese il ragazzo,
<< sai che ti voglio bene...e mi preoccupo per te...ieri ho sentito per caso della discussione su Reika...va tutto bene? >>
<< ah...non lo so Usa...utimamente è cambiata...io...ecco...non sono più sicuro di lei, di noi, di nulla... >> disse Motoki triste, Usagi vide il suo caro amico cambiare espressione e tornare triste e assente come il giorno prima,
<< vedrai Motoki...è sicuramente una fase di passaggio...sisteremete tutto >> disse Usagi sperando di risollevare l'amico, ma in cuor suo sperava che Motoki aprisse gli occhi sull'arpia che aveva come fidanzata.

Dopo qualche minuto e qualche sorso al frappé Usagi prese coraggio e chiese di Mamoru,
<< senti Motoki...che mi dici di tuo cugino? >>
<< eh? Di Mamoru? Beh ti posso dire che non l'ho mai visto tanto impacciato in vita mia... >>
<< in che senso? >> 
<< nei tuoi confronti Usa, non l'ho mai visto così...lui è sempre razionale, serio, anche taciturno spesso e volentieri, ma da quando ti ha visto alla festa è come se avesse preso una bella botta alla testa.. >> concluse il biondo sorridendo
<< cooooosa? Mi prendi in giro? >> chiese la bionda incredula,
<< assolutamente no Usa...siamo cresciuti insieme...e praticamente lo conosco come le mie tasche e ti posso giurare che non ho mai visto Mamoru Chiba in queste condizioni, oddio è positiva la cosa visto il suo caratteraccio... >> disse Motoki grattandosi la testa, Usagi guardò Motoki poco convinta, terminò il suo frappè e lasciò i soldi sul bancone,
<< beh, io vado Motoki e grazie... >>
<< ciao Usa a presto! >>

Usagi camminava verso casa e ripensava alle parole di Motoki ,<< Che significa che non è mai stato così...possibile che io gli faccia questo effetto? Io voglio conoscere il vero Mamoru... >>.
Il pomeriggio e di conseguenza l'appuntamento arrivò prima del previsto, mentre Usagi finiva di vestirsi fu distratta dalla vibrazione suo cellulare, 
'Sono al bar...ti aspetto testolina buffa'
<< è già li??? Devo muovermi! >> urlò a se stessa la bionda, Usagi finì di prepararsi in fretta e furia e si buttò giù per le scale,
<< ciao mamma vado in biblioteca a prendere dei libri a dopo >> , Ikuko non ebbe il tempo di replicare che Usagi era già fuori.

Correndo il più possibile Usagi arrivò al bar della biblioteca con 20 minuti di ritardo e lo vide << Ma diventa sempre più bello...? >> disse tra se e sè, polo azzurra, jeans e occhiali da sole,
Nel frattempo Mamoru si accorse dell'arrivo di Usagi...i codini svolazzanti per la corsa, il pantaloncino bianco che valorizzava le lunghe gambe e il top celeste che aderiva al suo corpo
<< È una meraviglia...semplice e meravigliosa... >> disse a bassa voce,
<< ciao Mamoru...scusa il ritardo >> disse Usagi con l'affanno scusandosi con il ragazzo,
<< tranquilla testolina buffa ti farai perdonare offrendomi un caffè >> rispose in tono scherzoso Mamoru,
<< ma io....beh si mi sembra il minimo visto il mio vergognoso ritardo... >> disse Usagi fissandosi i piedi per la vergogna,
<< Usa, tranquilla, andiamo a sederci dai >> rispose Mamoru sorridendole.

Dopo qualche minuto e dopo aver ordinato Usagi decise di rompere il silenzio, << ehm Mamoru, non so praticamente nulla di te...so solo il tuo nome, cognome e la tua parentela con Motoki... >> ,
<< beh Usagi potrei dire lo stesso o quasi, dai inizia tu...sono curioso... >> rispose Mamoru invitandola a continuare a parlare,
<< ecco io...ho un fratellino pestifero di nome Shingo di 12 anni, i miei ci sopportano, mia mamma è casalinga e papà è un giornalista, ho 4 amiche fantastiche che già conosci ho compiuto da poco 19 anni, mi sono diplomata qualche giorno fa e spero di entrare alla Todai dopo l'estate, adoro i manga, i dolci e il mio colore preferito è il rosa...ora tocca a te Chiba >> rispose Usagi sicura, quasi sfidandolo,
<< sui dolci non avevo dubbi... >> disse Mamoru sorridente indicando il gelato della ragazza, << beh che dire, non ho fratelli, i miei genitori vivono lontano da qui, vivo da solo in un appartamento qui vicino, amo il caffè, leggere libri e sono laureato in medicina, tra non molto sarà il mio ventiseiesimo compleanno... >> concluse il ragazzo, '26 anni....oddio...sono una ragazzina rispetto a lui....' pensò triste Usagi,
<< Usa tutto bene? >> chiese preoccupato Mamoru
<< si si perché? >> rispose sorpresa Usagi,
<< mi sembravi assente...vieni con me devo farti vedere una cosa... >> , Mamoru prese la mano della ragazza dopo aver lasciato i soldi sul tavolino e la condusse in una parte della biblioteca poco frequentata,
<< Mamoru dove mi stai portando? >>
<< Usagi fidati e aspetta...anzi chiudi gli occhi... >> e Usagi obbedì,una volta arrivati,
<< ora puoi aprirli Usa.. >> disse Mamoru con dolcezze e Usagi aprendoli non poteva credere ai suoi occhi,
<< ma..ma sono manga!!! >> disse felice << non sapevo che ci fossero anche qui in biblioteca... >> ,
<< questa è la biblioteca per i ragazzi, non è molto frequentata eppure c'è una bella raccolta di manga e libri di narrativa, spesso studio qui per evitare la folla >> spiegò Mamoru, 
<< grazie Mamoru, ora avrò decisamente più voglia di venire in biblioteca >> , cosi dicendo Usagi si tuffò letteralmente al collo di Mamoru abbracciandolo, entrambi furono attraversati da quella sensazione di calore che si sprigionava ogni volta al contatto dei loro corpi, i loro pensieri in quel momento presero il posto delle parole, 'Oh Usagi...come sei delicata e che buon profumo che hai...profumi di buono...' , 'Cosa sto facendo, oddio perché ho abbracciato Mamoru con tanta enfasi, oh Mamo come sei bello e caldo, mi trasmetti pace e serenità, vorrei restare così per sempre...ma devo staccarmi...'.
Ma i loro visi erano talmente vicini da mescolare i loro respiri, il caffè si mescolava con il cioccolato e viceversa...i due ragazzi si guardavano negli occhi, Mamoru si specchiava nel cielo degli occhi di Usagi, e Usagi nuotava nelle profondità degli occhi blu scuro del ragazzo, e lì dietro lo scaffale dei manga della biblioteca i due ragazzi si scambiarono il loro primo bacio, fu un gesto naturale e spontaneo da parte di entrambi, fu un bacio delicato, pieno di sentimenti, carico di elettricità, delicato ma intenso, Mamoru toccò leggermente i fianchi di Usagi per avvicinarsi e Usagi iniziò ad accarezzare la nuca di Mamoru, i visi dei due ragazzi si staccarono dopo interminabili secondi ed entrambi sorrisero...,
<< Mamo..io... >>
<< shhh non dire nulla Usa...permettimi di baciarti ancora... >> , Usagi sorrise come se fosse ubriaca e si avvicinò alla bocca di quel ragazzo che aveva fatto crollare in poco tempo tutte le sue certezze, e si scambiarono un altro dolce e lungo bacio, come se loro labbra fossero state create per incastrarsi tra loro, i loro corpi illuminati dal sole estivo pomeridiano che entrava dalla finestra, li avvolgeva in una soffice luce dorata, il tempo sembrava essersi fermato.

<< Mamo io...devo andare...devo tornare a casa per studiare...ci rivedremo? >> Chiese titubante Usagi abbracciando ancora il ragazzo,
<< Usa...io non voglio perdere l'occasione di conoscerti e frequentarci...ti va se iniziamo ad uscire insieme? >> chiese Mamoru dolcemente,
<< si Mamo...mi piacerebbe... >> rispose Usagi sorridendo,
<< domani sera ti porto in un posto speciale...passo a prenderti alle 21 ok? >>
<< va bene Mamo...ora però devo andare... >>.
Sciogliere quell'abbraccio fu difficile per entrambi i ragazzi e fu ancora più difficile separarsi fuori la biblioteca.
<< a domani Mamo... >>
<< a domani Usa... >>
Mamoru fece per avvicinarsi alla ragazza per un bacio ma lei fermò le labbra con delicatezza con 2 dita,
<< Mamoru...non in pubblico...per ora...scusami... >> E si avvicinò al ragazzo baciandogli la guancia,
<< hai ragione Usa...scusami tu... >>
E a malincuore la lasciò andare sfiorandole le dita.

Usagi correva verso casa con il cuore in gola sia per la corsa che per le emozioni vissute..non poteva crederci...lei e Mamoru...nella biblioteca...si sentiva una ladra...una ragazzina alla prima cotta...salì di corsa in camera...abbracció il cuscino e fece degli urletti di gioia...poi si toccó le labbra e assaggiandole  si rese conto che aveva il sapore di Mamoru su di lei...sulle sue labbra...era talmente confusa e felice che credeva di impazzire...prese il cellulare per chiamare le ragazze ma si bloccò....
<< Non posso dire tutto alle ragazze...insomma non è successo molto...si stasera dirò alle ragazze dell'appuntamento ma non parlerò dei baci...beh ora è meglio che faccio finta di studiare altrimenti chi la sente la mamma... >>, ma i libri e gli appunti di Usagi finirono tempestati di cuoricini ovunque in poco tempo...

Nel frattempo Mamoru era ancora in biblioteca ma non riusciva a concludere niente ripensando ad Usagi..'Le sue labbra...sono sicuro che tutto il suo corpo sia soffice e caldo come le sue labbra...quel bacio...mi ha scaldato il cuore...che strana sensazione...voglio rivederti Usagi...'.

Arrivata sera le ragazze si riunirono da Rei
<< insomma Usa...che ci racconti? >> Chiese Minako curiosa,
<< beh in breve...mi ha chiesto di frequentarci... >> rispose vaga Usagi,
<< Coooosa? >> Un coro di 4 voci urlarono in testa ad Usagi,
<< ehm si...domani sera ci vediamo >>,
<< Usa per piacere...pensa anche allo studio...ricordati i test.... >> disse Ami sconsolata
<< tranquilla Ami...ti prometto che non ti deluderò >> disse Usagi sicura,la serata continuò tra le battute di Minako, le risate e le chiacchiere delle 5 amiche.

Una volta rientrata Usagi si mise a tavola con la famiglia
<< tesoro come procede lo studio? >> chiese suo padre Kenji,
<< bene papà...lento ma bene... >> rispose freddamente Usagi,
<< Usagi è la solita lumaca pigrona >> disse Shingo con tono dispettoso,
<< Shingo ti strozzo se non la smetti! >> urlò Usagi,
<< basta voi due e ora dritti a letto! >> concluse autoritaria Ikuko,
<< ma mamma... >> si lamentarono i due inutilmente e si ritirarono nelle loro camere,
<< Ikuko non sei stata troppo dura? >>
<< no Kenji, i ragazzi devono imparare a rispettarsi e prima imparano meglio sarà per tutti... >>.

In camera Usagi sbuffava
<< Shingo un giorno ti darò una lezione, moccioso prepotente e viziato! >> poi si mise a letto e controllò il cellulare, ma di Mamoru nessuna traccia...un velo di tristezza attraversò i suoi occhi ma subito cambiò espressione,
'Usa, scusa se mi faccio sentire solo ora...non vedo l'ora che sia domani...buonanotte...ps. hai un buon sapore...vorrei tanto abbracciarti in questo momento'
Usagi non perse tempo a rispondere, 'Anche io vorrei essere con te ora...già mi manchi...buonanotte'.
In una notte afosa di luglio due ragazzi stavano scoprendo un nuovo sentimento...

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Capitolo 5
*** Amour au clair de lune ***


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<< Allora cervello, cerchiamo di concludere qualcosa oggi...da dove posso iniziare...mmm...direi storia...vediamo lo schema che mi ha preparato Ami... >>
Usagi seduta alla scrivania imprecava contro se stessa mentre gurdava titubante il programma di studio, con il corpo era in camera sua ma con la mente era lontana, pensava già alla serata con Mamoru, << chissà dove mi porterà...Mamoru è pieno di soprese...oddio se ripenso al bacio in biblioteca...mi vengono i brividi... >>
Quel bacio fu davvero speciale per la piccola Usagi,mille emozioni attraversavano il suo corpo ripensando a quei momenti,oltre che il corpo, questi nuovi sentimenti le scombussolavano l'anima.
Il libro di storia che reclamava attenzione era aperto sulla sua scrivania ma il suo sguardo era rivolto alla finestra...

Nello stesso momento nell'appartamento di Mamoru.
<< chissà cosa sta facendo Usa...magari dopo che mando queste mail potrei chiamarla...no meglio di no...ma cosa sto facendo...non posso e non voglio illuderla...ma è qualcosa più forte di me, non riesco a starle lontano...oh Usa... >>, lo squillo anonimo e fastidioso del cellulare interruppe Mamoru, che fissò lo schermo qualche secondo prima di decidersi a rispondere,
<< ciao Motoki dimmi... >>
<< ciao Mamo...potresti passare al Crow più tardi? >>
<< si credo di si...dai vengo a pranzare li da te...a tra poco >> Mamoru riattaccò frettolosamente e si preparò.

Poco dopo al Crown Mamoru superò le porte scorrevoli, si tolse gli occhiali da sole e raggiunse il cugino al bancone prendendo posto su uno sgabello,
<< ciao Motoki....che succede di così urgente? Ero impegnato a mandare le varie mail per quel progetto... >>
<< ehi Mamo...scusa il disturbo ma ecco...volevo farti vedere questo... >> cos' dicendo Motoki tirò fuori dalla tasca una scatolina di velluto rosso e aprendola mostrò a Mamoru un anello d'oro bianco con una pietra rossa, 
<< ehm e quindi? >> chiese Mamoru,
<< come e quindi??? Mamoru ma non hai capito? Ho intenzione di chiedere a Reika di sposarmi! >> disse un Motoki entusiasta,
<< cooosa? Sei impazzito??? Addirittura l'anello??? >> urlò Mamoru indignato,
<< ehi abbassa la voce....lo so che non vedi di buon'occhio la mia storia con Reika...ma stiamo insieme da tanto e... >>
<< e niente...non sono gli anni insieme che determinano la felicità in una relazione! >> Mamoru interruppe il cugino rialzando il tono della voce,
<< e tu cosa ne sai di relazioni? Dopo la storia con... >> disse Motoki un po' infastidito,
<< ne so abbastanza da poterti dire che Reika non ti rende felice...dimmi Motoki...cosa provi quando la baci? Cosa provi quando la stringi a te? >> disse Mamoru sicuro,
<< beh...ecco, quello che si prova normalmente, desiderio, attrazione... >> rispose Motoki vago,
<< no, no no! tu dovresti provare altro...dovresti sentirti completo, dovresti sentire un calore nel cuore e non nei pantaloni... >> disse Mamoru abbassando lo sguardo, in quel momento le venne in mente Usagi,
<< e tutti sti discorsi sui sentimenti da dove escono? Che ti è successo Mamoru? >> chiese un sorpreso Motoki,
<< non lo so...mi è sembrato naturale dirti queste cose...scusami se ti ho aggredito, se Reika ti rende felice sposala...ma sappi che per me stai facendo un grosso errore...ricordati di sua cugina.... >> rispose Mamoru con tono triste, Motoki si rese conto del cambio d'umore del cugino e cambiò discorso,
<< già...beh Mamo io devo tornare al lavoro...ti porto un panino ok? >>
<< tranquillo torno a casa...ho degli impegni.. >> , Mamoru uscì dal Crown senza aspettare la risposta di Motoki, era triste e abbattuto, in parte per i ricordi riemersi, in parte per l'incoscienza di Motoki e anche per il suo cambiamento...da quanto era diventato così romantico...è sempre stato cinico, antipatico e saccente...ma con Usagi era diverso...dopo quel bacio in biblioteca il suo cuore aveva iniziato a sciogliersi...pensare a lei lo faceva stare bene, ma non riusciva a gioire di questa nuova sensazione... << oh mia piccola e dolce Usa...perché ti ho incontrato proprio ora.... >> disse a se stesso, Mamoru tornò a casa con un peso nel petto, si mise a letto e cercò di riprendersi e scacciare via i pensieri negativi, << faccio bene a portare Usa fuori? chissà se le piacerà il posto...maledizione perchè entro nel pallone di continuo quando penso a lei...voglio stringerti Usa... >>

Intanto a casa Tsukino
<< oh maledizione è la quarta volta che leggo la stessa pagina, tutte queste date non mi entreranno mai in testa! >> - << devo fare una pausa altrimenti impazzisco...e se chiamassi Mamoru...no Usagi non fare l'appiccicosa...oh ottimo inizio a parlare da sola...di male in peggio...magari guardo un po' di tv... >>
Facendo zapping tra i vari canali Usagi ritrovò il film interrotto a casa di Ami a causa sua...
<< che fortuna! Così vedo come finisce.... >>

 
Allie "Tu credi che, il nostro amore riesca a fare miracoli?"
Noah "Oh, sì certo. È questo che ti riporta a me tutte le volte."
Allie "Tu credi che, il nostro amore potrebbe portarci via insieme?"
Noah "Io credo che, il nostro amore possa fare tutto quello che vuoi."
Allie "Ti amo."
Noah "Ti amo, Allie."

(dal film "Le pagine della nostra vita" di Nick Cassavetes)


I titoli di coda accompagnavano le lacrime di Usagi
<< è davvero così l'amore? gioia e dolore..potrà mai esistere un sentimento tanto forte tra due persone? ahhhh no potrò mai saperlo.. >> si chiese Usagi mentre si asciugava le lacrime sorridento amaramente << sono una ragazzina...piango per i film d'amore invece di mettermi a studiare...già mi immagino la ramanzina di Rei e Ami domani...per fortuna ho ancora qualche ora prima di uscire con Mamoru...forza Usagi, rimboccati le maniche e concludi questo maledetto ripasso di storia! >> - << oltre a parlare da sola cambio umore come il vento...di male in peggio Usagi...di male in peggio.... >> rise di se stessa Usagi mentre continuava ad asciugarsi le lacrime.

Così arrivò la sera e di conseguenza il tanto atteso appuntamento, Mamoru si guardava allo specchio sistemandosi il colletto della camicia << bene direi che sono pronto, posso andare a prendere Usagi ora >>  Mamoru si avviò alla macchina, ma prima mandò un messaggio ad Usagi 'ciao Usa, sto arrivando, ti aspetto di fronte casa...un bacio'.

Intanto una bionda testolina era immersa in una montagna di vestiti, << questo no...questo nemmeno....ahhhh cosa mi metto... >> la vibrazione del cellulare interruppe lo sclero di Usagi , che letto il messaggio di Mamoru, si alzò di scatto e iniziò a correre per la stanza << ahhh sta arrivando...allora calma...decidiamo una buona volta cosa mettere e scendiamo...non posso fare sempre tardi! >> , alla fine Usagi decise di indossare un vestitino verde chiaro con una tenue fantasia a cuoricini e allacciatura al collo, stile anni 50, accessori coordinati e i capelli acconciati come sempre, scostò la tenda della sua finestra per controllare se Mamoru fosse già arrivato e lo vide. Appoggiato sulla macchina blu, mani nei pantaloni verde scuro e la camicia bianca ben abbottonata << quanto è bello.... >> poi prese la borsa e scese in salone,
<< Ciao famiglia io esco! >>
<< Usagi! >>
<< ehm dimmi mammina... >>
Ikuko si avvicinò all'orecchio della figlia << è proprio un bel ragazzo...complimenti! mi raccomando Usagi,comportati bene e non fare tardi... >>
<< si tranquilla mamma io e le ragazze non facciamo tardi....ciao papà ciao peste >> rispose Usagi ad alta voce mentre apriva la porta, assecondando la messa in scena , madre e figlia si scambiarono un occhiolino, Ikuko sapeva fin troppo bene le reazioni di Kenji agli appuntamenti di Usagi e qualche volta preferiva mentirgli piuttosto che farlo ingelosire inutilmente.

Mamoru vide Usagi uscire dal cancelletto di casa e non riuscì a parlare troppo preso nel guardarla mentre avanzava verso di lui 'ma ogni giorno diventa sempre più bella? ' pensò mentre Usagi lo raggiuse,
<< ciao Mamoru! sono in ritardo per caso?...ehm Mamoru? >> Usagi lo guardava preoccupata,
<< ciao Usa...no figurati...andiamo? >> rispose Mamoru che si era ripreso da quella visione, la ragazza annuì e Mamoru le aprì lo sportello per farla accomodare e poi raggiunse il posto di guida 'è proprio galante...non sono di certo alla sua altezza...' pensava Usagi cambiando espressione,Mamoru prima di mettere in moto si voltò verso Usagi e perse qualche secondo ad ammirare il suo profilo delicato e perfetto...in particolar modo le labbra, ma notò lo sguardo triste della ragazza, 
<< Usa tutto bene? >>
<< eh? si si Mamo...pensavo a quanta roba ho da studiare per il test... >> rispose Usagi forzando un sorriso, Mamoru poco convinto dalla risposta di Usagi mise in moto e si avviò, Usagi guardava Mamoru, il suo profilo mascolino e deciso, il suo naso dritto e le sue labbra...oh per Usagi quelle labbra erano un vero tormento...poteva moririci su quelle labbra.

Il breve viaggio proseguì cosi, tra incroci di sguardi imbarazzati e qualche canzone alla radio, una volta arrivati Mamoru spense l'auto, e scese dalla macchina raggiungendo il lato passeggero, << siamo arrivati, permette mademoiselle? >> Mamoru aprì la portiera e la prese sottobraccio << oh grazie.. >> rispose Usagi meravigliata dal gesto del ragazzo.
<< eccoci qui 'Amour au clair de lune' è una creperia in stile francese >> disse Mamoru fermandosi di fronte ad un piccolo locale, 
<< wow...Mamoru ma è bellissima! non ne sapevo l'esistenza >>
<< è aperta da poco...i proprietari sono una coppia francese Michelle e Françoise >>
<< ehm e ci vieni spesso? >>
<< eh? no sinceramente è la seconda volta...vieni entriamo >> concluse Mamoru conducendola dentro al locale.

L'interno della creperia lasciò a bocca aperta Usagi, il profumo dello zucchero a velo riempiva il piccolo locale, i vari profumi del cioccolato, delle crepes si confondevano tra loro mandando in estasi la ragazza, l'arredamento era semplice, in legno, molto rustico e caldo, alle pareti vi erano delle stampe in stile art nouveau, una in particolare colpì Usagi, la stampa rappresentava una coppia di ragazzi, lei con lunghi capelli dorati e un abito bianco, lui con smoking e mascherina, la ragazza donava al ragazzo un carillon a forma di stella come pegno d'amore
<< bello vero? >> la domanda di Mamoru interruppe i pensieri di Usagi, 
<< cosa? ah si...è bello ma...mi mette della strana malinconia addosso... >> rispose triste Usagi,
<< già anche a me...sembra una storia d'amore triste...vogliamo sederci e ordinare Usagi? >> propose Mamoru cercando di risollevarle il morale, la ragazza annuì, i due presero posto e ordinarono, dopo poco i ragazzi iniziarono a mangiare,
<< ma è buonissima! Mamo questo posto è fantastico ed è tutto buonissimo! >> esclamò Usagi felice, Mamoru rise all'entusiasmo di Usagi e avvicinò una mano al viso della ragazza << già sono ottime...Usa posso? >> ,così dicendo Mamoru passò un dito sulla guancia di Usagi per toglierle dello zucchero a velo dal viso, Usagi sussultò a quel contatto e istintivamente prese la mano del ragazzo e intrecciò le dita con le sue...continuarono a mangiare sorridendosi e tenendosi per mano...quando ad un tratto...
<< che succede Mamo? >> chiese Usagi un po' spaventata
<< tranquilla Usagi è un calo di tensione, un piccolo black out, vieni andiamo fuori... >> rispose Mamoru rassicurandola, gli altri clienti e altre persone seguirono l'esempio dei due ragazzi si riversarono in strada a causa del black out, in cielo quella sera splendeva la luna, Usagi e Mamoru ancora mano nella mano si godevano lo spettacolo del cielo stellato e della luna, Usagi appoggiò la testa sulla spalla di Mamoru che portò il braccio sulla spalla di lei cingendola, 
<< è bellissima la luna vero Mamo? >> chiese Usagi
<< non quanto te Usagi... >> , Usagi si voltò verso Mamoru stupita da quella frase, Mamoru la guardava negli occhi, Usagi rispondeva allo sguardo e delicatamente Mamoru l'attirò a sè rubandole un bacio al chiaro di luna, un bacio più intenso dei precedenti, le lingue avevano iniziato una danza lenta, si intrecciavano e accarezzavano delicatamente, mille brividi attraversavano il corpo di Usagi, che stretta a Mamoru mai aveva pensato di poter provare certe sensazioni.
 
Dopo qualche minuto il black out si interruppe, tutto tornò come prima, tranne i cuori dei due ragazzi, sempre più presi l'uno dall'altra, che si staccarono delicatamente da quel bacio continuando a guardarsi negli occhi...
<< Usa ti va se torniamo a casa? >> propose il ragazzo,
<< Si Mamo andiamo... >>.
Durante il tragitto del ritorno i ragazzi si sorridevano e Mamoru teneva stretta la mano di Usagi,
<< Usagi devi tornare subito a casa? >>
<< ehm...perchè? >>
<< volevo portarti al parco...però credo sia meglio andarci un altro giorno >> , così dicendo Mamoru baciò dolcemente il dorso del palmo di Usagi e poco dopo arrivarono sotto casa di lei e Mamoru si fece serio,
<< Usa... >>
<< ...dimmi Mamo... >> chiese Usagi con una lieve sensazione di preoccupazione nel petto,
<< tu mi piaci davvero...e vorrei andarci piano...ecco...mi piaci talmente tanto che non voglio fare le cose di fretta...non so se riesco a spiegarmi...voglio vivere questa cosa con te giorno per giorno...parlo come un ragazzino alla prima cotta... >> disse Mamoru imbarazzato,
<< no Mamoru...io ti capisco...tutto questo ci sta travolgendo e io...non sono abituata a queste emozioni...anche tu mi piaci Mamoru.. >> , Usagi presa da un'insolita intrapendenza baciò Mamoru con più trasporto rispetto a prima, ogni bacio tra loro era sempre più profondo del precedente, Mamoru accarezzava la schiena nuda di Usagi e Usagi stringeva a sè le possenti spalle del ragazzo...un calore attraversava i loro corpi, ma l'incanto di quel momento fu interrotto dalla ragazza, << Mamo devo rientrare... >> disse triste,
<< ok Usa...ascolta...nei prossimi giorni avrò molto da fare...e riusciremo a vederci poco...però una di queste sere ti rapisco e ti porto in un posto speciale... >> disse Mamoru sorridendole,
<< saranno difficili questi giorni senza vederti... >> sbuffò la bionda,
<< dai Usa, prometto che ti chiamo una volta al giorno...ok? >> Usagi felice della notizia abbracciò il ragazzo che baciò la spalla di Usagi, risalendo verso il collo di lei, dolcemente,lentamente, provocando piccoli brividi sulla pelle di lei, Usagi lo lasciò fare, come sotto un incantesimo, erano troppo intense quelle emozioni per potersene privare, una droga, una piacevole tortura che durò troppo poco, infatti Mamoru si soffermò all'orecchio << è ora di andare Usa...buonanotte.. >>, le soffiò nell'orecchio baciandole velocemente le labbra,
<< ...buonanotte Mamo.... >> rispose Usagi ancora stordita dalla dolce tortura di Mamoru e rietrò velocemente in casa,Mamoru attese di vedere la luce della camera accendersi e poi andò via.

I due ragazzi erano ormai a letto, distanti solo fisicamente, continuavano a pensarsi, a ripensare ai baci, alle confessioni, alle sensazioni provate.
<< Usagi...è mai possibile che io mi stia innamorando di te? Mi sembra tutto così sbagliato, mia piccola pasticciona, golosa e timida Usagi, mi sei entrata nel cuore come mai nessuno prima d'ora...è mai possibile che tu sia la risposta a questa malinconia che ho nel cuore? vorrei tanto stringerti a me ora...come farò a dirti la verità? proprio ora che sto iniziando a provare qualcosa per te >> si disse Mamoru triste,
<< Mamoru...sono talmente tante le emozioni che provo in questo momento che mi mandano in confuione, sono sicura che troverei pace solo tra le tue braccia...i prossimi giorni senza di te saranno una tortura...ma avremo tutto il tempo del mondo per stare insieme...Mamo...tu riesci a farmi credere di nuovo nell'amore...sei riuscito a sconvolgere la mia vita in pochi giorni...ti prego non deludermi >> disse speranzosa Usagi stringendo il cuscino a sè.

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Capitolo 6
*** Tre giorni dopo ***


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I giorni passarono velocemente e quel pomeriggio Usagi aveva in programma la simulazione dei test di ammissione all'università con le altre, ma il test era l'ultimo dei pensieri di Usagi in quel momento.
<< Mamoru...dove sei...perché non mi hai chiamata in questi giorni...perché non mi rispondi al telefono..ti sei preso gioco di me? No, non ci credo...io sento che ti è successo qualcosa, questa sensazione è troppo forte, devo capire, devo sapere come stai e dove sei, c'è qualcosa che non va...oppure mi sto solo illudendo che ti importi realmente qualcosa di me? >> - << chissà se Motoki sa qualcosa, chissà se ha sue notizie, forse Mamoru è passato al Crown in questi giorni...forse Motoki può aiutarmi..magari potrei passare da lui prima di raggiungere le altre da Rei... >> Usagi era incerta, impaurita e dubbiosa al riguardo e prima di andare al Crown ci pensò su parecchio, camminando più lentamente del solito, poi prese coraggio e una volta entrata trovò Reika al bancone che discuteva animatamente con Motoki.
<< Reika ora basta, devo lavorare, ne parliamo stasera, e comunque sai benissimo come la penso su tuo zio e soprattutto sul mio...>>
<< e tu sai benissimo che questa situazione non può cambiare e nessuno può impedirlo... >> 
I due furono interrotti dall'arrivo di Usagi
<< ah guarda è arrivata l'amichetta di Chiba...oggi sei sola biondina? Le tue amichette non vengono a salvarti da una brutta situazione anche oggi? >> disse Reika con tono acido,
<< Reika lascia stare Usagi e per favore vattene ora.... >>
<< no Motoki lasciala parlare...non ho paura di una gallina come lei... >> rispose Usagi con tono di sfida,
<< come ti permetti piccola...sei solo una poco di buono che ronza intorno a ragazzi più grandi e ti meriti una bella lezione! >> urlò Reika che stava per schiaffeggiare Usagi ma la mano di Motoki la bloccò, << Reika ora basta...stai esagerando...ti prego di uscire da qui, rischi di spaventarmi i clienti, ti ripeto, ci vediamo alla chiusura e ne parliamo... >> disse Motoki in tono serio guardando Reika negli occhi,    << bene Motoki...ora la difendi anche...che succede? Fa la carina anche con te? >> disse Reika staccandosi con forza dalla presa di Motoki,
<< come ti vengono in mente certe cose??? Sai benissimo che rapporto ho con Usa e sai benissimo che per me è come una sorella minore...ti conviene chiedere scusa a me ed Usagi per queste insinuazioni... >> rispose Motoki serio,
<< non chiedo scusa a nessuno io! Motoki...non credo proprio che alla chiusura ci vedremo...pondera bene le tue future azioni! >> così dicendo, Reika uscì fuori dal locale non dando possibilità di rispondere ai due.

<< Mo-motoki grazie...e scusami per aver causato tutto questo... >> disse Usagi mortificata,
<< tranquilla Usa...Reika è insopportabile...sai forse lo è sempre stata e io sono uno stupido...Mamoru mi dice che merito di meglio...chissà... >> rispose Motoki triste.
A quel nome il cuore di Usagi si fermò
<< Motoki...dov'è Mamoru? >>
<< eh? >>
<< ti ho chiesto dove sta...ecco...non lo sento da giorni e sono preoccupata... >>
<< Usa...Mamo sta attraversando un periodo particolarmente difficile...e io non posso parlatene...deve essere lui a dirti tutto...so che ha fatto un grosso sbaglio a sparire cosi improvvisamente, ma vedi, lui è fatto così, è una persona complicata...ha sempre avuto un carattere difficile, e gli ultimi avvertimenti non lo aiutano di certo, però da quando ti conosce l'ho visto diverso sai? Magari puoi aiutarlo in questo periodo...sai difficilmente lui avvicina le persone, in particolar modo le ragazze...dopo l'ultima esperienza poi.. >> - << che pettegolo che sono...scusami >> concluse Motoki,
<< Motoki...io non so come rintracciarlo... >> rispose triste Usagi,
<< tieni Usa...questo è il suo indirizzo...non so se lo trovi in casa, però è un tentativo no? >> Motoki sorrise alla ragazza sperando di incoraggiarla,
<< grazie...magari ci passo stasera...ora ho appuntamento con le altre... >>
<< va bene Usa, salutami Mako e le altre >>
<< ok, grazie di tutto, grazie per avermi difeso prima e grazie per il resto... >> rispose Usagi forzando un sorriso, uscì dal Crown con tanti dubbi e poche certezze, il sole estivo del pomeriggio picchiava sulla nuca della bionda, che con passi lenti si recava al tempio da Rei e le altre << Chissà cosa preoccupa tanto Mamoru...devo passare da lui o dargli spazio e tempo? In fondo se non mi ha cercata in questi giorni evidentemente non vuole coinvolgermi nella sua vita...sono cosi confusa... >>.

Usagi giunse al tempio e con espressione afflitta entrò in camera di Rei
<< ehi Usa che succede? Oggi sei stranamente in orario... >> domandò Rei spalancando gli occhi
<< beh questo vuol dire che la nostra Usagi sta prendendo seriamente la preparazione al test giusto Usa? >> Chiese Ami
Le 4 guardavo Usagi che ancora sulla porta non aveva pronunciato una parola, la bionda prese posto al tavolo senza rispondere o guardare le amiche,
<< Usa che ti prende? >> Chiese preoccupata Minako
<< stai bene? >> Aggiunse Makoto
Usagi alzò lo sguardo verso le sue amiche e iniziò a piangere << no, non sto bene, non sto per niente bene, io, io non so cosa fare! >>
Parole e lacrime si mischiavano, singhiozzi e rabbia uscivano dalla bocca di Usagi che si sentiva piccola e impotente di fronte quella situazione e sentiva che era giunto il momento di parlarne con loro, le sue più care amiche, la sua ancora, loro erano una certezza nella sua vita.
<< Usa che succede? Parla ti prego... >> Rei preoccupata supplicava Usagi, le 4 si avvicinarono alla bionda abbracciandola, cercando di farla calmare <>.

Cosi dicendo Usagi si liberò delicatamente dall'abbraccio delle amiche e iniziò a raccontare tutto, dal bacio, alla litigata tra Motoki e Reika, non tralasciando nulla, era come un fiume in piena << e quindi non so cosa fare... >>  concluse la bionda
<< Usa che ci fai ancora qui? Va da lui... >> disse dolcemente Rei, cercando di chiarire le idee della sua amica
<< eh? E il test? >> Chiese sorpresa la bionda
<< Usagi...il test lo faremo tra qualche giorno...hai bisogno di chiarire con lui... >> le disse Ami rassicurandola
<< dai muoviti su! Vai da Mamoru e non perdere altro tempo! >> La incitò Minako
<< Usa...quella stregaccia di Reika non me la racconta giusta e la discussione alla quale hai assistito al Crown potrebbe riguardare anche Mamoru...se non mi sbaglio Motoki ha nominato suo zio...cioè il padre di Mamoru, giusto? >> Chiese Makoto
<< si credo di si...ecco...credo che solo Mamoru potrebbe chiarire questa situazione...grazie amiche mie..io..io vado da lui! >> , Usagi si alzò in piedi e guardando con gratitudine le sue amiche uscì fuori dal tempio per raggiungere l'appartamento di Mamoru.

Correva, correva a perdifiato, e nel frattempo ripensava alle parole di Motoki "...Mamo sta attraversando un periodo particolarmente difficile...e io non posso parlatene...deve essere lui a dirti tutto..." Ma davvero le avrebbe detto tutto? In fondo loro due cosa erano? Presa da questo dubbio Usagi si bloccò, cercava di riprendere fiato. Mentre goccioline di sudore scendevano dalla fronte accaldata, il caldo e i pensieri le facevano esplodere la testa.
In fondo che diritto poteva avere lei? Cosa poteva pretendere da lui? Si conoscevano da pochi giorni e lei non si credeva meritevole di spiegazioni o altro, ma la sua cocciutaggine prese il sopravvento e ricominciò la sua corsa. Interminabili minuti dopo Usagi si trovava fuori quella palazzina residenziale e si avvicinò al citofono cercando l'appartamento di Mamoru.
"Mamoru Chiba terzo piano scala A" ma prima di bussare fu colta nuovamente dai dubbi e titubava, bussare o no? E cosa gli avrebbe detto?
Nel frattempo una coppia di anziani stava rientrando e non prestarono molta attenzione alla ragazza, aprirono il portone ma viste le numerose buste della spesa si trovavano in evidente difficoltà, Usagi notò la coppia e si precipitò a dare una mano.
<< grazie tesoro, stai cercando qualcuno? >> chiese la donna anziana
<< io, ecco, sto cercando un amico...Mamoru Chiba >>
<< ah Mamoru, quel giovanotto cosi garbato, è da qualche giorno che non si vede, vero caro? >> Chiese la donna al marito
<< beh dopo la visita di quell'uomo, non l'ho più visto >> rispose distratto l'anziano.
Usagi si bloccò un attimo a quelle parole '...un uomo...che sia suo padre? O lo zio di Reika e soprattutto Reika cosa c'entra in tutto questo?'.
I pensieri di Usagi furono interrotti dall'anziana donna
<< cara come hai detto che ti chiami? >>
<< eh? Usagi signora, Usagi Tsukino >>
<< bene Usagi, io sono Kioko e lui è mio marito Jin,vuoi entrare a bere qualcosa di fresco? Sei stata così gentile ad aiutarci >> disse l'anziana sorridendo,
<< la ringrazio ma ora devo andare e si figuri per l'aiuto >> con un breve inchino Usagi salutò la coppia e si diresse all'appartamento di Mamoru, ormai era lì, non aveva il coraggio di bussare, era troppo confusa e non sapeva nemmeno da dove inziare...

Tre giorni prima: appartamento di Mamoru ore 9:00
Un bussare insistente e insopportabile aveva svegliato Mamoru
<< ma chi può essere a quest'ora? >> aveva bofonchiato il ragazzo ancora con la bocca impastata dal sonno e gli occhi semichiusi, Mamoru aprì la porta non aspettandosi minimamente di vedere quella persona nel suo appartamento,
<< Papà??? cosa ci fai qu? >> chiese Mamoru sorpreso e infastidito contemporaneamente, sapeva che prima o poi quel momento sarebbe arrivato, sopratutto dopo le sue ultime mail.
<< Mamoru cosa significa che rinunci? ti sei bevuto il cervello! >> disse l'uomo entrato di prepotenza nell'appartamento
<< oh ciao anche a te papà, prego accomodati pure! >> rispose Mamoru con un tono ironico ma infastidito
<< Mamoru non è il momento di fare lo spiritoso! mi spieghi cosa significano quelle mail? cosa hai intenzione di fare? >> , Mamoru ancora fermo sulla porta osservava suo padre che aveva preso posto sul divano nero in ecopelle in salone, Hitoshi Chiba, un uomo sulla sessantina, capelli neri pettinati all'indietro, basette e baffi brizzolati, vestito elegante come sempre, guardava suo figlio con sguardo serio aspettando una risposta, << beh? che fai lì impalato? ti decidi a rispondere? >>
Mamoru chiuse violentemente la porta e preso da un'insolita furia e si piazzò davanti al padre e  con sguardo deciso quasi a sfidarlo iniziò a parlare << vieni qui senza preavviso, fai baccano, mi aggredisci e pretendi pure delle risposte? >>
<< fino a prova contraria quest'appartamento è mio, quindi posso venirci quando voglio e perfino sbatterti fuori figliolo... >> Hitoshi disse quest'ultima frase con tono di sfida, ma Mamoru non si lasciava intimidire << a che gioco stai giocando papà? >>
<< questo devi dirmelo tu Mamoru... >>
<< sai benissimo cosa significano quelle mail...io rinuncio al lavoro.. >>
<< cosa??? Tu hai firmato un contratto Mamoru! >>
<< e non ho intenzione di rispettarlo! >>
Il tono della voce di Mamoru si fece più alto, tanto da lasciare suo padre con un'epressione  quasi impaurita, Mamoru prese ancora più coraggio alla vista di quel cambiamento << non mi interessa di lavorare li, non dopo quello che mi è stato fatto... >>
<< Mamoru quella è stata una ragazzata...qui c'è ben altro in ballo e lo sai benissimo... >>
<< si, i tuoi fottuti soldi papà! >> , Mamoru continuò ad alzare il tono della voce, ormai era una furia,
<< i miei 'fottuti' soldi ti hanno permesso una vita agiata e un'istruzione d'elite ed è grazie a me che sei un medico a 26 anni Mamoru! >> Hitoshi aveva ripreso il controllo di sè e della conversazione guardando fisso Mamoru,
<< oh grazie mille paparino! grazie per avermi scelto la carriera, grazie per avermi scelto il futuro! >> Mamoru tratteneva le lacrime provocate dalla rabbia,erano lì, sospese.
<< stare con quel fallito di tuo cugino Motoki ti ha rammollito Mamoru... >>
<< non parlare di lui in quel modo...non te lo puoi permettere... >> Mamoru stringeva i pugni, le nocche si fecero bianche per il nervoso,
<< oh io posso Mamoru, posso tutto, ti do un mese e mezzo di tempo, a settembre ritorni a Miyako, non ho investito tutti quei soldi nella nuova ala ospedaliera per beneficenza, ma per farti avere un lavoro >> detto questo Hitoshi si alzò e si avvicinò al figlio << un mese e mezzo Mamoru...non oltre >>.
Mamoru era ancora lì fermo impassibile, fissava nel vuoto, non aveva degnato di uno sguardo il suo interlecutore e non gli rispose nemmeno, nel frattempo alle sue spalle la porta si chiuse e calò il silenzio in quell'appartamento, dopo qualche secondo, preso da una furia cieca, Mamoru inziò a buttare a terra e rompere tutto ciò che si ritrovava avanti, lampade, libri, vasi << maledetto! tu! il tuo appartamento! i tuoi soldi! ti odio! >> un oggetto e un altro ancora scaraventati a terra , scandivano le parole di Mamoru,
<< Usagi...come farò ora...devo rinunciare a te...perdonami... >> ,Mamoru si accasciò a terra stringendo i pugni e piangendo, non piangeva da anni, ma in quel momento era l'unica cosa che riusciva a fare, piangeva per la rabbia di non riuscire a tener testa a suo padre e piangeva per Usagi, quella ragazza che gli aveva rubato il cuore...

Dopo tre giorni Mamoru era ancora in casa, il disordine era sovrano, cocci a terra, avanzi di cibo in giro per casa e tapparelle abbassate, in quel momento qualcuno stava bussando alla sua porta, un tocco incerto e delicato, Mamoru raggiunse velocemente la porta e aprendola << cosa vuoi ancora?? >> senza guardare chi fosse gridò con cattiveria , poi si rese conto di chi fosse,
<< U-Usagi...che ci fai qui? >>
Usagi era ancora imobilizzata, il tono usato da Mamoru poco prima l'aveva praticamente pietrificata << Io..io...ecco...tu...eri sparito...io ero preoccupata...scusami... >> Usagi balbettava e ancora imbarazzata fece per andarsene ma Mamoru la bloccò per il polso,
<< Usa, scusami, vieni entra...devo parlarti... >> rispose Mamoru in tono serio, era meravigliato di se stesso e del coraggio che aveva fatto capolino in quel momento ,Usagi allentò la presa ed entrò nell'appartamento, lo spettacolo che le si presentava davanti era come un campo da guerra, Mamoru si rese conto delle condizioni in cui viveva da 3 giorni solo in quell'istante, come se la presenza di Usagi lo avesse risvegliato , << scusa il disordine... >>.
<< Mamo...prima di parlare...che ne dici se mettiamo tutto in ordine? >> chiese Usagi abbozzando un sorriso
Mamoru sorrise, Usagi era davvero speciale, nonostante il silenzio di quei giorni, lei era li, senza fare scenate, e si era anche offerta di aiutarlo.
<< si Usa, è un ottima idea >> concluse Mamoru più rilassato di prima, i due ragazzi iniziarono a sistemare casa, spazzando, raccogliendo e cercando di sistemare il più possibile, scambiandosi sguardi e sorrisi.

<< che faticaccia... >> sospirò Usagi
<< sei stata gentilissima Usa, vuoi qualcosa di fresco? >> , la ragazza annuì e prese posto sul divano, mentre Mamoru era in cucina a prendere del thè fresco. 'Chissà cosa gli è successo, era sconvolto...non ho il coraggio di chiedergli nulla, forse dovrei andare via, non so che fare...',il ritorno di Mamoru interuppe i pensieri di Usagi, che era seduta sul divano, esattamente nello stesso posto di suo padre e in quel momento Mamoru capì, doveva dirle tutto, non aveva senso continuare a farla soffrire, per loro non esisteva futuro, nessun noi,niente di niente, solo il ricordo di qualche giorno di felicità. Prese posto accanto a lei e iniziò a parlare.
<< tieni Usa... >>
<< oh grazie.. >>
<< Usagi, vedi, io, io devo raccontarti delle cose... >>.
Usagi temeva il peggio osservando il viso scuro e serio del ragazzo
'sicuramente tutto questo riguarda la visita di quell'uomo a cui accennava il signor Jin e sicuramente centra anche la discussione di Motoki e Reika...' pensò Usagi, nel frattempo Mamoru raccontò ad Usagi della visita di suo padre, era come un fiume in piena, dell'obbligo che doveva rispettare e quindi del suo imminente trasferimento.

Usagi per tutto il tempo aveva fissato il bicchere mezzo pieno, non trovando le parole adatte a quella situazione, ma in quel momento preferiva essere egoista piuttosto che comprensiva, voleva ancora quelle labbra, desiderava ancora stringersi a lui, anche se per poco, non voleva ancora dirgi addio,non ancora almeno.
<< ...e quindi a settembre devo andare via...perdonami Usagi, avrei dovuto dirti tutto subito...perdonami... >> disse mortificato Mamoru,
<< no Mamoru, io non sono nessuno nella tua vita, non avevi l'obbligo di dirmi nulla...però...se vuoi...fino a settembre possiamo continuare a vederci... >> disse la ragazza con un tono sereno ma triste, Usagi sapeva che a settembre sarebbe stato tutto più difficile, ma non voleva rinunciare a quel poco di tempo insieme a lui.
Mamoru la guardò sorpreso, non riusciva a credere a quelle parole, chissà forse non tutto poteva andare perso. Anche se sapeva che dopo sarebbe stato puù difficile dirle addio, ma non voleva lasciarla andare, voleva illudersi per una volta.
<< Usa, io, ecco...si, lo vorrei tanto >> ,detto questo Mamoru si piegò verso Usagi si avvicinò quasi a sfiorarle le labbra, Usagi a quel leggero contatto avvertì una serie interminabile di brividi dietro la schiena e si avvicinò alle labbra del ragazzo che la attiravano come miele, Mamoru l'avvolse tra le braccia e la baciò, un bacio intenso, in cui le lingue danzavano lentamente,un bacio pieno di gioia e dolore, pieno di dolcezza e amarezza, un bacio che sapeva di lacrime, di sofferenza, di perdono, un bacio che segnava l'inizio della fine di una storia d'amore che non era destinata a nascere
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Capitolo 7
*** Il peso delle scelte ***


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Usagi era a letto, sdraiata a pancia in giù, con una mano a sorregerle la testa, e distratta sfogliava il libro d’arte, leggeva di Picasso e del cubismo, senza attenzione, i suoi pensieri erano rivolti a Mamoru, a quella decisione presa per puro egoismo, cosa ne sarebbe stato di loro a fine estate? Cosa ne sarebbe stato dei loro sentimenti? Era giusto illudersi? Era giusto vivere solo il principio di questa storia? E dopo? Come avrebbe fatto a ritornare alla quotidianità? A quel vuoto interiore che solo la presenza di Mamoru era in grado di colmare? Ne sarebbe uscita a pezzi ne era certa, ma non riusciva a rinunciare ad un pezzetto di felicità, avrebbe pensato successivamente alle conseguenze delle sue scelte.

Il rumore fastidioso della vibrazione del cellulare sulla scrivania catapultò Usagi nuovamente nella realtà, che allungandosi il più possibile verso la scrivania, riuscì a prendere il cellulare, alla vista del nome sullo schermo sorrise.

« Salve signor Chiba, chi desidera? » disse Usagi in tono scherzoso

« oh cercavo solo la ragazza più bella di Tokyo » rispose Mamoru reggendo il gioco

« e quindi sarei solo la più bella di Tokyo eh? » disse Usagi fingendosi offesa

« ho detto Tokyo? Mi scusi, volevo dire dell’universo ovviamente! » disse Mamoru divertito

« così va meglio Mamo...cosa volevi dirmi? » chiese Usagi curiosa

« che più tardi vorrei portarti a fare un giro...per le 20 sei libera? »

« assolutamente si! », l’entusiasmo di Usagi si avvertiva anche tramite il telefono,

« perfetto! A più tardi Usa, un bacio » concluse Mamoru

« a dopo Mamo ».

Usagi cercò di ritornare sui libri, ma già pensava alla serata con Mamoru, e pensava alle sue amiche,erano passati solo 2 giorni dall’episodio a casa di Mamoru,ma Usagi non aveva ancora informato le amiche della decisione che avevano preso, in fondo erano state loro a spingerla a chiarire, doveva informarle. Anche se aveva paura del loro giudizio, in fondo il suo era stato un vero e proprio colpo di testa, che senso aveva iniziare una relazione che aveva già impressa la data di scadenza a caratteri cubitali? Ma non riusciva a rinunciare a queste briciole, era una cosa più forte di lei, della sua parte razionale, come si poteva rinunciare ad una persona che finalmente ti faceva sentire completa? Come poteva rinunciare a colui che aveva cancellato la malinconia dalla sua anima? Come poteva rinunciare a colui che le scaldava il cuore? Aveva deciso, si sarebbe accontentata di attimi, di giorni, di poco, si sarebbe accontentata di una breve felicità, solo in futuro avrebbe sostenuto il peso delle sue scelte.

 

Giunta sera Usagi si preparò per l’appuntamento, un vestitino azzurro a fascia con gonna ampia, allo scollo e sul fondo vi era del merletto bianco, che arrivava appena al ginocchio, decise di lasciare i capelli sciolti, si guardò allo specchio abbastanza soddisfatta.

« Mamoru non mi ha detto nulla riguardo a stasera, chissà dove andremo.. »

 

 

Qualche ora prima appartamento Chiba

‘Ho fatto bene ad accettare la proposta di Usagi? È giusto frequentarci fino alla mia partenza? E dopo? Cosa ci succederà? Sono stato un egoista a dirle di si, solo perché non riesco a rinunciare a del tempo con lei, ormai sono dipendente da lei, dal suo sorriso, dal suo profumo, dal suo sapore, oh Usagi in così poco tempo mi hai rivoluzionato la vita, è questo il famoso colpo di fulmine? O semplicemente ci stiamo illudendo? Perché le scelte devono sempre condizionare le vite altrui? Non è giusto... ‘ - ’Eppure quando penso a lei ho una sensazione di calore al cuore, nonostante tutto, voglio provare a stare con lei, quasi quasi la chiamo e le chiedo di vederci stasera, chissà se le piacerà la mia idea...’

Chiuso il telefono Mamoru iniziò ad organizzare il tutto per la serata.

 

Poco prima delle 20 Mamoru si trovò già sotto casa di Usagi, uscì dalla macchina e si appoggiò su di essa mettendo le mani nel jeans scuro aspettando la ragazza.

Usagi sentendo il rumore della macchina si affacciò alla finestra e lo salutò facendo cenno che stava scendendo, Mamoru rispose in modo automatico con cenno della mano, era troppo preso nel guardarla, la cascata bionda libera sulle spalle la faceva sembrare un angelo, come avrebbe reagito ad averla tutta la sera accanto? Usagi scese di casa mentre Mamoru era ancora perso nei suoi pensieri.

« Ciao Mamo » Usagi si avvicinò pericolosamente a lui appoggiandosi al petto guardandolo negli occhi

« Ciao Usa » Mamoru la prese per i fianchi facendo aderire il corpo di lei al suo e la baciò delicatamente, entrambi si staccarono sorridenti, ormai tra loro era un contatto naturale.

Entrati in macchina Mamoru tirò fuori dalla tasca un foulard rosso.

«e quello a che ti serve? » chiese curiosa Usagi

« a questo » così dicendo Mamoru legò il foulard intorno alla testa di Usagi coprendole la visuale e accarezzandole i lunghi e soffici capelli,

« aaaaahhh cosa stai facendo aiuto aiuto » Usagi iniziò a dimenarsi

« Usa calmati, non rovinarmi la sorpresa » disse Mamoru divertito

« sorpresa? Io adoro le sorprese! » disse Usagi battendo le mani

Mamoru rise a quella visione e involontariamente abbassò lo sguardo, Usagi agitandosi aveva alzato di parecchio il vestito lasciando le gambe scoperte e Mamoru si ritrovò a fissarle con la tentazione di sfiorarle appena, avvicinò la mano ma si bloccò, non doveva approfittarsi di lei e così si mise alla guida.

Usagi con gli occhi bendati faceva tesoro degli altri sensi e dalle sensazioni che stava avvertendo in quel momento, si sentiva al sicuro, complice il profumo speziato di Mamoru, il profumo della sua pelle.

Una volta arrivati Mamoru aiutò Usagi ad uscire dalla macchina.

« posso toglierla ora? Tanto siamo arrivati no? » chiese Usagi impaziente

« eh no, sul più bello? Qualche minuto di pazienza » - « anzi aspettami qui » rispose Mamoru abbandonando Usagi in un punto indefinito per lei ma sicuro per lui.

‘Dove cavolo siamo? Sento l’aria frizzante e il rumore delle onde...siamo in spiaggia??? impossibile...’ i pensieri di Usagi furono interrotti da due braccia che la sollevavano da terra

« Mamoru! Questa è la seconda volta che mi fai prendere un colpo in poco tempo! Me la paghi!» Usagi urlava ma Mamoru ridendo di quella reazione si avvicinò all’orecchio di lei « oh io invece credo che mi ringrazierai..» Usagi si bloccò a quelle parole, il calore del respiro di Mamoru era estremamente rilassante per lei, Mamoru la poggiò su un telo e in quel momento Usagi non ebbe più dubbi, si trovavano in spiaggia, Mamoru prese posto accanto a lei e la bacio delicatamente, Usagi si abbandonò a quel bacio, che con gli occhi bendati risultò più intenso, Mamoru si stacco delicatamente e iniziò a sfiorare le labbra di Usagi con qualcosa di delicato e soffice, Usagi si lasciò trasportare dalle sensazioni che le stava regalando quel tocco leggero sulle sue labbra, Mamoru fece scivolare lentamente il foulard via dagli occhi di Usagi e la ragazza aprendo gli occhi si ritrovò davanti qualcosa che mai si sarebbe immaginata, Mamoru le sorrideva porgendole una rosa rossa, e a terra su un telo vi era un vero e proprio pic nic a lume di candela in spiaggia vi erano 3 piccole lanterne con le candele all’interno, stuzzichini vari, sandwich, dolciumi e bibite , Usagi fissava incredula lo spettacolo davanti a sé.

« è tutto bellissimo...io...oddio grazie...sei fantastico Mamo...» così dicendo si lanciò letteralmente tra le braccia del ragazzo che l’accolse stringendola a sé « che ti avevo detto che mi avresti ringraziato? » Usagi si staccò velocemente « ma sentilo! Ok stavolta hai vinto tu » rispose Usagi con una smorfia divertita e i due iniziarono a mangiare tra risate e sguardi complici.

Terminata la cena i due presero posto accanto stendendosi su un telo, sempre illuminati dalla flebile luce delle lanterne, Usagi si appoggiò sul petto del ragazzo che l’abbracciò mettendole un braccio intorno alle spalle e iniziò ad accarezzare delicatamente i capelli e successivamente il braccio di lei.

« Mamoru? »

« dimmi Usa »

« perché lo hai fatto? »

« ehm cosa? »

« tutto questo, la sorpresa, la cena, la rosa, tutto insomma...»

Mamoru avvertì un tono triste nella voce di Usagi e alzò il viso di lei prendendole delicatamente il mento e la fissò negli occhi.

« l’ho fatto perché voglio vivere questi momenti con te Usa, solo con te, tu sei speciale, tu mi sei entrata nel cuore e per me questi gesti nei tuoi confronti sono naturali »

« oh Mamo...»

Mamoru si avvicinò alle labbra di lei e iniziò a baciarla, piccoli baci delicati, poi baci più intensi, pieni di passione, le loro lingue danzavano, si muovevano sinuosamente, Mamoru con un gesto delicato si mise su di lei, facendo leva sui gomiti per non schiacciarla, Usagi lo accolse divaricando leggermente le gambe e abbracciandolo accarezzando la nuca di lui, giocando con i capelli, per entrambi furono gesti naturali, Mamoru con imbarazzo fece scivolare la mano sulla gamba di lei, sollevando ancora di più quel vestito leggero,che le dava un aria innocente ma sensuale. Si staccò leggermente da lei per ricevere una specie di consenso, lei gli sorrise e riprese a baciarlo, Mamoru fece salire la mano sempre più su, la pelle di lei era calda, morbida, come seta, arrivo al bordo degli slip di lei un calore lo invase al basso ventre, era visibilmente eccitato, e il contatto con quella pelle di seta non lo aiutava, Usagi nel frattempo stava andando a fuoco, sentire il corpo di lui, il calore attraverso i vestiti e le mani, era puro piacere, si sentiva bella e desiderata, sentire l’eccitazione di lui che premeva era una bella sensazione, niente di volgare, e lo baciò con più passione, Mamoru si staccò da quel bacio solo per scendere sul collo di lei, per assaggiare la sua pelle, era buona, dolce, Usagi nel frattempo si lasciava viziare da quei baci, da quei tocchi e si concentrava su quelle sensazioni così nuove e così piacevoli, Mamoru scendeva sempre di più, con la bocca e con la mano continuava a toccarle le gambe, arrivò al seno e respirò il profumo della pelle di lei attraverso quel tessuto leggero, appoggiò con delicatezza la testa sul petto di lei e la guardò negli occhi,

Usagi si riprese da quella dolce tortura e abbassò lo sguardo su di lui.

« Usa… »

« dimmi Mamo…»

« ecco...io non voglio che pensi che io ho organizzato tutto per giungere a questo…»

« Mamo, io non l’ho mai pensato, e per tua informazione se non avessi voluto, ti avrei bloccato immediatamente » Usagi gli sorrise e gli accarezzò i capelli con fare materno rassicurandolo,

Mamoru si spostò nuovamente di lato, riprendendola tra le braccia « Usagi, lo so che il tempo a nostra disposizione è poco, ma questo non significa che voglio bruciare le tappe...» Usagi si irrigidì a quelle parole e si alzò di colpo, Mamoru si alzò subito dopo di lei temendo una reazione negativa da parte della ragazza, « Usa tutto bene? Ho detto qualcosa di sbagliato? » Usagi scosse il capo in senso di negazione, prese coraggio e si voltò verso il ragazzo « no Mamo, hai perfettamente ragione, però ti prego, io non voglio vivere questa cosa con un countdown sempre presente sulle nostre teste, voglio vivere questa cosa con te giorno per giorno... » Usagi parlava con voce triste, spezzata, Mamoru se ne rese conto e l’abbraccio stretta, « perdonami Usa, non avrei mai dovuto dire una cosa del genere, hai ragione, viviamo questa cosa giorno per giorno, è così bello stare con te qui, abbracciarti, stringerti a me...», Usagi si rilassò a quel gesto e a quelle parole, avrebbe voluto fermare il tempo, a lei bastava stringerlo, sentire il suo calore e il suo profumo, rimasero così per una quantità indefinita di tempo, ma controvoglia sciolsero quel contatto e ritornarono alla macchina. Durante il viaggio rimasero in silenzio, ma non staccarono mai le mani, una volta a casa Usagi si cambiò e poggiata sul letto ripensava alle mani di Mamoru su di lei, si sentiva accaldata ed eccitata a ripensare a quel contatto ‘ chissà se per Mamoru è stata la stessa cosa’ , la luce del cellulare nel buio della stanza interruppe i pensieri, prese il cellulare, era un messaggio di Mamoru ‘ passerei una notte intera ad abbracciarti, vorrei stringerti anche adesso mia dolce Usagi...sogni d’oro...’ Usagi sorrise e rispose ‘ tornerei ogni giorno in spiaggia per poterti stingere sempre in quel modo...buonanotte Mamo...’.

 

Bip bip bip bip

Il suono della sveglia significava affrontare un nuovo giorno e di conseguenza un giorno in meno insieme a Mamoru, Usagi si voltò verso la finestra, i raggi del sole accarezzavano il suo corpo, si alzò pigramente e si preparò per raggiungere le sue amiche al tempio, oggi si sarebbero esercitate per il test ma prima di tutto doveva loro delle spiegazioni.

Raggiunse il tempio più lentamente del solito, voleva rallentare il tempo a tutti i costi, voleva vivere tutto di questo periodo.

Una volta arrivata le trovò già lì, era tutto pronto per la loro simulazione.

« Ciao Usagi, ben arrivata » le sorrise Ami

« finalmente direi, stavamo iniziando senza di te » disse Rei

« dai Usa siediti, che dopo il test ci mangiamo una bella fetta di torta » disse Makoto entusiasta

« e dopo il test ci racconterai che fine hai fatto e sopratutto cosa hai risolto con Mamoru » concluse Minako

« Mina! » Rei, Ami e Makoto urlarono alla bionda

« so benissimo che volete sapere tutto da Usagi ma solo io ho avuto il coraggio di chiedere » disse soddisfatta la bionda

« io direi la faccia tosta » rispose acidamente Rei, Minako stava per risponderle quando Usagi le fermò, « avete tutto il diritto di sapere,anzi, ne vorrei parlare subito...» , le altre annuirono e Usagi iniziò a raccontare dell’incontro nell’appartamento di Mamoru, del suo trasferimento per lavoro e della decisione di frequentarsi fino alla partenza.

Dopo qualche attimo di silenzio Rei prese la parola «Usa, hai pensato alle conseguenze? » Usagi la guardò con espressione confusa « quali conseguenze? », « il dolore del distacco che avrete entrambi alla sua partenza… » le disse Minako dolcemente prendendole la mano, Usagi la guardò e fece un sorriso triste, l’abbracciò e tutte si unirono in quell’abbraccio, Makoto scostandosi leggermente le disse « Usa, fai quello che senti sia giusto per te, lo sai che noi ci saremo sempre » e riprese ad abbracciarla strofinando una mano sulla schiena, « infatti Usa, segui solo il tuo cuore.. » concluse Ami sciogliendo l’abbraccio.

Già, il suo cuore, pensò Usagi, parlare con le altre aveva messo luce ai suoi dubbi e li aveva tramutati in certezze, doveva affrontare le conseguenze, certo, ne avrebbe sofferto e le sue amiche le sarebbero state accanto, ma sarebbe riuscita a sopportare il peso delle scelte?

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Capitolo 8
*** Dubbi ***


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Perdonate questo mese di assenza, ma sono stata davvero impegnata, spero di aggiornare presto, grazie per la pazienza, grazie a chi mi segue, a chi mi scrive e a chi legge.
 

Il giorno dopo Mamoru decise di andare al Crown per informare Motoki del suo immediato trasferimento, una volta entrato trovò Motoki più strano e depresso dei giorni scorsi.
« ehi Motoki, buongiorno, tutto bene? » il biondo alzò lo sguardo sentendo la voce del cugino « ciao Mamoru, beh allora che mi dici? » , Mamoru sbuffando prese posto al bancone « ho una buona notizia e una cattiva, quale vuoi sapere per prima ? » , Motoki si avvicinò a Mamoru « fammi indovinare, il mio caro zietto è passato a trovarti » , Mamoru lo guardò sorpreso, « come fai a saperlo? Ah giusto Reika, dovevo immaginarlo », Motoki sospirando iniziò a pulire il bancone « già, Reika, non la vedo e sento da giorni dopo la scenata che mi ha fatto », « che scenata? » chiese Mamoru, « eh no Chiba, dammi prima le notizie, poi passeremo a me » concluse Motoki. « E va bene, allora, cosa vuoi prima la buona o la cattiva? » disse abuffando Mamoru, « cattiva ovviamente » rispose ironico Motoki , « a settembre torno a Miyako » disse Mamoru serio , « lo immaginavo, tuo padre non ti lascerà mai in pace, nonostante quello che hai subito non ha cambiato idea, gli affari sono sempre stati più importanti dei sentimenti per lui , e la buona notizia quale sarebbe? » chiese Motoki , « mi frequento ufficialmente con Usagi » disse Mamoru , « e ti sembra una buona notizia? Ma cosa ti è preso? Sei impazzito? » urlò Motoki , « ehi calma, abbassa la voce, si può sapere che succede? » Mamoru incitò Motoki a calmarsi , « succede che non mi piace che illudi Usagi in questo modo, è una brava ragazza » affermò serio Motoki, « lo so che Usagi è speciale, ma vedi lei sa tutto..ed è stata lei a chiedermi di continuare a vederci » disse Mamoru , « per tutto intendi anche il motivo che ti ha spinto a venire a Tokyo? » domandò il biondo, « no quello non ancora, le dirò tutto quando sarà il momento » rispose Mamoru abbassando lo sguardo, « me lo auguro Mamoru, » concluse Motoki , « beh ora tocca a te parlare Fuhurata, però prima un caffè grazie » disse Mamoru cercando di calmare gli animi , « ti tocca aspettare Chiba, ho dei clienti » rispose Motoki infastidito , « perché non assumi qualcuno? Questo periodo tra gelati e bibite è stressante per te, ti serve un aiuto » domandò Mamoru, « ci penserò Chiba, tra poco ti porto il caffè » rispose freddo Motoki , « ci sono due tipi di occasioni in cui mi chiami Chiba, quando scherziamo e quando sei incazzato con me, direi che oggi è la seconda opzione » disse Mamoru cercando di scherzare, ma non ottenne risposta dal cugino, che nel frattempo si occupava dei clienti e tornò da Mamoru dopo diversi minuti.

« Ecco a te Chiba » disse il biondo in tono scherzoso e i due si sorrisero, Motoki nonostante tutto non riusciva a tenergli il muso, « beh ora devi raccontarmi della sfuriata di Reika altrimenti non siamo pari cuginetto » scherzó Mamoru cercando di alleggerire l'atmosfera che si era creata, Motoki ci pensò su un attimo, guardò Mamoru  « perché non lo chiedi alla ragazza che frequenti ufficialmente? In fondo è stata lei la protagonista » , Mamoru alzo lo sguardo dal caffè « Usagi? Cosa le ha detto Reika stavolta? » , « le solite cose che dice Reika, addirittura ha insinuato che tra me e Usagi ci sia qualcosa solo perché l'ho difesa, ti rendi conto? Reika è impazzita e io ormai sono stufo dei suoi comportamenti, per non parlare del fatto che insisteva sulla questione del tuo trasferimento, diceva che ormai non c'è più niente da fare e che sei costretto a partire, è così Mamoru? » Motoki osservava Mamoru che non accennava a dargli una risposta, il moro continuava a fissare la tazza del caffè, come se quel liquido scuro potesse dargli la risposta, Mamoru sospirò e prese coraggio « non posso rifiutare Motoki, ho preso quest'accordo, ma tra un anno potrei essere di nuovo qui, tutto sta nel farmi cacciare, buffo no? Il mio sogno, diventare medico, si sta trasformando in un vero incubo, tutto grazie al mio caro paparino... » Mamoru tornò a fissare il caffè,  « un anno dici? E Usa lo sa? Le hai detto che tra un anno sarai qui? » Motoki chiese, ma in realtà già sospettava la risposta negativa del cugino.

Mamoru prendeva tempo, come poteva dire a Motoki che stava prendendo in giro Usa? Per Motoki Usagi era come una sorella minore, le voleva bene e di certo il fatto che aveva litigato con Reika per difenderla era un'ulteriore conferma, Mamoru rispose al cugino non sollevando lo sguardo dal caffè « no Motoki, non le ho detto che ci potrà essere questa possibilità come ancora non le racconto del motivo del mio ritorno qui e tutto il resto... », Mamoru sentiva Motoki sospirare, sapeva che lo stava deludendo, « e allora Mamoru, puoi spiegarmi gentilmente che intenzioni hai? Sai come sarà ridotta Usagi dopo? A pezzi, e sai chi ci sarà qui? Io e le ragazze, e tu? Tu hai assecondato questa sua folle idea di frequentarvi per quale motivo? Per divertimento? » il tono di Motoki era serio, alterato, Mamoru prese coraggio e finalmente alzò lo sguardo, con Motoki poteva e doveva essere sincero « sai perché? Perché lei mi piace, mi piace da impazzire e non intendo fisicamente, la conosco da così poco tempo che una parte di me trova assurde queste sensazioni, ma l'altra parte non riesce a combatterle, ho bisogno di lei, non fisicamente, lei mi fa stare bene e proprio per questo non posso dirle di aspettarmi, non posso illuderla di avere un futuro, e se non dovessi tornare tra un anno? Cose le dirò? 'Sai Usa mi sa che dobbiamo aspettare per stare insieme, è un problema aspettarmi per altri anni?' Non posso farle questo, lei finirà a pezzi, ma anche io, per la seconda volta, Usa è giovane, piena di vita, è bellissima, è gentile, altruista e io non posso imporle di aspettarmi, ho accettato questa sua folle idea di frequentarci perché non riesco a starle lontano, io...io credo di provare qualcosa per lei, non so cosa fare...ma ora in questo momento della mia vita so che provare a stare insieme è la cosa giusta, chiamala pazzia, chiamalo sesto senso, chiamala attrazione, ma io non ci vedo niente di sbagliato nel provare a stare con lei...e per quanto riguarda il mio passato e soprattutto quell'episodio, le parlerò, te lo prometto...ti prego Motoki, almeno tu stammi vicino, ho solo te... » , il biondo rimase senza parole, non aveva mai sentito Mamoru parlare in questo modo di qualcuno e aprirsi così tanto, gli sorrise e gli poggió una mano sulla spalla « come potrei voltarti le spalle Mamoru? Ti voglio bene, te ne vorrò qualsiasi cosa tu faccia, io ecco, voglio bene anche ad Usagi e mi sento in dovere di proteggerla, ma non da te sia chiaro, spero solo che questa cosa che state creando abbia un lieto fine » disse sorridendo Motoki, « sei troppo romantico cugino, non ti facevo così sai? » lo canzonò Mamoru per alleggerire la tensione della discussione, « io? Ma senti chi parla, dovevo registrarti poco fa caro Chiba, ora torno al lavoro, però sai la tua idea di assumere qualcuno non mi dispiace per niente » così dicendo Motoki prese del cartoncino verde e del nastro adesivo e iniziò a scrivere qualcosa, « ecco fatto, tieni Mamoru appendilo vicino all'entrata » , Mamoru andò all'entrata e di fianco attaccò il cartoncino su cui era scritto 'cercasi aiutante per la stagione estiva minima esperienza richiesta', Mamoru tornò al bancone e finì il caffè che ormai era imbevibile e fece una smorfia, « Motoki, posso farti una domanda? » , il biondo si girò confuso « di che si tratta Mamo? » , Mamoru si avvicinò per parlagli a bassa voce, « con Reika che intenzioni hai adesso? » il biondo lo guardò poi si girò verso la macchinetta del caffè per continuare il lavoro « che intenzioni ho? Sinceramente non ne no idea, insomma io e Reika stiamo insieme da tanto, ma certe volte mi sembra un'estranea, non so cosa fare, la sento lontana, io avevo intenzioni serie con lei, ancora non le ho dato l'anello, ma arrivati a questo punto davvero non so se sia la cosa giusta da fare...Mamoru io non credo di amarla più, è possibile secondo te? » così dicendo Motoki si girò verso Mamoru con occhi tristi, in cerca di una risposta, Mamoru gi sorrise affettuosamente , « chi meglio di me può dirti quanto possono essere volubili i sentimenti degli esseri umani? Guarda me, ero in procinto di sposarmi e poi....sai ancora non riesco a parlarne, non per lei, ormai non è più tra i miei pensieri, anche perché ora c'è solamente Usagi, Motoki, io ti posso dire solo una cosa, cerca di essere felice, se Reika non può farti stare bene e renderti felice, se con lei non ti senti completo, allora non è la persona giusta per te, ma io posso darti solo un consiglio, ma se ascolti il tuo cuore saprà risponderti... » - « ora però devo proprio andare, ho promesso ad Usa di vederci, magari la porto a pranzo fuori, che ne pensi? » , Motoki scoppiò a ridere « ahahahaha e me lo chiedi anche? Le piacerà sicuramente la tua proposta, Usagi è la ragazza più golosa e mangiona che io abbia mai conosciuto », una voce conosciuta fece voltare entrambi, « chi sarebbe la mangiona??? » due codini svolazzanti accompagnavo lo sbuffare della ragazza « Motoki come ti permetti a dire a Mamo che sono una mangiona? » Usagi piagnucoló e a Mamoru sembrò più tenera che mai « Mamo, ti aspettavo a casa ma eri in ritardo e quindi ho sospettato che fossi qui » Usagi fece una piccola linguaccia e quel gesto così innocente ma sensuale fece impazzire  Mamoru che si buttò letteralmente addosso a lei per salutarla « scusami Usa, prometto di non fare più tardi » e si abbassó a baciarla delicatamente mentre l’abbracciava.

Motoki guardando la scena, ripensava alle parole di Mamoru, tra loro due era sicuramente scattato qualcosa, sembravano fatti per stare insieme, lui e Reika davano quest’impressione agli altri? Cercò di non pensarci e tornò alla realtà, « dai Usa per farmi perdonare ti offro una bella coppa di gelato? Che ne dici? Soliti gusti? Gianduia, fiordilatte e tanta panna? » , « va bene Motoki, ma abbonda con la panna, devi farti perdonare » rispose offesa Usagi, « ma Usa, io, ecco volevo invitarti a pranzo, se vuoi... » disse Mamoru timido, « davvero Mamo??? Sarebbe bellissimo! Allora dopo il gelato possiamo andare » disse entusiasta Usagi, nel frattempo arrivò un enorme coppa di gelato, « ecco a te Usa » disse sorridendo Motoki , « pancia mia fatti capanna! » Usagi immerse il cucchiaio nel gelato e Mamoru assisteva alla scena divertito « davvero hai intenzione di mangiare tutto quel gelato e poi pranzare con me? », « certo perché me lo chiedi? »  i due ragazzi scoppiarono a ridere « che ti avevo detto Mamoru?  Usagi è una golosona » disse tra le risate Motoki , « ehi! Se continui a prendermi in giro cambierò locale sappilo » rispose scherzosa Usagi, e i tre continuarono a ridere.

Poco dopo i due ragazzi salutarono Motoki e si incamminarono, « Usa, ti va di pranzare con me allora? » , « certo Mamo », « dove ti piacerebbe andare? » , « oh Mamo io non ho preferenze, mi basta stare con te, anzi, che ne dici di fare un po' di spesa e preparare qualcosa da te? Sai non me la cavo male con il riso al curry! » , « beh, è una bellissima idea Usa, dai andiamo subito al supermercato », così dicendo Mamoru prese la mano di Usagi e accelerò il passo, Usagi sorrise a quel gesto e si lasciò trascinare da Mamoru, al supermetcato potevano sembrare a chiunque una qualsiasi coppia per gli attegiamenti che avevano, ero complici e non mancavano di scambiarsi piccole tenerezze tra gli scaffali, dopo la spesa si recarono all'appartamento di lui, Usagi non metteva piede lì dal giorno dello sfogo di Mamoru dopo la sua scomparsa, ma ora l'atmosfera era ben diversa, « mi metto subito al lavoro » ,esclamò entusiasta Usagi e Mamoru la guardava divertito mentre la bionda si destreggiava in cucina, si appoggiò alla porta e la osservava, mentre tagliava le verdure e pesava il riso, era rassicurante stare con lei, gli sarebbe piaciuto vederla spesso da lui, condividere le piccole cose, i suoi spazi, Usagi era speciale, « ehi che fai li impalato? Vai ad apparecchiare su » disse Usagi con finto tono autoritario interrompendo i suoi pensieri, « ai suoi ordini » rispose Mamoru assecondandola divertito, quando tutto fu pronto i due si accomodarono al tavolo, Usagi fissava Mamoru ,« ehm che succede? » chiese il ragazzo che si sentiva osservato, « secondo te? Sto aspettando che assaggi per un tuo giudizio no? » rispose sicura Usagi, « ah, ecco, io, assaggio subito » rispose il ragazzo imbarazzato, dopo aver assaggiato un bel boccone e masticato lentamente, « Usa ma è buonissimo! È veramente delizioso, complimenti » , Usagi era veramente felice dei complimenti ricevuti dal ragazzo  « davvero Mamo? te lo preparerò tutte le volte che vorrai », dopo questa frase scese il silenzio, entrambi erano consapevoli delle poche occasioni che ci sarebbero state, Usagi abbassò lo sguardo e iniziò a mangiare lentamente.

Dopo diversi minuti Mamoru prese parola, voleva chiedere ad Usagi della discussione con Reika, anche se non sembrava il momento esatto, doveva chiederle perché non gli aveva raccontato nulla, « Usagi, perché non mi hai detto della discussione con Reika? », Usagi a quella domanda alzò lo sguardo dal piatto, « te l'ha detto Motoki immagino, non lo so ecco, non volevo sprecare tempo a parlare di persone dannose per entrambi, in fondo la cosa si è risolta in quel momento », «no Usa, non si è risolta, Motoki e Reika non si parlano da quel giorno », « intendi dire che la colpa è mia? Stavano già discutendo sul tuo conto Mamoru, cosa non mi hai ancora detto? » il tono serio di Usagi spiazzó Mamoru, che con la forchetta sospesa a mezz’aria fissava Usagi senza parlare, non era ancora pronto a raccontarle tutto, « beh? Ci sarà sicuramente un motivo se tu e Reika vi odiate tanto e soprattutto perché lei si era vantata con Motoki del tuo trasferimento come fosse una sua vittoria? Cosa mi nascondi Mamoru? » - « sai avrei preferito rimandare queste domande, avrei aspettato e rispettato i tuoi tempi, ma visto che mi hai chiesto della stupida discussione che ho avuto con Reika, mi sembra giusto a questo punto parlare di tutto, non credi? » Usagi fissava seria Mamoru, ma era anche delusa, perché erano arrivati a questo punto? Forse tra lei e Mamoru non doveva iniziare nulla, forse ha sbagliato a chiedergli di continuare a vedersi, forse ha sbagliato anche lui ad accettare, non sopportava il silenzio di Mamoru, che nel frattempo era rimasto in silenzio, non riusciva a sostenere lo sguardo di Usagi, si sentiva in colpa, lui voleva fare la predica a lei, proprio lui che non aveva avuto il coraggio di dirle nulla, non riusciva a proferire parola, la bocca e il cervello sembravano scollegati, poi il rumore della sedia lo portò alla realtà, Usagi era in piedi , « visto che non hai niente da dirmi, io vado via, ti ringrazio per l'invito, ma stranamente mi è passato l'appetito, arrivederci Mamoru » , Usagi fece un piccolo inchino, prese la borsa , aprì la porta, uscì e la chiuse violentemente dietro di sé. 

Mamoru aveva assistito inerme alla scena, non aveva parlato, non aveva reagito, niente di niente , « cosa ho combinato? L'ho lasciata andare via, non ho avuto le palle di fermarla, fermarla per cosa? Per continuare a  mentire? » Mamoru si prese la testa tra le mani, « cosa devo fare, cosa devo fare, maledetto me, io non voglio continuare in questo modo » Mamoru si alzò e fissò la porta , strinse i pugni per la rabbia, Usagi era letteralmente scappata da lui, e in quel momento Mamoru prese una decisione, aveva deciso, era l'unica cosa sensata da fare in quel momento.

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Capitolo 9
*** La fuga ***


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Mamoru continuava a fissare la porta, in cuor suo sperava di trovarla ancora sul pianerottolo, si avvicinò alla porta e l’aprì lentamente, lei non c’era, era scappata e la colpa era solo sua, del suo essere codardo,di non essere stato sincero,di aver preteso spiegazioni da lei, di non averla fermata, e ora si ritrovava solo, chiuse la porta, tornò dentro, diede un pugno alla porta, osservò la casa vuota, la cucina ancora in disordine, poteva sentire ancora le risate di Usagi e il suo profumo, non voleva perderla, così prese le chiavi e scese di corsa in garage.

 

Usagi correva, correva più veloce che poteva, lacrime e sudore le bagnavano completamente il viso e il collo, poi si fermò, non aveva più fiato, si piegò leggermente sulle ginocchia poggiando le mani, alzò lo sguardo, non era di certo vicino casa, si trovò vicino ad un piccolo parco giochi, si avvicinò alla fontanella per rinfrescarsi, si bagnò il collo e la testa, poi alzò la testa e notò che era completamente sola, in effetti all’ora di pranzo era difficile trovare qualcuno lì, si mise su una vecchia altalena in legno, iniziò a dondolarsi lentamente e ripensò a cosa era successo qualche giorno prima.

 

 

Dopo qualche attimo di silenzio Rei prese la parola «Usa, hai pensato alle conseguenze? » Usagi la guardò con espressione confusa « quali conseguenze? », « il dolore del distacco che avrete entrambi alla sua partenza… » le disse Minako dolcemente prendendole la mano, Usagi la guardò e fece un sorriso triste, l’abbracciò e tutte si unirono in quell’abbraccio, Makoto scostandosi leggermente le disse « Usa, fai quello che senti sia giusto per te, lo sai che noi ci saremo sempre » e riprese ad abbracciarla strofinando una mano sulla schiena, « infatti Usa, segui solo il tuo cuore.. » concluse Ami sciogliendo l’abbraccio.

Poco dopo le ragazze iniziarono la simulazione del test, quando Minako ad un certo punto interruppe il silenzio « Usagi posso farti una domanda? » , Usagi alzò la testa « eh? Dimmi Mina » , Minako era visibilmente imbarazzata « ti ricordi della sfuriata di Reika della quale ci hai raccontato? », « certo » rispose Usagi, « vedi, io e le altre quando sei andata da Mamoru abbiamo riflettuto su una cosa...non so come chiedertelo...» , Makoto diede un pugno al tavolo « oh Mina proprio tu non sai come chiedere certe cose? Allora lo farò io, Usagi perché Reika e Mamoru si odiano così tanto? Ti avevo già accennato dei miei dubbi, Mamoru ti ha spiegato qualcosa? » Makoto guardava Usagi in attesa di una risposta, « ecco, veramente io non gli ho detto della discussione con Reika e non ho nemmeno chiesto il motivo di tanto astio » disse Usagi imbarazzata, « oh ottimo Usagi, ti stai buttando in questa storia e non siete sinceri, davvero ottimo come inizio » disse alterata Rei, « su ragazze non siate troppo dure, forse Usa non ha dato peso a Reika, però pensandoci ci deve essere qualcosa sotto, Reika e Mamoru si odiano, Reika e Motoki litigano e Mamoru ha saputo del trasferimento imminente, ci deve essere per forza un collegamento Usagi, secondo me devi chiedergli spiegazioni » disse Ami seria, Usagi guardava le sue amiche, si rese conto di essere stata impulsiva « si ragazze avete ragione, gli chiederò spiegazioni, troverò il momento giusto ».

 

Ma il momento giusto sembrava non arrivare, nei giorni seguenti Mamoru e Usagi si erano visti poco, passeggiate brevi e piene di tenerezze, di baci e di camminate mano nella mano, Usagi aveva paura di rompere l’atmosfera che si era creata, fino a qualche momento fa, la pretesa di Mamoru di chiedere spiegazioni su Reika aveva fatto scattare qualcosa, così Usagi invertì i ruoli, era lei che voleva conoscere la verità, ma Mamoru era rimasto fermo in silenzio, non l’ha fermata. « sono stata una stupida! Una bambina stupida e ingenua » Usagi ricominciò a piangere, « oh spero che ora le ragazze siano contente, volevo la verità? Non ho avuto un bel niente! » , il cellulare che suonava la fece tornare alla realtà « stupido cellulare, non voglio sentire nessuno adesso, lasciatemi in pace » Usagi lasciò squillare il cellulare e continuò a dondolarsi sull’altalena.

 

Mamoru arrivato in garage prese la sua moto blu, si infilò il casco e sfrecciò in strada « Usagi dove sei maledizione, non può finire in questo modo » Mamoru urlava a sé stesso dentro il casco , correva senza meta, « sei uno stronzo Mamoru ecco cosa sei, non l'hai trattenuta e ora la stai cercando, bravo, bel lavoro, e cosa le dirai quando te la ritroverai avanti, oh ma parlo da solo adesso, sono un codardo ecco cosa sono, Usagi dove sei finita....» Mamoru cercava ovunque con lo sguardo la sua testolina buffa, ma di lei nessuna traccia, erano passati diversi minuti e Mamoru si fece prendere dal panico, in quel momento non prestò molta attenzione alla strada, e tutto accadde in pochi secondi, una frenata brusca, Mamoru perse di poco l'equilibrio e per poco non cadde a terra con la moto, riuscì a tornare subito dritto, si sfilò di corsa il casco e lo gettò a terra e subito raggiunse il piccolo esserino spaventato, « ehi micino tutto bene? » il piccolo micio era rannicchiato e tremava per lo spavento, aveva il pelo scuro ma era visibilmente sporco, Mamoru cercava di rassicurarlo accarezzandolo « dai fatti aiutare piccolo » il gatto alzò il capo rivelando un musetto delicato, occhi simili ai rubini e una macchietta sulla fronte, Mamoru lo raccolse « dai fammi vedere come stai » controllando meglio Mamoru si accorse della zampa posteriore ferita « ma sei ferito! Devo portarti subito da un veterinario » - « devo avvisare Usagi, non può pensare che io l’abbia lasciata andare così, ma non posso abbandonare questo micio » Mamoru chiamò Usagi al cellulare, che squillò a vuoto per diversi minuti « Usagi sei una testarda, orgogliosa, e hai perfettamente ragione a non rispondermi...» Mamoru sconsolato chiuse il cellulare, tornò alla moto, sistemò il gattino nel suo giubbotto che miagolando attirò la sua attenzione, « non ti preoccupare, appena starai meglio ti presenterò una persona speciale » , disse Mamoru sorridendo e grattando il musetto del micio, poi mise in moto e si allontanò.

 

Mamoru trovò un ambulatorio veterinario, scese dalla moto, prese il micio dal giubbotto e si avviò alla porta « Ambulatorio veterinario Dott. Tomoe, bene entriamo » una volta dentro Mamoru osservò l’ambiente, era un ambulatorio dall’aspetto semplice e un pochino spoglio, se non fosse stato per le varie foto di cani, gatti e altri animali che tappezzavano le pareti, qualche annuncio di adozione e altri volantini , una ragazza dai capelli scuri a caschetto e gli occhi violacei si avvicinò a Mamoru « buongiorno signore, ha un appuntamento? » Mamoru si voltò e osservò la ragazzina, aveva un completo lilla da infermiera e nel taschino aveva diverse penne e matite con animali, poteva avere al massimo 17 anni, « no ecco io, ho trovato questo gatto e ho pensato che avesse bisogno di cure specialistiche » così dicendo mostrò il gatto alla giovane ragazza, che la prese delicatamente, « ma che bella micina, puoi darla a me, la faccio controllare subito da mio padre » , concluse sorridendo la ragazza, « è una femminuccia? » chiese Mamoru, « eh si, e sicuramente ha meno di un anno, ve la porterò tra poco signor? », « Chiba, Mamoru Chiba », « io sono Hotaru Tomoe, la prego si accomodi » così dicendo Hotaru indicò il divanetto nero di fronte la porta dell’ambulatorio, Mamoru ringraziò con un inchinò e guardò la piccola micia entrare nella stanza, si accomodò e prese il cellulare, riprovò a chiamare Usagi, « Usa rispondi maledizione, possibile che ti freghi così poco di me? Di noi? Sicuramente l’ho delusa…perdonami Usa... » il cellulare continuava a squillare, così Mamoru chiuse la chiamata e decise di scriverle un messaggio.

 

Dall’ altra parte della città una ragazza bionda era seduta a terra in camera sua a fissare l’armadio aperto, Usagi stava preparando un borsone, infilava vestiti e biancheria a caso, la camera era un campo di battaglia, vestiti sparsi ovunque, « Usagi! Si può sapere che ti prende? Guarda come hai ridotto la camera! Prima di partire metti tutto in ordine! » , urlò Ikuko, « si mamma… » rispose atona Usagi, « Usa, c’è Minako al telefono, scendi a rispondere e poi torna in camera a sistemare » disse Ikuko lasciando la stanza, Usagi sbuffò e si diresse di sotto, prese il telefono « ciao Mina dimmi… », « si può sapere che fine hai fatto??? » la voce di Minako era talmente alta che Usagi allontanò la cornetta, Minako aveva il vizio di urlare anche al telefono, « e quando mi avresti cercata? » chiese Usagi, « tu hai il brutto vizio di non controllare mai il cellulare Usa, non sei affidabile nelle emergenze » la rimproverò Minako, « e quale sarebbe l’emergenza stavolta ? » rispose ironica Usagi, « beh ecco nessuna, volevo chiederti di vederci tutte stasera, o sei impegnata con Mamoru anche oggi? A proposito non siete stati insieme stamattina? » chiese Minako, Usagi a sentire il nome di Mamoru si bloccò, Mamoru, che non l’aveva fermata, che aveva preferito stare zitto piuttosto che darle spiegazioni, che non aveva provato ad inseguirla, lo stesso Mamoru della sorpresa in spiaggia, lo stesso Mamoru dai gesti affettuosi, lo stesso ragazzo del bacio sotto la luna, lo stesso ragazzo che l’aveva definita speciale, a quei ricordi una lacrima scese involontaria dagli occhi di Usagi, « Ehi Usa ci sei? Usaaaaa » le urla di Minako riportarono Usagi alla realtà che si era persa nei ricordi, si asciugò velocemente le lacrime « no Mina, stasera non ci sono, io e i miei siamo fuori per il weekend, l’ho saputo oggi, andiamo da mia nonna sul lago Ashinoko , sai la casa dove andammo l’anno scorso per il mio compleanno, torno lunedì ok? Ci sentiamo Mina » disse seria Usagi, « o-ok Usa, avviso le altre, ciao » Minako chiuse il telefono « qui c’è qualcosa che non va, vuoi vedere che Usagi ha parlato con Mamoru ed è talmente sconvolta da scappare??? devo indagare o parlare con le altre? » Minako rifletteva, teneva il mento tra le dita e camminava per la stanza, « forse dovrei parlare con le ragazze » dopo qualche minuto in silenzio a riflettere prese il cellulare e mandò un messaggio alle tre amiche ‘ tra mezz’ora al tempio, si tratta di Usagi, urge riunione’ , senza attendere risposta, iniziò a prepararsi.

 

Usagi terminata la chiamata tornò in camera e finì di preparare il borsone, prese la borsa che aveva lasciato sul letto sotto i numerosi vestiti e scese le scale, « su Usa andiamo dai, la nonna sarà felice di vederti » le disse Kenji sorridendo alla sua bambina, Usagi rispose con un sorriso tirato, che non sfuggì agli occhi della madre, dopo poco si misero in viaggio, Usagi si infilò le cuffiette dell’mp3 e socchiuse gli occhi cercando di rilassarsi, ma la prima canzone che partì riuscì solo a farla stare peggio, sembrava uno scherzo del destino,

 

I could spend my life in this sweet surrender

I could stay lost in this moment forever

Every moment spent with you is a moment I treasure

 

La festa di Reika, i loro occhi che si cercavano, l’imbarazzo, l’invito a ballare, quel calore del primo contatto.

 

Don't want to close my eyes

I don't want to fall asleep

'Cause Id miss you baby

And I don't want to miss a thing*

 

*(I Don't Want to Miss A Thing - Aerosmith)

 

Tutti ricordi del loro primo incontro, tutte immagini che le facevano stare solo male, perché si era fidata di lui? Uno sconosciuto, si, Mamoru in fondo era uno sconosciuto, e allora perché stava così male per lui, senza di lui? Gli aveva dato fiducia, gli aveva permesso di entrare nella sua vita, proprio lei che aveva paura dell’amore, si era lasciata coinvolgere, si stava perfino innamorando, ripensò al primo bacio in biblioteca, guardò fuori dal finestrino, era lo stesso sole di quel caldo pomeriggio, istintivamente si toccò le labbra e chiuse gli occhi, le mancavano le labbra di Mamoru, solo qualche ora prima stavano pranzando, e ora lei stava scappando, si era in viaggio con la sua famiglia, ma non aveva avvisato nessuno tranne Minako, e se Mamoru fosse andato a casa sua per cercarla? Impossibile, Mamoru non ha detto nulla quando lei è uscita, e pensare che lei era rimasta qualche secondo sul pianerottolo in attesa di lui, ma niente, Usagi sbuffò nervosamente e si levò le cuffiette, la musica la faceva stare peggio, « Usagi tesoro, che hai? » chiese Ikuko dolcemente, « eh? Niente mamma » rispose imbarazzata Usagi, « strano, sei inquieta e soprattutto ti stai mordendo l’interno della guancia, lo fai sempre quando sei preoccupata... » , Usagi spalancò gli occhi a quella frase, era un gesto che faceva inconsciamente, ma chi poteva conoscerla meglio di sua madre? Usagi sorrise alla mamma tramite lo specchietto « niente mamma, davvero » e tornò a fissare la strada che scorreva veloce fuori dal finestrino.

 

Mamoru era nella sala d’aspetto, poco dopo sentì la porta aprirsi, vide un uomo sulla quarantina, capelli chiari, quasi bianchi, con la sua gattina in braccio, seguito da Hotaru, « salve signor Chiba, io sono il dott. Tomoe » , Mamoru si alzò e si avvicinò « salve dottore, come sta la gattina? », Tomoe grattava la micia sulla schiena che si era rilassata, « sta bene, c’è una piccola infezione alla zampetta ferita, le abbiamo fatto anche un bel bagnetto, deve prendere questi antibiotici per 5 giorni » , così dicendo Tomoe allungò una scatola bianca a Mamoru, « grazie dottore, quanto le devo? » , Tomoe sorrise « niente signor Chiba, noi apprezziamo la gente come lei che aiuta i randagi, anzi, la gattina resta con lei o preferisce mettere l’annuncio per farla adottare? » , Mamoru guardò la gattina, ora che era pulita poteva notare il manto particolare dell’animale, era nero come la notte ma con riflessi bluastri, la gattina lo guardò e miagolò, « la terrò con me » , prese la gattina, ringraziò e salutò il veterinario e Hotaru, ritornò alla moto e si diresse verso casa.

 

Nel frattempo le quattro ragazze erano al tempio, Minako raccontò della telefonata di Usagi e diede un sorso alla limonata, « voi che ne pensate? », dopo qualche secondo di silenzio Makoto prese la parola « è tutta colpa mia...» e abbassò lo sguardo, si sentiva terribilmente in colpa per aver fatto pressione ad Usagi, Rei si voltò verso la bruna, « Mako ma che dici? Usagi doveva chiarire questa situazione prima o poi, ma ogni volta fa così, ogni delusione si chiude a riccio, quella testona... », « e se parlassimo con Motoki? » propose Ami, « sai non è una cattiva idea » rispose Minako, « ehm, posso andarci io? » chiese timida Makoto « in fondo sono stata io a metterle pressione » continuò la bruna, le tre amiche si scambiarono un’occhiata complice, « certo Mako, poi ci aggiorneremo stasera, che ne dite? » propose Minako, « davvero??? » rispose entusiasta Makoto, poi notando lo sguardo delle amiche tornò seria « ehm, stasera possiamo stare da me o magari andiamo al Crown » , « Crown » , risposero le tre in coro, « bene, ora vado, a stasera » Makoto si alzò e salutò le amiche, che dopo qualche secondo si guardarono « Motoki » dissero in coro e scoppiarono a ridere.

 

Mamoru rientrò a casa, appoggiò la gattina a terra che iniziò a gironzolare per casa, e si guardò intorno, era tutto così vuoto e triste nella sua vita, prese il cellulare sperando di trovare una risposta da parte di Usagi, ma niente, era sparita, scappata da lui, andò in cucina, prese una scatoletta di tonno e la mise in un piattino che poggiò a terra « vieni piccola » , la gattina affamata lo raggiunse subito e divorò tutto in poco tempo, Mamoru sorrise, quella gattina era una mangiona proprio come la sua Usagi, mise in ordine la cucina cercando di distrarsi ma niente, i suoi pensieri era tutti sugli avvenimenti di qualche ora prima, tornò in salone, si buttò pigramente sul divano nero e lasciò cadere la testa all’indietro, chiuse gli occhi e provò a rilassarsi.

 

Makoto era giunta al Crown, era titubante, temeva di incontrare Reika, indugiò qualche secondo, e notò il cartellone ‘cercasi aiutante’, magari poteva proporsi, se la sapeva cavare in cucina, poi avrebbe avuto l’occasione di passare parecchio tempo con Motoki, poi si ricordò di Reika e le sue illusioni ebbero vita breve, sospirò sconsolata ed entrò « coraggio Mako », una volta entrata trovò Motoki che puliva il bancone fischiettando, era così bello, così allegro, e sopratutto non c’era Reika nei paraggi, « ehi ciao Mako, tutta sola oggi? » disse sorridendo Motoki, « io? Ah? Eh? Si, ma le altre arriveranno, senti Motoki posso chiederti una cosa… » rispose Makoto imbarazzata, « certo dimmi Mako » rispose il biondo continuando a pulire , « hai visto Mamoru insieme ad Usagi oggi? » chiese seria Makoto, « i piccioncini dici? Certo erano qui stamattina e poi sono andati a pranzo insieme, perché? » chiese curioso il ragazzo, « perché Usagi è andata fuori città con i suoi senza avvisarci e per telefono era molto strana, temo che abbiano discusso » disse triste Makoto, Motoki si bloccò, ripensò alla sua discussione con Mamoru, « non ci credo, le ha detto tutto » disse a bassa voce Motoki, Makoto lo sentì « tutto cosa? » , Motoki sospirò « Mako purtroppo non posso dirti nulla, mi dispiace, non sarebbe giusto nei confronti di entrambi, scusami davvero » Makoto si intristì, non poteva aiutare Usagi senza delle informazioni, Motoki guardò lo sguardo della ragazza cambiare « senti Mako, come te la cavi in cucina? », Makoto guardò Motoki sorpresa « eh? Io? Abbastanza bene, perché? », Motoki si grattò la testa imbarazzato « beh ecco, mi servirebbe aiuto qui al locale, e tu, tu sei carina, sveglia e te la cavi, quindi saresti perfetta » Makoto arrossì ‘ha detto che sono carina’ , Motoki ripensò alle parole appena dette, beh Makoto era davvero una bella ragazza, possibile che non lo aveva notato prima? Alta, slanciata, bel fisico, occhi verdi profondi e una bocca...bocca? Stava guardando Makoto con occhi diversi dopo anni, la ragazzina conosciuta anni prima stava diventando donna, Makoto entusiasta porse la mano a Motoki « accetto! » i due si strinsero la mano sorridenti, ma poi le venne in mente una persona, « Motoki, Reika è d’accordo? » , Motoki si incupì, « Reika non si fa sentire e vedere da giorni, non mi risponde, non so che fine abbia fatto… » , Makoto si rese conto che nonostante tutto Motoki provava affetto per quella strega,« capisco, dai risolverete...quando posso iniziare capo? » , Motoki sorrise di fronte l’entusiasmo della ragazza, « domani mattina? Verso le 8? » , Makoto continuando a sorridere annuì « perfetto, allora ci rivediamo più tardi, ho appuntamento con le altre qui, a dopo Motoki » , « a dopo Mako » rispose Motoki sorridente, una volta rimasto solo Motoki mandò un messaggio a Mamoru ‘appena puoi passa al Crown, dobbiamo parlare’, mise il cellulare in tasca e sospirò « spero non sia tutto perduto per quei due ».

Makoto una volta fuori, saltò per la gioia, avrebbe lavorato gomito a gomito con Motoki, senza Reika nei paraggi, però ripensò alle parole di Motoki su Mamoru, non aveva risolto molto, non era stata d’aiuto, si sentiva in colpa per non aver aiutato Usagi, sconsolata tornò a casa.

 

Usagi era arrivata a casa della nonna, una piccola villetta giallo pallido vicino al lago, con un piccolo giardino in cui la nonna coltivava delle bellissime rose, amava quel posto, le trasmetteva tranquillità, si era incantata a guardarle, quando una voce familiare la chiamò « Usagi piccola mia fatti abbracciare » , nonna Kinuyo , una donna sulla settantina , capelli a caschetto grigi e occhi azzurro cielo, gli stessi di Usagi, « nonna, quanto mi sei mancata », le due si abbracciarono affettuosamente, poi si staccarono « fatti guardare bambina mia, diventi sempre più bella » , poi le prese il viso tra le mani, « e questi occhioni tristi? Che ti succede Usa? Problemi di cuore eh? » Usagi si sorprese di quanto la conosceva quella donna, tutti le dicevano che assomigliava tantissimo a sua nonna da ragazza, sia fisicamente che caratterialmente, forse per questo erano tanto compatibili, Usagi la guardò e senza dire nulla l’abbracciò nuovamente, la nonna le sorrise « vieni entriamo in casa, parliamo un po’ » Usagi annuì e seguì la nonna in casa.

 

Mamoru si risvegliò da un riposo poco ristoratore e soprattutto scomodo vista la posizione in cui si era addormentato, la gattina si stava strusciando sulla sua mano, reclamava la sua attenzione, « che hai piccola? Fame? Sete? » chiedeva Mamoru alla micia con gli occhi ancora chiusi e la bocca impastata dal sonno, « miaaaooo », Mamoru accarezzò l’animale « io già non capisco le donne, tu poi non sei nemmeno umana, che dici andiamo a fare un giro? » la gattina si strusciò in segno di approvazione, Mamoru si alzò e notò una lucina sul cellulare, indicava l’arrivo di un messaggio, aveva quasi pausa a leggerlo, poi vide che era un messaggio di Motoki, e se Usagi fosse passata di là? Non perse altro tempo, si diede una rinfrescata, prese le chiavi della macchina e insieme alla gattina lasciò l’appartamento. Mentre era in strada, d’istinto fece una deviazione, voleva provare a cercare Usagi a casa, parcheggiò sotto casa, lasciò la gattina sul sedile e si appoggiò alla macchina « che faccio? Busso? Non busso? Saranno in casa? » guardò l’orologio, erano le 19 « è quasi ora di cena, forse disturbo, ohhh al diavolo » Mamoru prese coraggio e bussò, attese qualche minuto ma nessuna risposta, riprovò a bussare, la frenata di una bici lo distrasse, « non troverai nessuno in casa Mamoru », il ragazzo si voltò e riconobbe l’amica di Usagi, Minako, « ciao Minako, giusto? Hai visto Usagi? » chiese Mamoru imbarazzato, Minako rise sotto i baffì e si avvicinò al ragazzo trascinando la bici con sé, « si Mamoru sono Minako, Usagi non è in città, torna domenica sera, non lo sapevi? » disse la bionda con tono distratto , « ma oggi è venerdì, dove è andata Usagi e con chi? » chiese preoccupato il ragazzo, Minako sorrise « ehi calma Mamoru, Usagi è con la sua famiglia ovviamente,immagino che tu non sappia nulla, vero? » chiese curiosa Minako, « ehm, purtroppo no, e non mi risponde al cellulare… » rispose afflitto Mamoru, Minako sorrise, prese un foglio e una penna dalla borsa e dopo poco lo consegnò al ragazzo, « mi devi un favore Mamoru » disse Minako facendogli l’occhiolino, poi si sporse oltre la spalla di Mamoru che era rimasto fermo, e notò il gatto in macchina « e quello? » disse la bionda indicando il gatto, Mamoru, aprì la portiera e prese la micia, « è una lei, l’ho soccorsa stamattina mentre...», « mentre? » insisteva Minako, « mentre inseguivo Usagi… » , Minako frenò la curiosità per rispetto di Usagi, « Usa adora i gatti, portala con te », così dicendo accarezzò la testa della gatta e salutò il ragazzo. Mamoru aprì il biglietto di Minako e sorrise. Tornò in macchina e mise in moto.

 

« Mamma le tue cene sono sempre spettacolari, sono pienissimo » un soddisfatto Kenji si toccava la pancia, « già nonna, è stato tutto buonissimo » Shingo insieme al padre elogiava la cucina della nonna, « Kinuyo me li vizi troppo, li dovrò mettere a dieta dopo il weekend » disse una divertita Ikuko, Usagi li osservava, aveva mangiato poco, era con la testa altrove, poi si alzò da tavola, prese la borsa « Vado a fare un giro, torno tra poco ! » disse mentre usciva, « Usagi dove vai? Sono le 21! » disse Ikuko preoccupata mentre si alzava per raggiungerla ma Kinuyo la trattenne, « tranquilla, non le succederà nulla, ha bisogno di stare sola », le disse la donna dolcemente, Ikuko le sorrise triste e tornò a sedersi.

Usagi camminava lungo dei giardini adiacenti la fila di villette, illuminato dai lampioni che emanavano una delicata e soffusa luce dorata, trovò una panchina libera tra quelle occupate da famiglie e coppie e si mise seduta, in quel momento le venne in mente che non aveva controllato il cellulare, si era comportata da maleducata con le sue amiche, tirò fuori il cellulare e vide che vi erano segnalate 3 chiamate e 2 messaggi, con titubanza controllò di chi fossero, Mamoru, Mamoru e Minako, altro sospiro, aprì i messaggi , Mamoru ‘Usa ti prego rispondimi, ti ho cercato ovunque ma c’è stata un’ emergenza, ti spiegherò tutto appena ci vedremo, perdonami’ , Minako ‘ Ehi testona ma dove lo tieni il cel? Posso chiamarti a casa o sei con Mamoruccio?’. Chiuse il cellulare e fece un lungo sospiro per calmarsi, Mamoru l’aveva inseguita, la stava cercando e lei era scappata, forse era stata troppo impulsiva, forse doveva chiamarlo e chiedergli cosa gli era successo.

Nel frattempo una macchina rossa parcheggiò li vicino, un ragazzo uscì dalla macchina e si mise alla ricerca dell’unica ragione che lo aveva portato lì, si avvicinò a dei giardinetti, poi si accorse del cellulare che squillava, vide il nome e non poteva crederci, mentre rispondeva alzò lo sguardo e la vide, seduta su una panchina da sola, con i capelli legati nei suoi soliti codini e un vestitino bianco corto, che le lasciava le spalle scoperte, era bellissima, e lo stava chiamando, lasciò andare la gattina che d'istinto si mise a correre verso la ragazza, che subito si accorse della gattina e iniziò ad accarezzarla « ehi ciao piccolina » Usagi raccolse la gattina e se la poggiò sulle gambe, senza smettere di chiamare Mamoru, che finalmente rispose « Mamoru... » disse Usagi con tono ansioso, « vedo che hai già conosciuto la mia amica, Usa sei bellissima con quel vestito bianco, sembri una principessa » rispose Mamoru con voce calda, Usagi non collegava le parole di Mamoru e prese a guardarsi intorno, e poi lo vide, aveva gli stessi vestiti della mattina, camicia bianca e jeans scuro, lui rispose al suo sguardo e chiuse il cellulare, si avvicinò piano, « Usagi… », Usagi restò seduta e lo guardava con occhi lucidi dal basso « Mamoru… », il ragazzo si mise affianco a lei « Usa, dobbiamo parlare, devo spiegarti tutto ».

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Capitolo 10
*** La verità di Mamoru ***


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« Che cosa??? » un coro di tre voci attirò le attenzioni dei clienti del Crown e anche del suo proprietario, « è come vi ho detto, mentre tornavo a casa ho visto Mamoru sotto casa di Usagi, mi sono fermata e gli ho detto che Usa non era in casa, anzi che non era in città » , disse Minako, « e poi? Che altro hai saputo? » chiese Rei, che insieme a Makoto ed Ami attendeva dettagli dalla bionda, « beh, da quello che ho capito hanno discusso credo, perché Mamoru ha trovato un gatto mentre inseguiva Usa, credetemi ragazze era a pezzi, così gli ho dato l’indirizzo della casa della nonna di Usa » concluse Minako, « dite che andrà li? » chiese Ami alle altre, che rimasero in silenzio pensierose, « io dico che è sicuramente già lì » disse Motoki che si avvicinò al tavolo delle quattro ragazze, « e come mai ne sei così sicuro? » chiese Rei al biondo, « perché Mamoru mi ha chiamato prima, è stato molto vago, ma mi ha detto di ringraziare Minako e che stasera devo mettere le vostre ordinazioni sul suo conto, all’inizio non avevo capito molto, ma ascoltandovi ho collegato tutto » concluse Motoki sorridendo, « Minako la dea dell’amore colpisce ancora! » urlò Minako convinta alzando un pugno in aria, Motoki e le altre scoppiarono a ridere, « beh, visto che Mamoru è stato così generoso, io direi di approfittarne, Motoki quattro supercoppe per me e le mie amiche » disse Minako convinta, « ok, arrivo tra poco ragazze, ah Mako, domani riesci alle 7.30? così ti mostro la cucina e il resto » disse tranquillo Motoki mentre segnava l’ordine delle ragazze, Ami, Rei e Minako si voltarono verso Makoto che era visibilmente imbarazzata, « ehm, si certo Motoki... » , « bene, ragazze arrivo tra poco con i gelati » disse Motoki allontanandosi, « Mako, cosa devi raccontarci? » chiese maliziosa Rei, « ecco io, da domani lavorerò qui.. » rispose Makoto a bassa voce ancora imbarazzata, « vogliamo i dettagli Mako », disse sfrontata Minako, « ovviamente » disse Ami dando manforte alle due, « e va bene impiccione, vi racconto tutto » disse Makoto sbuffando, e prese a raccontare l’episodio di qualche ora prima.

 

Intanto Mamoru e Usagi erano in silenzio sulla panchina, Usagi continuava ad accarezzare il manto morbido della micia per rilassarsi, « Mamoru, come mi hai trovato? Chiese Usagi tenendo lo sguardo basso, « beh, è stato grazie ad una pazza bionda di tua conoscenza » disse Mamoru cercando di allentare la tensione, Usagi si voltò « Mina? E dove l'hai incontrata? » , Mamoru sospirò « sotto casa tua Usa, ero lì a cercarti, dovevo darti delle spiegazioni, mentre ero lì a bussare ad una casa vuota è passata Minako e mi ha detto dov' eri , ed eccomi qui » disse Mamoru guardandola negli occhi , « Mamoru, ecco, mi dispiace, io sono scappata...ma... » Usagi non finì la frase perché Mamoru le poggió un dito sulle labbra, a quel minimo contatto Usagi sussultó , « no Usagi, hai fatto la cosa giusta, il tuo gesto mi ha fatto capire che devi sapere tutto, mi chiedo solo se potrai perdonarmi per aver preteso spiegazioni da te, quando ero io che dovevo dartele e spero che tu possa perdonarmi anche per non averti fermato quando sei andata via » Mamoru guardava Usagi con sguardo pentito, Usagi gli sorrise e gli accarezzó la guancia « Mamoru, ti ascolto e soprattutto non ti giudicherò, sono stata una sciocca a non rispondere alle tue chiamate » - « ma cosa ti è successo? Nel messaggio parlavi di un'emergenza », Mamoru sorrise, e indicò la gattina « ho trovato questa micina, ferita e spaesata, così l’ho portata dal veterinario, ho cercato di avvisarti, ma... » così dicendo Mamoru appoggiò la mano su quella di Usagi che continuava a coccolare la micia « sai le ho promesso che le avrei fatto conoscere una persona speciale, e da quello che vedo vi piacete molto » disse Mamoru sorridendole, Usagi gli sorrise e guardò la gatta « e come hai intenzione di chiamarla? » , così dicendo Usagi sollevò la gatta guardandola negli occhi, in quel momento Usagi fissò rapita gli occhi rubino della gatta e notò la macchia sulla fronte, « Luna! » esclamò la bionda « il nome Luna è perfetto per lei, ha il manto color notte e guarda la macchia sulla fronte, sembra una luna » , disse Usagi entusiasta, la gatta di risposta miagolò felice, Usagi strofinò la guancia sulla fronte di Luna che le rispose facendo le fusa, « sai credo che il destino mi abbia usato da tramite per voi due » disse Mamoru osservando la scena, « oh tu dici Mamo? Però sai ci siamo piaciute subito, chissà, potrei chiedere ai miei di tenerla » disse Usagi pensierosa, « sai adoro quando mi chiami Mamo, e se i tuoi non vogliono può stare da me e tu potrai stare con lei quanto vorrai, e con me se vuoi » disse Mamoru imbarazzato, « oh Mamo, certo che mi va, io voglio solo dimenticare la brutta situazione di stamattina, ti prego dimmi cosa ti affligge » disse Usagi con tono triste, Mamoru sospirò rumorosamente, « vedi Usa, io a quest’ora dovevo essere sposato ».

 

Usagi spalancò gli occhi ma non disse nulla, Mamoru notò lo sguardo di Usagi, « forse dovrei iniziare dal principio, così capirai tutto, vedi Usa, io sono nato a Tokyo, ma mio padre è di Miyako, lui e mia madre si sono conosciuti durante un viaggio di lavoro di mio padre a Tokyo, poi mia madre restò incinta, si sposarono, ma mio padre tornò a Miyako, sai, per molti anni ho visto mio padre davvero poco, certo non ci faceva mancare nulla a livello economico, ma a livello affettivo non ho mai avuto un padre » Usagi a quelle parole strinse la mano di Mamoru, che la guardò e decise di continuare il racconto , « poi finite le scuole medie ci trasferimmo anche noi, io e Motoki stavamo sempre insieme fino al trasferimento, io l’ho sempre considerato un fratello più che un cugino, sai sua mamma e la mia sono sorelle, poi ci siamo trasferiti a Miyako e abbiamo continuato a vederci solo nel periodo estivo, ma ci siamo sempre sentiti, mia madre si lasciò convincere da mio padre che una buona istruzione era la sola cosa che mi sarebbe servita nella vita, così mi mandò in un istituto privato, e lei si lasciò corrompere dalla bella vita, dai soldi, dalle feste e iniziò a trascurarmi ».

 

« Dopo il diploma mio padre mi fece conoscere un suo caro amico il dottor Kaiou, primario dell’ospedale, e conobbi anche sua figlia Michiru, mi ero preso una bella cotta, vista la mia inesperienza con le ragazze, così preso dall’infatuamento mi feci convincere da suo padre e dal mio a studiare medicina… » Usagi ascoltava in silenzio il racconto di Mamoru, che continuava a stringere la mano di Usagi , « e vista l’assidua frequentazione dei nostri genitori io e Michiru ci fidanzammo , sai la portai a Tokyo a conoscere Motoki e Reika che stavano già insieme, e scoprimmo che le due sono cugine », « cugine?? » disse Usagi incredula, « eh già, i padri di Reika e Michiru sono fratelli, anche loro di Tokyo, infatti Michiru e i suoi genitori si trasferirono a Miyako molti anni prima di noi, in pratica noi 4 stavamo sempre insieme, ci crederesti mai che io e Reika andavamo molto d’accordo prima? », Usagi rise nervosamente a quella domanda « tu e quella strega? Ci credo poco », « eppure era così, fino a quasi un anno fa... », Usagi interruppe il racconto di Mamoru « Mamo, mi descrivi Michiru? » chiese Usagi guardandolo negli occhi , « perché Usa? » chiese Mamoru sorpreso, « curiosità » rispose vaga Usagi, ma in realtà era gelosa, gelosa di chi aveva fatto innamorare Mamoru per la prima volta, di questa donna che lo aveva stregato, di chi doveva essere sua moglie, di qualcuno che aveva ferito il suo Mamo, di chi aveva reso Mamoru così chiuso e diffidente, Mamoru osservò Usagi che guardava diritto davanti a sé, era consapevole che parlare di un vecchio amore e un quasi matrimonio poteva ferire Usagi, ma doveva dirle tutto, altrimenti lei non poteva comprendere il suo comportamento, « beh, ecco, allora, capelli lunghi mossi, color mare, occhi turchesi, magra, alta, sai lei è un artista, dipinge, suona il violino, e si sa, gli artisti sono tipi complicati e io me ne sono accorto troppo tardi... » disse Mamoru con tono triste, « cioè che è successo? Perché non vi siete più sposati? » chiese Usagi , « è successo tutto prima della mia laurea, ottobre dello scorso anno, ero preso dalla tesi, sai, non mi ero accorto del suo cambiamento in quel periodo, oddio lei è sempre stata fredda, io ero impegnato, lei era distante, poi arrivò il giorno della laurea e la sera ad una noiosa festa che organizzarono i miei le chiesi di sposarmi, le regalai l'anello di mia madre, lei sembrava felice, io ero convinto di esserlo, poi a novembre tutto andò in frantumi »

 

Mamoru stava rientrando nell’appartamento di Michiru, le aveva comprato dei tulipani, i suoi preferiti, pensava di farle una sorpresa, in fondo tra qualche mese sarebbero diventati marito e moglie, Mamoru era felice, si era laureato da poco, aveva chiesto alla donna che amava di sposarla, e aveva una brillante carriera davanti a sé. Mentre fischiettava sul pianerottolo prese la sua copia delle chiavi ed entrò silenziosamente, aprì la porta piano e notò dei vestiti sul pavimento, non erano solo vestiti femminili ma anche maschili, Mamoru restò immobile all’ingresso, non voleva credere alle sue sensazioni e si avvicinò piano alla camera da letto, riconobbe i gemiti di piacere della sua donna, si bloccò con la mano a mezz’aria, aprì la porta che era socchiusa e in penombra vide Michiru su un altro uomo, vide la sua donna fare l’ amore con un altro, nel letto che aveva condiviso con lui per anni, Mamoru lasciò cadere i fiori « M-michiru » , sentendosi chiamare la donna si staccò dal suo amante e si coprì « Mamoru! Cosa ci fai qui? » , Mamoru non rispose e andò verso la porta, Michiru con un lenzuolo addosso lo seguì « aspetta Mamoru posso spiegare! », Mamoru rimase fermo, poi si voltò lentamente, non voleva guardarla « cosa vuoi spiegarmi? Che non è come credo? Vuoi spiegarmi che sei stanca di me? Vuoi spiegarmi che è solo un capriccio da artista? Spiegami perché hai accettato di sposarmi, spiegami perché mi hai illuso, spiegami perché mi stai facendo questo!!! » Mamoru era furioso, fissava negli occhi quella donna, una traditrice, falsa, meschina, che lo aveva illuso di essere amato, « Mamoru, io avevo paura, io avevo paura di sposarmi! » Michiru si passava nervosamente la mano tra i capelli, « oh e sentiamo, cosa ho fatto per farti pensare questo??? » Mamoru le urlava in faccia, « io avevo paura di restare bloccata in un rapporto fatto di abitudini, io avevo bisogno di passione, di emozioni nuove » Michiru iniziò a piangere, ma Mamoru provava solo disprezzo per lei « quindi è per il sesso, wow, non ti ho mai soddisfatto? » chiese Mamoru ironico, « non è per quello e lo sai benissimo, ma con lui è stato diverso... » disse a bassa voce Michiru, Mamoru sgranò gli occhi «da quanto va avanti? » chiese serio, « da tre mesi, ci siamo conosciuti al conservatorio, ma non sapeva nulla di noi fino ad oggi... » disse Michiru abbassando lo sguardo, « non mi interessa, dammi l’anello di mia madre, non deve restare ancora al dito di una sgualdrina come te » disse Mamoru serio, Michiru si sfilò l’anello che aveva messo alla mano destra, a Mamoru non sfuggì quel dettaglio, prese l’anello e andò via sbattendo la porta.

Dopo diversi mesi passati a litigare con i propri genitori e spendere soldi per ubriacarsi nei locali Mamoru decise di tornare a Tokyo da Motoki, che lo accolse a braccia aperte, al contrario di Reika, che insisteva nel giustificare il comportamento della cugina, fino a litigare con Mamoru e arrivare ad odiarsi.

 

Usagi e Mamoru restarono qualche minuto in silenzio dopo il racconto del ragazzo, « Mamo posso farti una domanda? » chiese Usagi imbarazzata, « dimmi Usa » rispose Mamoru, « hai mai saputo chi era lui? Lo hai mai affrontato? » , Mamoru a quella domanda si irrigidì « no, non l’ho mai voluto sapere, anche perché lui non sapeva della mia esistenza, è stato illuso anche lui, e quel giorno...beh il giorno che ho scoperto tutto erano al buio, quindi non so che faccia ha e non voglio saperlo, so solo che frequentava il conservatorio con lei, Reika voleva spiegarmi tutto ma ho sempre evitato di confrontarmi con lei sulla questione » concluse Mamoru serio, Usagi si sentiva in imbarazzo « perdonami Mamo, non volevo buttare sale sulla ferita, e non ti giudico, anzi capisco il tuo comportamento, in fondo ci conosciamo da così poco che...che insomma non eri obbligato a dirmelo » disse Usagi guardandolo, Mamoru le sorrise e le prese le mani « io dovevo dirti tutto, non potevo continuare a prenderti in giro, tu sei così trasparente Usagi, così buona e pura, non meritavi ancora bugie da parte mia, tu sei speciale, mi sei entrata qui, nel cuore da subito » così dicendo Mamoru porto la mano di Usagi sul suo petto, poteva sentire il calore del suo corpo, Usagi arrossì a quel contatto, l’effetto che aveva Mamoru su di lei era qualcosa di inspiegabile, Usagi si staccò e tornò a guardare avanti a sé « Mamo, perché devi ritornare lì? » chiese Usagi ancora imbarazzata, Mamoru riprese a parlare « in pratica i miei e i suoi genitori minimizzarono l’accaduto, sai perché? Perché mio padre aveva investito una grossa somma di denaro nell’ospedale e io avrei fatto tirocinio per un solo anno e poi avrei iniziato a lavorare, praticamente uno scambio di favori tra uomini d’affari, io ero la merce di scambio, il dottor Kaiou voleva un buon partito per la figlia, insomma avevano fatto progetti alle nostre spalle e purtroppo firmai un contratto prima di sapere del tradimento, quindi mi trovo incastrato. Per loro fu una ragazzata da parte di Michiru, un colpo di testa » disse Mamoru afflitto. Usagi si alzò in piedi lasciando Luna a terra, « e per quanto tempo dovrai restare lì secondo questo famoso contratto? » chiese Usagi voltandosi verso Mamoru, che si alzò in piedi e la raggiunse « minimo un anno, poi ovviamente se non soddisfo le loro aspettative potrebbero cacciarmi e tornerei qui da te » così dicendo Mamoru cinse tra le braccia Usagi e la baciò dolcemente, Usagi rispose al bacio abbracciandolo e mettendogli le mani dietro al collo , in Mamoru scattò qualcosa, iniziò a leccarle le labbra e a farsi spazio nella bocca di lei, che lo lasciò entrare e iniziarono ad intrecciare le lingue in una danza sensuale , Mamoru strinse più forte Usagi mettendo le mani dietro la schiena di lei e premendola su di lui, lei percepì la sua erezione ed emise un gemito, a quel suono Mamoru la baciò con più passione, facendo scivolare una mano sui glutei, a quel contatto Usagi si bloccò e si staccò leggermente, « Mamo stiamo dando spettacolo » disse Usagi accaldata, Mamoru si guardò intorno e con voce roca le soffiò all’orecchio « siamo soli Usa, guardati intorno » , Usagi si girò verso le panchine vicine e notò che effettivamente erano rimasti soli, sorrise a Mamoru che rispose al sorriso in un modo estremamente sensuale, si avvicinò all’orecchio di lei e iniziò a baciarle il collo, scese sulla spalla nuda, lasciando una scia di baci lenti e umidi, Usagi chiuse gli occhi, le tremavano le gambe, sentiva l’eccitazione solleticarle il basso ventre, ed emise piccoli mugolii di piacere, Mamoru ritornò all’orecchio di lei « Usa se continui a fare così non rispondo di me e ti rapisco » le disse sorridendo, Usagi imbarazzata si riprese ma restò abbracciata a Mamoru « oddio devo tornare a casa, Mamo, io devo andare, ma ecco, non voglio lasciarti » disse Usagi triste, « torni domenica sera giusto? » chiese Mamoru, « si perché? » chiese Usagi, « vieni da me domenica, voglio stare con te, voglio stringerti Usa » così dicendo la baciò con voracità, era affamato di lei , Usagi rispose al bacio stringendosi il più possibile a lui, poi dopo diversi minuti Mamoru si staccò « è ora di tornare a casa Usa, porta Luna con te, così se i tuoi ti diranno di no, domenica la porterai da me, ok? » Usagi annuì ancora eccitata dal bacio, Mamoru prese la micia e accompagnò Usagi il più vicino alla casa della nonna seguendo le indicazioni della ragazza , le diede un ultimo bacio e le consegnò la gatta, « fate le brave piccole » lanciò un occhiolino ad Usagi e diede una carezza alla gatta, Usagi lo vide allontanarsi e si rivolse alla gatta « sai Luna già mi manca » , la gatta rispose miagolando assonnata.

 

Due paia di occhi avevano osservato dalla finestra la scena, « sono carini insieme vero? Da quello che ho capito si vedono da un po' , e poi lui è un bellissimo ragazzo, hai capito la mia piccola Usagi » disse Ikuko divertita, « ecco perché era triste e inquieta, le mancava il suo amore, oh la mia bambina, sai Ikuko mi ricordano me e il mio Hisoka » disse triste Kinuyo, Ikuko notò la tristezza di sua suocera e le si avvicinò « manca a tutti noi, era un uomo speciale » disse Ikuko abbracciandola, le due sentendo il rumore della serratura si allontanarono velocemente dalla finestra e tornarono a sedersi al tavolo.
Usagi entrò in casa con il volto sorridente e con Luna in braccio , « Usagi sei tornata finalmente » disse Ikuko raggiungendola fingendosi preoccupata « e quel gatto? » chiese notando la gatta, Usagi strofinò la guancia sulla testolina della gatta e rispose alla madre « oh lei è Luna mamma, me l’ha presentata una persona speciale e ci siamo piaciute subito » - « ehm , possiamo tenerla mamma? » chiese Usagi timidamente, Ikuko sorrise, avendo capito che era stato quel ragazzo a portarle il gatto, « certo Usa, ma te ne occuperai tu » rispose Ikuko facendole l’occhiolino, « però ora dalla a me, avrà fame » così dicendo prese il gatto dalle braccia di Usagi, « tu vai a letto ora, sarà stata sicuramente una giornata intensa per te Usa... » disse Ikuko sorridendole, e Usagi arrossì, « su Ikuko lascia stare la mia bambina, vieni qui Usa, dammi il bacio della buonanotte » disse Kinuyo notando l’imbarazzo della nipote, Usagi abbracciò la nonna e la baciò rumorosamente sulla guancia, « buonanotte » Usagi diede la buonanotte alle due donne sorridendo e si chiuse velocemente in camera, « Ikuko sei tremenda » disse Kinuyo ridendo, Ikuko si unì alla risata della suocera.

 

Usagi arrivata in camera, andò nel suo bagno privato, si rinfrescò, aveva le guance bollenti, si guardò allo specchio e notò il suo viso arrossato, era per le battute della mamma o per i baci infuocati di Mamo? e perché la mamma aveva fatto quella battuta? Forse avevano visto tutto dalla finestra? « oddio che vergogna... » disse imbarazzata, poi si cambiò velocemente, indossò una camicia da notte rosa pallido e si buttò a letto cercando di calmarsi, ma ripensava ai baci spinti di Mamoru, alle mani di lui sul suo corpo, alla sua erezione che premeva su di lei, si toccò le labbra, se le leccò lentamente per sentire ancora il sapore di lui, e si sentì strana, era eccitata, strofinò le gambe tra di loro, avrebbe voluto averlo lì con lei, nel suo letto, a toccarlo e a farsi toccare, « ohhh Usagi datti una calmata » e si mise un cuscino in faccia, il contatto con il tessuto fresco le diede sollievo, poi se lo tolse « magari accendo la radio e ascolto un po’ di musica, chissà mi si calmano gli ormoni », indossò le cuffie e accese la radiolina rosa che aveva in quella camera da anni, cercando tra le varie stazioni una che si sentisse decentemente, dopo qualche minuto riuscì a trovarla.

« Bentornati su Black Moon Radio, qui è il vostro Rubeus che vi parla, finalmente entriamo nell’orario che tutti adoriamo, la notte, la notte è fatta per amare, per sognare e anche per stare soli, ma ci siamo noi a farvi compagnia, possiamo dare il via alla nostra programmazione notturna, iniziamo con Love night, la nostra playlist dedicata all’amore », « e ti pareva, cerco di distrarmi e questo parla di notte e d’amore » disse ironica Usagi, « bene iniziamo con un pezzo anni 90’ precisamente del 1997, As long as you love me dei famosissimi Backstreet Boys!!! a tra poco popolo della notte! »

Usagi chiuse gli occhi per rilassarsi e ascoltò la canzone.

 

……

 

I can't get you out of my head (non riesco a farti uscire dalla mia mente)
Don't care what is written in your history (non importa cosa c'è scritto nella tua storia)
As long as you're here with me (finchè tu sei qui con me)


I don't care who you are (Non m'importa chi sei)
Where you're from (da dove vieni)
What you did (cos'hai fatto)
As long as you love me (finchè mi ami)
Who you are (finchè mi ami)
Where you're from (da dove vieni)
Don't care what you did (non importa cos'hai fatto)
As long as you love me (finchè mi ami)

 

…….

 

Mentre ascoltava la canzone Usagi ripensò ai momenti trascorsi poco prima con Mamoru, tutto ciò che le aveva raccontato, la sua infanzia difficile, il suo rapporto assente con il padre prima e con la madre dopo, l’amore e il tradimento di Michiru, il suo essere diffidente, ma allo stesso tempo il suo essere aperto con lei, i loro baci, le emozioni che provava con lui, il loro rapporto e ciò che stavano diventando.

 

Every little thing that you have said and done (Ogni piccola cosa che tu hai detto o fatto)
Feels like it's deep within me (è come se fosse ne profondo di me)
Doesn't really matter if you're on the run (davvero non importa se sei di passaggio)
It seems like we're meant to be (E' come se noi fossimo fatti per stare assieme)

 

……..

 

I've tried to hide it so that no one knows (Ho provato a nasconderlo in modo che nessuno lo avesse saputo)
But I guess it shows (ma scommetto che si vede chiaramente)
When you look into my eyes (quando mi guardi negli occhi)
What you did and where you're coming from (cos'hai fatto e da dove vieni)
I don't care (non m'importa)
As long as you love me, baby (finchè mi ami, tesoro)

 

Una volta terminata la canzone Usagi spalancò gli occhi, delle lacrime scendevano involontarie dagli occhi lateralmente bagnando il cuscino, si mise seduta e si asciugò gli occhi, si tolse le cuffie e si prese il viso tra le mani, il cuore le batteva forte, come se si fosse accorta di qualcosa, poi strinse le mani al petto, sorrise al buio della sua camera e sospirò cercando di calmarsi e finalmente realizzò « oddio...io sono innamorata di Mamoru, io, io lo amo! ». 

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Capitolo 11
*** Domenica sera ***


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Era una domenica mattina al Crown e Makoto era impegnata in cucina a preparare muffin e dolci da servire ai clienti, li aveva portati il giorno prima a Motoki per ringraziarlo del lavoro, sorrise guardando i muffin e si fermò a ripensare a cosa era successo.

 

Motoki imbarazzato diede un morso al muffin, Makoto lo guardava aspettando il giudizio, dopo interminabili secondi Motoki mandò giù il boccone « Makoto questi muffin al cioccolato sono fantastici! Ti piacerebbe se li vendessimo qui??? » chiese Motoki prendendole le mani, Makoto arrossì vistosamente, e iniziò a balbettare per quel contatto che era apparentemente innocente, ma il contatto con Motoki la faceva agitare, Makoto annuì ancora imbarazzata e Motoki l’abbracciò « grazie Mako », in quel momento Makoto era immobilizzata ‘ oddio che faccio? Lo abbraccio anche io? Se non lo faccio sembro una maleducata’ titubante e un po’ rigida Makoto rispose al gesto del ragazzo, sentiva il suo calore su di lei, era una bella sensazione, Motoki avvertì l’imbarazzo di Makoto e la sua titubanza nel rispondere al gesto, sorrise, Makoto era una ragazza ingenua e genuina, lentamente si staccarono, e Motoki si ritrovò a guadarla, e la trovò davvero bella, poi scosse la testa per quei pensieri « ora al lavoro Mako, vieni ti mostro la cucina » disse sorridendo e così incominciò la giornata di lavoro dei due ragazzi.

 

Motoki mentre era occupato a pulire il bancone si accorse di Makoto che in cucina canticchiava Happy di Pharrell Williams, trasmessa dalla radio in quel momento, si affacciò in cucina e la trovò immersa nel lavoro, che canticchiava e ondeggiava i fianchi, Motoki si appoggiò alla porta e prese a guardarla, non aveva mai fatto molto caso alle sue curve, ma il quel momento la trovò molto seducente, i fianchi e il fondoschiena di Makoto che si muovevano a tempo di musica lo avevano ipnotizzato, iniziò a sentire molto caldo nonostante l’aria condizionata e deglutì a vuoto, poi il rumore della porta scorrevole lo distolse da quello spettacolo, per fortuna Makoto non si era accorta di nulla, era troppo presa dai suoi dolci.

Un fischiettante Mamoru fece il suo ingresso al Crown suscitando la curiosità del proprietario « chi non muore si rivede Chiba » disse Motoki ironico, Mamoru lo guardò divertito « mi dispiace Motoki ma oggi sono troppo felice », Mamoru prese posto al bancone, Motoki alzò un sopracciglio « per caso il merito è di una certa biondina con una strana acconciatura? » chiese il biondo prendendolo in giro, Mamoru rise « ehi non prendere in giro la mia Usa, i suoi capelli sono bellissimi, come lei del resto » disse Mamoru , Motoki iniziò a ridere « sei stracotto cugino, e dal tuo umore direi che avete chiarito eh? Insomma le hai detto tutto tutto stavolta? » chiese Motoki cuioso, Mamoru aveva lo sguardo tranquillo « si Motoki, abbiamo parlato di tutto, sia di Michiru sia del trasferimento, e le ho detto che tornerò da lei ».

 

Mamoru dopo aver accompagnato Usagi tornò alla sua auto, prima di mettere in moto, si abbandonò sul sedile, fece un rumoroso sospiro, si era liberato di un peso, finalmente aveva detto tutto ad Usagi, la sua Usagi, e le aveva promesso che sarebbe tornato da lei, guardò il sedile vuoto e sorrise, Luna, come l’aveva chiamata Usagi, quella gatta che aveva impedito involontariamente al suo inseguimento di Usagi, ma che aveva trovato in Usagi la sua padroncina, si era creato subito un legame tra le due, Mamoru mise in moto e guidò con tranquillità, ripensava a Usagi, ai suoi baci, al corpo di lei contro il suo, al profumo e alla morbidezza della sua pelle, quei pensieri poco casti lo accompagnarono durante il viaggio e il suo corpo rispose velocemente a quei pensieri « non è proprio il momento e la situazione per avere questa reazione » disse Mamoru ridendo di se stesso, accese la radio per distarsi.

 

I don't care who you are (Non m'importa chi sei)
Where you're from (da dove vieni)
What you did (cos'hai fatto)
As long as you love me (finchè mi ami)
Who you are (chi sei)
Where you're from (da dove vieni)
Don't care what you did (non importa cos'hai fatto)
As long as you love me (finchè mi ami)

 

Mamoru spense velocemente la radio « oh bene, io penso a certe cose e mi capita una canzone d’amore, perfetto » disse ironico. Il viaggio durò poco, tornato nel suo appartamento andò di corsa a fare una doccia « oggi è stata una giornata davvero lunga » mentre l’acqua scivolava sul suo corpo, chiuse gli occhi e immaginò Usagi, era così bella e inconsapevolmente seducente, uscì dalla doccia scuotendo la testa, si coprì con un telo e andò in camera, si buttò a letto e prese il cellulare ‘sono tornato da poco, non vedo l’ora che sia domenica, voglio stringerti e stare con te Usa, buonanotte, già mi manchi ps. dai una carezza a Luna da parte mia, un bacio’ mandò il messaggio e sospirò, « forse sono stato troppo diretto con l’invito per domenica, eppure lei è presa quanto me, ahhh che confusione, non ho mai corteggiato una ragazza, Usagi tu mi mandi in pappa il cervello » si infilò il pantaloncino del pigiama e si addormentò poco dopo.

 

Una volta terminato il breve racconto Motoki lo guardava pensieroso « Mamoru, tu credi sia la scelta giusta chiederle di aspettarti? Non mi fraintendere, sono felicissimo per voi, ma credi sia giusto chiedere ad una ragazza di 19 anni di aspettarti? E se non riuscissi a farti licenziare? » chiese Motoki preoccupato, « me ne andrò io o chiederò il trasferimento a Tokyo, sai benissimo che sono abbastanza preparato da poterci provare » disse Mamoru sicuro.

Nel frattempo Makoto aveva origliato parte della conversazione e ripensò alla chiamata che Minako aveva ricevuto di Usagi.

 

Usagi si svegliò con il sorriso in faccia e guardando il cellulare trovò un messaggio dal suo Mamo, sorrise ancora di più e non perse tempo a rispondergli ‘buongiorno Mamo, non vedo l’ora che sia domani sera...tu mi mandi un bacio, io te ne mando 100’ Usagi arrossì al pensiero dell’appuntamento che si era data con Mamo, « oddio e se Mamo volesse... » disse a bassa voce mordendosi il labbro inferiore, poi i graffi di Luna alla porta la fecero distrarre, si alzò dal letto per aprire la porta e fece entrare la gatta che si mise sul letto insieme alla padroncina, Usagi prese ad accarezzarla « questa è da parte mia » continuando a coccolarla « questa da parte di Mamo » osservando il pelo color notte della gatta ad Usagi ricordarono il blu profondo degli occhi di Mamoru, poi ricordando la sera precedente le venne in mente Minako, « devo chiamare Mina! » prese il telefono e dopo qualche squillo rispose l’uragano Minako « si? Qui è la dea dell’amore che parla » disse ironica la bionda, Usagi rise « e chi ti dice che non ti abbia chiamato per insultarti? », Minako iniziò a ridere « perché ti conosco troppo bene Usa, mi avresti già insultato e il tuo tono allegro ti tradisce » rispose sicura Minako, « e va bene, come potrò mai sdebitarmi? » chiese Usagi, « mmmm, vediamo, ovviamente voglio sapere tutto e poi fammi fidanzare con un attore ricco e famoso » disse sicura Minako, e le risate in sottofondo fecero capire ad Usagi che Minako non era sola « sei con le altre? » chiese Usagi, « si, siamo al Crown e scoop del momento, Makoto lavora qui ora » disse maliziosa Minako, « ma ha promesso di continuare a studiare per i test » disse Ami gridando nel telefono, dopo qualche secondo d’imbarazzo Minako riprese la parola « Ami non pensare sempre allo studio e Usagi, so già cosa pensi al riguardo, è la stessa cosa che stiamo pensando tutte » disse Minako ridendo, « Motoki si accorgerà di lei finalmente, ragazze mi mancate, ma domani torno » disse Usagi, « veramente io pensavo che la chiudesse in cucina per giochi erotici, ma va bene anche la tua versione » disse Minako seria, Usagi scoppiò a ridere mentre in sottofondo le altre riprendevano Minako, « Mina ora devo chiudere, ci vediamo domani, salutami tutti » disse Usagi sorridendo, Minako e le altre ricambiarono il saluto, Usagi chiuse il telefono e trovò un messaggio di Mamoru ‘buongiorno Usa, 100? e io allora 1000, ti consumerò di baci’ Usagi arrossì alla vista di quel messaggio, non vedeva l’ora che arrivasse domenica sera.

 

Makoto uscì dalla cucina con un vassoio di muffin caldi e Mamoru rimase molto sorpreso nel vederla lì « ciao Mamoru » disse Makoto sorridente, Mamoru rimase qualche secondo in silenzio « Makoto? Che ci fai qui? Cioè lì? » chiese Mamoru confuso e notò l’imbarazzo di Motoki che si grattava la testa mentre pensava a cosa rispondere, « beh Motoki aveva bisogno di un aiuto, io so cavarmela in cucina ed eccomi qui » disse Makoto tranquillamente, Mamoru li osservò, erano carini insieme « beh allora ne approfitto, Motoki mi faresti un caffè? E prendo anche uno di questi invitanti muffin » disse Mamoru sorridente.

 

Mamoru era immerso nella lettura di un libro di medicina, mentre sorseggiava il terzo o quarto caffè della mattinata, quando all’improvviso due mani piccole e morbide gli oscurarono la vista, Mamoru preso alla sprovvista sussultò, poi si accorse di quelle mani e iniziò a toccarle e si concentrò sul profumo che sentiva, quel profumo dolce e delicato che ormai riconosceva « Usa » disse sorridente voltandosi, Usagi sorrise e gli si buttò tra le braccia premendo con forza le sue labbra contro quelle del ragazzo, che ancora seduto la prese per i fianchi e l’avvicino a se, rendendo il bacio più profondo, solleticando con la lingua le labbra di lei, che lo lasciò entrare nella sua bocca, vogliosi e affamati non si accorsero di due paia di occhi che li fissavano, poi Makoto tossì , i due si staccarono imbarazzati « non volevo interrompere, ma non mi sembra sia il luogo adatto » disse Makoto fingendosi seria « e soprattutto sei tornata senza avvisare nessuno Usa, vieni e abbracciami » disse Makoto sorridendole, Usagi non se lo fece ripetere due volte e corse dall’amica e da Motoki abbracciandoli, poi tornò agli sgabelli prendendo posto accanto a Mamoru, « in effetti Usa non mi hai detto niente » disse Mamoru cingendole le spalle con un braccio, Usagi sorrise « volevo fare una sorpresa » disse la bionda facendo la linguaccia, Motoki spostando lo sguardo noto tre visi conosciuti all’entrata « beh direi che non siamo gli unici a cui hai fatto la sorpresa » così dicendo Motoki fece cenno verso l’entrata, Rei, Minako e Ami stavano entrando, Minako notando i quattro corse subito da Usagi e l’abbracciò, Usagi strinse forte l’amica e avvicinandosi all’orecchio la ringraziò a bassa voce, le due si staccarono sorridenti, anche Ami e Rei si avvicinarono al gruppo, Ami abbracciò affettuosamente Usagi mentre Rei la prese per un orecchio « la prossima volta che sparisci senza avvisarci ti faccio spazzare tutte le scale del tempio » disse la mora seria, che subito dopo scoppiò a ridere, contagiando tutti, Usagi fece la finta offesa per qualche secondo, poi seguì gli altri, dopo poco Minako prese la parola « ragazzi per stasera stavo pensando di organizzare una cenetta da me, una bella grigliata in giardino, che ne dite? » chiese la bionda entusiasta, Mamoru e Usagi si guardavano, sapevano di non poter rifiutare, in fondo è anche grazie a Minako che avevano chiarito, mentre gli altri erano entusiasti dell’offerta Mamoru che continuava a tenere un braccio sulle spalle di Usagi le si avvicinò all’orecchio, che sentendo il respiro di lui così vicino ebbe dei brividi lungo la schiena « Usa, possiamo andare dopo cena da me, o magari possiamo scappare nel mentre » così dicendo si allontanò dal suo orecchio e le fece l’occhiolino, Usagi era visibilmente imbarazzata per la proposta, Minako che stava osservando la scena, si avvicinò ai due, « beh piccioncini? Voi ci sarete vero? Motoki chiude perfino prima il locale per esserci, non potete dire di no » disse seria Minako, Usagi conosceva quello sguardo, era lo sguardo di Minako ‘non ti permettere a farlo altrimenti non ti parlo più’ Usagi stava per parlare ma Mamoru prese la parola « certo Minako, ci saremo però lascerete a me e Motoki il barbecue » disse Mamoru sorridendo, « ah beh ve la litigherete con Makoto, è lei la cuoca provetta tra noi » disse Minako alzando le mani, « ehm, Mina, potrei portare anche Yuri? » chiese Rei imbarazzata, tutte si voltarono verso di lei, « ah bene, finalmente ti sei decisa a dare un occasione a quel povero ragazzo, sono 5 anni che ti muore dietro » disse Minako con tono da rimprovero, Rei rispose con una linguaccia « non ti fare strane idee Mina, non è come pensi » disse Rei sbuffando, « certo certo,ma tanto avrò ragione io » disse presuntuosa Minako, gli altri osservavano le due divertiti, Mamoru prese Usagi per mano « che ne dici se ti accompagno a casa? » Usagi annuì sorridente, stavano per salutare tutti quando Minako li bloccò mettendo una mano davanti alla faccia di Usagi « dove pensi di andare Usagi? Scusa Mamoru ma per te la devo rapire per un po’, stasera sarà tutta tua » disse Minako facendo l‘occhiolino al ragazzo, « ma Mina io... » disse Usagi che venne interrotta da Mamoru « certo Minako, anzi a che ora a casa tua? », Minako lo squadrò « alle 21, e mi raccomando puntuali » disse la bionda, Mamoru si voltò verso Usagi, le diede un bacio leggero « alle 20:30 sarò da te » Usagi annuì imbarazzata, Mamoru salutò il resto del gruppo e uscì dal Crown.

Usagi prese posto insieme alle altre al loro solito tavolo « beh da dove devo iniziare? » chiese Usagi annoiata, avrebbe preferito tornare a casa con Mamoru piuttosto che subire l’interrogatorio di Minako e le altre, « ovviamente dall’inizio, perché Mamoru ti rincorreva l’altro giorno? » chiese Minako con un briciolo di preoccupazione misto a curiosità, Usagi fece un grosso sospiro e guardò le sue amiche una per una, erano tutte in attesa, perfino Ami che era quella meno pettegola, « è iniziato tutto durante il pranzo a casa sua » incominciò Usagi.

 

Dopo parecchio tempo Usagi terminò il racconto, omettendo la parte di quando si era resa conto di essere innamorata di Mamoru, « e quindi Reika è sparita » disse pensierosa Makoto, « si ma conosciamo tutti la stregaccia che è, sicuramente tornerà, vuoi vedere che tornerà con quella poco di buono della cugina? » disse Rei infastidita, Usagi a quella domanda si bloccò, e se davvero fosse tornata Michiru? E se una volta tornato lì Mamoru la incontrasse? Ami notò lo sguardo di Usagi « ma no ragazze, non avrebbe la faccia tosta di tornare dopo quello che ha fatto a Mamoru », « Usa, lo dirai a Mamoru che ti sei innamorata di lui? O passerai il resto dell’estate insieme nascondendo quello che provi? » disse Minako mentre girava distrattamente la cannuccia nel bicchiere, Usagi spalancò gli occhi all’affermazione di Minako « ma cosa dici??? ma secondo te io sono quel tipo di ragazza??? mi sorprendo di te Minako! », tutte rimasero sorprese dal tono di voce di Usagi, « il tuo comportamento conferma solo le mie parole, i tuoi occhi che brillano quando parli di lui e soprattutto il modo in cui resti imbambolata dopo ogni suo bacio » disse Minako sicura, Usagi sbuffò e incrociò e braccia « e va bene, lo ammetto ok? Potrei essermi innamorata, contenta? », « si, perché così ho ragione ancora una volta, e finalmente riesci a lasciarti andare con qualcuno » disse Minako guardando con affetto Usagi, che sorrise a sua volta, adorava le sue amiche, poco dopo Minako si alzò « Ami, Rei andiamo a fare la spesa su », « io invece devo tornare al lavoro, ma stasera porterò una montagna di dolci » disse Makoto raggiante, « oh che tortura deve essere per te lavorare gomito a gomito con Motoki » disse Minako con tono melodrammatico, Makoto arrossì e iniziarono a ridere, poco dopo si salutarono e Usagi tornò verso casa.

 

La sera arrivò in fretta e Usagi era davanti allo specchio in biancheria intima, « e ora cosa mi metto? uffa, Mamoru sarà qui tra poco e io sono ancora mezza nuda » pensando a Mamoru, Usagi sentì improvvisamente caldo, chiuse gli occhi e ripensò a quel bacio ai giardinetti vicino al lago, ripensò a Mamoru che la stringeva e che le faceva sentire la sua…la sua eccitazione, ripensò all’invito a casa sua saltato per una cena tra amici, sospirò, forse era meglio così, in fondo non era ancora pronta a farlo con Mamoru, l’occhio cadde inconsapevolmente sulla sveglia, segnava le 20.40 « ahhhhh sono in ritardo lo sapevo! » Usagi continuava a cercare nell’armadio qualcosa che la potesse convincere, alla fine optò per una camicia bianca con maniche a palloncino e dei pantaloncini di jeans chiaro, si guardò allo specchio poco soddisfatta, prese il cellulare, c’erano due messaggi, uno di Mamoru ‘sono arrivato Usa, ti aspetto sotto casa’, l’altro di Minako ‘si può sapere a che ora arrivi? Non mi dire che sei andata ad imboscarti con Mamoru, ah, sono già tutti qui’, guardò l’orario 20.55, sbuffò « Mamoru mi sta aspettando da quasi mezz’ora sono la solita » disse sconsolata mentre scendeva le scale, saluto frettolosamente la famiglia e uscì.

Era lì, appoggiato alla macchina , indossava una maglietta nera aderente che gli metteva in risalto i muscoli e un jeans scuro, Usagi si avvicinò con sguardo colpevole « scusami Mamo, sono in mega ritardo lo so », a Mamoru non importava del ritardo, l’avrebbe aspettata anche tutta la notte solo per guardarla, la tirò verso di sé, e la strinse « Usa, sai quanto mi frega del ritardo? Avrei aspettato ore pur di stringerti » così dicendo la baciò, Usagi si sciolse a quel contatto e si abbandonò a quel bacio, Mamoru le mise le mani sui fianchi e subito si fece strada nella sua bocca con la lingua, Usagi rispose con passione, mettendo le mani sulle spalle di lui, intorno al collo solleticandogli la nuca, la lingua calda di Mamoru esplorava la sua bocca, le loro lingue si accarezzavano lentamente, si corteggiavano, Usagi poteva sentire il sapore di Mamoru mischiarsi con il suo, poi Mamoru si fermò, abbandonando lentamente quella danza privata, « mi ero dimenticando di questa » così dicendo tirò fuori dalla macchina una rosa rossa, « oh Mamo, è bellissima grazie » Usagi prese la rosa e l’annuso, al profumo del fiore si era mischiato il profumo speziato di Mamoru, « ora andiamo, altrimenti chi la sente a quella pazza di Minako » disse Usagi sbuffando, Mamoru sorrise e si misero in macchina.

Poco dopo giunsero nei pressi di casa di Minako, « dove mi fermo Usa? »chiese Mamoru mentre con lo sguardo cercava un posto dove poter parcheggiare, « appena trovi parcheggio fermati, perché nel quartiere di Minako non ci sono parcheggi, sono riservati » rispose Usagi, poco dopo Mamoru trovò parcheggio, scesi dalla macchina si incamminarono verso casa di Minako, Mamoru le prese la mano e si lasciò guidare da Usagi che conosceva bene la zona, Usagi sorrise, stava così bene con Mamoru.

Dopo diversi minuti giunsero a casa di Minako, sentivano già le voci e le risate degli amici in lontananza e l’odore del barbecue che solleticava le narici, bussarono, Minako aprì la porta « finalmente siete arrivati, dai su in giardino che ci sono tutti, tra poco si mangia » disse la bionda alterata, una volta arrivati salutarono tutti, c’era anche Yuri, che Mamoru non conosceva, infatti quando vide Usagi salutarlo con affetto si ingelosì, quindi si avvicinò ai due, « Mamo ti presento Yuri, è un nostro caro amico e lavora al tempio con Rei », Mamoru sospirò sollevato e si presentò al ragazzo, Usagi notò lo strano comportamento del ragazzo ma non ci diede peso.

La serata dei ragazzi iniziò, Mamoru, Yuri e Motoki si occupavano del barbecue, Rei e Makoto stavano preparando da bere per tutti, portarono da bere ai ragazzi che chiacchieravano tra loro, poi raggiunsero le amiche, « ecco qua i rifornimenti » disse Rei sorridente, Minako le strappò di mano un bicchiere e lo buttò giù « adoro i tuoi intrugli alcolici Rei » disse Minako soddisfatta, le altre si unirono alla bionda, Usagi dopo aver bevuto si mise ad osservare Mamoru al barbecue, che era di spalle, delle spalle possenti, larghe e muscolose, chissà come sarebbe stato vederlo senza maglietta, Usagi mordicchiava il bicchiere di carta e Minako interruppe i suoi pensieri « lo stai spogliando con gli occhi Usa » disse Minako maliziosa, Usagi sussultò « Mina ma che dici! » Usagi arrossì vistosamente, nel frattempo Mamoru si era voltato verso Usagi e i due si fissarono intensamente, e lui le sorrise, poco dopo iniziarono a mangiare e dopo aver mangiato qualcosa Minako si alzò di colpo « oddio le foto! Torno subito » si udirono diversi sospiri, Mamoru guardava Usagi e gli altri con aria perplessa, « Mina è fissata per le fotografie » disse Usagi annoiata, poi Mamoru le si avvicinò « beh direi che è la cosa più normale di Minako che ho visto finora » disse ironico, Usagi rise e un flash accecante illuminò i loro volti, « oddio come siete venuti bene qui » disse Minako languida, Usagi abbassò lo sguardo, nonostante ormai il loro rapporto fosse pubblico, Usagi si vergognava ancora, non aveva mai portato un ragazzo nel suo gruppo di amici, non aveva mai vissuto un rapporto così liberamente e ne era spaventata, ne era spaventata perché Mamoru sarebbe partito presto, sospirò e si allontanò dal gruppo, Mamoru la seguì con lo sguardo, ma preferì lasciarla sola qualche minuto.

Usagi era sul dondolo nel giardino, chiuse gli occhi e si concentrò su ciò che le accadeva intorno, l’odore invitante del barbecue, della carne appena cotta, le risate dei suoi amici, Minako che continuava a scattare foto, sorrise, era una bella serata e lei si era isolata come suo solito lasciando Mamoru a tavola senza dargli spiegazioni, si sentì in colpa, poi il vento che si era alzato le solleticava la nuca nuda, no, non era il vento, erano due labbra calde e morbide, continuò a tenere gli occhi chiusi, voleva godersi quelle sensazioni, una mano le alzò il viso delicatamente e dalla nuca passò al collo, lasciando una serie di baci lentamente, fino ad arrivare al mento e infine alle labbra, un bacio leggero simile ad un soffio, « Mamo... » disse Usagi schiudendo lentamente gli occhi, poi i discorsi degli altri li distrassero, « ehi ma era un lampo quello? » chiese Makoto, « sarà il flash che ci spara Mina negli occhi » disse Rei infastidita, « no ragazze, sono lampi » disse sicura Ami, e all’improvviso scoppiò un forte temporale, « tutti dentro! Io e Yuri salviamo la cena! » disse Motoki gridando, le 4 corsero dentro e anche Usagi stava per alzarsi ma Mamoru la trattenne prendendole il polso, « Mamo che fai? Andiamo dentro dai » disse Usagi , Mamoru fece no con la testa e la guardò, stava iniziando a bagnarsi sotto la pioggia, la trovò di una sensualità unica e disarmante, e fece l’unica cosa che gli suggeriva il suo istinto in quel momento « vieni con me Usa... ».

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Capitolo 12
*** A casa di Mamoru ***


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Mamoru aveva trascinato Usagi fuori dal giardino uscendo dal cancelletto, stavano correndo sotto il temporale, « Mamo si può sapere dove stiamo andando, ci stiamo inzuppando! » urlò Usagi infastidita, Mamoru si girò verso di lei continuando a correre « ti avevo fatto una promessa e la manterrò » le disse sorridendo, « e gli altri? cosa diranno? siamo scappati! » chiese Usagi non capendo quale fosse la promessa di Mamoru, « oh, gli altri capiranno, tranquilla » così dicendo Mamoru le fece l’occhiolino e continuò a correre tenendola per mano. Dopo qualche minuto arrivarono alla macchina, entrarono velocemente, completamente bagnati e con il fiatone, si guardarono e scoppiarono a ridere « tu sei tutto matto, guardaci siamo zuppi! » disse Usagi ridendo, « si, sono pazzo di te Usa...e sei comunque bellissima » così dicendo Mamoru si avvicinò per baciarla, fu subito un bacio pieno di passione e desiderio, Mamoru si fece subito strada nella bocca di lei con la lingua, Usagi rispose con lo stesso impeto e gli mise una mano tra i capelli per attirarlo ancora più a sé, Mamoru le mise una mano sulla coscia accarezzandola, era bagnata e fredda, in contrasto con la sua mano bollente, e l’altra mano dietro la schiena di eri, era bagnata, ma sentiva il fuoco della pelle di lei sotto il tessuto umido, si staccò lentamente da quel bacio famelico, « dai andiamo Usa, rischi di prendere un accidente a causa mia » le disse serio e così mise in moto, « dove andiamo? » chise Usagi delusa, « dove ti avevo invitato inizialmente stasera » disse con voce bassa, Usagi a quella frase e notando il tono di voce usato, sentì improvvisamente caldo nonostante fosse zuppa d’acqua, annuì e dopo diversi minuti arrivarono.

Il temporale stava continuando e Mamoru parcheggiò in garage, solo fuori dalla macchina si accorse che la camicetta di Usagi era diventata semitrasparente a causa della pioggia, lo sguardo cadde sul reggiseno che era ben visibile sotto la camicia, poi lo sguardo salì lungo il collo, il mento e le labbra, e poi gli occhi, gli occhi più belli che abbia mai visto in vita sua, la frangia era spettinata e umida, si era immerso nella contemplazione di Usagi che notò il suo sguardo, « ehm Mamo tutto bene? » chiese la bionda imbarazzata, Mamoru la stava guardando con uno sguardo diverso, più profondo, come qualche giorno fa ai giardinetti, Mamoru si riprese improvvisamente « eh? si si vieni, prendiamo l’ascensore ».

 

Poco prima a casa di Minako, qualcuno si accorse dell’assenza dei due « ehi ma dove sono finiti Usagi e Mamoru? » chiese Minako rivolgendosi agli altri, tutti si guardavano senza riuscire a dare risposta, solo Motoki sembrava imbarazzato, Minako gli si avvicinò con sguardo indagatore « Motoki, tu sai qualcosa, parla su » disse seria la bionda, « chi io? No no non so assolutamente nulla » rispose il biondo guardando in alto fischiettando, « Motoki ti conosco da abbastanza tempo da sapere quando stai mentendo, sputa il rospo » disse Minako minacciosa, che aveva incrociato le braccia sotto il seno e batteva il piede destro a terra ritmicamente, « e va bene, mentre stavo mettendo al sicuro il barbecue ho sentito il cancelletto sul retro che veniva aperto, mi sono avvicinato temendo un estraneo e ho visto Mamoru e Usagi andare via insieme sotto la pioggia, contenta Mina? » concluse Motoki sbuffando, « oh certamente, anzi ora la chiamo proprio, chissà dove sono andati » disse Minako infastidita, ma qualcunò bloccò la mano di Minako, « Mina, lasciamoli soli, sai benissimo che situazione stanno vivendo, fagli fare qualche colpo di testa » le disse Rei sorridendole, « anche io non approvo il modo in cui sono andati via, ma tutti abbiamo notato la chimica tra i due, lasciamoli soli » disse Ami serena, « e poi io trovo che sia stato un gesto molto romantico » disse Makoto con aria sognante, « va bene, non la chiamerò, visto che il mistero è stato svelato, a chi va una partita a Risiko? » propose Minako, « io!!! » dissero in coro tutti,« ehi che vi prende? Perché urlate tutti? » chiese Yuri uscendo dalla cucina con due panini in mano, « Yuri stai ancora mangiando??? » chiese furiosa Rei, « beh, avevo fame, sopratutto dopo il salvataggio dei viveri » rispose Yuri ridendo, Rei si mise una mano sulla fronte, « ehi ma Usagi e il suo ragazzo? Sono andati via? » chiese Yuri guardandosi intorno notando l’assenza dei due, « si diciamo di si, vieni andiamo di là » disse Rei alzandosi e prendendolo per mano, Minako notò il gesto di lei e si scambiò uno sguardo con Ami e Makoto « perfetto, ora che tutti i misteri sono stati risolti, possiamo giocare, Ami andiamo a preparare il tavolo » disse la bionda e poco dopo tutto il gruppo si riunì al tavolo.

 

Mamoru e Usagi erano in ascensore in silenzio, Mamoru fece un grosso sospiro, si stava trattenendo dal saltare addosso ad Usagi in ascensore, chiuse gli occhi qualche secondo e immaginò la scena.

Lui l’avrebbe sbattuta sulla parete dell’ascensore, avrebbe preso possesso immediatamente di quelle labbra invitanti, le mani di lei bloccate sulla sua testa, le avrebbe tenuto i polsi fermi con una sola mano, mentre con l’altra avrebbe eliminato subito la camicetta,ammirando lo spettacolo che poteva esserci al di sotto, poi avrebbe sbottonato il reggiseno scoprendole i seni e li avrebbe divorati facendola gemere, poi le avrebbe sbottonato i pantalocini e lei…, ma la voce di Usagi interruppe i suoi pensieri « Mamo stai bene? » lo vedeva strano, era appoggiato alla parete con gli occhi chiusi, poi quel sospiro, forse aveva cambiato idea e non la voleva con lei a casa sua, forse doveva tornarsene a casa, però averlo lì, a pochi centimetri, in uno spazio così ristretto la agitava parecchio, la maglietta aderente, le braccia muscolose, i capelli in disordine e ancora umidi, la testa inclinata verso l’alto e gli occhi socchiusi, il pomo d’adamo prominente, Mamoru emanava mascolinità, e questo la mandava in confusione, « Sto benissimo Usa » le disse sorridendole, « vieni siamo arrivati » l’ascensore si aprì e Mamoru le appoggiò una mano sulla schiena per accompagnarla, notò la camicia ancora umida e la pelle calda al di sotto di essa, che sciocco, stava facendo fantasie su di lei ignorandola, quando lei era lì accanto a lui, entrarono in casa entrambi in silenzio, Mamoru accese una lampada del salone per avere un po' di luce, Usagi giocava nervosamente con le mani, non entrava lì dalla discussione di qualche giorno prima, era notevolmente più tesa rispetto a poco fa, « vieni Usa, ti porto qualcosa per asciugarti » disse Mamoru notando il nervosismo della ragazza « vuoi un tè caldo? » chiese il ragazzo, ma Usagi non rispondeva, « Mamo, posso usare il bagno? » chiese imbarazzata, « certo, è la porta a destra alla fine del corridoio, affianco alla camera da letto » disse Mamoru tranquillo, « grazie e...si gradirei del tè » disse Usagi tenendo lo sguardo basso.

Mamoru andò in cucina e mise su l’acqua per il tè, si passò nervosamente una mano tra i capelli sbuffando, nel frattempo andò in camera a cambiarsi e si passò un telo tra i capelli che erano ancora umidi, si mise seduto sul letto, « perché Usagi è così nervosa? Forse ho sbagliato tutto o forse non ha voglia di stare qui con me ».

Nel frattempo Usagi era in bagno, era un bagno semplice ma moderno, chiaro con i dettagli in acciaio, come il resto della casa, notò il dopobarba di Mamoru sulla mensola dello specchio, lo aprì e ne sentì il profumo chiudendo gli occhi, era un buon odore, speziato e caldo, ma quell’odore mescolato all’odore della pelle di Mamoru era davvero irresistibile, poi si guardò allo specchio, « oddio che faccia, e che capelli! » aveva i capelli in pessime condizioni, così decise di scioglierli e passare il phon sulle zone umide, per i vestiti non poteva fare molto, erano umidi e non aveva di certo un cambio con sé, sbuffò e uscì dal bagno.

Intanto Mamoru era tornato in cucina per finire di preparare il tè, sentì la porta del bagno aprirsi « è sicuramente uscita dal bagno » si disse, così preparò tutto il necessario per il tè, biscotti, tazze e zucchero, nel frattempo aveva acceso il televisore per smorzare la tensione, ma Usagi una volta uscita dal bagno notò la porta della camera da letto socchiusa e la luce accesa, spiò all’interno della camera di Mamoru, il letto disfatto, i vestiti sulla poltrona, un libro sul comodino, aprì piano la porta ed entrò, quella stanza non raccontava di Mamoru, così criptica, indecifrabile, troppo spoglia e semplice, come se lui fosse solo di passaggio lì, sospirò, in effetti era così, Mamoru sarebbe rimasto lì per poco più di un mese, e in quell’appartamento non vi era niente che raccontava di lui, tranne alcuni libri e i suoi dischi, si mise seduta sul letto, accarezzò il cuscino sgualcito, e le lenzuola azzurre, poi notò un libro sul comodino accanto al letto, « neurochirugia...direi molto diverso dalle mie letture serali a base di manga » disse Usagi sorridendo e iniziò a sfogliare le pagine, incomprensibili per lei, ma quel libro era stato toccato più volte da Mamoru, così accarezzò le pagine, nel frattempo Mamoru si era allontanato dalla cucina per cercarla e andando in corridoio notò la porta della camera da letto aperta, e Usagi seduta sul suo letto, avanzò lentamente per non farsi notare, arrivato alla porta si prese qualche secondo per ammirarla, aveva sciolto i capelli, la luce tenue della lampada le illuminava il profilo e i lunghi capelli, che sembravano una cascata dorata, Usagi era di una bellezza da mozzare il fiato, « ti interessi anche tu di medicina » le disse ironico, mentre era appoggiato sulla porta con le mani nei pantaloni della tuta, Usagi sussultò per lo spavento « oddio scusami Mamoru, ecco io non volevo mettere il naso tra le tue cose, ho visto la luce accesa e... » così dicendo chiuse velocemente il libro e lo poggiò nuovamente sul comodino, Mamoru avanzò lentamente verso di lei e si accomodò accanto a lei, « tranquilla Usa, non mi da assolutamente fastidio che sei entrata in camera mia » così dicendo le spostò una ciocca dietro l’orecchio, Usagi gli sorrise, « sei bellissima Usagi » le accarezzò il viso e si avvicinò per baciarla, Usagi aveva il cuore che le batteva forte, era con Mamoru in camera sua, sul suo letto e si stavano baciando, si lasciò andare a quel bacio, ogni minimo contatto con Mamoru la mandava in confusione, Mamoru continuava a baciarla delicatamente, dal viso, le mani scivolarono lentamente sulle spalle di lei, si sentiva impacciato, non era la prima volta che baciava Usagi, ma quella volta si sentiva particolarmente teso, forse perché erano sul letto, ma in quel momento decise di non pensarci, prese a baciarla con più passione, aveva voglia di lei, fame di lei, le lingue presero a intrecciarsi vorticosamente, Usagi gli mise una mano tra i capelli, voleva abbandonare il raziocino e lasciarsi andare e Mamoru sembrò percepire questa voglia e la spinse delicatamente sul letto, cercando di non schiacciarla, continuando a baciarla con passione, i loro sapori si mischiarono, creandone uno nuovo, afrodisiaco per entrambi, Usagi mise le mani tra i capelli di Mamoru, stringendoli, erano in una posizione scomoda, entrambi avevano i pedi e le gambe fuori dal letto, ma il busto steso, ma non ci diedero importanza, si staccarono pochi secondi per riprendere fiato, sorrisero entrambi, « sai ero venuto a chiamarti per avvisarti che il tè è pronto » disse Mamoru ironico, « beh allora andiamo a bere il tè » disse lei con finto tono innocente, strofinando le labbra contro quelle di Mamoru e cercò di alzarsi, ma Mamoru la bloccò per i polsi e la fece sistemare meglio sul letto, « dove credi di andare? » disse Mamoru con voce roca avvicinandosi al suo collo, Usagi chiuse gli occhi e inclinò la testa per offrigli quella parte tanto sensibile, Mamoru continuava a tenere fermi i polsi di Usagi e a baciarle e leccarle il collo, Usagi emise un gemito e inconsapevolmente allargò le gambe e Mamoru si sistemò meglio plasmandosi sulla figura di lei, che si accorse subito dell’erezione di Mamoru che premeva vicino al suo inguine, e iniziò a sentire ancora più caldo, Mamoru le lasciò le mani e con le dita le accarezzò lentamente tutto il braccio, mentre con l’altro si sosteneva, Usagi iniziò a ridere « Mamo io soffro il solletico ahahhahaah » disse Usagi agitandosi, Mamoru interruppe la dolce tortura del collo di lei e la guardò sorridendole, « quando ridi sei ancora più bella » e la baciò delicatamente, Usagi si sciolse a quelle parole e lo abbracciò, « come si sta bene tra le tue braccia Mamo » e lo baciò, Mamoru sentì premere sul suo petto i sodi seni di Usagi, e la reazione fu immediata, prese a baciarla con più trasporto, riscendendo verso il collo, riassaporando quella pelle zuccherina, poi si avvicinò con la bocca alla scollatura della camicia, Usagi nel frattempo si stava beando di quelle attenzioni e di quel contatto, Mamoru iniziò a sbottonarle la camicia, guardò Usagi per avere un consenso, lei annuì sorridendo, così lui continuò a sbottonare lentamente la camicia continuando a guardarla negli occhi, ogni bottone corrispondeva ad una carezza sulla pelle nuda, calda e morbida di Usagi, ogni carezza corrispondeva ad un suo piccolo sussulto, Usagi alzò leggermente il busto per togliere la camicia, Mamoru l’aiutò, poi tornò stesa e Mamoru la osservò, il reggiseno bianco si confondeva con la sua pelle bianchissima, l’addome piatto e liscio sembrava fatto per accogliere i suoi baci, Usagi si accorse dello sguardo di Mamoru e si mise seduta, Mamoru non riusciva a staccarle gli occhi di dosso, Usagi gli accarezzò il viso, e lo baciò lentamente, Mamoru rispose al bacio e lentamente accarezzandole le spalle fece scivolare una bretella, poi si staccò dalle labbra di lei, per arrivare sull’altra spalla, e con i denti le abbassò l’altra, Usagi emise un gemito, era eccitata, e presa dalla foga sfilò la maglietta di Mamoru, che la lanciò via, Usagi lo guardava negli occhi, gli accarezzava lentamente le spalle possenti, i pettorali e l’addome definito ma non muscoloso, Mamoru aveva i muscoli tesi, la pelle caldissima, lo abbracciò per sentire il suo calore, e iniziò a baciarlo sul collo, Mamoru l’accarezzava sulla schiena e passava più volte la mano sul retro del reggiseno, « puoi levarlo » disse Usagi sottovoce non lasciando il collo del ragazzo, « Usa, io... » Mamoru si bloccò,forse era stato troppo audace, Usagi si scostò e dopo pochi secondi si sfilò il reggiseno, restando a seno scoperto davanti a lui, stranamente non era in imbarazzo, anzi, era tranquilla, non si vergognava di lui, era stata una sciocca, ora voleva solo lasciarsi andare con l’uomo che amava, sorrise, e tornò a baciarlo, facendo aderire il seno sul petto caldo di lui, Mamoru sentì i capezzoli turgidi sfiorarlo e spinse nuovamente Usagi sul letto, dopo dei veloci baci sul collo scese sul seno, le pelle di Usagi era calda, bollente, i seni erano rotondi, sodi, perfetti, ne strinse uno nella mano giocando con il capezzolo turgido, mentre iniziò a cibarsi avidamente dell’altro, Usagi emise un gemito più forte, chiuse gli occhi per godere di quelle sensazioni, Mamoru preso sempre più dall’eccitazione scese velocemente sul ventre di lei, un ventre soffice, morbido e caldo, lasciò una scia di baci dallo sterno fino all’ombelico, fino a quando incontrò il bottone del pantaloncino, Usagi si rese conto di dove era arrivato Mamoru, si irrigidì leggermente, Mamoru si accorse di questo e tornò velocemente sulle sue labbra, come per rassicurarla, Usagi grata di ciò, lo abbracciò incrociando le gambe intorno alla vita di lui, sentì la sua erezione premere attraverso il pantalone della tuta sempre di più, era notevolmente eccitato, lei credeva di andare a fuoco solo con il contatto tra i loro corpi, come sarebbe stato farlo con Mamoru? In fondo lei era ancora vergine, non si era mai spinta con nessuno oltre ai baci e alle carezze, non aveva mai visto un uomo nudo e lei non si era mai spogliata davanti a nessuno, ma con Mamoru non provava imbarazzo, che sia questo l’amore? Mamoru sentiva il calore del basso ventre di Usagi spingere sulla sua erezione, con un movimento veloce invertì i ruoli, ora Usagi era su di lui, continuavano a baciarsi, le mani di Mamoru scivolarono sulla schiena nuda di lei, e arrivarono ai glutei ancora coperti dal pantaloncino, li strinse con vigore, erano tondi, sodi e invitanti, Usagi a quel contatto scivolò via dalle labbra di lui e portò il busto in alto, Usagi era su di lui con i seni in bella mostra, lei gli sorrise, lui non poteva resistere molto a quella visione, afferrò entrambi i seni, mentre giocava con i capezzoli, Usagi inclinò il capo indietro ed emise un gemito, iniziò a strofinarsi sull’erezione di lui graffandogli il petto, a Mamoru sembrò di impazzire, la sensualità di Usagi in quel momento era un qualcosa da marchiare a vita nella sua testa, la attirò sé tirandola per i polsi, riprese a baciarla facendo immediatamente irruzione nella sua bocca con la lingua, scambiò nuovamente i posti, Usagi si lasciava trascinare da Mamoru, non aveva mai provato niente del genere in vita sua, Mamoru abbandonò la sua bocca per dedicarsi nuovamente ai suoi seni, scese velocemente sul ventre e poi spostandosi iniziò a baciarle la coscia internamente, la sollevò e l’appoggiò sulla sua spalla, continuando a baciarla lentamente, iniziò a toccarla sulla sua femminilità attraverso il pantaloncino, Usagi emise dei piccoli gemiti, le mani al di sopra della testa che cercavano un appiglio, tutto ciò incitò Mamoru a continuare, mentre le baciava la caviglia continuava a strofinare la mano sull’inguine di lei, poteva sentire il calore della femminilità di Usagi tramite il tessuto, poi Mamoru le sfilò il pantaloncino, Usagi accompagnò quel gesto sollevando il bacino, indossava dei semplici slip rosa di cotone, Mamoru tornò su di lei, le accarezzò il viso, lei gli prese il viso tra le mani e gli diede un bacio leggero, che subitò si trasformò in passionale, Mamoru fece scivolare la sua mano sugli slip di Usagi che risultarono umidi, sollevò delicatamente l’elastico e iniziò ad accarezzare quella parte così intima di lei, Usagi continuava a gemere per quel contatto delicato, era palese che mai nessuno si era spinto così tanto con lei. « oh Mamo » disse Usagi con il fiato corto stringendo le lenzuola, « Usa se vuoi mi fermo » disse Mamoru con voce eccitata, Usagi rispose con un bacio più intenso dei precedenti, per Mamoru fu una conferma, iniziò a far scivolare un dito nella femminilità di Usagi, stimolando quella parte ruvida e prominente, Usagi emise un gemito più intenso, Mamoru continuava a strofinare quella parte tanto sensibile, nel frattempo zittiva i gemiti di Usagi con la sua bocca, poi Usagi si staccò dalle labbra di lui per stringerlo, continuando a gemere nell’orecchio di Mamoru, che continuava a stimolare Usagi che era già notevolmente umida, quando ad un tratto Usagi lo chiamò « Mamo » con voce dolce, « Usa... » rispose Mamoru soffiando nell’orecchio di lei, « Mamo io...io ti amo » disse Usagi, Mamoru si bloccò improvvisamente, allontanò le mani dal corpo di lei e la fissò negli occhi « cosa hai detto Usa? ».

 

Nel frattempo a casa di Minako si stava svolgendo un intensa partita di Risiko, « ti attacco in Groenlandia Mina » disse seria Ami, Minako annoiata sbuffò tirando i dadi, segnando la vittoria di Ami, « soddisfatta Ami? Hai conquistato il mondo! » disse Minako con enfasi, « è tutta una questione di strategia » disse tranquilla Ami, gli altri ragazzi al tavolo assistevano alla partita annoiati, Rei stese le braccia sul tavolo stiracchiandosi « chissà se Usa si sta divertendo più di noi » disse Rei sbadigliando, scese l’imbarazzo tra i presenti, « sicuramente Rei, insomma chi non si divertirebbe con un tipo come Mamoru? » disse Minako tranquilla, « ah non credere che Mamoru sia un tipo da battute o grandi divertimenti, al massimo avreste assistito allo scontro tra lui e Ami a Risiko » disse Motoki serio, scese il silenzio tra tutti, « non credo che Mamoru stia raccontando barzellette ad Usagi, sai Motoki? Secondo me sta usando la bocca per farla divertire, ma non nel modo che pensi tu » disse Minako tranquilla, « MINA!!! » urlarono Rei, Makoto e Ami rosse come dei pomodori, « ehi che ho detto di male? In fondo è la verità, ahhhh beata Usa » disse Minako stiracchiando le braccia portandole in alto, « Ami vieni in cucina con me, prendiamo da bere » aggiunse la bionda, una volta sole in cucina, « che prendo Mina? Acqua? Birra? » disse Ami con la testa infilata nel frigo, « non lo so Ami, era una scusa per lasciare sole le coppie, mica tutti scappano ad appartarsi come Usa e Mamoru » disse la bionda sottovoce, « quali coppie? » chiese Ami, Minako spinse Ami vicino la porta, indicando i quattro a tavola, Rei stava ridendo con Yuri mentre Makoto e Motoki parlano complici, « quelle coppie Ami, non li trovi adorabili? » disse Minako sorridente, Ami guardò felice i suoi amici, poi un velo di tristezza le comparve davanti gli occhi « chissà con il ritorno di Reika cosa succederà » disse Ami triste, « beh secondo me Motoki la rispedirà al mittente, in fondo è stata lei a sparire, e poi, ora tocca a noi trovarci un uomo mia cara Ami » concluse Minako seria, poi si guardarono e scoppiarono a ridere, poco dopo rientrarono in salone portando da bere al resto della compagnia.

 

Usagi e Mamoru erano immobili, continuavano a guardarsi negli occhi, Usagi si coprì velocemente il seno e si alzò dal letto ‘sono stata una stupida, cosa mi è saltato in mente? Lui non mi ricambia e io sono sono una sciocca!’ pensò la bionda, prese i suoi indumenti, « io..io devo andare a casa, vado in bagno a vestirmi e poi vado via, scusami Mamoru » disse Usagi a bassa voce dandogli le spalle trattenendo le lacrime, Mamoru si voltò in quel momento, mentre Usagi usciva dalla camera Mamoru l’afferrò per le spalle trattenendola, « Usa, ti prego aspetta... » disse a voce bassa, Usagi si irrigidì, ma il contatto delle mani di Mamoru sulla sua pelle la fecero rilassare, « devo vestirmi Mamoru » disse Usagi seria dandogli ancora le spalle, Mamoru lasciò la presa e le passò velocemente una maglietta « i tuoi vestiti sono ancora umidi, metti questa » disse serio, Usagi senza dire niente o voltarsi prese la maglietta e andò in bagno. Si chiuse velocemente in bagno e senza guardarsi allo specchio si vestì velocemente, non aveva il coraggio di guardarsi in faccia, stava per fare sesso con Mamoru senza essere sicura dei sentimenti di lui, si prese la testa tra le mani nervosamente, « sei una sciocca ragazzina romantica, stupida Usagi » si disse a voce bassa ma nervosa, prima di uscire dal bagno fece un grosso sospiro.

Mamoru la stava aspettando seduto sul letto con la mano tra i capelli, « sei un coglione Mamoru » si ripeteva a bassa voce, poi sentì la porta del bagno e si mise dritto, Usagi era sulla porta in penombra che lo fissava, Mamoru si alzò e la raggiunse e in un battito di ciglia l’aveva avvolta tra le sue braccia, « perdonami Usa, io..io non sono abituato ad essere amato, mi dispiace, tu sei fantastica, mi hai aperto il tuo cuore e mi stavi donando te stessa e io sono solo un povero coglione che non sa esprimere i propri sentimenti, io non ti merito Usa, io sento di provare qualcosa di forte, di fortissimo per te, qualcosa che non ho mai provato in vita mia », Mamoru parlava veloce, la sua voce tremava e stringeva sempre più forte Usagi, che non parlava, era arrabbiata con lui, era arrabbiata con se stessa, poi senti Mamoru piangere silenziosamente, e si rese conto di tutto ‘Mamo non è mai stato amato, né dai suoi genitori, né dalla donna a cui aveva dato tutto, l’unico affetto sincero della sua vita è stato Motoki’ si disse mentalmente Usagi, che ripensò al racconto di Mamoru, poi rispose all’abbraccio del ragazzo, rimasero così alcuni minuti, poi si staccò e prese il viso di Mamoru tra le mani guardandolo negli occhi, erano gonfi e rossi, Usagi gli asciugò le lacrime con le dita, « Mamo, non puoi dirmi ti amo se nessuno è mai stato capace di amarti, ma ora ci sono io, sai, sei il primo ragazzo che è riuscito a farmelo dire », Mamoru le sorrise debolmente, Usagi rispose a quel sorriso, « vedi? sei bellissimo quando sorridi, tu mi hai stravolto la vita, io non mi sono comportata mai così con un ragazzo, io riuscirò a farti capire che significa amare ed essere amato, io non ti abbandonerò Mamo » , così dicendo Usagi si avvicinò al volto del ragazzo, Mamoru le prese le mani e le portò sulle sue spalle, accorciò la distanza tra loro prendendola per la vita, e si scambiarono un dolce e lungo bacio, intriso di una nuova consapevolezza, di nuovi sentimenti e di una dolce speranza.

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Capitolo 13
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Erano passate poche ore dalla serata a casa di Mamoru e Usagi si era appena svegliata da un breve sonno poco ristoratore, dei lievi raggi di sole filtrano tenui attraverso la tenda rosa pesco, e le illuminavano in parte il volto, si stropicciò gli occhi sbadigliando e si stiracchiò pigramente, quando sentì Luna balzare sul letto per darle il buongiorno, la gatta le si avvicinò lentamente strusciandosi sulle sue gambe, « buongiorno piccolina » disse Usagi grattando la testa della micia, che rispose con delle fusa, rimasero qualche minuto a coccolarsi.

Usagi guardava nel vuoto sospirando, ripensava alla serata appena trascorsa,« Mamo, chissà se mi ami, chissà se mi amerai, il tempo è così tiranno con noi, perché ti ho incontrato ora? Perché mi sono innamorata di te? » sentiva le lacrime pizzicare gli angoli degli occhi, chiuse gli occhi per arrestare quel pianto senza senso, si sentiva triste e impotente di fronte quella situazione, poi sentì suonare la sveglia che interruppe il flusso dei suoi pensieri, « ma che ore sono? » disse la bionda voltandosi verso la sveglia, che segnava le 09:00, alla vista dell’orario sbuffò « dai Luna alziamoci, doccia e colazione », si alzò e iniziò a prepararsi per la doccia. Accese la radiolina come era solita fare, poi prima di spogliarsi si rese conto che indossava ancora la maglietta di Mamoru, avvicinò la stoffa al naso per poter sentire l’odore, il profumo speziato di Mamoru si era mischiato con il suo, chiuse gli occhi per concentrarsi al meglio su quel profumo e sorrise, si spogliò riponendo con cura la maglietta di Mamoru, ed entrò in doccia, dopo qualche minuto partì una canzone alla radio.

 

You’re the light, you’re the night (Tu sei la luce, tu sei la notte)
You’re the color of my blood (Tu sei il colore del mio sangue)
You’re the cure, you’re the pain (Tu sei la cura, tu sei il dolore)
You’re the only thing I wanna touch (Tu sei l’unica cosa che voglio toccare)
Never knew that it could mean so much, so much (Non immaginavo che avrebbe significato così tanto, tanto)

 

Usagi si bloccò dopo aver sentito quelle parole, le ricordavano Mamoru, questa storia improvvisa e travolgente, il desiderio di stare con lui sotto tutti i punti di vista, lei non avrebbe mai immaginato di desiderare così tanto qualcuno nella sua vita e accanto a lei.

 

………...

So love me like you do, love me like you do (Così amami come fai, amami come fai)
Love me like you do, love me like you do (Amami come fai, amami come fai)
Touch me like you do, touch me like you do (Toccami come fai, toccami come fai)
What are you waiting for? (Cosa stai aspettando?)

Cosa stai aspettando Mamoru? Perché non riesci ancora ad amarmi? Perché ogni tuo tocco mi rende talmente dipendente da te da paragonarti ad una droga?

……….

Every inch of your skin is a holy gray I’ve got to find (Ogni centimetro della tua pelle è un santo Graal che devo scoprire )
Only you can set my heart on fire, on fire (Solo tu puoi accendere il mio cuore in fiamme, in fiamme)
Yeah, I’ll let you set the pace (Sì, ti consento di impostare il ritmo)
Cause I’m not thinking straight (Perché non sto pensando bene)
My head spinning around I can’t see clear no more (La mia testa gira, non riesco a vedere più chiaro)
What are you waiting for? (Cosa stai aspettando?)

La sua pelle, la sua pelle calda e tesa addosso a lei, le pelle di Mamoru simile ad un frutto proibito, Usagi chiuse gli occhi e ripensò a Mamoru su di lei, alle sue mani che avevano sfiorato parti di lei mai concesse a nessuno, paragonò l’acqua che scivolava sul suo corpo accaldato alle mani di Mamoru, mani che l’accarezzavano ovunque, a quel pensiero sentì un forte calore partire dal basso ventre.

Love me like you do, love me like you do (Amami come fai, amami come fai)
Love me like you do, love me like you do (Amami come fai, amami come fai)
Touch me like you do, touch me like you do (Toccami come fai, toccami come fai)
What are you waiting for? (Cosa stai aspettando?)

(Love me like you do - Ellie Goulding)
 

L’acqua gelida non riusciva a smorzare il calore del corpo di Usagi, si sentiva accaldata ed eccitata, ripensare a quello che stava per fare con Mamoru scatenò delle nuove sensazioni in lei, sapeva benissimo che non era solo desiderio di fare sesso con lui, no, voleva donarsi completamente a lui per amore, « amami Mamo…amami... » Usagi si ripeteva questa frase come una cantilena, mentre continuava a tenere gli occhi chiusi e a godersi l’acqua che scivolava sul suo corpo, l’acqua che accarezzava ogni piega del suo corpo, anche la più calda, quanto avrebbe voluto le mani e la bocca di Mamoru sul suo corpo invece dell’acqua.

Lo squillo del telefono interruppe quella dolce tortura, inizialmente non ci diede peso, ma lo squillare incessantemente aveva tolto tutto il relax di quella doccia, uscì velocemente e si coprì con il telo, tornò in camera sbuffando, prese il cellulare guardò il display infastidita e rispose « scommetto che vuoi sapere cosa è successo ieri e dove sono andata vero? » disse infastidita Usagi, « buongiorno anche a te Usagi! Si parla così alle amiche? » rispose Minako con tono serio, « cosa vuoi Mina? Ho da fare » continuò Usagi ancora con tono infastidito, « volevo invitarti al Crown, con le altre ci siamo messe d’accordo ieri, ma siccome tu sei andata via, ti ho chiamata ora, se vuoi ci vediamo per le 11, ciao » Minako chiuse il telefono senza darle tempo di risponderle, Usagi fissò il cellulare « ma...mi ha chiuso il telefono in faccia! Ah ma dopo mi sente quell’impicciona! » stava per lanciare il cellulare sul letto quando notò l’icona di un messaggio ‘buongiorno Usa, dormito bene? Ho voglia di vederti...’ leggendo il messaggio di Mamoru, Usagi tornò ad avere caldo, voleva vederlo anche lei, e non solo vederlo, ma toccarlo, baciarlo e...stare con lui, rispose velocemente al messaggio ‘buongiorno Mamo, stamattina mi vedo con le altre al Crown, ci vediamo lì?’ , si mise seduta sul letto in attesa della risposta, era ancora avvolta dal telo, il cellulare vibrò poco dopo ‘ sei già sveglia? Magari ci vediamo quando finisci con le altre, già ieri siamo spariti….’, Usagi si morse un labbro ripensando alla serata appena trascorsa e subito rispose ‘ in realtà sono appena uscita dalla doccia...allora ti chiamo quando sto per andare via dal Crown’, poggiò il cellulare e prese ad asciugarsi e indossò la biancheria pulita e un leggero vestito bianco, ricontrollò il cellulare ma non vi era nessun messaggio di Mamoru, sbuffò e iniziò ad asciugarsi i capelli.

Nel frattempo Mamoru era steso a letto e osservava il cellulare, leggendo l’ultimo messaggio di Usagi si era totalmente immerso nella sua immaginazione, chiuse gli occhi, la stava immaginando appena uscita dalla doccia, con i capelli umidi, simili ad una cascata dorata, il corpo caldo e umido, cosparso di goccioline d’acqua che sulla pelle morbida e liscia di Usagi erano simili a brillantini, coperta solo da un piccolo telo, che gli sorrideva in maniera maliziosa e che faceva scivolare via il telo per raggiungerlo a letto, « sei diventato un maniaco Mamoru » si disse ridendo di sé stesso, osservando la reazione che aveva avuto sul suo corpo quel pensiero poco casto, « ora mi ci vuole una doccia gelata, decisamente gelata » riprese il cellulare per rispondere a Usagi ‘ a dopo allora, ora tocca a me fare la doccia, un bacio Usa’ , abbandonò il cellulare sul letto e andò in bagno con il sorriso sulle labbra.

Dopo essersi preparata e dopo una veloce colazione Usagi uscì di casa per avviarsi all’appuntamento con le altre, prese il cellulare per chiamare una delle quattro « sicuramente non chiamerò te Minako » si disse ad alta voce con tono irritato, e lesse il messaggio di Mamoru, si bloccò in mezzo alla strada, deglutì a vuoto, si sarebbe rifatta volentieri la doccia in quel momento, ma insieme a lui, con la gola secca, le gambe molli e il corpo accaldato si incamminò nuovamente verso il Crown per incontrare le sue amiche, quando le vide tutte fuori, come se stessero spiando l’interno del Crown si avvicinò a loro con un espressione alquanto incuriosita, « ehi ragazze che succede? » chiese Usagi alle altre che non le prestarono attenzione, sbuffò e tirò i capelli di Rei, « ahia! Ma chi diavolo...ah Usagi sei tu, perché mi hai tirato i capelli? » chiese la mora infastidita, « beh nessuna mi rispondeva, ma che ci fate fuori? » chiese Usagi, « è tornata Reika, e dentro sta anche Mako... » a rispondere era stata Minako, che non si era nemmeno voltata, Usagi sospirò, la guardò e sapeva che dovevano chiarire, le avrebbe chiesto scusa, ma l’uscita di Makoto dal locale catalizzò l’attenzione delle quattro, era visibilmente arrabbiata, anzi furiosa, « Mako che è successo? » chiese Ami cingendole le spalle, Makoto le guardò ma non disse nulla.

Qualche minuto prima al Crown si stava trascorrendo una mattinata tranquilla, non vi era ancora nessun cliente oltre Rei, Minako e Ami, « vi rendete conto di come mi ha risposto? Ma oggi mi sente eh! » disse con tono alterato Minako, « beh Mina, sai che di solito non giustifico Usa, però sappiamo tutte che qualche volta sei decisamente impicciona » rispose Rei, « e sopratutto hai sbagliato a chiuderle il telefono in faccia » concluse Ami, « ah bene, nessuno che prende la mia parte » sbuffò Minako, Makoto le raggiunse al tavolo, « farete pace appena vi vedrete, voi due siete fatte così, non riuscite a tenervi il muso oltre qualche ora » disse Makoto sorridendo, « vi prendo le fette di torta e torno qui » disse la bruna allontanandosi dal tavolo.

Appena Makoto entrò in cucina, si aprirono le porte del Crown, Motoki alzò lo sguardo sorridendo per dare il benvenuto, ma la persona che gli si presentò davanti gli fece subito cambiare espressione, « Reika, cosa ci fai qui? » chiese Motoki serio, « secondo te? Sono tornata da te ovviamente » rispose Reika con un sorriso fastidioso mentre si avvicinava al bancone, « sei tornata tardi Reika, poi dopo che sei sparita senza dare tue notizie per giorni pretendi che sia tutto come prima? », prima della replica di Reika, Makoto uscì dalla cucina ignara di quello che stava succedendo, intanto, qualche tavolo più avanti, le tre amiche stavano osservando la scena in silenzio, « è uscita Mako, ora succederà un casino, me lo sento » disse Minako a bassa voce, al bancone intanto erano rimasti tutti e tre in silenzio, Makoto era bloccata tra la cucina e il bancone, non aspettava di certo di vederla li, Reika scoppiò a ridere « ahahahah, ti sei fatto contagiare da tuo cugino Motoki? Anche tu ti diverti con le ragazzine ora? Complimenti, non ti facevo capace di tradirmi, volevi vendicare l’onore di Mamoru? Ve la siete già spassata? Da quanto tempo va avanti? » il tono di Reika si fece decisamente più alto, Motoki sospirò nervosamente, « come ti permetti di insinuare queste cose? Come ti permetti di offendere Makoto? Tu sei sparita per una stupida discussione, non rispondevi alle mie chiamate, non eri mai in casa, torni, vieni ad insultarmi e pretendi pure qualcosa da me ora? » Motoki gridava contro Reika con rabbia, « sicuramente ti fai intrattenere da lei in cucina dopo la chiusura, vero Motoki? » , tutto accadde in pochi secondi, Makoto presa dalla rabbia spalmò sulla faccia di Reika una delle fette di torta, « prova ad offendermi ancora e la prossima cosa che ti troverai in faccia non sarà una torta ma un bel pugno sul naso! » Makoto le gridò contro, Reika spalancò la bocca « come ti permetti ragazzina? », « mi permetto perché mi hai offeso » rispose Makoto sfidandola con lo sguardo, Motoki, Minako, Rei e Ami osservavano la scena a bocca aperta.

« Ragazze, potete lasciarci soli qualche minuto? » disse Motoki dopo alcuni secondi di silenzio rivolgendosi alle tre amiche, « dopo vi offro un gelato per farmi perdonare » concluse il biondo con un sorriso forzato, Ami, Rei e Minako annuirono e si alzarono dal tavolo per raggiungere l’uscita, Makoto si aggiunse a loro, « Mako resta per favore » disse Motoki serio, Makoto si fermò e restò con lo sguardo basso, mentre Reika cercava di pulirsi il viso con delle salviette, una volta fuori le tre si appostarono all’uscita in attesa di novità. Dentro Motoki si prese un paio di minuti di silenzio per riflettere, poi finalmente parlò « Makoto, ti prego di scusare Reika per quello che ti ha detto e per quello che ha insinuato su di te e su di noi, lei non ti conosce come ti conosco io, però promettimi che non accadranno più episodi come quello di poco prima, non mi va di dare spettacolo nel locale, ok? » Motoki le sorrise in modo dolce, « o-ok Motoki » rispose Makoto in imbarazzo, « puoi lasciare me e Reika da soli ora? Devo parlarle » disse Motoki tornando serio, Makoto spalancò la bocca, non credeva che dopo tutto quello che aveva passato, volesse ancora chiarire con quella strega, Reika nel frattempo sorrideva soddisfatta, mentre Makoto uscì furiosa dal locale, lanciando il grembiule su uno sgabello senza voltarsi, Motoki alla vista di quella scena sospirò.

« Insomma qualcuno mi spiega cosa è successo? » chiese Usagi alle sue amiche, « e poi sarei io l’impicciona » disse Minako con tono acido, Usagi le lanciò un’occhiataccia, Rei le prese entrambe per le orecchie « ora voi due vi chiarite, questi sciocchi battibecchi non sono importanti ora, su, muovetevi! », Usagi e Minako si guardarono qualche secondo con aria di sfida, « scusa per stamattina, ero di pessimo umore » disse Usagi a bassa voce, « scusami se spesso ti sembro impicciona, ma in realtà lo faccio solo perché mi preoccupo per te e per voi » disse Minako con sguardo dolce e tendendole la mano, ma Usagi si buttò addosso all’amica abbracciandola, « ti voglio bene Mina » , « oh anche io Usa, tanto » concluse Minako ricambiando l’abbraccio, « bene, ora che avete finito possiamo occuparci di cose più importanti? » chiese Rei indicando Makoto alle due che annuirono, e iniziarono a raccontare l’accaduto di poco prima ad Usagi, fin quando Makoto non prese la parola « mi ha chiesto di uscire perché deve parlare con lei, assurdo » disse Makoto scuotendo la testa, « lui ti ha difeso Mako, sicuramente la manderà via, tranquilla, ma dopo anni di relazione è normale che debbano parlare da soli » disse Ami accarezzandole una spalle, Makoto le sorrise.

Nel frattempo dentro al Crown era in atto il confronto tra Reika e Motoki, « insomma si può sapere cosa c’è tra te e la ragazzina? Ti sei fatto abbindolare con due moine e da un paio di occhioni verdi? » chiese Reika alterata, « assolutamente nulla, io ho portato rispetto al nostro rapporto, al contrario tuo, che sei sparita senza darmi una spiegazione, si può sapere dove sei andata? Da chi soprattutto? » domandò duro Motoki, Reika si prese qualche secondo per rispondere « sono stata da Michiru, e sopratutto avevo bisogno di tempo », « ah bene da tua cugina, siete andate insieme a rimorchiare? Hai trovato qualcuno con cui divertirti? Ti sei stufata e poi sei tornata qui? Visto che lei è abituata a fare questo tipo di cose non penso che tu sia tanto diversa da lei, e non sapevi dirmelo prima di sparire che avevi bisogno di tempo? Non è mica la prima volta che ti comporti in modo assurdo per delle sciocchezze, in tanti anni mi sono abituato alle tue scenate, ma stavolta ti sei superata mia cara » rispose ironico Motoki, « sei cambiato Motoki, stare troppo tempo con tuo cugino ti fa solo male, frequentate ragazzine, vi comportate come adolescenti con gli ormoni a palla, Chiba si diverte con una ragazzina e tu fai lo stesso con quella, cosa ci trova in quella biondina poi, non lo capirò mai, lui è troppo per una come lei » disse con tono leggero Reika, che incrociò le braccia sbuffando.

A sentire quelle parole a Motoki si insinuò un dubbio in testa, ma non aveva il coraggio di dirlo ad alta voce, rimase in silenzio per interminabili secondi, mentre i dubbi continuavano a prendere piede nella sua testa, tiro un pugnò sul bancone, « invece per una come te andrebbe bene vero? Dimmi Reika, un buon partito come Mamoru sarebbe l’ideale per una come te, vero Reika? Eh? Rispondi su! » chiese furioso Motoki alzando notevolmente la voce, Reika sbiancò spalancando gli occhi, Motoki la conosceva bene, e sapeva che era la tipica reazione di Reika quando veniva scoperta, « da quanto ti interessa Mamoru? Da quanto hai questa fantasia malata Reika? Michiru sa di questa cosa? » Motoki continuava a tenere lo sguardo basso, stringeva forte i pugni, non aveva il coraggio di guardarla in faccia, « dovresti chiedermi da quanto va avanti, piuttosto che accusare solo me » rispose fredda Reika, Motoki alzò di scatto la testa, non poteva credere alle parole di Reika, alle sue accuse « cosa vuoi dire Reika? », « che tuo cugino non è solo una vittima in tutta questa storia, non lo dipingere come un povero ragazzo sfortunato e tradito dalla fidanzata, ti sei mai chiesto perché è tornato a Tokyo? », Motoki iniziò a pensare se poteva esserci un fondo di verità alle parole di Reika, gli passarono avanti agli occhi tante scene di vita vissute con loro, ogni discussione tra lui e Reika, lei correva sempre a parlare con Mamoru, o a chiamarlo, oppure di quella volta che li vide insieme per strada dopo una stupida lite avuta il giorno prima, Reika trovava sempre un pretesto per discutere, e ogni volta lei ne parlava con Mamoru, era una scusa per stare vicini alle sue spalle? Possibile che Mamoru fosse capace di tradirlo in modo così meschnino? Quando alzò gli occhi, inconsapevolmente guardò fuori dal locale e vide Mamoru che toccava la spalla di Makoto.

Poco prima Mamoru stava passeggiando tranquillamente, « chissà a che ora si libera Usa, magari passo al Crown a farle una sorpresa e per rubarle un bacio » si disse sorridendo, guardò il cellulare per controllare se fossero arrivati messaggi da parte di Usagi, ma non vi era niente, si rimise il cellulare in tasca e continuò a camminare.

Dopo diversi minuti arrivò nei pressi del Crown, e vide le cinque fuori il locale, notò Usagi di spalle, sorrise, si avvicinò piano per coglierla di sorpresa, l’avvolse tra le braccia e Usagi sussultò e si voltò immediatamente « che spavento! Sei tu Mamo » gli disse portandosi una mano al petto e sorridendo appena, Mamoru notò la sua espressione e vide anche le altre ragazze con un espressione poco felice, soprattutto Makoto, « ma che succede? Come mai quelle facce? » chiese Mamoru continuando ad abbracciare Usagi, che si voltò verso di lui, gli diede un veloce bacio sulle labbra « Reika è tornata, lei e Motoki stanno parlando... » concluse Usagi con tono preoccupato, « è tornata? E cosa vuole da Motoki? Spero che lui la mandi al diavolo, e soprattutto spero che lui non caschi nuovamente nella sua rete... » disse Mamoru preoccupato, Makoto si voltò verso Mamoru, « cosa intendi Mamoru? » chiese la bruna preoccupata, « Reika è una manipolatrice, ha sempre fatto fare a Motoki tutto quello che voleva, lui assecondava sempre i suoi capricci, è sempre stato un po’ zerbino ecco, mi dispiace dirlo, però ho notato che da quando sono tornato si fa rispettare di più , spero che continui a farlo, perché lui non si merita un trattamento simile, e sopratutto spero che Reika sparisca di nuovo...».

Le ragazze rimasero in silenzio dopo le parole di Mamoru, che notò lo sguardo preoccupato di Makoto, sapeva bene l’interesse di Makoto verso Motoki, Usagi gliene parlò, e poi da quando lavoravano insieme Motoki era diventato più allegro, la compagnia di Makoto faceva bene a Motoki, e magari con il tempo si sarebbero potuti avvicinare, Mamoru si avvicinò a Makoto con fare fraterno appoggiandole una mano sulla spalla « non ti preoccupare, vedrai che Motoki non perdonerà Reika stavolta » le disse Mamoru sorridendo, Makoto annuì imbarazzata.

All’ interno del Crown Motoki aveva assistito a tutta la scena, la risata di Reika risuonò nel locale vuoto « ora Chiba vuole farsi anche la tua ragazzina? Sei proprio sfortunato caro Motoki », « sparisci Reika » disse serio Motoki, e si precipitò fuori dal Crown come una furia, Mamoru gli si avvicinò per primo « ehi, le ragazze mi hanno detto che stavi parlando con Reika, tutto bene? », ma Mamoru non ottenne una risposta da Motoki, bensì un pugno sul naso, che fece cadere Mamoru a terra, Usagi si precipitò da lui « Mamo come stai? Mamo? » , Mamoru si portò una mano sul naso e se la ritrovò sporca di sangue « Motoki che diavolo ti è preso sei impazzito? » gli gridò contro Usagi, le altre osservarono la scena allibite, in particolar modo Makoto che lo prese per un braccio « si può sapere che ti succede? Ti sembra modo di comportarti??? » Motoki, si girò serio verso di lei, e poi verso Usagi e Mamoru che era ancora a terra, « perché non chiedete a Mamoru cosa sta succedendo? avanti cuginetto, racconta ad Usagi di te e Reika » concluse Motoki spiazzando tutti i presenti.

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Capitolo 14
*** Pace ***


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Erano passati un paio di giorni dallo spiacevole episodio fuori dal Crown e le cose non erano di certo tornate alla normalità, era una tipica giornata estiva, ideale per il mare, ma il vento che soffiava leggero rendeva il caldo più sopportabile in città, le voci dei bambini che giocavano, le chiacchiere dei passanti facevano da contorno, era una tranquilla mattina al parco e Usagi e Mamoru erano lì per rilassarsi, o almeno così speravano.

Usagi era seduta accanto a Mamoru sotto un albero per ripararsi dal sole, il vento le accarezzava le gambe sollevando di poco il vestito, provava a capire qualcosa degli appunti di Ami, nonostante tutto e soprattutto nonostante il caldo voleva trovare il tempo di studiare, ma i suoi pensieri erano rivolti ad altro, alla scenata di Motoki di qualche giorno prima.

 

Usagi era nervosa, alternava lo sguardo tra Motoki e Mamoru, entrambi si fissavano duramente in silenzio, poi Mamoru si alzò lentamente, « cosa diavolo stai blaterando Motoki? », « Reika mi ha detto tutto » rispose serio Motoki mantenendo lo sguardo su Mamoru e stringendo i pugni, « ma tutto cosa? Si può sapere che ti è preso? Mi hai aggredito per una delle tante cazzate di Reika??!! » Mamoru urlava contro Motoki, che stava per risponderlo, quando la risata di Reika che era uscita dal Crown interruppe la discussione, « oh Motoki, sei sempre stato un burattino tra le mie mani, nonostante il tuo interesse per la brunetta riesco ancora a farti fare quello che voglio », poi allontanandosi si fermò vicino Mamoru con fare lascivo « nonostante il naso in pessime condizioni, ti trovo bene Chiba », Mamoru la guardò con disprezzo, quasi schifato « sparisci dalla mia vista », Reika si allontanò ridendo « siete solo una massa di perdenti ».

Motoki si bloccò, restò senza parole, si stava pian piano rendendo conto dell’errore che aveva appena fatto, prese a massaggiarsi con forza le tempie, era cascato nella trappola di Reika, l’ennesima, aveva dubitato della fiducia di Mamoru, perché era così debole? Perché era così manipolabile? E Makoto cosa avrà pensato di tutto questo?

Si avvicinò piano a Mamoru « Mamoru, ecco, io... », ma Mamoru alzò una mano per bloccarlo « lascia perdere Motoki, spero che tu ti renda conto di cosa hai fatto, Usagi andiamo via per favore? » così dicendo prese per mano Usagi che nel frattempo salutò con un cenno della mano le amiche.

 

Usagi tornò al presente, si girò ad osservare Mamoru accanto a lei, aveva la testa inclinata appoggiata al tronco dell’albero, indossava gli occhiali scuri e il naso era ancora un po’ gonfio, per fortuna non si era rotto, aveva gli occhi socchiusi ed era più silenzioso del solito, il vento gli accarezzava i morbidi capelli scuri, perse ad ammirare qualche secondo quella meraviglia accanto a lei beandosi di quella visione, Usagi tornò sugli appunti e involontariamente sbuffò, « hai bisogno di una mano per lo studio Usa? » chiese Mamoru dopo qualche secondo mettendosi dritto voltandosi verso di lei, Usagi sussultò « eh? No, ecco, io, no grazie Mamo » , Mamoru le prese la mano, era calda, di un caldo che nonostante la temperatura circostante era piacevole da provare, il tocco di Mamoru era rassicurante, lui prese a massaggiarle il dorso della mano con piccoli e lenti cerchi, « che hai Usa? Ti sento tesa », Usagi strinse più forte la mano di Mamoru e fece un grosso sospiro « è per Motoki, cioè per te, per lui, per quello che è successo » disse confusa Usagi, Mamoru le lasciò la mano e si levò gli occhiali « Usa, so che Motoki è tuo amico, so che vorresti evitare discussioni di ogni tipo, ma Motoki ha sbagliato, come ha potuto credere a Reika, lui che mi conosce come chiunque altro, noi ci siamo sempre sostenuti in tutto, lui sa tutto di me, io ancora non riesco a credere a quello che ha fatto, mi ha ferito ».

Usagi osservò Mamoru, era visibilmente triste, deluso, i suoi occhi non mentivano, Motoki aveva commesso un grosso sbaglio, ma perché ha avuto quella reazione? Perché nonostante tutto quello che aveva fatto Reika aveva creduto alle sue menzogne? Voleva sicuramente mettere zizzania tra i due, ma quale poteva mai essere il motivo di quella scenata?

 

Usagi si avvicinò a Mamoru e gli accarezzò il viso con dolcezza, « hai perfettamente ragione ad essere furioso con lui, so perfettamente che lui è sempre stato il tuo punto fermo, il tuo sostegno, la tua famiglia e la sua reazione ti ha ferito molto, ma spero che chiarirete un giorno sai? » Mamoru le sorrise e poggiò la mano sulla sua, ancora sul volto, « è questo che mi piace di te Usagi, la tua positività, sperare sempre in qualcosa di buono e poi Motoki non è più l’unico punto di riferimento nella mia vita sai? » Usagi inclinò il capo in maniera fintamente innocente, le donava un aria estremamente sensuale quell’atteggiamento infantile, Mamoru le baciò il palmo della mano, Usagi ebbe dei brividi, ogni contatto con lui era pura elettricità, Mamoru le baciò il polso, assaporando quella pelle di zucchero, risalì piano sul braccio, provocandole la pelle d’oca, Usagi socchiuse gli occhi, beandosi di quelle labbra sulla sua pelle, fin quando Mamoru raggiunse la sua spalla nuda, Usagi aprì leggermente le labbra, Mamoru si staccò dalla spalla, Usagi sentì il suo respiro sul viso e il calore delle labbra….sul naso? Mamoru l’aveva baciata sul naso, Usagi spalancò gli occhi guardandolo male, Mamoru scoppiò a ridere, « che hai da ridere? » disse Usagi sbuffando incrociando le braccia, « niente Usa, ma eri talmente bella e tenera, che le tue stupende labbra le volevo lasciare per dopo » così dicendo Mamoru si avvicinò maliziosamente a lei, Usagi gli diede le spalle fintamente offesa e Mamoru la baciò lentamente alla base del collo mentre l’abbracciava, provocandole altri brividi, Usagi si voltò e si guardarono intensamente, in quel momento un ragazzo li vicino cambiò stazione alla radio e partì una canzone.

 

Settle down with me (Sistemati insieme a me)
Cover me up (Coprimi)
Cuddle me in (Coccolami)
Lie down with me (Stenditi insieme a me)
Hold me in your arms (Stringimi tra le tue braccia)

Your heart’s against my chest (Il tuo cuore è contro il mio petto)
Lips pressed to my neck (Le labbra premute sul mio collo)
I’ve fallen for your eyes (Mi sono innamorato dei tuoi occhi)

And the feeling I forget (E il sentimento che mi ero dimenticato)
I’m in love now (Adesso sono innamorato)

Usagi rispose all’abbraccio di Mamoru, stringendolo forte, il respiro di lei era sul collo di lui, entrambi avevano un gran caldo, ma non per la temperatura circostante, Mamoru si stava beando di quel contatto, stare con Usagi lo faceva sentire bene, una sensazione di benessere lo invase, non gli importava di nulla, gli bastava solo essere lì con lei in quel momento, chiuse gli occhi stringendola a sé.

Kiss me like you wanna be loved (Baciami come se volessi essere amata)
Wanna be loved (Volessi essere amata)

This feels like I’ve fallen in love (Sembra che io mi sia innamorato)
Fallen in love (Innamorato)

Si stava innamorando di quella ragazza ne era sicuro, Usagi si scostò leggermente da lui per tornare a guardarlo, « Mamo...» , ma Mamoru non le diede tempo di rispondere che la baciò, era un bacio diverso dai precedenti, avevano questa sensazione entrambi, si assaporarono lentamente, una danza lenta di lingue e labbra, senza l’impeto della passione, dell’attrazione, ma pieno di sentimento.

Yeah I’ve been feeling everything (Sì, sto provando tutto)
From hate to love (Dall’odio all’amore)
From love to lust (Dall’amore alla lussuria)
From lust to truth (Dalla lussuria alla verità)


 

Mamoru avrebbe voluto fermare il tempo, Usagi era capace di fargli provare tutte queste sensazioni, non servivano gesti eclatanti per innamorarsi, non serviva spiegarlo a voce, non era necessario dimostrare chissà cosa, perché erano i loro cuori a parlare, gli era bastato stare con lei per amarla, la sua genuinità, il suo essere semplicemente se stessa, semplicemente Usagi.

Kiss me like you wanna be loved (Baciami come se volessi essere amata) Wanna be loved (Volessi essere amata)

This feels like I’ve fallen in love (Sembra che io mi sia innamorato)
Fallen in love (Innamorato)

(Ed Sheeran – Kiss Me)
 

Si stava innamorando di lei, ne era sicuro, ma era spaventato, eppure Usagi glielo aveva confessato qualche giorno prima con estrema naturalezza, perché doveva essere così codardo? Cosa sarebbe successo alla sua partenza? Doveva vivere questa storia e coltivare questo sentimento oppure troncare tutto e iniziare a soffrire subito? Con mille dubbi in testa vide Usagi staccarsi da lui con un grande sorriso e con le gote arrossate « mi sa che abbiamo dato spettacolo sai? » disse Usagi imbarazzata abbracciandolo, Mamoru perse qualche secondo a fissarla, « non mi importa, voglio stare con te, qui, e continuare a baciarti » così dicendo si avvicinò di nuovo a lei, che rispose a quel gesto sorridendo, Usagi ne valeva la pena, avrebbe rischiato tutto per questa storia.
 

Nel frattempo al Crown si respirava un aria abbastanza pesante, dalla scenata di Motoki, l’atmosfera era cambiata parecchio e Makoto era diventata fredda e acida nei confronti di Motoki, « ehi Mako, puoi prendere le ordinazioni al tavolo 5? poi puoi andare in pausa pranzo », Makoto rispose con un grugnito, non gli rivolgeva la parola da quel giorno.

Mamoru e Usagi erano appena andati via, Motoki si ritrovava confuso, arrabbiato e con la mano dolorante, fissava il marciapiede, Ami, Rei, Minako e Makoto erano rimaste in silenzio, Motoki si voltò verso Makoto, « Mako, io, devo spiegarti » , Makoto lo fissò duramente, « scusa Motoki ma non ho intenzione di parlare con te riguardo questo episodio ai limiti del ridicolo, se permetti mi prendo il resto della giornata libera, tornerò al lavoro domani » il tono usato spiazzò Motoki che si limitò ad annuire.

Makoto rientrò nel locale per recuperare la borsa e ne uscì subito dopo, rimase ferma qualche secondo sul marciapiede guardando Motoki, Ami, Minako e Rei si avvicinarono all’amica dopo aver salutato Motoki, Minako si fermò qualche secondo in più avvicinandosi parlò a bassa voce « sono sicura che si sistemerà tutto Moto, tu sei un bravo ragazzo, ti conosco, e gli errori si commettono nella vita » così dicendo gli sorrise e si allontanò insieme alle altre, Motoki rispose con un debole sorriso e rientrò nel locale con aria afflitta.

Dopo aver servito il tavolo 5 Makoto andò in cucina sbattendo il vassoio sul bancone, il rumore sordo del metallo contro il bancone fece svegliare Motoki dai suoi pensieri, che vedendo la scena sbuffò rumorosamente, ne aveva abbastanza dell’atteggiamento di Makoto, dovevano parlare, lei doveva capire il perché di quello stupido comportamento, la seguì in cucina aprendo violentemente la porta.

Makoto sussultò per lo spavento, le stava quasi cadendo il bento dalle mani per l’irruenza del gesto di Motoki, alzò di poco lo sguardo per fingere decisione e una sicurezza che in realtà non aveva, sentì i passi di Motoki che si avvicinava a lei, « Makoto non mi piace come ti stai comportando in questi giorni, il tuo atteggiamento scontroso sta danneggiando il locale » disse Motoki serio, Makoto continuava a tenere la testa bassa, stava per esplodere, ma si era ripromessa di non farlo, era furiosa con lui, ma sentiva un peso enorme e doveva levarselo di torno, doveva restare in silenzio o finalmente parlagli? In quel momento la ragione si fece da parte e Makoto esplose.


Appoggió delicatamente il suo pranzo sul bancone della cucina, si mise di fronte a Motoki che aspettava ancora una risposta da lei, Makoto fece un grosso sospiro « parli a me di comportamento? Davvero? Sei serio Motoki? Per tua informazione questo comportamento che critichi tanto non lo sto avendo con i clienti ma solo con te! E te lo meriti tutto! » Motoki attese qualche secondo, cercando di restare impassibile « perché me lo merito Makoto? » , lo fulminó con lo sguardo « giudichi il mio comportamento quando sei stato tu a fare una scenata qui fuori l'altro giorno e hai perfino preso a pugni tuo cugino! E io sarei nel torto? Da che pulpito! Corri a difendere Reika invece di fare la morale a me! » Motoki spalancó gli occhi, possibile che Makoto non avesse capito ciò che l'aveva spinto a commettere quel terribile errore? Osservò Makoto mentre parlava, aveva le guance arrossate per la rabbia, gli occhi lucidi e si stava tormentando le labbra, quelle labbra che avrebbe voluto mordere e baciare lui, non ci pensó due volte, bloccó Makoto tra lui e il bancone con le braccia e la bació.
Makoto era rimasta ferma, immobile, rigida, Motoki la stava baciando? Le sue labbra calde e morbide erano sulle sue, una delle sue mani era sulla sua schiena, la spingevano verso di lui, che fare? Rispondere al bacio o staccarsi? Aveva aspettato per anni questo momento e capitava proprio nel momento sbagliato, mentre stavano litigando, perché lo stava facendo ora? Makoto mandò al diavolo il raziocinio per la seconda volta in pochi minuti e rispose al bacio, aprì leggermente la bocca per fargli strada, il bacio si fece subito più intenso, le lingue si accarezzavano timidamente e Makoto si sciolse tra le sue braccia, rilassò tutti i muscoli e si abbandonò a quelle sensazioni del tutto nuove, non era il suo primo bacio, ma questo era decisamente diverso da quelli ricevuti e dati fino a quel momento.
Poco dopo i due si staccarono, si guardarono negli occhi abbozzando un timido sorriso, « mi dispiace » disse Motoki abbassando lo sguardo , « per cosa? » chiese agitata Makoto, « per la scenata dell'altro giorno, Reika mi ha messo in testa strane idee, e io le ho creduto accecato dalla gelosia...dopo che mi ha raccontato di lei e Mamoru, ha insinuato che lui ci stesse provando anche con te, ho guardato fuori e ho visto che stava facendo il carino con te, sono esploso Mako, sono stato geloso di te, non mi ero mai reso conto prima che mi piaci, mi piaci davvero, tu sei fantastica, sei bellissima e soprattutto sei vera, sei trasparente, sei sincera e io voglio esserlo con te, Mako, ti va di frequentarci con molta calma? » Makoto si portò le mani alla bocca, tutta quella scenata è stata per lei? Mamoru le stava semplicemente dicendo di stare tranquilla e si era beccato un pugno per un motivo stupido, Motoki si portò una mano tra i capelli per il nervosismo, dopo la confessione, Makoto passò qualche secondo in silenzio e poi annuì timidamente, « però andiamoci piano, e per favore chiarisci con Mamoru, lui e Usagi sono a pezzi per questa situazione », Motoki le prese le mani e le baciò i palmi, « lo farò promesso » le disse Motoki sorridendo, Makoto arrossì a quel gesto, difficilmente si sarebbe abituata a quel tipo di contatto con Motoki, lo vide uscire dalla cucina e sospirò, era decisamente cotta, sarebbe riuscita ad andarci piano, a non mettere fretta a Motoki e rovinare tutto?

Usagi , Rei, Minako e Ami, si trovavano al tempio per una sessione di studio pomeridiana, « ahhhh non ce la faccio più! Ho bisogno di una pausa » disse Usagi stiracchiandosi sul tavolino, « ma Usa abbiamo appena iniziato » disse Ami contrariata, « Usa ha ragione, dai una piccola pausa non ci può fare male » esordì Minako entusiasta, « Mina non darle corda, Usa è la solita pigrona » concluse Rei acida, in quel momento qualcuno bussò alla porta, « avanti » disse Rei seccata, entrò Yuri con un vassoio e un gran sorriso « è permesso signorine? Visto il caldo vi ho portato del tè freddo e dei pasticcini », « sei grande Yuri! » disse Usagi fiondandosi sui pasticcini, « ci voleva proprio » disse Minako bevendo il tè, « grazie, sei stato gentilissimo » disse educatamente Ami, Rei si limitò a sorridergli, Yuri le posò un delicato bacio sulla testa che la fece arrossire, una volta uscito Yuri, tre paia di occhi fissavano Rei.

« Che avete da fissare? » disse Rei, « oh beh lo sai, vogliamo sapere cosa c’è tra te e Yuri, prima lo inviti a uscire con noi, poi fa tutto il carino, lo avete fatto??? » chiese Minako, che come al suo solito non aveva peli sulla lingua, le arrivò un cuscino in faccia, « ma pensi sempre al sesso tu??? » chiese Usagi divertita, « non sono io quella che scappa con Mamoru per appartarmi » disse Minako rispondendo alla cuscinata, Ami era in evidente imbarazzo, mentre Rei si alzò in piedi « ora basta! Vi dirò come stanno le cose ma smettetela di fare le galline! », il tono che usava Rei per i rimproveri avrebbe zittito chiunque, « dai dai sono curiosa, dicci tutto » incalzò Minako, « e va bene » Rei si mise seduta sbuffando « ci stiamo conoscendo meglio, so benissimo che lui mi viene dietro da anni, e lui non mi è mai stato indifferente, però lavora qui, il nonno ha molta fiducia in lui e io non voglio rovinare nulla del loro rapporto, è un bravo ragazzo, mi vuole molto bene e quindi ci stiamo andando piano, tutto qui », « si ma un bacio? Qualcosa? Nulla? » chiese annoiata Minako , « ha ragione Usa, pensi sempre a quello, comunque si, qualche bacio c’è stato, ma non siamo andati oltre » concluse Rei imbarazzata, « io credo che la tua scelta sia stata molto saggia » disse tranquilla Ami tornando sui libri, « e tu Usa? Che ci dici? Il bel dottore ti ha fatto una visita approfondita? » domandò maliziosa Minako, Usagi si ammutolì e di colpo divenne triste, le tornò in mente la serata da Mamoru, la confessione dei suoi sentimenti e la reazione di lui, Minako si accorse della reazione dell’amica e si avvicinò « Usa tutto bene? » anche Rei e Ami le si avvicinarono, « si tutto bene, Mamo è molto giù per la discussione con Motoki e io non so come aiutarli, non voglio fare l’impicciona, ma soffro a vederlo così » concluse triste Usagi, aveva detto una mezza verità alle sue amiche, ma non si sentiva pronta a parlare di quel rifiuto.

« Beh secondo me dovremmo parlare con Motoki, si è pentito subito, io sono ancora shoccata dal comportamento di Reika, addirittura ad inventarsi una tresca tra lei e Mamoru per allontanare i due, quando si è resa conto che ormai aveva perso tutto, perché è una sua invenzione vero? Non c’è stato niente tra lei e Mamoru vero? » chiese Minako rivolgendosi ad Usagi, che la guardò male, fulminandola con lo sguardo, « ok ok è stata una sua invenzione, basta che non mi uccidi biondina, comunque, io sono stata l’unica a capire che la scenata di Motoki è stata per Makoto? Reika è stata abbastanza esplicita fuori »,Rei e Ami annuirono, Usagi invece spalancò gli occhi sorpresa « per Makoto??? davvero? », « ma dai Usa, Reika è stata chiara nonostante il tuo interesse per la brunetta riesco ancora a farti fare quello che voglio » concluse Rei imitando la voce stridula di Reika, alle altre scoppiò una piccola risata, « comunque bisogna che si affrontino loro due, devono parlare tra di loro, affrontare questa cosa, solo che, come convincere Mamoru a parlare con Motoki? » chiese Ami rivolgendosi alle altre, che rimasero in silenzio, poco dopo si sentì un forte e veloce rumore di passi in direzione della camera di Rei, la porta venne spalancata da una Makoto con l’affanno « ci siete tutte per fortuna », « che succede Mako? Non eri al lavoro? » chiese Rei sorpresa, Makoto prese posto in silenzio, le altre la osservavano incuriosite, si schiarì la voce « io e Motoki ci siamo baciati, cioè lui ha baciato me, e poi io ero ferma e non sapevo che fare » Makoto parlava agitata, muovendo velocemente le mani gesticolando, Ami le prese le mani e la fermò, Makoto ringraziò mentalmente l’amica per quel gesto, « Mako racconta tutto con calma, noi siamo qui » le disse sorridendo Ami, Makoto rispose al sorriso e con calma raccontò l’accaduto di poco prima alle amiche.

« E quindi ora vi frequentate, sono invidiosa, tu con Motoki, Usa con quel fusto di Mamoru, e io da sola » sbuffò Minako triste, « ehi non pensare troppo a Mamo tu! » disse Usagi gelosa, Minako le rispose con una linguaccia, « comunque Motoki vuole chiarire con Mamoru, secondo me dovrebbe semplicemente chiamarlo, chiedere di vedersi e parlare » disse Makoto serena, Usagi era pensierosa al riguardo e restò in silenzio, non voleva insistere con Mamoru, poi la vibrazione del cellulare la destò dai suoi pensieri, prese il cellulare e notò un messaggio di Mamoru ‘Gelato e passeggiata al chiaro di luna stasera?’ sorrise alla visione del messaggio e non perse tempo a rispondere ‘certo Mamo, facciamo alle 21?’ , alzò lo sguardo e vide le sue amiche parlare e scherzare tra loro, poi guardò l’orologio, erano le 18, e decise di andare in un posto ben noto, « ragazze io devo andare, ho dimenticato di fare delle commissioni per mia madre » disse Usagi raccogliendo le sue cose in velocità, « Usa e il ripasso? » domandò Ami sconsolata, « lo faremo domani promesso, ciao ragazze ci vediamo domani » le altre risposero al saluto e guardarono poco convinte Usagi andare via, « secondo voi dove è andata in realtà? » chiese Ami alle altre, « sicuramente da Mamoru, non avete visto che stava mandando un messaggio prima? » disse Minako sicura, « ma sei proprio impicciona e pettegola! » la rimproverò Rei, « io mi preoccupo e basta » rispose ironica Minako, le quattro si guardarono e scoppiarono a ridere.

Usagi era in strada, camminava lentamente con aria pensierosa, fin quando giunse al Crown, non ci tornava dal giorno della discussione, fece un grosso respiro ed entrò, « ciao Usa! Come stai? Sei sola? » la accolse un Motoki sorridente, « ciao Moto, si sono sola, in realtà sono venuta per parlare con te » disse seria Usagi, Motoki immaginava il motivo che l’aveva spinta lì, « ti porto qualcosa nel frattempo? », « un tè freddo alla pesca grazie », Usagi era più seria del solito, poco dopo Motoki tornò con l’ordine « dimmi tutto Usa », « si tratta di Mamo, lui sta male per questa situazione, si sente ferito e deluso da te, ti prego cerca di chiarire con lui » disse Usagi triste, Motoki sospirò « anche io ci sto male, ma non so come chiarire, non so cosa fare », « hai provato a chiamarlo? » , « non mi risponderebbe sicuramente » rispose Motoki afflitto, « tu lo conosci più di tutti, tu dovresti sapere come prenderlo, come chiarire con lui, non deluderlo anche tu Motoki, lui ha troppa fiducia in te, chiamalo » concluse Usagi seria, Motoki la guardò, da quando frequentava Mamoru era decisamente cambiata, era più matura, « e pensare che tra qualche giorno sarà il suo compleanno, e non lo abbiamo mai e dico mai passato separati » disse Motoki triste, Usagi quasi si strozzò con il tè « il suo compleanno? Che giorno? Quando? Dove? Perché? » chiese Usagi agitata, Motoki le fece cenno di calmarsi « è il 3 agosto, tra esattamente tre giorni, non lo sapevi? » , Usagi negò con la testa, poi le venne un’ idea « domani chiamalo e cerca di chiarire, perché gli faremo una grande festa a sorpresa proprio qui » disse Usagi decisa, Motoki le sorrise entusiasta « è una bellissima idea Usa, chiederò a Mako di preparare torta e dolci, tranquilla Usa, mi occupo di tutto io », Usagi gli sorrise felice, poi si rese conto dell’orario, « ora devo scappare a casa, stasera mi vedo con Mamo, tranquillo non gli dirò nulla, terrò la bocca chiusa » così dicendo Usagi mimò il gesto della chiusura lampo sulla bocca, Motoki la guardò divertito e la salutò.

Una volta rimasto solo, decise di chiamare Mamoru, era inutile e soprattutto poteva essere dannoso rimandare il chiarimento per timore della sua reazione, fece un grosso sospirò, prese il cellulare dalla tasca e lo chiamò.

Nel frattempo dall’altra parte della città Mamoru guardava distrattamente la tv, in attesa del suo appuntamento con Usagi, quando all’improvviso il cellulare prese a squillare, allungò un braccio verso il tavolino credendo fosse Usagi, guardò lo schermo e vide che era Motoki, attese qualche secondo, prima o poi si aspettava un gesto da parte sua, sbuffò e rispose.

« pronto? »

« ciao Mamoru, ti disturbo? »

« dimmi Motoki »

« ecco io, avrei bisogno di parlarti »

« di cosa si tratta? »

« della cazzata che ho fatto, mi dispiace »

 

Mamoru fece un grosso sospiro, percepiva il tono affranto di Motoki attraverso il telefono, lasciò Motoki in attesa per interminabili secondi, preferiva fare l’uomo piuttosto che il ragazzino, e gli uomini affrontano i problemi.

« ci vediamo domani al Crown verso le 8, fammi trovare il caffè »

« certo, a domani Mamoru, grazie »

Mamoru chiuse la telefonata senza salutare, spense la tv sbuffando, l’indomani sarebbe stata una giornata abbastanza pesante, ma per fortuna tra poco avrebbe visto Usagi, la sua Usagi che le avrebbe dato la forza di affrontare anche questa questione spinosa.

La sera arrivò in fretta e l’appuntamento tra i due ragazzi stava per volgere al termine, Usagi e Mamoru camminavano mano nella mano nel parco, fin quando Usagi adocchiò una panchina libera,« ci sediamo un po' Mamo? » , Mamoru annuì silenzioso, Usagi lo attese alla panchina e si accomodò in braccio a lui, sedendosi sulle sue gambe e avvolgendogli le braccia intorno al collo, « che hai Mamo? Stasera sei spento e silenziosio » chiese Usagi dandogli un leggero bacio sulla guancia, Mamoru l’abbracciò, mentre con una mano prese ad accarezzargli le gambe, « mi ha chiamato Motoki prima, vuole parlarmi per chiarire », a sentire quelle parole Usagi si inorgoglì interiormente per aver spinto Motoki finalmente ad agire, « e tu cosa farai? » , « andrò domani mattina al Crown, questa situazione andava chiarita prima o poi », Usagi lo baciò a fior di labbra « sono fiera di te Mamo, spero che la cosa si risolva tra voi » , Mamoru le sorrise e si avvicinò al viso di lei per approfondire quel bacio, che subito si fece intenso, mentre Usagi gli stringeva le spalle, Mamoru risalì sempre più in alto percorrendo le gambe di Usagi, fino ad arrivare sotto la leggera gonna bianca che indossava e con il pollice arrivò a solleticare la sua femminilità ancora coperte dagli slip, Usagi involontariamente dischiuse le gambe chiedendo con il corpo un contatto più intenso, mentre già si sentiva umida ed eccitata, fino a spingere la mano di Mamoru tra le sue gambe, che iniziò a massaggiare con due dita la sua protuberanza attraverso gli slip, sentendo l’umido della femminilità di Usagi che lo fece eccitare notevolmente, fino a quando non sentì dei passi in lontananza, che lo costrinsero ad interrompere quel piacevole momento. Mamoru si staccò lentamente dalle labbra di Usagi, « ho sentito dei passi, forse è meglio fermarci per oggi » le disse malizioso, Usagi ancora eccitata si limitò ad annuire e sprofondò tra il collo e la spalla di lui per bearsi ancora di quelle sensazioni che solo Mamoru riusciva a darle, che rispose con un abbraccio al gesto di lei.

Il giorno dopo Mamoru era fuori casa e nonostante fossero quasi le 8 del mattino faceva un caldo incredibile, infatti preferì recarsi da Motoki in moto piuttosto che a piedi, una volta arrivato parcheggio fuori dal locale, Motoki riconobbe il ruggito della moto del cugino e si innervosì parecchio, non sapeva da che parte iniziare, ma non aveva il tempo di pensarci perché Mamoru era appena entrato, si fermò all’ingresso e si guardarono per qualche secondo, « ti porto il caffè » disse Motoki fingendo una tranquillità che non aveva, Mamoru silimitò ad annuire e prese posto al bancone, dopo qualche minuto i due si trovarono faccia a faccia, ma nessuno dei due si decideva a parlare « beh sono qui, parla pure Motoki » disse Mamoru interropendo quel silenzio che lo stava rendendo nervoso, Motoki si fece coraggio.

« ho fatto una cazzata »

« beh su questo siamo d’accordo almeno » disse Mamoru sarcastico

« Reika è una grandissima.. »

« non siamo qui per Reika, siamo qui per parlare di noi, non la nominare per favore » lo interruppe Mamoru che ricominciò a bere il caffè

« ricominciamo, ho fatto una cazzata »

« enorme direi »

« ok, ho fatto un enorme cazzata »

Mamoru si limitò ad annuire, non era mai stato un tipo vendicativo, ma non riusciva ancora a perdonare Motoki, quindi scelse di continuare a tenerlo sulle spine.

« so che mi hai chiesto di non nominarla, ma quella manipolatrice mi ha fatto credere delle cose assurde, poi tanti episodi del passato sembravano confermare quella sua assurda storia » disse Motoki triste,

« quali episodi scusa? » chiese Mamoru infastidito

Motoki prese a raccontargli di ogni discussione che aveva con Reika, del fatto che ogni volta lei chiedeva conforto e aiuto a Mamoru, soprattutto di quella volta che li vide per strada dopo una pesante discussione tra lui e Reika, all’epoca non diede peso ai vari episodi, ma la capacità di manipolare le persone di Reika gli aveva fatto vedere del marcio in Mamoru, che lo bloccò immediatamente, « non so perché Reika veniva sempre a chiedermi aiuto, pensavo che fosse per il fatto che essendo tuo cugino potevo darle consigli, io e lei non siamo mai stati grandi amici, mi comportavo educatamente con lei per rispetto nei tuoi confronti, e per quanto riguarda quella volta che ci hai visto camminare insieme, beh, lei voleva un consiglio per farti un regalo, tutto qui, poteva anche buttarsi nuda addosso a me, l’avrei sempre rifiutata, e credimi, non mi sono mai accorto della sua attrazione nei miei confronti, altrimenti avrei troncato ogni tipo di legame sul nascere ». Motoki non riusciva a crederci, lui aveva sbagliato , ma Mamoru si stava giustificando, era fortunato ad essere tanto legato a lui, « sai, il mio gesto avventato non è stato per la gelosia nei confronti di Reika » disse Motoki imbarazzato, Mamoru alzò un sopracciglio incuriosito, invitandolo a proseguire, « ma per Makoto » concluse il biondo a bassa voce, Mamoru terminò il caffè « finalmente ti sei reso conto di provare qualcosa per quella ragazza, mi daresti un altro caffè per favore? » disse Mamoru tranquillo, Motoki rimase imbambolato qualche secondo « avevi capito tutto? », « era palese la chimica tra voi, ma non capisco cosa hanno in comune Makoto e il mio naso » disse infastidito Mamoru, « beh ecco vedi... » Motoki raccontò delle insinuazioni di Reika tra lui e Makoto e sull’ipotetico interesse di Mamoru per lei, gli raccontò anche della scena a cui aveva assistito, Mamoru scosse la testa rassegnato « e pensare che la stavo rassicurando tra te e Reika, le avevo detto che sicuramente l’avresti mandata al diavolo », Motoki rimase sorpreso per la seconda volta in pochi minuti, era stato un vero idiota, ma ora non sapeva come comportarsi, « con Makoto hai parlato poi? » Mamoru interruppe i suoi pensieri, Motoki annuì « sai, anche lei era furiosa con me, poi le ho confessato tutto, mi sono, diciamo, dichiarato e ora ci frequentiamo, con molta calma da parte di entrambi, immagina che ho dovuto zittirla con un bacio per poterle parlare » disse Motoki sospirando con un sorriso dipinto sul volto, « non ti permettere a farlo con me eh » rispose ironico Mamoru, « ma dai Mamoruccio non vuoi un bel bacino? » lo canzonò Motoki, i due si guardarono e scoppiarono a ridere, « sono contento, Makoto mi sembra una brava ragazza, comportati bene » disse Mamoru alzandosi, « lo stesso vale per te con Usagi » gli disse Motoki sereno, mentre lo vedeva andare verso la porta, « Usa è in buone mani, tranquillo » disse Mamoru salutandolo mentre usciva, Motoki rispose al saluto e tirò un sospiro di sollievo, sperava di aver chiarito. Poco dopo uscì Makoto dalla cucina « avete risolto? » gli disse mettendogli una mano sulla spalla, « credo di si, che dici avvisiamo Usagi per i preparativi per la festa di compleanno? », Makoto annuì felice « preparerò una montagna di dolci! » Motoki sorrise, « ah, quindi mi hai baciata per zittirmi? » disse Makoto con sguardo minaccioso cambiando repentinamente atteggiamento, « ti ho baciata, perché mi piaci, perché sei fantastica e per tanti altri motivi e lo farò anche adesso perché non mi piace quel broncio sul tuo viso » Motoki si avvicinò a lei, che sorrise e gli portò le braccia al collo per rispondere a quel gesto, si scambiarono un lungo bacio e poi si staccarono, « beh ora torniamo al lavoro » disse Motoki, Makoto gli sorrise e tornò in cucina canticchiando, Motoki si sentiva bene, in pace, aveva chiarito con entrambi e ora restava solamente da preparare la festa a sorpresa per Mamoru, si, decisamente se la meritava e sarebbe stata una festa grandiosa.

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Capitolo 15
*** Il compleanno ***


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« Allora Motoki, mi sai dire i dolci preferiti di Mamoru? » chiese impaziente Makoto con un block notes in mano, battendo in modo nervoso la penna sul blocchetto, quando si trattava di preparare dolci Makoto era intrattabile e precisa, Motoki lo imparò a sue spese, sospirò « non lo so, lui non ama molto i dolci, lui beve caffè, sempre, ma dolci non ti so dire, forse il cioccolato, forse la panna, da bambino mangiava quelle cose da bambini insomma » , Makoto lo guardò seria « non è una festa per bambini , tuo cugino compie 27 anni domani e io non ho fatto ancora nulla, chiederò ad Usagi, per favore occupati almeno delle bibite, agli stuzzichini ci penserò io », Motoki deglutì, Makoto era davvero intrattabile quando si trattava di cucina in generale, prese ad occuparsi della lista che gli aveva fatto Makoto per la festa.

Makoto era in cucina, con una mano preparava un impasto mentre con l’altra cercava di chiamare Usagi al cellulare, ma l’impasto aveva bisogno di più attenzioni, quindi si sistemò il cellulare tra spalla e orecchio tenendolo fermo, dopo qualche squillo Usagi rispose.

Poco prima Minako e Usagi camminavano per le vie del centro cercando un regalo per Mamoru, « allora Usa, che hai deciso di regalare a Mamoru? Io il mio suggerimento di presentarti con della biancheria intima sexy te l’ho dato ma tu hai bocciato la mia idea » chiese Minako sollevando gli occhiali da sole, svelando il suo solito sguardo malizioso, Usagi sospirò sconsolata « non ho la più pallida idea, ci conosciamo da così poco, eppure quello che provo per lui è talmente forte », « e lui? cosa prova per te Usa? » chiese Minako seria, agli occhi di chi non la conosce abbastanza Minako potrebbe sembrare una ragazzina maliziosa e svampita, ma la sua maturità, il suo vero carattere erano in pochi a conoscerlo, Usagi la fissò in silenzio qualche secondo, poi abbassò lo sguardo « lui, lui mi vuole molto bene e ci tiene a me, però... » « però non ti ha detto che ti ama, è comprensibile Usa, insomma non ha un trascorso felice in campo amoroso e affettivo, però pensa all’assurdità della vita, se gli fosse andato tutto bene tu non l’avresti mai conosciuto, credo sia stato il destino sai? », Usagi rispose con sorriso, Minako sapeva sempre come tirarla su, si meritava un ragazzo speciale come lo era lei, i pensieri di Usagi furono interrotti dal cellulare che prese a squillare in borsa « odio queste borse enormi, perdo sempre tutto! » disse Usagi alterata rovistando nella borsa, dopo qualche secondo riuscì a recuperarlo e rispose.

 

« Ciao Mako dimmi »

« oh Usa, finalmente, senti, devo chiederti delle informazioni per domani, Mamoru che dolci mangia di solito? Ha un dolce preferito in particolare? Motoki non mi è stato di grande aiuto »

 

Usagi ci pensò un po' su, ricordando i vari momenti vissuti con Mamoru fino a quel momento, assunse un aria pensierosa che incuriosì Minako, mentre iniziò a battere l’indice sul labbro.

 

« Caffè e pensandoci bene,una volta mangiò del gelato al cioccolato fondente » disse sicura Usagi

« perfetto! E tranquilla, preparerò anche dei dolci per te e le altre e qualche muffin come piacciono a te, ci vediamo più tardi per organizzarci per domani sera, a dopo »

« a più tardi Mako »

 

Usagi ripose il cellulare in borsa e riprese il discorso interrotto poco prima con Minako « sai Mina, non so se sia stato il destino, però mi sento legata a lui da qualcosa che non riesco nemmeno a spiegarti, so che il mio discorso sembra assurdo, però è così, io sento di appartenere a lui » concluse Usagi serena, Minako la osservò « sai Usa, sei raggiante quando parli di lui, l’amore ti fa proprio bene, deve essere bello amare qualcuno » concluse Minako abbassando lo sguardo, Usagi la osservò , la prese sottobraccio « sono sicura che troverai il ragazzo perfetto per te », « si ma dovrà essere bellissimo » rispose Minako recuperando il suo lato giocoso, « il più bello resterà sempre Mamo » disse Usagi con tono scherzoso, « vedremo biondina » replicò Minako con tono di sfida, Usagi le rispose con una linguaccia e le due scoppiarono a ridere.

 

Le due continuavano a passeggiare per il centro, fino a quando Usagi si bloccò davanti ad una vetrina, era un negozio di orologi ed esposto vi era un orologio da taschino dorato con una rosa incisa sopra, Usagi rimase affascinata da quell’oggetto tanto che non aprì bocca , « ehi Usa tutto bene? Che hai visto? » domandò Minako cercando di capire ciò che stava interessando tanto l’amica, Usagi si limitò ad indicare la vetrina, « un orologio? », Usagi annuì « quello da taschino con la rosa », Minako si limitò a fare spallucce « beh entriamo a vederlo se ti piace tanto » così dicendo trascinò l’amica all’interno del negozio, il proprietario era un uomo bruno, alto, distinto ed elegante, « salve signorine, in cosa posso aiutarvi », « la mia amica era interessata all’orologio da taschino con la rosa in vetrina » disse Minako con la sua solita aria sfacciata, « Mina posso parlare da sola, non farmi da tramite » disse Usagi sottovoce imbarazzata, « oh quello è un nuovo arrivo, è una replica in ottone di un modello di fine Novecento, vuole vederlo? », « si grazie » rispose Usagi seria, dopo qualche minuto l’uomo tornò dal retro del negozio con uno scatolino nero, lo aprì di fronte alle due ragazze, l’orologio era finemente decorato, la rosa era in rilievo, l’uomo lo aprì, all’interno il quadrante era classico e il retro del coperchio era decorato con una falce di luna rappresentata con un volto femminile, Usagi se ne innamorò a prima vista, non chiese nemmeno il prezzo « lo prendo, può farmi una confezione regalo? » , l’uomo annuì « è un bellissimo pezzo, ottima scelta », ripose con delicatezza l’orologio nella sua scatola e mise il tutto in una bustina rigida « sono 10.000 yen », Usagi deglutì un attimo, poi tirò fuori i contanti, salutarono l’uomo e uscirono dal negozio.

Dopo qualche passo in silenzio, Usagi stringeva gelosamente tra le mani il sacchetto, « mi sa che devo fare un po’ di economia per questo mese » disse Usagi ironica, « tranquilla Usa, se organizzeremo qualche giornata al mare o in campeggio non dovrai preoccuparti, ti penseremo mentre ci divertiremo » rispose Minako seria, Usagi sbarrò gli occhi, Minako percepì il suo stupore e scoppiò a riderle in faccia, « sei proprio una credulona, dovresti vedere la tua faccia ahahaha » urlò Minako continuando a ridere, Usagi sbuffò infastidita e si incamminò da sola accelerando il passo « quando fai così non ti sopporto Mina! » , Minako le corse dietro « dai lo sai che scherzo, piuttosto, Mamoru ti ha detto del suo compleanno? », Usagi si fece affiancare dall’amica « non ancora, però ci vediamo per pranzare insieme, ha detto che deve parlarmi », « capisco, tra quanto hai appuntamento? », Usagi guardò l’orologio al polso e sbiancò, infilò il sacchetto contenente l’orologio nella borsa « tra 20 minuti devo essere al parco! Mina scappo, ci vediamo nel pomeriggio da Motoki, grazie per avermi accompagnata! » Usagi urlò le ultime parole mentre già correva in direzione del parco, Minako scosse la testa divertita « ah l’amore! ».

 

Mentre raggiungeva il parco, Usagi ripensò alla breve conversazione avuta con Mamoru la mattina stessa.

Usagi era rilassata a letto, si era svegliata da poco, si era concessa qualche minuto di coccole con Luna come ogni giorno, prima di affrontare la giornata impegnativa che l’attendeva, aveva gli occhi socchiusi, accarezzava piano la gatta strofinando il dorso delle dita sulla piccola testolina dell’animale, fino a quando lo squillare del cellulare la fece svegliare completamente « chi può essere a quest’ora? » prese il cellulare e notò il nome di Mamoru che lampeggiava sullo schermo « strano, non chiama mai prima del buongiorno » così dicendo Usagi si decise a rispondere.

« buongiorno Mamo »

« buongiorno Usa, t‘ho svegliata per caso? »

« in realtà ero già sveglia, però hai interrotto il momento coccole tra me e la nostra gattina, sai lei ci tiene molto » disse Usagi ironica, percepì una leggera risata da parte di Mamoru, mentre osservava Luna appallottolata sul letto,

« magari qualche volta posso unirmi anche io a questo rito delle coccole mattutine » , Mamoru percepì l’imbarazzo di Usagi traducendo i secondi di silenzio a seguito della sua battuta « cioè ecco Usa, io intendevo altro », Usagi fece una piccola risata « si, sarebbe un bel momento »,entrambi sorrisero.

« oltre alle mie figuracce volevo chiederti di pranzare insieme oggi, dovrei parlarti di una cosa » il tono di Mamoru si fece più serio

« si credo di essere libera a pranzo, però ho delle cose da fare prima, dove ci vediamo? »

« all’entrata del parco verso le 13? »

« perfetto, a dopo »

« a dopo »

Chiusa la chiamata Usagi fece un grosso sospiro, di cosa doveva parlarle? Forse aveva anticipato la partenza? Forse si era reso conto di non provare niente per lei? Perché non riusciva ad avere mai pensieri e sensazioni positive?

 

Quelle sensazioni riemersero nell’animo di Usagi, ricordando la telefonata mattutina, poco dopo giunse al parco e si guardò intorno cercandolo, poi lo vide e tutti i suoi dubbi svanirono, il sorriso dolce e accogliente di Mamoru spazzò via quei sentimenti negativi, si prese qualche secondo per osservarlo mentre lo raggiungeva, la sua altezza e le sue spalle larghe lo facevano svettare tra la folla, la sua chioma scura un po’ spettinata e i suoi profondi occhi blu erano solo una parte della sua bellezza, Usagi lo raggiunse con il sorriso mentre si lanciò tra le sue braccia, Mamoru l’accolse volentieri e si scambiarono un tenero bacio,

« ciao Usa »

« ciao Mamo »

i due ragazzi si salutarono dolcemente guardandosi negli occhi dopo il breve bacio, poi Mamoru la prese per mano e i due si incamminarono,

« dove ti andrebbe di pranzare Usa? »

« oh ovunque, mi basta stare con te sai? » disse Usagi sorridendo, Mamoru l’attirò a sé e le diede un bacio tra i capelli, la sua dolcezza e spontaneità la rendevano speciale, poi si sentì tirare verso un punto impreciso, « guarda Mamo, un chiosco e hanno il ramen, mangiamo qui? Ci sono anche i tavolini! » Usagi amava il cibo, Mamoru lo aveva capito, ma ci metteva entusiasmo in tutto, era una delle sue qualità, Mamoru annuì e dopo aver ordinato e pagato presero posto.

 

Il tavolino scelto da Usagi era in una posizione strategica, vicino ad un albero e in quella posizione tirava un venticello piacevole, Usagi osservava Mamoru , aveva un portamento elegante perfino nel mangiare il ramen, in realtà lo aveva notato anche in altre occasioni, sicuramente aveva ricevuto una buona educazione, in fondo era di buona famiglia, i suoi genitori gli avranno imposto corsi di galateo o cose del genere, oppure questa sua eleganza ed educazione era innata? Ripensando al passato di Mamoru le tornò in mente Michiru, era una violinista, figlia di un primario, sicuramente anche lei aveva un portamento elegante e conosceva le buone maniere, mentre lei, era più, diciamo spontanea? O almeno così era solita definirla sua madre, forse per non dirle in maniera esplicita che era goffa e poco elegante, Usagi fece un grosso sospiro afflitto, si sentiva decisamente inferiore, non era all’altezza di Mamoru, « tutto bene Usa? Non ti piace il pranzo? » chiese con tono preoccupato, Usagi aveva mangiato poco in effetti, a quella domanda sussultò « eh? Cosa? No no tutto bene, anzi il ramen è ottimo qui! » fece un grosso sorriso e ricominciò a mangiare cercando di scacciare via quei pensieri, Mamoru rispose al suo sorriso rassicurandosi, poi Usagi si ricordò della telefonata avuta con lui qualche ora prima, « Di cosa volevi parlarmi Mamo? » chiese tranquilla dopo aver mandato giù un boccone, Mamoru lasciò le bacchette e si irrigidì, Usagi lo osservava in silenzio con un po' di timore, ecco tornare a galla i pensieri negativi, Mamoru fece un piccolo colpo di tosse, ad Usagi sembrò imbarazzato, « ecco vedi Usa, domani è il mio compleanno, so che è tardi per avvisarti, ma vedi volevo chiederti di passarlo insieme, magari potremmo cenare da me se ti va », non aveva mai visto Mamoru tanto in difficoltà, ripensò alla sorpresa che gli stava preparando e al regalo che gli aveva comprato poco prima, e il suo cuore si riempì di gioia « oh Mamo, mi piacerebbe tantissimo e non importa se mi hai avvisato con così poco anticipo, però ad una condizione, porto tutto io per la cena, non sai che il festeggiato deve essere viziato il giorno del suo compleanno? » ad Usagi uscì involontariamente un tono malizioso sull’ultima frase, si rese conto del doppio senso che poteva esserci ed arrossì subito, Mamoru le prese la mano e la strinse forte « mi hai reso molto felice accettando l’invito sai Usa? Non amo festeggiare molto il mio compleanno, ma con te è tutto così diverso. Mi piaci perché sei spontanea, hai un grande cuore, sei una ragazza semplice Usa, è questo che mi fa impazzire di te » , Usagi si rilassò a quelle parole, Mamoru sembrava aver percepito i suoi dubbi e aveva fatto chiarezza nei suoi pensieri, « stasera ti va di vederci? », stava quasi per accettare presa dall’entusiasmo quando si ricordò dell’impegno con Motoki e le altre per i dettagli per la festa, « purtroppo ho preso un impegno con le ragazze, però domani sera staremo insieme », Usagi e Mamoru si scambiarono un dolce sorriso entrambi felici.

 

Era giunta ormai sera e le 5 si ritrovarono al Crown con Motoki che stava chiudendo il locale alla clientela, « Mako cosa hai preparato di buono? Ho saltato la cena per gustare al meglio i tuoi manicaretti » disse Usagi entusiasta, « anche io, anche io! » si aggiunse Minako, Rei e Ami si imbarazzarono per il comportamento delle due, « ma insomma volete contenervi? Siamo qui per scegliere una torta non per abbuffarci! » Makoto uscì dalla cucina con dei vassoi pieni di dolci « su Rei in fondo questi dolci si devono finire, quindi dateci sotto! » concluse Makoto facendo l’occhiolino alle due bionde che annuirono entusiaste, dopo diversi minuti e dopo vari assaggi Usagi si bloccò « è questa! » disse sicura, Makoto e le altre si avvicinarono « oh ottima scelta Usa, semifreddo al caffè con cioccolato fondente », Usagi sorrise « è perfetta per Mamo, due sapori forti che si sposano perfettamente, che possono sembrare amari a tanti ma dolci a chi li sa apprezzare », « e tu sai apprezzare bene il tuo Mamoru eh? » chiese maliziosa Minako, Usagi arrossì, « bene, visto che la torta è stata scelta direi di organizzare il resto delle cose da fare » disse seria Ami prendendo la sua agenda, Ami ci metteva il suo metodo di studio in tutto quello che faceva, « io Rei e Minako ci occuperemo di comprare tutto il necessario per addobbare il locale, Yuri metterà la musica, Motoki e Mako si occuperanno del buffet e della torta », tutti rimasero in silenzio ad ascoltare gli ordini di Ami, quando voleva sapeva incutere timore, « ci vedremo tutti qui per le 19, con una scusa portate Mamoru qui dopo le 21 », « ho la scusa ideale, io e Mamo ci facciamo sempre un brindisi di compleanno, Usa, Mamoru ti ha proposto qualcosa per domani? » chiese Motoki rivolgendosi ad una Usagi imbarazzata « beh ecco, mi aveva chiesto di cenare insieme, gli ho detto che mi sarei occupata di tutto, quindi la cosa potrebbe funzionare », « beh, potreste continuare i festeggiamenti da soli dopo la nostra festicciola » concluse Minako tranquilla mentre addentava un muffin, scese il silenzio tra i presenti, che fu interrotto dalla risata di Motoki « Minako sei talmente diretta da mettere cinque persone adulte in imbarazzo », « beh io non ci vedo niente di male a dimostrare affetto a chi vogliamo bene, se poi ci metti pure l’attrazione fisica, beh, diventa una bomba pronta ad esplodere, l’amore è così vasto e ha tante forme, perché privarcene? » Minako quando voleva sapeva spiazzare tutti non solo con le sue battutine maliziose ma anche con discorsi più seri, « ma sentila la nostra dea dell’amore...devi raccontarci qualcosa? » disse Makoto dandole una gomitata, Minako fece un sospiro « non ancora purtroppo, l’amore per me è ancora lontano, mentre per qualcun’altro è vicinissimo » concluse Minako facendo l’occhiolino ai presenti, Usagi si sentì presa in causa, lei era innamorata di Mamoru, ma lui? Cosa provava? Affetto? Attrazione? Ne avevano parlato e lui le aveva chiesto tempo tra le righe, ma le lacrime di quella sera, i suoi occhi, le ricordavano che era sincero e aveva solo buone intenzioni.

 

La sera della festa arrivò fin troppo in fretta per i gusti di Usagi, aveva evitato Mamoru tutto il giorno liquidandolo con un messaggio la mattina stessa ‘buongiorno festeggiato, tanti auguri per i tuoi 27 anni, ci vediamo alle 21:30 da te, un bacio’, Mamoru si era limitato a ringraziare e confermare la cena, in un modo piuttosto freddo, forse si era solo adeguato a lei oppure era infastidito dalla sua freddezza, sbuffò ripensando a quel breve e freddo scambio di messaggi di cui era stata artefice, lo sbadiglio di Luna la riportò al presente, doveva raggiungere gli altri per la festa a sorpresa, si vestì velocemente non badando molto a cosa mettere, optò per una maglietta rosa a spalle scoperte con le bretelle, era di un tessuto fresco e piacevole, aveva dei ricami ai bordi, gli immancabili pantaloncini di jeans e un paio di sneakers rosa confetto, nonostante la semplicità del completo si guardò allo specchio soddisfatta, le tornarono in mente le parole di Mamoru del giorno prima ‘ Mi piaci perché sei spontanea, hai un grande cuore, sei una ragazza semplice Usa, è questo che mi fa impazzire di te’ , si, lei era semplice, quindi non aveva senso agghindarsi per una festicciola intima tra amici, recuperò la borsa, salutò Luna e uscì dalla camera, arrivata alla porta fu bloccata da sua madre

« Usagi dobbiamo parlare, ha chiamato Minako poco fa »

Usagi si irrigidì e si bloccò davanti alla porta, che cosa aveva combinato quella pazza stavolta?

« Ehm, dimmi tutto mamma »

« Mi ha detto che farete una serata di studio e probabilmente resterete a dormire da lei, perché non mi avvisata? »

Ecco cosa aveva combinato, si era inventata una scusa con mia madre per giustificare il ritardo di stasera, ma perché dirle che avremmo dormito da lei? Ah, giusto, Minako era convinta dei festeggiamenti privati a casa di Mamoru dopo la festa, cercò di nascondere il suo imbarazzo alla madre al pensiero di lei e Mamoru che si rotolavano nel letto di lui.

« scusami, me ne sono proprio dimenticata, infatti, ehm, non ho preparato nemmeno il borsone per dormire fuori, tranquilla mamma, se proprio dovessimo fare tardi mi farò prestare un pigiama da Mina » così dicendo Usagi diede un bacio veloce sulla guancia della mamma e si precipitò fuori casa senza darle il tempo di risponderle.

 

Usagi giunse al Crown poco dopo, notando la saracinesca quasi del tutto abbassata, si ricordò del messaggio di Motoki, che le ricordava di bussare tre volte per farsi aprire, sorrise e bussò, una volta, pausa, seconda volta, pausa, terza volta, poco dopo sentì dei passi e la voce di Motoki ovattata « si? chi è? », « sono Usagi, apri », dopo qualche secondo Motoki alzò la saracinesca abbastanza da permetterle di entrare, una volta dentro Usagi rimase a bocca aperta, palloncini e festoni sui toni del blu notte abbellivano la sala, i tavolini erano stati disposti in modo da formare un lungo tavolo pieno di cibo e bevande, una cosa che incuriosì Usagi furono delle provette piene di liquido colorato , « piaciuta la mia idea degli shots in provetta? sai essendo Mamoru un medico, mi è sembrata una cosa simpatica da fare » esordì fiera Minako « non sono vere provette, li abbiamo trovati al negozio di articoli per feste e ho suggerito di prenderle, sai Usa, il commesso era davvero carino » concluse Minako con sguardo languido, « tu trovi tutti carini Mina » sbuffò Usagi, prima della replica della bionda furono raggiunte dalle altre, « ciao Usa, abbiamo praticamente fatto tutto, quindi manca solo il festeggiato » disse Ami annotando delle cose su un block notes, « finalmente sei arrivata, Yuri ha già pronta la musica, Mako sta terminando delle cose in cucina » disse Rei indicando Yuri che aveva preparato una piccola postazione da dj, Usagi sorrise « è tutto fantastico, siete stati meravigliosi, spero tanto che a Mamo piacerà tutto questo », « sono sicuro che resterà a bocca aperta, anzi provo a chiamarlo per attuare finalmente questa sorpresa, come già sai io e Mamo abbiamo la tradizione di bere qualcosa insieme il giorno del suo compleanno » così dicendo Motoki prese il cellulare, dopo alcuni squilli Mamoru rispose.

« Ciao Motoki, dimmi »

« Ehi vecchio, vuoi passare da me per un bicchierino o non hai più l’età per queste cose? »

« Ecco, veramente, ho una cena con Usagi stasera, tra mezz’ora dovrebbe essere qui »

« Ahhhh capisco, ora si chiama cena, dai su, fai un salto qui, almeno ti do gli auguri dal vivo e poi ti lascio alla cenetta con la tua biondina »

« Tra 5 minuti sono lì, preparami una birra ghiacciata cuginetto »

« Ti aspetto Chiba, a tra poco »

Motoki chiuse il telefono e guardò le altre soddisfatto,« sarà qui tra poco, dobbiamo spegnere le luci » tutti annuirono, « ma tu e tuo cugino fate sempre così? » chiese Usagi curiosa dopo aver origliato la telefonata, Motoki sorrise, « anche peggio Usa, anche peggio », dai andiamo a prendere posto per questa sorpresa.

 

Dopo qualche minuto si sentì il rombo della moto di Mamoru che aveva sicuramente parcheggiato fuori il Crown « è arrivato » disse sottovoce Motoki, dopo qualche secondo infatti sentirono bussare « ehi Moto, apri, sono Mamoru » , « arrivo! », alzò lentamente la saracinesca per prendere tempo, Mamoru entrò ma erano completamente al buio « ehi che succede alle luci? Qualche guasto? », « no no tranquillo, sai ero in chiusura e avevo spento tutto » così dicendo ai avvicinò agli interruttori accendendo la luce e lasciando Mamoru di sasso « buon compleanno Mamoru! » un coro di sette persone riempì la stanza, Mamoru sorpreso e confuso, si avvicinò agli amici per ringraziarli, lasciò per ultimi Motoki e Usagi, « Usa, tu, Motoki, voi », « ehi ehi frena, l’idea è stata di questa biondina qui, io ho solo contribuito, ora godiamoci la festa cugino, buon compleanno » i due si abbracciarono con affetto, Usagi non invase quel momento tra i due, dopo gli ultimi avvenimenti era un gioia vederli nuovamente uniti, finalmente i due rimasero soli « Usa, tutto questo è fantastico, cioè mai nessuno mi aveva organizzato una festa a sorpresa e tu lo hai fatto, non me lo aspettavo davvero » disse Mamoru emozionato, « ricordi cosa ti avevo detto a proposito dei compleanni? Il festeggiato deve essere viziato e questa festa mi è sembrata la cosa adatta da fare, è un giorno speciale, va festeggiato nel migliore dei modi e vedendo la tua espressione credo di aver azzeccato » disse Usagi felice, Mamoru si avvicinò per baciarla, e dopo un casto bacio i due continuarono a guardarsi negli occhi fronte contro fronte abbracciati e felici, poco dopo giunse l’uragano Minako con le sue provette alcoliche « su, bisogna iniziare i festeggiamenti! Buttate giù! » Usagi e Mamoru obbedirono e diedero inizio alla festa.

 

La festa proseguiva alla grande, approfittando dell’assenza di Mamoru, Usagi si guardò intorno, si appoggiò vicino al bancone, accomodandosi su uno degli sgabelli, sorseggiando uno degli intrugli alcolici di Minako, aveva un color rosa intenso ed un sapore fruttato e gradevole, ci sapeva fare con i cocktail, poteva farne una professione, con questi pensieri Usagi osservò i suoi amici, Makoto imboccava Motoki con delle tartine mentre si sorridevano, Rei era vicino a Yuri, lui le aveva detto qualcosa nell’orecchio e lei era scoppiata a ridere, sembravano molto intimi, Minako si scatenava in solitaria in pista cercando di trascinare Ami, la musica era molto coinvolgente, in quel momento Yuri aveva messo Treasure di Bruno Mars, Minako aveva improvvisato una coreografia, ed Ami cercava di accompagnarla, sorrise nel vederle, iniziò a tamburellale il ritmo della canzone sul bancone.

 

Pretty girl, pretty girl, pretty girl you should be smiling (Bella ragazza, bella ragazza, bella ragazza dovresti essere sorridente)
A girl like you should never live so blue (Una ragazza come te non dovrebbe mai vivere così tristemente)
You're everything I see in my dreams (Tu sei tutto ciò che vedo nei miei sogni)
I wouldn't say that to you if it wasn't true (Non te lo direi se non fosse vero)

I know that you don't know it, but you're fine, so fine (Io so che tu non lo sai, ma sei bella, così bella)
Oh girl I'm gonna show you when you're mine, oh mine (Oh ragazza te lo dimostrerò quando sarai mia, oh mia)

Treasure, that is what you are (Un tesoro è quello che tu sei)
Honey you're my golden star (Tesoro sei la mia stella dorata)
You know you can make my wish come true (Sai che puoi far diventare realtà il mio desiderio)
If you let me treasure you (Se me lo permetti avrò grande considerazione di te)

 

Mentre era distratta dal ritmo della canzone e dall’osservare suoi amici, Usagi sussultò al contatto della mano di Mamoru intorno alla sua vita, si poggiò delicatamente sulla spalla di lei, « ti ho già detto che sei fantastica e che questa festa è bellissima? » l’alito di Mamoru odorava di vodka alla fragola e il suo respiro vicino l’orecchio provocò mille brividi al corpo di Usagi. Che socchiuse gli occhi per godere di quel momento, appoggiò la mano su quella di Mamoru e inclinò la testa leggermente all’indietro « beh devi sapere che le sorprese non sono ancora finite, ne ho un altra per te » , Mamoru si avvicinò pericolosamente al collo di lei, respirando l’odore della sua pelle, si fermò qualche secondo su un punto in particolare, a pochi centimetri dall’orecchio e lasciò un bacio umido, che scatenò un formicolio al basso ventre di Usagi, e si avvicinò all’orecchio di lei « beh anche io ho una sorpresa per te nel mio appartamento, se vuoi dopo la festa possiamo fare un salto da me » Usagi annuì distratta ancora in preda alle sensazioni di quel piccolo contatto, quando una voce familiare distrasse i due « ehi ragazzi è arrivato il momento della torta! Mamoru vieni a spegnere le candeline! » disse Makoto portando la torta al centro del tavolo come un trofeo, si avvicinarono agli altri, Mamoru fu piacevolmente sorpreso dalla torta, sembrava un semifreddo ed emanava un buon odore di caffè, « dai esprimi un desiderio cuginetto » disse Motoki sistemando il 2 ed il 7 sulla torta ed accendo le candeline, Mamoru si guardò intorno, era circondato da nuovi amici, da Motoki che considerava praticamente la sua famiglia e da lei, lei che gli aveva travolto l’esistenza, che aveva scombussolato le sue certezze e i suoi piani in poco tempo, lei che gli aveva aperto il cuore, e lo aveva fatto aprire a lui, la guardò negli occhi e tutto il resto scomparve, vi era solo Usagi con i suoi bellissimi occhi e il suo sorriso che lo guardava con amore, Mamoru non credeva molto nella credenza popolare di esprimere desideri spegnendo le candeline su una torta, ma ormai si stava ricredendo su fin troppe cose in quel periodo, chiuse gli occhi qualche secondo e con le mani appoggiate sul tavolo soffiò forte sulle candeline, tutti applaudirono entusiasti, Makoto divise la torta, e dopo averla mangiata con gusto, Usagi e Mamoru tornarono agli sgabelli.

« beh, si può sapere che desiderio hai espresso, mi sembravi molto concentrato » chiese curiosa,

« è un segreto e tale resterà » rispose in finto tono serio Mamoru

« allora anche il mio regalo per te resterà un segreto » rispose offesa Usagi

« mi hai preso un regalo? Davvero? » chiese entusiasta Mamoru

Usagi si tappò la bocca, aveva rovinato l’ultima sorpresa della serata

« avrai il tuo regalo, ma dopo la sorpresa a cui mi avevi accennato prima » concluse Usagi picchiettandogli il dito indice sul petto,

« ai suoi ordini, ora posso avere un bacio? » rispose Mamoru avvicinandosi lentamente, ma furono interrotti nuovamente da Minako « ehi piccioncini, prima di andare potreste darci una mano a sistemare? » i due si separarono un po' controvoglia e si rimboccarono le maniche.

 

La serata era giunta a conclusione, il gruppo di amici si ritrovò fuori al locale chiuso per i saluti, « ragazzi davvero, non so come ringraziarvi, è stata una serata fantastica, dal cibo alla musica, tutto, soprattutto la compagnia, davvero grazie » concluse emozionato Mamoru, Usagi nel frattempo gli stringeva la mano, felice di aver contribuito alla sorpresa, « dai Mamo, è stato un piacere lo sai, e poi l’artefice è stata Usagi come già sai, noi ci siamo limitati ad aiutarla » rispose Motoki, i due si guardarono intensamente dopo l’affermazione di Motoki, che notando l’affiatamento tra i due decise di lasciarli soli « beh, si è fatto tardino, direi che è ora di andare, Mako, Ami e Minako, andiamo, la mia macchina è qui dietro », « anche la mia, andiamo Rei, ciao Mamoru ancora tanti auguri, ciao Usa » disse Yuri sorridente, il gruppo si salutò lasciando Mamoru ed Usagi soli, che si appoggiò sulla moto attirandola a sé, ma il momento fu interrotto da una Minako urlante all’angolo della strada « Usaaaaa comportati bene mi raccomandoooo non - » Ami le tappò la bocca il più in fretta possibile, « ciao ragazzi buonanotte » disse Ami mentre continuava a tappare la bocca a Minako che continuava a scalciare per liberarsi, Usagi sorrise alla vista di quella scena, « dove eravamo rimasti? » chiese Mamoru avvicinandosi alla bocca di lei, che lo bloccò, « al fatto che mi hai promesso una sorpresa e io devo darti il mio regalo, quindi andiamo da te » disse Usagi mettendosi il casco e porgendo l’altro a Mamoru, che scosse la testa divertito, salirono entrambi, pronti a partire, « stringimi forte, ho intenzione di metterci il meno possibile » disse Mamoru mettendo in moto, Usagi si strinse forte a lui « con piacere, ora datti una mossa Chiba » concluse prendendolo in giro, lui non se lo fece ripetere due volte e partì diretto al suo appartamento.

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Capitolo 16
*** Amore ***


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Usagi entrò tranquilla nell’appartamento di Mamoru e si accomodò sul divano stiracchiandosi, « stanca? » le chiese Mamoru mentre riponeva le sue cose, Usagi annuì « è stato stressante preparare la tua fantastica festa di compleanno sai? », Mamoru si mise seduto accanto a lei « eppure mi hanno detto che hai collaborato solo per i dolci, anzi sei stata l’unica assaggiatrice » disse scherzando, Usagi gli rispose con una smorfia « se proprio vuoi saperlo ho scelto io il dolce, sai mi ricordava molto te, non ho solo mangiato dolci », Mamoru si girò verso di lei poggiando un gomito sulla testiera del divano « ah si? E perché ti ricordava me? », « beh perché secondo me è un accostamento che ti rappresenta molto, cioè, per molti possono essere due gusti forti e amari, da non abbinare, ma per me erano un mix perfetto per rappresentare te, perché forse riesco ad apprezzare due gusti forti che dosati in un certo modo creano qualcosa di dolce » concluse Usagi, Mamoru sorrise e si avvicinò di più, accarezzandole le labbra con il pollice, Usagi socchiuse gli occhi, e la baciò, un bacio umido ed avvolgente, con un leggero retrogusto di vodka alla fragola « sai di fragola Mamo » disse Usagi con voce flebile, si avvicinò all’orecchio di lei « torno subito con la tua sorpresa, aspettami qui », Usagi annuì, poco dopo Mamoru tornò cogliendola alle spalle « ehi ma che fai?! Mi stai bendando », « fa tutto parte della sorpresa Usa, sii paziente » Mamoru le soffiò queste parole nell’orecchio, provocandole dei brividi, mentre aspettava si portò al naso un lembo della sua benda, sembrava essere una cravatta, era intrisa del profumo speziato e mascolino di Mamoru, quel profumo le provocò dei brividi al basso ventre.

Dopo qualche minuto sentì i passi felpati di Mamoru e il suo peso sul divano, stava per togliersi la benda, ma le fermò la mano « non sul più bello Usa » subito dopo sentì di nuovo il pollice di Mamoru strofinarle le labbra e qualcosa di freddo e soffice sulla bocca, istintivamente si leccò le labbra, era panna, poi le avvicinò qualcos’altro alla bocca, qualcosa di freddo e duro, che riconobbe subito dall’odore « mordila » quasi le ordinò Mamoru con voce roca, Usagi obbedì istintivamente, assaporando con gusto, poi Mamoru si avvicinò per baciarla, per gustare la sua bocca con un bacio profondo, l’intrecciarsi di lingue e sapori mandarono in confusione Usagi che non si accorse che Mamoru le aveva tolto la benda « ora sai anche tu di fragola Usa » le disse riprendendo a baciarla con voracità, Usagi istintivamente lo attirò a sé stendendosi sul divano non interrompendo il bacio, la danza delle loro lingue la fecero eccitare notevolmente, non era la sola, l’erezione di Mamoru premeva contro il suo inguine, le scappò un gemito, Mamoru era passato a baciarle e leccarle il collo, ma Usagi voleva bloccarlo, non voleva farlo lì sul divano, nel frattempo le mani di lui la toccavano ovunque, seno, gambe, glutei, lasciando una scia di calore che la stordiva, poi in un momento di lucidità lo chiamò « Mamo? », « mh? » fu l’unica risposta di lui troppo impegnato a torturarla di baci, « è quella la mia sorpresa? », Mamoru alzò la testa per guardarla indicare il tavolino e si girò « ehm si, però eri talmente sensuale mentre mordevi la fragola, che volevo riservarti lo stesso trattamento », « oh, mordermi? » disse imbarazzata, « no, mangiarti di baci, ovunque » le diede un bacio veloce e l’aiutò a mettersi dritta

« come mai hai preso una torta alle fragole con panna? è la mia preferita »,

« lo so, sai l’avevo presa per la nostra cena, non mi avevi accennato al dolce e volevo farti una sorpresa » le disse sorridendo, accarezzandola,

« ma a te non piace, cioè non ami molto i dolci di questo tipo »

« oh invece si, perché mi fanno pensare a te »

« cioè? » chiese curiosa Usagi

« beh, perché sei dolce, ma non un dolce che stufa, che ti fa venire il mal di denti, ma un dolce buono, piacevole, che ti fa stare bene »

« oh Mamo » disse Usagi emozionata

« anche se siamo strapieni, che ne dici di dividerci una fetta? »

« quando si tratta di dolci non rifiuto mai » concluse Usagi entusiasta.

 

Dopo aver mangiato la torta Usagi si alzò di scatto dal divano e raggiunse la sua borsa, mentre rovistava al suo interno, Mamoru la guadava incuriosito, poco dopo la vide estrarre una bustina e tornare a sedersi sul divano, « per te, e ancora auguri » disse semplicemente sorridendo nervosa e porgendogli il pacchetto, lo prese e lo scartò lentamente mentre Usagi batteva il piede nervosa, aperto il pacchetto Mamoru si bloccò, « non ti piace vero? » chiese triste Usagi, Mamoru accarezzava lentamente l’incisione sull’orologio, quasi sfiorandolo, poi lo aprì e sorrise « sono senza parole Usa, è bellissimo » così dicendo le poggiò una mano su ginocchio, il calore della sua mano la fece tranquillizzare, la baciò piano accarezzandole il volto « lo porterò sempre con me, te lo prometto, perché mi ricorderà di te e di questa bellissima serata » Usagi lo abbracciò « oh Mamo sono contenta che ti sia piaciuto il regalo, sai appena l’ho visto mi ha ricordato te », « davvero? E perché? » chiese Mamoru curioso sciogliendo di poco l’abbraccio, « beh ecco, la rosa, mi ricorda il pic nic sulla spiaggia e a tutti i nostri appuntamenti me ne porti una, ormai l’associo a te, mentre la luna, beh, mi ha ricordato la creperia francese in cui siamo stati, mi ricordo della bellissima luna piena di quella sera e del nostro bacio e poi la nostra gattina si chiama Luna, no? » concluse Usagi inclinando la testa leggermente, « beh allora hai fatto una scelta davvero azzeccata » disse Mamoru dandole un bacio veloce per poi staccarsi e dirigersi verso lo stereo « potrei chiederti di farmi un altro regalo Usa? » Usagi lo guardò stranita « cioè? di cosa si tratta? », Mamoru rimase in silenzio mentre trafficava con i cd appoggiandoli sul tavolino adiacente, mentre Usagi ripensava a loro due sul divano poco prima, poi incuriosita si avvicinò mettendosi seduta sul tappeto e spulciando i vari dischi « Love Songs volume 4, non ti facevo tipo da canzoni romantiche », « in realtà è di Motoki, quando era depresso per Reika, veniva qui a sfogarsi e ascoltare questo tipo di musica, però potrebbe essere quello che cerco » così dicendo lo prese dalle mani di Usagi, che glielo passò, mentre Mamoru continuava a trafficare e far scorrere le canzoni Usagi allungò le braccia sul tavolino stiracchiandosi.

Nel frattempo Mamoru aveva fatto partire una canzone «Vieni balliamo» disse porgendole la mano, Usagi lo guardò sorpresa mettendosi dritta « balliamo? » , Mamoru le sorrise « beh è ancora il mio compleanno e vorrei fare un ballo con lei, bella signorina, permette? » disse porgendole di nuovo la mano in maniera elegante, ad Usagi parve un principe, il suo sorriso, il suo portamento, si innamorò di lui per l’ennesima volta, Mamoru aiutò Usagi ad alzarsi da terra e la condusse sul balcone tenendola per mano.

 

And darling I will be loving you ‘til we’re 70 (E cara ti amerò fino a quando non avrai 70 anni)
And baby my heart could still fall as hard at 23 (E baby il mio cuore potrà innamorarsi come a 23 anni)
And I’m thinking ‘bout how people fall in love in mysterious ways

(E sto pensando a come le persone si innamorano in modi misteriosi)


Maybe just the touch of a hand (a volte anche solo sfiorando una mano)
Oh me I fall in love with you every single day (Oh io mi ri-innamoro di te ogni singolo giorno)
And I just wanna tell you I am (e voglio dirtelo)

 

 

La musica in sottofondo, i passi incerti e timidi di entrambi, i loro visi illuminati dalla luce della luna e della stelle, ad Usagi sembrò di essere in un sogno, era tutto così romantico e perfetto, aveva paura di svegliarsi e di rendersi conto che era tutto frutto della sua fantasia, « Usa, scioglieresti i capelli per me? » disse Mamoru timidamente distraendola dai suoi pensieri, Usagi annuì e in pochi secondi il manto dorato dei suoi capelli la incorniciava, Usagi scosse la testa e ravvivò i capelli con le mani, Mamoru l’ammirò per qualche secondo, le accarezzò i lunghi capelli estasiato, si avvicinò per abbracciarla e continuare quel ballo.

 

So honey now (Perciò tesoro ora)
Take me into your loving arms (prendimi tra le tue dolci braccia)
Kiss me under the light of a thousand stars (baciami sotto la luce di migliaia di stelle)
Place your head on my beating heart (Poni la tua testa sul mio cuore palpitante)
I’m thinking out loud (sto pensando a voce alta)
Maybe we found love right where we are (Magari abbiamo trovato l’amore proprio dove siamo)

 

Mamoru la strinse forte, come per imprimere su di sé la forma del corpo di lei, continuando lentamente a ballare, come cullati da quella melodia, poggiò il viso contro quello di lei, lateralmente, per sentire il profumo dei suoi capelli, li scostò, prendendo i capelli dalla nuca di lei, per avvicinarla a lui, per avvicinarsi al collo e lasciare un tenero bacio nell’incavo, un bacio che provocò mille brividi al corpo di lei, Usagi avvolse le braccia intorno alla vita di Mamoru per stringerlo più forte, poggiando la testa sul suo petto, « che bel rumore » disse Usagi sorridendo, « quale? » chiese curioso Mamoru mentre continuava a stringerla e accarezzarle i capelli, « il tuo cuore, è bellissimo sentirlo battere così da vicino » disse Usagi sprofondando nel petto di lui, Mamoru si scostò leggermente, le prese il viso tra le mani e la guardò intensamente, Usagi non riusciva a respirare tanto era intenso lo sguardo di Mamoru, « batte grazie a te Usa, tu mi hai fatto rinascere, tu mi fai sentire vivo, non hai idea dell’energia che mi trasmetti, la tua gioia di vivere ha coinvolto anche me, ero abbandonato a me stesso, ma tu mi hai dato la speranza e anche l’amore » così dicendo Mamoru si avvicinò al viso di Usagi e la baciò intensamente.

Dopo un lungo e profondo bacio le mani di Mamoru scivolarono dalle spalle ai morbidi fianchi di Usagi, fasciati solo di un tessuto leggero, spostò leggermente le mani sotto la maglietta di lei per sentire la sua pelle, il calore, senza malizia, solo con il desiderio di sentire il suo corpo, lei lo abbracciò più forte con il fiato spezzato, con la paura di rompere quel momento, voleva restare così per sempre, cullata dalle braccia di lui, si sentiva a casa, aveva trovato il suo posto e il profumo di lui era l’unico profumo che avrebbe voluto sentire per tutta la vita, lui si avvicinò piano al suo orecchio « ti amo » disse Mamoru soffiando a bassa voce nell’orecchio di lei, Usagi spalancò gli occhi e lo strinse ancora di più, « ridimmelo ti prego » disse Usagi con un groppo in gola trattenendo le lacrime, « ti amo Usagi, ti amo, ti amo, te lo direi per tutta la vita se potessi », lei iniziò a piangere aggrappandosi alle spalle di lui « ti amo anche io Mamoru » , « oh piccola perché piangi? » e le accarezzò i lunghi capelli , « perché sono felice, ti amo tantissimo » alzò la testa e lo guardò negli occhi, occhi pieni di amore, occhi sinceri, « baciami », lui non se lo fece ripetere 2 volte , prese il viso tra le mani, asciugò le lacrime con i pollici, le baciò le guance umide e le baciò le labbra, un bacio pieno di dolore e di amore, pieno di passione e di voglia di amarsi, un bacio dolce ma vorace, le lingue andavano veloci e lente, come a rallentare quel momento ed imprimerlo nel cuore e nella mente di entrambi.

 

So baby now (Allora baby ora)
Take me into your loving arms (Accoglimi nelle tue amorevoli braccia)
Kiss me under the light of a thousand stars (Baciami sotto la luce di migliaia di stelle)
Oh darling, place your head on my beating heart (Oh cara,appoggia la tua testa sul mio cuore pulsante)
I’m thinking out loud (sto pensando a voce alta)
That maybe we found love right where we are (Che forse abbiamo trovato l’amore proprio dove siamo ora)

Ed Sheeran - Thinking out loud

 

Usagi non aveva mai provato niente del genere, era felice, una felicità non descrivibile, senza misura, Mamoru le aveva appena dichiarato il suo amore, non riusciva a crederci, l’uomo di cui era innamorata la ricambiava. Continuarono a baciarsi intensamente, Usagi si aggrappava alle spalle di Mamoru per averlo il più vicino possibile, Mamoru la stringeva forte, accarezzandola ovunque, un bacio travolgente, entrambi non erano più lucidi, Usagi emetteva piccoli mugolii che fecero impazzire Mamoru, che iniziò a muoversi non staccandosi da lei, che si fece condurre da lui, pian piano rientrarono in salone mentre la musica continuava ma non ci fecero caso, e continuando a baciarla lui la prese in braccio delicatamente, mantenendola per i glutei, lei gli avvolse le gambe intorno alla schiena, mentre l’erezione di Mamoru continuava a premere sul suo inguine, come attratti da una forza sconosciuta, a vederli esternamente sembravano una coppia di amanti pronti per una notte di passione, in realtà erano due anime gemelle divise dal destino, due anime che volevano solo amarsi, con i corpi e con l’anima, dopo pochi passi si fermarono davanti la porta della camera da letto, Mamoru la guardò per avere conferma, di certo non voleva costringerla a fare qualcosa, e non si aspettava niente, Usagi rispose con un bacio accarezzandogli la guancia ruvida.

Mamoru le sorrise e la portò in camera, la stese delicatamente sul letto e si stese accanto a lei, si guardavano, nessuno dei due parlava, le emozioni avevano preso il posto delle parole, i sentimenti creavano i loro discorsi di passione con gli occhi e con le mani, si sfioravano piano, i loro sguardi pieni di passione e amore, ma anche paura, paura di un sentimento tanto travolgente quanto inaspettato per entrambi, Mamoru le accarezzò il viso con il dorso della mano « sei bellissima », Usagi gli sorrise timida, non era la prima volta che si trovava sul letto di Mamoru, ma stavolta sarebbe stato tutto diverso, sarebbe stato tutto giusto, le aveva aperto il suo cuore, non le stava mentendo, se lo sentiva, e qualsiasi cosa avrebbe fatto con Mamoru sarebbe stato solo amore.

 

Con estrema delicatezza, Mamoru scese piano sulla spalla nuda accarezzandola delicatamente, lasciando un brivido sul corpo di lei che socchiuse gli occhi, ogni minimo tocco di Mamoru, anche il più casto e delicato aveva il potere di stordirla, si avvicinò di più a lei, poggiandosi con il gomito vicino al viso di lei, la baciò delicatamente e le abbassò una bretella della maglietta, lasciando un bacio umido sulla spalla, provocandole un gemito, Usagi si avvicinò a lui per abbracciarlo, Mamoru l’accolse volentieri, mettendole una mano dietro la schiena e accarezzandola fino a scendere ai fianchi e mettere una mano sotto la maglietta, la pelle calda di Usagi era come una calamita che lo attirava, nonostante il buio, i loro volti erano illuminati dalla luce esterna del lampione, continuarono a guardarsi senza parlare, poi lentamente lei si avvicinò e iniziò a baciarlo, piccoli baci per assaggiare le labbra calde di lui, un sapore afrodisiaco, Mamoru rispose immediatamente a quel bacio, leccando e assaporando piano le labbra di lei, facendosi strada nella sua bocca con la lingua, lui con un gesto lento si mise su di lei, aveva un’inconscia paura che lei svanisse e tenerla sotto di lui era un modo per impedirlo, continuavano a baciarsi voracemente, a sfamarsi l’uno dell’altra, Usagi piegò le gambe per fargli spazio e iniziò a sbottonargli la camicia, voleva sentire la sua pelle, lui le alzò la maglietta e aiutò a toglierla, era bellissima, il reggiseno rosa spiccava sulla sua pelle bianca, lei gli toccò il petto e scivolò sugli addominali, la pelle calda e tesa di lui la fecero eccitare, tanto che si incurvò verso di lui sentendo l’erezione premere attraverso i pantaloni, Mamoru era una visione carica di sensualità, nonostante la poca luce riusciva a vedere benissimo il suo volto, i capelli spettinati, i suoi profondi occhi blu, il suo naso dritto e la sua bocca che l’attirava come miele, lo attirò a sé, lo baciò e lo strinse, i loro corpi a contatto, pelle contro pelle, sembravano fatti per stare insieme, una sensazione di benessere li avvolgeva, sembravano chiusi in una loro bolla personale, il resto del mondo non esisteva in quel momento, solo la musica in sottofondo e la luna in cielo era complici e testimoni di quell’atto d’amore.

 

We got the afternoon (Abbiamo questa serata)

You got this room for two (Tu hai questa stanza per due)

One thing I've left to do (Una cosa ci manca da fare)

Discover me (Scoprire me)

Discovering you (Scoprire te)

 

Your skin like porcelain (La tua pelle come porcellana)

One pair of candy lips and (Un paio di labbra caramellose e)

Your bubblegum tongue (La tua lingua come gomma da masticare)

 

And if you want love (E se vuoi amore)
We'll make it (Noi lo faremo)
Swim in a deep sea (Nuotare nel profondo mare)
Of blankets (Delle coperte)
Take all your big plans (Prendere tutti i tuoi grandi piani)
And break 'em (E romperli)

 

Your body Is a wonderland (Il tuo corpo è un paese delle meraviglie)

Your body is a wonder (I'll use my hands) (Il tuo corpo è una meraviglia (userò le mie mani))

Your body Is a wonderland (Il tuo corpo è un paese delle meraviglie)

 

 

Lui si staccò leggermente solo per togliersi la camicia e subito tornò su di lei, riprese a baciarla, scese lungo il collo continuando a baciarla, a leccarla, la pelle zuccherina di lei non lo saziava mai, arrivato alla spalla abbassò lentamente la bretella del reggiseno accarezzando ogni centimetro della pelle, i sospiri lenti di lei accompagnavamo quel movimento, le accarezzò i seni, morbidi caldi, assaggiò quelle colline invitanti, lei si lasciò andare completamente, era al sicuro, ogni minimo contatto tra loro era pura elettricità, gli accarezzava la schiena, lui con delicatezza si girò e la portò su di lui, voleva guardarla, « sei meravigliosa Usa » lei gli sorrise « oh anche tu non sei niente male sai? » disse con tono ironico, entrambi risero, tornò su di lui e lo baciò, lui le accarezzò la schiena e lentamente gli sbottonò il reggiseno, poi scese fino ai glutei, coperti da un corto pantaloncino, risalì e la strinse forte a sé, volevano godere e assaporare ogni singolo momento, lei appoggiò la testa sul petto di lui, rimasero così per un po' accompagnati solo dai respiri e dai battiti dei loro cuori.

Lui tornò nuovamente su di lei spostandola delicatamente e le accarezzava il viso guardandola negli occhi « ti amo, so che sembra assurdo, è successo tutto talmente in fretta, ma ti amo, ho bisogno di te...tu mi completi » , lei gli rispose baciandolo con le lacrime agli occhi « per me è esattamente la stessa cosa, per la prima volta mi sento viva », Mamoru rispose a quella dichiarazione baciandola, più la baciava più era affamato di lei, delle sue labbra.

 

Something 'bout the way your hair falls in your face (C'è qualcosa nel modo in cui i tuoi capelli cadono sul tuo volto)

I'll never let your head hit the bed (Non lascerò mai la tua testa colpire il letto)
Without my hand behind it (Senza la mia mano dietro)

…..

Your body Is a wonderland (Il tuo corpo è un paese delle meraviglie)
Your body is a wonder (I'll use my hands) (Il tuo corpo è una meraviglia (userò le mie mani))
Your body Is a wonderland (Il tuo corpo è un paese delle meraviglie)

Your body is a wonderland – John Mayer

 

Il corpo di lei lo reclamava, « toccami » così dicendo Usagi gli prese la mano e gliela portò tra le gambe, Mamoru restò bloccato per un momento, poi guardando il viso sereno di lei si tranquillizzò, si scostò leggermente per spogliarla, abbasso i pantaloncini e gli slip, il petto di Usagi si muoveva a ritmo del suo respiro eccitato, Mamoru riportò la mano sul viso, l’accarezzò lentamente, a partire dalle labbra morbide, per scendere sul collo e sul seno, che accarezzò con più insistenza, tanto da provocare piccoli gemiti in lei, scese sul ventre e piano iniziò a toccarla esternamente, Usagi era calda, dappertutto, non perse il contatto con gli occhi di lei, nessuna mai lo aveva guardato in quel modo.

Iniziò a baciarla e piano si infilò tra le pieghe umide di lei, provocandole scosse di piacere, i piccoli gemiti morivano nella sua bocca, con i suoi baci, « Mamo, ti voglio, fammi tua » gli disse ansimando, « Usa, sei sicura? Non dobbiamo per forz... », un bacio improvviso e voglioso lo fece tacere « io ti amo, tu mi ami, non mi serve altro per essere sicura » gli disse Usagi sorridendo, lui si sollevò sui gomiti e la guardò, era una visione, un bellezza rara, i capelli incorniciavano il suo viso arrossato e il suo corpo caldo, lui si spogliò velocemente e tornò delicatamente su di lei, la guardò per avere conferma, lei annuì e ricominciarono a baciarsi, prima delicatamente a fior di labbra, poi sempre con più passione, baci sempre più spinti, si nutrivano l’uno dell’altra, lei divaricò le gambe per accoglierlo, poi Mamoru si bloccò « Usagi, ecco, non so come dirtelo », Usagi si sollevò preoccupata « che succede??? », Mamoru era visibilmente imbarazzato, passava dall’essere un abile amatore a diventare un ragazzino impacciato « ecco, non ho delle protezioni », « oh » rispose Usagi sorpresa, « forse dovremmo fermarci Usa » le disse mortificato, lei gli prese il viso tra le mani e lo baciò, facendosi subito strada con la lingua e lo riportò su di sé « non servono tranquillo, prendo la pillola da qualche mese, sai per regolarizzare il ciclo, quindi possiamo continuare », Mamoru le sorrise e riprese a baciarla adagiandosi su di lei, tra le sue gambe.

Con movimenti lenti lui tento di entrò in lei, ma la sentì irrigidirsi, si fermò, « ehi, piccola, tutto bene? Se non te la senti possiamo fermarci » e la baciò delicatamente, « ho solo paura Mamo, ma voglio farlo, davvero », « fidati di me Usa, amore », lei annuì e ripresero a baciarsi, prima piano, poi lentamente, poi con passione e desiderio, poco alla volta Mamoru entrò in lei, « ah! » gridò Usagi, Mamoru si fermò immediatamente « va tutto bene? » disse accarezzandole il viso, lei annuì « si, è stato solo un momento, ma è così bello Mamo, continua ti prego » gli disse ansimando, Mamoru la rispose riprendo a baciarla e accarezzarla ovunque, travolti da un vortice di emozioni, pura elettricità, estasi , lei aveva gli occhi chiusi, ansimava e gemeva, si aggrappava alle spalle di lui, tirandolo verso di sé, spingendolo mettendogli le gambe intorno al bacino, era troppo presa da tutte queste nuove sensazioni, brividi di piacere, piccole scosse percorrevano il suo corpo.

Lui assaporava ogni momento spingendo lentamente in lei, ogni movimento era seguito da un gemito di entrambi, Mamoru non aveva mai provato niente del genere prima, ma lei era speciale, ne era sicuro, non voleva rinunciare a tutto questo, non poteva rinunciare a lei, ad amarla come stava facendo ora, Usagi si sentiva amata, si, stava facendo l’amore, per la prima volta in vita sua e sentiva che tutto ciò era giusto, era con l’uomo che amava, non le importava del domani, ora voleva solo stare con lui, lui accelerò i movimenti e lei giunse al piacere più assoluto, un esplosione nel basso ventre, un calore mai provato, lui continuò a spingere ansimando nell’orecchio di lei, « ti amo » , « ti amo anche io » lui la baciò dolcemente e riversò il suo piacere in lei, rimasero così per qualche istante, poi lui si spostò di lato, le accarezzò il viso con il dorso della mano « resta con me stanotte, voglio dormire con te, voglio stringerti a me » lei si avvicinò e si accoccolò tra le braccia di lui che la strinse a sé « si, voglio restare con te, resterei per sempre con te » disse con voce strozzata, poi Mamoru sentì dell’umido sul suo petto nudo, le sollevò il viso delicatamente con due dita « Usa perché piangi? Ho fatto qualcosa di sbagliato? Non stai bene? » chiese preoccupato, lei scosse la testa negando « sto benissimo, solo che è stato tutto talmente intenso che ho reagito in questo modo, va tutto bene Mamo » concluse baciandolo, poi si abbracciarono nuovamente , lui prese il lenzuolo dal fondo del letto per coprire entrambi senza lasciarla, le diede un bacio delicato tra i capelli e respirò piano il profumo di lei, poco dopo si addormentarono abbracciati.

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Capitolo 17
*** Avviso ***


Mi dispiace comunicarvi che la storia sarà sospesa fino a tempo indeterminato, è un periodo difficile e complicato della mia vita e non ho 'testa' per scrivere, non so quando riprenderò la storia e le altre che avevo in programma. Grazie a chiunque mi abbia seguito anche in silenzio finora, spero di tornare presto. Vi abbraccio tutti.

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