Salted lips, sweet kisses

di CCDreamer
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 11: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Blaine adora il sole, o meglio, adora  il modo in cui riesce a rendere ancor più lucente il suo tesoro più prezioso. Kurt, infatti, dorme nel sedile posteriore del suv che hanno affittato per l’occasione, i lineamenti rilassati, illuminati dai raggi mattutini ed una mano posata delicatamente sulla pelle di rosa della loro bambina, come a volerla proteggere dal mondo esterno.....e  lei, la piccola Tracy, sonnecchia  nel suo seggiolino, con le sue guance tonde colorate di un’espressione serafica. Le meravigliose  coste della Florida possono  aspettare: Blaine ha davanti a sé  spettacolo più bello da ammirare. 
 
 
***
 
 
“ Questa è l’ ultima!”
 
“Grazie Richie!” Blaine afferra l’ennesima valigia che l’autista gli porge, e la poggia all’entrata della loro villetta. Suo marito è già sparito in bagno per rinfrescarsi e cambiare il pannolino della loro bambina. Così Blaine esce sul portico per pagare il ragazzo e ritirare le chiavi del suv che useranno durante tutta la vacanza. 
Quando rientra, pochi minuti più tardi, Kurt è appoggiato  allo stipite della porta della loro camera da letto, e lo guarda con aria fintamente irritata.
 
 
“Mitchie ha una cotta per te”
 
 
Blaine sorride divertito e gli si avvicina con fare malizioso.
 
 
“Si chiama Richie, tesoro” - sottolinea con tono volutamente ammiccante quell’appellativo, -“ e non ha nessuna cotta per me. Lo conosco da quando era piccolo visto che è il figlio di uno dei soci di mio padre.”
 
Blaine è ad un soffio dalle sue labbra quando Kurt fa un passo indietro:
 
 
“Ma come? In macchina non faceva altro che dirti ‘Blaine, guarda che bella questa spiaggia’ ‘In quella piazza ci sono dei locali molto carini’”
 
 
“Ma tu non stavi dormendo?”, il tono di Blaine è  a metà tra lo stupito ed il divertito.
 
 
“Sei davvero ingenuo, Anderson! Davvero pensavi che avrei lasciato il mio sexy marito da solo con un ragazzino che gli fa la corte?”
 
 
“È Hummel-Anderson, e comunque dovresti sapere che il tuo sexy marito ha passato tutto il tempo ad ammirare la tua bellezza, illuminata dai raggi di sole”
Blaine si avvicina  nuovamente, cingendogli i fianchi, ma  Kurt stavolta  lo lascia fare.
 
 
“Lo so”, risponde . “Infatti non vedevo l’ora di fare questo”.
 
 
E così dicendo lo bacia, lento e sensuale, con le mani che vagano tra i ricci, senza fretta. Umidi schiocchi riecheggiano  nella stanza, mentre Kurt ricade  sul letto, trascinandosi addosso Blaine, che non ha alcuna intenzione di staccarsi dalle labbra del suo uomo. Ma Tracy non è del loro stesso avviso! La piccola, infatti, comincia a piangere, reclamando le attenzioni dei suoi genitori. I due si voltano sconsolati  verso la bambina, che si agita nel suo seggiolino, poi Blaine si alza e corre a prenderla in braccio.
 
 
“Hey, principessa! Tranquilla, siamo nella nostra casa delle vacanze. Non sei contenta di essere al mare?”
 
 
Poco a poco, Tracy si calma, distratta dalle coccole del suo papà, che continua a farle facce buffe, così Blaine si siede con lei sul letto, accanto a Kurt, ancora sdraiato. Suo marito accarezza i piedini adorabili della piccola, che comincia a sorridere e strillare deliziata, ignara di aver interrotto un piccolo momento di intimità tra i suoi papà.....ah, le gioie della paternità!
 
 
“Amore, dobbiamo montare  al più presto la sua culla”
 
 
Blaine osserva Kurt: ha le guance rosse, i capelli scompigliati e le labbra ancora lucide e gonfie per via dei baci che si sono scambiati poco prima. È semplicemente stupendo.
 
 
“Sì, ne abbiamo decisamente bisogno!”
 
 
***
 
 
La sabbia scivola sotto i loro piedi, mentre passeggiano abbracciati, godendosi il primo tramonto della loro estate.
Dopo aver  passato gran parte della giornata a sistemare le valigie e a preparare la camera per Tracy, Blaine ha prenotato un tavolo per due in un ristorante sul lungomare.
 
 
“Tracy, amore, guarda che bello il mare! Domani facciamo il bagnetto, sei contenta? Oh, Blaine, non vedo l’ora di farle indossare il suo costumino!” ,  Kurt è entusiasta mentre spiega a sua figlia il programma per il giorno successivo, ma la piccola non sembra particolarmente interessata ai discorsi di suo padre, presa com’è dai pupazzi legati al bracciolo del suo passeggino.
 
Respirano a pieni polmoni l’aria profumata di salsedine, facendosi cullare dalla brezza marina. Blaine spinge il passeggino lungo la rampa che  porta alla terrazza del ristorante, Kurt è placidamente accoccolato al suo fianco. 
Una cameriera li fa accomodare al loro tavolo, con vista sul mare e, ovviamente, Blaine sposta la sedia per suo marito, come fa sempre da quasi dieci anni. Kurt intreccia le loro dita sopra la tovaglia di cotone bianco, la luce fioca della candela posta a centrotavola le illumina, creando dei giochi d’ombra che incantano la piccola Tracy.
 
 
“Credo di essere l’uomo più invidiato della serata”, fa un piccolo cenno con la testa alle donne sedute nei tavoli attorno a loro, che li guardano in modo non tanto velato.
 
 
“Sono gelose del fatto che io ho il marito più bello ed interessante di tutti!” 
 
 
Kurt arrossisce  in risposta ai complimenti di Blaine, non può farne a meno: con lui torna ad essere sempre quel ragazzino dell’Ohio che sognava il principe azzurro. 
Ordinano i piatti tipici della zona: Blaine riesce a convincere Kurt a mettere da parte la sua dieta per quella sera e ad assaggiare un po’ di frittura di pesce, ma il massimo che riesce ad ottenere è fargli mangiare un anello di calamaro, tra un boccone di pesce spada alla griglia e l’altro. 
Durante tutta la cena non smettono di tenersi per mano, scherzano, sorridono, si imboccano a vicenda, facendo ridere la loro bambina che pensa che i suoi papà stiano giocando all’aeroplanino come fanno sempre con lei! 
La gente che sta cenando lì accanto, li osserva meravigliata, come se non avessero mai visto una coppia tanto  innamorata.....ma loro neanche se ne rendono conto, mentre escono da quel ristorante stringendosi l’un l’altro.
 
 
***
 
 
“Adoro questo posto”, Kurt chiude gli occhi ed inspira a fondo l’aria fresca. Tracy dorme pacifica nel suo passeggino, una copertina di filo a ripararla dal vento, mentre i suoi genitori si rilassano sull’altalena sul portico di casa.
Kurt è sdraiato, con la testa sulle gambe di suo marito, che gli accarezza i capelli con un piccolo sorriso stampato sul volto. 
 
“Dico sul serio , Blaine. Tuo padre ci ha fatto il più bel regalo di nozze che potesse farci: questa casa è il nostro piccolo paradiso.”
 
 
“Hai ragione....sembra d’essere in un altro mondo”
 
 
“Non voglio tornare a New York!”
 
 
“Amore mio, siamo appena arrivati....la vacanza deve ancora iniziare!”
 
 
Kurt si  stringe maggiormente a lui, e Blaine lo sente tremare sotto il tocco delle sue dita.
 
 
“Tesoro, hai freddo?”
 
 
Suo marito annuisce, e Blaine si toglie il proprio maglioncino e lo copre. Kurt gli lascia un bacio sulla gamba in segno di ringraziamento. Restano ancora un po’ a dondolarsi, con le cicale come unico sottofondo a quel confortevole silenzio.
 
 
“Andiamo a dormire, amore. Domani sarà una giornata molto impegnativa”
 
 
Kurt si mette a sedere e Blaine lo aiuta a mettersi in piedi.
 
 
“Eh già......il primo bagno al mare di Tracy! Un evento importantissimo per la famiglia Hummel-Anderson!”
 
 
Blaine sorride, mentre apre la porta di casa per permettere a suo marito di far entrare il passeggino con la bambina.
 
Kurt prende la figlia  tra le braccia e, cercando di non svegliarla, le mette il pigiamino. La culla qualche istante, poi la posa delicatamente nella sua culla da campeggio. 
Blaine lo raggiunge e lo abbraccia da dietro, poggiando il mento sulla sua spalla.
 
 
“Si divertirà tantissimo”
 
 
Kurt annuisce girandosi nel suo abbraccio
 
 
 “E per noi, cos’ha  in mente signor Hummel- Anderson?”
 
 
“Anche noi ci divertiremo. Tanto” 
 
 
Lo scintillio nei suoi occhi dorati, e la sua voce calda  e passionale, bastano a convincere Kurt a lasciarsi guidare nella loro camera da letto, e appena la porta si chiude dietro di loro spalle......la vacanza ha finalmente inizio!
 
 
 
 
 
Angolo Autrice :  Ciao a tutti! Sono tornata con questa nuova storia, molto estiva e leggera.
Spero che vi piaccia! Fatemi sapere cosa ne pensate, sarò ben lieta di rispondere alle vostre domande, anzi, se volete potete venirmi a trovare sulla mia pagina autrice!
Ringrazio Costy, che mi fa da beta, ed io non potrei esserne più felice (Ti voglio bene Costy!) e tutti i miei lettori!
 
A presto, con il prossimo capitolo!

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


Quella mattina Kurt e Blaine vengono svegliati dagli adorabili, piccoli versi di Tracy, che risuonano attraverso il baby-monitor  appoggiato sulla cassettiera. 
Blaine si stiracchia e si stropiccia gli occhi, sotto lo sguardo amorevole di suo marito.


“Buongiorno amore mio” , lo saluta con un bacio, appena il moro si stringe a lui e lo abbraccia. 


“ ‘Giorno!” bofonchia strofinando il volto sul suo petto.  “La principessa reclama le nostre attenzioni”


Kurt sorride in assenso “Lascia, vado io”, e dopo aver lasciato un ultimo bacio tra i ricci del suo uomo, si alza sbadigliando dal letto.
Tracy lo accoglie con un bellissimo sorriso, i suoi unici due dentini in bella vista. Agita le braccia e scalcia il lenzuolo di cotone ai suoi piedi, lanciando un gridolino soddisfatto appena il suo papà si china a prenderla in braccio.


“Buongiorno tesoro! Hai dormito bene stanotte?” La sua voce è dolce e melodiosa mentre la stringe a sé e le bacia le guanciotte rosee.  La piccola  si lascia coccolare, godendosi le carezze sul pancino, piccoli bacetti e i mille complimenti che il padre le sta facendo, anche se lei non ne capisce neanche mezzo!
Kurt la porta in cucina e la mette a sedere nel suo sediolone, le porge un cagnolino di gomma per distrarla  e Tracy lo picchia con enfasi sul tavolino davanti a sé e si diverte a sentire i suoni che ne escono.
Blaine li raggiunge pochi minuti dopo, mentre Kurt sta preparando il latte alla bambina. Si è già lavato e sta indossando un costume colorato con una camicia a maniche corte bianca. Anche lui le riserva lo stesso trattamento di suo marito: bacini, coccole, grattini ed il sorriso inebetito di chi per lei si getterebbe nel fuoco, ma a  Tracy interessa solo il fatto che lui giochi con lei!
Kurt, dopo essersi premurato che il latte fosse alla giusta temperatura, si accomoda accanto a Blaine, sistemandosi la bambina in grembo per farle prendere il suo bieberon pieno di latte e biscotti. 
Sono entrambi concentrati su Tracy, persi in quegli occhioni blu pieni di meraviglia e di dolcezza che contemplano in perfetto silenzio. 
La mano di Blaine accarezza intimo e familiare la guancia di Kurt che ne bacia delicatamente il palmo, prima che questo scenda sul suo collo. 


“Che ne dici se andiamo a fare colazione al bar sulla spiaggia?”, gli chiede disegnando dei cerchi astratti lungo la sua schiena.


“Mi sembra un’ottima idea! Dammi solo il tempo di farmi una doccia, poi possiamo uscire”. Tracy intanto comincia ad agitarsi tra le sue braccia, segno che ha finito di bere il suo latte, così Kurt la solleva e la pulisce con il suo bavaglino, prima di passarla a suo marito.


“Torno subito! Fate i bravi”


“Ma certo Papi”, Blaine gli fa un occhiolino, prima di vederlo sparire in bagno.


“Forza  cucciola! Andiamo a preparare i tuoi giochi!”


***


“Due cappuccini, dei pancakes al limone e ai mirtilli, due brioche alla crema  ed una spremuta d’arancia”, Blaine ripete lentamente l’ordinazione per permettere  al cameriere, piuttosto indaffarato, di annotare tutto. Kurt invece sembra molto interessato  alle due ragazze sedute ad un tavolo lì accanto: ne segue con lo sguardo tutti i movimenti, cominciando ad alterarsi quando le vede rivolgere loro dei sorrisi smaglianti.


“ Tesoro, che hai?” , suo marito gli prende la mano, preoccupato per quell’improvviso malumore.


“Quelle due non fanno altro che fissarci. Cos’è? Non hanno mai visto una coppia gay? Oppure non l’hanno capito e cercano di sedurti? Magari lo hanno capito, ma ci provano lo stesso- ”


“Amore” Blaine interrompe quello sproloquio a dir poco bizzarro, “Credo che stiano giocando con nostra figlia”.

Kurt si volta verso Tracy che ,effettivamente,  agita le manine felice e fa delle piccole pernacchie  nella direzione di quelle due ragazze, che proprio in quel momento si avvicinano a loro.


“Avete una bambina bellissima!” , esclama la più giovane, mentre i suoi lunghi capelli biondi raccolti in una coda di cavallo oscillavano leggeri sulle sue spalle. La sua compagna annuisce concorde.

 “Spero che anche nostra figlia sarà così carina”, aggiunge toccandosi lievemente il ventre.

Blaine le ringrazia cordialmente, prima di vederle andar via mano nella mano.
Fa per dire qualcosa a Kurt, ma questo lo  zittisce prontamente.

“Non una parola”, sussurra imbarazzato abbassando lo sguardo sulla tazza che il cameriere gli ha appena servito. “Mi sento già abbastanza in colpa per aver pensato male di loro!”


“ Ci penso io a tirarti su il morale, tesoro!” , e così dicendo suo marito inizia ad imboccarlo con i pezzetti di pancakes. Kurt inizialmente fa il finto sostenuto: “ Dai Blaine, ci stanno guardando tutti!” , ma questi non demorde, anzi, gli avvicina il croissant, sporcandogli le labbra di crema. 
Scoppiano a ridere sotto lo sguardo ingenuo di Tracy, che si unisce a loro con i suoi urletti acuti, sventolando un tovagliolino di carta. 


***

Kurt sistema i cuscini sui lettini di legno e poi li ricopre con dei teli di spugna, controllando che il passeggino di Tracy sia all’ombra. Blaine, di ritorno dal bar, si è fermato a gonfiare il salvagente della bambina, lasciando che loro due si incamminassero per raggiungere il loro ombrellone. 
La casa che il padre di Blaine ha regalato loro fa parte di un complesso residenziale di proprietà della sua società, con tanto di spiaggia privata ed attrezzata. Più che un ombrellone, il loro è un vero e proprio gazebo, con delle sdraio molto comode, ed un tavolino dove Kurt appoggia  il suo cappello di paglia. 


“Vieni qui principessa, dobbiamo metterci il costume”, dice prendendo in braccio sua figlia e adagiandola sul lettino. Kurt le sfila la tutina a fantasia floreale e le spalma la protezione solare. Tracy si rilassa sotto i suoi tocchi attenti e delicati, e lui si diverte a sentirla ridere ad ogni bacetto che le posa sulla pelle liscia. 
Quando la crema è bene assorbita, Kurt recupera dalla borsa il suo costumino intero, rosso e a pois bianchi, con dei volant arricciati sul sederino. La bambina sembra molto attratta dai colori sgargianti, tanto da non fare capricci mentre il  suo papà  glielo fa indossare. 


“Tesoro mio, sei bellissima!”, tuba  scoccandole un rumoroso bacio sulla guancia. 


Si  siede sulla sdraio sistemandosi la bambina sulle gambe. 


“Ma tuo padre che fine ha fatto?”, sospira pensieroso , controllando l’ora sul cellulare. Poi gli viene in mente un’idea.


 “Coraggio dolcezza, facciamogli vedere cosa si sta perdendo!”  , dice mettendosi in posa e scattando una foto. La invia a Blaine, digitando una breve  didascalia: 


“Sbrigati Papino! Aspettiamo solo te!”


***

Blaine arriva pochi minuti dopo, trascinando una borsa colorata piena di giochi per bimbi,  una piccola piscina gonfiabile ed  il salvagente di Tracy. 
“Amore, non ti sembra di esagerare?”,  suo marito lo guarda sottecchi, spalmandosi  la protezione sulle braccia.


“Dici? Richie più tardi ci porta anche il materassino!” 


Blaine prende una pallina e la mette tra le mani di Tracy, che comincia a giocarci divertita. Kurt ne approfitta per farsi aiutare con la crema solare: suo marito inizia a massaggiargli la schiena lentamente, poi gli bacia il retro del collo in modo lascivo.


“Non sono sicuro di volerti lasciare andare in giro così scoperto, sei troppo bello”, gli sussurra all’orecchio, prima che Kurt lo faccia voltare per ricambiargli il favore.


“E tu sei un adulatore! Ma adesso basta chiacchiere, Tracy vuole fare il bagno!”


***

Kurt  si ferma a lungo  a riva, ogni tanto si accovaccia per permettere a sua figlia di agitare i piedini nell’acqua. Vuole che si abitui a poco a poco, al contrario di Blaine che si è già tuffato e sta nuotando allegramente a qualche metro da lì, sbracciandosi e chiamandoli di tanto in tanto. 


“Dai Amore! Venite a fare il bagno, l’acqua è così fresca e piacevole!”


Kurt, si lascia convincere da suo marito e comincia a camminare verso di lui. Si ferma solo quando l’acqua gli arriva alla vita ed inizia a bagnare dolcemente le braccia e le spalle di Tracy. Blaine lo aiuta poi a metterla nel salvagente. La bambina non è affatto intimidita dal mare, anzi, scalcia gioiosa ed agita le manine, battendole  sulla superficie d’acqua, mentre i suoi genitori le bagnano la testa per evitarle un insolazione.


“Brava cucciola! Ciac-ciac! Dai, spruzziamo addosso a Papi!”


“Blaine! Non ci provare!”


“ Ma dai tesoro, buttati anche tu!”


Kurt gli fa la linguaccia, facendo ridere Tracy, poi conta fino a tre prima di immergersi totalmente. Nuota fino ad arrivare da suo marito, risale a galla proprio ad un palmo dal suo naso e lo bacia sulle labbra con tanta passione da lasciarlo stordito. 
Blaine chiude gli occhi e, senza neanche rendersene conto, viene spinto giù sott’acqua. Quando riemerge, Kurt è  poco più in là, aggrappato al salvagente di Tracy, e sorride beffardo. Lo ha fregato.....come al solito!




“Amore, credo che Richie abbia gonfiato il materassino! Vuoi che vada a prenderlo?”


“Ogni scusa è buona per correre da Mitchie!”


“Aw! Il mio maritino gelosone!” , Blaine gli schizza addosso un po’ d’acqua, poi nuota fino a raggiungerlo. Fa aderire il  proprio petto alla sua schiena e gli cinge i fianchi con le gambe.


“Cosa stai facendo?”


“Ti proteggo dai raggi solari, non vorrei mai che la tua pelle d’alabastro si rovinasse”


Kurt gira il volto quanto basta per riuscire a guardarlo negli occhi, cerca di capire se stia scherzando o meno, ma Blaine è serissimo, e lui non può fare a meno di baciare quelle labbra.


“Cosa farei senza di te?”


***


Tracy è seduta nella piscinetta gonfiabile, un cappellino bianco a coprirle i morbidi ricci castani e tanti giochi attorno a lei.  I suoi papà sono accoccolati sullo stesso lettino. Blaine , seduto in mezzo alle gambe di Kurt, lo imbocca con dei pezzettini di anguria, mentre suo marito  gli mette dell’olio tra i capelli per renderli più setosi.


“Ecco fatto!” , esclama soddisfatto del suo lavoro, ripulendosi le mani con del gel disinfettante. Poi recupera il suo cellulare dal tavolino, ed inizia a filmare la piccola.


“Tesoro, di’  ‘Ciao’! Coraggio, fai vedere a tutti quanto sei bella!”

Ma Tracy è molto più interessata alla sua pallina colorata ed il massimo che concede è un saluto con la manina paffuta e qualche pernacchia. Così Kurt gira la telecamera prima verso il mare, poi, facendo una panoramica completa la sposta su di sé. Blaine gli lascia un bacio sulla guancia, e si accomoda meglio contro il suo petto, salutando anche lui. 
Kurt salva il video e lo invia a suo padre. La risposta di Burt arriva pochi minuti dopo: 


“È ora di pranzo, porta la mia nipotina a mangiare!


P.S. Siete bellissimi, ed il tuo vecchio si è appena commosso come un bambinone!

Un bacio, Carole!”


 
“Sentito cosa dice il nonno, principessa? È l’ora della pappa!”


***


La luce della luna filtra attraverso i vetri della finestra, illuminando il viso tondo di Tracy che dorme beata nella sua culla. Kurt le copre le gambe con il lenzuolo e l’accarezza  più leggero di una piuma. Controlla che il baby monitor sia acceso, poi esce dalla stanza in punta di piedi, socchiudendo appena la porta.


“Dovremmo portarla più spesso al mare, è crollata subito, non ho dovuto nemmeno cantarle ......la ninnananna”, la sua voce si affievolisce appena entra nella loro camera. Blaine è sdraiato sul letto, profondamente addormentato.
Kurt sospira rassegnato: avrebbe voluto godersi un po’ di tempo da solo con suo marito, magari sorseggiando un calice di vino in giardino, guardando le stelle. 
Si sofferma ad osservarlo: Blaine è così rilassato ed è tremendamente affascinante, e Kurt non può che sentirsi estremamente fortunato di poterlo definire “suo”.
Si stende lentamente accanto a lui, gli lascia un dolce bacio a fior di labbra sulla fronte , e si accoccola al suo fianco.
Il cuore di suo marito batte sotto il palmo della sua mano, ed il suono ovattato del respiro di sua figlia riempie il silenzio della stanza....la sua serata romantica può aspettare.





Angolo autrice
Ciao a tutti! Volevo ringraziare tutti voi per come avete accolto questa ff, sono davvero contenta!
Dal prossimo capitolo cominceremo ad entrare nel vivo della storia, ed io non vedo l’ora!
Un grande grazie a No_H8, che continua a supportarmi e ad aiutarmi, come beta, ma soprattutto come amica!
Fatemi sapere cosa ne pensate, qui, o sulla mia pagina fb  CCDreamer-Efp!
A presto!

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


La sabbia è rovente sotto i suoi piedi e Kurt si affretta a raggiungere la battigia: lì  tira un piacevole venticello, ma non vuole che sua figlia si prenda un raffreddore, per questo è andato a prendere il suo telo per asciugarla. 


“Ecco Papi!” Blaine solleva Tracy dal suo salvagente, sistemandosela in braccio, mentre suo marito l’ avvolge nel  morbido asciugamano di Minnie.


“Coraggio principessa! Andiamo a prendere un po' di sole, che poi ti costruisco un bellissimo castello di sabbia”


Kurt lo guarda esasperato: l’ultima cosa che desidera è ritrovarsi a fine mattinata con suo marito impanato come una cotoletta, ma sa bene che niente lo distrarrebbe dal suo intento, d’altra parte è già un traguardo il fatto che abbia aspettato una settimana prima di utilizzare tutti i secchielli e le palette che ha comprato per Tracy. Così si limita a seguirlo, rassegnato: anche per questa volta il suo massaggio salta, ha un marito ed una figlia da tenere a bada!


***
  

“Tesoro mio, sei bellissima!” 


Blaine ha gli occhi a cuoricino mentre osserva lo schermo del suo cellulare, dove campeggia una foto di Tracy. Lui stesso le ha messo il costume asciutto, un bikini blu con dei piccoli fiorellini bianchi ricamati, con tanto di  pareo coordinato. 


“Hai assolutamente ragione: mia nipote è la più bella di tutte!”


Kurt riconoscendo   quella voce un po' burbera, salta sorpreso dal suo lettino, la rivista che stava leggendo viene gettata a casaccio sul tavolino.


“Papà!”


Burt  è a pochi metri da lui, un ridicolo cappello da baseball in testa ed il suo solito sorriso rassicurante.


“ Allora, non  dai un abbraccio al tuo vecchio”


Kurt non se lo fa ripetere due volte e si getta tra le braccia del padre, affondando il viso nell’incavo del suo collo.


“Mi sei mancato tantissimo Papà”


“Anche tu Figliolo”


Appena si separano, Burt si volta impaziente verso Blaine, che sta salutando Carole, con Tracy che batte le manine contenta  in mezzo a loro.


“Tesoro, guarda! C’è il nonno!”


Burt si avvicina loro e prende la bambina in braccio, stringendola forte a sé e riempiendola di baci.


“Ciao Principessa”, la sua voce si addolcisce mentre le sussurra una serie di complimenti e Tracy ne è totalmente rapita.


Kurt assiste  intenerito alla scena di suo padre che parla con sua figlia, osserva i suoi occhi lucidi dall’emozione ed il sorriso raggiante, e non può non rallegrarsi di averlo reso orgoglioso di lui.


***


Blaine ha ordinato qualcosa di fresco per accogliere i suoi suoceri, così sono accomodati sotto il loro ombrellone. Burt non si è staccato dalla sua nipotina, al contrario la tiene sulle sue ginocchia, facendola saltellare e dondolare.


“Non vi aspettavamo prima di stasera” 



Carole beve un sorso del suo  succo d’arancia,  prima di rispondere alla domanda di Kurt: “Siamo arrivati ieri notte sul tardi”


“Non abbiamo sentito la macchina arrivare, altrimenti vi avremmo aiutato con i bagagli. Comunque potevate venirci a salutare!”


“Non preoccupatevi ragazzi! Abbiamo visto le luci spente e non abbiamo voluto disturbarvi, e poi eravamo un po' stanchi per il viaggio, quindi siamo andati subito a riposare.” 


“Blaine ha ragione. Voglio dire: lui ronfava alla grande, ma io ero ancora sveglio!” 


Il tono di Kurt è leggermente polemico  mentre rigira la cannuccia nel suo cocktail analcolico, ma nessuno gli presta particolare attenzione, specialmente suo marito che è troppo preso dal fare programmi per la cena con Carole per rendersene conto.
Burt, però, conosce bene suo figlio e  non può non notarne  l’atteggiamento un po' strano, anche se non ne capisce il motivo. Lo osserva giocherellare con l’angolo di un tovagliolino di carta, disinteressato, quasi assente, non proprio quello che ci si aspetterebbe da una persona in vacanza. 
Burt si appunta mentalmente di provare a scoprire di cosa si tratti  più tardi, magari con l’aiuto di sua moglie, poi torna a concentrarsi sulla sua nipotina.


***


“Caro, potresti spalmarmi la crema solare sulle spalle” 


Burt si tira a sedere, permettendo a Carole di sedersi sulla stessa sdraio. Si da una rapida occhiata intorno: suo figlio è tornato alla sua lettura, Tracy dorme placidamente all’ombra, e suo genero.....sta costruendo un castello di sabbia!
Approfitta di quella loro distrazione per poter parlare tranquillamente con sua moglie.


“Tesoro, non ti sembra che Kurt sia un po’, come dire......annoiato?” , chiede  avvicinandosi al suo orecchio. 


“Se devo essere sincera...sì, l’ho trovato un po’ stanco, ma credo  sia normale. Con una bimba tanto piccola è difficile rilassarsi, devi prestare attenzione a tutto, costantemente.”


Burt continua a massaggiare la schiena di sua moglie, pensando ad una soluzione per aiutare suo figlio.


“Mi è venuta un’idea” sussurra ripulendosi le mani ed alzandosi in piedi. Carole lo segue fino all’ombrellone di Kurt e Blaine.


“Ragazzi, perché non andate a farvi un bagno?”


“Papà, Tracy sta ancora dormendo e tra poco dovremo salire in casa per prepararle il pranzo”


“E secondo te i nonni che cosa sono venuti a fare? Ci pensiamo noi a lei, voi andate a divertirvi!”


Il viso di Kurt si illumina, il ragazzo è  talmente entusiasta per l’idea  che salta in piedi eccitato, invitando suo marito  a fare lo stesso.


“E il castello?”  


“Blaine! Lascia perdere quel secchiello e vieni con me!” 


Kurt non ammette repliche, anzi, lo costringe ad alzarsi e lo trascina in acqua con sé. 


Burt li guarda soddisfatto mentre camminano tenendosi per mano, sa bene quanto suo figlio sia freddoloso e può perfettamente immaginarselo mentre chiede a suo marito di andare piano e di non schizzargli addosso. Poco dopo, infatti, vede suo genero fermarsi ed iniziare a passare le mani bagnate sulla schiena di Kurt, per aiutarlo ad abituarsi alla temperatura dell’acqua, prima che questo si tuffi insieme a lui. Li vede riemergere sorridenti e tutta quell’aura negativa che circondava suo figlio, sembra essersi dissipata mentre Kurt si stringe a suo marito e lo bacia amorevolmente, incurante di tutto ciò che li circonda.


***


Burt non poteva immaginare che quel bagno si sarebbe rivelato insufficiente per alleviare la tensione di suo figlio. Il giorno dopo, infatti, la situazione è immutata. 
Kurt sente che quel malumore che lo accompagna da alcuni giorni non accenna a svanire, ma lui non ha intenzione di rovinare le vacanze a suo marito e  sua figlia, tantomeno a suo padre e Carole, così decide di distrarsi un po' correndo.
Blaine è ai fornelli, intento a preparare la cena e Tracy è seduta nel suo sediolone con i suoi pupazzi: è tutto tranquillo, e lui può uscire di casa.
Scende lungo il sentiero che porta alla spiaggia, facendo attenzione a non inciampare nei ciottoli. 
Il mare è illuminato dai colori del tramonto e Kurt si sofferma ad osservarlo: è uno spettacolo da pace dei sensi. La spiaggia non è molto affollata, solo  qualche coppietta che si gode una romantica passeggiata. Sta quasi per andarsene quando, poco più in là, scorge una figura familiare: Carole è seduta da sola, con lo sguardo rivolto all’orizzonte.


“Posso?” 


Lei si volta sorpresa e gli offre un sorriso dolce appena lo riconosce, annuendo in risposta alla sua richiesta.
Kurt le si siede accanto, contemplando il paesaggio senza parlare. È Carole ad rompere  il silenzio poco dopo.


“Sono estremamente grata a tuo padre per aver comprato la casa qui.....a Finn sarebbe piaciuta  molto, lui adorava il mare.”


Kurt sorride ricordando la prima vacanza che fecero insieme: suo fratello diventava un  vero bambinone quando faceva il bagno, faceva dispetti a chiunque e si divertiva come un matto.


“Ti sembrerà stupido, ma sono venuta qui per parlare con lui, renderlo  partecipe di quello che succede”, il suo tono è malinconico, ma il sorriso non le abbandona mai le labbra: suo figlio merita di essere ricordato con gioia ed allegria.


“Carole, quando iniziasti a frequentare papà tu mi hai detto che non volevi sostituirti a mia madre, ma che ti saresti comunque comportata come tale, dandomi tutto l’affetto e l’appoggio di cui avessi bisogno. Ecco, io voglio che tu sappia che vale lo stesso anche per me. Non posso prendere il posto di Finn, né tantomeno lo voglio, ma....sappi che in me troverai sempre l’amore di un figlio. Insomma, puoi chiamarmi ogni volta che vuoi, per chiedermi se ho mangiato o se mi sono coperto abbastanza prima di uscire!”


“Aww, tesoro. Vieni qui” Carole lo abbraccia calorosamente, con tutta la tenerezza che solo una madre sa offrire.


“Tu puoi fare lo stesso con me!”


“Intendi dire che posso chiamarti per assicurarmi che tu non abbia messo il burro nella pasta?!”


I due scoppiano a ridere e Carole gli lascia un buffetto leggero sul braccio.


“No. Volevo dire che puoi parlarmi di tutto ciò che ti passa per la testa...”


“È così evidente?”


“Tuo padre se n’è  accorto subito. Che succede, tesoro? Qualcosa non va con Blaine? Dalle foto e dai video che ci avete mandato nei giorni scorsi sembrava andasse tutto a meraviglia”

Kurt sospira rassegnato, torturandosi le mani, segno che è un po' imbarazzato.


“Ultimamente Blaine è sempre concentrato su Tracy, sulle sue esigenze. Non  abbiamo molto tempo per noi, e sono giorni che non condividiamo dei momenti di intimità. Io mi sento quasi invisibile.... e se lui non mi desiderasse più?”


“Kurt, è comprensibile che voi abbiate meno occasioni per stare da soli, Tracy ha bisogno di cure continue. So che è frustrante, ma sono certa che tu sia consapevole di essere estremamente fortunato: Blaine è bravissimo con vostra figlia.”


“Lo so, è un padre meraviglioso....è solo che vorrei che ogni tanto si ricordasse di essere anche il mio uomo”


“Beh....tu potresti aiutarlo”,  Carole ammicca maliziosamente in risposta.


“Come?”


“Sorprendilo, fai qualcosa per risvegliare il suo lato più passionale che si è un po’ assopito!”


Kurt sembra rifletterci brevemente, e alla fine  sorride speranzoso.


“Sai Carole, mi hai dato un’ottima idea!”


“Ne sono contenta, ma ora sarà meglio andare”


Lui l’aiuta ad alzarsi e la prende a braccetto.


“E la tua corsa?”


“Ah beh....chiacchierare con te è molto più interessante!”


***

Kurt osserva la sua figura allo specchio, controlla con particolare perizia che la  piega dei suoi capelli sia impeccabile e  che l’olio profumato che ha spalmato sul suo corpo si sia assorbito. Si sente quasi come un adolescente alle prime armi: un mix di ansia e di eccitazione che gli prende la pancia e quasi gli blocca il respiro. Conta mentalmente fino a tre , poi esce dal bagno con passo felpato. Si lascia  scivolare sensualmente la vestaglia di seta lungo i fianchi, mostrandosi nelle sua eterea bellezza. I boxer blu notte, con dettagli in pizzo, gli fasciano il sedere lasciando davvero ben poco all’immaginazione, ed il colore esalta meravigliosamente i suoi occhi, vivi di desiderio. È semplicemente bellissimo. 


“Eccomi, Amore”, la sua voce è pura lussuria, mentre rimarca la parola “amore”.
 Non  ottiene alcuna  risposta.


“Blaine?”, prova a chiamarlo nuovamente, e questa volta ad accoglierlo non è il silenzio, ma un leggero russare. Kurt si avvicina al letto e si ritrova davanti una  scena che, in circostanze diverse, avrebbe definito adorabile: suo marito sta dormendo e la loro bambina è accoccolata al suo lato.
Kurt vorrebbe urlare per la frustrazione, sperava davvero di godersi la serata e fare l’amore con Blaine ma, evidentemente, lui non è della stessa idea. 
Recupera i pantaloncini del pigiama e se li infila prima di sdraiarsi sul letto. 
Tracy si sveglia sentendo il materasso muoversi sotto di lei. Kurt la coccola, sussurrandole una ninnananna e la piccola si riaddormenta, stringendo il suo dito tra le sue manine paffute.
Kurt sospira rassegnato: anche stavolta la sua serata è andata a monte.


***


“Come  mai tuo marito  non è ancora arrivato? Dovrebbe essere  qui già da un pezzo”

Blaine guarda l’orologio, notando che effettivamente Kurt sta tardando. Aveva detto che li avrebbe raggiunti direttamente  in spiaggia, perché prima doveva fare una telefonata di lavoro.


“Perché non vai a vedere cosa succede?”,  gli suggerisce Burt. 


“Sì, meglio andare a controllare. State voi con lei?”, Blaine indica Tracy, che sta facendo il bagnetto nella sua piscinetta gonfiabile. Carole la raggiunge subito, inginocchiandosi al posto di Blaine.


“Vai tesoro, la tua bimba è in buone mani”


***


“Amore, dove  sei finito?”

Kurt è disteso sul divano, con l’umore sotto i piedi dopo aver passato una notte insonne. Quando sente suo marito chiamarlo a gran voce, si alza di scatto, rispondendogli bruscamente:

“Che c'è adesso? Hai dimenticato il ciuccio di Tracy, o forse i suoi pannolini?”

Blaine è alquanto sorpreso dalla sua reazione.


“Avevi detto che ci avresti raggiunti in spiaggia, ma non sei più venuto. Volevo accertarmi che stessi bene”


“Finalmente te ne sei accorto! E sentiamo.....ti sei accorto anche che stanotte mi sono messo dell’intimo sexy solo per te, o , più semplicemente, ti sei accorto in questi giorni che io esisto? No, ovviamente! Tu vedi solo pappe e pannolini!”


Blaine arretra di un passo, colpito dalla veemenza con cui Kurt sta urlando.


“Io non capisco! Ti stai lamentando del fatto che mi occupi di nostra figlia?”


“Mi sto lamentando del fatto che mio marito non mi consideri affatto ultimamente. Non  facciamo l’amore da una settimana Blaine. Siamo in vacanza, dovremmo approfittarne per passare insieme il più tempo possibile, e invece....guardaci!”


“Tracy è piccola, ha bisogno delle nostre attenzioni È ridicolo che tu sia geloso di lei.”


“Il problema non è Tracy!”


“Hai ragione. Il problema è che tu non ti fidi di me. Non importa quante cose io abbia detto o fatto in tutti questi anni per dimostrarti il mio amore e la mia totale devozione a te e alla nostra vita insieme, Kurt, per te sarò sempre quel ragazzino che ti ha spezzato il cuore quella notte a Central Park” 

La voce di Blaine è rotta dal pianto e Kurt, vedendolo così ferito, capisce che quella discussione è degenerata, nel peggiore dei modi. Non era sua intenzione mortificare Blaine, voleva solo risvegliare in lui il desiderio, la voglia di stare insieme, ma non ha fatto i conti con il loro passato, che resta per entrambi un nervo scoperto.
Suo marito inizia a singhiozzare e Kurt in un attimo è al suo fianco, ma lui lo respinge.


“Ho bisogno di stare da solo” , gli dice appena riesce a riprendere fiato.
E poi se ne va, lasciandosi alle spalle Kurt, che continua a chiamarlo.



***

“Brava piccola! Fai sentire alla nonna la canzoncina che ti ho insegnato!” 

Burt dondola sui suoi passi, accompagnando i versetti di sua nipote, che se ne sta tranquillamente spaparanzata tra le sue braccia. È in quel momento vede arrivare suo genero in spiaggia, con un viso che non promette nulla di buono.


“Che succede?”


“Burt, ti prego, potete occuparvi voi di Tracy e....e anche di Kurt?”


“Certo, ci pensiamo noi, ma è tutto ok?”


Blaine abbassa lo sguardo sulle sue mani: “No, ma andrà bene!”


“Blaine, figliolo-”


“Ho bisogno di stare un po’ da solo e di pensare” 


Burt incontra il suo sguardo supplichevole e non può negargli un po’ di tranquillità. Gli posa la mano sulla spalla: “Per qualsiasi cosa, sono qui”. Blaine annuisce, si fida ciecamente di lui. 

Tracy si agita tra le braccia del nonno, cercando il conforto del suo papà. Blaine la stringe a sé e le lascia un lungo bacio sulla fronte.


“Tesoro mio, andrà tutto bene”


La culla per dei lunghi istanti, poi lascia che sia Carole che se ne occupi, e se ne va. 
Corre via ripetendo a sé stesso quanto detto a sua figlia:


“Andrà tutto bene”



Angolo autrice 
Non prendetevela con me, è la storia che è andata in questa direzione! Come sempre, ringrazio tutti voi e la mia fantastica beta!
Fatemi sapere cosa ne pensate, qui o in pagina! 
A presto!

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


 
 
You are my sun
 
 
 
Kurt avrebbe voluto correre dietro a Blaine e fermarlo, ma le sue gambe non si erano mosse e tutto ciò che era riuscito a fare era stato accasciarsi sul divano e fissare con sguardo assente un punto a caso davanti a sé. È così che Burt e Carole lo trovano quando rientrano dalla spiaggia. Suo padre gli poggia delicatamente una mano sulla spalla, per non spaventarlo, ma al minimo tocco lui salta in piedi chiamando Blaine con voce speranzosa.
 
 
“No figliolo, siamo noi”
 
 
Kurt  si guarda intorno deluso, poi nota che  Carole, pochi passi dietro a Burt, sta stringendo i manici del passeggino di Tracy. Corre a prendere sua figlia in braccio e la stringe forte  a sé.
 
 
“Tesoro mio” sussurra sull’orlo delle lacrime “Scusa, scusa, scusa. Ti giuro che non sono geloso di te. Sei la mia vita, ed io ti amo immensamente. Capito? Papi  ti ama.”
 
 
Dondola cullandola e ripetendole quanto è importante per lui, baciandole la fronte, il naso, le guance. Ma la bambina, vedendolo in quelle condizioni, comincia a piangere anche lei  e Carole accorre subito per prenderla e portarla in cucina per calmarla.
Kurt, allora, da sfogo a tutta la sua tristezza e si getta tra le braccia del padre che lo accoglie prontamente.
 
 
***
 
 
“Ho rovinato tutto!” 
 
 
“No figliolo. Sono sicuro che si sistemerà tutto”
 
 
“Io- io volevo solo passare un po’ di tempo da solo con lui...”
 
 
Burt lo osserva mentre si soffia il naso per l’ennesima volta: a vederlo così, con gli occhi lucidi e gonfi per il pianto, la pelle,arrossata ed i capelli spettinati, gli sembra di riavere davanti a sé il suo bambino, piccolo ed innocente che guardava al mondo con timore. 
 
 
“Kurt è una cosa normale. A me successe lo stesso con tua madre, quando nascesti tu.”
 
 
“Davvero?”
 
 
Burt annuisce, alzando un braccio per permettergli di accoccolarsi al suo fianco.
 
 
“Elizabeth era completamente presa da te, non si allontanava mai, era come se ti gravitasse attorno costantemente. Capitava spesso che io tornassi da lavoro e lei non si accorgesse che era ora di cena. Allora io le proponevo di andare fuori a mangiare un boccone, ma lei rifiutava, a volte non si sedeva nemmeno a tavola con me dopo che io avevo cucinato qualcosa di veloce. 
Una sera  tornai a casa distrutto: avevo lavorato senza sosta per accontentare alcuni clienti. Tua madre ti aveva appena messo a dormire, e quando mi vide rincasare mi disse che era stanca e si sarebbe andata a coricare, tanto avrebbe bevuto una tazza di the caldo col miele, quando si sarebbe svegliata per allattare te. Mi sentii così solo, con la mia triste pasta al tonno, un po’ troppo scotta e la televisione accesa su un canale a caso. Ad un certo punto, il televisore si spense ed io mi ritrovai con tua madre davanti che mi accusava di essere un egoista, e di non pensare minimamente a te che dormivi nella tua culla nella stanza di sopra. Ci credi? Si era arrabbiata perché il volume della partita era troppo alto. Fu allora che le rinfacciai di avermi trascurato. Kurt, lei non ne era affatto consapevole, voleva solo essere la miglior mamma per te, non voleva escludermi o altro...era solo concentrata sul suo bambino.”
 
 
 
“ E come andò a finire?”, la voce di Kurt è  più tranquilla adesso. 
 
 
“Beh, qualche giorno dopo, rientrando da lavoro trovai la Zia Wendy  che ti stava facendo da baby sitter, perché Elizabeth era uscita per fare la spesa. Appena finii di farmi la doccia, mandai la Zia a casa, così restammo da soli. Io e te. Ed io mi ritrovai esattamente come tua madre. Restai per ore con te in braccio. Lei arrivò, ed io non me ne accorsi neanche, perso com’ero a contemplarti. Avevo questo fagottino accoccolato sul mio petto che mi guardava con queste due enormi gemme azzurre e che mi faceva queste adorabili e buffissime espressioni. 
Quella sera io e tua madre cenammo finalmente insieme, a lume di candela, con te dormivi nel passeggino tra di noi.”
 
 
“Aww Papà! Che cosa carina”  Kurt si stringe maggiormente a Burt, e lui gli lascia delle rassicuranti pacche sulla spalla.
 
 
“Figliolo, tu e Blaine avete una bambina bellissima, vi amate ed amate lei. È questo ciò che conta. Dovete solo imparare a ritagliarvi i vostri spazi come coppia”
 
 
“E se non ci riuscissimo?”
 
 
“Certo che ci riuscirete! Non dubitarne.”
 
 
In quel momento Carole si affaccia dalla cucina con Tracy.
 
“Hey piccolina! Vai dal tuo papà!”
 
 
Kurt la prende tra le sue braccia e inizia a coccolarla. Suo padre ha ragione: sua figlia rende tutto migliore.
 
 
“Amore mio! Scusa se ti ho spaventato prima. Papi non voleva”, le dice arricciando i suoi capelli tra le dita. “Hai fatto la brava con la nonna? Hai mangiato la pappa?”
 
 
Carole si accomoda accanto a loro sul divano, con un sorriso  materno: “Oh si! Ha mangiato tutto, fino all’ultimo cucchiaino, e poi ha giocato con il suo coniglietto!”
 
 
“Brava la mia cucciola!”, Kurt le stampa dei piccoli bacetti su tutto il viso.
 
 
“E tu caro, vuoi che ti cucini qualcosa?”
 
 
“No Carole, ti ringrazio, ma non ho fame. E poi è l’ora del pisolino di questa piccolina!”
 
 
La donna lo osserva alzarsi , sistemandosi  Tracy su un fianco.
 
 
“Perché non la fai dormire con te, avete bisogno entrambi di riposo.”
 
 
“E se tornasse Blaine?” , la faccia di Kurt si intristisce al pensiero di suo marito arrabbiato con lui, chissà dove.
 
Burt si alza a sua volta, guardandolo negli occhi:
 
 
“Noi restiamo qui. Appena arriva Blaine, ti avvisiamo. Non preoccuparti. Adesso porta questa principessa a fare le nanne, e cerca di rilassarti anche tu, intesi?”
 
 
Kurt annuisce senza troppa convinzione a suo padre, poi inizia a salire sulle scale. È ai primi gradini, quando si blocca e si volta:
 
 
“Papà, Carole....grazie.”
 
 
***
 
 
Delle dolcissime manine paffute si posano sul suo volto, come delle morbide carezze. La prima cosa che Kurt vede davanti a sé al suo risveglio, sono gli occhioni blu di sua. Il colore del mare ed il più bello dei sorrisi lo accolgono e, per un attimo, si dimentica tutto ciò che è successo solo poche ore prima.
 
 
“Buongiorno Tesoro mio!” , sussurra stringendosela al petto e tirandosi a sedere.
 
 
“Buonasera, vorrai dire!” 
 
 
Solo in quel momento si accorge di suo padre ai piedi del letto.
 
 
“Perché, che ore sono?”
 
 
Burt controlla il suo orologio, prima di rispondere: “Sono quasi le sei di sera!”
 
 
“Cosa? E Blaine dov’è? Non è ancora tornato? E Tracy doveva fare merenda alle quattro, io-”
 
 
“Ragazzo calmati!”, Burt interrompe quel fiume in piena. “La bambina ha mangiato la sua frutta, e tuo marito....non è ancora tornato”
 
 
“E se non lo facesse più? Se mi avesse lasciato per sempre? E se-”
 
 
“Kurt! Stai straparlando di nuovo. Tranquillizzati figliolo, per vedere Blaine ti basta guardare dalla finestra: è nella casa dei suoi genitori.”
 
 
Un impercettibile sorriso affiora sulle sue labbra: almeno adesso sa dov’è suo marito, e che è sano e salvo.
 
 
“Devo andarci a parlare subito!” , esclama passando Tracy a Burt. “Tesoro, vado a riprendermi tuo padre!”
 
 
Non fa neanche in tempo ad alzarsi, che lo coglie un forte capogiro, e lui ricade sul letto.
 
“Tu non andrai da nessuna parte! Blaine ti ha chiesto del tempo per restare da solo, e tu lo rispetterai. Adesso mangi qualcosa, così potrai prendere un’ aspirina per quel mal di testa”
 
 
“Papà, ho bisogno di scusarmi con lui”
 
 
“ E lo farai...ma non ora. Devi prima darti una sistemata. Coraggio!”
 
 
E così dicendo, Burt esce dalla stanza portandosi la sua nipotina.  Kurt, rimasto solo, si alza lentamente e si affaccia alla finestra. Il suo Blaine è davvero nella casa dei suoi genitori, lo intravede muoversi nel bagno al secondo piano, con addosso un morbido accappatoio. È bellissimo, e Kurt vorrebbe restare a guardarlo per sempre, magari sporsi un po’ di più sul davanzale e chiamarlo ad alta voce per attirare la sua attenzione e concludere la serata su quello stesso letto, con le dita che affondano in quei setosi riccioli grondanti d’acqua, ma è costretto a distogliere lo sguardo: non  vuole che lui  lo veda, e si arrabbi con lui. 
Così raggiunge la sua famiglia  in cucina e lascia che Carole gli prepari qualcosa di fresco, una macedonia che mangia distrattamente, con un unico pensiero in testa: Blaine tornerà.
 
 
***
 
Tracy è seduta sul letto  e sta giocando con i suoi peluche. Kurt l’ha lavata, le ha messo un vestitino rosa, molto semplice, con un fiocco bianco legato in vita e, per finire, le ha messo una coroncina di fiorellini trai capelli, a mo’ di cerchietto.
 
 
“Amore, sei davvero una principessa” le dice  intenerito, mentre accarezza i suoi piedini con i pollici. Se ne sta sdraiato a pancia in giù, le gambe mollemente piegate, e lo sguardo perso nella sua bambina. “Quando papino ti vedrà, rimarrà senza parole”
 
 
“Hai ragione”
 
 
Le dita di Kurt si fermano di colpo appena sente quella voce. La sua voce. Si volta si scatto trovandoselo davanti.
 
 
“Blaine”, sussurra senza fiato. Suo marito avanza di qualche passo, per poi sedersi accanto a loro.
 
 
“Sei una vera meraviglia, piccolina mia!” 
 
Tracy, riconoscendolo, agita le manine in un chiaro invito ad essere presa in braccio e lui l’accontenta subito, stringendola a sé con una tale delicatezza, che a Kurt vengono le lacrime agli occhi: tutto ciò che più ama al mondo è proprio lì, davanti a lui.
 
“Blaine, io- ”
 
 
“Kurt, c’è un posto che voglio mostrarti. So che dobbiamo parlare, e lo faremo....solo, puoi venire con me?”
 
 
Suo marito è rosso in viso, sembra imbarazzato, e a Kurt ricorda vagamente un ragazzo con i capelli cementati dal gel che dopo averlo baciato per la prima volta, gli chiedeva di uscire. Anche allora aveva usato le stesse parole. Questo pensiero dovrebbe rassicurarlo, e invece lo spaventa ancora di più: “E se stavolta volesse lasciarmi?”
Blaine sembra accorgersi dei suoi timori, perché gli   prende una mano tra le sue.
 
 
“È solo una cena, io e te soli. Ti prego, fidati di me”
 
 
La sua voce è dolce e sincera e Kurt non ha più alcun dubbio. Punta brevemente  lo sguardo sulle loro mani e ne intreccia le dita, in quell’unione che per loro è sempre stata sinonimo di indissolubilità, poi torna a guardarlo negli occhi.
 
 
“Mi fido di te. Sempre”
 
 
***
 
Kurt scende le scale con grande imbarazzo. Blaine gli ha lasciato un po’ di tempo per lavarsi e sistemarsi, e lui è andato in panico, cercando di capire come vestirsi, perché vuole che nulla vada per il verso sbagliato. Alla fine ha optato per un paio di pantaloni bianchi, molto aderenti, con una camicia blu  notte che gli fascia il petto alla perfezione. Il risultato sembra affascinare suo marito.
 
 
“Sei bellissimo”, Kurt arrossisce ancora di più.
 
 
“Grazie, anche tu lo sei” , risponde sognante, prima che qualcosa gli baleni per la mente:  “Oddio, vado bene? Non sapevo cosa mettermi, e scusami se ti  ho copiato i colori”  -farfuglia indicando i pantaloni blu e la camicia bianca che Blaine sta indossando- “se vuoi vado a cambiarmi subito, ci metto un attimo!”
 
 
“Kurt!”, Burt arriva in suo aiuto “Figliolo, ricordati cosa ti ho detto sullo straparlare”
 
 
“Sì, hai ragione. Grazie Papà”
 
“Di nulla! Coraggio Principessa, andiamo dalla nonna. Saluta i tuoi papà!”
 
 
Burt prende la piccola dalle braccia di Blaine, che le lascia un bacio tra i capelli. 
 
 
“Tracy non viene con noi?”
 
 
“No.....avevo pensato di lasciarla qui con i tuoi, se sei d’accordo?”
 
 
Proprio in quel momento Carole arriva in salotto con un vassoio con la pastina per la bambina.
 
 
“Kurt, non preoccuparti. Ci siamo noi con lei!
 
 
“Va bene.....ma se dovesse succedere qualcosa, qualsiasi cosa, non esitate a chiamare”, dice mentre saluta la sua bambina.
 
 
“Non ce ne sarà bisogno, tranquillo”
 
 
Blaine allunga una mano verso di lui, invitandolo a seguirlo, e Kurt l’afferra senza esitazione.
 
 
“Andiamo!”
 
 
***
 
 
Stanno camminando da qualche minuto ormai, quando Kurt trova finalmente  il coraggio di parlare:
 
 
“Blaine, io volevo chiederti-”, suo marito lo zittisce posando delicatamente un dito sulle sue labbra.
 
 
“Non ora, per favore. Siamo quasi arrivati e voglio davvero farti vedere questo posto”
 
 
I suoi occhi sono miele sciolto e Kurt, percependone tutta la dolcezza, annuisce silenziosamente, seguendolo senza mai abbandonare la sua mano.
Ad un certo punto si ritrovano davanti ad un grande cancello, Blaine estrae un mazzo di chiavi dalla sua tasca e lo apre.
 
 
“Ma cosa?-”
 
 
Kurt resta senza fiato, vedendo un sentiero fiorito  illuminato  da tante  lanterne bianche. Percorrendolo, giungono ad una spiaggetta deserta. Di fronte a loro, un elegante gazebo bianco, offre riparo ad una tavola perfettamente apparecchiata, con tovaglia di seta, posate d’argento ed un grande candelabro al centro, con due candele. 
 
 
“Stamattina, quando me ne sono andato, ero  molto deluso. Pensavo che tutto quello che ho fatto in questi anni non è stato sufficiente a farti capire quanto io  ti ami. Mi sono detto che, forse, avrei dovuto fare qualcosa in più, ma cosa? Non ti nego che ho pensato anche a gesti eclatanti, come un elicottero con uno striscione con tanto di dedica, o esibirmi per te da una barca a vela.....ma non ne ero molto convinto. Poi, alla reception ho incontrato alcuni soci di mio padre, mi hanno raccontato di questo posto. È una spiaggia completamente privata, di proprietà della società. L’hanno chiamata ‘Il Piccolo Paradiso’  e ci hanno costruito una piccola suite da dove si possono ammirare le stelle.”
 
 
“Blaine è stupendo”
 
 
“Kurt, avevi ragione. Da quando è nata Tracy sono stato così preso da lei  e ti ho un po' trascurato. Mi dispiace. Io ero così concentrato su nostra figlia, da non accorgermi che anche il nostro rapporto deve essere coltivato giorno dopo giorno. 
Tu e Tracy siete la mia famiglia, la mia casa.....la mia vita. Io ti amo Kurt, non dubitarne mai. Non pensare mai che io non abbia voglia di stare con te, perché non è così, ed io ti prometto che mi impegnerò per non farti mancare mai più niente-” 
 
 
Due morbide labbra si posano sulle sue. È solo un bacio a stampo, ma lascia entrambi a corto di fiato. Kurt appoggia la propria fronte contro la sua, la luce rossastra del tramonto come cornice perfetta di quel momento.
 
 
“Anche io ti amo Blaine, e non ho nulla da perdonarti. Nostra figlia è la nostra priorità, ed io sono orgoglioso del meraviglioso padre che sei....non potrei chiedere di meglio. Sono io che devo scusarmi: avrei dovuto parlarti di come mi sentivo, anzi avrei potuto fare qualcosa per cambiare la situazione, invece mi sono comportato come un bambino capriccioso.”
 
 
Blaine lo stringe forte a sé, cullandolo mentre una fresca brezza marina li avvolge. Poi Kurt si stacca giusto quel tanto che basta per sollevare il mento di suo marito con due dita e guardarlo negli occhi.
 
“Amore, promettimi che non ti sentirai mai più in torto con me, per quello che è successo anni fa. Eravamo giovani, e non è stata solo colpa tua, anche io ho le mie responsabilità. Ci siamo fatti del male a vicenda, ma adesso siamo qui. Insieme. Io mi fido di te, ciecamente.
È arrivato il momento di mettere una pietra sopra quella storia, per sempre. Devi promettermelo Blaine”
 
 
Una lacrima sfugge al controllo di suo marito, mentre annuisce senza parole. Kurt gliela asciuga con tenerezza, poi lo prende per mano e lo tira sotto al gazebo:
 
 
“Coraggio, mostrami ‘Il Piccolo Paradiso’!”
 
 
***
 
 
“Grazie per questa magnifica serata”, Kurt sussurra col volto sepolto nell’incavo del collo di Blaine, una mano poggiata sul suo petto all’altezza del  suo cuore. 
Dopo cena si sono sdraiati  su una grande coperta bianca, con tanti cuscini, e sono rimasti lì a scambiarsi baci languidi e carezze.
 
 
“Non è ancora finita”
 
 
Blaine lo guarda con un scintillio malizioso  negli occhi e Kurt decide di lasciarsi andare per una volta, senza freni ed inibizioni. 
 
 
“E cosa c'è in programma dopo le coccole sotto le stelle?” , gli chiede ammiccando a sua volta.
 
 
Per tutta risposta suo marito si alza in piedi e gli porge una mano per aiutare a fare lo stesso.
 
 
“Seguimi e lo scoprirai!”
 
 
Blaine lo porta in quella suite di cui gli ha parlato: una casetta sulla spiaggia, con una grande vetrata che da  sul panorama. Su un lato è stata allestita una cucina moderna, invece su  quello opposto si apre una porta da cui si accede al bagno,  mentre al centro della stanza troneggia un lussuoso letto.
 
 
“Amore è...è meraviglioso!”
 
 
“Tu lo sei...ed io ho intenzione  di mostrarti tutto il mio amore stanotte”
 
 
Kurt non ha neanche il tempo di rispondergli che Blaine lo bacia. Le loro lingue si cercano in una danza tutta loro e ci sono braccia che si aggrappano, mani che cercano, che toccano e spogliano.
 
 
“Ieri- ho messo- i boxer- di pizzo!”, ansima Kurt tra i baci.
 
 
“Avresti dovuto svegliarmi,  mi sento un completo idiota per essermelo perso!”
 
 
Kurt lo spinge sul letto e si siede a cavalcioni sul suo grembo: “ Ma adesso siamo qui, ed è tutto ciò che conta”, dice prima di catturare nuovamente le sue labbra.
 
 
Blaine lo osserva muoversi famelico sul suo bacino, lo sente fin dentro l’anima ed è convinto che anche la luna e le stelle, silenziosi spettatori del loro dolce far l’amore, gli invidino quel bellissimo uomo dalla pelle diafana tra le sue braccia.
 
 
***
 
 
“Amore”
 
 
Kurt sorride nel sonno probabilmente  riconoscendo la voce di suo marito.
 
 
“Amore svegliati!”, la voce di Blaine è dolce, ma non tanto da celare la sua trepidazione. 
 
 
“Coraggio, ti ho preparato anche il caffè!”
 
 
Al solo sentir nominare il suo caffè, Kurt apre gli occhi, ancora pesti di sonno.
 
 
“ ‘ngiorno!” biascica lasciando un bacetto sull’angolo della bocca di suo marito e prendendo dalle sue mani la tazza bollente. Solo dopo qualche minuto si accorge che fuori è ancora buio. Blaine segue il suo sguardo, e capisce di dovergli una spiegazione, prima che cominci a dare di matto e a farneticare sull’importanza del sonno per rigenerare corpo ed anima.
 
 
“Mi dispiace averti svegliato presto, ma c’è qualcosa che voglio mostrarti”
 
 
“Di notte?”
 
 
“Ti prometto che ti piacerà”
 
 
Poi Blaine lo avvolge in una coperta e lo prende in braccio portandolo in spiaggia. Kurt vorrebbe protestare, ma si blocca non appena si accorge che suo marito è gloriosamente nudo ed ha tutto l'aspetto di un adone greco.
Blaine lo adagia con dolcezza sui cuscini dove solo poche ore prima hanno guardato le stelle, e poi si siede accanto a lui, accoccolandosi sotto la stessa coperta.
L’aria è piacevolmente fresca, tanto che Kurt per poco non si riaddormenta. Ad un certo punto, però, all’orizzonte il cielo si rischiara e più passano i minuti, più si illumina. Un bagliore rosa in mezzo a tutto quel blu, e al centro lui: il sole, fa la sua grande entrata in scena.
Blaine ne è totalmente affascinato, ma voltandosi di poco, si accorge che suo marito, in realtà sta guardando lui, adorante.
 
 
“Non ti piace il sole?” 
 
 
“Ce l’ho già davanti ai miei occhi”, Kurt non distoglie lo sguardo mentre gli risponde con disarmante sincerità. Blaine arrossisce, decisamente poco abituato a questi romanticismi da parte di suo marito, e non può fare a meno di gettargli le braccia al collo e baciarlo con tutta la passione che ha.
 Ma Kurt non ha ancora finito di sorprenderlo, infatti, senza dire nulla si alza, lasciandosi scivolare la coperta lungo le spalle  e inizia a camminare, lentamente verso il mare. Completamente nudo. Lascia che le onde gli lambiscano dolcemente i piedi, poi si volta verso di lui e lo invita a raggiungerlo. Blaine resta ancora qualche secondo ad imprimersi nella mente quell’immagine perfetta del suo uomo vestito dei soli colori dell’alba, poi lo raggiunge e, mano nella mano, si tuffano in quell’oceano rosa.
 
 
“Kurt, anche se la tua pelle è fatta di raggi lunari, non dimenticarti mai che tu sei il mio sole” gli sussurra più tardi, mentre si coccolano sotto un grande asciugamano.
 
Kurt allora gli sorride, appoggia la testa sulla sua spalla e fa intrecciare le loro dita:
 
 
“Torniamo da nostra figlia, Amore”
 
 
 
 
 
 
 
Angolo Autrice
Ciao a tutti!
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto!
Vorrei ringraziare Costy (che come al solito non riesco a taggare!), per avermi ispirato l’ultima scena quando mi ha raccontato di aver visto l’alba al mare. Grazie per avermi aiutato con le tue foto e la tua descrizione,questo capitolo è per te ❤
Fatemi sapere cosa ne pensate!
Al prossimo  capitolo!

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***


Blaine si accomoda meglio sul divano, sistemandosi Tracy sulle ginocchia e canticchiandole una canzoncina su fatine ed unicorni. Lui e Kurt sono da poco tornati dalla loro notte romantica, con due sorrisi ebeti stampati in volto ed un sacchetto con brioches calde per tutti. Burt e Carole, vedendoli sereni mentre stringevano Tracy  come se non la vedessero da mesi,  si sono allontanati con una scusa per concedere loro un po’ di privacy. 
 
 
“Tesoro, ci sei mancata tantissimo” sussurra scostandole i ricci dalla fronte per lasciarle un lungo bacio.
 
 
“Tantissimo” ripete dolcemente continuando a cullarla. La piccola sembra quasi addormentarsi sotto le gentili carezze del suo papà, ma appena Blaine si alza per metterla nella culla lei scoppia a piangere.
 
 
“Cucciola, papino è qui con te, non aver paura”
 
 
Ma Tracy non si tranquillizza, anzi, il suo pianto diviene sempre più disperato. Blaine allora comincia a massaggiarle il pancino come fa suo marito, di solito, quando le vengono le colichette, ma non sembra sortire alcun effetto.
 
 
“Ti canto la canzone degli unicorni? C’è un morbido unicorno che salta sugli arcobaleni! Ha un lungo pelo rosa e grandi occhioni blu!”
 
Blaine sospira rassegnato vedendo Tracy agitarsi ancora di più tra le sue braccia. Comincia a preoccuparsi quando la bambina diventa paonazza e quasi fatica a prendere fiato da quanto sta piangendo. Proprio in quel momento Kurt esce allarmato dal bagno.
 
 
“Amore che succede?”
 
 
“Non lo so. Non riesco a calmarla”
 
 
“Aspetta ci provo io, tu intanto preparale una camomilla”
 
 
Kurt sistema sua figlia, facendo in modo che stia sdraiata a pancia in giù sul suo braccio, mentre con l’altro le accarezza delicatamente la schiena ed i fianchi. Sussurra un dolce ninnananna, sperando almeno di riuscire ad addormentarla, ma Tracy è inconsolabile.
Riescono a malapena a farle bere la tisana, la bambina rifiuta persino il ciuccio ricoperto con il miele e nemmeno  i rimedi di Carole  danno buon esito.
Blaine e Kurt si lanciano uno sguardo preoccupato:
 
“ Dobbiamo  portarla dal dottore”
 
 
***
 
Il Pronto soccorso è pieno e Blaine quasi si sente male appena posa lo sguardo sui pazienti in  sala d’attesa. Un’infermiera chiede loro i dati della bambina ed i sintomi.
 
 
“Signori dovrete aspettare un po’ perché ci sono delle emergenze”
 
 
“Come sarebbe a dire che dobbiamo aspettare? Mia figlia sta piangendo da ore e non sappiamo che cosa abbia, e voi ci dite di aspettare?” , il tono di Kurt è alterato  mentre indica Tracy che continua a lamentarsi tra le braccia di Blaine.
 
 
“Mi dispiace, ma è la prassi. Devo assegnarvi un codice d’attesa e farvi accomodare. Gli infermieri verranno subito a prendere i parametri vitali della bambina e sarete assistiti dal personale”
 
 
“Senta Signorina, l’unica cosa di cui abbiamo bisogno ora è un medico che visiti nostra figlia!”
 
 
“Kurt calmati”, interviene Blaine.
 
 
“Che succede qui?”
 
 
Una giovane donna in camice bianco si avvicina loro.
 
 
“Dottoressa Clarke stavo dicendo ai Signori che dovranno attendere un po’ prima per la visita”
 
 
“Dottoressa, la prego, vogliamo solo capire  cos’ha nostra figlia”
 
 
La donna guarda il volto rosso e stanco della bambina e in un gesto materno le accarezza le guance bagnate dalle copiose  lacrime poi, con tono gentile, si rivolge nuovamente all’infermiera:
 
 
“Nancy, avvisa il Dottor Prieston  in pediatria. Non mi sembra il caso di far aspettare un bimba tanto piccola in pronto soccorso.”
 
L’infermiera annuisce silenziosamente e si allontana velocemente per fare quanto richiesto , lasciando Kurt e Blaine a ringraziare profusamente la dottoressa.
 
“Era il minimo che potessi fare! Ho figli anche io e al vostro posto avrei fatto anche di peggio! 
Adesso un inserviente vi accompagnerà in reparto. Più tardi chiederò notizie della bambina al Dottor Prieston, ma sono abbastanza  sicura che non si tratti di nulla di grave.
Arrivederci!”
 
 
“Buona giornata Dottoressa Clarke, e grazie ancora, anche a nome di Tracy!”
 
 
***
 
Alex  Prieston è un giovane medico, probabilmente ha solo qualche anno in più rispetto a loro, ed è molto affascinante, così tanto che se Kurt e Blaine non fossero tremendamente preoccupati per Tracy si sarebbero sicuramente accorti dell’avvenenza del bel dottorino, ed avrebbero finito per litigare a causa della gelosia di entrambi! Invece, l’unica ragione per cui si soffermano su  quei bellissimi occhi verdi è cercare di cogliere nel suo sguardo un qualsiasi indizio che possa far capire loro come sta la loro bambina.
Tracy ha finalmente smesso di piangere, anche se più per sfinimento che per altro, ma sembra comunque abbastanza tranquilla mentre Prieston la visita quasi scrupolosamente. 
 
 
“Ok piccola, sei  stata bravissima. Adesso puoi tornare dai tuoi Papà!” 
 
 
La voce dell’uomo è estremamente dolce, mentre solleva la bambina dal lettino e la passa a Kurt, che la prende amorevolmente tra le braccia, sistemandole i vestiti.
 
 
“Accomodatevi Signori”
 
 
Blaine ,con la sua solita cavalleria, sposta l’unica  poltroncina libera permettendo a Kurt di sedersi con Tracy e si sistema dietro di loro, posando le mani sulle spalle di suo marito, ma il dottore, vedendolo in piedi, prende la sedia sulla quale era poggiata la sua borsa e gliela offre gentilmente.
 
 
“Non posso certo lasciare che Blaine Hummel- Anderson resti in piedi nel mio studio!”
 
 
“Lei ci conosce?”
 
 
Prieston sorride prendendo il suo posto dietro la  scrivania.
 
 
“Sono nato e cresciuto a New York e sono gay. Da giovane passavo i miei weekend davanti ai teatri di Broadway ad aspettare l’arrivo degli artisti: è una mia grande passione. Non solo vi conosco, ma sono anche un vostro fan, vi ammiro davvero tanto per l’originalità delle rappresentazioni che portate in scena.”
 
 
“Grazie! Dottore, io e mio marito saremo lieti di averla come nostro ospite al prossimo spettacolo, se ci dice che nostra figlia sta bene e non ha nulla di grave. Cioè, le regaleremo comunque i biglietti, ma -”
 
 
Kurt interviene per fermarlo, prima che si perda in uno dei suoi discorsi impacciati :“Blaine, tesoro, il dottore ha capito”
 
 
Prieston allora rivolge un sorriso smagliante a Kurt ed annuisce.
 
 
“Allora potete preparare i biglietti. Tracy sta bene. Come avevate immaginato si tratta di coliche.”
 
 
“Ma ha pianto per ore” , sospira preoccupato Blaine.
 
 
“Lo so, e per questo vorrei fare comunque una piccola indagine. Voi siete qui in vacanza, giusto?”
 
 
“ Sì abbiamo una casa nel residence turistico lungo la costa sud”
 
 
“Chi è il  pediatra di Tracy  a New York?”
 
 
“Il Dottor Robbins. Una nostra amica, la Dottoressa Hayward, sta facendo la specializzazione con lui. Sono loro che seguono Tracy”
 
 
“Anche io ho fatto la specializzazione con lui, è uno dei migliori. Posso provare a contattare lui o la Dottoressa Hayward per avere il quadro clinico completo  di vostra figlia.”
 
 
Blaine intanto tira fuori dalla borsa della bambina  una cartellina e la porge al dottore:
 
 
“Qui ci sono tutti gli esami che abbiamo fatto a Tracy prima di partire.”
 
 
 Prieston studia silenziosamente quelle carte, scostandosi di tanto in tanto qualche ciuffo castano dalla fronte.
 
“ Il quadro clinico di vostra figlia è perfettamente nella norma. Direi che non c’è nulla per cui allarmarsi, ma informerò comunque il Dottor Robbins e qualora lui decidesse di sottoporre Tracy ad ulteriori esami, provvederemo.”
 
 
“Quindi possiamo tornare a casa?”
 
 
“Assolutamente sì. Vi chiamo  io in caso di novità. Per il momento fatele questa cura per un paio di giorni. Se poi  dovesse esserci bisogno di qualche esame da fare qui in ospedale, io sarò reperibile nonostante le ferie.”
 
 
“Mi scusi Dottore, ma allora potrebbe esserci qualcosa che non va?” , chiede Kurt preoccupato.
 
 
“No, affatto. Dico solo che se il Dottor Robbins volesse approfondire gli accertamenti, potrete contare su di me. Ma non voglio spaventarvi, Tracy sta bene.”
 
 
Ci vuole qualche minuto per rassicurare Kurt e Blaine, ma alla fine Prieston riesce a convincerli che è tutto tranquillo e che possono portare Tracy a casa. Naturalmente lasciano al Dottore tutti i loro contatti prima di andarsene, ringraziandolo per la disponibilità e la pazienza.
 
 
 
***
 
Quella sera, quando mettono a letto la bambina, indugiano a lungo sulla sua figura dormiente. Kurt, in particolar modo, fatica a separarsene, e sembra intenzionato a vegliare sul  sonno di sua figlia. Ad un certo punto  Blaine lo prende per mano ed incurante delle sue flebili proteste, lo guida fuori dalla stanza.
 
 
“Amore, che succede?” gli chiede dopo aver socchiuso la porta alle loro spalle.
 
 
“Blaine mi sento tremendamente in colpa nei confronti di Tracy. Se ieri non ti avessi fatto quella scenata, noi non avremmo passato la notte lontani da lei e-” 
 
 
“ Non  avremmo vissuto uno dei momenti più belli e romantici della nostra vita, e Tracy avrebbe comunque avuto le coliche questa mattina.”
 
 
Kurt mette su un broncio adorabile che suo marito è ben felice di baciare via.
 
 
“Non darti colpe che non hai, Amore mio. Avanti , vieni con me!”
 
 
Pochi minuti dopo sono accoccolati sul divano, Kurt con la schiena appoggiata ad uno dei braccioli e Blaine comodamente seduto tra le sue gambe, la schiena contro il suo petto mentre si gode le attenzioni che suo marito sta riservando al suo collo.
Le loro mani vagano sul corpo dell’altro come i pennelli di un artista sulla propria tela, con devota passione, calda come la familiarità dei loro tocchi. Non hanno bisogno di parlare :le loro labbra, complici nei baci che si scambiano, e le loro dita che si cercano, bastano a donare loro un dolce conforto.
Restano lì per ore, senza dirsi null’altro che qualche “Ti Amo”, solo godendosi l’uno il calore dell’altro....finché il telefono di Blaine  comincia a squillare, rovinando un po’ quell’atmosfera così tranquilla.
Blaine si sporge dal divano quanto gli basta per recuperare il cellulare. Sullo schermo,  le notifiche di una serie di messaggi, tutti dallo stesso mittente. Apre la conversazione e li legge tutti, mentre Kurt dietro di lui, continua a vezzeggiare il collo con languide coccole.
 
 
“No” 
 
La voce di Blaine è appena un sussurro, ma suo marito riesce comunque a sentirlo ed alza immediatamente il volto per capire di cosa si tratti.
 
 
“Vi prego ditemi che è uno scherzo!”
 
 
“Amore, che succede?”
 
 
Blaine solleva il telefono con sguardo comicamente spaventato
 
 
“I miei genitori non verranno in vacanza da soli”, spiega lentamente.
 
 
“Che bello! Avranno degli ospiti! Non preoccuparti Blaine, io e Carole li aiuteremo a rendere il soggiorno dei loro amici il più piacevole possibile!”
 
 
“No, Kurt. Non si tratta di questo”
 
 
“E allora cosa?”
 
 
“Con loro ci sarà anche Cooper!”
 
***
 
Kurt è euforico: corre da un lato all’altro del giardino trasportando vassoi di pasticcini, stuzzichini e bevande fresche, facendosi aiutare da Carole a preparare il tavolo per la merenda. Blaine, d’altro canto, lo guarda scettico:
 
 
“Amore, non c’è bisogno di tutti questi manicaretti! È solo la mia famiglia!”, esclama annoiato, mentre gioca con Tracy  su una morbida  coperta stesa sul prato.
 
 
“Blaine! Proprio perché sono la tua famiglia meritano una buona accoglienza.  E smettila di brontolare!”
 
 
“Tanto Cooper non si accorgerà nemmeno dei tovaglioli piegati alla perfezione. Arriverà urlando qualche battuta inappropriata e si getterà sul cibo!”
 
 
Kurt si inginocchia di fronte a lui e gli incornicia il volto con entrambe le mani:
 
 
“Amore, sappiamo tutti com'è fatto Cooper. Questa è la prima volta che riusciamo a passare un po’ di tempo tutti insieme, quindi non pensiamo ad altro se non goderci questa bella vacanza...tanto lo so che non vedi l’ora di esibirti insieme a tuo fratello!”
 
Blaine finalmente sorride e Kurt ne approfitta per coprirgli le labbra con un bacio. Burt , dietro di loro,  approfitta della breve distrazione del figlio per avvicinarsi al tavolo imbandito.
 
 
“Papà guarda che ti vedo!” 
 
L’uomo alza le mani sporche di crema in segno di resa, borbottando qualcosa, facendo scoppiare tutti a ridere, compresa Tracy che non ha capito nulla di quanto successo!
 
Pochi minuti dopo, una macchina nera si ferma  davanti al cancello e ne esce una raggiante Pam.
 
 
“Blainey! Siamo qui”
 
La donna non aspetta neanche il marito , ma si precipita subito ad abbracciare suo figlio.
 
 
“Ciao mamma!”
 
 
“Non mi vedi da mesi e mi dici solo ‘Ciao mamma’?”
 
“Cara, lascialo respirare!” 
 
Alle parole del marito, Pam si separa da Blaine, non senza prima avergli pizzicato entrambe le guance, poi si butta su Kurt e Tracy, riservando loro lo stesso trattamento.
 
 
“Hey, figliolo! Ti trovo in gran  forma”
 
 
L’abbraccio che Robert Anderson regala a suo figlio è dolce ed affettuoso e Blaine si lascia cullare a lungo, sotto lo sguardo amorevole di Kurt: il rapporto tra Blaine e suo padre non è mai stato come quello tra lui e Burt, ma entrambi si sono sempre voluti bene e rispettati e per lui la serenità di suo marito viene prima di tutto.
 
Robert saluta con un abbraccio anche Kurt, poi si lascia ammaliare dagli occhioni blu di Tracy ed inizia a riempirla di attenzioni.
 
 
“Ma Cooper? Che fine ha fatto?”
 
Blaine non riesce neanche a terminare la frase che un camioncino hippie, parcheggia in malo modo proprio dietro la macchina dei suoi genitori.
 
 
“Aloha gente!”
 
 
Cooper Anderson,in tutto il suo splendore. 
Kurt scoppia a ridere vedendo suo cognato indossare un ridicolo costume con fantasia floreale. 
 
 
“Cognatino, cos’hai da ridere? Non ti piace il mio outfit?  Sporgi reclamo alla mia consorte, è lei la mia stylist!”
 
 
Proprio in quel momento Sarah, la santa donna che ha sposato Cooper, scende dal furgoncino, lanciando occhiatacce esasperate a suo marito. 
 
 
“Non dargli retta Kurt!”, esclama abbracciandolo, “ è solo geloso perché non è capace nemmeno di mettere insieme un un completo decente!”
 
 
“Dov’è Johnatan?”
 
 
“Lo abbiamo lasciato a casa!”
 
“Dai Coop! Smettila di scherzare, dov’è il mio nipotino?”
 
 
Cooper allora apre la portiera posteriore del furgoncino e pochi istanti dopo una testolina  piena di capelli neri ne sbuca fuori.  Kurt si precipita a prenderlo in braccio e a riempirlo di baci.
 
 
“Ciao Tesoro! Ma come sei diventato grande! E sei sempre più bello!”
 
 
“Kurt, smettila di sbaciucchiare mio figlio! Sembri quasi tu il padre!”
 
 
“Forse perché sono stato io a vederlo nascere, visto che il suo fighissimo papino è svenuto in sala parto!”
 
 
“Ouch!”
 
 
“Schizzo, ti conviene non ridere perché tuo marito ce l’ha  anche con te! A proposito, fatemi vedere la mia nipotina!”
 
 
Cooper prende Tracy dalle braccia di Nonno Robert e comincia a coccolarla con una dolcezza che è quasi surreale da parte sua.
 
 
“Caspita Kurt, pensavo che avendo i tuoi geni non ereditasse quella scarola che mio fratello si ritrova come capelli. Ma non fa niente tesoro, sei bellissima anche così.....ma cerca di non ereditare anche l’altezza da gnomo dal tuo papino!”
 
 
“Cooper!”
 
 
 
 
Angolo Autrice
Ciao a tutti! Finalmente sono tornata!
Questo capitolo è un po' di passaggio, mi serviva per introdurre personaggi e temi che verranno sviluppati nei prossimi capitoli.
Detto questo vorrei ringraziare tutti voi che state seguendo questa storia, il vostro appoggio è molto importante!
A presto!

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***


                                                                                                             Ad Anto, che in questo giorno di metà            
                                                                                                             Settembre compie davvero gli anni!! 
                                                                                                             Ricorda che “il regalo più grande” lo 
                                                                                                             riceverai sempre da te stessa ❤
                         Ti voglio bene! 
 
 
 
 
 
 
Tracy affonda i suoi piedini tondi nella sabbia fresca in prossimità della riva lanciando urletti deliziati, mentre Kurt, seduto su un grande telo di cotone, la sorregge per i fianchi. Accanto a loro Sarah sta aiutando suo figlio a riempire le formine con la sabbia. 
 
 
“Tio Kat!” 
 
 
Johnatan si avvicina a Kurt e gli porge uno dei suoi giocattoli colorati.
 
 
“È per me?”, il bimbo annuisce continuando a chiamarlo a modo suo.
 
 
“Grazie tesoro! Ma come sei gentile!”
 
 
Kurt , allora, si sistema Tracy su una gamba, in modo da far sedere Johnatan sull’altra, ma il piccolo lo stupisce con un piccolo gesto affettuoso: gli getta le braccia al collo e gli stampa un bacino sulla guancia. 
 
 
“Aww, cucciolo”
 
 
Tutte queste attenzioni nei confronti del cuginetto, però, sembrano far ingelosire Tracy, che pur non essendo capace di dare dei baci, si butta a bocca aperta sulla guancia del padre, ricoprendolo di saliva. 
Kurt, naturalmente, comincia a riempire di complimenti anche lei , ma questo non fa altro che innescare la più tenera delle battaglie tra i due bambini, a suon di bacini e coccole.
Appena Blaine si accorge di suo marito dolcemente assalito da quelle piccole pesti, accorre in suo aiuto insieme a Sarah. Tracy e John vengono sollevati dai loro rispettivi genitori, permettendo così a Kurt di rialzarsi.
 
 
“Ma come, a  Papi tanti bacini, e a me nemmeno uno?”
 
 
Tracy ridacchia alla buffa espressione offesa di Blaine.
 
 
“Dai Tesoro! Un bacino anche a me!”
 
 
Dopo alcuni secondi di moine, la piccola lo accontenta e gli lecca la faccia ma, appena si accorge di Kurt davanti a loro, si sporge per riservargli lo stesso trattamento.
Blaine, allora, la imita lasciando un bacio a stampo sulle labbra di suo marito. Quello che ottiene? Una Tracy alquanto gelosa che si mette in mezzo ai baci dei suoi genitori, continuando a leccare la faccia del povero Kurt.
Cooper, che fino a quel momento se n’era stato sdraiato come un adone greco  a prendere il sole, viene richiamato da quella simpatica scenetta e non può fare a meno di metterci il suo zampino.
 
 
“Ok, piccola!” , esclama prendendo Tracy dalle braccia di Blaine, “ lasciamo ai tuoi paparini un po’ d’azione!”
 
 
La bimba inizialmente protesta un po’, ma il sorriso smagliante di suo zio ed i suoi modi divertenti la distraggono facilmente.
 
 
Kurt, d’altro canto, non si lascia sfuggire l’occasione e ne approfitta per gettare le braccia al collo di suo marito e baciarlo appassionatamente. Appena si separano, Blaine lo solleva per le gambe ed inizia a correre verso l’acqua.
 
 
“Grazie Coop! Adesso posso portare mio marito a fare un bagno!”
 
 
“Schizzo, torna indietro! Non sono mica Mary Poppins!”
 
 
Ma Blaine non gli presta alcuna attenzione, anzi, cade in acqua trascinando con sé anche Kurt, che riemerge subito dopo, infreddolito e stizzito.
 
 
“Blaine, ma sei impazzito? Sto gelando!”
 
 
“Ma ci sono io a scaldarti!”
 
 
Kurt osserva il ghigno malizioso di suo marito e non può che cedervi:
 
 
“Vieni qui che ti riempio  di baci!”
 
 
Cooper li guarda soddisfatto, mentre i due si stringono tra le onde.
 
 
“Sai piccola.....hai due papà davvero speciali”, sussurra accarezzando i ricci di Tracy, “ma non dirglielo, altrimenti si montano la testa!”
 
Un paio di manine piccole si avvinghiano alle sue gambe e Cooper si abbassa trovandosi alla stessa altezza di Johnatan.
 
 
“Hey Campione!”
 
 
Cooper prende in braccio anche suo figlio, e si rialza con entrambi i bambini senza troppa fatica.
 
 
“Andiamo ad infastidire i nonni!”
 
 
***
 
 
Quel giorno decidono di pranzare nell’area pic-nic allestita dietro al bar della spiaggia. Burt e Robert si divertono a dare la pappa ai loro nipotini, sotto l’occhio vigile di Kurt; Carole, Pam e Sarah apparecchiano la tavola mentre Blaine e Cooper si contendono il barbecue. 
La giornata trascorre piacevolmente: i bambini si addormentano all’ombra del pioppeto dopo pranzo e i grandi possono godersi qualche ora di relax tra chiacchiere e giochi con le carte.
Cooper, ad un certo punto, se ne esce con una delle sue proposte alle quali nessuno di solito presta attenzione.
 
 
“Schizzo! Io e te dovremmo andare a fare una gita insieme!”
 
 
“Sì, certo!” 
 
 
“Perfetto! Allora, domani pomeriggio. Scegli tu il posto!”
 
 
Blaine quasi si strozza con la sua stessa saliva: “ Coop, io scherzavo”
 
 
“Ma io no! Dai, immagina che bello io, te e le due pesti! Gli Anderson in campeggio!”
 
 
Stavolta è Sarah a sbiancare: “ Cooper, non mi sembra il caso di portare anche i bambini”
 
 
“ Ma è solo per poche ore!”
 
 
“Sì, ma tu non sei nemmeno capace di cambiare un pannolino a tuo figlio!”
 
Kurt a quel punto, interviene in difesa del cognato: “Ci saranno anche Blaine e Tracy, non preoccuparti Sarah.”
 
Alla fine, la donna si lascia convincere, ma solo dopo le dovute raccomandazioni fatte a Blaine e la promessa che non si sarebbero allontanati troppo.
 
 
***
 
Appena i bambini si svegliano nel tardo  pomeriggio, li portano di nuovo in spiaggia. Il sole a quell’ora scotta di meno e la brezza marina è piacevole e rilassante, a tal punto che stavolta è Cooper ad assopirsi sulla sdraio, ronfando di tanto in tanto, suscitando l’ilarità di suo figlio.
Blaine, ora che ha trovato un valido assistente in Johnatan, ha tutta l’intenzione di finire il suo castello di sabbia. Burt e Carole si sono concessi una romantica passeggiata, lasciando Kurt in compagnia dei suoceri. Robert è totalmente preso da Tracy, la porta a riva, le fa bagnare i piedini e poi la fa giocare con la sabbia. 
Pam, invece, sta intrattenendo il genero e la nuora con gli ultimi gossip, sventolando il suo ventaglio.
 
 
“Ragazzi, io vado a prendermi un drink al bar, a furia di parlare mi si è seccata la gola!”, esclama ad un certo punto, alzandosi dalla sua sdraio e trascinando con sé Sarah.
 
 
“Kurt, vieni con noi?”
 
 
“Arrivo! Blaine, amore,  tu vuoi qualcosa?”
 
 
“Sì,  un  succo di frutta. Vado a chiamare Papà e veniamo anche noi”
 
 
Johnatan, tenendo per mano lo zio Blaine, saltella allegramente  fino alla riva, raggiungendo il nonno e la cuginetta. Robert si inginocchia per essere alla stessa altezza del nipotino e lo coinvolge nel gioco che stava facendo con Tracy.
Pochi istanti dopo  si sente un  breve urlo impaurito. Blaine si volta e vede Kurt poco lontano che si tiene un piede con espressione dolorante. Senza neanche pensarci un minuto, corre subito verso di lui.
 
 
“Amore, che succede?”
 
 
“Credo che mi abbia punto un insetto e mi brucia”
 
 
Blaine lo prende in braccio senza esitare e corre  verso la zona docce. Nel frattempo, anche Cooper, svegliato da tutto quel trambusto, viene in loro aiuto.
 
 
“Coop, c’è una pochette blu nel mio zaino, prendila”, gli ordina concitato mentre fa sedere Kurt su una sedia. 
 
 
“Amore devo toglierti il pungiglione” , dice controllando attentamente  la puntura. Poi, senza indugiare oltre, appoggia le labbra sulla parte interessata e, facendo una lieve pressione, riesce ad estrarre il pungiglione.
 Appena Cooper ritorna con la borsa dei medicinali, Blaine comincia a lavare e disinfettare la ferita, assicurandosi  che non ci siano altri sintomi.
 
 
“Tesoro ti senti bene? Hai dolori particolari? Ti gira la testa? Hai la nausea?”  chiede preoccupato al marito.
 
 
“Sto bene, Amore”
 
 
***
 
Blaine appoggia Kurt molto delicatamente sul divano. Dopo aver fatto controllare la ferita a Carole,  ha insistito per portarlo in braccio fino a casa.
 
 
“Blaine siediti qui accanto a me”
 
 
“Aspetta Tesoro, appoggia il piede qui sopra”
 
 
Kurt scuote la testa intenerito dalle premure di suo marito. Vorrebbe dirgli di non preoccuparsi tanto, ma proprio in quel momento si accorge di Cooper sull’uscio della porta con Tracy in braccio.
 
 
“Vi ho portato la vostra Principessa!”, esclama l’uomo sistemando la bambina nel suo box.
 
 
“Grazie Coop!”
 
 
“Dovere Cognatino! Schizzo, queste borse dove le metto?”
 
 
“Lasciale pure lì. Ci penso io dopo”
Cooper fa come detto, poi si congeda con la sua, proverbiale, discrezione : “Ho capito, me ne vado! Dovete continuare la scenetta sexy della spiaggia!”
 
 
Appena la porta si richiude alle sue spalle, Kurt scoppia a ridere.
 
 
“Ma di cosa stava parlando?”
 
 
Blaine fa spallucce, poi, guardando il piede di suo marito appoggiato sul tavolino, ha un’idea.
 
 
“Forse- sorride malizioso- il mio fratellone si riferiva a questo” 
 
Le sue labbra si vanno a posare di nuovo sul piede di Kurt, ma stavolta proseguono tracciando una scia di umidi baci lungo tutta la gamba.
Una volta arrivato all’altezza del bacino, Kurt lo prende per il colletto della maglia e lo tira su, baciandolo con profondo ardore.
 
 
“Pa-ppa! Papppp- i!”
 
 
La voce angelica della loro bambina li desta da quel piccolo  momento di passione.
 
 
Blaine si stacca a malincuore da suo marito, ma appena Tracy allunga le braccia verso di lui per essere presa, il suo cuore si riempie di gioia.
 
 
“Hey piccola! Anche tu vuoi fare le coccole a papi?”
 
 
Tracy batte le manine contenta quando Blaine la mette in braccio a  Kurt.
 
 
“Ciao Cucciola!” , sorride radioso scompigliandole  i ricci.
 
 
“PA-PPI, PA-PPIO !” 
 
 
“Aww, Blaine! Sta imparando a chiamarci! Non la trovi una cosa adorabile??”
 
 
Blaine, accarezza la schiena della figlia, incontrando lo sguardo altrettanto emozionato di suo marito. 
 
“Secondo me è un modo per reclamare la pappa!”
 
 
“Anche se fosse, lei è la principessa di casa ed ogni suo desiderio è un ordine! Quindi, Papino...”
 
 
Blaine allora si alza e si dirige in cucina: “Ho capito, ho capito! E pappa sia!”
 
 
Kurt ridacchia soddisfatto vedendolo armeggiare con pentoline ed omogenizzati.
 
 
“Amore”- lo chiama ad un certo punto e Blaine si ferma  con aria interrogativa, un  pacchetto di pastina  tra le mani.
 
 
“Grazie per prenderti cura di noi”
 
 
“Non c’è nient’altro che vorrei fare per il resto della mia vita”
 
 
***
 
Blaine controlla per l’ennesima  volta di aver preso tutto, prima di richiudere il cofano della macchina. Sente Kurt schioccare una serie di bacini sulle guance di Tracy, mentre Cooper lo canzona per la sua sdolcinatezza, ignorando completamente le raccomandazioni che Sarah gli sta facendo.
 
 
“Sei pronto?” 
 
Kurt lo abbraccia da dietro, appoggiando il mento sulla sua spalla.
 
 
“Più o meno. Non voglio lasciarti da solo. Posso dire a Cooper di rimandare la gita”
 
 
“Amore, io sto bene. E poi non sono da solo!”
 
 
“Ma-”
 
 
“Niente ‘ma’! Tuo fratello ha organizzato tutto questo per passare un po’ di tempo con te. Non sprecare quest’opportunità!”
 
Blaine si lascia convincere dalle parole di suo marito e finalmente, dopo tanti baci e saluti,  Cooper mette in moto l’auto, alzando la radio a tutto volume.
 
 
“Forza Anderson! Si parte!”
 
 
***
 
Kurt, sentendo il campanello suonare,  si affretta ad andare ad aprire la porta, già pronto ad accogliere una Sarah preoccupata, ma le sue aspettative vengono disattese, quando si ritrova di fronte il volto sorridente del  medico che solo qualche giorno prima ha visitato sua figlia.
 
 
“Dottor Prieston! Cosa ci fa qui?”
 
 
“Salve Signor Hummel! Posso entrare?”
 
 
“Certo.  Mi scusi” , esclama facendogli strada e facendolo accomodare sul divano.
 
 
“Stamattina ho sostituito un mio collega in un ambulatorio qui vicino, così ne ho approfittato per venire a vedere come sta Tracy.”
 
 
“Un pensiero davvero gentile, solo che Tracy non è in casa ora, Blaine l’ha portata a fare una piccola gita.”
 
 
“Oh....posso tornare più tardi, allora. Non ho impegni, quindi non mi crea alcun problema ripassare un’altra volta”
 
 
“Se vuole può aspettare qui. Posso offrirle qualcosa!”
 
 
“Non vorrei disturbare...”
 
 
“Nessun disturbo, anzi, approfitto volentieri della sua compagnia per chiederle alcuni consigli!”
 
 
“Affare fatto! Ma la prego,  diamoci del tu!”
 
 
“Va bene, ...?”
 
“Alex”
 
 
“Ok, Alex. Gradisci della limonata?”
 
 
Il dottore annuisce in risposta, ma appena Kurt si alza per andare in cucina, la sua attenzione viene attirata dalla garza bianca sul  suo piede.
Quando il padrone di casa torna in sala con il vassoio della merenda, Alex gli chiede cosa è successo.
 
 
“Una puntura d’insetto”
 
 
“L’hai fatta controllare?”
 
 
Kurt fa un piccolo cenno d’assenso, mentre gli serve una fetta di dolce: “Carole la tiene sotto osservazione”
 
 
“Ti dispiace se do un’occhiata anche io?”
 
 
Kurt è sorpreso  dall’interesse dell’uomo, ma acconsente senza pensarci più di tanto: magari, sentendo il parere di un medico, anche suo marito smetterà di preoccuparsi.
Alex rimuove la medicazione molto delicatamente, poi si sofferma a controllare con minuzia la ferita, che ormai è  solo un punto arrossato.
 
 
“È stata disinfettata molto bene”, conclude ricoprendola con una garza pulita. “Carole è stata davvero brava”
 
 
“In realtà è stato Blaine a medicarmi”, Kurt non può reprimere un certo moto di orgoglio, e questo non passa inosservato al dottore, che evita ulteriori commenti a riguardo. 
 
 
“Bene. Fortunatamente non ci sono reazioni allergiche, è tutto ok. Posso usare il bagno? Vorrei lavarmi le mani”
 
 
“Certo! La porta in fondo”
 
 
***
 
Alex ritorna pochi secondi dopo, con il suo solito sorriso smagliante ed una grande voglia di parlare.
 
 
“Chi è questo bambino adorabile?” , chiede, infatti indicando una fotografia appesa al muro.
 
 
“ Lui è mio nipote Johnatan!”, il sorriso di Kurt si addolcisce.
 
 
“Non sapevo avessi altri fratelli oltre a Finn”
 
 
“No. Johnatan è il figlio di mio cognato Cooper”
 
 
“Cooper? Quel Cooper Anderson? Non sapevo avesse un figlio!”
 
 
“Il solo ed unico!”, ridacchia Kurt , “e  scommetto non sapessi nemmeno che è sposato!”
 
 
Alex scuote la testa sorpreso e, incuriosito dalla storia, comincia a chiedere i dettagli, e Kurt è ben felice di accontentarlo.
 
 
“A dire il vero, neanche noi sapevamo che si era sposato. Cooper ha avuto decine di donne e nessuno si aspettava che prima o poi mettesse la testa a posto. E invece.....ci ha stupiti tutti.
All’epoca stava uscendo con una modella molto famosa che voleva ufficializzare la loro frequentazione, per questo gli inviò un contratto da firmare. Il manager di Cooper diceva che quella era l’occasione che  stavano  aspettando, ma mio cognato ha lavorato sodo per la sua carriera e non voleva che il suo successo dipendesse dalla sua vita sentimentale. Così decise di rivolgersi ad uno studio legale e fu lì che conobbe Sarah. Era timida ed impacciata, ma quando le affidarono il caso di Cooper, dimostrò di essere una grande professionista. In poche settimane riuscì  a liberare mio cognato non solo dalle pretese di quella modella, ma anche dal suo manager. Ed è così che si innamorarono. Pochi mesi dopo, quando Cooper fu scelto come protagonista di un film, per festeggiare la grande svolta della sua carriera portò Sarah a Las Vegas e si sposarono.
Noi eravamo convinti si trattasse di una delle tante avventure di Cooper,  non di certo una  giovane e promettente avvocatessa!
Sarah è l’opposto di Cooper, è posata e responsabile.....ma quei due si completano a vicenda. Capimmo subito che si trattava di vero amore, per questo io e Blaine abbiamo insistito perché Cooper facesse le cose per bene e ci siamo riusciti: pochi mesi dopo rinnovarono le promesse di matrimonio, in una cerimonia intima con amici e parenti. E poi, due anni fa, è arrivato Johnatan!
Io e mio marito andammo a trovarli a Los Angeles e, una mattina, mentre Cooper e Blaine erano andati a prendere i caffè, a Sarah vennero le contrazioni. Fortunatamente riuscimmo a portarla in ospedale prima che le si rompessero le acque, ma una volta arrivati lì, Coop svenne per l’emozione e Blaine rimase con lui. Così entrai io in sala parto con Sarah.....sono stato il primo a vedere il faccino di John ed è anche per questo motivo che ci sono affezionato così tanto. Pensa, io e Blaine siamo i suoi padrini!”
 
 
“È davvero una bella storia. Solo che questo non ha fatto altro che accrescere la mia curiosità: tutti i blog di teatro e le riviste definiscono te e Blaine ‘la coppia iconica di Broadway’........com’è nata la vostra storia?”
 
 
Kurt beve un po’ della sua limonata e si sistema meglio sul divano.
 
 
“La storia mia e di Blaine.....Hai tempo, dottore?”
 
 
Alex annuisce intrigato: “Tutto il tempo necessario”
 
 
“Allora mettiti comodo: sarà una lunga chiacchierata!”

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Capitolo 7
*** Capitolo 6 ***


Cooper spegne il motore dell’auto e si concede qualche istante per guardarsi meglio intorno:


“Bel posto fratellino! Come l’hai scovato?”


“ Lo abbiamo scoperto io e Kurt qualche anno fa. È il luogo ideale per fare un picnic o una gita. Parcheggi la manica nel posto auto e poi hai a disposizione un’area interamente  riservata”


Cooper annuisce soddisfatto: è decisamente il posto ideale per quello che ha in mente.


***


“Mi stai dicendo che tuo marito ha fatto una serenata da Gap e si è beccato un due di picche?!”


Alex è sinceramente divertito da quanto Kurt gli sta raccontando: lui conosceva Blaine Anderson come un artista affermato di Broadway e mai si sarebbe aspettato di trovarsi con il marito del suddetto  a parlare delle sue imbarazzanti imprese adolescenziali, bevendo limonata e mangiando pasticcini.


“ Pensa che qualche settimana dopo ha baciato Rachel Berry durante il gioco della bottiglia: erano ubriachi persi e pensavano di aver trovato la loro anima gemella...”


“No, non ci credo!”


“Invece è vero.....fortunatamente la sbandata è durata solo quarantotto ore, il tempo di baciarsi da sobri, ma ci è costato la nostra prima litigata!”


“Non immaginavo che Blaine fosse un adolescente così, come dire.... spassoso!”


Kurt ride accavallando le gambe ed appoggiandosi meglio contro la spalliera del divano.


“Io lo definirei ‘tonto’, un adorabile tontolone! Ci ha messo un po’ di tempo per accorgersi di me”, sospira ricordando i vecchi tempi, “ma poi si è fatto perdonare! Dal momento in cui ha capito di essere innamorato di me, non ha fatto altro che dimostrarmelo.”


Alex  a quel punto si sporge in avanti, sempre più interessato al racconto, anche se le ultime affermazioni di Kurt, gli hanno suscitato una certa invidia, che lui cerca di mascherare con semplice curiosità.


“Chi ha fatto il primo passo?”, chiede allora, a bruciapelo.


Kurt sorride ed improvvisamente le guance si tingono di un amabile rossore, come quel pomeriggio d’inverno in cui Blaine, il suo Blaine, lo baciò per la prima volta.


“Il canarino mascotte dei Warblers era appena morto ed io ho voluto omaggiarlo con una canzone. Non dimenticherò mai lo sguardo di Blaine mentre cantavo: mi guardava come se mi avesse ritrovato dopo tanto  tempo, e in un certo senso è stato così. Lui in quel momento mi ha riconosciuto, perché quando due anime che si appartengono si incontrano, non c'è modo di scappare.
Così si inventò una scusa per poter passare più tempo con me e alla prima occasione mi disse che io lo emozionavo e mi baciò. E così la nostra storia ebbe inizio.”


“Molto romantico. Ti saresti mai immaginato che poi  quel ragazzo lo avresti sposato?”


“ Assolutamente sì. Io e Blaine non siamo differenti da tutte le altre coppie: abbiamo costruito il nostro rapporto giorno dopo giorno, dalle passeggiate mano nella mano alle prime notti d’amore,  io sognavo il giorno del mio matrimonio ed al mio fianco immaginavo sempre lui. 
Non ti mentirò raccontandoti di una storia idilliaca: abbiamo raggiunto insieme tutti i più grandi traguardi della nostra vita, ma sono arrivate anche le sconfitte e le delusioni...te l’ho detto: siamo una coppia normale.”


Alex annuisce pensieroso, sorseggiando la sua limonata, più per fare qualcosa che per sete. Osserva di sottecchi Kurt  mentre questo  si ripulisce le labbra con un tovagliolino, con la sua solita eleganza. Il dottore non può evitare di ammettere a sé stesso di essere attratto da lui, dai suoi modi garbati e gentili, dalla sua bellezza indiscutibile, ma deve anche fare i conti con il sorriso innamorato che ha stampato sulle labbra quando parla di suo marito. Alex non riesce a credere che quei due riescano ad avere un simile rapporto ancora dopo tanti anni.


“Quindi avete dovuto superare anche voi degli ostacoli?”, chiede dopo un po’, riallacciandosi al discorso di Kurt.


“Ovviamente”


“Parlamene” , il tono di Alex è basso e sicuro di sé. Si alza per andarsi a sedere accanto a Kurt, deciso a trovare un qualsiasi indizio per intaccare l’immagine perfetta di Blaine dipinta nella sua mente.


“Okay”, Kurt è piuttosto spiazzato da tutto l’interesse mostrato da quell’uomo, ma sceglie di non dare troppo peso a quella strana sensazione di disagio che comincia ad avvertire, in fin dei conti, per lui raccontare la sua storia con Blaine è sempre un piacere e non gli costa alcun sacrificio.


“Beh, all’inizio era tutto fantastico e meraviglioso. Eravamo  giovani e molto inesperti, non andavamo oltre ai baci e gli abbracci, ci limitavamo a tenerci per mano mentre facevamo i compiti o guardavamo un film. Poi Blaine si è trasferito nel mio liceo, per starmi più vicino, e naturalmente il nostro rapporto ha iniziato ad evolversi. Sono iniziate le prime gelosie, le prime incomprensioni e, non ci crederai, ma ci hanno sempre rafforzati e ci hanno aiutato a rendere magico  il mio ultimo anno di liceo. E poi  sono arrivato a New York e tutto ha preso un’altra piega...”


***

Blaine osserva divertito suo fratello che tenta di montare una tenda da spiaggia. Ha provato a suggerirgli di spiegarla semplicemente, ma Cooper non ha voluto dargli ascolto e lui ha lasciato perdere: tanto la tenda per i bambini l’ha già montata lui.
 

“Ecco fatto!”

Cooper esulta vittorioso mentre sistema  gli zaini nella tenda che ha finalmente aperto. Blaine lo  aiuta passandogli le borse appoggiate sul tavolo dell’area picnic.
Tracy e Johnatan dormono beatamente  nel giaciglio che Blaine ha preparato per loro, al riparo dal sole cocente e dagli insetti.

“Adesso che siamo qui, mi dici perché hai insistito tanto per fare questa gita?”

Cooper sospira e si volta per rispondere a suo fratello: “Volevo semplicemente parlarti”.

Blaine picchietta sulla coperta sulla quale è seduto, in un invito ad accomodarsi lì accanto. 

“Coraggio, ti ascolto!”

Cooper punta lo sguardo sulle sue mani e quando prende la parola, è insolitamente timido ed impacciato.


“Io...io voglio chiederti scusa.”


“Per quale motivo?”, Blaine è piuttosto sorpreso dalla piega che sta prendendo la situazione.

“Ce ne sono tanti di motivi, non negarlo. Io so che non eri particolarmente contento di avermi qui, e ti capisco: eri qui, a goderti le vacanze con la tua bella famiglia, con Burt e Carole, che sono delle persone deliziose, e poi sono arrivato io. Il fratello casinista e bambinone, quello che non fa altro che combinare guai. So di averti deluso e ,credimi, mi dispiace. Mi dispiace non esserti stato accanto come dovevo quando ne avevi più bisogno. Mi dispiace non esserci stato quando hai dovuto cambiare scuola per via dei bulli e mi dispiace di non aver potuto passare le notti in bianco a sentirti parlare allo sfinimento di Kurt, e delle ‘adorabili fossette che gli solcano le guance quando sorride’. Perciò.....scusa.”


“Coop,io-”


“Aspetta, fammi finire, per favore. Io vorrei anche ringraziarti. Tu....tu sei il mio eroe, Blaine. La mia fonte di ispirazione. Vederti realizzare i tuoi sogni, Broadway, il matrimonio  con Kurt, la mia bellissima nipotina.....mi ha ispirato. Mi ha dato la forza di pendere in mano la mia vita.
 Voglio che tu sappia che mi sto impegnando per essere il padre ed il marito che Johnatan e Sarah meritano, ed il fratello maggiore che non sono mai stato.”


I due restano qualche secondo a contemplare il paesaggio attorno a loro, metabolizzando quanto appena accaduto. 
Cooper, però, non riesce a sostenere troppo a lungo questo  silenzio, perciò si alza con la scusa di andare a recuperare il cesto della merenda in macchina. Muove appena qualche passo prima che Blaine lo blocchi e lo abbracci calorosamente, facendosi piccolo piccolo tra le sue braccia. 


“Grazie”, sussurra con gli occhi lucidi dall’emozione e la voce rotta dal pianto, “Ti voglio bene”


“Anche io, Schizzo. Ti voglio bene anche io.”


***

“Ed ora eccoci qui. Sposati e genitori di una bambina stupenda!”

Kurt conclude il suo racconto con un sorriso felice, riempie un bicchiere di acqua e poi recupera una caramella alla menta per la gola, affaticata dopo tanto parlare.


“Scusami, ti avrò annoiato...è che mi lascio prendere la mano quando parlo di mio marito.”, esclama divertito, accorgendosi del silenzio di Alex.


“No, non mi hai annoiato affatto. Sono solo perplesso.”

“Come mai?”


“Ad essere sincero, quando mi hai parlato di ostacoli e difficoltà, non immaginavo ti riferissi a tutto questo.” 


Kurt appoggia il suo bicchiere ormai vuoto sul tavolino di fronte a sé con cipiglio interrogativo, invitando il dottore a continuare il discorso.


“Non credevo che una persona forte ed orgogliosa come te, potesse perdonare dei tradimenti tanto gravi da parte del suo compagno. Io penso che tu ti meriti molto di più di un uomo che per dispetto si è messo con il tuo ex bullo.”


“Io non ho mai detto che Blaine si volesse vendicare di me, mettendosi con Dave.”


“Perché non te ne rendi conto. Sei talmente preso da Blaine che non ti accorgi della gravità di quello che è successo tra di voi.”


Kurt chiude gli occhi e prende un profondo respiro. Non vuole essere scortese, o peggio ancora, aggressivo, ma non sopporta che la gente parli male di  suo marito.


“Non avrei dovuto raccontarti la mia storia. Ti chiedo solo di non esprimere giudizi su questioni di cui non sai praticamente nulla”


“Kurt- ”


“No. Lasciami parlare. Io e Blaine abbiamo commesso entrambi degli errori, più o meno gravi. Non stiamo insieme per qualche strana dipendenza psicologica, ma perché ci amiamo e ci rispettiamo. Siamo cresciuti insieme, siamo caduti e ci siamo rialzati, sempre insieme. L’ho sposato perché è l’uomo migliore che potessi desiderare e, che tu ci creda o no, quando frequentava Dave non lo faceva di certo per ferirmi, o per farmi ingelosire, ma perché non si ferma ai pregiudizi. Blaine è fatto così: cerca il buono in ogni persona che incontra e non nega una possibilità a nessuno. Questo è uno dei tanti motivi per cui lo amo così profondamente, a dire il vero.”


Alex china il capo, maledicendosi mentalmente per essere stato così diretto. Mossa decisamente sbagliata, a giudicare dalla passione  con cui Kurt ha appena difeso suo marito.


“Scusami, non volevo infastidirti. Mi sono permesso di parlarti francamente solo perché ho davvero molta stima di te, e sono estremamente affascinato dalla tua forza. Mi dispiace se  sono stato inopportuno. Forse è meglio che me ne vada.”

Il dottore fa per alzarsi, ma Kurt lo blocca: “Non ce n’è bisogno. Sei qui per visitare Tracy, e poi mio padre e Carole ti hanno già invitato a cena, non sarebbe carino disdire tutto all’ultimo.”


“Ma- ”


“Hai avuto un’uscita infelice ed io te l’ho fatto notare. Non pensiamoci più.”


Il tono di Kurt è meno confidenziale di prima, ma comunque garbato e gentile e mentre si riaccomoda sul divano  Alex non può fare a meno di essergli grato per non averlo privato della sua compagnia.


***

“Dimmi la verità”, esordisce Blaine,  mentre dà da mangiare a Tracy un omogenizzato alla frutta, “tu hai organizzato tutto questo solo per aprirmi il tuo cuore, o c’è dell’altro?”

“Wow, Schizzo! Sei davvero perspicace”

Cooper getta in un cestino il tovagliolo che ha appena utilizzato per ripulire il visino di Johnatan dalla marmellata della sua merenda, poi si avvicina a suo fratello e prende un profondo respiro.


“Mi hanno preso per uno dei ruoli principali di una nuova serie televisiva!” , esclama tutto d’un fiato.

Blaine balza in piedi, stringendo Tracy al petto e congratulandosi entusiasta con Cooper.


“È una notizia fantastica Coop! Perché non me lo hai detto prima?”


“C’è un’altra cosa che devi sapere. Si tratta di un personaggio  gay. Io...io ci tengo davvero tanto ad interpretarlo al meglio. Voglio renderti orgoglioso di me, ma non posso farlo senza il tuo aiuto.”


Blaine è visibilmente commosso mentre abbraccia di nuovo suo fratello.


“Io sono già orgoglioso di te”

“Anche io lo sono. Di entrambi”


Cooper e Blaine si voltano nella direzione da cui proviene quella voce familiare.


“Papà! Cosa ci fai tu qui?”


Robert dondola da un piede all’altro, come un bambino beccato con le mani sporche di cioccolato.


“Sono venuto a fare ammenda anche io. È da quando siamo arrivati che aspettavo questo momento, così ho chiesto aiuto a Kurt e  lui mi ha mandato qui.  Non sono molto bravo con le parole, quindi lo dirò e basta.
Sono fiero di voi, degli uomini che siete diventati, di quello che avete realizzato in questi anni. Mi riempie il cuore vedervi insieme ai vostri meravigliosi bambini, sapere con quanta dedizione avete costruito le vostre famiglie. Mi  dispiace solo non avervelo detto prima, ma.... Vi voglio bene ragazzi.”


Blaine singhiozza e anche Cooper ha gli occhi lucidi di lacrime ma, ovviamente, non vuole darlo a vedere.


“Pensavo fosse una gita, non uno di quei programmi strappalacrime!”


Robert sorride al tentativo, mal riuscito, del figlio di nascondere la sua commozione.
Johnatan, vedendo il nonno in disparte gli corre incontro, aggrappandosi alle sue gambe. 


“Mio figlio: il genio della famiglia!” , sospira Cooper, “Coraggio Anderson, abbraccio di gruppo!”

Così dicendo, trascina tutti in un grande, caloroso abbraccio.


***

Kurt è impegnato ad apparecchiare la tavola quando gli viene sventolato davanti agli occhi un piccolo mazzo di fiorellini. L’uomo si volta trovandosi di fronte la sua piccola Tracy.

“Ciao Tesoro!” , la sua voce è miele fuso, mentre la prende dalla braccia di Blaine e la riempie di bacetti. “Mi sei mancata tantissimo!”


“Ed io non ti sono mancato?” 

Kurt sorride e attira a sé suo marito per un lungo bacio.


“Vieni qua Brontolone!” sospira portandoselo più vicino ed accettando i fiori che gli sta porgendo.


Alex, dall’altra parte del giardino, osserva tutta la scena con uno sguardo che non promette nulla di buono. A Cooper, lì in parte, non passa inosservato il modo in cui il dottore fissa suo cognato e no, non gli piace affatto. 

“Caro dottorino, stasera ci divertiremo” sussurra a bassa voce, a mo’ di sfida. Poi indossa il miglior sorriso del suo repertorio e va a presentarsi.

***

La cena è un’esperienza alquanto divertente. Cooper fa di tutto per far accomodare Alex in una posizione  che lui definisce strategica, ossia a capotavola, con Blaine seduto alla sua sinistra. Ovviamente Kurt è al fianco di suo marito e questo, stando al piano di Cooper, dovrebbe essere già sufficiente per mostrare al dottore “la magia Klaine”, come direbbe la sua amica Sue. Ed effettivamente, Blaine si dimostra il solito galantuomo, riempendo Kurt di attenzioni. I due si imboccano a vicenda, con la scusa di  assaggiare questo o quel manicaretto, si sussurrano carinerie  e quando Kurt si stiracchia discretamente, Blaine gli massaggia delicatamente la schiena. Insomma, nulla di diverso dal solito. Cooper, non solo si gode soddisfatto il cipiglio di pura invidia sul volto di Alex, ma infierisce tessendo le lodi di suo fratello e raccontando gli aneddoti più felici e romantici della sua storia con Kurt. 
Il dottore, sfinito dal chiacchiericcio da pagine rose del bell’attore, inventa una scusa per congedarsi subito dopo il dolce. Blaine lo ringrazia profusamente per l’attenzione avuta nei riguardi di Tracy, Kurt lo saluta frettolosamente per andare a placare il provvidenziale pianto di sua figlia. Cooper, invece,  insiste per accompagnarlo all’auto per finirgli di raccontare di quella volta che Blaine e Kurt hanno fatto da babysitter a Johnatan.....in realtà lo fa solo ed esclusivamente per poterlo salutare con una stretta di mano più che eloquente, che può essere  interpretato solo in un modo: “Giù le mani da Kurt!”

***

Kurt si accoccola meglio sul  petto di suo marito, accarezzandolo con la mano a palmo aperto all’altezza del cuore.

" Com'è andata oggi con Cooper ?" , gli chiede, lasciandogli dei lunghi baci rassicuranti.

" Sorprendente bene. Avevi ragione tu: Coop ha organizzato tutto per passare un po' di tempo con me e per parlarmi. Credo sia stato molto terapeutico per entrambi. Lui sta davvero cambiando, si sta impegnando tanto per non deludere nessuno e questo mi rende molto orgoglioso di lui....anche se stasera si è comportato come suo solito e non la smetteva di dire che il dottore ci stava provando con te!"

"Perché ci stava davvero provando", la voce di Kurt è pacata, mentre continua ad accarezzare la pelle di Blaine, come se non gli avesse appena detto nulla di sconvolgente.

"Lui...lui ci ha provato? Davvero"

Kurt annuisce, tranquillo, mentre in Blaine comincia a farsi strada un forte moto di gelosia, accompagnata allo stesso tempo da un certo senso di panico. 


"Ma perché lo hai invitato a cena? Amore, dimmi la verità, ti piace? Perché se è così, io prima vado a dirne quattro al dottorino e poi ti prometto che faccio tutto quello che vuoi" , farnetica mettendosi a sedere.

"Amore calmati!" , Kurt si siede a sua volta. "Potrei approfittarmi di questa tua promessa per costringerti a stare a letto tutto il giorno con me, ma no, Tesoro, il dottore non mi piace", afferma con risolutezza, stringendo le mani di Blaine tra le sue.


"Che cosa ha fatto? ", chiede allora quest'ultimo.


"Mi ha solo riempito di lusinghe, ma ha commesso un grande errore."

"Cioè? "

"Ha provato a mettere in cattiva luce te.... e tu sai che non permetto a nessuno di parlare male del mio uomo"


“Ma perché hai lasciato che restasse a cena?”, chiede allora Blaine, con un broncio quasi infantile.


“Volevo che restasse per mostrargli che uomo meraviglioso,  straordinario e  sexy, ho sposato.” 

Kurt gli sussurra la sua risposta direttamente sulle labbra, con un guizzo di lussuria che attraversa i suoi occhi e la sua voce. 


“Va meglio adesso?”, gli chiede poi baciandolo lascivamente all’angolo della bocca.


“Mhh, non saprei. Prova ad essere più convincente...”

Blaine lo provoca e Kurt è ben lieto di accontentarlo, salendogli in grembo e riprendendo a baciarlo appassionatamente. 

***

Il mattino seguente, quando Blaine va ad aprire la porta, non si aspetta di trovarsi di fronte proprio Alex, con lo sguardo basso.

“Immagino tu sia venuto qui per mio marito” , il tono di Blaine è tagliente, ma Alex sa di meritarselo.

“Ti devo delle scuse e le devo anche a Kurt”

Blaine fa un cenno d’assenso e lo lascia entrare.


***

“Quindi ci hai provato con Kurt perché sei invidioso del nostro rapporto perché tu ed il tuo ragazzo vi siete lasciati?”

Alex annuisce mordicchiandosi il labbro inferiore. Stavolta è stato lui a raccontare la sua storia: ha parlato loro di Eddie, il suo ex ragazzo. Si erano conosciuti ed innamorati  ai tempi del liceo, Alex aveva addirittura rinunciato ad un lavoro in uno degli ospedali più importanti di New York per seguirlo in California, restando da solo quando Eddie è partito per l’Europa, per un’occasione imperdibile di lavoro.


“Quando Kurt mi ha raccontato di quanto voi abbiate superato insieme, non ho potuto fare a meno di pensare che io ed Eddie ci siamo lasciati solo perché io non riuscivo a sopportare la lontananza . Voi mi ricordate dove abbiamo fallito.”


“Ci dispiace, Alex. Ma almeno tutta questa storia ti è servita a qualcosa”, prova a rincuorarlo Kurt. “Adesso sai che non ti serve a nulla provarci con uomini sposati. Sei ancora innamorato di Eddie”

“Sì ma lui è in Europa, e  chissà quando tornerà”

A quel punto interviene Blaine: “Alex, per esperienza posso dirti che con l’amore si può arrivare praticamente ovunque. Devi solo crederci e non arrenderti.”

***

Appena il dottore lascia casa Hummel-Anderson, con il cuore più leggero e le idee più chiare, un preoccupatissimo Cooper, che aveva aspettato appostato alla porta di suo fratello, fa la sua entrata in scena.

“Quello ci prova con tuo marito, e tu lo fai pure entrare in casa? Schizzo, dimmi che almeno gli hai dato una lezione!”, farnetica con il volto rosso dall’agitazione.


“Coop, tranquillizzati. Alex è venuto qui solo per scusarsi e per spiegarci il motivo del suo comportamento.” 

“Sì, come no. Dicono tutti così...”

“Cooper, tuo fratello  ha ragione. Non è successo niente, e , per la tua gioia, probabilmente non lo vedremo mai più. Quindi, smettila di preoccuparti inutilmente e fatti abbracciare: Blaine mi ha detto del tuo nuovo ruolo!”

Kurt lo stringe affettuosamente , mentre Cooper si pavoneggia come suo solito.


“Immagino che avrai bisogno di entrare nella parte...perché non cominciare subito? Hai un cognato gay a disposizione, perché non ne approfitti per fare pratica...con i baci?!”


Cooper si spaventa notando il ghigno indecifrabile sul volto di Kurt, che non si stacca da lui.

“Avanti Coop! Non dirmi che non hai il coraggio di darmi un bacetto...come farai quando dovrai girare certe scene con il tuo collega?”, continua poi con un finto tono malizioso. Kurt sa bene che il miglior modo per colpire Coop, è puntare al suo orgoglio da uomo invincibile e, infatti, suo cognato, sentendosi preso in giro da quelle finte avances lo bacia davvero, sotto gli occhi increduli di Blaine.
Quando i due si staccano, Cooper si lascia andare ad una delle sue uscite plateali : “ Wow Kurt! Perché non ci siamo baciati prima??”

“Perché tu sei etero e lui è mio marito!”

Blaine, ripresosi dal suo stato di stupore, si avvicina a Kurt, cingendogli possessivamente i fianchi.


“Calmati tigre! Guarda che il nostro era solo un bacio scenico! Nessuno te lo ruba il tuo Kurt!”

Come a voler sottolineare le parole di Cooper, Kurt lascia una serie di bacetti rassicuranti sulla guancia di Blaine.


“Però me lo puoi prestare per fare le prove?”

Blaine prende suo fratello per un braccio e lo spinge fuori dalla porta: “Ciao Coop!”


Cooper li osserva dalla finestra, mentre barcollano abbracciati sulle scale, ridendo come dei ragazzini e sorride soddisfatto.

“I soliti sdolcinati!”

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Capitolo 8
*** Capitolo 7 ***


                                                                                                                A Costanza, 
                                                                                                                Grazie per la pazienza che hai                         
                                                                                                                Sempre con me e per aver atteso 
                                                                                                                Questo capitolo. Ti voglio bene ❤



Blaine taglia una fetta abbondante della crostata che suo padre ha preparato per loro, sistema il piatto sul vassoio e lo solleva stando attento a non far cadere nulla.
Trova Kurt e Tracy accoccolati sul divano ad aspettarlo, pronti per la loro serata film. 
Cooper, dopo aver saputo della suite sulla spiaggia, ha chiesto aiuto a Blaine per organizzare una cena sotto le stelle per Sarah, per questo  Johnatan è stato affidato alle coccole dei nonni che, per l’occasione, lo hanno portato alle giostre insieme a Burt e Carole che si sono proposti per fare da babysitter anche a Tracy, ma Kurt si è rifiutato categoricamente. Così eccoli qui, con una fetta di dolce da condividere, una bambina da coccolare ed un dvd della Disney già pronto nel lettore.
Blaine posa  il vassoio sul tavolino  e si stende sul divano, ridacchiando quando Kurt si siede tra le sue gambe, appoggiandosi con la schiena al suo petto e sistemandosi Tracy in grembo.


“Siete comodi, amori miei?”, Blaine chiede sorridendo.

Kurt, per tutta risposta, gli lascia un bacetto sul mento, e poggia la testa nell’incavo del suo collo, guardando con aria sognante la torta sul tavolino accanto al divano. Blaine segue la traiettoria del suo sguardo e senza indugiare avvicina il piattino e inizia ad imboccarlo.


“Amore, questa crema di nocciole è davvero  deliziosa. Quando tuo padre diceva di essere un appassionato di arte pasticciera non mentiva affatto: ci sa davvero fare con i dolci!”, esclama Kurt leccandosi il labbro sporco di crema.


“Già....ultimamente si sta rivelando un uomo pieno di sorprese.”


Kurt capisce immediatamente a cosa si riferisce suo marito.


“Non te lo aspettavi, vero?” 


“Assolutamente no! Insomma, prima Cooper che mi dice che sono il suo eroe, poi mio padre che sbuca fuori dal nulla e chiede scusa ad entrambi per non essere stato molto presente quando eravamo piccoli. Non l’ho mai visto esternare così i suoi sentimenti....devo dire che è stato davvero commuovente.”

“Blaine, tuo padre vi vuole un bene dell’anima. Ve ne ha sempre voluto, anche quando si lamentava delle follie di Cooper, o riparava auto con te pensando che ti avrebbe aiutato a cambiare il tuo orientamento sessuale. Ha sbagliato, ma lo facciamo tutti e devi essere orgoglioso di lui perché è cambiato profondamente per amore tuo e di tuo fratello.” 

Kurt cerca la mano di suo marito appoggiata al suo ventre e la tira su intrecciandone le dita con le proprie e baciandole delicatamente, indugiando con le labbra in una calda carezza. 


“Io mi sento davvero fortunato”,  Blaine sussurra appena , rilassandosi sotto l’amorevole tocco di suo marito.

“Lo sei. Lo siamo entrambi. Blaine, ne abbiamo passate talmente tante che ci meritiamo tutto questo affetto. Abbiamo lottato molto  per ottenere un po’ di serenità, quindi godiamoci tutto questo: le nostre famiglie, questa casa, nostra figlia...il nostro amore. 
Okay?”


“Okay!”

Blaine annuisce e sorride quando suo marito gli sfila dalla mano la forchetta e gli offre un pezzo di crostata.

“Allora, che film guardiamo?”, chiede poi, scompigliando i ricci di Tracy che comincia ad agitarsi.


“Siamo al mare....direi che la scelta è piuttosto ovvia: ‘La Sirenetta’ !” 

Kurt risponde allegramente, ripulendo il labbro di suo marito con un dito che  poi, con fare innocente, si porta alla bocca per leccarne via la crema. Questo gesto non passa di certo inosservato a Blaine, il quale si lascia andare ad un verso di apprezzamento. Kurt gli sorride malizioso e si avvicina al suo orecchio:

“Dopo, tesoro”, gli sussurra lascivamente, “continueremo questo discorso più tardi”


“Non vedo l’ora!”


***

Alla fine sono solo loro due a godersi il film. Tracy, infatti, non sembra particolarmente interessata: si limita a battere le manine e gridare a ritmo delle canzoni, finché non si addormenta sotto le carezze di Kurt, la testolina appoggiata sulla sua spalla e la manina chiusa attorno ad un dito di Blaine. I suoi papà hanno provato a coinvolgerla, cantandole “Kiss the Girl” ,dandole tanti bacini sulle guanciotte e facendola ridere, ma non è servito a molto.
Kurt e Blaine, al contrario, si lasciano coinvolgere dal cartone, cantando tutte le canzoni e lanciandosi in una bizzarra coreografia durante “Under The Sea”. Ad un certo punto Kurt sente suo marito stringerlo a sé e pizzicargli le guance in modo dolce ed affettuoso.


“Il mio piccolo Flounder!”, Blaine squittisce e Kurt quasi non ci crede.


“Tu non mi hai appena paragonato ad un pesciolino...”


“Ma Amore guardalo, è così tenero! E ti assomiglia tanto: guarda che occhioni!”


“Ed io che speravo di essere il tuo principe Eric!”


“No, tu sei il mio principe Kurt. Non ho bisogno di nessuna copia: tu sei unico”


Se Cooper fosse presente, probabilmente alzerebbe gli occhi al cielo per come suo fratello è riuscito a fare l’ennesima dichiarazione d’amore a suo marito, lasciandolo come al solito senza parole. Kurt, infatti, si ferma qualche istante a guardare il suo Blaine, con gli occhi lucidi di felicità e di amore, prima di coprire le sue labbra in un lungo bacio.

“E tu sei il mio eroe”


***

Kurt sorride divertito quando Carole e Pam lo prendono a braccetto in riva al mare, mentre Sarah li fotografa ridacchiando per le pose da diva di sua suocera. 
Le tre donne lo hanno convinto a fare una passeggiata in spiaggia, lasciando i bambini con Blaine, Cooper e i nonni. 

“Sono davvero contenta che Robert stia trascorrendo un po’ di tempo con i nostri figli: erano anni che non lo vedevo così sereno”, Pam ammette pensierosa. 

Kurt la avvicina un po’ più a sé, in un gesto molto familiare: “Anche Blaine ne è davvero felice e sono convinto che questa vacanza fosse ciò di cui avevano bisogno”. 

“Sono d’accordo con voi. Anche Cooper sembra aver tratto beneficio dalla vicinanza della famiglia negli ultimi tempi: è più responsabile e più attento alle esigenze di Jonhatan e alle mie”, aggiunge Sarah.

Pam ringrazia entrambi con un piccolo sorriso, prima di tornare alla sua solita verve frizzante, organizzando insieme a Carole una reunion con le mamme di Santana e Brittany: “Lasciamo i nostri mariti alle loro noiose partite di calcio, e ci diamo al rock!”

“Pam!”

***

Quando Kurt torna sotto il suo ombrellone , non vi  trova suo marito e sua figlia, ma solo Johnatan che sta facendo il bagnetto nella piscina di Tracy mentre suo nonno  gli gonfia una piccola pallina con cui giocare.


“Robert, che fine ha fatto Blaine?”


L’uomo indica con un cenno del capo verso la riva con un sorriso complice che, però, Kurt non coglie, restando così del tutto sorpreso quando si trova di fronte suo marito che trascina, con l’aiuto di Cooper, una grande conchiglia. Burt li segue riprendendo tutta la scena.
Quando arrivano davanti a lui, girano la conchiglia, rivelando una meravigliosa Sirenetta. Tracy, infatti, è vestita proprio come la principessa del cartone visto qualche sera prima con i suoi genitori: una lunga coda da Sirena realizzata all’uncinetto, così come la parte superiore del costume, tra i capelli un cerchietto con una grande stella marina e, naturalmente, il suo immancabile sorriso. Kurt si inginocchia sulla sabbia umida, per essere all’altezza della sua bambina. È completamente senza parole: guarda  la sua preziosissima figlia , il suo tesoro più grande, con gli occhi pieni di lacrime di pura gioia.


“Amore mio sei bellissima!”, esclama accarezzandole i morbidi ricci.


Blaine si inginocchia a sua volta accanto a suo marito, cingendogli la vita con un braccio e chiedendogli se ha gradito la sorpresa.

“Tu sei pazzo Blaine Anderson. Ma ti amo anche per questo!”, Kurt si sporge per baciarlo castamente sulle  labbra.


“Aspetta, non è finita qui. Tracy facciamo vedere a Papi il regalo che abbiamo per lui!”

E così dicendo, Blaine recupera una scatola, anch’essa a forma di conchiglia, e la porge a Kurt  che la apre senza esitazione, scoprendovi all’interno due biglietti.


“Andiamo a Disneyland?”


“Sì, Amore:  andiamo a Disneyland, questo fine  settimana!”

Kurt lo abbraccia di slancio, facendo cadere entrambi sulla sabbia, sotto lo sguardo confuso e divertito della loro piccola, la cui risata  si unisce a quella dei suoi genitori. 
Quando si rialzano Kurt prende in braccio la bambina, riempiendole le guance di baci: “Sei contenta, Principessa? Andiamo a Disneyland, sulle giostre!”

Il piccolo Johnatan corre loro incontro, aggrappandosi alle gambe di Kurt, urlando “Anch’io, anch’io!”. 


“Ma certo piccolo! Verrai anche tu con la tua mamma ed il tuo papà!”, lo rassicura Blaine sollevandolo da terra.  Suo nipote batte le manine gioiosamente, pur non avendo ben capito di cosa stiano parlando, ma se lo zio Kat sta ridendo così tanto deve essere qualcosa di molto bello e lui non vuole di certo perderselo!


***

Partono tre giorni dopo, all’alba. Nonostante debbano stare via solo per il weekend, il loro bagagliaio è pieno: il passeggino, una valigia per loro ed una più piccolina per la bambina piena di completini, magliette, canottiere e felpine, un’altra borsa per il cibo della bambina ed un paio di zaini per i suoi papà.

“Kurt, non abbiamo un po' esagerato con i bagagli?”, Blaine chiede accendendo il motore. Suo marito scuote la testa: “ Amore, quando viaggi con dei bambini devi essere attrezzato per ogni evenienza: devi avere dei cambi a portata di mano, assicurarti di avere sempre dei vestiti più pesanti nel caso rinfrescasse, medicinali, un piccolo kit di pronto soccorso, asciugamani, copertine e molto, molto altro. Speriamo di non aver dimenticato nulla”, sospira appoggiandosi meglio al sedile e girando appena il volto per controllare Tracy. La visione della sua piccina addormentata gli dona un forte  senso di pace: 

“È un vero angelo”, sospira adorante. Blaine allunga una mano per raccogliere una delle sue e fa intrecciare le loro dita, portandole sul cambio e lasciandole lì per tutta la durata del viaggio.


“Ha preso tutto da te”


***

Quando arrivano a destinazione un paio di ore dopo, fanno subito check-in nell’hotel per posare le valigie, darsi una rinfrescata e cambiarsi. Kurt sceglie per Tracy un completino comodo, leggins e maglietta con una grande stampa di Minnie, lui e Blaine si vestono velocemente e preparano i loro zaini e la borsa per la bambina. Hanno ancora un po’ di tempo prima che il parco apra, così ne approfittano per fare colazione al bar. 

Cooper divora due croissant in pochi minuti e dopo aver bevuto il suo caffè è già pronto per cominciare la giornata. Kurt lo guarda stranito  da sotto i suoi occhiali scuri: “Come fa ad essere così pieno di energie di prima mattina?”, chiede a Sarah che, troppo assonnata per poter formulare una risposta sensata,  scrolla le spalle e si dedica al suo fumante cappuccino.
Blaine osserva da lontano  suo fratello mentre chiacchiera con il barista, o meglio:  lui parla ed il pover’uomo finge di ascoltarlo. Guarda Tracy e Johnatan sonnecchiare nei loro passeggini e già sa che il vero bambino a cui badare sarà proprio Cooper.

***

Il castello lascia tutti senza fiato, grandi e piccini. Kurt si diverte a posare con Blaine e Tracy, realizzando uno dei suoi più grandi sogni da bambino: sentirsi come un principe nel pieno del suo “E vissero felici e contenti”. Suo marito, conoscendolo bene, non perde occasione per accontentarlo, così lo porta su uno di quei set dove è possibile essere fotografati nelle vesti dei propri personaggi preferiti, trucco compreso. Realizzano una serie di scatti: Tracy viene vestita con gli abiti di alcune principesse, tra cui Ariel, Jasmine e Cenerentola, e naturalmente non possono mancare Minnie e Winnie The Pooh. I suoi papà diventano di volta in volta i suoi bellissimi principi, anche se non mancano di scherzare tra di loro, interpretando anche i  ruoli più simpatici: Kurt, vedendo suo marito indossare il costume del granchio Sebastian, non può certo risparmiarsi

“Te lo avevo detto che sei perfetto come Flounder!”

La reazione di Blaine non si fa attendere: gli pizzica le guance e lo abbraccia quasi fosse un peluche, ma a Kurt non dispiace: anche se non lo ammetterà mai, adora quei momenti di tenerezza in cui Blaine dà sfogo al bimbo che c’è dentro di lui.

I fotografi sono pazzi di loro e si divertono a scattare foto cogliendoli di sorpresa, realizzando in pochi minuti un vero e proprio album che consegnano loro a fine servizio, non senza prima complimentarsi con loro: “Siete davvero una bella famiglia!”
Entrambi li ringraziano per tutto il tempo che gli hanno dedicato e per la pazienza che hanno avuto, soprattutto con Cooper  che, mentre posava con un vestito da principe esageratamente pomposo, non ha risparmiato loro una lezione di recitazione in piena regola, con l’immancabile consiglio “Dovete puntare il dito!”.


***

“Guarda come sono carini!”  

Sarah mostra a Kurt una delle foto scattate quella mattina: Tracy e Johnatan vestiti rispettivamente  da Minnie e Topolino, accoccolati nella loro coloratissima casetta.  Dopo un tour del parco sul trenino, una serie di giri sulle giostre, una visita all’albero degli animali e qualche attrazione per i loro genitori, i due piccoli hanno mangiato  e adesso si godono un meritato riposino all’ombra di un chioschetto, mentre Kurt e Sarah aspettano che i loro mariti ritornino con il loro pranzo.

“Si stanno divertendo moltissimo” Kurt sussurra scostando alcuni ricci dalla fronte di sua figlia e sistemandole la copertina di filo per ripararla dal leggero venticello.

“Schizzo muoviti, altrimenti si raffredda tutto!” 

“Coop! Abbassa la voce, i bambini stanno dormendo!”, Sarah rimprovera suo marito che si sta facendo largo con un grande vassoio  tra i vari tavoli senza passare inosservato.
Fortunatamente Tracy e Johnatan non se ne accorgono, e i loro genitori possono mangiare tranquillamente. 
Dopo aver finito il suo sandwich, Blaine si accoccola al fianco di Kurt, appoggiando la testa alla sua spalla e lasciando che lo imbocchi con dei pezzettini di frutta fresca.

“Cosa facciamo adesso?”, chiede sollevando il volto quanto gli basta per lasciargli un bacino all’angolo della bocca. Kurt sfila dalla tasca esterna del suo zainetto il programma del parco ed indica un punto evidenziato:

“C’è uno spettacolo di Winnie The Pooh, sono sicuro che ai bimbi piacerà!”

“Allora.....tutti alla casa nell’albero!”


***

Kurt piega con cura il vestitino che Tracy ha indossato per la cena e lo sistema nella borsa con gli altri vestiti sporchi della bimba, mentre suo marito lo aiuta a riordinare tutti i bagagli, per non dimenticare nulla in giro per la stanza.

“Amore, qui abbiamo finito, perché non andiamo a dormire?” 

Kurt annuisce e si va a coricare  tra le fresche lenzuola, subito accolto dalle braccia di Blaine. Affonda il volto nel suo petto, beandosi del suo profumo:

“Ho davvero voglia di fare l’amore con te”, sospira disegnando cerchi immaginari sulla sua pelle, “ma non mi sento molto a mio agio con Ariel che ci guarda!”

Blaine alza lo sguardo verso il soffitto decorato a tema con il film della Sirenetta e ridacchia sommessamente: “Tesoro, ricordati che nostra figlia è nella stessa stanza...”


“Hai ragione...vorrà dire che stasera ci faremo solo tante coccole”


“Potresti comunque baciarmi...”


Kurt non se lo lascia ripetere una seconda volta: si sdraia su suo marito che lo stringe forte a sé senza obiettare, e si getta sulle sue labbra con bramosia. Si baciano silenziosamente ad occhi chiusi, cullandosi in quell’abbraccio che li rende una cosa sola, separandosi solo quando restano a corto di fiato. 
Blaine spegne l’abat-jour e si sistema meglio sui cuscini, tenendo il suo Kurt ancorato a sé.

“Buonanotte Amore mio”

***

L’ultimo giorno al parco è frenetico: tra montagne russe, giri sulle barchette, un tour sulla nave di Capitan Uncino, riescono ad accontentare grandi e piccini. Dopo un pranzo veloce in uno dei ristoranti a tema, però, arriva il momento più atteso da Kurt: quello dello shopping!
Sorprendentemente Cooper non fa storie, anzi, si unisce a loro nella ricerca di souvenir più o meno utili. Cominciano con il negozio di caramelle, per una piccola dose di dolcezza. Riempiono interi sacchetti di marshmellow, gelatine alla frutta, orsetti gommosi, liquirizie,  caramelline a forma dei più celebri personaggi della Disney. Blaine regala a Kurt una tazza con la scritta : “My Prince Charming” ed una corona disegnata, piena di cioccolatini, meritandosi un bacio da suo marito.

Johnatan, vede alcuni bambini mangiare il gelato e li indica con la manina urlando “Anch’io! Anch’io”. Il suo desiderio viene esaudito, e pochi minuti dopo il piccolo si ritrova con la sua coppetta e le guance tutte pasticciate. Tracy non è da meno: nonostante sia troppo piccola per mangiare il gelato, Kurt glielo fa assaggiare sporcandole le labbra con il cucchiaino. La bambina sembra apprezzare molto, tanto da tirare suo padre per il braccio e buttarsi con il faccino sul cono e sporcandosi tutta!

“Ma allora ti piace proprio tanto !”, Kurt ridacchia ripulendole il viso. Blaine, che ha ripreso tutta la scena, si piega sulle ginocchia per essere all’altezza di sua figlia: “Tesoro, è buono il gelato, vero?”
Tracy lo guarda mentre lui le fa delle facce buffe e parla facendo le voci, ma poi torna ad ignorarlo, tendendo le manine paffute verso il cono al fior di latte di Kurt. Cooper, allora, si avvicina a Blaine e gli dà una pacca sulla spalla con fare comprensivo: “Le donne sono fatte così, Schizzo. Ti conviene abituarti!” e così dicendo lo trascina con sé verso il prossimo negozio.


***

Dopo aver fatto il pieno di souvenir e regali per i nonni, tornano in hotel per recuperare i loro bagagli e farsi una veloce doccia rigenerante. Si mettono in viaggio nel tardo pomeriggio, arrivando a casa per l’ora di cena. I loro genitori li accolgono con tanti sorrisi ed una tavola imbandita. Johnatan e Tracy ricevono coccole ed attenzioni dai loro nonni, Burt addirittura  si rifiuta di lasciare andare sua nipote, tanto da cenare con lei seduta sulle gambe.


“Vi siete rilassati mentre noi eravamo via?”, Blaine chiede a fine serata a sua madre.


“A dire il vero ci siamo un po' annoiati: ci mancavano i nostri nipotini!”


“E voi siete mancati a loro”, interviene allora  Kurt, poggiando sul tavolo una serie di pacchetti colorati. “Infatti, abbiamo preso tanti regalini per voi!”

Carole  e Pam ringraziano  i loro  ragazzi per i fantasiosi grembiuli e le tazze per la colazione, Burt esibisce con orgoglio il cappellino e la maglietta con la foto di Tracy vestita da principessa  stampata sul petto e Robert si commuove davanti alla cornice con la foto dei suoi nipotini e promette di esporla sulla sua scrivania in ufficio.


“E  per voi non avete preso niente?” , Burt chiede curioso.

“Abbiamo quasi svuotato tutti i negozi del parco! Questa maglietta me l’ha regalata Blaine!”, Kurt indica la t-shirt che ha indosso, che raffigura Minnie e Topolino che si baciano al tramonto. Suo marito annuisce fiero: sa di essere l’unica persona per cui Kurt indosserebbe una cosa simile. 

“E tu non gli hai preso niente?”

Kurt sorride a suo padre e recupera l’ultimo pacchetto rimasto sul tavolo, l’unico che non è stato ancora scartato.

“Volevo che  fosse una sorpresa, per questo ho aspettato che fossimo a casa”, esordisce porgendo a Blaine  la scatola elegantemente incartata  “questo è per te”.

Suo marito scioglie il nastro, gli occhi che brillano come stelle, proprio come un bambino il giorno del suo compleanno. All’interno della scatola trova un morbido pigiama con la stampa  di uno dei  Sette nani di Biancaneve ed una scritta “Il mio Cucciolo”.

Kurt balbetta quasi imbarazzato: “Spero che ti piaccia,mi sembrava un’idea dolce. Ti ho immaginato con questo indosso, i ricci scompigliati e gli occhi assonnati....insomma tu sei il mio cucciolo-”


“Lo adoro”

Blaine si getta tra le braccia di suo marito, stringendolo con amore e devozione, con lo stesso entusiasmo di Kurt davanti al primo regalo di Natale che gli aveva fatto lui, quell’anellino di carta a forma di papillon. Oggi come allora il vero valore del dono è la grandezza del sentimento che c’è dietro e Blaine non potrebbe esserne più grato. Lui ha il cuore di Kurt, così come Kurt ha il suo....e no, non c’è regalo più grande.






NOTE FINALI:
Ciao a tutti! Ci tenevo a fare alcune precisazioni riguardo al capitolo. Innanzitutto, è tutto frutto della mia immaginazione, non so se i luoghi descritti siano davvero così come li ho immaginati, ma mi serviva raccontarli in questo modo per i fini della storia!
Poi, devo informarvi che ci avviciniamo alla fine, credo che ci saranno altri due, massimo tre capitoli, compreso l’epilogo. A tal proposito, mi devo scusare con voi se ultimamente aggiorno sempre in ritardo, ma l’università mi tiene  parecchio impegnata. Ad ogni modo, mi farebbe davvero, davvero tanto piacere se mi facesse sapere cosa pensate di questa storia, perché mi sento molto insicura al riguardo.
Ok! Vi lascio e vi dò appuntamento al prossimo capitolo.
Baci!

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Capitolo 9
*** Capitolo 8 ***


Shorts di jeans, costume a quadretti bianchi e rossi con scollo all’americana, fascia tra i capelli rigorosamente abbinata ed occhiali da sole: Tracy arriva in spiaggia come una piccola diva, tra le braccia di Kurt, altrettanto in tiro con il suo cappello di paglia e gli immancabili occhiali. Blaine li segue con il passeggino e le borse, scuotendo la testa divertito mentre il marito sfila attirando l’attenzione di tutti. Alcuni bagnanti si fermano ad ammirare Tracy che, pur essendo ancora piccola, non si lascia  intimidire, anzi dispensa sorrisi e buffe espressioni conquistando davvero tutti. Burt viene loro incontro, prende la bimba e la porta sotto l’ombrellone, vantandosi fieramente della sua bellissima nipotina, mentre anche gli altri nonni si avvicinano per spupazzarla. Pam prova a toglierle gli occhialini per darle un bacino sulla guancia,  ma Tracy  non glielo consente, allontanandola con la manina. 
 
“Tutta suo zio!”  Cooper esclama compiaciuto, dando una pacca sulla spalla di suo fratello, ma Robert smonta subito il suo entusiasmo: “Figliolo, devi arrenderti: è Tracy  la vera star della famiglia!”
 
Cooper sta per ribattere, ma Kurt lo interrompe passandogli davanti,  prendendo Blaine per mano e portandolo con sé.
 
“In acqua, è l’ora del bagno!”, urlano mentre corrono  incontro alle onde  ridendo e baciandosi....e in quel momento è chiaro a tutti da chi abbia preso Tracy!
 
 
***
 
Dopo il bagno si riuniscono tutti sotto l’ombrellone, i bambini vengono asciugati e cambiati e dopo un veloce spuntino a base di frutta fresca, sono pronti per il meritato sonnellino. 
Carole, Pam e Sarah approfittano di quell’insolita calma per prendere il sole e perfezionare la loro tintarella, mentre gli altri giocano a carte. Kurt non è particolarmente interessato al gioco, si accontenta di aiutare Blaine che è seduto tra le sue gambe ed appoggiato al suo petto. Di tanto in tanti gli  consiglia quale carta tirare, poi torna a baciargli dolcemente le spalle nude e ad accarezzarlo, ignorando i mormorii di suo cognato. 
Burt e Robert perdono nel giro di qualche partita, lasciando i due fratelli Anderson a contendersi la vittoria finale. 
 
 
“Schizzo, questa la devi giocare da solo, senza aiuti!” , si lamenta Cooper alludendo ai suggerimenti di Kurt.
 
 
“Tranquillo Coop, Blaine non ha bisogno di me per batterti!”
 
 
“Questo lo vedremo, Hummel! Intanto, staccati da lui!”
 
 
“Te lo puoi scordare! Resterò qui buono buono senza parlare” 
 
 
Con Kurt, Cooper sa di perdere già in partenza, perciò, per quanto seriamente lui prenda la competizione, è inutile discutere oltre. Così mischia le carte accuratamente e le distribuisce.
Kurt mantiene la sua promessa: segue la partita in silenzio, il mento poggiato sulla spalla di Blaine e le braccia a cingergli la vita. 
Cooper getta sul tavolino l’ultima carta, convinto di avere la vittoria in pugno, ma il suo fratellino, con un sorrisetto furbo, gli piazza davanti la giocata vincente, lasciandolo senza parole.
 
“Bravo Amore!”, esulta Kurt,  stringendo maggiormente a sé Blaine e facendo la linguaccia a suo cognato, che continua a lamentarsi.
 
 
“Ma non è giusto! Tu hai gufato tutto il tempo!”
 
 
“Coop, brucia la sconfitta vero? Beh, ti rifarai la prossima volta! Adesso vai a farti un giro e lasciami baciare mio marito!”
 
E così dicendo, Kurt prende tra le mani il viso di Blaine e lo bacia. Dapprima un semplice sfioramento di labbra, dei piccoli bacetti stampo che man mano si trasformano in qualcosa di più. Blaine si rigira nell’abbraccio di suo marito, senza interrompere quel gioco di labbra e sguardi, e si stende addosso a lui, dimentico di tutto e di tutti.
Non sentono neppure le buffe polemiche di Cooper, che si finge infastidito dalle loro  ‘sdolcinate effusioni’.
 
“Ma voi non gli dite niente?” - chiede  sconcertato a Burt e Robert che osservano i due piccioncini con sguardo intenerito - “Tra un po' vi  fanno diventare nonni di nuovo e voi ve ne state così tranquilli?”.
 
Burt scoppia a ridere: “ Ma dai Coop! Non esagerare, stanno solo ‘festeggiando’ con dei baci innocen- KURT! Tira via  le mani dal sedere di Blaine!”
 
 
***
 
 
“I bicchieri vanno su quel tavolo e sistemali  in modo che i bambini non possano tirarseli addosso, Mitchie”
 
 
Kurt detta ordini a destra e manca, mentre controlla con meticolosità ogni dettaglio. Sta organizzando una festa a sorpresa per il compleanno di Blaine  e vuole che tutto sia perfetto, perciò nessuno osa contraddirlo, nemmeno il povero Richie che ha lavorato tutto il pomeriggio trasportando bottiglie e pile di piatti senza fiatare. Pam e Carole lo hanno aiutato, mentre Sarah si è presa cura di Johnatan e Tracy, tenendoli lontani dal giardino di casa Hummel-Anderson.
Quando tutto è allestito, Kurt manda tutti a prepararsi:
 
 
“Papà mi ha appena mandato un messaggio: saranno qui tra mezz'ora”
 
***
 
 
Tutto  sta andando  secondo i piani: durante la passeggiata  con Burt e Robert, Cooper  ha ‘accidentalmente’ rovesciato del succo di frutta  addosso a Blaine, sporcandogli tutti i vestiti. 
 
 
“Scusami Schizzo, non l’ho fatto apposta”, afferma dispiaciuto, sperando che suo fratello non si accorga di tutta la messa in scena.
 
 
“Non fa niente Coop! Adesso vado a casa e mi cambio”
 
 
“NO!”- Cooper urla, preso dal panico – “Ehm...volevo dire che non c’è bisogno di tornare a casa prima per questo! Vieni, prendiamoci un aperitivo”, conclude prendendolo a braccetto e portandolo verso la sua auto parcheggiata lungo la strada.
 
 
“ Conciato così?”
 
 
“Blainey, non preoccuparti: ho io la soluzione per te”, Cooper esclama aprendo il bagagliaio della  macchina, per poi voltarsi  stringendo una borsa di carta di un noto stilista, con un grande fiocco colorato. “Avevo pianificato di dartelo stasera insieme a Sarah, ma visto che c’è un’emergenza... Buon compleanno fratellino!”
 
 
Il viso di Blaine si apre in un sorriso sorpreso “Coop! Non dovevi prendermi un regalo.... Io non so cosa dire!”
 
 
“Non facciamo i melensi, mi ringrazierai quando li avrai indossati!”
 
 
Blaine accetta la busta che suo fratello gli sta porgendo, guardandosi attorno un po’ spaesato: “E adesso dove mi vado a cambiare?”
 
 
“Ci sono gli spogliatoi qui sulla spiaggia, oppure possiamo aspettarti mentre ti vesti in macchina”, propone allora Robert, ma suo figlio  storce il naso: “Schizzo, non preoccuparti. Il tuo fratellone ha sempre la soluzione. Seguitemi!”
 
 
***
 
Cooper li porta in un albergo sul lungomare, Blaine lo vede confabulare con la receptionist per  tornare dopo pochi minuti con una chiave elettronica.
La stanza si rivela essere una suite con terrazzo sul mare, molto elegante. 
 
 
“Non c’era bisogno di prenotare una stanza così lussuosa, tanto ci metto poco a cambiarmi”
 
 
“Blaine approfittane, ti fai una doccia, ti togli di dosso  quell’odore di succo d’albicocca, e poi facciamo un bel brindisi per il tuo compleanno qui sul terrazzo!”
 
 
Blaine ci riflette un po’: non gli dispiacerebbe darsi una rinfrescata e di certo non vuole tornare da suo marito in quelle condizioni. Suo fratello lo ridesta dai suoi pensieri mettendogli tra le mani un borsello da viaggio, pieno di cosmetici e lo spinge verso il bagno, chiudendogli la porta dietro le spalle. Blaine non ha la più pallida idea da dove siano spuntati lo shampoo e il bagnoschiuma, ma conoscendo Cooper e le sue stramberie, sa che è inutile porsi la domanda, così  si avvicina al rubinetto per regolare la temperatura e  comincia a spogliarsi. Dopo aver piegato e messo da parte  i suoi abiti sporchi, entra nella doccia, canticchiando spensierato mentre si insapona. Potrebbe sembrare un po’ patetico agli occhi degli altri, ma Blaine si sente proprio come un bambino: è il suo compleanno, è in vacanza ed ha la possibilità di festeggiare con la sua famiglia unita, come non capitava da anni .... e poi ci sono Tracy e Kurt che proprio quella mattina lo hanno svegliato con dolci baci, leccate nel caso di Tracy, e tante coccole.
 In poche parole? È felice....ed ha tutti i motivi per esserlo!
 
 
***
 
 
Cooper comincia seriamente a credere di meritarsi un premio per la sua recitazione visto che suo fratello non si è accorto di tutto il piano messo in atto alle sue spalle. Blaine si è bevuto ogni singola scusa, ha persino creduto alla storia dei  boxer di riserva  tenuti in macchina, quando glieli ha passati insieme ai vestiti puliti, e poi, di nuovo, non ha battuto ciglio quando Kurt gli  ha telefonato chiedendogli di fermarsi alla reception del villaggio  prima di  tornare a casa.
In altre circostanze tutta questa ingenuità lo preoccuperebbe, ma in questo momento è provvidenziale: Kurt darebbe di matto se la sorpresa venisse rovinata in qualche modo e Cooper non ci tiene affatto ad essere vittima delle ire di suo cognato. Così, si limita a guidare fino alla reception, snocciolando alcune delle sue battutacce, giusto per non insospettire il suo caro fratellino, anche se non crede ce ne sia un gran bisogno: Blaine ha sorriso come un ebete per tutto il tragitto, probabilmente fantasticando su suo marito e sul regalo che gli avrebbe fatto. 
 
Una volta arrivati a destinazione, Blaine, come da programma, viene lasciato alla reception, dove viene accolto da  una ragazza, anche lei complice di Kurt.  Jade, questo il suo nome, gli consegna  alcuni documenti da leggere e firmare. Lui  e Kurt, infatti,  avevano fatto richiesta di usufruire dell’anfiteatro del villaggio per provare la loro nuova sceneggiatura, per questo Blaine non si stupisce più di tanto davanti a tutti quei fogli da compilare con i dati suoi e di Kurt. 
 
Sta quasi per uscire e tornare finalmente da suo marito e sua figlia, quando viene fermato da Richie. 
 
 
“Kurt mi ha chiesto di portarti queste e di fartele indossare”, dice porgendogli una scatola di scarpe. E sì, questo è decisamente strano anche per Blaine, ma Kurt non ha lasciato nulla al caso, per questo Richie si affretta a dargli una spiegazione.
 
 
“C’è stato un piccolo incidente lungo la strada e potrebbero esserci ancora dei cocci di vetro. Sono andato ad avvisare tutti gli ospiti che entro domani pomeriggio puliremo tutto e tuo marito ha pensato di farti avere queste, così non ti farai male.”
 
È ancora abbastanza assurda come scusa, ma Blaine ci crede. D’altra parte Kurt lo conosce meglio di chiunque altro!
 
 
***
 
“Amore! Sono tornato!”
 
Blaine entra dal cancello chiamando a gran voce suo marito, aspettandosi di trovarlo con Tracy sul patio, invece, tutto ciò che trova è un post-it sulla porta di casa : “Siamo in giardino <3”
 
Blaine si ritrova a sorridere, vedendo quel piccolo cuoricino disegnato con cura da Kurt , così stacca il bigliettino, lo ripiega e lo mette in tasca, poi si sistema meglio il colletto della camicia e si dirige sul retro della casa. 
Ma anche lì di Kurt e Tracy non vi è traccia, tuttavia qualcos’altro cattura l’attenzione di Blaine: un grande schermo è stato montato in fondo al giardino. Blaine si avvicina un po’ e mentre le note di un sottofondo musicale iniziano a vibrare nell’aria,  sullo schermo compare una scritta.
 
 
“Ventisei anni fa in una piccola cittadina in Ohio, nacque un bambino  davvero speciale. Il suo nome era Blaine. 
Era il principino di casa, sempre sorridente e allegro, adorava le coccole e si divertiva a fare delle bellissime serenate alla sua mamma e al suo papà!”
 
Blaine sorride  intenerito davanti alle immagini di sé stesso da piccolo: ci sono alcune foto di lui appena nato, ed altre di quando era già un po’ più grande e cantava canzoncine e filastrocche con un microfono di plastica, ed il suo immancabile  papillon, che li faceva sembrare quasi una caramella. Le immagini sfumano e vengono presto sostituite da un video ben più recente di Pam e Robert:
 
 
“Ciao Blainey! Anche se oggi compi 26 anni, resti sempre il mio bellissimo bambino. Sono orgogliosa dell’uomo che sei diventato, di tutto ciò che hai raggiunto e ti auguro di continuare a realizzare tutti i tuoi sogni, ma, mi raccomando, non dimenticarti mai della tua mammina! Buon Compleanno Tesoro mio, ti voglio un bene dell'anima”
Blaine si asciuga una lacrimuccia mentre sua madre gli manda un bacio virtuale attraverso la telecamera. Subito dopo suo padre prende parola:
 
 
“Buon Compleanno, Blaine! Voglio ringraziarti, per avermi reso un padre fiero, sei un uomo straordinario. Ma tua madre ha ragione: non importa quante candeline spegnerai, noi non dimenticheremo mai quel  bambino che girava per casa cantando tutte le colonne sonore dei suoi cartoni preferiti. Ti voglio bene, figliolo!”
 
Blaine non ha il tempo di riprendersi dall’emozione di vedere suo padre parlare con il cuore in mano, perché il racconto continua.
 
 
“Il piccolo Blaine aveva anche un fratello più grande, Cooper. Come tutti i fratelli, battibeccavano come cane e gatto, ma, alla fine, tutto si risolveva con una serata karaoke. Insieme hanno conosciuto l’importanza di un abbraccio e di una persona su cui fare affidamento sempre.”
 
 
Blaine fatica a trattenere le lacrime quando vede comparire le foto di lui e Coop nel corso degli anni. Nonostante la lontananza, le loro diversità caratteriali, il loro rapporto è essenziale per lui.
Ovviamente, quando si tratta di Cooper, il momento sentimentale non può durare a lungo, e infatti  il video di suo fratello  ha tutt’altro tono rispetto a quello dei loro genitori.
 
 
“Tantissimi Auguri Schizzo! Non preoccuparti, non la tireremo per le lunghe, così potrai festeggiare con Kurt  e ringraziarlo mooolto profusamente per questa bella sorpresa!”, Cooper accompagna il tutto con un occhiolino, lasciando ben poco margine di interpretazione. Blaine ride, sentendo comunque le sue guance diventare rosse per l’imbarazzo, ma ci pensa Sarah a rimproverare il marito per le sue  allusioni, tirandogli addosso un cuscino e piazzandosi davanti alla videocamera, insieme al piccolo Johnatan.
 
 
“Lascialo perdere Blaine, è sempre il solito. Per fortuna  insieme ad un marito pazzo ho guadagnato anche un cognato meraviglioso come te! Buon Compleanno!”
 
Johnatan si unisce agli auguri cantando e battendo le manine compiaciuto, mentre suo zio si commuove come un bambino.
 
Il racconto va avanti, con foto di Blaine negli anni anni dell’adolescenza e, uno dopo l’altro sullo schermo vengono proiettati gli auguri di tutti i suoi amici: i  Warblers, Will ed Emma, Carole e Burt, tutte le Nuove Direzioni con tanto di siparietto tragicomico tra Rachel e Santana.
 
E poi finalmente il momento più atteso: il lieto fine della sua storia.
 
 
“Un giorno, mentre andava alle prove del glee club, Blaine incontrò Kurt. I due ragazzi divennero ben presto  amici, e poi, giorno dopo giorno, duetto dopo duetto, si innamorarono.”
 
Blaine osserva adorante  le fotografie di lui e Kurt che si susseguono sullo schermo,ricordando ogni particolare dei momenti in cui sono state scattate. Appena  l’ultima immagine, che li ritrae insieme a Tracy, sbiadisce sullo sfondo, parte l’ultimo videomessaggio. 
Blaine si lascia andare in un pianto che conosce solo lacrime d’amore, non appena vede suo marito e sua figlia. Kurt comincia a parlare, ed i suoi occhi brillano come due gemme di acquamarina e Blaine non può trattenersi dal sussurrargli un “Sei bellissimo”, non  importa se non lo può sentire, glielo dirà di nuovo, appena potrà riabbracciarlo.
 
 
“Ciao Amore. Spero che la sorpresa ti sia piaciuta: ho cercato di realizzare qualcosa di speciale, anche se mi rendo conto che è comunque troppo poco. Perché tu meriti il meglio, Blaine. 
Quando ero piccolo sognavo il principe azzurro, poi sei arrivato tu e mi hai dato molto di più di una fiaba. Mi hai dato una vita vera, fatta di amore, di speranze, di sogni realizzati ma anche di battaglie, alcune vinte, altre perse. Mi hai dato il tuo  cuore da proteggere e custodire gelosamente. Mi hai dato la tua mano, sempre pronta a stringere la mia. Mi hai dato una nuova famiglia, la nostra bellissima figlia, il dono più prezioso. Spero che questa serata ti faccia sentire amato come tu fai sentire me e Tracy, vero piccola? Coraggio tesoro, facciamo gli auguri a papà: Tanti Auguri Papino!”
 
Tracy batte le manine e si agita tra le braccia di Kurt e Blaine freme dalla voglia di stringere  entrambi e riempirli di baci.
 
Lo schermo diventa nero tutto d’un tratto, e Blaine non ha nemmeno il tempo di voltarsi per cercare suo marito, che si ritrova travolto da amici e parenti, sbucati all’improvviso dalla porta sul retro. Ci sono persino Rachel e Mercedes, arrivate in Florida per la tournée di quest’ultima. Blaine è contento di rivederle, ed è grato a tutti per essere lì a festeggiarlo, ma è solo nel momento in cui Kurt arriva di fronte a lui, si sente finalmente in pace con il mondo. Si avvicinano l’uno all’altro senza fretta, guardandosi tanto intensamente, da non aver bisogno di dirsi nulla a parole. È la piccola Tracy ad interrompere quello scambio di sguardi, sporgendosi dalle braccia di Kurt per farsi prendere da Blaine.
 
 
“Tesoro mio, sei stupenda!”, esclama baciandole una guancia. Ed è vero, sua figlia è davvero deliziosa nel suo vestitino rosa, e lui si emoziona già solo a guardarla.
 
 
“Posso fare anche io gli auguri al festeggiato?”, sussurra timidamente Kurt, facendo un ultimo passo in avanti.
 
 
“Tu…tu hai organizzato questa sorpresa  solo per me?”, una singola lacrima sfugge al suo controllo e Blaine sente il respiro mancargli quando Kurt gliela asciuga con una carezza. 
 
 
“Tu sorprendi me ogni giorno, Blaine”
 
 
E finalmente le loro labbra si incontrano in un bacio che entrambi stavano anelando da troppo tempo. 
 
 
“Buon Compleanno, Amore mio”
 
 
***
 
 
“Mi concedi questo ballo?”
 
Blaine si volta al suono della voce di suo marito. Il modo in cui Kurt lo sta guardando gli toglie il fiato. Come  il primo giorno. Come sempre.
 
“Senza musica?”
 
 
Kurt gli si avvicina lentamente prendendogli la mano e portandola sul suo petto: Blaine sente il suo cuore battere all’impazzata sotto il suo palmo. 
 
 
“È questa la sola musica di cui abbiamo bisogno”
 
 
Kurt lo stringe a sé, iniziando a muoversi sul posto. Blaine si lascia andare in quell’abbraccio quando, inaspettatamente, suo marito inizia ad intonare la loro canzone, quella che ha dato inizio a tutto.
 
 
You think I'm pretty
Without any make-up on
You think I'm funny
When I tell the punch line wrong
I know you get me
So I'll let my walls come down, down
 
 
 
Blaine sospira sognante al suono di quella voce unica ed inconfondibile: Kurt accarezza le  note con delicatezza, trasformando quelle parole nella più romantica delle dichiarazioni d’amore.
 
 
Before you met me
I was alright but things were kinda heavy
You brought me to life now every February
You'll be my Valentine 
 
 
Si guardano negli occhi, pensando alla verità di quelle parole: non hanno mai smesso di essere l’uno l’amore dell’altro. Sin dal primo momento, dalla prima volta in cui Blaine aveva cantato quelle  stesse parole, ancora ignaro di quanto significasse.
 
 
 
Let's go all the way tonight
No regrets, just love
We can dance until we die
You and I
We'll be young forever
 
 
Kurt gli sfiora il naso in un bacio eschimese, un modo tutto suo per prendere un respiro e tornare a cantare, come se Blaine fosse il suo ossigeno.
 
 
 
You make me
Feel like I'm living a, teenage dream
The way you turn me on
I, can't, sleep
Let's runaway And don't ever look back
Don't ever look back
My, heart, stops when you look at me
Just, one, touch
Now baby I believe this, is, real
So take a chance and don't ever look back
Don't ever look back
 
 
Le loro guance si sfiorano appena, eppure è uno dei momenti più intimi che abbiano mai condiviso. Solo loro due che oscillano illuminati dai colori del tramonto. Blaine si dimentica di tutto ciò che li circonda, dei loro amici e parenti che, d’altra parte, sono incantati ad ammirare quella poesia che prende vita innanzi a loro.
 
 
 
 
We drove to Cali
And got drunk on the beach
Got a motel and
Built a fort out of sheets
I finally found you
My missing puzzle piece
I'm complete
 
 
Completi. Due pezzi di puzzle che ,incastrati , realizzano il meraviglioso disegno della  loro vita, di cui Tracy, simbolo del loro grande amore, è il dono più prezioso. Blaine sente le sue guance inumidirsi al solo pensiero di quanta strada hanno fatto per essere lì, in quel momento, stretti in un abbraccio che celebra la bellezza della loro vita insieme.
 
 
 
I'm a get your heart racing
In my skin-tight jeans
Be a teenage dream tonight
Let you put your hands on me
In my skin-tight jeans
Be a teenage dream tonight
 
 
Le ultime parole Kurt le sussurra direttamente sulle labbra di Blaine, prima di raccoglierle in un bacio che è tutto insieme,  profondo e  appassionato, ma anche così dolce e quotidiano. Quando si separano, i loro occhi tornano a specchiarsi  e c’è solo una cosa da dire ancora, e loro lo fanno, insieme:
 
 
“Ti amo”
 
“Ti amo”
 
 
Un fragoroso applauso e qualche fischio di apprezzamento da parte del solito Cooper, li risveglia dal loro sogno ad occhi aperti. Blaine scoppia a ridere nascondendo il volto nell’incavo del volto di suo marito, che lo stringe ancora di più a sé, dondolando sul posto.
 
 
E poi parte la musica, e, mentre le note di Dancing Queen, cantata da Mercedes e Rachel, risuonano nell’aria, tutti scendono in pista. Kurt prende Tracy dalle braccia di Carole e finalmente possono lanciarsi nel loro ballo di famiglia. Tracy è stretta  tra i suoi papà, e si gode tutte le loro attenzioni, i bacetti sulle guance tonde e le giravolte che le fanno fare.
Blaine si prende del tempo per memorizzare ogni più piccolo dettaglio di quell’istante: lo sguardo innamorato di Kurt, il sorriso vivo di sua figlia, il calore della loro famiglia.
Il profumo di uno dei giorni più belli della sua vita.
 
 
***
 
Quella sera, mentre spegne le sue ventisei candeline, Blaine non esprime alcun desiderio se non quello di continuare a svegliarsi al suono delle risate delle persone che più ama e sorride soddisfatto, vedendo tutti quanti alzare il calice in suo onore. Non c’è miglior sensazione di sapersi circondato da così tante persone che gli vogliono bene.
 
 
Appena finiscono di mangiare la torta, Blaine viene sommerso dai regali: ci sono vestiti, papillon, orologi, ma anche pensieri più originali, come il microfono personalizzato di Rachel e l’eccentrico biglietto realizzato  personalmente da Brittany, che ha pregato Mercedes di consegnarlo direttamente nelle mani del festeggiato.
Solo quando Blaine ha finito di aprire tutti i regali, Kurt si avvicina porgendogli il suo. È un pacchetto decorato con cura e devozione e Blaine lo scarta con mani tremolanti. Un piccolo biglietto, con una semplice dedica:
 
 “ Al nostro principe. 
   Buon compleanno! 
 
Kurt e Tracy <3”
 
 
Accanto al cuoricino, c’è una piccola macchia di tempera rosa, e Blaine riconosce in essa l’impronta di sua figlia. La sfiora con il polpastrello, sentendo gli occhi iniziare a pizzicare di nuovo. Guarda suo marito scuotendo la testa incredulo,  a Kurt lo incita a proseguire. 
Blaine solleva allora l’ultimo strato di carta velina, coprendosi la bocca appena vede cosa c’è sotto: la custodia di un CD, ma sulla copertina ci sono il suo nome ed una sua fotografia. Se lo rigira tra le mani lasciandosi sfuggire un rantolo alla vista dell’elenco di canzoni scritte da lui.
 
 
“È un album autoprodotto. Ci sono tutti i tuoi inediti, registrati nello studio di casa nostra. Tutto quello che devi fare è dire di sì, e questo CD verrà messo in vendita.”
 
Blaine si getta tra le braccia di Kurt piangendo con il volto nascosto nell’incavo del suo collo.
 
 
“Kurt è….è meraviglioso. Io sono senza parole. Grazie…solo grazie!”
 
 
“Sono contento che ti sia piaciuto”
 
 
“Lo adoro! C’è anche il nostro duetto. È semplicemente la cosa più bella che qualcuno abbia mai fatto per me. Ti amo!”
 
 
Kurt lo bacia prima sulla fronte, prima di rispondergli guardandolo negli occhi: 
 
 
“Ti amo anch’io. Immensamente.”
 
 
E poi le sue labbra tornano su quelle di Blaine. All’inizio sono timidi tocchi, tenere coccole, poi ne traccia il contorno con la lingua, in una tacita richiesta. E Blaine lo lascia fare, apre la bocca accogliendo Kurt, ad occhi chiusi, per viverlo più intensamente.
E mentre loro si estraniano dal mondo, concentrandosi solo sui loro respiri e i loro cuori che battono all’impazzata, la voce di Cooper sovrasta i sospiri adoranti di tutti gli altri presenti:
 
 
“Tranquillo Schizzo! Adesso ce ne andiamo, così Kurt potrà darti il suo vero regalo!”
 
 
Sarah gli rifila una gomitata nel fianco prima di trascinarlo via da lì. 
Povero Cooper, non saprà mai che Kurt ha tirato fuori i suoi boxer di pizzo per l’occasione  ed ha tutte le intenzioni di “allietare” la serata a Blaine!
 
 
 
 
 
 
Angolo Autrice
 
Salve gente! Lo so, sono in un ritardo pazzesco, e mi dispiace moltissimo ma sono stata davvero molto impegnata in questi mesi. Ad ogni modo, questa storia sta ormai volgendo a termine, il prossimo capitolo sarà l’ultimo e poi ci sarà l’epilogo. Farò il possibile per non farvi attendere molto, intanto cerco di farmi perdonare con questo capitolo!
Grazie a Costy che mi ha aiutato come sempre con la betatura e soprattutto con il suo supporto morale, ti voglio bene!
E grazie a tutti voi che mi avete aspettato! Fatemi sapere cosa ne pensate!
 
Baci! 

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Capitolo 10
*** Capitolo 9 ***


                                                                                A Costy,
                                                                                Anche se in ritardissimo, questo è per te
                                                                                Grazie per esserci sempre
                                                                                Ti voglio bene ❤️







È passata poco più di una settimana dal compleanno di Blaine, e per le loro famiglie è tempo di tornare a casa.


“Mi raccomando Papà, non esagerare con il cibo, ascolta sempre Carole…e soprattutto niente patatine fritte”


Kurt cerca di sorridere, ma le lacrime premono per uscirgli dagli occhi e la gola gli brucia, si getta di slancio su suo padre, scomparendo nel suo abbraccio e piangendo con il volto poggiato sulla sua spalla. Burt lo culla lasciandogli un bacio affettuoso sulla tempia, proprio come quando era piccolo: adora pensare che Kurt, nonostante  sia ormai un adulto, ritorni ad essere il suo  bellissimo e prezioso bambino.
 

“Hey ragazzo, va tutto bene”, sussurra in modo rassicurante, asciugandosi gli occhi lucidi con il dorso della mano.

Kurt si allontana di poco, imitando inconsciamente lo stesso gesto del padre: 

“Lo so. È solo che queste settimane sono state così belle, stare tutti quanti insieme, parlare con te, Carole…e poi vedere Tracy divertirsi insieme ai suoi nonni e agli zii è…impagabile. Sarà difficile  non vedervi più tutti i giorni.”


“ Questo vi  servirà da incentivo a venirci a trovare più spesso! 
A parte gli scherzi, figliolo, ricordati che puoi sempre contare su di me, per qualsiasi cosa. Tu chiamami, ed io ci sarò”

Kurt annuisce abbracciandolo di nuovo. Con la coda dell’occhio intravede Carole venire nella loro direzione, con Tracy in braccio. Kurt ripensa alla chiacchierata che hanno avuto sulla spiaggia, alla malinconia che c’era quel giorno negli occhi della donna. 


“Papà…abbi cura di lei. Falle capire che ha ancora una famiglia che la ama”, sussurra al padre, per poi staccarsi da lui nell’attimo in cui arriva Carole.


“Eccoci qui tesoro! Adesso puoi salutare Nonno Burt”, la donna saluta con un ultimo bacio sulla guancia la bambina prima che suo marito la prenda in braccio. 


“Aww! Vieni qui principessa. Mi mancherai tantissimo. La mia bambolina bellissima…”

E mentre Burt coccola la sua nipotina, Kurt si avvicina a Carole, abbracciandola calorosamente.

“Tesoro mio…grazie di tutto. Ho passato delle vacanze meravigliose. Mi mancherete così tanto. Ti voglio bene, Kurt”

“Anche io, Mamma”

Carole lo guarda sorpresa, le labbra che si curvano nel più dolce dei sorrisi. Kurt non la chiama  mai così, se non quando parla della sua famiglia con altre persone, perché, nonostante il loro sia bellissimo rapporto di  complicità , non ha mai sentito il bisogno di definirlo. Dopo aver perso sua  madre, non aveva desiderato altro che vedere suo padre sereno, al fianco di una persona onesta e leale come lui;  Carole era semplicemente la persona giusta, e questo gli bastava. Erano diventati una famiglia, e come tale avevano affrontato il grande dolore della perdita di Finn. Carole avrebbe potuto lasciarsi andare, sarebbe stato più che comprensibile, invece non ha mai mollato, anzi, ha continuato a prendersi cura di Kurt, e nei suoi momenti di difficoltà gli è stata accanto più di chiunque altro. È semplicemente…una madre, ed è giusto, ogni tanto, ricordarle che non smetterà mai di esserlo.

Più in là, anche Blaine sta salutando i suoi genitori: Pam gli pizzica le guance e lo riempie di baci, Robert lo stringe più a lungo, sussurrandogli all’orecchio che gli vuole bene e Kurt vede suo marito asciugarsi gli occhi lucidi.  E questo sarà un altro importante ricordo di queste vacanze, Blaine e la sua famiglia, il riscoprire gesti genuini ed autentici, come un abbraccio, una carezza, una parola d’affetto. Ovviamente questo  vale  anche per-

“Hey nonnini! Smettetela di piagnucolare! Hanno chiamato il vostro volo e se non vi sbrigate resterete qui a rovinare la pacchia ai due piccioncini qui!”


…Cooper!

Anche lui è in partenza con sua moglie e suo figlio, ma l’aereo per Los Angeles decollerà più tardi, e di certo non poteva perdersi l’occasione di mettere tutti in imbarazzo fino all’ultimo momento; in realtà lui è stato il primo ad avere gli occhi lucidi salutando i suoi genitori!

L’interfono annuncia nuovamente il volo per Lima, invitando i passeggeri ad avvicinarsi all’area di imbarco, così dopo un ultimo bacio ai nipotini ed un abbraccio ai loro figli, Burt, Carole, Robert e Pam sono pronti per partire. Li vedono oltrepassare il metal detector e poi sparire dietro una porta scorrevole.
Poco dopo la stessa scena si ripete con Cooper, e stavolta, il maggiore dei fratelli Anderson piagnucola senza vergogna tra le braccia di Blaine:


“Grazie di tutto, Schizzo. In questi giorni mi sono divertito tantissimo, è stato come….come tornare bambino. Ti voglio bene”

“Anche io, Coop, e mi mancherai tantissimo”

Kurt cinge Sarah per le spalle permettendo così a Johnatan di sporgersi dalle braccia della madre per dare un bacino a Tracy. Osservano Cooper asciugarsi gli occhi mentre Blaine gli sussurra qualcosa all’orecchio.

“Non dirglielo….ma anche a me mancherà avere tuo marito tra i piedi!”

***

Quel pomeriggio Kurt e Blaine decidono di non scendere in spiaggia ma di rilassarsi nel loro giardino e fare un  bagno nella loro piscina. È tutto più silenzioso senza le risate dei loro familiari, ma hanno comunque tutte le intenzioni di far divertire Tracy, giocando con lei e godendosi un po' di tempo tutto per loro.
Kurt si avvicina al bordo della piscina, testando la temperatura dell’acqua con le dita dei piedi. Si sbottona la camicia, appendendola sotto l’ombrellone, poi si tuffa in acqua. Blaine si incanta ad osservarlo. Kurt è semplicemente una divinità: i muscoli ben definiti, la pelle tonica, ma comunque soffice al tocco, e quella leggera abbronzatura messa in risalto dal candore del suo costume bianco….un po' troppo aderente per i suoi gusti! Suo marito emerge dall’acqua, si tira indietro i capelli con gesti eleganti e seducenti come sua abitudine, e Blaine se ne sta lì….completamente imbambolato.


“Amore,  ti vedesse tuo fratello in questo momento, ti prenderebbe in giro per giorni!”


La risata cristallina di Kurt lo ridesta dai suoi pensieri, che stavano diventando  poco casti, e lo riporta alla realtà. Tracy si agita tra le sue braccia, sporgendosi verso la piscina e ridendo alle facce buffe che il suo papà le sta rivolgendo. 
Blaine le toglie la maglietta di cotone, lasciandola nel suo adorabile costumino, si piega leggermente sulle ginocchia e lascia che la piccola bagni i piedini. Tracy urla estasiata, schizzando tutto intorno  a sé. Kurt la prende in braccio e la fa sedere sul grande unicorno gonfiabile. La piccola batte le manine eccitata, mentre il suo papà le bagna lentamente le spalle ed i capelli. 

“Papino, non vieni a fare il bagnetto insieme a noi?”

Blaine li accontenta subito, gettandosi alle spalle la canottiera e tuffandosi a sua volta. Li raggiunge nuotando sott’acqua, e quando torna a galla il primo pensiero è quello di baciare Kurt.


“Ho visto come mi guardavi prima, sai?”, sussurra lascivamente quest’ultimo, accarezzando con le dita  riccioli sul collo di Blaine.

“E come ti guardavo?”

“Avevi la bava alla bocca, Blaine!”

“Beh….a mia discolpa posso dirti che ho un marito molto, ma davvero molto……sexy”, Blaine pronuncia quell’ultima parola direttamente all’orecchio di Kurt. Poi la bacia di nuovo. E poi ancora, ed ancora, fino a che entrambi non hanno le labbra gonfie e lucide, o sarebbe meglio dire, fino a che Tracy non inizia a reclamare la loro attenzione. La loro bambina comincia a brontolare, probabilmente stufa di starsene ferma su quel buffo materassino: vuole fare il bagno, battere le manine sul filo dell’acqua, schizzando addosso ai suoi papà per poi ridersela col suo sorriso per lo più sdentato! Così Kurt la prende in braccio, abbassandosi in modo che l’acqua arrivi  all’altezza delle sue spalle e bagni la piccola abbastanza. Tracy si rilassa nell’abbraccio del suo papà, che intanto le massaggia la schiena. Lui e Blaine la fanno galleggiare, accompagnando quei lenti movimenti con delle melodie appena bisbigliate. Tracy è così rilassata che, appena viene avvolta nel suo telo di spugna, si addormenta beatamente.


***

“Che buon profumino!”


Blaine lascia un piccolo bacio appena sotto l’orecchio di Kurt, cingendolo per i fianchi mentre questo taglia delle verdure per la loro cena. Blaine si offre di aiutarlo, ma lui lo blocca subito.


“Voglio cucinare per te. Senza fretta, per il semplice gusto di farlo”, e così dicendo cala le zucchine nella padella, coprendola subito con un coperchio.

Blaine allora si impegna a creare un po' di atmosfera: accende lo stereo, scegliendo una playlist di musica soft ed abbassando il volume per non svegliare Tracy che sta dormendo nella sua cameretta, apparecchia la tavola con tanto di candele, poi stappa una bottiglia di vino rosso, versandolo in due calici ed offrendone uno a Kurt.
Volteggiano l’uno attorno all’altro, sfiorandosi di tanto in tanto senza nessun motivo. Kurt fa accomodare Blaine su uno sgabello e gli fa assaggiare  il sugo che sta preparando, ripulendogli la bocca con un semplice bacio a fior di labbra per poi accoccolarsi a lui. Suo marito divarica leggermente le gambe per stringerlo a sé. Quel pizzico di malizia che prima aleggiava nell’aria, prima, scivola via non appena Blaine avvolge le braccia attorno al corpo di Kurt, che sospira nascondendo il volto nella sua spalla, quasi in cerca di conforto. Restano lì, sincronizzando i loro respiri, cullandosi a vicenda. Quando Blaine sente i muscoli della schiena di Kurt rilassarsi sotto le sue carezze, rompe quella piccola bolla di silenzio che si è  venuta a creare.


“Amore, che succede?”


Kurt strofina il naso contro il suo collo prima, la sua voce viene fuori in un sussurro: “ È solo che non voglio che tutto questa finisca. Tutta questa pace, questa armonia. Stiamo così bene qui, che ho quasi paura di ritornare a New York”. Blaine sospira in assenso continuando ad accarezzargli la schiena, incoraggiandolo ad andare avanti.


“ È stato tutto semplicemente perfetto. Forse troppo…insomma, da quando siamo qui non litighiamo nemmeno per gli asciugamani sporchi di dentifricio!”


“Beh le vacanze servono proprio a questo”


“Sì, ma quando torneremo a New York  riprenderemo a lavorare e dovremo organizzarci le giornate, fare i turni per cercare di non dover lasciare Tracy con una babysitter, avremo poco tempo per noi e questo ci renderà frustrati e litigheremo- ”

Le labbra di Blaine interrompono quel monologo  delirante con un bacio che lascia Kurt  senza fiato.

“Amore, non credi di stare un po’ esagerando? Certo, quando torneremo a casa non avremo  tutto questo tempo libero, ma questo non significa che ci attendono scenari così catastrofici!”

“Ma Blaine-“

“Ascolta, non posso assicurarti che non litigheremo più, però possiamo prometterci che ogni qualvolta succederà faremo pace e ci ritaglieremo un angolino solo per noi, come la nostra suite sulla spiaggia.”

Kurt a volte si chiede se suo marito sia reale, o sia tutto un meraviglioso sogno, e questo è decisamente uno di quei momenti, pensa, mentre stringe la sua mano a suggellare  quella promessa. Blaine lo bacia e subito le sue preoccupazioni spariscono in qualche cassettino immaginario della sua mente, avrà tempo per pensarci, ma non adesso: questa notte è solo loro.
Kurt si allontana da Blaine con un ultimo bacio, poi si sistema il grembiule e torna dietro ai fornelli.


“Amore mio, ti meriti proprio una bella cenetta!”


***

Passano i giorni, e questo loro idillio continua, nonostante i tentativi di Kurt di rendere il tutto “più reale”, perché  “Blaine ogni tanto fa bene litigare: rafforza il rapporto di coppia!”.  Blaine cerca di assecondarlo, pur di tranquillizzarlo e togliergli dalla testa scenari tristi e malaugurati di loro due che si lasciano perché “la vita non può essere così perfetta!”. Così davanti agli asciugamani che Kurt ha appositamente sporcato di dentifricio, ed il barattolo di crema idratante “accidentalmente” rovesciato sulla sua polo, si finge arrabbiato e seccato, solo per discutere. Ma, ovviamente, non funziona: non va oltre qualche “Stai più attento la prossima volta”. Non è abbastanza per un “sano litigio”. Infatti scoppiano a ridere come dei pazzi e alla fine Kurt si convince ad abbandonare queste sue paranoie e a godersi quelle ultime settimane di vacanza.


***


Blaine sistema l’ultimo piatto nella dispensa, pronto a godersi un meritato pisolino con Kurt e Tracy, prima di tornare in spiaggia. Ma i suoi piani cambiano appena mette piede nel salotto. Suo marito, sdraiato su un tappetino da yoga, sta facendo gli addominali con Tracy seduta sul suo grembo, appoggiata con la schiena alle sue gambe piegate. Ogni volta che risale, Kurt lascia un bacio a Tracy, o le solletica il pancino  facendola ridere. Blaine osserva la scena davanti ai suoi occhi in completa venerazione: starebbe ore ad ascoltare le loro risate, un coro d’angeli  che canta a festa, e di cui lui  è un privilegiato spettatore. 
Si avvicina a loro silenziosamente, andando ad inginocchiarsi lì accanto, accarezzando i riccioli di Tracy.  Kurt sorride quando,  risollevandosi, trova Blaine con le labbra già pronte a reclamare un bacio, bacio che Kurt non gli concede, ridendo del suo broncio.


“Hey! Io volevo solo darti la carica giusta!”


Blaine si lamenta, portandosi una mano sul cuore per enfatizzare il concetto.


“No, Amore. Tracy mi dà la carica, tu sei una distrazione. Una bellissima distrazione”, Kurt risponde respirando a fatica, dato che sta continuando i suoi esercizi, ma dopo una decina di addominali si sdraia sul tappetino, riprendendo fiato. Blaine lo guarda mentre regolarizza il respiro, le gote arrossate ed i capelli scompigliati…..come può quell’uomo essere così meraviglioso e sexy anche mentre si allena? 


“Non eri tu che volevi baciarmi….beh, cosa stai aspettando?”esclama Kurt, notando compiaciuto  lo  sguardo imbambolato di suo marito. 

Blaine non se lo lascia ripetere una seconda volta: fa scendere Tracy dalle gambe di Kurt, lasciandola libera di gattonare per il salotto, poi si china su di lui per quel bacio tanto anelato.
Con la mano con cui non si sta sorreggendo, accarezza un lembo di pelle scoperta sul fianco di Kurt, che geme sorpreso nella sua bocca, mandando scariche di piacere lungo i loro corpi. 
Vanno avanti a baciarsi per minuti interi, allontanandosi  solo quando il bisogno d’aria diventa impellente, anche se Blaine vorrebbe continuare per tutta la vita, tanto che continua a lasciare una scia di bacetti a stampo su tutto il suo viso.


“Dai B! Devo fare le  flessioni!”


“Puoi sempre allenarti portandomi in braccio in camera…”


“Blaine!”


“Ok, ok. Però ho un’idea migliore!”

Con un colpo di reni, Blaine ribalta le posizioni, trovandosi sdraiato al posto di Kurt, con lui addosso.


“Così tu puoi fare le tue flessioni, ed io posso continuare a baciarti!”, spiega sbattendo le ciglia a mo’ di angioletto serafico.
Kurt scuote la testa divertito, poi si  mette in posizione ed inizia il suo allenamento. Ad ogni piegamento, Blaine lo bacia. Un’abitudine, questa, che avevano  sviluppato nei primi mesi di matrimonio, quando ogni scusa era buona per stare insieme e ritrovarsi a far l’amore,  e Blaine sembra ricordare  molto bene quel particolare! Infatti, dopo pochi minuti Kurt, sentendo qualcosa di inconfondibile all’altezza del bacino,  si ferma, l’espressione  tra lo scettico e l’indignato.

“Ti  sei……eccitato?”, chiede incredulo.


“Certo che sì! Guarda come stiamo, Kurt! Anzi, il fatto che dalle tue parti ci sia calma piatta mi offende!”, risponde piccato suo marito.


“Blaine!”, Kurt strilla mettendosi a sedere, “ C’è Tracy qui con noi!”, indica la bambina che sta gattonando verso il divano, con il suo body blu a pois bianchi con le  spalline che le fascia il pannolino. 


“Oh Blaine! Guarda che belli quei piedini cicciosi!” Kurt praticamente squittisce, mentre guarda con orgoglio la sua piccolina.


“ Cicciosi? Esiste almeno come parola?”

Kurt gli lancia un’occhiataccia: “Non mi importa. Per mia figlia faccio cambiare tutti i dizionari del mondo!”

E così dicendo si alza per andare a prendere Tracy, sbaciucchiandola e riempiendola di complimenti, in una lingua che Blaine a stento decifra, vista la quantità di vezzeggiativi inventati da suo marito.

“Forza  Cucciola, andiamo dal tuo papino che si sente tanto  solo!”

Tracy viene dunque messa a sedere sulla pancia di Blaine, mentre Kurt si stende accanto a loro, appoggiando la testa sulla spalla del marito e sospirando beato.


“Siete comodi, amori miei!” , Blaine ridacchia notando il modo in cui Kurt si rilassa, gli occhi socchiusi e la fronte appoggiata nell’incavo del suo collo, e l’espressione di Tracy, che si è praticamente spaparanzata su di lui, tanto che i suoi bellissimi  e “cicciosi” piedini sono sul viso di Blaine.  

“Mamma mia! Come puzzano questi piedini!”, Blaine scherza, annusandoli, per poi fare finta di mangiarli, solleticando sua figlia con quel filo di barba incolta e facendola ridere.

Kurt osserva felice la scena, interiorizzando ogni minimo particolare di questo momento, dalle guance arrossate della sua bimba, allo sguardo pieno d’amore di Blaine e quel senso di completezza e pace che lo avvolge in un caldo abbraccio: quello della sua famiglia.

Tracy intanto continua ad allungare le sue gambine, in un tacito invito a Blaine a solleticarle le dita.


“Ok….oggi abbiamo imparato che ci faremo sempre mettere i piedi in testa da nostra figlia!”


***

Kurt adora il tramonto, gli ricorda gli occhi di Blaine, quegli occhi che da soli possono scatenargli un turbinio di emozioni, così come possono calmarlo e regalargli pace. E  proprio l’assoluta  pace gli sembra il modo perfetto per concludere quella vacanza, tutti e tre accoccolati in spiaggia a godersi quell’ultimo tramonto in Florida.


“Sei sicuro di voler partire domani ? Non dobbiamo farlo per forza, possiamo restare ancora  un po’ qui”, chiede Blaine, rompendo quel confortevole  silenzio che si era venuto a creare.
Secondo i loro piani iniziali, sarebbero dovuti restare lì fino alla fine dell’estate, ma il padre di Blaine li ha invitati  a passare qualche giorno alla  casa al lago, così hanno anticipato la loro partenza.


"So che sembra strano detto da parte mia, ma mi fa piacere tornare in Ohio, e soprattutto, mi sembra un'ottima occasione per stare di nuovo con le nostre famiglie e Tracy ne sarà entusiasta!"

La piccola, sentendosi chiamare in causa, lancia un gridolino felice.

"Sì tesoro, vediamo di nuovo i nonni, Johnatan, la zia Sarah e lo Zio Coop!",  Kurt sorride sistemandole il vestitino in pizzo rosa antico, mentre la bambina batte le manine felice.


"Quindi sarà un po' come chiudere il cerchio per quest'estate?" , sospira Blaine, chiudendo gli occhi, gettando la testa indietro e lascia che  quegli ultimi raggi di sole gli lambiscano la pelle. Ed è talmente bello, in quell'istante, che Kurt non può fare a meno di scattargli una foto.

"Esatto...diciamo che prima di fare ritorno alla caotica routine di New York, voglio godermi ancora un po' di quiete familiare"

Blaine annuisce, condividendo il pensiero di suo marito: "Non so quanta quiete potremmo avere con quel pazzo di mio fratello nei paraggi....ma mi sembra un'ottima idea!", aggiunge lasciando un bacio tra i capelli di Tracy, completamente presa dal suo cagnolino gonfiabile.

Kurt li osserva mentre giocano insieme: Blaine agita il cagnolino abbaiando in modo buffo e Tracy ride, accarezzando il suo giocattolo.

"A proposito di chiudere il cerchio, guarda un po' cosa è arrivato oggi"

Blaine guarda incuriosito la busta di carta che suo marito gli sta porgendo. È una cartolina di Parigi. Legge brevemente cosa vi è scritto sul retro e Kurt vede comparire sul suo volto un'espressione sorpresa.

"Ma è Prieston...il dottore"

"Dice che ha raggiunto il suo ragazzo ed hanno fatto pace. Voleva ringraziarci e scusarsi di nuovo. Come si dice ? ' Tutto bene quel che finisce bene'. C'è anche una foto di loro due."

Blaine osserva la foto dei due uomini sorridenti, prima di riporla nella busta e riconsegnarla a Kurt. 

"Più ci ripenso, più la storia del dottorino mi sembra assurda. Insomma, nel giro di tre giorni ci ha provato con te, si è beccato il due di picche e si è pentito."

"Io non ci vedo nulla di strano, Blaine. Hai un marito bellissimo e sexy, che ha molti ammiratori!", il tono di Kurt è fintamente altezzoso, mentre scuote la testa, con il naso all'insù.

"Non lo biasimo per essersi preso una cotta per te, ma per il modo in cui ci ha provato, è stato affrettato e stupido. Avrebbe potuto giocarsela meglio!"

"Sì....è stato abbastanza impacciato, ma adesso che conosciamo la sua storia, sappiamo il perché. In cuor suo, non gli interessava veramente provarci con me." 
Pur ammettendo ciò, Kurt non vuole perdersi l'occasione per stuzzicare Blaine e scatenare la sua gelosia. Perciò, rincara la dose:


"E poi, quando ci si trova di fronte ad uno come me, penso che nessuno abbia il tempo per mettere in pratica un elaborato ed infallibile piano di seduzione. Mi hai visto, Blaine? Sono irresistibile: gli uomini non si fermano a pensare a come baciarmi, lo fanno e basta."

"Senti un po', uomo irresistibile, quando torniamo a casa, tu non esci più senza di me!"

Colpito e affondato!

Kurt cerca di nascondere il suo sorriso, ma quando vede Blaine con le guance arrossate e quelle buffe sopracciglia all'ingiù, comincia a ridere sommessamente, attirando l'attenzione di suo marito.


"Mi stavi prendendo in giro?", chiede quest'ultimo con il suo solito sguardo da cucciolone.


Kurt annuisce continuando a ridere e sdraiandosi sul telo.

"Visto che hai tanta voglia di ridere.....ci penso io a te", Blaine sussurra maliziosamente al suo orecchio e Kurt chiude gli occhi, già pregustandosi il momento in cui le loro labbra si sarebbero incontrate. Ma quel momento non arriva.

"Tracy, facciamo il solletico a papi!"

E così Kurt si ritrova intrappolato da suo marito e sua figlia, sente le dita di Blaine solleticargli i fianchi, mentre Tracy agita le manine sulla sua pancia balbettando qualcosa, contenta di essere partecipe di quella strana lotta tra i suoi genitori.
Quando Kurt non ha più fiato e chiede tregua, Blaine si stende al suo fianco, facendo accoccolare Tracy fra di loro. Restano in silenzio per un po', beandosi di quel calore, tra carezze e piccoli baci.


"È stata proprio una bella vacanza", sospira Blaine guardando Kurt  negli occhi, tutto l'amore e la devozione racchiuso in quegli sguardi.
Kurt si sporge per baciarlo, indugiando su quelle labbra, quasi ne dipendessero le loro vite, poi, con estrema delicatezza bacia anche una guancia paffuta di Tracy.

"Sì, è stata proprio una bella vacanza, amore mio"


Quando ormai anche l'ultimo raggio di sole tramonta, Kurt si alza stringendo Tracy tra le braccia e tendendo la mano a Blaine. 


"Coraggio, famiglia! È ora di andare"


E così, con un ultimo sguardo all'oceano, si allontanano tutti e tre abbracciati. 





Angolo Autrice

Ciao a tutti! So di essere di un ritardo terribile e mi dispiace tantissimo. Tra l'altro, questo è l'ultimo capitolo, prima dell'epilogo e l'idea di lasciare questi Klaine mi intristisce molto. Spero che vi siano piaciuti questi future Klaine, se vi va, fatemi sapere cosa ne pensate, altrimenti mi sembra di parlare da sola! 
Vi dò appuntamento con il gran finale e con tutti i ringraziamenti.
Keep calm and love Klaine!

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Capitolo 11
*** Epilogo ***


                                                                                                                            A tutti voi che avete scelto di restare
 
 
 
 
 
Due anni dopo
 
Kurt accarezza  delicatamente  le guance rosee di Tracy, chinandosi per sfiorarle appena la fronte con un bacio della buona notte. La piccola dorme serenamente, i ricci sparsi sul cuscino ed il suo orsetto  stretto al petto. Kurt le sistema il lenzuolo e controlla ancora una volta che tutto sia in ordine, prima di tornare in sala dove ad accoglierlo c’è un Blaine disperato. Tra le sue braccia il piccolo Alex piange, scalciando i suoi piedini  paffuti.
 
“Che succede qui?”
 
“Non lo so. Gli ho  cambiato il pannolino, gli ho fatto il massaggio al pancino, ho provato a fargli bere dell’acqua,ma non riesco a farlo calmare. Penso che sia ancora frastornato per il viaggio”
 
Alexander è il loro secondogenito: cinque mesi, capelli ricci, due occhioni color miele ed un adorabile nasino all’insù. Praticamente un pacioccone che piange solo quando ha fame…almeno fino ad oggi!
 
“Amore del papà, cosa c’è? Vuoi fare la nanna, vero? Vieni qui, ci penso io a te”
 
Il piccolo  si tranquillizza non appena Kurt comincia a cullarlo, un dito del suo papà stretti nel suo pugnetto e gli occhietti fissi su di lui in un’espressione adorante, identica a quella dell’altro suo papà in questo momento. Kurt alza lo sguardo verso suo marito, trovandolo imbambolato a guardarlo, quasi avesse avuto un’apparizione, e lui sa cosa significa questo…
 
“Blaine, ti prego, non ricominciare con la storia del-“
 
“Sei un angelo”
 
Ecco, l’ha detto! Kurt alza gli occhi al cielo e ferma   suo marito, prima che possa lanciarsi in una serie di commenti come  “Che cosa ho fatto per meritarmi una creatura come te”:
 
“Uomo fortunato, vai a farti la doccia, io porto questo ometto a dormire! Andiamo Alex saluta papino!”
 
Blaine bacia prima il loro bambino sulla fronte, poi Kurt sulle labbra. Li guarda sparire in camera e si incanta ad ascoltare la voce di suo marito intonare una ninna nanna. ‘Ho sposato un angelo’ pensa mentre recupera della biancheria pulita ed il pigiama dal borsone ancora da disfare che hanno lasciato in sala. 
Da quando sono arrivati in Florida non hanno avuto un attimo di tregua: prima il bagnetto ai bambini, poi la cena da preparare, le culla di Alex da montare, il lettino di Tracy da sistemare in modo da non farla cadere durante la notte…insomma, avere due figli piccoli è meraviglioso, ma quanta fatica! L’ideale, dopo una giornata così, sarebbe  un bel bagno caldo, magari con un bicchiere di vino e Kurt in vasca con lui, ma può anche accontentarsi di una bella doccia rigenerante e una sana dose di coccole nel letto. Blaine lascia scorrere l’acqua fino a raggiungere la temperatura giusta, poi si butta sotto il getto, rilassandosi immediatamente. Sta per prendere il bagnoschiuma quando sente la porta del box doccia aprirsi e richiudersi alle sue spalle, ed in un attimo Kurt è pressato contro la sua schiena, le lunghe e pallide braccia avvolte attorno al suo busto. È così caldo e duro….così eccitante. Kurt gli bacia il collo con bramosia, facendolo quasi piagnucolare per il piacere, poi comincia a leccare appena dietro all’orecchio, prima di sussurrargli, con un ghigno tutt’altro che innocente:
 
“Lascia che il tuo angioletto si prenda cura di te”
 
Sì, questo è decisamente il paradiso!
 
 
 
 
 
Tre anni dopo
 
Costruire castelli di sabbia insieme è ormai una tradizione delle vacanze, un momento da condividere in famiglia, accontentando grandi e piccini. Quest’anno, poi, ha un significato ancora più importante. È la prima estate di Hepburn e George lì con loro: è un occasione per passare del tempo con i loro nonni, con gli zii ed i cugini.
Hepburn e George,due fratellini di due e cinque anni , sono arrivati in casa Hummel-Anderson solo  da qualche mese, in modo totalmente inaspettato. Kurt e Blaine li hanno conosciuti durante una delle loro lezioni negli orfanotrofi. George, nonostante la sua giovanissima età, aveva già sviluppato un certo sentimento di diffidenza nei confronti degli adulti e quel pomeriggio d’autunno non aveva voluto sentire ragioni: non voleva partecipare alla lezione musicale tenuta da quei due signori molto eleganti. Così Kurt, incuriosito da quel bambino dal sorriso spento, lo seguì in una delle stanze della struttura. George si era rannicchiato in un lettino, accanto ad una bambina che gli somigliava moltissimo. Un’assistente sociale gli raccontò la loro triste storia, dalla perdita dei loro genitori, al rifiuto di quelli adottivi: George era legato alla sorellina in modo viscerale, non si allontanava mai da lei e quelle poche volte che qualche affidatario si era avvicinato ad Hepburn, lui aveva avuto delle vere e proprie crisi isteriche. In questo modo aveva scoraggiato ogni tentativo di adozione, sia per lui che per sua sorella. Kurt si intristì al pensiero di quei due piccoli angeli, rimasti soli al mondo e quella stessa sera raccontò tutto a Blaine. Bastò un solo sguardo, e la decisione fu presa: non importa quanto difficile sarebbe stato, loro avrebbero dato a George ed Hepburn la famiglia e l’amore che meritavano. Ritornarono in quell’orfanotrofio tutti i giorni, per settimane. All’inizio non fu per niente facile, George non si fidava e manteneva un certo distacco. Le cose cambiarono quando lui ed  Hepburn presero l’influenza: Kurt e Blaine riuscirono ad ottenere un affido temporaneo e furono autorizzati a portarli a casa con loro, giusto il tempo di ristabilirsi. George si sentì coccolato e protetto, tutti ai presero cura di lui e della sua sorellina: Tracy aveva preso alcuni dei suoi giochi e  glieli  aveva regalati, Alex si era affezionato talmente tanto che balbettava i loro nomi, dalla mattina alla sera, quasi ad invitarli a giocare con lui. E poi c’erano Kurt e Blaine, sempre così attenti e presenti. Non li lasciavano mai da soli: restavano per ore con loro, leggendo delle storie, o cantando per loro. Avevano preparato una cameretta apposta per loro, piena di peluche, bambole, macchinine ed un televisore da cui potevano vedere tutti i cartoni animati che volevano. In quei giorni George scoprì quanto è bello essere accarezzati, ricevere un bacio della buonanotte, ed uno del buongiorno, o essere abbracciati nel cuore della notte dopo aver fatto un brutto sogno. In poche parole, scoprì l’amore. 
E adesso eccoli qui, l’adozione è ormai ufficiale: George ed Hepburn sono a tutti gli effetti degli Hummel-Anderson. Questa è la loro prima vacanza e tutti sono intenzionati a renderla un ricordo indimenticabile per loro. Pam, Robert, Carole e Burt sono arrivati dall’Ohio carichi di regali, e non perdono occasione per coinvolgerli in attività divertenti, proprio come ora. Sono tutti armati di secchielli e palette, intenti a costruire il “più grande e bello dei castelli di sabbia”, sotto la direzione di Cooper che, troppo pigro per sporcarsi le mani con la sabbia, si limita a dare qualche consiglio, standosene tranquillo sotto l’ombrellone con Sarah. Anche la sua famiglia si è allargata, dopo Johnatan, infatti,  è nata Kate, una piccola principessa che ha completamente sciolto il cuore del suo papà : ebbene sì, Cooper pende dalle labbra della sua piccolina.
 
Kurt osserva George che, con la lingua incastrata tra i denti, imita timidamente ciò che fanno Johnatan e Tracy, il suo sguardo, di tanto in tanto, si sposta su Hepburn, seduta con Alex e le nonne all’ombra. Sembra volersi assicurare che sua sorella sia al sicuro, e questa costante paura spezza il cuore di Kurt. 
Blaine abbraccia suo marito da dietro, guardando nella sua stessa direzione. Kurt si lascia andare contro il suo corpo, sospirando pensieroso.
 
“Staranno bene?”, chiede con voce speranzosa, accarezzando la mano di suo marito appoggiata sul suo ventre.  Blaine intreccia le loro dita e gli bacia una tempia:
 
“Staranno bene. Staremo bene.”
 
 
 
 
 
Estate 2025
 
Kurt si guarda un’ultima volta allo specchio, sistemandosi nervosamente la cravatta. Pensava che dopo dieci anni l’emozione non dovesse giocargli brutti scherzi, e invece eccolo qui, le farfalle nello stomaco e tanta trepidazione che non può non tramutarsi in lacrime quando sente le parole di Tracy:
 
 
“Papi sei bellissimo!”
 
Kurt abbassa lo sguardo trovando i suoi figli accanto a lui: Tracy ed Hepburn sono deliziose nei loro vestitini  bianchi, con la fascia color acquamarina in vita, che si chiude in un elegante fiocco dietro la schiena e tra i capelli una coroncina di fiori; Alex e  George,  sono dei veri principini con i loro completi abbinati a quelli delle sorelle.
 
“Tesoro, voi siete meravigliosi!”, dice chinandosi sulle ginocchia per baciarli tutti sulle guance. Blaine si ferma sulla soglia  della porta ad ammirare quella scena. Non ha mai visto nulla di più perfetto: la sua famiglia, il suo bene più prezioso. Incrocia lo sguardo con  suo marito e per un attimo sono di nuovo sulle scale della Dalton a rivivere quel momento che ha dato inizio a tutto. E proprio come quella volta, Blaine tende prende la mano di Kurt:
 
“Sei pronto ?”
 
“Non vedo l’ora”
 
 
***
 
 
Le luci del tramonto, la spiaggia privata decorata  nei minimi dettagli, le loro famiglie ed amici riuniti lì per supportarli, Kurt rafforza la presa sulla mano di Blaine, mentre camminano sul tappeto bianco, ricoperto dai petali sparsi dalle loro bambine, damigelle per l’occasione. 
Ci  sono tutti:  il professor Shuester con sua moglie Emma ed i loro bambini, Mercedes e Sam, Mike, Tina ed Artie, Puck e Quinn, che è in dolce attesa,  Santana e Brittany, Rachel e Jesse e molti altri ragazzi delle Nuove Direzioni. Ovviamente non poteva mancare la loro più grande sostenitrice,  Sue accompagnata da sua figlia  Robin e  dall’inseparabile Becky. E poi, naturalmente, i loro genitori e Cooper con Sarah ed i loro bambini.
 
I loro occhi sono tutti puntati su loro due, mentre si fermano davanti a Richie, officiante speciale, scelto  proprio dai due sposini.
 
“Cari amici, siamo qui oggi per celebrare questa bellissima coppia.
Kurt e Blaine sono sposati da dieci anni, ed ogni giorno ci ispirano con il loro amore e la loro complicità, ed ora sono qui per rinnovare le loro promesse, dinnanzi a tutti voi e alla famiglia che con impegno e devozione.
Kurt, le tue promesse”
 
Kurt prende un respiro profondo, stringe le mani di suo marito tra le sue ed incatena i loro sguardi.
 
 
“Blaine, quando ci siamo sposati la prima volta, è stato tutto molto inaspettato: ci eravamo appena rimessi insieme ed eravamo così giovani. Eppure, dopo dieci anni, siamo ancora qui, mano nella mano, innamorati ancor più di prima. Per quanto folle ed affrettato sia stato, il giorno in cui sei diventato mio marito è stato uno dei momenti più belli ed importanti della mia vita, e se ti ho chiesto di risposarmi è perché voglio che tu sappia che io non ho nessun dubbio. Tu sei il mio destino, Blaine. L’amore della mia vita. Il padre dei miei figli. Sei l’uomo che ho scelto per la vita. Nessuno, nessuno mai potrà prendere il tuo posto, nessuno mai significherà ciò che tu significhi per me. Io ti amo, Blaine. Ti amo immensamente, nel modo più assoluto e totale, con ogni singola parte del mio essere. Forse non te lo dico abbastanza, ma prometto di dimostrartelo ogni giorno della nostra vita. 
Grazie per la nostra meravigliosa famiglia, per questi bambini che sono il nostro orgoglio più grande. Grazie per aver scelto di condividere questo viaggio con me, rendendolo ancora più straordinario.
Semplicemente, grazie  per essere il mio Blaine.”
 
 
Kurt si sporge ad asciugargli con il pollice una lacrima,e Blaine gli bacia delicatamente il dito.
 
Dietro di loro Burt singhiozza  rumorosamente; Kurt si volta verso di lui, e nei suoi occhi emozionati può leggere tutto l’orgoglio di suo padre.
 
 
“Blaine, ora le tue promesse”
 
Blaine ringrazia Richie e si schiarisce la voce, dopo aver sentito  le toccanti parole di suo marito, quasi non ricorda più i suoi voti.
 
“ Kurt, tu mi emozioni. Te lo dissi poco prima di baciarti per la prima volta, e posso assicurarti che da quel momento non hai mai smesso di farlo. Mi innamoro di te sempre di più ogni giorno, quando ti svegli ed hai le guance arrossate ed i capelli arruffati, quando ti dedichi alle tue passioni, al tuo lavoro, quando sei con i nostri figli e ti prendi cura di loro, quando mi guardi  e tutto il mondo resta fuori. Tu sei la mia anima gemella, Kurt. Non c’è altro posto al mondo in cui vorrei stare: per me casa è tra le tue braccia. Io ti prometto  che avrò cura di noi e di tutto ciò che abbiamo costruito e costruiremo ancora insieme.
Grazie per essere al mio fianco ad ogni passo. Grazie per questi meravigliosi bambini, che sono il frutto del nostro amore, checché ne dicano la genetica ed i legami di sangue: noi siamo una famiglia.
Semplicemente, grazie per essere il mio Kurt.”
 
Si sorridono complici, sotto gli sguardi commossi dei loro parenti: Robert e Pam si abbracciano orgogliosi, Burt continua a piangere come un bambino, e al momento dello scambio delle fedi persino Cooper è in lacrime, anche se nega spudoratamente quando Sarah gli passa un fazzoletto (“Grazie cara, mi è entrato un moscerino nell’occhio”).
 
 
“Kurt, Blaine, vi dichiaro ancora una volta marito e marito. Potete baciarvi ora”
 
 Petali di fiori cadono come pioggia su di loro, mentre le loro labbra suggellano quelle rinnovate promesse. Kurt avvolge le braccia attorno al collo di Blaine, portandoselo più vicino. “Ti amo” , si sussurrano guardandosi negli occhi, per poi baciarsi ancora, e ancora.
E poi è tutto un tripudio di gioia, con i loro figli che corrono loro incontro, per unirsi in un grande abbraccio di famiglia e gli applausi di tutti ad incorniciare questo momento.
 
 
* * *
 
“ Papini, il bacio della buonanotte?”
 
Kurt scuote la testa divertito. Sembra proprio che i suoi figli non vogliano lasciarli andare a letto. Prima li hanno convinti a dormire tutti insieme in una grande tenda montata in giardino, poi hanno passato tutta la serata a farsi coccolare, facendosi cantare più di una ninnananna.
 
“Un bacio e poi tutti a dormire”
 
E così, dopo aver dispensato baci ai piccoli di casa, ed aver rimboccato loro le coperte, finalmente anche Kurt e Blaine possono coricarsi sul loro materassino gonfiabile.
Blaine allarga le braccia e Kurt si appoggia sul suo petto, cingendogli con un braccio la vita e facendo in modo che le loro gambe si incastrino alla perfezione. Bacia a lungo il punto in cui sente il suo cuore battere, mentre Blaine gli accarezza la schiena. Le loro mani si sfiorano in un’intima danza, poi, improvvisamente il silenzio viene interrotto dal leggero russare del piccolo Alex. Blaine ridacchia tra i capelli di Kurt:
 
“Niente male come seconda  ‘prima notte di nozze’ “
 
 
Kurt sospira stringendosi al corpo caldo di suo marito, il suo respiro unito a quello dei loro figli lo cullano come una dolce coccola:
 
 
“È tutto assolutamente perfetto”
 
 
 
 
THE END
 
 
 
Angolo dell’autrice
Eccoci giunti alla fine. Mi dispiace avervi fatto aspettare così tanto, ma ho avuto un periodo davvero molto pieno. Vi assicuro che non ho abbandonato i Klaine, anzi, ho in mente tantissime idee  per nuove fanfiction, ma purtroppo il tempo gioca a mio sfavore e quindi non so quando tornerò con  nuove long. Intanto vi invito sulla mia pagina, se avete voglia di chiacchierare un po’ con me. Detto questo, ci siamo: è arrivato il momento dei saluti.
Io vi ringrazio con tutto il cuore per aver seguito questa storia. So che non è un capolavoro, e non era mia intenzione che lo fosse. Volevo solo raccontarvi un po’ dei Klaine del futuro, visti dai miei occhi. Ho iniziato a scrivere questa storia con l’idea di raccontare qualcosa di leggero e spensierato, da leggere sotto l’ombrellone, ma alla fine è diventato qualcosa in più. Questa storia mi ha fatto compagnia per un anno, in questi Klaine ho riposto speranze e sogni. Spero di avervi fatto compagnia e di avervi regalato dei momenti piacevoli.
Grazie a chi ha seguito e recensito questa storia; grazie a chi ha letto in silenzio, timidamente. Se vi va, io sono qui, pronta a sentire cosa pensate.
Ed infine, ringrazio la mia piccola, grande Costy. Sei stata la mia più grande sostenitrice e mi hai spronato a crederci quando io per prima non lo facevo. Non sarei qui se non fosse per te. Ti voglio davvero  bene.
Grazie.
È il momento di spuntare la casella “completa” e darvi appuntamento alla prossima avventura.
Un bacio
 
CCDreamer

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