Non tutte le serpi hanno il veleno

di Elly_46
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Che la guerra abbia inizio! ***
Capitolo 2: *** Quando gli scherzi ti portano via. ***
Capitolo 3: *** Rossa,Folletto,Biondo,Dolcezza ***
Capitolo 4: *** Amici ***
Capitolo 5: *** Segreti dell'anima ***
Capitolo 6: *** Ci sono cose che nessuno sa ***
Capitolo 7: *** Gesti e Parole ***
Capitolo 8: *** Apri gli occhi ***
Capitolo 9: *** Ricordi ***
Capitolo 10: *** Tifar non nuoce ***
Capitolo 11: *** Sii Mia ***
Capitolo 12: *** Non cambierò Idea ***
Capitolo 13: *** Stalle Lontano ***
Capitolo 14: *** Giochi e Confessioni ***
Capitolo 15: *** Di confusioni e Prime volte ***
Capitolo 16: *** Di parole non dette e scelte affrettate ***
Capitolo 17: *** Aquilegia Porporina e Camelia Rossa ***
Capitolo 18: *** Sebastian Christopher Lewis ***
Capitolo 19: *** Imparare ad Amare ***
Capitolo 20: *** Scelte di Vita ***



Capitolo 1
*** Che la guerra abbia inizio! ***


Ginny Weasley era appena arrivata alla stazione di king’s cross, e con lei anche suo fratello Ron,Hermione ed Harry. La guerra era finita da cinque mesi ormai e loro avevano vinto. Il male non esisteva più,anche se si era portato via persone a lei molto care,come suo fratello Fred. Merlino, le mancava da morire. Quei testoni di Ron ed Hermione avevano finalmente avuto il coraggio di dichiararsi e ora stavano assieme dopo sei anni persi a litigare,lei aveva sempre pensato che quei due sarebbero finiti assieme alla fine. Lì guardò mentre si apprestavano a salire sul treno  che li avrebbe ricondotti ad Hogwarts,dato che era stata ricostruita da Silente e da tutto il resto dei professori. Potevano tornare a frequentare il loro settimo ed ultimo anno,mentre lei il sesto.   Vide Harry voltarsi verso di lei e farle un sorriso,nonostante tutto. Già,perché lei quando tutto era finito e il ragazzo le aveva rivelato i suoi sentimenti,lei si era tirata indietro. Ginny Weasley era cresciuta e non era più la bambina di undici anni con la cotta per il bambino sopravvissuto. La guerra era fredda e spietata e tutti erano un po’ cambiati per questo,erano semplicemente cresciuti, e il ragazzo aveva accettato il suo rifiuto.
<< Non vieni Ginny ? >>  le disse il moro sorridendole.
<< Si,arrivo Harry >>  gli rispose e il ragazzo salì sul treno seguendo i suoi migliori amici. Ginny si voltò dal lato opposto e un gruppo di ragazzi attirò la sua attenzione,erano serpeverde tornati per l’ultimo anno. Intravide Nott,Zabini e la Parkinson. Poi sentì una presenza alle sue spalle  e d’istinto si voltò,ritrovandosi una chioma bionda alta un metro e ottanta e un paio di occhi freddi come il ghiaccio intenti a scrutarla.  
<< Weasley >>  disse il ragazzo biondo.
<< Malfoy >>  rispose lei.
<< Hai deciso di rimanere qui ? O hai intenzione di farmi passare ? >>
<< Sempre gentile tu,vero Malfoy ? >>
<< Sempre Weasley >>  rispose Draco  << Come stanno San Potter,Lenticchia e la mezzosangue ? >>
<< Non credo ti interessi davvero >>  disse Ginny.
<< Non che importi di San Potter e delle sue manie di protagonismo >>  rispose il ragazzo.
<< Harry non ha mai avuto manie di protagonismo >> 
<< Difenditelo quanto vuoi – alitò lui – fammi passare >> e la ragazza per tutta risposta lo oltrepassò per salire sul treno,sentendosi un paio di occhi perforarle la schiena.  Quando arrivò allo scompartimento del magico trio li salutò dicendo che sarebbe andata a cercare Luna,la trovò dopo un paio di minuti insieme a Neville, e quando il ragazzo la vide,diede un leggero bacio alla bionda lasciando le due amiche da sole. Parlarono del più e del meno e dei mesi appena trascorsi,di come si sentissero finalmente libere dal peso di quella guerra sempre imminente, fino a quando non arrivarono ad Hogwarts e dovettero dividersi. Ginny salì nel suo dormitorio per posare le valigie e poi scese in sala comune dove gli altri la attendevano per andare a cena.
<< Ginny – disse poi Ron – ti senti bene ? >>
<< Si,sto bene >>
<< Sembri un po’ troppo silenziosa, ecco >>  disse Hermione,ma lei gli sorrise.
<< E’che tornare qui mi fa uno strano effetto >> rispose la rossa e il moro la guardò annuendo in un tacito accordo. Entrarono in sala grande dove ritrovarono tutti i loro compagni che iniziarono a fare infinite domande a Ron ed Hermione sulla loro storia e a chiedere ad Harry come ci si sentisse ad essere il salvatore del mondo magico,e Ginny non potè fare a meno di ridacchiare all’espressione musona del moro a quella domanda. Inconsapevolmente portò lo sguardo sul tavolo di fronte al loro,individuando una chioma bionda. Non si aspettava che Malfoy tornasse ad Hogwarts. Il padre era stato arrestato per i crimini commessi,mentre lui e la madre erano stati assolti grazie a Silente che aveva fatto presente che il ragazzo non aveva rivelato l’identità di Harry quel giorno a Malfoy Manor e che la madre,invece,avesse mentito a Voldemort sulla morte del moro. Bhe,la cosa  certa, dalle occhiate disgustate che stava mandando in direzione di Harry e dei grifoni,era che alla fine,fosse sempre il solito Draco Malfoy. Si era sempre chiesta per quale motivo quel ragazzo si fosse unito a Voldemort,certo aveva l’aria del cattivo ed era estremamente egocentrico e antipatico,in più il suo passatempo preferito era quello di innervosire e offendere la gente,ma lei non lo aveva mai visto come un possibile mangiamorte. Ricordava di come l’anno prima,lei insieme ad Hermione e Ron tentavano di convincere invano Harry che Malfoy non poteva essere un mangiamorte,eppure si erano sbagliati.  Stavano per tornare nel loro dormitorio,quando il gruppetto di serpeverde gli spianò la strada.
<< Guarda un po’ chi c’è qui – disse quel carlino della Parkinson –  lo sfregiato e i suoi compari >>
<< Parkinson, levati dai piedi >>  rispose Ginny scocciata. Quella lì proprio non l’aveva mai sopportata.  << Passano gli anni,ma certi vizi rimangono >>
<< Come osi parlare a me così pezzente >>  urlò quella.
<< Mi permetto eccome,carlino spennacchiato >>  e a quelle parole,Ginny potè giurare di aver visto la faccia di Malfoy abbastanza divertita.
<< Io te la faccio pagare babbanofila che non sei altro >>  disse quella tirando la bacchetta fuori.
<< Provaci allora >>  disse Ginny imitandola.
<< Ragazze no! – disse Hermione – che diamine volete fare ? Siete impazzite ? >>
<< Gli affari tuoi mai,vero Granger ? >>  si intromise poi Malfoy.
<< Malfoy >>  rispose Hermione.
<< Perché non pensi a soddisfare il tuo caro lenticchia ? Lo vedo un po’ all’asciutto >>  rise il ragazzo e con lui tutti i serpeverde. Hermione divenne viola,così come Ron.
<< Come ti permetti brutto furetto ? Io ti ammazzo >>  urlò il rosso e fece per scagliarsi contro Malfoy,ma Harry lo bloccò trattenendolo.
<< Mollami Harry! Io lo uccido quel bastardo di un mangiamorte >> 
<< Chiamami ancora così e farai una brutta fine Weasley >>  disse Draco con uno sguardo gelido,tanto che Ginny fece un passo indietro guardandolo. Non lo aveva mai vistò così,sembrava davvero, offeso ? Pensò la ragazza,non si è mai offeso così per il furetto e ora lo fa per qualcosa che era davvero ? O no ? pensò Ginny fissandolo.
<< E tu Potter,sempre pronto a salvare il mondo da ogni scontro,vero ? >>  continuò il biondo in direzione del moro.
<< Sparisci Malfoy >> ribeccò Harry.
<< Non finisce qui Potter >>  ringhiò quello,intravedendo la Mcgranitt. Poi sparì insieme al suo gruppetto.
<< Hermione stai bene ? >>  chiese poi la rossa all’amica.
<< Si,certo. Solo non credevo che quel furetto tirasse fuori argomenti privati >>
<< Sai com’è fatto – disse Harry – cerca sempre di mettere in difficoltà le persone >>,intanto il fratello ringhiava ancora.
<< E tu, se fai così reggi solo il suo gioco >>  gli disse Ginny e Ron la guardò come se avesse parlato arabo.
<< Ginny ha ragione Ron >>  disse Harry, e detto ciò tornarono alla loro sala comune per poi andare dritti a letto,l’indomani sarebbero iniziate le lezioni.  
 
 
 
 
 


Quando Ginny si svegliò si sentiva stranamente felice,si alzò in fretta correndo sotto la doccia,si vestì velocemente e scese in sala comune trovandola ancora vuota. Strano,pensò,ma poi alzò le spalle e si diresse in sala grande per fare colazione. Quando vi mise piede notò che quella era ancora vuota,se non per un paio di ragazze di corvonero. Si diresse al tavolo dei grifoni sedendosi al suo solito posto e iniziando a versarsi del succo di zucca. Dopo una ventina di minuti la sala iniziò a riempirsi e intravide il magico trio andare nella sua direzione.
<< Buongiorno >>  disse allegra a tutti.
<< Ciao Ginny,mattiniera ? >> le chiese una raggiante Hermione.
<< Si  >>  le rispose lei sorridendo.
<< Come mai così contenta ? >>  le chiese il fratello  << Non è che hai un fidanzato ? >> 
<< Ronald smetti di infastidire Ginny >> lo riprese Hermione.
<< Che cosa ? Io non permetterò che qualcuno le metta le mani addosso >>  rispose Ron e Ginny alzò gli occhi al cielo.
<< Non ho nessun fidanzato Ron – disse la rossa sorridendo in direzione del fratello,a volte Ron era così geloso ed invadente – mi sento solo contenta >>
<< D’accordo allora,ma ti tengo d’occhio >>
<< Ron ! >>  dissero all’unisono Ginny e Hermione facendo ridere Harry,che si godeva quella scena almeno una volta a settimana,quando qualcuno si avvicinava troppo a Ginny e Ron sospettava qualcosa. Certo, non poteva negare che il pensiero che qualcuno si avvicinasse a Ginny lo innervosisse,ma d’altro canto lui aveva accettato di non essere nient’altro che un amico per la ragazza,quindi prima o poi si sarebbe dovuto mettere il cuore in pace.
 
 
 
 


 Ginny sorridendo si alzò e decise di fare una passeggiata nel parco,arrivò fino al lago nero e si sedette sotto l’albero adiacente al lago. Rimase a fissare quello specchio d’acqua impenetrabile agli occhi,tanto da non accorgersi che qualcuno era arrivato accanto a lei.
<< Che fai Weasley,dormi ? >>  al suono di quella voce la ragazza sobbalzò e si voltò a guardare un paio di occhi cerulei.
<< Cosa vuoi Malfoy ? >>  disse lei con indifferenza,cosa che al ragazzo non sfuggì. Di solito le persone cambiavano strada quando lo vedevano,per paura,ma c’era anche chi lo fissava con odio,cosa alla quale lui rispondeva con la stessa, se non peggiore, intensità. Invece ora arrivava questa ragazzina che davanti a lui si mostrava così tranquilla,indifferente,come se non gli facesse ne caldo ne freddo.
<< Perché non te ne vai Weasley ? >>  disse forzando il tono.
<< Non è mica tuo questo posto,e poi sono arrivata prima io >>  gli rispose la ragazza.
<< Ma io voglio stare da solo >>  ringhiò lui.
<< Allora trovati un altro posto >>  disse ancora Ginny.
<< Wealey >>  tuonò il biondo e Ginny sobbalzò.
<< Smettila di urlare,sei impazzito o cosa ? >> disse arrabbiata e il ragazzo alzò un sopracciglio. Possibile che non gli importasse essere sola con lui ? Qualcun altro sarebbe già fuggito. D’altronde lui era l’ex mangiamorte,come dicevano tutti.
<< Sei insopportabile Weasley >>  le disse.
<< Io sarei insopportabile ? Ma senti da che pulpito >>
<< Come osi ? >>  disse Draco guardandola male.
<< Non porto rispetto a chi non ne ha per me Malfoy,sia chiaro >>  disse la ragazza.
<< Weasley se non te ne vai io… >>
<< Tu cosa ? Mi lanci una maledizione senza perdono ? >>  chiese lei alzando un sopracciglio.
<< Non hai paura di me >>  disse il biondo,ma non era una domanda,era una constatazione.
<< Dovrei ? >> chiese lei.
<< Tutti hanno paura di me >>  spiegò lui.
<< Io no >>  disse la rossa e ormai il ragazzo ne era incuriosito.
<< Come mai,se posso chiedere Weasley ? >>
<< Non mi hai mai fatto paura Malfoy. Certo,sei un grandissimo pallone gonfiato che si crede chissà chi, e che quando si pavoneggia avrei la malsana voglia di prendere a schiaffi,ma no,non mi hai mai fatto paura >>  gli rispose lei esauriente e Draco la guardò,tirando fuori il suo classico ghigno cattivo.
<< Così io sarei un pallone gonfiato,Weasley ? >>
<< Ovviamente >>
<< Però,che caratterino per essere una Weasley >>  disse lui. Non si aspettava certo che quella ragazza gli dicesse quelle cose. Aveva più fegato di Lenticchia e Potter messi assieme,ne era certo. Nessuno avrebbe mai osato dirgli quella cose,ne tanto meno dargli del pallone gonfiato.
<< Dovrebbe essere un complimento, Malfoy ? >>
<< Lo era >>  e dicendolo le sorrise,cosa che a Ginny fece sbarrare leggermente gli occhi. Draco Malfoy le aveva appena rivolto un sorriso ?  Era impazzito,non c’era alcun dubbio.
<< Io….io devo andare a lezione ora >>  disse Ginny alzandosi in tutta fretta e il bel Malfoy ghignò.
<< Va pure Weasley,ma continueremo il nostro interessante discorso, sia chiaro >>  le disse il biondo e la ragazza dai capelli ramati si voltò a guardarlo.
<< Quale discorso ? >>
<< Quello riguardo al fatto che non ti faccio paura,sai, forse dovremmo riparlarne >> 
<< E perché mai ? >>  chiese Ginny.
<< Perché ? Perché dovresti aver paura di me >>  disse Draco avvicinandosi alla ragazza. E Ginny mosse appena la bacchetta.
<< Ma davvero ? >>  disse ancora la rossa e lui si fece più vicino e le afferrò il polso dove teneva la bacchetta.
<< Non sottovalutarmi Weasley,sono molto più lesto e veloce di te >>  le disse Draco,ma Ginny gli fece un sorriso strafottente.
<< Ne sei sicuro ? >> gli chiese e lui alzò il sopracciglio.
<< Perché ridi ? >>
<< Per questo >>  e dicendolo sgusciò dalla presa del ragazzo,prima che un secchio d’acqua gelata gli finisse addosso. Draco alzò lo sguardo fulminandola. “Dannazione – imprecò mentalmente – è veloce con la bacchetta, non l’avevo vista “  si disse. Passò dall’arrabbiato al divertito e si aggiustò i capelli.
<< Non avresti dovuto farlo Weasley >> le disse.
<< Cosa farai ora Malfoy ? Mi ucciderai ? >>  disse Ginny ridendo.
<< Sto valutando l’ipotesi ragazzina >>  le disse il biondo,e Ginny lo fissò un attimo confusa e poi arrabbiata. Draco guardò le sue espressioni e ridacchiò sapendo di aver fatto centro.
<< Io non sono una ragazzina >>  ringhiò Ginny.
<< Ma questo lo vedo >>  disse lui,alludendo alle gambe della rossa che arrossì violentemente,scatenando la risata del serpeverde.
<< Come ti permetti ? >>  urlò Ginny.
<< Vuoi la guerra Weasley ? L’avrai. Me la pagherai per l’acqua gelata >>  disse Draco.
<< Sto già tremando >>  gli rispose a tono la ragazza. Draco si avvicinò e si abbassò sul suo orecchio.
<< Dovresti Weasley,dovresti >> le sussurrò,per poi allontanarsi di lì ancora bagnato,ma con uno strano ghigno sulla faccia. Oh si,che gliel’avrebbe pagata. Aveva iniziato lei e ora doveva giocare.
 
 
 
 
 


Quella ragazza lo divertiva molto,doveva ammetterlo. Nonostante fosse una Weasley non era per niente male,gli aveva detto quello che pensava di lui,fregandosene della reazione che lui potesse ricavarne e poi lo aveva anche umiliato bagnandolo,ma se voleva la guerra,allora lui gliel’avrebbe data. Con quei pensieri in testa si asciugò velocemente e si mise una divisa pulita,per dirigersi alla prima lezione dell’anno. Per fortuna l’aveva con i corvonero,almeno non avrebbe avuto quei grifondoro da strapazzo attorno,e soprattutto, non avrebbe rivisto quel dannato Potter. A proposito di Potter,ora che ci pensava la Weasley doveva essere la sua fidanzatina. Un motivo in più per giocare a questa guerra,si sarebbe divertito molto,lo sapeva. Il problema ora era come fare per vendicarsi,lei sapeva che prima o poi lui lo avrebbe fatto,ma non poteva farlo subito o lei se lo sarebbe aspettato. Poi decise,avrebbe iniziato con qualcosa di semplice,in fondo lei aveva utilizzato l’acqua,quindi non avrebbe esagerato,per ora. Entrò in classe e si sedette al suo banco in fondo a tutti,accanto a Blaise. Il moro lo guardò e Draco sapeva riconoscere bene i suoi gesti.
<< Come mai in ritardo Dra ? Nonostante sembri assurdo,sei bravo a scuola >>,il biondo ridacchiò.
<< Ho avuto un contrattempo >> rispose lui.
<< Con chi ? >>  chiese l’altro malizioso.
<< Con la Weasley >>  disse e vide il moro spalancare la bocca.
<< Chiudi la bocca Zab – disse – non vorrei ci entrassero le mosche >>
<< Come la Weasley ? Ginny ? Ginny Weasley ? >> urlò Blaise e l’altro lo guardò storto.
<< Ne conosci altre ? >>  chiese Draco retorico.
<< E com’era ? >>  chiese Blaise,facendo intuire a Draco che diavolo avesse capito quel pervertito.
<< Blaise,che diavolo hai capito ? Non ci ho fatto niente con la Weasley >>
<< Peccato è carina,molto carina >>  commentò il moro e il biondo si fermò a pensarci e si,dovette ammettere che la Weasley non era per niente male.
<< Si,ma è una Weasley >>  disse Draco.
<< Dra,ancora con sta storia ? Comunque,se eri con lei,qual è stato questo contrattempo ? >> chiese ancora il moro.
<< Abbiamo avuto un’interessante scambio di opinioni >>  e pensando a poco prima Draco ridacchiò.
<< Su cosa ? >> 
<< Blaise fatti gli affari tuoi >>
<< Scusa tanto >>
<< Comunque ho in mente una piccola vendetta >>
<< Per cosa ? >>
<< Mi ha buttato dell’acqua gelata addosso >>  ringhiò il biondo.
<< Per placare i tuoi bollenti spiriti ? >>  disse il moro.
<< Pensi solo a quello tu,vero ? >>  disse il biondo guardandolo male.
<< Abbastanza – disse Blaise ridendo – che hai in mente ? >>
<< La ragazza ha carattere,e credo che abbia appena dato il via a una guerra >> disse il biondo,mettendo fine al discorso.
 
 
 
 



<< Ginny – disse Hermione,mentre si sedeva sul letto dell’amica – non hai paura della vendetta di Malfoy ? >>. Ginny ne aveva parlato solo con lei,non aveva detto nulla a Ron ed Harry o sarebbe stata la fine, ne era sicura.
<< Andiamo Herm,è Malfoy. Che potrebbe farmi ? >>
<< Bhe,è proprio questo il punto Ginny,di tutto,ecco cosa. Stiamo parlando di Malfoy >>
<< Tu hai paura di lui ? >>  chiese Ginny allibita,guardando l’amica.
<< Non ho paura di lui,ma non mi piace il modo in cui fa le cose. Potrebbe farti del male >>  disse Hermione convinta.
<< Herm,io non la vedo così. E’ solo un pallone gonfiato,con una mania di egocentrismo pari a un continente >>  spiegò la rossa.
<< Ginny – sospirò  la riccia – non dirò nulla a Ron ed Harry,ma tu sta attenta a quello che fai. Non esagerare mai con Malfoy >>
<< D’accordo Herm,se ti fa stare più tranquilla non esagererò. Ma avresti dovuto vedere la sua faccia. E’ stato uno spasso >>  rise la rossa.
<< Immagino. Un furetto bagnato >>  ridacchiò Hermione   << Che ne dici di andare  a pranzo ? Quei due zucconi saranno di sicuro già lì >>
<< Si,andiamo >>  acconsentì e uscirono per dirigersi in sala grande. Quando entrarono si accomodarono accanto a Ron,Harry e Neville che parlavano della nuova stagione di quidditch. Il pranzo stava passando tranquillo,se non per Ron ed Hermione che si beccavano per ogni cosa. Ginny stava tranquillamente mangiando il dolce,quando sentì qualcosa muoversi sotto il suo posto e poi qualcosa di viscido iniziare a salire sulla sua gamba. La ragazza sbiancò capendo di cosa si trattava,e gli altri si accorsero della sua espressione.
<< Ginny tutto bene ? >>  le chiese Neville accanto a lei.
<< Sorellina,che ti prende ? >>  le chiese Ron iniziando a preoccuparsi,ma Ginny non rispose,l’unica cosa che fece fu saltare in piedi e lanciare un urlo,quando sentì quella cosa oltrepassare il ginocchio. Tutti si voltarono a guardarla. Ron ed Hermione rimasero impassibili nel vedere un serpente verde e viscido che saliva lungo la gamba della ragazza,mentre Neville ed Harry impallidirono. A un certo punto quando tutti guardavano la scena metà tra il divertiti e lo sconvolti,il serpente sparì di colpo. Ginny sapeva chi era stato e alzò lo sguardo in direzione del tavolo opposto.
<< Malfoy >> urlò come se fosse impazzita,ma il biondo aveva uno sguardo divertito e sembrava trattenersi dal ridere.
<< Qualche problema Weasley ? >>  le chiese lui ridendo.
<< Io ti ammazzo >>  disse la ragazza.
<< E io che pensavo ti piacessero i cuccioli – disse il biondo – volevo farti un regalino >>. Ginny digrignò i denti e lui le sorrise strafottente,di nuovo.
<< Cosa hai fatto a mia sorella ? >>  urlò Ron, che nel frattempo si era ripreso.
<< Non credo siano affari tuoi lenticchia. Questa è una cosa tra me e tua sorella, dico bene ? >>  disse rivolto a Ginny,che alzò di nuovo lo sguardo sorridendo.
<< Dici bene Malfoy >>  disse con un sorriso che al serpeverde non piacque affatto.
<< Weasley cos…>>,ma il biondo non fece in tempo a finire la frase che dal nulla apparve un picchio,che iniziò a beccare su Malfoy,scatenando risate da tutte la parti della sala grande.
<< Weasley >>  urlò Draco,mentre lei continuava a ridere seguita dagli altri.
<< Che c’è Malfoy ? Credevo che ti piacessero i cuccioli >>  rispose lei,imitando la sua voce. E Draco le rivolse uno sguardo di fuoco. Poi Silente con un battito di mani fece sparire il picchio,sotto gli sguardi delusi di coloro che si divertivano.
<< Basta adesso. Credo sia ora di andare a letto. E non voglio più vedere questi scherzi,bisogna finire con questa ostilità. >>  disse il preside con un tono che non ammetteva repliche. Ginny uscì dalla sala grande che ancora rideva.
<< Sei stata grande Ginny >>  le disse Harry con le lacrime agli occhi. Mentre Ron rideva incapace di fermarsi,al pensiero di Malfoy che veniva beccato da un picchio. All’improvviso Ginny si sentì tirare per un braccio e andò a finire dritta davanti a Malfoy che la guardava adirato.
<< Spero tu ti sia divertita Weasley,perché questo è solo l’inizio. Non sai quello che ti aspetta >>  disse il biondo fissandola negli occhi. Draco al guardava con quei suoi occhi di ghiaccio così penetranti e Ginny ci si perse un attimo.  
<< Non vedo l’ora >>  gli rispose lei e poi si allontanò,seguendo gli altri che avevano visto la scena e la guardavano leggermente accigliati. Si voltò in direzione del serpeverde e lo vide che la stava ancora guardando. Si voltò subito,non riuscendo a sostenere quegli occhi e scosse la testa.
 
 
 
 


Quando Draco entrò in camera,trovò Blaise sul suo letto. << Che vuoi Zab ? Ho una camera singola perché sono prefetto. Che ci fai qui ? >>
<< Nulla. Bella cena,vero ? >>  disse il moro trattenendo le risate e beccandosi uno sguardo truce,da parte del biondo.
<< Si,Blaise divertente >> 
<< Però,ha fegato Ginny >> 
<< Tu da quando la chiami per nome ? >>  gli chiese il biondo alzando un sopracciglio.
<< Da sempre. Ci salutiamo >>  spiegò  il moro  << Che intenzioni hai ? >>   chiese ancora.
<< Lo vedrai. Diciamo che per lei il rosso non sarà più il colore dei Weasley >>
<< Che vuoi dire ? >>  disse Blaise.
<< Vedrai domani mattina >>  rispose il biondo,facendo uscire l’amico dalla sua stanza. Quella ragazza,non aveva idea contro chi si era messa,ma presto lo avrebbe capito. Ripensò un attimo ai suoi occhi azzurri,mentre prima lo fissava dritto negli occhi e gli rispondeva tono. Per un attimo era rimasto incantato da quell’azzurro. Scosse la testa a quel pensiero buttandosi sul letto. “Che diamine vado a pensare ? E’ una Weasley”  e così dicendo si preparò per le lezioni pomeridiane.

 
 
 




Ciao a tutti,questa è una mia nuova storia,ovviamente Drinny dato che li adoro. Come ho già messo nelle informazioni,la storia è ovviamente ambientata dopo la II guerra magica,con il ritorno a scuola dei nostri protagonisti. Fatemi sapere che cosa ne pensate e se la storia piace. Nei prossimi capitoli avverrà lo scambio che ho già detto nelle info. Inoltre per chi è interessato ad altre Drinny,ho in corso un’altra long dal titolo: I see you. In essa c’è anche la fremione,per chi ne ha simpatia e non l’avesse ancora letta. A presto,
Elly. 

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Capitolo 2
*** Quando gli scherzi ti portano via. ***


<< Ginny,per la barba di Merlino vuoi alzarti ? >>
La voce di  Hermione le risuonava nelle orecchie,e come se non bastasse ci mancava poco che iniziasse ad urlare.
<< Herm,ancora cinque minuti >> disse Ginny con la voce impastata dal sonno.
<< Non esistono i cinque minuti Ginny. Hai già saltato la colazione >>  rispose la riccia incrociando le braccia la petto.
<< Cosa ? >>  disse la  rossa saltando a sedere sul letto.
<< Si,pensavo stessi per arrivare,ma alla fine ho capito che non ti eri ancora svegliata e sono venuta io. >>
<< Devo ancora abituarmi ai tempi di Hogwarts >>  sospirò Ginny.
<< Lo so – sorrise Hermione – ma ora dovresti sbrigarti,tra venti minuti iniziano le lezioni >>
<< OK OK Herm,tranquilla mi alzo >>
<< D’accordo ci vediamo dopo >> 
<< Si >>  disse la ragazza e mentre l’amica usciva dalla stanza. Ginny si alzò velocemente e corse sotto la doccia. La fece fredda per svegliarsi del tutto e non arrivare a lezione da Piton con due occhiaie enormi. Uscì,infilò la divisa e si voltò verso lo specchio sistemando i capelli,lasciandoli sciolti.
<< Arnold, tu resta qui e non fare casini. Intesi ? >>  disse rivolta alla sua puffola che squittì. Lei gli sorrise e uscì dalla stanza. Scese velocemente le scale,poi ritornò di sopra,aveva scordato la borsa,la prese e scese di nuovo varcando il  quadro della Signora Grassa. Fece in tempo ad arrivare nell’aula di pozioni prima di Piton e tirò un sospiro di sollievo. Aveva lezione coi tassorosso che erano completamente spaventati dal tetro professore. Uscì dall’aula e si diresse a incantesimi,era già stanca e come se non bastasse anche affamata,per aver saltato la colazione. Nonostante questo le due ore di quella materia che poco le piaceva passarono veloci,e arrivò l’ora di pranzo. Si sedette accanto ad Hermione iniziando a mangiare lentamente. A un tratto si sentì osservata e alzando gli occhi si scontrò con due occhi di ghiaccio che la stavano fissando. Draco Malfoy la stava fissando con un mano sotto al mento,come se stesse meditando,e Ginny sapeva anche cosa. Era Malfoy,ovvio che meditasse vendetta per quello che gli aveva fatto il giorno prima,il punto è che non sapeva cosa aspettarsi. Hermione intercettò lo sguardo di Ginny e quando vide che lei e Malfoy si stavano fissando trasalì leggermente.
<< Ginny,tutto bene ? >>  le chiese.
<< Si Herm – rispose quella rompendo il contatto con il biondo e voltandosi nella direzione della riccia – stavo solo pensando cosa stesse pensando Malfoy >> 
<< Si vuole vendicare per ieri è ovvio >>  disse Hermione.
<< Questo lo so,solo non so cosa aspettarmi. E’ pur sempre Mlafoy >>
<< Ginny,io te lo avevo detto che era rischioso iniziare una guerra con Malfoy. Perché,per quanto mi spiaccia ammetterlo,anche perché anche tu sei piuttosto forte caratterialmente,ma è lui a condurre questa guerra. Certo,tu gli hai dato inizio,ma nella sua testa è lui che la conduce e sarà così anche nella realtà,perché è una serpe e di trappole e tranelli la sua testa ne è piena. >>  disse Hermione guardando negli occhi l’amica. Non si preoccupò nemmeno di Harry e Ron,troppo occupati ad abbuffarsi.
<< Herm,almeno tu abbi fiducia in me >>  disse Ginny.
<< Io mi fido di te Gin! E’ di Malfoy che non mi fido. Non si può mai sapere cosa gli passi in quella testa >>  insistette la riccia.
<< Lo so Herm,ma ormai la guerra è finita. Che vuoi che mi faccia ? E poi ho i miei dubbi sulla sua funzione in tutta la faccenda di Voldemort >>   disse Ginny abbassando la voce.
<< Che intendi ? >>  le chiese Hermione curiosa.
<< Non sappiamo come siano realmente andate le cose,solo lui lo sa. E poi se non erro,ha salvato la vita ad Harry >>  disse la rossa.
<< Si Ginny,ma ciò non cambia quello che era diventato e di cui sicuramente porta ancora il segno >>   disse Hermione alludendo al marchio.
<< Questo lo so,ma Hermione sul serio,chi di noi sa come ha ricevuto quel marchio ? Chi sa che intenzioni avesse lui ? E,soprattutto,lui quando ha salvato la vita ad Harry ha rischiato tantissimo. Era a casa sua,circondato da Mangiamorte e se qualcuno avesse capito che stava mentendo,gli avrebbero fatto la pelle >>    disse Ginny.
<< Ginny ? >>  chiese Hermione.
<< Si ? >> 
<< Perché lo stai difendendo ? >>
<< Io non lo sto difendendo Hermione. Sto solo mettendo in chiaro come io vedo le cose e come di fatto esse siano. E non mi sembra sia stato nominato colpevole al processo. Infatti,è lì davanti che medita vendetta al mio scherzo. >>  rispose la rossa e la riccia le sorrise.
<< Cosa c’è ? >>>  chiese Ginny.
<< E’ solo che non avevo visto la situazione in questa ottica. Proprio io,che ragiono sempre,non ho considerato le cose come hai fatto tu,e invece,l’ho subito giudicato >>
<< Capita  a tutti di sbagliare Hermione,ma quando non si conoscono le circostanze di alcune azioni e scelte,non si può giudicare >> disse Ginny.
<< Sei maturata  Ginny,davvero >>  le disse Hermione e lei gli sorrise.
<< La guerra cambia molte cose,noi in primis. E la morte di Fred,mi ha fatto crescere per certi versi >>
<< Ti manca molto,vero ? >>
<< A chi non manca >>  disse Ginny. Si asciugò una lacrima e si alzò per uscire dalla Sala grande.
 
 
 
 
 
 
 



<< Dovresti smetterla di fissarla così, sai ?  Sembra quasi te ne sia innamorato >>  gli sussurrò Nott all’orecchio. Draco lo scostò in malo modo. Che diamine gli prendeva a quei due idioti che aveva come amici. Ora oltre a Blaise,ci mancava anche Theo e le sue teorie. La guardava e lei ricambiava il suo sguardo,poi la Granger,le aveva detto qualcosa e avevano iniziato a parlare fitto. Lui aveva continuato a guardarla cercando di capire come poteva vendicarsi,poi a un certo punto la vide dire qualcosa con lo sguardo perso e asciugarsi una lacrima,andando via. Era rimasto a fissare il punto in cui era sparita. Perché stava piangendo ? Ma poi a lui che gliene importava se lei piangesse o no.
<< Draco ci sei ? >>  gli disse Blaise.
<< Ehi Zab,mi sa che l’abbiamo perso >>   disse Theo.
<< Lo credo anche io >>  continuò l’altro.
<< Piantatela,tutti e due,ora >>  sussurrò il biondo facendoli zittire all’istante. Se usava quel tono c’era qualcosa che non andava.
<< Che ti prende ? >>  chiese Theo.
<< Sto pensando >>  disse Draco.
<< A Ginny ? >>  tentò Blaise,beccandosi un’occhiata glaciale  << Come non detto,sto zitto >>
<< Che hai intenzione di fare ? >>  disse il moretto.
<< Ho un’idea >>  e così dicendo si alzò,seguito dagli altri due.
Stavano camminando per i corridoi,quando si fermò intravedendo una chioma ramata parlare con una chioma bionda. Vide la Weasley e la Lovegood parlare e ridere animatamente. Poi vennero raggiunte dal magico trio. Sentì Lenticchia dire alla sorella dove era stata e cosa aveva fatto,come faceva a sopportare quel terzo grado. Potter la guardava con una faccia da ebete,che a Daco venne il voltastomaco.
<< Avete visto la faccia di Potter ? >>  disse Blaise ridendo.
<< Già,quello se la sogna la notte. Ma a quanto pare alla Weasley non piace proprio il salvatore del mondo >>  rise Theo.
<< Che intendi ? Non è la sua cara fidanzatina ? >>   chiese Draco alzando un sopracciglio.
<< Per Merlino,No! Quella lì è sprecata per uno come Potter. Guarda che gambe >>   disse Blaise sognando.
<< Bhe,bella è molto bella >>  disse Theo.
<< La finite ? >>  disse il biondo scocciato.
<< Che c’è Dra ? Non pensi sia bella ? >>  chiese Blaise.
<< Non si pensa come sia il nemico in guerra >> 
<< Ma la guerra ce la fai tu,mica noi – disse Nott – io ci farei altro >>  
<< Sta zitto >>  ringhiò il biondo. Poi si voltò ancora una volta in loro direzione e sussurrò qualcosa muovendo la bacchetta. Sorrise iniziando a vedere i primi risultati. Vide la faccia di Lenticchia sbiancare e non potè trattenere le risate,mentre Potter cacciava gli occhi di fuori. La Granger non parlava più,l’unica che sembrava tranquilla era la Lovegood,che la guardava sorridendo. Quella lì era fuori,decisamente. Decise di avvicinarsi e con lui anche Blaise e Theo che stentavano a trattenere la risate. Quando le fu alle spalle,le espressioni del magico trio cambiò,mentre iniziavano a capirci qualcosa.
<< Ginny non sapevo ti piacesse il verde  >>  disse Luna e la ragazza la guardò accigliata,poi si voltò e si accorse che lui era alla sue spalle ormai.
<< Il verde ? – chiese confusa – che vuoi Malfoy ? >>
<< Nulla Weasley. A proposito direi che il verde ti dona molto >>  rispose il biondo.
<< Ma che…. – disse lei alzando il pugno e allora capì – che diamine mi hai fatto Malfoy ? >>
<< Niente,sei sempre così pallida,non credevo un po’ di colore ti avrebbe fatto male >>   ghignò lui. Ginny traboccava di rabbia,era visibile. Quel dannato furetto l’aveva fatta diventare completamente verde,la faccia,le gambe,il viso,tutto. Gli studenti che passavano ridevano a crepapelle e Draco notò come lei stesse per scoppiare.
<< Malfoy >>  sibillò
<< Dimmi Weasley >>
<< Quanto dura l’effetto ? >>   chiese sorridendo e lui non ne capiva il motivo.
<< Più o meno tre ore >>  disse lui ridendo.
<< Tre ore ? Io devo andare a lezione >>  urlò lei fuori di se.
<< Puoi sempre marinarle le lezioni >> 
<< Io ti ammazzo >>  disse lei.
<< Questa me l’hai già detta. Riprova Weasley >>  disse ancora Draco provocandola.
<< Non provocarmi Malfoy >>
<< Perché ? Che fai sennò ? >> continuò il biondo.
<< Oh,lo vedrai >>  disse Ginny con un sorriso cattivo,che a Draco piacque parecchio. Si allontanò seguita da Luna e dagli altri tre ancora incapaci di parlare. Draco rise,più che poteva,ma quel sorriso cattivo,sul quel visino,gli era piaciuto tantissimo. 
 
 
 
 
 



<< Giuro che me la pagherà >>  ringhiò la rossa,quando entrò nella sala comune.
<< Posso trovare una pozione per velocizzare il processo se vuoi >>  disse Hermione,che solo in quel momento si era ripresa. Non per lo scherzo in se,ma più per il fatto che non fosse nulla di pericoloso o altro.
<< Oh Herm,grazie. >>  disse Ginny.
<< Ok,corro in biblioteca >>  e così dicendo uscì,lasciando da soli Harry,Ron,e Ginny. Il fratello e Harry la fissavano,ancora in capaci di parlare. Dopo qualche minuto,li fissò stizzita.
<< La smettete di guardarmi come se fossi un alieno ? >>
<< Bhe,un po’ lo sembri Gin >>   disse Ron.
<< Un po’,molto >>  aggiunse Harry,ed entrambi si beccarono un’occhiataccia.
<< Me la pagherà >>  disse lei.
<< Ginny,perché vuoi farti uccidere da Malfoy ? >>  le chiese il fratello.
<< Ron per Merlino,è solo Malfoy. Non iniziate con le prediche. >> disse lei.
<< Ok,ma solo per chiarezza chi ha iniziato tutto questo ? Lo hai offeso ? Ti ha offeso lui ? >>   chiese il moro.
<< No,io gli ho fatto ricadere addosso dell’acqua gelata,e lui da lì mi ha dichiarato guerra >>  spiegò lei. I due si guardarono.
<< Guerra ? >>   disse Ron.
<< Si Ron,guerra >>
<< Ma sei impazzita ? E se ti facesse del male ? E’ Malfoy >>  urlò il rosso.
<< So chi è,ma da qui a farmi del male. Ti si è bevuto il cervello ? >>   gridò Ginny.
<< Ragazzi calmatevi >>   disse Harry,ma fu un errore,poiché entrambi i fratelli si voltarono a guardarlo e fulminarlo. Harry alzò le mani in segno di resa e si sistemò meglio a guardare lo spettacolo. Ron le urlava che quella serpe le avrebbe potuto fare del male,e Ginny gli rispondeva che era una cosa assurda.
<< Questa guerra finisce qui >>  urlò Ron.
<< Scordatelo >>  ringhiò la rossa. A quel punto il moro intervenne.
<< Ok,ho visto abbastanza adesso sedetevi – ordinò il moro – allora Ron,credo che tu stia esagerando,non credo che Malfoy le faccia del male. In quel caso ci saremmo noi – disse fissando l’amico – e tu,sta attenta >>  concluse Harry e entrambi i rossi annuirono. Si misero comodi e dopo un’ora videro Hermione correre verso di loro.
<< Tieni Ginny,prendila e svanirà all’istante il verde >>  disse la riccia. La rossa la guardò e sorrise. Prese la pozione e come aveva detto l’amica,l’effetto fu immediato. Il verde era sparito completamente. Si guardò allo specchio e poi saltò addosso alla ragazza.
<< Hermione sei la migliore >>   disse Ginny.
<< Lo so >> rispose quella sorridendo.
<< Ora devo andare. Qualcuno deve ricevere una vendetta >> 
<< A cosa hai pensato ? >>  le chiese Harry.
<< Qualcosa,per la quale credo mi vorrà uccidere dopo >> disse lei con un sorrisetto che non prometteva nulla di buono ed uscì dalla sala comune.
<< Mi fa paura quando fa quella faccia >>  disse Ron.
<< Io dico di seguirla. Non mi perderei lo spettacolo per nulla al mondo. >>  disse Harry. Hermione li guardò male,ma poi li seguì. Era quasi ora di cena e raggiunsero Ginny che era accerchiata dall’intera scolaresca. Era già iniziato,pensarono.
<< Weasley,già passato il tuo nuovo look ? >>  disse Draco.
<< Deluso Malfoy ? >>  chiese Ginny.
<< Certo,che no. Folletto >>  la chiamò lui e lei divenne fumante di rabbia.
<< Ho detto qualcosa che non va ? Scusami,ma ci somigliavi tanto. >>   continuò lui,mentre le serpi dietro il ragazzo ridevano.
<< L’hai voluto tu Malfoy >>  e così dicendo gli puntò la bacchetta contro.
<< Che vuoi fare Weasley ? >> ,ma lei non rispose, sorrise.
<< Tarantallegra >>  disse e il biondo iniziò a muovere le gambe contro la sua volontà in una specie di ballo,che era troppo imbarazzante. Tutti i presenti iniziarono a ridere e Malfoy voleva solo fermarsi e ucciderla.
<< Malfoy,qualche problema ? >>  chiese Ginny.
<< Lo vedrai Weasley >>  ma non riusciva a muoversi. Ginny puntò di nuovo la bacchetta e pronuncio un’altra formula. Delle biglie di vetro apparvero sotto i piedi del ragazzo che cadde rovinosamente a terra,sotto le risate generali. Il biondo alzò lo sguardo.
<< Se devo andare a fondo,tu vieni con me >>  ringhiò lui e lei non capì il senso delle parole,finchè non lo vide alzare la bacchetta e pronunciare un’altra formula,simile alla sua,ma cambiava una parola. Nemmeno il tempo di riflettere che si ritrovò a terra anche lei,quel bastardo le aveva fatto apparire delle palline da tennis,sotto i piedi e lei era capitolata a terra. Poi Malfoy urlò.
<< Finite Incantate >>  disse. Liberò anche lei e Ginny lo fissò sconcertata,perché l’aveva liberata ?  Le risate continuavano.
<< Questa volta hai passato il limite Weasley >>  le disse il biondo che si era già alzato in piedi.
<< Cosa te lo fa credere ? >>  rispose lei. Ma lui ghignò. Poi agitò la bacchetta.
<< Accio Ginny Weasley >>  disse e Ginny si sentì tirare da una forza,impossibile da contrastare. Si fermò solo quando si ritrovò schiacciata contro il petto di Malfoy,che ora ghignava.  Tutti gli sguardi erano sconcertati. Ginny alzò il viso e lo trovò a pochissima distanza da quello del biondo,si guardarono negli occhi,poi lui le fece un sorrisetto cattivo.
<< Allora Weasley,come la mettiamo ora ? Sei nelle mie mani >>   disse lui.
<< Mollami >>  ringhiò lei.
<< No >>  disse il biondo.
<< Malfoy,mollami adesso >>
<< Prova ad allontanarti e uso di nuovo L’accio per riprenderti >>  disse lui.
<< Cosa ? >>  Ginny era confusa,ma poi la voce del preside richiamò tutti.
<< Cosa succede qui ? >> disse Silente e Draco velocemente si staccò da Ginny,che venne immediatamente raggiunta da Harry.
<< Nulla professore >>  rispose quest’ultimo.
<< Allora andiamo a mangiare >>  disse Silente e gli studenti lo seguirono.
<< Vieni Ginny >>  disse Harry.
<< Potter sparisci. Io e la Weasley,abbiamo un conto in sospeso >>   disse Malfoy.
<< Va pure Harry >>  gli sorrise la rossa e il moro andò via.
<< Cosa vuoi ? >>  gli chiese Ginny quando furono soli.
<< Non finisce qui Weasley,questo affronto me lo paghi >>  ringhiò il biondo.
<< Cosa Malfoy ? L’averti umiliato davanti a tutti ? >>
<< Esattamente >>
<< Lo rifarei altre mille volte >>  disse Ginny affrontandolo a viso aperto e voltandosi per andare via,non riuscì a fare più di un paio di metri,che Draco usò di nuovo l’incantesimo di prima e lei si ritrovò di nuovo tra le sue braccia.
<< Malfoy,ci stai prendendo gusto ad abbracciarmi ? >>  chiese lei.
<< Potrei dirti di si Weasley,ma ti avevo avvisato >>  disse lui.
<< Quindi dovrei restare qui con te per quanto ancora ? >>
<< Lo decido io questo >>  disse Draco.
<< Cos’altro vuoi ? >>  disse Ginny.
<< Non credevo tu fossi così Weasley. Sei una scoperta >>   disse Draco.
<< Perché come sarei ? >> chiese la rossa,guardandolo negli occhi. Quel paio di occhi cerulei erano calamite,appena si trovavano a poca distanza,sembravano chiamarla.
<< Credevo fossi la piccola sorellina di Lenticchia innamorata di Potter,invece,sei l’esatto opposto >>  disse lui.
<< Avevo undici anni quando avevo una cotta per Harry, Malfoy – disse  lei – e poi le persone crescono >>
<< Lo so,nel tuo caso anche bene direi >>
<< Sai di essere viscido,vero ? >> 
<< Lo so,non per niente sono una serpe >>  constatò lui.
<< Non mi hai ancora risposto alla domanda Malfoy >> disse Ginny. E lui la guardò confuso.
<< Non mi hai detto come sono. Hai detto come credevi che fossi >>  continuò e lui ridacchiò.
<< Sei una scoperta,e questo te l’ho già detto. Sei vendicativa,sai rispondere a tono e farlo ad uno come me richiede fegato,hai una lingua biforcuta,e poi sei bella >>   le disse Draco. Ginny arrossì di colpo. Draco Malfoy le aveva appena detto che pensava che lei fosse bella ?
<< Sicuro che la caduta non ti abbia provocato dei danni ? >>  disse la rossa.
<< Perché ? >>  disse lui.
<< Malfoy,mi hai appena fatto un complimento. A me. Una Weasley >>   spiegò Ginny con ovvietà.
<< Dico quello che penso >>  rispose Draco e poi si allontanò un po’,mantenendo il contatto visivo,che non era mai cessato per tutto il tempo. Gli occhi azzurri di quella ragazza lo chiamavano sempre.  In silenzio si avviarono verso la sala grande,e quando entrarono avevano gli occhi di tutti addosso. Non si guardarono,ma si diressero ognuno al proprio tavolo. Ginny stava per sedersi,quando si sentì tirare con forza.
<< Parkinson ,che diavolo vuoi ? >>
<< Sta lontana dal mio Dracuccio >>  urlò quella come se fosse impazzita,facendo voltare l’intera sala nella loro direzione.
<< Tu ti sei completamente rincretinita >> gli disse Ginny.
<< Ultimamente gli stai girando troppo attorno e questo non mi piace,lui è mio capito ? >>   urlò la mora e Ginny stava andando verso il limite della sopportazione. Senza degnare di uno sguardo il carlino si voltò verso il tavolo della serpi,dove Draco guardava la scena e attendeva una sua reazione,ma lei lo guardò solamente.
<< Malfoy,mi faresti il favore di richiamarti il tuo carlino ? >>  gli disse Ginny e l’intera sala iniziò a ridere. Il biondo alzò un sopracciglio e ricambiò lo sguardo.
<< Pansy finiscila >>  disse alla mora.
<< Cosa ? Ora ti fai dare ordini da questa pezzente ? >>  sbraitò quella. Draco indurì lo sguardo.
<< Ti ho detto di finirla e ora torna subito qui se non vuoi passare un brutto quarto d’ora >>   ringhiò il biondo,mentre Theo e Blaise si guardarono con uno sguardo eloquente.
<< No,non ci credo – disse Pansy – tu stai difendendo questa stracciona,invece che me >> ,nel mentre Ginny si era seduta annoiata,mente parecchi la fissavano allibiti.
<< Signorina Parkinson,la pregherei di tornare al suo tavolo immediatamente – disse il preside – credevo di essere stato chiaro già ieri sera. Non voglio più vedere simili liti inutili >> . La Parkinson tornò a sedersi,il più lontano possibile dal biondo,con il quale era offesa,e per il resto della cena non fiatò più.
 
 
 
 




La mattinata seguente passò abbastanza tranquilla,tra colazione e lezioni. Draco aveva appena finito due ore di trasfigurazione assieme ai corvonero,e stava per scendere la scale del secondo piano,mentre pensava alla cena della sera prima. Aveva difeso la Weasley davanti a tutti,e non gli importava più di tanto,probabilmente qualche anno prima,non lo avrebbe mai fatto,anche perché avrebbe dovuto sopportare il peso del padre,ma adesso no. Si sentiva bene,nonostante ricevesse ancora occhiate di odio da parecchie parti. Non gli dava molta importanza,ormai era libero,poteva fare quello che voleva,eh si,anche difendere una Weasley,per quanto la cosa potesse sembrare strana. Theo e Blaise avevano riso tutta la sera sulle facce di Pansy,e gli avevano persino detto che aveva fatto bene a difendere Ginny. Merlino,da quando la chiamava Ginny ? Certo,c’era una guerra tra loro,ma non poteva negare che non provava odio verso quella ragazza. Oh dio,Potter e company non li tollerava e lo irritavano a morte,ma lei no. La sera prima gli aveva addirittura fatto dei complimenti,e non era una cosa comune per uno come lui,non aveva mai fatto complimenti a nessuno,eppure c’era qualcosa in quella ragazza che ai suoi occhi la stava facendo apparire diversa. Non l’aveva mai presa molto in considerazione negli anni,in fondo non l’aveva nemmeno mai offesa ora che ci pensava. Stava per mettere un piede sul primo scalino per scendere,quando una voce,ormai molto conosciuta richiamò la sua attenzione.
<< Non fate un altro passo o temo che vi farete male >>  disse Ginny.
<< Che intenzioni hai Weasley ? >>  disse il biondo ghignando.
<< Nessuna,ho solo avvisato >>  disse lei e fece un occhiolino ai corvonero,che non si avvicinarono alla scala,le serpi la guardavano sospettosi. Draco avanzò e posò il piede sul primo gradino e poi il secondo.
<< Io non vedo niente Weasley,che succede ? >> chiese ancora,ma Ginny sorrise e con un colpo di bacchette le scale divennero uno scivolo,che condusse un Malfoy urlante ai suoi piedi.
<< Tutto bene Malfoy  ? >>  disse Ginny ridendo e poi fece ricomparire la scala.
<< Dannata ragazzina – imprecò lui – se ti prendo io… >>
<< Appunto – sorrise Ginny – devi prima prendermi >> e si allontanò di scatto,lui si alzò e puntò la bacchetta,ma lei gli si fece vicina e gliela sfilò.
<< Adesso è mia >> concluse.
<< Weasley la mia bacchetta,ora >>  disse Draco ringhiando.
<< No >> rispose lei.
<< Weasley adesso >>
<< No >>  
<< Weasley >> 
<< Ho detto no >>
<< Non farmi arrabbiare,razza di vipera >> 
<< Le vipere sono nella tua casa,non nella mia >>  disse Ginny.
<< La bacchetta >>  continuò lui.
<< No >> e detto questo iniziò a correre. Draco la guardò e la rincorse. Arrivarono in un corridoio vuoto e lui riuscì ad afferrarla per un polso,facendola voltare verso di lui.
<< La mia bacchetta Weasley >>   disse ancora il biondo.
<< Non voglio dartela >> rispose Ginny.
<< Weasley >>
<< Si,lo so,lo so. Non farmi arrabbiare >>  gli disse lei interrompendolo e lui a quelle parole sorrise. Ginny si distrasse un attimo e lui tentò di afferrare la bacchetta,ma la rossa per farsi indietro inciampò e il suo unico appiglio,fu il braccio del bel Malfoy,che si ritrovò a terra sopra di lei.
<< Malfoy spostati >>  urlò Ginny.
<< Prima la bacchetta >>  ringhiò lui.
<< Allora staremo qui tutto il giorno >>  rispose lei.
<< Non che mi dispiaccia averti sotto di me Weasley,ma sai io avrei fame >>  disse il biondo facendola arrossire,più dei suoi capelli. La distanza dei loro visi era pochissima e continuavano a non muoversi,fissandosi negli occhi. All’improvviso da un lato del corridoio apparve la Parkinson che lanciò un urlo disumano,quando vide quella scena e richiamati dall’urlo, dall’altra parte del corridoio apparve il magico trio.
<< Che diamine stai facendo a mia sorella Malfoy ? >>  urlò la voce di Ron.
<< Lurida pezzente,molla il mio Dracuccio subito >>  urlò Pansy,ma Ginny la ignorò,quando ebbe sentito la voce di Ron le venne un’idea e sorrise vittoriosa a Malfoy,che alzò il sopracciglio a mo di domanda. Fu solo un attimo,poiché prima che potesse chiedergli perché sorridesse,lei posò le sue labbra sulle sue,in un bacio a stampo. Draco si irrigidì all’istante,mentre un forte odore di fragola lo avvolse. Durò qualche secondo,quel contatto,quanto bastava a far imprimere nella sua testa la morbidezza di quelle labbra. Ginny si allontanò e approfittando del momento di sorpresa del ragazzo sgusciò da lui e corse via. Gli occhi del magico trio erano quasi a terra e non riuscivano a parlare,così come la Parkinson. Draco ritornò in se e si alzò correndo nella direzione che aveva preso la ragazza. In lontananza sentì l’urlo di Lenticchia.
<< Malfoy >>  urlò Ron fuori di se,mentre Hermione cercava di calmarlo. Lo ignorò del tutto e la vide,appoggiata a un muro che lo fissava. Da quando era così sfacciata ?
<< Vipera >> l’appellò lui.
<< Dimmi Malfoy >>,ma il ragazzo si mise di fronte a lei e mise le mani ai lati della sua testa,sul muro,per impedirle ogni via di fuga.
<< Ora mi spieghi cos’era quello >>  decretò il biondo ghignando.
<< Un modo per scappare e poi avrò un’altra vendetta,dato che Ron ti ucciderà >> disse Ginny.
<< Sbaglio o sei stata tu a darmi un bacio a stampo Weasley ? >>   disse Draco.
<< Per Ron è uguale,ucciderà comunque te e non me >>
<< Credi abbia paura di Lenticchia ? >>  disse Draco con un sopracciglio alzato.
<< No affatto >>  sorrise lei.
<< La bacchetta Weasley >>  disse lui.
<< Ti ho già dato una risposta >>
<< Non farmi usare le maniere forti >>  le disse glaciale.
<< Non so,farti arrabbiare è qualcosa di estremamente divertente >>   disse Ginny.
<< Penso la stessa cosa,ma non ti piacerebbe vedermi arrabbiato >>  disse Draco  << Ora la bacchetta Weasley >>.  La ragazza ci pensò su e poi gliela diede. Si staccò dal muro e iniziò a camminare in direzione della sala grande per il pranzo,mentre Draco la affiancò,come il giorno prima ed entrarono insieme. Tutti si voltarono a fissarli,ma in modo diverso dalla sera prima. Li guardavano,come se si aspettassero qualcosa.
<< Perché hanno quelle facce ? >>  disse Ginny. Il biondo si voltò verso di lei e ghignò.
<< Pansy lo ha detto a tutti >>  disse.
<< Come fai ad esserne così sicuro ? >>  gli chiese la rossa.
<< Sono una serpe e Pansy lo è. Non potrebbe mai tenere la bocca chiusa >> disse il ragazzo e poi si diresse al suo tavolo,dove le ragazze lo guardavano piuttosto accigliate e i ragazzi ghignavano.
<< Allora Dra,com’è stato ? >>  disse Blaise.
<< Com’è stato cosa ? >>  fece finta di nulla.
<< Oh andiamo,sai benissimo cosa >>  disse Theo.
<< E’stato solo un bacio  a stampo. E poi è stata lei,perché crede che Lenticchia mi ucciderà >>
<< In effetti,la Granger sta tentando di mantenerlo fermo da almeno un quarto d’ora,mentre Potter sembra voglia ucciderti con lo sguardo >>  e alle parole di Theo,Draco alzò lo sguardo e vide che effettivamente Potter,sembrava volesse trucidarlo. Lui per tutta risposta gli fece un sorriso strafottente e vide chiaramente San Potter,stringere il coltello tra le mani.
 
 
 
 





<< Ginny io ammazzo te e poi a costo di andare nei sotterranei ammazzo anche Malfoy >>  urlava Ron in sala comune.
<< Ronald smettila >>  disse Hermione.
<< Come faccio ? >>  disse lui afflosciandosi sulla poltrona,mentre la fidanzata gli passava una mano sulle spalle. Ginny era seduta di fronte a lui con un libro tra le mani,come se nulla fosse mai accaduto. Si,insomma era Malfoy,ma era un bacio a stampo,per Merlino.
<< Ginny perché hai baciato Malfoy ? >>  chiese Hermione.
<< E’ stato solo un bacio a stampo,durato quanto ? Cinque secondi ? L’ho fatto per  distrarlo e scappare >>  disse la rossa. Hermione fece per aprire bocca,ma il moro che era stato zitto fino a quel momento con i nervi a fior di pelle,al pensiero che la ragazza che amava,aveva dato un bacio,anche se a stampo,al suo peggior nemico.
<< Perché scappavi da lui ? >>  chiese Harry.
<< Perché avevo la sua bacchetta e lui la rivoleva >>  spiegò lei ed Hermione spalancò la bocca.
<< Avevi la sua bacchetta ? Ginny era questo che intendevo con il non esagerare >>  disse la riccia.
<< Oh andiamo,che vuoi che sia ? >> 
<< Ma come hai fatto a prenderla ? >> chiese Ron.
<< L’ho presa dopo averlo fatto cadere dalla scale >>  disse lei.
<< Ginny >> urlarono in coro i tre.
<< OK,ho capito. Ora vado da Luna,glielo avevo promesso.>>  e così dicendo uscì da lì,con i loro sguardi addosso.
 
 
 
 
 
 


Stava camminando per raggiungere la sala comune di corvonero,quando Pansy Parkinson le si piazzò davanti.
<< Cosa vuoi Parkinson ? >>  disse Ginny scocciata.
<< Tu – disse lei puntandole contro la bacchetta – hai osato toccare il mio fidanzato >> 
<< Malfoy non è il tuo fidanzato,lo sanno tutti. E poi,tranquilla non lo toccherei mai >>
<< Tu l’hai baciato >>  urlò quella fuori di se.
<< Già,per togliermelo di dosso >>  ribeccò Ginny. 
<< Sei una piccola,sudicia,pezzente >>  disse Pansy.
<< Parkinson metti via quella bacchetta >>  ringhiò Ginny.
 << Nemmeno per sogno >>  urlò  << Stupeficium >>  disse e fece volare Ginny dalla parte opposta del corridoio. La rossa si alzò,ma venne schiantata di nuovo. Al terzo tentativo Ginny però ulrò
<< Protego >>  disse  << Stupeficium >>  e scaraventò la Parkinson a terra. Continuarono a lanciarsi incantesimi,ma la mora non destava a fermarsi e la rossa iniziava a stancarsi. Ginny pensava a proteggersi più che ad attaccare. Furono interrotte dalla Mcgranitt che le guardò accigliata e le condusse da Silente. Entrano nello studio del preside e lui si sedette guardandole severo.
<< Sono molto deluso dal vostro comportamento. Signorina Weasley e Signorina Parkinson,a quanto mi risulta siete entrambi dei prefetti e se qualche studente vi avesse visto,avreste dato un pessimo esempio. Sono stanco di queste continue liti tra le vostre due case,e ne sono profondamente dispiaciuto,in quanto le ritengo entrambe ottime case,ma così non si può continuare. Non è giusto che ci sia ancora tutta questa concorrenza tra di voi e soprattutto soprusi da parte di entrambe le parti. Sono tutte e due case di Hogwarts e dovreste collaborare,non fare una guerra. Ci sono passato sopra per molto tempo,ma adesso non più,non dopo tutta la crudeltà a cui abbiamo assistito durante la guerra,non devono più esserci distinzioni,e io non posso fare a meno che darvi una punizione,in quanto avete anche avuto la brillante idea di scontrarvi in una guerra di incantesimi – disse il preside,mentre la Mcgranitt annuiva alle sue parole – A partire da domani mattina a colazione,vi scambierete di casa >>  e a quelle parole sia Ginny che la Parkinson,sbarrarono gli occhi.
<< Cosa ? >>  dissero all’unisono.
<< Esattamente quello che ho detto signorine. Da domattina,la Signorina Weasley passerà a Serpeverde per il resto dell’anno,mantenendo la sua funzione di prefetto ovviamente nella nuova casa. E lei Signorina Parkinson farà lo stesso,passando a Grifondoro >>  concluse il preside.
<< Ma la scuola è iniziata da una settimana >>  replicò Pansy,ma Silente la ignorò.
<< Potete andare ora,spiegherò io la situazione a tutti domani a colazione >>. La due ragazze uscirono dall’ufficio di Silente e si guardarono.
<< L’abbiamo fatta grossa >>  disse Ginny.
<< Dovrò passare tutto l’anno con i grifondoro >>  disse Pansy piagnucolando.
<< E io in un covo di serpi >>  disse Ginny,ma la parte peggiore fu realizzare che sarebbe stata nella stessa casa di Malfoy tutto l’anno.  Si guardarono e poi si divisero. Ginny andò da Luna e le raccontò tutto. La bionda le rivolse un sorriso gentile e le disse di non preoccuparsi e che poi i serpeverde,togliendo la Parkinson almeno,non erano più come prima.
 
 
 
 



Il mattino dopo si svegliò e prese Arnold con se. Si voltò e vide la sua divisa. Era di serpeverde,ma si trovava ancora nel dormitorio di grifondoro,voleva dire che una volta uscita di li,non ci avrebbe messo più piede. Si vestì,sebbene le parve strano indossare quella divisa e avere lo stemma della serpe sul petto,senza contare il cravattino verde. Uscì dalla sua ex stanza,mentre le sue cose si smaterializzarono davanti ai suoi occhi e ne apparvero altre. Su una valigia c’erano le iniziali della Parkinson,quindi constatò che lei sue dovevano già essere nei sotterranei. Uscì dalla sala comune guardandola una sola volta, e scese di corsa le scale. Incontrò la Parkinson nel corridoio antecedente la Sala grande.
<< Ti sta bene il rosso >>  le disse Ginny ridendo e la mora la guardò sconcertata.
<< Siamo sulla stessa barca Weasley,quindi a te sta bene il verde,direi >>  disse Pansy, e Ginny le sorrise. La mora scosse la testa e arrivarono all’ingresso della sala grande. Si guardarono.
<< A quanto pare ci sono tutti >>  disse Pansy.
<< Sembra di si >>  commentò Ginny. Nel mentre molti sguardi si erano fermati sulle due e avevano gli occhi sbarrati. Pian piano tutti le guardavano e non capivano che stava succedendo. Draco quando vide Pansy con la divisa di grifondoro e Ginny con quella di serpeverde,rimase di sasso.
<< Ma che diavol… >>  stava dicendo,quando la voce del preside lo interruppe.
 << Buongiorno a tutti ragazzi – disse Silente – come avete potuto notato la Signorina Weasley e la Signorina Parkinson hanno le divise opposte alle rispettive case. Bene,questa è una punizione e sarà così fino a fine anno,in quanto le due signorine ieri pomeriggio hanno avuto la brillante idea di scontrarsi con degli incantesimi e io non accetto questo,non dopo quello che abbiamo passato in guerra – e a quelle parole,molti abbassarono la faccia – quindi non c’è bisogno che esista questo scontro inutile,una casa vale l’altra >>  disse Silente.  << Fino alla fine dell’anno la Signorina Weasley farà parte dei serpeverde e la Signorina Parkinson di grifondoro >>  concluse il preside e si sedette.
<< Non può mandare mia sorella tra quelle serpi,e poi c’è Malfoy >>  urlò Ron.
<< Si lenticchia,tranquillo. Guardo io tua sorella >>  ghignò Malfoy.
<< Temo sia così signor Weasley – disse Silente – e questo è quanto,a meno che lei non voglia fare un giro nei sotterranei >>  e Ron sbiancò. Il preside sorrise bonario. Le due ragazze si guardarono e poi facendosi un cenno con la testa si avviarono ai loro nuovi tavoli. Pansy si sedette lontano da tutti,mentre Ginny stava per fare lo stesso,quando Malfoy la chiamò.
<< Ehy Weasley,lo avevo detto che era un vipera >>  e gli fece segno di andare accanto a lui. Ginny si avvicinò e si sedette accanto a lui e a Nott.
<< Ciao Ginny >>  le disse Blaise,che era seduto accanto a Draco.
<< Oh,ciao Blaise >>  disse Ginny facendogli un sorriso,e il biondo fissò l’amico leggermente infastidito,senza capirne il motivo.
<< Io sono Theo, Weasley >>  le disse il moro accanto a lei.
<< So chi sei, Nott >>  rispose lei e il moro rise del suo atteggiamento. Iniziò a fare colazione come niente fosse,poi Draco si avvicinò al suo orecchio.
<< E comunque Weasley,il verde ti dona davvero >>  le disse sorridendo e tornando a bere il suo caffè nero,mentre Ginny sorrise scuotendo la testa,e Theo e Blaise li guardavano,mentre ridacchiavano tra di loro.  

 
 



Ciaoo a tutti,eccomi di nuovo qui…Vorrei ringraziare chi segue la storia e chi ha recensito lo scorso capitolo,in particolare le mie due ragazze preferite a cui dedico questo capitolo.. FannyBlack e LilyMP  vi adoro… Ok,detto questo datemi le vostre impressioni su capitolo e storia..Al prossimo.
Baci Elly.

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Capitolo 3
*** Rossa,Folletto,Biondo,Dolcezza ***


Era stata la settimana più lunga della sua vita,ne era certa. Da quando era entrata a serpeverde,il tempo sembrava non passare più. Quella mattina dopo la fatidica colazione Malfoy l’aveva portata nella sala comune della casa verde argento,le aveva mostrato i dormitori,e non aveva perso occasione per metterla in imbarazzo. Nonostante questo,per quanto potesse sembrare strano,aveva stretto un buon rapporto con Astoria Greengrass e Millicent Bulstrode,sue coetanee. Ora che le conosceva,non erano per niente male. Divideva la stanza con loro e anche se erano serpi,non le avevano tirato nessun brutto tiro,in più, nessuno l’aveva ancora presa in giro dandole della babbanofila,forse,perché nemmeno Malfoy lo aveva fatto,e quello che faceva Malfoy era legge. I loro scherzi e dispetti erano continuati durante tutta la settimana,scatenando anche l’ira del professor Ruf,che era stato vittima di una palla di fuoco nel corridoio,ma prima che potesse vedere chi fosse stato l’artefice di quella diavoleria,il biondo l’aveva afferrata per un polso trascinandola con lui dietro una colonna. Così,il vecchio era andato via e loro l’avevano scampata. Non seppe perché Malfoy lo aveva fatto,in fondo,era stata lei a lanciare quella palla di fuoco. Aveva conosciuto meglio Blaise e Theo e le stavano molto simpatici,in più a pranzo si sedeva spesso con loro e Malfoy,invece che con le ragazze,anche se facendolo continuava a ricevere occhiatacce da parte del fratello e dalla maggior parte dei grifoni. Da quando era nella sua nuova “casa” non aveva ancora parlato con i suoi amici,troppo impegnata nella sua guerra con il serpeverde,che ora mangiava tranquillo la colazione accanto a lei. L’unica con cui aveva avuto occasione di parlare era stata Luna.  
<< Ehy Ginny,che faccia che hai oggi. Tutto ok ? >>  le disse poi un allegro Theo di fronte a lei.
<< Si,ho dormito poco >>  sospirò la ragazza.  
<< Che c’è Weasley ? Ancora non sei abituata a un letto così comodo ? >>  la stuzzicò Malfoy.
<< Tranquillo,il mio letto è comodissimo >>   disse lei senza nemmeno guardarlo,ma il biondo si abbassò sul suo orecchio.
<< Puoi sempre provare il mio >>  le disse piano e la ragazza arrossì,facendo ridere il biondo e Nott.
<< Ti piacerebbe >>  disse lei alzandosi e allontanandosi dalla sala grande. Uscì dal portone principale e si diresse nei pressi del lago nero. Vide che c’era già qualcuno e decise di non avvicinarsi. Da dove si trovava lei,la figura sembrava una ragazza,ma Ginny preferì non avvicinarsi lo stesso,non voleva disturbare. Si voltò per tornare al castello e andare a lezione.
 
 
 
 


Due ore di storia della magia equivalevano a un sonnifero per chiunque, e Ginny non era da meno. Poi un’ora di trasfigurazione,e ora poteva rilassarsi per un pò. La fortuna volle che incrociò il magico trio nel corridoio principale, e che questi vedendola le andassero subito in contro. Non avevano parlato anche perché lei ormai era sempre in compagnia di qualche serpe, e quindi preferiva non parlare molto con i grifoni. 
<< Sorellina, come stai ? Ti hanno fatto qualcosa ? >> le chiese subito Ron.
<< No fratellone,tranquillo. Non mi hanno fatto nulla. Anzi,non sono così male le serpi se impari a conoscerli >>  rispose la rossa.
<< Ginny,ti senti bene ? >>  le chiese Harry.
<< Si,perché ? >> 
<< Stiamo parlando delle serpi >>  constatò il moro.
<< Lo so,ma io dico sul serio. Sono in camera con Astoria e Millicent,sono simpatiche e per niente oche,e anche i ragazzi non sono male >>  disse la rossa.
<< Ma se ti mettono le mani addosso io…>>  disse Ron.
<< Ronald,credo che Ginny sia abbastanza grande da badare a se stessa – disse Hermione al fidanzato,poi si rivolse all’amica – sono felice che tu ti trovi bene,meglio così >> 
<< Già,voi tutto bene ? La Parkinson com’è ? >>  chiese la rossa.
<< A dire la verità non lo sappiamo. Sta sempre per i fatti suoi,credo l’abbia presa molto,molto male >>  disse Hermione.
<< Meglio così,è un’oca >>  disse Ron,mentre Harry sorrise divertito.
<< Ragazzi non è gentile,in fondo, questa è una punizione e dovremmo preoccuparci del fatto che Gin stia bene tra le serpi,mentre quella poveretta non sta a suo agio tra noi grifoni >>  disse la riccia e Ginny annuì convinta.
<< Guarda un po’ che quadretto felice >>   disse poi una voce gelida.
<< Che vuoi Malfoy ? >>  disse Ginny senza nemmeno voltarsi. Il biondo le fu accanto in un attimo.
<< Stasera iniziamo la ronda,rossa >>   disse il ragazzo.
<< Come mi hai chiamata ? >>  disse lei voltandosi a fulminarlo.
<< Rossa,perché ? Preferisci folletto ? In fondo ci assomigli,te lo avevo già detto >>  continuò il biondino.
<< Comincia a correre >>  sibillò Ginny.
<< Vuoi rincorrermi Weasley ? Non credevo mi morissi dietro anche tu >>
<< Morirei,piuttosto >>  disse Ginny.
<< Ma davvero ? >> 
<< Oh si >>
<< Allora che aspetti folletto ? >>  ringhiò il bel serpeverde.
<< Aspetto che tu sparisca >> 
<< Malfoy,lascia in pace Ginny >>  disse Harry intromettendosi.
<< Oh Potter,sempre pronto a salvare il mondo,vero ? Mi spiace ma non potrai guardare sempre la tua ragazza >>  lo derise Draco.
<< Ginny non è la mia ragazza Malfoy,ma a te non dovrebbe interessare comunque >>
<< Si invece >>
<< Cosa importa a te ? Furetto >>  lo riprese la rossa mettendosi in mezzo.
<< Non farmi incazzare rossa >>  ringhiò lui.
<< Mi spiace furetto,ma io faccio quello che voglio >>  e così dicendo se ne andò,lasciandolo lì,mentre dietro una colonna Theo e Blaise ridevano a crepapelle.
 
 
 
 
 


Il pranzo lo aveva passato insieme alle ragazze e Draco la guardava ribollendo di rabbia. Come aveva osato quella sfrontata lasciarlo lì come uno stoccafisso ? Si sarebbe vendicato, e anche per bene. Nel pomeriggio,dopo le lezioni pomeridiane si era messo a girare per il castello,doveva trovarla,ma non sapeva dove. Aspettare la sera per la ronda era inutile,non c’era nessuno e vendicarsi non avrebbe avuto gusto,come invece,farlo davanti a tutti. Blaise e Theo lo stavano seguendo curiosi per capire che intenzioni avesse,ma il biondo non fiatava,passava lo sguardo da una parte all’altra,finchè non la vide. Stava nel bel mezzo dell’ingresso del castello insieme alla lunatica Lovegood. Alzò la bacchetta e mormorò:
“Ghiaccio seccato
Fuoco rovente
Cadi e rialza in modo potente”
Blaise e Theo lo guardarono come se fosse impazzito,non capivano che diamine avesse combinato. Continuavano a guardare la Weasley,che in piedi stava parlando con la bionda,ma non accadeva niente. Theo stava per chiedere spiegazioni a Draco,quando vide Ginny muovere un passo per camminare e cadere a terra con un  tonfo sordo. Videro dipingersi sul volto del biondo un’espressione vittoriosa e capirono. Ginny si rialzò,tentò di fare un passo e dove mise il piede, il pavimento divenne una lastra di ghiaccio che la faceva scivolare a terra,ma appena cadeva il ghiaccio spariva,si rialzava e accadeva la stessa cosa. Draco si avvicinò a lei e quando fu a un paio di metri iniziò a ridere.
<< Non sai camminare Weasley ? >>  disse il ragazzo.
<< Ti odio Malfoy >>  urlò Ginny,mentre l’ennesima folla attirata dalle loro liti si accingeva a guardare.
<< Ma come ? Non volevi rincorrermi stamattina ? >>  le chiese beffardo.
<< Ti faccio vedere io >>  disse Ginny divenendo rossa per la rabbia.
<< E come ? Non puoi nemmeno muoverti >>,ma Ginny sorrise e tirò fuori la bacchetta.
<< Weasley,pensa a quello che fai >>  l’avvertì il biondo.
<< Oh tranquillo,ci ho già pensato >>   disse la ragazza e poi agitò la bacchetta  << Oculus Aqua >> 
Il pavimento sotto i piedi del principe delle serpi divenne uno specchio d’acqua e il ragazzo vi ci finì dentro,mentre si reggeva con le braccia a ciò che rimaneva della pietra del pavimento,mentre il resto del corpo era immerso nell’acqua.
<< Weasley >> sbraitò lui,ma Ginny rise. Poi una voce si sollevò tra il pubblico.
<< Finite Incatate >>  disse la Mcgrannitt,mentre scacciava tutti gli altri studenti. Quando i due furono liberi,si diressero uno di fronte all’altro pronti a urlarsi contro qualsiasi cosa,ma la professoressa li fermò.
<< Signor Malfoy e signorina Weasley,la punizione non vi sta aiutando a quanto vedo. Non posso scambiarvi di casa,dato che è già stato fatto,ma adesso basta. Cento punti in meno ad ognuno,il che vuol dire 200 punti in meno a serpeverde. E ora sciò prima che vi dia anche un'altra punizione >>   detto questo la donna andò via,mentre la mascella dei due ragazzi arrivò a terra.
<< 200 punti ? Ma è pazza ? >>   urlò Malfoy in preda alla rabbia.
<< Calmati Malfoy,ormai è fatta >>  disse Ginny sbuffando.
<< Certo come no,ora ho gli allenamenti,ma ci vediamo per la ronda rossa. E vedi di arrivare in orario o ti faccio vedere che vuol dire mettersi contro un Malfoy >>
<< Perché ? Tu chi sei ? Una controfigura ? >>  disse Ginny beffeggiandolo.
<< Weasley >>  ringhiò lui  << Stai mettendo a dura prova la mia pazienza >>  
<< Non avevi gli allenamenti ? >>  disse lei scocciata,mentre godeva nel vedere il biondo serpeverde così irritato. Ma poi sulla faccia del biondo apparve un sorriso. Presa la ragazza per il polso e la tirò verso di se. Si avvicinò e le sfiorò le labbra,mentre la vide arrossire a dismisura e ne sorrise compiaciuto.
<< A più tardi rossa >>   e così dicendo andò via,mentre Ginny si maledì,per essere stata impassibile in quel momento.   
 
 
 


“Come ha osato tentare di baciarmi quel vermicolo ? “, “Ma io gliela faccio pagare sul serio”,sbuffò spazientita per la millesima volta la ragazza dai capelli vermigli. Stava camminando per tutta la sua stanza,a un certo punto sentì la porta aprirsi e vedere una ragazza con degli occhi scurissimi sorriderle.
<< Ciao Ginny >>  le disse.
<< Ciao Astoria – rispose lei ricambiando il sorriso – che succede ? >>
<< Ho saputo del tuo scontro con Malfoy >>  rispose la ragazza.
<< Mmmmhh. Si >>  mugugnò lei in risposta.
<< Ginny,ci hanno tolto 200 punti >>  disse la ragazza.
<< Lo so,ma è stato lui a cominciare >> disse Ginny,e per tutta risposta Astoria rise.
<< Siete incredibili voi due,non vedo l’ora di vedervi sbaciucchiarvi >>   disse lei e Ginny la fissò sconcertata.
<< Cosa ? Ma sei impazzita ? Io con quel maniaco non ci starò mai e poi mai >> 
<< Io dico che finirete così. Andiamo,gli opposti si attraggono no ? Più opposti di voi non ne vedo >>  disse Astoria convinta,mentre la rossa alzava gli occhi al cielo.
<< Andiamo a cena,è meglio >>   disse Ginny trascinando la ragazza con se. Arrivarono in sala grande sorridendo e ridacchiando,quando l’ultima persona che la rossa avrebbe voluto vedere si avvicinò a lei.
<< Che hai da sorridere rossa ? >>   chiese il biondo.
<< Da quando la chiami rossa ? >>  si intromise Blaise alle spalle dell’amico.
<< Non chiamarmi così >>  ribeccò Ginny.
<< Bhe,rossa è carino come soprannome >>  si intromise anche Astoria scrutando il biondo,per capirne le mosse.
<< Si,ma forse a lei piacerebbe averne un altro >>  disse Theo che fino ad allora era stato zitto.
<< OK – disse Draco – andiamo a mangiare folletto ? >> 
<< Malfoy,rimangiati quello che hai detto >>  disse Ginny.
<< Cosa ? Folletto ? >> continuò il ragazzo,ma la rossa voleva essere superiore e ignorandolo come nulla fosse,si avviò al tavolo seguita da Astoria che ridacchiava,mentre Draco la guardava truce. Mangiò molto tranquillamente parlando per lo più con le ragazze,poi però vide un ragazzo moro avvicinarsi al tavolo.
<< Ginny >>  disse Harry.
<< Ciao Harry,dimmi >>    gli rispose lei con un sorriso.
<< Ti va di fare un giro ? >>  le chiese il moro,sotto lo sguardo perplesso della rossa e quello infastidito di Draco che stava stringendo un po’ troppo il coltello.
<< Ehm Dra,dovresti abbassare il coltello >>  sussurrò Theo,ma il biondo lo ignorava. Si alzò e si avvicinò a Ginny.
<< Weasley,abbiamo la ronda – disse gelido – adesso >>,la ragazza si voltò a guardarlo e poi si voltò nuovamente verso Harry che la guardava dispiaciuto e leggermente infastidito alla presenza di Malfoy.
<< Mi spiace Potter,ma avremmo da fare >>  disse il biondo e si allontanò con Ginny dalla sala,mentre Blaise,Theo e Astoria si guardarono leggermente soddisfatti. 
 
 
 



<< Questo era l’ultimo corridoio >>  disse Ginny, e il biondo la guardò. Non capiva il suo atteggiamento,era stato zitto tutto il tempo,e lei si stava iniziando a preoccupare,insomma,non voleva vendicarsi ?
<< Malfoy che ti prende ? >>  gli chiese sbuffando.
<< Potter ci prova ancora,vero ? >>  rispose lui e lei ne rimase basita.
<< Cosa ? >>  rispose.
<< Hai capito >>  disse lui glaciale.
<< Non so cosa centri Harry adesso,ma dovremmo tornare in dormitorio >>   disse Ginny avviandosi. Draco la affiancò.
<< Non hai risposto >>
<< Merlino Malfoy,che vuoi che ne sappia ? >>   disse la rossa.
<< Prima ci stava provando Weasley >>  disse lui.  
<< Bhe,ha già avuto una risposta,quindi,se continua a provarci è un problema suo >>.
<< Ehi rossa – disse Draco fermandosi davanti al quadro del barone sanguinario – ho una proposta >>
<< Sentiamo >>  disse lei.
<< Una tregua >>  disse il ragazzo e Ginny sbattè le palpebre.
<< Una tregua ? >>  ripetè lei.
<< Si, una tregua. Non possiamo perdere punti. Ora siamo dalla stessa parte,non ci sarebbe gusto >>  riprese il biondo ghignando.
<< E’ più che ragionevole >>  continuò Ginny e gli sorrise  << Quindi ora cosa siamo ? >>
<< Direi che è ora che tu impari ad essere una serpe,mia cara rossa >>   disse il bel serpeverde sorridendole compiaciuto.
<< E chi dovrebbe insegnarmelo ? >>  chiese Ginny,mentre entravano in sala comune.
<< Io,ovvio >>
<< Ok,Malfoy. Ci sto >>   disse Ginny, e poi si incamminò verso le scale per andare al suo dormitorio.
<< Buonanotte Folletto >>  sussurrò Draco,ridendo della faccia della ragazza.
<< Notte biondo >>  disse lei e scappò via,mentre un sorrisetto si faceva largo sul bel faccino del principe delle serpi.   
 
 
 
 



La mattina dopo Ginny era completamente incredula. Aveva passato tutti i momenti liberi con Malfoy,che le spiegava come
comportarsi con gli altri e lo vide sbuffare di nuovo.
<< Andiamo Weasley, è divertente prendere in giro le persone >>  rise il biondo,mentre erano seduti nel parco della scuola.
<< Si,ma tu lo fai in modo crudele >>
<< Non sempre >>
<< Ma davvero ? Fammi un esempio >>  disse lei.
<< Bhe,tu >>  disse lui e Ginny lo fissò inarcando un sopracciglio.
<< Io ? >>  ribeccò Ginny.
<< Si, tu. Non ti ho mai preso in giro Weasley. Solo una volta,forse,due >>  rispose il biondo e la ragazza dovette ammettere che in fondo era vero. Non aveva mai dato importanza a quel dettaglio prima d’ora,ma ora lo stava facendo. Era vero, Draco Malfoy,non si era mai spinto con lei negli insulti o prese in giro.
<< Ok, accordato. Ma con gli altri sei crudele >>   riprese la rossa dopo un po’.
<< Dovresti provare  >>   disse Draco e alzandosi la fece scostare dietro il muretto e le indicò un albero del parco,dove erano seduti Harry,Ron,Dean,Seamus e Neville.
<< Che dovrei fare ? >>  chiese lei guardandolo.
<< Paciock è sdraiato – constatò il ragazzo – bene,ora guarda e impara >>,le disse. Poi agitò la bacchetta e pronunciò una formula che Ginny non aveva mai sentito. All’improvviso notò qualcosa muoversi tra i rami dell’albero. Neville che aveva la testa poggiata al tronco, aprì gli occhi e vide un grosso ragno andare verso di lui. Il ragazzo saltò in aria e iniziò a scappare urlando,seguito a ruota da Ron che tremava, e dagli altri. Draco iniziò a ridere come un pazzo e Ginny non resistette all’impulso di fare lo stesso,mentre vide i ragazzi che per correre velocemente erano caduti a faccia in giù. Si guardarono e continuavano a ridere.
<< Merlino hai visto che faccia ? >>  gli chiese Ginny.
<< Hai ancora il coraggio di dire che sono crudele ? >>  disse il biondo ridendo,mentre la rossa scosse la testa tra le risate. La guardò e si accorse di quanto fosse bella. Poi però una voce scacciò i suoi pensieri.
<< Ginny,che ci fai con lui ? >> , Ron Weasley era famoso per l’arrivo nei momenti meno opportuni.
<< Niente,camminavamo >>  disse Ginny,ma ricominciò a ridere pensando alla faccia che aveva il fratello poco prima,mentre gli altri ragazzi si avvicinarono.
<< Sei  stato tu, vero Malfoy ? >>  disse Harry ringhiando,mentre il biondo gli sorrise strafottente.
<< Non sono stato io, è stata lei >>  disse lui indicando la ragazza che lo fulminò con lo sguardo.
<< Non è vero >>  gli disse lei.
<< Ma se tu non avessi avuto bisogno di dimostrazioni pratiche non lo avrei fatto >>  continuò il biondo ignorando il gruppo di grifoni che li guardavano.
<< Cosa ? Tu lo avresti fatto comunque >>  ribeccò Ginny.
<< Si,anche questo è vero. Ma se non lo avessi fatto tu non avresti capito >>  disse Draco, e lei alzò gli occhi al cielo.
<< Ginny,di che diavolo state parlando ? >>
<< Non sono affari tuoi lenticchia,e se non ti spiace io e tua sorella dovremmo continuare il nostro giro >>   rispose Draco e poi si rivolse a Ginny.
<< Andiamo Folletto >>  disse ghignando.
<< La pianti di chiamarmi così ? >>  rispose la rossa sbuffando,ma il biondo sorrise malizioso.
<< Come vuoi che ti chiami ? Ho un sacco di idee,dolcezza >>   e la vide diventare più rossa dei suoi capelli,mentre i grifoni lo fissavano sbigottiti.
<< Malfoy >>  ringhiò Ginny.
<< SI, mon amour ? >>  e dicendolo rise voltandosi per andarsene, e senza dire altro sentì i passi della ragazza seguirlo. 
<< Mia sorella è impazzita >> piagnucolò Ron,mentre Dean gli mise una mano sulla spalla osservando la sua ex ragazza andare via con la serpe.
<< Mi sa che anche Malfoy è impazzito >>  disse Neville,a cui lo sguardo del biondo serpeverde non era sfuggito,quando loro erano arrivati,lui aveva visto come Malfoy stava guardando Ginny.  
 

 
 



Ed ecco a voi il nuovo capitolo!!! Allora,che ne pensate ?? Su voglio saperlo ahahhahaha Va bene,me ne vado,giuro (mano sul cuore), ma fatevi sentire. A presto…
XOXO Elly

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Capitolo 4
*** Amici ***


<< Hermione,ti dico che è così. Mia sorella è completamente impazzita >>   urlava Ron da più di un’ora.
<< Ginny sarebbe impazzita solo perché va in giro con Malfoy ? >>  chiese la ragazza guardandolo scettica.
<< Herm,sul serio – si intromise Harry – dopo quello stupido scherzo che ci hanno fatto,perché si,lei era lì,non fa altro che evitarci e sta sempre con lui >>   concluse il moro.
<< Sentite,per quanto riguarda lo scherzo è stata una cosa in pieno stile Malfoy,quindi non mi preoccuperei più di tanto. E poi,credo sia normale che vada in giro con le serpi dato che ora è una di loro  >>  sbuffò scocciata la ragazza riccia.
<< Ok Hermione,ma parliamo di Malfoy >>  insistette Ron.
<< Malfoy non le farà assolutamente nulla >>  concluse la ragazza.
<< Come fai ad esserne così sicura ? >>  chiese Harry.
<< Intuito femminile >>  rispose lei mettendo fine al discorso. In realtà,aveva parlato con Neville la sera stessa dello scherzo,e il ragazzo le aveva spiegato i sospetti avuti quando aveva visto Malfoy guardare Ginny,ma avevano deciso di non dire nulla e limitarsi ad osservare. 
 
 
 


<< Allora Dra,ti stai divertendo ? >>  chiese Theo sedendosi sul letto dell’amico.
<< Che vuoi ? >>  rispose astioso il biondo.
<< Sempre gentile – sbuffò il moro – no,sul serio. Passi molto tempo con Ginny >>
<< Si,e allora ? >> chiese ancora Draco.
<< Allora,succede che molti le hanno messo gli occhi addosso >>   disse Blaise entrando dalla porta.
<< Non si usa bussare a casa tua ? >>  disse il biondo infastidito.
<< Si,ma qui è un’emergenza >>  rispose il moro,facendo sbuffare il bel Malfoy.
<< Dra,sul serio. Blaise ha ragione. Qui dentro parecchi le hanno messo gli occhi addosso, e anche qualcuno da fuori. Cioè,hai visto come la guardano ?  >>  disse Theo.
<< Si,ho notato >>  rispose il biondo con un pizzico di fastidio.
<< Ok,ma io mi preoccuperei dell’interno. Chi meglio di noi sa di cosa sono capaci le serpi ?  >>  aggiunse Blaise.
<< Ma io che dovrei fare ? >>  sbottò il principe delle serpi  << E poi è strano che nessuno si sia fatto avanti,dato che sono serpi >> 
<< E’ qui che entri in ballo tu >>  disse Theo  << Ci sei sempre tu con lei,e  nessuno quindi sogna di avvicinarsi,ma appena la mollerai un attimo,le salteranno addosso >> . L’immagine che qualcuno toccasse o sfiorasse Ginny,provocò al ragazzo un prurito fastidioso alle mani,e aveva la malsana voglia di far ingoiare i denti al primo che ci avrebbe provato. Quella ragazza non era come le altre, e soprattutto non era come quelle a cui le serpi erano abituate.
<< Io direi di marchiare il territorio >>  suggerì Blaise,facendo alzare gli occhi al cielo a Draco,che si avvicinò alla porta.
<< Non le accadrà nulla >>  disse, e poi uscì dalla stanza seguito dagli altri due. Andarono in sala comune e trovarono Ginny seduta sul divano accanto a Millicent,entrambe con le gambe accavallate. La gonna della ragazza dai capelli di fuoco era sollevata fino a metà coscia, e i ragazzi che si trovavano lì la stavano fissando,o meglio fissavano le gambe lattee e snelle della ragazza. Il biondo serpeverde parve innervosito e sia Blaise che Theo risero nella loro mente. Draco lanciò uno sguardo che avrebbe ucciso a tutti,e gli altri come obbedendo distolsero lo sguardo. Si avvicinò alle due ragazze e le si piazzò davanti.
<< Millicent >>  disse solo, e la bruna gli sorrise ricambiando il saluto. Poi intuendo perché il biondo era lì,lanciò un’occhiata divertita a Ginny,che la guardò confusa,e  andò via. Draco si abbassò alla sua altezza e la guardò dritta negli occhi.
<< Allora rossa,che ne dici di un giro didattico ? >>  le chiese ghignando.
<< Giro didattico ? >>  ripetè Ginny,e lui annuì.
<< Ok,andiamo >>  disse la ragazza e lui le porse la mano con fare elegante. La rossa l’afferrò e lui lanciando un’altra occhiata gelida a chiunque la guardasse, la trascinò fuori da quel covo.   
 
 
 
 


Theo si guardava intorno da tutte le parti. Draco e Ginny sembravano spariti nel nulla,e Blaise non lo aiutava affatto. Ogni ragazza che incontrava si fermava a flirtare.
<< Scusate signorine,ma io e il mio amico dobbiamo urgentemente andare adesso >>  disse poi innervosendosi e afferrando il ragazzo di colore per il braccio.
<< Oh andiamo Theo,mi stavo solo presentando >>
<< Sta a sentire Don Giovanni,tu ti presenti quando hai tempo da perdere,ma ora abbiamo altro a cui pensare >>  disse il moro rimproverandolo.
<< Sei sempre così serio,e poi cosa diamine dobbiamo fare ? Perché mai dovremmo seguire Draco e Ginny ? >>  chiese Blaise.
<< Lo sai il perché. Draco non me la racconta giusta,a lui Ginny interessa perché è diversa da tutte le oche che ci sono in giro >> 
<< E allora ? >>
<< Allora noi dobbiamo sorvegliarlo,nel caso faccia qualcosa di stupido e se la lasci scappare >>  spiegò Theo,ma non fece in tempo a finire che voltando l’angolo si scontrarono con qualcuno e caddero rovinosamente a terra. Theo alzò il viso per vedere contro chi era andato a sbattere,e si ritrovò davanti due sue compagne di case.
<< Ma si può sapere perché non guardate dove andate ? >>  disse Blaise massaggiandosi la testa.
<< Noi ? E voi non potete guardare ? >>  ribeccò Astoria,mentre Millicent si alzava.
<< Spiritosa >>  commentò acido Theo  << Piuttosto,dove stavate andando ? >>  chiese.
<< Non sono affari vostri >>  rispose la mora  pulendosi la gonna.
<< Su Milly,a noi puoi dirlo >>  ridacchiò Blaise.
<< Ho detto che non sono affari vostri. Voi dove stavate andando ? >> 
<< Se non ce lo dite,noi non ve lo diciamo >>  rispose Theo.
<< E va bene,stavamo seguendo Draco e Ginny,ma poi li abbiamo persi >>  sbuffò Astoria,e i due ragazzi si guardarono come illuminati.
<< Allora agiamo tutti per un bene comune >>  disse Blaise.
<< Anche voi li stavate seguendo ? >> chiese la bruna.
<< Certo che si – sospirò Theo – è di vitale importanza >> 
<< Per chi ? >>  chiese Astoria scuotendo i capelli biondi.
<< Per la nostra sanità mentale. Quei due assieme sono pericolosi, e poi devo verificare una teoria >>  concluse il moro. Le due ragazze si guardarono e poi dopo essersi date un’occhiata eloquente si voltarono verso i due ragazzi.
<< Forse abbiamo gli stessi sospetti >>  disse Millicent.
<< Quindi voi credete….>>  disse Blaise,ma non riuscì a finire perché la bionda lo interruppe.
<< Si,noi crediamo che quei due non potrebbero fare altro che finire assieme. D’altronde dall’odio all’amore basta un solo passo,no ? >>  concluse la ragazza.
<< Dovremmo lasciare che le cose avvengano da sole. Non dovremmo intrometterci >>  disse Blaise,e Millicent annuì in un tacito accordo. Theo e Astoria erano convinti che a quei due servisse una spinta,ma forse era meglio lasciare le cose al destino. Restarono d’accordo nell’osservare i loro atteggiamenti,e nel notare i cambiamenti,ma non più di quello. Theo ne era entusiasta,sarebbe stato bello vedere Draco felice. E quando c’era Ginny anche se litigavano,lui lo era. Si separarono e ognuno andò per la sua strada.
 
 
 
 
 
 

<< Oh,insomma Weasley. Che vuoi che sia ? >> 
<< Ma perché mai dovrei fare una cosa simile ? >>  ribeccò la ragazza dai capelli ramati,mentre camminava affiancata dal biondo serpeverde. Draco non faceva altro che ripeterle che ormai avrebbe dovuto iniziare a comportarsi come una serpe.
<< Perché devi, e perché non puoi negare di esserti divertita quando abbiamo giocato quel piccolo scherzo ai tuoi amici un paio di giorni fa >>  disse lui.
<< E’ vero,è stato a dir poco esilarante,ma questo non vuol dire che io voglia passare il mio tempo a prendermi gioco delle persone >>  disse Ginny,e il biondo alzò un sopracciglio.
<< Stai scherzando,vero ? >>  chiese.
<< No,affatto >>  rispose lei.
<< Tu sei completamente pazza,rossa >> disse Draco,incapace di credere alle sue orecchie.
<< Io non sono pazza,razza di biondo platinato >>  ringhiò lei.
<< Tu – disse Draco inchiodandola in un muro – mi hai lanciato ogni sorta d’incantesimo per settimane,e ora vieni a dire che non ti piace prenderti gioco delle persone ? Con me non attacca Weasley >> 
<< Malfoy,gradirei che tu ti spostasti >>  rispose lei,ignorando quello che il biondo le aveva detto.
<< Facciamo così,tu,fa uno scherzo e io lo giudico. Se non mi piace,lascerò stare,ma se mi piace non ti darò tregua. Ora sei una serpe Weasley >>  disse lui facendosi più vicino. Ginny non si scostò,ma poi divenne rossa e si scansò velocemente. Non aveva dimenticato che il ragazzo aveva tentato di baciarla non molto tempo prima. In effetti,rimanere sola con lui la preoccupava a volte.
<< Scappi ? >>  disse Draco.
<< Io non scappo mai >>  ripose Ginny.
<< Non si direbbe. Perché ti sei scostata così tanto ? Paura ? >>
<< Mi pare di aver asserito già molto tempo fa che non ho paura di te >>  disse la ragazza,mentre riprendeva a camminare, e Draco la affiancò subito.
<< A proposito,mi pare di aver asserito che avremmo dovuto concludere quel discorso >>  continuò il biondo. Draco mise una mano sul fianco della ragazza e la strinse accanto a lui,mentre Ginny si irrigidì all’istante,e non fece in tempo a formulare una sillaba che si ritrovò abbracciata al serpeverde come la settimana prima.
<< Che intenzioni hai ? >>  chiese lei guardandolo,mentre il ragazzo ricambiava lo sguardo e la stringeva sempre più nella sua morsa.
<< Quello che ho detto. Io e te abbiamo un discorso in sospeso,non è educato lasciare le cose a metà,rossa >>  le sussurrò lui sul collo,mentre glielo sfiorava con il naso.
<< E io credo che tu ci stia prendendo davvero gusto ad abbracciarmi Malfoy. Sicuro che poi non ti becchi una malattia ? >>  disse Ginny astiosa,ma lui scosse la testa leggermente divertito.
<< Non ho mai pensato questo di te,Weasley >>  rispose Draco  << Allora,dicevamo ? >> 
<< Che io dovrei avere paura di te >>  rispose la rossa senza però spostarsi dalle braccia del principe delle serpi. 
<< Vediamo – disse Draco pensieroso – come faccio a farti paura ? >>
<< Non so perché tu sembra tenere tanto al fatto che la gente debba avere paura di te,ma io non ne ho >>   ribeccò lei alzando gli occhi al cielo. Si sentiva sicura,anche se tra le braccia di Malfoy. Sapeva,sentiva che non le avrebbe fatto del male,ma non capiva perché lui ci tenesse tanto a passare per il cattivo.
<< Ginny,che succede ? >>   disse poi una voce. Entrambi si voltarono verso la direzione da cui la voce proveniva e videro Hermione che li guardava con gli occhi leggermente sbarrati.
<< Ciao Herm >>  rispose Ginny contenta,ma poi si ricordò di stare praticamente abbracciata a Malfoy,che ora guardava la sua amica con fastidio,sembrava essersi arrabbiato per essere stato interrotto. Ginny si scostò da lui,e  si voltò completamente verso l’amica.
<< Tutto bene ? >>  chiese Hermione avvicinandosi.
<< Certo. Tu ? >>  chiese la rossa e fece per avvicinarsi,ma Draco le mise un braccio alla vita tenendola stretta. Hermione gli arrivò a fianco e guardò con astio il biondo.
<< Malfoy,so stare in piedi da sola >>  disse la rossa,ma il biondo la guardò sarcastico.
<< Lo so Weasley,ma non vorrei scappassi >> 
<< Io non scappo >>  disse lei alzando gli occhi al cielo e rivolgendo la sua attenzione all’amica.
<< Si va tutto bene Gin. Tranne per tuo fratello e Ron che come sai sono irritati da qualcuno >>  disse la mora lanciando uno sguardo eloquente al biondo. Ginny rise.
<< Immagino,ma è stato solo uno scherzo. Dai Herm >> 
<< Lo so,ma non ho capito bene le dinamiche di questo scherzo >>  rispose la ragazza,come a sottolineare che voleva capire che intenzioni aveva Ginny,e la ragazza sembrò capirlo alla svelta. Si voltò verso il biondo,che intuì cosa volesse dirgli la ragazza.
<< Non pensarci nemmeno rossa, io e te non abbiamo ancora finito >>   disse lui fulminandola.
<< Stasera abbiamo la ronda, e tutto il tempo per parlare >>  disse Ginny,mentre il biondo sembrò pensarci su. La ronda non era male come idea,in fondo,non c’era nessuno che avrebbe disturbato e il biondo se ne convinse.
<< Ok,ci vediamo dopo >>  disse il ragazzo togliendo la mano dal fianco della ragazza e andando via. Hermione aveva osservato la scena e ne era rimasta colpita. Bastava così poco a far fare a Malfoy quello che si voleva ?
 
 
 
 
 
 
<< Morgana Ginny ,ma come hai fatto ? >>  le chiese Hermione appena svoltarono l’angolo e presero a camminare.
<< A fare cosa ? >>  chiese confusa la ragazza.
<< Ti sono bastate dieci parole per far fare a Malfoy quello che volevi tu ! Non ho mai visto nessuno farlo >> disse ovvia la riccia.
<< Hermione,gli ho solo detto che avremmo parlato dopo,non c’è nulla di strano >>  disse Ginny.
<< Merlino,si invece. Lui non voleva lasciarti andare da come ti aveva stretto e poi aveva detto anche “Non pensarci nemmeno”. Non mi pare sia il tipo che molla così semplicemente >>  spiegò la strega più brillante delle sua età.
<< E poi da quando siete così intimi ? >>  chiese ancora. Ginny sussultò a quella domanda,intimi ? Lei e il furetto ? Ma che prendeva a tutti ? Prima Astoria e Millicent,ora anche Hermione ci si metteva ?
 << Intimi ? Hermione,voi non state bene >>  disse lei sarcastica.
<< Ginny,ti ho trovata in un corridoio vuoto,abbracciata a Malfoy,che appena mi ha visto non ha fatto il minimo cenno per distaccarsi da te,al contrario,sembrava quasi lo avessi interrotto dall’occhiata che mi ha lanciato. E poi,non era intenzionato a separarsi da te e a doversene andare >>  spiegò la ragazza  << E poi,perché hai detto voi state male ? Voi chi ? >>
<< Tu,Millicent e Astoria. Tutte con questa storia di Malfoy e me. Ma insomma,noi siamo,bhe,credo amici adesso. Non ci vedo niente di strano a camminare con lui per i corridoi,dato che ora siamo anche compagni di casa,e poi,per il fatto che ero abbracciata a lui,bhe,sappi che non era un abbraccio come con Harry,quello è un modo che ha Malfoy per farsi ascoltare >>  concluse la rossa.
<< Quindi non lo penso solo io ? >>  disse Hermione,e Ginny alzò il sopracciglio.
<< Cosa ? >>   chiese.
<< Che Malfoy sia strano da quando avete iniziato quella guerra >>  rispose la riccia e la rossa si portò una mano alla fronte scuotendo la testa. Era inutile cercare di far cambiare idea ad Hermione Granger. Iniziarono a parlare di un po’ di tutto,tenendo l’argomento lontano dal biondo serpeverde.
 
 
 
 



Tenere testa a Hermione costava caro,lei lo sapeva bene. Era impossibile convincerla di qualcosa che lei non voleva. Si avviò al lago nero e vide la stessa figura di qualche giorno prima,ma stavolta decise di avvicinarsi e con sua grande sorpresa notò che la ragazza altri non era che la Parkinson.
<< Parkinson >>  disse Ginny appena si fu avvicinata, e le si sedette accanto.
<< Weasley,che ci fai qui ? >>  chiese la mora.
<< Volevo fare due passi. Tu invece ? >>
<< Volevo stare da sola,ma non credo siano affari tuoi >> le rispose quella astiosa.
<< Bhe,scusa tanto. Ma non mi pare che tu sia stata molto in compagnia in questi giorni per voler stare da sola >>  disse schietta la rossa. E la mora abbassò la testa. Ginny se ne dispiacque,forse,aveva esagerato.
<< Senti Pansy,mi spiace,non dovevo…>>
<< No,tranquilla. Ho sbagliato io,hai ragione tu >>  disse Pansy  << Sei la prima che mi rivolge la parola da giorni >>
<< E le tue amiche ? >>  chiese la rossa.
<< Amiche ? A serpeverde ? Ma da che pianeta vieni Weasley ? >>  disse la mora sarcastica.
<< Io veramente vado d’accordo con tutti >>
<< Ho notato,non capisco come tu faccia. E poi,passi molto tempo con Draco >> 
<< Si,io e il furetto ci siamo presi una tregua dalla nostra guerra >>  spiegò la rossa,e la mora le sorrise.
<< Non l’ho mai visto passare del tempo con qualcuno che non fossero Blaise,Theo o i suoi scagnozzi >>  disse Pansy.
<< Me lo ha accennato anche Astoria,ma lei vede favole ovunque >>  spiegò lei  << Ma tu,davvero,non hai amiche ? >>  chiese e lei scosse la testa.
<< Allora,da oggi io sono tua amica Pansy >> dichiarò sicura la ragazza.
<< Fai sul serio Weasley ? >>
<< Certo che si,e gradirei che mi chiamassi Ginny d’oggi in poi >>  concluse la rossa,poi si avvicinò e abbracciò la mora,che se in un primo istante rimase di sasso,l’attimo dopo ricambiò con tutta la gratitudine e la felicità che aveva. Finalmente aveva trovato un’amica.
<< Grazie Ginny >>  disse la mora e la rossa le sorrise,poi Ginny le fece una domanda spontanea.
<< Senti,ma io credevo che tu e Malfoy,si insomma,sai mi hai quasi ucciso perché lo avevo toccato >>   disse la ragazza e la mora ridacchiò.
<< A dire il vero Ginny,io ho sempre avuto una cotta per lui,ma a Draco non è mai importato nulla di me. Per un periodo mi ha usata,credo,ma me ne sono fatta una ragione nel tempo. Solo che io non accettavo il rapporto che ha con te >>  le disse Pansy.
<< Rapporto ? >> disse lei confusa.
<< Si, perché lui con te è diverso e io lo conosco benissimo. Se fossi stata un’altra si sarebbe vendicato e sarebbe finita la,ma invece no,lui si è messo li e ha continuato a giocare con te,a prenderti in giro,ma tutto senza ferirti. Non lo ha mai fatto con nessuno. E poi,vedo come ti guarda o come reagisce quando litigate >>  sorrise  la mora.
<< Pansy,tra e me il furetto non c’è  nulla >>  rispose lei. Pansy stava per rispondere,ma poi sorrise scuotendo la testa. Si alzarono e si avviarono verso il castello,dove passeggiavano e ridevano per i corridoi. Gli studenti le guardavano come fossero impazzite,ma loro non li notavano nemmeno. Incrociarono anche il magico trio,dove Hermione sembrava abbastanza entusiasta di quella novità. Harry piuttosto schifato,e Ron,Bhe, Ron era semplicemente svenuto,mentre Neville e Seamus tentavano di reggerlo. A quella reazione si scatenarono risate ovunque nel corridoio. Ginny e Pansy rimasero assieme fino a cena,quando poi dovettero dirigersi ognuna al proprio tavolo. Al loro ingresso si sollevarono vari commenti,che le due ignorarono,poi Hermione fece cenno a Pansy di sedersi con lei e Ginny le sorrise incoraggiante sapendo di lasciarla in ottime mani. Lei invece andò dritta al suo tavolo,dove una testa bionda la guardava accigliata. Lei alzò gli occhi al cielo,e si avvicinò sedendosi accanto.
<< Cosa ci facevi con Pansy ? >>  le chiese il biondo.
<< Siamo state insieme fino ad ora. E’ simpatica e siamo amiche >>  rispose lei.
<< Ok rossa,sei pazza >>  disse il biondo scuotendo la testa  << Sul serio ? Amica di Pansy ? Bhe, Auguri >>
<< Non mi servono >>  rispose astiosa lei. 
<< Che ne dici di fare un giro ? >>  chiese lui,e la rossa si voltò a guardarlo.
<< E’ un appuntamento Malfoy ? >>  chiese lei sarcastica.
<< Dipende da come lo vedi >>  rispose il biondo eloquente,ma Ginny scosse la testa sorridendo. Poi silenziosamente tirò fuori la bacchetta e la mosse piano sotto il tavolo mormorando. Poi la ripose. A Draco non era sfuggito quel gesto e si guardò attorno per capire che avesse combinato quella ragazzina incosciente. La guardò a mo di domanda,ma lei scosse le spalle e lui rise divertito. Poi all’improvviso si alzò un urlo dal tavolo dei grifonodoro.
<< Cos’è quel coso ? >>  urlò Pansy,ma l’urlo precedente era stato dato da Ron. Nel suo piatto era apparso uno strano insetto,disgustoso che strisciava e lasciava una bava liquida e verdognola. Poi all’improvviso iniziarono ad urlare anche altri,tra cui Harry e Neville. Quei cosi disgustosi stavano ricoprendo il tavolo e uno aveva preso a strisciare addosso ad alcuni studenti.
<< Mio Dio,toglietemelo >> urlava Ron,ma nessuno voleva toccarlo,alcuni ragazzi stavano vomitando per il disgusto,mentre al tavolo delle serpi si sentivano risate ovunque.
<< Allora,superato il test ? >>  chiese Ginny voltandosi verso Draco,che rideva come un matto a guardare Potter correre avanti e dietro lungo il tavolo urlando come una femminuccia e dicendo di sentirsi quei cosi addosso quando in realtà non ne aveva.
<< Con ottimi voti Weasley >>  rispose il biondo,poi Ginny iniziò a ridere vedendo la faccia di Hermione e Pansy,che si stavano velocemente allontanando da quel manicomio,anche perché come se non bastasse Draco aveva appena fatto apparire dei pipistrelli che inseguivano Potter e le risate superavano tutti i rumori,si sentivano ovunque. I due si guardarono incapaci di trattenere lacrime e risate. Poi Silente si alzò e fece sparire ogni cosa,ovviamente non punì nessuno,perché non si sapeva chi fosse stato e loro la scamparono. Uscirono dalla sala grande e iniziarono a camminare in giro per la loro ronda.
 
 
 
 
 


<< Mi hai sorpreso rossa,non credevo attaccassi i tuoi amici >>  disse il biondo Sghignazzando.
<< Per questo è stato più efficace – sorrise Ginny – Morgana mi sento una serpe >> 
<< E lo sei >>  sussurrò Draco,trascinandola in un corridoio buio  << Come ho detto sei una sorpresa, e una serpe bellissima >> 
<< Avevamo un discorso io e te >>  disse lei balbettando. D’improvviso tutta questa vicinanza con Malfoy la rendeva diversa,e poi da quando lo aveva baciato a stampo e lui ci aveva provato,si imbarazzava spesso.
<< Quindi non hai paura di me ? >>  chiese il ragazzo.
<< NO >>  disse lei.
<< Bene >>  e si avvicinò. Le sfiorò le labbra con le sue,come a sigillare quella confessione.
<< Cosa siamo ? >>  gli chiese poi ad un tratto Ginny,e Draco la guardò negli occhi. Non sapeva cosa dire,ma forse,amici era la definizione giusta per il loro rapporto. Era lì schiacciata al muro con le labbra rosse e piene,sembrava un invito a nozze,e lui ci sarebbe andato volentieri. Quella ragazza era a dir poco fantastica,e poi aveva delle gambe che parlavano. Quando camminava,molti la guardavano,i suoi amici avevano ragione. Fortuna che a serpeverde con quell’occhiata che aveva lanciato quella mattina,parecchi sembravano aver rinunciato agli occhi. Già a cena,si era accorto che non guardavano più di tanto. Meglio così,gli dava una sorte di fastidio.
<< Siamo amici >>  le disse.
<< Bene >>  disse Ginny,poi il ragazzo si scostò e finirono la ronda. Quando arrivarono in sala comune non c’era anima viva,e Ginny fece per andarsene,ma Draco la prese per il polso.
<< Visto che siamo amici,potresti chiamarmi per nome >>   suggerì il ragazzo.
<< Come vuoi,Draco >>  disse lei  << Buonanotte >>  e gli diede un bacio sulla guancia. Il biondo ne fu compiaciuto e si voltò a guardarla.
<< Dici ancora che non ho fascino,Ginny ? >>  disse lui sorridendo e a Ginny mancò un battito. Il suo sorriso era bellissimo,e poi l’aveva chiamata per nome.
<< Io non cedo al tuo fascino >>  disse lei.
<< Scommettiamo ? >>  chiese lui.
<< Fissato con le scommesse,eh ? >> 
<< Molto. Allora ? >>
<< Non mi sembra una buona idea, Draco >>  disse lei avvicinandosi e calcando il nome.
<< Buonanotte Ginny >>  disse lui che però le sfiorò di nuovo le labbra,e poi ridacchiando dell’espressione rossa e imbarazzata della ragazza andò nel suo dormitorio.  

 
 



Ciaoo a tuttiii,scusate il ritardo,ma come ho detto quando ho aggiornato l’altra storia sono stata poco bene e quindi non avevo tempo e forza per scrivere…Comunque eccomi qui,spero che questo chappy vi piaccia,anche se con pochi scherzi. Sinceramente a me non piace molto,ma questo sta voi dirlo!!! A presto….e ringrazio chi recensisce e segue la storia….
 
XOXO Elly

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Capitolo 5
*** Segreti dell'anima ***


<< Non riesco a credere di aver visto mia sorella abbracciare Draco Malfoy,mi rifiuto >>   disse Ron lanciandosi letteralmente sul divano rosso della sala comune di grifondoro. Lo ripeteva da più o meno tre ore. Pansy roteò gli occhi scocciata,anche se nemmeno lei ci credeva,o meglio,qualcosa nei suoi dubbi si era mosso dopo quel gesto.
<< Ron,smettila di ripeterti >>  gli disse dolce Hermione,mentre Neville scuoteva la testa dietro al librone di erbologia.
<< Già,sei alquanto noioso,Weasley >>   disse Pansy guardandosi le unghie di una mano annoiata. Poi si alzò e si mise in piedi davanti al camino,si stava bene lì vicino.
<< Parkinson,non puoi capire come mi sento >>   piagnucolò lui,ma la mora storse il muso.
<< Certo che lo capisco. Guarda che non sei il solo ad aver appena avuto un colpo in testa. In tutta la mia vita non ho mai visto Draco abbracciare qualcuno,nemmeno sua madre >>
<< Non esagerare ora. Anche Malfoy avrà avuto le coccole dalla sua cara mammina,viziato com’è >>   disse Harry,ma qualcosa nello sguardo infuocato che Pansy gli mandò gli fece cambiare idea.
<< Non credere di sapere tutto,Potter. Draco non sa nemmeno cosa voglia dire avere l’affetto di una madre. Tu,non puoi sapere come i serpeverde vengono educati,e non resisteresti un solo giorno al posto di uno di loro >> 
<< Ora stai esagerando però. Andiamo,che mai possono avervi fatto,sono i vostri genitori. Non vi hanno comprato un giocattolo costoso ?  >>  disse Ron con ovvietà,ma Pansy lo ignorò completamente,e se ne andò in camera sua,non valeva sprecare fiato con quei due babbuini. Non avrebbero mai capito. Entrò in camera chiudendo la porta,ma essa si riaprì neanche due minuti dopo,facendone comparire la figura della Granger. La castana le sorrise,e lei, sebbene non fosse in vena ricambiò quanto più poteva.
<< Stai bene,Pansy ? >>   le chiese gentile,e la mora annuì,lasciandosi cadere sul letto.
<< Si,tutto ok >>   
<< Ti va di fare due chiacchiere ? So che hai legato molto con Gin,ma anche con me a volte ti lasci andare,siamo amiche,no ? >>   disse Hermione sedendole dinnanzi.
<< Si, siamo amiche >>   sorrise Pansy,per la prima volta sincera,dopo Ginny.
<< Allora ? >>
<< Allora cosa ? >>
<< Ho imparato a conoscerti,so che sei andata via per non sfuriare davanti ad Harry e Ron >>  disse Hermione.
<< Si,è vero. Solo che sono due zucconi,non capiranno mai >> 
<< Io posso capire, però >> 
<< Non so se poi vorrai ascoltare,una volta iniziato >>   disse la mora,e Hermione seppur dubbiosa annuì. La sua curiosità era più forte.
<< Perché prima ti sei riferita alle serpi dicendo loro ? >>  chiese allora.
<< Semplicemente intendevo i maschi. Per noi ragazze è diverso,siamo coccolate e viziate dai nostri genitori,ma per i ragazzi non è così >>
<< Capisco >>  disse Hermione.
<< E’ per questo che prima ho detto a Potter che lui non sa nulla di Draco. Lui non sa nemmeno cosa voglia dire l’abbraccio di un padre o di una madre. I maschi vengono cresciuti con una rigida disciplina,perché così saranno abbastanza forti e uomini durante la loro vita. Per Potter è normale credere alle favole,lui non ha i genitori,ma per Draco è stato come non averli. Non so se sia peggio non averceli,o averli in quel modo >>  si sfogò la mora,e la riccia rimase qualche istante in silenzio,stranita da quelle informazioni.
<< Pansy,sono sempre i suoi genitori >>  disse lei,ma la mora sorrise amara.
<< I genitori non usano la maledizione cruciatus per fortificarti. Per insegnarti a vivere. Avevo quattro anni quando vidi Draco in preda alla maledizione,rimasi immobile in braccio a mia madre,mentre mio padre sembrava così fiero nel vedere come Lucius Malfoy educasse suo figlio. Sono stata terrorizzata per giorni all’idea che potesse succedere anche a me. Ovviamente tutti hanno subito una disciplina,ma che io sappia,Draco è l’unico ad aver subito quei metodi >>   disse la ragazza tutto d’un fiato,mentre Hermione sbarrava gli occhi sorpresa e spaventata al tempo stesso. La maledizione cruciatus su un bambino ? Che diamine di mostro era Lucius Malfoy ? Come avevano potuto ? Lei non sopportava Malfoy,ma sfidava chiunque a non venire su con quell’odio al suo posto.
 << Mio Dio,ma…come potevano ? >>   chiese in un sussurro.
<< Narcissa,la mamma di Draco,è una brava donna,ma se si fosse opposta,credo che avrebbe subito lo stesso. Per lui era normale,Hermione. E credimi,a qualcosa gli è servito >>   disse Pansy,mentre Hermione la fissava come fosse impazzita.
<< Come fai a dire una cosa del genere ? E’ stata una cosa crudele >>  disse lei sobbalzando in piedi.
<< Hermione,non sto dicendo che approvo,sto dicendo che per tutto il tempo che Draco ha passato tra i mangiamorte se l’è cavata. Sono sicura che Voldermort l’abbia usata su di loro che erano le nuove reclute,e se Draco non fosse stato abituato,non so se sarebbe qui adesso. Quindi in un certo senso,lo ha tenuto in vita. Sono quasi certa che ne sia immune >>    spiegò Pansy,e Hermione seppur orripilata annuì in segno d’assenso.
<< E’ orribile. Pensare che un genitore possa fare cose del genere >>   disse Hermione e la mora annuì.
<< Queste cose le sappiamo solo io e Blaise. Siamo cresciuti con Draco,quindi ne siamo a conoscenza,ma ti prego,non dire nulla a nessuno. Se Draco sapesse che te l’ho detto,temo che dovrei scappare dall’altra parte del mondo >>  ridacchiò la mora,e Hermione,nonostante tutto le sorrise. Pansy era buona,bastava solo prenderla per il verso giusto.
<< Non dirò nulla,nemmeno a Ginny – giurò lei – è per questo che ti sei meravigliata quando l’hai visto abbracciare Ginny ? >>
<< Si,è per questo. Ma ho notato fin da subito che con lei c’è qualcosa di completamente diverso. Forse è il suo essere un po’ pazza,e sfacciata,ma qualcosa in lei lo sta cambiando. Io l’ho notato,sai ? Da come si muove,da come si comporta con lei soprattutto. Non sembra il solito Draco Malfoy,almeno agli occhi di chi lo conosce >>  
<< Ora che mi ci fai pensare,quelle quattro serpi si sono scambiate un’occhiata strana >>
<< Si,l’ho notato anch’io. Credo la pensino come me  -- rise Pansy – bhe,se è così,mi spiace per lei,non è per nulla facile aver a che fare con un pazzo come Draco Malfoy >>
<< Hai ragione >>  rise di rimando la castana,ma Pansy capì che c’era dell’altro.
<< Dimmi pure,Herm >>   disse infatti,e la castana arrossì appena,non sapeva se parlare o meno.
<< Ecco,forse non dovrei,ma mi chiedevo,non ti da fastidio ? Dico,questa cosa che si è creata tra Malfoy e Ginny ? >>
<< A dire il vero no,sai è sempre stato così,so bene che per Draco non ero niente,non lo volevo ammettere a me stessa. E’ stato solo qualcosa di fisico,io per voglia,lui per noia. So che sembra brutto detto così,ma è quel che era,non c’era nulla da parte sua,oltre al fisico. Speravo,in cuor mio,che prima o poi qualcuno avrebbe suscitato altro in lui,e sai vederlo farsi la guerra con Ginny all’inizio mi ha mandata in bestia. Pensavo,non lei,perché lei e non io ? Ma poi ho capito. Lui non giocava come faceva con le altre,no,lui si impegnava a stuzzicarla,segno che si divertiva anche lui. Quindi,se doveva andare così,vuol dire che il destino ha scelto questo corso >>    disse Pansy,mentre la riccia la fissava rapita.
<< Vorrei averti conosciuto prima Pan,magari saremmo state amiche da tanto >>   le sorrise.
<< Anche io,Herm – ridacchiò – non sembra,ma anche io sono intelligente >>   e così dicendo iniziarono a ridere a più non posso.
 
 
 
 
 



Ginny era distrutta,le due ore con la Mcgranitt erano state a dir poco sfiancanti. Si passò una mano tra i capelli ravvivandoli,e si diresse verso il cortile della scuola. Notò una chioma bionda inconfondibile posta sotto il grande albero. Si avvicinò di soppiatto per arrivargli alle spalle,ma poi si fermò di colpo notando che stava parlando con qualcuno,o meglio,con Arnold.
<< Non è colpa mia,è la storia che va a finire così >>   stava dicendo il biondo,mentre la puffola squittiva in risposta. Ginny guardò meglio,e vide la sua puffola posta sul ginocchio del biondo. Appena Arnold la vide squittì e Draco si voltò nella sua direzione. La guardò e ridacchiò vedendo la sua espressione stupita.
<< Cosa state combinando ? >>  chiese Ginny sorridendo e sedendosi accanto al ragazzo che continuava a guardarla.
<< La tua puffola ce l’ha con me,perché crede sia colpa mia se il libro va a finire male >>   disse Draco. Ginny lo fissò scettica.
<< E si può sapere che libro è ? >>   disse lei. Draco alzò gli occhi al cielo e glielo passò,lei lo prese e richiuse la copertina per poterne guardare il titolo.
<< L’estate dei Fantasmi ? Sul serio ? >>  ridacchiò la rossa,mentre l’altro prese a guardarla con un cipiglio.
<< Che c’è Weasley ? Troppo spaventoso per te ? >>  la prese in giro,ma lei scosse la testa.
<< Draco,per tua informazione,ho letto questo libro quasi tre anni fa. E Arnold qui presente,lo conosce molto bene >>   disse la ragazza,mentre il biondo si voltò di scatto a fulminare la puffola.
<< Tu – disse lui afferrandola – piccolo ingrato bugiardo. Mi hai fatto leggere per due ore questo dannato coso,e lo sapevi a memoria ? >> 
La puffola squittì come a dirgli di si,e Ginny scoppiò a ridere,seguita dal continuo squittio di Arnold,mentre Draco fece una faccia imbronciata sentendosi preso in giro. Si alzò e fece per andarsene,ma Ginny lo seguì e arrivò ad abbracciarlo da dietro. Il biondo si irrigidì,per poi sospirare e voltarsi verso di lei.
<< Volevi ? >>  le chiese,e lei ridacchiò facendolo imbronciare ancora di più. Ginny lo fissò per qualche istante,accorgendosi di come quell’espressione lo facesse assomigliare ad un bambino a cui avevano appena tolto le caramelle. Sorrise e si avvicinò ancora di più sempre abbracciandolo,si alzò in punta di piedi sporgendosi a sussurrargli all’orecchio.
<< Non prendertela,dai >>   e poi gli lasciò un bacio sulla guancia,che fece arrossire il biondo,anche non volendo.  Si guardarono qualche istante,poi Ginny si scostò prendendo Arnold e rifugiandosi dal freddo dell’imminente inverno all’interno del castello. Draco rimase qualche istante imbambolato,poi si voltò raggiungendola. La affiancò e iniziarono a camminare,ignari che quattro paia di occhi li guardavano sorridendo in lontananza.
 
 
 
 



<< Allora Draco,come vanno le cose ? >>   gli chiese Blaise sornione,e il biondo roteò gli occhi annoiato. Nel mentre il ragazzo dai capelli scuri appena arrivato vicino ai due gli sorrise bonario,e si sedette accanto all’amico. Draco voleva bene a Blaise,ma a volte era fin troppo impiccione.
<< A meraviglia >>  rispose seccato,facendo ridere l’altro.
<< Ho sentito che Silente ha intenzione di fare un annuncio stasera a cena >>   disse Theo,scacciando l’attenzione del moro da Draco. Sapeva che Blaise quanto ci si metteva poteva far invidia alle donne più pettegole sulla faccia della terra.
<< Sul serio ? >>  chiese infatti.
<< Si. Bhe,non ho idea di che cosa si tratti >>  rispose lui.
<< Sarà di sicuro qualche idiozia,o magari vorrà fare la festa a Potter per averci salvati. Puah! >>  ringhiò il biondo.
<< Non credo. L’avrebbe fatta già tempo fa,se fosse così >>  disse Theo.
<< In ogni caso a me non interessa affatto >>
<< Magari vuole solo fare un avviso per le lezioni >>   disse Blaise.
<< E credi che sarebbero tutti così curiosi se fosse solo questo ? >>  disse il biondo ovvio,e il moro annuì in segno d’assenso.
<< In ogni caso credo che lo scopriremo stasera >>  disse Theo.
<< Esatto. Bhe,a proposito. Theo,non hai nulla da raccontare ? >> gli chiese il ragazzo,e lui per poco non cadde dal divano,mentre gli occhi attenti e glaciali del principe delle serpi scattavano verso di lui.
<< Cosa dovresti raccontare ? >>  chiese Draco.
<< Non ne ho idea >> disse semplicemente.
<< Ma davvero ? Sai Draco,qualcuno qui ha una cotta per Milly >>  disse Blaise scoppiando a ridere,vedendo Theo arrossire.
<< Ahaha,questa si che è bella. E non ce lo avresti detto,perche ? >>  disse il biondo.
<< Perché sapevo che questo idiota ci avrebbe riso su >>  disse Theo nervoso,mentre Draco lo fissava incredulo.
<< Sai com’è fatto quest’impiccione. Comunque,mi fa piacere per te Theo. Millicent non è male,ed è stranamente simpatica. Certo,non è Ginny,ma è ok >>   disse il biondo tornando a guardare le fiamme del camino. Solo in quel momento sembrò rendersi conto di ciò che aveva detto. Si irrigidì all’istante,ma non ebbe il coraggio di voltarsi verso i due amici,che non fiatavano. L’aveva detto sul serio ? Come diamine gli era uscito ? Theo tossicchiò,mentre Draco si voltava a fissarlo confuso.
<< Non è Ginny ? >>  chiese Theo strabuzzando gli occhi. Non poteva averlo detto davvero.
<< Lo hai detto sul serio ? >>  chiese Blaise in preda all’euforia.
<< Io me ne vado >> disse il biondo alzandosi,ma i due lo trattennero.
<< Non così in fretta >>  disse il moro.
<< A quanto pare anche qualcun altro deve raccontarci qualcosa >>  rise Blaise.
<< Io non ho proprio niente da dire >>  ribeccò il biondo alzandosi.
<<  E noi dovremmo crederci ? >>   disse Theo scettico,ma Draco lo aggirò andando via,mentre Blaise gli urlava dietro che non sarebbe finita lì.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 


<< Qualcuno di voi ha idea di cosa voglia Silente ? >>  chiese Ron sedendosi finalmente al tavolo per la cena.
<< A dire il vero no >>  rispose Harry.
<<  Come crediate che qualcuno possa saperlo ? E’ un annuncio,no ? >>  disse Pansy scocciata accomodandosi davanti a loro. Hermione annuì in segno d’assenso. Poi le due si sentirono abbracciare e si voltarono vedendo la faccia contenta di Ginny.
<< Ginny >>  sorrisero le ragazze all’unisono.
<< Ciao >>  disse lei.
<< Ma che gentile. Sono tuo fratello e nemmeno mi saluti >>  si lamentò il rosso,facendole alzare gli occhi al cielo.
<< Piantala Ron,sei noioso >>  gli disse e poi si sedette tra le due e prese a chiacchierare ignorando completamente il fratello e l’amico. Ron sbuffò a quell’atteggiamento. Almeno un ciao sarebbe gradito.
<< Sembra tu ti sia proprio abituata a stare tra i serpenti >>  constatò. La ragazza roteò gli occhi,poi lo guardò di traverso.
<< Ron,fatti gli affari tuoi >>
<< Ma questi sono affari miei,sei mia sorella >>
<< E tu non sei mio padre >>  ribeccò lei scocciata. Harry alzò un sopracciglio scrutandola. Si,aveva decisamente qualcosa di diverso,prima,non avrebbe mai risposto così a Ron.
<< Ginny,va tutto bene ? >>  le chiese allora lui.
<< Certo >>  rispose lei sorridendogli. Una chioma bionda in quel momento era entrata in sala grande seguita da altri due ragazzi. Vide la chioma rossa di Ginny al tavolo dei grifoni tra la zannuta e Pansy. Fin li tutto ok,ma perché stava sorridendo a Potter ? La rabbia iniziò a salirgli lungo la schiena e senza pensarci due volte si avvicinò al tavolo rosso oro,in direzione della ragazza. Theo e Blaise vedendo la direzione presa dal biondo lo seguirono d’istinto.
<< Weasley >>   si sentì chiamare Ginny da una voce gelida.
<< Malfoy >>  rispose subito Harry,ma il biondo lo fissò scettico.
<< Che vuoi,Potter ? > 
<< Sei tu che sei al nostro tavolo >> 
<< Sono qui a reclamare ciò che mi appartiene >>
<< E da quando qui qualcosa è tuo ? >>  disse Ron sfidandolo apertamente,ma Draco ridacchiò volgendo gli occhi a Ginny che lo fissava in modo strano. 
<< Andiamo, Gin >>  disse lui,e lei scosse la testa sorridendo. 
<< Quindi,Ginny sarebbe qualcosa di tuo ? >>  rise Harry fissandolo come fosse impazzito.
<< Sono Caposcuola Potter,e lei è una mia studentessa,appartenente alla mia casa,quindi si,lei è mia,e non deve stare a questo tavolo >>  ringhiò il biondo,mentre Neville lo fissò stralunato.  O Malfoy stava impazzendo,o quella era possessione nei confronti di Ginny. Harry stava per ribattere,quando la voce del preside arrivò alle orecchie di tutti.
<< Buonasera,cari ragazzi. Come dicevo appunto oggi,ho un annuncio da fare. Tra qualche settimana sarà Natale,e io ho pensato,per gli studenti che resteranno qui a scuola di organizzare un ballo. Spero che l’idea venga presa con entusiasmo. Detto ciò,buon appetito a tutti >>  disse Silente,per poi tornare a sedersi al tavolo. A quanto pare dal vociare fitto che si stava creando,l’idea del ballo era piaciuta a tutti.
 << Un ballo,che bello >>  disse Ginny entusiasta,seguita a ruota da Hermione,e Pansy. Draco roteò gli occhi e le fissò.
<< Donne >>  mormorò sommesso,poi prestò di nuovo la sua attenzione alla ragazza dai capelli di fuoco.
<< Ginny,è ora >>  disse lui,e lei annuì in sua direzione,per poi salutare le amiche,e allontanarsi con il biondo affianco,che mandò un’occhiata sfacciata in direzione di Potter. 
 
 
 
 
 
 
 


Quando si sedettero al loro tavolo,Ginny prese un cupcake al cioccolato e panna davanti a lei,e lo addentò. Un po’ di panna le rimase sul labbro superiore,e il biondo iniziò a ridere.
<< Che c’è ? >>  rise lei inconsapevole.
<< Hai un po’ di panna qui >>  disse Draco,e le posò una mano sul viso,per poi togliergli la panna  con il pollice. Ginny arrossì subito,e tentò di nasconderlo,mentre Blaise lanciava sguardi significativi a Theo e alle ragazze. A un tratto una voce si alzò per tutta la sala facendo sobbalzare Ginny dal suo posto.
<< Malfoy !!! Metti le mani a posto >>  urlò Ron.
<< Ronald,piantala >>  gli urlò Ginny. Possibile che suo fratello non si facesse gli affari suoi ? E poi,non stava facendo nulla di male.
<< Lenticchia,le mie mani le metto dove mi pare e piace >>  ringhiò il biondo.
<< Non addosso a mia sorella >>  si infuriò il rosso. Draco rise malizioso in sua direzione e come se niente fosse,fece passare un braccio attorno alla vita della rossa stringendola a se. Ginny seppur stupita,non potè evitare di ridacchiare alla faccia del fratello,così posò la testa sulla spalla del biondo,e prese a mangiare alcuni dolci appena apparsi sul tavolo. Hermione cercava invano di calmare il fidanzato senza riuscirci,e la faccia da schiaffi di Malfoy non era d’aiuto. Pansy invece fissava i due sorridendo e scambiando un’occhiata complice con Millicent. Poi guardò dinnanzi a se un Potter a dir poco adirato,ma c’era anche delusione. Stava per chiederglielo,ma la voce di Ron superò quella dell’intera sala.
 
 
 
 
 
 
 
 
 


Harry era seduto sul divano di pelle rossa della sala comune di grifondoro a fissare il fuoco in modo intenso. La sala era vuota,ormai erano tutti a letto. Pansy aveva sceso lentamente le scale,e si era avvicinata al ragazzo,che non si accorse affatto della sua presenza.
<< Potter,non dovresti fissare così il fuoco >>  disse lei,e il moro sembrò svegliarsi e si voltò verso la ragazza.
<< Si,adesso vado a letto >>  disse lui,e fece per alzarsi,ma lei lo fermò.
<< Perché hai fatto quella faccia,prima a cena ? >>  gli chiese la mora. Harry alzò lo sguardo e la fissò qualche istante.
<< Parkinson,da quando ti interessa qualcosa di me ? >>
<< Non farti strane idee Potter,solo mi sembrava avessi voglia di sfogarti con qualcuno >>   gli fece notare lei,ed effettivamente era vero. Il ragazzo occhialuto fece un sospiro,e tornò a sedersi sulla poltrona,portando i gomiti sulle ginocchia e le mani congiunte dinnanzi al viso.
<< Ok >>  disse solo,e Pansy si mise comoda sulla poltrona di fronte alla sua.
<< Non sei stupida,credo tu abbia capito perché ho avuto quella reazione >>  cominciò il moro.
<< SI,era per Ginny >>  disse Pansy,e lui annuì.
<< Il fatto è che io,ero così innamorato di lei. Ma avevo paura che stando con me le sarebbe potuto succedere qualcosa di brutto >> 
<< E l’hai abbandonata >>   disse la mora,mentre Harry alzò gli occhi guardandola scettico.
<< Grazie tante >> sorrise amaro. Lei scrollò le spalle e lo incitò a continuare.
<< Non volevo le succedesse niente,ma così facendo ho finito per lasciarmela scappare. Lei è maturata stando da sola,capendo di riuscire a farcela con tutte le sue forze,ed è andata avanti. Da un lato mi sono sentito tradito,insomma,lei mi amava,perché mai avrebbe dovuto smettere ? Ma non le ho dato a vedere questa delusione. Le ho detto che andava bene così. Che accettavo il fatto che non mi amasse più,che aveva capito che io ero stato l’amore infantile,la cotta di una ragazzina di undici anni. E forse,da una parte sono felice,per lei intendo,che ha capito cosa volesse davvero. Ma d’altro canto sono ancora profondamente deluso. Sai,ho passato tutta la mia vita a combattere contro qualcosa di più grande di me,e non c’è che dire,all’inizio lei era invisibile per me. Poi,poi ho capito,ho capito che era lei ciò che volevo,e quando tutto è finito e sono corso da lei per poterla abbracciare come desideravo,lei mi ha respinto. Sono un ragazzo,non posso dimostrare di stare male,ma questa cicatrice è ancora aperta >>   disse Harry,essendo il più chiaro possibile.
<< Capisco quello che provi,ma posso dirti che in un certo senso,se è andata così è perché doveva andare in questo modo. E poi,so bene quanto faccia male la delusione,Potter. Ma ciò non toglie che al tuo posto,sarei stata più grata a Ginny,in fondo lei non ti ha illuso >>   gli disse Pansy,mentre il moro la fissava curioso.
<< Che intendi ? >>
<< Come hai detto tu,quando sei corso da lei,lei ti ha respinto. E’ stata onesta con se stessa,e prima ancora con te. Qualcun altro,al suo posto,data la gioia del momento ti avrebbe lasciato fare,illudendoti,e poi allontanandoti dopo qualche settimana. Non ti ha preso in giro,è stata chiara. Dovresti vederla in questo modo,e apprezzarla. Posso capire la delusione del momento,ma se lei avesse rimandato quel momento,sareste stati male entrambi. Lei per non darti un dispiacere,e tu credendo che lei ricambiasse ciò che provavi tu >>  spiegò la mora.
<< Non ti facevo così,Parkinson. Per i tuoi canoni,intendo >>
<< Tutti abbiamo qualità nascoste. Vedi te. Hai una faccia da pesce lesso,eppure,hai sconfitto il mago oscuro più potente di tutti i tempi >>   disse Pansy,mentre Harry la fissò prima un po’ offeso,e poi ridacchiò scuotendo la testa. Quella ragazza era incredibile.
<< Tante grazie >>  le disse infatti,e lei rise. Poi lo fissò qualche istante,indecisa se aprire bocca o meno.
<< La cosa strana è che sei sempre alterato quando con lei c’è Draco >>   si decise alla fine la ragazza.
<< Co-cosa ? >>   balbettò lui.
<< Si,Potter,proprio così. Non  sei infervorato fin a quando di lui non c’è traccia,ma appena insieme a Ginny c’è anche Draco,tu diventi subito sfrontato e ti metti sulla difensiva senza che lui abbia detto o fatto qualcosa >>   spiegò lei.
<< E’ Malfoy,di che ti meravigli ? >>  rispose Harry.
<< Del fatto che tu non abbia ancora ammesso che ti da fastidio,non tanto il fatto che lei ti abbia rifiutato,quanto il fatto che noti il rapporto che si è andato a  creare tra loro. Diciamocelo,Potter. Tu a differenza di Weasley sei più sveglio,e hai notato benissimo il cambiamento avvenuto in Ginny >>  disse Pansy come nulla fosse,mentre il salvatore del mondo magico la fissava incredulo.
<< Non puoi basarti solo su questo >>  ribeccò lui.
<< Quindi ho indovinato >>  rispose lei,con la faccia di chi la sapeva lunga,e Harry si morse la lingua.  
<< Cosa ? No,non centra nulla,invece >>   disse Harry,ma la mora gli rivolse un’occhiata scocciata. Chi voleva prendere in giro ?
<< E’ ovvio che ti dia fastidio,e forse,non è nemmeno una cosa così strana dopotutto >>
<< Non mi interessa affatto di quel furetto. Ti sbagli >>
<< Lui è il tuo nemico di sempre. Quello con cui dopo sette anni ancora non riesci a smettere di ringhiare quando te lo trovi davanti. E’ più che normale che tu provi fastidio quando vedi la ragazza,che chiaramente ami ancora,ridere con lui,o stare al suo gioco. Tutt’al più,mettici che lei è una Weasley e lui un Malfoy,aumenta solo la dose di fastidio >>  disse lei ignorando del tutto le stupide giustificazioni del ragazzo. Il moro alzò un sopracciglio fissandola,diceva sul serio ?
<< Ok,forse hai ragione tu. Il fatto è che non capisco come possano andare d’accordo,tutto qui >>
<< E odi anche il fatto che lei sembri diversa,adesso che è tra le serpi >>  continuò Pansy,mentre Harry le rifilò un’occhiata tutt’altro che gentile.
<<  Anche  -- ringhiò il moro – mai pensato di fare la psicologa ? >>  chiese con aria saccente,mentre lei rise appena.
<< Potrei,in futuro magari. Ma tutto questo è ovvio,è solo intuito femminile >>
<< Gran bell’intuito >>
<< Lo so >>  ridacchiò la mora  << Non hai mai pensato,che forse,Ginny non è diversa ? E’ solo maturata come hai detto tu,e ha capito chi è davvero >>
<< Si va bene,ci ho pensato,ma…insomma,hai visto come ha risposto a Ron oggi ? Non lo farebbe mai >>  disse lui subito.
<< Ammetto che stare tra le serpi,ti rende forte,in qualche modo. Ma accentua solo quello che sei già >>  spiegò lei,poi si alzò e si stiracchiò.
<< Bhe,io vado a dormire. Buonanotte,Potter >>
<< Buonanotte,Parkinson. E riguardo a questo discorso >>  provò a dire il ragazzo,ma lei lo fermò.
<< Non ne farò parola con nessuno,tranquillo >>  disse,e poi iniziò a salire le scale.

 
 
 
 
 
 


Ciao a tutti !!!
Lo so,direte,con che faccia si presenta dopo tutto questo tempo ? Bhe,lo so,una faccia tosta forse,ma purtroppo,sul serio,il tempo è poco tra i mille impegni. Chi segue anche l’altra mia storia lo sa fin troppo bene,quanta fatica io faccia ad aggiornare ogni settimana,e come vedete,oggi sono ad aggiornare questa e non I see you. Come avrò detto mille volte,do la precendeza all’altra storia,ma non abbandonerei mai nemmeno questa. Ringrazio davvero chi ha messo al storia tra le seguite,preferite e ricordate. Chi recensisce sempre,ogni volta,con la santa pazienza,e anche chi legge in silenzio. Dedico il capitolo,alla cara Bimbabest_99   ,che come sempre attende e recensisce. Spero mi perdonerai ancora il ritardo. Detto ciò,passo a voi il commento,e alla prossima.
Baciiii Elly

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Capitolo 6
*** Ci sono cose che nessuno sa ***


<< Ginny ? Ginny,dove diamine ti sei cacciata ? >>   urlò Draco nel bel mezzo del corridoio. Si può sapere dove cavolo era andata a finire ? Sbuffò sonoramente e si voltò di nuovo a guardarsi intorno. Erano a metà Novembre ormai e il freddo iniziava a farsi sentire parecchio. Era passato un bel po’ da quando lui e Ginny avevano deciso di essere amici,e doveva ammettere che la ragazza gli dava parecchio filo da torcere,era una vera serpe quando ci si metteva,e lui con il carattere che si ritrovava ci andava a nozze. A un tratto si fermò di botto e ridacchiò con il suo classico ghigno alla Malfoy.
<< Non ci provare Ginny. Ti ho sentito >>  e si voltò,ritrovandosi la rossa dinnanzi a lui con un’espressione corrucciata e sconsolata che gli fece addolcire i toni.
<< Sei antipatico >>  disse lei facendo il labbro a cucciolo.
<< Con me queste cose non attaccano >>  rispose il biondo squadrandola e ridendo. Lei sbuffò e gli passò accanto per ignorarlo,ma Draco aveva imparato a conoscerla,e sapeva che a lei non piaceva perdere, tanto quanto non piacesse a lui. Le bloccò un polso facendola aderire al suo torace e fissandola. Aveva rinunciato a farle paura o ad allontanarla,nonostante parecchi lo additassero ancora come l’ex mangiamorte,da quando andava in giro per il castello insieme alla Weasley,aveva notato che molti lo guardavano in modo diverso.
<< Avresti potuto stare al gioco almeno >>  piagnucolò lei.
<< Mai >>  disse Draco.  
<< Ripeto,sei antipatico >>
<< Gin,hai davvero creduto che mi sarei fatto prendere impreparato da chissà quale diavoleria fatta da tuo fratello in quel negozio scellerato ? >>   chiese lui strabuzzando gli occhi.
<< Si >>  rispose Ginny,e lui la guardò incredulo.
<< Imparerai ad attaccare alle spalle >>  rincalcò la dose il biondo.
<< Attaccare alle spalle è sleale >>  disse la rossa.
<< Ah-ah,questi sono ragionamenti grifondoro,e tu sei una serpeverde ora >> 
<< Giusto,ma non vuol dire che non possa essere così >> 
<< Weasley,ogni volta che penso di averti messo sulla retta via,ti perdo >>   disse Draco. Ginny roteò gli occhi e poi iniziò a camminare per dirigersi alla loro sala comune. Il biondo la seguì ed entrarono insieme ancora immersi in un battibecco che non avrebbe mai avuto fine. Come da copione videro quattro ragazzi fissarli con sguardi sornioni. Draco trucidò Blaise e Theo con un solo sguardo,mentre la ragazza dai capelli vermigli sbuffò nel vedere Astoria e Milly con gli occhi a cuoricino.  Si lanciarono un’occhiata veloce e poi Ginny salì in dormitorio seguita a pochi secondi di distanza dalle due amiche.
 
 
 
 


Quando non vide più le figure delle ragazze, Draco si distese sul divano dove prima erano sedute le due ragazze,e alzò lo sguardo verso i due amici che ridacchiavano.
<< Cosa c’è ? >>  sbottò irritato da tutti quegli sguardi.
<< Non devi dirci nulla ? >>  chiese Blaise.
<< No nulla >>
<< Ma davvero ? >>  chiese ancora Theo.
<< Ragazzi piantatela,che volete ? >>  disse il biondo squadrandoli da capo a piedi con lo sguardo indagatore made in Malfoy.
<< Dove sei stato ? >>  disse il ragazzo di colore,e il biondo alzò un sopracciglio.
<< Che significa dove sono stato ? >>
<< Cosa hai fatto fin’ora ? >>  insistette Nott.
<< Sono stato in giro con Ginny,e allora ? >>  disse il biondo,al che i due amici ridacchiarono,e il principe delle serpi sbuffò.
<< E cosa avete fatto ? >>  disse ancora Theo nella speranza di sapere di più,ma dalla bocca di Draco Malfoy non usciva nulla.
<< Il solito >>
<< Quindi il solito vuol dire gironzolare per i corridoi sotto gli sguardi increduli di tutti >> commentò sarcasticamente Blaise.
<< Si Blaise,se per te il solito sarebbe quello,allora si >>  rispose sbuffando.
<< E ? >>  disse Theo.
<< E cosa ? Ma si può sapere cosa sono queste domande ogni santissima volta ? Mi avete stufato >>  urlò il biondo alzandosi e andando via.
 
 
 
 
 
 


<< Morgana,ho una fame assurda >>  si lamentò Ginny,facendo roteare gli occhi alle ragazze dinnanzi a lei.
<< Bhe,potremmo iniziare  a scendere >>  propose Millicent,al che gli occhi della rossa si illuminarono.  
<< Oh si,ti prego >>  rispose la testa biondo platino dal suo letto.
<< Astoria,dimmi che non hai fame anche tu ? >>  disse la bruna.
<< Invece ho fame >>  si lamentò la ragazza. Millicent si arrese e con la risata di Ginny si avviarono per andare in sala grande. Scesero in sala comune e la trovarono vuota.
<< Strano non ci sia nessuno >>  disse Astoria.
<< Già,è piuttosto strano >>  commentò Ginny.
<< Forse sono agli allenamenti di quidditch >>  disse Millicent,ma Ginny scosse la testa pensandoci.
<< No,gli allenamenti sono domani >>  disse la rossa.
<< Ma io credevo fossero oggi,di solito sono di giovedì >>
<< Si,ma Draco mi ha detto che li aveva fatti spostare a domani >>   insistette la rossa. Astoria al contrario scosse le spalle e si diresse all’uscita seguita dalle altre ragazze. Per il tragitto parlarono del più e del meno,ma poi a Ginny venne in mente una cosa e rise all’improvviso.
<< Che ti prende Gin ? >>  chiese la bionda guardandola curiosa.
<< Nulla Astoria,solo che la qui presente Milly dovrebbe dirci qualcosa o sbaglio ? >> 
<< Giusto >>  acconsentì Astoria facendo uno sguardo molto eloquente.
<< Io non aprirò bocca – si difese la mora – anche perché non ho nulla da dire >> 
<< Ma davvero ? – ribeccò la bionda – e ti aspetti di essere creduta immagino >>
<< Già proprio così >> disse Millicent.
<< Speranza vana,e poi a noi puoi dirlo. Che succede con Theo ? >>   disse Ginny.
<< Nulla ho detto. Siamo amici >> 
<>  ribeccò la rossa.
<< Senti chi parla >>  ribattè la mora.
<< Touchè >>  rise Ginny seguita dalle altre due.
<< Ehi Ginny  >>   disse poi una voce a lei ben conosciuta.
<< Ciao Ron  >>  sorrise in direzione del fratello andandogli incontro. Con lui c’erano anche Harry ed Hermione che la salutarono a loro volta rispettivamente con un sorriso e un abbraccio.
<< Ciao anche a voi >>  disse Ron rivolto alle ragazze accanto alla sorella.
<< Ciao >>  risposero loro all’unisono e Ginny le fissò divertite. 
<< Come stai ? >>   disse il rosso.
<< Tutto bene Ron tranquillo,e per la cronaca non c’è bisogno di chiederlo mille volte al giorno >>
<< Ma io sono tuo fratello,devo occuparmi di te >>  insistette lui.
<< Ron,Ginny ha ragione. Sa badare a se stessa >>  lo riprese dolcemente Hermione,ma poi una voce le fece raggelare il sangue nelle vene.
<< Per una volta sono d’accordo con te Granger >>   disse gelido avvicinandosi seguito da Blaise e Theo. Ginny non si voltò nemmeno a guardarlo.
<< Malfoy >>  rispose Hermione squadrandolo.
<< Perfetto, ci mancavi tu all’appello >>   disse Ron fissandolo male.
<< Tranquillo lenticchia,tua sorella è in ottime mani >>  disse Draco ghignando.
<< Se sono ottime allora non saranno le tue di mani >>   ribeccò il rosso. 
<< Ah-ah acqua,sono proprio le mie >>  rispose il biondo. Poi si voltò a guardare Ginny che lo stava scrutando attentamente.
<< Dove sei stato ? >>  gli chiese la ragazza e lui la fissò incerto. Cosa cavolo avevano tutti oggi ?
<< Sentito la mia mancanza rossa ? >>  ghignò lui sornione. Ginny roteò gli occhi,e gli sorrise.
<< Si, non sai quanto >>  rispose stando al gioco. 
<< Possiamo sempre rimediare >>  le fece l’occhiolino il serpeverde, sotto lo sguardo perplesso della Granger,quello stupefatto di lenticchia,e quello indecifrabile di Potter.
<< Ginny,stai bene ? >>  chiese a quel punto Harry che era stato zitto.
<< Potter,che diavolo vuoi ? >>  rispose Draco astioso,non sopportava quando lui le gironzolava intorno come un cucciolo.
<< Fatti i fattacci tuoi Malfoy >>  rispose il moro.
<< Sono affari miei >>  ringhiò Draco.
<< Ginny non è affar tuo >>   continuò Harry.
<< Io credo di si >>
<< Io dico di no >> 
<< Scommettiamo ? >>  disse il biondo. Harry guardò prima lui poi Ginny in cerca di sostegno,che però invece di ribellarsi a ciò che diceva il biondo, lo guardava solamente. Vide Malfoy voltarsi a guardarla,e si stupì di capire che quei due stavano comunicando senza neanche parlare. Ne rimase pietrificato.
<< Ginny ? Non dici nulla ? >>   le chiese il fratello,che come al solito non aveva capito nulla.
<< Cosa dovrei dire ? >>  chiese la rossa stralunata.
<< Nulla lascia perdere. Possiamo parlare ? >>  le chiese Harry interrompendo il migliore amico.
<< Dimmi >>  disse Ginny.
<< Non qui. Possiamo parlare io e te ? >>  insistette il moro. Quella situazione non gli piaceva,c’era qualcosa di strano in tutto questo,e Ginny sembrava diversa.
<< Scordatelo Potter >>  ringhiò Malfoy.
<< Come scusa ? Ginny è libera di parlare con chi vuole >>  disse Harry.
<< Sogna pure Potter >>
<< Con questo che vuoi dire ? >> insistette il moro.
<< Puoi scordarti che lei venga con te chissà dove >>  sputò il biondo. Ginny sbuffò sonoramente e Draco la guardò alzando il sopracciglio,mentre Blaise,Theo,Astoria e Millicent si lanciarono un’occhiata fin troppo eloquente che Hermione intercettò,e alla quale sbarrò leggermente gli occhi. Blaise che aveva visto lo sguardo della ragazza annuì e la riccia capì.
<< Ne ho abbastanza di questi discorsi assurdi,ovvio che posso parlare con chi voglio >>   disse Ginny rivolta al salvatore del mondo,poi si voltò verso il principe delle serpi che la guardava leggermente nervoso.
<< Dove sei stato prima  ? >>  chiese di nuovo,e lui fu sorpreso a quella domanda.
<< Non qui >>  disse solamente. Ginny lo fissò negli occhi e annuì.
<< Ci si vede Ron >>   disse la ragazza per poi afferrare il braccio di Draco e trascinarlo via.
<<  Co-cosa ? Dove diavolo va mia  sorella ? >>   urlò il rosso.
<< Hai sentito prima no ? A recuperare il tempo perduto >>  rise Theo,mentre Ron impallidì e stava per lanciare un urlo,quando Astoria lo bloccò di colpo.
<< Stanno solo scherzando  -- disse la ragazza – è complicato spiegartelo. Non sappiamo nemmeno noi dove vanno,ma di certo a far nulla >>  aggiunse,mentre Blaise rideva ancora e Theo la fissava corrucciato per avergli rovinato il divertimento.
 
 
 
 
 
 
 


<< Allora ? >>  chiese Ginny al biondo una volta fuori dal grande portone.
<< Allora cosa ? >>  rispose Draco.
<< Non fare il finto tonto,ti ho fatto una domanda prima e tu hai detto non qui,quindi ti ho trascinato via,perciò ora sputa il rospo >>   disse la rossa incrociando le braccia al petto e parlando con un tono che non ammetteva repliche.
<< Gin,che diamine te ne importa dove sono stato ? >>  chiese il biondo guardandola,e a quella domanda lei sembrò impreparata perché non seppe rispondere.
<< E’ che sei sparito,e poi in sala comune non c’era anima viva >>  disse lei balbettando. Il silenzio cadde tra loro perché il ragazzo non aveva replicato e si era messo a fissare l’esterno,dove il vento gelido iniziava a soffiare. Ginny rimase in silenzio a guardare il suo profilo,nessuno parlò,ma era come se tante parole le stavano riempiendo la testa. Era bello quel ragazzo,ma non bello come poteva esserlo un ragazzo qualsiasi,ma bello in un senso tutto nuovo per lei,era di una bellezza quasi bianca,che sembrava potesse sparire a suo piacimento. Scosse la testa come se fosse impazzita a quegli strani pensieri. Poi la voce di Draco la riportò alla realtà.
<< Volevo stare solo >>   disse solo,senza voltarsi a guardarla,ma Ginny capì. Era capitato in quei mesi che lo avesse beccato parecchie volte vicino al lago nero,da dove tutto era iniziato all’inizio dell’anno,che guardava lo specchio d’acqua in un assoluto silenzio,non seppe mai se lui si fosse accorto che lei era lì,fatto sta che lui rimaneva in silenzio.
<< Perché ? >>  chiese a quel punto.
<>  disse il ragazzo.
<< Non dovresti fissare troppo il vuoto in cerca di risposte che non arriveranno >>  disse Ginny,e solo allora Draco si voltò a guardarla con un sorriso amaro.
<< Tu dici ? >>  chiese lui, e lei annuì.
<< Ti ho visto qualche volta – disse la ragazza dai capelli vermigli – al lago nero. Sei lì e sembra quasi tu stia aspettando qualcosa,che però non arriverà mai. Cos’è che aspetti Draco ? >> 
<< Non lo so nemmeno io >>  disse lui in un sussurro. Ginny si morse il labbro e senza nemmeno pensarci lo abbracciò posando la testa sul suo petto,e lui in automatico portò le braccia a stringerla. Non aveva mai abbracciato nessuno Draco Malfoy,non sapeva nemmeno come si facesse. Era questo il ragazzo che lei aveva intravisto in lui alcune volte. Quando aveva detto ad Hermione qualche tempo a dietro che loro non sapevano come fossero andate le cose era convinta di aver ragione e ora ne aveva una certezza in un certo senso. Sorrise nel petto di Draco,ma capì che non era ancora il momento per quelle domande. Si sentiva tranquilla e stava bene nello stare in quell’abbraccio, ci sarebbe stata per sempre ora come ora,ma alzò la testa e i suoi occhi incrociarono quelli grigi e gelidi del biondo che le sorrise.
<< Rammenta bene Ginny perché non lo dico mai. Grazie >>  ghignò Draco e lei gli sorrise dolce.
<< Di nulla. Quando vorrai,io sarò qui >>  gli rispose Ginny. E lui annuì.
<< Ora ho proprio fame,sai ? >>  disse ancora lei.
 << Andiamo >>  disse Draco,e si incamminarono verso la sala grande. Prima di entrare però,lei fece una cosa che il biondo non si aspettava,lo prese a braccetto ed entrarono nella sala piena di gente che si voltò a fissarli. Certo,vederli assieme non era nuova come cosa,ma con un contatto fisico era la prima volta. Draco ignorò tutti gli sguardi e le occhiate, e se possibile strinse di più Ginny accanto a lui trascinandola ai loro posti.
 
 
 
 


<< Mia sorella è impazzita,non basta vederla girare con Malfoy,ma adesso si mette anche ad abbracciarlo ? >>   disse Ron traumatizzato.
<< Per la cronaca non si stanno abbracciando. Scordati di poter mai vedere Draco fare una cosa del genere >>   gli rispose Pansy appena arrivata accanto ad Hermione.
<< E qual è la differenza ? >>  chiese Ron,mentre l’ex serpeverde sbuffava. Possibile che quel ragazzo non capisse nulla ?  
<< Lasciamo perdere Weasley,è meglio >>  disse lei cambiando discorso e distogliendo l’attenzione del ragazzo dal tavolo dietro il loro,e quando ci fu riuscita si scambiò uno sguardo d’intesa con una ragazza dai capelli vermigli.   
<< Bhe,a me la cosa non piace >>  insistette Harry.
<< Cosa di grazia ? >>   chiese Pansy.
<< Bhe,tutto. Ammettiamolo questa sorta di punizione è ridicola,e senza testa né  coda  >> 
<< E ti ricordi solo ora di dire la tua opinione ? Dopo due mesi e mezzo ? >>  rispose la mora seccata.
<< Scusami Harry,ma Pansy ha ragione >>  la appoggiò Neville.
<< E poi non è vero che questa punizione è senza ne capo ne coda  >>  disse Hermione.
<< Herm,come puoi pensarlo ? >>  disse Ron incredulo.
<< Semplice – rispose Neville – tutto ciò dimostra che non ha importanza a che casa apparteniamo,siamo tutti uguali,e dovremmo sentirci parte di tutto  >> 
<< Ma se ci dividono in case diverse ci sarà un motivo Neville >>  disse Harry.
<< Ci dividono in case diverse in base alle qualità che possediamo,e di conseguenza in che modo possiamo svilupparle meglio. Non per sottolineare una sorta di differenza >>   disse Pansy con ovvietà, e Harry la guardò stranito.
<< E a te da dove esce tutta questa saggezza ? O meglio,da quando non pensi più che voi serpi siate un gradino avanti a tutto ? >>   ribeccò il moro.
<< Sarà la vostra influenza,e poi le persone cambiano >>   disse la ragazza scrollando le spalle.
<< Le persone non cambiano >>   disse Harry.
<< Sbagli a pensarlo >>  gli disse Hermione,che nel mentre si era lanciata uno sguardo con Pansy. La ragazza dagli occhi neri si alzò dicendo di dover andare in biblioteca e si allontanò senza dire una parola.
<< Cosa le è preso ? >>  disse Ron quando la vide sparire dalla sala grande. Neville alzò gli occhi al cielo.
<< E’ ovvio no ? >>   disse il ragazzo.
<< Cosa sarebbe ovvio ? Che le è preso un colpo ? >>  continuò il rosso beccandosi un’occhiataccia da parte della sua fidanzata.
<< Ronald >>  lo ammonì Hermione.
<< Ci sono cose che non possiamo sapere tutti,non è vero Herm ? >>  chiese Neville che aveva intuito che Hermione sapesse qualcosa sullo strano comportamento di Pansy.
<< Già >>  disse solo la ragazza.
 
 
 



Qualche metro più in lontananza Ginny stava gustando la sua torta al cioccolato,quando vide Pansy alzarsi e andare via con uno sguardo strano. Draco al suo fianco aveva seguito lo sguardo della ragazza fino a capire a dove conduceva.
<< C’è qualcosa che non va >>  mormorò.
<< Si,di solito fa delle sfuriate invece di andare via in silenzio >>  commentò il biondo.
<< Vado a vedere >>   disse Ginny alzandosi,ma Draco la bloccò.
<< Lasciala sola. Se conosco Pansy,ora ha bisogno di stare da sola >>  
<< Tu sai cosa le succede ? >>  chiese la ragazza.
<< Non ne ho idea,non parlo con lei da quando ha cambiato casa >>  ammise Draco.
<< Cosa ? Perché ? >>   disse Ginny incredula.
<< Non lo so. Non si vede spesso in giro,e poi come poeticamente descrivono i grifoni,noi strisciamo più in basso >> 
<< Questo non vuol dire nulla – insistette la ragazza – lei è tua amica >> 
<< Non è mia amica Gin,è tua amica,per tua scelta >>   commentò Draco sbuffando.
<< Perché parli delle amicizie come se fossero contratti ? >> 
<< In un certo senso lo sono >>  disse lui,mentre lei spalancò gli occhi.
<< Che intendi ? >> 
<< Bhe,dover parlare degli affari tuoi con le persone,fidarsi >>
<< Tu non ti fidi di nessuno,non è vero ? >>
<< Mi fido di Blaise,di Theo,e per quanto possa sembrare assurdo e insensato anche di te >>   le sussurrò Draco all’orecchio. Lei arrossì appena e voltò lo sguardo altrove. 
 
 
 
 
 



Il mattino dopo a colazione Ginny si andò a sedere al tavolo dei grifoni con  lo sguardo ammonitore di Draco, e per la felicità di Ron,ma che poi rimase deluso nel constatare che la sorella era li solo per la Parkinson. Parlò molto con Pansy riuscendo anche a farla sorridere,poi si alzò per andare a prendere dei  libri in camera sua e doveva sbrigarsi perché dopo avrebbe avuto lezione. Quando si alzò lanciò uno sguardo infuocato a Harry che per poco non si affogò con il succo di zucca,non capendo cosa avesse potuto fare.  Si voltò correndo giù nei sotterranei per raggiungere il dormitorio di serpeverde,ma proprio davanti al quadro del barone sanguinario  si scontrò con qualcuno.
<< Ma che dia… >>  disse una voce gelida,che lei riconobbe.
<< Draco, potresti guardare dove vai  ? >>  disse lei.
<< Io ? Sbaglio o sei tu ad essermi venuta addosso ? >> 
<< Si come vuoi,ora fammi passare o arriverò in ritardo a incantesimi >> 
<< Ti aspetto,dobbiamo fare la stessa strada >>   disse Draco,mentre lei spariva dietro al quadro. Due minuti ed era di nuovo li.
<< Quanto ci hai messo ? >>  chiese lui scocciato.
<< Ci ho messo pochissimo >>  rispose lei indignata,mentre lui la fissava nervoso.
<< Che ti prende ? >>  chiese Ginny.
<< Nulla,ma non vorrei arrivare tardi a storia della magia,è già una noia mortale,oltre che una materia inutile >>   rispose lui,e la ragazza roteò gli occhi. Non sarebbe cambiato mai.
<< Perché tutto quel tempo per prendere dei libri ? >>
<< Non riuscivo a svegliare Arnold >>
<< Chi ? >>  chiese lui sbiancando.
<< Ti avrò detto mille volte che è la mia puffola,Draco >>   rispose lei.
<< Già >>   nel mentre erano arrivati all’aula di incantesimi e dopo un veloce saluto Ginny entrò. 
 
 
 
 
 
 


<< Che fine avevi fatto ? >>  chiese Theo quando Draco si sedette accanto a lui e Blaise nell’aula di storia della magia.
<< Ho accompagnato Ginny ad incantesimi >>   rispose lui.
<< Ma che gesto romantico >>  ridacchiò Theo beccandosi una gomitata.
<<  Immagino la piccola rossa ne sarà stata entusiasta >>   disse Blaise ridendo.
<< Non chiamarla piccola,ne rossa >>  ringhiò il biondo.
<< Perché ? E’ carina >>  rispose il moretto,mentre Draco si voltò a incenerirlo con uno sguardo gelido e freddo tanto che Blaise ridacchiò grattandosi il capo.
<< Oh andiamo Dra,sto scherzando,nessuno la toccherà o altro tranne te >>   disse Blaise,mentre Theo rideva.
<< Oh Dra,dovresti guardare la tua faccia ora è indescrivibile >>   continuò Theo. Draco scosse la testa.
<< Sarà meglio >>  disse,mentre rilassava i muscoli,e tentava di non addormentarsi in quella lezione a dir poco odiosa.  A un tratto qualcosa saltò sul loro banco,e il biondo sobbalzò con gli occhi spalancati.
<< Che diavolo è questa cosa ? >>  disse fissando un batuffolo viola che squittì indignato.
<< E’ una puffola >>  disse Theo.
<< E che diamine ci faceva nella mia borsa ? >>  urlò Draco,facendo voltare l’intera classe.
<< Signor Malfoy,tutto bene ? >>  chiese il professor Ruf,mentre il biondo gli riservò un’occhiataccia.
<< Va tutto bene un corno >>  ringhiò.
<< Gradirei non usasse questi termini nelle mie lezioni signorino >>  lamentò il professore,ma il biondo lo ignorò.
<< Perché era nel tuo zaino ? >>  chiese Blaise.
<< Che vuoi che ne sappia ? Se trovo il deficiente che mi ha messo nello zaino questo coso io …>>  ma non terminò la frase poiché la puffola gli saltò in testa e squittì in chiaro segno che odiava essere chiamata “coso”.
<< Levati immediatamente dalla mia testa >>   ringhiò Draco,mentre tutti lo fissavano a bocca aperta.
<< Malfoy,qualcuno ti ama >>  lo prese in giro Ron,mentre Draco gli riservò un’occhiata indecifrabile.  
<< Parla per te lenticchia – disse asciutto – e tu scendi >>   disse rivolto poi alla puffola,che però scese dalla sua testa per posarsi sulla sua spalla.
<<  Ma di chi sarà ? E poi perché sembra affezionato a te ? >>  chiese Theo.
<< Vuoi farmi un’altra domanda inutile ? Ti ho già detto che non ne ho idea. E poi hai detto affezionato,è maschio ? >>   chiese il biondo voltandosi a guardare il batuffolino viola che sembrò fargli le fusa vicino alla guancia.
<< Che diamine fai ? >>  si irrigidì il biondo.
<< Sta dicendo che gli piaci Malfoy >>  rispose per lui la so-tutto-io,mentre Potter lo fissava in modo strano.
<< Fantastico,qualcuno trova Malfoy simpatico >>  disse Ron ironico,mentre Dean e Seamus ridevano. 
<< Potter,che hai da guardare ? >>  ringhiò contro il moro.
 << E’ solo che >>  iniziò.
<< Che cosa ? >>  domandò Blaise.
<< Mi è familiare quella puffola >>  disse alzando un po’ più la voce,e come da copione la puffola squittì nel riconoscere la voce di Harry.
<< Oh Merlino >> disse  Hermione.
<< Che diamine ti prende ? >>  disse Theo fissandola.
<< Come ho fatto a non riconoscerla ? E’ Arnold,la puffola di Ginny. E’ viola infatti,e ha riconosciuto la voce di Harry >>    spiegò Hermione.
<< Co-cosa ? Arnold ? >>  strillò Ron.
<< Così sei tu Arnold – disse Draco fissando la puffola – sei saltato nel mio zaino quando ho accompagnato Ginny,vero ? >> , e la puffola squittì in segno d’assenso.
<< Ora che il mistero è stato risolto,possiamo riprendere la lezione ? >>  chiese il professore tossendo,e nessuno parlò fino alla fine dell’ora.
 
 
 
 
 

Quando quella finì,tutti uscirono fuori dall’aula per dirigersi alla prossima lezione,ma i serpeverde del settimo anno avevano due ore buca. Theo e Blaise dissero che sarebbero andati nelle cucine,mentre Draco voleva trovare Ginny e ridargli quell’affare.
<< Malfoy ? >>  chiese una voce e lui si voltò ritrovandosi tutti il gruppetto di grifoni dinnanzi.
<< Che volete ? >>  chiese lui alzando il sopracciglio.  
<< E’ la prima volta che vedevi Arnold ? >>  chiese la Granger.
<< Cosa diamine te ne importa ? >>   rispose lui astioso.
<< Draco rispondi e basta >>  disse Pansy.
<< Pansy  -- disse lui a mo di saluto – si >>  disse poi rivolto alla so-tutto-io  << Perché ? >> 
<< Bhe,è strano >>  disse poi Paciock.
<< Cosa è strano ? >>   chiese lui.
<< Le puffole non danno confidenza a nessuno all’inizio,se non dopo qualche tempo. Ci ha messo due mesi per farsi avvicinare da Ron,e ora tu la vedi per la prima volta, e ti salta addosso ? >>  disse Hermione.
<< Che vuoi che ne sappia io ? >>  disse il biondo,e proprio in quel momento il suo sguardo fu catturato da una folta chioma ramata che si dirigeva in sua direzione.
<< Draco >>  sorrise Ginny,e poi fece un cenno a tutti i suoi ex compagni di casa. Ron la fissò in modo assurdo,salutava Malfoy,e a loro solo un cenno del capo ?
<< Gin --  disse il biondo scrutandola – sai nulla di questo ? >>   e  la puffola si affacciò dalla spalla del principe delle serpi. Appena vide Ginny squittì contenta,ma senza saltare dalla sua padrona.
<< Arnold >>  urlò lei   << Deve essere saltato nella mia borsa quando l’ho svegliato e poi sarà saltato nella tua >> 
<< Si a questo ci ero arrivato,credevo lo avessi messo tu nella mia borsa >>   spiegò il biondo.
<< Non lo farei mai >>  disse lei con la faccia fintamente dispiaciuta,mentre lui ridacchiò.
<< Aspetta,come hai fatto a convincerlo a stare sulla tua spalla ? >>  chiese lei sconvolta.
<< Non ho convinto proprio nessuno. E’ saltato sul mio banco  e poi addosso >>  disse Draco,mentre gli occhi della ragazza si illuminarono e sorrisero.
<< Wow,gli piaci! Non lo ha fatto nemmeno con me quando l’ho preso >>  disse lei con un sorrisone.
<< Bhe,ora puoi riprenderlo >> disse il biondo prendendo la puffola in mano e dandola a Ginny,ma neanche il tempo di prenderlo tra le mani che Arnold risaltò sulla spalla di Draco.
<< Che diavolo ? >>  disse il biondo.
<< Ti adora >>  rise Ginny,e il biondo si perse a guardarla  << Bhe,io ora ho lezione con la Mcgranitt e non posso portarlo con me,quindi dato che tu hai due ore buca,puoi tenerlo tu ? >>   chiese la ragazza speranzosa. E Draco stava per dirgli di no,che non avrebbe perso tempo con quell’essere,ma il sorriso di Ginny lo addolcì e annuì.
<< Davvero ? >>  chiese lei.
<< Si rossa,e smetti di chiederlo prima che cambi idea >>  sbuffò lui. Per tutta la loro conversazione non avevano notato minimamente i grifondoro che li fissavano sbigottiti. Ginny sorrise e lo assalì saltandogli addosso e scoccandogli un bacio sulla guancia. Draco inizialmente si irrigidì,ma poi sorrise nel ricordarsi che Potter stava guardando.
<< Ci vediamo dopo >>  disse lei,e si allontanò,mentre Draco tornò a fissare al puffola.
<< Allora,cosa facciamo io e te ? >>  chiese e quella squittì,poi si voltò a guardare i grifoni che lo fissavano con le bocche e gli occhi spalancati.
<< Sembrate un branco di allocchi >>  disse lui e si allontanò.
 
 
 
 

<< Pansy, che dicevi riguardo al fatto che Malfoy non abbraccia nessuno ? >>  chiese Ron con l’espressione di un leprecauno.
<< Ah,sta zitto >>  ribeccò la mora,fissando il principe delle serpi allontanarsi mentre parlava con una puffola.
 

 
 
 

 
Ciaooo a tutti!!!!! Si lo so,vi do il consenso per uccidermi,ma davvero tra scuola e tutto non ho avuto tempo,e chi segue anche l’altra long,I see you,lo sa,poiché l’ho già detto anche lì. Mi sto impegnando per scrivere molto in queste vacanze,e vi avverto che non rinuncerò alla storia,scordatevelo. Devo scappare,ma vi mando un grosso augurio di Natale in ritardo,e anche un Buon Anno anticipato. Aggiornerò presto,non vi farò attendere tanto sta volta. Grazie a chi legge,recensisce e  a chi ha inserito la storia tra le seguite,ricordate e preferite. Grazie anche a chi legge in silenzio. A presto.
XOXO Elly

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Capitolo 7
*** Gesti e Parole ***


I giorni passavano,e le cose sembravano sempre più strane,almeno agli occhi di Ron. Il rapporto tra sua sorella e Malfoy sembrava diventare sempre più stretto,e la cosa non gli piaceva. Poi,come se non bastasse ci si metteva anche Harry, di tanto in tanto,infatti, lo beccava a parlare tranquillamente con la Parkinson come nulla fosse. Insomma,che prendeva a tutti ? Fece per camminare in direzione di Hermione,seduta al tavolo con Harry,Pansy e Neville,quando fece uno scivolone a terra senza precedenti. Perfetto. Qualcuno aveva appena fatto diventare il pavimento di pietra sotto i suoi piedi una lastra di ghiaccio. Si massaggiò il sedere alzandosi a fatica,cercando di capire chi fosse stato sotto le risate degli altri studenti.
<< Ron,va tutto bene ? >>  chiese apprensiva Hermione che si era avvicinata insieme ad Harry.
<< Si certo. Ma non è stato affatto divertente >>  sbuffò lui.
<< Beh,dovresti dirlo a tua sorella allora. E’ stata lei >>  disse Harry alzando gli occhi al cielo,come se non ne potesse più. Ron spalancò gli occhi. Ginny ? No,impossibile. Non lo avrebbe mai fatto. Ma quando si voltò a fissarla,lei gli rivolse un occhiolino con la linguaccia. Ron fumante di rabbia si alzò e corse al tavolo delle serpi dritto dalla sorella.
<< Ginny,ora tu vieni con me >>  disse lui.
<< Perché ? >>  chiese lei innocente.
<< Perché devo parlarti >>  sbuffò. Ginny scosse le spalle e seguì il fratello. Arrivarono fuori l’ingresso della sala grande e lei si mise con le braccia incrociate al petto ad ascoltarlo.
<< Sei stata tu ? >>   chiese Ron.
<< A fare cosa ? >>
<< A farmi cadere,ecco cosa >>  disse lui duro. Ginny ridacchiò,e in quel momento stava passando di lì Astoria,per andare in sala grande.
<< Beh,si. E’ stato divertente da…>>  ma Ginny non finì la frase,poiché uno schiaffo sul viso da parte di Ron le fece voltare il volto. Il labbro le si era spaccato,mentre la guancia le pulsava dolorosamente. Si portò una mano sulla guancia con gli occhi spalancati. Astoria rimase impietrita e corse immediatamente in sala grande,diretta da una persona in particolare.
<< Draco >>  disse correndo verso il biondo.
<< Che c’è ? >>  chiese quello alzando un sopracciglio.
<< Corri,presto. Ron ha picchiato Ginny >>  disse la ragazza. Draco scattò in piedi seguito da Blaise e Theo,correndo fuori dalla sala grande. A quelle parole anche Hermione,Harry e Pansy corsero fuori. Quando arrivarono lì videro Ginny piangere e tenersi la guancia,mentre Ron sembrava ora realizzare cosa avesse fatto. Draco gli fu addosso in un secondo, dandogli un pugno sul muso e facendolo rovinare pericolosamente a terra.
<< Draco >>  urlarono gli altri,ma il biondo se ne infischiava.
<< Metti un’altra mano addosso a tua sorella,Weasley. E giuro che le tue di mani le troverai appese al cancello di Hogwarts >>  disse gelido,poi si avvicinò a Ginny alzandole il viso. Quando vide che il labbro era spaccato la rabbia montò di nuovo in lui,ma stavolta voleva stare calmo. Prese Ginny e la allontanò da li.
 
 
 
 
 
 
 
 




<< Ronald Weasley ! Come hai potuto mettere le mani addosso a tua sorella ? >>  urlò Hermione come una pazza nella sala comune dei grifondoro.
<< Mi è sfuggita la situazione di mano,e….>> 
<< E niente,Weasley. Non avresti dovuto farlo punto e basta >>  si intromise Pansy per difendere l’amica.
<< Io ero fuori di me. Insomma,è stata lei a farmi cadere. Mia sorella non farebbe mai nulla del genere. Le serpi la stanno cambiando. Malfoy la sta cambiando >>
<< Fino a prova contraria Malfoy è stato l’unico a difenderla >>  disse Hermione,prendendo per la prima volta le parti del biondo serpeverde.
<< Stai scherzando,Herm  ? >>   disse a quel punto Harry.
<< No,affatto. E’ così. Non potete negare l’evidenza. E ora io me ne vado a letto,prima di uccidervi con le mie mani >>  disse la riccia infuriata salendo le scale. Ron la imitò subito dopo con un muso lunghissimo. Harry rimase in sala comune con Pansy che lo fissava.
<< Cos’hai da guardare ? >>
<< Non puoi semplicemente ammettere che per una volta Draco ha ragione,e il tuo caro amichetto torto  ? >>
<< Malfoy non ha ragione. Ron era semplicemente arrabbiato >>  disse il moro.
<< Può darsi,ma allora dovrebbe sul serio imparare a controllare la sua rabbia >>  disse lei seccata e sedendosi sulla poltroncina.
<< Tu non lo conosci Pansy. Lui non è un tipo violento. E’ la prima volta che capita una cosa del genere,e credo di capirlo. Pensaci un secondo. Sua sorella si è ritrovata tra le serpi,sta cambiando e si vede. Passa tutto il tempo con quello che ci odia da sette anni. Tu come ti sentiresti ? >>
<< In un certo senso tradita >>
<< Ecco ved….>>
<< Ma – disse lei continuando – mi fiderei di mia sorella. Non credo che Ginny sia stupida. Lei sa cosa fa,e questo vuol dire,che magari ha visto altro che voi non vedete in Draco >>
<< Non c’è nulla in Draco Malfoy,Pansy >>  disse Harry scuotendo la testa.
<< Questo lo dici tu >>  rispose la mora,mettendo fine al discorso.  
 
 
 
 
 
 
 
 




<< Va meglio ? >>   chiese il principe delle serpi a Ginny scostandole la borsa del ghiaccio dalla guancia.
<< Si,grazie >>  sussurrò lei triste.
<< Non è stata colpa tua,Ginny. Non pensarlo >>
<< Se non gli avessi fatto quello scherzo,lui non avrebbe reagito in quel modo. Ron non è cattivo. Non era mai accaduta una cosa del genere >>
<< Ti ha fatto del male >>  insistette lui.
<< E’ mio fratello >>  rispose lei. Draco la guardò ammirato. Poteva perdonarlo,dopo ciò che le aveva fatto ?
<< Ha avuto ciò che si merita >>  disse lui. Poi le scostò i capelli rimettendole il ghiaccio sulla guancia.
<< Grazie,anche per quello a proposito. Ma non dovevi,non ce n’era bisogno >> 
<< Si invece. Ti ha toccato,non avrebbe dovuto >>
<< Non è successo niente di che >> continuò Ginny.
<< Ti ha messo le mani addosso >>  disse il biondo con lo sguardo vacuo.
<< Si,ma era arrabbiato. Domani gli chiederò scusa per lo scherzo,e andrà tutto bene >>
<< Cosa ? Tu non gli chiederai scusa per uno scherzo. E’ lui che ti deve delle scuse >> 
<< E’ stata colpa mia >>
<< No >>  disse il biondo secco.
<< Perché insisti tanto ? In fondo a te cosa importa delle mie liti con Ron ? >>
<< So cosa si prova quando qualcuno che dovrebbe proteggerti ti fa del male >>  disse lui distogliendo lo sguardo arrabbiato.
<< Draco,cosa è successo ? >>  chiese Ginny. Forse,l’ora delle domande era arrivata.
<< Nulla che tu debba sapere >>  ringhiò lui scostandosi. Che gli prendeva ora ?
<< Parla con me,Draco. Ti prego >>  disse lei.
<< Solo – disse il biondo – se mi prometti che non sarai tu a chiedere scusa a lui >> 
<< D’accordo >>  annuì la rossa. Voleva parlare con il fratello,ma la faccia del biondo davanti a ciò che Ron le aveva fatto,l’aveva lasciata attonita. Era come se qualcosa in lui si fosse riaperto,come una cicatrice.
<< Non tutti possono avere una famigliola felice come la tua,Weasley. Non tutti sanno cosa voglia dire avere un abbraccio da una madre o da un padre >>  iniziò Draco.
<< Draco co…>>
<< Mio padre usava la maledizione cruciatus per punirmi,o semplicemente per riversare la sua frustrazione quando qualcosa gli andava storto. Avevo tre anni la prima volta. Fu un dolore indescrivibile. Mille aghi di acciaio che ti si conficcano nella carne simultaneamente,e tu che non puoi liberartene,ma la tua mente sente chiaramente il respiro bloccarsi in gola >>  disse il biondo,mentre Ginny lasciava cadere il ghiaccio in terra e guardava il ragazzo davanti a se con gli occhi sbarrati.
<< Non puoi dire sul serio >>  disse lei.
<< Invece si. E poi,mia madre non diceva nulla,guardava e soffriva con me. Probabilmente se avesse osato opporsi avrebbe subito di peggio. Lucius Malfoy,ecco il padre modello. Tu credi che sia facile essere me,beh,vi sbagliate,quando dite che ho avuto la vita facile e ricca. Se quella è ricchezza Ginny,sei sicura di volerne avere ? Mio padre avrebbe dovuto proteggermi,come fanno tutti,ma invece infieriva su di me per rendermi forte,per rendermi un uomo. Ma forse da un lato mi ha salvato la vita,sai ? >>
<< Draco,è orribile quello che mi stai dicendo. Come poteva farti una cosa simile ? Eri un bambino >>  disse Ginny con le lacrime agli occhi. Non riusciva a crederci. Come poteva quel mostro essere suo padre  ? E come poteva Draco considerarlo ancora suo padre dopo tutto ciò ? Draco Malfoy,più lo guardava,più vedeva un’altra persona dinnanzi a lei. Inconsapevolmente lei stava piangendo,e quando il biondo se ne accorse la guardò curioso.
<< Perché piangi ? >>   disse lui.  << Ti fa male il labbro ? >>
<< Piango per te,Draco >>  disse lei,e lui rimase interdetto. Nessuno aveva mai pianto per lui,e ironia della sorte,lo stava facendo proprio Ginny Weasley.
<< Potter si è sempre lamentato di non avere i genitori. Ma ci sono state volte in cui io avrei fatto volentieri a cambio con lui >>  ammise tristemente il ragazzo.  
<< Perché hai detto che in un certo senso ti ha salvato la vita ? >>  chiese Ginny,riferendosi a quanto detto prima dal biondo.
<< Voldemort usava la cruciatus sui nuovi acquisti per verificarne la resistenza. Parecchi non ce l’hanno fatta,mentre io,ne uscivo quasi indenne. Era fiero di me >>  sussurrò lui guardando il vuoto. Ginny non si trattenne  e lo abbracciò. Il biondo la strinse a se,e pian piano si addormentarono in camera del principe delle serpi,senza che nessuno  se ne accorgesse.   
 
 
 
 
 
 
 
 
 





Era sgattaiolata via dalla stanza di Draco come una ladra. Aveva paura di quello che avrebbe potuto dire o fare,dopo le cose che il biondo le aveva raccontato. Ginny aveva iniziato a guardare Draco con occhi diversi già da un bel po’,da quando era entrata a serpeverde,ma adesso ne aveva la conferma assoluta. Ancora non riusciva a credere a quello che il biondo le aveva rivelato,era sicura che lui non si aprisse quasi con nessuno e ora aveva parlato con lei. Sembrava talmente triste e solo mentre parlava e le diceva quelle cose che aveva avuto la malsana voglia di abbracciarlo,e alla fine lo aveva fatto. Poi si erano addormentati,ma lei era fuggita appena svegliata. Semplicemente non sapeva come comportarsi,ma più di tutto la spaventava che lui magari ora avrebbe cambiato atteggiamento nei suoi confronti,perché magari lei sapeva troppo. Senza nemmeno accorgersene andò a sbattere contro qualcuno,alzò il viso e si trovò davanti Harry.
<< Ginny,come stai ? >> 
<< Bene,tranquillo >>
<< Sicura ? Hai l’aria sconvolta,è per via di Ron ? Sai,lui è dispiaciuto e..>>
<< Non è per Ron,Harry. E comunque,è lui che deve scusarsi non tu >>  disse lei un po’ cinica.
<< Se non è per Ron,allora perché hai questa faccia ? Sembra tu abbia appena visto un fantasma >>  disse il moro.
<< Non è nulla,tranquillo >>
<< Come vuoi. Beh,vieni a colazione con me ? >> 
<< Certo >>  disse lei distrattamente. Non aveva voglia di parlare,ma aveva ancora meno voglia di trovare Draco all’improvviso,lo conosceva abbastanza da sapere che la stava cercando. Arrivarono in sala grande,e lei si andò a sedere al tavolo dei grifoni sotto lo sguardo allibito di Pansy ed Hermione. Ron invece fissava il suo piatto senza guardare la sorella.
<< Ciao,Ginny >>  le dissero le due,e lei ricambiò con un sorriso strano,che non sfuggì all’ex serpe. Iniziarono a mangiare tranquillamente,mentre un paio di occhi di ghiaccio le stavano perforando la schiena. Ginny sussultò. Era incredibile come se li sentisse addosso,stava per voltarsi a guardarlo,quando la voce di Ron la distrasse.
<< Ginny ? >>  chiese lui.
<< Si,Ron ? >>
<< Io…mi dispiace per lo schiaffo. Non avrei dovuto,ma ero arrabbiato e non ero in me,sul serio scusami >>
<< Ti perdono,Ron. Ho sbagliato anch’io a tirarti quel brutto tiro. Forse,me lo sono anche meritata. Ma accetto le tue scuse >>  disse lei sorridendogli,mentre il fratello ricambiava il sorriso con un peso in meno sul cuore.
 
 
 
 
 
 
 







<< Sono felice che tu e Ginny abbiate chiarito >>  disse Hermione in sala comune,scoccando poi un bacio a Ron.
<< Già,anche io >>  disse lui sorridendole. Harry  e Pansy li guardavano scambiarsi smancerie alzando di tanto in tanto gli occhi al cielo.
<< Beh,stamattina era strana >>  disse poi Harry,attirando l’attenzione di tutti.
<< In che senso ? A me è sembrata normale >>  disse Hermione alzando un sopracciglio.
<< Non lo so. L’ho incontrata prima di colazione e aveva una faccia strana,ecco >>
<< Ah Potter,vuoi sempre scovare qualche misfatto ora che Voldemort non c’è più ? >>  ridacchiò Pansy,sebbene anche lei avesse notato qualcosa.
<< Cosa ? No! Dico sul serio >>  disse il moro. Pansy fece una risata cristallina,che lo fece sorridere.
<< Io sono stanca >>  pigolò Hermione,e si alzò trascinando Ron con lei che protestava non capendo il motivo. Una volta in camera sua il rosso la guardò.
<< Perché mi hai trascinato qui ? Tu non hai sonno >>  disse Ron.
<< Infatti >>
<< Allora ? >>
<< Volevo lasciarli soli. Stanno legando >>  disse Hermione,mentre sul viso di Ron apparve un’espressione sconvolta.
<< Cosa ? No,Herm no. TI prego. Salviamo Harry >>
<< Ma cosa dici Ron ? >>
<< Non puoi fare sul serio >>
<< Invece si >>
<< No,anche Harry con una serpe no >>  disse Ron nello sconforto più totale buttandosi in terra,mentre Hermione lo guardava con disappunto.
<< Sei proprio un bambino,Ronald >>  disse lei alzando il naso all’insù col suo fare saccente.
 
 
 
 
 
 
 
 







Era appena rientrata in dormitorio,era stata tutto il pomeriggio con Luna a studiare. Era distrutta,voleva solamente dormire nel suo letto in tutta pace. Fece per salire le scale quando qualcuno l’afferrò per il braccio tirandola a se possessivamente.
<< Allora Ginny,divertita oggi ? >>
<< Mi hai fatto prendere un colpo,Draco >>  disse lei liberandosi dalla sua presa.
<< Perché sei scappata ? >> . Bella domanda. Ecco,questa era una cosa che lei amava e odiava di Draco Malfoy. Niente peli sulla lingua,dritto al sodo.
<< Non sono scappata >>  si difese.
<< Mmmmh,ritenta >>  disse lui. Palesemente non la credeva.
<< Non volevo che qualcuno mi vedesse uscire dalla tua camera >>  riprovò.
<< Sicura ? >>
<< Si >>
<< Ma questo non spiega il perché mi hai bellamente ignorato tutto il giorno >>
<< Non ti ho ignorato >>
<< Ginny,smettila di sparare cazzate e dimmi la verità >>
<< Non ti sto mentendo >>
<< Ok,d’accordo. Avevo paura che tu cambiassi atteggiamento con me. Contento ? >>
<< Cosa ? Sei impazzita ? >>  disse lui,mentre lei sbuffava.
<< Non lo farei mai >>  disse lui rassicurandola,mentre un sorrisetto malizioso si faceva spazio sulla sua bocca.
<< Perché sorridi ? >>  chiese lei guardigna.
<< Alla fine ce l’ho fatta a farti provare il mio letto,eh Gin ? >>  disse lui tirandola a se.
<< Imbecille >>  urlò lei dandogli dei piccoli pugni sul petto che però a giudicare dalla sua espressione gli stavano facendo il solletico.
<< La verità fa male,eh folletto ? >>  riprese il biondo giocando su quel nomignolo che lei odiava.
<< Magari – disse Ginny guardandolo ridacchiando – è a te che fa piacere aver condiviso il letto con me >> 
<< Potrebbe essere >>  la sorprese lui avvicinandosi,ma Ginny sgusciò via e fece per salire le scale. Raggiunse la sua camera,ma quando stava per aprirla qualcuno la richiuse. Lei sospirò e si voltò sapendo già chi fosse.
<< Non ti arrendi mai tu ? >> gli chiese.
<< Mai,Gin >>  e così dicendo la spinse in camera chiudendo la porta alle sue spalle.
<< Che vuoi Draco ? >> chiese sorpresa.
<< Voglio provare il tuo letto. Tu hai provato il mio,quindi tocca a me >> 
<< Cosa ? No >>
<< Oh,si >>
<< No >>
<< Si. E arrenditi,non mi piace essere contraddetto >> disse bellamente togliendosi le scarpe,la cravatta e il maglioncino,per poi buttarsi sul letto,mettendo le mani dietro la testa.
<< Draco, vattene >>
<< No. Arrenditi >>. Ginny sbuffò,ma poi decise di stare al gioco. Si voltò dandogli le spalle,e iniziò a sfilarsi il maglioncino. Draco si mise a sedere comodo con la schiena posta sulla spalliera del letto,e la guardava. Che aveva in mente ? Ginny si abbassò sfilando le scarpe,facendo alzare un po’ la gonna. Poi piano si mise davanti allo specchio iniziando a sbottonarsi la camicia,nel mentre gli occhi del biondo erano incollati a quel corpo,e quando la camicia volò in terra,lasciando la schiena nuda della ragazza davanti a sé,Ginny lo sentì chiaramente deglutire. Si voltò a guardarlo,piantando gli occhi nei suoi,e piano fece scivolare giù la gonna ai suoi piedi. Ora era in intimo nero dinnanzi a lui,e il biondo sembrava apprezzare,dato il rigonfiamento dei suoi pantaloni. Ginny lo fissò mordendosi il labbro. Poi si voltò a prendere qualcosa dal suo baule. Piano si infilò un paio di pantaloncini cortissimi che le arrivavano sotto al sedere,e una canotta piuttosto aderente. Draco non fiatava,la fissava desideroso. Ginny raggiunse il letto e vi gattonò sopra andando a sedersi accanto a lui.
<< Notte,Draco >>  gli sussurrò,per poi stendersi accanto a lui. Il biondo la guardava,e poi la rabbia gli montò dentro. Insomma,faceva sul serio ? La afferrò e la fece voltare per poi mettersi su di lei.
<< Che diamine fai ? >>  disse lei.
<< Scherzi,Ginny ? Sai che non si provocano gli uomini in quel modo ? >>
<< Non ti stavo provocando >>  disse lei mordendosi il labbro e lui ridacchiò.
<< Non mi aiuti così >>  le sussurrò a fior di labbra.
<< Che c’è Draco ? Anche la Weasley inizia a piacerti ? >>  chiese lei.
<< Può essere >>  le disse nell’orecchio per poi lasciarle una scia di baci sul collo. Poi la lasciò andare,con quel poco di sanità mentale che gli era rimasta.  Ginny sogghignò per poi dargli di nuovo le spalle. Lui si stese accanto a lei,e la attirò a se per la vita.
<< E comunque – le disse piano – sei maledettamente sexy,Gin >>

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 
Lo so…
Con che faccia compare qui dopo mesi ? Beh,mi dispiace davvero tantissimo,ma sul serio ho avuto un sacco da fare in tutto questo tempo. Chi segue l’altra storia lo sa bene,come sa che do la precedenza a quella,ma ovviamente non abbandonerei mai questa. Mi dispiace davvero,e spero che il capitolo,nonostante tutto possa piacervi. Cercherò di non far passare un’altra vita per il prossimo aggiornamento.. . . Buone vacanze a tutti,ringrazio chi ha inserito la storia tra le seguite,ricordate,preferite…chi ha recensito,e chi attende questo capitolo con molta impazienza!!! Grazie a tutti,e scusatemi ancora. Un bacio,alla prossima,
Elly

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Capitolo 8
*** Apri gli occhi ***


<< Ginny ? >> urlò Pansy nel corridoio facendo voltare la rossa in sua direzione. 
<< Pans >>  rispose l'altra sorridendo. 
<< Allora, come va ? E' qualche giorno che sembri sparita dalla circolazione >>  chiese la mora appena le fu accanto. 
<< Si, lo so, ma lo studio mi sta sommergendo e non faccio altro che passare i pomeriggi sui libri con Astoria e Milly. Per non parlare di pozioni, non ci capisco quasi nulla. Perlomeno Draco mi dà una mano >>  sospirò la rossa. 
<< Draco eh ? >> sghignazzò Pansy. 
<< Ma possibile che pensiate solo a questo ? >> rise la ragazza. 
<< Beh, scusaci se non abbiamo mai visto Draco aiutare qualcuno >> 
<< Ma dai! >>  
<< Sul serio, Gin. Saresti la prima >>  ammise la mora con un sorriso malizioso. Ginny alzò gli occhi al cielo facendo ridere l'amica. 
<< Con chi andrai al ballo ? >>  chiese poi Pansy. 
<< Al ballo ? Non lo so ancora a dire il vero >>   ammise la rossa facendo spalancare gli occhi all'ex serpe. Nel mentre entrarono in sala grande per il pranzo e Ginny la seguì fino al tavolo rosso-oro per salutare Hermione. 
<< Ciao, Herm >>  sorrise la ragazza, mentre l'amica le rivolgeva un sorriso. 
<< Non finisce qui il nostro discorso >> l'avvertì Pansy prima che Ginny si dileguasse e raggiungesse il suo tavolo. 
<< Che discorso ? >>  chiese Ron. 
<< Non sono affari tuoi, Weasley >>  disse la mora facendo sbuffare il ragazzo e ridacchiare Harry. 





Ginny si sedette al tavolo delle serpi al suo solito posto, prese del succo al mirtillo dalla caraffa e se lo versò nel calice. Spostò lo sguardo verso il tavolo dei grifoni vedendo suo fratello sorriderle e lei ricambiò, ma poi lo sguardo di Ron divenne scuro facendole alzare un sopracciglio come a chiedergli il perchè, ma la risposta le arrivò non appena sentì una mano carezzarle la spalla. Alzò gli occhi scontrando i suoi azzurri con quelli ghiacciati del ragazzo difronte a lei. 
<< Che fine hai fatto stamattina ? >>  le chiese il biondo. 
<< Ero a lezione >>  disse lei scrollando le spalle. 
<< Ti va di saltarle oggi pomeriggio ? >> 
<< Come mai ? >>  chiese lei voltandosi a guardarlo. 
<< Non so, potrei aver voglia di non andarci >> 
 << E io che centro ? >> 
<< Potrei aver voglia che tu venga con me >> sorrise lui sghembro facendola congelare sul posto. Dio, quel sorriso la mandava in subbuglio e lui sembrava farlo apposta ogni volta per convincerla. Sospirò ridacchiando e poi gli rispose. 
<< Va bene, Draco >>  disse lei facendolo sorridere. 
<< Che diavolo ! >> urlò Ron, facendo alzare i loro sguardi verso il tavolo di grifondoro. Sentirono Pansy chiedergli che gli prendesse e la risposta sconvolse tutti. 
<< Malfoy ha sorriso >>  urlò il rosso facendo corrucciare parecchi sguardi. 
<< Sul serio, Weasley ? >>   chiese Theo come se il rosso fosse impazzito. Hermione scoccò un'occhiata curiosa a Ginny che per risposta alzò le spalle. Finirono di mangiare in tutta tranquillità, per quanto il tavolo delle serpi potesse essere tranquillo, e a quel pensiero Ginny sorrise divertita sapendo bene che il biondo accanto a lei poteva essere tutto, ma non di certo l'emblema della tranquillità.
<< Allora, andiamo ? >>  chiese Draco alla rossa che annuì alzandosi e uscirono insieme dalla sala grande sotto lo sguardo divertito di Silente e quello disperato di Ron. Camminarono in silenzio per un bel pò prima di andare vicino al lago nero e sedersi sulla riva. 
<< Mi dici perchè hai voluto che saltassi le lezioni con te ? >>  chiese la rossa dopo qualche minuto di silenzio. 
<< Deve esserci per forza un motivo ? >>  ribeccò lui. 
<< Sei Draco Malfoy, c'è sempre un motivo >>  disse Ginny facendolo voltare verso di lei e guardarla incuriosito. Da quando avevano dormito insieme, il loro rapporto era leggermente cambiato. Se prima si capivano al volo con un sguardo, ora sembrava che non avessero nemmeno motivo di guardarsi per capire cosa stesse pensando l'altro e per Ginny era strano. Aveva avuto quel tipo di rapporto solo con Fred, ma lui ora non c'era più e la cosa le faceva male. 
<< Che intendi ? >>  chiese il biondo distogliendola dai suoi pensieri, e Ginny seppe che era quello il momento delle domande. 
<< L'anno scorso - iniziò lei - perchè hai fatto quel che hai fatto ? >>  
<< Parla Weasley >>  disse lui scurendo leggermente lo sguardo. 
<< Avresti davvero ucciso Silente ? >>  chiese in un sussurro. 
<< Mi sembra che Silente fosse seduto a tavola oggi >>  disse Draco, rispondendo in modo implicito alla sua domanda. 
<< Perchè non ci sei riuscito ? >>  
<< Perchè non volevo essere un mostro, Gin. Mi sembra che questo fosse chiaro, almeno per te. Può sembrare assurdo,ma credo tu abbia capito come sono fatto >> sospirò il biondo tornando a fissare lo specchio d'acqua nera dinnanzi a se. 
<< Io so che non sei un mostro, Draco - disse Ginny - rimani sempre un pallone gonfiato, ma non sei un mostro >>  ridacchiò lei, non ebbe tempo di capire cosa stesse accadendo che si ritrovò stesa a terra con Draco che torreggiava sopra di lei. 
 << Così io sarei un pallone gonfiato ? >>  le disse a pochi centimetri di distanza dal volto. 
<< Si, abbastanza >>  continuò lei. 
<< Hai coraggio a dire una cosa del genere mentre sei in una posizione di svantaggio >>  disse lui ridacchiando. 
<< Non sono in svantaggio >>  sorrise lei vittoriosa, facendolo incuriosire. 
<< Ne sei così certa ? >> chiese Draco avvicinandosi. A Ginny ricordò lo stesso gesto di quando settimane prima gli aveva rubato la bacchetta ed arrossì leggermente, ma si portò lo stesso sui gomiti alzandosi leggermente. 
<< So che non mi faresti mai del male >>  disse lei guardandolo negli occhi e facendogli scuotere il capo divertito. 
<< Mi hai fregato, rossa >>  sorrise lui spostandosi da lei e sedendole di nuovo accanto. Ginny si rimise seduta composta guandandolo stendersi sull'erba e passarsi le mani dietro al capo. Sembrava così sereno in quel momento, che si chiese come avesse potuto sopportare tutto quello da bambino fino all'anno scorso, lei non ne sarebbe mai stata capace. Nemmeno Harry avrebbe potuto sopportare tutto quello con il carattere che si ritrovava. Instintivamente, non sapendo nemmeno come, si distese accanto a lui poggiando il capo sul suo petto. Stava bene con Draco Malfoy, e se glielo avessero detto qull'estate avrebbe iniziato a ridere come nulla fosse invece stava bene davvero, e la cosa che più la sorprendeva erano i loro movimenti. Erano naturali, non programmati, come in quel momento, aveva semplicemente agito come gli era sembrato normale. Sentì il braccio del biondo passarle dietro la schiena e stringerla appena, lei sorrise chiudendo gli occhi, sentendosi bene e stranamente protetta.
<< Sei sdraiata con un mangiamorte, ne sei consapevole, Gin ? >>  ridacchiò lui, giocando con il nome con cui ancora molti lo additavano. 
<< Se ci avessi creduto per un solo istante non starei qui ora. Ne tantomeno avrei dormito con te, Malfoy >> disse lei continuando a tenere gli occhi chiusi. Il biondo non rispose, semplicemente la strinse appena di più immergendo il naso in quelle lingue di fuoco sorridendo. 






Mancavano un paio di settimane al ballo, e lei non sapeva con chi andare, aveva rifiutato un paio di richieste da due corvonero e una da un ragazzo di tassorosso, ma la verità era che non le importava poi tanto del ballo, anche se la considerava un'idea carina. Si era addormentata insieme a Draco sul prato ed ora era un pò indolenzita, ma non le importava. Gli aveva chiesto delle cose e lui l'aveva risposta senza arrabbiarsi o altro, cosa che era un record considerando il caratterino del re delle serpi. Si erano svegliati dopo un paio d'ore ed erano andati al dormitorio perchè avrebbero dovuto almeno studiare qualcosa per il giorno dopo, ed ora erano le otto e mezzo e lei stava morendo di fame, così si stava dirigendo in sala grande, consapevole delle mille domande che le avrebbero fatto Milly e Astoria sulla sua sparizione pomeridiana. Draco era stato trascinato via da Blaise con la scusa di una riunione per la squadra di quidditch, tra l'altro la stagione iniziava quella settimana e la prima partita sarebbe stata serpeverde-corvonero. Non  vedeva l'ora di poter vedere le partite, d'altro canto non poteva stare in squadra quest'anno. Non aveva chiesto a Draco di partecipare ai provini e lui non le aveva detto nulla, sebbene il biondo sapesse di cosa fosse capace. Stava voltando l'angolo quando si scontrò con Neville che le sorrise scusandosi. 
<< Dove correvi ? >>  chiese lei ridendo. 
<< Ho dimenticato un libro di erbologia alla serra. Stavo andando a prenderlo, così poi sarei andato a cena >>  disse il moro. 
<< Ti va se ti accompagno ? E' un pò che non parliamo >>  disse Ginny e Neville le sorrise annuendo. Raggiunsero la serra in una decina di minuti scherzando e ridendo, raccontandosi anneddoti da parte di entrambe le case. Le mancava parlare con Neville, era sempre stato un ottimo amico, e l'anno prima avevano difeso una scuola insieme dai Carrow.  Iniziarono a tornare indietro rallentando il passo per continuare a parlare. A un certo punto Neville si fermò e fece voltare Ginny verso di lui con sguardo incuriosito. 
<< Ecco...io, beh, sai che non sono uno che si fa gli affari degli altri, ma in quanto tuo amico volevo chiederti una cosa >>  disse impacciato il moro, facendo sorridere la ragazza. 
<<  Nev, puoi chiedermi tutto >>  sorrise Ginny incoraggiante. 
<< Mi chiedevo...tra te e Malfoy c'è qualcosa ? >>  chiese alla fine il grifone facendo spalancare gli occhi alla rossa. 
<< Siamo amici >>  disse lei semplicemente. 
<< Ginny, io vi ho visti oggi. Stavo passando davanti al lago nero perchè mi ha chiamato Hagrid e vi ho visto. Il modo in cui eravate stesi sull'erba non sembrava da amici, ecco >>  sospirò il ragazzo, che si era tolto un peso dal petto. 
<< oh >>  disse solo la rossa.
<< Voglio dire, per me non sarebbe un problema,insomma, siamo amici e ti voglio bene e se ti fa felice io sono felice per te, ma vorrei che mi dicessi che va tutto bene >>  concluse il moro.  Ginny gli sorrise, voleva bene a Neville soprattutto per quello, era una persona dolcissima, che si preoccupava per i suoi amici ed era sempre pronto ad ascoltare, a vedere i punti di vista di tutti e a concedere la fiducia, cosa che non tutti potevano vantare. 
<< Oh Neville - disse Ginny abbracciandolo - sai che ti voglio un mondo di bene e non ti mentirei mai se qualcosa non andasse, ma davvero, va tutto bene. Io e Draco siamo amici e beh, non so se ci sia altro, nel senso che ci siamo avvicinati molto e ci capiamo anche senza guardarci. Sai che questo rapporto l'avevo con Fred e averlo con lui è stato strano anche per me all'inizio, ma davvero,Nev, Draco non è quello che sembra >>  sorrise la ragazza. Il moro emise un sospiro di sollievo. 
<< Quindi non ti piace in quel senso ? >>  chiese facendola arrossire di botto. 
<< Ehi! Ma tu da quando fai queste domande ? >>  
<< Sei arrossita, quindi credo di conoscere la risposta, e poi si vede da come vi muovete >> 
<< Che vuoi dire ? >> chiese la rossa incuriosita. 
<< Beh, si dai. Lui si muove tu ti muovi, tu dici qualcosa e lui ti ascolta con tutta la sua attenzione, se sei al nostro tavolo non fa che fissarti per controllare, come se qualcuno potesse avvicinarsi >>  disse Neville. 
<< E tu da quando ti sei dato all'investigazione ? >>  disse Ginny con un cipiglio facendo grattare la nuca a Neville per l'imbarazzo. 
<< Ho solo osservato, e comunque non hai negato >>  fece presente il moro. 
<< Cosa ? >> 
<< Ti ho chiesto se ti piace e non hai risposto >>  ridacchiò lui. 
<< E' che non lo so nemmeno io a dire il vero. Lui...quando sono con lui è diverso da quello che tutti vedono o credono di vedere, non è cattivo, è simpatico e mi fa ridere. Poi non so, sto bene quando sono con lui, mi fa sentire bene, come se fossi dove dovessi essere e quando penso a Fred e sto male, lui non dice nulla, ma fa di tutto per distrarmi e farmi uscire fuori dalla mia stessa mente, mi protegge in un certo senso, e so che magari può sembrare ridocolo detto così, ma mi sento come se fosse così >>  disse Ginny cercando di spiegare bene, e Neville annuì. 
<< Fare in modo che qualcuno non si perda a soffrire da sola tenendosi tutto dentro è una forma di protezione - disse il moro - Luna lo fa con me quando penso troppo ai miei genitori, quindi, se è come mi hai detto tu, si, credo che ti protegga, e se proteggi qualcuno è perchè ci tieni >>  
<< Io, davvero sto bene con lui, Nev. E non voglio che le persone lo vedano per quello che non è. Lui non ha mai voluto tutto quello che è successo >> sussurrò la rossa, e Neville sorrise felice. 
<< Perchè sorridi ? >> 
<< Perchè credo che dopo ciò che hai detto sia chiaro di quanto tu tenga a lui. Quindi credo di avere la risposta, ti piace, Ginny. E scommetterei qualsiasi cosa che anche tu piaci a lui >>  disse Neville con uno sguardo contento per l'amica. 
<< Merlino! Draco Malfoy >>  disse Ginny scoppiando a ridere come se si fosse resa conto solo in quel momento di tutto ciò, e di chi stesse parlando come nulla fosse e in tutta tranquillità. 
<< Con Harry non hai trovato ciò che cercavi, e forse quello che ti serve è qualcuno che non abbia bisogno di chiederti come stai perchè lo capisce da se, qualcuno che sa i tuoi pensieri dove vanno e li bloccano facendo finta di nulla distraendoti. Qualcuno che ti faccia stare bene e che sia anche un amico con cui parlare. Per me Luna è tutte queste cose, e so che è la persona giusta per me, perciò se tu dovessi capire che Malfoy è tutto questo per te, da quello che mi hai detto, io sono dalla tua parte >>  le sorrise il moro, sistemandosi lo zaino in spalla mentre si apprestavano a varcare la soglia della sala grande. 
<< Dici sul serio ? Credi che Draco sia tutto ciò ? >>  chiese appena insicura la rossa, e il moro le sorrise incoraggiante. 
<< Devi capirlo tu, ma per quello che può valere,vedo come cambia quando è intorno a te, e questo parla già da se >>  disse Neville. Ginny gli sorrise grata e l'abbracciò stretto scoccandogli un bacio sulla guancia. Neville ridacchiò. 
<< E' meglio che ti stacchi, Gin. Non vorrei che qualcuno mi lanciasse una maledizione senza perdono >>  ridacchiò scostandosi e dopo averle fatto un occhiolino si avviò al tavolo dei grifoni, mentre Ginny si voltò verso il tavolo verde-argento, dove una testa bionda seguiva con lo sguardo scurito il povero Neville. Ginny lo raggiunse e gli si sedette accanto sorridendo a Neville dall'altro lato della sala che ricambiò. Senza di lui, non si sarebbe mai fatta coraggio a iniziare a  vedere le cose per come erano. Quando c'era Draco lei cambiava e lui anche, lo sapeva,glielo avevano detto tutti, ma si era sempre imposta di ignorare la cosa, insomma Malfoy e Weasley, già in quella situazione era assurdo. Scosse la testa e decise di seguire il consiglio di Neville, quindi imparare  a capire cosa tutto quello che stava accadendo significava per lei. 
<< Che ci facevi con Paciock ? >> chiese il biondo accanto a lei. 
<< Parlavamo >> 
<< E da quando saltare addosso a qualcuno significa parlare ? >>  ribeccò ancora. 
<< Non gli sono saltata addosso - disse indignata - l'ho abbracciato per ringraziarlo. Abbiamo parlato un pò, e mi mancava. E' il mio migliore amico >>  
<< Ma davvero ? >>  disse lui affilando lo sguardo. 
<< Per l'amor del cielo, Draco. Si, è il mio migliore amico e mi mancava parlare con lui, d'altro canto sta con Luna, che è una delle mie migliori amiche >>  disse la rossa alzando gli occhi al cielo, sebbene incontrò gli occhi di Neville divertiti che guardavano la scena.
<< Bene >> disse il biondo. 
<< Bene >>  disse lei. 






<< Allora - disse Hermione con un sorrisone - con chi andrai al ballo ? >>
<< Non ne ho idea, e poi non è che abbia molta voglia di andarci a dire il vero >> disse Pansy sedendosi comoda sulla poltrona davanti al camino scoppiettante.
<< Invece verrai. E' un'idea carina dopo quello che è successo lo scorso anno e abbiamo tutti bisogno di svagarci un pò >>  disse la riccia con un tono che non ammetteva repliche. Pansy alzò gli occhi al cielo, prima di ridere divertita. 
<< Anche con Ginny eri così autoritaria ? >> 
<< Puoi scommetterci, anche se con lei non era così facile. Insomma, è una testa calda >> 
<< Si, è vero >> sorrise la mora. 
<< Di che parlate ? >> si intromise Ron, seguito da Harry accanto a lui. 
<< Del ballo >> disse Hermione, mentre i due sprofondavano nel divano. 
<< Mancano due settimane >>  disse Harry, facendo annuire l'amico. 
<< l'idea di Silente è buona, ma un pò mi spiace non tornare a casa per Natale, insomma dopo quanto accaduto con Fred, sarebbe stato meglio stare in famiglia >> disse Ron, mentre Harry gli posava una mano sulla spalla,ed Hermione lo guardava dispiaciuta. 
<< Tua madre ha detto che è meglio così, la vita va avanti ed è il nostro ultimo anno. Ci saranno Natali da passare in famiglia >>  disse Harry, facendo annuire Ron. 
<< Magari Ginny potrebbe tornare a casa >>  disse il rosso pensieroso. 
<< Non credo che tua sorella potrebbe perdersi il ballo. Tutti hanno bisogno di pensare ad altro quella notte >> disse Pansy che non era entrata prima nel discorso. Hermione le sorrise essendo d'accordo. 
<< Già, chissà con chi andrà >>  chiese Ron pensieroso, mentre Pansy per poco non gli rideva in faccia. Insomma, era davvero così tonto ? Con chi sarebbe potuta andare Ginny ? 
<< Non ne ho idea,non abbiamo parlato >> disse Hermione. Harry guardò la mora seduta davanti a lui. 
<< Tu con chi vai ? >> chiese di getto. 
<< Non lo so ancora, Potter. Perchè ? >> 
<< Era una semplice domanda >>  disse lui grattandosi il capo. In quel momento si avvicinò Neville sedendosi accanto ad Harry. 
<< Beh, Neville si sa con chi andrà al ballo,giusto ? >>  sorrise Ron divertito. 
<< Mi sembra ovvio che vado con Luna,perchè tu non vai con Hermione ? >>  chiese il moro. 
<< Certo che vado con lei >>  disse Ron facendo sorridere la ragazza. 
<< E tu Harry ? >>  
<< Io pensavo di chiederlo a Ginny >>  disse il moro in sincerità. Pansy spalancò gli occhi, quella era una pessima idea, sul serio. 
<< Ottima idea, amico >>  disse il rosso facendole accapponare la pelle. 
<< So che glielo hanno chiesto in molti, ma lei ha rifiutato. Credo che abbia già qualcuno con cui andare >>  buttò li Neville come nulla fosse. 
<< Come lo sai ? >>  chiese subito Ron. 
<< Ho parlato con lei >> rispose il ragazzo con ovvietà. Pansy lo guardò e si scambiarono uno sguardo complice che non sfuggì ad Hermione. Chi l'avrebbe detto che Paciock era così acuto ?
<< E non sai con chi andrà ? >> chiese Harry. 
<< Ho detto che ha rifiutato delle proposte e ho supposto che avesse già qualcuno, ma non ne sono certo >>  disse il moretto. Harry annuì. 
<< Tentar non nuoce,no ? >>  disse allora. 
<< Penso dovresti chiederglielo, amico. Mia sorella  non ti dirà di no >>  disse Ron, facendo spalancare gli occhi degli altri tre. Sul serio, non conosceva sua sorella ? Si chiese mentalmente Neville. Non avrebbe voluto assistere a ciò che sarebbe accaduto, era una pessima idea. 
<< Appena la vedrò glielo chiederò >>  concluse Harry. 
<< Dobbiamo trovare dei vestiti, Herm >>  disse Pansy spostando il discorso da un'altra parte. 
<< Potremmo chiedere a Ginny di venire con noi, credo che anche a lei serva un vestito nuovo >>  disse la riccia. 
<< Si, e scommetto che ne prenderà uno favoloso >>  sorrise sorniona l'ex serpe. 
<< Ma..>>  provò Hermione, ma l'altra la fermò all'istante. 
<< E scommetto che sarà facile da togliere >>  continuò quella facendo arrossire Hermione e Neville. 
<< Perchè facile da togliere ? >>  chiese il rosso non capendo. 
<< A noi ragazze piace stare comode >>  disse la mora,mentre Harry la guardava confuso. 






<< Allora Draco >>  sorrise Blaise con la faccia di chi la sapeva fin troppo lunga. 
<< Cosa ? >> rispose il biondo. 
<< Hai già chiesto a Ginny di venire al ballo con te ? >>  disse Theo tranquillo facendo quasi strozzare il biondo con la sua stessa saliva. 
<< Lo prendo per un no >>  rise Blaise. 
<< Da quando devo chiedere a qualcuno di venire a un ballo con me ? >>  disse il re delle serpi. 
<< Da quando tutti cercano di portarti via la donna, Dra >> 
<< Non è la mia donna >> 
<< Scommetto che lo sarà presto >>  rise Theo.
<< Voi avete già fatto i vostri inviti ? >>  chiese Draco. 
<< Io porto Millicent >>  disse il moro facendo ridacchiare gli altri due. 
<< Quindi ti sei deciso,eh ? >>  sussurrò divertito Blaise.
<< Già, e dovreste darvi una mossa anche voi >>  ribeccò il ragazzo. 
<< Chi ti dice che non mi sia già dato da fare ? >> disse Blaise. 
<< E di grazia, a quele delle tue ultime scopate lo avresti chiesto ? >> disse Draco con un sopracciglio alzato. 
<< Astoria >>  buttò lì il ragazzo passandosi una mano tra i capelli. 
<< Che cosa ? >>  urlarono i due spalancando gli occhi. 
<< E quando ci saresti stato a letto ? >> chiese Nott fissandolo. 
<< Non ci sono stato a letto >> disse l'altro. 
<< E allora perchè l'hai invitata ? >>  chiese il biondo confuso. 
<< Non posso invitare qualcuno senza motivo ? >> 
<< No >> risposero all'unisono Draco e Theo. 
< E' carina >>  disse Blaise semplicemente. 
<< Carina ? Tu non esci con qualcuno se non c'è la possibilità di concludere la serata rotolandoti tra le lenzuola >>  disse Draco. 
<< Beh, lo facevi anche tu. E mi sembra che da quando siamo qui quest'anno sei in astinenza. Tu hai smesso, perchè non posso farlo anch'io ? >>  ribeccò il moro. 
<< Dio, chi avrebbe immaginato che voi due avreste sul serio potuto fare una conversazione del genere >>  disse Theo ridendo, mentre gli altri due lo fissavano male. 
<< Comunque, Astoria è carina e mi piace, tutto qui. Per quanto riguarda te, dovresti sapere che in molti hanno chiesto a Ginny di andare al ballo >> 
<< Cosa ? Qualche serpeverde l'ha fatto ? >> chiese subito il biondo. 
<< Nessuno, hanno capito che interessa a te e stanno alla larga. Le altre case non la pensano così però >>  disse Theo. 
<< Beh, lo capiranno >>  disse il biondo innervosito facendo ridacchiare i due amici accanto a lui. Non avrebbe sopportato vederla al ballo insieme a chissà chi. 
<< Chi glielo ha chiesto ? >>  chiese poi. 
<< Che io sappia un paio di corvonero e un tasso. l'ho sentita mentre ne parlava con Astoria >>  disse Blaise. 
<< E come mai ha rifiutato ?  >>  disse Draco dopo qualche secondo. 
<< Io penso perchè si aspetti l'invito da qualcun altro che non si decide >> disse Theo alzando gli occhi al cielo.
<< Io dico che anche Potter glielo chiederà >>  disse Blaise. 
<< Dovrà passare sul mio cadevere prima che gli permetta di chiederle di andare al ballo con lui >>  disse il biondo scattando in piedi. 
<< Questo è il Draco Malfoy che conosco. Forza, Dra, chiediglielo e basta. Infondo,credo che lei voglia che glielo chieda tu, sennò perchè avrebbe rifiutato gli altri inviti >>  disse Theo ridacchiando. 
<< Nessuno frega a un Malfoy ciò che gli appartiene, giusto ? >>  lo incoraggiò Blaise. 
<< Sapete che vi odio ? >>  disse il biondo nascondendo un sorriso. 
<< Si anche noi ti vogliamo bene >> dissero cercando di abbracciarlo, ma lui sfuggì alla morsa. 
<< Wo wo wo - disse serio - cosa sono queste smancerie ? >> 
<< Come sei serio. Dai, Dra abbraccio di gruppo >>  disse Blaise cercando di afferrarlo, ma il biondo sfuggì di nuovo scappando, facendo ridere i due che si lasciarono cadere sul divano. 
<< Credi che ora glielo chiederà ? >>  disse Theo a Blaise. 
<< Draco non è stupido, deve solo avere una spinta. Ma non è così idiota da lasciarsi scappare Ginny >> rispose il ragazzo facendo annuire l'altro. 
<< Gli ci vuole un pò d'affetto, dopo tutto >> 
<< Già >> 
<< Così Astoria, eh ? >>  ridacchiò Theo, facendo arrossire Blaise che gli lanciò un cuscino addosso iniziando a ridere.  






Pansy rideva da almeno un quarto d'ora,ovvero da quando Ginny in preda a un esaurimento di nervi aveva mandato al diavolo un ragazzo di grifondoro del suo anno che l'aveva invitata al ballo. La ragazza in questione ora la stava guardando male,ma lei non riusciva a smettere di ridere,era stato troppo divertente. 
<< Vuoi piantarla ? >> disse Ginny appoggiandosi al tronco dell'albero centrale del giardino. 
<< Nemmeno per idea,hai visto la sua faccia ? >> continuò la mora attirando l'attenzione del magico trio e di Neville che passando di lì si avvicinarono alle due. 
<< Perchè ridete così tanto ? O meglio perchè Pansy sembra pazza ? >>  chiese Neville scrutandole. 
<< Oh, Paciock, dovevi esserci cinque minuti fa - riprese a ridere la mora- Ginny ha mandato al diavolo un povero ragazzo che le ha chiesto di uscire >> 
<< Davvero ? >>  chiese Hermione alla rossa che sorrise divertita, vedere Pansy ridere faceva venir voglia di ridere anche a lei. 
<< Perchè lo hai cacciato ? >>  chiese la riccia. 
<< Perchè balbettava come un cretino, se vuoi chiedere qualcosa fallo e basta >>  disse Ginny, mentre Neville annuiva effettivamente d'accordo. 
<< Quindi non hai ancora un accompagnatore,sorellina ? >>  chiese Ron, mentre Harry sperava nella risposta negativa della ragazza. Ginny scosse il capo in segno di diniego facendo illuminare lo sguardo del bambino sopravvissuto. 
<< Eccoti qui >> disse poi una voce dietro di loro. Ginny si voltò guardando Milly,Astoria,Blaise e Theo che le sorridevano. 
<< Successo qualcosa ? >> chiese la rossa. 
<< Oltre al fatto che c'è qualcuno che ha un diavolo per capello perchè non riesce a trovarti da nessuna parte ? >>  rise Theo. 
<< Ripeto, è successo qualcosa ? >> disse di nuovo Ginny,mentre Blaise la guardava divertito,non vedendo l'ora di sapere cosa sarebbe potuto accadere di li a poco. 
<< Niente -disse Astoria con voce furba- per ora >> 
<< Perchè il vostro niente non mi convince ? >> chiese la rossa sollevando il sopracciglio. 
<< Ginny ha imparato >> ridacchiò Theo. 
<< Di che state parlando ? >>  si intromise Ron. 
<< Non vorresti saperlo,Weasley,fidati >>  disse Pansy facendo ridere Milly e Astoria. 
<< Ehi, Pans. Klin ti cerca >> disse poi Blaise. 
<< Quel Klin ?  David ? >>  chiese Ginny spalancando gli occhi. 
<<  Oh si, perchè Gin, interessa a te ? >> provò Theo. 
<< E' un bel ragazzo, ma non è il mio tipo >>  rispose alzando le spalle. 
<< Beh,sa dove trovarmi >> rispose Pansy. 
<< David è un bel ragazzo >>  si intromise Hermione facendo sbarrare gli occhi a Ron ed Harry. 
<< Herm! >> disse il rosso, ma la riccia rise divertita. 
<< Perchè siete qui ? >>  chiese poi Ginny. 
<< Te l'ho detto -disse Theo- qualcuno sta dando i numeri perchè non ti trova >> 
<< Dov'è ? >> chiese la rossa.
<< In questo momento non ne ho idea >>  disse Blaise. 
<< Ehi,fermi tutti >>  disse Pansy. 
<< Che succede ? >>  chiese Harry.
<< Che succede ? Nessun serpeverde ha provato a invitarti,Ginny ? >>  chiese la mora. 
<< Mia sorella non andrebbe al ballo con una serpe >>  si intromise Ron. Ginny stava per rispondere che no,nessuno lo aveva fatto quando Millicent si intromise rispondendo a Pansy. 
<< Scherzi Pans ? Nessuno a serpeverde andrebbe a mettersi nelle ire di Draco >>  disse la ragazza. 
<< Che centra Malfoy ? >>  chiese Harry. 
<< Potter, credi sul serio che nessuno della nostra casa avrebbe voluto accompagnare Ginny al ballo ? >> disse ironico Blaise. 
<< E allora perchè non ti hanno invitata ? >>  chiese Hermione fingendosi curiosa,ma aveva capito benissimo. 
<< Ve l'ho detto, nessuno l'ha invitata perchè nessuno si metterebbe contro Draco >> ripetè la mora. 
<< Ginny, senti io dovrei chiederti una cosa >>  disse Harry,mentre Neville spalancò gli occhi. 
<< Dimmi >> disse la rossa passandosi una mano nei capelli. 
<< Verresti al ballo con me ? >>  disse il moro. Ginny spalancò la bocca,stava per dire di no,perchè Harry sapeva che non voleva stare con lui,era stata chiara alla fine della guerra.
<< Certo che verrà con te >>  disse il fratello facendola infuriare. Non fece in tempo a rispondere a Ron di farsi gli affari suoi che una voce molto incazzata comparì alle loro spalle. 
<< Col cavolo che verrà al ballo con te,Potter >>  sibillò Draco portandosi al fianco di Ginny con una faccia fin troppo nervosa. 
<< Fatti gli affaracci tuoi,Malfoy >> urlò Harry. 
<< Sono affari miei,Potter. E lei con te non ci viene >>  ribeccò il biondo. 
<< Non ha un accompagnatore, e io gliel'ho gentilmente chiesto >> 
<< Ce l'ha già un accompagnatore >>  disse il biondo. 
<< Che cosa ? >> urlarono tutti. 
<< Che cosa ? >>  ripetè Ginny,convinta di essersi persa qualche passaggio. Draco si voltò a guardarla rivolgendole quel sorriso sghembro che la spiazzava. 
<< Tu vieni con me al ballo,Gin >>  disse Draco senza troppi giri di parole. Ginny sbattè le palpebre un paio di volte, cercando di capire se tutto quello fosse vero o meno. 
<< Tu sei pazzo se pensi che lei venga con un mangiamorte >>  disse Harry in preda alla rabbia. Neville sbiancò,pessima mossa,sul serio. Draco serrò i pugni e Ginny intuì quello che voleva fare così gli afferrò la mano e lo abbracciò di colpo,non voleva facesse qualcosa di cui pentirsi e per cui non ne valeva la pena, facendo spalancare gli occhi a tutti che fissavano la scena attoniti. 
<< Gi...gi >> provò Ron,ma non riusciva a completare la frase. La ragazza si staccò dal biondo e fissò Harry con uno sguardo che fece rabbrividire tutti. 
<< Come osi dire una cosa del genere ? >>  urlò contro Harry.
<< E' quello che è >>  disse duro lui. 
<< Tu- gli puntò il dito contro- tu non sai niente di niente. Dovresti essere comprensivo nei confronti degli altri per quello che hai passato,invece non fai che sputare sentenze senza conoscere le cose come stanno >>. Erano tutti ammutoliti,Harry in primis,vedere Ginny Weasley difendere con tanto ardore e rabbia Draco Malfoy era allucinante,Ron non riusciva a parlare, mentre le serpi la fissavano sorridendo leggermente,capendo che effettivamente lei ci tenesse davvero a Draco.  
<< E' questo che vuoi ? Stare dalla loro parte ? >>  disse ancora il moro. 
<< La guerra è finita, è stata orribile e ho perso mio fratello. Tutti abbiamo perso qualcuno,e tu non sei nessuno per giudicare. Basta con questa storia, con le rivalità,con le liti ogni giorno. Dovresti essere cambiato dopo l'anno scorso,ma sei solo diventato peggio >>  disse la rossa con rammarico. Hermione la fissò stupita, ma non poteva negare che avesse ragione.  Il biondo la prese per un polso tirandola dietro per non far fare a lei qualche sciocchezza adesso.
<< Non ne vale la pena >>  le sussurrò tenendola ancora per il polso. 
<< Draco ha ragione,Ginny. Non perdiamo punti per uno così >> disse Theo prendendo Millicent per mano e allontanandosi. Blaise richiamò Astoria con se e fece lo stesso, non prima di aver fissato Harry nel peggiore dei modi. Ginny annuì e guardò Draco rivolgendogli un sorriso,il biondo non capì fin quando la ragazza non districò la mano dal polso del ragazzo per poi afferrargliela e intrecciò le dita con le sue. Draco la fissò stupito,ignorando i grifoni davanti a lui che fissavano la scena scioccati,Pansy che ridacchiava e le serpi che da lontano sorrisero. 
<< Certo che vengo al ballo con te. Aspettavo che me lo chiedessi >> disse Ginny incrociando gli occhi con quelli del biondo. Draco strinse appena la presa e la guardò facendo un sorriso malizioso. 
<< E' per questo che hai quasi ucciso quel grifondoro, prima ? >>  ridacchiò. 
<< Come lo sai ? >>  disse lei indignata. 
<< Ho le mie fonti >> rispose lui, prima di fare un cenno appena a Pansy e portare Ginny via di lì continuando a tenerle la mano sotto lo sguardo pietrificato di Ron ed Harry. 








<< Pensavi davvero quello che hai detto ? >>  le chiese Draco mentre erano nel corridoio. Le mani ancora intrecciate, non riusciva a staccare la mano da lui,le sembrava che se lo avesse fatto avrebbe sentito dolore. 
<< Al fatto che verrò al ballo con te ? >> 
<< Al fatto che aspettavi me >>  ridacchiò lui facendola arrossire. 
<< Io non dico bugie >> disse lei alzando gli occhi al cielo. 
<< Potrei essere compiaciuto per questo >>  ammise lui. 
<< E' solo che...non sarei riuscita ad andare al ballo con qualcuno che non fossi tu. Non riesco a sentirlo giusto >>  disse Ginny sentendo che Draco le strinse di più la mano. 
<< Io non avrei permesso che tu fossi andata con chissà chi >> disse il biondo. 
<< Davverò ? >> chiese divertita. Quando lui mostrava quel senso di controllo lo trovava sempre buffo. 
<< Puoi scommetterci,Gin. Sarebbero passati sul mio cadavere. Credevo fosse sottinteso,non ho mai fatto dormire nessuno nel mio letto >> 
<< Sul serio ? >>  chiese stupita. 
<< Si,sei l'unica >> disse avvicinandola di più. 




 

Eh si, lo so. Come osa tornare qui dopo averci mollato per un anno ? Sono davvero imperdonabile, ma purtroppo il quinto anno mi ha preso tanto tempo ed energie, e quando ho potuto ho aggiornato l'altra storia, e chi la segue lo sa bene. Mi spiace davvero tanto,anche perchè ho sempre detto che non avrei mai abbandonato la storia e non intendo farlo. Ora che la maturità è finita e sono per lo meno libera da impegni,certo,oltre la preparazione ai test d'ammissione a medicina che sono super impegnativi non ho altro per ora. Davvero,chiedo scusa a tutti, e se qualcuno leggerà ancora questa storia vi ringrazio infinitamente!!! Aggiornerò molto spesso d'ora in poi,salvo imprevisti. Detto questo,chiedo ancora scusa, ma spero che il capitolo vi piaccia...sempre vostra,baciiiii
Elly

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Capitolo 9
*** Ricordi ***


 << Allora ? Che è successo ? Dai racconta,non farti pregare >>  disse immediatamente Astoria non appena Ginny varcò la soglia della loro camera. 
<< Non è successo nulla >>  disse la rossa buttandosi sul suo letto. La bionda la guardò male mentre Milly se la rideva sotto i baffi. 
<< Vuoi dirmi che la passeggiata mano nella mano era un trucco ? >>  disse allora la mora. 
<< E' stato solo...non lo so,ok ? Ma non è successo niente >> 
<< Ma è vero che non vedevi l'ora te lo chiedesse >>  insistette Astoria. 
<< Ok,si va bene. Abbiamo passato tanto tempo assieme e quindi mi chiedevo perchè non me lo avesse ancora chiesto,contente ? >>  disse Ginny mettendosi sui gomiti e guardando le due sorridere vittoriose. Sbuffò lasciandosi sprofondare nel materasso. 
<< Era palese che te lo avrebbe chiesto,ma sai com'è fatto Draco. Per lui è tutto scontato >>  disse Millicent. 
<< Giusto - concordò la bionda - e poi hai visto ? Per poco non trucidava Potter con lo sguardo >> 
<< A proposito, devo uccidere mio fratello. Deve piantarla di rispondere al mio posto >> 
<< Avete visto la sua faccia quando hai detto si a Draco ? Ho creduto gli fosse venuto qualcosa,mi ha spaventato >>  rise la mora. Ginny ridacchiò pensando alla faccia di suo fratello. 
<< Ron a volte fa davvero paura >>  confermò la rossa. 
<< Scometto che al ballo accadrà qualcosa,me lo sento >>  disse Astoria mentre sbirciava nell'armadio. 
<< Ne dubito >>  disse Ginny,mentre Milly la fissò con sguardo eloquente,come a dirle "fai sul serio ?". Lei alzò le spalle e si voltò a guardare l'amica che aveva ancora la testa nell'armadio. 
<< Che stai cercando ? >>  
<< Un vestito per il ballo,ma dovrò prenderne uno nuovo. Questi non mi piacciono >>   sbuffò la bionda guardando male i vestiti e facendo ridere le altre due. 
<< Io ne ho visto uno in vestrina un paio di settimane fa ad Hogsmeade. Era rosa con degli strass in oro. Era bellissimo,e credo che a Theo possa piacere >>  disse Millicent. 
<< Oh,qui c'è qualcuno che vuole farsi bella >>  rise la bionda. 
<< Perchè tu no ? >>  disse l'altra. 
<< Si,ma non sono preoccupata. Insomma,tra te e Theo le cose si fanno serie,mentre io non so nemmeno perchè Blaise mi abbia invitata >>  disse Astoria sedendosi accanto a Ginny che scattò a sedere guardandola. 
<< Scherzi,vero ? Blaise è un bellissimo ragazzo,ed è simpatico. Tu lo sei altrettanto,come non sai perchè ti ha invitato ? Andiamo,gli piaci >>  disse la rossa sorridendole. 
<< Ginny ha ragione,Rory >>  confermò la mora. 
<< Sai che odio quel nomignolo. E comunque,conosciamo Blaise. E' un Don Giovanni coi fiocchi >>  disse la ragazza incrociando le braccia al petto. 
<< E Draco ? Non lo era fino a poco fa ? >>  insistette la mora. Ginny si voltò a guardarla arrossendo. 
<< Non ci provare >>  disse Ginny. 
<< No,non provateci voi due. Avete due dei ragazzi più belli e desiderati di tutta la scuola che vi hanno invitato al ballo rinunciando allo status di Don Giovanni,e vi chiedete ancora perchè ? Siete matte o cieche ? >> 
<< Ok,basta - disse Astoria cambiando discorso - il tuo vestito,Gin ? >> 
<< Non lo so ancora. Vorrei andare in questo fine settimana. Anche Herm,Luna e Pans non lo hanno ancora preso >> rispose la rossa. 
<< Bene,allora andiamo assieme >>  sorrise la bionda,e le altre due annuirono. 














<<  Ginny!!! >>  urlò Ron non appena vide la sorella avviarsi verso la sala grande per il pranzo. 
<< Che diavolo hai da urlare ? >>  disse la rossa mettendosi le mani sulle orecchie e guardandolo con aria seccata. Insieme a lui si avvicinarono anche Neville che sembrava scusarsi con lo sguardo,segno che non erano riusciti a calmarlo. Hermione aveva un'espressione seccata,Pansy divertita e Harry non la guardava nemmeno. 
<< Mi chiedi che ho da urlare ? >>  chiese lui allargando le braccia. 
<< Che vuoi,Ron ? >>  disse incrociando le braccia al petto. 
<< Non hai nulla da dire ? >>
<< Cosa dovrei dire ? >>  chiese lei. 
<< Sei impazzita ad andare al ballo con Malfoy ? >>  disse il fratello fissandola serio.
<< Dio,Weasley è un ballo. Piantala di scocciare >>  disse Pansy intervenendo per aiutare l'amica. 
<< No,tu non capisci,lui è Malfoy >>  sbraitò lui. 
<< E io sono tua sorella,quella maggiorenne che può decidere da sola con chi andare a un dannato ballo. Credevo di essermi già spiegata >>  disse Ginny innervosendosi. 
<< Ben detto,Weasley >> disse poi una voce sconosciuta. Ginny si voltò ritrovandosi un David Klin divertito. 
<< E tu chi diavolo sei ? >>  chiese Ron guardandolo male. 
<< Non credo siano affari tuoi >>  disse il ragazzo dagli occhi ambrati scuotendosi i capelli. 
<< David >>  disse Ginny scrutandolo e chiedendosi che volesse anche lui ora. 
<< Cercavo Pansy - disse rivolgendo un'occhiata alla mora - e a proposito, Draco ti cercava >>  disse poi guandando Ginny. 
<< Come mai ? >>  chiese la rossa. 
<< Oh,non ne ho idea. Ti sta aspettando al campo da quiddicht comunque >>  disse il ragazzo facendo cenno a Pansy di seguirlo e la ragazza lo seguì sparendo dall'altra parte del corridoio. Ginny sorrise guardandoli,così come Hermione. 
<< Beh, ci si vede >>  disse poi la rossa voltandosi.
<< Dove vai ? >> urlò il fratello. 
<< Al campo >>  disse roteando gli occhi e avviandosi,mentre Harry la afferrò per il braccio. 
<< Sei impazzita ? Vai lì da sola con lui ? >>  disse il moro scrutandola. 
<< Harry,mollami >>  disse Ginny guardandolo,ma il ragazzo occhialuto non sembrava recepire il messaggio,al contrario strinse di più la presa facendo spalancare gli occhi della ragazza. 
<< E farti andare lì ? Neanche morto >> 
<< Harry,lasciala >>  disse Neville portandosi accanto a Ginny e toccando la mano di Harry facendolo staccare a forza. 
<< Grazie,Nev. A qualcuno servirebbe una pozione soporifera >>  disse Ginny guardando Harry malissimo. 
<< Tu non andrai da Malfoy >>  disse Ron risvegliandosi in quel momento. 
<< Piantala,Ron. Draco fa parte della mia casa,è il mio accompagnatore. Se ha bisogno di parlare con me non sono affari che ti riguardano >>  
<< Da quando avete tutta questa confidenza ? >>  urlò ancora il fratello. 
<< Ron,basta. Non sta succedendo niente >> provò Hermione,ma il rosso non desisteva. 
<< Hermione ha ragione - disse a quel punto Neville - state superando il limite. Se Ginny va al ballo con Malfoy è una sua scelta,voi non dovete entrarci. Vi state rendendo ridicoli >>  
<< Ti sei bevuto il cervello anche tu ? >>  disse Ron fissando il moro sconvolto. Harry stava per aprire bocca,ma Neville lo bloccò. 
<< No,non dire nulla,Harry. Sul serio,questo comportamento che avete è infantile. Pansy ha ragione >>  disse serio il moro. Ginny gli rivolse un sorriso grato. 
<< Io me ne vado. E Ron - disse fissando il fratello - prova a urlare di nuovo,e te ne faccio pentire >> 
<< Parli come lui >> disse Harry. 
<< Sempre meglio che parlare come chi sputa sentenze >>  e dicendo questo andò via sotto lo sguardo divertito di Neville. 
















<< Dovevo immaginarlo che saresti arrivata in ritardo >>  disse Draco vicino a Ginny. 
<< Sono stata trattenuta >>  disse lei guardandolo curiosa che non indossasse la divisa scolastica. 
<< Klin ? >>  chiese poi il biondo. 
<< Con Pansy >>  
<< Andiamo ? Ti stavo aspettando  >>  riprese il biondo con un ghigno. 
<< Dove dovremmo andare con questo freddo ? Ti sei accorto che sta per nevicare ? >>  continuò Ginny. Il biondo alzò gli occhi al cielo avvicinandosi piano alla ragazza. Si tolse il mantello mettendoglielo sulle spalle abbottonandolo. La ragazza lo lasciò fare, curiosa di capire che intenzioni avesse,e tutto le sembrò più chiaro quando il ragazzo richiamò la sua scopa. 
<< Ci stai ? >>  le sorrise sghembro. Ginny ricambiò e annuì salendo sulla scopa davanti al biondo che se la strinse al petto. Si alzarono in volo e Draco fece in modo di arrivare più in alto che poteva prima di iniziare a volare leggermente più piano a causa del vento freddo. 
<< Dove andiamo ? >>  chiese a quel punto Ginny. 
<< Ovunque,da nessuna parte >>  sorrise lui. 
<< Fai sul serio ? Non me lo dici ? >>  rise lei. 
<< Perchè andare da qualche parte ? Siamo già da qualche parte >> 
<< Oh,molto profondo,Draco davvero. Non sapevo fossi un poeta >>  disse Ginny scrutandolo. 
<< Ci sono molte cose che non sai di me,Ginny >> 
<< Tipo ? >> 
<< Tipo cosa ? >>  disse lui guardandola,la trovava davvero bella con il vento che le scompigliava i capelli,facendo si che quelle lingue di fuoco prendessero vita mandandolo completamente fuori di testa. 
<< Dimmi qualcosa che non so di te >>  lo sfidò lei. 
<< Furba. Ma a una condizione >>  fece lui,e lei roteò gli occhi,era sempre così con Draco Malfoy. Lo osservò circospetta per qualche secondo per riflettere,se le avessero detto che avrebbe volato su una scopa insieme a Draco Malfoy,non ci avrebbe scommesso nemmeno un soldo.
<< Ok,spara. Vedrò se mi conviene >>  rispose alla fine. 
<< Wow,Gin. E' così che parla una serpe >>  la osservò ammirato e lei sbuffò facendolo ridere. 
<< Allora ? >>  fece lei. 
<< Ti dirò qualcosa di me che non sai - disse lui - se,tu mi dirai qualcosa di te che non so >>  
<< Tutto qui ? Dov'è la fregatura ? >>  disse lei alzando un sopracciglio. 
<< Nessuna fregatura,Weasley. Io ti dico qualcosa,tu mi dici qualcosa. E' uno scambio equo >>  disse il biondo. La rossa parve pensarci ancora qualche secondo prima di fissarlo di nuovo. 
<< Continuo a credere che ci sia una fregatura. Sai com'è,serpe >>  lo chiamò lei. 
<< Vorrei farti presente,folletto,che sei una serpe anche tu >>  
<< Non chiamarmi folletto >>  disse lei spalancando la bocca e dandogli un leggero pugno sul petto. 
<< Ahi ? >>  fece lui prendendola in giro,mentre lei lo guardava indignata. Lui scoppiò a ridere vedendo quell'espressione sul suo viso che la rendeva ancora più sexy di quanto non fosse. Ginny lo osservò ridere e alla fine non potè che fare lo stesso. All'improvviso Draco iniziò a scendere con la scopa facendo corrucciare lo sguardo della ragazza. Perchè scendevano ? Non voleva scendere di lì. Fu quella la prima sensazione che provò Ginny,cosa che le fece mancare un battitto per qualche secondo. Quando toccò con i piedi per terra si accorse di essere vicino alla stamberga strillante,si voltò a guardare il biondo che poggiava la scopa vicino a un tronco ben nascosto. 
<< Come mai siamo qui ? >>  gli chiese. 
<< Ti va una burrobirra ? >>  rispose lui. 
<< Certo -  disse la rossa guardandolo meravigliata -  come mai ti sei fermato proprio qui ? >> 
<< Così camminiamo. E poi non ho voglia di portarmi la scopa dietro >>  fece il biondo inizando a camminare con la ragazza di fianco.  
<< Hai chiesto il permesso a Silente ? >>  disse all'improvviso Ginny bloccandosi. Si era lasciata trascinare da lui senza nemmeno rendersi conto del fatto che loro non potessero uscire dal castello. 
<< No >> 
<< Draco >>  urlò lei. 
<< Sto scherzando,Gin. Gliel'ho chiesto,tranquilla. Per quanto mi spiaccia,sai quanto adoro infrangere le regole >>  ridacchiò lui per la reazione della ragazza. 
<< No, a te piace fare di testa tua >>  disse lei riprendendo a camminare. 
<< Si,può essere. Vedi ? Qualcosa di me la sai >>  fece il biondo divertito. 
<< Non ci provare,questo non vale come parte dell'accordo >>  disse lei guardandolo male. Era possibile che più lei reagiva così e lo sorprendeva,più lui non aveva voglia di staccarsi da lei ? Non si sapeva dare una riposta,ma sentiva che stava diventando così. Arrivarono al locale e vi entrarono salutando la donna dietro al bancone che li fissò sopresa di vederli assieme,e per di più da soli. Ordinarono due burrobirre e si sedettero al tavolo infondo alla sala. 
<< Allora - disse Ginny - inizia tu. Dimmi qualcosa che non so >> 
<< Mmmh,vediamo. Preferirei giocare come cacciatore piuttosto che come cercatore a quiddicht,ma ero l'unico abile in quel ruolo >>  disse il biondo. 
<< Sul serio ? >>  chiese la ragazza spalancando gli occhi. 
<< Si,perchè ? >> 
<< Beh,non me lo aspettavo. Insomma,sei bravo in quel ruolo,e poi tutta la tua rivalità con Harry >>  fece la rossa. 
<< Sono pieno di sorprese,Weasley >>  ridacchiò il biondo. 
<< Così sembrerebbe >>  disse Ginny scrutandolo. 
<< Tocca a te >> 
<< Ok,beh...quando ero piccola odiavo avere i capelli rossi >>  disse lei,mentre Draco per poco non si strozzava facendola ridere. 
<< Questa è una balla >>  disse lui. 
<< Invece è vero. Erano molto più chiari di così,sembravano sul serio arancioni e io li odiavo a morte. Ricordo che chiesi alla mamma di tingermeli con un incantesimo per farli diventare neri >>   disse Ginny. Draco continuava  a guardarla meravigliato. 
<< Neri,eh ? Potrebbero starti bene,ma il rosso ti dona particolarmente >> disse lui. 
<< Beh,si sono scuriti tantissimo da allora,quindi posso dire di non dispiacerli >>  sorrise lei. 
<< Oh,si. Credimi,Gin. Ti donano >>  fece Draco sorridendole sghembro. Ginny arrossì appena a quello sguardo che sembrava carico di desiderio,era come se potesse sentire quanto lui non voleva che finisse quel momento,e la cosa assurda,era che anche lei si sentiva così. Fece un leggero colpo di tosse tornando a prendere un sorso della bevanda e posò il bicchiere. Lo sguardo del biondo si fece divertito e lei stava per chiedergli cosa ci fosse di strano quando Draco portò la mano sul suo viso facendola diventare più rossa dei suoi capelli. Sentì il pollice del biondo sfiorarle il labbro superiore e poi allontanarsi. Il biondo si porto il dito macchiato di schiuma alla bocca leccandolo. Ginny se possibile andò completamente a fuoco,mentre il biondo continuava a guardarla molto intensamente. 
<< E' proprio buona >>  disse Draco con quel sorriso che le fece mancare il respiro e restare a bocca aperta. 
<< Si,buona - ripetè la rossa - allora ? >>  fece poi per cercare di portare via quella sensazione che le era piombata nello stomaco all'improvviso. Draco iniziò a parlare di nuovo continuando a dirle qualcosa che non sapeva,e lei annuiva,a volte meravigliata,a volte dubbiosa che fosse reale. Intanto lui restava sempre più sorpreso da quello che riusciva a scoprire di lei. Era davvero unica,solo questo riusciva  a pensare. Madama Rosmerta li osservava dal bancone sorridendo. Non avrebbe mai creduto di poter vedere una scena del genere,e ne fu felice. 








 







<< Ron,calmati. Vedrai che tra poco sarà qui >>  disse Hermione  poggiandogli una mano sulla spalla. Harry sbuffava con il capo nel piatto,mentre Neville sperava sul serio che Ginny arrivasse o sarebbe successo il finimondo. Proprio mentre Ron stava per lanciare un urlo sovrumano,la risata di Ginny risuonò all'interno della sala grande. La rossa entrò insieme a Draco che sorrideva con lei. Pansy seduta difronte ad Hermione sorrise guardando la scena,quello che non si aspettava fu di vedere Ginny andare verso il loro tavolo,ma Draco che la seguiva fece rizzare i capelli a Ron ed Harry. 
<< Ciao >>  disse allegra Ginny sedendosi accanto a Pansy che la guardò eloquente,era ovvio che volesse sapere. Draco invece di girare alla larga sorprese tutti sedendosi accanto alla rossa al tavolo dei grifoni,facendo spalancare gli occhi della sala intera che si voltò a guardare nella sua direzione,mentre lui incurante si versò del succo nel calice. Ron era praticamente pietrificato,non riusciva a parlare,mentre Harry osservava il biondo con odio immane. 
<< Wo,wo,wo, che succede qui ? >>  disse Blaise comparendo alle spalle del biondo. 
<< Ginny - disse Astoria guardandola - dobbiamo parlare >>  
<< Dopo >>  disse la rossa. Era scombussolata anche lei di vedere Draco al tavolo dei grifoni,ma una parte di lei era felice di averlo lì con lei. 
<< Ok >>  fece Blaise sedendosi seguito da Astoria. Dopo neanche qualche secondo Theo e Milly che avevano osservato la scena straniti si erano seduti anche loro come nulla fosse. Ron era praticamente entrato in coma. Vedere cinque serpi,no sei,doveva contare anche sua sorella ormai,al tavolo rosso-oro faceva un certo effetto. 
<< Che diavolo succede ? >> sbraitò Ron appena si fu ripreso. 
<< Weasley,allora sei ancora tra noi >>  disse Pansy scoccandogli un'occhiata. 
<< Ginny >>  provò il rosso,ma la ragazza lo guardò alzando un sopracciglio. 
<< Stiamo mangiando,Weasley. Sei cieco ? >> disse Theo. 
<< Al nostro tavolo >>  fece presente il rosso.
<< Si,beh,non molliamo Draco qui da solo >>   fece Blaise,mentre il biondo accanto a lui ridacchiò. 
<< Tieni,Granger. Qualcuno mi ha detto che ne vai matta >>  disse poi Draco lanciando ad Hermione un sacchetto. La mora lo aprì curiosa non riuscendo a crederci. Erano piume di zucchero,e si,lei le adorava. Guardò verso Draco sconvolta e titubante. 
<< Tranquilla. Sono normali >> 
<< Beh,grazie,ma...> 
<< Le abbiamo prese ad Hogsmeade >>  disse Ginny capendo al volo la domanda dell'amica. 
<< Ehi,e a  me niente ? >>  disse Blaise facendo ridere tutti,tranne Ron ed Harry. 
<< Ad Hogsmeade ? >>  chiese Pansy maliziosa,mentre Ginny la guardava annuendo facendo finta di non aver capito. 
<< Quando siete andati ad Hogsmeade ? >>  chiese Milly con il sorriso. 
<< Gli affari vostri ? >>  disse il biondo roteando gli occhi. 
<< Sei andata ad Hogsmeade con lui ? >> disse Ron agitandosi. 
<< Però,sei un'aquila >>  fece Astoria ridacchiando. 
<< Ginny,rispondi >>   continuò il grifone,ma la sorella lo osservò alzando le spalle. 
<< Ce l'ho,Gin >>  disse Draco in quel momento facendo voltare la ragazza verso di lui. 
<< Sentiamo >>  disse lei. 
<< Ho legato i lacci delle scarpe di mio padre con la bacchetta di mia madre. Lui è caduto dalle scale e si è rotto una gamba. Non ha mai saputo che fossi stato io,ha dato la colpa a un elfo domestico >>  disse il biondo. Di colpo tutti ammutolirono al tavolo non credendo alle loro orecchie. Ginny scoppiò a ridere immginando la scena. Draco ridacchiò guardandola. 
<< Non può essere vero >>  disse lei continuando a ridere. 
<< Invece si >> continuò lui. I ragazzi li fissavano sbigottiti. 
<< Ok,tocca  a me. Vediamo,sono stata io a incendiare la scopa di George,ma ho dato la colpa a Ron >>  disse Ginny. 
<< Sapevo che eri stata tu >>  urlò il fratello allibito. 
<< Ma si può sapere di che state parlando ? >>  chiese Blaise. 
<< Niente >>  dissero Ginny e Draco in contemporanea. 
<< Ho accidentalmento spinto in piscina Piton >>  disse ancora il biondo. 
<< Che cosa ? >>  urlarono tutti. 
<< Accidentalmente ? >>  chiese invece Ginny. 
<< Ok,l'ho spinto >>  rise lui. 
<< Ripeto. Che cosa ? Quando ? >>  disse Pansy. 
<< Qualche anno fa >>  rispose Draco. 
<< E sei ancora vivo,Malfoy ? >>  disse Neville con gli occhi spalancati. 
<< E' il mio padrino,Paciock. Certe libertà posso prendermele >>  sorrise sghembro mentre osservava la rossa pensare. 
<< Allora,Gin ? Tocca a te >> continuò ancora. 
<< Perchè non ci dite che state facendo ? >>  chiese Theo,ora fin troppo incuriosito da quello scambio di battute. 
<< Scordatelo >>  disse Draco divertito. Ginny si morse il labbro,segno che era indecisa se parlare o meno. La cosa incredibile era che pensando a cosa dire per quel gioco le fosse tornato in mente un particolare che la sua mente aveva completamente rimosso,come un flaschback improvviso. Era cambiato tutto da allora,ma si sentì come se tutto quello che fosse accaduto fosse stata una semplice strada per portarla di nuovo a quel punto.Poi si voltò verso il biondo. Come aveva fatto a non ricordarsi di quel piccolo particolare che cambiava tutto ? 
<< Beh,una cosa c'è. Ma è tipo,sai,sganciare una bomba >>  disse Ginny. 
<< Mi piace sganciare bombe,Weasley >> le fece l'occhiolino e lei scosse il capo divertita. Se lo avesse detto,Merlino,non immaginava le reazioni. Decise che lo avrebbe detto dopo. 
<< Al prossimo giro lo dico >> fece lei. 
<< Ok,spara questo giro,allora. Ora sono curioso >> 
<< Sono stata io ad aprire la camera dei segreti cinque anni fa >> disse Ginny come nulla fosse. 
<< Dio,lo sapevo che eri una serpe >>  fu la reazione di Draco.
<< Che ? >> disse Pansy cercando di non affogarsi con l'acqua. 
<< Beh,non si è mai fatto trapelare nulla,per beh,salvaguardarmi credo,ma a voi posso dirlo. In fondo,è tutto finito >> fece la rossa,mentre Blaise le rivolse un sorriso incoraggiante così come Hermione,felice che l'amica si fosse aperta anche con qualcun altro. Vedeva il rapporto tra Ginny e Malfoy,ed era felice per lei. Sapeva che Ginny era una persona buona,e non si sarebbe creata quella situazione se non avesse visto altro in Malfoy. 
<< Tuo fratello mi diede delle pasticche vomitose da mettere nel thè della Umbridge >>  sganciò all'improvviso Draco. 
<< Stai scherzando ? >> disse Neville sconvolto. 
<< No, è vero >>  rise Draco guardando le espressioni degli altri. 
<< Te le ha date Fred ? >>  chiese poi Ginny. Suo fratello le mancava da morire. 
<< Si. Aveva capito che la odiavo anche io >>  disse il biondo. 
<< Fred era bravo a capire le persone >>  sorrise Ginny pensandolo. 
<< Si,era bravo. Allora ? Vuoi sganciare la bomba o no ? Tocca a te >>  disse il biondo spostando di nuovo il discorso,dando prova a Neville di come lui davvero cercasse di distrarre Ginny. 
<< Ok,è strano perchè è una cosa che ho ricordato solo qualche minuto fa e avevo completamente rimosso dalla mia mente >>  disse Ginny ridacchiando. Milly e Astoria la guardavano curiose,cercando di capire cosa potesse dire l'amica,mentre Pansy ed Hermione erano già stranite dalla piega che aveva preso il discorso. Harry era stato zitto tutto il tempo,non volendo assolutamente perdere tempo a litigare con le serpi,sebbene avere Malfoy lì lo stava mandando in bestia. Ora però,aveva alzato lo sguardo stranito anche lui dal discorso della rossa. 
<< Allora ? Siamo impazienti >> disse Blaise,nemmeno stesse attendendo la risposta che gli avrebbe cambiato la vita. Draco gli rifilò un'occhiataccia prima di tornare a guardare la ragazza accanto a lui. 
<< Prima che iniziasse a piacermi Harry,mi piacevi tu >>  disse Ginny tutto d'un fiato. Le reazioni furono molteplici. Ron si strozzò con il pollo che stava mangiando,Hermione e Pansy si guardarono spalancando gli occhi,Astoria e Milly erano senza parole,Theo e Blaise esultavano nella loro mente. Harry era allibito,non poteva credere a quello che aveva sentito,si sentiva completamente distrutto. Neville era a bocca aperta,sorpreso come non mai. E Draco,beh,Draco era tutta un'altra storia,era sopreso all'inverosimile,si stava chiedendo ancora se fosse vero,se davvero avesse sentito quelle parole,o se le fosse solo immaginate. Ma il silenzio surreale che si era venuto a creare,gli lasciava modo di pensare che la ragazza l'avesse detto sul serio. Davvero era stato il primo a piacere a Ginny ? Anche prima di Potter ? 
<< Fai sul serio ? >> le chiese dando voce ai pensieri di tutti,mentre Ron tossiva ancora. 
<< Si. L'ho ricordato solo poco fa,ma noi ci siamo già visti. E' successo,credo qualche mese prima che voi iniziaste il vostro primo anno ad Hogwarts e io conoscessi Harry. Se non sbaglio era una festa organizzata dal ministero per non so cosa in una grande villa con un giardino enorme. Io ero andata con i miei,mentre Ron è rimasto a casa con i miei fratelli che non avevano voglia di venire. Ricordo che stavo camminando sul bordo della piscina e... >> 
<< E stavi cadendo >>  disse Draco interrompendola. Lei lo guardò stupita. 
<< Te lo ricordi ? >> 
<< L'ho ricordato solo adesso. Avevi un vestito bianco >>  disse il biondo e Ginny annuì. 
<< E tu non mi hai lasciato cadere. Quando poi ti ho visto sono rimasta immobile,insomma avevi gli occhi di ghiaccio,i capelli biondi. Sembravi uno dei principi delle favole. Mi hai confuso >>  disse lei sorridendo. 
<< Facevo colpo da bambino - ridacchiò sghembro - e comunque avevi ragione,i tuoi capelli erano arancioni da piccola >> 
<< Comunque,credo di non aver fatto altro che pensare a te. Fino a quando qualche mese dopo non ho incontrato Harry al binario. Sai com'è,le storie che raccontavano di lui >>  continuò la ragazza.  Harry era pietrificato,non riusciva ad emettere una singola sillaba. Quei due erano,merlino,non voleva pensarci. 
<< Non posso credere che tu conoscessi lui,e che ti piacesse persino >>  disse Ron che si era ripreso dal suo coma. 
<< Come ti ho detto avevo completamente rimosso quel ricordo. Poi quando l'ho rivisto al ghirigoro,non è stato un incontro piacevole >>  disse la sorella ricordando. Aveva difeso Harry da Draco in quell'occasione. 
<< Sembra una favola >> disse poi Astoria. 
<< E' vero >> fece eco Hermione venendo fissata male da Ron ed Harry. 
<< Guarda un pò - disse poi il biondo - io ho evitato che tu cadessi e affogassi in una piscina,e tu non ti sei fatta scrupoli a rovesciarmi un secchio d'acqua gelata addosso >> 
<< Credo che l'acqua sia una costante nel nostro rapporto >>  disse la rossa sorridendo furba. 
<< Non fare quel sorriso,Wealsey. Ti conosco >>  assottigliò lui lo sguardo. 
<< Non ho fatto niente >> disse lei innocente e indignata. Draco con uno scatto si alzò,giusto in tempo prima che dell'acqua gli ricadesse addosso,che invece inzuppò il povero Blaise e schizzò gli altri. 
<< Non vale >>  disse Ginny mettendo il broncio. Non ebbe tempo di aprire di nuovo bocca che l'acqua investì lei. Draco ora la fissava sornione. 
<< Invece vale,Gin. In amore e in guerra tutto è lecito >>  disse prima di iniziare a correre schizzando fuori dalla sala grande. 
<< Draco >>  urlò Ginny alzandosi e iniziando a corrergli dietro inferocita e zuppa da testa a piedi. 















Lo trovò che rideva come un matto in uno dei corridoi adiacenti alla sala grande. Lo raggiunse guardandolo male,ma lui era ancora divertito. 
<< Hai ragione,l'acqua è una costante >> 
<< Hai vinto tu,stavolta. Lo ammetto >>  fece lei incrociando le braccia sotto il seno. Lui la guardò ancora leccandosi appena le labbra,era dannatamente bella,con i capelli umidi a incorniciarle il viso,qualche goccia d'acqua impigliata tra le ciglia. Non credeva di essere capace di fare tante osservazioni su una persona sola,prima di incontrala. La vide rabbrividire appena,ricordandosi di colpo che fosse effettivamente inverno,mancavano meno di due settimane a Natale,e lei era bagnata in un corridoio con pessima illuminazione. 
<< Andiamo,prima che tu ti prenda un malanno >>  disse il biondo mettendole un braccio intorno alle spalle per riscarldarla tirandosela contro. Camminarono continuando a parlare di cose futili,come le lezioni,i compiti per le vacanze che iniziavano ad assegnare,sebbene all'inizio delle vacanze mancavano ancora dieci giorni. Arrivarono al quadro del barone sanguinario nei sotteranei ed entrarono in sala comune,era vuota,segno che erano ancora tutti a cena. Draco la prese per mano e la portò nella sua stanza. 
<< Posso andare,anche nella mia stanza c'è un camino >>  disse Ginny. 
<< Finchè non sono sicuro che tu sia asciutta e stia bene non vai da nessuna parte >>  disse il biondo deciso. Prese un asciugamano dal bagno tornando poi a mettersi davanti a lei che si era spostata davanti al camino. Le accarezzò il capelli e il viso con l'asciugamano bianco continuando a guardarla. Era bellissima. 
<< Sei bellissima >> disse poi dando voce ai suoi pensieri. Ginny sorrise. 
<< Questa non è una cosa su di te >>  fece presente lei facendolo ridacchiare. 
<< Lo so. Parlavi sul serio,allora >>  disse riferendosi a poco prima e lei annuì. 
<< Si,ti consideravo il mio personale principe azzurro >>  ridacchiò la rossa. 
<< Ti svelo un segreto,Weasley >>  sussurrò lui avvicinandosi. 
<< Un segreto ? >>  chiese curiosa lei. 
<< Con quel vestitino bianco sembravi una principessa >>  le disse ridacchiando e lei lo colpì sul petto di nuovo. 
<< Non prendermi in giro >>  fece la rossa. 
<< Non lo farei mai >>  disse lui serio facendola ridere. 
<< Non so se hai notato la faccia di Potter quando hai detto quella cosa,ma credo volesse sul serio uccidermi,come mai prima d'ora >>  rise il biondo. 
<< Perchè lo odi tanto ? >>  chiese lei di punto in bianco. Draco sospirò,sapeva che prima o poi glielo avrebbe chiesto. Posò l'asciugamano sulla poltrona dietro di loro e guardò il camino. 
<< La prima volta che l'ho incontrato è stato in un negozio che vendeva le divise mi sembra,non sapevo il suo nome o chi fosse,ma semplicemente cercai di spiegargli la differenza sulle case di hogwarts. Poi quando ho scoperto chi era e gli ho offerto la mano in segno di amicizia lui l'ha rifiutata. Non sono mai stato molto simpatico o esperto nei rapporti umani,e avevo appena insultato tuo fratello davanti a lui,ma ci sono rimasto male. Non avevo secondi fini quando gliel'ho chiesto. Poi è subentrato mio padre,l'odio,la rivalità nel dover essere migliore di lui o non sarei mai stato utile a nulla. Sono state una serie di cose a farmelo odiare,Gin. Il quiddicht,il torneo tre maghi,mio padre e tutto il casino successo. Era come se ogni cosa io facessi fosse sbagliata,come se fossi in ogni caso sempre secondo. A lui andava tutto bene,e a me tutto male,oppure nessuno notava quanto impegno io ci mettessi >>  disse Draco. 
<< Non devi ritenerti inferiore a lui >>  gli disse la rossa avvicinandosi. 
<< Almeno in qualcosa sono arrivato prima io >>  sorrise lui sghembro. 
<< Cosa ? >>  chiese la rossa alzando un sopracciglio. 
<< Ti sono piaciuto prima io >>  ridacchiò,e lei sorrise mordendosi il labbro. 
<< Dovresti sentirti onorato >>  scherzò lei,ma lui scosse la testa sorridendo. 
<< Lo sono,e non puoi immaginare come mi sento. Potrò sembrare cattivo,ma l'unica cosa che Potter davverro vorrebbe sarebbe essere al mio posto in questo momento. E io sono felice che tu non sia con lui >>  disse il biondo guardandola. A Ginny mancò un battito e si portò più vicino a lui posando il capo sul suo petto,mentre lui la strinse contro di se,immergendo il naso tra i capelli ancora leggermente umidi,ma che il camino aveva asciugato quasi completamente.  Ginny si staccò e si diresse nel bagno per darsi una sistemata. Draco dall'altra parte della stanza iniziò a cambiarsi mettendosi un paio di pantaloni del pigiama e sedendosi sul letto continuando a guardare il camino. Ginny uscì dal bagno qualche minuto dopo,aveva addosso una sua maglietta nera che le arrivava fin sotto il sedere. Sorrise nel vederla così e lei ricambiò mordendosi il labbro. 
<< Posso restare qui stanotte ? >>  gli chiese in un sussurrò. Il biondo annuì facendole spazio e le si mise accanto a lui poggiando il capo sulla sua spalla. Draco le mise una mano tra i capelli iniziando ad attorcigliarli intorno al dito. 
<< Se io facessi una cosa - disse all'improvviso il biondo,portando l'attenzione della rossa su di se - come reagiresti ? >> 
<< Dipende da cosa intendi fare >>  rispose lei confusa. Draco per tutta risposta la stese sul letto mettendosi su di lei facendole spalancare gli occhi. Piano si avvicinò e senza aspettare che lei lo fermasse la baciò. Fu un bacio leggero,appena mosse le labbra,voleva capire se a lei andava bene. La risposta arrivò quando Ginny portò le mani tra i suoi capelli,e lui sorridendo nel bacio lo approfondì sdraiandosi completamente su di lei. Continuarono con quella danza di labbra e lingua ancora qualche minuto prima di staccarsi e guardarsi negli occhi. 
<< Perchè ? >>  chiese solo la rossa. 
<< Ti dirò un alto segreto >>  ridacchiò il biondo. 
<< Mi piaci da impazzire,Weasley >> le sussurrò sulle labbra. 
<< Tu fai impazzire anche me >>  rispose Ginny sulle labbra del biondo,i respiri che continuavano a mischiarsi. Si scambiarono un altro bacio,prima che il biondo si portò giù da lei tirandosela contro e stringendola tra le braccia. La osservò addormentarsi,prima di sorridere come un idiota al pensiero di essersi scambiati l'ennesima confessione del giorno. 















<< Si può sapere che fine hai fatto ? >>  urlò Astoria non appena vide Ginny nel giardino. 
<< Non urlare,rory >> 
<< Non usare quel nome >>  riprese la bionda con le mani sui fianchi. Ginny roteò gli occhi ridacchiando. Milly osservava le due sorridendo divertita. 
<< Perchè urlate ? >>  chiese Pansy avvicinandosi con Hermione  e Luna in quel momento. 
<< Perchè Ginny è scomparsa stanotte e Astoria sta dando di matto >>  disse Milly velocemente. 
<< Sparita ? >>  chiese Hermione guardando la rossa. 
<< Non sono sparita >> 
<< Sei tornata in camera alle cinque del mattino >>  riprese la bionda. 
<< Era con Draco >>  disse a quel punto Luna con l'aria imbambolata. 
<< Tu come lo sai  ? >>  chiese Ginny fissandola sconvolta. 
<< Te lo si legge in faccia >> rispose la ragazza scrollando le spalle. 
<< Oh mio Dio. Racconta >>  disse Pansy. 
<< Voglio saperlo anch'io >>  disse Hermione. 
<< Quando avevi intenzione di dirmelo ? >>  urlò Astoria. 
<< Non ho avuto modo di dire nulla. E non è successo  nulla,mi sono solo addormentata lì >>  disse Ginny passandosi una ciocca dietro l'orecchio. 
<< Si,certo. E da quando Draco fa dormire qualcuno nel suo letto ? >>  disse Pansy,beccandosi un'occhiataccia da Ginny. 
<< Io voglio sapere tutto,Gin >> fece presente Hermione. 
<< Ok,vi racconterò tutto,ma non ora >> 
<< Almeno un indizio,dai >>  disse Milly. 
<< Ok,ci siamo baciati. O meglio,lui ha baciato me e poi ci siamo addormentati, tutto qui >>  spiegò Ginny velocemente vedendo arrivare il fratello in lontananza. 
<< Sii,lo sapevo che sarebbe successo >>  gridò Astoria battendo le mani e saltellando facendo ridere le altre. 
<< Che bello >>  disse Luna con aria sognante. 
<< Lo sapevo che voi due sareste finiti in quel modo >>  annuì Milly. Pansy invece sorprese tutti abbracciando Ginny. 
<< Sono felice che tu abbia visto altro in lui,se lo merita,Gin,e anche tu >> le sussurrò,e la rossa annuì stringendo l'amica contenta. Hermione le rivolse un sorriso da sopra la spalla,sapeva che era la sua approvazione. 
<< Come mai così contente ? >>  chiese Ron avvicinandosi.
<< Niente di che,parlavamo >>  disse subito Hermione. 
<< Si,a proposito. Oggi andiamo a prendere i vestiti per il ballo >> disse subito Astoria. 
<< Di già ? >>  chiese il rosso. 
<< Maschi. Non capite quanto possa contare un vestito per una donna >>  rispose Pansy incrociando le braccia al petto. 
<< Tu vai con David,vero ? >>  chiese Milly all'ex serpe che annuì. 
<< Lui adora il nero,Pans >>  
<< Ci ho già pensato >>  rispose lei con uno sguardo furbo. 
<< E tu,Gin ? Che colore lo prenderai il vestito ? >>  disse Hermione. 
<< Ci stavo giusto pensando. Vi farò vedere oggi pomeriggio >> sorrise la rossa. 
<< Donne >>  commentò Ron facendo ridacchiare Harry e Neville. 
<< Che ne vuoi sapere tu di donne,Weasley >>  disse Blaise con espressione teatrale. 
<< Senti chi parla >>  ribeccò l'altro. 
<< Per tua informazione,ne so moltissimo >>  rispose il moro. 
<< Vorrei proprio vedere >>  continuò Ron,ma Blaise lo ignorò a quel punto.
<< Ehy,Ginny >> 
<< Che c'è Blaise ? >> 
<< Nulla >>  sorrise sornione,facendo alzare il sopracciglio alla rossa. 
<< Ma buongiorno >>  disse poi sorridendo quando vide Draco arrivare che si passava una mano tra i capelli. 
<< Non puoi chiudere il becco a prima mattina ? >> rispose il biondo all'amico. 
<< Come siamo scorbutici oggi. Dormito male,Dra ? >> disse ancora il moro divertito. Il biondo lo guardò male aumentando il suo divertimento. 
<< Per tua informazione ho dormito benissimo >> sorrise malefico e nel mentre andò vicino a Ginny abbracciandola da dietro facendole spalancare gli occhi. 
<< Malfoy,leva le tue mani da mia sorella >> urlò Ron. 
<< Quando me lo chiederà lei lo farò,Weasley >> rispose Draco in maniera calma facendo rimanere di sasso tutti. Poggiò il capo su quello di Ginny come nulla fosse. La rossa alzò lo sguardo e lentamente la testa portando i suoi occhi a incastrarsi con quelli di ghiaccio del biondo. 
<< Che c'è ? >>  chiese il ragazzo. 
<< Sei strano >> rispose lei. 
<< Ginny,togliti quel maniaco di dosso >>  disse Ron,ma la sorella sbuffò. 
<< Non sono strano,mi sono svegliato bene. O quasi >>  ridacchiò il biondo. 
<< Come mai ? >>  chiese Blaise beccandosi un'occhiataccia da entrambi. 
<< Ok,sto zitto >> disse ancora il moro provocando qualche risata. 
<< Allora,oggi a che ora vogliamo andare a prendere i vestiti ? >> chiese Astoria. 
<< Per le quattro ? >>  propose Hermione. 
<< Perchè non andate domani mattina ? >>  chiese poi Draco. 
<< Andranno tutti domani mattina perchè è Domenica. Noi andiamo oggi così non ci soffiano i vestiti migliori >>  spiegò Milly. Il biondo annuì prima di tornare a poggiare il capo su quello di Ginny ancora stretta a lui. 
<< Ho una fame - disse poi Ginny - andiamo a colazione ? E' ora >>  disse guardando il biondo che annuì. 
<< Io vengo con voi >>  dissero in coro Blaise e Pansy,facendo arcuare il sopracciglio a Draco che annuì,e si incamminarono. 
<< Qualcuno stacchi mia sorella da Malfoy >>  piagnucolò Ron,facendo esasperare Hermione. 
<< Weasley,la fai troppo lunga. Fossi in te inizierei ad abituarmici >>  disse Astoria alzando gli occhi al cielo. 
<< Abituarmi a cosa ? >>  chiese il rosso. 
<< A vederli assieme >>  rispose Milly. 
<< Cosa ? >> disse lanciando un urlo disumano. 
<< Morirei piuttosto >>  disse Harry nervoso,le sceneggiate gli davano il voltastomaco. 
<< Arrenditi,Potter. Non puoi farci nulla >>  disse ancora la bionda prima di avviarsi con l'amica. 
















<< Allora ? Che ve ne pare ? >>  disse Pansy uscendo dal camerino. 
<< Wow,sei uno schianto,Pans >>  disse Milly con un fischio. 
<< David resterà a bocca aperta >>  continuò Ginny sorridendo all'amica. Il nero le donava molto. 
<< Anche il tuo è bellissimo >>  disse Hermione osservano il vestito rosa con gli strass dorati che aveva indosso Millicent. 
<< Grazie. Penso che a Theo possa piacere >> rispose la mora. Astoria era uscita in quel momento dal camerino. L'abito era semplice,ma con i suoi capelli biondi le stava divinamente. 
<< Wow,Rory >> ridacchiò Pansy. La bionda fece un'espressione tutt'altro che carina a quel nomignolo e poi sorrise come la migliore reginetta del ballo facendo ridere le ragazze. 
<< Blaise non ha speranze >>  disse Hermione sorridendo alla ragazza,per poi fiondarsi in camerino. Dopo una manciata di minuti sia lei che Luna uscirono fuori dal camerino facendo restare le altre ad occhi spalancati. Hermione aveva un vestito rosso svasato che non si attaccava addosso. Era semplice,ma bello. Luna invece ne aveva uno verde acqua con le rifiniture argentate. Un colore vivace,ma che con i suoi capelli risaltava più che mai. 
<< Siete bellissime >>  disse Ginny. 
<< Merlino,Granger. Se ti vestissi sempre così Weasley non arriverebbe ai trentanni >>  rise Milly. 
<< Ti sta da Dio >> sorrise Pansy. 
<< Luna,Neville morirà,lo sai ? >>  sorrise Astoria. La bionda ricambiò i complimenti sorridendo. 
<< Allora, resti solo tu >>  disse Pansy guardando Ginny. 
<< Come vogliamo uccidere Draco ? >>  chiese a quel punto Astoria. 
<< Lui è il più difficile da lasciare a bocca aperta >>  continuò Milly. 
<< Hai detto che ieri sera ti ha detto che con il vestito bianco sembravi una principessa >>  disse pensando Hermione. 
<< Niente bianco,ragazze. Non sono una sposa. E un'idea ce l'ho >>  disse Ginny sorridendo. 
<< Devi stenderlo,Ginny. Ricorda >>  disse Astoria guardando la miriade di scarpe che si abbinavano al suo vestito. Ginny rise prima di catapultarsi dalla parte opposta del negozio lasciando le ragazze perplesse. Quando apparve di nuovo dopo un pò loro restarono a bocca aperta. Il vestito era stupendo,aveva un corpetto lavorato in pietre preziose e zone trasparenti che lasciavano spazio alla fantasia,in più una parte del corpetto scendeva fino all'inizio della coscia sinistra,e poi il vestito diveniva in tulle uniforme,non molto ampio. Il colore era tra un leggero beige che tendeva allo champagne. Era semplicemente bellissimo,il contrasto con la pelle lattea di Ginny e i capelli rosso fuoco creavano un mix splendido. 
<< Ho detto di stenderlo,ma così gli verrà un colpo >>  disse Astoria con un enorme sorriso. 
<< Il lato principesco,c'è >>  sorrise Hermione. Ginny arrossì e guardò Pansy,era lei l'esperta in abiti. La mora continuò a scrutarla per qualche secondo ancora prima di alzare il viso e sorridere. 
<< Non ha scampo >>  decretò facendo ridere Ginny. Mancava poco al ballo,ormai,e il suo rapporto con Draco stava cambiando. Sorrise mentre si guardava allo specchio. 





Vestito Luna 
http://g01.a.alicdn.com/kf/HTB1q2ErKXXXXXaCaXXXq6xXFXXX3/2015-new-fashion-halter-v-neck-una-linea-azzurro-cielo-Lungo-chiffon-prom-dresses-sexy-backless.jpg

Vestito Pansy 
http://abitidacerimoniaitalia.com/wp-content/uploads/2015/07/abiti_da_sera_2016.jpg

Vestito Hermione 
http://annalysa.info/images5/0716/vestiti-da-cerimonia-rosso/vestiti-da-cerimonia-rosso-74_8.jpg

Vestito Millicent 
http://www.iabiti.it/y/7bau-y62g-abito-da-ballo-abito-da-sera-con-criss-cross-tubino-formale-con-festone-laterale.jpg?7719

Vestito Astoria
http://212.71.255.252/images_ld/td//t35/product_thumb/3/4549035353535_404051.jpg

Vestito Ginny 
http://www.romaci.it/t/p-jqki-abito-da-sera-abiti-da-comunione-a-sirena-bottone-senza-maniche.jpg




Come promesso questa volta ho fatto presto,daii!!! Lo so,assurdo. Comunque,mi raccomando voglio sapere cosa ne pensate di questo capitolo,perchè mi ha rubato un bel pò di giorni. Ho pensato fosse carino lasciarvi le immagini dei vestiti per avere un vostro parere. Detto ciò,passo la parola a voi,nel mentre attendete il prossimo capitolo con il BALLO,gente.... Allora,ora devo scappare,ringrazio davvero di cuore chi ha continuato a seguire la storia,l'ha messa tra le seguite,preferite e ricordate. Un bacio a tutti,anche ai lettori silenziosi,e alle new entry. Alla prossima,baciiii
Elly

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Capitolo 10
*** Tifar non nuoce ***


<< Che avete combinato,ragazze ? >>  disse Theo con sguardo malizioso sedendosi al tavolo delle serpi per la colazione. 
<< Niente,perchè ? >>  disse Astoria dando un'occhiata al ragazzo. 
<< Che strano. Sento ragazze lamentarsi da tutte le parti per i vestiti >> disse Blaise sbadigliando. 
<< Quelli del ballo ? >>  chiese Ginny. 
<< Già >> fece il moro. 
<< Avevo detto che avremmo preso i migliori se fossimo andate sabato >>  sorrise vittoriosa Milly. 
<< E sentiamo,come sono questi vestiti ? >>  disse Blaise. 
<< Non ci provare. Lo saprai solamente la sera del ballo >>  disse decisa la bionda facendogli roteare gli occhi. 
<< Siete perfide >>  fece Theo. 
<< Ci piace essere perfide >>  disse Milly con un'alzata di spalle. I due scossero la testa rinunciando ad avere qualche informazione e le tre ragazze si fissarono ridendo. Era divertente tenerli sulle spine. 
<< Ma dov'è Draco ? >>  disse poi Theo mentre imburrava il pane tostato guardandosi intorno, e accorgendosi solo in quel momento dell'assenza del biondo. 
<< No,la domanda è che ci fate voi qui. Ha indetto una riunione della squadra per stamattina presto. Sarà al campo >>  disse Ginny. 
<< Che cosa ? Stai scherzando ? >>  disse Blaise deglutendo. 
<< Affatto >>  fece la rossa. 
<< Ci spellerà vivi >>  disse Theo saltando dalla panca insieme a Blaise e iniziando a correre fuori dalla sala grande alla velocità della luce. 
<< Come fanno quei due a scordare queste cose ? >>  disse Millicent alzando gli occhi al cielo. 
<< Hanno la testa tra le nuvole,ecco come - fece Astoria - maschi,così distratti ovunque e comunque >>  disse facendo ridere Ginny e l'altra. 
<< Credo che Draco si arrabbierà molto. Ha detto che era importante per proggettare la tattica da usare contro i grifoni nell'ultima partita prima delle vacanze. Che tra l'altro sarà dopodomani >>  disse Ginny addentando un muffin al cioccolato fondente.  
<< Merlino,è vero. Dobbiamo assolutamente fare il tifo. Non possiamo perdere contro i grifoni >>  disse Astoria solenne,mentre Milly annuiva. 
<< E tu per chi farai il tifo ? Le altre volte hai simpatizzato per noi,ma adesso devi scegliere,mia cara Gin >> disse Milly maliziosa. 
<< Credo che sarò dei vostri >>  disse Ginny. 
<< Sono sicura che qualcuno adorerà questa tua scelta >>  ridacchiò la bionda battendo le mani. 
<< Beh,adesso siete voi la mia casa,non avrebbe senso tifare per gli altri >>  fece Ginny semplicemente. 
<< Sai,Rory,sembri una fangirl quando si parla di Draco e Ginny >>  disse Milly ridendo. 
<< Che vuoi ? So che finiranno assieme. Soprattutto dopo che c'è stato il bacio qualche giorno fa >>  disse la bionda abbassando la voce per non farsi sentire dagli altri al tavolo. 
<< A proposito,successo altro ? >>  disse subito la mora. 
<< Perchè non andiamo a vedere come Draco sfuria addosso a Blaise e Theo ? >>  disse invece Ginny cambiando discorso e alzandosi prendendo con sè il muffin. 
<< Noiosa >>  fece eco Astoria alzandosi anche lei e la mora per andare al campo. 
<< Dai,Ginny,non puoi tenerci fuori da tutto questo >> disse ancora Milly,ma Ginny faceva finta di nulla parlando d'altro facendo ridere divertite le due. 
<< Ehy,ragazze >>  disse Luna in lontananza avvicinandosi alle tre con il gruppetto di grifoni,mentre teneva la mano di Neville. 
<< Ehy >>  fece subito Astoria. Ginny alzò gli occhi al cielo,era sempre super allegra quella ragazza. 
<< Abbiamo visto Theo e Blaise correre nemmeno fossero inseguiti da Voldemort. Che succede ? >>  disse Pansy. 
<< Oh credimi,Pans. Voldemort sarebbe un agnellino in confronto a quello che li aspetta >>  disse Millicent ridendo al pensiero. 
<< Ma davvero ? E che è successo ? Hanno perso qualche gioiello di famiglia ? >>  disse Ron facendo ridere Seamus e Dean dietro di lui,e sorridere Harry. 
<< Hanno dimenticato della riunione che Draco doveva fare questa mattina >>  disse Ginny. 
<< E noi stavamo andando a vedere come li avrebbe torturati >>  continuò Astoria. 
<< Wow,salutatemeli se li vedrete vivi >>  rise Pansy. 
<< Si arrabbia davvero così tanto ? >>  chiese Hermione. 
<< L'arrabbiatura non è niente in confronto alle torture a cui li sottoporrà,Herm >>  disse Pansy ancora con aria divertita. 
<< E voi ridete delle loro disgrazie ? >>  chiese Luna anche lei con aria divertita. 
<< E' divertente vedere Draco arrabbiato,in effetti è uno spasso >>  fece Ginny. 
<< Tu lo dici perchè con te non si arrabbierebbe mai >>  ribeccò Millicent incrociando le braccia al petto. 
<< Non si è mai arrabbiato nemmeno con voi >> disse Ginny alzando gli occhi al cielo. 
<< Si,ma noi non siamo te >>  fece Pansy con aria maliziosa. 
<< Che intendi ? >>  chiese a quel punto Harry. 
<< Nulla >>  risposero tutti in coro facendo accigliare il moro che stava per ribattere,se solo una voce ben conosciuta non avesse fatto rimbombare le mura del corridoio. 
<< Draco,sei di ottimo umore ? >>  disse divertita Astoria al biondo che si avvicinava con al seguito Theo e Blaise che avevano una faccia sconsolata e disperata. 
<< Non provarci,Greengrass, non è giornata >>  disse il biondo una volta arrivato. 
<< Che hai fatto a quei due poveretti ? >> fece Pansy vedendo i due che avevano la testa bassa. 
<< Niente >>  sorrise lui diabolico. Blaise fece per aprir bocca,ma Draco lo fermò subito. 
<< Non oseresti. Un solo fiato da uno di voi due e vi scordate di giocare la partita. Sono stato chiaro ? >>  disse il biondo fissandoli e i due annuirono. 
<< Gli hai tolto la voce ? >>  disse Neville spalancando gli occhi. 
<< Oh,no Paciock,molto peggio. Ce l'hanno eccome,ma se la usano possono dire addio alla partita. E' troppo facile aprir bocca se la voce non ce l'hai >>  spiegò il biondo facendo sgranare gli occhi ai presenti. 
<< Geniale >>  disse Ginny ammirata. 
<< Ginny >>  disse il fratello incredulo. 
<< Che c'è ? E' perfido,ma geniale >> disse la rossa alzando le spalle. 
<< No,è solo perfido >>  disse Ron. 
<< Credi sia perfido,non immagini nemmeno cosa accade se provano a comunicare qualcosa >>  rise il biondo,mentre Blaise lo guardava disperato. 
<< Che c'è,Zab ? Voi dissentire ? >> chiese e il moro fece cenno di no,prima di portarsi le mani alla faccia ed emettere un mugolio di disperazione. 
<< Che gli prende ? >> chiese Hermione preoccupata. 
<< Ha fatto no con la testa,ha provato a comunicare - disse Draco sorridendo con uno strano luccichio negli occhi -  cento giri di campo,ora >>  disse facendo spalancare gli occhi a tutti. 
<< Che cosa ? >>  urlò Ron. Ma nessuno parve ascoltarlo,erano tutti concentrati su Blaise che con aria mortificata si avviava al campo da quiddicht. 
<< Non puoi farglielo fare sul serio >>  disse Luna. 
<< Tu dici ? Perchè non vai a controllare tu stessa,Lovegood ? >>  
<< Sei la perfidia in persona,Malfoy >>  disse Harry. 
<< Muffin ? >>  disse invece Ginny a Draco come nulla fosse. Il biondo ignorò Harry voltandosi verso la rossa. 
<< Cioccolato ? >>  chiese il biondo. 
<< Fondente >>  rispose lei con un sorriso e mettendolo davanti al biondo che gli diede un morso sotto gli sguardi increduli. 
<< Cristo,Weasley. Potrei portarti ovunque. Sei come un antistress >>  ridacchiò il biondo. 
<< Un antistress,eh ? >> fece lei arcuando lo sguardo. 
<< Oh,si. Riesci a calmarmi come niente >>  sorrise lui sghembro facendola arrossire appena,per poi prenderla per un braccio e trascinarla via,mentre Hermione spalancò la bocca per la sorpresa,insomma,non si rendeva conto di quel che diceva ?  
<< Pans,ti va un regalo ? >> disse il biondo facendo spalancare gli occhi a Theo. 
<< Sarebbe ? >>  disse la mora confusa. 
<< Theo è tutto tuo per oggi. Fagli fare ciò che vuoi,tranne comunicare. Lo verrò a sapere se così non fosse >>  rispose lui,facendola sorridere divertita. 
<< Come vuoi >>  fece la ragazza battendo le mani e voltandosi verso Theo che voleva fulminare sia lei che Draco con lo sguardo.
<< Dove credi di andare con mia sorella,Malfoy ? >> 
<< Indovina un pò,Weasley >>  disse fermandosi di botto nell'atrio del corridoio con Ginny. 
<< Ginny,vieni qui >>  disse Ron,ma lei lo fissò scettica. 
<< Perchè non vieni a prenderla ? >>  disse Draco divertito facendo voltare Ginny di scatto. 
<< Se lo fai,potrei sul serio ucciderti >>  disse Ginny a Draco. 
<< Oh,andiamo. E' divertente >>  sorrise lui. Ron intanto si avvicinò e quando era a un soffio da loro i due sparirono nel nulla facendolo sbiancare. 
<< Ma che diamine ? >>  urlò strozzandosi. 
<< Dove sono andati ? >>  disse Hermione guardandosi intorno. 
<< Malfoy >>  urlò Ron facendo tremare l'intero castello. 











<< Sei un idiota >> disse Ginny appena apparvero davanti al lago nero. 
<< Ammettilo che la faccia di tuo fratello è stata impagabile >>  rise il biondo. 
<< Si certo,sempre che non muoia per un attacco di cuore >> disse Ginny emettendo un sospiro. 
<< Ne varrebbe la pena >>  sorrise lui tirandola vicino a lui un'altra volta. 
<< Sei tremendo >>  sorrise lei. 
<< Riguardo a cosa ? >>  chiese il biondo. 
<< A tutto. Comunque sul serio,non avrai esagerato con quei due ? >>  
<< Conoscono i miei metodi,e sanno che odio i ritardi e soprattutto perdere. E io non ho intenzione di perdere contro i grifondoro dopodomani >>  disse Draco. 
<< Mi sembra ragionevole >>  disse lei. 
<< E sentiamo,per chi farai il tifo ? >> chiese il biondo. 
<< Sono indecisa >>  ridacchiò lei. 
<< Ma davvero ? Forse potrei provare a convincerti >>  disse il biondo avvicinandosi di più. 
<< Convincermi ? >>  disse Ginny con aria curiosa,come se non avesse capito. 
<< Se tu facessi il tifo per Potter potrei sentirmi profondamente tradito,sai ? Soprattutto sapendo che sono io il primo a esserti piaciuto tra i due >>  disse ancora il re delle serpi. 
<< E' questo ? Hai paura che tifi per lui ? >>  disse Ginny guardandolo. 
<< Io non ho paura,Weasley >>  disse lui ironico. 
<< Quindi potrei tifare per i grifoni >>  disse lei,e il biondo la prese mettendola con le spalle contro il tronco dell'albero bloccandole ogni via di fuga. 
<< Farai il tifo per loro ? Per lui ? >>  disse Draco serio guardandola negli occhi. 
<< Hai detto che avresti provato a convincermi >>  sussurrò lei,e il biondo sorrise sghembro a quelle parole avvicinandosi piano,osservandola bene prima di posare le labbra sulle sue. La baciò di nuovo,piano,delicatamente,quasi avesse paura che potesse rompersi tra le sue mani. Quando Ginny portò una mano sulla sua guancia lui le si schiacciò addosso mettendole una mano tra i capelli e l'altra sul fianco avvicinandola ancora di più a lui. Le leccò il labbro inferiore chiedendole l'accesso che Ginny non gli negò. Il bacio divenne più scordinato tra morsi e lingua facendole girare la testa per quanto fosse forte quello che stava provando. D'improvviso il solo pensiero che qualcun'altra potesse avvicinarsi al biondo le creava una sensazione di disagio allo stomaco talmente forte da farla sentire male. Non voleva,per niente,che potesse accadere una cosa del genere. Non voleva e non poteva sopportare l'idea che Draco baciasse in quel modo qualcun altro,per nulla al mondo lo avrebbe voluto. Si sentiva stordita e sconvolta da quella miriade di sensazioni che le stavano invadendo testa,cuore,anima e corpo,ma non poteva buttare lì qualcosa del genere,se non fosse stata prima sicura che era quello che voleva anche il biondo davanti a lei. Quando si staccarono per riprendere fiato si guardarono negli occhi e Draco aveva un'espressione serena e beata sul viso,il turbamento di poco prima ora completamente scomparso. 
<< Ti ho convinto ? >>  le sussurrò sulle labbra. 
<< Potresti >>  disse lei con aria divertita. 
<< Potrei ? >>  disse lui con aria offesa facendola scoppiare a ridere,e il biondo sorrise pensando a quanto fosse bella quando rideva con gli occhi luminosi. 
<< D'accordo,mi hai convinto. Farò il tifo per voi,per te >>  disse Ginny poggiando il viso nell'incavo del suo collo,e Draco portò le braccia a stringerla con il naso immerso nei suoi capelli rosso fuoco. 
<< Ottima scelta,Gin >>  disse lui. 
<< Non pavoneggiarti troppo >>  scherzò lei dandogli un leggero pugno sul petto. 
<< Io non mi pavoneggio >>  fece lui offeso. 
<< Si, certo >> sorrise divertita lei. 
<< Allora,hai preso il vestito per il ballo ? >>  disse Draco poi. 
<< Certo. E' al sicuro >>  rispose Ginny. 
<< Al sicuro ? Hai paura che te lo rubino ? >> rise il biondo. 
<< No,ma mi piace troppo >> 
<< Donne e vestiti. Non poteva esistere abbinamento più pericoloso >>  disse lui alzando gli occhi al cielo. 
<< In veste di mio accompagnatore devi essere impeccabile >>  disse lei seria. 
<< Io sono sempre impeccabile >> 
<< Modesto >> rise lei. 
<< Sono convinto che tu sarai bellissima >>  le sussurrò poi all'orecchio facendola arrossire. 
<< Non puoi saperlo >>  disse lei. 
<< Ma io lo so già. Sei bellissima anche ora >>  continuò lui portandosi di nuovo a baciarla. 












<< Hai fatto appena in tempo >>  le sussurrò Astoria appena si sedette accanto a lei. 
<< Scusa,ma Draco non mi mollava più >>  disse Ginny prendendo il libro di storia della magia dalla borsa nel momento in cui Ruf entrò in aula. 
<< Ah si ? E come mai ? Vi stavate divertendo ? >> ridacchiò la bionda. 
<< Non è come pensate voi >>  disse Ginny. 
<< E allora com'è ? >> 
<< E' complicato,e strano,e ....lasciamo perdere ora >>  insistette la rossa. 
<< Secondo me è semplicissimo >> disse Astoria. 
<< Forse,ma...>>
<< Cos'è che ti frena ? >> 
<< Lui è,non so come dirlo,ma ecco...è diverso con me,ok ? Non si comporta come fa con gli altri ed è strano perchè in teoria dovremmo odiarci,ma io ho avuto modo di conoscerlo e non è...>>
<< Non è ? >>  fece la bionda. 
<< Non è come credevo che fosse,lui è così,Merlino non so che dire,è dolce con me,non è sgorbutico e mi aiuta anche nei compiti a volte. E' come se fosse sempre presente per me. Quando Pansy me lo fece notare non ci credevo,ma poi ho iniziato a ricredermi cambiando idea giorno dopo giorno,e non so cosa fare in questo momento,mi sento confusa >> cercò di spiegare la rossa. 
<< Te l'ho detto dal primo momento che lui con te era diverso,e si vede Ginny,credimi. Draco non si è mai lasciato andare,ma con te lo fa,anche davanti agli altri, e lui odia spiattellare gli affari suoi in pubblico. Come stamattina >>  disse Astoria. 
<< Stamattina ? >>  disse lei confusa. 
<< Oh,ma andiamo. Fai sul serio ?  Ti ha detto che lo calmi come niente. Più esplicito di così >>  disse la bionda ovvia,facendo arrossire l'altra. 
<< Si,ma...>>  provò la rossa. 
<< Ma niente - la bloccò la bionda - Ginny,credimi. Io sono convinta che c'è qualcosa tra di voi,lo so io,lo sanno tutti >>  
<< Io credo che lui mi piaccia. Anzi,ne sono sicura,OK ? Mi piace Draco Malfoy per la miseria >>  disse la rossa portandosi le mani sul volto facendo ridacchiare l'amica. 
<< E tu piaci a lui,Gin. E' palese >> 
<< Ci siamo baciati di nuovo prima - confessò Ginny - ed è stato,Dio,mi sentivo morire tanto che è stato bello. Ho solo paura che possa finire tutto all'improvviso >>  
<< Se fosse accaduto un anno fa ti avrei detto che fosse possibile,ma ora no. Non ti farebbe del male,anche Blaise lo dice >>  sussurrò voltandosi a guardare il professore che parlava inducendo il sonno a metà della classe. 
<< Blaise ? Che fate parlate di me ?  >> disse Ginny spalancando gli occhi. 
<< No,però...ok,è solo che insieme sareste così carini che non possiamo fare a meno di incrociare le dita e sperare >>  sorrise Astoria. 
<< Ha ragione Milly,rory, sembrate dei fan scatenati >>  disse Ginny alzando gli occhi al cielo. 
<< E così vi siete baciati di nuovo >>  sussurrò la bionda maliziosa. 
<< Si >> 
<< A che punto siete ? >> 
<< A nessun punto >> 
<< Ho la sensazione che risolverete presto >>  disse la ragazza alzando le spalle,mentre Ginny la guardava incredula.












Si sentirono chiamare da lontano dalla voce di Ron e si voltarono in sincrono guardando verso il rosso che correva da loro insieme al gruppetto dei grifoni. 
<< Ma voi viaggiate sempre in gruppo ? >> fece Astoria alzando il sopracciglio facendo ridacchiare Ginny. 
<< Beh,si >>  ammise Hermione con un sorriso che fu ricambiato dalla bionda. 
<< Dove sei andata stamattina ? >>  disse Ron alla sorella. 
<< Da nessuna parte >> fece lei sorridendo innocente. 
<< Sei sparita - disse Harry - con Malfoy >> 
<< E allora ? Draco non ama avere pubblico per i suoi affari >>  disse Astoria. 
<< Mi sono persa qualcosa ? >>  chiese Pansy. 
<< Si >>  disse Astoria. 
<< No >> fece subito Ginny. 
<< Si può sapere che diamine succede ? >>  fece Harry. 
<< No >>  dissero tutte in coro. 
<< Io non vi capisco >>  fece il moro. 
<< E noi dovremmo andare >>  disse Ginny. 
<< Dove andate ? >>  chiese Hermione.
<< Volevo vedere gli allenamenti,sai Blaise e Theo avranno razione doppia >>  disse la rossa. 
<< Si sorellina,va a vedere così dopo vieni da noi a dirci la tattica ideata da Malfoy contro di noi,giusto ? >>  fece Ron con un sorrisone. 
<< Cosa ? Scordatelo >>  disse Ginny. 
<< Non mi diresti nulla ? >>  disse Ron sconvolto. 
<< Perchè dovrei ? Sarebbe sleale,e poi siete dell'altra squadra >>  
<< Anche tu sei della nostra squadra >>  disse Harry. 
<< Non credo proprio,ragazzi. Cambio casa,cambio squadra >>  disse Astoria con un sorriso divertito.
<< Ginny, non vorrai tifare per loro >>  disse Ron spalancando gli occhi. 
<< Beh,è la mia casa adesso. Sarebbe strano tifare per i grifoni e prendere punti per le serpi,non credi ? >>  disse la rossa. 
<< Sei fuori ? Farai il tifo perchè Malfoy prenda il boccino ? >>  disse Harry guardandola male.
<< Ha senso,in realtà >>  disse Hermione. 
<< Herm >> disse Ron. 
<< E' vero >>  disse la riccia. 
<< Già che andate al campo - fece Pansy - direste a Draco di non distruggere Theo ? Mi serve per finire i compiti stasera >>  
<< Maledizione, perchè non lo ha affidato a me ? Io ho una montagna di compiti di pozioni da finire >>  disse Astoria incrociando le braccia al petto. 
<< Non sono molti >>  disse Ginny. 
<< Facile dirlo quando hai il genio di pozioni che ti aiuta a finirli in meno di due ore >>  disse la bionda guardandola male. 
<< Sarebbe colpa mia ? >>  fece la rossa. 
<< No,ma sarebbe carino farmeli copiare dato che Draco non sbaglia mai >>  
<< D'accordo te li lascio guardare >> 
<< Sii,ti adoro,Gin >>  fece la bionda abbracciandola. 
<< Noi dovremmo andare >>  disse di nuovo Ginny. 
<< Vengo con voi. Voglio assicurarmi che Theo non scappi >>  disse Pansy. 
<< Allora ce le passerai tu le informazioni,Parkinson >>  disse Ron sicuro. 
<< Nemmeno morta. Non voglio incorrere nelle ire di Draco Malfoy,Weasley >> disse la mora con ovvietà,mentre il ragazzo la guardava attonito. 
<< Ci vediamo a cena,allora >> disse Hermione. 
<< Certo >> sorrisero le altre andando via. 











Il giorno della partita era arrivato,e nonostante le proteste del fratello,Ginny si era seduta alla tribuna di serpeverde insieme alle ragazze. Le due squadre stavano entrando in campo proprio in quel momento e l'eccitazione era forte nell'aria. Ginny vide il fratello adocchiarla e rivolgerle uno sguardo di rimprovero che le fece roteare gli occhi,ma fu la successiva espressione di Ron a farla incuriosire. Il fratello ora aveva uno sguardo sconvolto,e lei non capì immediatamente finchè non vide Hermione,Pansy e  Luna sedersi accanto a lei,Astoria e Milly. 
<< Cambiato squadra ? >>  rise Astoria guardandole. 
<< Ehi,io sono una serpe dentro >>  disse Pansy. 
<< Non avevamo dubbi >>  disse Ginny. 
<< Non ci andava di stare da sole >> disse Luna. 
<< Avete fatto bene >>  concordò Milly. Nel mentre l'arbitro stava spiegando le formazioni delle rispettive squadre e ripetendo le regole. Ginny si voltò verso il campo e vide Draco salire sulla scopa e alzarsi in volo arrivando davanti a lei,facendola pietrificare per un momento. 
<< La partita è dall'altra parte >>  disse lei. 
<< Si,ma lo spettacolo è qui >>  disse lui,e Ginny non potè evitare in alcun modo di arrossire,soprattutto sentendo le risatine delle ragazze. 
<< Cosa c'è ? >>  gli chiese. 
<< Non me la dai la buona fortuna,Weasley ? >>  disse lui con un sorrisino malizioso. Ginny aprì la bocca per rispondere ma non sapeva cosa dire. Vide il fratello guardare in cagnesco Draco,e Harry stringere forte la scopa tra le mani. Alla fine sospirò seguendo semplicemente l'istinto e si sporse dando un bacio sulla guancia al ragazzo,che le sorrise vittorioso prima di volare di nuovo sul prato del campo. 
<< Ma quanto sono carini ? >>  fece Luna. 
<< E' stato fantastico. Voleva il tuo bacio >>  disse Astoria con aria sognante. 
<< Piantatela >>  disse Ginny sedendosi. 
<< E' stato carino,Gin >>  le disse Hermione accanto a lei,mentre osservava Draco che ora stava stringendo la mano ad Harry,e si capiva fin da lì quanto quella stretta fosse davvero forte. Dire che la partita fu difficile era un eufemismo. Fu lunga e difficilissima,anzi,complicata era il termine più adatto. Le due squadre segnavano punti a non finire ed erano sempre alla pari,sebbene la tattica creata da Draco funzionasse benissimo,e Ginny dovette ammetterlo,era stato geniale. Aveva previsto tutte le mosse dei grifoni e trovato il metodo per contrastarle,ma i rosso-oro avevano dalla loro la fantasia e l'inventiva del momento producendo azioni improvvise. Il vero problema era il boccino. Sia Draco che Harry lo avevano sfiorato più volte,ma senza riuscire ad afferrarlo,e invece di concentrarsi non facevano che cercare un contatto per contrastarsi a vicenda. Fu questione di un attimo,meno di un secondo. Erano entrambi a pochi millimetri dal boccino quando Harry sentì la voce di Ginny dire "Dio Malfoy,prendi quel dannato boccino" e si voltò di scatto a guardarla non facendo attenzione alla direzione presa dal boccino che si era spostato dietro le tribune,ed Harry cadde,mentre Draco sparì dietro il tendone. Lo stadio si fermò di colpo,c'era un silenzio surrele,finchè Draco non volò d'improvviso sopra tenendo in mano il boccino,e gli spalti di serpeverde urlarono esultando,mentre la vittoria veniva data a serpeverde,e Harry guardava il tutto incredulo,guardando persino Hermione e Luna esultare dagli spalti verde-argento. 
<< E Draco Malfoy prende il boccino - urlò il cronista - Serpeverde vince >>. Draco iniziò a scendere andando incontro ai compagni con ancora il boccino tra le mani e con sguardo trionfante. 
<< Wooo sei stato grande,Dra >>  disse Blaise esultando. 
<< Si,è stato grandioso >>  fece eco Theo,finalmente felice di poter parlare. Il biondo stava per rispondere ai due quando qualcosa gli piombò praticamente addosso e per poco non cadde. 
<< Sei stato fantastico >>  gli sussurrò Ginny all'orecchio che lo aveva abbracciato,e gli lasciò un altro bacio sulla guancia. 
<< Lo so che sono stato fantastico >>  disse lui stringendola con un braccio intorno alla vita. 
<< Complimenti,Malfoy >>  disse Hermione. 
<< Grazie,Granger. Come vedi so farlo anch'io >>   disse il biondo. 
<< Cosa ? >>  fece la riccia. 
<< Giocare pulito >>  sorrise lui. 
<< Touchè >>  rise Hermione e con lei le altre ragazze. 
<< Hai fatto il tifo per me tutto il tempo ? >>  chiese poi Draco alla rossa. 
<< Come promesso >>  sorrise Ginny divertita. 
<< Mi sento tradito,davvero >>  si fece sentire la voce di Ron alle loro spalle. 
<< Dio,Ron. Smettila di fare il bambino >> disse Hermione esasperata. 
<< Io ? Prima Ginny che fa il tifo per Malfoy e company,e poi vi ci mettete anche tu e Luna ad  esultare per loro >>  disse il rosso imperterrito. 
<< Ron,smettila. Sei infantile. E' stata una bella partita e ognuno è libero di tifare chi vuole. A proposito,complimenti Malfoy. Bella strategia >>  disse Neville arrivando in quel momento e porgendo la mano al biondo sotto lo sguardo attonito del resto dei grifoni. Stupendo tutti Draco gliela strinse rivolgendogli un sorriso. 
<< Grazie,Paciock >>  disse il biondo,continuando a tenere Ginny accanto a lui che sorrideva contenta di quel gesto. 
<< Tu mi hai distratto,dannazione >>  urlò Harry arrivando con ferocia dinnanzi a Ginny. 
<< Sta lontano da lei,Potter - disse Draco mettendosi davanti alla ragazza - e da quando tifare è una distrazione ? Se avesse fatto il tuo nome non saresti qui ora. Dì piuttosto che ti brucia >>  
<< Tu non ti immischiare >>  sputò Harry con rabbia. 
<< Io mi interesso quanto voglio. Sei tu che stai facendo vacillare la mia pazienza >>  ribeccò Draco. 
<< Devi stare lontano da lei >>  sibillò Harry facendosi vicino a Draco in modo che fossero a pochi centimetri di distanza. 
<< Ti sfugge qualcosa di importante,Potter. Lei non vuole che io le stia lontano,piuttosto gradirei che fossi tu a girare a largo >>  disse Draco con un ghigno strafottente. 
<< Non hai capito >>  disse Harry. 
<< No,Potter. Sei tu a non aver capito >>  disse il biondo.
<< Ragazzi, basta. Harry smettila >>  disse Neville. 
<< Io devo finirla ? Ma ti senti ? >> 
<< Dovresti sul serio finirla,inizi a diventare ridicolo >>  disse a quel punto Ginny. 
<< Parli proprio tu ? >>  disse il moro. 
<< Ti ho detto di girare al largo,Potter. Non mi ripeterò di nuovo >>   disse ancora Draco con rabbia. 
<< Ehy - disse Ginny mettendogli una mano sul petto - andiamo,dai. I ragazzi vorranno festeggiare la vittoria >>  
<< Si,andiamo - disse il biondo prima di voltarsi verso le ragazze - se volete potete venire anche voi. Paciock,se ti va puoi fare un salto >> 
<< Sul serio ? >>  chiese sorpreso Neville. 
<< Si,certo >>  rispose il biondo. 
<< Non ci andrai mica,Nev ? >>  fece Ron. 
<< Se le ragazze vanno,vado anch'io >>  disse allora il moro.
<< Loro non andranno mai lì >>  disse ancora il rosso. 
<< Veramente, noi vorremo andare >>  disse a quel punto Hermione sorprendendo tutti. 
<< Allora è deciso >>  disse Ginny contenta stringendo il braccio del biondo accanto a lei. 
<< Vado a cambiarmi e andiamo >>  disse Draco a Ginny che annuì. 
<< Ti aspettiamo qui. E grazie >>  gli disse sorridendo. 
<< Stai scherzando,Herm ? Non ci andrai >> urlò Ron. 
<< Neville ha ragione,siete infantili. Dovreste proprio smetterla,sembra che la guerra non vi abbia insegnato proprio nulla >>  disse convinta la riccia,mentre gli altri la guardavano increduli. 













I giorni dopo la festa passarono veloci facendo si che le vacanze finalmente arrivassero sospendendo così le lezioni per la gioia di tutti. Il giorno del ballo sarebbe stato l'indomani,in modo che allo scoccare della mezzanotte potessero festeggiare il Natale. Ginny aveva già spedito alcuni regali per i genitori e per i fratelli,e ora si apprestava a impacchettare quelli per gli amici. Il castello era praticamente in fermento per i preparativi del ballo,la neve non smetteva di scendere e questo rendeva l'atmosfera ancora più magica di quanto già non fosse normalmente. Ginny tornò a contare i regali notando che ne mancava solamente uno,ma non aveva proprio idea di che regalo potesse fare a Draco Malfoy. Decise che avrebbe chiesto a Pansy,lei di sicuro aveva un'idea conoscendo il ragazzo da molto più tempo. Arnold che si stava rotolando sul suo cuscino squittì facendole sollevare lo sguardo verso l'orologio e notò che erano le otto di sera,così decise che sarebbe scesa a cena incontrando gli altri,infatti Millicent e Astoria dovevano essere ancora in giro a fare gli ultimi acquisti. Scese velocemente in sala comune trovandola quasi del tutto vuota e si diresse subito all'uscita dei sotteranei prendendo le scale per salire. Arrivò davanti la sala grande e non vedendo nessuno al tavolo verde-argento si diresse al tavolo dei grifoni per la gioia del fratello. 
<< Come mai ci degni della tua presenza ? >>  fece Harry ironico. 
<< Non posso mangiare qui ? Se vuoi me ne vado >>  disse lei scuotendo il capo. 
<< Harry stava scherzando >>  disse subito il fratello,terrorizzato all'idea che potesse andarsene di nuovo. 
<< Pans,mi serve un consiglio >>  disse Ginny all'ex serpe che si voltò subito interessata. 
<< I capelli acconciali un pò ondulati. A Draco piacciono >>  disse subito la mora bloccandola. 
<< Ehm grazie,ma volevo chiederti un'altra cosa. E per la cronoca,ci avevo già pensato >>  rispose lei. 
<< I tuoi sono già ondulati di per sè,ma qualche boccolo in più non fa mai male. Comunque che ti serve ? >>  disse Pansy. 
<< Un momento. Capelli ? Malfoy ? Tu non devi farti bella per quella serpe >>  disse Ron. 
<< Credo che tua sorella sia già bella,Ron >>  disse Hermione esasperata. 
<< Possiamo parlarne da un'altra parte ? >> chiese Ginny a Pansy che annuì alzandosi e allontanandosi dal tavolo per evitare che gli altri sentissero. 
<< Dimmi >> 
<< Ecco,non so cosa regalare a Draco per Natale,e visto che tu lo conosci bene,mi chiedevo se avevi qualche idea da suggerirmi. Non so,se gli piace qualcosa in particolare o ...>> 
<< E' questo ? >> sorrise la mora e l'altra annuì. 
<< Beh,non posso dirti un oggetto se così vogliamo dire perchè Draco ha praticamente tutto. Ma se c'è una cosa che apprezza sicuramente è l'inventiva >>  disse la mora. 
<< L'inventiva ? >>  chiese la rossa confusa. 
<< Ricordi quando avete iniziato quella vostra guerra personale ? Beh,lui ti ammirava,rimaneva sempre sorpreso,stupito e piacevolmente colpito da quello che riuscivi ad inventare,quindi credo che dovresti inventarti qualcosa che non si aspetta >> sorrise Pansy. 
<< Ho capito. E forse ho un'idea >>  sorrise la rossa. 
<<  Astoria ha detto che vi siete baciati di nuovo. Quando il grande passo ? >> rise la mora. 
<< Merlino,Pans. E' tutto strano,e io non avrei mai creduto che lui potesse davvero piacermi,ma è così. Mi piace da morire >>  disse Ginny mordendosi il labbro. 
<< Te l'ho già detto - sorrise la mora - sono felice che tu abbia visto altro in lui. Draco non è cattivo,merita qualcuno che vede ciò che è davvero,e tu lo fai. Quando ha detto che tu lo calmi non mentiva. Lo conosco,e so che era sincero quando lo ha detto,e poi andiamo,potrebbe sul serio uccidere Potter solo guardandolo quando si avvicina a te. E' molto possessivo verso ciò che gli appartiene >>  
<< Grazie,Pans >>  disse Ginny abbracciando la ragazza,prima che entrambe tornassero al tavolo per cenare. 











Prese un profondo respiro iniziando ad indossare l'abito cercando di non sgualcirlo. Aveva acconciato i capelli in tanti boccoli e poi li aveva tirati su facendo si che scendessero in una cascata,mentre due ciocche le incorniciavano il viso. Aveva messo un leggero filo di trucco e il lucidalabbra,tutti quei rossetti avrebbero altrimenti stonato con l'abito. Si guardò allo specchio osservando l'effetto finale e giurò a se stessa di non essersi mai vista in quel modo,e d'istinto sorrise. 
<< Sembri una principessa >>  disse Luna comparendo nello specchio alle sue spalle. 
<< Mio Dio,Ginny. E'...wow >> sussurrò Milly. 
<< State benissimo anche voi,ragazze >>  disse la rossa osservando il vestito rosa di Milly che si intonva perfettamente ai ricami dorati,e l'abito di Luna era splendido. 
<< Credo che siamo tutte bellissime >>  disse Pansy uscendo da bagno. La ragazza aveva arricciato i capelli dandogli un pò di movimento,e il rossetto rosso fuoco creava un mix micidiale con il nero dei suoi capelli e dell'abito. 
<< Pans,tu sei assolutamente sexy da morire. David morirà, ne sono sicura >>  disse Hermione comparendo anche lei dal bagno. 
<< Si,e mio fratello morirà appena vedrà te,Herm >>  rise Ginny. 
<< Finalmente,non ne voleva sapere di stendersi questo vestito >>  disse poi Astoria facendo il suo ingresso. Milly emise un fischio guardandola. 
<< Blaise è davvero fortunato >>  sorrise Luna. 
<< Neville sverrà >>  rise la bionda. 
<< Si,ma ricordiamoci che stasera l'importante sarà far capitolare Draco Malfoy ai piedi di Ginny >>  sorrise furba Pansy. 
<< E' già capitolato >>  rise Luna. 
<< Io dico che sono capitolati in sincrono >>  disse Hermione. 
<< La mia vita privata è diventata una soap opera grazie a voi cinque >>  disse Ginny roteando gli occhi. 
<< Ma ci adori lo stesso >>  disse Astoria con ovvietà.
<< E comunque,la vera vittoria sarà vedere le espressioni degli altri a guardarti,conoscendo Draco potrebbe incenerire molti con lo sguardo stanotte >>  rise Pansy.
<< Non sarebbe ora di andare ? >>  chiese poi Hermione. 
<< Impaziente di vedere,Weasley ? >>  
<< Anche se fosse ? >>  rise furba la castana. 
<< No problem. Allora andiamo ? Ci aspettano giù alle scale >>  disse Luna. 
<< Oddio,amo gli ingressi da sogno >>  disse Astoria scatenando risate in tutta la stanza. Cercarono di spostare alcune cose dalla camera per poter almeno camminare e poi si avviarono. Le altre ragazze avevano anche loro bei vestiti,ma secondo Astoria non c'era paragone con i loro abiti. Iniziarono a scendere piano fino ad arrivare alla grande scala dove molti ragazzi attendevano le loro dame. Il primo a vederle fu Neville che rivolse loro un immenso sorriso così Luna iniziò a scendere andandogli incontro. Allo stesso modo successe quando arrivarono Theo e Blaise,poi Ron che spalancò occhi e bocca alla vista di Hermione con quel vestito rosso, e David che per poco non si strozzò nel vedere Pansy. Mentre la mora scendeva Ginny si guardò intorno cercando con lo sguardo una testa bionda che conosceva fin troppo bene. E poi dopo qualche secondo accadde. Lui era lì,poggiato con una spalla a una colonna,le mani nelle tasche e le gambe incrociate,aveva un pantalone scuro e una camicia bianca immacolata che faceva risaltare la tonicità del suo fisico ancora di più. Molte ragazze lo stavano guardando praticamente sbavando,e lei provò un fastidio immane nel constatare quel particolare. Draco era bellissimo,sembrava un Dio greco scolpito fatto apposta per esser guardato,e da una parte comprendeva le ragazze,ma dall'altra la sensazione che lui potesse guardarle le faceva male al petto. Aveva un fascino e una bellezza tutta sua,completamente diversa da quelle che aveva incontrato fino ad allora. Certo,anche Harry era un bel ragazzo,ma Draco era un'altra storia,era più unico che raro,e il fatto che lui avesse scelto lei per andare al ballo,le stava facendo fuoriuscire il cuore dal petto,soprattutto notando gli sguardi di quelli che si erano voltati a guardarla,e in quel momento successe.  Il biondo alzò lo sguardo,e la vide. 




 







Ed Eccomi qua!!! Dopo solo una settimana,so che avevo detto che c'era il ballo in questo capitolo,ma sarà nel prossimo,in questo abbiamo l'incipit. Ma ho voluto fare così,sebbene non succeda molto,è un capitolo di passaggio che ha un suo valore. Tenete a mente le parole di Ginny sul fatto di avere un'idea per il regalo di Draco. Nel prossimo capitolo avremo molteee molteee cose. E poi,Draco non regalerà nulla a Ginny per Natale ? Per tutte le risposte,al prossimo capitolo xD Alla prossima...Baciii a tutti
Elly

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Capitolo 11
*** Sii Mia ***


Era lì,ed era la cosa più bella che avesse mai visto in tutta la sua vita,e lui ne aveva viste di cose. Era a dir poco magnifica,l'abito le stava d'incanto,la faceva sembrare una principessa,e per certi versi gli ricordò il loro primo incontro da bambini, non potendo trattenere un sorriso a quel pensiero. I capelli acconciati in quel modo le davano un'area regale,fine,bellissima. Quella scala sembrava fatta apposta perchè lei potesse scenderla e andare da lui. Si sentì rincuorato a quel pensiero,lei era lì per lui,non per Potter o per qualcun altro,ma solamente per lui. Aveva la gola secca in quel momento,e non aveva la forza di riuscire a spiegare a se stesso come si sentisse  al solo guardarla e a pensare che si riteneva l'essere più fortunato della terra in quel preciso istante. Vedeva come molti la stavano guardando, e non gli piaceva per niente,avrebbe fatto capire loro a chi apparteneva quella meraviglia che adesso aveva puntato quegli occhi così azzurri nei suoi. La vide mordersi il labbro inferiore come sempre quando era nervosa e d'istinto le rivolse un sorriso. Lei sembrò come risvegliarsi e ricambiando il sorriso iniziò a scendere lungo la scalinata,mentre lui si avvicinava alla fine della rampa. Quando li dividevano solo un paio di gradini i sorrisi si fecero molto più ampi,e Draco le porse il braccio che la ragazza afferrò subito senza esitazione. La portò al proprio fianco continuando a guardarla quasi non fosse reale,o avesse paura che lei sparisse da un momento all'altro davanti ai suoi occhi.  La strinse evitando l'assurda sensazione di perderla senza poter far nulla. 
<< Ho soddisfatto le tue aspettative ? >>  chiese Ginny divertita rompendo il silenzio tra di loro. 
<< Non ho dubitato nemmeno per un attimo che mi avresti deluso >>  le sorrise lui di rimando. 
<< Tu stai benissimo >>  gli disse lei con un pò di leggero imbarazzo, e il biondo le fece un occhiolino iniziando a camminare verso la sala grande,facendo finalmente il loro ingresso. D'un tratto gli occhi di tutti si voltarono in sincrono verso di loro con sguardi stupiti,sorpresi e increduli. Draco ignorò tutti avviandosi verso Theo e Blaise che erano in compagnia delle ragazze e di alcuni grifoni. 
<< Wow,Ginny. Complimenti >>  disse Theo guardandola. 
<< Grazie >>  sorrise lei di rimando,mentre Hermione e Pansy le fecero l'occhiolino incoraggiante. 
<< Ginny >>  fece sorpreso Neville,facendola ridere. 
<< E' solo un vestito >>  rispose lei.
<< Oh,no,Weasley. Questo è il vestito >>  ridacchiò Blaise notando l'espressione assorta di Draco che non smetteva di guardarla. I ragazzi ripresero a parlare,chi prendendo in giro ancora i grifoni per la sconfitta nella partita,chi iniziando a mangiare e ridere di ogni cosa. Non si sentiva un'aria così piacevole e leggera da molto tempo,da prima della guerra. Poco dopo Silente diede a tutti il benvenuto aprendo le danze e dicendo a tutti di divertirsi senza esagerare. I primi a lanciarsi in pista furono Astoria e Blaise,seguiti per la sorpresa di tutti da Neville e Luna. I quattro si stavano scatenando provocando risate tra i loro amici ancora intenti a guardarli. Quando la musica divenne più movimentata Pansy iniziò a sorridere.
<< Era ora,aspettavo solo questo >>  disse afferrando David per mano e trascinandolo in pista,mentre il ragazzo alzava gli occhi al cielo. Hermione la osservava divertita e si scambiò un'occhiata con Ginny e Millicent ancora accanto a lei e insieme si diressero in pista iniziando a ballare insieme a Pansy,Astoria e Luna che si erano avvicinate a loro. Si muovevano a ritmo di musica continuando a ridere e abbracciarsi. Era un'atmosfera magica e fresca che serviva a tutti, e loro se la stavano godendo. 
<< Io vi adoro,ragazze >>  disse Luna continuando a ridere e ballare. 
<< Chi potrebbe non adorarci ? >>  fece Astoria continuando a scuotere i capelli e causando nuove risate. La musica ricopriva di gioia tutti e altri si erano lasciati andare in pista da quando loro avevano iniziato a ballare facendosi coraggio. Intanto i ragazzi le guardavano ammaliati dei loro movimenti e delle loro risate contagiose. 
<< Credo che abbiano movimentato la festa >>  disse Neville divertito. 
<< Possono movimentarla quanto vogliono,ma se qualcuno ci prova con Ginny gli stacco la testa >> disse Draco continuando a guardare la ragazza che ora ballava abbracciata a Pansy e Luna,non rendendosi nemmeno conto di quello che aveva detto. 
<< Ti piace,vero ? >>  gli chiese di punto in bianco Neville facendo spalancare gli occhi a Theo e Blaise. 
<< Paciock,non gli caverai un ragno dal buco >>  rise Blaise,ma sorprendentemente Draco sconvolse tutti. 
<< Si >>  disse solo bloccando gli altri tre. 
<< Si, cosa ? >>  fece Theo guardandolo. 
<< Avete sempre avuto ragione,ok ? Si,mi piace >>  disse il biondo passandosi una mano tra i capelli. 
<< Non lo stai dicendo solo perchè qualcuno la sta guardando,giusto ? >>  chiese Neville. 
<< Se non la smettono,potrei non rispondere di me >>  sibillò guardando male un corvonero che guardava la rossa troppo intensamente. 
<< Amico,finalmente lo hai ammesso >>  sorrise Theo dandogli una pacca sulla spalla. 
<< Non iniziate >>  disse il biondo ammonendolo con lo sguardo. 
<< Perchè non glielo dici ? >>  fece Blaise. 
<< Non so se...>>  provò il biondo. 
<< Se gli piaci ? - lo interruppe Neville - scherzi,Malfoy ? >>  
<< Non mi stai dicendo una balla,Paciock ? >>
<< Affatto. E' la mia migliore amica,e so cosa pensa. Se non avessi capito che tu tieni a lei non sarei qui a incoraggiarti,ti pare ? >>  disse il moro. Blaise e Theo sorrisero. 
<< Lui mi piace >>  fece Theo stringendo la mano a Neville che lo fissò confuso. 
<< Benvenuto nel club,Neville >>  disse Blaise dandogli una pacca sulla spalla. Il moro sorrise ai due sorpreso,prima di voltarsi verso il biondo. 
<< Se le fai del male...>>  provò a dire,ma Draco lo fermò subito. 
<< Lo so,ho capito >>  sorrise al grifone. Poi si girarono di nuovo verso la pista dove la musica a palla aveva smesso di suonare e ore le ragazze si stavano dirigendo verso di loro ancora sorridendo,sebbene un pò affaticate.
<< Vi state divertendo ? >>  rise Blaise guardandole. 
<< Puoi scommetterci,Blay >>  rise Pansy poggiando un braccio sulla spalla di David che le sorrise. 
<< Allora, Granger, vedo che ti stai ambientando tra le serpi >>  disse Theo alla castana prendendo Milly per le spalle.
<< Non siete male,Nott >>  disse la grifona con un sorriso. 
<< Non credevo avrei mai potuto sentirtelo dire,Granger >>  fece Draco. 
<< E io non avrei mai creduto di poter avere una conversazione civile con te,Malfoy >>  ribeccò saccente facendo ridere tutti. 
<< Non so voi,ma io sto morendo di sete >>  disse Luna. 
<< Si,anch'io >>  fece a quel punto Ginny che aveva poggiato la testa sulla spalla del biondo. 
<< Vado io. Cosa volete ? >> chiese il serpeverde,sorprendendo tutti,Ginny compresa che lo fissò sconcertata. 
<< Che c'è ? >>  chiese lui. 
<< Nulla. Ti accompagno. Allora,che volete ? >>  disse Neville. 
<< Io una soda >>  disse Ginny. 
<< Anch'io >>  dissero in coro Astoria e Pansy,mentre per Hermione e Luna del succo. Quando i due si allontanarono Pansy afferrò Ginny per il polso guardandola supplichevole. 
<< Ti prego,sposalo >>  disse la mora. 
<< Cosa ? >>  fece confusa la rossa spalancando gli occhi. 
<< E' bastato che lo guardassi per farlo andare a prendere da bere. Quando mai Draco Malfoy serve le persone ? >>  ribeccò l'altra ancora sconvolta. 
<< Oh si,questo è un miracolo >>  concordò Theo stralunato. 
<< Non pensavo di vivere a lungo per vedere una cosa del genere >>  rise Blaise adocchiando Draco e Neville tornare in lontananza. Quando i due tornarono le ragazze ringraziarono prendendo le proprie bevande. 
<< Ne vuoi un pò ? >>  chiese poi Ginny a Draco che annuì prendendo un sorso dal suo. Nel mentre Hermione si era allontanata per andare da Ron che la stava cercando e sentì il fratello rompere come suo solito,mentre Hermione scuoteva la testa rinunciando a spiegargli. Il fratello parlò un altro pò prima di voltarsi a guardarla spalancando gli occhi,e  avvicinandosi. 
<< Wow,sorellina. Stai benissimo >>  disse il rosso. 
<< Grazie,Ron >>  sorrise lei di rimando. 
<< Peccato che tu sia venuta con lui >> disse acido il fratello,facendola imbronciare. 
<< Ron,non iniziare,ti prego. Sono stanca di tutte queste discussioni,sul serio >>  disse Ginny esasperata e il rosso emise un sospiro. 
<< D'accordo. Non dirò nulla >>  disse il ragazzo sorprendendo i presenti. 
<< Questa non me la bevo >>  disse Draco scrutando il grifondoro. 
<< Sei serio,Ron ? >>  chiese anche Hermione con un cipiglio. 
<< Ok,sentite,mi sono stancato anch'io. Hai ragione tu,mi spiace continuare a litigare >>  disse guardando la propria ragazza che gli rivolse un sorriso e poi lo abbracciò. 
<< Allora qualcosa in fatto di donne la capisci anche tu,Weasley >>  ridacchiò Blaise. 
<<  Puoi giurarci >>  disse il rosso al moro. 
<< Bene,allora possiamo divertirci adesso. E,Weasley,spero che l'ascia di guerra non la seppellisci solo per stasera >>  disse Pansy. 
<< Dipende da come si comporta lui con mia sorella >>  disse Ron a Draco,che roteò gli occhi. 
<< Sta tranquillo,Weasley >>  fece il biondo prima che tutti gioissero e Pansy diede vita a un altro giro di pista. 
<< Ehi,ma dov'è Harry ? >>  chiese poi Hermione guardandosi intorno. 
<< Non ne ho idea,ma credo di averlo visto con Cho >>  disse Ron. 
<< Con la Chang ? Ma per le mutande di Merlino,come gli è venuto di venire al ballo  con lei ? >>  disse Theo sconvolto. 
<< Non dirlo a me. Ho provato a farlo desistere,ma nulla >>  disse il rosso. Blaise fece un paio di battute sulla corvonero facendo sorridere tutti prima di buttarsi in pista,stavolta seguito da tutto il gruppo. 











Erano passate già tre ore da quando erano arrivati alla festa e ora era seduta sulla panca guardando alcuni che si stavano ancora scatenando in pista come Blaise e Astoria. Hermione era dall'altra parte del tavolo con Ron,Theo e Milly a mangiare qualcosa,invece Luna e Neville stavano parlando con alcuni ragazzi infondo alla sala. Sorrise felice della serata che procedeva a gonfie vele,si stavano divertendo,e lo stavano facendo tutti insieme,cosa a dir poco assurda e bella allo stesso tempo. Suo fratello aveva mantenuto la parola e aveva con sorpresa di tutti scambiato un paio di parole sul quiddicht anche con Draco, facendo stupire il biondo stesso. D'improvviso la musica cambiò diventando lenta e dolce,Ginny non l'aveva mai sentita,ma le piaceva,era calda,riscaldava l'anima. Chiuse un secondo gli occhi riaprendoli appena notò un'ombra posizionarsi dinnanzi a lei. Draco era lì che le sorrideva porgendole la mano in un chiaro invito. 
<< Che ne dici,Gin ? Vuoi ballare con me ? >>  le chiese sempre sorridendo sghembro mandandola in subbuglio. Il cuore le accelerò nel petto,e vide con la coda dell'occhio Luna e Pansy farle segno di dire si. Sorrise anche lei divertita e sorpresa.
<< Si >>  disse solo prendendo la mano del biondo e alzandosi. Draco la portò al centro della pista mettendole una mano sul fianco e afferandole l'altra mano delicatamente. Iniziarono a muoversi lentamente con lo stesso ritmo leggero e lento della musica che scorreva. Il biondo serpeverde non staccava gli occhi dai suoi e Ginny si morse il labbro,perchè guardarlo era bellissimo,ma il modo in cui lui la stava guardando la mandava completamente fuori di testa,sembrava che per lui lei fosse l'unica cosa presente in quella stanza e questo,Merlino,questo era dir poco assurdo e bello allo stesso tempo. Non si era mai sentita in quel modo,così, guardata con tale intensità,ammirata o desiderata,perchè era desiderio quello che leggeva nelle iridi di ghiaccio di Draco,ed era convinta ci fosse anche nelle sue. Scosse la testa sorridendo,facendo incuriosire l'altro che cercò di ristabilire il contatto visivo con lei. 
<< Che c'è ? >>  le chiese in un sussurro. 
<< E' solo che...tu sei così >> 
<< Così come ? >> 
<< Incredibile. Credo di conoscerti,di capirti,e poi mi sorprendi con un gesto,una parola. E tutto questo è ... >>  provò a dire Ginny. 
<< Surreale >>  finì il biondo per lei,e la rossa annuì. 
<< Tu fai lo stesso con me >> le disse sincero Draco stupendola di nuovo,tanto che lei ridacchiò poggiando la fronte contro il suo petto continuando a ballare sulla melodia dolce delle note che viaggiavano nell'aria intorno a loro. 
<< E' una cosa brutta ? >>  chiese Draco poi. Ginny rialzò il capo guardandolo e scosse la testa sorridendo. 
<< No,non lo è. Mi fa stare bene,e mi sento ... >> disse lei piano avvicinandosi a lui ancora di più. 
<< Come ? >>  
<< Come se fossi al centro di tutto >>  disse Ginny guardandolo negli occhi,e in quel momento la musica finì,e loro erano lì,a pochi millimetri l'uno dall'altro. 
<< Andiamo via >>  disse Draco. 
<< Si >>  acconsentì subito lei. Il ragazzo la prese per mano e la portò via passando tra la gente,uscirono dalla sala grande e andarono nel corridoio adiacente che portava al giardino. Si fermò appena al confine tra i gradini di pietra e il prato che ora era compleatamente coperto di neve. La luna era grande e splendente nel cielo quella notte,sembrava lo avesse fatto apposta,un gioco del destino. Ginny sospirò emettendo una nuvoletta bianca per via del freddo,e il biondo solo in quel momento sembrò ricordare che adesso erano soli,e si voltò verso di lei guardandola. 
<< Hai freddo ? >>  le chiese avvicinandosi. 
<< Per ora no >>  sorrise lei. 
<< Quello che hai detto prima,lo pensi davvero ? >>  disse Draco in un sussurro. 
<< Si. E' così che mi sento,che mi fai sentire. Come se fossi io il centro di ogni cosa >>  disse Ginny arrossendo leggermente,un gesto talmente semplice e spontaneo che Draco si sentì perso per qualche istante. Si portò vicino a lei e portò una mano sul viso per carezzarla piano. 
<< E' perchè lo sei. Merlino,Weasley. Tu mi hai mandato fuori di testa,hai fatto crollare muri che nemmeno credevo di avere >>  ammise il biondo sincero,sorprendendo persino se stesso. 
<< Tu mi confondi >>  disse Ginny guardandolo. Draco sorrise osservandola al riflesso della luna e l'avvicinò per poterla baciare,cosa a cui lei non si oppose. La sentì rabbrividire e capì che dovevano rientrare,non potevano stare lì. Le diede un altro bacio e poi la prese di nuovo per mano. 
<< Hai freddo,adesso >> ridacchiò lui. 
<< Non so se sto tremando per il freddo o perchè sono con te >>  ammise lei imbarazzata,e il biondo la trovò tenera in quel momento e d'istinto l'abbracciò stringendola. Si incamminarono,ma Draco non voleva tornare alla festa,dovevano ancora parlare,e poi doveva darle una cosa. Ginny non obbiettò quando capì che si dirigevano ai sotteranei,ma strinse di più la mano del ragazzo. Draco aprì la sala comune e poi la guidò fino in camera sua dove le lasciò la mano,e Ginny andò accanto al camino beandosi di quel calore. Il biondo la osservava estasiato,il vestito che brillava alla luce del camino,e le ombre delle fiamme che danzavano sul suo viso. Era bellissima,troppo per lui,pensò. Andò al suo baule aprendolo facendolo cigolare,e prese una scatolina dall'interno. Ginny si voltò a guardarlo quando richiuse il baule e accigliò lo sguardo non capendo. Il ragazzo le si avvicinò piano facendola voltare verso di lui. 
<< Che succede ? >>  chiese Ginny.
<< C'è una cosa che volevo darti >>  disse Draco tirando fuori la scatolina facendole spalancare gli occhi. 
<< Cos..>>
<< L'ho vista e ho pensato che su di te sarebbe stata magnifica. E' il mio regalo di Natale per te >>  disse ancora aprendola e mostrandole il contenuto. All'interno vi era collana con un ciondolo molto particolare. La base era una stella di diamantini con un diamante più grande al centro,da cui partivano delle freccie,il tutto visto a primo impatto raffigurava un fiocco di neve. La rossa ne rimase a dir poco incantata,era stupenda. 
<< Io,non so che dire,davvero >>  disse Ginny guardandolo con un sorriso. 
<< Puoi dirmi se ti piace >>  ridacchiò il biondo. 
<< E' bellissima,Draco >>  sospirò lei carezzandola. 
<< Io vedo qualcosa di più bello in questo momento >>  le disse facendola arrossire.
<< Non puoi dirmi questo >>  disse lei imbarazzata. 
<< Dico quello che penso >>  fece lui prendendo la collana dallo scatolo e portandosi dietro di lei mettendogliela.
<< Grazie >>  sussurrò Ginny voltandosi verso di lui e notando alle spalle di Draco lo specchio della stanza. Il biondo la fissò interrogativo prima di notare che lo sguardo della ragazza era rivolto allo specchio. Lui si voltò mettendosi alle sue spalle e poggiando il capo sulla sua testa guardando lo specchio. Ginny tornò a mordersi il labbro guardandolo attraverso lo specchio. 
<< Il modo in cui mi guardi >>  disse piano la ragazza. 
<< E' come mi guardi tu >>  rispose lui facendola voltare. 
<< Anch'io ho un regalo per te >>  disse Ginny. 
<< Cos'è ? >>  chiese curioso il ragazzo. 
<< Scegli tu >>  disse lei. 
<< Come ? >>  disse Draco guardandola meravigliato. 
<< E' questo il mio regalo. Scegli tu,e io te lo darò >>  ripetè la ragazza. 
<< Posso chiederti qualsiasi cosa ? >>  disse malizioso facendola arrossire. 
<< Attento a quello che chiedi,Malfoy >>  disse Ginny scuotendo il capo divertita.
<< Se ti chiedessi qualcosa che vorresti anche tu ? >>  fece lui poi. 
<< Qualcosa che voglio anch'io ? >>  disse Ginny non capendo. 
<< Sii mia >>  le disse Draco prendendole il viso tra le mani e facendole spalancare gli occhi per la sorpresa. 
<< Sii mia. Ti voglio,Gin. Voglio che tu stia con me,che sia mia. Non sopporto il modo in cui ti guardano gli altri,come se potessero anche solo averti senza nemmeno sapere chi sei. Ma io lo so,io ti conosco,Weasley,e come ti ho detto prima, tu hai fatto crollare tutti i miei muri,le mie convinzioni come se fossero fogli di carta. Mi hai aperto gli occhi,e mi hai smosso qualcosa dentro che non sapevo nemmeno di avere. Perchè tu sei così,arrivi come un uragano e abbatti tutto e tutti,e io sono così fottutamente egoista nel volere che tu sia mia,perchè odio il solo pensiero che tu possa appartenere a qualcun altro. Ti chiedo questo,Gin. Sta con me. Prendi me,scegli me,ama me se puoi.  Ma solo se lo vuoi anche tu,non perchè devi farmi un regalo >>  disse Draco facendo combaciare le loro fronti. 
<< Non pensare nemmeno per un attimo che sia per farti un regalo >>  disse lei prima di baciarlo e tirarselo addosso. Il biondo sorrise nel bacio continuando a stringerla facendo passare le mani sulla schiena della ragazza che rabbrividì a quel contatto. Erano talmente stretti,che un soffio di vento non sarebbe passato tra di loro. 
<< Sei mia >>  sussurrò tra un bacio e l'altro. 
<< Sono tua >>  rispose Ginny riprendendo fiato e incrociando i loro sguardi. 
<< Non hai idea di quanto tu sia importante per me >>  disse Draco,mentre il bacio diveniva sempre più profondo annullando qualsiasi distanza rimasta tra loro. Il biondo portò una mano tra i suoi capelli sciogliendoli e lasciando liberi quei boccoli di fuoco di viaggiare sulla schiena della ragazza. Ginny d'altro canto slacciò un paio di bottoni della camicia della serpe,sapeva che il vestito stava diventando di troppo,e per questo non protestò quando il biondo iniziò a sflilarlo. Quando cadde a terra,lei era scoperta se non per l'intimo,ma non provò imbarazzo,in fondo il ragazzo l'aveva già vista così,anche se ora la situazione era diversa. Draco si tolse la camicia e la portò sul letto facendola stendere per poi mettersi su di lei e continuare a baciarla e carezzarla piano. Ginny sospirava,si sentiva bene con lui,lì in quel momento,nient'altro contava se non loro due. Il biondo continuò a lasciarle baci ovunque,sul viso,sul collo,sulle spalle, facendola sospirare,e per lui quei gemiti e sospiri erano pura musica. Alzò lo sguardo per incontrare quello della ragazza e si portò in ginocchiò tirandola su con lui. 
<< Mi fai impazzire. Sei perfetta >>  le disse. 
<< Non sono perfetta,Draco >> 
<< Per me lo sei >>  disse lasciandole un altro bacio molto più dolce del precedente,e Ginny si sentì morire talmente che era bello. Ci sarebbe morta volentieri,ora,in quel momento,tra le braccia di Draco Malfoy.
<< Io...io non l'ho mai fatto >>  gli disse poi Ginny abbassando lo sguardo,ma Draco era rimasto immobile,incredulo. 
<< Davvero ? >>  chiese con voce roca. Ginny annuì imbarazzata non riuscendo ad alzare gli occhi. Era un tipo sfacciato,ma quello era un argomento taboo per lei. Il ragazzo le alzò il viso con la mano e le sorrise. 
<< Quindi io sarei il primo ? >>  disse con una luce negli occhi che Ginny non seppe riconoscere. Lei annuì di nuovo e lui le diede un bacio che di casto aveva poco e niente. 
<< Tu mi ucciderai,Weasley. Non puoi nemmeno immaginare cosa voglia dire per me. Dio,sappi che non permetterò a nessuno di toccarti >>  disse ancora facendola andare a fuoco. 
<< Sei mia >>  disse di nuovo ridacchiando felice e Ginny giurò di non averlo mai visto in quello stato. 
<< Quindi non vuoi ...>>  provò la rossa,ma lui la fermò. 
<< Solo quando vorrai tu >>  le disse scoccandole un bacio sui capelli prima di scendere dal letto e afferrare una sua maglia per porla poi alla ragazza,alla sua ragazza,si ritrovò a pensare come un ebete. Ginny la prese indossandola e mettendosi comoda sul letto del biondo che si cambiò anche lui prima di raggiungerla di nuovo. Tornò accanto a lei abbracciandola e tirandosela più vicino che poteva ricominciando a baciarla con tocchi leggeri e delicati che facevano sorridere la rossa. 
<< Innamorarmi di te è stata la cosa migliore che potesse accadermi >>  le disse poi facendola rimanera a bocca aperta e portandole una ciocca dietro l'orecchio. 
<< Io credo che innamorarmi di te sia stata la cosa più assurda che mi sia capitata >>  rispose a tono lei. 
<< Ah,si ? >>  fece lui portandosi sopra la ragazza prendendole a farle il solletico. 
<< Si >>  disse Ginny tra le risate. 
<< Dio,Weasley >>  rise Draco. 
<< Attento signore,sa, il mio ragazzo è molto geloso >>  disse lei seria. 
<< Peccato,io sono molto possessivo invece >>  continuò lui prendendola in giro. Ginny lo fissò male facendolo ridere,e poi non potè evitare di ridere con lui,Draco era bellissimo quando rideva. All'improvviso un tuono insieme alla luce dei fuochi di artificio rimbombò nella stanza. Era mezzanotte. I due si guardarono con un sorriso mentre Draco le prendeva la mano. 
<< Buon Natale,mon amour >>  ridacchiò il biondo. 
<< Buon Natale,Draco >>  sussurrò Ginny sulle sue labbra. 











Si sistemò meglio il maglioncino bianco che aveva appena indossato sul jeans nero e si guardò allo specchio sorridendo. Si sentiva così felice che non riusciva nemmeno a descriverlo e smettere di sorridere sembrava a dir poco difficile. Fece per aggiustarsi i capelli quando due braccia la strinsero da dietro facendole alzare lo sguardo a incontrarne uno color del ghiaccio che la fissava sorridendo. 
<< Ciao >>  fece il biondo lasciandole un bacio sul collo. 
<< Ciao >>  disse Ginny voltandosi verso di lui e lasciandogli un bacio leggero che il ragazzo apprezzò molto. 
<< Dormito bene ? >>  le chiese Draco. 
<< Molto >>  rise Ginny. Draco aveva indossato un pantalone e una camicia nera,era sempre fin troppo elegante,e lei lo trovava sempre bellissimo. 
<< Ti va di scendere a colazione ? >>  le chiese. 
<< Si,ma vorrei stare ancora un pò con te >>  rispose lei godendo dell'abbraccio in cui era immersa. 
<< E' questo il punto,Gin. Possiamo stare insieme sempre. Ma se non vuoi ancora dirlo non ci sono problemi >>  disse il biondo. 
<< Non eri tu che hai detto che volevi che tutti sapessero che sono tua ? >> disse lei con aria divertita. 
<< Si,ma non voglio obbligarti se non vuoi. Lo capirei,in fondo io sono sempre l'ex mangiamorte >>  disse lui scostandosi all'improvviso. Ginny rimase perplessa,ma una parte di lei sapeva che Draco aveva bisogno di conferme dopo tutto quello che aveva passato. Così si avvicinò di nuovo a lui prendendogli la mano e stringendola. 
<< Se avessi pensato questo di te per un singolo istante,io non sarei qui >>  gli sussurrò piano. Il biondo annuì e le diede un bacio. 
<< Non mi stancherò mai di baciarti >>  ridacchiò Draco tenendole il viso tra le mani. Ginny rise prima di dargli una leggera spinta giocosa. 
<< Allora andiamo ? Non vedo l'ora di far vedere a tutti quanto è bello il mio fidanzato. Mi preoccupa solamente la reazione di mio fratello >>  disse lei alzando il viso con fare aristocratico che divertì il biondo. 
<< Quindi è per questo che stai con me ? Perchè sono bello ? >>  disse lui con fare offeso. 
<< Per questo,e perchè sei tu >>  disse ancora lei facendogli la linguaccia,alla quale Draco alzò gli occhi al cielo afferrandola per mano e conducendola fuori dalla sua stanza. 
<< Se vuoi possiamo non dirlo ancora,giusto per prendere tempo,così che tu possa parlare prima con tuo fratello >>  disse il biondo.
<< Sicuro che per te va bene ? Ron è così protettivo che...>> 
<< Ehy,ho detto che è ok >> le sorrise lui. La sala comune era quasi deserta,ma quelli presenti notarono subito i due mano nella mano,ma non fecero commenti continuando a fare ciò che stavano facendo. Passeggiarono lungo i corridoi continuando a ridere e scherzare e di tanto in tanto il biondo le dava un bacio languido che la faceva sciogliere. Alcuni studenti che li videro li guardavano stralunati come fosse impossibile quel che vedevano. 
<< Ah eccovi qui, finalmente >>  disse la voce di Astoria parandosi dinnanzi ai due che si voltarono a guardarla con cipiglio issato. 
<< Che succede ? >>  chiese Ginny. 
<< Che succede ? Hai il coraggio di chiedermelo ? Siete spariti dalla festa,ecco cosa succede >>  disse la bionda infuriata,mentre in lontananza videro arrivare il solito gruppo ormai quasi consolidato. 
<< Allora siete vivi >>  disse Blaise ridacchiando. 
<< Ce ne siamo andati, e allora ? >>  fece il biondo con un ghigno che non prometteva nulla di buono,mentre lasciava la mano della ragazza appena in tempo. 
<< Dovevamo aspettare la mezzanotte tutti assieme >>  disse Astoria guardandolo male. 
<< Ehm,rory >>  fece poi Hermione notando un dettaglio che era sfuggito a tutti,aveva visto Draco lasciare la mano di Ginny. 
<< Che c'è ? >>  disse furibonda la bionda. 
<< Va bene se se ne sono andati >>  sorrise Luna cercando di mettere pace. 
<< Sei impazzita ? >>  ribeccò l'altra. 
<< Rory,ce ne siamo andati perchè...>>  provò a dire Ginny,ma la bionda la interruppe. 
<< Non mi interessa >> 
<< Io credo di si >>  disse Milly sull'orlo delle risate. 
<< Ce ne siamo andati perchè era diventata noiosa,contenta ?  >>  disse stufo Draco. 
<< Che mi sono persa ? >>  fece Pansy arrivando in quel momento con uno sbadiglio. 
<< Fatto le ore piccole,Pans ? >>  rise Ginny,e la mora le fece l'occhiolino. 
<< La sfuriata di Astoria come suo solito >>  la informò Milly. 
<< Ancora, Ast ? Se se ne sono andati saranno anche fatti loro >>  disse Pansy alla bionda che la guardò male. 
<< Si ma...>> 
<< Niente ma - disse Pansy,facendo emettere un sospiro a Draco - ora andiamo a fare colazione. Sto morendo di fame >>  












 Continuarono a parlare per un pò e poi raggiunsero gli altri che li stavano aspettando all'ingresso della sala grande,a loro si era aggiunto Neville che fece un occhiolino a Ginny facendole capire che aveva intuito qualcosa. Appena si avvicinarono Draco si fece vicino a Ginny che si strinse a lui,mentre Ron si mise davanti al biondo.
<< Se fai del male a mia sorella...>>
<< Ancora,Weasley ?  >>  disse Draco guardandolo male. 
<< E' ironico vedervi litigare per Ginny >>  disse Hermione facendoli scoppiare a ridere. Era anche merito suo se era andata bene,aveva fatto ragionare Ron la sera prima quando aveva tentato di seguire Draco e Ginny cercando di fargli capire che il biondo non avrebbe torto un capello a sua sorella,ma c'era qualcosa in quei due che non gliela raccontava giusta. Si diressero in sala grande per la colazione e si sedettero tutti al tavolo dei grifoni,in fondo,era Natale.
<< Che sbadati che siamo,ragazzi. Auguri >>  disse poi Ginny. 
<< Oh mio Dio,come abbiamo fatto a dimenticare una cosa così importante ? >> disse Milly ricambiando poi gli auguri. 
<< Se pensate a come fare a noi il terzo grado,è ovvio che non prestiate attenzione >>  disse Draco scuotendo il capo. Blaise prese a riempirsi di muffin al cioccolato facendo praticamente a gara con Ron,e non c'era vincitore in vista. 
<< Ragazzi,se continuate così vi sentirete male >> fece Hermione,ma i due la ignorarono continuando a strafogarsi,mentre Pansy li fissava disgustata. 
<< Dopo questa scena non credo toccherò più un muffin >>  disse Luna. 
<< Ne vuoi un pò ? >> chiese invece Draco a Ginny avvicinandole un pezzo del suo cornetto e la ragazza sorrise prendendone un morso.
<< Siete così carini >>  fece Astoria con aria sognante. 
<< Smetterete mai di farvi gli affari nostri ? >>  disse il biondo esasperato. 
<< Scherzi ? Siete uno spasso >> disse Theo solenne. Il biondo scosse la testa esasperato e Ginny per tutta risposta diede un pizzico al ragazzo che sobbalzò dalla panca. 
<< Ahi >>  disse Draco lanciandole uno sguardo di fuoco,a cui lei rispose con un'alzata di spalle.  
<< Ehi,ma quella è nuova ? >>  disse poi Luna a Ginny indicando la collana che aveva al collo.
<< Oh questo è...è il regalo di Natale di Draco >>  disse la rossa carezzando la collana. Blaise stava per aprir bocca,ma lo sguardo di Draco gli fece cambiare idea. 
<< Wow,è bellissima. Hai bei gusti,Malfoy >>  si complimentò Hermione. 
<< Grazie >>  rispose lui prendendo a giocare con uno dei boccoli della rossa. Erano così in sincronia da far paura. Il biondo aveva mille attenzioni per lei e Ginny sorrideva di rimando,e Hermione ne era felice,era dalla morte di Fred che non vedeva quel sorriso a Ginny,e Draco sembrava fare di tutto per farla ridere sempre,eppure c'era qualcosa di diverso dalla sera prima,lo notava dai loro movimenti quando c'era l'altro,sembravano quasi coordinati. Si voltò vedendo Pansy arcuare lo sguardo alla vista del gesto che Draco faceva deliberatamente. La mora incrociò gli occhi della castana e si scambiarono uno sguardo eloquente che valeva più di mille parole. 







 




Ed eccolo qui!!!  E' arrivato finalmente,sperando come sempre che possa piacervi. Non è lungo come al solito,credo xD,ma questa settimana sono stata piuttosto impegnata. Scusatemi se aggiorno a quest'ora della notte,ma domattina presto parto per un weekend a Perugia. Detto ciò,fatemi sapere cosa ne pensate,e se la storia prenderà un piega diversa d'ora in poi. Come reagiranno gli altri quando sapranno che i due finalmente stanno assieme ? A voi le parole. Grazie mille a tutti coloro che seguono la storia. Bacissimiiiiiii,alla prossima,
Elly

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Capitolo 12
*** Non cambierò Idea ***


<< Sul serio,Draco ? >>  chiese Ginny alzando gli occhi al cielo con aria divertita. 
<< Perchè no ? E' una grande idea >>  disse l'altro sogghignando e avvicinandosi per poterla trarre a se. 
<< No. E' solo un modo per far venire un infarto a mio fratello >>  
<< E va bene. Devo insegnarti ancora tanto,Gin >>  disse il biondo sbuffando e sedendosi sugli spalti del campo del tutto deserto. 
<< Vuoi solo divertirti a vedere Ron morire >>  ridacchiò lei sedendosi accanto a lui e guardandolo con un lieve cenno di sorriso a incresparle le labbra rosee. Draco le sorrise malizioso di ricambio e le si avvicinò quel tanto che bastava per baciarla come più gli piaceva. Amava il modo in cui le labbra di Ginny combaciavano perfettamente con le sue,la morbidezza che non aveva mai provato con nessun'altra. Era una cosa tutta loro,sentiva che non avrebbe voluto far altro che non fosse stato baciarla per tutta la vita. Quello che sentiva,che stava imparando a sentire era qualcosa del tutto nuovo,eppure indelebile. Se qualcuno avesse provato ad allontanarlo da lei non sapeva come avrebbe potuto reagire. Aveva avuto gli occhi di tutti addosso da quando Voldemort era caduto,eppure non gliene importava più ora che aveva lei al suo fianco. Non voleva che gliela portassero via. Dalla sera del ballo erano passate circa tre settimane,e nessuno sapeva di loro,erano bravi a tenerlo nascosto,ma sapeva che non poteva durare a lungo,prima o poi sarebbe venuto fuori.
<< E' tutto ok ? >>  gli chiese poi Ginny scostandosi quel tanto che bastava per poterlo osservare dritto negli occhi. Gli occhi del ragazzo annuirono vivaci e lei sorrise in risposta. 
<< Che ne dici di rientrare ? E' quasi ora di pranzo,e non vorrei che a qualcuno venisse in mente di cercarci >>  disse Draco alzandosi e porgendole la mano che lei afferrò immediatamente. Era capitato che alcuni dei loro amici li guardassero con sospetto dopo quella sera,ma loro avevano sempre fatto finta di nulla cercando di comportarsi come al solito,anche se a volte ci riuscivano a stento. Quando qualche ragazza faceva qualche sospiro di troppo se Draco era nei dintorni,Ginny iniziava a ruotare gli occhi e una rughetta le compariva tra le sopracciglia. Draco d'altro canto,non sopportava poi molto lo sguardo che alcuni riservavano alla rossa al suo passaggio e più di una volta si era trattenuto nel dare un pugno a qualcuno. Stavano camminando tranquillamente quando ad alcuni metri dall'ingresso del castello si lasciarono le mani che erano intrecciate,e si avviarono in sala grande sempre vicini. Blaise gli fece cenno dal tavolo dei grifoni,e il biondo sebbene con uno sbuffo gli andò incontro seguito dalla ragazza. 
<< Dove vi eravate cacciati ? Vi stiamo cercando da stamattina >>  disse a quel punto il moro con uno sguardo che malizioso era poco,beccandosi subito dopo una gomitata da parte di Astoria accanto a lui. 
<< Non credo siano affari vostri,Zab >>  disse Draco. 
<< Ciao a tutti >>  si intromise la voce squillante di Hermione che aveva tra le braccia una valanga di libri. 
<< Che devi fare con tutti quelli,Herm ? >>  chiese Luna osservando la ragazza con sguardo assente. Draco pensò che era per lei che Blaise e Astoria sedevano al tavolo dei grifoni. 
<< Delle ricerche per il compito di erbologia. Neville mi ha detto che questi sono i migliori libri su cui studiare >>  rispose l'altra. 
<< Ginny >>  disse poi la voce di Ron che si faceva spazio tra la folla che si iniziava a creare in sala per il pranzo. 
<< Ciao,Ron >>  disse la rossa quando il fratello la raggiunse. 
<<  Mangi con noi ? >>  chiese il rosso speranzoso,e lei con sorpresa di tutti si voltò verso il biondo che le era accanto invece di rispondere al fratello.  Draco alzò un sopracciglio cercando di capire cosa volesse la ragazza,ma non ci riusciva proprio. Perchè diamine ora lo fissavano tutti ? 
<< Cosa c'è ? >>  chiese allora alla rossa. 
<< Vogliamo mangiare qui ? >>  chiese Ginny continuando a guardarlo. Draco non sapeva cosa rispondere. Insomma,tutti li guardavano allibiti,da quando lei chiedeva il permesso a lui ? Vide la Granger guardarlo in attesa di qualcosa,ma non sapeva nemmeno lui che cosa doveva fare. Era più perplesso di loro. 
<< Perchè lo chiedi a me ? Puoi mangiare dove vuoi >> disse allora il biondo roteando gli occhi. 
<< Si,ma poi tu te ne andresti da solo. Quindi,dove vogliamo mangiare ? Non ho intenzione di farti fare il martire >>  rispose Ginny mettendo le braccia al petto. Il biondo sembrò rilassarsi e allora annuì piano facendola sorridere. 
<< Ok,Ron. Mangiamo qui >>  disse rivolta al fratello che annuì ancora confuso dalla scena e andò a mettersi accanto ad Hermione,mentre Draco veniva tirato giù sulla panca da Blaise che ridacchiava divertito. Il pranzo passò abbastanza liscio tranne per le occhiate mandate in sua direzione dalla Granger e da Pansy che si era aggiunta dopo. Blaise aveva iniziato a chiamarlo eremita,e alla domanda di Pansy sul perchè di tale soprannome il moro le aveva raccontato di quanto successo,e da allora,la mora non gli aveva staccato gli occhi di dosso,in attesa. 












<< Devo ammetterlo,un tempo sapevi nascondere molto meglio le cose >>  disse una voce alle sue spalle. Una voce che conosceva molto bene. 
<< Cosa ti fa pensare che non sia più così ? >>  rispose allora voltandosi a guardare il suo interlocutore. 
<< I tuoi occhi. Sono sempre stati capaci di sopportare tutto. Rabbia,dolore,tormento. Eppure quando provi qualcosa sono leggibili. Non me ne ero mai resa conto prima,forse perchè non avevi mai provato qualcosa prima d'ora >>  disse Pansy avvicinandosi a lui piano. 
<< E con questo ? >>  ribeccò l'altro indurendo lo sguardo. 
<< Con questo nulla. Ma devi ammetterlo anche tu,Dra. Non potrete mentire per sempre. Insomma,io l'ho capito,e sono sicura che anche Blaise ed Hermione abbiano recepito il messaggio. E' così lampante che continuo a chiedermi se sono io troppo intelligente o gli altri troppo distratti,ma credo che la seconda ipotesi abbia la meglio >>  
<< Come l'hai capito ? >>  chiese il biondo curioso a quel punto. 
<< L'ho capito già la mattina dopo la festa. Avete una sintonia perfetta. Lei si muove,tu ti muovi. Lei alza lo sguardo e tu come richiamato lo incateni istantaneamente al suo. E' come se ci fosse un filo che vi tiene legati,sembrate in simbiosi. Ho visto molte coppie,ma mai un atteggiamento del genere >>  disse ancora la mora affacciandosi alla torre e guardando verso il lago nero. 
<< Mi ha sconvolto >>  disse a quel punto il biondo con un sorriso ironico.
<< Si era capito >>  disse l'altra ridacchiando. 
<< E' stata come una boccata d'aria fresca dopo anni passati in una cella buia. Il suo modo di fare,di rispondermi a tono,di guardarmi con quell'aria che dice: " Fa che ti pare,tanto vinco io",che non può aver fatto altro che catturarmi.  Per tutta la mia     vita sono sempre stato io ad ottenere quello che ho sempre voluto,sapendo che prima o poi sarebbe stato mio. Per la prima volta in vita mia,ho avuto paura,Pans. Paura che quel qualcosa non sarebbe potuto essere mio,e ho capito come ci si sente ad essere impotenti. Ho sempre pensato che se fossi morto lo scorso anno non sarebbe importato a nessuno,magari a mia madre,ma sarebbe finita li. Per un pò ho persino pensato che sarebbe stato meglio visto il modo in cui alcuni mi guardano >>  
<< Non puoi dire sul serio,Draco. Io,Blaise,i ragazzi, ti vogliamo bene. Come puoi pensare che non sarebbe importato a nessuno se tu fossi morto ? E' orribile >>  disse la mora osservandolo ad occhi spalancati. 
<< Lo so,Pans. Ma è quello che credevo fino a che...>> 
<< Fino a che ? >>  lo incoraggiò lei. 
<< Fino a che non ho incontrato Ginny all'inizio dell'anno. Lei è stata la boccata d'aria giusta al momento giusto. Non ho visto disgusto nei suoi occhi,mai,nemmeno una volta. Mi guardava semplicemente con quell'aria di sfida che mi ha abbattuto,ha fatto crollare ogni convinzione che avevo riducendola in briciole,e io non ho potuto fare a meno che afferrarla,come fosse fumo,avendo paura che sparisse. Mi tiene a galla >>  disse Draco con un sospiro profondo. Pansy lo guardò con un sorriso. 
<< Non ho mai creduto di poterti sentir parlare così. Sono felice che tu abbia trovato Ginny,Draco. Davvero >>  gli disse per poi abbracciarlo. Il biondo rimase un pò perplesso,ma poi ricambiò l'abbraccio contento. 
<< Grazie >>  le disse. 
<< Per cosa ? >>  chiese la mora confusa. 
<< Per avermi ascoltato >>  disse lui rivolgendole un sorriso vero,il più vero che Pansy gli aveva mai visto addosso da quando lo conosceva. Non potè evitare di ricambiarlo. 
<< Se dici qualcosa a qualcuno,ti ammazzo >>  disse dopo facendola ridere divertita. 












Ginny girovagava per i corridoi del castello attendendo chissà cosa. Draco era agli allenamenti con la squadra,mentre Astoria e Milly erano a studiare perchè dovevano recuperare entrambe in trasfigurazione. Sorrise al pensiero di quelle due,erano matte,ma le adorava lo stesso. 
<< Ti ho trovata >>  le disse poi una voce ben nota che le fece spuntare un sorriso. 
<< Bastava che mi chiamassi,ma eccomi qua >>  disse Ginny. 
<< Ho parlato con il tuo ragazzo prima,e prima che ti venga un colpo, so tutto >>  disse Pansy. Ginny spalancò gli occhi incredula mordendosi subito dopo il labbro. 
<< Ma come...>>  
<< Non sono scema,e poi,ma insomma,lo vedete come vi guardate ? Mi verrà il diabete >>  disse la mora roteando gli occhi al cielo. 
<< E hai parlato con Draco ? >>  chiese la rossa,l'altra annuì. 
<< E sei viva ? >>  ridacchiò ancora. 
<< Beh,diciamo che oltre a una leggera minaccia sono qui tutta intera. E comunque,non l'ho mai visto così preso. Si è persino aperto un pochino,gran bel lavoro >>  le disse Pansy mettendosi a braccia incrociate e camminando lungo il giardino. 
<< Mi è costata non poca fatica,sai >> 
<< Ti credo. Stiamo parlando di Draco-sono-un-Malfoy-e-non-mi-smuove-nemmeno-un-uragano >> 
<< Sei tremenda,Pans >>  rise Ginny. 
<< Ehi,è solo la verità >>  ribeccò l'altra alzando le spalle. Ginny scosse la testa divertita continuando a camminare accanto all'amica. 
<< Quindi non sei arrabbiata perchè magari non ti ho detto nulla ? >>  chiese con un filo di voce. 
<< Oh si,invece. Volevo ucciderti perchè hai tenuto la bocca chiusa,ma poi ho capito che volevate avere un pò di tempo solo per voi,considerando che siamo in una gabbia di matti,e che quando lo saprà tuo fratello probabilemente gli verrà un attacco di cuore >>  rispose la mora con cipiglio. 
<< Diciamo che lui è il motivo principale del nostro silenzio. Ma sai com'è,dirlo rende tutto più...beh >> 
<< Reale >>  concluse Pansy per lei con un sorriso. Ginny annuì stringendosi leggermente di più nel cappottino nero che aveva indosso osservando la neve che aveva ripreso a scendere,sebbene fossero quasi a metà Gennaio. 
<< Da un lato vorrei tenerlo per me,per noi. Ma d'altro canto so che non potrà essere per sempre,e poi è abbastanza frustrante doversi guardare intorno diecimila volte per un bacio o anche solo per tenersi la mano. Dovresti vedere le sue imprecazioni quando sembra ci sia qualcuno in giro e poi invece siamo soli  >>  disse la rossa ridendo al pensiero del biondo. 
<< Fa parte del suo stile. Beh,per me potreste anche urlarlo,io sarei dalla vostra parte >>  le sorrise la mora. 
<< Lo so. Grazie,Pans. Penso che presto lo diremo. Vorrei solo che Draco si tranquillizzasse sul fatto che qualunque cosa accada,anche se Ron non fosse d'accordo,io starei con lui lo stesso. Non posso evitare o cancellare quello che provo,quindi non sceglierei mai di andarmene >>  sospirò,mentre iniziavano a scendere nei sotteranei. Pansy si guardò attorno con aria spaesata,era tanto che non scendeva laggiù. 
<< Gliel'hai detto questo ? >>  le chiese allora. 
<< Detto cosa ? >> 
<< Quello che mi hai appena detto >>  fece l'altra. Ginny si morse il labbro e la mora capì la risposta da sola,mentre attraversavano la sala comune di serpeverde,che non era cambiata di una virgola,e si dirigevano in camera della rossa. Aspettò che quella chiudesse la porta e si togliesse la giacca avvicinandosi al fuoco prima di poter parlare di nuovo. Non le piaceva che qualcuno origliasse. 
<< Diglielo. Draco è fatto così,Gin. Ha bisogno di conferme continue,più di quanto sembri,sebbene appare del tutto forte e senza preoccupazioni,in realtà ne ha più di tutti. Rassicuralo come hai fatto con me poco fa,e vedrai che dire tutto sarà molto più semplice >>  disse Pansy. 
<< Grazie,Pan >>  le disse Ginny abbracciandola. L'altra ricambiò con un sorriso. 
<< Allora,che si fa ora ? >>  disse poi guardandosi attorno. 
<< Beh,se non sbaglio dovrebbe esserci una bottiglia di Scotch da qualche parte. Credo l'abbia nascosta Blaise. Potremmo rubargliela >>  ridacchiò Ginny. 
<< Oh si ti prego,non vedo l'ora di vedere la sua faccia >>  rise Pansy iniziando la ricerca. 















<< Non posso credere che te l'abbia chiesto sul serio >>  stava ridendo Hermione seguita a ruota da Pansy,mentre Ginny sbuffava spazientita. La sera prima si era divertita con la mora,mentre questa mattina qualcuno sembrava avercela con lei. Prima era caduta giù dal letto facendosi persino male,cosa assurda data l'altezza di suddetto letto. Poi aveva scordato un libro ed era dovuta tornare indietro imprecando contro Merlino facendo sbiancare Ron che la fissava allibito. Aveva saltato la colazione e un primino gli era finito addosso scatenando la sua ira. Lei era sempre stata gentile con tutti,eppure aveva incenerito quel ragazzino. Come se non bastasse,ciliegina sulla torta,Michael Corner le aveva chiesto di uscire. Non che fosse strano che un ragazzo chiedesse di uscire a una ragazza,ma quello era il suo ex ragazzo,e le due dietro di lei non avevano fatto altro che ridere. Insomma,non c'era nulla di divertente in quella faccenda,se Draco lo avesse saputo non immaginava cosa sarebbe accaduto. 
<< Piantatela,non è per niente giornata >>  disse Ginny con un diavolo per capello sedendosi al tavolo dei grifoni con le due al seguito. 
<< Ti sei calmata ? >>  le chiese piano il fratello davanti a lei insieme ad Harry. Lei alzò solo sguardo,e Ron capì benissimo in quell'istante l'espressione "Se gli sguardi potessero uccidere",e si ammutinò da solo. 
<< E' stato divertente >>  riprese Pansy. 
<< Invece no,e lo sai anche tu >>  disse ancora sbuffando,mentre un Blaise decisamente disperato seguito da un Draco scocciato le si sedevano accanto. Dopo il ballo sembrava essere divenuta un abitudine,dato che persino Ron aveva iniziato a scambiare qualche parola con il biondo,non che fosse un  motivo buono per sganciare una bomba come la loro relazione. 
<< Cosa è divertente ? Magari mi riprendo >>  disse il moro versandosi da bere. 
<< Giornataccia,Blay ? Perchè sai,in caso non saresti il solo >>  disse Pansy indicando Ginny che la fissò adirata. 
<< Che  è successo ? >>  chiese a quel punto il biondo guardando verso la rossa accanto a lui. 
<< Direi che "tutto" è una descrizione accurata >>  rispose lei stizzita. 
<< Woo! Calma,tigre >>  ridacchiò il biondo,facendole spuntare nonostante tutto un sorriso divertito che infastidì un pò Harry,che però rimase zitto. 
<< Allora ? - riprese Blaise - ci dite o  no che è successo ? >>  
<< Michael Corner ha chiesto a Ginny di uscire >>  disse subito Hermione osservando bene le reazioni sulla faccia di Draco. Ginny trattene il respiro,pensando che da un momento all'altro sarebbe morta,mentre Blaise era sul punto di ridere a guardare la faccia dell'amico. Pansy leggermente preoccupata così come Luna,Milly e Astoria che appena arrivate avevano sentito solo l'ultima frase detta dalla riccia. Il biondo prese il bicchiere e bevve facendo finta di nulla,e Ginny stava per rilasciare il respiro quando un esplosione la fece sobbalzare sulla panca e tutti si voltarono verso il tavolo di corvonero. Un Michael Corner decisamente zuppo di minestra e Merlino solo sa cosa stava dando di matto. Pansy e Blaise si lasciarono andare a una risata liberatoria che coinvolse l'intera sala grande,mentre Ginny si voltò di scatto verso il ragazzo seduto accanto  a lei. 
<< Draco >>  sussurrò. 
<< Che c'è ? Vuoi qualcosa ? >>  disse l'altro scrollando le spalle,poi si alzò e prima di andare via si abbassò vicino all'orecchio della ragazza. 
<< Nessuno cerca di portarmi via quello che è mio >>  disse suadente facendole venire la pelle d'oca,prima di allontanarsi. Harry aveva osservato la scena con gli occhi fuori dalle orbite,come congelato. Stava per dire qualcosa quando però la voce di Ron si sovrastò alla sua. 
<< Ehi,ma dov'è Malfoy ? >>  chiese il rosso fissandosi attorno. 
<< E' andato in sala comune a prendere delle cose >>  disse Ginny come nulla fosse,mentre molti sguardi si puntarono su di lei. 
<< E si è perso il divertimento ? >>  disse ancora Ron. 
<< Nessuna perdita,Weasley. Visto che è stato Draco a far esplodere quella roba >>  disse Blaise ghignando. 
<< Lo hai visto ? Perchè ? >>  chiese allora Ginny,sebbene sapesse esattamente la risposta. 
<< Lo sai,Gin. Territorio >> rise ancora il moro,mentre un Ron confuso scrollava le spalle. 
<<  A te perchè era una brutta giornata,Zab ? >>  disse poi Pansy. 
<< Qualche bastardo è entrato in camera tua,Gin. E ha rubato il mio amatissimo scotch. Sai quanto è importante per me >> disse cadendo nel baratro della disperazione un'altra volta. 
<< Perchè lo tieni in camera di mia sorella ? >>   chiese a quel punto Ron. 
<< Perchè credevo che lì sarebbe stato al sicuro,Weasley. Merlino,se so chi lo ha preso.. >> 
<< Siamo state noi,a dire il vero >>  disse allora Ginny indicando lei e Pansy. 
<< Tu bevi quella roba ? >>  urlò Ron. 
<< Ma che diavolo ? E non potevate dirmelo ? >>  disse l'altro. 
<< La tua faccia da ubriacone disperato è il massimo del divertimento >>  ribeccò Pansy. 
<< Ladre >>  le riprese il serpeverde. 
<< Esagerato. Non preoccuparti,Ginny ha detto a Draco di fartene arrivare un paio di casse. Sono già in camera tua >>  disse la mora roteando gli occhi. 
<< Sul serio ? >>  disse Blaise con gli occhi che tornavano a risplendere. 
<< Si,Blay. Ma - fece poi Ginny - una bottiglia è nostra >>  
<< Affare fatto. Ecco perchè quel bastardo non faceva altro che fissarmi scocciato mentre io mi crogiolavo nella disperazione più totale >> 
<< Povero Draco,lo avrai annoiato a morte >>   disse Theo arrivando in quel momento.
<< Che razza di amici >>  borbottò ancora la serpe. 
<< A proposito di Draco - fece poi il nuovo arrivato - lo ha morso una tarantola ? Sembrava indemoniato poco fa. Ha praticamente distrutto metà dei gargoyle del corridoio,e un paio del secondo anno sono scappati a gambe levate >>  
<< Ops >>  disse allora Hermione realizzando che cosa aveva causato la sua reazione.
<< Beh,chi va a calmarlo ? >>  disse ancora Theo. Tutti si voltarono a guardarlo come se fosse impazzito,prima di girarsi verso Ginny. La rossa li fissò a bocca aperta prima di scrollare le spalle. Quella giornata non era stata abbastanza pesante ? 
<< Non guardate me >>  ribeccò subito. 
<< Io sono appena incappato nella sua ira,quindi non se ne parla nemmeno >>  fece Theo. 
<< Mi ha sopportato abbastanza per oggi con la storia dello scotch >>  disse Blaise alzando le mani. Ginny sbuffò voltandosi verso le ragazze che scossero la testa categoriche. 
<< Sul serio ? Ma che razza di amici siete ? >>  disse allibita. 
<< Appunto,Gin. Amici,siamo amici. Questo lavoro tocca a te >>  disse malizioso Blaise,mentre lei lo fulminava prima di alzarsi dalla panca e avviarsi verso l'uscita. Ron con la bocca spalancata che cercava di capire i pezzi e metterli assieme,Hermione con sguardo da calcolatore. Gli altri la fissarono divertiti,così lei si voltò verso di loro con un sorriso che di tranquillo non aveva nulla,e prima che gli altri potessero muoversi furono colpiti da palle di fuoco e neve ovunque. Se non l'aiutavano almeno si prendeva una piccola vendetta. 












Lo trovò circa una decina di minuti dopo al campo da quidditch che con la bacchetta in mano faceva piccoli tornadi di neve. Sorrise a quella vista salendo gli ultimi tre scalini e avvicinandoi piano,sebbene sapesse che lui aveva avvertito la sua presenza. Infatti,non appena si sedette accanto a lui,il biondo si voltò a guardarla. 
<< L'aria fredda ti ha sbollito ? >>  gli chiese guardandolo. Il ragazzo annuì solamente portandosela più vicino possibile. Lei sorrise e alzò il viso a incatenare i loro sguardi. 
<< Sai,i gargoyle nel corridoio non ti avevano fatto nulla. E nemmeno i due ragazzini di seconda  >>  disse ancora. Lui sbuffò una risata. 
<< Si saranno già aggiustati >> rispose dopo qualche secondo. 
<< Si,ma perchè li hai distrutti ? >>  chiese ancora lei. 
<< Lo sai bene il perchè. Volevi che distruggessi qualcos'altro ? Magari la faccia di qualcuno con i capelli neri peggio del carbone e una scelta di vestiti abbastanza discutibile ? >>  ribeccò acido,ma Ginny non potè non trattenere una risata all'ultima affermazione del serpeverde. 
<< Beh...se può consolarti,prima si vestiva meglio >> ridacchiò lei. 
<< Non voglio che si avvicini a te. Che nessuno si avvicini a te >>  disse duro il biondo guardandola serio e smettendo di giocare. Ginny annuì e poi gli passò una mano tra i capelli,gesto nel quale lui si rilassò immediatamente. 
<< Non succederà,Draco. Io volevo già dirtelo ieri sera,ma poi non ne ho avuto modo. Non devi pensare che io andrò via,perchè non ne ho nessuna intenzione,e voglio che tu sappia che qualsiasi cosa accadrà quando la nostra storia verrà fuori,qualsiasi cosa potrà essere detta o fatta,io non cambierò idea >>  disse Ginny scrutandolo a fondo. 
<< Sei sicura ? >>  le chiese un'ultima volta. Voleva sentirselo dire,ne aveva bisogno,era impellente. 
<< Si,Draco. Non cambierò idea,mai >>  rispose lei fissandolo convinta negli occhi ghiacciati del ragazzo che la avvicinò per poterla baciare ancora e ancora. 









 





Ed eccomi qui!!! Sono tornata non appena ho potuto. Che dire,i test d'ingresso all'università sono finiti,quindi il mio meritato riposo è arrivato,e nonostante ciò,ecco a voi il nuovo capitolo. Molto di passaggio devo dire,ma volevo fosse così. Come sempre vi ringrazio per le recensioni che mi scrivete,per inserire la storia tra le seguite ecc...siete sempre più. Vi adoro,anche se lo so che vi faccio un pò penare. Spero mi perdoniate ancora. Un bacissimoooo,alla prossima,
Elly

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Capitolo 13
*** Stalle Lontano ***


La guardava. Non smetteva di farlo da qualche giorno a quella parte,e la cosa iniziava a diventare anche abbastanza strana per lui. Insomma,non capiva il perchè,semplicemente dopo averla vista ridere in sala grande non aveva potuto distogliere gli occhi da lei,e la cosa che più lo spaventava era che osservava più lei di quanto avesse mai fatto con Ginny. Sembrava un pazzo a dirla tutta. Anche in quel momento la stava guardando. Era lì,seduta con le gambe accavallate su una poltrona di pelle rossa,le gambe leggermente scoperte per via della posizione. Stava sorridendo mentre parlava con Hermione e Luna davanti al camino,ridacchiavano,probabilmente di qualche gossip. Vide lo sguardo di Seamus a qualche metro da lui e il modo in cui guardava anche lui la mora. Inarcò un sopracciglio, di colpo infastidito da quello sguardo. Perchè la guardava ? Era bella,certo,molto bella a dire il vero. La sera del ballo aveva subito visto Ginny,ma poi quando il suo sguardo si era spostato su di lei,con quel vestito nero così sinuoso e perfetto per lei gli si era seccata la gola,e a un tratto si era ritrovato a invidiare quel Klin,dimenticandosi persino di Ginny e Malfoy. 
<< Harry ? Stai bene ? >>  gli chiese Ron scuotendogli una mano davanti. 
<< Ehm,come ? >>  fece lui distogliendo lo sguardo,notando che Ron non fosse il solo a guardarlo stralunato. Hermione lo guardava incuriosita. 
<< Sai almeno una frase di senso compiuto,Potter ? >>  disse a quel punto Pansy fissandolo,e lui rimase a  bocca aperta senza sapere cosa rispondere. Ron si scambiò uno sguardo con Hermione,preoccupato dell'improvviso atteggiamento del moro,ma poi il ragazzo in questione si alzò annuendo. 
<< Sto bene,e si,conosco le parole e le frasi,Parkinson >>  rispose guardandola. 
<< Hai la faccia di un pesce lesso in questo momento >> disse ancora lei tornando alla discussione con le ragazze e non degnandolo di un solo sguardo. Il ragazzo si sentì messo da parte e preso in giro,e sbuffò voltandosi verso Ron facendogli segno di andare su in dormitorio. Mentre saliva le scale pensò che Pansy non fosse solo bellissima,era anche stronza in quel che faceva,ma tutto ciò non faceva che attirarlo. Si passò una mano tra i capelli,non notando che la ragazza in questione ridacchiò osservandolo di nascosto tra i suoi folti capelli neri. 












<< Allora adesso è ufficiale ? >>  battè le mani Astoria continuando ad osservare Millicent che era arrossita fino alla punta dei capelli. 
<< Beh,diciamo di si >> fece la mora. 
<< Io direi proprio di si,insomma,non vi staccate più >>  ridacchiò Ginny. 
<< Theo è  molto...beh,dolce direi >> 
<< Oh si,dolce è proprio azzeccato >>  rise ancora la bionda con gli occhi a cuoricino. 
<< Sono felice per te >>  le sorrise la rossa.
<< E tu ? Novità ? >> 
<< Nah,sempre il solito >>
<< A chi vorresti darla a bere ? >>  disse Astoria con cipiglio osservando Ginny che faceva finta di nulla. 
<< Non la do a bere a nessuno. Semplicemente  non c'è  niente da dire >> 
<< Perchè non la credo ? >>  fece ancora la bionda ironicamente osservando Milly che scrollò le spalle in tacito accordo. 
<< Merlino,cosa dovrei fare ? >> 
<< Andare da lui,per esempio >>  
<< Sul serio ? >>  disse ridendo l'ex grifona. Non sapeva nemmeno lei come rispondere alle mille domande. Dovevano trovare una soluzione,e anche al più presto. Gennaio era agli sgoccioli e solo un paio di giorni prima lei e Draco avevano raggiunto il loro primo mese insieme,era stato tutto molto dolce da parte del biondo. L'aveva fatta ridere fino alle lacrime,e coccolata fino allo sfinimento,mentre erano sdraiati nella serra alta del castello osservando i pochi fiocchi di neve che scendevano dal celo plumbeo. Non era mai stata così bene come in quel momento,e l'unica cosa che sapeva era che non avrebbe mai più potuto farne a meno. 
<< Si. Ultimamente sembrate più affiatati >>  buttò lì Milly. 
<< E' solo impressione. E' tutto come sempre >>  
<< A me non sembra. Comunque, come vuoi >>  disse Astoria alzando gli occhi al cielo.  Ginny ridacchiò e con lei la mora che poi si alzò dicendo di dover raggiungere Theo in sala comune per studiare assieme. Astoria si mise sul letto sfogliando il settimanale delle streghe e Ginny pensò bene di uscire a fare un giro nella più assoluta tranquillità. 










<< Da quando in qua Harry ti guarda ? >>  chiese Hermione a Pansy mentre si dirigevano in sala grande con Luna per la colazione.  La mora spalancò gli occhi osservando l'amica. 
<< Scusami ? >>  fece infatti. 
<< Ti fissa. Non solo ieri sera in sala comune. Sono giorni che lo fa >>  disse ancora la riccia. 
<< Non so di che parli >> 
<< Certo che lo sai >> 
<< No,ti sbagli. E poi,davvero Herm,non ne ho idea >> disse Pansy alzando gli occhi al cielo. 
<< In effetti è vero. Lo fa >> aggiunse Luna. 
<< Si,ma io non l'ho notato >>  disse l'altra. 
<< E allora quel sorriso sotto i baffi che hai fatto ? >>  disse Hermione incrociando le braccia al petto e fermandosi in mezzo al corridoio. 
<< Cosa ? >>  
<< Hai capito benissimo. E' successo qualcosa tra voi due ? >>  
<< Per Morgana,no. Che diavolo sarebbe dovuto succedere ? >> 
<< Speravo me lo dicessi tu >> disse Hermione. 
<< Se Potter mi fissa saranno cavoli suoi,ti pare >> ribeccò Pansy. 
<< E' solo che è strano >>  fece ancora la riccia. 
<< Si,ma non ne so nulla >> 
<< Forse gli piaci >>  disse Luna semplicemente. 
<< Chi piace a chi ? >>  disse Ginny spuntando dal nulla facendo sobbalzare le altre tre. 
<< Come ? >>  fece Hermione scuotendo appena il capo per riprendersi dallo spavento. 
<< Chi piace a chi ? >>  disse Ginny osservandola. 
<< Pansy forse piace ad Harry >>  disse Luna facendo spalancare la bocca alla rossa. 
<< Woo. Questo si che è gossip. Astoria morirebbe per questa informazione >>  ridacchiò. 
<< Non è vero >>  disse subito Pansy. 
<< Ne sei certa ? >>  la riprese Hermione. 
<< No,ma... >> 
<< Ma  nulla. Non è da tutti fissare una persona in quel modo >>  continuò imperterrita la grifona. 
<< Beh,io non ne so nulla. Quindi,chiudiamo qui questa storia >>  disse l'ex serpe riprendendo a camminare per raggiungere la sala grande. 
<< E se fosse così ? >>  le chiese Ginny. 
<< Oh Salazar,che ne so. Senti l'ho notato solo ieri sera che mi fissava come uno stoccafisso,quindi non so nulla di tutte queste congetture che queste due - disse indicando Hermione e Luna - continuano a fare >> 
<< E Klin ? >>  chiese poi Luna. 
<< Che centra David ? >>  chiese Ginny confusa. 
<< Non state uscendo insieme ? >>  disse Hermione eloquente. Pansy scrollò le spalle. 
<< Noi serpi non ci definiamo coppie fino a un certo punto. Siamo molto liberi su questo punto >> 
<< Che intendi ? >>  disse Luna. 
<< Che fino a che non se ne parla in maniera seria,non c'è nessun noi >>  disse Ginny semplicemente sorridendo a Pansy che annuì. Arrivate in sala grande si sedettero continuando a parlare fino a quando non giunsero anche i ragazzi e allora cambiarono alla svelta argomento. 
<< Di che parlate ? >>  chiese Ron con uno sbadiglio facendo storcere il naso a Hermione. 
<< Cose da ragazze >>  rispose Ginny tornando ai suoi cereali. Alzò lo sguardo un istante per vedere Harry lanciare sguardi dalla sua tazza a Pansy accanto a lei e sorrise divertita. 
<< Ciao gente >>  urlò Blaise sedendosi. 
<< C'è bisogno di urlare ? >>  disse Draco sbuffando e sedendosi di fianco alla rossa che si voltò a guardarlo come richiamata. L'istinto le diceva di farsi più vicino per poter baciare il ragazzo,ma non poteva e si morse il labbro beccandosi un'occhiata eloquente dal biondo. Ridacchiò smettendo istantaneamente di mordersi il labbro e si voltò a guardare Pansy di nuovo che le ghignava in faccia divertita. 
<< Che si fa oggi ? >>  chiese Blaise. 
<< Che cosa vorresti fare ? >> disse il biondo al suo fianco. 
<< Abbiamo il pomeriggio libero,il professor Ruf ha la febbre. Che ne dici di una partitella a quiddicht,Dra ? >>  riprese il moro dando un morso al cornetto e facendo posto a Theo,Astoria e Milly appena arrivati. 
<< Una partita ? Io ci sto >>  disse subito il nuovo arrivato. 
<< Vuoi perdere ? >>  ghignò il biondo in faccia all'amico. 
<< Chi ti dice che perderò ? Magari vinco stavolta >>  disse Blaise. 
<< Non hai speranze con lui,Zab >>  rise Theo. 
<< Voglio giocare anch'io >>  si intromise Ginny. Il biondo si voltò a guardarla ridacchiando divertito. 
<< Si,certo >> 
<< Pensi non ne sia capace ? >>  si accigliò lei. 
<< Fidati,Ginny. L'unica cosa che fa paura a Draco è perdere contro di te. Cosa probabile,se ricordo bene >> disse Blaise. 
<< Figurati. Non può battermi >>  disse il biondo come nulla fosse. 
<< Mia sorella è un portento,Malfoy >>  disse Ron ridendo dello sguardo di Ginny. 
<< Giochiamo. Vediamo chi di noi due prende il boccino >> disse la rossa attirando l'attenzione di tutti. 
<< Ginny è un pò che non giochi >>  disse Luna. 
<< Non è un problema,tanto vincerò io >>  disse ancora lei. 
<< D'accordo,Weasley. Vuoi giocare ? Giochiamo. Ma ...>> 
<< C'è sempre un ma con te,non è  vero ? >>  disse lei alzando gli occhi al cielo. 
<< Mi conosci >> 
<< Allora ? Questo ma ? >> 
<< Scommessa >>  disse il biondo osservandola negli occhi. 
<< Spara >> disse Ginny. 
<< Ginny,sei sicura ? >>  chiese Ron,ma lei lo ignorò. 
<< Attenta,Ginny. Sai com'è fatto Draco >>  le disse Theo ridacchiando. 
<< Allora ? >>  disse ancora impaziente. Gli avrebbe fatto vedere chi era Ginevra Weasley. 
<< Se vinco io,tu aprirai quella tua bella boccuccia >>  disse Draco con un ghigno facendole spalancare gli occhi. 
<< Sei serio ? >>  fece ancora lei. 
<< Oh si,prendere o lasciare >> disse Draco sfidandola con lo sguardo. Ora doveva vincere per forza,o sarebbe stata lei a dover dire a Ron che stavano assieme,mentre la serpe se ne sarebbe stata la sicuro nella sua camera. 
<< D'accordo. Ma se vinco io - ghignò Ginny - dovrai indossare la divisa di grinfondoro per un giorno intero >>. Il biondo impallidì a quelle parole e sibillò un maledizione che fece solo sorridere di più quella vipera della sua ragazza. 
<< Puoi sempre tirarti indietro >>  disse ancora Ginny consapevole che ora non lo avrebbe mai fatto. 
<< Scordatelo >> disse lui ringhiando. 
<< Non so quale sia la penitenza di Draco,visto che hai capito solo tu,Gin. Ma farò il tifo per te. Morirei a vederti in rosso,Dra >>  disse Blaise ridendo e beccandosi un'occhiataccia dal biondo. 
<< Tanto non accadrà mai >>  disse Draco sorseggiando il suo caffè. 
<< Ne sei proprio sicuro ? >>  gli sussurrò Ginny all'orecchio facendolo trasalire. Merlino,stava creando un mostro. 
<< Ci vediamo oggi,Weasley >>  disse lui voltandosi verso di lei. 
<< Siete tornati ai cognomi ? >>  fece Pansy mordicchiando un cupcake alla vaniglia. 
<< Siamo in guerra >>  dissero all'unisono. 
<< Ok,ora mi spaventate >>  fece Astoria osservandoli. Ginny sorrise sinistra e si alzò facendo un occhiolino a Draco e poi scomparse dalla sala grande facendolo sorridere. 













Aveva perso. Non riusciva nemmeno a capacitarsene,ma era successo. Aveva battuto Potter in una partita,ma aveva perso con Ginny semplicemente in una scommessa. Il bello era stato come aveva perso. In realtà la sua ragazza era davvero un portento in campo,ma lui le riusciva a tenere testa,aveva sfiorato il boccino un paio di volte,c'era quasi. Poi,come nulla fosse,si era distratto. Assurdo. Lui che si distraeva non stava ne in cielo ne in terra,eppure lei lo aveva distratto. Si era voltato a guardarla,solo un attimo,e aveva pensato a quanto bella fosse con i capelli così liberi al vento,e poi era sparita dai suoi occhi. Era bastato quell'attimo,e aveva perso. Si stava mordendo l'interno guancia,mentre Blaise non smetteva di prenderlo in giro. Si voltò zittendolo con una sola occhiata. 
<< Te l'avevo detto che mia sorella era un portento,Malfoy >>  rise Ron. Ginny si voltò a guardarlo e gli fece una linguaccia che nonostante tutto lo fece sorridere. La rossa si avvicinò piano a lui,lentamente,finchè non gli fu dinnanzi e lui la fissava divertito. 
<< Cosa vuoi,Gin ? >>  disse allora. Ginny sorrise e poi si alzò sulle punte dandogli un bacio leggero sulla guancia che fece strozzare Ron e tossicchiare Theo alle loro spalle. Il biondo la osservava rapito e diverito. 
<< Pronto ad essere grifondoro per un giorno ? >>  gli sorrise lei apertamente. 
<< Intere generazioni di Malfoy si staranno rivoltando nella tomba >>  fece lui passandosi una mano tra i capelli. 
<< Poco importa. Le prossime generazioni non saranno tutte serpeverdi >>  si fece scappare Ginny facendo spalancare non solo gli occhi di Draco,ma quelli di tutti i presenti. Si morse la lingua anche lei non sapendo cosa dire in quel momento. 
<< Come hai detto ? >>  fece Blaise a metà tra il divertito e lo spaventato. 
<< Nulla >>  disse subito lei. 
<< Ginny,di che stai parlando ? >>  le fece Ron da dietro. La rossa fissò il biondo in cerca di aiuto,ma l'altro le ghignò apertamente in volto alzando le mani. 
<< Non guardare me - disse Draco - questa voglio proprio vedere come la spieghi >>. Traditore. E ora come la spiegava ? Ma come  cavolo gli era uscita,poi ? Le serpi la fissavano divertiti e ghignanti,mentre Luna sorrideva consapevole. I grifoni..beh,loro erano semplicemente loro punto e basta. E ora ? Che diceva ? 













<< Piantatela >>  disse Draco sbottando. Era stufo. Non bastava che avesse perso a quiddicht contro la sua ragazza,non bastava il fatto che aveva girato con la divisa da grifone un giorno intero beccandosi occhiate divertire da tutte le parti,persino Silente aveva nascosto una risata con un colpo di tosse. Oh,ma gliel'avrebbero pagata,tutti quanti. Aveva già incendiato le mutande di Blaise facendolo correre a fare un bel bagno nel lago nero,e ora aveva il raffreddore peggiore della storia. Theo  non se l'era cavata meglio. Aveva praticamente spennacchiato la sua amatissima scopa. "Orrido crudele" gli aveva urlato. Pazienza,ci avrebbe fatto l'abitudine,che razza di amici erano ? Invece di aiutarlo in un momento come quello,che facevano ? Ridevano. Beh,eccoli serviti. Ginny lo aveva seguito tutto il giorno ridacchiando,ma a lei l'avrebbe fatta pagare diversamente. 
<< Oh,andiamo,ti sei già vendicato abbastanza >>  disse Pansy. 
<< Lo dici solo perchè indossi quell'orrida cosa >>  rispose lui. 
<< Si,ma da più tempo. E poi un'altra ora e te ne libererai >>  disse ancora la mora. Il biondo sbuffò,mentre la testa rossa al suo fianco lo fissava ancora con un sorriso. 
<< Che c'è ? >> le chiese ancora. 
<< E' solo che non vedo l'ora che ti togli questa cosa di dosso >>  disse lei facendo strozzare gli altri al tavolo. 
<< Ginny >>  urlò Ron scandalizzato. 
<< Cosa ? Non sembra lui così. E' troppo strano >>  disse lei scrollando le spalle. Il biondo la guardò con cipiglio. 
<< Non guardarmi così >> 
<< E come dovrei farlo ? >> chiese lui. 
<< Non così >> ribeccò ancora. 
<< Ma perchè a lei non hai fatto nulla ? In fondo è stata lei a farti indossare quella cosa >>   disse poi Blaise contrariato e soffiandosi il naso in seguito a un altro starnuto. 
<< Chi ti dice che non me la pagherà ? >>  disse il biondo ghignando. 
<< Non è giusto. Hai perso e hai pagato pegno >>  disse Ginny indignata. 
<< Vedremo >>  disse lui tornando a mangiare il gelato al cioccolato fondente che adorava. Ginny sbuffò prima di tornare a parlare con Hermione rispondendo a una sua domanda. Quando la cena si concluse i grifoni e le serpi si separarono per andare ognuno ai proprio dormitori,e Pansy fece un occhiolino a Ginny che non sfuggì a Harry,dato il suo continuo fissare la mora. Draco trascinò Ginny nella propria camera e siggillata la porta si tolse velocemente ogni cosa avesse anche il solo aspetto dei grifoni. La ragazza lo guardava con aria divertita,troppo presa dal sorridere non aveva visto lo sguardo che il biondo le stava riversando. Quando Draco rimase in boxer la ragazza sussultò arrossendo appena,mentre qualcosa nello stomaco del serpeverde si contorceva in maniera fin troppo strana. Si avvicinò piano a lei non smettendo mai di guardarla,gli occhi di lei che cercavano qualsiasi altra cosa pur di non posarsi su di lui. 
<< Qualcosa che non va ? >>  fece lui innocente guadagnandosi un'occhiataccia. 
<< Hai perso il pigiama ? >> disse lei. 
<< Perchè ? Ti spiace se sto così ? >>  disse ancora suadente sospingendola contro la porta. Ginny deglutì,e lui sorrise sghembro. 
<< Adoro vederti così >>  le sussurrò all'orecchio prima di scendere lungo il suo collo con baci roventi che la fecero sospirare. Le scostò il capelli per avere più pelle su cui lasciare segni,e sorrise sentendola fremere sotto di lui. La portò di nuovo vicino a lui trascinandola in un bacio che di casto non aveva mai sentito parlare,la portò con se fino a raggiungere il letto dove la spinse facendole spalancare gli occhi. Senza darle il tempo di ragionare le fu sopra in pochi istanti riprendendo da dove si era interrotto. Ginny era completamente in sua balia,e non ci volle molto prima che capisse. Si scostò guardandolo negli occhi dove lui le sorrise prima di baciarla finalmente un'altra volta. Non era mai stanca di quei baci. 
<< E' questa la mia punizione ? >>  sussurrò lei. 
<< Vuoi che la cambi ? >>  la sfidò lui facendola ridere prima di riappropiarsi di quelle labbra che tanto amava baciare fino allo sfinimento. 













<< Dalla faccia che hai direi che la tua punizione è stata molto soddisfacente >>  disse Pansy ridacchiando. 
<< Ma smettila >>  disse Ginny dandole una leggera spinta. Non smetteva di prenderla in giro da quando quella stessa mattina lei e Draco  erano entrati in sala grande con una faccia rilassata e contenta. 
<< No >>  disse l'altra tornando a ridere. Ginny roteò gli occhi al cielo incapace di smetterla anche lei. Il gruppo di grifoni che usciva dall'aula si avvicinò subito alle due con aria alquanto annoiata. 
<< Che facce >>  disse Pansy. 
<< Sono state due ore di tortura >>  disse Ron passandosi ancora una volta la mano sul viso cercando di svegliarsi.
<< Tu perchè non eri a lezione ? >>  chiese Harry a Pansy che si voltò a guardarlo,o meglio,scrutarlo. Ginny la fissava abbastanza divertita,si chiese la faccia di Draco quale sarebbe stata se avesse saputo che probabilmente ad Harry piaceva Pansy. 
<< Non ne avevo voglia >>  disse lei. 
<< E la voglia si chiama David ? >>  la prese in giro Ginny,mentre Harry scuriva lo sguardo. 
<< Traditrice >>  le urlò la mora mettendosi le mani sui fianchi ricavando una linguaccia dalla rossa e un'occhiata eloquente da Hermione. 
<< Allora è vero ? >>  disse la voce di Blaise alle loro spalle mentre metteva le braccia intorno al collo di Ginny e Pansy. 
<< Cosa sarebbe vero ? >>   disse Theo comparendo anche lui. 
<< Che Klin non era a lezione perchè se l'era svignata con Pansy >>  rispose il moro. 
<< Pansy,Pansy... ancora ? >>  disse l'altro. 
<< Cosa c'è Theo ? Geloso ? Posso sempre chiedere a Draco di ammutinarti e di essere il mio schiavetto di nuovo >>  disse la mora velonosa. 
<< Non osoresti >>  disse il moro spalancando gli occhi. 
<< Scommettiamo ? Sai quanto Draco sia incline alle vendette >>  ribeccò ancora. 
<< Vipera >>  la chiamò lui. 
<< Siete assurdi >>  disse Harry con sguardo abbastanza nervoso. Quindi Pansy se la faceva ancora con Klin ? Merlino. 
<< Ehi,Ginny >> disse una voce avvicinandosi al gruppo. 
<< Michael >>  rispose lei atona scostandosi da Blaise quel tanto che bastava per voltarsi verso il corvonero. 
<< Possiamo parlare ? >>  le chiese con un sorriso ammiccante. Lei lo fissò qualche istante per poi annuire allontanandosi dai suoi amici di una decina di metri. 
<< Dimmi >>  
<< Ho saputo che sei stata tu a costringere Malfoy a mettersi la divisa da grifone. Sei stata grandiosa >> ridacchiò il ragazzo. 
<< Non l'ho costretto,ha solo perso una scommessa >>  rispose Ginny cercando di capire il motivo per cui il moro le avesse chiesto di parlarle,anche se aveva una vaga idea. 
<< Beh,immagino non sia stato facile per lui. Volevo solo complimentarmi con te,e chiederti se ti andava di bere qualcosa qualche volta. Magari alla prossima uscita >>  disse Michael. 
<< Io,ecco...credevo di essere stata chiara l'ultima volta che..>> non potè continuare perchè il ragazzo in questione le mise una mano sul braccio avvicinandosi a lei di colpo. 
<< Andiamo,Ginny. Non stai con Harry e questo lo sanno tutti. Quindi che problema c'è ? In fondo,siamo già usciti insieme >>  le disse avvicinandosi sempre più. La rossa fece per staccarsi,ma lui strinse la presa facendole spalancare gli occhi. 
<< Molla mia sorella >>  urlò la voce di Ron da poco lontano. 
<< Questa storia non piacerà a Draco. Blaise fa qualcosa >>  disse Pansy. 
<< E cosa ? >>  disse lui. Theo spalancò le braccia e fece per avvicinarsi quando l'amico lo fermò. 
<< Che hai ? >> disse subito. 
<< Guarda là >>  rispose Blaise indicandogli le sue spalle. Draco Malfoy era lì,all'imbocco del corridoio,gli occhi fissi solo su una singola figura. 
<< Michael lasciami >> disse Ginny,ma l'altro la ignorò cercando di tirarla a se. Sentì Ron imprecare qualcosa,e poi la presa sul suo braccio sparì di colpo. Spalancò gli occhi cercando di capire che diavolo fosse successo quando vide il corvonero a terra che si massaggiava la testa dolorante,mentre Draco era in piedi che lo fissava con odio. Non l'aveva mai visto in quel modo,le faceva quasi paura. 
<< Malfoy >>  sibillò il moro cercando di alzarsi,ma non appena fu in piedi il biondo lo spinse contro la parete di pietra facendolo imprecare un'altra volta. 
<< Non osare metterle le mani addosso un'altra volta >>  gli ringhiò contro. 
<< Non sono affari che ti riguardano >>  sputò l'altro. 
<< Ho detto che non devi avvicinarti a lei >>  gli urlò contro il serpeverde facendogli spalancare gli occhi. 
<< Che diavolo te ne frega ? >>  disse ancora. Ginny era immobile,lo sguardo sulla schiena rigida di Draco che era colmo di tensione. Sentì Hermione dire qualcosa,ma non capì nemmeno.
<< Ti ho detto - ripetè cupo il biondo - che non devi toccarla mai più >>  
<< Tu sei matto. Levati dalle palle >>  cercò di liberarsi Michael,ma il biondo lo afferrò per il collo stringendo la presa talmente tanto che Blaise e Theo impiegarono meno di due secondi ad afferrarlo per le spalle e cercarono di scollarlo dal moro. 
<< Draco,basta. Ha capito >>  disse Theo trattenendolo. 
<< Non ne vale la pena,Dra >>  disse ancora Blaise. 
<< Sei impazzito,Malfoy ? - tossì il corvonero - per cosa ? Per lei ? >> 
<< Lei è la mia ragazza,bastardo >> urlò fuori il serpeverde liberandosi dalla presa dei due e dando un pugno al moro su quel brutto muso. Theo lo afferrò di nuovo trascinandolo lontano,mentre Blaise si avvicinò a Ginny toccandole una spalla facendola come risvegliare. L'aveva detto davvero ? Si voltò vedendo gli sguardi spalancati dei grifoni,e quello vuoto di Ron. Cercò di avvicinarsi,ma il rosso svenne sotto lo sguardo di tutti. Hermione si voltò subito abbassandosi vicino al suo ragazzo cercando di rinvenirlo,mentre la rossa vide Pansy farle cenno di andare da Draco che in un angolo continuava ad agitarsi con Theo che tentava di calmarlo. Si voltò istantaneamente avvicinandosi a lui,e appena il ragazzo la vide scostò l'amico afferrandola e tirandola subito a se stringendola. Respirava piano,quasi prendesse boccate un pò alla volta. Ginny gli portò le mani intorno al busto stringendosi a lui a sua volta. 
<< Grazie >> gli sussurrò in un orecchio. Lui annuì prima di alzare lo sguardo verso il gruppetto che li stava osservando,primi tra tutti Potter e Weasley che si era ripreso. 
<< Credo di aver sganciato la bomba >>  disse poi. 
<< Se non l'avessi fatto in modo impetuoso non sarebbe stato da te >>  disse lei ridacchiando prima di staccarsi appena da lui e voltandosi a sua volta verso i ragazzi che si stavano avvicinando. Il biondo fece un sospiro prima di stringere la mano di Ginny nella sua. 
<< Era ora che lo diceste,sai ? Forse non è stato il momento migliore,ma era ora >>  disse Pansy. 
<< Tu stai con Malfoy ? E tu lo sapevi ? >>  urlò Ron. 
<< Ron,senti,io...>> 
<< No,non voglio nemmeno sapere come sia potuto succedere >>  disse il rosso alzando le mani. 
<< Ron >>  provò Neville,ma il rosso scosse la testa. 
<< Weasley,dovresti essere felice. Sai,Draco ci tiene a tua sorella >>  disse Theo osservando il grifone che fissava il biondo impassibile. 
<< Perchè cavolo non ce l'hai detto ? Da quanto va avanti questa storia ? >>  urlò Astoria fuori di se. 
<< Da un mese più o meno >>  disse Ginny guardandola dispiaciuta. 
<< Non fare la faccia dispiaciuta,Gin, sono incazzata. Perchè non l'hai detto almeno a noi ? Pensavo fossimo amiche. Io ti dico tutto >>  disse la bionda con faccia accusatoria. 
<< Ed è così,ma cerca di capire. Volevamo avere un pò di tempo per noi. E' nuova anche per noi questa cosa >> disse la rossa. La ragazza annuì sospirando e chiudendo gli occhi. 
<< Ho visto come hai reagito prima,Malfoy - disse poi Ron che non aveva smesso un secondo di fissare il biondo - ho visto come hai difeso Ginny e per questo credo di potermi fidare abbastanza da acconsentire >>. Il biondo in questione spalancò gli occhi a quelle parole,così come il resto dei presenti. 
<< Chi sei tu ? Che ne hai fatto di Weasley ? >>  rise Blaise. 
<< Non sto scherzando,ma se le fai del male,io ti ammazzo >>  disse ancora Ron. Draco annuì ancora basito,e poi tese la mano al rosso che l'accettò. Ginny sorrise radiosa prima di scoccare un bacio al biondo davanti a tutti. 
<< Merlino,non davanti a me però >>  fece Ron mettendosi le mani in volto,mentre Hermione abbracciò Ginny contenta,rivolgendole un sorriso carico d'affetto. 
<< Ringrazia che siano solo baci,Weasley. Pensa a quando sono in camera >>  disse Theo malefico facendolo sbiancare. 
<< Oh mio Dio >>  sussurrò sconsolato. 
<< Ti sei calmato,Draco ? >>  chiese poi Pansy. 
<< Abbastanza >>  rispose l'altro osservando il punto in cui il corvonero era sparito. 
<< E' tutto ok >>  gli disse Ginny. 
<< Stava per farti male >>  si intromise a quel punto Harry che era stato zitto tutto il tempo. 
<< Si,ma non è successo >>  disse lei. 
<< Non me ne frega. Se si avvicina a te di nuovo gli faccio sperimentare qualche incantesimo di magia nera >>  ringhiò il biondo. 
<< Beh,adesso non pensiamoci. Perchè non andiamo a cena invece ? Credo che serva a tutti un pò di energie >>  disse ancora Pansy. 
<< Si,buona idea >>  acconsentì subito Harry facendo accigliare in molti,Draco compreso che dopo uno sguardo eloquente tra Ginny e Pansy spalancò gli occhi ridacchiando. 
<< Questa si che è bella >>  mormorò divertito. 
<< Tu sta zitto >>  disse Ginny sorridendogli. Intrecciò le dita con le sue e si incamminò verso la sala grande,con tutto il gruppo al loro seguito. Draco le passò una mano intorno al collo stringendola di più,aveva bisogno di lei accanto per stare calmo. 
<< Siete così carini >>  disse Hermione alle loro spalle ridacchiando insieme a Pansy. 
<< L'ho sempre detto io che erano carini >>  fece Luna. 
<< Vi spiace smetterla ? E' della mia sorellina che state parlando >>  fece Ron sconsolato. 
<< Pensa al lato positivo,Weasley >> disse Blaise. 
<< E quale sarebbe ? >> 
<< Hai un cognato >>  disse il moro facendo divenire il ragazzo dai capelli rossi bianco come un lenzuolo. 




 





 


Sono riuscita a pubblicare!! Che gran fatica,mamma mia. Che dire,vi ringrazio come sempre per il sostegno che mi date,e sono felice ogni volta di poter leggere le vostre recensioni. La bomba è arrivata,ora tutti sanno che Draco e Ginny stanno assieme. Cosa accadrà ora ? E Pansy ed Harry...beh,lascio a voi i commenti!! Alla prossima,sempre vostra,
Elly

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Capitolo 14
*** Giochi e Confessioni ***


<< Sul serio ? – fece Blaise esasperato – non potete staccarvi per, che ne so, due minuti ? >>. Pansy accanto a lui ridacchiò furba, mentre Ron cercava di non guardare in quella direzione facendo sorridere tutti. Draco e Ginny erano praticamente incollati, con lei che si trovava schiacciata tra il muro e il biondo, il quale le teneva una mano sul fianco e l’altra dietro la nuca.
<< Perché non vai a scocciare da un’altra parte ? >> disse Draco lanciando un’occhiataccia a Blaise.
<< Non per assecondare Blaise – disse Neville – ma siete davanti alla sala grande >>. Ginny ridacchiò voltandosi finalmente a fissarli, e a quel punto alzò il viso verso il biondo con uno sguardo che non prometteva nulla di buono. Il serpeverde stava per chiederle spiegazioni, ma lei lo precedette.
<< Hanno ragione. Perché non andiamo in camera tua ? >>  disse suadente andando a mordere il lobo del ragazzo che ridacchiò malizioso. Gli piaceva tutta quell’audacia. Le parole della rossa svegliarono Ron che spalancò gli occhi.
<< Che cosa ? No, no niente stanze. Restate pure qui, dove posso osservarvi >>  urlò il rosso, mentre Blaise sembrava sull’orlo di una crisi di nervi. Entrò in sala grande facendo un gestaccio che fece ridere il biondo. Quando gli altri sparirono Draco si voltò verso quella meraviglia che era la sua ragazza e sorrise furbo.
<< Sei una serpe >>  la richiamò, capendo perfettamente perché avesse detto quelle parole.
<< Ho imparato da te >>  rise Ginny alzandosi sulle punte per baciarlo, e il biondo ne fu contento.
<< In ogni caso l’idea non era male >>  sussurrò lui, e Ginny arrossì appena abbracciandolo per nascondere il viso nel suo petto.
<< Che ne dici ? – disse poi – andiamo a fare colazione anche noi ? >>. Lei annuì e prendendogli la mano entrarono in sala grande sotto lo sguardo di tutta la scuola. Inutile dire che era qualche settimana ormai che li fissavano di continuo, ogni cosa facessero o dicessero. Michael Corner aveva detto a tutti che Draco lo aveva preso a pugni perché Ginny era la sua ragazza, e se molti lo fissarono con cipiglio, dovettero ricredersi quando poi videro che era vero. I due si sedettero al tavolo di grifondoro insieme agli altri, i rapporti andavano migliorando di giorno in giorno. Ginny sorrise nel vedere Astoria praticamente addormentata sulla tazza di latte, mentre Milly le rivolse un sorriso prima di dare un bacio a Theo.
<< Sul serio, non vi sentite stanchi di stare sempre incollati ? >>  continuò Blaise con la sua crociata solitaria.
<< Tutta invidia >>  lo prese in giro Ginny beccandosi un’occhiataccia.
<< Da che pulpito >>
<< Che vuoi dire ? Io non invidio nessuno >>  disse la rossa.
<< Già, come potrebbe, ha Draco >>  rise Astoria. L’altra alzò gli occhi al cielo.
<< Buongiorno >>  disse la voce di Harry che era arrivato in quel momento. Il moro sembrava abbastanza tranquillo con la questione di Ginny e Draco, e la rossa non potè che fare un enorme sospiro di sollievo. Anche se sospettava, così come Hermione, che in realtà fosse perché qualcun altro ad aver catturato la sua attenzione. Una testa moretta che in quel momento non era lì.  
<< Non hai chiuso occhio, di nuovo ? >>  gli chiese Hermione e lui annuì. Era una settimana che andava avanti così, e l’unica soluzione era che fosse dovuto allo stress e alla tensione accumulata in quegli anni che gli stava piombando addosso solo ora. Dopo mesi.
<< Perché non dormi ? >>  chiese Draco vedendo la faccia strana che aveva fatto il ragazzo. Non che fossero grandi amici ora, ma un rapporto civile si era creato in quei pochi giorni.
<< Incubi >>  buttò li Harry guardandolo.
< Che vuoi che sia >>  fece Theo alzando le spalle.
<< Sono strani >>  disse ancora Harry.
<< Che tipo ? >>  chiese Draco scrutandolo.
<< Tipo flashback, o ricordi. Mi sfiancano >>  disse Harry. Il biondo sembrò pensare qualche minuto in silenzio, Ginny lo fissava trovandolo carino con quell’espressione.
<< Vedrai che passeranno >> disse allora Ginny. Il moro le sorrise prima di guardarsi intorno e corrucciare lo sguardo.
<< Dov’è Pansy ? >>  chiese.
<< Era qui prima >>  disse Milly.
<< Già, poi è arrivato David e l’ha trascinata via >>  continuò Theo. Lo sguardo di Harry divenne strano, quasi triste, ed Hermione si scambiò uno sguardo con Ginny.
<< Ancora ? Dio, è diventato patetico >>  proruppe Draco facendo accigliare il moro.
<< Perché patetico ? >>  chiese Harry.
<< Perché Pansy è una che ama il controllo in ogni situazione. Non si fa comandare da nessuno, tanto meno da un ragazzo. Klin crede di averla in pugno o che lei sia innamorata di lui, tanto che non fa che parlarne in sala comune. Credo proprio che Pans gli spezzerà il cuoricino da un momento all’altro >>  spiegò Draco. Harry deglutì. Il modo in cui l’aveva descritta la faceva sembrare una strega.
<< Già, credo anch’io – fece Blaise – a parte la cotta-non-cotta per te non si è mai fatta abbindolare da nessuno >>
<< Più che cotta – disse la voce di Pansy che comparve alle loro spalle – era più ammirazione. Possiamo dire che in questo campo agiamo allo stesso modo. Mi hai insegnato tu >>. Draco la vide sedersi dinnanzi a lui e le rivolse un sorriso divertito.
<< Si certo – fece Theo – vuoi dire che ve ne andavate in giro a spezzare cuori ? >>. Draco e Pansy si fissarono negli occhi prima di ridacchiare e scambiarsi uno sguardo equo.
<< Aspetta – fece Luna confusa – fate sul serio ? >>
<< Vuol dire che ogni volta che vi vantavate per la nuova conquista l’uno con l’altro non era tensione sessuale, ma un semplice gioco di potere ? >>  urlò Astoria con gli occhi spalancati.
<< Beh, nessuno dei due ama perdere >>  disse la mora scrollando le spalle.
<< Ma davvero ? E quante sarebbero le conquiste in totale ? >>  disse Ginny fulminando Draco con lo sguardo. Gli altri ragazzi erano ammutoliti dalle ultime informazioni. Hermione fissava Pansy come se avesse tre teste, Ron sembrava sconvolto. Harry era…beh, lasciamo perdere. Non sapeva spiegare la sua espressione.
<< Nell’ultimo anno o nell’ultima vita ? >> rise Blaise.
<< Ehi, piantala – lo fulminò il biondo – io ho smesso, molto tempo fa >>
<< Già – concordò Pansy – da quando sei arrivata tu non è stato divertente giocare. Ormai ero sola, ecco perché ero arrabbiata con te all’inizio >>. Ginny diede un’altra occhiata a Draco che annuì e allora si rilassò, sapeva che effettivamente non c’era stata nessuna oltre a lei.
<< Tu hai continuato ? >>  chiese allora Harry guardando Pansy con sguardo strano. La mora scrollò semplicemente le spalle.
<< No, ma davvero. Perché non mi avete invitato a giocare ? Ci saremmo divertiti da morire >>  fece Blaise.
<< State parlando di persone, sapete ? >>  fece Hermione incredula.
<< Perderesti, Blay >>  rise Pansy facendogli spalancare la bocca.
<< Questa non me la terrei >>  rise Theo.
<< Si, ma ha ragione, Pans. Perderesti >>  ridacchiò il biondo.
<< Scommettiamo ? >>  fece il moro.
<< State scherzando, vero ? >>  fece Neville allarmato.
<< No, per niente >> continuò Blaise.
<< Non lo farete sul serio ? >>  chiese Ron facendo cadere il cornetto.
<< Ci sto – fece Pansy – entro fine settimana vediamo a quanti riesci a spezzare il cuoricino, Zab >>
<< Questa non me le perderei per nulla al mondo >> rise Draco.
<< Bene. Vedremo se sono in grado o meno >> fece il moro sicuro di se.
<< Piantatela, è orribile >>  disse Harry guardando male la mora che lo ignorò.
<< Nemmeno per sogno. Draco, posso contare sul tuo tifo ? >>  chiese la ragazza. Ginny era incredula.
<< Non hai bisogno del mio tifo, so di cosa sei capace >>. Lei sorrise furba prima di alzarsi e sparire dalla sala.
<< Sono curiosa, davvero >>   fece Ginny guardando il suo ragazzo che ridacchiò stringendola a lui.
<< Stai già perdendo, Zab >>  lo avvisò.
<< Perché ? >> 
<< Perché Pans ha già iniziato, ti conviene muoverti >>  ridacchiò facendolo schizzare sulla panca prima di correre fuori dalla sala grande.
<< Io non riesco a crederci >>   disse Hermione.
<< Davvero Blaise è senza speranza ? >>  chiese invece Theo. Il biondo ridacchiò annuendo, prima di cedere tutta la sua attenzione a Ginny che gli scoccò un bacio languido facendo mugugnare Ron.
 
 
 
 
 
 
 





<< Merlino, era da stamattina che volevo stare da solo con te >>  disse Draco baciando Ginny contro la porta della sua stanza.
<< Siamo stati insieme tutto il giorno >>  rise lei.
<< Si, ma mai da soli >> ribeccò l’altro.
<>
<< Puoi giurarci, Gin >>  le sorrise lui. Lei lo baciò, piano, ma con ardore e il biondo mugolò soddisfatto di tale gesto prendendo a passare le mani sulla schiena della ragazza. La settimana dopo sarebbe stato San Valentino, e quasi due mesi che stavano assieme. Doveva pensare a qualcosa per rendere quel giorno diverso, non speciale. Perché ogni giorno con lei era speciale.
<< Dormi qua, stanotte >>  le sussurrò in un orecchio. Lei annuì sorridendogli. Si spostarono e Draco chiuse la porta a chiave prima di trascinarla sul divano di pelle davanti al camino. La strinse a se prima di far apparire una coperta che li avvolgesse. Non era mai stato quel tipo di ragazzo, era lei che gli faceva venire voglia di esserlo. Sorrise  a quel pensiero prendendo a giocare con i suoi capelli lasciandole un bacio di tanto in tanto. Dopo qualche minuto Ginny sollevò il volto per guardarlo negli occhi.
<< Sai – fece piano – credo che la storia di oggi abbia dato fastidio ad Harry >> 
<< Per la questione di Pansy ? >>
<< Credo che lei gli piaccia, e anche molto. Mi è spiaciuto vederlo così >> disse la ragazza.
<< Pansy è furba, se ne sarà accorta sicuramente. Semplicemente evita di dar peso alla cosa >>  spiegò il biondo.
<< Anche tu volevi fare così con me ? >> chiese lei. Non arrabbiata, solo curiosa.
<< No – sospirò lui – è diverso. Io mi stavo innamorando di te, non sarebbe mai stata la stessa cosa >>. Ginny sentì il cuore accelerare di colpo, era sempre così con lui, in ogni momento, di ogni secondo, di ogni giorno.
<< Credi, che prima o poi deciderà qualcosa ? Non potresti parlargli tu ? >>
<< E che dovrei dirle ? >> disse Draco confuso.
<< Sei il suo migliore amico, a te darà ascolto. Non dico che devi obbligarla a fare qualcosa, ma solo capire cosa ne pensa. Non mi piace vedere Harry in quel modo. Ha già sofferto tanto nella sua vita, non merita altra sofferenza. Ci parlerei io, ma ho la sensazione che non dica nulla per paura che io magari abbia parlato con lui. Ma se lo fai tu…>> disse Ginny.
<< Vedrò cosa posso fare, ma non ti garantisco nulla. Questa, Potter dovrà spiegarmela >>  ridacchiò il biondo facendola sorridere, e capì che avrebbe fatto sempre qualsiasi cosa pur di vedere quel sorriso su quel viso che tanto amava, che lo aveva fatto impazzire. Che gli stava cambiando la vita.
<< Credi che a Pansy possa piacere Harry ? Almeno un po’ ? >>  chiese Ginny.
<< Non saprei. Come ho detto, lei è sempre stata un tipo abbastanza pretenzioso su questo argomento. Difficilmente sopporta non avere il controllo nelle situazioni, ma non gli piacciono nemmeno i tipi smielati come Potter >>
<< Harry non è smielato, o almeno credo >> fece lei alzando un sopracciglio.
<< Beh, l’impressione è quella. Come dico sempre io, stucchevoli grifondoro. Se è smielato, fidati, Pansy non se lo filerà nemmeno di striscio >>  disse ancora il biondo.
<< Mai dire mai >>
<< Non succederà >>  ridacchiò Draco.
<< Non lo avresti detto di noi un anno fa, eppure guardati ora >>  fece lei scoccandogli un bacio. Il biondo sorrise sulle sue labbra, e alla fine annuì. Chissà, la vita, in fondo, riservava grosse sorprese.
 
 
 
 
 
 
 



<< Dove stai andando ? >>  le disse una voce che riconobbe immediatamente alle sue spalle.
<< Dovrebbe interessarti ? >>  chiese lei alzando le spalle e gli occhi al cielo.
<< No >>  fece francamente il biondo.
<< In ogni caso, credo che tu sappia perfettamente dove sto andando >> fece Pansy ridacchiando.
<< Parliamo ? >> disse Draco con un’occhiata divertita. Pansy annuì prendendo a camminare insieme all’amico per i corridoi del quarto piano.
<< Allora ? Cosa c’è ? >> chiese la ragazza dopo qualche minuto di silenzio. Quella mattina non avevano lezioni e lei si era data da fare per vincere la scommessa contro Blaise, di certo non si aspettava di essere cercata dal biondo.
<< Mi stavo chiedendo come vanno le cose >> rispose quello.
<< Ok – fece Pansy fermandosi di colpo – non me la bevo. Oggi non abbiamo lezione e tu invece di stare incollato con Ginny da qualche parte sei qui con me. Cosa succede ? E non dirmi balle, a te non frega nulla di come vanno le cose di nessuno >>
<< Forse stavolta è vero >> tentò il biondo, ma lei scosse il capo divertita.
<< Ti ha mandato Ginny ? >>
<< Potrebbe essere >>  rispose lui alzando gli occhi al cielo.
<< Allora ? >>  fece lei incuriosita.
<< Lascia perdere che mi abbia mandato Ginny – disse Draco riprendendo a camminare – mi chiedevo davvero come vanno le cose. Nel senso che…ho notato che Potter ti fissa, e anche in maniera abbastanza eloquente. Non l’hai notato ? >> 
<< L’ho notato >>  disse la mora.
<< E ? >>
<< E cosa ? >>
<< Non hai nulla da dire ? Ci sarebbero ragazze che ucciderebbero per essere guardate da San Potter e a te sembra non fregare nulla >>  disse Draco.
<< Dra, stai cercando di farmi uscire con Potter ? No, perché sai, è abbastanza inquietante questa cosa. Soprattutto detta da te >>  chiese Pansy arricciando il naso.
<< No. Cerco di capire cosa pensi. Non ti sei lasciata scappare mai nessuno >> disse il ragazzo.
<< E’ solo che è…è strano, ecco. Insomma, tra tutti non credevo di attirare la sua attenzione >> disse lei gesticolando e facendo sorridere l’altro.
<< Ti piace ? >>  chiese diretto il biondo. Pansy arrossì di colpo prima di guardarlo come se fosse impazzito.
<< E’ un grifondoro >> fece lei.
<< E con questo ? >>  chiese lui confuso.
<< Ok, Ginny ti fa male. Tu odi i grifondoro >>  disse la ragazza osservandolo circospetta.
<< Si, li trovo fin troppo stucchevoli. Ma la mia ragazza è mezza grifondoro. E non per nulla, Pans, ma adesso sei anche tu una grifondoro, e da un bel po’ direi >>  ridacchiò il biondo.
<< Come osi ? Sono una serpe dentro, io >> fece offesa.
<< Si certo, come no >> la prese in giro quello.
<< Ad ogni modo, tutta questa storia per chiedermi di Potter ? >>  chiese Pansy.
<< A quanto pare. Ma sul serio, non ti interessa almeno un po’ ? Non che tra lui e Klin a livello intellettivo cambi qualcosa >> 
<< Già…credo che sia il suo essere grifondoro il problema. Odio le cose smielate, e Potter ha decisamente l’aria di uno smielato >> disse la mora sedendosi sul muretto.
<< Facci un pensierino, Pans. Non sembrava molto entusiasta della scommessa. Credi davvero che il problema sia il suo essere grifondoro ?  >> ridacchiò quello.
<< Draco, sul serio. Mi ci vedi con Potter ? Non sembra un po’ contro natura ? >>
<< Tu mi ci avresti visto con Ginny ? Non ti stai creando il problema per via di ciò che lui rappresenta ? O meglio, di lui chi è >> ribeccò l’altro facendola accigliare.
<< Così non vale >>
<< Potresti innamorarti >>  buttò li il biondo.
<< Si, Ginny ti fa decisamente male. Io innamorarmi ? Sai come la penso sull’amore. E’ praticamente mettere nelle mani di qualcuno il tuo cuore e un coltello. Gioco pericoloso >>  disse Pansy.
<< Non lo saprai mai se non ci provi >>  fece Draco.
<< Anche tu la pensavi così >>
<< Prima di Ginny si, non sapevo nemmeno cosa fosse. Magari troverai anche tu la tua strada >> disse il ragazzo. Lei si morse il labbro e poi fece un gesto del capo divertito.
<< Devo andare – disse lei – ho una scommessa da vincere. Ci vediamo dopo, Dra >>. Si alzò abbracciando il biondo che ghignò divertito prima di vederla allontanarsi. Non sarebbe stato semplice, per niente.
 
 
 
 
 
 





<< Dove hai lasciato Malfoy ? >>  chiese Ron alla sorella. Ginny alzò il capo dal libro di pozioni che aveva tra le mani, non ci capiva nulla di quella roba. Era in biblioteca insieme ad Hermione, suo fratello, Harry, Neville e Luna. Milly era con Theo in giro, mentre Astoria aveva chissà quale impegno importante. Blaise era sicuramente in giro per la scommessa, stessa cosa per Pansy a quanto credeva. Guardò Ron rispondendo finalmente alla sua domanda.
<< Non lo so. Ha detto che aveva una cosa da fare >>  disse lei.
<< Strano – ribeccò l’altro – siete sempre appiccicati >>. Come per magia il biondo in questione entrò in biblioteca avvicinandosi al gruppetto e andando a sedersi accanto a Ginny. Lei si voltò verso di lui e gli sorrise dandogli un bacio che fece roteare gli occhi di Ron.
<< Dov’eri ? >>  chiese la rossa.
<< Con Pansy >>  rispose il biondo. A quelle parole gli occhi di Harry schizzarono al biondo che temette sul serio che il moro si fosse rincitrullito. Non che prima fosse stato meglio, insomma.
<< Quella cosa che ti avevo chiesto ieri sera ? >> continuò Ginny. Il ragazzo annuì prima di dare un’occhiata al libro che la rossa aveva tra le mani e sorridere.
<< Dov’è ora Pansy ? >>  chiese Hermione.
<< Ancora in giro. Ha preso questa scommessa sul serio. Non mi stupisce, è fatta così. Sarebbe capace di fare qualsiasi cosa pur di vincere. Scommetto che a Klin lo ha già mollato >>  ridacchiò Draco.
<< Un po’ mi spiace per quei poveretti >> disse Ron.
<< E’ anche colpa loro, Weasley. Insomma, Pansy ce l’ha scritto in faccia di non essere un angioletto. Sarà una grifondoro da qualche mese, ma non puoi cancellare anni da serpe così >> fece schioccando le dita.
<< E con chi era ora ? >>  chiese a quel punto Harry fingendosi distaccato.
<< Io l’ho lasciata da sola, ma credo avesse un appuntamento proprio ora >> disse Draco. Il moro strinse il libro tra lei mani con forza fino a far sbiancare le nocche. Stava per dire altro, ma Blaise entrò correndo dritto da loro ghignando.
<< Ho già fatto due conquiste da ieri mattina. Sono un portento >> fece fiero di se stesso.
<< Due in quasi due giorni ? >> chiese Draco divertito.
<< Perché ridi ? Vincerò >>  fece il moro.
<< Perderai – disse Draco – io a quest’ora ne avrei già fatte almeno sei, e Pansy sarà molto più avanti di te >> 
<< Scherzi ? >>  disse Blaise furioso. Il biondo scosse il capo e quello corse fuori imprecando.
<< Sul serio ? Sei ? >>  chiese Neville incredulo.
<< Una in più, una in meno >>  rispose lui scrollando le spalle.
<< Ehm, io vado >> disse Harry chiudendo i libri e alzandosi a tutta velocità.
<< Dove vai ? >>  urlò Hermione.
<< Devo fare una cosa >>  urlò il moro in rimando uscendo dalla biblioteca. Ginny si voltò verso Draco osservandolo circospetta.
<< Non è vero che Pansy aveva un appuntamento. Lo hai detto di proposito >> fece lei.
<< Sei una serpe, Gin. Non posso nasconderti nulla >>  fece lui.
<< Perché gli hai detto così ? >>  chiese Luna.
<< Almeno in questo modo si darà una mossa. Pansy odia le smancerie, e se Potter pensava a fiori e cioccolatini, beh, dovrà cambiare strategia >>  spiegò il biondo.
<< Mossa astuta >>  disse Hermione.
<< Si, ma io continuo a non capire >>  disse Ron sempre più confuso.
<< Cos’è che manda in bestia un uomo, Weasley ? >> disse Draco eloquente.
<< Non so. La gelosia ? >>  chiese prima di avere un illuminazione.
<< Sei un genio >>  gli disse Ginny sorridendo.
<< Lo so bene >> le sorrise lui.
<< Mi spiegheresti questa cosa ? Senza di te non ci capisco un cavolo >>  disse poi la rossa facendogli gli occhi dolci. Draco ridacchiò prima di osservare il libro di pozioni tra le mani della rossa e sorridere.
<< Tutto quello che vuoi >>  rispose lui prendendo a spiegargli i passaggi chiave di quella pozione  abbastanza complicata. Con sorpresa di tutti, persino Ron e Neville capirono pozioni per la prima volta nella loro vita. 
 
 
 
 
 




Stava girovagando da almeno una mezz’ora buona per i corridoi, ma della mora nemmeno l’ombra. Per un attimo pensò che forse Malfoy aveva mentito, ma d’altro canto, il biondo non ne avrebbe avuto motivo. Sbuffò scocciato e fece per voltarsi e tornarsene in biblioteca dagli altri, convinto che non avrebbe concluso nulla. Fu in quel momento che sentì una risatina che conosceva fin troppo bene ormai. Scattò ritto come una molla e si mosse piano, come se stesse dando la caccia a chissà cosa, o meglio, come quando cercava di evitare i Dudsley da piccolo. Si appiattì alla parete e si sentì un po’ un ninja e contemporaneamente anche un filino disperato. Nemmeno con Ginny era mai arrivato a quei livelli. Potevano sul serio chiuderlo in manicomio se qualcuno lo avesse visto. Strisciò piano, evitando di far rumore fino ad arrivare all’angolo del muro freddo di pietra. Si piegò quel minimo che bastava per osservare la scena che attendeva con ansia. Cercò con gli occhi concentrati, e fu allora che la vide. Era in piedi vicino a una colonna bianca che ridacchiava per qualche battuta stupida che quel tronco imbecille accanto a lei aveva sicuramente detto. Non conosceva quel ragazzo, era un corvonero, sicuramente del loro anno a giudicare dall’altezza, e poi Pansy non ci avrebbe provato con quelli più piccoli, giusto ? Scosse il capo escludendo tale possibilità e continuò a guardare. Individuò la mano della ragazza posata all’altezza del gomito del ragazzo dai capelli neri e ringhiò come un animale. Ecco, quella cosa non gli piaceva. Ancora meno gli piaceva il fatto che quell’idiota stesse facendo un sorriso secondo lui seducente, ma che per Harry era una faccia da fesso coi fiocchi. Strinse il pugno quando lo vide toccare una ciocca di capelli della mora e attorcigliarla attorno al suo dito. Merlino, quel dito glielo avrebbe messo dove non batteva il sole. Si diede dell’idiota per quel pensiero, a che livelli era arrivato ? Pensò a Malfoy, e a come aveva marcato il territorio con Ginny in quei mesi, avrebbe dovuto prendere esempio. Per Godric, non avrebbe mai pensato di arrivare a prendere Malfoy come esempio, ma a mali estremi, estremi rimedi. Si voltò di nuovo, e quando vide il ceffo avvicinare la mora a lui nel chiaro intento di baciarla non ci vide più. Uscì dall’angolo tossendo così forte che le pareti rimbombarono. Il ragazzo si staccò subito dalla ragazza che si voltò a fulminarlo con gli occhi di fuoco. Deglutì, Dio se faceva paura arrabbiata.
<< Ciao, Potter >> disse il moro guardandolo. Harry gli fece un cenno del capo.
<< Dovrei parlare con Pansy. Ci lasceresti soli ? >>  disse il ragazzo occhialuto. Il corvonero annuì e poi si voltò verso la ragazza.
<< Ci vediamo dopo >>  disse,  lei fece per rispondere di si, ma Harry la precedette.
<< Forse >>. L’altro lo fissò accigliato e poi andò via. Quando furono soli lei si voltò completamente verso di lui e per poco Harry credette che lo avrebbe affatturato.
<< Spero che tu abbia una buona, anzi no, ottima ragione per questa tua intromissione. Se ti ha mandato Blaise…>>
<< Non mi ha mandato Blaise >>
<< Allora ? Che vuoi ? Non ho tempo da perdere >>  fece lei stizzita.
<< A che punto sei con la scommessa ? >> chiese Harry. Lei lo guardò come se fosse impazzito.
<< Mi hai interrotto per questo ? Stavo per fare fuori il sesto se non fosse stato per te, razza di grifondoro >>
<< Anche tu sei una grifondoro, adesso. E poi, che cosa ? Da ieri ti sei sbaciucchiata già cinque persone ? >> urlò incredulo e arrabbiato.
<< Non sono affari che ti riguardano, Potter >>
<< Invece si >>
<< Ma davvero ? E da quando riguarderebbero te ? Ho perso la memoria per caso ? >>  fece stizzita e ironica. Harry deglutì. Che doveva dirle ? Che l’aveva interrotta perché gli dava fastidio ? Pansy mosse le braccia esasperata e incredula.
<< Non dovresti comportarti così >>  disse Harry. Lei alzò gli occhi al cielo.
<< Non mi importa quello che credi sia giusto. Non tutti siamo te >>  ringhiò la mora. Odiava quando le dicevano cosa fare o come comportarsi.
<< Non ho mai preteso che qualcuno fosse me, e non lo augurerei a nessuno >>  disse il moro serio.
<< Nessuno vorrebbe esserlo. Nessuno vorrebbe dover stare al tuo fianco >>  ribeccò lei. Harry spalancò gli occhi. Forse era stata troppo dura, forse non avrebbe dovuto dirlo. Salazar, la sua lingua avrebbero dovuto tagliargliela prima o poi.
<< Senti, mi spiace, non volev…>>
<< Sei stata chiarissima. Forse sei l’unica che non si è fatta problemi a dirlo >>  disse duro il moro. Lo sguardo ora era freddo, crudo. Pansy sentì un brivido percorrerle la schiena e rabbrividì. Non si era mai sentita così. Aveva trattato male un sacco di gente e non si era mai fatta problemi, mai, prima di quel momento. Ripensò alle parole di Draco di poco prima e capì cosa intendesse. Si sentì uno schifo per aver detto quelle cose, avrebbe davvero voluto cancellare gli ultimi secondi. Per quanto arrabbiata fosse, lui non meritava sentirsi dire quelle parole.
<< Potter >>  sussurrò, ma lui scosse il capo.
<< Lascia stare. Mi sono sbagliato io. Penso sempre che sia la volta buona, ma le persone non smettono mai di deludere >>  disse glaciale prima di voltarsi e andare via lasciandola lì da sola con i propri pensieri.
 
 
 








Ginny stava osservando la scena che si ritrovava dinnanzi ed era a dir poco assurda. Harry stava muto con il capo sul proprio piatto senza toccare cibo, ne rivolgere la parola a qualcuno, mentre Pansy stava girando quel biscotto sul tavolo da almeno mezz’ora. Non si incrociavano con gli sguardi nemmeno per sbaglio, e capì presto di non essere l’unica ad averlo notato. Neville spostava lo sguardo da uno all’altro in cerca di segni, ma non ne trapelavano. Era palese che fosse accaduto qualcosa tra i due, insomma, Harry fissava la ragazza a bocca aperta da settimane, solo un idiota non l’avrebbe notato. Adesso era come se si stesse costringendo a non guardare e la cosa era abbastanza ovvia.
<< Com’è andata la giornata ? Non ci vediamo da stamattina >>  buttò li Hermione in direzione della mora che alzò lo sguardo su di lei.
<< Una meraviglia >>  rispose tornando a fissare il biscotto.
<< E a te, Harry ? >>  provò ancora. Il moro la fissò palesemente scocciato.
<< Era da secoli che attendevo una giornata così >>  disse ironico.
<< Ok. Che ne dite di fare un gioco più tardi ? >> propose Luna all’improvviso.
<< Un gioco ? >>  chiese Ginny entusiasta.
<< Si. E’ un gioco babbano. Si chiama Io non ho mai >>  rispose la bionda. Tutti alzarono lo sguardo interessato in direzione della ragazza.
<< Lovegood, non credevo conoscessi quei giochi >> rise Draco. La rossa lo fissò stranita e incuriosita.
<< Che gioco è ? >>  chiese Blaise confuso.
<< Se giochiamo ve lo spiego dopo >>  ridacchiò il biondo. Annuirono e presero a mangiare velocemente. Hermione non ne era molto convinta di questo gioco, ma in fondo, poteva dare una chance a tutto, no ? Quando conclusero la cena si spostarono fuori dalla sala grande.
<< Dove vogliamo giocare ? >  chiese Luna.
<< Opterei per la stanza delle necessità. Lì non ci saranno problemi >>  disse Draco. La corvonero rise e annuì. Era ancora strano vederli tutti insieme a ridere come fossero amici da sempre, per di più a Ginny a volte sembrava che Luna e Draco fossero parenti con i capelli che si ritrovavano. Continuarono a ridere fino all’arrivo in corridoio, poi videro il biondo chiudere e gli occhi e dopo pochi secondi apparse. Entrarono, mentre la porta si richiudeva alle loro spalle con un tonfo.
<< Allora – disse Ron buttandosi a terra – come si gioca ? >>
<< Le regole sono semplici – fece Luna – a turno ognuno di noi dovrà dire qualcosa che non ha mai fatto >>
<< Tutto qui ? >>  chiese Hermione sollevando un sopracciglio.
<< Certo che no, Granger – disse Draco – dove sarebbe il divertimento ? Ognuno di noi avrà un bicchiere con del liquore, e quando qualcuno dirà qualcosa che voi in realtà avete fatto, dovete bere >>
<< Doveva esserci la fregatura da qualche parte >>  disse Ron sedendosi meglio.
<< Sembra semplice >>  disse Milly scrollando le spalle.
<< Fino a che non ci si spinge oltre >>  disse il biondo.
<< Io sto ancora cercando di capire come sia possibile che la Lovegood conosca questo gioco >>  borbottò Theo.
<< Già, come lo conosci ? >>  le chiese Neville. La ragazza scrollò le spalle in un gesto secco.
<< Ho un cugino babbano, e una volta ci ho giocato >>
<< Beh, giochiamo o no ? >>  chiese Harry. Draco mosse la bacchetta e fece apparire in mano ad ognuno di loro un bicchiere con del whiskey incendiario.
<< Allora, chi inizia ? >> chiese Pansy. Il biondo sembrò pensarci un secondo.
<< Ho un’idea >>  disse muovendo di nuovo la bacchetta. A quel punto una fiamma uscì dal bicchiere di Ron facendolo sobbalzare.
<< Credo che tocchi a Weasley >> ridacchiò divertito.
<< Beh, vediamo – balbettò Ron – non sono mai caduto dalla scopa >>. Come inizio sembrava tranquillo. Bevvero Harry, Draco, Theo e Blaise.
<< Non sei mai caduta ? >> disse Theo a Ginny che scosse il capo fiera di se stessa. Una fiamma apparve nel bicchiere del serpeverde che fece un sorriso malizioso.
<< Non ho mai avuto pensieri sconci su qualcuno del mio stesso sesso >>  disse con una faccia da schiaffi. Hermione spalancò gli occhi iniziando a capire il senso del gioco. Con sorpresa di tutti, soprattutto di Theo stesso, insieme a Blaise bevve anche Millicent.
<< Beh, che c’è ? – disse la ragazza guardandolo male – quando ho conosciuto Astoria non potevo negare che fosse un bel bocconcino >> . Fece l’occhiolino all’amica che rise.
<< E tu, Zab ? >>  disse allora rivolto all’amico.
<< Oh andiamo, nessuno ha mai pensato a Draco in quel senso ? Se non fossi etero me lo farei, sul serio >>  fece la serpe.
<< Proprietà privata, Blaise >>  disse Ginny ridendo e abbracciando il biondo che ridacchiava divertito dall’amico. Blaise era fatto così, non poteva cambiarlo, e nemmeno l’avrebbe fatto. La fiamma stavolta fuoriuscì dal bicchiere di Millicent che ghignò.
<< Bene, era ora. Allora, non ho mai mentito a qualcuno che amo >>, molti la fissarono sgomenti, ma poi a bere furono Harry, Draco, Blaise, Theo, Ron, Pansy e Ginny.
<< Spero tu non abbia mentito a me >>  si dissero all’unisono Draco e Ginny scoppiando a ridere subito dopo, ma scuotendo entrambi la testa. Hermione sorrise quando la fiamma comparve nel suo bicchiere.
<< Non ho mai lanciato un incantesimo di proposito >>. Neville, Draco, Ron, Harry e Blaise bevvero di nuovo sotto gli sguardi divertiti della grifondoro.
<< Non vale, dobbiamo far bere la Granger >>  disse Draco, mentre il suo bicchiere si riempiva di nuovo. La fiamma comparve nel bicchiere di Pansy che ghignò soddisfatta.
<< Non ho mai fatto una sfilata completamente nuda >>  disse come nulla fosse, mentre con occhi spalancati vedevano Blaise e Theo bere d’un sorso.
<< Questa me la paghi >>  fece Theo.
<< Oddio, quando è successo ? >>  chiese Ginny immaginando la scena.
<< Un paio d’anni fa, una scommessa che avevano perso con Draco >>  rispose la mora con un ghigno. La fiamma incendiò il bicchiere di Astoria che parve pensarci un secondo.
<< Non ho mai fatto uno spogliarello per qualcuno >> disse poi. Ginny bevve sotto lo sguardo allarmato di suo fratello, mentre una serie di fischi partivano da parte delle serpi.
<< Merlino, non voglio saperlo >>  fece Ron piagnucolando.
<< Io si >>  rise Blaise.
<< Non stavamo nemmeno assieme >>  sbuffò Ginny, e a quel punto gli sguardi su di lei si intensificarono. Forse aveva parlato troppo.
<< Oh, si. Bel ricordo decisamente >>  fece Draco nel suo orecchio facendola arrossire.
<< Ragazzi, non è il caso >>  disse Neville lanciando occhiate a un Ron disperato.
<< E’ una storia lunga >> la chiuse lì la rossa. Si voltò verso Draco che la guardava ridacchiando e scoccandogli un bacio veloce si voltò in tempo per vedere la fiamma spuntare dal bicchiere di Harry. Il ragazzo sembrò perdersi per un secondo tra i suoi pensieri, poi prese un sospiro.
<< Non ho mai pensato di avere un futuro >>  buttò lì. L’unico a bere fu Draco, e per qualche secondo i due si fissarono negli occhi come comprendendosi d’improvviso dopo anni a guardarsi come se l’altro non capisse davvero come ci si sentisse ad avere i panni opposti. Il biondo annuì appena e poi distolse lo sguardo. Nessuno mosse commenti, si limitarono a guardare altrove. Dopo qualche secondo la fiamma comparve nel bicchiere di Neville.
<< Beh, non ho mai picchiato qualcuno >>. Draco, Blaise, Harry, Ron e Theo bevvero. Poi bevvero anche Pansy e Ginny guardandosi e ridacchiando.
<< Questa è bella >> disse Hermione.
<< Storia vecchia >>  rise Ginny. La fiamma andò a bruciare il bicchiere di Luna, l’unica rimasta.
<< Prima di Neville – disse – non ero mai uscita con nessuno >>. Hermione e Milly furono le uniche a bere. Theo sorrise divertito della questione e vide Milly lanciargli uno sguardo di fuoco.
<< Fuori il primo giro >>  disse Ginny stiracchiandosi.
<< Io sono stanca >>  fece Astoria con uno sbadiglio.
<< Ultimo giro ? >>  propose Neville. Gli altri annuirono e dopo domande scomode come “Non ho mai provato un altro letto oltre il mio” da parte di Luna che fece bere tutti tranne Harry e Milly, e domande assurde da parte di Weasley, l’ultima a chiudere il giro fu proprio Pansy.
<< Non sono mai stata innamorata >>  disse la ragazza. Con sua sorpresa nessuno bevve oltre Blaise. Erano gli unici due a non essersi ancora innamorati di qualcuno. Draco vide lo sguardo di Potter tornare sulla mora, e la cosa lo incuriosì, era tutto il giorno che cercava di evitarla.
 
 
 
 
 
 
 


Stava camminando nei corridoi il pomeriggio dopo. Era solo, aveva fatto un giro per prendere un po’ d’aria. Ginny era con la Granger a studiare per un test, mentre gli altri chissà che fine avevano fatto. Sbuffò annoiato e vide Arnold sulla sua spalla squittire in assenso. Sorrise. Quella puffola lo seguiva ovunque, ormai. Non poteva negare che gli piaceva, almeno un po’. Vide una chioma nera andargli incontro e si sorprese di vedere Potter, ma d’altro canto solo lui aveva quella zazzera di capelli sulla testa.
<< Malfoy >>  disse quello. Il biondo ricambiò il saluto e l’altro parve indeciso se parlare o meno. Stava per dirgli di sputare il rospo, ma il moro lo capì da solo.
<< Quello che hai detto, cioè fatto, ieri sera. Io non me lo aspettavo >>  disse Harry e la serpe capì a cosa si riferisse in meno di due secondi.
<< Non ti aspettavi di essere l’unico disperato ? Flash news, siamo stati obbligati entrambi a fare qualcosa >> disse Draco.
<< Lo so. Non credevo ti avesse così segnato >>  disse il moro.
<< Scherzi, Potter ? Mio padre mi ha fatto passare l’inferno per essere migliore di te, come credevi che stessi ? >>
<< Mi spiace per tuo padre. Per quello che ti ha fatto passare >> disse Harry sinceramente. Il biondo emise un sospiro prima di guardare fuori.
<< A me spiace che tu non abbia potuto conoscere il tuo. Non che il mio fosse un padre invidiabile, ma non averlo, non so come ci si sente >>  disse Draco. Harry annuì mordendosi l’interno guancia. Gli tese una mano e il ragazzo l’accettò con un sorriso. Harry pensò che forse non era così male. Sembrava che quella stretta stesse cancellando anni d’odio gratuito.
<< Ieri ho visto Pansy con un corvonero >>  buttò fuori Harry dopo un po’.
<< E ? L’hai picchiato ? >>  ridacchiò Draco facendo spalancare gli occhi all’altro.
<< Tu l’hai capito, vero ? >>
<< Cosa ? Che ti sei preso una cotta per quella pazza ? >> rise il biondo.
<< Probabile. Non ne ho parlato con nessuno, anche se credo che qualcuno ci abbia fatto caso, come te >>
<< Già. E allora ? Cos’è successo ? >>  chiese Draco.
<< Non lo so. So solo che ha detto qualcosa che mi ha ferito. Mi ha fatto male, più male di quanto chiunque altro me ne abbia mai fatto, e non so nemmeno perché tra tutti lo dico a te che sei il suo migliore amico. Ma è l’unica cosa che so. >>. Draco guardò il ragazzo accanto a lui, sembrava sul serio triste. Non ricordava di aver visto mai Harry Potter in quello stato, nemmeno dopo tutto quello che aveva passato.
<< Non so cosa ti abbia detto – disse allora – e non voglio obbligarti a dirmelo. Quello che posso dirti è che Pansy non è un tipo facile, per niente. Ci assomigliamo, per questo siamo amici. Ginny ha faticato non poco con me per aprirmi. Con lei non sarà facile. L’hai sentita ieri sera. Lei non si è mai innamorata, non ha idea di cosa sia l’amore, anzi ne ha una visione piuttosto chiara, credimi. Non sarà uno scherzo farla uscire da quella visione. Devi impegnarti se vuoi che funzioni >>. Harry annuì prima di ridacchiare e l’altro lo fissò come se fosse pazzo.
<< Scusa – rise Harry – è che trovarmi qui con te a parlare di Pansy è l’ultima cosa che mi aspettavo mi accadesse nella vita >>
<< Ti comprendo >> disse Draco.
<< Grazie, comunque. Ma devo passare prima su quello che mi ha detto. Non è così semplice >>
<< Tieni presente che la maggior parte delle volte che dice cose cattive, è perché è incazzata e non pensa >>  continuò il biondo. Il moro annuì prima di stiracchiarsi.
<< Andiamo in sala grande ? Saranno tutti lì >>  propose Harry. Draco annuì camminando accanto al moro per i corridoi parlando del più e del meno, di come il sonno del moro si stesse regolarizzando, sebbene di poco. Molte occhiate venivano mandate in direzione di loro due. Nessuno si aspettava una scena del genere, nemmeno con la relazione tra la serpe e Ginny, eppure per Silente fu una piacevole sorpresa quando li vide entrare in sala grande parlando come se si conoscessero da una vita.

 
 
 
 







Ed ecco finalmente il nuovo capitolo!!!
Ci ho messo un po’, ma davvero, l’università mi prende tempo e fatica, e quando ho cinque minuti di tempo praticamente crollo addormentata ovunque, ahahah!! Nonostante ciò, spero davvero che il capitolo e la piega che la storia ha preso vi piaccia. Come avete notato è stato un capitolo incentrato più su Harry e Pansy, anche perché lei, poverina, ha davvero un bel caratterino. Ci avviciniamo pian piano alla conclusione. Per ora, che dire, lascio i commenti a voi. Alla prossima, sempre vostra,
Elly

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Capitolo 15
*** Di confusioni e Prime volte ***


<< Amico, ti senti bene ? >>  chiese Ron ad un Harry piuttosto malconcio.
<< Certo. L’allenamento mi ha sfiancato >>
<< Beh, questo lo vedo. Ma dicevo sul serio, hai una faccia orribile >>  continuò il rosso.
<< Grazie mille >>  ridacchiò Harry facendolo sorridere.
<< I tuoi incubi sono migliorati, no ? >> disse poi.
<< Si, certo. Ma sono solo stanco, davvero >>  disse poi posando la scopa e iniziando a togliersi la divisa per poter infilarsi sotto la doccia. Ne aveva davvero bisogno. L’indomani sarebbe stato San Valentino, e sebbene a metà Febbraio, l’aria era ancora gelida. Sentì Ron borbottare qualcosa e infilarsi sotto la doccia. Lasciò cadere gli ultimi indumenti e si diresse nella doccia anche lui aprendo l’acqua calda. Poggiò le mani contro le piastrelle color legno facendo sì che l’acqua gli scivolasse addosso alleggerendo la tensione accumulata in quei giorni e che i muscoli si rilassassero. Chiuse gli occhi e pensò di nuovo alla lite avuta con Pansy la settimana prima. Le sue parole risuonavano ancora nella sua testa. Non gli piaceva portare rancore, ma nemmeno farsi prendere in giro. Draco gli aveva detto che quando lei è arrabbiata dice un sacco di cose, ma non riusciva a passarci sopra, aveva fatto male. Lui davvero non aveva avuto nessuno accanto a lui oltre ai suoi amici, e sentirsi dire che nessuno lo avrebbe voluto lo aveva ferito fin troppo. Si sentiva un po’ stupido, qualche mese prima se ne sarebbe fregato altamente di quello che avrebbe pensato la ragazza, invece ora, era l’esatto opposto. E non sapeva per cosa stare peggio. Scosse il capo lanciando goccioline d’acqua ovunque e cercò di distrarsi nuovamente. Alla fine uscì dalla doccia gocciolante e con più pensieri di quando ci era entrato. Sbuffò asciugandosi i capelli con un asciugamano freneticamente quasi avesse fretta. Prese la bacchetta e si asciugò velocemente prendendo a rivestirsi. Lo spogliatoio era vuoto, anche Ron era andato via. Il suo migliore amico non era mai stato un’aquila, ma sapeva quando era il momento di lasciarlo solo. Uscì fuori avvicinandosi al campo e notando i serpeverde entrare in campo con Draco davanti a tutti. Intravide anche una chioma riccia e una bionda. Ridacchiò, probabilmente Hermione e Luna erano state trascinate lì da Ginny, che solo ora notava era attaccata al braccio della serpe che le stava dicendo qualcosa. Mise la bacchetta in tasca e si avviò verso il castello.
 
 
 
 
 


<< Merlino, che giornata >>  sbuffò Theo lasciandosi cadere sulla panca per la cena. Blaise accanto a lui aveva l’aria distrutta e sembrava li li per addormentarsi sul tavolo.
<< Quante storie >>  li riprese Astoria con cipiglio facendoli accigliare, ma facendo sorridere Hermione e Neville.
<< Già, la prossima volta fallo tu un allenamento con Draco >>  ribeccò Blaise.
<< Che sarà mai. E poi per te ogni cosa è una gran fatica, a meno che non si parli di rimorchiare >>  sbottò Milly.
<< Certo che gliene cantate di tutti i colori >> disse Ron afferrando una salsiccia. Ginny difronte a lui scosse il capo ridacchiando. Quelle due erano impossibili a volte.
<< Qualcuno ha visto Harry ? >>  chiese poi Neville guardandosi intorno.
<< Era insieme a Draco – rispose Luna accanto a lui – saranno qui a momenti >>
<< Nonostante tutto è ancora strano vederli parlare come nulla fosse >>  disse Ron continuando a mangiare.
<< Sarebbe dovuto essere così da sempre >> disse Hermione abbassando il viso. Si sarebbero risparmiati anni di astio e faide inutili con una semplice stretta di mano. Era tutta colpa dell’odio, dei pregiudizi. Mettevano fine a storie ancor prima che potessero nascere. Storie che potevano essere bellissime.
<< E’ la vita, Granger >>  disse Theo individuando i suoi pensieri e lei gli rivolse un sorriso. Voleva ribattere, ma l’arrivo dei due diretti interessati la bloccò. Si voltò a guardarli, stavano parlando di quiddicht o di qualcos’altro. Non riuscì a capirlo subito.
<< Dovresti provarci >>  disse il biondo sedendosi accanto a Ginny e dandole un bacio, passandole poi un braccio intorno alla vita che permise a lei di poggiare il capo sulla sua spalla. Hermione aveva notato come quel gesto fosse inconsapevole eppure ricercato.
<< Ci penserò >>  gli rispose Harry sedendosi accanto a lui.
<< Di che parlate ? >>  chiese Ron interessato alla conversazione.
<< Quiddicht >>  risposero in coro.
<< Dracuccio, non svelare i nostri segreti >>  disse Blaise.
<< Se mi chiami ancora così la tua testa sarà usata al posto del bolide nella prossima partita >> rispose il biondo con un’occhiata omicida che fece deglutire l’altro, ma ridacchiare gli altri.
<< Gli incuti troppo timore >>  disse Ginny divertita.
<< Scommetto che ricorda ancora bene i cento giri di campo >>  ribeccò l’altro.
<< Crudele, che razza di amico sei ? >>  disse Blaise scioccato.
<< Blay, è meglio se stai zitto >>  disse Theo che si stava facendo carezzare i capelli da Millicent, manco fosse dal parrucchiere.
<< Da che pulpito >> ribeccò.
<< Oh andiamo – sbottò Astoria – piantatela. Parliamo d’altro >>
<< Tipo ? >>  chiese Ron.
<< Domani è San Valentino >> disse la biondina eccitata.
<< Me ne ero completamente dimenticato >>  borbottò poi.
<< Ma davvero ? >>  chiese Hermione con cipiglio.
<< No,no. Scherzavo, davvero >> ridacchiò grattandosi il capo. La mora alzò un sopracciglio scettico ma non pose altre domande.
<< Sarà meglio che scherzassi, Weasley. Altrimenti dovrai faticare >>  lo prese in giro Draco. Ron fece per ribeccare, ma l’arrivo di Pansy zittì tutti.
<< Dove sei stata finora ? – disse Ginny – è tutto il giorno che ti cerco >>
<< Dovevo portare a termine una scommessa >> ribeccò la mora ridacchiando e lanciandole un occhiolino.
<< Oh, giusto. Scadeva stasera >>  rise la rossa. Blaise scattò sull’attenti come una molla. Fissò l’altra a bocca aperta.
<< Non è vero. Scadeva domani >> 
<< No, oggi. L’abbiamo fatta martedì scorso, ed oggi è martedì >> disse Pansy.
<< Quindi hai fatto questo per tutta la settimana ? >> la fissò Ron scettico.
<< Certo che si, Weasley >>  disse lei con ovvietà. Draco sentì il moro accanto a lui irrigidirsi, nemmeno fosse stato morso da una mandragola urlante.
<< Bene, tanto ho vinto >>  disse Blaise con un sorriso malefico.
<< Bene, quante conquiste, Zab ? >>  chiese lei curiosa. Il moro sorrise compiaciuto prima di rispondere.
<< Nove >>  disse tutto contento. Ron strabuzzò gli occhi, mentre Draco si stava per soffocare con il succo.
<< Ti prego, dimmi che scherzi >>  disse al moro che lo fissò stranito scuotendo il capo.
<< Oh mio Dio >>  disse il biondo ridacchiando.
<< Nove. Sul serio ? Così è troppo facile. Non c’è gusto >>  sbuffò Pansy arricciando il naso.
<< Sentiamo, mrs facile, quante ne avresti fatte ? >>  bofonchiò Blaise.
<< Ventidue >>  sorrise lei ghignando mentre l’altro deglutiva incredulo.
<< Tu stai barando >>  ringhiò il moro.
<< Affatto. Draco sa che non scherzo >> fece lei come nulla fosse. Il moro si voltò verso il biondo che gli lanciò uno sguardo eloquente.
<< Ma come diavolo fai ? >> sbraitò.
<< Anni di allenamento, e uno sfidante divertente. Non arriveresti ai livelli di Draco nemmeno tra dieci anni >>  ridacchiò lei sedendosi finalmente accanto alla riccia.
<< Beh, hai perso, Blay >>  ridacchiò Theo.
<< Io sono sconvolto >>  fece Neville. Ron accanto a lui annuì fissando la mora incredulo.
<< Allora, vediamo cosa posso chiederti come pegno – fece la mora mettendosi un dito tra il labbro e il mento con fare pensoso – oh, ci sono. Devi farmi tutti i compiti per tutta la settimana prossima, e ogni cosa che mi servirà dovrai farla tu al posto mio >> 
<< Stai scherzando ? >> fece Blaise a bocca aperta, ma lei scosse il capo più divertita di prima.
<< No. Puoi cominciare andando a mollare due o tre idioti per me. Mi scoccia doverci parlare ancora >> fece come nulla fosse scrollando le spalle.
<< Sei impossibile >>  le disse Draco divertito e lei ricambiò con un occhiolino, mentre Blaise colpiva il tavolo con la testa, ed Harry lasciò andare un sospiro dopo minuti di astinenza.
 
 
 
 
 



<< Non ho la minima idea di cosa regalare ad Hermione. E San Valentino è solamente domani, miseriaccia >>  disse Ron passandosi le mani tra i capelli esasperato.
<< Allora era vero che te ne eri dimenticato ? >>  rise Neville.
<< Tu non ridere, che razza di amici >> disse il rosso.
<< Solo tu potevi dimenticare una cosa così >>  disse Harry con un sorriso di sbieco.
<< Ogni volta che penso che tu stia migliorando, crolli. Impegnati di più, lenticchia >>  ridacchiò il biondo serpeverde guardandosi attorno. Se anni prima gli avessero detto che un giorno si sarebbe ritrovato in sala comune con un gruppo di grifoni probabilmente avrebbe riso in faccia a qualche malcapitato.
<< Cos’è una combutta contro di me ? >>  disse ancora Ron desolato.
<< Sei l’unico che poteva scordarsene. Le ragazze adorano queste cose >> disse Theo scrollando le spalle.
<< Non tutte >>  disse Blaise.
<< Tu non ne hai mai avuta una >>  ribeccò il moro con cipiglio, l’amico gli rispose con una linguaccia che gli fece levare gli occhi al cielo.
<< Beh, dubito di essere davvero l’unico al mondo a dimenticarlo >>  disse ancora il Weasley.
<< L’unico al mondo no, ma ad Hogwarts si >>  rise Draco facendo ridacchiare anche gli altri.
<< Io porterò Luna ad Hogsmeade. Ho prenotato già in un ristorante davvero carino >> disse poi Neville.
<< Romantico – ridacchiò Theo – io invece ho pensato di fare una piccola sorpresa a Millicent. La porterò in giro a fare una passeggiata e poi a mangiare i suoi dolci preferiti. Ho chiesto a Silente il permesso di andare nella Londra babbana >>
<< Io sono a corto di idee >> continuò il rosso sconfortato.
<< Regalale qualcosa che le piace >> buttò lì Draco.
<< Tu cosa regalerai a mia sorella ? >>  chiese poi al biondo che esordì un sorriso divertito e malizioso al tempo stesso.
<< Non uscirà una parola da me. Mi spiace, ma è top secret >>  disse Draco.
<< Oh andiamo, che hai in mente ? >> chiese Blaise curioso.
<< Niente da fare. Sono una tomba >>  continuò l’altro facendo accigliare Ron che non aveva avuto alcuna risposta ne idea.
<< Comunque Draco ha ragione – gli disse poi Harry – falle qualcosa che le piace >>
<< Harry, conosci Herm quanto me. Cosa le piace oltre ai libri ? Niente >>
<< Allora fai qualcosa con i libri >>  disse Theo ovvio. Il rosso si passò una mano sotto il mento prendendo a pensare per qualche minuto e poi sorrise.
<< Forse ce l’ho >> disse.
<< Finalmente. Adesso possiamo giocare a carte, che dite ? >>  chiese Blaise facendo apparire il mazzo di carte sul tavolino intorno al quale erano radunati.
<< Puoi dirlo forte >> disse Neville prendendo a mischiare le carte con la magia.
 
 
 
 
 
 





<< Quindi mi stai dicendo che ti senti in colpa >>  le disse Ginny seduta accanto a lei sul muretto di pietra esterno.
<< Non è che mi sento in colpa, è….Morgana, non lo so nemmeno io >>  disse la mora sbuffando e continuando a guardare la neve davanti a loro.
<< Gli hai risposto in quel modo. Abbastanza crudele se permetti, è normale che tu ti senta così >> continuò la rossa.
<< E’ che non mi sono mai fatta scrupoli a prendere in giro o a ferire qualcuno. Non mi è mai importato di quello che avrebbero pensato. Perché ora dovrebbe essere diverso ? >> chiese Pansy più a se stessa che all’amica.
<< Credo che il motivo sia semplice – le disse Ginny – non ti è mai importato perché sapevi che dicevi quelle cose per ferire le persone di cui non ti importava. Mentre adesso hai ferito Harry, che tra tutti è l’ultimo al mondo che merita di soffrire dopo quello che ha passato. E’ questo che lo rende diverso da chiunque altro >>
<< Lo ferivo anche prima, cos’è che è cambiato ? >> disse esasperata l’altra.
<< Non è cambiato nulla. Sei tu che sei cambiata, e ti stai rendendo conto che siamo cambiati un po’ tutti. La guerra ha questo strano potere di cambiare le persone >>  disse Ginny.
<< Ero arrabbiata quando ho detto quelle cose, eppure, un secondo dopo averlo fatto mi sono sentita male, in colpa. Mi ha guardato come nessuno mi aveva mai guardato prima, e mi sono sentita come se volessi semplicemente sparire da lì. Volevo che gli ultimi istanti sparissero, ma non potevo >> disse Pansy con un sospiro.
<< Pans, perché questa cosa ti cruccia così tanto ? Ti spiace che Harry pensi male di te ? >> chiese la rossa.
<< Non lo so. Quando ho notato che aveva iniziato a fissarmi mi sono sentita strana, e ho creduto davvero che stesse impazzendo, perché andiamo, chi diavolo mi fisserebbe in quel modo ? Ma ha continuato e la cosa mi ha confuso >>  ammise la mora mordendosi il labbro.
<< Stai scappando >>  disse solo Ginny. L’altra si voltò a guardarla spalancando gli occhi e scuotendo il capo.
<< Il tuo comportamento è tipico di chi fugge da qualcosa. Quello che mi chiedo è se tu stai fuggendo o stai cercando qualcosa ? Non sono ancora riuscita a capirlo >> disse la rossa.
<< Io non scappo >> proruppe la mora ridendo isterica.
<< Non ti ho accusato di scappare, ho solo detto che non so cosa tu stia facendo. Ma dalla tua risposta è chiaro quello che stai facendo >>
<< Da quando ti sei data alla psicoanalisi ? >>  ribeccò l’ex serpe.
<< Da quando cambi discorso ? >>  disse Ginny facendola ghignare.
<< Bene – disse allora Pansy incrociando le braccia – da cosa starei scappando ? >>
<< Da te stessa, da quello che vuoi. Da quello che potresti avere. Sei terrorizzata all’idea che non funzioni e allora cerchi di nasconderti dietro alla sfacciataggine e all’essere cinica di ogni cosa >>
<< Non è vero >> 
<< Si, invece. Non credere che non me ne accorga. Hai risposto in quel modo ad Harry non perché eri arrabbiata, ma perché eri terrorizzata all’idea di quello che lui volesse dirti. L’hai visto avvicinarsi e hai iniziato a pensare che stesse per succedere qualcosa, che stesse per cambiare tutto, e allora hai attaccato cercando di allontanarlo. Poi ti sei sentita uno schifo perché hai capito che non se lo meritava, e che non lo meriti nemmeno tu. Il fatto che tra tutti proprio lui abbia iniziato a fissarti ha fatto si che la tua paura ti divorasse più del solito. Dici che non ami le cose smielate, e ti credo, nemmeno a me piacciono, ma non ti sei data nemmeno la possibilità di capire se lui sia effettivamente così come tu credi che sia. L’hai semplicemente scartato a priori >>  disse Ginny con tranquillità mentre l’amica deglutiva incapace di rispondere.
<< Non voglio obbligarti a parlarne, e non so a cosa sia dovuta questa tua paura, ma non credo che una persona come te meriti di non avere qualcuno. Sei una bella persona, Pans, e sei forte. Dovresti lasciare che qualcuno scavalchi il muro che hai attorno >> continuò la rossa.
<< Non voglio che qualcuno lo scavalchi >>  sussurrò poco dopo la mora.
<< Allora cosa vuoi ? Che aspetti ? >>  chiese Ginny.
<< Che qualcuno lo frantumi >>
<< Dovresti buttarti, non puoi star ferma ad aspettare >> continuò la ragazza.
<< Ci penserò >>
 
 
 
 
 
 



<< Draco, aspetta >> lo chiamò Harry prima che l’altro uscisse dal portone per recarsi al campo da quiddicht.
<< Ehi, che succede ? Sembra ti stia per scoppiare una vena >>
<< E’ da stamattina che volevo parlarti, e prima c’erano i ragazzi quindi…. >> disse Harry poggiando una mano al muro e riprendendo fiato.
<< E’ successo qualcosa ? >>  chiese il biondo arcuando le sopracciglia.
<< No, cioè non proprio. Volevo un consiglio, e sei l’unico che può darmelo >> disse il moro.
<< Ok, spara >>
<< Credi che dovrei fare qualcosa domani ? Per Pansy, dico >> disse piano Harry guardandosi le scarpe.
<< Per Pansy ? Ero rimasto al fatto che fossi incazzato a morte >> ridacchiò Draco.
<< Quindi è un si ? >>
<< Credo che potresti fare un tentativo, oppure puoi usare la tattica più vecchia del mondo >> disse il biondo.
<< E sarebbe ? >>
<< Prova a farla ingelosire >>
<< Credi che possa funzionare ? >> chiese il moro poco convinto.
<< Tentar non nuoce >>  rispose la serpe.
<< Beh, grazie. Ci vediamo dopo >> disse Harry.
<< A dopo >>  rispose il biondo prima di raggiungere gli altri al campo.
 
 
 
 
 
 



Forse aveva fatto un casino. Forse davvero si stava cacciando in un guaio, ma aveva seguito il consiglio di Ginny. Buttarsi. E lo aveva fatto, certo, forse non in maniera intelligente, ma poteva essere un inizio. Non si aspettava che quando sarebbe tornata in sala comune Seamus Finnegan le avrebbe chiesto di uscire a San Valentino, ma li per li non aveva rifiutato. Era rimasta sorpresa della cosa, ma poi aveva accettato. Doveva fare almeno un tentativo. Il problema era sorto solo a cena, quando nel bel mezzo della serata il suddetto grifondoro aveva fatto riferimento al fatto che sarebbero usciti, e lei poteva giurare di aver visto Ginny schiaffarsi una mano in faccia, mentre Draco sussultava e si voltava a lanciare occhiate ad Harry, il quale, sembrava estraneo al mondo. Semplicemente si era alzato all’improvviso ed era sparito, mentre Draco sorprendendo tutti, lo aveva seguito. Quando poi era tornata in dormitorio, Hermione le aveva fatto il terzo grado chiedendole perché avesse accettato di uscire con Seamus, il problema era proprio quello. Non ne aveva idea. Aveva detto ad Hermione di aver semplicemente seguito il consiglio di Ginny e così la ragazza riccia aveva desistito con un grosso sospiro, prima di uscire dalla camera e scendere in sala comune. Lei si era cambiata e alla fine aveva ceduto al sonno credendo che l’indomani sarebbe andata meglio. Si sbagliava. Quando era scesa a colazione insieme ai grifoni si era resa conto che di Harry non vi era traccia. Il Weasley le aveva informate che il moro era uscito prima del previsto. Si erano diretti in sala grande per la colazione e quello che vide le attorcigliò lo stomaco. Harry Potter era lì, al tavolo dei corvonero che ridacchiava di qualcosa di stupido con la Chang. D’improvviso le venne la malsana voglia di affatturarli entrambi, cosa che divenne un esigenza nel momento in cui il moro in questione baciò la corvonero davanti a tutti facendo partire fischi da ogni direzione. Le salì l’acido fin alla bocca, ma evitò di fare commenti o altro, semplicemente si diresse al suo posto come niente fosse, mettendosi di spalle ai due per non doverli guardare. Si versò il caffè nero come le piaceva e prese una brioche che spezzettò mangiando lentamente.
<< Morgana, ma che diavolo ! >>  sentì dire alla voce di Ginny che appena arrivata con il biondo serpeverde aveva sicuramente visto la scena di Potter e Chang.
<< Già, quella mette i brividi >> commentò Theo.
<< Voglio bene ad Harry, ma sul serio ? >> disse Ron appoggiando gli altri. Non era una novità che al rosso la corvonero non piacesse per niente.
<< Ho provato a farlo desistere, ma non mi ha ascoltato >> disse Draco scrollando le spalle.
<< Avevi provato a scoraggiarlo ? >> chiese Hermione con cipiglio sorpreso.
<< Certo che si, Granger. Quella lì è solo una scimmia arrampicatrice sociale >> commentò il biondo ovvio, e la ragazza ridacchiò in risposta, ma totalmente d’accordo. Pansy che fino a quel momento era rimasta in silenzio si era limitata ad alzare gli occhi al cielo. Si era voltata solo un attimo per capire perché molte facce perplesse la stavano fissando e alzando lo sguardo vide Seamus dinnanzi a lei con in mano un mazzo di rose rosse. Spalancò la bocca sorpresa, nessuno le aveva mai fatto una cosa del genere e non si aspettava di certo che il grifone facesse eccezione, ma a quanto pare si era sbagliata.
<< Spero che ti piacciano >> disse il ragazzo porgendogliele con un sorriso. Lei non potette fare a meno di ricambiare e le prese tranquillamente sentendone il profumo.
<< Ti ringrazio, io…nessuno me le aveva mai regalate >> rispose Pansy facendo diventare il sorriso del ragazzo ancora più ampio. Si sentì osservata di nuovo, e notò che tutti li stavano osservando di nuovo sorpresi, Hermione particolarmente colpita.
<< Ti va di andare ? >> le chiese poi il ragazzo porgendole la mano. Pansy sorrise e l’afferrò subito con un enorme sorriso. Si voltò solo un secondo come richiamata da qualcosa in direzione del tavolo di corvonero, e poteva giurare che la faccia di Harry era livida di rabbia. Scosse il capo ignorando la sensazione di nausea che provava allo stomaco e seguì Seamus fuori dalla sala grande.
 
 
 
 



<< Con Seamus, sul serio ? >> sbraitò Harry con un diavolo per capello.
<< Che ti aspettavi ? Che nessuno la invitasse a uscire ? Io ti ho suggerito di provarci, e solo se non avesse funzionato di ricorrere alla gelosia. E poi, vogliamo parlarne ? La Chang, davvero ? Ci sono mille ragazze in questa scuola >>  rispose Draco stizzito.
<< Ora sarebbe colpa mia ? >> fece il moro in risposta.
<< Dovrebbe essere mia ? Merlino, Potter. Se vuoi qualcosa vai e prenditela. Se rimani qui te la fregheranno. Insomma, Finnegan ha avuto più fegato di te oggi. E tu hai ucciso Voldemort, hai paura di Pansy ? >>
<< Non ho paura di lei >> ribeccò Harry.
<< Allora cos’è che ti frena ? >> chiese ancora il biondo con un sospiro che sapeva di pazienza.
<< Non riesco a capirlo nemmeno io. Tu come hai fatto con Ginny ? >> chiese allora il moro.
<< Beh, è stato semplice a dire il vero. Ho iniziato a capire di tenere a lei, che pian piano ci stavo tenendo sempre di più, in maniera sempre più intensa. Ho capito che non riuscivo a sopportare il pensiero di lei con qualcun altro, mi faceva infuriare come un animale. E poi, la sera del ballo, beh, quando l’ho vista con quel vestito e gli sguardi che tutti le stavano lanciando ho deciso che dovevo finirla di girarci intorno o di farmi stupide paranoie. Io la volevo, volevo che fosse mia e che nessuno le si avvicinasse oltre a me, e allora gliel’ho detto >> spiegò il biondo.
<< E lei come ha reagito ? >>
<< Non aspettava altro >>  ridacchiò il biondo. Harry sorrise e annuì.
<< Forse, sto decisamente pensando troppo a quello che lei mi ha detto >> disse il moro.
<< Credo che dovresti smetterla di pensarci >> propose Draco. Harry stava per ribattere quando una furia rossa saltò letteralmente addosso al ragazzo dinnanzi a lui.
<< Ehi >> disse il biondo staccandosi di poco dalla ragazza per guardarla negli occhi.
<< Ciao >> gli sorrise lei furba.
<< Perché correvi ? >> chiese Draco.
<< Blaise mi sta inseguendo >> fece lei scrollando le spalle come nulla fosse, mentre sia il biondo che il moro spalancavano gli occhi.
<< Perché dovrebbe inseguirti ? >> chiese Harry.
<< Oh ciao, Harry. Niente, l’ho preso in giro per aver penso la scommessa e potrei averlo accidentalmente fatto rotolare giù dalle scale, e potrebbe, sempre per ipotesi, essersi rotto un polso >> spiegò lei velocemente.
<< Tu hai fatto cosa ? >> sbraitò Draco incredulo scoppiando poi a ridere.
<< Aveva detto che tu sei pazzo per stare con me, mi sono solo difesa >>  fece lei incrociando le braccia al petto. Harry ridacchiò divertito dalla situazione. Forse i pazzi erano due, e si erano anche trovati.
<< Hai fatto bene >>  rispose il serpeverde. Ecco, appunto. Ginny sorrise prima di alzarsi sulle punte e dare un bacio al ragazzo che ne fu piacevolmente colpito.
<< A stasera >> sussurrò a fior di labbra vedendo l’altro annuire. Draco ridacchiò vedendola allontanarsi e poi si voltò verso il moro un’altra volta.
<< Avete un rapporto invidiabile >> commentò il moro.
<< Già, credo che fosse semplicemente destino >> rispose l’altro.
<< Credi che io stia sbagliando, vero ? Con Pansy, intendo >> disse Harry.
<< Credo che tu debba provarci per davvero, e non solo a parole. Ti ho già detto che Pansy non è un tipo facile. Devi sorprenderla, falle vedere che ci stai provando, che stai agendo >> disse Draco.
<< Mi toccherà, allora >> fece il moro riprendendo a guardare la neve che continuava a scendere a fiocchi dal cielo.
<< Potrebbe funzionare >> disse dopo un po’ il serpeverde.
<< Lo credi, davvero ? >>
<< Se farai qualcosa di sensato si, potrebbe davvero funzionare >> rispose.
 
 
 
 
 
 




<< Ciao, bellissima >>  si sentì sussurrare in un orecchio. Sorrise d’istinto voltandosi verso la fonte di quel suono e si ritrovò davanti il ragazzo più bello del mondo. Ed era suo.
<< Ti aspettavo da un po’. Pensavo fossi scappato >> disse lei divertita.
<< Non potrei mai scappare. Non mi fido a lasciarti in questa gabbia di matti – le disse con un occhiolino – e ora, se vuole seguirmi signorina, la porterò in un posto >>
<< Ma certo, signore >> rispose Ginny porgendogli la mano. Il biondo tirò fuori una benda nera e sorrise sghembro.
<< Spiacente, devo prima bendarla >> e così dicendo si portò alle spalle della ragazza bendandola. La sentì chiaramente trattenere il respiro, e si ritrovò eccitato all’idea che gli facesse questo effetto. Dopo aver legato la benda la prese per mano e iniziò a camminare in silenzio verso la sua destinazione. Quando arrivarono davanti alla stanza delle necessità, il biondo chiuse gli occhi attendendo che la porta comparisse. Passarono oltre e la richiuse alle sue spalle, controllò che fosse tutto come voleva, e solo a quel punto le slegò la benda facendola cadere a terra e si godette l’espressione stupita e incredula della rossa davanti a lui. Ginny si portò una mano alla bocca meravigliata. Quella stanza era pazzesca, era qualcosa di unico, non aveva mai pensato che sarebbe stata in un posto del genere. La stanza era enorme, ci entravamo più di duecento persone, ne era sicura. Le pareti erano rifinite in stile classico, vittoriano con dei tendaggi di stoffa rossa pregiati. Il pavimento lucido, sembrava fatto apposto per i grandi balli dell’ottocento. Un pianoforte sul fondo della sala suonava una dolce melodia che non conosceva, e la stanza era illuminata da tante piccole luci poste sul soffitto. Si aspettava che fossero lampadari in cristallo, ma ciò che vide la lasciò a bocca aperta. Il soffitto era fatto di rose rosse che scendevano intrecciandosi con le lucine. L’atmosfera era di quanto più magico si potesse definire. Vi era persino una fontana con dei rampicanti che faceva si che l’acqua avesse i colori più belli che avesse mai visto. Posto davanti a un grande camino di marmo bianco vi era una specie di coperta beige con dei cuscini. Vassoi con fragole e cioccolato fondente che scendeva a cascate erano riposti accanto insieme a delle candele dello stesso colore delle rose sul soffitto. Si voltò verso Draco, e quello che vide la lasciò senza parole. Il ragazzo aveva indosso lo stesso abito del ballo di natale e la guardava con gli occhi maliziosi di sempre, sebbene un filo di impazienza. Probabilmente in ansia della sua reazione.
<< E’ bellissimo >> sussurrò Ginny.
<< Sono felice che ti piaccia >> rispose lui.
<< Perché io ? Perché tutto questo solo per me ? >> chiese ancora incredula che tutto quello fosse sul serio per lei.
<< Perché tu ? Perché sei tu, sei stata tu da quando eravamo piccoli. Perché hai scelto me, e hai guardato oltre quello che gli altri vedevano da sempre. Perché mi hai cambiato in meglio. Perché ti amo >> disse Draco carezzandole il viso. Ginny lo guardò sorpresa e emozionata.
<< Anche io ti amo >>  disse la rossa alzandosi sulle punte per dargli un bacio che lo fece sorridere. Senza accorgersene il biondo le aveva trasfigurato i vestiti con quello del ballo di natale, e si ritrovò a sorridere sulle sue labbra.
<< Mi concede questo ballo ? >> chiese lui divertito. Ginny gli sorrise annuendo e dandogli la mano. Danzarono con la melodia del pianoforte per minuti, forse ore, lei sempre poggiata a lui, e il biondo che la baciava in continuazione facendola ridere, non sapeva più distinguere il tempo che scorreva da quello che sentiva. Sapeva solo che dopo il biondo la condusse sulla coperta davanti al camino e lei presa dal momento gli passò il dito di cioccolato sulle labbra della serpe che lo leccò con sguardo acceso. Capì solo in quel momento quello che intendesse Hermione quando le disse che la prima volta è un po’ come lanciarsi da uno scoglio, con la sola differenza che sei sicura di non farti male impattando con l’acqua. Lo capì, subito, immediatamente nel momento in cui il biondo la fece stendere sotto di lui e iniziò a baciarla, in maniera diversa dal solito. Lei stessa stava agendo in maniera diversa, e non ebbe dubbi, o paura, o tensione come credeva. Semplicemente, lasciò che il biondo si prendesse cura di lei, perché lo stava facendo, nel modo più dolce possibile. Si scostò appena portando una mano sul suo fianco e guardandola in quegli occhi azzurri che adorava.
<< Se non vuoi, fermami >> le disse. Ginny lo osservò, sapeva perfettamente che lui si sarebbe fermato, eppure leggeva nei suoi occhi la necessità di averla, la stessa che stava provando lei in quel momento. Sembrò che lui le leggesse nel pensiero, perché riprese a baciarla lentamente, stavolta trasmettendole quello che provava, e insieme al vestito fece scendere ogni indumento che aveva.
<< Ti amo >> le sussurrò in un orecchio, e lei ricambiò leccandogli appena il labbro sentendolo fremere. Si lasciò andare. Lasciò che accadesse con il giusto tempo e il giusto sentimento. Si fidava di lui, e lo amava. Era l’unica cosa che contava.
 
 
 
 
 
 



<< Buongiorno a tutti >> disse la voce squillante di Hermione che era arrivata con un gran sorriso al tavolo dei grifoni seguita da un Ron altrettanto appagato e felice.
<< Ciao >> risposero in coro quelli presenti. Hermione lanciò varie occhiate, a quanto pareva San Valentino sembrava aver dato i suoi frutti a tutti. Milly sorrideva docile in direzione di Theo. Luna aveva la mano intrecciata con quella di Neville, mentre Blaise sembrava divertito dalla situazione, ma senza alcun commento. Astoria stava raccontando di essere uscita con un ragazzo davvero carino di corvonero e di essersi divertita. La sua attenzione fu catturata in particolar modo da Ginny e Draco. La ragazza in questione era seduta sulle gambe del biondo che stava passando la mano tra i suoi boccoli rossi con fare dolce. Qualcosa di diverso si intravedeva dai loro movimenti, e probabilmente Hermione capì il motivo, ma non disse nulla. Non voleva che Ron morisse di crepacuore. L’arrivo di Pansy la distrasse dalle chiacchiere di Astoria. Una Pansy che sembrava abbastanza compiaciuta. Subito dietro di lei arrivarono Seamus e Dean, insieme ad Harry che aveva le mani nelle tasche. Seamus salutò Pansy normalmente prima di andare a sedersi al solito posto con Dean, più distante da loro del solito. Hermione e Ginny si voltarono verso la mora che fece loro cenno di seguirla fuori.
<< Allora, che succede ? >>  chiese subito la riccia.
<< Mi sembrava che fossi contenta di uscire con Seamus ieri >> disse Ginny.
<< Lo ero. Insomma, siamo stati bene. Non mi aspettavo davvero che mi facesse stare bene. E’ stato gentile ed educato. Non ha cercato nemmeno di baciarmi come avrebbe fatto chiunque altro. Abbiamo parlato, è stato carino >> disse la mora scrollando le spalle.
<< Troppo smielato ? >> chiese subito la rossa. L’altra annuì.
<< Beh, però è stato diverso dagli altri. Non credo che tutti ti bacino immediatamente >> disse Hermione.
<< Di solito mi chiedono se mi va bene. Sai, com’è ? A quanto pare intimorisco un sacco di gente >> fece ironica, facendole ridacchiare.
<< Quindi poi che è successo ? >> volle sapere Ginny.
<< Niente. Gli ho detto che mi aveva fatto piacere uscire con lui e che ero stata bene, ma che oltre all’amicizia non può esserci nulla. Ha chiesto se c’era qualcun altro e io ho detto che forse c’è qualcuno. Ha detto che anche lui è stato bene e ci siamo salutati, tutti qui >> disse Pansy.
<< Wow. Così, c’è qualcuno, eh ? >>  rise Hermione.
<< Piantatela >> disse l’ex serpe esasperata.

 
 
 
 

 


Ed ecco il nuovo chappy. Stavolta ho fatto davvero presto, dai!! Giuro che arriverà anche I see you, molto presto. Che dire, San Valentino viene e se va. Non so davvero che dire di questo capitolo, oltre al fatto che mi sono divertita a scriverlo, (povero Blaise) . . . ringrazio come sempre voi che seguite la storia, la leggete in silenzio facendo salire le visualizzazioni. Vi adoro. Alla prossima, baciiii
Elly

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Capitolo 16
*** Di parole non dette e scelte affrettate ***


<< E’ bellissimo, ed è fantastico >> disse Astoria ammirando il braccialetto in oro bianco che Ginny aveva al polso. La rossa ridacchiò delle urla dell’amica e sorrise voltandosi verso le altre ragazze altrettanto meravigliate.
<< Ogni giorno che passa sono sempre più convinta che Ginny abbia fatto centro con Draco >> rise Milly.
<< Ha voluto regalarmelo senza motivo. Ha detto che l’ha visto e mi ha pensato. Ho provato a dirgli di no, ma non mi da retta >> ribeccò la rossa.
<< Se un uomo ti vizia, tienitelo stretto >> urlò Pansy dall’altra parte della stanza.
<< Non voglio che mi vizi >> disse Ginny offesa.
<< A tutti fanno piacere delle piccole sorprese, soprattutto quando arrivano senza preavviso. Dico bene, Pans ? >>  si intromise Luna.
<< Non so di cosa parli >> ribeccò la mora con un sorriso più falso della collana di Gazza.
<< Si certo, come no >> sbuffò Hermione.
<< Che vorresti insinuare ? >>
<< Io niente. Ma non dire di non sapere di cosa parliamo, lo sai benissimo. Insomma, Harry non ha cercato di parlare con te in queste, vediamo – fece mettendosi l’indice sotto al mento – due settimane ? >>
<< No >>  disse Pansy incrociando le braccia al petto.
<< Non puoi negare >> disse Milly divertita.
<< Non sto negando. Sto solo dicendo che non è vero >> disse ancora l’ex serpe.
<< Pans, sparisci ogni volta che c’è lui nei paraggi. Insomma, conosco Harry da anni, e sebbene non brilli di intuito, non è cieco >> rise Ginny.
<< Non è scritto da nessuna parte che ho l’obbligo di parlare con Harry Potter >> sbottò Pansy.
<< Io dico che da qualche parte c’è scritto. Parliamo pur sempre del salvatore del mondo magico, no ? >> rise Astoria.
<< Piantala. Questa storia inizia a diventare noiosa >>
<< Bene. Allora non venire da me per dei consigli perché non ne avrai >> sbottò Hermione uscendo poi dalla stanza.
<< Wow, l’ha presa male >> ridacchiò Luna.
<< Pans, non essere troppo cocciuta su queste cose – disse Ginny – Beh, io levo le tende. Draco mi sta aspettando >>
<< Ci vediamo dopo, allora >>  rispose Astoria alla rossa prima di voltarsi verso Pansy che era ancora imbronciata. Si scambiò un’occhiata significativa con Milly e Luna e poi prese un nastro per capelli tra le mani.
 
 
 
 
 
 



<< Amico, non credi di esserti fissato un po’ troppo ? >> chiese Ron ad un Harry con la testa tra le mani.
<< Non mi sono fissato, è solo che lei, beh….mi piace >> rispose il moro.
<< Harry, più che piacerti sembra che tu ci abbia perso la testa. Voglio dire, Pansy è una bellissima ragazza, certo, ma è, ecco, credo che caratterialmente non siate molto compatibili >> buttò lì il rosso.
<< Ma davvero ? E secondo te perché mi sto facendo tutti questi problemi ? E poi è lei è che è cocciuta >> sbottò Harry palesemente scocciato e frustrato.
<< Credo che Malfoy abbia ragione, comunque. La tua mossa di sbaciucchiarti la Chang non è stata una grande idea. E poi ti sta evitando come la peste da San Valentino. E sono passate due settimane >> continuò il rosso.
<< Stai dicendo che dovrei smetterla e cambiare tattica ? >> provò il moro.
<< Sto dicendo che, o trovi il modo per conquistarla, oppure cambi proprio persona perché lei non fa per te. A volte mi fa più paura di Hermione, è un po’ inquietante >> disse Ron scrollando le spalle.
<< Il fatto è che non so come interpretare i suoi gesti. Non riesco a capire se le interesso o se invece non gliene frega niente di me. Voglio dire, per la miseria, è uscita con Seamus, con Seamus!! Cos’ho io che non va? >> disse Harry affranto.
<< Non lo so, amico. Se io fossi una donna forse uscirei con te. Magari non le piacciono i mori >> buttò lì Ron ricavando un’occhiata stranita dal migliore amico.
<< Klin era moro. Seamus è moro. Una valanga di ragazzi con cui è uscita erano mori, quindi direi che il problema non sono i miei capelli >> pigolò il salvatore del mondo magico.
<< Giusto, beh, forse non gli piacciono quelli con gli occhiali, mi pare di non averla mai vista con uno che avesse gli occhiali >> provò ancora il Weasley.
<< Ron, queste sono idiozie. Sarebbe molto più semplice capire che non le interesso e basta >> disse poi Harry.
<< Vorrei aiutarti, ma non so come. Non mi sembra un tipo facile Pansy, e da quando l’abbiamo conosciuta ne ho avuto la conferma, quindi non saprei come aiutarti. Potresti chiedere a Ginny e ad Hermione, in fondo, oltre a Malfoy, loro la conoscono bene >> suggerì Ron.
<< Ci avevo pensato, ma se lo chiedo a loro dopo le andranno a dire tutto. E’ così che fanno le ragazze. Draco invece non apre bocca >> rispose Harry passandosi una mano tra i capelli.
<< Allora non so proprio come aiutarti, amico >>
<< Forse avevi ragione prima – disse poi il moro – dovrei semplicemente rinunciare e cambiare pagina. Mi evita come la peste da settimane appena ci incrociamo, evita persino di guardarmi a tavola. Credo sia abbastanza chiaro che non le freghi nulla di me. Non importa se mi sono reso ridicolo davanti a tutti sbavandole praticamente dietro per quasi due mesi. Il messaggio è arrivato, lei ha risposto negativamente, fine della storia >>
<< Non credevo ti arrendessi così in fretta però. Di solito devi sbatterci coi denti dentro >> ridacchiò Ron.
<< Ron, io ho sofferto tanto, e lo sai bene anche tu. Non voglio stare di nuovo male in quel modo perché non so se stavolta potrei rialzarmi del tutto. Perdere Sirius mi ha stroncato, e poi Lupin, Fred, Piton persino. Sono stati il colpo di grazia. Non ho nessuno oltre te, Hermione, Ginny e i miei amici. Non ho la forza per stare male ancora una volta, soprattutto per qualcuno a cui non importa nemmeno se esisto >> disse Harry cercando di essere il più chiaro possibile.
<< E’ giusto così, amico >> disse allora Ron mettendogli una mano sulla spalla.
 
 
 
 





<< Buongiorno a tutti >> urlò Blaise sedendosi sulla panca con un sorriso che andava da un orecchio a un altro.
<< Come mai così allegro di prima mattina ? >> chiese Harry alzando un sopracciglio.
<< Perché stanotte ho dormito come un angioletto. Ho fatto cambio stanza con Theo ieri sera >> disse il moro con un sorriso malizioso.
<< Perché hai cambiato stanza con Theo ? >>> chiese Astoria curiosa. Blaise sorrise di nuovo, e in quel momento un Theo con un diavolo per capello entrò in sala grande lanciandosi su Blaise che tentava invano la fuga.
<< Io ti ammazzo >> disse Theo tendando di strozzarlo.
<< Ma che diavolo ? >>  disse Hermione fissando la scena insieme alle ragazze appena arrivate. Nemmeno il tempo di Harry e Ron di provare a intervenire che le due serpi si ritrovarono schiantate. Tutti si voltarono in direzione di Draco che aveva ancora la bacchetta in mano e lo sguardo incavolato in direzione dei due.
<< Ma si può sapere che vi prende di prima mattina ? >> disse Pansy osservando la scena accigliata accanto a Ginny che sembrava più nervosa del biondo.
<< Voglio sapere chi di voi due ha fatto l’incantesimo alla mia stanza. Adesso >> disse Draco più serio di quanto Piton fosse mai stato.
<< Io non centro niente, e comunque ti ho avvertito subito. Il signorino idiota qui – disse Theo indicando Blaise – mi ha chiesto di fare a cambio stanza così, perché nella sua non si trovava >>
<< Ti prego uccidilo prima che lo faccia io stessa >> disse Ginny facendo per andare verso Blaise, ma fu trattenuta da Draco che la tirò indietro.
<< No, ho un’idea migliore – ghignò quello – Blaise, non giocherai nessuna partita fino alla fine dell’anno >>
<< Cosa ? Ma andiamo, era uno scherzo >> ribeccò il moro sconvolto.
<< Già, peccato di pessimo gusto >> disse Ginny offesa sedendosi e dando le spalle al ragazzo.
<< E dai, Ginny, perdonami >> piagnucolò Blaise.
<< Se ti avvicini a lei, ti stacco i connotati sappilo >> sibilò Draco facendolo rabbrividire.
<< Io non ho ancora capito niente >>  sbottò Hermione.
<< Blaise ha lanciato un controincantesimo a quello che Draco usa in camera sua per insonorizzare la stanza. Poi ha fatto cambio camera con me. Quindi immagina con che rumori mi sono svegliato stamattina quando Draco e Ginny erano impegnati >> disse Theo incrociando le braccia. Pansy spalancò la bocca per trattenersi dal ridere, mentre Hermione era sbiancata voltandosi in direzione di Ron che si era impietrito. Ginny guardava ancora Blaise con sguardo omicida.
<< Qualcuno mi uccida – piagnucolò Ron – e poi che diamine ci facevi tu in camera sua la mattina presto ? >>
<< Sul serio ? Ti serve un disegnino, Weasley ? >>  rise Pansy.
<< Ginny >>  ringhiò il fratello.
<< Ronald, piantala. E’ abbastanza ovvio, e poi se non fosse per Blaise e le sue fantastiche idee, non ci sarebbero problemi. Quello che faccio con il mio ragazzo in camera sua sono affari nostri >> ringhiò la rossa lanciando un altro sguardo assassino alla serpe.
<< Sei davvero un idiota, Zab >>  lo riprese Pansy.
<< Ho sul serio voglia di ucciderti >> sospirò Draco mantenendo a stento la calma. Ginny sorrise e si avvicinò di più a lui scoccandogli un bacio sulla guancia che fece sorridere l’altro. Il biondo si voltò a guardarla e le sorrise più aperto di prima.
<< Non credevo di vivere abbastanza da poterti vedere sorridere così sdolcinato, Dra >> lo prese in giro Pansy mettendo tra le labbra un cucchiaino di cioccolata calda.
<< Io non sono sdolcinato. Sei tu che sei più stronza di me >> ribeccò l’altro.
<< Touchè >> rispose la mora con fare divertito.
<< Voglio anch’io la cioccolata calda >> sbottò poi Ginny.
<< Tieni >> disse il biondo passandogliela e lei gli scoccò un altro bacio.
<< Dio, non mi leverò più queste immagini dal cervello >> borbottò Ron, mentre Harry rideva divertito e Hermione gli passava una mano sulla schiena. Draco lanciò uno sguardo a Harry, il moro ricambiò, ma non si voltò in direzione della mora, aveva evitato di guardarla quella mattina. Strano.
 
 
 
 
 




<< Hai cambiato tattica ? >> chiese Draco ad Harry quando furono soli nel corridoio.
<< Che intendi ? >> chiese l’altro stranito.
<< Con Pansy ? Sei passato all’indifferenza ? Non credo possa funzionare >>
<< Non sto usando una tattica. Mi sono solo stancato, Draco. Non serve che io mi strugga più di tanto. Ha fatto capire benissimo che non le frega se io esisto o meno, non voglio star male di nuovo, non in questo modo >> disse Harry sedendosi sul muretto di pietra.
<< Quindi ti arrendi ? Di già ? >> chiese il biondo sorpreso.
<< Mi sembra di parlare con Ron – ridacchiò il moro – mi ha fatto la stessa domanda anche lui >>
<< E ? >>
<< E niente. La risposta è quella. A lei non importa, fine della questione >>
<< Pensi che sia così semplice ? Per come ti sei innervosito per la scommessa e per come ti sei comportato, era chiaro che  a te importasse. La decisione che hai preso ti fa onore perché hai ammesso di non voler star male, ma il punto è un altro. Puoi decidere tutto quello che vuoi, ma non puoi comandare il tuo cuore, non puoi ordinargli di andare in un’altra direzione, non funziona così >> disse Draco.
<< Non ti facevo così profondo >> ribeccò Harry.
<< Amare qualcuno ti cambia >> rispose solamente il biondo.
<< Quello che hai detto è vero, ma ciò non vuol dire che io non possa provarci >>
<< Provaci pure, se è quello che vuoi. Ma non ignorare quello che vuoi davvero >> disse Draco.
<< Isabelle Evans mi ha chiesto di uscire, oggi >>  buttò lì Harry.
<< La corvonero ? >>
<< La conosci ? >> chiese Harry.
<< Carina – disse il biondo –mi sembra che una volta sia uscita con Theo, ma forse mi sbaglio >>
<< Le ho detto di si >> disse il moro.
<< La scelta è tua >> ribeccò il biondo.
<< Tentar non nuoce, no ? >>
<< No. Non nuoce. In teoria >>
 
 
 
 






Isabelle era una delle ragazze più belle che Harry avesse mai visto. Aveva dei capelli lunghi che scendevano in boccoli morbidi, di un color castano così chiaro da sembrare caramello. Gli occhi verdi dal taglio particolare. Il viso appena arrotondato e le guance con la giusta tonalità di rossore dovuto all’imbarazzo per il suo complimento. Era davvero bella, eppure c’era qualcosa che non andava. Che per lui non andava. Gli occhi verdi gli piacevano, lui stesso li aveva di quel colore, ma nella sua testa non facevano che spuntarne un paio neri come la notte, scuri e perfetti. Scosse il capo sorridendo di nuovo alla ragazza che si scostò una ciocca dietro l’orecchio con fare innocente. Ad Harry era sempre piaciuto quel tipo di ragazza, quella piccola e un po’ fragile da dover proteggere magari, era una bella sensazione. Nonostante ciò, però, il suo cuore non martellava come quando una testa mora aveva scostato in maniera tutt’altro che innocente i suoi lunghi capelli neri dietro l’orecchio quella mattina. Non andava bene, no, per niente. Non doveva andare così.
<< Sono stata bene con te >> disse Isabelle quando arrivarono all’ingresso della torre di corvonero.
<> rispose Harry.
<< Mi hai sorpreso. Non credevo che avresti accettato di uscire con me >> disse la ragazza.
<< Perché ? >>
<< Diciamo che, beh…credevo che ti interessasse qualcun altro >> rispose lei sinceramente.
<< Se non avessi voluto, non sarei uscito con te >> disse Harry rivolgendole un sorriso. Lei ricambiò e si avvicinò a lui.
<< Buonanotte, allora >> disse dandogli un bacio sulla guancia, ma il moro si scostò e le sfiorò le labbra con le sue con fare leggero e morbido. La ragazza ricambiò e quando si scostò arrossì appena.
<< Buonanotte >>  rispose lui, prima di vederla sparire oltre il quadro. Era stato carino, pensò. E si diede mentalmente dell’idiota, perché non si può definire un bacio carino. Carino non esisteva. Tornò alla torre di grifondoro ed entrando trovò ancora Ron ed Hermione svegli vicino al camino insieme a Pansy che stava chiacchierando con loro.
<< Non me ne liberavo più >> stava dicendo la mora.
<< E come hai fatto ? >> chiese Ron.
<< Ha provato a baciarmi e l’ho schiantato >> rispose quella con un alzata di spalle.
<> rise il rosso.
<< Oh, Harry. Sei tornato, allora ? Com’è andata ? >> chiese Hermione spostando l’attenzione su di lui.
<< Com’è andata cosa ? >> chiese Pansy voltandosi a guardarlo per la prima volta dopo settimane.
<< Aveva un appuntamento >> disse subito Hermione.
<< Ah si ? E con chi ? >> chiese curiosa l’ex serpe.
<< Isabelle Evans >> disse Ron.
<< Morgana, con la santarellina ? Sul serio, Potter ? >> rise la mora incredula. Harry si sentì montare di rabbia, possibile che dovesse essere sempre così odiosa ? E se lo era, perché cavolo gli piaceva ?
<< Solo perché non tutti si divertono come fai tu con stupide scommesse non vuol dire che meritino disprezzo >>  ringhiò lui. La mora spalancò gli occhi e lo guardò incendiandolo sul posto. Harry deglutì, rendendosi conto solo dopo di quello che aveva detto. Hermione e Ron lo fissavano a bocca aperta.
<< Mi hai appena dato della poco di buono, Potter ? Ma come osi >>  fece lei scattando in piedi e tirandogli una sberla che risuonò nell’intera sala comune. Harry si portò una mano alla guancia che doleva e poi afferrò la mora per un polso fermando il suo tentativo di dileguarsi.
<< Pans, aspetta, io mi…>>
<< Risparmiati il mi dispiace >> lo fermò lei liberandosi dalla presa e salendo le scale del dormitorio. Hermione si alzò per seguirla non prima di aver lanciato uno sguardo assassino in direzione dell’amico.
<< Stavolta l’hai fatta grossa, amico >>  la voce di Ron gli arrivò ovattata. Tutto ciò a cui riusciva a pensare era all’idiota che era, e soprattutto se invece dello schiaffo avrebbe mai ricevuto un bacio dalla mora, se sarebbe stato diverso da quello di Isabelle.
 
 
 
 
 





<< Sei un idiota – disse il biondo sbattendosi una mano in faccia – ne ho visti tanti nella mia vita ma tu meriti il primo posto, non c’è che dire >>
<< Non l’ho fatto apposta, mi è sfuggito. Insomma, io per lei non esisto da settimane, poi basta sentire che sono uscito con una ragazza e lei si volta finalmente a degnarmi di uno sguardo, per prendere in giro una ragazza che non centra nulla >> disse Harry esasperato.
<< Tu le ragazze non le capisci proprio, Potter. E’ una donna, lei può calpestarti, può fare ciò che vuole di te, perché sa di averti in pugno, ma quando sente minacciato il suo territorio diventa aggressiva perché capisce che ti sta perdendo >>
<< In parole povere ? >> disse Harry stralunato.
<< Le ha dato fastidio che tu sia uscito con un’altra. Può fare finta che non esisti ma alle ragazze piace sapere di avere qualcuno che le va dietro, e quando questo qualcuno cambia rotta a loro da fastidio, vogliono tornare ad essere al centro dell’attenzione. Ora, direi che se avevi una minima possibilità l’hai uccisa con le tue stesse parole >> disse Draco.
<< Cosa devo fare adesso ? >>  chiese Harry.
<< Sei stato bene con Isabelle ? >> chiese il biondo.
<< Si, molto bene in realtà >>
<< Allora non devi fare nulla. Se ti va escici ancora, l’unica cosa che devi fare è chiedere scusa a Pansy per ciò che hai detto >>
<< Oh certo, la cosa più facile del mondo >> disse Harry abbattuto.
<< Sei tu che fai solo casini >> disse Draco divertito.
<< Ti diverti un mondo, vero ? >>
<< Puoi dirlo forte >> ribeccò l’altro.
 
 
 
 
 
 






<< Pansy, aspetta >> disse Harry acciuffandola per un braccio nel corridoio adiacente al giardino. Era già stato fortunato a trovarla da sola.
<< Cosa vuoi ? Insultarmi ancora ? >> lo aggredì lei.
<< No, io…Senti, mi dispiace, ok ? A volte non penso a ciò che dico e rispondo d’impulso, ma non volevo ferirti. Sono stato un idiota, davvero, e non lo farò più. Non sono nessuno per dirti quelle cose, e nessuno dovrebbe. Non lo meriti affatto >>  disse Harry tutto d’un fiato. La ragazza sembrò sorpresa dalla sue parole tanto che chiuse gli occhi un paio di volte per capire quello che gli aveva detto.
<< Diciamo che accetto le tue scuse. E spiace anche a me per quello che ti ho detto qualche tempo fa. Non lo meritavi >>  disse lei. Harry annuì e poi le rivolse un sorriso fin troppo felice che le fece attorcigliare lo stomaco, nessuno le aveva mai sorriso in quel modo, ed era strano. Sembrava quasi piacevole, ma fin troppo strano per lei.
<< Potresti anche lasciarmi andare, ora >> disse lei alludendo alla mano del moro ancora attorno al suo polso. Harry sembrò sobbalzare e tolse la mano da lì. Le sorrise di nuovo e stavolta Pansy sentì lo stomaco sprofondare davvero, perché gli stava facendo quell’effetto ? A lei non doveva fregare niente, no ? Ripensò alle parole di Ginny di qualche settimana prima e si diede della stupida. Non poteva, non sarebbe stato da lei provare certe cose. Harry provò a dirle qualcosa, ma una voce fin troppo dolciastra si intromise tra loro. Si voltarono verso la proprietaria di quella voce e quello che vide le fece venire il voltastomaco.
<< Ciao, Harry >> disse Isabelle avvicinandosi ai due con sguardo incantato in direzione del moro. Faceva sul serio ? La mora roteò gli occhi al cielo.
<< Oh, ciao >> rispose quello sorpreso di averla lì.
<< Ho interrotto qualcosa ? >> chiese la ragazza cortese.
<< Noi stavamo…>>> provò Harry.
<< No, nulla. Io me ne stavo andando >> disse subito Pansy. Se avesse guardato ancora quella scena altri due secondi avrebbe dato di stomaco.
<< Ma..>> provò ancora il moro, ma la mora lo freddò di nuovo.
<< Bene, volevo giusto parlare con te, Harry >> sorrise Isabelle.
<< Ci si vede, Potter, Evans >> disse Pansy girando l’angolo e andando via.
 
 
 
 
 



<< Sei davvero uscito con la Evans ? >>  chiese Ginny quella sera al tavolo.
<< Si, perché ? >>
<< E’ troppo santarellina, cioè, davvero troppo >>  continuò la rossa facendo ridere Draco accanto a lei, mentre Pansy scambiava un’occhiata ovvia con Hermione.
<< Non è male. E’ simpatica e gentile >> disse Harry sollevando le spalle.
<< Si, e bacia come se stesse infrangendo qualche regola sacra >> sputò fuori Theo rabbrividendo.
<< Una così non me la filerei mai >> disse infatti Blaise.
<< Secondo me esagerate >> disse Neville lanciando un’occhiata alla ragazza in questione che dal tavolo dei corvi lanciava occhiate dolci in direzione di Harry.
<< No, hanno ragione >>  si intromise Luna sorprendendo tutti che si voltarono a guardarla.
<< Che c’è ? E’ vero. Lo pensano tutti >> continuò la bionda.
<< I gusti sono gusti >> buttò lì Pansy girando un dito sul contorno del bicchiere.
<< Lasciati dire che i tuoi gusti fanno schifo, Potter. Prima la Chang, ora la Evans >> disse Blaise.
<< Sentiamo, come dovrebbe essere una donna ? >> fece Harry esasperato.
<< Deve essere bella, non solo esteticamente. Deve avere qualcosa che ti chiama, che ti fa girare la testa quando passa >> disse Blaise.
<< E deve avere carisma, un bel caratterino. Non può piacerti una che sembra tutta scuola e chiesa. Deve avere grinta e farti uscire di testa >> continuò Draco facendo un occhiolino a Ginny che gli sorrise.
<< E deve, soprattutto, fare in modo che tu sia suo, ancor prima di capirlo tu stesso >> disse Theo. Harry annuì soffermandosi a fissare il dolce dinnanzi a se. Alzò lo sguardo e vide che Pansy lo fissava con aria strana. Appena lei notò che la stava guardando cambiò direzione. La descrizione dei ragazzi, almeno per lui, portava dritto a Pansy. Aveva pensato a lei mentre loro parlavano, non poteva farne a meno.
<< E un ragazzo ? Come dovrebbe essere per voi ? >> chiese poi Ron richiamando l’attenzione.
<< Diverso, a nessuno piace la monotonia. Deve avere qualcosa in più rispetto agli altri, deve saper essere possessivo quando vuole e dolce in altri momenti >> disse Ginny.
<< Deve avere carattere, ovviamente, e delle idee >> aggiunse Hermione.
<< Deve sapere ciò che vuole e prenderselo, senza star fermo ad aspettare. Deve saper sorprendere, ed essere geloso il giusto. E deve baciare senza chiedere il permesso. Un bacio o si da, o non si da >> concluse Pansy facendo guizzare gli occhi di Harry su di lei.
<< Chiedete poco, eh ? >>  ridacchiò Theo.
<< Anche voi >> rispose Ginny alzando le spalle e poggiando poi il capo sulla spalla di Draco.
<< Ritornando al discorso originario, Potter. Levatela di torno prima che creda che vuoi sposarla >> disse Blaise.
<< Non esagerare, ora >> rispose il moro.
<< Oh, e dai. Se a lui piace non puoi farci niente >> disse Neville.
<< Sono scelte tue, amico >>  disse Ron afferrando un budino al cioccolato, ma Ginny glielo strappò di mano.
<< Ehi, non è che sei incinta ? Mangi troppo ultimamente >> disse Pansy a Ginny che sbiancò.
<< No, nonono, questo è impossibile >> disse Ron sbiancando.
<< Sei impazzita ? Ho solo voglia di dolce >> sbottò Ginny.
<< Oh si, e poi tranquilla, Pans. Di sicuro Draco l’aiuterà a smaltire >> rise Blaise
<< Ma tu vuoi proprio morire ? >> urlò il biondo in questione, mentre il moro si faceva piccolo piccolo.
<< E dai, scherzavo >>
<< Non è divertente >> disse il biondo.
<< Sarebbe divertente vedere Draco avere a che fare con dei bambini >> rise Ginny guardando il fidanzato che le lanciò un’occhiata di traverso.
<< Io non voglio saperne nulla per ora >> sbottò il biondo facendola accigliare.
<< Oh, ma davvero ? >> disse lei incrociando le braccia al petto.
<< E dai, Gin, lo sai che non intendevo quello >> disse lui divertito tirandosela contro e dandogli un bacio tra i capelli.
<< Mi ucciderete un giorno, lo so >> disse Ron abbattuto.
<< Cerca di vedere i tuoi nipoti prima >> lo prese in giro Theo facendo ridere tutti.
 
 
 
 
 
 
 




<< Allora, come stai, Harry ? >> 
<< Sto bene. Perchè me lo chiedi ? >> rispose il moro stranito in direzione dell’amica.
<< E’ che, ecco…lo sai che io noto le cose. E anche se so che Isabelle ti è simpatica, so che non ti piace quanto Pansy >> disse Hermione diretta.
<< Sono uscito con lei, e mi sono divertito. Anche se magari può sembrare strano è così. Mi sono sentito apprezzato da qualcuno, Herm. Ero uscito con altre ragazze che non facevano che chiedermi come fosse essere il salvatore del mondo, insomma, era orribile. Lei invece si è interessata a me, ad Harry, non ad Harry Potter. Mi ha chiesto della scuola, dei miei amici, del quiddicht, è stato bello >> rispose il moro con sincerità.
<< Non mi sembra che a Pansy interessi Harry Potter >> fece presente Hermione.
<< A lei interessa Potter, o meglio, non interesso proprio. E’ diverso >>
<< Non puoi dire così, non hai mai affrontato l’argomento >> ribeccò la riccia.
<< Non ho nulla da affrontare, Hermione. L’avevano capito tutti che mi interessava, e lei è troppo intelligente per non averlo capito, quindi non gliene importa o avrebbe dato un cenno di qualcosa in tutto questo tempo. Un no sarebbe stato meglio della pura e semplice fredda indifferenza >> disse Harry.
<< Mi spiace tanto, Harry. Lo so che tu ci tenevi, ma non la conosci fino in fondo. Pansy non è come le altre ragazze, lo hai notato anche tu >> disse Hermione.
<< Non posso soffrire di nuovo, Herm. Non posso >> disse Harry scuotendo il capo e alzandosi per andare via.
<< Non puoi tagliare via quello che provi come fosse una corda, Harry >>
<< No. Ma posso provarci >>
 
 
 
 
 
 
 



<< Credo di star sbagliando tutto >> sussurrò piano.
<< Riguardo cosa ? >> rispose Ginny dedicandole la propria attenzione.
<< Non ne ho idea – ridacchiò la mora – è tutto strano, ultimamente >>
<< Ti riferisci al casino con Harry ? Mi pare di aver capito che ti ha chiesto scusa >>
<< Lo ha fatto >> disse la mora.
<< Allora cos’è che ti sembra strano ? >> chiese Ginny osservandola.
<< Continuo a pensare a quello che mi dicesti l’altra volta >> disse Pansy.
<< E ? >>
<< Forse dovrei davvero fare qualcosa di diverso. Con Seamus non è andata, ma magari…>>
<< Non penserai di uscire con qualcuno sul serio ? >> disse la rossa spalancando gli occhi.
<< Ci sarebbe qualcosa di male ? >> chiese allora Pansy.
<< Io sto ancora cercando di capire cosa accade, o meglio, non accade tra te ed Harry. E direi che uscire con qualcun altro non è una grande idea >> suggerì l’amica.
<< Mi pare che lui stia uscendo con la Evans >>
<< Pensi che possa durare ? Per lei dovranno sposarsi prima di uscire anche solo fuori dal castello mano nella mano >> rise Ginny.
<< Probabilmente andranno d’accordo, allora >> disse acida la mora.
<< Non credo che Harry sarebbe molto d’accordo su questo >>
<< Ce lo vedo a fare il santo >> scosse le spalle Pansy mettendosi più comoda.
<< Io dico che potrebbe riservarti delle sorprese, se solo tu gli dessi una possibilità >>
<< Voglio qualcuno che sappia ciò che vuole, non che sia un eterno indeciso che lascia tutto in mano al caso >> disse l’ex serpe.
<< Devi comunque concedergli il tempo di capire >> disse  Ginny scuotendo il capo e voltandosi verso la grande vetrata.
 

 
 
 
 
 
 


Ed eccolo qui, anche se leggermente in ritardo!!! Mi spiace tantissimo, ma il tempo che ho è davvero poco. Sto studiando perché devo preparare gli esami per la sessione invernale, quindi vi prego di perdonarmi, se potete. Non ho molto da dire su questo capitolo, perché non piace molto nemmeno a me, quello che posso dire è che in ogni caso è più di passaggio che altro. Alla prossima, spero presto, baciiii
Elly

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Capitolo 17
*** Aquilegia Porporina e Camelia Rossa ***


<< Ti ho mai detto quanto poco capisca le donne a volte ? >>  chiese Ron ad Hermione mentre erano sdraiati sul divano di pelle rossa della sala comune. Stava passando le dita tra i capelli boccolosi della ragazza che alzò il viso sorridendogli.
<< Si, ma credo sia una prerogativa degli uomini in generale >> rispose la ragazza in maniera saccente.
<< No, ma io dico davvero. Insomma, dite di volere una cosa e poi magicamente ne fate un’altra. Come dovremmo fare per capirvi ? >> disse il rosso più che confuso facendola ridacchiare.
<< Non è difficile. Di solito quando diciamo una cosa intendiamo l’esatto contrario >> rispose Hermione facendolo accigliare.
<< E non sarebbe semplice dire direttamente ciò che pensate ? >>
<< Poi non sarebbe divertente >> rise lei. Ron sospirò divertito scoccandole un bacio a fior di labbra.
<< Mentre tornavo dal campo da quiddicht prima, ho visto Pansy in compagnia di un corvonero. Credo fosse Christopher Edwards >> buttò lì il rosso.
<< E ? >>
<< Mi sembrava si stessero mettendo d’accordo per un appuntamento. Pansy dice di odiare i tipi sdolcinati, eppure quel tipo ne ha tutta l’aria >> borbottò il grifone.
<< Christopher non è il ragazzo dai capelli biondi ? >> chiese poi la ragazza.
<< Si >> rispose Ron scuotendo le spalle.
<< Ho capito. Ed Harry ? Era con te ? >> chiese ancora Hermione.
<< No, era con Neville in giro. E comunque domani uscirà di nuovo con la Evans. Sarebbe la quarta volta >>
<< Buon per lui, magari le piace davvero >> disse la riccia mettendosi comoda e afferrando un libro dalla sua borsa.
<< Magari si, ma io non credo. Gli avevo suggerito di cambiare aria, ma non mi aspettavo si buttasse su quella lì >> disse Ron.
<< Non vedo il problema – alzò un sopracciglio Hermione – se a lui piace non sono affari nostri >>
<< Lo so, è solo che…so di sembrare distratto a volte, ma io credevo davvero che lui piacesse a Pansy, almeno un po’. Voglio dire, molte ragazze vanno dietro ad Harry >>
<< Non possiamo piacere a tutti, Ron. Magari a Pansy c’è qualcosa di Harry che non le va giù >> propose la riccia.
<< Beh, vorrei tanto sapere cosa. Se dobbiamo parlare di difetti, lei sarebbe la prima con quel caratteraccio che si ritrova >> disse Ron con una punta di insofferenza nella voce. Hermione si voltò a fissarlo sorpresa. Non le pareva di aver mai sentito quel tono nel suo ragazzo.
<< In ogni caso, dovranno sbrigarsela da soli >> disse lei aprendo il libro e chiudendo il discorso non appena il ragazzo accanto a lei annuì.
 
 
 
 
 
 




I ragazzi erano seduti tutti in sala grande aspettando con ansia che la sala si riempisse per poter gustare la cena. Ginny era comodamente seduta con le gambe poggiate sulle cosce di Draco che stava giocando con un suo boccolo distrattamente. La rossa poggiò il capo sulla sua spalla e gli sorrise con fare tenero facendolo divertire al solo guardarla. Davanti a loro Luna chiacchierava di chissà cosa con Hermione, entrambe affiancate da Ron e Neville. Harry, invece, stava salutando Isabelle prima di avvicinarsi al loro tavolo e sedersi con un’ espressione abbastanza tranquilla. Gli altri evitarono di fare commenti sulla questione e non dissero nulla. Almeno fino a che Astoria non entrò come una furia in sala grande seguita da un Theo che teneva la mano a una Milly fin troppo divertita. Blaise dietro di loro, era a dir poco sconvolto.
<< Perché quella faccia, Blay ? >>  chiese la rossa al moro facendo alzare molti occhi in sua direzione.
<< Non può credere a ciò che ha visto >> rispose Astoria alzando le spalle con fare annoiato.
<< Guarda che è stato strano >> ribeccò il moro.
<< Ma si può sapere di che state parlando almeno ? >> chiese Draco scocciato alzando un sopracciglio interrogativo.
<< Abbiamo incrociato Pansy poco fa >> buttò lì Theo.
<< Ed era in compagnia di Christopher Edwards >> continuò Milly con un tono tutt’altro che innocente.
<< Il mio compagno di casa ? Quello biondo tutto pepe ? >> chiese Luna incuriosita.
<< Esatto – disse la bionda serpeverde – e Blaise è convinto che abbia fatto ubriacare Pans >>
<< Perché dici questo ? >> chiese Ginny. Lanciò uno sguardo verso Harry che stava stritolando il coltello fingendo di non essere interessato alla discussione. Provò l’impulso di sorridere, ma si trattenne. Non sarebbe stato molto carino da parte sua, eppure non capiva cosa stesse aspettando il moro a mettersi in gioco.  
<< Tu non capisci. Lei stava ridendo, intendo ridendo davvero. Non lo fa mai con un ragazzo, per lei sono tutti uguali. Ha solo l’abitudine di ridacchiargli in faccia divertita >> borbottò il moro in direzione di Astoria che lo fissò esasperato.
<< Tu ti fai troppi film mentali >> rispose quella.
<< Draco, dillo anche tu >> continuò imperterrito il serpeverde.
<< Non che tu abbia torto, ma non ti sembra di esagerare ?
>> rispose il biondo. Blaise stava per ribattere quando una risata cristallina infranse le sue parole e lo fece solo accigliare di più. Ginny si voltò di scatto vedendo Pansy camminare con il biondo in questione verso il loro tavolo. Stava ridendo. Ridendo davvero, come aveva detto Blaise, e la cosa le fece piacere, sebbene vide Harry strozzarsi con il succo di zucca. 
<< Lo hai fatto sul serio ? >> stava chiedendo la mora ancora divertita e il biondo rispose di si sorridendole contento.
<< Ciao, ragazzi >> disse Ginny quando i due si avvicinarono al tavolo facendoli voltare verso di lei.
<< Ciao >> rispose Pansy in direzione della rossa che la fissava con uno sguardo assai malizioso.
<< Non ci presenti il tuo amico, Pans ? >> buttò lì Milly quasi canzonatoria, impegnata però a leggere le espressioni del salvatore del mondo magico.
<< Lui è Christopher, di corvonero >> disse la mora con un sorriso ancora divertito dalle risate di poco prima.
<< Ciao a tutti. Luna >> disse il biondo facendo un occhiolino alla bionda che gli sorrise di rimando.
<< Chris >> disse lei.
<< Io dovrei andare dai ragazzi, ci vediamo dopo >> disse poi il biondo a Pansy che annuì sempre con un sorriso.
<< Va bene >> rispose lei guardandolo andare verso il suo tavolo. La mora a quel punto si sedette accanto a Ginny versandosi dell’acqua nel calice come nulla fosse, mentre tutti la fissavano.
<< Che c’è ? >> chiese sollevando lo sguardo perplesso.
<< Che c’è ? Tutto qua quello che hai da dire ? Voglio sapere tutto, ogni cosa. Che ci facevi con lui ? >>  disse Ginny come un tornado facendo ridacchiare Draco accanto a lei.
<< Secondo te ? Mi ha chiesto di uscire un paio di giorni fa e io ho accettato, tutto qui >> disse l’altra.
<< Dove ti ha portato ? Chris ci sa fare con queste cose >> chiese Luna mettendo il viso sul palmo di una mano.
<< E tu che ne sai ? >> si accigliò Neville.
<< Ci sono uscita una volta >> disse lei tranquilla facendo strozzare il suo ragazzo con il succo.
<< Che ? E quando ? >> urlò il moro praticamente bianco come un cencio.
<< Un paio di anni fa. Oh, è acqua passata. Allora ? >> disse ancora Luna ignorando le occhiate che le stavano mandando gli altri.  
<< Siamo stati a Hogsmeade – disse Pansy con aria sognante, doveva essere andata bene – abbiamo pranzato in un ristorante e poi abbiamo fatto una passeggiata al lago, quello con il ponte >>
<< Lì è bellissimo >> disse meravigliata Hermione.
<< Te l’ho detto che ci sa fare >> rise Luna.
<< Quindi è andata bene ? >> chiese Ginny divertita. Harry mangiava in silenzio. Sembrava quasi che non esistesse nessuno intorno a lui.
<< Si, è andata molto bene >> disse ancora l’ex serpe.
<< Dalla tua faccia direi piuttosto molto, molto, molto bene >> fece Draco ghignando. Lanciò però uno sguardo al moro che alzò il viso a quelle parole.
<< Non sono affari tuoi >> ribeccò lei in direzione dell’amico.
<< Oh mio dio, ti ha baciata >> gridò Ginny facendola arrossire.
<< Voi due vi siete proprio trovati, insomma, fatevi gli affari vostri >> disse Pansy in direzione della rossa e del biondo che la guardarono con espressioni troppo maliziose, troppo serpeverde persino per lei.
<< Ormai l’abbiamo detto >> buttò lì Astoria incuriosita.
<< Diccelo, Pans. Si è capito che uscirete ancora. Se ci esci di nuovo deve essere davvero un gran baciatore >> la stuzzicò Milly facendola arrossire per la prima volta in vita sua in quel modo. Cosa che non sfuggì a nessuno.
<< Vi odio >> rispose stizzita.
<< Ok, bacia da dio l’abbiamo capito >> disse a quel punto Ginny.
<< Credo che morirete con il dubbio >> rispose Pansy tornando seria prima di voltarsi a guardare il biondo dal tavolo di corvonero che le sorrise con un occhiolino divertito. Lei ricambiò, ma quando incrociò gli occhi di Harry davanti a lei sentì lo stomaco attorcigliarsi, non aveva mai provato una sensazione simile. Uno strano senso di colpa che scavava in lei con grande intensità.
 
 
 
 
 
 
 





Era tutto così strano. Non si era mia sentita in quel modo. Per una volta nella sua vita era stata bene con un ragazzo. Si era divertita, l’aveva fatta ridere. Il tempo era praticamente volato, tanto da non rendersene conto che erano dovuti correre al castello. Ed era stato ancora più piacevole vedere che agli altri non dava fastidio il ragazzo in questione, anche se dubitava ci fosse qualcuno a cui non andasse a genio Chris, quel ragazzo era davvero unico nel suo genere. Sorrise pensandoci, anche se poi dovette modificare il pensiero precedente. Qualcuno a cui Chris non andava a genio c’era eccome, l’aveva reso palese con quell’occhiata che le aveva lanciato la sera prima. Si portò una ciocca dietro l’orecchio ripensando a quella strana sensazione di inadeguatezza che aveva provato quando l’aveva guardata. Il problema di fondo era un altro. Tutti le continuavano a dire che lei interessava ad Harry e anche parecchio, non poteva dire non averlo notato, ma il moro non si era mai fatto davvero avanti con un qualcosa di concreto, quindi non gli aveva dato poi tanta importanza. Quello che aveva detto a Ginny era vero, voleva qualcuno che la sconvolgesse nel profondo, tanto da farle cambiare idea sull’amore. Eppure lei non stava scappando come aveva precisato la sua amica, o meglio, negava di farlo. Il problema forse era proprio Harry e basta. Il suo essere così se stesso. Insomma, la vera questione era il perché tra tutte le ragazze doveva iniziare a provare interesse per lei. Lei che di certo dubitava di essere ciò di cui il prescelto necessitava. Sentiva addosso l’asfissiante sensazione di paura e timore. Non si era mai legata a qualcuno. I sentimenti sono cose troppo intime per essere donate, chi ha i tuoi, ha il potere di spezzarti. E se fosse stata solo un fuoco di paglia per Harry, non si sarebbe rialzata di certo. Ne dubitava fortemente. Poteva essere cinica e stronza, fino a che non metteva in gioco niente di se stessa. Sospirò tornando a guardare il prato ancora bianco davanti a lei. La neve iniziava a sciogliersi e delle chiazze verdi spuntavano in mezzo al candido bianco. Il verde del prato le ricordava per certi versi, un paio d’occhi, quelli verdi di Harry Potter. Scosse il capo scacciando quell’assurdo pensiero e rise di se stessa. Che le prendeva ? Potter, poi, si stava dando da fare con quella santa della Evans, quindi tutto l’interesse elogiato dagli altri non doveva essere poi così forte come credevano. Vide in lontananza due figure dall’altra parte del cortile e si irrigidì riconoscendo proprio Potter insieme alla Evans. Emise un sospiro quasi vicino alla rassegnazione, non si era sbagliata nemmeno quella volta. Non era lei che poteva piacere al salvatore, sarebbe stato fin troppo contro natura. Vide la ragazza prendere la mano del moro e arrossire, mentre l’altro la guardava leggermente felice. No. Non aveva sbagliato. Aveva fatto fin troppo bene a restare estranea a quella  situazione, almeno per quel che poteva. Sentì qualcosa sfiorarle il viso e si girò di scatto incontrando lo sguardo azzurro di Chris che le aveva carezzato una guancia con una margherita. Era bella. Sorrise d’istinto, e si chiese da quando le fosse così semplice sorridere a qualcuno.
<< Ciao >> le disse il biondino avvicinandosi e porgendole la margherita.
<< Ciao, e grazie >> rispose lei accettandola mostrandogli un sorriso.
<< Ti stavo cercando da un po’ >> disse il ragazzo.
<< Come mai ? >> chiese lei voltandosi completamente verso di lui incuriosita.
<< C’è una cosa a cui non ho smesso un attimo di pensare da ieri. E se non lo rifaccio potrei davvero impazzire >> disse Chris.
<< Cosa ? >> chiese lei arricciando il naso. Il ragazzo non le rispose, si avvicinò piano, con passo studiato e mettendole una mano sul viso la baciò. Fu un bacio inizialmente lento, calcolato, quasi per capire. Le morse appena il labbro inferiore facendola sussultare, e poi la baciò con più forza chiedendole accesso alla bocca. La mora sospirò piano lasciandogli libero accesso e lo sentì sorridere sulle sue labbra. Si scostò appena per guardarlo negli occhi e sorridergli di nuovo, stavolta con leggero imbarazzo. Lui si avvicinò di nuovo tornando a baciarla con ardore stringendola per i fianchi. Pansy si sentì bene, desiderata davvero. Uno squittio li fece staccare e voltarsi. Davanti a loro un Harry Potter con un’espressione dura come la pietra li guardava con sguardo tagliente.
<< Scusate, non volevamo disturbarvi >> soffiò la vocina di Isabelle accanto al moro che non scollava gli occhi da quelli di Pansy, chiaramente in soggezione.
<< Figurati, Isabelle. Noi stavamo per andare via, comunque >> rispose con gentilezza Chris spostando la mano per prendere quella della mora che lo lasciò fare, incapace di muoversi sotto lo sguardo di ghiaccio di Harry. Le budella le si contorsero nuovamente e si chiese perché diavolo dovesse succedere. Non aveva alcun senso. Lui stava uscendo con quella mezza svampita, quindi non aveva alcun diritto di guardarla in quel modo, non poteva farlo, e non avrebbe dovuto. Le smuoveva ogni cosa quando faceva così, e lei non voleva sentirsi in quel modo, non per lui. Lui era sbagliato per lei, poteva arrendersi a provare quelle cosa per chiunque, ma non per lui. Non doveva andare in quel modo.
<< Andiamo, Pans ? >>  la voce di Chris le arrivò ovattata, ma lei annuì scostando finalmente lo sguardo da quello verde dell’altro e riprendendo a respirare a un ritmo normale.
<< Certo >> sussurrò venendo poi trascinata via dal biondo.
 
 
 
 
 







<< Dio, che rabbia. Ti giuro che sto per impazzire >> sbottò Harry passandosi una mano tra i capelli.
<< Stai impazzendo da tutta la vita, dov’è la novità ? >> rise Draco stendendosi con calma su una poltrona della sala comune di serpeverde.
<< La novità ? Era con lui, o meglio, incollata a lui. E il modo in cui la stava baciando era…era come se >>
<< Come ? >> si intromise Blaise spuntando da dietro la spalliera del divano e facendo sobbalzare il moro occhialuto.
<< Vuoi uccidermi ? >> chiese Harry.
<< Pfff, passiamo alle cose importanti. Era come cosa ? >> chiese ancora il biondo.
<< Come se stessero assieme. Assieme davvero >> disse Harry scocciato e afflitto al tempo stesso.
<< La colpa è tua >> disse Blaise scrollando le spalle.
<< Perché cavolo sarebbe colpa mia ? >> disse il moro fissandolo male.
<< Merlino, Potter. Pensavo ti svegliassi da solo, ma a quanto pare non è così. Ti ho detto che con Pansy devi essere tu a muoverti, perché altrimenti morirai da solo. E’ ovvio che abbia recepito il messaggio, ma se tu non agisci, scordati che lei verrà da te. Devi farle capire che fai sul serio, che non è uno stupido gioco >> sbottò Draco.
<< E come dovrei fare ? >> chiese Harry esasperato.
<< Ma sei scemo ? – sputò Blaise stufo – va a prendertela >>
<< Dici che devo ? >> chiese ancora il moro al biondo, e Blaise si schiaffò una mano in fronte borbottando un: “ma come ha fatto ad ammazzare Voldemort uno così ?”
<< Si, decisamente. Anche perché tra poco ti schianto se torni a farmi venire le paranoie >> rispose Draco mettendosi più comodo. Harry si alzò e per poco non venne investito da una furia rossa seguita da una trottola bionda.
<< Non potete capire cosa sta succedendo in sala grande >>  disse Ginny correndo verso di loro con Astoria al seguito.
<< Dovete venire, e subito >>  proruppe la bionda.
<< Oh, Harry sei qui. Meglio, ti stanno cercando tutti >> disse Ginny.
<< Cosa ? Perché ? >> chiese il moro.
<< Isabelle stava raccontando a tutti quanto tu sia galante e dolce, e di come fosse al settimo cielo del fatto di essere la tua ragazza >> iniziò Astoria.
<< Ma io non le ho mai chiesto di esserlo >> disse subito il moro confuso.
<< E’ quello che gli ha detto Ron, o meglio, le ha chiesto quando sarebbe accaduto >> continuò la rossa.
<< Ma tu non volevi Pansy ? >> proruppe Blaise piuttosto confuso. A quelle parole gli occhi di Ginny e di Astoria si illuminarono prorompendo entrambe con un “lo sapevo” che fece ridacchiare il biondo sulla poltrona.
<< Si, ma io non ho mai chiesto a Isabelle di stare con me. Ci sono solo uscito >> disse Harry.
<< In ogni caso lei ha detto a Ron che è palese che siete una coppia. Poi in quel momento c’era Pansy insieme a Chris e lei è scoppiata a ridere dicendole che si stava illudendo troppo >> disse Ginny facendo spalancare gli occhi di Harry. Quindi, c’era l’interesse, giusto ?
<< E poi ? Mi sto appassionando, sul serio >> disse Blaise fingendosi innamorato della storia mettendosi le mani a coppa sotto il mento e sbattendo le ciglia. Draco gli tirò una gomitata.
<< Beh, Isabelle ha detto a Pansy di essere solo invidiosa, perché siccome lei non è mai stata seria con qualcuno non avrebbe potuto sperare di avere un ragazzo come Harry al suo fianco. A quel punto è intervenuto Chris per difenderla, ma Pansy l’ha affatturata lasciando tutti a bocca aperta >> concluse la rossa.
<< Menomale che quella lì era un santarella. Se dalla sua bocca escono certe cose >> disse Draco con un fischio.
<< E ora ? >> chiese Harry ancora sconvolto.
<< Ora lei è in infermeria e Pansy è scomparsa. La stanno cercando, ma non la trovano >> disse Astoria.
<< Io credo che Chris l’abbia seguita >> disse invece Ginny facendo accigliare Harry.
<< Dovrei andare, ora >> disse allora il moro e si avviò verso l’uscita non prima di aver avuto una dritta da un Blaise ghignante che fece ridere le ragazze.
<< Dovevi andare settimane fa >> sbottò Ginny facendolo arrossire.
 
 
 
 
 
 
 
 




<< Credi che ce la farà ? >> chiese Ginny a Draco quando furono soli in camera del biondo.
<< Forse, se agisce in tempo >> rispose quello accendendo il fuoco nel camino. Marzo era alle porte.
<< Io spero di si. Voglio bene ad Harry, ma a volte è davvero ottuso >> borbottò l’ex grifona.
<< Era risaputo. E comunque un po’ lo capisco, Pansy non è un tipo facile con cui avere a che fare >>
<< Lo so bene – rise Ginny – è solo che dietro alla sua maschera di indifferenza e cinismo, in realtà ci tiene più degli altri >>
<< L’hai capito, eh ? – sorrise il biondo accomodandosi sul divano dinnanzi al camino e tirando con una mano la ragazza che gli cadde in braccio – sono contento che parli anche con te >>
<< Le voglio bene. Sono convinta che in realtà abbia solo paura di avere qualcosa di serio per le mani, qualcosa che potrebbe farle male >> sussurrò Ginny mettendosi più comoda.
<< Non può evitare per sempre che questo accada >> ribeccò Draco.
<< Lo so, e lo sa anche lei. La differenza è che parliamo di Harry. Credo che lei non si senta in grado di essere importante per lui >>
<< La spaventa. Ma, ehi ? Spaventava anche me quello che provavo per te >> disse il serpeverde.
<< Hai mai pensato di dartela a gambe ? >> gli chiese la rossa curiosa.
<< Per un secondo si, ma poi ti ho visto ridere. E ho capito che non sarei mai potuto andare da nessuna parte >> le disse sulle labbra. Lei sorrise accoccolandosi sul suo petto e abbracciandolo. Draco prese a carezzarle i capelli, con sguardo caldo e apprensivo.
<< Pensi mai al futuro ? >> chiese poi il ragazzo di punto in bianco.
<< Al futuro ? A volte >>
<< Pensavo che..sai, quando finirà la scuola – balbettò il biondo incespicando – potresti, ecco. Vorrei farti conoscere mia madre >>
<< Davvero ? >> sorrise la ragazza radiosa più che mai, facendo si che lo stesso sorriso incespicasse le labbra del moro.
<< Certo che si. Non so te, ma io volevo portare questa relazione a lungo termine >> continuò Draco.
<< Io vorrei portarla per sempre >>
<< Per sempre ? >> ribeccò ghignando malizioso.
<< Si, quel tipo di per sempre in cui stiamo insieme, ogni giorno. Voglio farti conoscere la mia famiglia >> disse Ginny con gli occhi luminosi.
<< Quindi…io ti faccio conoscere mia madre, tu la tua famiglia. E poi ? >> continuò il biondo nel pieno del discorso.
<< Poi restiamo insieme. Costruire qualcosa di nostro, magari >> buttò lì Ginny, insicura comunque della risposta del ragazzo.
<< Si. Una casa enorme, con te. Magari qualche marmocchio in giro >> sussurrò al suo orecchio Draco. La rossa sussultò guardandolo sorpresa e stupita. Non si aspettava quello, ma era una sensazione bellissima.
<< Una casa nostra ? Con dei bambini ? >> chiese insicura.
<< Si, nostra. Con tanti bambini belli come te. E un cane. Ho sempre voluto un cane, ma mio padre era troppo schizzinoso >> disse Draco incredulo persino di se stesso.
<< Tutti i cani che vuoi >> rise Ginny.
<< Mmmh, suona perfetto, non trovi ? >>
<< Si perfetto >> ripetè lei.
<< Sentiamo, come li chiameresti ? I marmocchi, intendo >> buttò lì il biondo incapace di staccarsi da quel discorso. Non aveva mai avuto la speranza di avere un futuro, e ora lo vedeva, dritto davanti a lui. Lo sentiva, lo teneva tra le sue mani.
<< Non so. Thomas, magari. Mi è sempre piaciuto quel nome >> disse Ginny con un sorriso.
<< Thomas è bellissimo. E una femmina ? >> continuò lui.
<< Non ci ho mai pensato. A te che nome piace ? >> chiese la ragazza al suo orecchio.
<< Eleanor >> disse dopo qualche momento il biondo, e Ginny sorrise.
<< Mi piace Eleanor >>
<< Quindi, per sempre ? >> chiese Draco guardandola serio, negli occhi azzurri che lo facevano sciogliere ogni secondo.
<< Si, per sempre >> mormorò lei baciandolo piano. Draco la strinse a sé, pensando che solo un idiota avrebbe potuto lasciarla andare. E lui non lo era.
 
 
 
 
 
 




<< Non riesco ancora a credere che quella lì abbia detto quelle cose. Sembrava una a posto >> borbottò Ron vicino ad Hermione mentre uscivano dalla biblioteca.
<< Beh, le persone che meno ci aspettiamo ci lasciano sempre qualche sorpresa. Vedi Malfoy e Pansy >> rispose la grifona.
<< Già – mormorò il rosso – spero sul serio che Harry si dia una mossa, o qui ci scappa il morto >>
<< Non pensi di esagerare ? >> continuò Hermione.
<< Due donne che litigano per un uomo ? No, che non esagero >> disse il ragazzo convinto. La mora scoppiò a ridere.
<< Forse no. Non hai tutti i torti >> e così dicendo gli scoccò un bacio rumoroso.
 
 
 
 
 
 
 





Aveva cercato per tutto il castello, ma non era riuscito a trovarla da nessuna parte. Per un po’ aveva pensato che magari fosse insieme a Chris da qualche parte e la cosa lo mandò in bestia, letteralmente. Ma quando aveva poi incrociato il ragazzo che gli chiese se per caso l’aveva vista si era sentito molto meglio. Si fermò di colpo dopo aver girato a vuoto ovunque, aveva guardato anche al lago nero, ma nulla. Sospirò affranto pensando che probabilmente era proprio l’universo che si era messo contro di lui, per un attimo pensò pure che la mora avesse avuto ragione settimane prima, che magari non era giusto che lui stesse con qualcuno, portava sfiga ovunque. Scosse il capo dandosi dell’idiota, cosa che avrebbe fatto Hermione se l’avesse sentito dire una cosa del genere. D’improvviso gli venne come un’illuminazione. La serra. Lì non aveva guardato. Si mise a correre come un matto per i corridoi andando a sbattere persino contro un paio di studenti prima di raggiungere l’ingresso di una delle torri. La serra era stata ricostruita nella torre adiacente a quella d’astronomia dopo la battaglia, la vista da li era semplicemente magnifica. Salì di corsa le scale raggiungendo l’ingresso. La vetrata sopra la sua testa lasciava libero accesso al cielo notturno con le stelle e la luna. Intorno a lui regnavano tantissime piante e fiori diversi di ogni specie e colore. Si guardò attorno, e per un secondo pensò di aver fatto un buco nell’acqua, ma poi la vide. Pansy era lì, con il viso immerso in uno strano fiore viola che sembrava schiudersi solamente al buio. Il profumo arrivava fin lì. La luce della luna le illuminava i capelli rendendoli più scuri del solito, con delle sfumature violacee. Era bella, no, bellissima, si corresse Harry. Si avvicinò piano, ma lei parve non accorgersene.
<< Pansy >> la chiamò poi. Aveva ancora un po’ il fiatone per aver corso come un matto, ma l’avrebbe rifatto altre mille volte, se avrebbe significato vederla così bella. La ragazza sussultò, chiaramente sorpresa di vederlo lì.
<< Che ci fai qui ? >> chiese titubante la mora. Tra tutti non si aspettava certo di essere cercata lì, e che a trovarla fosse proprio lui.
<< Ti ho cercato ovunque – disse Harry avvicinandosi – Ginny mi ha detto cosa è successo in sala grande >>
<< Sei venuto a dirmi di stare alla larga dalla tua ragazza ? >> sbottò lei affilando lo sguardo.
<< Non è la mia ragazza >> disse Harry.
<< Strano. A sentirla parlare non sembrerebbe >> continuò lei.
<< Non è la mia ragazza – ribeccò Harry serio – se lo fosse sarei andato da lei, ti pare ? >>
<< Allora, cosa ci fai qui ? >> ripartì sulla difensiva la mora.
<< Perché l’hai schiantata ? Cos’ha detto che ti ha dato tanto fastidio ? >> chiese il moro.
<< Mi ha insultata, Potter. Che ti aspettavi ? >>
<< Credevo non ti importasse di quello che pensasse la gente >> disse il moro avvicinandosi ancora un po’.
<< E’ così, ma non mi piace essere insultata e starmene zitta. Dovresti saperlo >> disse lei pigliata tornando a prestare attenzione al fiore che aveva tra le mani.
<< Lo so >> sospirò lui. << Perché qui ? Tra tutti i posti in cui potevi andare >>
<< Mi piacciono i fiori. Mi calmano per certi versi. Non si direbbe che a una come me piacciano, ma è così. Odio quando me li regalano, ma mi piace starci in mezzo >> spiegò la mora con un alzata di spalle.
<< Merlino, certo che sei complicata >> sbottò il ragazzo sopravvissuto.
<< Sono una donna >> ghignò lei.
<< Che fiore è questo ? >> chiese Harry curioso.
<< E’ un aquilegia porporina. Significa “pronta a vincere” >> spiegò la ragazza.
<< Ti si addice >> commentò Harry.
<< Già. E’ uno dei miei fiori preferiti >> continuò Pansy. Carezzò di nuovo il fiore e poi si voltò a guardarlo nuovamente.
<< Non mi hai ancora risposto. Perché sei venuto a cercarmi ? >> chiese ancora la mora avvicinandosi a un altro cespuglio. Stavolta i fiori erano di un bianco ghiaccio.
<< Tu e Chris, state assieme ? >> chiese invece Harry continuando ad evitare la domanda.
<< Questo è un fior di neve. Significa “speranza”. Ho sempre detto a Draco che tra tutti i fiori questo è quello che lo rispecchia di più >> mormorò la ragazza.
<< Rispondimi >> disse invece Harry.
<< Se tu risponderai alla mia domanda >> disse Pansy.
<< Lo farò. Ma voglio prima la tua risposta >>  disse ancora il ragazzo dagli occhi verdi.
<< No – disse infine Pansy con un sospiro profondo – non stiamo insieme >>
<< Bene >> disse Harry armato di nuova fiducia.
<< Bene ? Questa è la tua risposta ? Io ne sto aspettando ancora una >> disse la ragazza lanciandogli un’occhiata di traverso.
<< Era quello che volevo sentire. Ti stavo cercando ovunque perché non ne posso più >> disse il moro.
<< Di cosa ? >>
<< Di vederti scappare via così, senza poterti avere realmente. Ho provato a fartelo capire, e tu l’hai capito, ma piuttosto che rispondermi hai preferito scappare >> rispose Harry facendola sussultare. Di certo non si aspettava che il moro si svegliasse sul serio alla fine.
<< Se è uno scherzo…>>
<< Perché dovrebbe esserlo ? Credi che mi diverta fare l’idiota ? Io non sono così >> disse il moro.
<< Perché io ? Io…-- provò la ragazza – io non sono giusta per te. Non ho nulla di quello che dovrebbe piacerti >>
<< Cosa ne sai di quello che dovrebbe piacermi ? A me piaci tu >> disse Harry arrivandole vicinissimo e facendole spalancare gli occhi.
<< Tu dovresti avere qualcuno che ti capisca, che sappia ciò che hai passato. Qualcuno come Hermione o Luna. Io sono il loro completo opposto. Sono una serpe dentro, lo sai bene. Sono stronza e acida. Sono cinica e franca, non mi spaventa far rimpiangere le cose alle persone o ferirle. Perché dovrei piacerti io ? Io dovrei essere tutto quello che odi >> urlò lei scostandosi bruscamente. Aveva paura. Fu quasi una molla scattata nel cervello del moro. Harry non si arrabbiò, non urlò. Semplicemente le sorrise, lasciandola ancora più perplessa e sbigottita.
<< Hai ragione. Sei una persona cinica, meschina a volte. Odiosa, persino. Non fai che criticare gli altri facendoli sentire piccoli. Sei una stronza menefreghista, e credimi se ti dico che ti ho odiato per molto tempo. Ho odiato il modo in cui tratti gli altri, in cui hai trattato noi per anni. Ho odiato talmente tanto vederti così sicura di te in ogni situazione, sapendo di uscirne sempre vincente. Ho odiato il fatto che tu sia così stronza ai limiti del possibile, e ho odiato me stesso quando ho iniziato a pensare che fossi bellissima, che forse non eri davvero così. Vorrei strozzarti per il novantanove percento del tempo, e lo farei. Credimi, lo farei sul serio. Ma poi, poi non posso fare a meno di pensare a quanto muoia dalla voglia di poterti afferrare e baciare come meriti, perché sono convinto che nessuno ti abbia mai baciato come dovresti essere baciata, Pansy Parkinson. E sono un idiota magari a pensare che vorrei essere io a farlo, ma è così. Magari sarà tutto un tale casino, ma io vorrei davvero farlo, davvero tanto >> proruppe Harry tutto d’un fiato, e potette chiaramente leggere qualcosa rompersi negli occhi scuri della mora davanti a lui. Forse, ce l’aveva fatta, nemmeno credeva di pensare tutte quelle cose.
<< I baci non dovrebbero essere chiesti >> sussurrò semplicemente lei sbattendo gli occhi un paio di volte. Harry non ci pensò due volte e si fiondò sulla ragazza baciandola con impeto. Sentì tutta l’angoscia e la tensione che gli attanagliava lo stomaco e i muscoli lasciarlo libero di respirare. Le morse il labbro con così tanta forza dal farlo sanguinare appena, eppure lei non si lamentò. La spinse con forza contro la parete della serra baciandola con più forza e voglia di prima. La sentì sospirare di piacere e sorrise vittorioso sulle sue labbra. Aveva il fiatone. Non la stava semplicemente baciando, la stava divorando. Le stava mostrando quanto la voleva, e quanto moriva dalla voglia di non lasciarla andare via. La lasciò andare appena, solo per respirare, e quando la guardò negli occhi seppe che non sarebbe andata via. Pansy lo stava guardando sconvolta, come se tutte le sue certezze fossero d’improvviso sparite nel vento che stava soffiando leggero.
<< E’ così che dovresti essere baciata >> sussurrò Harry sulle sue labbra, mentre le gocce di pioggia iniziarono a cadere piano e poi veloci. Alzò lo sguardo vedendo che le nuvole avevano coperto il cielo nero sopra di loro. I capelli iniziarono a diventare umidi e ben presto la pioggia divenne incessante, eppure non aveva la forza di scostarsi da lì. Con i capelli bagnati, il viso coperto di goccioline d’acqua, era la cosa più bella che avesse mai visto.
<< Camelia rossa >> sussurrò poi Pansy dopo un tempo infinito.
<< Cosa ? >> chiese Harry sottovoce, come se qualcuno potesse sentirlo davvero.
<< Tu, sei una camelia rossa >> rispose la mora continuando a guardarlo.
<< Cosa significa ? >> chiese Harry.
<< Fuoco del mio cuore >> disse lei in un sussurro, ed Harry sorrise con una nuova luce negli occhi. Si fiondò di nuovo a baciarla, le labbra bagnate dalla pioggia. Quando si scostarono per riprendere fiato Pansy si strinse nelle sue braccia e il moro si sentì in pace per la prima volta in vita sua. La circondò abbracciandola con forza.
<< Harry >> sussurrò lei contro il suo petto, e a lui mancò un battito nel sentire il suo nome pronunciato da lei.
 
 
 
 
 
 
 
 




<< No, non di nuovo, vi prego >> urlò Ron mettendosi le mani davanti agli occhi mentre vedeva sua sorella schiacciata nuovamente tra un albero e Draco Malfoy.
<< Qual è il tuo problema, lenticchia ? >> disse il biondo girando gli occhi al cielo.
<< Non ho nessun problema, purchè evitiate di farlo in pubblico >>  sbottò il rosso.
<< Farlo in pubblico ? Non ti sembra di esagerare ? >> disse Neville.
<< Potrebbe essere un’idea >> disse Ginny scambiandosi un’occhiata con Draco mentre Ron pensò seriamente di svenire.
<< Questa non me la perderei per nulla al mondo >> disse Pansy arrivando in quel preciso istante insieme a Blaise. Ginny la osservò qualche secondo. Qualcosa di diverso aleggiava intorno alla ragazza, era lei stessa ad essere diversa. Che Harry l’avesse trovata ?
<< Tutto bene ? >> chiese allora la rossa.
<< Si >> le sorrise quella in risposta.
<< Hai appena scaricato il povero Chris >> disse Blaise intromettendosi.
<< Non stavamo assieme >> disse la mora scrollando le spalle.
<< Lo sapeva anche lui, tranquilla. Ma credo che un po’ male ci sia rimasto >> disse Luna.
<< Ma dai ? A nessuno piace essere scaricati >> sbottò il rosso Weasley.
<< Non puoi dire sul serio >> urlò una voca che li fece voltare tutti in direzione del colonnato che circondava il giardino.
<< Ma che diav..>> si interruppe Draco vedendo Isabelle Evans più nera del carbone inveire contro Potter.
<< Credo che Ron abbia ragione, per una volta >> disse Ginny osservando la scena.
<< Isabelle, senti noi…>> sentirono provare Harry, ma il moro venne interrotto di nuovo dalla corvonero.
<< Noi un corno, Harry. Non puoi scaricarmi così >>
<< Non stiamo nemmeno assieme >> disse di nuovo Harry.
<< Morgana, che mi tocca vedere >> borbottò Ginny estraendo la bacchetta e muovendola velocemente. D’improvviso una palla di fuoco prese a inseguire la corvonero che iniziò a correre più veloce della luce.
<< Ginny ! >> disse Hermione a bocca a aperta.
<< E’ insopportabile >>
<< Chi di voi è stato ? >> disse Harry arrivando in quel momento. Ginny alzò la bacchetta e il moro le rivolse un sorriso grato.
<< Merlino, grazie. Altri venti secondi e non so che le avrei fatto >> disse Harry.
<< Potevi anche schiantarla subito >> proruppe Pansy portando l’attenzione tutta su di se.
<< E farla finire di nuovo in infermeria come hai fatto tu ieri ? >> disse incredulo il moro.
<< Beh, allora vuol dire che non ti spiace poi tanto averla dietro >> disse l’altra piccata.
<< Stai scherzando ? Dopo ieri sera, sul serio ? >> disse il moro a bocca aperta. Stavano già litigando ? Sul serio ?
<< Cos’è successo ieri sera ? >>  chiese Astoria interessata alla vicenda, come tutti.
<< Non sono affari vostri >> sbottò l’ex serpeverde voltandosi e andando via. Harry aveva praticamente gli occhi fuori dalle orbite. Ignorò gli altri che lo chiamavano e le corse dietro. Dannazione, se era veloce. La trovò nel corridoio dietro la sala grande appoggiata al muro. La bile gli salì in gola dal nervosismo vedendo Chris fermarsi davanti alla mora e provare a parlargli. Si avvicinò come una furia guardando il biondo con uno sguardo che avrebbe potuto uccidere.
<< Potter >> disse quello.
<< Potter un corno, Edwards. Sparisci >> ringhiò il moro.
<< Devo parlare con…>>
<< Non devi parlare con nessuno. Togliti dalla testa che ti lascio qui da solo con la mia ragazza >> sbottò Harry innervosito. A quelle parole il biondo e la mora spalancarono gli occhi e la bocca.
<< La tua..che ? >> disse il biondo incredulo. Pansy continuava a fissarlo allibita.
<< Hai capito, e a me non piace che ci si avvicini a ciò che mi appartiene. Quindi, sparisci >> disse con rabbia, il biondo sembrò capirlo perché in meno di due secondi scomparve.
<< Non mi piace che mi si ritenga una proprietà, Potter >> disse Pansy.
<< Forse ieri sera non sono stato abbastanza chiaro – disse Harry bloccandola contro il muro – non mi importa delle paranoie che hai, o che avevi. Lo so che hai paura, ok ? Ce l’ho anch’io, anche se cerco di non darlo a vedere, ma è così. Non mi importa se credi di non essere giusta per me, io so cosa è giusto per me. Io ti voglio per me, ti voglio con me. Sei mia >>
<< Harry >> sussurrò lei sentendo un brivido percorrerle la schiena. Il moro si avvicinò e la baciò di nuovo. Stavolta più lentamente, quasi a volerglielo imprimere nella mente.
<< E tanto per la cronaca, mi piacciono le tue scenate di gelosia >> le sussurrò all’orecchio.
<< Anche le tue >> disse lei in risposta.
<< Quindi – fece Pansy dopo un po’ – sono la ragazza di Harry Potter ? >> disse con un ghigno che non prometteva nulla di buono.
<< Puoi dirlo forte >> ridacchiò il moro.
<< Mi piacciono tanto i tuoi occhi >> gli sussurrò lei, e lui la guardò meravigliato.
<< Io credo di amarli i tuoi occhi >> rispose Harry.
<< Harry ? >> sospirò poi lei distogliendo lo sguardo.
<< Che c’è ? >> chiese il moro preoccupato dal cambio di umore della ragazza.
<< Non farmi rimpiangere questa scelta. Non ho mai creduto in un rapporto e tu mi stai sconvolgendo. Sento cose che non credevo nemmeno di poter sentire. Solo, non farmene pentire >> disse seria.
<< Non lo farò >> disse il ragazzo rubandole un altro bacio passandole le mani tra i capelli. Sentirono un urlo e si voltarono di colpo vedendo Astoria e Luna battere le mani. Neville e Ron erano abbastanza increduli di ciò che vedevano. Draco lo fissava ghignando, quasi volesse dirgli “te l’avevo detto”, un po’ come Blaise. Ginny fece l’occhiolino alla mora che ricambiò, ancora chiusa nell’abbraccio del salvatore del mondo magico.
 
 
 
 
 
 
 



<< Voglio i dettagli >> disse Ginny con un tono che non ammetteva repliche. Erano tutti nella stanza delle necessità. Pansy sollevò un sopracciglio scuotendo il capo in segno di diniego.
<< Non ci penso nemmeno >> disse la mora seduta tra le gambe di Harry che aveva tutta l’aria di non volerla mollare nemmeno un secondo, un po’ come Draco teneva Ginny.
<< Mi hai rotto le scatole per mesi per via di Draco, merito lo stesso >> continuò imperterrita la rossa.
<< Gin, lasciali in pace >> disse il biondo divertito.
<< Tu sta zitto, hai confabulato con Harry senza dirmi niente >> scattò la rossa facendo ridere gli altri.
<< Meriti una vendetta, Dra >> rise Blaise divertito. Ginny sembrò pensarci sul serio, tanto che sul suo viso nacque un ghigno abbastanza malizioso. Il biondo parve capire immediatamente dove voleva andare a parare.
<< Weasley, non pensarci nemmeno >> sbottò il biondo.
<< A cosa ? Io non ho parlato >> scrollò le spalle lei.
<< Gin >> sibilò ancora.
<< No >> rispose lei come nulla fosse.
<< Ma di che parlate ? >> chiese Ron confuso.
<< Credo che tua sorella metterà all’astinenza Draco >> rise Theo. Il rosso divenne paonazzo.
<< Vedremo >> disse Draco sicuro di se.
<< Non vedrai proprio nulla >> disse Ron.
<< Si, certo, Weasley >> rise Pansy.
<< Ti farò sapere >> fece l’occhiolino Ginny alla mora.
<< Non voglio più sapere nulla di questa storia >> borbottò Ron alla fine.
<< Credo che ti tocchi ancora per molto, Weasley >> ridacchiò Pansy facendolo sbuffare.
 
 
 
 
 
 
 



<< Ciao >> sussurrò Harry a Pansy. Si erano addormentanti tutti nella stanza delle necessità, l’indomani sarebbe stato sabato e non c’erano lezioni. In fondo alla stanza, su dei cuscini giganti e morbidi fatti apparire vi erano Draco e Ginny che dormivano abbracciati. Ron ed Hermione poco più in la insieme a Luna e Neville. Poco distante da loro vi erano Theo e Milly, e poi Astoria con Blaise che le dormiva praticamente accanto.
<< Ciao >> sussurrò lei in rimando guardandolo. Quasi non ci credeva ancora.
<< Perché sei sveglia ? >> chiese il moro.
<< Non lo so. Credo di star assimilando tutto >> rispose lei. Harry aggiustò il braccio in modo tale da permetterle di poggiare il capo su di esso, ma la mora lo sorprese facendosi ancora più vicino e poggiando il capo sul suo petto.
<< Va bene – le sussurrò piano lui – hai tutto il tempo del mondo >>
<< Mi piacerebbe passarlo con te il resto del tempo >> disse lei, e Harry le carezzò i capelli.
<< Piacerebbe tanto anche a me >> sussurrò il ragazzo.
<< Sai, l’aquilegia porporina e la camelia rossa stanno bene insieme >> disse poi con fare distratto, ma Harry capì lo stesso.
<< L’ho sempre sospettato >> disse il moro ridacchiando tra i suoi capelli.  

 
 
 
 
 
 





Lo so che volete uccidermi, ma vi prego di perdonarmi. Purtroppo non è colpa mia. L’università in questo periodo è un vero incubo per via della sessione invernale, ma per vostra fortuna ( e per la mia ) è FINITA!! Quindi gioite pure. Spero davvero mi capiate, e che il capitolo vi piaccia, perché io onestamente lo adoro. Non sempre sono convinta di ciò che scrivo, ma questo mi piace per diversi motivi. Detto ciò vi saluto, per ora. Alla prossima, e grazie sempre a chi continua a seguirmi. Un bacio.
Elly

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Capitolo 18
*** Sebastian Christopher Lewis ***


<< Pans, mi dici che c’è che non va ? >>  le chiese Ginny di punto in bianco una mattina.
<< Di che parli ? >> ribeccò la mora.
<< Del fatto che sono un paio di giorni che sei scostante con Harry. Voglio dire, non mi sembrava che stesse male, avete passato l’ultimo mese praticamente avvinghiati >> disse la rossa osservandola mentre incrociava le braccia al petto.
<< E allora ? Dove sta scritto che bisogna avere sempre lo stesso atteggiamento ? >>  sbottò la mora voltandosi finalmente a guardare l’amica.
<< Da nessuna parte, semplicemente ho visto Harry giù di corda in questi giorni, e sembra che tu faccia di tutto per non stare troppo tempo vicino a lui >>
<< Non mi va di dover stare con lui ventiquattro ore al giorno. Se te ne fossi scordata siamo anche nella stessa casa >> disse Pansy sciogliendosi i capelli e scuotendo così la chioma nera che si ritrovava.
<< Lo so. Guarda che anche io e Draco stiamo nella stessa casa nel caso te ne fossi dimenticata >> ribeccò Ginny.
<< E’ diverso. Tu e Draco siete così,… >> lasciò in sospeso quella facendo accigliare l’amica.
<< Così cosa ? >>
<< Così giusti – disse Pansy – sembra che ogni cosa facciate sia perfetta. Voi vivete in simbiosi, quasi. Dormite persino assieme >>
<< E con Harry ? Non capisco, non riesci a lasciarti andare ? >> provò l’ex grifona.
<< Non è quello. Mi da fastidio vedere come certa gente mi fissi quando sono con lui. Quasi non ci credesse ancora, o mi giudichi. Dovevi vedere quell’odiosa corvonero come mi fissava l’altro giorno >> disse la mora alzando gli occhi al cielo.
<< Pans – la riprese bonariamente Ginny con un sorriso – è questo che ti preoccupa ? Quello che pensa la gente ? Tu sei una campionessa nel fregarsene di questo >>
<< Potter mi sta rammollendo, allora >>
<< Lo chiami ancora Potter ? >> ridacchiò Ginny.
<< Solo per farlo innervosire >> rispose l’altra con un ghigno.
<< Allora ? Cosa ti importa della gente ? >>
<< Nulla, semplicemente odio quando mi si fissi in quel modo >>
<< Quale modo ? >>
<< Quello con quella faccia che dice: “Ma come fai a stare con Potter ? Non vedi che lui non fa per te ? “. Quella faccia >>
<< Lo hai detto ad Harry ? >> chiese ancora la rossa.
<< Cosa ? Mi direbbe che mi faccio solo paranoie >> scosse il capo la mora.
<< Perché è così, Pans. A Harry non frega della gente, perché a te si ? >>
<< Non lo so, ok ? Forse perché in fondo credo che abbiano ragione >> sbottò lei.
<< E’ per questo che sono giorni che ti comporti così ? >> sbottò invece la voce di Harry che comparve alle loro spalle facendole bloccare di colpo. Si voltarono piano vedendo davanti a loro un Harry Potter con una faccia piuttosto innervosita e frustrata, mentre al suo fianco c’erano un Ron un po’ spaesato, probabilmente avrebbe voluto essere altrove, e un Draco che roteava gli occhi, prima di adocchiare Ginny e farle un occhiolino.
<< Ragazzi, ci lasceresti soli, per favore ? >> chiese Harry agli altri che annuirono. Ron si dileguò in meno di due secondi, mentre Draco aspettò che Ginny si avvicinasse a lui, non prima di aver toccato una spalla a Pansy, per poi prenderla per mano e allontanarsi da lì. Quando rimasero completamente soli, Harry tornò a piantare quegli occhi verdi e decisi nei suoi facendole mancare un battito per un secondo che parve infinito.
<< E’ vero quello che stavi dicendo a Ginny ? >> le chiese diretto, senza giri di parole, ed era una cosa che lei adorava.
<< Forse >>  fece criptica.
<< Godric, Pans. E’ un mese che stiamo assieme, le cose vanno alla grande e tu d’un tratto ti fai prendere dalle paranoie ? >> disse incredulo Harry.
<< Se lo pensano in tanti, forse i folli siamo a noi a pensarla diversamente >> rispose lei alzando le spalle, ma senza avvicinarsi. Harry amava anche questo suo atteggiamento, l’essere così diffidente. Certo, voleva che con lui fosse diverso, ma era una cosa che gli muoveva tenerezza e gli faceva provare istinto di protezione nei suoi confronti.
<< E tu da quando dai retta alla gente ? >> chiese lui.
<< Da quando ha un giudizio un po’più lucido >>
<< Non lo sai ? I folli nella loro follia hanno un senso, e sono quelli che vivono appieno. Se per stare con te, o per amarti devo essere folle, allora voglio esserlo >> disse Harry avvicinandosi.
<< Come hai detto ? >> chiese lei spalancando gli occhi. Lui la guardò confuso e con cipiglio, non capendo a cosa si riferisse.
<< Che se devo essere fol…>>
<< No, dopo >>
<< Per amarti. Ho detto questo – sussurrò Harry – cosa credevi ? Io ti amo, e volevo dirtelo in un momento più romantico, magari, perché so che non ti piacciono queste cose, ma. . . >> Ma non lo lasciò parlare, si avvicinò di colpo afferrando il viso di lui e baciandolo con forza facendolo sorridere contro le sue labbra. Lo sentì ricambiare insinuando la lingua nella sua bocca e lei lo lasciò fare subito. Amava i baci del moro, non erano studiati o calcolati. I baci di Harry erano impetuosi, profondi, stordenti. Puro fuoco. Si scostò piano guardandolo negli occhi.
<< Adesso, era il momento perfetto >> gli disse continuando a non staccare il loro sguardo incatenato.
<< Ti amo >> le ridisse Harry.
<< Ti amo anch’io >> rispose Pansy, vedendo nascere sul viso di Harry il sorriso più bello che gli avesse mai visto, mentre lui la stringeva a se alzandola da terra.
 
 
 
 
 
 
 





<< Non posso credere che tra un mese sarà tutto finito. Insomma, ce ne andremo da qui >> disse Luna quella stessa sera al tavolo durante la cena. Di colpo tutto si fermò. Strano che fino a quel momento nessuno ci avesse davvero pensato. Erano vissuti come in una bolla tutta loro, soprattutto quell’anno, e adesso dovevano andar via. Parte della loro vita trascorsa tra le mura del castello più magico d’Inghilterra. Hermione emise un sospiro a quelle parole.
<< Direi che è il corso della vita >> disse cercando di fare un sorriso.
<< Già, bella vita >> mormorò corrucciata Astoria.
<< Dai, Rori. Ci vedremo lo stesso >> la consolò Milly.
<< Certo, ma non sarà più la stessa cosa. Voglio dire, ci vedremo, ma ognuno di noi avrà i suoi impegni >> disse la bionda.
<< Voi avete deciso cosa continuare una volta usciti di qui ? >> chiese Hermione cercando di alleggerire l’aria.
<< A me piacerebbe scrivere per la gazzetta o per qualche giornale >> disse Luna con un sorriso.
<< Io al ministero >> rispose allora la riccia.
<< Noi abbiamo il corso di auror assicurato >> rise Ron indicando se stesso ed Harry accanto a lui che ridacchiò alle parole dell’amico.
<< Io penso che porterò avanti l’ufficio di mio padre >> disse Theo alzando le spalle. Blaise sembrava immerso nei suoi pensieri, tanto che Hermione si chiese se stesse dormendo ad occhi aperti.
<< Io studierò moda, mi sembra ovvio >> disse Astoria battendo le mani con gli occhi che si illuminavano, Ginny sorrise nel vederla così presa.
<< Tu, sorellina ? >> le chiese Ron. Draco accanto a lei ridacchiò nel sentirla irrigidirsi.
<< Ehm, non penso di poterlo dire >> disse la rossa.
<< Cosa ? Perché ? Ci nascondi dei segreti, Weasley ? >> disse Blaise tornando dal mondo dei sogni.
<< Puoi dirlo, Gin. Non ti uccideranno >> disse Draco ridacchiando.
<< Io penso di si >> disse lei voltandosi a guardarlo, ma lui scosse il capo.
<< Allora ? >> chiese Pansy che con la mano intrecciata a quella di Harry fissava l’amica curiosa.
<< Ok, lo dico io. Le hanno offerto un contratto le Holiday Harpies >> disse il biondo facendo spalancare la bocca a tutti.
<< Che cosa ? Scherzi ? – sbottò Ron praticamente urlando – è fantastico >>. Lei sorrise annuendo con un sorriso.
<< Quando è successo ? >> chiese Theo eccitato all’idea.
<< Qualche settimana fa >> disse lei.
<< E perché non lo hai detto ? >> disse il moro.
<< Stavo aspettando ancora un po’. Non voglio che la gente lo sappia >> disse Ginny.
<< Ma hai accettato, vero ? Perché devi accettare >> disse Harry serio. Lei rise e annuì. Certo. Lo aveva fatto.
<< Wow, è grandioso >> mormorò Blaise.
<< Io lo dicevo che mia sorella era un portento >> continuò Ron.
<< Complimenti, Gin >> le disse Neville con un sorriso, mentre Astoria e Milly l’abbracciarono all’improvviso.
<< Immagina quanti ragazzi ti andranno dietro >> disse poi la bionda, facendo scoppiare a ridere Luna per via della faccia che aveva fatto Draco a quelle parole.
<< Ehi, andiamoci piano >> disse infatti il serpeverde.
<< Aspetta, ma le Holiday Harpies non sono in Scozia ? >> disse poi Blaise.
<< Si, sono lì >> rispose Ginny.
<< Dra, mi sa che non vi vedrete tanto spesso, allora >> disse il moro.
<< Chi te lo dice, Zab ? I corsi da avvocato esistono ovunque, sai ? Anzi in Scozia c’è uno dei corsi migliori >> disse Draco ovvio facendo ridacchiare l’amico.
<< Aspetta, questo vuol dire che tu andrai in Scozia ? >> chiese Pansy fissando l’amico che annuì.
<< Certo che si. Non la mollo in giro da sola >> sbottò il biondo. Ginny rise scuotendo i capelli.
<< Non cambierai mai >> gli disse.
<< Ovvio, che no >> rispose lui.
<< Quindi vivrete assieme ? >> chiese Neville con fare innocente facendo spalancare gli occhi di Ron che tentò di affogarsi, se Harry non gli avesse dato un paio di pacche sulle spalle.
<< Ops >> disse poi il moro.
<< Grazie per aver rovinato la mia sorpresa, Nev. Ma si >> disse Draco lanciando un’occhiata a Ginny sperando non si fosse sentita male, ma lei lo stava guardando sorridendo e con gli occhi azzurri luminosi. Non si aspettava niente di diverso da lui. Si avvicinò a lui e gli scoccò un bacio facendolo ridacchiare.
<< Mamma e papà lo sanno ? >> chiese Ron cercando di riprendersi e bere un bicchiere d’acqua  che Hermione gli aveva riempito.
<< Non ancora, ma appena finita la scuola gli presenterò Draco e glielo dirò. In fondo, ho accettato il contratto, sono maggiorenne e devo costruire la mia vita. Saranno d’accordo >> gli disse con un sorriso. Ron annuì prendendo un altro sorso.
<< E tu, Pans ? >> chiese poi Ginny all’amica che era l’unica a non aver detto chissà cosa. La mora si irrigidì all’istante, tanto che Harry se ne accorse voltandosi verso di lei. Cercò di riprendersi velocemente scrollando le spalle e piazzando un sorriso così falso in viso che Draco lo percepì immediatamente.
<< Non lo so ancora >> mentì lei, ma a quanto pare non solo il biondo non se la bevve, ma anche Ginny e Blaise la fissavano straniti, e soprattutto non osò voltarsi verso Harry accanto a lei.
<< Pans >> la chiamò solo Draco che sembrava riflettere. Mentre Blaise sembrava aver già capito.
<< Non vorrai farlo davvero ? >> chiese il moro spalancando gli occhi, e di conseguenza anche Draco parve arrivarci voltandosi verso di lei e inchiodandola con lo sguardo.
<< Fare cosa ? Perché loro sanno di che stai parlando ? >> chiese Harry stranito, ma con una strana sensazione addosso. Gli aveva appena detto di amarlo, non voleva avere quella discussione in quel momento, non quella sera.
<< Harry >> provò, ma lui la fermò.
<< No, niente Harry. Cerchi di nascondermi le cose, ma poi vedo che altri invece le sanno. Ti corro dietro da quando tutta questa storia è iniziata e anche ora che ti ho, sembra che in qualche modo tu sfugga sempre. Quindi te lo chiedo una volta sola. Cos’è che non mi hai detto ? >> sbottò Harry più nervoso di quel pomeriggio. Non andava bene. Sembrava che per ogni passo che facessero avanti ne facevano tre indietro.
<< Non adesso, ti prego >> gli disse lei pregandolo con lo sguardo, ma lui scosse il volto deciso. Quando Harry Potter si mette in testa qualcosa, nessuno riesce a fargli cambiare idea, e per quanto lei stessa fosse cocciuta, sapeva che con Harry avrebbe perso in partenza.
<< Me l’hanno detto qualche giorno fa >> disse lei voltandosi a guardare Draco e Blaise che sembrarono spegnersi all’improvviso.
<< Credevo che dopo la guerra tutto sarebbe finito, a quanto pare mi sbagliavo >> disse Blaise con un sorriso amaro.
<< Non avevi detto che non c’era nulla di cui preoccuparsi ? >> chiese invece Draco abbastanza alterato facendo spalancare gli occhi di Ginny e quelli degli altri. Non lo aveva mai visto così.
<< Perché lo pensavo davvero, Dra. Quando mi è arrivata quella lettera qualche giorno fa è cambiato tutto >> disse lei mettendosi una mano tra i capelli.
<< Qualche giorno fa hai iniziato ad essere scostante con me >> disse solo Harry, sebbene non avesse ancora idea di cosa gli altri stessero pensando, era abbastanza chiaro che a saperne qualcosa fossero solo Draco e Blaise.
<< Quello di cui parlavamo oggi – disse poi Ginny – non era l’unica cosa che ti preoccupava. Centra questa lettera, vero ? >>. La mora annuì osservando l’amica. Harry vide Draco trattenersi per poi scoppiare in una risata amara.
<< Non posso crederci, davvero >> disse il biondo incazzato.
<< Pensavo davvero che . . >>
<< Beh, sbagliavi. E ora ? >> sbottò ancora il biondo.
<< Dra, dai. E’ già difficile così >> cercò di calmarlo Blaise.
<< Potrei sapere che diavolo succede ? Che lettera hai ricevuto ? Perché voi tre sembrate impazziti ? >> disse Harry innervosendosi quasi quanto il biondo. Draco sembrava volesse spaccare qualcosa, Blaise pareva rassegnato, e Pansy….Pansy pareva sul punto di scoppiare di colpo.
<< Mi spiace >> sentì poi sussurrare alla mora che si voltò a guardarlo. Aveva gli occhi lucidi e sembrava sul punto di crollare. Harry sentì una fitta all’altezza dello stomaco, che c’era ancora ? Non poteva avere un po’ di pace ?  
<< Proviamo a parlare con lui – disse Blaise all’improvviso – io e Draco possiamo accompagnarti >>
<< Anche se così fosse non cambierebbe le cose >> disse Pansy guardando l’amico con un sorriso triste.
<< Perché ? Se tuo padre rifiutasse . . .  >>  provò ancora il moro, ma lei scosse il capo.
<< Pensi sia mio padre il problema ? Anche se rifiutasse, non servirebbe a nulla. Lui non si fermerebbe >> disse Pansy sentendo un brivido trapassarla che la scosse.
<< Pans, possiamo trovare un modo per . . . >>
<< No. Sai bene che lui non cambierà idea. Ha sempre voluto quello >> mormorò la ragazza.
<< Non puoi farlo, Pans. Non puoi stare con quel mostro, per Salazar >> sbottò Draco che sembrava preso dal diavolo in persona.
<< Dra, lo sai come va a finire >> disse lei disperata scuotendo il capo. Harry aveva il cervello in pappa. Non stava nemmeno ascoltando perché non sapeva nemmeno se fosse disposto a capire o meno quello che stava accadendo. Ginny sembrava immobile, a cercare un modo per capire. Gli altri, erano semplicemente paralizzati, in primis Hermione.
<< Pans, no. Se prova di nuovo a farti qualcosa, lo ammazzo con le mie mani >> disse il biondo mentre Blaise gli dava man forte. In quel momento Harry si riscosse, quelle parole parvero farlo scattare come colpito da un pugno di immane violenza alla stomaco.
<< Di che parli ? >> fece Harry incredulo. Pansy parve ritornare in se alla voce del moro e guardò Draco disperata scuotendo il capo per pregarlo di non farlo, di non  parlare.
<< Niente. Non stava dicendo niente, vero Dra ? >> disse lei.
<< Pans >> provò Blaise, ma lei scosse il capo con vigore, mentre nella mente di Ginny qualcosa prendeva forma, come una molla scattata all’improvviso.
<< Quando ? >> chiese d’un tratto Ginny attirando l’attenzione su di se, mentre la mora la guardava con gli occhi lucidi e increduli che lei avesse capito sul serio. Ginny seppe che lei non avrebbe risposto davanti a loro, allora si alzò prendendola per un braccio per portarla via.
<< Scusami, non avrei dovuto darti qualcosa che non avevo >> sussurrò un attimo prima ad Harry, prima di andare via con la rossa, lasciandolo congelato come una roccia senz’anima.
 
 
 
 
 
 





<< Ora tu mi dici che diavolo sta succedendo >> sbraitò Harry quando andarono nella stanza delle necessità. Erano tutti lì, volevano sapere che stava succedendo a Pansy, ma soprattutto Harry sembrava per scoppiare, e le cose sarebbero precipitate. Ginny era sparita quasi mezz’ora prima portando via la mora. Draco pensò che fosse giusto che Ginny avesse intuito cosa fosse accaduto a Pansy senza troppi giri di parole, e magari con lei si sarebbe confidata anche.
<< Allora ? >> urlò ancora Harry.
<< Non sbraitare con me, Potter. Potrei farti male, sono nervoso anch’io e tu non sai ancora nemmeno la storia >> disse Draco incrociando le braccia al petto per non dover stringere i pugni. La stanza in cui erano era buia, ricreata dall’umore dei due serpeverde.
<< Cos’è tutta questa storia ? Perché Pansy sembrava così sconvolta, e perché tu hai detto quelle cose ? >> chiese con più calma Hermione al biondo che annuì passandosi una mano tra i capelli. Non sapeva davvero da dove iniziare. Guardò Blaise, per la prima volta in vita sua in cerca d’aiuto per dire qualcosa.
<< Non c’è un modo giusto per dirlo, Dra >> disse il moro scuotendo il capo e intuendo i suoi pensieri.
<< Inizia tu, credo che l’altra parte tocchi a me >> disse amaro il biondo.
<< Bene – commentò il moro voltandosi verso gli altri che erano in trepidante attesa – dovete sapere che molte famiglie purosangue, serpeverde soprattutto, in genere promettono i loro figli per dei matrimoni combinati. Di solito per motivi politici e cose del genere >> spiegò Blaise.
<< Beh, questo è risaputo >> disse Theo.
<< Si, infatti. >> commentò Astoria.
<< Beh, io non ne avevo idea >> disse Neville.
<< Anche a voi ? >> chiese invece Ron.
<< No. I miei sono stati abbastanza liberi su questa cosa, come anche i loro >> disse Blaise indicando Theo e le ragazze.
<< E tu ? >> chiese Hermione a Draco.
<< Mio padre è il tipo che farebbe una cosa del genere, ma mia madre l’ha fermato. In ogni caso, credevo che con la fine della guerra anche questa cosa fosse andata a farsi benedire, ma a quanto pare non tutti la pensano in questo modo >> disse Draco.
<< Spiegatevi >> disse Harry. Le mani gli prudevano e loro stavano girando in tondo alla questione principale, nonché quella che gli premeva di più. Pansy.
<< Il padre di Pansy era di questa idea. Lui l’ha promessa quando è nata >> disse Draco senza giri di parole inutili. Tutti trattennero il respiro, Harry sentì come se qualcuno gli avesse appena dato un calcio allo stomaco.
<< Cosa ? Ma con chi ? >> disse Ron sbattendo le palpebre.
<< Non lo conoscete. Non è di qui. Suo padre è un magnate americano, vivono lì. Vi basti sapere che frequenta l’equivalente dei serpeverde nella scuola di magia in America, o almeno frequentava >> disse Blaise.
<< In che senso frequentava ? >> chiese Luna.
<< E’ tre anni più grande di noi. Ora ha 21 anni, e credo diriga le proprietà di suo padre o magari è diventato medimago o quel cavolo che volesse fare >> sputò Draco.
<< Non sembra ti stia molto simpatico >> disse Neville.
<< Mi è simpatico come un palo di ferro nei denti, Nev. E’ semplicemente odioso e insopportabile e poi dopo quello che ha fatto a Pansy vorrei solo sventrarlo >> disse il biondo.
<< Cosa le ha fatto ? C’è qualcosa che non state dicendo >> disse Harry indurendo lo sguardo.
<< Quattro anni fa, lui è venuto qui perché i loro genitori volevano che ogni due anni si vedessero così da conoscersi almeno un po’ per quando si sarebbero sposati – disse Blaise – l’ultima volta che l’abbiamo visto è stata quella volta, aveva diciassette anni e noi quattordici. Diciamo che lui è in parte il motivo per cui Pansy non si fida di nessuno, e soprattutto il motivo per cui non si è mai lasciata abbindolare o andare con nessuno, almeno fino a te >> concluse guardando Harry.
<< Lui non sembrava male all’inizio, anzi, era anche simpatico per certi versi e a Pansy piaceva pure, tanto meglio. In fondo, sarebbero diventati marito e moglie un giorno, quindi non c’era nulla di strano. Fino a che – emise un sospiro il biondo prima di andare avanti – non ha iniziato a diventare opprimente, ossessivo e geloso oltre ogni limite. Di solito quando veniva stava qui per tre settimane prima di tornare in America, ma quell’anno stette qui tutta l’estate. Divenne insopportabile, era assurdo, non perdeva occasione di rivangare la sua proprietà su Pansy, sul fatto che lei fosse sua e lo sarebbe sempre stata. Cercava sempre di stare solo con lei, gli leggevo odio negli occhi quando vedeva me o Blaise avvicinarci troppo a lei anche solo per parlare. E’ questo il motivo per cui Pansy odia essere ritenuta una proprietà e cose simili, le scatta un allarme dentro. Pensavamo che fosse solo geloso di non poterla vedere sempre e del fatto che mancavano anni prima che lei fosse potuta andare da lui, perché l’accordo prevedeva che alla fine della scuola lei sarebbe andata in America e avrebbe studiato lì. Si sarebbero sposati e così via >> disse il biondo.
<< Cos’è che non dici ? >> chiese nuovamente Harry vedendo il biondo respirare lentamente. Voleva rompere qualcosa, aveva intuito la storia dove andasse a parare e il solo pensiero che fosse come lo immaginava lo stava facendo ribollire talmente pianto da ucciderlo.
<< Cos’è successo ? >> chiese Hermione stringendo il braccio di Ron con il cuore a mille. Il rosso accanto a lei che sudava freddo.
<< Lui l’ha ….l’ha costretta – cercò di trovare le parole giuste Blaise, facendo però ghiacciare tutti sul posto, il suono di una lama che cadeva in terra che si espandeva nella sua mente – è stato allora che lei è iniziata a cambiare. Si è chiusa in se stessa, ha lasciato ogni cosa fuori. Quasi non fosse capitato a lei, il suo carattere completamente mutato, ha iniziato ad essere cinica, fredda. Nascondendo il tutto dietro alla scusa che stava crescendo. E’ stato orribile, non potevamo avvicinarci a lei che si irrigidiva completamente >> disse il moro ricordando ancora le scene come se fossero davanti ai suoi occhi. Tutti ammutolirono all’istante, come calamitati da qualcosa di invisibile. In realtà erano solo schiavi dei loro stessi pensieri.
<< Ci è voluto un anno e mezzo prima di poterla toccare senza che scattasse. Quello che le ha fatto è  . . . Dio, avrei voluto strappargli gli occhi con le mie mani >> disse il biondo.
<< Voi come l’avete capito ? >> chiese Luna ingoiando il magone nel petto.
<< E’ entrata nella mia stanza qualche giorno dopo l’accaduto, è scoppiata come un fiume in piena dicendomi tutto. Non ha versato nemmeno una lacrima, semplicemente alla fine mi ha chiesto di non dire più niente, e di non nominare mai più il suo nome >> disse Draco in un sussurro, come se la scena l’avesse davanti agli occhi di ghiaccio.
<< Non ha pianto ? >> chiese Hermione con il corpo leggermente scosso al solo pensare a cosa fosse successo alla sua amica.
<< No. Abbiamo capito che fosse irreparabile quando un paio di settimane dopo lui doveva tornare in America, e lei gli si è avvicinata con un sorriso gentile e l’ha baciato rendendolo felice e soddisfatto, come se fosse stato pieno di se. Io ero incredulo, ma quando si è voltata nei suoi occhi ho letto chiaramente che fosse completamente in pezzi >> disse Blaise.
<< Da quel giorno non lo abbiamo più visto. Due anni fa non è venuto, penso a causa di Voldemort e di quello che stava succedendo qui. Non ci sono stati nemmeno contatti come lettere o altro. In più con la fine della guerra l’anno scorso, credevamo che tutto fosse finito, ma a quanto pare non è così >> disse Draco.
<< Come si chiama ? >> chiese solamente Harry. Hermione si voltò a guardarlo spaventata che avesse in mente qualche sciocchezza a giudicare da come stava tremando di rabbia.
<< Potter >> provò Blaise ma venne scaraventato contro il muro da uno scoppio di magia proveniente da Harry.
<< Harry >> urlò Hermione, mentre gli altri li fissavano spaventati da tanta ira.
<< Dimmi come si chiama ? >> urlò arrivando davanti a Blaise in meno di un secondo.
<< Sebastian >> disse invece Draco, e il moro parve riprendersi e si affrettò ad uscire dalla stanza velocemente. Blaise si alzò piano massaggiandosi la testa.
<< Stai bene ? >> gli chiese il biondo guardandolo. L’altro annuì.
<< Perché glielo hai detto ? Sembrava completamente impazzito >> disse Theo al biondo.
<< Io vorrei saperlo se fosse Ginny. Lo capisco >> disse solo Draco, lasciando tutti senza parole.
 
 
 
 
 
 







<< Mi spiace tanto, Pans >> le disse Ginny. La mora era ancora abbracciata a lei.
<< Perché ? Tu non hai fatto niente >> rispose lei.
<< Lo so, ma sei mia amica. E queste cose non dovrebbero accadere a nessuno >> disse la rossa.
<< E’ stato tempo fa. Mi sono rialzata, sono diventata più forte >> disse Pansy.
<< Lo vedo, ma non è giusto comunque >> continuò l’altra. La mora cercò di sorridergli. Non aveva versato una lacrima prima, perché ora ? Non cambiava certo quello che le fosse accaduto.
<< Pansy >> sentì la voce di Harry alle sue spalle. Si alzò di scatto voltandosi e guardandolo. Il moro sembrava sconvolto e stravolto al tempo stesso. Lui sapeva, glielo lesse negli occhi. Fece per fare un passo indietro e lui parve sentirsi triste a quel gesto così istintivo che lei compiva in automatico.
<< Harry >> sussurrò, e lui senza lasciarle il tempo di capire le si avvicinò velocemente stringendosela addosso, quasi volesse provare a farla entrare dentro di se pur di proteggerla.
<< Draco e Blaise ci hanno raccontato tutto >> disse il moro continuando a stringerla, nel mentre Ginny si allontanava silenziosa cercando di lasciare loro una certa intimità.
<< Lo avevo immaginato >> commentò lei.
<< Ti giuro che se dovessi mettergli le mani addosso, io. . .  >>
<< Va bene, Harry. E’ successo tanto tempo fa. Sto bene, ora >>
<< Tu non andrai lì, non permetterò che succeda una cosa del genere, ok ? Parleremo con tuo padre e troveremo un modo se questo non dovesse funzionare, ma non lascerò che lui ti tocchi ancora, o che ti si avvicini >> disse il grifone convinto con il viso immerso in quei capelli che profumavano di fiori e che lo facevano impazzire.
<< Okay >> disse solamente la mora.
<< Prima hai detto che ti dispiaceva non avermi potuto dare ciò che volevo, a che ti riferivi ? >> chiese dopo un po’ il ragazzo scostandosi quel po’ che bastava per guardarla negli occhi.
<< Me stessa. Credevo davvero di essere padrona di me stessa, ma forse non è così >>  disse lei scuotendo il capo con la fronte contro il petto di lui.
<< Per me sei già tutto quello che voglio. E non voglio dirti che sei mia, perché non avevo idea di quello che significasse per te, quindi mi dispiace. Solo che, non ho mai pensato di farti male inconsapevolmente >> disse il moro alzandole il volto.
<< Non ho mai pensato che tu potessi farmi male, o non sarei qui. Non te l’avrei lasciato dire e non ti avrei detto che ti amo oggi. Perché era vero, Harry. Io ti amo >> disse Pansy cercando di sorridergli e lui si chiese come potesse una persona come lei essere così forte e al tempo stesso nascondersi nella sua ordinaria straordinarietà.
<< Io ti amo da impazzire. E ce la faremo, ok ? Lotteremo insieme. Non ti lascerò da sola, ne ora ne mai >> disse lui come fosse una promessa. Lei annuì e gli lasciò un bacio delicato annuendo appena, per poi lasciarsi stringere di nuovo.
<< Non lasciarmi sola stanotte >> gli disse poi. Lui annuì tra i suoi capelli.
<< Mai >> fu l’ultima sillaba che gli uscì dalle labbra.
 
 
 
 
 
 
 
 





Quando si sentì stringere in quel modo per poco non barcollò cadendo per la sorpresa. Si appoggiò con la schiena al letto a baldacchino della camera, mentre stringeva tra le braccia quella ragazza così spettacolare di cui non riusciva più a fare a meno. Si chiese come avesse potuto vivere senza di lei fino ad allora.
<< Che succede ? >> le chiese con le labbra tra i capelli.
<< Avevo bisogno che mi abbracciassi. Dopo quello che è successo oggi e che mi ha raccontato Pansy, avevo solo bisogno che tu mi stringessi >> rispose lei.
<< Va tuto bene, Gin. Tu sei al sicuro, ok ? Ci sono io con te >> disse Draco passandole una mano sulla schiena, e lei parve calmarsi di colpo. Come se il solo fatto di averlo vicino la facesse sentire meglio.
<< Pansy ? >> chiese poi il biondo.
<< Con Harry >> rispose lei facendolo annuire.
<< Perché la gente fa del male agli altri, Dra ? >> chiese poi la rossa di colpo. Lui parve spiazzato da quella domanda, ma poi ci pensò su. Si sedette sul letto permettendo a lei di stenderglisi accanto.
<< Credo che lo faccia perché sente che gli manca qualcosa. Qualcosa che gli altri hanno e che loro non avranno mai >> rispose.
<< La gente fa schifo >> disse lei facendolo ridacchiare.
<< Lo so >>
<< Non è giusto. Non dovrebbe succedere e basta >> disse Ginny posando il capo sul suo petto. Draco iniziò a carezzarle i capelli con fare distratto e concentrato al tempo stesso.
<< Le cose brutte accadono >> rispose il biondo.
<< Harry si è arrabbiato molto, vero ? >> chiese lei. Il ragazzo annuì voltandosi a guardarla.
<< Credo che sia più arrabbiato per il fatto che lei non glielo avesse mai detto, ma al contempo non può non biasimarla. Sfido chiunque a parlare di una cosa simile in tutta tranquillità >> commentò il biondo.
<< Tu ti saresti arrabbiato se fosse successo a me ? >> chiese Ginny. Lui piantò i suoi occhi nei suoi, ci pensò bene cercando di scegliere e soppesare le parole.
<< Si, mi sarei arrabbiato molto. E tu sai che non sono un bello spettacolo arrabbiato, ma probabilmente una cosa del genere sarebbe stata addirittura peggio. Potter sa controllarsi, sebbene abbia avuto uno scoppio di magia involontaria dovuta al nervosismo. Io credo che avrei perso completamente il controllo. Sarei andato fuori di testa >> ammise il biondo baciandole una tempia. Ginny annuì a quelle parole prima di scattare.
<< Aspetta, uno scoppio di magia involontaria ? >> chiese a bocca aperta.
<< Si, ha scaraventato Blaise dall’altra parte della stanza. Io forse avrei fatto saltare in aria l’intera scuola >> disse Draco.
<< Spero che risolva tutto >> disse poi Ginny.
<< Ora che lui lo sa, andrà tutto bene >> la rassicurò lui, sebbene lei sentisse una strana sensazione, e lui intuì.
<< Gin ? Stai bene ? >> gli chiese.
<< Si, solo…. Ho uno brutto presentimento >> rispose lei accoccolandosi a lui maggiormente. Draco la strinse di più voltandosi in modo da guardarla negli occhi. Le diede un bacio sulla fronte e la strinse. Non seppe perché, ma una strana sensazione stava attanagliando anche lui.
 
 
 
 






<< Sento che c’è qualcosa che non va >> sussurrò pianissimo Astoria. Blaise accanto a lei sul divano della sala comune scostò lo sguardo.
<< Cosa senti ? >> chiese lui alzando un sopracciglio preoccupato e incrociando gli occhi con Theo che aveva appena dato la buonanotte a Millicent.
<< Non so spiegartelo. E’ come se d’improvviso un soffio gelido mi avesse sfiorato, è stato solo un attimo >> disse ancora la bionda stringendo di più le gambe al petto con lo sguardo rivolto a una vetrata che dava sul fondo del lago nero.
<< E’ solo suggestione. Credo che la storia che hai sentito ti abbia segnata più di quel che credevi >> propose Theo, ma vide che le sue parole non avevano soddisfatto l’effetto sperato. Astoria sembrava più stranita e vigile di prima. Stava per dire qualcosa a Blaise, ma di colpo si voltò anche lui guardandosi alle sue spalle. Qualcosa gli aveva fatto venire i brividi.
<< Theo ? >> chiese Blaise guardandolo. Il moro non sapeva cosa dire, ma vide la bionda alzarsi in piedi.
<< Hai avuto anche tu quella sensazione ? >> chiese Astoria. Sembrava averglielo letto in faccia, così annuì solamente.
<< Blaise ? >> chiese poi il moro vedendo l’amico che si stava scurendo in viso.
<< Hai detto che era come se un soffio gelido ti avesse sfiorato ? >> chiese di colpo afferrando Astoria per le spalle, così forte da farla sobbalzare.
<< Si >> sussurrò lei.
<< Non voglio pensare che sia ciò che credo >> rispose lui passandosi una mano tra i capelli.
 
 
 
 
 







Aveva detto ad Harry che lo avrebbe raggiunto subito. Era salita alla guferia, sebbene fossero quasi le due del mattino, ma doveva mandare quella lettera al padre, non poteva non farlo. Ora che Harry sapeva, che tutti sapevano, non aveva più senso nascondere niente. Aveva scritto in fretta e furia la lettera ai suoi genitori, parlandogli chiaramente e dicendo senza giri di parole che ora era fidanzata con Harry Potter, che si era innamorata di lui e che stavano assieme da un mese e mezzo. Gli aveva detto che non aveva intenzione di andare in America, non più almeno. Emise un sospiro pesante cercando di assestare tutte le emozioni che sentiva esplodere nello stomaco come una guerra feroce. Scese gli ultimi gradini quasi di corsa, e si avviò in direzione della torre di grifondoro prendendo la strada che passava davanti al grande portone del castello. Camminò piano e nel silenzio più assoluto di quella notte di inizio primavera, il cielo buio era limpido, non vi erano nuvole all’orizzonte e le stelle erano ben visibili, così come la luna che splendeva alta sembrando la regina indiscussa di quel cielo infinito. Si fermò ad ammirarla qualche secondo da sopra uno degli archi di pietra che davano sul cortile, quando un movimento catturò la sua attenzione. Qualcosa si era mosso nell’ombra, qualcosa che ora non riusciva più a vedere. Impossibile che si trattasse di un prefetto o di un capo scuola, a quell’ora il castello era avvolto dal più assoluto silenzio. Sentì nuovamente un movimento e si voltò di scatto, vedendo una figura incappucciata entrare attraverso il grande portone, che solo in quel momento si rese conto, fosse aperto. Indietreggiò di un passo istintivamente. La figura era avvolta da una tunica lunga e nera come la notte che si stagliava all’esterno, il cappuccio calato oltre il viso. Per un attimo le aveva dato l’impressione di un mangiamorte e il sangue le si era ghiacciato nelle vene. La figura si voltò verso di lei, e si tolse il cappuccio con una lentezza estenuante. Quello che vide la lasciò senza fiato, e completamente immobile. Sebastian Christopher Lewis era davanti a lei. I capelli biondi leggermente spettinati, gli occhi azzurri e affilati come vetro che la guardavano con malcelato interesse e un sorriso che la lasciò piuttosto interdetta, non capendone il motivo. Non era un sorriso che il Sebastian che conosceva potesse fare, sembrava quasi felice di vederla, e Pansy si chiese per quale motivo il suo corpo non si stesse muovendo, per quale dannato motivo non sembrava avere intenzione di andare via da li di corsa come avrebbe invece dovuto fare immediatamente. Si chiese per quale motivo, il ghiaccio nelle sue vene e il freddo alle ossa le si fosse dissolto di colpo.
<< Seb >> sussurrò invece al vento. Il biondo la sentì e il suo sorriso si ampliò ancora di più.
<< Ciao, Penny >> sorrise smanioso Sebastian.

 
 
 
 










Ditelo che questa non ve l’aspettavate proprio, eh ? Ahahaha mi sento sadica ultimamente, maaaa, niente è mai facile nella vita, si sa. Anyway, che ve ne pare ? Sono davvero curiosa di sapere cosa vi frulla nella testa dopo questo capitolo, cosa ne pensate in generale, nei dettagli. Se vi aspettavate una svolta di questo tipo, o come vi sembra il primo ingresso in scena di Sebastian. Lascio a voi tutti i commenti e i pensieri, mi raccomando voglio davvero sapere cosa vi ha sconvolti o sorpreso e così via . . .  Alla prossima, un bacio,
Elly 

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Capitolo 19
*** Imparare ad Amare ***


<< Tu – sbraitò Draco non appena i suoi occhi si incrociarono con quelli del biondo a pochi metri di distanza da lui – che diavolo ci fai qui ? >>
<< Draco, è un sacco che non ci si vede >> rispose l’altro con un ghigno divertito.
<< Avrei preferito non vederti mai più >> disse ancora il serpeverde facendo per saltargli addosso, ma Pansy apparve in quel momento fermandolo di colpo, andando a mettersi tra i due.
<< Dra, no >> disse la mora. Lui la guardò corrucciato. Fece per riaprire bocca, ma la voce di Harry si sovrappose alla sua. Pansy si voltò, vedendo il moro fissarla attonito e arrabbiato, Ginny a pochi passi di distanza con una mano alla bocca per la scena a cui stava assistendo. Blaise sembrava incantato, come se qualcuno gli avesse tirato una sberla.
<< Pans >> disse di nuovo Draco tremando di rabbia, ma lei scosse nuovamente il capo facendo un passo indietro in direzione di Sebastian.
 
 
 
 

 

 

La notte prima . . .
 

<< Perché sei qui ? >> chiese lei in un sussurro, l’aria della notte che l’attanagliava, quasi una sottile ed invisibile forza che le bloccava il respiro stringendole lentamente la gola.
<< Sai bene perché sono qui. Manca un mese, un piccolo mese e poi andremo via insieme >> rispose lui sorridendole.
<< Credevo che l’accordo fosse saltato >> disse ancora lei. Lui le sorrise nuovamente, era strano. Non lo ricordava affatto così tranquillo. Le sembrò che il castello attorno a loro ruotasse, tanto era la sensazione che la stava invadendo.
<< Ne io ne mio padre abbiamo mai accennato al voler cambiare idea. Non puoi immaginare quanto abbia aspettato questo momento >> disse Sebastian.
<< Non eri qui. Non sei venuto due anni fa e non ti sei fatto sentire, sei semplicemente sparito. >> ribeccò lei amara voltandosi a guardare fuori. Di colpo l’aria divenne rarefatta e una sferzata gelida le tagliò il viso, si voltò di scatto. Lui era lì, a meno di venti centimetri da lei. L’istinto la portò ad indietreggiare di un passo, ma lui prontamente riguadagnò la distanza.
<< Mi sei mancata così tanto. Questi quattro anni sono stati una tortura per me, il pensiero di non poterti vedere mi dilaniava di continuo >> le sussurrò direttamente in volto. Lei spalancò gli occhi, un po’ per le parole, un po’ per la vicinanza di colpo accentuata da ciò che le stava dicendo.
<< Dovrei crederti ? Le tue parole sono veleno >> rispose lei impuntandosi e piantando gli occhi scuri in quelli chiarissimi di lui. Il vento continuava a soffiare, un’aria singolare che quella notte si stava creando pian piano. Lo vide sorridere divertito dalle sue parole, senza scomporsi minimamente. Per la seconda volta quella notte lui le parve diverso. Il vecchio Sebastian avrebbe reagito immediatamente a quella sua affermazione, e nemmeno in modo tanto gentile. Il ragazzo che ora si ritrovava dinnanzi era diverso. Uguale e differente al tempo stesso. Più pacato, più tranquillo, più controllato. Sembrava divertito da lei e dalle sue reazioni, per nulla infastidito. Si tolse il mantello di dosso rivelando un completo scuro come la notte, si intonava per quanto diverso ai suoi capelli biondissimi. Gettò il tutto in terra sistemandosi e passandosi una mano tra i capelli, a quel gesto lei rabbrividì leggermente, non sapendo se fosse a causa sua o a causa di quello strano vento che aveva preso vita tra loro.
<< Non ti sto mentendo, Penny. Mi sei mancata da impazzire e se non mi sono fatto sentire è stato solo per non creare ulteriore scompiglio in tutto ciò che stava accadendo qui. Ti assicuro che non avrei mai potuto lasciar perdere il patto, men che meno te. Lo sai quanto io tenga a te, Pen, è sempre stato così >> disse risoluto il biondo portandosi ancora più vicino. Pansy sentì il cuore sobbalzare a quel movimento così strano eppure ricercato.
<< Hai perso il diritto di chiamarmi in quel modo molto tempo fa >> disse lei glaciale, e lui come al solito scosse il capo con un sorriso.
<< Io devo chiederti scusa. Ho sbagliato, ho fatto un casino quattro anni fa e credimi, se ti dico che tutto quello che vorrei sarebbe cambiare ciò che ho fatto. Avrei voluto fosse successo in modo diverso da ciò che è stato, ma ero troppo geloso per poterlo capire lucidamente. Se potessi sarebbe l’unica cosa che cambierei perché sono stato un mostro, ma tutto quello che abbiamo avuto non lo cambierai mai, per nulla al mondo, perché tu sei importante per me >> continuò Sebastian. Stavolta il cuore non rimbombava per il riflesso, stavolta lo stava facendo di sua spontanea volontà e in maniera incontrollata. Cercò di respirare con calma, ma non ci riusciva, nemmeno i suoi polmoni la stavano ascoltando in quel momento.
<< Stai sul serio dicendo che ti dispiace ? >> chiese ancora lei incredula, di colpo sentiva un groppo in gola, come se non avesse aspettato altro che quelle parole da quel dannato giorno.
<< Certo che mi dispiace. Non smetterò un solo giorno di dirti quanto mi spiaccia. Ho passato gli ultimi quattro anni a darmi dell’idiota e del mostro di continuo, tutto per quello che ti avevo fatto. Io non volevo essere così, ma tu…morgana, tu mi mandi fuori controllo, Penny. Mi incendi anima e corpo e non te ne rendi nemmeno conto. Io farei qualsiasi cosa per te >> e in un secondo fu a un millimetro da lei, con la mano tra i suoi capelli e la fronte contro quella della mora. A Pansy mancò il respiro, e quell’ondata di disgusto che avrebbe dovuto muoverla fin da quando l’aveva visto pochi minuti prima non aveva intenzione di farsi viva. Sentì un brivido perforarle la schiena come mai prima d’ora, e non era per paura. Per la prima volta non provava disagio a una distanza così ravvicinata con qualcuno. Con Harry ci aveva impiegato giorni, perché con Sebastian non sembrava servire ? Perché non sentiva la necessità di staccarsi immediatamente da lui ?
<< Okay – sussurrò senza fiato – accetto le tue scuse >> disse piano scostandosi per riprendere aria. Vide il ragazzo sorridere con una strana felicità in volto. Quasi sorpreso, come se non si aspettasse fosse così semplice, e a dirla tutta, nemmeno lei si aspettava di perdonarlo così in fretta. Forse in parte dovuto al fatto che ci era passata sopra col passare degli anni, aveva imparato a conviverci e le scuse di lui avevano solo messo fine al capitolo di quella storia.
<< Mi perdoni ? >> chiese infatti lui incredulo.
<< Sono passati anni, sono andata oltre, sono diventata più forte. Non è una ferita che si può cancellare, non guarirà mai completamente. Ho imparato a conviverci, sapendo che avrei dovuto farlo per sempre. Ma accetto le tue scuse, vogliono dire che hai capito, che hai avuto il coraggio di dirmelo >> disse lei cercando di guardarlo il meno possibile, ma il sorriso che nacque sul volto del biondo fu difficile da ignorare. Quel sorriso l’aveva sempre mandata in subbuglio, fin dalla prima volta che lo aveva incontrato quando aveva poco più di sei anni. I capelli di riccioli biondi che ora erano spettinati e più corti, gli occhi azzurrissimi come i principi delle fiabe. A quel tempo avevano fatto il suo effetto. Era così diverso da Harry, in ogni sua sfaccettatura era completamente differente.  
<< Ti ringrazio per darmi questa opportunità – fece il biondo, poi il suo sguardo cambiò nuovamente. Mise le mani nelle tasche e si voltò verso il giardino. I suoi capelli che sembravano ancora più chiari, quasi bianchi alla luce della luna. – Ho sentito, o meglio, mi è giunta voce che tu stia con Harry Potter >>  buttò lì quell’affermazione come fosse la cosa più normale del mondo, ma non lo era. Non lo era davvero. Non per uno come lui.
<< Io…noi, ecco. Si, sto con lui >> cercò di dire la mora tirando un sonoro sospiro, ma il sorriso amaro che fece il biondo le parve strano, forse un po’ troppo. Sembrava quasi triste, e provò lei stessa una tristezza mai sentita. Quelle iridi azzurre le stavano facendo provare cose che avrebbe dovuto evitare e non sentire affatto. Un’aria così triste e spenta non l’aveva mai vista negli occhi di nessuno prima d’ora.
<< Non ti mentirò, Pansy, non l’ho mai fatto. Anche quando sbagliavo non ti ho mai mentito. Sai perché sono qui, lo so io e lo sai anche tu. Sono venuto perché noi due siamo stati promessi fin da bambini, sono venuto perché è il nostro destino stare assieme. Io sono qui perché voglio te, Penny. Ho sempre e solo voluto te >> disse Sebastian scrollando le spalle.
<< Lo so che non mi hai mai mentito, e questo lo apprezzo, nonostante tutto. Ma io, io sto con Harry adesso. Credevo che il patto non avesse più alcun valore e io . . . >>
<< E tu hai pensato bene di poter stare con chi ti pareva. Certo, tra tutti l’eroe del mondo magico, non c’è che dire. Posso capire, sai ? Lui è il mago più potente in circolazione attualmente, è l’eroe, è quello che tutti approverebbero, il ragazzo perfetto. Io sono solo il mostro che ti ha fatto del male, quello che ti ha ferito, quello che dovresti odiare. Il punto è che…tu sei stata promessa a me, non a lui >> concluse lui per lei.
<< Non volevo dire questo – ribeccò Pansy provando rabbia per la prima volta da quando lo aveva visto quella notte – non ho pensato di fare ciò che mi pareva, Sebastian. E’ successo e basta. Sei sparito per quattro anni, quattro fottuti anni. Credevi potessi prevedere il futuro ? So benissimo che io e lui non centriamo niente l’uno con l’altro, ma è successo e non posso ignorarlo >>
<< Io sono qui per te. Perché voglio te, Penny, scordati che io me ne vada senza aver lottato. Le promesse le ho sempre ritenute un’enorme cavolata, nate solo per puro interesse. Ma quando ti ho visto la prima volta la mia concezione di tutto ciò è completamente cambiata. Perché ti ho vista e ho capito che con o senza promessa tu saresti stata perfetta per me. Quindi mi spiace, ma io non me ne vado >> disse lui deciso e piantando gli occhi chiari in quelli di lei. Pansy deglutì a quello sguardo, sembrava così deciso e convinto che niente avrebbe potuto smuoverlo dalla sua decisione.
<< Io lo amo, Seb – disse la mora guardandolo negli occhi e cercando di farglielo capire – non pensavo nemmeno di provare certe cose, ma lui è . . .  >> Sebastian sembrò provare quasi dolore nel sentirla parlare. Come se qualcuno continuasse a pungerlo con un puntaspilli e non ci fosse nessuno ad occuparsi delle sue ferite.
<< Lui è quello sbagliato, Pen. Lui non fa per te. Siete opposti, siete fondamentalmente diversi, venite da mondi diversi. Credete in cose diverse, avete tradizioni differenti. Ci sono cose che lui non capirà mai di te e che tu non capirai mai di lui. Lui vorrà una famigliola felice, quella che non ha mai avuto. Con la moglie che lo aspetta a casa quando ritorna dal lavoro e una manciata di marmocchi intorno. Ma questo non è abbastanza per te, perché tu non hai mai voluto questo, tu non hai mai creduto in questo. Tu sei quella che voleva conquistare il mondo e cambiarlo, sei quella che non voleva la famigliola felice. Sei ancora la stessa persona che mi ha detto che voleva andare via e girare il mondo ? La stessa che voleva farlo con me ? La stessa persona che non vedeva l’ora di finire la scuola per poter raggiungermi e fare ciò che volevamo ? Sei la stessa persona che mi ha detto che saremmo stati io e lei per sempre ? Che insieme avremmo abbattuto ogni muro ? Sei ancora tu ? >> le disse lui tutto d’un fiato. Pansy spalancò gli occhi, la gola secca e le parole che non volevano uscire. Era ancora la stessa persona di prima ? Quella persona che aveva giurato di non tradire mai, per nessuno al mondo ? Era davvero ancora lei ? O Harry Potter l’aveva cambiata fino al punto da non riconoscersi ?
<< Io non lo so più chi sono >> sussurrò al vento, di colpo sconvolta e sopraffatta da tutte quelle emozioni che le stavano crollando addosso. Si sentiva come se avesse appena ricevuto una sberla da qualcuno che la stava finalmente svegliando dopo mesi.
<< La Penny che conosco io, quella per cui ho perso la testa è quella persona. Quella che mi ha promesso tutte quelle cose, quella che ha giurato a me che non sarebbe mai cambiata, mai. Per nessuno, tantomeno per un ragazzo, anche se ero io. La Penny che io ho amato, che io amo è quella stessa persona che preferirebbe scomparire piuttosto che annullare se stessa, quello in cui crede, quello che vuole, i suoi sogni per qualcun altro >> disse Sebastian guardandola negli occhi e agganciandoli ai suoi. Pansy sembrò provare una fitta al cuore che le fece portare una mano al petto. Di colpo sembrò che qualcuno le avesse rovesciato una secchiata d’acqua gelida addosso. Come aveva potuto dimenticare quelle cose ? I suoi sogni, il suo voler essere libera e indipendente da tutti e da tutto. Il suo voler girare il mondo, vedere i posti, conoscerlo. Il suo esser così cinica, il suo essere così complicata per certi versi. Il non voler rinunciare a se stessa, a quello che era per nessuno al mondo. Eppure ? Era bastato Harry Potter per farle dimenticare tutto quello ? Per farle dimenticare chi era ? Com’era potuto accadere ? Lei amava se stessa e il suo essere fatta in quel modo. Annullarsi per qualcun altro, non c’era cosa che più odiava al mondo, eppure lei stessa ne era vittima in quel momento. Con Harry non sarebbe stata più se stessa, questo era certo. Stava cambiando per certi versi, ma era quello che voleva ? Cambiare e vivere per sempre con lui ? No. Non voleva quel tipo di vita, lei non voleva legami, non voleva una famiglia, non voleva essere ritenuta proprietà di qualcuno. Chi diavolo stava diventando ? Non si conosceva più nemmeno lei. Stava rinnegando se stessa per qualcun altro. Stava tradendo se stessa.
<< Io non voglio essere così >> sussurrò di nuovo con le lacrime agli occhi. Sebastian la guardò annuendo e fece per dire qualcosa, ma lei lo precedette abbracciandolo di colpo. Il biondo si irrigidì non aspettandosi quella svolta improvvisa.
<< Stai bene ? >> le chiese all’orecchio ricambiando l’abbraccio.
<< Credo di si, e per la cronaca. Sono sempre la stessa persona >> disse Pansy voltandosi a guardare fuori.
<< Cos’hai deciso ? Io non me ne vado senza lottare >> disse ancora il biondo.
<< Devo pensare per un po’. Dammi tempo >> disse lei.
<< Non farmi aspettare in eterno >> concluse lui dandole un bacio sulla fronte e scomparendo di colpo, così come era apparso.
 
 
 
 




Presente  . . . .
 



<< Che diavolo succede ? >> chiese ancora Draco abbastanza alterato.
<< Non devi saltargli al collo >> rispose Pansy come se avesse a che fare con un bambino.
<< Allora sarà meglio che ti spieghi subito >> continuò la serpe inviperita. Ginny a quel punto si riscosse dal resto del gruppo ancora stranito e si avvicinò al biondo prendendogli la mano.
<< Dra, calmati >> gli disse. Sebastian li fissò incuriosito.
<< E’ la tua ragazza ? >> chiese al biondo, ma Draco lo incendiò all’istante portando una mano attorno alla vita di Ginny e stringendo lievemente.
<< Si, e non sono affari tuoi. Te lo chiedo di nuovo, che diavolo ci fai qui ? >>
<< Non sono affari tuoi >> ribeccò Sebastian.
<< Io sono Ginevra, ma tutti mi chiamano Ginny >> disse a quel punto la rossa facendo congelare Draco sul posto che si irrigidì immediatamente. Sebastian parve invece divertito dalla cosa e le rivolse un sorriso sinceramente colpito.
<< Sebastian Lewis >> rispose garbato.
<< Non ci hai risposto, Sebastian. Cosa vuoi ? >> si intromise a quel punto la voce di Blaise che era stato silenzioso tutto il tempo. Le sue parole tagliavano l’aria come vetro.
<< Blaise – fece il biondo – come ho già detto, riguarda me e Penny >> disse ancora. Harry strinse i pugni a quel soprannome. Come diavolo osava ? Dopo quello che le aveva fatto ? E perché cavolo lei lo aveva difeso da Draco.
<< Credo che siano affari miei, sai ? >> disse a quel punto il moro. Pansy gelò all’istante. Non sapeva nemmeno lei come comportarsi.
<< Harry  . . . >> provò, ma lui la interruppe.
<< Niente Harry. Voglio delle spiegazioni, ora >> ringhiò di rabbia.
<< Quindi sei tu Harry Potter ? – buttò lì il ragazzo biondissimo – non c’è che dire, Penny. Hai gusti molto differenti tra loro >> disse riferendosi ovviamente a quanto Harry fosse diverso da lui. Capelli neri, occhi verdi. Più diverso non poteva trovarlo.
<< Lo sai che non centra nulla questo >> ribeccò lei.
<< Sarà, ma io voglio i fatti. E alla fine di questo mese tu verrai via con me >> disse Sebastian voltandosi verso di lei e causandole un mini infarto.
<< Lei con te non verrà proprio da nessuna parte >> ringhiò il moro.
<< Pans, ti giuro che potrei ucciderti >> disse Draco, mentre Ginny cercava di tenerlo buono.
<< Io non obbligo proprio nessuno, Potter – ridacchiò Sebastian – lei verrà con me perché sarà lei a volerlo. Perché per quanto tu ti possa impegnare, io la conoscerò sempre meglio di te, e so esattamente cosa vuole >>
<< Tu, io giuro che. . >> cominciò Harry, ma la voce della mora lo frenò.
<< Seb, no >> disse solo Pansy.
<< Solo perché me lo chiedi tu, Penny >> sorrise lui.
<< Non sei d’aiuto >> disse ancora la mora riferendosi al soprannome.
<< Chi ha mai detto di voler essere d’aiuto ? – alzò un sopracciglio il biondo – ad ogni modo ci vediamo più tardi >> le disse sparendo poi di colpo un’altra volta.
<< Ma come ha fatto ? Non ci si può smaterializzare qui >> disse Hermione, aprendo bocca per la prima volta da quando era arrivata.
<< Silente gliel’ha concesso >> rispose Pansy.
<< Aspetta….chi altro sa che lui è qui ? >> chiese la riccia.
<< Noi, Silente e i professori. Starà qui per questo mese >> disse ancora lei. Draco continuava a guardarla come fosse di colpo ammattita, e forse lo era davvero.
<< Perché è qui ? E perché deve restarci tutto il mese ? >> chiese appunto il biondo.
<< Lo sai perché è qui >> rispose lei.
<< Quando lo hai incontrato ? >> chiese invece Blaise.
<< Questa notte >>
<< E’ per questo che sei sparita ? Eri con lui ? >> urlò Harry facendo intimorire persino Ginny. Non lo aveva mai visto così.
<< Ho parlato con lui stanotte, si >> disse Pansy. Harry fece una risata isterica e si passò le mani tra i capelli come impazzito.
<< Sei fuori di testa per caso ? >> urlò ancora, e quando vide la faccia seria della mora rise ancora di più.
<< Non sono sicura di voler intraprendere questo discorso >> disse la mora affilando lo sguardo con i suoi occhi scuri.
<< Ma davvero ? Tu sei la mia ragazza, o forse te ne sei dimenticata ? Ieri mi hai detto che mi ami e ora rispunta quel tizio e tu non sembri minimamente turbata. Come dovrei sentirmi ? >> disse il moro stringendo i pugni. Pansy si morse il labbro non sapendo come rispondere. Fu Ron, con sorpresa di tutti a distrarli dalla situazione farfugliando qualcosa sulla colazione e lasciando così i due da soli liberi di scontrarsi.   Al rosso la situazione non piaceva, affatto.
 
 
 
 
 
 
 
 



<< Perché cavolo ti sei presentata a lui come fosse la cosa più normale del mondo ? >> disse Draco a Ginny non appena entrarono nella camera di quest’ultimo.
<< Cosa ? >> gli chiese lei confusa non capendo a cosa si stesse riferendo.
<< Perché diavolo hai detto il tuo nome a Sebastian ? >> urlò ringhiando, lei sbattè le palpebre e sbuffò appena facendolo accigliare ancora di più.
<< Non serve a nulla essere scontrosi come te. Lui è qui, non piace a nessuno per ciò che ha fatto a Pansy, ma lui questo non lo sa. E’ il nostro vantaggio su di lui, no ? >> disse la rossa scrollando le spalle. Di colpo si ritrovò Draco addosso che la stava baciando con tutta l’anima in corpo.
<< Lo sai che ti amo, vero ? >> chiese con un ghigno che non prometteva nulla di buono.
<< Si, ma oggi non me lo avevi ancora detto >> ribeccò lei mettendo un finto broncio.
<< Ti amo >> le disse lui con serietà guardandola negli occhi.
<< Lo so, e ti amo anch’io >> rispose Ginny baciandolo di nuovo e portandolo piano al divanetto dinnanzi al camino spento di inizio maggio.
<< Sei un fottuto genio, Weasley >> ridacchiò ancora pensando alla furbizia della sua ragazza. Aveva individuato un vantaggio a cui nessuno di loro aveva minimamente pensato.
<< Ho imparato dal migliore >> rispose lei scrollando le spalle.
<< Se mi aduli così non ti farò smettere mai, sappilo >> rise il biondo.


<< Perché Pansy non sembrava turbata mentre parlava con lui ? >> chiese poi Ginny e Draco si staccò dal suo collo emettendo un sospiro.
<< Onestamente ? Non ne ho idea. Credo che abbiano parlato molto, a quanto ho capito lei non è più tornata da Potter dopo. Pansy è forte, ha lottato da sempre con questa storia, è andata avanti sapendo di doverci convivere e che avvilirsi o autodistruggersi non serve a niente. Lui era strano, diverso per certi versi e credo che lo abbia notato anche lei. Forse lui le ha chiesto scusa, non lo so. Ma continuo a non interpretare tutto. Devo parlare con lei >> disse il biondo.
<< Credi che lo abbia perdonato ? >> chiese la rossa poggiando il capo sul petto del serpeverde.
<< Riuscire a perdonare qualcuno che ci ha fatto così male sembra impossibile, eppure è un dono raro. E’ una questione delicata, Gin, e io non ne ho più parlato con Pansy da quel giorno, come lei mi aveva chiesto di fare. Se penso che l’abbia fatto dopo quel che ho visto oggi ? Si, credo di si >> rispose lui con un profondo respiro.
<< Io penso una cosa, ma ho paura di dirla ad alta voce perché poi si avvererebbe >> disse Ginny con una risata amara.
<< Cosa ? >>
<< Sai chi può perdonare qualcosa del genere dopo tutto questo tempo ? >>
<< Chi ? >> chiese Draco inarcando un sopracciglio e non capendo dove vuole arrivare la ragazza.
<< Qualcuno che ama >> disse Ginny.
<< Non può, non potrebbe mai  . . . >> disse Draco scuotendo il capo incredulo.
<< Lei ama Harry, ma una parte di lei ama anche Sebastian, e forse se ne sta rendendo conto solo ora, una parte di lei assopita che si sta svegliando >> sussurrò l’ex grifona.
<< Amare lui è come amare il diavolo >> sbottò il biondo alzandosi.
<< Allora ognuno di noi ha il suo diavolo da amare, Draco >> disse con fermezza la rossa.
<< Perché dici questo ? >> chiese di colpo fermandosi. Incrociò gli occhi azzurri di lei quasi intuendo le successive parole, e si morse la lingua per non parlare, sebbene lo volesse.
<< Perché per quanto sia una cosa deplorevole, per quanto sbagliata, ognuno di noi ama qualcuno talmente tanto da potergli perdonare ogni cosa, Draco. Che ci piaccia o meno siamo umani, e questo è umano >> disse Ginny andandogli vicino.
<< E’ sbagliato >> rispose lui.
<< Lo è. Ma non dovremmo giudicare perché ci vuole coraggio a far accettare a noi stessi una cosa così, è la storia più vecchia de mondo, il legame tra vittima e carnefice da condannare. Ma è questo che ci rende umani. Io amo te in un modo così intenso da sapere che sei tu il mio diavolo. Ti perdonerei qualsiasi cosa >> continuò lei mettendogli una mano sulla guancia. Lui seguì con il viso il movimento di quella mano e poi gliela prese tra le sue conducendola al letto a baldacchino al centro della stanza. La fece stendere per poi salire su di lei sovrastandola.
<< Devi essere pazza per amarmi così, ma io ti amo allo stesso modo e non posso giudicarti >> disse Draco.
<< Non si può amare se non si è un po’ pazzi >> rispose lei prima di incontrare le labbra del biondo che scesero piano; iniziando un lungo viaggio a partire dal suo collo e scendendo sempre più giù man mano che scendevano i vestiti.
 
 
 
 
 
 
 






<< Io ho cercato di venirti incontro, ho cercato di assecondarti e di rispettare i tuoi spazi, di non pesarti. E tu ? Tu sparisci con lui >> disse ancora Harry incredulo.
<< Non sono sparita con lui, me lo sono semplicemente ritrovata davanti >> urlò lei. Perché diavolo non capiva ?
<< Certo, e invece di andare via, di venire da me ti sei fermata lì a parlare con lui per fare due chiacchiere come foste amici di vecchia data. Tutto normale non c’è che dire. Ma ti senti quando parli ? >> disse ancora lui fuori di se.
<< Non è così che è andata. Avrei voluto vedere te al posto mio. Non puoi metterti nei miei panni per un solo cavolo di secondo e capire come mi sia sentita nel trovarmelo dinnanzi ? >> disse lei esasperata. Erano ore che discutevano e non trovavano una fine.
<< Al posto tuo sarei fuggito a gambe levate, ecco che diamine avrei fatto, non sarei rimasto lì senza alcun apparente motivo >>
<< Quindi è questo il tuo piano ? Scappare a gambe levate ? E’ così che hai fatto con Voldemort ? Sei fuggito ? >> rise lei amara.
<< Stai mischiando cose che non centrano. Io non scappo a differenza tua, qua stiamo parlando di altro, dannazione. Come hai potuto avvicinarti a lui dopo tutto quello che ti ha fatto ? >> sbraitò ancora il moro.
<< Sono rimasta lì paralizzata e immobile nel vederlo. Non lo vedevo da quattro anni, Harry. Scusami tanto se sono rimasta bloccata nel vedermelo apparire davanti in piena notte >> disse alzando le mani al cielo.
<< Perché non sei venuta subito da me ? Perché ti ho dovuto trovare con lui stamattina in corridoio ? Cosa c’è ? Ti sei divertita con lui tutta la notte ? >> urlò ancora prima di rendersi conto delle parole che gli erano uscite fuori di colpo. Pansy dinnanzi a lui deglutì, irrigidì i muscoli e strinse i pugni.
<< Direi che hai reso perfettamente l’idea di ciò che pensi di me, grazie per averlo detto ora >> disse gelida e fece per girarsi, ma il moro la bloccò afferrandole un braccio e facendola voltare verso di lui.
<< Aspetta, non volevo dire quel…>>
<< Invece sei stato chiarissimo, hai ragione, non so proprio come io abbia potuto pensare di poter stare con te senza doverci scannare almeno quattro volte al giorno. Scusami, ma mi hai davvero ferita  >> fece amara mordendosi il labbro.  
<< Non puoi paragonare le cose, quello che hai fatto è stato assurdo anche per te >> disse Harry cercando di farle capire il suo punto di vista.
<< Se solo tu mi lasciassi spiegare . . . >> provò, ma lui la bloccò nuovamente.
<< Maledizione, Pansy. Ti ha violentata e tu sei stata li a parlare con lui e stamattina l’hai persino difeso da Draco. Cosa diavolo dovrei pensare ? >> ringhiò Harry.
<< Lo so benissimo cosa mi ha fatto – urlò lei con le lacrime agli occhi per quelle parole così dure da essere digerite, urlate in faccia proprio da lui – e so benissimo da sola come comportarmi con lui. Se solo tu mi ascoltassi per cinque dannati minuti sapresti che non me la sono spassata con lui come credi tu. Mi ha chiesto scusa, e io ho accettato le sue scuse. E questo non fa di me una persona debole o orribile che cerca attenzioni anche in cose disperate, fa di me una persona forte che ha imparato a convivere con una cosa brutta che le è capitata, una persona che ha capito che la vita non si ferma solo perché qualcuno che amavi ti ha fatto del male, e che saper perdonare a volte è l’unica ragione che ci fa andare avanti. Io sono così e sono orgogliosa di me stessa e di ciò che ho fatto, non ho bisogno di essere protetta o che qualcuno mi ricordi in continuazione cosa mi è successo perché non mi serve, perché adesso sto bene >>. Harry lasciò andare il suo braccio come scottato da quelle parole. Lo aveva folgorato, non l’aveva mai vista così determinata, e soprattutto, tra tutti un piccolo particolare l’aveva colto e il cuore gli stava martellando come impazzito. Non poteva averlo detto davvero, no ? Sarebbe da pazzi. E lui non voleva crederci.
<< Qualcuno che ami ? Tu lo amavi ? >> chiese lui incredulo. Pansy spalancò gli occhi. Lo aveva detto sul serio ? Si morse il labbro quasi a farlo sanguinare, gli occhi di Harry erano lucidi di incredulità e smarrimento. Uno strano sentimento le stava scorrendo di colpo nelle vene, qualcosa che non aveva mai provato prima, qualcosa di pungente come un ago.
<< Lo amavi ? >> chiese di nuovo in un sussurro, tanto lento quanto deciso e pesante da farla sobbalzare come spinta da una forza invisibile.
<< Si, io lo amavo e lui mi ha fatto del male perché non lo aveva capito. Io lo amavo e lui mi ha spezzato il cuore così tanto che ricomporlo è stato quasi impossibile >> disse lei mentre una lacrima le scivolò via dagli occhi scuri. Piangere, non lo faceva da anni. Forse per la prima volta stava piangendo davvero, forse perché aveva detto ad alta voce quello che aveva tenuto in un frammento di cuore fino a quel momento. Realizzarlo di colpo era troppo, persino per una come lei, che di colpi ne aveva avuti infiniti. La sensazione pungente sparì all’improvviso e la pesantezza che portava nel cuore da anni si dissolse come neve al sole, il cuore più leggero di poco prima.
<< Ho bisogno di stare solo >> disse Harry in un sussurro quasi impercepibile che le fece scuotere il capo con entrambe le guance bagnate. Un singhiozzo le sfuggì dalle labbra e lui si voltò strizzando gli occhi, voleva fermarlo, ma nessuna parola sembrava voler uscire dalle sue labbra. Lo vide allontanarsi con passo veloce, deciso, lontano da lei. Quando la figura di Harry sparì nel buio del corridoio, lei si lasciò cadere con la schiena lungo la parete fredda di pietra e si portò le gambe al petto continuando a stringerle, come se potesse lasciargli il segno in qualche modo. Alzò il volto al cielo e gli occhi scuri parvero illuminarsi di una luce diversa, solo, non sapeva se fosse rinascita o rassegnazione.
 
 
 
 
 
 
 
 






<< Pansy, andiamo, qualcosa devi mangiare. Quanto hai perso ? Cinque chili ? >> cercò di smuoverla Luna per l’ennesima volta. La mora scosse di nuovo il capo imperterrita. La bionda emise allora l’ennesimo sospiro che fece accigliare Hermione e Ginny che si avvicinarono alle due e si sedettero accanto a loro. Erano nei giardini del castello, vicino al lago nero. Il sole iniziava ad essere più caldo di giorno in giorno come a segnare che l’estate stava arrivando, e con essa la fine della scuola. Era passata una settimana dall’arrivo di Sebastian, una settimana dalla sua litigata con Harry, con il quale non parlava da allora. Le cose si erano praticamente rotte, non si vedevano, non si parlavano, cambiavano strada quando si incrociavano, e per la prima volta in vita sua aveva pianto, ma pianto davvero.
<< Pans, devi mangiare, Luna ha ragione >> disse Ginny mettendole una mano sulla spalla. La mora allora alzò gli occhi sulle tre, e leggendo l’espressione preoccupata di tutte decise di mangiare facendo nascere loro un sorriso spontaneo.
<< Non hai più parlato con Harry ? >> chiese cauta Ginny.
<< No. Non credo gli importi più qualcosa. Bel modo di amare qualcuno, alla prima difficoltà sparisce >> disse amara la mora.
<< Non è così, Pans. E’ solo molto turbato da tutto questo, non sa nemmeno lui come doversi comportare. E’ un animale in gabbia, non sta tranquillo un attimo e a Ron stanno per saltare i nervi. E’ come se fosse costantemente su un filo >> si intromise Hermione.
<< Beh, a me sembra piuttosto tranquillo >> rise amara riferendosi al fatto che un paio di giorni prima lo aveva visto parlare con Cho Chang in un corridoio. Merlino, se l’aveva ferita.
<< Di cosa parli ? >> chiese Luna stranita, ma lei scosse la testa.
<< Nulla, tanto alla fine ti feriscono tutti e basta >> disse Pansy. Hermione la osservò dispiaciuta non sapendo davvero cosa poter dire.
<< Sebastian ? Non si è più fatto vivo ? >> chiese a quel punto Ginny.
<< Credo abbia degli affari da sbrigare ma dubito che sparisca. Sono quasi sicura che a breve ricomparirà >> disse l’ex serpe.
<< Cos’hai intenzione di fare ? >> provò a chiedere cauta Hermione, ma la mora scrollò le spalle.
<< Non lo so. Di sicuro non posso fermare la mia vita solo perché Harry non ha il coraggio di affrontare le cose o ha troppa paura di me, o paura del mio passato >>
<< Stai pensando di seguire Sebastian ? >> chiese Luna scrutandola.
<< Forse >>
<< Ne sei sicura ? Voglio dire, lui  . . .  >> iniziò Hermione, ma Pansy scosse il capo.
<< Non cercare di capirmi, Herm. La mia testa è un cubo di rubik, ne usciresti a pezzi >> rispose Pansy bloccandola sul nascere.
<< Pensi sia cambiato ? >> chiese invece Ginny.
<< Cambiato ? Lui è diverso in certi modi, ma è sempre lui. Penso che cambi il nostro modo di vedere le persone, ma cambiare noi stessi è quasi impossibile. Non penso sia cambiato, penso sia cresciuto. Non era così, quello che ha fatto, non lo so. Penso che a volte non ci siano spiegazioni razionali quando si fanno certe cose >> disse semplicemente la mora e la rossa annuì. Hermione prese un sospiro sedendosi e cambiando discorso facendo nascere un sorriso sul volto di Pansy.
<< Mi prometti solo una cosa ? >> disse poi ancora Ginny. Pansy la osservò curiosa e annuì.
<< Qualsiasi decisione tu prenderai, io sarò dalla tua parte. Ma voglio che tu scelga perché lo vuoi davvero >> disse lei, e la mora sorrise annuendo e abbracciandola di colpo sorprendendo Ginny che sapeva benissimo quanto l’amica fosse restia a quel tipo di contatti. La strinse un po’ di più tirando nell’abbraccio anche Hermione e Luna e chiedendosi come quella storia sarebbe andata a finire.
 
 
 
 
 
 
 





<< Ehi >>. La sua voce la riportò all’attenzione. Era talmente concentrata sul fissare l’orizzonte che non lo aveva nemmeno visto arrivare. Si voltò verso di lui e lo guardò attentamente. Sembrava ancora più alto, complice il fatto che lei era seduta su quella roccia in basso.
<< Ehi >> gli rispose piano riportando l’attenzione in direzione della foresta proibita. Il biondo ridacchiò a quel suo atteggiamento e le si sedette vicino poggiando le mani sulla roccia e voltandosi a guardarla.
<< Allora ? Come ti senti ? >> le chiese.
<< Uno schifo >> ridacchiò lei poggiando poi il capo sulla sua spalla.
<< Già, credo sia normale >> rispose lui.
<< La tua ragazza oggi mi ha costretto a mangiare. Quando si mette qualcosa in testa è pericolosa >> buttò li Pansy.
<< Oh, non dirlo a me. A volte ho paura anch’io, ma non dirglielo >> ridacchiò Draco fintamente serio. Si voltò di nuovo a guardarla cercando di capire qualcosa dal suo sguardo, ma evidentemente le sue parole erano bastate, stava davvero uno schifo.
<< Non dirò niente >> disse lei solenne.
<< Non voglio obbligarti a parlarne, ma ti chiedo solo di capire anche il suo punto di vista. Se fosse Ginny reagirei esattamente come Potter >> disse poi Draco. Pansy annuì.
<< Lo so. Ma anche lui deve capire me e non credo che ci riuscirà mai, vedrà sempre il mio passato, sempre qualcosa di sbagliato nel mio modo di ragionare che per lui sarà troppo >> rispose la mora scrollando le spalle. Draco emise un sospiro e annuì consapevole anche di questo. Era tutto un tale casino.  
<< Amare qualcuno vuol dire anche scendere a compromessi con quella persona. Devi imparare a conoscerla e a capirla, ma per farlo devi dargli tempo, serve tempo ad entrambi >> disse Draco con calma.
<< Sul serio ? Perché non mi sembra che tra te e Ginny le cose siano state difficili >> sbuffò lei divertita.
<< Perché non lo abbiamo dato a vedere. Ci sono ancora cose che non capiamo bene l’uno dell’altro, ma è quello il bello in un rapporto, scoprire l’altra persona giorno dopo giorno. Ne parliamo in privato quando qualcosa non va, ma non vuol dire che lo diciamo a tutti. A lei ad esempio da fastidio quando non capisco che qualcuna ci prova, e a me da fastidio quando a volte si dedica talmente tanto agli altri da dimenticarsi di se stessa >> spiegò il biondo.
<< Se lo fa è perché è buona e ha un cuore enorme, e tu come diavolo fai a non capire che ci stanno provando ? >> si accigliò la mora.
<< Perché è vero, sono criptiche, sai ? E comunque lo so che ha un cuore enorme, e la amo anche per questo, ma a volte deve ricordarsi che c’è anche lei >>
<< Lo fa, ma pensa prima a te soprattutto >>
<< Lo so. Amo il fatto che sotto quel cuore ci sia anche un’anima grintosa e da vera serpe stratega >> ridacchiò il biondo.
<< E’ bello ? >> chiese poi Pansy sollevando il capo dalla spalla dell’amico e guardandolo.
<< Che cosa ? >>
<< Vivere così, giorno per giorno >> specificò la grifona.
<< Si, lo è. Addormentarsi e svegliarsi con la stessa persona tanto da renderti finalmente l’idea di cosa sia il per sempre. Il per sempre non è un concetto astratto, è concreto. E’ scegliere ogni giorno, siamo noi che lo creiamo. Devi solo scegliere e capire che è il momento >> disse Draco.
<< Tu l’hai sentito ? Che era il momento, intendo >> sussurrò lei.
<< Alla festa di Natale, è lì che ho capito tutto. Ho sentito chiaramente che qualcosa stava cambiando, che non stavo più pensando al domani, o da lì a una settimana, stavo pensando a come sarei stato tra dieci quindici anni. La risposta è stata semplice, Ginny. Averla con me ogni giorno, giorno dopo giorno >> disse il biondo con un sorriso. Pansy parve rifletterci un po’ prima di annuire con un sospiro.
<< Io voglio viaggiare, voglio vedere il mondo, conoscerlo. Voglio fare qualcosa di grande nella mia vita, e non voglio fermarmi qui. Fermarmi dalla mia corsa e dover inseguire qualcun altro. Avere una famiglia, dei figli, non è la mia vita, Draco, non lo è mai stata. Non sono io che voglio questo. E non posso obbligare qualcun altro alle mie scelte e di conseguenza non voglio essere obbligata alle scelte di qualcun altro >> disse Pansy osservando il biondo che annuì. Draco sospirò pesantemente, sembrava cercasse le parole che continuavano a sfuggirgli di bocca, o addirittura dagli stessi pensieri.
<< Non vuoi questa vita o hai paura di viverla ? >> gli chiese lui, semplice, diretto proprio come lui.
<< Come ? >> chiese lei sbattendo le palpebre.
<< Ti ho chiesto se la tua è solo paura, paura di vivere una vita che ti farebbe felice o se invece davvero sei sempre la stessa persona che vuole vivere alla giornata facendo quello che più sente ? >> chiese nuovamente Draco.
<< Perché me lo chiedi ? Sembra quasi che disprezzi il mio pensiero >> disse Pansy con un sorriso amaro.
<< Non è disprezzo. Cerco solo di capire se sei rimasta tu o se invece sei cresciuta arrivando alla conclusione che non puoi vivere la tua vita da sola e hai solo paura di doverla vivere con qualcuno >>
<< Ho sempre voluto questa vita perché è così difficile da capire ? >> sbottò lei esasperata e incredula che tra tutti proprio Draco pareva andarle contro.
<< Io ti voglio bene, Pans. Non voglio che tra dieci anni tu venga qui e mi dica che hai sbagliato tutto e che ti penti della scelta che farai ora >> disse ancora il biondo rivolgendole un’occhiata che valeva più di mille parole.
<< Non me ne pentirò >> disse lei sicura.
<< Come fai a dirlo ? Puoi fare le cose vuoi con Harry, non è scritto da nessuna parte che lui non ti segua o che tu debba stare alle sue regole. Parlagli, capitevi >> la riscosse il biondo per l’ennesima volta.
<< Siamo come il bianco e il nero. Lui vuole fare l’auror, starà via per tre anni per frequentare il suo corso tornando solo in estate. Appena avrà finito vorrà sistemarsi, se non già ora. Lui non ha avuto una famiglia, Dra, è più che logico che ne voglia una. Chi sono io per impedirglielo ? >> disse Pansy scuotendo il capo.
<< Ti arrendi così ? La Pansy che conosco io non lo farebbe. Avete avuto una discussione, e allora ? Le abbiamo tutti ogni giorno, Pan, non è ne la prima ne l’ultima. Non puoi fermarti qui e soprattutto potete, dovete, trovare un accordo. Tutte le donne sono fissate con l’abito bianco non dirmi che non ci hai mai pensato nemmeno una volta >> disse ancora Draco cercando di smuoverla.
<< No, non ci ho mai pensato. L’ho fatto, forse, fino ai quattordici anni, poi è cambiata la mia visione delle cose >> spiegò lei.
<< Non lasciare che qualcosa così ti cambi, lo hai sognato, puoi averlo. Devi solo volerlo, Pans. Potete averlo entrambi >> le disse ancora. Lei annuì scostandosi i capelli da un solo lato. Draco emise un sospiro sapendo che in quella testa mora c’era una vera e propria guerra magica. Si chinò scompigliandole i capelli e abbracciandola, mentre lei ricambiava con un sorriso leggero. Dopo di che la lasciò andare e si voltò per incamminarsi verso il castello.
 
 
 
 
 
 
 



<< Dovresti sul serio parlarle, amico >> gli disse Ron con cautela e con un sospiro. La situazione stava sul serio andando troppo in frantumi.
<< Perché cavolo dovevo innamorarmi di lei ? C’è mai qualcosa di semplice nella mia vita ? >> sbottò Harry più nervoso di prima.
<< L’amore fa schifo – disse il rosso ricevendo un’occhiataccia – voglio dire, all’inizio. All’inizio fa schifo poi va meglio >>
<< Già, non credo valga lo stesso per me >> disse ancora il moro passandosi una mano in viso.
 
 
 
 
 






<< Non hai una bella cera >> disse il biondo osservandola bene.
<< Lo so benissimo, e non è una cosa carina da dire a una ragazza >> sbottò Pansy.
<< Per me sei sempre bellissima >> disse Sebastian con un occhiolino divertito che nonostante tutto parve riscuoterla.
<< Non provarci. Ti conosco, e comunque, come mai sei sparito per giorni ? >> chiese poi.
<< Avevo un impegno per le aziende di mio padre. Tutto sotto controllo. Ti sono mancato ? Ho visto che Potter non era a cena stasera, problemi con lui ? >> chiese il biondo.
<< Non dovresti fingerti dispiaciuto, sai ? Non è che qualcuno ti creda >> disse Pansy scuotendo il capo fintamente divertita.
<< Non mi importa di lui, mi importa di te. E se ti ferisce o  . . .  >>
<< E’ strano che me lo dica tu tra tutti >>
<< Non posso certo dire che mi spiaccia che qualcosa non va con lui, sarebbe da ipocrita e non lo sono >>
<< No, direi di no. Abbiamo discusso, tutto qui >> disse Pansy.
<< Perché ? >>
<< Gli ho detto una cosa che non sapevo nemmeno io, o che forse non volevo ammettere >> disse lei.
<< Cosa ? >> chiese il biondo scrutandola meglio.
<< Gli ho detto che quando tu mi hai ferito io ti amavo, ero innamorata di te e tu mi hai spezzato il cuore >> ammise lei voltandosi a guardarlo e leggendo nel suo sguardo stupore e incredulità.
<< Tu mi amavi ? Perché non me lo hai mai detto ? >> chiese lui osservandola e avvicinandosi piano.
<< Perché mi hai ferita, mi hai davvero ferita e io non sono il tipo che esterna le emozioni, eppure ti amavo >> disse Pansy con un sospiro.
<< E ora ? >> chiese lui con un groppo in gola.
<< Io amo Harry, adesso. Ti ho amato, è vero. Ma mi hai spezzato il cuore >> disse lei chiudendo gli occhi un istate.

 
 
 
 
 
 







Allora . . . primissima cosa voglio scusarmi come sempre per il ritardo, ma l’università mi risucchia, mi spiace molto. Detto ciò, prima che vi scagliate contro Pansy, sappiate che la difenderò fino alla morte perché tengo molto a lei in questa storia in quanto le ho trasmesso il mio carattere, quindi ora penserete che sono pazza, ma vabbè, io la difendo lo stesso, e vi chiedo per quanto possibile di capire bene i suoi pensieri. Detto ciò, devo scappare perché è l’una del mattino sono a dir poco distrutta. Un bacio a tutti, grazie come sempre per la pazienza che mi dimostrate, alla prossima, prima che posso,
Elly

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Capitolo 20
*** Scelte di Vita ***


Prima che iniziate, un piccolo avviso per il quale mi odierete dopo tutto questo ritardo. Questo è l'ultimo capitolo di questa storia. Seguirà un epilogo. Ci vediamo giù, se non mi avrete uccisa con qualche maledizione senza perdono. Perchè lo sono, senza perdono intendo.

 

 

 

 

 

<< Dovevate vederla – sbuffò Harry dal naso – era lì e rideva con quello stupido bradipo >>

<< Amico, non serve agitarsi. Vai lì e riprenditi la tua ragazza >> gli disse Ron per l'ennesima volta. Gli faceva quasi strano dirlo, ma lui e Malfoy erano a dir poco esauriti, stavano ascoltando le ingiurie di Harry da più di un'ora. E il moro non pareva intenzionato a smetterla.

<< No, Ron. E' tutto un fottuto casino >> disse ancora il salvatore del mondo magico.

<< Beh, se vogliamo proprio dirla tutta, sei tu che hai complicato le cose >> sbottò Draco roteando gli occhi al cielo.

<< Come potrebbe essere colpa mia? >> sbuffò quello. E stavolta a Ron sembrava un drago che stesse per cacciare fuoco dal naso.

<< Se tu non avessi fatto tante storie e avessi detto a Pansy che capivi e che era tutto ok, a quest'ora quel biondo da strapazzo sarebbe andato via perchè Pansy avrebbe di sicuro fatto venire il finimondo per fargli capire che voleva stare con te. Ma tu no. Dovevi fare l'idiota >> spiegò il serpeverde, mentre Ron annuiva non potendo che dargli ragione. Dare ragione a Malfoy. Merlino, stava per venirgli un ictus.

<< Perchè nessuno è dalla mia parte? >> disse Harry amareggiato.

<< Noi siamo dalla tua parte – fece il rosso – ma Malfoy ha ragione >>

<< Voi dite così perchè non avete problemi con Ginny ed Hermione >> sbottò quello.

<< No, Potter. Noi parliamo così perchè sappiamo che a volte devi dare ragione alle donne per evitare un terzo conflitto mondiale >> sospirò il biondo.

<< Quindi dovrei fare buon viso a cattivo gioco? >>

<< Una specie. Puoi chiederle scusa e risolvere la situazione prima che sia troppo tardi. Perchè in questo momento, quel tizio ha il gioco in mano >> disse il rosso.

<< Pansy non è un gioco >> disse Harry lasciandosi cadere sul divano.

<< Allora dimostraglielo >> fece Draco alzandosi.

<< Dove vai? >> chiese Ron inarcando un sopracciglio.

<< Dovevo vedermi con tua sorella più di un quarto d'ora fa, Weasley. E se faccio tardi potrebbe linciarmi >> disse il serpeverde dirigendosi verso l'uscita, mentre Ron emetteva un verso soffocato che fece sorridere Harry.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

<< Ciao, bellissima >> gli disse Sebastian appena palesò la sua presenza. Pansy emise uno sbuffo divertito alla sua entrata in scena. Non poteva certo negare di non ridere in sua presenza. Anzi, era una cosa che faceva spesso da quando il biondo era arrivato. La distraeva, e non sapeva valutare con esattezza se fosse un bene o un male. Mancavano solo due settimane alla fine della scuola, e Harry era completamente sparito nel nulla, o perlomeno, cercava di evitarla.

<< Seb >> rispose lei alzando gli occhi scuri al cielo e facendolo sorridere.

<< Allora? Come va? >> chiese lui camminando al suo fianco lungo il corridoio che dava sul giardino.

<< Esattamente come andava stamattina >> sbuffò lei rivolgendogli un'occhiata. Lui la stava guardando. Lui la guardava sempre, a dire il vero. A volte la metteva in soggezione quasi a inchiodarla con quegli occhi azzurri che potevano sembrare innocenti a chi non li conosceva bene. Altre volte la faceva solamente arrossire e sentire preziosa. Perchè anche se l'aveva sempre ritenuta una cosa stupida, alla fine finivi per crederci se qualcuno spendeva il suo tempo a guardarti. Come in quel momento. Anche Harry lo faceva, ma non sapeva se avrebbe voluto farlo per sempre, e Pansy una cosa di cui era certa la sapeva. Voleva qualcuno che non si sarebbe annoiato a guardarla, anche quando sarebbe passato molto tempo dalla prima volta.

<< Speravo in qualche bella novità >> fece il biondo riportandola coi piedi a terra.

<< Del tipo? >> chiese lei.

<< Del tipo che mi dicessi che vuoi partire con me >> sorrise a trentadue denti.

<< Seb, te l'ho già detto. Ho bisogno di tempo >> rispose Pansy con un sospiro.

<< Lo so. Non voglio metterti fretta, ma . . .in realtà vorrei, perchè l'unica cosa che mi andrebbe sarebbe sentirti dire sì. Alla fine è questo, devi solo dire sì >> disse Sebastian fermandosi in mezzo al corridoio e sbarrandole la strada. Pansy sbarrò gli occhi a corto di parole.

<< Il problema è quello che c'è dietro a quel sì >> disse lei passandosi una mano tra i capelli.

<< E sarebbe così orribile quello che c'è dietro? >> domandò allora lui con gli occhi azzurri accesi di speranza e aspettativa.

<< No. E' questo il problema – cercò di spiegargli lei – non sarebbe affatto orribile, ma . . .non posso ignorare quello che provo per un'altra persona. Quello che ero sicura di volere fino a qualche settimana fa >>

<< Non sempre quello che vogliamo coincide con quello di cui abbiamo bisogno, Pan – le disse Sebastian facendole seccare la gola – potrai anche volere lui, tenere a lui più di quanto tu tenga a me, ma non è detto che lui sia ciò di cui hai bisogno nella tua vita >>

<< Io ho . .>>

<< Tempo. Lo so >> le sorrise dolce riprendendo a camminare al suo fianco.

 

 

 

 

 

 

 

 

<< Harry, devi darti una mossa >> lo riprese Hermione appena entrò in sala comune. Aveva il suo classico sguardo di quando li obbligava a studiare.

<< Una mossa per cosa? >> chiese lui alzando un sopracciglio.

<< Con Pansy. Sebastian la sta convincendo che lui sia la scelta giusta, ma sappiamo benissimo che non è così. Sei tu la sua scelta giusta >>

<< Beh, se lei ci crede allora vuol dire che è lei a non essere la scelta giusta per me >> sbottò il moro.

<< Harry, non devi pensarlo. Non puoi dargliela vinta. Sono passate due settimane e tu ti comporti come se lei non esistesse. Cosa credi che dovrebbe pensare? >> disse la riccia incrociando le braccia al petto.

<< Dovrebbe capire che non ho bisogno di stupide parole per convincerla a scegliermi. Le ho detto che la amo, Hermione. Che dovrei dirle di più? Io più che amarla non posso fare, mi sono già annullato abbastanza per provare a stare con lei. E' bastato un tizio che le ha fatto del male ritornato all'improvviso per vederla tornare ad essere la dispotica che era prima che ci mettessimo assieme >> rispose il grifone. La ragazza si morse il labbro indecisa sul da farsi, ma non aveva idea nemmeno lei di come aiutare quei dei due.

<< A volte . . – provò Hermione – a volte bisogna dirle più volte le cose,Harry. Per far si che le persone ci capiscano e ci prendano sul serio, non basta dirle una volta sola certe cose >>

<< L'ho vista ridere con lui oggi, Herm. Io questo non posso reggerlo. Va contro ogni mia possibilità di comprensione, e mi rendo conto che ci saranno cose che non capirò mai di lei >> fece il moro.

<< Nessuno di noi capirà mai davvero la persona che ama. Servono anni per capirsi, conoscersi. A volte non bastano nemmeno, ma è la fiducia nell'altro che ci fa continuare ad amare >> gli disse la sua migliore amica prendendogli la mano e stringendola.

<< Dici? >>

<< Guarda me e Ron – disse lei – ci è voluta una guerra di mezzo per far si che ammettessimo quello che provavamo l'uno per l'altro. E Draco e Ginny? Loro se la sono fatta la guerra per finire con l'amarsi >>

<< Grazie, Herm >> disse Harry stringendole la mano un po' di più, e lei gli rivolse un sorriso.

<< Sono qui per questo. >> La porta della sala comune si aprì, e una Pansy abbastanza stanca la oltrepassò. Harry si voltò d'istinto facendo passare i suoi occhi su di lei. Le gambe lunghe e chiare sotto la gonna che arrivava da sopra al ginocchio. Le braccia snelle e le dita lunghe e affusolate. I lunghi capelli neri e folti che le ricadevano sulla schiena e di lato come una cascata oscura. Era semplicemente bellissima, e anche se erano in quella situazione infelice, Harry non potette evitare che il proprio cuore saltasse un battito a quella vista. Pansy incrociò gli occhi con i suoi e sentì il respiro mancarle. Da quando non si specchiava in quegli occhi verdi come i prati inglesi? Troppo tempo. La mancanza e la nostalgia che la travolse quasi le fece girare la testa. Harry continuava a guardarla, e non si era reso nemmeno conto che Hermione era sparita in silenzio al piano di sopra. D'istinto si alzò avvicinandosi a lei, e così fece la mora continuando a guardarlo.

<< Ehi >> le disse piano.

<< Ehi >> rispose lei.

<< Mi sei mancata così tanto >> disse sincero Harry.

<< Anche tu >> gli rispose Pansy avvicinando la mano alla sua e prendendola tra le sue.

<< Credevo non volessi più parlarmi >> continuò lei.

<< Mentirei se ti dicessi che per un secondo non ci abbia pensato >> fece il moro.

<< Probabilmente lo avrei pensato anch'io al tuo posto. Cerco di mettermi nei tuoi panni, e ti capisco. Ma vorrei che anche tu capissi me >> sussurrò lei.

<< Noi siamo così – disse Harry – litighiamo mille volte al giorno, ma alla fine riusciamo sempre a trovarci >>

<< Ci riusciremo anche stavolta? >> chiese lei amara.

<< Non lo so. Ma mi piace crederlo >> disse Harry con un groppo in gola. Lei annuì, e poi gli si avvicinò lasciandogli un bacio sulla guancia.

<< Buonanotte, Harry >> disse piano, prima di correre su per le scale del dormitorio. Il grifone rimase lì ancora qualche minuto, prima di sussurrare un “Notte” al buio della sala comune.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

<< Pans, non puoi continuare così >> le disse Ginny mettendole una mano sulla spalla.

<< Così come? >> sbuffò la mora.

<< Con questa faccia perennemente sul punto di esplodere. Se devi farlo, beh, fallo alla svelta. Il tempo scorre >> disse la rossa.

<< Non voglio scoppiare. Sono solo molto confusa >> fece lei.

<< Oh, immagino. Con due bei spasimanti >> borbottò Ginny.

<< Guarda che non c'è niente di divertente >>

<< In realtà se la vedi dalla mia ottica, un po' divertente lo è – fece l'ex grifona – forse dalla tua non molto, lo ammetto >>

<< E' che l'aver parlato con Harry dopo settimane è stato intenso. Mi sono resa conto di colpo di quanto mi mancasse averlo intorno tutto il tempo >> disse Pansy. Ginny le sorrise, lo sapeva bene che non poteva finire in quel modo.

<< Allora che aspetti? >>

<< Non mi ha perdonato, Gin. Non so nemmeno se lo farà mai. Ha detto che non sa se questa volta riusciremo a ritrovarci >> disse la mora.

<< Vedrai che sarà così >> le disse la rossa. Lei annuì prima di portarsi una mano sul viso. Era passata un'altra settimana. Non ne poteva più.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

<< Sei scemo o cosa, Potter? >> gli urlò Blaise seguito a ruota da Theo, Millicent e Astoria.

<< Che ho fatto adesso? >> disse quello confuso.

<< Hai detto a Pan che non sai se farete pace. Sei cretino? >> sbottò Astoria.

<< Voi che diavolo ne sapete? >> domandò Ron stranito.

<< Ginny >> risposero tutti in coro facendo roteare gli occhi ai due grifoni.

<< Non sono comunque affari vostri >> disse Harry.

<< Lo sono, eccome. Pansy è nostra amica >> disse Theo.

<< Ti giuro, Potter – ringhiò Blaise – che se per caso dovesse scegliere quel damerino verrò a farti il culo >>

<< Blaise, adesso non . . . >> provò Astoria, ma quello scosse il capo fissando negli occhi Harry. Voleva che il messaggio fosse chiaro.

<< Ho capito >> disse Harry.

<< Meglio per te >> disse Millicent prima di afferrare Astoria per il braccio e trascinarla via.

<< Ti abbiamo avvertito >> rincarò la dose Theo. Poi lui e Blaise sparirono dietro alle ragazze, e Ron si grattò il capo ancora insicuro di ciò a cui aveva assistito.

 

 

 

 

 

 

 

 

<< Non posso ancora credere che l'anno prossimo non saremo più qui e che ognuno di noi avrà una propria vita. Mi mancheranno tutti così tanto >> mormorò Ginny contro il petto di Draco. Lui ridacchiò abbassando il capo per incrociare i suoi occhi con quelli della sua ragazza.

<< Esistono le lettere >> rispose lui.

<< Lo so, ma senza loro intorno non sarà la stessa cosa >> borbottò la rossa mettendosi più comoda. Non importava che facesse caldo, e che ormai fossero a inizio Giugno. Stare abbracciata a Draco sul letto in quel modo era una delle cose che preferiva.

<< Sono sicuro che dopo un po' non ci farai nemmeno più caso >> ridacchiò il biondo.

<< Sei cattivo >> lo riprese lei.

<< Sono solo obbiettivo. Avremo tante di quelle cose da fare che a volte ci dimenticheremo anche che esistono >> sbuffò Draco. Ginny rise.

<< Io sarò sfinita con gli allenamenti >>

<< E io avrò troppo da studiare >> mormorò lui dandole un bacio sulla fronte.

<< Senti, Draco – disse dopo qualche momento Ginny – credi che Harry si deciderà con Pansy? >>

<< Spero si dia una mossa – fece lui – anche se a quanto ho sentito, qualcuno gli ha sganciato quattro mastini serpeverde addosso >> La rossa fece finta di nulla, ma al risolino del ragazzo cedette anche lei lasciandosi andare a una risata contagiosa.

<< Beh, ho pensato che un piccolo incentivo avrebbe aiutato >> disse alzando gli occhi al cielo per il troppo ridere.

<< Merlino, è per questo che ti amo >> sbuffò Draco mettendosi più comodo sopra di lei e baciandola, mentre lei ridacchiava divertita. Dio, amava da morire sentirla ridere.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

<< Tra quattro giorni andremo via da qui >> gli fece notare Ron.

<< Lo so, Ron >> rispose il moro.

<< Ok. No, sai, volevo solo ricordartelo >> continuò l'altro. Harry si lasciò scappare una risatina.

<< Non fate che ricordarmi ogni minuto che passa >>

<< Beh, siamo solo un po' preoccupati, amico >>

<< Posso immaginarlo >> fece Harry alzando gli occhi verdi al cielo.

<< Sebastian ha detto a Pansy dove andranno in vacanza >> disse poi Ron. Harry per poco non si strozzò.

<< Che cosa? >> urlò il moro.

<< Sì, intendo se andrà con lui, ovvio >> rispose Ron mordendosi l'interno guancia.

<< Merlino, dammi la forza per non strangolarlo >> ripeteva come un mantra il moro facendo accigliare l'amico.

<< Sai che sarebbe un'ottima soluzione in realtà? >> buttò lì il grifone beccandosi un'occhiataccia.

<< Non posso commettere un omicidio, Ron >>

<< Era solo un'idea >> sbuffò il rosso.

<< Beh, grazie? >> chiese Harry confuso.

<< Sono qui per questo >> mormorò quello in risposta. Stavano ammattendo tutti o era solo una sua impressione? Perchè di colpo la sua vita sembrava un romanzo rosa?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

<< Non posso credere di aver finito gli esami >> urlò Ginny saltellando ovunque. Pansy rise, mentre Luna la fissava divertita. Era così piena di energie che spesso si chiedeva da dove le tirasse fuori.

<< In realtà, avremmo finito tutti >> fece notare la bionda con uno sguardo divertito.

<< Sì, e domani saremo fuori da qui >> mormorò Pansy con un sorriso triste. Ginny smise di saltellare e l'abbracciò.

<< Andrà tutto bene, vedrai >> sussurrò la rossa.

<< Quindi abbiamo davvero finito? >> chiese Astoria arrivando di gran carriera.

<< Non riesco ancora a realizzarlo >> fece Millicent.

<< Io non canterei vittoria – fece presente Hermione – vi ricordo che dovremo continuare a studiare fuori di qui >>

<< Beh, non tutti – rise Pansy – Ginny deve solo fare molta ginnastica >>

<< Che fortuna >> borbottò Astoria.

<< Scherzate, forse? Non dovrò solo allenarmi, ho anch'io da studiare >>

<< E cosa? >> fece Luna alzando un sopracciglio. Le altre fissavano la rossa come se fosse impazzita, tutte meno che Hermione. Evidentemente lei aveva già capito.

<< Credo che Ginny intenda che non potrà giocare a quiddicht per sempre >> disse infatti la grifona, e la rossa le sorrise.

<< Ho accettato perchè è una grande opportunità, ma è ovvio che non potrò farlo per sempre. Se un giorno io e Draco decideremo di mettere su famiglia dovrò fare un lavoro che mi permetta di stare di più a casa >> spiegò la rossa.

<< Pensi già a sfornare marmocchi? >> la fissò incredula Pansy.

<< No, ma è un ragionamento logico. Parlo di Draco perchè spero di passare la mia vita con lui, ma anche se non dovesse andare bene e ci sarà qualcun altro il ragionamento sarebbe lo stesso >> disse Ginny.

<< Beh, non hai tutti i torti >> commentò Astoria.

<< Giusto, in effetti non ci avevo mai pensato >> fece Luna.

<< Ragazze, ma vi rendete conto che questa è la nostra ultima notte qui? >> disse poi Astoria alzando gli occhi al cielo.

<< Dovremmo festeggiare >> disse Ginny.

<< A me viene da piangere >> borbottò Milly.

<< E' normale – rise Hermione – questo posto è come una seconda casa >>

<< E' stata più casa Hogwarts che la mia, credimi >> fece Pansy. Le ragazze si guardarono. Era davvero la loro ultima notte al castello. Gli esami erano andati, i diplomi erano stati presi. Le decisioni su quello che sarebbe stato il dopo, anche. Ginny si rese conto di quanto gli sarebbe mancato tutto quello. A come sarebbe stato non avere più le sue amiche intorno per tutto il tempo. Ripensò ad ogni cosa che aveva vissuto lì dentro, dalla più bella alla più triste. Lo smistamento a grifondoro, il suo primo anno quasi vittima di Voldemort, la cotta per Harry durata anni, il suo primo bacio, l'essere stata costretta a crescere più in fretta a causa della guerra. E poi la battaglia finale, la morte di Fred. Il tornare un anno dopo con la consapevolezza di dover iniziare qualcosa di nuovo. Gli occhi di Draco alla stazione, la loro guerra personale, il suo essersene innamorata quasi per gioco. La sera del ballo di Natale e il loro bacio. Il primo ti amo che gli aveva detto. E adesso era lì, circondata dalle sue più care amiche, in quella notte che era una fine, ma anche un inizio.

 

 

 

 

 

 

 

 

<< Sai? E' strano pensare che non rivedremo più questa stanza >> mormorò Ron sedendosi sul proprio letto.

<< Fa uno strano effetto. Ma non posso certo dire di non essere un po' sollevato >> ridacchiò Harry.

<< Perchè? A me mancherà questo posto >> rispose il rosso.

<< E' stata casa mia per gli ultimi otto anni – sospirò Harry – io una casa mia non ce l'avevo. La magia, tutto quello che Hogwarts rappresenta mi ha salvato, ma mi ha anche tolto tanto. I miei genitori, le persone a cui volevo bene. Mi ha causato più guai che altro pensandoci bene, ma alla fine ho avuto anche ricordi belli, quasi perfetti. L'aver trovato te ed Hermione. Una famiglia nella tua. Ho trovato una nemesi insolente per anni, e alla fine ho trovato l'amore. Anche se devo ancora decidere quest'ultima cosa dove inserirla >>

<< Non merita di stare tra le cose belle? >> alzò un sopracciglio Ron.

<< Non lo so ancora >> mormorò il moro in risposta.

<< Sarà meglio per te che tu lo sappia entro domani >> fece il rosso mettendosi più comodo.

<< Mi mancherà tutto questo >> disse infine Harry con le braccia dietro la testa, e lo sguardo rivolto al soffitto. Il suo migliore amico sbadigliò poco galantemente come sempre, facendolo ridacchiare. Chiuse gli occhi, inspirando il profumo tipico di quella stanza lasciata in mano a una marmaglia di ragazzi.

<< Buonanotte, Ron >> sussurrò al buio.

<< Notte, Harry >> rispose quello, mentre un gufo fuori dalla finestra iniziava il suo canto notturno.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

<< Pans, dobbiamo andare >> le disse Ginny accostandola. Si diressero all'uscita del grande portone. Gli altri erano tutti lì. I bagagli erano già sul treno da quella mattina, mancavano solo gli studenti che si stavano avviando pian piano alla stazione. Per loro era diverso, era l'ultima volta che sarebbero dovuti uscire da quel castello per non tornarci mai più. Una volta scesi a King's Cross non avrebbero più preso quel treno. Blaise ridacchiava mentre diceva qualcosa nell'orecchio ad Astoria che alzava gli occhi al cielo. Ginny si chiese se mai sarebbero arrivati al dunque quei due. Hermione e Ron si tenevano per mano, mentre Milly rimproverava Theo di chissà che cosa. Luna era incantata a guardare qualcosa su un albero, con Neville che la osservava completamente perso. Ginny si avvicinò a Draco, che con le mani in tasca, le stava rivolgendo uno dei suoi meravigliosi sorrisi. Le sembrava fosse passata un'eternità da quando si erano scontrati alla stazione all'inizio di quell'anno. Ora erano lì, ed erano assieme. Pansy si avvicinò loro. Harry non c'era, e lei non aveva nemmeno più la forza di chiedere dove fosse. Si avviarono al treno lanciando un ultimo sguardo al castello. Le sarebbe mancato, era stato davvero una casa per lei e per gli altri ragazzi a serpeverde, almeno fino a che non era stata messa in punizione a grifondoro. Sorrise ripensando al momento in cui Silente aveva convocato lei e Ginny annunciando loro di dover fare a cambio. Morgana, avrebbe voluto svenire. Poi però si era dovuta ricredere. Aveva trovato degli amici, una migliore amica in quella testa rossa che avrebbe voluto strangolare. Aveva ritrovato il rapporto perso con Draco. E poi aveva trovato lui. Harry. Che ora non era lì, non era in quel modo che aveva programmato il suo addio ad Hogwarts. Arrivarono al treno, e fu sorpresa di vedere Sebastian lì. La stava aspettando, ma non credeva che arrivasse così presto. Lei non era pronta, non era pronta a dire addio a tutti, a dire addio ad Harry. Anche se lui non c'era. Il biondo le rivolse un sorriso dolce avvicinandosi.

<< Ciao, Penny >> le disse con un sorriso. Pansy non sapeva che dire, non sapeva che fare. Gli altri la stavano guardando a mo di domanda, quasi a chiederle se stesse per andarsene. Ginny la fissava con sguardo stralunato, probabilmente si stava chiedendo se quello che vedeva fosse reale o meno. Lei non era sicura di niente, ma una cosa il suo cervello continuava a dirgliela. Lui non era lì. Aveva preso la sua decisione, ed ora toccava a lei.

<< Spero davvero che tu abbia deciso di venire con me >> continuò Sebastian tendendole la mano. Lei si morse il labbro, e si voltò a guardare il suo migliore amico. Draco le stava dicendo di no, che non glielo avrebbe perdonato. Ginny chiuse gli occhi in un sospiro, quasi si aspettasse che avrebbe chiesto consiglio a lei. Gli altri si limitarono a fissarla, in attesa di ciò che avrebbe fatto. Lui non c'era, continuava a ripetersi. Chiuse gli occhi, e con un sospiro fece per prendere la mano del biondo, quando una voce alle sue spalle le fece gelare il sangue nelle vene.

<< Io ti amo >> disse Harry tutto d'un fiato. Doveva aver corso a giudicare dallo stato in cui vertevano i suoi capelli. Era l'esatto opposto del biondo. Lui fine e regale, composto e perfetto. Harry disordinato, con i capelli sparati per aria. Ma per lei era più perfetto di chiunque altro.

<< Io ti amo – continuò il moro appena lei si voltò a guardarlo – ti amo e ti odio. Merlino solo sa quanto io ti abbia odiato in queste settimane, ma per quanto l'abbia fatto non ho potuto comunque smettere di amarti. E lo so che sarà una lotta continua tra quello che vorrò io e quello che vorrai tu, perchè io ci ho provato a capirti, ti giuro che l'ho fatto, ma non ci riesco. Non so se ci riuscirò mai come fa lui. Lo so che lui riesce a capirti, ma per quanto lui possa farlo non potrà amarti tanto quanto lo faccio io. E io sono un cretino, anzi no, sono il re dei cretini perchè non l'ho capito prima, ma adesso lo so. Mi sta bene litigare con te dalla mattina alla sera, ma voglio che quando andiamo a dormire avremo fatto pace. Voglio fare tutte le cose che vuoi assieme a te, e quando vorrai, potremmo fare quello che voglio io, perchè ti conosco e so che un giorno lo vorrai anche tu. Mi dispiace se mi sono comportato da idiota, ma la verità è che ho paura. Ho paura che un giorno tu possa pentirti di aver scelto me invece che lui. Voi siete simili e noi siamo completamente opposti, mi hai detto che l'hai amato e per questo farà sempre parte del tuo passato. Se devi scegliermi farlo perchè mi ami e perchè vuoi me, non voglio che tu te ne penta perchè questo non potrei sopportarlo. Quindi, se adesso scegli me, solo non pentirtene >> concluse Harry con il fiatone. Pansy aveva il cuore che gli batteva a mille, sembrava una trottola funesta. Aveva il respiro bloccato in gola, e le parole si erano volatizzate davanti ai suoi occhi. L'unica cosa che riusciva a pensare era al fatto che Harry fosse davvero lì davanti a lei, e che l'amasse. Che la sua scelta era sempre stata lei. Non riusciva a parlare, quindi semplicemente, agì. Corse verso di lui e lo baciò con impeto facendolo quasi ruzzolare a terra, mentre sentiva Ginny urlare di felicità in lontananza. Le veniva quasi da ridere. Harry le sorrise sulle labbra continuando a baciarla. Era come tornare a respirare, le era mancato da impazzire.

<< Hai detto che anche se litighiamo noi ci ritroviamo sempre, quindi non potrei mai pentirmene. E comunque, quando ti ho detto che l'ho amato è vero, ma ti ho anche detto che ricomporre il mio cuore è stato quasi impossibile. Fino a che non ho trovato te. Ti amo anch'io, Harry >> gli disse staccandosi appena da lui.

<< Bene >> sorrise Harry sulla sua bocca con gli occhi verdi illuminati di felicità, prendendole il viso tra le mani e carezzandolo.

<< Ti amo da impazzire, mi fai andare completamente fuori di testa >> le sussurrò sulle labbra.

<< Bene >> rispose lei sorridendo felice e tornando a baciarlo. Con la coda dell'occhio vide Sebastian sparire smaterializzandosi. Non le importava. Harry era lì, aveva scelto, ed era con lei. Il resto non aveva alcuna importanza. Fino a che lui fosse rimasto insieme a lei, non le sarebbe mai importato nient'altro.

 

 

 

 

 

 

 

Eh, sì. Come vi avevo annunciato all'inizio del capitolo, questo è l'ultimo. Presto arriverà l'epilogo. Ora. Lo so che mi odiate perchè non vi avevo detto che ne mancava uno solo, e sono sparita anche per mesi. Non voglio giustificarmi, ma a mia discolpa sono stata sommersa dall'università, e poi ho comprato casa nuova a cui sono stati fatti del lavori, e soprattutto ho riavuto internet solo tre settimane fa, dopo quasi cinque mesi. Detto ciò, spero che l'ultimo capitolo vi sia piaciuto, come sempre ringrazio coloro che hanno recensito, e coloro che hanno letto in silenzio. Detto questo, scappo come al solito, ci vediamo per l'epilogo, un abbraccio

Elly

P.S

Non so se ci sono fan di Teen Wolf qui, ma in caso siate interessati e siate in pari con la serie che settimana prossima finisce, Dio, sono già in lutto. Ho iniziato a pubblicare una long Thiam, perchè sono bellissimi e si sono fatti shippare in meno di una puntata. Se è così, allora ci vediamo sull'altro fandom.

Stavolta scappo davvero xD

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