L'amicizia del trio

di Spensieratezza
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Io, diventare amica di Harry? ***
Capitolo 2: *** Harry ***
Capitolo 3: *** Ron ***
Capitolo 4: *** Eventi del primo anno ***
Capitolo 5: *** Vacanze di natale ad Hogwarts e lo specchio delle brame ***
Capitolo 6: *** Harry non risponde alle nostre lettere ***
Capitolo 7: *** Gnomi dolci e lettere ***
Capitolo 8: *** Vomitare lumache ***
Capitolo 9: *** Non sei tu l'erede di Serpeverde, io lo so ***
Capitolo 10: *** L'abbraccio tra Ron e Ginny ***
Capitolo 11: *** Terzo anno: Hermione piange perchè litiga con Ron ed Harry ***
Capitolo 12: *** Una giratempo per tre ***
Capitolo 13: *** L'abbraccio tra Harry, Ron ed Hermione, dopo la prova dei draghi ***
Capitolo 14: *** Dopo l'arresto di Crouch, bisogna pensare a Minus ***
Capitolo 15: *** Harry convince Ron a perdonare Minus ***
Capitolo 16: *** L'ira di Harry quando arriva al Quartiere Generale ***
Capitolo 17: *** La notizia incredibile del riavvicinamento di Ron a Minus ***
Capitolo 18: *** Quinto anno: sentire Ron ed Hermione distanti ***
Capitolo 19: *** Quinto libro: Harry litiga con Sirius e si dispera ***
Capitolo 20: *** Ron ed Hermione consolano Harry, dopo quello che vede nel Pensatoio di Piton ***
Capitolo 21: *** Pensando all'altro trio! ***
Capitolo 22: *** Il turbamento di Harry, per l'avvelenamento di Ron ***
Capitolo 23: *** Dopo l'avvelenamento di Ron ***
Capitolo 24: *** Noi veniamo con te, è stato deciso anni fa! ***
Capitolo 25: *** Le lacrime di Hermione dopo l'abbraccio a tre, dopo la prova dei draghi ***



Capitolo 1
*** Io, diventare amica di Harry? ***


Caro diario, io sono una mezzosangue. I miei genitori sono nati babbani. Strano, vero? Dicono che molti maghi odiano i mezzosangue, perché dicono che non siamo come loro, io però sono fiera di essere nata maga da due genitori babbani, perché la mia magia non dipende dal gene magico che mi hanno dato i miei genitori. È arrivato, proprio come se dovesse arrivare. Ha trovato da solo, la strada, come se fosse destino.

E poi diciamola tutta, i maghi così chiamati purosangue, avranno avuto anche loro dei genitori o zii, o nipoti, che sono nati babbani, no? Trovo stupida tutta questa faida e contestazione. Hai la magia? Sei un mago? Che importa se tua madre è una babbana o una strega o non lo sono entrambi?

Io amo comunque i miei genitori e anzi loro si sentono già mortificati per non essere dei maghi – allora loro cosa dovrebbero dire? – senza dover assistere alle prese in giro della  loro bambina, che viene derisa perché ha genitori babbani.

Se mai succederà, loro non dovranno saperlo.
 
A proposito del mio conto, mi sono sempre sentita diversa, fin da bambina, fin da quando ho imparato a parlare. Io sono stata sempre molto curiosa del mondo, delle cose, dei libri..ma per qualche inspiegabile ragione, è sempre sembrato come se ci fosse un muro tra me e gli altri. Non riuscivo proprio a entrare in sintonia con gli altri. Alle elementari mi estraniavo, mi perdevo a fantasticare tra le mie fantasie, immaginando e sognando altri mondi inesplorati, oppure di rasformare il fango in ambrosia, o l’odio in amore.

Gli altri bambini vedevano che io ero sempre assente e quindi ero diventata lo zimbello della scuola.

Non studiavo, perché perdevo il tempo a fantasticare e le lezioni mi sembravano tutte noiose, piatte, prive di spessore, di sostanza. E poi anche se avessi voluto, non sarei riuscita a seguire con l’ansia che mi trasmetteva stare nella scuola.
Odiavo la scuola con tutta me stessa.

Quanto avrei desiderato essere considerata la secchiona della scuola. sarebbe stato bello essere presa in giro solo per questo. Un motivo bello.
 
 
Tutto cambiò quando a undici anni, ricevetti il più bel regalo della mia vita!

La mia lettera per Hogwarts.

Io non sapevo di essere una strega. I miei genitori non lo sapevano. Credevano che fosse uno scherzo, se non fosse che il giorno dopo un mago dall’aria profonda e con dei lunghissimi capelli bianchi, venne a casa nostra a dimostrarci che la magia esisteva davvero.
I miei genitori erano spaventatissimi.

Lui si giustificò dicendo:

“Perdonatemi l’invadenza, signori, ma abbiamo avuto un problema nel consegnare la lettera al Prescelto e ho preferito evitare di perdere altro tempo a convincere qualcun altro.” Sorrise con aria innocente.
 

Prescelto?
 
Quando comprai i libri di testo, lessi tutto di questa Hogwarts e di questo..Prescelto..rimasi subito affascinata dalla sua storia e piansi ogni volta che leggevo un particolare nuovo.

Mi divertii anche a leggere su uno dei giornali dei maghi, le rubriche in cui si ironizzava sul fatto che gli zii di Harry cercavano in ogni modo di sfuggire alla consegna della lettera.
Fu esilarante.
 
Ne stavo parlando con mamma, in cucina, mentre cucinava una frittata, e lei disse:

“Magari ora che entri a Hogwarts, diventerete amici.” Sorrise.
Mi feci piccola piccola.

“Io diventare amica di Harry?  Non succederà mai, mamma. Lui è famoso. Chissà quante persone ci sono, che vogliono diventare amici suoi.” Dissi cupa. 






















questo capitolo finirà presto tra i primi, perchè facevano parte del diario di Hermione Granger. Cancellerò quella storia visto che non riesco ad aggiornarla e metto qui i capitoli. Tra un pò troverete i capitoli spostati

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Capitolo 2
*** Harry ***


Quando ho sentito i miei fratelli gemelli parlare del fatto che il ragazzo che aveva chiesto indicazioni poco prima, era proprio Harry Potter, rimasi spiazzato.
E incuriosito.

Mi venne voglia di seguirlo. Fui colpito da un raptus strano. Di solito tendo ad essere intimorito con le persone che hanno qualcosa più di me, e intendo la popolarità.

Ed Harry era sicuramente più popolare di me. Le persone così mi intimidiscono e quindi tendo a tenerle lontane, ma Harry mi era sembrato da subito diverso.

Non so se era per il fatto che era timido, o perché a vederlo così, sembrava un cucciolo smarrito, ma non ero geloso della sua popolarità..non per un motivo del genere..anzi, avevo come l’istinto di..non so..proteggerlo..
 

“Quel posto è occupato? Il treno è pieno zeppo..” chissà se gli verrà il dubbio che io sia andato a cercarlo. Mi suono inquietante io stesso. Sembro uno stalking.
 
 
*
Quando i gemelli ci salutano, lasciandoci soli, io da ficcanaso come al mio solito, comincio con la sfilza di domande.
“Sei davvero Harry Potter?”

Harry anuì.

“Oh..beh pensavo fosse uno degli scherzi di Fred e George..e hai davvero..voglio dire..”

Harry gli mostrò la cicatrice.

“Allora è lì che Tu – Sai – chi..”

“Sì, ma io non ricordo niente..”

“Proprio niente?”

“Beh, mi ricordo una gran luce verde e nient’altro..”

“Wow..”
 


*

“Io sono il sesto della nostra famiglia a frequentare Hogwarts. Mi tocca essere all’altezza di un sacco di aspettative (…) in famiglia ci si aspetta che io sia all’altezza degli altri, ma se poi ci riesco, nessuno la considererà una grande impresa, visto che loro l’hanno fatto prima di me.. e poi con cinque fratelli non riesci mai a metterti un vestito nuovo..io mi vesto con gli abiti smessi di Bill, uso la vecchi bacchetta di Charlie e il vecchio topo di percy.. si chiama Crosta e non serve a niente..non si sveglia quasi mai, percy ha ricevuto in dono un gufo perché è stato fatto prefetto ma i miei non potevano perm..cioè voglio dire, io invece ho ricevuto Crosta..”

Le orecchie gli erano diventate rosse e si mise a guardare subito fuori dal finestrino.

La mia impressione su Harry a quanto pare era giusta..mai con nessuno mi ero confidato così tanto, parlando della mia famiglia..sembra quasi..come poter essere sé stessi..pensò Ron con un sorriso.

Harry, forse per farmi sentire più a mio agio, comincia a raccontarmi dei suoi zii, che sembrano dei veri tiranni. Si chiede come sarà andata la famosa chiacchierata con mia madre e me lo domando anch’io. Povera mamma. Pensa Ron, dissimulando una risatina.
 

Quando arrivò una donna con un carrello pieno di robe da mangiare, Ron arrossì di nuovo, dicendo che aveva portato dei panini, ma dopo poco Harry cercò di convincerlo a dividere i dolci con lui.
“Dai, prendi un dolce!” continuò a insistere.

Ron sentì una sensazione piacevole riscaldargli lo stomaco. Poteva questa, essere l’amicizia che tutti decantavano? Aveva solo 11 anni..non ne sapeva molto, ma se ci si sentiva così, pensò che non ci si costruiva abbastanza poesie e canti dedicati ad essa.
 
 
 
Caro Diario, Harry  a quanto pare, non sapeva chi fosse Silente e non era neanche a conoscenza che le foto nel nostro mondo, non restano ferme.

“Ma sai, nel mondo dei babbani, la gente nelle foto non se ne va mica a spasso!”

 Caro diario, è buffo come ragazzo, ma tanto carino e umile. Mi piace.
 
 
Dopo un po’, però, arrivò tra noi un altro ospite.

La ragazzina che avevamo incrociato già alla stazione.

“Qualcuno ha visto un rospo? Neville ha perso il suo..oh, siete voi.” Disse lei.



Hermione: 


non so perchè lei mi fece così brutta impressione quando arrivò nel nostro scompartimento..forse era solo egocentrismo, l'arroganza di volere le attenzioni di Harry, in quel momento, tutte per me. In più Hermione cominciò a parlare a vanvera con Harry, ignorando me e io ODIAVO sentirmi escluso. E odiavo chi parlava senza fermarsi. 





“Gli abbiamo già detto che non lo abbiamo visto..” disse Ron, ma la ragazza era incantata dalla bacchetta che teneva in mano.

“Oh..state facendo magie? Vediamo..” era estasiata.

Ron era stranito, ma si schiarì la voce e disse:

“Per il sole splendente, per il fior di corallo, stupido topo, diventa giallo!”

Agitò la bacchetta ma non accadde nulla.

“Sei sicuro che sia un vero incantesimo? Anche io ne ho provato alcuni semplici semplici e mi sono riusciti sempre! Nella mia famiglia nessuno ha poteri magici..è stata una vera sorpresa quando ho ricevuto la lettera, ma ero così felice…..voglio dire, è la migliore scuola che esista, ho sentito dire.. ho imparato a memoria tutti i libri di testo, spero proprio che basti! Io mi chiamo Hermione Granger e voi?”

“Harry Potter..e volevo ringraziarti per prima..con i Dursley..non eri obbligata..” disse Harry, mentre anche Ron si presentava, ma Hermione non lo notò nemmeno, troppo concentrata su Harry.

“Lo so! Sono dei gran cafoni, non è vero? Ma comunque non preoccuparti per me, non me la sono presa! Piuttosto, non voglio che tu pensi che tutti i babbani siano come i tuoi zii, fidati, non siamo tutti così!”

“Ehm..ne sono sicuro..” disse Harry, scambiando un’occhiata nervosa con Ron, anche se le sue esperienze non erano state incoraggianti. “Aspetta, sai già chi sono?” disse Harry, arrivando a questa conclusione in ritardo.

“Io so tutto di te, perché…no,aspetta, intendi adesso, oggi? Cosa?” disse Hermione confusa.

Harry si sentì ancora più a disagio. “Ehm..ti ho detto il mio nome e non sembravi sorpresa..”

“Oddio, che figura..chissà cosa penserai di me! No, a dire la verità, avevo capito che eri Harry, cioè lui..cioè..insomma, hai capito, già in stazione, ma non quando ti ho visto, ma quando hanno fatto il tuo nome, e..”

“Ok, ok, ho capito, scusa la domanda..” disse Harry, cercando di frenarla, mentre Ron alzava gli occhi al cielo.

“E ovviamente sapevo già tutto di chi  sei, dai libri, da tutti quelli che sono riuscita a divorare, voglio dire.. sei citato in Storia moderna della magia, in Ascesa e declino delle Arto Oscure e anche in Grandi eventi magici del ventesimo secolo.”

“davvero?” chiese Harry tutto confuso.

“Ma santo cielo, non lo sapevi? Se fossi stata in te, avrei cercato di sapere tutto il possibile!”

“Aveva poco tempo..ha scoperto di essere un mago solo quest’estate, sai com’è!” ribattè Ron, acido.

Hermione gli lanciò un’occhiataccia per poi continuare:

“ Comunque sai già in quale casa andrai? Io spero di essere in Grifondoro, dicono che è di gran lunga il migliore! Ho sentito che c’è andato anche Silente, ma a dire la verità, mi andrebbe bene tutto, tranne Serpeverde, comunque ora è meglio che vada o non troveremo mai il rospo di Neville prima dell’arrivo e a proposito, voi due fareste meglio a cambiarvi, credo che tra poco saremo arrivati!”

E se ne andò portandosi dietro Neville.
 



“Che ragazza insopportabile e ficcanaso. E pure saccente. Qualsiasi sia la mia casa, spero non sarà anche la sua.” Commentò Ron.

“Dai, è stata carina. Voleva essere di aiuto.” Sorrise Harry.

“Secondo me è troppo ficcanaso..anche prima..voleva aiutare..ma chi gliel’ha chiesto? E poi questo parlare a macchinetta..è così fastidioso..bisogna scappare dalle ragazze così.”

Harry non disse niente. Non voleva contraddire il suo nuovo – e primo – amico, ma per lui avere amici ficcanaso e logorroici era di gran lunga preferibile a non averne per niente. Ne sapeva qualcosa la sua infanzia solitaria. 


Caro diario...la giovinezza fa fare degli errori e ci fa comportare da stupidi. La mia smania di avere le attenzioni del mio nuovo amico solo per me, mi aveva portato a giudicare subito male Hermione. Non capivo che anche lei si sentiva sola.

Come me. Come Harry. 

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Capitolo 3
*** Ron ***


“Quel posto è occupato?” chiese il ragazzo dai capelli rossi che avevo già visto in stazione. Se non sbaglio, si chiama Ron.

Sono molto sorpreso di rivederlo così presto..temevo di fare tutto il viaggio da solo..
 
 
“Nella tua famiglia siete tutti maghi?” mi fa tenerezza questo ragazzo.  non sono abituato a qualcuno che si interessa così a me..  Harry stava cominciando già a trovarlo simpatico.
 
 
Più passava il tempo e più sentivo un feeling con Ron..il fatto di sentirlo così vulnerabile, quando parlava delle loro situazioni economiche e della sua famiglia e del suo timore di fallire..avevamo molte cose in comune io e lui. Eravamo anime affini.

Mi piaceva dividere  i dolci con lui. Finora non avevo mai avuto nessuno con cui dividere qualcosa.
 
 
 
*
“Allora, questo è Silente!!” disse Harry notando la figurina con il suo nome, quando aveva scartato una cioccorana. Aveva sentito così tanto parlare di lui, da sentirsi ossessionato da questo nome, solo con il pensiero. Lesse la sua biografia e poi constatò con grande disappunto che…

“è sparito!!”

“Beh, non puoi mica pretendere che se ne rimanga lì tutto il giorno!” fu la sorprendente risposta del mio nuovo amico.

Ma..che maleducazione fu il commento che non espressi ad alta voce. Non ero riuscito neanche a vederlo bene. Più fuggevole di una anguilla, questo Silente.
 
 


*
 
“Che ragazza insopportabile e ficcanaso. E pure saccente. Qualsiasi sia la mia casa, spero non sarà anche la sua.” Commentò Ron.

“Dai, è stata carina. Voleva essere di aiuto.” Sorrise Harry.

“Secondo me è troppo ficcanaso..anche prima..voleva aiutare..ma chi gliel’ha chiesto? E poi questo parlare a macchinetta..è così fastidioso..bisogna scappare dalle ragazze così.”

 Non dissi niente. Non volevo contraddire il mio nuovo – e primo – amico, ma per me avere amici ficcanaso e logorroici era di gran lunga preferibile a non averne per niente. Ne sapeva qualcosa la mia infanzia solitaria.

















 Note dell'autrice: 

allora..l'incontro con i gemelli c'è stato anche in questa storia ma mi sembrava sciocco e ripetitivo riportarlo ^^ quindi non l'ho scritto ma fate conto che c'è ^^ 

invece nella parte finale, ron si riferisce a Hermione e la parte loro non c'è, perchè non era importante nel pov di harry riportarla, ma sarà presente nel pov di Ron ^^

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Capitolo 4
*** Eventi del primo anno ***


L'uomo delle pozioni



L’indomani mattina, Harry raccontò a Ron il sogno incredibile e angoscioso che aveva fatto.

“Hai fatto davvero un incubo, amico..” fischiò Ron, mentre uscivano dal dormitorio.

“Ehm..tu credi sia un incubo?” chiesi io, perplesso, sentendo un calore luminescente alla parola amico…

“Ma certo! Sognare di indossare il turbante del professor Raptor che cerca di soffocarti, o meglio, ucciderti, dicendo che sei destinato a Serpeverde! Non mi veniva in mente niente di peggio, ma poi mi hai detto che nel sogno c’era anche Malfoy ed ho capito che al peggio non esiste fine!”

Mi rabbuiai sentendomi in colpa per non aver il coraggio di ammettere di essermi pentito un po’ di non aver dato un’altra possibilità a Malfoy e di aver pensato che quella era la mia coscienza a parlare, forse perché la mia coscienza pensava che se fossimo finiti in Casa assieme, saremmo magari diventati amici.

Ma poi non ci sarebbe stato Ron..e anche lui è mio amico, anzi solo lui lo è.

“Dai per distarti, volevo dirti che io ho fatto un sogno più terribile del tuo.” Disse Ron.

“Cosa? Questo non riesco proprio a immaginarmelo e non voglio perdermelo!”

“Tieniti pronto..ho sognato mia madre che parlava con i tuoi zii..”           

Scoppiai a ridere. Ron era una sagoma.

“Ehi, guarda che potrebbe essere un sogno di una cosa realmente accaduta. Ricordi che mia madre voleva parlare con i tuoi zii quando saremmo partiti?”

“Ti prego, Ron, ho cercato di dimenticarlo..”

“Fortunato te, io non sono riuscito a pensare ad altro. Vorrei sapere com’è andata ma ho timore di chiedere.”

“Nella vita, ci sono cose che è meglio non sapere!” disse Harry. Ron confermò.

“Io non direi, più cose si sanno, meglio è. La conoscenza disseta più dell’acqua.” Disse Hermione sorpassandoci,allegramente, mentre Ron la guardava con sguardo disgustato.
 
 


Passai circa mezz’ora a rimproverarlo per quell’atteggiamento.

“Devi proprio fare quella faccia disgustata, ogni volta che lei dice qualcosa?” gli dissi.

“Non posso evitarlo, amico. Odio la sua saccenza!”

“Ma ci farebbe comodo! Guarda qui , ad Hogwarts ci sono 142 scalinate. Secondo me le peggiori sono quelle  con il gradino che scompare.”

“Io mi concentrerei sulle porte. In particolare a quelle che fanno finta di esserlo e riescono solo a portarci fuori pista e confonderci ancora di più.”
 
 


I giorni passavano e la situazione peggiorava, perché ci si mettevano anche i fantasmi, in particolare Pix a cui piaceva da matti gettare pezzi di gesso addosso e il gestino della carta straccia in testa agli studenti.

Un giorno per sfortuna il custode, il signor Gazza, ci sorprese a cercare di forzare una porta, che risultò sfortunatamente essere l’entrata al corridoio del terzo piano di cui è vietato l’ingresso.

Non volle credere che ci fossimo persi e arrivò a minacciarci anche di rinchiuderci in prigione.
 
 
 
Non sapevo che il peggio doveva ancora arrivare..e portava il nome di Severus Piton, l’insegnante di Pozioni.

“Potter dove guarderesti se ti dicessi di trovarmi un bezoar?”

“Non lo so, signore..”

“Immagino che tu non abbia neanche aperto un libro prima di venire qui, vero, Potter? Qual è la differenza fra L’Aconitum napellus e l’Aconitum lycoctonum?”

“Non lo so, ma penso che Hermione lo sappia, perché non prova a chiederlo a lei?”
 
E poi quando Neville fece un disastro con la sua pozione ricoprendosi di bolle in faccia e venni incolpato io.

“Perché non gli hai detto di non aggiungere gli aculei? Hai pensato che se lui sbagliava, ti saresti messo in luce, non è vero? E questo è un altro punto in meno per i Grifondoro.”
 
 
 
*

“In una settimana ho fatto perdere due punti a Grifondoro..ma perché Piton mi odia tanto?” disse sconsolato Harry.

“Su col morale! Piton non fa altro che togliere punti a Fred e George! Posso venire con te a trovare Hagrid?”

“Certo.” Sorrise Harry, contento che l’amico volesse seguirlo.



Quando Hermione piange nel bagno delle ragazze



Hermione era scappata piangente nel bagno delle ragazze e non voleva più andare via da lì. Aveva gli occhi rossi dal pianto.



Nessuno mi sopporta..ha detto Ron..l’ho sempre saputo, ma sentirlo dire ad alta voce da qualcuno..è stato terribile. È davvero terribile.

Perché non riescono a capirmi?

Mi sono sempre sentita fuori posto fuori di qui..da quando ho scoperto di essere una strega, è stato come un miraggio a cuore aperto, un sogno per me, ci tengo così tanto perché adoro tutto quello che riguarda la magia.

È sbagliato amare quello che si fa e desiderare di farlo al meglio?

Sono davvero così insopportabile?

Non ho dormito, sono uscita di notte per fermare quei disgraziati, perché avevo paura si facessero espellere.. ho corso anch’io un brutto rischio..

Ma nonostante ciò non mi vogliono come amica..non mi vogliono..

Che cosa sbaglio?



Finalmente vostra amica

“La prego, professoressa Mc Granitt, erano venuti a cercare me!!” dissi io.

Quella frase fu come il passo che precede la caduta in un burrone.

Non perché fosse una cosa pericolosa, ma perché era una cosa folle…

E avevo l’impressione che tutto attorno a me facesse silenzio, eppure a me sembrava di sentire la musica…musica come di accordi di violini…
 
“Ero andata in cerca del mostro perché..perchè pensavo di essere in grado di affrontarlo da sola..perchè sa..ho letto tutto sui mostri..”
 
È strana, questa sensazione. Non mi era mai capitato prima, di aprire bocca non per cercare di stupire me stessa in positivo, ma per difendere qualcuno…

Non avevo mai dovuto farlo, non ce n’era mai stato bisogno, perché non avevo amici, nessuno si fidava abbastanza di me o nessuno prima d’ora mi si era avvicinato tanto da permettermi di difenderlo.
 
La reazione del ragazzo dai capelli rossi, Ron, è esterrefatta, lo vedo, ma non mi importa. Per la prima volta, non mi importa fare colpo su qualcuno.
 
“Se non mi avessero trovato, sarei morta. Harry gli ha infilato la bacchetta nel naso e Ron l’ha steso con un colpo della sua stessa clava…non hanno avuto il tempo di andare a chiamare nessuno..quando sono arrivati, il mostro stava per uccidermi..”
 
Non posso dire loro che erano tornati indietro perché io stavo piangendo per colpa di Ron, peraltro dovrei aggiungere che sono rimasta chiusa dentro per colpa loro..sarebbero stati puniti, lo sapevo..e dopo che hanno rischiato di farsi uccidere per me, non meritano questo.
 
 
 


Mentre ritorno alla sala comune, devo fermarmi più volte, perché mi tremano le gambe e ho il respiro affannato. Le immagini del troll che colpiva con forza quei rubinetti, continua a risuonarmi davanti agli occhi e alle orecchie.

È stato ancora peggio che con il cane a tre teste. Almeno quello era distante..il troll invece era a pochi passi da me, e io sono stata così stupida da infilarmi sotto i lavandini e quello ha cominciato a spaccare i lavandini..ad ogni colpo avevo come il sentore che mi avrebbe spaccato la testa. È stato orribile.
 
E Harry e Ron sono tornati indietro e mi hanno salvata..li avevo mal giudicati..non sono niente per loro e loro sono tornati indietro per me – sapevano che ero in quel bagno? – hanno rischiato per me, non mi hanno lasciata sola..
 
Oggi ho capito una cosa importante sull’amicizia: non arriva quando cerchi a tutti i costi di far colpo, ma quando compi un gesto davvero sincero e disinteressato nei confronti di qualcuno.

Ho capito anche che certe cose ti uniscono in maniera indissolubile. Loro hanno protetto me e io ho protetto loro con gli insegnanti.

Questa è l’amicizia!
 
Harry e Ron sono già arrivati e dopo aver preso le pietanze, mi invitano a sedermi vicino a loro.

Ron mi dice a mezza bocca: “mi dispiace..non volevo dire quelle cose ieri..ero un po’ nervoso..”

“Stai tranquillo. Va tutto a posto ora.” Dissi io, molto più tranquilla. “Ascolta, ma..ora che mi viene in mente..mi avete trovato lì per caso?”

Harry e Ron si guardarono un po’ imbarazzati.

“A dire il vero abbiamo sentito dire che piangevi nel bagno delle ragazze oggi..e non vedendoti più , abbiamo pensato tu fossi ancora lì.” Disse Harry.

“E siccome non c’eri neanche quando è arrivato Raptor a dare la notizia, abbiamo pensato non sapessi niente del mostro..quindi siamo venuti a cercarti.” Concluse Ron.

“Grazie..” dissi io. Ero contenta di sapere che erano venuti apposta per me.

“Grazie a te.” Disse Harry. “Ci hai tolti da un bel guaio, con gli insegnanti..e noi ti abbiamo perfino chiuso dentro con il mostro..tra parentesi, non l’abbiamo fatto apposta! Non sapevamo fossi lì.” Disse Harry.

Risi. “Lo so, avevo immaginato. “



Hermione torna a riprendere Ron



“Ron, Ron, svegliati, ti prego.”

“Eh? Che succede?”

“Finalmente!”

“Do..dov’è Harry?”

“Ron, lui è andato avanti. Io sono dovuta tornare indietro..”

“Cosa? Perché?”

“Non potevamo passare tutti e due. Harry ha detto che dovevo venire a riprenderti e andare entrambi a chiamare Silente! Ti spiego tutto strada facendo. Dobbiamo sbrigarci!”
 
 

Un mio carissimo amico contava su di me, aveva riposto grandissima fiducia in me.

E non potevo..non potevamo DELUDERLO.

Tornare indietro con la paura a mille di quello che gli stesse capitando in quel momento

Era forte.

Ma proprio come quando la regina colpì Ron, e io ed Harry avevamo voglia di piangere e gridare per la paura, io seppi comunque che non poteva essergli successo niente di male.

Così come sono convinta che niente di male può succedere ad Harry.

Avere ben due amici di cui doversi preoccupare, è molto difficile.

Ma la potenza dell’amicizia, protegge e consola. 



Quando Norberto ferì la mano di Ron



Caro diario, quando Norberto mi morse la mano e fui costretto ad andare in infermeria, mi sentii peggio internamente. Non volevo creare problemi, né ad Harry né ad Hagrid e di sicuro non avrei MAI detto che cosa mi aveva morso veramente.

Non mi sarei mai aspettato che Malfoy venisse in infermeria per prendersi gioco di me con la scusa di chiedermi un libro.

Assurdamente mi sentìì orgoglioso di quelle attenzioni, non perché mi piace Malfoy, sia chiaro, ma perché se pure uno scarafaggio come Malfoy, che mi ha sempre insultato e sbeffeggiato, mi considerava talmente importante da venire addirittura in infermeria per minacciarmi, in un modo contorto e molto strano, aveva appena dimostrato rispetto per me. Sapeva che non avrei tradito mai i miei amici e che sapere che sarebbero stati scoperti, era per me la peggiore delle punizioni.
 
Mi sono sorpreso anche io di me stesso. Sono sempre stato un vigliacco, eppure, quando abbiamo giocato alla scacchiera gigante, mi sono fatto mangiare apposta dalla regina, per consentire ai miei amici di passare. Non ho pensato a me stesso, perché c’era altro in ballo, in quel momento.

L’amicizia con Harry ed Hermione mi fa essere una persona migliore.

Credo proprio che inviterò Harry da me quest’estate! 

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Capitolo 5
*** Vacanze di natale ad Hogwarts e lo specchio delle brame ***


Ho sempre sognato vivere in un castello e se poteva esserci qualcosa di meglio che vivere in un castello imparando magia e vincere la tua prima partita a Quidditch per la tua squadra, era quella di poter passare le vacanze di natale ad Hogwarts e neanche da solo, ma quello che a tutti gli effetti stava diventando ormai il mio migliore amico, quasi come un fratellino.

Ron.

Hermione invece avrebbe passato le vacanze di natale  con i suoi genitori, ma non sembrava felice all’idea di lasciarci e di non sapere come proseguivano le ricerche su Nicolas Flamel

Posso sopportare benissimo i battibecchi di Ron e Hermione. In fondo credo che anche loro si vogliono bene. Sono contento che almeno per le vacanze, Ron è con me, almeno non sarò solo.

C’è Malfoy che continua a tormentarmi deridendomi perché passerò le vacanze al castello.



“Non sarà solo. Ci sarò anche io con lui.” Disse Ron in mia difesa, ma il suo intervento sembrò solo irritare ancora di più Draco.
 
“Ti spiacerebbe toglierti di mezzo? Che c’è stai cercando di guadagnare qualche spicciolo, Weasley? Forse speri di diventare anche tu guardiacaccia quando te ne andrai da hogwarts..la capanna di Hagrid  deve sembrarti una reggia, in confronto a dove abita la tua famiglia.”
 
Sbuffo. Vedere arrivare Hagrid con l’albero di natale, aveva fatto salire il sorriso sia a me sia a Ron, un po’ come quando Hermione aveva fatto quell’incantesimo per far apparire un fuoco azzurro splendente che si poteva trasportare in un barattolo, per scaldarci.

Fu davvero un bellissimo momento di complicità tra noi tre.

Quel giorno però, Piton, aveva rovinato tutto. Così come ora Draco vuole rovinare questo momento. A queste due persone sembra dare fastidio la nostra felicità. Chissà perché poi.
 
  Il giorno della partenza di Hermione, ci guardò con uno strano sguardo tremulo e poi ci abbracciò di slancio, parlando con voce tremula.

“Non è che mi sostituirete quando sarò tornata? Non è che avrete una nuova amica e vi sarete dimenticati di me?”

“Ma se al castello di saranno quattro gatti, Hermione.” Disse Ron evidentemente cercando di smorzare la tensione, ma…

“Non sei di aiuto, Ron.” Dissi io.

Hermione infatti gli tirò i capelli stizzita, prima di andar via offesa.



Ron sembrava un po’ dispiaciuto e lo capisco. Abbiamo passato tutti questi giorni inseparabili, quindi era un pò strano vederla andare via, ma almeno noi due saremmo stati insieme, quindi mi avvicino a lui e gli dico:

“Dai..su con il morale..impegniamoci piuttosto..pensa se quando tornerà, potremmo darle novità importanti su Nicolas Flamel, quanto sarà contenta.” Dico complice.

“Wow..sembra un sogno..per la prima volta si vedrebbe scavalcata..ma non so se voglio passare le vacanze di Natale chino sui libri, Harry.”

“Ma non faremo solo quello! Pensaci amico, abbiamo il castello tutto per noi! I serpe verde se ne vanno a casa, potremmo organizzare tornei interminabili di scacchi, bere cioccolata accanto al fuoco, fare grandi pupazzi di neve e dormire quanto vogliamo!!”

“Tra le tante cose che mi hai detto, mi attrae di più la terza!!” disse Ron






Lo specchio delle brame

* Quella prima volta avevo voluto andarci da solo, ma la seconda volta fu diverso. E poi l’avevo promesso a Ron.

Non vedevo l’ora di vedere la sua faccia davanti a quello specchio prodigioso. Mi piaceva l’idea che sarebbe stato un segreto solo nostro.
Anzi, c’era anche Hermione. Chissà che faccia avrebbe fatto quando glielo racconteremo.

 
 

Molti minuti dopo….

“Harry…io non vedo i tuoi genitori…vedo solo..me stesso..ma sembro più grande, porto il distintivo, come quello che usava Bill..e tengo in mano la coppa delle case e la Coppa del Quidditch…sono anche capitano della squadra!!”

“Cosa??”

Harry, pensi che questo specchio mostri il futuro?”

“Com’è possibile? I miei sono tutti morti..fammi guardare un’altra volta..”

“Harry, aspetta, lasciami davanti allo specchio ancora un po’..io..”

“Ma che cosa stai dicendo, Ron? Lasciami vedere i miei genitori!!”

“Harry, asp…”

Un rumore improvviso fuori dal corridoio mise fine a quella discussione.

“Potrebbe essere Gazza. Dobbiamo andarcene.” Disse Harry, coprendo di nuovo sé e l’amico col mantello che rende invisibili.
 
 
 
 
 
*

Avevo deciso di tornare da solo davanti allo specchio. Ron voleva desistermi dall’andare nuovamente, ma  a me non importava. Se lui non era d’accordo, sarei andato da solo d’ora in avanti. Volevo stare con la mia famiglia. Ron è cresciuto con i suoi genitori e una VALANGA di fratelli. Non può capire cosa significa.
 
“Harry…”

Oddio..no..non può avermi seguito fin qui..voglio dire, avevo sperato dentro di me, che lo facesse ma non avrebbe dovuto…

“Non avresti dovuto venire.” Harry non può controllare né comandare al tono della sua voce, di non apparire così triste.

“Dovevo. Sei mio amico, no?”

“Senza mantello è molto pericoloso, Ron. Avrebbero potuto vederti. Perché sei qui?”

“Perché io..”

“Vuoi guardare ancora davanti allo specchio?”

“No. anzi, perdonami se sono stato superficiale. Resta pure tutto il tempo che vuoi, Harry…io sarò qui.” disse Ron, toccandogli una spalla. Harry posò la testa sulla mano dell’amico, ringraziandolo silenziosamente.

Ron tuttavia dopo un po’ decise che avrebbe fatto un giro, magari cercando di sgraffignare qualcosa in cucina, per combattere la noia, quindi per un po’ Harry restò da solo.

E durante la sua assenza arrivò Albus Silente.

“Allora, di nuovo qui, Harry?”
 
 
 
*

Quando Ron tornò, dopo aver sgraffignato qualche dolcetto, ci trovò inaspettatamente Harry, accucciato sul pavimento.

“Oddio, Harry..” mormorò Ron, lasciando i dolci a terra e correndo dall’amico, temendo che si sentisse male.

Quando lo raggiunse, tuttavia, capì che l’amico era solo stordito dalla stanchezza e forse..da qualcosa che sembrava dolore.

Dormiva e ai lati dei suoi occhi campeggiavano delle lacrime.

“Ma guardati. Sembri proprio un frugoletto.” Disse Ron, togliendogli via le lacrime con delicatezza.

“Harry è molto esausto. Io e lui abbiamo fatto una chiacchierata.” Disse Albus Silente, facendolo sobbalzare.

“Preside…anche lei qui?” chiese Ron sbalordito e anche un po’ intimorito.

Silente annuì.

“A quanto pare non sono l’unico che non riesce a dormire. Credi di riuscire a cavartela con lui o vuoi che io..”

“No. non importa, faccio da solo. Ci scusi, non volevamo..fare niente di male.” si imbarazzò Ron, cercando di sollevare Harry e prenderlo in braccio.

Ma per un bambino di 11 anni, sorreggere di peso un coetaneo era troppo. Ron cinse un braccio intorno al collo di Harry cercando di tirarlo su, ma lo sollevò solo di poco, poi dovette desistere e rimetterlo a terra.

“Lascia che me ne occupi io..” disse Albus dolcemente e così dicendo, prese di nuovo Harry in braccio, portandolo nella sala comune.



Di nuovo, sì, perché la prima volta che tenne tra le braccia Harry Potter, il piccolino aveva soltanto un anno.

E delle belle sensazioni, di tenerezza e protezione lo avvolsero. Non si era mai sentito così prima d’ora , né gli era mai capitato di rimpiangere di non aver avuto figli
 
Prima che lasciassero tutti e tre la stanza dello specchio, Silente disse a Ron:

“Signor Weasley, sarà meglio che lei si copra con il mantello. Io so come rendermi invisibile se voglio, non ho bisogno di un mantello magico.”
 
 

Quando arrivarono alla sala comune, Silente posò delicatamente Harry sul divanetto e Ron si preoccupò di stendergli una coperta addosso.

“Signor preside, ha fatto davvero molto stanotte per noi..la ringrazio tanto..”

“Non c’è nessun problema, signor Weasley e poi non volevo che il sonno del signor Potter venisse bruscamente interrotto..visto che era l’unico momento in cui sembrava disposto a lasciare lo specchio delle brame..” disse il preside con tono amabile e spiritoso.

Ron elargì un sorriso imbarazzato: "Ehm..ci dispiace. Ma..si chiama così?”

Silente annuì. “Sì, ma non preoccuparti, da domani verrà spostato. Questo per continuare a preservare l’equilibrio del tuo amico.”

“Forse dovrei..svegliarlo? Per dirgli di andare a letto..” disse Ron, indeciso. Non gli piaceva l’idea di lasciarlo lì.

“No. Se lo fai, dovremmo svegliarlo. È meglio se si faccia un buon sonno ristoratore. Piuttosto, porta quel fantastico mantello al sicuro e stai attento che nessuno al di fuori del signor Potter e della signorina Granger, ne venga a conoscenza. È una delle cose magiche più straordinarie al mondo.”
 
 
 
 
*

“Che cosa??? Silente mi ha portato in braccio fino alla sala comune???”

“Abbassa la voce!! Ma sei impazzito? Vuoi che Malfoy ti senta e si faccia delle strane idee? Ti prende già abbastanza in giro, mi sembra.” Disse Ron, mentre si ritrovavano a fare colazione.

“Come hai potuto lasciare che lo facesse? Dovevi impedirglielo..svegliarmi.."

"Stai scherzando, vero? Era un momento EPICO, per niente al mondo l'avrei fermato. Anzi, avrei voluto avere..com'è quella cosa che chiamano i babbani? Ah sì!! CINEPRESA. Avrei voluto avere una cinepresa!!"

"Dio mio, che vergogna..” disse Harry, coprendosi gli occhi.

“ Su col morale, fratello!! Sei il favorito del preside e lo sfavorito di Piton. Amico, sei una sagoma e un portento. Da quando sono tuo amico, non mi annoio mai.” Diceva Ron, divertito.

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Capitolo 6
*** Harry non risponde alle nostre lettere ***


Non capisco perché Harry non risponde alle mie lettere. Eppure l’avevo avvisato che questa estate sarebbe venuto da me. Perché non risponde?
 
“Ron, ma non doveva venire Harry Potter da noi questa estate?” chiese Molly, entrando nella sua camera.

“Doveva. Non so se verrà più, mamma.”

“Avete bisticciato?” chiese Molly stranita.

“Non abbiamo bisticciato. Non risponde alle mie lettere.”

“Oh, tesoro, sono sicura che c’è un buon motivo.”

“Sì. Forse.” Aveva detto Ron, mettendo la testa sotto il cuscino.

Molly aveva lasciato la stanza, guardando dispiaciuta il figlio.
 
 
Lettera ad Hermione.

Mamma continua a chiedermi di Harry, continua a chiedermi notizie.

Hermione, cosa devo fare? Aiutami te. E se lo stessi magari infastidendo?”
 
Lettera ad Hermione

Ok Hermione, mi hai convinto.

Andrò di persona a vedere cosa è successo, con i miei fratelli.
 
 
 
 

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Capitolo 7
*** Gnomi dolci e lettere ***


Non avrei mai pensato che questa estate potesse essere così infernale.

Tutta l’estate passata ad aspettare lettere da Hermione e Ron. Tutta l’estate passata a sentirmi abbandonato dai miei amici e a litigare con i Dursley.

Ci mancava solo questo elfo domestico che cercava di terrorizzarmi, dicendomi di non tornare alla scuola di magia.

Per fortuna parlando si è tradito dicendomi:

“Amici che neanche scrivono ad Harry Potter?”

Così ho capito che in realtà i miei amici mi avevano scritto ma quest’elfo aveva intercettato le mie lettere!

Cercai di riprendere quello che era mio, ma Dobby, è scappato in cucina e mi ha fatto finire il dolce di zia Petunia tutto addosso.

Mamma mia che brutta figura. Voglio nascondermi dalla vergogna.
 
Come se le cose non potessero andare peggio, zio Vernon mi obbligò a leggere la lettera che mi arrivò a tempo record dal ministero della magia.

Hanno pensato che fossi stato io, ma in realtà è stato Dobby!

Che razza di maghi sono, se non sono neanche in grado di risalire a chi ha davvero compiuto la magia?
 
Vernon mi guarda con un sorriso soddisfatto e mi dice:

“Non ci avevi detto che non ti era consentito usare la magia fuori dalla scuola..ti eri dimenticato di dirlo, immagino..bene,c’è una novità per te, ragazzo Ora ti chiudo di sopra e non tornerai mai più in quella scuola e se cercherai di liberarti con qualche magia, saranno loro a espellerti!”
 
Ma cosa cavolo….dovrebbe desiderare che me ne vada per non stare qua, no?

Non mi odia, in fondo?

Un pensiero mi viene improvviso.

Forse in fondo, mi vogliono con loro.
 
Tre giorni dopo, arrivò la mia salvezza.

Aveva una faccia famigliare e la scritta AMICIZIA stampata sul viso.
Ron.

Era venuto a prendermi. Era venuto per me!




Quando Harry era arrivato alla casa di Ron, si sentiva stordito da tutta quella magia, ma non solo, anche da tutto quel casino, proveniente dalla famigliola di Ron.

I gemelli Fred e George erano molto simpatici e portavano una ventata d’allegria, in quella casa, Harry aveva l’impressione che Ron provasse molto affetto per i fratelli gemelli, ma non voleva darlo troppo a vedere, loro d’altro canto, lo trattavano come il loro fratellino minore, con quell’aria mista ad affetto e presa in giro, condita da tenerezza, con Percy invece, era più una presa in giro, certamente volevano bene anche al loro fratello maggiore, ma c’era più differenza generazionale.
 
“Come ti trovi, Harry? Ti vedo un po’ spaesato.” Disse Ron, quando arrivarono a casa, vedendolo un po’ smarrito.

“Io sto benissimo, Ron, anzi, sto ALLA GRANDE!”

“Non mentire. Lo vedo che sei scioccato, mi dispiace, c’è sempre un gran casino qui a casa mia, ma almeno non ci si annoia, spero ti abituerai al rumore..”

“Ron, va bene, credimi! Dai Dursley c’è fin troppo silenzio. Che cosa diceva tua madre a proposito degli gnomi in guardino? Sono curioso di conoscerli.”

Ron lo guardò perplesso.

“In realtà mamma vuole che li cacciamo, se scopre un altro di noi che cerca di giocarci, stavolta va davvero via di testa.”

“E dai, Ron, non ho mai visto uno gnomo in vita mia.”

“E ti pentirai di averli visti. Sono delle creature davvero appiccicose. Vieni a vedere e cerca se puoi, di non farti abbindolare!”
 
 

Harry dovette ammettere che fu difficile resistere agli gnomi. Facevano quelle faccette buffe, per intenerirti e convincerti a non cacciarli, malgrado i disastri che facevano in giardino. I loro preferiti erano i figli più piccoli della famiglia Weasley, si attaccavano alle caviglie loro e rimanevano lì come dei Koala, oppure li spiazzavano con i loro abbracci da orsetti morbidosi.
 
“Credo sia diventato il loro preferito al momento.” disse Harry, cercando di far scendere gli gnomi da lui, uno dei quali gli accarezzava teneramente i capelli.

“Non farti intenerire, Harry!!” gridava Ron, mentre cercava di farli uscire, spingendoli fuori dalla siepe con gentilezza, senza maltrattarli e di ricostruire il buco che quelle piccole adorabili canaglia avevano fatto.

“Magari si potrebbero addomesticare, no?” chiese Harry.

“Stai scherzando? Non sai i disastri in casa quando abbiamo provato ad addomesticarne uno, per amore di Ginny. No, non sono mica degli elfi domestici.” Disse Ron.

“Secondo me, Dobby è più pericoloso.” disse Harry convinto, ripensando al disastro che aveva causato in pochi minuti che era stato da lui.
 
 
 
 
 
Verso sera, Harry stava leggendo una per una, tutte le lettere che Ron e Hermione gli avevano mandato. Dobby, poco prima di aver fatto precipitare il capolavoro di dolce in faccia a Harry, aveva mollato finalmente le lettere. Non aveva ancora avuto tempo di leggerle, ma ora sì, finalmente.

Si mise sul letto – un letto che era stato spostato vicino a quello di Ron – e si beò di quella sensazione calda e avvolgente che spingeva un altro essere umano a scrivere ad un altro, quell’elettricità emanante affetto, di attesa e calore, in cui sapevi che parte della tua energia e del tuo affetto sarebbero state trasmesse con un solo foglio di carta, senza bisogno di usare il linguaggio della parola.

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Capitolo 8
*** Vomitare lumache ***


Quando Ron aveva cercato di attaccare Malfoy perchè aveva insultato Hermione, definendola "sporca mezzosangue" il suo incantesimo gli si era rivoltato contro.

aveva cominciato a vomitare lumache e in men che non si dica, Harry e Hermione furono da lui, per sostenerlo, affrettandosi per raggiungere Hagrid.



Non dico mai come mi sentivo inutile, prima di conoscere Harry e Hermione.

Conoscere loro, mi ha cambiato e fatto fare cose che non immaginavo di poter mai fare

come guidare una macchina volante

Oh, quale gioia e adrenalina provai quel giorno.

Harry è sempre il migliore in tutto,ovviamente non sono invidioso di lui
è il mio migliore amico

Non nascondo però, che è stato gratificante fare una volta tanto, qualcosa io

qualcosa di figo, grandioso

con questa macchina volante

anche se alla fine è stato un mezzo disastro

ma in fondo non si può mica pretendere chissà cosa da un impiastro come me, no?

Già solo il semplice fatto che sono riuscito a guidare una macchina volante, è tanto

Troppo sarebbe stato pretendere che riuscissi a riportarla indietro tutta intera!


Però quanto è stata bella quell'avventura.

Ora, vomitare lumache, insomma, credevo di non poter cadere più in basso

Però Malfoy, ha insultato una nostra amica, ecco
Non potevo stare zitto

è bello, come Harry e Hermione, mi prendono tra le braccia, portandomi via

una nota di orgoglio mi riempie il cuore, nonostante continuo a vomitare

Si prendono cura di me. 

 

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Capitolo 9
*** Non sei tu l'erede di Serpeverde, io lo so ***


“Credevo che le battute di Fred e George avessero fatto il loro effetto, non le hai trovate divertenti, Harry? Perché io sì.” Disse Ron.

Harry non rispose, allora Ron ricalcò le loro battute:

“Levati di torno, Percy, Harry ha fretta! Proprio così, sta sgattaiolando nella Camera dei Segreti, per prendere un tè con il suo servitore zannuto!”

Harry non disse ancora niente, ma dopo qualche secondo, si sentì un altro piccolo singhiozzo.
 


POV RON

Mi alzai, incurante del fatto che di solito queste cose tra maschi non si fanno

Ma lì a pochi metri, c’è il mio amico del cuore che sta piangendo

E il suo pianto mi spezza il cuore

Vado nel suo letto lentamente e lo abbraccio da dietro, accarezzandogli i capelli per brevi attimi.
 
Rimane perplesso per qualche secondo, poi si rilassa, chiudendo gli occhi dopo poco.

Finalmente non piange più.

Credo che resterò qui fino a domattina..ho sonno..

E poi lui potrebbe risvegliarsi e non lo vorrei perché…

Finalmente non piange più.
 

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Capitolo 10
*** L'abbraccio tra Ron e Ginny ***


“Ginny!!”

Appena Ron vide Ginny, le andò incontro e lei gli si buttò tra le braccia, singhiozzando.

“Che cosa le è successo?” chiese Ron, guardando Harry, sconvolto.

“Non adesso, Ron.” Disse Harry,sperando che Ron non sarebbe stato troppo arrabbiato con Ginny. Era così bello vedere fratello e sorella, così teneri, abbracciati.

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Capitolo 11
*** Terzo anno: Hermione piange perchè litiga con Ron ed Harry ***


Hermione stava piangendo nella capanna di Hagrid, che cercava di consolarla e tirarla su di morale. Aveva bisticciato sia con Ron, sia con Harry e quindi era molto giù.

“Non ci pensare, Hermione, sono degli sciocchi, glielo dirò anche io, appena mi capiteranno a tiro.” Disse, porgendogli una tazza di te e dei biscotti.

“Ron ce l’ha con me per via di Crosta..e Harry non mi parla più per via della scopa, ma io volevo solo..essere sicura che non fosse una cosa pericolosa per lui.” Continuava a piangere.






















Note dell'autrice: 

lo so cosa state pensando. Avrei dovuto scrivere questa cosa molto prima xd e al massimo fare un capitolo più lungo, ma non c riesco çç riesco solo a immaginare questa scena, abbiate pazienza çç forse ci sarà anche un capitolo sul pov di ron ed harry, riservato a quella situazione. Tengo qui il capitolo poi però lo sposterò

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Capitolo 12
*** Una giratempo per tre ***


Silente stava ancora parlando con Harry ed Hermione, mentre la porta si aprì con uno scatto abbastanza violento.

Era Ron. 

"Ron?? Che ci fai qui?" chiese Harry.

Ron avanzò da loro a grandi passi.

"Il preside mi ha detto che se volevo, potevo unirmi alla missione salvataggio."

"Missione salvataggio??" disse Harry, basito.

"Avrete bisogno di tutto l'aiuto possibile." disse Silente con un sorriso.

"Vi chiuderò dentro. Ora. è mezzanotte meno cinque. Signorina Granger, tre giri dovrebbero bastare, buona fortuna."

"Buona fortuna?? Tre giri? Di che cosa sta parlando? Che cosa dobbiamo fare?? Ron, sei davvero sicuro di stare bene??"

"Mi hanno rimesso a posto per bene, Madama Chips sa quello che fa. Non potevo proprio lasciarvi far questo da soli." disse Ron.

"Harry, Ron, venite qui, presto!" disse Hermione, prendendo una lunga catena d'oro molto sottile. Quando i due si avvicinarono, la avvolse al collo di tutti e tre.


Hermione sorrise, un pò in imbarazzo. Era bella e piacevolmente intima quella vicinanza con i suoi due migliori amici. Poteva quasi percepire l'elettricità vibrare tra tutti e tre. 

 

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Capitolo 13
*** L'abbraccio tra Harry, Ron ed Hermione, dopo la prova dei draghi ***


"Harry..chiunque abbia messo il tuo nome in quel calice..io..io credo che stiano cercando di farti fuori."

"Ci sei arrivato eh? Ci hai messo un bel pò!" disse Harry freddamente.

Non si sa che cosa spinse Ron ad agire, ma prima che potesse fermarsi o che Harry riuscì a trattenerlo, si fiondò ad abbracciare Harry.

Harry totalmente sbalordito, avvertì il calore dell'abbraccio dell'amico e ne trasse benessere, quindi ricambiò, più rilassato e sorridendo, stringendolo a sua volta.

"è tutto okay." disse.

"No..non avrei dovuto.." disse Ron, che cominciò a piangere.

"Lascia perdere." ripetè Harry.

"Voi due siete così stupidi!" gridò Hermione e prima che tutti e due potessero fermarli, lei si fiondò ad abbracciare entrambi, soffocandoli quasi in un abbraccio a tre, per poi sfrecciare via, singhiozzando con tutte le sue forze.

"Uff..se abbiamo finito di lacrimare come due poppanti, direi di andare! Stanno per dare il punteggio!" disse Ron, asciugandosi un occhio. 

Harry sorrise, sventolandosi un pò sul collo, ancora accaldato dal calore dell'abbraccio dei due amici, ma straordinariamente FELICE. 






















scena modificata del quarto libro, pagina 308

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Capitolo 14
*** Dopo l'arresto di Crouch, bisogna pensare a Minus ***


Moody non era il vero Moody. Quando sono tornato da lui, mi confessò che aveva rapito il vero Moody e che era stato lui a mettere il mio nome nel calice.

Mi voleva morto e io mi ero fidato di lui. Tutti noi.

Mentre mi confessava tutte le azioni abbiette che aveva compiuto, cercò di uccidermi, ma Silente lo fermò con uno Stupeficium.

Quando l’effetto della pozione Polisucco svanì, si svelò il suo vero volto.

Lui era il figlio del signor Crouch. Avevo provato tanta pena per lui. Ero triste quando il padre decise di consegnarlo ad azkaban.

E invece ora lui lo aveva ucciso.
 
Per fortuna ci pensò Silente a parlare a tranquillizzare Caramell riguardo Codaliscia , altrimenti il dissennatore che baciò Barty Crouch, avrebbe fatto lo stesso anche a lui, se ne avesse avuto la possibilità.

Ancora non riesco a credere che in mezzo a questo gran casino e caos, è scoppiata pure la bomba di Codaliscia. Piton quasi mi ruggì addosso, mentre mi diceva che per venirmi a salvare, avevano lasciato Codaliscia legato, in compagnia degli altri professori e che se fosse successo qualcosa a loro, sarebbe stata colpa mia.

Per fortuna intervenne subito Silente, fermando Piton e ricordandogli che io ho rischiato la vita un mucchio di volte e cosa importantissima, avevo salvato la vita di uno studente.

Piton però a quelle parole sembrava più incavolato di prima, anche se non osava contestare liberamente il preside. Disse che la cosa era ancora più grave perché rischiai di combinare un pasticcio temporale di origini bibliche. Silente mi guardò con dolcezza e mi disse di perdonarlo, perché per lui era una giornata nera. Nello stesso giorno, la notizia della rinascita di Voldemort e del ritorno sia di Sirius , sia di Minus, a Hogwarts, rivederli entrambi lì, non era bello per lui.
 
A quel punto mi ricordai che Minus quand’era nei panni di topo, era l’animale domestico di Ron, a cui lui teneva molto. Chiesi di lui e mi confermarono che grazie al Veritaserum, ebbero la prova che lui diceva la verità. Voldemort aveva bisogno che il traditore fosse uno dei migliori amici dei miei genitori e individuando in Minus una personalità debole, lo sottopose alla maledizione Imperius oer convincerli a usare lui come custode segreto.

“Era già sotto la maledizione?” chiesi io.
Silente mi disse di sì e aggiunse altro.

“Grazie al Veritaserum, scoprimmo anche un’altra cosa. Una cosa che probabilmente lui non avrebbe mai rivelato di sua iniziativa. Quando Voldemort scomparve, la maledizione Imperius si dissolse con lui.”

“Cosa? Ma allora perché non ha detto che era innocente? Aveva paura che non sarebbe stato creduto?”

“In minima parte sì, ma in realtà quello che l’ha mosso a restare sotto le vesti di un topo per tutto questo tempo, è stata…la voglia di espiazione.”
“Esp-espiazione?”

“Non ha mai smesso di sentirsi responsabile per la morte dei tuoi genitori. Ad Hogwarts non si è mai particolarmente applicato nelle lezioni e si è sempre rifiutato di imparare l’arte dell’Occlumanzia e i trucchi magici per resistere alla maledizione Imperius. Lui provava un forte rimorso per non averlo fatto e pensò di non meritare nessuna assoluzione. Una vita da ratto era quello che pensava di meritare. Peggio di qualsiasi condanna, non voleva essere perdonato.”
 
Peggio ancora delle parole di Silente, fu vedere e sentire il pianto di Ron, quando gli raccontarono tutto. Lo fecero senza di me. IO forse sarei stato più delicato, forse da me le avrebbe accettate di più…non lo so..
 
Riuscìì però a convincerlo ad andare da lui. MInus in quel momento era nello studio di Silente.

Io, Hermione e Ron entrammo insieme. Lui non ci guardava, Ron non gli toglieva gli occhi di dosso.

“Se posso guardarlo io in faccia, puoi anche tu.” Gli sussurrai all’orecchio, quando eravamo ormai seduti davanti a Silente .

Ron mi guardò in maniera più allucinata che mai, poi scappò fuori dallo studio di Silente sotto lo sguardo nostro e di quest’ultimo.

“Forse dovrei?” cominciò Minus.

“No! è meglio non peggiorare la situazione. Vado io. “ dissi tranquillo e sicuro della nostra amicizia. A me non avrebbe cacciato.
 
 
 
 






















Note dell'autrice: per capire bene questo capitolo, occorre leggere questo capitolo: 

https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3764757 che fa parte di un'altra storia ma sempre collegata a questa, basterebbe leggere solo quel capitolo, ma se volete capire meglio, suggerisco anche il 14 che è molto importante :))

in questa storia seppur collegata all'altra, ho avuto questa idea di inserire solo i momenti bromanciosi tra harry, ron ed hermione, ma essendo la cosa di Minus, una cosa molto importante per la trama, dovevo scriverla in entrambe le storie ^^

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Capitolo 15
*** Harry convince Ron a perdonare Minus ***


“Ron..?” lo aveva chiamato Harry, entrando nel bagno.

“Mi- mi dispiace, Harry..ma io non ce la faccio..non riesco neanche a guardarlo in faccia..” diceva Ron, asciugandosi il viso dalle lacrime.

“Lui è molto dispiaciuto..”

“Me ne frego! Tre anni, Harry. Tre anni a portamelo sempre dietro, ad esserci addirittura affezionato. Ho litigato con Hermione per la storia con Grattastinchi..e alla fine..non era..non era..”

“Non era un traditore.” Finì per lui Harry.
Ron si voltò a guardarlo.

“Questo è quello che dice lui. Come sappiamo che non ha mentito quando dice che era sotto la maledizione Imperius?”

“Hanno usato il Veritaserum e sotto il suo effetto ha anche confessato che ha scelto spontaneamente di restare sotto forma di animale per tutti questi anni per espiare.”

“Come sappiamo che non l’ha fatto per PAURA? Magari ha trovato un modo per ingannare il Veritaserum e..”

“Lui non sapeva che io l’avrei riportato qui con me. L’ho preso alla sprovvista. Poteva chiedermi di interloquire per lui ma non l’ha fatto.”
 
Ron scoppiò di nuovo in singhiozzi.

“Tutte le sue giustificazioni non..ha fatto uccidere i tuoi genitori e io sono il tuo migliore amico! Come dovrei sentirmi se io perdonassi??”

Harry però gli sorrise.

“Come una persona compassionevole, che sa perdonare.”
 

Detto questo Harry era scattato ad abbracciare Ron e i due amici si abbracciarono teneramente.






















Note dell'autrice: 

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Capitolo 16
*** L'ira di Harry quando arriva al Quartiere Generale ***


“IMMAGINO CHE VI SIETE FATTI DELLE BELLE RISATE, VERO, TUTTI RINTANATI QUI INSIEME..”

Harry era scoppiato letteralmente in lacrime. La delusione, l’ansia, la frustrazione e la paura di essere espulso e di non contare poi molto per loro, l’aveva reso pieno fino all’orlo ed era esploso.

“Io avevo bisogno dei miei amici..avevo bisogno..” disse coprendosi gli occhi con le mani.

Per fortuna, Hermione e Ron, da ottimi amici, avevano evitato di prolungare quell’agonia e l’avevano semplicemente abbracciato.
 
“Harry, ci dispiace tanto. Hai assolutamente ragione, Harry.. io sarei furibonda, se fosse capitato a me!” diceva Hermione disperata, con le lacrime agli occhi.
 
A Harry però non importava più niente. Sentiva i suoi amici che lo stringevano forte, insieme, aveva i capelli mossi e vaporosi di Hermione che lo ammantavano come una coperta. Sentiva il profumo del suo balsamo e avvertiva anche l’odore famigliare di Ron.

Il loro abbraccio in quel momento riuscì a calmarlo.

Aveva provato un po’ di vergogna a esternare così i suoi sentimenti. Si era sentito patetico e temeva che loro pensassero che lui lo fosse, anche per questo forse, più ammetteva quella debolezza e più si arrabbiava con loro e più si arrabbiava e più gridava,  ma quel gesto, quell’abbraccio improvviso,  dimostrava che anche loro gli volevano bene veramente.
 
Forse in fin dei conti, era bello vedere che questa codipendenza che aveva con loro, non era unilaterale.






















Note dell'autrice: 

ormai credo mi conoscete e penso di aver fatto ampiamente capire ormai, che io AMO gli abbracci ahhah questa scena (seppur modificata) si riferisce al quinto libro, pagina 72 quando Harry se la prende con Hermione e Ron che non hanno mai risposto alle loro lettere e loro non l'hanno fatto perchè Silente non voleva. Ho trovato inutile riportare tutto lo sclero e mi sono soffermata unicamente su quello che avrei cambiato. Personalmente ho adorato lo sclero e ci avrei messo anche un abbraccio <3 

ps dopo un inizio MOOLTO in salta, sono abbastanza soddisfatta di come sta venendo su questa storia sulla bromance tra i tre

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Capitolo 17
*** La notizia incredibile del riavvicinamento di Ron a Minus ***


“Ron, sto sentendo delle voci agitate al piano di sotto. Delle voci inconfondibili e mi sta battendo il cuore come non puoi capire, quindi sbrigati.” Lo pregò Harry, la mattina dopo che era arrivato al Quartiere Generale, prima di scendere a fare colazione.

“Harry..senti, parliamone dopo…” disse Ron, nervosamente, imbarazzato, grattandosi la testa.

“No. Col cavolo! Senti, io non ho chiuso occhio stanotte, ok? Avevo il cuore che mi martellava come un tamburo per tutta questa storia dell’Ordine della Fenice.”

“Anch’io, amico.” Gli fece presente Ron.

“Bene! Puoi continuare a fare l’amico grandioso, distraendomi per ancora qualche secondo dalla scena e dallo spettacolo orribile che troverò in CUCINA.” Disse Harry.

“Harry…” lo pregò Ron.

Ci sono i Dursley al piano di sotto, che hanno già cominciato a fare il loro show. Non capisci? Ho bisogno di una notizia felice! Tutti noi ce l’abbiamo bisogno!”

“E va bene!!” sentenziò Ron. “Minus è venuto questa estate da noi. Alla Tana…e abbiamo chiacchierato un po’.”

Harry cominciò a saltellare come un bimbo felice e gioioso.



Ron lo guardava esterrefatto, ripromettendosi di non ridere.
 
“Amico, non so se ti stai trasformando in Hermione, o in un bambino di cinque anni, mi preoccupi.”

“Quindi, vi siete visti e avete fatto pace?” gli chiese ancora Harry.

“Ehi, ehi, frena. Il fatto che io semplicemente GLI PARLI, non significa che ora ci sono amico..o che l’abbia perdonato.”

“Ma è grazie a lui se abbiamo salvato Cedric!” disse Harry, come se questo chiudesse la faccenda.

Ron  chiuse gli occhi. “Diciamo che il mio perdono avrà bisogno di sudarselo meglio.”

“Ma quanto tempo è stato qui?”

“Pochi giorni. Una settimana. Tutti lo guardavano male..” disse Ron dispiaciuto.

Harry lo prese sottobraccio.

“Capiranno. Dagli un po’ di tempo.”

“Sì, ma tu sei sicuro che lui…è davvero dalla nostra parte?”

Harry tentennò.

“Abbiamo bisogno di credere che non tutti vogliono tradirci..e forse io ho bisogno di credere con tutte le mie forze che un amico di mio padre, non l’abbia tradito per sua volontà.” Disse.

Ron gli sorrise. “Andiamo, ora, sono curioso di conoscere i tuoi zii.”

“Ti pentirai di averlo detto.” Disse Harry, mentre si apprestavano a scendere le scale.

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Capitolo 18
*** Quinto anno: sentire Ron ed Hermione distanti ***


Caro diario, è possibile star male per una cosa così stupida come una spilla da prefetto? Se lo confessassi a Fred e George, mi disconoscerebbero.

Non è però la spilla a intristirmi più di tanto, ma sono i cambiamenti.

È il primo anno che non faccio tutto il tragitto in treno con Ron ed Hermione, ma d’altrocanto è stato comunque piacevole stare in compagnia di Luna, Neville e Ginny, per un po’.
 
Ron ed Hermione li sento lontani, anche se non vorrei. Litigano sempre e a volte tremo all’idea che possano dividersi, che noi tre possiamo romperci.

So che non meritano i miei maltrattamenti, cerco di dare la colpa al fatto che il ministero mi ha inimicato tutta la scolaresca, ma dentro di me, tremo, all’idea di perderli.

Già al terzo anno notai qualcosa di strano.

Già al terzo anno, pregai, che non si mettano insieme.

Cosa succederebbe a noi, alla nostra amicizia, se si innamorassero e poi capiscano, che non vogliano stare insieme?

Li perderei.
 

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Capitolo 19
*** Quinto libro: Harry litiga con Sirius e si dispera ***


Harry piangeva e continuava a piangere, mentre Hermione e Ron cercavano di consolarlo nel bagno della loro sala comune.

“Non ho bisogno della vostra pietà.” Disse Harry.

“Harry, avanti, siamo tuoi amici, non fare lo stronzo.” Disse Ron.

“E Sirius non vorrebbe vederti così, non vorrebbe che tu stessi così.” disse Hermione.

Sirius mi odia! L’ho deluso perché non sono come mio padre!” disse Harry singhiozzando più forte.

Hermione e Ron si guardarono.

“Sirius non ti odia. Ti ha detto che non sei simile a James, solo perché è arrabbiato che gli hai proibito di farsi vedere qui!” disse Hermione.

“Sinceramente ancora non capisco come mai non può farsi vedere alla luce del sole, è trattato ancora come un criminale anche dopo che Minus ha confessato, questa cosa è un abominio.” Disse Ron.

Hermione sospirò.

“Ne abbiamo già parlato. Caramell crede che Sirius abbia inflitto la maledizione Imperius a Minus, costringendolo a inventare quella che sostiene essere – un’assurda storia – al solo scopo di sfuggire alla prigione, incolpando un’innocente.”

“E come giustifica il fatto che fosse vissuto da topo per tutto questo tempo, il genio di Caramell?” sbottò Ron.

“Caramell pensa che Minus abbia cercato di sfuggire fin dall’inizio da Sirius, sapendo che il suo piano sarebbe stato quello di incolpare lui dall’inizio, per questo ha vissuto per tredici anni da topo, temeva che avrebbe potuto sfuggire da Azkaban e trovarlo. Naturalmente sostiene che sia riuscito in qualche modo dall’alto delle sue sfere intellettive, a ingannare il Veritaserum.”

“Quel bastardo di caramell! Farebbe qualsiasi cosa per non ammettere il ritorno di Voldemort.” Disse Ron, che aveva finalmente imparato a dire il suo nome.
 
Harry decise finalmente di uscire dalla porta del gabinetto.



“Quello che a me urta, anche più di Caramell, è Sirius. Non capisce quanto sia stato difficile anche per me, perdonare Minus? Ma lui era innocente, era la cosa giusta da fare..ma ogni volta che mi dice che pensa a cosa penserebbero i miei genitori, mi fa infuriare. È come se cercasse di farmi sentire in colpa.”

“Harry, io sono assolutamente convinta che i tuoi genitori perdonerebbero Peter. Maghi molto più potenti di lui, sono stati messi sotto scacco da Voldemort. Maghi molto più esperti non hanno potuto nulla contro la maledizione Imperius.” Disse Hermione.

“E poi se proprio vogliamo dirla tutta, io sono quello che Sirius dovrebbe odiare di più. Ho coccolato Peter per tre anni! Lo tenevo in braccio. Ora che ci penso la cosa mi da un po’ i brividi. Non è una cosa un po’ gay, a vederla ora?”

Tutti e tre risero, poi Harry si lasciò scivolare tra le braccia degli amici, che lo strinsero forte.

“Cosa farei senza di voi.” Disse.
 
Rimasero ancora un po’ a parlare con Harry e a rassicurarlo del fatto che Sirius non ce l’aveva con lui.

“È solo arrabbiato con te perché pensa che tu non lo vuoi con lui.” Diceva dolcemente Hermione.
“Ha detto che non sono lui.”

“Beh, voleva provocarti. E poi sono sicuro che non è così arrendevole come vuol far sembrare, quando meno ce lo aspettiamo, vedrai che piomberà qui.” disse Ron.

“Oh, Ron, sta zitto!!!”sbottò Hermione.






















Note dell'autrice: in questo capitolo, sirius ed harry fanno pace: 

https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3769680&i=1

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Capitolo 20
*** Ron ed Hermione consolano Harry, dopo quello che vede nel Pensatoio di Piton ***


Allora..ti stavi divertendo, Potter??”

“N-no.” disse Harry tentando di liberarsi.
“Un uomo spiritoso tuo padre, vero?”
“Io…non..”

“Non ripeterai mai a nessuno quello che hai visto!!” ululò Piton.

“No..certo che no….io mi…mi dispiace.” Disse Harry.

Piton lo guardò stralunato.
“Che cos’hai detto, Potter?”

Mi dispiace!! Io NON LO SAPEVO!!” strillò Harry a occhi chiusi, desolato.

“Fuori, Potter..” disse Piton, che era rimasto chiaramente sorpreso e disarmato da quelle scuse.
“Aspetti, io volevo..”

“Fuori! Fuori di qui! Non voglio vederti mai più qui dentro!”
 
Harry corse più in fretta che poteva, fuori dall’ufficio di Piton.

Piton nel frattempo, si era accasciato  al suolo.

Potter aveva frugato nei suoi ricordi peggiori.

E gli aveva chiesto scusa!



Harry si era rifugiato nella sala comune di Grifondoro, dove per fortuna erano rimasti soltanto Hermione e Ron, ad aspettarlo. Quando lo videro correre, agitato, con il viso stravolto, lo fermarono.

Harry non voleva farsi compatire e cercò di scappare da loro, per mettersi a letto, ma loro non gli permisero di scappare.

Lo portarono al divanetto e lo convinsero a raccontare cos'era successo.

Lui disse che nel Pensatoio aveva visto i ricordi di Piton, suo padre e i suoi amici che lo bullizzavano.

Non voleva dire cosa aveva visto, l'aveva promesso.

Poi crollò tra le loro braccia, singhiozzava, mentre loro cercavano di rassicurarlo e coccolarlo.

Non l'avrebbe mai ammesso ad alta voce, ma  loro lo facevano sentire bene. Lo tiravano su, quando era a pezzi. 

"Mettiti giù." disse Ron, facendogli appoggiare la testa sulle sue gambe.

"No." disse Harry cercando di ribellarsi.

"Avanti." lo spinse Ron.

Harry un pò imbarazzato, obbedì. Dopotutto si sentiva stanchissimo.

Ron ed Hermione cominciarono a dire tutta una serie di cose che lui non capì e con sommo orrore di Harry, Hermione cominciò ad accarezzargli i riccioli che pendevano giù dalla sua testa.

Imbarazzato si ricordò che Ron era cotto della loro migliore amica, cercò di tirarsi su, ma entrambi lo mantennero giù.

"Lasciati coccolare un pò, con sta cosa prima delle lezioni dalla Umbridge e poi da Piton, ci hai trascurati un pò."

Harry decise di non rispondere e di lasciarsi "coccolare." dopotutto era almeno un modo per non pensare a quello che aveva appena visto.

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Capitolo 21
*** Pensando all'altro trio! ***


Harry aveva avuto dei pensieri tristi, quando si era convinto che Malfoy si allontanava dal castello, furtivo, senza dire niente a Tiger e Goyle e su quanto sembrava che ciasuno andasse per la propria strada, oramai.

È quello che succede quando si cresce… Ron e Hermione..ne sono la prova vivente.. aveva pensato tristemente, sorpreso per primo di quanto questo fatto gli recasse dolore.
 
Quando aveva poi scoperto che in realtà, Tiger e Goyle continuavano a seguire Draco, ma trasformati in ragazze, dalla pozione polisucco, per consentirgli di sgattaiolare di soppiatto nella stanza delle necessità, si era dato dell’idiota da solo per non averci pensato subito e aveva provato anche un assurdo, sciocco, senso di sollievo.
 



Quanto sono sciocco.. scriveva sul suo diario.

Forse il mondo finirà e io sono contento di sapere che quelle due scimmie e il gorilla, mangiano ancora le banane insieme.

Però, è tenero in un modo..

E aveva poggiato la penna, sorridendo, senza aggiungere altro.






















Note dell'autrice: 

ragazzi, scommetto che pensavate che non aggiornassi più! ahhahah :))) lo so, mi sono fatta attendere, ma sono concentratissima nella fanfiction principale, quella di Harry Potter 2.0 che segue la trama principale (e ancora tante cose devono succedere) questa cosa delle riflessioni di Harry, mi ha molto colpito all'epoca e mi sarebbe piaciuto che dessero maggior risalto alla cosa che invece Tiger e Goyle continuavano a stare vicino a Malfoy :D come dice Harry, non è così scontata la cosa! :)) a prestoooo

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Capitolo 22
*** Il turbamento di Harry, per l'avvelenamento di Ron ***


Paura.

Tremendo terrore e sensi di colpa, erano scesi verso di lui, quando vide qualcosa negli occhi di Ron cambiare e quando vide il bicchiere che teneva in mano, infrangersi al pavimento.

Quando lo vide poi sussultare, con la schiuma alla bocca, fu il più tremendo degli orrori. Fu come un incubo. Solo la paura che potesse morire, fece come scattare qualcosa nella mente di Harry e per fortuna si ricordò del bezoar!!

Quando Ron finì comunque in infermeria, perchè il veleno lo aveva molto debilitato, la potenza di quello che era successo, investì Harry come un treno. La paura di perdere il suo migliore amico, era stata grande, enorme e la conspaevolezza che era stato proprio Draco, lo faceva soffrire enormente. Iniziò a piangere. La persona della quale si stava innamorando, aveva quasi ucciso il suo migliore amico!!






*
La notizia di Ron finito in infermeria per avvelenamento, si sparse in fretta ad Hogwarts, così non ci volle molto prima che Draco lo venisse a sapere.

Piombò come una furia nell’infermeria per sincerarsi della situazione -  e dello stato d’animo di Harry, beh, anche di quello del suo amico, ma non era il suo amico, con tutta onestà, che gli interessava di più –

Quando vide che non c’era nessuno, tranne Harry, quindi non doveva subire l'imbarazzo di dover dare spiegazioni ad una platea sulla sua presenza lì, sentì un senso di sollievo, che si tramutò in orrore molto in fretta, appena si accorse che Harry, seduto davanti al letto di Ron, aveva il viso stravolto dal pianto. Guardandolo in viso, pareva che avesse vissuto cent’anni di dolore.



Temette che Ron fosse a quel punto in fin di vita, la sua intenzione era quella di chiedergli come stava, consolarlo, magari, ma appena mise un piede all’interno e Harry si accorse di lui, capì dal modo in cui lo guardava, che era la mossa sbagliata.
 
“Tu…” disse, guardandolo con un’espressione che non si sarebbe più aspettato di rivedere.

“Harry..co..come sta il tuo amico?” chiese Draco.

“Che ti frega???” chiese Harry con un’espressione allucinata.

“Harry..cosa..” cominciò Draco,confuso di quel trattamento.

RON HA RISCHIATO DI MORIRE! Si è salvato solo perché io ero con lui e d’un tratto ho pensato che fosse una buona idea, ficcargli in gola un bezoar!”

Draco si mise una mano sulla bocca.

“Eri con lui quando..”

Harry si alzò dalla sedia e guardò Draco con odio.

“Ho visto i suoi occhi cambiare espressione, le sue gambe sussultare, la sua bocca riempirsi di schuiuma,  l’ho visto agonizzare e contorcersi in preda alla confusione di quello che gli stava capitando..”

“Oh mio dio..”

“E poi..e poi..ho preso quella pietra e gliel’ho ficcata nella gola..e ha smesso di sussultare.” Disse ancora, guardando l’amico nel letto dormire.

“Ma ORA sta bene, vero?? L’hai guarito e ora sta bene! è tutto finito.” Insistette Draco non capendo la gravità della cosa.

“Sì. È tutto finito ormai. Tra noi è finita.” Disse Harry laconico.
 
Draco si sentì mozzare il respiro. Si aspettava che sarebbe finita, prima o poi, ma non così presto. Pensava che avrebbe avuto tutto il tempo per prepararsi. Tutta l'estate, Un anno, due, la fine della scuola! Non ora che stavano insieme da poco e tra di loro andava tutto bene.



“Harry, ma..”

“La festa di Lumacorno! Ecco perché sei venuto. Non per me! Ma per mettere il veleno! Come ho potuto essere così stupido! E sono stato io a invitarti!”

Draco spalancò gli occhi inorridito.

“No, non è come credi..non ho messo..non sono..accidenti Harry! Quella bottiglia stava nella studio di Lumacorno da ben PRIMA di quella maledetta festa!”

Ma Harry non lo trovò molto confortante.

“Questo non smentisce il fatto che tu l’abbia messa PRIMA di quel giorno, da chissà quanto..ma l’hai fatto.”

Il terrore stampato nel volto di Draco era indice della sua consapevolezza.



"Harry...senti.."

"SMETTILA DI CHIAMARMI COSì!!!" 

Un silenzio più lungo degli altri, accompagnò quelle parole.



“Tu pensi che io sia un assassino…”

Harry continuò a guardarlo con disprezzo.

“Da quanto?”

Harry non rispose.

“DIMMI DA QUANTO, POTTER!” gridò Draco.

“Da quando ti ho visto entrare nel negozio di Magie Sinister ho cominciato a pensare che Voldemort ti avesse preso come mangiamorte e quando c’è stato l’attentato a Kate, mi sono convinto che ti avesse chiesto di uccidere qualcuno..”

Draco aveva ascoltato con con orrore crescente ,ogni parola.

“Se..se pensavi questo..allora perché..perchè ti sei avvicinato a me..?”

“Sapevo di piacerti..e pensavo che..se avessi fatto fronte su questo, avrei potuto distrarti dal fare del male a qualcun altro. È funzionata bene..fino adesso..” disse ancora Harry, sfiorando il braccio di Ron.

“Mi hai usato..” disse Draco, con gli occhi lucidi e la voce tremante.
 
Harry aprì bocca per ribattere.

“L’hai detto tu che era solo una cosa di istinti, non io. E poi..credevi davvero che bastassero due lettere con due frasi che avrai trovato in giro e due strusciatine, per farmi perdere la testa per te?”

“Io non intendevo..”

“Andiamo! Dopo tutto quello che mi hai fatto..dopo tutto quello che hai fatto ai miei amici..credevi davvero che io avrei potuto..amarti?

Harry parlava nel vuoto, senza guardarlo, con una voce che a stento riconosceva come sua.

Non vide quindi arrivare in tempo, lo schiaffone, che lo colpì in pieno viso, ma lo sentì.

Subito dopo, una porta si chiuse dietro di sé, con violenza.

Gli occhi di Harry a quel punto, si riempirono di lacrime. Nascose la testa contro le gambe di Ron e prese a singhiozzare






















Note dell'autrice: 

Prima di tutto, devo specificare che questo capitolo si rifà al capitolo di harry potter 2.0 che ho appena pubblicato, aggiungendo qualcosina all'inzio, ho pensato di doverlo mettere anche qui, visto che parla soprattutto del grande legame tra Ron ed Harry, poi, come avrete visto, è una settimana che non aggiornavo (a me sembra molto di più, almeno un mese) non avete l'idea della fatica che ho fatto ad aggiornare. Sono stanca, molto stanca, la storia è ancora molto lunga (quella di tutta questa saga) e i pochi incoraggiamenti che ricevo, non mi bastano a darmi la forza. Non so sinceramente assicurarvi che riuscirò a finirla o a continuarla. Io ce la sto mettendo tutta, ma non mi sento spronata a continuare questa storia, inoltre temo che non ci saranno altri momenti bromance da descrivere, eccetto che nel settimo libro, ma prima dovrò riuscire ad arrivarci. Sono molto scoraggiata, lo ripeto.

per ultimo, il capitolo a cui faccio riferimento, cioè quando ron viene avvelenato, si trova alla pagina 364 del libro (ero stufa di andarlo a cercare perchè non ricordavo dove fosse quindi lo scrivo qui) a presto. Spero!

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Capitolo 23
*** Dopo l'avvelenamento di Ron ***


Purtroppo la notizia che Harry e Draco avessero una specie di storia clandestina, già girava a Hogwarts negli ultimi tempi, visto che li vedevano spesso in giro insieme e sommata al fatto che Draco fosse andato a trovare Ron nell’infermeria ed Harry lo avesse cacciato in malo modo, alimentò ancora di più i pettegolezzi.
 
“A quanto pare, sono passato dall’essere la vittima sacrificale dell’assassino, scampato miracolosamente alla tragedia, ad essere la principale causa della tua rottura con Draco. I miei complimenti, Harry. “ disse Ron, che aveva mal digerito i pettegolezzi sul suo conto su lui e Harry. Chissà come, ora in molti pensavano che Harry avesse lasciato Draco, perché innamorato di Ron.
 
 
*
Nei giorni a venire fu strano e difficile dover riabituarsi a vivere senza la costante presenza di Draco Malfoy al suo fianco. Alla fine Ron, spinto da un profondo senso di amicizia, aveva preso da parte Harry e gli aveva detto che se voleva parlare con il biondo, non doveva farsi problemi per lui.

“Ma ti ha avvelenato!” protestò Harry, guardandolo addolorato.

“Lo so, ma..beh..non voleva davvero colpire me, in fondo, no? Senti, sei il mio migliore amico, Harry, non credere che sia semplice per me, ma la tua felicità viene prima di tutto. Hermione crede che forse questo poveraccio può essere salvato e io..diciamo che voglio credere a lei. E a te.” Aggiunse rosso in viso.

Harry lo guardò in faccia. “Siete innamorati, non è vero?”

“Chi??” chiese Ron diventando bordeaux.

Tu e Hermione, sciocco! Non credere che non me ne sia accorto. Non mentire. È dal terzo anno che vi osservo.”

“Io..beh..veramente..non lo so, Harry.” Disse Ron, grattandosi la testa.

Harry sorrise. “Sai, è bello vedervi. A volte mi sento un po’ geloso, non è che se funzionerà, mi estrometterete, non è vero?”

“Scemo!” disse Ron, dandogli un pugnetto sul braccio. “Ricordati che sei stato tu ad unirci. è stata l’amicizia con te a farci conoscere, quindi non sognarti più di dire una cosa del genere. Purtroppo per te, ci dovrai sopportare per molto tempo.”

Harry sorrise. “Potrebbe piacermi la cosa.”
 
 
 
 






















alla fine ho pensato che non voglio lasciare questa raccolta incompleta. Ci sono ancora tante cose bromanciose che voglio scrivere di loro tre xd

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Capitolo 24
*** Noi veniamo con te, è stato deciso anni fa! ***


“Ce l’hai già detto una volta..” sussurrò Hermione. “Che c’era tutto il tempo per tornare indietro, se avessimo voluto. Il tempo l’abbiamo avuto, no?”
E mesi dopo, Hermione glielo ripetè.
“Ascoltate!”
“No, Harry. Ascoltaci tu, noi veniamo con te. È stato deciso mesi fa..anzi anni fa.”
 
 
 
 
Caro diario, cosa ho fatto per meritare di avere degli amici così fantastici?
 
Non so se merito la loro profonda e devota amicizia..
 
Ma ne sono molto grato.

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Capitolo 25
*** Le lacrime di Hermione dopo l'abbraccio a tre, dopo la prova dei draghi ***


Harry aveva superato la prova dei draghi e Ron ed Hermione erano andati da lui, Ron aveva finalmente finito di fare lo stupido e si era riappacificato con Harry. Loro tre si erano abbracciati e alla fine Hermione era corsa via singhiozzando.

Hermione mentre correva via, si sentiva un po stupida e sapeva anche che i due amici non potevano capire cosa provasse, ma non gli importava. Il vento che gli arrivava in faccia era più fresco e il sole più caldo, tutto era più meraviglioso e VIVO ora che i loro due amici avevano fatto pace. Forse era solo una stupida sentimentale e sarebbe stata presa a vita in giro per questo, forse era stupido pensarlo a solo 14 anni, quando avevi il mondo e una vita che ti aspettava fuori di li, da quella scuola, ma da quello che aveva vissuto fino adesso, la loro amicizia a tre, aveva riempito a lei la vita, e aveva capito che era TREMENDO quando i tuoi migliori amici litigavano, quando tu stavi in un angolo a guardare quello che di meraviglioso vi univa, disgregarsi ed allontanarsi senza poter fare nulla per fermarlo. L'aveva provato in prima persona, quando aveva litigato con Ron, e poi quando aveva litigato con Harry e poi con entrambi e non faceva meno male se non era più lei a litigare ma solo loro due, loro tre erano come una persona sola e non voleva rinunciare a tutto questo. faceva troppo male. Tutto era più bello, dolce e vivo, quando loro stavano insieme e vivevano le cose insieme. 


 






















Note dell'autrice: scusatemi se il capitolo è corto, ma questa è una raccolta che parla più che altro dell'intensità dei sentimenti per questa grande amicizia tra i componenti del trio e come sempe accade, è diffucilissimo romanzare quando si parla di sentimenti, quindi sembra che le cose da scivere sono sempre poche!
Ho già fatto un capitolo su quel momento ma mi ero concentrata sull'abbraccio, oggi scrivendo una nuova ff Ron x Harry, ho dovuto riprendere quel momento e...mi sono accorta di non aver scritto, quello che ha provato Hermione per questo abbraccio a tre. Mi sono immedesimata in lei e ho scritto quello che avrei provato io, quello che credo alcuni di noi provino in queste situazioni (anche se siamo tutti diversi e ognuno la vive a modo suo )

ci ho messo un po di mio nei pensieri di Hermione, anche se ora sono disillusa da tutte le cose tremende che mi sono successe proprio per colpa del mio essere troppo generosa nell'amicizia. Ma volevo regalare a Hermione quello che io non ho mai potuto avere o che l'ho avuto , ma l'ho perso. Volevo regalarle un piccolo sogno che non muore mai <3
 

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