Know me

di 1d_lovely_smiles
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1. ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo



"No, no, no, no" urlo cercando di afferrare il ragazzo, già un piede sulla scalinata. "Il microfono, Lou" dico sorridendo alla sua faccia perplessa; si allarga in un sorriso e scoppia a ridere.
"Ah, fanculo, me lo dimentico sempre" dice, mentre io gli faccio passare il filo sotto la maglietta.
"E come cazzo credi di poter farti sentire da 80.000 persone?!" rido, e lui si sistema la maglietta, mi da un bacio sulla guancia e sparisce sul palco.  "E dire che siamo anche a metà concerto, ormai" borbotto divertita tra me e me.
"E' il solito idiota" sento dire da dietro, dove trovo Jason, l'aiuto-costumista.
"Eddai, Jason, calmati. Non dargli sempre addosso" ridacchio, mentre vado da Clark, il fonico, a controllare che i microfoni funzionino effettivamente, e il ragazzo mi segue.
"Come fai te a sopportarlo?" mi chiede con tono stupito, cosa che mi fa ridere mentre mi giro a dargli un'occhiataccia.
"Come fai te, piuttosto, a non trovarlo adorabile!" esclamo di rimando. Da quando ho iniziato questo lavoro, ossia circa 4 anni fa, non ho mai visto Jason e Lou scambiarsi due parole decenti, anzi, tutt'altro.
Sento il ragazzo dietro di me sbuffare, mentre continuiamo a destreggiarci tra la massa di persone che lavora dietro le quinte, ed arriviamo dopo pochi attimi nella sala dei fonici.
Sporgo il collo oltre la porta, cercando Clark, che subito si volta verso di me, seduto davanti al mixer, e mi fa cenno che va' tutto bene; gli sorrido e richiudo la porta per evitare che lui ed i suoi colleghi vengano disturbati.
"Non vedo l'ora di tornare a casa per un pò" sospiro; siamo quasi alla fine del tour e siamo tutti davvero stremati. Guardo Jason, che sospira di rimando; mi fa un cenno capendo che non ho voglia di discutere con lui su quanto sia detestabile o no Louis, e si allontana verso i camerini, spero a iniziare a mettere in ordine le cose.
Non appena ho visto Jason per la prima volta, ho capito che fosse un tipo molto testardo, per cui se si è convinto che Louis sia un cazzone, nessuno lo può far ragionare; anche se non capisco cosa esattamente gli abbia dato quest'idea: certo, è immaturo, fa scherzi dementi, soprattutto a coloro a cui sa di non piacere, quindi Jason è la sua preda preferita, almeno in ambito lavorativo. In realtà quello con cui ci va più pesantemente è Zayn.
Era Zayn.
Tiro un sospiro di nostalgia, mentre torno verso il palco nel caso che i ragazzi abbiano un problema con l'acustica.













Angolo Autrice
Ragazzi! Sono tornata con un'altra storia, nata così, sul momento, oppure attraverso i mesi.
So solo che sentivo, e sento ancora, la necessità di scrivere cosa è accaduto dopo la partenza di Zayn, perchè i media ed i ragazzi hanno dato risposte superficiali, quindi, di nuovo come nell'altra mia storia, cerco di dare una risposta, ovviamente diversa.
Voi ci avete mai pensato? Immagino di sì. Avete dato risposta alle vostre domande?
Cercherò di attenermi ai fatti che sono accaduti veramente, per fare in modo che la storia sia il più realistica possibile (per quanto possa esserlo una storia inventata con alcuni personaggi inventati all'interno di vari contesti e luoghi da me supposti).
Tutto qui.
Prevedo che andrà molto lontano la storia, se l'ispirazione non mi abbandonerà.
Dunque vi prego di venire a vedere, ogni tanto, se ho aggiunto capitoli (ovvio che posso avvisare solo coloro che mi hanno scritto, non tutti i lettori).

Buona fortuna a a questa storia.

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Capitolo 2
*** Capitolo 1. ***


Capitolo 1.



"Quindi mentre noi siamo in pausa quello stronzo pubblicherà il suo album proprio il giorno in cui ha dato il suo annuncio dell'abbandono" sbotta ad un certo punto Louis, mentre fissa con astio il telefonino.
Nessuno gli risponde: funziona così, ormai; se esce qualcosa che riguarda il moro durante una conversazione, nessuno da corda, cala un silenzio imbarazzante, e facciamo finta che nessuno abbia parlato. Che bello.
Poi però sento uno sbuffo, proveniente da Niall.
"Senti, sono le prime ore di pausa, queste, Louis. Non ho alcuna voglia di passarle a pensare a cose capitate ormai 9 mesi fa, quindi piantala di parlarne" il tono brusco che usa mi preoccupa; lancio uno sguardo a Liam, anche lui con uno sguardo interrogativo.
"Ma sentitelo!" esclama Louis, alzandosi dal suo posto, dopo aver messo da parte il cellulare. "Certo che potresti fare meno l'ipocrita, dato che per i primi 3 mesi eri tu a nominarlo in continuazione" si mette una mano sul fianco in attesa di una risposta, mentre la hostess dietro di lui passa lo sguardo tra i due ragazzi preoccupata che possa scoppiare una rissa o qualcosa del genere.
"Sì, vero, e chi era che mi rompeva i coglioni dicendomi -anzi, urlandomi- di smetterla?" Niall inizia a diventare leggermente violaceo sul collo, il che fa presagire a Harry qualcosa di non buono.
"E allora perchè adesso è il contrario?" domanda curioso Liam, con le cuffie al collo.
"Perchè sono stanco, davvero stanco, di dover per forza pensare a lui, e non ce la faccio più" borbotta Niall fissando Liam.
"Niall, siamo tutti stanchi e provati, non solo dai concerti ma anche da quello che è successo; per di più il fatto che nessuno ne voglia parlare, o che chi voglia farlo venga subito stroncato, non credo che ci faccia bene" dice Harry, guardandolo dolcemente.
Vorrei uscirmene con un 'concordo, cazzo!', ma non mi sono quasi mai intromessa nei loro affari, e loro non hanno quasi mai cercato di farlo, se non per cose superficiali, come un consiglio su una ragazza. Mi limito quindi a sospirare pesantemente, continuando a osservare il gruppo, che a sua volta continua a discutere su questa cazzata.
I miei pensieri vengono interrotti dalla hostess, che mi sussurra che stiamo per atterrare; mi schiarisco la gola e richiamo i ragazzi.
"Stiamo per iniziare l'atterraggio, vi conviene mettere le cinture" dico risoluta. Loro allora smettono di parlare e cala un altro silenzio agghiacciante sull'intero jet.
Mi guarrdo in giro, cercando della facce amiche con cui parlare un pochino, ma tutti stanno dormendo, tranne Paul, che però sta leggendo un libro, quindi sbuffo accasciandomi contro il sedile.
"Per fortuna è quasi finita" dico tra me e me, guardando fuori dal finestrino. Solo alcuni attimi dopo mi rendo conto di averlo detto ad alta voce e non solo col pensiero, per cui mi volto verso i ragazzi per vedere se se ne sono accorti. Sono quasi tutti tornati ai loro cellulari, tranne Liam, che mi guarda sorridendo imbarazzato, come per chiedere scusa per il comportamento dei loro amici. Sorrido arrossendo come una cretina, voltandomi poi di nuovo verso il paesaggio, facendo finta, o almeno cercando, di non aver detto nulla.

Mentre aspettiamo i nostri bagagli con i paparazzi alle calcagna, sento il telefono vibrare, ma non ci faccio caso perchè in quel momento scorgo le mie due valige verde acido.
"Poco riconoscibili, eh?" domanda Louis, indicandole.
"Mi piacciono così le mie cose" sorrido imbarazzata alzando le spalle; lui mi squadra e sorride.
"Si vede" dice, dandomi poi un buffetto sulla testa come se fossi il suo cagnolino. So che lo ha fatto perchè mi vuole bene, ma a volte i suoi atteggiamenti mi danno fastidio.
"Beh, allora io direi che vado, è ora" dico rivolta a tutti, che mi salutano in modo distratto. Dato che le cose stanno così, mi volte ed esco dall'aeroporto, sapendo che tanto non posso farci nulla.
Effettivamente l'unico con cui avevo un minimo di rapporto era Zayn: a me piace il silenzio, quello calmo, e con lui era sempre così quando eravamo soli. Niente di imbarazzante o strano. Certo, dato che era sempre così tra noi, non abbiamo mai parlato tanto, anzi, ma almeno lui si preoccupava per me, mi aiutava quando ne avevo bisogno, ed io a sua volta con lui. Anche se l'ultima volta che mi ha chiesto consiglio era la notte prima che annunciasse la partenza, cosa che mi ha fatta sentire in colpa da allora. Ovviamente nessuno lo sa, altrimenti mi avrebbero licenziata in tronco. Eppure, nonostante questo, so che è stata la scelta giusta per lui; ora sta meglio, e ne sono felice.
Oddio, non dico che stia davvero bene, perchè alla fine ha troncato l'amicizia con tutti ed in più ha rotto con Perrie. Dopo quest'ultima rottura, molti hanno detto che la relazione fosse finta, ma ne dubito fortemente: non fingi di amare una persona, prima di tutto, e non fai finta di volerla sposare solo per aumentare le vendite del tuo e del suo album. Non solo è una questione di principio, ma è una cosa che lui non farebbe mai, lo so.
Nonostante ciò i dubbi ci sono sempre stati, anche tra noi dello staff: si sa di cosa sono capaci le compagnie di management. Inoltre è nato questo enorme mito della Modest, come la più infame delle aziende, ma spero che non sia veramente così.







Angolo autrice.
Sono o no un genio? Ve lo avevo detto, nell'altra mia storia, che avrei aggiornato anche questa in poco tempo, ed infatti eccomi qua!
Allora, che dire? Non so ancora bene come si realizzerà questa storia, sto componendo capitolo per capitolo subito dopo aver aggiunto il capitolo precedente, per cui le cose vengono così, spontaneamente. Ho comunque delle idee guida, che sto già iniziando ad anticipare, per cui se qualcosa non ve lo spiegate ditemelo, mi raccomando, così, nel caso, sistemo il racconto per renderlo più evidente :)
Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto e se non fosse così, vi pregherei di scrivere anche solo 2 parole come 'che merda', e capirò che qualcosa non quadra.
Grazie e al prossimo capitolo :)

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